SA N I TA ’ Il presidente della Conferenza dei sindaci ... · Ti sembra giusto? Ciao (Sms...

1
... Giugno 2013 Lunedì 3 14 SANITA’ Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 18 chiede chiarezza Bombonato: “Sulle schede ospedaliere disattese le promesse di trasparenza” . LE PAGINE DELLE OPINIONI La Voce (667° giorno) Mi arriva una lettera (scritta a mano, una rarità) indirizzata al Chiarissimo direttore sotto. Christian Draghi. Così ec- comi sistemato. Chiarissi- mo è decisamente eccessi- vo, perché “chiarissimi” so- no i professori universitari di alto livello, in particolare gli ordinari, mentre il Ma- gnifico è il solo rettore. E io quanto a titoli adatti per la docenza ho solo quello con- seguito nel 1973 alla matu- rità magistrale... La laurea invece mi dà il diritto di essere chiamato “dott.” anche se ogni volta penso: a) ai medici con il camice, b) ai parcheggiatori che, secondo la vulgata, chia- mano tutti dottore. Il no- me invece non ha l’acca e ha la “o” finale, essendomi dato quando ancora non era diventato di moda l’uso di nomi stranieri, nel mio caso a partire da Chri- stiaan Neethling Barnard, il chirurgo che per la prima volta trapiantò un cuore. E che una volta ho pure visto dal vivo, a Firenze. Ma quella è un’altra storia. I vostri sms Se non piove, pioverà. Pioverà se non piove. Pioverà se piove, anche se non piove. Gb (Sms ricevuto ieri alle 11.40) Sono un disoccupato di Porto Viro. Il comune si lamenta ogni volta che vado a chiedere un aiuto, quando chiedo un lavoro e ti senti perfino dire che sei uno che non ha voglia, e poi mette nove autovelox in giro per il paese. Ti sembra giusto? Ciao (Sms ricevuto ieri alle 12.28) Domenica 2 giugno, direzione Anguillara Veneta- Cavarzere, ore 12.08, intersezione Sp29 (San Martino di Venezze), 15 motociclette circa di grossa cilindrata im- pegnano e superano (non tutti) l’incrocio, a corsie separate da cor- dolo in cemento, con- tromano e procedendo poi occupando tutta la carreggiata sicuri, cre- do, di poter prevenire qualsiasi pericolo. Ho sempre pensato che la maggior parte dei motoci- clisti siano dei potenziali criminali della strada, ora ne sono certo. Max (Sms ricevuto ieri alle 13.46) Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 18, e sindaco di Co- sta di Rovigo, Antonio Bombonato, fa il punto sullo stato della sanità polesana, in vista della pubblicazio- ne delle schede ospedaliere. Già voci allarmate si sono alzate, nel panorama polesano, per quanto ri- guarda il futuro della sanità in Polesi- ne. Personalmente credo che i rischi, che a suo tempo ho e abbiamo segnalato, oggi potrebbero diventare veri e propri pericoli e pur non volendo invadere il campo dell’Ulss 19 e della collega presidente di quella Conferenza dei sindaci, Marina Bovolenta, continuo a ritenere che questo pericolo sia estendibile a tutta la nostra provincia. Da anni il territorio dell’Ulss 18 di Rovigo, con il fattivo contributo dei Comitati di cittadini di Trecen- ta e di Ficarolo, con il costante richiamo dell’assesso- re provinciale alla salute Guglielmo Brusco, con il proficuo lavoro del movimento sindacale e con la partecipazione dei sindaci ha posto all’attenzione della Regione Veneto la precarietà della situazione del San Luca di Trecenta e più complessivamente dell’intera Ulss 18, con un disavanzo strutturale importante, che, a differenza di altre Ulss del Vene- to, ha già pagato il proprio prezzo della razionalizza- zione della sanità veneta e delle due strutture ospe- daliere con la razionalizzazione dell’Alto Polesine che tutti conoscono. Da quell’ormai lontano gennaio del 2012 aspetto e aspettiamo di conoscere i contenuti delle schede ospedaliere e di quelle territoriali determinanti nel- l’applicazione del nuovo Pssr ma alla data odierna, almeno personalmente, non ho ancora avuto il privilegio di vederle. Era stata una promessa, che oserei dire solenne, ottenuta quel gennaio di oltre un anno fa alla pre- senza del prefetto di Rovigo, da parte della Regione del Veneto lì rappresentata ai massimi livelli dall’as- sessore regionale Coletto e dal segretario regionale alla Sanità Mantoan. Perché così tanto e tanto lunga riservatezza? Certo, immagino le difficoltà nel rendere pubblico studi e proposte che hanno la necessità anche di interventi tecnici specifici e che possono creare situazioni di disagio in un territorio piuttosto che in un altro, ma credo anche che, al di là delle promesse ad oggi non verificabili, ci sia la necessità di una partecipazione del territorio rispetto a scelte pro- grammatorie che incideranno nel tempo proprio sui territori. Non ci bastano più le rassicurazioni che non sarà cambiato il ruolo di hub dell’ospedale di Rovigo, quando sem- bra che invece le schede di Padova richiamino una sorta di dipendenza di Rovigo da Padova rendendo di fatto l’ospedale civile di Rovigo “degradato a spoke”? Ovviamente non ne faccio un problema di terminologia ma di ciò che c’è dietro a questo. Al di là delle rassicurazioni le alte specializzazioni che sono presenti a Rovigo, quali ad esempio malat- tie infettive e medicina nucleare per citarne due, restano o spariranno come abbiamo sempre temuto e sottolineato già alle prime letture del nuovo Pssr? Sono stati fatti investimenti in uomini e apparec- chiature con eccellenze a disposizioni del Veneto, saranno via via sottratte o saranno valorizzate come vorrebbe il buon senso e la buona politica? A queste poche, e quasi banali domande, dovrà, prima o poi, rispondere la Regione con i fatti e con i documenti ufficiali perché le rassicurazioni non ci bastano più. Il mio è solo allarmismo? Bene, sarei felice che alla fine fosse solo questo, vorrebbe dire che l’ospedale civile di Rovigo rimane centrale nell’asset- to organizzativo della sanità polesana e veneta e che grazie all’attività dell’attuale direzione generale del- l’Ulss 18, diretta dal direttore Orsini, riusciremo anche a vedere un futuro per il centro ospedaliero di Trecenta con specificità che sempre da quel gennaio 2012 chiediamo e suggeriamo. Abbiamo sempre affermato di non volere ciò che ci rendiamo conto non essere possibile. Non abbiamo mai chiesto cliniche specialistiche che già so- no eccellenze venete e a cui già facciamo riferimento, vogliamo però mantenere le specializzazioni e le eccellenze che già abbiamo dando un futuro alle tre struttu- re ospedaliere pubbliche che abbiamo in Polesine in un progetto sinergico con le strutture private. Ci aspettiamo però certezze e magari, se escono dall’oblio, conoscere queste famo- se schede che non ho mai avuto il privile- gio di conoscere. Incidentalmente sono da circa un anno vicepresidente della Conferenza permanente regionale socio- sanitaria del Veneto che non mi risulta essere mai stata investita della questione come del resto di altre che riguardano in maniera particolare l’assistenza socio-sanitaria. Ho affermato in più occasioni che se esistono dei luoghi deputati alla discussione ed ela- borazione o hanno un significato e un loro ruolo o togliamo dall’impaccio chi ricopre questi ruoli e chi si rivolge a loro. Facciamo altre cose o ci sia il coraggio di dire che non servono e che del territorio, alla fine, poco importa.Ricordiamo il territorio e le peculiarità di questo quando è necessario fare ingoiare qualche pillola “amara”. Bene le nostre le abbiamo già in- goiate e non ne vogliamo altre. Ci siamo un po’ stancati di riunioni, tavoli di lavoro o altre cose del genere, è ora di farci vedere cosa viene pensato per la nostra sanità polesana a carte scoper- te, o meglio, a schede scoperte. E concludendo voglio ripetermi perché sia chiaro un concetto. Sono eccessivamente e inutilmente preoc- cupato? Se è così ne sarei contento e mi scuso per il tono ma abbiamo bisogno di chiarezza. Ci serve conoscere per poterlo condividere con la nostra gente senza alcun spirito “da barricata”, che non ritengo proprio di chi istituzionalmente fa l’amministrato- re, ma per avere la possibilità di capire, e non solo intuire, se i polesani, in quanto a sanità e servizi sociali, hanno le stesse prerogative di tutti i veneti, così come ci è sempre stato assicurato. Antonio Bombonato Presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 18 Antonio Bombonato

Transcript of SA N I TA ’ Il presidente della Conferenza dei sindaci ... · Ti sembra giusto? Ciao (Sms...

...Giugno 2013

Lunedì 314

SA N I TA ’ Il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 18 chiede chiarezza

Bombonato: “Sulle schede ospedalieredisattese le promesse di trasparenza”

.LE PAG I N E DELLE OPINIONI La Voce

(667° giorno) Mi arriva unalettera (scritta a mano,una rarità) indirizzata alChiarissimo direttore sotto.Christian Draghi. Così ec-comi sistemato. Chiarissi-mo è decisamente eccessi-vo, perché “chiarissimi” so -no i professori universitaridi alto livello, in particolaregli ordinari, mentre il Ma-gnifico è il solo rettore. E ioquanto a titoli adatti per ladocenza ho solo quello con-seguito nel 1973 alla matu-rità magistrale... La laureainvece mi dà il diritto diessere chiamato “do tt.”anche se ogni volta penso:a) ai medici con il camice,b) ai parcheggiatori che,secondo la vulgata, chia-mano tutti dottore. Il no-me invece non ha l’acca eha la “o” finale, essendomidato quando ancora nonera diventato di moda l’usodi nomi stranieri, nel miocaso a partire da Chri-stiaan Neethling Barnard,il chirurgo che per la primavolta trapiantò un cuore. Eche una volta ho pure vistodal vivo, a Firenze. Maquella è un’altra storia.

I vostri sms

Se non piove, pioverà. Pioverà se non piove.Pioverà se piove, anche se non piove. Gb (Smsricevuto ieri alle 11.40)

Sono un disoccupato di Porto Viro. Il comune silamenta ogni volta che vado a chiedere un aiuto,quando chiedo un lavoro e ti senti perfino dire chesei uno che non ha voglia, e poi mette noveautovelox in giro per il paese. Ti sembra giusto?Ciao (Sms ricevuto ieri alle 12.28)

Domenica 2 giugno, direzione Anguillara Veneta-Cavarzere, ore 12.08, intersezione Sp29 (SanMartino di Venezze), 15 motociclette circa di

grossa cilindrata im-pegnano e superano(non tutti) l’incrocio, acorsie separate da cor-dolo in cemento, con-tromano e procedendopoi occupando tutta lacarreggiata sicuri, cre-do, di poter prevenirequalsiasi pericolo. Hosempre pensato che la maggior parte dei motoci-clisti siano dei potenziali criminali della strada,ora ne sono certo. Max (Sms ricevuto ieri alle13.46)

Il presidente della Conferenza deisindaci dell’Ulss 18, e sindaco di Co-sta di Rovigo, Antonio Bombonato,fa il punto sullo stato della sanitàpolesana, in vista della pubblicazio-ne delle schede ospedaliere.Già voci allarmate si sono alzate, nelpanorama polesano, per quanto ri-guarda il futuro della sanità in Polesi-ne.Personalmente credo che i rischi, chea suo tempo ho e abbiamo segnalato,oggi potrebbero diventare veri e propripericoli e pur non volendo invadere il campo dell’Ulss19 e della collega presidente di quella Conferenza deisindaci, Marina Bovolenta, continuo a ritenere chequesto pericolo sia estendibile a tutta la nostraprovincia.Da anni il territorio dell’Ulss 18 di Rovigo, con ilfattivo contributo dei Comitati di cittadini di Trecen-ta e di Ficarolo, con il costante richiamo dell’assesso -re provinciale alla salute Guglielmo Brusco, con ilproficuo lavoro del movimento sindacale e con lapartecipazione dei sindaci ha posto all’at t e n z i o n edella Regione Veneto la precarietà della situazionedel San Luca di Trecenta e più complessivamentedell’intera Ulss 18, con un disavanzo strutturaleimportante, che, a differenza di altre Ulss del Vene-to, ha già pagato il proprio prezzo della razionalizza-zione della sanità veneta e delle due strutture ospe-daliere con la razionalizzazione dell’Alto Polesineche tutti conoscono.Da quell’ormai lontano gennaio del 2012 aspetto easpettiamo di conoscere i contenuti delle schedeospedaliere e di quelle territoriali determinanti nel-l’applicazione del nuovo Pssr ma alla data odierna,almeno personalmente, non ho ancora avuto ilprivilegio di vederle.Era stata una promessa, che oserei dire solenne,ottenuta quel gennaio di oltre un anno fa alla pre-senza del prefetto di Rovigo, da parte della Regionedel Veneto lì rappresentata ai massimi livelli dall’as -sessore regionale Coletto e dal segretario regionalealla Sanità Mantoan.Perché così tanto e tanto lunga riservatezza? Certo,immagino le difficoltà nel rendere pubblico studi eproposte che hanno la necessità anche di interventitecnici specifici e che possono creare situazioni didisagio in un territorio piuttosto che in un altro, macredo anche che, al di là delle promesse ad oggi nonverificabili, ci sia la necessità di una partecipazione

del territorio rispetto a scelte pro-grammatorie che incideranno neltempo proprio sui territori.Non ci bastano più le rassicurazioniche non sarà cambiato il ruolo di hubdell’ospedale di Rovigo, quando sem-bra che invece le schede di Padovarichiamino una sorta di dipendenzadi Rovigo da Padova rendendo di fattol’ospedale civile di Rovigo “d e g r a d at oa spoke”? Ovviamente non ne faccioun problema di terminologia ma diciò che c’è dietro a questo.

Al di là delle rassicurazioni le alte specializzazioniche sono presenti a Rovigo, quali ad esempio malat-tie infettive e medicina nucleare per citarne due,restano o spariranno come abbiamo sempre temutoe sottolineato già alle prime letture del nuovo Pssr?Sono stati fatti investimenti in uomini e apparec-chiature con eccellenze a disposizioni del Veneto,saranno via via sottratte o saranno valorizzate comevorrebbe il buon senso e la buona politica?A queste poche, e quasi banali domande, dovrà,prima o poi, rispondere la Regione con i fatti e con idocumenti ufficiali perché le rassicurazioni non cibastano più. Il mio è solo allarmismo? Bene, sareifelice che alla fine fosse solo questo, vorrebbe dire chel’ospedale civile di Rovigo rimane centrale nell’asset -to organizzativo della sanità polesana e veneta e chegrazie all’attività dell’attuale direzione generale del-l’Ulss 18, diretta dal direttore Orsini, riusciremoanche a vedere un futuro per il centroospedaliero di Trecenta con specificità chesempre da quel gennaio 2012 chiediamo esuggeriamo. Abbiamo sempre affermatodi non volere ciò che ci rendiamo contonon essere possibile. Non abbiamo maichiesto cliniche specialistiche che già so-no eccellenze venete e a cui già facciamoriferimento, vogliamo però mantenere lespecializzazioni e le eccellenze che giàabbiamo dando un futuro alle tre struttu-re ospedaliere pubbliche che abbiamo inPolesine in un progetto sinergico con lestrutture private.Ci aspettiamo però certezze e magari, seescono dall’oblio, conoscere queste famo-se schede che non ho mai avuto il privile-gio di conoscere. Incidentalmente sonoda circa un anno vicepresidente dellaConferenza permanente regionale socio-

sanitaria del Veneto che non mi risulta essere maistata investita della questione come del resto di altreche riguardano in maniera particolare l’assistenzasocio-sanitaria. Ho affermato in più occasioni che seesistono dei luoghi deputati alla discussione ed ela-borazione o hanno un significato e un loro ruolo otogliamo dall’impaccio chi ricopre questi ruoli e chisi rivolge a loro. Facciamo altre cose o ci sia il coraggiodi dire che non servono e che del territorio, alla fine,poco importa.Ricordiamo il territorio e le peculiaritàdi questo quando è necessario fare ingoiare qualchepillola “amara”. Bene le nostre le abbiamo già in-goiate e non ne vogliamo altre.Ci siamo un po’ stancati di riunioni, tavoli di lavoro oaltre cose del genere, è ora di farci vedere cosa vienepensato per la nostra sanità polesana a carte scoper-te, o meglio, a schede scoperte.E concludendo voglio ripetermi perché sia chiaro unconcetto. Sono eccessivamente e inutilmente preoc-cupato? Se è così ne sarei contento e mi scuso per iltono ma abbiamo bisogno di chiarezza. Ci serveconoscere per poterlo condividere con la nostra gentesenza alcun spirito “da barricata”, che non ritengoproprio di chi istituzionalmente fa l’amministrato -re, ma per avere la possibilità di capire, e non solointuire, se i polesani, in quanto a sanità e servizisociali, hanno le stesse prerogative di tutti i veneti,così come ci è sempre stato assicurato.

Antonio BombonatoPresidente della Conferenza

dei sindaci dell’Ulss 18

Antonio Bombonato