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ANNO II - N. 11 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE MARZO - APRILE 2009 E’ l’inno eucaristico composto, probabil- mente, da s.Tommaso d’Aquino. Ripercorre l’ultima Cena del Signore. Infatti, si canta al termine della Messa in cena Domini il giovedì santo e il giorno del Cor- pus Domini, alla proces- sione eucaristica. Questo inno è inciso nella me- moria e nel cuore di tut- ti i fedeli, specialmente dei più anziani. E’ il can- to che nel passato risuo- nava nelle grandi basili- che e nelle cattedrali, co- me nelle umili chiese di campagna.Tutti lo canta- vano in lingua latina, con fede, a voce spiegata sen- za riguardo al colorito musicale. I fedeli canta- vano per esprimere la propria lode e l’amo- re verso l’Eucaristia che rende presente il Si- gnore in mezzo a noi. Quel canto manifesta- va adorazione, benedizione, gratitudine, lode al grande Sacramento. Il Pange lingua (inizio dell’inno) - Tantun ergo (parte finale) è stato il fascino dei grandi e piccoli musicisti. Com- posto in diverse lingue, tonalità e voci. Nel passato ha costituito un patrimonio musicale e culturale memorabile. Quel tono gregoriano con cui si cantava, era cosi semplice e armo- nioso che infondeva tanta pace e serenità.At- tualmente questo inno è quasi sconosciuto ai giovani. Nuovi canti, nuove melodie, più mo- derne, hanno portato al- l’oblio questo prezioso canto eucaristico che ha attraversato i secoli ed è giunto intatto fino a noi. Riportiamo il testo per ricordare e conoscere il contenuto teo- logico - spirituale che è sempre gradito per il suo afflato mistico con cui è stato scritto dal santo dottore della Chiesa Tommaso d’Aquino. BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI) P ANGE L INGUA - T ANTUM E RGO 1. Il mistero dell’ amore ogni lingua celebri: canti il Corpo glorioso e il Sangue inclito, per noi sparso dal Signore, Re di tutti i popoli. 2. A noi dato, per noi nato, da intatta Vergine, la parola che ha lasciato salvezza germina, e la vita sua conchiuse con stupendo ordine. 3. Nella notte della Cena, Cristo, nostra vittima, celebrando la sua Pasqua in fraterna agape, dà se stesso per nutrire i dodici. 4. Ecco il pane farsi carne nel banchetto mistico, si trasforma il vino in sangue nel mistero altissi- mo, non i sensi, ma la fede dà certezza all’anima. 5. Questo grande sacramento veneriamosupplici: è il supremo compimento degli antichi simboli. Viva fede ci sorregga, quando i sensi tacciono. 6. All’eterno, sommo Dio, Padre, Figlio e Spirito, gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi: il mistero dell’amore adoriamo umili. Amen.

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ANNO II - N. 11 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE MARZO - APRILE 2009

E’ l’inno eucaristico composto, probabil-mente, da s.Tommaso d’Aquino. Ripercorrel’ultima Cena del Signore. Infatti, si canta altermine della Messa incena Domini il giovedìsanto e il giorno del Cor-pus Domini, alla proces-sione eucaristica. Questoinno è inciso nella me-moria e nel cuore di tut-ti i fedeli, specialmentedei più anziani. E’ il can-to che nel passato risuo-nava nelle grandi basili-che e nelle cattedrali, co-me nelle umili chiese dicampagna.Tutti lo canta-vano in lingua latina, confede, a voce spiegata sen-za riguardo al coloritomusicale. I fedeli canta-vano per esprimere la propria lode e l’amo-re verso l’Eucaristia che rende presente il Si-gnore in mezzo a noi. Quel canto manifesta-va adorazione, benedizione, gratitudine, lodeal grande Sacramento. Il Pange lingua (inizio

dell’inno) - Tantun ergo (parte finale) è stato ilfascino dei grandi e piccoli musicisti. Com-posto in diverse lingue, tonalità e voci. Nel

passato ha costituito unpatrimonio musicale eculturale memorabile.Quel tono gregorianocon cui si cantava, eracosi semplice e armo-nioso che infondevatanta pace e serenità.At-tualmente questo inno èquasi sconosciuto aigiovani. Nuovi canti,nuove melodie, più mo-derne, hanno portato al-l’oblio questo preziosocanto eucaristico che haattraversato i secoli ed ègiunto intatto fino anoi. Riportiamo il testo

per ricordare e conoscere il contenuto teo-logico - spirituale che è sempre gradito peril suo afflato mistico con cui è stato scrittodal santo dottore della Chiesa Tommasod’Aquino.

BOLLETTINO • SANTUARIO DEL MIRACOLO EUCARISTICO - 66034 LANCIANO (CHIETI)

PANGE LINGUA - TANTUM ERGO

1. Il mistero dell’ amore ogni lingua celebri:canti il Corpo glorioso e il Sangue inclito,per noi sparso dal Signore, Re di tutti i popoli.

2. A noi dato, per noi nato, da intatta Vergine,la parola che ha lasciato salvezza germina,e la vita sua conchiuse con stupendo ordine.

3. Nella notte della Cena, Cristo, nostra vittima,celebrando la sua Pasqua in fraterna agape,dà se stesso per nutrire i dodici.

4. Ecco il pane farsi carne nel banchetto mistico,si trasforma il vino in sangue nel mistero altissi-mo, non i sensi,ma la fede dà certezza all’anima.

5. Questo grande sacramento veneriamosupplici:è il supremo compimento degli antichi simboli.Viva fede ci sorregga, quando i sensi tacciono.

6. All’eterno, sommo Dio, Padre, Figlio e Spirito,gloria, onore, lode piena innalziamo unanimi:il mistero dell’amore adoriamo umili.Amen.

La quaresima è il tempo liturgicoche prepara i fedeli alla Pasqua, mi-stero centrale della fede cristiana.La quaresima si celebra da secolinella Chiesa. Essenzialmente è untempo penitenziale che può espri-mersi in diversi modi: silenzio, rac-coglimento, meditazione, confronto assiduo con la Pa-rola di Dio, penitenza fisica nella sua multiforme acce-zione. Il richiamo dominante ed insistente della quare-sima è la conversione: meta finale di ogni esercizio asce-tico - mistico. La quaresima quale relazione ha con l’Eu-caristia? Ogni tempo liturgico è orientato necessaria-mente all’Eucaristia. In questo sacramento si rinnova esi riattualizza la passione – morte – risurrezione di Ge-sù. In esso si finalizza la meta per raggiungere vitalmen-te l’incontro con Cristo fino alla configurazione – assi-milazione a Lui. Com’è possibile la conversione con le

nostre forze? Dice Gesù: “chi rima-ne in me ed io in lui, fa molto frutto,perché senza di me non potete farenulla” (Gv 15,5). Essere dinanzi al-l’Eucaristia per adorarla, partecipa-re alla celebrazione, mangiarla, as-similarla, quale atto di culto più al-to ed efficace? Nell’Eucaristia c’ècomunione personale e sacramen-tale con il Signore. Lui viene nellanostra vita, nelle nostre situazioni enoi entriamo in Lui, nella sua divi-

nità – santità. Quale sublime mistero e consolazione!Quaresima, tempo liturgico penitenziale, vieni semprealla nostra vita per sollevarla dalla polvere dell’infedel-tà, dall’oppressione della malizia, dalla paura di questitempi ai lidi della misericordia e dell’amore di Dio. Noipassiamo con i giorni. La fatica di vivere termina con lavita che si spegne, con i sogni che muoiono, con il do-lore che si dissolve, ma quello che è stato compiuto dibuono in quaresima resta come sigillo in ognuno dinoi, aspiranti all’eternità di Dio, oltre la moria del tem-po, delle cose, di noi stessi.

Santa Chiara è la santa che ha tra-dotto al femminile l’ideale del Po-verello che ha avuto un legamecosì forte con il Sacramento del-l’Altare da essere definita “vestaledell’Eucaristia”. La vestale era unasacerdotessa dell’antica Roma, ad-detta al culto di Vesta, custode delfuoco sacro e legata allo stato diverginità come stato sacrale.Chiara nacque ad Assisi nel 1193 ela sua famiglia era più facoltosa diquella di Francesco. Con la madreaveva fatto diversi pellegrinaggi equando alle falde del Subasio sicominciò parlare della rivoluzionedel Poverello, rimase folgorata edecise di seguirlo.Passò per la por-ta del morto, una porta stretta pre-

sente in diverse case, per consenti-re il passaggio del feretro. Chiaravolle compiere quella liturgia persegnalare la scelta di vita che costi-tuiva una rottura con il passato.Un gesto se vogliamo eucaristico,con il pane che cessa di essere pa-ne e diventa Corpo, Sangue, Ani-ma e Divinità di nostro SignoreGesù Cristo.La vita di Chiara è legata all’Euca-ristia per due episodi: la liberazio-ne di Assisi dai saraceni e la confe-zione dei corporali. Francesco eragià stato canonizzato quando letruppe saracene assediarono Assisie presero di mira le povere Damedi s. Damiano. Unico strumentodi difesa per Chiara e le sorelle era

Gesù Eucarestia. Per questo bran-dì l’ostensorio come una spada emandò via gli invasori.Chiara, anche da sofferente (in-contrò sorella morte l’11 agosto1253), diede il suo contributo al-l’Eucaristia, con la confezione deicorporali. Il corporale è quel tes-suto pieghevole di stoffa inamida-ta, posto al centro dell’altare, perevitare la caduta dei frammentidelle ostie e delle gocce di vino. Ilcorporale ricorderebbe il lenzuolo(sindone) dove fu avvolto Gesù.S. Chiara confezionava questi ar-redi sacri durante la sua malattia eli inviava alle chiese povere dellavalle spoletina.

Santino Verna

I SantiFrancescanie l’Eucaristia

S. Chiarae l’Eucaristia

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Quaresima ed Eucaristia

L’EucaristiaNostra PasquaLa sera del giovedì santo, nella celebrazione dell’ulti-ma Cena, in memoria della prima Pasqua, Gesù isti-tuisce l’Eucaristia in cui è significato il suo passaggiosacrificale attraverso la morte per il ritorno alla gloriadel Padre. Le sue parole sono il sigillo di questa veri-tà di fede:“prendete e mangiatene tutti:questo è il mio cor-po offerto in sacrificio per voi, prendete bevetene tutti, questoè il calice del mio sangue per la nuova ed eterna alleanzaversato per voi e per tutti. Fate questo in memoria dime”(Mc 14,22-24). Partecipare all’Eucaristia, ricever-la è celebrare la Pasqua. E’ ricordare, riattualizzare lapassione, la morte, la risurrezione di Cristo nella pro-pria vita. Fare Pasqua è far rivivere Cristo in noi nel-

la pienezzadella suaumanità e di-vinità. FarePasqua conLui, in Lui,per mezzo diLui è passaredalla schiavi-tù del malealla libertàdella grazia,

dalla morte fisica alla risurrezione. Pasqua è il misteroche contiene tutto l’itinerario salvifico dalla creazio-ne alla fine del mondo. “Ogni volta che mangiate questopane e bevete di questo calice voi annunziate la morte delSignore, finché egli venga”(1 Cor 11,26). “Cristo nostraPasqua è stato immolato” (1Cor 5,7). Pasqua 2009: iltempo cancellerà le orme della vita, la storia conti-nuerà la corsa verso il futuro, gli uomini continueran-no a nascere e a morire, ma la Pasqua ci sarà sempre.Il Figlio di Dio ha riconsacrato il cosmo, ha diviniz-zato la creatura umana, l’ha introdotta nella tracciadella salvezza. In questa Pasqua può avvenire l’incon-tro con Cristo, e un alito nuovo può entrare nella vi-ta di tutti. Basta fermarsi, pensare al martirio del Fi-glio di Dio, partecipare intensamente alla celebrazio-ne dell’Eucaristia, ricevere “la vittima pasquale” persperimentare la Pasqua. Questo incontro-contempla-zione qui a Lanciano, di fronte al Miracolo eucaristi-co, può essere più facile. Guardi e vedi realmentel’ostia fatta Carne, il vino diventato Sangue.Tempo edistanza si annullano. Il mistero compiuto due milaanni fa si rende presente nella memoria. Quella Car-ne, quel Sangue visibili ti riportano al Cenacolo, sulCalvario, dinanzi alla tomba gloriosa per riviverel’evento della Pasqua in una nuova dimensione di lu-ce, di speranza vera e reale.

Mi chiamo Zita, ho 33 anni. Sono nata e vissuta in Un-gheria. Essendo cresciuta in una famiglia calvinista,sono diventata anch’io protestante (il calvinismo èuno dei movimenti cristiani che è nato nell’ambito del-la Riforma protestante nel XVI secolo).Undici anni fa mi sono sposata con un italiano e sonovenuta a vivere in Italia. Abbiamo due bambini bellis-simi e per loro abbiamo scelto la religione cattolica.Durante questi ultimi anni partecipando alle santeMesse, pian piano ho capito che non potevo rimane-re solo ad ascoltare le parole del Vangelo ed essereindifferente alla chiamata di Gesù realmente presen-te nell’Eucaristia. Quando lo scorso novembre siamovenuti a Lanciano con la mia famiglia, vedendo pro-prio il Miracolo eucaristico, mi sono rafforzata nellamia decisione.Il Miracolo è avvenuto per aiutare a credere le perso-ne scettiche. Il dubbio di quel monaco nell’ottavo se-colo non ha suscitato amarezza in Gesù, che inveceha dimostrato ancora una volta il suo grande amoreanche verso chi è più debole ed incerto. Carne vera eSangue vero, presenti in ogni celebrazione eucaristi-ca, sempre e ovunque, per tutti noi con tanta miseri-cordia.Così sono passata alla Chiesa cattolica. Ho avuto il do-no di ricevere la prima comunione tre giorni prima diNatale u.s. Questo incontro è avvenuto con semplici-tà, serenità e naturalezza, donandomi una grande pa-ce e forza interiore.A questa conclusione non sono arrivata da sola, macon l’aiuto premuroso di un frate francescano, Zbi-gniew Derylo del Santuario eucaristico, che mi ha se-guito durante questo percorso di fede.Quest’anno 2009 nel mese di febbraio, con mio mari-to e i figli sono tornata a Lanciano per rendere grazieal Miracolo eucaristico. Il mio cuore gioisce nel Signo-re e a Lui affido la mia vita e quella della mia famiglia.Gesù Eucaristia trionfi su tutti noi. Pace a tutti.

Zita

Il mio ritorno alla Chiesa

NOTIZIE UTILISantuario

delMIRACOLO EUCARISTICOCorso Roma – 66034 – Lanciano (Ch)

Tel 0872.713189www.miracoloeucaristico.euinfo@miracoloeucaristico.com

INFORMAZIONI

Orario Santuarioinvernale-estivo:

mattino: 06.45 - 12.30pomeriggio: 15.00 - 19.30

Orario Sante Messe

Festivo: 07.30 - 09.00 - 10.30 - 18.30Feriale : 08.00 - 09.00 - - 18.30

Sacramento della Riconciliazione:

Festivo: 06.45 - 12.15 - 15.00 - 19.30Feriale : 08.00 - 12.15 - 15.00 - 19.30

Accoglienza pellegrini:

❖ Frate disponibile per la spiegazione❖ Proiezione video storia del Miracolo❖ Possibilità di celebrare Santa Messa❖ Adorazione Eucaristica❖ Confessioni❖ Sale per giornate di ritiro spirituale❖ Sala mostra sul Miracolo❖ Cappella San Legonziano e Battistero❖ Percorso archeologico

Attività del SantuarioOspitalità:

“Casa San Francesco”tel. 0872.40432 cell. 339.1612495

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Casa Editrice SMEL:

❖ Pubblicazioni sul Miracolo Eucari-stico in varie lingue

❖ VHS e DVD in varie lingue❖ Foglio di collegamento La Lampada

Servizio Accoglienza e ristoro gruppi:TOURIST INFORMATION - LANCIANO

Tel. 0872.40670e-mail: [email protected]

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Da visitare oltre il Santuario:❖ Cattedrale Madonna del Ponte❖ Chiesa Santa Maria Maggiore❖ Museo Diocesano

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Rodrigo Luiz dos Santos, scrive dal Brasilee dice:“ conosco il Miracolo di Lanciano, pe-rò mi è venuto un dubbio: vorrei sapere se sipossono adorare o venerare le reliquie euca-ristiche”.Rispondere a questo quesito non è tantofacile, perché la questione è abbastanza di-battuta. Cercherò di chiarire il problemanel migliore dei modi. Prima di tutto è be-ne capire i termini. La parola adorare va ri-ferita solo a Dio, di conseguenza a Gesù, loSpirito Santo che sono della stessa naturadivina del Padre. L’ adorazione è attribuibi-le solo a Dio (Trinità) come assoluto Crea-tore del cielo e della terra.Al di sopra di Luinon c’è nessuno. Solo Lui è Signore dellavita e della storia. L’adorazione è il cultopiù alto e più solenne che si può riferire aDio. E’ quanto ci insegna il primo Coman-damento:“non avrai altro Dio fuori di me”. Iltermine venerare, invece, compete ai santi,alle reliquie. Non è il culto di adorazione,ma di venerazione, di rispetto, di devozio-ne. Circa il Miracolo eucaristico di Lancia-no c’è una opinione, o corrente teologica,che dice: la Carne e il Sangue sono reli-

quie. Non c’è più il sacramento perché nonc’épiù la sostanza del pane e del vino checessano nella mirabile conversione del panein Carne, del vino in Sangue. Perciò il Mi-racolo di Lanciano si venera. Un’altra opi-nione, la più accreditata, che io condivido,dice: se il Miracolo di Lanciano è vera Car-ne e vero Sangue del Verbo incarnato, allo-ra ad essi compete il culto di adorazione. In-fatti: la tradizione, la storia, la Chiesa, lascienza affermano “vera Carne, vero Sangueumano”. Certamente vera Carne e veroSangue di Gesù, perché nell’ultima Cenadice: “questo è il mio Corpo, questo è il mioSangue”. Si riferisce a Lui stesso e a nessunaltro. Allora, concludendo, se la Carne e ilSangue sono del Figlio di Dio morto e ri-sorto, ad essi compete il culto di adorazione.Per il Miracolo di Lanciano, non essendoun dogma di fede, possiamo ritenere valideambedue le opinioni teologiche. Da nondimenticare che l’Eucaristia, come sacra-mento, secondo l’insegnamento della Chie-sa, va adorata. Spero che la risposta sia statachiara ed esauriente.

Corrispondenza CON I LETTORI

Siamo Maddalena e Roberto, una coppia di giovanissimisposi polacchi.Ci siamo sposati il 23 agosto del 2008 in Polonia. Da tan-to tempo avevamo programmato il nostro viaggio dinozze e avevamo deciso di andare in Italia, a Roma daPapa Benedetto XVI per ricevere la sua benedizione. Imezzi per poter realizzare il nostro sogno erano: la no-stra auto Fiat 600 e la tenda. A Roma ci parlarono del Mi-racolo eucaristico di Lanciano, e quanto ci fu detto toc-cò nel profondo i nostri cuori. Così senza troppi ripensa-menti decidemmo insieme:“andiamo al Miracolo eucari-stico perché vogliamo consacrare il nostro matrimonio alSignore Eucaristia”.Arrivammo a Lanciano un lunedì di settembre. La nostragioia fu grande perché eravamo davanti alla Carne e alSangue del Signore Gesù. Ci siamo fermati a lungo in

preghiera. Fuori cadeva un forte acquazzone e noi non avevamo nessuna prenotazioneper la notte in qualche albergo della città. Abbiamo guardato il Miracolo eucaristico. IlSignore ci ha capito a volo.Con la pioggia che cadeva, siamo usciti dal Santuario privi di ombrello, ma nel cuorec’era tanta gioia e pace. Camminando, ci si avvicina un frate francescano e ci chiede ininglese da dove venivamo e se poteva aiutarci. Parlando con lui abbiamo scoperto chetutti e tre eravamo polacchi e, grazie al suo aiuto e di alcune persone, abbiamo trovatoalloggio.Il giorno dopo, il 16 settembre, festa della Madonna del Ponte, ci siamo recati di nuovoal Santuario per la S. Messa della mattino. Ci siamo presentati al Signore con i nostri abi-ti da sposi. Dopo la celebrazione il sacerdote ha impartito su di noi una particolare be-nedizione nuziale.Maddalena ed io, alla presenza del Miracolo, abbiamo rinnovato le nostre promesse ma-trimoniali e abbiamo chiesto al Signore di proteggere la nostra vita. Abbiamo lasciato lacittà di Lanciano con i cuori pieni di gratitudine e di gioia.

Maddalena e Roberto

Il Viaggio di Nozze a Lanciano