RUSSIA SIBERIA - I Viaggi di Maurizio Levi · La Tundra Artica e il Festival dei Nenet Spedizione...

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RUSSIA SIBERIA La Tundra Artica e il Festival dei Nenet Spedizione lungo il corso ghiacciato del fiume Ob al seguito di una piccola comunità di pastori nomadi Nenet 14 giorni in hotel e 6 notti in chum Una straordinaria spedizione nella Siberia nordoccidentale, lungo l’ultimo tratto del fiume Ob, alla base della Penisola di Yamal, una striscia di tundra artica che si estende nel Mar di Kara, a nord del Circolo Polare Artico. Nella lingua locale Yamal significa “fine della terra”, un luogo remoto battuto dal vento, ricoperto di permagelo e arbusti nani, la patria dei pastori nomadi Nenet che da secoli vi portano le loro mandrie di renne per la transumanza annuale. I Nenet vivono da sempre ai confini della civiltà e, pur essendo stati sottoposti a decenni di collettivizzazione forzata e persecuzioni religiose, sono riusciti a conservare la propria lingua, la propria visione animista del mondo e le proprie tradizioni nomadi. In primavera, quando le giornate si allungano, le temperature artiche si addolciscono, e la permanenza della neve e dei fiumi ghiacciati consentono ancora di muoversi in slitta, le mandrie di renne vengono spostate rapidamente a nord, alla ricerca dei pascoli di licheni. Dalla città di Salekhard si raggiunge in trekol, il mezzo fuoristrada siberiano, il villaggio di Yar-Sale, per partecipare al colorato festival locale. Oltre Yar-Sale ha inizio la vera e propria spedizione al seguito di una piccola comunità di Nenet, dormendo nelle loro tende, chum, mangiando il loro cibo, e partecipando a tutte le loro attività quotidiane di pastori nomadi. Un’esperienza davvero unica e indimenticabile!

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RUSSIA SIBERIA La Tundra Artica e il Festival dei Nenet

Spedizione lungo il corso ghiacciato del fiume Ob al seguito di una piccola

comunità di pastori nomadi Nenet

14 giorni – in hotel e 6 notti in chum

Una straordinaria spedizione nella Siberia nordoccidentale, lungo l’ultimo tratto

del fiume Ob, alla base della Penisola di Yamal, una striscia di tundra artica che

si estende nel Mar di Kara, a nord del Circolo Polare Artico. Nella lingua

locale Yamal significa “fine della terra”, un luogo remoto battuto dal vento,

ricoperto di permagelo e arbusti nani, la patria dei pastori nomadi Nenet che da

secoli vi portano le loro mandrie di renne per la transumanza annuale. I Nenet

vivono da sempre ai confini della civiltà e, pur essendo stati sottoposti a decenni

di collettivizzazione forzata e persecuzioni religiose, sono riusciti a conservare la

propria lingua, la propria visione animista del mondo e le proprie tradizioni

nomadi. In primavera, quando le giornate si allungano, le temperature artiche si

addolciscono, e la permanenza della neve e dei fiumi ghiacciati consentono

ancora di muoversi in slitta, le mandrie di renne vengono spostate rapidamente a

nord, alla ricerca dei pascoli di licheni. Dalla città di Salekhard si raggiunge in

trekol, il mezzo fuoristrada siberiano, il villaggio di Yar-Sale, per partecipare al

colorato festival locale. Oltre Yar-Sale ha inizio la vera e propria spedizione al

seguito di una piccola comunità di Nenet, dormendo nelle loro tende, chum,

mangiando il loro cibo, e partecipando a tutte le loro attività quotidiane di

pastori nomadi. Un’esperienza davvero unica e indimenticabile!

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PROGRAMMA DI VIAGGIO – Partenza Unica del 25 Marzo

1° giorno / Partenza dall’Italia Partenza da Milano Linate nel primo pomeriggio con volo di linea Lufthansa, via

Francoforte, per Mosca. Arrivo all’aeroporto di Mosca-Domodedovo in serata,

disbrigo delle formalità d’ingresso e prosecuzione in nottata con il volo di linea

Yamal Airlines per Salekhard. Pernottamento parte nella lounge dell’aeroporto e

parte a bordo del volo domestico.

Pasti: pranzo e cena liberi.

2° giorno / Arrivo a Salekhard Il museo etno-paleontologico, la fortezza di Obdorsk e il Circolo Polare

Artico

Arrivo a Salekhard al mattino, incontro con lo staff locale e trasferimento all’hotel

(N.B. Le camere sono disponibili a partire dalle 13:00). Salekhard è

il capoluogo del circondario autonomo Yamalo-Nenets, situato in Siberia, nel

cuore dell’Artico russo. La città è sita esattamente sul Circolo Polare Artico, circa

1.700 km a nord-est di Mosca, sulla riva destra del fiume Ob´, alla confluenza del

fiume Poluj. Le sue origini risalgono alla fondazione della Fortezza di Obdorsk

(così chiamata proprio in virtù della sua collocazione presso il fiume Ob´)

costruita nel 1595 dai coloni russi che seguivano l’avanzata del comandante

cosacco Ermak Timofeevič al di là degli Urali. Oltre ad avere un ruolo importante

nell’industria del gas, Salekhard svolge il ruolo di centro culturale per le

popolazioni indigene che vivono nel territorio della Penisola di Yamal. Tra le altre

cose, visita del Shemanovskiy Yamal-Nenets District Museum, la cui sezione più

importante è senza dubbio quella dedicata ai mammut, che ospita uno scheletro di

mammut quasi completamente integro e la mummia di un cucciolo di mammut,

Lyuba, ritrovato nel 2007 in ottimo stato di conservazione. Pernottamento in

hotel.

Pasti: colazione a bordo, pranzo e cena in ristorate locale / hotel.

3° giorno / Salekhard – Aksarka – Yar-Sale

Il trasferimento in trekol sulle acque ghiacciate del fiume Ob

Dopo la prima colazione partenza verso est con automezzi Trekol (fuoristrada

russo a 6 ruote motrici, con 5/6 passeggeri per veicolo) per il villaggio di Yar-

Sale. Si percorre un primo tratto di strada asfaltata fino alla comunità rurale di

Aksarka e poi si continua sulla pista che si sviluppa sulle acque ghiacciate del

fiume Ob. In inverno e all’inizio della primavera l’Ob´ si trasforma infatti in

un’autostrada di ghiaccio che consente di raggiungere i villaggi che sorgono in

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prossimità delle sue rive. La durata del viaggio dipende dalle condizioni

atmosferiche e dalla quantità di neve presente sulla pista. Arrivo a Yar-Sale nel

tardo pomeriggio. Pernottamento in guest-house o semplice hotel. Pasti: colazione in hotel, pranzo con lunch-box, cena in ristorante locale / hotel.

Il sistema fluviale dell’Ob´ e dell’Irtyš Due tra i più lunghi fiumi dell’Asia, l’Ob´ e l’Irtyš, si uniscono per formare un

sistema idrico, che raccoglie le acque della Siberia occidentale e le versa, quando

la stagione lo consente, nel Mar Glaciale Artico. D’estate costituiscono una rete di

comunicazioni fluviali frequentatissima, ma d’inverno gelano e, al disgelo,

inondano la pianura formando impercorribili acquitrini fangosi. Il sistema fluviale

è per lunghezza il secondo corso d’acqua dell’Asia (5.410 km), ma il primo per

ampiezza del bacino (poco meno di 3 milioni di chilometri quadrati). Il fiume

sfocia nel Mar di Kara, oltre il Circolo Polare Artico, in una stretta e profonda

insenatura che prende il nome di Golfo dell’Ob´.

4° giorno / Yar-Sale – accampamento Nenet

Attraverso i paesaggi della tundra artica, la sistemazione nel chum

(l’abitazione tradizionale ricoperta di pelli di renna)

Dopo la prima colazione partenza in trekol per l’accampamento Nenet. I tempi di

percorrenza dipendono dalle condizioni metereologiche e dal luogo in cui si trova

in quel momento la comunità Nenet preposta ad ospitarci, infatti in primavera le

mandrie di renne vengono spostate da sud a nord alla ricerca del pascolo. Arrivo

al campo e sistemazione in chum. Pernottamento in chum.

Pasti: colazione in guest-house/hotel, pranzo e cena in chum.

Il chum è la tipica tenda a struttura conica, composta da pali di legno e rivestita

di pelli di renna, utilizzata dai popoli nomadi uralici (Nenet, Nganasani, Enci,

Chanti, Mansi, Komi), allevatori di renne. Al centro c'è un focolare e il fumo

fuoriesce attraverso un foro posto al vertice. Alta e spaziosa (alla base misura

usualmente 8 metri di diametro) assomiglia a una vera e propria abitazione, vi si

sta comodamente in piedi. Si dorme su strati di morbide pelli di renna e si mangia

seduti a terra intorno a un basso tavolo. E’ generalmente pulita e permette di

assaporare fino in fondo l’atmosfera e la cultura dei nomadi. In ogni chum si

dorme in 4/6 persone. Non vi è corrente elettrica, non ci sono letti né bagni ed è

indispensabile il sacco a pelo.

La tundra è un bioma (o vasta formazione vegetale) proprio della regioni

subpolare e occupa zone dell’emisfero boreale dove la temperatura media annuale

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è inferiore allo zero. Il suo limite settentrionale sono i ghiacci polari perenni

(banchisa polare e calotte glaciali), mentre a sud essa si arresta alle prime

formazioni forestali della taiga (foresta boreale). Il clima è particolarmente rigido

e del tutto inadatto per alcuni organismi viventi. I raggi del Sole sono bassi

sull’orizzonte e le temperature invernali raggiungono anche i - 40 °C, l’estate è

breve e non dura più di due mesi. Il suolo è detto permafrost perché ghiacciato in

modo permanente fino a profondità elevate. Nonostante le piogge siano scarse

quanto nelle regioni desertiche, l’ambiente è ricco di laghi, paludi e acquitrini.

Questo perché durante la stagione estiva il ghiaccio superficiale si scioglie,

l’acqua si accumula e ristagna in superficie, non riuscendo a evaporare a causa

delle basse temperature. In queste particolari condizioni, in modo analogo alla

taiga, la decomposizione dei resti animali o vegetali è piuttosto lenta e i suoli sono

poveri di sostanze nutrienti, soprattutto di quelle a base d’azoto. Le pianure più o

meno ondulate su cui si sviluppa la tundra sono completamente prive di alberi. Le

basse temperature, la persistenza della neve per lunghi periodi, l’estate breve e i

venti freddissimi, oltre al suolo gelato, ostacolano la crescita delle piante. Mano a

mano che si procede verso nord e le condizioni ambientali si fanno sempre più

rigide, il paesaggio cambia. Se nelle zone più a sud crescono piccoli alberelli o

arbusti, talvolta gli stessi che formano il sottobosco delle foreste di conifere, via

via che si va verso il Polo prevalgono arbusti nani, come betulle, salici e mirtilli

alti al massimo una trentina di centimetri. Si tratta di piante con foglie piccole e

dure che tentano di ostacolare in tutti i modi la perdita di acqua per traspirazione.

In corrispondenza degli acquitrini, invece, sono frequenti giunchi, carici o

ciperacee, cioè piante che vivono in ambienti più umidi. Andando verso latitudini

ancora maggiori, rimangono solo piante minuscole e, a seconda del tipo di

vegetazione dominante, si parla di tundra a muschio nelle zone più umide, o

di tundra a licheni, se predominano questi organismi vegetali i quali, crescendo

anche su suoli completamente aridi, sono gli ultimi a sparire e conferiscono al

paesaggio una colorazione grigia o biancastra. Si tratta di aree che in estate sono

adibite al pascolo, come nella Penisola di Yamal, dove mandrie di renne vi

brucano per nutrirsi dei licheni.

5°-9° giorno / Accampamento Nenet

La vita quotidiana con i nomadi allevatori di renne… e se fortunati

partecipazione a uan giornata di migrazione verso nord

Giornate dedicate alla conoscenza e alla condivisione degli usi e costumi della

comunità Nenet. Si partecipa alle attività quotidiane delle donne: raccolta della

legna per alimentare il fuoco, cucina, raccolta del ghiaccio o della neve per

ricavare acqua potabile, conciatura delle pelli di renna, cucito… e a quelle degli

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uomini: pastorizia, cattura con il lazo delle renne da macellare, costruzione delle

slitte, pesca… Si osservano le mandrie di renne al pascolo (migliaia di esemplari)

che scavano con gli zoccoli il manto nevoso per brucare i muschi e i licheni

sottostanti. Se fortunati si partecipa alla migrazione e quindi allo smontaggio dei

chum, al caricamento di tutti gli averi sulle slitte trainate dalle renne, al

trasferimento delle mandrie, con l’aiuto dei cani di razza Samoiedo, e al

rimontaggio dell’accampamento in una zona più a nord… Tutto questo nel

contesto della tundra artica, un bianco deserto polare, un mondo etereo senza

orizzonti… un’esperienza unica e irripetibile! Pernottamenti in chum.

Pasti: colazione, pranzo e cena in chum.

I Nenet vivono da sempre ai confini della civiltà e, pur essendo stati sottoposti a

decenni di collettivizzazione forzata e persecuzioni religiose, sono riusciti a

conservare la propria lingua, la propria visione animista del mondo e le proprie

tradizioni nomadi. Questo popolo nomade del grande nord russo convive con la

renna in una sorta di simbiosi da più di mille anni. In primavera, quando le

giornate si allungano, le temperature artiche si addolciscono, e la permanenza

della neve e dei fiumi ghiacciati consentono ancora di muoversi in slitta, le

mandrie di renne vengono spostate rapidamente a nord, alla ricerca dei pascoli di

licheni. Della renna i Nenet non buttano via nulla: è il loro cibo (crudo o bollito

che sia), il loro mezzo di trasporto, il loro abbigliamento. Del ruminante semi-

selvatico sono fatti i rivestimenti delle loro tende coniche e i loro abiti di pelliccia,

comprese le cuciture realizzate con i nervi dell’animale. Della renna sono usati

perfino i tendini e le ossa nella costruzione di slitte. I tratti del viso dei Nenet sono

simili a quelli del popolo mongolo: fronte piatta, occhi a mandorla e pelle scura;

la maggior parte della popolazione è di bassa statura. Seppur influenzato

dal cristianesimo ortodosso, lo sciamanesimo dei Nenet si è tuttavia preservato

fino al XXI secolo. A capo della nutrita schiera di dei e di spiriti venerati vi è

Num, il Dio supremo che dimora in tutti gli elementi naturali e integra in sé ogni

fenomeno atmosferico. Privo di forma e mai raffigurato, è adorato in modo

particolare e due volte l’anno, nel corso delle feste di primavera e autunno, in suo

onore vengono immolate grandi renne bianche. Oggi lo stile di vita nomade dei

Nenet è minacciato dagli effetti dei cambiamenti climatici, che rendono la tundra

sempre più imprevedibile, e dalla scoperta che la Penisola di Yamal contiene la

riserva di gas più grande del pianeta.

La renna (Rangifer tarandus), chiamata caribù in America del Nord, vive

nella tundra artica e nelle regioni forestali subartiche di Alaska, Canada,

Scandinavia e Russia. La dimensione di questo erbivoro varia in base all’area

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geografica abitata e, in generale, le popolazioni presenti alle latitudini meridionali

sono più grandi rispetto ai loro cugini del Nord. Il maschio è nettamente più

imponente della femmina e presenta un’altezza alla spalla di 120 cm e una

lunghezza totale di 150-230 cm, mentre il peso oscilla fra i 60 e i 318 kg. La fitta

pelliccia è un’arma vincente contro le fredde temperature artiche e il colore varia

dal marrone scuro al quasi bianco, tipico delle popolazioni della Groenlandia.

Gli zoccoli sono particolarmente allargati e aiutano l’animale a non

sprofondare nella neve alta e mentre nuota. La renna, inoltre, è l’unica specie di

cervide che presenta le corna nei due sessi: nei maschi adulti queste sono enormi e

ramificate, mentre le femmine e i giovani sfoggiano palchi piccoli e semplici. In

entrambi i casi, le corna cadono e sono rinnovate ogni anno. Le renne sono gli

animali terrestri in grado di compiere la migrazione più lunga, fino a 5000 km

l’anno. Fra l’autunno e la primavera, infatti, le mandrie si spostano sia per

sfuggire al gelido freddo artico, sia in cerca di nuovi pascoli da brucare. In caso di

pericolo, inoltre, possono raggiungere sprint di velocità che toccano gli 80 km/h.

Sono animali socievoli, che soprattutto durante l’estate si riuniscono in mandrie di

decine di migliaia di individui con cui si “dividono” l’enorme fastidio procurato

dagli sciami di zanzare e dalle mosche, insaziabili succhia sangue. Mangino

qualsiasi tipo di vegetale e sono in grado di scovare il cibo anche sotto la neve

grazie al potente olfatto. Durante la stagione riproduttiva i maschi smettono di

alimentarsi e dedicano ogni loro energia alla conquista di un gruppo di femmine

(da 5 a 15) e per fronteggiarsi con i rivali. Un’attività che spesso li lascia feriti ed

esausti. Le femmine partoriscono ogni anno un solo piccolo, che pesa 3-12 kg ed è

molto precoce: a pochi minuti di vita succhia il latte, dopo un’ora segue la madre

ed entro il mese e mezzo è svezzato e bruca vegetali. Le femmine generalmente

vivono più dei maschi, oltre 15 anni contro una media di meno di 5 anni, e appena

nata, la renna è facile preda di orsi e lupi

10° giorno / Accampamento Nenet – Yar-Sale

L’addio all’accampamento Nenet

Dopo la prima colazione si trascorrono gli ultimi momenti con la comunità Nenet.

L’esperienza vissuta con i nomadi allevatori di renne rimarrà indelebile nei nostri

cuori e nelle nostre menti. Partenza in trekol attraverso la tundra artica per Yar-

Sale. Arrivo a Yar-Sale nel pomeriggio. Pernottamento in guest-house o semplice

hotel.

Pasti: colazione in chum, pranzo e cena in guest-house/hotel.

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11°-12° giorno / Yar-Sale

Il Festival del Folklore Nenet Ogni anno, alla fine di marzo, centinaia di nomadi, con i loro abiti tradizionali,

lasciano i loro accampamenti sparsi nella tundra per dirigersi nella cittadina di

Yar-Sale e prendere parte alle celebrazioni del Festival del Folklore Nenet. Il

programma prevede usualmente gare di lotta, gare di salto ad ostacoli, gare di

presa con lazo, sfilate in costume tradizionale, ma soprattutto una spettacolare

corsa con slitte trainate da renne. Pernottamento in guest-house o semplice hotel.

Pasti: colazioni, pranzi e cene in guest-house/hotel o ristorante locale

13° giorno / Yar-Sale – Salekhard Dopo la prima colazione partenza per Salekhard percorrendo a ritroso la pista

sulle acque ghiacciate del fiume Ob in trekol. Arrivo a Salekhard nel pomeriggio.

Pernottamento in hotel.

Pasti: colazione in guest-house/hotel, pranzo con lunch-box, cena in ristorante

locale/hotel

14° giorno / Salekhard – Mosca – Italia

Dopo la prima colazione trasferimento all’aeroporto per l’imbarco sul volo di

linea Yamal Airlines per Mosca. Arrivo a Mosca-Domodedovo e nel pomeriggio

proseguimento per l’Italia con volo di linea Lufthansa via Francoforte. Arrivo a

Milano Malpensa in serata.

Pasti: colazione in hotel, pranzo e cena liberi

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Altre informazioni:

Organizzazione e trasporti – Si utilizzano minibus per i trasferimenti a

Salekhard e Yar-Sale; trekol (automezzi fuoristrada a sei ruote motrici, con 5/6

passeggeri per veicolo) per i trasferimenti nella tundra. Due voli domestici:

Mosca-Salekhard e viceversa. Per raggiungere l’accampamento Nenet e per

seguire l’eventuale migrazione potrebbe essere necessario spostarsi in

vagoncini di legno trainati da motoslitta. Guida locale di lingua inglese e nostro

accompagnatore a partire da un minimo di 8 partecipanti.

Pernottamenti e pasti – Hotel di categoria 3* a Salekhard (Yuribey Hotel o

similare, 2 notti), guest-house o semplice hotel a Yar-Sale (4 notti), chum in

accampamento Nenet (6 notti) (N.B. In un chum si dorme in 4/6 persone, su

pelli di renna poggiate sul pavimento, non c’è corrente elettrica, non c’é il

bagno ed è indispensabile il sacco a pelo). Pensione completa dal 2° al 13°

giorno. I pasti a Salekhard e Yar-Sale sono consumati in ristoranti locali o nei

ristoranti delle strutture dove sono previsti i pernottamenti. Durante il soggiorno

nell’accampamento i pasti vengono preparati dalla comunità Nenet con

abbondanza di carne di renna.

Clima – Tra fine Marzo e inizio Aprile, il periodo in cui è programmato questo

viaggio, le temperature medie iniziano a risalire verso gli 0°C, ci sono 12 ore di

luce e lo spessore medio del manto nevoso è di circa mezzo metro. Il clima è

comunque imprevedibile a queste latitudini e nonostante il global warming le

temperature minime potrebbero anche scendere a -20°C.

Abbigliamento e varie: abbigliamento da montagna invernale con capi molto

pesanti adatti per le basse temperature (giaccone, maglioni, pantaloni, berretto,

guanti, sciarpe, stivali tipo doposci…), sacco a pelo (comfort - 15/20°C), torcia

elettrica, power bank (accumulatore portatile) per ricaricare telefonini e batterie

delle macchine fotografiche che tendono a scaricarsi rapidamente con il freddo.

Disposizioni sanitarie – Non è richiesta alcuna vaccinazione obbligatoria.

Formalità burocratiche – Necessario il passaporto firmato con validità 6 mesi

dalla data d’ingresso, con almeno due pagine libere; 2 foto tessera a colori a

sfondo bianco e l’apposito modulo compilato e firmato in tutte le sue parti. Inviare

la documentazione almeno tre settimane prima della partenza

Caratteristiche del viaggio e grado di difficoltà – Viaggio-spedizione di grande

interesse etnografico e paesaggistico adatto a chi è interessato a incontrare

popolazioni uniche in luoghi fuori dal mondo. E’ richiesta una buona dose di

spirito di adattamento per i giorni trascorsi nell’accampamento Nenet dormendo

nel chum e mangiando i pasti preparati dalla comunità locale. Si segnalano

temperature medie variabili tra 0°C e - 20°C.

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QUOTAZIONE PER PERSONA con partenza da Milano:

€ 3.700 base 10 partecipanti

€ 4.050 base 8-9 partecipanti

Da aggiungere:

- partenze da altre città su richiesta

- supplemento singola (6 notti in hotel/guest-house € 330

- tasse aeroportuali e security surcharge € 340 (circa)

- copertura assicurativa di viaggio vedi tabella sotto

- costo individuale gestione pratica € 90

- visto consolare d’ingresso € 130

Date di partenza:

- da mercoledì 25 Marzo a martedì 7 Aprile 2020

OPERATIVO VOLI

25/03 MILANO LINATE – FRANCOFORTE 13.45-15.00

25/03 FRANCOFORTE – MOSCA 16.30-21.45

07/04 MOSCA – MONACO 16.00-18.15

07/04 MONACO – MILANO MALPENSA 19.25-20.30

Promozione “Prenota Prima”

Prenotate il vostro viaggio con un anticipo di almeno 90 giorni dalla partenza e

otterrete uno sconto del 50% sul costo della copertura assicurativa “all inclusive”.

Le quotazioni includono:

Voli internazionali e voli locali in classe economica, accoglienza e trasferimenti

da/per l’aeroporto, trasporti con minibus e trekol, i pernottamenti con prima

colazione, pensione completa dal 2° al 13° giorno, la lounge nell’aeroporto di

Mosca/Domodedovo durante lo scalo del volo di andata, la guida locale parlante

inglese e l’accompagnatore italiano a partire da un minimo di 8 partecipanti, i

permessi speciali per accedere nel circondario autonomo Yamalo-Nenets,

l’assicurazione come specificato, il dossier informativo/culturale o guida.

Le quotazioni non includono:

I pasti del 1° e 14° giorno, le bevande ai pasti, mance ed extra personali, il visto

consolare, tutto quanto non espressamente specificato.

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La nostra nuova ed esclusiva copertura assicurativa “all inclusive”

- Annullamento del viaggio prima della partenza

- Interruzione viaggio (con rimborso dei giorni persi fino a € 5.000)

- Assistenza sanitaria tramite centrale operativa h24

- Spese mediche in viaggio fino a € 20.000 (di cui € 5.000 fino a 45 gg dal rientro)

- Bagaglio fino a € 750

- Viaggi Rischio Zero per eventi fortuiti e casi di forza maggiore in corso di

viaggio

- Indennizzo fino a € 150.000 per infortunio che causi decesso o invalidità

permanente

Il costo a passeggero del pacchetto assicurativo è da aggiungere alle spese

accessorie e da versare al momento dell’iscrizione al viaggio. Il calcolo

dell’importo si evince dalla tabella che segue:

Quota totale fino a: Costo a passeggero*

€ 1.000,00 € 50

€ 2.000,00 € 90

€ 3.000,00 € 130

€ 4.000,00 € 165

€ 5.000,00 € 190

€ 10.000,00 € 200

NB: il conteggio del totale assicurabile non deve includere visto e spese

gestione pratica.

*comprensivo di imposte di assicurazione e diritti di agenzia.

Copertura Integrativa

E’ possibile estendere la copertura delle spese mediche in viaggio fino a

€ 120.000 stipulando una polizza facoltativa con premio lordo per passeggero di

€ 55,00, da specificare espressamente all’operatore.

Le condizioni dettagliate delle coperture assicurative sono consultabili sul nostro

sito www.viaggilevi.com.

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NOTE IMPORTANTI

La quotazione è calcolata col valore del rapporto di cambio RUB/Euro = 0,14

in vigore nel mese di Giugno 2019. In caso di oscillazioni del cambio di +/-3% a 20

giorni dalla data di partenza sarà effettuato un adeguamento valutario.

Per ragioni tecnico-organizzative in fase di prenotazione o in corso di viaggio

l’itinerario potrebbe subire delle modifiche, mantenendo invariate quanto più

possibile le visite e le escursioni programmate.

Le tariffe aeree prevedono classi di prenotazione dedicate, soggette a

disponibilità limitata di posti. Al momento della prenotazione, in caso di non

confermabilità della tariffa utilizzata per la costruzione del prezzo del viaggio,

comunicheremo il supplemento.

Molte compagnie aeree prevedono l’emissione immediata del biglietto. In tal

caso vi informeremo all'atto della vostra conferma e procederemo alla emissione.

L'acconto dovrà includere anche l'importo intero del biglietto, che non

sarà rimborsabile, e le penali del viaggio in questione derogheranno dalle nostre

pubblicate.

L’importo delle tasse aeree dipende dal rapporto di cambio del USD e del costo

del petrolio, stabilito dalle compagnie aeree. Il valore esatto viene definito all’atto

dell’emissione dei biglietti aerei.

Per lo svolgimento di alcuni nostri programmi è necessario l’utilizzo di voli

interni operati da compagnie locali non conformi ai requisiti della Comunità Europea,

indicate all’interno di un elenco comunitario. Le assicurazioni europee non coprono i

disservizi a esse correlati.

Milano, 25.09.2019 n. 1

Organizzazione tecnica:

I Viaggi di Maurizio Levi Via Londonio, 4 – 20154 Milano (Italy)

Tel 0039 02 34934528 – Fax 0039 02 34934595

E-Mail: [email protected] – Web site: www.viaggilevi.com