RUOLO DELL' INFERMIERE NELL' EDUCAZIONE E … · specialmente in paz. con ipertensione,...
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RUOLO DELL' INFERMIERE NELL' EDUCAZIONE E PREVENZIONE DELLE
MALATTIE CARDIOVASCOLARI
Ombretta OlivettiCoordinatore InfermieristicoEndocrinologia e DiabetologiaDH Medico Vercelli
LInfermiere per il Codice Deontologico:
promuove la salute del singolo e della
collettivit, operando per
la prevenzione,
la cura,
la riabilitazione
Riferimenti normativi
D.M. n.739 del 1994: lassistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono: la prevenzione delle malattie, lassistenza dei malati e dei disabili e leducazione sanitaria
Nuovo profilo professionale lassistenza infermieristica un campo specifico
di intervento nellambito dellassistenza sanitaria la prevenzione,lassistenza e leducazione
sanitaria sono funzioni proprie dellinfermiere, da svolgere in stretta collaborazione con il medico e con gli altri operatori
linfermiere un professionista con specifici campi di intervento, autonomia e responsabilit professionale
necessario prevedere dei corsi di formazione ed aggiornamento...
Strategie di prevenzionesecondo lOMS (1999) :
sulla popolazione, cio modificare lo stile di vita ed i fattori ambientali, responsabili dellelevata incidenza di malattie CV
sui pazienti ad alto rischio
prevenzione secondaria
Requisiti per inserirsi in un programma di prevenzione
Adeguata conoscenza delleziologia dei fattori di rischio e delle strategie attuali di correzione
Motivazione personale Capacit di comunicazione (linguaggio
comprensibile ed adeguato al livello culturale e allet del paziente)
Imparare ad ascoltare Abilit di adattare le conoscenze teoriche alle
abitudini dei singoli individui Abitudine a lavorare in team
Approccio multidisciplinare
terapista riab. dietista
PAZ psicologo medico
I.P.
Possibile ruolo del personale non medico nella Prevenzione
Funzione tecnica Educatore alla salute Supporto psicologico
Funzione tecnica
I.P. ruolo tecnico
Organizzazione di un follow-up al lungo termine per -la verifica della compliance alle norme
igienico -dietetico ed il contenimento dei fattori di rischio
-verifica dellefficacia del trattamento medico-identificare i segni che indicano una
progressione della malattia aterosclerotica I controlli sono stabiliti in base alla
caratterizzazione del rischio
Intervento sui fattori di rischio
Ruolo dellIP
FUMOObiettivo:cessazionecompleta
Raccogliere la storia sullabitudine al fumo
Incoraggiare il paz. ed i familiari a smettere di fumare
Fornire consigli e programmi di intervento
Inviare dal medico per eventuali terapie sostitutive (cerotti di nicotina, terapia orale)
COLESTEROLOObiettivoprimarioLDL 50 mg/dl F e >40 mg/dl MTg
CONTROLLODELLA PA
ObiettivoPA 130/80
Educazione sanitaria per modifica dello stile di vita (controllo del peso, attivit fisica,riduzione degli alcolici e del sale).
Programma di controllo della PA in tutti i paz.
Gestione della terapia farmacologica
ATTIVITAFISICAObiettivominimo30 minuti per 3/4volte a sett.
Incoraggiare almeno 30-60 min di attivit di moderata intensit 3-4 volte a sett. (passeggiate, jogging, bicicletta o altra attivit aerobica)
variazioni del modello di vita (usare le scale invece dellascensore, giardinaggio, lavori domestici)
massimo beneficio: 5-6 h/sett. Inviare al medico i paz. a rischio
medio-alto.
CONTROLLODEL PESOObiettivoIMC
I.P. Educatore alla salute
LI.P in qualit di educatore alla salute pu sfruttare il contatto continuo con le persone che si rivolgono allambulatorio.
Il rapporto personale con il paziente rappresenta, sempre, lo strumento migliore per una strategia di prevenzione, soprattutto nelle prime fasi quando va costruito un rapporto di stima, fiducia e collaborazione
La funzione educativa uno strumento terapeutico e assistenziale di primaria importanza, che si affianca al ruolo tecnico
leducatore alla salute
CAMBIAMENTO
Abitudini alimentari corrette
Abitudini alimentari scorrette
COMPORTAMENTI A RISCHIO
Attivit fisica inadeguata
Attivit fisica regolare
Stress controllato
Stresseccessivo
COMPORTAMENTI VITALI SANI
Fumo
Quando si va a lavorare su abitudini e stili di vita,bisogna saper sviluppare la motivazione del pazientea superare la resistenza che insita in ogni processodi cambiamentoLa gestione di una malattia cronica richiede al pazienteuna serie di cambiamenti che non possono avvenire senza una significativa motivazione ad intraprendere le azioni richieste dal processo terapeutico.
Quando parliamo di motivazione, facciamo riferimento adun concetto dinamico che dipende da forze consce ed inconsce,che determinano il comportamento del paziente ( Lacroix, Assal, 2005)
La motivazione non ha a che fare con linteresse o meno a seguirela terapia, ma con processi che riguardano le logiche personali,le credenze, le emozione, le esperienze passate.
Quali credenze ha il paziente sulla malattia e sulla cura?Quali emozioni prova?Per rispondere a queste domande si fa riferimento al modello piutilizzato in educazione al paziente: Health Belief Model (HBM),il modello sulle credenze.LHBM ci sottolinea limportanza a tenere in considerazione comela variet culturale e socio demografica dei gruppi pu differire in termini di attitudini e percezione della malattia e del rischio.
Quanto il paziente sente di potercela fare a mettere in atto il piano terapeutico?
alcuni studi mostrano che una delle variabili che influenza di pigli interventi di educazione del paziente riguarda il concetto di auto-efficacia (self efficacy).Secondo la teoria cognitivo-sociale di Bandura (1997),quando lapersona pensa di riuscire a fare qualcosa,probabilmente riuscira farla con maggiore facilit di chi pensa di non potercela fare,o pensa di non possedere le abilit necessarie.
Vi sono quattro strategie per sviluppare il senso diautoefficacia nel paziente (Lorig,2001;Rankin et al.,2005):
*Sviluppare un accompagnamento alla performance attraverso la suddivisione del comportamento in piccoli obiettivi ,da raggiungere , magari in tempi scaglionati.
*procurare una esperienza vicaria o modeling
*svolgere attivit di persuasione verbale, che comprende il rinforzare positivamente l abilit messa in atto dal paziente.
*richiedere un feedback circa i sintomi e le emozioni vissute dalPaziente durante il trattamento.
Alimentazione sana ed equilibrata
Peso Controllo del colesterolo Ipertensione Glicemia
riduce il peso
aumenta lHDL colesterolo
riduce i trigliceridi
riduce il rischio di trombosi
Un attivit fisica moderata (30 minuti al giorno per 3-4 volte la settimana)
Educare il pz
Allautocontrollo del:pesodella pressione arteriosadella glicemia
Educare alla salute anche
Informare i pazienti sulleterapie da assumere
Informare il paziente su:
Scopi delle terapie Durata della terapia Controlli periodici (clinici e laboratorio) Interferenze farmacologiche Pericolosit di variazioni spontanee della dose
Rispetto degli orari prescritti Effetti collaterali
Fornire un supporto psicologico
Aiutare il paziente nei momenti di crisi Incoraggiarlo al cambiamento Sviluppare nel paziente lautodeterminazione
e la facolt di operare scelte autonome Aiutare il paziente ad anticipare, prevenire o
impedire linstaurarsi di situazioni critiche Sviluppare lautodeterminazione e la facolt
di operare scelte autonome
Counseling infermieristico
Intervento volontario e consapevole del personale socio sanitario nei processi decisionali del paziente per il raggiungimento di un obiettivo condiviso di miglioramento dello stato di salute
Conclusioni Lattivit dellinfermiere professionale
permette di migliorare lapproccio con il paziente e di ottimizzare i tempi dedicati allattivit ambulatoriale.
-Naturalmente necessaria una preparazione e una formazione adeguata
-competenza professionale e gestionale-capacit di comunicazione e di interazione
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