Rovigo lug2013 n95

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 95 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Rovigo mesaggio pubblicitario Grazie alla forza della Cooperazione e di un grande gruppo, Dentalcoop è in grado di offrirti la grande qualità italiana, con il massimo del risparmio Con Dentalcoop la convenienza è per tutta la famiglia Prenota la tua visita Novità 2013 70 € Otturazione semplice estetica Programma Prevenzione € 45 Prima visita, igiene dentale, panoramica (su indicazione medica) FINANZIAMENTI A TASSO (TAN e TAEG “0”) 575 € Impianto endosseo (escluso moncone) 45 € Igiene dentale 395 € Corona ceramica Aperti anche il sabato UNITÁ DI OCCHIOBELLO (RO) tel. 0425 750481

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Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 95 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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Il Parco potrebbe essere la Tour Eiffel del Polesine

Turismo

pag. 4-5

Bilancio, polemiche e qualche rincaro. Tares sotto accusa

Amministrazione

pag. 6

La Beng si rinforza per la A2, nuove atlete in giallo-nero

Sport, Volley

pag. 24

pag. 8

I saldi fanno felici i negozianti del centroNegozi pieni. Bressanin: “L’Amministrazione continui a proporre manifestazioni”

Finalmente, una nota positiva. Dopo annunci da ultima spiaggia, dopo che era circolata la triste notizia che voleva

Rovigo seconda a livello nazionale, prece-duta solo da Cagliari, nella graduatoria dei capoluoghi con il maggior numero di esercizi commerciali sfitti a causa della crisi, ora il sorriso può tornare, perlomeno in parte sul volto degli esercenti. Perché i saldi, a Rovigo, almeno a un primo bilancio, sono iniziati con il piede giusto. La prima data è stata quella del 6 luglio scorso. E, sin da subito, anche l’am-

ministrazione comunale aveva cercato di fare tutto il possibile per dare il massimo sostegno all’appuntamento, conscia dell’importanza, per chi vive di commercio, di recuperare parte del fatturato perso in questi mesi di crisi. Come detto, il primo responso è stato decisamente positivo, dal momento che i negozianti, final-mente, si sono ritrovati con gli esercizi pieni. E non solo di gente che guardava, ma di tante persone che hanno acquistato. E non poco. E’ successo, in altri termini, proprio quello che in tanti si aspettavano. “Quello che volevamo,

con le nostre manifestazioni - spiega da par-te sua l’assessore al Commercio - era proprio portare quanta più gente possibile in centro, dal momento che era importante che, per gli esercenti, arrivasse un’iniezione di contanti che costituisse un sollievo dalle difficoltà del periodo. Da parte nostra, come amministra-zione, continueremo a dare tutto il sostegno possibile, su questo fronte”. Soddisfazione è stata espressa anche da Confesercenti.

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di Rovigo

polizia locale, agenti ancora senza pistole

I dubbi che l’operazione non arrivi in porto, sono dello stesso ministro

Delrio e ce li ha confermati anche il de-putato polesano del Pd, Diego Crivellari. “Abbiamo già visto quanta contrarietà il taglio delle Province riesce a muovere”

pag. 10Decreto svuota province,

percorso tutto in salita

Per la dotazione del personale di polizia locale delle pistole d’ordinanza la soluzione non appare vicina. Si parla di formazione del personale, di trattativa

con i sindacati, di risolvere questioni pratiche e di realizzare un’armeria con la costruzione di una camera blindata.

pag. 18

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il sito del giornale

EDITORIALE

Ogni governo per la sua stagione di Mauro gambin*

L’estate porta con se’ la voglia di evasione e di leggerezza. Anche noi, della reda-zione de La Piazza, abbiamo deciso di

assecondare la stagione e di restare sul leg-gero con questo numero, infondo, abbiamo pensato, sotto l’ombrellone abitualmente ci si porta un “romanzetto”, la settimana enigmi-stica, al più, due pagine da sfogliare tra una pennichella e la partita a bocce. Le vacanze del resto sono questo: un solco profondo nel-la sabbia, scavato con il piede, per dividere il relax dalla vita di tutti i giorni. Basta crisi, ba-sta problemi, basta seccature e arrabbiature, le vacanze sono l’opportunità di capire come sarebbe la vita se non fosse stato inventato il lavoro, se non esistessero le incombenze e i piccoli dispiaceri di tutti i giorni e magari se non fossimo gli italiani in crisi da quasi cinque anni. Ogni tanto, comunque, occore staccare la spina... Che fortuna, dunque, avere una classe politica che fa di tutto per distrarci.

Con largo anticipo su Caronte, Minosse e tutti gli anticicloni carichi di afa che arrivano dall’Ade, il governo balneare ci ha dato anti-cipazione di tutti i giochi da spiaggia che sa-ranno in voga per l’estate. Dal ping-pong tra temi etici e omofobia al boomerang con Imu e Ici, al tiro della giacca del Presidente Napo-litano fi no alle barzellette sconce di Calderoli,

continua a pag. 3*[email protected]

continua a pag. 14

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

“Non so se quella vista in commissione sia la vecchia Lega o la Lega 2.0. So, solo, che è finito il tempo degli slogan e delle chiacchiere. A noi legislatori è richiesto di fare

buone leggi, soprattutto utili, non di affermare vuoti principi come ‘prima il Veneto’.

E’ finito il tempo degli slogan. La casa serve a chi non ce l’ha

*consigliere regionale dell’Udc

di Stefano Peraro*

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Rovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia RegioneRovigo Provincia Regionescuole paritarie

pag. 6

Il Comune ci mette una pezza e anticipa i soldi del Ministero

sanità

pag.10

Oncologia Ulls 18, l’acceleratore lineare è attivo

trasporti

pag. 18

Da agosto rincarati i biglietti degli autobus

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Rovigo per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 28 luglio 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Incendio alla Polimero

Disinfestazione dalle zanzareinformazioni sul Web

Dalla pagina web del Comune di Rovigo sarà possibile seguire le varie fasi degli interventi di derattizzazione e di disin-festazione dalle zanzare. Collegandosi alla rete, i cittadini potranno essere puntualmente informati e scoprire se nella propria via di residenza sono già stati effettuati e, in quale giorno, i servizi di disinfestazione delle zanzare oltre a visualizzare le aree in cui sono state localizzate le esche per i topi. “La disinfestazione dalle zanzare viene effettuata con frequenza in tutte le caditoie della città oltre nelle aree verdi pubbliche e nelle scuole. E’ importante che anche i cittadini adottino comunque comportamenti volti ad evitare il prolife-rare delle zanzare evitando ad esempio il ristagno di acqua nei sottovasi.” Ha spiegato l’Assessore Andrea Bimbatti.

Infrastrutture e serviziasm set oltre al gas

l’eneregia

Asm Set è entrata a tutti gli effetti nel mercato dell’energia. Oltre al gas, ora

propone anche l’elettricità. “Si può defi-nire un momento storico per una società

importante del territorio – ha commentato il sindaco Bruno Piva - un esempio di

buona sinergia tra pubblico e privato che sta facendo utili”. Il Presidente Massimo

Bergamin ha illustrato i risultati prestigiosi che l’azienda sta conseguendo: “In meno

di un mese abbiamo già acquisito 300 contratti per l’energia, segno che siamo

partiti bene”

Incendio alla Polimeronessuna forma

Di inquinamento

I dati dell’Arpav hanno dato esito negativo sulla presenza di sostanze inquinanti dopo l’incendio che mercoledì 17 luglio ha col-

pito la ditta Polimero srl di Sant’Apollinare, pertanto, come annunciato dal sindaco

Bruno Piva, è decaduta ogni prescrizione adottata

Saccardinlaurea con loDe

per l’ex presiDente

L’ex presidente della Provincia di Rovigo ha ottenuto il massimo dei voti per la sua

tesi “La rete ecologica - strumento di tutela e valorizzazione ambientale: un possibile sostegno allo sviluppo rurale in Polesine”

presentata in sede di laurea magistrale in Pianificazione e politiche per la città, il

territorio e l’ambiente allo Iuav di Venezia

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Refezione scolastica ultimi giorni per le iscrizioni

Fino al 16 agosto saranno aperte le iscrizioni per la refezione scolastica per l’anno scolastico 2013/2014. Lo comunica la Sezione Istruzione, spiegando che l’iscrizione si può fare anche da casa, direttamente on line, collegandosi al sit web del Comune di Rovigo (www.comune.rovigo.it), alla pagina “Istruzione” della Guida ai Servizi (a sinistra nella home page): cliccando sul link “Accedi”. Si aprirà la pagina MRNSystem che prevede, come primo passo, la registrazione del genitore con l’indicazione di un indirizzo di posta elettronica ed un numero di telefono in proprio possesso (che può essere un numero di telefono cellulare oppure un numero fisso con apparecchio dotato della funzione SMS). Riceverà così un’e-mail ed un SMS contenenti il “codice utente” e la password, che saranno sempre necessari per accedere all’area riservata del genitore. Quindi, può procedere all’iscrizione del proprio figlio, seguendo i passi proposti dal sistema.

limiti velocità

pag. 18

Autovelox: il Prefetto Provolo apre un’indagine

agricoltura

pag.19

Il Ministro Zanonato ospite a Palazzo Celio

musei

pag. 23

Allestimento per i riti funebri a Fratta Polesine

EDITORIALE

Ogni governo per la sua stagione che tra l’altro racconta sempre quella in cui c’è un italiano preso per il sedere, un padano nelle veci del tedesco e un africano da

rimandare a casa, è stato tutto un susseguirsi di animazioni intervallate da giochi enigmistici: il rebus sul caso Shalabayeva, ad esempio, è ancora da decifrare, il ministro degli Interni, Angelino Alfano, centra o non c’entra? E poi ancora: dopo la condanna a 4 anni di carcere il Cavaliere sconterà la pena ai domiciliari oppure verrà affi dato ai servizi sociali? Sarà Marina Berlusconi a prendere la guida del redivivo “Forza Italia”, o sarà qualcun altro? Angelino Alfano centra o non c’entra? Sarà suffi ciente sospendere Miss Italia per sollevare il livello culturale del paese? Ancora: Mattarellum o Porcellum? Ma per carità, non mettiamo troppa carne al fuoco... fa già tanto, tanto, caldo.

Anche all’interno del Pd la colonnina di mercurio è salita rapidamente durante le ultime settimane. La data del congresso, infatti, ha preso la forma del miraggio, scomparendo e riapparendo come un’oasi nell’orizzonte reso incerto della calura del deserto. Per fortuna che anche qui gli svaghi non mancano. Gli iscritti come i vertici del partito, divisi in varie squadre (o correnti), come nei Giochi senza frontiere, hanno iniziato a confrontarsi in piccole sfi de, più che altro si tratta di giochi di pazienza o di abilità. Piace molto, ad esempio, il gioco delle “caselle”, con Matteo Renzi da posizionare, oppure il “cerca l’intruso tra i votanti delle primarie”, e il classico, ma molto divertente nella sua veste da spiaggia, “gioco della torre” anche se ormai inizia a scarseggiare il numero di quelli da buttare di sotto.

Svaghi a non fi nire...l’estate è così, porta a perder tempo, all’evasione, a divagare ... poi per fortuna viene settembre e si ritorna a fare le cose sul serio.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

pagg. 26-27

pag. 31

economia

Ecobonus per sostenere il mercato immobiliare

arte

Sarmede, il paese delle fiabe, ad ottobre “Le immagini della fantasia”

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

Il Parco potrebbe essere la Tour Eiffel del Polesine

controlli arpav

Bandiere blu per le coste del Delta

Venti controlli e 20 bandiere blu. Il mare polesano, il nostro mare, l’Alto Adriatico, fa incetta

di ok, nella quarta campagna di mo-nitoraggio della qualità prevista dalla normativa e di recente portata a ter-mine da Arpav, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Veneto. Un risultato davvero ottimo, non solo per la nostra provincia, le cui

spiagge si confermano quindi di assoluto livello, ma anche per tutta la Regione, che ha ottenuto risultati perfettamente in linea con gli standard richiesti dalla legge per la bandiera blu non solo per il mare, ma anche per i laghi dell’entroterra, pure questi mete di grande appeal per i turisti. “Le acque delle coste e di tutti i laghi del Veneto ai controlli si dimostrano ancora una volta perfettamente a norma, garantendo bagni sicuri ai turisti” ha affermato l’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte.

A giorni, poi, dovrebbe iniziare la nuova campagna di monitoraggio che, co-munque, secondo le previsioni, dovrebbe confermare quanto già emerso. Tutti i dati sulla balneabilità possono comunque essere visionati in tempo reale sul sito di Arpav.

In tempo di crisi, anche il turismo si deve adeguare. Nei due sensi: si adegua il turista e si adegua chi di turi-smo vive. Perché se il primo, giocoforza, deve rivedere

il proprio modo di fare vacanza, nel momento in cui una villeggiatura di due settimane diventa, dal punto di vista economico, proibitiva, il secondo deve essere in grado di captare questa tendenza e di regolarsi di conseguenza, se vuole restare sul mercato, in un momento pure per lui non facile.

E’ un fenomeno generale al quale il nostro Polesine non fa specie.

E che, per quanto negativo in sé, potrebbe anche es-sere lo stimolo per consentire al nostro territorio, una volta per tutte, di scoprire potenzialità e vocazioni che, a oggi, incredibilmente, sono ancora rimaste lettera morta. Il Pole-sine, infatti, ben si adatta, per le proprie caratteristiche, a un turismo di visitazione, strutturato su itinerari e percorsi che sappiano abbinare cultura, paesaggio e prodotti tipici.

Lo sa bene l’assessore al Turismo di Palazzo Celio, Lau-ra Negri, che sta cercando proprio di “spingere” in questa

direzione servizi e promozioni. Inserendo, per esempio, la nostra provincia in circuiti più ampi, dei quali si può sfrutta-re la grande capacità di richiamo per fare conoscere anche all’estero i nostri scenari, la nostra terra e i suoi prodotti. E, non ultima, anche la sua gente.

“Dobbiamo partire dal presupposto - spiega Laura Negri - che non abbiamo, in Polesine, la Tour Eiffel”. Un modo per dire che non c’è un simbolo, un “marchio”, che, da solo, possa garantire l’attrazione del turista dall’estero. In parole povere, non è immediato che un visitatore straniero scelga il Polesine. E’ importante, allora, sfruttare la nostra vicinanza a realtà che, invece, questo potere di attrazione lo hanno eccome.

“E’ indispensabile - prosegue l’assessore Negri - evitare di fare l’errore di chiuderci in ambito provinciale. Dobbiamo cercare di inserirci in proposte di più ampio respiro. Siamo riusciti, per esempio, a fare parte di un tour che porta i turi-sti da Mantova a Venezia e che offre tre giorni nella nostra provincia, abbinando bici e navigazione sul Canalbianco”.

Insomma, la crisi si batte anche guardando all’estero e

puntando sempre più sulle vacanze brevi. E, come detto, in questo contesto le opzioni qui da noi non mancano. Come stanno dimostrando i primi dati di questa stagione estiva. Realtà “figlie” del nostro territorio, infatti, stanno andando davvero bene: dalla Badoera e il circuito delle ville palla-diane, al museo della bonifica di Ca’ Vendramin, arrivano conferme che un modo differente di porsi al turista può funzionare eccome.

Altra strategia sulla quale, in questi tempi, è consiglia-bile puntare, è quella della intermodalità, vale a dire dello scambio di mezzi e modi di visitare. Percorsi che possano abbinare, per esempio, sempre in un arco di tempo non eccessivo, ma strutturato su due, tre giorni, itinerari in cicla-bile, a cavallo e sulle nostre vie d’acqua.

Il tutto, infine, senza dimenticare la nostra grande, unica risorsa, ancora poco sfruttata, sulla quale ancora si scommette troppo poco: il Parco regionale del Delta del Po. Che - questo forse sì - potrebbe, una volte chiuse polemiche e scontri strumentali, diventare la nostra vera Tour Eiffel.

di Lorenzo Zoli

Il tour Mantova a Venezia propone

tre giorni nella nostra provincia,

tra bici e navigazione

Crescono le visite per Badoera

e il museo della bonifica

di Ca’ Vendramin

TurismoI Primi dati relativi al turismo ci informano che la crisi sta

progressivamente cambiando le abitudini e le destinazioni

dei turisti. Il periodo di soggiorno si accorcia e il turismo di visitazione

sembrerebbe essere tra le nuove tendenze di chi decide di mettersi

in viaggio. Il Polesine ha molte carte da giocare in questo senso ma c’è ancora molto lavoro

da fare per migliorare l’offerta

L’assessore al TurismoLaura Negri

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555Argomento del mese

di Lorenzo Zoli

Meno burocrazia nel turismoUna delibera varata dalla Regione

Per snellire le procedure e fare in modo che, tanto per gli enti locali, quanto per operatori e gestori, valga il principio di ridurre al massimo i tempi. Va in questa direzione la delibera di recente varata dalla Regione. Per quanto riguarda le Province, sparisce l’obbligo di elaborare, approvare ed inoltrare alla giunta regionale il Programma di accoglienza turistica e quello di

avvalersi delle conferenze provinciali permanenti del turismo.La stessa Giunta regionale non è più tenuta a convocare il Comitato regionale di programmazione, indirizzo e coordinamento

delle iniziative regionali in materia di turismo, che viene quindi soppresso.Presentati gli snellimenti dalla parte degli enti locali, non meno importanti - anzi - appaiono quelli dei quali potranno usufruire

i gestori di strutture ricettive e gli operatori del settore. “Sparisce - spiega l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi - l’obbligo per il titolare di strutture ricettive di comunicare

alle Province i propri prezzi e tariffe, viene notevolmente semplificata e informatizzata la comunicazione dei dati riguardanti le presenze turistiche, che a partire dal gennaio 2014 dovranno essere trasmessi per via telematica direttamente alla Regione, che naturalmente si farà carico di garantire il corretto funzionamento del sistema”.

“Altra importante novità - prosegue Finozzi - per i titolari di strutture ricettive riguarda gli adempimenti di classificazione delle stesse strutture, grazie ad una autocertificazione presentata alla Provincia competente che entro soli 60 giorni potrà concludersi con il silenzio assenso alla classificazione, qualora naturalmente siano rispettati i requisiti. Comunque una sburocratizzazione e velocizzazione della classificazione delle strutture che va incontro alle esigenze di chi opera nel settore turismo”.

Il Parco potrebbe essere la Tour Eiffel del Polesine

Rosolina Mare

Amministrazione Vs operatori turistici

Tassa di soggiorno, opportunità o gabella? Un modo per creare un circuito virtuoso in grado di produrre investimenti nel set-

tore del turismo e migliorarlo costantemente o una inutile gabella che rischia di mettere in fuga i visitatori, soprattutto in un momento non facile come questo?

E’ la polemica che ruota attorno alla decisione, presa dall’amministrazione co-munale di Rosolina, di applicare la tassa di soggiorno a Rosolina Mare. Vale a dire una piccola “imposta” per chi soggiorna per fini di turismo nel territorio della località marittima. E’ - a onor del vero - un meccanismo che viene previsto in moltissime altre realtà, italiane e non, che vivono di visitazione, ma che, per il nostro territorio, è una novità assoluta. E, come sempre accade con le novità, ha dato la stura a una serie di polemiche infinite, con anche una controversia giudiziaria tuttora aperta di fronte ai giudici del Tar, il Tribunale amministrativo regionale del Veneto. Tre consiglieri comuna-li d’opposizione di Rosolina e un grande numero di operatori turistici e titolari di strut-ture ricettive, infatti, avevano chiesto l’annullamento di questa imposta e, in attesa di una pronuncia definitiva, la sua sospensione per l’anno in corso. Una richiesta, la

seconda, che i magistrati di Venezia non hanno ritenuto di soddisfare. Per questa stagione turistica, insomma, la strada è tracciata.

Ora, comunque, al di là del discor-so meramente politico, ciò che mag-giormente importa, in una congiuntura

come quella attuale, è capire cosa possa rappresentare una decisione come questa. Se un possibile volano di sviluppo per il territorio e il turismo o, al contrario, l’ennesima imposta che, per di più, arriva in un momento che più sbagliato non si potrebbe.

“L’arrivo della tassa - spiega da parte sua l’assessore al Turismo di Palazzo Celio Laura Negri - è stato fortemente contrastato e, per certi versi, ritenuto impopolare. Da un lato, si possono comprendere i motivi di questa contrarietà, dall’altra è anche vero che misure di questo tipo, ormai, sono una realtà accettata nel 95% delle città turistiche”.

Il problema, allora, secondo questa lettura, più che altro sta nella destinazione delle entrate che vengono realizzare con l’imposta. “Tutto - prosegue infatti la referen-te provinciale per il turismo - a mio avviso si gioca sulla effettiva corrispondenza tra gli introiti e un concreto investimento nel settore del turismo. Se questa corrispondenza c’è, allora una misura come questa diventa un vero investimento per il territorio”.

La condizione, insomma, per fare in modo che la tassa di soggiorno possa essere davvero uno strumento in grado di battere la crisi, è che le somme introitate dall’am-ministrazione vengano poi spese per davvero sul territorio, per migliorare infrastruttu-re e servizi, per incrementare l’offerta e per dare sempre più al turista che ci premia con la sua scelta. E che, se si troverà accolto ogni anno meglio, forse dimenticherà anche quella - piccola - somma, che all’arrivo lascia al nostro territorio.

Lo.Zo.

L’imposta è ormai una realtà accettata nel 95% delle città turistiche

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6 Rovigo66 Rovigo

E’ appena stato presentato e già ha sollevato una ridda di polemiche non da poco. Il bilancio previ-sionale 2013 del Comune di Rovigo, depositato

dall’assessore competente Stefano Bellinazzi, ha infatti scatenato una accesa querelle tra l’amministratore stes-so, da una parte, e, dall’altra, Nadia Romeo e Barbara Businaro, consiglieri comunali di minoranza rispettiva-mente del Pd e del Movimento 5 Stelle. Con le seconde ad accusare il primo di avere messo a disposizione dei consiglieri una sintesi eccessivamente scarna - una tabella - e di non avere lasciato tempo a sufficienza per presentare eventuali emendamenti. Il termine, infatti, scadeva lo scorso 24 luglio e la commissione nella qua-le la manovra è stata presentata nei dettagli era stata fissata per il 23 luglio. Il componente della giunta Piva a queste critiche ha replicato spiegando che aveva dato la propria disponibilità ad anticipare la commissione di una settimana, ma che gli stessi consiglieri non ne avevano ravvisato la necessità. E ha ribadito che, in ogni caso, la

documentazione relativa al bilancio è a disposizione di tutti i consiglieri e che, quindi, chi voleva poteva visio-narla. Passando al bilancio vero e proprio, allora, il dato che per primo salta all’occhio è il fatto che la manovra sia “lievitata”, dai 46 milioni del 2012 ai quasi 55 di quest’anno. Il motivo risiede nella Tares, la nuova impo-sta sui rifiuti per l’incasso della quale sono stati messi

in preventivo 8 milioni 292mila euro. Si tratta, comunque, di una manovra contabile e poco altro, dal momento che, quella som-ma, sarà riscossa da Ecoambien-te, girata a Palazzo Nodari e da questo riversata a Ecoambiente.

Tre le altre novità annunciate dalla manovra, poi, il Comune ha messo in cantiere un moderato aumento del costo dei posteggi e una rimodulazione delle tariffe per quanti scelgono di sposarsi in municipio nel weekend. In tempi di crisi, poi, risorse per fare quadrare i conti saranno reperite anche dalla vendita di tre negozi di proprietà di Palazzo Nodari, che si trovano tra piazza Vittorio Emanuele e palazzo Roverella.

di Lorenzo Zoli

La manovra è “lievitata” dai 46 milioni del 2012 ai quasi 55 di quest’anno. Il motivo risiede nella Tares

Amministrazione E stato presentato nei giorni scorsi il previsionale 2013

Bilancio, polemiche e qualche rincaro

Alla fine, ci ha pensato il Comune di Rovi-go, a risolvere una situazione che si sta-va facendo davvero critica. Con le scuole

dell’infanzia paritarie che non sapevano più come pagare il proprio personale docente per i mesi estivi. Quelli, cioè, durante i quali que-ste strutture non incassano le rette. E, quindi, per tirare avanti contano esclusivamente sui trasferimenti dello Stato. Che, però, nell’ul-timo anno, sono rimasti completamente bloccati. Per una vicenda che sarebbe anche comica, se non fosse grottesca e non avesse rischiato di provocare seri danni e di lasciare tante famiglie senza stipendio. Solitamente, i contributi per le scuole dell’infanzia paritarie passano dal ministero dell’Economia a quello dell’Istruzione, per prendere poi la strada delle varie scuole. A complicare questo iter, ormai collaudatissimo negli anni, ci ha però messo lo zampino la burocrazia, con un aggiornamento di softwa-re che ha compromesso la compatibilità infor-matica tra i due ministeri. E’ quindi accaduto che i soldi per l’anno scolastico 2012 - 2013 - vale a dire quello ormai finito da un bel po’ - non siano ancora arrivati. Sino a quando ci sono state le rette a rimpinguare le casse, al-lora, le scuola paritarie in qualche modo han-no tenuto botta. Ma, con l’arrivo dell’estate, la situazione si è fatta insostenibile.

Sull’accaduto, da parte del Pd, è stata

fatta anche una interrogazione parlamentare, per cercare di sbloccare una situazione davvero clamorosa, ma, al momento, a livello centrale nulla si è mosso. In Veneto, per fortuna, è an-data un po’ meglio. Grazie anche all’iniziativa del prefetto di Treviso, che, dopo avere raccolto numerose segnalazioni di questo disagio, si è informato sulla possibilità di battere una strada alternativa: quella, cioè, di chiedere ai Comuni di farsi carico di un anticipo, per consentire alle scuole di tirare avanti sino a quando, finalmen-te, i ministeri riusciranno a risolvere i propri guai informatici. In Regione, sono state molte le

municipalità che hanno deciso di raccogliere questo appello. Anche alla luce dell’importante servizio svolto dalle scuo-le dell’infanzia paritarie, senza le quali le liste di

attesa per le famiglie sarebbero un calvario. Tan-tissimi, infatti, i bambini che resterebbero senza offerta didattica, non trovando posto nelle sezio-ni pubbliche. Il Comune di Rovigo, in particolare, ha scelto di tendere la mano a queste strutture, nonostante il bilancio non fosse ancora stato messo nero su bianco. Prendendosi la respon-sabilità di deliberare comunque un impegno di spesa di 33mila euro. Vale a dire circa 2mila euro a scuola. Forse non una somma incredibile, ma comunque quanto bastava a superare una crisi di non piccole dimensioni. E che avrebbe avuto pesanti conseguenze.

SCuOLE PARITARIE DIffICOLTà CON gLI STIPENDI, IL COMuNE CI METTE uNA PEZZA

Lo.Zo.

Palazzo Nodari ha anticipato i soldi che sarebbero dovuti arrivare dal Ministero

Aumentate le tariffe dei parcheggi e dei matrimoni in municipio nei weekend

Nelle foto l’assessore Stefano Bellinazzi e il consigliere

del Pd Nadia Romeo

Alla fine, la decisione è stata presa. Il Passante, ossia la strada che dovrebbe completare il sistema tangenziale di

Rovigo, si farà. Dopo mesi - se non anni - di polemiche, l’amministrazione ha tracciato la via, scegliendo il percorso a Sud del Ceresolo. Vale a dire quello che attraversa Parco Langer e che viene ritenuto dai tecnici più costoso dell’alternativa a Nord, ma, nello stesso tempo, più valido da un punto di vista squisitamente viario. Una scelta arrivata dopo una polemica veramente infuocata e che non ha certo rasserenato gli animi. Ambientalisti e comitati cittadini contrari all’opera si sono scatenati, con un fuoco di fila pas-sato anche attraverso un incontro con la Soprintendenza e un ricorso anche alla Corte dei conti. Dubbi anche nel mondo della politica, con il consigliere comunale Silvia Menon, di Rovigo si Ama, che da tempo ha chiesto di vedere i conti di Veneto Strade. Soprattutto quelli relativi alle varianti denominate 2 e 3 al progetto. Ossia quelle che avrebbero fatto lievitare il costo dell’opera a 8 milioni di euro. Con un “surplus” di 5 che l’amministrazione comunale salderà proprio in questo 2013, con il versamento del mezzo milione di euro che chiuderà i conti una volta per tutte. Il consigliere Menon ha infatti chiesto di potere visionare i conteggi dettagliati, per rendersi conto di come sia maturato un aggravio di costo tanto importante. A quanto ha segnalato nei giorni scorsi, tuttavia, i documenti non le sarebbero ancora stati messi a disposizione. Sia come, sia, comunque, ormai appare molto difficile che l’amministrazione possa tornare sui propri passi. A meno di interventi per via giudiziaria, il percorso del Passante Nord appare segnato.

neWs

Infrastruttureil percorso Del passante norD appare segnato

Lo.Zo.

Silvia Menon

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8 Rovigo88 Rovigo

Finalmente, una nota positiva. Dopo annunci da ulti-ma spiaggia, dopo che era circolata la triste notizia che voleva Rovigo seconda a livello nazionale, pre-

ceduta solo da Cagliari, nella graduatoria dei capoluoghi con il maggior numero di esercizi commerciali sfitti a causa della crisi, ora il sorriso può tornare, perlomeno in parte sul volto degli esercenti. Perché i saldi, a Rovigo, almeno a un primo bilancio, sono iniziati con il piede giusto.

La prima data è stata quella del 6 luglio scorso. E, sin da subito, anche l’amministrazione comunale aveva cercato di fare tutto il possibile per dare il massimo so-stegno all’appuntamento, conscia dell’importanza, per chi vive di commercio, di recuperare parte del fatturato perso in questi mesi di crisi. Per esempio, il venerdì sera, l’assessorato al Commercio, guidato da Matteo Zangi-rolami, ha creato una serie di esibizioni musicali che hanno avuto lo scopo di portare più gente possibile in centro, in modo da ingenerare un effetto traino del quale godere anche i titolari delle “botteghe”.

Per il primo sabato di saldi, poi, a ulteriore rinforzo al “menu dello shopping” di rodigini e polesani, era an-che stata messa in cantiere la kermesse “Si saldi chi può”, che prevedeva, solo per questa giornata, lo sconto del 50% sul prezzo pieno di tutti gli articoli esposti.

Come detto, il primo responso è stato decisamen-te positivo, dal momento che i negozianti, finalmente, si sono ritrovati con gli esercizi pieni. E non solo di gente che guardava, ma di tante persone che hanno acquistato. E non poco. E’ succes-so, in altri termini, proprio quello che in tanti si aspettavano. “Quello che volevamo, con le nostre manifestazioni - spiega da parte sua l’assesso-re al Commercio - era proprio portare quanta più gente

possibile in centro, dal momento che era importante che, per gli esercenti, arrivasse un’iniezione di contanti che costituisse un sollievo dalle difficoltà del periodo. Da parte nostra, come amministrazione, continueremo a

dare tutto il sostegno possibile, su questo fronte”.

Soddisfazione viene espres-sa anche da Confesercenti, asso-ciazione di categoria nella quale si riconoscono tanti negozianti. A esaminare la partenza dei saldi

è, infatti, il presidente Primo Vitaliano Bressanin. Che parla di un trend positivo. “C’è chi continua a lamentarsi della crisi, anche giustamente - spiega il numero uno

dell’associazione di viale della Costituzione - noi, da parte nostra, preferiamo comunque porre l’accento sul dato positivo, vale a dire l’ottimo riscontro che ha avuto la partenza dei saldi in città. E speriamo che l’ammini-strazione continui a proporre manifestazioni a sostegno del centro storico, dal momento che la formula ha dimo-strato di potere funzionare davvero bene”.

La parola d’ordine, quindi, torna a essere siner-gia e collaborazione. Tanto che alcuni commercianti hanno già rilanciato: un calendario di iniziative e appuntamenti anche d’inverno, per portare in alto il nome del nostro centro storico, rivitalizzarlo e re-stituirlo al proprio ruolo di salotto buono della Città delle rose.

di Lorenzo Zoli

Commercio Soddisfacente il bilancio del primo periodo di vendite

I saldi hanno fatto tornare il sorriso ai negozianti

Nella foto l’allestimento di una vetrina per il periodo di sconti

Botteghe piene, soddisfatto Vitaliano Bressanin di Confesercenti: “L’amministrazione continui a proporre manifestazioni a sostegno del centro storico”

Un’iniezione di contanti, un sollievo dalle difficoltà del periodo

Delle circa 300 bancarelle che, ogni autunno, ar-rivano a Rovigo per la Fiera d’Ottobre, quasi la metà saranno spostate. Lo ha annunciato l’as-

sessore al Commercio Matteo Zangirolami. I cui intenti originari, tra l’altro, andavano anche oltre: ricollocare il mercatino. Idea abbandonata solamente per mancan-za di tempo, dal momento che un’impresa del genere avrebbe comportato un ripensamento pressoché inte-grale della grande kermesse cittadina.

Così, per quest’anno, si è deciso che la metà può bastare. L’intervento riguarderà soprattutto la zona di Fuà Fusinato, strada che, in quel periodo, sarà inte-ressata dal cantiere per i lavori di riqualificazione, da tempo messi in preventivo. A di là di questo, comun-que, qualche cambiamento in zona ci sarebbe stato in ogni caso. “Dal momento che - spiega Zangirolami - le bancarelle avevano senso lì quando portavano al luna park in piazza d’Armi. Via Fuà Fusinato, allora,

fungeva da collegamento tra il centro vero e proprio e quella zona deputata al divertimento”. Da ormai due anni, però, le giostre si trovano nella zona del Cen-ser. La cittadinanza, dopo le titubanze iniziali, è parsa ben disposta verso questa soluzione e, quindi, parola d’ordine cambiare. Il tutto con la sensazione che, per l’edizione 2014, le novità potrebbero essere molto, molto maggiori.

focus fiera di ottobreancora un cambiamento, via le bancarelle Dalla zona fuà fusinato

Lo.Zo.

Per Piazza Duomo, il Comune lancia un progetto di re-styling e riqualificazione che, secondo il sindaco Bruno Piva, è il primo passo verso la creazione del “secondo

centro storico” cittadino. Intanto, però, per la non distante chie-sa di San Michele, il progetto di recupero non si sblocca dalla fase di stallo in cui era finito.

Partiamo dalla nota positiva, la prima: nei giorni scorsi, Pa-lazzo Nodari ha scelto di aderire a un bando regionale, sfruttando l’attività del Consvipo, che agisce da capofila. Ha quindi presentato un progetto che, al primo stralcio, prevede un intervento su Piazza del Duomo. Andando a uniformarla al vicino Corso del Popolo. Il primo passo, allora, dovrebbe essere quello di eliminare l’attuale sagrato della chiesa, portandolo al livello della strada e, al posto dell’asfalto, creare una “isola” tutta in cubetti di porfido. Si tratta del primo intervento di un piano più ampio, finalizzato, appunto, alla creazione di un “centro storico numero due”, che dovrebbe insistere anche su via Badaloni, ormai consacrata a strada del di-vertimento e della movida.

E veniamo, poi, alle note dolenti. Il progetto del San Michele è fermo da un anno. Anche alla luce della volontà della giunta Piva di rivedere a fondo i lavori messi in preventivo dai predecessori, che pensavano alla struttura come alla sede di alloggi parcheggio per stranieri. La nuova amministrazione, invece, pensa piuttosto a una “casa dello studente”. Intanto, il carteggio con Roma ha portato a uno stop che si protrae almeno da un anno.

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Lavori pubblicipiazza Duomo potrebbe Diventare il seconDo centro storico

Lo.Zo.

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Due questioni che, nel dibattito politico, sono spesso state accomunate, ma che, in realtà, sono abbastanza differenti: vale

a dire l’istituzione del terzo turno, quello serale, dalle 20 all’una, di polizia locale e la dotazione, degli stessi vigili urbani, di pistole d’ordinanza. Se, infatti, per risolvere la prima sono stati necessari più che altro passaggi formali, per la seconda quello che si profila all’orizzonte - in caso di una approvazione ancora non scontata - è un cambio sostanziale di mentalità e abi-tudini. Che, senza dubbio, richiederà tempo e vari passaggi burocratici. Oltre che importanti sforzi sul fronte della formazione. In nessuno

dei due casi, invece, a recitare un ruolo im-portante, in un senso piuttosto che nell’altro, saranno questioni di carattere economico, per quanto sollevate nel corso del dibattito. Una iniziale contrapposizione tra personale in divisa e amministrazione è infatti in via di risoluzione.

Partiamo del primo argomento. Il terzo tur-no, scattato da ormai da qualche settimana, è una opzione molto, molto gradita alla prefettu-ra. E alle altre forze dell’ordine. Che si trovano, la sera, periodo decisamente “caldo” dal punto di vista dell’ordine pubblico, con a disposizione due pattuglie in più da impiegare sul territorio. L’ostacolo da superare è stato più che altro

formale e burocratico, dopo che una ispezione della Ragioneria dello Stato aveva ritenuto non appropriata la scelta in precedenza adottata da Palazzo Nodari per il pagamento di queste ore lavorative extra, vale a dire la liquidazione di una indennità per il servizio serale - notturno. “Ora - spiega l’assessore Ezio Conchi - il terzo turno si trova inserito in un programma di coor-dinamento interforze che consente di superare queste difficoltà e pagare quanto dovuto senza problemi”. “Non si è mai trattato - ribadisce Stefano Bellinazzi, ‘collega’ di giunta di Conchi - di un problema economico nel senso di costo del servizio. Più che altro, è stato ne-

cessario trovare lo strumento giusto per fare i pagamenti”. Differente il discorso per quanto riguarda la dotazione del personale di polizia locale delle pistole d’ordinanza. “Qui - prosegue Bellinazzi - entrano in gioco fattori differenti e più complessi”. La Prefettura, da parte sua, non disdegnerebbe certo questa soluzione. Anche perché i capoluoghi di provincia in cui la polizia locale sia disarmata non sono certo molti. “Ma - continua Bellinazzi - ci sono altri discorsi da fare e la soluzione non appare vicina. Si parla di formazione del personale, di trattativa con i sindacati, di risolvere questioni pratiche, come il fatto che l’agente, una volta concluso il servizio,

possa o meno portare a casa l’arma. E anche di lavori da eseguire, in caso di approvazione, al comando”. Tra questi, la realizzazione di un’ar-meria, con costruzione di una camera blindata.

Anche in questo caso, comunque, il proble-ma principale non appare principalmente eco-nomico. “No - chiude Bellinazzi - Le armi in sé non hanno un costo proibitivo. E anche i lavori si possono fare, qualora ci sia la volontà”.

di Lorenzo Zoli

La Prefettura non disdegnerebbe la possibilità di armare i vigili ma permangono nodi da sciogliere per quanto concerne la formazione del personale

Polizia locale Continua il dibattito politico sul servizio cittadino

Partito il terzo turno ma agenti ancora senza pistole

In molti capoluoghi di provincia la Polizia locale è armata

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trattamento su un paziente. “La seduta è assolutamente indolore - spiega una nota dell’azienda sanitaria Ulss 18 - e, nella maggior parte dei casi, durante il periodo della cura il paziente può condurre una vita attiva. La cura viene personalizzata per ogni singolo paziente in consi-derazione delle peculiari caratteristiche cliniche”. Il ciclo di trattamento può avere durate molto diverse, da un minimo di una seduta sino a 7 settimane, con cinque sedute a settimana. Lo.Zo.

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Una scelta, quella fatta a suo tempo dall’amministrazione comunale di Adria, che, adesso, con ogni pro-

babilità darà la stura a una bella serie di polemiche.

La scelta in questione è stata quella di non costituirsi parte civile nel processo, in corso a Rovigo, incentrato sulle patologie respiratorie che sarebbero state provocate,

nella popolazione infantile del Delta, dalle emissioni in atmosfera generate dalla cen-trale Enel di Porto Tolle, nel periodo in cui questa era alimentata a olio combustibile.

Altri Comuni del Basso Polesine, da par-te loro, avevano preso una strada esatta-mente opposta a quella di Palazzo Tassoni, decidendo di essere presenti al processo. A fianco dell’accusa, per chiedere un risarci-

mento a Enel.E, a conti fatti, è stata proprio questa

seconda strategia a pagare. Dal momento che lo scorso 31 luglio, in serata, il colosso energetico ha siglato, con queste municipa-lità, un accordo.

Enel si impegna a versare nelle loro cas-se un risarcimento immediato e i Comuni a uscire dal processo. Al momento, non ci

sono dati ufficiali sulle somme in questione, ma si parla comunque di 130 mila euro per ognuno dei municipi in questione: Ariano, Corbola, Taglio di Po, Loreo e Porto Viro. Senza dimenticare il Parco regionale veneto del Delta del Po. Somme che finiranno nelle casse delle amministrazioni, per sostenere progetti, lavori, interventi nel campo del sociale.

Un “tesoretto” che, di questi tempi, male proprio non fa.

Un “tesoretto” che, tuttavia, non finirà nelle disponibilità di Adria. Che, come det-to, sin dalle prime battute della vicenda ha scelto di tenersi al di fuori del procedimento penale. Una decisione sulla quale, ora, po-trà darsi che più d’uno abbia qualcosa da obiettare.

di Lorenzo Zoli

Enel si è impegnata a versare 130 mila euro nelle casse dei comuni che si erano costituiti parte civile nel processo. L’Amministrazione decise di rimanere estranea al procedimento

Giustizia Processo sulle patologie respiratorie generate dalla centrale

Comuni risarciti, tranne Adria

Un vecchio proverbio insegna che “chi prima non pensa in ultimo sospira”, eppure l’assessore Lorenzo Maltarello ci aveva pensato a lungo sull’ipotesi che il comune di

Adria, al pari degli altri del Delta, si costituisse parte civile nel

processo contro Enel, dove tra vari capi d’imputazione vi è anche quello di disastro colposo.

L’accusa, infatti, ritiene che vi sia un legame diretto tra i mancati adeguamenti della centrale, le relative emissioni nell’atmosfera, e l’aumento delle patologie respiratorie nei minori di quattordici anni residenti in un raggio di venticinque chilometri dall’impianto.

Un’accusa, comunque, tutta da dimostrare e che il comu-

ne di Adria ha ritenuto di non essere in grado di confermare. La decisione dell’assessore Maltarello, di rimanere fuori

dal procedimento, infatti era nata dalla constatazione del fatto che il comune è completamente privo di centraline di rileva-zione e quindi, impossibilitato nel dimostrare la presenza di emissioni nocive, di avere probabilità nel venire risarcito dell’e-ventuale danno patito.

la Decisione Di rimanere fuori Dal processo fu Dell’assessore maltarello

Focus

Nella foto la centrale di Polesine Camerini. E’ in corso a Rovigo un processo sulle patologie respiratorie che sarebbero state provocate nel periodo in cui questa era

alimentata a olio combustibile

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14 Sguardo al Delta141414 Sguardo al Delta

Anche quest’estate ritorna l’appuntamento con la lettura e con i grandi personaggi che da diversi anni si tiene a Porto Viro nei giardini della biblioteca civica. “Quest’anno siamo arrivati un po’

in ritardo, rispetto alla programmazione degli appuntamenti di Porto Viro Incontra – annuncia l’assessore alla Cultura Maura Veronese - ma posso dire con soddisfazione che ne è valsa la pena.

Dopo oltre 10 anni di incontri con l’autore, dopo aver ospitato personaggi del calibro della compianta Margherita Hack, Piero Angela, Corrado Augias, Massimo Fini, Isabella Bossi Fedrigotti, Paolo Crepet, Antonio Capranica e molti altri, è sempre più difficile scegliere temi da trattare e personalità con cui discuterne. Determinate nella scelta è sta-ta, come sempre, l’amichevole collaborazione di Bruna Coscia di Cuore di Carta che con i suoi consigli ha reso speciale quest’edizione 2013 di Porto Viro Incontra”. Diversi saranno i temi trattati durante le serate che porteranno gli autori a parlare di sé e delle loro opere. “Parleremo di economia, di storia e di letteratura e lo faremo con nomi importanti – spiega Veronese - domenica 4 agosto ospiteremo Federico Rampini economista di fama internazionale, già vicedirettore del Sole 24 ore, inviato di Repubblica a New York, Pechino e Bruxelles, che per la prima volta arriva non solo a Porto Viro ma nella nostra provincia. L’8 agosto ci sarà un gradito ritorno: il professor Valerio Massimo Manfredi che ci presenterà “Il mio nome è Nessuno”, la sua ultima fatica letteraria che narra la storia di Ulisse prima di partire per Troia. Porto Viro Incontra si chiude, domenica 25 agosto, con un giovane ma già molto affermato scrittore, Mattia Signorini con il suo nuovissimo “Ora””. Tutti gli incon-tri sono gratuiti e si terranno alle ore 21.15 presso il giardino della Biblioteca Civica –Ex Macello.

in breve

Incontri con l’autore ospiti giornalisti, storici e scrittori

Diversi sono i progetti in vista per lo slow turism sulle due ruote nella cittadina portovirese e nei collegamenti verso le altre zone deltizie. Oltre un

milione e mezzo di euro sono stati infatti recentemente stanziati per il cicloturismo tra i comuni deltizi.

Oltre a Porto Viro, rientrano nel progetto Loreo, Rosolina, Taglio di Po, Ariano nel Polesine, per un’opera alla quale contribuisce il Consvipo con una somma pari a 162.500 euro. Le ciclabili che saranno realizzate grazie alla Regione Veneto, ai singoli Comuni e al Consvipo, permetteranno di poter apprezzare gli argini e i pae-saggi naturali caratteristici dei territori che attraversano, per mezzo di una rete di percorsi ciclabili realizzata per l’appunto, i Comuni del Delta del Po.

La necessità di creare una viabilità cosiddetta “slow” che attraversi i comuni deltizi, è stata motivata da una sempre maggior richiesta cicloturistica che si sta sviluppando soprattutto nei fine settimana della bella stagione durante le sempre più frequenti escursioni tanto apprezzate da chi arriva dalla città e cerca un momento di svago e incontro con la natura incontaminata offerta dal paesaggio deltizio. Il progetto però, oltre a mirare alla mobilità su due ruote, si occuperà anche della realiz-zazione di veri e propri percorsi alternativi alle strade traf-ficate dalle auto. A tal fine, ogni amministrazione inclusa contribuisce con il 10% cofinanziato dalla Regione per 1 milione e 625 mila euro. Nel caso specifico portovirese, i lavori che saranno eseguiti richiederanno un importo di 203.600 euro. Sulla stessa linea dello slow turism, un altro importante progetto prenderà presto il via tra acqua e verde nel territorio di Porto Viro. Si tratta della riqualificazione del Colletto-re Padano, opera già prevista nel cosiddetto progettone che prevede la creazione di sei opere pubbliche già in corso d’opera, e che tra le altre cose, verrà a cre-are una pista ciclabile lungo gli argini del canale e nella

riva sinistra da via Marconi fino al ponte di Gramignara per dar modo d’accedere in slow mobility alla cittadella dello sport. Il progetto prevede anche la riqualificazione della zona di via Signoria dall’area in cui si apre il Collettore dalla Canaletta nella sezione originale, attraver-

so alcune sedute a gradoni che arrederanno l’ambiente naturale.

Nello spazio acqueo è previsto nei pressi del ponte sulla SS Romea un campo gara kayak, che già stato validato dal Coni mentre l’argine fronte parcheggio della cittadella dello sport sarà ridimensionato per permettere l’accesso alle imbarcazioni con un pontile per alaggio.

Inoltre, sarà creata una club house per l’associazio-ne canoista con rimessaggio delle imbarcazioni. Lungo il canale, infine, saranno posizionati alcuni “pontili belve-dere” per godersi una sosta ricreativa o la pesca.

di Elisa Cacciatori

Finanziamenti Oltre 1 milione e mezzo di euro per il cicloturismo tra i comuni deltizi

Due progetti per lo slow tourism

Il progetto cicloturismo, oltre a Porto Viro, comprende Loreo, Rosolina, Taglio di Po, Ariano nel Polesine

Piste ciclabili e la riqualificazione del Collettore Padano per la visitazione del territorio su due ruote

Federico Rampini, Valerio Massimo Manfredi e Mattia Signorini presenti alla rassegna in corso

El.Ca.

Previsto un campo gara kayak nei pressi del ponte sulla SS Romea

segue da pag. 1

Mi riferisco ai due progetti di legge d’iniziativa del gruppo consiglia-re della Lega (pdl n. 62 e pdl n. 66) approvati in commissione, con il solo voto favorevole del Carroccio. Pd, Udc, gruppo misto e Bortolussi hanno votato contro. I due progetti di legge, presentati nel 2010, ad inizio legislatura, rientrano nel pacchetto leghista dei sei provvedimenti che introducono criteri di precedenza per i veneti nell’accesso a servizi o provvidenze pubbliche. In particolare il progetto di legge 62 prevede la precedenza assoluta per la domanda per l’accesso agli interventi a favore della prima casa (bandi regionali per l’acquisto, la costruzione o il recupero della prima casa di abitazione) mentre Il progetto di legge 66 vincola l’accesso alle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, bene: per entrambi è previsto che a

beneficiarne siano solamente a quei cittadini che abbiano la residenza o svolgano la loro attività lavorativa in Veneto ininterrottamente da al-meno 15 anni. Per la Lega le direttive europee le sentenze delle Corte Costituzionale che si sono già espresse, dichiarando l’illegittimità di questi provvedimenti perché in contrasto con il principio di uguaglianza stabilito dall’art. 3 della Costituzione, non esistono e ne’ gli esponen-ti del Carroccio dimostrano di tenere in considerazione la mobilità dei cittadini e dei lavoratori anche veneti, per cui se per periodo di tempo un cittadino veneto da più generazioni ha una occasione di lavoro o si trova ad abitare in un’altra regione o all’estero finirebbe per perdere il diritto all’abitazione. Alla faccia della necessità per molti giovani di farsi una esperienza lavorativa e formativa all’estero! La Lega dovrebbe

spiegarmi perché un cittadino Veneto che risiede da 15 anni e 1 giorno ha precedenza assoluta rispetto a chi, cittadino veneto, risiede invece da 14 anni e 11 mesi e magari è in mobilità, oppure con 3 figli a carico, oppure nel nucleo famigliare ha la presenza di persone con disabilità. Mi auguro che quando i due provvedimenti arriveranno all’esame dell’aula consiliare prevalgano le ragioni di buon senso e i principi di coerenza e di utilità che dovrebbero guidare il lavoro dei legislatori. Invece di creare discriminazione tra i cittadini, l’unica cosa che possiamo fare è un vero programma di edilizia residenziale e il recupero di tutto il patrimonio edilizio fatiscente o dismesso per garantire un alloggio a chi non ce l’ha o per chi l’ha perso”.

*consigliere regionale dell’Udc

L’Intervento

di Stefano Peraro*

E’ finito il tempo degli slogan. La casa serve a chi non ce l’ha

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Il progetto viene finanziato nell’ambito del Programma di Collaborazione Transfronta-liera Italia-Slovenia 2007—2013 dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale e da fondi nazionali.Il partenariato del progetto ClimaParks è composto da nove partner — 5 parchi ita-liani e 4 parchi sloveni. Il LP del progetto è il Triglavski narodni park.I parchi italiani e sloveni hanno svolto attivi-tà di ricerca e sensibilizzazione sui cambia-menti climatici e sulla conservazione della biodiversità e di un rapporto sostenibile per l’ambiente nelle aree protette in oggetto e in generale, a livello globale.E’ sta attivata una rete permanente di po-stazioni informatiche attraverso cui è pos-sibile paragonare i dati tra i singoli parchi. Grazie alla loro collaborazione i parchi italia-ni e sloveni rafforzeranno la sensibilizzazio-

ne sul significato di atteggiamento respon-sabile nei confronti dell’ambiente naturale (centri di informazione, programmi di for-mazione). Gli stessi parchi, attraverso pro-getti pilota, analizzeranno il comportamento del visitatore nelle aree protette rispettando l’ambiente.Partecipano al partenariato italo-sloveno la regione del Litorale sloveno — Primorska (Alto Adriatico), quella del Carso e quella montana (alpina).

I Rilevamenti dei dati Meteo nel Parco Regionale del Delta del Po

l Parco Regionale Veneto del Delta del Po è da sempre sensibile al tema ambientale e al cam-biamento climatico, con il progetto Climaparks si ha la possibilità di studiare i cambiamenti ambientali in atto e di predisporre e sperimen-tare interventi volti a promuovere una maggio-re sensibilizzazione sui cambiamenti climatici stessi . Nell’ambito del Progetto da febbraio 2013 è attiva una centralina di rilevamento dei dati meteo presso il Centro Visitatori di Porto Viro. E’ possibile inoltre visionare i dati dal gior-no dell’istallazione ad oggi, e in tempo reale, relativi anche a temperatura, umidità, vento e irraggiamento solare collegandosi a questa pagina:http://www.meteo.digiteco.it/default.asp?idStaz=1

Progetto CLIMAPARKS - attività WP2 “Monitoraggio delle popolazioni di Pas-seriformi ed altre specie, mediante la metodica dell’inanellamento a sforzo costante” presso la golena Ca’ Pisani

Il progetto ha previsto la realizzazione e la ge-stione di una stazione di inanellamento dei Passeriformi, in cui eseguire sia lo studio delle popolazioni nidificanti, sia lo studio delle migra-zioni e dello svernamento.. La stazione, gestita dall’associazione Sagittaria, era ubicata all’in-terno della Golena di Ca’ Pisani, nello splendido Po di Maistra. Le sessioni di cattura, da marzo 2012 al aprile 2013, hanno permesso di inanel-lare 1.321 uccelli di 39 specie.

Il più alto numero di catture si sono registrate nei mesi di aprile, settembre e ottobre, al momento della stagione migratoria. Oltre il 50% degli uc-celli catturati appartenevano alle seguenti spe-cie: Capinera, Cannaiola e Robin, grazie alla pre-senza di zone umide zone boschive. Analizzando la fenologia delle catture per molte specie, è stata osservata una buona corrispondenza con i dati nazionali, mentre per altri è stato, tuttavia, osservato un ritardo nel passaggio. Da questa analisi, è diventato evidente che le specie diver-se mostrano rapidi cambiamenti di densità e di gamma, non direttamente collegati con i cam-biamenti di uso del territorio della zona del Del-ta. Tali cambiamenti potrebbero essere collegati direttamente con il generale cambiamento cli-matico. Per Usignolo di fiume e Beccamoschino, infatti, è noto come le grandi oscillazioni sono causate dagli inverni molto freddi. Oltre all’ana-lisi del flusso migratorio, grazie ai dati raccolti è stato possibile analizzare le dinamiche di po-polazione di alcune specie nidificanti, specie in confronto con i dati precedenti. Da questa ana-lisi, è diventato evidente che le specie diverse mostrano rapidi cambiamenti nella densità e la gamma, non spiegabile direttamente con i cam-biamenti nel territorio della zona del Delta. Tali cambiamenti potrebbero essere messi in rela-zione diretta con il cambiamento generale cli-matico. Per Usignolo di fiume e Beccamoschino, infatti, è noto come le grandi oscillazioni sono causate da inverni molto freddi. E’ evidente che questo è solo l’inizio di una prima analisi che se approfondita e prolungata nel tempo i darebbe maggiori informazioni e conclusioni affidabili.

Aggiornamenti Programma MAB promosso dall’UNESCO

Il Progetto Climaparks : Cambiamenti climatici e gestione delle aree protette

Messaggio pubblicitario

2007

-201

3 cooperazione territoriale europeaprogramma per la cooperazionetransfrontaliera

Italia-Sloveniaevropsko teritorialno sodelovanjeprogram čezmejnega sodelovanja

Slovenija-Italija

Investiamo nelvostro futuro!Naložba v vašoprihodnost!www.ita-slo.eu

Progetto cofinanziato dal Fondo europeo disviluppo regionale

Projekt sofinancira Evropski skladza regionalni razvoj

Il percorso di candidatura dell’area del Delta del Po a Riserva della Biosfera del Programma MAB dell’UNESCO è supportato dalla Fonda-zione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Con gli incontri del 16 lu-glio 2013 a Porto Viro e del 17 luglio 2013 a Me-sola si è aperta la fase di dialogo con i portatori di interesse locali relativa-mente al PERCORSO DI CONCERTAZIONE PER LA CANDIDATURA DELL’ AREA DEL DELTA DEL PO A RISERVA DELLA BIOSFERA NELL’AMBITO DEL PROGRAMMA MAB-UNESCO”. A settembre saranno programmati al-tri incontri pubblici di pre-sentazione della candida-tura che verranno definiti nei prossimi giorni.

Per ulteriori informazioni visitate il sito www.parcodeltapo.org e consultate tutta la documentazione che sarà via via pro-dotta, oppure inviate una email all’indirizzo:[email protected].

Temperatura ( medie giornaliere) - Porto Viro

Periodo: 01/07/13 - 01/08/13 - Min: 24,7°C - Med: 28,3°C - Max: 33,4°C

Temperatura (°C )

33,9

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Con la collabozazione di:

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VIAggIO IN PROVINCIAROVIgO

Taglio delle Province, il Governo dimostra di crederci sul serio. Con il recente via libera al decreto ‘svuota Province’, infatti, ha messo in campo tutta l’intenzione di procedere con un’azione in due tempi: privarle, innanzi

tutto, dei loro poteri e di dare, loro, il colpo di grazia con un disegno di legge costituzionale. Le provincie, infatti, sono previste dalla Costituzione e non è possibile “toccarle” se non con una legge, appunto, costituzionale. Nei progetti del ministro per gli Affari Regionali, Graziano Delrio, le Province non dovrebbero arrivare nemmeno al rinnovo delle amministrazioni nelle elezioni del 2014, ma trasformate in enti di secondo grado, quindi con consigli non più elettivi ma costituti dai sindaci del territorio, dovrebbero perdere quasi del tutto le loro fun-zioni a favore di Regioni e Comuni. Saranno questi ultimi a organizzare tra loro l’area vasta, quella che si chiamava Provincia, ottenendo poteri amministrativi mentre alle Regioni andranno quelli pianificatori. Tutto fatto quindi? Nient’af-fatto, i dubbi che l’operazione non arrivi in porto, sono dello stesso ministro Delrio e ce li ha confermati anche il deputato polesano del Pd, Diego Crivellari. “Abbiamo già visto quanta contrarietà il taglio delle Province riesce a muove-re e conosciamo la determinazione dei presidenti nel contrastare gli interventi intrapresi per decreto”. Per rendere ancora più esigue le possibilità di successo all’iniziativa va poi aggiunta la variopinta conformazione dell’attuale esecutivo e i tempi che il premier Letta si è dato per stendere un orizzonte di riforme: 18 mesi sembrano pochini per un disegno di legge costituzionale. Tuttavia per l’onorevole Crivellari la strada intrapresa è quella giusta. “Sono d’accordo sul fatto che per contenere la spesa pubblica – ha spiegato – andrebbero tolte anche molte società partecipate la cui attività e utilità appare piuttosto opaca, però non posso non considerare che 4-5 livelli di governo sono troppi, serve una totale riforma dell’amministrazione locale. Il Polesine in questo si sta mostrando

come una realtà all’avanguardia, con l’esperienza di Civitanova Polesine, ossia la fusione dei comuni di Arquà Polesine, Costa di Rovigo, Frassinelle Polesine, Pincara, Villamarzana e Villanova del Ghebbo, sta dando corpo a un progetto molto ambizioso e audace rispetto ad altre parti del Veneto. E’ significativo che siano ben 6 le municipalità coinvolte”. Un numero non molto lontano da quello dei municipi che amministrano una vera e propria area nella provincia di Rovigo, il Delta. “Finora – prosegue Crivellari – questo tipo di percorso è stato intrapreso non senza sforzo, nel superamento di un campanilismo che è anche una forma di identità e di appartenenza ma la leva che ha agito è stata soprattutto quella della consapevolezza che nella pianificazione del territorio le ridotte dimensioni comunali possono essere uno svantaggio rispetto alle realtà più grandi. Questo tipo di tensioni è ravvisabile anche in quei comuni che stan-no intraprendendo un percorso di convenzione o unione per ottemperare agli obblighi di legge che nei prossimi anni prevede una progressiva gestione delle funzioni in forma associata, tra municipi. C’è poi l’aspetto legato alle difficoltà legate ai bilanci delle amministrazioni comunali ad agire come forte stimolo verso un percorso di fusione ma non va trascurato che questa via rappresenta anche una risorsa sulla via dello sviluppo, ecco allora che in una realtà particola-re ed abbastanza omogenea come quella del Basso Polesine, con un’economia del tutto peculiare rispetto al resto della provincia, la prospettiva di una “Città del Delta” rappresenta una via ambiziosa e suggestiva da non trascurare negli anni futuri. La stessa prospettiva potrebbe essere funzionale anche per il raffor-zamento delle aree fragili, come il Medio Polesine, interessando comuni come Ceregnano, Pontecchio, Villanova Marchesana, Guarda Veneta e Crespino e per questo credo che il tema delle fusioni sarà portante nella tornata elettorale per le amministrative del 2014”.

di Mauro gambin

La trasformazione in enti di secondo grado sembra un risultato ambizioso per l’attuale Esecutivo, la vera rivoluzione dell’amministrazione locale, dunque, potrebbe essere la fusioni fra comuni

Amministrazioni locali Il Consiglio dei ministri procede nel taglio degli enti

Biglietti degli autobus più cari. Dal primo di agosto il costo dei biglietti e degli abbonamenti del trasporto

pubblico extraurbano è aumentato. Una scelta inevitabile, secondo gli ammini-stratori di Palazzo Celio, necessaria per evitare situazioni di squilibrio economico nel trasporto pubblico vista anche l’impossibilità di coprire le maggiori spese con una maggiore vendita di biglietti ed abbonamenti. Quindi la Provincia ha accolto l’istanza di Busitalia e ha adeguato le tariffe nella misura necessaria ad assorbire i costi dovuti all’incremento Istat. “L’ultimo adeguamento provin-ciale – ha ricordato l’assessore Giorgio Grassia - risaliva all’agosto 2011 e la richiesta dell’azienda era stata accolta in minima parte proprio per non andare ad incidere troppo sulla spesa delle famiglie”. Oggi l’aumento accordato, pari a +9,3% medio rispetto al vecchio tariffario, è stato commisurato anche sulla base delle direttive della Regione Veneto del 31 maggio, portando il biglietto urbano di corsa semplice e quello della prima fascia chilometrica extraurbana al costo di un euro e 30 centesimi e di conseguenza anche tutti gli altri biglietti ed abbonamenti sono stati adeguati allo scaglione chilometrico. “E’ necessa-rio puntualizzare - prosegue l’assessore ai Trasporti della Provincia - che prima all’odierno aumento, le tariffe in Polesine erano le più basse del Veneto, se si eccettua la realtà veneziana che può supplire per studenti e lavoratori con gli elevati introiti provenienti dall’utenza turistica. Con quello appena approvato, la provincia di Rovigo rimane ancora a livelli regionali medio-bassi se para-gonata, ad esempio, a Padova, Treviso o Belluno dove i costi di biglietti ed abbonamenti sono ben più elevati”.

Trasporti pubblici

Da agosto biglietti più cari

Gli autovelox potrebbero sparire, se non strettamente con-nessi alla salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità degli automobilisti. Lo ha detto il Prefetto di Rovigo Fran-

cesco Provolo affermando anche che “è in fase di effettuazio-ne una ricognizione volta a verificare la concreta pericolosità dei singoli tratti di strada e le correlate esigenze di sicurezza, al fine di procedere ad una eventuale revisione del Decreto prefetizzio previsto dall’art. 4 della legge 1 agosto 2002, n.

168”. Insomma, potrebbe essere arrivata l’ora di dire addio ai tanti autovelox sui quali pende pesante l’accusa di essere stati posizionati dalla Polizia locale solo per rimpinguare le casse del comune. A rallegrarsi della notizia è stata soprattutto l’associa-zione Sos Polesine che da tempo combatte contro “le infernali macchinette” – come le definisce il presidente Leno Zanetti – e nello specifico aveva chiesto l’intervento del Prefetto. “La incoraggiamo, Eccellenza, a proseguire sulla strada intrapresa

– comunica l’associazione in una nota nella quale non manca il riferimento al numero di apparecchi installati in Polesine, ben 107, che fanno di Rovigo la provincia con il più alto numero di autovelox in Italia – e le segnaliamo che ad Arezzo un provve-dimento prefettizio ha disposto la revoca totale degli autovelox, cosa che a parer nostro sarebbe auspicabile anche in Polesine visto il metodo a dir poco discutibile adottato dai Comuni nel posizionare e sfruttare quelle macchinette”.

AuTOVELOx IL PREfETTO INDAgA. Ok A quELLI CONNESSI ALLA SICuREZZA DEgLI AuTOMObILISTI

Fo.Ma.Il prefetto

Francesco Provolo

L’area dove nascerà il nuovo comune di Civitanova Polesine

Decreto ‘svuota Province’, percorso in salita

Nella foto l’ono-revole polesano Diego Crivellari

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19191919Spazi aperti

Sul destino della Pac, negli ultimi anni, se ne sono dette di tutti i colori. La versione più diffusa annunciava una

penalizzazione dell’Italia, nell’assegnazio-ne dei contributi, a favore dei paesi dell’Est europeo, il granaio del continente. Forse è ancora possibile vada a finire così, intanto però nell’accordo sulla riforma della Politica agricola è stato messo a segno un punto in direzione del buon senso. “Per la prima volta – sono state le parole del presidente della Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, a commento dell’accordo politico raggiunto a Bruxelles dal team dei negoziatori di Par-lamento, Consiglio e Commissione europei sulla proposte di regolamento di riforma della Politica agricola comunitaria - le contri-buzioni andranno ad esclusivo favore di chi vive e lavora di agricoltura. L’accordo rag-giunto valorizza il ruolo dei veri imprenditori agricoli, stabilendo che possano beneficiare del sostegni economici solo gli “agricoltori attivi” e, come richiesto da Coldiretti, sa-ranno gli stati membri a definire gli aventi diritto. Viene anche stabilita una black list di coloro che non possono beneficiare dei pagamenti diretti in quanto soggetti non-agricoltori, come aeroporti, servizi ferrovia-ri, acquedotti, servizi immobiliari, sportivi e ricreativi, campeggi, con discrezione per gli Stati membri di ampliare tale lista”. Altre novità decise a Bruxelles riguarderanno il capping, ossia il tetto agli aiuti, che verrà diviso in due fasce, la prima tra i 150 mila

e i 300 mila e la seconda oltre tale importo e il greening, ovvero l’inverdimento, sia riguardo alle modalità finanziarie che a quelle applicative. “In particolare – ha spe-gificato Giuriolo - è stato ampliato il menù di misure escludendo le colture permanenti e quelle sommerse, come il riso, dalle aree di interesse ecologico che riguarderanno le aziende con più di 15 ettari a seminativi. Sono, quindi, salvi, oltre al riso, tutti i frut-teti, i vigneti e gli uliveti”. L’intesa ha dato anche risposte positive per quanto riguarda i giovani agricoltori, è stata prevista l’obbliga-torietà per gli stati membri di concedere un pagamento annuo alle persone fisiche che non hanno più di 40 anni di età nell’anno della presentazione della domanda del pa-gamento di base, e per quanto riguarda lo sviluppo rurale, per le filiere corte ed i mer-cati locali, promettendo sostegno e infine è stata confermata la misura sul finanziamen-to alle assicurazioni contro le avversità at-mosferiche e la possibilità di costituire fondi mutualistici in caso di crisi di mercato nelle sue molteplici forme.

ACCORDO PAC bRuxELLES hA DECISO:fINANZIAMENTI SOLO AgLI AgRICOLTORI

di fortunato Marinata

Il ministro Zanonato a palazzo Celio Aspettando il consiglio monotematico

Il futuro dell’agroalimentare è stato l’og-getto di un incontro che recentemente ha visto ospite di palazzo Celio il ministro

allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato. L’assise, alla quale hanno partecipato anche diversi rappresentanti del settore primario polesano, è stata promossa dalla presidente della Provincia, Tiziana Virgili, in vista del consiglio monotematico sull’agricoltura che si terrà a settembre. In poche parole si è trattato di un’anticipazione dei temi che troveranno largo approfondimento, che riguardano un settore sul quale molto si sta scommettendo per far uscire il Paese dall’empasse economi-ca, provocata dalla crisi degli ultimi anni. Un settore che comunque deve fare i conti con vecchi e nuovi problemi ma, stando alle pa-role del ministro Zanonato, anche con nuove opportunità sulle quali si sta concentrando an-che l’azione del Governo. “La difesa dei nostri prodotti e marchi nei mercati esteri, la difesa dalle contraffazioni e dalle norme daziali sono fra i nostri obiettivi per l’agroalimentare – ha spiegato Zanonato -. In Europa su circa 4 mi-

lioni di aziende che operano nell’agroalimen-tare, solo 220 mila sono italiane. Vorremmo portarle a 5-600 mila, richiamare su queste i capitali di investitori stranieri in modo da mettere in massima evidenza le nostre pro-duzioni all’estero”. In poche parole il ministro ha parlato di un “Made in Italy” che non potrà più continuare ad essere quasi ad esclusivo ap-pannaggio delle produzioni artigianali, come finora è stato, ma che potrà essere esteso anche alle tante eccellenze che la nostra terra e i nostri mari possono mettere a disposizione per la crescita del Pil nazionale. Una piccola ri-voluzione che, secondo le parole del ministro, permetterà al primario di mettersi al passo con i tempi anche per quanto riguarda il modo di fare impresa. “Le startup – ha proseguito Zanonato – devono trovare corrispondenza anche in agricoltura con modalità di produzio-ni e commercializzazioni simili a quelle che oggi riguardano la tecnologia informatica”.

“A settembre – ha concluso – se non personalmente, il mio ministero sarà presente al vostro consiglio monotematico, per indivi-

duare qualche azione concreta da sottoporre anche agli altri ministeri. Oltre ai problemi dateci anche delle possibili soluzioni”. E le proposte non sono mancate, la prima è ar-rivata direttamente dagli scranni di palazzo Celio. I consiglieri Alessandro Rigoni e Vasco Veronese, infatti, hanno posto all’attenzione del ministro la mancanza di una grande azien-da di trasformazione e commercializzazione in grado di fornire contatti e dare garanzie sul collocamento dei prodotti a prezzi concor-renziali. “In questo senso – hanno precisato

i due consiglieri – il Polesine potrebbe trovare una prima risposta nella collaborazione coi grandi mercati: Padova e Verona, rete Ve-ronamercato Network, per arrivare a quegli esteri. Pensiamo a collegamenti continui per via telematica ed un sistema di esposizioni degli stok del prodotto acquistabili in tempo reale a Lusia e Rosolina da commercianti che stanno operando in piazze italiane ed euro-pee”. Anche Massimo Barbin è entrato nel dibattito, ricordando come il “distretto ittico”, quello polesano è il più importante d’Italia

con quello di Marzara del Vallo, si trovi negli ultimi anni in grosse difficoltà a causa della mancanza di investimenti per la vivificazione degli specchi d’acqua del Delta. “ Quello della pesca – ha spiegato Barbin – è un settore da noi in grado di assicurare oltre 3500 posti di lavoro diretti ed un indotto di oltre un migliaio. Bisogna però avviare interventi infrastrutturali per la vivificazione delle lagune nel caso con-trario non potremo fare niente per contrastare la moria di vongole e rilanciare questo settore così strategico per il Polesine”.

Agroalimentare, idee per la crescita del settore Il ministro allo Sviluppo Economico ha incontrato la Provincia e diversi rappresentanti del settore primario polesano

Nella foto il ministro allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato e alcuni prodotti del territorio

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20 Economia202020 Economia

Il tema che riguarda la navigabilità del Po non è nuovo, tutt’altro: se ne parla da sempre e anzi il progetto “Valle del Po”,

che appunto prevedeva la veicolazione di na-tanti sull’asta del grande fiume, nel 2007 era addirittura arrivato alle fasi conclusive dell’iter autorizzativo con la delibera del Cipe che ne finanziava la realizzazione. Poi non se ne fece più niente, all’ultimo lo stanziamento di 180 milioni di euro venne stornato a favore

del sistema di navigazione interno del lago di Como e in minima parte degli enti locali di Palermo e Catania, all’epoca alle prese con difficoltà economiche. “Valle del Po”, tuttavia, è tornato in campo di recente grazie ad un incontro, tenutosi a Palazzo Cavriani di Felonica, al quale hanno preso parte la senatrice Maria Teresa Bertuzzi e l’onorevo-le Marco Carra, il presidente della Provincia di Mantova Alessandro Pastacci e quello del

Consorzio Oltrepò Mantovano Alberto Mani-cardi, l’assessore provinciale al Turismo Laura Negri e l’onorevole Diego Crivellari, conclu-sosi con l’impegno da parte dei deputati di interpellare i ministri al Turismo, all’Ambiente e alle Attività produttive per concordare, entro il mese di settembre, un tavolo di verifica per la reale sostenibilità dell’idea e di promuovere una petizione tra gli eletti dei territorio che insistono lungo il fiume. Da mettere d’accor-

do ci sono circa 400 Comuni, tre Province ed altrettante Regioni ma almeno una trentina di questi si sono già detti pronti a costituire una mini flotta di natanti con pescaggi ridotti che garantirebbero la navigazione in tutte le stagioni anche in presenza di fondali limitati, in modo da strutturare ulteriormente le tante progettualità che riguardano i percorsi ciclotu-ristici lungo i tratti arginali già da tempo avvia-ti. Tra i convinti della bontà del progetto anche

gli esponeti politici polesani convinti che una valorizzazione del Po avrebbe effetti positivi non solo per il turismo slow.

“Il rilancio del Grande fiume – ha spie-gato l’Onorevole Diego Crivellari - potrà avere ricadute importanti anche per l’ambiente, l’agricoltura e in genere per l’economia dei territori che vivono a strettissimo contatto con il Po. Quindi per noi è un progetto più che condivisibile”.

Il Polesine aderisce all’iniziative. Da mettere d’accordo ci sono circa 400 Comuni, tre Province ed altrettante Regioni

Turismo Slow Un incontro a Fellonica per parlare della navigabilità del grande fiume

Torna in corsa il progetto “Valle del Po”

focus Turismoa 25 comuni, quasi 1,5 milioni Di euro per gli itinerari rurali

Sono quasi 1,5 milioni di euro i contributi che i Gal polesani, hanno messo a disposizione di 25 comuni, per la qualificazione degli itinerari rurali del territorio.

Si tratta di finaziamenti per la realizzazione di soste attrez-zate, aree camper, attracchi fluviali, sistemazione piste cicla-bili che renderanno più accogliente e fruibile la visitazione delle risorse architettoniche, paesaggistiche, ambientali e culturali di cui beneficeranno Adria, per quanto riguarda il

collegamento con asta fluviale Fissero-Tartaro-Canal Bian-co, Ariano Polesine e Porto Tolle, per la parte collegata al Parco del Delta del Po. Mentre in area Gal Adige la lista è lunga e coinvolge municipi anche lontani dal capoluogo ma tutti saranno i comuni collegati fra loro ai percorsi di mobilità lenta lungo l’Adigetto, la Destra Adige ed il Canal Bianco. “Siamo molto soddisfatti per il risultato raggiunto - hanno riferito i Presidenti Alberto Faccioli per il Gal Adige

e Francesco Peratello per il Gal Delta Po - perché è stato il risultato di un lungo percorso progettuale, fortemente condiviso con le varie amministrazioni locali, che desidera-vano raggiungere a tutti i costi questo importante obiettivo di programmazione e di sviluppo territoriale condiviso. Un fatto davvero innovativo per la nostra zona spesso abituata ad andare da sola“. A completamento di questo progetto si affiancherà anche un’iniziativa gestita direttamente dai

Gal, con la quale si svilupperanno specifici interventi volti al miglioramento dell’informazione turistica sugli itinerari rura-li, attraverso la realizzazione della cartellonistica o di totem informativi, delle zone di produzione dei prodotti tipici locali legate agli itinerari, nell’intento di aumentarne la fruibilità e la visitazione in chiave turistica”.

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

Pedalare vuol dire fatica, allenamento intenso, sacrifi cio, risultato!

CARLO MACCAPANI: Prima podista, poi ciclista! La sua caprbietà negli allenamenti gli fa raggiungere tutti i fi ne settimana ottimi risultati,

classifi candosi sempre nei primi 10, se non primo.- primo al campionato veneto nel 2001;

- primo nel trofeo dei fi umi polesani nel 2006;- primo alla Granfondo di Coppare nel 2006;

- primo nel giro della Provincia nel 2007;- primo al Granprix nel 2008;

- primo al Campionato europeo a Jolanda di Savoia nel 2005;- secondo nelle ultime tre edizioni del giro del Polesine;- primo alla Granfondo al Lido delle Nazioni del 2009;

- “neanche l’infl eiunza lo ferma”: primo al Campionato italiano geometri svoltosi il 24.03.2013 a Casciana Terme (PI);

“alla Maratona delle dolomiti” del 30.06.2013 con più di 9000 partecipanti provenineti da tutta Europa, dopo 106 Km (sei passi dolomitici), in 4 ore 26 minuti e 36 secondi si è

classifi cato secondo nella sua categoria!

Anche le ferie le trascorre in sella alla sua bici e alla sua compagna, Arianna Zulian, anche lei appassionata delle due ruote, la quale pur consapevole dei propri limiti, non

rinuncia agli stessi percorsi con tempi e modi diversi.

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Page 23: Rovigo lug2013 n95

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Page 24: Rovigo lug2013 n95

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Page 25: Rovigo lug2013 n95

23232323Cultura provinciale

I reperti archeologici non sono solo degli oggetti che apparten-gono al passato, sono invece pagine sulle quali è scritta una storia. Immaginiamo l’ascia in rame di Ötzi, la mummia più

famosa al mondo rinvenuta tra i ghiacci del Similaun in Alto Adi-ge agli inizi degli anni ’90, è stato grazie ad essa che si è potuto immaginare la sua identità o almeno il suo rango sociale. Se pensiamo poi che attraverso il resto del suo corredo di armi e vestiario, miracolo-samente preservati per oltre 5300 anni, è stato possibile ricostruire non solo la sua vita fin negli ultimi istanti ma ha permesso di aprire una finestra nelle società dell’età del rame, è facile capire quanto siano importanti i reperti per la ricerca storica e quanto dettagliati possano essere i racconti in essi sedimentati. Un museo in buona

sostanza è un libro di storie, dove ogni pagina è un frammento del passato scampato alla furia distruttrice dei secoli. Il reper-to, infatti, è pur sempre un sopravvissuto che può testimoniare come sono andate le cose nei giorni in cui correva il suo tempo

e il Museo Archeologico Nazionale di Adria non fa eccezione, anzi, nelle serate estive del 2 e del 30 agosto, in concomitanza con l’iniziativa “Adria d’estate”, apre ai visitatori per raccontare loro le storie degli oggetti che gelosamente conserva. “La voce delle cose” è il titolo dell’iniziativa,

pensata e organizzata per permettere di incontrare la storia non solo attraverso l’esperimento visivo degli oggetti del passato ma anche attraverso il mondo delle sensazioni e delle emozioni che essi conservano: a chi sono appartenuti, a cosa sono servi-

ti, come sono arrivati ai giorni nostri, queste le domande a cui verrà data risposta. Insomma un dialogo confidenziale con gli oggetti, diverso da quello intrattenuto quotidianamente con il Pc o l’Iphone perché qui il dialogo permette un viaggio temporale, autorizza a salire sulla macchina del tempo per vedere da vicino i giorni dell’antico Polesine. Due i temi proposti, il primo è già stato archiviato lo scorso 2 agosto mentre rimane in cartellone quello del 30 con una serata tutta dedicata alla figura dei bam-bini nell’antichità. La visita, che dovrà essere preventivamente prenotata al museo, avrà inizio alle ore 21.30.

di fortunato Marinata

Il museo cittadino apre in orario notturno ai visitatori per raccontare le storie degli oggetti che gelosamente conserva

Museo Archeologico di Adria Il 30 agosto una serata dedicata alla storia del territorio

“La voce delle cose”, dialogo con i reperti del passato

Come sempre, il mese di agosto sarà ricco di sagre, feste e ker-messe paesane che hanno il compito di traghettare, in allegria e in un clima di amicizia e comunità, dal pieno dell’estate verso

l’inizio dell’autunno. Sino al 19 agosto, tutte le sere, a Crespino, sarà in pieno andamento la Festa democratica, ex festa dell’Unità. Un ap-puntamento, quello del piccolo Comune rivierasco, che, negli anni, si è guadagnato un ruolo speciale e di primo piano, in grado di attirare, nella serata clou, persone da fuori provincia e persino da fuori Regione, ingolosite dal “tombolone”. Se, infatti, tutte le sere si gioca la tombola normale, nella serata del “tombolone” - di solito una di quelle a ridosso del Ferragosto - si estrae un montepremi speciale, con 100mila euro destinati a chi, per primo, completa la cartella.

Sino al 7 agosto, poi, a Ca’ Morosini di Lendinara prosegue la quarta edizione di un evento che si è ritagliato via via il proprio spa-zio, vale a dire la Festa della pizza. Ad Ariano nel Polesine, invece, è di scena la grande tradizione dell’Agosto arianese che, come ogni anno, propone una formula collaudata che regala tanti, tanti giorni di felicità non solo ai paesani, ma anche ai tanti “cugini” che, dai Comuni vicini, arrivano per regalarsi una serata speciale. Un evento questo, che fa il paio con la festa di San Gaetano e San Rocco, un appuntamento ricco di storia che è diventato un appuntamento fisso a Rivà di Ariano. Si parte il 10, per il giorno di San Lorenzo e delle stelle cadenti, e si prosegue poi dritti sino al 15.

In attesa di conoscere le date della Festa in Tassina di Rovigo, probabilmente l’evento di maggiore appeal del capoluogo, che tra-ghetta da agosto sino al settembre, si conoscono invece già i gior-ni di un altro appuntamento che si è guadagnato una fama che si estende ben al di fuori dei confini della nostra provincia. Vale a dire la “Festa della zucca” che, ogni estate, incorona il “re zuccone”.

Titolo apparentemente poco onorifico, ma in realtà ambitissimo da decine e decine di coltivatori che, ogni anno, si danno una battaglia accesissima. Vince chi produce la zucca di maggiori dimensioni. E, nel corso di tante edizioni, non sono mancate le cucurbitacee di peso ben oltre i tre quintali.

Per gli amanti del pesce, poi, è questo il mese della Sagra del pesce. Che ha trovato casa a Pila di Porto Tolle, il paese dei pescatori, dal cui porto, ogni mattina, partono i pescherecci che riforniscono le nostre tavole e tanti locali, del Polesine e non. L’appuntamento, gastronomico ma non solo, è fissato nell’arco di quattro serate, se-condo una formula ormai consolidata e vincente. Si parte l’8 agosto e si finisce il 12.

Infine, riportando il timone in direzione Rovigo, a San Martino di Venezze questo è, ormai da lunghissimo tempo, il mese della Fiera di San Rocco. Tante, tantissime iniziative per un calendario del divertimento che inizia il 9 agosto, un venerdì, per concludersi il 18, una domenica. Ricchissima l’offerta di serate e di eventi che trovano spazio all’interno di questa classica cornice.

folklore

in breve

Il Museo Archeologico Nazionale di Fratta Polesine si è rifatto il look. Malgrado non sia pas-sato che qualche anno dalla sua inaugurazione, il percorso espositivo si è arricchito di un nuovo allestimento nella sezione dedicata alle necropoli, con la ricostruzione a scala reale

dei tumuli funerari di Frattesina e con un video di realtà virtuale che consente di comprendere il complesso rituale crematorio dell’età del bronzo. L’inaugurazione si è tenuta lo scorso 26 luglio e contestualmente è stata presentata la nuova guida tematica del Museo, edita da Vianello Editore, che illustra le collezioni museali ed il percorso espositivo con un innovativo lay-out grafico. Novità anche per quanto riguarda la fruizione del polo museale, con la rea-lizzazione di un ascensore sono state abbattute le barriere architettoniche garantendo a tutti l’accesso. Tutti gli interventi sono stai resi possibili da finanziamenti concessi dal ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dalla Fondazione Cariparo.

Museo Archeologico Nazionale di fratta Polesinearricchito l’allestimento

Lo.Zo.

feste, sagre e non solo...

La prima volta ch’ò visto sta bela signorina l’è sta in magio na d’ mendga matina lungo el marcipiè d’la canonica ch’la camineva verso el cancelo fasendo d’ventar quel giorno un ricordo presioso e belo.

A ne saeva mina chi c’la gera ma dal sso bel fare messo insieme ala modesta maniera per mi la pareva on fiore d’primavera.

O’ racolto quel fiore al so germoglio; la iera d’ventà na profumata rosa e nel me giardin d’amore l’è d’ventà la me sposa.

Poesia“Licia”

Il reperto è un sopravvissuto che può testimoniare come sono andate le cose

Nelle foto la nuova ala dedicata ai riti funebri e il moderno ascensore e la guida al museo

di Mario Naia

A Fratta Polesine è ormai una realtà l’esposizione permanente allestita nella casa natale di Giacomo Matteotti, l’illustre polesano, deputato del Partito so-cialista, ucciso nel 1924 per avere denunciato i brogli e le intimidazioni che

avevano accompagnato la vittoria elettorale del Partito fascista. L’edificio, di origine settecentesca ma che ha subito varie modifiche nell’800 e nel 1933, ospita, ai primi due piani, gli arredi d’epoca e parte della biblioteca, mentre il livello del sottotetto è dedicato a un percorso espositivo che permette di ripercorrere la vita del deputato socialista. Gli orari di apertura del museo sono i seguenti: sabato dalle

15 alle 18, domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. Visite guidate alle 16.30 e 17.30. Per informazioni e prenotazioni è possibile fare capo a Turismo e cultura, al numero di telefono 042521530 o all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Per gli amanti dell’arte, invece, a Rovigo, dal 9 luglio al 29 settembre, al piano nobile di Palazzo Roverella, sarà in allestimento la mostra dei dipinti della pinacoteca dell’Accademia dei concordi e del seminario vescovile. Prenotazione obbligatoria al numero di telefono 0425460093. Le visite guidate tematiche sono programmate ogni venerdì, alle 18.

STORIA E ARTE MuSEI D’ESTATE

Lo.Zo.

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Sarà un’annata fondamentale, per il Polesine che ama lo sport. Non solo per il Basso Polesine, da dove

è partita l’avventura del Delta Porto Tolle con la scalata a categorie e classifiche del calcio sino ad arrivare al mondo del profes-sionismo con la promozione in Lega Pro lo scorso campionato. E la prossima stagione mette subito in palio un secondo, meravi-glioso sogno: agguan-tare una promozione che appare a portata di mano, alla luce del-la imminente riforma della Lega Pro. Che, dal 2014 - 2015, sarà unica, senza più l’attuale divisione tra Lega Pro Uno e Lega Pro Due, le vecchie C1 e C2, per intendersi. Arrivare tra le prime nove nel proprio girone consentirà, in parole povere, la permanenza nel prossimo campionato riformato. Ed è proprio questo il sogno dei ragazzi di mister Fabrizio Zuccarin, primo,

grande autore di questa bellissima favola, che ha portato Porto Tolle alla ribalta del calcio nazionale, unica squadra a tenere alta la bandiera del Polesine con le scarpet-te chiodate nel mondo del professionismo. Il raduno dei ragazzi è iniziato lo scorso 17 luglio, allo stadio comunale di Porto Tolle. Le prime impressioni sono buone. I ragazzi non hanno patito troppo l’inattività delle

vacanze e, per ora, la campagna acquisti del presidente Visentini appare adeguata alle esigenze della catego-ria. Soprattutto in dife-sa, infatti, sono arrivati

nomi che autorizzano a pensare in grande. Si va da Martin Petras, difensore slovacco, che ha nel curriculum anche una presenza ai mondiali in Sudafrica, oltre alla militanza in squadre di ottimo pedigree come Cesena e Grosseto, a Luca Ciaramitaro, arrivato dall’Ancona dopo tanti anni ad alto livello

pure lui a Cesena. E sempre nel pacchetto arretrato trova collocazione Vasile Mogos, arrivato dal Real Vicenza e alla prima espe-rienza tra i Pro, dopo tre anni nei quali ha realizzato anche nove reti. Non male, come biglietto da visita. Insomma: l’entusiasmo e l’impegno della società ci sono. E, per ini-ziare, pare davvero abbastanza. Sognare, insomma, si può. In attesa di fare sul serio, in campo.

di Lorenzo Zoli

in campo

Il prossimo campionato di calcio, categoria Eccellenza, non sarà un torneo qualsiasi. Tutt’altro. Vedrà il ritorno di un derby rimasto nel cuore di tanti appassionati polesani,

quello tra Rovigo e Adriese. Due società con storie recenti differenti, la prima delle quali passata anche attraverso una rifondazione di un gruppo che in passato aveva fatto sognare una città e una provincia, andando a conquistare una storica promozione in C2, e, l’anno successivo, regalando una me-ravigliosa illusione, quando praticamente per tutto il girone di andata aveva mantenuto saldo il primato del torneo pro-fessionistico, salvo crollare letteralmente nel ritorno e finire anche fuori dei playoff. Ora, tornati in Eccellenza e con il nome modificato in Rovigo - Lpc, a ricordo di una rifondazione passata attraverso il “trasloco” del Lapecer, formazione di Ceregnano con tanti anni di storia e gloria sulle spalle, i biancazzurri sono intenzionati a rilanciarsi. Dopo una ennesima rinascita, dal momento che, dalla fine dello scorso campionato, se non è cambiata tutta la squadra, quasi. Ironia della sorte, tanti giocatori sono passati proprio all’Adriese, quasi a volere aggiungere derby a derby. Se, infatti, già lo scorso campionato aveva visto tra le fila dei granata giocatori che sono rimasti nel cuore dei tifosi del Gabrielli, come Nonnato e Antonelli, quest’anno la migrazione ha assunto ca-ratteri ancora più massicci, coinvolgendo l’ex capitano biancazzurro Macchia, Castellan e persino Furlanetto, uno degli eroi, se non il principale, della storica promozione in serie C2. Non sarà necessario attendere il sorteggio, insomma, per capire quali saranno le due giornate clou del prossimo calendario. Quelle in cui si giocheranno Rovigo Lpc - Adriese e Adriese - Rovigo Lpc.

rovigo e aDria, Derby D’eccellenza

Lo.Zo.

Giornata di gala per il pattinaggio polesano ospitato di recente a

Palazzo Celio, dall’assesso-re Leonardo Raito, per un riconoscimento ai risulti ot-tenuti nella stagione appena conclusa. I primi ad ottenere i complimenti dell’assessore sono stati la coppia formata da Elena Lago e Marco Garelli che agli italiani assoluti di pattinaggio artistico, tenuto-si a Roccaraso, hanno vinto l’argento, ottenendo inoltre il pass per i mondiali di no-vembre a Taipei. Le congratu-lazioni sono andate anche a Sara Rondina del Roller club Lendinara, vincitrice della medaglia d’argento agli eu-ropei di corsa a Geisingen, e a Mattia Diamanti anche lui del Roller Lendinara, vincitore dell’argen-to ai campionati italiani corsa su strada a Salizzole. La targa con l’encomio della Provincia è andata anche a Matteo Rizzo, dell’Olimpica Skaters, che in coppia con l’atleta del Flying Roller Pesaro Sharon Giannini, lo scorso ottobre, ha ottenuto il secondo posto alla coppa Italia e il terzo

posto al campionato italiano. “Questi at-leti – ha ricordato l’assessore Leonardo Raito - sono promotori e paladini del Pole-sine, sia nella nostra nazione che a livello europeo e con risultati ottenuti non solo nello sport, ma nella scuola e nei rapporti con la famiglia”.

giornata di gala per i pattinatori polesani i complimenti Da palazzo celio

Calcio Il Delta, dopo la promozione, è pronto a tornare in campo

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Giovanni Furlanetto

Rinforzato soprattutto il pacchetto difensivo. già in blu Martin Petras, Luca Ciaramitaro, e Vasile Mogos

Imminente la riforma della Lega Pro. Dal 2014 - 2015, sarà unica

Una campagna acquisti che autorizza a pensare in grande

Volley

Ormai è certo: la prossima stagione sottorete, le giallonere della Beng Rovigo Volley, la bella realtà costruita dal patron Antonio Monesi, la giocheranno in serie A2. Una categoria di

vera rilevanza nazionale. Le cose, insomma, si fanno serie. Molto serie. La conferma ufficiale è arrivata nei giorni scorsi, quando le difficoltà economiche di varie società, ultima in ordine cronologico il Viserba, hanno spalancato l’anticamera dal paradiso - pallavolistico, per carità - alle rodigine. La nostra società, infatti, è stata una delle poche a potere presentare tranquillamente alla Lega le garanzie economiche necessarie per potere sperare nel ripescaggio. E la spe-ranza è stata prontamente esaudita.

Una notizia bella, splendida. Ma non inaspettata. Tanto che la società, proprio nell’ottica di un possibile approdo all’A2, aveva già iniziato a muoversi per allestire una rosa perfettamente in grado di farsi onore anche in questa categoria. Dal momento che l’obiettivo non appare certamente quello di vivacchiare. Tutt’altro. Se, infatti, tutti sono consci che mirare subito all’A1 sarebbe forse pretenzioso, d’altro canto è pur vero che a provarci non si fa peccato quindi... Quindi ecco approdare nella terra tra i due fiumi una serie di gio-catrici di gran livello. La prima a firmare è stata Carlotta Cervella, libero, nativa di Adria, classe 1985, 170 centimetri. Ha alle spalle tre anni di primo piano a Padova, dove ha trascinato la compagine della Vispa in B1, mentre, nel 2009, era stata una delle autrici della cavalcata che aveva portato il Forlì in A2.

Pochi giorni di attesa ed è arrivato un nuovo regalo per le gial-lonere, la centrale romana Roberta Brusegan, 27 anni e 189 cen-timetri di gran fisico e atletismo. Ha conosciuto anche la massima serie, con la maglia del Parma, facendosi onore e, in A2, viene da una stagione davvero da paura. Statistiche alla mano, ha messo a

terra qualcosa come 300 palloni, distinguendosi tanto da risultare, al termine del torneo 2012 - 2013, la terza migliore giocatrice in assoluto. “Sono molto felice di potere vestire questa maglia - ha detto Roberta al momento della presentazione - sarà per me un onore mantenere gli ottimi risultati della scorsa stagione anche qui a Rovigo, magari migliorando ancora”.

Detto degli ingaggi già perfezionati, resta da parlare di quello che sarebbe un sogno, ma che i rumors danno per possibile, possi-bilissimo. Vale a dire la firma di Simona Gioli, 35 anni, tuttora na-zionale, con 307 presenze, ruolo centrale, 185 centimetri, reduce da una stagione nel campionato turco, nelle fila del Galatasaray. Per lei, sarebbe un ritorno: ligure di nascita, polesana d’adozione, ha iniziato la carriera proprio a Rovigo, nel 1992.

La Beng si rinforza per la A2

Nella foto Elena Lago e Marco Garelli

Lo.Zo.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Alla fi ne il bicchiere, come suol dirsi, è sempre mezzo pieno e mezzo vuoto. Basta capire da che parte lo si guar-

di. Fuor di metafora: se dovete comprare casa – e specialmente se non vi serve un mutuo consistente – è diffi cile trovare nel più recente passato un momento migliore di quello attuale. Ma se, al contrario, la casa volete venderla, le alternative sono soltanto due: o rimandate a tempi migliori, o dove-te mettere in conto lunghi mesi d’attesa e un forte sconto rispetto alle aspettative di guadagno. Il mercato è in crisi, affossato prima dalla prolungata crisi economica, poi dalla stretta creditizia delle banche, infi ne dall’introduzione dell’i-mu e dall’estenuante balletto sulla sua sor-te. E la fotografi a scat-tata dall’Osservatorio regionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari) aggiunge numeri precisi a quel che già si era capito.

È dal 2010 che il mercato è in calo: ha perso il 4% il primo anno, il 7 nel 2011, addirittura il 18 nel 2012. Tradotto in nu-meri, signifi ca che il mercato veneto valeva 60 mila transazioni all’anno e oggi sono meno di 30 mila, con la chiusura di almeno 200 agenzie immobiliari in regione. Non è

servito a fermare il crollo la diminuzione dei prezzi, che oggi quotano – almeno in prima battuta, poi ogni trattativa fa storia a sé – un buon 15% in meno rispetto al 2011. Se infatti un terzo delle case messe in vendita rimangono sul mercato perché considerate ancora troppo care, quasi il 40% non ven-gono vendute perché le banche rifi utano di concedere un mutuo e un altro 28% non tro-va nemmeno un potenziale acquirente. Le questioni, insomma, stanno a monte: nella crisi economica che ha falcidiato redditi e prospettive delle famiglie, e anche in uno stock immobiliare che in buona parte è di bassa qualità e proprio per questo non è più

appetibile in un mo-mento in cui si guarda con particolare atten-zione all’effi cienza energetica degli edifi ci, alla rete di trasporti pubblici, ai servizi del

quartiere.“È ormai da anni che soffriamo – sot-

tolinea Moreno Marangoni, presidente di Fiaip Veneto – di una continua discesa del mercato rispetto ai livelli raggiunti nel 2006. A soffrire particolarmente è il segmento di mercato “low cost” dove chi cercava di vendere il proprio immobile ha trovato molte diffi coltà perché i clienti tipici,

di germana urbani

Mercato immobiliare, un crollo senza fi neIn tre anni si sono dimezzate le compravendite in Veneto. Un piano straordinario dalla Regione per rilanciare l’edilizia pubblica e offrire soluzioni alle famiglie a basso reddito

Prezzi in calo di oltre il 15 per cento ma le case sono ancora troppo care per metà dei clienti

Crisi economica Stretta sui mutui e imu le principali cause

come le giovani coppie e le famiglie extraco-munitarie, non hanno più disponibilità o non sono in grado di fornire le garanzie necessa-rie ad accendere un mutuo. Come invertire la rotta? Al mondo politico chiediamo di intervenire in quattro direzioni: bisogna eli-minare la tassa sulla prima casa, sostenere il recupero dell’esistente, rivedere la legge sugli affi tti e garantire alle persone la possi-bilità di accedere al credito più facilmente”.

Ma chi compra, oggi, e cosa si vende di più? Più della metà degli acquirenti ha fra i 30 e i 50 anni, il 28% ne ha più di 50 e il 21% meno di 30. I più richiesti sono gli ap-partamenti con due camere (39%), seguiti da quelli a tre stanze (19%), dalle porzioni di villa (17%, col picco del 25% registrato a Padova e a Rovigo), dai mini (15%) e dalle

ville (10%). Cala anche il mercato dell’usa-to, benché resti al primo posto con il 46% degli immobili venduti dalle agenzie.

In questo quadro problematico, è arriva-ta nelle scorse settimane l’approvazione in consiglio regionale del piano strategico delle politiche della casa. Obiettivo, rimettere in moto il settore da molti anni paralizzato dell’edilizia pubblica, in modo da offrire un’alternativa alle famiglie a basso reddito. Il piano prevede la messa in vendita agli attuali inquilini di quasi 20 mila alloggi po-polari, quasi la metà dell’intero patrimonio edilizio, attraverso una formula allettante: un acconto iniziale del 20% e il rimanente in rate mensili. Le risorse ottenute (800 milioni di euro nella migliore delle ipote-si, 300 secondo le stime più realistiche)

saranno reinvestite nella ristrutturazione degli alloggi esistenti e nella costruzione o acquisto di nuovi alloggi. Entro fi ne 2014 la regione conta così di avere a disposizione quasi 1.500 nuovi appartamenti.

“Un pacchetto di interventi – sottolinea l’assessore Massimo Giorgetti – che con-sentirà di attuare un’azione più incisiva ed effi cace per garantire un sostegno concreto ai nuclei familiari che vivono la drammatica condizione di non avere una casa, ma an-che un impegno nel “social housing”, per fornire soluzioni abitative alle famiglie che non possono vedersi assegnato per mancan-za di requisiti un alloggio popolare, ma nel contempo sono impossibilitate a far fronte economicamente ai canoni di affi tto propo-sti dal mercato libero”.

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11Il Veneto in primo piano

In un clima di cupa crisi per l’edilizia, l’u-nico raggio di sole è arrivato nell’ultimo biennio dalle detrazioni fi scali per ristrut-

turazioni e manutenzioni straordinarie che migliorassero l’effi cienza energetica degli edifi ci.

La buona notizia è che gli incentivi non termineranno: prima sono stati prorogati a tutto il 2013, con estensione anche agli arredi, e adesso tutto lascia prevedere che diventeranno strutturali. Questo è infatti l’impegno che il parlamento ha chiesto al governo con un ordine del giorno approvato in sede di conversione defi nitiva del decre-to sugli ecobonus che era in scadenza il 4 agosto.

La scelta degli ambiti di applicazione avverrà con la legge di Stabilità, ma è pro-

babile che saranno salvaguardati almeno i principali settori al momento contemplati dalla normativa. Intanto, per chi vuole investire parte dei suoi risparmi sulla pro-pria casa, fi no a tutto il 2013 sono state confermate le seguenti misure: detrazione fi scale del 65% per i lavori fi nalizzati a rendere gli edifi ci a prova di terremoto; stessa percentuale per gli interventi legati al risparmio energetico come infi ssi, caldaie, condizionatori, pannelli solari; proroga della maxi-detrazione del 50% (con limite di spe-sa di 96.000 euro e spalmata su dieci anni) per gli interventi sul recupero del patrimonio edilizio (manutenzioni, ristrutturazioni e re-stauro e risanamento conservativo) a cui si aggiunge l’ulteriore detrazione, fi no a un massimo di 10.000 euro, delle spese per

mobili ed elettrodomestici.“Gli ecobonus possono essere un vola-

no per la ripresa dell’economia – ha com-mentato il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando – e credo che lo saranno ancora di più se verrà approvata la legge che è stata già varata dal consiglio dei ministri che im-pedisce il consumo di nuovo suolo. Dobbia-mo orientare l’attività edilizia nella direzio-ne del riuso, del recupero. L’intera edilizia deve e può superare la crisi convertendosi all’effi cienza energetica, alla sostenibilità e soprattutto al riuso delle aree già edifi cate. Per questo motivo è urgente l’approvazione della legge che ho presentato sul conteni-mento del consumo di suolo insieme con i colleghi delle Politiche agricole, dei Beni culturali e delle Infrastrutture”.

Al netto della sempre presente propa-ganda politica, i dati parlano chiaro: grazie alle agevolazioni fi scali sono partiti quasi un milione e mezzo di interventi, con un investimento stimato in 18 miliardi di euro e almeno 50 mila posti di lavoro creati tra edilizia e indotto. Senza dimenticare poi gli effetti a lungo termine sulle tasche delle famiglie: è vero che ristrutturare secondo criteri di qualità costa, ma tra una casa ef-fi ciente e una casa costruita con materiali vecchi e di scarsa qualità la differenza di vede in bolletta. E può arrivare mediamen-te a un risparmio di 1.500 euro all’anno. Metteteci in più le detrazioni sulle tasse dei prossimi dieci anni, e – conti alla mano – pare proprio un buon affare.

di germana urbani

Quasi un milione e mezzo gli interventi realizzati per 18 miliardi di investimenti

L’ecobonus sarà per sempre

Il governo si è impegnato a rendere strutturali le agevolazioni fi nalizzate al miglioramento energetico delle abitazioni

focus

I sottoscrittori di mutui immobiliari, che hanno costruito una casa ad alta effi cienza energetica, sono a minor rischio di insolvenza rispetto ai sottoscrittori di mutui

immobiliari “normali”. A sostenerlo è uno studio della Hill Center Cappella dell’Università della Nord Carolina e dell’Istituto per l’Evoluzione del Mercato di Washington.

Negli Stati Uniti il settore dei mutui immobiliari è entrato in profonda crisi quando nel 2008 scoppiò la cosiddetta “bolla immobiliare”.

Anche in Italia si sono affacciati sul mercato diversi prodotti destinati a chi voglia riqualifi care la propria casa. Tra i più attivi ci sono le banche di credito cooperativo e

Banca Etica, che ai suoi clienti offre un fi nanziamento fi no al 100 per cento degli investimenti fi no a 75mila euro. Tra le proposte diffuse in quasi tutti gli istituti c’è poi quella del mutuo fi nalizzato alla realizzazione di un impianto foto-voltaico, garantito dai ricavi provenienti dal conto-energia.

aDesso anche il mutuo È “efficiente”

27272727Il Veneto in primo piano

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12 Il Veneto in primo piano

Ville Venete come perno dello sviluppo turistico ed economico della Regione e come volano per superare la crisi.

“Stiamo lavorando da quasi tre anni - afferma Giuliana Fontanella, presidente dell’Istituto Regionale per le Ville Venete - per rendere ac-cessibili le ville venete, renderle fruibili a tutti: è un patrimonio culturale inestimabile, sono 4200 circa tra Veneto e Friuli, sono elemento caratterizzante del nostro territorio, del nostro paesaggio, vanno conservate e valorizzate. Ed è necessario farle conoscere”. Negli ultimi anni diversi passi in questa direzione comun-que sono stati fatti “Un anno e mezzo fa ab-biamo spostano la nostra sede da un palazzo di Venezia - prosegue Fontanella - ad una villa veneta della Riviera del Brenta (villa Venier di Mira) acquisita e recuperata dalla Regione del Veneto. E’ stato un primo passo per vivere da vicino insieme agli operatori dell’Irvv la realtà

di una villa“. “Da qui – continua la Fonta-nella - una serie di iniziative volte a rendere accessibile villa Venier di Mira (nostra sede) collegandola a proposte di itinerari in battel-lo, in bicicletta, in carrozza ... di cui fanno parte altre dimore storiche della riviera del Brenta, come villa Widman della Provincia di Venezia e villa dei Leoni del Comune di Mira, ma anche tante altre ville private”. Diversi anche gli eventi organizzati con l’appoggio dell’Irvv nelle ville venete. L’ultimo quello di Sorsi d’autore, iniziativa della Fondazione Aida di Verona che ha coinvolto quattro ville storiche tra le province di Verona, Vicenza, Venezia e Rovigo. “Una 14esima edizione che ci ha dato delle soddisfazioni grandissime per i numeri”, spiega Fontanella. “A Mira con Serena Dandini c’erano più di 200 persone e a Fratta Polesine circa 300 con Valerio Mas-simo Manfredi”. Migliaia sono gli accessi in

di Alessandro Abbadir

Le ville nella nostra regione sono circa 3800, solo 200 sono aperte regolarmente al pubblico

Patrimonio paesaggistico ed architettonico Parla la presidente dell’Irvv Giuliana Fontanella

Ville Venete, volano turistico ed economico

Gran successo per l’incontro conclusivo della 14esima edizione di Sorsi d’au-tore avvenuto nelle scorse settimane

villa Badoer di Fratta Polesine. La rassegna itinerante promossa dall’ Irvvo Associazione Ville Venete e Fondazione Aida, coniuga le eccellenze enogastronomiche e il patrimonio storico-architettonico del Veneto con gli incon-tri con personalità di spicco del mondo dello spettacolo, della cultura e del giornalismo na-zionale. Ospite dell’ultimo appuntamento a villa Badoer, a Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, è stato l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi. Con lui sul palco a mode-rare l’incontro la giornalista Anna Ortolani e il sommelier Dante Brancaleoni dell’Ais di Rovi-go. C’era il sindaco di Fratta Tiziana Virgili. Al pubblico, circa 300 persone, sono stati pre-

sentati due prosecchi della cantina Bortolotti di Valdobbiadene. Inevitabile l’argomento let-terario dedicato alla modernità della fi gura di Odysseo, Ulisse, Nessuno, protagonista degli ultimi romanzi storici dello scrittore e docente emiliano. “Il mio nome è Nessuno - il giura-mento” un testo in cui Manfredi ha voluto descrivere l’ “uomo dal multiforme ingegno, il mito che solca i mari, l’eroe più formidabile e moderno di tutti i tempi”. Odysseo “ci parla in prima persona, raccontandosi con tutta l’u-manità e il coraggio che lo hanno reso, lungo ventisette secoli, più immortale di un dio”, ha affermato Valerio Massimo Manfredi. “Ulisse però, non è un vino bianco”, ha sentenziato lo scrittore, “è paragonabile ad un vino rosso, pieno di contenuti, corposo, forte … come un amarone”.

Sorsi d’autore a fratta nel rodigino a villa baDoer valerio massimo manfreDi

A.A.

Due momenti dell’incon-tro

A sinistra Villa Venier di Mira, sopra Giuliana Fontanella

un anno a Villa Venier, mentre alla reggia di Piazzola sul Brenta, Villa Camerini-Contarini “abbiamo contato anche dai 3 ai 6 mila visi-tatori in un solo fi ne settimana in occasione di eventi come l’autunnale Fiori e Colori, mostra del fl orovivaismo”. Le ville venete aperte al pubblico non sono moltissime: in Veneto circa 200 dimore sulle totali 3800 hanno aderito alla carta dei servizi, una sorta di convenzione tra Regione del Veneto, Irvv e associazioni dei proprietari di villa, che impone degli standard fi nalizzati alla corretta fruibilità turistica del manufatto: orario di apertura, custodia, ser-

vizio di guida turistica in loco, servizi igienici a norma (anche accessibili ai disabili) e così via. “Siamo ancora agli inizi e a lavorare in questo senso sono l’assessorato e la Direzio-ne turismo della Regione del Veneto - spiega la Fontanella - con le quali condividiamo la fi nalità: fare delle ville venete un elemento di traino essenziale per diffondere il turismo non solo sulle spiagge o sulle Dolomiti o nel-le città d’arte, ma su tutto il territorio della stessa regione”. Dalla 14esima edizione di Sorsi d’autore alla sesta edizione del Festival delle Ville Venete: in mezzo le ferie estive.

“Dal 13 al 21 settembre prossimi abbiamo in programma l’annuale Festival delle ville venete - conclude Giuliana Fontanella. Un in-sieme di eventi culturali e di studio che hanno per titolo comune “Venezia in Terraferma, il Nordest e le ville venete nel sistema Europa”. La Presidente annuncia sorprese per il Festi-val del 55esimo anniversario di fondazione dell’Ente ville venete (oggi Irvv): tra queste la presentazione a Villa Cordellina di Montecchio Maggiore (il 20 settembre) del Premio “Ville Venete per l’Europa” con la partecipazione straordinaria di Ugo Pagliai.

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31313131Cultura veneta16 Cultura veneta

31 agosto - 13 ottobre, Padova

Paola Consolo, Eva Fischer, Alis Levi, Gabriella Oreffi ce, Adria-na Pincherle, Charlotte Radnitz, Antonietta Raphael, Silvana Weiller. Otto donne, otto artiste che hanno saputo rivendicare

una piena indipendenza creativa e intellettuale nel tessuto cultura-le dell’Italia del Novecento. Sono le protagoniste indiscusse della mostra allestita a Padova presso il Centro culturale Altinate San Gaetano. Promossa e sostenuta dalla Comunità Ebraica di Padova e organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune, l’esposizione offre uno spaccato emozionante sull’arte del secolo scorso attraverso l’opera di queste donne che hanno intrapreso originali percorsi artistici ed esisten-ziali inserendosi, sempre più incisivamente nel dibattito contemporaneo. Oltre 120 opere consentiranno di ammirare la qualità degli idiomi artistici individuali e di rievocare il nesso indistricabile fra impegno artistico e iden-

tità ebraica, vita pubblica e vita privata che contraddistingue la produzione di ognuna di loro. L’esposizione, curata da Marina Bakos con la collabo-razione di Virginia Baradel, è una appassionata e puntuale riscoperta di queste interpreti dell’arte del Novecento che non esitarono ad assumere, con competenza, determinazione e sensibilità, iniziative di primo piano sulla scena culturale e seppero trasformare una condizione di inferiorità sociale in un ulteriore motivo di afferma- zione e di emancipazione cre-ativa. Perché a volte succede che “Some leaders were born women”. Magari anche ebree.

Otto donne, otto artiste

Sarmede è senza dubbio una delle capi-tali dell’illustrazione. Grazie a Štepán Zavrel, che nel 1988 organizzò qui i

suoi primi corsi di pittura, la cittadina ai pie-di del Gran Bosco del Cansiglio è diventato il paese della fi aba. Da ben 31 anni, inoltre, si tiene qui Mostra internazionale d’illustra-zione per l’infanzia “Le immagini della fantasia” il cui allesti-mento per l’edizione 2013 del tutto defi nito a cominciare dal tema che quest’anno sarà un paese. E’ al Mes-sico, infatti, che sarà dedicata l’esposizione che aprirà i battenti il prossimo 26 ottobre e messicano sarà anche l’ospite d’onore, il grande illustratore Gabriel Pacheco, presente in mostra con una sezione lui interamente riservata. La presen-za del grande artista non sarà solo artistica, nel senso esclusivo delle sue opere, ma sarà fi sica, in carne ed ossa per tenere un

corso per giovani illustratori. Di più: la sua presenza sarà duratura, anzi perenne, visto che del suo passaggio rimarrà un murales sulle pareti della Casa della Fantasia, nuova sede della mostra. E’ questo il contributo che la mostra lascia il piccolo borgo tra le colline, infatti, anno dopo anno, le facciate delle sue vecchie case si popolano di storie

affrescate, persino il Municipio è popolato di leoni, coccodrilli, pe-sci e pipistrelli giganti. Per tornare alla mostra va detto che oltre al grande artista messica-

no, sono all’opera tredici tra i migliori artisti del panorama internazionale, per realizzare le immagini del libro che sarà pubblicato in collaborazione con Franco Cosimo Panini Ragazzi e in coedizione con Sm Messico in uscita a ottobre. Accanto all’omaggio alla Nazione ospite e all’Illustratore dell’Anno, la Mostra proporrà ai suoi visitatori anche la

grande carrellata del meglio che il settore dell’illustrazione per l’infanzia abbia pro-posto a livello mondiale. Di ciascun albo

illustrato individuato in quest’area dell’ec-cellenza, saranno presentate alcune tavole originali. Complessivamente, nelle diverse

sezioni, saranno più di trecento le illustra-zioni esposte, insieme ai libri per i quali sono state create.

Il tema di quest’anno sarà il Messico. Tredici artisti a lavoro per illustrare il libro realizzato in concomitanza con l’iniziativa

Le immagini della fantasia Dal 26 ottobre prenderà il via la Mostra internazionale d’illustrazione

Gabriel Pacheco, ospite a Sarmede

La recente pulitura della pala “Il vescovo Jacopo Pesaro e papa Alessandro VI davanti a San Pietro”, eseguita da Tiziano Vecelio, ha riaperto il dialogo del mondo dell’arte sul grande pittore veneto e le porte di una mostra che rimarrà aperta fi no al prossimo 6 ottobre a Palazzo Cosmo

di Pieve di Cadore. Sulla grande tela, commissionata da Jacopo Pesaro al giovane Vecellio, infatti, rimanevano interrogativi che negli ultimi anni hanno portato alle interpretazioni più varie, compresa quella che considerava la grande tela conservata al Museum voor Schone Kunsten di Anversa, la più antica realizzata da Tiziano o quella che ne attribuiva l’esecuzione non alla sola sua mano ma ad un concorso d’opera partito sotto la regia di Giovanni Bellini, vista la discrepanza qualitativa tra la fi gura di San Pietro e quella degli altri due personaggi. La mostra, invece, vuole essere di contributo alla corretta interpretazione dell’opera in oggetto e di tutta l’epopea vecelliana. Attraverso una decina di opere di puntuale riferimento e di confron-to, dipinti, disegni e silografi e, l’esposizione evidenza ciò che gli esami eseguiti hanno già dimostrato, ossia che la tela è stata prodotta in un’unica soluzione ed è paragonabile, sotto il profi lo tecnico e dei materiali, alle opere di Tiziano del 1510 – 1514 circa. Le apparenti differenze nella resa non sarebbero per altro dovute a una molteplicità di mani o di fasi esecutive ma ad uno stato di conservazione piuttosto altalenante.

palazzo cosmo Di pieve Di caDore

una mostra per fare chiarezza sull’opera Di tiziano

Nelle foto alcune

delle opere dell’artista messicano

Gabriel Pacheco

La pala “Il vescovo Jacopo Pesaro e papa Alessandro VI

davanti a San Pietro”, oggi conservata al Museum voor Schone Kunsten di Anversa

Anno dopo anno le facciate delle vecchie case si popolano di storie affrescate

Nella foto Eva Fischer

arte last minute

Ultimi giorni per la rassegna di scultura contemporanea di Padova. Ci sarà tempo fi no al 20 agosto per vedere le opere di Novello Finotti e di Kim Young-Won esposte in varie sedi cittadine (da

Palazzo Zuckermann a corso Garibaldi 33, dai Musei Civici agli Eremi-tani a piazza Eremitani, fi no alla Galleria d’Arte La Teca) poi l’esposi-zione verrà trasferita in Corea. L’iniziativa infatti è nata per dare vita ad uno scambio culturale.

Scultura a Padovafinotti e young-Won pronti per la corea

fotografi a a Veronal’umanità negli scatti Di renÈ burri

Pittura a Vicenza cinque secoli Di volti

Fino al 22 settembre rimarranno esposte al Centro Interna-zionale di Fotografi a Scavi Scaligeri di Verona gli oltre due-cento scatti selezionati da Hans-Michael Koetzle per dare

vita ad un’importante retrospettiva su Renè Burri. Con le sue fotografi e il fotografo svizzero ha testimoniato le guerre di Corea e del Vietnam, la crisi di Cuba con gli Stati Uniti e ritratto alcune delle personalità più infl uenti del XX secolo. Considerato un grande fotoreporter, nonostante sia stato a contatto con la violenza della guerra e la disperazio-ne delle vittime, ha sempre evitato le immagini crude e tragiche e, come ha scritto Peter Killer ”... non esiste una sola foto che non suggerisca l’esistenza possibile di un mondo più umano”.

Ultimi giorni anche per la mostra “Cinque secoli di vol-ti. Una società e la sua immagine nei capolavori di Palazzo Chiericati” ospitata a palazzo Chiericati di

Vicenza. L’esposizione dovrebbe già essere stata chiusa ma la direzione musei ha deciso di riaprire la mostra a seguito del bilancio positivo avendo registrato 55 mila visitatori circa, e delle numerose richieste di visita. Dal 19 agosto la Pinacoteca resterà chiusa completamente per circa un mese per consentire gli ultimi lavori in vista dell’apertura dell’intera ala palladiana prevista per fi ne settembre.

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8 Sì, viaggiare

resta solo quella croata) e il primo obiettivo è Czestochowa, il santuario di Jasna Gora caro a papa Giovanni Paolo II. Luogo di pellegrinaggio incessante e simbolo stesso della nazione polacca. Alla celebre Madonna Nera i polacchi hanno affi dato anche le loro speranze di libertà nei tempi cupi della dittatura comunista. Accanto all’icona bizantina della Vergine c’è an-che la stola insanguinata di papa Wojtyla, quella indossata il giorno dell’attentato, il 13 maggio 1981. Un luogo che tocca il cuore. Fra i tanti gruppi di fedeli incontrati, anche qualche comitiva veneta. All’indomani li ritroviamo più a sud, ad Oswieçim. Dove sorgono i due campi campi di concentramen-to di Auschwitz. Luoghi dove si deve entrare preparati perchè la memoria degli orrori che vi sono stati commessi ad opera dei nazisti provoca uno choc emotivo molto forte. Le baracche, i resti della camera a gas e del formo crematorio, il museo con gli oggetti strappati ai prigionieri e alle persone destinate all’eliminazione fi sica... Si esce diversi da come si era entrati.

Più a sud altro punto dell’ideale itinerario sulle orme di Karol Wojtyla: la natia Wadowice. Tutto nella cittadina ricor-da il papa giovane. Nella chiesa è esposto l’atto di battesimo, le foto con la mamma, le sue visite da pontefi ce. E poi c’è la casa-museo e altri ricordi dell’uomo che ha cambiato la storia di tutto l’Est. La vicina Cracovia merita una tappa ampia. Già capitale europea dell’Europa e antica capitale di Polonia, Cracovia accoglie il visitatore in livrea. Percorsa da eleganti carrozze, è tutto uno sfavillio di ottoni e di guglie dorate. Gli splendidi palazzi del centro storico fanno il verso al vicino Wawel, il castello, che custodisce l’anima stessa della nazione polacca. Accanto scorre solenne la Vistola... La piazza antica è dominata dal Rynek Glòwny, il mercato coperto. Un edifi cio che ricorda il Palazzo della Ragione di Padova, attraversato

da una galleria di negozi d’artigianato che evoca il salone di Padova. Non a caso da queste parti è partito nel ‘3-400 il viaggio della gallina padovana dal gran ciuffo.

Si ritorna in Slovaccia per una tappa a Cicmany, borgo di case in legno decorate con strani segni di origine ancestrale, non lontano da Zilina. Un viaggio indietro nel tempo, su una bella vallata di montagna. Poi la Repubblica Ceca. Una sosta allo Spielberg, il castello che domina la non proprio attraente Brno, che fu il carcere dove Silvio Pellico, fra i tanti carbonari italiani ivi rinchiusi, scrisse “Le mie prigioni”. Bellissima (e patrimonio Unesco) è invece Telc con il suo centro storico rac-chiuso in una penisoletta e le facciate delle case rinascimentali che hanno il colore del marzapane... Nella piazza c’è anche l’ottima Pizzeria Italia, gestita da un bolzanino. Altra cittadina da “due stelle Touring” è Kutna Hora, ricca di palazzi e chie-se, come Santa Barbara, ricche di tesori. Deve la sua fortuna all’argento. Una sosta poi al castello di Konopiste, che fu residenza di Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono d’Austria assassinato con la moglie Sofi a a Sarajevo il 28 giu-gno 1914 (fatto che causò lo scoppio della seconda guerra mondiale), dove oltre alla più grande raccolta del mondo di trofei di caccia (274.000) ci sono molti pezzi provenienti dal Catajo di Battaglia Terme. Struggente il paesino rurale di Ho-lasovice, pure patrimonio Unesco.

E da non perdere Cesky Krumlov, perla della Boemia, stratta fra i meandri della Moldava dominata dal suo castello e impreziosita da tante gallerie d’arte. L’Austria è vicina e la fi ne del viaggio pure. Problemi zero ovunque (anche sostando fuori dai campeggi), prezzi accessibili, camperisti visti con cu-riosità. L’Est è da scoprire anche oggi che è diventato Europa. Brilla di una nuova luce, la luce dell’Est...

Sulle rotte che portano a Est, al cuore della vecchia Mit-teleuropa. In camper, con la famiglia, in piena libertà. Quasi 4.000 chilometri percorsi in dieci giorni, attraver-

sando i territori di sette paesi (Slovenia, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Austria), paesi che fi no a un secolo fa erano parte integrante dell’Impero asburgico. A Est per scoprirne la nuova luce e i nuovi colori, materializzatisi d’incanto dopo la ventata di libertà che dal 1989 ha spazzato via il grigiore accumulato da questi paesi in oltre quarant’anni di dominio sovietico. Il camper scelto è il solito Sun Living Lido S13 noleggiato alla B&B di Pozzonovo (Padova), un mezzo compatto che bene si è adattato alle esigenze di un viaggio in costante movimento. Periodo scelto: seconda metà di giugno 2013.

Dopo il veloce attraversamento di Slovenia e Croazia, il viaggio entra nel vivo in Ungheria. Sulle rive del Lago Bala-ton, grande e poco profondo. E’ il placido mare dei magiari, lungo le cui rive sorgono tante spiaggette protette da grandi alberi. A Keszthely sosta d’arte al castello di Festetics, una piccola Versailles ungherese. Poco lontano c’è Tapolca, città gemella di Este, un po’ meno appariscente... Bellissima è invece Tihany, borgo che sorge su un promontorio. Si entra in paese e si vede una casa interamente coperta di peperon-cini rossi... la famosa paprika ungherese. Molte case hanno il tradizionale tetto di paglia. Un paesino molto caratteristico. Intorno campi di lavanda in fi ore. In riva al lago il traghetto va e viene dall’altra sponda. Se Tihany è rustica, Balatonfüred è città elegante e aristocratica. Vi si respira un’atmosfera co-smopolita. Fra i suoi ospiti storici i poeti Quasimodo e Tagore, i cui busti campeggiano nel parco davanti al porticciolo turistico.

Breve sosta a Budapest (ci siamo ripromessi di evitare le grandi città) di fronte al Parlamento dalle pietre biancheggianti

e al Danubio, ancora gonfi o dopo la minacciosa piena di qual-che giorno prima. Il bello del camper è anche questo: farsi un panino in un luogo così esclusivo, on the road. Poi rotta decisa verso uno dei focus del viaggio: la leggendaria puszta, il Parco naturalistico di Hortobagy. Un luogo di terre e di acque dai larghi orizzonti, dove sopravvive una delle più antiche civiltà rurali di questa parte d’Europa. Nei paesini attraversati si no-tano tanti nidi di cicogne sui camini e sui pali della luce. E’ la stagione dei piccoli... Una tartaruga attraversa la strada. Nei rari paesi le czarde, tipiche osterie dove si suona l’omonima musica tradizionale, invitano alla sosta per il gulash. A Horto-bagy il centro di documentazione del parco e vari picoli musei illustrano la civiltà rurale della puszta. I “butteri” un tempo erano ammantanti di pelle di pecora e sfoggiano costumi blu quando cavalcano i famosi cavalli della puszta. Tokaj, sulle colline verso l’Ucraina, è l’ultima tappa ungherese: i suoi vini hanno tre secoli di storia e, non a caso, hanno mantenuto la denominazione dopo il braccio di ferro legale con l’Italia per il nome Tocai, ora cancellato dalle nostre parti.

Si entra in Slovacchia, prima tappa a Bardejov, graziosa cittadina dalla caratteristica piazza tutelata dall’Unesco. Le case hanno facciate rinascimentali e al centro sorge il munici-pio, isolato dal resto. La chiesa di Sant’Egidio custodisce undici preziose ancone. A Spissky, lungo la strada per i Tatra, merita-no una sosta i resti di un castello del mille. Levoca è un’altra cittadina slovacca di impronta medievale. Al centro della bella piazza c’è ancora la gabbia dove venivano rinchiuse le donne adultere. Anche qui il bel municipio sorge al centro e accanto alla gabbia c’è la colonna della Vergine. La Slovacchia piace per le sue atmosfere semplici, è un paese dove la vita costa ancora poco.

Si passa in Polonia (le frontiere non esistono più ovunque,

iN copertiNa: sosta caMper a HolasoVice (cZ). iN alto Da siNistra: spissKY e il suo castello (sK), uNa casa coperta Di peperoNciNi a tiHaNY, sul balatoN (H), e la sosta a cicMaNY (sK). sotto: le caMpaNe Nella piaZZa Di barDeJoV (sK), l’elegaNte riNeK glÒWNY a cracoVia (pl), il saNtuario Di JasNa gora a cZestocHoWa (pl) e souVeNir Della pusZta a HortobagY (H). piÙ sotto: uNa Delle case Decorate a cicMaNY (sK) e la piaZZa Di telc (cZ). a piÈ Di pagiNa: il lager Di auscHWitZ a osWieciM (pl), il castello Di KoNopiste (cZ) e cigNi sul lago balatoN (H)

SULLE ROTTE DELLA VECCHIA MITTELEUROPA IN CAMPERPER COGLIERE I SEGNI EVIDENTI DELLA RINASCITADI UNGHERIA, SLOVACCHIA, POLONIA E REPUBBLICA CECADAL LAGO BALATON AGLI SCONFINATI ORIZZONTI DELLA PUSZTAE POI TANTI BORGHI PATRIMONIO UNESCO COME BARDEJOVLEVOCA, TELC, KUTNA HORA E LA PERLA RURALE HOLASOVICELE CASE IN LEGNO DECORATE DI CICMANYL’ELEGANTE CRACOVIA TORNATA AI FASTI DI ANTICA CAPITALELA DEVOZIONE ALLA MADONNA NERA DI CZESTOCHOWAE POI I LUOGHI CARI A PAPA WOJTYLA, COME LA NATIA WADOWICEINFINE UNA TOCCANTE TAPPA AD AUSCHWITZ, PER NON DIMENTICARE

La luce dell’Est

VIAGGIO IN LIBERTÀ

32 Cultura veneta323232 Cultura veneta 17Cultura veneta

Lorenzo Monguzzi & Marco Paolini e la Piccola Orchestra Variabile saranno sul palco del Teatro Romano di Verona

mercoledì 28 agosto alle ore 21 per il con-certo teatrale “Song N_14”. Una serata di musica e canzoni, parole e piccole storie. Lorenzo Monguzzi e Marco Paolini ancora insieme, come tante volte in questi anni con altri spettacoli teatrali, ma questa volta con

un progetto fatto con più canzoni e meno teatro. Il concerto teatrale nasce dalle nuo-ve canzoni di Lorenzo Monguzzi, raccolte nel suo nuovo album, il primo da solista dopo i tanti successi fi rmati con i Mercanti di Liquore, eseguite con un nuovo ensem-ble musicale e accompagnate da un attore, Marco Paolini che parla, raccontando storie brevi dedicate al futuro prossimo. Nuove

canzoni e nuovi racconti protagonisti della prima parte del concerto teatrale, mentre nella seconda vengono eseguite canzoni e ballate del repertorio comune dei protagoni-sti. L’evento rientra nella rassegna Verona Folk Festival; l’ingresso costa 17 euro in gradinata non numerata e 28 euro in pla-tea numerata.

Un progetto fatto con più canzoni e meno teatro, l’attore racconterà storie brevi dedicate al futuro prossimo

Teatro e musica a Verona Il 28 agosto al Teatro Romano

Paolini e Monguzzi in “Song N_14”

Nella foto Marco Paolini e Lorenzo Monguzzi

concerti

E’ bastata una sola canzone al cantautore israeliano Asaf Avidan per imporsi sulla scena della musica mondiale. Con “One day/Reckoning song”, la canzone con oltre 100

milioni di “visioni” su you tube, e diventato uno degli artisti più ricercati e ascoltati al mondo grazie alla voce a metà strada tra jenis Joplin, Loretta Lynn e Johnny Cash. Ecco perché il live di Asaf Avidan in programma giovedì 29 agosto al Teatro Romano di Verona si annuncia come uno dei più attesi del 2013. Il concerto consentirà di ascoltare le canzoni dei suoi ultimi dischi, sia quelli realizzati da solo, sia i materiali incisi con la vecchia band The Mojos, concentrando l’attenzione sull’ultimo “Different Pulses”.

Verona, Teatro Romanoasaf aviDan in concerto il 29 agosto

Concerto il 21 settembre al gran teatro geoxa paDova elio e le storie tese

Un nuovo tour che fa seguito alla loro clamorosa partecipazione al Festival di Sanremo dove con il brano – La

Canzone Mononota – si sono posizionati secondi in classifi ca ricevendo, inoltre, il Premio della critica – Mia Martini – , il pre-mio sala stampa radio/tv/web e il premio come miglior arrangiamento. Gli EELST, gruppo impossibile da etichettare, trovano nella dimen-sione live la cornice ideale per il calembour narrativo a cui ci hanno abituati. Con il loro strari-pante e irriverente sense of humour, continuano a fare musica con rigore, scrupolo, curiosità, voglia di divertirsi e di divertire. Capaci di spaziare in ogni genere con una facilità e una tecnica disarmanti gli Elii basano la loro capacità compositiva sconfi nano fra le infl uenze più varie, il tutto con un’infi nita serie di citazioni e varietà di stili ed esecuzioni. Sul palco: Elio (cantante, fl autista), Rocco Tanica (pianola), Cesareo (chitarra alto), Faso (chitarra basso), Christian Meyer (batteria), Jantoman (ulteriori pianole), Paola Folli (cantante) e Mangoni (artista a sé).

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8 Sì, viaggiare

resta solo quella croata) e il primo obiettivo è Czestochowa, il santuario di Jasna Gora caro a papa Giovanni Paolo II. Luogo di pellegrinaggio incessante e simbolo stesso della nazione polacca. Alla celebre Madonna Nera i polacchi hanno affi dato anche le loro speranze di libertà nei tempi cupi della dittatura comunista. Accanto all’icona bizantina della Vergine c’è an-che la stola insanguinata di papa Wojtyla, quella indossata il giorno dell’attentato, il 13 maggio 1981. Un luogo che tocca il cuore. Fra i tanti gruppi di fedeli incontrati, anche qualche comitiva veneta. All’indomani li ritroviamo più a sud, ad Oswieçim. Dove sorgono i due campi campi di concentramen-to di Auschwitz. Luoghi dove si deve entrare preparati perchè la memoria degli orrori che vi sono stati commessi ad opera dei nazisti provoca uno choc emotivo molto forte. Le baracche, i resti della camera a gas e del formo crematorio, il museo con gli oggetti strappati ai prigionieri e alle persone destinate all’eliminazione fi sica... Si esce diversi da come si era entrati.

Più a sud altro punto dell’ideale itinerario sulle orme di Karol Wojtyla: la natia Wadowice. Tutto nella cittadina ricor-da il papa giovane. Nella chiesa è esposto l’atto di battesimo, le foto con la mamma, le sue visite da pontefi ce. E poi c’è la casa-museo e altri ricordi dell’uomo che ha cambiato la storia di tutto l’Est. La vicina Cracovia merita una tappa ampia. Già capitale europea dell’Europa e antica capitale di Polonia, Cracovia accoglie il visitatore in livrea. Percorsa da eleganti carrozze, è tutto uno sfavillio di ottoni e di guglie dorate. Gli splendidi palazzi del centro storico fanno il verso al vicino Wawel, il castello, che custodisce l’anima stessa della nazione polacca. Accanto scorre solenne la Vistola... La piazza antica è dominata dal Rynek Glòwny, il mercato coperto. Un edifi cio che ricorda il Palazzo della Ragione di Padova, attraversato

da una galleria di negozi d’artigianato che evoca il salone di Padova. Non a caso da queste parti è partito nel ‘3-400 il viaggio della gallina padovana dal gran ciuffo.

Si ritorna in Slovaccia per una tappa a Cicmany, borgo di case in legno decorate con strani segni di origine ancestrale, non lontano da Zilina. Un viaggio indietro nel tempo, su una bella vallata di montagna. Poi la Repubblica Ceca. Una sosta allo Spielberg, il castello che domina la non proprio attraente Brno, che fu il carcere dove Silvio Pellico, fra i tanti carbonari italiani ivi rinchiusi, scrisse “Le mie prigioni”. Bellissima (e patrimonio Unesco) è invece Telc con il suo centro storico rac-chiuso in una penisoletta e le facciate delle case rinascimentali che hanno il colore del marzapane... Nella piazza c’è anche l’ottima Pizzeria Italia, gestita da un bolzanino. Altra cittadina da “due stelle Touring” è Kutna Hora, ricca di palazzi e chie-se, come Santa Barbara, ricche di tesori. Deve la sua fortuna all’argento. Una sosta poi al castello di Konopiste, che fu residenza di Francesco Ferdinando d’Asburgo, erede al trono d’Austria assassinato con la moglie Sofi a a Sarajevo il 28 giu-gno 1914 (fatto che causò lo scoppio della seconda guerra mondiale), dove oltre alla più grande raccolta del mondo di trofei di caccia (274.000) ci sono molti pezzi provenienti dal Catajo di Battaglia Terme. Struggente il paesino rurale di Ho-lasovice, pure patrimonio Unesco.

E da non perdere Cesky Krumlov, perla della Boemia, stratta fra i meandri della Moldava dominata dal suo castello e impreziosita da tante gallerie d’arte. L’Austria è vicina e la fi ne del viaggio pure. Problemi zero ovunque (anche sostando fuori dai campeggi), prezzi accessibili, camperisti visti con cu-riosità. L’Est è da scoprire anche oggi che è diventato Europa. Brilla di una nuova luce, la luce dell’Est...

Sulle rotte che portano a Est, al cuore della vecchia Mit-teleuropa. In camper, con la famiglia, in piena libertà. Quasi 4.000 chilometri percorsi in dieci giorni, attraver-

sando i territori di sette paesi (Slovenia, Croazia, Ungheria, Slovacchia, Polonia, Repubblica Ceca e Austria), paesi che fi no a un secolo fa erano parte integrante dell’Impero asburgico. A Est per scoprirne la nuova luce e i nuovi colori, materializzatisi d’incanto dopo la ventata di libertà che dal 1989 ha spazzato via il grigiore accumulato da questi paesi in oltre quarant’anni di dominio sovietico. Il camper scelto è il solito Sun Living Lido S13 noleggiato alla B&B di Pozzonovo (Padova), un mezzo compatto che bene si è adattato alle esigenze di un viaggio in costante movimento. Periodo scelto: seconda metà di giugno 2013.

Dopo il veloce attraversamento di Slovenia e Croazia, il viaggio entra nel vivo in Ungheria. Sulle rive del Lago Bala-ton, grande e poco profondo. E’ il placido mare dei magiari, lungo le cui rive sorgono tante spiaggette protette da grandi alberi. A Keszthely sosta d’arte al castello di Festetics, una piccola Versailles ungherese. Poco lontano c’è Tapolca, città gemella di Este, un po’ meno appariscente... Bellissima è invece Tihany, borgo che sorge su un promontorio. Si entra in paese e si vede una casa interamente coperta di peperon-cini rossi... la famosa paprika ungherese. Molte case hanno il tradizionale tetto di paglia. Un paesino molto caratteristico. Intorno campi di lavanda in fi ore. In riva al lago il traghetto va e viene dall’altra sponda. Se Tihany è rustica, Balatonfüred è città elegante e aristocratica. Vi si respira un’atmosfera co-smopolita. Fra i suoi ospiti storici i poeti Quasimodo e Tagore, i cui busti campeggiano nel parco davanti al porticciolo turistico.

Breve sosta a Budapest (ci siamo ripromessi di evitare le grandi città) di fronte al Parlamento dalle pietre biancheggianti

e al Danubio, ancora gonfi o dopo la minacciosa piena di qual-che giorno prima. Il bello del camper è anche questo: farsi un panino in un luogo così esclusivo, on the road. Poi rotta decisa verso uno dei focus del viaggio: la leggendaria puszta, il Parco naturalistico di Hortobagy. Un luogo di terre e di acque dai larghi orizzonti, dove sopravvive una delle più antiche civiltà rurali di questa parte d’Europa. Nei paesini attraversati si no-tano tanti nidi di cicogne sui camini e sui pali della luce. E’ la stagione dei piccoli... Una tartaruga attraversa la strada. Nei rari paesi le czarde, tipiche osterie dove si suona l’omonima musica tradizionale, invitano alla sosta per il gulash. A Horto-bagy il centro di documentazione del parco e vari picoli musei illustrano la civiltà rurale della puszta. I “butteri” un tempo erano ammantanti di pelle di pecora e sfoggiano costumi blu quando cavalcano i famosi cavalli della puszta. Tokaj, sulle colline verso l’Ucraina, è l’ultima tappa ungherese: i suoi vini hanno tre secoli di storia e, non a caso, hanno mantenuto la denominazione dopo il braccio di ferro legale con l’Italia per il nome Tocai, ora cancellato dalle nostre parti.

Si entra in Slovacchia, prima tappa a Bardejov, graziosa cittadina dalla caratteristica piazza tutelata dall’Unesco. Le case hanno facciate rinascimentali e al centro sorge il munici-pio, isolato dal resto. La chiesa di Sant’Egidio custodisce undici preziose ancone. A Spissky, lungo la strada per i Tatra, merita-no una sosta i resti di un castello del mille. Levoca è un’altra cittadina slovacca di impronta medievale. Al centro della bella piazza c’è ancora la gabbia dove venivano rinchiuse le donne adultere. Anche qui il bel municipio sorge al centro e accanto alla gabbia c’è la colonna della Vergine. La Slovacchia piace per le sue atmosfere semplici, è un paese dove la vita costa ancora poco.

Si passa in Polonia (le frontiere non esistono più ovunque,

iN copertiNa: sosta caMper a HolasoVice (cZ). iN alto Da siNistra: spissKY e il suo castello (sK), uNa casa coperta Di peperoNciNi a tiHaNY, sul balatoN (H), e la sosta a cicMaNY (sK). sotto: le caMpaNe Nella piaZZa Di barDeJoV (sK), l’elegaNte riNeK glÒWNY a cracoVia (pl), il saNtuario Di JasNa gora a cZestocHoWa (pl) e souVeNir Della pusZta a HortobagY (H). piÙ sotto: uNa Delle case Decorate a cicMaNY (sK) e la piaZZa Di telc (cZ). a piÈ Di pagiNa: il lager Di auscHWitZ a osWieciM (pl), il castello Di KoNopiste (cZ) e cigNi sul lago balatoN (H)

SULLE ROTTE DELLA VECCHIA MITTELEUROPA IN CAMPERPER COGLIERE I SEGNI EVIDENTI DELLA RINASCITADI UNGHERIA, SLOVACCHIA, POLONIA E REPUBBLICA CECADAL LAGO BALATON AGLI SCONFINATI ORIZZONTI DELLA PUSZTAE POI TANTI BORGHI PATRIMONIO UNESCO COME BARDEJOVLEVOCA, TELC, KUTNA HORA E LA PERLA RURALE HOLASOVICELE CASE IN LEGNO DECORATE DI CICMANYL’ELEGANTE CRACOVIA TORNATA AI FASTI DI ANTICA CAPITALELA DEVOZIONE ALLA MADONNA NERA DI CZESTOCHOWAE POI I LUOGHI CARI A PAPA WOJTYLA, COME LA NATIA WADOWICEINFINE UNA TOCCANTE TAPPA AD AUSCHWITZ, PER NON DIMENTICARE

La luce dell’Est

VIAGGIO IN LIBERTÀ

33333333Sì, viaggiare

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BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO alloNtaNate

le aNsie Da prestaZioNe Fra le leNZuola o saraNNo

guai roVate spaZi per il Dialogo e le risate · SALUTE il calDo Vi to-glie le ForZe. coNtrollate spesso la pressioNe saNguigNa, beVete Molto e preDiligete Frutta e VerDura

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO Vi at-

teNDoNo teNsioNi e scoNtri coN cHi

aMate Ma riuscirete a FarVi per-DoNare coN l’arMa Della teNereZZa · SALUTE NoN strapaZZateVi percHÈ state recuperaNDo uN po’ Dopo uN perioDo Di Forte stress. aiutateVi coN uNa saNa aliMeNtaZioNe

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO il prossiMo perioDo sarÀ coN-Dito Da eNtusiasMo e

poesia cHe Vi aiuter-aNNo a superare VeccHi coNFlitti SALUTE soNo iN agguato piccoli Disturbi cHe NoN VaNNo iNgigaNtiti Ma NeMMeNo trascurati. troVate il teMpo per accertaMeNti

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO l’alcoVa

laNgue NoN poco iNtesa MeNtale È eccelleNte.

regalateVi bellissiMi Viaggi iN cop-pia · SALUTE riDucete uN po’ il caFFÈ percHÈ Vi atteNte uN perioDo Di iN-QuietuDiNe. Yoga e tisaNe FaNNo al caso Vostro

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NoN Date spaZio a graNDi aspetta-

tiVe soprattutto Verso cHi Vi laNcia Messaggi aMbigui. state sulla DiFeNsiVa · SALUTE ab-

biate cura Di ossa e DeNti curaNDo l’aliMeNtaZioNe iN MoDo speciFico. eVitate le abbuFFate Di Dolci

PESCIDAL 20/02AL 20/03

ASCINO a QuaNto pare il Vostro ro-

MaNticisMo È partito per le Ferie. aDDolciteVi percHÈ solo coN la carNe NoN c’È Futuro · SALUTE No-NostaNte le Forti teNtaZioNi Della gola, il giroVita NoN Ne riseNte per-cHÈ siete saggi e Fate Molto MoVi-MeNto

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO coN il partNer ViVete uN

perioDo Da FaVola: coMplici e iN perFetta siNtoNia. i siNgle aVraNNo Mille occasioNi · SALUTE purtroppo per Voi l’uMore È cupo e la ForMa iN calo. aNcHe se il calDo NoN Vi lascia tregua uscite piÙ cHe potete

TORO DAL 21/04AL 20/05

ASCINO las-ciate Da parte

accuse e ricatti. occorre Fare il priMo passo Verso la pace e DoVrete essere Voi a Farlo · SALUTE la Vostra VitalitÀ È iN au-MeNto. NoN sprecatela Nei litigi Ma sFruttatela iN palestra, i risultati saraNNo ottiMi

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO se siete

siNgle Questo È il Vostro teMpo: aVrete Dalla Vostra poteNti arMi Di seDuZioNe. eros e cuore iN eQuilibrio · SALUTE proprio NoN Vo-lete seNtir parlare Di sport aNcHe se aVete a DisposiZioNe uNa buoNa Dose D’eNergia. sForZateVi

CANCRO 22/06

22/07FASCINO Forse È il caso

Di Fare VacaNZe separate. il Vostro partNer NoN coN-

trolla la gelosia e Voi sopportate a Fatica · SALUTE DiVersaMeNte Dal solito siete talMeNte atletici Da seMbrare iperattiVi. aFFiaNcate uNa buoNa aliMeNtaZioNe

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO la passioNe È iN staND-bY e le troVate roMaNticHe serViraNNo a beN poco per riNsalDare

cHe laNgue · SALUTE aVete bisogNo Di relaX e Di uN teMpo tutto Vostro per riFlettere sul Futuro o sarete preDa Dell’aNsia

VERGINE 24/08 22/09ASCINO Vi atteNDe

uN Flirt tutto eros e Zero iMpegNo e Forse proprio Quello cHe Vi

serVe aDesso. Molti iNcoNtri Hot · SALUTE lo JoggiNg NoN Vi spaVeNta piÙ e Fatto la MattiNa presto Vi re-gala spriNt DiNaMico e scattaNte e toNicitÀ al top

Oroscopo

VERGINEVERGINEVERGINE

LEONELEONELEONE 23/07 23/07

ALALALALAL 23/08 23/08AL 23/08ALAL 23/08ALFF

pococHe

FFDi

il Vostro

GEMELLIGEMELLIDAL

siNgle Questo

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

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SCORPIONESCORPIONESCORPIONE

FFteNDoNo

e scoNtriaMate Ma riuscirete

leFra le

FATELO CON TUTTO IL CUORE

E L’ENERGIA CHE POSSEDETE:

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