Rotary 2050 Magazine – luglio 2015

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NUMERO 1 - LUGLIO 2015 2050Magazine Rotary Focus Riflessioni Formazione SPECIALE PASSAGGIO DELLE CONSEGNE GRAZIE FABIO, IN BOCCA AL LUPO OMAR Distretto 2050 ESSERE DONO NEL MONDO IL BRAND DEL ROTARY ESSERE LEADER?

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Rivista ufficiale del Distretto Rotary 2050 Italia

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2050MagazineRotary

Focus Riflessioni Formazione

SPECIALE PASSAGGIO DELLE CONSEGNE

GRAZIE FABIO, IN BOCCA AL LUPO OMAR

Distretto 2050

ESSERE DONONEL MONDO

IL BRANDDEL ROTARY

ESSERELEADER?

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3N.1 - LUGLIO 2015

SOMMARIO/EDITORIALE2050

Rivista, Social, Internet, Media locali. Sono gli strumenti che il Distretto 2050 indica come pri-oritari per assolvere ad una funzione delicata e strategica: quella di comunicare il Rotary...sempre! Le direttive rotariane internazionali degli ultimi anni hanno stabilito una strategia di comunicazione per valorizzare le numerose attività di servizio che proponiamo. Affinchè il nostro messaggio risulti più incisivo, trasparente e scevro da pregiudizi, è necessario che sia uni-versalmente riconosciuto. Occorre raccontare la grande storia del Rotary, che ruota intorno alle piccole storie di ogni club, in modo sem-plice e coerente, utilizzando la stessa identità visuale e verbale. L’obiettivo è che tutti parli-no del Rotary con la stessa voce, offrendo una

solida visione di ciò che significa impegnarsi in-sieme a noi. La logica conseguenza del nostro “fare, saper fare” è dunque il “far sapere”. Per raggiungere l’obiettivo occorre “trasformare in notizia” le azioni, i progetti e i servizi dei nostri club, in modo che possano suscitare emozioni e sentimenti, sollecitare interesse e coinvolgimen-to, stimolare curiosità ed emulazione. Rivista, Social, Internet, Media locali rispettano tradizio-ne e innovazione, consentono di “informarsi” e di “formarsi”, si rivolgono all’interno della nostra associazione e raggiungono il mondo esterno in tempo reale e in modo completo, unendo testi, immagini e filmati. Gli strumenti ci sono. Tocca a tutti noi condividere e collaborare per comunicare e diffondere il Rotary.

INTERNATIONAL

VITA DISTRETTO

2050

Ravindran si presenta

service e progetti

9 30

46 52

Semplicemente, grazie. Cari amici, ho sempre ritenuto che un semplice, ma sincero, grazie, valga più di tante parole. Ecco quindi, nell’accingermi a guidare la Commissione immagine e pubbliche relazioni., i miei semplici, ma sinceri, grazie. Grazie, in primis, a Cesare De Micheli, da cui ricevo il testimone: sono sicuro di interpretare in questo gesto il pensiero di tutti i rotariani del nostro grande Distretto che hanno trovato in Cesare un costante punto di riferimento. Cesare è riuscito, con passione e professione, a svolgere nel modo migliore la ‘mission’ di una Commissione delicata e strategica, realizzando al tempo stesso un ‘service’: “far sapere quanto sappiamo fare”. Grazie, in anticipo, ai membri della mia Commissione che si sono resi disponibili a impegnarsi e ai Rotariani del Distretto che mi vorranno dare una mano inviando articoli, fotografie, video, ma anche fornendomi consigli, suggerimenti, idee. Grazie, in fine, al Governatore Omar che mi ha voluto offrire questa incredibile opportunità di crescita rotariana e professionale. Concludo con l’augurio, che rivolgo a tutti noi, di un anno denso di risultati e di soddisfazioni. Ad maiora...

Vittorio Bertoni ([email protected])

SPECIALEpassaggio consegne

ROTARACTlevel up together

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4 Rotary 2050Magazine

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5N.1 - LUGLIO 2015

LA LETTERA DEL GOVERNATORE

...in cammino verso il cambiamento

Cari amici, il Rotary siamo noi e il Distretto 2050 vive e cresce per noi e con noi, grazie per l’aiuto che mi vorrete dare

nel percorrere questa avventura…

È giunto il momento, agognato e temuto, in cui indosso i simboli di Governatore.

Con determinazione, ma anche con umiltà, mi accingo a portare avanti gli obiettivi assegnatimi dal Rotary

International, unitamente a quelli che ho individuato come peculiarità e bisogni del nostro territorio.

Il Rotary International ed il Presidente Ravi, mi hanno coinvolto e convinto sulla validità di questi obiettivi

e spero di aver trasmesso e ottenuto lo stesso risultato con tutti voi che, a vario titolo, avete partecipato agli

incontri di formazione.Ai Presidenti dei Club, con i Dirigenti, passo ora il compito di coinvolgere ogni singolo rotariano, affinché

nessuno debba restare in panchina.

I Rotariani vivono in questo mondo, in questa società, ne fanno parte, sono leader e con questa società vivono

e si confrontano.Non possiamo isolarci nella dorata tranquillità delle nostre conviviali, dobbiamo aprire le porte e far entrare

nei nostri Club usi e costumi nuovi che le innovate culture sociali suggeriscono, richiedendoci di porre la dovu-

ta attenzione per percorrere i tempi moderni.

Dobbiamo riconoscere ed individuare queste nuove tendenze, decidere se e come introdurle nei Club.

Riscontriamo con piacere che nel nostro Distretto è già iniziato il cambiamento, ma deve evolversi e permea-

re i Club con maggiore forza: deve essere studiato, pianificato strategicamente e realizzato, non affidiamoci al

caso o all’iniziativa di pochi singoli, il Club è Autore e Attore.

Non dobbiamo fare la fine della Kodak e di tante altre società che non avevano capito che la società era mu-

tata e che le esigenze erano cambiate.

ABBIAMO PERSO UNA GENERAZIONE, non solo in termini numerici, ma anche e soprattutto nell’apporto

creativo e di ricchezza intellettuale che questa poteva portarci.

L’allontanamento dai cambiamenti sociali e la mancanza di una generazione con il suo apporto, hanno con-

tribuito fortemente a farci perdere l’attrattiva.

Non ritengo che ci si debba dedicare alla creazione di nuovi Club, a parte ciò che sarà doveroso limitatamente

a motivi di copertura territoriale, ma dobbiamo lavorare per fortificare i Club esistenti e riappropriarci della

generazione perduta.“Se il Rotary vuole creare il suo futuro deve essere “Evolutivo” sempre, “Rivoluzionario” qualche volta”.

(Paul Harris).La nuova formula è: SERVICE (quelli veri)

RELATIONSHIP (amicizia, conoscenza reciproca, relazione)

FUN (divertimento, anche questo serve, se finalizzato)

Abbiamo bisogno di Leader, di Manager e dell’impegno di ogni singolo Rotariano con il desiderio, la volontà

e la fantasia di avviarsi verso la strada del cambiamento.

Il vostro successo come Rotariani sarà il mio successo: “siate un dono nel mondo”.

Sarò sempre al vostro fianco.

Omar Bortoletti Governatore Distretto Rotary 2050 per l’anno rotariano 2015-16

Omar Bortoletti - Governatore 2015-2016

Governatore: Mob. 3487479156 - e-mail. [email protected]

Segreteria del Distretto: Via E. Gorra, 53/55 - 29122 Piacenza - tel. e fax 0523 593210 - e-mail. [email protected]

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6 Rotary 2050Magazine

IL NUOVO GOVERNATORE

Omar Bortoletti - RC Brescia CastelloGovernatore Distretto 2050 - 2015/16

Omar Bortoletti è nato a Fontanelle di Treviso il 31 dicembre 1947, vive e risiede a Gus-sago, in provincia di Brescia.Dopo aver frequentato il liceo scientifico “A. Messedaglia” di Verona, nel 1973 consegue la laurea in Ingegneria Elettronica Indirizzo Informatico presso il Politecnico di Milano.Nel 1974 frequenta la Scuola Militare Ufficiali Alpini “SMALP” di Aosta, nel 1974-1975 Sottotenente di Complemento, Battaglione Belluno, Comandante Plotone Assaltatori Alpi-ni, nel 1980 riceve la promozione a Tenente.Nel 1975 frequenta il Master di Formazione IBM, e inizia la sua attività presso la IBM Italia SPA per dieci anni ricoprendo prima il ruolo di Responsabile Formazione Titola-ri Clienti, successivamente per sette anni è Funzionario Commerciale presso la Filiale di Brescia, e membro del Club “Hundred % Budget“.Nel 1984 entra nello Staff Marketing Nazionale, con sede a Milano. Quando nel 1985 gli viene fatta la proposta di passare al Marketing Internazionale ad Ar-monk (New York), decide di dare le dimissioni per costituireinsieme ad altri soci BITECH SPA Società di Informatica, in Brescia, una azienda con 65 Dipendenti.Nel 1989 si sposa con Paola, sempre valido aiuto anche nella vita rotariana. Ha due figli: Riccardo di 24 anni, studente di Ingegneria Informatica, Socio Rotaract dal 2008 dove ha ricoperto le cariche di Prefetto, Segretario, Vicepresidente e Presidente, e Davide di 21 anni studente del 2° anno di Medicina.Nel 1991 viene cooptato dal compianto amico Lino Poisa ed entra nel Rotary Club Brescia Castello, quale Socio Fondatore.In seguito svolge all’interno del club diversi ruoli: Prefetto, Delegato Giovani/Rotaract.Nell’anno 2003-2004 viene nominato Presidente del Club, poi con l’incarico di Delegato Giovani/Rotaract, ha contribuito a rivitalizzare il Rotaract Brescia Ovest Castello portando-lo da 9 soci agli attuali 24 + 7 Aspiranti. È nominato Presidente Commissione Progetti Nuove Generazioni ed è eletto e nominato più volte Membro del Consiglio Direttivo.Nel Distretto svolge diversi incarichi: prima Membro Commissione RYLA, poi Presidente Commissione RYLA, Membro Commissione R.F.E., dal 2010 al 2013 Assistente del Gover-natore per il Gruppo Leonessa, 2013-2014 Membro Commissione RYLA NAZIONALEPartecipa a numerosi Eventi Distrettuali: Assemblee, Rotary Foundation Days, Congressi e SIPE (2 volte come relatore sul RYLA), Seminari ed Incontri di varia natura. Per vari anni, data la buona conoscenza della lingua Inglese, ha coadiuvato nella permanenza dello Scambio Gruppi di Studio in territorio Bresciano.Organizza a Brescia un corso Intergruppo di formazione per i nuovi Soci degli ultimi 3 anni.2011 coordina a Brescia ospitalità Rotariani Statunitensi (R.F.E.) e nel 2012 coordina a Bre-scia ospitalità Rotariani Indiani (R.F.E.).2012 compie una visita Rotariana in India ed in USA. “Fonte di profonde riflessioni positive sul Rotary” che ha trasmesso ai Club in diverse conviviali di Interclub.2012 Relatore al RYLA Internazionale (circa 350 giovani provenienti da tutto il mondo) svol-tosi in India nella città di Solapur.2012 Relatore su temi Rotariani (l’Etica e la Prova delle 4 Domande) all’Università di Busi-ness Administration di Solapur (India).2013 Presenza e Relatore al Congresso Internazionale di Lisbona su R.F.E.2015 Presenza al Congresso Internazionale di S. Paolo.

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Omar Bortoletti

GovernatoreRC Brescia Castello

[email protected]

Nedo Brunelli

Segretario distrettualeRC Brescia Manerbio

[email protected]

Anna Spalla

Vice GovernatoreRC Certosa di Pavia

[email protected]

Claudio Giardini

Segretario EsecutivoRC Brescia Castello

[email protected]

Angelo Pari

Governatore elettoRC Melegnano

[email protected]

Carlo Silva

PrefettoRC Lomellina

[email protected]

Giuseppe Torchio

Azione internaRC Casalmaggiore Oglio Po

[email protected]

Ennio Marchetti

TesoriereRC Rodengo Abbazia

[email protected]

Marina Zanotti

Azione per i giovaniRC Pandino Visconteo

[email protected]

Beppe Alfonsi

Rotary FoundationRC Abbiategrasso

[email protected]

Lorenza Dordoni

Azione InternazionaleRC Valtidone

[email protected]

Luca Bianchini

RD RotaractRC Vigevano Lomellina

[email protected]

Marco De Giovanni

Azione ProfessionaleRC Brescia Nord

[email protected]

Alceste Bartoletti

Azione Interesse PubblicoRC Cremona

[email protected]

Ivo De Lotto

Focus AreaRC Pavia

[email protected]

CONSIGLIO DIRETTIVO 2015/16

7N.1 - LUGLIO 2015

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9N.1 - LUGLIO 2015

Il nostro tempo su questa terra è limitato, ed è sempre più breve di quanto pensiamo. Come vogliamo trascorrerlo? Offrendo il nostro aiuto agli altri in modo da migliorare il mondo con la nostra presenza? Oppure, come ha scritto il famoso poeta indiano Rabindranath Tagore, passeremo i nostri giorni cambiando e ricambiando le corde dei nostri strumenti senza cantare la canzone?Il Rotary è lo strumento che ci permette di cantare quella canzone. Ci fa da guida verso una vita più ricca e piena di significato, incoraggiandoci a fare attenzione alle cose che hanno più valore.Inoltre, permette ad ognuno di noi di donare qualcosa al mondo.Se ci chiedono quali sono le caratteristiche che apprezziamo maggiormente nei nostri amici, la maggior parte di noi probabilmente risponderà: integrità, affidabilità, affetto, compatibilità. I nostri amici non sono necessariamente le persone più simili a noi, ma individui che ci completano, che ci permettono di dare il meglio di noi stessi. Per me, è proprio questo ciò che possiamo trovare nel Rotary.Il Rotary ci consente di far emergere la parte migliore di noi stessi e rappre-senta una guida per la nostra vita. Troppo spesso, passiamo le nostre giornate cercando di raggiungere degli obiettivi che dovrebbero avere minore im-portanza.Siamo concentrati sui nostri obiettivi personali e pensiamo al nostro torna-conto; ci dedichiamo instancabilmente ad accumulare cose materiali.Eppure, alla fine della nostra vita, nessuno si ricorderà di noi per le automobili che abbiamo guidato, per i vestiti indossati, o titoli sfoggiati, e le poltrone su cui ci siamo seduti. Non saremo ammirati per gli sforzi fatti per l’arricchimento personale o per raggiungere un rango più elevato.Alla fine, il nostro valore non sarà misurato dalla quantità di cose che avremo ottenuto, ma da quanto avremo dato.Distoglieremo i nostri occhi dalla sofferenza, o ci daremo da fare per alleviar-la? Ci limiteremo a parlare di compassione, o passeremo all’azione?Ci accontenteremo solo di prendere, o daremo qualcosa al mondo?Per l’anno rotariano 2015/2016, il nostro tema sarà:Siate dono nel mondo.Ognuno di noi ha qualcosa da dare, chiunque sia, qualunque sia il nostro po-sto nella vita. Possiamo donare i nostri talenti, le nostre conoscenze, le nostre capacità e i nostri sforzi; possiamo offrire la nostra dedizione e la nostra pas-sione. Attraverso il Rotary, con questi doni possiamo fare una vera differenza nella vita degli altri e nel nostro mondo.Si dice che nasciamo con i pugni chiusi, ma che moriamo con le nostre mani aperte e che i nostri talenti ci sono stati donati da Dio. Mettere a buon uso i nostri talenti è il modo per ricambiare i doni ricevuti dal nostro Creatore.Allo stesso modo, non abbiamo nulla quando veniamo al mondo e cerchia-mo di afferrare tutto quello che possiamo, ma poi alla nostra dipartita non ci portiamo nulla dietro. Attraverso il Rotary, siamo in grado di lasciare alle nostre spalle qualcosa di reale e duraturo.Questo è il nostro momento che non ritorna più.Siate dono nel mondo.

K.R. “Ravi” RavindranPresidente, Rotary International, 2015/2016

K.R. “Ravi” RavindranPresidente 2015/16RC Colombo Sri LankaÈ laureato in Economia e Com-mercio ed è fondatore e CEO di Printcare PLC, società quota-ta in borsa e leader mondiale nel settore del confezionamen-to del tè. È rotariano dal 1974 ed ha occupato le cariche di consigliere e tesoriere del Ro-tary ed è stato amministratore della Fondazione Rotary. È stato inoltre istruttore RI, membro, vice-presidente e presidente di commissione, rappresentante del Consiglio di Legislazione e Governatore. In qualità di pre-sidente della commissione Polio Plus del suo Paese “Ravi” era a capo di una task force di cui facevano parte membri del go-verno, dell’UNICEF e del Rotary. Ha presieduto la commissione per il progetto “Risveglio delle scuole”, promosso dai club e distretti dello Sri Lanka, grazie al quale sono state ricostruite 25 scuole devastate dallo tsunami, a beneficio di 15.000 bambini.

LA LETTERA DEL PRESIDENTE

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4 OTTOBRE: GIORNO DEL DONO

Adesso è ufficiale: il 4 ottobre di ogni anno si festeggerà il “Giorno del Dono”, la giornata dedicata ai valori della gra-tuità e della solidarietà.

Con l’approvazione da parte del Senato, si è concluso l’iter parlamentare di una legge iniziata due anni fa con l’ex pre-sidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, tra i firmatari del disegno di legge. La data scelta per il “Giorno del dono” è quella della festa di San Francesco d'Assisi, patrono d’Italia, già giornata della pace e del dialogo tra culture e religioni diverse. Ne abbiamo parlato con il presidente dell'Istituto Italiano della Donazione, Edoardo Patriarca, che è stato re-latore della legge presso la commissione Affari Sociali della Camera.

On. Patriarca, da dove nasce l’idea di celebrare una gior-nata dedicata al dono?

“Nasce dall’esigenza di riscoprire l’importanza della gratuità e della solidarietà, sottolineando che esse non riguardano solo la dimensione privata, o del volontariato, ma devono trasformarsi in un impegno collettivo. Non è la festa dedicata al terzo settore o al volontariato. Noi non l'abbiamo pensata così. Deve essere il giorno nel quale il dono viene raccontato e reso visibile in tutte le esperienze, compresa quella econo-mica. Quindi sarà una festa rivolta non solo ai volontari, ma anche agli imprenditori e chi fa economia, perché altrimenti corriamo il rischio di aver creato una festa dedicata soltanto al terzo settore”.

Come si svolgerà in concreto la giornata del Dono? Quali sono gli eventi e i progetti che verranno istituiti?

“Nella legge abbiamo posto una particolare attenzione verso le attività educative e formative. Verranno organizzate nelle scuole cerimonie, iniziative, incontri e momenti di rifles-sione per diffondere la pratica del dono.L'Istituto italiano della donazione ha inoltre avviato un con-corso video in collaborazione con il ministero dell’Istruzione in cui i ragazzi sono chiamati a raccontare le loro esperienze di solidarietà. Il primo appuntamento si terrà il 4 ottobre pros-simo all’Expo di Milano con il ‘DonoDay2015’, dove verranno premiate le scuole che hanno partecipato al concorso”.

Papa Francesco ha più volte dichiarato che “abbiamo biso-gno di un economia al servizio dei popoli”. Il Pontefice ha fatto in questi giorni un appello perché si modifichi il sistema che “ha imposto la logica del profitto ad ogni costo”. Ecco, qual è stato il contributo del Papa nel processo che ha por-tato alla creazione di questa giornata?

“Il Pontefice non smette di ricordarci che il servizio è ciò a cui tutti siamo chiamati, e che la gratuità è una grazia, sottolineando che queste sono le due principali indicazioni del Vangelo. Inoltre, Francesco ci ha diffidato più volte dal considerare il paradigma economico come l’unico punto di riferimento per la società. Nelle sue parole, invece, ritroviamo l’importanza della solidarietà e il bene comune, valori rivolti sempre verso i poveri. E il dono è proprio questo: è gene-razione, è creazione di valore e ricchezza per la comunità intera”.

L'istituzione di questa giornata dà un contributo enorme per la valorizzazione dell’impegno sociale. A questo punto man-ca soltanto la riforma del terzo settore.

“La riforma del terzo settore è in questi giorni in discussione al Senato e sono certo che sarà approvata molto presto. Se in un anno avremo approvato questa riforma oltre che la Giornata del Dono, significa che avremo fatto davvero un ottimo lavoro. Vorrà dire che avremo finalmente rimesso al centro i valori fondativi della nostra Repubblica. La riforma del terzo settore deve dar voce a quei 6 milioni di volontari che ogni giorno, nonostante la crisi, donano il proprio tempo per aiutare gli altri”.

Forse è proprio grazie alla crisi che abbiamo l'opportunità di riscoprire questa dimensione di solidarietà.

“Esatto, il tema del dono sembra essere tornato di grande attualità. E basta guardarsi attorno per capirlo: sono sempre di più i volontari e le famiglie che in questo momento di crisi fanno tante piccole cose, come portare gli abiti ai migranti oppure donare i generi alimentari in eccesso. Se il nostro Paese ha resistito alla crisi, evitando disordini sociali, è proprio perché esiste un tessuto solidaristico, silenzioso e quotidiano che rende questa crisi meno feroce. Un tessuto che negli anni scorsi, per colpa del neoliberismo e della logica del profitto, avevamo ormai dimenticato”.

Di recente, il presidente della Repubblica Mattarella ha af-fermato che l’Italia “sente forte il dovere della solidarietà”. “Sono parole importanti, che ci ricordano come il dovere della solidarietà sia sancito dalla nostra Costituzione. Un dovere non solo individuale, ma collettivo, che deve essere rispettato anche dalle istituzioni. Non è qualcosa di facolta-tivo, ma è un dovere fondamentale per costruire il tessuto sociale del nostro Paese”.

di Francesco Morrone (Agensir) - Roma

PER RICORDARE IL DOVEREDELLA SOLIDARIETÀ

il Rotary è sempre un passo avanti...

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IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE

per gentile concessioneRotary InternationalMonika Lozinska

Amici, Governatori,essere qui con voi questa sera mentre ci prepariamo ad assumere la direzione della nostra grande organiz-zazione è per me non solo un’occasione di felicità, ma forse anche il momento più significativo della mia vita.Nell’esistenza di ogni persona ci sono dei momenti così importanti e trasformativi da diventare punti di ri-ferimento, in base ai quali vengono misurate tutte le esperienze successive.Se riflettiamo sugli eventi che hanno segnato la nostra vita, li classifichiamo in “prima” e “poi” rispetto a un momento determinante che ha rappresentato per noi un cambiamento radicale.Credo che il fatto di essere qui insieme, questa sera, sia uno di questi momenti.Fuori, il mondo continua come sempre: nelle nostre case, nel lavoro, nelle nostre famiglie, nei club.Qui a San Diego, invece, i nostri mondi acquistano un’ottica diversa. La nostra visione diventa più focaliz-zata e si ampliano le nostre aspirazioni, la nostra con-sapevolezza, la nostra motivazione.Nel corso della settimana cominceremo insieme a

comprendere la portata e la profondità della nostra organizzazione e delle complessità che la circondano. Se in passato abbiamo espresso qualche preoccupa-zione per gli aspetti del Rotary che ci sono sembrati meno positivi, oggi abbiamo il privilegio, e la straordi-naria responsabilità, di trovare il modo di risolverli.Siamo tutti consapevoli che gli orizzonti che si stendo-no davanti a noi non sono infiniti, perché il nostro man-dato durerà un solo anno. Trecentosessantasei giorni: ognuno contrassegnato da un numero, ognuno inesti-mabile e irripetibile.Il tempo a nostra disposizione diventa ancora più pre-zioso quando sappiamo che è limitato. Il desiderio di ottenere risultati, di creare, di lasciare dietro di noi la prova di aver fatto qualcosa di valido diventa ancora più forte. Ed è precisamente questo il motivo per cui molti considerano l’anno di mandato nel Rotary come un’occasione unica per lasciare il segno.Vorrei però dirvi questo: se volete davvero fare la dif-ferenza, non preoccupatevi di lasciare la vostra im-pronta sul Rotary, ma contribuite a diffondere l’opera rotariana: aiutate il Rotary a lasciare la sua impronta

SIATE DONO NEL MONDOdiscorso tenuto in ocasione della Assemblea internazionale di San Diego (18-24 gennaio)

CLICCA E GUARDAIL VIDEO

11N.1 - LUGLIO 2015

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IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE

nel mondo.Siamo mortali; i nostri giorni sulla terra sono limitati. Ep-pure ce ne dimentichiamo; come diceva il poeta Ta-gore, passiamo le giornate a cambiare le corde della chitarra trascurando la canzone che dobbiamo can-tare.Che cosa ci aiuterà a considerare ogni ora, ogni gior-no, ogni anno come un dono prezioso, sfuggente e insostituibile?Sin dalla nascita abbiamo ricevuto dei doni: la vita innanzitutto, e poi l’affetto e le cure delle nostre fa-miglie, l’istruzione, la salute, il talento e la capacità di apprendere. E ancora, i nostri genitori, gli amici, la no-stra moglie e il nostro marito, il lavoro e il benessere materiale: sono tutti doni che abbiamo ricevuto.A volte ci sentiamo immensamente grati per un dono straordinario: mi è capitato qualche mese fa con la nascita del nostro primo nipotino; e mi capita di nuovo oggi, qui davanti a voi.So che state pensando ai doni che hanno contato di più per voi. Io stesso mi chiedo, e chiedo a voi:come possiamo ricambiarli?Arriveremo alla fine della nostra vita per accorgerci di non aver lasciato nulla dietro di noi? O ci guarderemo indietro, sapendo che quanto di bene abbiamo fatto ci sopravviverà?Viviamo una volta sola. E abbiamo un unico anno ro-

tariano 2015/2016. Il tempo a nostra disposizione è limi-tato e c’è tanto da fare.La nostra sfida principale, e anche la più difficile, è l’e-radicazione della polio.Quando abbiamo promesso di eliminare la poliomie-lite, più di venticinque anni fa, la polio era endemica in 125 Paesi. Oltre mille bambini al giorno erano colpiti da paralisi.Oggi la polio rimane endemica solo in tre Paesi, e lo scorso anno sono stati riportati solo 333 casi di polio.Quasi tutti i casi sono stati registrati in Pakistan, un Pa-ese in cui, oltre al poliovirus, si deve lottare contro le forze dell’ignoranza, della brutalità e dell’oppressione. La nostra sfida non sta solo nel raggiungere i bambini da vaccinare, ma nel proteggere gli operatori sanitari da chi vuole ucciderli.Il governo e il popolo pakistano sono a fianco del Ro-tary nell’obiettivo comune di un futuro senza polio; sono i Talebani che hanno sparato per strada alle don-ne che andavano a far vaccinare i loro piccoli e che alla fine hanno deciso di uccidere bambini e ragazzi a scuola.Venticinque anni fa nessuno si sarebbe immaginato una cosa del genere. Ma il lavoro di venticinque anni, la fede e l’impegno di milioni non saranno sconfitti da tanta viltà. Continueremo la lotta.E vinceremo. Perché un futuro senza la polio è un dono che abbiamo promesso ai bambini del mondo. E man-terremo la nostra promessa.Tutti noi conosciamo l’enorme potenziale del Rotary, ma sappiamo anche che in molti club e distretti la re-altà rotariana non è come dovrebbe essere.Dobbiamo ripartire dai valori di base della nostra orga-nizzazione: l’enfasi sui valori etici in tutti gli aspetti della vita; e il sistema della classificazione che incoraggia la diversità di competenze nei club.Troppo spesso queste idee vengono viste come osta-coli alla crescita dell’effettivo, quando invece sono state essenziali al successo del Rotary e non possiamo rischiare di ignorarle: un club costituito da persone

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IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE

eticamente ineccepibili e con una vasta gamma di competenze che permette loro di portare a termine qualsiasi progetto rappresenta un vero dono.Ma siamo tutti consapevoli che non possiamo parlare del Rotary oggi come lo avremmo fatto cento anni fa e aspettarci che cresca. Viviamo in una realtà diversa; la nuova attenzione sul branding è diventata indispen-sabile per la nostra crescita. Dobbiamo riposizionare la nostra immagine che ha perso rilevanza in molte parti del mondo.Dobbiamo anche riconoscere che a volte c’è una di-scordanza tra il modo con cui noi dirigenti vediamo il Rotary e come lo vedono i soci dei nostri club.Vorremmo raccogliere più fondi per ampliare l’opera della Fondazione, ma sappiamo anche che chieden-do troppo o con troppa insistenza rischiamo di allon-tanare i soci.Vorremmo attrarre soci più giovani, ma non vogliamo allontanare i soci di lunga data che rappresentano le nostre colonne portanti, o perdere di vista i Rotariani che sono andati in pensione e che possono ancora dare ancora molto alla vita del club.Vorremmo incoraggiare i soci a partecipare alle attivi-tà rotariane, nel distretto e a livello internazionale, ma non vogliamo che si sentano sopraffatti da una richie-sta eccessiva di tempo e di risorse.Non ci sono risposte facili a queste domande, ma dob-biamo impegnarci a trovarle.Voi siete gli occhi e le orecchie del mondo rotariano. Sapete di che cosa hanno bisogno i vostri club e che cosa possono offrire. Voi siete il punto di congiunzione tra il Rotary così com’è oggi e l’organizzazione che po-trebbe diventare; con il vostro aiuto potremo traccia-re, insieme, la rotta da seguire.Vi chiederò di dare molto nei prossimi giorni e nei pros-simi mesi.Vi chiedo di donare fiducia, dedizione, impegno e compassione e non solo; durante quest’anno rotaria-no voglio invitarvi a essere voi stessi un dono.Noi Rotariani abbiamo grandi aspirazioni. Ammiriamo

le grandi figure della storia che hanno dato grandi doni all’umanità: Abraham Lincoln e il dono della di-gnità umana, Madre Teresa e il dono della compassio-ne, il Mahatma Gandhi e la resistenza pacifica all’op-pressione.Questi grandi personaggi si sono dedicati agli altri e la loro stessa vita è diventata un dono.Non siamo come loro e non possiamo fare le loro scelte di vita, ma possiamo trarre ispirazione dal loro esempio e chiederci come, pur senza trascurare le responsabi-lità che ci stanno a cuore, possiamo diventare anche noi dono nel mondo.Possiamo farlo, e lo faremo.Amici, sarà questa la sfida che dovremo affrontare in-sieme. È questo il mio invito e il tema che ci guiderà: siate dono nel mondo.A chi ne ha bisogno, noi Rotariani non diamo solo le nostre risorse ma anche noi stessi, perché c’è una grande differenza tra il fare la carità e dare una mano, soprattutto quando questa è accompagnata dalla sincerità di cuore.Sin da piccoli abbiamo imparato che i doni più sempli-ci ma sinceri sono più preziosi di quelli sfarzosi dati con indifferenza.E noi qui a San Diego sappiamo che il servire rotariano ha valore solo se noi stessi ne siamo parte.È per questo che vi invito, vi esorto a essere un dono

“Vi chiederò di dare moltonei prossimi giorni e nei prossimi mesi”

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nel mondo.Al momento di scegliere il tema per l’anno ho riflettuto sulle lezioni che ho imparato dalla mia fede induista. Vorrei raccontarvi la storia di Sudama.Sudama era un bambino poverissimo, amico del cuo-re di Krishna che invece come avatara, o incarnazione del divino, vantava una nobile ascendenza. Crescen-do, i due si separarono: Krishna divenne un condottie-ro e principe di grande fama, mentre Sudama rimase un povero contadino.Molti anni dopo, quando Sudama si ritrova senza mezzi per sfamare i suoi bambini, sua moglie lo supplica di andare a chiedere aiuto a Krishna. Sudama si lascia convincere, ma non volendo presentarsi a mani vuo-te porta con sé un po’ di riso avvolto in una pezza di stoffa.Krishna è pieno di gioia nel rivedere l’amico e lo riceve con ospitalità e affetto. Confuso dalla ricchezza che lo circonda, Sudama cerca di nascondere il suo povero dono, ma Krishna se ne accorge.“Cosa nascondi?”, gli chiede. Dalla stoffa, srotolata, esce il riso, che Krishna accetta e mangia con gusto. Dopo qualche ora Sudama si congeda, senza aver chiesto aiuto ma felice per l’amicizia ritrovata.Sulla via del ritorno si rende conto di non essere riu-

scito nello scopo della sua visita e che i suoi bambini patiranno la fame. Ma si sbaglia: perché invece della catapecchia in cui abitava prima trova ora una bel-lissima casa e la sua famiglia che lo aspetta sontuosa-mente vestita e con ricchi doni.Perché? Perché Krishna ha capito che Sudama gli aveva portato in dono l’unica cosa che gli era rimasta e lo ringrazia dandogli tutto ciò che gli serve.Questa parabola insegna che non è il valore materiale dei doni che conta, ma piuttosto quanto di noi stessi c’è nel nostro dono.Spetta a noi scegliere se tenere per noi i nostri doni o se farne uso per diventare noi stessi dono nel mondo.L’invito che vi rivolgo è di usarli con premura, saggezza e generosità.Usateli perché le bambine che oggi sono costrette a stare a casa possano andare orgogliosamente a scuola l’anno prossimo.Usateli perché i campi inariditi per la mancanza di irri-gazione possano essere coltivati.Usateli per rompere il ciclo della povertà, risollevare chi non ha nulla, dare speranza agli emarginati.Fra i tanti doni che avete ricevuto c’è anche questo: un anno in cui usare i vostri talenti e le vostre compe-tenze per diventare voi stessi dono nel mondo.Avete un anno per trasformare il potenziale in realtà; un anno per guidare i club dei vostri distretti e trasfor-mare la vita degli altri; per creare monumenti che du-reranno per sempre, non nel granito o nel marmo, ma nella vita e nel cuore delle nuove generazioni.Questo è il nostro momento, la nostra occasione irripe-tibile di essere dono nel mondo. Cogliamolo!Grazie.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE

“Spetta a noi scegliere se tenere per noi i nostri doni o se farne uso per diventare noi stessi dono nel mondo”

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Il nuovo programma di benefici del Rotary offre ai soci sconti per una vasta gamma di prodotti e servizi selezionati appositamente per loro.

Sconti e offerte specialiRotary Global Rewards offre sconti sul noleggio auto, hotel, ristoranti e intrattenimento. Nel corso dell'anno verrano aggiunti altri prodotti e servizi da aziende di tutto il mondo. Visita regolar-mente la pagina web per vedere tutte le novità.

Come funzionaChiunque può vedere le offerte e gli sconti sulla pagina Rotary Global Rewards, ma solo i soci dei Rotary club che accedono al sito con le loro credenziali per “Il mio Rotary” possono beneficarne. È possibile accedere dal proprio computer, smartphone o tablet.Se non l'hai ancora fatto, crea un account per “Il mio Rotary” oggi stesso per essere pronto ad usu-fruire dei benefici.Supporto del RotaryPer domande su particolari of-ferte occorre contattare diret-tamente l'azienda che conosce bene i dettagli sul programma fa-cendo riferimento alle informazio-ni di contatto sul loro sito web. Se non riesci a risolvere direttamente il problema con l'azienda, non esi-tare a contattarci. Seleziona il link evidenziato sotto Redimi offerta.

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i 5 passi da seguire per sfruttare le oppor-tunità di questo nuovo servizio fornito in esclusiva ai rotariani di tutto il mondo

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Da giovane avevo fatto parte di un’organizzazione di volontariato e cono-scevo la soddisfazione che deriva dal fare qualcosa per gli altri. Volevo en-trare nel Rotary e presentavo spesso la domanda, ma il mio capo aveva la mia stessa classificazione e dovetti aspettare che fosse trasferito. Conoscevo giàmolti soci del club per la loro reputazione, sapevo che erano dei leader nella nostra comunità ed ero orgoglioso e un po’ intimidito al pensiero di unirmi a loro. Scoprii ben presto che condividevamo gli stessi valori.M’impegnai in progetti svolti in collaborazione con altri club, estendendo così il nostro cerchio di amicizie; presto iniziammo a collaborare con alcuni club nel Pacifico del Sud e i miei orizzonti si ampliarono ulteriormente. Mi fu chiesto di rappresentare il Rotary presso altre organizzazioni attive nella co-munità e anche questo servì ad accrescere la mia esperienza.Non capivo perché non ci fosse un numero maggiore di individui interessati a diventare soci di questa straordinaria organizzazione capace di cambiare la vita delle persone così come aveva cambiato la mia.Adesso mi rendo conto che per troppi anni noi Rotariani siamo stati inge-nui o forse anche un po’ presuntuosi, perché ritenevamo fosse sufficiente identificare i nostri progetti con la ruota del Rotary per far sapere alle nostre comunità che cos’è il Rotary e qual è la sua attività; e questo nonostante che un sondaggio dopo l’altro ci dicesse che la maggior parte delle perso-ne non aveva mai sentito parlare del Rotary, o conosceva vagamente cosa facciamo.Un giorno, il Consiglio centrale decise di assumere dei professionisti, affian-cati da un gruppo di Rotariani, che ci spiegassero perché la nostra storia non aveva ascoltatori. Un sondaggio di ampia portata confermò che i nostri valori erano ancora importanti e condivisi da molti nelle nostre comunità. Il problema dunque non erano i princìpi a cui da sempre ci ispiriamo, ben-sì il fatto che abbiamo confuso il pubblico. Quanto può essere focalizzata un’organizzazione che ha accumulato oltre 120 logo e adottato 12 diverse dichiarazioni di intenti?Non c’era niente di sbagliato con il Rotary, ma dovevamo migliorare la no-stra immagine e trasmettere un messaggio chiaro e comprensibile. Detto in parole povere, avevamo parlato solo a noi stessi, mentre avremmo dovuto presentarci agli altri, spiegare alla nostra comunità che cosa offre il Rotary.Abbiamo avuto la conferma che le persone si uniscono al Rotary anzitutto per migliorare la loro comunità e quindi per le relazioni che potranno instau-rare con altri soci. Dunque, quale dovrebbe essere il nostro messaggio? “Uni-sciti al Rotary per migliorare la tua comunità. Fallo insieme a persone come te”. Questa è certamente una proposta interessante perché, come qualsiasi responsabile vendite potrà dirvi, concentra i vantaggi sul cliente.Abbiamo scoperto che noi Rotariani siamo leader responsabili, sia sotto l’a-

William B. BoydRC Pakuranga - New ZealandPast PresidentRotary International2006/2007

L’IMPATTO GLOBALEDEL BRAND ROTARY

discorso tenuto in ocasione della Assemblea internazionale di San Diego (18-24 gennaio)

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spetto sociale che etico, e che sappiamo instaurare legami profondi tra di noi e con la no-stra comunità. Ed è importante comunicarlo agli altri.Abbiamo sviluppato quella che i professionisti chiamano una “dichiarazione fondamentale” – chi siamo e qual è la nostra at-tività – non sotto forma di slogan bensì di lista di verifica. Il Rotary unisce i leader di tutti i conti-nenti, le culture e le professioni per scambiare idee e operare a favore delle comunità di tutto il mondo.Quello che diciamo ai non Ro-tariani deve rispecchiare questa verità; successivamente dovre-mo spiegare che cosa contrad-distingue la nostra organizza-zione dalle altre. Siamo solo un club di volontariato? No. Siamo solo un’organizzazione umanita-ria? No. Siamo unici. Riflettete su questo.I Rotariani vedono il mondo in modo diverso. Il nostro sistema di classificazione riunisce persone con vari e diversi background, e applichiamo la saggezza di tutti questi punti di vista ai problemi a cui dobbiamo far fronte.Operiamo in modo diverso. Sia-mo leader, e contribuiamo con la nostra esperienza e le nostre competenze al servire rotariano per conseguire risultati di alto li-vello.Operiamo con passione e perse-veranza: guardate alla passione che esiste nei vostri club e alla perseveranza che ci permetterà di eradicare la polio.

Il quarto esempio è quello che mi ha fatto riflettere più intensamente sulla nostra ragion d’essere: fare del bene nelle nostre comunità. Svolgiamo attivi-tà di servizio in oltre 34.000 comunità di tutto il mondo, grazie alla nostra rete internazionale che consente ai club di sostenersi l’uno l’altro nella realizza-zione dei propri progetti. Un concetto stupefacente: il servizio alla collettività internazionale.Vantiamo una storia eccezionale di risultati comprovati e potenziale illimita-to, e ciò nonostante ci meravigliamo che non tutti vogliano unirsi a noi! Que-sto pomeriggio avrete l’opportunità di scambiarvi idee sul nostro messaggio e su come promuoverlo. Perché da questo dipende il potenziale del Rotary nella vostra comunità.Spero che quanto vi ho detto vi faccia riflettere sul fatto che la questione riguarda il modo con cui ci poniamo a livello locale. Pensate ad alcuni dei successi legati all’impatto globale del brand Rotary.Sebbene molti nelle nostre comunità non conoscano il Rotary, che è un ele-mento importante per la sua crescita, le organizzazioni che ci vedono in azio-ne capiscono chi siamo e riconoscono il valore del nostro marchio.Vorrei farvi alcuni esempi – tratti dall’esperienza che ho maturato come pre-sidente del WASRAG (Water and Sanitation Rotarian Action Group) – di col-laborazioni nate grazie al nostro brand.La One Drop Foundation creata da Guy Laliberté, il fondatore del Cirque de Soleil, ci ha chiesto di collaborare a progetti idrici e sull’igiene in Mali, uno dei Paesi più poveri del mondo. L’ODF sta investendo 5 milioni di dollari

l’impatto del Rotary nel mondoCLICCA E GUARDAIL VIDEO

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che noi cercheremo di equipara-re nell’arco di cinque anni. Come per tutti i progetti Rotary, il nostro punto di partenza è la collabora-zione con i club e i distretti, e la scelta dei progetti è stata fatta in Mali.I Rotariani delle Isole Figi hanno creato la Fiji Water Foundation per assicurare l’accesso all’ac-qua alle comunità rurali. Il proget-to ha già beneficiato oltre 65.000 persone e ha comportato una spesa di circa 3,3 milioni di dol-lari. I principali finanziatori sono il governo della Nuova Zelanda, la società di comunicazioni interna-zionali Vodafone, Westpac (una delle più grandi banche austra-liane) e numerose aziende locali.Queste organizzazioni si sono uniti a noi perché hanno riconosciuto la forza del Rotary di tener fede al suo brand.Il governo messicano è impe-gnato nel migliorare i servizi di approvvigionamento idrico nelle città ma riconosce di non essere in grado di raggiungere le comu-nità con meno di 2.500 abitanti. Sapendo quello che può fare il Rotary, sta stipulando un accor-do con alcuni distretti rotariani e il WASRAG in base al quale il go-verno finanzierà l’80% dei costi per assicurare servizi d’igiene e gestione idrica alle piccole co-munità, mentre il Rotary finanzierà il restante 20%. L’obiettivo iniziale si limita a cinque delle comunità più bisognose, ma l’impegno fi-nanziario del governo rappresen-ta un atto di fiducia nel Rotary.In Uganda, i club hanno unito le

forze per creare il comitato Uganda Rotary Water Plus e hanno istituito un modello per l’uso efficace di sovvenzioni globali di cospicuo ammontare. Del comitato fanno parte rappresentanti della Banca mondiale e numerose or-ganizzazioni umanitarie. Il governo dell’Uganda si appoggia a noi perché ci considera un’organizzazione che ottiene risultati e capace di proporre nuo-ve soluzioni a vecchi problemi.Procter & Gamble, una delle più grandi aziende statunitensi, sta collaboran-do con il Rotary e un’altra organizzazione al programma Wash in Schools . Il contributo dell’azienda sarà pari al 50% del finanziamento totale, oltre alla remunerazione di un project manager, mentre il Rotary contribuirà con il 25%. Il progetto interessa varie scuole nella regione meridionale della Nigeria e in altri due Paesi africani.A ottobre il governo indiano ha avviato un progetto quinquennale per l’i-giene e la gestione dell’acqua, e in occasione del lancio il Primo Ministro ha fatto il nome del Rotary; successivamente, il Ministero ha invitato il Rotary a unirsi al governo nella campagna.Uno degli eccellenti progetti rotariani di cui sono stato testimone durante il mio anno di presidenza è stata la ricostruzione delle scuole dopo lo tsunami del 2004, guidata da una commissione diretta dal nostro Presidente eletto Ravi e iniziata con una donazione di un milione di dollari da parte della Stan-dard Chartered Bank. Tante organizzazioni umanitarie avrebbero potuto ri-cevere questa donazione, ma è al Rotary che è stata assegnata grazie alla

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forza del nostro brand.Questo è il nostro brand su gran-de scala, ma c’è anche un aspet-to personale. Lorna e io abbiamoconosciuto Ynday Mijares nelle Filippine. Ynday era stata colpita dalla polio da bambina ma ave-va superato bene la malattia e negli anni Novanta aveva un’im-presa e una famiglia felice, ed era una Rotariana. Quando iniziò ad avvertire dolori alle gambe il medico le disse che aveva svi-luppato la sindrome post-polio e che avrebbe dovuto trascorrere il resto della sua vita su una sedia a rotelle.

Prometeo 2050 ONLUS

FinalitàIl PDG Tullio Caronna, presidente di PROMETEO, ne illustra la finalità.“PROMETEO 2050 è una ONLUS a disposizione dei club Rotary per risolvere alcuni problemi di ordine operativo nello svolgimento di attività che abbia-no finalità di volontariato.Raccoglie per conto dei Club le contribuzioni e può rilasciare a fronte di queste una ricevuta vali-da ai fini fiscali.Le contribuzioni verranno poi messe a disposizione dei club per lo svolgimento del service cui sono destinati. PROMETEO 2050 provvederà quindi a versare le contribuzioni od a pagare direttamente le forniture effettuate dai Club per la realizzazione dei service.”.

Diventare sociSi può diventare soci di PROMETEO con una quota personale di 5 Euro l'anno.

5X1000

Cari Amici,grazie al tanto lavoro dei nostri Rotariani esperti in materia, e alla determinazione di molti di noi, Pro-meteo 2050 - I Volontari del Distretto, ONLUS di riferi-mento del Distretto 2050, ha ottenuto la possibilità di ricevere il 5 per 1000. Vi invito a diffondere questa notizia e a promuove-re l'adesione presso tutti i Rotariani di tutti i Club. Se in tanti firmeremo, in poco tempo potremo avere disponibilità significative da destinare ai service sul nostro territorio. Non costa nulla e può rendere molto! Si aderisce scrivendo nello spazio dedicato il codice fiscale di Prometeo 2050 - I Volontari del Distretto che è: 97216840153 Sono molto orgogliosa del risultato ottenuto! Un cordiale saluto a tutti.

Anna SpallaGovernatore 2013-2014

Associazione Prometeo 2050I Volontari del DistrettoViale Simone d’Orsenigo, 1820135 Milano

IBANIT68G0542801600000000091865

ROTARY INTERNATIONAL

Ynday ci raccontò di essere tornata a casa, di essersi chiusa in camera da letto e di urlare ai suoi che cercavano di confortarla: “Perché proprio a me? Perché questa ingiustizia?”. Un giorno, ci raccontò, Dio le fece vedere in vi-sione una candela con la ruota del Rotary. Ynday si riconciliò con la famiglia e divenne presidente fondatore del Rotary Club Centennial Quezon City; successivamente ricoprì per ben tre volte la carica di vice governatore. Le sue parole mi sono rimaste impresse nella mente; che Dio le fece avere la visione di una candela con la ruota del Rotary.L’altro giorno, mentre mettevo nell’album le nostre foto del Rotary, ho riflet-tuto sulle opportunità che sono state date ad un semplice abitante di una piccola Nazione, la Nuova Zelanda, d’incontrare Kofi Annan e Ban Ki-moon, Bill Gates, i presidenti di vari Paesi esteri e i direttori di organizzazioni interna-zionali di tutti i tipi e dimensioni.Mi sono sentito umile e al tempo stesso orgoglioso di avere avuto queste op-portunità per il solo fatto di essere Rotariano.

William B. Boyd

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Identificare i nostri pilastriper individuare ciò che cI contraddi-stingue dalle altre organizzazioni

Dare vita ai nostri valoriper trasformare le parole in azioni

Definire la nostra voceper rispecchiare la nostra originalità

Stabilire come presentarele nostre iniziative, per spiegare in modo chiaro che cosa facciamo e come partecipare

Rinnovare la nostra identità visivaper rinfrescare la nostra immagine esaltando al contempo la nostra identità

Che cosa resta da fare

Il prossimo impegno è quello di ridare vita alla nostra storia: è un compito che richiede il contributo di persone

Perchè stiamo rafforzando la no-stra immagine

Da oltre 100 anni, il Rotary riuni-sce leader di tutto il mondo che condividono la stessa missione: mettere le proprie competenze a servizio della comunità. Cionono-stante, il gruppo non ha ancora ottenuto il riconoscimento che merita. Ed è proprio per trasmet-tere l’importanza e l’urgenza del nostro messaggio e della nostra missione al resto del mondo che dobbiamo aumentare il numero dei soci, la portata e l’impatto del Rotary.

Nel 2011, il Rotary ha deciso di intraprendere un’iniziativa plu-riennale di ampio respiro per rafforzare la propria immagine. L’obiettivo non è solo quello di divulgare in maniera più efficace le nostre attività: vogliamo anche essere una fonte di motivazione, coinvolgimento e stimolo per i soci attuali e potenziali nonché per i donatori, i partner strategici e il personale.

Che cosa abbiamo fatto

Caratterizzare il nostro messaggio è il primo passo per poterlo tra-smettere al meglio. L’approfondi-taricerca globale che abbiamo intrapreso a tale scopo ci ha permesso di:

IDENTITÀVISIVAE VERBALE

siamo tra i tuoi vicini,tra i professionistidella tua comunitàe del mondo,uniti dal desideriodi contribuireal bene comune...

I più grandi successisi ottengono

coordinando gli sforzi fatti con il cuore,

con la mentee con le mani

Paul P. Harris, fondatore

eccezionali a tutti i livelli.

Questo è il Rotary, e la nostra storia merita di essere raccontata.

È una storia da proteggere, mante-nere viva, far conoscere.Ed è una missione a cui ciascuno di noi è chiamato a partecipare.

Queste linee guida ti aiuteranno ad applicare la nostra nuova identità vi-siva e verbale. Nei prossimi mesi ren-deremo disponibili nuove risorse onli-ne: troverai strumenti e modelli grazie ai quali sarà più semplice creare brochure, presentazioni PowerPoint e altre comunicazioni in formatocar-taceo e digitale utilizzando il nuovo look.

Unificare il nostro messaggio verbale e visivo non significa solo esaltare l’immagine dell’organizzazione ma contribuisce a valorizzare l’esperien-za Rotary nella sua globalità.

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LINEE GUIDA IMMAGINE

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END POLIO NOWEND FOREVER

Rotary stanzia 34,8milioni per attivitàantipolio in tuttoil mondo.

I Rotarianisono impegnatiad affrontarealcune delle sfidepiù pressantiper l’umanità...

2014 rispetto all'anno precedente, e non ha riportato nuovi casi di polio negli ultimi sei mesi."La Nigeria ha condotto un'im-presa incredibile," secondo il dott. Tunji Funsho, presidente della commissione PolioPlus del Rotary per la Nigeria. "Ma ora dobbia-mo essere più vigili che mai, per-

ché il nostro progresso è fragile". L'impegno nelle attivtà di eradica-zione della polio ad ogni livello del governo nigeriano è stato cruciale per i recenti progressi. Gli esperti del campo sanitario esortano i leader politici a mantenere ferma l'attenzio-ne, soprattutto con l'avvicinarsi delle elezioni nazionali del mese prossimo.La Global Polio Eradication Initiative, di cui il Rotary è un partner, ha fatto notevoli progressi contro la poliomie-lite nel 2014 nella maggior parte dei posti. Più della metà dei casi di tutto il mondo nel 2013 è da attribuire alle insorgenze nei Paesi che in prece-denza erano senza polio, e che sono dovute in gran parte alle condizioni di instabilità sociale e conflittuali in Paesi come Siria, Iraq e Somalia. I focolai sembrano essere stati arre-stati l'anno scorso dopo le specifiche campagne di vaccinazione in 11 Pa-esi che hanno protetto più di 56 mi-lioni di bambini.

Il Rotary International ha stanzia-to un ammontare di 34,8 milioni di dollari in sovvenzioni miranti a sostenere le attività d'immunizza-zione contro la polio in 10 Paesi, tra cui Afghanistan, Nigeria e Pa-kistan, i tre restanti Paesi polioe-ndemici in cui la malattia non è mai stata fermata.I fondi, il cui rilascio è stato annun-ciato il 20 gennaio all'Assemblea Internazionale del Rotary saranno utilizzati dall'Organizzazione Mon-diale della Sanità e UNICEF per le vaccinazioni contro la poliomieli-te e le attività di monitoraggio in 10 Paesi, nonché per fornire assi-stenza tecnica in altri Paesi dell'A-frica.Le sovvenzioni includono 8,1 mi-lioni di dollari per la Nigeria volte a sostenere la spinta finale nel debellare la malattia. La Nige-ria ha registrato una riduzione di quasi il 90 percento dei casi nel

Operatrici sanitarie contro la polio somministrano il vaccino durante le Giornate d'Im-munizzazione Nazionale a Kano, nel nord della Nigeria.

Referenze foto Diego Ibarra Sánchez

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"Siamo incoraggiati nel vedere i progressi tangibili ottenuti con-tro questa malattia nel 2014", ha affermato Mike McGovern, pre-sidente della Commissione inter-nazionale PolioPlus del Rotary. "Tuttavia, fino a quando non eli-mineremo la polio dagli ultimi ba-stioni, i bambini di tutto il mondo sono esposti al rischio di conta-gio. Il Rotary, insieme ai nostri par-tner, lavorerà sodo per garantire che i bambini più vulnerabili del mondo siano protetti dalla polio".Un luogo meno promettente nella lotta contro la polio è il Pa-kistan, dove sono stati registrati più di 300 casi nel 2014, il più alto numero di un decennio. Di con-seguenza, l'anno scorso quasi il 90% dei casi del mondo è stato rilevato nel Paese.Il Pakistan riceverà 1,1 milioni di dollari dei fondi del Rotary per so-stenere gli sforzi di eradicazione. Inoltre, 6,7 milioni dollari saranno destinati all'Afghanistan, 7 milioni alla Somalia, 3,3 milioni alla Re-pubblica Democratica del Con-go, 2,8 milioni al Niger, 2,5 milioni al Ciad, 1,6 milioni al Camerun, 1,1 milioni all'Etiopia, e 250.000 dollari al Kenya. 321.000 dollari serviranno per fornire assistenza tecnica in tutta l'Africa.Ad oggi, il Rotary ha contribuito complessivamente oltre 1,3 mi-liardi di dollari per combattere la polio. Fino alla fine del 2018, la Bill & Melinda Gates Foundation

corrisponderà 2 dollari per ogni dollaro che il Rotary s'impegna a donare a

favore dell'eradicazione della polio (fino a 35 milioni l'anno). Per il 2014, sono

stati confermati solo 350 casi di polio nel mondo rispetto ai circa 350.000 casi

registrati ogni anno da quando è stata avviata l'iniziativa antipolio nel 1988.

a cura di Arnold R. Grahl (Rotary News / 23-Jan-2015)

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PASSAGGIODELLE CONSEGNE

Villa Cavriani,splendida dimora del ‘400

adagiata sulle rivedel Mincio, ha ospitato

sabato 27 giugnola cerimonia

del passaggiodelle consegne

del Distretto 2050

da “accendi la luce del Rotary”a “essere un dono nel mondo”:da Fabio Zanetti a Omar Bortoletti

GRAZIE, FABIO.IN BOCCA AL LUPO, OMAR

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SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Finalmente una cerimonia impor-tante a Mantova. “Una questione di ripartizione - spiega il Governa-tore Fabio Zanetti - tra le città del distretto. Nel corso dell’anno ab-biamo tenuto anche nelle altre città eventi di particolare rilievo”.La location, poi, è sembrata mol-to appropriata. Elegante, como-da, gentile: Villa Cavriani.Subito ci accoglie, nel corridoio d’ingresso, una carrellata di strumenti d’epoca, costruiti tra il ‘700 e il ‘900. Una musica antica si diffonde dall'organo meccanico Carl Frei fatto arrivare, per l'oc-casione, dal Museo di Torricella di Cremona.Si entra nel giardino per gli ape-ritivi di benvenuto ed il buffet di grandi antipasti. Poi è il salone antico affrescato che ci accoglie e dà un senso di unione rotariana, gioioso ed accogliente.Cena e discorsi. Inizia Fabio di-cendo che è stato molto conten-to dei suoi Presidenti e delle azioni esercitate sul territorio. Segue la consegna di alcuni premi e rico-noscimenti. Anzitutto una “cheef award”, un riconoscimento che il Presidente internazionale conce-de nel numero ristretto di 100 ogni anno. Il meritevole è Amilcare Ga-lafassi, presidente del Gonzaga Suzzara. Altre gratificazioni: alla moglie Elena, alla quale Fabio si rivolge con una punta di commo-zione e insieme di orgoglio e ad Angelo Casuccio, presidente del Mantova. Altra donna sugli spalti, Lorenza Dordoni riceve la spilla di Governatore nominato. Alcuni presidenti ricevono la Paul Harris a scoppio ritardato. Sono Giovan-ni Nodari del Montichiari, Flavio…,

la cronaca della seratanegli scatti di Paolo Rossie nel racconto di Luigi Greco

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SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Carlo Stassano del Casalmaggio-re Oglio Po. Infine, viene chiamata Daniela Sanguanini del Mantova San Giorgio per il conferimento della targa del Governatore. “Daniela - precisa Fabio - mi ha consentito di partecipare ad una udienza del mercoledì con papa Francesco, di avvicinare il Santo Padre e di consegnare il libro che i Rotary bresciani han-no dedicato al loro Papa, Paolo VI”. Un momento emozionante e commovente per Fabio che ha voluto ringraziare per questo e per altri momenti organizzativi la poliedrica Daniela. Le portate si succedono alternate a piccoli avvenimenti. Ricordo l'arrivo di un sottile pacchetto che, aper-to, rivela una bianca bacchetta da direttore d'orchestra. È Omar Bortoletti, il nostro ormai prossimo Governatore, che la offre a Fabio e spiega che abbiamo avuto un eccellente Direttore del governo distrettuale. Arriva una torta gi-gante. Speriamo non la tirino in faccia a Fabio, nè a Lorenza nè a Elena. Fortunatamente viene portata a Fabio gentilmente a nome di tutto lo staff da Lorenza e da Angelo Pari, prossimo Go-vernatore del Distretto per l’anno 2016/17.Ancora un ringraziamento ai presidenti per aver lavorato mol-tissimo per il territorio. A Gaetano Truppo rappresentante del di-stretto milanese, a Doretta, Paolo Nolli e Ilaria per l'organizzazione della serata. Anche il Pdg Enzo Cossu ha voluto mettere il suo sigillo all'incontro con i suoi pre-ziosi ricordi e consigli. E che dire di Carlo Silva? Io l'ho trovato un

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SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

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SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

perfetto prefetto!Durante tutto questo susseguirsi di personaggi, sul fondo della pare-te veniva proiettato un video sui service dei club Mantovani, pro-dotto da Mario Cozzini.Siamo al clou della serata. Con tono solenne, Fabio dice: “Omar, ti conferisco la spilla da Governa-tore del Distretto 2050” e gli allun-ga il collare. Applausi numerosi, affettuosi e sentiti.Si presenta bene Omar dicendo di poter usufruire di una piccola ma valente squadra di persone speciali: sono sua moglie Paola e i suoi tre figli che si alzano così presentandosi. Veramente un bel vedere di famiglia compatta e vicina ad una persona che si sta preparando ad affrontare un impegno prestigioso e di molta visibilità quanto impegnativo.Racconta Omar di un libro di Gerard Philip, scrittore morto a 37 anni. Si parla di fontane, di ruscelli che si dividono e che poi si riuni-scono, ognuno compie la propria strada, ma alla fine le acque si riuniscono in un unico percorso. Omar paragona questa storia al Rotary che deve differenziarsi tra i vari componenti, ma che alla fine non deve farsi prendere dai litigi, ma conformarsi ad una unica idea che è quella del servizio.Fabio per un anno si è disciplinato cominciando come Ezra Pound in “the dark forest”, ma subito illumi-nato dalla “light up Rotary”. Dopo un anno cala il tramonto, la luce si affievolisce fino quasi a spe-gnersi, ma arriva Omar con “be a gift to the world” e cercherà sicu-ramente di far sì che il Rotary “sia un dono per il mondo”.

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SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

l’ultima parte del mese di giugno ha visto consu-marsi, nei 72 club del Distretto 2050, il tradizionale rito rotariano del passaggio delle consegne; ecco alcune istantanee di quei momenti di scambio, di condivisione e di amicizia, che testimoniano il senti-to ringraziamento da parte di tutti i rotariani a chi li ha guidati lo scorso anno e il forte augurio di buon lavoro a chi si accinge a farlo dal 1 luglio

Abbiategrasso

Andes di VirgilioCurtatone

Binasco

Brescia

NdR: la pubblicazione delle fotografie segue l’ordine alfabetico dei Club; sono state pubblicate le fotografie giunte in redazione entro il 15 luglio; un sentito ringraziamento ai fotografi, agli Assistenti e ai Responsabili immagine e pr dei Gruppi.

BresciaCastello

BresciaCapitolium

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38 Rotary 2050Magazine

Brescia Ovest

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Brescia FranciacortaOglio

Brescia Nord

Brescia Est

Brescia Manerbio

Brescia Moretto

Brescia Sud EstMontichiari

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39N.1 - LUGLIO 2015

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

BresciaVeronica Gambara

BresciaVittoria Alata

Cairoli

CasalmaggioreOglio Po

CasalmaggioreViadana

Certosa di Pavia

CortemaggiorePallavicino

Brescia Sud OvestMaclodio

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40 Rotary 2050Magazine

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Gudo Visconti

Lovere Iseo Breno

Lodi

Mantova

E-club

Cremona

Cremona Po

GonzagaSuzzara

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41N.1 - LUGLIO 2015

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

MantovaPostumia

Mede Aureum

Mantova EstNuvolari

MorimondoAbbazia

MantovaSan Giorgio

Oltrepo

Mantova Castelli

Mantova Sud

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42 Rotary 2050Magazine

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

PiadenaOglio Chiese

Rodengo Abbazia

Pavia Ticinum

Piacenza

Pavia Minerva

Pavia

Pandino Visconteo

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43N.1 - LUGLIO 2015

Valtrompia

VigevanoMortara

Soncino

Soresina

Valtidone

Valli del Nuree della Trebbia

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Valle SabbiaCentenario

Siziano

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44 Rotary 2050Magazine

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Cari amici e care amiche, grazie dal profon-do del cuore per avermi voluto con voi a partecipare e condividere questo momen-to principe della vita del Distretto.Con non pochi sacrifici ho accettato l’invi-to.Gli anni passano e anche se lo spirito è forte bi-sogna fare i conti con i segni del tempo. Una occasione in più questa per me e per tutti voi, per ammirare ancora una volta il rito di una ruota che gira assieme alle nostre vite e che ci regala immancabil-mente occasioni per riflettere.Sono certo che tu caro Omar sarai in grado di racco-gliere l’importante eredità lasciata da Fabio e dai suoi predecessori guidando il Distretto 2050 in un contesto non facile a causa delle tante congiunture negative che ahimè attanagliano la nostra economia, ma an-cor più tristemente la nostra società.Ma è proprio nelle condizioni più difficili che i migliori uomini sanno dare il meglio di loro stessi.Così è stato per il nostro Governatore uscente, Fabio che ringraziamo per il suo lavoro solido e denso, di-stintosi oltre per l’indirizzo delle attività a sostegno dei nostri territori, anche nei risultati numerici da record so-prattutto in questa fase calante del Rotary europeo.Tu, Omar, come Fabio donate moltissimo al Rotary, per questo la felicità vi accompagnerà.Leon Degrelle sosteneva che la felicità esiste solo nel dono, nel dono completo; il suo disinteresse gli conferi-sce sapori per l’eternità; esso ritorna alle labbra dell’a-nima con una sua vita immortale.

Nelle passate lunghe ore di degenza ho meditato che in determinati organismi, specie in quelli politici, il cambio delle persone al vertice del comando può costituire un autentico trauma, dare luogo a cambi di indirizzo politico, significare svolte sostanziali nella vita pubblica di questo o di quel paese.

Anche se il cambio avviene all’interno dello stesso partito, o addirittura della stessa cor-rente.

Nel Rotary, per felice contrasto, nulla di tutto ciò avviene, perché nel Rotary non ci sono di-

versità di programmi e ideali, non ci sono corren-ti, ma tutti lavorano e agiscono all’unisono per un solo fine, pur nell’assoluta libertà di ciascuno.Ecco perché l’avvicendarsi dei Governatori e dei Pre-sidenti non crea problemi, non origina traumi.Tutto procede come prima, tutto resta nell’alveo di una gloriosa tradizione, tutto concorre alla realizzazio-ne dei nobili scopi del sodalizio.Così oggi Fabio lascia il comando ad Omar senza scosse, senza svolte di indirizzo, senza che siano mutati gli indirizzi di base.Tutti noi, tutti voi, infatti continueremo a perseguire la pace, la concordia tra i popoli, gli aiuti materiali e spi-rituali alle genti bisognose, continueremo a lavorare per il futuro e per la civile sopravvivenza dell’umanità, per la salvezza del magnifico pianeta che è la nostra patria comune.A Fabio quindi la nostra gratitudine, la nostra e vostra stima, il nostro e vostro vibrante applauso di commia-to: di lui resterà nel Distretto l’esempio e il ricordo di una guida ineguagliabile.A Omar, che prende il comando della nave, l’augurio di una tranquilla navigazione, la nostra e vostra incon-dizionata fiducia, la promessa di spontanea e forte collaborazione.Come è nel destino delle cose umane caro Omar forse non mancherà qualche momento di scoraggia-mento.Sono però sicuro che tu, con gli amici della tua squa-dra, lavorando e servendo insieme con buona volon-tà, ne saprai uscire con successo nel comune interesse del Rotary e della vita di cui operiamo.

IL SALUTO DI ENZO COSSU,DECANO DEI PDG

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45N.1 - LUGLIO 2015

SPECIALE PASSAGGIO CONSEGNE

Prima di salutarvi voglio condividere con voi un ultimo ricordo scolpito nella mia memoria, un ricordo che sottolinea l’esigenza di trovare nella solidarietà lo strumento necessario per liberarsi dall’egoismo e scoprire la luminosa sere-nità della condivisione.Gerard Philip è stato un prestigioso autore di teatro e cinema francese del Novecento; nella sua casa di Parigi è conservato, come un cimelio, il libro che stava leggendo quando la morte lo colse a sorpresa a soli 37 anni: si tratta del testo di un filosofo greco, Diogene e Gerard ne aveva sottolineato a matita queste frasi: dato che mi aspetto di prendere congedo da un mo-mento all’altro, ho deciso, per timore di farmi prendere alla sprovvista, di dare aiuto a tutti quelli che sono pronti a riceverlo; inoltre è giusto dare aiuto a quelli che verranno dopo di noi.Infine bisogna aiutare anche tutti gli estranei in cui ci imbattiamo perchè ce lo comanda l’amore per l’uomo.Omar se terrai in debito conto questi modesti suggerimenti che però proven-gono dal profondo del mio cuore, il tuo anno di Governatorato sarà un felice viaggio.Anche stasera è stato per me un privilegio essere riuscito ad assistere a que-sto evento così partecipato. Voglio ringraziarvi per la vostra presenza, segno di quella passione di cui vi parlavo prima, un amore comune per il Rotary e di conseguenza per l’intera società.Vi lascio con gli auguri più affettuosi per il nuovo anno che sta per iniziarsi.Il mio abbraccio come sempre sentito e affettuoso.

Avvocato dal 1957.Ha svolto la sua attivitàper numerose compagniedi assicurazioni e istituti bancari.

RC Brescia Franciacorta Oglio

Rotariano dal 1978, PHFPresidente del R.C. BresciaFranciacorta Oglio (1983-'84)

Governatore 1987-1988Governatore 1992-1993Governatore 1994-1995

Decano del consiglioconsultivo dei PDG

Per 15 anni è stato presidente della Croce Rossa di Brescia

BENVENUTI AL ROTARYSiamo tra i tuoi vicini, tra i professionisti della tua comunitàe del mondo, uniti dal desiderio di contribuire al bene comune.Insieme potremo fare di più.

UNIRSI AI LEADERIncontra professionisti provenienti da tutti i settori,culture e continenti

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AGIREAiutaci ad apportare cambiamenti duraturinelle comunità di tutto il mondo

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46 Rotary 2050Magazine

PASSAGGIO CONSEGNE ROTARACT

Tale evento ha permesso al Di-stretto Rotaract 2050 oltre che di rivivere i momenti salienti del-l’anno, ricordare i service svolti e premiare i club e i soci che si sono distinti per il raggiungimento di particolari obiettivi, di rispon-dere ancora una volta alle esi-genze della comunità. La cornice dell’evento infatti, sita tra le verdi colline al confine tra il mantova-no e il bresciano, è sede locale della Cooperativa Sociale Lau-tari, ente di riabilitazione e rein-serimento per persone segnate da un passato difficile, alla quale è stata fatta una donazione per permettere l’allestimento di una stanza da letto nella nuova sede che verrà inaugurata. La serata si è svolta in un clima di festa e in tale occasione Clara ha avuto modo di ringraziare tutti i soci che si sono impegnati nello scorso anno sociale, mentre Luca ha avuto l’opportunità di presen-

tare tutti i soci che al suo fianco contribuiranno al coordinamento delle atti-vità Distrettuali previste per l’anno sociale che si è appena aperto.

L’intervento di Luca

Il Passaggio di Consegne è l’evento più importante dell’anno per vari aspetti. È innanzi tutto un'occasione unica e fondamentale per riepilogare un anno di attività e di progetti, che dà così modo di confrontarsi per la valutazione dei risultati ottenuti, ma è anche soprattutto un momento fondamentale di condivisione per poter iniziare nel modo migliore la pianificazione del nuovo anno sociale. È proprio dal Passaggio di Consegne infatti che inizia un nuovo ciclo, non soltanto come una semplice data formale, ma proprio sul piano effettivo dei contenuti.

DA CLARAA LUCA

Il 4 luglio 2015 si è svolto presso la tenuta Borgo la Caccia a Pozzolengo il passaggio delle consegne del Distretto Rotaract 2050, occasione nella quale Clara Pavesi ha passato il testi-mone al Rappresentante Distret-tuale per questo nuovo anno sociale Luca Bianchini.

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47N.1 - LUGLIO 2015

DA CLARAA LUCA

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48 Rotary 2050Magazine

PASSAGGIO CONSEGNE ROTARACT

Una delle peculiarità del Rota-ract, così come del Rotary, è la rotazione delle cariche che, pre-vedendo che queste durino solo dodici mesi, dà gli stimoli giusti con una scadenza effettiva e permette a tutti i soci di crescere e di imparare dando il proprio contributo nell’associazione. Un altro concetto chiave è che per crescere è necessaria una conti-nuità che permetta di imparare dagli errori e migliorare sempre di più. Il binomio di questi due fattori rende unico e irripetibile ogni ci-clo associativo.Ritengo che la pianificazione di un anno debba obbligatoria-mente tenere conto dell’espe-rienza acquisita durante gli anni precedenti, questo perché la pianificazione è la base del fare, ed è necessario effettuare una valutazione dei risultati per poter passare alla parte di azione. A cavallo di questa data abbia-mo quindi il riscontro di un intero anno di attività volute, pianificate e realizzate da Presidenti e Rap-presentante Distrettuale, che dà quindi modo ai loro successori di valutare e imparare, integrando così con nuovi contributi e punti di vista, per iniziare la nuova fase di pianificazione delle attività nel nuovo anno sociale.Per quanto riguarda il Distretto Rotaract 2050, da tempo faccia-mo tesoro del lavoro svolto negli anni precedenti e questa conti-

nuità, oltre che regalare la possibilità concreta di realizzare service e attività che proseguono duraturi negli anni, consente quella crescita armoniosa e costruttiva che sarebbe altrimenti limitata. Come Rappresentante Distrettua-le del Distretto Rotaract 2050 sono grato a Clara Pavesi nostra Immediately Past Rappresentante Distrettuale, per il grande lavoro che ha svolto, per aver condiviso ogni cosa e avermi coinvolto costantemente, proprio nell’ottica di quella continuità che sono certo ci permetterà di raggiungere i nostri obietti-vi. Sono molto felice e orgoglioso di poter iniziare con serenità ed entusiasmo assieme a tutti i Presidenti di Club, alla squadra distrettuale e a tutti i soci, un anno che sono certo ci vedrà protagonisti di una crescita collettiva ma anche personale di tutti, che spero possa comportare anche una crescita sociale della nostra comunità. Abbiamo una grande opportunità, sta a noi riuscire a coglierla insieme. Non a caso il motto del Distretto Rotaract 2050

DA CLARAA LUCA

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49N.1 - LUGLIO 2015

per l’anno sociale 2015/2016 è: “Level up together, Cresciamo insieme”.

Il saluto di Clara

Rappresentare il Distretto Rota-ract 2050 negli ultimi 12 mesi è stato un grandissimo onore, una splendida opportunità e un'espe-rienza incredibile di impegno, di crescita, di amicizia. Sono felice e orgogliosa che ancora una volta che con il nostro Distretto, con i nostri Club, abbiamo potuto fare la differenza impegnandoci sul territorio e raggiungendo risultati importanti sul fronte dei service locali, di quelli internazionali, della divulgazione di alcune tematiche importanti per le nostre comunità e più in particolare nell’ambito della crescita personale e profes-sionale, primo obiettivo del Rota-ract. Ora ci attendono nuove sfi-de guidati dal nostro Rappresen-tante Distrettuale Luca Bianchini, carissimo amico con il quale ho avuto la fortuna di portare avanti un’annata di condivisione e col-laborazione.La forza e la magia del Rotaract sta proprio nella rotazione, nel va-lore educativo di avere un tempo determinato per lasciare un se-gno, nella consapevolezza che affrontare un’altra volta lo stesso incarico non sarebbe altrettan-to formativo e entusiasmante. È meraviglioso che ciascuno di

noi possa avere l’occasione di mettersi in gioco, di fare la propria parte per portare un miglioramento, o per provare a farlo. Abbiamo 365 giorni per fare la differenza, per lasciare un segno positivo sul nostro territorio e noi abbia-mo davvero cercato di fare il possibile, impegnandoci per sostenere i valori della nostra associazione e per portarli nei club… ora siamo pronti per nuove sfide!In occasione del Passaggio delle consegne si celebra un cambiamento, si onora l’anno appena trascorso e si portano i migliori auspici per quello a venire, ma credo si debba anche celebrare una continuità, quella legata all’azione comune, ai valori fondanti del nostro sodalizio. Le persone passano, il vero Rotaract resta.Nell’anno appena trascorso ho avuto la fortuna di partire dalle solide base lasciatemi dal mio predecessore Patrizia, basi che mi auguro di aver lascia-to anche a Luca. Ogni Rappresentante Distrettuale, non guardando agli interessi personali e per il bene del Rotaract, dovrebbe sperare che l'anno successivo si possano raggiungere risultati sempre più importanti, obiettivi sempre più alti e su questo non ho dubbi…Luca é il miglior successore che potessi desiderare. Sono certa che ce la metterà tutta per coordinare al me-glio i club e tutti i soci e per me sarà un onore stargli vicino e continuare a servire il nostro Distretto sotto la sua guida.Dopo aver reso i nostri sogni obiettivi al fine di realizzarli, siamo pronti per una nuova avventura e nel farlo cresceremo insieme.

PASSAGGIO CONSEGNE ROTARACT

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50 Rotary 2050Magazine

N.1 | Luglio-Agosto 2015

POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (CONV. IN L 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 1 LO/MI

Rivista ufficiale dell’Associazione “Distretto 2050 del Rotary International”

“Ognuno di noi ha qualcosa da dare, chiunque sia, qualunque sia il nostro posto nella vita. Possiamo donare i nostri talenti, le nostre conoscenze, le nostre capacità e i nostri sforzi; possiamo offrire la nostra dedizione e la nostra passione”.

V. Gorra, 53/55 | 29122 Piacenza | [email protected] | www.rotary2050.org

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52 Rotary 2050Magazine

VITA DEL DISTRETTO: FORMAZIONE

Il nostro sodalizio nasce con una formula che è una sua caratteristica, ed è la sua forza vin-cente, quella di aggregazione su base vo-lontaria.Ci si riconosce per identificazione e per con-divisione di valori e non c’è vincolo, bensì un’adesione volontaria, una partecipazione vo-lontaria e un mantenimento del vincolo che ci lega attraverso canali di accesso che prevedono precisi meccanismi di selezione.In un contesto di grande variabilità, di grande turbo-lenza, ogni membro del Rotary è di fatto un Leader esponente di una borghesia con precise responsabi-lità sociali.Il leader Rotariano dovrebbe essere insieme profeta e condottiero: da un lato, anche vedere (questo vale per il Rotary ma vale anche per qualsiasi impresa) at-traverso i segnali deboli, quali sono le evoluzioni, quali sono le linee di forza e debolezza, quali sono le neces-sità dei nostro tessuto sociale; dall’altro deve divenire punto di riferimento sociale, quindi aiutare il Rotary ad attraversare strade che sono sempre più perigliose e difficili.È un insieme di capacità di visione e di capacità di guida che non sono facilmente accumulati in una sola persona.Occorre, in altri termini, saper aggregare competenze esterne e avere la capacità di lavorare per progetti e con culture diverse rispetto al passato. Noi abbiamo la presunzione di “possedere la cultura” dimenticando il valore di appartenenza e la capacità di esprimere delle eccellenze in una situazione abba-stanza unica e di rilievo per l’intero paese.Il perché di questa unicità risiede nella nostra storia, nell’essere da sempre bastioni di difesa della libertà di idee, nello spirito di servizio che ciascuno di noi profes-sa ogni giorno e che fu formalmente sancito con l’in-gresso nel nostro sodalizio. Tutto ciò potremmo meglio definirlo con la frase “Dobbiamo essere moralmente coraggiosi” per difendere e rinnovare i valori nei quali

crediamo”.La leadership di ogni socio, deve diventare quindi la nostra bandiera, è il simbolo dell’ap-partenenza su cui avviene il fenomeno della reciproca identificazione.

Ma attenzione, l’identificazione si fa sulle per-sone, non si fa mai su entità astratte, il che da, a

ciascuno di noi delle responsabilità molto forti.Se riflettiamo sul come si forma questo processo di lea-dership, vediamo che si forma attraverso una crescita, attraverso un determinato percorso che spesso appa-re formale, ma in realtà è sostanziale e che, per quan-to ci riguarda, è legato a meccanismi di selezione.Se la leadership significa esprimere una bandiera, un presidente deve soprattutto esprimere capacità d’i-dentificazione, capacità di aggregazione e capacità di coesione. Tutti i presidenti devono esserne consapevoli.Concretamente ci sono due fronti in cui questo si rea-lizza: il fronte del contesto esterno e quello del coinvol-gimento e del consenso all’interno del sodalizio.Coinvolgimento e consenso sono esigenze naturali fi-siologiche di un sodalizio come il nostro che si basa sul volontariato, presupposto fondamentale per una par-tecipazione che non deve essere passiva pena l’allon-tanamento o la non partecipazione alla vita dei nostri Rotary. Il presidente deve avere quindi una grande capacità di fare squadra, coesione catena di moltiplicazione attraverso il meccanismo delle commissioni, una cate-na, attraverso la quale moltiplica i suoi sforzi e arriva a coprire largamente le esigenze delle nostre basi.Far funzionare bene e progressivamente le commissio-ni significa ottenere il coinvolgimento e avere consen-so sugli obiettivi, non sulle azioni. Perché il nostro successo sarà dettato dalla capacità di creare consenso e pensare di avere consenso a pri-ori sulle azioni è sbagliato.Il consenso deve essere sempre sugli obiettivi. I presidenti devono incrementare la loro leadership at-

ESSERE LEADER?Mario GibertoniPast President RC Brescia - Presidente distrettuale Commissione Formazione

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53N.1 - LUGLIO 2015

VITA DEL DISTRETTO: FORMAZIONE

traverso la capacità di guida e di visione. La vostra capacità di visione deve derivare dal nu-mero di occhi, di orecchie, e di sensi che riuscirete a coinvolgere per cercare di comprendere l’evoluzione nelle situazioni.Il profeta in verità era probabilmente il miglior ascolta-tore del popolo, colui al quale tutti andavano raccon-tare i loro problemi, le loro angosce, i loro timori e le loro valutazioni; mettendo tutto questo insieme riusciva a derivare le necessità e le direzioni verso cui muoversi.Nello stesso tempo il profeta era un buon condottie-ro, perché conoscendo la sua gente, conoscendo le difficoltà nelle quali si muoveva, riusciva a individuare le strade attraverso le quali raggiungere la terra pro-messa.Queste capacità, in misura maggiore o minore, tutti le hanno o le possono coltivare ma occorre aprirsi, per-ché altrimenti queste capacità ci inaridiscono anziché accrescerci, attenzione anche il Rotary esiste in quan-to insieme di identificazione e di appartenenza. Identificazione e appartenenza si fanno su valori e su bandiere.I valori sono condivisi, le bandiere devono sventolare. Se le bandiere non sventolano, identificazione e ap-partenenza degradano molto rapidamente. Ma credo che tutti noi oggi non abbiamo biso-gno di apparte-nenza, ma di so-stanza e di capa-cità di fare.Se misuriamo le distanze tra ciò che servirebbe al nostro paese per competere, per stare al passo della globalizza-zione, dobbiamo

veramente avere paura della nostra inadeguatezza.

In uno scenario fortemente competitivo ci sono delle caratteristiche o tratti della personalità che conduco-no ad una leadership eccezionale?

I principi guida della leadership sono dei suggerimenti per mettere in atto delle azioni che possano aiutare a perseguire la leadership di successo.Seguire queste direttive aiuta a divenire dei leader Rotariani in grado di infondere nella società “tratti positivi”. In sintesi cercherò di enunciare alcuni principi che ci devono caratterizzare.Dobbiamo:•Essere moralmente coraggiosi•Conoscere i nostri soci•Mantenerli informati •Evitare di creare “delle cricche”•Essere leali•Essere d’esempioOgni Rotariano deve divenire un leader eccezionale con un desiderio forte di condurre la nostra società fuori dalle “Sabbie Mobili” del degrado umano, sociale e culturale in cui ci troviamo.

Per soddisfare questo desiderio dobbiamo essere disposti ad ac-cettare la respon-sabilità di una leadership come dei condottieri, ma esercitan-do nel contem-po il nostro ruolo come profeti per generare influen-za sugli altri.

Mario Gibertoni ha fondato a Brescia nel 1983 Studio Base, società che opera nell’area della consulenza direzionale e della formazione, con par-ticolare attenzione all’area tecnica, dei processi produttivi e della qualità.

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54 Rotary 2050Magazine

VITA DEL DISTRETTO

Stimolata dai lusinghieri consensi e dai buoni risultati ottenuti in occasione della prima edizione dello scorso anno, l’ASD Canottieri Baldesio di Cremona, su assegnazione della FIT (Federazione Italiana Tennis), sta attivamente orga-nizzando la seconda edizione del Torneo Nazionale Open Maschile di Tennis in Carrozzina“CITTÀ DI CREMONA”.Il Torneo, cui parteciperanno i più forti tennisti in carrozzina italiani, si svogerà sui campi della Baldesio dal 10 al 13 settembre 2015. Il Torneo ha i patrocini del Distretto 2050 e dell’ITFR (International Tennis Fel-lowship of Rotarians) ed è inserito nel programma della Commissione “Pro-getti diversamente uguali”. Ben dodici Rotary Club, sensibili verso i problemi della disabilità, hanno assicurato il loro sostegno economico e la presenza dei soci per un volontariato attivo come medici, fisioterapisti, autisti, e per l’accoglienza presso il gazebo del Distretto 2050.I Club aderenti sono: Cremona, Cremona Po, Cremona Monteverdi, Soresi-na, Piadena Oglio Chiese, Casalmaggiore Oglio Po, Casalmaggiore Viada-na Sabbioneta, Crema, Cremasco San Marco, Soncino, Pandino Visconteo, Mantova Est Nuvolari.Gli obiettivi del Torneo, oltre a quelli squisitamente sportivi, tecnici ed agoni-stici, sono:•promuovere i diritti delle persone con disabilità a condurre una vita norma-le, anche attraverso la pratica di attività sportive•sensibilizzare la Società Civile sul tema della disabilità•coinvolgere i giovani e gli studenti in attività di volontariato ed anche come semplici spettatori.

Seconda edizioneTORNEO NAZIONALE OPEN MASCHILE

DI TENNIS IN CARROZZINA“CITTÀ DI CREMONA”

AZIONEDI INTERESSEPUBBLICOÈ presieduta da Alceste Barto-letti (nel tondo) e coordina le Commissioni Ambiente e AERA, Fame, Famiglia e Orizzonti Sereni, che hanno sviluppato importanti ed impegnativi pro-getti sul territorio. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai progetti riguardanti la disabilità della Commissione “Progetto Di-versity”. Sono stati organizzati gli eventi: “Diversamente uguali”, “Cielo senza barriere”, “Tennis in carrozzina”, “Teatro in movi-mento”, “Amico Campus” che hanno portato grande visibilità al Rotary, impegnato sul territo-rio per aiutare la comunità in cui vive e opera.

Per informazioni:[email protected]

I 12 ROTARY CLUB COINVOLTI

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55N.1 - LUGLIO 2015

VITA DEL DISTRETTO

La Baldesio e gli organizzatori del Torneo, Alceste Bartoletti, Consigliere Distret-tuale Azione di Interesse Pubblico e Roberto Bodini, Direttore del Torneo, che perseguono anche l’obiettivo di una costante crescita della manifestazione, grazie sempre alla collaborazione del Distretto Rotary 2050 e di nuovi sosteni-tori, hanno ottenuto dall’ITF (International Tennis Federation) l’inserimento del Torneo tra quelli Futures internazionali, già dal 2016.Come per l’edizione 2014 il Torneo verrà opportunamente pubblicizzato e promosso attraverso media locali, nazionali e specializzati.Nell’organizzazione verranno coinvolte, le scuole: lo scorso anno oltre 100 studenti di sette Istituti Superiori hanno partecipato come volontari.Nell’ottica anche di dare maggiore visibilità a questa manifestazione, dagli elevati valori sportivi, umani e sociali, è stato creato un interscambio con Madonna di Campiglio, famosa località trentina, molto frequentata da turisti italiani e stranieri, la cui Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, metterà a disposizione premi per i vincitori del Torneo.Con il Rotary Club Madonna di Campiglio si sta lavorando all’organizzazione di una giornata, fissata per mercoledì 12 agosto 2015, in cui si terranno esibi-zioni di tennis in carrozzina, la mattina e il pomeriggio, eventi rotariani la sera ed il tradizionale concerto a favore del progetto “End Polio now” previsto alle ore 21,30.Tutto ciò a titolo promozionale, per far conoscere la disciplina sportiva ai nu-merosi turisti, presenti nella località trentina nella settimana di Ferragosto.Inoltre, collegate al Torneo, verranno organizzate dai Club coinvolti nell’inizia-tiva altre esibizioni dimostrative di tennis in carrozzina.

anteprimaMadonna di Campiglio - 12 agostotorneoCremona - 10-13 settembre

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56 Rotary 2050Magazine

VITA DEL DISTRETTO

PRESTIGIOSORICONOSCIMENTO INTERNAZIONALEAL GONZAGA-SUZZARA

Si tratta del “Rotary Significant Achievement Award” attribuito in virtù dell'eccezionale e significati-vo servizio rivolto alla comunità. Il Board di Ewanston lo riserva ogni anno solo a 100 club, su oltre 33.000 al mondo, che si sono particolar-mente distinti nella propria azione a favore di enti, associazioni, co-munità del proprio territorio. Ed è la prima volta che viene assegnato ad un club del Distretto 2050. La prezio-sa pergamena è stata consegnata dal Governatore Fabio Zanetti ad Amilcare Galafassi, presidente del club, a Mantova lo scorso 27 giu-gno, nell’occasione del Passaggio delle consegne. Galafassi, nel suo messaggio di ringraziamento, ha sottolineato come un risultato tanto prestigioso, sia frutto del grande af-fiatamento, della grande coesione, unità d'intenti e collaborazione che da sempre caratterizza la vita del Club.

PANHISTORIA

Potremmo chiederci: perché questa iniziativa editoriale? La risposta è sempli-ce. Certamente non è fine a se stessa.L’idea di un libro sul pane, a dire il vero, a Giancarlo, cui certo non mancano nè l’estro, nè la fantasia, era nata da tempo, tant’è che nelle occasionI nelle quali ci si trovava, quasi inevitabilmente si finiva per parlarne.Ed è stato quasi come se, parafrasando il titolo di un celebre film di una quin-dicina di anni fa, sia stato “stregato dal nostro pane”.Già perche alla base di tutto questo c’è inevitabilmente il service che da 15 anni, praticamente all’indomani della sua costituzione, grazie alla felicissima intuizione, quasi una sfida, lanciata dall’amico Fausto Brioni, caratterizza il no-stro club per la produzione dimostrativa del pane cotto nei forni a legna.E la rilevanza di questo service non è solo e soltanto “perché facciamo il pane”. Ritengo che dobbiamo sottolineare come questa nostra caratteristi-ca, questa nostra peculiarità ci consenta una visibilità quasi unica: cioè ci si cala tra la gente, ci si mette in gioco, con lo scopo che ogni nostra manife-stazione, possa considerarsi “un Rotary Day Itinerante”.Altro aspetto che ritengo certamente non secondario, è la possibilità di fare gruppo, di organizzare, di stare tante ore insieme, di poter sviluppare vera-mente rapporti di profonda amicizia, che sono reali, tangibili, non effimeri e/o virtuali, in un’epoca nella quale se è vero che il tempo e lo spazio si sono praticamente annullati perché tutto è on-line, i rapporti umani stanno forse sempre più “distaccandosi, disgregandosi, quasi rarefacendosi”; vince sem-pre più l’individualismo: si arriva a “colloquiare” con una macchina, e questo soprattutto, e io dico purtroppo, tra i giovani e i giovanissimi.Altro punto: la salvaguardia delle tradizioni. Personalmente ricordo, quando da bambino, mentre andavo a scuola, passando vicino a qualche cascina, sentivo il profumo del pane che stava cuocendo o che stava per essere sfor-nato: una fragranza ed un profumo inconfondibili. Rivivo queste sensazioni, quando vedo le mamme che si fermano davanti alla nostra postazione e non solo per prendere una “ciopa” ancora calda, ma anche stazionano per mostrare ai loro bimbi come può essere fatto il pane anche oggi, quando in molti casi il pane passa dal freezer, alla cottura, al banco del supermercato in una busta trasparente di plastica. Permettetemi un’ultima considerazione, quella che è stata un po’ il motore iniziale dell’idea di Fausto, cioè come e cosa fare per fare qualcosa per gli altri.E siamo al titolo del service che sta alla base del perché di PANHISTORIA, del perché al SIPE di un anno fa ho parlato con gli amici incoming conosciuti mezz’ora prima: “Dal pane mantovano... nuove risorse per il territorio del

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VITA DEL DISTRETTO

STORIA DEL CLUB E NASCITA DEL SERVICE

Il Rotary Club Gonzaga-Suzzara nasce nell’anno sociale 1997-1998 con la presidenza di Max Poltronieri di Mantova, al quale segue Fausto Brioni.Così, quasi come se di una provocazione si trattasse, Fausto Brioni prende la parola e, con fare un poco incerto, passa ad illustrare pur sommariamente un’idea balzana che gli è venuta e che già da qualche tempo gli rimbalza nella testa con insistenza. Non è il tipo da doversi sempre piegare per chiedere; e allora ecco che l’idea gli frulla in testa prepotente e presuntuosa: prendendo il coraggio da una riserva che non sapeva di possedere, la spiattella lì, davanti a tutti, in cuor suo timoroso che i presenti, i commensali, si e no l’avrebbero ascoltato.Sulla scorta di una felice e proficua esperienza acquisita e sperimentata per anni presso la “Féra de la Pèpa” a Palidano, Fausto propone di dotarsi del necessario equipaggiamento, macchinari, tecniche e buona volontà e pro-cedere a far pane in proprio in occasione della “Fiera Millenaria” di Gonzaga, di proporre il prodotto realizzato direttamente al pubblico, ricavandone in tal modo risorse da utilizzarsi per progetti, necessità contingenti, service. Natural-mente tutto basandosi sul volontariato e sulla “prestazione d’opera” dei soci del Club.L’idea era pazza? Stravagante? Impraticabile? Chissà. Chi mai avrebbe po-tuto riferirsi ad una pur minima esperienza in questo campo? Chi avrebbe potuto aderire ad un progetto che prevedeva di rimboccarsi senza tenten-namenti le maniche e gettarsi nella mischia, non per porre al servizio degli altri le proprie capacità professionali, ma per fare il pane? Chi? Il direttore di banca, l’ingegnere, la farmacista, il commerciante, l’imprenditore, l’avvoca-to, il professore, il funzionario, il carabiniere? Ma va là! Fare il pane?Cavalcando l’onda, rivelatasi alta ed estremamente favorevole, già il 2 set-tembre di un anno dopo la “Millenaria” vedeva all’opera in un proprio stand l’organizzazione del Rotary finalizzata alla panificazione e relativa distribuzio-ne. Ciò dopo aver superato molte difficoltà e con l’aiuto di un fornaio spe-cializzato, disponibile a trasmettere le sue conoscenze e ad insegnare l’arte. Il tutto con un successo senza precedenti. Per nove giorni dall’alba fino a tarda notte si facevano i turni di lavoro, perché la gente sempre in maggior numero si accalcava davanti al banco per accaparrarsi le splendide ciopòne calde e profumate. Era il trionfo non soltanto di un’idea ma di un modo di vivere un rapporto d’amicizia e condivisione che si proponeva come modello vincen-te. Una sorta di fratellanza dell’”uno per tutti tutti per uno” che proiettava in un empireo nel quale ognuno si librava consapevole di un proprio contributo utile alla comunità.

post-terremoto”.Sì, perché anche da questa bel-lissima opera - che avrete certa-mente modo di apprezzare, e di far apprezzare anche agli amici, e che certamente lascerà un segno nella vita del club, sia per il suo valore intrinseco dovuto alla maestria dell’autore, sia perché rappresenta un momento impor-tante di forte aggregazione tra 8 club - nasce il segno di amicizia e condivisione che il Rotary, come pochissime altre realtà, può con-densare.

Amilcare Galafassi

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58 Rotary 2050Magazine

I forni prestati dalla “Pèpa” ven-nero trasportati con mezzi ade-guati in fiera a Gonzaga e uti-lizzati per uno spazio temporale di cinque anni, con risultati così soddisfacenti, da indurre le menti tecniche del sodalizio e Fausto Brioni in primis, a pensare alla possibilità di dotarsi di forni itine-ranti che avrebbero consentito di bypassare la “Pèpa” e lavorare strettamente in proprio. Ecco al-lora affaccendarsi l’ing. Luciano Corradini per la progettazione strutturale ed Alessandro Gui-ducci per il reperimento materiali, insieme ovviamente ad altri che si curarono dei diversi aspetti che si presentarono di volta in volta, così da poter disporre di un’am-pia cella frigorifera, impastatrice e banco di distribuzione. Un pro-getto tutt'altro che minimale ma invece ambiziosissimo. I forni, in materiale refrattario par-ticolarmente leggero vennero acquistati a Sassuolo, e intanto si provvide anche al reperimento del rimorchio per il trasporto dei medesimi. In pochi anni il sogno non era più tale e ormai il va-gheggiato progetto era definiti-vamente decollato. Ma per fare ciò si doveva neces-sariamente dire di un intervento di panificazione diretto, attuato dai vari Brioni, Galafassi, Martigno-ni, Santilli; di un successivo lavoro degli addetti ai forni, che sovrin-tendono alla fase di cottura, per

VITA DEL DISTRETTO

chiudere infine il cerchio con tutti coloro che intervengono nella pur sempre meritoria fase di distribuzione al pubblico delle profumate ciope che escono dalla bocca dei forni. E qui non vogliamo mancare di sottolineare due cose: prima la palpabile gara di collaborazione tra i soci del sodalizio, che certo cementa una già consistente amicizia, e poi la diversità fondamentale che corre tra “vendita” e “distribuzione”; un cartello affisso in bella vista comunica infatti questa sostanziale differenza, che si concretizza in una particolare “rac-colta fondi”: “Offri 2 euro ed in cambio avrai una fragrante copia di pane”, a significare un modello non meramente economico ma di solidarietà.Comprensibile dunque che al di là di un pianificato intervento nel contesto fieristico di Gonzaga, il pane del Rotary Club Gonzaga-Suzzara sia stato esportato in realtà non finitime e tra loro diverse anche sotto il profilo storico e culturale, comunque sempre di livello, collaborando concretamente con Rotary Club che hanno giurisdizione su Milano, Castiglione delle Stiviere, Gra-zie di Curtatone, Trecasali, Canneto sull’Oglio, Quistello, ecc. Soprattutto si ri-corda la manifestazione annuale di Guastalla, in concomitanza con l’evento “Piante e animali perduti”, che registra sempre un formidabile successo. Da non dimenticare infine un rapporto creatosi nel corso del 2013 con un Rotary Club australiano, che fu ospite presso alcuni Club mantovani, desideroso di verificare il singolare connubio fantasia/operatività/solidarietà posto in esse-re dal sodalizio gonzaghese/suzzarese.Siamo fieri di quanto, grazie a questa nostra “arte bianca”, siamo riusciti a

Dal pane mantovano... nuove risorse per il territorio del post-terremoto

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VITA DEL DISTRETTO

fare e continuiamo a fare sul ter-ritorio e per il territorio. Nel nostro club consideriamo questa nostra attività un grande momento di aggregazione, di visibilità, di con-servazione e divulgazione di tra-dizioni secolari ormai quasi com-pletamente cadute nell’oblio.E con questa complessa struttura abbiamo partecipato e ci ren-diamo disponibili a valutare la partecipazione ad eventi in colla-borazione con club del territorio. Con l’Alto Patrocinio del Distretto, e l’impegno tangibile dei Club

partecipanti, co-sponsor dell’opera, diamo certamente una visibilità nuova all’azione dei club sul territorio, mutuando anche un prodotto -il pane- che, partendo dalla storia nei secoli passati della tradizione dell’alimento principe legato al territorio mantovano, soffermandosi su documenti ed immagini che si ricollegano a quanto fosse importante e vitale questa preziosa (e quindi spesso scarsa!) risorsa alimentare, vuole trasformarsi in testimonianza, pre-senza, partecipazione ai problemi attuali che assillano in modo sempre più pressante una crescente parte della popolazione ed il nostro territorio non ne è certamente esente.Ecco quindi che la pubblicazione di questa pregevole opera costituisce non solo una rilevante divulgazione storiografica ma anche un mezzo importante per raccogliere, attraverso la distribuzione a tutti i club del Distretto, risorse importanti da destinare allo sviluppo di un “service di ritorno” che vogliamo chiamare “Dal pane mantovano…nuove risorse per il territorio post-ter-remoto”.

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VITA DEL DISTRETTO

Pavia

RITROVO INTERNAZIONALE DEI ROTARY CLUBFONDATI NEL 1978OSPITATODAL ROTARY CLUB BRESCIAFRANCIACORTA OGLIOLa possibilità di scoprire Brescia, città d’arte recentemente inserita nella lista dei patrimoni mondiali dell’uma-nità Unesco con il complesso monumentale di Santa Giulia-San Salvatore e l’area archeologica circostante. Gli incantevoli laghi di Garda e d’Iseo. E l’affascinante Franciacorta, terra gravida di colori e di profumi dalla quale nascono vini di grande qualità noti in tutto il mondo. All’insegna dell’amicizia rotariana.

carta78.org rotaryfranciacorta.com

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Il Rotary Club Mantova collabo-ra con la Stroke Unit nella pre-venzione dell’ictus con il pro-getto regionale “STOP all’Ictus”

Secondo la definizione dell’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità l’ictus corrisponde all’improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a un deficit delle funzioni di una parte del cervello dovuto ad un problema delle arterie ce-rebrali. L’ictus può essere di tipo ischemico (85% dei casi) quan-do un’arteria cerebrale si occlu-de ed emorragico (15% dei casi)

quando si rompe; in entrambi i casi viene danneggiata una parte del cervel-lo che smette all’improvviso di funzionare. Nei Paesi industrializzati l’ictus cerebrale rappresenta la più importante pa-tologia neurologica essendo una delle prime cause di morte insieme alle malattie cardiovascolari ed oncologiche e la principale causa di disabilità nell’adulto. Nella provincia di Mantova l’incidenza è di circa 750 casi/anno;in Italia è di circa 200.000 casi/anno; Nonostante l’efficacia della prevenzione il numero di soggetti colpiti da ictus cerebrale è destinato ad aumentare in relazione all’aumento dell’età media. Per riconoscere la sintomatologia d’esordio, onde poterla trattare rapida-mente, non bisogna sottovalutare un deficit neurologico focale ed improvvi-so come la debolezza di un arto, la deviazione della rima orale, la difficoltà nel parlare, il disturbo della visione e la perdita dell’equilibrio nella deam-bulazione. Bisogna chiamare subito il 118 (o 112) e spiegare quello che sta succedendo. La buona notizia è che l’ictus è una malattia prevenibile e curabile. La conoscenza e la correzione dei principali fattori di rischio come ipertensio-ne arteriosa, diabete mellito, ipercolesterolemia, fumo di sigaretta, abitudini di vita sedentaria, apnee ostruttive in sonno, permette di ridurre il rischio di insorgenza di questa malattia. Una volta che, nonostante tutte le azioni pre-ventive, l’ictus si verifica comunque, possiamo curarlo disostruendo i vasi nel caso dell’ictus ischemico e limitando il sanguinamento nel caso dell’ictus emorragico. Ogni ictus inoltre viene affrontato con un approccio terapeuti-co complesso che caratterizza le cure delle unità dedicate a questa patolo-gia, denominate Stroke Unit (Unità per l’Ictus).L’ictus è una emergenza medica che deve essere gestita nel minor tempo possibile. La Stroke Unit rappresenta di per sè il miglior trattamento dell’ictus perché è disponile personale dedicato ed esperto nella gestione di questa malattia. La fibrinolisi (trombolisi) ha lo scopo di sciogliere il coagulo o trombo che ostruisce l’arteria cerebrale e rappresenta lo strumento farmacologico in grado di favorire la ricanalizzazione dell’arteria occlusa nell’ictus ische-mico e quindi la riperfusione del tessuto cerebrale altrimenti condannato alla necrosi definitiva. La somministrazione endovena di questo farmaco dal nome alteplase (t-PA) deve essere effettuata dal neurologo nel minor tempo possibile o comunque entro 4 ore e mezza dall’insorgenza dei sintomi. Dal 2005 presso l’Ospedale Carlo Poma di Mantova è attiva una Stroke Unit (Responsabile Dott. Giorgio Silvestrelli) nella Struttura complessa di Neurolo-gia del Dipartimento di Neuroscienze (Direttore Dott. Alfonso Ciccone). Tutti i ricoveri in Stroke Unit vengono monitorati attraverso il sistema di Rete

PROGETTO REGIONALESTOP ALL’ICTUSTommaso Bruni - RC Mantova

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Stroke di Lombardia Informatica e gestiti secondo percorsi dia-gnostico terapeutici condivisi. Per migliorare la conoscenza e la prevenzione dell’ictus dall’A-prile 2009 è presente ALICe (As-sociazione Lotta Ictus Cerebrale) Mantova ONLUS, che opera in tutta la Provincia di Mantova ed ha come scopo esclusivo la soli-darietà sociale nei confronti dei pazienti affetti da malattie cere-brovascolari e dei loro familiari.

VITA DEL DISTRETTO

Il progetto “STOP all’Ictus”

Il progetto “STOP all’Ictus” iniziato nel 2013 e promosso da Rotary Internatio-nal (Distretti 2050, 2040, 2041) ha due principali finalità: I) promuovere una campagna informativa rivolta alla popolazione della Regione Lombardia sui sintomi, le cause, i fattori di rischio, le conseguenze, le terapie dell’ictus in fase sia acuta che post-acuta, allo scopo di facilitarne il soccorso in tempi rapidi, consentirne il trattamento in fase acuta e programmarne le terapie riabilitative in quella post-acuta; II) rilevare i dati di efficacia della campagna (numerosità dei pazienti giunti al PS attraverso il 118, delle trombolisi effettua-te, delle modifiche di mortalità e disabilità residua), a distanza di 6 e 12 mesi, attraverso l’elaborazione dei dati del Registro Ictus Lombardia e riguardanti, le 42 Stroke Unit attualmente censite nel territorio lombardo. In particolare il dr. Tommaso Bruni e il dr. Rolando Paladini, responsabili per il Rotary dell’iniziativa, assieme al presidente dr. Angelo Casuccio, hanno segui-to un percorso utile a tale scopo, promuovendo un un modello di comporta-mento che si ritiene particolarmente efficace.Ad ottobre scorso dal prof. E. Marinaro - ordinario dell’Università di Napoli -, è stata tenuta al Bibiena, una lunga conferenza sul modello alimentare oppor-tuno; molto si è riflettuto sulla “dieta mediterranea”. Ad inizio aprile si è svolta la “camminata della salute” con un percorso cittadino ed intorno ai laghi, che ha visto la partecipazione calorosa e convinta, di circa 120 persone, solo in parte del club. Infine, il 25 e 26 aprile, grazie alla sensibilità del comune di Mantova, in un camper particolarmente attrezzato e sito in p.zza Broletto, l’ingresso di 140 persone circa, per uno screening specifico. Il percorso è con-sistito da indagine anamnestica, valutazione clinica ed esame strumentale dei vasi del collo, afferenti all’encefalo con ecocolordoppler.Crediamo che il risultato sia conforme all’impegno profuso, nel senso di aver fatto conoscere come la prevenzione sia la maniera efficace per vincere una malattia, ed in particolare l’ictus, capace di produrre condizioni di vita con evidenti disabilità.(Mantova 16 luglio 2015)

nel decennio 2000/2010 in Lombardia sono stati identificati oltre 500.000 cit-tadini ospedalizzati per ictus o per dia-gnosi correlate

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VITA DEL DISTRETTO

IL DISTRETTO 2050 È...SOCIAL

La moderna comunicazione non può prescindere dall’utilizzo dei social network. Su queste piatta-forme il Distretto 2050 ha attivato dal 1 luglio un Piano Editoriale completo che integra una serie di contenuti internazionali, nazio-nali e distrettuali.

L’obiettivo dell’utilizzo di facebook è di raccontare il Distretto Rotary 2050. Lo stile sarà semplice ed il linguaggio colloquiale. Se già utilizzate facebook, a livello personale o di club, potete aggiungere alla pubblicazione dei vostri contenuti con rilevanza rotariana l’hashtag, o cancelletto, #Rotary2050. In questo modo il contenuto, sia esso fotografia, testo o video, potrà essere facil-mente individuato nella ret ed i contenuti più interessanti saranno ripubblicati sui canali del Distretto.

facebook.com/rotary2050

Sull’account di twitter pubblicheremo notizie brevi, oppure retweet dai ca-nali twitter degli altri club per offrire loro maggiore visibilità.

twitter.com/rotary2050

Sul canale you tube verranno caricati i video (max 2.30 minuti) autoprodotti dai soci con videocamere, tablet e smartphone in occasione di service e progetti. Una volta caricati i video cerranno condivisi anche su tutti gli altri canali social così da creare un circolo virtuoso e dare visibilità ai contenuti

youtube.com/rotary2050

Instagram sarà una raccolta di immagini per raccontare visivamente i mo-menti più importanti del Distretto e dell’operato dei club. Se un rotariano pubblica su propri account Instagram uno scatto con l’hashtag #Rotary2050 verrà visionato e se valido replicato sull’account del Distretto.

instagram.com/rotary2050

Referente distrettualeper i social network:Lodovico Minelli SarteriRC Brescia Franciacorta Oglio([email protected])

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www.rotary.org

APP “TROVA CLUB” DEL ROTARYAdesso puoi trovare le informazioni che cerchi, dovunque tu sia, grazie alle app del Rotary per smartphone o tablet. App "Trova Club" del RotaryTrova un Rotary club durante i tuoi viaggi con l'app gratuita “Trova club”. La ricerca può essere eseguita facilmente immettendo una parola chia-ve, oppure il Paese, la provincia, il Distretto. Oppure puoi selezionare sem-plicemente l'opzione “vicino a me” per trovare date e orario delle riunioni entro un determinato raggio dalla località in cui ti trovi.Alcune caratteristiche chiave:•Visualizzazione della sede del club sulla mappa •Ricerca del club per parola chiave •Ricerca del club entro un raggio compreso tra 1 e 160 km •Memorizzazione dei risultati della ricerca •Possibilità di aggiungere un club all'elenco di contatti telefonici •Visualizzazione delle informazioni di contatto dei dirigenti di clubAggiornamento dati del clubVuoi che il tuo club possa essere localizzato facilmente? Chiedi a un diri-gente del tuo club di aggiornare i dati on line oppure inviando un'email con l'indirizzo completo del club a [email protected] della app "Trova club"•Apple App Store per iPhone e iPad•Google Play per Android•App Windows + Giochi per telefono

VITA DEL DISTRETTO

IL SITO INTERNET DEL DISTRETTO... UNA GRANDE RISORSA... DA AGGIORNARE CON CONTINUITÀ

Il sito internet rappresenta una miniera di informazioni sulla vita del Distretto. Nelle sezioni “Club” e “Progetti” si trovano l’elenco aggiornato delle attività pro-grammate e il resoconto dei pro-getti realizzati nel corso dell’anno rotariano.

Referente distrettualeper il sito internet:Mauro MosconiRC Soresina([email protected])

www.rotary2050.net

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66 Rotary 2050Magazine

È stata una serata all’insegna dell’”orgoglio bresciano” o, per essere ancora più circoscritti, all’insegna dell’orgoglio camuno. La conviviale tenutasi al RC Lovere Iseo Breno ha voluto dare spazio alla testimonianza diretta di alcuni dei protagonisti che in questi mesi sono stati impegnati nella realizzazione del grande “Albero della vita”, diventuto uno dei simboli più significativi di Expo 2015. Il presidente Rober-to Forcella ha voluto che fossero presenti i soci Paolo Fran-ceschetti (coordinatore del Consorzio Orgoglio Brescia), Giovanni Spatti (progettista della struttura e costruttore), Giovanni Tosi, oltre a Flavio Albertani del R.C. Ascoli Pice-no figlio del nostro socio Battista entrambi appartenenti al gruppo dei costruttori dell’opera. Tutti hanno avuto, tramite le loro aziende, un ruolo determinante nella realizzazione dell’importante struttura metallico-lignea che nei mesi scorsi è stata posata sotto gli occhi stupiti di esperti e ope-ratori di mezzo mondo che hanno seguito le ultime fasi di allestimento della grande esposizione milanese che resterà aperta per sei mesi. I dettagli raccontati dai protagonisti della singolare creazione artistico-architettonica sono stati seguiti con vivo interesse dai molti presenti. Si può davvero dire che in questo caso sono state la curiosità e la voglia di sapere e di conoscere a favorire una presenza così nutrita, come da tempo non si vedeva alle nostre conviviali. Con-corde la sottolineatura circa la collaborazione e la sinergia che si sono create fin dall’inizio tra le diverse imprese chia-mate ad operare. E tutto ciò, nonostante le tante resistenze incontrate, gli ostacoli frapposti tra l’idea e la sua concreta realizzazione, le incomprensioni dei tanti che hanno fatica-to a cogliere la portata e il valore di un’opera che oggi è oggetto di generale ammirazione. Anche in questo caso, è stato detto, Brescia ha dimostrato di essere in grado di

VITA DEL DISTRETTO

L’ALBERO DELLA VITAOrgoglio bresciano

Nel punto centrale dell’Esposizio-ne Universale inaugurata a Milano il 1 maggio spicca un manufatto fortemente voluto dal mondo im-prenditoriale bresciano...in buo-na parte rotariano

Fatiche e soddisfazioni sono state rac-contate in una conviviale tenutasi al RC Lovere Iseo Breno

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VITA DEL DISTRETTO

fare cose grandi. E in tutto ciò la Vallecamonica non è da meno, fatte le debite proporzioni. L’albero innalzato nei mesi scorsi è frutto di aggiustamenti e modifiche che si

sono succedute strada facendo. Difficile, all’inizio, fare entrare in gioco le strutture di legno lamellare: si sarebbe preferito puntare tutto sull’acciaio. Alla

fine il compromesso si è tradotto in armonia archi-tettonica che sarebbe difficile negare. Le stesse dimensioni dell’opera (35 metri di altezza del “tronco” e 45 metri di diametro della “chioma”) sono un biglietto da visita di tutto riguardo, di cui le 19 imprese del consorzio possono andare legitti-mamente orgogliose. Si tenga conto che il masto-dontico eppur snello “albero della vita” (che alla fine è costato più di 3 milioni di euro) potrà essere visto da oltre venti milioni di visitatori di Expo e che la struttura resterà in piedi anche dopo la con-clusione dell’evento. Brescia e i suoi imprenditori associati hanno riscosso l’applauso dell’architetto Marco Balich che in qualità di direttore artistico del Padiglione Italia ha pensato a questo albero come a un vero simbolo dell’Esposizione, un po’ come è stato dal 1889 in poi per la parigina Torre Eiffel, anche se sui paragoni e i confronti troppo scontati i nostri soci imprenditori hanno voluto gettare acqua con molta modestia e senso della misura. Resta il fatto che la serata del nostro Club ha alimentato l’interesse (e certo anche l’orgo-glio) dei presenti. Insomma, tutti sono tornati a casa con l’idea che Brescia e la Vallecamonica - Sebino non sono periferie dell’Impero, seconde a nessuno quando in gioco ci sono intraprendenza e voglia di fare.Gian Mario Martinazzoli

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GOOD NEWS AGENCY

L’AGENZIADELLE BUONE NOTIZIEa cura di Sergio Tripi

Good News Agency - l’agenzia delle buone notizie - riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo del vo-lontariato, delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non-governative e delle istituzioni impegnate nel miglioramento della qualità della vita, notizie che non si “bruciano” nell’arco di un giorno. È distribuita gratuitamente per via tele-matica a 10.000 media e giornalisti di redazione in 54 paesi, a 3.000 ONG e a 1.500 scuole superiori e università.È un servizio di volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mondiale, ente morale educativo associato al Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. Sostiene il Movimento Globa-le per la Cultura di Pace. Nel rapporto conclusivo sul progetto del Decennio per una Cultura di Pace (2001-2010) consegnato al Segretario-Generale ONU per la presentazione all'Assemblea Generale), Good News Agency è inclusa tra le tre ONG che svolgono un ruolo importante nel campo della informazione per la promozione di una cultura di pace tramite Internet.*

Nonostantetutto,

una culturadi pace

sta emergendoin tutti i campi

dello sforzo umano

FAR CESSARE UN’EPIDEMIA: L’IM-PORTANZA DI UNA FORTE SORVE-GLIANZA

In giugno una squadra di valutazione della risposta all’epidemia nel Corno d’Africa ha dichiarato che la trasmissione del poliovirus è stata interrotta in Etiopia e in Kenya. La sede di un’epidemia di poliomielite che due anni fa ha portato alla paralisi di 223 bambini in Etiopia, Kenya e Somalia e il Corno d’Africa ha visto una risposta all’epidemia che ha incrementato l’immunità della popolazione, ha rafforzato l’impegno della comunità e ha esteso i sistemi di sorveglianza. La valutazione ha cercato di determinare se sia stata fermata o meno la trasmissione della poliomielite, per delineare il lavoro che deve essere ancora fatto per rag-giungere e mantenere la condizione di libertà dalla poliomielite e fornire raccomandazioni per rafforzare la sorveglianza della paralisi flac-cida acuta (AFP) attraverso la regione.www.polioeradication.org

FERMATA LA TRASMISSIONE DELLA POLIOMIELITE IN GUINEA EQUATO-RIALE

Otto bambini sono stati colpiti dalla poliomie-lite in Guinea Equatoriale tra gennaio e maggio 2014. Lo scorso giugno, ha avuto luogo una va-lutazione finale sulla risposta a questa epidemia. Dalla valutazione è emerso che la soluzione trovata per contrastare il focolaio è riuscita a interrompere la trasmissione del poliovirus. L'impegno da parte del più alto livello del go-verno è stato essenziale per questo successo, compreso il coinvolgimento del Presidente e la pronta risposta ministeriale. La valutazione ha raccolto informazioni da parte del Ministero della Salute, da partner dell'iniziativa Global Polio Eradication quali OMS e UNICEF, e da parte di funzionari di monitoraggio e vaccina-zione, operatori sanitari, guaritori tradizionali; e ha eseguito ispezioni sul campo per osservare direttamente le strutture sanitarie, celle frigori-fere, comunità e i punti di vaccinazione di fron-tiera, consentendo così una revisione completa della risposta all'epidemia.www.polioeradication.org

IL ROTARY STANZIA 40,3 MILIONI DI DOLLARI PER FAR SCOMPARIRE LA POLIOMIELITE IN TUTTO IL MONDO

La prolungata lotta per estirpare la poliomielite riceverà una spinta addizionale di 40,3 milioni di dollari dal Rotary a sostegno di attività di immunizzazione e ricerca da portare a termine nell’ambito della Iniziativa Globale di Eradica-zione della Poliomielite. I fondi saranno utilizza-ti dall’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS) e dall’UNICEF per immunizzazione contro la poliomielite, attività di sorveglianza e ricerca in dieci paesi, come pure per fornire assistenza tecnica ad ulteriori paesi in Africa. L’impegno al finanziamento giunge in un momento critico dal momento che la Nigeria – l’ultimo paese endemico per la polio in Africa – si avvicina ad un anno dal suo ultimo caso di poliomielite, che si verificò nello stato del Kano il 24 luglio 2014. Gli unici altri due paesi endemici per la polio, il Pakistan e l’Afghanistan, continuano a sperimentare ostacoli nelle campagne di era-dicazione della poliomielite che comprendono l’inaccessibilità ai bambini e la sicurezza. L’anno scorso, il Pakistan ha visto un’epidemia che è risultata in più di 300 casi, il più alto numero nel paese in più di un decennio. Come risultato, il Pakistan ha totalizzato quasi il 90% dei casi mondiali. Vi sono stati tuttavia miglioramenti nel 2015. I nuovi casi sono scesi a circa il 70% nello stesso periodo nel 2014. Il progresso con-tro la poliomielite, sebbene significativo, rimane fragile. I finanziamenti del Rotary sosterranno gli sforzi di immunizzazione con 9,9 milioni di dollari in Nigeria, 12,2 milioni di dollari in Paki-stan e 2,3 milioni di dollari in Afghanistan.www.endpolio.org

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GOOD NEWS AGENCY

LA DIAGNOSI PRECOCE DEL CAN-CRO SALVA VITE IN SRI LANKA

Ogni anno in Sri Lanka vengono diagnosticati più di 20.000 nuovi casi di cancro e molti di questi si rivelano fatali. Il Rotary Club di Colombo, nello Sri Lanka, dieci anni fa, si era prefissato di salvare alcune di queste vite isti-tuendo un Centro di Prevenzione e Diagnosi Precoce del Cancro. In collaborazione con il Programma Nazionale di Controllo del Cancro e con il Ministero della Sanità, nel centro medi-co di Colombo sono stati visitati più di 35.000 pazienti, la maggior parte dei quali a basso reddito, e sono stati diagnosticati più di 7.500 casi di anomalie che avevano bisogno di ulte-riore attenzione. Il Rotary Club di Birmingham, Alabama, USA, ha donato un mammografo e un ecografo al centro di screening per il cancro al seno.www.rotary.org

Good News Agency è pubblicata mensilmente (tranne agosto) con traduzioni a sua cura. Tutti i numeri precedenti sono disponibili al sito www.goodnewsagency.org. Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 265-2000 del 20.6.2000.Direttore responsabile ed editoriale: Sergio Tripi ([email protected]) - Ricerche editoriali a cura di Fabio Gatti ([email protected]), Elisa Minelli, Isabella Strippoli. Traduttori: Silvia Ansaloni, Eleonora Ferrante, Chiara Gessi, Giuliano Giannone, Pamela Mariotti, Ilaria Minetti, Paolo Pagin, Martina Parovel, Manuela Sassi, Isabella Strippoli, Simona Valesi. Webmaster e copertura media e ONG: Simone Frassanito ([email protected]) Good News Agency è distribuita gratuitamente per via telematica a 10.000 media e giornalisti redazionali della stampa quotidiana e periodica, della radio e della televisione in 54 paesi, a 3.000 ONG e 1.500 scuole superiori e università e ad oltre 27.000 Rotariani nel mondo. È un servizio di puro volontariato dell’Associazione Culturale dei Triangoli e della Buona Volontà Mon-diale, fondata nel 1979, ente morale con D.M. 24-5-1999 pubblicato sulla G.U. n. 135 dell’11-6-1999. L’As-sociazione opera per lo sviluppo delle coscienze e promuove una cultura della pace nella prospettiva del ‘villaggio globale’ basato sull’unità nella diversità e sulla condivisione. L’Associazione ha sede in Roma, via Antagora 10. È iscritta al R.O.C., al Registro della Regione Lazio delle associazioni di promozione sociale, alla World Association of Non Governmental Organizations (WAN-GO) e alla Union of International Associations (UIA).

IL PIANO CINESE PER IL CLIMA MAN-DA SEGNALI POSITIVI IN VISTA DI UN ACCORDO GLOBALE

Il nuovo piano della Cina per il clima conferma che entro il 2030 il paese raggiungerà l'apice delle emissioni di gas serra; si tratta di un forte messaggio che viene mandato agli altri paesi perché facciano di più per il clima in vista dei negoziati che si terranno quest'anno in merito agli accordi sulle nuove condizioni climatiche globali. La Cina è il più grande produttore di emissione di gas serra ma le sue storiche e cumulative emissioni sono ancora ben lontane da quelle di Europa e Stati Uniti. Samanta Smith, a capo del WWF’s Global Climate and Energy Initiative (Iniziativa globale per clima ed energia del WWF), afferma che la Cina, in quanto paese in via di sviluppo, si è fatta carico di contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di carbonio. “La Cina è il primo dei paesi in via di sviluppo che emettono una grande quantità di gas serra a fissare un picco massimo. Facen-do così la Cina si è impegnata per la sicurezza del clima e per raggiungere una transizione energetica nel proprio territorio”. Inoltre. “È importante sottolineare l'importanza del-l'impegno preso dalla Cina perché, in quanto paese in via di sviluppo, questo va oltre le sue responsabilità. Però speriamo che il Paese con-tinui comunque a cercare modi per ridurre le sue emissioni andando così a guidare i mercati mondiali delle energie rinnovabili e del rispar-mio energetico”. La Cina si è inoltre impegnata ad aumentare del 20% la propria quota di ener-gia a bassa emissione di CO2 entro il 2030.www.panda.org

GRENADA RICOSTRUISCE LA BAR-RIERA CORALLINA

Lo stato di Grenada nei Caraibi orientali sta seguendo l'esempio del Belize e della Giamai-ca, suoi vicini, e sta prendendo provvedimenti per ricostituire la barriera corallina che funge da prima difesa contro le tempeste marine. La barriera corallina gioca anche un ruolo estremamente importante per l'economia dei Caraibi - dal turismo alla produzione di risorse alimentari e la loro sicurezza – ma è stata seriamente danneggiata dall'innalzamento delle temperature marine e dall'inquinamento. Nel suo quinto rapporto in merito agli effetti e agli adattamenti del cambiamento climatico, il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) afferma che i danni alla bar-riera corallina hanno conseguenze devastanti per molti dei servizi fondamentali della zona. Nella barriera corallina viene pescato il 10-12% di pesce dei paesi tropicali e il 20-25% di tutto il pesce pescato dai paesi in via di sviluppo.www.ipsnews.net

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70 Rotary 2050Magazine

CALENDARIO ROTARIANO 2015/16

1 - Inizio nuovo annod’incarico

dei dirigenti Rotary

Mese effettivoed espansione

Mese alfabetizzazioneed educazione di base

Mese sviluppoeconomico

e comunitario

Mese dellaFondazione Rotary

Mese prevenzionee cura delle malattie

Mese azione professionale17-23 - Ass internazion

San Diego, California

Mese acquae strutture

igienico-sanitarie

Mese salute maternae infantile

11-15 Consiglio legislazioneChicago, Illinois

Mese azione dei giovani28 maggio-10 giugno

Congresso RISeul, Corea

MeseCircoli Rotary

LUG

LIO

AG

OST

OSE

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EMB

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NO

VEM

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ICEM

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ENN

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FEB

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AIO

MA

RZ

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ILE

MA

GG

IOG

IUG

NO

Mese pacee prevenzione/risoluzione

dei conflitti

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