Rossoblu 2003 News

Grazia Massarenti

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ROSSOBLU2003Periodico di palio, attualità,storia e cultura edito a curadell’Associazione ricreativo-culturale Rione Madonnadelle Stuoie

Anno XIII – Distribuzione gratuitaNumero Unico Pubbl. inf. al 70%

Sede legale, amm. e segreteria: Piazzale Gubbio, 3148022 Lugo (Ra)Tel /fax 0545.31442C.f. 91005310395 - P.i. 01305550392e-mail:rossoblu@rionemadonnadellestuoie.itwww.rionemadonnadellestuoie.it

Direttore responsabile:Annalisa Andruccioli

Capo Redazione:Annalisa Andruccioli

Coordinamento editoriale:Andrea Staffa, Nicoletta Ferri

Pubblicità:Stefano Staffa

Hanno collaboratoin redazione: Renzo Marzari, Nicoletta Ferri,Marco Baldrati, Fabio Savioli,Gian Luca Trioschi, Elda Capucci,Matteo Crivellaro, Grazia Massarenti,Marica Savioli, Massimiliano Costa,Ottavia Caravita, Barbara Fabbri,Andrea Staffa,Annalisa Andruccioli,Stefano Staffa, Katia Barlotti,Manuele Barlotti,Andrea DallaMalva, Franco Guerra, Giorgio D’Elia,Alice Rossi, Giuseppe Dalla Malva.

Foto:Archivio Storico Rione Madonnadelle Stuoie per gentile concessionedi:Adriano Bezzi, Pimpi,Attilio Ferri,Elena Martoni, Gabriele Mantovani,Gigi Ghia, Paolo Maccolini,AndreinaGallamini, Fabio Cenni, FrancoGuerra, Giancarlo Farneti,AndreaStaffa,Anna Rosa Turchetti,Annalisa Andruccioli.

Grafica: Graphic Line - Faenza.Stampa: Tip. Romagna - Faenza.

Ringraziamo gli sponsor che, con il loroprezioso contributo, rendono possibileogni anno questa pubblicazione.Si assicura che tutti i dati e gli indirizzicustoditi negli archivi del RioneMadonna delle Stuoie saranno trattaticon la massima riservatezza, come dalegge n. 675/96.

2www.rionemadonnadellestuoie.it

Rione Madonna delle Stuoie

Via De’ Brozzi, 69 - LUGO (RA) - Tel. 0545.31163

GGuardo l’orizzonte e sono già lontanaai piedi di quel “monte”che è la storia umana.

Fra eroici combattenti e damigelle riverentiriviviamo il dì che fue che non tornerà mai più.

Qui c’è un mercato di bravi artigianidotati di spirito e di magiche mani,sono il progresso e la modernitàfonte di vita delle antiche città.

La musica poi non potrò mai scordareTamburini e Chiarine ho veduto suonare:marciavano spediti fra grida d’euforialasciando dietro sé un’intensa melodia!

La folla è rapita da un groviglio di colori.In alto! Le bandiere! Sono gli Sbandieratori!Rosso, bianco e blu: questa è la poesia,eterno e forte orgoglio della nostra compagnia.

Allora… miei dolci e aitanti menestrellidai versi mistici, allegri e snellinarrate al mondo, del rione, le avventurequelle passate, le presenti e le future.

Per il momento però è importante ricordareche siamo forti e ce la possiamo fare!Si sa, ci vuole impegno e tanta convinzioneper l’onore del nostro grande “gonfalone”.

Un “urrà” in coro per i nostri tiratoriche sono e saranno sempre i migliori.Allora… tutti uniti per una nuova vittoria!Tutti insieme per una domenica di gloria!

Un tuffo nel mare(rosso e) blu

della storia



no degli impegni più importanti del nostrorione è quello di portare avanti un proget-to specifico consigliato dall’Amministrazio-ne Comunale e volto a sviluppare ulterior-mente il Palio, rispondendo a fattori quali le

tradizioni e/o i criteri omogeneizzanti della città.Nello scenario attuale dei Rioni, il piano di cambiamento èstato accettato quale opportunità per incrementare l’aggre-gazione. Lo scopo principale è fare in modo che i soci, le fa-miglie e tutte le forze attive della città possano trovarsisempre più vicini e solidali al rione di appartenenza, che avràcosì un ritorno in termini di fedeltà da parte dei propri so-stenitori.Quale Presidente del Rione Madonna delle Stuoie, mi augu-ro che, a dispetto delle contestazioni che tuttora ci vedo-no coinvolti, tutto si possa appianare, garantendo a cia-scun Rione la sopravvivenza futura. Allo stesso modo,spero che anche gli operatori e i responsabili di spe-cialità applichino sui singoli le stesse finalità, per rea-lizzare insieme questo progetto positivo.A giugno di quest’anno scadrà la mia QUARTA legisla-tura. Dei 12 anni passati alla guida del Rione Stuoie, miè facile ricordare i tanti momenti trascorsi insieme, daipiù ai meno belli: ho assistito di persona ad un notevolesviluppo del lavoro di gruppo, sia a livello ricreativo che cul-turale che agonistico, e ad un’affermazione, in ambito nazio-nale e non, delle nostre doti di serietà e correttezza, pernon parlare delle varie volte in cui, in ga-ra, ci siamo qualificati meritan-do pure la vittoria.Non occorre che stia qui a ri-cordare ad uno ad uno tuttii validi collaboratori, nostroorgoglio e vanto, che si so-no impegnati sempre di piùnei diversi contesti. Certoè che ciascuno di loro - daimembri del Consiglio Di-rettivo a tutti gli atleti im-pegnati nelle gare, daglianziani ai giovani, dai vete-rani ai nuovi acquisti, daquelli che c’erano a quelliche ancora ci sono, dai so-

ci a tutti i sostenitori, da quelli che, ahimè, non ci sono più,a quelli che nasceranno -… quello che è certo, dicevo, è chea ciascuno di loro va il nostro più profondo ringraziamento.Nel Rione ho trovato degli amici veri, con cui condivideremomenti di aggregazione e divertimento e, a volte, purtrop-po, anche di tristezza. Il Rione è la nostra grande famiglia enon ci stancheremo mai di ripetere che è aperta a tutti voi.Chiunque avesse tempo libero (da offrire o impiegare) eproposte da suggerire allo scopo di farci migliorare, saràsempre il benvenuto tra di noi.

BENVENUTI NELLA NOSTRA FAMIGLIA!Renzo Marzari

U

Sede: Piazza Baracca, 24 - LUGO (Ravenna)Tel. 0545.39811 - Fax 0545.39900

ALLA SOGLIA DELLE ELEZIONI7 DOMANDE AL CONSIGLIO DIRETTIVO USCENTE

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Quali obiettivi vi eravate prefis-sati tre anni fa e quali sono sta-ti raggiunti?Obiettivi scritti non ce n’erano. Ilbuon senso ci ha portato a strut-turare il rione in maniera migliore:sono state create cariche e figurespecifiche per poter meglio segui-re ogni aspetto della nostra con-trada.Come sapete, all’interno del-la nostra associazione esistonomolte realtà che operano 12 mesiall’anno e che comportano costan-za, responsabilità e impegno. Darsiuna struttura operativa snella per-mette di essere più efficienti. Inparticolare, è stata istituita una se-greteria con telefono, fax, sito In-ternet; sono stati realizzati vari ar-chivi, da quello fotografico a quelloaudiovisivo; si sta ampliando unapiccola biblioteca; ci si occupa dipubblicazioni periodiche come ilgiornalino Rossoblu o il libretto sulcorteo storico; si sono potenziatele ricerche storiche e la conse-guente realizzazione di costumi earmi; il Mercato di Porta Nuova,nato con 8 bancarelle, ne conta og-gi una ventina; sono state pensatenuove iniziative e momenti di ag-gregazione per i soci, come i pran-zi e le cene propiziatorie, la tom-bolata di Natale, le conferenze ,ecc.Quali errori pensate di aver fat-to?Errare è umano. Soprattutto quan-do chi deve lavorare per il rione lofa nel proprio tempo libero. Oltre-tutto questo tempo libero, in certiperiodi dell’anno, può non esserci.Sarebbe bello potersi dotare di al-meno un addetto fisso di segrete-ria, che possa sopperire all’impe-gno costante richiesto dalla routi-ne di ogni giorno. Inoltre, ci rendia-mo conto che avere un migliorerapporto con il quartiere compor-ta sforzi ancora maggiori che, almomento, tra Palii e uscite, non ri-usciamo ad affrontare come vor-remmo e con lo spirito che ci con-traddistingue.

Quali sono stati i momenti peg-giori e quali invece le soddisfa-zioni più grandi?Tra i momenti peggiori ci sono, co-me capita in tutte le famiglie unite,i dolori per la scomparsa delle per-sone più care, che lasciano un vuo-to difficilmente colmabile dentrodi noi e all’interno dell’associazio-ne. A livello operativo, critici sonostati soprattutto i mesi in cui laContesa Estense è stata vacillantee non si vedevano soluzioni nelbreve periodo, anche perché, in talcaso, sarebbe stata compromessatutta una serie di amicizie che ruo-tano attorno al Palio e all’esistenzastessa dei Rioni. Le soddisfazionipiù grandi, invece, le riceviamo ognigiorno dai nostri soci e sostenitorie dagli sponsor, che ci aiutano mo-ralmente ed economicamente.Non possiamo certo tralasciare,inoltre, i bei momenti che i nostriatleti ci hanno regalato con le lorovittorie, in particolare i tiratori cheda quattro anni stanno vincendocostantemente il Palio della Cave-ja. Infine, immense gratificazioni civengono dagli organizzatori dellemanifestazioni a cui partecipiamoin giro per l’Italia che, oltre a sti-marci e complimentarsi con noiper la nostra professionalità, ci ri-contattano e promuovono la no-stra immagine spontaneamente. Èun immenso piacere sapere che incittà distanti anche mille chilometridicono di avere trovato a Lugo “al-meno” 50 amici, tutti del RioneStuoie.Quali sono i problemi più ricor-renti che si dibattono in riunio-ne?Durante le riunioni del ConsiglioDirettivo, che si tengono una voltaal mese circa, si discute un ordinedel giorno stabilito nei giorni pre-cedenti e che, di solito, contieneargomenti legati ai soci, alle attivitàintraprese, ai problemi organizzati-vi o di bilancio di ogni singola ini-ziativa nostra o proposta.Com’è cambiato il rapporto tra

il nostro rione, gli altri rioni,l’Ente Palio e l’AmministrazioneComunale?Negli ultimi anni il clima che si è in-staurato all’interno dell’Ente Palioe le innovazioni apportate allaContesa Estense hanno favorito ilnascere di buoni rapporti tra i so-ci e gli atleti dei rioni più attivi al-l’interno dell’Ente Palio. È unanimeil giudizio positivo sulle iniziativecollaterali alla Contesa Estense,che hanno permesso di mettere daparte le rivalità a vantaggio dellacollaborazione e dell’amicizia.L’Amministrazione Comunale con-tinua a sostenerci con piccoli con-tributi e ci incita ad andare avanti.Ringraziamo quindi assessori, diri-genti e dipendenti per quanto han-no fatto e per quanto speriamofacciano sempre di più nei prossimianni per noi e per il successo dellapiù grande manifestazione cittadi-na. In particolare, ci auguriamo chesempre più spesso si creda in que-sto tipo di evento sportivo-cultu-rale e in tutto ciò che gli ruota at-torno, promuovendolo e dandoglisempre più mezzi per crescere.Per quanto riguarda l’Ente Palio, cirammarica il fatto di non potercompetere, momentaneamente, alivello cittadino, a 4 Rioni, bensì a 3,anche se si sta già studiando il mo-do di non perdere il fascino di al-cune competizioni.Com’è il rapporto tra il Consi-glio Direttivo e i soci?I soci devono pretendere, collabo-rare e partecipare alle iniziativecon curiosità. Il Consiglio Direttivovuole essere sempre di più sprona-to, al fine di soddisfare l’interessegenerale. Indubbiamente, il fattoche il numero dei soci sia arrivatoa quota 188 (il miglior risultato ne-gli ultimi dieci anni) indica che for-se si sta andando nella giusta dire-zione. Quest’anno, avendo avverti-to dai soci l’esigenza di avere mo-menti ricreativo-culturali non ne-cessariamente legati al Palio, abbia-mo organizzato conferenze tema-

tiche che hanno ottenuto un buonriscontro di pubblico. Feste e cenesaldano vecchie amicizie e aiutanonuovi soci a integrarsi nella nostracomunità.Che cosa consigliereste a quelliche formeranno il nuovo consi-glio?Consigliamo di perseguire le lineegenerali intraprese fino a questomomento e di favorire il dialogocon i soci, attraverso dibattiti, in-contri e momenti di svago, in mo-do da coinvolgerli sempre di più eascoltarne le esigenze.Tra le inizia-tive che possono essere attuate,pensiamo che la formazione disbandieratori e musici under 15 siaessenziale per garantire un ricam-bio generazionale e la continuitàdelle nostre tradizioni. Suggeriamoanche di avere un occhio di riguar-do per le donne e i bambini che re-stano sempre un po’ nell’ombra,perché non coinvolti direttamentenelle competizioni. Potrebbero es-sere attuati laboratori, conferenzee corsi sui temi più svariati, che ne-cessitano però di locali idonei espaziosi.Il Rione quindi si configura comeun’associazione che può coinvol-gere le persone dai 5 ai 90 anni,con le curiosità più varie, che conspirito di volontariato condividonoi valori dell’amicizia e del rispettoreciproco. Le competizioni del Pa-lio non devono essere viste solocome una sfida puramente agoni-stica, ma come una vera e propriapalestra di vita: allenarsi per mesi,arrivare in piazza e giocarsi tuttoin un colpo solo, in modo leale econ spirito di squadra, permette dimaturare e migliorare sempre dipiù le proprie prestazioni, superan-do ostacoli e dandosi traguardisempre più alti. Dall’altra parte, ilMercato di Porta Nuova può esse-re un modo piacevole per arricchi-re il proprio bagaglio culturale sualcune epoche storiche, nonché unmezzo per conoscere altre realtàgeografiche ed umane.

ALLA SOGLIA DELLE ELEZIONI7 DOMANDE AL CONSIGLIO DIRETTIVO USCENTE

RossoBlu 2003


Martedì 13 MAGGIO 2003Ore 21.00: Conferenza Storica in collaborazione con l’Università

degli Adulti nell’Aula Magna Liceo Classico - Relatore:Prof. Foschini Stefano, docente di Storia del mobile ita-liano, terrà una relazione sul tema: MOBILI E ARREDINELLE CORTI E CASTELLI DEL MEDIOEVO E RI-NASCIMENTO.

Mercoledì 14 MAGGIO 2003 Ore 16.00: Laboratorio delle infiorate con coinvolgimento dei

bambini della città.Ore 19.00: Apertura Antica Hostaria di Spancione in Piazza Maz-

zini.Ore 20.30: Piazza Mazzini: premiazione delle infiorate pomeridia-

ne.Galleria Banca di Romagna – Concerto del corso mu-sicale Scuola Media S. Gherardi.Spettacoli di animazione per bambini con burattini, ca-stello gonfiabile, magie, truccabimbi.

Giovedì 15 MAGGIO 2003 SANT’ILARO – Patrono della città di LugoOre 16.30: Galleria Banca di Romagna : Concerto della Banda di

Galeata.Ore 18.00: Chiesa del Carmine: celebrazione della S. Messa con la

partecipazione di rappresentanti dei Rioni che accom-pagneranno la successiva processione.

Ore 19.00: Apertura Antica Hostaria di Spancione in Piazza Maz-zini.

Ore 21.00: Piazza Martiri: Sfilata storica e serata di Borso D’Estecon accoglienza ed onori al Duca Borso d’Este, Giura-

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mento dei Rioni e proclamazione della Soave Creatura.Ore 21.15: Chiesa del Carmine - Concerto di musica antica.Ore 22.45: Piazza Martiri: Grande spettacolo di fuochi d’artificio

piromusicali a cura della Pirotecnica Fiorini e Bottazzi.In caso di maltempo, lo spettacolo verrà svolto sabato17 maggio alle ore 23,00.

Venerdi 16 MAGGIO 2003 Ore 19.00: Apertura Antica Hostaria di Spancione in Piazza Maz-

zini.Ore 21.00: Piazzale del Pavaglione: giuramento degli alfieri Sban-

dieratori e inizio XXVI Palio degli Sbandieratori con lespecialità singolo, coppia, piccola squadra.

Ore 22.45: Premiazione dei vincitori delle singole specialità.

Sabato 17 MAGGIO 2003 Ore 19.00: Apertura Antica Hostaria di Spancione in Piazza Maz-

zini.Ore 21.00: Piazzale del Pavaglione - giuramento Musici dei Rioni

e XXIV Palio dei Musici. Conclusione XXVI Palio degliSbandieratori con la specialità della grande squadra.

Ore 22.45: Premiazione dei vincitori e assegnazione dei Palii Mu-sici e Sbandieratori.

Domenica 18 MAGGIO 2003 Ore 16.00: Piazzale del Pavaglione e Centro storico: sfilata dei

Cortei Rionali.A seguire XXXIV Palio della Caveja (che si disputeràanche in caso di maltempo).Al termine proclamazione del Rione primo classificatoe consegna del drappo della Contesa Estense, operaunica del pittore lughese Maestro Nerio Liverani, cherimarrà definitivamente al Rione vincitore delle gareche formano la Contesa Estense.

Ore 18.30: Apertura Antica Hostaria di Spancione in Piazza Maz-zini con cena finale dei Rioni.

99GIORNI D GIORNI D



La manifestazione si è aper-ta sabato 11 con la primaparte del tradizionale Paliodegli Sbandieratori, conclu-sosi poi domenica sera conle dispute delle GrandiSquadre e del Palio dei Mu-sici. Esibizioni che in PiazzaMartiri hanno attirato unvasto pubblico, sempre piùconquistato dal volteggiaredelle bandiere e dai suoniarmoniosi e possenti dichiarine e tamburi, nonchédalla sempre maggiore pre-parazione degli atleti di tuttii Rioni cittadini.Le serate nel corso dellasettimana sono state invecepalcoscenico sia per iniziati-ve culturali che di svago edivertimento: dalle confe-renze storiche agli spettaco-li di animazione; dai giochi diprestigio alle scenette con iburattini, per la felicità dei

più piccoli; dall’infiorata perle strade del paese, che havisto protagonisti proprioloro, ai concerti.La serata del 15 maggio, in-teramente dedicata aglionori del Patrono di Lugo,ha visto esibirsi presso laChiesa del Carmine il famo-so Coro Rinascimentale “Si-stro” e si è conclusa poi inpiazza con un magnificospettacolo pirotecnico a rit-mo di musica.Il giorno successivo, invece,alcune tra le più belle ragaz-ze di Lugo si sono esibite inprove di bellezza, eleganza,abilità e destrezza, per l’am-bita elezione di Soave Crea-tura. Più che eleggere unamiss, la serata aveva lo sco-po di rievocare l’usanza delmedioevo di premiare, conuna dote spesso in denaroper la povertà popolare del

tempo, la ragazza più abiledel paese.Venerdì 17, Piazza Martiri siè poi trasformata in un veroe proprio accampamentomedievale, con duelli, spadeinfuocate, bastoni e spari dibombarde.Per l’immancabile serata inonore al passaggio a Lugodel Duca Borso d’Este, cia-scun rione si è prodigatoper organizzare non soltan-to la consueta parata, maanche per mettere in scenaun vero e proprio spettaco-lo, con coreografie d’effetto,musiche e danze.La manifestazione si è con-clusa nella giornata di do-menica 19, quando hannosfilato i lunghi cortei storicidei quattro rioni e si è di-sputata la gara più attesa daicittadini, il Palio della Caveja(tornato, per la quarta volta

GIORNI D 9Il 2002 è stato teatro digrandi novità, che hanno of-ferto un’impronta diversaalla Contesa Estense di Lu-go.Il grande evento medioevaleatteso ed amato dai lughesi,infatti, ha animato strade epiazze cittadine per una in-tera settimana, dall’11 al 19maggio.La manifestazione è stataconcentrata attorno al 15maggio, festa di S.Ilaro, pa-trono di Lugo, come accade-va nel 1400.Ogni serata è stata animatada iniziative diverse, estra-polate da documenti delpassato, per rievocare il piùfedelmente possibile le at-mosfere rinascimentali.

Fabio Savioli e Barbara Fabbri

I CONTESAI CONTESARossoBlu 2003


consecutiva, nelle mani deinostri mitici tiratori!).Infine, per l’intera duratadella manifestazione, è statoallestito, presso il chiostrodell’ex Convento del Car-mine dove realmente esiste-va nel ‘400, un punto di ri-storo, l’Antica Hostaria diSpancione, che, con il suo

menù d’altri tempi e l’atmo-sfera goliardica, ha attiratonumerosi clienti.Protagonisti indiscussi dellaContesa sono stati i Rioniche, senza dimenticare quelpizzico di competitività tipi-co di gare e disfide, hannoperò collaborato in un climadi amicizia, serenità e soste-

gno, come mai prima d’oraera accaduto. Cogliamol’occasione per ringraziareTUTTI coloro che hannocollaborato al successo del2002, esprimendo stima ericonoscenza all’Ente Palioormai dimesso e compostoda Gabriele Pieri, StefanoRicci Lucchi, Mario Frontali,

Eugenio Dragoni, EnricoBucchi, Paolo Facchini, Clau-dio Nerozzi, Giorgio Biggi.La contesa 2003 ci attende:ci auguriamo che il nuovoEnte Palio sappia affrontarela sfida con la stessa grintadi quello che l’ha preceduto.

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I tiratori di Madonna delle Stuoie esigono un rigorososilenzio stampa e pretendono concentrazione.In piazza il 18 maggio l’atteso verdetto...

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finalmente LA GRANDE SQUADRA

Tra gli esercizi dei nostrisbandieratori delloscorso anno, importan-

te assente è stata senza dubbiola Grande Squadra che, permancanza di atleti, non abbia-mo potuto neppure preparare.Purtroppo, questa situazione siè poi rivelata dannosa soprat-tutto nei confronti del gruppodei musici. Secondo alcune mo-difiche al regolamento, infatti, ilpezzo che essi avrebbero ese-guito durante l’accompagna-mento alla Grande Squadra sa-rebbe stato valido per il Paliodei Musici. Il mio non è un attodi accusa verso i giudici: valuta-re un accompagnatore senzaaccompagnato non sarebbestato certo facile, ma è pur ve-ro che, in fase di stesura del re-golamento, era stata prevista lapossibilità, per chi non avessepotuto portare tutte e quattrole specialità in piazza, di esse-re comunque giudicato inmodo equo.

In compenso, possia-mo chiedere diretta-mente a Fausto eAndrea Mazzotti,che hanno curatoPiccola Squadra eCoppia, di descrive-re gli esercizi previstiin queste specialità:Commentarli non è facile, acausa di diversi aspetti. Po-tremmo dire che, rispetto al-l’anno 2001 che ci aveva vi-sti vincitori, la piccola squa-dra del 2002 è stata un di-sastro! In concreto, invece,considerando il fatto di ave-

re inserito due nuovi elementi inuna rosa complessiva di sei, il ri-sultato più importante è statosenza dubbio l’essere arrivati inpiazza consapevoli e convinti deinostri mezzi e con un eserciziopiù volte riuscito in allenamento.Un aspetto che, in tanti anni, ab-biamo riscontrato ben poche vol-te: spesso, infatti, si entrava inpiazza dicendo “speriamo che va-da”…L’esercizio della coppia, invece, ri-spetto al 2001, è stato reso piùdifficile, ma la buona riuscita degliallenamenti ci ha permesso unacerta tranquillità e il conseguentebuon portamento, piazzandoci alsecondo posto e dando-

ci la possibilità di partecipare aiCampionati Nazionali di Pontre-moli.

Quest’anno, dunque, checosa ci attende?Nella Piccola Squadra è stato in-trodotto un nuovo atleta, quindi silavorerà sul mantenimento dell’e-sercizio con piccole modifiche vol-te al miglioramento coreografico.Per la Coppia, vista la completadiversità di giudizio riscontrata aiNazionali, abbiamo optato per unesercizio quasi completamentenuovo, pur nel poco tempo a dis-posizione.Novità assoluta sarà il ritorno del-

la Grande Squadra, grazie all’ap-porto di qualche veterano in ag-giunta ai nuovi acquisti. L’eserciziosarà semplice, concentrato so-prattutto sulla linearità e sulla riu-scita armonica con l’accompagna-mento dei musici.

Come hanno fatto notare i fra-telli Mazzotti, anche quest’an-no, se non avessimo richiamatoalle armi certe vecchie cono-scenze, ci saremmo trovati conun numero esiguo di atleti.Talepenuria non è certo dovuta al-le vicende che, da due anni aquesta parte, ci vedono prota-gonisti sui giornali, ma parte dalontano e segue vicende alter-ne: nel 1989 il nostro Rione, ad-dirittura, si presentò al Paliosenza sbandieratori. L’afferma-zione precedente serve soltan-to a fare un quadro della situa-zione e non è volta ad elemosi-

nare alcun aiuto. Del resto, amio parere, se questo

sport non interessa ègiusto che si esauri-

sca, ci sono sicura-mente battagliepiù importanti dacombattere: nonè certo un dram-ma, ma un ramma-rico sì.Al futuro si pense-

rà. Oggi, per fortu-na, ci siamo, pronti a

combattere in tutte equattro le specialità:

Singolo, Coppia, PiccolaSquadra, Grande Squadra.

Intanto, che Dio ce la man-di buona e… speriamo di

non rimanere in mutande!!

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sentiamo la GRANDE SQUA-DRA delle chiarine:numero di componenti: 5;nomi dei componenti:Baldrati Marco, detto BAL-DRO;Pelliciardi Daniele,detto PELO;Rossi Alice, detta ALI;Sortino Saverio, detto SAVE;Gardella Luca, più noto comeMAESTRO poiché è lui che ciallena!

Dunque… siete pronti a gioca-re?! Allora diamo inizio alle danze:ladies and gentlemen, signori esignore,TIFOSI E TIFOSE, anche

quest’anno lo spettacolo(si spe-ra) è cominciato!Detto tra noi, sinceramentenon sentivate una prorompentevoglia di risentire, dopo un an-no di assenza, il casino - ….scu-sate, il suono squillante! - dellechiarine? E poi ci sembra piùche giusto che anche voi diatelibero sfogo alla voce, per inci-tarci, dopo un anno di astinenzada tifo, proprio in piazza, laddo-ve in pochi minuti noi ci gio-chiamo un anno di allenamentie di fredde serate, con l’intimasperanza di ottenere qualchebuon risultato.Decisamente, noi siamo prontialla grande sfida e speriamo, co-me tutti gli altri partecipanti al

LO SQUADRONEDELLE CHIARINE!!LO SQUADRONEDELLE CHIARINE!!

Palio, di tornare a casa vincitori.Certamente vincere ripaga deimolti sforzi che si incontranodurante l’anno ma poi, arrivatialla gara, la tensione può gioca-re brutti scherzi.Nei minuti chela precedono, vedi scorrere da-vanti ai tuoi occhi i mesi passa-ti a prepararti: ora stai per met-terti effettivamente in gioco ecosì la concentrazione prevalesu tutto, l’adrenalina è a mille etutta la piazza, d’improvviso,non esiste più! A dispetto ditutti gli occhi puntati addosso,sei da “solo” e speri soltantoche tutto vada per il meglio.Non è facile, ma qualcuno lodeve pur fare, non vi sembra?! Le sensazioni, fortissime, si sus-seguono incessantemente: sipassa dall’agitazione ai pianti di-sperati alle risate per un non-nulla. La tensione pre-Palio èinevitabile e negli ultimi diecigiorni si amplifica a dismisuraperché, attimo dopo attimo, cisi avvicina alla resa dei conti!La nostra unione, essendo noi

in cinque, è altrettanto inevita-bile, per fortuna. Così, nelle se-re di allenamento, ci impegnia-mo, siamo sempre presenti e,tra uno squillo e l’altro, ci diver-tiamo a raccontarci simpaticianeddoti o a deliziare i nostripalati con gustose leccornie ac-compagnate da bibite o buonvino appositamente portati perl’occasione.È vero che si ride e si scherza,ma proviamo sempre, cosa cre-dete?! Solo che lo facciamosenza annoiarci, in modo da im-pegnarci al massimo e da otte-nere il migliore dei risultati.Ci stiamo impegnando per voi,con la speranza di vedervi sem-pre più numerosi anche que-st’anno!L’appuntamento è il 17 maggio,stesso posto, stessa ora!!

GRAZIE, MITICITIFOSI DEL RIONE

MADONNADELLE STUOIE!

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ra!!!!!!!

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E bbene sì, siamo dinuovo qua a “placare”la quiete della se-

ra!!!!!!!Come, ancora vi chiedete chisiamo?! Sempre noi, il miticoGRUPPO TAMBURINI dell’a-mato RIONE STUOIE!In sostanza non siamo cambia-ti, sebbene il numero dei nostricomponenti si sia, negli ultimianni, notevolmente ridotto. Sa-rà mica colpa del capo?!?Scherzi a parte, e con nostragrande fortuna, non ci manca lavoglia di fare. Ricordiamo, non acaso, il piazzamento dell’annopassato: anche se si aspira sem-pre alla vittoria, un secondoposto non è affatto da buttarevia!

Per questo buon successo bi-sogna ringraziare, in primo luo-go, il nostro formidabile Rober-to,maestro tutto fare che, oltread insegnare come “sbattere lemazze sul tamburo”, ritroviamoin piazza come chiarina e, ulti-mo ma non meno importante,quale ottimo trascinatore delgruppo nelle dure serate di al-lenamento.Senza tralasciare, ovviamente,le qualità degli altri ragazzi! Co-minciando dalla colonna por-tante (non solo per anzianità diservizio) Rolando, Rollo per gliamici, sempre pronto quando siha bisogno di lui, si continuacon Valentino, una specie di se-condo maestro (a lui, infatti, cirivolgiamo quando non ricor-

9 TAMBURINIPER UNA VITTORIA

9 TAMBURINIPER UNA VITTORIA

Dario Pezzolesi

diamo la musica), e con le dueValentine, sempre pronte, conun sorriso, a rallegrare la sera-ta. Per non parlare di Giorgiache, insieme al nostro Marchi-no, lo sportivo del gruppo, tie-ne impegnato il nostro mae-stro, e, naturalmente, di Marica,ricca di esperienza e considera-ta, amichevolmente, una sortadi nostra coreografa.Il sottoscritto Dario, da capo

del gruppo e autore del testo,vuole concludere ringraziandonuovamente i suoi tamburini elanciando nell’aria una frase co-nosciuta da tutti i rionali, con lasperanza di sentirla gridare,qualunque sia il risultato, nelleserate delle gare estensi:

GRAZIE,RAGAZZI!!!

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Io mi trovai, fanciulle, un bel mattino

di mezzo maggio, in un verde giardino.

Eran d’intorno violette e gigli

fra l’erba verde, e vaghi fior novelli

azzurri, gialli, candidi e vermigli:

ond’io porsi la man a cor di quelli

per adornar i miei biondi capelli

e cinger di grillanda el vago crino.



Quando la rosa ogni sua foglia spande

quando è più bella, quando è più gradita,

allora è buona a mettere in ghirlande,

prima che la sua bellezza sia fuggita:

sicchè, fanciulle, mentre è p

iù fiorita,

cogliam la bela rosa del giardino.



Agnolo Poliziano

(1454-1494)



Specchio specchio delle mie brame,chi è la più bella del reame?

Chissà se qualche dolce donzella se lo sia mai domandato,già all’epoca in cui le potenti Signorie si spartivano le ter-re…Dopo pochi istanti di meditazione, la risposta ci sorge spon-tanea: di sicuro, per il semplice motivo che la vanità è sem-pre stata tale! È così che è nata la bella iniziativa della Soave Creatura, alloscopo iniziale di contorno al Palio ma che ci auspichiamopossa diventarne presto parte integrante nella nuova edi-zione di “Palio di S.Ilaro”. L’iniziativa, per la verità già natanel ‘400 quando, in occasione della festa patronale, i FratiCarmelitani consegnavano una dote alla ragazza più biso-gnosa, ha oggi subito qualche doveroso adattamento: primo,perché per sposarsi non è più necessaria una dote e, poi,perché al “redditometro” sono subentrati altri parametricon i quali sottoporre a giudizio le partecipanti.Portamento, dizione e abilità sono diventati così i tre campiin cui si affrontano le pretendenti al titolo di Soave Creatu-ra, sapientemente giudicate da una commissione degna deimigliori concorsi di bellezza, formata da poeti, maestri didanza, esperti di lessico e….fioristi. La prova di abilità, infat-

Io mi trovai, fanciulle…

ti, dell’edizione 2002, consisteva nell’intrecciare ghirlande difiori; per la dizione veniva invece recitata una poesia del1454 di Agnolo Poliziano, mentre per il portamento occor-reva sfilare sulla piazza, tentando di ignorare la tensione peri riflettori e i mille sguardi puntati addosso.Le 12 concorrenti, ognuna rigorosamente accompagnata dauna madrina, si sono esibite nella serata del 16 maggio tramusiche, danze, canti medioevali e applausi della folla accor-sa nell’incantato scenario della Rocca Estense. Per il RioneMadonna delle Stuoie hanno partecipato:Alessia Gangaros-sa, Elena Pieri e Grazia Massarenti. La giuria, composta daVittorio Tampieri e Alessandro Di Michele per la dizione,Greta Ricci Picciloni e Lionello Silvia per il portamento, Car-lo Gallamini e Franca Rossi per le composizioni floreali, hadecretato vincitrice, per somma di voti, Barbara Camanzi. LaSoave Creatura ha, quindi, meritato la dote offerta in premio(una parure di Swarovski offerta dalla gioielleria Berardi diLugo, un piatto in ceramica offerto da Radio RCB e un buo-no per l’acquisto di cd) e consegnatale dal Frate Carmelita-no Padre Luigi Stoppa, per non parlare degli applausi e deicomplimenti dei presenti. C’è da scommettere che le altrepretendenti al titolo, piene di invidia, sono già sul piede diguerra, pronte a riprendersi la rivincita! Scherzi a parte, lospettacolo ha riscosso pieno successo presso il vasto pub-blico e attende solamente di essere ripetuto nell’edizione2003.Un ringraziamento particolare all’Ente Palio e a tutti i suoicollaboratori per la rinnovata formula, nella speranza chenon possa far altro che crescere e migliorarsi.

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e qualcuno fosse capitatoa Lugo, tra Via Baraccae Corso Garibaldi, nel-

le buie notti di fine 1400,avrebbe potuto scoprire,nascosta nell’edificio deifrati, un’antica osteria, dettadella Lunetta per le finestrea forma di luna che si affac-ciavano su Via Baracca.Nota ai più anche come Ho-staria di Spancione, essa era,tra le locande del tempo,l’unica ad apertura nottur-na: i viandanti, stanchi delviaggio, lì si incontravano

per chiacchierare di frontead un bicchiere di vino e gu-stare un po’ di ciambella fi-no a tarda ora.Durante la Contesa Estense2002, la Storia si è comeproiettata nel futuro e sulsuolo di quell’antico ritrovoè sorta una nuova Hostariadi Spancione.Frutto della collaborazionearmonica e solidale dei Rio-ni Brozzi, Ghetto e Madon-

na delle Stuoie, il locale haaperto i battenti l’11 maggioe li ha richiusi ben 9 giornidopo. Durante quel perio-do, mentre nei dintorni lemanifestazioni e le gareestensi facevano rivivere ifasti del Medioevo lughese,nelle cucine dell’antica oste-ria tutti si prodigavano perservire deliziose pietanze aisempre più numerosi clien-ti. Il menù, pensato per l’oc-casione, proponeva bru-schette, ceci aromatizzati,radicchio e bruciatini, zuppa

della contesa, grigliata mistae tris di dolci, dando modoa ciascun rione di curare ipiatti per cui si sentiva piùafferrato.Per 9 sere consecutive, lasala ha pullulato di avvento-ri fino a tarda notte, propriocome avveniva nel 1400, inuna coreografia di colori,bandiere e profumi degnadel più nobile dei banchettimedievali.

Il merito di tanto successova a tutti coloro che, in mo-do assolutamente volonta-rio e gratuito, hanno presta-to il loro servizio nei giornidella Contesa Estense.I Rioni hanno lavorato in-cessantemente tra i banchie i fornelli dell’hostaria, di-menticando l’agonismo e lerivalità, anche le più accese.Non è un caso se l’AnticaHostaria di Spancione rap-presenta, nella nostra me-moria, soprattutto un’ine-stimabile esperienza umana,dove ciascuno di noi ha di-menticato di essere parte diun gruppo rionale per sen-tirsi membro, a tutti gli ef-fetti, di una realtà più ampiae collettiva, dove i valori diattivismo, altruismo e fratel-lanza sono diventati veri epropri principi guida.Quando ciascuno dei nostririoni ha avuto a disposizio-ne una sera per organizzarela propria Cena Propiziato-ria, tutti gli altri si sono

messi al suo servizio congioia ed entusiasmo, a di-spetto di una sala gremita digente “avversaria” e pulsan-te di trionfi altrui.Le donne di Madonna delleStuoie, poi, hanno dimostra-to di essere instancabili:non c’è stata sera in cui nonabbiano messo a disposizio-ne dell’osteria la loro ma-novalanza, affinché niente sifermasse e tutto continuas-se a funzionare come nelpiù perfetto degli ingranag-gi.Spancione, dunque, non èsolo 1400, ma anche 2002(e, ci auguriamo, 2003, 2004,2005…). E non è solo unantico locale ad aperturanotturna, ma anche, e so-prattutto, l’esperienza mo-derna che ha reso NOITUTTI fratelli, vicini, uniti.Ringraziamo di cuore il Ri-one de’ Brozzi e l’AnticaContrada del Ghetto peravere condiviso con noi lasplendida avventura.

CERTE NOTTI…DA SPANCIONE Annalisa Andruccioli

S

D omenica, 16 febbraio 2003, ore 4 del mattino: mai si era visto ilBar Stuoie tanto affollato. Circa 50 persone assonnate si stan-no incontrando per vivere una giornata sulle nevi di Andalo.

Ci guardiamo in faccia, accenniamo timidi saluti. È comprensibile: in fondoè ancora notte e tutti aspettiamo la corriera per appisolarci ancora un po’.Ogni cosa è pronta per la partenza, il portabagagli del pullman è pieno disci, tavole da snowboard, attrezzature varie e l’immancabile, insostituibile,necessario cibo.Ok, ci siamo. Quando ogni persona ha preso posto, inizia l’appello. Ne man-ca una, ne manca ancora una, ma chi ha forza ed energia per reagire alla no-tizia?!Un paio di minuti ed eccolo comparire, il classico “ultimo arrivato”. Stavol-ta partiamo davvero!Cala il buio, il silenzio avvolge ogni cosa, tutti dormono… l’autista, per for-tuna, no!Dopo la breve sosta all’autogrill, c’è il risveglio collettivo e, tanto per nonfarci mancare niente, accettiamo di buon grado anche la piccola colazioneche ci viene offerta in pullman.Usciti dall’autostrada, ci accorgiamo che sta nevicando. E’ bellissimo vede-re le facce dei temerari del viaggio: si passa dalla gioia di chi dovrà sciare al-la disperazione di chi dovrà cucinare sotto i bianchi fiocchi che cadono.Quando, alle 9, arriviamo ad Andalo, nevica ancora. Più veloci che mai, tut-ti ci prepariamo ad affrontare la giornata campale. Nella folla, si individuasubito chi è uno sciatore professionista, chi un improvvisato e chi, invece,rimane escluso dal raggruppamento: del resto, qualcuno dovrà pur cucina-re! Con la sua proverbiale tranquillità, Renzo è ancora sulla corriera quan-do, a suo dire,“un branco di matti sta montando un tendone, lassù…”. Cheridere quando ci siamo accorti che i matti in questione erano Gigi, Zenico& Co. intenti ad allestire lo stand per il pranzo!Un telone rosso e blu su uno sfondo candido di neve non può certo pas-sare inosservato e ben presto anche sulle piste si sparge la voce che ad An-dalo è arrivato il circo: potevamo forse, noi del Rione Madonna delleStuoie, non farci riconoscere?!E’ quasi pronto e nell’aria comincia a sentirsi un ottimo profumino. Il me-nù offre maccheroni al ragù (per quelli della prima cottura, rigorosamentezuccherati!), panini con la salsiccia (giusto per la cronaca: c’era abbastanzapane da sfamare un’intera tribù, eppure c’è stato anche chi ha avuto il co-raggio di sostenere che il pane stava finendo!), ciambella accompagnata dabuon sangiovese e il mitico vin brulè della Gigliola, ottimo per riscaldarsidal freddo.



Katia Barlotti UN TENDONE SULLE NEVI DI ANDALO

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Attirati dall’aria fragrante come uno sciame d’api dalmiele, i nostri temerari abbandonano le piste e vengonoa mangiare, stanchi e affamati.Mentre pranziamo alla spicciolata, la neve smette di ca-dere e alcuni curiosi si avvicinano: chi si complimentaper la splendida organizzazione, chi osserva incuriositolo stand e chi prova a chiedere qualcosa da mangiare. Èdivertente vederli andarsene sconsolati perché incapacidi capire molte delle risposte che i nostri offrono loroin un rigoroso dialetto romagnolo!!Quando, a fine pranzo, gli sportivi tornano su sci, snow-boards o slittini, si scatenano i veri “lavoratori” di questadomenica: le donne vorrebbero cogliere l’occasione perfare un giro in paese, anche se poi si rivelerà un caldotour sull’autobus; Gigi e Zenico si appropriano di unoslittino e ritornano bambini lanciandosi giù per le disce-

se; intanto, a valle, c’è chi tiene in caldo il vin brulè.Il pomeriggio passa veloce, bisogna smontare lo stand. Sulle piste corre vo-ce che il circo stia già levando le tende!Dallo stand al portabagagli della corriera, si innesta una mega catena uma-na che in men che non si dica smantella tutto. Rimane solo un tavolino, po-sto davanti alla corriera, su cui vi sono ciambella e vin brulè, ultimo “break”culinario prima del ritorno a casa.Intanto, inizia la svestizione e tutti si preparano per il viaggio di rientro. Perriposarsi o per scaldarsi, la gente comincia a riempire i posti della corriera.Al consueto appello mancano 2 “snowboardisti mancati”, smarritisi negliiter burocratici per la riconsegna degli sci che, nel pomeriggio, avevano so-stituito la tavola da snow.Non manca più nessuno, possiamo finalmente ripartire: sono le 17.A Fai del-la Paganella dobbiamo però fermarci di nuovo: altro sciatore, altra riconse-gna di scarponi (noleggiati in seguito ad una discesa “stile Alberto Tomba”!!).Eccoci lì: le facce allucinanti e allucinate, stanche, stremate mafelici. Il meritato sonno è in agguatoe, dopo pochi km, hagià colto molti di noi.Breve sosta in auto-grill e via, dritti a Lu-go. Arrivo alle 21,30,di nuovo al BarStuoie.Quelli meno stanchiiniziano a scaricare lacorriera, ma la catenaumana si è decisa-mente ridotta. Colpadell’ora o della stan-chezza non importa:ciò che conta è che labella giornata sullenevi di Andalo ha sod-disfatto tutti quanti esperiamo, quindi, di ri-peterla anche neglianni a venire. Be’, cer-to… sempre che ilcirco sia disponibile!!

RossoBlu 2003


L’ho visto, la prima volta,negli abiti dimessi d’unfraticello, sandali ai piedi,

un cordone stretto ai fianchi,mentre vergava in gotico anticoalcuni nomi sui foglietti-perga-mena. Era seduto ad un tavolodel nostro Mercato di PortaNuova, non ricordo in quale cit-tà. Incuriosito, come tante altrepersone che lo circondavano,dopo aver ammirato per un po’la perfezione con cui scriveva,ho chiesto in giro chi era il nuo-vo arrivato. Una scoperta a dirpoco eccezionale,mi hanno det-to, un vero artista nel suo gene-re, forse unico in Italia per l’ine-guagliabile abilità di calligrafo-amanuense in gotico antico.Il suo nome? Medardo.MedardoResta da Fusignano.Medardo, oggi Maestro d’Arte eProfessore Calligrafo, è nato adAlfonsine e, ancora ragazzo, sitrovò a convivere con le truppetedesche di occupazione duran-te gli anni bui della guerra(1943-45).Con il Comando Tedesco nellapropria casa, ebbe la possibilitàdi vedere tanta corrispondenzamilitare, compresa la stampa,tutta scritta in carattere gotico.Fu in quel momento che Medar-do sentì nascere in sé l’interes-se per quel modo di scrivere e,dilettandosi a imitarlo, finì perinnamorarsene: in gotico comin-ciò ad intestare tutti i suoi qua-derni di scuola, poi, premuroso,conservò gelosamente alcunigiornali e scritti dei Tedeschi,quando essi batterono in ritira-ta.Completò gli studi e partecipò acorsi di Disegnatore Tecnico; di-venuto Capotecnico e Capocantiere, diresse lavori di variogenere, tra cui l’addetto alle tur-bine elettriche in centrali nu-

cleari e nelle Officine Reggianedi Reggio Emilia, ove si costrui-vano i primi super-treni (adesempio: 3 Settebelli e 4 Arlec-chini per le Ferrovie dello Sta-to).In gioventù, Medardo ottenneanche la patente nautica (oltrele 6 miglia) e il brevetto da som-mozzatore civile, nonché il rico-noscimento di specialista in roc-cia con cambio di corda.Oggi Medardo, ormai pensiona-to, è richiesto dovunque per lasua incredibile maestria di calli-grafo. Ha conseguito il 1° pre-mio Europeo del Gotico Antico,Medaglie d’oro e d’argento; hascritto pergamene in italiano edin lingua straniera; ha avuto in-contri importanti (con il Papa,con vari Presidenti della Repub-blica, Generali, Prefetti); è appar-so in trasmissioni della RAI, diCanale 5 e di svariate televisioniprivate; ha ricevuto i titoli diMaestro Accademico dei NuoviFilergiti di Forlì,Alfiere della Pa-ce, Socio Onorario in diversiclub culturali; è stato, ultimo manon certo meno importante, in-signito dell’alta onorificenza diCavaliere della Repubblica.Da qualche anno a questa parte,il bravo Cavaliere opera anchenel nostro Rione, durante leuscite col Mercato di PortaNuova, dove una folla plaudentelo ammira mentre scrive su per-gamena, in gotico antico, i nomiche gli vengono richiesti.Con sé non ha altro che unasemplice sporta di paviera, alcu-ni pennini, le boccette di chinarossa e nera e un po’ di fogli dipergamena.Addosso, un sempli-ce saio da amanuense del ‘500,che agli occhi dei più lo fa sem-brare un frate vero: divertimen-to per lui, onore e vanto per ilnostro Rione.

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Palio degli Sbandieratori1978 – R. Madonna delle Stuoie

1979 – Rione dè Brozzi

1980 – Contrada del Ghetto

1981 – Rione Cento





















2002 - Rione dè Brozzi

Albo d’Oro della Palio del1969 – Contra

1970 – Rione Mad1971 – Rio

1972 – Rion1973 – Rione Mad

1974 – Rio1975 – Rione Mad

1976 – Rio1977 – Contra

1978 – Rione Mad1979 – Contra

1980 – Rione Mad1981 – Rione Mad1982 – Rione Mad

1983 – n o n 1984 – Rione Mad1985 – Rione Mad

1986 – Rion1987 – Rione Mad1988 – Rione Mad1989 – Rione Mad1990 – Rione Mad

1991 – Contra1992 – Rione Mad

1993 – Contra1994 – Rione Mad

1995 – Contra1996 – Contra

1997 – Rione Mad1998 – Contra

1999 – Rione Mad2000 – Rione Mad2001 – Rione Mad2002 – Rione Mad

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Palio dei Musici1980 – Contrada del Ghetto

1981 – Contrada del Ghetto1982 – Rione Cento

1983 – R. Madonna delle Stuoie1984 – Rione Cento

1985 – Rione dè Brozzi1986 – Rione dè Brozzi

1987 – Rione Cento1988 – Rione dè Brozzi

1989 – Contrada del Ghetto1990 – Contrada del Ghetto

1991 – Rione Cento1992 – Rione Cento1993 – Rione Cento

1994 – R. Madonna delle Stuoie1995 – Rione dè Brozzi

1996 – R. Madonna delle Stuoie1997 – Rione Cento1998 – Rione Cento1999 – Rione Cento

2000 – Rione Cento2001 – Rione Cento


Contesa Estense1996 – Contrada del Ghetto

1997 – Rione Cento1998 – Contrada del Ghetto

1999 – Rione Cento2000 – Rione Cento

2001 – Contr. del Ghetto2002 – Rione dè Brozzi

Contesa Estensea Cavejaa del Ghettonna delle Stuoiee Cento dè Brozzinna delle Stuoiee Centonna delle Stuoiee Centoa del Ghettonna delle Stuoiea del Ghettonna delle Stuoienna delle Stuoienna delle Stuoies s e g n a t onna delle Stuoienna delle Stuoie dè Brozzinna delle Stuoienna delle Stuoienna delle Stuoienna delle Stuoiea del Ghettonna delle Stuoiea del Ghettonna delle Stuoiea del Ghettoa del Ghettonna delle Stuoiea del Ghettonna delle Stuoienna delle Stuoienna delle Stuoienna delle Stuoie

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Un conio in onore di Ottavia Caravita

Un conio in onore dioccasione del Cinquecentenario dell’ingresso di LucreziaBorgia a Ferrara, avvenuto per le nozze con Alfonso d’E-

ste il 2 febbraio 1502, il Comune della cittadina emiliana hapredisposto un ricco calendario di manifestazioni, a cui il nostroMercato di Porta Nuova ha fatto scenograficamente da corni-ce sulla Piazza del Castello.Lucrezia Borgia, simbolo di un’epoca che si trasforma nellosplendore del Rinascimento, è stata onorata e celebrata conuna innumerevole serie di spettacoli che hanno richiamato fol-le di persone da ogni dove.Il Mercato di Porta Nuova ha tenuto alto il nome del Rione

Madonna delle Stuoie con la professionalità e la simpatia che locontraddistinguono sempre, rispondendo alle domande curiosedei visitatori e mostrando lo svolgimento degli antichi mestieri aimolti che gremivano la piazza.Il maggior successo è stato riscontrato, come di consueto, dal co-nio della moneta, per l’occasione realizzata in argento e con im-magini che ricordassero la signora di Ferrara.A tale scopo, è stato riprodotto l’originale bronzeo creato per lenozze di Lucrezia da Giovanni Cristoforo Romano, ora conservatonel Medagliere Estense della Galleria Estense di Modena, e raffi-gurante, da una parte, il busto di Lucrezia e, nel rovescio, quello diAlfonso I.


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Il conio della moneta in argento ha richiamato talmente l’atten-zione dei visitatori, da costringere gli armati a tenere ferma l’on-da di gente che si riversava, con vorace curiosità, sui nostri co-niatori.I complimenti per la realizzazione del Mercato sono stati, come sempre, molteplici,tanto che i nostri mercanti sono diventati anche protagonisti di un video realizzato daItalia 7, a ricordo della manifestazione. La nostra fama, oramai, sta valicando tutti iconfini!Speriamo di poter continuare su questa strada di successo, senza dimenticare mai cheil merito va a tutte le persone che, con estrema umiltà, lavorano per la buona riusci-ta di ogni mercatino. Un grazie di cuore a tutti loro.

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L’identità storica del no-stro rione, la coerenzadella nostra partecipa-

zione ad una manifestazioneche rievoca un’epoca in cui ilnostro attuale quartiere an-cora non esisteva, è stata piùvolte messa in discussione.Nel Quattrocento, la città diLugo era costituita da treborghi che si dipartivano dalCastello: il borgo de’ Brozziverso occidente, il borgo Co-dalunga verso oriente, il Bor-go del Limite verso meridio-ne. Un quarto borgo, la Stra-da di Cento, tagliava perpen-dicolarmente il borgo del Li-mite nel suo tratto termina-le.Il rione Cento non vuole cheil nostro corteo rappresentiil borgo del Limite, poiché lo

ritiene cosa propria, essendola strada principale del vec-chio borgo parte dell’attualeloro rione.I confini della zona in que-stione sono riportati negliStatutorum Terrae Lugi, gli Sta-tuti della Terra di Lugo, ossiale leggi vigenti in territoriolughese durante la domina-zione degli Estensi, epoca cuisi ispira la nostra contesa cit-tadina.Nel libro quarto degli statuti,che tratta delle competenzedei saltuari, sono riportati iterritori in cui questi antesi-gnani dei poliziotti di quartie-re dovevano svolgere i lorocompiti di vigilanza e pubblicasicurezza.Questa la descrizione delterritorio di competenza del

saltuario del borgo del Li-mite:- a settentrione via Crocet-ta;- a oriente il confine con ilterritorio di Cotignola;- a meridione il confine conil territorio di Barbiano;- a occidente il canale deiMulini.Circa l’86 % della superficiedel borgo del Limite eraoccupato dall’intero terri-torio del Rione Madonnadelle Stuoie. Il restante 14%era più o meno equamentesuddiviso tra gli attuali rioniBrozzi (4%), Cento (6%),contrada del Ghetto (4%).Alla luce di queste percen-tuali, è indiscutibile che ilRione Madonna delleStuoie, nel Quattrocento,era proprio quel borgo delLimite che le figure del no-stro corteo storico duran-te la Contesa Estense van-no a rappresentare fedel-mente nei costumi e neinomi.È vero che il territorio delnostro attuale rione erascarsamente abitato: pro-babilmente, in misere case

di legno (fumantes), dimo-ravano contadini dediti allacoltivazione dei campi diproprietà dei nobili resi-denti nel borgo cittadino.Non a caso, i saltuari eranopagati dagli abitanti dellecittà per vigilare sulle loroterre e colture agricole e ilsaltuario del borgo del Li-mite aveva proprio l’incari-co di sorvegliare il territo-rio del rione Madonna del-le Stuoie.I campi di allora, diversi daquelli attuali, erano piccoliappezzamenti coltivati, al-ternati a boschi e zone alla-gate, come si deduce dalledescrizioni delle tipologiedi beni che i saltuari eranochiamati a tutelare, com-prendenti, oltre ai coltivi difrumento, fave, canapa e vi-ti, anche le selve di salici, ipascoli con il relativo be-stiame brado, gli acquitriniutilizzati per la pesca.Questi terreni, parzialmen-te incolti, erano solcati dacarraie e sentieri e bordatida alte siepi e canaletti discolo. Già allora esistevanomolte delle attuali strade,

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derivate dal reticolo geome-trico dell’antica centuriazio-ne romana. In direzioneovest-est correvano le attua-li via Ripe, via San Giorgio, viaLato di Mezzo, via Rivali SanBartolomeo; perpendicolari aqueste erano la via Felisio, lavia Madonna delle Stuoie, lavia Croce Coperta. Alcune diqueste strade hanno mante-nuto l’antico nome, altre han-no visto cambiato il propriotoponimo nei secoli.Così la via Madonna delleStuoie, fino al 1863, anno dicostruzione del ramo ferro-viario Ravenna - Castelbolo-gnese, era un tutt’uno con lavia Di Giù, di cui portava ilnome. Oltre a queste strade,nella zona era già presente ilcanale Arginello che scorrevafra Lugo e il fiume Senio, rac-cogliendo le acque della città,di Budrio e di Cotignola, perpoi estinguersi nella valleRonci, presso l’omonimo abi-tato.Alla luce di quanto dimostra-to finora, cos’era dunque ilterritorio del Rione Madonnadelle Stuoie nel Quattrocen-to? Chi eravamo? Eravamoproprio il borgo del Limite.

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Era una notte fredda e tempesto-sa… No, non sono Snoopy chenarra le proprie vicende con la fe-dele macchina da scrivere, ma so-no uno dei protagonisti del fanta-stico STUOIENDARIO 2003.

Ebbene, è cominciata così, in uncasolare sperduto per dribbla-re gli attacchi femminili alla no-stra privacy, l’avventura da mo-delli, con una serie di splendidefoto - … ehm, opere ritrattisti-che - effettuate dai migliori fo-tografi che io abbia mai cono-sciuto: i carissimi (non per ilcompenso, che era nullo!) Staf-fa, Farneti e Bezzi.Tuttavia, di questo calendarionon se ne può parlare scattoper scatto, mese per mese: sideve saperne cogliere lo spiritodiffuso nelle e dalle immagini.Vistarete chiedendo: “Ma cosastai blaterando, Giorgio?”.

Aspettate qualche riga e capi-rete.Abbiamo passato ore davanti aquell’obiettivo, in attesa dell’at-timo propizio per trovare ilBELLO che era in noi e spesso,in 355 scatti su 356, quella bel-lezza la si è trovata proprio nelmomento in cui scoppiava unafragorosa risata collettiva, mo-mento in cui ciascuno di noiscopriva la propria AUTOIRO-NIA. Ebbene sì, è questa la pa-rola d’ordine per il nostro or-mai celebre calendario rionale.In cosa consiste? Pensate ai fo-tomodelli che si sono buttati,anima e core, in questo proget-to: professionisti, certo, ma del-l’industria metallurgica, dell’ar-chitettura, dello scrutare le os-sa rotte, delle macchine. Insom-ma, nessun Raoul Bova, tra noi,ma tutti ragazzi col proprio di-fettuccio, tutti “quasi” felici di

possederlo (proprio per iro-nia!). Resta ben inteso, ovvia-mente, che se Gucci o CKavessero bisogno di modelli co-me noi, potrebbero semprecontattarci agli indirizzi e-mailsegnati in fondo al calendario,di cui potranno usufruire anchele migliaia di fan che volesserostrapparci un appuntamento.Molte ci chiedono l’appunta-mento proprio il giorno del no-stro compleanno. Come, non loavevate notato?! Nello Stuoien-dario sono evidenziate tutte ledate di nascita dei fotomodellie dei collaboratori: scorrere lefoto per credere.Insomma, lo STUOIENDARIOnon è altro che il risultato diuna serata in compagnia; quat-tro ore di risate e battute sulleposizioni assunte per gli scatti;il lungo tempo trascorso alcomputer da Roberto Bertoz-

zi, per scansionare centinaia difoto, e da Andrea Staffa, per im-paginare e rendere piacevolel’impostazione cartacea; chili echili di ironia; un pizzico disfrontatezza, che non fa maimale.

Trovate forse qualcosa di me-glio da fare, in una notte freddae tempestosa?

Questa opera non è solo unmodo per ricordare che giornosarà ogni giorno del 2003, ma èmolto, molto di più: è un’operaquasi spirituale. Descrive infattiil modo in cui dovremmo com-portarci ogni giorno, sorriden-do quando pensiamo ai nostridifetti, sorridendo quandopensiamo ai difetti degli altri(come la mia scarsa capacità discrivere in italiano corretto!),senza compiangerci.

Giorgio D’Elia STUOIENDARIO: LA VERA STORIA

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RossoBlu 2003


Poiché sarebbe troppo riduttivoparlare dello Stuoiendario in mo-do generale, ecco il commentodell’universo femminile, mese permese (o Adone dopo Adone), all’o-pera natalizia realizzata dai no-stri galli:

GENNAIO (Vice PresidenteFabio Savioli): il computer faproprio dei miracoli! Credete-mi se vi pare ma Mister Gen-naio non l’avevo riconosciu-to… e dire che è mio fratello!!!FEBBRAIO (Adriano Bezzi):povero pulcino bagnato, lasciarpa attorno al collo nonrende merito alle tue bellezze,vero,Trià?!MARZO (Capo tamburini Da-rio Pezzolesi): la foto non eradiretta al calendario, ma ad una

palese pubblicità per dentifri-cio… sorriso Durbans!APRILE (Direttore TecnicoAndrea Staffa): quel volto in-tenso calamita l’attenzione…aspettiamo di “scoprire” se ilresto è all’altezza!MAGGIO (Capo sbandierato-ri Gian Luca Trioschi): il fascinomagnetico di Kabir Bedi è nien-te in confronto a quello del no-stro Sandokan interno!GIUGNO (SbandieratoreGiorgio d’Elia): qui le stuoine sisono decisamente rifatte gli oc-chi. È il miglior nuovo acquistoche il rione abbia mai fatto!Perché sbandiera bene… cheavevate pensato?!LUGLIO (Maestro tamburiniRoberto Bertozzi): lo sguardoperso nell’infinito gli dona cari-

sma, alone misterioso… manon è che, in fondo, sta pensan-do: “Come faccio ad insegnarequattro colpi di tamburo a que-sto branco di caproni?”?!!AGOSTO (Capo chiarine Sa-verio Sortino): in un calendarioche si rispetti, lo “straniero”non può certo mancare, anchese è uno straniero de’ Roma.Ahooooo, ma quant’è bbbono?!SETTEMBRE (Giancarlo“Dumbo” Farneti): se il corpodi polizia vedesse questa foto,lo radierebbe subito per la ver-gogna. Ma insomma, non c’erauna coperta più bella?!OTTOBRE (Matteo Crivella-ro): ecco il momento poetico,anzi, oserei dire ermetico, delcalendario: non gli si vede nean-che un centimetro di pelle!

NOVEMBRE (tamburino Va-lentino Spada): qui, arriviamo,invece, al momento filosofico:essere o non essere? Cosa ter-rà in mano Valentino? Tranquilli,neanche lui lo sa!! Ma l’impor-tante è partecipare…DICEMBRE (foto di gruppo):qui i nostri galli dimostrano chenon è importante apparirequanto, piuttosto, dire “anch’ioc’ero”. Baldro si è unito agli al-tri per la foto ricordo.Complimenti, ragazzi: il vostro ca-lendario non ha nulla da invidiarea quello dei professionisti. Sietestati proprio bravi ad usare ilcomputer!! E alle ragazze degli altri rioni vor-rei dire: giù le mani dalle scuderierossoblu. Precedenza alle Stuoine,ovviamente!!

GUARDARE E NON TOCCARE … Marica Savioli

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Aperto dalle 5 alle 24

Chiuso Domenica e Festivi

Il falco incontra il gallo

E



così, mai abba-stanza ebbrodi attività e in-trallazzi me-

dieval-rinascimentali,ormai da un paio d’an-ni mi cimento nellanobile arte dellascherma tre-quattro-centesca (in gergo de-nominata scrima, a de-signare le tecniche dicombattimento conl’arma bianca che van-no dall’XI al XVI seco-lo).Nasce dunque ad Ar-genta, nell’anno del Si-gnore 2001, la gloriosae allegra Compagnia mercenariadel Falco Pellegrino: al momento,siamo una congrega che si pre-figge di poter più o meno de-gnamente rievocare lo stile divita, le usanze, i costumi e, so-prattutto, il maneggio delle ar-mi, in uso nei secoli XV e XVI.Il nome della Compagnia nasceda una ricerca storica della fau-na locale presente nel ‘400, do-ve, per l’appunto, era il falcopellegrino a dominare tra i ra-paci per forza e velocità.Il nostro Falco, al pari dell’or-goglioso Gallo rossoblu, oltre a

essere una sorta di mascotte,simboleggia lo spirito goliardi-co del gruppo, la voglia di di-vertirsi a briglia sciolta e, ovvia-mente, l’impegno e l’attenzionecostanti nel presentare ungruppo unito e capace di af-frontare con serietà le varie ti-pologie di combattimenti e ma-nifestazioni.Insomma, il Falco Pellegrino siprefigge di poter trasmettere atutte le persone, attraverso lacosiddetta living history, un pez-zo più o meno grande di vita ri-nascimentale. È nostra convin-

zione, infatti, che vedendoci ri-evocare la vita in un campod’arme, dai duelli (con bastonee spada o spada e doga) alle se-rate in osteria a gozzovigliare,condividendo con noi la palpa-bile tensione che precede unabattaglia, si possa apprezzarecon maggior entusiasmo un pe-riodo storico spesso giudicatobuio, ma che la nostra Compa-gnia, come pure il Rione in cuimilito da ormai 11 anni, vi de-scriveranno con realismo e co-involgente passione.Per ora il “falchetto” è ancora

implume e muove iprimi e incerti passinel sempre più ampiomondo delle manife-stazioni storiche. Sonotuttavia felice di rac-contare che già più diuna volta si è affianca-to e ha accompagnatoin varie uscite l’esper-to Gallo di Stuoie.Speriamo che questofelice connubio conti-nui, anche perché alnostro piccolo e per-fetto mondo rossoblu,dopo il mercatino me-dievale, i musici, glisbandieratori e i gio-

colieri, mancava solamente unbraccio armato pronto a sguai-nare una spada in amicizia!

NB: per chi volesse contattarci,vi preghiamo di farlo ai seguen-ti indirizzi:- Alessandro, in arte Tacco:[email protected] 328 4658981- Matteo, in arte Cavaliere:340 7333195 e nessuna mail…uso solo i piccioni!!

Il falco incontra il galloMatteo Crivellaro

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Stefano Staffa

Lugo, grazie al Palioomonimo, tutti hannosentito parlare dellacaveja, ma pochi, so-

prattutto i più giovani, sapreb-bero definire cosa in realtà essasia.La caveja (o cavicchio, statoio,caviglia), in uso nelle campagneromagnole fino a cinquant’annifa, è una verga d’acciaio che ve-niva fissata sul timone dei carriagricoli (l’antico plaustrum deiromani, a 4 ruote) o dei birocci(a due ruote), trainati da unpaio bovini, e che serviva abloccare il giogo al timone, on-de evitare lo slittamento inavanti del veicolo.La caveja, a forma di alberelloesclusivamente in ferro, era bat-tuta a mano sull’incudine daesperti fabbri locali, dei qualioggi purtroppo si sono ormaiperse le tracce. Nella parte su-periore essa si allargava, for-mando una specie di blasone, sucui certi facoltosi proprietariterrieri facevano istoriare fregie figure che impreziosivanol’oggetto con lo stemma mar-chionale di famiglia.Fino agli anni ’50, quando gli au-tomezzi erano ancora rari ed incampagna l’uso dei trattori agri-coli era poco diffuso, si poteva-no sentire tintinnare molti car-ri, verniciati di verde con orna-menti floreali e trainati da duebuoi bianchi. Il tipico suono chene annunciava l’arrivo e per-metteva di individuarli nelle orepiù buie, quando per strada nonesisteva ancora segnaletica al-cuna, si doveva proprio alla ca-veja. Quella campanèna (o can-tarèna) recava infatti, appesi alla

parte superiore, alcuni anelliche, dondolando sull’asta almarciare ritmico dei bovini,producevano un tintinnio conti-nuo simile a quello di una cam-pana.Oggi la caveja è, perlopiù, un ri-cordo da ammirare in certecollezioni della Civiltà Contadi-na, come al Museo Etnograficodi Sant’Arcangelo di Romagna.Eppure, nella nostra regione sene fregiano un po’ tutti: associa-zioni, gruppi canterini, bar, al-berghi, ristoranti, pizzerie, pro-duttori vinicoli. Anche il poetaforlivese Aldo Spallicci la usòcome simbolo della Romagnaquando, nel 1911, fondò la suaprima rivista di studi folkloristi-ci della zona, dal titolo “Il Plau-stro”.Alla caveja, del resto, era asso-ciata tutta una serie di ritualimagico-religiosi, che hannocontribuito ad alimentare l’im-maginario collettivo della no-stra civiltà contadina. La super-stizione popolare la riteneva ingrado, tra l’altro, di placare itemporali, di proteggere le gio-vani coppie di sposi, di opporsia fatture e malocchio, e, addirit-tura, di riconoscere il sesso delnascituro; si adoperava, così, intal senso, mettendo in scena ri-ti di cattura o dispersione dellanegatività con procedure e for-mule precise, che riguardavanogli anelli della caveja, il loro tin-tinnare, gli antichi detti popola-ri e i segni di croce.A Lugo, la fama dell’oggetto“magico” si è ampliata grazie adun Palio assolutamente uniconel suo genere, consistente inun tiro alla fune incrociato: le

quattro squadre rivali si aggiudi-cano la tirata solo se, spostandola grossa ruota posizionata suun tavolo centrale e legata alleloro rispettive corde, riesconoa far cadere a terra la caveja in-serita all’interno.È dal 1969 che il Palio della Ca-veja accende gli animi dei citta-dini: i lughesi, numerosi, affolla-no il Pavaglione e incitano congrinta ed entusiasmo il loro

Rione di appartenenza. La Ca-veja campanèna, piazzata su unaruota dell’antico plaustro ro-magnolo, diviene l’ambito tro-feo della gara e rimane per unanno nella sede del Rione chese l’aggiudica.Su 33 edizioni, la Squadra Tira-tori del Rione Madonna delleStuoie è risultata vincitrice ben20 volte! Un bel record, non vipare?!

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L 31 ottobre 2002

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RossoBlu 2003


Su Internet c’è tutto: quantevolte lo abbiamo sentito af-fermare? Più che tutto, io di-rei tanto. Una mole consi-derevole di informazioni edati disparati che spesso cidisorienta e ci porta fuoristrada. Ecco allora che in-tervengono i motori di ri-cerca: essi hanno il compi-to di selezionare per noi lepagine che ritengono piùutili ai nostri fini, in base al-le parole chiave che noistessi abbiamo inserito perindirizzarli nella ricerca.Al medesimo scopo miranoalcune modifiche attuatesotto pelle al nostro sito In-ternet, tra le quali un postodi primo piano è occupatodal miglioramento dei se-gnali che ci rendono più ef-ficacemente rintracciabili ericonoscibili nell’ampio spa-zio telematico.Se provate a digitare le pa-role “rione stuoie” su uno deimotori di ricerca, ci trove-rete come primo risultato.Tuttavia, siccome non rite-nevamo sufficiente esseretrovati solo da quelli che giàci conoscono, abbiamo pen-sato di metterci in luce an-che alla massa indistinta deinavigatori alla ricerca degli

altrettanto generici “merca-to medioevale” o “costumimedievali”.Poiché, per un sito, esseretra le prime dieci opzioni vi-sualizzate è importante peressere poi visitato, abbiamostudiato come lavorano imotori di ri-cerca e cisiamo ade-guati ai lorostandard.Ad esempio,abbiamo curato maggior-mente la visibilità di quelleparole chiave che riteneva-mo più pertinenti ai conte-nuti delle nostre pagine te-lematiche, ottenendo i se-guenti risultati. Come:Mercato Medievale: 1° sito in elencoMercati Medievali : oltre il 20° (ci siamo forse

distratti?!)Contesa Estense : 7° sito in elencoCostumi Medievali : 1° sito in elencoCaveja : 2° sito in elencoI piazzamenti della tabella

sono quellir iscontrat ial 15 marzo2003 suGoogle, unodei migliori

motori di ricerca attual-mente in rete.Curiosi e simpatici, invece,gli accessi casuali di quegliutenti capitati sulle nostrepagine inserendo “scherzimatrimoni lauree”, “trenini lil-lipuziani” oppure “Immaginidi Eros Ramazzotti con Mi-chelle Hunziker”.Tra le modifiche dell’ultimo

anno c’è l’acquisto di unnuovo dominio, www.rione-stuoie.it, al duplice scopo ditestare un altro hosting e ditrovare una destinazionepiù stabile al nostro forum.Il programma di gestionedel forum, infatti, ha subitoun mutamento per motivitecnici: ora ci affidiamo aPhpBB, uno dei più diffusi inrete per le notevoli funzio-nalità, capacità di espansio-ne e grafica accattivante.Per chi non lo sapesse, unforum è una pagina Internetche offre la possibilità di la-sciare un commento scritto,visibile a chi si collegheràdopo di noi, permettendo diimbastire delle discussionialle quali può parteciparechiunque lo voglia, previaregistrazione on line.Ci farebbe molto piacereche in tanti lasciaste uncommento: c’è spazio perqualsiasi tipo di argomen-to… anzi, se non riguarda irioni, tanto meglio! Pur-troppo, non siamo riusciti aimportare dal vecchio fo-rum i numerosi interventi eun po’ ce ne dispiace. Alcu-ni, in effetti, erano interes-santi o divertenti… pazien-za!

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✔ Una torta con 270 bignè per la XX vit-toria dei tiratori è stata offerta durante laFesta del Rione lo scorso 21 settembre, al-la presenza di centinaia di soci, amici esponsor. Oltre alle premiazioni degli atleti,sono state offerte quantità di cibo da reggi-mento. Karaoke e pianobar hanno allietatola serata. Complimenti a Barbara, Elda,Alicee Marica per il magnifico capolavoro di artepasticcera! ✔ Durante la festa sono state inoltre pre-sentate le nuove “divise” sponsorizzate dalBar Stuoie. Le tute firmate Lotto, si posso-no acquistare direttamente nella sede delrione per soli 35 € (sconto per i soci ); siringrazia per la realizzazione Marco Baldra-ti e Rolando Zanelli.✔ Il 31 ottobre, notte di Halloween, nelcentro storico di Lugo, si è svolta La Pili-grèna, 58 soci si sono alternati nello standgastronomico sotto al Pavaglione già dalle14. Il menù dell’Osteria dei Mercanti si è ar-ricchito rispetto all’edizione 2001, stuzzi-cando i palati dei lughesi. Gli sforzi profusiancora non ci permettono di chiudere inattivo questa manifestazione, poiché le spe-se di allestimento dello stand sono ogni an-no più onerose. Invitiamo il Comitato orga-nizzatore ad investire di più sugli spettaco-li e sull’intrattenimento della serata, per at-tirare maggiori consensi e rinnovare unamanifestazione potenzialmente di successo.✔ Dalla mostra su Lucrezia Borgia a Pa-lazzo Bonacossi a Ferrara sono arrivate alRione gigantografie su stoffa, tele dipinte eriproduzioni facenti parte del bellissimo al-lestimento ad opera di Laura Laureati e delProf. Pier Luigi Pizzi. Ringraziamo la dittaMorini-Mancinelli di Roma e il Comune diFerrara per la cessione. Alcuni pezzi di di-mensioni 10x7 metri raffiguranti gli affre-schi di Francesco del Cossa di Palazzo Schi-fanoia sono stati archiviati, in attesa di esse-re esposti in una sede più ampia.✔ Sabato 21 dicembre 2002 una rappre-sentanza in costume rinascimentale dellanostra associazione è stata invitata alle ri-prese televisive della “Rete A – All Music” a



L’idea di spiegare in poche righe di

quali parti è composta una

bandiera mi è venuta diversi

anni fa, quando qualcuno mi do-

mandò se, per far cadere la ban-

diera sempre dalla parte del manico,

dentro l’asta ci fosse una pallina che,

rotolando, variava il bilanciamento.

Oggi ho finalmente l’occasione di mettere

a vostra disposizione le mie conoscenze in

merito e di dare finalmente corpo a quella pic-

cola idea.

Il testo che segue è una vera e propria scheda tec-

nica, i cui dati sono da ritenersi puramente indicativi. I

metodi costruttivi variano in base alle caratteristiche

dell’esercizio a cui l’attrezzo è destinato e alla contrada

che ha richiesto la bandiera.

Una bandiera è composta da due componenti principali: l’asta

e la tela.

L’asta si divide in 5 parti:

- protezione di punta;

- contrappeso di punta;

- asta;

- contrappeso di fondo, normalmente definito piombo;

- protezione di fondo.

La protezione di punta è di plastica dura, fissata a pressione e comune-

mente utilizzata come terminale esterno per tubi. Ha il compito di preserva-

re la tela dai frequenti sfregamenti contro il terreno, durante la sbandierata.

Marginale è la funzione di protezione verso l’atleta.

Il contrappeso di punta, costruito in ferro tornito e fissato con la colla ter-

mica, pesa 30g. Ha il compito di fornire un minimo di peso anche verso la par-

te terminale, in modo che, imprimendole la giusta traiettoria, la bandiera in fa-

COME COSTRUIA Gian Luca Trioschi

In breveA cura di Andrea Staffa e Nicoletta Ferri

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Mordano (Bo). L’intervista, della durata di 15minuti, sarà messa in onda nei prossimi me-si nella fascia oraria pomeridiana: un’ulterio-re opportunità per farsi conoscere su tuttoil territorio nazionale!✔ Il 22 dicembre si è svolta in sede la tra-dizionale Serata degli Auguri per i soci. Illu-strato il bilancio e le attività per l’anno se-guente, si è poi ripetuta la mega-tombolacon ricchi premi offerti dagli sponsor del Ri-one.Vincitori: sempre i soliti … fortunati! Lavendita delle cartelle e l’iniziativa dei BabboNatale hanno permesso di donare alla Cro-ce Rossa Italiana, sez. di Lugo, circa 296 eu-ro.✔ Il 24 e 25 dicembre sono partiti alla vol-ta di abitazioni del quartiere non uno, ma piùBabbi Natale che hanno distribuito ai vostricari i regali che avevate pensato per loro. L’i-niziativa, sebbene divertente e svolta a sco-po benefico, non riesce a decollare comevorremmo. Il prossimo anno, quindi, lasciate-vi tentare: oltre a fare un regalo originale aivostri famigliari, potrete fare del bene anchea qualcuno di certo meno fortunato di voi! ✔ Il 26 dicembre due atleti, in qualità dirappresentanti delle specialità agonisticheche la nostra contrada porta in piazza du-rante la Contesa Estense, sono stati insigni-ti di un diploma durante la “Giornata delloSport”, presso il Teatro Rossini. L’iniziativa,indetta dal Comune di Lugo e dall’Assesso-rato allo Sport, ha visto premiati la nostratamburina Marica Savioli e il nostro tiratoreFranco Guerra, che da numerosi anni fre-quentano attivamente i rispettivi gruppi.✔ Per il terzo anno consecutivo, il celebreborgo medioevale di Grazzano Visconti (Pc)sceglie di trascorrere il veglione di Capo-danno al Ristorante “Il Biscione” con gli ele-ganti abiti del nostro corteo storico. Graziea Gigi e Daniela, le bandiere di Stuoie colo-ravano, insieme a candelabri e gonfaloni, lesale della locanda.Ancora una volta, compli-menti alle nostre sarte che, costantemente,lavorano per migliorare questi bellissimi og-getti.✔ Il 10 gennaio è stato presentato il tantoatteso Stuoiendario 2003 (Calendario al ma-schile dell’anno in corso) rigorosamente inbianco e nero. Esaurite la sera stessa tutte lecopie! I muri di casa vostra, ora, non sonopiù gli stessi… Chi non rientrasse tra i for-tunati che sono riusciti ad accaparrarselo

se discendente non cadrà perpendicolare al terreno (conformazione che gli

farebbe raggiungere la velocità massima), ma manterrà una modesta incli-

nazione favorevole alla presa.

L’asta, in fibra di vetro, è di forma leggermente conica.Alla base il dia-

metro è maggiore e quindi più resistente, in cima ovviamente è più

stretto; l’interno è cavo e la lunghezza è di 1,60 m.

Il piombo, di ferro tornito del peso di 650 g, è un blocco uni-

co composto da due cilindri. Il maggiore, esterno, ha un dia-

metro di 30 mm; il minore, inserito sul fondo dell’asta e fis-

sato ad esso con la colla termica, ha il compito di bilan-

ciare l’attrezzo completo in modo che il punto di

equilibrio, detto “fulcro”, corrisponda all’attaccatura

della tela.

La protezione di fondo, di gomma morbida, inserito senza col-

lanti, ricopre il piombo proteggendo l’atleta distratto o l’atleta dal

compagno distratto.

La tela, sintetica, leggera e resistente, viene orlata nei tre margini liberi,

mentre il quarto lato, ripiegato su se stesso, va a creare il sacco che ac-

coglierà l’asta. La banidera viene assicurata all’asta mediante delle fet-

tuccine, strettamente bendate ed incollate da un paio di giri di na-

stro isolante. La resistenza della tela è necessaria per sopportare

lo stress durante il lancio: il peso, da moltiplicare per il numero

di lanci, è comunemente di 20 kg. Unici limiti imposti dal re-

golamento nazionale delle bandiere sono le dimensioni mi-

nime della tela, fissate a 1,30 m x 1,30 m.

Una volta assemblati drappo e asta, il manico viene de-

corato e reso meno sdrucciolevole apponendo del

nastro telato. Le bandiere, 1 kg di peso, 1,70 m di

altezza, costano,“chiavi in mano”, 30 €, manodo-

pera e professionalità escluse. Se volete provarle siamo

a vostra disposizione al numero 339 5699926. Risponde Gian

Luca Trioschi, responsabile sbandieratori.

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potrà visionarlo in sede o al Bar Stuoie. Ser-vizio più dettagliato nelle pagine 20 - 21diquesta rivista.✔ La biblioteca del Rione si arricchisce dinumerosi libri e riviste su Estensi, Lugo, me-dioevo e rinascimento.Archiviati e cataloga-ti, sono a disposizione di chi vorrà appro-fondire la propria cultura sul periodo di do-minazione lughese della famiglia Este. Storia,araldica, abiti, cucina, mestieri, i temi più ri-correnti.Tra le pubblicazioni più preziose, al-cune pagine della riproduzione della Bibbiadi Borso d’Este.✔ L’Ente Palio di Ferrara ha omaggiato ilnostro Sindaco, il Presidente del ConsiglioComunale e l’Assessore alla Cultura di unprestigioso contributo video realizzato du-rante i festeggiamenti di Lucrezia Borgia (8-9 giugno 2002) e andato in onda su Italia 7.Protagonisti inconsapevoli: molti dei nostrimercanti di Porta Nuova. La videocassettaha saputo cogliere minuzie e particolari de-gli artigiani rionali che in quei giorni di ma-nifestazione, di fronte ad oltre 50.000 pre-senze, hanno svolto un costante e duro la-voro. L’omaggio alle nostre autorità cittadineera accompagnato da una lettera di stima econgratulazioni da parte dei responsabilidella città di Ferrara.✔ Ringraziamo la ditta Yoga di Massalom-barda - ed in particolare Erta Lanzoni - perla costante attenzione rivolta alla nostra as-sociazione. Le consistenti donazioni di be-vande dissetano i nostri dinamici soci du-rante i mesi di “siccità”, le feste o le tra-sferte fuori regione.✔ Domenica 16 febbraio 2003 si è svolta latanto attesa Gita sulla Neve ad Andalo (Tn)alla presenza di 50 soci. Cibo, amicizia, diver-timento e sport sono stati gli ingredienti vin-centi di questo viaggio. Ringraziamenti algruppo cucina capitanato da Gigi e Zenicoper l’ottima prestazione.✔ Nel mese di febbraio il Comune di Bo-logna ci ha omaggiato di un volume realizza-to in occasione delle feste “Felsinarie” (giu-gno 2002) che si sono tenute in piazza Mag-giore rievocando l’incoronazione di CarloV.Il nostro gruppo musici essendo stato invi-tato alla manifestazione compare più voltenelle illustrazioni fotografiche.✔ Anche il Comune di Modena ci ha invia-to un video promozionale realizzato da unaloro emittente locale delle “Serate Estensi”

Accorrete tutti,sabato 21 giugno 2003 - ore 20,30

nella nostra sede sita in Piazzale Gubbio, 31.Madonna delle Stuoie sarà lieta di accogliervi a braccia aperte

per l’ormai tradizionale

FESTA DEL RIONEBrinderemo tutti insieme ai successi passati e futuri del nostro Rione e,

soprattutto, staremo insieme in allegria ed amicizia.

Per l’occasione, ricordiamo che il CONSIGLIO DIRETTIVO nominato a giugno2000 e in carica fino a giugno 2003, è così composto:

Presidente: MARZARI RENZO; Vice Presidente: SAVIOLI FABIO;Direttore Tecnico: STAFFA ANDREA; Segretario e Cassiere: STAFFA STEFANO;

Consiglieri: DALLA MALVA GIUSEPPE, COSTA MASSIMILIANO, CARAVITA OTTAVIA.

RESPONSABILI DI SETTORE:

Segretaria Verbalizzante: ANNALISA ANDRUCCIOLI

Resp.Tesseramento Soci: BARBARA FABBRI

Segretarie: GRAZIA MASSARENTI, NICOLETTA FERRI

Addetta Stampa e resp.Archivio Fotografico: ANNALISA ANDRUCCIOLI

Resp. Sbandieratori: GIAN LUCA TRIOSCHI

Resp.Tamburini: DARIO PEZZOLESI

Resp. Chiarine: SAVERIO SORTINO

Resp.Tiratori: LUIGI BARLOTTI

Resp. Manifestazioni: ANDREA STAFFA

Maestro di Sfilata: MASSIMILANO COSTA

Vice Maestro di Sfilata: MATTEO CRIVELLARO

Sarte: GIGINA DALLA MALVA, ELDA CAPUCCI, GRAZIELLA BACCHILEGA, EMILIA FABBRI

Venite a conoscerci, vi sarà impossibile non amarci!

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003RossoBlu 2003


tenutesi in Piazza Grande il 30 giugno 2002.Il gruppo dei nostri mercanti di Porta Nuo-va è stato più volte ripreso dalle telecame-re. Saranno Famosi o forse lo sono già?…..✔ Una nuova iniziativa ha riscontrato direcente un lodevole successo: la serie di se-rate a tema “Incontri di… sapori”. Per trevenerdì consecutivi, nella sede del rione, sisono affrontati temi quali “le erbe in cucina”(07/03),“i migliori vini dell’Emilia Romagna”(14/03) e “il meraviglioso mondo dei funghi”(21/03). Personale esperto e qualificato haofferto agli intervenuti la propria esperien-za e competenza. Per le erbe in cucina , ilDott. Sauro Biffi, direttore del “Giardinodelle erbe officinali” di Casola Valsenio, do-po aver illustrato con diapositive piante efiori di campo da utilizzare per ornamenta-re la nostra cucina, ci ha fatto degustare ti-sane e biscotti. Per i vini, Silvia Minnoccheri,famosa sommeliér presso l’Enoteca Regio-nale dell’Emilia Romagna a Dozza, ha offer-to quattro assaggi di vini associati a pro-sciutto, pane, grana e crostata, per scoprireed esaltare il gusto del vino. Per i funghi, in-fine, il Prof. Lorenzo Lanconelli del GruppoMicologico Lughese ha relazionato sui fun-ghi della zona, con assaggio finale di crostinidi porcini e champignon. Il buon successodei buffet di chiusura alle serate si deve so-prattutto alla particolare disponibilità diBarbara Fabbri nella loro preparazione. Pre-visto per il prossimo autunno un nuovo ci-clo di conferenze e gite.✔ La responsabile dei soci Barbara Fabbrici comunica che al 30/03/2003 i soci soste-nitori attualmente iscritti al Rione sonon.187. Ancora grazie a chi ogni anno cre-dendo negli scopi che ci prefiggiamo, sostie-ne anche economicamente la nostra asso-ciazione.✔ 15 dicembre 2002: la manifestazione aDubai (Emirati Arabi Uniti) salta. Per pro-blemi di alcuni costi organizzativi imprevistila manifestazione che ci avrebbe visto dal 30gennaio al 15 febbraio rappresentare l’Italiaal Dubai Shopping Festival, sfuma…..pecca-to! 10 temerari musici e sbandieratori era-no già pronti (passaporti compresi) a sfida-re 10 ore di aereo!

RICONOSCIMENTI• Dal mese di novembre l’amico e socio sostenitore Fran-

co Fabbri è stato nominato Commissario Capo presso laPolizia Stradale di Vercelli, in Piemonte. Al nuovo Co-mandante della Polstrada vada, dalla testata Rossoblu, ilnostro grosso in bocca al lupo per un lavoro ricco di sod-disfazioni e gratificazioni!

• Mercoledì 9 aprile si è brillantemente laureato in Scien-ze Agrarie presso l’Università di Piacenza Gianluca Folli.Congratulazioni vivissime da questa testata.

SONO NATI• Nicolò e Filippo

Dalla Malva• Filippo Guerra• Simone Mazzotti• Niccolò Savioli

CI HANNOLASCIATO

• Gian Paolo Bezzi• Angelo Dalla Malva

• Paolo Montanari

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