Rodrigo -...

12
Joaquín Rodrigo Concierto de Aranjuez Orchestra del Festival Pianistico “Arturo Benedetti Michelangeli” diretta da ~ conducted by Pier Carlo Orizio Giulio Tampalini, chitarra ~ guitar Tres piezas españolas ~ Invocacion y danza Junto al Generalife ~ En los trigales ~ Sonata giocosa

Transcript of Rodrigo -...

Page 1: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

Joaquín

Rodrigo

Concierto de Aranjuez

Orchestra del Festival Pianistico “Arturo Benedetti Michelangeli”

diretta da ~ conducted by Pier Carlo Orizio

Giulio Tampalini, chitarra ~ guitar

Tres piezas españolas ~ Invocacion y danza Junto al Generalife ~ En los trigales ~ Sonata giocosa

Page 2: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il Concierto de Aranjuez.Scritto da Rodrigo nel 1939 a Parigi, portato letteralmente in valigia durante il suo ritorno in patria,subito dopo la terribile guerra civile che insanguinò la Spagna e che ebbe conseguenze importanti suquel Paese per un altro trentennio almeno, il Concierto è una di quelle rare composizioni di musicaclassica che sin dal giorno della prima esecuzione (il 9 di novembre del 1940 al Palau de la MúsicaCatalana di Barcelona: eseguì l’Orquesta Filarmónica de Barcelona, diretta da César Mendoza Lasalle,alla chitarra il musicista valenciano Regino Sainz de la Maza, cui l’opera peraltro è dedicata) conosceuna popolarità senza tramonto, tanto da oscurare, persino un po’ ingiustamente, la fama di due altrigrandi capolavori chitarristici quasi coevi, oltre che di simile impronta latina: il Concerto per chitarrae orchestra dell’italiano Mario Castelnuovo-Tedesco e il Concierto de sur del compositore messicanoManuel Ponce. Opera felix, dunque, nata sotto i migliori auspici. Come, in fondo, soprattutto sotto ilsegno della belleza y felicidad si svolse pure l’esistenza del suo creatore, benedetto da una lunga vita(quasi centenaria), coronato da onori e successi senza fine, circondato da profondi affetti famigliari eda affettuose amicizie. Forse la vita si era pentita di averne spento per sempre la vista a soli tre anni,durante un’epidemia di difterite nella nativa Sagunto, nella provincia valenciana, dov’era nato nel 1901proprio il giorno di Santa Cecilia, cioè il 22 di novembre, da una famiglia di proprietari terrieri, ultimodi dieci figli. Fatto sta che sulle ragioni della popolarità senza limiti di quello che è divenuto ilConcierto per eccellenza si è scritto e si è detto ormai ad abundantiam: quel mix equilibrato e sapi-ente – ma all’apparenza assolutamente spontaneo, come in genere avviene per tutti i capolavori – dilinguaggio musicale tradizionale e moderno; la presenza di melodie appassionate e calde, come nelcelebre adagio; i continui richiami al classicismo e alle radici spagnole; il matrimonio neppure tropposegreto di elementi popolari e colti; il ruolo non convenzionale della chitarra, che si prende ancheparecchie libertà ed autonomie, rispetto all’orchestra, contrapponendosi ad essa con un’audacia forsemai udita prima. Tutti questi elementi, come spesso avviene, spiegano e non spiegano insieme: si sainfatti che, pur avendo gli stessi ingredienti, non sempre la magia riesce. Ma nel caso del Concierto, lamagia è avvenuta, eccome. I linguaggi che confluiscono così sapientemente dosati in questa fortuna-ta partitura, entrata d’autorità nel repertorio obbligato di tutti i chitarristi, sono naturalmente quellidella grande tradizione musicale europea. Basta infatti scartabellare un po’ nella biografia di Rodrigo,soprattutto nei suoi Bildungsjahre nella cosmopolita e coltissima Parigi degli anni ‘20, per scoprirenomi, date, avvenimenti miliari del secolo ventesimo. Limitandoci solo ai musicisti: da Paul Dukas, con

Concierto de Aranjuez Live Recording

Page 3: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

il quale studiò composizione e strumentazione, a Manuel de Falla, che ne tenne a battesimo i primis-simi passi, agli altri connazionali Mompou e Pujol, sino ai nomi eccellenti della musica francese:d’Indy, Cortot, Ibert, Poulenc, Ravel, Milhaud, per approdare, stilisticamente, oltre Alpi e Pirenei, sinoal linguaggio di un altro gigante del secolo: Igor Stravinsky. Nessuno, dunque, degli altri pur numerosiconcerti di Rodrigo, salvo forse la celeberrima Fantasia par un gentilhombre, scritta su sollecitazionedi un altro mito della chitarra del secolo scorso, Andrès Segovia, può vantare una simile popolarità.Tanto che normalmente i due capolavori appaiono insieme, sia nelle numerosissime incisionidiscografiche (che si contano ormai in molte centinaia) che nei concerti. In questa incisione invece siè preferito offrire agli ascoltatori una duplice chiave di lettura: il Concierto è infatti abbinato all’ascoltodi alcuni pezzi per chitarra sola, che appartengono invece ad una vena più intimista del compositoredi Sagunto, decisamente meno nota. Un po’ come le facce diverse, ma di una stessa medaglia. Maandiamo con ordine. Lasceremo l’introduzione ai pezzi per chitarra sola a Giulio Tampalini, mentrenoi ci occuperemo dal Concierto di Aranjuez. Com’è noto, Aranjuez è una località spagnola, metatutt’ora di un discreto turismo a qualche decina di chilometri da Madrid, fondata da Filippo II e divenu-ta famosa per essere stata la residenza estiva dei Borboni, che nel 1700 ne fecero un centro celeberri-mo sia per i bellissimi giardini, ricchi di fontane e di uccelli, che per la ricca e raffinata vita artistica chevi si conduceva. Basti pensare che dalla Residenza Reale di Aranjuez erano passati il celebre cantanteFarinelli, da poco risalito agli onori della popolarità grazie a una fortunata pellicola cinematografica,la cui voce costituiva l’unica cura per la patologica melancholia di Filippo V (quando si parla di musi-co-terapia…). Oltre a Farinelli, dal Sitio Real passarono anche molti altri nomi italiani: DomenicoScarlatti, per esempio, che qui compose alcune delle sue più celebri Sonate; l’architetto, pittore escenografo Santiago Bonavia, che realizzò il progetto per il teatro, che fu inaugurato da un’opera, l’IslaDesierta, composta su testo di Pietro Metastasio. Nelle intenzioni di Rodrigo, il Concierto dovevadunque evocare, sul piano storico-temporale, quel mondo di corte raffinata, mentre su quello per cosìdire spaziale la natura, sia pur virgilianamente assai coltivata, dei suoi bellissimi giardini. Lo stessoomaggio all’antico viene tributato alla figura del chitarrista del XVII secolo Gaspar Sanz dal Concertogemello: quella Fantasia para un Gentilhombre, che Rodrigo comporrà nel 1954. Tuttaviasbaglierebbe chi la considerasse un’opera a programma; meno che mai musica al quadrato, secondouna certa lectio stravinskiana. Lo stesso Rodrigo, a proposito della sua più celebre creatura, si espresse(poeticamente) così: : “...il Concierto de Aranjuez…suona nascosto sotto le fronde del parco che cir-conda il Palazzo Reale e vuole soltanto essere agile come una farfalla elegante come una veronica”. E alla vita di corte, e ai suoi balli, si ispira direttamente il terzo e ultimo movimento del Concierto, clas-sicamente tripartito in tre movimenti: quell’Allegro gentile, in cui il tempo, scandito a due e a tre,evoca certamente i ritmi agili e suggestivi della . L’Allegro gentile è preceduto da un Adagio cosìfamoso da risultare quasi imbarazzante - merito o colpa delle molte trascrizioni ed utilizzi, non ultimiquelli per colonne sonore cinematografiche nonché dei saccheggi operati persino dalla musica leg-

Page 4: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

gera. L’Adagio è tutto costruito sul fitto dialogo della chitarra, che ripropone, benché sempre variata,la stessa, malinconica melodia, con l’orchestra, e in particolare con la famiglia dei fiati (oboe, cornoinglese, fagotto e tromba), sempre e comunque sostenuti dalla generosa voce degli archi intessuti innobile elegia. E poiché abbiamo analizzato il Concerto à rebours, terminiamo con l’inizio, conquell’Allegro con spirito cioè costruito su uno schema bitematico, come se fosse una forma sonata,mentre al di là del classicismo conducono sicuramente tanto il ritmo del rasgueado (il colpo dato atutte le corde della chitarra con uno o più dita, anzi unghie soprattutto, che permette alla strumentodi eseguire dei fortissimi o comunque di enfatizzare in modo netto una o più combinazioni ritmiche)che la forma stessa dei due temi dall’ampia, spiegata contabilità. Una scrittura dunque che sembraprivilegiare il ritmo e i contrasti armonici, ma che si abbandona con coraggio anche alla melodia. Nonesente dalla lezione compositiva di Ravel e Stravinsky, quasi mai complessa tecnicamente, la musicadi Rodrigo è ispirata sostanzialmente alla tradizione, affondando le sue radici nel ricco patrimoniomusicale, anche popolare, della sua terra. A differenza infatti del lavoro, spesso iconoclasta, delleavanguardie, che in Europa, in quegli stessi anni, sperimentavano vie, linguaggi e forme nuove, ancheattraverso la contrapposizione talvolta feroce alla tradizione, Rodrigo, spesso considerato il più grandemusicista spagnolo del Novecento, è invece uno di quei compositori che si ricollegano consapevol-mente al passato per testimoniarne l’importanza, la bellezza e anche il senso di continuità, in un sec-olo fra i più difficili, sanguinari ed esaltanti della nostra storia. Ci crederà, a questo punto, qualche let-tore non musicista, se diremo che Rodrigo, pianista eccellente, non sapeva invece suonare affatto lachitarra?

Davide Cohen

En los trigales, brano di apertura della suite intitolata Por los campos de España del 1938, seda un lato possiede un marcato descrittivismo di stampo paesaggistico che evoca l’immagine deicampi di grano mossi dal vento, dall’altro, accanto alla coerenza tradizionale dell’impianto formale,fa trasparire un quadro costituito da rapide impressioni in successione, in cui le componenti del col-ore strumentale e gli echi di luce “sonora” derivano direttamente dalla scuola francese di Ravel eDebussy.Junto al Generalife, composto nel 1959, è l’omaggio più evidente di Rodrigo aquell’Alhambra granadina che già per altri compositori, fra tutti Francisco Tárrega, aveva costituitoanni prima fonte di richiamo e di ispirazione. L’Alhambra di Rodrigo si arricchisce qui, accanto allamorbidezza dei suoni d’acqua delle fontane e ai percorsi delle sottili architetture interne, di conno-tati di forza e compattezza collegate all’immagine imponente della torre del Generalife, punto di rifer-imento e nucleo generatore della città-nella-città Andalusa, di fronte al quale si mescolano e si con-

Page 5: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

fondono sentimenti di timore, rispetto e ammirazione. Il tremolo chitarristico si sviluppa così all’in-terno di una danza, quasi a voler dipingere la solidità delle mura di protezione che incornicianoamorosamente il cuore delicato e prezioso degli spazi interni, in un viaggio immaginifico denso diemozioni ed angoli non svelati.Il Tiento Antiguo, eseguito per la prima volta nel 1942 da Regino Sainz de la Maza, compieun’indagine alle radici della musica spagnola, in un’epoca in cui le ultime forme modali, che stavanoormai cedendo il passo al grande periodo della tonalità, andavano mescolandosi ai rintocchi delcante jondo flamenco, dando luogo ad una commistione di linguaggi e di stili del tutto unica, al con-fine tra elemento colto e popolare, in un naturale intreccio tra gesto sonoro istintivo e ricercata esplo-razione musicale .Nei Tres piezas españolas del 1954 Rodrigo offre un quadro musicale di brillante rappre-sentatività della Spagna a lui più cara, con uno stile descrittivo scevro da ogni manierismo, in cui spic-cano l’invenzione tecnica e la fusione di antiche sonorità con percorsi di ricerca moderni. Così nelFandango iniziale, l’evocazione della danza viene arricchita di un colore sfavillante ottenuto conl’uso delle dissonanze, mentre nella Passacaglia centrale ogni voce sembra gravitare pesante-mente attorno al movimento lento e ipnotizzante del basso, alternando timidi momenti di esplo-razione a lampi di pura energia. Un ponte ritmico alla fine della Passacaglia, nel ricordo del fandan-go iniziale, introduce la rapida cascata di note iniziali di uno Zapateado vivace e scoppiettante chechiude idealmente questo ricco mosaico iberico.Nel 1961 il brano intitolato Invocaciòn y Danza vinceva il prestigioso riconoscimento dellaRadio Francese della “Coupe de la Guitare” e da allora è rimasto uno dei brani più presenti nel reper-torio concertistico per chitarra. Il brano si apre in un’atmosfera spettrale densa di mistero che si car-ica via via di una tensione sempre crescente, fino a sfociare in una danza ritmica in tempo di “polo”che costituisce il motivo conduttore di tutta la seconda parte dell’opera. Rodrigo contrappone da quiin avanti la struttura della danza a lunghe sezioni in tremolo pervase da una cupa inquietudine chesembra non trovar pace se non in un lento ripiegamento, inevitabile, verso le gelide note iniziali.La Sonata Giocosa del 1960 rappresenta l’unico incontro del compositore spagnolo con laforma della sonata in campo chitarristico. Il carattere iberico dell’opera, che si mescola ad un modusoperandi palesemente divertito ed ironico, si rende evidente già a partire dalle battute iniziali, nel-l’alternanza di intensi rasgueados e singole linee virtuosistiche di ispirazione flamenca. Il secondomovimento muove alla tonalità di mi minore, in un continuo gioco di progressioni che richiamanoatmosfere barocche, mentre il movimento finale ritorna ad un clima brillante e festoso in cui il carat-tere danzante viene sottolineato dai continui cambi di accento e da soluzioni sonore ardite e spessograffianti.

Giulio Tampalini

Page 6: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

The Concierto de Aranjuez is certainly one of the most famous concerts of the 20th century. Writtenin Paris in 1939, Rodrigo literally carried it in his suitcase when he returned to his home country imme-diately following the Spanish civil war, that terrible and bloody conflict which had such an impact onSpain that its effects lasted for at least another 30 years. The Concierto is one of those rare classical musiccompositions that has enjoyed popular success immediately from its first execution (November 9th, 1940at the Palau de la Música Catalana in Barcelona performed by the Orquesta Filarmónica de Barcelona,directed by César Mendoza Lasalle, featuring the Valencian guitarist, Regino Sainz de la Maza, to whomit is dedicated). So great was the success of this opus that it overshadowed, somewhat unjustifiably, twoother contemporary, guitar masterpieces with similar latin characteristics: the Concerto per chitarra eorchestra by the Italian composer, Mario Castelnuovo-Tedesco and the Concierto de sur by theMexican composer, Manuel Ponce. An Opera felix then, born under the best auspices. Much the same as the life of its creator, all consid-ered, who lived a long, almost centenarian life under the sign of belleza y felicidad, blessed with end-less honours and successes, surrounded by a sincere and loving family and the affection of friends.Perhaps Life regretted having left him permanently blind at the age of just three during a diphtheria epi-demic in his native Sagunto, in the province of Valencia. Born on November 22nd, the feast day of SaintCecilia, he was the last of ten children in a family of landowners. Regarding the boundless popularity ofthis piece, which has become the Concierto, par excellence, everything that could be said or written, hasbeen, ad abundantiam. Its clever and well-balanced mixing – which appears to be completely sponta-neous, as is frequently the case in masterpieces – of traditional and modern musical languages, the pres-ence of passionate and warm melodies, as in the famous adagio, the constant reminders of classicismand its Spanish heritage, the not-so-subtle marriage of the popular with the cultured, the unconvention-al role the guitar plays with respect to the orchestra, taking much liberty and autonomy, audaciously con-trasting it in a way never before heard. Still, all of these elements together both explain and don’t explainthe why – it’s well known that even given all these same elements, the magic isn’t always there. But in the Concierto, the magic is there, and how. In this fortunate piece, which has become an oblig-atory entry in the guitarist repertoire, the perfectly measured languages, which flow and mingle sowisely are naturally those of the great, European musical tradition. Just skim through Rodrigo’s biog-raphy, especially during his Bildungsjahre in the cultured and cosmopolitan Paris of the twenties to

Concierto de Aranjuez Live Recording

Page 7: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

uncover the names, dates and events that made milestones in the 20th century. Focusing only on themusicians: Paul Dukas, with whom he studied composition and instrumentation; Manuel de Falla,who godfathered his first steps; his other co-nationals, Mompou and Pujol; the important names inFrench music: d’Indy, Cortot, Ibert, Poulenc, Ravel, Milhaud; up to making stylistic contact with theother side of the Alps and Pyrenees, and even arriving at the language of another great 20th centuryartist, Igor Stravinsky. None of Rodrigo’s other, numerous concertos can boast of such popularity, withthe possible exception of the very well-known Fantasia par un gentilhombre, written at the requestof another great myth of the guitar in the last century, Andrès Segovia. In fact, it is common for these two masterpieces to appear together both in concert performances andin the many recordings that have been made (which amount to over one hundred). Instead here theConcierto is coupled with a few pieces of music for solo guitar, which are part of another, more inti-mate, decidedly less well-known side of this composer from Sagunto, offering the audience a secondperspective. A bit like two different sides of the same medal. Proceeding in order, Giulio Tampalini introduces the works for solo guitar, while we address theConcierto di Aranjuez. As is known, Aranjuez is a town in Spain approximately ten kilometres fromMadrid, founded by Filippo II, and attracts a fair flow of tourists. It became famous for being the sum-mer residence of the Borboni, who transformed the place in 1700 into a celebrated centre, both for itslovely gardens, lush with fountains and birds, as well as for the refined, artistic life style led there. It isenough to say that among the people who have visited the Royal Residence of Aranjuez is the cele-brated singer, Farinelli (recently restored to popular acclaim thanks to a fortunate film) whose voicewas the only cure for Filippo V’s melancholia (speaking of music therapy…). Many other Italians havebeen present at this Sitio Real at one time or another: for example, Domenico Scarlatti, who composedsome of his most famous sonatas here; the architect, painter and designer, Santiago Bonavia, whorealised a project for a theatre here which was inaugurated by the opera, l’Isla Desierta, composed ona work by Pietro Metastasio. In Rodrigo’s mind, from a historical-temporal point of view, the concer-to was suppose to evoke that sophisticated world of court, and from a spatial point of view, nature,albeit as a rather cultivated world of beautiful gardens. In the companion concerto, Fantasia para unGentilhombre, 1954, Rodrigo pays homage to the 17th century guitarist, Gaspar Sanz. Nevertheless,to consider this piece ‘ad hoc’ would be wrong and even more wrong to call it ‘squared music’, accord-ing to a certain Stravinsky-esque lectio. Regarding his most famous creation, Rodrigo expressed him-self poetically: “il Concierto de Aranjuez…sounds like a hidden breeze in the foliage of the parkwhich envelop the Royal Palace, and only wants to be as nimble as a butterfly, as controlled as averonica.”The third and last movement of this Concierto, classically divided in three movements, the Allegro gen-tile, with alternating 2/4 and 3/4 time, certainly evokes the agile and suggestive rhythms of dance. The

Page 8: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

Allegro Gentile is preceded by an Adagio, which is so famous it’s almost embarrassing – thanks to, or thefault of, the many transcriptions and uses it has been subjected to, not the least of which are as thememusic for films or raids by popular music. The Adagio is built on a very tight, interlaced dialogue repeat-ing the same, melancholic melody, though in different variations, between the guitar and the orchestra,in particular the wind section (the oboe, English horn, bassoon and trumpet), which, however, is alwayssupported by the generous voice of the string instruments, all woven into a noble elegy. Since we haveanalysed the concerto à rebours, let us end with the beginning, the Allegro con spirito, which is builton two themes, as if it were a sonata form. Classicism aside, the movement is lead by the rhythmic ras-gueado (strumming all of the guitar strings with one or more fingers, and in particular the fingernails,allowing the instrument to perform fortissimi or at least clearly emphasize one or more rhythmic combi-nations), just as much as by the form these two, particularly amply cantable themes have. A score thattherefore seems to favour rhythmic and harmonic counterpoints but also courageously surrenders to themelody. An entry that therefore seems to favour the rhythm and harmonic counterpoints but that alsocourageously lets itself give in to the melody. Not being part of Ravel’s or Stravinski’s school of composi-tion, Rodrigo’s music is hardly ever technically complex and is substantially infused with tradition, plant-ing its roots in the rich musical heritage of his country, including its folk music. In fact, differing from thefrequently iconoclastic work of avant-garde artists, which in Europe at that time experimented with newpaths, languages, and forms even juxtaposing them, occasionally aggressively, with tradition, Rodrigo, fre-quently considered the most important Spanish musician of the 1900’s, was one of those composers whoconsciously drew on the past to pay homage to the importance, the beauty and even the sense of conti-nuity, in one of the most difficult, bloody and exciting centuries in our history. Given what we have said, would a reader with no musical background believe us if we were say thatRodrigo, who was an excellent pianist, didn’t know how to play the guitar at all?

Davide Cohen

If, on the one hand, En los trigales, the opening piece of the suite entitled Por los campos deEspaña, 1938, possesses a pronounced descriptivism in the tradition of the landscape school, evokingimages of wind-blown fields of grain, on the other hand, together with the traditional coherence of itsformal structure, it paints a picture made up of a sequence of rapid images in which the colour ele-ment of the instruments and the echoes of ‘sonorous’ light are taken directly from the French schoolof Ravel and Debussy. Junto al Generalife, composed in 1959, is Rodrigo’s most obvious gift to that GrenadineAlhambra which in previous years had already been an intriguing source of inspiration for other com-posers, among them Francisco Tárrega. Here, Rodrigo’s Alhambra is enriched: alongside soft gurgling

Page 9: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

sounds of the fountains and pathways through delicate internal architectures, are hints of strength anddetermination – connected to the imposing image of the tower of Generalife, a reference point andgenerating nucleus for the city-within-a-city Andalusa, in the face of which feelings of fear, respect andadmiration mingle and meld. The tremolo of the guitar develops inside a dance as if to paint the solid-ity of the protecting walls that lovingly frame the inner space’s precious and delicate heart in an imag-inary voyage, thick with emotion and hidden corners. The Tiento Antiguo was first performed in 1942 by Regino Sainz de la Maza and investigates theroots of Spanish music, at a time when the latest modal forms, which were already beginning to yieldto that great period of tonality, blended with the tolling of the flamenco cante jondo, giving birth to acompletely unique mixture of idioms and styles, poised on the edge between being sophisticated andpopular, in a natural weaving of instinctive sonorous gestures and sophisticated musical exploration.In the Tres piezas españolas, 1954, Rodrigo presents a musical picture that is a brilliant rep-resentation of the Spain dearest to him. It is done in a descriptive style completely devoid of manner-ism, in which technical invention stands out and ancient resonance co-exists with modern courses ofresearch. As a result, the opening bars of the Fandango’s evocation of dance is enriched with scin-tillating colour obtained by a clever use of dissonance, while each voice in the calm, centralPassacaglia seems to rotate heavily around the slow and hypnotizing movement of the bass, alter-nating with timid, explorative moments in flashes of pure energy. A rhythmic bridge at the end of thePassacaglia recalls the opening Fandango, and introduces a rapid waterfall of opening notes in thelively and explosive Zapateado, which concludes this rich Iberian mosaic perfectly. In 1951, Invocaciòn y Danza was awarded Radio France’s prestigious “Coupe de la Guitare”and has been one of the most widely represented works in guitar concert repertoire ever since. Thepiece opens with a mystical ghostly atmosphere rich in mystery that slowly becomes increasinglycharged with tension until it explodes in a rhythmic dance in “polo” time that becomes the underly-ing motif of the entire second half of the work. Rodrigo offsets the structure of the dance from thispoint on with long sections of tremolo, pervaded by a dark restlessness that seems to find peace onlyin a slow, inevitable, final retreat towards the chilly opening notes. The Sonata Giocosa, 1960, represents the Spanish composer’s only encounter with the sonataform in guitar music. The Iberian nature of the work mixes with an obviously humorous and ironicmodus operandi, present from the very first notes alternating with intense rasgueados (strumming)and single lines of flamenco-inspired virtuosity. The second movement moves in E minor tonality witha continuous progression of scales that recall baroque atmospheres, while the final movement harkensback to a glittering atmosphere in which the dancing nature is underlined by continual changes inaccent and bold, sometimes scratching sonorous resolutions.

Giulio Tampalini

Page 10: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

Giulio Tampalini

Nato a Brescia nel 1971, ha studiato al Conservatorio della sua città con GianluigiFia, con Marco De Santi all’Accademia “Chimeri” di Lonato e con Angelo Gilardinopresso l’Accademia Superiore “Perosi” di Biella. Diplomatosi a 20 anni con ilmassimo dei voti e la lode al Conservatorio “G.F.Ghedini” di Cuneo, ha frequentatoi corsi di perfezionamento tenuti da Tilman Hoppstock, Eliot Fisk e DusanBogdanovic in Italia, Spagna e Germania. Ha vinto come solista alcuni dei più importanti Concorsi Internazionali di chitarra,tra cui il “Narciso Yepes” di Sanremo, il “De Bonis” di Cosenza, il “Fernando Sor” diRoma, il Torneo Internazionale di Musica di Roma, il “Pittaluga” di Alessandria e ilprestigioso “Andrès Segovia” di Granada. Grazie a queste affermazioni ha tenutoconcerti in tutta Italia, Europa ed America, accompagnato da prestigiose orchestresinfoniche come l’Orchestra Sinfonica dell’Andalusia, i “Solisti Europei” diLussemburgo, l’Orchestra Filarmonica di Rotterdam, l’Orchestra Filarmonica diLisbona, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, il Royal Warsaw Quartet di Varsavia e iSolisti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano. Numerosi sono i compositori,italiani e stranieri, che gli hanno dedicato loro opere. Nel 1997 ha inciso il suoprimo CD per la Antes dedicato al Novecento italiano (Castelnuovo-Tedesco,Ghedini, Berio). Nel 1999 ha pubblicato il primo volume dell'opera integrale perchitarra sola di Mario Castelnuovo-Tedesco (CD Suonare Records). Nel 2001 gli èstata assegnata la Chitarra d’Oro al 6° Convegno Nazionale Chitarristico diAlessandria come miglior talento italiano dell’anno. Nel 2003, con il CD Concerto: Francisco Tarrega, Opere complete per chitarra,vince il premio internazionale: Chitarra d’Oro 2003 come miglior CD dell’anno.

Born in Brescia (Italy) in 1971, Giulio Tampalini studied with Gianluigi Fia atthe Conservatory of his native city, with Marco De Santi at the "Chimeri" Academyof Lonato (Brescia), and with Angelo Gilardino at the “Lorenzo Perosi” MusicalAcademy of Biella. At age 20 he earned his diploma cum lauda from theConservatory “G.F.Ghedini” in Cuneo. Later he partecipated in master-classes with

Page 11: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

Tilman Hoppstock, Dusan Bogdanovic and Eliot Fisk in Italy, Spain and Germany. As soloist he won some of the most important International Guitar Competitionssuch as the International “Narciso Yepes” Guitar Competition in Sanremo, the “DeBonis” International Guitar Competition in Cosenza, the “Fernando Sor”Competition in Rome and the International Rome Competition, the “Pittaluga”Guitar Competition in Alessandria, and the prestigious “Andrès Segovia”International Guitar Competition in Granada. These important feats have since granted him invitation to the most importantguitar festivals and concert seasons all over Italy, Europe and America, togetherwith such orchestras as the Andalusia Symphonic Orchestra, the “SolistesEuropéens de Luxembourg”, the Rotterdam Philharmonic Orchestra, the LisbonPhilharmonic Orchestra, the Sanremo Symphonic Orchestra, the Royal WarwawQuartet and the Soloists of the Orchestra Filarmonica della Scala of Milan.

Many Italian and foreign composerswrote works to him. In 1997 he recorded his first CD withAntes Concerto Record Company, witha programme including some of themost important Italian guitar works ofthe twentieth century (Castelnuovo-Tedesco, Ghedini, Berio). He publishedanother solo CD with the SuonareRecords Company, dedicated to theItalian composer Mario Castelnuovo-Tedesco (Complete Works for Guitarvol.1). In 2001 he wan the "GoldenGuitar" at the 6th Italian GuitarMeeting in Alessandria as Best ItalianTalent of the Year. “Alessandria as the best Italiantalent”. In 2003, he won theinternational Golden Guitar 2003,Best CD of the year for the CDConcerto: Francisco Tarrega,Complete Works for the Guitar.

Page 12: Rodrigo - win.concertoclassics.itwin.concertoclassics.it/file/allegati/2009_12_14_12_53_04-Booklet... · Uno dei concerti più famosi del secolo appena concluso, è certamente il

Produzione: Andrea Maria PanzutiRegistrazione: Concierto Live Recording + Bartók Studio (Bernareggio, Milano)Direzione artistica e master editing: Raffaele CacciolaAssistente in studio: Francesco BellinzoniNote di copertina: Davide Cohen, Giulio TampaliniTraduzioni: Jean Suzanne ChalouyFoto: Roberto Gargioni, Sergio LussignoliEdizioni musicali: EJR - SchottChitarra: Luciano Lovadina 1995, Luìs Arban 1976

Ringraziamenti: una dedica e un ringraziamento ai miei genitori, Adele e Mino, per il loro aiuto eil loro sostegno, grazie di cuore a Franco per la gentilezza, Chiara, Paolo, Matteo, Damiano, Ginoe amici, Giuseppina, Gianni, Laura, Vincenzo, Rosangela, Gianni, Vittorio, Max, Ivan, Toto, Renatoe naturalmente Sonia per l’ispirazione.

www.giuliotampalini.it

Joaquín Rodrigo(Sagunto, 1901 - Madrid, 1999)Concierto de Aranjuez

Giulio TampaliniChitarra, guitarConcierto de Aranjuez (Allegro con spirito - Adagio - Allegro gentile) [21:01]Tres piezas españolas (Fandango, Passacaglia, Zapateado) [11:57]Invocaciòn y danza [7:34]Sonata giocosa (allegro moderato, andante moderato, allegro) [8:50]En los trigales [3:29]Tiento antiguo [2:41]Junto al Generalife [4:02]