Rocket men: suonare alla famiglia Devil, piano terra

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Rocket men: suonare alla famiglia Devil, piano terra Rocket men: suonare alla famiglia Devil, piano terradi Simone Ciccorelli del 16/09/2016 Ringo Star, Jimi Hendrix, John Lennon e Yoko Ono hanno abitato nella stessa casa. Oggi sono personaggi entrati nel culto del Rock e questa abitazione signorile, in una bella zona di Londra (perfetta per novelli sposi benestanti), è diventata nel tempo una Cattedrale del Rock’nRoll tra eccessi e storie controverse che sfiorano ogni catastrofica previsione. Cosa ci fa un binocolo senza custodia e sporco di vernice, in mezzo a buste di eroina, chitarre e quaderni? da sinistra verso destra: Ringo Star, Jimi Hendrix, John Lennon e Yoko Ono. Londra, 34 Montagu Square. Appartamento in zona Westminster, primo piano e seminterrato. Due livelli. E’ una residenza di lusso in cui hanno abitato banchieri, parlamentari e anche una contessa. Un giorno, dopo aver fatto colazione, Ringo Star (il batterista dei Beatles) vede l’annuncio della casa in affitto e decide di visionarla. E’ il febbraio del 1965. Gli dà un’occhiata, si guarda intorno, chiede qualche informazione sul vicinato ed esclama soddisfatto: “La prendo ”. E’ la casa perfetta da condividere con Miss Maureen Cox, sposata appena da un mese. Avviene così il loro ingresso in quella che, a loro insaputa, di lì a poco sarebbe diventata una Cattedrale del Rock. I due rimangono per poco nell’appartamento. Si, perché decidono presto di trasferirsi e di subaffittare a quattro ragazzi che si facevano chiamare i “The Fool”; coloro che hanno disegnato i famosi abiti psichedelici dei Beatles in Magical Mistery Tour. Dopo qualche mese e qualche festa ai limiti, se ne vanno anche loro.

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Rocket men: suonare alla famigliaDevil, piano terraRocket men: suonare alla famiglia Devil, piano terradi Simone Ciccorelli del16/09/2016

Ringo Star, Jimi Hendrix, John Lennon e Yoko Ono hanno abitato nella stessacasa. Oggi sono personaggi entrati nel culto del Rock e questa abitazionesignorile, in una bella zona di Londra (perfetta per novelli sposibenestanti), è diventata nel tempo una Cattedrale del Rock’nRoll tra eccessi estorie controverse che sfiorano ogni catastrofica previsione. Cosa ci fa unbinocolo senza custodia e sporco di vernice, in mezzo a buste di eroina, chitarre equaderni?

da sinistra verso destra: Ringo Star, Jimi Hendrix, John Lennon e Yoko Ono.

Londra, 34 Montagu Square. Appartamento in zona Westminster, primo piano eseminterrato. Due livelli. E’ una residenza di lusso in cui hanno abitato banchieri,parlamentari e anche una contessa. Un giorno, dopo aver fatto colazione, RingoStar (il batterista dei Beatles) vede l’annuncio della casa in affitto e decide divisionarla. E’ il febbraio del 1965.Gli dà un’occhiata, si guarda intorno, chiede qualche informazione sul vicinato edesclama soddisfatto: “La prendo”. E’ la casa perfetta da condividere con MissMaureen Cox, sposata appena da un mese. Avviene così il loro ingresso in quellache, a loro insaputa, di lì a poco sarebbe diventata una Cattedrale del Rock.I due rimangono per poco nell’appartamento. Si, perché decidono presto ditrasferirsi e di subaffittare a quattro ragazzi che si facevano chiamare i “TheFool”; coloro che hanno disegnato i famosi abiti psichedelici dei Beatles inMagical Mistery Tour. Dopo qualche mese e qualche festa ai limiti, se ne vannoanche loro.

Zona Westminster, Londra

Così Ringo si rivolge a Paul McCartney.“Ti interessa?”“Si, mi ci voleva”Le novità lo hanno sempre attirato e poi viveva lì vicino, dai genitori della suafidanzata. Era il momento di cambiare aria. Ci ha messo poco a trasformarel’appartamento in uno studio di registrazione casalingo, ed è qui, appunto, cheviene registrata “I’m loosing through you”. Paul McCartney vuole renderel ’appartamento un luogo d i incontro tra poet i e music is t i , uncirco dell’imprevedibilità, senza regole, dove le parole e la musica dominano suqualunque altra cosa.Tutto si svolge all’interno di quelle quattro mura rivestite di una carta da parativerde, di seta. Feste e musica, droga, musica, feste, musica, musica e ancoramusica.Fino allo sfinimento, fino a consumarne l’atmosfera e a decidere, pochi mesi dopo,di abbandonarla.A dicembre fa il suo ingresso un semisconosciuto di nome Jimi Hendrix insiemealla sua allora fidanzata Miss Kathy Mary Etchingham. Con loro dividonol’appartamento il bassista degli Animals, Chas Chandler, e la sua donna, MissLotta Null. Una sera, a cena, una discussione tra Jimi e Kathy scatena l’inferno.Lei ha passato un intero pomeriggio in cucina a preparare la cena con cura. A

tavola, però, Jimi definisce “grumoso” il purè.Lei; equilibrata, pacata, riflessiva e assolutamente razionale, parte come un razzoe tra le urla incontrollabili, decide di scaraventargli addosso tutto il servizio dipentole e di piatti, distruggendo la cucina. Colpendolo alla testa lo lascia steso aterra e scendendo di casa fugge via ancora tra le urla. Finirà anche per cederealle lusinghe, ormai tanto insistenti, di Eric Burdon il “raccattafemmine” e neltempo libero cantante degli Animals. Jimi, in preda alla gelosia più estrema,barcollante, prova a correrle dietro fino a raggiungerla e trattenendola per lagonna gliela strappa di dosso con la speranza che si fermi. Niente affatto, Kathycontinua il suo tragitto in giarrettiere e mutande, come se nulla fosse. Così,rimasto solo, Jimi rientra a casa afflitto, come ogni uomo rimasto con una gonnain mano, guarda la propria donna correre dalla parte opposta; in giarrettiere,in mutande e in compagnia di un altro uomo. Quella sera scriveràThe wind cryesMary, dedicandola a lei. Nel frattempo i vicini cominciano a lamentarsi semprepiù vivacemente del rumore proveniente dall’appartamento. Questo non basta afermare Jimi che un pomeriggio travolto dalla musica e dagli effetti dell’LSD, cheormai consuma come fosse caffeina, lancia un barattolo pieno di vernice nera sulmuro del salotto ricoprendo con una macchia enorme quella che prima era unaparete verde di seta. Una macchia nera in un deserto di seta. Forse lui si sentivaproprio così, prima di diventare un’icona.A questo punto Ringo è costretto a cacciare tutti di casa. Tutti fuori.Per un po’ continua ad affittare ugualmente l’appartamento, ma solo per pochigiorni alla volta e solo ad amici a cui serviva un posto temporaneo a Londra. Traquesti, anche la suocera di John Lennon, che però si ferma un po’ più delprevisto. Il 21 giugno del 1968 viene infatti raggiunta anche dalla moglie di Johncon la figlia, andate via dalla loro casa quando lei, rientrando in appartamento,scopre Lennon con la sua nuova compagna: Miss Yoko Ono.Decidono però di scambiarsi le case: così John Lennon e Yoko Ono si trasferiscononell’appartamento di Montagu Square, mentre la moglie, con la suocera e lafiglia, prendono il suo posto nella vecchia casa coniugale. John Lennon e YokoOno sono in un periodo di coppia fantastico. In estasi per tutto quelloche condividono: il loro amore, la composizione di nuovi brani e, ovviamente,l’eroina. Un tornado di passioni pronte a risucchiarti l’anima, in quello che luistesso definisce “uno stranococktail di amore, sesso e oblio”(il tanto temuto nichilismo), mentre leisintetizzava la sua vita con “una dieta a base di champagne, caviale ed eroina”.Insomma una bella fotografia: una casa senza dubbio ordinata e pulita.“Amoreeee, sono tornato!” No, devo avere sbagliato scena, genere, vita, pianeta.Ma forse, pensandoci, chi entra in quella casa ha smesso di badare all’ordineinteriore già da un po’. Questo è l’appartamento in cui è stata scattata la foto cheritrae i due visti da dietro mentre si voltano, in piedi uno di fianco all’altro nudi,

mostrando in primo piano i loro volti e i loro fondoschiena bianchi.

Se la sono scattata da soli, con un autoscatto. Gli è stata data la fotocamera e“Fate come volete”. Ed eccoli. Lo scatto è ancora oggi ovunque si parli di musicaed è stato pionieristico e sfacciato, altrimenti non avrebbe fatto tutto quelloscandalo al momento della pubblicazione. Ci fu un bombardamento mediaticosulla questione durato mesi. In ogni caso, come ogni piacere e dispiacere nellavita, tutto ha una fine. Il 18 ottobre, in un giorno di eccessi qualunque, qualcunosuona al campanello.“Saranno dei fan” si dicono i due. Non aprono, non ne hanno le forze, sonosdraiati a letto da chissà quante ore.A bussare insistentemente alla porta c’è un agente di polizia con un mandato diperquisizione, accompagnato da altri 6 uomini. Sono la squadra antidroga diScotland Yard, con al seguito due cani, chiamati Yogi e Bubu. Lennon in un primomomento non crede che i cani abbiano davvero quei nomi e pensa sia tutto unoscherzo di qualche amico, ma non è così. Nonostante questo, Lennon e Yoko Onosono stati avvertiti qualche giorno prima della retata da un loro amico giornalista

e hanno nascosto tutto in tempo.

L’arresto di John Lennon.

“E’ sua questa custodia di binocolo signor Lennon?”“Si, è mia”Due etti e mezzo di hashish. Arresto. Yoko Ono perde il bambino, il figlio di JohnLennon, che nel frattempo si è preso la colpa per l’hashish trovato nella custodiadella sua amata. Nemmeno dieci giorni dopo, il proprietario di casa vieta a Ringodi affittare l’appartamento a chiunque.Una notizia bruttissima per Ringo, che ha sempre visto in quella casa la sua Isoladel Rock. Non ha avuto scelta e ha rescisso il contratto all’istante. Probabilmente, si è chiuso la porta alle spalle guardando per l’ultima volta quellachiazza enorme di vernice nera e pensando a quanto il mondo abbia bisogno dicose così. Di macchie nere su pareti di seta. Di ascoltare buona musica mentretutto intorno è un frastuono incomprensibile. Di provocare il tempo. Sfuggentecome una donna in giarrettiere e mutande, che se ne va con un altro uomo mentretu, barcollante, rientri a casa e componi la tua melodia. Quella cheti accompagnerà, prima che tutto finisca.

Per approfondimenti:_Renzo Stefanel, Sesso droga e calci in bocca, Giunti

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Emigranti del Jazz: Joe PassEmigranti del Jazz: Joe Passdi Giovanni Amadio del 01/07/2016

“My father thought I showed signs of being able to play” dichiarò Joe Pass allaDown Beat, e non c’è frase migliore che possa presentare meglio un artista di talecalibro.Parte 1: La Formazione e la Caduta

Giuseppe Passalaqua o Joseph Antony Jacobi Passalaqua classe 1929, meglio notocome Joe Pass, era figlio di un Siciliano emigrato negli States.Per l’appunto il signor Mariano Passalacqua, lavoratore di un’acciaieria del NewJersey regalò una chitarra da 17$ al piccolo Giuseppe, di anni nove, auspicandogliuna vita migliore della sua. Ci riuscì.Per un Italo-Americano, la prima cosa da fare negli Stati Uniti era “riadattare” ilproprio nome così poco “anglofono” e così poco socialmente accettato, quindiJoseph divenne Joe e Passalacqua divenne Pass. Da lì Joe Pass.All’età di quattordici anni Joe militò tra i Gentlemen of Rhythm che si rifacevanoalla musica di Django Reinhardt. Swing da ballo e feste, facevano intascare ben 5dollari a serata, un’enormità per un ragazzino che non poteva ancora lasciare lascuola figuriamoci andare in tourné con Tony Pastor, che voleva strutturarlo nellasua Orchestra.

I genitori di Joe presero in pugno la situazione lo mandarono a New York astudiare nella prestigiosa scuola di musica del chitarrista Harry Volpe, anch’egliItalo-Americano.Harry Volpe capì con una certa celerità che la sua scuola di musica non era cosìpoi prestigiosa, infatti, Joe era più bravo di lui a suonare e con la scusa che il sign.Mariano Passalacqua era gravemente malato abbandonò la scuola.“That was my chance to get out. I came to New York, and I was here in 1944hangin’ around, played some gigs. Then, I got involved in drugs.” (Joe Pass,Rolling Stones)Con la morte del sign. Mariano Passalacqua, comincia il tracollo di Joe: sbando,droga fino al suo arresto e scompare dalla scena. Parte 2: 1963 “nasce” Joe Pass

“I spent most of those years just being a bum, doing nothing. It was a great wasteof time”. dichiarò alla Down Beat.Non molto soddisfatto dei suoi trascorsi, nel 1963, Joe Pass esce dalla comunità diSynanon a Santa Monica, ripulito.Finalmente decide di lasciarci qualche traccia documentabile del suostraordinario talento.Qui “Sounds of Synanon” 1962, un giovane Joe Pass si affaccia al grandepubblico, con un disco firmato Down Beat:https://www.youtube.com/watch?v=ClK4aVQQu30

La carriera di Joe decolla, la Down Beat lo incorona “nuova stella” e nei successividieci anni fino a metà degli anni settanta, incide dischi e collabora con decine diartisti di elevato calibro (Earl Bostie, Julie London, Eddie “Cleanhead” Vinson,Chet Baker, Carmen McRae, Frank Sinatra, Donald O’Connor, Della Reese, LeslieUggams, Steve Allen, e Johnny Mathis).1973, Joe è implacabile, un’annata doro per lui che incide al Concord Jazz Festival“Seven, come Eleven” con Herb Ellis, un disco che verrà ricordato per la sintoniatra i diversi approcci allo strumento dei due chitarristi. Il Bebop di Joe si fondecon il blues di Herb: https://www.youtube.com/watch?v=BjCsTmeSUW8 Le sue performance non passano inosservate: a una “nuova stella” si addiceun’appena formata etichetta, la Pablo, di Norman Granz, con cui firma una recorddeal.E’ il 1974 e Joe, molto umilmente, ci lascia una pietra miliare del guitar-solo:“Virtuoso”, un disco incredibile, che mischia poesia, musica e genio di Pass.https://www.youtube.com/watch?v=u1hv0tzrrsg Virtuoso lo mette in mostra trasformandolo nel “Golden Boy” del Jazz.Alla fine del 1974, è “costretto” a condividere il premio per la miglioreperfomance Jazz ai Grammy Award con nientepopodimeno che Oscar Peterson eNeils H.O. Pedersen, per il loro lavoro “The Trio”. Un disco tanto appassionante quanto esilarante è la copertina che vede i loro voltiposti a scacchiera in maniera casuale.

Questo è un estratto di una loro performance di qualche anno dopo, nel 1980, chevede gli artisti protagonisti di The Trio, in un incredibile versione di Just Friends,che ricordiamo per il loro eccezionale talento e la loro sintonia nell’armonia eritmica.https://www.youtube.com/watch?v=yEu0ULY21UI Parte 3: The most recorded Jazz GuitaristNegli anni 70 e 80 Pass era indubbiamente tra i più influenti artisti dell’epoca,oltre a essere considerato il più produttivo musicalmente tra i chitarristi, sia comesolo-guitar sia in gruppo.Il suo stile che mischiava il bebop di Charlie Parker e i fraseggi di DjangoReinhardt lo rendevano un chitarrista all’avanguardia nei tempi e unico. Spiccanotra le sue collaborazioni importanti: Duke Ellington, Count Basie, Sarah Vaughan,Stephane Grappelli, Oscar Peterson, Milt Jackson, Zoot Sims, Ray Brown, e EllaFlitzgerald. Parte 4: 1992 lotta contro il cancroCome molti suoi coetanei di fine Novecento, Pass scoprì un tumore al fegato chenel 1994, dopo anni di lotta, gli fece suonare la sua ultima nota.Pass ci lascia un’eredità incredibile sotto tutti i punti di vista sia qualitativi chequantitativi. Una sterminata discografia di dischi interessanti.

A quasi 30 anni dell’uscita di “For Django”, un ormai malato Joe Pass riuniscetutti i suoi primi musicisti e amici, ormai arzilli vecchietti, John Pisano (guitar),Jim Hughart (bass) e Colin Bailey (drums) per registrare un ultimoindimenticabile disco: Appassionato.Qui una stupenda versione di Tenderly, dove un ormai sessantenne Joe Pass e isuoi, temprati da anni di esperienza, creano un eccelso interplay.https://www.youtube.com/watch?v=zQHjsaiMk3w Parte 5: Joe Pass e Ella FlitzgeraldPass e Ella Fitzgerald registrarono quattro album insieme per la Pablo Records,verso la fine della carriera della Fitzgerald: Take Love Easy (1973), Fitzgerald andPass… Again (1976), Speak Love (1983) e Easy Living (1986).La loro sintonia e l’atmosfera che riuscivano a creare assieme era unica, tanto dameritare un’apposita sezione di questo articolo.Collegate il vostro laptop alla tv, mettetevi comodi e spegnete la luce.Signori e Signore, Duets in Hannover.https://www.youtube.com/watch?v=2olBE4C5_Gk © L’altro – Das Andere – Riproduzione riservata