Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista...

24
Anno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA R oma 10.6.1924 delitto Matteotti, assassinato per la denuncia dei finanziamenti dalla Singlaire-Rockefel- ler al fascismo. Torino10.6.1924 Gobetti: invita i deputati della minoranza ad autoconvocarsi e a provvedere all’ordine del paese e al nuovo Governo. 2 11.11.1924, su l’Unità Gramsci scrive: E allora l’anti Par- lamento, la costituzione di un organismo cioè rappresenta- tivo e direttivo, di tutte le correnti antifasciste, facente appello all’azione diretta del popolo italiano, sarà acclamato. 3 Luglio 1932,Togliatti scrisse: la guerra è già cominciata...il blocco contro l’Urss si formerà nella guerra stessa. 3 Amsterdam 27.8.1932 Congresso Internazionale contro la Guerra 3 , di delegati operai delle maggiori industrie e in- tellettuali come Einstein, Gide e Russell. Colonia 5.1.1933 banchieri,von Papen e Hugenberg de- cidono la definitiva distruzione della Repubblica di Weimar 4 e la consegna del potere a Hitler. 10.2.1933 Hitler incontra Rothschild, Krupp e Thyssen. 27.2. 1933 i nazisti incendiano il Reichstag accusando i comunisti (Dimitrov). S. Francisco 26.6.1945: Noi Popoli delle Nazioni Unite 5 ... . 1950-73 costituzione Club Bilderberg e restaurazione mo- nopolista con serie di golpe sostenuti dalla CIA: Persia Za- hedi (1953), Congo Mobutu (1965), Indonesia Suharto (1965), Grecia Colonnelli (1967), Cile Pinochet (1973). 1989-91 distruzione Urss e Stato Sociale e democratico. 1991 guerre civili e aggressioni imperialiste monopoliste a Iraq, Somalia, Nigeria, Jugoslavia, Afghanistan, Libia, Costa d’Avorio, Sudan,Mali, Siria…droni, corruzioni e sov- versioni di Wall Street contro l’unificazione dei continenti: Europa, America Latina, vicino e Medio Oriente. In Europa la mostruosa ricerca del massimo profitto, fa- vorita dai governi collaborazionisti e dalla distruzione del campo socialista, ha determinato la demolizione del sistema pubblico di protezione sociale, l’erosione dei diritti dei la- voratori e la devastazione dell’ambiente. Là dove sull’ugua- glianza prevale il privilegio, la società retrocede verso un ordine sociale aggressivo, escludente, ingiusto e violento, agevolando il diffondersi di fenomeni razzisti e sessisti. La crisi odierna del monopolismo che nasce dalla concentra- zione e accumulazione finanziaria della ricchezza nelle mani di un ristretto gruppo di monopolisti finanziari e che conduce alla sua massima espressione l’ineguaglianza sociale, sta soffocando le economie produttive, le società, la democrazia rappresentativa, inducendo la lenta agonia dei parlamenti svuotati della funzione di rappresentanza sociale e ridotti alla mera funzione di ratifica di decisioni assunte altrove. Così come auspica il rapporto del 28 maggio 2013 della JPMor- gan di David Rockefeller che invita i paesi dell’eurozona a sbarazzarsi delle costituzioni antifasciste. L’anti Parlamento berlusconista , cuore del Fronte demo- cratico diretto dalla classe operaia, trasformerà la guerra già cominciata dai monopolisti in lotta rivoluzionaria di eman- cipazione sociale e nazionale di massa per affermare le Co- stituzioni, la democrazia, la pace e il socialismo in Europa e nel mondo. Ringraziamo per l’ospitalità e proponiamo una prossima riunione per discutere una carta unitaria tra personalità, mo- vimenti, forze parlamentari, istituzionali, culturali, sindacali, politiche e delegati di Collettivi operai, ricercatori e studenti. Roma Montecitorio 27 giugno 2013 Adesioni in buona e debita forma 5 [email protected] Gobetti, Gramsci e l’Anti Parlamento fascista 76° GRAMSCI EUROPA DEMOCRAZIA LAVORO 1

Transcript of Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista...

Page 1: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Anno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00Rivista trimestrale di educazione e cultura

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Roma 10.6.1924 delitto Matteotti, assassinato per ladenuncia dei finanziamenti dalla Singlaire-Rockefel-

ler al fascismo. Torino10.6.1924 Gobetti: invita i deputati della minoranza

ad autoconvocarsi e a provvedere all’ordine del paese e alnuovo Governo.2

11.11.1924, su l’Unità Gramsci scrive:E allora l’anti Par-lamento, la costituzione di un organismo cioè rappresenta-tivo e direttivo, di tutte le correnti antifasciste, facente appelloall’azione diretta del popolo italiano, sarà acclamato.3

Luglio 1932,Togliatti scrisse: la guerra è già cominciata...ilblocco contro l’Urss si formerà nella guerra stessa.3

Amsterdam 27.8.1932 Congresso Internazionale controla Guerra3, di delegati operai delle maggiori industrie e in-tellettuali come Einstein, Gide e Russell.

Colonia 5.1.1933 banchieri,von Papen e Hugenberg de-cidono la definitiva distruzione della Repubblica di Weimar4e la consegna del potere a Hitler. 10.2.1933 Hitler incontraRothschild, Krupp e Thyssen. 27.2. 1933 i nazisti incendianoil Reichstag accusando i comunisti (Dimitrov).

S. Francisco 26.6.1945: Noi Popoli delle Nazioni Unite5....1950-73 costituzione Club Bilderberg e restaurazione mo-

nopolista con serie di golpe sostenuti dalla CIA: Persia Za-hedi (1953), Congo Mobutu (1965), Indonesia Suharto(1965), Grecia Colonnelli (1967), Cile Pinochet (1973).

1989-91 distruzione Urss e Stato Socialee democratico.1991 guerre civili e aggressioni imperialiste monopoliste

a Iraq, Somalia, Nigeria, Jugoslavia, Afghanistan, Libia,Costa d’Avorio, Sudan,Mali, Siria…droni, corruzioni e sov-versioni di Wall Street contro l’unificazione dei continenti:Europa, America Latina, vicino e Medio Oriente.

In Europa la mostruosa ricerca del massimo profitto, fa-

vorita dai governi collaborazionisti e dalla distruzione delcampo socialista, ha determinato la demolizione del sistemapubblico di protezione sociale, l’erosione dei diritti dei la-voratori e la devastazione dell’ambiente. Là dove sull’ugua-glianza prevale il privilegio, la società retrocede verso unordine sociale aggressivo, escludente, ingiusto e violento,agevolando il diffondersi di fenomeni razzisti e sessisti. Lacrisi odierna del monopolismo che nasce dalla concentra-zione e accumulazione finanziaria della ricchezza nelle manidi un ristretto gruppo di monopolisti finanziari e che conducealla sua massima espressione l’ineguaglianza sociale, stasoffocando le economie produttive, le società, la democraziarappresentativa, inducendo la lenta agonia dei parlamentisvuotati della funzione di rappresentanza sociale e ridotti allamera funzione di ratifica di decisioni assunte altrove. Cosìcome auspica il rapporto del 28 maggio 2013 della JP Mor-gan di David Rockefeller che invita i paesi dell’eurozona asbarazzarsi delle costituzioni antifasciste.L’anti Parlamento berlusconista, cuore del Fronte demo-

craticodiretto dalla classe operaia, trasformerà la guerra giàcominciata dai monopolisti in lotta rivoluzionaria di eman-cipazione sociale e nazionale di massa per affermare le Co-stituzioni, la democrazia, la pace e il socialismo in Europa enel mondo.

Ringraziamo per l’ospitalità e proponiamo una prossimariunione per discutere una carta unitaria tra personalità, mo-vimenti, forze parlamentari, istituzionali, culturali, sindacali,politiche e delegati di Collettivi operai, ricercatori e studenti.

Roma Montecitorio 27 giugno 2013

Adesioni in buona e debita forma5

[email protected]

Gobetti,

Gramsc

i e l’Ant

i Parlamento fascista

76° GRA

MSCI

EUROPA DEMOCRAZIA LAVORO1

Page 2: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Il 76°della scomparsa del compagno AntonioGramsci cade in un momento nel quale la

cupola monopolista guerrafondaia di Wall Street imprimeuna durissima piegatura alla fascistizzazione presidenzialistae militarista dell’Italia e dell’Europa.

La crisi del monopolismo e il conseguente soffocamentodei parlamenti nazionali e della democrazia rappresentativaripropongono, con stringente attualità, la politica dell’antiparlamento fascistadi Gramsci: l’anti Parlamento, la co-stituzione di un organismo cioè rappresentativo e direttivo,di tutte le correnti antifasciste (parlamentari ndr), facente ap-pello all’azione diretta del popolo italiano, sarà acclamato.

Questo perchè, mentre a Brescia Berlusconi sembra af-fondare tra i fischi, a Roma il berlusconismo neofascistadelgoverno di Letta-Alfano fa spogliatoioper resuscitare la Dcdello Ior e della restaurazione dei monopolisti di Wall Street.

JP Morgan di Rockefeller ha chiesto ai governi europei dicancellare le Costituzioni Antifasciste, e il presidenzialistaLetta ha prontamente obbedito istituendo la Commissionedei Quaranta cancellinie abolendo le province, per indebo-lire la risposta democratica.

Il travaglio della società contemporanea è la crisi del mo-nopolismo, della proprietà privata dei maggiori mezzi apicalidella produzione industriale e della ricerca scientifica e tec-nologica.

L’ Anti Parlamento berlusconistadei nominati e il FronteDemocratico Italiano Europeo batteranno i piani eversividi Rockefeller, Ior e Rothschild per edificare il nuovo StatoDemocratico Socialista continentale.

L’ineguaglianza sociale tra gli operai di Haiti che lavoranoper un euro al giorno e i monopolisti di Wall Street che spe-culano mille dollari al secondo, determina la crisi.

Ineguaglianza disumana causata dalla accumulazione fi-nanziaria della ricchezza.

Un ammasso finanziario calcolato in un milione di mi-liardi di dollari, realizzato dai mille monopolisti di Wall Streete City, con il quale corrompono, criminalizzano e nerizzano

l’intera società mondiale.Compito di ogni sincero comunista, di ogni democratico

è denunciare e lottare contro questa rapina monopolista: ognimisura governativa che diminuisce il potere d’acquisto dellemasse popolari la favorisce.

Una rapina sociale divenuta mostruosa dopo la distruzionedell’ Unione Sovietica, dei Paesi socialisti europei, dei Partiticomunisti di classe e dei Sindacati di massa.

Restaurazione perseguita dai monopolisti per mutare ilrapporto di forza internazionale tra le classi, indebolire ilproletariato, utilizzare appieno le nuove tecnologie e imporreuna più sfrenata ricerca del massimo profitto.

Massimo profitto rastrellato dai grandi monopolisti attra-verso la proprietà privata dei complessi apicali delle filieredella produzione, del commercio, dei servizi, delle banchee della ricerca scientifica.

Filiere globali, dall’apice delle quali, per mille fili mafiosie finanziari bianconeri, l’oligarchia monopolista vampirizzai frutti del lavoro sociale delle classi lavoratrici, compresequelle imprenditoriali e professionali.

Dominio oligarchico globale, figlio della ineguaglianza,tanto assoluto e ristretto quanto più copre la realtà con unaegemonia culturale astratta e menzognera.

Negare l’esistenza delle classi e della loro lotta è il suocredo; distruggere i partiti che esse esprimono per liberarsiè il suo obiettivo permanente.

Un dominio spezzato dalla Rivoluzione d’Ottobre dellaclasse operaia guidata dal Partito comunista di Lenin.

Un evento rivoluzionario che ha aperto l’epoca della edi-ficazione dello Stato democratico socialista continentale,senza ministeri e senza confini.

Infatti l’Unione Sovietica sorse come Stato continentaleformato da dodici Nazioni e con un territorio di 24 milionidi Km².

Quindi, non il socialismo in un solo paese ma in un grandecontinente.

Lo stesso Partito comunista, sorto nel 1898 a Minsk, fu

1 EUROPA DEMOCRATICA SOCIALISTAdi Ennio Antonini

2 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Page 3: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

concepito e fondato da Lenin come Partito continentale in-ternazionale, così come quello di Gramsci nel 1921 era lasezione italiana della Terza Internazionale.

La reazione di classe del monopolismo privato mondiale,favorita dall’opportunismo, ha sfiancato l’edificazione delloStato socialista continentale, piegandola su se stessa.

Il ripiegamento nazionalista ha accentuato il confronto in-terstatuale Usa-Urss, ha spinto nella passività il ruolo diri-gente rivoluzionario della lotta della classe operaia e ha illusoche l’edificazione del socialismo potesse avvenire in un solopaese.

Aggredita da due guerre, calda e fredda, chiusa nei confininazionali, ha perso ogni forza espansiva rivoluzionaria in-ternazionalista di classe.

La ricerca globale del massimo profitto monopolista haripreso la sua corsa sfrenata, sprofondando l’intera societàinternazionale nella sua crisi più profonda.

L’oligarchia monopolista mondiale ha avviato la sua ri-vincita restauratrice nei primi anni ’50, cogliendo un mo-mento di debolezza del proletariato.

L’avanguardia della classe operaia, dopo la vittoria sul na-zifascismo, ha ingenuamente tirato un sospiro di sollievo,pensando di avercela fattae di poter affidare il compimentodell’opera agli strati intellettualmente più adatti nella edifi-cazione della nuova società democratica socialista.

Nella lotta per il socialismo nei paesi orientali e in quellaper la presa del potere in occidente, è prevalso il ruolo diri-gente degli strati superficiali della società.

La passività del proletariato, l’economismo della aristo-crazia operaia e democratica, la sottovalutazione dello scon-tro di classe internazionale hanno favorito il sopravventodel revisionismo moderno nazionalista sulla lotta continen-tale per il socialismo scientifico: è prevalsa l’illusione di svi-

luppare la rivoluzione democratica per poi passare a quellasocialista.

Lotta democratica e lotta socialista, distinte e legate, nellecondizioni delle società capitaliste avanzate, soffocate dallacrisi del monopolismo, sono storicamente simultanee, cosìcome Gramsci ha chiaramente espresso in “Due Rivolu-zioni”.

Tutto ciò ha favorito la Restaurazione dimostrando l’im-portanza del ruolo dirigente della classe operaia durantel’epoca della transizione dal capitalismo al comunismo.

In particolare, ha chiarito l’importanza della proprietà pub-blica da parte dei Collettivi dell’avanguardia della classe ope-raia dei principali mezzi di produzione apicali.

L’avanguardia della classe operaia deve espropriare ai mo-nopolisti i complessi apicali delle filiere globali dell’industriae della ricerca scientifica.

Essi diverranno, al tempo stesso, le sedi del suo potere eco-nomico e del suo potere politico nello Stato democraticosocialista continentale.

La crisi è l’assolutismo del monopolismo finanziario chesoffoca l’economia e la società: il suo rovesciamento e il po-tere dell’avanguardia della classe operaia libereranno la de-mocratica concorrenza delle forze produttive.

Nel corso del processo di sviluppo della società umana,ogni classe dominante ha edificato il proprio Stato, modifi-cando le generali condizioni di vita e di lavoro.

I proprietari di schiavi edificarono le prime città Stato; iproprietari terrieri gli Stati regione;i proprietari delle fabbri-che hanno allargato ulteriormente i confini, edificando gliStati nazione; la classe operaia edificherà lo Stato continen-tale senza ministeri esenza confini.

In ogni fase dello sviluppo storico, il nuovo regime ha as-soggettato il vecchio.

3 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Milano, 30 agosto 1920, occupazione delle fabbriche

Page 4: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Il Fronte democratico, diretto dalla classe operaia, edifi-cherà i Nuovi Continenti, contenenti le nazioni, le regioni ele città (urbane, metropolitane, territorio) autogovernate emodernizzate.L'isolamento e gli antagonisti nazionali dei popoli vanno

via via scomparendo con lo sviluppo...(Il Manifesto).Diversamente dall’egoismo delle passate classi dominanti,

dovendo emancipare l’intera società per emancipare sestessa, consapevole del suo ruolo dirigente, l'avanguardiaorganizzata della classe operaia sarà di esemplare sobrietà.Non ciberà terra né peltro (Dante), la realtà dell’Urss ci

mette in presenza di un fenomeno mai visto nella storia: unaclasse politicamente dominante viene nel suo complesso atrovarsi in condizioni di vita inferiori a determinati elementie strati della classe dominata e soggetta(Gramsci).

Un potere da conquistare con la sua lotta, sostenuta dalvasto Fronte democraticodelle forze progressiste, dagli Statisocialisti e dai Paesi democratici come i Brics.

Un potere economico e politico socialista continentale, ga-ranzia del più libero, articolato e laico governo democraticonazionale esercitato dai suoi alleati.

I morsi neofascisti della crisi del monopolismo accentuanola lotta politica unitaria della classe operaia, del proletariatoe delle masse.

Nei diversi distretti produttivi nazionali le organizzazionidi base dei partiti comunisti, socialisti e democratici hannouna costruzione più centrata sui maggiori luoghi della pro-duzione e della ricerca diretta dai loro nuclei più avanzati:una sezione per ogni ciminiera, anziché per ogni campa-

nile.Sul piano internazionale e su quello distrettuale, i loro

gruppi dirigenti vanno verso una crescente unità d'azione.Gli operai e i ricercatori politicamente più organici e attivi

sono più presenti nelle istituzioni.Tutti aspetti di una lotta organica, politica e culturale, dalla

quale sorgeranno i nuovi partiti della classe operaia, del pro-letariato e della borghesia democratica d'Europa.

Le singole decantazioni identitarie, della crescente unitàd'azione continentale, quale da anni svolgono i partiti del la-voro e comunisti di Benelux e Germania, si salderanno allecostruzioni di massa sul territorio nei nuovi rispettivi partiticomunisti, socialisti e democratici. L’Europa democratica socialista è oggi una necessità, già

espressa da Gramsci: l’ideologia borghese aveva fallito neltentativo di far convergere l’attenzione delle masse sul mitowilsoniano, aveva fallito nel tentativo di dare nell’ambitodello Stato borghese una soddisfazione al bisogno che lemasse sentivano di una soluzione internazionale dei pro-blemi posti dalla guerra: al mito sguaiato di “Wilson im-peratore dei popoli”, andava sostituendosi la passionepolitica per “Lenin, capo della Comune internazionale” 1.

L’avanguardia della classe operaia e quelle dei suoi alleati,guidate dai rispettivi partiti comunisti, socialisti e democra-tici, abbatteranno il dominio finanziario dei monopolisti ededificheranno i nuovi Stati democratici socialisticontinentalidi transizione verso la comune estinzione nella società co-munista internazionale di uomini liberi ed eguali.

4 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

1 Antonio Gramsci, Lo Stato operaio, L’Ordine Nuovo, 1 Gennaio 1921.

WALL STREET FONTE DEL FASCISMO MONDIALE

Nel rapporto del 28 maggio 2013 del colosso finanziario statunitense Jp Morgan (cioè una delle principalibanche responsabile della crisi dei subprime del 2008 che costò i licenziamenti di 7 milioni di operai), siafferma spudoratamente che il maggior ostacolo, nell’Europa del Sud, alla penetrazione delle politiche neoli-beriste di austerity sia da ricercarsi nei “sistemi politici instaurati in seguito alla caduta di dittature rimasti se-gnati da quell’esperienza. Le Costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste e in ciò riflettonola grande forza politica dei partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo”.

A noi è sufficiente ricordare che la Jp Morgan è controllata, sin dal 1930, dalla famiglia Rokefeller sostenitrice,negli anni 1920-’30, del fascismo italiano prima, e del nazismo tedesco poi.

Page 5: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Nel tracciare un breve schizzo biografico, che cosa ac-comuna l’azione politica di Piero Gobetti, Giacomo

Matteotti e Antonio Gramsci? Tenendo ben salde le effettivedifferenze e i diversi progetti politici di più ampio respiro,possiamo individuare, come collante comune, la lotta allareazione fascista. Non è affatto casuale che tutti e tre sianostate vittime della brutale repressione del regime.

Forniremo ora alcuni brevi cenni alla biografia politica diGobetti e Matteotti, così da provare quanto abbiamo appenadichiarato. Il liberale di sinistra Piero Gobetti nasce a Torinonel 1901. Alla fine della prima guerra mondiale, inizia la pub-blicazione della rivista Energie nove, a cui collaboreranno ipiù importanti intellettuali dell’epoca: Mondolfo, Croce, For-mentini, Einaudi e il nostro Gramsci.

Nel 1922 iniziano le pubblicazioni della più importante ri-vista gobettiana1: La rivoluzione liberale. Ambizioso è il pro-gramma politico e culturale perseguito dalla rivista: quello diforgiare una nuova classe dirigente. L’affermazione di questaclasse deve seguire un articolato processo di ripensamentodella fase del Risorgimento ( e già possiamo notare un inte-ressante punto di contatto con le riflessioni gramsciane),l’analisi dinamica delle questioni politiche principali contem-poranee all’autore e il complesso intreccio internazionale.L’analisi teorica è però, per così dire, funzionale ad una benpiù ampia progettualità politica. Da qui possiamo compren-dere lo sforzo interpretativo sul movimento comunista, e lacritica verso certi atteggiamenti deterministi e positivisti, lar-gamente diffusi tra le file socialiste, che sfociavano nell’inerziae nell’attendismo sul piano politico. Ne è la riprova non soloil duro attacco a Turati, giudicato come “il più formidabile

diseducatore dell’Italia contemporanea”2, ma soprattutto ilgiudizio positivo espresso dal giovane torinese sia sulla con-quista del potere da parte dei bolscevichi sia sull’esperienzadel movimento operaio italiano. Gobetti è convinto del fattoche la grandiosità della rivoluzione russa non potrà replicarsiin Italia sotto la guida del partito socialista. Da liberale egliapprezza lo sforzo profuso da Lenin per “dare un ordinenuovo alla Russia”3, e giudica come liberatrice la rivoluzioned’ottobre.

Gobetti individua nel movimento comunista torinese deglianni ’18-20 il nucleo originario e propulsivo del processo difondazione del Partito comunista d’Italia, arrivandone ad ap-prezzare diversi aspetti. Ne riconosce subito “ un’organicitàdi pensiero e una serietà di intenzioni che suscitano meravigliae interesse anche in un avversario”4.

Il drammatico evento dell’affermazione del regime fascistain Italia impegna la riflessione politica del giovane liberale,riflessione che, lo ripetiamo, è elaborata in vista dell’azione.Il fascismo è identificato come una “autobiografia della na-zione. Una nazione che crede alla collaborazione delle classi,che rinuncia per pigrizia alla lotta politica”5. La lotta di classeè considerata come la più alta forma di progresso della na-zione e il fondamentale strumento di selezione della classedirigente. E in questa lotta Mussolini è giudicato come il fi-duciario dei ceti dominanti6. Nella turbolenza degli eventi, ilgiovane torinese guarda con favore alla secessione dell’Aven-tino e alla nascita del fronte democratico, composto dai gruppiliberali, da quelli comunisti, socialisti e da tutti i sinceri de-mocratici italiani.

In un articolo del 24 maggio del 1925 auspica che il fronte

2 GOBETTI E MATTEOTTIdi Sabatino Prosperi

1 Oltre alle due sopraelencate, ne dirigerà un’altra: Il Baretti.2 Cfr. Piero Gobetti, Opere complete, 3 volumi, Einaudi Editore, Torino 1960, pag. 3083 Ibidem, pag. 2584 Ibidem, pag. 2785 Ibidem, pag. 4336 Cfr. Ibidem, pag. 827

5 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Page 6: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

sappia superare le divisioni interne: “Se intorno all’Aventinosi è venuta formando un’èlitedi giovani che capiscono la si-tuazione, che non si fanno illusioni, essi hanno il dovere dismetterla con le inconcludenti polemiche contro i comunisti[…] di non occuparsi di teoria delle classi medie, di non esco-gitare astuzie di colpi di mano, ma di lavorare con lealtà peril fronte unico operaio, anche se questo lavoro, per le attualicondizioni di depressione delle masse, non è per dare fruttiimmediati”7.

Per la sua intensa battaglia antifascista viene perseguitatodal regime: il 9 giugno del 1924 vienepicchiato e la propria abitazione vieneperquisita. Questo è solo il primo atti dipersecuzione e repressione che lo ve-dranno coinvolti, fino alla morte, avve-nuta in Francia nel febbraio del 1926.E’ emblematica la data della prima per-secuzione di Gobetti. Infatti, il giornoseguente un altro illustre antifascista ita-liano viene rapito. Si tratta del socialistaGiacomo Matteotti.

Matteotti viene eletto in parlamentoper la prima volta nel 1919. Due annidopo pubblica un libro-inchiesta sulleviolenze perpetrate dalle squadracce fa-sciste ai danni di lavoratori, sindacalisti e militanti politici so-cialisti.

Nell’ottobre del 1922 è espulso, insieme a tutta la correnteriformista guidata da Turati, dal partito socialista italiano. Ade-rirà al partito socialista unitario, divenendone segretario. Il 30maggio del 1924 pronuncia alla Camera dei Deputati il ce-lebre discorso di denuncia dei brogli elettorali e del clima ditensione diffuso nella campagna elettorale, chiede l’annulla-mento delle votazioni. Il 10 giugno presenta un appello controil fascismo. Lo stesso giorno è rapito da una gruppo fascista,

che lo uccise. Il corpo senza vita venne ritrovato il 16 agosto.Molto spesso si è affermato che questo atto di denuncia po-

litica fosse stata la causa della sua morte. Eppure la misteriosasparizione della borsa di Matteotti, contenente molti docu-menti, mai ritrovata, induce diversi e autorevoli storici8, a cre-dere che il deputato socialista venne ucciso anche per un’altraragione. Infatti, Matteotti da tempo indagava sui rapporti tracompagnia petrolifera americana Sinclair Oil, Vittorio Ema-nuele III e Arnaldo Mussolini, fratello del duce.

Qualche settimana prima del rapimento, il governo italianoaveva concesso alla Sinclair Oil l’esclu-siva per la ricerca e lo sfruttamento deigiacimenti petroliferi. La Sinclair Oil erafinanziata ed appoggiata politicamenteda diversi gruppi monopolistici newor-kesi, tra cui la Standard Oil, di proprietàdi John Davison Rockfeller. Benito LiVigni, in un recente libro sui conflittimondiali sulla gestione del petrolio de-dica ben due capitoli alla questioneMatteotti9, mostrando come l’appro-viggionamento del bacino petroliferoitaliano fosse oggetto di contesa tra duegruppi monopolistici: la Standard Oil el’ Anglo-Iranian Oil Company. Il primo

gruppo inizialmente aveva favorito e protetto la Sinclair Oil,per evitare che il petrolio italiano finisse in mani inglesi. Mat-teotti si recò proprio in Inghilterra nel mese di maggio, ac-quisendo importanti documenti che provavano la corruzionedel Re, delle gerarchie fasciste e del fratello del Duce.

Queste scoperte sarebbero la vera ragione dell’uccisionedel deputato socialista.

Ragione che ancora oggi dovrebbe far meditare noi com-pagni sul carattere del monopolismo finanziario nella fasedell’imperialismo capitalistico.

7 Ibidem, pag. 8288 Il P.C.d’I. giudicata erronea la posizione di Gobetti sulla depressione delle masse, mostrandone invece la vitalità proprio nelle lotte inFiat, ma riconosceva nella rivista gobettiana una avanzata posizione antifascista borghese. Si confronti l’articolo apparso sull’Unità il 28maggio del 1925, dal titolo La rivoluzione liberale e il fronte unico operaio.9 Cfr. Mauro Canali, Il delitto Matteotti, Il Mulino, Bologna 1997 10 Cfr. Benito Li Vigni, Le guerre del petrolio: strategie, potere, nuovo ordine mondiale, Editori Riuniti, Bologna 2004

6 Giugno Gramsci

Il Centro Gramsci diEducazione è disponibilead offrire il proprio con-tributo per la commemo-razione dei martiri PieroGobetti e Giacomo Mat-teotti. Lanciamo un ap-pello a tutti gli studiosi eai sinceri democraticiper la realizzazione diconvegni in loro memo-

ria.

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Page 7: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Come abbiamo più volte scritto sulle pagine di questa ri-vista la crisi economica del 1929, dovuta alla sovrapprodu-zione relativa a alla povertà delle masse popolari, partì dagliStati Uniti, coinvolse in breve tempo tutte le principali na-zioni industriali dell’Occidente, e andò ad infrangersi controle frontiere dell’Urss. Tra il 1930 – ’33, 24 milioni di disoc-cupati vennero condannati alla fame, alla miseria e a indici-bili sofferenze.

L’inconsistenza delle teorie liberiste allora di moda, le qualistesero e stendono tutt’ora un velo pietoso sulle ragioni difondo dell’inevitabilità periodica delle crisi del capitalismo,già da tempo analizzate nei suoi aspetti reali da Marx, suggerìall’ingenuo direttore di uno dei più importanti monopoli me-tallurgici – la Bethlem Steel Corporation – la famosa affer-mazione: «negli Stati Uniti erano state poste le basi di unaprosperità che eclissa tutto quello che noi abbiamo vedutofinora».

In realtà la verità era ben altra e diversa, poiché a partiredal 1930 si ebbero un ulteriore inasprimento di tutte le con-traddizioni di fondo del capitalismo monopolistico, la fasci-stizzazione di vari paesi, la politica militaristica e ilpeggioramento delle condizioni di vita e di lavoro dellemasse popolari in tutto l’Occidente con il conseguente in-tensificarsi della lotta di classe.

Il primo paese nel quale la crisi economica determinò im-mediatamente la liquidazione dei trattati di Versailles e diWashington fu il Giappone, dove i disoccupati raggiunseroil numero di due milione e mezzo e i contadini furono rovi-nati dal crollo dei prezzi agricoli. Sopravvivenze feudali s’in-

trecciarono con il nascente monopolismo giapponese le cuiclassi dirigenti cercarono di uscire dalla crisi aggredendo,nel settembre del 1931, la Cina. L’oligarchia finanziaria, at-traverso il ceto militare, premeva verso l’instaurazione di un“governo forte”, mentre chiedeva la liquidazione del sistemaparlamentare.

Nell’addensarsi sempre più dei pericoli di una nuovaguerra mondiale e al fine di scongiurarla, nella primaveradel 1932, per iniziativa degli scrittori Heni Barbusse e Ro-main Rolland, fu convocato il Comitato internazionale dilotta contro la guerra, il quale rivolse agli intellettuali di tuttii paesi e agli operai dei più importanti centri mondiali del-l’industria metallurgica, chimica e dei trasporti, la propostadi eleggere delegati per un congresso internazionale controla guerra.

In breve tempo si formarono comitati di iniziativa per lapreparazione del congresso tra i quali spiccavano noti espo-nenti della scienza e della cultura: Paul Langevin e AndréGide per la Francia, Albert Einstein e Heinrich Mann per laGermania, Bertrand Russell per la Gran Bretagna, MartinAndersen Nexo per la Danimarca, Maximilian Gorki,quest’ultimo, assente per la mancata concessione del vistoda parte delle autorità olandesi, inviò un messaggio di sa-luto.

Nonostante i vari divieti, le persecuzioni e gli ostacoli bu-rocratici frapposti allo svolgimento del congresso dai varigoverni occidentali, ad Amsterdam, dal 27 al 29 agosto del1932, si tenne il Congresso internazionale contro la guerra,detto anche Congresso di Amsterdam.

7 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

3 CONGRESSO INTERNAZIONALECONTRO LA GUERRA

E L’Anti Parlamento fascistadi Piero De Sanctis

Nel 76° della sua scomparsa, la proposta di Gramsci per bloccare il fascismo - che fu già di Piero Gobetti fin dal 10giugno del 1924 - di trasformare l’Aventino in un Anti parlamento fascistarivendicandone sia la guida politica del

paese che la mobilitazione delle masse, scaturiva dalla coscienza dell’unità dialettica tra politica ed economia, tra il mondoistituzionale culturale e la società nel suo complesso. La proposta unitaria dell’Anti parlamento fascista fu respinta dalgruppo delle opposizioni, ma ritornò ad essere decisiva nella battaglia contro il nazismo europeo, quando un gruppo di in-tellettuali europei diede vita, nel 1932, al Congresso Internazionale contro la guerra.

Page 8: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Dei 5000 delegati eletti poterono giungere ad Amsterdamsolo 2244 delegati in rappresentanza di 25 nazioni. Lagrande maggioranza era composta da operai, 62 erano con-tadini e 249 intellettuali. I dirigenti della II internazionale as-sunsero una posizione negativa, invitando apertamente glioperai socialisti a non prendere parte alla preparazione e ailavori del Congresso. Tuttavia 300 delegati socialisti, tra-sgredendo le indicazioni dei vertici, parteciparono al con-gresso con grande spirito unitario.

La presenza tra gli ideatori e i promotori di Amsterdamdeldirigente del Soccorso Operaio Internazionale Willi Mun-zenberg contribuì a spiegare econtestualizzare la disponibilità el’apertura con le quali, nel corsodel dibattito, venne definito il rap-porto con gli esponenti della cul-tura progressista e democratica.Convinto assertore della necessitàdi costruire attorno alla classeoperaia mondiale una vasta retedi solidarietà e di collaborazione,capace di superare i limiti dell’ap-partenenza politica, Munzenbergintravide nel Congressoun’occa-sione per approfondire l’attività disensibilizzazione da lui sperimen-tata tra gli intellettuali europei e in-ternazionali fin dal primodopoguerra. Negli anni seguenti la sua azione si dimostreràfondamentale sia per interagire con il mondo della culturainternazionale e sia come sostenitrice dell’unità a sinistra ne-cessaria per sconfiggere la minaccia fascista.

Nel manifesto conclusivo dei lavori del Congressosi con-dannarono la corsa agli armamenti, la politica aggressivadelle classi dominanti che, mentre preparavano una nuovaguerra mondiale, si spartivano le colonie e istigavano i popoligli uni contro gli altri.

Dopo Amsterdam si tennero congressi nazionali contro laguerra in Gran Bretagna, Bulgaria, Cecoslovacchia, ancoraFrancia, Olanda e Svizzera; a Montevideo per i paesi del-l’America Latina; a Copenaghen per i paesi scandinavi; aShanghai per i paesi dell’Estremo Oriente; a Melbourne perl’Australia.

Il Congresso di Amsterdamsi concluse con la nascita delMovimento contro la guerra imperialistaaffinché gestissel’opera di pubblicizzazione e di propaganda dei propri lavori,documenti e finalità. Il Movimentodedicava particolare at-tenzione alla sua autonomia sia sul piano organizzativo chesu quello dell’impostazione politica e la sua apertura a tutticoloro che sono disposti ad unirsi al proletariato nella lottacontro la guerra imperialista.

Durante la grande crisi economica i circoli più reazionarifrancesi si adoperarono per la liquidazione delle forme par-lamentari di governo e per la concessione al presidente della

repubblica di poteri eccezionali.Le grandi manifestazioni e scio-peri del 1931-’32 contro la ridu-zione dei salari e per la riduzionedelle tariffe dei trasporti, del gas,dell’acqua e dell’elettricità, deter-minarono, alle elezioni politichedel maggio del 1932, la vittoriadel blocco delle sinistre formatoda radical-socialisti e socialisti.

Il nuovo governo, che fu capeg-giato dal radical-socialista Edo-uart Herriot, considerando lacrescente minaccia della politicaaggressiva tedesca, concluse nelnovembre del 1932 un patto dinon aggressione con l’Unione

Sovietica, e propose, senza successo, di aumentare le tassesui capitali.

Un mese prima del Congresso di Amsterdam,nel lugliodel 1932, sullo Stato Operaio,Palmiro Togliatti, in un arti-colo sui pericoli di guerra e sulla situazione politica del mo-mento, così si esprimeva:la guerra scoppierà da uno dei mille contrasti che mi-nano la situazione mondiale. Uno Stato comincerà perdisperazione, perché deve cominciare. Entrerà inguerra senza dichiararla, come si usa oggi. Farà laguerra. Il resto verrà da sé: il blocco contro l’Urss si for-merà nella guerra stessa. La coagulazione degli interessisi realizzerà sotto la necessità della guerra iniziata, checomporterà di andare avanti, che esigerà la solidarietàcapitalistica, che metterà in gioco gli interessi delle altre

8 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

A Teramo il 17 giugno 2013, con impegno e passione,31 compagni del Comitato federale hanno avviato il 7°Congresso del Pdci, approfondito la politica in difesadella sicurezza e degli stessi posti di lavoro nelle fabbri-che medio-piccole vessate dal monopolismo finanziario,nonchè la lotta dei lavoratori della gestione pubblica del-l'acqua, bene comune, minacciata di privatizzazionedalle destre regionali.

Page 9: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

potenze, di tutte le potenze, di tutto il mondo capitali-stico… Il proletariato deve combattere contro la guerracon la persuasione che la guerra è già iniziata. Essa è difatto già cominciata. La sosta, forse di pochi mesi, forsedi poche settimane, della marcia giapponese in Cinacontro la Russia dei Soviet, non deve ingannare i lavo-ratori. La guerra è cominciata. (Paolo Spriano, Storia delPartito comunista italiano,Gli anni della clandestinità,Ei-naudi, 1969).

E’ proprio su questa linea che si terrà, nell’agosto del 1932,ad Amsterdam, il Congresso internazionale contro laguerra.Il 30 agosto dello stesso anno, alla prima seduta delnuovo Reichstag, la settantacinquenne Clara Zetkin pro-nunciò il famoso discorso con il quale ammoniva il popolotedesco sul pericolo dell’attacco del fascismo e della neces-sità di un fronte unito di tutti i lavoratori, che respingesse ilfascismo e salvaguardasse la forza e il vigore delle proprieorganizzazioni come pure la stessa vita dei ceti popolari. Di-nanzi a questo pressante compito storico dovevano essereaccantonate tutte le considerazioni politiche, sindacali e re-ligiose che disunivano le classi popolari.

I frutti del Movimento contro la guerra imperialistanontardarono. In Germania le elezioni del novembre del 1932diedero ai comunisti un notevole successo giungendo a 6milioni di voti ( con un guadagno di 750 mila voti). I comu-nisti e i socialdemocratici insieme ottennero al Reichstag221 seggi, mentre il partito nazista, perdendo due milioni divoti, passò da 230 a 196 seggi.

La reazione non si fece attendere. Nello stesso mese di no-vembre un gruppo di industriali e di banchieri inviò al pre-sidente Hindenburg una petizione per la nomina di Hitler alposto di cancelliere del Reich. Nei primi giorni del gennaiodel 1933, a Colonia, nella casa del banchiere Kurt vonSchroder, si svolse un incontro fra von Papen ( già primoministro del passato governo detto di “pacificazione”), Hu-genberg e Hitler, nel quale venne definitivamente decisa laconsegna del potere nelle mani dei fascisti. Il 30 gennaio del’33, mentre si compie la tragedia finale della Repubblica diWeimar1, con l’appoggio dell’esercito, Hitler viene nomi-nato cancelliere da Hindenburg.

Il 10 febbraio Hitler e Goring s’incontrarono con 25 deimaggiori industriali, fra cui vi erano Gustav e Alfried Krupp,Fritz Thyssen, quattro dirigenti della IG-Farben, il presidente

della Vereinigten Stahlwerke AG,Albert Vohler, il banchiereH. Schacht e altri. Tra gli applausi dei presenti, Hitler dichiaròche il fine principale del suo partito era l’instaurazione del“controllo totale” sopra la Germania, l’eliminazione di qual-siasi opposizione e la creazione di un forte esercito tedesco.Affermò, inoltre, che le prossime elezioni del 5 marzo do-vevano essere le ultime nel corso dei prossimi cento anni.

Nonostante il terrore fascista le elezioni del 5 marzo del1933, circa 5 milioni di elettori votarono per i comunisti epiù di 7 milioni per i socialdemocratici. I nazisti raccolsero17 milioni di voti, pari al 43,7%, senza raggiungere la mag-gioranza assoluta, che successivamente raggiunsero dichia-rando nulli i voti comunisti e annullando gli 81 mandati deideputati comunisti.

Il colpo di stato nazista fu accolto con grande soddisfazionedalla stampa fascista italiana. In un editoriale del Corrieredella Sera del 31 gennaio 1933 si legge:« La forza che hamandato Hitler al governo è lo spirito nazionale del popolotedesco, è l’istinto di conservazione di un grande paese chenon vuole morire; è, infine, diciamolo francamente, la sug-gestione profonda dell’esempio italiano, l’attrazione cheesercita il fascismo sopra tutti gli elementi sani e vitali dellapolitica europea e mondiale».

Così Parigi, vero e proprio centro dell’emigrazione politicain Europa fin dai primi anni Venti, dopo il colpo di stato diHitler, si rivelerà uno dei luoghi più idonei per gli incontridella resistenza internazionale. Cresce la mobilitazione dellacultura e, a dispetto del pericolo rappresentato dal terrore na-zista, si assiste ad un approfondimento, ad una accelerazionee ad un moltiplicarsi delle iniziative politiche dell’emigra-zione che si incrociarono e si unirono con quelle dell’intel-lettualità progressista francese.

Il successo della straordinaria campagna per la liberazionedi Dimitrov e dei suoi compagni –Torgler, Tanev e Popov -, accusati dell’incendio del Reichstag del 27 febbraio del ’33organizzato ed eseguito dai nazisti, costituì, non solo una in-telligente opera di controinformazione e di denuncia dei cri-mini nazisti fin dai primi mesi della loro ascesa al potere,ma anche una delle prime grandi azioni unitarie delFronteunico,preludio ai Fronti popolari del 1935. A Lipsia –scrive Edoardo d’Onofrio nella sua prefazione

al Processo di Lipsia, Editori Riuniti,1972 –, in Giorgio Di-mitrov, si ritrovano il sentimento e la passione dei pio-

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

9 Giugno Gramsci

Page 10: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

nieri del socialismo; la forza e la tenacia dell’indomitoribelle delle insurrezioni popolari…..Il processo di Lip-sia, inoltre, è stato come quello di Colonia del 1852 ( incui Marx e Engels non esitarono a fare del processo contro11 membri della vecchia Lega dei Comunisti, accusati dicomplotto contro la sicurezza dello Stato, un atto di accusacontro il regime di polizia in Prussia e contro la reazionetrionfante dopo le rivoluzioni del 1848, ndr), un processodi importanza e di ripercussione internazionale.

L’acutizzarsi della tensione internazionale, dopo l’incendiodel Parlamento tedesco e le aggressioni fasciste in Europa,produsse nei partiti della sinistra europea, il superamento ditutte le incertezze, di tutti i dubbi e le contraddizioni che ave-vano caratterizzato il periodo prece-dente: nel luglio del 1932 il PCtedesco si rivolse, senza successo, alpartito socialdemocratico tedescoproponendo di attuare uno scioperogenerale di protesta, dopo che vonPapen aveva sciolto il Parlamento efatto dimettere il partito socialdemo-cratico della Prussia; il 6 marzo del1933 il PC francese propose, senzasuccesso, alla SFIO (Section Fran-caise de l’Internationale Ouvriere)di organizzare una giornata d’azioneantifascista in comune.

Il 6 febbraio 1934 oltre ventimilafascisti armati tentarono di occuparela Camera dei deputati e altri edificigovernativi a Parigi. Immediata fu la risposta delle massepopolari: 25.000 lavoratori scesero nelle vie della capitalemettendo in fuga i fascisti. La Francia scoprì così di non es-sere immune dalla minaccia di una svolta reazionaria distampo fascista per fermare la quale il PCF organizzò, il 9febbraio, una manifestazione unitaria antifascista di massa.La manifestazione, con la partecipazione di migliaia e mi-gliaia tra operai, lavoratori e impiegati parigini, ebbe unenorme successo, nonostante la repressione governativa el’uccisione di sei operai.

Lo sciopero generale del 12 febbraio contro il fascismo ela guerra, indetto dai sindacati di orientamento comunista esocialdemocratico e al quale aderirono il Partito comunista

francese, il Partito socialista francese e migliaia di intellettualie forze nuove, vide la partecipazione di circa 5 milioni di la-voratori e mostrò concretamente quali possibilità avesse unapolitica comune di tutta la sinistra.Il 12 febbraio fu per la Francia – disse Ilija Ehrenburg –una gran data. In apparenza non accadde niente. E ilgiorno dopo Parigi aveva il solito aspetto. La manife-stazione fascista del 6 febbraio aveva rovesciato il go-verno, mentre questa volta tutti i ministri erano rimastial loro posto, ma fu proprio il 12 febbraio a cambiaremolte cose: non la composizione del governo, ma lastessa Francia. Non so come, cessarono di colpo le sup-posizioni su di un nuovo assalto dei fascisti e sui loro

eventuali dirigenti. Tutti capironoche la forza era nelle mani del po-polo. Il 12 febbraio vi fu la provagenerale di quel Fronte Popolareche avrebbe scosso la Franciadue anni più tardi.

Alla fine di maggio del 1935, suiniziativa del gruppo parlamentarecomunista, raccogliendo le espe-rienze e le indicazioni di Gobetti edi Gramsci sull’Anti Parlamento fa-scista, si tenne una riunione deigruppi parlamentari di sinistra, conla partecipazione dei radicali, dei ra-dical-socialisti, del partito socialistarepubblicano, del partito socialistadi Francia e del gruppo delle sinistre

indipendenti, nella quale fu deciso unanimemente di darevita ad un fronte popolare contro il fascismo e il pericolo diguerra.

Il movimento del Fronte popolare antifascista fece fallire itentativi d’instaurare la dittatura fascista e preparò la vittoriadelle forze democratiche nelle elezioni del 1936.

Cosa invece era successo in Italia circa 10 anni prima?Dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti (avvenuta il 10 giu-gno 1924 da parte dei sicari fascisti su ordine di Mussolini),che aveva «minacciato di fare rivelazioni sulle trame affari-stiche che si svolgevano al Viminale con la protezione delsottosegretario all’interno Aldo Finzi» (Giorgio Candeloro,Storia dell’Italia moderna, vol. IX, pag.71 nota 76,Ed. Fel-

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

10 Giugno Gramsci

Georgi Dimitrov, fotografia del 1921

Page 11: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924
Page 12: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924
Page 13: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924
Page 14: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Fonte: http://archivio.unita.it/

Page 15: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

trinelli,2002), un’ondata di sdegno si diffuse per l’Italia checoinvolse non solo gli antifascisti, ma anche operai e lavo-ratori, mentre tra i fascisti si diffondeva allarme e paura.

Il 14 giugno i deputati del PCd’I, delPSI, del PSU, del PRI,del Partito Sardo d’Azione, del PPI, della Democrazia So-ciale e dell’Opposizione Costituzionale, dopo l’uscita dalParlamento, avevano formato un Comitato delle opposi-zioni, al quale Gramsci propose di indire uno sciopero ge-nerale. La proposta fu respinta e furono respinte, da partedelle CGIL, analoghe proposte fatte in varie città. Dice an-cora Gramsci, in un articolo sull’Unità del 17 luglio 1924,«I compagni che consigliano di mettere da parte la parolad’ordine dello sciopero generale s’ingan-nano. Le grandi battaglie del proletariatonon s’improvvisano: bisogna prepararlespiritualmente e materialmente….Laparola d’ordine delle sciopero generaledeve essere integrata da quelle contenutenel manifesto dell’IC».

In effetti, dopo il delitto Matteotti, il VCongresso dell’IC, in un manifesto Aglioperai e ai contadini d’Italia,propose leseguenti parole d’ordine: «1) disarmodelle bande armate fasciste e sciogli-mento della milizia nazionale; 2) abbat-timento del governo degli assassini; 3)lotta contro il terrorismo; 4) organizza-zione di centurie proletarie; 5) libertà diorganizzazione dei Consigli di fabbrica; 6) liberazione deglioperai incarcerati; 7) libertà di organizzazione, di riunione edi stampa». ( l’Unità del 9 luglio 1924).

Tuttavia la tattica attendista dell’opposizione morale e le-galitaria dell’Aventino, guidata da Giovanni Amendola esostenuta da Filippo Turati, si tradusse, nel periodo giugno-dicembre 1924, in un fallimento politico. Essa respinse ogniproposta che era stata avanzata dal gruppo parlamentare co-munista circa la costituzione dell’Anti Parlamento fascista,dal momento in cui l’uscita delle “opposizioni” dal Parla-mento si era creato, dice Gramsci, «uno Stato contro loStato». Le “opposizioni” invece, facevano affidamento sul-l’intervento del re e su un’azione della magistratura che in-criminasse tutto il regime fascista. Il re non solo non fecenulla per estrometterlo, ma protesse efficacemente Musso-

lini, mentre la magistratura si adeguò.La proposta dell’Anti Parlamento fascista di Gramsci

nell’ottobre del ’24, che doveva raccogliere ed unire tutte leforze vive dell’antifascismo, si riallacciava ad una identicaproposta dei gruppi di Rivoluzione liberaledel giugno del1924, fondati da Piero Gobetti, nella quale si legge «invitoai deputati della minoranza ad autoconvocarsi e a provve-dere all’ordine del paese e al nuovo governo». (PaoloSpriano, Storia del PCI,da Bordiga a Gramsci, p.391e nota1).

Significativa e preveggente è la sintesi che Gramsci dà delperiodo in discussione e che servirà d’insegnamento anche

alle forze antifasciste francesi ed euro-pee:Verrà forse il giorno in cui ogni possi-bilità di vittoria su un terreno parlamen-tare e incruento apparirà inesistenteanche ai più ciechi. Allora la proposta co-munista verrà giudicata essere stata utilee necessaria; allora i partiti che hannotradizioni e programmi rivoluzionari –purtroppo l’anima è ben diversa – pen-seranno di potersi rivolgere alle classi la-voratrici, penseranno che solamentequeste possono e vogliono la lotta a fondocontro i fascisti. E allora l’ Anti Parla-mento fascista, la costituzione di un or-ganismo, cioè rappresentativo edirettivo, di tutte le correnti antifasciste,

facente appello all’azione diretta del popolo italiano, sarà ac-clamato. Ma forse sarà tardi. In ogni ora politica vi è unadatto mezzo di lotta. L’Anti Parlamento fascistasarebbeoggi la parola d’ordine che le masse italiane accetterebbero;domani, aggravandosi la situazione, inasprendosi i rapportidi classe, il proletariato italiano – ridotto alla disperazione ealla fame - vorrà ben altro. Il partito comunista adempieoggi e adempirà domani al suo compito di avanguardia.(L’Unità, L’anti-Parlamento,11 novembre 1924).

In Francia la pratica attuazione dell'Anti Parlamento fascista,cioè l'unità organizzata delle forze parlamentari d'opposizione fa-cente appello all’azione diretta del popolo, guidata dal gruppocomunista, cuore pulsante del Fronte Democratico, impedì l'af-fermazione del fascismo. In Ungheria, in Germania, in Italia e inPortogallo la settaria incomprensione bordighista e l'opportuni-smo riformista la sabotarono, spianando la strada al nazifasci-smo.

11 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Vignetta pubblicata dall’«Avanti!»dopo l’incendio della redazione e

della tipografia da parte dei fascisti il15 aprile 1919.

Page 16: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

La ripresa della lotta rivoluzionaria in tutto il mondo,dopo la Rivoluzione d’Ottobre, si manifestò, prima

che altrove, nel maggior paese capitalistico del Continenteeuropeo: la Germania.

Le lotte del proletariato tedesco negli anni 1919-1921 co-stituirono, non solo per lo sviluppo storico della Germania,un grande insegnamento per la classe operaia degli altri paesicapitalistici.

La disfatta militare tedesca nel settembre del 1918 fu, nelcontempo, la catastrofe delle classi dominanti tedesche deigrandi latifondisti e dei monopolisti, le quali, non riuscendopiù a frenare l’estendersi della protesta operaia e popolare,chiamarono al governo i socialdemocratici di destra dellaSPD: Philipp Scheidemann e Gustav Bauer.

Nonostante le grandi promesse del nuovo governo, di rin-novamento e di riforme democratiche, alle quali il popolonon credette, si venne a formare una situazione altamenterivoluzionaria: da una parte c’erano le masse popolari chepremevano per un totale cambiamento e rinnovamento, per-ché convinte che non avrebbero più potuto vivere comeprima e dall’altra, c’era un governo che non poteva più go-vernare come prima. Nell’ottobre del 1918 così Lenin stig-matizzò la situazione tedesca: «La borghesia e il governodella Germania, sconfitti nella guerra e minacciati all’internoda un poderoso movimento rivoluzionario, si agitano incerca della salvezza».

La strage di Kiel - organizzata dal nuovo governo - del 3novembre 1918, fu la scintilla che segnò l’inizio della rivo-luzione in Germania. Ovunque sorsero soviet di operai e dimilitari. Dal 4 al 9 novembre nacquero circa 70 Consigli dioperai e militarinelle principali città. Nello stesso giorno del9 novembre fu abbattuta la monarchia e il kaiser, GuglielmoII, fuggì in Olanda.

Per opporre un argine all’ondata rivoluzionaria, il governosocialdemocratico di destra della SPD propose al Partito So-cialdemocratico Indipendente (la USPD diretta da KarlKautsky) e a Karl Liebknecht, il cui “Gruppo Spartaco”aderiva alla USPD, di entrare nel governo diretto dal social-democratico di destra Friedrich Ebert. Poiché la richiesta,

da parte di Liebknecht, di chiamare la Germania RepubblicaSocialista e che tutto il potere fosse posto nelle mani dei rap-presentanti degli eletti dei lavoratori, fu respinta da Ebert,Liebknecht fu escluso dal governo, mentre i capi del PartitoSocialdemocratico Indipendente accettarono la proposta.

Immediatamente fu formato un governo di “coalizione”composto da tre membri della SPD (Ebert, Scheidemann,Landsberg) e da tre membri dell’USPD (Haase, Dittmann,Barth). Quale organo di controllo fu formato un ComitatoEsecutivo dei Consigli degli operai e dei soldati di Berlino,con 7 rappresentanti della SPD e 7 dell’USPD e 14 rappre-sentanti del Consiglio dei soldati, quasi tutti appartenenti allaSPD.

Questo governo, detto di Ebert-Haase, si definì “socialista”,ma in realtà fu un governo controrivoluzionario. Il Consigliodei Commissari del Popolo assunse la funzione di “gabinettopolitico”, ma lasciò ai loro posti i segretari di stato borghesi,in qualità di “ministri tecnici”. L’intero apparato statale mo-narchico reazionario rimase integralmente in funzione, leposizioni del militarismo tedesco non vennero toccate e ildominio economico restò nelle mani dei grandi latifondistie della finanza.

Già il 10 novembre del 1918 Ebert concluse, con gli alticomandi dell’esercito, un’alleanza segreta che prevedeva iltotale controllo, da parte dello Stato Maggiore generale, sulleforze armate. Inoltre, attraverso una sfrenata demagogia, ilgoverno di “coalizione”, riuscì ad ingannare le masse fa-cendo credere loro che la rivoluzione di novembre fosseconclusa.

Il rapido svolgersi degli avvenimenti, spinse il “GruppoSpartaco”, (che ancora era parte dell’USPD), verso l’erroredi non separarsi dall’USPD e costituirsi come Partito co-munista di Germania autonomo. Infatti nell’assembleadell’11 novembre fu eletto un Comitato Centrale compostoda 13 persone, tra le quali Liebknect, Rosa Luxemburg,Franz Mehring, Wilhelm Pieck, quest’ultimi ancora membridell’USPD.

Il 15 novembre 1918, per coprire gli accordi tra un gruppodi monopolisti con i dirigenti di destra dell’Unione dei Sin-

4 LA REPUBBLICA DI WEIMAR

12 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Page 17: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

dacati – un accordo di “fattiva collaborazione” per porre finealla “zizzania rivoluzionaria” -,il governo Ebert- Haaseformò una “Commissione per la socializzazione”, capeg-giata da Karl Kautsky, per far credere che la Germania fosseormai sulla via del socialismo.

Dal 16 al 21 dicembre del 1918 si tenne a Berlino il Con-gresso Pantedesco dei Consigli degli operai e dei soldati. Viparteciparono 288 socialdemocratici di destra, 87 del-l’USPD, 27 soldati senza partito, 25 membri di partiti bor-ghesi e solo 10 spartachisti. Furono esclusi, perché nonottennero il mandato, Karl Liebknect e Rosa Lexemburg.Non venne ammessa al con-gresso neppure la delegazionedella Russia Sovietica.

Ingannati dalla propaganda delgoverno di “coalizione”, aiutatidai capi della USPD e dalle affer-mazioni e promesse generiche, idelegati del congresso votaronouna risoluzione dei socialdemo-cratici di destra totalmente a fa-vore della borghesia dominante.Le azioni provocatorie del go-verno del 23-24 dicembre per iso-lare le avanguardie rivoluzionariedella classe operaia, non si feceroattendere.

Incalzati dagli eventi, il 29 di-cembre del 1918, l’”UnioneSpartaco”, (la nuova denomina-zione del “Gruppo Spartaco”), decise di rompere conl’USPD e di dare vita al Partito comunista Tedesco (KPD).Ma, sotto l’influenza delle tendenze settarie e della teoriadell’offensiva, la quale affermava che la tattica offensivanondoveva curarsi di sapere se le larghe masse lavoratrici ap-poggiassero o meno il partito comunista, il partito vietò aisuoi membri di lavorare nei sindacati riformisti e di boicot-tare le elezioni dell’Assemblea nazionale non ancora sma-scherata agli occhi delle larghe masse popolari.

La provocazione del governo, del 4 gennaio 1919, che co-strinse alle dimissioni il capo della polizia di Berlino Ei-chhorn, socialdemocratico indipendente di sinistra, chegodeva di grande popolarità fra gli operai, sfociò in uno scio-

pero generale e in un’insurrezione armata. Alla testa dell’ in-surrezione si pose il Comitato rivoluzionario d’azione, nelquale entrarono a far parte membri dell’USPD e del PartitoComunista Tedesco. Impaurito dallo slancio assunto dalmovimento, il Comitato Centrale dell’USPD intavolò trat-tative con il governo.

L’11 gennaio il governo scagliò contro gli operai di Berlinole forze controrivoluzionarie già precedentemente organiz-zate, che soffocarono nel sangue l’insurrezione. In seguitofurono crudelmente repressi i moti operai anche nelle altreregioni del paese. La sera del 15 gennaio vennero catturati

e uccisi Karl Liebknect e RosaLuxemburg. Il corpo di Rosa Lu-xemburg venne gettato in un ca-nale e fu ritrovato solo il 31maggio 1919.

Solo dopo aver eliminato la mi-naccia comunista e dopo aver li-quidato, con i reparti dell’esercitoe con i corpi franchi, il movi-mento popolare a Berlino, in Sas-sonia, in Turingia e in Baviera;solo dopo aver distrutto i Consiglidegli operai, che si erano costituitisul modello dei Soviet, e lasciaticadere i progetti di socializzazionee di riforma agraria, si aprì il 6 feb-braio 1919, a Weimar, i lavoridell’Assemblea Nazionale. L’11febbraio l’Assemblea elesse Ebert

presidente della Repubblica e il 13 febbraio Scheidemannformò un governo composto da rappresentanti del Partitosocialdemocratico di destra, del Partito democratico (natodopo la rivoluzione di novembre dalla fusione del PartitoPopolare Progressista con l’ala sinistra dei nazional-liberali)e del Partito cattolico.A questo governo, di aperta coalizionetra i socialdemocratici di destra e partiti della borghesia do-minante, fu affidata la scrittura della Costituzione di Weimar,approvata il 31 luglio 1919, entrata in vigore l’11 agosto1919, e alla cui stesura parteciparono, come elementi diprimo piano, i professori Max Weber e Hugo Preuss.

La Costituzione repubblicana di Weimar, in definitiva, nonpotè non sancire che superficiali trasformazioni di carattere

13 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Fotografia Carla Zetkin

Page 18: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

democratico-borghese nella sfera della struttura dello Statoderivanti dall’indebolimento del ruolo politico dei latifondistie dall’accresciuta importanza dei monopolisti e dell’alta fi-nanza. Inoltre il blocco dei partiti al potere riteneva, comeproprio specifico compito, la difesa degli ordinamenti capi-talistici e la creazione di una diga contro il comunismo. Essanacque, dunque, col marchio infamante dell’assassinio deidue più grandi rivoluzionari tedeschi: Karl Liebknect e RosaLuxemburg.

Tuttavia la Costituzione, oltre a garantire alla borghesial’inviolabilità della proprietà privata e la limitazione diespressione della volontà popolare, concedeva alla classeoperaia la possibilità di sviluppare la lotta in difesa dei propriinteressi e riconosceva le libertàdemocratiche borghesi (di pa-rola, di riunione, di associazione,l’ uguaglianza di tutti i cittadinidavanti alla legge, ecc.). Ma giàalla fine del 1919, le due princi-pali organizzazioni l’”Associa-zione delle unioni tedesche deidatori di lavoro” e l’”Unione in-dustriale tedesca”, dirette daiKrupp, dai Stinnes e dai Hugen-berg e da altri magnati del capi-tale monopolistico, inasprironol’attacco ai diritti democraticidella classe operaia, alla quale fufatto divieto di sciopero. Il ten-tativo di instaurare una dittaturamilitare da parte del latifondistaKapp del 10 marzo 1920, fallì soprattutto per la lotta delfronte unico della classe operaia contro il colpo di stato, noncerto per opera del Presidente e del governo che fuggironoa Stoccarda.

L’aumento dell’influenza dei comunisti nella classe operaiadopo il Putsch di Kapp, determinò la crisi dell’USPD. Moltioperai che avevano aderito a questo partito per protesta con-tro il tradimento dei vari Ebert e Scheidemann, capirono cheanche tra gli Indipendenti regnava il cedimento, l’ipocrisiae l’opportunismo.

Nel dicembre del 1920, al Congresso di unificazione delPartito comunista Tedesco con l’ala sinistra dell’USPD, nac-

que il Partito comunista unificato di Germania, il quale as-sunse come base della sua tattica l’errata teoria dell’offen-siva.

Per ostacolare il crescente influsso dei comunisti tra lemasse, la borghesia dominante tedesca decise di provocarel’avanguardia rivoluzionaria del proletariato e indurla a ten-tare un’insurrezione armata prematura, destinata evidente-mente alla sconfitta. Il 16 marzo del 1921, con il pretestodella lotta contro gli elementi criminali, il socialdemocraticoHorsing – presidente della polizia prussiana - ordinò di in-trodurre nelle fabbriche della Germania centrale, (dove eranostate precedentemente ammassate imponenti forze di poliziae dell’esercito), reparti della polizia. Ciò suscitò la ribellione

degli operai ed ebbero inizio gliscontri con la polizia.

Il 17 marzo il Comitato Cen-trale del Partito unificato, par-tendo dalla teoria dell’offensiva,dichiarò che «il proletariato deveaffrontare la battaglia» e chiamògli operai tedeschi ad uno scio-pero generale in sostegno deglioperai della Germania centrale.Ma la maggioranza della classeoperaia non era preparata all’in-tervento e non prese perciò parteai combattimenti; soltanto nelleGermania centrale le azionidegli operai assunsero il carat-tere di una lotta armata.

Nonostante l’eroica lotta deglioperai, l’insurrezione di marzo fu schiacciata. Al Partito co-munista e alla classe operaia fu inflitto un duro colpo. Unadelle cause principali dell’insuccesso dell’insurrezione fuanche la politica traditrice della scissione seguita dai social-democratici e dai capi dei sindacati riformisti.

Dal maggio del 1921 la carica di cancelliere fu occupatadal cattolico di centro J. Wirth, membro autorevole del suogoverno fu W. Rathenau, entrambi convinti assertori dellanecessità di stabilire rapporti economici e diplomatici conla Russia Sovietica. Questa politica portò nel 1922 alla firmadel trattato di Rapallo, ma trovò , nel contempo, la ferrea op-posizione dei grandi capitalisti dell’industria pesante e dei

14 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Antonio Gramsci in una foto del 1922

Page 19: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

latifondisti, i quali, mentre finanziavano e sostenevano or-ganizzazioni fasciste, lavoravano per abbattere la Repubblicadi Weimar e la messa al bando del partito comunista. 14 giu-gno del 1922 Rathenau, amico stretto di Albert Einstein, chenel corso della notte aveva avuto un animato colloquio conil monopolista e finanziere Stinnes nella residenza dell’am-basciatore americano, fu assassinato.

Monaco fu il centro del partito fascista (sorto nel 1919), ilquale, per ingannare gli operai, si chiamò Partito OperaioNazionalsocialista Tedesco. Dal 1921, dopo che la sua di-rezione passò nelle mani di Hitler, si scatenò nel paese un’in-tensa attività terroristica dovel’intimidazione e l’assassiniodivennero i principali mezzidi lotta politica.

Con l’acutizzarsi della lottae sotto la pressione dei mo-nopolisti, dell’alta finanza edei gruppi fascisti-terroristici,cadde il gabinetto Wirth, chefu sostituito, nel novembredel 1922, da quello di Wil-helm Cuno, uomo di Stin-nes, creatore del gruppoSiemens-Rhein-Schukkert-Union, padrone di 1220 im-prese industriali, bancarie ecommerciali, nonché grandeesportatore di capitali illeciti(marchi-oro) all’estero.

Cuno, quale ex-direttore generale della compagnia di na-vigazione Hapag, legata da accordi con il trust americanoHarrimann e come membro del Consiglio degli ispettoridella società petrolifera tedesco-americana appartenente altrust Rockefeller, aveva stretti legami con il capitale finan-ziario americano.

Con l’inasprirsi delle tensioni per via dei pagamenti deidebiti di guerra, nel gennaio del 1923, le truppe franco-bel-ghe invasero la Ruhr. La politica della Resistenza passivadel presidente Ebert non sortì altro effetto che quello di au-mentare la disoccupazione, la miseria e la fame. La classeoperaia rispose con un grande sciopero dell’industria mi-

neraria e metallurgica, nel maggio del 1923. Il 29 luglio, or-ganizzato dal partito comunista tedesco, ci fu una grandemanifestazione antifascista, alla quale parteciparono milionidi lavoratori.

Governi, con la partecipazione dei comunisti, si formarononelle due maggiori regioni industriali: la Sassonia e la Tu-ringia dove, dall’inizio del 1923, erano state organizzate dallaclasse operaia circa 800 centurie proletarie (reparti armatiproletari) con 100 mila uomini, per difendersi dalle provo-cazioni e dagli atti terroristici fascisti.

Ma questa enorme forza rimase inutilizzata, poiché i co-munisti che partecipavano aquesti governi «si compor-tarono – disse poi G. Dimi-trov – come comuni ministriparlamentari nell’ambitodella democrazia borghese».

Il 13 ottobre del 1923 il co-mandante della Rei-chswwehr in Sassonia,provocatoriamente ordinò loscioglimento delle centurieproletarie. Il 21 ottobre glioperai del cantiere di Am-burgo proclamarono lo scio-pero generale. Il 23 ottobre,alle cinque del mattino, ilComitato Centrale del par-tito comunista tedesco diede

l’ordine dell’insurrezione armata. Nella stessa mattina del23 ottobre gli operai occuparono 17 distretti di polizia e in-cominciarono ad erigere barricate.

Ma il Senato, nel quale i socialdemocratici di destra ave-vano la maggioranza, si schierò contro l’insurrezione, comefecero anche i sindacati riformisti. Per due giorni gli operaiconbatterono accanitamente. Ma l’insurrezione rimase iso-lata fino alla sconfitta del 2 novembre.

La sconfitta dell’insurrezione di Amburgo fu il segnale perl’attacco della reazione in tutta la Germania. Si concluse così,con la sconfitta della classe operaia, la crisi politica del 1923in Germania. Il periodo dell’ascesa rivoluzionaria era finito.

p.d.s.

15 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

5 PREAMBOLO DELLA CARTADELLE NAZIONI UNITE

Fonte: http://www.centrogramsci.it/documenti/onu.htm

Page 20: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

Ogni forma di potere politico non può essere storica-mente concepita e giustificata se non come l’apparato

giuridico di un reale potere economico, non può essere con-cepita e giustificata se non come l’organizzazione di difesae la condizione di sviluppo di un determinato ordine nei rap-porti di produzione e distribuzione della ricchezza: questocanone fondamentale (ed elementare) del materialismo sto-rico riassume tutto il complesso di tesi che abbiamo cercatodi sviluppare organicamente intorno al problema dei Con-sigli di fabbrica, riassume le ragioni per le quali abbiamoposto come centrali e preminenti, nella trattazione dei pro-blemi reali della classe proletaria, le esperienze positive de-terminate dal movimento profondo delle masse operaie perla creazione, lo sviluppo e il coordinamento dei Consigli.Perciò abbiamo sostenuto:

1. La rivoluzione non è necessariamente proletaria e co-munista in quanto si propone e ottiene di rovesciare il go-verno politico dello Stato borghese;

2. non è proletaria e comunista neppure in quanto si pro-pone e ottiene di annientare gli istituti rappresentativi e lamacchina amministrativa attraverso cui il governo centraleesercita il potere politico della borghesia;

3. non è proletaria e comunista anche se l’ondata dell’in-surrezione popolare dà il potere in mano a uomini che si di-cono (e sono sinceramente) comunisti. La rivoluzione èproletaria e comunista solo in quanto essa è liberazione diforze produttive proletarie e comuniste che erano venuteelaborandosi nel seno stesso della società dominata dallaclasse capitalista, è proletaria e comunista nella misura in cuiriesce a favorire e promuovere l’espansione e la sistema-zione di forze proletarie e comuniste capaci di iniziare il la-voro paziente e metodico necessario per costruire un nuovoordine sulla base del quale sia resa impossibile l’esistenzadella società divisa in classi e il cui sviluppo sistematico tendaperciò a coincidere con un processo di esaurimento del po-tere di Stato, con un dissolversi sistematico dell’organizza-zione politica di difesa della classe proletaria che si dissolvecome classe per diventare l’umanità.

La rivoluzione che si attua nella distribuzione dell’appa-recchio statale borghese, e nella costruzione di un nuovo ap-parecchio statale, interessa e coinvolge tutte le classi oppressedal capitalismo.

Essa è determinata immediatamente dal fatto brutale che,nelle condizioni di carestia lasciate dalla guerra imperialista,la grande maggioranza della popolazione costituita di arti-giani, di piccoli proprietari terrieri, di piccoli borghesi intel-lettuali, di masse contadine poverissime e anche di masseproletarie arretrate) non ha più nessuna garanzia per ciò cheriguarda le elementari esigenze della vita quotidiana. Questarivoluzione tende ad avere prevalentemente carattere anar-chico e distruttivo, e a manifestarsi come una cieca esplo-sione di collera, come un tremendo scatenarsi di furori senzaobiettivo concreto, che si compongono in un nuovo poteredi Stato solo in quanto la stanchezza, la disillusione e la famefiniscono col far riconoscere la necessità di un ordine costi-tuito e di un potere che lo faccia veramente rispettare. Questarivoluzione può comporsi in una pura e semplice assembleacostituente, che cerca di medicare le piaghe inferte all’ap-parecchio statale borghese dalla collera popolare; può giun-gere fino al Soviet, fino all’organizzazione politica autonomadel proletariato e delle altre classi oppresse, che però nonosano andare oltre l’organizzazione, non osano toccare i rap-porti economici e sono quindi ributtate indietro dalla rea-zione delle classi proprietarie; può andare fino alladistruzione completa della macchina statale borghese, e allostabilirsi di una condizione di disordine permanente, in cuile ricchezze esistenti e la popolazione vanno dissolvendosie scomparendo stritolate dall’impossibilità di ogni organiz-zazione autonoma; può giungere fino allo stabilirsi di un po-tere proletario e comunista che si esaurisce in ripetuti edisperati tentativi per suscitare d’autorità le condizioni eco-nomiche del suo permanere e del suo rafforzarsi, e viene allafine travolto dalla reazione capitalista. In Germania, in Au-stria, in Baviera, in Ucraina, in Ungheria si sono verificatiquesti svolgimenti storici; alla rivoluzione come atto distrut-tivo non è seguita la rivoluzione come processo ricostruttivo

DUE RIVOLUZIONIdi Antonio Gramsci

16 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Page 21: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

in senso comunista.L’esistenza delle condizioni esterne: Partito comunista, di-

rezione dello Stato borghese, forti organizzazioni sindacali,armamento del proletariato, non è stata sufficiente per com-pensare l’assenza di questa condizione: esistenza di forzeproduttive tendenti allo sviluppo e all’espansione, movi-mento cosciente delle masse proletarie rivolto a sostanziarecol potere economico il potere politico, volontà nelle masseproletarie di introdurre nella fabbrica l’ordine proletario, difare della fabbrica la cellula del nuovo Stato, di costruire ilnuovo Stato come riflesso dei rapporti industriali del sistemadi fabbrica. Ecco perché noi abbiamo sempre ritenuto chedovere dei nuclei comunistiesistenti nel Partito sia quellodi non cadere nelle allucina-zioni particolaristiche (pro-blema dell’astensionismoelettorale, problema della co-stituzione di un partito “vera-mente” comunista) ma dilavorare a creare le condi-zioni di massa in cui sia pos-sibile risolvere tutti i problemiparticolari come problemidello sviluppo organico dellarivoluzione comunista. Puòinfatti esistere un Partito co-munista (che sia partitod’azione e non accademia dipuri dottrinari e di politicanti, che pensano “bene” e si espri-mono “bene” in materia di comunismo) se non esiste inmezzo alla massa lo spirito di iniziativa storica e l’aspirazioneall’autonomia industriale che devono trovare il loro riflessoe la loro sintesi nel Partito comunista? E poiché la forma-zione dei partiti e il sorgere delle forze reali storiche di cui ipartiti sono il riflesso, non avviene di colpo, dal nulla, maavviene secondo un processo dialettico, il compito maggioredelle forze comuniste non è appunto quello di dare coscienzae organizzazione alle forze produttive, essenzialmente co-muniste, che dovranno svilupparsi ed espandendosi, crearela base economica sicura e permanente del potere politicoin mano al proletariato? Allo stesso modo: può il Partito aste-nersi dalla partecipazione alle lotte elettorali per gli istituti

rappresentativi della democrazia borghese, se esso ha il com-pito di organizzare politicamente tutte le classi oppresse in-torno al proletariato comunista, e per ottenere ciò ènecessario che di queste classi diventi il partito di governoin senso democratico, dato che solo del proletariato comu-nista può esser partito in senso rivoluzionario? In quanto di-venta il partito di fiducia “democratica” di tutte le classioppresse, in quanto si tiene permanentemente a contatto contutti gli strati del popolo lavoratore, il Partito comunista con-duce tutti gli strati del popolo a riconoscere nel proletariatocomunista la classe dirigente che deve sostituire nel poteredi Stato la classe capitalista, crea le condizioni in cui è pos-

sibile che la rivoluzione comedistruzione dello Stato bor-ghese si identifichi con la ri-voluzione proletaria, con larivoluzione che deve espro-priare gli espropriatori, chedeve iniziare lo sviluppo diun nuovo ordine nei rapportidi produzione e di distribu-zione. Così, in quanto si ponecome partito specifico delproletariato industriale, inquanto lavora a dare co-scienza e indirizzo precisoalle forze produttive che il ca-pitalismo ha suscitato col suosviluppo, il Partito comunista

crea le condizioni economiche del potere di Stato in manoal proletariato comunista, crea le condizioni in cui è possibileche la rivoluzione proletaria si identifichi con la rivolta po-polare contro lo Stato borghese, in cui questa rivolta divental’atto di liberazione delle forze produttive reali che si sonoaccumulate nel senso della società capitalista.

Queste serie diverse di avvenimenti storici non sono stac-cate e indipendenti; esse sono momenti di uno stesso pro-cesso dialettico di sviluppo, nel corso del quale i rapporti dicausa ed effetto si intrecciano, si arrovesciano, interferiscono.L’esperienza delle rivoluzioni ha però mostrato come, dopola Russia, tutte le altre rivoluzioni in due tempi siano fallitee il fallimento della seconda rivoluzione abbia piombato leclassi operaie in uno stato di prostrazione e di avvilimento

17 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

San Pietroburgo, assalto al Palazzo d’Inverno, 1917

Page 22: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

che ha permesso alla classe borghese di riorganizzarsi for-temente e di iniziare l’opera sistematica di schiacciamentodelle avanguardie comuniste che tentavano ricostituirsi. Peri comunisti che non si accontentano di rimasticare monoto-namente i primi elementi del comunismo e del materialismostorico, ma che vivono nella realtà della lotta e comprendonola realtà, così com’è, dal punto di vista del materialismo sto-rico e del comunismo, la rivoluzione come conquista delpotere sociale da parte del proletariatonon può essere concepita se non comeprocesso dialettico in cui il potere po-litico rende possibile il potere indu-striale e il potere industriale rendepossibile il potere politico; il Soviet èlo strumento di lotta rivoluzionaria chepermette lo sviluppo autonomo del-l’organizzazione economica comuni-sta che dal Consiglio di fabbricagiunge al Consiglio centrale di econo-mia, che stabilisce i piani di produ-zione e di distribuzione e così riesce asopprimere la concorrenza capitalistica; il Consiglio di fab-brica, come forma dell’autonomia del produttore nel campoindustriale, e come base dell’organizzazione economica co-munista, è lo strumento della lotta mortale per il regime ca-pitalista in quanto crea le condizioni in cui la società divisain classi è soppressa ed è resa “materialmente” impossibileogni nuova divisione di classe. Ma per i comunisti che vi-vono nella lotta, questa concezione non rimane pensieroastratto: essa diventa motivo di lotta, diventa stimolo a un

maggiore sforzo di organizzazione e di propaganda. Lo svi-luppo industriale ha determinato nelle masse un certo gradodi autonomia spirituale e un certo spirito di iniziativa storicapositiva: è necessario dare una organizzazione e una formaa questi elementi di rivoluzione proletaria, creare le condi-zioni psicologiche del loro sviluppo e del loro generalizzarsiin mezzo a tutte le masse lavoratrici attraverso la lotta per ilcontrollo della produzione. È necessario promuovere la co-

stituzione organica di un partito comu-nista, che non sia una accolta didottrinari o di piccoli Machiavelli, maun partito d’azione comunista rivolu-zionaria, un partito che abbia co-scienza esatta della missione storicadel proletariato e sappia guidare il pro-letariato all’attuazione del sua mis-sione, che perciò sia il patito dellemasse, che vogliono liberarsi coi pro-pri mezzi, autonomamente, dallaschiavitù politica e industriale attra-verso l’organizzazione dell’economia

sociale e non un partito che si serva delle masse per tentareimitazioni eroiche dai giacobini francesi. È necessario creare,nella misura di ciò che può essere ottenuto dall’azione di unpartito, le condizioni in cui non si abbiano due rivoluzioni,ma in cui la rivolta popolare contro lo Stato borghese trovile forze organizzate capaci di iniziare la trasformazione del-l’apparato nazionale di produzione da strumento di oppres-sione plutocratica in strumento di liberazione comunista.

(L’Ordine Nuovo, 3 luglio 1920)

18 Giugno Gramsci

CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA

Vignetta di Giuseppe Scalarini

Operai occupano una fabbrica durante il biennio rosso (1919-1920)

Direttore Ada DonnoRedazione: Via Memmingen, 35/A - 64100 Teramo - email: [email protected] - Tel. 0861.210012

www.centrogramsci.it per approfondire fatti decisivi della realtà della lotta di classe e temi significativi del dibattito culturale.Il Portale conta circa 4000 pagine di libri e 10000 di riviste.

“Associazione Nuova Cultura” Aut. Trib. Te. n. 354 del 31 marzo 1997Abbonamento normale online € 12,00 - Sostenitore € 60,00 - Benemerito € 600,00

La rivista su carta viene spedita agli abbonati sostenitori e benemeriti; a quelli normali su richiesta e a debito di spese.Versamenti su c.c.p. n. 39974571 intestato a “Associazione Nuova Cultura Teramo”

IBAN IT66 P076 0115 3000 00039974571

LA COLLABORAZIONE A “Gramsci” È LIBERA E GRATUITA

G r am s c i

Page 23: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924

CENTRO GRAMSCI DI EDUCAZIONE�

��������������� ����������������� �������������������������������������������������������������������

Segreteria: Ennio Antonini Salvatore Bochicchio Piero De Sanctis Maurizio Nocera

Lia Amato Osvaldo Bossi Emanuela Caldera Patrizia Cassinera Fausto Castelli Vito Falcone Milena Fiore Lelio Laporta

Anna Lombardo Geymonat Lidia Mangani Mario Mazzarella Mario Rinaldi Matteo Steri Giuseppe Tiberio Bruno Tonolo

Fondatori Fosco Dinucci Raffaele De Grada Mario Geymonat

Il partito deve continuare a essere l’organo di educazione comunista...che armonizza e conduce alla meta...dire la verità, arrivare insieme alla verità, è azione comunista e rivoluzionaria Il Cge è dell'ASSOCIAZIONE CULTURALE NUOVA CULTURA: ccp 39974571 intestato a ”ACNC Teramo" (IBAN IT66 P076 0115 3000 00039974571)

[email protected] - 64100 Teramo V. Memmingen 35a +39 0861 210012 - CF e P. Iva 92028200670�

Teramo, 15 Giugno 2013

Ai Parlamentari della Repubblica Italiana Ai Consiglieri, Presidenti e Sindaci delle Istituzioni Locali A Personalità, Rappresentanze, Associazioni e Movimenti Onorevoli osservanti e difensori della Costituzione

e p.c. Agli aderenti e simpatizzanti OGGETTO: 76° GRAMSCI PENSATORE UNITARIO CONTEMPORANEO

Montecitorio, 27 Giugno 2013 ore 9, Sala della Mercede, via della Mercede 55 Preg.mo Onorevole, quest'anno ricorre il 76° anniversario dell' assassinio di Antonio Gramsci, deputato del Partito Comunista

d'Italia, perpetrato dalla barbarie fascista. Lo definiamo assassinio, in quanto torturato e rilasciato morto sei giorni dopo la fine della detenzione. Un martire che pagò con la vita l'opposizione al regime mussoliniano e non ebbe timore, in quel clima di

terrore che il ventennio fu, di diffondere l'idea di libertà da sincero educatore del popolo e dei lavoratori. Con il Convegno desideriamo, altresì, dare il nostro contributo alla conoscenza dell’impegno politico che

fu dato dal liberale di sinistra Piero Gobetti e dal socialista unitario Giacomo Matteotti. Tre martiri del fascismo mussoliniano e tre educatori del popolo, della classe operaia e dei lavoratori. Tre politici, cioè combattenti, che ponevano la politica al vertice delle attività umane, non più intesa come

momento passionale o meschina mostra di abilità, ma come ricerca approfondita delle condizioni in cui si muovono società umane, classi e strati sociali: politica come scienza e azione per trasformare il mondo.

Il giorno stesso del delitto Matteotti, Gobetti invita i deputati della minoranza - i soli eletti legittimamente dalla volontà popolare - ad autoconvocarsi e a provvedere all’ordine del paese e al nuovo governo e Gramsci approfondì: E allora l’antiparlamento, la costituzione di un organismo cioè rappresentativo e direttivo, di tutte le correnti antifasciste, facente appello all’azione diretta del popolo italiano, sarà acclamato. Sostenitori della Costituzione in un vasto Fronte democratico ieri vittorioso sul nazi-fascismo, oggi sulla via del lavoro e del progresso contro il militarismo e l'arroganza finanziaria.

L'analisi unitaria che Gramsci fece delle complesse dinamiche sociali fu uno dei contributi più importanti che abbia potuto lasciare in eredità alla classe operaia, non solo del nostro Paese, ma d' Europa e del mondo.

A rileggere e studiare Gramsci, oggi, risalta subito l'attualità del suo pensiero. Ciò non deve stupire, ma spronare chi ritenga, sfiduciato, la storia dell'umanità frutto di avvenimenti casuali. La sua attività istituzionale democratica e la sua operosità politica tra le masse lavoratrici ci spingono a

ricordarlo in una delle sedi più prestigiose del nostro Paese, appunto la Camera de Deputati. A tale scopo, saremmo molto lieti se Lei ci onorasse della Sua presenza. Il Convegno approfondirà l'insegnamento politico e morale di Antonio Gramsci pensatore unitario

contemporaneo (http://www.centrogramsci.it/gramsci/gramsci/gramsci20.pdf). Dopo l'introduzione dei lavori, seguiranno sei relazioni di docenti e studiosi di Gramsci e dieci comunicazioni. In attesa di una Sua cortese risposta, colgo l’occasione per inviarLe i nostri più cordiali saluti.

Prof. Vittorio Pesce Delfino�

Page 24: Rivista trimestrale di educazione e culturaAnno XVII N.22 - Giugno 2013 Euro 5,00 Rivista trimestrale di educazione e cultura CONGRESSO INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA Roma 10.6.1924