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SOMMARIO

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

Corrispondenti di ZonaAssistenti della Governatrice Lucio della Sala RC Melfi, Potenza, Potenza Ovest, Venosa

Federico Boenzi RC Matera, Policoro Heraclea, Senise, Val d'Agri

Saverio de Girolamo RC Gargano, Manfredonia, San Severo, Lucera

Giuseppe Pedarra RC Cerignola, Foggia, Foggia Capitanata, Foggia Umberto Giordano

Elisabetta Papagni RC Andria Castelli Svevi, Barletta, Canosa, Trani

Zora Giovanna del Buono RC Bisceglie, Bitonto Terre dell'Olio, Corato, Molfetta

Saverio Belviso Bari, Bari Castello, Bari Mediterraneo, Bari Ovest, Bari Sud

Margherita Pugliese RC Acquaviva delle Fonti - Gioia del Colle, Altamura-Gravina,Bari Alto Casamassima, Rutigliano Terre dell’Uva, Putignano

Marianna Calò RC Grottaglie, Francavilla Fontana, Massafra, Martina Franca

Antonio Gigante RC Manduria, Riva dei Tessali, Taranto, Taranto Magna Grecia

Irene Munno RC Ceglie Messapica Terra dei Messapi, Fasano, Monopoli, Ostuni Valle d'Itria e Rosa MarinaFrancesco Serinelli RC Brindisi, Brindisi Appia Antica, Brindisi Valesio

Pasquale Prisco RC Galatina-Maglie-Terre d'Otranto, Lecce, Lecce Sud, Nardò, Gallipoli

Redazionepresso Segreteria DistrettualeVia Piccinni, 33 - 70122 BariTelf. 080-5234620 Fax 080-5728265

[email protected]

Il Coordinatore e il Direttore si riservano, a loro insindacabile giu-dizio, la pubblicazione del materiale che in ogni caso, dovrà ri-spettare i principi e l'etica del RI e che non sarà restituito. Sideclina ogni responsabilità per le opinioni espresse dagli Autori.

Il presente numero è stato chiuso il 27 ottobre 2015

Foto di copertinaSavelletri (BR) Il PortoFoto: a.f.

L’EDITORIALE 4Aspettando alla marinaAlfonso Forte

MESSAGGIO PRESIDENTE 6Novembre 2015K. R. Ravindran

LETTERA DELLA GOVERNATRICE 7Novembre 2015Mirella Guercia

LETTERA DELLA GOVERNATRICE 8Dicembre 2015Mirella Guercia

NATALE 2015 10

Lettera di un rotariano a Gesù BambinoLuigi Palombella

END POLIO NOW 12L’eradicazione della Poliomelite: una storia avviata alla conclusioneRiccardo Giorgino

AMARCORD 14Dove ti ho incontrato?Rocco GIuliani

DOSSIER/1NOVEMBRE, MESE DELLA ROTARY FOUNDATION 16

Silvio PiccioniRenato CerviniLuca GalloVincenzo SassanelliGiovanni TiravantiPaolo Piccinno

DOSSIER/2DICEMBRE, MESE DELLAPREVENZIONE E CURA DELLE MALATTIE

La lotta del Rotary per debellare la Polio nel mondo 28Raffaele Pallotta di Acquapendente

Tre sfide: diabete, vaccini e ictus 30Luigi d’Ambrosio Lettieri

L’esperienza personale 33Filippo Maria Boscia

Rotary & Salute 35Antonio Biella

Il Neurologo e l’azione del Rotary 36Giuseppe Calicchio

I bambini dell’Africa chiedono... 37Zora Giovanna del Buono

Cosa può fare il Rotary 39Francesco Roma

EVENTI 41

Programma Scambio studiSilvana Petruccelli

XXXV edizionePremio Internazionale Colonie Magna Grecia “Arialdo Tarsitano” 43Silvano Marseglia

ROTARY E TERRITORIO 44L’impegno rotariano raccontato da due giovani donne Assistenti della GovernatriceIrene MunnoElisabetta Papagni

VOCE DEI CLUB 46a cura di Livio ParadisoRC Acquaviva delle Fonti - Gioia del ColleRC Bari metropolitaniRC Bari RC Bari OvestRC BarlettaRC BisceglieRC CanosaRC Ceglie Messapica - Terra dei MessapiRC GallipoliRC LuceraRC Martina FrancaRC PotenzaRC Potenza - Val d’Agri InterclubRC Potenza Torre GuevaraRC Riva dei Tessali

LA SEGRETERIA INFORMA 55

BIMESTRALE DEDICATO AI ROTARIANI DEL DISTRETTO 2120

Anno 2015/16n. 3 // Novembre/Dicembre 2015Autorizzazione Tribunale Bari R.S. 1512/08

Coordinatore EditorialeAlfonso [email protected]

Direttore ResponsabileLivio [email protected]

Impaginazione e StampaITALGRAFICA  SUD srl70132 BARI Z.I. - Viale Accolti Gil, 4Tel. 080.5312955 - Fax 080.5312972www.italgraficasud.it [email protected]

A tutti gli Amici e alle loro famigliegli auguri di Buon Natale e Sereno anno 2016.Mirella, Alfonso, Livio

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Io voglio bene al mare. Col mare ci parlo; lo capiscoquando -d’estate- è calmo e azzurro e t’incanta. Mi affascina,anche quando -d’inverno- è imbronciato, è cattivo e fapaura.Ma io gli voglio sempre bene. Tanto bene da sempre;da quando bambino mi stupivo nel sentirlo -il Tirreno-mormorare mentre giocavo al castello sulla spiaggia dellamia Salerno; fino ad oggi, quando l’Adriatico, mio dirimpettaioqui a Bari, mi sussurra cantilene di pace o bufere di tra-montana.

Un pomeriggio di qualche estate passata, con la vecchiacinquecento, m’avventurai sulla circonvallazione verso ilnord, poi sull’autostrada. Ne uscii dopo non molti chilometri;attraversai una delle stupende cittadine, silenziose per viadell’ora e del tempo di vacanza, e arrivai ben presto neipressi di una di quelle spiagge che fanno tesoro e fortuna ditutta la suggestiva striscia di territorio che ti porta, sevuoi, fino a Mattinata e poi al roccioso Gargano.

Lasciata l’auto, mi avviai verso il bagnasciuga. Pochipassi ed ecco scorgere,nei pressi, un donna, quasi unavecchia che, accoccolata sulla sabbia, pareva intenta alavorare di ago su un lenzuolo o non so che. Incuriosito miavvicinai: la donna rammentava una rete da pescatore, ma-novrando con bravura l’asta di legno che è di rigore perquella mansione.

“Buongiorno” fu la voce, ferma, che mi salutò, primache lo facessi io.

“Buongiorno”, ripetè. Pochi convenevoli. Poi seguì unfiume di parole…

“Eccomi qui, signore, a lavorare, a lavorare… e adaspettare”.

Un breve respiro.“Prima, tanto tempo fa, dovetti attendere che tornasse

Giovanni mio marito, ma la storia è lunga…Aspetto oraMichele e Nicola, i figli miei”. Poi,subito, quasi se ne fossescordata, “Nannina è il nome mio, a servrvi…”

Si fermò un instante, per prendere ancora fiato, ladonna. Avrei voluto dirle io qualche parola. Niente. Nonmi fu dato. Quel vulcano riprese ad eruttare, violento equieto, in pari tempo.

“Eh, sì, la storia mia è veramente lunga, e triste. Nontenevo ancora diciottanni che Giovanni mi volle sposa.Lasciai gli studi che pure m’appassionavano e, un belgiorno, salimmo le scale della Chiesa matrice e ci presentammo

al prete. Sperai, quella volta, di vivere una vita lunga eserena con Giovanni…La speranza durò una notte, e poiun’altra notte ancora di un amore che non si scorda. Pocotempo passò ed ecco che il mio sposo mi salutò; il mare lochiedeva… Il piccolo peschereccio scomparve presto dallamia vista che, piangendo, lo salutavo dalla spiaggia. Novemesi erano appena passati, ed ecco che venne alla vitaMichele, il primo figlio. E così la cantilena bellissimacontinuò di volta in volta: Giovanni faceva breve sosta acasa e, puntuale, al tempo giusto, ecco un nuovo arrivo…Nennella e poi Ciccio e Margherita, ancora”.

La donna affannava, ora. I ricordi le stringevano lamente e la lingua, ma lei era più dura. Prendere fiato e riac-cendere la fiamma del racconto, fu tutt’uno.

“Un brutto giorno, Giovanni non tornò. Aspettai chepassasse il giorno di Pasqua, fissato per il suo sbarco,aspettai il lunedì santo, e il martedì e poi ancora. Giovannis’era perduto nei misteri del mare. Quel mare che lui avevaamato da bambino, che gli aveva dato un poco di benessere,cheera stato il suo amore più forte, quel mare l’aveva tradito,alla fine!

“Non finì qui la storia, signore mio! La catena cheaveva tenuto legata tenacemente la mia famiglia al marenon s’era spezzata con la scomparsa del genitore…Nonpoteva spezzarsi. Pochi mesi passarono ed ecco cheMichele e Ciccio misero su un altro trabiccolo e sen’andarono, pur essi, per il mare! E io, ancora qui stooggi ad aspettare, riparando le reti in maniera chesiano pronte al nuovo viaggio. E aspetto, come stoaspettando stasera, qui alla marina”.

La catena di passione, radicata ormai salda econsapevole in quella famiglia, aveva vinto e con-tinuava a imporsi e a durare forte, nei giorni enegli anni. Ancora poche parole disse Nannina;più scarse, le mie., Poi un abbraccio fraterno tradue sconosciuti. Ripresi la strada del ritorno aBari, meditando su quella storia infinita di pochegioie, di tanti dolori.

Arrivai a casa quando la notte aveva preso pienopossesso della vita e della gente. Per tutto il percorso, unturbamento strano, pesante, mi fece compagnia. Duravain me, forte e insistente la voce pacata e dura di Nannina.

Seduto sulla insostituibile terrazza in faccia al mare,

Distretto 2120 - Puglia Basilicata4 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

L’EDITORIALE

di Alfonso Forte

Aspettando,alla marina

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pensai, pensai. Pensai alla tenacia, alla forza d’animo cheaveva retto e reggeva quella famiglia di pescatori. Un forzache era il frutto della necessità di sopravvivere prima, maera soprattutto il frutto di una passione immensa, di unafede incrollabile, di un sistema di vita di cui era oramai im-pregnato il sangue di ogni membro di quella gente.

Forza, fede, passione che, pensai quella sera, dovrebberopermeare tanti e tanti uomini e donne, perché il mondod’oggi, infangato da odi gelosie prepotenze ed egoismi,realizzi il sogno di quell’altra parte dell’ umanità cheimplora pace amicizia serenità.

Nella notte che si era fatta, intanto, serena e fonda, luc-cicavano, lassù nell’immensità del cielo che mi sovrastava,cento e cento stelle. Era la notte di San Lorenzo, orasoltanto m’era venuto alla mente.

La leggenda dice che, proprio quella notte, si possonoimmaginare desideri, speranze, sogni. Fu così che, in quegliistanti, la mia mente stanca di anni e di pensieri fu colpitadal messaggio di una di quelle stelle; un messaggio che miparlò del Rotary, del mio Rotary, e mi disse, mi sussurrò diaspettare. Sì, aspettare.

Non fini qui. Mentre dal mare e dal calmo fruscio delleonde mi arrivavano lievi palpiti, un’altra stella mi consigliòanch’essa di attendere, di attendere fiducioso, comeNannina alla marina, e mi assicuròche dopo il buio sarebbe tornatala luce; mi disse che,come dopo la

scomparsa di Nicola erano tornati a fiorire le speranze conMichele e Ciccio, bisognava aspettare e aspettare ancora,perché qualcosa succeda.

Aspettare sì, senza essere passivi, ma operando con lamente e con i fatti, concependo idee, progetti, insomma co-struendo, per il bene proprio e per il bene degli altri;aspettare come aspettava Nannina che, ad onta degliinganni, dei tradimenti del mare aveva perduto Nicola ma,con fiducia e pazienza, aveva riassaporato l’abbraccio deidue figli; e ancora stava la, alla marina, lavorando, nellacertezza che sarebbero ancora una volta tornati..

E sarà così, amici rotariani, anche per il nostro Rotary.Oggi, è inutile nasconderlo, l’Associazione sta attraversandomomenti che non sono crisi ma turbamento, incertezza, in-ciampo; gli stessi fenomeni che si verificano, oggi, nelle fa-miglie, nelle comunità, nelle regioni, nelle nazioni.

Ogni nuvola scomparirà, se sapremo aspettare lavorandointensamente e seriamente.

E sarà così, come mi disse la stella del cielo, sarà così cheaspettando con fede e amore, un giorno, un giorno - forsevicino o forse lontano- sorgerà sul mondo un nuovo sole diluce e di pace, per tutti. g

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L’EDITORIALE

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata6 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

PRESIDENTE  INTERNAZIONALE

Era la fine di giugno 1991. Durante una bella mattinata di sole, un furgone attraversò lestrade affollate di Colombo, Sri Lanka, nell'ora di punta, diretto verso il nord della città. Si eraappena fermato di fronte al quartier generale del Forward Command del Ministero della Difesain attesa dell'ispezione dei militari, quando gli attentatori al suo interno fecero esplodere il suocarico: migliaia di chilogrammi di esplosivo.

Il tetto dell'edificio fu completamente distrutto e tutta l'area circostante era cosparsa di detriti.A conti fatti, si contarono 21 morti e 175 feriti, tra cui numerose alunne della scuola femminiledell'edificio accanto. L'esplosione fu talmente potente da mandare in frantumi tutte le finestredella mia casa. Col cuore in gola, mia moglie si mise a correre verso la provenienza del boato;verso la scuola di nostra figlia.

All'epoca, nostra figlia aveva nove anni. Quella mattina aveva dimenticato a casa il suoastuccio portapenne. Al momento dell'esplosione, era appena uscita dalla cartoleria vicino allascuola, dove aveva comprato delle nuove matite. Il boato dell'esplosione l'aveva stordita e le fi-schiavano le orecchie. Intorno a lei, si era levata una folta nuvola di sabbia, nel mezzo della qualec'erano persone che gridavano, sanguinavano e correvano. Una persona l'aveva aiutata a trovareriparo nel giardino della scuola, anch'esso gravemente danneggiato, dove poco dopo era stataraggiunta da mia moglie che la riportò subito a casa nostra con i vetri frantumati sul pavimento.

Oggi lo Sri Lanka è un Paese tranquillo e fiorente, visitato da circa due milioni di turistiogni anno. La nostra guerra adesso è solo un ricordo, e non vediamo l'ora dell'avvento di un fu-turo promettente. Eppure tante altre nazioni non possono dire altrettanto. Oggigiorno, ci sonopiù Paesi in conflitto di quelli che non lo sono; in tutto il mondo, esiste un numero record di59,5 milioni di sfollati a causa di guerre e violenze.

Nonostante tutto ciò, nel Rotary crediamo alla possibilità della pace - non per puro idealismo,ma per esperienza. Abbiamo notato che anche i conflitti più difficili possono essere risolti se lepersone coinvolte si rendono conto che collaborare produce migliori risultati dei combattimenti.Abbiamo visto cosa può succedere quando ci impegniamo per l'edificazione della pace in modidavvero radicali; ad esempio, con l'opera dei borsisti della pace del Rotary. Attraverso la nostraFondazione Rotary, i borsisti della pace diventano esperti nella prevenzione e risoluzione deiconflitti. L'obiettivo è non solo trovare nuovi modi per porre fine alle guerre, ma anche preve-nirle.

Tra le centinaia di borsisti della pace che hanno completato il programma, due borsisti delloSri Lanka, pur provenendo da fazioni opposte del conflitto, hanno studiato insieme. Durante leprime settimane del corso, entrambi avevano difeso appassionatamente la loro posizione ideolo-gica. Ma, da una settimana all'altra, cominciarono a capire il punto di vista dell'altro; oggi, sonodiventati buoni amici. Dopo averli incontrati e aver sentito la loro storia, mi hanno dato speranza.Se grazie al Rotary è stato possibile superare 25 anni di dolore e di amarezze, cos'altro potremorealizzare in futuro?

La violenza non si combatte con la violenza, e attraverso l'istruzione, la comprensione e lapace, è davvero possibile vivere all'insegna del motto: "Siate dono nel mondo".

Messaggiodel Presidente InternazionaleK.R. Ravindran

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LETTERA  DELLA  GOVERNATRICE

Distretto 2120 - Puglia Basilicata8 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

SIATE SOLE PER LA NOSTRA TERRA

Carissime Amiche ed Amici,ed eccoci al mese di Novembre, dedicato dal Rotary Inter-

national alla Fondazione Rotary che, sin dalla sua istituzionenel 1928, consente ai Rotariani di “fare del bene nel mondo”promuovendo la comprensione mondiale e la pace attraverso ilmiglioramento della salute, il supporto all'istruzione e la ri-duzione della povertà.

Vi ricordo innanzitutto l’appuntamento di sabato 21novembre a Manfredonia per l’annuale Seminario sulla RotaryFoundation a cui vi invito a partecipare numerosi, insieme alPresidente della Commissione R.F. di Club ed al PresidenteEletto: la Commissione Distrettuale R.F., coordinata dal PDGRiccardo Giorgino, ci illustrerà il lavoro sinora svolto a livellodistrettuale ed internazionale ed esporrà le opportunità offertedalla “nostra Fondazione”.

Il 24 ottobre scorso abbiamo celebrato la GiornataMondiale della Polio. Quest’anno in particolare il Polio Day èstato la giusta occasione per festeggiare il grande successo ot-tenuto in Nigeria, dichiarata finalmente libera dalla poliomielite.L’impegno di tutti quei rotariani che sostengono la FondazioneRotary con i versamenti a favore del programma PolioPlus edi tutti i volontari che partecipano attivamente alla campagnadi immunizzazione è stato premiato.

“Basta davvero così poco per eradicare la polio” negliultimi due paesi che ne sono ancora affetti: Afghanistan e Pa-kistan. Vi chiedo di continuare a impegnarvi, a organizzareraccolte fondi e a coinvolgere le comunità per raggiungerel’obiettivo finale.

“Fare del bene nel mondo” è l’obiettivo delle SovvenzioniDistrettuali e delle Sovvenzioni Globali che finanziano progettiumanitari e borse di studio nelle aree di intervento “Prevenzionee cura delle malattie”, “Acqua e strutture igienico-sanitarie”,

“Salute materna e infantile”, “Alfabetizzazione e educazionedi base”, “Sviluppo economico e comunitario”.

I fondi disponibili per entrambi i tipi di sovvenzione nonsono altro che il risultato dei versamenti dei club e del distrettoalla Fondazione nel triennio precedente. La R.F. infatti, tramiteil sistema SHARE, restituisce al Distretto la metà dei Fondidonati dai Club e dai Rotariani al Fondo Annuale.

I fondi, che rientrano nelle “casse” della R.F. distrettuale(FODD), vengono destinati:

• A progetti umanitari locali che affrontano un bisogno co-munitario, a borse di studio e a Squadre di formazioneProfessione finanziati dalle Sovvenzioni Distrettuali

• A progetti umanitari internazionali, a borse di studio e aSquadre di formazione Professionale (che presuppongonol’accordo con un Club/Distretto straniero disponibile acooperare anche in termini finanziari e che prevedono uncosto minimo di $ 30.000,00) finanziati dalle SovvenzioniGlobali.

Vi ricordo che il nostro Presidente Internazionale Ravi Ra-vindran, invita tutti i club a versare al Fondo Annuale almeno$100 a socio e a sponsorizzare almeno un progetto finanziatocon le sovvenzioni della R.F.

Esiste anche la possibilità di contribuire con versamentipersonali al Fondo di Dotazione ed essere così riconosciuticome Soci Benefattori.

Sostenere la Fondazione Rotary significa dunque, senzaalcun dubbio, essere “dono per il mondo” e “sole per la nostraterra”!

Un grande abbraccio

Mirella Guercia

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LETTERA  DELLA  GOVERNATRICE

9Distretto 2120 - Puglia Basilicata

NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

SIATE SOLE PER LA NOSTRA TERRA

Carissime Amiche ed Amici,siamo quasi al giro di boa. Il tempo è letteralmente volato e no-

nostante tutte le cose fatte mi rendo conto che avrei voluto farnetante altre. Anni fa un Presidente del mio Club mi disse: "Un annoè poco, proprio quando tutto comincia a girare nel verso giusto ci sirende conto che bisogna passare la mano!" Ora lo capisco. Ricevoancora tante affettuose richieste da tanti amici riguardo alla miasalute, voglio tranquillizzare tutti, sono in perfetta forma ed ilbagno di Rotary effettuato durante l'Institute di Milano mi ha datoulteriore carica e voglia di lavorare per il nostro splendido Distretto,con la speranza di trasmettere a tutti voi lo stesso entusiasmo e lastessa voglia di fare. Dicembre è il mese che il Rotary dedica allaprevenzione e cura delle malattie.

Uno dei più importanti obiettivi del Rotary è prevenire lemalattie e promuovere la salute attraverso il miglioramento dellecapacità dei medici e delle infrastrutture sanitarie a livello locale,la promozione di programmi di prevenzione delle malattie, la pre-venzione di disabilità fisiche causate da malattie o infortuni, il fi-nanziamento degli studi relativi alla prevenzione e alla cura dellemalattie. Basta pensare all’impegno e alle risorse impiegati dalRotary per l'eradicazione della polio ma anche di altre malattiecome HIV/AIDS e malaria: sono stati allestiti campi della salute ecentri di formazione nei Paesi sottosviluppati e nelle comunitàcolpite da queste gravi malattie.

Dicembre è anche il mese che il Rotary dedicava alla FAMIGLIA,argomento più che mai attuale in questo momento storico e politico.La famiglia è il fulcro della nostra società, ma non a caso in questomese ricorre anche la festività del Natale, ricorrenza in cui celebriamouna famiglia ben più importante.

Oggi il concetto stesso di famiglia è messo in crisi, a causa dellabassa natalità, a causa delle difficoltà economiche in cui versa lanostra società, a causa della mancanza di lavoro, che costringe ifigli a cercare lavoro lontano dai loro nuclei familiari se non in altrenazioni. Tutto ciò sta comportando un profondo mutamento enuovi equilibri fra tutti gli elementi di un nucleo familiare, tuttaviail concetto di famiglia e la famiglia stessa rimane un punto saldo diriferimento per la nostra società, nella famiglia vengono posti i

semi dell'uomo e della donna che saranno, nella famiglia si forma ilfuturo componente della società, si educa, si istruisce, si plasma ilfuturo cittadino. Nella famiglia impariamo la solidarietà, l'onestà,il reciproco aiuto e sostentamento, impariamo il rispetto per l'anzianoe la tolleranza verso l'altro.

Fare l'elogio della famiglia è quanto mai semplice, potreicontinuare ancora con tanti altri concetti, correndo il rischio dicadere in luoghi comuni, ma tutto ciò è così facile perchè corrispondesempre al vero.

Molto spesso si parla di "Famiglia rotariana", e penso che inquesto mese dobbiamo celebrare nei Club anche e soprattutto questoconcetto. Nei Club dobbiamo far regnare la stessa serenità e guardareagli altri soci con gli stessi occhi con cui guarderemmo la nostra fa-miglia, imparare a rispettare le diversità, a tollerare coloro chehanno idee diverse dalle nostre. Se viviamo nella famiglia lasentiamo nostra, e lo stesso succede nei Club, se frequentiamo ilRotary diventa nostro, e gli altri soci la nostra famiglia a cui ap-poggiarci, a cui chiedere ed a cui dare.

Se riusciamo a costruire questo clima nei nostri club faremo si-curamente un grande regalo al Rotary, ai nostri amici ed a noistessi. Voglio ora augurare a quanti non potrò farlo di persona ditrascorrere un Santo Natale in serenità, allegria e pace. Voglioaugurare pace a tutti coloro che a causa di conflitti hanno persotutto, casa, lavoro, libertà. Voglio augurare pace a quanti affrontanoesodi inenarrabili trovando spesso la morte fra l'indifferenza nellasperanza di un futuro migliore. Pace a quanti non riescono oggi avedere una luce in fondo al tunnel. Pace agli ultimi perchè trovinola forza di riemergere.

Papa Francesco, socio rotariano onorario, ha detto nei mesiscorsi una frase che vorrei che tutti noi facessimo nostra: "L'unicavera autorità viene dal SERVIZIO". Questa frase sembra fatta sumisura per la nostra associazione per cui insieme agli auguri di unSanto Natale vi faccio l'augurio di servire sempre meglio e di più lanostra società per far crescere la nostra "Famiglia Rotariana"

Un grande abbraccio

Mirella Guercia

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10 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

Lettera di un rotariano a Gesù Bambino

Caro Gesù,quando Alfonso e Livio mi hanno

rivolto l’invito a scrivere “un pezzo”su Natale e Rotary, ho pensato di scri-vere a Te con la certezza di usciredalla retorica di una consuetudine le-gata ad una prassi dagli esiti non sem-pre scontati.

Scrivo a Te augurandomi che questalettera Ti pervenga e, attraverso Te,possa giungere a tante persone, inparticolare a noi rotariani che tra pocofesteggeremo il Natale. Spesso infattiho l’impressione che gli scritti,che appaiono sulla nostra ri-vista, non sempre vengonoletti da tutti i rotariani, peralcuni dei quali la rivista è“qualcosa” cui dareun’occhiata distratta.Sono fermamente con-vinto invece che unalettera, indirizzata aTe, possa avere unasorte migliore rispettoad uno sguardo fret-toloso e annoiato, vistoche migliaia di perso-ne Ti incontreranno inquesto periodo alme-no una volta attraver-so la visita al presepeche fa parte delle no-stre consuetudini na-talizie.

Sono convinto per-ciò che, attraverso ilTuo intervento, unabuona parte dei rota-riani leggerà questa

lettera e le raccomandazioni in essacontenute.

Ti chiedo, in primis, di far nasceree di far radicare in ciascuno di noi lasperanza. Stiamo vivendo tempi dif-ficili, pieni di incertezza, crisi, paure,perdita di valori. Basta fare zapping

col telecomando per ascoltare notiziepreoccupanti: alti livelli di disoccupa-zione soprattutto giovanile, precariatosenza vie di uscita, diminuzione delreddito familiare, crescita della fasciadi povertà, corruzione imperante, ecc…l’elenco potrebbe continuare: sarebbelunghissimo. Di fronte a tutto ciò, latentazione dello scoraggiamento, dellarassegnazione e della perdita dellasperanza rischia di diventare forte. La

speranza infatti non sembra più al-l’ordine del giorno dei post-moderni.

E con la speranza viene menoil senso dell’attesa. L’uomo

infatti non vive solo di ciòche ha e di ciò che sta fa-cendo; la sua esistenza al

contrario è cambia-mento permanente,apertura illimitataverso un futuro chegli sta davanti. Eglisperimenta quotidia-namente questo sen-timento di attesa cheè motivato dalla man-canza di qualcosa odi qualcuno oppuredalla insoddisfazioneriguardo ad un pre-sente cattivo o defor-mato. In tutti i casi,l’attesa è rivolta a unfuturo “nuovo”, aduna presenza diversao semplicemente aduna presenza futura.Spesso l’attesa si me-scola con il timore, il

di Luigi PalombellaGià Dirigente scolasticoPDG Distretto 2120

NATALE 2015

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dubbio, lo scetticismo. Oggi è difficilevivere un’attesa pura ed incontaminatavisto che siamo circondati da millepersuasori occulti che pubblicizzanoogni giorno le più svariate e seducentipromesse, quasi sempre ingannevoli,precarie, superficiali; anche nei nostriclub, a volte, ci lasciamo sedurre dainiziative che sanno molto poco diRotary, nel senso che appagano aspettiformali ma non soddisfano i fonda-mentali valori rotariani ispirati ad unapedagogia della speranza, che vede irotariani impegnati a porre, in ogniparte del mondo, semi di speranzaspecialmente in quelle parti dove èforte la miseria materiale e spirituale.

Aiutaci allora, Signore, ad essereluce, ad “accendere la luce del Rotary”,assumendo una visibilità gratuita, lu-minosa, capace di dare sapore allastoria di tutti, a partire dai contesti divita quotidiana fino alle strade e allepiazze di tutto il mondo. Solo cosìnoi rotariani saremo seminatori disperanza, ci sentiremo parte di unastoria universale, ci sentiremo fratellidi tutti.

Aiutaci ad essere “capaci di liberare

la speranza, di saperla organizzare, didare carne e sangue agli aneliti deipoveri, di additare, sì, le grandi spor-genze utopiche del Vangelo, ma anchei percorsi concreti per poterle raggiun-gerle”. (Don Tonino Bello).

Aiutaci quindi, Signore, a nutrircidei valori fondamentali della nostraAssociazione e a tradurli in azioniconcrete, affidate non tanto alle ini-ziative dei singoli, ma a interventicorali che vedono i rotariani, insieme,lavorare per il bene comune in modoche ci sentiamo sempre com-promessinella storia e in essa inseriti, insieme atanti altri per operare a favore di chioggi esige la nostra cura.

Ti chiedo allora che noi tutti rota-riani siamo attraversati costantementeda un “amore solidale” che sa farsicondivisione e che mira a sanare le in-giustizie, le disuguaglianze, la cui eli-minazione è via maestra che conducealla vera pace.

Illumina perciò la mente e riscaldail cuore di noi rotariani; fa’ che neinostri comportamenti scompaiano in-teressi di parte, beghe, invidie e gelosieche non ci aiutano a dare testimonianza

dei valori originali del Rotary.Un’ ultima cosa ora Ti chiedo. Tu

ci hai insegnato che senza “buoni ope-rai” la “vigna del Signore” non producebuoni frutti. Ti chiedo quindi di man-dare al Rotary buoni rotariani, buonepersone che siano disponibili a serviregli altri perché il Rotary è servizio enon affermazione narcisistica del pro-prio io. Il Rotary, i club rotariani hannobisogno di leader che siano capaci dilavorare insieme a favore di chi è nelbisogno: leader pronti ad interpretarela leadership non come potere che sifonda sull’autorità ma come capacitàdi porsi al servizio delle comunità per-ché, Tu ce lo hai insegnato, non sitratta di occupare posti in prima fila,ma di leggere i bisogni degli altri e dilavorare insieme, stretti in un unicoabbraccio, per fare qualcosa di utileper gli altri.

Penso di averTi chiesto tanto masono fiducioso, so che in questo Natale,che ci accingiamo a vivere, saprai porrenegli uomini di buona volontà semiabbondanti di speranza, che permet-tono di guardare al futuro.

Maranathà, arrivederci Gesù. g

11Distretto 2120 - Puglia Basilicata

NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

NATALE 2015

La palma dei primiLa palma dei primisenza olio di palma.senza olio di palma.

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata12 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

END  POLIO  NOW

Per rafforzare l’azione del Rotary si sono aggiunti in questa battaglia l’Or-ganizzazione Mondiale della Sanità, I Centri statunitensi per il controllo e laprevenzione delle malattie, la Bill § Melinda Gates Foundation, l’ONU,l’UNICEF e diversi Governi (Global Polio Eradication Initiative); costituendo unmodello esemplare di cooperazione tra il settore privato e quello pubblico nelperseguimento degli obiettivi umanitari. Dal 1985 i casi di poliomielite sonodiminuiti di oltre il 99%. Circa 2 miliardi di bambini sono stati vaccinati con unimpegno economico e umano di notevoli dimensioni. Il restante 1% è quellopiù difficile da prevenire per una serie di fattori: isolamento geografico, scarseinfrastrutture pubbliche, conflitti armati, barriere culturali. Il 2015, comunque,è contrassegnato da notevoli progressi (tab.1).

Il 25 settembre scorso, infatti, per l’assenza da 12 mesi di casi di poliomielite,l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato esentedalla poliomielite la Nigeria (WHO Removes Nigeria from Polio Endemic List)che non è più compresa tra i Paesi in cui questa malattia è ancora endemica.

Fino al 2012 la Nigeria aveva contri-buito per più della metà dei casi dipoliomielite nel mondo. Un imponentesforzo congiunto (governo, società ci-vile, capi religiosi e 10.000 operatorisanitari), sostenuto da consistenti do-nazioni, ha determinato questo risul-tato. Più di ventimila volontari hannoimmunizzato oltre 45 milioni di bam-bini al di sotto di 5 anni per difenderlidal terribile morbo. Il Presidente In-ternazionale, K.R. Ravindran, si è con-gratulato con la Nigeria e, a nome ditutti i componenti della Global PolioEradication Initiative, ha ringraziato«tutti coloro (volontari, sanitari e ge-nitori) della comunità nigeriana per illoro instancabile impegno volto ad as-sicurare che ciascun bambino, fino al-l’ultimo, fosse protetto da questa de-vastante malattia. Nei mesi futuri - hadetto - la loro dedizione rimarrà im-portante come sempre dal momentoche noi lavoreremo per mantenere laNigeria polio-fre e per eliminare lapolio dalle ultime roccaforti in Pakistane Afghanistan».

La eradicazione della poliomielitedalla Nigeria è un risultato di granderilievo che premia i Rotariani di tuttoil mondo, noi compresi, per lo sforzofin qui compiuto nel sostenere il pro-gramma “End Polio Now” (il Rotaryha donato più di 207 milioni di dollariper questo) e che ci sorregge nel pro-seguimento dell’impegno fino a chela poliomielite non sarà completamenteeradicata dal globo terrestre.

La Global Polio Eradication Initia-tive mira a eliminare la poliomielite

di Riccardo Giorgino Già Docente UniversitarioPast President RC BariPDG Distretto 2100

Coordinatore Commissione R.F. Distretto 2120Presidente PDG italiani

L’eradicazione della Poliomielite: una storia avviata alla conclusione

Casi di “Wild Polio” 2014 2015* Ultimo casoPakistan 306 32 22 agosto 15Afghanistan 28 12 7 agosto 15Somalia 5 0 11 agosto 14Nigeria 6 0 24 luglio 14Cameroon 5 0 9 luglio 14Guinea Equatoriale 5 0 3 maggio 14Iraq 2 0 7 aprile14Siria 1 0 21 gennaio14Etiopia 1 0 4 gennaio14Totale 359 44

*23 September 2015

Il Rotary ha iniziato la battaglia contro la poliomielite nel1985; in quella data in 125 Paesi erano 350.000 le persone,soprattutto bambini, che venivano ogni anno colpite. Il suoruolo primario è stato, fin dall’inizio, la raccolta di fondi, la sensibilizzazione e la mobilizzazione di volontari.

TABELLA 1 - “Wild Polio” nei vari Paesi*

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END  POLIO  NOW

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

in tutto il mondo entro il 2018.L’interruzione della malattia negli

ultimi due Paesi, Afganistan e Pakistan- in cui la diffusione del virus dellapoliomielite non è ancora arrestata ela malattia è ancora allo stato endemico- è cruciale per poter interrompere larecente insorgenza di casi in Paesi incui la poliomielite era stata preceden-temente eliminata e dove le immu-nizzazioni di massa dei bambini conil vaccino orale devono continuarefino a quando non sarà completamenteeradicata (tab.2).

Casi2015* 2014* 2014

WPV cVDPV WPV cVDPV WPV cVDPVGlobali 44 13 208 36 359 55- nei Paesi endemici 44 1 189 36 340 52- nei Paesi non endemici 0 12 19 0 19 3

TABELLA 2 - Organizzazione Mondiale della Sanità. “Wild Polio Virus” nel mondo

* fino al 30 settembreWPV: Wild poliovirus type 1; cVDPV: circulating Vaccine-Derived PolioVirus cases.

Casi2015* 2014* 2014 Comparsa di paralisi

nei casi più recentiWPV cVDPV WPV cVDPV WPV cVDPV WPV cVDPV

Afghanistan 12 0 10 28 0 6/9/15 NAPakistan 32 0 173 19 306 22 2/8/15 13/12/14

TABELLA 3 - Organizzazione Mondiale della Sanità. “Wild Polio Virus” in Afghanistan and Pakistan

* fino al 30 settembreWPV: Wild poliovirus type 1; cVDPV: circulating Vaccine-Derived PolioVirus cases.NA: comparsa di paralisi nei casi più recenti prima del 2014.

Nel 2013 la copertura vaccinale,ovvero il numero di bambini che haeffettuato tre dosi di vaccino rispettoal totale, è stata pari al 71 per cento inAfghanistan e al 72 per cento in Pa-kistan. Su questo dato ci sono dueconsiderazioni da fare:

La prima è che non sarebbe statopossibile raggiungere questo risultatoesclusivamente con la campagna divaccinazione di routine, che prevedela chiamata attiva dei bambini ad ognidose di vaccino. Infatti, a partire dagennaio 2013, sono state condotte at-tività supplementari di vaccinazione“casa per casa”, alle frontiere e neicampi profughi. La seconda conside-razione riguarda l’esistenza, soprattutto

in Pakistan, di aree inaccessibili alleattività vaccinali, a causa dei conflittiin corso. Si stima che nel Pakistan inqueste aree vivano più di 300 milabambini al di sotto dei 5 anni di età;nel 2014 in queste aree si sono verificatioltre due terzi dei casi di poliomielite.La copertura vaccinale è ancora bassanelle aree inaccessibili e non.

Nel Pakistan, nel 2014, è stato regi-strato circa il 90% dei casi di polio-mielite nel mondo. La situazione ènettamente migliorata nel primo se-mestre del 2015 perché si è avuta una

notevole contrazione rispetto allo stessosemestre del 2014 (tab. 3).

In Afghanistan la situazione, diper sé, non sarebbe particolarmentecritica: i casi di poliomielite si sono ri-dotti dal 2012 al 2014. A destare pre-occupazione è soprattutto il rischio diimportare nuovi casi dal vicino Pa-kistan; il che comprometterebbe il pia-no di eradicazione della poliomielitein entrambi i Paesi.

Per quanto riguarda i tre tipi dipoliovirus va ricordato che: a) il WPV2è stato dichiarato “sconfitto” (dal 1999non sono state registrate vittime); b)da circa tre anni (novembre 2012) nonsi registrano casi di malattia dovute alWPV3. Pertanto la battaglia, per quanto

riguarda il Pakistan e l’Afghanistan, èattualmente rivolta al WPV1. Questanuova vittoria sulla poliomielite per-metterà di passare, in tempi ragionevoli,dal vaccino trivalente al bivalente (piùselettivo ed efficace). Tutti i Paesi trar-ranno beneficio da un mondo senzapoliomielite e saranno davvero al sicurosolo quando questo morbo sarà de-bellato; è necessario, pertanto, condi-videre la responsabilità e gli sforzi perporre fine a questa malattia debilitante(sarà la seconda malattia dopo il vaioloa essere debellata per sempre).

L’eradicazione completa della po-liomielite dal globo terrestre sarà unodei più grandi traguardi nella storiadell’umanità e avrà un impatto positivosulla salute globale delle generazionifuture. Dopo circa trenta anni il tra-guardo appare ormai vicino. g

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata14 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

Mi sento ebbro,stranamente euforico:una sensazione di insperato benessereche mi dà tanta serenità,tanta pace intima,tipica di chi,abbandonata ogni tristezza,è pervaso da una gioia grande ed appagante.Ti vedo,quasi ti tocco con mano.Ti conosco bene.So bene quanto mi sei caro,Quanto conforto mi hai sempre donato.Non mi hai mai chiesto nulla.So con certezza che sei tu la fonte di tanta mia serenità.Ma è strano, nonostante mi sforzinon riesco a ricordare il tuo nome.Eppure ho tanta buona memoria.Ma il tuo nome, no,non mi viene a mente.Comincia a pervadermi l’angoscia dell’oblio.Ti rivedo insieme ad una folla di nomi tanto cari:Franco, Glauco, Gino, Stefano, AngeloE tanti altri ancora:Vito, Carlo, Mimmo, Giuseppe, Elio, Ottavio, MicheleEd ancora Riccardo, Piergiulio,

Francesco, Lino, Alfonso.Decine, centinaia di nomi, tutti cari, lì, ben fissi e scolpiti nella mia memoria.Ma il tuo nome, proprio il tuo,no, non riesco ad individuarlo.So bene che tra loro ci sei anche tu….Sciocco che sono,soltanto ora che ci penso,dopo averli tutti passati in rassegna, ad uno ad uno,scopro che ti ho incontrato al Rotarye che ti chiami Paul.

Dove ti hoincontrato?

AMARCORD

di Rocco Giuliani Avvocato

PDG 2011/12 Distretto 2120

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del Rotary International Arch Klumpfebbe l’idea di creare un fondo di dota-zione per “Fare del Bene nel Mondo”.Il fondo assunse poi l’attuale denomi-nazione di “The Rotary Foundation ofRotary International” nel 1928.

Gli inizi non sono stati facili, compliceanche la grande crisi mondiale del 1929.Ci sono voluti 30 anni per un decollosignificativo.

Nel 1947, anno della morte del nostrofondatore Paul Harris, le casse dellaFondazione cominciarono ad essere ali-mentate in maniera adeguata, tanto dapoter guardare al futuro strutturandonuovi programmi. Nello stesso annonacquero le “Borse di studio degli Am-basciatori” che, nel tempo hanno con-sentito a 41.700 giovani di 130 nazionidi studiare in un paese diverso dal pro-prio, esportando gli ideali del Rotary,facendo conoscere il proprio paese e

acquisendo conoscenze e culture diversedalla propria, elementi base per arrivarealla comprensione internazionale. Peranni il Rotary è stato l’ente privato cheha concesso annualmente il maggiornumero di borse di studio senza riceverecontributi pubblici. Gli anni successivihanno visto la nascita di numerosi pro-grammi a carattere educativo ed uma-nitario che hanno coinvolto migliaia digiovani e consentito l’erogazione di mi-gliaia di sovvenzioni per migliorare lecondizioni di vita di comunità bisognose.La crescita imponeva, però, un’attentariflessione: senza adeguati provvedimentisi correva il rischio che il sistema, ormaisaturo, implodesse rimanendo vittimadel proprio successo. Bisognava am-modernarsi: un sistema fatto di numerosi(troppi) programmi, ognuno con le sueregole e con le proprie necessità buro-cratiche, non era più attuale. Bisognava

Distretto 2120 - Puglia Basilicata16 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

DOSSIER/1

Per essere precisi l’ambito comple-anno non è stato ancora compiuto, mal’aria di festa si comincia già a sentire.Alla Convention di Seul verrà suonatala campana di apertura, ma la festagrande sarà ad Atlanta nel 2017. Stessaoccasione (Congresso Internazionale) estessa città in cui, nel 1917, il Presidente

di Silvio Piccioni, PDG Past. Pres.Pres. RC Latina

PDG Distretto 2080Coordin. R. F. Zone 12 e 13B

Novembre, mese della Rotary Foundation

Fondazione Rotary100 anni ma non li dimostra

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essere più snelli, pur con regole precise,dando più autonomie ai Distretti, conconseguenti maggiori responsabilità.

è nato quindi il nuovo modello en-trato a regime nel luglio 2013, dopo una“fase pilota” durata tre anni che ha coin-volto cento Distretti in tutto il mondo.Con due soli tipi di sovvenzioni, ilnuovo sistema consente di fare tutto ciòche prima si poteva fare attraverso inumerosi programmi in vigore. Ma pri-ma di affrontare una modifica così im-pegnativa bisognava delimitare un per-corso per correre tutti nella stessa dire-zione. è stata quindi definita la “mission”della Fondazione che, nella prima parte,ribadisce il quarto punto dello scopo

del Rotary ed indica poi gli strumenti(miglioramento della salute ecc….) perraggiungere l’obiettivo:“Consentire aiRotariani nel mondo di promuovere lacomprensione, la buona volontà e lapace attraverso il miglioramento dellasalute, il sostegno dell‘educazione e lalotta contro la povertà.” è stato poi ri-

badito il motto “Fare del bene nel mon-do” che richiama lo scopo iniziale pensatoda Arch Klumpf. Un ulteriore pilastrodel nuovo modello è costituito dalle seiaree di intervento.

L’esperienza del passato insegna cheè improduttivo disperdere le nostre ener-gie in troppi settori ed in progetti di im-porto modesto. è stato elevato l’importominimo dei nostri interventi assistiti daGlobal Grant e sono state individuate 6aree di intervento che coprono le necessitàpiù impellenti delle popolazioni. Un’ac-curata valutazione dei bisogni ci con-sentirà di individuare, nelle comunità,le occorrenze primarie da soddisfare.

Per accedere alle sovvenzioni globali

i progetti debbono rientrare in una opiù della aree di intervento. • Pace e prevenzione/risoluzione conflitti• Prevenzione e cura delle malattie• Acqua e strutture igienico-sanitarie• Salute materna e infantile• Alfabetizzazione e educazione di base• Sviluppo economico e comunitario

Attraverso le aree di intervento, so-stanzialmente in linea i “Millenium De-velopment Goals”, si possono soddisfarele esigenze più pressanti delle comunitàbisognose. Le prime cinque aree sonopropedeutiche allo Sviluppo economicoe comunitario. Senza pace, senza salutee senza un minimo di educazione sco-lastica, le comunità non possono crescere.Per interventi di minor importo, in settorinon compresi nelle “area of focus” sipuò fare ricorso ai District Grants checonsentono di agire in maniera moltosnella sia a favore della comunità localesia a livello internazionale. Nei suoiprimi due anni di vita il nuovo modelloha registrato una partecipazione entu-

siasta. Dai dati riportati a parte rileveretenel 2014/15 il numero di sovvenzioniglobali concesse ha registrato un ap-prezzabile incremento percentuale sul-l’anno precedente: • + 25% nel numero delle sovvenzioniconcesse• + 31% nell’ammontare dei grants

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DOSSIER/1

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

FONDAZIONE ROTARY - SOVVENZIONI GLOBALI APPROVATE (valori in US$)

2013/14 2014/15AREA D'INTERVENTO N. SOVVEN. IMP. SOVVEN. % N. SOVVEN. IMP. SOVVEN. %Pace e prevenzione/risoluz.. conflitti 66 2.791.000 5,32 68 2.725.000 3,95Prevenzione etrattamento malattie 265 15.037.000 28,65 330 21.943.000 31,81Acqua e servizi igienici 189 12.458.000 23,74 302 20.539.000 29,78Salute della madre e del bambino 69 6.214.000 11,84 78 5.597.000 8,11Alfabetizzazione ed educaz. di base 121 6.913.000 13,17 133 7.921.000 11,48Sviluppo economico e comunitario 149 9.065.000 17,27 167 10.256.000 14,87TOTALE 859 52.478.000 1078 68.981.000

Raffronto 2013/14 - 2014/15 +25% +31%

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata18 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

DOSSIER/1

Al valore nominale dei progetti fi-nanziati va aggiunto il lavoro intellettualee materiale dei rotariani che mettono adisposizione le loro professionalità. Va-lore aggiunto inestimabile e indispen-sabile! Le sovvenzioni maggiormenterichieste riguardano la salute e l’acqua.

Le tipologie di intervento copronoin modo prevalente i progetti umanitari(più di 800). Limitato l’interesse per leborse di studio e, soprattutto, per i Grup-pi di Formazione Professionale (VTT).Sono due opportunità di servizio nellequali dobbiamo impegnarci di più.L’andamento del nuovo modello è con-tinuamente sotto monitoraggio e perio-dicamente vengono effettuati sondaggiad ogni livello per individuare eventualiaree di criticità.

Per una gestione allineata ai tempi,in una grande organizzazione come lanostra non può pensare di andare aruota libera. Bisogna puntare ad un tra-guardo dosando le forze in materia ra-zionale.

Partendo dalle previsioni del pianostrategico, per il triennio 2015/18 sono

state stabilite quattro priorità. Ad ognunasono stati associati una serie di obiettivimisurabili da rivedere ogni anno.

Tali priorità mettono al primo postol’eradicazione della polio, “ora e persempre”. Riguardano poi: il coinvolgi-mento attivo dei rotariani ed il miglio-ramento della loro conoscenza dellaFondazione Rotary; una migliore qualitàdell’azione umanitaria attraverso le sov-venzioni per aumentarne l’impatto; mi-gliorare la consapevolezza e dare ampiapubblicità dei successi ottenuti dallaFondazione nei suoi 100 anni di attività,con particolare riguardo a PolioPlus. Ef-fettivamente non siamo mai stati cosìvicini al traguardo di un mondo liberodalla polio e tutti debbono saperlo, anchenoi rotariani che, pronti a dare il nostrosupporto molto spesso non abbiamo lacuriosità di andare a vedere come stannoandando le cose. Quest’anno, fino allaprima settimana di ottobre, sono statirilevati 48 casi contro i 221 dello stessoperiodo del 2014. Nessun caso, nel 2015,in paesi non endemici. I casi rilevati ri-guardano il Pakistan (36) e l’Afghanistan

(12), gli ultimi due paesi in cui l’infezioneda polio virus è ancora considerata en-demica. . Ai non curiosi segnalo chetutte queste notizie sono facilmente ac-cessibili nel sito ufficiale dedicato allapolio dall’Organizzazione Mondialedella Sanità. A margine mi piace far ri-levare che la Nigeria è stata depennatadall’elenco dei paesi endemici nel set-tembre scorso (ultimo caso rilevato nelluglio 2014) e che nell’intero continenteafricano non si segnalano infezioni dal-l’agosto 2014. Con questi dati mi vienproprio voglia di gridare al mondo interoche questa volta siamo veramente “thisclose to ending polio”

Da questa carrellata penso si possadedurre che la “nostra” Fondazione ètutt’altro che una stanca centenaria, mauna organizzazione moderna, al passodei tempi. I rotariani con la loro passionee con l’aiuto della Fondazione sono ingrado di costruire un mondo migliorein cui i popoli possono star bene, inbuona salute, in pacifica convivenza econ i mezzi necessari per condurre unavita dignitosa. g

Sede legale ed operativa:VIA LEONARDO DA VINCI, 40 - 85040 SARCONI (PZ)

Tel. 0975 66038 - Fax 0975 66220E-mail: [email protected] - PEC: [email protected]

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è quanto ha scritto ai responsabilidella Rotary Foundation Marco Pisa-nello, giovane laureato in ingegneria,dalla Harvard Medical School di Bostondove ha svolto un anno di ricerca sullarealizzazione di dispositivi per lo studiodelle reti neuronali, della loro evolu-zione e della trasmissione di informa-zioni al loro interno, basati sunuove tecnologie; la ricercaè importante per ridurre lecomplicazioni di patologieneurodegenerative.

E questa possibi-lità gli è stata offertadal Club di Galli-

poli, dal Di-

stretto 2120 e, soprattutto, dalla Fon-dazione Rotary che ha messo a dispo-sizione ben 15000 USD per una borsadi studio da 30.000 USD che ha con-sentito a questo giovane laureato unpercorso di ricerca di elevato profiloscientifico, presso una delle miglioriuniversità del mondo.

Noi rotariani possiamo fare moltoper i giovani delle nostre comunità,

progettando interventi e borsedi studio per “cambiare lavita” ai nostri migliori diplo-mati e laureati.

Tutto ciò è certamente piùsemplice dal 2013, anno di entratain vigore del “Piano di visionefutura” della Rotary Foundationche ha dato una svolta ampia-mente positiva ai tempi ed aimodi con cui la Fondazionepromuove iniziative per i gio-

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DOSSIER/1

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

Il ruolo della Fondazione Rotary per il futuro dei giovani

di Renato Cervini, PDG Past Pres. RC Bari CastelloGià Docente Universitario

vani, in modo concreto. Basti pensareche alla Rotary Foundation per il Pianodi Visione Futura è stato conferito ilpremio Edison (i premi Edison negliUSA sono prestigiosi riconoscimentiper l’innovazione, in memoria di Tho-mas Edison) nella categoria Lifestyleand Social Impact; il premio, per lasua importanza, è stato ritirato a Chi-cago dal Presidente internazionale Sa-kuji Tanaka in persona.

Il ruolo della Rotary Foundationper i nostri giovani consiste nel sov-venzionare le ricerche e la qualificazionedelle loro conoscenze professionali conborse di studio che sono erogate attra-verso due tipologie di sovvenzioni:quelle distrettuali e quelle globali; inol-tre la Fondazione finanzia totalmenteil VTT (Vocational Trainig Team), nuovamodalità per approfondire o insegnarespecifiche tematiche professionali.

Le sovvenzioni distrettuali possonoessere usate per sponsorizzare studi

presso scuole supe-riori, a livello

universi-

Dear all, I’m pleased to inform you that a paper about my research activitycarried out during the Global Grant was published few days ago. You canretrieve the full text of the paper at the following link: www.osapublishing.org/boe/abstract.cfm?uri=boe-6-10-4014 The journal is open access, therefore the published results are available toeveryone without any access fee.Of course I highlighted the Rotary Foundation and the District 2120 in theacknowledgments section of the paper as source of the grant, but I reallywant to thank you all personally. I'll let you know if any further resultsrelated to the Global Grant will be published. Best regards.

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata20 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

DOSSIER/1

tario e post-universitario per studentiin qualsiasi campo, a livello locale omondiale. Inoltre, le borse di studiopossono variare da tre o sei settimanedi programma di formazione ad unanno e oltre per studi universitari; nonhanno un limite minimo di finanzia-mento perché questo dipende dai bud-get (FOOD) che la Fondazione rendedisponibili al Distretto proponente.

Fra i destinatari di queste sovven-zioni ricordiamo Angela Sarcina (Clubdi Brindisi Valesio) alla University ofCalifornia, USA; Giuseppe Coviello(Club di Molfetta) all’Università di Sa-arland, D; Mariangela Cantore (Clubdi Rutigliano Terre dell’uva) all’Uni-versità di Amsterdam, NL, e GiacintaSchiuma (Club di Bari Sud) all’Uni-versità di Genova.

Le sovvenzioni globali (global grant)finanziano borse di studio per studentipost-universitari che studiano all’esteroin un campo correlato ad una delle seiaree d’intervento (Pace e prevenzione/ri-soluzione dei conflitti, Prevenzione e curadelle malattie, Acqua e strutture igienico -sanitarie, Salute materna e infantile, Alfa-betizzazione e educazione di base, Sviluppoeconomico e comunitario). Le borse distudio possono durare da uno a quattroanni di studio e pertanto potrebberoincludere persino un intero programmadi laurea. I potenziali borsisti, propostidai Club, devono mostrare la prova diammissione all’università da loro stessiscelta, prima dell’approvazione della

sovvenzione. Le borse di studio consovvenzione globale sono finanziateper un totale minimo di almeno 30.000USD, di cui il 50% deve essere cofi-nanziato dal Club o dal Distretto pro-ponente.

Per le borse di studio finanziatecon sovvenzioni globali dalla RotaryFoundation nel nostro Distretto devoricordare, oltre al sopra citato MarcoPisanello, Emanuela Stampone (Clubdi Foggia) per 40000 USD alla BostonUniversity USA, Giorgio Mariano (Clubdi Lecce Sud) per 30000 USD alla YaleUniversity.

Il VTT, o le cosidette Squadre diformazione professionale, sono gruppiomogenei di professionisti che si spo-stano in un altro Paese allo scopo di

ottenere una migliore preparazionenel proprio campo professionale oppuredi insegnare ai professionisti del postomaterie relative al loro campo profes-sionale. Le squadre possono essere fi-nanziate dalla Fondazione sia con lesovvenzioni distrettuali che con le sov-venzioni globali. VTT rappresenta l’im-pegno della Fondazione per promuo-vere nei giovani la preparazione pro-fessionale. Le attività variano da squa-dra a squadra; solo per esemplificarepossono includere la formazione diprofessionisti del settore medico sugliinterventi chirurgici o sulle cure post-operatorie, la condivisione delle miglioriprassi per l’istruzione infantile, oppurel’introduzione di nuove tecniche d’ir-

rigazione in agricoltura, e via nume-rando. Abbiamo avuto un felice esem-pio nel nostro Distretto di un VTTsvoltosi allo Sbarro Institute di Fila-delphia, USA, con tre giovani mediciche hanno potuto seguire una straor-dinaria esperienza professionale incampo oncologico nell’arco di un mesedi permanenza nel prestigioso Istituto.I borsisti con sovvenzione globale inparticolare sono invitati a parteciparealle attività di Club o Distretto prima,durante e dopo il periodo di duratadella borsa di studio, come testimo-nianze di un impegno della RotaryFoundation e del Rotary nei loro con-fronti.

Se è vero, come è vero, che in tuttele nostre comunità sono presenti nu-merosi giovani dalle grandi capacitàculturali e professionali, allora credoche i nostri Club Rotary e il Distrettoinsieme alla Rotary Foundation possanorealizzare significative e concrete ini-ziative per promuovere il migliore fu-turo professionale dei giovani.

Conclusivamente la Rotary Foun-dation consente straordinarie oppor-tunità per i giovani. L’importante èprogettare nei Club il futuro dei nostrigiovani, atteso che gli strumenti perraggiungere gli obiettivi, attraverso laRotary Foundation, sono nella dispo-nibilità dei rotariani e, soprattutto, sonoa portata di mano. Basta volerlo fare.

Se non si progetta per il futuro…..non succede mai niente! g

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Le Borse di Studio costituisconoil primo programma organico varatodalla Rotary Foundation e il più am-pio programma internazionale di so-stegno allo studio, finanziato da unarealtà privata, esistente e attivo nelmondo. Già nel 1947, 18 borsisti delRotary di 11 Paesi diversi sono statiscelti e inviati a studiare all’estero.Da allora sono state assegnate più di41.000 borse di studio a partecipantidi oltre 130 paesi. Esso è il capostipitedi tutti i successivi programmi edu-cativi. Ma non solo: le Borse di Studiodella Rotary Foundation hanno anti-cipato, precorrendone i tempi, tuttequelle esperienze formative, dai pro-grammi Erasmus ad altri, europei emondiali, nel settore dell’internazio-nalizzazione della ricerca e della for-mazione.

L’internazionalizzazione della ri-cerca scientifica e del mondo univer-sitario sollecita infatti e promuove ilsuperamento di un approccio forma-tivo limitato e racchiuso all’internodelle frontiere di un paese; occorreandare oltre a una certa resistenza dimisurarsi con la dimensione interna-zionale, con altre tradizioni di pensieroconoscitivo e pratico e con altre isti-tuzioni formative; occorre cooperarealla costruzione di un “linguaggio”scientifico e operativo sovranazionale,piuttosto che chiudersi in logi-che e spazi settoriali. è unavisione della ricerca edella formazione deigiovani derivantedall’accresciuta e al-largata responsabilitàscientifica e sociale alivello internazionale eglobale.

Bene. Il program-ma Borse di studiodella Rotary Foun-

dation si muove in questa direzione.Tratto comune è infatti quello di pro-muovere e realizzare progetti e prassiconoscitive e formative in altri paesie in altri contesti socio-culturali. Ilconfronto e lo scambio internazionalee interculturale rappresentano lo “spi-rito” autentico di questo programma,oltre agli ideali di cooperazione, dicollaborazione, di interazione tra per-sone di nazionalità e culture diverse.

è un dialogo di scambio conosci-tivo, professionale e culturale di gran-de portata e significato, in quantosollecita e promuove il superamentodel proprio punto di vista e della pro-pria logica per ricercare e confrontarsicon altri punti di vista e altre logiche,per scambiare progetti e ipotesi pos-sibili nell’ambito della ricerca in sensolato. E’ una opportunitàprogettuale che tendea creare una discor-so comune e com-prensibile frapersone, grup-

pi e

popoli diversi nei loro comportamenti,nei loro interessi, nel loro potere, nellaloro ricchezza, ma tuttavia legati darapporti continui d’interdipendenzache diventano giorno dopo giornosempre più vincolanti. Un mondosempre più minacciato da problemidi sopravvivenza e impegnato suigrandi temi dell’ambiente e delle suerisorse, della crescita delle comunità

locali, dell’istruzione edell’educazione, della

“pover-tà” e

del

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DOSSIER/1

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

di Luca Gallo Docente Università Bari

EDG Distretto Rotary 2120 a.r. 2016/17Past Pres. RC Acquaviva delle Fonti - Gioia del Colle

Le Borse di Studio:aspetti e prospettive

di formazione

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disagio sociale in tutte le sue forme emanifestazioni. Un mondo in cui ifuturi problemi e processi di sviluppo,anche formativi, e le loro soluzioniinteressano ormai tutti in una dimen-sione mondiale e indivisibile del-l’umanità. E a tale proposito si pensi,come tutte le problematiche sopraemerse, si colleghino strettamente al-l’individuazione strategica e perti-nente, fatta dal Rotary, delle sei areed’intervento del Piano di visionefutura (Pace e prevenzione/risoluzionedei conflitti, Prevenzione e cura dellemalattie, Acqua e strutture igienico-sanitarie, Salute materna e infantile,Alfabetizzazione ed educazione dibase, Sviluppo economico e comuni-tario) e del quadro di riferimento va-loriale entro cui muoversi quali il ser-vizio, l’amicizia, la diversità, l’integritàe la leadership.

Attraverso le Borse di studio sisviluppa dunque un lavoro di ricercacomune, sul piano scientifico ed uma-no, si confrontano i punti di vista deidiversi ricercatori del mondo, al finedi comprendere meglio l’evoluzionedi tale ricerca nei vari campi e di con-seguenza comprendere l’evoluzionedella società mondiale, le sue nuove econtinue sfide e di poter trovare in-sieme le risposte agli interrogativi chesi pongono gli esseri umani in tutti iluoghi del pianeta. E’ mediante un la-voro comune, che metterà in sinergiai saperi e le competenze dei differentiprotagonisti e che integrerà le diversecomponenti della ricerca nei vari con-tinenti, che si potranno trovare dellesoluzioni ai problemi dell’umanità.Oltre ad essere un investimento nellaformazione dei leader di domani, le

Borse di Studio della Fondazione Ro-tary creano legami e relazioni personalie professionali tra i soggetti di differentinazionalità e rappresentano un passoimportante verso un mondo nel qualesiano promosse la comprensione, latolleranza, il reciproco rispetto e laconvivenza democratica e pacificadegli uni accanto agli altri e sulla basedel riconoscimento dei diritti umaniuniversali. E nell’ottica dell’intesa edel pacifismo mondiali si muovonole Borse di studio sulla pace. Nel 1999la Fondazione Rotary stringe rapportidi collaborazione con alcune importantiUniversità del mondo (Duke Univer-sity and University of North Carolinaat Chapel Hill-USA, International Chri-stian University-Giappone, Universityof Bradford-Inghilterra, University ofQueensland-Australia, Uppsala Uni-versity-Svezia) per istituire Centri ro-tariani di studi internazionali sullapace la risoluzione dei conflitti, desti-nati ad accogliere borsisti di culture enazionalità diverse. Ogni anno il Ro-tary seleziona un centinaio di studentida inviare in uno di questi centri peril conseguimento di un Master biennalein risoluzione dei conflitti e relazioniinternazionali o per un programmadi Certificazione di sviluppo profes-sionale (presso la Chulalongkorn Uni-versity-Tailandia). I primi beneficiaridelle Borse della pace del Rotary ini-ziano i corsi nell’anno accademico2002/03. Nel 2010/11, circa seicentoborsisti, provenienti da oltre 90 paesi,completano il programma. I Centridella pace del Rotary offrono a futurileader l’opportunità di studiare lecause profonde dei conflitti, i fonda-menti teorici delle relazioni interna-

zionali e modelli di cooperazione ef-ficienti. Al di là dello studio, i borsisticonseguono competenze e strumenticoncreti da utilizzare per la risoluzionedei conflitti nella loro vita professionale.Sin dal 2004 i borsisti della pace delRotary stanno dando un contributorilevante alla comunità internazionale:molti di loro infatti lavorano pressoAgenzie mondiali come le NazioniUnite o per i rispettivi governi, inqualità di diplomatici o di addetti agliaffari esteri.

Ora tutte le attività delle Borse,siano esse rivolte allo scambio per lacrescita culturale e professionale, sianoesse rivolte alla comprensione reciprocaattivando esperienze scientifiche eumane comuni, siano esse indirizzateall’intesa mondiale e alla pace, vannoulteriormente incentivate e sostenutedai Club e dai Distretti. Per quanto ri-guarda il nostro Distretto 2120, dal-l’anno 2013 ad oggi, sono state di fattoapprovate e finanziate 4 Borse distudio globali, 3 distrettuali e 1 inter-distrettuale, in settori d’interventoquali la prevenzione e cura delle ma-lattie, lo sviluppo economico e comu-nitario, l’acqua e le strutture igienico-sanitarie, la pace e prevenzione/ri-soluzione dei conflitti, coinvolgendopaesi come gli Stati Uniti, la Germania,l’Olanda e l’Italia.

In conclusione non si può e non sideve tralasciare questa importante esignificativa tradizione della RotaryFoundation nella promozione di Borsedi studio (con sovvenzioni Distrettualie Globali), in quanto tutto questo rap-presenta un patrimonio e un poten-ziale formativo ed educativo rotarianodi grande rilevanza. g

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venzioni Distrettuali e Sovvenzioni Glo-bali). Come descritto nella immagineche segue. Una caratteristica di questociclo economico è quella del diversoutilizzo delle donazioni raccolte. Infatti,tutti i fondi versati per la Polioplus eper il Fondo Annuale, insieme ai lorointeressi, vengono reimpiegati dopo treanni, mentre del Fondo Permanentevengono reimpiegati – sempre al terminedel ciclo dei tre anni e per finanziare iprogetti - solo gli interessi maturatidagli investimenti, restando il capitaledel The Permanent Fund sempre inve-stito e costituendo questo Fondo unadotazione in perenne crescita.

I fondi Polioplus vengono diretta-mente assegnati da Evanston, usual-mente per campagne di vaccinazione oper creare le condizioni affinché le suc-cessive campagne vadano a buon fine.

Gli altri fondi seguono lo schema del-l’immagine riportata in questa paginae sono distribuiti ai Distretti in misuraesattamente proporzionale alle dona-zioni precedentemente effettuate. Dopoquesta breve spiegazione, figlia propriodell’impegno a diffondere consapevo-lezza e conoscenza, veniamo al puntocentrale del tema assegnatomi dal Re-dattore e cioè alla Fondazione sul terri-torio Distrettuale. Tratterò questo ar-gomento per come lo vivo dall’internodi un osservatorio privilegiato costituitodalla Commissione Distrettuale dellaRotary Foundation del nostro Distretto.Parlando francamente, non sono asso-lutamente buone le notizie che proven-gono dal fronte della raccolta fondi.Questa, infatti, dagli anni d’oro in cuisi disponeva di uno share di parecchiosuperiore ai 100.000US$ (per esempio

Frequentando Club e Distretti, spes-so, ci si imbatte in Rotariani che parlanodi Rotary Foundation e di opere grandie piccole rese possibili da quella chequalcuno si azzarda a chiamare la “no-stra banca”. Talvolta, però, in questidiscorsi si colgono inesattezze o man-canza di conoscenza dei meccanismiche regolano la vita del polmone eco-nomico della nostra Associazione.

E, con rammarico, devo soggiungereche tali errori, talvolta, ci si accorge chevengono compiuti anche da valenti Ro-tariani, di spessore importante e che ri-vestono ruoli anche dirigenziali neinostri Club. Di qui, da parte di quelliche meglio conoscono i meccanismi difunzionamento, discende immediatol’impegno a diffondere la conoscenzaed il rispetto delle regole alla base diogni intrapresa che voglia godere dellapartnership della The Rotary Founda-tion, e, quindi, la disponibilità a condi-videre con altri il proprio sapere.

Ed è per questo che, avendo imparatonel tempo che è necessario continuaread apprendere costantemente per fron-teggiare ogni situazione, sono grato alRedattore della Rivista, il carissimo Al-fonso Forte, di avermi offerto questaoccasione, proprio nel mese che celebrala nostra Fondazione, per mettere alservizio di tutti coloro che avranno lacompiacenza di leggermi, quel poco dicognizioni acquisite nel tempo sia stu-diando sulle risorse a disposizione ditutti noi su rotary.org, sia operando econfrontandomi con gli uffici di Evan-ston e Zurigo, sia nella mia veste diconsulente della Fondazione per la re-visione di progetti e realizzazioni, am-messi a finanziamento.

Spenderò poche parole per dare con-to del ciclo economico completo deifondi che conduce dalla raccolta - chesegue tre canali ben identificati (Polio-plus, Fondo Annuale e Fondo Perma-nente) – agli impieghi (Polioplus, Sov-

di Vincenzo Sassanelli Past Pres. RC Bari

Vice Coordinatore R. F. Distretto 2120

La Fondazione Rotarysul territorio distrettuale: l’impegno a diffonderne una migliore conoscenza e consapevolezza tra i soci

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quello dell’A.R. 2011-2012, provenientedalla raccolta 2008-2009) è vertiginosa-mente calata ai circa 45.000US$ di cuisi è potuto disporre quest’anno. Tantoha provocato ovvie e forti ripercussionisui finanziamenti erogabili, nonché unafacilmente intuibile limitazione dellacapacità di azione. Occorre fare di più,donare di più, impegnarsi nell’orga-nizzare eventi per la raccolta fondi al-l’esterno dei Club, credere fortementenella nostra Fondazione che, per i mec-canismi che la regolano, se ben alimen-tata ed utilizzata, certamente restituiscefondi in misura superiore a quelli donatidai Club e dal Distretto e permette ope-razioni di largo respiro.

Vivace, invece, appare la progettua-lità; in verità più mirata a piccoli progettiche interessano l’area locale che a quellipiù impegnativi e grandi che prevedonoil concorso anche di realtà straniere. Pic-colo neo: occorre, però, nella metapro-gettazione dei services, tenere presenteche un progetto Rotariano non devedelegare ad altri soggetti “il fare”. Calanoin numero, ma sono ahimè sempre pre-senti, infatti, azioni di servizio (?) checonsistono nella mera dazione di sommeo beni ad altre benefiche associazioni,senza l’impegno personale e professio-

nale di quelle ampie risorse costituitedai singoli Rotariani. Il coro non è una-nime, molti Club si sforzano di porre alservizio dei progetti i propri membri,ma bisogna ancora migliorare e diffon-dere maggiore consapevolezza, in cia-scuno di noi, che essere Rotariani significamettersi in gioco e, soprattutto, metterein gioco le proprie competenze e speci-ficità, professionali, umane o personali.Vi è poi una ultima discrasia che occorre,a mio parere, evidenziare. Si assiste, or-mai da anni, nel D2120, alla presenta-zione di progetti, per il cofinanziamentodel Distretto a valere sul FODD, destinatoalla Sovvenzione Distrettuale, in numeromaggiore di quelli che possono esserematerialmente finanziabili dal Distrettocon quanto proviene da Evanston, altermine del ciclo triennale.

Al contrario, la serie storica raccontache il nostro Distretto non riesce ad im-piegare, quasi mai, tutto l’importo delFODD destinato alle Sovvenzioni Glo-bali. Tanto è vero che, anno per anno,come dovuto, il surplus, derivante daquanto non impiegato negli anni pre-cedenti, ci viene nuovamente accreditato,intorno alla fine del mese di Settembre,perché vada a sommarsi ai fondi giàdisponibili per le Sovvenzioni Globali.

La situazione va migliorando, in realtà,ma da ciò discende che occorre diffon-dere maggiore consapevolezza di questaopportunità e profondere maggiore im-pegno per coglierla.

E così una esortazione viene, spon-tanea, dal cuore. Osiamo di più, pro-viamo a mettere in moto meccanismipiù grandi. Ci sono qualità e competenzeampie nel nostro Distretto, addiritturaeccellenze. Possiamo moltiplicare i nostrifondi e portare sollievo alla sofferenzaod avanzamento economico-culturalenel nostro territorio come in luoghi lon-tani. Vi sono risorse in ogni Club, il sitodel Rotary può soccorrerci in ogni mo-mento e, se tutto ciò non bastasse, visono, in tutto il Distretto, Rotariani di-sponibili a dare una mano, a mettere adisposizione la loro esperienza e com-petenza. Impegniamoci maggiormente,studiamo a fondo le necessità delle co-munità, programmiamo per tempo, ri-cerchiamo partner affidabili ed entusiasti,non ci scoraggiamo davanti alle inevi-tabili difficoltà. E faremo del bene nelmondo, come recita il motto della TRF.

Perché per essere ripagati da un sor-riso - anche solo immaginato, perchésconosciuto - occorre solo sognare piùin grande. g

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zione dell’acqua sotterranea, poten-zialità di 240 metricubi/giorno perla riduzione delle malattie gastro-en-teriche (MG #61079, 86.691 USD, RCBitonto Terre dell’Olio, RC CotonouMarina, 2007); escavazione di altridue pozzi di adduzione all’impiantodi potabilizzazione (MG #70772,60.215 USD, RC Bari Mediterraneo,RC Cotonou Marina, 2010). Il secondo:costruzione di infrastrutture igieni-co-sanitarie nel villaggio con 7 blocchie 28 toilette pubbliche totali, 28 doccecon acqua corrente, ciascun bloccocon depurazione delle acque reflue esmaltimento acque depurate per sub-irrigazione; sviluppo di piccole e me-die imprese nel settore dei trattamentiacque mediante un Master in inge-gneria ambientale; monitoraggio dellaqualità dell’acqua del fiume medianteanalisi chimiche e microbiologiche;monitoraggio delle condizioni igie-nico-sanitarie della popolazione delvillaggio (3H Grant #63560, 300.000USD, RC Bari Castello e RC CotonouMarina, 2008).

Il progetto Acqua Sana si è con-cluso il 29/7/2015 con l’approvazionedalla Fondazione Rotary del rapportofinale e della rendicontazione conta-bile del 3H Grant, dopo aver brillan-temente superato 3 ispezioni: la primadi fattibilità alla presentazione, la se-conda amministrativa e la terza dimerito.

La misura dei risultati ottenuti:scomparsa del colera nel villaggionegli ultimi 3 anni; formazione di 2tecnici in Italia e in loco per condu-zione e manutenzione delle strutture;costituzione di una società locale digestione delle infrastrutture realizzate;

Quando si parla di FondazioneRotary, spesso anche nei nostri Clubsi associa l’idea che essa sia una or-ganizzazione collaterale al Rotary eche abbia prevalentemente un ruolodi esattore di risorse dai Clubs. Inrealtà non c’è niente di più falso, e inquesta breve nota vorrei dimostrarlo,sulla base dell’esperienza della mis-sione umanitaria da me (e da tantiamici rotariani volontari) svolta incirca 10 anni in Benin, Africa equato-riale, con il progetto “Acqua Sanaper l’Africa”. Tutto è iniziato nell’annorotariano 2004-2005, presidente Ni-cola Laricchiuta al RC Bari Castello,che mi invitò a preparare un progettoumanitario che rientrasse nelle miecompetenze professionali: acqua etutela dell’ambiente. L’8 luglio 2014,sapendo che Eliana Centrone andavain Benin per scopi umanitari, le chiesiinformazioni sulla qualità e disponi-bilità della risorsa idrica in Benin.Eliana mi riportò quanto rilevato vi-sitando il villaggio di Lokpo, nellecondizioni dell’età della pietra: 2500abitanti senza acqua potabile, conpalafitte di fango e legno in zona al-luvionale per 2 volte e per 6 mesi al-l’anno, senza energia elettrica, senzastrade, senza sevizi igienici, con coleraendemico e alte percentuali di mor-talità infantile. Durata media dellavita: 47 anni. Con le informazioni ac-quisite elaborai e proposi al mio Clubun progetto pilota di massima mo-

dulare pluriennale denominato “Ac-qua Sana per l’Africa” avente i se-guenti macro obiettivi: Alfabetizza-zione, Salute ed Acqua.

Nel marzo 2005 mi sono recato inBenin per acquisire informazioni didettaglio. Con Eliana visitai il vil-laggio per incontrare le autorità, icapi tribù e il presidente del RC Co-tonou Marina, nostro partner localeinsieme all’Ospedale “La Croix” diZinvié. Esposi il progetto dei Rotarianipugliesi che avrebbe consentito aLokpo di avere acqua potabile, unacquedotto con fontane pubbliche,latrine pubbliche e docce con tratta-mento acque reflue, sussidi didatticidi educazione all’igiene per la for-mazione di insegnanti e alunni. Ilprogetto venne subito accettato. ABari fu predisposto un programmatemporale e contattati tutti i Club delnostro Distretto 2120 interessati aquesto progetto. Si partì con 6 e siarrivò a 35 Club nel 2008. Fu valutatol’aspetto economico del progetto, inparte da finanziare con i contributidei Clubs partecipanti, ma in modosostanziale facendo ricorso alla Fon-dazione Rotary.

Il progetto pilota è stato realizzatoattraverso due moduli. Il primo: co-struzione di un acquedotto lungo ilvillaggio di Lokpo (Matching Grant#60610, 29.170 USD, RC Bari Castelloe RC Cotonou Marina, 2006); costru-zione di un impianto di potabilizza-

di Giovanni Tiravanti Past Pres. RC Bari Castello

V. Coordinatore R.F. Distretto 2120

La FondazioneRotary e gli interventidi solidarietà. I frutti di un’esperienza

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raddoppio della popolazione per mi-grazione dai villaggi vicini; aumentodel reddito medio per vendita di ac-qua potabile nei villaggi vicini; di-minuzione delle palafitte sostituiteda case in muratura. Questo è quantosi è realizzato con il progetto AcquaSana. Essenziale in tutte le attivitàdel progetto è stata la partecipazionedi volontari rotariani del nostro Di-stretto.. Numerose le mie missioni inBenin, 15 volte in 10 anni per seguirei lavori, risolvere i problemi e portare

a termine questo sogno.Il progetto, per la peculiarità dello

studio ingegneristico, per il sito in-dividuato, per la complessità degliobiettivi perseguiti nonché per la con-divisione di ben 35 Club del nostroDistretto 2120, è stato da me presen-tato (relazione orale) al Forum “CleanWater Summit” di Haiti (2007), dellaRotary Foundation ai Congressi RIdi Los Angeles (2008) e Birmingham(2009). Ad Assisi inoltre, in occasionedell’evento “Sorella Acqua” il Presi-

dente Internazionale nell’anno 2011Ray Klinginsmith lo ha premiatocome uno dei migliori progetti italiani.

Costi globali del progetto: 526.076USD, finanziati dal Distretto 2120(9,7%) dai Rotary Clubs partecipanti(27,9%) e dalla Fondazione Rotary(62,4%), di cui il 4,5% con 3 VolunteerService Grants. I nostri Club hannopartecipato per meno del 30% del to-tale… Quindi si può dire che la Fon-dazione Rotary è veramente un sal-vadanaio per i il Rotary! g

Distretto 2120 - Puglia Basilicata26 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

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dei progetti a livello distrettuale e,cosa non da sottovalutare per i pas-saggi successivi, i Club possono con-frontarsi in merito ai progetti da pre-sentare - entro il mese di marzo - peraccedere ai contributi della Fonda-zione.

La progettazione di un service na-sce dall’Osservare il territorio in cuiil Club opera e dall’analisi delle esi-genze. Indipendentemente se si vuolepresentare un progetto di sovvenzionedistrettuale o globale, questi sonopassaggi fondamentali per la buonariuscita di un progetto. Conoscere ilterritorio ed i suoi bisogni è anche ilprimo passaggio per la sostenibilitàdel progetto, spesso per questo le co-noscenze dei rotariani non sono suf-ficienti, bisogna fare riferimento adaltri attori che vi operano direttamente( associazioni, enti, etc…); il loro coin-volgimento – anche in termini di ri-sorse umane e finanziarie - rappre-senta un valido supporto nell’analisidel contesto oltre che un possibilepunto di forza per la successiva pia-nificazione e realizzazione del pro-

I cambiamenti introdotti dalla“visione futura” sono oramai a re-gime, ma non tutti hanno ancora ri-conosciuto la portata dell’innova-zione per la progettazione dei service,un aspetto indispensabile per acce-dere ai benefici delle sovvenzionidistrettuali (District grant) e sov-venzioni Globali (Global Grant).

è importante sottolineare che que-sti cambiamenti hanno determinatoanche a livello distrettuale una revi-sione nell’approccio tecnico organiz-zativo, funzionale a rispettare gliadempimenti e le valutazioni per as-sicurare la sostenibilità dei progettipresentati dai Club, così come richiestodalla Fondazione Rotary.

Dopo questo primo triennio di

applicazione della “visione futura”è importante ribadire alcuni aspettifondamentali necessari alla proget-tazione dei service oggetto di contri-buto per poter utilizzare al meglio leopportunità fornite dalla FondazioneRotary.

Osservare, Pianificare, Realizzare,Verificare e Valutare sono attività ne-cessarie per la buona riuscita dei pro-getti di service, ed utilizzati anchenella operatività dei Club, una ottimametodologia per la gestione dei Clubefficienti.

Il Forum della Fondazione Rotaryè il primo passaggio necessario allarealizzazione di un progetto di service:si procede con la qualificazione delClub, viene quindi condiviso lo stato

di Paolo Piccinno Past Pres. RC Bari Mediterraneo

Presidente Commiss. Sovvenzioni R.F.

Le sovvenzioni della R.F. L’approccio

Progettare con il cuore e realizzarecon la mente

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Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

getto di service. Dal punto di vista metodologico

un efficace strumento è costituitodalla lista dei bisogni, un sempliceelenco in cui sono esplicitate le esi-genze a cui sarà data risposta con larealizzazione del progetto.

Pianificare il progetto utilizzandola lista dei bisogni è un passaggio li-neare, infatti, al fine di rispondere aicontenuti della “lista”, nella fase dipianificazione si dovranno esplicitarei seguenti aspetti:

• le figure responsabili all’internodel Club o fra gli eventuali partnerdel progetto che hanno il compitodi svolgere le attività.

• come queste attività rispondonoalle esigenze riportate nella listadei bisogni;

• definire le attività necessarie allosviluppo del progetto;

• definire i tempi di attuazione delprogetto.

Nella formulazione del progetto,soprattutto se si interviene con attivitàpluriennali che necessitano uno sforzoumano ed economico, è importantevalutare la sostenibilità del progettoinserendo i seguenti elementi:

Bisogni comunitari: identificareorganizzazioni locali o sul territorioe coinvolgerli nelle attività di pro-getto;

Materiali / tecnologia: utilizzarenei progetti materiali duraturi, facil-mente reperibili anche in relazionealla ricambistica e sicuri per l’am-biente. Occorre che le forniture nongenerino conflitto di interesse con irotariani;

Finanziamento: calcolare il realefabbisogno finanziario per la realiz-zazione del progetto. Nella ideazionecercare di introdurre attività/prassiin grado di generare reddito per lacontinuità nel tempo del progetto;

Conoscenze: i progetti devono es-sere finalizzati a migliorare la capacitàdi acquisire nuove conoscenze, espe-rienze e comportamenti. I progettidevono prevedere attività di infor-mazione e formazione o istruzionedirettamente rivolte ai beneficiari e/o

alla comunità a cui si rivolgono.Motivazione: i progetti devono

avere la capacità di coinvolgere emotivare i beneficiari e gli utilizzatori,possibilmente valorizzando le ca-pacità di leadership di coloroche ne prendono parte, in que-sto modo si assi-cura la conti-nuità nel tem-po dell’ini-ziativa..

Monito-raggio e va-lutazione:definire inmaniera chia-ra ed univocai risultati che siintendono per-seguire con ilprogetto ed inden-tificare metodologiedi valutazione sullostato di raggiungimen-to utilizzando laddovepossibile indicatori di per-formance.

L’esplicitazione di tali elementicostituisce, per i progetti di sovven-zione globale, elemento fondamentaleper la qualificazione alle fasi succes-sive di valutazione; per i progetti di-strettuali elementi facoltativi a sup-porto della valutazione.

Per Realizzare il progetto, attesala capacità di buona realizzazione diquanto programmato, occorre pre-stare molta attenzione agli aspettieconomico-finanziari ed alla traccia-bilità delle spese, aspetti necessariper la corretta rendicontazione e suc-cessiva verifica.

Dal punto di vista dell’esecuzionedel progetto di service è rilevante,durante la sua realizzazione, racco-gliere gli elementi necessari al moni-toraggio ed alla valutazione dell’ef-ficacia del progetto stesso. Non perultima, la campagna di comunicazionee sensibilizzazione dovrà essere pia-nificata e realizzata, mantenendonele evidenze.

Verificare lo stato di avanzamentodel progetto attraverso il controllodei suoi parametri di misurazione evalutazione rappresenta lo strumento

per analizzare lo stato di avanzamentodel progetto, nonché la necessità diattuazione eventuali correttivi neces-sari al perseguimento

dell’obiettivo del service. Al termine del progetto la verifica

dei risultati è un’attività necessaria acomprendere se quanto raggiunto èin linea con quanto previsto. Tali ele-menti saranno poi analizzati nel fol-lowup finale previsto per la defini-zione delle eventuali correzioni daapplicarsi nelle progettazioni future.

Valutare i risultati per verificare sequanto realizzato è in linea con leaspettative per trarre insegnamentoper le prossime progettualità è unaattività necessaria per avere una visionecritica ed oggettiva in relazione al pro-getto concluso. è importante traman-dare l’esperienza e capitalizzarla infavore del distretto e degli altri Club.

Progettare con il cuore e realizzarecon la mente è sicuramente la formamigliore per valorizzare il patrimoniodi conoscenze e di esperienze cheabbiamo e che spesso rimane latente.Una metodologia in grado di capita-lizzare le esperienze ed ottimizzarel’utilizzo dei fondi della FondazioneRotary... g

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Uniti, alla Argentina, da Cuba allaCina. L’industriale e filantropo lom-bardo, si adoperò sin dall’inizio perstudiare la fattibilità e la gestione diun progetto di vaccinazione di massa.Non si trattava di lanciare solo unaraccolta di fondi ma di scegliere ivaccini, mettere a punto la strategiadella loro somministrazione, predi-sporre imballaggi adatti per la con-servazione a bassa temperatura deifarmaci, e gestire la distribuzione. Lacronaca di questa iniziativa ha inizionel 1978 con l’approvazione del pro-getto di una massiccia campagna divaccinazione da affiancare al pro-gramma avanzato di Immunizzazione

che l’Oms aveva iniziato quattroanni prima con l’inserimento

anche della vaccinazione an-tipolio. Tale iniziativa non con-

templava vaccinazioni di massae prevedeva la somministrazione

per la polio di un’unica dose divaccino. Mentre il prof. Sabin insi-

steva con forza sulla necessità chesi eseguissero le vaccinazioni di mas-sa, le uniche in grado d’interromperela circolazione uomo-ambiente-uomodel polio virus. Nel 1979, in occasionedella Convention rotariana tenutasia Roma, nell’ambito dei programmi3H (Hunger, Humanity, Health) fudeciso di debellare la polio.I Rotary filippini si proposero perprimi affinché si rendesse concretoquesta campagna (nel loro Paese lamorbilità e la mortalità erano elevate)

Distretto 2120 - Puglia Basilicata28 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

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È ormai noto che oggi quasi tutti iPaesi del mondo sono “Polio free”,per merito dei due grandi scienziatie filantropi Albert Sabin e JonasSalk. Forse non tutti sanno, però,che il contributo essenziale e risolutivoè stato dato dal Rotary Internationalche verso la fine degli anni ’70 ha av-viato la campagna “Polio Plus”, e diun Rotariano italiano in particolare,Sergio Mulitsch di Palmenberg. Egli,nato a Trieste da una famiglia gori-ziana di industriali, prese parte, comefotografo di guerra dell’AeronauticaMilitare, alla seconda guerra mon-diale. Nel 1946, terminata la guerra,si dedicò professionalmente alle tec-niche d’imballaggio, dal cartone allepellicole plastiche. Diven-ne presidente dell’IstitutoItaliano dell’Imballaggioviaggiando, per questo,

in molti Paesi: dagliStati

di Raffaele Pallotta di Acquapendente

Past Pres. RC NapoliPDG Distretto 2100 R.I.

Senior Leader del Rotary International

Dicembre, mese della prevenzione e cura delle malattie

La lotta del Rotary per debellare la Polio dal mondo

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Sergio Mulitsch intuì l’alto valoreumanitario del programma e, con spi-rito imprenditoriale ed altruistico, siadoperò a studiare la possibile realiz-zazione e gestione del progetto: lan-ciare una raccolta fondi, la messa inatto di una strategia di scelta e som-ministrazione dei vaccini, organizzarnela spedizione e il relativo trasportosino alle aree di utilizzo. ContattòUniversità, Ministeri, la FAO, l’OMSe l’Istituto Sieroterapico Sclavo. Oc-correva un milione di dosi di vaccino,e Mulitsch propose il suo programmaal R.I. Club di Treviglio e della PianuraBergamasca, da lui fondato, assumen-dosi la responsabilità della conduzionedel progetto, che sarebbe stato “spe-rimentale”, ossia limitato alla fornituradi vaccini al popolo filippino da partedei Rotary Club italiani. L’iniziativaandò in porto, e prese il nome di“Polio 2005”. Una raccolta di fondi fueseguita da numerosi Rotary Clubitaliani che consentì la spedizione nel1980 di 500 mila dosi di vaccino. Nellostesso anno altri Distretti contribuironoall’operazione e inviarono nelle Fi-lippine e anche in India, colpita dauna grave epidemia, più di due milionidi dosi di vaccino, la cui sommini-strazione avvenne con la preziosaconsulenza di Sabin. All’operazione Filippine seguì l’ope-razione antipolio per il Marocco (co-nosciuta da noi rotariani come Ope-razione Marocco), la cui scelta, percircostanze fortuite, era avvenuta aNapoli. Sergio Mulitsch era venuto atrovarmi perché gli curassi un’ulceradella gamba di natura tropicale, ma-nifestatasi durante il suo soggiornonelle filippine, con la terapia iperbarica.Durante i giorni che si fermò a Napoliper la cura, avemmo molte occasionidi parlare ovviamente di Rotary e dipoliomielite. Una sera, stavamo gu-stando una magnifica Margherita nel-l’antica pizzeria Brandi, mi raccontòche la Sclavo gli aveva messo a di-sposizione un milione di dosi di vac-cino orale antipolio che erano stateordinate e non ritirate e che stavanoper scadere. Avevo da poco curatoun imprenditore, che aveva svolto deilavori in Marocco, il quale mi aveva

raccontato della tragica presenza, inquei luoghi, di tanti piccoli storpi, de-finiti “enfants serpents” perché, colpitidalla diffusissima poliomielite verapiaga locale dell’infanzia, riuscivanoa muoversi solo strisciando. Sergioprese immediatamente contatto con iRotary marocchini e nacque l’opera-zione Marocco. Fu approvata nel1982 dal R.I. che la inquadrarono nel-l’ambito dei programmi 3H. di cuidivenne delegato responsabile Mu-litsch. L’operazione Marocco ha con-tribuito a dare una svolta decisiva al-l’antipolio: la Rotary Foundation e ilgovernatore marocchino stanziaronorispettivamente 730.000 e 1.200.000dollari per la gestione del programma;i governatori di Italia, Malta e SanMarino acquistarono e fornirono duemilioni di dosi di vaccino, mentrel’Unicef assunse l’incarico di garantirela cosiddetta “catena del freddo” perla loro conservazione. Seguì un grandecoinvolgimento da parte di altri Ro-tariani, in sintonia con il motto che ilpresidente del R.I. Musaka aveva an-nunciato all’inizio del suo mandato:«Costruire ponti di amicizia». Nel1985 il Rotary lanciò l’idea di debellaredefinitivamente la poliomielite dalmondo. Il progressivo espandersi deiprogrammi di vaccinazione di massanei Paesi più sviluppati aveva contri-buito a ridurre i casi di malattia eraquindi il momento di programmareun altro sforzo per eradicare la malattiasoprattutto in quei Paesi privi d’igiene,strutture sanitarie, veri e propri serbatoiendemici del virus.Nel 1988 l’Oms accettò la propostadel R.I., e all’unanimità, decretò l’avvioufficiale della Campagna per l’eradi-cazione della polio dal mondo cheprese il nome di Operazione PolioPlus, proponendo il conferimento deltitolo di Organismo non Governativo(ONG) al Rotary International checosì poteva amministrare i fondi perquesta finalità. Il contributo finanziariodel Rotary International all'iniziativaha superato i 1.000 milioni di dollariamericani (2012). Recentemente la Bille Melinda Gates Foundation ha donatoalla Rotary Foundation 355 milionidi dollari americani a favore del pro-

getto Polio Plus. La Rotary Foundationsi è impegnata allo stesso modo a rac-cogliere altri 200 milioni di dollarivincendo la sfida .(2011).Un grande risultato è stato raggiuntonel 2011: l'India, Paese endemico, nonha registrato, per la prima volta nellastoria, nessun caso di poliomielite,portando al 99,5% il risultato dell’era-dicazione della malattia dal globo. Aoggi permangono tuttavia difficoltàad attuare la missione in alcuni Paesiche presentano notevoli problemi disicurezza, come Nigeria e Afghanistan;in quest’ultimo Paese un volontariodel Rotary è stato ucciso (ottobre 2012)dai talebani, i quali si oppongono allacampagna sanitaria perché improv-vidamente la scambiano come un’in-gerenza dell'Occidente e dei suoi ser-vizi segreti sul loro territorio. Nellostesso anno, ne sono stati trucidati inPakistan, da fanatici religiosi mussul-mani, altri 6. Dopo tali episodi ilRotary ha messo fine al loro impiegonei paesi dove non si può garantire laloro sicurezza. Un ulteriore “sforzo”,un nostro ulteriore sforzo, contribuiràa debellare la polio ancora presente,per fortuna solo con qualche focolaio.I l recente congresso (giugno 2013)del Rotary International a Lisbona, inPortogallo, è servito da pedana dilancio per l'annuncio di un nuovo ca-pitolo della solida partnership tra ilRotary e la Fondazione di Bill e Me-linda Gates per l'eradicazione dellapolio. "D'ora in poi, la FondazioneGates provvederà ad equiparare duedollari per ogni dollaro impegnatodal Rotary, fino ad un massimo di 35milioni USD l'anno, per ridurre il de-ficit dei fondi di finanziamento ne-cessari per l'eradicazione della poliofino al 2018". Così ha dichiarato JeffRaikes, Portavoce della FondazioneGates, in un annuncio video preregi-strato trasmesso nel corso della ses-sione plenaria del 25 giugno. "Se vienerealizzata in pieno, il valore di questanuova partnership con il Rotary rag-giungerà oltre 500 milioni USD. Inquesto modo, i vostri contributi a fa-vore della lotta contro la polio avrannoun valore raddoppiato". Lo sforzocongiunto, chiamato "End Polio Now

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata30 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

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- Fai storia oggi", arriva in una fasecritica della Global Polio EradicationInitiative. Il costo stimato del Pianostrategico finale di eradicazione dellapolio 2013/2018 è di 5,5 miliardi didollari. Gli impegni di finanziamento,annunciati al Global Vaccine Summitnel mese di aprile, ammontano ad untotale 4 miliardi USD. Occorre colmareil deficit dei fondi necessari di 1,5 mi-liardi di dollari per evitare un abbas-samento del livello di guardia controla malattia nei Paesi vulnerabili. Incaso di nuove insorgenze, oltre 200.000bambini in tutto il mondo potrebberorestare paralizzati ogni anno nell'arcodi un decennio. Il Rotary e la Fonda-zione Gates sono determinati ad eli-minare per sempre la polio. "Provvederemo ad unire le forze dellarete del Rotary con le nostre risorse e,

insieme agli altri partner della GlobalPolio Eradication Initiative non ci li-miteremo a sconfiggere una malattia,ma a cambiare il volto della sanitàpubblica per sempre", ha dichiaratoRaikes. Nel 2007, la Fondazione Gatesaveva lanciato una sovvenzione Sfidada 100 milioni alla Fondazione Rotaryper l'eradicazione della polio che, nel2009, è aumentata a 355 milioni USD.Il Rotary aveva accettato di raccogliere200 milioni in fondi entro il 30 giugno2012. E i Rotariani avevano vinto lasfida raccogliendo 228.700.000 USD". Adesso è il momento per tutti noidi agire; parlatene, condividete la vo-stra storia sulla polio attraverso i socialnetwork e incoraggiate gli altri a unirsia voi nel sostenere questo sforzo sto-rico", ha aggiunto Raikes. "Quandovoi Rotariani abbinate la vostra pas-

sione per il servizio insieme alla forzadella vostra rete globale, voi siete inar-restabili, e la Fondazione Gates è or-gogliosa di collaborare con voi. Fac-ciamo storia ed eliminiamo la polioadesso". Bruce Alyward, assistentedel Direttore Generale per la Polio,Emergenze e Collaborazione tra i Paesipresso l'Organizzazione Mondiale del-la Sanità, ha incoraggiato i Rotarianiricordando loro che la linea del tra-guardo è in vista, ma ha anche av-vertito che "una cosa è vedere il tra-guardo, un'altra è attraversarlo".Quest’anno (2015) anche il continenteafricano è stato riconosciuto dall’OMSPolio Free. Con legittimo orgoglio possiamo por-tare la rotellina rotariana all’occhiello.

g

quella dei vaccini, stretto tra l’emer-genza sostenibilità e il dovere di ga-rantire i livelli essenziali di assistenza,in un’ottica universale, equa e solidale.La nostra sarà una sanità che tenderàa curare sempre di più e a guariresempre di meno.

La cronicità delle patologie ci im-pone da tempo un ripensamento dellagovernance del sistema sanitario e unariorganizzazione territoriale dei servizi,in una logica interdisciplinale, inte-rattiva e di assistenza sempre più de-ospedalizzata e domiciliare.

Il Rapporto Istat 2015, ma la stessaindagine conoscitiva svolta dalla Com-missione Sanità del Senato sull’effi-cienza e l’efficacia del Ssn, ci fornisceun quadro illuminante sulla percen-tuale di persone sempre più alta chehanno rinunciato a prestazioni sanitarie

Nel 1985 il Rotary International -riconosciuto ufficialmente dall'OMScome organizzazione non governativaoperante nel campo della salute a li-vello internazionale - ha lanciato ilprogramma per l'eradicazione dellapoliomielite, PolioPlus, uno dei pro-grammi umanitari più ambiziosi chesiano mai stati intrapresi da un'entitàprivata. Una iniziativa che certamenterimarrà negli annali della storia come

un esempio di concreta ed efficace col-laborazione tra pubblico e privato nellalotta senza quartiere alle malattie. Nonè un caso, dunque, che nel calendariorotariano, dicembre sia il mese dedicatoalla “prevenzione e cura delle malattie:l’azione combinata tra Istituzioni eRotary”. Tra l’altro, in un momentomolto delicato per il sistema sanitarionazionale che deve fare i conti con di-verse sfide, a cominciare proprio da

di Luigi d'Ambrosio Lettieri Senatore della Repubblica

XII Commissione Permanente Igiene e SanitàSocio RC Bari Sud

Tre assi di intervento

Tre sfide: diabete, vaccini e ictus

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(visite, accertamenti e interventi chi-rurgici) o all’acquisto di farmaci acausa di motivi economici o per carenzedell’offerta da parte della propria Asldi riferimento. Appare evidente nonsolo la dimensione del fenomeno maanche la sua estrema variabilità: sipassa dal 2,6% di rinunce (nella Asl diTrento e in una Asl della Lombardia)al 21,7% (in una Asl della Sardegna).In generale al Nord la percentuale nonsupera il 5,5%, mentre al Sud è spessosuperiore al 13%. Una sanità a macchiadi leopardo. Fondamentale è dunquelavorare a un sistema centralizzatoche renda omogeneo l’accesso alle pre-stazioni sanitarie sul tutto il territorionazionale, ma non solo. Bisogna anchelavorare sulla tempistica: l’accesso aun nuovo farmaco in Italia rispetto al-l’Europa può avere tempi di attesache arrivano fino a due anni.

L’innovazione e l’accesso alle curedevono essere un diritto nel rispettodell ‘art. 32 della Costituzione. La reterotariana costituisce un prezioso sup-porto alle istituzioni nel sostegno aiprogrammi di educazione sanitaria

per prevenire la diffusione delle ma-lattie e ridurre il rischio di infezione,ma anche per finanziare la formazionecontinua degli operatori sanitari e sup-portare la popolazione, consideratoche 100 milioni di persone nel mondoogni anno sono ridotte in povertà acausa dei costi sanitari. Migliorare eampliare l’accesso alle cure medichegratuite e a basso costo oggi, però, sipone come obiettivo prioritario, comeabbiamo visto, anche in Italia, soprat-tutto al Sud.

Se è vero che i tagli lineari hannoprodotto a livello nazionale la contra-zione del deficit contabile, quindi menospesa pubblica, è pur vero che sono icittadini, specie le fasce più deboli, adaverne pagato le conseguenze e a ri-schiare di pagarne sempre di più. E’proprio la Corte dei Conti a metterein guardia da un pericolo concreto:quello di passare cioè da un deficit ditipo contabile ad un deficit assistenziale.Per non parlare dell’aspetto relativoalla frammentarietà territoriale dei ser-vizi in relazione anche all’accesso e aitempi di attesa che genera cittadini di

serie A e di serie B. Dicevo delle sfide.Diabete, ictus e vaccini rappresentanoquelle più complesse e cruciali dovela prevenzione gioca un ruolo assolu-tamente basilare e l’interazione tra isti-tuzioni e Rotary può fornire un con-tributo fattivo.

Lo sviluppo di politiche per la pre-venzione e la riduzione dei fattori dirischio sulla vita e sulla salute possonoridurre in modo significativo i costisociali ed economici (compresi quellisanitari) che ricadono sulla collettività,in particolare a danno delle personesocialmente più svantaggiate. La spesain prevenzione dell’Italia risulta parial 4,2% (al di sotto del livello stabilitodel 5%) della spesa sanitaria totale ecomunque, se si considera il pro-capite(circa 80 euro) significativamente in-feriore alla spesa di alcuni Paesi Europeicome Finlandia, Paesi Bassi, Germaniae Svezia che investono dai 157 euro ai115 euro pro capite.

La pandemia del diabete è di graveentità e ripropone con forza il temacruciale della sostenibilità del sistemasanitario che però non può essere af-

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata32 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

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frontato col taglio dei diritti e dei Lea,ma con il controllo della qualità spesa.Sin dal 20 dicembre del 2006 le NazioniUnite hanno adottato una risoluzionestorica che riconosce il diabete qualeseria minaccia a livello mondiale epone concretamente i Paesi dinanzialla necessità di affrontare il problema.Di fronte ai dati allarmanti sul numerodi persone oggi affette da diabete esullo sviluppo della patologia nei pros-simi anni, ci è sembrato un dovere al-zare la guardia e istituire un inter-gruppo parlamentare che pone le pre-messe indispensabili per un’azione co-mune, al di là delle appartenenze po-litiche, perché l’intervento di preven-zione, innanzitutto, possa rivelarsidavvero efficace.

Controllo, prevenzione, promozionedelle buone prassi, collaborazione in-terprofessionale e pari accesso a curee informazione su tutto il territorionazionale: sono i punti imprescindibilial centro del programma. Recenti studiindicano che in Italia 1 bambino su 4 èin sovrappeso, 1 su 10 obeso. Un tristeprimato europeo che in Italia interessaparticolarmente il Sud e pone serieproblematiche alle generazioni future,nonché alla sostenibilità del sistemasanitario.

Per evitare che l’Italia diventi unPaese con un’altissima percentuale dipersone diabetiche dobbiamo impo-stare sin da oggi una campagna edu-cazionale che parta proprio dai bam-bini, adulti del domani. E mettere inatto una serie di misure come l’educa-zione sanitaria nelle scuole, l’auto-re-golamentazione della pubblicità rivoltaai bambini di prodotti alimentari, l’in-troduzione di un sistema di etichetta-ture dei prodotti alimentari nonchéattività di orientamento per miglioraregli stili di vita effettuato dai medici dimedicina generale e dai farmacisti delterritorio nell’ambito di linee guidacondivise con le società scientifiche.In tal senso è di particolare rilievo ilpiano strategico elaborato di intesa traMIUR, le associazioni rappresentativedei pazienti per il rapporto diabete-scuola, di intesa con il Ministero dellaSalute. Anche in questo contesto ilruolo del Rotary può essere partico-larmente prezioso.

Sui problemi connessi alle malattiecardiovascolari e rispondendo alla ne-cessità di favorire la prevenzione e ladiagnosi precoce dell’ictus cerebrale,ho presentato in Senato un disegno dilegge per la prevenzione e la curadella fibrillazione atriale e dell’ictuscardioembolico.

Devo segnalare, in questo ambito,l’importante progetto di prevenzione“Rotary no-ictus screening program”promosso dal prof. Gaetano de Donato,illustre chirurgo vascolare, rotarianoeminente e Governatore del Distretto2100, che gran parte di noi ha potutoconoscere nel marzo scorso duranteuna presentazione promossa dal RotaryClub Bari Sud.

Il progetto è stato recepito lo scorsoanno nel protocollo di intesa sottoscrittotra i RC partenopei, RC Isola di Capri,la Genetica medica dell’Università diFoggia, l’Irccs Ospedale Casa Sollievodella Sofferenza di San Giovanni Ro-tondo e l’Asl Na1.

Le malattie cardiovascolari costi-tuiscono, infatti, la più importantecausa di morte nel mondo.

Tali patologie sono state individuatecome priorità sanitaria dall’Organiz-zazione Mondiale della Sanità. I recentidati Istat riportano che 1 italiano su 4è affetto da malattie cardiache. Un mi-lione di persone sono colpite da ictus,di cui circa la metà sopravvivono congravi disabilità e

dipendono totalmente da un aiutoesterno. Chi soffre di fibrillazione atria-le, inoltre, ha un rischio di stroke 7volte maggiore, con esiti particolar-mente gravi: nel 20% dei pazientil’ictus si rivela fatale, nel 60% è causadi disabilità; ogni anno, nel mondo,circa 3 milioni di persone vengonocolpite da ictus come conseguenza difibrillazione atriale e il 50% muoreentro il primo anno. Nel nostro Paesesono 40mila ogni anno le persone chesoffrono della combinazione delle duepatologie e muoiono.

Il ddl proposto prevede, tra le altrecose, di incentivare l’uso di dispositivi,sia diagnostici che terapeutici, per lacura e la prevenzione della fibrillazioneatriale. Infine, resta prioritario l’obiet-tivo di ottimizzare la rete delle unitàdi emergenza per la cura e la gestione

dell’ictus su tutto il territorio nazionale,purtroppo ancora disomogenea e chevede ancora il Sud soccombente rispettoalle reali esigenze della popolazione.La realizzazione di una rete adeguatadi cosiddette Stroke unit rappresentauna necessità irrinviabile anche perchéqueste strutture sono le uniche abilitatead erogare terapie di emergenza che,se fornite in tempo reale, possono ad-dirittura neutralizzare l’ischemia o ri-durne gli effetti devastanti. Altro ca-pitolo, particolarmente caro al Rotary,è quello dei vaccini, come su ricordatoa proposito della PolioPlus.

I dati dell’Istituto superiore dellaSanità sui vaccini non possono esseresottovalutati. Scendono, infatti, al disotto del 95% le vaccinazioni per po-liomielite, tetano, difterite, epatite B epertosse e ancora più bassa (86%) è lapercentuale delle vaccinazioni contromorbillo, parotite e rosolia, diminuendodi oltre 4 punti percentuali in dueanni. In Puglia, poi, è allarme rossoper quanto riguarda il morbillo.

Purtroppo, temo che tutto questosia anche il frutto di una campagna,oserei dire, terroristica nei confrontidi questo importante strumento diprevenzione. Il risultato è che la sogliadi sicurezza per scongiurare il diffon-dersi di epidemie di malattie ormaidebellate proprio grazie ai vaccini, èormai al limite. Le falle, infatti, nellacopertura possono scatenare conse-guenze pericolose per la salute pubblicae dei bambini in particolare.

è urgente, quindi, mettere in campoazioni utili ad invertire questa tendenzaprima che sia troppo tardi. In attesadel Piano nazionale, andrebbe pro-mossa, a mio avviso, una campagnadi informazione su larga scala in rela-zione ai rischi che il rifiuto di una vac-cinazione o il ritardo con cui la si fa,possono comportare.

Una campagna che si avvalga diuna pluralità di strumenti su tutto ilterritorio nazionale, dal web alla retedei medici di famiglia e dei pediatri.E alla rete rotariana che è così benrappresentata dal simbolo della ruotadentata: una macchina ben oliata, uningranaggio efficiente, capace di crearesinergie che ormai da oltre cent’annilavorano al servizio dell’umanità. g

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maggior uso dei test predittivi.Il dibattito sulla ricerca di “mar-

catori di rischio” solleva importantiquestioni che coinvolgono ampiamentela comunità. La regione Toscana haintrodotto multitest capaci di indivi-duare quaranta marcatori genetici neinuovi nati, (però) eseguibili anche inmedicina della riproduzione, su em-brioni prodotti in laboratorio, primadel loro impianto. Come conseguenza,si materializza così un certo numerodi “portatori” e ciò stimola discussionibioetiche, la più importante delle qualiè sul rapporto tra il conoscere e l’agire.Si va creando in tal modo la cosiddetta“cultura della prevenzione radicale”,sintetizzabile non più nell’assioma“prevenire è meglio che curare”, ma

“selezionare escartare è

meglioc h e

Alla prevenzione si giunge nell’ot-tocento per porre un argine alle malattieinfettive che ciclicamente avevanospazzato via intere popolazioni. Primale possibilità di sopravvivenza eranolegate più alla protezione divina chealla caccia agli untori. L’individuazionedegli agenti etiologici, le pratiche didisinfezione e quelle vaccinali permi-sero di evitare quello che allora non sipoteva ancora curare. E così fu finchénon si arrivò alla scoperta della peni-cillina e al perfezionamento dei vaccini.Da lì in poi prevenzione e cura, in col-laborazione e mai in antinomia, sonodiventati i cardini della medicina mo-derna che li ha estesi e diffusi a tutti isuoi ambiti. I progressi della scienzahanno permesso di anticipare la dia-gnosi di patologie mortali, come congli screening oncologici, o quelli permalattie croniche e debilitanti, meta-boliche, gastroenteriche, neurologiche,ecc. favorendone il trattamento. L’evo-luzione tecnologica dell’epoca che vi-viamo ha cambiato profondamente ilsignificato stesso della prevenzione,ormai diventata simbolo di emanci-pazione sociale e strumento di possibileliberazione dalla malattia e dal dolore.Oggi siamo in grado di conoscere lasuscettibilità e la vulnerabilità di ogniindividuo e applichiamo metodologiedi studio sofisticate, che permettonol’esatta valutazione del rapporto dicausa-effetto, dalla esposizione allamalattia, e consentono di ponderareabitudini di vita, effettuare stime dirischio, raccomandare comportamentie rimedi capaci di dare una rispostaappropriata alla domanda di salute.

Le strategie più recenti puntano so-prattutto a responsabilizzare l’indivi-duo e la famiglia, riscoprendo la famosaesortazione ippocratica “Prima di cer-care la guarigione di qualcuno, chiediglise è disposto a rinunciare alle coseche l’hanno fatto ammalare”.

Intanto nuove sfide di largo impattosociale vengono proposte con ostinatadeterminazione, vedi ad esempio lamedicina predittiva. Il senso di pericolo,attribuito in passato all’incontro casualecon un agente esterno, come un can-cerogeno chimico o fisico, viene oraricondotto ad un rischio genetico, ossiaad una caratteristica del soggetto cheha dentro di sé la predisposizione equindi la minaccia di ammalare. Talerischio non è quello classicoereditario, ma riguardala “suscettibilità” che in-clude e comprende una co-orte di soggetti semprepiù vasta. L’esempiopiù eclatante èquello delle don-ne portatrici delgene BRCA,con elevato ri-schio di cancrodella mam-mella o del-l’ovaio. Il casodell’attrice An-giolina Jolie, cheha calamitato l’at-tenzione del mon-do, si interseca conle pressioni del mercatoe la propaganda dei “me-dia” che spingono per un

di Filippo Maria BosciaPresidente Nazionale dei Medici Cattolici ItalianiPresidente Onorario della Società Italiana di Bioetica

Socio RC Bari

Prevenzione e curadelle malattie

L’esperienzapersonale

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curare”. Si scarta il prodotto mal riu-scito, in maniera non diversa ma moltopiù traumatica che in una qualsiasifabbrica. Lo conferma il fatto di comesi tenda sempre più ad anticipare ilmomento diagnostico: il prelievo deivilli coriali precede l’amniocentesimentre la diagnosi pre-impianto èsempre più frequentemente propostanegli ormai non più rari casi di pro-creazione medicalmente assistita.

Occorre però chiedersi, senza inutiliipocrisie, a che cosa miri tutta la dia-gnostica genetica, sia invasiva che noninvasiva. Quale il suo fine ultimo? Sa-pere come potrà essere il nascituro?Conoscere le sue qualità cromosomi-che? Inseguire l’esasperata ricerca del-l’impossibile figlio perfetto in tuttoper tutto?

Si sostiene che l’individuo ha tuttoil diritto di conoscere la sua essenzabiologica, considerare il proprio rischioe cercare ogni possibile soluzione. Ildiritto a sapere è primario e il ricerca-tore, secondo questa posizione, nonpuò sottrarsi al trasferimento nellapratica clinica della scoperta scientifica.E’ facile però che si crei un cortocircuito tra momento della ricerca emomento della diagnosi, tanto da faresplodere non solo gli usi sensati masoprattutto gli abusi anche utilitaristici.Da presidente della Società Italiana di

Bioetica e Comitati Etici ho lavoratoalacremente per contribuire, in scienzae coscienza, a riaffermare che l’uomoè persona e per cercare di mettere inevidenza i molteplici aspetti della que-stione bioetica. In anni di lavoro ab-biamo sostenuto, sia nel Comitato Na-zionale sia nel Parlamento Europeo,che le indagini genetiche non possonoessere usate al fine di una selezionedelle caratteristiche della popolazione,neppure in senso migliorativo, e che iprogrammi di screening prenatale pos-sono essere praticabili solo quandonon si traducano in automatismi dieugenetica negativa, cioè di selezioneeugenica. Abbiamo, io ed i miei colla-boratori, promosso una nuova culturae consigliato molte donne che, ricevutauna diagnosi di suscettibilità, avevanonecessità di counseling, cioè di con-frontarsi su cosa fare per vivere il lororischio, come ridurlo, come affrontarlopsicologicamente.

Abbiamo gestito problemi di for-mazione degli operatori, verificato conloro la necessità di linee guida operativee di sostegno psico-sociale professio-nalmente adeguato; ancora, si è fattofronte a storie di insalubrità, di malattia,ma anche di violenze, positivamenterisolte con i comprensibili risvolti emo-zionali, umani e sociali. Abbiamo cer-cato di provocare un cambio di men-

talità degli stessi colleghi, stimolandolifattivamente alla prevenzione, cosache richiede notevole impegno, a frontedi una scarsa gratificazione, così darisultare troppe volte frustrante: chiviene di solito osannato è il chirurgo,che è in grado di eradicare un tumore,molto meno chi ha contribuito a dia-gnosticarlo o a prevenirlo, che è invecedestinato a rimanere nell’ombra.

Abbiamo ottenuto grandi soddi-sfazioni nel campo della prevenzionedel tumore del collo dell’utero, sco-prendo le lesioni precoci di futureforme invasive su cui siamo intervenutiopportunamente, assicurando altravita a chi si dava già per spacciata.Analogamente, di fronte alla possibilitàdi curare feti in utero, laddove giàc’era stata una scelta di soppressione,abbiamo avuto evidenza della guari-gione, dopo aver posto rimedio al gua-sto, con la “grazia” e l’ ”opportunità”di attuare la cura e di prenderci cura,senza mai venir meno alla doverosaconsiderazione che si deve alla vita.Essere riusciti ad ottemperare percorsidi cultura della vita nel profondo ri-spetto della dignità intrinseca di ognicondizione è stata davvero un’espe-rienza esaltante che oggi ci fa rimirareil sorriso di tante donne e di tantibimbi nell’abbraccio affettuoso delleloro famiglie. g

di Antonio BiellaGiornalista

Past Pres. RC Taranto M. G.

Rotary & Salute (e un pizzico di comunicazione)

Nell’immediato dopoguerra, unopsicologo statunitense, Abraham Ma-slow, rese noto un proprio studio chelo aveva portato a individuare unagerarchia dei bisogni umani, da allorain poi resa famosa come “Piramidedi Maslow”.

La piramide consiste in cinque gra-doni, cinque stadi, e la premessa è cheper arrivare al secondo bisogna superareil primo e via dicendo.

Il primo gradone è quello dei bisogni

fisiologici, poi c’è quello della sicurezza,quindi dell’appartenenza, della stimae infine dell’autorealizzazione.

Essendo molto usata in sociologia,la Piramide - vista negli ultimi tre suoigradoni: appartenenza, stima e auto-realizzazione – potrebbe far sviluppareinteressanti ragionamenti sul Rotary.

Ma quello che ci interessa, dovendoparlare di salute, è il primo stadio incui, insieme ai bisogni di respirare,bere e mangiare, viene la salute. Solo

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dopo aver soddisfatto questi bisognidavvero primari, l’uomo può pensarealla sicurezza fisica ed economica, al-l’appartenenza a un determinato grup-po; ecc. Centralità dell’area Salute. LaPrevenzione e la cura delle malattie,quindi, messe dal Rotary nelle sei areedi intervento indicate nel Piano di Vi-sione Futura, è anche l’argomento acui è dedicato (insieme alla famiglia)il mese rotariano di dicembre.

Ad essere più precisi, ben tre dellearee di intervento del Rotary sono de-dicate alla salute: alla Prevenzione ecura delle malattie non possiamo nonaggiungere la Salute materna e infantile;e Acqua e strutture igienico-sanitarie.Inutile spiegare nei dettagli: i titolidegli argomenti parlano chiaramentedel bisogno fisiologico di godere dibuona salute.

Considerando che il Rotary fondala ragione della propria esistenza sulservizio, non è affatto superfluo perun rotariano, per un Club, per un Di-stretto, interrogarsi sulle priorità deibisogni del proprio prossimo (che stiain Africa o nel nostro stesso quartiere)per intervenire prioritariamente e conla massima efficacia. Certamente unrotariano non commetterebbe mai l’er-rore di Maria Antonietta che pretendevadi sfamare, con delle brioches, il popolosenza pane.

Sotto un’altra angolazione, si puòaffermare che un certo tipo di interventopuò essere destinato naturalmente auna popolazione lontana; mentre unaltro tipo, ai propri concittadini. Perfare qualche esempio, se parliamo delbisogno “sete” non guarderemo certoalla terra dell’Acquedotto Pugliese ma– com’è accaduto proprio da noi – ilprogetto “Acqua sana per l’Africa”guarderà a quelle terre. Se si parla di“fame” (purtroppo!) possiamo rivol-gerci sia all’altro capo del mondocome al coinquilino. Se si parla di pre-venzione e cura delle malattie dobbiamoconsiderare davvero fortunato il nostrotanto bistrattato Occidente e volgerelo sguardo altrove.

A questo proposito, e non per esserescontati e noiosi, va citato il progettodei progetti: l’eradicazione della po-liomielite dal mondo.

Un progetto che proprio nelle set-timane scorse, ai primi di ottobre, hafatto registrare l’ennesimo e significativosuccesso, ovvero l’eradicazione certi-ficata e dichiarata della polio dalla Ni-geria, uno degli ultimi tre Paesi rimasticon la presenza della temibile malattiadella paralisi infantile.

Cosa insegna End Polio. La “EndPolio Now” ha mostrato al mondo trecose formidabili. Che una gravissimamalattia, diffusa su tutto il globo, puòessere sconfitta con una prevenzionecondotta in maniera seria e determinata;che per ingaggiare una battaglia diquesto tipo occorrono immense risorseprovenienti da tutto il mondo e unaorganizzazione capillare presente intutto il mondo; che il Rotary è questotipo di organizzazione e ha questo tipodi risorse. A questo punto, nulla to-gliendo a quello che è il vero e sacro-santo obiettivo del progetto mondiale,ovvero l’eliminazione dalla faccia dellaterra di un mostro dispensatore dimorte o di sofferenze a vita, non sipuò nascondere sotto il moggio un’altraevidenza. E cioè che nulla ha fattobene al Rotary come la lotta alla polio;perché niente, in un secolo, aveva sa-puto raccontare il Rotary come l’EndPolio Now; e niente aveva mai davverosmentito quella vecchia, falsa ma ra-dicata immagine di rotariani come fa-coltosi cittadini perennemente “attovagliati” tra loro senza altra occupa-zione e preoccupazione.

Oggi possiamo consolarci anchedel fatto che ciò che abbiamo appenaaffermato smentisce un vecchio dettodelle nostre nonne: «A far bene nonsta bene». Nonne meridionali comemeridionale era ( o è?) un certo scetti-cismo sulla correlazione tra fare e rice-vere il bene. Un po’ come la famosavignetta del boy-scout che aiuta la vec-chietta ad attraversare la strada perpoi essere preso a ombrellate in testaperché la vegliarda intendeva andareda tutt’altra parte.

No, l’eradicazione della polio nelmondo è andata nella giusta direzionecome è andata nella giusta direzioneAcqua sana per l’Africa che ha preve-nuto e curato le infezioni di un’interapopolazione dovute all’ignoranza sul-

l’uso delle acque; e come è andatanella giusta direzione la campagnaMalaria Fighter ideata negli Usa dal-l’ammiraglio Timoty Ziemer che seppestimolare il mondo rotariano con quelladichiarazione; «Le persone che vannosemplicemente a riunioni in alberghinon sono quelle che contano…». Nel-l’anno di Torsello alla Malaria Fighter(lotta alla malaria) molti Club del Di-stretto dedicarono progetti a quelloscopo: segno che la maggior parte deirotariani non si condannano a essereininfluenti – nella città e nella storia -preoccupandosi solo di andare a riu-nioni negli alberghi.

L’esperienza di Ravindran. Certonon è stato un rotariano “da albergo”il nostro attuale Presidente internazio-nale, Ravi Ravindran il quale, non con-tento di essere un business man disuccesso, ebbe un ruolo cardine nel-l’eradicazione della polio nello Sri Lan-ka, il suo Paese, facendo da mediatorefra i governativi e i ribelli. «Entrambi– ha rivelato di recente il Presidente inuna intervista – erano abbastanza ac-culturati per capire che la vaccinazionedei bambini avesse la precedenza ri-spetto a ogni pretesa bellica. In questoquadro – ha proseguito Ravindran –quello che serviva era un intermediarioonesto: il Rotary ha assunto questafunzione». E perché proprio il Rotary?«Perché noi, nel Rotary, puntiamo agrandi cose – ha precisato in un altropassaggio il Presidente internazionale– e ci ispiriamo a grandi figure comeAbraham Lincoln, che ci ha donato ilconcetto di dignità umana; come MadreTeresa, con la compassione per i di-menticati; come Mahatma Gandhi, cheha donato la capacità di cambiare pa-cificamente, nonostante l’oppressione».Una breve considerazione in conclu-sione. Sembra di essere su una giostrache gira: il Rotary è destinato a faregrandi cose per la sua autorevolezza;e il Rotary è autorevole se fa; e nonpuò essere riconosciuta autorevolezzase nessuno sa ciò che si fa. Ecco che la“blasfemia” sul valore dell’immaginepositiva che ne è venuta al Rotary dallalotta alla polio, perde ogni tono nega-tivo per splendere di ragionevole lu-minosità. g

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In calo invece la proporzione di nuoveinfezioni dall’Africa sub-Sahariana. Lavia di trasmissione piú frequente é ri-sultata essere attraverso rapporti ete-rosessuali non protetti, anche se neimigranti dal Sud America resta elevatala quota legata ai rapporti omosessuali.

Sembrerebbe poi evidente che moltimigranti siano ad elevato rischio di ac-quisire l’infezione una volta arrivatinell’UE: non si tratterebbe dunque di“importazione” di casi, bensí di pro-blemi legati ad una maggiore suscetti-bilità di questi soggetti all’infezioneuna volta arrivati in UE (comportamentia rischio, mancanza di modelli di pre-venzione, ecc.).

Un ulteriore problema di salute daaffrontare é il contagio frequente dimalaria legata ai viaggi di ritorno deimigranti che vanno a visitare i Paesi diorigine, oppure alla presenza di malarianei lavoratori stagionali. Ed in effetti l’Africa sub-Sahariana é al primo postoper i casi importati di malaria da P. fal-ciparum.

Infine va segnalato un incrementopreoccupante di casi di malattia di Cha-gas (malattia parassitaria trasmessa perlo più da cimici che può provare dannicardiaci cronici e emobolie cerebrali epolmonari ) che si manifestano negliimmigrati dall’America Latina e chegiungono in Italia, Francia, Spagna,Olanda e Regno Unito. Anche in questocaso i medici devono tenere in contodella diagnosi di questa malattia, cer-tamente rara alle nostre latitudini.

Da questa veloce rassegna sembraconfermato la prima impressione che iproblemi più gravi da affrontare sianole malattie infettive, le condizioni am-

Capita un giorno che un amico tichieda di parlare delle malattie neu-rologiche nei paesi di sottosviluppo eil pensiero vada subito ai volontari diritorno dall'Africa che quando mani-festano febbre alta, mal di testa, astenia,nausea, vomito, diarrea fanno scattareun allarme rosso e la inevitabile do-manda: si è contagiato con il virusdell”Ebola?

Così come pure la disproporzionedi casi di AIDS, tubercolosi ed epatiteB nella popolazione che arriva in Europasuggerisce come la condizione di im-migrato possa rappresentare ancoraoggi nell’UE un determinante di saluteimportante. Al di là delle prime consi-derazioni fatte quasi di istinto, un ap-proccio più riflessivo porta a chiedersise vi sono altri dati che ci possanoaiutare a comprendere la condizionesanitaria nel complesso e ad immaginarequali azioni effettivamente si possonoo si potrebbero mettere in campo.

Ci soccorre in tal senso una casisticaepidemiologica del 2013 da cui si ricavache l'HIV/AIDS è una importante causadi morbosità e mortalità in Africa, acui fanno seguito le infezioni acute deltratto respiratorio, la diarrea, la malaria,e le infezioni neonatali.

Il neurologo poi vede che al quinto

posto, per dati relativi ai milioni dianni di vita persi, vi sono l'asfissia neo-natale e i traumi da parto, con 13,4 mi-lioni di anni vita/persi, e a seguire laprematurità e il basso peso alla nascitacon 11,3 milioni di anni di vita persiper paralisi cerebrali infantili, ritardomentale, alterazioni del comportamento,gravi forme di epilessia e così via. Nelconfronto poi dei tassi di mortalità frai diversi paesi si osserva ad esempioche in Europa vi è una netta prevalenzadelle malattie cardiovascolari, dei traumie dei tumori, mentre nel sud est dell'Asiauna grossa fetta di cause di morte è oc-cupata da cause violente, e poi da altremalattie infettive e parassitarie, mentrenell'Africa predominano nettamente l'-HIV/AIDS, le altre malattie infettive eparassitarie e le condizioni materne enutrizionali. La prevalenza dei dati in-fettivi rispetto alla popolazione in ge-nerale si rispecchia anche nelle popo-lazioni di immigrati. Nel rapporto delsistema europeo di sorveglianza dellemalattie infettive (Tessy) è stato segna-lato che tra il 2007 ed il 2011 ben il 39%dei nuovi casi di infezione da HIV pro-venivano dalla popolazione immigrata.L’aumento di incidenza é stato osservatospecialmente fra i cittadini provenientidall’America Latina e dall’Est Europa.

di Giuseppe CalicchioMedico neurologo

Past President Rotary Club di Matera

Il Neurologoe l’azione del RotaryLa prevenzione e la cura delle malattie nei paesidi sottosviluppo

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La prevenzione e la cura delle malattie

I bambini dell’Africa chiedono…

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bientali e di vita e che richiedono in-terventi complessi e articolati che spet-tano in primo luogo alle autorità sani-tarie di questi paesi.

Va pure detto che non sempre quelloche si descrive coglie appieno la realtà.Basti citare che in un paese come ilGhana, che ha 25.000.000 milioni diabitanti vi sono solo 3 (tre) neurologiperché chi si specializza non ha interessea restare in quel paese.

è possibile quindi che che vi siauna realtà con casi di malattie non in-fettive o meno emergenziali, abbastanzamisconosciuta o non affrontata, ma nonmeno gravosa per la salute delle popo-lazioni. Una veduta ci viene fornitadalla OMS che ha stimato che nel 2008i decessi nel mondo dovuti a malattienon trasmissibili erano nella misuradel 63%, principalmente riferiti a ma-lattie cardiovascolari, diabete, cancro,bronchiti croniche ostruttive.

Si è calcolato pure che il loro impattoè destinato a crescere persino in Africadove si ritiene che nel 2030 dette malattierappresenteranno la principale causadi morte rispetto alle malattie trasmis-sibili, alle patologie materne, neonatalie nutrizionali .

Un altro aspetto del problema dellemalattie non trasmissibili è la convin-zione comune che esse siano tipiche

dei paesi ad alto reddito, mentre i datistatistici le rapportano nella misura dei2/3 dei casi di morte, compreso ilcancro, principalmente alle condizionidi basso e medio reddito e alla età. Unterzo circa di questi decessi si verifica,poi, in soggetti che hanno meno di 60anni di vita, con percentuale che scendeper questa età nei paesi ad alto reddito,nella misura del 13%. Che fare? è notoche molto si può fare in questo campoin tema di prevenzione, soprattutto at-tivando campagne volte alla riduzionedel consumo di tabacco, alcool, errateabitudini alimentari e alla inattivitàfisica. Si è visto ad esempio che proprionelle realtà più svantaggiate da unpunto di vista economico o con fortee rapida urbanizzazione, a partiredagli anni ' 80 il consumo di grassi èaumentato molto rapidamente e laglobalizzazione ha avuto la sua partecon la diffusione di cibi ipercalorici edi quelli spazzatura, con una dispo-nibilità aumentata in modo esponen-ziale. Non a caso il tema dell'alimen-tazione è la nota dominante dellaEXPO 2015 di Milano.

Sopraffatti dalla velocità di crescitain molti paesi i governi non sono statiin grado di emanare normative, orga-nizzare servizi e incoraggiare i cittadinia comportamenti più sani.

Il Rotary International dispone diuna ricchezza enorme e variegata dirisorse umane e culturali presenti intutti i paesi, e può avvalersi delle prov-viste finanziarie della Rotary Founda-tion, che dedica come è noto, fra le sue6 vie di azione, una specifica rivoltaalla prevenzione e alla cura delle ma-lattie. Questi strumenti non sono irri-levanti se si pensa anche al fatto chenei paesi a più basso reddito le scarserisorse statali saranno o sono già desti-nate inevitabilmente e prioritariamentealle emergenze dovute delle malattietrasmissibili, con un carico assistenzialeche al momento è soprattutto a caricodei singoli cittadini per le altre malattie.è possibile guardare a queste realtà ealle problematiche connesse con unaprospettiva che tenga presente le ne-cessità di conoscenza, di trattamento,di prevenzione in un ampio ventaglioche va dalle necessità delle madri ingravidanza, a quelle dei futuri nasciturifino a cercare di coprire le numeroseesigenze delle popolazioni dei migrantie di chi è nei paesi di origine con unapproccio integrato che coinvolga leautorità locali, per coloro che sonoaffetti da patologie non trasmissibilima ad altissimo carico assistenzialequali le cardiovascolari, il diabete, leepilessie, il Parkinson, l'Alzheimer. g

di Zora Giovanna Del BuonoPediatra

Past Pres. RC Bitonto Terre dell’olioAssistente della Governatrice Zona 6

L’Africa è il continente con i piùgravi problemi di sottosviluppo. Invastissimi territori le popolazioni,quasi del tutto prive di beni alimentari,rientrano nella famigerata “fasciadella fame”; vi è la maggiore diffu-

sione di malattie e la più bassa pre-senza di medici. Le malattie possonoessere infettive, dovute all’azione dibatteri e virus patogeni oppure paras-sitarie, diffuse da pidocchi, zanzare,vermi. Il cambiamento climatico con

l'aumento della temperatura ha allar-gato l’area di diffusione delle zanzareconsentendo loro di viaggiare a quotepiù alte e diffondendo la malaria. Letemperature più alte incrementano an-che le fioriture algali ed estendono l’-

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habitat di sopravvivenza dei microbidel colera. Solo per alcune malattie,esistono vaccinazioni, che danno unadiscreta immunizzazione. L'infezionesi contrae prevalentemente attraversol'assunzione di acqua o alimenti con-taminati dalle deiezioni dei malati odei portatori, o meno frequentementetramite l'interposizione di vettori mec-canici quali le mosche.

Malattie come la Tubercolosi o ilMorbillo minacciano l'esistenza degliindividui, complici la depressione im-munitaria e malnutrizione. Le scarseattenzioni igieniche, la diffusa promi-scuità sessuale, la scarsissima sensibi-lizzazione sui gravi rischi per la popo-lazione soprattutto giovane, sono tra ifattori che contribuiscono alla enormediffusione dell’AIDS, che in Africa èsempre mortale. Malattia causata dalvirus dell'HIV, che si trasmette tramiterapporti sessuali non protetti, trasfusionidi sangue, condivisione di aghi oppureper trasmissione verticale da madre afiglio, non ha una cura definitiva, ifarmaci possono solo rallentarne il de-corso, sono costosi e pochi hanno ac-cesso alle cure. La prevenzione è ilvero strumento di contenimento. Lamortalità infantile nei Paesi Africanièelevata: 100 bambini muoiono ogni1000 nati, durante il primo anno divita. I neonati e i bambini molto piccolisono le vittime più indifese delle infe-zioni veicolate dall'acqua impura edalla mancanza di fogne e gabinetti:basti pensare che l’11% della mortalitàinfantile globale è provocata dalla diar-rea, malattia che in Occidente è banale.Monitorando la potabilità si riesconoad evitare le epidemie di colera e ledissenterie gravi, da contaminazione.L'esiguità d'acqua condiziona inoltreradicalmente il livello igienico dellapopolazione, favorendo lo sviluppo ela trasmissione di malattie. L’acquapotabile è oggi garantita per migliaiadi persone, grazie a progetti come ilbellissimo, e storico per il nostro Di-stretto Rotary 2120, Progetto “Acquasana per l’Africa”. Il supporto alla co-struzione di latrine presso le comunità,Scuole, Dispensari, Ospedali di distretto,Campi per Rifugiati, e l’aumento delladisponibilità di acqua potabile grazie

alla costruzione di pozzi migliora glo-balmente la salute nell’ambiente.

Non dobbiamo dimenticare che lamalnutrizione resta la principale con-causa della metà delle morti al di sottodei 5 anni. Essa dipende da una dietasquilibrata, basata su pochi e scarsialimenti, spesso solo miglio o sorgo.La malnutrizione nei primi mille giornidi vita può avere conseguenze irre-versibili. Per i 165 milioni di bambinisotto i 5 anni affetti, significa, per sem-pre, essere svantaggiati, più piccoli,più suscettibili a malattie, con un ren-dimento scolastico scarso. Anche l’anal-fabetismo raggiunge i livelli più altidel mondo. Le ragazzine malnutrite,che spesso iniziano una gravidanzada adolescenti, non avendo completatola loro crescita, hanno una maggioreprobabilità di diventare mamme mal-nutrite che daranno alla luce neonatisottopeso. Si perpetua così un ciclo in-tergenerazionale. I brevi intervalli frale gravidanze e i numerosi parti accu-mulano i deficit, esacerbandoli, e fa-vorendone il passaggio ai piccoli. Gor-don (J.GORDON: Gut Microbes andChildren Undernutrition-March 2014)descrive la complessa e dinamica inte-razione fra microbiota intestinale emalnutrizione, che spiega come mai ilbambino malnutrito abbia una immu-nità alterata profondamente. Uno studiorecente di Epigenetica dimostra ancheche lo stato nutrizionale e lo stress am-bientale possono essere passati al neo-nato dalla madre, attraverso la modu-lazione epigenetica del Dna ( metila-zione). (Gut microbial ecosystem fitnesslandscape: undernutrition . Science339, 530 ;2013) E’ difficile immaginareun’ingiustizia più grave di questa: de-rubare un bambino, in utero e poi du-rante l’infanzia, dell’abilità di svilupparepienamente il suo potenziale intellettivoe le sue competenze. La promozionedell’allattamento al seno esclusivo finoa 6 mesi, con integrazione di altri ali-menti a seguire, è l’intervento preven-tivo più efficace per ridurre la mortalitàinfantile 0-5 anni e quella neonatale(Lancet Child Survival Series 2005).Oggi il tasso d’allattamento al senoesclusivo in zone povere dell’Africa,si stima sia estremamente basso. La

diarrea che ne consegue è sia causa,sia conseguenza della malnutrizione,con pesanti effetti su sopravvivenza esviluppo dei bambini. Il trattamentodei bambini affetti da diarrea con salidi reidratazione orale e zinco è tra gliinterventi più efficaci per la riduzionedella mortalità neonatale, infantile e0-5 anni (Lancet Child Survival Series2005). Interventi sanitari ad alto impattoper prevenire fattori aggiuntivi di co-morbilità e co-mortalità sono la pro-mozione del lavaggio delle mani consapone, e l’uso di zanzariere trattatecon insetticida. La promozione di unaadeguata nutrizione materna, preven-zione del basso peso, nonché cure delladiarrea e promozione dell’allattamento,sono state realizzate nell’Ospedale “LaCroix” di Zinviè – Benin, col progetto2013-14, che ha visto impegnati 11 ClubRotary del Distretto 2120, con rinno-vamento dell’impianto elettrico del-l’Ospedale, per consentire l’utilizzo dipiù moderni apparecchi per la diagnosie la cura, ristrutturazione ed amplia-mento del servizio di pediatria ed unCorso di formazione agli operatori.L’Attuale progetto 2015-16 prevede laristrutturazione dell’area ginecologicaostetrica. La vaccinazione (sommini-strazione di materiale batterico o viraleprivo di potere patogeno che mantienela capacità antigenica e cioè di indurrela produzione di anticorpi, conferendouna immunità) rappresenta un grandesuccesso della Scienza: 2 milioni e piùdi decessi prevenuti / anno. Il RotaryInternational, con il programma inter-nazionale “END POLIO NOW”, è inprima linea, ha iniziato a combatterela polio 30 anni fa, e sebbene il nostrolavoro abbia ridotto del 99 percento ilnumero di casi nel mondo, l’unicomodo di tenere a bada il virus è conti-nuare la somministrazione regolaredella immunizzazione a tutti i bimbisotto i cinque anni. La nuova consape-volezza del ruolo del microbiota inte-stinale nello sviluppo dell’immunitàinnata e quindi della risposta alle vac-cinazioni, fa sì che oggi la sommini-strazione delle dosi sia completata dasupplementi vitaminici e compresseper i parassiti intestinali.

L’Igiene Orale è essenziale per ge-

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nerare salute e benessere. Le malattieorali, in particolare le carie e le malattieparodontali, sono comuni cause di in-fezione cronica, dolore, stress, possonoinfluenzare la salute generale e sonocostose da curare. Il progetto pressol’Ecole Primaire Publique d’AbomeyCalavi, di costruzione di servizi igienicisanitari ( Latrine) in collaborazione fraRotary Club Bitonto, Rotary Club BariCastello, Rotary Club Cotonou Marinedel Benin e Associazione amici del Be-nin, ha fornito anche lezioni di igienedella persona e dell’ambiente, lezionidi igiene orale e visita odontoiatricacon dono di spazzolino e dentifricio

ad ogni alunno.Grazie al contributo di tanti, in Afri-

ca numerosi operatori sanitari lavoranoin ciascuno dei dispensari erogandomigliaia di visite all’anno; vengono al-lestiti reparti di chirurgia, dove rego-larmente si recano medici volontari.L’ottimizzazione del lavoro agricolo el’incremento della produzione di cerealie di allevamento del bestiame, sostenutida progetti come quello di costruzionedi Silos cerealicoli nel 2012-13 in Benin,hanno fatto sì che la vita sia migliorataper moltissime comunità. L'istruzioneè l’investimento più vantaggioso, edanche in questo settore il Distretto Ro-

tary 2120, nella sua attenzione ai bisognidel Benin, paese africano nella fasciapiù basso reddito, ha messo in attoprogetti per l’ampliamento e arredodi scuole. I bambini vanno protetti neiloro diritti fondamentali e va difesoquindi il diritto all’eguaglianza fra isessi, perché le bambine possano essereaiutate a potenziare le loro comunitàattraverso lo studio. “La salute è undiritto fondamentale” Art. 25 della Di-chiarazione Universale dei Diritti del-l’Uomo. In Africa non è ancora un di-ritto, bensì un privilegio.

Il Rotary International è impegnatoa cambiare questo stato di cose. g

La prevenzione e la cura della cardiopatia

ischemica e dell’ictus

Cosa può fare il Rotary

di Francesco RomaSocio RC Bari Castello

Cardiologo

La cardiopatia ischemica compren-de quella condizione in cui è insuffi-ciente il flusso di sangue e di ossigenoal muscolo cardiaco.

La causa più frequente è la arterio-sclerosi delle arterie coronariche condeposito di colesterolo nelle sue paretie conseguente restringimento delle stes-se (stenosi). Le manifestazioni clinichepiù note sono l'angina pectoris e l'infartodel miocardio. Prevenzione della car-diopatia ischemica vuol dire pertantoprevenzione della arterosclerosi coro-narica. I fattori responsabili, detti fattoridi rischiocoronarico, sono: familiarità,ipertensione arteriosa, aumento del co-lesterolo nel sangue, diabete, fumo. Edancora : stress, attività sedentaria, obe-sità. Diciamo subito che tali fattori sonoresponsabili di danno vascolare nonsolo per le coronarie ma anche per lacircolazione cerebrale e per le arteriein genere. La prevenzione primaria èquella che va attuata in età giovanile,prima ancora che si sviluppi la malattia,con particolare attenzione ai soggettipredisposti. Si basa su poche regolesemplici e su uno stile di vita salutare:

bisognerebbe non fumare, seguire unadieta povera di grassi animali (formaggi)e ricca di pesce (omega 3) ,verdura,frutta, cereali . L'attività sedentaria vaevitatamentre va incoraggiata una re-golare attività fisica (anche solo cam-minare a passo veloce per 40' duevolte alla settimana). Se in famigliavi sono già stati casi di infarto,è bene controllarespesso sia lapressione ar-teriosa chela quantitàdi coleste-rolo e digluco-

sio nel sangue. Oggi possediamo farmacimolto efficaci nel controllo di tali con-dizioni; tuttavia è ancora molto alta lapercentuale di pazienti che ignorano

questi aspetti della propriasalute o non curano

adeguatamentela pres-

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sione arteriosa, lacolesterolemia o laglicemia. Ho voluto trattenere l’atten-zione del lettore sulla specifica tratta-zione di una delle patologie più diffusee rilevanti del genere umano, ritenendoutile farlo in una pubblicazione squisi-tamente destinata agli amici rotariani.Brevemente ora intendo passare al temapiù attinente alla nostra associazione ealla propria missione, vale a dire allepossibili modalità attraverso le quali leparticolari affezioni cardiologiche pos-sano vedere impegnato il Rotary stesso.A mio parere il Rotary potrebbe contri-buire, significativamente, alla preven-zione nell’ambito del territorio nazio-nale,dell'infarto e dell'ictus, malattieche presentano diverse analogie. Comeho già premesso i fattori che produconodanni alle arterie nella popolazioneadulta sono gli stessi sia per le arteriecoronarie sia per le arterie del circolocerebrale. Nel nostro Distretto abbiamogià avuto club che si sono interessatiall'argomento (Acquaviva) o alla pre-venzione nei giovani sportivi (Andria).

Se uniamo gli sforzi di tutti po-tremmo fare qualcosa di più efficace. Inostri club posseggono sicuramente la

professionalità ed i mezzi per organiz-zare incontri divulgativi di tali proble-matiche che avrebbero un impatto po-sitivo sulla popolazione. Discutendodei fattori di rischio vascolare ci si po-trebbe anche collegare al problema del-l'obesità in età pediatrica, fenomeno inespansione che sicuramente può avereripercussioni in età adulta e che va af-frontato e sollecitamente corretto.

Grazie alla diffusione capillare delRotary sul territorio si potrebbe pro-muovere l'iniziativa di dedicare unagiornata all'anno alla lotta contro l'infartoe l'ictus ( così come fanno alcune societàscientifiche). Tale giornata potrebbe ar-ticolarsi in varie modalità a secondadei club partecipanti e dei mezzi a di-sposizione. La modalità più sempliceconsiste nel fare informazione sull'im-portanza della prevenzione e delle mi-sure da adottare. Se poi si dispone dipersonale medico e paramedico cheaderiscono all'iniziativa, oltre all'aspettoinformativo si potrebbero effettuare vi-site mediche di screening ed esecuzionidi esami semplici: prelievo di sangueper la determinazione del colesterolo edel glucosio, elettrocardiogramma, dop-

pler dei vasi carotidei. Quanto sopra,per quanto attiene ad interventi istitu-zionali nonché rotariani sul terreno na-zionale. Ma l’azione più intensa e piùsuscettibile di risultati sul piano uma-nitario è l’opera che, in materia genericae specialistica di aiuti sanitari, è quellache da anni il Rotary va espletando,con impegno, dedizione e ottimi esiti,in vari paesi di sottosviluppo econo-mico/ sociale d’Africa e di territoricontigui. Decine e decine sono le mis-sioni di medici e di personale infer-mieristico italiano ed estero che si recanoe soggiornano in quei territori, inter-venendo con processi preventivi o coninterventi curativi su bambini, donne,vecchi nel campo cardiologico non solo,ma in vari settori patologici. Un’azioneche spesso si unisce, in apprezzabileunità di intenti, con missioni organizzateda altri organismi umanitari, tutti tesia portare sollievo e salute in quegliambienti ancora soggetti a vivere trastenti, fame, miseria e malattie. è au-spicabile, per concludere, che tali ini-ziative proseguano e si intensifichino,per garantire serenità e benessere aquelle popolazioni. g

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EVENTI

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

ProgrammaScambio studiQuesto grande sconosciuto

di Silvana PetruccelliPast Pres. RC Senise Sinnia

Presidente 2015/16 Commissione distrettualeScambio giovani

Avvocato

Sì, il titolo è una evidente provo-cazione per tutti i rotariani che ancorasi disinteressano o non si accostanoa questo fascinoso ed incredibileprogramma rotariano.

Questa’anno, per la prima volta,il Distretto 2120, ha partecipato (condue accompagnatori: me in qualità

di Presidente e l’amico Rosario Ma-strototaro nella qualità di Vicepresi-dente della Commissione DistrettualeScambio Giovani), accompagnando iragazzi attualmente ospiti nel nostroDistretto per gli scambi lunghi, al-l’incontro che si è tenuto il 25 ed il 26settembre scorso a Castellammare diStabia, in cui 120 ragazzi provenientida tutto il mondo ed ospiti dei distrettiitaliani aderenti al Multidistretto, sisono incontrati per la formazione. Unincontro speciale che tutti voi, amici,potrete commentare ed apprezzareosservando le foto.

Divulghiamo nei nostri club il pro-gramma Scambio Giovani ed avremorealizzato un sogno che nella vita diquesti giovani lascerà un segno inde-lebile contribuendo alla loro crescitaumana e sociale in modo incisivo.

Infatti uno dei mezzi più efficaci

per la promozione della pace e dellacomprensione tra i popoli è il contattodiretto con culture diverse. Il pro-gramma Scambio Giovani del RotaryInternational permette a migliaia diragazzi e ragazze di incontrare altripopoli e conoscere la loro cultura, fa-cendo un’esperienza che li accompa-gnerà per tutta la vita.

I vantaggi offerti sono immensiper i partecipanti, ma anche per le fa-miglie che li ospitano e la comunitàin generale L’immersione in una realtàdiversa rappresenta un’esperienza dicrescita accademica e personale per iragazzi e di arricchimento culturaleper le comunità che li ospitano.

Oggi sono più di 8.000 gli studentiche ogni anno si recano all’esterosotto gli auspici del programma edegli 80 Paesi che li ospitano.

Il programma è aperto a ragazzie ragazze di età compresa fra i 15 e i19 anni. Per potersi qualificare, i can-didati devono aver conseguito risul-tati scolastici superiori alla media eaver dimostrato di possedere doti dileadership nell’ambito della loro co-munità. Inoltre, devono essere fles-sibili ed aperti a nuove esperienzeed essere eccellenti ambasciatori cul-turali.

Ogni candidato deve essere spon-sorizzato da un Rotary club locale,aver inviato la sua candidatura per

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iscritto e sostenere un colloquio per-sonale.

Il programma viene gestito com-pletamente dai soci del Rotary club ein genere, agli studenti, rispettiva-mente alle loro famiglie o ai lorotutori, spetta l’onere delle spese per:- Viaggio aereo di andata e ritorno;- Assicurazione viaggi che include

copertura medica, per infortunioe malattie, e che risponde ai re-quisiti dei club e distretti sponsore quelli ospitanti;

- Tutti i documenti di viaggio, comeil passaporto e il visto;

- Acquisti giornalieri di beni di pri-ma necessità, viaggi intermedi egite locali;

- Sessione di lingua straniera o altroorientamento culturale;

- Fondo di emergenza per spese im-previste durante l’anno.Esistono tre opportunità di scambio

· SCAMBI ANNUALI: Parteciparea uno scambio a lungo terminepermette di trascorrere un interoanno scolastico in un Paese stra-niero frequentando una scuola lo-cale. I giovani interessati possonoavere un’età tra i 16 e i 18 anni.Un Rotary club si dichiara dispo-nibile ad ospitare il giovane pertutta la durata del soggiorno, con-sentendo allo studente di frequen-tare la stessa scuola per tutto l'annoscolastico. Per gli italiani che vannoall'estero la classe da frequentarecorrisponde di norma alla quartasuperiore. Gli stranieri in Italia in-vece frequentano di norma un Li-ceo linguistico, scientifico o artisticoe la maggior parte delle volte sonogià in possesso di diploma. Le fa-miglie che partecipano allo scambioinviando i propri figli si devonoimpegnare ad ospitare uno stu-dente straniero almeno per tremesi nel corso dello stesso anno.

· SCAMBI BREVI: Gli scambi abreve termine rappresentano unagrande opportunità per vivere unPaese dall'interno, conoscerne cul-tura e tradizioni e per stringerebelle amicizie. Consistono in scam-bi tra due giovani dai 15 ai 19

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EVENTI

anni circa, di nazionalità diversache vengono ospitati nelle rispet-tive famiglie. La durata dello scam-bio è soggetta all’accordo tra ledue famiglie, generalmente di 3-6settimane in ognuno dei due Paesi,ma tale durata può subire varia-zioni in base ad accordi o necessitàdelle due controparti. L’obiettivo degli scambi brevi èquello di far vivere ai ragazziun’esperienza a stretto contattocon famiglie appartenenti a na-zionalità e culture diverse.

· CAMPS: Dedicati ai giovani fra i15 e 25 anni, i Camp sono un’occa-sione imperdibile. Ragazzi e ragazzeprovenienti da diversi Paesi delmondo, posso incontrarsi e condi-videre un’iniziativa culturale, spor-tiva o sociale con un tema ben pre-ciso, per un periodo di 2 o 3 setti-mane. è l’occasione di conoscerenuove Nazioni, di scoprire altreculture condividendo e sperimen-tando un obiettivo comune. La con-divisione e la conoscenza tra giovaninel mondo è uno degli obiettivi più

significativi del Rotary. EsistonoCamp dedicati ai diversamente abili.I Camp non prevedono la reciprocitàdi ospitalità da parte delle famiglieitaliane. Di seguito il link all’elencodei camp disponibili www.rotary-scambiogiovani.it. Il sito viene ag-giornato periodicamente.

Per ulteriori informazioni contat-tare la Segreteria del Distretto 2120via e-mail [email protected] al numero 0805234620 o consultareil sito www.rotary.org/it

L’intera Commissione Distrettuale,come sempre, si rende disponibileanche ad incontri presso i singoli Clubche volessero dedicare una serata ro-tariana alla presentazione e conoscenzadel programma. Agli amici Presidentidi Club, invece, suggerisco di indivi-duare un referente per lo ScambioGiovani il cui incarico possa averedurata almeno triennale. è un ottimomodo per gestire e seguire meglio lecandidature dei ragazzi la cui espe-rienza copre almeno due anni rotariani(per gli scambi lunghi). g

Scambio Annuale 1 dicembre 2015

Scambio Breve 1 marzo 2016

CampControllare scadenze su sito web,

sezione “Camp”

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EVENTI

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

XXXV edizione Premio Internazionale Colonie Magna Grecia “Arialdo Tarsitano” di Silvano Marseglia

Presidente R.C. Ceglie MessapicaPresidente Europeo AEDE

La XXXV edizione del prestigiosoPremio Internazionale Colonie MagnaGrecia “Arialdo Tarsitano” è stata ospi-tata, dal 18 al 20 settembre, dal RotaryClub di Battipaglia e di Paestum cen-tenario, ed è stata presieduta da Gian-franco Camisa presso l’Hotel Aristondi Paestum.

L’ istituzione del PREMIO, fiore al-l'occhiello del Rotary Internazionale edin particolare dei Distretti 2100 e 2120(Campania, Puglia, Lucania e Calabria),risale all'anno 1978 ed alla brillante in-tuizione del Presidente del R.C. di Co-rigliano-Rossano, Arialdo Tarsitano, fon-datore del premio.

Il Rotary, attraverso il Premio, intendecontribuire alla conoscenza ed alla va-lorizzazione del patrimonio culturaledel territorio. Nelle sue edizioni, annodopo anno, la manifestazione è cresciutae si è qualificata per il notevole livelloscientifico dei temi proposti (storico-ar-cheologico ed economico-sociale deiterritori già "Magna Grecia"), per l'altovalore culturale e scientifico raggiuntodalle Opere premiate a testimonianzache la grande "idea" del compianto fon-datore del Premio abbia saputo vera-mente trovare una concreta realizzazioneossia quella di valorizzare, con la solle-citazione al recupero della identità sto-rica, le risorse umane e ambientali neiterritori di Calabria, Campania, Lucaniae Puglia che furono comunque interessatio influenzati da insediamenti di coloniegreche, per concorrere alla promozione,in queste Regioni, di un autonomo pro-cesso evolutivo.

Molto interessante è stato, nel po-meriggio di venerdi 18 settembre, l’in-contro dei delegati dei vari Club Rotary,cordialmente accolti da Antonio DeLuna e Ignazio Milillo, Presidenti ri-

spettivamente del R.C. di Battipaglia edel R.C. Paestum Centenario. L’assem-blea, presieduta da Gianfranco Camisa,ha avanzato proposte ed ha dato validisuggerimenti per rendere sempre piùincisiva l’attività collegata con il Premio.Appassionato e costruttivo è stato l’in-tervento di Francesco Carlo Parisi, Pre-sidente Onorario del Premio. Egli, ri-chiamando il pensiero del fondatore,ha insistito molto sul valore del premiosotto l’aspetto culturale, ma anche socialee morale. Il Premio deve impegnarci aguardare la storia come attualità deltempo passato.

Le conquiste di ieri sono la ragionedelle conquiste del domani. La storia èattuazione continua, pressante, incom-bente di una successione di momentiche stabiliscono nell’arco del tempo unacontinuità di cui gli anni e i secoli altronon sono se non gli anelli di congiunzioneche legano quello che chiamiamo passatocon quello che chiamiamo futuro. Ro-sanna Cardone ha insistito sulla necessitàdel coinvolgimento delle scuole e deigiovani creando una sezione appositaper loro nell’ambito delle attività delPremio. E’ stata creata, a questo proposito,una Commissione che preparerà il bandoper un concorso al quale potranno par-tecipare gli studenti. Subito dopo l’as-semblea dei Delegati dei Club aderential Premio la visita al Museo di Paestumcon la guida della Dott.ssa Marina Ci-priani ha suscitato grande entusiasmoin tutti i partecipanti. L’eccellente guidaattraverso la presentazione dei diversimateriali, plastici e grafici di ricostruzione,ha fatto rivivere l'evoluzione storicadella colonia latina dal 272 a.C., annodella conquista romana della città, finoalla decadenza. Molto interessanti,poi,le Sculture dal Santuario di Hera al Sele

e le varie Tombe dipinte del IV secoloa.C. Il momento più importante della“tre giorni culturale”, alla quale hannopartecipato numerosi Rotariani, prove-nienti dai Distretti 2100 Campania - Ca-labria e 2120 Basilicata - Puglia, è statoquello di sabato 19 settembre, presso ilsalone dei Congressi dell’Hotel Aristondi Paestum con il convegno e la lectiomagistralis del premiato..

Nei discorsi di apertura è stato evi-denziato che il convegno, dal titolo,“Paestum, culti e territorio tra VI e IIIsecolo a.C.”, voleva racchiudere in sé lospirito culturale e scientifico del Premiostesso, dedicato quest’anno all’appro-fondimento dei temi storici ed archeo-logici significativi del territorio di Pae-stum. Dopo Gli interventi di GianfrancoCamisa, del Governatore del Distretto2100, Giorgio Botta, e di Antonio Gigante,rappresentante della Governatrice MirellaGuercia del Distretto 2120, è stata ladott.sa Marina Cipriani, già direttricedegli scavi e del museo di Paestum, adapprofondire il tema del Convegno, sol-lecitando il recupero dell’identità di unterritorio che si estende per tutto il Me-ridione, dalla Campania, alla Puglia allaCalabria e Basilicata, culla delle coloniegreche e della civiltà attuale; ma anchevalorizzare le risorse umane ed ambien-tali delle regioni interessate. Mario Mello,coordinatore del Comitato Scientifico ha

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata44 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

ROTARY  E  TERRITORIO

delineato il profilo di Giuseppe Voza,lo studioso che veniva premiato. Melloha messo in luce l’impegno di Voza neglianni in cui è stato direttore della zonaarcheologica e del Museo di Paestum esuccessivamente come Soprintendentealle Antichità della Sicilia Orientale.

Successivamente Giuseppe Voza,grande studioso e sostenitore della culturaclassica, nella sua splendida “LectioMagistralis”, si è soffermato molto pro-

prio sul suo impegno in Sicilia per con-ciliare con la tutela del territorio e delsuo patrimonio le esigenze di vita dellecomunità moderne spesso poco attentealla salvaguardia dei valori del passato.è stato, quindi, consegnato all’insignestudioso l’esemplare del simbolo delPremio consistente in un altorilievo inargento dell’artista Gerardo Sasso.

L’analisi storica del territorio è con-tinuata con le splendide visite alle sorgenti

di Capo Fiume, antica Capaccio, ed alSantuario Madonna del Granato all’areaarcheologica con gli splendidi tre Templie con la basilica paleocristiana risalenteal V sec. d.C, con le interessanti stratifi-cazioni che si alternano tra elemento ar-chitettonici e decorativi pagani ed ele-menti di epoca bizantina.

Tutti i partecipanti hanno manifestatogrande soddisfazione per questi grandimomenti di cultura condivisa. g

L’impegno rotariano raccontato da due giovani donne

Assistenti della Governatrice

di Irene MunnoDocente

Past Pres. RC Monopoli

È evidente la necessità del rinno-vamento e dello sviluppo qualitativoe quantitativo nel Rotary.Stiamo as-sistendo alla scomparsa del senso in-nato della giustizia e di valori comela onestà,la lealtà, la bontà. Lentamentesi sta modificando il nostro DNAetico! Il crollo morale e culturale, con l’accelerazione cui stiamo assistendo, vainquadrato nel più vasto fenomenodella decadenza di un’ intera civiltà. L’uomo sembra ridotto ad un essere chenon sa prestare attenzione a se stesso,alla sua interiorità. Altro aspetto im-portante, si fatica a ragionare in terminicollettivi. Si potrebbe dire che l’ interaspecie, attraverso una evoluzione sto-rico-culturale, é arrivata ad abbandonareil sistema di valori e si è ridotta acredere nei valori commerciali, nel tor-naconto economico. Tutto ciò, purtrop-po, ha influenzato il carisma del Rotary,la sua essenza ideologica, il suo origi-nario significato. Allora c’è da chiedersi

come si debba muovere il Rotary inquesta nuova visione di “vita” ?

A mio modesto parere, non perderela speranza di trovare i giusti equilibriper un riassetto deontologico della so-cietà. Tanta strada è stata percorsa dalRotary che si è affermato sempre piùcome sodalizio di esponenti di svariateattività professionali che lavorano in-sieme a livello mondiale, per servire lasocietà, incoraggiare il rispetto di elevatiprincipi etici nell’esercizio di ogni pro-fessione e dare il proprio contributoper costruire un mondo di amicizia,collaborazione e tolleranza.

Bisogna rafforzare il concetto ori-ginale del Rotary: quello di servire lacomunità cercando di migliorare le con-dizioni di vita aiutando i cittadini arendere più efficaci e produttivi i lorocomportamenti. Un servizio, il nostro,alimentato dall’entusiasmo che è quellaforza che risiede in ciascun rotariano eche occorre, attualmente, far venirefuori rimuovendo gli ostacoli che neimpediscono a manifestarsi.

Se il Rotary ha saputo affermarsinel mondo intero e superare i 100 annidi resistenza lo ha dovuto prima ditutto alla qualità dei suoi soci, che permolti decenni ha coinciso con la loroposizione lavorativa e sociale, apicaleed elitaria. è stato quello il tempo incui l’ammissione al Rotary era fruttodi un’attenta selezione, pertanto nell’ampliamento dell’ effettivo spetta a noifar acquisire al nuovo socio il significato

e l’orgoglio di appartenere al Rotary.Verosimilmente,la ricerca dei nuovi socideve essere orientata verso persone,soprattutto giovani e donne, caratte-rizzate da buon carattere,comportamenticorretti, rispettate nella comunità in cuivivono e in grado di portare nei nostriclub nuovo entusiasmo e slancio. Laprogettualità è la chiave per attrarre e,specialmente, per trattenere i soci. Im-pegniamoci tutti nella vita del Club,ne trarremo soddisfazione profonda.

Occorre, inoltre, prendere consape-volezza che il Rotary non può viverenell’isolamento, ma deve sempre piùoperare attivamente all’ interno delcontesto sociale. A riguardo, condividoil pensiero di PI Kalyan Baneriee, asostegno della sua enfasi sul migliora-mento dell’ immagine pubblica del Ro-tary: il Rotary ha fatto tante cose buoneper l’umanità, ma ancora non siamoriusciti a saperle raccontare bene”. Con-cludendo, ciascun club deve prendereconsapevolezza di quello che è oggi edi quello che sarà in prospettiva. Dob-biamo scrutare attentamente il presenteper cercare di anticipare il futuro, altri-menti non ci sarebbe progresso. Il futuropuò essere, però, validamente affrontatosolo se non si dimenticano le proprieorigini e le proprie tradizioni.

Il Rotary si fa nella vita di tutti igiorni e non solo durante gli incontridi rito. Il Rotary, se è vissuto con impe-gno ed entusiasmo, ci ripaga con l’intimasoddisfazione di essere stati utili. g

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ROTARY  E  TERRITORIO

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

di Elisabetta Papagni Dirigente bancaria Past Pres. RC Trani

Anni fa visitai lo Sri Lanka con lesue piantagioni e le fabbriche di con-fezionamento del thè. Rimasi colpitadalla bellezza di quella terra, dallasemplicità e dalla pulizia di quellagente, dall'efficienza organizzativa diquelle strutture.

Mai avrei immaginato che il fonda-tore di quelle realtà modello fosse K. R.Ravindran, detto “RAVI”, attuale Pre-sidente del Rotary International, unuomo capace di trasfondere gli ideali diRotariano nella sua azienda quotata inborsa, oggi leader mondiale del confe-zionamento del thè, miscelando businesse buone cause, amicizia e servizio. MirellaGuercia, nostra Governatrice, ha coltola forza dell’esempio di RAVI, capacedi valorizzare una realtà locale, gesten-dola con i principi rotariani fino a portarlaad un livello internazionale, ed ha chiestoagli amici rotariani del Distretto 2120 difocalizzare l’azione sul nostro territorioper contribuire alla sua crescita, perfarlo conoscere, per farlo amare. Il focusdel Rotary sul territorio è importante eallo stesso tempo impegnativo. Sul ter-ritorio, infatti, esistono spazi molto ampidi azione per l’innovazione sociale, perla sua modernizzazione, con l'obiettivodi convogliare la quotidiana azione ro-tariana verso chi ne ha bisogno, utiliz-zando anche i modelli del cosiddetto“secondo welfare”, intendendosi conquesto neologismo la sperimentazionedi nuove forme di cooperazione trapubblico e privato. Il Rotary, così, vuolefar fronte a bisogni emergenti che nonhanno copertura nel welfare pubblico,minato dai noti problemi di bilancio at-tuali, elaborando modelli e strategie dicollaborazione inedite da attuare fra at-tori, sia pubblici che privati, in partenzadiversi e lontani Penso alle “collabora-zioni” in campo sanitario, paramedico,alle borse di studio conferite a studentimeritevoli che rappresentano le risorseper il futuro del nostro territorio, ai re-

stauri di opere d’arte che custodisconole nostre origini. Avanza ormai l'opinioneche la protezione dei rischi dell'individuo– quali la perdita dell’occupazione, lemalattie, la povertà – sia un problemasociale, la cui soluzione non deve esserelasciata al caso, né alle alterne fortunedei suoi componenti, ma essere compitodella collettività. La tutela del nostroterritorio, con il suo inestimabile patri-monio culturale, deve essere impegnocostante per il Rotariano, teso a diffon-dere la cultura del rispetto e della valo-rizzazione dei luoghi, per farne conosceree valorizzare la storia artistica.

Quale migliore stimolo, quindi, perun Rotariano che l'essere coinvolto inprima persona, tra la sua gente, in questasfida al ripensamento del welfare? Qualemigliore stimolo per un Rotariano chel'esplicare la propria azione di servizio,attraverso la sua professionalità permappare, analizzare e valutare le mol-teplici e variegate iniziative di welfarenon pubblico e donare alla comunità,con il suo impegno solidale, una nuovadimensione del futuro? Nell'ambito dellastruttura operativa del Rotary Interna-tional ed in particolare nei Distretti, ilruolo svolto dagli Assistenti del Gover-natore, può essere determinante in unavisione strategica di coordinamento delleattività dei Club sul territorio, affinchécon la vicinanza, lo scambio di idee, lacondivisione, la solidarietà, l’amicizia el'operoso servire propulsore di ogni at-tività, si giunga ad un maggior coin-volgimento dei soci .

Nel raggruppamento che ho l’onoredi coordinare, noi Rotariani dei Clubdi Andria, Barletta, Canosa e Trani ab-biamo accolto con entusiasmo l'esorta-zione della Governatrice Mirella dandocorpo alla nostra presenza sul territorio,all'interno delle comunità in cui operiamoe con cui già interagiamo, mettendo aservizio di queste ultime il bagaglio diconoscenze ed esperienza che ci è pro-prio. L’azione a favore del territorio deiClub si sta esplicando con diverse ini-ziative mirate a dare visibilità alla nostrosodalizio, contribuendo così a diffonderel'immagine del Rotary tra i cittadini. Sistanno sperimentando nuove forme dicollaborazione con il pubblico/welfare,mediante incisivi interventi umanitarisul tessuto sociale, in particolare per laprevenzione e la cura delle malattie incollaborazione con organizzazioni ON-LUS e alcune organizzazioni sanitarieal fine di migliorarne le infrastrutture e

portare assistenza a famiglie con familiariportatori di handicap.

Non meno importante è il sostegnoad organizzazioni impegnate nella curaa domicilio di malati oncologici, perl'acquisto di apparecchiature medichespecialistiche. Con altrettanto entusiasmo,i Rotariani dei Club di Andria, Barletta,Canosa e Trani sono impegnati nel trat-tare le tematiche ambientali, tanto sentitee fondamentali per la conservazione ela valorizzazione della nostra terra edella spiccata vocazione turistica perla bellezza dei suoi paesaggi. L’attenzionealla cultura e all’arte, infatti, è un mustdel Rotariano e l’interazione con la pub-blica amministrazione diviene fonda-mentale per intervenire efficacementesu siti di interesse storico-culturale. Laconoscenza del territorio e le diversificatecaratteristiche professionali dei nostriSoci consentono anche di focalizzarel’attenzione e l’azione dei Club sulleimpegnative problematiche cui è legatolo sviluppo economico, con l'obiettivodi creare opportunità di lavoro per igiovani, valorizzando prodotti a kmzero, organizzando convegni mirati adiffondere l'immagine delle realtà locali,operanti in tutti i settori produttivi, siain Italia che all’estero. “Think global,act local”, è il motto della “glocalizza-zione” e a questa visione si ispirano lastrategia elaborata e gli obiettivi condivisicon i Club del raggruppamento che miè stato affidato e che ho voluto fin quitratteggiare. Infatti, l'attenzione che unaorganizzazione pan-continentale comeil Rotary pone alla valorizzazione deiterritori in cui i suoi Club operano,rientra perfettamente nel modello di“glocalizzazione” del sociologo Zyg-munt Bauman che definisce il locale edil globale come i due lati della stessamedaglia.

La sfida che ci aspetta, perciò, è ilripensamento del territorio, del cittadino,delle imprese e dei mercati come parti,strettamente connesse, di un unico in-sieme: il “villaggio globale” nel qualeoperano. Questo impegno diretto neltessuto sociale di cui sono parte, rendeancor più gratificante e motivante l’azio-ne di servizio dei Rotariani impegnati,restituendo loro e al Rotary Internationalun riscontro diretto in termini di visibilitàe di apprezzamento per l’impegno pro-fuso, anche da coloro che, convinti dellanostra capacità di "fare", avendone lecaratteristiche, vorranno condividerecon noi il sogno rotariano. g

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata46 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

I Presidenti dei Club e i Corrispondenti possono inviare articoli aventi contenuto esclusivamente rotariano, a mezzo posta elettronica all’indirizzo [email protected], contenendo la lunghezza in 2.500 battute, spazi inclusi, e allegando una foto.

RC Acquavivadelle FontiGioia del Colle

La Personaprima di tuttoGabriele Soltész

Venerdì 18 settembre il RotaryClub Acquaviva delle Fonti -Gioia del Colle, nella splendidaCasa Isabella a San Basilio, haofferto, ai soci e ai numerosiospiti, momenti di notevole emo-zione e riflessione: due illustrimedici hanno presentato unarelazione su un tema estrema-mente delicato di cui i presentipossono aver avuto esperienzao conoscenza. I Dottori SimoneMarino e Emidio Procaccinihanno trattato aspetti diversiriguardo alla "Umanizzazionedelle cure e rapporto medico/pa-ziente", incentrati su un concettoraramente considerato nella re-altà operativa del mondo "sani-tario" nazionale: "la personaprima di tutto". Il concettoespresso ha avuto la massimaenfasi emotiva quando si è mo-strata la sua concreta applica-zione sugli "utenti" di tali cure:i due relatori operano nell'Ospe-dale Pediatrico "Bambino Gesù"di Roma, e quindi i pazientisono bambini. I medici hannodettagliato i problemi legati allapeculiarità del soggetto da curare,che da uno diventano tre, perchési agisce anche sui genitori perrenderli consapevoli delle deci-sioni da prendere per il percorsoterapeutico approntato, spessoarduo. Immagini di alcuni pa-zienti hanno toccato profonda-mente l'animo dei presenti, giac-ché di bambini si trattava, peròle metodologie utilizzate nel-

l'ospedale hanno portato un ba-gliore di speranza: si può alle-viare realmente la sofferenza deipiccoli (ovviamente, anche deipazienti adulti) quando l'orga-nizzazione della struttura medicatiene conto con accentuata sen-sibilità del concetto non certorivoluzionario: La Persona primadi tutto. Sulla base di questoconcetto, inoltre, nella strutturaove operano i due relatori, nonsono contemplate pratiche di ac-canimento terapeutico e sonoapplicati protocolli di qualitàoperativa internazionalmentedefiniti. L'etica professionale,accompagnata dalla valutazioneannuale di tutto il personale,basata su basi obiettive eseguitada un ente esterno, può assicu-rare che il meglio possibile siafatto sui pazienti. Non ci sonobarriere di razza, provenienza,religione e lingua che filtrinol'accesso dei piccoli pazienti chenecessitano di cure, "non mira-colose", ma della massima effi-cienza. La psicologa Dr.ssa Ma-riagrazia Cirsella-Sergio ha il-lustrato i cardini della sua deli-cata attività nell'ambito dellastruttura ospedaliera di Mono-poli e dell'AMO PUGLIA diGioia del Colle, nel sostegno aipazienti di cure oncologiche eai loro parenti. •

Rotary Club BarimetropolitaniIncontro con i Rotary Club Venezia Rivieradel BrentaMichele SImone

Questi gli elementi principali perparlare di una serata svoltasinella nostra città: ancora unavolta la Puglia e Bari sono polodi attrazione internazionale. E

a cura diLivio Paradiso

[email protected]

I Presidenti dei Club e i Corrispondenti possono inviare articoli aventi contenuto esclusivamente rotariano, a mezzo posta elettronica all’indirizzo [email protected], contenendo la lunghezza in 2.500 battute, spazi inclusi, e allegando una foto.

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VOCE  DEI  CLUB

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

non solo perché si tratta di Ro-tary. La nostra città è stata scelta,infatti, dal Rotary club EvreuxBeffroi (Normandia) gemellatocon il Club Venezia Riviera delBrenta per organizzare in Pugliail ricorrente incontro annualeche da cinque anni si svolge, al-ternativamente, nelle loro sedi.I nostri amici hanno trascorsoquattro giorni nella regione perammirare un territorio le cui ca-ratteristiche ambientali e storiche,le cui bellezze dai palazzi storicialle masserie. Essi sono poi ri-partiti ancora più entusiasti diquanto già non fossero per lascelta effettuata. Ma torniamoalla serata svoltasi presso l’hotelRomanazzi Carducci della Città.I numerosi amici, infatti, hannovoluto sabato sera riunirsi in-sieme ai presidenti dei cinqueclub baresi per condividere espe-rienze di vita rotariana e non eper parlare della Puglia, dellesue città, dei suoi borghi e delsuo mare. In rappresentanza delnostro R.C. Bari ed in sostitu-zione del presidente Paolo Di-tonno, impegnato in quei giornia Milano per guidare la visitaall’Expo, era presente il p.p. Mi-chele Simone accompagnato dallagentile signora Maria; inoltreera presente il presidente del Ro-tary Club Bari Castello, G.Marra Campanale e signora, edil presidente del R.C. Bari Me-diterraneo, G. Petrosino. Assentigiustificati gli altri. Natural-mente si è parlato di Rotary edei nostri club con gli amicipresidenti - ospiti ed in particolarecon Pietro Milano (R.C. Venezia)e con l’assistente del Governatore,Renato M. Cesca, che sono ri-masti ammirati degli oltre ottantaanni del nostro R.C. Bari (non-ché dalla sua sede che è stataloro illustrata dalle pagine delnostro “bollettino”, oggettoanch’esso di molta attenzione).Dopo una gradevole cena si èpassati ai tradizionali saluti, allefotografie per immortalare la se-rata, allo scambio di gagliardettied omaggi, alla promessa di ri-vedersi ed alle strette di manocalorose. •

RC Bari

Gemellaggiocon il RC Antalya-PergePaolo Ditonno

Alla fine di agosto gli amici delRC Antalya-Perge sono sbarcatia Bari per visitare la nostra terrae per avviare un programma dicontatti e attività di servizio conil RC Bari. La riunione tenutasiil giorno 1 settembre in Interclubsi è svolta in un clima di calorosavivacità e di intenso scambio diopinioni e di esperienze grazieanche alla presenza di una inter-prete indicata dal locale ConsoleTurco, il nostro socio FrancescoDivella. Dopo un breve indirizzodi saluto dei due presidenti, Go-kalp Soykam per il RC Antalya-Perge e Paolo Ditonno per il RCBari, un minuto di raccoglimentoha permesso di onorare le nume-rose giovani vittime di Suruc uc-cise per mano dell’ ISIS nelloscorso mese di luglio. I giovanisi sarebbero recati a Kobane (ap-pena liberata dal prolungato as-sedio dello stato islamico) peraiutare nella ricostruzione e do-nare giocattoli per i bambini. Ilnostro socio il PP Franco Intronaha poi dedicato la serata al ricordodella figura di San Nicola, di cuiè attento studioso. San Nicola havissuto prevalentemente sulle co-ste della Turchia dove ha manife-stato le sue qualità di uomo e ledoti eccezionali di santo; le sueopere rivelano la determinazione,il coraggio e la lucidità auspicabiliin ciascun rotariano. I due clubsono anche accomunati da unmare oggi teatro di guerre ed at-traversato da migliaia di storiedi disperazione; le coste dell’ Italiasono meta di approdo così comequelle turche sono punto di par-tenza di masse di profughi chescappano dalla vicina Siria e nonsolo. Dall'inizio del 2015, secondostime fornite dall’agenzia dell'Onu

per i rifugiati (UNHCR), più di300.000 migranti e rifugiati hannorischiato la loro vita per attra-versare il Mediterraneo e arrivarein Europa (nel corso di tutto il2014 sono stati 219.000). In200.000 sono arrivati in Grecia,110.000 in Italia. La posizionesulle sponde del Mediterraneodei nostri come di tanti altri Clubspinge a pensare che il Rotarypotrebbe rivestire un ruolo di pri-mo piano in questo periodo digrave crisi umanitaria: studiareun sistema attraverso il quale lanostra organizzazione possa al-leviare le sofferenze e migliorarele opportunità per questo popolodi migranti. Questi e tanti altripunti di contatto ci portano asuggellare la nostra amicizia conun gemellaggio che il presidenteSoykam ha proposto di portare atermine fra i nostri Club nel corsodel prossimo incontro program-mato per la primavera del 2016.La serata si è conclusa in allegriacon foto e scambi di contatti econ la promessa di iniziare prestoun lavoro che auspichiamo frut-tuoso. •

Service per“Bari cittàaperta”Adriana De Serio

Cultura e impegno sociale scan-discono l’incisività e l’azione ester-na del Rotary. Nell’ambito delProgetto “Bari, città aperta”, ilRotary Club Bari, presieduto loscorso anno da Antonella Calde-razzi, ha realizzato un utile serviceoffrendo alla Città una serie ditarghe, da destinare all’esternodi alcuni edifici pubblici prospi-cienti il Lungomare Nazario Sau-ro; esse recano il nome dell’enteoccupante l’edificio, l’attuale de-stinazione d’uso (anche in codicebraille), l’anno di edificazione eil nome del progettista, nonché ilcodice del sito web del Rotary, aifini di ulteriori ricerche. Nell’atriodel Palazzo dell’ex Provincia diBari, la past presidente Calderazziha presentato, a fine settembre2915, le targhe realizzate, nelcorso di una breve cerimonia.Dopo aver recato il saluto delPresidente R.C. Bari, Paolo Di-tonno, assente per impegni, laCalderazzi ha rimarcato la valenzasocio-culturale del service, da leiideato e sostenuto. I Palazzi de-

stinatari del ‘dono’ rotariano, oggivincolati dalla competente So-vrintendenza, quasi tutti risalential ventennio fascista, sono: il Pa-lazzo della Provincia, attualmentesede della Città metropolitana(1932-1935), decorato con sculturedi Giulio Cozzoli e affreschi diAntonio Lanave; il Palazzo delProvveditorato alle Opere Pub-bliche (1932-1934), con una scul-tura esterna, opera di Filippo Ci-fariello; l’edificio dell’AeronauticaMilitare, sede del Comando delleScuole dell’Aeronautica Militare,3a regione Aerea (1933-1935); ilPalazzo dell’INPS (1951-1955);la Caserma “Chiaffredo Bergia”,sede del Comando dei Carabinieri(1932-1935); il Palazzo dell’Agri-coltura, sede dell’Assessorato Re-gionale alle Risorse Agroalimen-tari e del Corpo Forestale delloStato (1953-1955). L’assessorealla Cultura Silvio Maselli, anome del Comune di Bari, haringraziato con apprezzate paroleil RC Bari per il dono meritorio.Breve l’intervento di PasqualePignataro, assistente del past go-vernatore Luigi Palombella. Rea-lizzare collaborazioni con gli Entipubblici della Città da parte delRotary rappresenta un utile obiet-tivo teso a consolidare la politicadi valorizzazione delle comunitàsociali e ambientali. •

Felice gemellaggiocon il RC MilanoPaolo Ditonno

Le cronache riportano che il RCMilano sia nato sotto la spinta diun gruppo di uomini d’ affari in-glesi nel lontano 1923, tra questic’era un tale James Hendersonche ha poi ricoperto nel 1925 lacarica di primo governatore dell’allora unico distretto Italiano. IlRC Bari è nato nel 1933 dopo unperiodo di installazioni di operedi grande impatto come l’ Uni-versità degli studi, il grande portoe la Fiera del levante. Il respirointernazionale che fluì in quell’

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata48 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

epoca negli ambienti del mondoimprenditoriale e dell’ alta bor-ghesia cittadina portò con se gliideali del Rotary: attecchirono fa-cilmente nell’ ambito di un robustotessuto produttivo locale che ilprimo storico del nostro Club l’ing. Vincenzo Rizzi così descrivenel 1935: “Il Rotary con i suoiprincipi e le sue finalità lo sen-timmo, lo conoscemmo, lo ap-prezzammo, quindi, a Bari permerito della sua Fiera. Fu questa,infatti, che ci pose a contatto coni rappresentanti dell’ industria,del commercio e di altre qualificateattività del nord Italia e tra essi,con vari rotariani di cui, ripeto,la maggior parte milanesi …..”Le radici del club di Bari quindivanno ricercate fra gli animi e lementi che hanno contribuito afar nascere il Rotary in Italia ini-zialmente attraverso il RC Milano.Contaminazione dopo contami-nazione gli ideali che ci accomu-nano, di amicizia, di servizio edi pace continuano ad essere ilfondamento del nostro agire econtinuano a fluire fra i nostriClub. Carmelo Piccolo, arteficedel gemellaggio nel corso del suoanno di servizio ha inteso sancirequesti principi sulla pergamenascambiata tra i due Presidentipro tempore (Carlo Loi per il RCMilano e Paolo Ditonno per ilRC Bari) durante la speciale seratacondotta in Interclub il 25 set-tembre a Milano a suggello delgemellaggio precedentemente rea-lizzato. La trasferta di Milano èstata anche l’ occasione per unavisita agli interessantissimi Pa-diglioni di Expo 2015 che hannoofferto lo spunto a ciascuno dinoi di apprezzare lo sforzo che alivello mondiale viene sostenutoper ridurre gli sprechi energetici,razionalizzare le abitudini ali-mentari e ottimizzare i percorsiproduttivi. La visita alla Chiesadi San Maurizio e alla Villa Realedi Monza hanno completato ilprogramma di una tre giorni in-tensissima e proficua dal puntodi vista culturale e delle attivitàRotariane. Queste ultime sarannoriprese dai due Club in progetticomuni con particolare riferimentoalla V via d’ azione sulla qualeesiste già convergenza di pro-grammi. •

RC Bari Ovest

Sviluppo economico ecomunitario Giovanni Sinesi e Giuseppe Lorusso

Introduce l’argomento l’avv. Gio-vanni Sinesi, il quale riporta l’es-senza del Rotary a quella del lievitoquale ingrediente necessario perla crescita dell’impasto dal qualesoprattutto con farina e acqua,prende forma il pane, sottolineandola necessità di sostenere politichecomuni di valorizzazione dei pro-dotti tipici locali, in particolareolio e vino, evidenziando l’oppor-tunità di un’azione congiunta,come già avviene con successo inaltri territori e ribadendo le grandipotenzialità del settore turisticoper la crescita della Puglia per ilclima mite ed i notevoli chilometridi costa. Prosegue il dott. GiuseppeLorusso nel rappresentare le cri-ticità del Mezzogiorno con riferi-mento alla fase di recessione regi-strata negli ultimi 7 anni con unariduzione del 13% del PIL (Pro-dotto Interno Lordo) e del 9% dioccupati. Alla crisi economica,prosegue, con particolare riferi-mento al Sud, si sovrappone, unforte processo emigratorio che coin-volge soprattutto i più giovani elo stravolgimento demografico, unvero e proprio “tsunami” dalleconseguenze imprevedibili. (Rap-porto SVIMEZ 2015 sull’Econo-mia del Mezzogiorno). Indubbioche nel Sud la crisi in questi ultimianni si sia molto aggravata, ed aquesto punto occorre un interventourgente e durevole. Emergono,tuttavia, degli spiragli: - il forteprocesso di selezione tra le impresemeridionali, con una uscita dalmercato di tante piccole mentremolte di quelle medie si sono raf-forzate, senza tuttavia compensarela perdita di sistema; - la vogliadi fare impresa con un significativosaldo positivo tra imprese nate ecessate, confermato anche dagliultimi dati del II trimestre 2015;unitamente a nuove forme di col-laborazione che trovano forma neicontratti di rete; - il turismo chesegna un incremento tra 2013 e

2014 di 700 mila presenze straniereper un valore di mezzo miliardo econ una forte caratterizzazionenella fruizione del patrimonio cul-turale dove operano circa 120mila imprese; si rileva, infine unacrescita dell’occupazione tra il se-condo trimestre 2014 e 2015 di110 mila unità (Il Sole 24 Ore -30.09.2015 - I tre motori per ri-lanciare lo sviluppo del Sud -A.Q. Curzio). Il Rotary può essereil lievito per la crescita del Sud: -promuovendo e favorendo, ancheattraverso la costituzione di ap-positi gruppi d’azione, ogni formadi collaborazione e d’internazio-nalizzazione economica, rappre-sentando un modello associativoa rete in una dimensione interna-zionale e rappresentando il puntod’incontro di professionisti oltreche d’imprenditori di ogni settoreeconomico, sostenendo lo sviluppodi reti funzionali, oltre la logicadei classici distretti produttivi; -contribuendo a rafforzare il sensodi comunità. La partecipazionecollettiva, anche attraverso or-ganismi intermedi e formazionisociali di cui il Rotary è un’espres-sione, costituiscono, a suo avviso,il modello per affrontare la crisi,ricercane le soluzioni, realizzareil bene comune; - promuovendoil turismo. Date le caratterizza-zione internazionali dell’ asso-ciazione il Rotary potrebbe essereil veicolo per fare conoscere lostraordinario patrimonio culturaledella nostra Terra oltre le suebellezze naturali, anche attraversol’organizzazione in loco di con-vention internazionali. Indubbioil ruolo che le nuove tecnologiepossono avere nella realizzazionedelle azioni rappresentate. Il Ro-tary, conclude Lorusso, può con-tribuire a dare dignità ed unasperanza di vita migliore all’uma-nità ed essere volano di sviluppoeconomico e comunitario. •

RC Barletta

Passaggio del martellettoCome sempre emozionante l’ap-puntamento della “consegna delMartelletto”, quest’anno da Car-melo Mancarella a Felice Bonadies.

Alla cerimonia erano presenti : ilPDG Renato Cervini; ElisabettaPapagni, Assistente della nuovaGovernatrice del Distretto 2120Mirella Guercia; Mario Fucci,Assistente del Governatore uscen-te Palombella; l’Assessore alleidentità culturali del Comune diBarletta Giusy Caroppo, i Presi-denti uscenti ed entranti deiClub Rotary del raggruppamentodi Andria, Barletta, Canosa eTrani, oltre ai numerosi Soci. Nelsuo intervento, il Presidenteuscente Mancarella ha illustratole attività dell’anno rotariano ap-pena conclusosi, ricco di iniziative, concorsi e borse di studio nonchèdi services rivolti al territorio.Ha quindi conferito la Paul Harrisal socio Alessandro Attolico perla qualità e l’impegno al serviziodel Club e consegnato attestatidi merito ai soci donatori MicheleDoronzo e Donato Storelli. Quindi. l’ufficiale passaggio di consegneal nuovo Presidente dell’anno ro-tariano 2015/16, il socio FeliceBonadies, che con grande slancioha illustrato ai presenti le lineeprogrammatiche e gli obiettividell’anno, soffermandosi dapprimasui motti caratterizzanti l’annorotariano appena iniziato: “SiateDono nel mondo” (del PresidenteInternazionale RAVIDRAN ) e“Siate sole per la nostra terra”(della Governatrice del Distretto2120 , Mirella Guercia). Per at-tivare tutti gli obiettivi che siprefigge il Club, sarà necessarioil coinvolgimento e la partecipa-zione di tutti i Soci e le collabo-razioni con le Istituzioni Pubbli-che, unitamente alle sinergie conle altre Associazioni no profit cit-tadine e naturalmente i media.Fondamentale realizzare iniziativerivolte ai giovani insieme ai ra-gazzi del Rotaract , quest’annocoordinati dalla nuova PresidenteAntonella Defazio, attraverso lareciproca condivisione degli obiet-tivi in comune. Come semprenel corso degli anni per il RotaryClub di Barletta, sarà ovviamenteprioritaria la realizzazione di al-cuni progetti umanitari e di at-tenzione alle persone bisognose.Al termine del suo intervento eprima di quello conclusivo del-l’Assistente del Governatore cheha portato il saluto della Gover-natrice Mirella Guercia, il Pre-sidente Bonadies ha presentato i

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VOCE  DEI  CLUB

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

componenti del Consiglio Diret-tivo che lo affiancherà e collaborerànella realizzazione del suo pro-gramma ed ha ringraziato nuo-vamente i numerosi partecipantialla cerimonia. •

“Laboriosa…Mente Insieme”Nuccia Cafagna

Ormai imminente l’avvio di “La-boriosa…Mente Insieme”, l’ im-portante e coinvolgente Progettoche sarà realizzato a partire dalprossimo ottobre dal Rotary Clubdi Barletta : GIOVEDI’ 17 SET-TEMBRE , c/o la sala riunionidel Brigantino2 a Barletta , nesono stati presentati i dettaglioperativi alla presenza di un foltopubblico. Presenti il vicesindacoFrancabandiera , Elisabetta Pa-pagni ,assistente della GovernatriceGuercia e gli sponsor del progetto,BPP farmacia Fonto’. Il PresidenteFelice Bonadies ha illustrato l’ im-portanza del progetto per il terri-torio di Barletta e nello specificosono poi intervenute la D.ssaPinto , Consigliere Nazionale Al-zheimer Italia, e le dott.sse Damico

e Superti, psicologhe del CentroAscolto Al.Ba di Bari. Presidenteha evidenziato come questo progettosi rivolga ad un importante biso-gno del territorio :le problematichedei pazienti affetti da Alzheimere dei familiari che li assistono, unbisogno che purtroppo non trovaancora spazio di efficace soddisfa-zione, nonostante la diffusionedella problematica. Il Club pro-muoverà e sosterrà attività labo-ratoriali a frequenza gratuita conpersonale qualificato , rivolte apersone affette da Alzheimer .Pa-rallelamente, sarà realizzata un’at-tività di supporto psicologico aifamiliari, impreparati ad affrontarequesto doloroso percorso. Il Pro-getto “Laboriosa…Mente Insieme”è stato accuratamente organizzatoin stretta collaborazione con l’As-sociazione Alzheimer Bari. Ladott.ssa Pinto e le psicologhe Da-mico e Superti hanno presentatoil progetto di staff, che intende ri-volgersi a n. 15 persone con De-

menza di Alzheimer attraversoattività calibrate sulle abilità co-gnitivo-comportamentali residuedi ciascuno. Il tutto con modalitàdi intervento altamente qualificatee secondo protocolli certificati: leattività, centrate sull’ascolto esulla condivisione delle difficoltàlegate alla gestione della malattia,implementano in tal modo l’effi-cacia delle azioni degli specialisti.Finalità ultima : migliorare laqualità della vita non solo delmalato ma anche dei familiariche lo assistono. Dopo uno scree-ning iniziale,sia le attività di la-boratorio che di ascolto partirannoda Ottobre 2015 fino a Maggio2016. Il presidente del R.C. diBarletta Felice Bonadies , vista lacomplessità della problematica, haauspicato la validità pluriennaledel progetto e ha ringraziato calo-rosamente il pubblico, che attentoe numeroso ha seguito gli inter-venti. •

RC Bisceglie

Incontro con ilRC RoveretoVallagarinaMino Dell’Orco

Il primo viaggio con il Club èstato organizzato dal 23 al 26Luglio u.s. per assistere allamaestosa ed emozionante rap-presentazione dell’Aida di Giu-seppe Verdi con la regia di FrancoZeffirelli presso l’Arena di Ve-rona, nonché per essere guidatialla scoperta della città scaligeradichiarata dall’Unesco Patrimo-nio dell’Umanità. Nell’ambitodel medesimo viaggio il giorno24 si è svolto l’intermeeting conil Rotary Club di Rovereto Val-lagarina all’insegna del Cente-nario della Grande Guerra. Ladensa giornata è cominciata dibuon ora con la visita guidataal Museo Storico Italiano dellaGrande Guerra situato al centro

della ridente città di Rovereto.Il Museo comprende collezioniche risalgono alla fine della Pri-ma Guerra Mondiale e si sonoformate grazie a donazioni diistituzioni nazionali ed estere edi privati cittadini. Dopo lavisita abbiamo fatto sosta allaDistilleria Marzadro raro esem-pio di eccellenza imprenditoriale.Il momento conviviale successivonella splendida cornice della Lo-canda D&D a Maso, un balconesulla verdissima Vallagarina, èstato utile a suggellare l’amiciziarotariana tra i due sodalizi. Nelpomeriggio altra visita guidataal Museo d’Arte Moderna eContemporanea di Trento e Ro-vereto (Mart) con il suo signifi-cativo patrimonio artistico e cul-turale caratterizzato dalle oltre15.000 opere esposte. In ultimoil fuori programma da noi ri-chiesto per la visita notturna alColle di Miravalle per ascoltarein religioso silenzio i cento rin-tocchi, in memoria dei Caduti,di Maria Dolens, la Campanadella Pace realizzata con il bronzodei cannoni delle diciannove na-zioni partecipanti alla primaguerra mondiale. Con tale mo-mento particolarmente sentitoed emozionante, si è conclusal’intensa giornata caratterizzatadalla splendida ospitalità riser-vataci da parte degli amici delClub di Rovereto Vallagarinaguidati dall’impeccabile MauroGrisenti. Speriamo di poter ri-cambiare al più presto a Bisceglietale accoglienza per consolidaresempre più l’amicizia rotarianatra i due club. •

Rotary e Rotaract unitidal raftingMaurizio Simone

Settembre al sud è un’estate dalgiorno corto. Ci si propone sempredi non perdersi con gli amici vecchie nuovi della bella stagione e sivorrebbe farne di nuovi con le pos-sibilità del clima. Cosi il Club Ro-tary di Bisceglie ed il Club Rotaractsuo partner concittadino hannopensato a qualcosa di originale,lontano da abiti e tavoli , ma armatidi mute, caschetti e pagaie. Con lapartecipazione graditissima anchedei soci dei club di Trani (ElisabettaPapagni), Andria (Sergio Sernia)e Matera (Franco Paolicelli), maanche di altri amici non soci, i 2

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata50 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

presidenti, Mino Dell'Orco (Rty)e Valentina Di Pierro, hanno gui-dato abilmente sulle rapide del fiu-me Lao - Calabria - questo intrepidogruppo di amici e famiglie. Il nostroslogan d’effetto, coniato per la gior-nata, lo abbiamo destinato ai rota-riani e rotaractiani che non inten-dono farsi mancare nulla e voglionouscire dalla monotonia della quo-tidianità. Nel cuore del Parco Na-zionale del Pollino, nel comune diLaino Borgo, porta del Pollino e diCalabria, scorre uno dei più affa-scinanti e spettacolari fiumi d’Eu-ropa: il fiume Lao. Le gole delfiume Lao che offrono subito al-l’occhio dei partecipanti un pano-rama unico, sono percorribili soloin rafting e canoa ed il Centro Ca-noa Club, situato ai bordi del fiumeLao rappresenta un crogiolo unicodi esperienza, professionalità e ospi-talità per gli amanti dello sportfluviale. La giornata è iniziata conil raduno del gruppo presso il Cen-tro Sportivo per l’assegnazionedell’equipaggiamento completo co-stituito da muta, casco, pagaia,giacca d’acqua e giubbino salva-gente. La tipologia di discesa pre-scelta dal gruppo è stata il Percorsodelle Gole con i suoi 16 km di per-correnza e della durata complessivadi 3 ore. L’esperienza è stata bel-lissima, ad alto tasso adrenalinico,e assai corroborante per tutti inuna giornata conclusasi a tavolapresso l’Agriturismo del Verneto,tra semplicità, aria aperta e condi-visione di tempo ricordando chefare club è innanzitutto condividereesperienze rafforzando il sentimentodi amicizia , anche attraverso av-venture fuori porta. Distrutti asera, restava la soddisfazione dellamagnifica giornata trascorsa e chedi amici e della natura, si dovrebbefare sempre più incetta. •

Festa dellascuolaCome ogni anno, con lo stesso spi-rito di coesione e di servizio, il Ro-tary club di Bisceglie ha dedicatocon la “Festa della Scuola” unaserata ai giovani biscegliesi, che sisono diplomati con il massimo deivoti nell’anno scolastico 2014-2015.La serata dal taglio assai di-namico oltre ai numerosi amicipresenti, ai giovani studenti e alle

loro famiglie, ha visto la presenzadel Magnifico Rettore dell’Uni-versità degli Studi di Bari, prof.Antonio Uricchio, che ha impre-ziosito la serata rispondendo allediverse e interessanti domande,che i presenti gli hanno rivolto. IlRettore ha argomentato, sottoli-neando come l’Italia, sia lo Statocon il più basso tasso di laureati,pari solo all’11%, in confronto adesempio alla Lettonia che presentaun tasso pari al 42%. Tra gliaspetti che sollevano i più frequentiinterrogativi, il Magnifico Rettoreha sottolineato un indice di soste-nibilità economico-finanziario, ap-plicato alle università, che pena-lizzano soprattutto quelle del sud.Ciò comporta una difficoltà daparte delle università italiane direperire i fondi, e di competere perl’eccellenza. I dati a favore del-l’Università di Bari, in realtà evi-denziano quanto questo ateneo stiainvestendo in formazione, con in-centivi a favore soprattutto deiprogetti Erasmus, che rivalutanoe conferiscono maggiore prestigioalla nostra Università di Bari. Laconversazione con il MagnificoRettore è stata una buona occasioneper intervistare i giovani studenti,protagonisti assoluti della serata,in uno scambio e confronto, graziealla collaborazione di alcuni membridella famiglia rotariana, e ai giovanidell’Interact e Rotaract. I giovanidiplomati hanno così avuto la pos-sibilità di raccontarsi, di dar vocealle loro emozioni, sogni, speranzee di esprimersi sull’eccellenza dellamaturità, raggiunta con il massimodei voti. Il raccontare e il raccontarsidi ciascuno di loro, ha confermatoquanto i giovani coltivino grandisogni e progetti, che in fondo èquello che contraddistingue e rendeintrinsecamente bella la gioventù,l’età nella quale è giusto averegrandi visioni senza essere mini-mamente preoccupati delle criticitàche la vita presenterà naturalmente.Il Rotary premiando tali eccellenze,non ha fatto altro che confermareil valore fondamentale e altamenteeducativo di una formazione chesi rende spendibile e che dispiegale menti, contribuendo così a raf-forzare il motto del nostro Gover-natore di questo anno rotarianoche il nostro presidente MinoDell’Orco ha fortemente ribaditoe sottolineato : “Siate sole per lanostra terra”. •

RC Canosa

La carica dei centoBenedetto Laforgia

Il 23 settembre 2015, pressol’Auditorium del Centro ServiziSociali di Canosa di Puglia, si èsvolta ma manifestazione “Lacarica dei 100” organizzata dalRotary Club Canosa e dal Ro-taract Canosa. Scopo di questamanifestazione è il riconoscerepubblicamente le eccellenze stu-dentesche canosine che hannoconseguito la maturità scolasticacon una votazione di 100/100con o senza lode. E questo rico-noscimento è accompagnato dagliauguri per il loro nuovo percorsodi studi universitari, certi chequeste eccellenze sapranno cer-tamente raggiungere ottimi ri-sultati anche futuri. Ed a questoaugurio si è aggiunta la speranzache tutti loro al termine dellacarriera di studi universitari po-tranno tornare a Canosa arric-chendo il territorio con le loroprofessionalità raggiunte. Nellasala colma di studenti e famiglie,la manifestazione è stata presen-ziata dal Presidente del RotaryClub Canosa Maria Teresa Pel-legrino, dal Presidente del Rota-ract Canosa Saverio Santangelo,dal Sindaco di Canosa ErnestoLa Salvia, dall’Assessore al Co-mune di Canosa Sabino Faccio-longo e dal Dirigente al Comunedi Canosa Samuele Pontino. Insala tra gli studenti l’RD delRotaract Luigi Germinario. Tuttinei loro interventi hanno elogiatoquesti studenti augurando loroun percorso di studi futuri riccodi ottimi risultati. I premiatisono stati 28 provenienti dalLiceo Scientifico Statale di Ca-nosa, dell’Istituto Secondario Su-periore di S. Ferdinando, dalLiceo Classico di Cerignola e dal-l’Istituto di Istruzione Secondariadi Cerignola. A tutti è stato con-segnata una pergamena a ricordodi tale evento. •

RC Ceglie Messapica Terra dei Messapi

Il saluto all’estateSilvano Marseglia

Nell’insolita bella cornice delVillaggio Valtur di Ostuni, ilR.C. di Ceglie Messapica-Terradei Messapi ha celebrato la seratadel saluto all’estate, in una par-tecipata conviviale fuori sede. Isoci, le gentili signore e gli ospitisono stati accolti dal Direttoredella struttura, il prof. AgostinoCavallo, al quale il Presidente,Silvano Marseglia, ha consegnatoil guidoncino del Club come rin-graziamento per l’ospitalità ecome ricordo di una bella seratapassata insieme. Hanno parteci-pato all’incontro quasi tutti i socidel Club unitamente all’assistentedella Governatrice, Irene Munno,al PDG Titta De Tommasi, socioonorario del Club ed al Presidentee segretario del Rotary Club diMonopoli, Martino Tropiano eGiovanni Vitto. Dopo il piacevolerendez-vous a bordo piscina ci siè trasferiti “sull’aia” dell’anticamasseria per l’aperitivo gustatoin un’atmosfera magica che hafatto rivivere tempi antichi. Sisono alternati, poi, alcuni breviinterventi del Presidente SilvanoMarseglia, del Prof. AgostinoCavallo, Direttore della Struttura,del PDG Titta De Tommasi. Ilsaluto dell’assistente della Go-vernatrice, Irene Munno, ha pra-ticamente concluso la parte uffi-ciale. Si è dato inizio all’incontroconviviale che si è svolto in unaatmosfera serena, allietata da ot-tima vivande oltre che da musicae buon canto. Soci ed ospiti coc-colati da bollicine e piatti dellatradizione locale hanno approfit-tato di piacevoli momenti di con-fronto in amicizia. Non sonomancati gli spunti di approfon-

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VOCE  DEI  CLUB

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

dimento rotariano riguardantil’intenso programma dei prossimimesi di attività. L’armonia, l’ami-cizia, l’atmosfera che si è respirataè stata quelle dell’autentico spiritoRotariano. In realtà si è trascorsauna piacevolissima serata tra ami-ci, approfondendo conoscenze econdividendo idee e progetti trauna risata e un drink, in una pa-rentesi di solo confronto, di solaamabile conversazione fra i pre-senti, di solo relax in preparazioneal lavoro rotariano dei prossimimesi. È stato un incontro di amiciche, certamente, ha rafforzato erinsaldato quei legami di cono-scenza che fanno del Rotary unostrumento socialmente unico. •

Visita della GovernatriceSilvano Marseglia

Mercoledì 16 settembre presso l'-Hotel “Madonna delle Grazie” inCeglie Messapica la Governatrice,Mirella Guercia, ha fatto visitaufficiale al RC Ceglie Messapica-Terra dei Messapi. L'evento par-ticolarmente atteso si è articolatoin due fasi. Nella prima c’è statoun costruttivo colloquio con ilConsiglio Direttivo e con i Presi-denti delle Commissioni appro-fondendo in particolare l'indirizzostrategico che il distretto intendeperseguire nell'anno rotariano incorso. Ampio approfondimento èstato destinato al tema dell'im-magine pubblica del rotary ed alleiniziative in favore del territorio.In serata si è svolto l’incontro uf-ficiale con tutti i soci iniziato conl'onore alle Bandiere. La gover-natrice, accompagnata dal gentileconsorte, Ing. Antonio Caffio, hasubito avuto modo di accoglieredue nuovi soci presentati da Ma-rilena Cosentino e Silvano Mar-seglia. Dopo il discorso introduttivodel Presidente, Silvano Marsegliae la presentazione del curriculumdella Governatrice da parte delPrefetto, Marilena Cosentino, Mi-rella Guercia con toni pacati madecisi ha insistito sui valori delRotary. Le sue parole hanno in-terrogato la coscienza dei rotariani,invitati a riconsiderare costante-mente la propria identità, appas-sionandosi sempre più alle finalità

del Rotary ed avendo ben chiaroil duplice campo d’azione: quellopersonale, qualificante nella società,e quello associativo, qualificantenel Club. Il distintivo – ha ricordato– è solo il segno di una identitàfondante. Sinteticamente, ma in-cisivamente, la Governatrice hariepilogato i progetti del R.I., de-stinati a grandi settori d’interventoin quelle parti del mondo, dove sigioca un’opportunità autenticaper la pace e per il dialogo fra ipopoli. In queste terre, il linguaggiodei rotariani è quello della solida-rietà e della promozione umana.La Governatrice ha richiamatol’attenzione sulla necessità che unrotariano sappia vivere la sua pro-fessionalità al servizio della co-munità in cui vive, ma anche suscala internazionale confrontandosicon i grandi temi della povertà edella mancanza delle materie pri-me. La parte ufficiale è terminatacon lo scambio dei guidoncini trala Governatrice Mirella ed il Pre-sidente del Club Silvano. Nientetradizionali mazzi di fiori ed omag-gi, ma il Club ha consegnato al-l’ing. Antonio un contributo afavore del service proposto dalconsorte della Governatrice, Ing.Antonio. A seguire il tocco dicampana e la tradizionale convi-viale in un clima di solida amiciziarotariana. •

RC Gallipoli

Regata velica“Rotary CupGovernor”Antonio Di Leo

Gran successo di pubblico ha ot-tenuto la VIII edizione della regatavelica “Rotary Cup Governor”svoltasi domenica 13 settembre2015 nello specchio d’acqua anti-stante il Circolo della Vela di Gal-

lipoli. Gli organizzatori FrancescoNobile presidente del Rotary Clubdi Gallipoli e Michele de Simonepresidente del Circolo della Veladi Gallipoli stilano un bilanciopositivo della manifestazione che,con l’aiuto di sponsor, ha unitoin autentico spirito di amicizia losport con la solidarietà. I proventidella manifestazione infatti sa-ranno devoluti all’acquisto di ma-teriale didattico per i bambini innon agiate condizioni economichedel territorio. Numerosi, comenelle precedenti edizioni, sonostati i team partecipanti di diverseclassi nautiche ed alla premiazionesono intervenute diverse autoritàcivili e rotariane: la Governatricedel Distretto 2120 Mirella Guercia,ed i past governor Ginetto Ma-riano Mariano, Titta de Tommasie Marco Torsello. La regata, cheha valenza nazionale, si pone ognianno anche come manifestazionesimbolica di pace proprio perchégiocata nel mediterraneo: culla dinumerose civiltà che vi si affaccianoed incontro di diverse espressionidi arte e pensiero umane. Comeha avuto modo di ribadire la Go-vernatrice Mirella Guercia, ancorauna volta il Rotary si è fatto “soledel territorio” illuminando con leproprie azioni la vita della nostrasocietà. Il Rotary attraverso ilproprio bagaglio di umanità e pro-fessionalità riesce, con il proprioe poli direzionale intervento, adapportare il necessario contributodi azione solidale per uno sviluppopiù armonico ed incisivo del ter-ritorio circostante, per questo ènecessario non abbassare mai laguardia e trovarsi sempre prontia servire con la mente e con ilcuore. •

RC Lucera

Un intensoavvio d’annorotarianoMaria Massaro Bambacigno

A luglio il Presidente RomeoFanelli, ha consegnato il collarea Davide Calabria, in una seratadi gala allietata da numerosi ri-conoscimenti a soci particolar-mente distintisi per il loro spirito

rotariano, da musica e dall’ottimaospitalità di Masseria Celentano.Il Presidente Calabria ha tenutoil suo discorso di insediamento,tutto incentrato sul programmaa svolgersi, particolarmente in-centrato sulla famiglia e i suoivalori e la solidarietà; ha poipresentato il suo Direttivo: VicePresidente Costantino Pellegri-no, Segretario Donato Russo,Tesoriere Roberto Carlino, Pre-fetto Antonio de Angelis e Con-siglieri Filippo Carnevale, PioAffatato, Antonio Tulino e Er-nesto De Martinis, Presidenteeletto. A settembre, subito dopola pausa estiva, il primo attodel Presidente del Rotary Club,Dott. Davide Calabria, sposa esponsorizza un grande progettosolidale in condivisione con laneonata Delegazione della Fon-dazione Umberto Veronesi a Lu-cera, in funzione di un rapportocostante che preveda una seriedi iniziative di raccolta fondi alfine di sponsorizzare le eccellenzelocali e di iniziative motivazionaliche possano ridare la speranzaa chi soffre, in un convegnosvoltosi il 04.09.2015, nelle saledella Biblioteca Comunale diLucera, ospiti del Sindaco, cheha rivolto ai presenti i suoi salutie agli organizzatori dell’eventoi migliori ringraziamenti, peraver voluto arricchire Luceradella 24^ Delegazione della Fon-dazione Veronesi, unica in cittànon di provincia. Illustri i re-latori, anzi le relatrici, Dotto-resse, Ricercatrici della Fonda-zione, strette collaboratrici diUmberto Veronesi. Il DirettoreGenerale della Fondazione,Dott.ssa Ramaioli Monica, ilSupervisore Scientifico, Dott.ssaChiara Segrè e la Coordinatricedella delegazioni, Dott.ssa Arian-na Fumagalli hanno centratol’attenzione sull’importanza dellaricerca scientifica al fine di poterlavorare per il “progresso dellescienze”, attraverso la duplicefunzione di studio in senso stret-to e successiva divulgazione nonsolo dei risultati ma anche dellemetodologie, nei seminari e nellescuole, in una sorta di dialogoaperto tra la scienza, chi la studiae chi la percepisce. L’importanzadelle delegazione di Lucera ènell’avere come punto di riferi-

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Distretto 2120 - Puglia Basilicata52 NOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

VOCE  DEI  CLUB

mento, il suo Presidente, MicheleGramegna, amico e paziente diUmberto Veronesi, che è testi-mone, con la sua esperienza per-sonale, che, con energia e moti-vazione a non arrendersi mai, ilcancro si può sconfiggere. Lachiusa della serata: unire glisforzi per il bene comune. •

Storia Medievaledi LuceraMaria Massaro Bambacigno

Dal Chiostro dell’ex ConventoSS. Salvatore, Il Presidente delRotary Club, Dott. Davide Ca-labria, ha l’onore di presentareai soci, alle autorità civili inter-venute e alla cittadinanza, ilProf. Amedeo Feniello, già autoredi una pubblicazione di storiamedievale, per i tipi di LaterzaEditore, dal titolo emblematico“ Sotto il segno del leone”.Coadiuvato dal suo collaboratore,Salvatore Sansone, valido ausilioal computer per mostrare perimmagini, ciò che si andava araccontare, il Prof. Feniello, inquello che è sembrato un rac-conto, per la vivacità di espres-sione e per la passione nell’elo-quio, ha intessuto un excursusstorico con tanto di date e di ri-ferimenti fattuali che, partendodalla invasione della Sicilia daparte dei saraceni del IX secolo,è arrivato alla repressione deglistessi saraceni nella Lucera del1300. Difatti a Lucera, nell’ago-sto del 1300, si consuma unabrutta storia, dai più dimenti-cata. Brutta, ma importante perl’evoluzione della cittadina e peril suo ruolo giocato tra i regnidi Federico II di Svevia e CarloII D’Angiò. La colonia musul-mana di Lucera nasce come luogodi deportazione dei saraceni diSicilia, già ribellatisi ai biondiNormanni, usurpatori della loroterra, conquistata anni primama di cui erano poi diventatiparte integrante e, quindi, a Fe-derico II, che, però, da sangui-nario repressore in Sicilia, divieneilluminato sovrano in Lucera.A Lucera, infatti, la comunitàmusulmana fiorisce, trovando

nell’Imperatore, il suo mentoree mecenate. Ma la storia si ripete.Con l’arrivo degli angioini, isaraceni, dapprima tollerati per-ché fonte di ricchezza, giacchèversavano pesanti tributi, di-vennero nemici da abbattere.Con la complicità delle grandibanche del Nord, con il placetdel Papa, con il tradimento econ la mano armata di GiovanniPipino, Carlo II D’Angiò ster-mina la compagine musulmana,nel cuore della cristianità luce-rina. Dal 15 al 24 Agosto del1300, con l’erroneo convinci-mento di dover consegnare solograno e derrate alimentari, incambio di benessere perenne, as-sicurato al suo clan, uno deicapi famiglia dei saraceni lucerinidenuncia tutti coloro che si eranonascosti all’oppressore. I saraceniscovati vengono trucidati, spo-gliati dei loro beni e, coloro iquali sopravvissero alla mattan-za, venduti come schiavi; la co-lonia saracena lucerina scompare.Sotto le mentite spoglie di unaguerra di religione, combattutain realtà per biechi interessi eco-nomici … la storia si ripete. •

RC MartinaFranca

Musica: serviceper l’animaIl Rotary nel suo vocazionaleatteggiamento di “service aboveself”, non può fare a meno diinteressarsi a quella meravigliosaarte che è la musica. Infatti ilRotary fa attenzione, non soloai bisogni materiali della società,ma anche a quelli spirituali,dunque è cosabuona e giusta interessarsi diarte per migliorare quest’ultima.Oggi tocca alla musica, ma ancheal teatro, o meglio teatro in mu-sica, cioè l’Opera. Il 14 luglioquattro Club Rotary, Martina,Massafra, Fasano, Taranto, han-no promosso un’interessante an-teprima del Festival della Valled’Itria. Da 41 anni in questolembo di terra tra il mar Jonio eil mar Adriatico si organizza

questa spettacolare manifesta-zione musicale, una delle piùimportanti d’Europa, e il Rotarynon può non supportare a pienemani una iniziativa di tale por-tata. L’introduzione all’inizia-tiva, fatta dai presidenti dei club,è stata chiarificatrice di quelrapporto che il Rotary ha con ilterritorio e come attraverso lacultura, in questo caso quellamusicale, si può creare una si-nergia operativa che ha comescopo fondamentale, attraversol’operare rotariano, il progressonell’accezione più ampia e nobiledel termine. L’intervento di Fran-co Punzi, presidente della Fon-dazione Paolo Grassi, ha diradatoqualsiasi dubbio su cosa significaamare l’arte, gestirla sul proprioterritorio tra mille difficoltà emantenere nel tempo quell’en-tusiasmo e quella capacità diinnovazione proprio come, a par-tire dagli anni ’40 fino alla finedegli anni ’70, un grande delteatro italiano di origini marti-nesi riuscì a fare: PaoloGrassi.Alberto Triola si è espressoda profondo conoscitore della“macchina” teatrale con espe-rienze professionali di altissimolivello che lo pongono ai primiposti della scena artistico - mu-sicale italiana. Ma i veri prota-gonisti della serata sono statigli allievi dell’Accademia delBelcanto “Rodolfo Celletti” ac-compagnati al pianoforte dal su-perbo Ettore Papadia che dal1993 è artisticamente il puntodi riferimento irrinunciabile peril festival martinese. LorenzoCaltagirone, Roberta Mantegnae Benedetta Bagnara hanno can-tato brani tratti dalla “Medeain Corinto” di Johann SimonMayr, mentre Elena Caccamoha proposto una entusiasmante“Rosina” protagonista femminiledell’intramontabile “Barbiere diSiviglia” di Gioachino Rossini.IlRotary club di Martina con que-

sta iniziativa conferma la suavolontà a considerare l’espe-rienza artistica fondamentaleper la formazione delle coscienze.Del resto noi rotariani lo sap-piamo che educare al bello, alvero e al bene sono i service piùdifficili da fare. •

Visita della GovernatriceLaura Baccaro

Cara Mirella, ti scriviamo questalettera per esprimerti le nostresensazioni in occasione della tuavisita al nostro Club. Eravamocuriosi ed entusiasti di conoscerela prima “Governatrice” del no-stro distretto, chiaro segno diun cambiamento dei tempi, ine-vitabile evoluzione di un grandeClub in grado adesso di ragionareanche al femminile. Un indubbiovalore aggiunto che avrebbe si-curamente inorgoglito i soci fon-datori. I tuoi modi schietti edecisi hanno prodotto in noiuna immediata empatia che ciha portati a condividere imme-diatamente i tuoi punti di vistafacendoli nostri senza alcunaremora. Del resto, cara Gover-natrice, qualche sospetto sul tuocarattere c’era già balenato a lu-glio. Nella prima lettera deltuo insediamento, dichiarandoil tuo impegno personale e laguerra all’inefficienza, ci haisvegliato da quel torpore chespesso assale chi è consapevoledelle proprie capacità, e come sisuol dire, dorme sugli allori. Er-rore fatale, quel torpore, che po-trebbe minare alla base anche lepiù solide fondamenta rotariane,potrebbe persino decretare la finedi un club. Ci hai svegliato senzadubbio! Ci hai svegliato a partiredal tuo motto: SIATE SOLEPER LA NOSTRA TERRA.Una frase che sintetizza l’energiae la luce che il Rotary può rap-presentare per il nostro territorio.La Puglia e la Basilicata due re-gioni che, con la loro storia, na-tura e umanità, sono in gradodi correre verso il futuro in

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VOCE  DEI  CLUB

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maniera decisa e lungimirante.Il Rotary, in questa corsa, deveessere al loro fianco con iniziativeche contribuiscano ad acceleraree a meglio strutturare le innatepotenzialità. Cara Mirella, perun attimo ci hai destabilizzatocol discorso sull’età media deiclub e la necessità di cooptaregiovani intelligenze al fine diportare linfa vitale al nostro in-terno. Ma, a bocce ferme, dob-biamo dire che hai perfettamenteragione, il rinnovamento è nellanatura delle cose ed è assurdopensare al club come ad una“monade” atemporale. Spetta anoi, come giustamente sottoli-neavi, testimoniare nei confrontidei giovani la forza autenticadel Rotary e guidarli verso gliorizzonti del “service” senzadoppi fini o false illusioni. GrazieMirella per averci fatto da sve-glia! Certo, svegliarsi la mattinanon sempre può essere piacevole,ma se il sole che sorge è quellodella nostra terra, il cielo è tersoe l’aria è mite, la giornata puòiniziare con rinnovate energie evoglia di fare. Da domani è quelloche faremo per un Rotary semprepiù presente sul territorio grazieanche a te e al tuo impegno. •

RC Potenza

Significativa visita del Sindaco di MateraVito Verrastro

Mettersi al servizio della propriacomunità significa anche con-tribuire con idee, progetti, in-contri, ad elevare il dibattitoculturale per provare a dare sti-moli nuovi. E’ quello che hafatto il Rotary Potenza ospitandoil Sindaco di Matera, l’avvocatoRaffaello de Ruggieri. Un in-contro “storico” tra due comu-nità che – come tutti i capoluoghicontermini italiani – hanno spes-so vissuto di rivalità e campa-nilismi, ma che oggi devono tro-vare il coraggio di superare gliantagonismi per vincere, insieme,la sfida della competitività. Tanto

più perché Potenza vive una de-licatissima fase di dissesto fi-nanziario, mentre Matera si èaggiudicata l'ambito titolo di“Capitale europea della cultura”per il 2019, grazie ad un’interacomunità che ha fatto dell’iden-tità e del riscatto le sue parolechiave. Il presidente del RotaryPotenza, Vincenzo Metastasio,nell’introdurre de Ruggieri, hacitato una frase di Carlo Levinel suo romanzo "Cristo si èfermato a Eboli": "... Arrivai auna strada che da un solo latoera fiancheggiata da vecchie casee dall'altro costeggiava un pre-cipizio. In quel precipizio è Ma-tera...". Quanto sia distantequell’immagine del passato daquella Matera internazionale,brulicante di turisti e di fermenticulturali di oggi? E quel “pre-cipizio”, simbolico, che oggi sem-bra assalire invece Potenza, forsepuò essere evitato, se solo il ca-poluogo prendesse spunto dallarinascita dei cugini materani?«De Ruggieri, protagonista as-soluto di questo miracolo, è unuomo illuminato e determinato- ha detto Metastasio. - Unapersona che si è rapportata alproprio contesto come un profetacapace di dare vita alla propriavisione. Le sue competenze, ri-conosciute a livello internazio-nale, gli hanno permesso di ri-cevere importanti riconoscimentiper la sua attività di eccellenza,per la valorizzazione del patri-monio storico e artistico di Ma-tera. Aspetti importanti vissuticon impegno, dedizione e pro-tagonismo di livello assoluto nellavoro di ricerca, di documen-tazione e di valorizzazione delpatrimonio storico e artistico,con particolare riferimento allechiese rupestri». Il sindaco diMatera, visibilmente felice diessere ospite del Rotary Potenza,ha invitato la comunità potentinaad aprirsi, intensificare gli scam-bi, incontrarsi sulle basi di pro-getti comuni, di racconti comuni,di nuovi simboli contemporanei,nella concretezza dell'azione po-litica. “O si sta insieme o nel2020 ci troveremo di fronte ladesertificazione. O si accettaquesta sfida, o si muore”. •

Visita della GovernatriceVincenzo Metastasio

Il Rotary Club Potenza, il 3 set-tembre 2015 in una bellissimaserata in compagnia della nostraGovernatrice, Mirella Guerciacon il suo gentile consorte An-tonio, ha dato inizio al nostroanno rotariano che si prospettacolmo di iniziative e service. IlPresidente in carica del Club,Vincenzo Metastasio, ha ricor-dato, che quest’anno ricorre il65° anniversario della fondazionedel Club di Potenza che, peraltro,è il secondo Club più antico deldistretto 2120 e vanta di averespresso ben tre Governatori chelo hanno guidato. Successiva-mente Il Presidente VincenzoMetastasio, ha letto, come con-suetudine il prestigioso curri-culum dell’Illustre ospite, chein questi anni ha rappresentatoil suo impegno per il Distrettoed ha introdotto il tema portanteintorno al quale sarà incentratatutta l’attività dell’intero soda-lizio, nel corso del suo mandato,prendendo a base di riferimentotutti i punti illustrati nella re-lazione che la Governatrice Mi-rella ha tenuto all’AssembleaDistrettuale di Baia delle Zagarelo scorso mese di giugno .Quest’anno infatti il RotaryClub di Potenza si propone divivere il territorio, per farsi me-glio conoscere e testimoniare ilbinomio imprescindibile Rota-ry-Service. La Governatrice Mi-rella Guercia, poi, ha voluto il-lustrare il suo programma di-strettuale, calarlo nel territorio,sposando in toto il programmadel presidente Metastasio e, co-munque arricchendolo delle sueconsiderazioni. La GovernatriceMirella Guercia con il suo motto“Siate sole per la nostra terra”,ha messo in risalto il ruolo diogni rotariano che opera sul ter-ritorio, persone leader nel propriocampo, nella propria professione,che con la propria competenzapuò progettare cose belle grandie utili per la propria comunità,portare il contributo per la pro-

pria terra, sentirsi utile, ed essereorgogliosi di portare il distintivo,perché questo distintivo, questaruota deve significare qualcosa,dovrebbe significare qualcosa,perché nel momento in cui civedono e vedono il distintivodevono poter dire ecco questo èun rotariano, che si distingueper essere “sole per la nostraterra”, che ha dato il suo con-tributo fattivo in termini di ideein termini di azioni per il terri-torio in cui vive. Questo serveanche a potenziare l’immaginedel Rotary. La Governatrice,ha concluso augurando un annoRotariano pieno di successi. Laserata è proseguita con una con-viviale in cui sono stati servitipiatti tipici della tradizione cu-linaria potentina, ispirata a sem-plicità di preparazione e genui-nità di ingredienti. •

RC Potenza RC Val d’AgriInterclubVisita all’EXPO 2015 Milano Vincenzo Metastasio e Lucia Pepe

"Stabilire e consolidare contattie rapporti con i Club per "usciredal guscio" e rafforzare e allar-gare i convincimenti relativi aivalori della vera amicizia rota-riana". E' questo uno dei puntisalienti delle linee programma-tiche che ogni Presidente si pro-pone all'inizio del suo anno diservizio.Questo obiettivo è stato,senza dubbio alcuno, realizzatonei giorni 24-25-26-27 Settembrein occasione del viaggio all'EX-PO 2015 di Milano organizzatodai Club di Potenza e ValD'Agri. Momenti di gioia, digrande affiatamento, di relazioninuove instaurate e di conoscenzeapprofondite. I luoghi visitati:in primis la grande esposizionecampionaria di idee, innovazioni,tecnologie e speranze legate auna alimentazione possibile esostenibile per l'intera umanità.La visita di Milano, delle suebellezze legate a una metropoliin continua corsa, in continuasfida per cercare di tenere insiemetradizione e tecnolologia.E perfinire l'ambitissima visita al Ce-

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VOCE  DEI  CLUB

nacolo Vinciano, capolavoro diinestimabile bellezza, di tecnicaimpareggiabile, capace di cata-lizzare l'attenzione dei visitatoritutti in un crescendo di emo-zioni.Ma il vero e autentico suc-cesso di questo tour è legato, si-curamente, alla bellezza dei luo-ghi visitati, ma, ineliminabileelemento, alla perfetta sintoniatra i soci, al loro affiatamento,alle amicizie vecchie rinsaldate ea quelle nuove da cementare. Clubdi Potenza e Club Val D'Agri,tanto vicini, tanto uniti, tantopropositivi! È questo quel chepiace veramente del Rotary. •

RC PotenzaTorre Guevara

Betty Williamse Sharon Stonetestimonialdella “Cittàdella Pace"Antonio Marchese

Un sottile e sobrio compiaci-mento attraversa il club RotaryPotenza Torre Guevara: esseretra tutti gli intervenuti il soloinvitato non istituzionale al-l’evento promosso dalla Cittàdella Pace con la presenza delpremio Nobel Betty Williams edell’attrice e modella americanaSharon Stone. Va da sé che non

si ostenta alcun motivo di orgo-glio perché questi, per sua na-tura, è un sentimento unilateraleche isola o altera i rapporti sociali- ed il Rotary è universalmenteapprezzato per la sua socialità -bensì la consapevolezza di ap-partenere al mondo della soli-darietà e dei diritti umani, trattidistintivi del nostro sodaliziosin dal momento della sua co-stituzione avvenuta da ben oltreun secolo. Con tale bagaglio cul-turale e umanitario fu del tuttonaturale per il nostro club ade-rire, sin dal suo esordio, al pro-getto della “Città della Pace”per i bambini di Basilicata, ini-ziativa dovuta a Betty Williamsche nel 2003, durante la mobi-litazione popolare in risposta alprogetto di localizzare un depo-sito di materiale radioattivo aScanzano Jonico (MT), decisedi intervenire a sostegno di unutilizzo alternativo di questoterritorio. Quindi non motividi opportunità ma l’intima con-vinzione di operare per il benedi una umanità bisognosa diaiuto spinse il nostro club adoffrire esperienza e doti profes-sionali per rispondere a problemie bisogni di quella comunità.L’operatività del Centro ha avutoinizio nel febbraio 2012 acco-gliendo presso il polo di San-t’Arcangelo 30 rifugiati, 17 adul-ti e 13 bambini provenientidall’Africa Nord Occidentale,dal Corno d’Africa e dal MedioOriente nell’ambito del sistemadi Protezione e Richiedenti Asiloe Rifugiati. Nel giugno il DalaiLama ha formalmente inaugu-rato la Fondazione con una suavisita in Basilicata. Successiva-mente ben oltre 70 rifugiati,prevalentemente dell’area sub-sahariana molti dei quali sfuggitiall’estremismo islamico di BokoHaram hanno in quella strutturatrovato accoglienza. Una partesignificativa erano minori nonaccompagnati. I giovani sonoospitati per 6 medi al massimoun anno, secondo il modellodell’accoglienza diffusa, studianofanno tirocinio ed alcuni impa-rano un mestiere mostrando at-titudine e voglia di imparare.Sin dall’inizio della sua attivitàil club non ha fatto mai mancaresia il suo sostegno che l’apportoprofessionale con plurime con-sulenze mediche specialistiche,anche domiciliari, erogate tramitei volontari messi a disposizionedal club, a prova del suo coerenteimpegno umanitario. •

RC Riva dei Tessali

II Regata velicaCoppa Challenge delGovernatoreLo specchio d’acqua antistanteRiva dei Tessali ha preso il coloredelle vele e della passione deipartecipanti alla seconda RegataVelica Coppa Challenge del Go-vernatore. La manifestazionesportiva organizzata dal R.C.Riva dei Tessali con la Lega Na-vale circolo di Castellaneta-Ma-tera e con la collaborazione diApulia Divers di Ginosa, riser-vata a imbarcazioni multiscafo(catamarani)e monoscafo (deri-ve), ha raccolto il meritato suc-cesso. La gara ha assistito allanumerosa partecipazione di cir-coli nautici della Puglia e di re-gioni limitrofe, ma anche di unequipaggio del prestigioso circoloYACHT CLUB VERSILIA. Laregata a calendario Federale siè disputata in due giorni: sabato22 agosto, si è disputato unRAID con partenza da Riva deiTessali verso Castellaneta Ma-rina, giro di boa e direzioneGinosa Marina con giro di Boae ritorno a Riva dei Tessali iltutto per una distanza di circa17 miglia marine; domenica 23agosto, si sono disputate n. 3prove super corsa bastone. Oltreche da una sana competitivitàle gare sono state caratterizzateda condizioni meteo marine nondel tutto favorevoli, ma la gioiadi partecipare e l’abilità degliequipaggi nell’imbrigliare il ven-to con le vele a reso le gare piùspettacolari. Si sono così potute trascorreredelle giornate particolarmentepiacevoli grazie all’ospitalitàdell’amministratrice di Riva deiTessali N. D. Paola Giovinazziche ha posto la massima atten-zione e disponibilità per con-sentire ai famigliari e gli amicidei regatanti di sentirsi a proprioagio. A fine gare è stata stilatala classifica tra i partecipantiutilizzando il metodo della clas-

sifica in tempi compensati dacoefficienti per categoria e sullasomma dei tre migliori risultatidelle quattro prove. Per sommadi miglior piazzamento tra icircoli velici partecipanti vieneassegnata la Coppa Challengedel Governatore. Quest’anno lacoppa è andata alla Lega NavaleCastellaneta-Matera del Presi-dente Giuseppe Maldarizzi. Allapresenza del Governatore MIRELLA GUERCIA si sonosvolte le premiazioni a cui hafatto seguito il consueto rito delsorteggio dei Premi messi inpalio dagli sponsor: un preziosoorologio della linea Vintage dellafamosa casa HAMILTON offertodalla gioielleria FENI di Tarantoe un divano serie HAVANA of-ferto dalla azienda internazionaledi salotti NATUZZI S.p.A.

Classifica multiscafo: 1° PAOLILLO PAOLILLO (suTornado circolo vela HORI-ZONT Margherita di Savoia); 2° PAGANO MALDARIZZI(su FB 18 Lega Navale Castel-laneta-Matera);3° STANGANELLO PERRONE(su FB 18 circolo vela HORI-ZONT Margherita di Savoia).

Classifica derive:1° VACCA MASTRANGELO(su Tridente Lega Navale Ca-stellaneta-Matera); 2° SODO ROMANO(su Tridente Yacht Club Ver-silia); 3° ANNICCHIARICO (su Laser). •

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LA  SEGRETERIA  INFORMA

Distretto 2120 - Puglia BasilicataNOVEMBRE/DICEMBRE 2015 Rotary2120

La Segreteria del Distretto 2120 ha sede in BARI

alla Via Piccinni, 33Telefono e fax: 080.523 46 20

E-mail: [email protected] web: www.rotary2120.org

ORARIDal lunedì al giovedì9.00 - 19.00

Venerdì9.00 - 17.00

Nicola NettiSegretario DistrettualeTel. 0885 41 43 77 Cell. 333 899 24 12 E-mail: [email protected]

I RESPONSABILI DI SEGRETERIA

Erika BresciaAddetta alla SegreteriaCell. 327 99 03 227

Luciana LopopoloAddetta alla SegreteriaCell. 348 29 97 229

Le visitedella GovernatriceNOVEMBRE- DICEMBRE 2015Sabato 14 Novembre RC Bitonto Terre dell’OlioMartedì 17 Novembre RC Francavilla Fontana Alto SalentoMercoledì 18 Novembre RC Rutigliano e Terre dell’UvaGiovedì 19 Novembre RC Bari Alto CasamassimaLunedì 23 Novembre RC Bari SudMartedì 24 Novembre RC Bari Mercoledì 25 Novembre RC Bari MediterraneoGiovedì 26 Novembre RC Bari OvestVenerdì 27 Novembre RC Bari CastelloGiovedì 3 Dicembre RC FasanoMercoledì 9 Dicembre RC Venosa Giovedì 10 Dicembre RC MelfiVenerdì 11 Dicembre RC ManfredoniaLunedì 14 Dicembre RC Foggia CapitanataMartedì 15 Dicembre RC Foggia Umberto GiordanoMercoledì 16 Dicembre RC FoggiaGiovedì 17 Dicembre RC San SeveroVenerdì 18 Dicembre RC LuceraSabato 19 Dicembre RC Cerignola

SIATE SOLE PER LA NOSTRA TERRA

Logo ideato da Arte Web Design di Flavia Suaria www.artewebdesign.it

FORUM su lla FamigliaBrindisi, Resort Borgo Ducale - Sabato 5 dicembre 2015

PROGRAMMA

9.00 ACCOGLIENZA Welcome coffee

9.30 Saluto e introduzione al Forum Ing. Stefano Salvatore Presidente del Rotary Club Brindisi "Valesio" A.R. 2015/2016

Saluti da S.E. Rev. ma Mons. Domenico Caliandro Arcivescovo di Brindisi-Ostuni

10.15 Don Pietro De Mita Direttore Caritas Diocesana Brindisi- OstuniIl servizio alle famiglie realizzato dalla CaritasProgetto Adotta una famiglia Rotary Club Brindisi Valesio

10.40 Dott. re Giuseppe Pasqualone Direttore Generale ASL Br/1La medicina domiciliare, i consultori e la collaborazione con i servizi sociali locali Sarà presentata per l'occasione una pubblicazione nella quale si potranno consultare gli indirizzi degli uffici e i responsabili di settore

11.00 Dott.ssa Maria Rita Verardo già Presidente del Tribunale dei minori di LecceFamiglia luogo di amore e conflitto. Esperienze ed osservazioni

11.20 Dott. re Michele Emiliano Governatore Regione PugliaLa Regione e i Servizi dedicati alle Famiglie

ConclusioniProf. ssa Mirella GuerciaGovernatrice Distretto 2120 Rotary International A.R. 2015/2016Il Rotary e la Famiglia

Modera i lavori dott.ssa Mimma Piliego

Pranzo ore 13.30 (Euro 30,00)presso Borgo Ducale Contrada Trullo,5 – Tuturano (BR)

Page 56: Rivista n. 1 - Rotary Distretto 2120 · dal messaggio di una di quelle stelle; un messaggio che mi parlò del Rotary, del mio Rotary, e mi disse, mi sussurrò di aspettare. Sì, aspettare.

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