Rito di DEDICAZIONE DELL’ALTARE della chiesa parrocchiale ... · Rito di DEDICAZIONE...

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Diocesi di Roma Parrocchia Santi Antonio e Annibale Maria dei Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù Rito di DEDICAZIONE DELL’ALTARE della chiesa parrocchiale Santi Antonio e Annibale Maria presieduto da S. Em. Rev.ma il Sig. Card. AGOSTINO VALLINI Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma Domenica 15 Novembre 2009 XXXIII per annum ore 10,30

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Diocesi di Roma Parrocchia Santi Antonio e Annibale Maria

dei Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù

Rito di DEDICAZIONE DELL’ALTARE

della chiesa parrocchiale Santi Antonio e Annibale Maria

presieduto da S. Em. Rev.ma il Sig. Card. AGOSTINO VALLINI

Vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma

Domenica 15 Novembre 2009 XXXIII per annum

ore 10,30

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La celebrazione che ci apprestiamo ad iniziare è tra le più suggestive e solenni della Chiesa. Al centro di essa vi è il nuovo altare, segno supremo di Cristo e del suo sacrificio, mensa del convito pasquale. Su di esso si offre la “vittima sacrificale”: Cristo; sotto di esso sono poste le “vittime trionfali”: i martiri. Per questo sin dall’antichità gli altari erano eretti sui sepolcri dei martiri ed ancora oggi vengono deposte le reliquie dei martiri o dei Santi sotto di esso, come avverrà anche in questa celebrazione. Le reliquie dei Santi verranno portate nella processione d’ingresso e durante il rito, deposte definitivamente nel sepolcro interno dell’altare. L’altare all’inizio della celebrazione è spoglio perché non è ancora divenuto con il rito di dedicazione e soprattutto con la celebrazione dell’Eucaristia, segno pasquale di Cristo. Sarà rivestito ed illuminato per la mensa del sacrificio solo quando questa nuda pietra diventerà “pietra preziosa ed eletta” dalla quale scaturisce per noi - come dal costato di Cristo - “l’acqua e il sangue”, fonte dei sacramenti della Chiesa.

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Oltre alle reliquie dei Santi Patroni e Titolari della Parrocchia - Sant’Antonio di Padova e Sant’Annibale Maria Di Francia - saranno depositate sotto l’altare, anche le reliquie di altri Santi che verranno invocati durante le Litanie e che sono i seguenti:

i martiri Lorenzo di Roma e Massimiliano Maria Kolbe ;

i Santi Fondatori o Fondatrici delle Congregazioni religiose presenti sul territorio parrocchiale: Paola Frassinetti, Giovanni Battista Scalabrini, Raffaella Santina Cimatti, Regina Protmann ;

i Santi canonizzati col nostro Fondatore, sant’Annibale, il 16 maggio 2004 da Giovanni Paolo II: Luigi Orione, Nimatullah Kassab Al-Hardini, Josep Manyanet y Vives, Paola Elisabetta Cerioli, Gianna Beretta Molla ;

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i Santi le cui immagini sono venerate qui in Chiesa: Rita da Cascia, Pio da Pietrelcina, Teresa di Calcutta ;

i Santi religiosi: Francesco di Sales, Giovanna Francesca de Chantal e Chiara d’Assisi.

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All’inizio della celebrazione saremo aspersi con l’acqua benedetta in ricordo del nostro battesimo e con la stessa acqua verrà asperso anche l’altare e le pareti della chiesa ristrutturata.

La Liturgia della Parola si aprirà con la consegna del Lezionario che per la prima volta verrà portato al nuovo ambone dal quale sarà sempre proclamata la Parola di Dio: in tal modo viene benedetto anche il nuovo ambone.

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Dopo il Credo si svolge il momento culminante del rito: la liturgia di dedicazione dell’altare ha il suo centro nella Preghiera di dedicazione proclamata dal cardinale, nella quale si esprime l’intenzione di dedicare in perpetuo l’altare a Dio e si chiede la sua benedizione.

La Preghiera è preceduta dal canto delle Litanie dei Santi e la deposizione delle loro reliquie: è il segno dell’intercessione di coloro “che hanno condiviso con Cristo la Passione ed ora sono suoi commensali nel convito eterno”.

I riti dell’unzione, dell’incensazione, della vestizione e dell’illuminazione dell’altare esprimono con segni visibili il mistero pasquale di Cristo che è altare, vittima e sacrificio.

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Preparato l’altare, il cardinale lo bacerà e celebrerà di esso l’Eucaristia, che è la parte più importante e più antica di tutto il rito: è infatti l’Eucaristia che consacra veramente l’altare come santifica il cuore di coloro che la ricevono.

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RITI INIZIALI

INGRESSO Quando il popolo si è radunato, la celebrazione è introdotta da una monizione che spiega il senso generale del Rito di dedicazione dell’altare. Il cardinale e i presbiteri concelebranti, i diaconi e i ministri, attraversata la chiesa, si avviano verso il presbiterio, portando le reliquie dei Santi da deporre sotto l’altare. Intanto si esegue il canto di ingresso.

Coro: Chiesa che nasci dalla Croce, dal fianco aperto del Signore, dal nuovo Adamo sei plasmata, sposa di grazia nella santità.

Chiesa che vivi della Pasqua, sei dallo Spirito redenta vivificata dall’amore, resa feconda nella carità.

Ass. Dal Crocifisso Risorto nasce la speranza, dalle sue piaghe la salvezza, nella sua luce noi cammineremo, Chiesa redenta dal suo amore.

Coro: Chiesa che annunci il Vangelo, sei testimone di speranza con la Parola del Dio vivo, in mezzo al mondo nella verità.

Chiesa che vivi nella fede, rigenerata dalla grazia, stirpe regale, gente santa, sei per il mondo segno di unità. Rit.

Coro: Chiesa fondata nell’amore, sei tempio santo del Signore, edificata dai tuoi santi tu sei speranza dell’umanità.

Chiesa mandata per il mondo ad annunciare la salvezza,

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porti la grazia ad ogni uomo e lo conduci alla santità. Rit. Coro: Chiesa in cammino verso Cristo nella speranza e nella fede, tu sfidi il mondo con l’amore, tu vinci il male con la verità.

Canta con gioia il tuo Creatore, loda per sempre la sua grazia, tu dallo Spirito redenta sposa di Cristo nella carità. Rit. Giunta la processione in presbiterio, le reliquie dei Santi vengono deposte in un luogo adatto circondate da lumi; i concelebranti, i diaconi, i ministri si recano ai posti loro assegnati. Il cardinale, omettendo il bacio dell’altare, va alla sede; deposti il pastorale e la mitra, saluta il popolo con queste parole:

La grazia e la pace nella santa Chiesa di Dio sia con tutti voi.

Tutti: E con il tuo spirito.

BENEDIZIONE DELL’ACQUA E ASPERSIONE

Terminato il rito d’ingresso, il cardinale benedice l’acqua ed asperge il popolo in segno di penitenza e in ricordo del Battesimo, e le pareti della chiesa ristrutturata; tornato quindi in presbiterio, asperge l’altare. Il cardinale invita tutti alla preghiera con queste parole:

Fratelli carissimi, siamo riuniti qui nella gioia per dedicare a Dio questo nuovo altare con la celebrazione del sacrificio del Signore.

Partecipiamo interiormente ai sacri riti Ascoltando con fede la parola di Dio, e comunicando alla mensa eucaristica apriamo i nostri cuori alla beata speranza.

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Convocati per la santa assemblea intorno all’altare, ci accostiamo a Cristo, pietra viva, per crescere in lui come tempio santo. Supplichiamo anzitutto il Signore Dio nostro, perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in segno di penitenza nel ricordo del nostro Battesimo e sarà asperso anche il nuovo altare.

Tutti pregano per breve tempo in silenzio.

Quindi il cardinale prosegue:

Padre santo, luce e vita di ogni creatura, nel tuo immenso amore per gli uomini non solo li sostieni con la tua provvidenza, ma con l’effusione del tuo Spirito li purifichi dai peccati e li riconduci sempre a Cristo, capo e Signore.

Nel disegno della tua misericordia hai voluto che l’uomo, immerso peccatore nelle acque del Battesimo, muoia con Cristo e risorga innocente alla vita nuova, fatto membro del suo corpo e erede del suo regno.

Benedici ���� e santifica quest’acqua che verrà aspersa su di noi e sul nuovo altare, perché sia segno del lavacro battesimale che ci fa in Cristo nuova creatura e altare vivo del tuo Spirito.

Concedi ai tuoi fedeli oggi raccolti intorno a questa mensa e a quanti in futuro vi celebreranno i santi misteri di giungere insieme nella Gerusalemme del cielo.

Per Cristo nostro Signore.

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Tutti: Amen. Terminata la preghiera di benedizione dell’acqua, il cardinale, accompagnato dai diaconi, asperge con l’acqua benedetta il popolo, percorrendo la navata della chiesa; tornato in presbiterio, asperge l’altare. Frattanto si canta:

Ass. Effonderò il mio Spirito su ogni creatura, Effonderò la mia gioia, la mia pace sul mondo.

Sol. Vieni, o Spirito Consolatore, vieni effondi sul mondo la tua dolcezza. Vieni e dona ai tuoi figli la pace, vieni e donaci la tua forza. Rit.

Sol. Vieni, o Spirito Onnipotente, vieni e crea negli uomini un cuore nuovo. Vieni e dona ai tuoi figli l'amore, vieni riscalda il cuore del mondo. Rit.

Dopo l’aspersione il cardinale ritorna alla sede e terminato il canto, stando in piedi e a mani giunte, dice:

Dio, Padre di misericordia, al quale dedichiamo in questa terra il nuovo altare, perdoni i nostri peccati e ci conceda di offrirgli un giorno il sacrificio di lode sull’altare del cielo.

Tutti: Amen.

INNO E COLLETTA

Gloria a Dio nell'alto dei cieli, e pace in terra agli uomini amati dal Signore! Ti lodiamo ti benediciamo, ti adoriamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa! Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente, Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo. Signore Iddio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo accogli la nostra supplica, tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi.

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Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo nella gloria di Dio Padre. Amen. Terminato l’inno, il cardinale a mani giunte dice:

Preghiamo Tutti pregano per breve tempo in silenzio.

Quindi il cardinale con le braccia allargate dice:

O Padre, che hai innalzato sulla croce il tuo Figlio per attrarre a te l’universo, santifica con il tuo Spirito i fedeli che ti dedicano questo altare; radunaci intorno alla tua mensa per spezzare insieme il pane della vita, che fa di noi un popolo a te consacrato. Per il nostro Signore. Tutti: Amen.

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LITURGIA DELLA PAROLA

CONSEGNA DEL LEZIONARIO Due lettori, uno dei quali reca il Lezionario della Messa, si presentano accompagnati dal salmista, al cardinale che in piedi e con la mitra, riceve il Lezionario, lo mostra al popolo e dice:

Risuoni sempre in questo luogo la Parola di Dio; riveli e proclami il mistero di Cristo e operi nella Chiesa la nostra salvezza.

Quindi il cardinale consegna il Lezionario al primo lettore. I lettori e il salmista vanno all’ambone recando il Lezionario in modo ben visibile da tutti. Poi tutti siedono.

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Daniele 12, 1-3

In quel tempo sorgerà Michele, il gran principe, che vigila sui figli del tuo popolo. Sarà un tempo di angoscia, come non c’era stata mai dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo; in quel tempo sarà salvato il tuo popolo, chiunque si troverà scritto nel libro. Molti di quelli che dormono nella regione della polvere si risveglieranno: gli uni alla vita eterna e gli altri alla vergogna e per l’infamia eterna. I saggi risplenderanno come lo splendore del firmamento; coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre. Parola di Dio. T u t t i : Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE Dal Salmo 15 (16)

R/. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

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nelle tue mani è la mia vita. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. R/. Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R/.

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. R/.

SECONDA LETTURA

Dalla lettera agli Ebrei 10, 11-14.18

Ogni sacerdote si presenta giorno per giorno a celebrare il culto e a offrire molte volte gli stessi sacrifici, che non possono mai eliminare i peccati. Cristo, invece, avendo offerto un solo sacrificio per i peccati, si è assiso per sempre alla destra di Dio, aspettando ormai che i suoi nemici vengano posti a sgabello dei suoi piedi. Infatti, con un’unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. Ora, dove c’è il perdono di queste cose, non c’è più offerta per il peccato.

Parola di Dio. Tutti: Rendiamo grazie a Dio. CANTO AL VANGELO R/. Alleluia, alleluia.

Sol. Cantate al Signore con gioia: grandi prodigi ha compiuto. Cantatelo in tutta la terra.

R/. Alleluia, alleluia.

Sol. Forte è la tua Parola: penetra come una spada;

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ci trasformerà e vivremo nella luce.

R/. Alleluia.

VANGELO Il Figlio dell’uomo radunerà i suoi eletti dai quattro venti.

Dal Vangelo secondo Marco 13, 24-32

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Parola del Signore. Tutti: Lode a Te, o Cristo.

Proclamato il Vangelo, il cardinale tiene l’omelia.

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✠✠✠✠

Terminata l’omelia e dopo un breve silenzio, si dice il Credo. Si omette invece la preghiera universale o dei fedeli, perché si cantano in suo luogo le litanie dei Santi. La liturgia di dedicazione è introdotta da una breve monizione.

PREGHIERA DI DEDICAZIONE E UNZIONE Il cardinale invita il popolo alla preghiera con queste parole:

Fratelli carissimi, eleviamo le nostre preghiere a Dio Padre onnipotente per mezzo di Gesù Cristo. Intercedano per noi tutti i Santi, che hanno condiviso con Lui la Passione e ora sono suoi commensali nel convito eterno.

Si cantano le litanie: tutti rimangono in piedi.

Signore pietà Signore pietà Cristo pietà Cristo pietà Signore pietà Signore pietà

Santa Maria Madre di Dio Prega per noi Regina e Madre del Rogate Prega per noi San Michele Prega per noi Santi Angeli di Dio Pregate per noi San Giovanni Battista Prega per noi San Giuseppe Prega per noi Santi Patriarchi e Profeti Pregate per noi

Santi Pietro e Paolo Pregate per noi Sant’ Andrea Prega per noi San Giovanni Prega per noi Santi Apostoli ed Evangelisti Pregate per noi Santa Maria Maddalena Prega per noi Santi discepoli del Signore Pregate per noi

Santo Stefano Prega per noi Sant’Ignazio di Antiochia Prega per noi San Lorenzo Prega per noi

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Sante Perpetua e Felicita Pregate per noi Sant’Agnese Prega per noi San Massimiliano Maria Kolbe Prega per noi Santi Martiri di Cristo Pregate per noi San Gregorio Prega per noi Sant’ Agostino Prega per noi Sant’ Atanasio Prega per noi San Basilio Prega per noi San. Martino Prega per noi Santi Cirillo e Metodio Pregate per noi San Benedetto Prega per noi San Francesco d’Assisi Prega per noi San Domenico Prega per noi Sant’Antonio di Padova Prega per noi Sant’Alberto Magno Prega per noi San Francesco Saverio Prega per noi San Francesco di Sales Prega per noi San Giovanni Maria Vianney Prega per noi Sant’Annibale Maria Di Francia Prega per noi San Luigi Orione Prega per noi San Pio da Pietrelcina Prega per noi San Nimatullah Kassab Al-Hardini Prega per noi San Josep Manyanet y Vives Prega per noi Santa Chiara Prega per noi Santa Caterina da Siena Prega per noi Santa Brigida Prega per noi Santa Rita da Cascia Prega per noi Santa Giovanna Francesca de Chantal Prega per noi Santa Teresa d’Avila Prega per noi Santa Teresa di Gesù Bambino Prega per noi Santa Teresa Benedetta della Croce Prega per noi Santa Paola Frassinetti Prega per noi Santa Paola Elisabetta Cerioli Prega per noi Santa Gianna Beretta Molla Prega per noi

Beata Teresa di Calcutta Prega per noi

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Beato Giovanni Battista Scalabrini Prega per noi Beata Raffaella Santina Cimatti Prega per noi Beata Regina Protmann Prega per noi Santi e Sante di Dio Pregate per noi Nella tua misericordia Salvaci Signore Da ogni male Salvaci Signore Da ogni peccato Salvaci Signore Dalla morte eterna Salvaci Signore Per la tua incarnazione Salvaci Signore Per la tua morte e risurrezione Salvaci Signore Per il dono dello Spirito Santo Salvaci Signore

Noi peccatori, ti preghiamo Ascoltaci, Signore Conforta e illumina la tua santa Chiesa Ascoltaci, Signore Proteggi il Papa, i vescovi, i sacerdoti e tutti i ministri del Vangelo Ascoltaci, Signore Manda nuovi operai nella tua messe Ascoltaci, Signore Dona al mondo intero la giustizia e la pace Ascoltaci, Signore Benedici questo popolo a te consacrato Ascoltaci, Signore Santifica con la tua benedizione questo altare Ascoltaci, Signore

Gesù figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica. Gesù figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica.

Terminato il canto delle litanie, il cardinale, stando in piedi e con le braccia allargate dice:

Accogli con bontà, o Signore, le nostre preghiere per l’ intercessione della Beata Vergine Maria e di tutti i Santi; su questo altare si rendano presenti i grandi misteri della nostra salvezza; il tuo popolo offra a te i suoi doni, esprima i suoi voti, innalzi le sue preghiere,

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faccia dell’altare il segno vivo della sua pietà e della sua fede. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen.

DEPOSIZIONE DELLE RELIQUIE

Un diacono presenta le reliquie al cardinale che le colloca nel sepolcro opportunamente preparato. Un muratore chiude il sepolcro. Frattanto si canta:

Coro: Tu sei Santo Signore Dio, Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei l’Altissimo l’Onnipotente, Tu Padre Santo, Re del cielo.

Tu sei trino, uno Signore, Tu sei il bene, tutto il bene, Tu sei l’Amore, Tu sei il vero, Tu sei umiltà, Tu sei sapienza. Tu sei bellezza, Tu sei la pace, la sicurezza il gaudio la letizia, Tu sei speranza, Tu sei giustizia, Tu temperanza e ogni ricchezza. Tu sei il Custode, Tu sei mitezza, Tu sei rifugio, Tu sei fortezza, Tu carità, fede e speranza, Tu sei tutta la nostra dolcezza. Tu sei la Vita eterno gaudio Signore grande Dio ammirabile, Onnipotente o Creatore o Salvatore di misericordia.

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PREGHIERA DI DEDICAZIONE Il cardinale, stando in piedi e con le braccia allargate, dice:

Ti lodiamo e ti benediciamo, Padre Santo, perché il Cristo tuo Figlio nel disegno mirabile del tuo amore ha dato compimento alle molteplici figure antiche nell’unico mistero dell’altare.

Noè, patriarca della stirpe umana scampata dal diluvio, eresse a te un altare e ti offrì un sacrificio; e tu lo gradisti, o Dio, rinnovando con gli uomini la tua alleanza.

Abramo, nostro padre nella fede, in piena obbedienza alla tua parola, edificò un altare, pronto a immolarvi, per piacere a te, Isacco, suo diletto figlio.

Anche Mosè, mediatore della legge antica, costruì un altare, che asperso con il sangue dell’agnello, fu annunzio profetico dell’altare della croce.

Infine il Cristo nel mistero della sua Pasqua compì tutti i segni antichi; salendo sull’albero della croce, sacerdote e vittima, si offrì a te, o Padre, in oblazione pura

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per distruggere i peccati del mondo e stabilire con te l’alleanza nuova ed eterna.

E ora ti preghiamo umilmente, Signore, avvolgi della tua santità questo altare eretto nella casa della tua Chiesa, perché sia dedicato a te per sempre come ara del sacrificio di Cristo e mensa del suo convito, che redime e nutre il suo popolo.

Questa pietra preziosa ed eletta sia per noi il segno di Cristo dal cui fianco squarciato scaturirono l’acqua e il sangue fonte dei sacramenti della Chiesa.

Sia la mensa del convito festivo a cui accorrano lieti i commensali di Cristo e sollevati dal peso degli affanni quotidiani attingano rinnovato vigore per il loro cammino.

Sia luogo di intima unione con te, o Padre, nella gioia e nella pace, perché quanti si nutrono del corpo e sangue del tuo Figlio, animati dallo Spirito Santo, crescano nel tuo amore.

Sia fonte di unità per la Chiesa e rafforzi nei fratelli, riuniti nella comune preghiera, il vincolo di carità e di concordia.

Sia il centro della nostra lode e del comune rendimento di grazie, finché nella patria eterna ti offriremo esultanti il sacrificio della lode perenne

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con Cristo, pontefice sommo e altare vivente.

Egli è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Tutti: Amen.

UNZIONE

Il cardinale, cinto un grembiale di lino va all’altare insieme con il diacono che reca il vasetto del sacro Crisma. Il cardinale, in piedi dinanzi all’altare dice ad alta voce:

Santifichi il Signore con la sua potenza questo altare, che mediante il nostro ministero è unto con il crisma; sia segno visibile del mistero di Cristo, che si è offerto al Padre per la vita del mondo.

Quindi versa il sacro Crisma al centro dell’altare e ai suoi quattro angoli e ne unge opportunamente tutta la mensa. Durante l’unzione si canta:

Coro: Hai disteso le tue braccia anche per me, Gesù: dal tuo Cuore, come fonte, hai versato pace in me, cerco ancora il mio peccato, ma non c’è. Tu da sempre vinci il mondo, dal tuo trono di dolore.

Ass. Dio, mia grazia, mia speranza, ricco e grande Redentore. Tu, Re umile e potente, risorto per amore, risorgi per la vita. Vero Agnello senza macchia, mite e forte Salvatore sei. Tu, Re povero e glorioso, risorgi con potenza: davanti a questo amore la morte fuggirà.

Terminata l’unzione dell’altare, il cardinale ritorna alla sede, si lava le mani, depone il grembiale e indossa la casula.

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INCENSAZIONE

Dopo il rito dell’unzione si colloca sull’altare un piccolo braciere per farvi ardere l’incenso. Il cardinale pone l’incenso nel braciere dicendo:

Salga a te, Signore, l’incenso della nostra preghiera; come il profumo riempie questo tempio, così la tua Chiesa spanda nel mondo la soave fragranza di Cristo.

Quindi il cardinale pone l’incenso nel turibolo e incensa l’altare. Torna poi alla sede, viene incensato e siede; il diacono incensa il popolo. Intanto si canta:

Coro: La vera gioia nasce dalla pace, la vera gioia non consuma il cuore, è come un fuoco con il suo calore e dona vita quando il cuore muore; la vera gioia costruisce il mondo e porta luce nell'oscurità.

La vera gioia nasce dalla luce, che splende viva in un cuore puro, la verità sostiene la sua fiamma perciò non tiene ombra né menzogna, la vera gioia libera il tuo cuore, ti rende canto nella libertà.

La vera gioia vola sopra il mondo ed il peccato non potrà fermarla, le sue ali splendono di grazia, dono di Cristo e della sua salvezza

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e tutti unisce come in un abbraccio e tutti ama nella carità.

E tutti unisce come in un abbraccio e tutti ama nella carità.

COPERTURA E ILLUMINAZIONE

Terminata l’incensazione, alcuni ministri astergono la mensa dell’altare, lo rivestono con una tovaglia, lo adornano di fiori e vi dispongono i candelieri come per la celebrazione della Messa. Quindi il diacono si presenta al cardinale che gli consegna una candelina accesa dicendo ad alta voce:

La luce di Cristo rifulga su questo altare e siano luce del mondo i commensali alla cena del Signore. Il diacono si reca all’altare ed accende le candele per la celebrazione dell’Eucaristia. La chiesa si illumina a festa; si accendono, in segno di gioia, tutte le luci intorno all’altare. Frattanto si canta: Coro: Alzati e risplendi ecco la tua luce, è su te la gloria del Signor. Alzati e risplendi ecco la tua luce, è su te la gloria del Signor.

Volgi i tuoi occhi e guarda lontano, che il tuo cuore palpiti di allegria. Ecco i tuoi figli che vengono a te, le tue figlie danzano di gioia.

Ass. Gerusalem, Gerusalem spogliati della tua tristezza. Gerusalem, Gerusalem canta e danza al tuo Signor.

Coro: Marceranno i popoli alla tua luce,

ed i re vedranno il tuo splendor. Marceranno i popoli alla tua luce,

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ed i re vedranno il tuo spendor.

Stormi di cammelli ti invaderanno, tesori dal mare affluiranno a te. Verranno da Efa, da Saba e Kedar, per lodare il nome del Signor.

Ass. Gerusalem, Gerusalem ...

LITURGIA EUCARISTICA

PRESENTAZIONE DEI DONI I diaconi e i ministri preparano l’altare nel modo consueto mentre alcuni fedeli recano il pane, il vino e l’acqua per la celebrazione del sacrificio del Signore e doni e offerte per la Chiesa e i poveri. Il cardinale riceve i doni alla sede mentre si canta:

Ass. Gustate e vedete come è buono il Signore; beato l'uomo che trova il suo rifugio in Lui. Temete il Signore, suoi Santi; nulla manca a coloro che lo temono.

Coro: Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca la sua lode. Io mi glorio nel Signore, ascoltino gli umili e si rallegrino. Rit.

Coro: Celebrate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore e m'ha risposto, m'ha liberato. Rit.

Coro: Guardate a Lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti. Il Signore ascolta il povero, Egli lo libera da ogni angoscia. Rit.

Quando tutto è stato preparato, il cardinale va all’altare e lo bacia. La Messa prosegue come di consueto; non si incensano però le offerte né l’altare.

Sulle offerte Scenda su questo altare

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il tuo Santo Spirito, o Padre, perché santifichi i nostri doni e ci renda degni di partecipare all’offerta del sacrificio. Per Cristo nostro Signore. Tutti: Amen.

PREGHIERA EUCARISTICA Si dice la Preghiera eucaristica III con il seguente Prefazio che fa parte del rito della dedicazione dell’altare.

Prefazio

V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito.

V. In alto i nostri cuori. R. Sono rivolti al Signore.

V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. R. È cosa buona e giusta.

È veramente giusto renderti grazie e proclamare i benefici del tuo amore Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Salvatore. Sacerdote e vittima della nuova alleanza, egli comandò di perpetuare nei secoli il sacrificio a te offerto sull’altare della croce. E noi, o Padre, ti dedichiamo con gioia questa mensa dove si celebra il memoriale perenne della beata passione, s’innalza la lode perfetta e si raccoglie il frutto della nostra redenzione. Intorno a questo altare ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio

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per formare la tua Chiesa una e santa. Alle sorgenti di Cristo, pietra spirituale, attingiamo il dono del tuo Spirito per essere anche noi altare santo e offerta viva a te gradita. Per questo segno della tua benevolenza con l’assemblea degli angeli e dei santi proclamiamo esultanti la tua gloria:

Tutti:

Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell'universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

C. Padre veramente santo, a te la lode da ogni creatura. Per mezzo di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, nella potenza dello Spirito Santo fai vivere e santifichi l’universo, e continui a radunare intorno a te un popolo, che da un confine all’altro della terra offra al tuo nome il sacrificio perfetto.

CC. Ora ti preghiamo umilmente: manda il tuo Spirito a santificare i doni che ti offriamo, perché diventino il corpo e ✠✠✠✠ il sangue di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Signore, che ci ha comandato di celebrare questi misteri. Nella notte in cui fu tradito, egli prese il pane,

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✠✠✠✠

ti rese grazie con la preghiera di benedizione, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI: QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI. Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice, ti rese grazie con la preghiera di benedizione lo diede ai suoi discepoli, e disse:

PRENDETE, E BEVETENE TUTTI: QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, VERSATO PER VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.

C. Mistero della fede.

Tutti: Annunciamo la tua morte o Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta.

CC. Celebrando il memoriale del tuo Figlio, morto per la nostra salvezza, gloriosamente risorto e asceso al cielo, nell’attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo. Guarda con amore e riconosci nell’offerta della tua Chiesa, la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio,

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✠✠✠✠

dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito.

1C. Egli faccia di noi un sacrificio perenne a te gradito, perché possiamo ottenere il regno promesso insieme con i tuoi eletti: con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, con i tuoi santi apostoli, i gloriosi martiri, Sant’ Antonio di Padova, Sant’Annibale Maria Di Francia, e tutti i Santi, nostri intercessori presso di te.

2C. Per questo sacrificio di riconciliazione dona, Padre, pace e salvezza al mondo intero. Conferma nella fede e nell’amore la tua Chiesa pellegrina sulla terra: il tuo servo e nostro Vescovo, Papa Benedetto, il suo Vicario Agostino, il collegio episcopale, tutto il clero e il popolo che tu hai redento. Ascolta la preghiera di questa famiglia che hai convocato alla tua presenza nel giorno in cui il Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della sua vita immortale. Ricongiungi a te, Padre misericordioso, tutti i tuoi figli ovunque dispersi. Accogli nel tuo regno i nostri fratelli defunti e tutti i giusti che, in pace con te, hanno lasciato questo mondo; concedi anche a noi di ritrovarci insieme a godere per sempre della tua gloria, in Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale tu, o Dio, doni al mondo ogni bene.

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C. Per Cristo, con Cristo e in Cristo,

CC. a Te, Dio, Padre onnipotente, nell’unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

RITI DI COMUNIONE

C. Obbedienti al comando del Salvatore e formati al suo divino insegnamento, osiamo dire: Tutti:

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

C. Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l’aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.

Tutti:

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Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria nei secoli.

C. Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Tutti:

Amen.

C. La pace del Signore sia sempre con voi. Tutti:

E con il tuo spirito.

Diacono: Come figli del Dio della pace, scambiatevi un gesto di comunione fraterna. Tutti si scambiano un segno di pace. Intanto si compie la frazione del pane e l’assemblea intona l’ “Agnello di Dio”: Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo: dona a noi la pace.

C. Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo.

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Tutti:

O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di’ soltanto una parola ed io sarò salvato.

Canti di comunione

INNALZERO’ LA COPPA DI SALVEZZA

Sol. Ho creduto anche quando ho detto: sono molto disgraziato! Ho detto nella mia afflizione: ogni uomo è falso! Ma il Signore mi ha tratto dalla morte ricordando la sua misericordia ed ora torna al tuo riposo, anima mia.

Coro: Che cosa posso rendere al Signore per il bene che mi ha fatto?

Ass. Prenderò, innalzerò (2 v.) Prenderò, innalzerò la coppa di salvezza. e invocherò il nome del Signore. Sol. Io ti offro di grazie un sacrificio gridando il tuo nome, mio Signore, perché ti sei rivolto alla mia sorte e mi hai salvato. La mia preghiera innalzo fino a te insieme a tutta la tua Chiesa, camminerò alla tua presenza in mezzo ai vivi

Coro: Preziosa è agli occhi del Signore la morte dei suoi figli.

Ass. Prenderò ... Sol. Mi hanno avvolto i lacci della morte,

mi han sorpreso le strette del destino, ho invocato il nome del Signore e mi ha salvato.

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Anima mia, torna al tuo riposo, camminerai al cospetto del Signore, negli atrii della casa del tuo Dio, il Dio dei vivi.

Coro: Che cosa posso rendere al Signore per il bene che mi ha fatto?

Ass. Prenderò ... RE DI GLORIA

Coro: Ho incontrato Te, Gesù e ogni cosa in me è cambiata, tutta la mia vita ora ti appartiene. Tutto il mio passato io lo affido a Te, Gesù, Re di gloria, mio Signor.

Tutto in Te riposa, la mia mente, il mio cuore, trovo pace in Te Signor, Tu mi dai la gioia. Voglio stare insieme a Te, non lasciarti mai, Gesù, Re di gloria, mio Signor. Ass. Dal tuo amore chi mi separerà, sulla Croce hai dato la vita per me. Una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò. Coro: Tutto in Te riposa, la mia mente, il mio cuore, trovo pace in Te Signor, Tu mi dai la gioia vera. Voglio stare insieme a Te, non lasciarti mai, Gesù, Re di gloria, mio Signor. Ass. Dal tuo amore chi mi separerà, sulla Croce hai dato la vita per me. Una corona di gloria mi darai quando un giorno ti vedrò.

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Dal tuo amore chi mi separerà: io ti aspetto, mio Signor, io ti aspetto, mio Signor, io ti aspetto, mio Re. CHI CI SEPARERÀ Sol. Chi ci separerà dal suo amore? La tribolazione? Forse la spada? Né morte o vita ci separerà dall’amore in Cristo Signore.

Coro: Chi ci separerà dalla sua pace, la persecuzione, forse il dolore? Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi.

Ass. Chi ci separerà dalla sua gioia? Chi potrà strapparci il suo perdono? Nessuno al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore.

Dopo la comunione Preghiamo.

Padre Santo, che ci hai nutriti del Corpo e Sangue del tuo Figlio fa che la comunione a questo altare penetri in tutta la nostra vita, perché uniti nella fede e nell’amore siamo trasformati in Colui che abbiamo ricevuto Gesù Cristo nostro Signore.

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Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

RITI DI CONCLUSIONE Al termine della celebrazione, il cardinale imparte al popolo la benedizione solenne. Messa la mitra dice:

Il Signore sia con voi. Tutti: E con il tuo spirito. Il diacono esorta il popolo a ricevere la benedizione con queste parole:

Inchinatevi per la benedizione.

Il cardinale con le mani stese verso il popolo, lo benedice, dicendo:

Dio vi conceda di portare nella vita i frutti del sacrificio a cui avete partecipato in forza del vostro sacerdozio regale. Tutti: Amen.

Egli che vi ha radunati alla sua mensa e vi ha nutriti dell’unico pane faccia di voi un cuor solo e un’anima sola. Tutti: Amen.

Annunziate il Vangelo con la testimonianza della vita, perché tutti gli uomini riconoscano il Cristo Signore. Tutti: Amen.

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E la benedizione di Dio onnipotente Padre � � � � e Figlio � � � � e Spirito � � � � Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Tutti: Amen.

Infine il diacono congeda il popolo nel modo consueto.

Canto finale

SALVE O DOLCE VERGINE Coro: Salve, o dolce Vergine, salve, o dolce Madre, in Te esulta tutta la terra e i cori degli angeli.

Sol. Tempio santo del Signore, gloria delle vergini, Tu giardino del Paradiso, soavissimo fiore.

Coro: Tu sei trono altissimo, Tu altar purissimo, in Te esulta, o piena di grazia, tutta la creazione.

Sol. Paradiso mistico, fonte sigillata, il Signore in Te germoglia l’albero della vita.

Ass. O Sovrana semplice, o Potente umile, apri a noi le porte del cielo, dona a noi la luce.

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Dal Vaticano, 5 novembre 2009 —— SEZIONE PER GLI AFFARI GENERALI

N. 125.566

Signor Cardinale,

il Santo Padre ha appreso con vivo compiacimento che domenica 15 novembre corrente Vostra Eminenza Rev.ma consacrerà il nuovo altare della chiesa parrocchiale dei Santi Antonio e Annibale Maria in Roma. Per questa lieta occasione, il Sommo Pontefice desidera assicurare la Sua spirituale vicinanza, invocando un'abbondante effusione dello Spirito Santo, affinché tutti i membri della Comunità, nella varietà dei doni e dei ministeri, siano da tale evento interiormente rinnovati e, strettamente uniti a Cristo, pietra angolare, offrano a Dio il sacrificio spirituale della loro fraterna unità. Al tempo stesso, in quest'Anno Sacerdotale, Sua Santità riserva uno speciale ricordo per il Rev.do Parroco e i presbiteri collaboratori, affinché, per intercessione del Santo Curato d'Ars e di Sant'Annibale Maria di Francia, trovino sempre nella celebrazione eucaristica la fonte inesauribile della santificazione personale e del generoso servizio pastorale. Mentre invoca la celeste protezione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, il Santo Padre invia di cuore a Vostra Eminenza, ai Rev.di Padri Rogazionisti e all'intera Parrocchia l'implorata Benedizione Apostolica, estendendola volentieri a quanti prendono parte alla celebrazione liturgica. Nel formulare anche personalmente felicitazioni e auguri, mi valgo della circostanza per confermarmi con sensi di distinto ossequio ———————————— A Sua Eminenza Reverendissima Sig. Card. AGOSTINO VALLINI Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma P.za San Giovanni in Laterano, 6 00184 ROMA

Congregazione dei RogazionistiCongregazione dei RogazionistiCongregazione dei RogazionistiCongregazione dei Rogazionisti Curia GeneraliziaCuria GeneraliziaCuria GeneraliziaCuria Generalizia ViaTuscolana, 167 - 00182 Roma Tel. 06.7020751 - Fax 06.7022917 e-mail: [email protected] II Superiore GeneraleII Superiore GeneraleII Superiore GeneraleII Superiore Generale

Al Molto Rev.do Parroco Al Molto Rev.do Parroco Al Molto Rev.do Parroco Al Molto Rev.do Parroco

P. Vincenzo Buccheri P. Vincenzo Buccheri P. Vincenzo Buccheri P. Vincenzo Buccheri

ed ed ed ed alla Comunità Parrocchialealla Comunità Parrocchialealla Comunità Parrocchialealla Comunità Parrocchiale

CCCCarissimi,arissimi,arissimi,arissimi, mi rallegro vivamente con tutti voi per questa importante celebrazione nella mi rallegro vivamente con tutti voi per questa importante celebrazione nella mi rallegro vivamente con tutti voi per questa importante celebrazione nella mi rallegro vivamente con tutti voi per questa importante celebrazione nella quale Sua Em.za il Cardinale Agostino Vallini dedicherà il nuovo altare e quale Sua Em.za il Cardinale Agostino Vallini dedicherà il nuovo altare e quale Sua Em.za il Cardinale Agostino Vallini dedicherà il nuovo altare e quale Sua Em.za il Cardinale Agostino Vallini dedicherà il nuovo altare e benedirà la chiesa ristrutturata.benedirà la chiesa ristrutturata.benedirà la chiesa ristrutturata.benedirà la chiesa ristrutturata. Negli ultimi anni con l'aiuto del Signore, la partecipazione e la generosità di tutti Negli ultimi anni con l'aiuto del Signore, la partecipazione e la generosità di tutti Negli ultimi anni con l'aiuto del Signore, la partecipazione e la generosità di tutti Negli ultimi anni con l'aiuto del Signore, la partecipazione e la generosità di tutti voi, è stato possibile mettere a nuovo gli ambienti ed uffici voi, è stato possibile mettere a nuovo gli ambienti ed uffici voi, è stato possibile mettere a nuovo gli ambienti ed uffici voi, è stato possibile mettere a nuovo gli ambienti ed uffici parrocchiali, quindi l'esterno e l'interno della chiesa, ed infine ristrutturare l'area parrocchiali, quindi l'esterno e l'interno della chiesa, ed infine ristrutturare l'area parrocchiali, quindi l'esterno e l'interno della chiesa, ed infine ristrutturare l'area parrocchiali, quindi l'esterno e l'interno della chiesa, ed infine ristrutturare l'area del presbiterio con un impegnativo lavoro di adeguamento alla Riforma del presbiterio con un impegnativo lavoro di adeguamento alla Riforma del presbiterio con un impegnativo lavoro di adeguamento alla Riforma del presbiterio con un impegnativo lavoro di adeguamento alla Riforma liturgica. Il nostro ringraziamento va doverosamente al Signore ed a tutti coloro liturgica. Il nostro ringraziamento va doverosamente al Signore ed a tutti coloro liturgica. Il nostro ringraziamento va doverosamente al Signore ed a tutti coloro liturgica. Il nostro ringraziamento va doverosamente al Signore ed a tutti coloro che in vario modo hanno contribuito a raggiungere questo significativo che in vario modo hanno contribuito a raggiungere questo significativo che in vario modo hanno contribuito a raggiungere questo significativo che in vario modo hanno contribuito a raggiungere questo significativo risultato.risultato.risultato.risultato. Di recente la nostra chiesa parrocchiale è stata dedicata ai Santi Antonio ed Di recente la nostra chiesa parrocchiale è stata dedicata ai Santi Antonio ed Di recente la nostra chiesa parrocchiale è stata dedicata ai Santi Antonio ed Di recente la nostra chiesa parrocchiale è stata dedicata ai Santi Antonio ed Annibale Maria. Senza dubbio dal Cielo avranno guardato con Annibale Maria. Senza dubbio dal Cielo avranno guardato con Annibale Maria. Senza dubbio dal Cielo avranno guardato con Annibale Maria. Senza dubbio dal Cielo avranno guardato con compiacimento questo vostro impegno e lo hanno accompagnato con la loro compiacimento questo vostro impegno e lo hanno accompagnato con la loro compiacimento questo vostro impegno e lo hanno accompagnato con la loro compiacimento questo vostro impegno e lo hanno accompagnato con la loro benedizione.benedizione.benedizione.benedizione. La Chiesa ha sempre curato il decoro della casa del Signore, la bellezza La Chiesa ha sempre curato il decoro della casa del Signore, la bellezza La Chiesa ha sempre curato il decoro della casa del Signore, la bellezza La Chiesa ha sempre curato il decoro della casa del Signore, la bellezza dell'arte, anch'essa dono di Dio, la funzionalità delle parti del tempio sacro, dell'arte, anch'essa dono di Dio, la funzionalità delle parti del tempio sacro, dell'arte, anch'essa dono di Dio, la funzionalità delle parti del tempio sacro, dell'arte, anch'essa dono di Dio, la funzionalità delle parti del tempio sacro, perché favorissero la migliore partecipazione dei fedeli ai Divini Misteri.perché favorissero la migliore partecipazione dei fedeli ai Divini Misteri.perché favorissero la migliore partecipazione dei fedeli ai Divini Misteri.perché favorissero la migliore partecipazione dei fedeli ai Divini Misteri. Una chiesa rinnovata, così, diventa segno e mezzo, del cammino sempre nuovo Una chiesa rinnovata, così, diventa segno e mezzo, del cammino sempre nuovo Una chiesa rinnovata, così, diventa segno e mezzo, del cammino sempre nuovo Una chiesa rinnovata, così, diventa segno e mezzo, del cammino sempre nuovo di rinnovamento che è chiamata a percorrere la Chiesa viva, ciascuno di noi, di rinnovamento che è chiamata a percorrere la Chiesa viva, ciascuno di noi, di rinnovamento che è chiamata a percorrere la Chiesa viva, ciascuno di noi, di rinnovamento che è chiamata a percorrere la Chiesa viva, ciascuno di noi, secondo la vocazione che ci è stata donata.secondo la vocazione che ci è stata donata.secondo la vocazione che ci è stata donata.secondo la vocazione che ci è stata donata. È questo il mio auspicio più fervido che formulo nel salutarvi mentre È questo il mio auspicio più fervido che formulo nel salutarvi mentre È questo il mio auspicio più fervido che formulo nel salutarvi mentre È questo il mio auspicio più fervido che formulo nel salutarvi mentre impetro su tutti voi la benedizione dei nostri Santi Patroni e della Beata impetro su tutti voi la benedizione dei nostri Santi Patroni e della Beata impetro su tutti voi la benedizione dei nostri Santi Patroni e della Beata impetro su tutti voi la benedizione dei nostri Santi Patroni e della Beata Vergine Maria.Vergine Maria.Vergine Maria.Vergine Maria. Roma, 15 novembre 2009Roma, 15 novembre 2009Roma, 15 novembre 2009Roma, 15 novembre 2009

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P. Giorgio Nalin, RCI P. Giorgio Nalin, RCI P. Giorgio Nalin, RCI P. Giorgio Nalin, RCI Superiore generaleSuperiore generaleSuperiore generaleSuperiore generale

“La chiesa dei Santi Antonio e Annibale Maria già testimonia la incoativa percezione di esigenze che la Riforma liturgica post conciliare avrebbe esplicitato compiutamente. Tuttavia, a quasi quarant’anni dalla promulgazione del Messale in lingua italiana, anche la parrocchiale di piazza Asti si è trovata a fare i conti con la necessità di un adeguamento liturgico che la aiuti a rendersi “Chiesa” oggi, cioè sempre vera assemblea del popolo di Dio, luogo per eccellenza deputato alla partecipazione ai Santi Misteri che in essa si svolgono. E’ con sensibilità e umiltà che ho affrontato questo delicato tema, al fine di adeguare “cose antiche”, che esprimono il patrimonio ereditato dai padri, alle esigenze poste dalla Riforma liturgica. ALTARE

Nel progettare tutta l’area presbiterale sta sicuramente il maggior sforzo progettuale di un architetto, il quale deve conciliare le regole della Liturgia con i vincoli di tipo spaziale. Interpretare il significato dell’altare attraverso la lettura del Vaticano II e dei documenti della Chiesa, inserendolo all’interno del rinnovato modello di chiesa, è una sfida di notevole spessore ed interesse progettuale-liturgico, proprio perché, fin dal suo ingresso in una chiesa, ogni credente si trova in presenza dell’altare e dell’ambone: i due segni di Cristo/Parola e Cristo/Agnello immolato e donato nel convito pasquale. La preghiera di consacrazione dell’altare è stata fonte di indicazioni divenute linee guida per la progettazione:

Sia dedicato a Te (Signore)

come ara del sacrificio di Cristo

e mensa del suo convito,

che redime e nutre il tuo popolo.

Questa pietra preziosa ed eletta

sia per noi il segno di Cristo.

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Dall’ Idea progettuale per l’adeguamento dello “spazio” quale luogo dell’assemblea celebrante

per la chiesa dei Santi Antonio e Annibale Maria

Ho rivisitato, pertanto, lo spazio liturgico del presbiterio, al centro del quale ho posizionato il nuovo altare. La scelta è caduta su un altare a forma rettangolare in pietra, poggiato direttamente sul pavimento del presbiterio, che riprenda le linee geometriche dell’altare maggiore e di quelli laterali, caratterizzati da angoli retti. La mensa ha una dimensione di mm. 3000 x 1200 e una altezza 105. Come base del nuovo altare un elemento decorativo e simbolico rappresentato da fasci di ulivo. L’altare nei documenti del Vaticano II è ricordato quale mensa del Signore e non va dimenticato, ai fini di una iconografia, come sia opportuno far rilevare, con il significato di “pasto in comune”, il valore del sacrificio di Cristo.

Sia nell’altare, sia nell’ambone è presente un forte simbolo da sempre citato tanto nell’A.T. quanto nel N.T.: l’ulivo. La terra d’Israele era ricca di olivi nei tempi biblici ancor più che al giorno d’oggi al punto da essere definita "il paese degli olivi da olio" (Dt 8,8; 2 Re 18,32). I romani incentivarono tale produzione, tanto che ancora attualmente gli arabi chiamano gli olivi migliori "zeyt er - rum" cioè "olivi di romani". Il torchio o frantoio (in ebraico: Gath) si costruiva direttamente nell’uliveto. Ho scelto di poggiare la mensa del Signore (1 Cr 10,21) su rami di ulivo realizzati ad altorilievo su lastre di marmo verde a caratterizzare con ciò uno dei valori intrinsechi del “monumento-memoriale”: la Passione di Cristo, la sua morte per i nostri peccati, l’agnello sacrificale: Lui per tutti noi.

È la Passione e l’umanità di Cristo che si manifestano nell’orto degli ulivi (Getsemani dall’ebr. Gath – shemanim “torchio per l’olio” – riportato da tutti gli Evangelisti), primo luogo della Passione e del sacrificio pasquale di Cristo. Come dal sacrificio degli ulivi nel “Getsemani” nasce l’olio, così dal Sacrificio di Cristo, dalla sua “spremitura” nel Getsemani, nasce il frutto della salvezza: quell’olio che è segno dell’unzione dello Spirito Santo e materia che comunica ancora oggi nei Sacramenti il dono della salvezza e la potenza dello Spirito Santo. L’ulivo, venne pressato e macerato perché fossimo liberi: Cristo con la sua Passione e morte ci ha donato la libertà.

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Il simbolo dell’ulivo esprime dunque il valore sacrificale del Mistero pasquale il cui memoriale eucaristico si celebra sull’altare.

E’ questo più di ogni altro il simbolismo e il significato intrinseco della raffigurazione degli ulivi sotto la mensa del Signore, da me scelto. AMBONE L’ambone è il luogo della Parola, dell’annuncio pasquale che convoca il popolo di Dio nell’Aula liturgica, è “icona spaziale della risurrezione” (C. Valenziano): è in altri termini il sepolcro vuoto di Cristo, la pietra rovesciata della tomba vuota sulla quale ancora oggi, l’angelo (diacono) annuncia alle genti la risurrezione (Vangelo). L’ambone progettato ha una forma vorticosamente sbilanciata verso l’assemblea, a significare la pietra del sepolcro rovesciata, il luogo alto dell’annuncio pasquale. Ha gli stessi simboli artistici e gli stessi materiali dell’altare, per meglio mettere in risalto i due poli celebrativi, in modo che l’ambone si armonizzi architettonicamente e spazialmente con l’altare. L’ambone è dunque il centro della Liturgia della Parola e l’altare il centro dell’azione di grazia eucaristica ed è, pertanto, necessario che entrambi stiano tra loro in un rapporto equilibrato e che ognuno sia il centro dell’attenzione spontanea di tutta l’assemblea (v. Ordinamento generale del messale romano) Nell’ambone da me progettato ho evidenziato il contesto ambientale dell’annuncio della Salvezza, cioè il giardino presente sia nella Genesi, sia nel racconto evangelico di Giovanni, utilizzando la pietra grezza quale segno sepolcrale, nonché il ripetersi di un albero di ulivo; ai piedi, una lastra di marmo nero a indicare il luogo della sepoltura. Dunque anche nell’ambone, l’ulivo: esso rappresenta il giardino del sepolcro di Cristo, un giardino dove l’albero o i rami di ulivo esprimono la vita nuova, la resurrezione.“

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Osvaldo arch. Valeri

UN PO’ DI STORIA ….

La nostra Parrocchia è stata affidata ai Padri Rogazionisti del Cuore di Gesù ed eretta canonicamente il 13 giugno 1956 con decreto del card. Vicario, Clemente Micara, intitolandola a Sant’Antonio da Padova, patrono dei Rogazionisti.

La chiesa parrocchiale è stata ufficialmente aperta al culto e consacrata dal card. Vicario, Luigi Traglia, il 27 maggio 1965, solennità dell’Ascensione del Signore.

Nella medesima occasione ne è stato ufficialmente determinato il territorio parrocchiale.

Il 12 febbraio 1973 con decreto del Sommo Pontefice Paolo VI, la chiesa ha ottenuto il titolo cardinalizio presbiterale; l’attuale cardinale titolare è il brasiliano Paulo Evaristo Arns.

Il 3 novembre 2008 con decreto del card. Vicario, Agostino Vallini, ha modificato il titolo in Parrocchia Santi Antonio e Annibale Maria.

La nuova denominazione è stata solennemente festeggiata in occasione della solennità liturgica di Sant’Annibale il 1° giugno 2009 ed incisa sulla facciata della chiesa. Per l’occasione, ha dimorato in mezzo a noi l’insigne reliquia del cuore incorrotto di Sant’Annibale Maria: dal 28 maggio al 3 giugno 2009.

Dal 24 giugno 2009 sono iniziati i lavori di adeguamento dello spazio presbiterale alla Riforma liturgica con l’erezione di un nuovo altare, un nuovo ambone, una nuova sede; la ristrutturazione della cappella del Battistero e di quella del coro con l’impianto di un nuovo ed elegante coro ligneo. La chiesa è stata inoltre completamente ristrutturata, ripitturata, ripulita ed abbellita in tutti i suoi spazi, sia all’esterno che all’interno.

Il 5 novembre 2009, due bellissimi mosaici, opera del p. Marko Ivan Rupnik, sono stati collocati sugli spazi sovrastanti i due portoni laterali, raffiguranti i due Santi titolari della

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Parrocchia: Sant’Antonio di Padova e Sant’Annibale Maria.

Oggi, 15 novembre 2009 alle ore 10,30 è solennemente inaugurata e benedetta la chiesa ristrutturata e consacrato il nuovo altare per le mani del card. Vicario, Agostino Vallini.

Il 27 maggio 2015 ricorrerà il 50° della nostra chiesa parrocchiale che speriamo di celebrare con un solenne giubileo, al quale ci prepareremo con un intenso rinnovamento della vita cristiana della nostra comunità parrocchiale.

I NOSTRI PASTORI ….

Dal 1965 si sono alternati i seguenti parroci:

P. Giuseppe Borraccino,† P. Michele Lamacchia,† P. Mario Germinario, P. Antonio Chirulli, P. Mario Germinario (2°mandato), P. Tiziano Pegoraro P. Vincenzo Buccheri.

Numerosi sono stati anche i viceparroci e i sacerdoti collaboratori che hanno svolto il loro ministero nella nostra comunità parrocchiale:

P. Riccardo Pignatelli, P. Arturo Mele, P. Giuseppe De Vito, P. Antonio Pierri, P. Sandro Perrone, P. Renato Spallone, P. Luigi Mogavero, P. Mario Bongarrà, P. Agostino Zamperini, P. Giacomo Alberto Rossini, P. Ernesto Butano, P. Gioacchino Chiapperini, P. Giovanni Sanavio, P. Adamo Calò, P. Giuseppe Magodi,

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P. Pasquale Albisinni. —————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————————-

Tra i fratelli coadiutori, ricordiamo fr. Domenico Filograsso.†

RRRRINGRAZIAMENTIINGRAZIAMENTIINGRAZIAMENTIINGRAZIAMENTI

Un vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato alla ristrutturazione:Un vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato alla ristrutturazione:Un vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato alla ristrutturazione:Un vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato alla ristrutturazione:

Φ Ai Ai Ai Ai Padri Rogazionisti del Cuore di GesùPadri Rogazionisti del Cuore di GesùPadri Rogazionisti del Cuore di GesùPadri Rogazionisti del Cuore di Gesù

Φ Al parroco ed alla comunità presbiterale: Al parroco ed alla comunità presbiterale: Al parroco ed alla comunità presbiterale: Al parroco ed alla comunità presbiterale: p.Vincenzo Buccheri p.Vincenzo Buccheri p.Vincenzo Buccheri p.Vincenzo Buccheri p. Pasquale Albisinni, p. Pasquale Albisinni, p. Pasquale Albisinni, p. Pasquale Albisinni, p. Giuseppe Magodi p. Giuseppe Magodi p. Giuseppe Magodi p. Giuseppe Magodi p. Leonardo p. Leonardo p. Leonardo p. Leonardo SapienzaSapienzaSapienzaSapienza p. p. p. p. Giovanni SanavioGiovanni SanavioGiovanni SanavioGiovanni Sanavio....

Φ A quanti A quanti A quanti A quanti ---- parrocchiani e non parrocchiani e non parrocchiani e non parrocchiani e non ---- hanno offerto il loro contributo e hanno offerto il loro contributo e hanno offerto il loro contributo e hanno offerto il loro contributo e la loro generosità nel partecipare al sostenimento delle spese la loro generosità nel partecipare al sostenimento delle spese la loro generosità nel partecipare al sostenimento delle spese la loro generosità nel partecipare al sostenimento delle spese economiche per i lavori affrontati e a quanti lo faranno ancora per economiche per i lavori affrontati e a quanti lo faranno ancora per economiche per i lavori affrontati e a quanti lo faranno ancora per economiche per i lavori affrontati e a quanti lo faranno ancora per le spese da estinguere.le spese da estinguere.le spese da estinguere.le spese da estinguere.

Φ Alle Alle Alle Alle fondazionifondazionifondazionifondazioni e agli e agli e agli e agli enti pubblici e privati enti pubblici e privati enti pubblici e privati enti pubblici e privati che hanno collaborato che hanno collaborato che hanno collaborato che hanno collaborato con il loro contributo.con il loro contributo.con il loro contributo.con il loro contributo.

Φ All’architetto, All’architetto, All’architetto, All’architetto, dott. Osvaldo Valeridott. Osvaldo Valeridott. Osvaldo Valeridott. Osvaldo Valeri....

Φ Alle ditte che hanno egregiamente lavorato, specialmente alle ditte: Alle ditte che hanno egregiamente lavorato, specialmente alle ditte: Alle ditte che hanno egregiamente lavorato, specialmente alle ditte: Alle ditte che hanno egregiamente lavorato, specialmente alle ditte: Piero RaffaelliPiero RaffaelliPiero RaffaelliPiero Raffaelli, , , , Fiorenza Marmi Fiorenza Marmi Fiorenza Marmi Fiorenza Marmi e e e e G. LenciG. LenciG. LenciG. Lenci....

Φ Un grazie infine a quanti con il loro apprezzamento ed il loro Un grazie infine a quanti con il loro apprezzamento ed il loro Un grazie infine a quanti con il loro apprezzamento ed il loro Un grazie infine a quanti con il loro apprezzamento ed il loro entusiasmo hanno contribuito ad incoraggiare quest’opera di entusiasmo hanno contribuito ad incoraggiare quest’opera di entusiasmo hanno contribuito ad incoraggiare quest’opera di entusiasmo hanno contribuito ad incoraggiare quest’opera di rinnovamento della nostra chiesa parrocchiale … segno di rinnovamento della nostra chiesa parrocchiale … segno di rinnovamento della nostra chiesa parrocchiale … segno di rinnovamento della nostra chiesa parrocchiale … segno di quel rinnovamento interiore che tutti auspichiamo per le nostre quel rinnovamento interiore che tutti auspichiamo per le nostre quel rinnovamento interiore che tutti auspichiamo per le nostre quel rinnovamento interiore che tutti auspichiamo per le nostre famiglie e per la nostra società!famiglie e per la nostra società!famiglie e per la nostra società!famiglie e per la nostra società!

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