Rita Cassetta, Adolescenza e lettura

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Pierreci Codess Coopcultura SISTEMA BIBLIOTECARIO DI IVREA E DEL CANAVESE PROGETTO PROMOZIONE DELLA LETTURA 11-14 ANNI. CORSO DI FORMAZIONE SULLA LETTERATURA PER L’INFANZIA “L’adolescente e la lettura: un approccio psicologico” Ivrea, 8 maggio 2010 Dott.ssa Rita Cassetta Psicologa [email protected] [email protected] tel. 348 3956619

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SISTEMA BIBLIOTECARIO DI IVREA E DEL CANAVESE

PROGETTO PROMOZIONE DELLA LETTURA 11-14 ANNI. CORSO DI FORMAZIONE SULLA LETTERATURA PER L’INFANZIA

“L’adolescente e la lettura: un approccio psicologico”

Ivrea, 8 maggio 2010

Dott.ssa Rita Cassetta

Psicologa

[email protected]

[email protected]

tel. 348 3956619 

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ADOLESCENTI E LETTURAADOLESCENTI E LETTURALa lettura può avere funzioni educative, di sviluppo, terapeutiche.

oFunzione educativa: concetti di amore, giustizia, altruismo, lealtà, rispetto, non violenza, ecc.oFavorisce il corretto sviluppo cognitivo ed emotivo (memoria, linguaggio, capacità di astrazione, attenzione, empatia, affettività).oPuò avere valore terapeutica (affrontare ansie e paure, proiettare nel futuro speranze ed aspirazioni, rivivere in modo costruttivo esperienze del passato).

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L’ASCOLTOL’ASCOLTONell’adolescenza l’ascolto è un elemento fondamentale.

Ascoltare in modo attivo, con interesse e senza giudicare, intervenire al momento giusto, non aggredire sono atteggiamenti che favoriscono il colloquio e la buona riuscita delle relazioni.

L’adolescente si sentirà a proprio agio, parlerà con maggior facilità, più facilmente esprimerà il proprio pensiero. Sarà più facile comprendere le sue necessità e proporre letture mirate. Comprendere l’adolescente significa percepirne i sentimenti e le prospettive nutrendo un attivo interesse per le sue preoccupazioni.

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ADOLESCENZAADOLESCENZA

Adolescente, dal latino “adolescèntem”, ad-olesco, incominciare a crescere.

E’ il passaggio dallo status sociale del bambino a quello dell’adulto. L’adolescenza varia per durata, qualità e significato da una civiltà all’altra e, all’interno della stessa civiltà, da un gruppo sociale all’altro.

Nella società occidentale dura circa 7/8 anni e viene solitamente distinta in due fasi: la prima e la seconda adolescenza.

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ADOLESCENZAADOLESCENZA

Tale condizione si distingue dalla pubertà (fenomeno universale) ossia il passaggio dalla condizione fisiologica del bambino a quella dell’adulto, essa inizia intorno agli 11/12 anni ed è scandita da un fatto visibile: il cambiamento, vera e propria trasformazione del corpo. La pubertà conclude la fase dell’infanzia e apre quella dell’ adolescenza.

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LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITÀ ADULTAADULTA

- conoscere ed accettare il proprio corpo, gestire il proprio ruolo maschile o femminile;- conseguire autonomia dagli adulti;- costruire e consolidare la relazione affettiva e sessuale con un’altra persona;- scegliere un percorso scolastico ed in seguito carriera lavorativa;- raggiungere l’indipendenza economica;- acquisire un comportamento socialmente responsabile.

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ADOLESCENZAADOLESCENZAE’ una fase della nostra esistenza, è destinata a terminare e va condotta senza scorciatoie. Crescere è faticoso, le soluzioni immediate non esistono. Le difficoltà non devono spaventare, bisogna evidenziarle e riflettere su come riuscire ad alleviarle, a diminuirle.L’adolescente deve riuscire a dare risposte non affrettate, bisogna dargli modo di capire che la crescita non è una condizione perenne, che la condizione di adulto che lo attende cambierà lo scenario.

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GLI ADOLESCENTIGLI ADOLESCENTI

Definire l’adolescenza, mettere insieme tutti gli adolescenti significa parlare di una realtà astratta. La psicologia mette sempre in primo piano l’individuo nella sua singolarità.

Occorre porre attenzione all’individualità di ciascun adolescente con le sue particolari esperienze, ogni adolescente è diverso dagli altri. Anche esperienze identiche possono dare risultati molto diversi.

Il patrimonio genetico, la società, l’insieme di relazioni con il mondo esterno determinano la singolarità di ognuno di noi.

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INFLUENZA DELLA INFLUENZA DELLA SOCIETA’SOCIETA’Più la società è complessa, più l’adolescente fatica a trovare una propria identità, ad intravedere un ruolo che lo collochi e lo individui socialmente. Questa condizione gli rende difficile fare progetti perché per progettare bisogna riuscire a guardar al futuro.

Oggi non è facile dire quale sia il futuro che attende gli adolescenti, gli adulti di domani.

La società del passato era meno accelerata e il suo sviluppo era più lento, dunque più prevedibile.

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LE PAROLELE PAROLEDELL’ADOLESCENZADELL’ADOLESCENZAEsistono elementi del pensiero legati ai desideri, ai progetti, ai sogni che hanno particolare risonanza durante l’adolescenza. Non parliamo dei sintomi, rischi, casi drammatici o tristi, questo approccio contribuirebbe solo a demotivare e spaventare facendoci concludere che è meglio vivere senza sapere perché si vive male.Ogni elemento è proprio di ogni singolo adolescente e viene vissuto in una dimensione individuale.

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IL TEMPOIL TEMPOEsiste un tempo cronologico e un tempo che non ha nulla a che vedere con la meccanicità, un tempo legato agli stati d’animo e ai sentimenti.

Per questo motivo la percezione dello scorrere del tempo è molto diversa -nei bambini-negli adolescenti-negli adulti-negli anziani

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IL TEMPOIL TEMPOIl tempo dell’adolescente è estremamente variabile.L’adolescente teme la solitudine dunque quando è solo il tempo rallenta e crea angoscia, come se il mondo stesse per finire.Quando si trova con i suoi pari di età molte ore trascorse con loro gli sembreranno un lampo, gli sembrerà sempre di essere appena arrivato e si sentirà tranquillo.

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TEMPO e desiderioTEMPO e desiderioDesiderio è una parola chiave, è la capacità che ciascuno di noi ha di immaginarsi nel futuro in un modo diverso da come siamo oggi. Il desiderio è qualcosa che non esiste ma che pensiamo che domani possa diventare reale.

Il desiderio può essere momentaneo e si realizza nel presente.

Il desiderio può essere proiettato nel domani, in tal caso implica un progetto da realizzare nel futuro.

L’adolescente deve rendersi conto che il desiderio di cambiamento ha bisogno del domani, non ne si può vedere la realizzazione nell’immediato, non si può impedire lo svolgimento naturale del processo.

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TEMPO futuroTEMPO futuroL’adolescente percepisce il futuro come molto lontano, irraggiungibile, non arriva mai!

L’adolescente si sente appesantito dal tempo che vive e non riesce ad immaginare di poter uscire da questa condizione in un tempo che possa esistere.

Il futuro è buio ma è anche lo spazio che non c’è ma che può cambiare lo scenario, è il luogo della speranza tra un passato già consumato e un presente spesso carico di insoddisfazione e di angoscia.

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L’adolescente sente il bisogno di avvicinarsi il più in fretta possibile alla vita ideale del proprio io, è impaziente , fa fatica ad aspettare tanto perché la condizione in cui vive è di perenne disagio.

Ma non si può imbrogliare il tempo perché c’è un tempo necessario entro il quale avvengono i fenomeni: il futuro si lega ad un progetto e si distingue dall’illusione.

Occorre aiutare l’adolescente a non cadere nell’illusione del cambiamento immediato e indirizzarlo verso un progetto di vita al fine di evitare il destino di Icaro che pensa di volare senza un progetto per volare con le proprie ali.

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TEMPO e progettoTEMPO e progetto

Il progetto è una fase impegnativa e rallenta l’immaginazione ma è la condizione necessaria affinché un’idea diventi realizzabile e duratura.

Così come la progettazione di una casa deve tenere conto del consiglio di tecnici esterni esperti, così un progetto di vita di un adolescente deve tenere conto del consiglio di persone “esperte di vita”, siano essi maestri, insegnanti, genitori.

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TEMPO e radiciTEMPO e radiciLe radici sono le basi della nostra personalità, anche la nostra identità è legata alle nostre radici.Le radici danno stabilità, sicurezza, proviamo ad immaginare un albero...la resistenza di una pianta dipende dalla profondità delle sue radici.La memoria che ci porta alla dimensione del passato è importantissima, le radici più profonde che non si vedono sono quelle che danno maggior nutrimento e stabilità alla pianta. E’ necessario sentirsi parte della nostra storia, non importa se si tratta di imprese piccole o grandi, sono quelle della nostra famiglia e ci fanno sentire meno soli.

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TEMPO e fiduciaTEMPO e fiduciaLa fiducia in una persona è credere che un individuo possa fare ciò che ancora non ha realizzato.La fiducia è una grande iniezione di fiducia, svolge la funzione delle vitamine!Qualcuno crede in noi e non possiamo deluderlo!La fiducia è strettamente legata alla fiducia in se stessi, alla stima di se, alla convinzione di potercela fare. La fiducia è una molla fondamentale per l’uomo in quanto lo rende attivo.

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TEMPO e faticaTEMPO e faticaFatica fisica e fatica mentale fanno parte di un tutt’uno. Dimostrata l’unità tra corpo e psiche, l’aspetto fisico e quello psicologico hanno perso i connotati che li contraddistinguevano dando origine al concetto di “fatica esistenziale”.

La fatica è “parte integrante e necessaria all’esistere”.

Superare la fatica è fonte di straordinaria soddisfazione, si pensi all’apprendimento della musica!

Non si tratta di un elogio alla fatica ma della consapevolezza che è impossibile eliminarla, quindi bisogna allenarsi ad affrontarla e a superarla.

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TEMPO e impegnoTEMPO e impegnoAncora una volta ci rivolgiamo al futuro. Impegno come continuità di un’azione, non è possibile raggiungere un obiettivo se non lo si persegue nel tempo.

E’ necessario che il termine impegno entri a far parte del vocabolario giovanile perchè con l’impegno si possono modificare ed arricchire le proprie capacità.

Il mondo dei giovani oggi tende a pensare che si possano ottenere grandi cose senza impegno e con un po’ di fortuna.

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Tale visione è deleteria perché non corrisponde a verità e l’esperienza lo dimostra.

Colui che non sarà capace perché non c’è stato impegno e non si è affrontata la fatica, vivrà con il rimpianto di un’occasione mancata.

Sull’impegno non si può transigere, deve diventare per i giovani un vero e proprio stile di vita.

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LA FINE DEL TEMPOLA FINE DEL TEMPO

“Morte naturale” e “morte spettacolo”

La prima è la morte vera, quella di cui nessuno vuol più parlare perché fa paura.

La seconda è finta, è quella dei film, dei videogiochi e serve anche a tener lontano il pensiero dalla morte vera, quella in cui il legame con una persona si interrompe per sempre, quella che crea angoscia e solitudine.

La morte deve sere considerata per quello che è, non deve essere confusa o spettacolarizzata.

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La morte è un tema che deve essere insegnato, un tema di cui parlare.

Meditare intorno alla parola “morte” con i giovani può forse evitare tante morti inutili, quelle della domenica allo stadio per una partita di calcio, quella agita da un giovane verso un proprio compagno di scuola o quella verso uno dei propri genitori.

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I SENTIMENTII SENTIMENTI

Bisogna distinguere i sentimenti dalle emozioni.

Le emozioni sono legate allo stimolo, se lo stimolo scompare l’emozione svanisce. Le emozioni non sono necessariamente legate alle persone, si può provare una forte emozione guardando un film, nel corso di un esame scolastico, ecc.

Si tratta di un meccanismo di stimolo e risposta.

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I sentimenti sono legami interumani, non si possono provare sentimenti nei confronti di un oggetto.

I sentimenti esistono anche se lo stimolo che li origina non è presente, come nell’innamoramento.

Nascono con lo sviluppo dell’attività simbolica dell’individuo.

Non importa se il sentimento non è contraccambiato, esso esiste ugualmente, ma è sempre legato ad una persona. Tra i sentimenti possiamo elencare l’amicizia, l’ideologia, l’innamoramento.

I sentimenti non rispondono ai principi della logica, come invece avviene per le attività razionali del pensiero logico, può succedere di voler allontanare dai nostri pensieri una persona e non riuscirci.

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Bisogna distinguere la maturità cognitiva da quella emotiva. Non vanno di pari passo, anzi, spesso c’è molta differenza. E una caratteristica dei giovani l’essere molto attivi sul piano logico-razionale ed essere molto fragili sul piano dei sentimenti, facendo così difficoltà a gestire i rapporti con gli amici, con i genitori, con le autorità.I sentimenti danno colore alla personalità e ci permettono di distinguere le persone empatiche, cioè in grado di entrare in rapporto con gli altri perché riescono ad avvicinarsi ai vissuti altrui, da coloro che sono freddi e distaccati, come se non volessero entrare in rapporto con gli altri. Narciso è l’esempio dell’ estraneazione estrema dai sentimenti.

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Sentimenti e legamiSentimenti e legamiI legami sono come le cordate di montagna: ci si lega perché si acquisisce maggior sicurezza.

Ma i legami non sono sempre positivi, se pensiamo alle manette immaginiamo il vincolo, la costrizione, non ci si può muovere, non si può fare ciò che si desidera.

La libertà, ammesso che esista si trova al di fuori del legame, perché il legame richiama inesorabilmente la considerazione dell’altro.

La sicurezza di un padre che ci protegge implica necessariamente il dover tenere in considerazione il le sue opinioni o consigli. Se scompare lo svantaggio, scompare anche il vantaggio.

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Il corpoIl corpoNell’adolescente bisogna distinguere il

corpo così come esso è, visibile dall’esterno, e come viene percepito dall’adolescente stesso.

La percezione che l’adolescente ha del proprio corpo è importante perché per quanto perfetto esso sia, se percepito erroneamente porta al desiderio di modificarlo attraverso un uso ossessivo e deviato del trucco, dei tatuaggi, piercing, alimentazione.

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IL CORPO e la sessualitàIL CORPO e la sessualità

Le trasformazioni del corpo in adolescenza richiedono un importante lavoro psichico per produrre le rappresentazioni mentali della maturazione dell’apparato sessuale riproduttivo e dei caratteri sessuali visibili.

Nell’adolescenza la sessualità è un punto di richiamo fondamentale, ne è l’emblema.

Come tutto ciò che è messo al centro dell’attenzione può provocare preoccupazione o vissuti errati.

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CORPO e modelliCORPO e modelliI modelli sono molto importanti perche si coniugano con il processo di imitazione.Nell’adolescenza cambiano i punti di riferimento e quindi anche i modelli. I genitori non piacciono più, si sente il bisogno di allargare la propria cerchia sociale, ci si rivolge all’esterno.I modelli di pensiero conducono a stili di vita.I modelli del corpo impongono di modificare le proprie caratteristiche fisiche, fonti di sicura infelicità perché impossibili da raggiungere a causa degli aspetti biologici.

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Bisogna difendere il concetto di “modello” purché sia un modello di persona e non del corpo. Spesso i modelli diventano tali solo per l’aspetto fisico dimenticando che in ognuno di noi esiste una componente che si chiama “personalità” e che può essere più attraente dell’aspetto fisico.

Si pensi ad un sorriso spontaneo. E’ inimitabile, non ne esiste un modello, un tempo si diceva che è “espressione dell’anima”!

Bisogna aiutare i giovani a crearsi una nuova immagine di femminilità e mascolinità.

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Il cibo si lega all’aspetto fisico. Il rifiuto del cibo in modo ossessivo corrisponde al rifiuto della propria sessualità.

Nella vita è impossibile non mangiare, esso deve entrare a far parte del processo educativo, dell’insegnamento alla vita sottolineando anche il piacere del palato, il gusto, la bontà dei cibi, gli usi del cibo nella storia, nella tradizione, gli aspetti nutrizionali, ecc.

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IL CORPO e la drogaIL CORPO e la drogaE’ un termine che si correla fortemente all’adolescenza.Intorno ai 12/14 anni le prime esperienze.Droga come metamorfosi.La solitudine è una delle esperienze più sentite dagli adolescenti di oggi nonostante il mondo sia affollato. In un mondo che si dice della comunicazione ma che di fatto non lo è la paura più grande è quella di essere rifiutato dagli altri. Le droghe fanno sembrare l’adolescente più attivo ma in profondità la capacità di risolvere problemi complessi diminuisce impedendone la soluzione.

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Insegnare a vivere significa insegnare ad avere un corpo sano e una mente funzionante.

Occorre affermare il DIRITTO a non drogarsi.

Bisogna dare agli adolescenti gli strumenti per trovare la gratificazione, la soddisfazione nella vita quotidiana per evitare il rifugio nei “paradisi artificiali” che non danno una gratificazione vera e duratura.

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