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RISPARMIO ENERGETICO: IL QUADRO REGIONE PER REGIONE L’EFFICIENZA ENERGETICA E LA LOTTA AGLI SPECHI SONO FRA I PRINCIPALI OBIETTIVI DELL’INTERA INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI ALLA LUCE DEI DLGS 192 E 311. PURTROPPO IN ITALIA LA SITUAZIONE NORMATIVA VARIA DA REGIONE A REGIONE IN ATTESA DELLE LINEE GUIDA NAZIONALI. / Massimiliano Fadin, Fresialluminio Gruppo Alsistem

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RispaRmio eneRgetico: il quadRo Regione peR RegioneL’efficienza energetica e La Lotta agLi spechi sono fra i principaLi obiettivi deLL’intera industria deLLe costruzioni aLLa Luce dei dLgs 192 e 311. purtroppo in itaLia La situazione normativa varia da regione a regione in attesa deLLe Linee guida nazionaLi. / massimiliano fadin, fresialluminio gruppo alsistem

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Nella pagina a fianco. Il nuovo edificio della Camera di Commercio di Bolzano, che ha ricevuto la certificazione CasaClima A+, sdogana il vetro e il metallo come materiali per strutture ad alta l’efficienza energetica.

■ La fame di energia è in costante crescita in tutto il mondo e, contemporaneamente, sono sempre più limitate le fonti energetiche fossili (petrolio, uranio, gas). Questo dato viene con-fermato dall’aumento esponenziale dei prezzi energetici, che comportano anche una crescita delle spese di riscaldamento, di produzione dell’acqua calda e di corrente per gli edifici. L’instabilità e la relativa incertezza di questo quadro spiegano, almeno in parte, le difficoltà e i ritardi delle politiche energetiche italiane. Dopo le deludenti esperienze delle Leggi 9 e 10/91, le norme e gli obiettivi programmatici adottati in Italia sono discesi in gran parte dal recepimento di normative e programmi UE. Il protocollo di Kyoto ha definito un obiettivo di riduzione dei gas serra dell’8% per l’Europa e del 6,5% per l’Italia entro il 2012. Purtroppo,

il nostro Paese invece che ridurre le emissio-ni le ha aumentate del 13% portando il dato complessivo a circa il 20% della riduzione da realizzarsi entro il 2012. Le strategie e le poli-tiche adottate dall’Europa definiscono princi-palmente obiettivi relativi a:- sicurezza e sostenibilità degli approvvigiona-menti, liberalizzazione del settore e costruzio-ne di un mercato unico;- riduzione dei consumi, attraverso il rispar-mio e la lotta agli sprechi e l’aumento dell’ef-ficienza nelle trasformazioni e negli usi finali. Raggiungere l’obiettivo del 20% di riduzione dei consumi entro il 2020, cioè un tasso annuo dell’1% circa.

La situazione in ItaliaIl settore edilizio dell’Italia utilizza circa il 40% no

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Stato attuale dell’attività legislativa in materia di certificazione energetica degli edifici.

regioni con propri decreti attuativi

regioni che si stanno predisponendo

regioni in attesa di un decreto attuativo

dell’energia tra residenziale e terziario. La mag-gior parte di questa energia viene utilizzata per il riscaldamento e per il condizionamento. È necessario quindi valutare correttamente le prestazioni energetiche degli edifici in termini di progettazione, riqualificazione, diagnosi e certificazione energetica.Rispetto al patrimonio immobiliare datato per un buon 80%, risulta chiaramente più efficace intervenire nel contenimento dei con-sumi energetici rispetto alla produzione da fonti alternative. Il tema della riqualificazione energetica sta, quindi, assumendo un ruolo centrale nel dibattito architettonico globale contemporaneo. In Italia come già accennato, i progressi re-gistrati nell’ambito del recupero (fatte salve alcune “Regioni illuminate”, come vedremo) appaiono ancora lontani dall’essere incisivi: prova ne è il fatto che non sono ancora state definite le Linee guide nazionali.

Contesto tecnico-normativoe prassi operativeNel frattempo, le Regioni proseguono nell’at-tività legislativa in materia di certificazione energetica degli edifici e, da un anno a questa parte, alcune Regioni hanno legiferato, re-stringendo sempre di più il campo di applica-zione dei decreti attuativi del Dlgs 192/2005. Per effetto della clausola di cedevolezza - che prevede che le norme statali sono sostituite dalle norme regionali, ove adottate - i decreti attuativi saranno applicabili solo alle regioni ancora sprovviste di proprie norme.Di seguito si presenta un quadro riassuntivo di quello visualizzato nella tabella, dove si evidenziano le regioni già partite con propri regolamenti attuativi, regioni che si stanno predisponendo e regioni ancora in attesa di un decreto attuativo regionale.La prima esperienza in ordine cronologico

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risulta quella della Provincia di Bolzano, con un regolamento rivolto al risparmio energeti-co, che ha istituito un sistema di certificazione energetica di tipo volontario che prevede l’as-segnazione del marchio Casaclima. Si tratta del primo sistema di certificazione istituito in Italia, antecedentemente al D.Lgs. 192/05, che tiene però conto della qualità del-l’involucro edilizio e non considera il tipo di impianto termico. È stato inoltre istituito l’albo dei certificatori energetici.La Regione Lombardia ha invece disciplinato la progettazione e la realizzazione dei nuovi edifici e dei relativi impianti, le opere di ri-strutturazione e la certificazione energetica degli edifici. I limiti nazionali relativi ai requi-siti di prestazione energetica che entreranno in vigore il 1° gennaio 2010, in Lombardia sono anticipati al 1° gennaio 2008. Successivamente la procedura di calcolo per determinare i re-quisiti di prestazione energetica degli edifici è stata aggiornata e, a fine 2007, è stato definito in maniera più precisa l’ambito di applicazione delle norme ed è stato dato mandato al Cened l’accreditamento dei certificatori e la creazione

e gestione del catasto energetico degli edifici.In Emilia Romagna, dopo l’iniziativa del Co-mune di Reggio Emilia che ha messo a punto un programma di certificazione energetica e bioecologica degli edifici, sono stati definiti i requisiti di rendimento energetico e le pro-cedure di certificazione energetica degli edi-fici, che riguardano non solo le abitazioni ma anche gli edifici in uso alle imprese artigiane, industriali, agricole e del terziario, e introdu-cono l’obbligo di certificazione energetica a partire dal 1° luglio 2008. Inoltre è stato defini-ta dall’ente gestore EmesEnergia la procedura di accreditamento dei soggetti certificatori per ora on-line e a breve attraverso corsi di forma-zioni specifici. Anche la Regione Liguria ha definito il suo si-stema di certificazione energetica degli edifici: un regolamento regionale disciplina i requisiti minimi del rendimento, la metodologia di cal-colo delle prestazioni energetiche, la procedu-ra per il rilascio dell’attestato di certificazione energetica e anticipa i valori limite che a livello nazionale sono previsti per il 2010. Inoltre è stata definita la procedura di accreditamento

dei certificatori energetici. È in corso di defini-zione l’albo dei certificatori proprio in questo periodo.La situazione della Regione Piemonte è forse la più paradossale in quanto il regolamento re-gionale, che promuove il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici esistenti e di nuova costruzione introducendo la cer-tificazione energetica per gli edifici di nuova costruzione o ristrutturati in tutti i casi di compravendita o locazione, è stato tra i primi prodotti sul territorio nazionale. Peccato che i decreti attuativi siano in forte ritardo, e ancora a oggi ci si rifaccia al piano stralcio sull’inqui-namento delle polveri sottili. Questo ritardo è ancora più evidente in quanto nel mese di giu-gno la regione ha presentato una forte campa-gna di sensibilizzazione denominata “Uniamo le Energie” finalizzata proprio a informare il territorio sulla fondamentale politica rivolta al risparmio energetico.La Regione Puglia ha varato uno schema di disegno di legge per l’abitare sostenibile. Si punta all’autonomia energetica degli edifici attraverso il ricorso a materiali da costruzione

Regione Legislazione Tabella

Abruzzo D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

Basilicata D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo della legge regionale n° 28 del 28/12/07

Calabria D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

Campania D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

emilia romagna Deliberazione n°1730 del 16/11/07, allegato 3 tabella emilia romagna, dal 01/07/08

friuli Venezia – giulia D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa dell’approvazione del Protocollo VeA attuativo dell’art.6

della legge regionale 23/2005

lazio D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

liguria regolamento regionale n°6 del 08/11/07 tabella liguria, dal 13/12/07

lombardia Dgr 8/5773-2007, allegatoA tabella lombardia dal 01/01/08

Marche D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo della legge regionale n° 14 del 17/06/08

Molise D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

Piemonte Dgr 98/1247 - 2007, Allegato 3 tabella Piemonte dal 08/02/2007

Puglia D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di regolamento attuativo dell’art.6 della legge regionale n°13 del 10/06/08

Sardegna D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

Sicialia D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

toscana D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa dell’approvazione del regolamento attuativo dell’art.23

della legge regionale 39/2005

Umbria D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

Valle d’Aosta D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo della legge n°21 del 18/04/08

Veneto D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia in attesa di decreto attuativo regionale

Prov. Aut. Bolzano Decreto Piemonte Provincia 34/2005 con valori

Uw consigliati per rientrare nelle categorie

del certificato CasaClima tabella Prov.Aut.Bolzano

Prov. Aut. trento D.lgs 192/05 in accordo a D.lgs. 311/06 Ad oggi tabella Italia i attesa di approvazione del regolamento attuativo legge Provinciale 4 marzo 2008 n°1

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innovativi e al passo con i tempi. Il ddl non prevede un sistema di certificazione ma impone che gli edifici siano energeticamente autonomi, edificati con materiali naturali, alimentati da pannelli fotovoltaici e da pannelli solari, con elettrodomestici a minimo consumo energetico e con utiliz-zo dell’acqua piovana.Un capitolo della Finanziaria re-gionale è dedicato dalla Regio-ne Basilicata alle misure per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici: sono previsti bonus volumetrici per favorire il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili. Successivamente saranno defini-ti: il metodo di calcolo delle pre-stazioni energetiche, i requisiti degli edifici nuovi e ristrutturati, le caratteristiche della certifica-zione energetica, i requisiti pro-fessionali e i criteri di accredita-mento dei certificatori.In Umbria è stato approvato un disegno di legge sulla sosteni-bilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi che prevede una procedura di cer-tificazione ambientale, obbligatoria per gli interventi pubblici e su richiesta per i privati. Il livello di sostenibilità ambientale del fabbri-cato sarà determinato con un procedimento di valutazione a schede, che terrà conto della certificazione energetica obbligatoria ex Dl-gs 192/2005, e il certificato ambientale verrà esposto sull’immobile e ne accompagnerà i passaggi di proprietà.Anche la Provincia di Trento ha disciplinato la certificazione energetica ed ambientale degli edifici, rendendola obbligatoria per le nuove costruzioni e per interventi di recupero. Un regolamento di attuazione fisserà i requisiti richiesti per diventare certificatori e indivi-duerà i requisiti di prestazione energetica, i criteri e le modalità di redazione e rilascio del certificato.Un disegno di legge in materia di rendimen-to energetico nell’edilizia è stato approvato dalla Regione Valle d’Aosta. Il provvedimento disciplina le metodologie per la determinazio-ne delle prestazioni energetiche degli edifici, i requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi e ristrutturati, i requisiti professionali e i criteri di accreditamento dei certificatori. Viene istituito, inoltre, un catasto energetico degli edifici.La Regione Toscana in una delle sue ultime riunioni ha annunciato che gli uffici regionali hanno predisposto il testo sulla qualificazione

energetica degli edifici. Gli obiettivi sono fina-lizzati alla produzione di energia utilizzando fonti rinnovabili e all’efficienza energetica di aziende, edifici pubblici e abitazioni private, alla semplificazione delle procedure per citta-dini e imprese, favorendo così la realizzazione di piccoli e medi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di creare un vero e proprio sistema informativo ener-getico regionale condividendo i dati raccolti e gli obiettivi fissati dalla Regione e dalle dieci province toscane. I tempi di attuazioni sono previsti per fine dell’anno in corso.Per quanto concerne le regioni non menzio-nate si è in attesa di un decreto attuativo regio-nale che vada a regolamentare le politiche di risparmio energetico.

Non si deve tornare indietroIn conclusione riteniamo fondamentale man-tenere integro il principio della trasparenza della qualità energetica degli edifici che solo la certificazione energetica riesce a garantire e, quindi, del consumo energetico che questi avranno, come già ribadito in precedenza que-sto è un diritto sancito chiaramente dalla Di-rettiva Europea alla quale tutti gli Stati membri si stanno adeguando. Purtroppo alcune delle ultime proposte di governo sembrano minare tutto il lavoro fat-to fino ad adesso, in particolare l’eliminazio-ne dell’obbligo dell’attestato di certificazione energetica negli atti di compravendita o loca-

zione degli edifici esistenti e an-che la cancellazione della nullità dell’atto in caso di mancata pre-sentazione della certificazione al compratore o al conduttore, non sono in linea con le politiche co-munitarie. Rimane il fatto co-munque che laddove le regioni abbiano legiferato in materia tale obblighi non saranno cancellati ma confermati, e richiesti come documenti formali propedeutici agli atti suddetti.Si ritiene infine che i cittadini abbiano invece il diritto di cono-scere lo stato energetico dell’edi-ficio per scegliere, e questo non può che giovare ad un mercato, quello immobiliare, che in que-sti ultimi anni ha già avviato un forte cambiamento a beneficio non solo di chi acquista un edi-ficio, ma anche del nostro intero Paese. Eliminare l’obbligo della certi-ficazione degli edifici esistenti vuol dire anche nascondere il potenziale di ciò che si può fare,

concretamente, per migliorare le prestazioni del nostro patrimonio immobiliare, perché la certificazione non va considerata un atto formale inutile, ma un elemento di conoscenza indispensabile.

Arch. Massimiliano Fadin, fresialluminio gruppo Alsistem

Circa l’80% del patrimonio edilizio italiano risulta datata dal punto di vista energetico, rendendo prioritario un intervento di riqualificazione su tutto il territorio.