RISCHIO ELETTRICO [modalità compatibilità]icalfierigaribaldi.gov.it › ... › 06 ›...

21
1 RISCHIO ELETTRICO Titolo III capo III del D.Lgs 81/08 Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com 1 Gli infortuni connessi all'utilizzo dell'energia elettrica sono tra i più numerosi (sia in ambito industriale che domestico) e, nella maggior parte dei casi, danno come conseguenze lesioni gravi o mortali. Le disposizioni legislative in materia di rischio elettrico sono in particolare RISCHIO ELETTRICO quelle contenute nel titolo VII del D.P.R. 27/4/55 nº 547. GRANDEZZE FONDAMENTALI Per comprendere quali siano i rischi connessi con l'utilizzo dell'energia elettrica bisogna introdurre tre grandezze fondamentali: • l'intensità di corrente, ovvero la quantità di corrente che passa attraverso un conduttore. Si misura in Ampere (A); molto usato è anche un suo sottomultiplo il milliAmpere (1 mA= 0.001A); Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com 2 • la resistenza, che si può considerare come la proprietà dei materiali di opporsi al passaggio della corrente elettrica, quindi essa è elevata per le sostanze isolanti (come la plastica o la gomma), mentre è bassa per i materiali conduttori (metalli). Si misura in Ohm (); • la tensione, che si misura in Volt (V) ed è legata alla resistenza e all'intensità di corrente dalla legge di Ohm: A=V/

Transcript of RISCHIO ELETTRICO [modalità compatibilità]icalfierigaribaldi.gov.it › ... › 06 ›...

1

RISCHIO ELETTRICO

Titolo III capo III del D.Lgs 81/08

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

1

Gli infortuni connessi all'utilizzo dell'energia elettrica sono tra i più numerosi (sia in ambito industriale che domestico) e, nella maggior parte dei casi, danno come conseguenze lesioni gravi o mortali.Le disposizioni legislative in materia di rischio elettrico sono in particolare

RISCHIO ELETTRICO

quelle contenute nel titolo VII del D.P.R. 27/4/55 nº 547.

GRANDEZZE FONDAMENTALI

Per comprendere quali siano i rischi connessi con l'utilizzo dell'energia elettrica bisogna introdurre tre grandezze fondamentali:• l'intensità di corrente, ovvero la quantità di corrente che passa attraverso un conduttore. Si misura in Ampere (A); molto usato è anche un suo sottomultiplo il milliAmpere (1 mA= 0.001A);

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

2

• la resistenza, che si può considerare come la proprietà dei materiali di opporsi al passaggio della corrente elettrica, quindi essa è elevata per le sostanze isolanti (come la plastica o la gomma), mentre è bassa per i materiali conduttori (metalli). Si misura in Ohm (Ω);• la tensione, che si misura in Volt (V) ed è legata alla resistenza e all'intensità di corrente dalla legge di Ohm:

A=V/Ω

2

Il valore limite di sicurezza per la tensione si è internazionalmente fissato in 25 V, nel caso di corrente alternata e di 50 V in quello di corrente continuaper cui la tensione di 220 V è quasi 9 volte maggiore.

Le “Disposizioni” in materia riguardano le installazioni classificate, comep g ,segue, nei confronti della tensione nominale:• alta tensione (AT) oltre 30 kV;• media tensione (MT) da oltre 400 Vc.a./1600 Vc.c. fino a 30 kV;• bassa tensione (BT) da oltre 25 Vc.a./50 Vc.c fino a 400 Vc.a./1600 Vc.c.

Le procedure e le modalità sono precisati per i diversi casi in funzione deilivelli di tensione nominali sopra definiti, del tipo d’installazione (linea aerea, linea in cavo, ecc.) e, per la bassa tensione, del tipo di lavoro (fuori

i t i ) A li ff tti d l D P R ° 547 d l 1955 i i t l tt i è

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

3

o in tensione). Agli effetti del D.P.R. n° 547 del 1955, un impianto elettrico è ritenuto a bassa tensione quando la tensione, del sistema è uguale o minore a 400 V efficaci per corrente alternata e a 600 V per corrente continua. Quando tali limiti sono superati, l'impianto elettrico è ritenuto ad alta tensione.

La regola dell’arte

L’esecuzione a regola d’arte di un impianto elettrico è un obbligo sancito da precise leggi dello Stato italiano: in particolare dalle Legge 37/08.L’obbligo dell’esecuzione a regola d’arte riguarda l’insieme di tutte le procedure a cui un impianto elettrico è sottoposto:a cui un impianto elettrico è sottoposto:

• progettazione• esecuzione• verifica.

Le imprese installatrici sono tenute ad eseguire gli impianti a regola d’arte utilizzando allo scopo materiali parimenti costruiti a regola d’arte. I materiali ed

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

4

i componenti realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell’Ente italiano di unificazione (UNI) e del Comitato elettrotecnico italiano (CEI), nonche’ nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia, si considerano costruiti a regola d’arte.

3

APPLICAZIONI DELLA L. 46/90 NELL’AMBITO DEGLI IMPIANTI ELETTRICISono soggetti all’applicazione della suddetta legge i seguenti impianti relativi agli edifici adibiti ad uso civile e agli immobili adibiti ad attivita’ produttive, commercio, al terziario e ad altri usi:

- gli impianti di produzione, di trasporto, di distribuzione e di utilizzazione dell’energia elettrica all’interno degli edifici a partire dal punto di consegna dell’energia fornita dall’ente distributore.

ARTT. 1, 2 e 9 L. 46/90

Soggetti abilitati. 1) Sono abilitate all’installazione, alla trasformazione, all’ampliamento e alla manutenzione degli impianti elettrici tutte le imprese, singole o associate regolarmente iscritte nel registro delle ditte di cui al R.D. 20 settembre 1934, n. 2011, e successive modificazioni ed integrazioni, o nell’albo provinciale delle imprese artigiane di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443. 2) L’esercizio delle attivita’ di cui al comma 1 e’ subordinato al possesso dei requisiti tecnico -professionali, di cui all’art. 3, da parte dell’imprenditore, il quale, qualora non ne sia in possesso, prepone all’esercizio delle attivita’ di cui al medesimo comma 1 un responsabile tecnico che abbia tali requisiti.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

5

Dichiarazione di conformita’. Al termine dei lavori l’impresa installatrice e’ tenuta a rilasciare al committente la dichiarazione di conformita’ degli impianti realizzati nel rispetto delle norme di cui all’art. 7. Di tale dichiarazione, sottoscritta dal titolare dell’impresa installatrice e recante i numeri di partita IVA e di iscrizione alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, faranno parte integrante la relazione contenente la tipologia dei materiali impiegati nonche’, ove previsto, il progetto di cui all’art. 6.

CE e Marchio di qualitàDal 1 gennaio 1997 è in vigore l’obbligo di marcatura CE per il materiale elettrico. Il materiale con marcatura CE può liberamente circolare ed essere installato.L'idoneità dei dispositivi di protezione individuale (DPI), come guanti in gomma (il cui uso è consentito fino a una tensione massima di 1000 V), g ( ),tappetini e stivali isolanti, deve essere attestata con marcatura CE. Gli utensili di tipo elettrico devono essere rispondenti alle vigenti normative di sicurezza. Sono da considerarsi tali tutti quelli recanti il marchio IMQ (Istituto Italiano del Marchio di Qualità) o marchio di istituto analogo di altro paese europeo.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

6

ITALIA BELGIO GERMANIA

4

Requisiti generali degli impianti elettrici

Gli impianti elettrici, in tutte le loro parti costitutive, devono essere costruiti, installati e mantenuti in modo da prevenire i pericoli derivanti da contatti accidentali con gli elementi o tensione ed i rischi di incendio e di esplosione derivanti da eventuali anormalità che si verifichino nel loro esercizio:

- In ogni impianto elettrico i conduttori devono presentare, tanto fra di loro quanto verso terra un isolamento adeguato alla tensione dell'impianto.

- Gli impianti elettrici devono essere dotati di impianti di messa a terra e di interruttori differenziali ad alta sensibilita’ ( con corrente differenziale nominale non superiore ad 1 A) o di altri sistemi di protezione equivalenti.

- I circuiti elettrici devono essere provvisti di valvole fusibili, interruttori automatici o simili, atti ad impedire che nelle condutture e negli apparecchi elettrici abbiano a i t i ti di i t ità t l d f l t t i l

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

7

riscontrarsi correnti di intensità tale da far loro assumere temperature pericolose o eccessive.

- Gli impianti elettrici devono, in quanto necessario ai fini della sicurezza ed in quanto tecnicamente possibile, essere provvisti di idonei dispositivi di protezione contro gli effetti delle scariche atmosferiche.

Effetti della corrente elettrica sul corpo umano

Il fenomeno meglio conosciuto come "scossa" elettrica, viene propriamente detto elettrocuzione, cioè condizione di contatto tra corpo umano ed elementi in tensione con attraversamento del corpo da parte della corrente. Condizione necessaria perchè avvenga l'elettrocuzione è che la corrente abbia rispetto al corpo un punto di entrata e un punto di uscita. Il punto di entrata è di norma la zona di contatto con la parte in tensione. Il punto di uscita è la zona del corpo che entra in contatto con altri conduttori consentendo la circolazione della corrente all'interno dell'organismo seguendo un dato percorso. In altre parole, se accidentalmente le dita della mano toccano una parte in tensione ma l'organismo è isolato da terra (scarpe di gomma) e non vi è altro contatto con corpi estranei, non si verifica la condizione di passaggio della corrente e non si registra alcun incidente. Mentre se la medesima circostanza si verifica a piedi nudi si avrà elettrocuzione con circolazione della corrente nel percorso che va dalla mano verso il piede in tal caso punto di uscita

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

8

dalla mano verso il piede, in tal caso punto di uscita.La gravità delle conseguenze dell'elettrocuzione dipende dall'intensità della corrente che attraversa l'organismo, dalla durata di tale evento, dagli organi coinvolti nel percorso e dalle condizioni del soggetto. Le conseguenze più gravi si hanno quando la corrente elettrica attraversa la testa e il torace. I principali effetti del passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo umano sono:

5

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

9

Effetti della corrente elettrica sul corpo umano

Il corpo umano è un conduttore che consente il passaggio della corrente offrendo, nel contempo, una certa resistenza a tale passaggio. Minore è la resistenza, maggiore risulta la quantità di corrente che lo attraversa. Detta resistenza non è quantificabile in quanto varia da soggetto a soggetto, anche in funzione delle differenti condizioni in cui il medesimo soggetto si può trovare al gg pmomento del contatto. Molteplici sono i fattori che concorrono a definirla e che in sostanza non consentono di creare un parametro di riferimento comune che risulti attendibile. Tra essi vi è il sesso, l'età, le condizioni in cui si trova la pelle (la resistenza è offerta quasi totalmente da essa), la sudorazione, le condizioni ambientali, gli indumenti interposti, la resistenza interna che varia da persona a persona, le condizioni fisiche del momento, il tessuto e gli organi incontrati nel percorso della corrente dal punto di entrata al punto di uscita.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

10

L'elettrocuzione rappresenta il più noto, grave e frequente infortunio di natura elettrica che può avvenire per:

Contatto direttoContatto indirettoArco elettrico

6

Contatti diretti, indiretti e arco elettrico

Il contatto diretto:si ha quando si viene a contatto con una parte dell'impianto normalmente in tensione, come ad es. un conduttore, un morsetto, l'attacco di una lampada, ecc.

Il contatto indiretto:si ha quando si viene a contatto con una parte dell'impianto elettrico normalmente non in tensione che accidentalmente ha assunto una tensione pericolosa a causa di un guasto; è il caso ad esempio dell'involucro metallico di un motore o di un attrezzo.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

11

In genere in un contatto indiretto solo una parte della corrente di guasto circola attraverso il corpo umano, il resto della corrente passa attraverso i contatti a terra della massa metallica. Nonostante ciò non bisogna pensare che i contatti indiretti siano meno pericolosi di quelli diretti proprio perché possono portare all'infortunio elettrico durante il normale uso di attrezzi e utensili elettrici.

L’arco elettrico:E' costituito da una sorgente di calore assai intensa e concentrata, con emissione di gas e di vapori surriscaldati e tossici, proiezione di particelle incandescenti, irraggiamento termico e raggi ultravioletti che si manifestano in caso di guasto o di manovre su apparecchiature elettriche, ed esempio durante i corto circuiti; può provocare incendi o ustioni.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

12

7

Errori umani accidentali o guasti dell'impianto elettrico (in particolare sovraccarichi e corto circuiti) o scariche elettrostatiche (fenomeni di elettricità statica si producono frequentemente per strofinio tra materiali isolanti) possono essere causa di incendi ed esplosioni, particolarmente gravi se si è in presenza di sostanze facilmente infiammabili o esplosive. In alcuni casi l'impianto elettrico f nge da ettore di n incendio in q anto costit ito da materiale comb stibile

Innesco di esplosioni e incendi

funge da vettore di un incendio, in quanto costituito da materiale combustibile (cavi ad isolamento plastico).Indirettamente anche la mancanza di energia elettrica può essere causa di infortuni. Un Black-out, può rappresentare durante una lavorazione pericolosa un fattore di notevole rischio.

Art. 329 Non sono ammesse installazioni elettriche, salvo quanto è disposto negli artt. 330 e 331 del D P R n°547/1955 nei luoghi ove esistono pericoli di esplosione o

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

13

330 e 331 del D.P.R. n 547/1955, nei luoghi ove esistono pericoli di esplosione o di incendio in dipendenza:a) della presenza o svilluppo di gas o miscele esplosive o infiammabili;b) della fabbricazione, manipolazione o deposito di materie esplosive.

Art. 330Installazioni elettriche « antideflagranti » e di tipo stagnoNei luoghi di cui al primo comma del precedente articolo, quando sia necessario, in relazione alle esigenze del processo di lavorazione o dell'esercizio o delle particolari condizioni dell'impianto, possono essere installati motori elettrici, purché questi, le relative apparecchiature ed i relativi conduttori di alimentazione siano, singolarmente e per tutto l'insieme della installazione, di tipo «antideflagrante», dichiarati come tali dal costruttore.cos u o e

Art. 331Nei luoghi ove vengono eseguite lavorazioni che sviluppino polveri comportanti pericoli di esplosione o di incendio, sono ammesse soltanto installazioni elettriche per forza motrice di tipo «antideflagrante» o di tipo stagno o chiuso, tali da impedire l'accensione dei miscugli esplosivi, ed installazioni per illuminazione rispondenti alle prescrizioni seguenti.

- Impianti di illuminazione elettrica di luoghi pericolosi.Nei luoghi indicati negli articoli 329 e 331 l'illuminazione elettrica può essere effettuata solo

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

14

Nei luoghi indicati negli articoli 329 e 331 l illuminazione elettrica può essere effettuata solo dall'esterno per mezzo di lampade collocate in nicchie munite, verso l'interno del luogo da illuminare, di robuste lastre di vetro a chiusura ermetica, nei casi in cui non sia tecnicamente possibile, è ammesso l'impiego di lampade protette da un robusto involucro di vetro a chiusura ermetica, comprendente anche il portalampade e le relative connessioni con i conduttori di alimentazione. Gli interruttori per il comando delle lampade e le eventuali valvole fusibili devono essere di tipo antideflagrante per i luoghi indicati dal primo comma dell'art. 329 o anche di tipo stagno o chiuso per i luoghi indicati nell'art. 331.

8

Scariche elettrostaticheQualora nei luoghi a rischio di incendio vi sia la possibilità di scariche elettrostatiche, si devono adottare le seguenti misure di sicurezza:a) collegamento elettrico a terra delle parti metalliche delle pareti, dei tetti, delle incastellature, delle macchine e delle trasmissioni;b) installazioni di mezzi o dispositivi aventi lo scopo di disperdere le cariche elettrostatiche che si possono produrre nelle cinghie di cuoio delle trasmissioni. Essi debbono però essere tali da non dare luogo alla produzione di scintille;c) collegamento elettrico fra di loro, senza soluzione di continuità e per tutta l'estensione della rete

Valutazione dei rischi di esplosione1. Il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi:a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;b) probabilità che le fonti di accensione comprese le scariche elettrostatiche siano

) g pdegli elementi delle tubazioni metalliche per il trasporto o la circolazione delle polveri e delle fibre, e collegamento elettrico a terra dell'intera rete di tubazioni;d) collegamento elettrico delle strutture metalliche dei serbatoi di liquidi infiammabili con le strutture metalliche dei mezzi di trasporto degli stessi liquidi, durante le operazioni di carico e scarico, e collegamento elettrico a terra di tutto il sistema, qualora il veicolo sia provvisto di pneumatici.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

15

b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci;c) caratteristiche dell'impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni;d) entità degli effetti prevedibili.2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente.3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.

Documento sulla protezione contro le esplosioni

1. Nell'assolvere gli obblighi stabiliti in materia il datore di lavoro provvede a elaborare e a tenere aggiornato un documento, denominato: «documento sulla protezione contro le esplosioni».

2. Il documento di cui al comma 1, in particolare, deve precisare:a) che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati;a) c e sc d esp os o e so o s a d dua e a u a ;b) che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi di cui al D.Lgs.

n°203 2003;c) quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone;d) quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime;e) che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono

concepiti, impiegati e mantenuti in efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza;f) che, sono stati adottati gli accorgimenti per l'impiego sicuro di attrezzature di lavoro.

3. Il documento di cui al comma 1 deve essere compilato prima dell'inizio del lavoro ed

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

16

essere riveduto qualora i luoghi di lavoro, le attrezzature o l'organizzazione del lavoro abbiano subito modifiche, ampliamenti o trasformazioni rilevanti.

4. Il documento di cui al comma 1 è parte integrante del documento di valutazione dei rischi.

9

Classificazione delle aree a rischio di esplosione.

Le aree a rischio di esplosione sono ripartite in zone in base alla frequenza e alla durata della presenza di atmosfere esplosive.Zona 0Area in cui e' presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia.Zona 1Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva, consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori o nebbia, e' probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attivita'.Zona 2Area in cui durante le normali attivita' non e' probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e di sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapore o nebbia o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.Zona 20Area in cui e' presente in permanenza o per lunghi periodi o frequentemente un'atmosfera

l i tt f di b di l b tibil ll' i

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

17

esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria.Zona 21Area in cui la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile nell'aria, e‘ probabile che avvenga occasionalmente durante le normali attività.Zona 22Area in cui durante le normali attivita' non e' probabile la formazione di un'atmosfera esplosiva sotto forma di nube di polvere combustibile o, qualora si verifichi, sia unicamente di breve durata.

CRITERI PER LA SCELTA DEGLI APPARECCHI E DEI SISTEMI DI PROTEZIONE.Qualora il documento sulla protezione contro le esplosioni basato sulla valutazione del rischio non preveda altrimenti, in tali aree sono impiegate le seguenti categorie di apparecchi, purchè adatti, a seconda dei casi, a gas, vapori o nebbie e/o polveri:- nella zona 0 o nella zona 20 apparecchi di categoria 1;

SEGNALE DI AVVERTIMENTO PER INDICARE LE AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE

nella zona 0 o nella zona 20, apparecchi di categoria 1;- nella zona 1 o nella zona 21, apparecchi di categoria 1 o di categoria 2;- nella zona 2 o nella zona 22, apparecchi di categoria 1, 2 o 3.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

18

Caratteristiche:· forma triangolare;· lettere in nero su fondo giallo, bordo nero (il colore giallo deve costituire almeno il 50% della superficie del segnale).

10

• dalle conseguenze che un incendio può provocare in ambienti che presentano una elevata densità di affollamento o una difficoltà di deflusso;• dal comportamento al fuoco delle strutture dell’edificio;• dalla presenza di materiale infiammabile o combustibile.

Luoghi a maggior rischio in caso di incendioSono definiti “ambienti a maggior rischio in caso di incendio” quegli ambienti che, in caso di incendio, presentano dei rischi particolari determinati da uno o piùdei seguenti fattori:

Le sostanze infiammabili e combustibili sono da considerare come sostanze che possono formare un'atmosfera esplosiva a meno che l'esame delle loro caratteristiche non abbia evidenziato che esse, in miscela con l'aria, non sono in grado di propagare autonomamente un'esplosione.In relazione a tali rischi, la norma CEI 64-8, parte 7, sezione 751, suddivide tali luoghiin tre gruppi:Gruppo A: ambienti a maggior rischio di incendio per elevata densità di affollamentoo per l’elevato tempo di sfollamento in caso di incendio o per l’elevato danno ad animali e cose.G B bi ti i i hi i di i di i t ti t tt

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

19

Gruppo B: ambienti a maggior rischio in caso di incendio in quanto aventi strutture combustibili.Gruppo C: ambienti a maggior rischio in caso di incendio per la presenza di materiale infiammabile o combustibile in lavorazione, convogliamento, manipolazione o deposito.

L’innesco di incendio si previene proteggendo in modo idoneo i circuiti dai sovraccarichi e dai corto circuiti; la propagazione viene combattuta installando cavi del tipo non propagante la fiamma (CEI 20-22) o realizzando un tipo di conduttura idonea.

Protezioni contro le scariche atmosferiche

Devono essere protetti contro le scariche atmosferiche con mezzi idonei:

a) gli edifici e gli impianti relativi alle aziende ed alle lavorazioni, nelle quali si producono, si impiegano, si sviluppano o si detengono prodotti infiammabili, incendiabili o esplodenti e che, per dimensioni, ubicazione ed altre ragioni p , p , gpresentano in caso di incendio gravi pericoli per la incolumità dei lavoratori; soggette ai fini della prevenzione degli incendi, al controllo del Comando del Corpo dei vigili del fuoco competente per territorio.b) i camini industriali, che, in relazione all'ubicazione e all'altezza, possano costituire pericolo.

Le strutture metalliche degli edifici e delle opere provvisionali, i recipienti e gli apparecchi metallici, di notevoli dimensioni, situati all'aperto, devono, per se

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

20

stessi o mediante conduttore e spandenti appositi, risultare collegatielettricamente a terra in modo da garantire la dispersione delle scariche atmosferiche.

11

Impianti elettrici di messa a terra e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche

Messa in esercizio e omologazione dell'impianto1. La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall'installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell'impianto. Alcuni impianti quali, di pubblica illuminazione, di protezione contro le

i h t f i h li t bili ti i d t i li tti llscariche atmosferiche negli stabilimenti industriali ecc, non sono soggetti alla dichiarazione di conformità. 2. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell'impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformità all'ISPESL ed all'ASL o all'ARPA territorialmente competenti. Verifiche a campione 1. L'ISPESL effettua a campione la prima verifica sulla conformità alla normativa

vigente degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche ed i dispositivi di messa a terra degli impianti elettrici e trasmette le relative risultanze all'ASL o ARPA.

2. Le verifiche a campione sono stabilite annualmente dall'ISPESL, d'intesa con le singole regioni sulla base dei seguenti criteri:

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

21

singole regioni sulla base dei seguenti criteri: a) localizzazione dell'impianto in relazione alle caratteristiche urbanistiche ed

ambientali del luogo in cui e' situato l'impianto; b) tipo di impianto soggetto a verifica; c) dimensione dell'impianto. 3. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del

datore di lavoro.

Verifiche periodiche - Soggetti abilitati1. Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonché a

far sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni cinque anni, ad esclusione di quelli installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio per i quali la periodicità è biennale.

2. Per l'effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all'ASL o all'ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive, sulla base di criteri t biliti d ll ti t i UNI CEIstabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI.

3. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza.

4. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro.

Impianti in luoghi con pericolo di esplosione

Messa in esercizio e omologazione1. La messa in esercizio degli impianti in luoghi con pericolo di esplosione non può

essere effettuata prima della verifica di conformità rilasciata al datore di lavoro ai

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

22

essere effettuata prima della verifica di conformità rilasciata al datore di lavoro ai sensi del comma 2.

2. Tale verifica è effettuata dallo stesso installatore dell'impianto, il quale rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente.

3. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell'impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazione di conformita' all'ASL o all'ARPA territorialmente competenti.

12

4. L'omologazione e' effettuata dalle ASL o dall'ARPA competenti per territorio, che effettuano la prima verifica sulla conformità alla normativa vigente di tutti gli impianti denunciati.

5. Nei comuni singoli o associati ove è stato attivato lo sportello unico per le attività produttive la dichiarazione di cui al comma 3 e' presentata allo sportello.

6. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro.

Verifiche periodiche - Soggetti abilitati 1. Il datore di lavoro è tenuto ad effettuare regolari manutenzioni dell'impianto, nonché a far

sottoporre lo stesso a verifica periodica ogni due anni.2. Per l'effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all'ASL o all'ARPA od ad

eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive, sulla base di criteri stabiliti dalla normativa tecnica europea UNI CEI.

3 Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

23

3. Il soggetto che ha eseguito la verifica periodica rilascia il relativo verbale al datore di lavoro che deve conservarlo ed esibirlo a richiesta degli organi di vigilanza.

4. Le verifiche sono onerose e le spese per la loro effettuazione sono a carico del datore di lavoro.

Disposizioni comuni agli impianti di messa a terra, quelli in luoghi in pericolo di esplosione e quelli dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche.

Verifiche straordinarie 1. Le verifiche straordinarie sono effettuate dall'ASL o dall'ARPA o dagli organismi

individuati dal Ministero delle attività produttive, sulla base di criteri stabiliti dalla normativa europea UNI CEI.

2. Le verifiche straordinarie sono, comunque, effettuate nei casi di: a) esito negativo della verifica periodica; b) modifica sostanziale dell'impianto; c) richiesta del datore del lavoro.

Variazioni relative agli impianti1. Il datore di lavoro comunica tempestivamente all'ufficio competente per territorio

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

24

p p pdell'ISPESL e alle ASL o alle ARPA competenti per territorio la cessazione dell'esercizio, le modifiche sostanziali preponderanti e il trasferimento o spostamento degli impianti.

13

Procedure di sicurezza per la verifica degli impianti elettrici

Per verifica si intende l’insieme di operazioni mediante le quali si vuole accertarela rispondenza dell’intero impianto alle norme di sicurezza vigenti.

Ogni verifica consiste sempre in due distinte operazioni:- esame a vista- prove.L’esame a vista è inteso come l’esame dell’impianto elettrico al fine dell’ accertamento delle corrette condizioni di realizzazione senza l’effettuazionedi nessun test, e precede le prove.Le prove invece si intendono quelle attività destinate a controllare il funzionamentoe lo stato dell’impianto attraverso, anche, delle misure, intese come quelle operazioni compiute per conoscere il valore di dati fisici inerenti gli impianti.

Con riferimento alle norme CEI 64-8 e CEI 11-1 per la verifica degli impianti elettrici si ritiene che meritino particolare attenzione le seguenti prove e misure:

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

25

elettrici si ritiene che meritino particolare attenzione le seguenti prove e misure:- misura dell’impedenza dell’anello di guasto nei circuiti TN;- prova di funzionamento dei dispositivi di protezione a corrente differenziale;- misura della resistenza di terra con il metodo della resistenza globale;- misura della tensione di passo e contatto;- misura della resistenza di terra con il metodo volt-amperometrico con

alimentazione da rete tramite trasformatore.

In genere non è possibile mettere fuori tensione l’impianto o una sua parte per problematiche legate alla continuità di servizio. Per questo la maggior parte delle volte il verificatore si trova a effettuare dei lavori sotto tensione o in prossimità. Le prove strumentali comportano rischi di contatto con parti attive, che possono essere effettuate, rimuovendo l’involucro di protezione principale delle apparecchiature, quindi è d’obbligo l’uso dei DPI, quali guanti isolati, tronchetti o tappeti isolanti per protezione dallo shock elettrico.

I soggetti direttamente obbligati ad ottemperare a quanto previsto dalla legge devono conservare tutta la documentazione amministrativa e tecnica e consegnarla all'avente causa in caso di trasferimento dell'immobile a qualsiasi titolo, nonché devono darne copia alla persona che utilizza i locali.

All'atto della costruzione o ristrutturazione dell'edificio contenente gli impianti di cui all'articolo 1, commi 1 e 2, della legge 46/90, il committente o il proprietario affiggono

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

26

, , gg , p p ggben visibile un cartello che, oltre ad indicare gli estremi della concessione edilizia ed informazioni relative alla parte edile, deve riportare il nome dell'installatore dell'impianto o degli impianti e, qualora sia previsto il progetto, il nome del progettista dell'impianto o degli impianti.

14

La manutenzioneL’utilizzo di un impianto elettrico nel corso del suo esercizio va tenuto costantemente sotto osservazione per valutare il permanere nel tempo delle caratteristiche di sicurezza e di affidabilità dei componenti e dell’impianto nel suo complesso.

Questo è il compito principale della manutenzioneManutenzione Ordinaria

Manutenzione Straordinaria

Le operazioni di manutenzione pongono un duplice ordine di problemi:- per quanto riguarda i lavoratori addetti alle manutenzioni è chiaro che essi debbano essere tutelati nell’ambito del proprio lavoro sia dai rischi ambientali dei luoghi di lavoro nei quali si trovano ad operare che dalle situazioni di rischio proprie dell’attività manutentiva;- per quanto riguarda i lavoratori addetti agli impianti e/o all’attività oggetto di manutenzione perché non subiscano infortuni o danni durante lo svolgersi delle attività di manutenzione.Occorre quindi che nella progettazione dell’attività lavorativa si tenga conto delle

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

27

Occorre quindi che nella progettazione dell attività lavorativa si tenga conto delle situazioni di rischio, dirette ed indirette, cui sono esposti tutti i lavoratori.Prima di effettuare interventi di manutenzione deve essere esposta in modo ben visibile la segnaletica di sicurezza:

Nel campo più tecnico-normativo occorre distinguere le norme di prodotto da quelle impiantistiche:

• Le norme di prodotto: definiscono le caratteristiche che devono possedere i componenti elettrici e le relative prove cui devono sottostare Salvo aspetti particolari queste norme

Norme di prodotto e norme impiantistiche

relative prove cui devono sottostare. Salvo aspetti particolari queste norme forniscono criteri di sicurezza per evitare che il componente possa essere fonte di rischio durante il suo funzionamento. Queste norme forniscono anche le prescrizioni affinché le parti in tensione del componente stesso non siano accessibili all’utilizzatore del componente.

• Le norme impiantistiche:sono prevalentemente norme finalizzate alla sicurezza elettrica ed in particolare ciò è vero per la Norma CEI 64-8 che si può ritenere la più

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

28

importante di tutte considerando la varietà di installazioni in bassa tensione.Nello specifico del rischio elettrico questa norma contiene le prescrizioni relative alla protezione contro i contatti elettrici diretti ed indiretti; non meno importanti sono i criteri di scelta ed installazione dei componenti elettrici presenti in un impianto: cavi, canali protettivi, quadri elettrici, interruttori, ecc., componenti che sono inoltre regolati dalle rispettive norme di prodotto come sopra detto.

15

Colorazione dei conduttori

La norma CEI 11-8 stabilisce il colore della guaina isolante dei conduttori elettrici.Tutti gli impianti utilizzatori con tensione superiore a 1kV, devono rigorosamente attenersi alla seguente tabella:

Solo conduttore di protezione di TERRA

Conduttore NEUTRO

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

29

Preferibilmente

Conduttore di FASE

GRADO DI ISOLAMENTO IP

Il grado di isolamento fisico di un impianto e/o di una apparecchiatura elettrica si definisce International Protection seguito da una serie di cifre e/o lettere.In fase di progetto, in base alla tipologia dei luoghi di lavoro viene adottato un grado di isolamento appropriato.

Ad esempio:

In un ambiente domestico è sufficiente un IP2X.

In un ambiente industriale da IP55 a IP65

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

30

a seconda del tipo di attività.

16

Impianto di messa a terraLa messa a terra di un impianto elettrico è senza dubbio il più importantestrumento antinfortunistico atto a proteggere le persone dal contatto indiretto.La messa a terra di un impianto elettrico consiste nel collegare elettricamente tra di loro, quindi a massa, tutte le parti metalliche, che per difetto o cedimento dell’isolante potrebbero andare in tensione causando un pericolo per le persone Gli utensili elettrici portatili e le macchine e gli apparecchi mobilipersone. Gli utensili elettrici portatili e le macchine e gli apparecchi mobili con motore elettrico incorporato, alimentati a tensione superiore a 25 Volt verso terra se alternata, ed a 50 Volt verso terra se continua, devono avere l'involucro metallico collegato a terra. L'attacco del conduttore di terra deve essere realizzato con spinotto ed alveolo supplementari facenti parte della presa di corrente o con altro idoneo sistema di collegamento.

Il conduttore di terra

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

31

permette alla corrente di percorrere un circuito preferenziale chiuso che non interessa il corpo di chi inavvertitamente tocca l’oggetto. Per i collegamenti elettrici a terra delle parti metalliche, devono essere usati conduttori di sezione adeguata alla intensità della corrente verso terra e comunque non inferiore a 16 millimetri quadrati, se di rame, ed a 50 millimetri quadrati, se di ferro o acciaio zincato. Possono essere tollerate per i tratti visibili dei conduttori di terra in rame, sezioniinferiori a 16 millimetri quadrati purché non inferiori alla sezione dei conduttori del circuito elettrico, sino ad un minimoin ogni caso di 5 millimetri quadrati.

Interruttori differenzialiL’interruttore differenziale, rappresenta il principale apparecchio di protezione a sgancioautomatico. La sua caratteristica è quella di rilevare la differenza di potenziale tra una fase del circuito e la messa a terra dell’impianto, limitando in tal modo la cosiddetta dosedi corrente Ampère che potrebbe attraversare il corpo umano. Il loro potere di interruzione,quindi d’intervento, agisce sia sulla corrente che sul tempo.

Gli interruttori differenziali posti a protezione di un circuito utilizzatore finale, come ad esempio un quadretto prese, devono necessariamente intervenire entro:

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

32

Una corrente massima di 30 mA.

In un tempo massimo di 0,5 secondi.

Per altre parti dell’impianto sono ammessi limiti superiori, in modo da ottenere una buonaselettività dell’impianto stesso.

17

Interruttori automatici magnetotermici

L’interruttore automatico magnetotermico, a differenza di quello differenziale agisce sulla massima corrente ammissibile su un circuito elettrico utilizzatore.

Devono essere installati sia a protezione dei circuiti generali che

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

33

Devono essere installati sia a protezione dei circuiti generali che a protezione dei circuiti utilizzatori.

Il loro potere di interruzione, si misura in kA e deve essere definito e progettato in base alle caratteristiche costruttive dell’impianto.

Prese a spina e classi di isolamentoDalle norme CEI sono previste esecuzioni con prese a spina:

2 POLI per circuiti monofase BT senza terra;3 POLI per circuiti monofase BT con terra;4 POLI per circuiti trifase BT con terra;5 POLI per circuiti trifase BT con neutro e terra5 POLI per circuiti trifase BT con neutro e terra.

Le prese a spina per la B.T. devono essere dimensionate per portate variabili da 10 A a 63 A.

Per gli apparecchi e le attrezzature elettriche sono previste tre classi di isolamento,da non confondersi con il grado di protezione IP:

Classe 0 Nessun isolamentoClasse 1 Isolamento primario

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

34

Classe 2 Doppio isolamento

Gli apparecchi di classe 2 non devono essere collegati a terra e sono contraddistintidal seguente simbolo:

18

Prevenzione e protezione dal rischio elettrico

Obblighi del datore di lavoro• Il datore di lavoro ha l'obbligo di far realizzare gli impianti elettrici a imprese qualificate e aventi i requisiti professionali previsti dalla legge.• Il DPR 547/1955 prescrive in particolare che gli impianti elettrici nei luoghi "a maggior pericolo di esplosione e di incendio" devono avere caratteristiche particolari ("antideflagranti").Caratteristiche particolari sono richieste anche per gli impianti realizzati nei luoghi in cui più elevato è il rischio elettrico; ad es. nei cantieri edili le spine e le prese devono avere adeguato grado di protezione contro la penetrazione di acqua.• Gli apparecchi, gli utensili, i quadri e le condutture, oltre che conformi alle norme, devono sempre essere mantenuti in buono stato e non essere fonte di rischio per i lavoratori.• L'esercizio, la manutenzione e in generale qualsiasi intervento su macchine, impianti o apparecchi elettrici deve essere affidato esclusivamente a personale appositamente addestrato per tale mansione In particolare deve essere vietato

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

35

appositamente addestrato per tale mansione. In particolare deve essere vietato l'accesso alle cabine elettriche alle persone non autorizzate.• In prossimità delle cabine elettriche e dei quadri elettrici principali devono essere installati adeguati mezzi di estinzione degli incendi, in posizioni facilmente accessibili. Tali mezzi devono essere mantenuti in efficienza e controllati ogni sei mesi da personale esperto.

• Appositi cartelli devono illustrare le principali norme di comportamento per diminuire le occasioni di pericolo, ad es. un cartello che indichi il divieto di usare acqua per spegnere incendi in prossimità di cabine elettriche, conduttori, macchine e apparecchi sotto tensione.

• Gli addetti all'esercizio di installazioni elettriche devono avere a disposizione attrezzi e dispositivi di protezione appropriati e in buone condizioni.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

36

19

Norme di comportamento per i lavoratori• Solo il personale autorizzato può intervenire su macchine, impianti e apparecchi elettrici. Il rimanente personale deve assolutamente astenersi dal compiere qualsiasi tipo di intervento sugli impianti elettrici.

• I passaggi di servizio e gli accessi alle macchine, quadri e apparecchiature elettriche devono essere tenuti sgombri da materiale di qualsiasi tipo, in particolar

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

37

modo se si tratta di materiali o oggetti infiammabili.• Non bisogna mai usare acqua per spegnere incendi in prossimità di parti in tensione, in particolare cabine elettriche. Bisogna usare solo gli appositi estintori.• In caso di interventi di manutenzione o riparazione su macchine elettriche o su parti dell'impianto elettrico bisogna sempre seguire le apposite istruzioni e usare gli attrezzi e i mezzi di protezione appropriati al tipo di intervento. Tali dispositivi devono essere in buono stato e conformi alle normative di sicurezza.

• Prima di sostituire lampade o fusibili non basta intervenire sull'interruttore a monte, ma bisogna sempre togliere la tensione dal quadro elettrico.• Si deve sempre fare attenzione a non danneggiare apparecchi o condutture elettriche, e se ciò succede si deve immediatamente avvertire il diretto superiore.• Una attenzione particolare è richiesta nei cantieri edili, dove maggiore è il rischio di cortocircuiti (ad es. a causa di spruzzi o presenza di acqua) e di danneggiamenti accidentali di conduttori e apparecchi elettrici. In particolare non si devono movimentare oggetti di grandi dimensioni (quali gru, scale, tubi, ecc.) nelle vicinanze di linee elettriche aeree esterne e prima di iniziare qualsiasi scavo èvicinanze di linee elettriche aeree esterne e prima di iniziare qualsiasi scavo è necessario accertarsi che non vi siano condutture elettriche interrate.

Misure preventiveAlcune semplici regole da seguire dentro e fuori i luoghi di lavoro possono proteggere la vita.- Assicurarsi della rispondenza dell'impianto elettrico alla L.46/90 (attestato di conformità) - Essere a conoscenza del luogo in cui è posizionato il quadro elettrico generale. - Essere a conoscenza della posizione del quadro elettrico di zona (ad es. del piano o dell'appartamento) per essere in grado di isolare l'intera zona.- Essere a conoscenza della funzione dei vari interruttori del quadro di zona per essere in grado di isolare l'ambiente desiderato.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

38

- Bloccare meccanicamente, ove possibile, gli organi di manovra interessati e apporre su di essi il cartello “Lavori in corso – non effettuare manovre”.- Verificare, sul posto di lavoro, per installazioni MT e BT, l’assenza di tensione, tramite appositi dispositivi. Ciò è necessario per proteggersi da eventuali errori di manovra, o di individuazione, nonché dal mancato funzionamento degli apparecchi.- Verificare spesso il buon funzionamento dell'interruttore differenziale (pulsante test). - Non lasciare accesi apparecchi che potrebbero provocare un incendio durante la vostra assenza o di notte. Non chiudere mai la stanza a chiave se dentro vi sono utilizzatori pericolosi accesi. - Non utilizzate mai apparecchi nelle vicinanze di liquidi o in caso di elevata umidità.

20

- Leggere sempre l'etichetta di un utilizzatore, specie se sconosciuto, per verificare la quantità di corrente assorbita, l'esistenza dei marchi CE, IMQ, e, se previsto di doppio isolamento (simbolo indicato con un quadrato inscritto in un altro quadrato). - Gli impianti vanno revisionati e controllati solo da personale qualificato. Non eseguite riparazioni di fortuna con nastro isolante o adesivo a prese, spine e cavi. - I lavori su installazioni elettriche in tensione e nelle loro immediate vicinanze sono vietati, quando la tensione è superiore a 25 Vac o 50 Vcc verso terra; si può derogare da tale divieto, per tensioni non superiori a 1000 V, se l’ordine di eseguire il lavoro su parti in tensione sia dato dal capo responsabile e siano adottate le necessarie misure atte a garantire l’incolumità dei lavoratori.- I sezionatori non devono mai essere manovrati sotto carico, a eccezione di quelli previsti a tale scopo, detti sezionatori sotto carico.

Le porte di accesso alle officine e alle cabine elettriche non presidiate devono essere tenute a chiuse a chiave- Le porte di accesso alle officine e alle cabine elettriche non presidiate devono essere tenute a chiuse a chiave. Qualora per esigenza di lavoro la porta debba essere tenuta aperta, l’accesso deve essere sorvegliato.- Prima di accedere a parti elettriche di macchine, occorre accertarsi dell’apertura di tutti i circuiti, compresi quelli ausiliari. Le macchine elettriche rotanti, anche se in fase di fermata e diseccitate, possono ugualmente generare una tensione pericolosa. - Nei confronti delle installazioni elettriche poste nelle immediate vicinanze di quelle su cui si lavora, occorre proteggersi dal rischio di contatti accidentali, mediante l’impiego di barriere o schermi isolanti. - Le prese sovraccaricate possono riscaldarsi e divenire causa di corto circuiti, con conseguenze anche gravissime. Evitare di servirvi di prolunghe: in caso di necessità, dopo l’uso staccarle e riavvolgerle.- Non utilizzare multiprese tipo "triple" collegate a "ciabatte" che a loro volta provengono da altre "triple" collegate a.............. . In questo modo si determina un carico eccessivo sul primo collegamento a monte del "groviglio" con rischio di incendio. Se gli utilizzatori (p.c., fax, casse audio, stampanti, calcolatrici ecc.) aumentano e le prese disponibili non bastano, richiedere prima della consegna dei nuovi utilizzatori anche l'adeguamento dell'impianto e del

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

39

p p g g pnumero di prese necessarie.- La Comunità Europea non si è ancora pronunciata sul tipo di spine e di prese unificate utilizzabili nel territorio comunitario. Per questo circolano liberamente spine e prese di tipo diverso. Non utilizzare mai spine italiane collegate (a forza) con prese tedesche (schuko) o viceversa, perchè in questo caso si ottiene la continuità del collegamento elettrico ma non quella del conduttore di terra.- Nel togliere la spina dalla presa non tirare mai il cavo e ricordare di spegnere prima l’apparecchio utilizzatore.- Non utilizzare mai l'acqua per spegnere un incendio di natura elettrica. Sezionare l'impianto e utilizzare estintori a polvere o CO2. - Se qualcuno è in contatto con parti in tensione non tentare di salvarlo trascinandolo via, prima di aver sezionato l'impianto.

Pronto soccorso

Nei locali delle officine e delle cabine elettriche deve essere esposta in modo visibile una tabella con le istruzioni sui soccorsi da prestarsi ai colpiti da corrente elettrica.Analogo provvedimento deve essere adottato negli stabilimenti e luoghi di lavoro in genere dove è utilizzata corrente ad alta tensione o dove la correntelavoro in genere dove è utilizzata corrente ad alta tensione o dove la corrente, in relazione al suo uso ed alle condizioni locali, può costituire pericolo.È indispensabile la massima rapidità e precisione nel soccorso alla personacolpita da folgorazione.

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

40

È altresì importante che il soccorritore deve adottare i criteri di sicurezza necessariai fini della propria incolumità.

21

La formazioneIl Decreto Legislativo 81/08, pone grande rilevanza alla formazione, informazione, istruzione ed addestramento dei lavoratori, che prescrive dettagliatamente con gli articoli 82 e 83.Obblighi del datore di lavoro, del dirigente e del prepostoRilevante è il disposto seguente:“nell’affidare i compiti ai lavoratori tiene conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza”.La sua attuazione richiede lo svolgimento di attività di formazione dei lavoratori e di valutazione della loro istruzione, esperienza ed affidabilità, relative all’idoneitàallo svolgimento dei compiti loro assegnati.

La formazione deve avvenire in occasione:a) dell'assunzione;b) del trasferimento o cambiamento di mansioni;c) dell'introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuovesostanze e preparati pericolosi.

La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

41

La formazione deve essere periodicamente ripetuta in relazione all'evoluzione dei rischi ovvero all'insorgenza di nuovi rischi.Già nel 1984 la Norma CEI 64-8 definiva:- Persona comune (PEC): persona che non è esperta e non è avvertita;- Persona esperta (PES): persona con istruzione, conoscenza ed esperienza rilevanti tali da consentirle di analizzare i rischi e di evitare i pericoli che l’elettricità può creare;- Persona avvertita (PAV): persona adeguatamente avvisata da persone esperte per metterla in grado di evitare i pericoli che l’elettricità può creare.

FINE !

Dott. Palumbo consulenzaagroaziendale.com

42