RISCHIO BIOLOGICO e PREVENZIONEEPATITE A Il virus HAV penetra per via orale, raggiunge l‟intestino...

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RISCHIO BIOLOGICO e PREVENZIONE

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ARGOMENTI

Introduzione (patogeni, modalità di trasmissione, difese)

Epatiti virali, meningite, TBC, HIV- AIDS

Presidi

Manipolazione

Pulizia Ambulanza

GuantiMascherineCamiciOcchiali

Oggetti taglientiRifiuti pericolosiBiancheria

Lavaggio mani

MICRORGANISMI E OSPITE

Saprofiti, commensali Microrganismi ospitati dall‟uomo senza che si sviluppi malattia

Ruolo

Opportunisti Convivono con l‟uomo, ma se le difese immunitarie calano malattia (es. candidosi)

Esempio: aiuto digestione, produzione vitamina K, competizione patogeni

PATOGENI possono causare malattia anche in soggetti SANI

MALATTIA alterazione dello stato fisiologico e psicologico dell‟organismo che porta a ridurre o modificare le funzionalità normali del corpo

PATOGENO – OSPITE - AMBIENTE

Agente infettante

RISERVA degli AGENTI INFETTIVI

♦ UOMO

♦ ANIMALE (es. salmonella)♦ AMBIENTE (es. tetano, tifo)

malato

portatore

COME SI POSSONO TRASMETTERE LE MALATTIE INFETTIVE?

CONTATTO DIRETTO: • cute non integra (ferite, screpolature, macerazione)• ferita con oggetti taglienti (aghi)• contatto pelle – pelle con un sogg. portatore es. scabbia

Epatite

HIV

CONTATTO INDIRETTO: • alimenti contaminati (es. salmonella, epatite A ed E)• oggetti contaminati• superfici contaminate (es. papilloma virus della verruca)

N.B. Insetti e roditori = vettori Contaminazione alimenti o trasmissione diretta (es. Plasmodio)

COME SI POSSONO TRASMETTERE LE MALATTIE INFETTIVE?

VIA AEREA

1) Goccioline piccole (aerosol): microbi nelle cavità nasali e orale vengono emessi nell‟ambiente tramite starnuto, tosse e microgoccioline nel parlare

Restano sospese nell‟aria anche per ore, si possono spostare negli ambienti ed essere inalate

Es. morbillo, varicella, tubercolosi

2) Goccioline grosse (> 5 micron): da cavità nasali o faringeNON restano sospeseNON superano il metro di distanza dopo emissione

Es. Meningite e virus influenza

LE NOSTRE DIFESE

Barriere naturali

cute

mucose (muco ed enzimi anti-batterici)

sudore (pH acido)

Sistema immunitario

macrofagi

natural killer cells

anticorpi

EPATITI VIRALI

Con il termine “epatiti virali” si intendono una serie di forme infettive di origine virale che colpiscono il fegato.Numerosi sono i virus in grado di provocare danni a livello epatico, ma alcuni virus hanno un tropismo elettivo per il fegato.

virus epatitici atrasmissione oro-fecale:

• EPATITE A (HAV)• EPATITE E (HEV)

virus epatitici a trasmissione parenterale (e sessuale):

EPATITE B (HBV)EPATITE C (HCV)EPATITE delta (HDV)

Suddividiamo i virus in:

EPATITE A

Il virus HAV penetra per via orale, raggiunge l‟intestino e da qui il fegato.

- L‟infezione per via orale può essere diretta interumana oppure indiretta attraverso veicoli l‟acqua e gli alimenti (soprattutto frutti di mare e verdure consumati crudi)La malattia acuta si risolve in 4-6 settimane; pochi casi (5-10%) sono a durata protratta (2-4 mesi).La malattia non cronicizza mai.

VACCINO ANTI-EPATITE A

Somministrazione:- almeno 2 settimane prima dell'eventuale esposizione;- iniezione per via intramuscolare.2 Dosi:- 1^ dose al tempo 0 - 2^ dose dopo 6 mesiProtezione:- il vaccino risulta efficace in circa il 100% dei casi;- la protezione ha una durata di 10 - 15 anni

EPATITE B

L‟infezione é diffusa in tutto il mondo, specie nelle zone tropicali e subtropicali; in correlazione con professioni, condizioni o abitudini a rischio (dentisti, chirurghi, politrasfusi, tossicodipendenti, promiscuità sessuale).

In Italia la malattia rappresenta circa il 40% delle epatiti notificate

Unica sorgente di infezione é l‟uomo, malato o portatore.Incubazione: 60-90 giorni in media

TRASMISSIONE: via parenterale. L‟HBV presente in: sangue, urina, saliva, lacrime, bile, latte materno

Contatto diretto: contatto con sangue di sogg. portatori, ferite con ogg. Contaminati, schizzi materiale infetto nelle mucose, per via sessuale

Trasmissione verticale: madre-neonato. 90% dei neonati da madri portatrici di HBV diventa portatore cronico

Contagiosità: da varie settimane prima della comparsa dei sintomi, permane durante tutta la malattia

• Altamente infettante: 100 volte più dell‟HIV• Resiste nell‟ambiente (più di 7 giorni)• Inattivato a 100°C per 15‟

• Se cronicizza

• Sintomi: febbre, mal di testa, nausea, vomito, urine scure, ittero

• Vaccinazione: obbligatoria in Italia per i nuovi nati dal 1991, efficacia del 95% circa, protezione per 5-10 anni.La vaccinazione va fatta anche a soggetti a rischio (conviventi di malati, politrasfusi, personale sanitario, detenuti, addetti ai rifiuti etc.).

HBV

Cirrosi epatica

Epatocarcinoma

L‟agente causale e‟ un virus (HCV) che ha un notevole grado di variabilità strutturale, e, probabilmente, in questo modo elude la risposta immune dell‟ospite.Il contagio avviene per via parenterale.

La malattia é diffusa in tutto il mondo.In Italia la malattia da HCV rappresenta il 15-18% di tutte le epatiti: sono a rischio i tossicodipendenti per via e.v., i politrasfusi, gli emodializzati e gli operatori sanitari.

Il 70% dei casi cronicizza: rischio di cirrosi epatica e epatocarcinoma

EPATITE C

MENINGITE

MENINGITE VIRALE

Generalmente benigna, raramente fatale.

Enterovirus: circa 80% dei casi; altri virus, specie del gruppo Herpes Virus, rappresentano la quota rimanente.

MENINGITE BATTERICA

E‟ l'infezione più comune e rilevante del Sistema Nervoso Centrale, che può progredire rapidamente e portare a morte o disabilità permanente.

Le forme erpetiche richiedono

terapia antivirale sistemica ed hanno

durata maggiore e prognosi peggiore

rispetto a quelle da Enterovirus.

Nella maggior parte dei casi non occorre

trattamento specifico guarigione

senza terapia in 3-8 giorni.

- Nel neonato: streptococco =βemolitico

gruppoB; Lysteria monocytogenes; bacilli

gram negativi (E. coli, Proteus, altri)

- Dopo il periodo neonatale: Haemophilus

influenzae tipo b (Hib); Streptococcus

pneumoniae (pneumococco); Neisseria

meningitidis (meningococco)

TIPI DI BATTERI COINVOLTI

In Europa la meningite è: 1° da Pneumococco;2° da Neisseria meningitidis; 3° da Haemophilus Influentiae

In Italia le forme da meningococco (Neisseria M.) rappresentano circa 200 casi all‟ anno

Esistono 13 sierogruppi classificati in base alla reattività anticorpale della capsula.

Di essi, solo una parte (5) sono responsabili per la maggior parte delle meningiti: i ceppi A, B, C, Y e W-135.

Il Ceppo B è la causa del 75 % dei casi di meningite meningococcica e presenta il più alto tasso di mortalità.

Neisseria meningitidis scarsa resistenza nell‟ambiente e ai disinfettanti

Fonte: uomo sia malato che portatoreTrasmissione: contatto diretto con goccioline grosse nasali / faringeeIncubazione: 3-4 giorni in mediaSintomi: febbre, cefalea, letargia, rigidità nucale

Di solito causa solo una nasofaringite

Colonizzazione

naso-faringeaPolmonite Otite

Disseminazione

ematogena

SepsiMeningite

purulenta

VACCINI ANTI MENINGOCOCCO

Il vaccino contro il meningococco C è attivo e ben tollerato.

Gli effetti collaterali nel 3-5% dei casi sono dolore, astenia, rossore nella zona di iniezione, febbricola.

L‟ immunità compare a 8-15 giorni dall‟iniezione.

Non esiste vaccino per il sierotipo B.

TBC

Agente eziologico: Micobacterium tubercolosis

Fonte: malato TBC aperta / NB il pz con TBC in atto NON aperta NON è pericoloso

Modalità di trasmissione: le goccioline cariche di bacilli, emesse dal paziente affetto da TBC contagiosa, tramite starnuti, espettorazione. Le goccioline rimangono sospese nell‟ aria per ore, possono spostarsi tra gli ambienti ed essere inalate.

Trasmissibilità stato di immunitario ospite, tempo di esposizione, infettività del pz.

Incubazione: 2-12 settimane, rischio di tubercolosi polmonare progressiva entro il 1° anno dall‟infezione; l‟infezione latente resta tutta la vita

Sintomatologia : cefalea, malessere, astenia, febbricola, sudorazione e dimagramento

Cenni clinici:

l‟infezione da primo impianto del micobatterio nell‟organismo ospite non significa necessariamente malattia tubercolare. La maggior parte degli individui, infatti, viene infettata in modo del tutto asintomatica

I segni dell‟avvenuta infezione sono di carattere radiologico (calcificazioni apprezzabili solo quando raggiungono dimensioni di una certa entità) e biologico (positività mantoux).

Circa il 90 % -95 % di questi soggetti con infezione iniziale entrano in una fase di latenza per cui per tutta la vita vi e‟ il rischio di riattivazioneLa tubercolosi polmonare progressiva ha origine da reinfezione esogena (da bacilli introdotti dall‟ esterno) o da riattivazione endogena di un focolaio latente che e‟ residuato da un „infezione iniziale.

Il completamento di una chemioterapia appropriata quasi sempre porta a guarigione, anche nelle persone con HIV.

Se non trattata, circa la metà dei pazienti muore nell‟arco di 5 anni,una maggioranza di questi nel giro di 18 mesi.

HIV - AIDS

L’A.I.D.S. o S.I.D.A. è una sindrome da immunodeficienza acquisita.E‟ uno stato patologico in cui si ha la riduzione delle funzioni del sistema

immunitario la cui causa non è congenita ma dipende da cause esterne.Il virus H.I.V. è la causa dell‟immunodeficienza acquisita

Barriere anatomiche

Risposta infiammatoria

Interferon

Risposta Immunitaria

Linfociti BLinfociti TMacrofagi

Un soggetto positivo al test anti-HIV si definisce casodi AIDS se presenta una o più tra le patologieseguenti:

Vie di trasmissione

Uso di droghe per endovena (ormai raro in Occidente: sangue o derivati di sangue infetto)

Trasfusioni sanguigne: in occidente, l‟infezione tramite trasfusione è ora estremamente rara grazie agli eccellenti controlli delle banche del sangue.

Rapporto sessuale non protetto con un partner sieropositivo

Trasmissione verticale(da madre a figlio) - in utero; - durante il parto; - durante l‟allattamento

La maggior parti dei fluidi corporei delle persone sieropositive contengono una quantità di virus sufficiente a trasmettere l‟infezione ad altre persone. Questi fluidi corporei includono il sangue, le secrezioni vaginali, lo sperma e il latte materno. Anche le lacrime e la saliva sarebbero teoricamente in grado di trasmettere il virus. Tuttavia, non sono mai stati segnalati casi di trasmissione dell‟HIV attraverso questi fluidi.

Trasmissione

per via

parenterale

Rischio d‟infezione professionale è 0.2-0.5% rispetto al 20-25% del rischio per l‟epatite B

La malattia però è molto seria DPI fondamentali.

Considerare ogni sogg. potenzialmente infetto da HIV

PRECAUZIONE STANDARD E DPI

Insieme di norme e dispositivi finalizzati ad evitare il diffondersi delle infezioni e a prevenire / ridurre il rischio di infortuni caratterizzati dall‟esposizione parenterale o della mucosa o della cute non integra a liquidi biologici

Misure di controllo• DPI• CORRETTO LAVAGGIO delle MANI• CORRETTA GESTIONE MATERIALE POTENZIALMENTE INFETTO

da indossare SEMPRE, prima del contatto col pz. o liquidi biologicida cambiare tra 1 pz. e l‟altroda cambiare prima di iniziare la sistemazione dell‟ambulanzalavare le mani dopo aver tolto i guantiscegliere la misura adeguatatenere un paio di scorta in tascain situazione ad alto rischio usare 2 paiaNON proteggono da tagli o punture da agoverificare che siano sempre INTEGRI

DPI: guanti, occhiali protettivi e visiere, mascherine e filtri facciali, camice

Guanti

LAVAGGIO DELLE MANI

1) Lavaggio SEMPLICE

2) Lavaggio ASETTICO

Utilizzare sapone e acqua corrente, strofinare le mani ed i polsi per almeno 20 „‟

Utilizzare un appropriato antisettico o soluzione alcoolica e acqua corrente, strofinare le mani ed i polsi per circa 1 minuto

Il lavaggio va fatto:

Prima dell‟inizio del servizio Dopo aver controllato ambulanza e zaino Mani visibilmente sporche Mani a contatto con oggetti o superfici a rischio A termine servizio Dopo aver tossito o soffiato il naso Dopo aver tolto i guanti (sterili e non)

8. Risciacquare con acqua corrente accertandosi che non vi siano residui di sapone

9. Asciugare le mani

Lavaggio semplice delle mani con detergente

… DOPO IL LAVAGGIO…

Utilizzare un panno monouso per chiudere il rubinetto e poi gettare il panno

Importante ASCIUGARE BENE le mani Prevenire screpolature

Prevenire proliferazione di germi

NON usare asciugamani di stoffa: meglio MONOUSO o carta

Sulla stoffa i germi proliferano facilmente

1. Togliere anelli,

bracciali, orologio

- Versare il gel

2. Strofinare i palmi 3. Strofinare

intrecciando le

dita

4. Strofinare tutta la

superficie delle mani

5. Strofinare ciascun pollice,

chiudendolo nella mano

opposta

6. Strofinare i palmi

con la punta delle dita

Continuare i vari passaggi (2-6) fino a che le mani sono ben asciutte

Tempo minimo 15 secondi

NON usare un panno per asciugare le mani

NON usare acqua mentre si strofina

Se le mani sono visibilmente sporche lavaggio sapone e acqua

Dopo circa 7 applicazioni di gel lavare con acqua e sapone

Igiene delle mani con utilizzo di un GEL

disinfettante

MASCHERINE E FILTRI FACCIALI

Mascherina chirurgica: protegge l‟ambiente dai microrganismi che, presenti nel cavo orale, possono essere emessi dal soggetto. blocca/ limita la trasmissione di goccioline di grandi dimensioni (5 micron) che vengono emesse a brevi distanze e non si propagano

Chi la indossa?

Operatore a tutela del malato (es. sala operatoria; paz con AIDS)

Paziente infetto o potenzialmente infetto a protezione dell‟esterno

Come si indossa?

1) Fissare i lacci o gli elastici posizionando quello superiore dietro la testa e sopra le orecchie e quello inferiore dietro al collo

2) Adatta la striscia flessibile alla radice del naso

Filtri facciali

Proteggono da goccioline di ridotte dimensioni e che possono persistere nell‟aria ed essere trasportate anche in diversi ambienti, lontano dal malato infetto

- Costituiti da strati sovrapposti di materiale filtrante (polipropilene)

- Senza valvola o con valvola espirazione migliore, ridotta umidità del filtro, non si appannano gli occhiali

Chi la indossa?

Operatore: deve proteggersi dagli agenti infettivi trasmessi dal paziente per via area

Dicitura CE e EN 149FFP2: protezione medio alta. OK nel caso di paz con TBC, meningiteFFP3: protezione alta. Da utilizzare ad es con paz affetti da SARS

Come si indossa?

1. appoggiare il filtro facciale sul volto e posizionare lo stringinaso verso l‟alto e modellarlo

2. Prendere con una mano il filtro e con l‟altra l‟elastico

3. Appoggiare il lembo inferiore del filtro sotto il mento e tirare gli elastici dietro la nuca (1 per volta)

4. Verificare la tenuta del filtro inspirando ed espirando: se attorno ai bordi del respiratore passa dell‟aria riposizionare il filtro aiutandosi con entrambe le mani ed aggiustare la posizione degli elastici

Con la respirazione il filtro si inumidisce e perde nel tempo la sua efficacia

Non usarlo per più di 6 ore Se la respirazione diventa faticosa cambiare il filtro facciale

CAMICE

Per proteggerecute

la divisa da imbrattamento (sangue, liquidi biologici)

Tipologie1. Impermeabilizzato: camice chirurgico, condizione asepsi2. Con rinforzi impermeabili (maniche): manovre a rischio emissione di

liquidi biologici3. Monouso: durante l‟assistenza a malati ad es. con scabbia o pediculosi

Rimozione del camice: - aprire tutti i lacci- rimuoverlo dal collo e dalle spalle toccando la parte

interna- rovesciare il camice- piegarlo/ arrotolarlo ed eliminarlo nei rifiuti speciali

Cambiare i guanti prima di rimuovere il camice per non contaminare la divisaDopo aver rimosso il camice LAVARE le MANI

Oggetti taglienti: maneggiare con attenzione non re-incappucciare gli aghi e non rimuoverli dalle siringhe non indirizzare gli oggetti taglienti verso parti del corpo non piegare o rompere lame e aghi riposti nei contenitori appositi i contenitori devono avere posizione sicura e devono essere correttamente chiusi

Biancheria contaminata da materiale biologico: maneggiare utilizzando i guanti riporre nei sacchi idonei evitare la contaminazione della divisa

GESTIONE MATERIALE PERICOLOSO O POTENZIALMENTE INFETTO