Rischio biologico 2013

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Dip Dip G.F. Ingrassia G.F. Ingrassia , Igiene e Sanit , Igiene e Sanit à à Pubblica Pubblica Universit Universit à à degli Studi di Catania degli Studi di Catania Master universitario di secondo livello Prof.ssa Oliveri Conti Gea Monitoraggio e valutazione del rischio ambientale mutageno, Monitoraggio e valutazione del rischio ambientale mutageno, cancerogeno e teratogeno cancerogeno e teratogeno Modulo : Tecniche di monitoraggio e valutazione dell Modulo : Tecniche di monitoraggio e valutazione dell impatto sull impatto sull ambiente ambiente e sulla salute da Rischio Biologico e sulla salute da Rischio Biologico

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Dip Dip ““ G.F. IngrassiaG.F. Ingrassia”” , Igiene e Sanit, Igiene e Sanitàà Pubblica Pubblica UniversitUniversitàà degli Studi di Cataniadegli Studi di Catania

Master universitario di secondo livello

Prof.ssa Oliveri Conti Gea

Monitoraggio e valutazione del rischio ambientale mutageno,Monitoraggio e valutazione del rischio ambientale mutageno,cancerogeno e teratogenocancerogeno e teratogeno

Modulo : Tecniche di monitoraggio e valutazione dellModulo : Tecniche di monitoraggio e valutazione dell’’impatto sullimpatto sull’’ambienteambiente

e sulla salute da Rischio Biologicoe sulla salute da Rischio Biologico

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CHE COSA ECHE COSA E’’ LL ’’ AMBIENTE AMBIENTE ??

Il concetto di ambienteambiente è stato espanso a comprendecomprendere sia sia ll ’’ ambiente naturaleambiente naturale – comprendente aria, terreno, acqua, vegetazione e fauna selvatica –sia lsia l’’ ambiente costruito ambiente costruito dalldall’’ uomo. uomo.

La nostra saluteLa nostra salute e quella del nostro ambiente naturale èè correlata correlata alla qualitalla qualitàà delldell’’ aria, dellaria, dell’’ acqua, del cibo e del suolo.acqua, del cibo e del suolo.

Principali matrici attraverso le quali Principali matrici attraverso le quali

siamo esposti a contaminanti ambientali.siamo esposti a contaminanti ambientali.

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L’ambiente costruito comprende le nostre

case, scuole e luoghi di lavoro, parchi, aree

commerciali e strade.

Esso si estende al di sopra del paese sotto

forma di linee di trasmissione di energia, al

di sotto del paese sotto forma di siti di

eliminazione di rifiuti e attraverso il paese in

forma di grandi vie di comunicazione.

Ma esiste anche la connessione fra salute umana e lconnessione fra salute umana e l’’ ambiente ambiente

costruitocostruito, che è definito come costruzioni, spazi e prodotti che sono costruzioni, spazi e prodotti che sono

creati o significativamente modificati dallcreati o significativamente modificati dall’’ uomo.uomo.

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Quello che noi trasferiamo nel nostro Quello che noi trasferiamo nel nostro ambiente può alla fine essere ritrasferito a ambiente può alla fine essere ritrasferito a noi spesso con conseguenze avverse.noi spesso con conseguenze avverse.A certi livelli di esposizione, i contaminanti A certi livelli di esposizione, i contaminanti presenti nella nostra aria, acqua, cibo e presenti nella nostra aria, acqua, cibo e suolo possono causare vari effetti avversi suolo possono causare vari effetti avversi sulla salute, come sulla salute, come cancrocancro (cancerogenesi), (cancerogenesi), malformazioni congenitemalformazioni congenite (teratogenesi), (teratogenesi), malattie respiratorie e indisposizioni malattie respiratorie e indisposizioni gastrointestinali. Nellgastrointestinali. Nell’’ ambiente costruito, i ambiente costruito, i fattori collegati allfattori collegati all’’ abitazione, qualitabitazione, qualitààdelldell’’ aria indoor, progettazione dei quartieri aria indoor, progettazione dei quartieri e dei sistemi di trasporto possono e dei sistemi di trasporto possono influenzare il nostro benessere psicologico influenzare il nostro benessere psicologico e fisico. e fisico.

COME PUOCOME PUO’’ LL ’’ AMBIENTE INFLUIRE AMBIENTE INFLUIRE SULLA NOSTRA SALUTE ?SULLA NOSTRA SALUTE ?

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L’ Igiene

ha come obiettivo la tutela e la

promozione della salute umana

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Il fine ideale cui tendono lIl fine ideale cui tendono l’’ Igiene e la MedicinaIgiene e la Medicina

Preventiva Preventiva èè che ogni persona nasca sana e mantenga ilche ogni persona nasca sana e mantenga il

proprio stato di salute al piproprio stato di salute al piùù alto livello fino al naturale alto livello fino al naturale

compimento della vita.compimento della vita.

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IGIENE E MEDICINA PREVENTIVA

MEDICINA DI SANITAMEDICINA DI SANITA’’ PUBBLICAPUBBLICA

Prevenzione delle malattiePromozione della salute

DemografiaDemografiaEpidemiologiaEpidemiologiaStatistica SanitariaStatistica SanitariaSociologiaSociologia

ProgrammazioneProgrammazione

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Definizione di PrevenzioneDefinizione di Prevenzione““ Atti finalizzati a eradicare o eliminare le malattie e le disabiAtti finalizzati a eradicare o eliminare le malattie e le disabilitlit àà o o a minimizzare il loro impattoa minimizzare il loro impatto”” . .

Il concetto di prevenzione Il concetto di prevenzione èè poi articolato in livelli, che poi articolato in livelli, che definiscono una prevenzione convenzionalmente chiamata definiscono una prevenzione convenzionalmente chiamata primaria, una secondaria e una terziariaprimaria, una secondaria e una terziaria””

Dizionario di EpidemiologDizionario di Epidemiologia, IV Edizioneia, IV Edizione

a cura di a cura di John M. LastJohn M. Last

John Last è una figura leggendaria nel campo della prevenzione, riconosciuto da molti come il “padre della prevenzione”.John Last ha ricoperto incarichi accademici nel British Medical Research Council di Londra, nelle Università of Sydney, Vermont (USA) e Edinburgo, ed è stato professore di epidemiologia e medicina di comunità all’Università di Ottawa dal 1969. Ha curato l’11a, la 12a e la 13a edizione di Public Health and PreventiveMedicine ed è stato curatore emerito della 14a edizione ("Maxcy-Rosenau-Last"), curatore delle edizioni 1a, 2a, 3a e 4a del Dictionary of Epidemiology, e autore della 1a e della 2a edizione di Public Health and Human Ecology.

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Ma cosa si intende per Ma cosa si intende per

salute salute ??

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DEFINIZIONE DI SALUTEDEFINIZIONE DI SALUTE

La salute La salute èè uno stato di completo benessere uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale non la semplice fisico, psichico e sociale non la semplice

assenza dello stato di malattia o infermitassenza dello stato di malattia o infermitàà..

(OMS 1948)

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DETERMINANTI DI SALUTEDETERMINANTI DI SALUTE

Il termine determinante della salutedeterminante della saluteè una etichetta collettiva data a molteplici fattori che sono ora ritenuti contribuire alla salute delle popolazioni. Essi comprendono cose come dotazione biologica delle persone e risposte individuali, l’ambiente sociale e fisico nel quale esse vivono, le condizioni economiche della loro società in termini di produttività e ricchezza, e l’accessibilità e qualità delsistema sanitario.

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FATTORI AMBIENTALIFATTORI AMBIENTALI

Sono legati a due aspetti.

1)1)Ambiente BIOLOGICOAmbiente BIOLOGICO: l’ambiente formato

dall’insieme di organismi vegetali ed animali e

microorganismi che possono condizionare la salute;

2)2)Ambiente FISICOAmbiente FISICO: la salubrità (o meno) delle

grandi matrici ambientali abiotiche (acqua, aria,

suolo).

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FATTORI LAVORATIVIFATTORI LAVORATIVI

Sono connessi al tipo ed all’intensità di attivitàlavorativa svolta, ed alla presenza di fattori di rischio e/o danno ad essa legati.

Il danno può essere prodotto da fattori chimici, fisici, biologicibiologici, ma anche organizzativi e manageriali, ed esso può colpire anche solo il lato psicologico.

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FATTORI INDIVIDUALIFATTORI INDIVIDUALI

Sono i fattori comunemente legati alla individualità di ogni soggetto, mediata dalla componente genetica e dalla sua interazione con quella ambientale.

Un cambiamento nel materiale genetico che non venga riparato dai meccanismi di riparazione costituisce una mutazionemutazione.

Le mutazioni possono essere spontanee oppure causate da agenti fisici, chimici o biologicibiologici.

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Le mutazioni sono la principale causa della variabilità genetica. Costituiscono il substrato su cui opera la selezione naturale ed un elemento fondamentale per l’evoluzione.

Prodotto di mutazione sono tra l’altro i microorganismi resistenti ai farmaci anti-microbici, le malattie genetiche, il cancroil cancro.

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Dimostrazione della validità della teoria della mutazione spontanea: il test di fluttuazione. (Lurea e Delbruck, 1943)

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Gruppo di anomalie congenite che si manifestano non per cause intrinseche (genetiche), ma per cause estrinseche durante lo sviluppo del feto.

Le alterazioni possono avvenire durante lo sviluppo dell'embrione (5ª-10ª settimana), durante l'organogenesi o ancora in momenti successivi.

Le anomalie (comunemente dette "malformazioni") possono essere anatomiche, funzionali, o spesso anatomo-funzionali (cioèconstano di un'anomalia anatomica con associato danno funzionale, come accade nelle anomalie cardiache o per i difetti di sviluppo del sistema nervoso).

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Le cause possono essere:

• BiologicheBiologiche(virus, batteri, funghi, parassiti protozoi)

• Chimiche e Fisiche (sostanze tossiche o da radiazioni)

• Metaboliche Nutrizionali

Le alterazioni causate da agenti biologici sono quelle piLe alterazioni causate da agenti biologici sono quelle piùù note da un note da un punto di vista clinico e fisiopatologicopunto di vista clinico e fisiopatologico.I virus per esempio determinano gravi danni a carico del sistema nervoso ed ematologico del feto inducendo, a seconda della gravità, ritardo dello sviluppo, malformazioni, morte prenatale (aborto). La diagnosi dell'avvenuta infezione intrauterina si esegue mediante la rivelazione di IgM specifiche presenti nel sangue fetale o nel cordone ombelicale, dato che queste Ig non sono in grado di attraversare la placenta. Un risultato positivo indica quindi l'avvenuta infezione e risposta immunitaria dell'embrione.

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I patogeni maggiormente responsabili di effetti teratogeniI patogeni maggiormente responsabili di effetti teratogeni

sono raggruppabili con il nome di sono raggruppabili con il nome di TORCHTORCH::

Toxoplasma (parassita)Toxoplasma (parassita)

RosoliaRosolia

CitomagalovirusCitomagalovirus

Herpex virus (inclusa la varicella)Herpex virus (inclusa la varicella)

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Inoltre, possono essere teratogeni il Morbillivirus (famiglia dei

Paramixovidae) ovvero il "morbillo", i Parvovirus, e alcuni batteri:

Listeria, Micobatteri (TBC/tubercolosi), Salmonella Typhi,

Stafilococco.

Non è certo che il virus influenzalesia in grado di danneggiare il feto

in modo specifico. Vi può essere un danno aspecifico dovuto

all'aumento di temperatura corporea proprio dello stato febbrile, o ad

un'ipossia fetale legata a complicanze bronco-polmonari nella madre.

Il virus HIV presente nella madre - affetta o meno dalla relativa

manifestazione clinica (AIDS) - può causare AIDS neonatale, ovvero

un completo malfunzionamento del sistema immunitariodel neonato.

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Definizioni: Cancro, neoplasia e tumore sono sinonimiCancro, neoplasia e tumore sono sinonimi

Il cancro Il cancro èè una malattia del genomauna malattia del genoma

•Il genoma inteso come sequenza nucleotidica.•Il genoma inteso come organizzazione cromosomica.

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Esistono forme di cancro diverse a seconda del tipo cellulare daEsistono forme di cancro diverse a seconda del tipo cellulare dacui derivano.cui derivano.

I cancri che derivano da cellule epiteliali sono detti carcinomicarcinomi.

I cancri che derivano da tessuti mesenchimali o muscolari sono detti sarcomisarcomi.I cancri del sistema immuno-ematopoietico sono detti leucemie e leucemie e linfomilinfomi ..

Esistono poi i cancri che derivano dal sistema nervoso.

La trasformazione neoplastica di una cellula inizia a causa di uLa trasformazione neoplastica di una cellula inizia a causa di una na mutazione nella sequenza delle basi del DNA.mutazione nella sequenza delle basi del DNA.

Mutageni chimici, fisici e virali aumentano il tasso di mutazionMutageni chimici, fisici e virali aumentano il tasso di mutazione.e.

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Nel 1800 e prima della II Guerra Mondiale, il cancro dello Nel 1800 e prima della II Guerra Mondiale, il cancro dello stomaco e del fegato causavano, insieme, pistomaco e del fegato causavano, insieme, piùù morti di qualsiasi morti di qualsiasi altro tipo di cancro, seguiti dal cancro al colon, al seno ed alaltro tipo di cancro, seguiti dal cancro al colon, al seno ed alla la prostata.prostata.

Nel 1912, quando Isaac Adler pubblicò in un volume la prima Nel 1912, quando Isaac Adler pubblicò in un volume la prima rassegna dellrassegna dell’’ anatomia e della patologia del tumore polmonare anatomia e della patologia del tumore polmonare e si sente si sentìì in dovere di scusarsi per aver trattato di una malattia in dovere di scusarsi per aver trattato di una malattia coscosìì rara ed insignificante.rara ed insignificante.

Oggi possiamo affermare che la maggior parte (80Oggi possiamo affermare che la maggior parte (80--90%) dei 90%) dei cancri derivano da cause ambientali che possono essere evitate. cancri derivano da cause ambientali che possono essere evitate.

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LL’’ origine origine monoclonalemonoclonale del cancro del cancro èè dimostrata nei mosaici dimostrata nei mosaici

dovuti alldovuti all’’ inattivazione di uno dei due cromosomi X.inattivazione di uno dei due cromosomi X.

Il cancro deriva da una singola cellulaIl cancro deriva da una singola cellula

La traslocazione tra i cromosomi 9 e 22 La traslocazione tra i cromosomi 9 e 22 èè responsabile della responsabile della

leucemia mieloide cronica.leucemia mieloide cronica.

I promotori possono essere

“sostanze”fisiologiche e il

cancro è il frutto di “stili di vita”.

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Esistono due tipi principali di geni che, se mutati, danno origine al

cancro: oncogeni dominantioncogeni dominantie geni oncosoppressori recessivioncosoppressori recessivi

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Una sola mutazione non Una sola mutazione non èè sufficiente perchsufficiente perchéé il cancro si il cancro si

affermi. affermi.

Spesso vengono attivati diversi oncogeni con effetti sinergici.Spesso vengono attivati diversi oncogeni con effetti sinergici.

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Riconosciuta la dipendenza della salute umana da un ampio

ventaglio di fattori ambientali cruciali e sottolineando

l’importanza vitale di prevenire i rischi per la salute proteggendo

l’ambiente, ogni organismo pubblico o privato deve valutare le

proprie attività e portarle avanti in modo tale da proteggere la

salute della gente da effetti nocivi legati all’ambiente fisico,

chimico, biologico, microbiologico e sociale.

L’approccio preferito dovrebbe essere quello di promuovere il principio che prevenire è meglio che curare.

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Il mondo Il mondo èè pieno di rischipieno di rischi e nessuna attività, procedimento o prodotto è senza rischio. Alcuni rischi derivano da una scelta Alcuni rischi derivano da una scelta personalepersonale, come scalare montagne o lanciarsi con il paracadute – o anche non guardare da ambedue le parti prima di attraversare la strada. Altri derivano da sostanze, processi o prodotti presenti nell’ambiente. La responsabilità di proteggere la nostra salute è distribuita fra singoli individui, comunità, imprese commerciali e tutti i livelli di governo.

E’ importante prendere in considerazione anche la percezione del percezione del rischiorischio e di inserire la comunicazione del rischiocomunicazione del rischioall'interno del processo di valutazione del rischiovalutazione del rischio e di gestione del rischiogestione del rischio, per poi proporre una strategia di gestione generale del rischio.

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Vi sono tre ampie categorie di contaminanti ambientalicontaminanti ambientali:

agenti biologici, sostanze chimiche e radiazioniagenti biologici, sostanze chimiche e radiazioni.

Gli agenti biologiciagenti biologicicomprendono organismi viventi, come batteri, protozoi, virus, funghi ed alghe (come pure i sottoprodotti che questi organismi producono); acari della polvere di casa; allergeni stagionali, come i granuli di polline. Gli agenti biologici sonopresenti naturalmente nel nostro ambiente e possono anche essererilasciati con le attività umane, quali l’agricoltura o le acque di scarico.

A seconda della dose, i differenti agenti biologici possono prodA seconda della dose, i differenti agenti biologici possono produrre urre

vari effetti sulla salutevari effetti sulla salute, che variano da allergie a problemi

respiratori, malattie gastrointestinali e, nei casi più severi, alla

mutazione, alla teratogenesi, al cancro ed alla morte.

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I contaminanti dellI contaminanti dell’’ aria esterna aria esterna derivano da fonti naturali e derivano da fonti naturali e umaneumane. Fonti naturali comprendono fumi da incendi boschivi, polveri sollevate dal vento dal suolo e vulcani, funghi, batteri, piante e animali.

La qualitLa qualitàà delldell’’ aria interna aria interna èè un problema sempre piun problema sempre piùù importanteimportante. La nostra popolazione passa circa il 90 % del suo tempo all’interno e le persone che sono particolarmente suscettibili agli effetti degliinquinanti dell’aria, come i bambini, gli anziani e gli infermi, probabilmente passano anche più tempo all’interno. LL’’ inquinamento inquinamento delldell’’ aria interna può avere origine da fonti esterne e da fonti interaria interna può avere origine da fonti esterne e da fonti internene. Ad esempio, gli inquinanti rilasciati dai veicoli a motore e dalle fabbriche – come monossido di carbonio e particelle fini – possono contaminare anche l’aria interna come risultato del flusso naturale dell’aria dentro e fuori delle costruzioni.

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I contaminanti biologici, come le muffe e i batteri, si trovanoI contaminanti biologici, come le muffe e i batteri, si trovano

generalmente a livelli pigeneralmente a livelli piùù elevati allelevati all’’ internointerno. .

La scarsa ventilazione può aumentare il livello di contaminanti

dell’aria interna.

I bambini sono generalmente più vulnerabili all’inquinamento

dell’aria degli adulti sotto i 65 anni di età perchéessi tendono a

passare più tempo all’esterno ed hanno un ritmo respiratorio

superiore a quello degli adulti, il che significa che essi assorbono

più aria (e quindi anche più inquinanti dell’aria) per

chilogrammo.

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Gli agenti biologici comunemente trovati nellGli agenti biologici comunemente trovati nell’’ aria dellaria dell’’ ambiente ambiente indoor sono i microrganismi come funghi e batteriindoor sono i microrganismi come funghi e batteri; gli acari della polvere e allergeni stagionali come i pollini (questi sonoanche un problema per l’aria esterna). Al contrario, la maggior parte dei virus non sopravvive per la maggior parte dei virus non sopravvive per lunghi periodi nelllunghi periodi nell’’ aria indooraria indoor, anche se l’umidità relativa, la temperatura e la presenza di altri inquinanti possono agire sulla loro sopravvivenza e diffusione. Fattori che promuovono la Fattori che promuovono la crescita di microrganismi e acari della polvere sono umiditcrescita di microrganismi e acari della polvere sono umiditàà e e inadeguata ventilazione.inadeguata ventilazione.

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Rosolia (Teratogena)Varicella (Teratogena)

Morbillo (Teratogena)Parotite (Teratogena)Influenza (Teratogena)

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FunghiFunghi: I funghi, particolarmente le muffe, sono in grado di crescere virtualmente su ogni superficie. Le muffe si sviluppanonell’ambiente umido associate con crepe della costruzione, allagamenti o eccesso di umidità ( nei seminterrati, nei bagni e nelle cucine).

BatteriBatteri: Come le muffe, i batteri si sviluppano in ambienti umidi. Essi possono crescere direttamente nell’acqua e sono dispersi all’interno sia come spore sia tramite minuscole goccioline di acquasospese nell’aria, chiamate aerosol. Aerosol contenenti batteri sono rilasciati principalmente dall’uomo e animali (durante starnuti, colpi di tosse, o parlando) o da sorgenti idriche come umidificatori, docce e rubinetti. Una volta dispersi nell’aria, i batteri possono sopravvivere per significativi periodi di tempo, in base alla dimensione della gocciolina, la temperatura dell’aria e l’umiditàrelativa. Alcuni batteri di origine idrica normalmente sono trovati nell’ambiente esterno.

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Si può essere esposti a contaminanti Si può essere esposti a contaminanti derivati dallderivati dall’’ acqua per differenti vieacqua per differenti vie. Ad esempio, le persone possono ingerire piccole quantità di inquinanti bevendo bevendo ll ’’ acquaacqua; possono assorbire i contaminanti attraverso la cuteattraverso la cutementre fanno il bagno o la doccia e durante attività ricreative; possono inalare goccioline sospese nellinalare goccioline sospese nell’’ aria o vapori aria o vapori mentre fanno la docciamentre fanno la doccia. Esse possono anche ingerire cibiingerire cibi che sono stati contaminati da inquinanti di origine idrica.

Generalmente, l’acqua potabile è una fonte minore di esposizione a contaminanti ambientali rispetto ad altri media, come il cibo e l’aria, anche se è la nostra principale fonte di esposizione aprincipale fonte di esposizione asottoprodotti della disinfezione dell’acqua (es. trialometani) e ad alcunimicrorganismimicrorganismi.

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Le malattie di origine idrica causate da batteri, virus e protozLe malattie di origine idrica causate da batteri, virus e protozoi oi sono i pericoli pisono i pericoli piùù comuni per la salute associati allcomuni per la salute associati all’’ acqua acqua potabilepotabile(e acqua ad uso ricreativo).

LL’’ esatta incidenzaesatta incidenzadelle malattie di origine idrica èè difficilmente difficilmente quantificabilequantificabile, perché la maggior parte dei casi presentano sintomi leggeri, simil influenzali, che non richiedono trattamento medico.

Rifiuti umani ed animali sono le principali fonti di contaminantRifiuti umani ed animali sono le principali fonti di contaminanti i microbiologici trovati nellmicrobiologici trovati nell’’ acqua potabileacqua potabile. I microrganismi possono penetrare nei corpi acquiferi da acque di scolo inadeguatamente trattate, deiezioni degli uccelli e dilavamento dei terreni coltivati e di strade di città. Inoltre, alcuni batteri possono alcuni batteri possono colonizzare sistemi di distribuzione dellcolonizzare sistemi di distribuzione dell’’ acqua e apparati di acqua e apparati di trattamento delltrattamento dell’’ acqua. acqua.

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Schistosoma

Opistorchis

Clonorchis

Sospetti fattori di rischio per il cancroSospetti fattori di rischio per il cancro

ParassitiParassiti

HelicobacterpyloriBatterioBatterio

Cancro gastricoCancro gastrico

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Sebbene la maggior parte delle persone ritenga

che l’aria sia la via principale attraverso la

quale i contaminanti ambientali ci raggiungono,

i fatti indicano invece che èè il cibo il mezzo il cibo il mezzo

principale con cui la maggior parte dei principale con cui la maggior parte dei

contaminanti che si trovano nellcontaminanti che si trovano nell’’ ambiente ambiente

entrano nel nostro organismoentrano nel nostro organismo.

Il cibo può diventare contaminato mediante contatto con può diventare contaminato mediante contatto con microrganismi (e loro tossine) durante il trattamento e il microrganismi (e loro tossine) durante il trattamento e il confezionamento, durante la manipolazione e la conservazione, o confezionamento, durante la manipolazione e la conservazione, o attraverso una scorretta preparazione dei cibi nei ristoranti o attraverso una scorretta preparazione dei cibi nei ristoranti o nelle nelle case.case.La contaminazione può avvenire nel luogo di produzione, nell’impianto di lavorazione, nel centro di distribuzione, nei punti di vendita al dettaglio, nel nostro frigorifero o anche sul nostro bancone di cucina.

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• Listeria monocytogenes (teratogena)

• Toxoplasmosi (teratogena)• Citomegalovirus (Teratogeno)• Micotossine (Aflatossine, Ocratossine, Zearalenone, Fumonisine,tutte cancerogene)

• L'acido okadaico e Yessotossine (mutageni e promotori tumorali).• Schistosoma (promotori tumorali)• Opisthorchis (promotori tumorali)• Clonorchis (promotori tumorali)• Helicobacter pylori (cancerogeno)

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Gli agenti biologici sono riscontrabili in numerosi settori,

ma, essendo raramente visibili, non sempre i rischi che

comportano vengono opportunamente percepiti.

Si tratta di batteri, virus, funghi (lieviti e muffe) e

parassiti.

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Che cosa Che cosa èè il rischio Biologico?il rischio Biologico?

Il rischio biologico è la probabilità

di sviluppare una malattia in

conseguenza di contatto con un

agente biologico

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Che cosa Che cosa èè un agente Biologico?un agente Biologico?

“qualsiasi microrganismo

che può provocare

infezioni, allergie o intossicazioni”

Classificati in quattro gruppi in base alla valutazione

delle loro proprietà allergeniche, tossigeniche e di

pericolosità, quali infettivitinfettivitàà, ,

patogenicitpatogenicitàà, ,

trasmissibilittrasmissibilitàà

neutralizzabilitneutralizzabilitàà

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Si definisce MicrorganismoMicrorganismo l’entità microbiologica

cellulare o non cellulare capace di replicarsi e di

trasferire materiale genetico

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Gli agenti biologici non vengono identificati per le loro

specifiche caratteristiche ma per gli effetti patogeni che sono in

grado di determinare: infettivo, infettivo,

allergico, allergico,

tossico.tossico.

Ai fini della valutazione del rischio e della profilassi è

significativo il parametro della soglia di infettivitsoglia di infettivit àà DLDL 0 0 (dose al

di sotto della quale il contagio non produce infezione).

Alcuni virus hanno una DL0 pari a 1.

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Caratteristiche di pericolosità

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Prevenzione rischio biologico: riferimento normativoPrevenzione rischio biologico: riferimento normativoLa norma di riferimento è il D.Lgs. 81/08che al Titolo X si occupa della prevenzione

rischio biologico per i lavoratori esposti. Si riporta l' Art. 268 del decreto che propone la "Classificazione degli agenti biologici".1. Gli agenti biologici sono ripartiti nei seguenti quattro gruppi a seconda del rischio di

infezione:a) agente biologico del gruppo 1gruppo 1: un agente che presenta poche probabilità di

causare malattie in soggetti umani;b) agente biologico del gruppo 2gruppo 2: un agente che può causare malattie in soggetti umani e

costituire un rischio per i lavoratori; è poco probabile che si propaga nella comunità; sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche; (Bacillus anthracis; Campylobacter jejuni; Helicobacter pylori, Mycoplasma pneumoniae, Ascaris lumbricoides, Dracunculus medinensis, Toxoplasma gondi)

c) agente biologico del gruppo 3gruppo 3: un agente che può causare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori; l'agente biologico può propagarsi nella comunità, ma di norma sono disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche;(Brucelle, Shigella dysenteriae, Virus dell'epatite E,C,D; Echinococcus; Leishmania; Plasmodium spp;

Taenia solium;

d) agente biologico del gruppo 4gruppo 4: un agente biologico che può provocare malattie gravi in soggetti umani e costituisce un serio rischio per i lavoratori e può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità; non sono disponibili, di norma, efficaci misure profilattiche o terapeutiche. (Variola major &minor) virus; Whitepox virus (variola virus) ecc..);

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Luoghi soggetti al rischio di esposizione ad agenti biologiciLuoghi soggetti al rischio di esposizione ad agenti biologici

• Industria alimentare

• Agricoltura

• Lavoro con contatto animali e servizi sanitari

• Laboratori clinici, veterinari e diagnostici (esclusi i laboratori di

microbiologia)

• Smaltimento e raccolta rifiuti (riciclo compreso)

• Depurazione acque di scarico

•Riuso delle acque reflue

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Valutazione del r ischio

Valutazione del r ischio

Riserva agente patogeno

Via di espulsione

Trasmissione

Via di ingresso e dose infettante

Colonizzazione

Periodo di incubazione

Page 66: Rischio biologico  2013

Quando un microrganismo è penetrato all’interno del corpo

umano la sua presenza non sempre determina il manifestarsi di

un’infezione.

Nella maggior parte dei casi l’insorgenza di un’infezione è

dovuta ad una serie di complesse interazioni che avvengono a

carico di molteplici componenti in correlazione all’agente

infettivo, alla suscettibilità dell’ospite e alle modalità di

trasmissione.

Page 67: Rischio biologico  2013

Nelle situazioni dove é previsto un uso deliberato di questi agenti biologici è logico, opportuno e necessario, adottare a priori una serie di misure tecniche preventive e di contenimento, prescindendo, di fatto, dalla valutazione della reale entità del rischio; l’adozione di tali norme nelle altre attività presenta serie difficoltàpoiché incerta él’entità del rischio che l’esposizione potenziale comporta.

In questi casi il termine potenzialecomprende l’eventualità di un possibile contagio, il cui avvenimento però è remoto o non ben definibile in termini quantitativi. ÉÉ noto come la valutazione del rischio sia, in generale, costituinoto come la valutazione del rischio sia, in generale, costituita da ta da due momenti: due momenti:

•• la valutazione del pericolo la valutazione del pericolo

•• la valutazione del dannola valutazione del danno..

Page 68: Rischio biologico  2013

La stima della pericolosità e della dannosità degli agenti biologici èdi non semplice esecuzione.

Molti dei concetti e delle metodologie ormai consolidate dall’Igiene Industriale per la valutazione dell’esposizione (es. a sostanze chimiche), non sono immediatamente trasferibili ai microrganismi:

La varietLa varietàà e le l’’ ubiquitarietubiquitarietàà delle specie batteriche e virali delle specie batteriche e virali aerodisperse rendono il monitoraggio ambientale problematicoaerodisperse rendono il monitoraggio ambientale problematico.

Altrettanto difficoltoso Altrettanto difficoltoso èè ll ’’ utilizzo del monitoraggio biologico nella utilizzo del monitoraggio biologico nella valutazione dellvalutazione dell’’ avvenuto contagio da microrganismi, poichavvenuto contagio da microrganismi, poichéé risulta risulta molto articolata la risposta adattativa o immunitaria dellmolto articolata la risposta adattativa o immunitaria dell’’ organismo organismo umano ospite. umano ospite. Non sono disponibili inoltre sicure relazioni doseNon sono disponibili inoltre sicure relazioni dose--rispostarisposta (in termini di entità del contagio-infettività) per nessuno dei per nessuno dei microrganismi di maggior interesse patologico o di larga microrganismi di maggior interesse patologico o di larga trasmissibilittrasmissibilitàà. .

Page 69: Rischio biologico  2013

La mancanza di questa conoscenza non permette in buona sostanza:

• di definire delle dosiche abbiano funzione di sogliaper discriminare tra condizioni di presenza o assenza di rischio, o meglio, tra situazioni con grado di controllo accettabile o non accettabile

• di conoscere con buona approssimazione, ad una certa entità di esposizione = contagio, qual è la frequenza di danno attesonel gruppo di soggetti esposti

Nonostante questi limiti, la stima del rischio risulta comunque essenziale e deve ricondursi a categorie conoscitive logiche e concretamente applicabili.

Page 70: Rischio biologico  2013

La “pericolositpericolositàà biologicabiologica” di un ambiente di lavoro o di una specifica attività per un gruppo di soggetti é rappresentata:

• dalldall’’ esposizione al pericolo (in termini di intensitesposizione al pericolo (in termini di intensitàà e e duratadurata)

• dalla frequenza o proporzione di soggetti che risultano dalla frequenza o proporzione di soggetti che risultano operare in determinate condizioni espositive.operare in determinate condizioni espositive.

La scelta dei metodi di monitoraggioscelta dei metodi di monitoraggio e degli indicatori di esposizione deve tenere conto:

• delle vie di esposizione, delle vie di esposizione,

•• della possibilitdella possibilitàà di una misura diretta o indiretta della di una misura diretta o indiretta della contaminazione ambientale,contaminazione ambientale,

•• delldell’’ avvenuto contagio a seguito dellavvenuto contagio a seguito dell’’ evento espositivo. evento espositivo.

Page 71: Rischio biologico  2013

La sieroconversione o il riscontro della malattia, possono essere

utilizzate quali indicatori di avvenuta esposizione e sono da

considerare approcci elettivi nei casi in cui la misura ambientale

della contaminazione (aerodispersa o delle superfici) risulti

difficile o dove la via di contagio sia prevalentemente

parenterale.

Page 72: Rischio biologico  2013

In questo caso la pericolosità e la dannosità di un certo ambiente di

lavoro o di una singola attività lavorativa forniscono delle stime di

rischio per eventi o situazioni già verificatisi ed il rischio viene

detto rischio osservato rischio osservato per distinguerlo dalla situazione opposta di

rischio attesorischio atteso in cui il pericolo, pur presente al momento della

valutazione, non é abbinato al danno, ma la cui comparsa é attesa in

un tempo successivo.

É complicato effettuare stime di rischio atteso, poiché diventa

difficile misurare l’entità dell’esposizione ed é quasi impossibile

stimare quale sarà il reale danno ad esse associato.

Page 73: Rischio biologico  2013

Il rischio osservatorischio osservato, quindi, vava necessariamente calcolato stimando calcolato stimando

la pericolositla pericolositàà e la dannosite la dannositàà gigiàà manifestatesimanifestatesi, osservate con osservate con

accurati programmi: accurati programmi:

• di monitoraggiodi monitoraggiodegli eventi accidentali e degli infortuni a

rischio

• di sorveglianzadi sorveglianzadello stato di salute della popolazione

esposta.

Anche se solo per fini preventivi, é utile assumere che il contagio sia

molto pericoloso: così, ad esempio, la puntura con un ago sicuramente

infetto viene considerata come se fosse un evento portatore di malattia

certa.

Page 74: Rischio biologico  2013

Nell’ottica della riduzione ed abbattimento del rischio biologico, per

molti agenti biologici l’esistenza di una profilassi vaccinale

rappresenta un intervento di protezione efficace.

Page 75: Rischio biologico  2013

Il D.Lgs. 81/08riporta alcune misure tecniche, organizzative e

procedurali per eliminare o ridurre al minimo il rischio di

esposizione, ad esempio:

• "evitare l'utilizzo di agenti biologici nocivi se il tipo di attività lo

consente;

• ridurre per quanto possibile il numero di addetti esposti, o

potenzialmente esposti, al pericolo;

• adottare le misure per prevenire o ridurre al minimo la

propagazione accidentale all'esterno dell'area di lavoro" (ad

esempio misure collettive di protezione ovvero misure di

protezione individuali qualora non sia possibile evitare

altrimenti l'esposizione);

Page 76: Rischio biologico  2013

• "esporre in modo chiaro e visibile il segnale di rischio biologico;

• mettere in atto le procedure idonee per il prelievo, la

manipolazione e il trattamento dei campioni di origine animale

ed umana;

• definire le procedure di emergenza in caso di incidente;

• evitare l'utilizzo di contenitori non idonei e/o sprovvisti di

indicazione del contenuto;

• adottare misure “igieniche” per prevenire e ridurre al minimo la

propagazione accidentale di un agente biologico fuori dal luogo

di lavoro;

• verificare la presenza di agenti biologici sul luogo di lavoro al di

fuori del contenimento fisico primario, se necessario o

tecnicamente realizzabile.

Page 77: Rischio biologico  2013

Per lungo tempo il rischio biologico in ambito lavorativo è stato

considerato soprattutto come rischio infettivo per quei gruppi di

lavoratori esposti a microorganismi in ambito sanitario e per

quelli a rischio di contrarre zoonosi (veterinari, agricoltori ecc.)

Solo successivamente tra i rischi di natura biologica sono stati

riconosciuti quelli allergici, tossici e “cancerogenicancerogeni" ed è stato

così possibile

1. ricondurre ad esposizioni lavorative a muffe, funghi,

endotossine batteriche ed enzimi, sindromi irritative delle

mucose e delle prime vie respiratorie,

2. riconoscere i rischi cancerogeni (connessi ad es. con

l'esposizione alla polvere di legno o a linee cellulari

tumorigene).

Page 78: Rischio biologico  2013

AttivitAttivit àà con uso deliberato di agenti biologici:con uso deliberato di agenti biologici:

� Università e centri di ricerca (laboratori, ricerca e sperimentazione biologica)

� Sanità, zootecnia e veterinaria (laboratori, prove, ricerca e sperimentazione)

� Farmaceutica (produzione vaccini e farmaci, kit diagnostici con prove biologiche)

� Alimentare (produzione vaccini e farmaci, kit diagnostici con prove biologiche)

� Chimica (produzione per biotrasformazione di composti vari, es. detersivi)

� Energia (produzione per biotrasformazione di vettori energetici, es. etanolo, metanolo)

� Ambiente (trattamento rifiuti, impianti di depurazione acque, ecc.)

� Miniere (uso di microrganismi per concentrazione metalli da soluzioni acquose)

� Agricoltura (fertilizzazioni colture, inoculazione micorrize, uso antiparassitari)

� Industria delle biotecnologie (produzione di microrganismi selezionati)

� Industria bellica (produzione armi biologiche)

Page 79: Rischio biologico  2013
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Page 84: Rischio biologico  2013

MISURE TECNICHE, MISURE TECNICHE, ORGANIZZATIVE, PROCEDURALIORGANIZZATIVE, PROCEDURALI

(Art. 272, D.Lgs. 81/2008)(Art. 272, D.Lgs. 81/2008)

Page 85: Rischio biologico  2013

• evitare o ridurre l’uso di agenti nocivi

• limitare il numero degli esposti

• progettare in funzione della riduzione del rischio

• adottare misure collettive di protezione

• adottare misure protettive verso l’ambiente esterno

• segnalare il rischio

• elaborare sicure procedure di lavoro

• elaborare un piano di emergenza e contenimento

• controllare lo stato di contaminazione esterno

• smaltire i rifiuti in assoluta conformità e sicurezza

Page 86: Rischio biologico  2013

Il camicecamicecambiato con sufficiente frequenza

Maschere, schermi facciali e occhialiMaschere, schermi facciali e occhialida indossare quando è prevedibile

l'esposizione delle mucose orali, nasali e congiuntivali a schizzi di sangue o altro

materiale biologico. Le maschere facciali possono proteggere anche dagli aerosol

infetti.

Page 87: Rischio biologico  2013

La direttiva impone al datore di lavoro:

• di contenere il rischio cui sono esposti i lavoratori

– eliminandolo o sostituendolo,

– ricorrendo alla prevenzione ed al controllo dell’esposizione,

– formando ed informando i lavoratori,• di assicurare, se necessario, la sorveglianza sanitaria.

È opportuno valutare se le misure esistenti garantiscono una protezione

adeguata e quindi valutare cosa si dovrebbe fare in più per ridurre i rischi,

inoltre ci si deve porre la domanda se sia possibile liberarsi del tutto del

rischio ricorrendo ad un altro agente biologico o ad un processo di

lavorazione diverso.

Page 88: Rischio biologico  2013

• Le misure di controllo devono essere commisurate al processo dilavorazione

• È opportuno evitare la formazione di aerosol e polveri sospese, anche nelle fasi di pulizia o durante le operazioni di manutenzione (dato che molti agenti biologici vengono trasmessi tramite l’aria, come i batteri da esalazione).

• Elementi chiave di condizioni di lavoro sicure sono: le Procedure di lavoro igieniche e l’uso di segnaletica di avvertimento.

• Prevedere misure di decontaminazione dei rifiuti, delle attrezzature e degli indumenti, nonché adeguate misure igieniche cui i lavoratori devono attenersi.

• Le misure di prevenzione arrivano a comprendere la vaccinazioneda praticare ai lavoratori su base volontaria.

Page 89: Rischio biologico  2013

GLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE PER LA RIDUZIONE DEI RISCHIGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE PER LA RIDUZIONE DEI RISCHI

SONO FINALIZZATI ALLA:SONO FINALIZZATI ALLA:

PREVISIONEPREVISIONE - DEFINIRE QUANDO UN PROCESSO DIVENTERA’

PERICOLOSO

PREVENZIONEPREVENZIONE - DEFINIRE DOVE E CON CHE INTENSITA’ POTRA’

AVVENIRE UN PROCESSO PERICOLOSO

Page 90: Rischio biologico  2013

PREVENZIONE:PREVENZIONE: ha come obiettivo la riduzione della vulnerabilità* delle attivita’ antropiche mediante:

- localizzazionedelle aree interessate dai processi e delle strutture presenti;

- definizionedella intensita’ con cui potrebbe verificarsi l’evento.

Le attività antropiche sono vulnerabili sia in relazione alle strutture coinvolte, sia per la funzione che svolgono.

PREVISIONE: PREVISIONE: l’obbiettivo degli studi di previsione è quello di ridurre il rischio definendo quando, dove e con che intensità avverrà un processo pericoloso per poter

effettuare in tempo utile interventi che permettano di ridurre il rischio.

- localizzazionelocalizzazionedella area interessata;-- monitoraggiomonitoraggio sulle cause innescanti il processo ;

- utilizzoutilizzo di sistemi di allertaallerta.

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IngressoIngresso Microrganismi di provenienzaMicrorganismi di provenienza fecalefecaleUmani ed animali, in gran parte non patogeni.

Patogeni se nel bacino di raccolta sono presenti malati o portatori o animali serbatoio.Variabili a seconda dell’area geografica, del bacino di raccolta e nel tempo.

I patogeni potenzialmente presenti possono essere batteri, virus, funghi, protozoi e vermi (oltre 70 specie). In gran parte sono di gruppo 2gruppo 2 (ma anche tra questi ci sono agenti da non sottovalutare, come Leptospira e virus dell’epatite A).Alcuni di gruppo 3gruppo 3 (tra questi soprattutto Salmonella typhi ealtri enterobatteri).

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• Contatto con i Liquami

• Schizzi e Gocce

• Aerosol: goccioline invisibili che fluttuano nell’aria diametro circa 10 µmSi producono dove c’è maggior movimento delle acque.

Maggior frequenza di disturbi aspecifici negli addetti ai depuratori rispetto

alla popolazione generale.

Sporadici, e più frequenti nei primi mesi dall’assunzione. E’stato chiamato

sewage workers syndrome (o sindrome dei fognaioli)- quadro benigno e

transitorio di malessere generale, brividi, febbre e congiuntivite.

Sembrerebbe causato da endotossine batteriche e si riscontra anche in lavoratori

addetti a discariche e impianti di compostaggio.

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VIE DI ESPOSIZIONEContatto con rifiuti durante la normale attività e durante le pulizie e la manutenzione degli impianti; inalazione di polveri ed aerosolorganici negli impianti e negli uffici. Tagli, punture, abrasioni, contatto, ingestione accidentale (mani contaminate).

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Il Il MorbilloMorbillo èè una delle malattie piuna delle malattie piùù contagiose che si conoscano; si contagiose che si conoscano; si

trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emestrasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse, se con tosse,

starnuti o semplicemente parlando.starnuti o semplicemente parlando.

Il periodo di contagiositIl periodo di contagiositàà va da poco prima del periodo prodromico a 4 giorni va da poco prima del periodo prodromico a 4 giorni

dopo la comparsa delldopo la comparsa dell’’ esantema.esantema.

Se non si Se non si èè avuta la malattia naturale o se non si avuta la malattia naturale o se non si èè stati vaccinati, siamo tutti stati vaccinati, siamo tutti

a rischio di contrarre il morbillo.a rischio di contrarre il morbillo.

Il morbillo lascia unIl morbillo lascia un ’’ immunitimmunit àà che dura per tutta la vita; anche lche dura per tutta la vita; anche l’’ immunitimmunit àà

indotta dal vaccino indotta dal vaccino èè di durata lunghissima.di durata lunghissima.

Da Ministero della SaluteDa Ministero della Salute

http://www.salute.gov.it/malattieInfettive/paginaInternaMenuMalattieInfettive.jsp?id=837&lingua=italiano&menu=malattie

Page 111: Rischio biologico  2013
Page 112: Rischio biologico  2013

La varicella La varicella èè una malattia infettiva altamente contagiosa una malattia infettiva altamente contagiosa

provocata dal virus provocata dal virus Varicella zoster Varicella zoster (Vzv), della famiglia degli (Vzv), della famiglia degli

Herpes virusHerpes virus. Insieme a . Insieme a rosoliarosolia, , morbillomorbillo , , pertossepertossee e parotiteparotite, la , la

varicella varicella èè annoverata fra le malattie contagiose dellannoverata fra le malattie contagiose dell’’ infanzia, che infanzia, che

nella maggioranza dei casi colpiscono i bambini tra i 5 e i 10 anella maggioranza dei casi colpiscono i bambini tra i 5 e i 10 anni.nni.

LL ’’ uomo uomo èè ll ’’ unico serbatoio noto di questo virus: la unico serbatoio noto di questo virus: la malattia si malattia si

trasmette quindi soltanto da uomo a uomotrasmette quindi soltanto da uomo a uomo. .

Sintomi e Sintomi e decorso clinicodecorso clinico

Dopo un’incubazione di 2 o 3 settimane, la malattia

esordisce con un esantema cutaneo (o rash), febbre non

elevata e lievi sintomi generali come malessere e mal di

testa. Per 3-4 giorni, piccole papule rosa pruriginose

compaiono su testa, tronco, viso e arti, a ondate

successive. Le papule evolvono in vescicole, poi in pustole

e infine in croste granulari, destinate a cadere.

Tipicamente l’esantema è costituito da 250-500 lesioni.

Page 113: Rischio biologico  2013

LL ’’ infezione produce immunitinfezione produce immunitàà permanente in quasi tutte le persone: permanente in quasi tutte le persone:

raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia. raramente una persona può sviluppare due volte questa malattia.

Tuttavia, il virus non viene eliminato dallTuttavia, il virus non viene eliminato dall’’ organismo, ma rimane latente (in organismo, ma rimane latente (in

genere per tutta la vita) nei gangli delle radici nervose spinalgenere per tutta la vita) nei gangli delle radici nervose spinali. Nel 10i. Nel 10--20% dei 20% dei

casi il virus si risveglia a distanza di anni o di decenni, solicasi il virus si risveglia a distanza di anni o di decenni, solitamente dopo i 50 tamente dopo i 50

anni, dando luogo anni, dando luogo allall ’’ herpes zoster herpes zoster oo““ fuoco di Santfuoco di Sant’’ AntonioAntonio”” . .

Se la varicella viene contratta da una donna allSe la varicella viene contratta da una donna all’’ inizio di inizio di

una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione) una gravidanza (nei primi due trimestri di gestazione)

può trasmettersi al feto, causando una embriopatia può trasmettersi al feto, causando una embriopatia

((sindrome della varicella congenitasindrome della varicella congenita). I bambini che sono ). I bambini che sono

stati esposti al virus della varicella in utero dopo la stati esposti al virus della varicella in utero dopo la

ventesima settimana di gestazione possono sviluppare una ventesima settimana di gestazione possono sviluppare una

varicella asintomatica e successivamente herpes zoster nei varicella asintomatica e successivamente herpes zoster nei

primi anni di vita. Se invece la madre ha avuto la malattia primi anni di vita. Se invece la madre ha avuto la malattia

da cinque giorni prima a due giorni dopo il partoda cinque giorni prima a due giorni dopo il parto, , può può

verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui verificarsi una forma grave di varicella del neonato, la cui

mortalitmortalit àà può arrivare fino al 30%.può arrivare fino al 30%.

Page 114: Rischio biologico  2013

ModalitModalit àà di trasmissionedi trasmissioneLa varicella La varicella èè una delle malattie infettive piuna delle malattie infettive piùù contagiosecontagiose, soprattutto nei , soprattutto nei

primi stadi dellprimi stadi dell ’’ eruzione. La trasmissione da persona a persona avviene per eruzione. La trasmissione da persona a persona avviene per

via aerea mediante le goccioline respiratorievia aerea mediante le goccioline respiratoriediffuse nelldiffuse nell’’ aria quando una aria quando una

persona affetta tossisce o starnutisce, persona affetta tossisce o starnutisce, o tramite contatto direttoo tramite contatto diretto con lesione da con lesione da

varicella o zoster. La contagiositvaricella o zoster. La contagiositàà inizia da 1 o 2 giorni prima della comparsa inizia da 1 o 2 giorni prima della comparsa

delldell’’ eruzione e può durare fino alla comparsa delle croste.eruzione e può durare fino alla comparsa delle croste.

Durante la gravidanzaDurante la gravidanza, il virus può essere trasmesso all, il virus può essere trasmesso all’’ embrione o al feto embrione o al feto

attraverso la placentaattraverso la placenta..

In generale, si consiglia di isolare i pazienti per evitare la dIn generale, si consiglia di isolare i pazienti per evitare la diffusione del contagio. iffusione del contagio.

Page 115: Rischio biologico  2013

Dal 1995 è disponibile un vaccinovaccino,, costituito da virus vivo attenuato che alcuni Paesi, tra cui gli Usa, raccomandano per tutti i bambini nel secondo anno di vita .Il vaccino è sicuro e ben tollerato e la protezione sembra essere di lunga durata.

È consigliato soprattutto per le persone che per motivi professionconsigliato soprattutto per le persone che per motivi professionali ali

hanno un maggior rischio di acquisire lhanno un maggior rischio di acquisire l’’ infezioneinfezione (come il personale (come il personale

scolastico) o trasmetterla a persone ad alto rischio di complicascolastico) o trasmetterla a persone ad alto rischio di complicanze gravi nze gravi

(come gli operatori sanitari).(come gli operatori sanitari). Inoltre, la vaccinazione è particolarmente indicata anche per le donne in età fertile che non hanno già avuto la malattia, per evitare un’eventuale infezione in gravidanza e i conseguenti danni al bambino.

PrevenzionePrevenzione

Page 116: Rischio biologico  2013

La La parotiteparotite, conosciuta anche con il nome scientifico , conosciuta anche con il nome scientifico ““ parotite epidemicaparotite epidemica”” e e

con il picon il piùù popolare popolare ““ orecchioniorecchioni”” , , èè una malattia infettiva acuta molto una malattia infettiva acuta molto

contagiosa. contagiosa.

ÈÈ una delle tipiche malattie infantili, ma non una delle tipiche malattie infantili, ma non èè esclusa la sua comparsa esclusa la sua comparsa

anche in etanche in etàà adulta.adulta.

La causa dellLa causa dell’’ insorgere della parotite insorgere della parotite èè un virus appartenente alla famiglia un virus appartenente alla famiglia dei Paramyxovirus, il dei Paramyxovirus, il Myxovirus ParotidisMyxovirus Parotidis . Il virus si trasmette . Il virus si trasmette prevalentemente per via aerea, mentre il contagio per contatto cprevalentemente per via aerea, mentre il contagio per contatto con oggetti on oggetti contaminati contaminati èè molto raro, anche se non impossibile.molto raro, anche se non impossibile.

Page 117: Rischio biologico  2013

Incubazione, contagiositIncubazione, contagiositàà e durata della parotite:e durata della parotite:

Il periodo di incubazione varia dai 14 ai 18 giorni, mentre la malattia ha

una durata di circa 2 settimane.

La parotite è una malattia contagiosamalattia contagiosa; solitamente l’ammalato è contagioso

a partire dai 2-3 giorni precedenti all’insorgere degli orecchioni fino ai 9-10

giorni successivi. I bambini, oltre ad essere predisposti a causa della

mancanza delle difese immunitarie , sono particolarmente soggetti al

contagio anche perché vengono frequentemente a contatto (a scuola o in

altri luoghi di aggregazione) con altri coetanei durante il periodo di

incubazione.

La malattia si manifesta inizialmente con mal di testa, dolore aLa malattia si manifesta inizialmente con mal di testa, dolore ai lati del i lati del

collo, sotto le orecchie, fastidio quando si apre la bocca, si mcollo, sotto le orecchie, fastidio quando si apre la bocca, si mastica o si astica o si

deglutisce.deglutisce.

Talvolta si nota la comparsa di febbre.

Page 118: Rischio biologico  2013
Page 119: Rischio biologico  2013

La La RosoliaRosolia èè una malattia infettiva causata da un virus del genere una malattia infettiva causata da un virus del genere

rubivirus,rubivirus, della della famiglia dei Togaviridaefamiglia dei Togaviridae. Come . Come morbillomorbillo , , varicellavaricella, , pertossepertosse

e e parotiteparotite, , èè una malattia piuna malattia piùù comune nellcomune nell’’ etetàà infantile e si trasmette solo infantile e si trasmette solo

nellnell’’ uomo.uomo.

Esternamente, si manifesta con unEsternamente, si manifesta con un’’ eruzione cutanea simile a quelle del eruzione cutanea simile a quelle del

morbillo o della scarlattina. morbillo o della scarlattina. Di solito benigna per i bambini, diventa Di solito benigna per i bambini, diventa

pericolosa durante la gravidanza perchpericolosa durante la gravidanza perchéé può portare gravi conseguenze al può portare gravi conseguenze al

fetofeto. Una volta contratta, la rosolia d. Una volta contratta, la rosolia dàà unun’’ immunizzazione teoricamente immunizzazione teoricamente

definitiva.definitiva.

In un numero elevato di casi, i sintomi della In un numero elevato di casi, i sintomi della

rosolia possono passare inosservati, un fatto rosolia possono passare inosservati, un fatto

pericoloso nel caso che la malattia venga pericoloso nel caso che la malattia venga

contratta da una donna incinta. La rosolia contratta da una donna incinta. La rosolia

presenta infatti alti rischi per il feto, presenta infatti alti rischi per il feto,

sopratutto se la madre contrae la malattia sopratutto se la madre contrae la malattia

allall ’’ inizio della gravidanza. inizio della gravidanza. http://www.epicentro.iss.it/problemi/rosolia/rosolia.asphttp://www.epicentro.iss.it/problemi/rosolia/rosolia.asp

Page 120: Rischio biologico  2013

La La RosoliaRosoliasi trasmettesi trasmetteda persona a persona da persona a persona con le goccioline della tosse o con le goccioline della tosse o

degli starnutidegli starnuti. .

Sintomi Sintomi febbre lieve, rigonfiamento doloroso delle linfoghiandole dietro il collo,eruzione cutanea (rossore) generalizzata di brevissima durata

(spesso inapparente).

ComplicazioniComplicazioni dolori articolari, trombocitopenia (1 ogni 3000), encefalite (1 ogni 5.000).

La rosolia nelle donne in gravidanza spesso porta alla sindrome La rosolia nelle donne in gravidanza spesso porta alla sindrome della rosolia della rosolia

congenita (CRS) che può danneggiare il bambino. congenita (CRS) che può danneggiare il bambino.

EE’’ una grave malattia caratterizzata da sordituna grave malattia caratterizzata da sorditàà, ritardo mentale, cataratta ed , ritardo mentale, cataratta ed

altre affezioni degli occhi, malattie congenite del cuore, nonchaltre affezioni degli occhi, malattie congenite del cuore, nonchéé a malattie del a malattie del

fegato e della milza che possono provocare una riduzione del numfegato e della milza che possono provocare una riduzione del numero delle ero delle

piastrine con petecchie (piccoli sanguinamenti) sotto la pelle. piastrine con petecchie (piccoli sanguinamenti) sotto la pelle.

http://www.epicentro.iss.it/problemi/rosolia/rosolia.asp

Page 121: Rischio biologico  2013

Le donne che si sono infettate nel Le donne che si sono infettate nel primo trimestre di gravidanzaprimo trimestre di gravidanza, andranno , andranno

incontro ad un incontro ad un abortoaborto o potranno avere un bambino con o potranno avere un bambino con rosolia congenita rosolia congenita

nell'85% dei casi.nell'85% dei casi. Un bambino con Sindrome da Rosolia Congenita può Un bambino con Sindrome da Rosolia Congenita può

eliminare virus per via urinaria per circa un anno eliminare virus per via urinaria per circa un anno e quindi essere fonte di e quindi essere fonte di

infezione per altre donne non immuniinfezione per altre donne non immuni. .

Page 122: Rischio biologico  2013

BibliografiaBibliografiaEpidemiology & Prevention of Vaccine-Preventable Diseases "The Pink Book" 8th Edition 2004. http://www.cdc.gov/nip/publications/pink/mumps.pdf

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The Children's Hospital of Philadelphia - Vaccine Education Center - A Look at Each Vaccine: MMR (Measles, Mumps and Rubella) Vaccine http://www.chop.edu/consumer/jsp/division/generic.jsp?id=75727

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Measles, mumps and rubella vaccine use and strategies for elimination of measles, rubella and congenital rubella syndrome, and control of mumps (ACIP recommendations) (1998). MMWR, 47 (N°. RR-8: 1-57)

Page 123: Rischio biologico  2013

CitomegalovirusCitomegalovirus

Page 124: Rischio biologico  2013
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Page 130: Rischio biologico  2013

Papillomavirus umano HPV6 e HPV18Papillomavirus umano HPV6 e HPV18È l’agente etiologico del carcinoma della cervice ut erina così come delle

verruche cutanee e genitali, può integrarsi nel gen oma o rimanere in forma

episomica permanente.

Virus dellVirus dell’’ epatite B umana HBVepatite B umana HBV•Causa il carcinoma epatico (30-50 anni dopo l’infez ione)

•Aspettativa media di vita dopo la diagnosi di carci noma 6 mesi

•Virus a DNA virus che codifica per 4 geni

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Agente causale della mononucleosi infettiva; Agente causale della mononucleosi infettiva;

associato a: associato a:

---- linfomi in soggetti immunodepressi,linfomi in soggetti immunodepressi,

---- carcinoma nasofaringeocarcinoma nasofaringeo

---- Linfoma di Burkitt Linfoma di Burkitt (endemico; 8/100.000 bambini in (endemico; 8/100.000 bambini in Africa e Papua Nuova Guinea); Africa e Papua Nuova Guinea);

---- cofattore per i cofattore per i linfomi di Hodgkin disease linfomi di Hodgkin disease (30 anni (30 anni dopo ldopo l’’infezione); infezione);

In circa 1/3 del mondo I bambini sono infettati da EBV; In circa 1/3 del mondo I bambini sono infettati da EBV;

Nella maggior parte delle nazioni industrializzate circa il Nella maggior parte delle nazioni industrializzate circa il 50% della popolazione risulta infettato. 50% della popolazione risulta infettato.

Virus di EpsteinVirus di Epstein--Barr EBVBarr EBV

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TOXOPLASMOSITOXOPLASMOSI

Page 133: Rischio biologico  2013

Ospite definitivo

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Page 135: Rischio biologico  2013

Listeria monocitogenensListeria monocitogenens�� Alimenti coinvoltiAlimenti coinvolti : latte e suoi derivati : latte e suoi derivati

�� habitathabitat: : mondo animale e vegetale, lmondo animale e vegetale, l’’ uomo uomo èè portatore sano portatore sano

intestinale al 15%intestinale al 15%

�� temperatura di crescita battericatemperatura di crescita batterica: 2: 2--88°°C (in frigorifero)C (in frigorifero)

�� sintomisintomi: febbre, cefalea,tremori, faringiti : febbre, cefalea,tremori, faringiti

�� prevenzioneprevenzione: Cottura di qualsiasi cibo di provenienza animale, : Cottura di qualsiasi cibo di provenienza animale,

pulizia accurata della verdura, astensione dal consumo di latte pulizia accurata della verdura, astensione dal consumo di latte e e

latticini non pastorizzati, lavaggio delle mani e degli utensililatticini non pastorizzati, lavaggio delle mani e degli utensili

venuti a contatto con alimenti crudi. Separazione tra zona di venuti a contatto con alimenti crudi. Separazione tra zona di

materia prima e zona di preparazione, adeguata pulizia, adeguatamateria prima e zona di preparazione, adeguata pulizia, adeguata

igiene del personaleigiene del personale

Donne gravide, neonati, malati di tumore,emodializzatiDonne gravide, neonati, malati di tumore,emodializzati

o persone con sistema immunitario compromessoo persone con sistema immunitario compromesso

costituiscono i soggetti a rischio maggiore.costituiscono i soggetti a rischio maggiore.

Page 136: Rischio biologico  2013

Three genera of parasites are known Three genera of parasites are known or suspected risk factors for cancer or suspected risk factors for cancer in humans:in humans:Schistosoma (cancro alla vescica), Schistosoma (cancro alla vescica), Opisthorchis and Clonorchis (cancro Opisthorchis and Clonorchis (cancro al fegato).al fegato).

Infection with the bacterium Helicobacterpylori is an important cause of stomach cancer

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Opisthorchis viverrini and Opisthorchis viverrini and Clonorchisn sinensis Clonorchisn sinensis (cancro al fegato).(cancro al fegato).

class Trematoda;class Trematoda;phylum Platyhelminthes;phylum Platyhelminthes;

The adult of O. viverrini and C. sinensis are usually about 10–25 mm in length and 3–5 mm in width.

Three families of freshwater snails(Hydrobiidae, Bithyniidae, and Melaniidae) are first intermediate hosts.

Over 130 species of fish(belonging to 16 families) are secondary intermediate hosts.

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Page 139: Rischio biologico  2013

Epidemiology of infectionEpidemiology of infection

Human liver fluke infection is endemic in China, Thailand, Republic of Korea,

Democratic People’s Republic of Korea, Viet Nam, Lao People’s Democratic

Republic, and Cambodia.

Endemicity for C. sinensis is also suspected in the Russian Federation long the

Amur River. Persons from Singapore and Malaysia with C. sinensis infection

have been reported infrequently; many of them may be infected during travelling

in other countries or through eating imported fisheating imported fish.

It has been reported that C. sinensis may survive up to 26 years in a human host.

Diffuse nitrosative and oxidative DNA damage (8Diffuse nitrosative and oxidative DNA damage (8--nitroguanine and 8nitroguanine and 8--oxooxo--7,87,8--

dihydrodihydro--2'2'-- deoxyguanosine [8deoxyguanosine [8--oxodG]) has been reported in the biliary oxodG]) has been reported in the biliary

epithelium of hamsters infected with epithelium of hamsters infected with O. viverrini O. viverrini (Pinlaor et al., 2003). These (Pinlaor et al., 2003). These

DNA lesions still persisted for at least 180 days postDNA lesions still persisted for at least 180 days post--infection. Moreover, infection. Moreover,

repeated infections with liver flukes result in enhanced biliaryrepeated infections with liver flukes result in enhanced biliary DNA damage DNA damage

(Pinlaor et al., 2004a,b).(Pinlaor et al., 2004a,b).

Page 140: Rischio biologico  2013

Schistosoma haematobiumSchistosoma haematobiumSchistosomes are parasitic blood-dwellingfluke worms belonging to the phylum Platyhelminths, class Trematoda.

The adult worms are 1–2 cm long with a cylindrical body

The cercariae survive for up to 72 hours

and use water turbulence and skinderived

chemicals to locate the human host. They

attach to and penetrate the human skin

within 3–5 minutes.

Contact with contaminated freshwater is Contact with contaminated freshwater is the major risk factor of infection. The the major risk factor of infection. The main risk groups are schoolmain risk groups are school--age children, age children, specific occupational groupsspecific occupational groups(fishermen,(fishermen,irrigation workers, farmers), irrigation workers, farmers), and women and women and other groups using infested water for and other groups using infested water for domestic purposesdomestic purposes(WHO 2002).(WHO 2002).

Cancer of the urinary bladder andadenocarcinoma of the prostate

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Page 142: Rischio biologico  2013

Numerous studies have provided epidemiological and clinical evidence that people

living in endemic areas acquire some form of protective immunity after years of

exposure.

Page 143: Rischio biologico  2013

Several studies indicate that the carcinogenicity of the carcinogenicity of S. haematobium S. haematobium is a is a

multifactorial and multistage process where several mechanisms amultifactorial and multistage process where several mechanisms are involvedre involved.

S. haematobium eggs induce a chronic inflammation and irritation in the urinary

bladder that seems to be associated with an increased initiation of cancer at the

site of inflammation. The eggs gives rise to genotoxic factors and products that

may cause genomic instabilities of host cells, leading to modifications in the

regulation of tumour-suppressor genes and oncogenes as well as stimulating a

proliferative response of the host cells to repair tissue damage caused by the

inflammation

Furthermore, schistosomiasisschistosomiasis--induced inflammatory cells have been shown to induced inflammatory cells have been shown to

participate in the metabolic activation of procarcinogens, such participate in the metabolic activation of procarcinogens, such as aflatoxins, and as aflatoxins, and

in the formation of carcinogenic nitrosamines from nitric oxide.in the formation of carcinogenic nitrosamines from nitric oxide.

Page 144: Rischio biologico  2013

Helicobacter Helicobacter species can be divided into species can be divided into gastricgastric and and entericenteric or or enterohepatic enterohepatic Helicobacter Helicobacter typestypes..

H. pylori H. pylori is the is the Helicobacter Helicobacter species of humans.species of humans.H. pylori H. pylori isolation from several other animal species (monkey, isolation from several other animal species (monkey,

pig, cat, dog) has been reported, but these reports were pig, cat, dog) has been reported, but these reports were

anecdotal, and these bacteria were most likely acquired from anecdotal, and these bacteria were most likely acquired from

humans.humans.

The most common test used to determine the prevalence of The most common test used to determine the prevalence of

infection in healthy populations is serology for H. pylori igG binfection in healthy populations is serology for H. pylori igG b y y

ELISA.ELISA.

H. pylori H. pylori infection is common, with a global prevalence of over 50%, infection is common, with a global prevalence of over 50%,

but with substantial countrybut with substantial country--toto--country variations.country variations.

Page 145: Rischio biologico  2013

Prevalence rates differ by age, race/ethnicity, and socioeconomic characteristics.

As a rule, rates are higher in developing countries than in developed ones;

however, in several eastern European countries the prevalence of infection is high.

Humans are the only known significant reservoir of Humans are the only known significant reservoir of H. pyloriH. pylori

PersonPerson--toto--person routeperson route

OralOral --oral routeoral route

FaecalFaecal--oral routeoral route

Waterborne transmissionWaterborne transmission

TransmissionTransmission At present there is no At present there is no vaccine availablevaccine available

Cancer of the stomachCancer of the stomach

The intense gastric inflammatory infiltrate (gastritis) that accompanies gastric

colonization by H. pylori in humans (or by related Helicobacter species in

animal models) can generate potentially genotoxic reactive oxygen and nitrogen

species from the inflammatory cells themselves, and from adjacent gastric

epithelial cells.

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Page 147: Rischio biologico  2013

Le micotossine rappresentano un gruppo eterogeneo di sostanze chimiche, per lo più a basso peso molecolare, prodotte dal metabolismo secondario dei miceti e tossiche per l’animale e per l’uomo.

Nonostante gli sforzi per il controllo della loro diffusione, i funghi tossigeni sono onnipresenti in natura e le contaminazioni si verificano regolarmente a carico di molti prodotti alimentari.

Page 148: Rischio biologico  2013

Si differenziano dalle tossine batteriche in quanto presentano basso peso

molecolare, non mostrano attività antigenica ed hanno una notevole

resistenza nei confronti di agenti fisici e chimici.

Possono venire introdotte con gli alimenti e provocare danni di tipo acuto o

cronico.

Attualmente sono note più di 300 micotossine e sono stati elencati parecchi

generi di funghi produttori di micotossine.

Esse possono causare vari effetti tossici: di tipo acuto, subacuto,

teratogeno, mutageno, cancerogeno, ecc.; le micotossine evidenziano diversi tipi di tossicità in dipendenza della dose,

dell'organo interessato, del sesso, dell'età e della specie.

Page 149: Rischio biologico  2013

La presenza e crescita dei funghi responsabili della produzione di micotossine, è dipendente da fattori climatici, ambientali e dalle modalità di raccolta e conservazione dei vegetali.

Sono molto resistenti al calore e non vengono distrutte dalle normali operazioni di cottura, né dai diversi trattamenti a cui vengono normalmente sottoposte le derrate durante i processi di preparazione e conservazione degli alimenti.

Page 150: Rischio biologico  2013

Le più importanti micotossine sono prodotte da funghi che

appartengono ai generi Aspergillus, Fusarium, Penicillium e

Claviceps.

Page 151: Rischio biologico  2013

Prodotti Chimici Fonte Alimento associato

Aflatossine Aspergillus flavus e A. parasiticus

Grano, arachidi, alberi di noce, latte

Tricoteceni Principalmente Fusarium Cereali e altri cibi

Ocratossina A Penicillinum verrucosum A. ochraceus

Frumento, orzo, mais

Carne

Ergotina, ecc. Claviceps purpurea Segale, orzo, frumento

Fumonisine Fusarium moniliforme Mais

Patulina P. expansum Mele, pere

Zearalenone Fusarium spp Cereali, olio, amido

Page 152: Rischio biologico  2013

Le tossine di primaria importanza sono: le Aflatossine, lLe tossine di primaria importanza sono: le Aflatossine, l’’ Ocratossina A (OTA), Ocratossina A (OTA),

il Deoxinivalenon, le Fumonisine, il Nivalenon e gli Alcaloidi.il Deoxinivalenon, le Fumonisine, il Nivalenon e gli Alcaloidi.

Page 153: Rischio biologico  2013

ORGANI BERSAGLIO ORGANI BERSAGLIO

DI ALCUNE MICOTOSSINEDI ALCUNE MICOTOSSINE

Micotossina Bersaglio

Aflatossina Fegato

Ocratossina A Rene

Tricoteceni Mucosa

Ergotina Sistema vascolareperiferico

Zearalenone Tratto uro-genitale

I principali effetti biologici sull'uomo comprendono in sintesi:

1. tossicità acuta fino al decesso2. riduzione o inibizione del sistema immunitario 3. sviluppo di neoplasie

Page 154: Rischio biologico  2013

Effetti delle micotossine sulla salute Effetti delle micotossine sulla salute delldell’’uomo ed animaliuomo ed animali

MicotossineMicotossine Effetti tossiciEffetti tossici

AflatossineAflatossine Epatiti, nefriti, cancerogenesi, Epatiti, nefriti, cancerogenesi, genotossicitgenotossicitàà

OcratossineOcratossine Epatiti, nefriti, teratogenicitEpatiti, nefriti, teratogenicitàà, , neurotossicitneurotossicitàà, genotossicit, genotossicitàà

ZearalenoniZearalenoni IpofertilitIpofertilitàà, azione estrogenica, azione estrogenica

TricoteceniTricoteceni Vomito, rifiuto del cibo, gastroenteritiVomito, rifiuto del cibo, gastroenteritiulcerative, emorragie intestinali,ulcerative, emorragie intestinali,immunosoppressione, dermotossicitimmunosoppressione, dermotossicitààedemi polmonariedemi polmonari

Fumonisina B 1Fumonisina B 1 Cancerogenesi (neurotossicitCancerogenesi (neurotossicitàà, , citotossicitcitotossicitàà))

Page 155: Rischio biologico  2013

�� NefrotossicitNefrotossicitàà

�� TeratogenicitTeratogenicitàà

�� ImmunotossicitImmunotossicitàà

�� GenotossicitGenotossicitàà

�� Effetti sinergiciEffetti sinergici

Si presume che la formazione di tumori sia innescata da alterazioni cellulari

riguardanti l’adesione e la comunicazione

intercellulare. Inoltre la somministrazione di OTA nei ratti ha mostrato l’inibizione di

una serie di processi enzimatici implicati

nella protezione dallo stress ossidativo.

Page 156: Rischio biologico  2013

LL’’ OTA OTA èè un contaminante naturale di molti prodotti come grano, orzo, maun contaminante naturale di molti prodotti come grano, orzo, mais,is,

frumento, pistacchio, legumi. frumento, pistacchio, legumi. ÈÈ inoltre presente in altri alimenti come vino, birra,inoltre presente in altri alimenti come vino, birra,

caffcaffèè, cacao e frutta secca. , cacao e frutta secca.

La si ritrova anche nelle carni di animali allevati con mangimi La si ritrova anche nelle carni di animali allevati con mangimi o foraggi contaminati.o foraggi contaminati.

Le Ocratossine sono un gruppo di almeno sette metaboliti strutturalmente

correlati tra i quali solo l’Ocratossina A (OTA) sembra dotata di notevole attività

tossica.

Page 157: Rischio biologico  2013

L’aflatossicosi è principalmente una epatopatia, che, in animali da allevamento, causa diminuzione della produzione di latte e uova, del tasso di accrescimento, dell’aumento della suscettibilità a parassiti ed infezioni, aborti, disfunzioni gastro-intestinali, anemia, affaticamento, ittero. I giovani individui sono più sensibili degli adulti.

Il nome aflatossina deriva proprio da quello di A. flavus, responsabile della prima

epidemia da micotossine descritta, riscontrata nel 1961. Queste muffe producono almeno 13 diversi tipi di aflatossine.

Le B1, B2, G1 e G2 sono considerate tra le più pericolose, di cui la B1 è la più tossica

e anche la più diffusa.

Vi sono altre aflatossine minori (M1, M2, B2A, G2A, GM1, parasiticolo e aflatossicolo).

Page 158: Rischio biologico  2013

Tra i vegetali a rischio vi è il grano, il sorgo, l’orzo, il riso e

la soia.

Esistono quattro principali aflatossine (B1 , B2 , G1 , G2) e

due prodotti metabolici (M1 e M2) di grande importanza

diagnostica se ritrovati nei vegetali.

M1 e M2 vennero ritrovate nel latte di animali nutriti con

preparazioni di aflatossine.

Le aflatossine possono ritrovarsi nei vegetali sia prima che

dopo il raccolto. Dopo il raccolto la crescita fungina è

facilitata da condizioni di umidità e dalla presenza di micro

e macroparassiti. I prodotti maggiormente a rischio sono:

frumento, arachidi e semi di cotone, seguiti in misura

minore da: latte, formaggio, mandorle, nocciole, fichi,

spezie, uova e carni.

Page 159: Rischio biologico  2013
Page 160: Rischio biologico  2013

Patulina

Questa micotossina è prodotta da funghi dei generi Penicillium, Aspergillus e

Byssochlamys, con Penicillium expansum è probabilmente il microrganismo più

importante.

La patulina è stata rinvenuta in numerosi alimenti ma le principali fonti

alimentari sono le mele ed loro derivati. La patulina viene inattivata durante la

fermentazione alcoolica , pertanto un prodotto come il sidro ne è virtualmente

esente, essa è relativamente termostabile, particolarmente a bassi pH. Trattamenti

ad alta temperature hanno infatti determinato riduzioni di questa micotossina non

superiori al 20%. La patulina è dotata di proprietà antibiotiche ed èriconosciuta

come genotossica , mentre non vi è accordo sulla sua possibile carcinogenicità

Page 161: Rischio biologico  2013

Zearalenone

E' una micotossina prodotta da diversi miceti del genere Fusarium ed in

presenza di condizioni climatiche favorevoli può essere rinvenuta anche in

Italia. I ceppi tossigeni iniziano la loro attività in campo e possono proseguirla

anche nei silos, qualora il contenuto di umidità della granella superi il 20%. I

substrati maggiormente contaminati sono costituiti dai cereali e dal mais in

particolare. Lo zearalenone è una molecola dotata di attività estrogenica, in

grado di legarsi ai recettori uterini degli estrogeni determinando alterazioni nei

cicli riproduttivi degli animali, con ipofertilità e d iperestrismo. Nella zona di

Porto Rico sono stati accertati numerosi casi di pubertà precoce provocati dalla

costante assunzione di alimenti contaminati, seppur a basso livello, con

zearalenone .

Page 162: Rischio biologico  2013

Fumonisine

Le Fumonisine sono prodotte da funghi del genere Le Fumonisine sono prodotte da funghi del genere FusariumFusarium, soprattutto , soprattutto F. F.

verticilloides verticilloides e e F. proliferatumF. proliferatum. .

Le fumonisine attualmente studiate sono la Fumonisina B1, B2 e BLe fumonisine attualmente studiate sono la Fumonisina B1, B2 e B3. Il 3. Il

cereale picereale piùù frequentemente contaminato da queste tossine frequentemente contaminato da queste tossine èè il mais, ma la il mais, ma la

tossina tossina èè stata ritrovata anche nel sorgo e, a livelli modesti, nella birstata ritrovata anche nel sorgo e, a livelli modesti, nella birra e nel ra e nel

cacao. cacao.

I requisiti minimi per la produzione di fumonisine da parte dei I requisiti minimi per la produzione di fumonisine da parte dei diversi tipi di diversi tipi di

funghi sono caratterizzati da una temperatura ottimale di crescifunghi sono caratterizzati da una temperatura ottimale di crescita del fungo ta del fungo

produttore pari a 25produttore pari a 25°°C e da valori di acqua libera (Aw) compresi tra 0.90 e 1. C e da valori di acqua libera (Aw) compresi tra 0.90 e 1.

Page 163: Rischio biologico  2013

Si ritiene che la tossicità della FB1 sia legata all'analogia strutturale con la

sfingosina, componente della membrana sfingolipidica.

Da un punto di vista epidemiologico non sussiste ancora una correlazione diretta

tra incidenza di tumore esofageo e consumo di mais contaminatotumore esofageo e consumo di mais contaminatoda fumonisina,

anche se la maggior parte degli studi propende per una possibile interrelazione.

Studi di tossicità sugli animali evidenziano che il fegato il fegato èè un organo bersaglio in un organo bersaglio in

tutte le specie studiate e il rene solo per alcune di essetutte le specie studiate e il rene solo per alcune di esse.

Nel 1993 l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha classificato la

Fumonisina B1 nel Gruppo 2B, cioè come "possibile agente cancerogeno per

l'uomo".

Page 164: Rischio biologico  2013
Page 165: Rischio biologico  2013

Le micotossine continuano a rappresentare un rischio attuale per la salute umana e animale e costituiscono un problema sanitario globale ampiamente ignorato. È quanto emerso dal World Mycotoxin Forum (Noordwijkerhout, Olanda; 8-10 novembre 2010).

La contaminazione alimentare da micotossine non è in genere sufficientemente elevata da causare malattia conclamata, tuttavia l’ingestione di basse quantità di tossine può causare disordini metabolici che danneggiano la salute animale. Tali disturbi sono spesso difficili da riconoscere e la diagnosi di micotossicosi è complessa. Tra le possibili prospettive diagnostiche si è parlato anche di analisi dell'espressione genetica.

Page 166: Rischio biologico  2013

E' proprio l'assunzione, da parte della popolazione generale, di basse dosi

di micotossine per lunghi periodi a destare sempre più crescenti

preoccupazioni negli operatori di Sanità Pubblica.

In Italia il problema del rischio alimentare da micotossine è stato posto

all'attenzione dell'opinione pubblica solo recentemente.

Alla fine del 2003 sui giornali sono cominciate ad apparire alcune

segnalazioni preoccupanti per contaminazione di alimenti da aflatossine

(latte, mais, spezie, frutta, secca, ecc.).

Page 167: Rischio biologico  2013

Gli animali sono spesso esposti a un cocktail di micotossine che interagiscono tra

di loro. La maggior parte delle interazioni avviene tra aflatossina e ocratossina A,

aflatossina e fumonisina, fumonisina e moniliformina, aflatossina e tossina T2 e ocratossina A e citrinina. Combinazioni di micotossine che singolarmente sono

presenti a basse concentrazioni possono avere effetti negativi sulla salute animale.

Le raccomandazioni e la legislazione attuali si basano sulle singole micotossine e non considerano le multi-contaminazioni

Un'altra sfida è rappresentata dalla lotta alle micotossine mascherate o coniugate

(Ghost mycotoxinGhost mycotoxin).L'attenzione verso queste ultime è iniziata alla fine degli anni 80 perché, in alcuni

casi di micotossicosi, le osservazioni cliniche negli animali non concordavano con

il basso contenuto di micotossine identificato nei mangimi. L'inaspettata elevata tossicità era stata dunque attribuita alla presenza di forme coniugate di

micotossine non identificabili. La ricerca sulle micotossine mascherate è ancora

attiva.

Page 168: Rischio biologico  2013

CHE COSA SONO LE BIOTOSSINE ALGALI?Sono sostanze tossiche prodotte da alghe unicellulari (Dinoflagellati, diatomee), sia in acqua dolce che salata, anche se non è ancora noto il ruolo di queste molecole nel metabolismo delle alghe.

Page 169: Rischio biologico  2013

Secondo l’OMS, i dati disponibili suggeriscono che il

rischio per la salute umana, associato alla presenza di

alghe tossiche marine, è limitato a poche specie ed

aree geografiche.

È stato ritenuto pertanto inappropriato raccomandare

valori guida di carattere generale, consigliando piuttosto

di condurre adeguati piani di monitoraggio e di

sorveglianza nelle aree potenzialmente interessate e

attività di valutazione e gestione del rischio, compresa la

comunicazione ai cittadini.

Page 170: Rischio biologico  2013

Alte densità microalgali rappresentano un beneficio per :

Tuttavia, questi organismi possono avere un impatto negativo, soprattutto se presenti in densità elevate come quelle registrabili durante una “fioritura”, che può causare fenomeni di • ipossia o anossia dei fondali, • impatto sanitario ed economico.

• le reti trofiche,

• produttività degli ecosistemi acquatici,• processi di rimozione di anidride

carbonica,• rilascio di ossigeno nell’atmosfera.

Page 171: Rischio biologico  2013

A seconda degli effetti tossici prodotti, possono essere classificate in

Fioriture che provocano una colorazione dell’acqua

Fioriture di specie che producono potenti tossineche si accumulano nella rete trofica e che possono arrivare fino all’uomo

Fioriture di ceppi produttori di ittiotossine dannose per pesci e invertebrati

Fioriture di specie produttrici di tossine che vengono trasportate

nell’aerosol dall’area di fioritura fino alla costa

Le tossine sono state raggruppate

in cinque sottogruppi a seconda

della sintomatologia provocata

Paralitiche (Paralytic Shellfish Poisoning, PSP)

Neurotossiche(Neurologic Shellfish Poisoning, NSP)

Diarroiche (Diarrhetic Shellfish Poisoning, DSP )

Amnesiche(Amnesic Shellfish Poisoning, ASP)

Ciguatera(Ciguatera Fish Poisoning, CFP)

Page 172: Rischio biologico  2013
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QUANTI TIPI DI BIOTOSSINE ALGALI SI CONOSCONO?Le biotossine algali vengono suddivise in base alle caratteristiche di solubilità in idrosolubili e liposolubili.Paralytic Shellfish Poisoning (PSP): responsabile dell’avvelenamento è la saxitossina (idrosolubile). Diffusa in tutto il mondo, è particolarmente presente in Alaska e nella Terra del Fuoco, dove è associata a vistose fioriture algali che danno il nome alla cosiddetta marea rossa (red tide). In Europa i paesi sul versante atlantico sono esposti al rischio PSP. Nelle acque costiere italiane questa biotossina è rara, pur essendo stati segnalati casi di presenza in mitili.Amnesic Shellfish Poisoning (ASP): responsabile dell’avvelenamento è l’acido domoico e suoi isomeri (idrosolubili). Riconosciuta per la prima volta come causa di avvelenamento in Canada nel 1987. Questa biotossina è presente nelle acque costiere del Nord Europa. Nel Mar Mediterraneo non è mai stata segnalata presenza di ASP adesso è più frequente.Diarrethic Shellfish Poisoning (DSP): appartengono a questa categoria l’acido okadaico (OA) e suoi derivati chiamati dinophysitossine (DTXs), composti polieterei liposolubili. Hanno una diffusione cosmopolita. Episodi di intossicazione sono stati segnalati anche in Italia.Yessotossine (YTXs): composti liposolubili ad azione tossica nel topo. A tutt’oggi non sono segnalati casi di intossicazione umana. Presenti nel Mar Adriatico.Pectenotossine (PTXs): composti liposolubili, ad azione tossica nel topo. Segnalati in Italia.Azaspiracid (AZP): composto liposolubile. Presente nelle aree costiere del Nord Europa.

Page 176: Rischio biologico  2013

QUALI SONO I PRINCIPALI SINTOMI DELLQUALI SONO I PRINCIPALI SINTOMI DELL ’’ INTOSSICAZIONE DA INTOSSICAZIONE DA

BIOTOSSINE ALGALI?BIOTOSSINE ALGALI?

PSP: fenomeni di tipo paralitico, esordio dopo 1-2 ore dall’ingestione, con

formicolìo e bruciore delle labbra, senso di pesantezza degli arti, astenia,

atassia, episodi di nausea e vomito, fino, nei casi piùgravi, alla morte, che si

verifica in un lasso di tempo di 3-12 ore per paralisi respiratoria.

ASP: nausea, anoressia, vomito, crampi addominali, diarrea e perdita di

memoria.

DSP: sintomi prevalentemente di carattere enterico: diarrea, dolori addominali,

vomito. Incubazione da 30 minuti a 7 ore.

AZP: sintomi enterici nell’uomo.

L'acido okadaico e le Yessotossine sono mutageni e L'acido okadaico e le Yessotossine sono mutageni e promotori tumorali.promotori tumorali.

Page 177: Rischio biologico  2013

Il genere comprende 9 specie, per lo più bentonichema anche epifite di macroalghee planctoniche

O. siamensis O. ovata

Mar Mediterraneo

Palythoa toxica

E’ stata isolata per la prima volta nel 1971 alle Hawaii, dal

celenterato marino Palythoa toxica

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Il massimo accrescimento di Ostreopsis viene favorito da condizioni meteo marine stabili, con moto ondoso estremamente ridotto, che determina un debole ricambio idrico, e da un elevato irraggiamento solare che porta l’acqua a temperature di 25-26°C.

Queste specie algali erano già state individuate nel Mediterraneo sin dagli anni settanta, ma la loro presenza si è intensificata dal 1989 in relazione ad una maggiore pressione antropica che si verifica maggiormente nelle aree costiere, dove maggiore è l’apporto di nutrienti (sali di fosforo e azoto, silicati, ecc) in diverse regioni tra cui Liguria, Toscana, Puglia, Lazio e Sicilia.

La suddetta microalga è anche in grado di resistere e superare il rigore invernale formando delle cisti.

Page 179: Rischio biologico  2013

La palitossina prodotta da Ostreopsis è una delle più potenti e letali tossine marine conosciute.

• Il meccanismo molecolare attraverso cui agisce sulle cellule di mammifero è un legame diretto con la pompa NA-K-ATPasi, che viene trasformata in un canale ionico sempre aperto, con conseguente aumento della permeabilità ionica.

• Sugli eritrociti provoca una imponente perdita di potassio concludendosi infine in una emolisi di tipo colloide-osmotica

• Stimola il metabolismo dell’acido arachidonico e la produzione di prostaglandine

• Gli effetti tossici a carico del cuore sono una potente vasocostrizione che si traduce in ischemia, depressionedella funzione cardiaca, danno al miocardio, fibrillazione ventricolare e blocco cardiaco

LD50 di circa 0.75 µg/Kg b.w.

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Regioni in cui è stata segnalata Ostreopsis spp .nel 2005 ( in arancione)

A Genova nell’estate del 2005si è verificato il caso piùeclatante. 240 persone che avevano soggiornato in riva al mare o in zone adiacenti, senza immergersi in acqua, hanno manifestato: febbre, faringodinia, tosse, dispnea, cefalea, nausea, rinorrea, vomito e dermatite. In quel tratto di costa sono state osservate contemporaneamente fioriture di ostreopsis; da qui state dunque ritenute l’agente etiologico (Icardi e Marensi, 2005).

Nel litorale apuano nel 1998 sono stati manifestati irritazioni congiuntivali e delle prime vie aeree, dolori muscolari e articolari, tosse e febbre da alcuni turisti che soggiornavano in un tratto di costa con evidenti fioriture di O. ovata.

A Bari a partire dal 2001, è stata accertata la presenza di aerosol marino tossico in concomitanza alla fioritura algale, che ha provocato sindromi simil influenzali e febbre negli abitanti della zona.

Dal 2005nel comune di Bagheria.Aerosol = “vettore”

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Regioni in cui sono stati segnalati disturbi respiratori

Tra i litorali siciliani, in modo

particolare nei comuni di Bagheria,

Ficarazzi, S. Flavia Capaci, Isola delle

Femmine, Terrasini, Tappeto,

Balestrate ed Erice, sono stati superati i

limiti di guardia della fioritura di O.

ovata e sono state appurate ripetute e

preoccupanti intossicazioni e vari

malesseri.

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Le Guidelines for safe recreational water environments dell’OMS rappresentano la base scientifica sulla quale è stata elaborata

Direttiva Europea (2006/7/CE del 15 febbraio 2006),relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione

Escherichia coli

Enterococchi intestinali

Alghe tossiche marine

“ Qualora il profilo delle acque di balneazione mostri una tendenza alla proliferazione di macroalghe e/o fitoplancton marino, vengono svolte indagini per determinare il grado di accettabilità e i rischi per la salute e vengono adottate misure di gestione adeguate, che includono l’informazione al pubblico”;

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C’È IL RISCHIO DI INTOSSICAZIONE DA BIOTOSSINE ALGALI ?Il rischio di intossicazione da biotossine algali èprincipalmente legato al consumo di molluschi bivalvi filtratori (soprattutto i mitili), che possono accumulare queste sostanze a seguito del proliferare nell’acqua di particolari generi di alghe unicellulari tossiche (fitoplancton). Attualmente il problema sta assumendo dimensioni preoccupanti per l’aumento del numero di alghe tossiche, dovuto da un lato all’eutrofizzazione delle aree marine costiere e dall’altro alla progressiva diffusione di fitoplancton in nuove aree geografiche attraverso, ad esempio, l’acqua di zavorra trasportata dalle navi da carico. Il fenomeno è pertanto in continua evoluzione.

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Page 185: Rischio biologico  2013

QUALI COMPORTAMENTI ALIMENTARI POTREBBERO CAUSARE

UN’INTOSSICAZIONE DA BIOTOSSINE ALGALI?

Consumare molluschi bivalvi (crudi o cotti), provenienti da areeConsumare molluschi bivalvi (crudi o cotti), provenienti da areenon non

controllate per presenza di biotossine algali. controllate per presenza di biotossine algali.

Le biotossine, inoltre, sono composti termostabili e pertanto laLe biotossine, inoltre, sono composti termostabili e pertanto lacottura cottura

dei molluschi non riduce il rischio di avvelenamento.dei molluschi non riduce il rischio di avvelenamento.

QUALI COMPORTAMENTI SI POSSONO ADOTTARE PER RIDURRE IL RISCHIO DI INTOSSICAZIONE?

Consumare molluschi bivalvi (crudi o cotti), di origine certa: cConsumare molluschi bivalvi (crudi o cotti), di origine certa: controllare ontrollare ll ’’ etichettatura.etichettatura.

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Page 187: Rischio biologico  2013

Il monitoraggio microbiologico ambientale viene eseguito Il monitoraggio microbiologico ambientale viene eseguito effettuando controlli delleffettuando controlli dell’’ aria e delle superfici di lavoro.aria e delle superfici di lavoro.

In tutti i tipi di campionamento, le cellule microbiche sospese In tutti i tipi di campionamento, le cellule microbiche sospese nellnell’’ aria o presenti sulle superfici vengono prelevate e fatte aria o presenti sulle superfici vengono prelevate e fatte moltiplicare su idonei terreni di coltura, in modo da poterle pomoltiplicare su idonei terreni di coltura, in modo da poterle poi i quantificare ed eventualmente identificare.quantificare ed eventualmente identificare.

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Esistono in commercio diversi modelli di campionatori attivi, basati su vari principi di funzionamento (campionatori per impatto, per filtrazione, per gorgogliamento).

I campionatori attivi aspirano volumi predeterminati di aria, I campionatori attivi aspirano volumi predeterminati di aria, convogliandoli su un terreno di coltura liquido o solidoconvogliandoli su un terreno di coltura liquido o solido.

I microrganismi presenti nell’aria aderiscono al terreno e, dopo un adeguato periodo di incubazione, danno origine a colonie visibili a occhio nudo, che si possono numerare e, dopo isolamento, identificare. Il livello di contaminazione microbica si esprime come Unità Formanti Colonie (UFC) per m3 di aria.

VantaggiVantaggi: permette l’aspirazione di grandi volumi di aria confinata, minimizzando le differenze di distribuzione dei batteri dovute alle correnti, alla temperatura e alle dimensioni degli aggregati aerodispersi.

Page 189: Rischio biologico  2013

Nel campionamento passivo si espongono nell’ambiente in esame,

per opportuni intervalli di tempo, piastre contenenti idoneo terreno

di coltura: su di esse si raccolgono per sedimentazione i

microrganismi veicolati da particelle solide o liquide sospese

nell’aria. Dopo opportuna incubazione delle piastre, si procede alla

conta del numero di colonie cresciute.

Page 190: Rischio biologico  2013

II metodo passivo presenta tuttavia diversi svantaggi: II metodo passivo presenta tuttavia diversi svantaggi: •• non non èè quantitativo, quantitativo, •• non permette di correlare il numero di microrganismi a un non permette di correlare il numero di microrganismi a un

volume noto di aria, volume noto di aria, •• ha una bassissima sensibilitha una bassissima sensibilitàà,,

L’utilizzo di piastre di sedimentazione, rispetto al

campionamento volumetrico dell’aria, presenta il vantaggio di

essere più semplice ed economico. Esso è particolarmente

vantaggioso per il monitoraggio dell’inquinamento

microbiologico in una camera operatoria, in una camera asettica

o in una azienda alimentare, in quanto permette di avere una

stima diretta del numero di microrganismi che si depositano

sugli oggetti o sugli alimenti presenti in questi luoghi.

Page 191: Rischio biologico  2013

I metodi di monitoraggio che prevedono la conta batterica su I metodi di monitoraggio che prevedono la conta batterica su

terreno solido e liquido sono in grado di rilevare solo la fraziterreno solido e liquido sono in grado di rilevare solo la frazione one

microbica vitale metabolicamente attiva e, di conseguenza, in microbica vitale metabolicamente attiva e, di conseguenza, in

grado di riprodursi e di formare colonie visibili. grado di riprodursi e di formare colonie visibili.

EE’’ necessarionecessario, a tal proposito, , a tal proposito, ricordare che la dispersione dei ricordare che la dispersione dei

microrganismi nellmicrorganismi nell’’ aria e le stesse tecniche di campionamento, aria e le stesse tecniche di campionamento,

possono determinare una condizione di stress per i microrganismipossono determinare una condizione di stress per i microrganismi

stessi, stessi, compromettendone la vitalitcompromettendone la vitalitàà e la capacite la capacitàà di riprodursi su di riprodursi su

un terreno di coltura eun terreno di coltura ecomportando una possibile comportando una possibile sottostimasottostimadel del

rischio biologicorischio biologico..

Page 192: Rischio biologico  2013

Applicazione di piastre Petri di tipo a contatto : Applicazione di piastre Petri di tipo a contatto : consentono di determinare il valore di UFC riferito all’area di contatto della piastra con la superficie interessata dal prelievo.

In particolari situazioni, ad esempio nel caso in cui le superfici da monitorare sianobagnate, irregolari o non facilmente accessibili, pu・essere necessario l’utilizzo ditamponi o di membrane di nitrocellulosa, anzich・di piastre.

Page 193: Rischio biologico  2013

Carica microbica a 22Carica microbica a 22°°CC: indica il numero di batteri (psicrofili) che formano colonie visibili su un determinato terreno di coltura dopo incubazione a 22°C per 72 ore. E’ un valido indicatore della contaminazione batterica ambientale.

Carica microbica a 37Carica microbica a 37°°CC: indica il numero di batteri (mesofili) che formano colonie visibili su un determinato terreno di coltura dopo incubazione a 37°C per 48 ore. Fornisce il livello di contaminazione microbica di origine ambientale e umana nell’ambiente campionato.

Campionatore:Campionatore: strumento portatile utilizzato per il monitoraggio microbiologico ambientale. Il campionatore aspira volumi predeterminati di aria e li convoglia su un terreno di coltura liquido o solido. I microrganismi presenti nell’aria aderiscono al terreno e, dopo incubazione, danno origine a colonie. Esistono diversi tipi di campionatori basati su vari principi di funzionamento (campionatori ad impatto, per filtrazione, per gorgogliamento.)

Page 194: Rischio biologico  2013

Indicatore di contaminazione microbicaIndicatore di contaminazione microbica: esprime il livello di contaminazione : esprime il livello di contaminazione

microbica sottoforma di Unitmicrobica sottoforma di Unitàà Formanti Colonie (UFC) per m3 di aria. Formanti Colonie (UFC) per m3 di aria.

Sono indicatori: Sono indicatori: caricacarica batterica totale, carica fungina totale (lieviti e muffe); batterica totale, carica fungina totale (lieviti e muffe);

concentrazione di stafilococchi, Gram negativi totali, coliformiconcentrazione di stafilococchi, Gram negativi totali, coliformi..

Indice di contaminazione microbica:Indice di contaminazione microbica:valore che indica la misura dell’inquinamentomicrobico ambientale. Spesso si utilizzano gli indici proposti da Dacarro e collaboratori.

Indice globale di contaminazione (IGCM)Indice globale di contaminazione (IGCM)per la misura complessiva dell’inquinamento microbico ambientale:

IGCM = UFC/batteri(37°C) + UFC/batteri(20°C) + UFC/miceti(20°C)

Indice di contaminazione da batteri mesofili (ICM)Indice di contaminazione da batteri mesofili (ICM)per valutare il contributo dei batteri di origine umana e animale, tra i quali possono essere presenti specie patogene:

ICM = UFC batteri (37°C) / UFC batteri (20°C)

Surface Air System

Page 195: Rischio biologico  2013

Indice di amplificazione (IA)Indice di amplificazione (IA) per analizzare le differenze tra i livelli di per analizzare le differenze tra i livelli di contaminazione esterni ed interni, conseguenti alla attivitcontaminazione esterni ed interni, conseguenti alla attivit àà lavorativa lavorativa svolta:svolta:

IA = IGCM(interno) / IGCM(esterno)IA = IGCM(interno) / IGCM(esterno)

Page 196: Rischio biologico  2013

E. Cavallari, L. de Lellis, G.P. Stefanelli, T. Lorenzini. Il rischio biologico nei laboratori biologici e chimici non sanitari. G Ital Med Lav Erg 2008; 30:1, 22-32