Riposizionamento della croce sulla cupola della chiesa di ... · pericolante e inclinata su in lato...
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Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile per il Piemonte
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Asti Progetto di formazione professionale per la realizzazione di Opere Provvisionali
Linee guida lavori in quota utilizzando per supporto la scala italiana,
Piano di sicurezza nell’intervento VVF
Riposizionamento della croce sulla cupola
della chiesa di San Tommaso a Canelli
Riferimenti storico-architettonici
Progetto delle opere Organizzazione dell’intervento: Piano di sicurezza e coordinamento
a) identificazione e descrizione dell'opera; b) individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza; c) individuazione, analisi e valutazione dei rischi; d) scelte progettuali ed organizzative, procedure; e) prescrizioni operative e misure di protezione collettiva; f) misure preventive e protettive e dispositivi di protezione individuale, g) modalità organizzative e del coordinamento, h) organizzazione per il pronto soccorso e antincendio; i) durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e cronoprogramma dei lavori;
Schede tecniche 1) materiali 2) attrezzature 3) mezzi 4) dpi e sicurezza 5) strutture
Norme sulla sicurezza e salute durante il lavoro e Linee guida Realizzazione, Verifiche e collaudo
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Riferimenti storico-architettonici
Il territorio di Canelli in epoca preistorica fu sede di numerosi insediamenti dei Liguri Stazielli.
In epoca romana si sviluppò un primo centro di una certa importanza, attorniato da numerosi fondi rustici dove già si coltivava la vite. Dopo una lunga decadenza Canelli rifiorì a partire dall’Alto Medio Evo tanto che già nell’anno 961 viene definita con il nome di “città”. Verso la metà del XI secolo vi si installano i discendenti dei Conti di Acqui che ne assumono signoria e predicato. Ramificati in molte linee parentali, danno vita al Consortile di Canelli, comprendente anche numerosi Comuni del Circondario.
Nel 1235 i Signori del Consortile si sottomettono alla Repubblica di Asti e Canelli, ininterrottamente sino ad oggi, seguirà le vicende storiche dell’Astesana. Le potenti famiglie astigiane degli Asinari e degli Scarampi ne terranno il Feudo, questi ultimi elevandolo al titolo di Marchesato. Tra XVI^ e XVII^ secolo, Canelli, avamposto e Baluardo contro il Monferrato fu teatro di innumerevoli episodi bellici.
Benché già in passato fosse uno dei centri più popolosi ed importanti dell’Astesana, le sue definitive fortune iniziarono alla fine del XVIII^ secolo, quando si sviluppò l’industria Enologica del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante, ancora oggi una delle principali risorse della Città
Il Castello, oggi di proprietà della famiglia Gancia, verso la metà del seicento ha sostituito l’imponente maniero medievale distrutto nel 1617 durante la guerra contro il Monferrato.
Di grande interesse le numerose Chiese barocche costruite tra il XVII^ e XVIII^ secolo con l’intervento dei miglioriartisti dell’epoca.
Le parrocchiali di San Tommaso e San Leonardo si impongono per la qualità degli arredi, mentre le confraternite di San Rocco e dell’Annunziata sono piccoli gioielli architettonici. Splendido il Centro Storico aggrappato alla collina, suddiviso nei due rioni del Borgo e di Villanuova, ricco di scorci e suggestioni antiche.
Da Villanuova si dipartono meravigliose strade panoramiche, da cui è possibile godere vedute mozzafiato sull’Astesana verso Nord, sulle Langhe a Sud.
L'aspetto più caratteristico che dona a Canelli una originalità, unica in Italia, è anche quello meno visibile: si tratta dell'esteso patrimonio architettonico delle cantine canellesi, vere "cattedrali sotterranee". Queste si snodano sotto tutta la città sprofondandosi per più piani nelle viscere delle colline tufacee, creando ambienti suggestivi, veri capolavori di ingegneria e architettura. Nelle navate delle "cattedrali sotterranee", ad una temperatura costante di 12-14 gradi, affidati alle amorevoli cure di "sacerdoti" che ne conoscono e custodiscono i segreti più reconditi, riposano e invecchiano i più prelibati vini canellesi. Tratto dal sito http://www.comune.canelli.at.it
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A metà XVII secolo, nella parrocchia di S. Tommaso sono censiti sette altari: il maggiore, patronato della compagnia del S. Sacramento, dellaVergine del Carmine, patronato della confraternita del Carmine, dello Spirito Santo, patronato della compagnia del S. Spirito, della S. Vergine della Misericordia, patronato di Pistone, S. Gio Batta, patronato del Marchese, di S. Carlo, patronato “del popolo di Canelli e della famiglia
Oreggia”, di S. Francesco patronato di Lucia Trava. (AVA, Parrocchie, Canelli S. Tommaso, F. 6, c. 1). Nella parrocchia sono presenti le seguenti compagnie e confraternite: compagnia del S. S. Sacramento 1636, Compagnia del Suffragio eretta nella chiesa di S. Maria e S. Giuseppe, Confraternita dell’Annunziata e dello Spirito Santo (fondata nel 1698), Confraternita della Misericordia nella chiesa di S. Giovanni Decollato (1697 istituzione della confraternita). La Confraternita delle Umiliate è aggregata a quella della Misericordia nella chiesa di S. Giovanni Decollato, Compagnia di S. Luigi e Figlie di Maria 1882-1898. (AVA, Parrocchie,
Canelli, F. 5, c. 3). Le chiese legate alla parrocchia sono: quella della S. Annunciata con la compagnia dei disciplinanti, quella di S. Sebastiano, eretta per voto pubblico, quella della SS. Vergine e di S. Giuseppe, comune tra la parrocchia di S. Tommaso e quella di S. Leonardo, quelle diroccate di S. Michele, di S. Marco e della Madonna Santissima detta “Stopio”, quella di S. Giorgio fabbricata con i proventi della masseria del Rev. Monsignore d’Asti (“è malamente tenuta”). Tratto dal sito http://www.regione.piemonte.it/cultura
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a) identificazione e descrizione dell'opera:
1) indirizzo del cantiere; chiesa di san Tommaso, Canelli, piazza san Tommaso
2) descrizione del contesto in cui è collocata l'area di cantiere; concentrico cittadino, centro storico, pendici del colle, vedi estratto di mappa 3) descrizione sintetica dell'opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche;
a) smontaggio e abbassamento al suolo della croce collocata sulla cupola della chiesa, pericolante e inclinata su in lato per la perdita di stabilità nell’ancoraggio a causa di deterioramento e danneggiamento da fulmini;
b) restauro della croce c) restauro dell’appoggio d) ripristino in posizione della croce sulla cupola
l’operazione a) è stata condotta in situazioni di emergenza rispondendo alla richiesta di soccorso per pericolo imminente di caduta sullo spazio pubblico sottostante; la fase b) sarà predisposta a cura della Curia proprietaria dell’immobile; le operazioni c) e d) potrebbero essere condotte da una squadra di VVF mista, permanenti e volontari, in corso di addestramento sull’impiego delle tecniche saf e di oo.pp con lavoro in quota. Il progetto, a cura della committenza, prevede il ripristino del torrino in muratura con l’impiego di apposite malte e/o resine preparate in cantiere alla base dell’opera e l’applicazione in quota a cura di personale esperto in oo.pp. capace di applicare tecniche di sicurezza SAF
b) individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l’assegnazione degli incarichi:
- i coordinatori per la sicurezza in fase di progettazione, nel caso specifico di studio possono essere gli estensori del presente piano che costituisce per i casi analoghi una linea guida;
- il responsabile dei lavori sarà il ROS (capo squadra permanente) del Comando vvf ; - il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione potrà essere il vigile permanente con
maggior livello di qualificazione SAF presente sull’intervento, ovvero il ROS potrà avocare a se stesso l’incarico;
- il personale impegnato potrà essere permanente o volontario dei VVF (Asti e Canelli), comunque con qualifica SAF almeno 1°, o di superiore livello di specializzazione;
- non è prevista la partecipazione ai lavori di personale estraneo al servizio VVF; - non è ammessa la presenza di personale estraneo nel cantiere di intervento.
c) individuazione, analisi e valutazione dei rischi, in riferimento all'area ed all'organizzazione dei cantiere, alle lavorazioni ed alle loro interferenze;
d) scelte progettuali ed organizzative, procedure:
in riferimento all'area: 1) caratteristiche dell’area di cantiere: viabilità: viabilità: la localizzazione nel centro storico cittadino costituisce criticità per la ristrettezza delle strade, l’intralcio al transito veicolare e pedonale, le difficoltà di manovra e posizionamento conseguenti alla pendenza delle strade;
- a cura della Amministrazione comunale dovrà essere assicurata l’informazione alla popolazione residente sulle caratteristiche dei lavori e disagi che possono derivarne, - il sindaco dovrà provvedere a disporre l’ordinanza per la chiusura temporanea di strade e passaggi, - il servizio tecnico comunale dovrà assicurare il supporto per la individuazione della proprietà, la limitazione dei diritti di transito e le valutazioni di
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danni per la polvere; - la vigilanza dell’area esterna sarà assicurata oltre che dai VV.UU. anche da parte di un VVF con radio portatile collegato costantemente con il ROS;
strutture e impianti: - sono da individuare le criticità della sede stradale per fognature o condotti interrati che riducono la capacità di sopportare i carichi pesanti degli automezzi, i cavi elettrici e telefonici in linee aeree, lampade dell’illuminazione pubblica e aggetto di balconi; - accertare l’esistenza di linee elettriche interne ed esterne ed il posizionamento dei cavi di terra dell’impianto parafulmine
- con il supporto del servizio tecnico comunale prima di effettuare i lavori sarà predisposta la mappatura delle criticità della sede stradale, delle fognature o condotti interrati che riducono la capacità di sopportare i carichi pesanti degli automezzi, le presenze dei cavi elettrici e telefonici in linee aeree e balconi evidenziandole con paletti e segnaletica apposita - si provvederà all’accertamento della posizione degli impianti elettrici sulla struttura;
conseguenze delle lavorazioni: - sussiste il pericolo di caduta di elementi instabili; - l’attività si svolge su tre livelli, deposito al piano terra, in quota lavorazioni su due piani, sul tetto della chiesa e sulla copertura della cupola
- non sussiste una stato di pericolo imminente per le persone che giustifichi qualsiasi operazione azzardata, non dovranno essere condotte operazioni non valutate a priori e pianificate per operare costantemente in condizioni di rispetto delle norme di sicurezza, - non deve essere ammessa al cantiere qualsiasi persona estranea; - la movimentazione dei materiali dovrà avvenire assicurando che non possa avvenire lo scivolamento dall’alto e che non si richieda sforzi per sollevamento manuale al personale in quota;
2) fattori esterni che comportano rischi per il cantiere: - traffico automobilistico limitato, possibile presenza di curiosi anche per il temporaneo blocco al traffico pedonale del tratto di via san durante l’esecuzione di operazioni a maggior rischio; - presenza di cavi di discesa dell’impianto parafulmine - posizionamento di mezzi di cantiere nella piazza san Tommaso;
- il Comune dovrà informare i VV.UU.per eventuale supporto di polizia urbana (e carabinieri in caso di necessità) per la regolazione del traffico e il controllo dei curiosi; - si dovrà provvedere alla assicurazione delle eventuali linee elettriche di terra del parafulmine, - deve essere limitata l’occupazione della piazza antistante la chiesa negli orari delle funzioni.
3) rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante: - l’intralcio al transito veicolare e pedonale, - il limitazione parziale della viabilità su via san Tommaso e sulla piazza e il temporaneo blocco anche al traffico pedonale della stessa via possono essere causa di disagio, - sussiste il pericolo di caduta di elementi instabili e coppi e il rischio di scivolamento del materiale in uso;
- movimentazione dei materiali evitando il più possibile la caduta accidentale; - determinazione del valore dei pesi dei materiali da movimentare; - predisposizione di sistema di paranchi ove occorra - organizzazione di spazi di deposito del materiale al piano terra e al piano soffitta;
in riferimento alle lavorazioni - impiego di automezzi sviluppati in altezza, posizionamento, rotazione, capacità di sopportare i carichi,
- tutte le attività devono essere svolte nell’ambito del corso di formazione e addestramento ricercando il più corretto utilizzo delle attrezzature
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- utilizzo di scala italiana per superare i dislivelli tra i piani dei tetti - lavoro in quota con l’impiego di funi, - movimentazione dei materiali e delle attrezzature, - logistica: le operazioni possono durare diverse ore; necessita predisporre per la sosta e il riposo del personale, il ristoro, le esigenze fisiologiche;
e delle condizioni di lavoro, sicure, ergonomiche, efficaci; - i materiali da movimentare in quota dovranno essere suddivisi in carichi di massa limitata predisposti per il facile trasporto; - verificare l’opportunità di utilizzo degli impianti elettrici della chiesa per l’alimentazione delle attrezzature di lavoro ovvero mette in esercizio un gruppo elettrogeno vvf - verificare la capacità professionale nelle operazioni da svolgere come muratore e carpentiere incaricare per l’utilizzo di resine e collanti il personale con la necessaria capacità professionale per l’uso di sostanze chimiche e addestrato all’impiego nelle manipolazioni fornendo per tempo le schede del fabbricante con le caratteristiche tecniche e le raccomandazioni; - predisporre alla base della cupola in cima alla scala interna un punto di predisposizione per il deposito delle attrezzature, la preparazione delle malte, il preassemblaggio dei componenti;
in riferimento alle loro interferenze - non sono previste operazioni tali da causare particolari rumori o polveri o sostanze inquinanti per la falda idrica; sussiste il pericolo di caduta di elementi instabili e il rischio di scivolamento del materiale in uso;
- il ROS curerà competenti il mantenimento delle condizioni di sicurezza sui tre fronti (piano terra, tetto chiesa e cupola), il non venir meno della stabilità delle strutture per effetto dei lavori, il corretto utilizzo degli automezzi e attrezzature; - non dovranno essere presenti persone nell’edificio durante le operazioni di movimentazione di materiale dall’alto; - assicurare la presenza nella squadra di un operatore con qualifica TPSS;
e) prescrizioni operative e misure di protezione collettiva
- prima dell’inizio dell’intervento il personale si riunisce presso il distaccamento VVF e
viene informato sulle caratteristiche delle operazioni che si andranno a svolgere; il ROS, responsabile dei lavori, illustra il piano di lavoro predisposto dal coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e definisce gli incarichi al personale operativo; il coordinatore per la sicurezza la in fase di esecuzione illustra gli apprestamenti, le attrezzature, le infrastrutture, i mezzi e servizi di protezione collettiva previsti, i livelli SAF necessari e i DPI necessari da impiegare;
- il personale VVF deve avere qualificazione SAF 1 A o superiore ed operare soltanto nell’ambito delle specializzazioni proprie e riconosciute, utilizzando tutti i dispositivi di protezione collettiva predisposti ed i DPI di dotazione personale;
- l’impiego degli automezzi e delle attrezzature deve essere condotto nello stretto rispetto delle condizioni d’impiego descritte nelle POS da personale già in possesso di abilitazione alla guida con patente di grado idoneo al tipo di automezzo impiegato;
- i mezzi e le attrezzature utilizzate saranno esclusivamente quelle di dotazione per le quali sono applicate le procedure di manutenzione e collaudo standard VVF o comunque rispondenti alle disposizioni vigenti e impiegate secondo le indicazioni del fabbricante;
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- il responsabile dei lavori (ROS) dirige l’intervento utilizzando la professionalità del
coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione (SAF di livello più elevato) per la corretta gestione dell’intervento condotto nell’ambito dell’applicazione delle misure di sicurezza vigenti;
- tutto il personale operativo dovrà costantemente utilizzare i sistemi di protezione collettivi ed i DPI personali;
- l’intervento dovrà essere condotto dando preferenza all’impiego di dispositivi di protezione collettiva rispetto ai DPI personali.
- Le prescrizioni operative e misure di protezione collettiva da utilizzare sono quelli previsti nelle POS VVF, richiamate nelle schede allegate.
f) misure preventive e protettive e dispositivi di protezione individuale;
- non è necessario e non devono essere effettuate operazioni in contemporanea che
possano interferire tra di loro, durante i lavori di movimentazione di materiali e attrezzature tutto il personale dovrà essere impegnato nella sorveglianza ed impedire a chiunque di porsi in posizioni pericolose, durate i lavori in quota non dovranno essere effettuate altre attività se non a servizio dei lavori in quota;
- tutto il personale operativo se sale in quota dovrà costantemente utilizzare i sistemi di protezione collettivi ed i DPI personali;
- non devono essere utilizzate scale se non dopo il completamento della loro assicurazione per evitare scivolamenti laterali;
- le misure preventive e protettive e dispositivi di protezione individuale da utilizzare sono quelli previsti nelle POS VVF, richiamate nelle schede allegate.
g) modalità organizzative e del coordinamento;
- per la eventuale mensa del personale dovranno essere interrotte le operazioni e utilizzati i locali del distaccamento VVF;
- per altre esigenze occorrerà fare riferimento agli spazi messi a disposizione dal Comune;
- assicurare la presenza nella squadra di un operatore con qualifica TPSS; - provvedere la scorta di acqua minerale;
h) organizzazione per il pronto soccorso e antincendio;
Tutto il personale impegnato è qualificato con gli specifici corsi di formazione previsti per i VVF , è soggetto alla prevista la sorveglianza sanitaria, deve essere impiegato in funzione delle capacità professionali maturate; eventuali emergenze saranno affrontate in conformità alle POS ricorrenti utilizzando materiali e attrezzature tipiche del servizio VVF e richiedendo il concorso di enti e organismi qualificati ove occorra;
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i) durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e cronoprogramma dei lavori;
L’intervento si sviluppa nel corso dell’attività di addestramento con l’impiego di vigili
del fuoco specialisti in lavori in quota e in opere provvisionali. Il cronoprogramma dei lavori prevede quattro fasi
1. abbassamento della croce ed eliminazione delle condizioni di pericolo di caduta di elementi instabili
2. rilievo delle strutture, ricognizione dei danneggiamenti, riconoscimento delle cause 3. restauro della croce e predisposizione dei sistemi di ancoraggio 4. restauro della struttura portante, posa degli ancoraggi e riposizionamento della
croce e del parafulmine l’attività di formazione comprende una fase propedeutica di nozioni su: norme, regole
tecniche di riferimento, sicurezza, progetto, certificazione, qualità normativa sicurezza; organizzazione, pianificazione, predisposizione delle opere;
successivamente si provvederà a: - impianto del cantiere di intervento e limitazione delle aree con nastro segnaletico; - delimitazione dello spazio di deposito dei mezzi operativi e scarico delle
attrezzature e materiali; - presa in consegna dei materiali da utilizzare nell’opera; - predisposizione dei posto di lavoro e organizzazione degli spazi per mezzi
operativi; - predisposizione e organizzazione degli spazi di deposito; - a cura degli esperti SAF predisposizione delle vie di accesso sul tetto con le
sicurezze collettive e predisposizioni degli ancoraggi per l’impiego di DPI individuali;
- accesso al tetto di solo personale SAF con idonei DPI indossati e sicurezze applicate;
- trasporto e ancoraggio del sistema di scale italiane per il superamento dei dislivelli sui tetti;
- sollevamento dei materiali e attrezzature di lavoro; - esecuzione dei lavori di pposda dei sistemi di ancoraggio e montaggio della croce - abbassamento dei materiali di risulta e delle attrezzature; - discesa del personale e smontaggio dei sistemi di sicurezza; - verifica e collaudo dell’opera; Le attività preparatorie sono svolte prima dell’inizio dell’intervento sul posto e per le
stesse il responsabile dei lavori accerta l’idoneità e la funzionalità degli apprestamenti. L'entità presunta del cantiere per le attività di cui alle fasi 1, 2 e 4 è di 3 giornate con
l’impegno di una squadra operativa, pari a circa 20 uomini-giorno (comprese le attività formative)
Per l’opera sono necessarie un mezzo di supporto ACT Polisoccorso e un mezzo attrezzato SAF;
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Fasi di lavoro: accesso alla cupola con tecniche SAF 1A di progressione
Tecniche SAF 1°A secondo manuale, con assicurazione alla travatura del tetto e alle strutture della cupola
Fasi di lavoro: accesso alla cupola con tecniche SAF 1° e montaggio scala italiana
montaggio pedone e cimetta dalla scala italiana con appoggio della base su tavole di distribuzione e ancoraggio laterale per evitare il rischio di traslazione e ribaltamento
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Fasi di lavoro: accesso alla cupola con tecniche SAF 1A e montaggio scala italiana sulla cupola
Montaggio dell’intermedio della scala italiana in appoggio sulla copertura della cupola per ridurre il rischio di scivolamento sulla lamiera liscia
Fasi di lavoro: accesso al torrino e rilevamento misure con tecniche SAF 1A
rilievo e disegno delle caratteristiche geometriche deltorrino e progetto della staffa metallica di collegamento per la croce e l’asta del parafulmine con strumentazione adattata per l’occasione
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Fasi di lavoro: accesso e lavoro al torrino con tecniche SAF 1A di progressione
Applicazione delle staffe metalliche di consolidamento della muratura e assicurazione della base della croce e dell’asta del parafulmine
Fasi di lavoro: fissaggio della croce
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Norme sulla sicurezza e salute durante il lavoro DPR 27 aprile 1955 n° 547 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro DPR 7 gennaio 1956 n° 164 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle
costruzioni
DPR 24 luglio 1966 n° 459 Regolamento per l'attuazione delle direttive89/392/CEE, 91/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.
DM 22 maggio 1992 n° 466 Ministero del Lavoro e Previdenza Sociale
Regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici.
D.leg. 4 dicembre 1992 n° 475
Attuazione della direttiva 89/686/CE, in materia di riavvicinamento della legislazione degli stati membri relativa ai dispositivi di protezione individuale (questo decreto riporta i requisiti essenziali di sicurezza dei dispositivi di protezione individuale (DPI) e le procedure per l'apposizione del marchio di conformità CE).
D.leg. 19 settembre 1994 n° 626
Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 2001/45/CE e 99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro
D.leg. 14 agosto 1996 n° 493 Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro
D.leg. 14 agosto 1996 n° 494 Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizio ni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei e mobili
D.leg. 2 gennaio 1997 n° 10 Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE e 96/58/CE relative ai dispositivi di protezione individuale
DM 2 maggio 2001 Criteri per l'individuazione e l'uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)
Direttiva 27 giugno 2001 2001/45/CE
che modifica la direttiva 89/655/CEE del Consiglio relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l'uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell'articolo 16, paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE).
DM 13 febbraio 2003 Ministero attività produttive
Terzo elenco riepilogativo di norme armonizzate concernente l'attuazione della direttiva n. 89/686/CEE relativa ai dispositivi di protezione individuale.
DPR 3 luglio 2003 n° 222 Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili, in attuazione dell'articolo 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109.
D.leg. 8 luglio 2003 n° 235 Attuazione della direttiva 2001/45/CE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori.
Decreto 6 agosto 2004 ministero del lavoro e delle politiche sociali
Riconoscimento di conformita' alle vigenti norme di mezzi e sistemi di sicurezza, relativi alla costruzione ed all'impiego di puntelli telescopici regolabili in acciaio
Decreto 14 settembre 2005 ministero delle infrastrutture e dei trasporti
Norme tecniche per le costruzioni.
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Linee guida VVF Piemonte Novembre 2005
linee guida configurate a seguito della esperienza di lavoro del puntellamento, ripristino e demolizione della ex Chiesa della Confraternita dei Battuti a Castel Boglione, anche con l’esecuzione di lavori temporanei in quota e impiego di esplosivi
VVF Piemonte Settembre 2004
linee guida configurate a seguito della esperienza di lavoro del puntellamento della chiesa di San Sebastiano a Castel Boglione, anche con l’esecuzione di lavori temporanei in quota
M. Lavoro – ISPESL settembre 2003
per l’esecuzione di lavori temporanei in quota con l’impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi
ISPESL settembre 2004 per la scelta, l’uso e la manutenzione di dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto
ISPESL movimentazione dei carichi nel settore edile
ISPESL l’uso in sicurezza delle motoseghe portatili per potatura Conferenza Regioni piani di sicurezza nei cantieri temporanei o mobili,
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Fasi lavorative, in rosso le criticità rilevate dal responsabile della sicurezza
Croce pericolante, parafulmine parzialmente staccato, pericolo di crollo sulla strada sottostante
Accesso alla volta della cupola
Accesso al sottotetto tramite la balconata interna Passaggio sottotetto
Uscita all’abbaino sul tetto della chiesa Predisposizione salita sulla cupola
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Fasi lavorative, criticità rilevate dal responsabile della sicurezza
Accesso al pilone che sostiene la croce cupola vista dalla strada sottostante
La croce abbassata Uscita dalla Chiesa di San Tommaso
Cupola vista dall’interno Facciata della Chiesa di san Tommaso
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addestramento operativo a Canelli, riposizionamento della croce, ottobre – dicembre 2006, pag 15
Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile per il Piemonte
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Asti Progetto di formazione professionale per la realizzazione di Opere Provvisionali
Fasi lavorative, criticità rilevate dal responsabile della sicurezza
Tecnica dei lavori in quota con metodologia SAF per l’accesso al tetto in progressione
Tecnica dei lavori in quota con metodologia SAF per montaggio scala italiana assicurata lateralmente
Predisposizione per l’accesso sulla cupola Accesso alla cupola in progressione SAF
Accesso al manufatto in muratura Rilievo e progetto
Linee guida lavori in quota utilizzando per supporto la scala italiana
addestramento operativo a Canelli, riposizionamento della croce, ottobre – dicembre 2006, pag 16
Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile per il Piemonte
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Asti Progetto di formazione professionale per la realizzazione di Opere Provvisionali
Fasi lavorative, criticità rilevate dal responsabile della sicurezza
Progressione sul tetto con tecnica SAF Progressione sul tetto con tecnica SAF
Progressione sul tetto con tecnica SAF Progressione sul tetto con tecnica SAF
trasporto della croce
Progressione sul tetto con tecnica SAF Innalzamento della croce
Progressione sul tetto con tecnica SAF Posizionamento della croce
Linee guida lavori in quota utilizzando per supporto la scala italiana
addestramento operativo a Canelli, riposizionamento della croce, ottobre – dicembre 2006, pag 17
Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile per il Piemonte
Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Asti Progetto di formazione professionale per la realizzazione di Opere Provvisionali
Fasi lavorative, criticità rilevate dal responsabile della sicurezza
posizionamento della croce Sistemazione del cavo del parafulmine
Ancoraggio dell’asta del parafulmine Ultimazione dei lavori
Il fotografo Il Fabbro
Linee guida lavori in quota utilizzando per supporto la scala italiana
addestramento operativo a Canelli, riposizionamento della croce, ottobre – dicembre 2006, pag 18