Rigenerazione - Numero 4 - Maggio 2013

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Quando l ’Italia la fanno i Giovani Inquesto numero n ° 4/MAGGIO 2013 Prima pagina IL PD SPACCATO DEVE RICOSTRUIRSI Pag 2 Giorgio Napolitano rieletto al Quirinale. Bis storico Pag 3 Una boccata d’aria fresca per le istituzioni Pag 4 Rosa e più giovane. Ecco il nuovo Parlamento Pag 5 Vivere i vent’anni Pag 6 25 Aprile. Storia della liberazione Pag 7 La città del Vulture Pag 8 Il nuovo corso del Vaticano Melfi: inaugurata la nuova struttura della piscina. Quando l ’Italia la fanno i Giovani A questa domanda cer- chiamo di rispondere. Fermo restando che siamo del e nel Partito Democratico e che continueremo a rimanerci, è giusto non esimersi dal fare qual- che piccola considerazione. Dalla vicenda relativa all’elezione del Presidente della Repubblica, ne esce fuori un PD frammentato, profondamente diviso e contrad- dittorio tra voglia di Cambia- mento e tentativo di Autoconservazione. Franco Marini sarebbe stato un candidato ottimo, certamente persona stimabile, ma oggi rappresentativo esattamente di quel tentativo di autoconserva- zione di una classe dirigente sem- pre più lontana dagli elettori. Si è creato un vulnus tra partito ed elettore, tra istituzione politica e cittadino, tra dirigenti e base e strutture territoriali, ne è la dimo- strazione le tante manifestazioni di dissenso azionate in questi giorni e in queste ore dalle tante sezioni sparse per tutto il territorio, dai tanti giovani e dalle organizzazioni vicine al nostro partito. Ci chie- diamo e diciamo, perché mai per- severare in lotte e guerre, in ostinate quanto inconcludenti se non distruttive faide secolari ? Il ri- schio di isolamento, di scissioni, di autodistruzione è alto e da alcune parti anche ben sperato. A tutto questo gioco al massacro, noi non possiamo che opporci, non pos- siamo che difenderci anche perché non è più pensabile di essere re- sponsabili per le irresponsabilità di un gruppo dirigente che ha fallito. Siamo abituatiad agire a viso aperto e a metterci la faccia, la no- stra e anche in questa occasione non possiamo tirarci fuori.. è troppo importante la partita e quando è troppo è troppo. Ci sen- tiamo responsabili, questo sì, di essere protagonisti di un dibattito forte e serio su quello che il NO- STRO partito dovrà essere. Noi saremo i protagonisti della rico- struzione di un Partito Democra- tico diverso, figlio della nostra generazione e del nostro tempo, che sappia realmente farsi porta- tore di un cambiamento che è ri- chiesto e che la storia contemporanea ci chiede. E’ no- stra intenzione aprire le sezioni e discutere con “ chi ci stà ” sulle prospettive e di cosa vogliamo, anche perché la fase che comincia ad aprirsi e che interesserà la vita del Partito Democratico a tutti i li- velli non potrà prescindere da que- ste brevi considerazioni evidenti esotto gli occhi di tutti. E così non fosse si continuerà a perpetrare quell’accanimento terapeutico che certo NOI non potremmo mai consentire e non contestare. di Marco Zampino e Pietro Monico IL PD SPACCATO DEVE RICOSTRUIRSI Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI “Rigenerazione” è  consultabile anche online sul blog dei  Giovani Democratici di Melfi.  www.gdmelfi.altervista.org

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Numero 4 di Rigenerazione

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Quando l’Italia la fanno i Giovani

In questonumero

n °4/MAGGIO 2013Pr ima pagina

IL PD SPACCATO DEVE RICOSTRUIRSI

Pag 2Giorgio Napol i tanor ieletto al Quir inale.

B is stor ico

Pag 3Una boccata d’ar ia

f resca per le ist i tuz ioni

Pag 4Rosa e più giovane.

Ecco i l nuovo Par lamento

Pag 5Vivere i vent’anni

Pag 625 Apr i le.

Stor ia del la l iberazione

Pag 7La città del Vulture

Pag 8I l nuovo corso del Vaticano

Melf i : inaugurata la nuovastruttura del la piscina.

Quan

do l’

Itali

a la f

anno

i Gi

ovani

Aquesta domanda cer-chiamo di rispondere.Fermo restando che siamo

del e nel Partito Democratico eche continueremo a rimanerci, ègiusto non esimersi dal fare qual-che piccola considerazione. Dallavicenda relativa all’elezione delPresidente della Repubblica, neesce fuori un PD frammentato,profondamente diviso e contrad-dittorio tra voglia di Cambia-mento e tentativo diAutoconservazione. Franco Marinisarebbe stato un candidato ottimo,certamente persona stimabile, maoggi rappresentativo esattamentedi quel tentativo di autoconserva-zione di una classe dirigente sem-pre più lontana dagli elettori. Si ècreato un vulnus tra partito edelettore, tra istituzione politica ecittadino, tra dirigenti e base estrutture territoriali, ne è la dimo-strazione le tante manifestazioni di

dissenso azionate in questi giorni ein queste ore dalle tante sezionisparse per tutto il territorio, daitanti giovani e dalle organizzazionivicine al nostro partito. Ci chie-diamo e diciamo, perché mai per-severare in lotte e guerre, inostinate quanto inconcludenti senon distruttive faide secolari ? Il ri-schio di isolamento, di scissioni, diautodistruzione è alto e da alcuneparti anche ben sperato. A tuttoquesto gioco al massacro, noi nonpossiamo che opporci, non pos-siamo che difenderci anche perchénon è più pensabile di essere re-sponsabili per le irresponsabilità diun gruppo dirigente che ha fallito. Siamo abituatiad agire a visoaperto e a metterci la faccia, la no-stra e anche in questa occasionenon possiamo tirarci fuori.. ètroppo importante la partita equando è troppo è troppo. Ci sen-tiamo responsabili, questo sì, di

essere protagonisti di un dibattitoforte e serio su quello che il NO-STRO partito dovrà essere. Noisaremo i protagonisti della rico-struzione di un Partito Democra-tico diverso, figlio della nostragenerazione e del nostro tempo,che sappia realmente farsi porta-tore di un cambiamento che è ri-chiesto e che la storiacontemporanea ci chiede. E’ no-stra intenzione aprire le sezioni ediscutere con “ chi ci stà ” sulleprospettive e di cosa vogliamo,anche perché la fase che cominciaad aprirsi e che interesserà la vitadel Partito Democratico a tutti i li-velli non potrà prescindere da que-ste brevi considerazioni evidentiesotto gli occhi di tutti. E così nonfosse si continuerà a perpetrarequell’accanimento terapeutico checerto NOI non potremmo maiconsentire e non contestare.

d i M a r c o Z a m p i n o e P i e t r o M o n i c o

IL PD SPACCATO DEVE RICOSTRUIRSI

P e r i o d i c o d ’ i n f o r m a z i o n e d e i G i o v a n i D e m o c r a t i c i • M E L F I •

“Rigenerazione” è consultabile anche online

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di ALFONSO CERONE

Giorgio Napolitano è stato rie-letto Presidente della Repub-blica. E’ la prima volta nella

storia della Repubblica Italiana cheun Capo dello Stato, a fine mandato,sia rieletto. E’ stato votato dal Parla-mento riunito in seduta comune(1007 grandi elettori) al sesto scru-tinio con una larga maggioranza:738 voti (quorum necessario 504voti) grazie all’appoggio del PartitoDemocratico, Popolo della Libertà,Lega Nord e Scelta Civica. Nelle pre-cedenti votazioni nessun candidatoproposto è riuscito a superare la so-glia dei 672 voti (maggioranza deidue terzi). Al primo scrutinio FrancoMarini ottiene 521 voti, al quartoscrutinio Romano Prodi si ferma aquota 395 voti mentre Stefano Ro-dotà costantemente sostenuto dalMovimento 5 Stelle è appoggiatoanche da Sinistra Ecologia e libertà.Dopo la conclusione della votazione,i presidenti di Camera e Senato,Laura Boldrini e Pietro Grasso, sonosaliti al Quirinale da Napolitano perinformarlo formalmente della riele-zione e il presidente della Repubblicaha dichiarato brevemente: "Poteteimmaginare come abbia accolto conanimo grato la fiducia espressa libe-ramente sul mio nome dalla maggio-ranza dell'Assemblea". IL GIURAMENTO DI NAPOLITANONel suo discorso di giuramento di fe-

deltà alla Repubblica, pronunciatonell’Aula di Montecitorio, si è com-mosso ed ha posto l’accento sulledifficoltà dell’attuale situazione incui versa il Paese. “Come voi tutti sa-pete, non prevedevo di tornare inquest’Aula per pronunciare un nuovogiuramento”, ha detto Napolitano.Non sono mancate stoccate a tutti ipartiti presenti in Parlamento: “Nonsi sono date soluzioni soddisfacenti.Hanno finito per prevalere contrap-posizioni, lentezze, esitazioni circale scelte da compiere, calcoli di con-venienza, tatticismi e strumentali-smi. Imperdonabile resta la mancatariforma della legge elettorale, laquale ha prodotto una gara accanitaper la conquista, sul filo del rasoio,di quell’abnorme premio, il cui vinci-tore ha finito per non riuscire a go-vernare”. Non solo stoccate, dunque,ma anche l’invito ad accantonare ri-valità e tensioni tra le varie forze po-litiche perché “le sfide e le prove cheabbiamo davanti sono più che maiardue, profonde e di esito incerto. Mai parlamentari devono sentire di farparte dell’istituzione non comeesponenti di una fazione, ma comedepositari della volontà popolare. Leforze rappresentate in Parlamento,senza alcuna eccezione, debbonocomunque dare ora il loro apportoalle decisioni da prendere per il rin-novamento del Paese. Senza temeredi convergere sulle soluzioni”.

CARRIERA POLITICANapolitano, classe 1925, a 22 annisi laurea in Giurisprudenza con unatesi di economia politica dal titolo “Ilmancato sviluppo industriale delMezzogiorno dopo l'Unità e la leggespeciale per Napoli del 1904”. Entrain Parlamento nel 1953. Nella suacarriera politica Giorgio Napolitano èstato Presidente della Camera deiDeputati nel 1992 (subentrando aOscar Luigi Scalfaro). Nel 1996 è Mi-nistro dell’Interno nel primo governoguidato da Romano Prodi. Nel 2005è stato nominato senatore a vitadall’allora presidente della Repub-blica Carlo Azeglio Ciampi. Il 10 mag-gio 2006 è eletto undicesimoPresidente della Repubblica Italianaalla quarta votazione con 543 votisu 990 votanti dei 1009 aventi di-ritto. E’ il primo esponente del PartitoComunista Italiano a essere elettoCapo dello Stato. È il sesto ex Presi-dente della Camera eletto Capo delloStato, dopo Enrico De Nicola, Gronchi,Giovanni Leone, Sandro Pertini e Scal-faro, il secondo a essere eletto dasenatore a vita (prima di lui soloLeone) e il terzo presidente napole-tano dopo De Nicola e Leone. ComeCapo dello Stato, Napolitano ha no-minato quattro presidenti del Consi-glio: Romano Prodi (2006-2008),Silvio Berlusconi (2008-2011),Mario Monti (2011-2013), ed EnricoLetta .

Napolitano riconfermato al Colle con 738 voti. “ Voto espresso liberamente”

GIORGIO NAPOLITANO RIELETTO AL QUIRINALE.

BIS STORICO

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 4 • Maggio 2013

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UNA BOCCATAD’ARIA FRESCA PER

LE ISTITUZIONI

Il 15 marzo 2013 prende il via la XVIILegislatura. Il primo ao a cui deveadempiere il nuovo Parlamento è

l’elezione dei presidenti di Camera e Se-nato. Il 16 marzo 2013 l’Aula di Mon-tecitorio elegge Presidente dellaCamera dei Deputati, Laura Boldrini.Ecco le prime parole durante il discorsod’insediamento. ”Facciamo di questa Ca-mera la casa della buona politica: rendiamoil Parlamento trasparente con una sceltadi sobrietà che dobbiamo agli italiani. Saròla presidente di tui, a partire da chi nonmi ha votato. Stiamo iniziando un viaggio eio con cura e umiltà accompagnerò la richie-sta di cambiamento che arriva da tui gliitaliani, soprauo dai nostri figli, da unagenerazione che ha smarrito se stessa"."La Camera sia il luogo di ciadinanza di chiha più bisogno. Dovremo dar strumenti achi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato,a chi rischia di smarrire persino l'ultimo sol-lievo della cassa integrazione, ai cosiddeiesodati che nessuno di noi ha dimenticato.Il mio pensiero va a chi ha perduto certezzee speranze - ha aggiunto - per questo dob-

biamo ingaggiare una baaglia vera controla povertà, non contro i poveri". Eleanelle file di Sinistra ecologia e libertà,Laura Boldrini arriva a Montecitorio perla prima volta dopo essere stata per14 anni portavoce dell'Alto commissa-riato Onu per i Rifugiati (Unhcr). Si oc-cupa del Programma alimentaremondiale (Pam) come portavoce perl'Italia. Dal 1998 al 2012 è portavocedell'Unhcr. Tra le varie cose si è occu-pata dei flussi di migranti e rifugiati nelMediterraneo e ha svolto numerosemissioni in aree di crisi, tra cui ex Jugo-slavia e Afghanistan. Nella storia dellaRepubblica Italiana è la terza donna a ri-coprire questo ruolo così importante.Prima di lei, soltanto Nilde Joi (dal1979 al 1992 e per tre legislatureconsecutive) e Irene Pivei (nel biennio1994-1996) hanno presieduto loscranno più alto di Montecitorio. Nellastessa giornata del 16 marzo 2013Pietro Grasso, prima Procuratore na-zionale antimafia e poi senatore del Par-tito Democratico (anche lui per la primavolta in Parlamento) è stato eleo Pre-sidente del Senato della Repubblica."Mai come oggi il Paese ha bisogno di rispo-ste rapide e efficaci. Mai come ora la storiaitaliana si intreccia con quella europea e i

destini sono comuni, mai come oggi il com-pito della politica è di restituire ai ciadinila coscienza di questa sfida. Entrando quimi ha colpito l'affresco sul soffio con 4parole: giustizia, dirio, fortezza e concor-dia di cui il Paese ha disperatamente biso-gno, come della pace sociale". Queste leprime parole del discorso di insedia-mento del neo Presidente. Grasso ha ri-cordato l'anniversario dell'Unità d'Italia,che ricorre il 17 marzo. Un pensiero èstato rivolto anche a un altro anniver-sario: l'assassinio di Moro e della suascorta. "In Aldo Moro il terrorismo briga-tista colpì il dirigente politico che avevacompreso il bisogno e le speranze di gene-razione della società italiana”. Infine ilneopresidente Pietro Grasso ha con-cluso il suo discorso ricordando le pa-role che Antonino Caponneo (Capodell'ufficio Istruzione del Tribunale di Pa-lermo) gli disse poco prima di entrarenell'aula del maxi processo contro lamafia: "Fai forza, ragazzo, vai avanti aschiena dria e testa alta e segui sempree soltanto la voce della tua coscienza”Sono certo che in questo momento e inquest'Aula l'avrebbe ripetuto a ciascuno dinoi". E’ iniziata così la XVII Legislatura.Con una boccata d'aria fresca.

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 4 • Maggio 2013

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RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 4 • Maggio 2013

Lo scorso 15 Marzo hapreso il via la XVII Legi-slatura delle Repubblica

Italiana. Le elezioni politichedel 24 e 25 febbraio scorso cihanno consegnato un Parla-mento più che mai rinnovato.Su un totale di 945 parla-mentari, il 60% (567 parla-mentari) dei neo elei è allaprima esperienza e non ha maivarcato la soglia di Monteci-torio e di Palazzo Madama.Quello italiano è una delle as-semblee più giovani d’Europa,infai i deputati elei hannoun’età media di 45 anni men-tre i senatori di 53 anni. Rispeo alla scorsa legisla-tura si è avuto un significativoringiovanimento. Nel 2008l’età media era di 54 anni per ideputati e 57 anni per i sena-tori. Il più giovane parlamen-tare è Enzo Lauca eleo trale file del Partito Democratico.Nato a Cesena il 9 Febbraio1988 ha compiuto 25 annimeno di venti giorni prima

dalle elezioni. E’ laureato inGiurisprudenza e doorandoin Dirio costituzionale, im-pegnato in politica già da di-versi anni. E’ il PartitoDemocratico, quindi,ad abbassare l’etàmedia del Parla-mento, che oltre acredere fortementenel ricambio genera-zionale, presenta nelsuo gruppo anche ildeputato più giovanedi tui. Un’altra no-vità assoluta è l’au-mento della presenzafemminile. Infai siregistra un +31% didonne. Alla Cameradei Deputati avremoil 32% di presenzafemminile, al Senatoil 30. Tra i partitirappresentati in Par-lamento il numero piùalto di donne si trovaall’interno del PartitoDemocratico con il

41 %, segue il Movimento 5Stelle con il 38% e chiude laLega Nord con il 14%.

di Alfonso Cerone

ROSA E PIU’ GIOVANE. ECCO IL NUOVO PARLAMENTO.

Sei elei su dieci sono alla prima esperienza parlamentare

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Avere vent’anni oggi,come anche nel pas-sato, è una vera e pro-

pria sfida sotto tutti i punti divista: la differenza è cheadesso l’energia per attuarlamanca in maniera sostan-ziale. Da ventenne, analizzaredal buco della porta le vi-cende che si stanno susse-guendo in questo periodo ècomplesso poiché al mo-mento dell’analisi della situa-zione, in particolare quellapolitica, si innescano in medue reazioni antagoniste: laprima è l’estraneazione det-tata da un forte senso di im-potenza, la seconda,totalmente opposta, è l’atti-vazione derivata dal desideriodi immergersi in questo ra-pido flusso che è la vita sen-tendosi parte di qualcosa ,riuscendo in qualche modo adare un contributo perso-nale. Spesso ci si sente come

in un frullatore in cui non siriesce a distinguere nulla,ecco perché ritengo sia giustocreare dei gruppi di informa-zione validi che possano pre-sentare un quadro dellasituazione chiaro. La parteci-pazione dei giovani alle ini-ziative che possono essere disvariati generi è un passoavanti verso il rinnovamento.E’ sicuramente utile anchel’eventuale discussione poi-ché a mio parere essa è lamadre di situazioni nuove einteressanti che fa emergereprogetti costruttivi che po-trebbero convergere in se-guito in un’unica via. Sonodel parere che ognuno di noiabbia in sé un potenziale dasfruttare e con la coopera-zione la qualità dell’azionesarà di certo ad alti livelli. E’fondamentale da parte deigiovani, che non hanno persodel tutto la speranza, chia-

mare a sé tutte quelle perso-nalità che la speranza l’hannopersa del tutto e cercare di farriattivare in loro il senso diappartenenza ad un gruppoche vuole proporre, cam-biare, sviluppare nuove ideeper migliorare la nostra realtàlocale riuscendo a essere unmodello per altri. Ognuno dinoi ha in sé un potenziale dasfruttare ma con la coesione,la qualità dell’azione sarà dicerto ad alti livelli. Ritengoche la cooperazione e il con-fronto siano alla base di unatteggiamento positivo e pro-positivo che ci potrà permet-tere di essere giovaniinformati e preparati oggi peraffrontare in maniera piùcompetente il nostro do-mani. Citando Euripide “Chitrascura di imparare in giovi-nezza perde il passato ed èmorto per il futuro”.

VIVERE I VENT’ANNI..

di Lucia Lomio

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di Alfonso Cerone

Il 25 Aprile ha diversi nomi:Festa della liberazione, An-niversario della Resi-

stenza, Anniversario dellaLiberazione d’Italia. Nomi di-versi ma significato unico. InItalia festeggiare il 25 Aprile

significa ricordare uno deigiorni più importanti dellastoria italiana: la fine delladiatura e dell’occupazionenazifascista e la conseguenteliberazione delle cià dell’Ita-lia seentrionale dalle truppetedesche. Ovviamente la libe-razione non avvenne nel mede-simo giorno in tua Italia.Questa data è stata sceltaper convenzione perché pro-prio il 25 Aprile furono libe-rate le cià di Torino e Milanoed entro il 1 maggio tuo ilrestante Nord Italia fu libe-rato: 21 Aprile Bologna, 26Aprile Genova e 28 Aprile Ve-

nezia. La liberazione avvenneper merito del movimentodella Resistenza Partigiana. Ipartigiani erano uomini, donne,ragazzi, soldati, politici, cat-tolici, socialisti e comunisti:insomma gente di diversaestrazione sociale e di diverse

idee politiche,che, animatidal forte desi-derio di libertà(meendo arischio anchela loro vita) siunirono nel Co-mitato di Libe-r a z i o n eN a z i o n a l e(CLN) per met-tere fine al pe-

riodo fascista e fondare inItalia una democrazia basatasul rispeo dei dirii umani,della libertà senza discrimina-zione di idee, sesso e di reli-gione. Dalla fatidica data del“25 Aprile” ebbe inizio un pe-riodo di transizione che portòalla nascita della RepubblicaItaliana araverso il referen-dum istituzionale del 2 Giu-gno 1946. Presero parte allavotazione circa 25 milioni diitaliani, di cui il 54,3% furonoa favore della Repubblica,mentre il 45,7% votò a favoredella Monarchia. Curiosità:analizzando i dati su base re-

gionale l'Italia si divise a metà,a Nord vinse la Repubblica conil 66,2%, a Sud la Monarchiacon il 63,8%. Inoltre per laprima volta in Italia fu estesoil dirio di voto anche alledonne. Nello stesso giorno fu-rono scelti i membri dell’As-semblea Costituente con ilcompito di redigere il testodella nuova Costituzione. LaCostituzione (entrata in vi-gore il 1° Gennaio 1948) ènata grazie alle idee di demo-crazia e di libertà degli antifa-scisti e fu elaborata proprioda quegli uomini e da quelledonne che hanno loato con-tro il fascismo. Infai, si dice,che la nostra Costituzione èfiglia della resistenza antifa-scista. È dal 1946, che il 25Aprile è considerata festa na-zionale. In seguito, il primo go-verno della Repubblica (DeGasperi, 8 Maggio 1948 / 4Aprile 1953) istituì con ap-posita legge, nel 1949 (L.260/1949), la Festa della Li-berazione con cadenza an-nuale e l’art.2 di tale leggerecita così: “Sono consideratigiorni festivi, agli effei della os-servanza del completo orario fe-stivo e del divieto di compieredeterminati ai giuridici, oltre algiorno della festa nazionale, igiorni festivi: …il 25 Aprile, an-niversario della liberazione; …”.

25 APRILESTORIA DELLA LIBERAZIONE

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La Basilicata è indubbia-mente una delle regionipiù affascinanti e partico-

lari d’Italia ed uno dei territori lu-cani più grandi è il “Vulture –Melfese” con i suoi quasi cento-mila abitanti; si potrebbe classifi-care questo territorio come unodei più importanti dell’interoMezzogiorno in quanto è ricco distoria, di cultura, di prodotti ali-mentari tipici e di alta qualità, diattività produttive. La sua posi-zione poi è strategica perchéponte tra la Lucania e le due re-gioni circostanti, la Puglia e laCampania. Il territorio del “Vul-ture - Melfese” comprende circauna ventina di comuni ed il piùgrande è Melfi; sotto l’aspetto la-vorativo vi sono due aree indu-striali tra Melfi e la Valle diVitalba con aziende di vario tipo,ma non c’è dubbio che la Fiat diMelfi sia l’azienda di spicco del-l’intero territorio con oltre dieci-mila dipendenti. Sotto l’aspettodei prodotti tipici sicuramentel’Aglianico del Vulture sia quellopiù rappresentativo, vino famosoin tutta Italia con annesso marchioDOC. Ma ci sono anche altri pro-dotti importanti come l’oliod’oliva, il “Marrone di Melfi” ov-vero la castagna melfitana, letante sorgenti di acque mineraliquali la Gaudianello e le Fonti del

Vulture. Attrattiva turistica digrande prospettiva sono i laghi diMonticchio. E’ palese quindi chequesto territorio, vista la sua im-portanza, andrebbe valorizzato,magari con delle strategie regio-nali che tendano a non disperderequesto grande patrimonio; la po-litica regionale purtroppo nonsempre guarda al bene di tutti iterritori, è ormai atavica la discus-sione sul potere centralista dellapolitica potentina. Questo accadeanche perché il Vulture non è benrappresentato nelle istituzioni re-gionali, soprattutto nel Partito De-mocratico. La rappresentanzapolitica territoriale è un argo-mento di recenti discussioni nelPD del Vulture, dopo decenni diatteggiamenti “succubi” di politi-che superiori e di disunità territo-riali; questo territori, oltre adavere tante ricchezze, ha anchetante problematiche delle qualinessuno se ne fa carico proprioperché non ha appartenenza terri-toriale: dai problemi ambientali,vedi Fenice a Melfi e cementeriaCostantinopoli a Barile, ai pro-blemi lavorativi, vedi cassa inte-grazione Fiat a Melfi ed altreaziende, ai problemi amministra-tivo-legislativi, come la chiusuradel tribunale di Melfi.Se il PD del “Vulture-Melfese”non ha rappresentati nella politica

regionale e nazionale non è “solo”colpa di altri, ma la colpa va ricer-cata anche nell’eterno disaccordotra i vari comuni sulla leadershipterritoriale; quando sono in moltia voler primeggiare, non si trovamai un accordo ed alla fine sonosempre gli altri che se ne avvan-taggiano. Il “Vulture-Melfese” èun territorio che per la sua storia,in numero di abitanti e condivi-sioni culturali potrebbe essere unabella e grande “città”, ammini-strata in condivisione di idee, di-fesa dinnanzi qualsiasiproblematica e portata verso unosviluppo sociale ed economicoancora maggiore rispetto a quelloodierno. Il PD del Vulture ha l’ob-bligo morale di fare ciò, di ini-ziare un nuovo percorso dicondivisione e coesione territo-riale evitando inutili personalismiper il bene del nostro territorio,per magari chissà un giorno arri-vare a parlare di “Città del Vul-ture”. I GD del Vulture sono giàun paio di anni che lavorano versoquesta direzione, occupandosidelle attività del territorio e cer-cando di lavorare in sintonia econdividendo metodi ed obiettivi.Ma non basta, ora tocca al PD cer-care di fare lo stesso; per una voltadevono essere gli “adulti” a pren-dere esempio dai “ragazzi”.

La città del Vulturedi Mauro Basso

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RIGENERAZIONE Numero 4• Maggio 2013

SEGRETARIO GD MelfiMarco Zampino

•DIRETTORE RESPONSABILE

Angela Di Lalla•

PROGETTO GRAFICO EIMPAGINAZIONE

Alfonso Cerone

HANNO PARTECIPATO A QUESTONUMERO

Marco Zampino, VincenzoMongelli, Alfonso Cerone,

Pietro Monico, Lucia Lomio,Mauro Basso

•PROPRIETARIO ED EDITORE

Partito Democratico Melfi•

STAMPATO pressoArti Grafiche Vultur

Via V.Veneto, 785025 Melfi (Pz)

I NOSTRI CONTATTI

[email protected]

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Il periodico d’informazionedei Giovani Democratici diMelfi “Rigenerazione” è in

fase di registrazione presso ilTribunale, come previsto

dalla Legge 47/1948.

Al prossimo numero!

Periodico d’informazione dei Giovani Democratici • MELFI •

IL NUOVO CORSO DEL VATICANOdi Vincenzo Mongelli

Tutti ricorde-remo a futuramemoria il 13

marzo 2013, giornodell’elezione di PapaFrancesco nel con-clave riunitosi dopole dimissioni di papaBenedetto XVI che hadato via alla sede va-

cante alle 20 del 28 febbraio 2013. Il nuovo pontefice fin dal suoinsediamento, ha iniziato un percorso di cambiamento all’internodella Chiesa e l’aspetto più interessante di questo suo inizio di pon-

tificato è che dimostra non solo l’attualità delle Sacre Scritture mala vera praticabilità che esse detengono nel loro spirito teorico enel loro significato. Papa Francesco ha avviato un nuovo processoper l’intera Chiesa cattolica incentrando il suo ruolo più vicino allepersone che ai ruoli in essa esistenti perché meno teorico e piùpratico del lascito millenario di Nostro Signore. Un ottimo esempioche dovrebbe riflettersi anche all’interno della politica italiana nonperché debba esserci un’influenza ecclesiastica nella vita politicaitaliana ma perché essa è divenuta con il tempo più chiusa e piùdistante dalla cittadinanza sul piano nazionale e locale. Il nuovoPontefice proprio come il santo dal quale ha scelto il nome è, e puòesserlo per il futuro, un punto di riferimento essenziale morale eculturale per il nostro Paese per tutti noi che siamo politicamenteimpegnati al fine di apportare veramente qualcosa di nuovo nellanostra società che tanto ha da raggiungere e tanto di negativo an-cora ha da cancellare.

MELFI: INAUGURATA LA NUOVASTRUTTURA DELLA PISCINA

Melfi, 27 Aprile 2013. Questa mattina è stata inaugurata lanuova struttura della piscina comunale di Melfi. Il tagliodel nastro è avvenuto alla presenza del sindaco di Melfi

Livio Valvano, dell’intera Amministrazione e del Consiglio comunalejunior. L’impianto (chiuso da Maggio 2008) è tornatooperativo dopo aver concluso i lavori di ristrutturazioneper un importo di 309mila euro ed un lungo iter buro-cratico perciò la Giunta comunale ha deciso di effet-tuare una ristrutturazione leggera dell’impianto.“Ilavori - interviene il sindaco Livio Valvano- sono ini-ziati alla fine di Febbraio 2012 e sono stati conclusinello scorso mese di luglio. Dopo anni sono stati risoltii problemi storici dell’impianti. Una struttura cheadesso esiste nel catasto urbano. E’ stata per la primavolta verificata e certificata l’agibilità e la tenuta sta-tica della struttura edilizia. La tribuna per il pubblicoè agibile. Esiste un piano di emergenza sia per la sicu-rezza degli operatori sia per il pubblico. Anche l’im-pianto elettrico è stato messo a norma. E’ statoinstallato un sistema di videosorveglianza dell’im-pianto. Installata anche nuova caldaia a metano a ri-sparmio energetico. Risolto l’antico problemadell’impianto idraulico che influiva sulla qualità del-l’acqua nella vasca”. Per Rosa Masi (Assessore alloSport)“l’obiettivo era quello di garantire la fruibilitàdi una struttura che da tempo attendeva di essere ria-perta. Oggi con grande soddisfazione possiamo direche l’offerta sportiva cittadina si arricchisce grazie alladisponibilità di una struttura che rappresenterà il puntodi riferimento per le attività natatorie per tutto il terri-

torio. Una struttura all’avanguardia che soddisferà la forte richiestadi pratica sportiva di Melfi con attenzione alle attività giovanili e allapromozione dello sport indispensabile per uno stile di vita corretto”.Invece per il campione Frisenda “ è una questione di libertà e la pos-sibilità di fare sport a livello professionistico non è solo una sfida permigliorarsi ma uno strumento per realizzarsi secondo le proprie in-clinazioni”.

RIGENERAZIONE • Quando l’Italia la fanno i Giovani Numero 4 • Maggio 2013