Rigass.notizie Internet

17
Rigassificatore Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il rigassificatore di Panigaglia Un rigassificatore (da non confondersi con gassificatore , che è tutt'altro) è un impianto che permette di riportare lo stato fisico di un fluido dallo stato liquido a quello gassoso . Solitamente il gas viene liquefatto (da cui la definizione di gas naturale liquefatto ) mediante un forte abbassamento della temperatura , per poter essere trasportato in apposite navi dette metaniere e ritrasformato nello stato aeriforme per poter essere immesso nelle condotte della rete di distribuzione. Questa soluzione viene adottata quando il luogo di produzione del gas naturale è lontano dal luogo di utilizzo, e non è conveniente realizzare un collegamento mediante gasdotto . Il trasporto in forma liquida è conveniente rispetto al trasporto in forma gassosa grazie alla densità molto superiore, che richiede volumi di trasporto molto inferiori. Raggiunto il rigassificatore, il metano viene immagazzinato in un contenitore criogenico, e riportato in forma gassosa e immesso nella rete quando ve n'è il bisogno. Indice [nascondi ] 1 Il processo di rigassificazione 2 Tipologie di Rigassificatori o 2.1 Onshore o 2.2 Offshore GBS (Gravity Based Structure) o 2.3 Offshore FSRU (Floating Storage

Transcript of Rigass.notizie Internet

Page 1: Rigass.notizie Internet

RigassificatoreDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il rigassificatore di Panigaglia

Un rigassificatore (da non confondersi con gassificatore, che è tutt'altro) è un impianto che permette di riportare lo stato fisico di un fluido dallo stato liquido a quello gassoso.

Solitamente il gas viene liquefatto (da cui la definizione di gas naturale liquefatto) mediante un forte abbassamento della temperatura, per poter essere trasportato in apposite navi dette metaniere e ritrasformato nello stato aeriforme per poter essere immesso nelle condotte della rete di distribuzione. Questa soluzione viene adottata quando il luogo di produzione del gas naturale è lontano dal luogo di utilizzo, e non è conveniente realizzare un collegamento mediante gasdotto. Il trasporto in forma liquida è conveniente rispetto al trasporto in forma gassosa grazie alla densità molto superiore, che richiede volumi di trasporto molto inferiori. Raggiunto il rigassificatore, il metano viene immagazzinato in un contenitore criogenico, e riportato in forma gassosa e immesso nella rete quando ve n'è il bisogno.

Indice[nascondi]

1 Il processo di rigassificazione 2 Tipologie di Rigassificatori

o 2.1 Onshore o 2.2 Offshore GBS (Gravity Based Structure) o 2.3 Offshore FSRU (Floating Storage Regassification Unit)

3 Le controversie sulla loro realizzazione o 3.1 Aspetti negativi o 3.2 Aspetti positivi

4 Incidenti rilevanti su impianti di rigassificazione 5 Aspetti politici

o 5.1 L'Italia come Hub europeo o 5.2 Soluzione minima

6 Rigassificatori in Italia o 6.1 In funzione o 6.2 Progetti approvati o 6.3 In progetto

Page 2: Rigass.notizie Internet

7 Note

8 Collegamenti esterni

Il processo di rigassificazione [modifica]

Il processo di rigassificazione viene avviato con l'attracco di una metaniera presso il pontile dell'impianto. Il gas in forma liquida, a bassa temperatura (-160°C) e alla pressione atmosferica[senza fonte] viene inviato in un serbatoio di stoccaggio dove mantiene le medesime condizioni fisiche. Successivamente viene inviato ad un vaporizzatore che agendo sulla temperatura effettua la gassificazione con l'espansione del gas, che torna allo stato naturale. La variazione di temperatura avviene in genere tramite lo scambio termico in fasci tubieri tra gas liquido e acqua mare, che cede il proprio calore al gas; la pressione invece viene ridotta tramite l'espansione del gas in appositi serbatoi. A questo punto il gas può essere immesso nella rete di distribuzione nazionale.

Tipologie di Rigassificatori [modifica]

Per approfondire, vedi la voce Elenco dei rigassificatori nel mondo.

Esistono varie tipologie di rigassificatori che sfruttando diverse soluzioni tecniche permettono di adattarli secondo le varie esigenze dei siti in cui vengono costruiti.

Onshore [modifica]

É la tecnologia più diffusa e collaudata perché la prima ad essere sviluppata. Consiste nel realizzare in prossimità del mare (in genere all'interno o in prossimità di una grossa area portuale) dei silos destinati ad accogliere il gas riportato allo stato aeriforme. Tali silos, costruiti per lo più con una struttura metallica a forma cilindrica, sono poi collegati attraverso opportune condotte ad un pontile di attracco a cui ormeggia la nave metaniera che trasporta il gas in forma liquida. Prima di essere immesso nei silos il gas viene riscaldato (o meglio acquista calore in genere dall'acqua marina) e ritorna allo stato aeriforme.

Offshore GBS (Gravity Based Structure) [modifica]

Questa tecnologia è la più innovativa e non ha ancora visto una realizzazione operativa, infatti il primo terminale al mondo di questo tipo è quello progettato da Aker Kværner per conto della società Adriatic LNG[1] al largo di Rovigo, presso Porto Viro. Il rigassificatore consiste in una struttura di cemento armato in cui sono alloggiati due serbatoi in acciaio. La struttura viene trasportata dal cantiere dove è costruita (semplicemente trainata sfruttando la spinta di archimede dato che è in grado di galleggiare) sul luogo dove deve essere posizionata e viene affondata, cioè fatta adagiare sul fondo utilizzando una opportuna zavorra. La struttura costituisce così una vera e propria isoletta artificiale a cui le navi metaniere possono attraccare e scaricare il gas. L'impianto che riporta il gas allo stato aeriforme è alloggiato sulla stessa struttura, assieme agli impianti ausiliari e agli alloggiamenti del personale di bordo. Un gasdotto sottomarino permette di collegare il rigassificatore alla costa e di far arrivare il gas alla rete sulla terraferma.

Offshore FSRU (Floating Storage Regassification Unit) [modifica]

Page 3: Rigass.notizie Internet

A differenza della precedente questa tecnologia non prevede la realizzazione di una struttura portante di cemento armato in cui alloggiare i serbatoi per contenere il gas ma utilizza una nave metaniera opportunamente adattata che viene ancorata permanentemente in un punto della costa e che funziona da serbatoio galleggiante a cui attraccano le metaniere per scaricare il gas liquefatto che poi viene riportato allo stato aeriforme nella stessa nave. Un gasdotto collega la nave alla terraferma consentendo di immettere il gas nella rete gas. Questo sistema verrà applicato nel sito di Livorno dalla società Olt Offshore, partecipata di Iride ed Endesa, che farà ancorare a 25 km dalla costa la nave cisterna norvegese "Golar Frost".

Le tecnologie sono diverse ed hanno sicuramente per questo pregi e difetti che le distinguono. La prima è sicuramente la più economica ma ovviamente richiede l'impegno di una certa superficie di un'area portuale o comunque di terraferma. Di solito questo tipo di impianti sono stati realizzati in grosse aree portuali (il caso del Giappone o della Spagna) oppure in complessi petroliferi o chimici costieri (il caso della Francia) non mancano però tuttavia il caso di impianti costruiti su zone della coste in cui si è dovuto costruire il pontile di attracco partendo dal nulla (di nuovo la Spagna). Le due tecnologie offshore offrono sicuramente più versatilità perché vengono realizzate in mare aperto e quindi risultano adeguate a situazioni in cui le coste sono densamente abitate e non esistono grossi porti. Per contro sono assai più costose e richiedono tempi di progettazione e di realizzazione maggiori.

Le controversie sulla loro realizzazione [modifica]

La costruzione dei rigassificatori è oggetto di aspro dibattito in Italia poiché si frappongono due diverse esigenze: da un lato quella di ottenere maggiore capacità di approvvigionamento di gas da altri paesi, dall'altro i timori delle comunità locali.Il primo è un aspetto di natura politica, mentre il secondo riguarda le tematiche di sicurezza e ambiente. L'impianto di rigassificazione, trattando gas altamente infiammabile in determinate condizioni desta parecchie preoccupazioni nelle comunità locali, le quali temono i rischi di esplosione nell'ambito di un incidente rilevante. Considerando la massa di gas i rischi potenziali sono concreti, seppure le condizioni di sicurezza sono garantite. Pertanto nella popolazione locale un rigassificatore è avvertito solamente come una minaccia all'integrità ambientale e fisica della zona. È pur vero che in molte zone d'Italia la protesta contro la costruzione dei rigassificatori è spinta da interessi politici, spesso poco chiari in merito alla reale portata del pericolo e ai benefici.

Aspetti negativi [modifica]

Come già accennato gli aspetti negativi che riguardano la costruzione di un rigassificatore sono legati soprattutto ai rischi potenziali dell'impianto stesso, in quanto atto a lavorare grosse quantità di metano altamente infiammabile: per questa ragione sono sottoposti alle direttive Seveso, ossia di impianti a rischio di incidente rilevante come per le raffinerie di petrolio. Sono stati condotti vari studi riguardo al rischio potenziale dei rigassificatori, la maggior parte di essi è ovviamente legato a modelli teorici in quanto un reale incidente di grosse proporzioni (come quello più volte paventato dagli oppositori), non si è mai verificato. Le misure di sicurezza e le tecnologie oggi impiegate nella realizzazione degli impianti consente una certa tranquillità sull'affidabilità dei terminali di rigassificazione.

La potenza sviluppata in un eventuale esplosione è calcolabile se è nota la portata dell'impianto, ed è legata al lavoro di espansione del gas, che è il prodotto del volume medio trattato (dalla taglia dell'impianto) e del salto di pressione delle metaniere e la pressione atmosferica della rete di distribuzione del gas.

Page 4: Rigass.notizie Internet

Aspetti positivi [modifica]

Per quanto l'impianto presenti rischi potenziali di esplosione, la tecnologia in questo campo rende gli impianti piuttosto sicuri: non a caso gli incidenti che riguardano gasiere e impianti di rigassificazione sono esigui e poco significativi rispetto ad altri impianti come le raffinerie di petrolio.Poichè il passaggio del gas da liquido a gassoso assorbe calore, si hanno a disposizione molte frigorie da utilizzare nell'industria del freddo come surgelati, frutta ecc. dal quale si possono abbattere i costi energetici fino al 40%. Oppure negli ambiti della ricerca e nella produzione di materiali ad alto valore tecnologico: superconduttori e nanotecnologie. Un aspetto quest'ultimo che offre la possibilità di interagire con le strutture scientifiche ed universitarie, con le positive ricadute occupazionali.

Il ciclo di rigassificazione di per sé non presenta grandi emissioni di CO2 in atmosfera, come una centrale elettrica a gas o ad olio combustibile. Pertanto il suo impatto ambientale è da considerarsi parecchio limitato. Infine la loro costruzione consente un miglior approvvigionamento di gas anche da altre nazioni produttrici, l'Italia infatti importa gas solo da Russia, Libia e Algeria tramite gasdotti. La presenza dei rigassificatori consentirebbe un approvvigionamento diversificato anche da altre aree del mondo particolarmente ricche di gas, ma impossibili da collegare con gasdotti.

Incidenti rilevanti su impianti di rigassificazione [modifica]

Fortunatamente il numero di incidenti rilevanti legati agli impianti di rigassificazione è solamente uno:[senza fonte]

Nel 1944 a Cleveland USA si è avuta un'esplosione di gas che ha determinato 130 morti[2]; si tratta però di un incidente accaduto ad un rigassificatore realizato con tecnologia obsoleta ed oggi abbondantemente superata. Non è corretto pertanto realizzare un parallelo tra Cleveland e il 2008.

L'incidente occorso nel 2004 a Skikda, in Algeria, è invece avvenuto in un liquefattore e non in un rigassificatore[senza fonte]. Il liquefattore è un tipo di impianto che opera la trasformazione del gas naturale in GNL, Gas naturale liquefatto: in sostanza il procedimento opposto alla rigassificazione. I due impianti, rigassificatore e liquefattore, non sono per nulla paragonabili tra loro, presentando caratteristiche tecniche e fattori di rischio completamente differenti.

Aspetti politici [modifica]

Il governo si è impegnato nel 2006 nella realizzazione di almeno 4 rigassificatori in modo da ottenere una certa indipendenza energetica dall'Algeria e dalla Russia, che grazie ai recenti accordi possono imporre prezzi molto alti all'Italia. Due ipotesi si contrappongono.

L'Italia come Hub europeo [modifica]

L'Italia può sfruttare la propria posizione centrale nel Mediterraneo e in Europa, nonché le notevoli connessioni via gasdotto verso il Nord Europa, per proporsi come un Hub energetico, esportando gas verso l'Europa. «L'Italia ha bisogno di undici rigassificatori di cui almeno quattro dovrebbero essere avviati subito» [3]

Soluzione minima [modifica]

Page 5: Rigass.notizie Internet

Tale linea rifiuta di impiegare l'Italia come porta d'accesso per il gas europeo e propone di realizzare solo quei 4 rigassificatori che coprano il fabbisogno italiano. Questa era la linea dell'ex ministro Pecoraro Scanio che tuttavia ha bloccato anche la realizzazione di impianti volti a soddisfare il fabbisogno nazionale, come nel caso di Brindisi e Livorno[senza fonte]. Ad oggi la Commissione VIA del Ministero dell'Ambiente ha dato parere favorevole agli impianti di Porto Empedocle, Priolo, Gioia Tauro e Trieste. Nei prossimi mesi gli iter autorizzativi verranno completati dalle Regioni competenti.

Rigassificatori in Italia [modifica]

In funzione [modifica]

Rigassificatore di Panigaglia , Panigaglia (SP), Liguria, azionista: ENI, presentata domanda per incremento capacità

Rovigo/Porto Viro (dall'ottobre 2008)

Progetti approvati [modifica]

Rovigo Porto Tolle / Porto Viro - "Terminal GNL Adriatico" [1](8 Gmc/anno), azionisti: 45% ExxonMobil, 45% Qatar Petroleum, 10% Edison. Offshore Gravity based.

Livorno - OLT Offshore LNG Toscana (4 Gmc/anno), azionisti: 25,5% Endesa, 25,5% IRIDE, 29% OLT Energy Toscana gruppo Belleli, 20% Golar Offshore Toscana Ltd. Offshore FSRU.

Rigassificatore di Brindisi , Capobianco, (BR), Puglia (8 Gmc/anno), azionisti: British Gas, onshore[4]

In progetto [modifica]

Ravenna (RA) (8 Gmc/anno), azionista: ENI. Offshore FSRU (piattaforme petrolifere da riadattare, al largo delle coste)

Gioia Tauro (RC) (12 Gmc/anno), azionista: LNG Med Gas Terminal (49% CrossNet gruppo Belleli, 25,5% Sorgenia, 25,5% IRIDE)

Porto Empedocle (AG) (8 Gmc/anno), azionista: Nuove Energie (90% Enel) Taranto (8 Gmc/anno), azionista: Gas Natural, in accordo con SNAM Zaule , Trieste (8 Gmc/anno), azionista: Gas Natural, in accordo con SNAM Monfalcone / Grado, Terminal Alpi Adriatico, (8 Gmc/anno), azionista: Endesa, offshore, Priolo Gargallo (SR)[5] (8 Gmc/anno), azionisti: 50% Erg, 50% Shell Rosignano (LI) (8 Gmc/anno), azionisti: 70% Edison, 30% British Petroleum,

probabilmente escluso dall'approvazione definitiva del limitrofo rigassificatore di Livorno

Tra parentesi: la capacità di rigassificazione (miliardi di mc all'anno).

Note [modifica]

1. ̂ http://www.adriaticlng.com/pagine/home.aspx 2. ̂ http://ech.cwru.edu/ech-cgi/article.pl?id=EOGCEAF 3. ̂ intervista di Antonio Di Pietro ad Adnkronos, 19 agosto 2006 4. ̂ Il progetto è stato approvato con Autorizzazione Unica, ma non avendo espletato la VIA è stato

bloccato, tra molte polemiche e la forte opposizione delle comunità locali 5. ̂ http://www.ioniogas.it/

Page 6: Rigass.notizie Internet

Collegamenti esterni [modifica]

Il processo di rigassificazione (EN) Valutazione dei rischi di un rigassificatore

Portale Ingegneria

Portale Energia

Categorie: Apparecchiature chimiche | Impianti industriali | Gas naturale | [altre]Categoria nascosta: Voci con citazioni mancanti

Rigassificatore di PanigagliaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coordinate: 44°04′26″N 9°49′52″E 44.074 , 9.831

Veduta dell'impianto

Il Rigassificatore di Panigaglia è un impianto per la ricezione di gas naturale liquefatto (GNL) e la rigassificazione, costruito intorno agli anni '70 dall'allora Esso a Panigaglia, località del Golfo della Spezia nel territorio del Comune di Porto Venere.

Attualmente è di proprietà della GNL Italia, una società costituita per ricevere, detenere e gestire le attività svolte da Snam Rete Gas relative alla rigassificazione di gas naturale liquefatto, ed è l'unico impianto di rigassificazione, di questo tipo, attivo in Italia.

Indice[nascondi]

1 Descrizione 2 Problematiche e proposte di ampliamento 3 Voci correlate

4 Collegamenti esterni

Descrizione [modifica]

Page 7: Rigass.notizie Internet

Pontile d'attracco

Il serbatoio verso mare

Il serbatoio verso monte

Costituito da un pontile di attracco delle navi metaniere, dai serbatoi in cui viene stoccato il gas riportato allo stato aeriforme e dai dispositivi che permettono di realizzare tale trasformazione.

Ha una capacità di rigassificazione: 2 GSm³/anno (GigaStandardMetroCubo).

Lo stabilimento di rigassificazione di Panigaglia è costituito dalle seguenti sezioni:

Page 8: Rigass.notizie Internet

Ricezione: è costituita dall'area di attracco delle navi metaniere (capacità di carico che varia da 25000 fino a 65000/70000 m³), dai bracci di scarico e dalla linea di trasferimento ai serbatoi costituita da una condotta che percorre un pontile di circa 500 m;

Stoccaggio: si tratta di due serbatoi cilindrici verticale, ognuno con una capacità di circa 50.000 m³, in cui il gas viene mantenuto ad una temperatura di circa –160°C e ad una pressione poco superiore a quella atmosferica;

Rigassificazione: si ottiene mediante vaporizzatori a fiamma sommersa; Recupero vapori: con dei compressori vengono convogliati i vapori prodotti ai serbatoi ad

una colonna per la condensazione dei vapori stessi; Correzione del gas finale: viene fatta per mantenere le qualità standard del gas immesso

nella rete di trasporto e quindi per garantire l’intercambiabilità del GNL rigassificato con gli altri gas naturali trasportati nel metanodotto;

Sistemi ausiliari: si tratta di attività di supporto al processo principale come la sottostazione elettrica, il sistema antincendio, i sistemi per lo smaltimento del calore e la stazione di misura della qualità e quantità del gas immesso in rete;

Sistemi di sicurezza: sistemi per l’acquisizione, elaborazione e regolazione dei parametri di processo, e la supervisione dell’impianto e sistema di automazione e blocco ovvero per la messa in sicurezza automatica dell’impianto in caso di emergenza).

Il rigassificatore è rifornito da navi metaniere che attraversano il Golfo della Spezia e immettono il gas nelle condotte che si diramano da un pontile distante alcune decine di metri dalla costa.

Nei pressi del rigassificatore, è in funzione una centrale a turbogas, di "media taglia", per alcuni megawatt di potenza elettrica.

Problematiche e proposte di ampliamento [modifica]

In seguito al blocco della costruzioni di altri impianti di rigassificazione nel territorio italiano, la proprietà, nel giugno 2007, ha paventato la possibilità di aumentare la capacità produttiva dell'impianto di Panigaglia, sollevando enormi polemiche sul territorio e manifestazioni degli abitanti. Siè discusso della costruzione di una seconda centrale a turbogas, oltre all'ampliamento del rigassificatore.

A seguito della discussione politica in merito, la giunta comunale di Porto Venere è andata incontro ad una crisi politica che ha causato il commissariamento del Comune. Ciononostante il commissario prefettizio ha ribadito la contrarietà ad eventuali aumenti dell'impianto.

Al settembre 2007, tutti i comuni del golfo spezzino (Lerici, La Spezia e Porto Venere) si sono dichiarati contrari a qualsiasi ipotesi di ampliamento dell'impianto.

La proposta è stata definitivamente bocciata nell'agosto 2008, con il voto congiunto di comune di Porto Venere, provincia della Spezia e regione Liguria, mentre il consiglio comunale della Spezia ha deliberato il ritiro della licenza a Snam oltre il 2013.

Isola di Porto LevanteDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il progetto Isola di Porto Levante consiste nella costruzione di un'isola artificiale, posizionata al largo di Porto Levante (provincia di Rovigo), che svolge la funzione di rigassificatore di GNL. La

Page 9: Rigass.notizie Internet

piattaforma è ormai ultimata e posizionata nel punto in cui si troverà ad operare. La società che opera sul terminal è Terminale GNL Adriatico, o Adriatic LNG, ed è una joint venture al 45% da ExxonMobil, al 45% da Qatar Petroleum e al 10% da Edison.

Il rigassificatore ha una capacità di produzione iniziale di 8 miliardi di metri cubi all'anno, ed una capacità massima di stoccaggio di 250.000 metri cubi di GNL (2 serbatoi da 125.000 metri cubi l'uno). Attualmente è in fase di commissioning e messa in servizio; riceverà in media 2 navi metaniere (di capacità approssimativamente 150.000 metri cubi) ogni settimana, per una vita prevista dell'impianto di 25 anni, ed è munito di 4 bracci di carico (tre per il liquido, uno per i vapori di ritorno) per prelevare il gas naturale liquefatto dalle suddette metaniere.

Indice[nascondi]

1 Realizzazione 2 Posizione 3 Gasdotto di Collegamento 4 Cronologia

5 Voci correlate

Realizzazione [modifica]

La fase di realizzazione ad Algeciras.

Il trasporto via mare verso l'Italia

L'isola artificiale è stata costruita ai cantieri Acciona de La Línea de la Concepción, in Andalusia (Spagna), ed è una struttura in cemento armato, in grado di galleggiare, dalla forma di parallelepipedo di 88 per 180 metri, alta 47 metri. Progettazione e realizzazione sono state eseguite a cura di Aker Kværner. È il primo terminale di rigassificazione del metano liquido offshore, realizzato con tecnologia GBS (Gravity Based Structure), cioè non galleggiante o poggiante su piloni, ma direttamente adagiato sul fondo marino. Una volta rimorchiata fino alla destinazione definitiva, la struttura è stata zavorrata con 350.000 metri cubi di sabbia fino a farla poggiare sul fondale profondo 30 m, in modo che emerga per 17 m; successivamente, pietrisco proveniente dalla Croazia è stato posato attorno alla base dell'intera struttura, per proteggerla contro l'erosione del fondale.

Page 10: Rigass.notizie Internet

Posizione [modifica]

La posizione di destinazione è a circa 15 km al largo di Porto Levante, frazione di Porto Viro, provincia di Rovigo.

Gasdotto di Collegamento [modifica]

Il gasdotto di collegamento giunge a riva nei pressi di Porto Levante ed attraversa il Delta del Po fino a Cavarzere (provincia di Venezia), dove è stata realizzata una stazione dedicata di misurazione del gas (quantità e qualità). Da qui il gasdotto prosegue fino a Minerbio (provincia di Bologna), dove si innesta nella rete nazionale di distribuzione del gas.

Cronologia [modifica]

1997 , Studio di fattibilità di Edison 2005 , ExxonMobil e Qatar Petroleum entrano nel progetto 25 agosto 2008: Data di inizio del viaggio di trasferimento, della durata prevista di circa 22

giorni, dall'Andalusia fino al largo di Porto Levante. 15 settembre 2008: Data di arrivo del terminal nel punto in cui è installato. Le operazioni di

ballasting (zavorraggio) e posizionamento degli inerti di protezione attorno al terminal e ai mooring dolphins (le strutture di attracco delle navi metaniere), iniziate a partire da questa data, hanno durata prevista di circa tre mesi.

Elenco dei rigassificatori nel mondoDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Elenco dei rigassificatori nel mondo:

Terminali LNG

Nazione Località CompagniaCapacità di stoccaggio in m 3

Europa

Belgio Zeebrugge Fluxis 261.000

Francia Fos sur mer Gaz de France 150.000

FranciaMontoir de Bretagne

Gaz de France 360.000

Grecia Revithoussa DEPA 130.000

Italia Panigaglia GNL Italia - ENI 100.000

Portogallo Sines Transgas 240.000

Spagna Barcellona Enagas 540.000

Spagna Huelva Enagas 160.000

Spagna Cartagena Enagas 270.000

Spagna Bilbao Repsol, BPAmoco, EVE, Iberdrola 300.000

Page 11: Rigass.notizie Internet

Spagna Sagunto Oman Oil, Unión Fenosa, Iberdrola, Endesa 300.000

Spagna FerrolXunta de Galicia, Endesa Generación, Unión Fenosa Gas, Grupo Tojeiro, Caixa Galicia,

Sonatrach, Banco Pastor, Caixanova300.000

Turchia Marmara Ereglisi Botas 255.000

Turchia Aliaga Egegaz 280.000

Regno Unito Isola di Grain Grain LNG Limited 200.000

Regno Unito Milford Haven Dragon LNG *

Asia

India Dahej Petronet LNG Ltd 320.000

Giappone Shin Minato Sendai Gas 80.000

Giappone Higashi Niigata Tohoku Electric 720.000

Giappone Futtsu Tokyo Electric 860.000

Giappone Sodegaura Tokyo Electric, Tokyo Gas 2.660.000

GiapponeHigashi

OhgishimaTokyo Electric 540.000

Giappone Negishi Tokyo Electric, Tokyo Gas 1.250.000

Giappone Sodeshi Shimizu LNG, Shizuoka Gas 177.200

Giappone Chita Kyodo Chubu Electric, Toho Gas 300.000

Giappone Chita LNG Chita LNG, Chubu Electric, Toho Gas 640.000

GiapponeYokkaichi LNG

CenterToho Gas 320.000

Giappone Yokkaichi Works Chubu Electric 160.000

Giappone Kawagoe Chubu Electric 480.000

Giappone Senboku Osaka Gas 180.000

Giappone Senboku II Osaka Gas 1.510.000

Giappone Himeji Osaka Gas 520.000

Giappone Himeji Joint Osaka Gas, Kansai Electric 1.440.000

Giappone Hatsukaichi Hiroshima Gas 170.000

Giappone Yanai Chuboku Electric 480.000

Giappone OhitaOhita LNG, Kyushu Electric Kyushu Oil,

Ohita Gas460.000

Giappone TobataKita Kyushu LNG, Kyushu Electric, Nippon

Steel480.000

Giappone Fukuoka Saibu Gas 70.000

Giappone Kagoshima Kagoshima Gas 36.000

GiapponeChida

MidorihamaToho Gas 200.000

Corea del Sud Pyeong Tael Kogas 1.000.000

Corea del Sud Incheon Kogas 1.280.000

Page 12: Rigass.notizie Internet

Corea del Sud Tongyeong Kogas 980.000

Corea del Sud Gwangyang POSCO 200.000

Taiwan Yung-An CPC 430.000

Nord America

Stati Uniti Everett Distrigas, Tractebel 160.000

Stati Uniti Cove Point Dominion 370.000

Stati Uniti Elba island Southern LNG 190.000

Stati Uniti Lake Charles CMB Energy 285.000

Stati UnitiGulf Gateway Energy Bridge

Excelerate *

America centrale

Repubblica Dominicana

AEB Los Mina AEB Corporation 160.000

Porto Rico EcoElectricta Edison Mission, Energy, Gas Natural 160.000

* Rigassificatori attualmente in costruzione

La tabella illustra chiaramente come il paese con il maggior numero di rigassificatori sia il Giappone ma questo non è certamente un caso. Infatti questo paese non avendo fonti energetiche primarie (i.e. petrolio, gas naturale, carbone) è costretto ad importare dall'estero tali combustibili e visto che le particolari condizioni geologiche della regione non permettono la costruzione di gasdotti ecco che da tempo il paese asiatico ha puntato sull'utilizzo del GNL come mezzo di approvvigionamento di gas naturale. Il Giappone ha scommesso sulla tecnologia del GNL anni prima di molti altri paesi proprio in virtù della sua forte dipendenza energetica. Diversamente la gran parte degli altri paesi che hanno rigassificatori hanno iniziato a costruirli in tempi più recenti, quando cioè a causa dei crescenti costi del petrolio e dello sviluppo della tecnologia GNL questa tecnica è diventata conveniente nei confronti del trasporto attraverso gasdotto.