RIEVOCAZIONE STORICA

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18 Siamo giunti alla quinta rappresentazione sacra sulla storia del Santuario. Dopo aver rappresentato la sua nascita, nel 1484 (duello dei fratelli Sanguinazzi), la istituzione della processione del Voto (1631), la vendita all’incanto del convento della Madonna delle Grazie (1775) e “in soccorso della sacra immagine della Beata Vergine delle Grazie” (alluvione del 1827), quest’anno la parrocchia, l’associazione “Madonna delle Grazie” ed il Centro Turistico Giovanile “ViviPiove” propongono un altro brano della storia di Piove di Sacco ed in particolare della Madonna delle Grazie. Siamo arrivati al 1947, quando si verificò un altro avvenimento “storico” che dimostra ancora una volta il forte legame tra la Madonna delle Grazie venerata nel santuario e i suoi figli, gli abitanti di Piove di Sacco e della Saccisica tutta. Un avvenimento non caratterizzato da miracoli, ma dalla profonda venerazione che la popolazione aveva ed ha per la Madre Celeste. Anche in questa rappresentazione gli attori sono tutti dei volontari, che hanno trovato l’occasione per studiare e rivivere alcuni momenti salienti della nostra storia, legati alla spiritualità mariana. Rappresentazione storico teatrale Domenica 29 maggio 2011 in Santuario l’Incoronazione della Madonna delle Grazie “Regina della saccisica”

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Siamo giunti alla quinta rappresentazionesacra sulla storia del Santuario. Dopo averrappresentato la sua nascita, nel 1484(duello dei fratelli Sanguinazzi), laistituzione della processione del Voto(1631), la vendita all’incanto del conventodella Madonna delle Grazie (1775) e “insoccorso della sacra immagine della BeataVergine delle Grazie” (alluvione del 1827),quest’anno la parrocchia, l’associazione“Madonna delle Grazie” ed il CentroTuristico Giovanile “ViviPiove”

propongono un altro brano della storia di Piove di Sacco ed in particolare della Madonnadelle Grazie. Siamo arrivati al 1947, quando si verificò un altro avvenimento “storico”che dimostra ancora una volta il forte legame tra la Madonna delle Grazie venerata nelsantuario e i suoi figli, gli abitanti di Piove di Sacco e della Saccisica tutta. Unavvenimento non caratterizzato da miracoli, ma dalla profonda venerazione che lapopolazione aveva ed ha per la Madre Celeste.Anche in questa rappresentazione gli attori sono tutti dei volontari, che hanno trovatol’occasione per studiare e rivivere alcuni momenti salienti della nostra storia, legati allaspiritualità mariana.

Rappresentazione storico teatraleDomenica 29 maggio 2011 in Santuario

l’Incoronazione della Madonna delle Grazie “Regina della saccisica”

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La guerra era terminata da poco, le sofferenze e i disagi ancora tangibili, ma Piove di Saccovolle ugualmente assolvere il voto ponendo sul capo della Vergine una corona d’oro massicciocon 450 gemme. Vedere il capo della soave effigie di Maria, nel santuario delle Grazie di Piove di Sacco,coronato del prezioso diadema era stato il sogno di mons. Pio Stievano. I tempi però eranotristi e il venerando abate, straordinariamente sensibile alla fame di tanti pobveri, rinviò ilprogetto a tempi migliori. Di una corona d’oro parlò qualche anno più tardi il suo successoremons. Enrico Migliorin, il quale anzi, nei difficili anni del secondo conflitto mondiale,interpretando i sentimenti e quindi la volontà della popolazione piovese, mutò l’auspicio invoto e dichiarò pertanto che a guerra finita Piove avrebbe proclamato la Vergine SantissimaRegina della Saccisica … il giorno stabilito lo splendido diadema venne espostoall’ammirazione di migliaia e migliaia di devoti, al solenne pontificale celebrato dall’ordinariodiocesano, mons. Carlo Agostini, i fedeli erano tanto numerosi che molti non riuscirononemmeno ad entrare in chiesa.

Il rito d’incoronazione, più propriamente inteso, si ebbeperò nel pomeriggio, con inizio alle ore sedici, nella piazzaantistante il duomo, quella che, per l’appunto, a seguitodi tale avvenimento, viene chiamata oggi PiazzaIncoronata. All’alto squillo di tromba diffusosi comesuono celeste nell’aria, l’immensa folla parve ammutolita,il vescovo allora si accostò alla sacra immagine e le posesul capo la regale corona che alla luce sel sole parve ancorapiù splendente. Incastonati nell’oro massiccio brillavanocinque brillanti, numerosi zaffiri e rubini, smeraldi etopazi, acque marine ed altre gemme ancora, donate dainnumerevoli persone quale atto di gratitudine e omaggioa Maria. Un aereo volteggiava nel cielo lasciando cadereuna pioggia di petali di rose. Si formò tosto uninterminabile corteo che sfilò lungo le principali viecittadine. Dapprima i ragazzi e le ragazze, poi le donne egli uomini, quindi le associazioni, contraddistinte: quellefemminili da veli bianchi sul capo e da nastro azzurro emedaglia d’argento al collo, e quelle maschili da camice

bianco e mozzetta rossa; infine il clero: preti in veste talare e cotta candida, i canonici dellacattedrale di Padova e gli abati di santa Giustina e di Praglia in vesti prelatizie (rosse per iprimi e nere per gli altri due), da ultimo il presule in cappa magna. L’immagine dellaVergine, collocata al centro di un cinquecentesco altare ligneo dorato e attorniata da dodicipaggetti d’onore, era trainata da sei cavalli bianchi con cavalieri in costume medioevale. Laprocessione giunse al santuario al tramonto; un crepuscolo infuocato di rosso oltre i nonlontani colli, ma intorno alla chiesa già segnato dalle ombre della sera. La gente tuttaviapareva non volersi staccare dalla preziosa icona della Vergine, da quella immagine che peril Pievado da secoli rappresentava tutto: fiducia e conforto, speranza e grazie di salvezza. (dal periodico “La Piazza”, Maggio 1997)

Alla cerimonia parteciparono 50 mila fedeli (di Paolo Tieto)