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Lavori di Messa in Sicurezza di Emergenza dello stabilimento ex SAPA Fase 3: rimozione e destinazione a smaltimento e/o recupero dei cumuli

INTERVENTO LOTTO I e LOTTO II

Comune di Adelfia Relazione Generale - Relazione Tecnica

ECO-LOGICA Società di Ingegneria

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Indice PREMESSA ............................................................................................................... 31 INQUADRAMENTO DELL'AREA IN ESAME ................................................. 52 RICOSTRUZIONE STORICA DELLE ATTIVITÀ PREGRESSE ..................... 63 ATTUALE STATO DEI LUOGHI ..................................................................... 74 RISULTATI DELLA CARATTERIZZAZIONE DEL MATERIALE

SMASSATO .................................................................................................. 145 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI RIMOZIONE CUMULI ................... 155.1 ALLESTIMENTO DEL CANTIERE ......................................................................................... 16

5.1.1 Box cantiere ............................................................................................................... 165.1.2 Pesa a ponte .............................................................................................................. 175.1.3 Impianto lavaruote ...................................................................................................... 18

5.2 CARICO MATERIALE ............................................................................................................ 21

5.3 TRASPORTO MATERIALE .................................................................................................... 235.3.1 Controllo dei percorsi di trasporto .............................................................................. 25

5.4 SMALTIMENTO DEI CUMULI DI RIFIUTO ............................................................................ 27

5.5 SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI SISTRI ........................ 295.5.1 Procedura con utilizzo non contestuale dei dispositivi ............................................... 305.5.2 Procedura con utilizzo contestuale dei dispositivi ...................................................... 325.5.3 Registrazione al SISTRI ............................................................................................. 33

Allegati Elaborati grafici All.1 Pesa – opere civili All.2 Lavaruote – opere civili

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PREMESSA

L'Amministrazione Comunale di Adelfia, con Determinazione gestionale n. 728 del 27 giugno 2013 ha affidato alla società ECO-logica srl le attività di progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, direzione dei lavori, misura e contabilità, e tutte le attività connesse e correlate ai lavori di "Messa in sicurezza di emergenza del sito ex SAPA, Fase 3: Rimozione e destinazione a smaltimento e/o recupero dei cumuli". La presente relazione costituisce una revisione del progetto emesso in Rev 3 nel Settembre 2014 aggiornato in base alla necessità di adeguare il profilo economico del valore stimato dello stesso così come richiesto dall’amministrazione Comunale di Adelfia con nota prot. n. 15728 del 04/09/2014 nonché a seguito di Determinazione Regionale di incremento di spesa concessa per l’intervento in oggetto. Il sito in esame è sede dell’ex opificio “SAPA Srl”, ubicato a circa 2,3 km a sud del centro urbano di Adelfia in provincia di Bari, sulla strada provinciale S.P. 83 Adelfia-Acquaviva. L’ex opificio, utilizzato per la produzione di fertilizzanti ed ammendanti, è stato sequestrato poiché sede di gestione e smaltimento illecito di rifiuti di varia natura, anche di origine industriale. Tra il 16 ed il 17 giugno 2012 i cumuli di materie giacenti presso l’impianto produttivo sono stati coinvolti in un incendio domato dall’intervento dei Vigili del Fuoco. A seguito di tale evento, in data 27 e 29 giugno 2012, si sono tenute presso la Regione Puglia due Conferenze dei Servizi nell’ambito delle quali si è ritenuta la necessità di operare presso lo stabilimento un intervento di messa in sicurezza di emergenza, strutturato nelle seguenti fasi procedurali: Fase 1 Smassamento e raffreddamento dei cumuli giacenti all’interno dello

stabilimento; Fase 2 Caratterizzazione dei cumuli secondo le norme UNI 10802:2004; Fase 3 Rimozione e destinazione a smaltimento e/o recupero dei cumuli stessi. L'Amministrazione Comunale di Adelfia, con Determinazione n. 822 del 25 luglio 2012 ha affidato alla società ECO-logica srl le attività di progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione, direzione dei lavori, misura e contabilità, e tutte le attività connesse e correlate ai lavori di smassamento e raffreddamento di cumuli costituiti da rifiuto/fertilizzante, giacenti all’interno dello stabilimento ex SAPA (fase 1 e fase 2). La Conferenza di Servizi tenutasi in data 27/09/2012 ha approvato il progetto esecutivo di smussamento e raffreddamento ed il Piano di campionamento dei cumuli.

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I lavori di smassamento e raffreddamento cumuli, iniziati il 03/12/2012, sono stati eseguiti dall’impresa T.ECO.M. S.R.L. con sede in Viale Europa 16/c a Bari, e conclusi il 24/05/2013. Le attività di campionamento ed analisi, iniziate il 28/01/2013, sono state effettuate dal laboratorio di analisi Ambientale Srl con sede in Lecce al viale Gran Bretagna 9, e conclusi il 6/9/2013 con l’emissione dei certificati di analisi. I rifiuti sono depositati in n. 20 cumuli per un volume complessivo di 12.613 m3 ed un peso di 14.341,60 t, sono classificati RIFIUTI SPECIALI PERICOLOSI codice CER 191211*. L’intervento in oggetto è strettamente correlato a ragioni di interesse pubblico ed alla tutela della salute dei cittadini, in particolare gli elaborati che costituiscono il presente progetto relativo alla "Fase 3: Rimozione e destinazione a smaltimento e/o recupero dei cumuli" della messa in sicurezza di emergenza dello stabilimento ex SAPA sono elencati di seguito: N. Elaborato Revisione Data

R.1 Relazione Tecnica - Relazione Generale Rev 4 Dicembre 2014

R.1.1 Cronoprogramma Rev 1 Dicembre 2014

R.2 Relazione di caratterizzazione del materiale Rev 0 Settembre 2013

R.3 Elenco Prezzi - Analisi dei prezzi Rev 2 Dicembre 2014

R.4 Computo metrico estimativo Rev 1 Dicembre 2014

R.5 Incidenza della Manodopera Rev 2 Dicembre 2014

R.6 Capitolato speciale d'appalto Rev 4 Dicembre 2014

R.7 Piano di sicurezza e coordinamento Rev 0 Settembre 2013

R.8 Quadro economico Rev 2 Dicembre 2014

T.1 Planimetria Stato dei luoghi Rev 0 Settembre 2013

T.2 Planimetria apprestamenti di cantiere e sicurezza

Rev 0 Settembre 2013

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1 INQUADRAMENTO DELL'AREA IN ESAME

Il sito in analisi è localizzato il nel Comune di Adelfia, in provincia di Bari, è ubicato a circa 2,3 km a sud del centro urbano di Adelfia, sulla strada provinciale S.P. 83 Adelfia-Acquaviva (Figura 1). L’area oggetto di intervento individuata al catasto del Comune di Adelfia, Foglio 12 particelle 413-419-497, ricade all’interno del Foglio n. 189 I.G.M della Carta Topografica d’Italia, e all’interno del Foglio n. 189 “Altamura” della Carta Geologica d’Italia alla scala 1:100.000, occupa un’area di circa 33.000 mq.

Figura 1 Inquadramento dell'area di indagine (Fonte: Google Earth)

STABILIMENTO SAPA

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2 RICOSTRUZIONE STORICA DELLE ATTIVITÀ PREGRESSE

L’area oggetto di intervento risiede nel territorio occupato dall’ex stabilimento SAPA srl, opificio che in passato produceva fertilizzanti agricoli, attualmente posto sotto sequestro dalla Magistratura perché responsabile di inquinamento ambientale. Secondo la ricostruzione storica delle vicende accadute, il 12 ottobre 2005 i carabinieri del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) misero sotto sequestro l’azienda, infatti, gli investigatori analizzarono alcuni campioni di concime, scoprendo un’altissima concentrazione di metalli pesanti, superiore al limite consentito. Le indagini hanno accertato che la SAPA srl riceveva i reflui industriali e, senza trattarli adeguatamente, li sversava in aperta campagna o li trasformava in fertilizzanti destinati all’agricoltura. Nel marzo 2006 il NOE richiese di realizzare un piano di bonifica nell’area interessata. Nel febbraio 2007 il Comune di Adelfia ricevette richiesta di redigere un piano di caratterizzazione, attività preliminare ad un eventuale intervento di bonifica. Nell’Agosto del 2009 il sito venne riportato nel Piano Regionale delle bonifiche (documento stralcio) redatto dalla Regione Puglia, tra i siti segnalati dalla Provincia, affetti da contaminazione ambientale, sui quali è necessario intervenire con tempestività per scongiurare il pericolo di propagazione delle sostanze inquinanti, attraverso interventi di messa in sicurezza. Nel dicembre 2010 la Regione Puglia, attraverso la delibera di giunta n. 3012, stanziò fondi finanziari per interventi di miglioramento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati, tra i Comuni beneficiari del finanziamento vi è Adelfia. Con determinazione gestionale n. 1469 del 30 dicembre 2011, fu indetta una gara d’appalto per l’affidamento dell’attività di caratterizzazione del sito, i termini di presentazione delle offerte era previsto per il 30 marzo 2012, attualmente le offerte pervenute al Comune restano chiuse. Tra il 16 ed il 17 giugno 2012 un incendio ha interessato i cumuli abbandonati, che sono stanziati all’interno dello stabilimento, i focolai sono stati spenti dall’intervento dei Vigili del Fuoco ed hanno liberato nell’aria fumi inquinanti, le sostanze tossiche sprigionate sono state rilevate dall’Arpa Puglia. A seguito di tali eventi, il 27 ed il 29 giugno 2012, si sono tenute presso la Regione Puglia due Conferenze dei Servizi nell’ambito delle quali si è ritenuta la necessità di operare presso lo stabilimento un intervento di messa in sicurezza di emergenza (MISE). Il primo intervento attuato nell'ambito della MISE costituisce la fase 1 “Smassamento e raffreddamento dei cumuli giacenti all’interno dello stabilimento”. L’area oggetto di intervento è stata suddivisa in diversi campi, all'interno dei quali il materiale veniva rimosso dalla sua posizione di origine, stabilizzato e ridistribuito per formare nuovi

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cumuli regolari. Di seguito sono elencate le attività con cui si è articolata la fase 1, secondo l'ordine sequenziale con cui sono state condotte:

• Spegnimento di eventuali focolai con sabbia (attività preliminare); • Rimozione del materiale dai cumuli, attraverso pala cingolata; • Nebulizzazione con acqua per l'abbattimento delle polveri; • Disposizione del materiale rimosso in strati di piccolo spessore nelle rispettive

aree di destinazione; • Stabilizzazione termica del materiale con acqua nebulizzata; • Controllo delle temperature con termocamera e termometri; • Protezione dei cumuli stabilizzati per ridurre polveri ed odori, con teli in

polietilene A seguito delle operazione di smassamento e raffreddamento dei cumuli, si è proceduto con la fase 2 “Caratterizzazione cumuli secondo le norme UNI 10802:2004” nell'ambito della quale sono state condotte tutte le operazioni di caratterizzazione del materiale secondo i criteri e le metodologie indicate dalla norma UNI 10082. Il campionamento è stato pianificato tenendo conto delle caratteristiche del rifiuto, del suo stato fisico e della sua giacitura, pertanto, il materiale è stato identificato nella categoria “polveri e granulati” dalla Norma 10802:2004. Le attività di prelievo sono state realizzate in parallelo allo smassamento in maniera tale che potessero concludersi contestualmente e potessero facilitare l’accesso ai diversi punti di prelievo. Il campionamento di tipo sistematico è stato condotto ad intervalli di spazio regolari e prestabiliti. Il materiale che compone i cumuli è stato analizzato e classificato ai sensi del D.Lgs 152/06, con lo scopo di stabilire se il rifiuto fosse pericoloso o non pericoloso, se riutilizzabile o da smaltire in impianto autorizzato, sulla base dei risultati ottenuti è stato associato il corrispondente codice CER.

3 ATTUALE STATO DEI LUOGHI

Attualmente l'area in esame è caratterizzata dalla presenza di cumuli smassati e raffreddati per un volume complessivo di materiale da smaltire pari a 12.613 m3, suddivisi in 20 cumuli distinti tra loro, e separati li uni dagli altri per una fascia di circa 2 metri. I cumuli sono disposti nelle relative aree di destinazione secondo la planimetria riportata in Figura 3. I n.20 cumuli presenti sono suddivisi in due distinte aree, in particolare 5 cumuli dal n. 1 al n. 5 sono ubicati a sud dell’area in zona denominata D in fase di esecuzione delle lavorazioni di raffreddamento, e i restanti 15 cumuli dal n. 6 al n. 20 nella sono ubicati nell’area di stoccaggio originaria dell’ex opificio. Nella Tabella 1 sono riportate le dimensioni dei singoli cumuli realizzati che saranno oggetto di raccolta e smaltimento.

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Tabella 1 Dimensioni dei cumuli

Numero Cumulo Lunghezza (m) Larghezza (m) Altezza (m) Volume (mc) 1 18,57 11,14 3,5 362 2 22,62 10,15 2,5 287 3 21,05 7,25 2,5 191 4 21,95 7,05 2,5 193 5 20,72 12,68 3,8 499 6 37,62 15,30 3,5 1 007 7 42,37 7,13 2,3 347 8 44,44 12,72 3,8 1 074 9 40,84 11,70 3,5 836 10 41,70 12,38 3,0 774 11 25,11 12,30 4,0 618 12 38,18 10,57 4,0 807 13 58,76 9,26 3,2 871 14 36,43 11,72 4,2 897 15 25,61 9,26 3,3 391 16 19,51 11,50 4,2 471 17 30,25 11,61 4,2 738 18 42,97 11,57 4,2 1 044 19 20,07 15,10 4,4 667 20 20,53 12,48 4,2 538

Volume totale (mc) 12 613 In Figura 3, Figura 2 e Figura 4 sono indicate rispettivamente la planimetria che indica lo stato finale dei cumuli, l'area di stoccaggio ove attualmente giacciono e lo stato iniziale del materiale smassato.

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Figura 2 Area di stoccaggio cumuli

Figura 3 Planimetria stato finale dei cumuli Figura 4 Stato iniziale dei cumuli

Attualmente ciascun cumulo è protetto da un telo in HDPE fissato con sacchi chiusi in TNT delle dimensioni 40 x 70 cm riempiti con sabbia, l'ancoraggio dei sacchi è stato realizzato con corde intrecciate tra loro e fissate ai sacchi. Le corde sono state posizionate con un passo di 4 metri e sono state zavorrate ai sacchi pieni di sabbia e posizionate in modo alterno uno alla base del cumulo lungo il lato lungo e l’altro a 3 metri di altezza, circa la metà del lato. Nelle immagini che seguono si riportano rappresentazioni dei cumuli prima che fossero coperti da un telo protettivo in HDPE.

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Figura 5: Area A - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

Figura 6: Area A - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

CUMULO 12 CUMULO 11

CUMULO 10 CUMULO 13

CUMULO 19 CUMULO 18

CUMULO 13

CUMULO 20 CUMULO 17

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Figura 7: Area A - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

Figura 8: Area A - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

CUMULO 10

CUMULO x CUMULO 9

CUMULO 20 CUMULO 18 CUMULO 8

CUMULO 15

CUMULO 16

CUMULO 8

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Figura 9: Area A - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

CUMULO 14

CUMULO 15 CUMULO 16

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Figura 10: Area D - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

Figura 11: Area A - cumuli smassati, raffreddati e campionati – 1 marzo 2013

CUMULO 1

CUMULO 2 CUMULO 3

CUMULO 4

CUMULO 5

CUMULO 7 CUMULO 8

CUMULO 9 CUMULO 20 CUMULO 18 CUMULO 15

CUMULO 16

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Allo stato attuale dei luoghi i cumuli si presentano come illustrato in Figura 12 e Figura 13.

Figura 12 Cumulo 1 smassato e ricoperto da telo in HDPE

Figura 13 Cumulo 5 smassato e ricoperto da telo in HDPE

4 RISULTATI DELLA CARATTERIZZAZIONE DEL MATERIALE SMASSATO

Nell’ambito della fase 2 di “campionamento e caratterizzazione ai sensi della norma UNI EN 10802”, il materiale depositato è stato analizzato e classificato con lo scopo di stabilire se il rifiuto è pericoloso o non pericoloso, se riutilizzabile o da smaltire in idoneo impianto ed è stato associato il corrispondente codice CER. Ai sensi del D.Lgs 152/06 il materiale sino ad oggi analizzato è stato classificato come RIFIUTO SPECIALE PERICOLOSO e attribuito il codice CER 19 12 11* “altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose, tutto il materiale presente possiede le stesse caratteristiche. La trattazione dettagliata della caratterizzazione del materiale e dell'attribuzione del relativo codice CER è affrontata nell'elaborato R2 Relazione di caratterizzazione del materiale. A fronte di quanto rilevato si descriveranno di seguito le metodologie con cui il materiale verrà prelevato dall'attuale sito e trasportato in impianto autorizzato ai sensi del D.Lgs 152/06.

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5 DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI RIMOZIONE CUMULI

In base a quanto emerso dalla caratterizzazione del cumuli, l’intervento proposto consiste nella raccolta, trasporto e smaltimento dei materiali depositati sul piazzale dell’area esterna ex SAPA. I materiali da rimuovere si presentano in n.20 cumuli per un volume di circa m3 12.612,00 pari a 14.341,611 t. La rimozione di tutto il materiale disposto in cumuli avverrà per cumuli successivi secondo la sequenza di seguito riportata. Iniziando dai cumuli ubicati nella zona D, proseguendo, solo al termine della raccolta di tutto il materiale ubicato in zona D, al prelievo dei cumuli ubicati nella zona A, successivamente si rimuoverà il materiale presente nella zona E, quindi nella zona B ed infine la zona C. SEQUENZA DI RIMOZIONE CUMULI

• Prima fase Cumuli zona D • Seconda fase Cumuli zona A • Terza fase Cumuli zona C • Quarta fase Cumuli zona B • Quindi fase Cumuli zona E

Nella Tabella 2 si riportato i cumuli da rimuove e le quantità strutturali secondo la sequenza di rimozione definita. Tabella 2 Dati dimensionali (Peso e Volume) per cumuli in funzione della sequenza di rimozione

Zona intervento

Ordine di esecuzione Cumulo n.

Volume cumulo

(m3) Peso

(t)

D 1 1 362 456,148 D 2 2 287 344,390 D 3 3 191 238,458 D 4 4 193 235,990 D 5 5 499 524,146 A 6 10a 387 468,494 A 7 11 618 753,602 A 8 12 807 847,482 A 9 13 871 844,471 A 10 14 896 1 013,176 A 11 15 391 434,338 A 12 16 471 532,419 A 13 17 738 722,775

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Zona intervento

Ordine di esecuzione Cumulo n.

Volume cumulo

(m3) Peso

(t)

A 14 18 1 044 1 075,364 A 15 19 667 713,397 A 16 20 538 554,192 C 17 6 1 007 1 259,095 B 18 7 347 444,689 E 19 8 1 074 1 331,794 E 20 9 836 1 078,697 E 21 10b 387 468,494

TOTALE intervento 12 612 14 341,611

Le attività previste nell’ambito dell’intervento di rimozione dei materiali presenti consistono nelle seguenti fasi operative:

1. allestimento del cantiere; 2. interventi di raccolta articolata per area di stoccaggio; 3. carico dei materiali sui mezzi di trasporto; 4. trasporto e avvio a idoneo impianto di smaltimento. 5. smaltimento del materiale rimosso

5.1 ALLESTIMENTO DEL CANTIERE Il cantiere sarà allestito all’interno dell’area del piazzale antistante la palazzina uffici, presenti in stato di abbandono nel cortile dell’ex opificio. L’area antistante la palazzina uffici sarà destinata all’installazione delle strutture ed apparecchiature di servizio al cantiere, in particolare:

• box uffici; • pesa automezzi; • impianto lavaruote; • area per la sosta degli autoarticolati in attesa del carico dei rifiuti.

5.1.1 Box cantiere L’area ex opificio è delimitata da un muro di cinta che costituirà la delimitazione del cantiere. Ulteriori aree non pertinenti, per cui non sarà consentito l’accesso saranno delimitata da recinzione. L’area è asfaltata e quindi accessibile dai mezzi d’opera impiegati in cantiere e dai mezzi di trasporto dei rifiuti. L’area sarà predisposta con idonea cartellonistica, baracca di cantiere da adibire ad uso ufficio nella quale saranno presenti i computer di registrazione delle pesate del carico dei mezzi, e di tracciabilità del percorso dei mezzi di trasporto, nonché saranno predisposti gli apprestamenti di cantiere così come riportato nel PSC elaborato R.7 “Piano di sicurezza e

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coordinamento” e nella tavola grafica T.2 “Planimetria apprestamenti di cantiere e sicurezza”.

5.1.2 Pesa a ponte Il cantiere sarà dotato di un pesa a ponte sopraelevata, realizzata con travi ipe. Dotata di n.8 celle di carico Digitali, in acciaio inox IP68. La pesa sarà collegata ad un terminale dotato di tastiera alfanumerica e display grafico ad alta luminosità e collegata ad una stampante termica per la stampa su nastro o su cartellino dei dati alfanumerici, bar-code o immagini. La Piattaforma della pesa sarà di 14 m di lunghezza e 3 m di larghezza, e potrà misurare una portata sino a 80.000 kg. Di seguito si riporta una fotografia esemplificativa della pesa sopraelevata dei mezzi.

Figura 14: Pesa a ponte sopraelevata

La fornitura, installazione e gestione della pesa prevede l’esecuzione delle seguenti attività:

- Realizzazione di opere civili per l'installazione e il corretto funzionamento della Pesa a ponte (In allegato 1 si riporta l’elaborato delle opere civili per l’installazione della pesa).

o Realizzazione di platea di fondazione in cls dello spessore di 40 cm in cls su cui poggiare la pesa a ponte (alta 45 cm) e idonea a sopportare

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le sollecitazioni di tipo statico e dinamico dovute al passaggio degli autocarri (dim = 40 cm h, 306 cm L, 1406 cm P).

o Realizzazione di rampe di accesso in cls della pesa delle dimensioni H=0,45+0,40 m, Larghezza =3,3 m, Lunghezza =10 m.

o Calcestruzzo speciale autocompattante (SCC) a prestazione garantita, in accordo alle UNI EN 206-1 e UNI 11040, per strutture non precompresse di fondazione (plinti, pali, travi, paratie, platee) e muri interrati a contatto con terreni non aggressivi, Dmax aggregati 16 mm, Cl 0,4. Classe di esposizione ambientale XC1+XC2 (UNI 11104). - Classe di resistenza a compressione minima C25/30.

o Armatura in rete metallica elettrosaldata Φ6 passo 20x20 da installare superiormente e inferiormente a platea di fondazione e rampe di accesso. Tagliata a misura e posta in opera. Legatura e le eventuali saldature per giunzioni e lo sfrido. classe tecnica B450C.

- Fornitura e Installazione di impianto pesa: o pesa a ponte in metallo realizzata con travi ipe. Dotata di nr.8 celle di

carico digitali, in acciaio inox IP68. Dimensioni Piattaforma: 14 m di lunghezza e 3 m di larghezza, per portate sino a 80.000 kg.

o Terminale pc con tastiera alfanumerica e display grafico ad alta luminosità, stampante termica per stampa su nastro o su cartellino dei dati alfanumerici, bar-code o immagini, cartellini, omologazione e collaudo, montaggio, smontaggio e collegamenti impianto elettrico, opere murarie, canalizzazioni con relativa stesura cavi per collegamento parti elettriche ed elettroniche.

o Autogru per movimentazione logistica, con braccio ruotante con portata 16-18 t (scarico, montaggio e smontaggio pesa).

o Gruppo elettrogeno con motore Diesel a 1500 giri con uscita trifase a cosfi 0,8 in servizio continuo dotato di quadro elettrico di avviamento e controllo automatico, supersilenziato a 70 dB(A) a 7 m su carrello gommato con timone: con uscita trifase 30 KVA.

- Gestione dell’impianto da parte di personale specializzato

5.1.3 Impianto lavaruote Il cantiere sarà inoltre dotato di un impianto di lava ruote mobile, al fine di prevenire eventuali problemi legati alla dispersione in strada di materiale che durante le operazioni di carico potrebbero aderire ai pneumatici dei mezzi. Il sistema funzionerà con acqua in ricircolo e sarà costituito dalle seguenti sezioni principali:

• gruppo pompa (erogazione di 600 l/min alla pressione di 14 bar);

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• apparecchiature di lavaggio; • comando per avviamento ed arresto automatico; • lancia di lavaggio per interventi manuali; • guidaruote; • fossa di alloggiamento della pompa collegata ad un serbatoio della capacità di

2000 l per l’acqua di ricircolo.

L’acqua raccolta al di sotto delle piazzole di lavaggio sarà convogliata in una vasca all’interno della quale è ubicata una pompa sommersa che alimenta un serbatoio di raccolta da cui l’acqua viene ricircolata alle apparecchiature di lavaggio. Il Lavaruote sarà posizionato fuori terra con rampe di accesso per superare il dislivello presente e ubicato sul piazzale dell’area cantiere come riportato nell’elaborato grafico T.2 “Planimetria apprestamenti di cantiere e sicurezza”. In Figura 16 è riportato lo schema costitutivo dell'impianto lavaruote.

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Figura 15 Schema impianto lavaruote

L’impianto sarà costituito da elementi modulari, con struttura metallica in carpenteria pesante, zincata a caldo e adatto per il passaggio di mezzi d’opera con un peso massimo di 90.000 kg. Il sistema sarà dotato di impianto di chiarificazione completo di vasca di decantazione, disoleazione, accumulo e catenaria per l’estrazione dei fanghi e delle sabbie in automatico e serbatoio stoccaggio Flocculante da 200 lt. La lunghezza della pista di lavaggio sarà di 4 metri, la larghezza interna di 3,1 m, altezza pista da terra di 40 cm. Inoltre sarà dotato di Box metallico per il contenimento del Quadro Elettrico e una Elettropompa per il rilancio da 5 kW e due Gruppi Elettropompe per il lavaggio da 5+8,5 kW. L’impianto dovrà essere collegato a generatore elettrico, con potenza da 20 kw. Al termine delle operazioni si dovrà procedere alla pulizia delle vasche e dell’impianto e alla gestione delle acque di lavaggio, provvedendo allo smaltimento secondo la normativa vigente e presso impianti autorizzati. La fornitura, installazione e gestione dell’impianto lavaruote prevede l’esecuzione delle seguenti attività:

- Realizzazione di opere civili per l'installazione e il corretto funzionamento dell’impianto lavaruote (In allegato 2 si riporta l’elaborato delle opere civili per l’installazione dell’impianto).

o Realizzazione di platea di fondazione in cls dello spessore di 40 cm in cls su cui poggiare l'impianto lavaruote (alto 40 cm) e idonea a sopportare le sollecitazioni di tipo statico e dinamico dovute al passaggio degli autocarri (dim = 40 cm h, 400 cm L, 330 cm P).

o Realizzazione delle rampe di accesso dell'impianto lavaruote delle dimensioni 80 cm h, 10 m L, 3,3 m P.

o Pozzetto di raccordo per alloggio elettropompa prefabbricato da cm 80 x 80 x 80, in conglomerato cementizio non carrabile, vibrato, in opera compresa la frattura del diaframma per consentire il passaggio delle

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tubazioni , il rinfianco in conglomerato cementizio a ql. 3 alla base e ai lati.

o Calcestruzzo speciale autocompattante (SCC) a prestazione garantita, in accordo alle UNI EN 206-1 e UNI 11040, per strutture non precompresse di fondazione (plinti, pali, travi, paratie, platee) e muri interrati a contatto con terreni non aggressivi, Dmax aggregati 16 mm, Cl 0,4. Classe di esposizione ambientale XC1+XC2 (UNI 11104). - Classe di resistenza a compressione minima C25/30.

o Armatura in rete metallica elettrosaldata Φ6 passo 20x20 da installare superiormente e inferiormente a platea di fondazione e rampe di accesso. Tagliata a misura e posta in opera. Legatura e le eventuali saldature per giunzioni e lo sfrido. classe tecnica B450C.

- Fornitura e Installazione di impianto lavaruota: o Impianto lavaggio ruote costituito da elementi modulari, struttura

metallica in carpenteria pesante, zincata a caldo e adatto per il passaggio di mezzi d'opera con un peso massimo di 90.000 kg. Dotato di impianto di chiarificazione completo di vasca di decantazione primaria da 5 mc, disoleazione, accumulo in acciaio al carbonio verniciate con prodotti epossidici da 20 mc completa di setti e catenaria per l'estrazione dei fanghi e delle sabbie in automaticoe serbatoio stoccaggio Flocculante da 200 lt, una stazione di gestione e dosaggio polielettrolita, quadro elettrico per la gestione generale, completo di PLC con software dedicato, semaforo. Dimensioni impianto: lunghezza pista di lavaggio 4 m, larghezza interna 3,1 m, altezza da terra 40 cm.

o Box metallico per il contenimento del Quadro Elettrico, compresa Elettropompa per il rilancio da 5 Kw, due gruppi elettropompe per il lavaggio da 5+8,5 kw, tubazioni di collegamento tra pompe e lavaruote, connettori sferici DN80 collegamento lavaruote.

o Impianto elettrico cantiere: collegamenti Q.E., gruppi elettrogeni, collegamenti passacavi e gestione

- Gestione dell’impianto da parte di personale specializzato, e smaltimento acqua e fanghi lavaggio settimanale, e a fine utilizzo impianto.

5.2 CARICO MATERIALE I cumuli da smaltire occupano una superficie pari a 11.704,3 mq. Il volume complessivo dei materiali è pari a 12.613,00 m3 per un peso complessivo pari a 14.341,60 tonnellate, desunto dalla analisi sulla densità apparente eseguite nelle precedenti fasi di MISE, e come riportato nella tabella che segue.

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Tabella 3 Tabella di sintesi delle caratteristiche dei cumuli

n. Cumulo

Lunghezza (m)

Larghezza (m)

Altezza (m)

Volume cumulo

(m3)

Densità apparente (kg/dm3)

peso (t)

1 18,57 11,14 3,5 362 1,26 456,148 2 22,62 10,15 2,5 287 1,20 344,390 3 21,05 7,25 2,5 191 1,25 238,458 4 21,95 7,05 2,5 193 1,22 235,990 5 20,72 12,68 3,8 499 1,05 524,146 6 37,62 15,30 3,5 1 007 1,25 1 259,095 7 42,37 7,13 2,3 347 1,28 444,689 8 44,44 12,72 3,8 1 074 1,24 1 331,794 9 40,84 11,70 3,5 836 1,29 1 078,697

10a 20,85 12,38 3,0 387 1,21 468,494 10b 20,85 12,38 3,0 387 1,21 468,494 11 25,11 12,30 4,0 618 1,22 753,602 12 38,18 10,57 4,0 807 1,05 847,482 13 58,76 9,26 3,2 871 0,97 844,471 14 36,43 11,72 4,2 897 1,13 1 013,176 15 25,61 9,26 3,3 391 1,11 434,338 16 19,51 11,50 4,2 471 1,13 532,419 17 30,25 11,61 4,2 738 0,98 722,775 18 42,97 11,57 4,2 1 044 1,03 1 075,364 19 20,07 15,10 4,4 667 1,07 713,397

20 20,53 12,48 4,2 1,03 538 554,192 12 613 14 341,611

Il carico dei materiali avverrà con impiego di adeguati mezzi e secondo il cronoprogramma di progetto. Si precisa che, preliminarmente al carico del materiale, che avverrà con le tempistiche di seguito descritte, i teli in HDPE che rivestono tutti i cumuli verranno rimossi e successivamente smaltiti, dopo aver tolto i sacchi in TNT posti a fissaggio dei teli stessi. Si partirà con la rimozione del materiale presente nella zona D (Figura 18), in particolare si rimuoveranno i teli di copertura come precedentemente detto e, dopo l'asportazione dei corrispondenti cumuli, si procederà alla rimozione dello strato di stabilizzato frammisto al teli in HDPE presenti sul fondo, solo in questa zona, per riportare i luoghi allo loro stato originario. Questo materiale sarà caricato e smaltito secondo le stesse modalità operative previste per i cumuli presenti, previa caratterizzazione dello stesso.

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Terminate le lavorazioni nella zona D si passerà alla zona A rimuovendo preliminarmente i teli di copertura e successivamente i corrispettivi cumuli. Non saranno lasciati cumuli scoperti. Si procederà successivamente con la rimozione dei teli di copertura e successivamente del materiale presente in cumuli nella zona E, proseguendo poi con la zona B ed in fine con la zona C, con le stesse modalità. Il carico del materiale verrà effettuato all’interno di un autocarro con rimorchio deputato al trasporto, una pala preleverà il materiale e lo porrà all'interno del mezzo che sarà dotato di un adeguato rivestimento impermeabile. A seguito del carico, i cassoni saranno chiusi e sigillati senza ulteriore possibilità di apertura se non all'arrivo a destinazione dei mezzi. Durante le operazioni di carico verranno adottati tutti gli accorgimenti finalizzati a minimizzare eventuali fenomeni di dispersione della contaminazione. In particolare dovranno essere periodicamente pulite le vie di transito nelle aree pavimentate. Tutti i mezzi prima di procedere al transito sulla viabilità pubblica dovranno attraversare l’impianto lava ruote e procedere alla pulizia dei pneumatici. Ogni mezzi dovrà essere pesato sia in ingresso, quando scarico, che in uscita dal cantiere, dopo avere caricato l’intero materiale da smaltire. Tutte le pesate saranno registrate in apposita scheda di registrazione e controllo di cui è dotato l’impianto pesa, al fine di avere una chiara tracciabilità dei quantitativi portati a smaltimento, già nella fase di avvio del trasporto dei mezzi stessi.

5.3 TRASPORTO MATERIALE Il trasporto di rifiuti dovrà rispettare le normative nazionali ed europee, per evitare la dispersione di sostanze inquinanti nell’ambiente e garantire la sicurezza della popolazione. L'impresa esecutrice effettuerà la valutazione ai fini del trasporto del rifiuto secondo la procedura ADR attribuendo la classe di pericolosità del rifiuto se pertinente. Qualora risultasse rifiuto pericoloso ai fini del trasporto ADR, il trasporto dovrà essere effettuato conformemente alle prescrizioni impartite dalla classe ADR corrispondente al materiale pericoloso trasportato. In tal caso prima di procedere al trasporto si dovrà disporre di un contratto di pronto intervento con un'azienda specializzata in soccorso in maniera tale che possa intervenire nel caso di incidenti su strada. Pertanto, l'impresa che si occuperà del trasporto dovrà di disporre di un consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose, titolare di un certificato di formazione professionale valido per il trasporto per strada, rilasciato dall'autorità competente o da un organismo da essa approvato, in corso di validità. Compito preliminare del consulente sarà quello di redigere un rapporto tecnico di analisi, valutazione e classificazione del trasporto secondo le norme ADR, prima dell'inizio delle attività e, se

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del caso, di pianificare e organizzare i trasporti in sicurezza e provvedere a tutti gli adempimenti previsti dall'ADR. In caso di trasporto transfrontaliero si dovrà adempiere agli oneri per adeguamenti amministrativi e per il sistema di notifica per spedizioni di tale tipo regolamentato dalla Direttiva CE n. 1013/2006 e s.m.i, se non già presenti. Si farà uso di autocarro con rimorchio con container chiusi dei volumi rispettivi pari a 32 t e 26 t per una capacità complessiva di trasporto per singolo viaggio pari a 58 t. Non è consentito miscelare cumuli diversi; per il trasporto ogni container conterrà unicamente il materiale corrispondente ad un unico cumulo che viaggerà accompagnato al corrispondente certificato di classificazione. Non si dovrà procedere in nessun caso al unire i materiali provenienti da cumuli distinti. In base alle stime effettuate dei quantitativi da smaltire si prevede di effettuare complessivamente 260 viaggi, secondo i calcoli riportati nella tabella che segue. Tabella 4 Prospetto dei viaggi previsti in funzione del materiale da prelevare

Cumulo Volume cumulo (m3) peso (t) n. viaggi con auto carro

con rimorchio (32 t + 26 t = 58 t)

1 362 456,148 8 2 287 344,390 6 3 191 238,458 5 4 193 235,990 5 5 499 524,146 10

10a 387 468,494 9 11 618 753,602 13 12 807 847,482 15 13 871 844,471 15 14 896 1 013,176 18 15 391 434,338 8 16 471 532,419 10 17 738 722,775 13 18 1 044 1 075,364 20 19 667 713,397 13 20 538 554,192 10 6 1 007 1 259,095 22 7 347 444,689 8 8 1 074 1 331,794 24 9 836 1 078,697 19

10b 387 468,494 9 TOTALE 12 612 14 341,611 260

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Dal punto di vista della tempistica si prevede di effettuare n.2/3 viaggi giornalieri secondo la stima di seguito riportata:

• quantità smaltita per singolo viaggio: 58 t • rifiuti trasportati per singolo viaggio: 50 m3 • n. medio trasporti per singola giornata di lavoro: 2/3 viaggi • smaltimento medio giornaliero: 125 m3 • numero viaggi complessivi : 260 • giorni necessari per il trasporto complessivo: 104

I mezzi di trasporto dovranno essere adatti al trasporto di rifiuti pericolosi costituiti da autoarticolati con vasche a tenuta. Qualora a seguito della relazione che redigerà il consulente incarico dall’impresa aggiudicataria, il trasporto risulti pericoloso secondo la normativa ADR, i mezzi e gli autisti dovranno rispettare quanto previsto dalla normativa sul trasporto delle merci pericolose - ADR (Accord Dangereuse Route) l'accordo europeo relativo ai trasporti internazionali di merci pericolose su strada, il cui ultimo aggiornamento (ADR 2013) è entrato in vigore il 1° gennaio del 2013. L’impresa trasportatrice dovrà essere iscritta al sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), attuato con decreto Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 20.03.2013 n. 96, pubblicato sulla G.U. 88 del 15.04.2013. Il trasportatore dovrà essere iscritto all’albo gestori rifiuti alla classe 5 e dotato di autorizzazione al trasporto di merce nazionale ed internazionale.

5.3.1 Controllo dei percorsi di trasporto Durante il trasporto dei rifiuti si prevede un sistema di monitoraggio dei tragitti utilizzando un sistema composto da un apparato GPS e da un sistema di trasmissione dati, montati a bordo dei veicoli deputati al trasporto dei rifiuti. In questo modo è garantito un controllo in tempo reale dei tragitti acquisendo le coordinate stimate dal ricevitore installato a bordo.

Figura 16 Localizzatore satellitare e GPS da installare a bordo dei veicoli

I tragitti dei mezzi coinvolti nel trasporto sono monitorati da appositi dispositivi montati a bordo e comunicanti con la centrale di controllo: la tracciatura è effettuata tramite la

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rete GPS. Le centraline registrano in modo automatico e continuo l’attività del veicolo, pertanto, si prevede di fornire ed installare su ogni mezzo di trasporto un localizzatore satellitare, con le seguenti funzioni: visualizzazione lista veicoli: posizioni in tempo reale di tutta la flotta, sia in formato

testuale sia su mappa, arricchita con aggiornamenti sulla situazione del traffico;

archivio posizioni dei mezzi in tempo reale fornendo ogni dettaglio sullo stato del veicolo, sosta, parking, street view, zoom posizione, bersagli;

controllo di gestione: riepilogo generale con info giornalieri dei km effettuati dato GPS ed informazioni relative alle ore di accensione del quadro guida;

mappa della flotta/storico: visualizzazione dettagliata sulla mappa del percorso veicolo, con animazione di viaggio e storico degli ultimi 6 mesi;

dettaglio della posizione; archivio reportistica in formato .pdf: archivio dettagliato di tutte le posizioni di ogni singolo veicolo con informazioni relative alle soste, ripartenze, velocità, altitudine, stato GPS e direzione con storico degli ultimi 6 mesi;

funzione bersaglio: avvisi automatici di avvicinamento o di allontanamento dai luoghi di carico e scarico;

funzione committenza: i committenti potranno seguire in diretta le merci in viaggio mediante password;

funzione missioni: visualizzazione delle previsioni dei chilometri mancanti e orari di arrivo a destinazione;

comunicazione con il veicolo: ricezione e invio messaggi SMS via GPRS da e per i veicoli con ricevuta di ritorno di lettura.

I report sono consultabili e scaricabili da un sito web, dove vengono riportate in sintesi le attività giornaliere di ciascun mezzo della flotta, i litri di carburante consumati, il tempo in movimento ed il tempo di sosta. Di seguito in Figura 20 è illustrata l'architettura del sistema GPS che verrà usato per la tracciabilità dei rifiuti.

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Figura 17 Schema applicativo della tracciabilità dei rifiuti tramite sistema GPS

5.4 SMALTIMENTO DEI CUMULI DI RIFIUTO Lo smaltimento sarà effettuato presso impianti per lo smaltimento di rifiuti pericolosi. Le modalità con cui avverrà lo smaltimento saranno conformi al D.Lgs 152/06. L’impianto di smaltimento dovrà essere autorizzato al trattamento del codice CER attribuito e alle caratteristiche riportate per ciascun cumulo sul certificato di classificazione. Non è consentito miscelare cumuli diversi; per il trasporto ogni container conterrà unicamente il materiale corrispondente ad un unico cumulo che viaggerà accompagnato al corrispondente certificato di classificazione. Non si dovrà procedere in nessun caso al unire i materiali provenienti da cumuli distinti. Qualora lo smaltimento finale avverrà presso discariche di rifiuti pericolosi, in base alle analisi di caratterizzazione effettuate sui rifiuti in questione, sarà necessario procedere allo smaltimento presso impianti autorizzati ai sensi dell’art. 8 comma 1e del DM 27/09/2010 per il parametro TOC. Inoltre alcuni cumuli non risultano conformi a quanto previsto dall’art. 8 (smaltimento in discarica per rifiuti pericolosi) comma 1e del DM 27/9/10 per il parametro TOC, per il parametro DOC e CROMO totale nel test di cessione come previsto dall’art. 8 comma 1a tabella 6 del DM 27/09/2010. Pertanto l’impianto di smaltimento dovrà essere per questo autorizzato. Gli unici cumuli che non presentano il superamento per il parametro TOC sono i n. 7, 8A e 10. Per tali cumuli le analisi di classificazione non presentano il superamento per il parametro TOC ai sensi del D.M. 27/9/10. I cumuli che non presentano il superamento per il parametro DOC sono i n. 8b, 9, 13 e 18b. Il superamento per i limiti discariche per rifiuti pericolosi per il parametro Cromo nel test di cessione è superato per il cumulo n. 12. In base alle caratteristiche di ciascun cumulo, e a quanto riportato su ciascun certificato di classificazione, nella tabella che segue si sintetizzano le caratteristiche degli impianti necessari per ciascun smaltimento.

Cumulo Volume cumulo (m3) peso (t)

Non conforme per parametro:

TOC (art. 8 c.1e DM

27/09/10)

DOC test di cessione (art. 8 c.1a tab.6 DM

27/09/10)

CROMO test di cessione (art. 8 c.1a tab.6 DM

27/09/10) 1 362 456,148 X X

2 287 344,390 X X

3 191 238,458 X X

4 193 235,990 X X

5 499 524,146 X X

6 1 007 1 259,095 X X

7 347 444,689 X

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Cumulo Volume cumulo (m3) peso (t)

Non conforme per parametro:

TOC (art. 8 c.1e DM

27/09/10)

DOC test di cessione (art. 8 c.1a tab.6 DM

27/09/10)

CROMO test di cessione (art. 8 c.1a tab.6 DM

27/09/10) 8a 537 665,897 X

8b 537 665,897 X

9 836 1 078,697 X

10 774 936,988 X

11 618 753,602 X X

12 807 847,482 X X X

13 871 844,471 X

14a 448 506,588 X X

14b 448 506,588 X X

15 391 434,338 X X

16 471 532,419 X X

17 738 722,775 X X

18a 522 537,682 X X

18b 522 537,682 X

19 667 713,40 X X

20 538 554,19 X X

12 612 14 341,611

I cumuli 8, 14 e 18 che sono costituiti da due distinti lotti saranno considerati un unico cumulo per quanto attiene il trasporto e lo smaltimento. In particolare per lo smaltimento del cumulo 8, 14 e 18 si farà riferimento ad un impianto autorizzato al trattamento sia per il parametro TOC che DOC. In regime SISTRI si avrà evidenza dell'avvenuto smaltimento a seguito della chiusura dell'iter procedurale di movimentazione rifiuti, prevista dal SISTRI. Le quantità dei rifiuti effettivamente smaltiti ed accertate dalla Direzione Lavori, saranno utilizzate per la contabilità dei lavori. Prima dell'introduzione del SISTRI, durante il trasporto a smaltimento, i rifiuti dovevano essere obbligatoriamente accompagnati dal F.I.R. (Formulario Identificativo dei Rifiuti), composto da 4 copie, dal quale dovevano risultare chiaramente i riferimenti del produttore/detentore dei rifiuti, del trasportatore e della discarica. La quarta copia deve essere controfirmata dal responsabile dell'impianto di smaltimento e riportare la quantità di rifiuti ivi smaltiti, quale differenza delle pesature dei mezzi all'ingresso ed all’uscita dal centro autorizzato al conferimento. Una copia è riservata al destinatario, mentre le restanti tre copie devono essere riprodotte e consegnate in copia alla Direzione Lavori, unitamente agli originali, affinché questa possa effettuare le verifiche necessarie. La Direzione Lavori restituirà, dopo il controllo, gli originali dei F.I.R

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all'Impresa, che doveva provvedere alla loro conservazione, per il tempo indicato dal D.Lgs. 152/06. Quando il SISTRI raggiungerà il pieno regime di attuazione, tale documentazione cartacea sarà sostituita completamente dal registro cronologico e dalle schede di movimentazione del SISTRI, che sono resi disponibili all’autorità di controllo in qualsiasi momento ne faccia richiesta e sono conservate in formato elettronico da parte del soggetto obbligato. Fino ad allora il sistema cartaceo ed informatizzato verranno usati in parallelo a partire dal 1 ottobre 2013.

5.5 SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITÀ DEI RIFIUTI SISTRI

Con il DM 20/03/2013 n. 96 viene attuato il SISTRI, il Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, obbligatorio dal 1 ottobre 2013 per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi con più di 10 dipendenti e gli enti e le imprese che gestiscono rifiuti speciali pericolosi derivanti dalle attività individuate dall’art. 3 comma 1 lett. c) d) e) f) g) h) del DM 18 Febbraio 2011 n. 52. Mentre, gli altri enti ed imprese saranno obbligate all’utilizzo del SISTRI dal 3 Marzo 2014. Nel periodo compreso tra il 1 ottobre 2013 ed il 3 Marzo 2014 i due sistemi (cartaceo ed informatizzato) coesisteranno. Il SISTRI consente di passare da un sistema cartaceo, imperniato sui tre documenti costituiti dal Formulario di identificazione dei rifiuti, Registro di carico e scarico, Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD), ad una gestione informatizzata della movimentazione dei rifiuti. Il SISTRI agevola le procedure e gli adempimenti con una riduzione dei costi sostenuti dalle imprese e gestisce in modo innovativo e più efficiente, e in tempo reale, semplificando un processo complesso e variegato che comprende tutta la filiera dei rifiuti, con garanzie di maggiore trasparenza e conoscenza. La gestione del SISTRI è curata dal Comando dei Carabinieri per la Tutela Ambientale e si basa sull'utilizzo di un sistema informatico di data order condiviso e monitorato dall’Organo di Controllo e consente una minor produzione di documentazione cartacea. A pieno regime cesseranno di esistere: il FIR (sostituiti dalla Scheda SISTRI) il Registro di Carico e Scarico (sostituiti dal Registro Cronologico) ed il MUD. Agli operatori iscritti al SISTRI, in funzione della tipologia di iscrizione, vengono consegnati: un dispositivo elettronico USB, per accedere al Sistema SISTRI da qualsiasi

computer connesso ad Internet. Tale dispositivo consente di trasmettere dati, di apporre la firma elettronica e di memorizzare informazioni;

ulteriore dispositivo elettronico per il monitoraggio del percorso durante la movimentazione, definito Black Box, da installarsi su ciascun veicolo per il trasporto di rifiuti speciali a cui è associato un dispositivo USB dedicato. La consegna e l’installazione della Black Box avviene presso le officine autorizzate, ed è comunque fornito contestualmente alla consegna dei dispositivi USB;

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apparecchiature di sorveglianza per monitorare l’ingresso e l’uscita di automezzi dagli impianti di discarica, di incenerimento e di coincenerimento destinati esclusivamente al recupero energetico dei rifiuti, e ricadenti nel campo di applicazione del decreto legislativo 11 maggio 2005, n. 133.

Il Registro Cronologico sostituisce per gli iscritti al SISTRI il Registro di Carico e Scarico previsto dall’art. 190 del D.Lgs 152/2006, è costituito dalle registrazioni cronologiche prodotte e firmate elettronicamente sul Sistema SISTRI. Le registrazioni cronologiche una volta firmate devono essere scaricate e conservate elettronicamente presso la sede legale dell’azienda. Queste comunque, rimarranno anche negli archivi informatici del Sistri in modo che possano essere messe a disposizione delle Autorità di Controllo. La “Scheda SISTRI Area Movimentazione” è un documento informatico costituito da varie sezioni che vanno compilate a cura dei soggetti che intervengono nelle diverse fasi del ciclo di gestione dei rifiuti (produttore, trasportatore e destinatario). La compilazione e la successiva firma a conferma della Scheda da parte dei diversi soggetti Produttore,Trasportatore e Destinatario nelle aree ad essi riservate, assolve due diverse funzioni: generare l’annotazione del movimento di scarico sul registro del produttore o

detentore del rifiuto, i movimenti di carico e scarico sui registri cronologici degli intermediari, dei consorzi e dei trasportatori e i movimenti di carico sul registro cronologico del gestore dell’impianto di recupero o smaltimento;

produrre il documento cartaceo (stampa della Scheda Area Movimentazione compilata dal produttore/detentore e dal trasportatore) che accompagnerà il rifiuto in fase di trasporto sostituendo, al termine del periodo transitorio, l’emissione del formulario identificativo del rifiuto.

Le modalità di applicazione del SISTRI sono descritte nel dettaglio all'interno del "Manuale Operativo SISTRI" del 7 agosto 2013 a cura del Ministero dell'Ambiente. La procedura di movimentazione del rifiuto si distinguerà a seconda che i dispositivi elettronici vengano usati contestualmente o meno da produttore e destinatario, di seguito vengono descritte entrambe le procedure.

5.5.1 Procedura con utilizzo non contestuale dei dispositivi l produttore procede alla compilazione e alla firma di una registrazione di carico nell’Area Registro Cronologico entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto e, comunque, prima dell’avvio delle operazioni di trasporto. Quando il produttore decide di procedere alla movimentazione del rifiuto compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza; dopo la compilazione e la firma da parte del produttore, il trasportatore compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza ed il produttore procede all’associazione della scheda al registro e firma lo scarico nell’Area Registro Cronologico alla consegna del rifiuto al conducente.

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Prima dell’inizio del trasporto (questa operazione può essere svolta in qualsiasi momento antecedente a quello in cui il conducente raggiunge la sede in cui è collocato il rifiuto) viene inserito il dispositivo USB del veicolo in un PC collegato ad Internet, ovunque situato, e dotato di un normale browser di navigazione per accedere all’Area Conducente Movimentazione, ove sarà necessario digitare il PIN ed attendere il messaggio di completamento delle operazioni di sincronizzazione dei dati fra il dispositivo USB ed il Sistema. Successivamente alla predetta operazione il dispositivo USB del veicolo viene inserito dal conducente nella Black Box: il processo di sincronizzazione tra il dispositivo USB del veicolo e la Black Box richiede circa 5 minuti, trascorsi i quali è opportuno rimuovere il dispositivo stesso al fine di preservarne l’integrità. Quando il conducente con il mezzo di trasporto si trova presso il Produttore e sta per iniziare il trasporto del rifiuto, su due copie cartacee della Scheda SISTRI Area Movimentazione vengono annotate la data e l’ora del carico. Le schede devono essere firmate dal produttore e controfirmate dal conducente: una copia rimane al produttore ed una viene conservata dal conducente per accompagnare il trasporto. Le copie cartacee possono essere stampate indifferentemente dal produttore o dal trasportatore. All’arrivo presso l’impianto del destinatario, il conducente procede alla consegna del rifiuto ed il Destinatario firma la copia cartacea della Scheda SISTRI Area Movimentazione in possesso del conducente dopo aver annotato data e ora di consegna. Il destinatario compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza. Il produttore procede all’associazione della scheda al registro e firma lo scarico nell’Area Registro Cronologico entro 10 giorni lavorativi dalla consegna del rifiuto. Il trasportatore procede all’aggiornamento, con l’inserimento delle date ed orari di carico e scarico del rifiuto riportate sulla scheda cartacea che ha accompagnato il trasporto, della Scheda SISTRI Area Movimentazione e la firma. Vengono generate in automatico dal Sistema le relative registrazioni di carico e scarico nell’Area Registro Cronologico. Il trasportatore firma le registrazioni di carico e scarico nell’Area Registro Cronologico entro 10 giorni lavorativi rispettivamente dalla presa in carico e dalla consegna dei rifiuti al destinatario. Il destinatario procede all’associazione della scheda al registro e firma il carico nell’Area Registro Cronologico entro 2 giorni lavorativi dalla presa in carico del rifiuto. Entro la conclusione di ogni giornata in cui si sia completata almeno una movimentazione il conducente inserisce il dispositivo USB nella Black Box per le operazioni di sincronizzazione dei dati. Il processo di sincronizzazione richiede circa 5 minuti, trascorsi i quali lo stesso dispositivo viene rimosso dalla Black Box e inserito in un PC collegato ad Internet, si accederà all’Area Conducente Movimentazione ove

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sarà necessario digitare il PIN ed attendere il messaggio di completamento delle operazioni di sincronizzazione dei dati fra il dispositivo USB ed il Sistema.

5.5.2 Procedura con utilizzo contestuale dei dispositivi ll produttore procede alla compilazione e alla firma di una registrazione di carico nell’Area Registro Cronologico entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto e, comunque, prima dell’avvio delle operazioni di trasporto. Quando il produttore decide di procedere alla movimentazione del rifiuto compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza, a seguito di tale operazione, anche il trasportatore compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza. Il produttore procede all’associazione della scheda al registro e firma lo scarico nell’Area Registro Cronologico alla consegna del rifiuto al conducente. Prima dell’inizio del trasporto il dispositivo USB del veicolo viene inserito nel PC del produttore già collegato al SISTRI per accedere all’Area Conducente ed effettuare le operazioni di sincronizzazione dei dati: il Sistema genera automaticamente la data di presa in carico e la relativa registrazione di carico nell’Area Registro Cronologico del trasportatore. A valle della predetta operazione deve essere prodotta e consegnata al conducente una copia cartacea della Scheda SISTRI Area Movimentazione per accompagnare il trasporto. A completamento delle operazioni di presa in carico del rifiuto da parte del conducente il dispositivo USB del veicolo viene inserito nella Black Box e il conducente può procedere all’avvio del trasporto del rifiuto. Il processo di sincronizzazione tra il dispositivo USB del veicolo e la Black Box richiede circa 5 minuti, trascorsi i quali è opportuno rimuovere il dispositivo stesso al fine di preservarne l’integrità. Durante le operazioni di accesso alla sede del destinatario, il conducente reinserisce il dispositivo USB del veicolo nella Black Box per le operazioni di sincronizzazione dei dati. Il processo di sincronizzazione richiede circa 5 minuti, trascorsi i quali lo stesso dispositivo viene rimosso dalla Black Box per le operazioni di consegna del rifiuto. Il dispositivo USB del veicolo viene inserito nel PC del destinatario già collegato al SISTRI per accedere all’Area Conducente ed effettuare le operazioni di sincronizzazione dei dati: il Sistema genera automaticamente la data di consegna del rifiuto e la relativa registrazione di scarico nell’Area Registro Cronologico del trasportatore. Il destinatario compila e firma la sezione della Scheda SISTRI Area Movimentazione di propria competenza. Il trasportatore firma le registrazioni di carico e scarico nell’Area Registro Cronologico entro 10 giorni lavorativi rispettivamente dalla presa in carico e dalla consegna dei rifiuti al destinatario. Il destinatario procede all’associazione della scheda al registro e firma il carico nell’Area Registro Cronologico entro 2 giorni lavorativi dalla presa in carico del rifiuto.

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5.5.3 Registrazione al SISTRI In vista dell'avvio del SISTRI gli Enti e le Imprese interessate devono procedere alla registrazione e verifica dei dati e delle informazioni comunicate seguendo le modalità definite dal Ministero dell'Ambiente e di seguito descritte. VERIFICA E ALLINEAMENTO DATI ANAGRAFICI

L’utente, dopo aver effettuato l’accesso all’area autenticata (digitando pin, userid e password) mediante l’utilizzo del dispositivo Usb di una delle Unità Locali dell’Azienda, accede alla sezione “Gestione Azienda” selezionando l’apposito collegamento e verifica i dati di iscrizione al SISTRI. Nello specifico: ragione sociale; dati anagrafici del rappresentante legale; indirizzo della sede legale ed indirizzi delle unità locali. Nel caso di disallineamenti, procede alla modifica delle informazioni secondo quanto descritto nella “Guida Gestione Azienda” disponibile nella sezione Utilità – Documenti – Manuali e Guide del Portale SISTRI. VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DEI DISPOSTIVI USB

L’utente, provvede ad effettuare l’accesso all’area autenticata (digitando pin, userid e password) mediante l’utilizzo del dispositivo Usb da verificare. Qualora la versione del software del dispositivo non sia aggiornata il Sistema guida l’utente nel processo di aggiornamento secondo quanto descritto nella “Guida Aggiornamento Software Dispositivo Usb” disponibile nella sezione Utilità – Documenti – Manuali e Guide del Portale SISTRI. Effettuato l’aggiornamento, il dispositivo Usb è dotato delle più recenti funzionalità per un utilizzo più rapido ed efficace del SISTRI. VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DEI DISPOSTIVI BLACK BOX

L’utente, provvede ad alimentare la Black Box mediante l’accensione del quadro del veicolo e controlla il corretto funzionamento della stessa per mezzo dei segnali luminosi emessi verificando la rispondenza a quanto riportato nella “Guida Rapida Trasportatori” disponibile nella sezione Utilità – Documenti – Manuali e Guide del Portale SISTRI. L’utente verifica la validità della SIM e la disponibilità di credito residuo per evitarne la disattivazione - qualora la SIM sia di tipologia prepagata - da parte dell’Operatore Telefonico. È inoltre necessario procedere all’aggiornamento del software della Black Box secondo quanto descritto nella “Procedura per l’aggiornamento del software della Black Box” disponibile nella sezione Utilità – Documenti – Manuali e Guide del Portale SISTRI.

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