Ricostruzione Chiesa di San Giacomo

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consolidamento chiesa di san giacomo apostolo santa croce di magliano (cb)

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"Consolidamento Chiesa di San Giacomo Apostolo", contenente l'analisi storico-critica, il disegno di rilievo, l'analisi del danneggiamento (dalla relazione di progetto), il progetto di consolidamento, la documentazione fotografica

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CONSOLIDAMENTO CHIESA DI SAN GIACOMO

IMPORTO TOTALE DEL FINANZIAMENTO € 908’000,000PROGETTO:• Arch. Vincenzo Mascia con studio in Santa Croce di Magliano (CB) in Via Casale n°3• Prof. Ing. Pietro Croce con studio in Ghezzano (PI) in Via Carducci n°49DIREZIONE LAVORI:• Arch. Vincenzo Mascia con studio in Santa Croce di Magliano (CB) in Via Casale n°3• Ing. Roberto Di Cesare con studio in Mirabello Sannitico in Viale Padre Pio n°33Collaborazione:• Arch. Marianna Giordano con studio in Santa Croce di Magliano (CB) in Via Fontana delle Pere n°6ALTA SORVEGLIANZA:• Arch. Claudio Civerra, funzionario Soprintendenza BAP-PSAD del MoliseCOLLAUDATORE STATICO:• Ing. Marco Chiaverini con studio in Venafro (IS) in Via Colonia Giulia 128COLLAUDATORE TECNICO AMMINISTRATIVO:• Ing. Nicola Selvaggio con studio in Campobasso in Via Manzoni 273, funzionario regionale Direzione Gen. IVGEOLOGO: • Geol. Gaetano Di Stefano con studio in Santa Croce di Magliano in Via della Chiesa n°2IMPRESA ESECUTRICE:• De Maioribus Vincenzo con sede in Santa Croce di Magliano, in via XX Settembre n°67

ANALISI PRELIMINARE DEL COMPORTAMENTO STRUTTURALE ED INDIRIZZI PER LA SCELTA DEGLI INTERVENTI DI MESSA IN SICUREZZA• Alberto Lemme - ingegnere civile edileCollaborazione:• Anna Rita Mazzariello - architetto – Gabriella Florio - archeologaINTERPRETAZIONE CAMPAGNA DIAGNOSTICA• Stefano Podestà - ingegnereCollaborazione:• Emanuela Curti - ingegnereINDAGINI PER LA DETERMINAZIONE DELLE CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE DEGLI ELEMENTI STRUTTURALI• Giuseppe Di Iorio – ingegnere Di Geo, CampobassoINDAGINE TERMOGRAFICA• Filomena De Maioribus - architettoINDAGINI DINAMICHE• Giovanni Fabbrocino – professore UNIMOLRESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO:• ing. Enzo Palermo

REGIONE MOLISE- EDIFICI DI CULTO FINANZIATI NEL PIANO STRAORDINARIO DEL 2008DECRETO DELLA PRESIDENZA DELLA REGIONE MOLISE COMMISSARIO DELEGATO n°243/2008

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3E’ questa una delle chiese della diocesi di Larino che nel corso della prima metà del settecento furono costruite ad opera della comunità e non per iniziativa dell’allora vescovo Monsignor G. A. Tria. Nelle vic-inanze del sito della nuova costruzione esisteva una piccola chiesa risalente ad un’epoca precedente al 1727, anno in cui iniziarono i la-vori, e dedicata a San Giacomo Apostolo, titolo che fu poi attribuito all’edificio settecentesco per cui l’antica chiesa fu intitolata a san Giuseppe e non è più menzionata nelle visite pastorali a partire da quella del 1794 del vescovo Carlo de Ambrosio; attualmente non è più esistente. L’impianto planimetrico della chiesa cosi come oggi ci si presenta, è a pianta longitudinale a due navate con il campanile adiacente la facciata che prospetta su Corso Umberto I.Nel 1727 inizia la costruzione delle Chiesa di S. Giacomo. E’ ad una sola “nave”, perché una parte è occupata da un piccolo cimitero. Nel 1742 il cimitero viene trasferito nella zona dell’Istituto Sacro Cu-ore, dove esisteva una piccola chiesa dedicata anch’essa a San Giacomo, detta Cappelluccia. Questo cimitero è stato utilizzato fino al 1837, quando scoppiò la terribile epidemia di colera. L’attuale cimitero entra in funzione nel 1843. Si può ritenere che i lavori di am-pliamento furono eseguiti nel periodo compreso tra il 1825 e il 1890, infatti in quest’ultima data la chiesa presentava senza dubbio la configurazione odierna.Nel 1850 secondo quanto riferisce il Masciotta, furono condotti im-portanti restauri, si suppone che questi lavori riguardassero la fac-ciata poiché nel 1847 fu redatta una perizia per la sua ricostruzione in quanto minacciava di crollare. Nel 1989 la Soprintendenza ha cu-rato gli ultimi lavori di restauro estesi sia all’interno che all’esterno dell’edificio. Per quanto concerne la facciata sono state condotte opere di manutenzione ordinaria tra le quali l’intonacatura, e straor-dinaria come la ricostruzione della parte superiore del portale (con-sistette nella rimozione dell’arco ogivale e sostituito con un frontone triangolare, inoltre il pannello maiolicato contenuto nella lunetta è stato rimosso e sistemato nella muratura a lato del portale); la rimozi-one del fatiscente tetto a capriate lignee coperto da coppi d’argilla, sostituite con capriate in ferro che poggiano su cordolo di cemento armato per ridistribuirne in modo omogeneo il peso sui muri perime-trali; il consolidamento della lanterna ottagonale del campanile, nella parte sommitale, e il rivestimento in rame del pennacchio ara-beggiante. Un’apertura ovale riquadrata da una cornice rettango-

ANALISI STORICO-CRITICA

Facciata (2000)

Facciata (1980)

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Particolare navata maggiore (1980)

Foto interna parete sud (1980)

lare è posta centralmente al di sopra del portale, a coronamento della facciata vi è un timpano con una trabeazione caratterizzata dall’architrave appoggiato su strette mensole disposte modular-mene a distanza regolare. Durante questi ultimi lavori, sulle superfici esterne delle restanti murature, comprese quelle dei primi tre ordini del campanile, è stata effettuata la rimozione dell’intonaco e la conseguente ristilatura e pulitura della muratura in bozze irregolari di pietra; sulla parte centrale della muratura esterna della navatella la soprintendenza ha ritenuto opportuno lasciare un riquadro irrego-lare probabilmente dell’antico intonaco di circa 200 cmq, intona-candolo con malta cementizia. Il cornicione di coronamento della navata maggiore è a quattro ordini di romanelle, mentre quello del-la navata minore è a tre.Il campanile è a base quadrangolare formato da cinque ordini; alla struttura originaria settecentesca è possibile attribuire il primo ordine in quanto numerosi furono gli interventi anche di ricostruzione parzi-ale che interessarono il manufatto. Ma l’intervento sostanziale si ebbe alla fine dell’ottocento che con-ferì al campanile la forma attuale, un’epigrafe datata 1875 murata esternamente ne ricorda l’avvenimento. I primi tre ordini sono sot-tolineati da una cornice di pietra sagomata a tondino che fungono in un certo qual modo da gocciolatoio, il quarto ordine rispetta il dorico, di sezione lievemente inferiore si presenta con quattro grandi monofore con architrave semicircolare in pietra, ai cui lati si trovano lesene fornite di alta base e di trabeazione con cornice a dentelli e fregio ornato nella scansione dettata dalle metope e da triglifi. Il quinto è a pianta ottagonale, di sezione ancora minore rispetto alla precedente. E’ forato da quattro monofore e funge da base alla cuspide del bulbo in rame; la parte terminale della guglia, è stata recentemente rifatta parzialmente in cemento armato. Nei primi anni ’60 alcune pietre slegate dei cornicioni e parti della muratura che mancavano di coesione furono rimosse, è possibile attribuire a questa fase dei lavori la ricostruzione esterna della muratura che ha eliminato la risega prima esistente tra le murature della facciata e le cantonate. All’interno, la navata maggiore è suddivisa in quattro campate a pianta rettangolare scandite da paraste sul lato sinistro e da piloni sul lato destro, entrambe presentano lesene a profilo pi-atto con fusto decorato da riquadrature scanalate lobate negli an-goli, dotate di capitello corinzio con solo due giri di foglie d’acanto,

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Particolare della navatella (1980)

Particolare navata maggiore (1980)

mentre i capitelli delle prime due lesene, a destra e a sinistra sono di ordine composito mancanti anch’esse del terzo ordine di foglie, rispetto ai primi di maggior altezza. La trabeazione senza fregio per-corre tutto il vano della navata, compresa la parete in controcam-po e su questa s’imposta la volta a botte lunettata, ricostruita nella prima metà dell’ottocento in seguito alla caduta della stessa avve-nuta nel 1824. Divisa da arcate decorate nell’intradosso da stucchi a soggetto fito-morfico e con losanghe nella seconda arcata, presenta nelle chiavi di volta riquadri in stucco realizzati nello stesso periodo. Nelle lunette anch’esse adornate da stucchi, si aprono i finestroni, tre sul lato destro e quattro sul lato sinistro; la base dell’imbotte è strombata e la parte superiore presenta un arco ribassato, inoltre l’ampiezza delle finestre presenti sul lato destro è ridotto esterna-mente di circa la metà, chiuso da muratura. Il setto del presbiterio è a pianta rettangolare senza coro, della stessa larghezza della nava-ta, è altresì voltato a botte con due lunette mancanti di aperture; la separazione dell’aula è segnalata da una sola alzata e dall’arcata a tutto sesto rialzata, impostata su pilastri che rispetto agli altri spor-gono maggiormente dalla muratura. L’intera parete di fondo è affrescata, l’opera raffigurante una scena della Via Crucis è stata realizzata da Goffredo Rossi pittore locale in epoca recente. La trasformazione radicale dell’assetto dell’area presbiteriale si è avuta con i recenti lavori di restauro da parte della Soprintendenza che ha condotto la rimozione della balaustra, in nome della prevaricazione della barriera che si creava tra i fedeli e il parroco e dell’altare maggiore, con rivestimento in marmi policromi, sostituendolo con un altare a mensa posto davanti ad una sorta di quinta in muratura a pianta semicircolare a profilo superiore conca-vo, la superficie è trattata con intonaco e pittura e al centro preser-va il ciborio dell’altare rimosso. Nelle arcate laterali della navata maggiore ornate da cornici in stucco e cartigli, sono presenti edicole in gesso con nicchie di santi e ai lati dell’entrata principale si trovano altre due nicchie incornici-ate da un’edicola formata da un piano sorretto da due mensole al di sopra delle quali sono appoggiate due colonnine tortili reggenti la trabeazione. Sul portone d’accesso è posizionato l’organo chiuso in una cantoria lignea, sul pilastro è addossato il pulpito ligneo.La navata minore consiste di tre campate voltate a crociere scom-

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6partite da arcate ellittiche, nella prima si apre una porta che im-mette nel piccolo giardino di pertinenza della chiesa, due finestre rettangolari sono poste nella prima e nella terza, sulla parete di fon-do è collocato l’unico altare minore rimasto. La pavimentazione che risale al recente restauro è a quadroni di marmo bianco e grigio, ad esclusione dell’area presbiteriale che è stata ripavimentata con lastre di pietra di Apricena.

1 G.MASCIOTTA, Il Molise dalle origini ai nostri giorni, Cava dei Tirreni (SA)1952,pag 309.2 G.A.TRIA,Memorie storiche, civili ed ecclesiastiche della città e diocesi di Larino, Roma 1744,pag 560-565

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7 DISEGNO DI RILIEVO

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Prospetto Sud

Prospetto Est

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Pianta quota (+2.80)

Prospetto Sezione B - B'

Sezione A-A’

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11La chiesa di San Giacomo, in seguito agli ultimi eventi sismici del 31-10-2002, ha riportato una serie di gravi danni, che hanno reso ina-gibile l’edificio di culto. La chiesa presenta un livello di danneggia-mento piuttosto diffuso e articolatoFacciata anteriore e posterioreIl martellamento della copertura e le azioni di inerzia fuori piano han-no innescato il distacco della facciata principale e della facciata posteriore dalle pareti longitudinali della navata maggiore. Risposta longitudinale della navata principaleEntrambe le pareti longitudinali della navata principale presentano un quadro fessurativo diffuso. I pilastri interni presentano evidenti lesioni verticali da schiacciamen-to, in particolare le lesioni sono gravi sul primo pilastro in prossimità della facciata principale e del campanile, dove con ogni proba-bilità il danneggiamento è stato aggravato dall’interferenza con il movimento del campanile.Volte, arconi e arco trionfaleSono visibili lesioni longitudinali all’intradosso delle volte e degli ar-coni, localizzate in chiave e alle reni che proseguono negli arconi, sia nella navata principale che in quella laterale. In corrispondenza delle lunette sono presenti lesioni diffuse e il distacco lungo il pe-rimetro. Si sono verificati distacchi parziali di intonaco ed un crollo parziale della volta sul coro. L’arco trionfale presenta un quadro fessurativo particolarmente ac-centuato caratterizzato da diffuse lesioni ad andamento obliquo.Locali “ex carcere” adiacenti la chiesaLe facciate anteriore e posteriore presentano esternamente lesioni verticali da distacco dalla parete longitudinale sud. Inoltre la fac-ciata anteriore ha riportato il crollo del pinnacolo superiore a sinistra dell’ingresso.Le pareti traversali, comprese le facciate, presentano lesioni dif-fuse da taglio ad andamento obliquo che segnalano l’impegno di queste nella riposta trasversale della chiesa. Anche le due volte in laterizio al piano superiore presentano delle importanti lesioni che proseguono dalle imposte delle volte.Torre campanariaA seguito degli eventi sismici il campanile ha riportato il crollo del tamburo e della cuspide metallica di copertura, sono inoltre evidenti una serie di lesioni verticali da schiacciamento alla base della torre visibili dall’interno della chiesa che testimoniano la qualità scadente della muratura

ANALISI DEL DANNEGGIAMENTO (dalla relazione di progetto)

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12Lesioni interne

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13Danneggiamento campanile

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14Per quanto riguarda la riparazione del danno e il miglioramento sis-mico della chiesa di S. Giacomo Apostolo a Santa Croce di Magli-ano (CB), la scelta degli interventi in fase di progetto è stata effettu-ata attraverso una diagnosi strutturale basata sulla valutazione delle condizioni di danno e della vulnerabilità strutturale del corpo di fab-brica. Il manufatto è stato esaminato attraverso un approccio che tiene conto della tipologia dell’edificio e delle modalità di risposta della fabbrica all’azione sismica, al fine di ottenere utili indicazioni sulla sua vulnerabilità e sulle strategie per il miglioramento sismico. I principali indicatori di vulnerabilità rilevati in fase progettuale sono:

- La scarsa qualità della muratura a sacco, realizzata con materiali poveri: scapoli di pietra irregolari e di dimensioni ridotte, tenute as-sieme da malta di calce e sabbia di scarsa capacità di coesione-adesione. - Il comportamento per parti della struttura. L’analisi storico critica evidenzia diverse fasi costruttive della chiesa e quindi la presenza di diverse soluzioni di continuità tra le parti strutturali costruite in ep-oche differenti. - L’assenza di controventi di falda nella copertura che ha permesso a questa di oscillare lungo la direzione longitudinale esercitando un’azione martellante sulla facciata anteriore e posteriore.- La facciata anteriore e quella posteriore erano privi di un collega-mento efficace con le pareti longitudinali e la copertura. - L’assenza di catene trasversali e di un efficace ammorsamento tra le pareti longitudinali e quelle trasversali dovuto a periodi di costru-zione differenti ha impedito, di fatto, il comportamento scatolare dell’edificio. - Le volte, non avendo funzione portante, erano caratterizzate da un ridotto spessore strutturale (6-8cm), ottenuto con mattoni pieni disposti in foglio e malta a base di calce e sabbia. Gli interventi previsti in fase di progetto mirano, a partire dalla di-agnosi del dissesto, alla riparazione del danneggiamento subito ed al miglioramento sismico dell’edificio in accordo con quanto pre-visto dal D.P.C.D. Regione Molise n.35 del 6 aprile 2005 e dalle NTC 2008, compatibilmente all’esigenza di conservare il valore storico del bene e della regola dell’arte, preservando per quanto possibile l’originaria concezione statica della struttura.Gli interventi sono stati concepiti seguendo criteri di reversibilità ed economicità.

PROGETTO DI CONSOLIDAMENTO

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15In base alle analisi effettuate, al rilievo del danneggiamento e ai meccanismi di rottura individuati, alle prescrizioni del gruppo tec-nico e della Soprintendenza, si sono attuati i seguenti interventi:Cerchiatura dei pilastri con profili in metallo;Esecuzione di cuci e scuci e chiusura dei vuoti nella muratura nas-costi sotto intonaco;Rinforzo delle pareti murarie con perforazioni armate e iniezioni di malta;Miglioramento della struttura della copertura esistente all’attacco tra cordolo e capriata con la posa di piastre metalliche atte ad ir-rigidire il nodo. Inoltre si sono raddoppiati gli arcarecci in IPE 100. Si sono posti in opera i controventi;Si sono posti in opera tiranti longitudinali atti a contrastare l’attivazione di meccanismi fuori dal piano della facciata e della parete dell’abside;Per la parete esterna dell’abside si è proceduto allo smontaggio del timpano posteriore fino alla quota dei cordoli longitudinali, si è realiz-zato un cordolo orizzontale ancorato alla muratura con perforazioni armate e si è ricostruito il timpano, con le stesse pietre provenienti dallo smontaggio;Relativamente alle opere di sottofondazione, si è realizzato di un cor-dolo di sottofondazione esterno.Per le volte si è proceduto alla loro demolizione, previa documen-tazione fotografica, distacco degli stucchi recuperabili, esecuzione di calchi di tutte le decorazioni; infine si è realizzata una struttura in metallo su cui si è posato l’intonaco e gli stucchi.Stonacatura e successiva intonacatura della facciata, tinteggiatura e posa di zoccolatura in pietra; Rifacimento dei solai della sacrestia e realizzazione di un locale ig-ienico al suo interno;Revisione completa dell’impianto di riscaldamento, revisione e ri-facimento dell’impianto elettrico e di diffusione sonora;Restauro di tutte le parti in legno (porte, cantoria, pulpito);Levigatura del pavimento in marmo e tinteggiatura interna.Sistemazione dell’area del sagrato antistante la Chiesa.

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16 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Interventi torre campanaria

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Consolidamento pilastri

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18Rigenerazione muraria

Intereventi su archi e volte

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19Interventi copertura

Interventi in fondazione

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Solai sacrestia

Finiture

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copertina: arch. Marianna Giordanoprogetto grafico: noxdesigner