RICOSTRUIRE L’INFANZIA · 2013-07-19 · L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi...

4
RICOSTRUIRE L’INFANZIA REPORT DI PROGETTO 2009-2012 Adottiamo un progetto Scuola TERRITORIO PALESTINESE OCCUPATO TERRITORIO PALESTINESE OCCUPATO

Transcript of RICOSTRUIRE L’INFANZIA · 2013-07-19 · L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi...

Page 1: RICOSTRUIRE L’INFANZIA · 2013-07-19 · L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi Attraverso il progetto “Ricostruire l’Infanzia”, l’UNICEF Italia, tra il 2009 e

RICOSTRUIRE L’INFANZIA

REPORT DI PROGETTO 2009-2012

Adottiamo un progetto

Scuola

TERRITORIO PALESTINESE OCCUPATOTERRITORIO PALESTINESE OCCUPATO

Page 2: RICOSTRUIRE L’INFANZIA · 2013-07-19 · L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi Attraverso il progetto “Ricostruire l’Infanzia”, l’UNICEF Italia, tra il 2009 e

SCUOLA E PROTEZIONE

Territorio Palestinese Occupato: progetto “Ricostruire l’Infanzia”

REPORT DI PROGETTO: RISULTATI CONSEGUITI NEL 2009-2012

Infanzia e adolescenza nel TPO

Le voci gioiose dei bambini e degli adolescenti risuonano festose in un tranquillo pomeriggio nel villaggio di Juhor ad-Dik nella Striscia di Gaza. Stanno partecipando alla “giornata del divertimento” organizzata dall’UNI-CEF per aiutarli a superare la paura. Sullo sfondo, le case segnate dalle cicatrici della guerra ricordano gli 8 giorni di violenza che, dal 14 al 21 no-vembre 2012, hanno terrorizzato la popolazione di Gaza e del sud di Israele.

“Sono stati giorni di angoscia” dice Ahmad, un ragazzo di 15 anni fuggito con la sua famiglia verso il centro della Striscia di Gaza dove i suoi geni-tori pensavano che sarebbero stati più al sicuro. Gli 8 giorni di conflitto tra Israele e la Striscia di Gaza nel novembre 2012, oltre ai molteplici danni alle abitazioni e alle scuole – almeno 136 edifici scolastici sono stati danneggiati dagli attacchi aerei israeliani - ha prodot-to gravi effetti sulle condizioni psicologiche della popolazione civile.

Le operazioni militari, le difficoltà di movimento in Cisgiordania e il blocco di Gaza continuano a negare alla popolazione il godimento dei più ele-mentari diritti umani. Circa 2,5 milioni di persone (di cui almeno il 50% bambini) sono isolate dal mondo esterno e subiscono gravi disagi anche all’interno del proprio territorio con difficoltà di accesso ai servizi e all’as-sistenza medica. Per 1,2 milioni di bambini in Cisgiordania tutto ciò si tra-duce in sfide quotidiane per andare a scuola, raggiungere i centri di salu-te, la casa di parenti e amici, i centri culturali e socio-ricreativi. Il blocco di Gaza a partire dal 2007 ha rinchiuso 1,6 milioni di persone (di cui almeno il 50% bambini) in una delle aree più densamente popolate della terra. Il blocco ha avuto come risultato una crescente insicurezza alimentare, pro-lungate crisi energetiche, un deterioramento delle infrastrutture e del si-stema sanitario e scolastico in generale.

Il 29 novembre 2012, con la votazione della Risoluzione 67/19 dell'Assem-blea generale, l’ONU ha concesso alla Palestina lo status di osservatore permanente come Stato non membro. Il Territorio Palestinese Occupato viene ora denominato Stato di Palestina.

Alla fine di dicembre 2011, 135 ragazzi tra i 12 e i 17 anni (19 dei quali tra i 12 e i 15 anni) sono stati sottoposti a detenzione nelle carceri israeliane per presunte violazioni alla sicurezza nazionale. Sempre nel 2011, sono stati 116 i casi documentati di maltrattamenti su minori tra i 9 e i 17 anni in stato di detenzione nelle carceri israeliane. Una delle conseguenze del crescente isolamento a cui sono sottoposti gli adolescenti in Cisgiordania e del blocco su Gaza è l’aumento progressivo del consumo di droghe tra i 17 e i 22 anni e tra i 10 e i 17.

Un contesto di questo tipo rende gli adolescenti di Cisgiordania e della Striscia di Gaza un gruppo estremamente vulnerabile, che ha bisogno di nuove e creative opportunità per imparare e per vivere serenamente all’in-terno della propria comunità.

“Il diritto alla protezione e all’istruzione deve essere difeso, specialmente nelle comunità più vulnerabili, dove l’istruzione è la chiave di accesso al futuro” afferma Jean Gough, Rappresentante UNICEF nello Stato di Pale-stina.

Le scuole rappresentano ancora oggi l’unica possibilità di interagire con i coetanei, in particolare per le ragazze, ma purtrop-po il 25% degli adolescenti è costretto ad abbandonarla per aiutare economicamente la famiglia o, nel caso delle ragazze, per sposarsi. Le possibilità di prendere parte ad attività di doposcuola che offrano opportunità di interazione socioculturale tra gli adolescenti e di partecipazione civica sono molto limitate.

Operatori locali scaricano aiuti UNICEF nel distretto

di Zeitoun, a Gaza. Le scorte di aiuti contengono kit

con prodotti per l’igiene personale; kit con materiali

per la potabilizzazione, raccolta e conservazione

dell’acqua e coperte per oltre 4.000 persone.

Bambini giocano durante una pausa degli attacchi aerei del novembre 2012 nel campo di rifugiati di Al Bureij, Striscia di Gaza.

Un gruppo di bambini nella scuola Um al-Qura di Gaza danneggiata dal conflitto.

© UNICEF/NYHQ2012-1527/El Baba

© UNICEF/NYHQ2012-1587/El Baba

© UNICEF/NYHQ2012-1596/El Baba

Page 3: RICOSTRUIRE L’INFANZIA · 2013-07-19 · L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi Attraverso il progetto “Ricostruire l’Infanzia”, l’UNICEF Italia, tra il 2009 e

L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi

Attraverso il progetto “Ricostruire l’Infanzia”, l’UNICEF Italia, tra il 2009 e il 2012, ha trasferito un totale di 1.675.147 euro all’UNICEF TPO, grazie al generoso contributo dei donatori italiani. I fondi a disposizione hanno permesso a circa 50.000 adolescenti (di cui la metà ragazze) ogni anno e a 30.000 nel 2012 di essere coinvolti nelle attività di doposcuola, sportive, teatrali e di programmi sullo sviluppo delle life skills – ossia per l’apprendimento di nozioni utili ad assumere comportamenti consapevoli e a prevenire i rischi della vita quotidiana - realiz-zate dai 100 Spazi a misura di adolescente sostenuti dall’U-NICEF. Inizialmente i fondi erano destinati a soli 25 centri, ma grazie a diversi fattori, tra cui il contributo dell'UNICEF Italia, nel 2012 è stato possibile estendere le attività.

I centri offrono diversi programmi per gli adolescenti, che inclu-dono attività di doposcuola e di recupero scolastico (arabo e matematica); programmi ricreativi (sport, musica e teatro) e programmi di life skills. I centri sono distribuiti in tutti i 16 distretti del TPO: 12 centri si trovano nei campi profughi di Cisgiordania e Gaza, dove i rischi sono maggiori. Inoltre, almeno 25.000 adolescenti hanno partecipa-to attivamente alla vita delle rispettive comunità, attraverso attività da loro organizzate e sostenute dal progetto. Tali risultati sono stati resi possibili anche grazie all’attività di coordinamento e sostegno dell’UNICEF all'Autorità Nazionale Palestinese, dalla collaborazione con altre agenzie dell'ONU quali l'UNRWA e l'UNFPA e al conse-guente rafforzamento delle partnerships con Ong, associazioni locali e alla partecipazione della società civile.

Interventi e attività resi possibili dal progetto

Reclutamento e formazione dei facilitatori locali per i centri

Tra il 2009 e il 2012 sono stati reclutati e formati 1.344 facilita-tori su diritti dell’infanzia, metodologie di insegnamento parteci-pato, risoluzione dei conflitti, rischi di abuso di sostanze stupe-facenti, prevenzione di violenze e dell’HIV. Tutti gli operatori formati hanno beneficiato di corsi d’aggiornamento quadrime-strali, mentre incontri bimestrali hanno permesso di valutare progressi e risultati delle rispettive attività.

Oltre 8.900 genitori sono stati sensibilizzati sui diritti dell’infan-zia, la partecipazione degli adolescenti, i rischi di matrimoni in giovane età ed altre tematiche di interesse per la comunità.

Programmi di dopo-scuola negli spazi a misura di adolescente

Attività sportive e life skills: attraverso le attività sportive (calcio, basket ping-pong ecc.), cui hanno partecipato sia ra-gazze che ragazzi, è stato possibile sensibilizzare gli adole-scenti sulla prevenzione dell’HIV e sull’importanza di adottare comportamenti consapevoli e condurre una vita salutare.

Corsi di recupero: lezioni integrative di matematica e arabo hanno permesso il recupero degli anni scolastici.

Formazione: nel 2011 sono stati formati come ricercatori 237 adolescenti per condurre campagne di sensibilizzazione comunitaria su temi come l’analfabetismo minorile, la qualità dell’acqua, l’inquinamento atmosferico, ecc. Un totale di 25.000 adolescenti sono stati direttamente coinvolti in attività utili per la comunità, inclusa la riparazione dei centri danneg-giati durante la crisi di Gaza. Nel 2012 un totale di 1.185 ado-lescenti hanno partecipato ad iniziative di sensibilizzazione guidate da loro coetanei per apportare un cambiamento positi-vo nelle rispettive comunità locali.

Studentesse durante una partita di basket al Cen-tro della Comunità di Abna Al-Quds, Cisgiordania

Un gruppo di adolescenti si confrontano su temi utili ad apportare un cambiamento positivo nelle rispettive comunità locali

Un’ insegnante aiuta i suoi studenti durante una lezione alla Scuola Rawdat El Zuhur, Cisgiordania

© UNICEF/NYHQ2012-0313/Pirozzi

© UNICEF – oPt/2012/Pirozzi

© UNICEF/NYHQ2012-0301/Pirozzi

Page 4: RICOSTRUIRE L’INFANZIA · 2013-07-19 · L’azione dell’UNICEF: risultati e interventi Attraverso il progetto “Ricostruire l’Infanzia”, l’UNICEF Italia, tra il 2009 e

Attività teatrali: Nel 2012 l’UNICEF ha continuato a sostenere il attività teatrali come mezzo per ridurre lo stress e per pro-muovere il sostegno tra coetanei adolescenti. Sono stati rea-lizzati 4 spettacoli portati in scena 33 volte, con un totale di 3.286 spettatori partecipanti dalle rispettive comunità (2.341 adolescenti e 945 adulti, il 59% donne). Attraverso l’attività teatrale, i ragazzi sono stati sensibilizzati sui temi dei matrimo-ni precoci, dell’abbandono scolastico, del lavoro minorile e delle violenze domestiche. Un totale di 48 adolescenti (il 50% ragazze) di Cisgiordania, Gerusalemme e Gaza, di età com-presa fra i 16 e i 18 anni, hanno partecipato ad un corso di formazione teatrale grazie al quale hanno sviluppato una mag-giore capacità critica nei confronti della realtà in cui vivono, per poi sensibilizzare i loro coetanei e gli adulti sul problema delle disfunzioni della loro società.

Corsi di fotografia e regia: Nel 2012 un totale di 50 adolescen-ti (il 50% ragazze) provenienti da zone vulnerabili di Gerusa-lemme Est e Hebron (Cisgiordania) hanno partecipato a semi-nari di formazione in fotografia e regia, producendo un totale di 11 film sui temi del lavoro minorile, dell’abbandono scolastico, delle restrizioni fisiche causate dai checkpoint, degli adolescen-ti disabili, della mancanza di spazi per il gioco e altri temi sensi-bili.

Sostegno a istituzioni e partnerships chiave

Nel 2011 l’UNICEF ha continuato a lavorare per rafforzare la partnership con il Ministero della Gioventù e dello Sport sup-portandone la Strategia Nazionale per la Gioventù in stretta collaborazione con l’UNDP e l’UNFPA – rispettivamente il Pro-gramma di Sviluppo delle Nazioni Unite e il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione. Inoltre, con il sostegno del Ministero della Gioventù e dello Sport e dell’UNFPA, l’UNICEF ha avviato il processo di sviluppo degli Standard Nazionali Minimi per gli Spazi a Misura di Adolescente, che servirà a migliorare la quali-tà delle attività e dei programmi extra-scolastici per renderli il più vicino possibile ai bisogni degli adolescenti.

Grazie a tali collaborazioni sono state portate avanti 2 campagne nazionali sulla partecipazione civica degli ado-lescenti. Una delle campagne è stata realizzata per celebrare la Giornata Internazionale della Gioventù a cui, nel 2012, hanno partecipato più di 600 tra adolescenti ed adulti. La seconda è stata tenuta per il 20° anniversario della convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’adolescenza. Queste campagne hanno coinvolto oltre 25.000 ado-lescenti tra il 2009 e il 2010, sia a Gaza sia in Cisgiordania, e la società palestinese in generale (tramite la loro trasmissione sulla Tv nazionale palestinese).

Attrezzature a supporto delle attività

Tutti i centri sono stati provvisti di attrezzature per lo svolgi-mento delle attività di doposcuola. In particolare: 35 compu-ter, divise ed equipaggiamento completo per diversi gli sport (pallacanestro, palla a volo, calcio, ecc) sono stati forniti in 70 centri e per 1.000 adolescenti.

Impatto del progetto sui beneficiari

Attraverso un’analisi dell’impatto sui beneficiari, utilizzando sia metodi quantitativi che qualitativi, è stato possibile consta-tare alcuni importanti risultati. Prendendo parte alle attività del progetto, i partecipanti hanno accresciuto la propria autosti-ma, sicurezza personale e l’ottimismo nei confronti del futuro. Il progetto ha inoltre avuto un forte impatto sul senso di appar-tenenza degli adolescenti alla propria comunità così come sulla partecipazione delle donne alle attività al di fuori della vita do-mestica. Un altro importante aspetto emerso è stato il rafforza-mento della consapevolezza di prendersi cura della propria salute.

http://www.unicef.it/progetti – [email protected] - ccp 745.000

Nella scuola di Um al-Qura, a Gaza, le scolare os-servano un poster dell’UNICEF sui pericoli asso-ciati alle mine e agli ordigni inesplosi.

Bambini partecipano alle attività ricreative alla scuola elementari Dkaika in Cisgiordania, sotto la supervi-sione del gruppo di sostegno psicosociale

Un gruppo di adolescenti prepara uno spettacolo di

danza, parte delle attività socio-ricreative sostenute

dall’UNICEF

© UNICEF/NYHQ2011-1551/Halawani

© UNICEF/NYHQ2012-1590/El Baba

© UNICEF ITAL2009-160 Loukarelis