Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

download Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

of 37

Transcript of Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    1/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Appendice A

    Richiami di calcolo vettoriale e tensoriale

    Scopo dell’ Appendice

    Ricapitolazione dell’algebra e del calcolo vettoriale e tensoriale e dei relativi teoremi di calcolo integrale

    Utile per riferimento.

    Indice dell’Appendice

    Paragrafo pagina

    A.1 Generalità 2

    A.2 Prodotti 3

    A.3 Prodotti di tre vettori 6

    A.4 Sistemi di riferimento 6

    A.5 Differenziazione dei vettori 8

    A.6 Calcolo differenziale 9

    A.6.1 Operatore nabla 9A.6.2 Fattori di scala 10

    A.6.3 Gradiente 11

    A.6.4 Divergenza di un campo vettoriale 11

    A.6.5 Significato fisico della divergenza del campo di velocità 12

    A.6.6 Rotore di un campo vettoriale 12

    A.6.6.1 Significato fisico del rotore: 13

    A.7 Operatori differenziali del secondo ordine 14

    A.7.1 Laplaciano 14

    A.8 Algebra tensoriale 16

    A.8.1 Prodotto scalare tra un vettore ed un tensore 17

    A.8.2 Doppio prodotto tra tensori 18

    A.8.3 Analisi spettrale di tensori 18A.9 Tensori di interesse in Fluidodinamica 20

    A.9.1 Tensore degli sforzi 20

    A.9.2 Gradiente della velocità 21

    A.10 Elementi di calcolo integrale 26

    A.11 Cenni sui sistemi di coordinate curvilinee non ortogonali 27

    A.11.1 Assi reciproci 30

    A.11.2 Componenti controvarianti e covarianti 32

    A.11.3 Variazione delle componenti di un vettore in sistemi curvilinei ruotati 34

    A.11.4 Il tensore metrico 36

    A.1

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    2/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.1 GENERALITÀ

    Le grandezze fisiche in ogni punto R di uno spazio a n dimensioni (esempio n=3) si possono classificare

    come:

    • scalari (tensori di ordine 0) che sono determinati da n0=30=1 componente scalari• vettori (tensori di ordine 1) che sono determinati da n1=31=3 componenti scalari• tensori (tensori di ordine 2) che sono determinati da n2=32=9 componenti scalari

    Esempi di scalari sono i campi di temperatura, di densità,… che sono determinati, per ogni punto, soltanto

    dalla intensità, cioè da un numero, in questo contesto gli scalari saranno indicati da una lettera.

    Esempi di vettori sono i campi di forze, di velocità, ecc. che, per ogni punto, sono determinati da un’intensità

    e da una direzione, in questo contesto i vettori saranno indicati con lettere sottolineate ( a, V,F,…).

    Esempi di tensori sono i prodotti d’inerzia, il tensore degli sforzi, ecc.. che, per ogni punto, sono

    determinati da un valore di intensità, e da due direzioni (per il tensore degli sforzi sono tipicamente la

    normale al piano su cui agisce lo sforzo superficiale e la direzione dello sforzo superficiale), in questocontesto i tensori saranno indicati con simboli sottolineati due volte (τ , S , Ω …).

    I campi vettoriali e tensoriali sono spazi di Hilbert, cioè spazi normati in cui è definito un prodotto scalare,il quadrato della norma (intensità o modulo del vettore) è definito come il prodotto scalare di un vettore con

    se stesso aaa2 •= , in questo contesto il modulo di un vettore a è indicato con il simbolo non sottolineato:

    aaa   •=   (A.1)

    La direzione di un vettore a è data da un versore ea (cioè da un vettore di intensità unitaria) pari al rapportodel vettore sul suo modulo:

    aa

    a

    a

    aea

    •==   (A.2)

    In definitiva si potrà rappresentare il vettore a come prodotto del modulo ”a” e della direzione “ea”:

    ( ) aaa eeaeaa   •==   (A.3)

    b

    a

     b cosβ 

    β

    a•b = a b cosβIn un comune spazio vettoriale ( a 3 dimensioni) il prodotto scalarea•b di due vettori a e b è definito come il prodotto dei moduli

    moltiplicato il coseno dell’angolo formato tra i due vettori.Due vettori sono ortogonali se il loro prodotto scalare è nullo.

    La componente di un vettore a lungo una direzione indicata dal versore

    n è data dal prodotto scalare di nan   •≡a .

    Con tale bagaglio è immediato costruire la rappresentazione di vettoriin un sistema coordinato. Noi considereremo soltanto sistemi ortogonali, cioè sistemi di riferimento definiti da tre direzioni ortogonalitra di loro.

    A.2

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    3/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    x

    z

    y

    i

     jk 

    a

    az

    ax

    ay

    Il più semplice è il sistema cartesiano, definito dai versori i,j,kche indicano rispettivamente le direzioni degli assi coordinatix,y,z.E' importante notare che queste direzioni coordinate, e quindi iversori sono gli stessi per tutti i punti dello spazio (cioè nonvariano nel campo).In questo sistema un vettore è indicato come somma dellecomponenti scalari lungo i tre assi coordinati moltiplicate irispettivi versori:

    ( )   ( ) k a jaiak k a j jaiiaa zyx   ++=•+•+•=   (A.4)

    E’ ovvio che la somma di vettori viene fatta con la regola del parallelogramma, da cui ne discende che la

    rappresentazione della somma di due vettori mediante le componenti coordinate è fatta sommando le

    rispettive componenti.

    ( ) ( ) ( ) ( )[ ] [ ]   [ ]   [ ]   [ ] k  ba j bai bak  b j bi bk a jaia

    k k  b j j bii bk k a j jaiia ba

    zzyyxxzyxzyx   +++++=+++++==•+•+•+•+•+•=+   (A.5)

    Ovviamente il prodotto di uno scalare “s” con un vettore “a” sarà pari al vettore

    le cui componenti scalari sono moltiplicate per “s”:

    ( )   ( )   ( )   [ ] [ ] k sa jsaisak k a zyxs j jasiiasas   ++=•   (A.6)

    ab

    a+b+•+•=

     

    A.2 Prodotti

    I prodotti tra vettori a e b possono essere di tre tipi:

    • scalare (o interno) ba •  

    • vettoriale  ba ∧  

    • tensoriale (o diadico) ba

     Attenzione: altre simbologie sono usate in letteratura per indicare tali prodotti!

    Il prodotto scalare di due vettori, a e b , è stato già definito, in un comune spazio vettoriale (a 3dimensioni) come lo scalare dato dal prodotto dei moduli dei due vettori moltiplicato per il cosenodell’angolo formato tra i due vettori.

    Il prodotto scalare di due vettori viene fatto, di solito, mediante somma dei prodotti delle componenti.In una rappresentazione cartesiana i prodotti scalari dei versori diversi tra di loro sono nulli (in quanto

    ortogonali), quelli dei versori con se stessi sono ovviamente unitari:

    ==δ=•

     jise0

     jise1ee ij ji   (A.7)

    A.3

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    4/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ovvero:

    1k k ;0 jk ;0ik 

    0k  j;1 j j;0i j

    0k i;0 ji;1ii

    =•=•=•

    =•=•=•

    =•=•=•

      (A.8)

    ne discende la comoda rappresentazione:

    [ ]   [ ]   [ ]   [ ][ ] [ ]   [ ]   [ ]   [ ][ ]   [ ]   [ ]

    zzyyxx

    zzyyxx

    zzyzxzzyyy

    xyzxyxxx

    zyxzyx

     ba ba ba

     ba ba ba

    k k  ba jk  baik  bak  j ba j j ba

    i j bak i ba ji baii ba

    k  b j bi bk a jaia ba

    ++=

    =++=

    =•+•+•+•+•+

    +•+•+•+•=

    =++•++=•

      (A.9)

    E’ facile rilevare che il prodotto scalare:

    • È commutativo, i.e. a b ba   •=•  

    • E’ distributivo, i.e. [ ] ca bac ba   •+•=+•  • Non è associativo, i.e. [ ] [ ]c bac ba   •≠•  

    Applicazioni tipiche del prodotto scalare in meccanica sono rappresentate dal calcolo del lavoro dL di una

    forza F  a seguito di uno spostamento elementare ds: dL = F•ds  ; ovvero dalla portata dQV di un campovettoriale V attraverso una areola dA di normale n: d QV= V•n  dA.

    Il prodotto vettoriale è definito come il vettore che ha comeintensità il prodotto dei moduli per il seno dell’angolo formatoed è normale al piano formato dai due vettori, la direzione delprodotto vettoriale dipende dal segno usato per la terna, disolito levogira, il che significa che a , b , a x b sono orientatirispettivamente secondo il pollice, l’indice ed il medio dellamano destra (ovvero regola cavaturaccioli).

    a

    b

    axb

     Ne discende che il prodotto vettoriale di due vettori paralleli è

    nullo.

    Il prodotto vettoriale di due vettori viene fatto, di solito, mediante somma dei prodotti delle componenti.In una rappresentazione cartesiana i prodotti vettoriali dei versori diversi tra di loro sono pari a ±1 a secondadell’ordine della permutazione 123 (i,j,k), quelli dei versori con se stessi sono ovviamente nulli:

    [ ][ ]

    +

    =εε=•

    ugualisonoindiciduealmenose0

    )132,213,321(disparine permutaziounaèk  j,i,se1

    312)231,123,( parione permurtaziunaèk , j,ise1

    ;eee ijk k ijk  ji   (A.10)

    ovvero:

    0k k ;i jk ;0ik 

    ik  j;0 j j;k i j

     jk i;k  ji;0ii

    =∧−=∧=∧

    =∧=∧−=∧

    −=∧=∧=∧

      (A.11)

    A.4

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    5/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ne discende la comoda rappresentazione:

    [ ]   [ ]   [ ]   [ ][ ] [ ]   [ ]   [ ]   [ ][ ]   [ ]   [ ]k  ba ba j ba bai ba ba

    k k  ba jk  baik  bak  j ba j j ba

    i j bak i ba ji baii ba

    k  b j bi bk a jaia ba

    xyyxzxxzyzzy

    zzyzxzzyyy

    xyzxyxxx

    zyxzyx

    −+−+−=

    =∧+∧+∧+∧+∧+

    +∧+∧+∧+∧=

    =++∧++=∧

      (A.12)

    Formalmente vale la notazione:

    zyx

    zyx

     b b b

    aaa

    k  ji

     ba   =∧   (A.13)

    E’ facile rilevare che il prodotto vettoriale:

    • È non commutativo, i.e. a b ba   ∧−=∧  (è alternante)

    • E’ distributivo, i.e. [ ] ca bac ba   ∧+∧=+∧  • Non è associativo, i.e. [ ] [ ]c bac ba   ∧≠∧  

    Un’applicazione semplificativa del prodotto vettoriale tipica della

    meccanica è la determinazione del momento M di una forza F

    applicata in O rispetto ad un punto P:→

    =∧= POr ;Fr M

    F

    PO

     

    Il prodotto tensoriale (o diadico) di due vettori è rappresentato dal semplice prodotto formale delle

    loro rappresentazioni:

    [ ]   [ ]   [ ]   [ ][ ] [ ]   [ ]   [ ]   [ ] k k  ba jk  baik  bak  j ba j j ba

    i j bak i ba ji baii ba

    k  b j bi bk a jaia ba

    zzyzxzzyyy

    xyzxyxxx

    zyxzyx

    +++++

    ++++=

    =++++=

      (A.14)

    E’ ovviamente comoda la rappresentazione matriciale:

    k  ji

    zzyzxz

    zyyyxy

    zxyxxx

     ba ba ba

     ba ba ba

     ba ba ba

     j

    i

     ba

    =   (A.15)

    E’ facile rilevare che il prodotto diadico

    • È non commutativo, i.e. a b ba   ≠  

    • E’ distributivo, i.e. [ ] ca bac ba   +=+  

    A.5

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    6/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.3 Prodotti di tre vettori

    Doppio prodotto misto:

    ( )z

    z

    z

    c b

    a

    yx

    zx

    yx

    cc b b

    aa

    dc ba   ==•∧   (A.16) c

     

    a

    d è pari al volume del parallelogramma rappresentato dai tre vettori.

    Vale l’indentità (permutativa):

    ( ) ( ) ( ) ac b bacc ba   •∧=•∧=•∧   (A.17)

    Doppio prodotto vettoriale

    ( ) (   ) ac bc baocommutativnon

    ∧∧≠∧∧   (A.18)

    Valgono le indentità:

    ( ) ( ) (  bacca bc ba   •−•=∧∧   )  ; ( ) ( ) ( ) 0 bacac bc ba   =∧∧+∧∧+∧∧   (A.19)

    Nota: dato un vettore a ed una direzione n, il vettore si può scomporre come somma di due vettori di cui uno parallelo ad n ed un altro normale ad n, come segue:

    ( ) (nadnormalenad parallelo

    nannnaa   ∧∧+•=   )   (A.20)

    A.4 Sistemi di riferimento

    Anche se abbiamo dimostrato l’algebra vettoriale per un sistema di riferimento cartesiano, essa si applica

     parimenti ad altri sistemi ortogonali, quali ad esempio il cilindrico e lo sferico.

    Sistema polare piano (r,θ)

     x 

     y

    r

    θ

    i  

    i r  

     j 

     

    )(ir R  r  θ=  (vettore posizione)(A.21)

    θθ+= iViVV r r   (vettore velocità)

    valgono le seguenti relazioni per il cambiamento di coordinate

    (rispetto al cartesiano)

    θ+θ−=

    θ+θ=

    θ cosisini

     jsinicosi r 

     j  (A.22)

    θ=

    θ=

    sinr y

    cosr x

     

    A.6

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    7/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

     x 

     y

    ρ

    θ

     

     j

    i

    b

    a

    Sistema polare ellittico piano (ρ,θ)Esempio di sistema non ortogonale

    )(eR    θρ=  ρ

     (vettore posizione)

    (A.23)

    θθρρ   += eVeVV

    valgono le seguenti relazioni per il cambiamento di coordinate

    (rispetto al cartesiano)

    θρ=

    θρ=

    sin by

    cosax  ;

    ( )

    [ ]

    π∈θ

    ∞∈ρ 

      

     + 

      

     =ρ

    −2,0;

    x

    y

     b

    atan

    ,0; b

    y

    a

    x

    1

    22

      (A.24)

    Sistema cilindrico (r,θ.z)

    zr  iz)(ir R    +θ=  (vettore posizione)

    zzr r  iViViVV   ++=   θθ   (A.25)

    r

    z

    θ

    i r  

    i ziθ

     y

    x

    z

     

    valgono le seguenti relazioni per il cambiamento di coordinate (rispetto al cartesiano)

    =

    θ=

    θ=

    zz

    sinr y

    cosr x

     

    =

    θ+θ−=

    θ+θ=

    θ

    k i

     jcosisini

     jsinicosi

    z

      (A.26)

    Sistema sferico (r,θ,χ)

    r ir R  =  

    χχθθ   ++= iViViVV r r    (A.27)r

     

    θ

    i q

    i r

    x

    y

    z

     

    valgono le seguenti relazioni per il cambiamento di coordinate

    (rispetto al cartesiano)

    θ=

    χθ=

    χθ=

    cosr z

    sinsinr y

    cossinr x

     

    χ+χ−=

    θ−χθ+χθ=

    θ+χθ+χθ=

    χ

    θ

     jcosisini

    k sin jsincosicoscosi

    k cos jsinsinicossini r 

      (A.28)

    A.7

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    8/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.5 Differenziazione dei vettori

    Data una rappresentazione di un vettore in un sistema ortonormale:332211 eaeaeaa   ++=   la derivata di a

    rispetto ad una generica variabile “n” è data dal solito procedimento di derivazione:

    [ ]   [ ] [ ]   [ ]

    [ ]   [ ]   [ ]   [ ]   [ ]   [ ]n

    eae

    n

    a

    n

    eae

    n

    a

    n

    eae

    n

    a

    nea

    nea

    neaeaeaea

    nna

    333

    3222

    2111

    1

    332211332211

    ∂+

    ∂+

    ∂+

    ∂+

    ∂+

    ∂=

    =∂

    ∂+∂

    ∂+∂

    ∂=++∂∂=

    ∂∂

      (A.29)

    Il problema è di determinare le derivate dei versori

    coordinati rispetto alla variabile.

    Ricordiamo che la derivata di un versore (vettore di

    modulo unitario) rappresenta la direzione verso cui il

    versore si sposta rispetto alla variazione derivata

    (rimane un versore).

    Piano z=costante

    θ   θ+dθ

    ir (θ)

    ir (θ+dθ)

    iθ(θ)

    iθ(θ+dθ)

    iθ(θ)iθ(θ+dθ)

    ir (θ)

    ir (θ+dθ)

    Per un sistema cartesiano, i versori coordinati sonocostanti, essi non variano con il punto e quindi tutte le

    rispettive derivate dei versori sono nulle.

    Così non è per i sistemi non cartesiani.

    Per le coordinate cilindriche vale: 

    0r 

    i r  =∂∂

    ; 0r 

    i=

    ∂   θ ; 0r 

    iz =∂∂

     

    θ=θ∂

    ∂i

    ir   ; r ii

    −=θ∂

    ∂  θ ; 0iz =θ∂

    ∂  (A.30)

    0

    z

    ir  =

    ∂ ; 0

    z

    i=

    ∂  θ  ; 0

    z

    iz =

    ∂ 

    Per coordinate sferiche vale:

    0r 

    ir  =∂

    ∂ ; 0

    i=

    ∂  θ  ; 0r 

    i=

    ∂ χ 

    θ=θ∂

    ∂i

    ir   ; r ii

    −=θ∂

    ∂  θ ; 0i

    =θ∂

    ∂   χ  (A.31)

    χθ=χ∂

    ∂isin

    ir  ; χθ θ=χ∂

    ∂icos

    i; θ

    χ θ−θ−=χ∂

    ∂icos.isin

    ir   

    Piano   χ=costante

    ir (θ)

    ir (θ+dθ)iθ(θ)

    iθ(θ+dθ)

    θ+dθ

    Iχχ+ dχ

    Cosθ iχ(χ)

    sinθ ir (χ)

     

    A.8

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    9/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Esercizio A.1Rappresentare analiticamente una forza di intensità 10N in direzione 30° dall’asse delle x in un campo piano

    (x,y).

    Esercizio A.2Un’automobile percorre 3 km in direzione dell’asse y e successivamente 5 km a 45° rispetto agli assi x ed y.

    Rappresentare graficamente ed analiticamente tali spostamenti.

    EsercizioA.3Dati i vettori (rappresentazione cartesiana):

    a = 3xy i + 4zx j + yz k ; b = z2 i + y2x j + xyz k ; c = x2 i + y2 j +z2 k

    ed il campo scalare f = 3x2yz+3x+6

    Determinare:

    il modulo e la direzione dei vettori a, b, c , f a  e gli angoli tra di loro, nel punto (1,2,3)il vettore a + b – c nel punto (1,2,3)

    il vettore f a nel punto (1,2,3)

    il prodotto scalare a • b nel punto (1,2,3)il prodotto vettoriale a ∧ c nel punto (1,2,3)il doppio prodotto misto a • b ∧c nel punto (1,2,3)

     

    Esercizio A.4Dati i vettori (rappresentazione cilindrica):

    a = 3rz ir  + 4z sinθ iθ+ z iz  ; b = 3 r cosθ ir  + 4 r iθ+ z sinθ iz  ; c = r ir  + 2 iθ+ z r iz ed il campo scalare f = 3 r 

    2tanθ 

    Determinare:

    il modulo e la direzione dei vettori a, b, c , f a e gli angoli tra di loro, nel punto (1, 30° ,6)

    il vettore f a nel punto (1,30°,6)

    il prodotto scalare a • b nel punto (1,30°,6)

    il prodotto vettoriale a ∧ c nel punto (1,30°,6)il doppio prodotto misto a • b ∧c nel punto (1,30°,6) 

    A.6 Calcolo differenziale

    n

    dS

    V

    A.6.1 Operatore nablaIl calcolo differenziale è’ regolato dall’operatore nabla  (.) indicato come ∇  

    oppure come( )

    r ∂

    ⋅∂ ; questo operatore ha un carattere sia vettoriale che differenziale.

    ( )⋅

    E’ definito come (definizione integrale):

    ( ) ( )dSn1

    lim

    S0   ∫∫

    ∂=→

    ⋅=⋅∇V  

    V     V    (A.32)

    Quando l’operatore nabla opera su di un campo scalare “f”, ne discende il gradiente di f : denotato comegrad(f) ovvero ∇f .

    A.9

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    10/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.6.2 Fattori di scala

    Prima di ricavare le espressioni dell’operatore nabla, introduciamo il concetto dei fattori di scala, moltoutile per sistemi di coordinate non cartesiane.

    Per un generico sistema (curvilineo ortogonale) ξ1,  ξ2,  ξ3, l’estensione dell’arco descritto dal vettore posizione allorquando si ha una variazione infinitesima delle coordinate ξ

    1,  ξ

    2,  ξ

    3, è dato da:

    ( ) ( ) ( )2332

    22

    2

    1123

    22

    21

    2 dhdhdhdsdsdsds   ξ+ξ+ξ=++=   (A.33)

    Ovviamente se si suppone la variazione di una sola coordinata, le altre due rimanendo costanti, si ottiene:

    icostant,

    1

    1 32d

    dsh ξξξ

    =   ; costanti,2

    2 31d

    dsh ξξξ

    =   ; icostant,3

    3 11d

    dsh ξξξ

    =   (A.34)

    Calcoliamo l’espressione del gradiente in questo sistema,

    332211221 ef ef ef f f f f    ∇+∇+∇=∇+∇+∇=∇   (A.35)

    considerando separatamente le tre coordinate.

    Applicando la definizione integrale rispetto alla sola coordinata ξ1 (vedi figura) risulta:

    [ ]

    [ ]

    1

    1

    1

    111

    0d

    1332211332211

    3322110V

    111

    h

    e

    d

    )(f )d(f lim

    edhdh)(f edhdh)d(f dhdhdh

    1limef f 

    1   ξξ−ξ+ξ

    =

    =ξξξ−ξξξ+ξξξξ

    =∇=∇

    →ξ

    →  (A.36)

    se la funzione f è differenziabile il limite esiste ed è pari

    alla derivata parziale, sicché:

    1

    11

    1 ef 

    h

    1f 

    ξ∂∂

    =∇   (A.37)dS

    Analogamente si ricavano:

    2

    22

    2 ef 

    h

    1f 

    ξ∂∂

    =∇   (A.38)333

    3 ef 

    h

    1f 

    ξ∂∂

    =∇

     

    sicché, in definitiva, l’espressione dell’operatore nabla, e

    quindi del gradiente di un campo scalare “f” sono, per un qualsiasi sistema di coordinate ortonormali:

    dV=h1dξ1 h2dξ2 h3dξ3

    =h2dξ2 h3dξ3 

    ξ1  ξ1+dξ1 

    n=e1 n=−e1

      ξ1e1 

    ( )  ( ) ( ) ( )

    3

    33

    2

    22

    1

    11

    eh

    1e

    h

    1e

    h

    1

    ξ∂⋅∂

    +ξ∂⋅∂

    +ξ∂⋅∂

    =⋅∇   333

    2

    22

    1

    11

    ef 

    h

    1e

    h

    1e

    h

    1f 

    ξ∂∂

    +ξ∂∂

    +ξ∂

    ∂=∇   (A.39)

    Restano quindi da determinare i fattori di scala nei vari sistemi di riferimento.Risulta agevole verificare che:

    Cartesiano (x,y,z): (A.40)

    =

    =

    =

    1h

    1h

    1h

    z

    y

    x

     

    A.10

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    11/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Cilindrico (r,θ,z): (A.41)

    =

    =

    =

    θ

    1h

    r h

    1h

    z

    Sferico (r,θ,χ): (A.42)

    θ==

    =

    χ

    θ

    sinr h

    r h

    1h r 

     

    A.6.3 Gradiente

     Ne derivano le espressioni del gradiente di f ,  ∇f :

    Cartesiano(x,y,z): k z

    f  j

    y

    f i

    x

    f f 

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =∇   (A.43)

    Cilindrico(r,θ,z): zr  iz

    f i

    1i

    f f 

    ∂∂

    +θ∂

    ∂+

    ∂∂

    =∇   θ   (A.44)

    Sferico (r,θ,χ): χθ χ∂∂

    θ+

    θ∂∂

    +∂∂

    =∇ if 

    sinr 

    1i

    1i

    f f  r    (A.45)

     Nota: data una direzione n, la derivata di f nella direzione n è data da:

    f nn

    f ∇•=

    ∂∂

      (A.46)

    da questa si deduce che:

    il gradiente di f, ∇f , è un vettore che ha per modulo la massimavariazione di f ed è diretto nella direzione di massima variazione che ènormale alle isosuperfici f=costante.

    A.6.4 Divergenza di un campo vettoriale V

    La definizione integrale è:

    dSVn1

    limV

    S0

      ∫∫∂=→•=•∇

    VV

      V

      (A.47)

    Per determinarne le espressioni, preferiamo usare il calcolo simbolico (vettoriale-differenziale) sfruttando le

    relazioni trovate per i fattori di scala.

     Ne deriva l’espressione differenziale generale nel sistema ξ1, ξ2, ξ3  ; 332211 eVeVeVV   ++= :

    ( ) ( ) ( )

    ξ∂

    ∂+

    ξ∂

    ∂+

    ξ∂

    ∂=•∇

    3

    321

    2

    231

    1

    132

    321

    VhhVhhVhh

    hhh

    1V   (A.48)

     Ne derivano le espressioni della div( V) ,  ∇•V :

    A.11

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    12/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Cartesiano(x,y,z):z

    w

    y

    v

    x

    uV

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =•∇   (A.49)

    Cilindrico(r,θ,z):( )

    z

    VV

    1

    rV

    1V zr 

    ∂∂

    +θ∂

    ∂+

    ∂∂

    =•∇   θ   (A.50)

    Sferico (r,θ,χ):)   ( )

    χ∂

    θ+

    θ∂

    θ∂

    θ+

    ∂=•∇   χθ

    V

    sinr 

    1sinV

    sinr 

    1

    Vr 

    1V r 

    2

    2  (A.51)

    A.6.5 Significato fisico della divergenza del campo di velocità

    Consideriamo la definizione integrale:

    dSVn1

    limV

    S0

      ∫∫∂=→ •=•∇ VV   V

      (A.52)

     Notiamo che:

    Vn •   è il flusso di volume [analisi dimensionale:t

    L

    tL

    L2

    3

    = ] nella direzione n 

    dSVn

    S

    ∫∫∂=

    •V  

      è la portata di volume attraverso la superficie S che avvolge il volume V   di

    una particella

    Per cui:

    dSVn1

    limV

    S0   ∫∫

    ∂=→

    •=•∇V

    V   V  (A.53)

    La divergenza della velocità rappresenta:

    • la portata di volume per unità di volume di una particella fluida , i.e. la variazione di volume per unitàdi volume 

    • ergo se 0V =•∇  il volume elementare della particella non cambia, ergo la densità rimane costante, ergoil campo di moto è incompressibile

    A.6.6 Rotore di un campo vettoriale V

    Le definizioni integrali sono varie:

    dal teorema di Gauss generalizzato:

    dSVn1

    limV

    S0   ∫∫

    ∂=→

    ∧=∧∇V

    V   V  (A.54)

    Per determinarne le espressioni dell’operatore prodotto vettoriale, preferiamo usare il calcolo simbolico

    (vettoriale-differenziale) sfruttando le relazioni trovate per i fattori di scala.

     Ne deriva l’espressione differenziale generale nel sistema ξ1, ξ2, ξ3  ; 332211 eVeVeVV   ++= :

    A.12

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    13/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( )   ( ) ( )   ( )   ( )   ( )3

    2

    11

    1

    22

    21

    2

    1

    33

    3

    11

    31

    1

    3

    22

    2

    33

    32

    eVhVh

    hh

    1e

    VhVh

    hh

    1e

    VhVh

    hh

    1V

    ξ∂

    ∂−

    ξ∂

    ∂+

    ξ∂

    ∂−

    ξ∂

    ∂+

    ξ∂

    ∂−

    ξ∂

    ∂=∧∇  (A.55)

     Ne derivano le espressioni: rot( V) ,  ∇∧V:

    Cartesiano(x,y,z):

    k y

    u

    x

    v j

    x

    w

    z

    ui

    z

    v

    y

    wV

    ∂∂

    −∂∂

    +

    ∂∂

    −∂∂

    +

    ∂∂

    −∂∂

    =∧∇   (A.56)

    Cilindrico(r,θ,z):

    ( )   ( )   ( ) ( )   ( )   ( )z

    r zr r 

    z eV

    rV

    1e

    V

    z

    Ve

    z

    rVV

    1V

    θ∂

    ∂−

    ∂+

    ∂−

    ∂+

    ∂−

    θ∂

    ∂=∧∇   θθ

    θ  (A.57)

    Sferico (r,θ,χ):

    ( )   ( ) ( )   ( )   ( )   ( ) χθθχθχ θ∂∂−∂∂+ ∂θ∂

    −χ∂∂θ+ χ∂∂−θ∂

    θ∂

    θ=∧∇eV

    r rV

    r 1e

    Vsinr V

    sinr 1erV

    Vsinr 

    sinr 1V r r r 2   (A.58)

    Altra definizione integrale della componente del rotore di V nella direzione n, deriva dal teorema di Stokes:

    ( ) ( )

    •=•∧∇⇒•=•∧∇ ∫∫∫∫

    ∂=→

    ∂=

    cdVS

    1limnVcdVdSnV

    SC0S

    SCS

      (A.59)

    A.6.6.1 Significato fisico del rotore:In coordinate cilindriche calcoliamo il rotore di un campo di moto rigido dotato di una velocità di rotazione

    Ω ez Sarà ovviamente Vr =0, Vθ=Ω r, Vz=0 da cui:

    ( ) 0V r  =∧∇ , ( ) 0V   =∧∇   θ , ( )   Ω=∧∇ 2V z   (A.60)

     Ne discende , in generale, che il modulo del rotore della velocità corrisponde al doppio della velocità

    angolare della particella e la sua direzione è normale al piano del moto, con il verso coerente con la terna

    (regola cavaturacciolo)

     

    Esercizio A.5Dati vettori:

    a = 3xy i + 4zx j + yz k ; b = z2 i + y

    2x j + xyz k ;

    ed il campo scalare f = 3x2yz+3x+6

    Determinare:

    il gradiente di f ∇f la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,2,3)la divergenza di a ∇ • a nel punto (1,2,3)il rotore di b ∇ ∧ b la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,2,3)

     

    Esercizio A.6Dati i vettori (rappresentazione cilindrica):

    a = 3rz ir  + 4z sinθ iθ+ z iz  ; b = 3 r cosθ ir  + 4 r iθ+ z sinθ iz 

    A.13

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    14/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ed il campo scalare f = 3 r 2 tanθ Determinare:

    il gradiente di f ∇f la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,30°,60°)la divergenza di a ∇ • a nel punto (1,2,3)il rotore di b ∇ ∧ b la sua direzione ed il suo modulo nel punto (1,2,3)

     Esercizio A.7Dati i campi vettoriali:

    1. V(r,θ,χ) = (k/r 2) ir   (in uno spazio 3D, coordinate cilindriche/sferiche)

    2. V(r,θ) =(k/R) ir   (in uno spazio 2D, coordinate polari/cilindriche)

    3. V(r,θ,χ) = (k/r 2) iθ  (in uno spazio 3D, coordinate cilindriche/sferiche)

    4. V(r,θ,χ) = (k/R) iθ  (in uno spazio 2D, coordinate polari/cilindriche)

    5. V(x,y) =( ) ( )  

    ++

    + j

    yx

    yi

    yx

    xk 

    22

    22

      (in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    6. V(x,y) =( ) ( )  

    ++

    +−  j

    yx

    xi

    yx

    yk 

    22

    22

      (in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    7. V(r,θ) = k 

      θ+θ

    θiR 

    sini

    cos2r 2

      (in uno spazio 2D, coordinate cilindriche)

    8. V(x,y) =( ) ( )  

    ++

    +

    −−  j

    yx

    xy2i

    yx

    yxk 

    222

    222

    22

      (in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    Determinare:le divergenze ed i rotori dei campi vettoriali nei rispettivi spazi coordinati

    A.7 Operatori differenziali del secondo ordine

    A.7.1 Laplaciano

    La definizione integrale è:

    ( ) ( ) ( )   ( ) dSn.1limdS.n1lim.

    S0

    S0

    2

    ∫∫∫∫∂=

    →∂=

    →   ∂∂=∇•=∇•∇=⋅∇

    VV

    VV   VV

      (A.61)

    Per determinarne le espressioni, preferiamo usare il calcolo simbolico (vettoriale-differenziale) sfruttando le

    relazioni trovate per i fattori di scala.

    ξ∂∂

    ξ∂∂

    +

    ξ∂∂

    ξ∂∂

    +

    ξ∂∂

    ξ∂∂

    =∇33

    21

    322

    31

    211

    32

    1321

    2 f 

    h

    hhf 

    h

    hhf 

    h

    hh

    hhh

    1f    (A.62)

     Ne derivano le espressioni del laplaciano di f:  ∇2 f  

    A.14

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    15/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Cartesiano(x,y,z):

    2

    2

    2

    2

    2

    22

    z

    y

    x

    f f 

    ∂+

    ∂+

    ∂=∇   (A.63)

    Cilindrico(r,θ,z):

    2

    2

    2

    2

    22

    z

    f f 

    1

    f r r r 

    1f  ∂

    ∂+θ∂

    ∂+     ∂

    ∂∂∂

    =∇   (A.64)

    Sferico (r,θ,χ):

    2

    2

    222

    2

    2

    2 f 

    sinr 

    1f sin

    sinr 

    1

    f r 

    r r 

    1f 

    χ∂

    θ+

     

      

     θ∂

    ∂θ

    θ∂∂

    θ+

     

      

     ∂∂

    ∂∂

    =∇   (A.65)

     

    Esercizio A.8

    Date le funzioni:

    f(x,y,z) = 222 zyx   ++  (distanza dall’origine in uno spazio 3D, coordinate cartesiane)

    1. f(r,θ,χ) = r (distanza dall’origine in uno spazio 3D, coordinate sferiche)

    2. f(x,y) = 22 yx   +   (distanza dall’origine in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    3. f(R,θ) = R (distanza dall’origine in uno spazio 2D, coordinate cilindriche)

    4. f=Ln(R) = 22 yx   +ln   (in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    5. f=Ln(r) = 222 zyx   ++ln   (in uno spazio 3D, coordinate cartesiane)

    6. F(x,y) =k( x2- y

    2)  (funzione in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    7. F(x,y) = k(xy) (funzione in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    8. F(x,y,z) =k(xyz) (funzione in uno spazio 3D, coordinate cartesiane)

    9. F(r,θ) =k θ  (funzione in uno spazio 2D, coordinate cilindriche)

    10. F(x,y) =k      

      −

    x

    ytan 1   (funzione in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    11. F(R,θ) =R α sin(αθ) (funzione in uno spazio 2D, coordinate cilindriche, α è un numero)12. F(R,θ) =R α cos(αθ) (funzione in uno spazio 2D, coordinate cilindriche, α è un numero)13. f=1/R (R=distanza dall’origine in uno spazio 2D, coordinate cartesiane)

    14. r=1/r (r=distanza dall’origine in uno spazio 23, coordinate cartesiane o sferiche)

    Determinare:

    i gradienti ed i laplaciani delle funzioni nei rispettivi spazi coordinati 

    Esercizio: A.9Verificare le identità

    a) ( ) ( )AAA2 ∧∇∧∇−•∇∇=∇   b) ( ) 0A   =∧∇•∇  c) ( ) 0f   =∇∧∇  

    d) ( ) ( ) ( )VVVVVV21 ∧∇∧−•∇=∇•  

    e) ( )[ ]   ( )( ) ( )( ) ( )[ ]   ( )( )VVVVVVVVVV   •∇∧∇+∇•∧∇−∧∇∇•+∧∇•∇−=∧∧∇∧∇  

     

    A.15

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    16/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.8 Algebra tensoriale 

    Considereremo nel seguito soltanto rappresentazioni cartesiane.

    La rappresentazione algebrica del generico tensore A è:

    iAk iAk iAk 

    iA jiA jiA j

    k Ai jAiiAiA

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    +++

    ++++

    +++=

      (A.66)

    La rappresentazione matriciale del generico tensore A è:

     j

    i

    AAA

    AAA

    AAA

    k  jiA

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    =   (A.67)

    Di solito si considera implicitamente il prodotto con i vettori contenenti i versori coordinati, per cui siconviene rappresentare il tensore A semplicemente con la sua matrice delle componenti scalari Aij:

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    AAA

    AAA

    AAA

    A →   (A.68)

    Il trasporto At del tensore è rappresentato dalla matrice trasposta, i.e. quella che si ricava sostituendo le righe

    con le colonne:

    zzyzxz

    zyyyxy

    zxyxxx

    t

    AAA

    AAA

    AAA

    A   →   (A.69)

    Ovviamente ( ) AA tt =  

    Un tensore si dice simmetrico se coincide con il suo trasposto, A t = A , i.e. Aij=A ji ; esempio:

    653

    542

    321

     

    ovviamente un tensore trasposto è definito da solo 6 componenti scalari.

    Un tensore si dice anti-simmetrico se .

    Aij=-A ji ; es.

    032

    301

    210

    −−

    −   (A.70)

    ovviamente un tensore trasposto è definito da solo 3 componenti scalari ( nota: le componenti diagonali di un

    tensore anti-simmetrico devono essere nulle).

    Il tensore unitario è U definito come:

    100

    010

    001

    U =   (A.71)

    A.16

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    17/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    La traccia di un tensore Tr(A) è lo scalare somma delle componenti sulla diagonale principale:

    Tr(A)=Axx+Ayy+Azz.

    La traccia del tensore unitario è pari a 3 ed è nulla per un tensore antisimmetrico. La traccia di un tensore

    diadico a b è pari al prodotto scalare delle componenti (sinistra e destra) Tr(a b) = a• bOgni tensore può essere espresso come somma di un parte simmetrica e di una anti-simmetrica: A= A

     s+ A

     a:

    t

    21t

    21 AAAAA   −++=   (A.72)

    ( )   ( )( ) ( )( )   ( )

    ( )   ( )( ) ( )( )   ( ) 0AAAA

    AA0AA

    AAAA0

    AAAAA

    AAAAA

    AAAAA

    AAA

    AAA

    AAA

    A

    yzzy21

    xzxz21

    zyyz21

    xyyx21

    zxxz21

    yxxy21

    zzyzzy21

    xzxz21

    zyyz21

    yyxyyx21

    zxxz21

    yxxy21

    xx

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    −−

    −−

    −−

    +

    ++

    ++

    ++

    =

    =→

      (A.73)

     Si definisce vettore di un tensore A , il vettore Av = εijk  Aij ek .Esso è nullo per un tensore simmetrico e, per un tensore diadico ab  è pari al prodotto vettoriale dellecomponenti (sinistra e destra) (a b)v = a^b

    A.8.1 Prodotto scalare tra un vettore n ed un tensore A 

    E’ un vettore (nota il prodotto scalare abbassa di due unità la somma degli ordini tensoriali dei fattori)

    Prodotto scalare da destra:

    nA •   (A.74)

    Espressione algebrica:

    [ ]

    [ ][ ][ ]xzzxzyxzx

    xyzxyyxyx

    xxzxxyxxx

    algebral'svolgendo

    zyx

    zzzyzx

    yzyyyxxzxyxx

    nAnAnAi

    nAnAnA j

    nAnAnAi

    k n jnink Ak  jAk iAk 

    k A j jA jiA jk Ai jAiiAinA

    +++

    ++++

    +++=

    =++•

    +++

    ++++++=•

      (A.75)

    Espressione matriciale:

    z

    y

    x

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    n

    n

    n

    AAA

    AAA

    AAA

    nA   →•   (A.76)

    Prodotto scalare da sinistra:

    An •   (A.77)

    Espressione algebrica:

    A.17

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    18/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    [ ]

    [ ]

    [ ][ ]k nAnAnAi jnAnAnA

    inAnAnA

    k Ak  jAk iAk k A j jA j

    iA jk Ai jAiiAik n jninAn

    xzzxzyxxz

    xzyxyyxxy

    xzxxyxxxx

    algebral'svolgendo

    zzzyzxyzyy

    yxxzxyxx

    zyx

    +++ ++++

    +++=

    =

    +++++

    ++++•++=•

      (A.78)

    Espressione matriciale:

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    zyx

    AAA

    AAA

    AAA

    nnnAn   →•   (A.79)

     Nota:

    • i due prodotti sono in genere diversi a meno che il tensore non sia simmetrico.• Vale infatti nAAn t •=•   ; tAnnA   •=•   ; nnUUn   =•=•  

    • Sfruttando la definizione di parte antisimmetrica di un tensore, Aa si ottiene V•A = A•V+Av ∧V• Valgono le seguenti identità Av ∧V = 2 V•A

    a  ∇ ∧ Av = -2 V•A

    A.8.2 Doppio prodotto scalare tra tensori

    Vale: A:B= Aij B ji 

    NOTA: in alcuni testi si definisce A:B= Aij Bij 

    Nota: il doppio prodotto scalare tra diadi non è associativo, i.e.

    [ ] [ ] [ ] [ ]dc bac bdadc: ba   ••≠••=  

    A.8.3 Analisi spettrale di tensoriIl prodotto scalare da destra di un tensore T con un vettore a è, in genere, un vettore b :

     baT   =•   (A.80)

    Poniamoci il problema di esaminare cosa accade se imponiamo che il vettore b sia parallelo ad a  : che sia

    cioè b = λ a  [nota: λ è uno scalare, e il modulo di a varia se λ ≠ ± 1] dovrà ovviamente essere per la (A.80):

    aaT   λ=•   (A.81)

    ovvero:

    0aUT   =•λ−   ovvero: ik ik  aaT   λ=   ovvero ( ) 0aT k ik ik    =λδ−   (A.82)

    Ovviamente le (A.81) e (A.82) soddisfano la soluzione banale: a = 0 .

    L’ analisi spettrale dei tensori analizza se esistono soluzioni non banali per le (A.82), in tal caso:

    A.18

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    19/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    • i vettori a sono chiamati autovettori (ovvero vettori caratteristici ovvero eigenvectors) di T e i loroversori definiscono le direzioni principali del tensore,

    • gli scalari λ  sono chiamati autovalori  (ovvero valori caratteristici  ovvero eigenvalues) erappresentano le componenti del tensore T lungo le direzioni principali.

    Preferiamo considerare il problema di ridurre il generico

    tensore T ai suoi assi principali, procedendo con un esempio

    molto semplice:

    Consideriamo un sistema di 3 masse m1, m2, m3 poste in un

     piano x, y , di cui vogliamo analizzare il tensore d’inerzia:

    =

    2221

    1211

    II

    III (A.83) X

    2

    1

    1

    -1

    m1

    Y

    m3 

    m2 

    2

    X’

    Y’

    ϕ

    siano:

    3m;2m;1m 321   ===  

    (A.84)

    ( )   == ∑=

    2

     j j

    3

    1 j

    11 ymI 12 15( )===   ∑=

     j j j

    3

    1 j

    1221 yxmII 9   ( )   == ∑=

    2

     j j

    3

    1 j

    22 xmI

    La soluzione non banale delle (A.82)

    yy22x22

    xy21x11

    aaIaI

    aaIaI

    λ=+

    λ=+  (A.85)

    richiede la soluzione del sistema di equazioni:

    ( ) 0aIaI0aIaI

    y22x22

    y21x11

    =λ−+

    =+λ−  (A.86)

    che ha soluzione no nulla solo se il determinante della matrice è nullo:

    0II

    II

    2212

    2111=

    λ−

    λ−  (A.87)

    ovvero se è soddisfatta l' equazione caratteristica:

    ( ) ( ) 0IIIIII 2112221122112 =−+λ+−λ   (A.88)

    che ha le radici:

    ( ) 21122

    22112211

    1 IIII2

    1

    2

    II+−++=λ   ( ) 2112

    2

    22112211

    2 IIII2

    1

    2

    II+−−+=λ   (A.89)

     per il caso analizzato: λ1=22.62 λ2= 4.376

     Nota se I12=I21=0 risulta λ1 = I11 e λ2 = I22 e quindi il vettore a non è ruotato (gli assi x e y sono principalid’inerzia).

    In genere se I12 ≠0 e I21≠0 e si hanno due soluzioni reali cui corrispondono duevettori caratteristici

    ( ) 0IIII 21122

    2211   >+−a(1)  ed a(2)  che sono indeterminati essendo la (A.82) e quindi la (A.85) un sistema

    omogeneo.

    A.19

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    20/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Questi vettori sono quindi individuati a meno di una costante (di solito si impone arbitrariamente una

    componente e successivamente si normalizza il vettore ponendone il modulo unitario): ad esempio dalla

    (A.85)

    yy22x21

    xy21x11

    aaIaI

    aaIaI

    λ=+

    λ=+  (A.90)

     ponendo ay=1 si ricavano le due forme equivalenti:

    1a,I

    IaaIaaI

    1a,I

    IaaIaaI

    y

    21

    22xy22yx21

    y

    11

    12xy21xx11

    =−λ

    =→−λ=

    =−λ

    =→−=λ−

      (A.91)

     Ne segue che gli autovettori a(1) ed a(2)  corrispondenti ai due autovalori λ1 ed λ2 sono:

    1a,I

    Ia

     1a,

    I

    Ia

    y)2(

    112

    12x

    )2(

    y)1(

    111

    12x

    )1(

    =−λ

    =

    =

    −λ

    =

      (A.92)

    di modulo:

    ( ) ( )

    ( ) ( ) 

    I

    IIa

     I

    IIa

    112

    2

    112

    2

    12)2(

    111

    2

    111

    2

    12)1(

    −λ

    −λ+=

    −λ

    −λ+=

      (A.93

    I due autovettori, normalizzati, diventano:

    ( ) ( )( )

    ( ) ( )

    ( ) ( )( )

    ( ) ( )  

    +−λ

    −λ+−λ

    =

    +−λ

    −λ+−λ

    =

    2

    12

    2

    112

    112

    2

    12

    2

    112

    12

    (2)

    2

    12

    2

    111

    111

    2

    12

    2

    111

    12

    (1)

    II

    I

    II

    I

    II

    I

    II

    I

    a (A.94

     per il caso analizzato: 1) –0.646374 i + 0.76302 j 2) 0.76302 i + 64637 j

    E’ interessante fare il prodotto scalare di questi due autovettori:

    ( ) ( ) ( ) ( ) ( )( ) ( ) ( )( ) ( )

    ( ) ( )( )

    ( ) ( ) ( ) ( )2122

    112

    2

    12

    2

    111

    112111

    2

    12

    2

    12

    2

    112

    1122

    12

    2

    111

    1112

    12

    2

    112

    122

    12

    2

    111

    12(2)(1)

    IIII

    III

    II

    I

    II

    I

    II

    I

    II

    Iaa

    +−λ+−λ

    −λ−λ+=

    =+−λ

    −λ

    +−λ

    −λ++−λ+−λ=•

      (A.95

    Sostituendo in questa relazione i risultati della (A.89) ne risulta:

    0aa(2)(1) =•   (A.96)

    Ovvero gli autovettori sono tra di loro ortogonali 

    A.20

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    21/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Questi vettori individuano le due direzioni principali del tensore d’inerzia I, che hanno, rispetto all’asse x,

    una inclinazione ϕ di:

    12

    111)1(

    x

    )1(y

    1I

    I

    a

    atan

      −λ==ϕ  

    12

    112)2(

    x

    )2(y

    2I

    I

    a

    atan

      −λ==ϕ   (A.97)

     per il caso analizzato: φ1 = -49,7314° φ2 = 40.2686

    sostituendo le espressioni degli autovalori (A.89) nelle (A.97) si ritrova che ϕ2 = ϕ1 + π/2 ovvero si confermache le direzioni principali sono ortogonali l’una all’altra.

    Se gli autovettori sono reali e distintiti, formano, se normalizzati, una matrice di rotazione:

    [ ]

    ==

    )2(y

    )1(y

    )2(x

    )1(x)2()1(

    aa

    aaaaR    la cui inversa è

    ==−

    )2(y

    )2(x

    )1(y

    )1(xtrasp1

    aa

    aaR R    (A.98)

    L’applicazione di questa rotazione alla matrice originaria la trasforma in una matrice diagonale:

    λ

    λ=

    =

    =−

    2

    1

    22

    11

    )2(y

    )1(y

    )2(x

    )1(x

    2221

    1211

    )2(y

    )1(y

    )2(x

    )1(x1

    0

    0

    'I0

    0'I

    aa

    aa

    II

    II

    aa

    aaR IR    (A.99)

    Nota:I’11 + I’22 ≅ 22.6241 +4.3759 = 27 = 15+12 = I11 + I22  è invariato  (A.100)

    L’estensione al caso 3D di un generico tensore T è immediata.

    Il tensore è rappresentato dalla matrice:

    =333231

    232221

    131211

    TTT

    TTT

    TTT

    T (A.101)

    L’equazione degli autovalori è:

    0

    TTT

    TTT

    TTT

    det0UT

    333231

    232221

    131211

    =

    λ−

    λ−

    λ−

    ==λ−   (A.102)

    L’equazione caratteristica si ricava svolgendo il determinante della (A.98):

    ( ) 0TTT

    TTT

    TTT

    TTTT

    TTTT

    TTTTTTT

    333231

    232221

    131211

    2221

    1211

    1113

    3133

    3332

    2322332211

    23 =−  

       ++λ+++λ−λ   (A.103)

    L’equazione caratteristica deve essere invariante: quindi i suoi coefficienti rappresentano gli invarianti del

    tensore:

    ( )3322111 TTTInv   ++=   (A.104)

     

      

     ++=

    2221

    1211

    3331

    1311

    3332

    2322

    2TT

    TT

    TT

    TT

    TT

    TTInv (A.105)

    A.21

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    22/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    333231

    232221

    131211

    3

    TTT

    TTT

    TTT

    Inv   =   (A.106)

     Nota: i tensori che hanno il primo invariante nullo:

    ( )   ( )TTr TTT

    3322111Inv   =++= =0 sono detti deviatorici.

    I tensori che hanno le componenti scalari invarianti rispetto ad arbitrarie rotazioni di assi sono detti isotropi.

    Tutti i tensori di ordine zero (scalari) sono isotropi.

     Nessun tensore di ordine uno (vettore) è isotropo.

    La forma più generale di tensore isotropo di ordine due è il tensore unitario U ovvero

    il simbolo di Kronecker: δij Tutti i tensori isotropi di ordine maggiore di due si possono esprime come combinazioni del tensore δij La forma più generale di tensore isotropo di ordine tre è rappresentato dal tensore di Ricci:

    εiik  =(ei ∧ e j) • ek   La forma più generale di tensore isotropo di ordine quattro è rappresentato dalla forma (A,B,C costanti

    scalari):

    ηiklm = A δik  δlm+ B δil δkm+ C δim δkl 

    Ovviamente ogni tensore può essere scritto come somma di un tensore deviatorico ed uno isotropo:

    {

    434214 4 34 4 21

    isotropo

    ik mm

    odeviatoric

    ik ik mm

    D

    ik mmik ik  T3

    1DT

    3

    1T

    3

    1TT

    ik 

    δ+=δ+

    δ−=   (A.107)

    ( )( )

    ( )( )   {

    ( )

    4342143421

    isotropoodeviatoricD

    U3

    TTr DU

    UTr 

    TTr U

    UTr 

    TTr TT   +=+−=   (A.108)

    A.9 Tensori di interesse in Fluidodinamica

    A.9.1 Tensore degli sforzi

    Il tensore degli sforzi  τ è definito come una entità fisica tale che :

    (A.109)

    dS

    ntn

    τ•= nt n 

    Dove la tensione

    dS

    Fdt sn =

     

    Superfice

    Forza 

    è lo sforzo viscoso dFs  agente sull’areola dS di normale n.

     Significato fisico della divergenza del tensore degli sforzi

    Dalla definizione integrale risulta:

    V  V  V  V     V  V  

    V  V  V  

    V  

    n

    0S

    n

    0S

    n0

    S0

    FlimdS

    dS

    Fd1limdSt

    1limdSn

    1lim

    →∂=

    →∂=

    →∂=

    →≈==τ•=τ•∇ ∫∫∫∫∫∫

      V

      (A.110)

    A.22

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    23/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ergo la τ•∇  rappresenta il risultante degli sforzi superficiali viscosi, agente su di una particella fluida, per

    unità di volume.

    Calcolo della τ•∇  (coordinate cartesiane) 

    Espressione algebrica:

    k z

    A

    y

    A

    x

    A j

    z

    A

    y

    A

    x

    Ai

    z

    A

    y

    A

    x

    A

    k Ak  jAk iAk k A j jA j

    iA jk Ai jAiiAik 

    z j

    yi

    xA

    zzyzxzzyyyxyxzxyxxalgebral'svolgendo

    zzzyzxyzyy

    yxxzxyxx

    ∂∂

    +∂

    ∂+

    ∂∂

    +

    ∂+

    ∂+

    ∂+

    ∂∂

    +∂

    ∂+

    ∂∂

    =

    =

    +++++

    ++++•

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =•∇

      (A.111)

    Espressione matriciale:

    zzzyzx

    yzyyyx

    xzxyxx

    AAA

    AAA

    AAA

    zyxA

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    →•∇   (A.112)

    Nota l’identità:)  p pUU pU p   ∇=∇•+•∇=•∇   (A.113)

    A.9.2 Gradiente della velocità

    Il Tensore diadico V∇  entra nell’analisi della velocità di deformazione di una particella fluida.

    Espressione algebrica:

    [ ]

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    +

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    +

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =++

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =∇

    k z

    w j

    z

    vi

    z

    uk k 

    y

    w j

    y

    vi

    y

    u jk 

    x

    w j

    x

    vi

    x

    ui

    k u jviuz

    k y

     jx

    iValgebral'svolgendo

      (A.114)

    Espressione matriciale:

    z

    w

    z

    v

    z

    u y

    w

    y

    v

    y

    ux

    w

    x

    v

    x

    u

    wvu

    z

    y

    x

    V

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂ ∂

    ∂∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂∂

    ∂∂∂

    →∇   (A.115)

    E’ interessante calcolare le parti simmetriche ed antisimmetriche del Tensore diadico V∇  

    A.23

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    24/37

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    25/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Come prodotto dell’ operatore scalare ( )( ).V   ∇•  sulla velocità V:

    ( )VV   ∇•   (A.121)

    Espressione algebrica:

    [ ]   [ ] [ ]

    [ ]

    k x

    ww

    y

    wv

    x

    wu j

    z

    ww

    y

    vv

    x

    vui

    z

    uw

    y

    uv

    x

    uu

    k w jviuz

    wy

    vx

    u

    k w jviuk z

     jy

    ix

    k w jviuVV

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    +

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    +

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =

    =++

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    =

    =++

    ∂∂

    +∂∂

    +∂∂

    •++=∇•

      (A.122)

    Espressione matriciale:

    [ ] [ ]w

    v

    u

    y

    y

    x

    wvuVV

    ∂∂∂∂

    ∂∂

    →∇•   (A.123)

     

    Esercizio.A.10Verifica l’identità vettoriale: ( )VVS 2

    21 •∇∇+∇=•∇  

     Esercizio.A.11

    Verifica l’identità vettoriale: ( ) VV2

    VVV

    2

    ∧∧∇+ 

      

     ∇=∇•  

     

    Esercizio.A.12

    Verifica l’identità vettoriale: Ω•+ 

      

     ∇=∇• V2

    2

    VVV

    2

     

     

    Esercizio.A.13Determina le componenti di Vn   •τ•  

    (rappresenta la potenza dissipata dallo sforzo viscoso agente su di una superficie)

     

    Esercizio.A.14

    Verifica l’identità ( )   ( ) ( )V:VV trasp ∇τ+•τ•∇=•τ•∇  

    (rappresenta la potenza dissipata dal risultante degli sforzi viscosi agente sulla superficie di una particella,

     per unità di volume)

     

    Esercizio.A.15Verifica le seguenti identità

    ( ) ( ) ( ) a b ba ba   •∇+•∇=•∇  

    ( ) ( ) ( ) baa b ba   ∧∇•−∧∇•=∧∇  

    A.25

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    26/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( )   ( ) ( ) ( ) ( )a b ba b b ba ba   ∇•+∇•−•∇−•∇=∧∧∇  ( ) ( ) ( ) a b ba ba   ∧∇+∧∇=∧∇  

    ( ) ( ) ( ) ba ba ba   ∇•+•∇=•∇  ( ) ( ) ( ) ba ba ba   ∇∧−∧∇=∧∇  

     

    A.10 Elementi di calcolo integrale

    Considerata la figura a lato, valgono i seguenti teoremi di Gauss:

    del gradiente: (A.124)dSf ndf S

    ∫∫∫∫∫∂=

    =∇V  V  

    V  

    della divergenza:

    dSVndV

    S∫∫∫∫∫ ∂=•=•∇

    V  V  

    V     (A.125)

    dSnd

    S

    ∫∫∫∫∫∂=

    τ•=τ•∇V  V  

    V     (A.126)

    n

     

    del rotore: dSVndVS

    ∫∫∫∫∫∂=

    ∧=∧∇V  V  

    V     (A.127)

    Considerata la figura a lato vale il teorema di Stokes:

    della circolazione: Γ=dC•=∧∇• ∫∫∫∂=∂=

    VtdSVn

    SCS   V  

      (A.128)

    S

    C

    n

    t( )

     

    A.26

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    27/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.11 Cenni sui Sistemi di Coordinate Curvilinee non Ortogonali

    Per poter presentare, nel modo più semplice che

     possiamo immaginare, gli argomenti di algebra e di

    calcolo tensoriale in coordinate curvilinee[tradizionalmente ostici], adotteremo una presentazione

    che farà riferimento sempre ad un sistema cartesiano, e

    faremo ampiamente uso delle trasformazioni tra sistemi

    di riferimento.

    y

    x

    z

    ξ2

    ξ1

    ξ3

    ξ3=c 3

    ξ1=c 1ξ2=c 2

    y

    x

    z

     

    Questo non è il percorso più breve, ma certamente il più

    agevole per la comprensione.

    Consideriamo che ogni punto (x,y,z) del sistema

    cartesiano Σ(x,y,z) può essere espresso come funzione di

    altre variabili (ξ1,ξ2,ξ3):

    x=x(ξ1,ξ2,ξ3) y=y(ξ1,ξ2,ξ3) z=z(ξ1,ξ2,ξ3) (A.129)

    Ovviamente il sistema di relazioni (A.129) dovrà essere invertibile (potrebbe non esserlo in certi punti

    singolari, ma questo non è un vero problema in quanto escluderemo semplicemente l’uso di tali punti) e

    capace di definire una corrispondenza univoca:

    ξ1= ξ1 (x,y,z) ξ2= ξ2 (x,y,z)) ξ3= ξ3 (x,y,z) (A.130)

    Le (A.129) e (A.130) definiscono un sistema di coordinate (in generale non necessariamente ortonormale)

    curvilineo Σ(ξ1,ξ2,ξ3) e rappresentano anche la trasformazione tra il sistema cartesiano Σ(x,y,z) e quellocurvilineo Σ(ξ1,ξ2,ξ3) e viceversa.

    Le superfici:

    ξ1= ξ1 (x,y,z)=costante=c1, ξ2= ξ2 (x,y,z)=costante=c2,  ξ3= ξ3 (x,y,z)=costante=c3, (A.131)

    sono le superfici coordinate del sistema Σ(ξ1,ξ2,ξ3) che passano per il punto (x,y,z) e le loro intersezionidefiniranno gli assi curvilinei che passano per il generico punto (x,y,z):

    [ξ2 =c2 ] ∩ [ξ3 =c3 ] → asse curvilineo ξ1 [ξ3 =c3 ] ∩ [ξ1 =c1 ] → asse curvilineo ξ2  (A.132)

    [ξ1 =c1 ] ∩ [ξ2 =c2 ] → asse curvilineo ξ3 

    Ci si pone il problema di trovare i versori coordinati del sistema Σ(ξ1,ξ2,ξ3) e le componenti di un genericovettore a in questo sistema.

    Per ragioni puramente didattici, assumeremo il vettore a(ax,ay,az) noto nel sistema Σ(x,y,z) e cercheremo diesprimere le componenti di a nel sistema Σ(ξ1,ξ2,ξ3).

    Ovviamente questo varrà anche per il vettore posizione: r(x,y,z) che nel sistema curvilineo avrà unarappresentazione r(ξ1, ξ2, ξ3).

    A.27

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    28/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A scapito della generalità, ma a vantaggio della praticità, facciamo un esempio bidimensionale di un sistema

    non ortogonale molto semplice (cui faremo riferimento per esempi pratici) rappresentato da due assi rettilinei

     posti ad un generico angolo 0 < α < π.In particolare nella figura è rappresentato un sistema non ortogonale

    avente:

    xξ1

    yξ2

    x,ξ

     1)

    y

    ξ

     2)

    ξ

     2)

    ξ

     1)

    • l’asse ξ1 parallelo all’asse x,

    • l’asse ξ2 posto ad un angolo α rispetto all’asse x.

    Analizzando la figura notiamo, candidamente, che per il vettore

     posizione r, si possono concepire due modalità di componenti rispettoal sistema Σ(ξ1, ξ2):

    le intercette con le parallele all’altro asse [che abbiamo

    indicato con indici: ξ 1)

     ξ 2)

     ]

    le intercette derivanti dalle proiezioni normali sull’asse [che abbiamo indicato con pedici: ξ 1) 

    ξ

     2) ]

    E’ ben ovvio che tale doppia modalità scompare (le due componenti coincideranno) se il sistemaΣ(ξ1, ξ2) fosse ortonormale (α=π/2).

    Ed è altrettanto ovvio che i due tipi di componenti devono riferirsi a versori coordinati differenti.

    Stiamo in pratica iniziando a scoprire i misteri delle componenti controvarianti e covarianti  

    Come in tutti i momenti di difficoltà osserviamo il consiglio del saggio: procedere con calma, metodo e

    seguire i fondamentali.

    • Il vettore posizione r(x,y,z) ha, nel sistema curvilineo Σ(ξ1, ξ2, ξ3), una rappresentazione r(ξ1, ξ2, ξ3).• Il vettore tangente  alla coordinata curvilinea ξ1  (per cui ξ2  e ξ3  devono essere costanti) nel punto

    P(x,y,z) è dato per definizione da:

    1

    )1(

    r E

    ξ∂∂

    =   (A.133)

    • Il versore tangente sarà:

    ( )( )

    ( )

    ( )

    ( )1

    1

    1

    1

    1h

    E

    E

    Ee   ==   (A.134)

    • Il fattore di scala relativo sarà:

    ( )1

    1

    r h

    ξ∂∂

    ==   (A.135)

    Ovviamente lo stesso vale per le altre componenti tangenti (2) e (3).

    Ma esiste un’altra possibilità: di considerare vettori normali  alle direzioni coordinate.

    • Queste sono definite dal gradiente della generica ascissa coordinata ξi.•  Ne discende quindi per il vettore normale alla ξ1:

    ( )1

    1E   ξ∇=   (A.136)

    • Il versore normale sarà:

    ( )( )

    ( )

    ( )

    ( )1

    1

    1

    11

    h

    E

    E

    Ee   ==   (A.137)

    • Il fattore di scala relativo sarà:

    A.28

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    29/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( )1

    1h   ξ∇=   (A.138)

    Ovviamente lo stesso vale per le altre componenti (2) e (3).

    ξ1

    ξ2

    e (1 ) 

    e (2 ) 

    e (2 )e (1 ) 

    x  

    y  

    A questo punto dovrebbe essere chiaro che i versori e(i)  sono

    definiti paralleli  agli assi coordinati  mentre quelli e(i)

      sonodefiniti normali agli assi coordinati  ξi : cioè appaiono comenella figura a lato (versione 2D).

    Prima di procedere ulteriormente, conviene applicare quanto

    ritrovato al semplice sistema di coordinate piane oblique e

    verificare quanto intuito.

     Nel dubbio che ci assale nell’esplicitare le relazioni delle coordinate del sistema obliquo rispetto a quello

    cartesiano, ricordando i fondamentali, adottiamo la regola del parallelepipedo e quindi definiamo questo

    sistema rispetto al cartesiano come:

    αξ=αξ+ξ=

    siny

    cosx

    2

    21  (A.139)

    y

    α=ξ

    α−=ξ

    sin

    y

    tan

    yx

    2

    1

      (A.140)

    α

    ξ1 

    ξ2 

    x

     

     Nota: nella relazione inversa qualcosa sballa per α=0, ma non c’è problema: in questo caso i due assi ξ1=ξ2 coincidono e quindi il sistema di riferimento non è valido.

    Dalle (A.139) si ricava per il vettore posizione r(ξ1,ξ2) nel riferimento cartesiano:

    ( ) ( ) jsinicos jyixr  221   αξ+αξ+ξ=+=   (A.141)

     Ne discende per i vettori tangenti:

    ( ) ir 

    E1

    1   =ξ∂∂

    =   ( )   ( ) 1Eh 11   ==   ( )( )

    ( )

    ih

    Ee

    1

    1

    1   ==   (A.142

     jsinicosr 

    E2

    )2(   α+α=

    ξ∂

    ∂=   ( )   ( ) 1Eh 22   ==   ( )

    ( )

    ( )

     jsinicos

    h

    Ee

    2

    2

    2   α+α==   (A.143)

    e dalle (A.135) si ricava per l’altro set di vettori normali:

     jtan

    1iE 1

    )1(

    α−=ξ∇=   ( )   ( )

    α=

     

      

     α

    +==sin

    1

    tan

    11E

    2

    11h  ( )

     jcosisin1 α−αe   =   (A.144)

     jsin

    1E 2

    )2(

    α=ξ∇=   ( )

      ( )

    α==

    sin

    1Eh

    22 

    ( ) je

    2 =   (A.145)

    E’ interessante fare i diversi prodotti scalari tra i vari vettori tangenti e normali trovati:

    A.29

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    30/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( )( )   ( ) 1i j

    tan

    1iEE 1

    1 =• 

      

     α

    −=•  

    ( )( )   ( )   ( )

    ( )( )

    ( )( )

    ( )( )1

    1

    1

    1

    1

    1

    1

    1

    hh

    1

    hh

    EEsini jcosisinee   =

    •=α=•α−α=•  

    ( )( )   ( ) 0coscos jsinicos j

    tan

    1iEE 2

    1 =α−α=α+α•  

      

    α−=•

    ( )( )   ( ) ( )

    ( )( )

    ( )( )

    0hh

    EEsincoscossin jsinicos jcosisinee

    21

    2

    1

    2

    1 =•

    =αα−αα=α+α•α−α=•  

    ( ) ( ) 0i jsin

    1EE 1

    2 =• 

      

     α

    =•  

    ( ) ( )   ( )( )

    ( ) 0hh

    EEi jee

    )1(

    2

    )1(

    2

    )1(

    2 =•

    =•=•  

    ( )( )   ( ) 1 jsinicos j

    sin1EE 2

    2 =α+α•  

      

    α=•  

    ( )( )   ( ) ( )

    ( )( )

    ( )( )

    ( )( )2

    22

    2

    2

    2

    2

    2

    hh

    1

    hh

    EEsin jsinicos jee   =

    •=α=α+α•=•  

    Dalle formule ricavate notiamo che vale:

    ( )( )

    =

    ≠=δ=•

     jise1

     jise0EE ij j

    i  (A.146)

    x

    e(1)  

    yξ2 

     , e 2) 

    i , e  1) 

    α

     e(2)  

    ξ1

    Questa rappresenta una relazione universale tra i vettori

    tangenti e quelli normali.

     Nella figura a lato sono rappresentati questi versori nel

     piano.

    A.11.1 Assi reciprociMa, ricordando i fondamentali, notiamo che la proprietà rappresentata dalla formula di cui sopra altro non è

    che una relazione che lega una certa terna di assi:

    E(1), E(2), E(3)

    alla sua terna reciproca:E(1), E(2), E(3) 

    Ma allora scopriamo che gli assi reciproci possono costruirsi, alternativamente, mediante i prodotti vettoriali

    degli assi di partenza, ad esempio per i=1:

    A.30

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    31/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( )   ( ) ( )

    ( ) ( ) ( )( )321321

    EEE

    EEE

    ∧•

    ∧=   ( )

    ( ) ( )

    ( ) ( ) ( )( )32132

    1EEE

    EEE

    ∧•

    ∧=   (A.147)

    le altre relazioni si ottengono permutando gli indici [1-2-3] in senso positivo .

    Ma esiste, come sempre, una terza via, che preferiamo illustrare con un esempio di sistema curvilineo nonortogonale leggermente più complicato.

    Se consideriamo il sistema di coordinate curvilineo Σ(u1,u2) definito alle relazioni:

    u1= x y ; u2=(x2+y

    2)/2 (A.148)

    (rappresenta un sistema di iperboli-circonferenze)

    avremo difficoltà nel ricavare esplicitamente le relazioni inverse: x(u1,u2) e y(u1,u2).

    Per cui, nel mentre sarebbe semplice costruirsi i vettori normali:

    { jxiy j

    y

    ui

    x

    uuE

    efattispecinella

    111

    )1( +=∂∂+

    ∂∂==∇=   (A.149)

    { jyix j

    y

    ui

    x

    uuE

    efattispecinella

    222

    )2( +=∂

    ∂+

    ∂∂

    =∇=   (A.150)

    Avremmo difficoltà nel ricavare le espressioni dei vettori tangenti:

    ( )  ju

    yi

    u

    x

    u

    r E

    111

    1 ∂

    ∂+

    ∂∂

    =∂∂

    =   ( )  ju

     ji

    u

    x

    u

    r E

    222

    2 ∂

    ∂+

    ∂∂

    =∂∂

    =   (A.151

    Con un poco di attenzione ai fondamentali, osserviamo che abbiamo a disposizione le derivare parziali delle

    coordinate curvilinee rispetto a quelle cartesiane, cioè conosciamo lo jacobiano:

    ( )( )

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    =∂

    ∂=

    y

    u

    y

    ux

    u

    x

    u

    y,x

    u,uJ

    21

    21

    21   (A.152)

    e vogliamo calcolare le derivate parziali delle coordinate cartesiane rispetto a quelle curvilinee, cioè le

    componenti della matrice che rappresenta l’inverso dello jacobiano di cui prima:

    ( )( )

    1

    21

    22

    11 Ju,u

    y,x

    u

    y

    u

    x

    u

    y

    u

    x

    −=∂∂

    =

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

      (A.153)

    Per trovare queste componenti basta, quindi, invertire la matrice jacobiana. Questa inversa è pari alla matrice

    aggiunta (composta dai complementi algebrici di ogni componente) divisa per il determinante.

     Nel caso semplice considerato (2D) abbiamo una matrice 2x2, per cui:

    A.31

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    32/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    −∂

    =

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    x

    u

    x

    u

    y

    u

    y

    u

    )Jdet(

    1

    u

    y

    u

    x

    u

    y

    u

    x

    12

    12

    22

    11   (A.154)

     Nel caso specifico si ricava quindi :

    ( )  

    −=

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    ∂∂

    yx

    xy

    xy

    1

    u

    y

    u

    x

    u

    y

    u

    x

    22

    22

    11   (A.155)

    da cui

    ( )  jxy

    xi

    xy

    y

    u

    r E

    22221

    1 −−

    −=

    ∂∂

    =   (A.156

    ( )  jxy

    yixy

    xur E

    22222

    2 −+

    −−=

    ∂∂=   (A.157

    Ovviamente anche in questo caso si ritrova (prova del nove) la relazione:

    ( )( )

    =

    ≠=δ=•

     jise1

     jise0EE ij j

    i  (A.158)

    Queste relazioni sono molto utili perché consentono, ricordando il significato del doppio prodotto misto tra

    vettori e l’espressione per lo jacobiano, di calcolare i volumi infinitesimi nelle due rappresentazioni dicoordinate:

    controvariante  ( )   ( ) ( ) ( ) ) 321321321. dddhhhEdEdEdd   ξξξ=∧•=V     (A.159) covariante  ( ) ( ) ( ) ( ) 321321321. dddhhhEdEdEdd   ξξξ=∧•=V     (A.160)

    da cui discende la relazione:

    ( )( ) 1dd ..   =V  V     (A.161)

    A11.2 Componenti controvarianti e covarianti

    A questo punto abbiamo tutti gli ingredienti per ricavare le definizioni delle componenti di un vettore a .

    Possiamo definirle

    rispetto ai vettori coordinati (E) (di lunghezza non necessariamente unitaria)ovvero

    rispetto ai versori coordinati (e) (di lunghezza certamente unitaria). Ne derivano:

    Componenti controvarianti: a(i): 

    A.32

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    33/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( ) ( ) ( ) ( )   {   ( )i)i(

    indicialenotazione

    i)i(

    3

    1i

    3)3(

    2)2(

    1)1( EAEAEAEAEAa   ≡=++=   ∑

    =

      (A.162)

    dove:( )i)i( EaA   •=   (A.163)

    ovvero

    ( ) ( ) ( ) ( )   {   ( )i)i(

    indicialenotazione

    i

    )i(3

    1i

    3

    )3(

    2

    )2(

    1

    )1( eaeaeaeaeaa   ≡=++=   ∑=

      (A.164)

    dove:( )i)i( eaa   •=   (A.165)

    Componenti covarianti: a(i):

    ( )( )

    ( )( )

    ( )( )

    ( )( )

    {   ( )( )i

    i

    indicialenotazione

    i

    i

    3

    1i

    3

    3

    2

    2

    1

    1 EAEAEAEAEAa   ≡=++=

      ∑=  (A.166)

    dove:

    ( )   ( )ii EaA   •=   (A.167)

    ovvero:

    ( )( )

    ( )( )

    ( )( )

    ( )( )

    {   ( )( )i

    i

    indicialenotazione

    i

    i

    3

    1i

    3

    3

    2

    2

    1

    1 eaeaeaeaeaa   ≡=++=   ∑=

      (A.168)

    dove:

    ( )   ( )ii eaa   •=   (A.169)

    Andiamo quindi a verificare, con ordine, le componenti controvarianti e covarianti di un generico vettorea, per il nostro esempio di sistema di riferimento obliquo.Dalle definizioni e da quanto ritrovato discende molto semplicemente:

    Componenti (fisiche) controvarianti: ( )i)i( EaA   •=   (A.170)

    ( )α

    −= 

      

     α

    −•+=tan

    aa j

    tan

    1i jaiaA

    y

    xyx

    )1(  (A.171)

    ( )

    α

    =

     

     

     

     

    α

    •+=

    sin

    a j

    sin

    1 jaiaA

    y

    yx

    )2(  (A.172)

    Componenti controvarianti: ( )i)i( eaa   •=   (A.173)

    ( ) ( )   α−α=α−α•+= cosasina jcosisin jaiaa yxyx)1(   (A.174)

    yyx

    )2( a j jaiaa   =•+=   (A.175)

    Componenti (fisiche) covarianti: 

    ( ) (ii EaA )•=   (A.176)

    ( )   ( ) xyx1 ai jaiaA   =•+=   (A.177)

    ( )   α+α=α+α•+= sinacosa jsinicos jaiaA yxyx2   (A.178)

    A.33

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    34/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Componenti covarianti: 

    ( )   ( )ii eaa   •=   (A.179)

    ( )   ( ) xyx1 ai jaiaa   =•+=   (A.180)

    ( )   α+α=α+α•+= sinacosa jsinicos jaiaa yxyx2   (A.181)

    xξ1

    yξ2 

    ax a  1) 

    ay

    a  2)

    a  2)

    a  1)

    a

    α

    Queste componenti sono riportate nella figura a lato.

    A.11.3 Variazione delle componenti di un vettore in sistemi curvilinei ruotati.

    Dalle definizioni delle componenti controvarianti (A.170-172) e covarianti (A.176-178) discende che se

    consideriamo due sistemi Σ e Σ’, ruotati l’uno rispetto all’altro, e indichiamo con qi’

    k   il coseno dell’angolo

    formato dall’asse i’ e l’asse k   ovvero:

    )'i()k (

    'ik  EEq •=  

    )k (')i(

    'k i EEq •=   (A.182)

    risulta:

    •  per le componenti controvarianti:( ) ( )k 'i

    k 'i

    AqA =   (A.183)

    •  per le componenti covarianti:

    ( ) ( )k k 'i'i AqA =   (A.184)

    Il tipo di rappresentazione di un vettore rispetto ad un generico sistema curvilineo viene definito dal

    soddisfacimento della regola di variazione delle sue componenti:

    • controvariante se si verifica l’osservanza delle (A.183),

    ovvero

    • covariante se si verifica l’osservanza delle (A.184).

    Bada: ad essere pignoli, nell’esempio del sistema obliquo, le coordinate degli assi coordinati si dovrebbero

    scrivere come ξ1  ed ξ

    2  in quanto il vettore posizione r ha una naturale rappresentazione

    controvariante come:

    ( ) ( )2)2(

    1)1( EEr  ξ+ξ=   (A.185)

    A.34

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    35/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    A.11.4 Il tensore metrico

    Consideriamo le rappresentazioni controvariante e covariante, e definiamo le quantità:

    ( ) ( )k iik  EEg   •=  ( ) ( )k iik 

    EEg   •=   (A.186)

    Ricordando le definizioni (A.173-175) e (A.179-181) e considerando i prodotti scalari:

    ( )( )

    ( ) ( )[ ik k i eeaea   •=•   ]  ( ) ( )( ) ( )ik 

    ieeaea   •=•   (A.187)

    risulterà che le componenti controvarianti di un vettore a  potranno essere espresse in termini dellecomponenti covarianti come:

    ( )( )k 

    ik i aga   =   (A.188)

    ed analogamente le componenti covarianti di un vettore a  potranno essere espresse in termini dellecomponenti controvarianti come:

    ( )( )k 

    ik i aga   =   (A.189)

    Le nove (in uno spazio 3D) componenti gik  (ovvero gik 

    ) formano un tensore detto tensore metrico G che,considerando i coefficienti metrici (o fattori di scala) hi si può esprimere come:

    =

    =

    332313

    322212

    312111

    333231

    232221

    131211

    hhhhhh

    hhhhhh

    hhhhhh

    ggg

    ggg

    ggg

    G   (A.190) 

    ovviamente se il sistema curvilineo è ortogonale il tensore metrico sarà diagonale:

     per sistemi ortogonali:

    ( )( )

    ( )  

    =

    =

    2

    3

    2

    2

    2

    1

    33

    22

    11

    h00

    0h0

    00h

    g00

    0g0

    00g

    G   (A.191)

    NOTA: Verificare che gik =0 per i≠k è un buon metodo per testare l’ortonormalitàdi un sistema di riferimento curvilineo.

    Il tensore metrico (talora chiamato tensore fondamentale perché definisce la forma bilineare fondamentale o  forma quadratica fondamentale  della geometria algebrica) fornisce tutte le informazioni per

    “l’algebrizzazione “ del sistema.

    Una volta nota la base: E(1), E(2), E(3), l’elemento di arco tra due punti contigui sarà dato, per definizione, in base alle (A.133) , da:

    ( )   ( ) ( )   (A.192)k iik 22

    ddgr dr dr dds   ξξ=•==

     

    e l’elemento differenziale di volume dV   sarà:

    A.35

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    36/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    ( )   ( ) ( ) ( )321 dddGdetd   ξξξ=V     (A.193)

    NOTA: talora il determinante del tensore metrico G è denotato con G e la (A.159) si scrive:

    ( ) ( ) ( )   (A.194)321 dddGd   ξξξ=V   

     Nel caso di un sistema ortogonale, i coefficienti metrici, necessari per la definizione degli operatori, saranno:

    333222111 gh,gh;gh   ===   (A.195)

    Come esempi: per il sistema di assi obliqui (2D) posti ad un angolo α si ritrova:

    ( )( )  

    α

    α=

    =

    =

    1cos

    cos1

    hhh

    hhh

    gg

    ggG

    2

    221

    21

    2

    1

    2221

    1211  (A.196)

    ( )   α=α−= sincos1G 2   (A.197) 

    ( ) ( ) ( ) 212

    2

    2

    1

    2ddcos2ddds   ξξα+ξ+ξ=   (A.198)

    21ddsind   ξξα= A    (elemento differenziale di area)  (A.199)

    Mentre nel caso dell’esempio considerato per il sistema (2D) iperboli/circonferenze si ritrova:

    ( ) ( ) ( ) ( )( ) ( )  

    +

    −−

    +

    =

    =

    =

    222

    22

    222

    222222

    22

    2

    221

    21

    2

    1

    2221

    1211

    xy

    yx

    xy

    xy2xy

    xy2

    xy

    yx

    hhhhhh

    gg

    ggG (A.200)

    ( )( ) 22222

    22222

    xy

    1

    xy

    yx4yxG

    −=

    −+=   (A.201) 

    ( )( )

      ( ) ( )[ ]( ) 21222

    2

    2

    2

    1222

    222

    ddxy

    yx4dd

    xy

    yxds   ξξ

    −−ξ+ξ

    +=   (A.202)

    2122dd

    xy

    1d   ξξ−

    = A    (elemento differenziale di area)  (A.203)

    Ovviamente verificandosi, in entrambi i casi, che i coefficienti del tensore metrico fuori diagonale sono non

    nulli, ne deriva (come atteso) che i due sistemi saranno non ortogonali.

     

    Esercizio A.1Analizzare il sistema di riferimento polare-ellittico di cui alla (A.23)

     

    Esercizio A.2

    A.36

  • 8/17/2019 Richiami Di Calcolo Vettoriale e Tensoriale

    37/37

    C.GOLIA – Fluidodinamica Appendice A - Richiami di Calcolo vettoriale e tensoriale

    Analizzare il sistema di riferimento curvilineo (3D) x=u12+2, y=u1+u2, z=u3

    2-1

     

    Esercizio A.3

    Esprimi il prodotto scalare tra due vettori a e b in termini delle loro componenti controvarianti e covarianti.Trovarne l’espressione nel riferimento obliquo.

     

    Esercizio A.4Esprimi il prodotto vettoriale tra due vettori a  e b  in termini delle loro componenti controvarianti ecovarianti. Trovarne l’espressione nel riferimento obliquo.

     

    Esercizio A.5

    Date le basi: e1 = - 4 i +2 j  e2= 3 i +3 j  e3=2 k  

    Trova le componenti controvarianti e covarianti del vettore che va dall’origine al punto (1,1,1).