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    Cap 1. Loggettivit della ricerca socialeLoggetto delle scienze sociali

    La sociologia lultima delle scienze sociali ad acquisire una definita caratterizzazioneautonoma.Nella sua versione originale, si pone come scienza della societ come un tutto,come sapere omnicludente.

    Loggetto della sociologia effettivamente la societ, ma ci non ha significato soloquando lindagine condotta in termini logicamente e metodologicamente corretti.

    Loggetto della ricerca deve essere affrontato in conformit con i principi della logicadellindagine scientifica e attenendosi al metodo della ricerca.

    Questa esclude che lattenzione ad un oggetto possa dar luogo ad una qualcheoggettivit della conoscenza scientifica intesa come fotocopia del reale, come costruzioneintellettuale tale da penetrare loggetto nella sua essenza.Idee che hanno radici filosofiche che pongono lesistenza di una dualit nel processoconoscitivo, il soggetto conoscente e loggetto da conoscere.

    Storicamente ha prevalso loggettivismo, la verit racchiusa in un dato oggetto chedeve essere in qualche modo penetrato, questo diventa possibile solo ad alcuni privilegiatiche dalloggetto sono illuminati.

    Il soggettivismo enfatizza lintrapresa personale, lo sforzo dispiegato dal soggetto nelraffigurare concettualmente nel modo pi adeguato la realt oggettiva.

    Adeguare il soggetto alloggetto conoscente, il soggettivismo paga alloggettivismo unpesante pedaggio, loggetto pi essere pi o meno adeguatamente raffigurato.

    La raffigurazione del reale un discorso logicamente mal posto, asserita la dicotomia,ci si dovrebbe rivolgere ad unentit che stabilisca se la raffigurazione dovesse consideraregiusta o meno.

    Questo riferimento implica un confronto della raffigurazione parziale con una chedispone gi della verit oggettiva, ma disponendo gi di questa non ha senso il confronto,tantomeno la ricerca di verit parziali.

    Nella pratica della ricerca non si danno questioni di oggettivit e verit, n si dannoproblemi ad essi collegati.Nel concreto farsi della ricerca scientifica le questioni che coinvolgono il ricercatore, in ognifase della sua indagine, riguardano ladeguatezza del materiale concettuale:- Per dare conto di situazioni problematiche insorgenti nello svolgimento della teoria o dei

    costrutti concettuali elaborati- Per spiegare eventi nellambito di aree problematiche indagate

    La situazione problematica si fa problema scientifico nel momento in cui si delinea lapossibilit di una qualche soluzione della questione, con aggiustamenti del materialeconcettuale o delle procedure e delle tecniche di rilevazione, elaborazione ed analisi dei dati.

    Una situazione problematica, si fa problema scientifico quando si definiscono ipotesi diconnessioni tra variabili che la teoria trascura o considera legate in modo diverso da quelloipotizzato.

    La risoluzione del problema non conduce a verit oggettive, conduce piuttosto aprovvisorie spiegazioni, ad enunciazioni di uniformit tendenziali, a procedure di rilevazione,elaborazione ed analisi dei dati.

    Ottenute queste ci si domanda quale portata esplicativa abbiano le uniformit tendenziali

    individuate, quale validit le spiegazioni offerte, quale funzionalit ed attendibilit leprocedure seguite.Nella logica dellindagine scientifica si trattano pezzi doggetto, segmenti di unarea

    parziale, determinata da scelte teoriche: logica di parzialit controllate, pubbliche, ripetibili- scienze fisico naturali e scienze socialiDue sono le obbiezioni che si muovono alla logica dellindagine scientifica:1) Raramente la scoperta il frutto di unadeguata applicazione di metodi e tecniche

    consolidati e standardizzati:Obiezione che in realt si fonda su di un equivoco al quale, bene far ricorso alladistinzione tra contesto della scoperta e contesto della giustificazione:

    - Contesto della scoperta: non esiste una logica della scoperta scientifica, n a riguardo sensato impartire prescrizioni metodologiche.

    La scoperta pu avvenire nei modi e nei tempi pi svariati e imprevedibili, pu essere puraintuizione o diversamente pu avvenire in seguito a ripetuti esperimenti.Nessuna scoperta scientifica pienamente tale se ad essa non segue ci che pu dirsigiustificazione.

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    - Contesto della giustificazione: una cosa intuire una possibile relazione tra eventi, unnesso, un abbozzo di sistema in grado di far vedere in modo nuovo pi soddisfacente unproblema, altro sottoporre a conferma empirica, a giustificazione logico-razionale, lascoperta.Una cosa scoprire qualcosaltro sistematizzare, controllare, confermare.

    Per giustificazione quellinsieme di attivit operative, di sistematizzazione, controlloche definisce lattivit scientifica in quanto tale.2) loggetto delle scienze sociali latore portatore di valori e intenzionalit :

    Il positivismo e lidealismo storicistico sono due grandi tradizioni del pensiero occidentale,che condividono quellidea di oggettivit che contrasta con la logica dellindagine

    scientifica.La sociologia comprendente si basa sullassunto che loggetto delle scienze dello spiritosiano interne alluomo.E vale a dire teorizzata, una via privilegiata di accesso alla conoscenza storico-socialeconsistente nell Erlebinis= esperienza vissuta, per mezzo della quale si giungerebbe alVerstehen= comprensione, una concreta possibilit di comprendere oggettivamente glieventi.Ad un livello molto generale il Verstehen, pu essere utile e plausibile con riguardoallindagine storiografica, alla ricerca antropologica, risulta invece improponibile conriguardo allindagine sociologica tipica, quella condotta sul presente, su un universostatistico di ampie dimensioni, ricorrendo a strumenti rilevazione come il questionario.In questultimo caso il riferimento ai valori certamente presente, condizione ilcomplessivo disegno della ricerca ma lunica garanzia di oggettivit reale che si pu offrireconsiste nella chiara esplicitazione del legittimo riferimento ai valori, sicch risulti possibileil controllo pubblico.La conoscenza sociologica il frutto di una serie coordinata e coerente di scelte, quindi diuna sistematizzazione concettuale ed espressione di uno dei tanti aspetti che la realtpresenta.Scelta dettata dalla cultura o scelte di valore, discorso che non ha nullo a che vedere conla questione della valutazione in senso normativo, vale a dire della prescrizione alla quale ilricercatore non tenuto e legittimato.La valutazione di tipo normativo fuori dalla scienza, rispetto al quale vale il principio dellaavalutativit: la non derivabilit del giudizio prescrittivo dal giudizio di fatto (Weber).

    Il Verstehen, la comprensione, nella ricerca sociale possibile come la possibilit delsociologo di vivere o rivivere le esperienze dei soggetti su cui fa ricerca.

    Il mito della comprensioneDal punto di vista concreto della ricerca sociale lo spirito di scarsissimo aiuto alla

    spiegazione di un dato fenomeno, tuttavia i fondatori della sociologia comprendente, nonhanno torto quando segnalalo come il pi delle volte non si sia in grado di dar conto di eventisociali nuovi o imprevisti se non se ne intende la natura, le caratteristiche, la genesi.

    Nel momento in cui ci si imbatte in situazioni problematiche nuove, in dati che le teorieconsolidate non consentono di inquadrare significativamente, in quel qualcosa che non tornanella routine scientifica, usuale che ci si aspetti una intuizione, una ipotesi magari

    azzardata, salvo poi controllarla e sistematizzarla in un compiuto quadro teorico. Se non cunidea, pur grossolana che sia, quello che non torna, resta tale. qui che il ricercatore pu avvalersi di esperienze che derivano da situazioni analoghe

    personalmente vissute, le quali possono certamente favorire lintuizione giusta, siamoovviamente sul versante della scoperta.La comprensione riguarda la scoperta piuttosto che la spiegazione in senso proprio.

    Il ricorso alla semantica, alla Gestalt come riconoscimento di una forma familiare, alladescrizione di una totalit che spieghi lesistenza delle singole parti non si riferiscono ad unprocesso di spiegazione scientifica.

    Il ricorso allaspetto comprendente nel contesto della scoperta intuizione che ipotizzauna rete di connessioni, lembrione di un quadro teorico, ma solo la progressiva definizione diquesto, la possibilit di connettervi leggi empiriche, vale a dire di inferire uniformit

    tendenziali a pi ridotto livello di generalit, e poi singoli eventi, consente di produrre unacompiuta spiegazione scientifica.I fautori del Verstehen spesso finiscono per approdare alla concezione secondo cui la storia pi vicina allarte che alla scienza.

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    Con riguardo alle scienze sociali sono metodologicamente identificabili dei casi in cuilempatia possibile e in qualche misura, pubblicamente controllabile.

    Lempatia non uno strumento metodologicamente indispensabile per le scienzesociali, anche se si pone come strumento utile e non di rado illuminante allorch la possibilitdi una soddisfacente spiegazione scientifica subordinata ad un lavoro di ricerca che implicaatti intuitivi ed azzardi per la determinazione di ipotesi di connessioni tra variabili nonscontate od originali ed impreviste.Descrizione, spiegazione, previsione

    - Descrizione e classificazioneLidea secondo la quale descrivere un evento costituisce lessenza della scienza una

    vetusta concezione paleo-positivistico.La ricerca scientifica il pi delle volte un puzzle darisolvere, raramente si risolve qualcosa descrivendo in modo illusoriamente oggettivo ci cheaccade, inoltre non si d nessuna descrizione puramente oggettiva di alcun evento che sianalizzi scientificamente.

    Ogni descrizione frutto di una scelta, ossia di una definizione di caratteristicheselezionate, delle costruzioni di classi in funzione d criteri determinati da opzioni teoriche osemplicemente funzionali allindagine.

    Non ci sono descrizioni obiettive dei fenomeni sociali, anche la pi intenzionalmenteneutrale delle descrizioni risultano inevitabilmente riferite a premesse di valore e prospettiveteoriche, sia pure implicite.

    Le scienze sociali non sono pre-teoriche e di conseguenza si stempera la contrapposizionetra descrizione e spiegazione che, per definizione, esige il ricorso a leggi e teorie.

    Nella pratica della ricerca sociale anche la pi elementare descrizione sulla base di datistatistici disponibili pu essere condizionata dalla propensione ad accettare un quadro diriferimento teorico, piuttosto che un altro, differendo in base allaggregazione odisaggregazione dei dati a seconda dellorientamento teorico prescelto.

    Ogni descrizione, ogni classificazione di rado fine a se stessa, intersecandosi piuttostocon istanze esplicative.Esempi:- Le descrizioni dello status occupazionale dei padri di un campione di laureati romani

    frutto di aggregazione e disaggregazione diverse, ovviamente derivanti da ipotesi teoricheeventualmente implicite.La descrizione strettamente legata ad un quadro teorico, ancorch non sistematizzato, e

    da ipotesi di connessioni significative, il pi delle volte non esplicitate, che possono essereil frutto di opinioni comuni, teorie consolidate o di intuizioni.- Pi complessi esempi di descrizione tramite classificazioni altamente differenziate tra loro

    si ritrovano nel campo della sociologia elettorale, nove sono le classificazioni cui questa hafatto ricorso che derivano spesso da un mix di variabili politico-elettorali e socio-economiche.

    Nella maggior parte dei casi tuttavia si danno due vincoli: la contiguit territoriale e ilrispetto dei confini geografici.

    Nessuna delle descrizioni pu dirsi effettivamente oggettiva n esaustiva dei tratti socio-economici, culturali e di insediamento politico- elettorale.Ciascuna pi o meno funzionale agli scopi dellindagine per cui utilizzata, conparticolare riferimento alla esigenza di spiegare la variabilit del comportamento

    elettorale.- LOsservatorio di sociologia elettorale dellUniv. La Sapienza di Roma ricorre, per lanalisi

    del comportamento elettorale, al metodo di classificazione delle provincie italianeper aree socio-economicamente e culturalmente omogenee del paese.La classificazione ha intenti esplicitamente esplicativi ed assume che il livello dimodernizzazione, nonch quello di urbanizzzione-terziarizzazione si pongono come variabiliinfluenti sul comportamento elettorale, ovviamente su scala ecologica e non individuale.

    Dal 1984 al 1992, in presenza di un sistema elettorale proporzionale articolato in collegiformati da una o pi provincie, si classificato il territorio in cinque grandi classi:

    - LItalia felix- LItalia avanzata ed affollata-

    LItalia media- LItalia arretrata ed affollata- LItalia piccola e povera

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    Il sistema elettorale maggioritario in funzione dalle elezioni politiche del 1994, impose diprocedere con diversa descrizione: diventano irrilevanti, come unit danalisi, le provinciementre sono costituiti i collegi uninominali dimensionati su una popolazione di riferimentoresidente intorno ai 120mila abitanti per la Camera dei deputati e ai 240mila per il Senato.

    Le variabili considerate sono i classici indicatori di sviluppo socio-demografico edeconomico presenti nella maggior parte degli studi ecologici, ma sono stati progettati altricinque indicatori per sopperire alla mancanza di informazioni disponibili a livello comunale.

    Lanalisi in componenti principali ha permesso lindividuazione di due indici fattoriali:- La prima componente saturata dalle variabili che esprimono uno stato diarretratezza socio-demografica ed economica e da quelle che esprimono stati di

    modernizzazione denominata in termini di arretratezza/modernizzazione socio-econoimicaE usata per discriminare i collegi sviluppati da quelli poveri e depressi- La seconda componente principale oppone le variabili che indicano uno scarsolivello di urbanizzazione-terziarizzazione a quelle che esprimono un massimo livello diurbanizzazione-terziarizzazione.Separa i collegi dalle aree urbane e terziarizzate da quelli costituiti da comuni piccoli edistanti da aree metropolitane.

    In sintesi le due componenti principali descrivono le fratture fondamentali che dividono ilpaese.

    I raggruppamenti disponibili per le provincie italiane non erano riproducibili con riferimentoai collegi uninominali stabiliti nel 1994 per i quali tra laltro, alcuni indici non eranodisponibili.Si scelse un modello delle otto Italia, che consent di individuare tre classi di collegi socio-

    economicamente avanzati, suddivisi in base allindice di urbanizzazione e tre classi di collegisocio-economicamente arretrati a loro volta discriminati dallindice citato, una classe a tutti glieffetti media e, infine, i collegi di Roma, sotto tutti gli aspetti non era assimilabile anessunaltra classe.

    La classificazione delle otto Italie punta a favorire lindividuazione di relazioni tra ciascunadelle classi, da un lato e gli schieramenti e le singole forze dallaltro: ci riflette la logica dellaclassificazione che in generale strumentale.

    - Profondo Nord- Medio Nord

    - Nord Urbano- Collegi di Roma- Classe Media- Sud Urbano- Medio Sud- Profondo Sud

    Le classificazioni sono la forma pi sistematica di descrizione e possono variare a secondadei vincoli imposti, dellenfasi su diversi tipi di indicatori, degli scopi per i quali sono utilizzati.

    Sia la classificazione delle cinque che delle otto Italie, si sono rilevate utili nel senso che,elezione dopo elezione, si sono sistematicamente individuate, una serie di relazioni tra classidi provincie socio-economicamente omogenee a variazioni per schieramenti e forze politiche.

    La classificazione delle otto classi omogenee dei collegi elettorali, in grado di spiegare

    una parte consistente della varianza dei risultati ottenuti dalle singole forze politiche.Questo permette di delineare la relazione tra la crescita del consenso al partito di

    Berlusconi, la presenza di indicatori di arretratezza socio-economica da un lato e il calo delconsenso e la presenza di indicatori di modernizzazione, dallaltro.

    Spiegazione sociologicaCi che si definisce spiegazione della varianza, solo in senso lato si riconnette ad una

    corretta spiegazione sociologica e questultima un caso particolare del modello nomologico-inferenziale che definisce ogni tipo di spiegazione scientifica.

    Le leggi del modello possono essere di tipo causale, ma ci che conta in realt che cisia una regolarit nella sequenza degli eventi, la regolarit pu essere di tipo correlazionale,

    propriamente causale ovvero anche funzionale: da questa si inferisce levento da spiegare.La spiegazione della varianza definibile come scientifica, solo se riflette una regolarit

    inseribile entro un ragionevole contesto teorico.

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    Questo raramente avviene con lanalisi della varianza, che tende piuttosto a configurareuna rosa di variabili indipendenti che insieme, concorrono al variare di quella dipendente.= In questi casi si tratta di congetture potenzialmente esplicative.

    Un processo esplicativo un iter logico che si pone come risposta scientificamenteadeguata a domande che si rivolgono al fenomeno esaminato.= La dimostrazione, di come il singolo evento sia accaduto in un certo tempo ed in presenzadi date condizioni empiriche, in armonia con una o pi leggi e/o teorie che fanno parte delcorpo di conoscenze confermate ed accettate dalla disciplina.- Sia E levento che si intende spiegare: explanandum- Siano C1, C2Cn, le condizioni empiriche in presenza delle quali si dato E

    - Siano L1, l2Ln le proposizioni generali in forma di leggeLa struttura esplicativa schematizzabile:C1, C2 Cn

    ExplanansL1, L2 Ln

    Explanandum E

    Per le scienze fisico-naturali: in presenza di un modello nomologico-inferenziale dispiegazione scientifica --> dalla regolarit espressa dalle leggi --> immediatamentededucibile levento da spiegare= gli enunciati della classe L presentano carattere di necessit o di elevatissima probabilitstatistica.

    Il processo esplicativo si conforma ad un modello nomologico-deduttivo, tale per cuilinvarianza delle connessioni stabilite nelle leggi dellexplanans consente una semplicededuzione logica dellexplanandum

    Nel caso delle scienze sociali: le leggi esprimono tendenze = le fasi del processoesplicativo sono manifestatamente pi complesse

    Le leggi connesse, richiedono di venire in qualche modo spiegate, cos, normalmente lespiegazioni di eventi sociali si presentano come una serie concatenata di spiegazioni,piuttosto che come una semplice inferenza dellevento E dalla legge L.Le leggi devono esserespiegate per avere una spiegazione che risulti soddisfacente.Inoltre a differenza di quanto accade nelle scienze fisiche, le leggi dellexplanans non

    presentano quel carattere ideale che consente immediate inferenze.= ad esempio la legge dellespansione termica del vetro precisamente determinata daformule matematiche= le leggi connesse allanomia richiedono di essere spiegate non consentono analogheimmediate derivazioni in particolari situazioni sociali devono essere spiegate anche le scienze fisiche secondo Nagel, presenterebbero lo stesso grado di grossolanit diquelle sociologiche se adottassero la strategia di porre in correlazione dati empirici grezzi- nelle scienze sociali la concatenazione vede la E (: il fenomeno da spiegarsi) di una strutturaesplicativa porsi come una C di una ulteriore struttura esplicativa

    CL

    E

    C1 L1E1

    Il processo deduttivo si conforma ad un modello nomologico-induttivo, linferenza nonha carattere di necessit puramente logica ma di probabilit empirica.

    Tutto questo discorso ha una rilevanza di portata pi rilevante per la previsione che perla spiegazione, infatti, di fronte ad un explanandum di natura, risultando note le condizioniempiriche del suo accadimento, il sociologo dovr mostrare che esso sia accaduto inconformit con uno o pi enunciati della classe L.

    In questa circostanza, potr darsi il fatto che lexplanandum non risulti per nullainferibile dalla legge probabilistica consolidata.

    Nel caso di fenomeni sociali nuovi ed emergenti difficile che possano darsi leggi

    induttivamente gi stabilite e quadri teorici entro cui inserire immediatamente il fenomeno inquestione per poterne dare una spiegazione soddisfacente. Tuttavia, proprio in questi casi, il sociologo ha materia specifica di analisi,

    approfondimento e scoperta.

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    Nel contesto della scoperta si punta a definire, per quanto possibile, i canoni per stabilire unaconnessione nuova, imprevista, originale.

    Si procede a definire ipotesi di connessione fintantoch non si prova la validit di una opi di esse ed eventualmente, si giunge ad inserirle in un quadro teorico plausibile, fornendocos una pi soddisfacente spiegazione.

    Il fenomeno potr dirsi spiegato, in quanto si sono individuate le variabili che hannoconcorso a determinarlo, consentendo di inquadrarlo in una o pi ipotesi teoriche plausibili.

    Il contesto della giustificazione, che quello del modello propriamente nomologico-deduttivo, si riferisce alle acquisizioni altamente formalizzate delle scienze fisiche.

    La struttura esplicativa delle scienze sociali complessa, e per risultare soddisfacente,

    necessitano che si spieghino le leggi, o uniformit tendenziali.Lo stesso accade nelle scienze fisico-naurali, ma con riguardo al contenuto un datoche le leggi sociologiche richiedano di essere spiegate in misura maggiore.

    Questo perch esse vanno dalla maggiore familiarit che si ha con alcune leggi dinatura, data la loro universalit, alla maggiore stabilit ed univocit dei paradigmi n uso dellescienze fisico-naturali.

    Ovviamente la concatenazione delle spiegazioni deve fermarsi ad un certo livello digeneralit, pena il regresso allinfinito, questo possibile tanto prima quanto pi univoco econsolidato il paradigma.

    Il nodo di fondo dellindagine scientifico-sociale costituito dalla disponibilit di quelcorpo di paradigmi, teorie, modelli e leggi.- le leggi sociologiche:la legge scientifica: una proposizione generale che asserisce linvariabile accadimento di unevento y ogniqualvolta sia dato levento x. la legge causale, soddisfa quattro condizioni:

    - linvariabilit della relazione enunciata- La contiguit spaziale degli eventi- La contiguit temporale degli stessi- La asimmetria della relazione o irreversibilit dellarelazione enunciata

    Logicamente, x condizione necessaria e sufficiente dellaccadimento di y, anche se,spesso di accetta di menzionare nelle leggi scientifiche una serie di eventi che completano laserie di eventi che completano la serie di condizioni sufficienti per laccadimento di y; xtuttavia, di solito levento necessario.

    Non tutte le leggi sono di natura causale, si danno leggi esprimenti relazioni funzionali,nel senso matematico di funzione, leggi di sviluppo esprimenti sequenze, leggi statistiche oprobabilistiche.

    Le leggi probabilistiche: sono lobiettivo cui si indirizzano le scienze sociali, i sociologiquando puntano a generalizzazioni si arrestano uniformit tendenziali dove se x alloraprobabilmente o tendenzialmente y, si privano della determinazione statistica dellafrequenza con cui y segue da x.

    In questi casi pur non potendosi a rigore parlare di connessioni causali, si possonotranquillamente individuare una variabile dipendente ed una variabile indipendente sicchpu non porre problemi lattribuzione di una caratterizzazione genericamente causale allavariabile dipendente.

    Ci sono dei casi in cui anche questo azzardato, altri di connessone che non

    consentono lattribuzione della qualifica di variabile dipendente o di effetto a nessuna delledue variabili considerate, ossia quelli in cui la relazione statisticamente rilevabile in realtspuria ovvero del tutto accidentale.= ad es. la relazione statistica evidenziata da Durkheim tra temperatura e tasso di suicidiacquista un senso solo se inserita nel seguente modello genericamente causale:

    categorie sociali

    fenomeni cosmici ritmo della vita sociale

    temperatura tasso dei suicidiLe relazioni statistiche spurie possono essere depurate e correttamente interpretate

    attraverso lintroduzione di variabili test o di controllo, il che consente lelaborazione di

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    modelli che includono le variabili concorrenti allaccadimento di un dato evento, o di quelleintervenienti.

    Entro certi limiti, anche possibile, misurare il peso di esse tramite il ricorso adopportuni indici che misurano la correlazione e la regressione.

    Le leggi scientifiche e le uniformit tendenziali proprie della sociologia sono rilevanti esignificative in quanto si inseriscono in una cornice teorica plausibile. Ci sono poi leggi cheenunciano relazioni il cui grado di probabilit assai elevato.

    Queste sono le leggi funzionali, che si riferiscono al concetto matematico di funzionecome corrispondenza biunivoca tra due variabili.

    In realt il concetto socio-antropologico di funzione tende ad assumere in se anche il

    significato proprio della biologia, entro la cornice generale del funzionalismo, modellatosullassunto dellomologia tra sistemi biologici e sistemi sociali: le istituzioni sociali e le formeculturali si trovano, rispetto al sistema sociale, in un rapporto assimilabile a quello che lega isingoli organismi allorganismo biologico.

    Da un lato c linterdipendenza tra i singoli organi, dallaltro linadeguatofunzionamento si riflette sullorganismo come un tutto e viceversa.

    Merton, tre postulati:- Postulato della unit funzionale = le attivit sociali e gli elementi

    culturali sono funzionali per lintero sistema- Postulato del funzionalismo universale = gli elementi sociali eculturali svolgono funzioni sociologiche- Postulato dellindispensabilit funzionale = tali elementi sonoconseguentemente indispensabili

    Gli studiosi, su questo versante, sono rimasti ad un livello di astrazione talmenteelevato che pretendendo di coprire ogni sistema e in ogni tempo, facendo emergere lafragilit teorica e la difficile traduzione in termini operativi, in altre parole in proposizioni informa di legge suscettibili di verifica del paradigma funzionalista.= non pochi funzionalisti hanno ritenuto di poter attribuire a questa concomitanza uncarattere di legge universale= sul versante della microsociologia si osserva come, il postulato dellindispensabilitfunzionale dellelemento appare traducibile in termini di proposizioni generali in forma dilegge empiricamente fondata. non indispensabile lelemento ma la funzione

    = i pilastri del paradigma restano quelli dellautoregolamentazione del sistema e quellodellindispensabilit di alcune funzioni quando si devono definire queste funzioni, si scende dal livello generalissimo del paradigmaa quello delle teorie di medio raggio, ossia di portata limitata nello spazio e nel tempo, se nonsemplicemente a quello delle proposizioni in forma di legge.

    In conclusione, non si danno particolari problemi di carattere logico n metodologicoalla possibilit di enunciare leggi sociologiche.

    Queste leggi non sono strutturalmente eterogenee, rispetto a quelle delle scienze fisico-naturali se non per il carattere pi univocamente tendenziale delle connessioni cheenunciano.

    Alle leggi scientifiche si perviene di norma induttivamente ma sempre muovendo daipotesi che spesso riflettono lesperienza corrente o il sentire comune.

    Inoltre lesatta attribuzione della qualifica che spetta alle variabili come indipendenti,dipendenti, intervenienti materia di analisi, che dipende esclusivamente dalla corniceteorica entro cui la connessione ipotizzata si inserisce.

    Paradigmi e teorie nella ricerca socialeNelle scienze sociali, la determinazione di paradigmi e teorie problematica. Si dice

    scientifica una disciplina in quanto i costrutti teorici che propone siano in grado di dar conto dieventi e situazioni problematiche e di ipotizzare il verificarsi di certi eventi in determinatecondizioni.

    Ma non sufficiente definire la scienza come un insieme di proposizioni teoriche chedevono essere sottoposte a test di falsificabilit, n basta enfatizzarne il carattere dipredisposizione alla scoperta, allazzardo, al rischio calcolato di ipotesi costantemente aperteal superamento.

    La scienza impresa umana, ed illusorio voler ritagliare per lattivit scientificaunarea di extraterritorialit rispetto ai diversi campi dellagire umano. La correttezza, la

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    controllabilit pubblica e la ripetibilit delle procedure di possibile modificazione o sostituzionedi una teoria in caso di inadeguatezza, sono caratteristiche di un agire umano intenzionale.

    Gli aspetti intuitivi, tipici della fase della scoperta caratterizzano la scienza come unatra le tante sfere dellagire sociale.

    In questa sfera dellagire, lenfasi pu essere posta:- Sulla conferma, come ripetuta serie di esperimenti a sostegno di una certa proposizione

    teorica.= enfasi che contraddistingue i periodi di scienza normale, quella fase in cui in un settoredisciplinare, predomina un paradigma largamente accettato, dato per scontato edutilizzato.

    - O sulla scoperta, come intuizione di ipotesi nuove, sulla rielaborazione di problemiaffrontati, in una chiave diversa e inadeguata, sulle modalit di porli, affrontarli e risolverli= caratterizza i periodi delle rivoluzioni scientifiche, quella fase in cui il paradigmaprecedentemente dominante, posto in discussione, rivisto, sfidato da paradigmialternativi.Le rivoluzioni scientifiche prendono le mosse dalla crescente consapevolezza, di almeno

    una parte della comunit scientifica, che il paradigma non funziona in modo soddisfacente perlapprofondimento dellanalisi di una certa area problematica alla cui esplorazione questoaveva, originariamente aperto la strada.

    Il paradigma si configura come un insieme coordinato di postulati, leggi universali e teoriegenerali che costituiscono il corpo consolidato di conoscenze, categorie e strumenti accettatidalla comunit scientifica nei periodi di scienza normale, ma anche la possibile alternativa alparadigma gi acquisito nei periodi rivoluzionari.

    Nelle fasi di scienza normale il paradigma che definisce lo statuto scientifico di unadisciplina, mentre nelle fasi rivoluzionarie sono entrambi i paradigmi in competizione checoncorrono a tale definizione. La competizione non si caratterizza come una contrapposizionetra visioni del mondo, incompatibili e privi di punti di contatto.

    Nelle scienze sociali si danno abbozzi di paradigma contrapposti senza che scaturisca dallacompetizione il paradigma dominante delle scienze normali.

    Questo dipende dal fatto che la sociologia, secondo Kuhn, ancora nella fase dellescuole, cio nella fase iniziale.Il paradigma ci che i membri di una comunit scientifica condividono, ed una comunitscientifica consiste di individui che condividono un paradigma.

    La scientificit di una disciplina autofondantesi.Il consenso della comunit su un corpodi categorie e procedure, la comune accettazione di una letteratura consolidata, ladisponibilit di un codice comunicativo interno alla comunit stessa, sono probabilmente ciche definisce una scienza.

    Se laccezione di un paradigma estesa e collegata al comportamento della comunit fuori di dubbio che sia possibile di individuare nella sociologia una sorta di paradigmaprevalente, ancorch non dominante.

    Il venire meno dello struttural-funzionalismo come paradigma dominante rende ognidisegno una sorta di unicum da progettare, mettere a punto, operativizzare con grandi sforzicreativi e di elaborazione autonomia di ipotesi, che possono rilevarsi poi inconsistenti, fragili oinadeguate.

    Questo paradigma non stato gettato via, quindi le modalit di indagine che suggerisce

    non sono oggi considerate irrilevanti.= la pluralit dei quadri di riferimento teorici, di modelli proposti e lassenza di un paradigmadominante impongono al ricercatore sociale una approfondita conoscenza e ponderazione deidiversi quadri di riferimento teorici, una costante attenzione alle diverse variabili, da quellepi enfatizzate di una teoria a quelle centrali in unaltra una concettualizzazione spesso ricca ed eclettica con il maggior numero possibile diindicatori al fine di saggiare la rilevanza nel caso oggetto di indagine ci a meno che non si effettui una scelta a priori, peraltro con il rischio di precludersipossibili chiavi di lettura alternative, compossibili pi o meno efficaci del problema indagato.= ad es. le ricerche di Lazarsfeld e Katz mostrano che linfluenza dei contatti personali inogni caso superiore a quella di ogni tipo di mezzo di comunicazione di massa

    i mezzi di comunicazione cui i soggetti sono stati esposti sembrano avere unefficaciacontributiva, sembrano cio contribuire alla decisione e al cambiamento, ma solo raramenterilevano unefficacia primaria:

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    efficacia esposizioneAlta Bassa

    Alta Beni di consumo domestico: contatto personale Beni d consumodomestico: radio

    Cinema: contatto personale

    Bassa Moda: tutti e 4 i fattori Beni di consumo domestico:quotidiani, riviste, commessi

    Cinema: riviste= quanto al flusso dellinfluenza sugli affari pubblici, le persone tendono a scegliere i loro

    esperti, i leader influenti soprattutto allinterno del proprio strato sociale ma se saliamo nella scala del prestigio di ogni successivo gruppo di esperti, si ha unacrescente tendenza allinfluenza verticale: gli individui degli strati sociali pi elevati tendonoad essere pi spesso designati come influenti. bisogna precisare che ci si riferisce a questioni di interesse pubblico, e non alle elezioni.= i risultati di questa ricerca non contraddicono quelli di altre, dalle quali emerge che gliesperti degli strati superiori non influenzano il voto degli elettori appartenenti alle classiinferiori= tenendo presente che in questa ricerca si parla di persone reputate esperte da parte delleintervistate, ma che non sono necessariamente le stesse che, di fatto, le influenzano nel casodi scelta elettorale di soggetti delle classi inferiori, tantomeno nel caso della formazione e

    modificazione dellopinione intorno a problemi di tipo politico o sindacali.- nella relazione finale si soffermano sulla persuasione= considerando casi in cui, per effetto dellesposizione ai mass media, allinfluenza di altrepersone o per entrambe le ragioni, si prodotto nei soggetti considerati un mutamentodopinioni e quindi, almeno a livello potenziale, di comportamento.= sottolineando che non sia un caso molto frequente e che il rafforzamento dellopinionepreesistente costituisca la regola per quanto riguarda gli effetti delle comunicazioni di massa- per altro verso i fautori della teoria delleffetto diretto dei media sulla opinione pubblica,almeno in talune aree della vita sociale, sono numerosi ad es. Blumer e McQuail- teorie diverse dunque di cui non si pu non tenere conto, nellelaborazione di un disegno di

    ricerca- infine, pur permanendo come paradigma dominante in antropologia culturale e nella

    sociologia dei gruppi il paradigma funzionalistico, sarebbe imprudente progettare indaginitotalmente inserite entro la logica dello struttural-funzionalismo= votato spesso alla tautologia= se applicato alla microsociologia logicamente corretto e utile, consentendo di analizzare lefunzioni che vanno assolte allinterno del piccolo gruppo affinch sopravviva in buona salute,ma non esaurisce lambito dei problemi che possono porsi- Per teoria scientifica si intende un insieme di ipotesi esplicative che valgono a dar conto diricorrenze empiricamente rilevate, ovvero di leggi sperimentali.

    La teoria da un lato, pi generale della legge e dallaltro, non ha un immediatoriscontro empirico. La legge al contrario per definizione fondata induttivamente, descrivendodelle regolarit nella successione di eventi empiricamente osservati, di essa pu darsi conto inquanto riassunta in una pi ampia teoria.

    La teoria un sistema di leggi.La pluralit dei quadri teorici e dei modelli di riferimento e lassenza di un paradigma

    dominante impongono al ricercatore sociale una approfondita conoscenza e ponderazione deidiversi quadri di riferimento teorici, una costante attenzione alle diverse variabili, unaconcettualizzaione spesso ricca ed eclettica con il maggior numero possibile di indicatori alfine di saggiarne la rilevanza nel caso oggetto di indagine.

    A meno che non si effettui una scelta a priori con il rischio di precludersi chiavi dilettura alternative, pi o meno efficaci del problema. Chiunque elabori un disegno di ricerca,non pu non tenere conto dellesistenza di teorie anche diverse presentate sullargomentotrattato.

    logicamente incongruo pensare ad un progetto di ricerca oggettivamente

    descrittivo, ed altrettanto rischioso muoversi esclusivamente entro i confini di una teoriaaccettata, ci preclude linnovazione e la scoperta.

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    Questa situazione rinchiuderebbe la ricerca sociale entro gli angusti limiti della scienzanormale capace esclusivamente di confermare, in maggiore o minore misura, ci che ginoto ed accettato.

    Le previsioni sociologicheLa struttura logica della previsione sociologica identica a quella della spiegazione.Data una serie di leggi e teorie, ipotizzando che si diano certe condizioni empiriche

    possibile inferire il futuro accadimento di un evento.Da L e C possiamo avere: C1, C2 Cn

    Praedicens L1, L2 Ln______________Praedicendum P

    Il praedicendum ci che va individuato, date le L e le C, nella struttura predittiva.La struttura della previsione ha carattere di necessit o comunque di elevatissima

    probabilit statistica, quando le leggi hanno caratteri di necessit o di elevatissima probabilitstatistica.

    Linferenza ha carattere deduttivo, tanto con riguardo alla spiegazione, tanto conriguardo alla previsione.

    Diversa la situazione quando le leggi disponibili sono di natura probabilistica ogenericamente probabilistica. Nelle scienze sociali le leggi sono, il pi delle volte, diquestultimo tipo e le difficolt della spiegazione si esaltano quando le leggi stese sono

    utilizzate in funzione predittiva.La spiegazione di un evento sociale, essendo un procedimento ex-post, ottenibileanche introducendo variabili non originariamente prese in considerazione, facendo ricorso aduniformit tendenziali che possono essere individuate occasionalmente, ovvero con lanalisisistematica dei dati empirici disponibili, raccolti al di l dellambito delle ipotesi specifiche.

    Nulla del genere possibile con riguardo ala previsione.Per la previsione, la scelta della proposizione generale in forma di legge e soprattutto

    quella delle condizioni empiriche, da proiettare nel futuro, ha un carattere di estrema labilit.Ancora peggiore risulta lo statuto scientifico di previsioni effettuate in chiave

    funzionalistica con riguardo ai macrosistemi.Al contrario, hanno una veste scientificamente salda le previsioni di natura

    funzionalistica, relative ai microsistemi sociali.I sociologi fanno quotidianamente previsioni, e non di rado azzeccano le scommesse sul

    futuro.Bisogna distinguere tra:- Previsione scientifica, che si pone come una struttura identica a quella della spiegazione,

    variando solo il punto di osservazione temporale.- Proposizione preditiva o enunciato di previsione, che si pone come unanticipazione, priva

    della sistematicit che ad essa potrebbe fornire un corpo organico di teorie o leggi.Distinzione che nella realt non cos netta.Nella prassi della ricerca sociale, le anticipazioni sono dei meri azzardi, in senso stretto si

    basa sulla presentazione di una serie di proposizioni confermate, le quali indicanodeduttivamente la proposizione sul futuro.

    Lanticipazione sul futuro non improbabile anche se si ha a che fare, pi che con leggipropriamente statistiche, con leggi genericamente probabilistiche, ponendosi comeproposizione enunciante uno stato di cose future che plausibile e ragionevole ipotizzare.

    Non possibile misurare la qualit della previsione in base al grado di probabilit addottoal rigore della sua deduzione, si tratta piuttosto di supportare la possibile previsione di x comepi ragionevole, plausibile, completa e significativa della previsione y.

    Il che possibile solo in una prospettiva condizionale. Quanto pi ampio e complesso linsieme delle condizioni prese in considerazione, in vista della previsione, e quanto piampio, articolato e complesso linsieme delle condizioni di tale assetto previsto, tanto pielevata pu dirsi la qualit della previsione.

    Questo perch solo la massima specificazione condizionale pu consentire la verifica dellaprevisione.

    Unanticipazione razionale, scientificamente accettata come previsione di un evento sociale, sicaratterizza non tanto per il suo realizzarsi, quanto piuttosto per il fatto che questo siaspiegabile, ovvero per il fatto che il non realizzarsi di una previsione, risulti spiegabile.

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    Questo esclude laccettabilit scientifica di previsioni a lunga scadenza su destini delmondo, che esula dal pur vasto campo della ricerca sociale.

    lavalutativit della ricerca socialeNessun ricercatore punter a determinare il futuro e meno che mai, si spinger ad

    enunciare proposizioni di carattere prescrittivo.In questo la lezione di Weber insuperata: il ricercatore pu indicare gli strumenti pi

    idonei in vista del conseguimento di determinati fini, ma esula completamente dal suo ambitodi competenza lo slittamento dal condizionale al prescrittivo, dal descrittivo al normativo.

    il marxismo storicistico, i profeti della cattedra= il sociologo non pu farsi profeta, deve evitare di per risultati della ricerca scientifica finiestrinseci alla stessa, obiettivi ideaologici predeterminati, scopi che si pongano come valori insenso normativo- Dewey, evitare di scadere nel moralismo, nellapprezzamento morale= unindagine e genuina e rigorosa nel momento in cui si trascelga e si ponderi, dalcomplesso cumulo del materiale esistenziale e potenzialmente osservabile, un certo materialein quanto costituisca i dati o i fatti del caso= questo un processo di valutazione, apprezzamento o stima= non si d alcuna valutazione quando i fini si assumono gi fissati. prefissare i fini vuol dire fare ricerca pilotata

    Lavalutativit dellindagine, non significa assenza di valori, ma assenza di prescrizioni,

    cio di giudizi di valore di tipo normativo.- Il riferimento al valore: coessenziale alla logica dellindagine scientifica in tutte le sue

    fasi, senso di garanzia, di oggettivit. almeno nella misura in cui, lesplicitazione diuna serie di scelte, socio-culturalmente condizionate, rende possibile il controllo pubblicodelle procedure e dei reperti della ricerca

    - Il giudizio di valore di tipo prescrittivo: esortazione ideologica, indicazione morale chenulla a che vedere con la scienza.La logica dellindagine scientifica corretta in tanto, in quanto questa, nasca

    consapevolmente da uno o pi problemi e procedendo per tentativi ed errori, approdi adeventuali ulteriori problemi

    Lapproccio scientifico caratterizzato da incertezza, provvisoriet e consapevole

    parzialit ed unilateralit dei punti di vista, esso pertanto inconciliabile con ogni tipo diprospettiva totalizzante e prescrittiva, che si traduce nellillegittimo passaggio dallessere aldover essere.= lopposizione ad espressioni di una visione del mondo di natura intrinsecamentetotalizzante, che predispone a giudizi di valore di tipo astrattamente ideologico, spessopropriamente ed inaccettabilmente prescrittivi.

    Cap 2 strategie di ricercaRicerca descrittiva e ricerca esplicativa

    Di fatto, incongruo con la logica e la pratica della ricerca sociale, immaginare che cisiano ricerche tutte finalizzate a giustificare una relazione tra variabili: organizzandola,

    sistematizzandola e spiegandola e ricerche orientate esclusivamente a scoprire imprevisteconnessioni. Solo in casi eccezionali si procede in conformit con la dicotomia che distinguetra contesto della scoperta e contesto della giustificazione.

    Nessun disegno a priori cos ben congegnato da garantire una qualche scoperta. Coscome pu rilevandosi un colossale spreco di energie intellettuali e di risorse finanziariemuoversi esclusivamente entro la logica della sistematizzazione di una serie di relazioniipotizzate, senza prevedere possibili variabili influenti o intervenienti nella situazione.

    Scoperta e giustificazione sono fasi complementari e coessenziali ad un buon disegno diricerca.

    Non , tuttavia, priva di utilit funzionali la distinzione che al contesto dellagiustificazione in quanto implicanti un corpo di leggi e regolarit empiriche in qualche modoacquisite, a fronte del contesto della scoperta, che includerebbe delle congetture in qualche

    misure confermate da ricerche esplorative in campi scarsamente noti, ovvero che offronospunti nuovi tramite lidentificazione di connessioni tra variabili.Unaltra dicotomia utile a scopi funzionali si prospetta tra:

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    - disegno della ricerca descrittiva: il ricercatore pu essere interessato ad esplorare edescrivere un dato fenomeno, misurando una o pi variabili dipendenti in una popolazione ocampione rappresentativo di essa.

    Questo tipo di ricerca si ripropone una esplorazione di dati fenomeni, in assenza diprecise ipotesi.

    Un disegno di ricerca descrittivo comporta una fondamentale dimensione teorica edesplicativa.- disegno della ricerca esplicativa - verificativa: il ricercatore pu essere interessato a darconto di un fenomeno gi noto e sufficientemente descritto nelle sue principalicaratteristiche, individuandone le cause o inferendone laccadimento legge e teoria.

    Peraltro il punto di partenza costituito proprio da queste leggi e teorie e lo scopo puessere quello di sottoporle a conferma empirica.Questo tipo di ricerca conduce, sottintende una struttura esplicativa. Il risultato pu

    essere quello di aver confermato la dipendenza della variabile da unaltra posta comeindipendente.La relazione causale, spiega nella misura in cui leffetto viene sussunto entro una proposizionegenerale in forma di legge che asserisce una frequente dipendenza delle variabili esaminate.

    Ipotizzata la legge se ne saggia lapplicabilit nel caso concreto in esame.Se dal punto di vista del fenomeno in considerazione la ricerca esplicativa, dal punto

    di vista della proposizione in forma di legge provvisoriamente assunta essa pu dirsiverificativa.

    Questo disegno di ricerca si riflette nella tecnica dellesperimento.Pu accadere che si creino condizioni rigidamente sperimentali, ossia che si trascuri

    laspetto della possibile falsificazione della legge assunta e si delimiti artificiosamenteluniverso espungendo da esso, ogni fattore di perturbazione che possa configurare unavariabile interveniente diversa da quelle che, in ipotesi, si assume come causalmenterilevante rispetto allexplanadum.

    Lestremo disegno di ricerca esplicativa, in cui la fiducia nella validit della connessionestabilita in ipotesi induce alla riproduzione in natura delle condizioni sperimentali dilaboratorio, ha il vantaggio di provare incontestabilmente lesistenza del nesso ipotizzato trale variabili studiate.

    Gli svantaggi per sono numerosi e seri: rende, infatti, impossibile la scoperta, nonconsente di valutare il peso della variabile indipendente ipotizzata, n di stabilire eventuali

    connessioni con altre variabili forse esplicativamente pi rilevanti, tantomeno di cogliereeventuali mediazioni.In poche parole, la portata empirica della verifica e della spiegazione proposta resta

    modesta.Rarissimi sono i casi in cui si da un disegno di ricerca esclusivamente esplicativo oesclusivamente esplicativo.

    La pratica della ricerca sociale, evidenzia la necessit di non precludersi la scoperta nla verifica e la spiegazione di una qualche ipotesi e di un qualche fenomeno il cui andamentonon stato rilevato in modo adeguato.esempi:= Il contadino polacco in Europa e in America di Thomas e Znaniecki, raccogliere il maggiornumero possibile di informazioni intorno ai polacchi immigrati negli Stati Uniti, per descrivere i

    cambiamenti nel modo di vita, negli atteggiamenti, nei rapporti familiari e cos via. in 5 tomi riportarono un gran mole di materiale documentario, per delineare alcuneproposizioni generali intorno alla disorganizzazione sociale degli immigrati polacchi , alla crisidella loro identit e cos via un lavoro rivolto alla mera esplorazione del fenomeno, condotto con metodologiaapprossimativa, in assenza di un preciso disegno, privo di ipotesi.= la ricerca su Middletown dei coniugi Lynd nella prima ricerca si sforzarono di stabilire i fatti di una media citt americanaorganizzando il lavoro in 6 direttive, riguardanti limpiego del tempo in attivit quotidianein seguito tornarono sul posto per lo studio dei mutamenti avvenuti nellarco di undecennio, ed ora il disegno della seconda ricerca, pur configurandosi come descrittivo,

    implicava una dimensione esplicativa connessa con lipotesi latente secondo cui, il pesocrescente della famiglia x dominante nelleconomia della citt, potesse avere alteratosignificativamente la fisionomia della citt stessa in conformit coni propri interessi.

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    = gli esperimenti di Hawthorne della Western Eletric Company, condotta nei dintorni diChicago dove la direzione centrale aveva impostato una serie di studi che pur non sofisticatimetodologicamente riflettevano lapproccio sperimentale proprio del disegno di ricercaesplicativa. si voleva verificare lipotesi che il rendimento dei lavoratori fosse variabile dipendente dellivello di illuminazione= il disegno di ricerca rigido procedeva nel misurare il variare di y, la produzione al variare dix, lilluminazione nella prima fase si not che la produzione si accresceva con laccrescimento del livello diilluminazione ma riportando lilluminazione ai livelli di partenza, la produzione non calava= ci si rese conto dellinadeguatezza empirica dei dati, in assenza di controllo e si mise apunto un progetto di esperimento in senso proprio, tramite la suddivisione di un reparto in duemet una met assunta come sperimentale dove si operava dallesterno sulla intensitdellilluminazione e latra come gruppo di controllo lasciando invariata lintensitdellilluminazione= accadde che in entrambi i gruppi la produzione rilevasse un significativo incremento, inoltrealla quasi totale esclusione della luce non si ravvisarono cali significativi della produzione. infine si tent lesperimento combinato della riduzione e dellincremento dellilluminazione,i livelli si mantenevano pi elevati della media

    = era chiaro che lipotesi iniziale di connessione casuale sottostante al disegno di ricercaverificativo non tenesse.- inizi una nuova fase che coinvolse una quipe di esperti che accantonato lapprocciorigidamente sperimentale, adottarono tecniche quali losservazione, linchiesta elesperimento in un disegno di ricerca spostato sul versante descrittivo e ricco di aspettiesplicativo-verificativi= la variabile cruciale rispetto al livello di produzione risult essere la percepita centralit delpiccolo gruppo di lavoro per lazienda come un tutto i soggetti coinvolti erano al centro dellattenzione ed inoltre si scopr che i gruppitendevano ad autoregolarsi= emersero due principi, il primo che un progetto di ricerca ad ampio respiro esigelintegrazione della dimensione descrittiva con quella esplicativo- verificativa del disegno il secondo che di conseguenza ladozione di una sola tecnica di rilevazione dei dati insufficiente, risultando indispensabile il ricorso a strumenti differenziati e coordinati= il Suicidio di Durkheim questa ricerca verificativa nelle premesse, volta a demolirelascrizione del fenomeno a variabili extra-sociali, ricorre alla tecnica dellanalisi secondariadei dati statistici ufficiali= da un lato, si sviluppa in vista della verifica della causazione sociale del suicidio e dallaltro,attraverso una descrizione estensiva di tutti i possibili nessi intercorrenti tra le diversevariabili sociali e il tasso dei suicidi.= il disegno di ricerca sottintende una teoria generale con intento di falsificazione di teorie amedio raggio correnti ed un intento di proposizione in forma di legge che la variabiledipendente, il suicidio ad una classe ipotizzata di variabili indipendenti di natura sociale

    inoltre in questultima fase la ricerca sistematicamente descrittiva= in pratica procede con la tecnica dellanalisi multivariata pur non rispettandone tutti irequisiti logici,= quanto alle correlazioni positive esse sono certamente plausibili= la maggiore critica rivolta ai limiti di concettualizzazione e dunque sulla parzialit di taluniindicatori introdotti

    Aree problematiche ed ipotesiIl compito di definire le aree problematiche da indagare, raffigurandole concettualmente,

    delimitandone approssimativamente i confini :- Essenziale nella dimensione descrittiva del disegno di ricerca

    - Ed cruciale nellindagine esplicativa, in questo caso le difficolt si esaltano giacchlipotesi che si vuole verificare empiricamente pu oscurare gli aspetti della situazioneproblematica sotto indagine che magari contengono significative variabili indipendenti.

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    Opportuno resistere, alla tentazione di fare repliche di ricerche svolte sullo steso oggetto,riducendo lambito delle aree problematiche da indagare solo a quelle da cui, nellaprecedente ricerca, emersero le variabili indipendenti che davano conto di un certocomportamento.

    Anche in un breve volgere di tempo possono essere, infatti, intervenuti significativimutamenti.

    La definizione delle aree problematiche da indagare strettamente connessa ad unadefinizione delloggetto specifico dellindagine e delle variabili che si ipotizza abbiano unaqualche rilevanza in rapporto ad esso.Unaccurata determinazione delle aree problematiche una fondamentale esigenza, in cui

    idealmente pu scomporsi loggetto dellindagine.Tanto pi la ricerca si colloca sul versante esplorativo (versante estremo del disegnodella ricerca descrittiva), tanto meno agevole delimitare le aree problematiche: il rischio da un lato, quello di ridurre lindagine ad un mero accumulo di dati indifferenziati e dallaltro,di tradirne il carattere esplorativo con una con una selezione inconsapevolmente viziata diaree problematiche.= per evitare tali rischi si deve rinviare il discorso al fondamentale principio generale dellaconsapevole e dichiarata parzialit dei punti di vista, salvo a garantire la pubblicit delleprocedure.= anche la ricerca pi rigidamente descrittiva non neppure progettabile in assenza di un siapi generico disegno, una dimensione teorica ed esplicativa, che la orienti.L a necessita di muovere da un quadro teorico che consente di avviare il lavoro.

    Linadeguatezza della concettualizzazione rende inadeguati gli indicatori della ricercacon tutte le conseguenze che tale situazione comporta.

    Il problema della concettualizzazione cruciale dal punto di vista logico e con riguardoal compito maggiormente produttivo del ricercatore, la misurazione.

    Ad es. la connessine tra elementi descrittivi ed elementi esplicativi, che tende averificarsi in ogni ricerca empirica ravvisabile nellindagine su un campione rappresentativodi laureati delluniversit di Roma negli anni 1971-73.lindagine si avvalse di numerose esperienze precedenti di natura analoga= la ricerca intendeva esplorare il fenomeno della disoccupazione intellettuale che negli anni70 si configurava come uno dei problemi pi drammatici della vita economica, sociale epolitica del paese.

    data la numerosit dellampiezza delluniverso ed il fatto che il problema assumeva trattirilevanti tra i laureati di alcune facolt, si decise di concentrare il lavoro sui laureati dellefacolt non propriamente tecnico-scientifiche.si estrasse un campione stratificato di soggetti cui fu sottoposto un questionario articolato inquattro grandi aree un pre-test, fase preliminare della ricerca nella quale si sonda lo strumento-questionario esoprattutto, si articolano le aree problematiche e si prefigurano ipotesi, in questa ricerca fucondotto su un modesto campione che ha anche permesso di delineare un quadro teorico,uno schema di connessione ipotizzato tra le variabili centrali sotto esame:

    estrazione sociale fruizione delluniversit riuscita

    accademica

    riuscita sociale

    = si ipotizza che la classe sociale di appartenenza influisca sul tipo di fruizione delluniversit,che questo si rifletta sulla riuscita accademica, e che la prima e la terza variabile concorrano,insieme, a condizionare la riuscita sociale: inserimento nel mondo del lavoro, soddisfazioneper questo e per la retriduzione, autorealizzazione ecc.la ricerca, condotta in termini descrittivi, non conferm univocamente lo schema stesso = ilpeso della variabile riuscita accademica, miurato su un esteso campione rappresentativo, eramodesto e di segno non univoco

    inoltre, nel caso di laureati di elevata estrazione sociale, ad una buona riuscita sociale, siaccompagnava una mediocre riuscita accademica ed una scarza fruizione delluniversit.

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    = pur essendo tra loro connesse, le tre variabili non esaurirono lambito di delle variabilirilevanti rispetto alla riuscita sociale, n si collocavano tra loro e con riguardo a tale variabilein posizione univocamete definita.= si oper un disegno descrittivo pi ampio ed articolato posibile nel campo delle areeproblematiche e quindi delle variabili da coprire, ossia sondare il rilievo di altre variabilitrascurate nella fase iniziale.nuerose furono le variabili rilevanti: sesso, facolt, diploma, residenza, lo status personaledurante il corso= elaborare un disegno di ricerca descrittivo, atttraverso una migliore articolazione delle areeproblematiche e di un ipotesi-guida, da consentire lenunciazione di proposizioni descrittive

    empiricamente fondate, nonch di ipotesi esplicative plausibiliScelta e formulazione del problema dindagine

    1) Formulare labito di interesse: esplicitare linterrogativo generale2) Ritagliare il problema/oggetto dindagine: limitare concettualmente e spazio-

    temporalmente il soggetto/oggetto e ci che si intende predicare di esso mediante =

    - esplicitazione dellobiettivo cognitivo e degli interrogativi parziali e specifici a cui siintende fornire risposta sulla base di materiale esistenziale- delimitazione dellanalisi del fenomeno a classi di oggetti, relativamente ad un periodotemporale delimitato.

    Intervento delle ipotesi da cui:- Riduzione della complessit- Concettualizzazione- Operazionalizzazione

    Progettazione di un disegno di ricerca indirizzato alla soluzione di un problema:Consiste nella pianificazione e organizzazione delle attivit che bisogna intraprendere, a

    livello pratico, per conseguire gli obiettivi in vista dei quali lindagine stata intrapresaLe attivit, procedure, operazioni sono riferibili a quattro classi:

    - Linguistiche- analitiche: formulazione del problema = obiettivi ed ipotesi- Osservative: progettazione degli strumenti e dei criteri di rilevazionerelativamente ad unit di analisi; rilevazione- Di trattamento/organizzazione/elaborazione: predisposizione della base empiricadelle procedure danalisi

    - Di analisi: analisi dei dati ed esame dei risultati

    Il tipo di ricerca che si far dipender dalle decisioni assunte riguardo ad ognilivello/classe di attivitLa scelta sar orientata da:- interesse- risorse: umane, di tempo, finanziarie

    formulazione delle aree problematicheNella definizione del problema si giunge a ritagliare, dal pi ampio contesto teorico-

    concettuale, un particolare oggetto ai fini dellosservazione empirica. La definizione delproblema ritaglia, quindi, dal pi ampio quadro teorico un oggetto pi ristretto che tuttavia, sipone ancora ad un ampio livello di complessit, generalit ed astrattezza.

    Per giungere al progressivo avvicinamento del contesto teorico al piano empirico, siprocede ad una scomposizione del problema dindagine in aree problematiche, cherappresentano le dimensioni costitutive del problema oggetto dindagine.

    Questo procedimento di riduzione della complessit, interagisce con la formulazione deiconcetti e delle ipotesi:

    DEFINIZIONE DEL PROBLEMA

    FORMULAZIONE DEI CONCETTI FORMULAZIONE DELLEIPOTESI

    FORMULAZIONE DELLE AREE PROBLEMATICHE

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    Con le aree problematiche facciamo riferimento a dimensioni significative in cui possibile scomporre il problema dindagine ai fini dellosservazione empirica.

    Attraverso le aree problematiche possibile avvicinare al piano osservativo dimensioniteorico-concettuali del problema sulla base della individuazione di ipotesi e concettisignificativi.La concettualizzazione si realizza in due fasi:- 1 fase la formulazione dei concetti =

    Nella procedura logica, che conduce alla definizione del problema, il ricercatore siritrova ad operare con rappresentazioni mentali di quanto costituisce problema cognitivo.

    Rappresentazioni che possono essere rese comunicabili attraverso i concetti, ossia

    unit del pensare, costrutti logici, campi mentali di significato, sono astrazioni mentaliancora lontane dal piano empirico che consentono di avvicinare il piano teorico al pianoosservativo.

    Le caratteristiche specifiche dei concetti, a questo livello, sono: - selettivit, ritaglianospazi di conoscenza in un fluire infinito di sensazioni e

    Infinitamente mutevole - relativit, il ritaglio che operiamo nelle nostre esperienze sempre guidato da

    Contenuti di valore, i concetti sono storicamente e culturalmente determinati,Proprio in quanto funzione di una esperienza

    relativaI concetti hanno precise funzioni:- Strutturano lesperienza e organizzano losservazione selettiva di quanto costituisce

    problema cognitivo- Costituiscono uno strumento indispensabile alla comunicazione nella vita sociale- Svolgono funzione di ordine valutativo, la strutturazione dellesperienza umana procede

    secondo criteri di preferenza culturalmente vincolatiI tipi di concetti, in riferimento al contesto in cui sono utilizzati:- Concetti comuni, cio comunemente riferibili ad esperienze di vita quotidiana- Concetti scientifici, devono rispondere a certi requisiti, devono essere: chiari = definiti in termini linguistici non equivoci determinati = denotare o isolare precisamente i confini delloggetto cui si riferiscono devono possedere il massimo grado di uniformit dusoI tipi di concetto in riferimento al grado di vicinanza con il piano osservativo:

    - Concetti osservativi, nozioni familiari direttamente collegate al piano empirico, ossiadirettamente osservabili

    - Concetti teorici: collegati ala teoria sociologica, non suscettibili di osservazione diretta cherichiedono un processo di definizione particolarmente complesso per raggiungere il pianoosservativo.I concetti teorici sono osservabili empiricamente attraverso un processo di definizione.

    2 fase la definizione dei concetti operativiIl processo di definizione dei concetti si compie a diverso grado di avvicinamento al pianoempirico. Hempel distingue tra:- Definizione nominale, una stipulazione determinante che una certa espressione, il

    definiendum, deve valere come sinonimo di unaltra espressione, il definiens, il cuisignificato gi stabilitoSi tratta di una espressione verbale, solitamente pi breve, da sostituire ad unaespressione linguistica pi complessa che denota un concetto o propriet

    - Definizione reale, una enunciazione della natura o degli attributi essenziali di qualcheentit.Indica le caratteristiche fattuali di concetti o propriet.

    - Definizione operativa, con questa si passa dal piano della formulazione linguistica al pianodella loro relazione con losservazione empirica.La definizione operativa rappresenta le procedure logiche e tecniche che rendono possibilelosservazione empirica del concetto.

    Dai concetti agli indici empirici- linadeguatezza degli indicatori di norma conseguenza di inadeguata concettualizzazione

    - il problema della concettualizzazione cruciale dal punto di vista logico, ma anche conriguardo a quello pi produttivo, la misurazione- in realt anche una semplice classificazione pu considerarsi un passo avanti significativodal punto di vista dellanalisi sociologica di fenomeni particolarmente complessi

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    ma lobiettivo di giungere ad una misurazione almeno di natura aritmetica il solo funzionaleallindividuazione di relazioni significative tra le variabili prese in considerazione.

    Questo perseguibile, attenedosi ad una procedura logicamente corretta di passaggioda concetti ad indici empirici.

    Il compimento della procedura di connessione tra concetti, dimensioni di essi eindicatori porta alla definizione delle variabili: dove per variabile si intende appunto unapropriet cui siano assegnati diversi valori in modo da poter determinare empiricamentequale valore abbia nel caso particolare la propriet stessa.La variabile pu essere:- Semplicemente classificatoria (maschi-femmine, cattoliciprotestanti, soggetti a reddito

    alto-medio-basso)- Continua, cio espressa numericamente (et, reddito, quoziente intellettivo)

    Le variabili naturali come let, il sesso sono sociologicamente date, anche se laclassificazione pu essere diversa in funzione delle diverse esigenze specifiche della ricerca.

    Mentre le variabili artificiali, come la partecipazione politica, la produttivit sonocostruite in basse ad indicatori tanto efficaci quanto pi attenta la concettualizzazione.

    La formulazione dei concetti, allinterno di ciascuna area problematica apre la strada aduna procedura di graduale avvicinamento dei concetti al piano empirico, attraverso unprocesso di operazionalizzazione definito.

    Lazarsfeld individua delle fasi, composto da 4 momenti costitutivi.- 1 fase: la rappresentazione figurata del concetto = una generica immagine che d senso

    alle relazioni osservate tra diversi fenomeni collegati.Il concetto nel momento in cui prende corpo solo unentit concepita in termini vaghi ched un senso alle relazioni osservata tra i fenomeni.

    - 2 fase : specificazione del concetto = immagine del concetto articolata nelle suedimensioni, attraverso lindividuazione delle stesse.Pu essere contemporanea della prima fase, richiede tuttavia una precisa attentaformalizzazione in termini puramente analitici ed empirici.Consiste nellanalisi delle componenti del concetto originario, che possono essere dedotteanaliticamente dal concetto generale che lo ingloba o empiricamente dalla struttura delleloro interrelazioni.Un concetto corrisponde generalmente ad uninsieme di fenomeni piuttosto che ad unfenomeno semplice e direttamente osservabile

    - 3 fase : scelta degli indicatori = scelta degli aspetti empiricamente rilevabili del concetto edelle sue dimensioni.Gli indicatori: - variano ampiamente secondo lambiente sociale degli individui cui siriferisce losservazione empirica

    - Hanno un rapporto di probabilit con il concetto, o le sue dimensioni, cheintendono rilevare- E spesso necessario formulare un gran numero di indicatori per ogniconcetto e/o per le sue dimensioni.

    - 4 fase : formazione, costruzione degli indici = sintesi di due o pi indicatori attuata ai finidella misurazione del concetto.In questo contesto lindice corrisponde alla costruzione di una variabile. Lintento quello

    di studiare le relazioni tra indicatori e di dedurre alcuni principi matematici generali che

    permettono di definire la forza relativa di un indicatore rispetto ad un altro.La costruzione di indici relativi a concetti psicologici o sociologici complessi, si compie

    attraverso la scelta di un numero di elementi relativamente limitato, tra tutti quelli chepossono indicare il concetto e la sua rappresentazione limitata.

    Ad es. in una ricerca sulle concezioni della solidariet da parte di volontari impegnati instrutture di volontariato in Emilia Romagna, lindice di solidariet stato costruito utilizzandouna batteria di 8 item in grado di misurare una concezione laica, fondata su una sorta di eticadella responsabilit da parte del cittadino ed una concezione religiosa della solidariet,fondata invece sulletica della charitas da parte del credentenel primo caso affermazioni tipo la solidariet un atteggiamento spontaneo delluomo,una forma di responsabilit, una riposta alle carenze dello Stato, potessero essere validi

    indicatori di una dimensione laica della solidarietnel secondo caso, per converso, affermazioni come la solidariet un valore soprattuttocristiano, un dono di s agli altri, una naturale prosecuzione dellimpegno religioso, nerappresentano adeguatamente una dimensione religiosa

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    = ciascuno degli 8 item era costruito mediante una coppia di affermazioni di segno opposto,lintervallo tra le affermazioni ci ciascun item era scandito da sette modalit in una delle qualigli intervistati si dovevano collocare= si attribuirono a ciascuna delle modalit dellintervallo tra le due affermazioni, valori chevanno da -3 a +3, passando per un valore 0 relativo alla posizione centrale= questo ha permesso la costruzione dellindice sintetico mediante cui, aggregando i punticonseguiti dagli intervistati, sono state individuate cinque classi o tipologie di immagino dellasolidariet, con lesclusione di due item: fanno registrare i valori pi bassi del coefficiente dicorrelazione r, penalizzando la coerenza interna dellindice (toccano quella solidarietattribuibile ad entrambi gli orientamenti)ipotizzando che i valori che vanno da -1 a +1 designino un orientamento religioso, mentrequelli che vanno da 1 a 3 designino un orientamento laico, si sono sommati i punteggi parzialiconseguiti da ciascun intervistato su ciascun item, si sono costruite le classi:- concezione decisamente religiosa della solidariet: punteggio = o > a 12- concezione prevalentemente religiosa: punteggio compreso tra -7 e -11- concezione mediana: punteggio compreso tra 0 e +6- concezione prevalentemente laica: punteggio compreso tra +7 e +11- concezione decisamente laica: punteggio = o > a +12= importante rilevare, con riferimento alla possibilit di costruire indici sintetici sommando ivalori conseguiti dagli intervistati su ciascuna delle modalit delle propriet che il ricercatoreintende rilevare, che il punteggio cos calcolato non esime lo stesso ricercatore da un

    processo di interpretazione, ovvero dalla necessit di controllare simultaneamente gli addendie il risultato a cui concludono= si consideri a questo proposito, la possibilit di costruire un indice di atteggiamentoreligioso in grado di sintetizzare limportanza attribuita dallintervistato alla sfera religiosa e lasua autocollocazione in termini di pratica religiosala variabile relativa allimportanza attribuita alla sfera religiosa pu variare tra nessuna ,limitata, importante e decisivaquella relativa allautocollocazione pu variare da laico-disinteressato a credente nonpraticante e credente e praticantesemplificando si attribuiscono valori che vanno da 0 a 2 alle modalit della prima variabile evalori da 0 a 2 alle modalit della seconda variabile, si descrivono i cinque gruppi nelseguente modo:- atei: nessuna (0) o limitata (0) importanza attribuita alla religione n credenti, n osservati

    (0), punteggio 0- tiepidi: nessuna o limitata importanza, credenti ma non praticanti (1), punteggio 1- ritualisti: nessuna o limitata importanza, credenti e praticanti (2), punteggio 2- spiritualisti: notevole (1) o decisiva (2) importanza, credenti ma non praticanti punteggio

    2 oppure 3- osservanti: notevole o decisiva importanza, credenti e praticanti (2), punteggio 3 oppure

    4= la demarcazione dei confini delle classi arbitraria, ossia il frutto di una scelta, di unaopzione concettuale del ricercatore, ma la stessa somma aritmetica pu essere interpretatadal ricercatore in modo diverso.

    = dipende dalla primazia che il ricercatore attribuisce alla combinazione di significato rispettoalla combinazione aritmetica.

    impossibile procedere alla costruzione di indici in automatico, ossia mediantetecniche esplorative, senza che vi sia a monte un intervento che orienti la procedura edistingua una combinazione concettualmente rilevante da una solo aritmeticamente fondata.

    Lintervento del ricercatore e quindi, la parzialit dei punti di vista da questi espressamediante il processo di concettualizzazione, offre tuttavia la possibilit di attribuire significatoallinfinit priva di senso del mondo sociale, di costruire il dato e di orientare losservazioneinoltre una differente concettualizzazione indurr differenti scienziati ad interpretare inmodo diverso sia specifici tratti del comportamento e di atteggiamento assunti comeindicatori di un qualche concetto teorico, sia di conseguenza, a circoscrivere in modo difforme

    il referente empirico.in questo senso il processo di concettualizzazione implicher un percorso lungo il qualedistinguere ci che rilevante da ci che non lo = ovvero implicher sia lestensione che laconnotazione di una propriet.

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    - a questo proposito, viene proposto il processo di operativizzazione di due differenti teoriedella partecipazione politica:1) la prima, che interpreti la partecipazione politica come il prodotto del coinvolgimento

    attivo emotivo e cognitivo, da parte degli individui alla vita del sistema politico2) laltra teoria, di Inglehart, interpreta le nuove forme di partecipazione politica, piuttosto

    che alla centralit dei cittadini, sono da connettere alle trasformazioni, in termini di bisognie di valori, avvenute nelle societ industriali= ricerca svolta negli anni 70, dove venivano rintracciate 4 dimensioni del concetto inquestione cognitiva affettiva valutativa comportamentaleper ciascuna di queste dimensioni sono stati scelti rispettivamente: un indicatore di informazione politica, di interesse politico, di sfiducia politica e diassociazionismo per i due indicatori di interesse politico, riconducibile alla dimensione affettiva sono

    stati definiti operativamente nel seguente modo:A. lei si ritiene in genere al corrente degli avvenimenti politici?1) si 2) poco 3) no 4) non rispondeB. Le accade qualche volta di indignarsi o di appassionarsi per qualche avvenimento

    politico?1) spesso 2) qualche volta 3) mai 4) non rispondecostruita la variabile possibile costruire uno spazio di attributi bidimensionale a 16determinazioni, dove le risposte della domanda A vengono incrociate con le risposte delladomanda B, ed ai casi relativi a ciascuna delle 16 caselle risultanti nella matrice vengonoattribuiti simboli linguistici ordinatamente disposti a misurare il grado di interesse: noninteressato poco interessato molto interessatosi presenta una tabella di uno spazio di attributi per la misura di interesse politico dove inparentesi si presenta una opportuna riduzione del medesimo spazio di attributi mediante unascala ordinale simmetrica a 5 punti A: alto, M.A: medio alto, M.B: medio basso, B: basso, in cuinon si tiene conto delle mancate risposte, lattribuzione alle quali di un gradiente di interessepolitico presenta un eccessivo grado di arbitrariet item A

    item B si poco no n.r.

    spesso molto (A.) poco (M.A.) poco (M.) pocoqualche volta poco (M.A.) poco (M.) poco (M.B.) pocomai poco (M.) poco (M.B.) ness. (B.) pocon.r. poco poco poco poco

    quanto alla misurazione dellinformazione politica possibile ricorrere al semplicestrumento consistente nella richiesta, agli intervistati, di indicare la titolarit di alcunecariche politiche, nazionali ed estere

    = partendo da questi indicatori, possibile giungere ad una informazione sintetizzabilein quattro livelli:

    livello di informazione politica:

    nullo 0-1 identificazioniscarso 2-6 medio 7-11 alto oltre 11

    diversa la tipologia di mobilitazione politica, o livello di interesse politico, cui, invece,partendo da una riformulazione della teoria della partecipazione politica si perviene.

    Lautore individua tre fattori che allinterno dei paesi occidentali fortementeindustrializzati, hanno contribuito ad un aumento del potenziale di partecipazione politica:- unistruzione pi elevata ed una maggiore informazione politica- le nuove norme che regolano la partecipazione politica delle donne

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    - il mutamento complessivo delle priorit di valore, per cui si d pi importanza alsoddisfacimento dei bisogno legati allautorealizzazione e meno a quelli legati allasopravvivenza

    = lindice di mobilitazione cognitiva, uno dei due attraverso cui stata costruita latipologia della mobilit politica, viene costruito sulla base di due indicatoriA. il livello di discussione politica, definito operativamente nel seguente modo: quando

    insieme con gli amici con che frequenza discute di politica?1) spesso 2) qualche volta 3) mai

    B. Il livello di istruzione, considerando let in cui lintervistato ha abbandonato lascuola: a che et ha abbandonato la scuola?

    1) prima dei 16 anni 2) tra i 16 e i 19 anni 3) dopo i 19 anni, almeno a 20= si attribuiscono valori compresi tra 0 e 2 alle modalit della prima variabile e valoricompresi tra 1 e 3 a quelli della seconda, costruendo un indice additivo con un campodi variazione compreso tra 1 e 5dove possibile distinguere un livello basso: coloro che raggiungono valori compresitra 1 e 2 e un livello alto: per chi raggiunge valori compresi tra 3 e 5, della mobilitazionecognitiva= tabella della mobilitazione cognitiva: incrocio tra le modalit dei due indicatori

    et in cui lintervistato ha abbandonato lascuolafrequenza di discussione politica < 16 anni 16-19 anni alle sue dimensioni -> agli indicatori.

    Altri, come Marradi, collocano la definizione operativa a livello delle procedure tecnicherelative alla costruzione delle variabili.

    La definizione operativa come il complesso di regole che guidano le operazioni con cuilo stato di ciascun caso sulla propriet, viene rilevato, assegnato ad una delle categoriestabilite in precedenza e registrato in modo da permettere la successiva analisi con letecniche che si intendono usare.

    Le fasi secondo Marradi sono:- Testo della domanda- Modalit di registrazione delle risposte

    - Indicazione della proposizione che la variabile assume nella matrice dei dati- Procedure di controlloIn conformit a queste indicazioni, la definizione operativa trasforma la propriet di unconcetto in una variabile.= la definizione operativa rappresenta una procedura complessa che comprende sia ilpassaggio dai concetti, alle loro dimensioni, agli indicatori: rapporti di indicazione, sia leprocedure tecniche di costruzione della variabile.- Concetti-termini teorici e concetti-termini osservativi- i concetti- termini teorici hanno carattere denotativo o estensivo, relativi a generi rinviantilesistenza- I concetti- termini osservativi hanno carattere connotativo, si presentano in modo astrattolosservazione orientata e il dato costruito

    Non si danno particolari problemi di operativizzazione per concetti immediatamentetrasformabili in variabili: let, il sesso, lo stato civile sono concetti immediatamente misurabilia livello di classificazione o metricoPeraltro anche la pi semplice classificazione costitutivamente orientata e dipende daprecise scelte del ricercatore.

    Scelte che si presentano come stipulazioni sia funzionali agli obiettivi della ricerca cheinfluenzate da una teoria o da un abbozzo di teoria, riferita al contesto in cui si determina ilconcetto.

    Ogni concetto scientificamente utilizzabile esige di essere, anzitutto definito nel modosemanticamente pi univoco e poi tradotto in concetti-termini che possano, direttamente oindirettamente, dar luogo a variabili.

    Per far si che questo accada, logicamente indispensabile avvalersi di proposizioni diriduzione che specificando parzialmente il significato del concetto originario, ne favoriscano latraduzione in variabile, consentendone la misurazione.

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    Il processo sar maggiormente complesso, tanto pi il concetto considerato astratto emultidimensionale, rendendo necessari numerosi passaggi, soprattutto in dipendenza dellacomplessit della teoria entro cui il concetto si inserisce.

    Quello che sar sottoposto a verifica non il singolo concetto ma piuttosto la teoria.Ogni procedura di controllo di una teoria non pu operazionalizzazione dei suoi elementi

    costitutivi.- Operazionzlizzare un singolo concetto non porta lontano- Se ci risultasse utile e funzionale, si dovr evitare che la parzialit delloperativizzazione

    finisca con il risultare mistificante- Un operativizzazione del concetto effettuata tramite dati empirici ricavabili da risposte a

    domande dirette al riguardo impropria, misurando in questo modo solo una percezione.Lazarsfeld parla si traduzione operativa dei concetti e, di fatto, tende a rendere operativi

    dei concetti teoricamente sostenuti non atomizzati.La stessa analisi delle dimensioni del concetto, riflette un processo che di carattere:

    - Logico: ad ogni concetto sono sottordinati dei concetti particolari- Semantico: le dimensioni del concetto sono le specificazioni del suo significato- Pragmatico: la scelta delle dimensioni connessa allo scopo dellindagine, alla teoria di

    fondoI problemi si complicano con il passaggio al rapporto di indicazione: ogni concetto cos

    come ogni concetto-dimensione indicabile in pi di un modo, raro che vi siano indicatorilogicamente esaustivi di u n concetto- dimensione.

    Certo quanto pi si scompone, tanto pi si scende a livello di sottodimensione, tanto meno improbabile che lindicatore sia impreciso.

    Quanto maggiore il numero di indicatori trascelti, tanto pi si riduce lalea dellaconnessione tra il materiale concettuale e il dato empirico che il dato materiale consente dicostruire in modo logicamente e teoricamente corretto.

    Loperazzion. del concetto richiede precise opzioni teoriche, logiche, semantiche epragmatiche. La centralit teorica evidente se si considera in relazione allipotesi teorica,traducibile in proposizione generale in forma di legge e come tale sottoponibile a confermaempirica.

    La ponderazione degli indicatori e la conseguente costruzione di indici sintetici giustificabile in base a scelte che sono in parte, sostenute dallesperienza e che derivano daopzioni teoriche e in parte, a valle di queste opzioni sta quella che pu dirsi misurazione.

    Lesito del processo di operativizz. , in ultima analisi, un atto di misurazione.- La misurazionecostruzione delle variabili

    Il passaggio dal concetto ai referenti empirici, implica lindividuazione degli attributi opropriet applicati ad oggetti concreti, gli specifici oggetti studiati, definibili come unitdanalisi.

    Le propriet assumono, rispetto agli oggetti cui si riferiscono, diversi stati che varianotra le unit danalisi.I diversi stati che pu assume un attributo o una propriet a seconda delle unit osservate,

    implicano lidea di mutazione o variazione: dal termine concetto si passa a quellovariabile.

    Le variabili con cui generalmente si lavora, sono riferibili, in termini statistici a:- Mutabili: caratteristiche che hanno propriet dicotomiche o classificatorie

    - Variabili discrete o discontinue: grandezze capaci di assumere solo certi valori puntuali,solo valori interi es. i membri di una famiglia

    - Variabili continue: quelle che possono assumere tutti gli infiniti valori compresi, o meno,entro un certo intervallo es. et, peso.

    - le scale di misurazioneTeoricamente, gli indici possono essere costruiti come scale di misurazione.

    Posto che ogni livello o scala di misurazioni possiede le propriet del livello di misurazioneprecedente pi una propriet maggiore, abbiamo:- Il tipo pi semplice quello con il numero minore di valori cio 1 e 0, variabili di questo

    tipo sono comunemente chiamate dicotomiche, spaccano in due classi di oggetti o le loropropriet.

    Fatta eccezione per casi in cui il disegno di ricerca sia di natura esplicativo-sperimentale efatte salve le dicotomie di natura, la classificazione dicotomica non normalmente unpunto di partenza ma, occasionalmente punto di arrivo per sintetizzare e visualizzare con

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    particolare evidenza differenze tra comportamenti relativi ai soggetti che si trovano,rispetto alla met, ai due lati di una scala graduata.

    - Ad un livello appena pi elevato abbiamo la scala di tipo nominale o classificatoria: lapropriet da registrare assume stati discreti non ordinabili.La variabile nominale deriva da unoperazione di classificazione, i numeri che sonoassegnati non hanno significato numerico ma sono solo dei nomi.La propriet da registrare assume stati discreti ordinabili in un modo qualunque (o nonordinabili)Assumono una serie di stati finiti di cui non possibile stabilire un ordine e le unicherelazioni sono quelle di uguale e diverso.

    La procedura di operativizzazione che permette di passare dalla propriet alla variabile inquesto caso la classificazione.Il fine di questa scala quello di creare classi di variabili che siano le pi omogenee

    possibile al loro interno e massimamente eterogenee in relazione alle altre classi. Classificanole osservazioni in categorie mutuamente esclusive ed esaustive. Il rispetto per i fondamentaliprincipi della non sovrapponoibilit, ogni soggetto deve poter rientrare in una ed in una solaclasse, e dellesaustivit, la possibilit di rientrare in una classe, magari in quella residua altrospecificare.

    Le propriet della scala: se A e B sono due propriet di un oggetto si tratta di stabilirese A=B o se A B

    Inoltre dovranno corrispondere a talune propriet dei numeri:- propriet riflessiva per cui A=A

    - Propriet simmetrica per cui se A=B, B=A- Propriet transitiva per cui se A=B e B=Callora A=C

    - Ad un secondo livello di misurazione abbiamo la scala ordinale.Nasce da una operazione di ordinamento, i valori numerici attribuibili alle modalit,mantengono le propriet ordinali dei numeri.Stati discreti ordinabili, assumo una serie di finiti, di cui possibile per stabilire un ordine.Lesistenza di un ordinamento permette di calcolare, oltre alla relazione di uguale o

    diverso, anche quella di maggiore o minore.La procedura di operativizzazione lordinamento.Si tratta di un ordinamento gerarchico per cui una variabile pu assumere una serie di

    valori ordinabili in forma crescente o decrescente e lassegnazione dei numeri pu aiutare adesprimere lordine con cui i termini si susseguono (es. il livello di istruzione)Questo tipo di variabile ha in comune la caratteristica di assumere valori entro un

    intervallo sempre crescente o decrescente. Ad es. listruzione cresce in funzione di diversigradi, ma procede per salti e la distanza tra due gradi successivi non costante.

    Rispetto alle propriet dei numeri si possono costruire ordinamenti gerarchici tali che datedue caratteristiche A e B relative ad un oggetto si pu stabilire: - se A=B oppure se A B

    - Se A B si pu stabilire se A > o < di B- Propriet dellasimmetria se AA- Transitivit se A

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    i punti pu essere specificata ed costante per ciascuno elemento della serie (es. ilquoziente di intell.)In questo caso oltre che a classificare le osservazioni a seconda della classe cui

    appartengono e ordinarle in maniera gerarchica, possibile determinare la distanza tra i puntidella scala, di una stessa unit di misura: parliamo di scala metrica. Ciascun grado maggioredel precedente e minore del successivo.

    Si possono applicare operazioni di sommatoria e sottrazione ma non di moltiplicazione edivisione.- Ad un quarto livello di misurazione abbiamo le scale di rapporto:

    Sono scale ad intervalli uguali che individuano con precisione il punto in cui la propriet

    realmente assente: lo zero assoluto. Si tratta di scale metriche es. et, reddito, comp