Riccione Piadina - La Celiachia

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Info utili sulla intolleranza alimentare. www.riccionepiadina.com

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LA CELIACHIA La celiachia o malattia celiaca (MC) è un’intolleranza alimentare autoimmune permanente, scatenata in soggetti geneticamente predisposti, dall’ingestione del glutine.

Il glutine è un complesso proteico che si origina dall'unione, in presenza di acqua, di due tipi di proteine: la gliadina e la glutenina presenti principalmente nell'endosperma delle cariossidi dei cereali quali frumento, farro, segale, kamut e orzo. Tra i cereali che non contengono glutine ci sono il mais e il riso.

L’ingestione di glutine, nei pazienti celiaci, provoca un grave danneggiamento dei villi della mucosa intestinale con un conseguente assorbimento inefficace dei nutrienti. Il malassorbimento può portare a carenze nei diversi distretti dell’organismo determinando altre patologie.

L’unica terapia disponibile, ad oggi, consiste in una dieta rigorosamente priva di glutine da seguire per tutta la vita.

I sintomi I sintomi della celiachia possono essere anche molto diversi, e si sviluppano in fasi diverse della vita. In qualche caso i sintomi non si manifestano a livello del sistema digerente, ma sotto altre forme. Ad esempio nei bambini, l’irritabilità è un sintomo molto comune. Tra i sintomi della malattia si possono elencare dolori addominali ricorrenti, diarrea cronica, perdita di peso, feci chiare, anemia, produzione di gas, dolori alle ossa, cambiamenti comportamentali, crampi muscolari, stanchezza, crescita ritardata, dolori articolari, insensibilità agli arti, ulcere dolorose nella bocca, irritazioni della pelle (dermatiti herpetiformi), danneggiamento dello smalto e del colore dei denti, irregolarità dei cicli mestruali. Tra questi, l’anemia, la perdita di peso e il ritardo nella crescita sono il risultato di un insufficiente assorbimento di nutrienti, e quindi di una forma di malnutrizione. L’Associazione celiaci italiani classifica la malattia in forme diverse:

• tipica, che ha come sintomatologia la diarrea e l’arresto della crescita • atipica, che si presenta tardivamente con sintomi soprattutto extraintestinali (come

l’anemia) • silente, nella quale mancano sintomi evidenti • potenziale, evidenziata da esami sierologici positivi (presenza di antigliadina IgA e

IgG) ma con biopsia intestinale normale La diagnosi Una diagnosi sintomatologica della celiachia è difficile, perché i sintomi sono troppo simili a quelli di altre malattie, tra le quali numerose malattie che interessano l’intestino ma anche forme di stanchezza cronica e di depressione. Inoltre, in una percentuale non piccola dei casi, la celiachia non sviluppa alcun sintomo evidente ma comporta comunque un danneggiamento dei tessuti intestinali. Una diagnosi più precisa della malattia quindi passa principalmente per due analisi mirate. L’analisi sierologica determina il livello di anticorpi specifici antigliadina, IgA e IgG, e di anticorpi anti-transglutaminasi (tTG), nel sangue prodotti in risposta alla presenza di glutine, percepito dall’organismo come sostanza estranea e pericolosa.

Il test istologico invece consiste in una biopsia intestinale che permette di verificare il danneggiamento e l’atrofia dei villi intestinali. Nel caso di presenza della malattia all’interno di una famiglia, data la sua caratteristica trasmissione genetica, è opportuno effettuare uno screening degli anticorpi in tutti i parenti di primo grado del malato. Il trattamento L’unico trattamento possibile per la celiachia è una dieta appropriata, priva di glutine (gluten-free), che permette di ridurre ed eventualmente eliminare i sintomi e di ricostituire i tessuti intestinali. La capacità di ripresa e di recupero dei tessuti danneggiati, però, dipende anche da molti altri fattori, come ad esempio l’età in cui la malattia viene diagnosticata, o il grado di danneggiamento, o l’assunzione da parte dell’individuo di altri farmaci che possono interferire. In generale, secondo il National institute of diabetes and digestive and kidney diseases, se la dieta viene rispettata, e la malattia è solo all’inizio, è possibile restituire un funzionamento normale all’intestino, con riscostituzione dei villi, nel giro di 3-6 mesi. In adulti malati da tempo, la dieta riesce a eliminare i sintomi in periodi più lunghi, fino a due anni. La dieta gluten-free Seguire una dieta priva di glutine significa cambiare stile di vita e eliminare tutti gli alimenti derivati da grano, orzo e potenzialmente altri cereali, quindi quasi tutti gli alimenti confezionati, dalle merendine alle torte, la pasta e il pane, la pizza. Comunque, per seguire una dieta senza glutine è disponibile un’ampia varietà di alimenti tra i quali scegliere. Innanzitutto, vi sono i prodotti naturalmente senza privi di glutine non elaborati industrialmente: riso, carne, pesce, uova e qualsiasi varietà di frutta e verdura. Inoltre, sono disponibili i prodotti dietetici senza glutine, cioè alimenti che generalmente conterrebbero glutine, ma preparati da materie prime naturalmente prive di glutine o degluteinizzate, tali da avere un contenuto residuo di glutine non superiore ai 20 ppm (20 mg/kg): pasta di mais o riso, pane da farina di mais, biscotti, insaccati…

Questi prodotti si riconoscono dalla dicitura "Senza Glutine" in etichetta e quelli erogabili gratuitamente, nei limiti di spesa mensili, sono inseriti nel Registro Nazionale dei prodotti destinati ad una alimentazione particolare del Ministero della Salute.

La difficoltà maggiore per la persona affetta da celiachia comunque è il fatto che la dieta deve essere organizzata in base alle informazioni dettagliate disponibili sugli ingredienti di ciascun piatto proposto a un ristorante o a una mensa o di ciascun prodotto in vendita a un supermercato. Particolarmente importante è il fatto che il glutine può essere ‘nascosto’ nei cibi, e perfino in alcuni farmaci, come additivo, conservante o aroma. E’ quindi necessario richiedere informazioni dettagliate su ogni singolo prodotto che si desidera acquistare e utilizzare. La situazione è notevolmente migliorata negli ultimi anni: molti ristoranti specificano nei menù le portate gluten free e sugli scaffali dei supermercati compare sempre più spesso la stessa dicitura sui prodotti sicuri per le persone celiache. Le associazioni dei malati di celiachia e alcuni siti di istituzioni sanitarie danno indicazioni dettagliate su quali siano i prodotti ammissibili e quali quelli vietati nella dieta dei celiaci.

La tabella che segue elenca i cibi naturalmente privi di glutine e quelli che durante il processo di lavorazione tendenzialmente non subiscono rischi di contaminazione crociata involontaria da glutine:

Celiachia: alimenti naturalmente senza glutine

Cereali, Farine e Tuberi

riso, mais, miglio, grano saraceno, patate, manioca, amaranto, sorgo, quinoa

fonti importanti di carboidrati, vitamina B

Attenzione a: zuppe di cereali misti, tapioca, polenta pronta, risotti pronti, patatine snack, purè istantaneo

Frutta, Verdura e Legumi

tutti i tipi di frutta (fresca, secca, essiccata, sciroppata). Tutti i tipi di verdura (fresca, congelata, surgelata, etc) anche conservata (sott’olio, sott’aceto, sotto sale etc). Tutti i legumi: fagioli, piselli, lenticchie, ceci, lupini, fave, soia

Fonti di fibre, vitamine, provitamine e minerali, antiossidanti

Attenzione a: salsa di soia, minestroni con cereali, frutta infarinata

Latte e derivati

latte, yoghurt, formaggi, panna

Fonti di: calcio, proteine, vitamine

Attenzione a: panna condita, formaggi spalmabili, yoghurt al malto o alla frutta, budini, latte condensato

Carne, Pesce e Uova

tutti i tipi di carne e pesce fresco, congelato, surgelato, al naturale, sott’olio, sotto sale etc

Fonti di: vitamine, proteine, oligoelementi, acidi grassi

Attenzione a: salumi (prosciutto, bresaola, speck, mortadella, salsicce, wurstel, etc), piatti pronti, carni confezionate del supermercato

Grassi da condimento

grassi di origine animale: burro, lardo strutto e grassi di origine vegetale: oli vegetali (da preferire l’olio extravergine di oliva)

Fonti di: acidi grassi, vitamine liposolubili

Attenzione a: burro e margarina light, maionese, oli di cereali vari

Zuccheri, Dolciumi e Bevande

tutti gli zuccheri (saccarosio, destrosio, fruttosio, etc), miele, succhi di frutta non addizionati, bevande gassate (tipo CocaCola), caffè, vino, rhum, grappa, tequila, cognac, whisky scozzese

Fonti di zucchero/alcool

Attenzione a: creme spalmabili (ma la Nulella è permessa!), cacao, cioccolato in tavolette, caramelle, zucchero a velo, preparati per dolci o bevande, sciroppi per bibite, birra, vodka, whisky non scozzese

Dove si trova il glutine? I cibi vietati ai celiaci I cibi vietati ai celiaci sono quelli che contengono anche piccole tracce dei cereali non permessi. È bene ricordare che i cereali contenenti glutine sono:

Celiachia: cereali contenenti glutine, quindi vietati

Frumento grano duro, grano tenero, germe di grano, fiocchi, pani e pizze, pan grattato etc

Segale pane, grissini, crackers, etc Farro NO a zuppe (anche miste), crusca, malto Spelta niente farine per dolci, biscotti etc

Orzo biscotti, zuppe, pasta (anche ripiena), pani e pizze, pan grattato, etc

Triticale e Kamut farine, biscotti, fette biscottate, etc Greunkern (grano greco) pani e pizze, grissini, zuppe, piadine etc

Seitan (alimento ricavato dal glutine) kofu, glutine di grano, alcuni condimenti vegetariani, molte salse di soia

malto e avena (molto spesso contaminata anche se idonea all’alimentazione celiaca)

attenzione a zuppe miste, yoghurt ai cereali, tracce di altri cereali vietati

È praticamente impossibile elencare tutti i possibili utilizzi di questi cereali (si pensi solo alla miriade di prodotti panati disponibili in commercio). È bene quindi conoscerli ma è fondamentale anche riconoscerli, ossia leggere con attenzione le etichette dei prodotti per scoprirne magari le “tracce”. DATI EPIDEMIOLOGICI Nonostante sia considerata oggi tra le patologie più frequenti al mondo, in quanto colpisce circa l’1% della popolazione generale su scala nazionale e mondiale, troppo spesso la celiachia continua a rimanere non diagnosticata. Complice la presentazione clinica multiforme, di frequente asintomatica, le diagnosi effettive sottostimano la sua dimensione epidemiologica. La Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione ha recentemente (dicembre 2014) pubblicato la “Relazione annuale al Parlamento sulla celiachia 2013” stando alla quale nel nostro Paese risultano 164.492 celiaci, 15.830 in più rispetto al 2012. La relazione è un documento tecnico-scientifico che descrive le attività istituzionali riconducibili alla gestione della celiachia in Italia, contiene i dati epidemiologici ufficiali del nostro Paese e le recenti acquisizioni scientifiche in materia di diagnosi. La prevalenza della celiachia calcolata in Italia sulla base del censimento dei soggetti affetti del 2013 risulta essere intorno allo 0,27%, mentre analizzando i dati all'interno delle singole popolazioni, maschile e femminile, la prevalenza nei maschi risulta essere mediamente dello 0.16 % mentre nelle femmine è risultata intorno allo 0.37 %.

Il 46% della popolazione celiaca italiana è residente al nord, il 22% al centro, il 19% al sud ed infine il 1 % nelle isole. La regione dove sono concentrati più celiaci è la Lombardia, con il 17.4%, seguita da Lazio con il 10.1 e Campania con il 9.4.

La frequenza delle diagnosi è in aumento, soprattutto grazie alla crescente applicazione dei test diagnostici nella pratica clinica. Ciò nonostante, circa il 70-80% dei casi sfuggono tuttora alla diagnosi (parte sommersa dell’“iceberg celiaco”), per cui la prevalenza della celiachia è attualmente stimata intorno all’1-1,5 % corrispondente a circa 600000 soggetti. GLUTEN SENSITIVITY La sensibilità al glutine non-celiaca (in inglese, gluten sensitivity, GS) costituisce ad oggi una condizione ancora scarsamente definita, il cui sospetto è sostanzialmente clinico. L’impegno della comunità scientifica è verificare l’esistenza della GS mediante una serie di studi controllati che possano portare alla definizione di marcatori specifici e criteri diagnostici precisi. L'interesse generale per la GS è confermato dalla crescente attenzione anche di media e network televisivi, soprattutto in relazione al tema dell’alimentazione senza glutine.

Fino a pochi anni fa la quasi totalità del mondo scientifico che si occupava di gastroenterologia era convinta che il glutine avesse effetti negativi solo nella Malattia Celiaca. Pertanto, accadeva che se una persona lamentava problemi addominali, meteorismo, diarrea, ecc..., ma i valori delle Transglutaminasi erano negativi e i villi integri, gli veniva detto che non era celiaca e che poteva continuare ad assumere glutine senza problema.

Quindi, al di fuori di un quadro clinico chiaro di Malattia Celiaca, il glutine veniva considerato assolutamente sicuro. Ma sembra che le cose non stiano proprio in questi termini. Negli ultimi anni stiamo, infatti, assistendo a numerose ricerche volte a considerare la tossicità del glutine anche in soggetti non celiaci. In poche parole una vera e propria intolleranza al glutine, diversa dalla Malattia Celiaca. In realtà, sarebbe più corretto chiamarla "ipersensibilità al glutine" o Gluten Sensitivity (GS), come la chiamano i ricercatori.

Che la gliadina fosse una frazione tossica del glutine era già noto. Ma l'idea di base era che lo fosse solo per i celiaci. La direzione che gli studi recenti stanno prendendo è invece logicamente ribaltata; la gliadina è tossica per tutti, ma la maggior parte delle persone sviluppa una tolleranza, un meccanismo di protezione che mette al riparo le cellule intestinali (e i villi) dall'azione tossica di questo composto proteico. Altri soggetti, invece, perdono (o non sviluppano) questa tolleranza e in alcuni casi la condizione evolve in Malattia Celiaca, mentre in altri vi sarebbe comunque una reazione, come accadrebbe per i soggetti sensibili al glutine, anche se del tutto diversa da quella celiaca e meno coinvolgente per il sistema immunitario.

La “Gluten Sensitivity” (che si manifesta dall’età adolescenziale all’età adulta, mentre è estremamente rara in età pediatrica) è circa 6 volte più frequente della celiachia e in pratica si può affermare con buona approssimazione che, se il numero di celiaci attesi in Italia è di circa 600.000 unità, i pazienti con Gluten Sensitivity sono almeno 3 milioni. AIC cos’è? AIC (Associazione Italiana Celiachia) è nata nel 1979 con le seguenti finalità:

• promuovere l’assistenza ai celiaci, agli affetti da dermatite erpetiforme e alle loro famiglie;

• informare la classe medica sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche; • studiare, in stretta collaborazione con la Società Italiana di Gastroenterologia ed

Epatologia Pediatrica (SIGENP) e la Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE), i problemi dei celiaci;

• stimolare la ricerca scientifica in tre direzioni: genetica, immunologica e clinica; • sensibilizzare le strutture politiche, amministrative e sanitarie.

AIC è membro dell’AOECS (Association of European Coeliac Societies), federazione delle associazioni europee dei celiaci. AOECS, costituita nel 1988, si occupa di problematiche di importanza internazionale che investono tutte le associazioni di cui AOECS coordina le attività e le questioni di interesse comune favorendo lo scambio di informazioni fra di esse.

La mission di AIC, ovvero la sua “dichiarazione di intenti” e lo scopo della sua esistenza, è quella di permettere alle persona affette da celiachia o da dermatite erpetiforme di vivere la propria vita in modo sereno e consapevole. AIC interpreta in modo pieno il proprio ruolo di attore sociale e risponde al dovere etico di agire per la rimozione delle situazioni di diversità e di disagio che interessano tali soggetti facendo crescere il senso civico e l’attenzione sociale nei confronti di chi viene considerato “diverso” in ragione di una condizione personale.

In particolare AIC intende:

- Sensibilizzare le istituzioni politiche, amministrative e sanitarie, a livello locale, nazionale ed europeo, per garantire i diritti dei celiaci e la loro piena applicazione; - Sensibilizzare, informare e formare la classe medica sulle possibilità diagnostiche e terapeutiche per far e mergere e garantire diagnosi corrette e il regolare follow-up (medico, nutrizionale e psicologico) secondo le linee guida esistenti allo scopo di contribuire alla salute e al benessere della la persona celiaca e della persona affetta da dermatite erpetiforme; - Promuovere e sostenere la ricerca scientifica in tutti i settori attinenti la celiachia e la dermatite erpetiforme (medicina, dieta, qualità della vita) favorendo e utilizzando sinergie nazionali e internazionali; - Avviare progetti e attività rivolti a rimuovere le difficoltà della vita quotidiana che riguardano la persona celiaca e la persona affetta da dermatite erpetiforme ai fini di aumentare la disponibilità e l’accessibilità a alimenti sicuri per il consumo casalingo e l’alimentazione fuori casa nonché di diffondere la prima conoscenza della celiachia e della dieta nella popolazione, nei principali contesti sociali (scuole, mense, ambienti di lavoro), nell’ambito della piccola e grande distribuzione (negozi, farmacie, supermercati) e presso gli operatori nei settori della ristorazione, turistico e agroalimentare;

- Offrire sostegno ed educazione delle persone celiache, delle persone affette da dermatite erpetiforme e delle loro famiglie rispetto alla gestione della dieta e all’esercizio dei propri diritti e doveri, con particolare attenzione alle nuove generazioni.

AIC, per raggiungere con maggiore efficacia i propri scopi, agisce in una visione internazionale promuovendo una presenza capillare a livello locale e lo sviluppo di strutture dedicate altamente competenti in termini tecnico-scientifici e esperienziali.

Tutto il Gruppo AIC, formato dalla Federazione, dalla Fondazione Celiachia, dall’impresa sociale Spiga Barrata Service e dalle 20 Associazioni Regionali, partecipa attivamente, ognuno per le proprie aree di competenza, al raggiungimento della mission. In ragione della ricchezza e complessità del sistema associativo di AIC, l’attività rivolta all’esterno è costantemente affiancata dall’impegno verso il suo buon funzionamento e la cura nei rapporti reciproci, nella comunicazione, nella formazione e nello sviluppo dei valori di fondo quali la fiducia, il rispetto reciproco e il senso di responsabilità.

Marchio SPIGA BARRATA

Uno degli obiettivi prioritari dell’Associazione Italiana Celiachia è operare per rimuovere gli ostacoli quotidiani che il celiaco incontra: il reperimento dei prodotti e preparati adatti alle sue specifiche esigenze, la scelta tra gli alimenti disponibili. Il Marchio Spiga Barrata apposto sui prodotti autorizzati aiuta ad evidenziare al consumatore celiaco l’idoneità del prodotto rispetto alle sue esigenze alimentari.

La Spiga Barrata è un simbolo registrato e di proprietà dell’Associazione, che alla fine degli anni ’90 ha iniziato la Concessione Controllata all’utilizzo della Spiga Barrata. Destinatari del simbolo sono tutti quei prodotti per i quali sia stata accertata l’ idoneità al consumo da parte dei celiaci: contenuto di glutine inferiore ai 20 ppm secondo quanto indicato dalla nostra Associazione e dal Ministero della Salute.

Sino al 2005 l’accertamento dell’idoneità degli alimenti avveniva esclusivamente attraverso la Certificazione di prodotto senza glutine, realizzata, per conto e secondo indicazioni di AIC, dall’ente certificatore SGS Italia. Dal 2006 AIC si è dotata di una struttura tecnica autonoma per realizzare direttamente tutte le attività necessarie alla valutazione dei prodotti che richiedono l’ utilizzo del Marchio Spiga Barrata. La Spiga pertanto indica i soli prodotti il cui processo produttivo è stato esaminato e certificato.

Con questo Progetto, AIC porta sul mercato un simbolo riconosciuto universalmente, più facile da individuare e tranquillizzante, perché il celiaco è consapevole che la Spiga è sinonimo di verifica, controllo, certificazione. Riportiamo qui di seguito l' elenco dei prodotti con Marchio Spiga Barrata concesso da AIC, aggiornato in tempo reale dal Team Alimenti AIC.

L' elenco dei prodotti a Marchio Spiga Barrata viene riportato anche nel Prontuario AIC degli Alimenti e viene pubblicato su ogni numero della rivista Celiachia Notizie.

PRONTUARIO DEGLI ALIMENTI

Il Prontuario è una pubblicazione edita con frequenza annuale che raccoglie, a seguito di valutazione, anche i prodotti che, seppur non pensati specificamente per una dieta particolare, risultano comunque idonei al consumo da parte del soggetto celiaco.

Le aziende produttrici che aderiscono e concorrono con le loro risposte alla stesura dell’elenco, dichiarano l’idoneità dei propri prodotti ad essere consumati anche dai celiaci (in quanto il glutine eventualmente presente è sempre inferiore a 20 ppm) e ciò tenendo conto non solo degli ingredienti, ma anche delle possibili contaminazioni durante tutte le fasi di produzione (stoccaggio, lavorazione, confezionamento, ecc...).

Il prontuario AIC degli alimenti è sicuramente uno strumento utile per orientarsi nel mondo degli alimenti senza glutine. Non è però il solo strumento disponibile. Sul prontuario AIC non ci sono tutti i prodotti senza glutine esistenti, ma alcuni prodotti dietetici notificati al Ministero della Salute che hanno il marchio Spiga Sbarrata di AIC più alcuni prodotti il cui inserimento in prontuario è richiesto dalle aziende.

I prodotti inseriti nel Prontuario AIC o con l'apposizione del logo Spiga Barrata, stanno a indicare la volontà di trasparenza e promozione dei propri prodotti da parte dell'azienda, che desidera un'ulteriore garanzia di sicurezza e qualità dei propri prodotti e promuovere la propria adesione ai progetti dell'AIC. Per questo motivo, nel Prontuario, non sono presenti tutti i prodotti dietetici per celiaci, così come non tutti i prodotti dietetici per celiaci sono identificati con il marchio Spiga Barrata, ma unicamente quelli le cui aziende produttrici hanno deciso volontariamente di aderire a questi progetti.

Il prontuario è quindi una bussola che orienta il celiaco nella scelta di alimenti “a minor rischio”. Quanto detto non vuole sminuire il lavoro enorme dell’Associazione Italiana Celiachia, importantissimo punto di riferimento per tutti gli intolleranti al glutine. Il prontuario stesso dichiara l’impossibilità ad indicare tutti gli alimenti esistenti.

LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO La norma di riferimento per la produzione degli alimenti senza glutine venduti preconfezionati è rappresentata dal D. Lgs. del 27 gennaio 1992, n. 111 e successive modifiche. Tale Decreto Legislativo prevede che la produzione ed il confezionamento (art. 10) di prodotti senza glutine vengano effettuati in “stabilimenti autorizzati” dal Ministero della Salute. Inoltre i prodotti sono soggetti a “notifica di etichetta” ai sensi dell’art. 7 della norma di cui sopra. Sempre la stessa norma prevede che solo gli alimenti prodotti presso stabilimenti autorizzati e sottoposti a procedura di notifica di etichetta possono riportare sulla confezione l’indicazione “dietetico” (art. 4) e nel nostro caso ad esempio la scritta “senza glutine”. Pertanto la presenza di tale dicitura ("dietetico senza glutine") implica sempre e necessariamente Autorizzazione e Notifica Ministeriale. Come riportato in questa pagina del sito del Ministero della Salute, la procedura di notifica si conclude di fatto con una nota formale di assenso da parte dell'Ufficio, che viene trasmessa alle imprese e alle regioni interessate. La chiusura della procedura equipara il relativo prodotto a quelli già inclusi nel Registro Nazionale, in attesa della pubblicazione dell'aggiornamento dello stesso. I controlli, sia sulla effettiva rispondenza di quanto dichiarato dalle aziende in etichetta, sia sulla loro idoneità ai celiaci, sono demandati agli organi territoriali di controllo. I prodotti dietetici notificati sono elencati sul Registro Nazionale del Ministero della Salute concernente l’Assistenza Sanitaria integrativa relativa ai prodotti destinati ad una alimentazione particolare (di cui all’art. 7 del DM 8 giugno 2001). Tale elenco è disponibile, nei suoi aggiornamenti periodici, nel sito del Ministero della Salute, nel sito AIC oltre che sulle pagine di Celiachia Notizie, dove è completato da altre utili informazioni come la grammatura dei prodotti ed il loro prezzo al pubblico (clicca qui). L'etichettatura degli alimenti è regolamentata da specifiche direttive/leggi.

1. Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione

2. Normativa sui prodotti dietetici: Decreto legislativo 1992/111 di attuazione della direttiva 89/398/CEE concernente i prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare.

3. Regolamento 2009/41 CE relativo alla composizione e all'etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine.

EROGABILITÀ E REGISTRO NAZIONALE DEGLI ALIMENTI DIETETICI SENZA GLUTINE

Il Sistema Sanitario Nazionale prevede particolari forme di tutela per le persone affette da malattia celiaca, classificata come una malattia rara: erogazione gratuita dei prodotti entro un tetto di spesa; la somministrazione di pasti privi di glutine a scuola e in ospedale; l’esenzione dal ticket.

Il Servizio Sanitario Nazionale eroga gratuitamente gli alimenti dietetici privi di glutine a favore delle persone affette da celiachia con i seguenti tetti di spesa, suddivisi per fasce di età e sesso (Decreto Ministeriale 4 maggio 2006):

Tetti di spesa per Fascia d’età

• 6 mesi – 1 anno : euro 45 • fino a 3,5 anni : euro 62 • fino a 10 anni : euro 94 • età adulta : distinti in euro 140 per gli uomini / euro 99 per le donne

E’ previsto un aggiornamento periodico a cura del Ministero della Salute, sentita la Conferenza dei presidenti delle Regioni e Province Autonome, sulla base della rilevazione del prezzo dei prodotti sul libero mercato. Il decreto ministeriale 8 giugno 2001 ha istituito il Registro nazionale dei prodotti destinati ad un’alimentazione particolare aggiornato con cadenza mensile dal Ministero, in cui sono presenti tutti gli alimenti senza glutine erogabili dal Sistema Sanitario Nazionale. I prodotti che ne fanno parte sono facilmente identificabili grazie ad un logo ministeriale ufficiale che le aziende possono apporre sulle confezioni.

I prodotti dietetici che hanno completato la procedura di notifica e sono stati classificati nelle diverse categorie vengono, contestualmente alla conclusione della fase istruttoria, inclusi nel Registro Nazionale. Al fine di una più agevole individuazione da parte dei consumatori dei prodotti erogabili le ditte produttrici possono apporre sull’involucro esterno dei prodotti che hanno completato l’iter istruttorio, nello stesso campo visivo della denominazione, un contrassegno che indica l’inclusione nel Registro Nazionale: un bollino di forma rotonda, con diametro di 3 cm (o eventualmente inferiore, per particolari esigenze di confezionamento) - di colore verde per gli alimenti senza glutine e di colore blu per gli alimenti a fini medici speciali - con la dicitura “MINISTERO DELLA SALUTE * REGISTRO NAZIONALE”.

Nel sito del Ministero della Salute (www.salute.gov.it) si possono trovare i Registri degli alimenti senza glutine divisi per prodotto oppure per produttore.

Tutti i prodotti dietetici senza glutine sono prodotti notificati dal Ministero della Salute e inseriti nel Registro Nazionale degli Alimenti per celiaci erogabili gratuitamente e sono ovviamente idonei per il celiaco e garantiti dal Ministero stesso.

I documenti necessari per ottenere l’erogazione gratuita degli alimenti privi di glutine sono i seguenti:

1. certificato di accertata diagnosi di malattia celiaca rilasciato da parte di uno dei centri ospedalieri o universitari di riferimento

2. rilascio da parte dell’Azienda Sanitaria Locale dell’autorizzazione a fruire gratuitamente de prodotti privi di glutine

Il ritiro dei prodotti avviene secondo modalità definite dalle singole Regioni (sia per i tetti di spesa che per le modalità di erogazione). Attualmente alcune regioni prevedono la possibilità di utilizzare i buoni non solo nelle farmacie e nei negozi specializzati ma anche nella GDO. Il celiaco ha diritto di trovare nelle mense pasti preparati con alimenti privi di glutine. La legge n. 123 del 4 luglio 2005 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia” prevede che, su richiesta degli interessati, nelle mense di scuole, ospedali e mense annesse alla Pubbliche Amministrazioni vengano somministrati pasti senza glutine.

PERCORSO PER L’EROGAZIONE A CARICO DEL SSR DEI PRODOTTI PRIVI DI GLUTINE A FAVORE DEI CITTADINI CELIACI, NELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA L’elenco regionale dei prodotti privi di glutine termina la propria validità e si fa riferimento solo alla lista dei prodotti inseriti nella sezione celiachia del Registro Nazionale di cui all’art.7 del D.M. 8 giugno 2001 consultabile on line sul sito del Ministero della Salute. Le quattro Aziende USL che hanno partecipato al progetto sperimentale continuano ad erogare agli Assistiti celiaci 4 buoni mensili aventi le specifiche tecniche già sperimentate e indicate con apposito atto del dirigente competente. Le Aziende USL che non hanno partecipato alla sperimentazione di cui alla DGR 1586/2006 sono tenute ad uniformarsi al presente percorso dal 1 luglio 2008, e nelle more dell’adeguamento proseguono con le modalità già in uso. Il valore dei buoni è riportato nella seguente tabella:

I negozi che vendono prodotti senza glutine del Registro Nazionale che intendono aderire al progetto devono attivarsi al fine di stipulare con le Aziende USL accordi coerenti con le caratteristiche del presente percorso; a tal fine sul portale della Regione Emilia-Romagna SatutER sono resi disponibili i riferimenti aziendali presso i quali i negozi possono rivolgersi. In seguito alla sottoscrizione di accordi locali di cui al punto precedente, le Aziende USL trasmettono alla Regione l’elenco aggiornato dei negozi aderenti al progetto. La Regione rende disponibile l’elenco regionale dei negozi aderenti al progetto, attraverso il portale www.saluter.it. Copia cartacea dell’elenco dei negozi aventi sede nel rispettivo territorio può inoltre essere richiesta dai Cittadini alla Azienda Usl di residenza. I negozi che aderiscono al progetto accettano i buoni presentati dai Cittadini aventi le specifiche tecniche definite con apposito atto del dirigente competente, esclusivamente per gli alimenti elencati nella sezione dei prodotti privi di glutine del Registro Nazionale degli alimenti speciali e inviano mensilmente, direttamente ai servizi amministrativi della Azienda USL di residenza del cittadino, un tracciato informatico avente le specifiche tecniche già sperimentate e indicate con apposito atto del dirigente competente, unitamente ai buoni ricevuti dai Cittadini ed alla fattura. Le Farmacie convenzionate della regione, nell’erogare a carico del SSR gli alimenti elencati nella sezione dei prodotti privi di glutine del Registro Nazionale, mantengono le modalità già in uso sino al 30 giugno 2008, data dopo la quale sono tenute ad uniformarsi alle modalità informatiche del presente progetto, inviando ai servizi amministrativi della Azienda USL di residenza del cittadino i buoni ricevuti dai Cittadini, superando la necessità di staccare e consegnare alla AUSL i fustelli dei prodotti erogati. I Cittadini possono effettuare il proprio approvvigionamento a carico del SSR sia all’interno dei negozi che hanno aderito al progetto ed indicati nell’elenco regionale, sia presso le Farmacie convenzionate della regione. Sono fatte salve le disposizioni vigenti in materia di mobilità sanitaria che consentono di fruire della prestazione anche nel caso in cui il cittadino si rechi in altre regioni. Al fine di conoscere gli alimenti dietetici elencati nel Registro Nazionale, i cittadini possono consultare il sito web del Ministero della salute (http://www.ministerosalute.it/alimenti/dietetica/dieApprofondimento.jsp?lang=italiano&label=prodi&id=57) oppure richiederne copia cartacea all’Azienda USL di residenza. Ogni buono rilasciato ai Cittadini deve essere speso in un’unica soluzione (da 1 a 4 buoni) e non necessariamente sino al tetto del suo valore, nell’ambito del mese di validità del buono stesso. Le Aziende USL devono effettuare controlli al fine di verificare il corretto svolgimento del servizio erogato e dei prodotti forniti, nonché la congruità della spesa complessiva. Le Aziende USL devono comunicare annualmente al Servizio regionale competente il numero di soggetti celiaci distinto per mese, fascia di età e sesso, nonché la spesa complessivamente sostenuta nell’anno.

RICCIONE PIADINA SENZA GLUTINE - ALL’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA 200g 2pz

Il numero di soggetti con diversa sensibilità al glutine è in forte aumento. La celiachia è una intolleranza permanente al glutine e nel nostro Paese ne soffre un italiano su 100. Ancora più numerose sono le persone che presentano disturbi non conclamati legati al glutine e che preferiscono quindi una dieta che ne sia priva. Riccione Piadina ha deciso di ampliare la propria gamma di prodotti aggiungendo una nuova referenza Senza Glutine, buona, dal gusto delicato. Abbiamo scelto di usare l'olio che tutto il mondo ci invidia: l'extravergine d'oliva, l'oro verde delle coste mediterranee.