Riassunto Diritto Pubblico de Martines

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1 DIRITTO PUBBLICO Si definisce diritto pubblico quel complesso di regole di condotta che disciplinano i rapporti tra membri di una collettività in un dato momento storico che scaturiscono da regole riconosciute o accettate . Queste regole nascono dal generale consenso comune al fine di dare organizzazione alla comunità. Le norme nascono al fine di regolare una società all’interno di un territorio . Il fenomeno giuridico e quello sociale posseggono un legame cosi stretto quasi da apparire due aspetti di un unico processo , che segna l’evoluzione della storia dell’uomo dalle civiltà più antiche a oggi, il fenomeno sociale procede di pari passo con il fenomeno giuridico . L’esigenza di avere regole nasce dalle prime forme di aggregazione di società in comunità. In seguito allo sviluppo della forma primordiale di comunità città stato , basate su nuclei famigliari e di un’economia del tutto agricola . E’ l’emergere di finalità comuni che pone l’inizio ad un processo evolutivo di strutture e regole sociali che oggi chiamiamo stato che è il soggetto più importante posto in una posizione di supremazia rispetto a tutti i soggetti individuali e collettivi , che vivono nel territorio dello stato rivendicando la propria sovranità. Una fonte è un atto scritto , la fonte principale è la costituzione formata da 139 articoli che è l’atto fondante della repubblica italiana la disposizione è unica , le norme sono le possibili interpretazioni che si danno alle disposizioni . CARATTERISTICHE DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO Regole di diritto: Requisito dell’effettività (riconosciuta universalmente) Obbligatorietà Certezza del diritto La fonte di cognizione dello stato è la gazzetta ufficiale . Struttura in grado di far rispettare le regole → ordinamento giudiziario Applicazione di sanzione Relatività del diritto → non può essere statico ma dinamico ed in continua evoluzione si deve evolvere con la società e con i contesti storico sociali Effettività del diritto consiste nel fatto che una regola giuridica è tanto più valida nel momento in cui viene esercitata sui membri della società i quali riconoscono un valore obbligatorio e colleghino alla sua violazione l’irrogazione di una sanzione giuridica o sociale, ma ciò a cui deve accompagnarsi è l’effettivo adeguamento della società ad essa. La certezza del diritto: certezza dell’effettiva applicazione delle regole di comportamento che la società si è data. Relatività del diritto : le regole del diritto devono mutare in base all’evoluzione della società. CIVIL LAW Tradizione romano-germanica Fonti scritte Ogni giudice manifesta la sua volontà e non è vincolato da precedenti giurisprudenziali. Esiste solo la corte di cassazione solo per vizio di forma inerente al procedimento, il giudizio è di forma.

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DIRITTO PUBBLICO

Si definisce diritto pubblico quel complesso di regole di condotta che disciplinano i rapporti tra

membri di una collettività in un dato momento storico che scaturiscono da regole riconosciute o

accettate . Queste regole nascono dal generale consenso comune al fine di dare organizzazione alla

comunità. Le norme nascono al fine di regolare una società all’interno di un territorio . Il fenomeno

giuridico e quello sociale posseggono un legame cosi stretto quasi da apparire due aspetti di un

unico processo , che segna l’evoluzione della storia dell’uomo dalle civiltà più antiche a oggi, il

fenomeno sociale procede di pari passo con il fenomeno giuridico . L’esigenza di avere regole nasce

dalle prime forme di aggregazione di società in comunità. In seguito allo sviluppo della forma

primordiale di comunità città stato , basate su nuclei famigliari e di un’economia del tutto agricola .

E’ l’emergere di finalità comuni che pone l’inizio ad un processo evolutivo di strutture e regole

sociali che oggi chiamiamo stato che è il soggetto più importante posto in una posizione di

supremazia rispetto a tutti i soggetti individuali e collettivi , che vivono nel territorio dello stato

rivendicando la propria sovranità.

Una fonte è un atto scritto , la fonte principale è la costituzione formata da 139 articoli che è l’atto

fondante della repubblica italiana la disposizione è unica , le norme sono le possibili interpretazioni

che si danno alle disposizioni .

CARATTERISTICHE DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO

Regole di diritto:

Requisito dell’effettività (riconosciuta universalmente)

Obbligatorietà

Certezza del diritto

La fonte di cognizione dello stato è la gazzetta ufficiale .

Struttura in grado di far rispettare le regole → ordinamento giudiziario

Applicazione di sanzione

Relatività del diritto → non può essere statico ma dinamico ed in continua evoluzione

si deve evolvere con la società e con i contesti storico sociali

Effettività del diritto consiste nel fatto che una regola giuridica è tanto più valida nel momento in

cui viene esercitata sui membri della società i quali riconoscono un valore obbligatorio e colleghino

alla sua violazione l’irrogazione di una sanzione giuridica o sociale, ma ciò a cui deve

accompagnarsi è l’effettivo adeguamento della società ad essa.

La certezza del diritto: certezza dell’effettiva applicazione delle regole di comportamento che la

società si è data.

Relatività del diritto : le regole del diritto devono mutare in base all’evoluzione della società.

CIVIL LAW

Tradizione romano-germanica

Fonti scritte

Ogni giudice manifesta la sua volontà e non è vincolato da precedenti giurisprudenziali.

Esiste solo la corte di cassazione solo per vizio di forma inerente al procedimento, il

giudizio è di forma.

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COMMON LAW

Tradizione anglo sassone

Fonti non scritte

Creano il diritto mediante giurisprudenza

Principio dello stare decisis

Il precedente giurisprudenziale è l’elemento fondamentale

FORMA DI STATO E FORMA DI GOVERNO

Quando si parla di ordinamento giuridico statuale si vuole indicare le finalità che una società si

pone di conseguire.

Le regole giuridiche investono tre diversi settori:

Organizzazione apparato statuale

Regolamentazione dei rapporti cittadino-società civile

Regolamentazione dei rapporti intersoggettivi

Con il termine forma di stato si fa riferimento al rapporto specifico tra potere statuale e società

civile, intendendo l’insieme delle finalità che lo stato si propone di perseguire ed i valori a cui

s’ispira la sua azione.

Con il termine forma di governo s’intende l’insieme degli strumenti e dei mezzi mediante i quali

una determinata organizzazione statuale persegue le sue finalità.

Forma di stato e forma di governo rappresentano due concetti distinti, ma strettamente connessi tra

loro , essi rappresentano due aspetti di un unico processo evolutivo.

FORME DI STATO

STATO PATRIMONIALE :

Affermatosi dopo il disfacimento dell’impero romano caratterizzando tutto l’alto medioevo ; è la

prima forma di stato a livello embrionale , nella quale sono assunte alcune delle strutture portanti

dell’apparato statuale , manca un’organizzazione amministrativa stabile in grado di conseguire i fini

di carattere generale d’interesse della collettività. A fondamento dello stato patrimoniale c’è un

accordo di natura quasi privatista interessando principalmente i feudatari come oggetto si propone

la difesa della proprietà. L’unico fine è quello di difendere la proprietà da fattori esterni.

STATO ASSOLUTO

Si pone il problema di accontentare richieste di una società in crescita con esigenze più complesse.

Lo stato diventa tutore dell’interesse generale si preoccupa della difesa del territorio da minacce

esterne , uno stato che si fa carico di nuovi problemi riguardanti la vita sociale e lo sviluppo

dell’economia , mediante la conquista di mercati esteri , quindi uno stato che possiede fini di

carattere generale grazie ad una politica estera e interna molto valide che privilegiano il benessere

comune e non solo di soggetti singoli. Lo stato assoluto possiede come caratteristica fondamentale

l’interventismo nei rapporti con la vita sociale ed economica. Lo stato assoluto interviene nella

proprietà fondiaria specialmente nel campo finanziario e in quello dell’istruzione favorendo la

costruzione di grandi opere pubbliche.

CARATTERI FONDAMENTALI:

INTERVENTO DIRETTO NEI PIÙ SVARIATI SETTORI

ARRICCHIMENTO DEI SUOI COMPITI

CURA DEGLI INTERESSI SOCIALI

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STATO DI POLIZIA

Affermatosi nel diciottesimo secolo si rifà allo stato assoluto, ma vengono riconosciute alcune

posizioni soggettive ai singoli tutelabili davanti ai giudici contro i pubblici poteri. E’ ancora a

livello primordiale, ma pone le basi per il principio cardine dello stato di diritto, in base al quale la

p.a. è tenuta al rispetto della legge e suscettibile di giudizio. Incomincia la separazione dei poteri

come funzione di garanzia del cittadino.

STATO LIBERALE

Si afferma alla metà del diciottesimo secolo sino alla metà del diciannovesimo secolo ,

caratterizzerà l’esperienza costituzionale del continente europeo fino agli anni immediatamente

successivi al primo conflitto mondiale. Lo stato assoluto termina per un’elevata pressione fiscale

dovuta all’aumento di conflittualità tra gli stati , una forte crisi interna dovuta al cambiamento

dell’economia che passa da un tipo di economia agricola ad una prettamente industriale con tutte le

sue problematiche. Problemi di tipo sociale e politico ,uno stato assoluto ,non pronto ad accogliere

la gestione di nuove classi emergenti quali la borghesia e la classe imprenditoriale. Lo stato liberale

conserva ai pubblici poteri il compito di perseguire come finalità generale il soddisfacimento degli

interessi dell’intera collettività , attraverso una valida politica estera volta al diritto del rispetto della

libertà , sia economica sia sul piano della sicurezza pubblica.

La crisi di questa forma di stato nasce da contraddizioni legate a quella concezione elitaria e

aristocratica del potere tipica del post-rivoluzione francese facendo corrispondere una forte crisi

economica. Lo stato entra in economia in contraddizione al suo principio interventista.

STATO TOTALITARIO

Le cause della diffusione dello stato totalitario si ritrovano principalmente nel malcontento delle

classi più disagiate , problemi legati alla riconversione dell’industria bellica con una forte pressione

sociale che determina il crollo dello stato liberale.

Lo stato totalitario prevede l’accentramento del potere attorno alla figura di un “capo”

Lo stato diventa :

1. garante

2. interprete

3. artefice degli interessi della società

Lo stato è impegnato in ogni settore della vita sia economica che sociale . I mezzi per giungere al

massimo potere sono :

la repressione dei diritti di libertà

repressione dei diritti politici

LO STATO SOCIALISTA

Nasce in Russia nel regime zarista , tutto accentrato attorno al partito comunista.

LO STATO SOCIALE

Nasce in successione allo sviluppo della società di massa , con esigenze nuove. Lo stato sociale si

prefigge come obbiettivo quello di raggiungere l’uguaglianza sostanziale tra i cittadini. Lo stato

sociale recupera la struttura amministrativa dello stato liberale , attraverso un accrescimento degli

apparati amministrativi.

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LO STATO FEDERALE

Basato sulla regola per cui i membri della federazione hanno una competenza generale dalla quale

sono escluse le materie riservate dalle norme costituzionali agli organi federali.

LO STATO REGIONALE

In questo stato sono gli organi centrali dello stato ad avere una competenza generale , salvo le

specifiche competenze affidate alle autorità regionali.

FORMA DI GOVERNO

Attraverso il governo e la sua forma si precisano i mezzi e le modalità dei rapporti fra gli organi

supremi dello stato che viene predisposto per il raggiungimento di quelle finalità .

MONARCHIA ASSOLUTA

Il sovrano è capo di tutte le funzioni statuali

1. legislativa

2. esecutiva

3. giurisdizionale

Il solo protagonista è il sovrano

MONARCHIA COSTITUZIONALE

Concentrata su due organi costituzionali

1. il sovrano titolare della funzione esecutiva e federativa

2. il parlamento possiede la funzione legislativa.

Il potere del sovrano è limitato e controllato dal parlamento.

I primi a teorizzare la tripartizione del potere nel XVIII secolo furono Montesquieu e Rousseau

GOVERNO PARLAMENTARE

Nasce nella seconda metà del secolo scorso con il vantaggio raggiunto dal parlamento rispetto al

sovrano. Il parlamento diventa l’istituto della fiducia→ il governo entrato in carica deve chiedere

fiducia al parlamento mostrando il suo programma→accordata la fiducia il governo s’insedia.

L’istituto della fiducia è il potere che esso assegna al parlamento di arbitrio della vita dell’esecutivo

che rappresenta l’elemento distintivo della forma di governo parlamentare. Il primo ministro è il

solo cancelliere che riceve la fiducia del parlamento , egli è l’unico che può proporre sia la nomina

che la revoca dei ministri, ma è anche il solo a poter essere sfiduciato.

PRESIDENZIALE

Il presidente nomina e revoca i più alti funzionari statali tra cui i ministri . Il rapporto fiduciario

esiste tra presidente della repubblica e governo. Il presidente viene eletto direttamente dal popolo ,

esistono comunque organi di freno e garanzia al potere presidenziale che sono affidati al parlamento

per limitare il presidente e il suo governo.

SEMI-PRESIDENZIALE (Waimar 1919)

Il presidente è eletto direttamente dal popolo , il rapporto fiduciario è tra presidente e governo →

rapporto di fiducia parlamentare all’esecutivo.

Il regime è di doppia fiducia → nominato dal presidente

Espressione della maggioranza parlamentare

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DIRETTORIALE

L’obbiettivo primario è quello di garantire la stabilità dell’esecutivo prefissandone a priori la durata

facendola coincidere con quella della legislatura.

Regime del governo a termine : l’organo esecutivo opera al riparo dal rischio che altri organi

costituzionali ne provochino la caduta.

FORMA DI GOVERNO DITTATORIALE

Prevede che ci sia lo stato totalitario.

Capo del governo diventa centro e motore dell’intero sistema costituzionale, egli è interprete

principale degli interessi della comunità nazionale e arbitro dei conflitti sociali . L’investitura è

dovuta al partito unico.

FORMA DI GOVERNO NEGLI STATI SOCIALISTI

Costituzione sovietica del 1936

ampie autonomia locali

fitta rete di assemblee elettive gerarchicamente ordinate

il principio informatore tra i vari rapporti dell’assemblea è quello gerarchico

il partito svolge funzione guida nella collettività nella costruzione della società socialista.

Soviet (supremo) capo del governo

ELEMENTI COSTITUTIVI DELLO STATO

POPOLO

TERRITORIO

SOVRANITÀ → Del popolo

Sul territorio

POPOLO

È l’insieme di soggetti che vivono nel territorio nazionale ed hanno legame con lo stato mediante il

vincolo della cittadinanza (popolazione).

I MODI DI ACQUISTO DELLA CITTADINANZA:

IUS SOLI→ diritto del territorio su cui si nasce

Diritto di scelta→ per trasmissione→ ius comunicatio

Per naturalizzazione→ straniero che ha vissuto per 5 anni in Italia

Che ha prestato servizio per 3 anni per l’Italia

MODI DI PERDITA DELLA CITTADINANZA

Acquisto di un’ altra cittadinanza ( con volontà)

Acquisto di cittadinanza straniera ( senza volontà)

Presta servizio per altro paese

La delimitazione del territorio → naturale → Alpi

Mare

Sovranità del popolo

Nell’ambito dell’unione europea → De Gasperi teorizzò per primo l’idea dell’Unione Europea

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Art II con limitazioni di sovranità

L’unione europea nasce al fine di intraprendere accordi economici (CEE)

De Gasperi sottolineò che l’unione politica poteva solo realizzarsi con l’unione economica.

Sotto un punto di vista prettamente giuridico e di diritto occorreva accordare le istituzioni, ma

l’accordo base resta quello economico→ fonti del diritto dell’unione europea→ trattati→ fonti

comunitarie prevalgono su fonti statali.

LE FONTI

Vengono definite fonti ogni fatto o atto idonei a creare norme giuridiche .

Fonte atto: nel civil low è una fonte scritta:

Di produzione (fonti del diritto) l’ordinamento riconosce l’idoneità di porre in essere una

norma attraverso l’individuazione dell’organo titolare del potere.

Sulla produzione (regolano la produzione delle norme) la fonte sulla produzione per

eccellenza è la costituzione.

Di cognizione ( permettono la conoscenza delle norme) sono tutti gli atti formali nei quali

consistono le stesse norme nel momento in cui vengono pubblicate in maniera ufficiale.

FONTI FATTO: fonti marginali di tipo costituzionale si identificano tutti i comportamenti oggettivi

o fatti cui l’ordinamento riconosce l’idoneità a porre in essere norme rilevanti per il nostro

ordinamento.

FONTI DEL DIRITTO

1. costituzione

2. leggi costituzionali o di revisione costituzionale

3. leggi ordinarie

4. decreto legislativo / decreto legge

5. regolamenti parlamentari

6. legge regionale

7. referendum abrogativo

8. regolamenti comunitari

9. regolamenti governativi

10. consuetudini

11. usi

FONTI NORMATIVE

Sono le fonti esplicitamente previste dalla costituzione.

Le norme giuridiche si producono dalle fonti normative (atti o fatti attraverso i quali si produce una

norma giuridica) → garantiscono la convivenza della collettività.

FONTI NON NORMATIVE

Altri atti pubblici

LE NORME DEVONO POSSEDERE 3 CARATTERISTICHE SOSTANZIALI

GENERALITA’ → deve essere rivolta a qualsiasi soggetto

ASTRATTEZZA→ si riferisce nel tempo a tutti i rapporti ad esse riconducibili

CAPACITA’ INNOVATIVA → I REQUISITI MINIMI DEL CONTENUTO DI UNA

NORMA→PRECETTIVO→ contenuto nuovo rispetto ad una norma precedente

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Deve contribuire a formarlo

OBBLIGATORIETA’ devono essere rispettate → precetto → obbligo

Sanzione→ pena

CRITERIO DELLA CRONOLOGIA DELLE LEGGI

Una fonte emessa successivamente ad una già esistente abroga una fonte precedente.

ABROGAZIONE PUÒ ESSERE:

ESPRESSA→ FONTE SUCESSIVA INDICA ESPRESSAMENTE L’ABROGAZIONE

DELLA FONTE PRECEDENTE

TACITA→ IL LEGISLATORE NON INDICA L’ABROGAZIONE ESPRESSAMENTE

IMPLICITA→ CREA UN NUOVO REGOLAMENTO RIDISCIPLINANDO LA

MATERIA

GERARCHIA DELLE FONTI

Le antinomie delle fonti si risolvono mediante illegittimità della fonte di grado inferiore

contrastante con quella superiore.

PRINCIPIO DI COSTITUZIONALITA’

Preesistenza necessaria di una disposizione costituzionale nella materia disciplinata da una fonte

primaria.

PRINCIPIO DI LEGALITA’

Impone che le fonti secondarie presuppongano l’esistenza di specifiche disposizioni di norme

primarie o diano loro esecuzione.

Le disposizioni costituzionali:

Costituiscono un limite per le norme primarie

Indirizzano la discrezionalità del legislatore

I procedimenti di decostituzionalizzazione mediante i quali una fonte di tipo primario può sostituirsi

a disposizioni costituzionali.

Occorre verificare la compatibilità tra fonti→ incompatibili ( criterio della cronologia)

Compatibili (restano entrambe vigenti)

CRITERIO DELLA COMPETENZA

Viene attuato su fonti di pari grado , non viene utilizzato il criterio cronologico

Sistema di separazione di competenza → potestà regionale

Potestà statale

Leggi ordinarie → regolamenti parlamentari → regolamenti comunitari → leggi regionali

LA DISCIPLINA DELLE FONTI NORMATIVE

Devono:

Essere pubblicate

Entrano in vigore dopo la vacatio legis 15 gg

Essere interpretate secondo le leggi sull’interpretazione

Sono inderogabili da parte delle autorità amministrative con pena illegittimità dell’atto

amministrativo per violazione di legge.

Possono dar adito a ricorso in cassazione per la loro violazione o scorretta applicazione.

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LA PUBBLICAZIONE DELLE FONTI NORMATIVE

Funzione essenziale per la conoscibilità del testo legale.

La pubblicità legale presuppone la conoscenza del testo da parte dei diversi soggetti che ne possono

essere destinatari o comunque siano interessati.

LE PUBBLICAZIONI UFFICIALI SONO:

Gazzetta ufficiale della repubblica

Gazzetta ufficiale delle comunità europee

Bollettini ufficiali delle regioni e delle province

LA GAZZETTA UFFICIALE DELLA REPUBBLICA PUBBLICA:

Atti normativi statali

Atti pubblici

Sentenze di corte costituzionale che dichiarano l’illegittimità di leggi e atti.

Le pubblicazioni ai fini notiziari , vengono pubblicate poiché frutto di un’attività tecnica delle

strutture ministeriali , volte ad agevolare la comprensione dei testi pubblicati.

IL SISTEMA DELLE FONTI E LA RILEVANZA INTERPRETATIVA

Disposizioni ( elementi testuali)

Norme ( regole giuridiche che si traggono dai testi tramite interpretazione)

LE PRELEGGI sono disposizioni sull’interpretazione (relative all’epoca fascista)

Al fine d’interpretare una norma giuridica , l’interprete deve attenersi ad un percorso obbligatorio

dettato dalle norme sull’interpretazione.:

Letterale e logica

Intenzione del legislatore

Non è individuabile una norma (analogia legis → analogia iuris)

L’art 12 delle preleggi disciplina l’interpretazione:

Interpretazione logico-letterale

Interpretazione adeguatrice (per vecchie norme)

Interpretazione logico-sistematica individuandone il contenuto e il settore in cui agisce

↓ ↓

Ratio legis ratio iuris (compara i settori)

All’interpretazione analogica si ricorre per colmare le lacune interne all’ordinamento,

relative a rapporti giuridici rilevanti , ma non disciplinati o anche disposizioni che

regolano casi simili o materie analoghe (analogia legis) , o principi generali

dell’ordinamento giuridico dello stato (analogia iuris).

Per interpretazione autentica ci si riferisce a “leggi che definiscono l’esatto contenuto di

disposizioni contenute in leggi precedenti con efficacia dalla loro approvazione”. Il loro

compito è di chiarire il significato originario delle disposizioni cui si riferiscono.

LA COSTITUZIONE

Frutto dell’assemblea costituente , rigida e non modificabile da legge ordinaria . La costituzione è

atta a regolare i rapporti tra lo stato definito come apparato e la società civile.

Gli istituti di tutela della costituzione → art 138 procedimento di revisione costituzionale→

modifica con procedimento aggravato→ Corte costituzionale

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La prima parte della costituzione è immodificabile

Art 138-139 la parte repubblicana della costituzione non è modificabile

Si può revisionare la costituzione (LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE)

La legge costituzionale implica maggiore forza alla legge.

PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE (leggi di revisioni costituzionali – leggi

costituzionali)

Affidato al parlamento mediante procedimento legislativo art 138 .

Il procedimento è formato da :

2 deliberazioni → 1° maggioranza semplice

2° maggioranza assoluta dei componenti → non passa dal presidente della repubblica

Viene pubblicata su Gazzetta Ufficiale

Vacatio legis

Tra la prima e seconda deliberazione deve esserci un intervallo di tre mesi

La terza fase del referendum approvativo (può essere chiesto)

Solo se entro 3 mesi dalla pubblicazione su Gazzetta Ufficiale

Passa a referendum se richiesta da:

500000 elettori

5 consigli regionali

1/5 membri di una camera

Dopo il referendum:

3 mesi senza richiesta di referendum o esito dello stesso→ promulgazione del Pres.della

Repubblica→ (il Pres. della Repubblica può essere incolpato di → alto tradimento

Attentato alla costituzione

LEGGI ORDINARIE

Procedimento ordinario costituzione leggi (art. 70 - 71 – 72)

Iniziativa delle leggi appartiene → al governo

a ciascun membro delle camere

LEGGE COSTITUZIONALE

Riserva di legge→ prevista dalla costituzione

Riserva di legge assoluta→ costituzione fissa i limiti (es:libertà di circolazione)

Riserva di legge rinforzata→ costituzione fissa i principi generali

Fonti inferiori dettano principi secondari

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Numero minimo per proposta di legge è di 50000 elettori e il testo deve essere già redatto in

articoli.

2° fase→ il governo presenta il disegno di legge alla camera con la maggioranza più forte

Sotto esame a commissione

Votazione finale

redigente

Commissione → deliberante

Referente→ ruolo di riferire mediante relazione su disegno di legge

Una volta che passa la commissione entra nella camera

1° iniziativa

2° approvazione → costituiscono il procedimento normale

3° promulgazione commissione referente

2° fase esame

Discussione in assemblea

Votazione→ finale sull’intero testo

Articolo per articolo

Bisogna applicare questo procedimento solo in alcuni casi : riserva d’assemblea

PROCEDURA NORMALE ABBREVIATA

Solo su richiesta del governo→ in caso d’urgenza

Il procedimento speciale → commissione deliberante→ esame+discussione+votazione →finale

Articolo per articolo

Commissione redigente→ esame con discussione generale in assemblea

Commissione redige gli articoli (redige il testo di legge)

Assemblea vota → articolo per articolo

Votazione finale

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La procedura abbreviata può sempre essere riportata ad essere normale , viene rimesso alla

camera:

Governo o 1/10 camera o 1/5 commissione devono richiedere la discussione e la

votazione alla camera.

PASSAGGIO ALLA 2° CAMERA

Libertà di scegliere il procedimento

La camera può→fare modifiche al progetto di legge → rinviare alla 1° camera

↓ ↓

Accettare il progetto di legge Fenomeno di navetta

(rinvio di progetto di legge tra una camera e l’altra)

3° FASE → promulgazione→ Presidente della Repubblica (funzione di controllo)→ può rinviare

↓ ↓

Pubblicazione alle camere con messaggio motivato

30gg con il visto del ministro di Grazia e Giustizia

↓ 15gg

Entra in vigore

DECRETO LEGISLATIVO (art 72-75)

Con il decreto legislativo il parlamento delega l’esercizio della funzione legislativa al governo

Art 72 ultimo comma RISERVA D’ASSEMBLEA per leggi di particolare rilevanza e di forte presa

sul corpo elettorale o di competenza prettamente tecnica (trattati internazionali, approvazioni bilanci

leggi tributarie)

REFERENDUM ABROGATIVO (art 75)

FONTE DEL DIRITTO→ si equipara ad una legge ordinaria

Strumento di abrogazione delle fonti

Da parte del corpo elettorale

Era visto con terrore → paura di frenare l’attività parlamentare

Solo nel 1970→ legge sul referendum abrogativo (1970 statuto regionale)

Il referendum abrogativo può essere richiesto da 500000 elettori e da 5 consigli regionali

Richiesto per abrogare parzialmente o totalmente → un decreto legge

↓ → LEGGE

Un decreto legislativo

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N.B. il decreto legge in 60gg diventa legge

Per l’abrogazione sono necessari 2 quorum di partecipazione→ 50% + 1 degli aventi diritto al voto

Può essere indetto dal 15 aprile al 15 giugno

Ultimo comma è la riserva di legge assoluta che disciplina l’intera materia

Il referendum non è ammesso per leggi:

Tributarie

Di bilancio

Trattati esteri

Amnistia

Per indire un referendum abrogativo è necessario un comitato promotore del referendum che

raccoglie 500000 firme che vanno presentate (legge n°352/70) e depositate alla corte di cassazione

presso l’uff. centrale del referendum che verifica le firme e controlla i requisiti in materia

dell’abrogazione. La domanda sull’abrogazione deve essere posta in maniera chiara e specifica.

Art 134 LA CORTE COSTITUZIONALE

Giudica:

sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti aventi forza

di legge dello stato e regioni

sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato e su quelli tra stato e regioni.

Sulle accuse promosse contro il presidente della repubblica

Giudica l’ammissibilità del referendum ( quanto alla materia referendaria controllando la

chiarezza e la comprensibilità dei quesiti referendari)

La legge elettorale può essere sottoposta a referendum abrogativo solo in parte e non nella sua

totalità poiché il sistema deve funzionare senza interruzioni per anomalie dovute all’imperfezione

della mancanza del sistema elettorale , di fatti deve essere sempre mantenuto in piedi e solo

modificato in qualche sua parte.

Il referendum può diventare di tipo creativo ovvero con la sola modifica di una virgola o di una

negazione può creare diritto → se si crea diritto mediante referendum viene a mancare l’iniziativa

delle camere .

Il Presidente della Repubblica può indire il referendum abrogativo ( strumento di democrazia

diretta)

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DECRETO LEGISLATIVO (Art 76)

Il governo normalmente non ha funzione legislativa può ottenerla soltanto per delegazione per un

tempo limitato e per oggetti definiti. Il parlamento emana una legge di delegazione che delega al

governo la funzione legislativa. Il testo unico riformula l’intera normativa di un settore eliminando

le antinomie. Il parlamento delega al governo mediante mandato in maniera specifica restringendo

la discrezionalità del governo , il parlamento pone le linee guida → oggetti definiti

Tempo limitato

Le forme di controllo in caso di violazione dei limiti del decreto legislativo→ corte costituzionale

↓ Controllo ampio

parlamento: la corte giudica la costituzionalità

può ritirare il mandato della legge. Il decreto legislativo

può revocare la funzione data al governo viene posto a giudizio della corte

costituzionale mediante la norma

interposta il decreto legislativo

viene annullato perché viola la

costituzione.

LEGGI REGIONALI

Fonte primaria a competenza riservata

LE FONTI COMUNITARIE

Equiparate alle fonti normative primarie nazionali

Regolamenti e le altre norme comunitarie direttamente applicabili

Il giudice nazionale è obbligato a disapplicare la legge nazionale se la stessa legge è

disciplinata da decreto comunitario→ condizioni→ 1° atti normativi comunitari legittimi dal

punto di vista comunitario , tocchino

settori che rientrano tra le competenza

delle istituzioni comunitarie :

Fonti a competenza riservata

Siano stati adottati nel rispetto

delle regole procedurali fissate

dai trattati europei.

2° atti normativi comunitari siano

conformi , secondo le affermazioni

del nostro giud. Costituzionale ai

principi supremi dell’ordinamento

costituzionale nazionale.

PRINCIPIO DI IRRETROATTIVITA’ DELLA LEGGE STESSA

Non opera in termini generali

Effetto limitativo delle libere scelte del legislatore

Occorre vedere se l’effetto operi sulle leggi d’interpretazione autentica , ovvero leggi

posteriori chiariscono il significato normativo di una legge in vigore. La differenza consiste

nel fatto che alcune volte vengono considerate innovative.

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LE FONTI SECONDARIE

Non sono a numero chiuso

Si ordinano in relazione ai diversi livelli amministrativi con rapporto a:

fonti secondarie dello stato

fonti secondarie delle regioni

fonti secondarie degli enti locali

regolato dalle disposizioni costitu

zionali e legislative che garantiscono

l’autonomia dei livelli di governo

locale rispetto all’assetto

amministrativo centrale , non esiste

più un sistema unitario delle fonti

secondarie, ma sistemi tra loro

indipendenti di forme normative

secondarie dello stato , regioni ed

enti locali.

Una delle fonti secondarie principali è il REGOLAMENTO GOVERNATIVO

Che si colloca al secondo posto dopo le fonti primarie

Obbliga i giudici ordinari a disapplicare sia:

atti amministrativi

regolamenti non conformi alla legge ( art 4 preleggi “ i regolamenti non possono contenere

norme contrarie alle disposizioni di legge”)

Fonte regolamentare deve rispettare → principio di legalità formale

Principio di legalità sostanziale ( criteri del legislatore)

Tutti gli atti dell’esecutivo.

FONTI SUBPRIMARIE

I REGOLAMENTI STATALI→ emanato dal governo

Legge 400/88→ disciplina l’attività del governo

Art 17 prevede i regolamenti

I limiti del regolamento→ rispetto della riserva di legge assoluta

Il parametro di riferimento del regolamento è la legge.

Il procedimento di formazione del regolamento consiste in:

Deliberati dal consiglio dei ministri (previo parere del consiglio di stato)

Emanazione del presidente della repubblica→ solo per regolamenti statali.

I regolamenti si dividono in :

Regolamenti d’esecuzione

Regolamenti d’integrazione o attuazione

Regolamenti indipendenti

Regolamenti di regolarizzazione

Regolamenti delegati o autorizzati

Page 15: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

15

Regolamenti d’esecuzione

Esecutivi della legge

Porta la legge ad esecuzione , ovvero la disciplina sino a che essa non viene portata in

esecuzione.

Regolamenti d’integrazione o attuazione

Non deve esistere una riserva di legge assoluta (solo riserva relativa)

Attua o integra → può disporre qualcosa di nuovo

Porta in attuazione

Perciò la mancata adozione di fonti primarie non consentono l’attuazione della legge

stessa , ovvero in mancanza del regolamento la legge resta bloccata.

Regolamenti indipendenti

Non esiste applicazione→ viene adottato solo in materie non disciplinate dalla legge

eludendo il principio di legalità della legge stessa.

Sindacabile da parte della corte costituzionale ( il governo avrebbe potestà normativa)

Possibile sottoponibilità al referendum abrogativo

Regolarizzazione

Interno all’amministrazione → regola l’apparato amministrativo

Regolamento delegato o autorizzato

Riserva relativa

Può declassificare legge e regolamenti

La legge autorizza la potestà regolamentare del governo al regolamento

autoabrogandosi dall’entrata in vigore dello stesso.

REGOLAMENTI PARLAMENTARI ART 64

Fonti primarie→ regolamentano l’attività delle camere→ principio di competenza (corte cost.)

I regolamenti parlamentari risalgono al periodo monarchico , è chiamato dall’ordinamento

interna corporis. Il regolamento parlamentare tutela l’attività del parlamento al fine di limitare e

regolamentare l’inferenza del potere regio sul parlamento (durante la monarchia cost.)

Ogni camera si dota di un regolamento → la loro funzione è di disciplinare il funzionamento

interno della camera .Teoricamente la corte non potrebbe sindacare sul regolamento , ma il caso

più evidente in cui esso è legittimato ad intervenire è nel “ procedimento legislativo” poiché i

suoi effetti si riflettono sulla collettività.

La Corte Costituzionale interviene nel caso in cui il procedimento legislativo sia illegittimo

alla costituzione violandola→ dichiarando la legge ordinaria illegittima

Il regolamento parlamentare illegittimo

Page 16: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

16

REGOLAMENTI COMUNITARI

Viene considerato una fonte primaria ; De Gasperi teorizzò che era necessario , partendo

dall’uniformazione dell’economia , si sarebbe dovuti giungere all’uniformazione delle fonti del

diritto.

EFFICACIA→ erga omnes → pluralità di stati

Diretta

Si applica automaticamente

Il regolamento comunitario può derogare la costituzione , ma non la può abrogare.

Non esiste un criterio specifico da utilizzare in caso di contrasto tra fonti essendo equiparato alla

costituzione la gerarchia delle fonti non è utilizzata né il criterio cronologico poiché il

regolamento comunitario essendo successivo alla costituzione dovrebbe abrogare le leggi

costituzionali, infine il criterio di competenza mette in contrasto le leggi costituzionali con le

leggi comunitarie.

Nel caso in cui i trattati incidono sulla costituzione nei diritti fondamentali intervengono i contro

limiti che fungono da freno all’invadenza nella costituzione da parte dei regolamenti comunitari.

I contro limiti sono un’invenzione tedesca copiata dai giuristi italiani.

La Corte Costituzionale è l’organo di controllo che giudica le controversie tra→ legge ordinaria

Regolamento comunitario

Secondo la giurisdizione italiana la costituzione e i regolamenti comunitari si definiscono come

due ordini distinti e separati.

Il caso simmenthal diviene la chiave di lettura per le controversie dovute alla corte

costituzionale , con la sentenza 170/84 , sino a quel momento era solo la Corte Costituzionale a

giudicare la legittimità e le controversie , oggi è il giudice ordinario a decidere e non più la

corte. La sentenza riguarda solo i regolamenti e non le direttive , ma nel caso di contrasto tra

fonte interna e fonte comunitaria prevale la fonte comunitaria. Il criterio cronologico si applica

solo nel caso in cui il regolamento comunitario è successivo alla legge

Nel caso in cui la fonte interna è successiva

Al regolamento ordinario

Si va alla Corte Costituzionale

Criterio di competenza

Giudice ordinario

Il criterio gerarchico non può essere stabilito perché non è fonte interna , ma vengono definiti

come due regolamenti distinti tra loro , e il giudice ordinario in caso di contrasto tra

ordinamento interno e regolamento comunitario non applica l’ordinamento interno.

L’effetto del regolamento non è erga omnes ma solo nei confronti delle parti .

Dopo la sentenza 170/84 la corte costituzionale non ha perso tutti i poteri ma i controlli sui

regolamenti vengono fatti da→ giudice

Corte Costituzionale

- direttive comunitarie (diventa legge ordinaria)

Page 17: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

17

- diritti fondamentali (controlimiti)

- giudizio principale

L’art 117 permette ai diritti comunitari di entrare in costituzione però sempre distinto dal diritto

internazionale non considerata fonte di diritto.( titolo 5°)

I REGOLAMENTI REGIONALI

Sono fonti secondarie

Possono essere incluse forme di potestà statunitaria e regolamentare previste da leggi

regionali a favore di enti pubblici regionali.

La legge 1/99 elimina la riserva alla competenza esclusiva dei consigli regionali della potestà

regolamentare , i nuovi statuti regionali stabiliscono a chi debba spettare la potestà

regolamentare se alla giunta o in parte anche al consiglio.

I REGOLAMENTI DEGLI ENTI LOCALI

A livello degli enti locali → statuti

Regolamenti ( vincolo di rispetto delle disposizioni statuarie)

GLI EFFETTI DEI REFERENDUM REGIONALI E LOCALI

Fonti secondarie .

Gli effetti dei referendum abrogativi possono investire→ leggi regionali

Regolamenti regionali

FONTI DI NATURA CONSUETUDINARIA

È una fonte fatto

Per consuetudine s’intende una norma di comportamento non scritta di rilevanza

collettiva regolarmente seguita nel gruppo sociale o nell’ambito territoriale interessato

della norma in quanto ritenuta giusta o necessitata.

Le consuetudini a livello costituzionale sono suscettibili d’inserimento se a lungo andare

sono presenti nella vita quotidiana perciò mediante adattamenti o perfezionamenti

vengono inseriti. A livello di fonti costituzionali la consuetudine può dare adito ad una

produzione normativa di tipo primario.

Non sempre però comportamenti costanti nel tempo , ad integrazione delle disposizioni

costituzionali, costituiscono consuetudini costituzionali, esistono:

- norme di correttezza costituzionale (regole di corretto espletamento delle

funzioni che spettano agli organi fondamentali dello stato , non provocano

conseguenze giuridiche).

- Convenzioni costituzionali ( regole di comportamento relative al funzionamento

delle istituzioni pubbliche che gli organi fondamentali dell’ordinamento

costituzionale si danno per l’esercizio delle loro funzioni ; se violate possono

determinare delle reazioni negative da parte degli altri soggetti dell’ordinamento)

Le convenzioni diventano vere e proprie consuetudini vincolanti se riconosciute come tali dagli

organi titolari dei poteri istituzionali.

Page 18: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

18

LE FONTI DERIVANTI DAL RAPPORTO CON ALTRI ORDINAMENTI

L’ordinamento accetta fonti che intervengono da ordinamenti sopranazionali a causa dei rapporti

che intrattiene con essi , non esiste più la netta divisione , ma le fonti hanno un adattamento

automatico nel nostro ordinamento.

IL PARLAMENTO

Il parlamento si divide in:→ SENATO DELLA REPUBBLICA

↓ DURA IN CARICA 5 ANNI

CAMERA DEI DEPUTATI 3/5 SENATORI (oltre ai senatori a vita)

630 DEPUTATI

5 ANNI IN CARICA

↓ BICAMERALISMO EGUALE

PARITARIO ED INDIFFERENZIATO

Entrambe i rami esercitano gli stessi poteri e gli atti parlamentari sono il frutto del

necessario accordo delle due camere.

REGOLAMENTI PALRAMENTARI

Fonti integrative – attuative del dettato costituzionale

RELATIVE ALLA STRUTTURA E ALL’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL

PARLAMENTO

ART 64 cost.

<< ciascuna camera adotta il proprio regolamento a maggioranza assoluta >>

RISERVA DI REGOLAMENTO

<<Ad essa viene riservata la disciplina degli aspetti legati all’organizzazione interna e all’esercizio

dei poteri che spettano ai 2 rami del parlamento>>

Varati sia alla camera che al senato il primo marzo 1971 che introdusse molteplici novità :

Accentuazione dei poteri d’indirizzo e controllo delle 2 assemblee elettive , ma anche dei

loro principali organi interni , le commissioni.

Arricchimento dei poteri d’informazione del parlamento e riconoscimento di uno statuto

delle opposizioni.

↓ Riforme

( accentuamento del ruolo del governo – tendenza a ridurre i margini di codecisione tra

maggioranza e opposizione)

↓ ↓

RIFORMA DEL REGOLAMENTO RIFORMA DEL REGOLAMENTO

DELLA CAMERA DEL 1997 DEL SENATO DEL 1999

l’approvazione della camera punta a risolvere in modo equilibrato

e del calendario spetta il rapporto tra esigenze della maggioranza

sempre alla conferenza dei capigruppo e esigenze dell’opposizione cominciando

Page 19: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

19

col consenso dei presidenti dei gruppi la a prefigurare lo statuto delle opposizioni.

cui consistenza sia pari almeno ai ¾ dei

componenti della camera.

Affida la decisione dell’istituto del

CONTINGENTAMENTO dei tempi

o della conferenza dei capigruppo o

al presidente.

CONTROLLO

I regolamenti parlamentari sono sottratti ad ogni forma di controllo esterno , la corte costituzionale

ha riconosciuto la sua sindacabilità agli atti procedimentali delle camere rispetto ai principi che in

questa materia pone la costituzione.

ORGANIZZAZIONE INTERNA DELLE CAMERE

PRESIDENTE UFFICIO DI PRESIDENZA

Eletto a scrutinio segreto eletto dall’assemblea tra i suoi membri

2/3 dei componenti “ assemblea per la camera” composto da:

Maggioranza assoluta per il senato - vicepresidenti

FUNZIONI - questori

Programmazione dei lavori parlamentari - segretari

Nomina di alcune autorità amministrative

Indipendenti e i membri del consiglio di

Amministrazione della RAI.

Dirige la discussione e garantisce il rispetto del

regolamento .

Assicura l’ordine interno della camera.

Applica le sanzioni previste dalle norme

regolamentari nei confronti dei parlamentari

che abbiano commesso infrazioni disciplinari.

I GRUPPI PARLAMENTARI

Proiezione dei partiti o movimenti politici in seno alle camere.

Soglia minima di rappresentanza : 20 deputati e 10 senatori

( possono costituirsi gruppi più ristretti quando si tratta di partiti che abbiano una

organizzazione su base nazionale)

Definiscono le linee di condotta da tenere nel corso delle discussioni in parlamento

- designa i propri rappresentati nelle commissioni

- definizione del programma e del calendario dei lavori della camera.

Comporta per il singolo membro del parlamento l’assoggettamento ad una disciplina operativa.

( in caso d’infrazione il parlamentare può aderire ad un altro gruppo )

Passaggio dei parlamentari da un gruppo all’altro.(XIII legislatura)

- nuovi gruppi

- modifica del regolamento della camera (gruppo misto)

Page 20: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

20

le camere si articolano , in alcune strutture permanenti più ristrette composte in proporzione alla

consistenza dei diversi gruppi parlamentari : le giunte e le commissioni .

Il Parlamento è vincolato a deliberare in seduta comune:

elezione del presidente della repubblica

elezione 5 giudici della corte costituzionale

elezione 8 membri del consiglio superiore della legislatura

nomina dei giudici aggregati alla corte

delibera sulla messa in stato d’accusa.

PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il presidente della repubblica si configura all’interno dell’ordinamento della repubblica italiana

come una carica di garanzia ed equilibrio politico, per poter adempiere a questo compito egli agisce

in tutti i campi .

IL RUOLO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NELLA FORMA DI GOVERNO

La forma di governo parlamentare italiana è definita impura poiché l’intervento del presidente della

repubblica è precedente alla fiducia.

Il ruolo del presidente è neutrale rispetto agli altri organi è definito come elemento decorativo o di

equilibrio o anche definito da Lavagna “LEONE DORMIENTE” .

Il presidente dura 7 anni in carica e la sua elezione avviene secondo scrutinio segreto nella camera

richiedendo i 2/3 della maggioranza , nel caso in cui il quorum dopo il 3° scrutinio non è raggiunto ,

viene richiesta la maggioranza assoluta.

ATTI DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

deliberati dal presidente della repubblica → forma di controllo→ da efficacia finale

atti del presidente ( propriamente presidenziali)→ sia formalmente che sostanzialmente del

presidente della repubblica.

Controfirmato dal ministro proponente

Funzione di controllo del governo

Sull’atto del presidente

atti a partecipazione complessa

L’atto finale è l’insieme di atti di più organi e non solo presidenziale , ma viene definito

formalmente presidenziale e sostanzialmente di più organi.

Il presidente presta giuramento di fedeltà dinanzi al parlamento in seduta comune .

Si definisce semestre bianco il periodo in cui il presidente della repubblica non può adempiere

ad alcuni atti questo periodo coincide con gli ultimi 6 mesi del settennato quali per esempio lo

scioglimento delle camere.

Le ipotesi d’interruzione

il presidente del senato diventa presidente della repubblica

anche temporaneo , viene sostituito dal presidente del senato

dimissioni

decadenza

alto tradimento ( attentato alla costituzione)→ il parlamento lo mette in stato d’accusa→

viene giudicato dalla corte costituzionale

Page 21: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

21

al presidente della repubblica spettano:

1 ufficio

Stipendio

Tutti i beni annessi all’ufficio di presidenza.

Gli atti tra il presidente della repubblica e il governo

Decreti presidenziali

Formazione del governo

Emanazione atti normativi

Autorizza i disegni di legge presentati dal governo

Rapporto tra il presidente della repubblica e parlamento

Nomina autonomamente i 5 senatori a vita

Invia i messaggi alle camere

Scioglimento anticipato delle camere ( no nel semestre bianco )

Quando non c’è sintonia tra le camere non c’è comunicabilità

Convocazione straordinaria delle camere

Rapporto tra presidente della repubblica e magistratura

Magistratura organo di autogoverno ( autoreferenziale )

Il presidente della repubblica presiede la magistratura

Firma gli atti di nomina dei magistrati e i d.p.r.

Rapporto tra presidente della repubblica e corte costituzionale

Nomina i 5 giudici della corte costituzionale → organo giurisdizionale

Non è organo giurisdizionale della magistratura

La costituzione non esplica il procedimento di formazione del governo .

Art 92 – 93

Comma 2°

Il presidente della repubblica nomina il presidente del consiglio che a sua volta propone la rosa dei

ministri.

1° atto presidenziale

Atti provenienti da consuetudini

Costituzionali

Consultazioni sulla scelta di un il presidente della repubblica si consulta

Esponente politico in grado di poter → con il presidente di ciascuna camera e con:

Formare il governo - Gruppi parlamentari

- Ex presidente della repubblica

- Altre personalità a scelta del presidente

- Presidente di Confindustria

Page 22: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

22

Ciascun atto redatto dal presidente del consiglio sarà condizionato dal presidente della repubblica

Una volta scelto il presidente del consiglio , egli presenta la rosa dei ministri e il programma di

governo.

In questo frangente di tempo persistono 2 governi → 1 dimissionario

1 entrante

Il governo assegna i vari incarichi costituzionali al fine di ottenere la fiducia dal parlamento:

Nomina i sottosegretari

Nomina il vicepresidente del consiglio

Distribuisce i ministeri senza portafoglio ( sono i ministri che non sono a capo si

ministeri)

Gli affari più importanti il governo li può discutere solo dopo la fiducia che viene richiesta

dopo 10 giorni che il governo si è instaurato .

La fiducia è descritta nell’art 94 della costituzione , nel quale si sottolinea che entrambe le

camere votano la fiducia che deve essere votata nominalmente per appello e per mozione

motivata da ciascuna camera , il voto contrario anche di una sola camera non implica le

dimissioni del governo , nel caso in cui non venga accordata la fiducia, la mozione di

sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della camera e non può

essere discussa prima dei tre giorni dalla sua presentazione.

Il governo può cessare per:

Crisi parlamentare

Crisi di governo

Morte o dimissione del presidente del consiglio

CRISI PARLAMENTARE

Crisi all’interno del parlamento → revoca della fiducia

(sfiducia espressa) mozione di sfiducia art 94 comma 5

1/10 dei componenti della camera

Discussa non prima di 3 gg dalla sua

Presentazione.

( sfiducia tacita ) il governo pone la fiducia su un emendamento.

Voto contrario da parte di una o entrambe le camere

Non obbliga alle dimissioni

La questione di fiducia che il governo impone

La maggioranza vota a favore → se votasse a sfavore cadrebbe il governo e verrebbero sciolte le

↓ Camere e si tornerebbe alle votazioni

La maggioranza non può far nulla.

Page 23: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

23

Crisi di governo

Avviene all’interno del governo

Vengono portate in parlamento ( interviene il presidente della repubblica )

Il quale ripropone alle camere di chiedere la fiducia

Ottiene la fiducia ( rafforza esecutivo)

Dimissioni del ministro e sfiducia ad un solo ministro

Le dimissioni di un singolo ministro non comportano la caduta del governo. Il caso Mancuso è il

caso che è alle basi di questa sentenza→ portato alla corte costituzionale sent.7/96

Si stabilisce che si dimette solo il ministro e non

L’intero governo.

LAPUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Titolo III sezione seconda art 97- 98

La pubblica amministrazione agisce per atti. Viene definita pubblica amministrazione l’insieme di

enti e organi che agiscono in favore della società e gestiscono i beni d’interesse pubblico

Le funzioni della pubblica amministrazione sono 3 :

Coadiuvare le finalità

Concretizzare le finalità

Erogare beni e servizi ( utilità )

Per introdurre il discorso sulla pubblica amministrazione occorre fare brevi cenni generali:

I beni si dividono in 2 categorie :

- beni demaniali ( indisponibili ) → non possono essere privatizzati

- beni patrimoniali → disponibili

Indisponibili

Funzione d’indirizzo politico

Si definisce funzione d’indirizzo politico la funzione di scelta che i pubblici poteri devono

perseguire.

I poteri statali sono 3:

legislativo → norme generali ed astratte

esecutivo → porre in atto le leggi su casi specifici

giudiziario → accertare le violazioni e applicare la sanzione

il governo esercita l’esecutivo:

la fiducia è l’elemento d’esistenza e le finalità di governo .

nel programma di governo sono presenti gli obbiettivi dei pubblici poteri.

I governi possono scegliere come raggiungere gli obbiettivi.

Page 24: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

24

La funzione d’indirizzo politico si può perseguire seguendo 2 direttive:

Politica estera

Politica economica → legge di bilancio art 81 ( secondo la quale non

possono essere costituite nuove tasse)

Per ovviare le dimissioni del ministro dell’economia , si progetta un disegno di legge per reperire

nuovi fondi , eludendo l’ultimo comma dell’art 81 della costituzione , poiché si aumentano le tasse

già esistenti. Ponendo la fiducia su un emendamento il governo toglie la possibilità al parlamento di

discutere.

L’apparato amministrativo ha una funzione concreta ( art 5 la repubblica riconosce e promuove le

autonomie locali )

( l’autonomia è definita tale poiché riceve la carica dal popolo)

( si definisce decentramento poiché riceve il compito dallo stato)

Art 97

Amministrazione in senso soggettivo

Riserva di legge rinforzata → rimanda all’organizzazione della pubblica amministrazione

↓ ↓

Buon andamento: regolamenti: disciplinano nel dettaglio

Efficienza (raggiungere gli obbiettivi)

Razionalità

Economicità

Imparzialità → deve agire correttamente.

3° comma → concorso pubblico per lavorare nella pubblica amministrazione

Art 98

Il funzionario pubblico deve essere a servizio della nazione

Art 28

I pubblici dipendenti sono responsabili direttamente della loro funzione

La p.a. fa da garante ai suoi dipendenti .

Art 51

I rappresentanti dell’Italia all’estero hanno diritto a → 12 deputati

6 senatori

Art 54

Obbligo di fedeltà alla repubblica

ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA

La p.a. agisce per atti e provvedimenti amministrativi

I quali sono la fine di una serie di procedimenti (atti)

Il provvedimento amministrativo è autoritativo , ovvero la pubblica amministrazione possiede un

potere in più rispetto al privato, facendo diventare l’atto imperativo nei confronti di questo , sino a

portarlo in esecuzione.

Il silenzio assenzio e il silenzio rifiuto sono disciplinati solo dalla legge.

Iter di una istanza:

Page 25: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

25

Faccio la 1° istanza → p.a. non risponde → faccio 2° istanza→p.a. non risponde→ricorso al T.A.R.

Per provvedere a far ottenere una risposta dalla p.a. → p.a. non risponde → torno al T.A.R.

nomina del commissario ad acta

che si sostituisce alla p.a.

↓ ↓

Rigetto Accolto

Torno al T.A.R.

L’inoppugnabilità → gli atti della p.a. posseggono un termine per essere impugnati , alla scadenza

del suddetto termine entrano in decadenza.

Elementi dell’atto amministrativo

Il soggetto è la p.a. titolare del potere autoritativo , competente ad adottare l’istanza.

L’oggetto dell’atto amministrativo è il soggetto su cui vengono prodotti gli effetti dell’atto.

La causa è l’interesse pubblico secondo il quale la pubblica amministrazione deve o

dovrebbe agire.

Motivazione dell’atto amministrativo

Tipologia di atti amministrativi

Atti amministrativi che implicano atti che limitano la sfera

La sfera giuridica del privato giuridica del privato

↓ ↓

La p.a. rimuove gli ostacoli revoca→atti di autotutela

↓ ↓(risarcimento danno)

Concessioni divieti

Rinunce della p.a. ad alcuni poteri ↓

Ammissioni a benefici espropriazioni

Gli atti amministrativi possono essere invalidi :

Nullità (inesistenza)→ può essere rilevato in qualsiasi momento

Irregolarità

Vizi dell’atto → annullabile per : - violazione di legge

- incompetenza → assoluta

relativa

- eccesso di potere

Il potere che esercita in eccesso la p.a.→ disparità di trattamento

Difetto d’istruttoria

Contraddizione

Sviamento di potere

Difetto o erronea motivazione

Page 26: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

26

I mezzi che possono porre rimedio ai vizi dell’amministrazione → ha potere di autotutela

I motivi che spingono l’amministrazione alla revoca.

La revoca non ha effetto retroattivo , ma ex nunc ; con la legge 205/2005 è stato previsto un

indennizzo da parte della p.a.

L’autoannullamento dell’atto→ l’atto era viziato ad origine→ non cambia l’interesse pubblico

Risarcimento perché l’atto era

Illegittimo ed è ex tunc

Nel caso in cui si ritiene l’atto ingiusto si ricorre a:

Strumento amministrativo ( il privato cittadino che ha ricevuto o meno un atto illegittimo

dalla p.a. può fare ricorso alla p.a.:

- ricorso gerarchico ad autorità gerarchicamente superiori

- ricorso gerarchico improprio si segue l’indicazione che da la legge

- ricorso in opposizione ti rivolgi alla stessa autorità amministrativa che ha

inoltrato l’atto.

- ricorso al presidente della repubblica nei 120gg :

- consiglio di stato se ne occupa

- si può richiedere il passaggio

Al T.A.R.

- viene utilizzato per chi

oltrepassa i 60gg

Ricorsi giurisdizionali

Il T.A.R. si qualifica come un tribunale speciale di 1° grado

La scelta del giudice a cui appellarsi da parte del privato dipende dalla lesione dell’oggetto

e non dall’oggetto dell’atto.

Il consiglio di stato è un tribunale di 2° grado

L’accoglimento ad un ricorso ad un giudice amministrativo comporta la nullità dell’atto con

effetti ex nunc.

CORTE COSTITUZIONALE

L’Italia possiede un controllo sulla legittimità delle leggi di tipo accentrato ovvero esiste un solo

organo che è la Corte Costituzionale che è di controllo e funge da garanzia e tutela .

Il controllo sulle leggi poteva essere effettuato da:

Controllo di tipo politico → modello francese

Controllo di tipo giurisdizionale → Magistratura ordinaria

Magistratura amministrativa

Il modello accentrato è stato inspirato dalla repubblica di Weimar

La corte costituzionale entra in vigore nel 1956 , dal ’48 al ’56 il modello di controllo era

quello “diffuso” come quello americano → erano i giudici comuni a controllare ciò era previsto

dalla disposizione transitoria.

Page 27: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

27

Nella 1° sentenza del 1/56 la Corte Costituzionale prese posizione circa le disposizioni

precedenti al ’48 ( data di entrata in vigore della costituzione) → abrogazione tacita o espressa?

Il voto fu a favore dell’abrogazione espressa.

Il compito di dichiarare la motivazione d’incostituzionalità della legge è affidata al giudice a

quo.

NOZIONE E NATURA GIURISDIZIONALE DELLA SUA ATTIVITA’

La corte costituzionale è un organo sia:

COSTITUZIONALE : sia per il tipo di funzioni che esercita , sia per il trattamento che

la costituzione le riserva.

COLLEGIALE in quanto esercita le sue funzioni sempre in composizione collegiale.

IMPARZIALE : SUPERIOREM NON RECOGNOSCENS : costituisce un potere dello

stato con funzioni “ giurisdizionali costituzionali ” : poiché il suo compito è quello di

giudicare la legittimità delle leggi.

Alla corte costituzionale non si applicano le norme costituzionali riguardanti l’ordinamento

giudiziario.

Tuttavia tutti i provvedimenti della corte , avendo natura giurisdizionale , devono avere

relativa motivazione.

COMPOSIZIONE DELLA CORTE

COMPOSIZIONE ORDINARIA:

nomina dei giudici: 15 giudici

5 dalle supreme magistrature dello stato . 3 dalla corte di cassazione, 1 dal consiglio

di stato ,1 dalla corte dei conti.

5 dal parlamento riunito in seduta comune ( l’elezione avviene a scrutinio segreto a

maggioranza dei 2/3 dei componenti )

5 dal Presidente della Repubblica

Tale composizione della corte , la configura come organo di un’espressione di un ordinamento

ampio e profondo.

DURATA E VICENDE DELLA CARICA

I giudici prima di assumere le funzioni , prestano giuramento di fedeltà alla costituzione.

I giudici restano in carica 9 anni e non possono essere rieletti

La corte elegge il presidente : questi resta in carica 3 anni in carica ed è rieleggibile.

COMPOSIZIONE PER I GIUDIZI D’ACCUSA

Nei giudizi d’accusa contro il presidente della repubblica la composizione della corte è

diversa poiché integrata da altri 16 membri.

I 16 membri vengono tratti a sorte da un elenco di 45 membri del parlamento

Questo elenco viene aggiornato ogni 9 anni dal parlamento in seduta comune.

Page 28: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

28

FUNZIONAMENTO

Per la composizione ordinaria , la corte funziona con almeno 11 membri , mentre nella

composizione allargata sono richiesti 21 membri .

Le decisioni vengono con la maggioranza assoluta , in caso di parità vale il voto del

presidente ; nei giudizi d’accusa penale prevale il favor rei.

LO STATUS DI GIUDICE COSTITUZIONALE

a) incompatibilità :

l’ufficio del giudice costituzionale è incompatibile con:

la carica di parlamentare

la carica di consigliere regionale

l’esercizio della professione di avvocato

l’esercizio di qualsiasi ufficio e impiego pubblico o privato

l’esercizio di funzioni di amministratore o sindaco di società commerciale con scopo

di lucro

la presenza attiva in un partito politico e lo svolgimento di qualsiasi attività per conto

di esso

la candidatura in elezioni amministrative o politiche.

b) prerogative dei giudici costituzionali:

immunità penale : la corte deve autorizzare a procedere

insindacabilità : inperseguibili per le decisioni espresse

inamovibilità : solo la corte può autorizzare la rimozione o sospensione dei giudici

retribuzione : pari a quella del primo presidente della corte di cassazione. Al presidente

della corte è consegnata inoltre un’indennità di rappresentanza.

Verifica dei poteri : il giudizio sui titoli di ammissioni dei membri alla corte è riservato

alla corte stessa che delibera a maggioranza assoluta dei suoi componenti.

PREROGATIVE DELLA CORTE COSTITUZIONALE

Autonomia regolamentare :consente alla corte di articolare la sua organizzazione interna e di

disciplinare i suoi procedimenti

Autonomia finanziaria : la corte provvede autonomamente alla gestione delle spese ,

secondo un proprio regolamento contabile e al di fuori del controllo della corte dei conti.

Autonomia amministrativa : la corte gestisce i propri uffici

Autonomia organizzativa : è la corte a formare gli organi e le strutture.

Tutela penale

Autodichiarazione

Inviolabilità dell’edificio.

REGOLE PROCEDURALI PER I GIUDIZI INNANZI ALLA CORTE

Le udienze della corte sono pubbliche

I procedimenti si svolgono secondo le norme per le procedure innanzi al consiglio di stato

, in sede giurisdizionale.

L’ATTIVITA’ DELLA CORTE COSTITUZIONALE

I compiti della corte costituzionale:

1. giudicare sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti

aventi forza di legge dello stato e delle regioni.

2. giudicare sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello stato e su quelli tra stato e regioni e tra

le regioni.

3. giudicare sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica.

4. giudicare sull’ammissibilità delle richieste di referendum abrogativo.

Page 29: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

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IL SINDACATO DI LEGITTIMITA’ DELLE LEGGI

Operazione di verifica volta ad accertare che una legge o un atto ad essa equiparato sia conforme

alle norme della costituzione , che ne disciplinano forma e procedura d’adozione e impongono o

escludono determinati contenuti.

SINDACATO PREVENTIVO o SUCCESSIVO ( quando esercitare il controllo )

↓ ↓

Controllo precedente controllo di un provvedimento

all’entrata in vigore già efficace

della legge

SINDACATO DIFFUSO O ACCENTRATO ( chi può esercitare il controllo )

↓ ↓

Ogni giudice ha il controllo è riservato ad un

il potere apposito organo

di controllare

SINDACATO INCIDENTALE O IN VIA PRINCIPALE ( quando può essere richiesto il

controllo) ↓ ↓

Può essere richiesto solo può essere richiesto

Nel corso del giudizio direttamente da determinati

Soggetti.

La nostra costituzione ha dato via ad un sistema misto , poiché presenta:

Un sindacato successivo

accentrato

incidentale

in via principale .

il sindacato esercita sulle leggi e sugli atti aventi forza di legge dello stato e delle regioni in

particolare :

le leggi costituzionali e di revisione costituzionale

le leggi ordinarie dello stato

gli atti aventi forza di legge

i decreti del presidente della repubblica

i decreti del presidente della repubblica

le leggi regionali e le leggi delle province di Bolzano e Trento

gli statuti regionali

il referendum abrogativo.

INCOSTITUZIONALITA’ DELLA LEGGE

Eventuale difformità tra norma costituzionale e norma ordinaria comporta l’illegittimità della

norma . In particolare l’illegittimità può derivare dalla violazione di norme che :

prevedono determinati procedimenti per la formazione degli atti legislativi ( vizi

formali)

impongono o vietano determinati contenuti ( vizi sostanziali )

Page 30: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

30

a) il primo punto fa riferimento all’incostituzionalità formale ( violazione di norme sui

procedimenti legislativi)

b) il secondo punto invece si riferisce all’incostituzionalità sostanziale ( incompatibilità dei

contenuti )

PROCEDIMENTI PER I GIUDIZI DI COSTITUZIONALITA’ DELLE LEGGI

L’ordinamento italiano prevede 2 tipi di giudizi di legittimità costituzionale delle leggi:

IN VIA INCIDENTALE : controversia giudiziaria pendente innanzi all’autorità giudiziaria

IN VIA PRINCIPALE : ricorso proposto immediatamente e direttamente alla corte

costituzionale.

GIUDIZIO IN VIA INCIDENTALE : presso il giudice “a quo”

a) giudice “a quo” : la questione di costituzionalità può essere sollevata nel corso di giudizio e

deve svolgersi dinnanzi ad una autorità giudiziaria.

b) Presupposti della questione di incostituzionalità:

La pendenza di un giudizio dinnanzi ad una autorità giurisdizionale

L’esistenza di una effettiva controversia di merito

L’interesse di chi fa valere l’incostituzionalità ad eccepire la questione di legittimità.

c) Proposizione della questione :

Dalle parti o dal pubblico ministero

Dal giudice d’ufficio

N.B. può essere proposta in qualsiasi stadio di giudizio.

d) valutazione del giudice :

il giudice “ a quo” deve :

verificare che il giudizio principale non possa essere definito indipendentemente dalla

risoluzione della questione di legittimità costituzionale.

Accertare che la questione non sia manifestamente infondata vale a dire che vi sia

almeno un ragionevole dubbio sulla legittimità costituzionale delle norme impugnate.

e) decisione del giudice “ a quo” : il giudice “ a quo” dopo la valutazione può :

respingere la questione ( la questione può essere riproposta nella fase successiva al

gudizio)

accogliere l’eccezione d’incostituzionalità ( il giudice sospende il giudizio in corso e

trasmette gli atti della corte costituzionale )

GIUDIZIO IN VIA INCIDENTALE

Presso il giudice “ad quem”

a) giudice “ad quem”

autorità dinnanzi alla quale viene trasferito il giudizio , la corte costituzionale.

I caratteri del giudizio sono:

autonomia rispetto al giudice “a quo”

Page 31: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

31

l’impulso d’ufficio : il giudizio d’innanzi alla corte è definito “ processo senza parti

necessarie , in quanto l’unica conseguenza della non costituzione delle parti dal

processo principale è la possibilità di decidere in camera di consiglio e non in

pubblica udienza.

b) nomina delle parti :

nel giudizio innanzi alla corte hanno facoltà di costituirsi , a pro e contro la legittimità :

le parti originanti

il presidente del consiglio dei ministri

il presidente della giunta regionale

c) fissazione della discussione e forma del procedimento :

il presidente della corte costituzionale fissa il giorno d’udienza di discussione.

2 modi per svolgere il procedimento :

in camera di consiglio ( senza parti )

in pubblica udienza ( con le parti )

d) la pronuncia della corte :

le decisioni sono prese in camera di consiglio al termine della discussione , con la

presenza dei soli giudici .

dopo le decisioni ,la corte nomina un giudice che redige per iscritto la decisione con la

motivazione.

TIPOLOGIA DELLE SENTENZE DELLA CORTE

a) sentenza ad ordinanza

la corte giudica in via definitiva con sentenza . Tutti gli altri provvedimenti di sua

competenza sono adottati con ordinanza.

b) le sentenze di accoglimento e di rigetto :

le uniche sentenze che la corte sarebbe chiamata a pronunciare sono di due tipi :

di accoglimento → con cui si dichiara l’incostituzionalità della norma , la quale

cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione . Tale sentenza è

retroattiva.

di rigetto → con cui si dichiara infondata la questione di illegittimità , ed è riservata

al giudizio “ a quo ” .

NUOVE TIPOLOGIE DI SENTENZE INTRODOTTE DALLA CORTE

INTERPRETATIVE : quando viene sollevata una questione d’incostituzionalità e le parti o

il giudice “a quo” hanno dovuto ricavare dal testo la norma di cui si dubita. Se la corte

reinterpreta il testo ritenendolo costituzionale si ha una “sentenza interpretativa di rigetto” .

Qualora i giudici ordinari non accettino l’interpretazione della CORTE , questa può con

sentenza interpretativa di accoglimento , individuare i significati normativi incostituzionali ,

oppure emanare una sentenza di accoglimento considerando la prima interpretazione dei

giudici ordinari l’unica possibile , valutando la norma incostituzionale.

Page 32: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

32

SENTENZE PARZIALI DI ACCOGLIMENTO : quando il testo normativo può essere

scisso in più significati (norme) non alternativi , per cui la corte può censurare i soli

significati incostituzionali.

SENTENZE ADDITIVE : quando la Corte dichiara l’illegittimità di un testo nella parte in

cui omette di disciplinare qualcosa che dovrebbe prevedere poiché insita nella logica del

sistema.

SENTENZE SOSTITUTIVE : quando la Corte dichiara l’incostituzionalità della norma

nella parte in cui prevede certe conseguenze piuttosto che altre.

SENTENZE MONITO (decisioni anomale) : quando la Corte invita il legislatore alla

riforma di un complesso normativo .

LA DIMENSIONE TEMPORALE DEGLI EFFETTI DELLE SENTENZE DELLA CORTE

Le sentenze di accoglimento hanno efficacia retroattiva.

A) Generalità :

Il giudizio di legittimità costituzionale può essere promosso :

Dal GOVERNO nei confronti delle LEGGI REGIONALI . Art 127 prevede che il

governo , quando ritenga che una legge regionale eccede questa competenza può

entro 60gg promuovere la questione di costituzionalità della corte .

Dalla REGIONE nei confronti di una LEGGE o ATTO AVENTE FORZA DI

LEGGE dello stato o di un’altra REGIONE. Art 127 prevede che qualora una

regione ritiene che tali atti ledano “ la sua sfera di competenza” può promuovere la

questione di legittimità costituzionale alla corte entro 60gg dalla pubblicazione.

B) Caratteristiche del procedimento in via principale :

Si tratta sempre di un giudizio successivo all’approvazione della legge o di un altro

atto avente forza di legge . Sia il governo che le regioni possono richiedere

l’intervento della corte entro 60 gg dalla pubblicazione .

Il giudizio della corte ha contenuto diverso a secondo di chi sia ad impugnare . Nel

caso dello Stato infatti ,il nuovo assetto costituzionale riserva al livello di governo

più ampio una posizione peculiare , di tutela di istanza unitaria , che consente al

governo d’impugnare in via principale una legge regionale . La regione può , invece

eccepire soltanto l’invasione della propria sfera di competenza da parte di una legge

statale o di altra regione .

Il giudizio della corte ha carattere di PROCEDIMENTO ASTRATTO , nel senso

che le disposizioni impugnate vengono valutate sotto il profilo formale del loro

contenuto prescrittivo , a prescindere dalla loro concreta attuazione.

Si tratta di una questione che può essere sollevata facoltativamente dalle parti.

I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONE FRA STATO E REGIONI

Se la regione invade con un suo atto la sfera di competenza assegnata dalla costituzione allo stato

ovvero ad un’altra regione , lo stato e la regione rispettivamente interessata possono proporre

ricorso alla corte costituzionale per il regolamento di competenza . Del pari può produrre ricorso

alla regione la cui sfera di competenza costituzionale sia invasa da un atto dello stato.

Page 33: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

33

a) il parametro del conflitto :

E’ necessario che siano state violate norme della costituzione o leggi costituzionali

b) il contenuto del conflitto :

Il conflitto tra stato e regioni può configurarsi sia in termini di rivendicazione di un’attribuzione

che si ritiene usurpata dall’altro soggetto; sia in termini di interferenza nelle attribuzioni altrui ,

cagionato da un illegittimo esercizio di competenze proprie.

c) L’atto lesivo del conflitto:

Il conflitto di attribuzione deve essere necessariamente originato da un atto lesivo di competenze.

La lesione delle sfere di competenza non può essere originata da leggi o atti equiparati , perché

si entrerebbe nell’ipotesi di controversie di legittimità costituzionale , sempre sollevabili dinanzi

alla Corte , ma in “via principale”.

I CONFLITTI DI ATTRIBUZIONI FRA I POTERI DELLO STATO

Art 134 attribuisce alla Corte Costituzionale il compito di giudicare “ sui conflitti di attribuzione tra

i poteri dello stato”

N.B. sono esclusi dalla giurisdizione della Corte i conflitti che insorgono fra organi dello stesso

potere e i conflitti di giurisdizione.

A) I soggetti del conflitto . Concetto di “potere di stato”:

Per poteri dello stato dobbiamo intendere quegli organi competenti a dichiarare in via

definitiva la volontà dei poteri cui appartengono.

Potenzialmente sono poteri tutti i soggetti titolari di attribuzioni in virtù del testo

costituzionale.

B) Il parametro dei conflitti:

Il conflitto fra i poteri deve avere un tono costituzionale : ciò significa che almeno l’imputazione

della funzione ad un determinato organo deve trovare il suo fondamento in norme costituzionali.

C) Il contenuto del conflitto :

Il giudizio dinanzi alla Corte può essere originato sia dalla rivendicazione di competenze che si

ritengono usurpate , sia dalla denuncia del cattivo uso delle attribuzioni altrui che intralcia il

pieno esercizio delle proprie competenze .

D) L’oggetto del conflitto :

Sono esclusi i conflitti meramente ipotetici ( non è richiesta la sussistenza di un atto lesivo) ,

ed essendo comunque necessario che dal comportamento di un potere possa scaturire un concreto

pericolo per la sfera di attribuzione.

E) Aspetti procedurali:

il conflitto d’attribuzione può essere sollevato in ogni tempo , purché la lesione o la minaccia

siano ancora attuali . La Corte deve prima pronunciarsi per l’ammissibilità del ricorso .

I GIUDIZI SULLE ACCUSE CONTRO IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

La Corte Costituzionale artt 90 - 134 è investita del potere di giudicare il Presidente della

Repubblica per i reati di “alto tradimento” e di “attentato alla Costituzione”, se messo sotto accusa

dal parlamento in seduta comune.

Nei giudizi di accusa vengono aggiunti 16 giudici aggregati .

Page 34: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

34

Le sentenze della Corte sono inappellabili.

IL GIUDIZIO DI AMMISSIBILITA’ SULLE RICHIESTE DI REFERENDUM

Questa è una funzione della Corte che si esercita “ex officio” in virtù della sua collocazione

costituzionale di organo SUPER PARTES.

ORGANIZZAZIONE GIURISDIZIONALE DELLO

STATO ITALIANO

L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA:

Concetto , scopi e caratteri della giurisdizione :

La giurisdizione è una delle tre funzioni tipiche dello stato e consiste nella potestà pubblica

e autonoma di dare applicazione concreta alle NORME DELL’ORDINAMENTO

GIURIDICO.

L’esercizio della giurisdizione presuppone l’esistenza della controversia sull’applicazione

del diritto ,sorta o per l’incertezza sulle norme giuridiche regolanti una data situazione , o

per il rifiuto di un soggetto di osservare tali norme.

Scopo della giurisdizione è quello di dichiarare il diritto da applicare nella situazione

controversa e costringere chi si rifiuti ad assoggettarvisi .

La giurisdizione ha carattere secondario o sostitutivo , perché subentra quando in via

primaria , non vi sia stata l’osservanza del diritto da parte dei soggetti.

TIPI DI GIURISDIZIONE:

Giurisdizione ordinaria :

Giurisdizione penale : competente per le violazioni che importano una sanzione penale.

Giurisdizione civile : si occupa della tutela giurisdizionale dei diritti dei privati , i quali

sono loro stessi ad attivarla mediante iniziativa.

Fanno parte della giurisdizione ordinaria :

Il giudice di pace ( organo monocratico per materie civili e penali)

Il tribunale ( giudice unico le cui decisioni sono appellabili)

La Corte d’Appello ( giudice di secondo grado, collegiale)

La Corte d’Assise e la Corte d’Assise d’appello ( organi collegiali a composizione mista per

i reati gravi)

La Corte di Cassazione ( garantisce l’uniforme interpretazione della legge e delle normedi

procedura )

Il tribunale per i minorenni e il tribunale di sorveglianza ( organi giudiziari ordinari con la

presenza di cittadini estranei alla magistratura , ma competenti in materia ).

GIURISDIZIONI SPECIALI

Sono quelle che si occupano di particolari controversie, secondo un criterio di specializzazione

richiesto dalla loro natura tecnica.

Esse sono:

Page 35: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

35

AMMINISTRATIVA → esercitata dal T.A.R. e dal consiglio di stato

CONTABILE → esercitata dalla corte dei conti

IN MATERIA DI ACQUE PUBBLICHE → esercitata dai tribunali regionali delle acque

pubbliche e in secondo grado dai tribunali superiori delle acque pubbliche.

MILITARE → esercitata dai tribunali militari.

PRINCIPI COSTITUZIONALI IN MATERIA DI GIURISDIZIONE

A) PRINCIPIO DI EGUAGLIANZA E IMPARZIALITA’ DEL GIUDICE

Art 3 Cost. afferma che : < Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge , senza distinzioni >

Ciò equivale a dire che ciascun giudice deve essere imparziale e che nessuno può essere privato

del giudice naturale precostituito per legge.

B) PRINCIPIO DI AUTONOMIA E INDIPENDENZA DEL GIUDICE.

Art 101 Cost. l’autonomia e l’indipendenza del giudice sono valori strumentali alla libertà di

giudizio e alla necessaria condizione di terzo del giudice rispetto alle parti.

C) PRINCIPIO DI GIUDICE NATURALE

Art 25 Cost. < Nessuno può essere distolto dal giudice naturale precostituito per legge >

Ciò implica che la competenza del giudice deve essere determinata direttamente dalla legge

e deve essere fissata prima del suo concreto esercizio con la distribuzione delle controversie ,

fatta seguendo criteri astratti.

D) PRINCIPIO DELL’INAMOVIBILITA’ DEL GIUDICE

Art 107 Cost. < I magistrati sono inamovibili . Non possono essere dispensati o sospesi ,

né destinati ad altre sedi o funzioni , se non dopo la decisione del C.S.M. ( consiglio supremo

della magistratura) , il pubblico ministero gode delle garanzie previste dall’ordinamento

giudiziario >.

E) L’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA IN NOME DEL POPOLO ( art 101 Cost.)

Cioè la funzione giurisdizionale è espressione dello stato – comunità ed è svolta imparzialmente

super partes.

F) TENDENZIALE UNITA’ DELLA GIURISDIZIONE

Art 102 Cost. < La funzione giurisdizionale è esercitata da magistrati ordinari e regolati

dall’ordinamento giudiziario > < non possono essere istituiti giudici speciali competenti in

singole materie , ma solo sezioni specializzate >. Non possono essere istituiti giudici

straordinari.

G) OBBLIGO DI MOTIVAZIONE PER TUTTI I PROVVEDIMENTI GIURISDIZIONALI

Art 111 Cost. comma 6 < Tutti i provvedimenti giurisdizionali (sentenze , decreti , ordinanze )

necessitano sempre di una motivazione la quale permette alla parte di controllare le pronunce e

di presentare eventuale ricorso dinanzi al giudice >.

H) IL DIRITTO ALLA TUTELA GIURISDIZIONALE

Page 36: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

36

Art 24 Cost. comma 1 < tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi >

Questo istituto si avvale anche contro gli atti della pubblica amministrazione.

Diritto a tutti coloro che si trovano sullo stato , anche i non cittadini.

Include l’effettiva partecipazione della parte al processo mediante adeguata informazione

sulle vicende di giudizio , nonché la possibilità di essere ascoltato ogni volta che il

giudice deve decidere.

Inoltre la difesa deve essere assicurata anche ai non abbienti ( patrocinio a spese dello

stato).

I) L’IRRETROATTIVITA’ DELLE LEGGI PENALI INCRIMINATRICI

L’art 25 Cost. basato sulla massima << nullum crimen , sine previa leges >> esprime che la

legge

penale si applica solo ai fatti commessi dopo la sua entrata in vigore.

L) IL DIVIETO DI ESTRADIZIONE PER I MOTIVI POLITICI , ECCETTO I DELITTI DI

GENOCIDIO.

Art 26 Cost. i delitti politici sono quelli punibili per discriminare finalità di persecuzione

Politica.

M) IL GIUSTO PROCESSO

La legge costituzionale n° 2 del 23/11/1999 ha introdotto nel corpo dell’art 111 della

Costituzione 5 nuovi commi che sanciscono i principi fondamentali del GIUSTO PROCESSO.

I PRINCIPI DELL’ART 111 SONO:

RISERVA ASSOLUTA DI LEGGE per a materia processuale

TERZIETÀ ED IMPARZIALITA’ DEL GIUDICE arbitro nel processo di parti.

FORMAZIONE DELLA PROVA NEL CONTRADDITTORIO DELLE PARTI (ricerca

dialettica)

Ammissibilità di deroghe per la dialettica nel caso di consenso dell’imputato , oggettiva

impossibilità dialettica nella formazione della prova o provata condotta illecita.

PARITA’ almeno giuridica tra le parti ed in particolare tra il pubblico ministero e la

difesa dell’imputato.

RAGIONEVOLE DURATA del procedimento ( non troppo protratto)

Diritto dell’inquisito ad un’informativa della natura e dei motivi dell’accusa tempestiva,

riservata ed esauriente.

Concreta possibilità di difesa per l’inquisito con adeguato tempo e condizioni .

Diritto dell’accusato alla produzione di prove a districo

Limite al REGIME DEI PENTITI

Diritto dell’accusato all’idioma da lui comprensibile.

IL PUBBLICO MINISTERO NELLA COSTITUZIONE

È un magistrato che esercita la funzione requirente , cioè promuove l’azione penale non appena

viene a conoscenza di un reato , dando vita al processo penale.

Considerata la delicatezza del ruolo della pubblica accusa nel processo , il pubblico ministero è

distinto ed autonomo rispetto ai giudici che dovranno giudicare la fondatezza delle accuse.

Sul piano strutturale ed organico , giudice e pubblico ministero sono entrambi magistrati , solo che

la costituzione riconosce loro diverse funzioni, di giudizio al primo , e di accusa al p.m.

Page 37: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

37

Per l’art 112 Cost. il pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale; obbligo a

salvaguardia dell’uguaglianza di tutti i cittadini dinanzi alla legge.

IL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA ( C.S.M.)

A) COMPOSIZIONE:

Per attuare l’autonomia funzionale (art 101) e autonomia organizzatoria (art 104) , il CSM ha

assunto una posizione diversa trasformandosi in un organo autonomo cui spetta la qualifica di

potere dello stato indipendente dagli organi giurisdizionali , i quali costituiscono un potere a

parte .

il C.S.M. è presieduto dal presidente della repubblica ed è composto da:

3 membri di diritto → Presidente della Corte di Cassazione

Procuratore generale presso la Cassazione

Presidente della Repubblica

24 membri elettivi → di cui 16 eletti dai magistrati nell’ambito degli appartenenti alla loro

categoria e 8 eletti dal Parlamento tra i professori universitari in

materie giuridiche e gli avvocati con 15 anni di servizio(carica 4 anni)

il vice presidente è eletto tra i membri eletti dal parlamento.

B) I COMPITI DEL C.S.M.:

Il C.S.M. è l’unico organo competente per :

Assegnazioni , mutamenti di sedi e funzionali dei magistrati.

Promozioni , trasferimenti e provvedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati

Designazione per la nomina della cassazione , di professori e avvocati

Nomina e revoca dei magistrati onorari e dei giudici laici

Pareri al Ministro della Giustizia , se richiesti.

Nomina dei membri delle commissioni per le assunzioni in magistratura.

C) RAPPORTI FRA C.S.M. E Ministro della Giustizia:

Per l’art 110 Cost. , spettano al ministro della Giustizia l’organizzazione e il funzionamento dei

servizi relativi alla giustizia.

D) SCIOGLIMENTO DEL C.S.M.

La Cost. non prevede tale procedimento , anche se l’art 31 della legge 195/1958 prevede lo

scioglimento del C.S.M. in caso d’impossibilità di funzionamento dell’organo ; potestà attribuita al

Presidente della Repubblica.

LA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO

L’ordinamento giudiziario subirà una sostanziale riforma nel momento in cui il Governo eserciterà

la delega della legge n°150 del 25/7/2005 . La delega è destinata ad incidere sulla disciplina

dell’accesso alla magistratura e della progressione economica e delle funzioni dei magistrati ; sulla

formazione e aggiornamento professionale dei magistrati sull’organizzazione della funzione del

pubblico ministero ; sulla individuazione delle fattispecie d’illecito disciplinare.

PUNTI PRINCIPALI DELLA LEGGE 150 DEL 25/7/2005

Concorso unico per accesso alla magistratura.

Page 38: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

38

Progressione economica automatica, progressione nelle funzioni basata sulla positiva

valutazione.

Istituzione della scuola superiore della magistratura

Riorganizzazione dell’ufficio del pubblico ministero (gerarchizzazione interna)

Istituzione del consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari presso

le corti d’appello. ( funzioni consultive e di vigilanza )

Tipizzazione degli illeciti disciplinati dai magistrati.

LE AUTONOMIE TERRITORIALI

IL REGIONALISMO ITALIANO

L’assetto regionale italiano ha subito una lunga e travagliata evoluzione:

XIX secolo l’Italia suddivisa in stati di diversa grandezza e importanza

1861 UNITA’ D’ITALIA , tendenza ad accentrare il potere , massima durante il fascismo.

1946 redazione della Costituzione , prima idea di una Italia regionalista.

L’ATTUAZIONE DELL’ORDINAMENTO REGIONALE

Le prime 4 regioni ad autonomia speciale , previste dalla Costituzione , furono nel 1948 : Sicilia ,

Sardegna , Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige . La regione Friuli Venezia Giulia fu istituita solo

nel 1963 quando si definì il confine con la Jugoslavia.

Le regioni ad autonomia ordinaria sono state istituite nel 1970 con la legge 281 che conteneva i

provvedimenti finanziari per l’attivazione e la delega al Governo per il passaggio delle funzioni

statali alle regioni nei limiti della loro competenza.

Nel 1972 sono stati emanati i decreti governativi delegati che trasferivano alle regioni ordinarie le

funzioni nelle materie loro attribuite dalla Costituzione.

IL DIBATTITO SULLA RIFORMA DELLA FORMA DI GOVERNO

“STATO UNITARIO , STATO REGIONALE , E STATO FEDERALE”

1990 il tema di un maggiore decentramento e di una più estesa attribuzione di poteri alle regioni è

entrato nel dibattito politico.

LA LEGGE COSTITUZIONALE n° 3 DEL 18 OTTOBRE 2001 RIFORMA IL TITOLO V

DELLA COSTITUZIONE:

Art 114 vede ribaltata l’elencazione degli enti territoriali : Comuni , Province , Regioni e

Stato.

L’autonomia goduta dagli enti sopraelencati nel nuovo art 114 è definita “ piena” , poiché

trova un limite invalicabile nei principi fissati dalla Costituzione.

Roma , capitale d’Italia , ha un ordinamento oggetto di specifica previsione da parte di una

legge dello stato.

Sia le regioni speciali , che le regioni ordinarie possono beneficiare di forme e condizioni

particolari di autonomia.

Viene riconosciuta una politica estera alle regioni.

Sono abrogati gli articoli 115 , 124 , 125 comma 1 128 , 129 ,130 della Costituzione.

Page 39: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

39

L’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE

LEGGE 131/03 del 5 giugno reca < disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della

Repubblica alla legge costituzionale del 18 ottobre 2001 n°3 >.

LE AUTONOMIE TERRITORIALI NELLA NUOVA RIFORMA COSTITUZIONALE

Nei mesi immediatamente successivi alla legge del 2001 , sono stati presentati diversi disegni di

legge di modifica della Costituzione.

RIFORMA SULLA DEVOLUTION: era costituito da un solo articolo che attribuiva alle regioni la

possibilità di attivare la potestà legislativa esclusiva in quattro

materie.

RIFORMA BOSSI – IALOGGIA:

Proclamazione della Repubblica quale garante dei

principi costituzionali

Nuova classificazione delle materie di competenza

legislativa statale e regionale

Veniva reintrodotto il limite dell’interesse nazionale

nell’esercizio della potestà legislativa regionale.

LE REGIONI E IL SISTEMA DI GOVERNO REGIONALE

L’assetto territoriale della repubblica.

a) introduzione:

Art 114 : la Repubblica è costituita < dai comuni , dalle province, dalle città metropolitane ,dalle

regioni e dallo stato> e da un ente sovrano ,da enti pubblici territoriali dotati di personalità giuridica

pubblica e di un’autonomia variamente modulata.

b) Lo status di Roma come capitale della repubblica:

la legge 3/2001 sancisce lo status di Roma come capitale .

AUTONOMIA E NATURA GIURIDICA DELLE REGIONI

a) l’autonomia regionale

La Repubblica riconosce e promuove le autonomie locali

Le regioni sono dotate come enti locali di :

- AUTONOMIA STATUARIA : hanno la possibilità di adottare un proprio Statuto

avente per oggetto l’organizzazione e il funzionamento

dell’ente per le attività non regolate dalla Costituzione.

- AUTONOMIA D’INDIRIZZO POLITICO : possono esprimere un indirizzo

anche se diverso da quello nazionale

- AUTONOMIA LEGISLATIVA : capacità di emanare leggi con valore ordinario

efficaci limitatamente al territorio regionale

- AUTONOMIA AMMINISTRATIVA : dotate di un proprio apparato amministrativo

capace di emanare atti amministrativi.

- AUTONOMIA FINANZIARIA : godono di un’autonomia per le entrate e uscite.

Page 40: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

40

b) Natura giuridica delle regioni

Parte della dottrina considera le regioni enti costituzionali , parte invece attribuisce rilevanza

costituzionale.

ELEMENTI COSTITUTIVI DELLE REGIONI

a) IL TERRITORIO

E’ definito l’ambito spaziale in cui la regione esercita i poteri e le funzioni, sia il centro di

riferimento d’interessi comunitari che gli organi regionali devono soddisfare.

b) LA POPOLAZIONE

la comunità locale residente nel territorio gode dei servizi personali e dell’attività autoritativa , oltre

che di numerosi diritti di partecipazione alla vita politica regionale enunciati dalla costituzione.

c) L’APPARATO AUTORITARIO

la regione dispone di propri organi , espressamente previsti dalla Costituzione e da leggi

costituzionali , che esercitano le funzioni amministrative e legislative.

LE REGIONI AD AUTONOMIA ORDINARIA E SPECIALE

Nel nostro ordinamento esistono regioni a “ statuto ordinario ”disciplinate uniformemente dal titolo

V della Costituzione e regioni a “statuto speciale” disciplinate dall’art 116 della Cost. che assicura

loro condizioni particolari d’autonomia secondo Statuti con leggi Costituzionali.

SISTEMA DI GOVERNO REGIONALE

La costituzione con l’art 121 prevede che tutte le regioni siano dotate di una struttura basata su 3

organi di vertice :

CONSIGLIO REGIONALE ( potestà legislativa )

GIUNTA REGIONALE (organo esecutivo)

PRESIDENTE DELLA GIUNTA

IL CONSIGLIO REGIONALE

a) NOZIONE .

E’ l’organo rappresentativo della collettività regionale . I consigli vengono eletti dai cittadini

maggiorenni che abbiano la residenza nella regione mediante suffragio universale e diretto.

SISTEMA ELETTORALE REGIONALE (LEGGE 43/95)

Sistema proporzionale per l’elezione dei 4/5 dei consiglieri

Sistema maggioritario per l’elezione di 1/5 dei consiglieri

Utilizzo di una sola scheda

Espressione di un solo voto sia per la quota proporzionale che per quella maggioritaria .

Premio di maggioranza per la lista regionale che ottiene il maggior numero di voti.

Il numero dei consiglieri regionali è fissato dall’art 2 della legge 101/ 1968 con un numero

minimo di 30 consiglieri per regioni con 1 milione di abitanti e un massimo di 80 consiglieri

per regioni con oltre 6 milioni di abitanti.

Page 41: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

41

Il consiglio ha durata di 5 anni dalla data di elezione , e termina il 46° giorno antecedente

alle nuove elezioni , periodo dopo il quale il consiglio si trova in un periodo di quiescenza.

Il consiglio elegge un presidente ed un ufficio di presidenza con compiti di direzione e

garanti della disciplina delle sedute. Vi sono inoltre commissioni permanenti e speciali

(PROCEDIMENTI LEGISLATIVI E ISPETTIVI) , i gruppi consiliari e la conferenza dei

capigruppo.

b) Lo status di consigliere regionale

godono di :

Insindacabilità

Libertà da qualsiasi vincolo di mandato inerente alle loro funzioni.

Particolare trattamento economico, dovuto alla loro indipendenza economica.

<Non godono invece d’immunità penali e non occorre autorizzazione a procedere>

c) Funzioni del consiglio:

art 121 Cost. :< il consiglio è titolare della potestà legislativa regionale. Approva e modifica lo

statuto . Partecipa ad alcuni momenti della politica del paese>.

Formula proposte di legge al parlamento

Esprime pareri per gli art. 132 , 133 della Cost.

Elegge i delegati per l’elezione del presidente della repubblica.

Può richiedere il referendum abrogativo o consultivo.

LA GIUNTA REGIONALE

a) Nozione

E’ l’organo esecutivo della regione.

La legge costituzionale 1/1999 , attribuisce al presidente della giunta il potere di nomina e revoca

dei componenti della Giunta, anche se salvaguarda la facoltà degli statuti di disporre diversamente.

b) Funzioni

La giunta è l’organo esecutivo della regione :

Presiede all’attuazione e delle deliberazioni e delle leggi del consiglio.

Possiede l’inizia legislativa

Esercita la potestà regolamentare secondo lo statuto.

Gestisce l’ente , dirige gli uffici regionali , amministra il patrimonio .

Predispone i programmi di sviluppo regionale.

Decide sui ricorsi di legittimità costituzionale e sui conflitti di attribuzione.

Non può tuttavia esercitare la funzione legislativa in sostituzione del consiglio.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE

a) Nozione

Il presidente della regione è anche il presidente della giunta regionale.

Eletto a suffragio universale e diretto

Page 42: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

42

b) Poteri e funzioni

Come Presidente della Regione : svolge una generale funzione di rappresentanza esterna

della regione , promulga le leggi ed emana i regolamenti

regionali , indice i referendum.

Come Presidente della Giunta : dirige la politica regionale e né è responsabile.

c) Le ipotesi di cessazione della carica di presidente

( Art 126 ) Ipotesi:

1. Approvazione del consiglio regionale ,a maggioranza assoluta , di una mozione di sfiducia

nei confronti del Presidente della Giunta.

2. Rimozione , dimissioni volontarie , impedimento permanente o morte del Presidente.

3. Dimissioni contestuali della maggioranza dei componenti del Consiglio .

IL DIFENSORE CIVICO REGIONALE

Si tratta di un organo di tutela del cittadino da possibili abusi del potere amministrativo.

Controlla il buon andamento dell’amministrazione regionale.

L’AUTONOMIA STATUARIA

GLI STATUTI REGIONALI NELLA COSTITUZIONE

a) Regioni Speciali

l’art 116 comma 1 , la costituzione sancisce :<< Il Friuli Venezia Giulia , la Sardegna ,la Sicilia,

il Trentino Alto Adige / sudtirol e la Valle d’Aosta dispongono di condizioni e forma particolari

di autonomia, secondo rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale>>

Implica un carattere formalmente e materialmente costituzionale degli statuti e delle

regioni speciali.

Le norme in essi contenuti prevalgono, su leggi statali ordinarie e su quelle regionali.

Essendo disposizioni di carattere speciale esse prevalgono sulle stesse norme

costituzionali generali dettate per le regioni.

b) Regioni Ordinarie

Art 123 della Costituzione si discosta dal precedente testo della norma costituzionale sotto 2 profili:

La previsione che ciascuno statuto deve armonizzarsi con la sola Costituzione , essendo

stato escluso il riferimento alle leggi della repubblica ai cui principi fondamentali

lo Statuto doveva uniformarsi secondo la disciplina previgente.

L’ampliamento della disciplina statuaria estesa alla determinazione della forma di governo e

ai principi fondamentali di organizzazione e funzionamento della regione.

Page 43: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

43

IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEGLI STATUTI

La legge regionale deve essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti con due

deliberazioni successive ad intervallo minimo di 2 mesi.

Il ricorso del governo per la legittimità costituzionale deve essere proposto dinanzi alla

Corte entro 30 gg dalla seconda deliberazione.

Lo statuto è sottoposto a referendum popolare quando, entro 3 mesi dalla seconda

deliberazione ,ne faccia richiesta 1/50 degli elettori regionali o 1/5 del consiglio .

Scaduti i 3 mesi senza alcuna richiesta referendaria , lo statuto viene promulgato e

assoggettato alla pubblicazione necessaria per l’entrata in vigore.

CONTENUTO DEGLI STATUTI

Art 123 della Costituzione definisce il contenuto necessario degli Statuti:

Devono regolare la Forma di Governo Regionale , ossia l’assetto dei rapporti fra gli

organi di governo regionale. (la Costituzione stabilisce quanti e quali sono gli organi e le

loro funzioni fondamentali , alcune incompatibilità relative allo status di consigliere ,

che il sistema elettorale sia definito da leggi regionali).

Devono regolare i principi fondamentali di organizzazione e funzionamento della

regione.

Devono regolare l’esercizio del diritto d’iniziativa e del referendum su leggi e

provvedimenti amministrativi.

Devono regolare la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali.

Devono regolare il consiglio delle autonomie locali quale organo di consultazione fra la

regione e gli enti locali.

L’AUTONOMIA LEGISLATIVA

PERCORSO STORICO E ATTUALE FORMA DELL’AUTONOMIA LEGISLATIVA.

a) La potestà legislativa prima della riforma:

Il riconoscimento alle regioni ordinarie e speciali dell’autonomia legislativa , pone l’ente regione in

una posizione primaria e sovraordinata rispetto a province e comuni , titolari di potestà normativa

limitata al solo ambito statuario e regolamentare.

b) La potestà legislativa dopo la riforma

La completa riformulazione dell’art 117 della Costituzione , in seguito all’approvazione della legge

Costituzionale 3/2001 ha portato un totale ribaltamento della precedente suddivisione della potestà

legislativa tra lo stato e le regioni. Il nuovo testo distingue tra:

POTESTA LEGISLATIVA ESCLUSIVA DELLO STATO

Allo stato viene attribuita una potestà legislativa esclusiva e piena , vincolata da un limite generale

di materia , da intendersi che essa deve essere esercitata limitatamente alle materie che la

Costituzione espressamente gli attribuisce.

POTESTA’ LEGISLATIVA CONCORRENTE SPETTANTE ALLE REGIONI

Nelle materie di legislazione concorrente , spetta alle regioni la potestà legislativa , salvo che per la

determinazione dei principi fondamentali , riservata alla legislazione dello stato.

POTESTA’ LEGISLATIVA RESIDUALE SPETTANTE ALLE REGIONI

Page 44: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

44

Spetta alle regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente

riservata alla legislazione dello Stato.

Alle regioni spetta una potestà legislativa di tipo primario , ossia limitata soltanto dal

rispetto della Costituzione , dall’ordinamento comunitario e degli obblighi internazionali.

POTESTA’ LEGISLATIVA DELLE REGIONI A STATUTO SPECIALE

Gli statuti delle regioni a statuto speciale prevedono 3 tipologie di potestà legislative:

Potestà legislativa piena o esclusiva

Potestà legislativa ripartita o concorrente

Potestà legislativa integrativo – attuativa ( consente a queste regioni d’integrare e attuare

leggi statali nelle materie individuate dagli statuti)

REGIONALISMO DIFFERENZIATO

Art 116 comma 3 : introduce il principio della differenziazione degli ordinamenti delle regioni a

Statuto ordinario.

A ciascuna regione viene concessa la possibilità di negoziare con lo Stato , le forme e le condizioni

particolari di autonomia che incidono sul piano amministrativo e finanziario e anche su quello

legislativo.

LIMITI DELL’ATTIVITA’ REGIONALE LEGISLATIVA

1. LIMITE COSTITUZIONALE

Le leggi regionali sono subordinate al rispetto della Costituzione

2. I LIMITI DERIVANTI DALL’ORDINAMENTO COMUNITARIO E DAGLI OBBLIGHI

INTERNAZIONALI

Sono il divieto d’introdurre nell’ordinamento norme giuridiche che pongono lo Stato in

condizione d’infrazione nei confronti della normativa comunitaria ovvero degli obblighi

internazionali.

3. IL LIMITE TERRITORIALE

La regione esercita la sua potestà legislativa per soddisfare interessi esclusivamente o

prevalentemente localizzati sul territorio di sua pertinenza , che ne costituisce il limite

naturale e invalicabile.

4. IL LIMITE DELLE MATERIE

Tale limite vige sia per la legislazione concorrente le cui materie sono elencate nell’art 117

sia per la legislazione residuale.

5. IL LIMITE DEI PRINCIPI FONDAMENTALI

Si tratta di un limite riferibile alla legislazione concorrente la quale si esplica all’interno del

quadro di riferimento tracciato dalla legislazione statale di cornice ratione materiae

6. IL LIMITE DELLE NORME FONDAMENTALI DELLE RIFORME ECONOMICO-

SOCIALI E DEI PRINCIPI GENERALI DELL’ORDINAMENTO GIURIDICO DELLO

STATO.

Si tratta di limiti applicabili alla legislazione piena delle regioni speciali. Il primo fa

riferimento a norme costituzionali o di leggi statali destinate a introdurre significative novità

nel tessuto dei rapporti economico-sociali costituzionalmente rilevanti esprimendo esigenze

di carattere unitario da attuare in modo uniforme.

Page 45: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

45

Il secondo agli ordinamenti e direttive di carattere generale e fondamentale che si possono

desumere dalla connessione sistematica , dal coordinamento e dall’intima razionalità delle

norme che concorrono a formare ,in un dato momento storico ,il tessuto dell’ordinamento

vigente.

IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DELLE LEGGI REGIONALI

L’iniziativa legislativa è disciplinata dallo Statuto , che può affidarla alla giunta ,

eventualmente riservandole l’iniziativa per alcune leggi , ai singoli consiglieri regionali ,agli

elettori regionali , ai consigli provinciali e comunali , al consiglio delle autonomie locali,

alle formazioni sociali.

L’istruttoria è svolta dalle commissioni permanenti in sede referente come quelle

parlamentari.

La fase deliberativa si svolge innanzi all’assemblea regionale , non essendo prevista una

norma analoga all’art 72 comma 3 , che introduce il procedimento decentrato in sede

deliberante .

Alcuni statuti prevedono il procedimento redigente , in base al quale i progetti di legge sono

approvati nei singoli articoli dalle commissioni , all’assemblea spetta solo il voto finale.

Scompare la fase d’integrazione dell’efficacia.

Dopo la fase deliberativa resta la sola promulgazione e successiva pubblicazione.

I CONTROLLI SULLE LEGGI REGIONALI

La legge costituzionale 3/2001 elimina del tutto ogni forma di controllo statale sull’iniziativa

legislativa delle regioni.

L’AUTONOMIA REGOLAMENTARE E

L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI

AMMINISTRATIVE.

LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELLE REGIONI.

A) Ricostruzione storica dell’istituto

Il riconoscimento della potestà regolamentare alle regioni , intesa come facoltà di dettare

una normazione di rango secondario , ha originariamente trovato codificazione a livello

costituzionale nell’art 121.

Con la legge di riforma federale la previsione dell’art 121 , che definisce la titolarità della

potestà regolamentare , si completa e si perfeziona nella lettura con il combinato disposto

dell’art 117 , comma 6 che recita: << La potestà regolamentare spetta allo stato nella

materia di legislazione esclusiva , salvo delega alle regioni. La potestà spetta alle regioni in

ogni altra materia>>.

La riforma costituzionale affida alle regioni la competenza generale in ambito

regolamentare in analogia a quanto previsto per la potestà legislativa.

B) Titolarità del potere regolamentare e tipologie di regolamenti regionali:

Page 46: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

46

Sarà lo statuto a decidere se attribuire la potestà regolamentare al consiglio piuttosto che alla giunta

o al suo presidente , oppure introdurre un sistema misto incentrato su tipologie differenti di

regolamenti la cui emanazione è affidata ad organi diversi.

L’ESERCIZIO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE E L’INVERSIONE DELLA REGOLA

DEL PARALLELISMO.

Ai sensi dell’art 118 , alle regioni spettavano le funzioni amministrative nelle stesse materie

oggetto di competenza legislativa ex art 117. ( formulazione antecedente alla riforma )

Tale corrispondenza tra le aree di competenza legislativa e quelle di competenza

amministrativa era chiamata regola del parallelismo , per cui il soggetto che detta la

disciplina di un determinato ambito oggettivo ne cura necessariamente anche l’attuazione a

livello amministrativo.

In questo contesto si è inserita la legge 59/1997 (Bassanini) , che avviato un ampio

programma di cessione di funzioni amministrative statali alle regioni e agli enti locali.

DAL PRINCIPIO DEL PARALLELISMO AL PRINCIPIO DELLA SUSSIDIARIETÀ

Il nuovo art 118 attribuisce la titolarità generale delle funzioni amministrative in capo ai

comuni e in via subordinata , qualora lo impongano esigenze di unitarietà , ne prevede il

conferimento a province , città metropolitane , regioni e stato.

La costituzione prevede l’ordine dimensionale inverso rappresentato dalla sussidiarietà

verticale , cioè la gestione amministrativa della cosa pubblica deve essere affidata alla

struttura più vicina alla cittadinanza.

Viene disposto che i comuni , province e città metropolitane siano titolari di funzioni proprie

e di quelle conferite con legge statale o regionale , secondo le rispettive competenze .

- CON LEGGE STATALE : per le funzioni che riguardano uno degli

ambiti di legislazione esclusiva dello stato

individuati dall’art 117 comma 2.

- CON LEGGE REGIONALE : se le funzioni da ripartire sono relative alle

materie di potestà legislativa regionale

concorrente o a quella di potestà legislativa

residuale.

LA SUSSIDIARIETÀ ORIZZONTALE

L’art 118 della Costituzione comma 4 , riformulato con la legge costituzionale 3/2001 fa

assurgere a rango di principio costituzionale la c.d. sussidiarietà orizzontale per cui sia lo Stato

che gli altri enti territoriali sono invitati a favorire << l’autonoma iniziativa dei cittadini , singoli

e associati , per lo svolgimento di attività d’interesse generale>>.

IL CONTROLLO SUGLI ATTI AMMINISTRATIVI REGIONALI

L’art 125 comma 1 , che prevedeva il controllo sugli atti amministrativi da parte di un’apposita

commissione statale di controllo è stato radicalmente riscritto dalla legge n° 127 del 15/5/1997

che assoggetta a sindacato soltanto 2 categorie di atti:

I regolamenti regionali

Gli atti costituenti adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza alla

comunità europea.

Page 47: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

47

L’AUTONOMIA FINANZIARIA Introduzione:

art 119 della Costituzione , nel quale viene riconosciuta l’autonomia finanziaria degli enti

territoriali, vale a dire la potestà di stabilire e gestire in modo autonomo le risorse finanziarie di cui

necessitano per la realizzazione delle funzioni loro affidate.

N.B. la Corte Costituzionale ha precisato che l’attuazione del nuovo disegno costituzionale richiede

l’intervento del legislatore statale il quale dovrà stabilire i principi per i legislatori regionali ,

fissando anche per linee generali il sistema tributario delineando gli spazi e i limiti della potestà

impositiva di stato , regioni ed enti locali.

LA FINANZA ORDINARIA

Dal nuovo testo dell’art 119 se confrontato con la precedente versione si possono ricavare i seguenti

concetti chiave:

L’autonomia è ora attribuita anche ai comuni , province e città metropolitane , oltre che alle

regioni.

L’autonomia finanziaria è intesa come il bilancio tra spese e entrate della regione e non più

solo le spese.

Il suddetto punto è sottolineato nel momento in cui si afferma che << gli enti territoriali

stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri>>.

La legislazione statale può imporre agli enti territoriali dei vincoli sulle politiche di bilancio

anche se si traducono prettamente in limiti alle spese. Tali vincoli non possono mai eccedere

l’autonomia costituzionale

Viene affermato il principio della territorialità dell’imposta in base al quale parte del gettito

di un territorio deve rimanere nella comunità che lo ha prodotto.

IL FONDO PEREQUATIVO

Strumento istituito per i territori con minore capacità fiscale per abitante che dovrebbe compensare

eventuali squilibri fra le entrate tributarie delle regioni e consentire uniformi livelli di servizi su

tutto il territorio nazionale.

LA FINANZA STRAORDINARIA

“ RISORSE AGGIUNTIVE DESTINATE DALLO STATO ”

Secondo il comma 5 dell’art 119 << per promuovere lo sviluppo economico , la coesione e la

solidarietà sociale , per rimuovere gli squilibri , per il rispetto dei diritti della persona o per scopi

diversi dal normale esercizio delle funzioni , lo stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi

speciali per determinati comuni , province , città e regioni >>.

Caratteristiche dei trasferimenti aggiuntivi :

- possono essere assegnate solo ad alcuni enti territoriali.

- Le aree d’indirizzo delle risorse possono essere individuate su tutto il territorio

nazionale .

- Hanno un vincolo di destinazione citato nell’articolo.

Page 48: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

48

IL PARALLELISMO FUNZIONI E RISORSE

Il comma 4 dell’art 119 afferma che le risorse autonome degli enti territoriali e i trasferimenti

erogati dal fondo perequativo devono consentire di finanziare integralmente le proprie spese di

funzionamento d’intervento e di amministrazione.

Parallelismo tra le funzioni esercitate dall’ente territoriale e le risorse di cui disporre per esercitare

tali compiti.

I RAPPORTI FRA I DIVERSI LIVELLI DI GOVERNO

LA FUNZIONE D’INDIRIZZO E DI COORDINAMENTO DELLO STATO

Secondo l’art 118 comma 3 , circa l’immigrazione , l’ordine pubblico e la sicurezza vi devono

essere forme di coordinamento tra stato e regioni.

Per quanto riguarda la funzione d’indirizzo e coordinamento essa veniva riservata dalla legge

281/1970 nell’art 17 allo stato , ma nel nuovo assetto costituzionale dei rapporti fra i diversi livelli

di governo questa funzione non trova più una copertura costituzionale , infatti assumono rilievo

principi diversi:

Gli enti territoriali sono enti ad autonomia costituzionalmente riconosciuta

Le funzioni amministrative sono allocate secondo i principi di sussidiarietà differenziazione

ed adeguatezza

La pubblica amministrazione è necessariamente multipla e ammette istituzioni autonome e

differenziate.

LE CONFERENZE STATO – AUTONOMIE TERRITORIALI

Il nuovo titolo V non definisce le sedi di riunione fra gli enti della repubblica , tuttavia sono

ancora vigenti le conferenze permanenti:

CONFERENZA TRA STATO E REGIONI : istituita nel 1983 con un ruolo meramente

consultivo , presieduta dal presidente del consiglio. Questa promuove e stipula intese ed

accordi fra Governo e Regioni.

CONFERENZA TRA STATO CITTA E AUTOMIE LOCALI : istituita nel 1996 ,

presso la presidenza del consiglio dei ministri con i compiti di coordinamento , studio ,

informazione , confronto sulle problematiche di politica generale , incidenti le funzioni

di province e comuni.

CONFERENZA UNIFICATA : istituita nel 1997 , per la trattazione delle materie e dei

compiti d’interesse comune delle regioni , delle province e dei comuni.

LA COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LE QUESTIONI REGIONALI

Art 126 della Costituzione , prevede la consultazione nei casi di scioglimento del consiglio

regionale e di rimozione del presidente della giunta di questa commissione.

Page 49: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

49

Il suo principale compito è quello consultivo , in particolare su :

Schemi e decreti legislativi

Disegni di legge del senato

Progetti di legge delle camere

Documenti di programmazione economico – finanziaria

Atti d’indirizzo e coordinamento

Decreti di coordinamento di funzioni amministrative alle autonomia territoriali

LA CABINA DI REGIA NAZIONALE

È stata istituita dalla legge 341/1995 , con il compito di operare come struttura di riferimento

nazionale per le amministrazioni centrali e regionali al fine di coordinare e promuovere

iniziative volte all’utilizzo dei fondi strutturali comunitari ( finanziamenti della Comunità

Europea )

Inoltre , assicura la cooperazione con le cabine di regia regionali e infine controlla lo stato di

attuazione dei singoli programmi delle amministrazioni.

I POTERI SOSTITUTIVI DI STATO E REGIONI

Esiste innanzitutto un potere sostitutivo straordinario assegnato al livello di governo statale

dall’art 120 comma 2 della Costituzione , che prevede che il governo possa sostituirsi ad

organi delle regioni e degli enti locali:

- nel caso di mancato rispetto delle norme e dei trattati internazionali

- in caso di grave pericolo per la comunità

- quando lo richiedono la tutela dell’unità giuridica o dell’unità economica

Art 117 comma 5 della Costituzione attribuisce a una legge statale il compito di disciplinare

il potere sostitutivo in caso di mancata attuazione ed esecuzione degli accordi internazionali

e degli atti dell’unione europea.

SOSTITUZIONE DI TIPO LEGISLATIVO

La Corte Costituzionale ha delineato un’ulteriore figura d’intervento sostitutivo di tipo

amministrativo dall’art 118 che è attribuibile sia allo Stato che alle regioni.

IL RAPPRESENTANTE DELLO STATO PER I RAPPORTI CON LE AUTONOMIE

Esso è il nuovo commissario del governo , al quale sono attribuiti tutti i compiti di accordo tra lo

Stato e le Regioni ; la suddetta carica è ricoperta dal prefetto , il quale è il rappresentante dello Stato

all’interno della Regione.

Page 50: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

50

COMUNI , PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANE

Le autonomie locali dalla legge 142/1990 alla riforma Costituzionale del titolo V del 2001 :

l’art 5 della Costituzione prevede la tutela e il riconoscimento delle autonomie locali :

Comuni

Province

Comunità montane ( enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani anche

se di province diverse)

Comunità isolane e d’arcipelago ( isole e arcipelaghi ad eccezione della Sicilia e della

Sardegna)

Unioni di comuni ( enti locali formati da 2 o più comuni)

Città metropolitane

T.U.E.L. → Testo Unico Delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali

↓ ( 18/8/2000)

È un testo unico che raccoglie le norme dell’ordinamento degli enti locali,

ma non ne esclude future sostanziali modifiche.

LA PROVINCIA

Art 3 comma 3 T.U.E.L. : è un ente locale intermedio tra comune e regione con il compito di curare

gli interessi e promuovere lo sviluppo della comunità provinciale.

a) gli organi :

Il consiglio provinciale → con le funzioni d’indirizzo e controllo amministrativo

La giunta provinciale → organo esecutivo con competenza autonoma residuale

Il presidente della provincia → rappresenta l’ente , convoca la giunta , esercita le funzioni

attribuitegli dallo statuto e dai regolamenti , è responsabile

dell’amministrazione della Provincia , nomina , designa e

revoca i rappresentanti provinciali. È eletto a suffragio

universale e diretto.

Il segretario Provinciale → come il segretario comunale

I dirigenti provinciali → come i dirigenti comunali

Il difensore civico → come il difensore civico del comune

Il direttore generale → nominato dal presidente provinciale ed ha funzioni di coordinamento

dei dirigenti. Il presidente può attribuire tali funzioni al segretario . ( INCARICO

FIDUCIARIO)

b) attribuzioni :

Ai sensi dell’art 19 T.U.E.L alla provincia spettano le funzioni amministrative e d’interesse

prettamente provinciale, inoltre le vengono delegati compiti di promozione e coordinamento di

attività sociali , realizzazione di opere rilevanti nel settore economico, produttivo , commerciale

e turistico , ma anche culturale e sportivo .

Page 51: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

51

IL COMUNE:

art 3 T.U.E.L. è l’ente locale che rappresenta la propria comunità promuovendone lo sviluppo e

curandone gli interessi. Gode di autonomia statuaria , normativa , organizzativa , amministrativa ,

impostiva e finanziaria.

a) Gli organi :

IL CONSIGLIO COMUNALE → è l’organo d’indirizzo e di controllo politico –

amministrativo con competenza esclusiva ad alcuni atti fondamentali per l’ente.

LA GIUNTA COMUNALE → compie tutti gli atti per gli organi di governo che non sono

riservati al consiglio o al sindaco , e con quest’ ultimo collabora nell’attuazione degli

indirizzi generali del consiglio , gli riferisce sulla propria attività annualmente.

SINDACO → eletto a suffragio universale e diretto , rappresenta il comune , convoca e

presiede la giunta e il consiglio quando richiede un presidente , e sovrintende ai servizi agli

uffici e agli atti.

- la sua elezione avviene → con sistema maggioritario ( comuni fino a 15000 abitanti)

Con sistema proporzionale e premio di maggioranza ( comuni oltre i 15000 ab.)

- è membro del consiglio e nomina i componenti della giunta

- nomina, designa e revoca i rappresentanti del comune , sulla base degli indirizzi

del consiglio

- è inoltre un ufficiale del governo

- è l’organo responsabile dell’amministrazione e dura 5 anni

IL SEGRETARIO COMUNALE → è un funzionario pubblico , iscritto ad un apposito albo

nazionale , previsto in ciascun comune , svolge compiti di collaborazione e assistenza

giuridico – amministrativa verso gli organi comunali( e provinciali). Egli è posto a capo

dell’ente locale e coordina le attività dei dirigenti.

IL DIFENSORE CIVICO → organo facoltativo istituito per la tutela dei cittadini in

occasione dei rapporti con le autorità comunali.

I DIRIGENTI COMUNALI → dirigono gli uffici e i servizi secondo gli statuti e i

regolamenti , nonché i compiti amministrativi verso l’esterno non di competenza del

segretario o del direttore generale.

IL DIRETTORE GENERALE → ai sensi dell’art 108 T.U.E.L. il sindaco nei comuni

superiori ai 15000 ab. e il presidente della provincia possono nominare un “segretario

generale” che provvede ad attuare quei compiti assegnatigli dal suo nominante.

b) ATTRIBUZIONI DEL COMUNE

art 13 del decreto legislativo 267/2000 del T.U.E.L. : spettano al comune tutte le funzioni

amministrative riguardanti le popolazione ed il territorio comunale , salvo non è espressamente

attribuito ad altri soggetti.

c) MODIFICAZIONI TERRITORIALI , FUSIONE E ISTITUZIONE DI NUOVI COMUNI

le regioni ai sensi dell’art 133 della Costituzione possono modificare le circoscrizioni territoriali

dei comuni , sentite le popolazioni interessate , nelle forme previste dalla legge.

Page 52: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

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LE CITTÀ METROPOLITANE

Art 114 della costituzione , sono enti autonomi costituzionalmente riconosciuti che compongono

la Repubblica.

Godono di autonomia finanziaria di entrata e spesa , stabiliscono e applicano tributi ed

entrate propri.

Ad essi si applicano le disposizioni in tema di allocazione delle funzioni amministrative

(art 118) di autonomie statuaria e regolamentare (art 114 e 117) di intervento

sostitutivo del governo.

FORME ASSOCIATIVE E DI DECENTRAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

Municipi

Circoscrizioni comunali

Comunità montane , comunità isolane o di arcipelago , unione di comuni.

Circondari provinciali

Circoscrizioni provinciali

IL CONTROLLO SUGLI ORGANI DEGLI ENTI LOCALI

a) scioglimento del consiglio comunale e provinciale

Art 114 del T.U.E.L. prevede lo scioglimento del consiglio comunale e provinciale nei seguenti

casi:

1. Il consiglio compie atti anticostituzionali

2. compie gravi e frequenti violazioni di legge

3. gravi motivi di ordine pubblico

4. quando non può essere assicurato lo svolgimento dei servizi e il funzionamento degli organi

per:

- dimissioni ,impedimento permanente , rimozione , decadenza , decesso.

- Cessazione della carica , per dimissioni contestuali della metà più uno dei

membri assegnati.

- Riduzione dell’organo assemblare per impossibilità di surroga alla metà.

5. mancata approvazione del bilancio nei termini di legge

6. quando gli enti territoriali al di sopra dei mille abitanti siano sprovvisti dei relativi strumenti

urbanistici.

7. accertata infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso ( art 143 T.U.E.L.)

8. ammissione della deliberazione di dissesto finanziario ( art 247 T.U.E.L.)

9. inosservanza del termine per la formulazione del bilancio riequilibrativo ( art 261 T.U.E.L)

10. mozioni di sfiducia nei confronti del Sindaco o del Presidente della Provincia

(art 52 T.U.E.L.)

Page 53: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

53

b) Sospensione del consiglio comunale e provinciale

Il prefetto ha la facoltà di sospendere il consiglio comunale e provinciale a condizione che ricorrano

i seguenti eventi:

AVVENUTA ATTIVAZIONE DELLA PROCEDURA PER LO SCIOGLIMENTO

MOTIVI DI GRAVE ED URGENTE NECESSITÀ.

c) Rimozione e sospensione di amministratori locali:

il sindaco, il presidente della provincia , i presidenti dei consorzi e delle comunità montane , i

componenti dei consigli e delle giunte e i presidenti dei consigli circoscrizionali possono essere

rimossi con decreto del Ministero dell’Interno:

Quando compiono atti anticostituzionali

Per gravi e frequenti violazioni di legge

Per gravi motivi di ordine pubblico

LE LIBERTÀ

Art 13 la libertà personale è inviolabile → fisica

↓ ( RIGUARDA LA PERSONA )

morale

Art 13 comma 1 Non è ammessa alcuna forma di detenzione , ispezione , perquisizione personale né

qualsiasi altra restrizione della libertà personale

Riserva di legge e riserva giudiziaria

Art 13 comma 3 punisce ogni forma di violenza fisica e morale sulle persone che sono già

sottoposte a limiti di libertà.

Art 13 comma 5 dice che la legge stabilisce i tempi di carcerazione preventiva.

Art 14 → libertà di domicilio → il domicilio è inviolabile

Art 14 comma 1 → impedisce perquisizioni sequestri o ispezioni

secondo il principio di tutela della libertà

personale.

Riserva giudiziaria e di legge

Art 14 comma 2 → riserva di legge per accertamenti e ispezioni

di carattere sanitario o che comunque

riguardano l’incolumità pubblica.

Come domicilio è inteso il centro degli interessi personali:

Residenza

Dimora abituale

Dimora

Dimora non abituale

Page 54: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

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Art 15 “libertà della segretezza della corrispondenza e della segretezza sono inviolabili”

Riserva giudiziaria e riserva di legge

Art 16 libertà di circolazione e soggiorno sul territorio nazionale

Riserva di legge assoluta rinforzata per motivi di sanità o sicurezza

Nessuna restrizione può essere delineata per motivi politici

Art 16 comma 2 ogni cittadino è libero di entrare e uscire dal territorio della Repubblica

Riserva di legge ( la 13ma disposizione transitoria riguardante i Savoia è stata eliminata )

Art 17 libertà di riunione pacifica e senz’armi

Art 17 comma 1 per le riunioni in luogo aperto al pubblico non è richiesto preavviso

Art 17 comma 2 le riunioni in luogo pubblico necessitano preavviso alle autorità che possono

vietarle solo per motivi di sicurezza o incolumità pubblica.

Art 18 libertà di associazione per fini leciti

Art 18 comma 2 proibisce le associazioni segrete e quelle che perseguono anche indirettamente

scopi politici mediante organizzazioni di carattere militare.

Art 19 libertà religiosa

Tutti hanno diritto di professare liberamente la loro fede religiosa in qualsiasi forma , individuale o

associata di farne propaganda e di esercitarne in privato o pubblico il culto , purché non si tratti di

riti contrari al buon costume.

Art 21 libertà di pensiero

Parola

Scritto

Ogni mezzo di diffusione

Art 21 comma 2 la stampa non è soggetta ad autorizzazioni e censure

Art 21 comma 3 il sequestro può avvenire solo per atto motivato dall’autorità giudiziaria nel caso di

delitti e per i quali la legge sulla stampa espressamente l’autorizzi o in caso di violazione di norme

espresse dalla legge.

Art 21 comma 4 gli ufficiali di polizia giudiziaria possono provvedere al sequestro solo in casi

d’urgenza per stampa periodica e denunziare il sequestro non oltre le 24 ore al fine di fare avere

valore ad esso , passato tale lasso di tempo il sequestro si reputa revocato.

Art 21 comma 5 i finanziamenti della stampa periodica devono essere resi noti

Art 21 comma 6 sono vietate pubblicazioni e spettacoli e tutte le manifestazioni contrarie al buon

costume.

Art 21 comma 7 la legge stabilisce provvedimenti adeguati a reprimere le violazioni

GLI ORGANI DELLA COMUNITA’ EUROPEA

Il consiglio europeo

È composto dai capi di stato o di governo degli stati membri e rappresenta il centro d’indirizzo

politico della comunità.

Page 55: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

55

Il parlamento europeo

È composto dai membri designati dai parlamenti degli stati membri , i deputati durano in carica 5

anni e sono eletti con il sistema elettorale di ciascun stato membro , nel nostro ordinamento il

sistema è misto. L’Italia possiede 78 seggi in parlamento. I seggi vengono attribuiti in relazione alla

densità di popolazione.

I COMPITI SONO SUDDIVISI IN:

potere di emendamento sul contenuto degli atti comunitari che nel caso in cui non

vengano approvati viene trasformato in un potere di veto , ovvero il potere di bloccare

l’emanazione degli atti normativi della comunità europea.

Poteri di controllo sulla commissione europea (mozioni di censura)

Poteri in materia di bilancio della comunità europea

LA COMMISSIONE EUROPEA

È l’organo esecutivo ovvero il governo della comunità europea.

20 membri nominati dai governi degli stati membri i quali durano in carica per 5 anni.

I POTERI DELLA COMMISSIONE:

Iniziativa e stimolo

Esecuzione

Controllo

Sanzionatori→ nei confronti d’imprese che abbiano violato il diritto comunitario.

IL CONSIGLIO DEI MINISTRI EUROPEO

È l’organo che possiede il potere legislativo :

Presieduto a rotazione ogni 6 mesi da un rappresentante degli stati membri

Composto da ministri degli stati membri competenti per la materia oggetto di

discussione.

La corte dei conti

Composta da 15 membri nominati per 6 anni dal consiglio sentito il parere del parlamento

È l’organo di controllo sulla gestione finanziaria della comunità europea.

La corte di giustizia

15 membri nominati per 6 anni dai governi degli stati membri

Compiti di:

Assicurare la legittimità degli atti e delle istituzioni comunitarie

Assicurare la conformità degli atti e delle istituzioni comunitarie

Ad essa ricorrono:

Stati membri che ritengono che un atto delle istituzioni comunitarie non sia conforme ai

trattati.

IL CORPO ELETTORALE

Corpo elettorale: “parte attiva del popolo” quel ’ insieme di soggetti in possesso dei

requisiti richiesti direttamente dalla costituzione per l’esercizio delle funzioni che valgono a

mettere in moto l’azione degli organi statali attraverso i quali si esprime la sovranità

popolare.

Popolo : insieme di tutti i cittadini anche coloro che non sono elettori , ma che tuttavia sono

portatori d’interessi che influiscono sull’esercizio della sovranità.

Page 56: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

56

Nazione : elementi etnici , linguistici , culturali , e sociali che insieme costituiscono il

patrimonio di una determinata collettività.

Popolazione : insieme di soggetti , cittadini e non che risiedono in un determinato momento

sul territorio dello stato e sono tenuti a rispettare le leggi.

Cittadinanza : “status” cui la costituzione ricollega una serie di diritti (politici), ma anche

doveri come acquisto, perdita e riacquisto della cittadinanza i quali sono disciplinati dalla

legge 91/1994

ACQUISTO DELLA CITTADINANZA

PER NASCITA

Iure sanguis

Il figlio anche adottivo di padre o madre

in possesso della cittadinanza italiana

qualunque sia il luogo della nascita.

Iure soli

Colui che è nato da genitori ignoti

o apolidi nel territorio nazionale o

che nato in Italia da cittadini stranieri

non ottenga la cittadinanza dei genitori.

PER RICHIESTA DELL’INTERESSATO

Coniuge straniero o apolide di un/a cittadino/a italiani , qualora ricorrino determinate

condizioni ( 6 mesi di residenza nella repubblica italiana o 3 anni dal matrimonio )

Straniero che possa vantare un genitore o un ascendente in linea retta di secondo grado

che sia stato cittadino italiano per nascita .

Straniero maggiorenne , adottato da cittadino italiano da almeno 5 anni successivi

all’adozione.

Straniero che ha prestato servizio alle dipendenze dello stato per almeno 5 anni

Cittadino di uno degli stati membri della U.E. dopo almeno 4 anni di residenza nel

territorio della repubblica

Apolide dopo almeno 5 anni di residenza

Straniero dopo almeno 10 anni di regolare residenza.

PERDITA DELLA CITTADINANZA

Per rinunzia

Automaticamente

Riacquisto della cittadinanza

L’interessato presti servizio militare o accetti un impiego alle dipendenze dello stato

italiano e dichiari di volerla riacquistare

L’interessato dichiari di volerla riacquistare e stabilisce la propria residenza nel territorio

della repubblica entro 1 anno dalla dichiarazione.

L’interessato risiede da oltre un anno nel territorio della repubblica italiana , salvo

espressa rinuncia entro lo stesso termine.

L’interessato abbia abbandonato il rapporto di dipendenza dallo stato estero che aveva

determinato la perdita della cittadinanza e risieda da almeno 2 anni nel territorio della

repubblica.

Page 57: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

57

Principi fondamentali della funzione elettorale (art 48)

CARATTERISTICHE DEL VOTO

Personalità divieto per il legislatore

di introdurre leggi che consentano

all’elettore di esercitare la funzione

elettorale attraverso un altro soggetto

UGUAGLIANZA impedisce l’adozione

d’istituti diretti a privilegiare alcune categorie

di elettori rispetto ad altre.

LIBERTA’ E SEGRETEZZA

obbligo per il legislatore elettorale

di predisporre modalità di esercizio del diritto

di voto che garantiscono la sua non riconoscibilità

ESERCIZIO DI VOTO COME DOVERE CIVICO

2 TESI → voto obbligatorio

Voto come obbligo morale

REQUISITI DELLA CAPACITA’ ELETTORALE

POSITIVI → cittadinanza → ( cittadini italiani residenti all’estero )

Maggiore età

NEGATIVI → inesistenza di cause d’incapacità civile

Effetti di alcuni provvedimenti definitivi del giudice

Presenza di cause di indegnità morale ( ipotesi previste dalla costituzione)

↓ ↓

Perdita definitiva diritto di voto perdita transitoria diritto di voto

SISTEMA ELETTORALE

Insieme delle regole attraverso le quali i voti espressi dal corpo elettorale vengono utilizzati per

l’assegnazione dei seggi.

MAGGIORITARIO → penalizza i partiti più deboli

↓ ↓

Plurality majority

tutti i seggi in palio i seggi vengono assegnati

in una determinata al partito che ottiene la

circoscrizione vengono maggioranza assoluta dei voti ( ½ più 1 )

assegnati al partito che ottiene ↓

la maggioranza semplice istituto del ballottaggio

Page 58: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

58

dei voti espressi qualora nessun candidato consegua il numero

di voti necessario per essere eletto

si svolge perciò un secondo turno elettorale

a cui sono ammessi solo i primi 2 candidati

con il numero maggiore di voti . Al secondo

turno chi ha ottenuto il maggior numero di voti

risulta vincitore.

PROPORZIONALE

I seggi vengono assegnati tra tutti i partiti

che hanno partecipato alla competizione

elettorale in proporzione al numero di voti

che ciascuno di essi ha ottenuto.

Metodo dell’Hondt → assegnazione dei seggi sulla base di quozienti interi più alti ottenuti

dalla divisione della cifra elettorale

Metodo Saint Large → sulla base di quozienti interi più alti ottenuti dalla divisione della

cifra elettorale per 1,3,5,7,9.

Metodo del quoziente corretto → numero di voti pari al quoziente tra il n° complessivo dei

seggi maggiorato di una o più unità.

VOTI VALIDI / N° SEGGI

COLLEGGI ELETTORALI

Circoscrizioni elettorali , in cui in genere è suddiviso il territorio nazionale

Nei sistemi MAGGIORITARI il corpo elettorale

viene suddiviso in tanti collegi quanti sono i seggi

da assegnare con circoscrizioni grosso modo

equivalenti tra loro che assicuravano una rappresentanza

di tutte le aree territoriali.

Nei sistemi PROPORZIONALI la maggiore o minore ampiezza

delle circoscrizioni comporta effetti diversi :

Circoscrizioni ampie → accentuano l’effetto proporzionalistico

Circoscrizioni piccole → comportano l’attenuazione dell’effetto proporzionalistico essendo

favoriti i partiti maggioritari .

SISTEMI MISTI → sistemi elettorali che presentavano contemporaneamente elementi del sistema

Maggioritario e del sistema Proporzionale.

REQUISITI NEGATIVI DELL’ELETTORATO PASSIVO

CAUSE D’INELEGGIBILITA’

Coloro che ricoprono determinati uffici

Coloro che hanno determinato rapporti di ordine economico con lo stato

Il candidato abbia violato le norme che disciplinavano le spese per la campagna elettorale

Giudici della corte costituzionale

Direttori generali della A.S.L.

Page 59: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

59

CAUSE D’INCOMPATIBILITA’

Cariche di deputato e senatori

Cariche di parlamentare e presidente della repubblica

Carica di parlamentare e posizione del soggetto che ricopre determinate cariche o svolge

determinate funzioni.

NON CANDIDABILITA’

( legge 16/1992 → 141/ 1996 della corte costituzionale )

Divieto ad alcune categorie soggettive di essere comprese nelle liste dei candidati per il timore che

la candidatura potesse alterare il libero confronto elettorale.

Coloro che siano stati condannati con sentenza passata in giudicato per alcuni gravi delitti

Coloro che siano stati condannati per uno stesso reato non colposo con pena non inferiore a

2 anni

Coloro che siano stati colpiti da misure definitive di prevenzione inerenti a pericolosità di

tipo mafioso

MODALITA’ ELETTORALI CON CUI LE MINORANZE RIESCONO AD OTTENERE UNA

LORO RAPPRESENTANZA NEGLI ORGANI ELETTIVI.

Sistema del voto limitato Sistema del voto cumulativo

↓ ↓

consente agli elettori di esprimere attribuisce agli elettori un numero

un numero di suffragi inferiore a quello di suffragi pari a quello dei seggi

dei seggi posti in palio: posti in palio , ma consente al

per quanti voti il partito di maggioranza singolo elettore di concentrarli

possa ottenenere un certo numero di seggi su un numero piu ridotto di

determinato a priori dalla legge elettorale candidati.

rimarrà riservato al partito minore.

SISTEMA ELETTORALE PER IL SENATO

I seggi elettorali vengono assegnati per ¾ a collegi uninominali e attribuiti con metodo

maggioritario ai candidati che vi consegnano più voti , mentre per ¼ vengono ripartiti su scala

regionale a seconda della popolazione residente e attribuiti in proporzione ai voti conseguiti a

livello regionale fra i candidati non eletti nel collegio uninominale escludendo dal calcolo i voti

ottenuti dai candidati che già sono risultati eletti.

ASSEGNAZIONE SEGGI NEI COLLEGI UNINOMINALI

L’elettore esprime un unico voto nella scheda; dall’esito dello spoglio dei voti deriva l’elezione del

candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti validi ed il calcolo della cifra elettorale

conseguita da ciascuno dei candidati , scorporando i voti dei candidati collegati risultati già eletti.

RECUPERO PROPORZIONALE

Il riparto dei seggi da attribuire secondo il principio proporzionale avviene con il metodo dell’Hondt

Page 60: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

60

e all’interno di ciascun gruppo , risulteranno candidati coloro che abbiano conseguito le maggiori

percentuali rispetto ai voti complessivamente espressi nei vari collegi.

SISTEMA ELETTORALE PER LA CAMERA DEI DEPUTATI

¾ dei seggi sono attribuiti con metodo maggioritario in collegi uninominali , il restante

¼ è assegnato con metodo proporzionale escludendo i gruppi politici di minore

consistenza.(clausola di sbarramento)

È indispensabile la presenza di candidati tra loro collegati:

ASSEGNAZIONE DEI SEGGI NEI COLLEGI UNINOMINALI

Immediata proclamazione dei candidati che hanno conseguito la maggioranza dei voti

RECUPERO PROPORZIONALE

Comporta lo scorporamento dei voti relativi alle elezioni dei candidati collegati a quella

lista nei collegi uninominali , ma solo quelli che sono stati strettamente necessari per

ottenere il seggio e la conseguente assegnazione dei seggi rimanenti ( escludendo le liste

che non abbiano raggiunto la soglia minima dl 4% dei voti validamente espressi ) con il

metodo del quoziente naturale e dei più alti resti . dopodichè si procede a ripartire i seggi

fra le diverse circoscrizioni , in proporzione alle cifre elettorali conseguite dalle liste

nelle diverse circoscrizioni .

REGOLE PER L’ASSEGNAZIONE DELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO (LEGGE 459/2001)

A ciascuna delle 6 ripartizioni in cui è divisa la circoscrizione estero viene assegnata un seggio per

la camera dei deputati ,vengono ripartiti in proporzione al numero dei cittadini italiani presenti nelle

medesime.

La copertura dei seggi avviene secondo il metodo proporzionale :

Si calcola la cifra elettorale di ciascuna lista e la cifra elettorale di ciascun candidato .

Si divide la somma dei voti validi espressi nella ripartizione per le cifre elettorali delle

diverse liste e a quelle che hanno i quozienti più alti si assegnano i seggi .

Nell’ambito di ciascuna lista i seggi vengono assegnati al candidato che ha il più alto di

preferenze.

CONTENZIOSO ELETTORALE

Complesso di regole che consentono al candidato , alla lista o ai cittadini d’impugnare i risultati

delle consultazioni elettorali qualora ritengano che nell’assegnazione dei seggi , siano state

commesse irregolarità.

ELEZIONI PER LE 2 CAMERE

Il controllo delle irregolarità e delle cause d’incompatibilità e ineleggibilità è affidato alla

giunta delle elezioni.

ELEZIONI PER I CONSIGLIERI REGIONALI

La convalida è riservata al consiglio , ma si riferisce solo alle cause d’ineleggibilità e

incompatibilità e le relative decisioni sono impugnabili davanti al giudice ordinario.

ELEZIONI REGIONALI E LOCALI

Il controllo della regolarità è affidato alla MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA le

cause d’ineleggibilità sono affidate alla magistratura ordinaria.

Page 61: Riassunto Diritto Pubblico de Martines

61

ELEZIONI PER IL PARLAMENTO EUROPEO

Il controllo della regolarità è affidato al T.A.R. del Lazio per le questioni relative a cause

d’ineleggibilità e incompatibilità è competente alla CORTE D’APPELLO.

DISCIPLINA DELLE CAMPAGNE ELETTORALI

( Legge 81/1993 → 515/1993 → 28/2000 )

Ruota attorno alle distinzioni tra :

COMUNICAZIONE POLITICA: MESSAGGIO AUTOGESTITO:

programmi radiotelevisivi nei quali forme di comunicazione volte ad

si mettono a confronto in forma illustrare una singola opinione

dialettica e discorsiva le varie politica o un singolo programma.

opinioni sul tema oggetto di dibattito

politico.

DISCIPLINA GENERALE :

I programmi di comunicazione politica devono essere diffusi obbligatoriamente dalle

emittenti che operano a livello nazionale.

I messaggi autogestiti devono avere una durata minima uguale per tutti.

Entrambe devono essere distinguibili dagli altri programmi .

Gli spazi attribuiti e tali messaggi siano attribuiti in condizioni di parità e gratuitamente

dalle emittenti di livello nazionale , anche a titolo oneroso da parte di emittenti locali.

IL RISPETTO DI TALI REGOLE È AFFIDATO ALL’AUTORITA’ DI GARANZIA NELLE

COMUNICAZIONI.