Riassunti Juvarra IUAV

5
Basilica di Superga Sita sulla cresta collinare che domina Torino si trov momento celebrativo della dinastia sabauda: sepolcreto della casa regnante. Fu fatto esegui Vittorio Amedeo II e la sua costruzione fu completa n 191. !a chiesa entra a far parte di un gioco prospettico e mette in evidenzia la verticalit". !a c cupolata # in modo da mettere in risalto$ con la vedu di scorcio$ la massa volumetrica$ e nel contempo orientarne la facciata verso la citt". !a planimetria impostata su un grande chiostro rettangolare: sul lat ponente e aggregato il corpo della chiesa$ generato d un ottagono irregolare attorno a cui si raccolgono palazzi geometrici di%erenti. Il volume della &hiesa presenta all'esterno con un cilindro da cui si stacca profondovestibolo a pianta(uadratacon (uattro colonne dellaparte anteriore a cui corrispondono (uattro lesene giganti poste sulla facciata d'ingress !a disposizione complessiva della volumetria ed delle singole parti # stabilita in base a una o pi geometriche. !o spaziointerno dellachiesaruota attorno al nocciolo ottagonale determinato dai vertic delle colonne corinzie addossate ai pilastri an +elle direzioni ortogonali si aprono$ rettangolari$ d cappelle laterali nel vestibolo d'ingresso, lungo gli diagonali sono poste (uattro cappelle collegate da un percorso periferico. Il passaggio dalla pianta ottago al cilindro del tamburo della cupola # graduato grazi alla doppia struttura costruttiva e spaziale: il tamb una trabeazione circolare indipendente da essa. -uest ultima # sorretta dalle colonne$ mentre il muro del tamburo della sorretta da fulcri in muratura e r dello ottagono. !a cupola # costituita da due calotte in laterizio: (uella esterna a sezione costant rastremandosi verso l'alto. !e due calotte sono collegate mediante 1 archi in coppia a due a due al oculi ellittici posti nella sezione superiore. Attraverso i costoloni nelle fasce solcano le due cal mentre un sistema di doppia cinturazione metallica contrasta le spinte radiali. 0eterminate dai cari della cupola e della lanterna. Il convento che si sviluppa attorno a un chiostro centrale porticato funzioni nelle maniche sud e nord. -uest'ultima ospita gli spazi di rappresentanza e di uso colletti cucine$ la biblioteca$ la sala di riunione. !e maniche sono servite da un corridoio ch appartamenti del re sul lato est. +el corpo meridionale sono gli alloggi dei religiosi trattamento delle facciate corrisponde alle diverse funzioni: al +ord l'ordine gigante suddivide la campate$ con un *nestrone in (uella centrale. A sud un'uniforme tessitura delle aperture # segnata d dei pilastri giganti negli angoli. n corpo edilizio$ rimasto incompiuto sul lato opposto alla chies reale formata da due appartamenti simmetrici e da un salone centrale. !a massa dell'edi*cio$ modulat paste$ tic da un ampio terrazzo complesso con un forte basamento. 0alle strutture del convento si di campanili che vengono a trovarsi ai lati della cupola. !e due torri e campanili presentano due pecul retrocede i campanili rispetto alla cupola e ingloba la parte basamentale nella struttura del conven loro presenza mentre la struttura portante dei campanili # costituita da un cilindro in laterizio ch cella campanaria. !a torre grazie alla giustapposizione delle colonne e della trabeazione diverse: lo schema poligonale impostato sul (uadrato caratt basamento e il corpo principale$ la trabeazione *nale # costituita sezione cilindrica$ la cella superiore con le *nestre ellittiche ha un andamento mistilineo. Santa Maria del Carmine !a chiesa # situata in via del &armine$ a Torino e risale al 1345. centrale si compone di tre campate di dimensioni uguali e da una i di dimensioni minoriche attraverso una scalaelicoidale entra in comunicazione con il piano nobile del convento. 2uvarra re struttura puntuale basata su fulcri portanti isolati: il tradizion murario che delimita la navata # sostituito da una ossatura di alti pilastri concepiti come dei cont rivolti verso l'interno della chiesa. Il sistema costruttivo$ inedito in Italia$ permette di svilupp proiezione spaziale aerea che costituisce il tema spaziale generatore del progetto.

description

Riassunti Juvarra IUAV

Transcript of Riassunti Juvarra IUAV

Basilica di Superga

Sita sulla cresta collinare che domina Torino si trova il momento celebrativo della dinastia sabauda: sepolcreto della casa regnante. Fu fatto eseguire da Vittorio Amedeo II e la sua costruzione fu completa nel 1915. La chiesa entra a far parte di un gioco prospettico e mette in evidenzia la verticalit. La chiesa cupolata in modo da mettere in risalto, con la veduta di scorcio, la massa volumetrica, e nel contempo orientarne la facciata verso la citt. La planimetria impostata su un grande chiostro rettangolare: sul lato a ponente e aggregato il corpo della chiesa, generato da un ottagono irregolare attorno a cui si raccolgono palazzi geometrici differenti. Il volume della Chiesa si presenta all'esterno con un cilindro da cui si stacca un profondo vestibolo a pianta quadrata con quattro colonne della parte anteriore a cui corrispondono quattro lesene giganti poste sulla facciata d'ingresso. La disposizione complessiva della volumetria ed delle singole parti stabilita in base a una o pi figure geometriche. Lo spazio interno della chiesa ruota attorno al nocciolo ottagonale determinato dai vertici delle colonne corinzie addossate ai pilastri angolari. Nelle direzioni ortogonali si aprono, rettangolari, due cappelle laterali nel vestibolo d'ingresso; lungo gli assi diagonali sono poste quattro cappelle collegate da un percorso periferico. Il passaggio dalla pianta ottagonale al cilindro del tamburo della cupola graduato grazie alla doppia struttura costruttiva e spaziale: il tamburo e una trabeazione circolare indipendente da essa. Questa ultima sorretta dalle colonne, mentre il muro del tamburo della sorretta da fulcri in muratura e riprendono la figura dello ottagono. La cupola costituita da due calotte in laterizio: quella esterna a sezione costante, quella interna rastremandosi verso l'alto. Le due calotte sono collegate mediante 16 archi in coppia a due a due alleggeriti da grandi oculi ellittici posti nella sezione superiore. Attraverso i costoloni nelle fasce solcano le due calotte i flussi sui pilastri , mentre un sistema di doppia cinturazione metallica contrasta le spinte radiali. Determinate dai carichi della massa della cupola e della lanterna. Il convento che si sviluppa attorno a un chiostro centrale porticato, organizza le diverse funzioni nelle maniche sud e nord. Quest'ultima ospita gli spazi di rappresentanza e di uso collettivo, il refettorio con le cucine, la biblioteca, la sala di riunione. Le maniche sono servite da un corridoio che dalla Chiesa conduce agli appartamenti del re sul lato est. Nel corpo meridionale sono gli alloggi dei religiosi del personale di servizio. Il trattamento delle facciate corrisponde alle diverse funzioni: al Nord l'ordine gigante suddivide la facciata in cinque campate, con un finestrone in quella centrale. A sud un'uniforme tessitura delle aperture segnata dai mercapiani e dei pilastri giganti negli angoli. Un corpo edilizio, rimasto incompiuto sul lato opposto alla chiesa, ospita la residenza reale formata da due appartamenti simmetrici e da un salone centrale. La massa dell'edificio, modulata da quattro paste, tic da un ampio terrazzo complesso con un forte basamento. Dalle strutture del convento si dipartono due campanili che vengono a trovarsi ai lati della cupola. Le due torri e campanili presentano due peculiarit,Juvarra retrocede i campanili rispetto alla cupola e ingloba la parte basamentale nella struttura del convento per dissimulare la loro presenza mentre la struttura portante dei campanili costituita da un cilindro in laterizio che si sviluppa fino alla cella campanaria. La torre grazie alla giustapposizione delle colonne e della trabeazione, assume configurazioni diverse: lo schema poligonale impostato sul quadrato caratterizza il basamento e il corpo principale, la trabeazione finale costituita da una sezione cilindrica, la cella superiore con le finestre ellittiche ha un andamento mistilineo.

Santa Maria del CarmineLa chiesa situata in via del Carmine, a Torino e risale al 1732. La navata centrale si compone di tre campate di dimensioni uguali e da una iniziale di dimensioni minori che attraverso una scala elicoidale entra in comunicazione con il piano nobile del convento. Juvarra realizza un struttura puntuale basata su fulcri portanti isolati: il tradizionale involucro murario che delimita la navata sostituito da una ossatura di alti pilastri concepiti come dei contrafforti gotici ma rivolti verso l'interno della chiesa. Il sistema costruttivo, inedito in Italia, permette di sviluppare la verticalit e la proiezione spaziale aerea che costituisce il tema spaziale generatore del progetto.L'aula liturgica comunica con le tre cappelle laterali grazie a un arco a giorno posto tra un pilastro e l'altro. L'arco a giorno sottolinea la continuit tra la navata e le cappelle che anch'esse concepite secondo un asse di verticalit. All'esterno il volume edilizio si presenta in mattoni. Il prospetto laterale scandito da paraste binate prive di capitelli che si concludono in una trabeazione orizzontale. Nella facciata il risalto centrale organizzato con due ordini di lesene sovrapposti, corinzio e composito; un grande finestrone con una serliana a due colonnine che reggono un timpano ricurvo concludono la parte superiore del prospetto. Dal volume complessivo emerge il campanile modulato da una sequenza di convessit e concavit.

Quartieri militari

Il disegno del quartiere il risultato dell'impostazione degli ingegneri militari che ne avevano fissato la continuit con la maglia ortogonale caratteristica dell'impianto urbano di Torino: 18 nuovi isolati disposti attorno all'asse principale di via del Carmine che collega la piazza Savoia con la porta occidentale della citt. Per definire una piazza, su cui si affacciano due edifici porticati, la sezione stradale viene allargata fino a formare un'esedra semirettangolare, sottolineata dai porticati che, risvoltando, interrompono il filo unico di allineamento delle facciate. Juvarra scandisce la facciata con una serie di archi portati da contropilastri inquadrati da un ordine gigante di paraste. Il rapporto tra altezza e larghezza del fusto delle lesene, che si innalzano su uno stilobate particolarmente basso, di 1:10 e conferisce una spiccata verticalit. Lungo il tratto di porticato sull'asse di via del Carmnine le lesene sono raddoppiate in modo da raddoppiare gli effetti prospettici. La copertura dei portici costituita da una copertura a botte a sesto ribassato con l'imposta al di sopra degli archi, ci fa si che la parte inferiore degli edifici sia caratterizzata da un'ombra molto intensa che rafforza il contrasto chiaroscurale prodotto dalle lesene giganti. Ne scaturisce un'immagine di grande severit accentuata dalla possente trabeazione che conclude superiormente l'edificio e dal rivestimento in mattone. I due isolati ospitavano 2500 uomini con alloggi per gli ufficiali, aule per la didattica, laboratori, depositi, oltre ai servizi relativi alle cucine, lavanderie ecc. Organizzati attorno a corti rettangolari gli edifici sono distribuiti verticalmente da blocchi di scale con doppie rampe frontali simmetriche

Castello di Venaria Reale

Fa parte di un complesso edilizio voluto dalla dinastia sabauda, destinato a palazzo di piacere e di caccia e alla valorizzazione delle campagne circostanti. Fu iniziato dal duca Carlo Emanuele II nel 1650 secondo i progetti di Amedeo di Castellamonte e in seguito di Michelangelo Garove. Juvarra interviene alla Venaria Reale a partire dal 1714 con dei progetti diversi dai precedenti. egli ribadisce la rotazione, gi operata da Garove, delle residenze verso il nucleo urbano esistente, organizzando un asse, ortogonale a precedente, su cui collocano i nuovi edifici: la galleria grande o di Diana, la nuova chiesa di Sant'Uberto, la limonaia e la scuderia.La Galleria di Diana lunga 73,5 m, larga 11 e alta quasi 15 m, oltre che corridoio aulico e anche luogo di incontro al ritorno delle battute di caccia nonch salone in cui si svolge il cerimoniale di corte. Egli ne modifica all'interno ampliandone la dimensione delle, accentuando la strombatura delle finestre, ricercando effetti di luminosit. una grande luce ottenuta aprendo su entrambi i lati una serie di portefinestre che alternano cinque grandi arcate a pieno centro con sei aperture minori. Il ritmo accentuato dalla successione delle paraste composite e da lesene aggettanti. in asse con queste aperture, ed elegantemente raccordate alla trabeazione sono poste le finestre ovali. La volta lunettata suddivisa longitudinalmente in tre parti ed scandita trasversalmente arconi che confluiscono nelle lesene sottostanti. entrambe le testate sono concepite come un'abside incorniciato da un'arcata aggettante che accoglie il portale d'ingresso, formato da due colonne e da un timpano spezzato con una sensibile curva convessa. Al fine di accentuare gli effetti di luminosit e gli realizza al di sopra delle edicole d'ingresso due cupole ovali nascoste in cui si aprono le consente alla luce di riflettersi sulle decorazioni e sulle colonne tortili. bene notare come l'architetto gli utilizzi l'arco trionfale, le absidi sotto nuovi aspetti.La chiesa di Sant'Uberto e concepito un elemento centrale di un nuovo piano di ampliamento di tutto il complesso. Il primo progetto uno schema a croce greca con l'aggiunta di due ali laterali poco aggettanti, ma in quello definitivo organizza i prati simmetrici attorno a uno spazio centrale generato da un ottagono irregolare. A sostenere il tamburo della cupola sui lati corti dell'ottagono sono impostati i quattro pilastri, profondamente incisi fino a formare nicchioni convessi per l'alloggio delle statue, sul modello della basilica di San Pietro a Roma. Le colonne che reggono la copertura dell'abside di fondo e concorrono a dilatare lo spazio interno del presbiterio. sull'abside troviamo cinque finestre di cui quella centrale ellittica. all'esterno le absidi laterali e l'ambulacro anteriore sono raccordati da brevi pareti concave. L'ordine gigante corinzio coronato da un timpano triangolare con statue, mentre due coppie di colombe di tipo dorico composito sostengono i settori di timpano curvilineo spezzato. All'interno troviamo paraste scanalate con capitelli compositi, i corretti con i balconi di affaccio sull'aula, il taglio delle modanature della trabeazione, la balaustra in pietra con il piccolo cencello a chiusura del presbiterio. Sia il piano dei riti che il piano dei coretti sono collegati con gli ambienti residenziali di corte mediante un percorso continuo che utilizza lo spessore dei muri per ospitare le scalette.

La scuderia e la limonaia occupano un grande edificio chiamato con l'appellativo di citroneria costituisce il terzo intervento di Juvarra. Il progetto comprende anche alcuni corpi edilizi degli alloggi del personale, un maneggio coperto, rimesse per le carrozze, stalle per cavalli da tiro, magazzini e altri servizi, poi costruiti su progetto di Benedetto Alfieri. Ubicato alle spalle della chiesa di Sant'Uberto, con l'asse longitudinale parallelo alla galleria di Diana e il fronte della limonaia volta sud, lungo 148,5 m per 16 m di larghezza e con due differenti altezze 16 m la limonaia 14,80 la scuderia. L'edificio formato da due grandi corpi di fabbrica romanica semplice accostati lungo un muro di spina con ingresso posto verso il lato occidentale. Il lungo ambiente della limonaia diviso in 16 campate, fortemente scandita dal volume dei pilastri.