Rhg research book

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A+P Smithson’s Robin Hood Gardens utopia reloaded R E S E A R C H B O O K

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Oggetto del lavoro è stato il complesso residenziale dei Robin Hood Gardens (1966-1972) di Alison and Peter Smithson che l’amministrazione comunale di Londra ha deciso nel 2009 di demolire per la cattiva condizione statica, igienica e sociale del complesso. Il laboratorio di Progettazione degli Interni 1B, dopo una fase ricognitiva sui dati materiali e culturali legati all’immobile, affronta l’ipotesi di un progetto di recupero e riqualificazione per uno dei capolavori del brutalismo britannico. http://www.lablog.org.uk/category/02_year-books/

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A+P Smithson’s Robin Hood Gardensutopia reloaded

R E S E A R C H B O O K

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Questo book è il risultato delle ricerche affrontate dagli studenti del laboratorio, i quali nella fase preliminare a quella progettuale vera e propria, sono stati chiamati a un lavoro di attento studio e analisi di diversi temi e ambiti inerenti il progetto degli Smithson.L’obiettivo è stato quello di fornire a tutti i gruppi di progetto una solida e vasta base di conoscenze sulla com-plessa quanto affascinante attività teorico progettuale dei due fra i più importanti esponeneti del brutalismo e in particolare sull’edificio dei Robin Hood Garden, al fine di affrontare con maggiore consapevolezza e attenzio-ne il tema di progetto. In particolare quest’ultimoè stato analizzato in ogni sua componente, dalla scala urbana a quella del dettaglio, dalla dimensio-ne socio-culturale a quella tecnico co-struttiva.I capitoli conclusivi sono invece ine-renti i risultati del concorso indetto nel 2008 da BD per dimostrare le possi-bilità di recupero e potenziamento del complesso dei RHG e la presentazio-ne del progetto Blackwall Reach Re-generation Project promosso nel 2000 dal National Regeneration Center e che pevede il rifacimento e la riquali-ficazione dell’intera area del Blackwall Reach. Sono inoltre state eseguite da alcuni studenti ricerche per la ricostru-zione in dwg dei RHG tramite piante sezioni modelli assonometrie ed altro, partendo dalle documentazioni gra-fiche forniteci dalla docenza a inizio corso, per lo più costituito da copie dei disegni degli Smithson e ipotesi di altri studenti che in precedenza avevano studiato il medesimo complesso.

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utopia reloadedA+P Smithson’s Robin Hood Gardens

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_Analisi UrbanaCarlo Alberto Cusinati - Martina Pini - Marco Pioventini

_InhabitantsAlice Babini - Leonardo Bruno - Sofia Passani

_ClusterStefano Boccotti - Giulia Ricci - Francesca Roggero

_Sistema costruttivoIIgaz Kayaalp - Josefina Mendez - Stefania Monici

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INDEX

_Elementi di dettaglio e finitureChiara Girolami - Chiara Giussani - Viola Grassenis

_MaquetteFilippo Amoretti - Clara Angioletti

_Blackwall reach regeneration projectElena Ceriotti - Arianna Chierici - Sara Manzoni

_Golden Lane - Husing projectDaniele Gamba - Miriam Tinto - Paola Tonizzo

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Questo book propone una serie di analisi atte ad indagare il contesto urbano in cui si inseriscono i RHG. In particolare sono stati studiati il sistema viabilistico, i servizi, i centri attratto-ri e conseguentemente come i flussi pedonali e veicolari si distribuiscono nell’area e come investono l’area di pertinenza dei RHG. Per concludere sono stati analizzati diversi dati ineren-ti alcuni aspetti socio economici della popolazione residente.Per ogni indagine effettuata si è cerca-to di mettere a confronto le due zone di Poplar e di Canary Wharf al fine di individuare possibile scenari di svilup-po integrato dei due.

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Analisi urbanaCarlo Alberto Cusinati

Martina PIniMarco Pioventini

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I. INQUADRAMENTO

II. VIABILITA’

III. SERVIZI

IV. ABITANTI

V. ACCESSIBILITA’

VI DENSITA’ A CONFRONTO

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I. INQUADRAMENTO

II. VIABILITA’

III. SERVIZI

IV. ABITANTI

V. ACCESSIBILITA’

VI DENSITA’ A CONFRONTO

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KENSITON GRADENS

PICCADILLY CIRCUS

WEAVERS WEAVERS

BETHALLGREENNORD

MILE ENDAND GLOBE

TOWN

BOW WEST

WHITECHAPEL

BOW EAST

BROMLEYBY BOW

MILEEND EAST

ST DUNSTANSAND

STEPNEY GREEN

SHADWELL

ST KATHARINESAND WAPPING

LIMEHOUSE

EAST INDIAAND LANSBURY

MILLWALLBLACKWALL

AND CUBITTTOWN

SITALFIELDSAND

BANGLATOWN

Poplar

CanaryWharf

West IndiaQuey

CanaryWharfHeron

Quays

South Quay

Mudchuts

InslandGardens

Westferry

Lime house

All Saints

East India

NorthGreenwich

Blackwall

LangdonPark

Devons Rd

Star Lane

CanningTown

Crossharbour

CANARYWHARF

ROBIN HOODGARDENS

INSLE OFDOGS

MILLWALL OUTER DOCK

EAST INDIA DOCK BASIN

MILLENIUMDOME

KENSITON GRADENS

PICCADILLY CIRCUS

WEAVERS WEAVERS

BETHALLGREENNORD

MILE ENDAND GLOBE

TOWN

BOW WEST

WHITECHAPEL

BOW EAST

BROMLEYBY BOW

MILEEND EAST

ST DUNSTANSAND

STEPNEY GREEN

SHADWELL

ST KATHARINESAND WAPPING

LIMEHOUSE

EAST INDIAAND LANSBURY

MILLWALLBLACKWALL

AND CUBITTTOWN

SITALFIELDSAND

BANGLATOWN

_Inquadramento

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KENSITON GRADENS

PICCADILLY CIRCUS

WEAVERS WEAVERS

BETHALLGREENNORD

MILE ENDAND GLOBE

TOWN

BOW WEST

WHITECHAPEL

BOW EAST

BROMLEYBY BOW

MILEEND EAST

ST DUNSTANSAND

STEPNEY GREEN

SHADWELL

ST KATHARINESAND WAPPING

LIMEHOUSE

EAST INDIAAND LANSBURY

MILLWALLBLACKWALL

AND CUBITTTOWN

SITALFIELDSAND

BANGLATOWN

Poplar

CanaryWharf

West IndiaQuey

CanaryWharfHeron

Quays

South Quay

Mudchuts

InslandGardens

Westferry

Lime house

All Saints

East India

NorthGreenwich

Blackwall

LangdonPark

Devons Rd

Star Lane

CanningTown

Crossharbour

CANARYWHARF

ROBIN HOODGARDENS

INSLE OFDOGS

MILLWALL OUTER DOCK

EAST INDIA DOCK BASIN

MILLENIUMDOME

KENSITON GRADENS

PICCADILLY CIRCUS

WEAVERS WEAVERS

BETHALLGREENNORD

MILE ENDAND GLOBE

TOWN

BOW WEST

WHITECHAPEL

BOW EAST

BROMLEYBY BOW

MILEEND EAST

ST DUNSTANSAND

STEPNEY GREEN

SHADWELL

ST KATHARINESAND WAPPING

LIMEHOUSE

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SITALFIELDSAND

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_Inquadramento

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_Sezioni territoriali

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_Sezioni territoriali

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La seguente analisi parte dall’osservazione degli schizzi prodotti dagli Smithson nel 1968.In questi disegni gli Smithson mostrano quali sono le relazioni tra i blocchi residenziali e il loro intorno, a dimostrazione dell’importanza che i due dava-no al contesto urbano e alla sua strutturazione al fine di garantire un buon livello di vita e di favorire le relazioni sociali.Essi stessi scrivono “Our general objection when we get a new site is to knit together what is good in the surrondings by the insertion of a new building. To inject, thereby, new life even to buildings and things that are old and ti-red”.Nel primo dei due disegni, chiamato dagli Smithson “Visual connection of the people to their district” vengono evidenziate le viste principali che gli abitanti possono avere da diversi punti del lotto. Su alcuni degli elementi rappresentati troviamo spiegazioni dei due architet-ti che chiariscono dove e perchè la loro attenzione si focalizzava.Per esempio essi parlano delle vista delle navi come elemento decorativo della scena urbana che si muovono lungo l’ansa del fiume Tamigi che rap-presenta il grande riferimento geografico dell’area e di Londra in generale.Gli altri due elementi identificativi del luogo vengono identificati nell’East India Dock dle 1806 e nella ferrovia del 1844. I due specifano però anche che sono consapevoli del fatto che le città, la società e la vita in generale stanno cambiando e quindi il progetto non può appoggiarsi esclusivamente su questi capisaldi ma deve anche autossuportarsi al fine di un rinnovamen-to di qualità.Come da loro intuito lo scenario urbano dal ‘72 ad oggi si è fortmente mo-dificato. Si è quindi voluto riprodurre, a partire dallo schema originario, un nuovo disegno che evidenzia quelli che oggi sono gli elementi più significa-tivi ed evidenti per chi guarda la città dai RHG.In particolare si segnala la diversa vista che si può avere sul Tamigi e sulle navi, modificata dalla presenza incombente di Canary Wharf sullo sfondo e di alti edifici residenziali e non in primo piano. Completamente diversa è poi la vista sul lato che una volta ospitava il grande India Dock che oggi è ancora presente ma in dimensioni nettamente inferiori e quasi iteramente nascosto dagli edific del Tawer Hamlet.

_“Visual connection of the people to their district” 1972-2013

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La seguente analisi parte dall’osservazione degli schizzi prodotti dagli Smithson nel 1968.In questi disegni gli Smithson mostrano quali sono le relazioni tra i blocchi residenziali e il loro intorno, a dimostrazione dell’importanza che i due dava-no al contesto urbano e alla sua strutturazione al fine di garantire un buon livello di vita e di favorire le relazioni sociali.Essi stessi scrivono “Our general objection when we get a new site is to knit together what is good in the surrondings by the insertion of a new building. To inject, thereby, new life even to buildings and things that are old and ti-red”.Nel primo dei due disegni, chiamato dagli Smithson “Visual connection of the people to their district” vengono evidenziate le viste principali che gli abitanti possono avere da diversi punti del lotto. Su alcuni degli elementi rappresentati troviamo spiegazioni dei due architet-ti che chiariscono dove e perchè la loro attenzione si focalizzava.Per esempio essi parlano delle vista delle navi come elemento decorativo della scena urbana che si muovono lungo l’ansa del fiume Tamigi che rap-presenta il grande riferimento geografico dell’area e di Londra in generale.Gli altri due elementi identificativi del luogo vengono identificati nell’East India Dock dle 1806 e nella ferrovia del 1844. I due specifano però anche che sono consapevoli del fatto che le città, la società e la vita in generale stanno cambiando e quindi il progetto non può appoggiarsi esclusivamente su questi capisaldi ma deve anche autossuportarsi al fine di un rinnovamen-to di qualità.Come da loro intuito lo scenario urbano dal ‘72 ad oggi si è fortmente mo-dificato. Si è quindi voluto riprodurre, a partire dallo schema originario, un nuovo disegno che evidenzia quelli che oggi sono gli elementi più significa-tivi ed evidenti per chi guarda la città dai RHG.In particolare si segnala la diversa vista che si può avere sul Tamigi e sulle navi, modificata dalla presenza incombente di Canary Wharf sullo sfondo e di alti edifici residenziali e non in primo piano. Completamente diversa è poi la vista sul lato che una volta ospitava il grande India Dock che oggi è ancora presente ma in dimensioni nettamente inferiori e quasi iteramente nascosto dagli edific del Tawer Hamlet.

_“Visual connection of the people to their district” 1972-2013

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BALFRON TOWER

TOWER HAMLET

EAST INDIA DOCK

MILLENIUM DOME

ONTARIO TOWER

CANARY WHARF

SWISS RE TOWER

ROW HOUSES

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BALFRON TOWER

TOWER HAMLET

EAST INDIA DOCK

MILLENIUM DOME

ONTARIO TOWER

CANARY WHARF

SWISS RE TOWER

ROW HOUSES

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Nel secondo dei due schizzi gli Smithson mostrano i “Traffic pattern and desire routes of tenants”. Interessante dello schizzo è la rappresentazione delle strade come intensificarsi e diradarsi di “bolle”, che rappresentano dimensioni e livello d traffico delle infrstrutture. Nello schizzo sono poi evidenziati alcuni dei principali servizi presenti nell’a-rea attorno ai RHG e quali le direzioni privilegiate del flusso pedonale dai RHG all’esterno, per lo più coincidenti con gli accessi al sito.Anche in questa mappa l’East india Dock si presenta come elemento di riconoscimento dell’area. Ineressante è anche notare come il giardino dei RHG venga definito “stress free zone” in cui gli abitanti sono protetti dai rumori e la vista delle grandi infrastrutture viarie, caratteristica che ancora oggi è mantenuta inalterata. Riportiamo ancora una nostra riproduzione dello schema in cui emerge una complessiva analogia tra situazione passata e presente, sia a livello di traf-fico veicolare, di flussi pedonali privilegiati che di servizi presenti. In parti-colare le freccie che indicano le “desired routes” corrispondono con le dire-zioni che oggi corrispondo alle strade con maggior flusso pedonale, come rappresentato più avanti in una mappa.

_“Traffic pattern and desire routes of tennants” 1972-2013

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Nel secondo dei due schizzi gli Smithson mostrano i “Traffic pattern and desire routes of tenants”. Interessante dello schizzo è la rappresentazione delle strade come intensificarsi e diradarsi di “bolle”, che rappresentano dimensioni e livello d traffico delle infrstrutture. Nello schizzo sono poi evidenziati alcuni dei principali servizi presenti nell’a-rea attorno ai RHG e quali le direzioni privilegiate del flusso pedonale dai RHG all’esterno, per lo più coincidenti con gli accessi al sito.Anche in questa mappa l’East india Dock si presenta come elemento di riconoscimento dell’area. Ineressante è anche notare come il giardino dei RHG venga definito “stress free zone” in cui gli abitanti sono protetti dai rumori e la vista delle grandi infrastrutture viarie, caratteristica che ancora oggi è mantenuta inalterata. Riportiamo ancora una nostra riproduzione dello schema in cui emerge una complessiva analogia tra situazione passata e presente, sia a livello di traf-fico veicolare, di flussi pedonali privilegiati che di servizi presenti. In parti-colare le freccie che indicano le “desired routes” corrispondono con le dire-zioni che oggi corrispondo alle strade con maggior flusso pedonale, come rappresentato più avanti in una mappa.

_“Traffic pattern and desire routes of tennants” 1972-2013

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SHOPS

RESTAURANTS

TOWN HALL

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SHOPS

RESTAURANTS

TOWN HALL

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Il sistema viario nell’area presa in considerazione, ossia quella compren-dente i distretti di Poplar, Canary Wharf, East India e Limehouse, è ca-ratterizzata da una certa complessità. Si è dunque scelto di semplificare suddividendo le strade in tre gruppi distinti in base alla scala a cui esse la-vorano, distinguendole per colore e spessore. In particolare rientrano sotto la denominazione di “strade primarie” tutte quelle che collegano l’area con il resto della città e della periferia londinese, “strade secondarie” quelle che oparano a livello di quartiere, e “strade terziarie” quelle che non sono inte-ressate da un traffico pesante e che servono piccole porzioni per lo più in prossimità di aree residenziali.Oltre a lavorare con spessori e tonalità di colori differenti si è scelto di dare un’indicazione per quanto riguarda l’intensità del flusso automobilistico con la giustapposizione di diverse linee in base al numero di veicoli che percor-rono una certa strada nelle ore di punta.L’area è caratterizzata dalla presenza di tre strade principali che da un lato favoriscono il collegamento con le altre parti della città, come avviene per il Blackwall Tunnel che collega la parte a nord del Tamigi con la zona attorno al Millennium Dome, ma che dall’altro rappresentano delle barriere visive e fisiche che separano il tessuto urbano in diverse aree. E’ questo per esem-pio il caso dell’Aspen Way che divide la parte nord dell’area da quella a sud, presentando solo due punti in cui è possibilie attraversare a piedi tale infrastruttura.E’ stato inoltre rappresentato il sistema di piste ciclabili che risulta essere frammentato e privo di un disegno generale che ne organizzi l’utilizzo.In particolare essendo esiguo il numero le piste ciclabili vere e proprie, risul-tano infatti localizzate nella parte nord-ovest verso il centro di Londra, si è deciso di segnalare anche tutte quelle strade in cui è possibile circolare con la bicicletta con particolari problemi.

_Sistema viario

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Il sistema viario nell’area presa in considerazione, ossia quella compren-dente i distretti di Poplar, Canary Wharf, East India e Limehouse, è ca-ratterizzata da una certa complessità. Si è dunque scelto di semplificare suddividendo le strade in tre gruppi distinti in base alla scala a cui esse la-vorano, distinguendole per colore e spessore. In particolare rientrano sotto la denominazione di “strade primarie” tutte quelle che collegano l’area con il resto della città e della periferia londinese, “strade secondarie” quelle che oparano a livello di quartiere, e “strade terziarie” quelle che non sono inte-ressate da un traffico pesante e che servono piccole porzioni per lo più in prossimità di aree residenziali.Oltre a lavorare con spessori e tonalità di colori differenti si è scelto di dare un’indicazione per quanto riguarda l’intensità del flusso automobilistico con la giustapposizione di diverse linee in base al numero di veicoli che percor-rono una certa strada nelle ore di punta.L’area è caratterizzata dalla presenza di tre strade principali che da un lato favoriscono il collegamento con le altre parti della città, come avviene per il Blackwall Tunnel che collega la parte a nord del Tamigi con la zona attorno al Millennium Dome, ma che dall’altro rappresentano delle barriere visive e fisiche che separano il tessuto urbano in diverse aree. E’ questo per esem-pio il caso dell’Aspen Way che divide la parte nord dell’area da quella a sud, presentando solo due punti in cui è possibilie attraversare a piedi tale infrastruttura.E’ stato inoltre rappresentato il sistema di piste ciclabili che risulta essere frammentato e privo di un disegno generale che ne organizzi l’utilizzo.In particolare essendo esiguo il numero le piste ciclabili vere e proprie, risul-tano infatti localizzate nella parte nord-ovest verso il centro di Londra, si è deciso di segnalare anche tutte quelle strade in cui è possibile circolare con la bicicletta con particolari problemi.

_Sistema viario

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East India Dock Rd

Blackwall Tunnel

Marsh Wall

Aspen Way A1261

Strade primarieStrade secondarie

Strade terziariePiste ciclabili

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East India Dock Rd

Blackwall Tunnel

Marsh Wall

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Strade primarieStrade secondarie

Strade terziariePiste ciclabili

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Un altro importante aspetto da considerare nell’analisi dell’area d’interesse è il sistema dei trasporti pubblici all’interno di questa e tra l’area e il resto della città.Ancora una volta si è ragionato per scale; partendo dal sistema che lavora su una porzione di territorio più estesa è necessario citare la fermata della metropolitana Canary Wharf, sulla Jubilee Line, che collega la parte nord-ovest, il centro e la parte est di Londra. Anche la linea leggera fuoriterra della metropolitana chiamata DLR (Doc-klands Light Railway) fornisce un valido e veloce mezzo di trasporto che partendo dalla Torre di Londra collega la zona chiamata Docklands, nella parte est di Londra. Sono presenti numerose stazioni nella zona di Poplar e Canary Wharf in cui i treni per tutte le destinazioni passano con frequente regolarità.All’interno del quartiere è possibile spostarsi anche con mezzi su gomma, sono infatti presenti circa una ventina di linee di autobus che percorrono da est a ovest e da nord a sud l’intera area, mettendo in comunicazione tutte le stazioni della linea DLR e della metropolitana con i principali centri residen-ziali, ricreativi e lavorativi. Pur venendo rallentate dal traffico che caratterizza in particolare le strade più grandi, queste linee funzionano in modo efficace grazie all’elevato nu-mero di autobus e di fermate presenti sul territorio.E’ presente infine un sistema di trasporto via acqua che attraverso ferry boats e piccoli traghetti collegano i numerosi porti presenti lungo le coste del Tamigi, un tempo utilizzati esclusivamente per il carico e lo scarico delle merci, e che negli ultimi deccenni sono stati trasoformati in punti per l’attrac-caggio anche di imbarcazioni che portano persone. Sebbene siano presenti diverse linee di ferry boats, questo sitema di trasporto risulta essere inevita-bilmente più lento rispetto agli altri sopracitati, utilizzabile più dai turisti che dagli abitanti della zona che possono più agevolmente servirsi di autobus e linee metropolitane.

_Servizi di trasporto pubblico

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Un altro importante aspetto da considerare nell’analisi dell’area d’interesse è il sistema dei trasporti pubblici all’interno di questa e tra l’area e il resto della città.Ancora una volta si è ragionato per scale; partendo dal sistema che lavora su una porzione di territorio più estesa è necessario citare la fermata della metropolitana Canary Wharf, sulla Jubilee Line, che collega la parte nord-ovest, il centro e la parte est di Londra. Anche la linea leggera fuoriterra della metropolitana chiamata DLR (Doc-klands Light Railway) fornisce un valido e veloce mezzo di trasporto che partendo dalla Torre di Londra collega la zona chiamata Docklands, nella parte est di Londra. Sono presenti numerose stazioni nella zona di Poplar e Canary Wharf in cui i treni per tutte le destinazioni passano con frequente regolarità.All’interno del quartiere è possibile spostarsi anche con mezzi su gomma, sono infatti presenti circa una ventina di linee di autobus che percorrono da est a ovest e da nord a sud l’intera area, mettendo in comunicazione tutte le stazioni della linea DLR e della metropolitana con i principali centri residen-ziali, ricreativi e lavorativi. Pur venendo rallentate dal traffico che caratterizza in particolare le strade più grandi, queste linee funzionano in modo efficace grazie all’elevato nu-mero di autobus e di fermate presenti sul territorio.E’ presente infine un sistema di trasporto via acqua che attraverso ferry boats e piccoli traghetti collegano i numerosi porti presenti lungo le coste del Tamigi, un tempo utilizzati esclusivamente per il carico e lo scarico delle merci, e che negli ultimi deccenni sono stati trasoformati in punti per l’attrac-caggio anche di imbarcazioni che portano persone. Sebbene siano presenti diverse linee di ferry boats, questo sitema di trasporto risulta essere inevita-bilmente più lento rispetto agli altri sopracitati, utilizzabile più dai turisti che dagli abitanti della zona che possono più agevolmente servirsi di autobus e linee metropolitane.

_Servizi di trasporto pubblico

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Canary Wharf

PoplarBlackwall

All Saints

Westferry

Fermate AutobusLinea DLR

Fermate DLR

Fermata metropolitanaFerry boat

Fermate ferry boat

Autobus

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Canary Wharf

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Fermata metropolitanaFerry boat

Fermate ferry boat

Autobus

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RESIDEN

ZIALE

RESIDEN

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COMMERCIALE

RESIDENZIALE

TERZ

IARIO

TERZIAR

IO

RESIDENZIALE

TERZIARIO

Un’analisi dei serivizi è essenziale per comprendere il contesto in cui si in-serisce l’intervento.L’analisi è stata effettuata per step successivi di sempre maggior dettaglio che vanno dall’evidenziazione delle principali aree fuznionali alla cataloga-zione analitica dei servizi.In prima analisi abbiamo evidenziato le macroaree funzionali riscontrabili nell’area e deducibili innanzi tutto da una prima analisi della scala degli edi-fici e in seconda battuta da una veloce verifica effetuata con mappe virtuali, alla luce anche del sopraluogo effetuato.E’ evidente come l’area di analisi sia quasi nettamente distinta in due sotto aree, fisicamente separate dalla strada a scorrimento veloce A1261 e fun-zionalmente distinte per la predominanza a nord di isolati rsidenziali mentre a sud, nella zoan cioè di Canary Wharf, di edifici per il settore terziario.Nella seconda fase di indagine sono state analizzate le funzioni prevalenti di ciascun edificio presente nell’area, catalogate ancora per categorie piut-tosto generali, ma sognificative all’interno del contesto di analisi. A colpo d’occhio, oltre alle osservazioni sopra citate, è possibile notare una note-vole presenza di edifici religiosi e scolastici, sintomo dell’elevata presenza di popolazione giovane e dell’orientamento culturale degli abitanti spesso legati a cuture per cui la religione cotituisce un aspetto primario della vita.Interessante è poi rilevare la presenza in un area relativamente ristretta di un elevato numero di centri sociali, ench’essi segno evidente di una precisa condizione sociale dell’area.Come ultimo step è stata effettuata una catalogazione di tutti i servizi pre-senti in maggior numero o con una particolare valenza all’interno dell’ambi-to di indagine. Quest acatalogazione prevede valori distinti per i due sotto-ambiti di Canary Wharf e Blackwall, da cui emerge come servizi culturali, amministrativi e finanziari si trovano in netta prevalenza nel primo ambito, mentre altri quali centri sociali, campi sportivi, edifici religiosi e scuole siano presenti prevalgono nel secondo ambito, come normale conseguenza della sua prevalente funzione residenziale.

_Attività e servizi

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Un’analisi dei serivizi è essenziale per comprendere il contesto in cui si in-serisce l’intervento.L’analisi è stata effettuata per step successivi di sempre maggior dettaglio che vanno dall’evidenziazione delle principali aree fuznionali alla cataloga-zione analitica dei servizi.In prima analisi abbiamo evidenziato le macroaree funzionali riscontrabili nell’area e deducibili innanzi tutto da una prima analisi della scala degli edi-fici e in seconda battuta da una veloce verifica effetuata con mappe virtuali, alla luce anche del sopraluogo effetuato.E’ evidente come l’area di analisi sia quasi nettamente distinta in due sotto aree, fisicamente separate dalla strada a scorrimento veloce A1261 e fun-zionalmente distinte per la predominanza a nord di isolati rsidenziali mentre a sud, nella zoan cioè di Canary Wharf, di edifici per il settore terziario.Nella seconda fase di indagine sono state analizzate le funzioni prevalenti di ciascun edificio presente nell’area, catalogate ancora per categorie piut-tosto generali, ma sognificative all’interno del contesto di analisi. A colpo d’occhio, oltre alle osservazioni sopra citate, è possibile notare una note-vole presenza di edifici religiosi e scolastici, sintomo dell’elevata presenza di popolazione giovane e dell’orientamento culturale degli abitanti spesso legati a cuture per cui la religione cotituisce un aspetto primario della vita.Interessante è poi rilevare la presenza in un area relativamente ristretta di un elevato numero di centri sociali, ench’essi segno evidente di una precisa condizione sociale dell’area.Come ultimo step è stata effettuata una catalogazione di tutti i servizi pre-senti in maggior numero o con una particolare valenza all’interno dell’ambi-to di indagine. Quest acatalogazione prevede valori distinti per i due sotto-ambiti di Canary Wharf e Blackwall, da cui emerge come servizi culturali, amministrativi e finanziari si trovano in netta prevalenza nel primo ambito, mentre altri quali centri sociali, campi sportivi, edifici religiosi e scuole siano presenti prevalgono nel secondo ambito, come normale conseguenza della sua prevalente funzione residenziale.

_Attività e servizi

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TerziarioRistoroMercati

Edifici amministrativiScuole

ResidenzaEdifici religiosi

Edifici dismessiSanità

CulturaCentri sociali

Sport e ricreazione34

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TerziarioRistoroMercati

Edifici amministrativiScuole

ResidenzaEdifici religiosi

Edifici dismessiSanità

CulturaCentri sociali

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_Catalogazione dei servizi

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_Catalogazione dei servizi

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_Catalogazione dei servizi

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NURSERY

BIBLIOTECA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA CATTOLICA

CAMPI SPORTIVI

BARTLETT PARK

BAPTISTCHURCH

CHIESA CATTOLICA

MERCATO

CENTRO SPORTIVO

BIBLIOTECA

MUSEO

CINEMA

MERCATO

SCUOLA ELEMENTARE

DLR STOP

NEGOZI E RISTORANTI

NEGOZI

ALL SAINTS CHURCH

COLLEGE

PARCO

1000 m

1200 m

700

m

600 m

200

m

350

m

600

m

800 m

Concentrazione di attività

Parchi pubblici

Attività puntuali

La mappa seguente evidenzia gli ATTRATTORI e i FLUSSI pedonali dell’a-rea. Nella definizione degli attrattori sono stati considerati i servizi e gli spazi in cui gli abitanti si recano pressochè giornalmente o che costiuiscono pos-sibili luoghi di ritrovo e ricreazione.Di seguito alla definizione degli attrattori sono stati individuati i diversi flussi pedonali che collegano tali elementi e la cui distribuzione e intensità di-pende dalla densità di attrattori, dalla scala e la qualità delle infrastrutture, dall’accessiblità dei luoghi e dai bisogni degli abitanti.I flussi pedonali si concentrano nei due assi che incorniciano a nord e a ovest i RHG. Assi che collegano, uno la stazione DLR di Blackwall con l’ East India Dock, l’altro affianca la maggior concentrazione di negozi e risto-ranti dell’intera area. Interessante è stata poi l’analisi degli spazi verdi e la loro relazione con i flussi pedonali, essendo spesso la gente portata ad attraversare zone verdi per raggiungere determinati luoghi si per questioni di economia di tempo sia per la piacevolezza di muoversi in luogo non intaccato da problemi di traffico. Risulta da ciò che il giardino interno ai RHG si trovano una posizione crucia-le inclusa tra diversi luoghi attrattori, costituendo quindi un ottima “strada” alternativa per i pedoni, come è stato rilevato anche direttamente in loco.Lo stesso avviene per il parco a ovest dei RHG, che costituisce esso stes-so un attrattore in quanto dotato di servizi per i giovani, un buon grado di mantenimento e una vantaggiosa posizione vicino al College e altre scuole primarie.Opposta è la situazione del parco che circonda la All Saints Church, che costituirebbe un attimo canlizzatore di flussi per gli stssi motivi del giardino de RHG, ma si presenta recintato su tutti i lati.Di particolare importanza è poi la barriera costituita dal Black Wall tunnel che impedisce quasi completamente i flussi pedonali da una parte all’altra, isolando in certo modo l’area verso est che si vede circondata da questa grande infrastruttura dai docks e da una zona industriale.Lo stesso problema si presenta in parte anche a cavallo della Aspen Way, anche se con minore intensità in quanto sono presenti alcuni passaggi pe-donali, possibili portatori di grandi flussi vista la natura dell’area, ma ancora non sufficientemente sviluppati.

_Flussi e distanze

38

Page 39: Rhg research book

3332

NURSERY

BIBLIOTECA

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA ELEMENTARE

SCUOLA CATTOLICA

CAMPI SPORTIVI

BARTLETT PARK

BAPTISTCHURCH

CHIESA CATTOLICA

MERCATO

CENTRO SPORTIVO

BIBLIOTECA

MUSEO

CINEMA

MERCATO

SCUOLA ELEMENTARE

DLR STOP

NEGOZI E RISTORANTI

NEGOZI

ALL SAINTS CHURCH

COLLEGE

PARCO

1000 m

1200 m

700

m

600 m

200

m

350

m

600

m

800 m

Concentrazione di attività

Parchi pubblici

Attività puntuali

La mappa seguente evidenzia gli ATTRATTORI e i FLUSSI pedonali dell’a-rea. Nella definizione degli attrattori sono stati considerati i servizi e gli spazi in cui gli abitanti si recano pressochè giornalmente o che costiuiscono pos-sibili luoghi di ritrovo e ricreazione.Di seguito alla definizione degli attrattori sono stati individuati i diversi flussi pedonali che collegano tali elementi e la cui distribuzione e intensità di-pende dalla densità di attrattori, dalla scala e la qualità delle infrastrutture, dall’accessiblità dei luoghi e dai bisogni degli abitanti.I flussi pedonali si concentrano nei due assi che incorniciano a nord e a ovest i RHG. Assi che collegano, uno la stazione DLR di Blackwall con l’ East India Dock, l’altro affianca la maggior concentrazione di negozi e risto-ranti dell’intera area. Interessante è stata poi l’analisi degli spazi verdi e la loro relazione con i flussi pedonali, essendo spesso la gente portata ad attraversare zone verdi per raggiungere determinati luoghi si per questioni di economia di tempo sia per la piacevolezza di muoversi in luogo non intaccato da problemi di traffico. Risulta da ciò che il giardino interno ai RHG si trovano una posizione crucia-le inclusa tra diversi luoghi attrattori, costituendo quindi un ottima “strada” alternativa per i pedoni, come è stato rilevato anche direttamente in loco.Lo stesso avviene per il parco a ovest dei RHG, che costituisce esso stes-so un attrattore in quanto dotato di servizi per i giovani, un buon grado di mantenimento e una vantaggiosa posizione vicino al College e altre scuole primarie.Opposta è la situazione del parco che circonda la All Saints Church, che costituirebbe un attimo canlizzatore di flussi per gli stssi motivi del giardino de RHG, ma si presenta recintato su tutti i lati.Di particolare importanza è poi la barriera costituita dal Black Wall tunnel che impedisce quasi completamente i flussi pedonali da una parte all’altra, isolando in certo modo l’area verso est che si vede circondata da questa grande infrastruttura dai docks e da una zona industriale.Lo stesso problema si presenta in parte anche a cavallo della Aspen Way, anche se con minore intensità in quanto sono presenti alcuni passaggi pe-donali, possibili portatori di grandi flussi vista la natura dell’area, ma ancora non sufficientemente sviluppati.

_Flussi e distanze

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3534

AttrattoriVerde pubblico

Verde privatoProblemi di accessibilità

Flussi pedonaliFlussi pedonali potenziabili

Accessibilità pedonaleBarriera ai flussi pedonali

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3534

AttrattoriVerde pubblico

Verde privatoProblemi di accessibilità

Flussi pedonaliFlussi pedonali potenziabili

Accessibilità pedonaleBarriera ai flussi pedonali

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3938

_Statistiche sulla popolazione residente

I dati riportati di seguito nei grafici sono l’esito dei numerose indagini e ri-cerche portate avanti dai membri del Tower Hamlet Council, organizzazione governatia attiva nell’omonimo quartiere londinese che si trova a est della città di Londra, a nord del Tamigi. I seguenti grafici in particolare fanno riferi-mento alla zona attorno i Robin Hood Gardens che si è scelto di dividere in due aree, comprendenti i distretti di Limehouse, East India e Lensbury l’una, e Canary Wharf, Millwall e Cubitt Town l’altra, caratterizzate da numerose diversità, nonostante facciano entrambe parte della stessa municipalità

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_Statistiche sulla popolazione residente

I dati riportati di seguito nei grafici sono l’esito dei numerose indagini e ri-cerche portate avanti dai membri del Tower Hamlet Council, organizzazione governatia attiva nell’omonimo quartiere londinese che si trova a est della città di Londra, a nord del Tamigi. I seguenti grafici in particolare fanno riferi-mento alla zona attorno i Robin Hood Gardens che si è scelto di dividere in due aree, comprendenti i distretti di Limehouse, East India e Lensbury l’una, e Canary Wharf, Millwall e Cubitt Town l’altra, caratterizzate da numerose diversità, nonostante facciano entrambe parte della stessa municipalità

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4140

I numeri riportati nel grafico a fianco presentano il numero di residenti a giugno dell’anno 2010, ossia all’epoca dell’ultimo censimento ufficiale. E’ evidente lo squilibrio del numero di abitanti delle due aree prese in consi-derazione, in cui una risulta avere più del doppio di residenti dell’altra.

Basati sul censimento del 2001, i nu-meri qui a fianco mostrano in per-centuale le diverse etnie che abitano questi quartieri. I dati furono ricavati in base alla provenienza geografica di ogni residente e al suo background culturale. La presenza di numerose etnie fa di questo distretto uno dei più multiculturali della città di Londra, in cui più del 52% della sua popolazione è composto da immigrati.

Uno dei problemi più gravi di questa zona di Londra è l’elevato tasso di criminalià che nella zona di Limehou-se-East India arriva quasi a toccare il doppio di crimini comessi in mese nella città di Londra. Secondo le stime del Dipartimento di Polizia di Londra in questa zona i crimini commessi non sarebbero riconducibili ad un sistema di organizzazioni criminali che agisco-no su larga scala.

Popolazione residente (num.)

Etnie (%)

Criminalità I (num. al mese)

Popolazione

Limehouse and East India Canary Wharf and Millwall

30500

30000

29500

29000

28500

28000

27500

27000

26500

26000

25500

Canary Wharf and Millwall

Canary Wharf and Millwall

Il grafico sulla sinistra mostra la composizione della popolazione re-sidente secondo l’età. Questi dati sono stati aggiornati in base alle sti-me fatte ogni anno nel periodo inter-censimentale.I dati mostrano una maggior omoge-neità di residenti nelle prime fascie di età nell’area di Limeouse-East India, mentre spiccano per numero i residenti tra i 16 e i 44 anni nella zona di Canary Wharf.

Un quartiere i cui residenti appar-tengono a diverse etnie significa anche la conviveza di divese tradi-zioni, culture e religioni.Nel grafico a fianco vengono ripor-tate la percentuale della popola-zione residente secondo le proprie credenze religiose, in cui Cristiani, Mussulmani e atei sono in netta maggioranza rispetto alle altre re-ligioni praticate nell’area presa in considerazione.

Nel grafico a sinistra sono riportati il numero di crimini ogni 1000 perso-ne divisi per tipo.I dati provengono direttamete dai rapporti della Dipartimento di polizia metropolitana di Londra a seguito di analisi e studi portati a termine nel Marzo del 2008.

Anzianità (num.)

Religioni (%)

Criminalità II (num. ogni 1000 persone)

Canary Wharf and Millwall

Canary Wharf and Millwall

Canary Wharf and Millwall

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I numeri riportati nel grafico a fianco presentano il numero di residenti a giugno dell’anno 2010, ossia all’epoca dell’ultimo censimento ufficiale. E’ evidente lo squilibrio del numero di abitanti delle due aree prese in consi-derazione, in cui una risulta avere più del doppio di residenti dell’altra.

Basati sul censimento del 2001, i nu-meri qui a fianco mostrano in per-centuale le diverse etnie che abitano questi quartieri. I dati furono ricavati in base alla provenienza geografica di ogni residente e al suo background culturale. La presenza di numerose etnie fa di questo distretto uno dei più multiculturali della città di Londra, in cui più del 52% della sua popolazione è composto da immigrati.

Uno dei problemi più gravi di questa zona di Londra è l’elevato tasso di criminalià che nella zona di Limehou-se-East India arriva quasi a toccare il doppio di crimini comessi in mese nella città di Londra. Secondo le stime del Dipartimento di Polizia di Londra in questa zona i crimini commessi non sarebbero riconducibili ad un sistema di organizzazioni criminali che agisco-no su larga scala.

Popolazione residente (num.)

Etnie (%)

Criminalità I (num. al mese)

Popolazione

Limehouse and East India Canary Wharf and Millwall

30500

30000

29500

29000

28500

28000

27500

27000

26500

26000

25500

Canary Wharf and Millwall

Canary Wharf and Millwall

Il grafico sulla sinistra mostra la composizione della popolazione re-sidente secondo l’età. Questi dati sono stati aggiornati in base alle sti-me fatte ogni anno nel periodo inter-censimentale.I dati mostrano una maggior omoge-neità di residenti nelle prime fascie di età nell’area di Limeouse-East India, mentre spiccano per numero i residenti tra i 16 e i 44 anni nella zona di Canary Wharf.

Un quartiere i cui residenti appar-tengono a diverse etnie significa anche la conviveza di divese tradi-zioni, culture e religioni.Nel grafico a fianco vengono ripor-tate la percentuale della popola-zione residente secondo le proprie credenze religiose, in cui Cristiani, Mussulmani e atei sono in netta maggioranza rispetto alle altre re-ligioni praticate nell’area presa in considerazione.

Nel grafico a sinistra sono riportati il numero di crimini ogni 1000 perso-ne divisi per tipo.I dati provengono direttamete dai rapporti della Dipartimento di polizia metropolitana di Londra a seguito di analisi e studi portati a termine nel Marzo del 2008.

Anzianità (num.)

Religioni (%)

Criminalità II (num. ogni 1000 persone)

Canary Wharf and Millwall

Canary Wharf and Millwall

Canary Wharf and Millwall

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434246

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4342 47

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4544

Household categories (%)

Household composition_coppie conviventi (%)

DWP working age clients (%)

Il governo britannico si serve del concetto di household per l’e-laborazione di statistiche. Con questo termine si intende una persona o un gruppo di persone che hanno l’alloggio come loro principale residenza e per un gruppo di persone che condivi-dono almeno un pasto al giorno o la zona giorno dell’abitazione. Queste statische risalgono ad aprile del 2001.

Dal grafico risulta come nella zona di Millwall e Canary Wharf la percentuale di coppie con-vivneti è piuttosto superiore ri-spetto a quella di Limehouse e East India, ma in entrambi i casi si nota come la maggioranza di queste coppie siano senza figli e in caso contrario questi sono per la maggior parte dipendenti dai genitori.

Il DWP(department for work and pensions) è responsabile di benessere e politiche pensioni-stiche e svolge un ruolo chiave nell’affrontare il problema della povertà tra i giovani. La statisti-ca mostra una suddivisione per sesso ed età delle persone in età lavorativa che usifruiscono dei servizi erogati dall’ente.(dati di agosto 2007)

Famiglie di conviventi

Familie di coppie sposate

Studenti

Coppie senza figli

Un solo genitore

Una sola persona

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Maschi

Femmine

16-24 anni

24-49 anni

più di 50 anni

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Con due o più figli da mantenere

Totale delle famiglie composte da conviventi

Senza figli

Con un figlio da mantenere

Tutti i figli indipendenti

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Tasso di disoccupazione (%)

Motivi di richieste di sussidio (%)

Household composition_coppie sposate (%) La % di coppie sposate ri-spetto a quelle conviventi è nettamente superiore, fatto in parte da collegare a fattori culturali dipendenti dalle et-nie che compongono la zona di East India e Limehouse. E’ inoltre significativo notare come gran parte di queste famiglie abbiano più di due figli da mantenere, indice del fatto che le famiglie sono per lo più numerose, fatto che spiega la numerosa presen-za di scuole primarie e deno-ta l’esigenza di asili ad ora inesistenti.

Queste statistiche si riferisco-no alla % di persone disoc-cupate in cerca di lavoro che beneficiano di Job seekrs al-lowance, ovvero un sussidio statale.Questi dati servono a indicare come la forza lavoro si inserisca nel mercato del lavoro. Preoccupante è il dato che la maggior percentuale di richiedenti sia compresa tra i 16 e i 24 anni.(dati di Novembre 2009)

In questo grafico vengono ri-assunti i principali motivi per cui le persone ricorrono al DWP. In questo caso i dati tra Canary Wharf e East India sono pressochè uguali. Il prin-cipale motivo per cui vengono erogati i sussidi è l’invlidità, mentre bassa è la percen-tuale di persone che hanno bisogno di badanti essendo piuttosto bassa l’età media dei residenti.

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Con due o più figli da mantenere

Totale delle famiglie composte da coppie sposate

Con un figlio da mantenere

Senza figli

Tutti i figli indipendenti

Totale richiedenti sussidio di disoccupazioneTotale richiedenti_maschi

Totale richiedenti_femmine

Richiedenti tra 16-24 anni

Richiedenti tra 16-24 anni_m.

Richiedenti tra 16-24 anni_f.

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Persone in cerca di lavoro

Pensione di invalidità

Genitore solo

Persone che necessitano badanti

Altri tipi di sussidi

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

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Household categories (%)

Household composition_coppie conviventi (%)

DWP working age clients (%)

Il governo britannico si serve del concetto di household per l’e-laborazione di statistiche. Con questo termine si intende una persona o un gruppo di persone che hanno l’alloggio come loro principale residenza e per un gruppo di persone che condivi-dono almeno un pasto al giorno o la zona giorno dell’abitazione. Queste statische risalgono ad aprile del 2001.

Dal grafico risulta come nella zona di Millwall e Canary Wharf la percentuale di coppie con-vivneti è piuttosto superiore ri-spetto a quella di Limehouse e East India, ma in entrambi i casi si nota come la maggioranza di queste coppie siano senza figli e in caso contrario questi sono per la maggior parte dipendenti dai genitori.

Il DWP(department for work and pensions) è responsabile di benessere e politiche pensioni-stiche e svolge un ruolo chiave nell’affrontare il problema della povertà tra i giovani. La statisti-ca mostra una suddivisione per sesso ed età delle persone in età lavorativa che usifruiscono dei servizi erogati dall’ente.(dati di agosto 2007)

Famiglie di conviventi

Familie di coppie sposate

Studenti

Coppie senza figli

Un solo genitore

Una sola persona

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Maschi

Femmine

16-24 anni

24-49 anni

più di 50 anni

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Con due o più figli da mantenere

Totale delle famiglie composte da conviventi

Senza figli

Con un figlio da mantenere

Tutti i figli indipendenti

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Tasso di disoccupazione (%)

Motivi di richieste di sussidio (%)

Household composition_coppie sposate (%) La % di coppie sposate ri-spetto a quelle conviventi è nettamente superiore, fatto in parte da collegare a fattori culturali dipendenti dalle et-nie che compongono la zona di East India e Limehouse. E’ inoltre significativo notare come gran parte di queste famiglie abbiano più di due figli da mantenere, indice del fatto che le famiglie sono per lo più numerose, fatto che spiega la numerosa presen-za di scuole primarie e deno-ta l’esigenza di asili ad ora inesistenti.

Queste statistiche si riferisco-no alla % di persone disoc-cupate in cerca di lavoro che beneficiano di Job seekrs al-lowance, ovvero un sussidio statale.Questi dati servono a indicare come la forza lavoro si inserisca nel mercato del lavoro. Preoccupante è il dato che la maggior percentuale di richiedenti sia compresa tra i 16 e i 24 anni.(dati di Novembre 2009)

In questo grafico vengono ri-assunti i principali motivi per cui le persone ricorrono al DWP. In questo caso i dati tra Canary Wharf e East India sono pressochè uguali. Il prin-cipale motivo per cui vengono erogati i sussidi è l’invlidità, mentre bassa è la percen-tuale di persone che hanno bisogno di badanti essendo piuttosto bassa l’età media dei residenti.

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Con due o più figli da mantenere

Totale delle famiglie composte da coppie sposate

Con un figlio da mantenere

Senza figli

Tutti i figli indipendenti

Totale richiedenti sussidio di disoccupazioneTotale richiedenti_maschi

Totale richiedenti_femmine

Richiedenti tra 16-24 anni

Richiedenti tra 16-24 anni_m.

Richiedenti tra 16-24 anni_f.

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

Persone in cerca di lavoro

Pensione di invalidità

Genitore solo

Persone che necessitano badanti

Altri tipi di sussidi

Limehouse e East India Millwall e Canary Wharf

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_Sistema di percorsi e di accessi ai Robin Hood Gardens

Un tema affrontato con particolare attenzione da Alison e Peter Smithson nella fase progettuale dei Robin Hood Gardens fu quello sull’accessibilità al lotto e sul sistema di percorsi all’interno di esso.Una delle prime riflessioni che poi si concretizzò al momento della realiz-zazione dell’opera fu in mertito al problema che era già un’emergenza del crescente traffico automobilistico sulle vie adicenti all’area di porgetto e sul conseguente desiderio di creare una “stress-free zone” per gli abitanti. In aggiunta al posizionamento dei due blocchi di edifici al limitare del lotto e alla realizzazione di barriere anti-rumore (“acustic wall”) nelle parti confi-nanti co le strade più trafficate, risultò dinque necessario eliminare comple-tamente il traffico automobilistico all’interno del lotto. Il risultato fu la pianificaione di un sistema di circolazione della vetture ai margini dell’area di progetto collocando sempre sul confine del lotto anche gli accessi ai garage che risultano essere ad un livello inferiore al piano dei giardini, riducedo al minimo la vista e il rumore percepito dagli abitanti e dagli utenti del giardino.L’area compresa tra i due blocchi residenziali risultò dunque completamen-te libera ricreando una sorta di spazio bucolico che si scelse di mantenere privo di percorsi anche pedonali. Gli unici vialetti lastricati, riservati a persone e biciclette sono infatti presenti nella parte tra gli edifici residenziali e la zona del giardino lasciata a prato che collegano i sette accessi al lotto con gli ingressi alle rampe delle scale che a loro volta postano ai ballatoi distributivi dei diversi piani.Tutti gli accessi al lotto, fatta eccezione per uno posto lungo Cotton Street, risultano essere posizionati lungo le due vie poco, o per nulla, trafficate, a nord e a sud del lotto, proprio con l’intenzione di ricercare un ingresso più provato e tranquillo.

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4948

_Sistema di percorsi e di accessi ai Robin Hood Gardens

Un tema affrontato con particolare attenzione da Alison e Peter Smithson nella fase progettuale dei Robin Hood Gardens fu quello sull’accessibilità al lotto e sul sistema di percorsi all’interno di esso.Una delle prime riflessioni che poi si concretizzò al momento della realiz-zazione dell’opera fu in mertito al problema che era già un’emergenza del crescente traffico automobilistico sulle vie adicenti all’area di porgetto e sul conseguente desiderio di creare una “stress-free zone” per gli abitanti. In aggiunta al posizionamento dei due blocchi di edifici al limitare del lotto e alla realizzazione di barriere anti-rumore (“acustic wall”) nelle parti confi-nanti co le strade più trafficate, risultò dinque necessario eliminare comple-tamente il traffico automobilistico all’interno del lotto. Il risultato fu la pianificaione di un sistema di circolazione della vetture ai margini dell’area di progetto collocando sempre sul confine del lotto anche gli accessi ai garage che risultano essere ad un livello inferiore al piano dei giardini, riducedo al minimo la vista e il rumore percepito dagli abitanti e dagli utenti del giardino.L’area compresa tra i due blocchi residenziali risultò dunque completamen-te libera ricreando una sorta di spazio bucolico che si scelse di mantenere privo di percorsi anche pedonali. Gli unici vialetti lastricati, riservati a persone e biciclette sono infatti presenti nella parte tra gli edifici residenziali e la zona del giardino lasciata a prato che collegano i sette accessi al lotto con gli ingressi alle rampe delle scale che a loro volta postano ai ballatoi distributivi dei diversi piani.Tutti gli accessi al lotto, fatta eccezione per uno posto lungo Cotton Street, risultano essere posizionati lungo le due vie poco, o per nulla, trafficate, a nord e a sud del lotto, proprio con l’intenzione di ricercare un ingresso più provato e tranquillo.

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Ingressi pedonali

Ingressi carrabili

Ingressi pedonali

Percorsi pedonali

Ingressi carrabili

Percorsi carrabili

Parcheggi

_Ingressi ai Robin Hood Gardens _Sistema pedonale _Sistema carrabile

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Ingressi pedonali

Ingressi carrabili

Ingressi pedonali

Percorsi pedonali

Ingressi carrabili

Percorsi carrabili

Parcheggi

_Ingressi ai Robin Hood Gardens _Sistema pedonale _Sistema carrabile

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ROBIN HOODGARDENS

SUPERFICIE FONDIARIA(mq)

SUPERFICIE COPERTA

SLP(mq)

RAPPORTO DICOPERTURA(sup.coperta / sup. fondiaria)

ABITANTI

ALLOGGI

DENSITA’ ABITATIVA(abitanti / acro)

30’695

4‘308

14 %

700

210

132

32’323

8’911

48’024

27,5 %

1500

500

200

109’833

46’575

314’762

42,4 %

6500

2’133

300

GOLDEN LANE ESTATE

BARBICAN

36’168

_Numeri e densità urbanistiche

I Robin Hood Gardens messi a confronto con altri due duecomplessi edilizi londinesi a loro contemporanei, i Golden lane e i Barbican,sembrano non utilizzare a pieno la loro potenzialità riguardo a numeri e indici urbanisti.Infatti se si analizzano la percentuale riguardante i rapporto di copertura dei RHG con quella dei Golden Lane, pur avendo delle superfici fondiarie con grandezza simili, il complesso degli Smithson appare quasi della metà piu piccolo; inoltre se confrontati con i Barbcan, il rapporto addirittura arriva ad essere triplicato.Se confrontiamo la densità abitativa le differenze in termini di numeri ven-gono rimarcate: i Golden Lane hanno capacità abitativa doppia rispetto al RHG, e addirittura i Barbican li triplicano. Questi differenze sostanziali possono essere dovute al fatto che i due com-plessi rispetto al RHG si trovano in una zona di londra più centrale e con un grande valore fondiario. Inoltre da questa anilisi si può ancora una volta sottolineare l’importanza che davano gli Smithson allo spazio aperto, inteso come luogo di incontro e socialità.

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ROBIN HOODGARDENS

SUPERFICIE FONDIARIA(mq)

SUPERFICIE COPERTA

SLP(mq)

RAPPORTO DICOPERTURA(sup.coperta / sup. fondiaria)

ABITANTI

ALLOGGI

DENSITA’ ABITATIVA(abitanti / acro)

30’695

4‘308

14 %

700

210

132

32’323

8’911

48’024

27,5 %

1500

500

200

109’833

46’575

314’762

42,4 %

6500

2’133

300

GOLDEN LANE ESTATE

BARBICAN

36’168

_Numeri e densità urbanistiche

I Robin Hood Gardens messi a confronto con altri due duecomplessi edilizi londinesi a loro contemporanei, i Golden lane e i Barbican,sembrano non utilizzare a pieno la loro potenzialità riguardo a numeri e indici urbanisti.Infatti se si analizzano la percentuale riguardante i rapporto di copertura dei RHG con quella dei Golden Lane, pur avendo delle superfici fondiarie con grandezza simili, il complesso degli Smithson appare quasi della metà piu piccolo; inoltre se confrontati con i Barbcan, il rapporto addirittura arriva ad essere triplicato.Se confrontiamo la densità abitativa le differenze in termini di numeri ven-gono rimarcate: i Golden Lane hanno capacità abitativa doppia rispetto al RHG, e addirittura i Barbican li triplicano. Questi differenze sostanziali possono essere dovute al fatto che i due com-plessi rispetto al RHG si trovano in una zona di londra più centrale e con un grande valore fondiario. Inoltre da questa anilisi si può ancora una volta sottolineare l’importanza che davano gli Smithson allo spazio aperto, inteso come luogo di incontro e socialità.

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Per una riqualificazione ragionata è necessario riprogettare i RHG per gli abitanti, partendo dalle loro esi-genze e necessità, ma anche leg-gendo criticamente il loro essersi appropriati del luogo. Quindi paral-lelamente all’attività di rilievo archi-tettonico sono state fatte interviste per cercare di comprendere il più possibile gli equilibri che regolano la vita nei RHG.

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RE-MAPPING RHGIlgaz Kayaalp

Josefina MendezStefania Monici

InhabitantsAlice Babini

Leonardo BrunoSofia Passani

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Page 60: Rhg research book

01

D: Salve, possiamo chiedervi come vi tro-vate a vivere qui ai RHG?

R: Salve, ci troviamo molto bene qui, è una bella zona e anche i nostri vicini di casa sono tutte persone perbene. R: Si per ora si, siamo in tre e abbiamo due camere una per noi e una per il piccolo.

D: Cosa pensate di fare una volta che verrà demolito l’intero complesso?

R: Eh, saremo costretti a cercarci un’altra casa ma non credo che cambieremo zona, ormai qui ci sentiamo a casa.

uomo Ishan | donna Malti | neonatauomo sui 35 anni | donna sui 30 anniBangladeshcorriere DHL | casalinga3

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

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01

D: Salve, possiamo chiedervi come vi tro-vate a vivere qui ai RHG?

R: Salve, ci troviamo molto bene qui, è una bella zona e anche i nostri vicini di casa sono tutte persone perbene. R: Si per ora si, siamo in tre e abbiamo due camere una per noi e una per il piccolo.

D: Cosa pensate di fare una volta che verrà demolito l’intero complesso?

R: Eh, saremo costretti a cercarci un’altra casa ma non credo che cambieremo zona, ormai qui ci sentiamo a casa.

uomo Ishan | donna Malti | neonatauomo sui 35 anni | donna sui 30 anniBangladeshcorriere DHL | casalinga3

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

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02

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

Ileshuomo sui 75 anniBangladeshpensionato1

D: Buongiorno, che suggerimenti avreste per migliorare casa vostra?

R: Salve, ormai abitiamo qui da tanto tem-po, quasi cinque anni e la cosa che ci man-ca di più è un altro bagno perché in effetti dividersi un solo servizio igienico in 5 per-sone di varie età è poco pratico, abbiamo tutti orari ed esigenze.

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

Ileshuomo sui 75 anniBangladeshpensionato1

D: Buongiorno, che suggerimenti avreste per migliorare casa vostra?

R: Salve, ormai abitiamo qui da tanto tem-po, quasi cinque anni e la cosa che ci man-ca di più è un altro bagno perché in effetti dividersi un solo servizio igienico in 5 per-sone di varie età è poco pratico, abbiamo tutti orari ed esigenze.

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Kajaldonna sui 40 anniBangladeshcasalinga8

03

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve, Come si trova qui?

R: Molto bene, qui ormai viviamo da qual-che anno e ci sentiamo già parte della co-munità.

D: Quanti siete in famiglia?

R: Io, mio marito, i miei quattro figli e i miei suoceri.

D: Avete spazio sufficiente per otto perso-ne?

R: Si, abbiamo quattro camere e due bagni, forse quando i bambini cresceranno sare-mo un po’ stretti, ma credo che avremo già cambiato casa.

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Kajaldonna sui 40 anniBangladeshcasalinga8

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve, Come si trova qui?

R: Molto bene, qui ormai viviamo da qual-che anno e ci sentiamo già parte della co-munità.

D: Quanti siete in famiglia?

R: Io, mio marito, i miei quattro figli e i miei suoceri.

D: Avete spazio sufficiente per otto perso-ne?

R: Si, abbiamo quattro camere e due bagni, forse quando i bambini cresceranno sare-mo un po’ stretti, ma credo che avremo già cambiato casa.

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donna non Bisa | bambina Pauladonna sui 30 anni | bambina di un anno e mezzoGhanaparrucchiera4

04

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, come si trova lei e la sua famiglia qui ai RHG?

R: Molto bene, qui c’è spazio per tutta la famiglia, ci dividiamo due camere da letto e un bagno.

D: Si sente a casa qui?

R: Si! Anche se viviamo qui da solo un anno, abbiamo stretto dei buoni rapporti con molti altri abitanti dei RHG che come noi vengono dal Ghana, ma anche con fa-miglie di altre provenienze, ad esempio, Pakistane o del Bangladesh.

D: Ma c’è qualcosa che cambierebbe?

R: No, in realtà sono contenta così, ma, se proprio dovessi cambiare qualcosa, sareb-be l’esterno che è troppo cupo, troppo gri-gio, farei qualcosa per nascondere tutto il cemento.

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donna non Bisa | bambina Pauladonna sui 30 anni | bambina di un anno e mezzoGhanaparrucchiera4

04

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, come si trova lei e la sua famiglia qui ai RHG?

R: Molto bene, qui c’è spazio per tutta la famiglia, ci dividiamo due camere da letto e un bagno.

D: Si sente a casa qui?

R: Si! Anche se viviamo qui da solo un anno, abbiamo stretto dei buoni rapporti con molti altri abitanti dei RHG che come noi vengono dal Ghana, ma anche con fa-miglie di altre provenienze, ad esempio, Pakistane o del Bangladesh.

D: Ma c’è qualcosa che cambierebbe?

R: No, in realtà sono contenta così, ma, se proprio dovessi cambiare qualcosa, sareb-be l’esterno che è troppo cupo, troppo gri-gio, farei qualcosa per nascondere tutto il cemento.

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Charudonna sui 25 anniBangladeshcameriera in un hotel in centro1

05

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, possiamo farle qualche do-manda su come è abitare qui nei RHG ?

R: Si certo.

D: Volevamo sapere con quante persone viveva e se lo spazio di cui dispone il suo appartamento è sufficiente per le vostre esigenze?

R: Bè le dimensioni dell’appartamento sono più che buone, ho una camera una cucina e un bagno privato, e considerando che vivo da sola ho tutto lo spazio necessario alle mie esigenze.

D: Oltre ad essere confortevole per le sue dimensioni ha qualche altra osservazione da fare? Cambierebbe qualcosa in casa sua?

R: L’intero complesso avrebbe bisogno di manutenzione, sia interna, ad esempio da me nel bagno ho continue perdite d’acqua, che esterna, dove il troppo grigio delle fac-ciate non mi piace, è troppo cupo.

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Page 69: Rhg research book

Charudonna sui 25 anniBangladeshcameriera in un hotel in centro1

05

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, possiamo farle qualche do-manda su come è abitare qui nei RHG ?

R: Si certo.

D: Volevamo sapere con quante persone viveva e se lo spazio di cui dispone il suo appartamento è sufficiente per le vostre esigenze?

R: Bè le dimensioni dell’appartamento sono più che buone, ho una camera una cucina e un bagno privato, e considerando che vivo da sola ho tutto lo spazio necessario alle mie esigenze.

D: Oltre ad essere confortevole per le sue dimensioni ha qualche altra osservazione da fare? Cambierebbe qualcosa in casa sua?

R: L’intero complesso avrebbe bisogno di manutenzione, sia interna, ad esempio da me nel bagno ho continue perdite d’acqua, che esterna, dove il troppo grigio delle fac-ciate non mi piace, è troppo cupo.

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Surya donna sui 40 anni | bambino sui 5 anniBangladeshcasalinga8

06

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D:Buongiorno

R: Salve.

D: Possiamo farle qualche domanda su come si trova a vivere qui?

R: Qui stiamo bene, veniamo dal Bangla-desh e tante altre persone che vivono qui vengono da là. La gente è proprio bella e non c’è minimante criminalità.

D: casa vostra è sufficientemente grande per le vostre esigenze?

R: Qui viviamo in otto persone, io mio ma-rito i nostri quattro figli e i miei genitori. Ab-biamo quattro camere da letto e due servizi igienici più un soggiorno e una cucina al piano di sopra. Forse un soggiorno un po’ più grande sarebbe comodo ma comunque anche così abbiamo spazio a sufficienza.

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Surya donna sui 40 anni | bambino sui 5 anniBangladeshcasalinga8

06

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D:Buongiorno

R: Salve.

D: Possiamo farle qualche domanda su come si trova a vivere qui?

R: Qui stiamo bene, veniamo dal Bangla-desh e tante altre persone che vivono qui vengono da là. La gente è proprio bella e non c’è minimante criminalità.

D: casa vostra è sufficientemente grande per le vostre esigenze?

R: Qui viviamo in otto persone, io mio ma-rito i nostri quattro figli e i miei genitori. Ab-biamo quattro camere da letto e due servizi igienici più un soggiorno e una cucina al piano di sopra. Forse un soggiorno un po’ più grande sarebbe comodo ma comunque anche così abbiamo spazio a sufficienza.

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Gopaluomo sui 30 anniBangladeshdisoccupato4

07

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Ciao, come ti trovi a vivere qui?

R: Bene, i miei genitori sono i proprietari di casa e abbiamo spazio per tutti. In casa sia-mo io mia sorella e i miei genitori e ognuno di noi ha la sua camera propria.

D: Come è la zona qui intorno?

R: Non è il massimo, c’è poco per noi gio-vani, sia a livello di vita sociale che di of-ferte di lavoro, se potessi cambierei zona.

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Gopaluomo sui 30 anniBangladeshdisoccupato4

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Ciao, come ti trovi a vivere qui?

R: Bene, i miei genitori sono i proprietari di casa e abbiamo spazio per tutti. In casa sia-mo io mia sorella e i miei genitori e ognuno di noi ha la sua camera propria.

D: Come è la zona qui intorno?

R: Non è il massimo, c’è poco per noi gio-vani, sia a livello di vita sociale che di of-ferte di lavoro, se potessi cambierei zona.

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Bhimragazzo sui 15 anniBangladeshstudente6

08

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Ciao, come ti trovi qui?

R: Non bene.

D: Come mai?

R: Perché la zona è brutta.

D: Pericolosa intendi?

R: Si, ma non solo brutta in quel senso, è anche priva di servizi e i giovani non sanno mai che fare.

D: Come pensi si potrebbero migliorare i RHG?

R: Beh, credo che semplicemente cambian-do colore alle facciate il tutto sembrerebbe più vivo e sicuro.

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Bhimragazzo sui 15 anniBangladeshstudente6

08

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Ciao, come ti trovi qui?

R: Non bene.

D: Come mai?

R: Perché la zona è brutta.

D: Pericolosa intendi?

R: Si, ma non solo brutta in quel senso, è anche priva di servizi e i giovani non sanno mai che fare.

D: Come pensi si potrebbero migliorare i RHG?

R: Beh, credo che semplicemente cambian-do colore alle facciate il tutto sembrerebbe più vivo e sicuro.

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Bhudevuomo sui 45 anniBangladeshamministratore di condominio4

08

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Cosa può dirci riguardo la zona in cui si inseriscono i RHG?

R: Il complesso è molto ben fornito, a soli dieci minuti a piedi da qui ci sono un cine-ma, negozi e ristoranti.

D: In che condizioni si trovano attualmente i RHG?

R: Gli edifici andrebbero restaurati e do-vrebbero subire un trattamento di manu-tenzione perché i segni di degrado sono evidenti sia all’esterno che all’interno dei singoli appartamenti.

D: L’area verde che separa i due blocchi di abitazioni viene utilizzata dagli abitanti?

R: si, soprattutto dai più piccoli per giocare.

D: Che tipo di persona abitano negli appar-tamenti dei RHG?

R: Qui risiedono principalmente famiglie, ma, vi sono anche molti studenti. La mag-gior parte delle persone sono extracomu-nitarie e provengono specialmente dal Ban-gladesh.

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Bhudevuomo sui 45 anniBangladeshamministratore di condominio4

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Cosa può dirci riguardo la zona in cui si inseriscono i RHG?

R: Il complesso è molto ben fornito, a soli dieci minuti a piedi da qui ci sono un cine-ma, negozi e ristoranti.

D: In che condizioni si trovano attualmente i RHG?

R: Gli edifici andrebbero restaurati e do-vrebbero subire un trattamento di manu-tenzione perché i segni di degrado sono evidenti sia all’esterno che all’interno dei singoli appartamenti.

D: L’area verde che separa i due blocchi di abitazioni viene utilizzata dagli abitanti?

R: si, soprattutto dai più piccoli per giocare.

D: Che tipo di persona abitano negli appar-tamenti dei RHG?

R: Qui risiedono principalmente famiglie, ma, vi sono anche molti studenti. La mag-gior parte delle persone sono extracomu-nitarie e provengono specialmente dal Ban-gladesh.

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Mahavirragazzo di 19 anniPakistanstudente di criminologia6

09

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Ciao, abiti qui? Possiamo farti alcune domande?

R: Certo ditemi pure.

D: Cosa fai nella vita?

R: Ho 19 anni e studio criminologia al col-lege.

D: Dove e con chi abiti?

R: Abito al quinto piano nel blocco Est in un appartamento di 4 camere insieme alla mia famiglia, in tutto 6 persone.

D: Cosa vorresti cambiare?

R: Vorrei una camera per me.

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Mahavirragazzo di 19 anniPakistanstudente di criminologia6

09

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Ciao, abiti qui? Possiamo farti alcune domande?

R: Certo ditemi pure.

D: Cosa fai nella vita?

R: Ho 19 anni e studio criminologia al col-lege.

D: Dove e con chi abiti?

R: Abito al quinto piano nel blocco Est in un appartamento di 4 camere insieme alla mia famiglia, in tutto 6 persone.

D: Cosa vorresti cambiare?

R: Vorrei una camera per me.

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Page 84: Rhg research book

Savitadonna di 50 anniBangladeshcasalinga10

11

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve, possiamo chiederle come si trova ad abitare ai RHG?

R: Bene.

D: Possiamo dare un’occhiata al vostro ap-partamento?

R: Certo.

(ci fa entrare)D: In quanti vivete qui?

R: In dieci.

A questo punto dal piano di sotto arriva la figlia della donna che ci invita ad uscire e non ci risponde più a nessuna domanda.

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Page 85: Rhg research book

Savitadonna di 50 anniBangladeshcasalinga10

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve, possiamo chiederle come si trova ad abitare ai RHG?

R: Bene.

D: Possiamo dare un’occhiata al vostro ap-partamento?

R: Certo.

(ci fa entrare)D: In quanti vivete qui?

R: In dieci.

A questo punto dal piano di sotto arriva la figlia della donna che ci invita ad uscire e non ci risponde più a nessuna domanda.

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Page 86: Rhg research book

Manetuomo sui 40 anniPakistanoperaio10

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve possiamo chiederle come si trova ad abitare qui?

R: Questo posto non mi piace, non mi trovo proprio per niente bene.

D: Come mai?

R: Divido casa con altri nove sconosciuti e abbiamo solo quattro stanze.

D: Cosa pensi si potrebbe fare per migliora-re la situazione?

R: Beh ovviamente servirebbe più spazio ma, tanto questi edifici saranno demoliti quindi dovrò cercarmi un’altra casa, magari in un’altra zona, con più movimento.

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Page 87: Rhg research book

Manetuomo sui 40 anniPakistanoperaio10

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve possiamo chiederle come si trova ad abitare qui?

R: Questo posto non mi piace, non mi trovo proprio per niente bene.

D: Come mai?

R: Divido casa con altri nove sconosciuti e abbiamo solo quattro stanze.

D: Cosa pensi si potrebbe fare per migliora-re la situazione?

R: Beh ovviamente servirebbe più spazio ma, tanto questi edifici saranno demoliti quindi dovrò cercarmi un’altra casa, magari in un’altra zona, con più movimento.

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Page 88: Rhg research book

13

D: Salve, come si trova qui ai RHG?

R: Molto bene, è un posto tranquillo.

D: Cosa pensa del suo appartamento? Cosa cambierebbe?

R: Credo che sia molto confortevole, ab-biamo spazio per tutti. L’unico problema è che non abbiamo una raccolta dei rifiuti adeguata, a volte siamo costretti a tenerli in casa.

D: Solo questo aspetto del vivere qui non la soddisfa?

R: In realtà per la mia famiglia sarebbe me-glio che lavorassi anche io però purtroppo non saprei a chi lasciare la mia bambina. Quindi se ci fosse una sorta di asilo condo-miniale io potrei lavorare e la bambina non sarebbe da sola.

nome donna Gitadonna sui 45 anniBangladeshcasalinga8

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

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Page 89: Rhg research book

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D: Salve, come si trova qui ai RHG?

R: Molto bene, è un posto tranquillo.

D: Cosa pensa del suo appartamento? Cosa cambierebbe?

R: Credo che sia molto confortevole, ab-biamo spazio per tutti. L’unico problema è che non abbiamo una raccolta dei rifiuti adeguata, a volte siamo costretti a tenerli in casa.

D: Solo questo aspetto del vivere qui non la soddisfa?

R: In realtà per la mia famiglia sarebbe me-glio che lavorassi anche io però purtroppo non saprei a chi lasciare la mia bambina. Quindi se ci fosse una sorta di asilo condo-miniale io potrei lavorare e la bambina non sarebbe da sola.

nome donna Gitadonna sui 45 anniBangladeshcasalinga8

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

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Page 90: Rhg research book

Jograjuomo sui 65 anniPakistanpensionato1

14

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, Come si sta qui?

R: Bene.

D: Da quanto tempo vive ai RHG?

R: Da tanto, circa 15 anni.

D: Cosa le piace di più dello stare qui?

R: Beh la gente è molto tranquilla, c’è un bel giardino e casa mia è molto grande per me.

D: Con quante persone abita?

R: Abito da solo.

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Page 91: Rhg research book

Jograjuomo sui 65 anniPakistanpensionato1

14

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, Come si sta qui?

R: Bene.

D: Da quanto tempo vive ai RHG?

R: Da tanto, circa 15 anni.

D: Cosa le piace di più dello stare qui?

R: Beh la gente è molto tranquilla, c’è un bel giardino e casa mia è molto grande per me.

D: Con quante persone abita?

R: Abito da solo.

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Page 92: Rhg research book

Meenadonna di 35 anniBangladeshcuoca5

15

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, come si trova qui?

R: Non posso lamentarmi, la casa mi è sta-ta data dal comune e la mia famiglia si tro-va bene qui.

D: In quanti abitate nell’appartamento?

R: In cinque.

D: Cosa apprezzi di più del tuo apparta-mento?

R: Bè soprattutto la scelta di dividere la cu-cina dal resto degli ambienti, così ho molto spazio per cucinare.

D: Ma non le da fastidio dover fare le scale per raggiungere il soggiorno dalla cucina?

R: No, uno si abitua.

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Page 93: Rhg research book

Meenadonna di 35 anniBangladeshcuoca5

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NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Buongiorno, come si trova qui?

R: Non posso lamentarmi, la casa mi è sta-ta data dal comune e la mia famiglia si tro-va bene qui.

D: In quanti abitate nell’appartamento?

R: In cinque.

D: Cosa apprezzi di più del tuo apparta-mento?

R: Bè soprattutto la scelta di dividere la cu-cina dal resto degli ambienti, così ho molto spazio per cucinare.

D: Ma non le da fastidio dover fare le scale per raggiungere il soggiorno dalla cucina?

R: No, uno si abitua.

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Page 94: Rhg research book

Chadragazzo di 30 anniGhanaoperaio portuale8

16

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve, possiamo chiederle un paio di cose su come è la vita qui ai RHG?

R: Mi trovo bene, la gente è ottima.

D: Cosa? Cosa cambierebbe?

R: Il mio appartamento è troppo piccolo per la mia famiglia, l’ideale sarebbe avere un paio di camere in più.

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Page 95: Rhg research book

Chadragazzo di 30 anniGhanaoperaio portuale8

16

NOMEETA'PROVENIENZAPROFESSIONENUMERO INQUILINI

D: Salve, possiamo chiederle un paio di cose su come è la vita qui ai RHG?

R: Mi trovo bene, la gente è ottima.

D: Cosa? Cosa cambierebbe?

R: Il mio appartamento è troppo piccolo per la mia famiglia, l’ideale sarebbe avere un paio di camere in più.

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Page 97: Rhg research book

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Page 98: Rhg research book

Le domande fatte in queste rapide interviste agli abitanti del RHG sono:

1 Cosa cambiare nel proprio appartamento?

2 Cosa cambiare nell’intero complesso?

>> LEBIBA 10 anni

1 Per casa sua vorrebbe un balcone ed una cucina più grandi.2 Vorrebbe un palazzo più colorato.

>> GIACHERA 10 anni

1 2 Per lei va tutto bene e non cambierebbe nulla.

>> IOHIN 35 anni

1 Cambierebbe la disposizione della cucina che è troppo piccola e scomoda. 2 Sostituirebbe i vetri dei serramenti e cambierebbe l’aspetto esterno che è troppo cupo.

>> AKEB e SARAH 8 e 40 anni

1 Aggiungerebbero una camera in più alla loro casa. 2 Vorrebbero più spazi comuni e servizi di quartiere.

>> NOME NON PERVENUTO 18 anni

1 Riscontra in casa sua un problema di surriscaldamento eccessivo nel periodo estivo.2 Vorrebbe uno spazio esterno privato per gli hobby.

>> NOME NON PERVENUTO 50 anni

1 Non sa dove mettere le piante che coltiva.2 Vorrebbe che nel piano terra del RHG non ci fossero abitazioni.

>> MUNA età non pervenuta

1 Vorrebbe una finestra in bagno che la camera da letto fosse suddivisa a metà in modo da averne due.2 Preferirebbe vivere in un palazzo più moderno.

SONDAGGIO

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Le domande fatte in queste rapide interviste agli abitanti del RHG sono:

1 Cosa cambiare nel proprio appartamento?

2 Cosa cambiare nell’intero complesso?

>> LEBIBA 10 anni

1 Per casa sua vorrebbe un balcone ed una cucina più grandi.2 Vorrebbe un palazzo più colorato.

>> GIACHERA 10 anni

1 2 Per lei va tutto bene e non cambierebbe nulla.

>> IOHIN 35 anni

1 Cambierebbe la disposizione della cucina che è troppo piccola e scomoda. 2 Sostituirebbe i vetri dei serramenti e cambierebbe l’aspetto esterno che è troppo cupo.

>> AKEB e SARAH 8 e 40 anni

1 Aggiungerebbero una camera in più alla loro casa. 2 Vorrebbero più spazi comuni e servizi di quartiere.

>> NOME NON PERVENUTO 18 anni

1 Riscontra in casa sua un problema di surriscaldamento eccessivo nel periodo estivo.2 Vorrebbe uno spazio esterno privato per gli hobby.

>> NOME NON PERVENUTO 50 anni

1 Non sa dove mettere le piante che coltiva.2 Vorrebbe che nel piano terra del RHG non ci fossero abitazioni.

>> MUNA età non pervenuta

1 Vorrebbe una finestra in bagno che la camera da letto fosse suddivisa a metà in modo da averne due.2 Preferirebbe vivere in un palazzo più moderno.

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DAL DOCUMENTARIO "ROTTEN UTOPIA" girato da degli studenti (ST Martins)

http://vimeo.com/52743211#

L’architetto Jonathan Glancey parla con un po’ di abitanti del RHG e cerca di capire se sia condivisa o meno la scelta di demolire il complesso.

La prima persona intervistata è Gary Truman, che vive in un duplex con un cane ed un gatto.D: Signor Truman da quanti anni risiede a Robin Hood Garden?R: Abito qui da quarant’anni ormai. Sono contento di viver qua: ho una cucina al piano sovrastante, un salotto dove curo tutte le mie piante, un bagno ed una camera dalla quale osservare volpi e scoiattoli che animano il giardino. D: Lei è nato a Poplar, vero?R: Sì, esatto.R: Le hanno mai detto che lei vive in una di quelle opere considerate capolavori dell’archi-tettura moderna? D: Si e ne sono felice, amo questo posto. Shopna Khan, giovane madre che vive con l’intera famiglia.D: Mi dica Signora Khan, cosa ne pensa dei RHG?R: Sono molto contenta della comunità di questo complesso architettonico, reputo tuttavia insoddisfacente il progetto degli appartamenti a cominciare dalla cucina che si trova al li-vello superiore, mentre tutte le altre stanze e servizi sono a quello inferiore; sono costretta continuamente a salire e scendere per le scale. Un altro problema che ho riscontrato è la mancanza di spazio, quando mi sono trasferita qua avevo solo un bambino, mentre ades-so ne ho cinque e l’appartamento ha solo due camere da letto.

DAL VIDEO

http://vimeo.com/52743211#

Il primo abitante ad essere intervistato è Shirona Ahmed.D: Come si compone il suo appartamento?R: Vivo in un appartamento con due camere da letto; avendo ben cinque figli, lo spazio non è mai abbastanza; lasciando perdere qualche problema di sovraffollamento, mi trovo bene, ho un buon rapporto con i vicini e sono contenta di far parte di una comunità di per-sone pacifica che proviene da varie parti del mondo.Il secondo abitante ad essere intervistato è Abdul Jalil.D: Da quanto tempo vive qua?R: Mi sono trasferito qua nel 1988. D: Com’è composto il suo appartamento? R: L’appartamento ha 4 camere da letto e due bagni. Lo spazio di cui dispongo è sufficiente per tutta la mia famiglia, composta da mia moglie e le mie tre figlie.D: ‘E felice di abitare qua? R: Si, se potessi scegliere non abbandonerei mai questo luogo.

Le persone intervistate hanno opinioni differenti riguardo il RHG ma, nella maggior parte dei casi sono soddisfatte della loro vita lì.

La prima ad esser intervistata è una bambina. D: Ciao, sei contenta di trasferirti in un altro posto?R: Si.D: Cosa ti piace di questo luogo?R: Sono contenta di abitare vicino ad i miei amici, spesso giochiamo insieme nel parco.Viene intervistato un uomo sui quarant’anni.D: Come si vive nel complesso dei RHG?R: Sono contento di vivere qua: ho un ottimo rapporto con gli altri abitanti dei RHG ed i miei figli giocano con i vicini e vanno a scuola nelle vicinanze.‘E il momento di un uomo anziano, di origine asiatica:D: Cosa ne pensa dei RHG?R: Beh vivo qua da trent’anni; sono felice di abitare in questo posto, sopratutto per il gran-de spazio verde di cui dispone.

DAL DOCUMENTARIO "Is London's Robin Hood Gardens an architectural masterpiece?" girato dal THE GUARDIAN

http://www.guardian.co.uk/artanddesign/video/2009/jul/28/robin-hood-gardens-architecture

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Page 101: Rhg research book

DAL DOCUMENTARIO "ROTTEN UTOPIA" girato da degli studenti (ST Martins)

http://vimeo.com/52743211#

L’architetto Jonathan Glancey parla con un po’ di abitanti del RHG e cerca di capire se sia condivisa o meno la scelta di demolire il complesso.

La prima persona intervistata è Gary Truman, che vive in un duplex con un cane ed un gatto.D: Signor Truman da quanti anni risiede a Robin Hood Garden?R: Abito qui da quarant’anni ormai. Sono contento di viver qua: ho una cucina al piano sovrastante, un salotto dove curo tutte le mie piante, un bagno ed una camera dalla quale osservare volpi e scoiattoli che animano il giardino. D: Lei è nato a Poplar, vero?R: Sì, esatto.R: Le hanno mai detto che lei vive in una di quelle opere considerate capolavori dell’archi-tettura moderna? D: Si e ne sono felice, amo questo posto. Shopna Khan, giovane madre che vive con l’intera famiglia.D: Mi dica Signora Khan, cosa ne pensa dei RHG?R: Sono molto contenta della comunità di questo complesso architettonico, reputo tuttavia insoddisfacente il progetto degli appartamenti a cominciare dalla cucina che si trova al li-vello superiore, mentre tutte le altre stanze e servizi sono a quello inferiore; sono costretta continuamente a salire e scendere per le scale. Un altro problema che ho riscontrato è la mancanza di spazio, quando mi sono trasferita qua avevo solo un bambino, mentre ades-so ne ho cinque e l’appartamento ha solo due camere da letto.

DAL VIDEO

http://vimeo.com/52743211#

Il primo abitante ad essere intervistato è Shirona Ahmed.D: Come si compone il suo appartamento?R: Vivo in un appartamento con due camere da letto; avendo ben cinque figli, lo spazio non è mai abbastanza; lasciando perdere qualche problema di sovraffollamento, mi trovo bene, ho un buon rapporto con i vicini e sono contenta di far parte di una comunità di per-sone pacifica che proviene da varie parti del mondo.Il secondo abitante ad essere intervistato è Abdul Jalil.D: Da quanto tempo vive qua?R: Mi sono trasferito qua nel 1988. D: Com’è composto il suo appartamento? R: L’appartamento ha 4 camere da letto e due bagni. Lo spazio di cui dispongo è sufficiente per tutta la mia famiglia, composta da mia moglie e le mie tre figlie.D: ‘E felice di abitare qua? R: Si, se potessi scegliere non abbandonerei mai questo luogo.

Le persone intervistate hanno opinioni differenti riguardo il RHG ma, nella maggior parte dei casi sono soddisfatte della loro vita lì.

La prima ad esser intervistata è una bambina. D: Ciao, sei contenta di trasferirti in un altro posto?R: Si.D: Cosa ti piace di questo luogo?R: Sono contenta di abitare vicino ad i miei amici, spesso giochiamo insieme nel parco.Viene intervistato un uomo sui quarant’anni.D: Come si vive nel complesso dei RHG?R: Sono contento di vivere qua: ho un ottimo rapporto con gli altri abitanti dei RHG ed i miei figli giocano con i vicini e vanno a scuola nelle vicinanze.‘E il momento di un uomo anziano, di origine asiatica:D: Cosa ne pensa dei RHG?R: Beh vivo qua da trent’anni; sono felice di abitare in questo posto, sopratutto per il gran-de spazio verde di cui dispone.

DAL DOCUMENTARIO "Is London's Robin Hood Gardens an architectural masterpiece?" girato dal THE GUARDIAN

http://www.guardian.co.uk/artanddesign/video/2009/jul/28/robin-hood-gardens-architecture

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La presente analisi tipologica si prefigge lo scopo di approfondire la composizione volumetrica del-le diverse unità abitative e la loro aggregazione. Nei due corpi dei Robin Hood Gardens infatti si ri-petono in maniera codificata una serie di aggregazioni tipologiche che costituiscono dei macrogrup-pi. Tale codice tipologico porta concettualmente ad una scansio-ne definita sia verticalmente che orizzontalmente, che non viene però riportata nella composizione e nel disegno delle facciate: essa risulta totalmente assente sui pro-spetti interni al complesso mentre nei prospetti esterni essa viene in qualche modo negata. Questa scelta progettuale da origine nel primo caso ad una indifferenza e, nel secondo, ad una interferenza fra composizione e tipologia. Attra-verso il presente studio si è cercato quindi di portare alla luce proprio questo tema attraverso l’analisi e la lettura critica degli elaborati garfici: il rapporto peculiare fra tipologia e composizione in quanto elemento saliente nel lavoro degli Smithson presso i Robin Hood Gardens.

Page 103: Rhg research book

ClusterStefano Boccotti

Giulia RicciFrancesca Roggero

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104

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A+P Smithson, plan showing structural cross walls of Robin Hood Gardens, nomenclatura delle tipologie105

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6ABOVE LEVEL

5DECK

4BELOW DECK

3ABOVE DECK

2DECK

1BELOW DECK

GGARDEN LEVEL

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WEST (ROAD SIDE) ELEVATION BLACKWALL TUNNEL SOUTH BUILDING108

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WEST (ROAD SIDE) ELEVATION BLACKWALL TUNNEL SOUTH BUILDING 109

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EAST (ROAD SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDINGEAST (ROAD SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING

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EAST (ROAD SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDINGEAST (ROAD SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING

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WEST (GARDEN SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING

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WEST (GARDEN SIDE) ELEVATION COTTON ST BUILDING

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EAST (GARDEN SIDE) ELEVATION BLACKWALL TUNNEL SOUTH BUILDING

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EAST (GARDEN SIDE) ELEVATION BLACKWALL TUNNEL SOUTH BUILDING

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2x i 2x i 3x i 3x i 3x i 4x i 4x i 4x i 4x i 4x i 5x i 5x i 5x i 5x iinhabitans

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Il volume “Robin Hood Gardens A+PS - Sistema costruttivo” è stato editato da studenti del Laboratorio di Progettazione degli Interni 1 del Politecnico di Milano con l’intento di indagare e analizzare il sistema costruttivo e la struttura portante di una delle più importanti opere rea-lizzate dagli Smithson.Partendo dalla visione attenta e critica di un video del cantiere di costruzione del complesso e da alcune tavole tecniche prodotte dagli architetti stessi, si è arrivati a definire l’organizzazione genera-le dell’intera struttura e dei singoli elementi che la compongono.

Page 133: Rhg research book

RE-MAPPING RHGIlgaz Kayaalp

Josefina MendezStefania Monici

Sistema costruttivoIlgaz Kayaalp

Josefina MendezStefania Monici

Page 134: Rhg research book

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I. IL SISTEMA COSTRUTTIVO

II. FONDAZIONI

III. SOLAI PREFABBRICATI

IV. TRAVI

V. SETTI PORTANTI

VI. PILASTRI

VII. SCALE PREFABBRICATE

VIII. FASI COSTRUTTIVE

Page 135: Rhg research book

INDICE

IL SISTEMA COSTRUTTIVO.........pag.1

FONDAZIONI.........pag.5

SOLAI PREFABBRICATI.........pag.7

TRAVI.........pag.11

SETTI PORTANTI.........pag.13

PILASTRI.........pag.17

SCALE PREFABBRICATE.........pag.19

FASI COSTRUTTIVE.........pag.23

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21

assonometria struttura portante

IL SISTEMA COSTRUTTIVO

Il sistema cross-wall è un metodo costruttivo che prevede una serie di muri strutturali in cemento armato prefabbricati i quali trasferiscono i carichi attraverso l’edificio fino alle fondazioni.

Entrambe gli edifici di Robin Hood Gardens presentano una struttura che prevede setti portanti prefabbricati, disposti trasversalmente rispetto alla lunghezza dell’edificio e paralleli tra loro, collegati da solai prefabbricati in cemento armato. Il sistema si ripete per tutti i piani degli edifici.

I punti di snodo in cui gli edifici cambiano angolazione sono costituiti da solai gettati in opera, come pure le estremità; le teste disposte a sud presentano pilastri portanti e solai gettati in opera a causa dell’irregolarità che presentano rispetto al resto della costruzione.

Sia le rampe di scale interne agli appartamenti sia quelle degli spazi comuni sono moduli prefabbricati.

136

Page 137: Rhg research book

21

assonometria struttura portante

IL SISTEMA COSTRUTTIVO

Il sistema cross-wall è un metodo costruttivo che prevede una serie di muri strutturali in cemento armato prefabbricati i quali trasferiscono i carichi attraverso l’edificio fino alle fondazioni.

Entrambe gli edifici di Robin Hood Gardens presentano una struttura che prevede setti portanti prefabbricati, disposti trasversalmente rispetto alla lunghezza dell’edificio e paralleli tra loro, collegati da solai prefabbricati in cemento armato. Il sistema si ripete per tutti i piani degli edifici.

I punti di snodo in cui gli edifici cambiano angolazione sono costituiti da solai gettati in opera, come pure le estremità; le teste disposte a sud presentano pilastri portanti e solai gettati in opera a causa dell’irregolarità che presentano rispetto al resto della costruzione.

Sia le rampe di scale interne agli appartamenti sia quelle degli spazi comuni sono moduli prefabbricati.

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piante struttura portante

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piante struttura portante

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240 cm

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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

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assonometria fondazioni e sezione trave rovescia

FONDAZIONI

Le fondazioni che stanno alla base degli edifici di Robin Hood Gardens sono di tipo travi rovesce, ovvero fondazioni dirette continue.Nelle travi rovesce il diagramma statico del taglio e del momento è invertito rispetto a quello di una normale trave.

Su di esse si innestano i setti portanti, collegati ortogonalmente da cordoli di collegamento, in modo da formare maglie chiuse. Le fondazioni di RHG sono tra i pochi elementi della struttura gettati in opera.

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240 cm

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assonometria fondazioni e sezione trave rovescia

FONDAZIONI

Le fondazioni che stanno alla base degli edifici di Robin Hood Gardens sono di tipo travi rovesce, ovvero fondazioni dirette continue.Nelle travi rovesce il diagramma statico del taglio e del momento è invertito rispetto a quello di una normale trave.

Su di esse si innestano i setti portanti, collegati ortogonalmente da cordoli di collegamento, in modo da formare maglie chiuse. Le fondazioni di RHG sono tra i pochi elementi della struttura gettati in opera.

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03

above deck level

below deck level

deck level

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deck section

ELEMENTS: PRECASTED FLOOR

87

above deck level

deck level

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SOLAI PREFABBRICATI

Le solette sono costruite industrialmente.

Il sistema dei solai è composto prevalentemente di quattro moduli accostati in modo da formare la profondità dell’edificio, che si ripetono per tutta la lunghezza della costruzione.

Le due solette che delimitano il deck e tutte le solette che individuano il balcone hanno spessore 6 1/2’, mentre i solai interni 7 3/8’.

I solai si appoggiano per 5 cm sullo spessore dei setti; dei travetti vengono lasciati scoperti, per poter successivamente essere annegati nel getto della trave di consolidamento.

I solai prefabbricati sono dotati dei fori che andranno ad ospitare le scale prefabbricate, le balaustre ai quali esse si ancorano ed i pilastri continui.

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above deck level

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SOLAI PREFABBRICATI

Le solette sono costruite industrialmente.

Il sistema dei solai è composto prevalentemente di quattro moduli accostati in modo da formare la profondità dell’edificio, che si ripetono per tutta la lunghezza della costruzione.

Le due solette che delimitano il deck e tutte le solette che individuano il balcone hanno spessore 6 1/2’, mentre i solai interni 7 3/8’.

I solai si appoggiano per 5 cm sullo spessore dei setti; dei travetti vengono lasciati scoperti, per poter successivamente essere annegati nel getto della trave di consolidamento.

I solai prefabbricati sono dotati dei fori che andranno ad ospitare le scale prefabbricate, le balaustre ai quali esse si ancorano ed i pilastri continui.

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APERTURA

SCALA

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moduli tipologici solai prefabbricati sezione solette - deck level

soletta 1 deck (1) / living (2)

a1 = 18.41 cm a2 = 21.43 cm b = 327.87 cmc = 532.90 cm

soletta 2

a1 = 21.43 cm b = 388.11 cmc = 532.90 cm

soletta 3

a1 = 21.43 cm b = 187.66 cmc = 532.90 cm

soletta 4 balcone

a1 = 18.41 cm b = 78.37 cmc = 532.90 cm

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Page 145: Rhg research book

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moduli tipologici solai prefabbricati sezione solette - deck level

soletta 1 deck (1) / living (2)

a1 = 18.41 cm a2 = 21.43 cm b = 327.87 cmc = 532.90 cm

soletta 2

a1 = 21.43 cm b = 388.11 cmc = 532.90 cm

soletta 3

a1 = 21.43 cm b = 187.66 cmc = 532.90 cm

soletta 4 balcone

a1 = 18.41 cm b = 78.37 cmc = 532.90 cm

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Page 146: Rhg research book

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sezioni tipico nodo solai-setti portanti

APERTURA

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above deck level

deck level

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TRAVI

Le travi vengono gettate in opera.

Avendo uno spessore ridotto (12,5 cm circa) non sono strutturali, pertanto non sono dotate di armatura, ma servono per consolidare tramite annegamento i travetti che si innestano nei solai e l’armatura che fuoriesce longitudinalmente dai setti. Nelle travi verranno lasciati dei fori in modo da ospitare l’innesto maschio-femmina che giunta i setti portanti tra loro verticalmente.

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Page 147: Rhg research book

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sezioni tipico nodo solai-setti portanti

APERTURA

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TRAVI

Le travi vengono gettate in opera.

Avendo uno spessore ridotto (12,5 cm circa) non sono strutturali, pertanto non sono dotate di armatura, ma servono per consolidare tramite annegamento i travetti che si innestano nei solai e l’armatura che fuoriesce longitudinalmente dai setti. Nelle travi verranno lasciati dei fori in modo da ospitare l’innesto maschio-femmina che giunta i setti portanti tra loro verticalmente.

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Page 148: Rhg research book

above deck level

deck level

below deck level

1413

SETTI PORTANTI

I setti in cemento armato che costituiscono lo scheletro dei Robin Hood Gardens sono prefabbricati. Sono disposti trasversalmente rispetto la larghezza dell’edificio, paralleli tra loro.

Vengono prodotti tramite uno stampo in cui viene annegata una rete metallica nella gettata di calcestruzzo. L’armatura fuoriesce nella parte superiore del setto, per essere consolidata in fase di posa nel getto della trave in opera. I setti inoltre presentano puntualmente delle forature nelle facce inferiori e superiori per accogliere l’innesto maschio-femmina verticale tra di essi.

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Page 149: Rhg research book

above deck level

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SETTI PORTANTI

I setti in cemento armato che costituiscono lo scheletro dei Robin Hood Gardens sono prefabbricati. Sono disposti trasversalmente rispetto la larghezza dell’edificio, paralleli tra loro.

Vengono prodotti tramite uno stampo in cui viene annegata una rete metallica nella gettata di calcestruzzo. L’armatura fuoriesce nella parte superiore del setto, per essere consolidata in fase di posa nel getto della trave in opera. I setti inoltre presentano puntualmente delle forature nelle facce inferiori e superiori per accogliere l’innesto maschio-femmina verticale tra di essi.

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Page 150: Rhg research book

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moduli tipologici setti prefabbricati

setto 1

a = 245.41 cmb = 22.86 cmc = 510.72 cm

setto 2

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 329.98 cm

setto 3

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 720.76 cm

setto 4a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 893.29 cm

moduli tipologici setti prefabbricati

setto 5a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 893.29 cm

setto 6 - testa sud edifici

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 1229.66 cm

setto 7 - testa sud edifici

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 1229.66 cm

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Page 151: Rhg research book

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moduli tipologici setti prefabbricati

setto 1

a = 245.41 cmb = 22.86 cmc = 510.72 cm

setto 2

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 329.98 cm

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a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 720.76 cm

setto 4a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 893.29 cm

moduli tipologici setti prefabbricati

setto 5a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 893.29 cm

setto 6 - testa sud edifici

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 1229.66 cm

setto 7 - testa sud edifici

a = 245.41 cm b = 22.86 cmc = 1229.66 cm

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Page 152: Rhg research book

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moduli tipologici setti prefabbricati e sezioni

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PILASTRI

Questo tipo di elevazione verticale è presente nei Robin Hood Gardens, sebbene non sia il principale elemento strutturale.

I pilastri sono gettati in opera, come si può dedurre da alcune foto di cantiere in cui si nota l’armatura lasciata scoperta che passa attraverso appositi fori studiati nei solai per rendere continuo l’elemento verticale.

Sono presenti due tipologie in tutta la struttura: una più frequente, è usata sia nelle teste sud degli edifici creando gli appoggi puntuali che sostengono la struttura in questa parte della costruzione, sia all’interno di ogni abitazione, disposti a coppie accostandosi ad ogni setto, e talvolta verso l’interno della corte se in presenza del balcone.L’altra tipologia, di forma più allungata, è presente a piani alterni verso l’interno, sostituendosi al tipo precedente dove il balcone è assente.

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Page 153: Rhg research book

45.72 cm

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moduli tipologici setti prefabbricati e sezioni

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PILASTRI

Questo tipo di elevazione verticale è presente nei Robin Hood Gardens, sebbene non sia il principale elemento strutturale.

I pilastri sono gettati in opera, come si può dedurre da alcune foto di cantiere in cui si nota l’armatura lasciata scoperta che passa attraverso appositi fori studiati nei solai per rendere continuo l’elemento verticale.

Sono presenti due tipologie in tutta la struttura: una più frequente, è usata sia nelle teste sud degli edifici creando gli appoggi puntuali che sostengono la struttura in questa parte della costruzione, sia all’interno di ogni abitazione, disposti a coppie accostandosi ad ogni setto, e talvolta verso l’interno della corte se in presenza del balcone.L’altra tipologia, di forma più allungata, è presente a piani alterni verso l’interno, sostituendosi al tipo precedente dove il balcone è assente.

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Page 154: Rhg research book

ELEMENTS: PRE-CASTED STAIRS

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deck level

07above deck level

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2019

SCALE AUTOPORTANTI

Le scale presenti all’interno delle abitazioni sono a rampa semplice, prefabbricate dotate di dentelli per l’aggancio ai solai, che essendo anch’essi prefabbricati presentano il vano per accogliere la rampa. Su bordi di essa infine verranno assemblati sia i parapetti che i muri esterni verso il deck e quelli interni che dividono gli ambienti dell’abitazione.

Anche le scale che costituiscono la circolazione verticale comune degli edifici si ipotizza siano di tipo a rampa semplice.

La realizzazione in fabbrica prevede l’uso di casseforme metalliche. La scala viene realizzata con soletta autoportante e gradini gettati.

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Page 155: Rhg research book

ELEMENTS: PRE-CASTED STAIRS

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2019

SCALE AUTOPORTANTI

Le scale presenti all’interno delle abitazioni sono a rampa semplice, prefabbricate dotate di dentelli per l’aggancio ai solai, che essendo anch’essi prefabbricati presentano il vano per accogliere la rampa. Su bordi di essa infine verranno assemblati sia i parapetti che i muri esterni verso il deck e quelli interni che dividono gli ambienti dell’abitazione.

Anche le scale che costituiscono la circolazione verticale comune degli edifici si ipotizza siano di tipo a rampa semplice.

La realizzazione in fabbrica prevede l’uso di casseforme metalliche. La scala viene realizzata con soletta autoportante e gradini gettati.

155

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sezione deck - abitazione

2221

ELEMENTS: PRE-CASTED STAIRS

belo

w d

eck

leve

l

above deck level

below deck level

deck level

07

assonometria e schema aggancio rampa

APERTURA

SCALA

DECK

LIVING

LIVING

a

b

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c

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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

PRO

DU

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N A

UTO

DESK

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AL PR

OD

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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

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sezione deck - abitazione

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ELEMENTS: PRE-CASTED STAIRS

belo

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above deck level

below deck level

deck level

07

assonometria e schema aggancio rampa

APERTURA

SCALA

DECK

LIVING

LIVING

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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

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PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

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1

3

2

assonometria fase costruttiva

FASI COSTRUTTIVE

1 - Montaggio solai prefabbricati: appoggio di 5 cm delle due solette sul profilo superiore del setto portante.

2 - Costruzione in opera della trave: getto di calcestruzzo per consolidare il sistema setto-solai. Vengono lasciati dei fori nella trave per accogliere il sistema maschio-femmina del montaggio dei setti.

3 - Assemblaggio dei setti portanti sulla trave: innesto del sistema maschio-femmina nel foro praticato nella trave, consolidato con un getto di calcestruzzo.

4 - Aggangio scala prefabbricata:

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2423

1

3

2

assonometria fase costruttiva

FASI COSTRUTTIVE

1 - Montaggio solai prefabbricati: appoggio di 5 cm delle due solette sul profilo superiore del setto portante.

2 - Costruzione in opera della trave: getto di calcestruzzo per consolidare il sistema setto-solai. Vengono lasciati dei fori nella trave per accogliere il sistema maschio-femmina del montaggio dei setti.

3 - Assemblaggio dei setti portanti sulla trave: innesto del sistema maschio-femmina nel foro praticato nella trave, consolidato con un getto di calcestruzzo.

4 - Aggangio scala prefabbricata:

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Page 160: Rhg research book

L’obiettivo del book è quello di for-nire indicazioni sulle finiture e sui dettagli che caratterizzano i Robin Hooh Gardens.Nell’impossibilità di realizzare un’a-nalisi completa ed esaustiva si è deciso di approfondire alcuni temi specifici che siano in grado di forni-re i caratteri principali del progetto degli Smithson.Attraverso l’analisi e l’approfon-dimento del materiale in nostro possesso e una fase prelimina-re di ricerca approfondita, è stato possibile formulare alcune ipotesi sulla caratterizzazione del muro perimetrale che circonda il RHG, i mullions che animano le facciate, le varie tipologie di serramenti pre-senti, la stratigrafia in diversi am-bienti ed alcuni dettagli interni agli appartamenti.E’ essenziale approfondire la cono-scenza del manufatto architettoni-co attraverso un’ analisi che tenga conto delle caratteristiche specifi-che e di ogni singolo elemento al fine di acquisire una base conosci-tiva essenziale nel futuro progetto di riqualificazione, poiché senza un’adeguata conoscenza dell’ ar-chitettura esistente non è possibile realizzare un buon progetto di rin-novamento.

Page 161: Rhg research book

RE-MAPPING RHGIlgaz Kayaalp

Josefina MendezStefania Monici

Elementi di dettaglio e finitureChiara GirolamiChiara GiussaniViola Grassenis

Page 162: Rhg research book

INDICE

MURO PERIMETRALE

MULLIONS

BALAUSTRE

SERRAMENTI

STRATIGRAFIA

DETTAGLI INTERNI

3

8

22

34

63

68

162

I. MURO PERIMETRALE

II. MULLIONS

III. BALAUSTRE

IV. SERRAMENTI

V. STRATIGRAFIA

VI. DETTAGLI INTERNI

Page 163: Rhg research book

5

MURO PERIMETRALE

163

Page 164: Rhg research book

6

Il muro perimetrale, alto 3 metri, è stato pen-sato dagli architetti per svolgere una funzione di protezione dai rumori del traffico veicolare.Nella parte superiore esso è inclinato per riflettere il rumore proveniente dal fronte stradale; è situato immediatamente dietro al marciapiede sul fronte che si affaccia su Cot-ton strett e, dal lato est del complesso, il più vicino possibile all’ingresso sotterraneo del Blackwall tunnel.Il muro e numerosi altri accorgimenti e com-ponenti all’interno del progetto contribusce a creare una “stress free zone” situata tra i due blocchi di appartamenti e protetta dal ru-more dalla “pressione” esercitata dalle strade circostanti. La distanza mantenuta tra gli el-ementi prefabbricati che compongono il muro perimetrale permettono al passante di avere rapida visione di ciò che si cela al di là.

164

Page 165: Rhg research book

7

Ortofoto si evidenzia il muro acustico perimetrale

Fotofrafia di sopralluogo si evidenzia il rapporto tra edificio e il muro

Fotografia storica del muro perimetrale

165

Page 166: Rhg research book

8Prospetto esterno, sezione e painta del muro perimetrale

166

Page 167: Rhg research book

9

Fotografia di sopralluogo

Peter Smithsonschizzo del muro acustico

Fotografia di sopralluogo inclinazione del muro

167

Page 168: Rhg research book

10

MULLIONS

168

Page 169: Rhg research book

11

Dettaglio mullion visto dall’alto

I fronti sia esterni sia interni dei blocchi res-idenziali sono caratterizzati dalla presenza di elementi verticali in calcestruzzo che scan-discono la facciata.Nello specifico si possono individuare tre ti-pologie che si differenziano per dimensione e spessore.Gli elementi più grandi corrispondono ai muri di suddivisione tra gli appartamenti mentre quelli di dimensioni minori sono posizionati tra le finestre e scandiscono in questo modo il ritmo delle aperture.Sono elementi prefabbricati e presentano una finitura leggermente arrotondata in cor-rispondenza dei percorsi pedonali, manten-gono un’ aspetto crudo ed angolare negli am-bienti meno accessibili. I Mullions sono stati agganciati alla struttura portante mediante perni metallici

169

Page 170: Rhg research book

12

MULLION TIPO 1

Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta

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MULLION TIPO 2

Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta

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MULLION TIPO 3

Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta 172

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15

TIPO 1

TIPO 2

TIPO 3Prospetto laterale - prospetto frontale - sezione - pianta

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Page 174: Rhg research book

16Mullion tipo 2

Prospetto frontale e laterale Mullion tipo 1

Prospetto frontale e laterale

Mullion tipo 2 Prospetto frontale e laterale

COMBINAzIONI DI MULLIONS

I mullion di diverse dimensioni vengono tra loro assemblati a creare un ritmo riconoscibile e diverso in tutte le facciate dei due blocchi, sia all’esterno sia all’interno.

I mullion di tipo 1, quelli di dimensioni minori, sono fra loro assemblati in coppia o a più elementi sovrapposti e il punto di incastro è situato al di sotto delle finestre.

I mullion di tipo 2 e 3, i quali hanno la me-desima ampiezza ma sono caratterizzati da una differente sporgenza verso l’esterno del-la facciata, sono tra loro assemblati a coppie o a più elementi sovrapposti.

E’ interessante notare come in prossimità dei deck e delle logge i mullion sono sempre di tipologia 1 o 3 perchè sono meno sporgenti verso l’esterno.

17

Fotografie di sopralluogo si nota il sistema di ancoraggio del mullion

Nodo con soletta del deck

ANCORAGGIO ALLA STRUTTURAPORTANTE

174

Page 175: Rhg research book

17

Fotografie di sopralluogo si nota il sistema di ancoraggio del mullion

Nodo con soletta del deck

ANCORAGGIO ALLA STRUTTURAPORTANTE

175

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Nodo con soletta all`interno di un appartamento

Fotografia di sopralluogo si nota lo strato di sigillante che permette al mullion

di aderire alla parte

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19

RITMO DEI MULLIONS

Lo studio dei prospetti ha permesso di indi-viduare il ritmo e la modularità con la quale si aggregano i mullions.

I prospetti esterni sono caratterizzati da un ritmo piuttosto regolare scandito dai mullions i quali vengono interrotti dall’ orizzontalità dei deck.Infatti in corrispondenza dei ballatoi, due nel blocco che si affaccia su Cottom Street e tre nell’altro blocco, tutti i Mullions si interrom-pono.

I prospetti interni si differenziano molto da quelli esterni in quanto in essi si legge una maggiore complessità.E’ facilmente individuabile, grazie al ritmo conferito dai mullions, la disposizione degli appartamenti dell’intero complesso.

I moduli che sono stati individuati in ogni prospetto si ripetono regolarmente tranne in alcuni punti vicino alle scale centrali nelle quali intercorre una variazione del modlo dei mullions e rispecchia la presenza di apparta-menti diversi.

Nei seguenti schemi esplicativi sono mostrati in blu i mullions di tipo 1 (di piccole dimensio-ni), in rosso e giallo i mullions di dimensioni maggiori.Le parti in rosso sono i mullion di tipo 2 men-tre quelle gialle i mullion di tipo 3.

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20

Fotografia storica prospetto est

Fotografia di sopralluogo prospetto est

Prospetto Est - Blackwall tunnel

PROSPETTO SU BLACKWALL TUNNEL

PROSPETTO SU BLACKWALL TUNNEL

Modulo base

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21

Fotografia storica prospetto ovest Cottom street

Fotografia di sopralluogo prospetto ovest Cottom street

Prospetto ovest - Blackwall tunnel

Modulo base

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22 Prospetto Interno - blocco su Blackwall tunnel

Fotografia storica prospetto interno blocco est

Fotografia di sopralluogo prospetto interno blocco est

Modulo base

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Fotografia storica prospetto interno blocco ovest

Fotografia di sopralluogo prospetto interno blocco ovest

Modulo base

Prospetto interno - blocco ovest

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BALAUSTRE

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24

BALAUSTRE

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I ballatoi di distribuzione sono situati nelle parti esterne dei due blocchi che costituis-cono il complesso degli Smithson e corrono orizzontalmente ai livelli che coincidono con l’ingresso alle residenze, collegando gli estre-mi dell’edificio dove sono situati gli elementi di risalita. Gli architetti, riprendendo i concetti elaborati precedentemente per il progetto del Golden Lane, realizzano una struttura che non viene mai interrotta in facciata dalle col-onne permettendo cosi di avere una visione continua verso l’esterno, una magnifica vista sempre mutevole sul panorama circostante caratterizzato dalla presenza di numerosi landmark storici riconoscibili nello sky line ed affiancati ad altri più recenti come il Millenium Dome. La decisione di posizionare sul fronte strada i ballatoi è dettata anche dall’esigenza di dotare ogni appartamento di un balcone che si affacci sullo spazio verde tranquillo ed isolato tra i due blocchi. l ballatoio ha un’ampiezza minima di due metri e presenta degli spazi più ampi, di circa 3 metri, in corrispondenza degli ingressi alle residenze. E ‘stato pensato dagli architetti come un luogo di socializzazione tra gli ab-itanti, uno spazio di relazioni, definito dagli stessi Smithson dal concetto delle “streets on the air”.

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26assonometria generale balaustra sul deck

Le balaustre che delimitano il ballatoio sono composte da elementi prefabbricati in calces-truzzo. La texture dei moduli è quella del cls non rifinito, grezzo, che lascia ben visibile la granulometria dei materiali di cui è composto.

Per meglio comprendere il funzionamento delle balaustre prefabbricate si è scelto di evidenziare quelle che sono state le possibili fasi di assemblaggio in cantiere.Fase 1: Ancoraggio della base del modulo alla struttura portante orizzontale.Fase 2: Assemblaggio dei montanti verticaliFase 3:Ancoraggio del traverso/corrimano orizzontaleFase 4: assemblaggio del serramentoFase 5: rifinitura

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foto di cantiere e sopralluogoparticolare piastre angolari e base

FASE 1: ANCORAGGIO DELLA BASE DEL MODULO ALLA STRUTTURA PORTANTE orizzoNtaLE.

In questa fase la base orizzontale della balaustra è stata ancorata ai solai mediante l’impiego di piastre angolari. tale sistema di ancoraggio è stato desunto dalle foto storiche ed è stato ampiamente utilizzato in fase di cantiere anche per l’installazione dei pannelli di chiusura verticali. al giorno d’oggi le pias-tre angolari non sono visibili in quanto nas-coste dagli strati di finitura del deck.

185

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28

Prospetto sezione e assonometria dell’elemento base

186

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29

foto di sopralluogoparticolare montanti esterno

FASE 2: ANCORAGGIO DEI MONTANTI VERTICALI

Passo successivo all’ancoraggio della base è il montaggio dei mullions che fungono da montanti verticali per la struttura. Una volta ancorati mediante i ganci metallici di cui si è parlato in precedenza i mullions operano come elementi divisori verticali della balaus-tra e sostengono il corrimano prefabbricato. Lo spessore tra i montanti e la base viene riempito con un materiale sigillante e suc-cessivamente sul lato del deck viene passato uno strato di cls di finitura su montanti e base in modo da farli apparire come un unico el-emento coeso.

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30

sezione parapetto con montanti

foto di cantiere e sopralluogoparticolare montanti interno

188

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31sezione e assonometria parapetto con corrimano

FASE 3: ANCORAGGIO DEL CORRIMANO

I corrimani hanno per lo più una lunghezza di 283 cm tale da sovrastare due moduli fin-estrati. Questa informazione è stata dedotta dalle foto di sopralluogo dove si vede che le giunzioni si trovano ogni due finestre.

La forma arrotondata e non spigolosa del corrimano in corrispondenza del deck è det-tata dalla volontà di adattarsi alla mano degli utenti. Questo particolare denuncia da parte degli Smithson una grande attenzione alla cura del dettaglio e del comfort.

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32

sezione e foto di sopralluogoparticolare ancoraggio corrimano

I corrimano orizzontali prefabbricati sono stati collegati tra loro attraverso dei profili metallici a U imbullonati a loro volta ai montanti verti-cali. Sui disegni di progetto non resta traccia di questa soluzione costruttiva; Essa è mes-sa a nudo in alcuni punti soltanto grazie alle condizioni di degrado della struttura.

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sezione prospetto esterno e interno parapetto con telaio fisso

FASE 4: ASSEMBLAGGIO DEL SERRA-MENTO

il parapetto è fornito di serramenti lignei fissi non apribili che hanno lo scopo di illuminare il deck e mantenere il modulo di prospetto.Dalle foto di cantiere e dai disegni originari si può dedurre che tali serramenti siano costi-tuiti da un controtelaio ligneo, ancorato agli elementi in calcestruzzo prefabbricato, sul quale si innesta un telaio fisso. Le foto di cantiere mostrano il telaio fisso ancora privo di vetro; tale particolare fa dedurre che le las-tre di vetro stampato a C (successivamente sostituito in alcuni moduli con vetro retinato) siano state fornite e messe in opera sul telaio già montato e fissate tramite un fermavetro sigillato con mastice o altri prodotti sigillanti.

191

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sezione e foto di cantiereparticolare telaio fisso

192

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sezione stratigrafia del deck

foto di sopralluogo

FASE 3: STRATI DI FINITURA ORIzzON-TALE

Una volta completato l’assemblaggio della balaustra si è proceduto con la stesura delle rifiniture orizzontali. in questo modo le ali orizzontali delle piastre angolari sono state coperte dal massetto di pendenza mentre quelle verticali sono state ricoperte dallo strato di asfalto impermeabilizzante. Per evi-tare infiltrazioni infatti quest’ultimo strato è stato fatto risvoltare sul parapetto ed è stato agganciato ad un apposito incavo presente sulla base.

193

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36

SERRAMENTI

194

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37

COLORI DELLE FACCIATE

I prospetti sono caratterizzati dall’utilizzo di diversi colori, che sono sia un tenta-tivo di far individuare ai più piccoli la pro-pria abitazione sia un modo per incre-mentare la personalizzazione dell’edificio. I colori, usati sul fronte del deck per le porte d’ingresso e le tipiche finestre triangolari e sulla facciata che dà sul giardino per le por-tefinestre che sono nelle logge, si ripetono a seconda dei livelli:• il colore grigio è utilizzato nel parcheggio• il verde caratterizza il piano terra• i piani superiori variano colore ogni 3

piani, passando dal giallo, al rosso fino al blu.

Nell’edificio più basso l’ultimo colore, il blu, non è utilizzato.ùI progettisti hanno utilizzato diverse tipologie di finestre di cui di seguito segue una clas-sificazione.

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Foto storica

Foto storica

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TIPOLOGIA A BILICO

Questa finestra, collocata nelle parti più es-terne dei fronti, si relaziona direttamente col contesto, senza spazi intermedi di filtro.Il serramento originario progettato dagli Smith-son è tutt’oggi un elemento presente, poichè non tutti gli abitanti hanno voluto o avuto la ne-cessità di cambiarli con infissi più innovativi.La finestra, che si trova compresa tra i mullions, è caratterizzata da due perni centrali, visibili in prospetto solo nei serramenti dell’epoca: si può così aprirla fino a posizionarla in modo parallelo al suolo. Questo accorgimento può essere probabilmente stato adottato per la volontà di renderla maggiormente fruibile all’utente, permettendone la pulitura del ve-tro nella parte esterna, altrimenti impossibile.La parte mobile del serramento sovrasta una parte fissa, anch’essa vetrata, non apribile; quest’ultima riprende in modulo la superficie trasparente presente nella balaustra del deck.

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Foto di cantiere

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Osservando direttamente in sopralluogo e ridisegnando i particolari di dettaglio, si è potuto verificare che i serramenti proget-tati dagli Smithson erano lignei. tutti i ser-ramenti di questo tipo hanno mantenuto nel tempo la stessa colorazione bianca, confer-endo agli edifici un aspetto sobrio e costante.

I perni che permettono il movimento a bilico dell’anta mobile sono visibili dall’esterno e sono ancorati al telaio fisso per mezzo di una cerniera.

Un sistema di ventilazione a flusso singolo è determinato dalla presenza di un taglio nel serramento, che permette l’entrata dell’aria nell’abitazione, evitando così di avere prob-lemi di degrado e alterazioni dovute alla man-canza di ricircolo dell’aria.

il telaio fisso che relaziona la parte superiore con quella inferiore ha una conformazione particolare, che suggerisce l’idea che possa essere stato voluto come gocciolatoio: la sua conformazione è probabilmente dovuta alla possibilità che sia caratterizzato da elementi in pendenza che conducono l’acqua piovana alle estremità.

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42

119,4

199,

1

131,

867

,3

96,4

68,7

63,1

132,

564

,949

,6

46

Prospetto esterno e sezione

200

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Alcune foto scattate recentemente all’interno degli appartamenti hanno reso possi-bile l’individuazione di alcuni elementi che dall’esterno non sono percepibili: due ele-menti metallici sono ancorati nella parte in-feriore del telaio mobile e presentano delle maniglie che determinano probabilmente l’apertura dell’anta; la presenza di un pan-nello acustico, visibile dai disegni di progetto, è ancora in parte presente.

126,

169

,4

110,

353

,4

111,5

103,4

96,4

Prospetto interno e pianta

201

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In prossimità dei serramenti che si af-facciano direttamente sui fronti ester-ni è stato posto un “acoustic plaster”. il maggiore rumore del traffico che è per-cepibile in queste zone dell’appartamento ha determinato la scelta degli architetti di pensare ad un sistema fonoassorbente. Due elementi, di possibile forma a C, rac-chiudono e fermano il pannello acustico e ne permettono l’ancoraggio al soffitto. Poichè la finestra può aprirsi totalmente, possiamo ipotizzare che le dimensioni del pannello siano state determinate da un cal-colo dell’angolo ideale di apertura dell’anta e del conseguente andamento del suono. I 46 cm di larghezza del pannello sono de-terminati da un’alternanza di “pieni e vuoti”: i fori sono infatti indispensabili per il funzi-onamento fonoassorbente; da questa di-mensione abbiamo ipotizzato che l’angolo di apertura ottimale della finestra fosse di 39°. Questo accorgimento non riveste solo la parte del soffitto che è in prossimità della finestra, ma l’intera parete: ciò si può vedere nelle foto attuali di un appartamento in ristrutturazione. il pannello e i profili sono poi rivestiti di into-naco.

202

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44

In prossimità dei serramenti che si af-facciano direttamente sui fronti ester-ni è stato posto un “acoustic plaster”. il maggiore rumore del traffico che è per-cepibile in queste zone dell’appartamento ha determinato la scelta degli architetti di pensare ad un sistema fonoassorbente. Due elementi, di possibile forma a C, rac-chiudono e fermano il pannello acustico e ne permettono l’ancoraggio al soffitto. Poichè la finestra può aprirsi totalmente, possiamo ipotizzare che le dimensioni del pannello siano state determinate da un cal-colo dell’angolo ideale di apertura dell’anta e del conseguente andamento del suono. I 46 cm di larghezza del pannello sono de-terminati da un’alternanza di “pieni e vuoti”: i fori sono infatti indispensabili per il funzi-onamento fonoassorbente; da questa di-mensione abbiamo ipotizzato che l’angolo di apertura ottimale della finestra fosse di 39°. Questo accorgimento non riveste solo la parte del soffitto che è in prossimità della finestra, ma l’intera parete: ciò si può vedere nelle foto attuali di un appartamento in ristrutturazione. il pannello e i profili sono poi rivestiti di into-naco.

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foto appartamento in ristrutturazione

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46

39°

pianta pannello acustico e schemi dimensionamento

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Il sistema per la ventilazione è collocato al di sotto del telaio mobile superiore. Dai disegni degli architetti è stato possibile ca-pire che l’elemento che permette il circolo dell’aria è un cilindro metallico. osservando le foto di sopralluogo è stato ipotizzato che questo elemento, un semicilindro metallico, sia fisso, mentre un elemento interno più pic-colo, sia mobile. il movimento di quest’ultimo, a seconda della volontà dell’utente, per-mette il circolo di quantità maggiori o mi-nori d’aria, ma anche la sua totale assenza.

Questo sistema per la ventilazione a flusso singolo è presente solo nelle fin-estre alle estremità degli appartamenti.

osservando l’edificio più attentamente si è anche verificato che il telaio fisso con annesso gocciolatoio progettato è sta-to modificato: un elemento più regolare sfrutta la condizione della pendenza per determinare lo scolo dell’acqua piovana.

205

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telaio fissocontrotelaio

telaio mobile

cilindro per ventilazionea flusso singolo

lastre di vetro

telaio mobile

telaio fisso

sigillante

fermavetro

pannello fonoassorbente

telaio fissocontrotelaio

telaio mobile

cilindro per ventilazionea flusso singolo

lastre di vetro

telaio mobile

telaio fisso

sigillante

fermavetro

pannello fonoassorbente

telaio fissocontrotelaio

telaio mobile

cilindro per ventilazionea flusso singolo

lastre di vetro

telaio mobile

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sigillante

fermavetro

pannello fonoassorbente

sezione serramento con pannello acustico foto attuale serramento con e senza sistema di ventilazione

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Alcuni serramenti di ques-ta tipologia sono stati sostituiti: caratterizzati dallo stesso tipo di apertura e colore, presentano tuttavia delle differenze che a livello di dettaglio sono ben visibili.

Lo spessore dei telai, probabilmente in allu-minio e non più in legno, è inferiore a quello precedente, e si viene quindi a determinare quasi una complanarità di tutto l’elemento, che mantiene le stesse proporzioni di superficie vetrata per continuare il ritmo della facciata.Il sistema di ventilazione è più recente: un taglio nella parte centrale del serramento mobile permette la circolazione dell’aria.I perni che permettono la rotazione non sono più visibili all’esterno, ma sono particolarmente evidenti all’interno.

Il pannello fonoassorbente è stato mante-nuto, ritenuto probabilmente come elemen-to funzionante per il controllo del rumore.

TIPOLOGIA BILICO - NUOVO SERRAMENTO

206

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Alcuni serramenti di ques-ta tipologia sono stati sostituiti: caratterizzati dallo stesso tipo di apertura e colore, presentano tuttavia delle differenze che a livello di dettaglio sono ben visibili.

Lo spessore dei telai, probabilmente in allu-minio e non più in legno, è inferiore a quello precedente, e si viene quindi a determinare quasi una complanarità di tutto l’elemento, che mantiene le stesse proporzioni di superficie vetrata per continuare il ritmo della facciata.Il sistema di ventilazione è più recente: un taglio nella parte centrale del serramento mobile permette la circolazione dell’aria.I perni che permettono la rotazione non sono più visibili all’esterno, ma sono particolarmente evidenti all’interno.

Il pannello fonoassorbente è stato mante-nuto, ritenuto probabilmente come elemen-to funzionante per il controllo del rumore.

TIPOLOGIA BILICO - NUOVO SERRAMENTO

207

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50

199,

1

67,3

131,

8119,4

89,1

prospetto esterno e sezione

208

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50

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1

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8

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89,1

prospetto esterno e sezione

51

136,

962

,2

105,

753

,4

106,7

68,7

68,2

30

prospetto interno e foto del serramento dall’interno ed esterno

Il sistema per la ventilazione è anche in questo caso visibile sia dall’esterno che dall’interno.

Il sistema in alluminio permette una mag-gior linearità dell’elemento, garanten-do comunque lo stesso tipo di apertura.

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52

pannello fonoassorbente

telaio fisso

telaio mobile

perno centrale

lastre di vetro

telaio mobile

telaio fisso

telaio fisso

pannello fonoassorbente

telaio fisso

telaio mobile

perno centrale

lastre di vetro

telaio mobile

telaio fisso

telaio fisso

pannello fonoassorbente

telaio fisso

telaio mobile

perno centrale

lastre di vetro

telaio mobile

telaio fisso

telaio fisso

pannello fonoassorbente

telaio fisso

telaio mobile

perno centrale

lastre di vetro

telaio mobile

telaio fisso

telaio fisso

sezione e foto dall’esterno e interno dei serramenti

53

Questa finestra si affaccia sulla log-gia interna delle abitazioni e sul deck in prossimità della zona d’ingresso. Poichè questo tipo di finestra è raggiun-gibile da entrambi i lati, l’apertura a bilico non era necessariamente richiesta; anzi, sarebbe probabilmente stata elemen-to di disturbo per entrambi i passaggi. Essendo in posizione più arretrata ris-petto al tipo precedente, in nessun caso questo serramento viene affiancato da un sistema fonoassorbente interno: questo probabilmente dato anche il piccolo angolo di apertura dell’anta che permette questa tipologia di finestra. al suo posto è stato collocato un binario metallico per inser-ire un oscurante interno, come una tenda.L’ancoraggio avviene sulla parte bassa del telaio mobile inferiore, per cui non sono visibili dei perni come nel caso precedente.Elemento comune alla finestra a bilico è invece la presenza dello stesso sistema per la ventilazione progettato dagli Smith-son: anche in questo caso la sostituzi-one dei serramente originari con alcuni più recenti ha determinato la modifica es-tetica ma non funzionale degli elementi.

TIPOLOGIA A VASISTAS

210

Page 211: Rhg research book

53

Questa finestra si affaccia sulla log-gia interna delle abitazioni e sul deck in prossimità della zona d’ingresso. Poichè questo tipo di finestra è raggiun-gibile da entrambi i lati, l’apertura a bilico non era necessariamente richiesta; anzi, sarebbe probabilmente stata elemen-to di disturbo per entrambi i passaggi. Essendo in posizione più arretrata ris-petto al tipo precedente, in nessun caso questo serramento viene affiancato da un sistema fonoassorbente interno: questo probabilmente dato anche il piccolo angolo di apertura dell’anta che permette questa tipologia di finestra. al suo posto è stato collocato un binario metallico per inser-ire un oscurante interno, come una tenda.L’ancoraggio avviene sulla parte bassa del telaio mobile inferiore, per cui non sono visibili dei perni come nel caso precedente.Elemento comune alla finestra a bilico è invece la presenza dello stesso sistema per la ventilazione progettato dagli Smith-son: anche in questo caso la sostituzi-one dei serramente originari con alcuni più recenti ha determinato la modifica es-tetica ma non funzionale degli elementi.

TIPOLOGIA A VASISTAS

211

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54

pianta, prospetto e sezione

131,

368

48,1

119,9

95,9

104,9

200,

7

113,7

212

Page 213: Rhg research book

55

telaio fisso

telaio mobile

cilindro per ventilazionea flusso singolo

lastre di vetro

sigillante

telaio fisso

fermavetro

binario per tenda

telaio fisso

telaio mobile

cilindro per ventilazionea flusso singolo

lastre di vetro

sigillante

telaio fisso

fermavetro

binario per tenda

telaio fisso

telaio mobile

cilindro per ventilazionea flusso singolo

lastre di vetro

sigillante

telaio fisso

fermavetro

binario per tenda

foto finestra sulla loggia e sl deck , sezione di dettaglio

213

Page 214: Rhg research book

56

Caratteristica di questi serramenti è di es-sere inseriti in un pannello di calcestruzzo. Quest’ultimo presenta delle scanal-ature, che sono visibili tutt’ora. Il pannello è stato ancorato alla soletta con dei giunti metallici e successivamente il tutto è stato rivestito con dell’asfalto, che diventa anche strato di protezione dell’intonaco.

119,9

95,9

prospetto con pannello e foto di cantiere e attuale

214

Page 215: Rhg research book

57

Questo particolare tipo di serramento è collocato in prossimità dell’ingresso agli appartamenti; è quindi presente solo ai piani del deck e sui fronti esterni. La sua conformazione, legata alla fun-zione che vi è nella parte in prossimità dell’appartamento - le scale - è diventata per gli abitanti elemento di personalizzazione.

FINESTRA TRIANGOLARE

215

Page 216: Rhg research book

58

240,

8

130,

3

43,8

316

144,5

prospetto serramento e pannello

59

controtelaio

telaio fisso

lastre di vetro

sigillante

rivestimento

Questo serramento è collocato, come quello della finestra con apertura a va-sistas, in un pannello di calcestruzzo. Sia dalle foto storiche e di cantiere sia da quelle attuali si possono ve-dere gli “scavi” che li caratterizzano. Le piastre metalliche giuntano questi pannelli alla soletta.

sezione e foto di cantiere

216

Page 217: Rhg research book

59

controtelaio

telaio fisso

lastre di vetro

sigillante

rivestimento

Questo serramento è collocato, come quello della finestra con apertura a va-sistas, in un pannello di calcestruzzo. Sia dalle foto storiche e di cantiere sia da quelle attuali si possono ve-dere gli “scavi” che li caratterizzano. Le piastre metalliche giuntano questi pannelli alla soletta.

sezione e foto di cantiere

217

Page 218: Rhg research book

60

316

282,2

168,9 113,3

prospetto serramento e pannello

61

Le porte lignee d’ingresso agli appartamenti affacciano su una rientranza del deck, che permette agli utenti di personalizzare questo spazio senza intralciare il percorso: elemen-to che favorisce tale relazione è anche la finestra triangolare posta tra le porte. La caratteristica colorazione voluta dagli Smithson ora non è più presente, tuttavia si nota come gli abitanti cerchino in qualche modo di estendere l’area possibile da per-sonalizzare. L’ingresso è marcato da un “doorstep” rialza-to: tale accorgimento è stato probabilmente adoperato sia per sottolineare la soglia sia per ovviare al problema dello scolo delle acque piovane.Questo scalino evidenzia ulteriormente la differenza di quota che vi è tra l’interno e l’esterno dell’appartamento.

PORTA D’INGRESSO

218

Page 219: Rhg research book

61

Le porte lignee d’ingresso agli appartamenti affacciano su una rientranza del deck, che permette agli utenti di personalizzare questo spazio senza intralciare il percorso: elemen-to che favorisce tale relazione è anche la finestra triangolare posta tra le porte. La caratteristica colorazione voluta dagli Smithson ora non è più presente, tuttavia si nota come gli abitanti cerchino in qualche modo di estendere l’area possibile da per-sonalizzare. L’ingresso è marcato da un “doorstep” rialza-to: tale accorgimento è stato probabilmente adoperato sia per sottolineare la soglia sia per ovviare al problema dello scolo delle acque piovane.Questo scalino evidenzia ulteriormente la differenza di quota che vi è tra l’interno e l’esterno dell’appartamento.

PORTA D’INGRESSO

219

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62

foto di cantiere

foto di sopralluogo

foto di sopralluogo

220

Page 221: Rhg research book

63

107,3

92,6

19,5

coprifilotelaio fisso

anta di legno

maniglia

coprifilotelaio fisso

anta di legno

maniglia

coprifilotelaio fisso

anta di legno

maniglia

Prospetto esternoSezione

Fotografie della porta dall’Interno dellì’ appartamento

221

Page 222: Rhg research book

64

236

5,6

23,6 275,4 23,6

267

107,

3

Prospetto esterno e pianta

222

Page 223: Rhg research book

65

STRATIGRAFIA

223

Page 224: Rhg research book

66

PARTIzIONI ORIzzONTALI E VERTICALI

Gli architetti hanno curato nei minimi partico-lari la successione e gli spessori degli strati di finitura degli edifici. La ricostruzione della stratigrafia di partizioni orizzontali e verticali è stata possibile grazie allo studio di una sezione trasversale tipo, in scala 1/2’ a 1’’, redatta da Peter Smithson il 25 Luglio 1966.Da questa si evince come a seconda della posizione e dell’uso degli spazi le prestazioni e il tipo di finiture sia diverso.

Tutti gli ambienti esterni, come copertura, logge e ballotoi, al di sopra della soletta sono rivestiti da lastre di polistirene espanso (ma-teriale isolante), un massetto di pendenza e uno strato di asfalto, conglomerato utilizzato come impermeabilizzante.

Gli ambienti interni presentano un solaio di spessore 19 cm, la cui struttura portante è semplicemente rivestita con un unico strato di finitura costituito da pavimento vinilico.I soggiorni che si trovano al di sopra dei deck e delle logge presentano una stratigrafia più articolata, comprendendo tra la finitura e la struttura di 16,5 cm uno strato di polistirene espanso per garantire l’isolamento termico dell’ambiente. Questo isolante viene omesso nelle solette dei soggiorni che al piano inferi-ore coprono altri ambienti interni.

224

Page 225: Rhg research book

67schema stratigrafie con dettagli

interni

interni sopra a spazi aperti

esterni

225

Page 226: Rhg research book

68

Nel deck la pendenza del massetto verso l’interno dell’edificio ha determinato la scel-ta di posizionare delle griglie per la raccolta dell’acqua piovana vicino agli ingressi degli appartamenti.

Confrontando la stratigrafia dei solai esterni con quella di soluzioni odierne si può notare che la differenza più grande sia costituita dal-lo spessore dell’isolante.Lo strato di 1,3 cm di polistirene è inadeguato rispetto agli stand-ard odierni che prevedono strati superiori ai 4 cm.

Confrontando invece la stratigrafia dei solai interni con quella di soluzioni odierne si può notare che la differenza più grande sia costi-tuita dallo spessore dell’isolante e dalla pre-senza del massetto per gli impianti .Lo strato di 1,3 cm di polistirene è inadeguato rispetto agli standard odierni che prevedono strati su-periori ai 4 cm.

confronto con soluzioni odierne interno appartamento

confronto con soluzioni odierne esterni

69

Nella rivista Architectural Design del 1972 i progettisti specificano alcuni dettagli riguar-danti le finiture di pavimenti e soffitti.

Nel numero si legge che tutti gli appartamenti sono dotati di un pavimento vinilico non ri-movibile. tale accorgimento infatti fa parte dei trattamenti acustici per ridurre la propa-gazione del suono da appartamento ad ap-partamento. Gli Smithson specificano che qualsiasi altra aggiunta, da parte degli abit-anti, di moquette o tappeti non fara’ altro che migliorare l’isolamento acustico delle case.

i soffitti hanno un rivestimento bianco lucido in grado di riflettere la luce.

assonometria partizioni interne

foto di cantiere dettaglio blockwork

226

Page 227: Rhg research book

69

Nella rivista Architectural Design del 1972 i progettisti specificano alcuni dettagli riguar-danti le finiture di pavimenti e soffitti.

Nel numero si legge che tutti gli appartamenti sono dotati di un pavimento vinilico non ri-movibile. tale accorgimento infatti fa parte dei trattamenti acustici per ridurre la propa-gazione del suono da appartamento ad ap-partamento. Gli Smithson specificano che qualsiasi altra aggiunta, da parte degli abit-anti, di moquette o tappeti non fara’ altro che migliorare l’isolamento acustico delle case.

i soffitti hanno un rivestimento bianco lucido in grado di riflettere la luce.

assonometria partizioni interne

foto di cantiere dettaglio blockwork

227

Page 228: Rhg research book

70

DETTAGLI INTERNI

71

FINITURE

Di particolare interesse e` il trattamento che i progettisti riservano alle scale. La struttura di calcestruzzo e` circondata da partizioni verticali formate da blocchi di cls. Questi ul-timi sono lasciati faccia vista, privi di rivesti-mento, nel sottoscala mentre sono intonacati nelle parti direttamente visibili. il parapetto e lo zoccolino che segue l`andamento delle pedate sono entrambi in legno.

Nelle foto storiche si vede come i gradini siano stati rivestiti da moquette. Questo par-ticolare non era stato evidenziato dalla sezi-one di progetto e pertanto non si e`in grado di stabilire se tale accorgimento sia standard per tutti gli appartamenti o sia lasciato alla lib-era scelta degli abitanti.

schema finiture lignee

228

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71

FINITURE

Di particolare interesse e` il trattamento che i progettisti riservano alle scale. La struttura di calcestruzzo e` circondata da partizioni verticali formate da blocchi di cls. Questi ul-timi sono lasciati faccia vista, privi di rivesti-mento, nel sottoscala mentre sono intonacati nelle parti direttamente visibili. il parapetto e lo zoccolino che segue l`andamento delle pedate sono entrambi in legno.

Nelle foto storiche si vede come i gradini siano stati rivestiti da moquette. Questo par-ticolare non era stato evidenziato dalla sezi-one di progetto e pertanto non si e`in grado di stabilire se tale accorgimento sia standard per tutti gli appartamenti o sia lasciato alla lib-era scelta degli abitanti.

schema finiture lignee

229

Page 230: Rhg research book

72assonometria finiture lignee su scala interna

230

Page 231: Rhg research book

73

ARREDI

Gli Smithson hanno dedicato una particolare cura alla progettazione degli arredi. Nei dis-egni di progetto si trova traccia di una prima versione dell’arredamento della cucina. Nel disegno del 66 Peter Smitson si interroga sulla possibilita’ di far arrivare gli armadi fino al soffitto e disegna un modulo con con for-nelli a gas integrati. Nella versione effettivamente realizzata, tes-timoniata dalle assonometrie di progetto e dalle foto storiche, il fornello non è piu` un el-emento standard e deve essere inserito dagli utenti e il mobile adiacente alla finestra è fis-sato al muro con solo due viti e puo` dunque essere spostato a seconda delle dimensioni del “gas cooker”.Gli scaffali della cucina sono piu` grandi e al di sopra di essi è presente una mensola che porta l’utente a sfruttare tutta l’altezza della parete.

assonometria arredo della cucina

231

Page 232: Rhg research book

74

sezione cucina, verisone realizzata

foto d’epoca e di sopralluogo

232

Page 233: Rhg research book

233

Page 234: Rhg research book

La realizzazioni di due maquette di studio, una in scala 1:500 e una in scala 1:25, ha rappresentato un valido supporto alla conoscenza e comprensione del progetto degli Smithson attraverso un processo analitico di scomposizione e ricom-posizione dello stesso. La realizza-zione delle maquette è proceduta di pari passo con molti molti altri temi di ricerca sull’edificio, come la restituzione digitale, l’analisi strut-turale, l’individuazione dei cluster e altro, consentendo un utile lavoro di confronto tra gli studenti coinvolti.Le maquette sono anche concepi-te come base comune su cui ogni gruppo di lavoro potesse “speri-mentare” e verificare le proprie ip-tesi progettuali.

Page 235: Rhg research book

MaquetteFilippo AmorettiClara Angioletti

Page 236: Rhg research book

236

Page 237: Rhg research book

237

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238

Page 239: Rhg research book

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241

Page 242: Rhg research book

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Page 243: Rhg research book

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248

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249

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250

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251

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Page 253: Rhg research book

Blackwall reach regeneration projectElena Ceriotti

Arianna ChiericiSara Manzoni

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254

I.INTRODUZIONE

II. OBBIETTIVI

III. PROGETTO GENERALE

IV. FASI

V. AREE

Page 255: Rhg research book

255

Page 256: Rhg research book

1. INTRODUZIONE66

Il Blackwall Reach Regeneration Project è un

progetto destinato a sostituire e ad ampliare le

attuali strutture presenti nella parte orientale

del distretto londinese di Tower Hamlet.

L’area di intervento di circa 200.000 mq è de-

limitata: a nord dall’East Indian Dock Road, ad

est dalla Robin Hood Lane, a sud dall’Aspen

Way e dalla stazione DLR e infine, ad ovest, da

Cotton Street.

Una parte significativa del sito è attualmente

occupata dal complesso dei Robin Hood Gar-

dens, che è ora congiuntamente gestito dalla

LBTH (Autorità di Pianificazione locale) e dalla

Tower Hamlet Homes.

La realizzazione del progetto di riqualificazione

dell’area implica la demolizione e la sostituzio-

ne dei Robin Hood Gardens nonchè la demo-

lizione degli attuali edifici commerciali e, con-

seguentemente, la costruzione di nuovi edifici

residenziali e commerciali tra Poplar High Stre-

et / Naval Row e la Docklands Light Railway.

La zona a nord di Woolmore Street è attual-

mente occupata da una vasta gamma di strut-

ture diverse, tra cui la scuola primaria Wool-

more, la medical practice All Saints, e una serie

di edifici che includono la Moschea ed il Cen-

tro Comunitario.

Il presupposto principale del progetto è quel-

lo di lavorare in partnership non solo con le

autorità locali ma anche con la comunità che

attualmente risiede nell’area, in modo da ga-

rantire una riqualificazione di successo.256

Page 257: Rhg research book

66

Il Blackwall Reach Regeneration Project è un

progetto destinato a sostituire e ad ampliare le

attuali strutture presenti nella parte orientale

del distretto londinese di Tower Hamlet.

L’area di intervento di circa 200.000 mq è de-

limitata: a nord dall’East Indian Dock Road, ad

est dalla Robin Hood Lane, a sud dall’Aspen

Way e dalla stazione DLR e infine, ad ovest, da

Cotton Street.

Una parte significativa del sito è attualmente

occupata dal complesso dei Robin Hood Gar-

dens, che è ora congiuntamente gestito dalla

LBTH (Autorità di Pianificazione locale) e dalla

Tower Hamlet Homes.

La realizzazione del progetto di riqualificazione

dell’area implica la demolizione e la sostituzio-

ne dei Robin Hood Gardens nonchè la demo-

lizione degli attuali edifici commerciali e, con-

seguentemente, la costruzione di nuovi edifici

residenziali e commerciali tra Poplar High Stre-

et / Naval Row e la Docklands Light Railway.

La zona a nord di Woolmore Street è attual-

mente occupata da una vasta gamma di strut-

ture diverse, tra cui la scuola primaria Wool-

more, la medical practice All Saints, e una serie

di edifici che includono la Moschea ed il Cen-

tro Comunitario.

Il presupposto principale del progetto è quel-

lo di lavorare in partnership non solo con le

autorità locali ma anche con la comunità che

attualmente risiede nell’area, in modo da ga-

rantire una riqualificazione di successo.257

Page 258: Rhg research book

2. OBIETTIVI258

Page 259: Rhg research book

9

Nel 2000 il National Regeneration Center

(HTC) inizia ad occuparsi dell’area e a proporre

dei principi d’intervento per il rifacimento e la

riqualificazione dell’intera area del Blackwall

Reach.

Il progetto che ne segue si fonda quindi, in par-

ticolare, sulla base delle seguenti linee guida.

Cotto

n St

reet

Conc

rete

Wal

l

Mill

enni

um G

reen

Blac

kwal

l Tun

nell

259

Page 260: Rhg research book

1010

01. DENSITY & INHABITANTS

Una caratteristica chiave del programma è che

questo prevede l’intensificazione dell’uso del

suolo rispetto a quello attuale, con un conse-

guente aumento delle volumetrie insediate. Si

stima poi che la popolazione residente sia de-

stinata ad aumentare da circa 700 persone ad

un numero che oscilla tra le 3600 e le 3800,

ed il numero di bambini under-15 passerebbe

quindi da circa 170-200 a 720-750.

02. OPEN SPACES

Attualmente l’area è provvista di spazi aperti

di bassissima qualità, totalmente trascurati e

non sempre sicuri. L’unico grande spazio ver-

de all’interno dei Robin Hood Garden viene

poi descritto come difficilmente accessibile e

di scarsa visibilità. Sulla base delle policy del

progetto la riqualificazione degli spazi verdi

dovrà quindi, in primo luogo, migliorare il si-

stema degli accessi al Black Wall Reach e ren-

dere l’intero complesso più fruibile attraverso

la creazione di “percorsi verdi” che connettano

spazi pubblici, residenze e attività lavorative e

commerciali. Questi spazi dovranno inoltre

essere dotati di aree ricreative di alta qualità

e massima sicurezza. A questo fine diviene

quindi necessario istituire un parco centrale

che possa divenire una risorsa per la comunità

locale nonchè per i visitatori.

11

1. Limite dell’area di intervento

RHGLimite area

2. Analisi degli spazi pubblici esistenti

RHGLimire areaVerde esistente accessibileVerde esistente non accessibileConnessioni pedonaliConnessioni veicolari

260

Page 261: Rhg research book

11

1. Limite dell’area di intervento

RHGLimite area

2. Analisi degli spazi pubblici esistenti

RHGLimire areaVerde esistente accessibileVerde esistente non accessibileConnessioni pedonaliConnessioni veicolari

261

Page 262: Rhg research book

1212

Fondamentale per la buona riuscita del pro-

getto sarà poi l’integrazione di quest’area con

spazi verdi aggiuntivi e spazi pubblici con fun-

zioni diversificate.

Quanto sopra descritto, verrà inoltre imple-

mentato dalla riqualificazione e sistemazione

della sezione stradale di tutti gli assi viari che

delimitano l’area di progetto, in particolare at-

traverso la bonifica del Blackwall Tunnell. Que-

sti accorgimenti avranno il fine di garantire

una completa copertura per quanto riguarda

il traffico pedonale e ciclabile e fornirà inoltre

attraversamenti pedonali e accessi sicuri a tut-

te le aree.

03. BUILDING FORMS

Altro aspetto chiave del progetto sarà quello di

assicurare ai residenti nuove abitazioni di alta

qualità che soddisfino le loro attuali e future

esigenze.

Il progetto dovrà fornire un ampio mix di tipo-

logie abitative, includendo sia case private che

abitazioni sociali, al fine di promuovere l’inte-

grazione e la coesione sociale.

Tutte le residenze dovranno essere concepite

e costruite con la stessa qualità in modo tale

che non vi sia differenziazione visiva tanto nel

design quanto nei materiali di costruzione.

262

Page 263: Rhg research book

13

3. Diversificazione degli spazi pubblici

Parco principaleAree pubbliche aggiuntiveCorti semi-pubblichePiazza della stazioneEdifici di nuova costruzione

4. Spazi aperti di nuova progettazione

Nuove edificazioniVerde esistente accessibileVerde esistente non accessibileSpazi aperti di nuova progettazioneConnessioni pedonaliConnessioni veicolari

263

Page 264: Rhg research book

1414

04. SHOPS

Gli attuali residenti dell’area non dispongono

di negozi facilmente raggiungibili che soddisfi-

no le loro necessità giornaliere.

Il progetto dovrà prevedere quindi l’inseri-

mento di nuovi negozi nel cuore dell’area,

concepiti e localizzati in modo da completare

le strutture già esistenti in Chrisp Street e in

Poplar High Street.

Il mix funzionale non andrà ad agevolare sol-

tanto i residenti ma gioverà all’intera area do-

nandole maggior vitalità e attrattività anche

per la popolazione circostante.

Elemento cardine del progetto è infatti anche

quello di facilitare gli incontri e le interazioni

tra i cittadini.

05. EDUCATION FACILITIES

La scuola elementare Woolmore può essere

considerata come parte del progetto.

Si tratta tuttavia di una scuola molto piccola,

appena sufficiente per la popolazione che at-

tualmente risiede nella zona.

Di conseguenza, soprattutto in relazione all’au-

mento della popolazione insediata previsto,

sarà necessario un piano di espansione della

stessa, in modo tale da rispondere adeguata-

mente ai bisogni della comunità locale.

15

5. Funzioni al piano terra

MoscheaCommercio, Bar, RistorantiServizi per la comunitàResidenzaScuola primaria

MoscheaCommercio, Bar, RistorantiServizi per la comunitàResidenzaScuola primaria

6. Funzioni ai piani superiori

264

Page 265: Rhg research book

15

5. Funzioni al piano terra

MoscheaCommercio, Bar, RistorantiServizi per la comunitàResidenzaScuola primaria

MoscheaCommercio, Bar, RistorantiServizi per la comunitàResidenzaScuola primaria

6. Funzioni ai piani superiori

265

Page 266: Rhg research book

1616

06. BUSINESSES AND JOBS

BlackWall Reach è attualmente luogo di poche

e piccole attività che danno lavoro a non più di

300 persone.

Ad ogni modo queste attività vengono svolte

in spazi e strutture spesso trascurate.

Di conseguenza, il progetto dovrà prevedere

sia la riqualificazione delle vecchie strutture

che la costruzione di nuove di maggior quali-

tà, nonché l’inserimento di un hotel adiacente

alla zona commerciale (possibilmente a sud-

ovest dell’area).

07. MOVEMENT AND CONNECTIVITY

L’area risulta già ben servita dai mezzi di tra-

sporto pubblici.

Per quanto riguarda i percorsi pedonali, inve-

ce, saranno incrementati nell’area sud e do-

vranno essere collegati in maniera ottimale

con la zona ad est e ad ovest.

Inoltre, l’accessibilità pedonale a nord sarà

resa più sicura e attrattiva attraverso la crea-

zione di una nuova strada pedonale che ver-

rà disegnata a partire dal bivio con la Robin

Hood Lane sino all’ingresso della stazione di

Blackwall Docklands Light Railway.

Conseguentemente la disposizione delle stra-

de all’interno della sezione sud del sito cam-

bierà in modo sostanziale.

17

7. Strategie di accesso e circolazione

Strade veicolari primarieStrade veicolari secondarieStrade veicolari terziariePercorsi ciclabiliPercorsi pedonali

266

Page 267: Rhg research book

17

7. Strategie di accesso e circolazione

Strade veicolari primarieStrade veicolari secondarieStrade veicolari terziariePercorsi ciclabiliPercorsi pedonali

267

Page 268: Rhg research book

3. PROGETTO268

Page 269: Rhg research book

269

Page 270: Rhg research book

2020

Il masterplan derivante dagli obiettivi prece-

dentemente citati, mira alla produzione di un

luogo che riesca a valorizzare e promuovere il

carattere del territorio e la sua identità.

Questo obiettivo verrà perseguito, in primo

luogo, attraverso la progettazione di nuove

strade, piazze e spazi pubblici; in secondo luo-

go attraverso l’amalgamazione di diversi nuclei

familiari e/o etnici mediante la progettazione

di un quartiere che offra sia un mix funzionale,

sia un ampio mix tipologico al fine di promuo-

vere l’integrazione e la coesione sociale.

01. POPOLAZIONE INSEDIATA, VOLUMETRIE

PREVISTE E MIX FUNZIONALE.

Come citato in precedenza una delle caratte-

ristiche peculiari dell’intervento è l’aumento

consistente del numero di abitanti che si pre-

vede sarà circa quintuplicato (da 700 a 3600).

Il masterplan evidenzia come questo sia reso

possibile da un parallelo aumento delle volu-

metrie costruite e da una notevole intensifica-

zione dell’uso del suolo.

Altro elemento fondante del progetto è l’inse-

rimento di diverse funzioni (residenza, com-

mercio, terziario, servizi...) in grado di soddi-

sfare le esigenze della popolazione insediata,

offrire maggiore attrattività e vitalità all’area e

migliorare le relazioni della stessa con le aree

circostanti.

L’intervento, comprensivo degli spazi aperti, 270

Page 271: Rhg research book

21

interesserà una superficie totale di 201.070

mq, di cui 191.510 mq destinato a residenza,

1.710 mq destinati a commercio e 900 mq al

settore terziario.

I restanti 6.950 mq sono da suddividere tra:

centro comunitario, moschea, scuola primaria,

centro energetico e parcheggi auto.

DESTINAZIONE SUPERFICIE

RESIDENZE 191.510 mqCOMMERCIO 1.710 mqTERZIARIO 900 mqCENTRO COMUNITARIO 500 mq

MOSCHEA 1.200 mqSCUOLA PRIMARIA 4.500 mqCENTRO ENERGETICO 750 mqPARCHEGGI 340 spzaiTOTALE 201.0707 mq

Se si considera l’intera area di progetto, cal-

colando una media tra le volumetrie massime

e quelle minime fornite, si arriva ad ottenere

una cubatura totale che si avvicina ai 676.461

mc.

Questi dati sono ovviamente da considerarsi

come una stima approssimativa, tenendo con-

to anche del fatto che le volumetrie saranno

diversamente distribuite in base alle diverse

aree che il progetto prevede e che verranno di

seguito descritte.

271

Page 272: Rhg research book

2222

EDIFICIO VOLUMETRIA MIN (mc) VOLUMETRIA MAX (mc)

A1 16.800 72.225A2 2.817 13.483B 16.800 31.240C1,2,3 15.330 40.716

D 16.000 34.272E1 8.211 19.400E2 6.200 38.158E3 7.804 43.218E4 2.700 7.252F1 32.340 58.725F2 33.957 60.682G 7.560 67.938H 18.848 87.862I 30.056 111.690J 3.290 11.686K 25.160 98.550L 8.496 23.700M 18.720 116.160N 8.100 47.306O 4.400 39.375P 11.687 24.255Q 1.680 8.073TOTALE 296.956 1.055.966

EDIFICIO VOLUMETRIA MIN (mc) VOLUMETRIA MAX (mc)

C1,2,3 15.330 40.716

D 16.000 34.272E1 8.211 19.400E2 6.200 38.158E3 7.804 43.218E4 2.700 7.252F1 32.340 58.725F2 33.957 60.682TOTALE 122.542 302.423RHG / 108.384

*per una media di 212.488 mc

272

Page 273: Rhg research book

2222

EDIFICIO VOLUMETRIA MIN (mc) VOLUMETRIA MAX (mc)

A1 16.800 72.225A2 2.817 13.483B 16.800 31.240C1,2,3 15.330 40.716

D 16.000 34.272E1 8.211 19.400E2 6.200 38.158E3 7.804 43.218E4 2.700 7.252F1 32.340 58.725F2 33.957 60.682G 7.560 67.938H 18.848 87.862I 30.056 111.690J 3.290 11.686K 25.160 98.550L 8.496 23.700M 18.720 116.160N 8.100 47.306O 4.400 39.375P 11.687 24.255Q 1.680 8.073TOTALE 296.956 1.055.966

EDIFICIO VOLUMETRIA MIN (mc) VOLUMETRIA MAX (mc)

C1,2,3 15.330 40.716

D 16.000 34.272E1 8.211 19.400E2 6.200 38.158E3 7.804 43.218E4 2.700 7.252F1 32.340 58.725F2 33.957 60.682TOTALE 122.542 302.423RHG / 108.384

*per una media di 212.488 mc

23

Sulla base dei calcoli effettuati si prevede che la

volumetria complessiva che si andrà a costrui-

re nell’area centrale (attualmente occupata dai

Robin Hood Garden) oscilla da un minimo di

122.524 mc ad un massimo di 302.423 mc. Più

verosimilmente si stima che la volumetria pre-

vista in quell’area si aggirerà intorno ai 200.000

mc; circa il doppio della volumetria attuale.

273

Page 274: Rhg research book

2424

02. RESIDENZE

Il progetto del Blackwall Reach provvederà a

fornire 1700 unità residenziali, in accordo con

gli obiettivi delle politiche locali, regionali e

nazionali del London Plan che prevedono, per

i nuovi progetti, il raggiungimento di un mix di

abitazioni in base alle tipologie di famiglie che

vi abiteranno: famiglie con bambini, single o

anziani.

A livello regionale, le politiche del London

Plan, evidenziano l’importanza del fatto che i

nuovi insediamenti debbano offrire una vasta

scelta in termini di dimensioni delle abitazioni

e delle tipologie.

Attraverso indagini sociologiche e di mercato,

svolte sul modello della famiglia attuale dalla

Swan Housing Group è emerso che il nucleo di

famiglia composto da “genitori + figli” rimane

il più diffuso.

A seguire troviamo la famiglia composta da un

solo individuo e le famiglie numerose.

Questi dati sono stati applicati nella realizza-

zione dell’intero progetto, e sono stati distri-

buiti omogeneamente in ogni area che si verrà

a creare: delle 1700 unità residenziali, 417 uni-

tà avranno tre camere e delle circa 600 unità

che saranno ad affitto agevolato, 240 unità

avranno più di 3 camere.

Le unità più diffuse saranno quelle a 2 camere,

a seguire quelle ad una camera e quelle da 3 a

5 camere.274

Page 275: Rhg research book

25

UNITA’ TIPO MIN % MAX %

1 CAMERA 21 % 25 %2 CAMERE 48 % 58 %3 CAMERE 16 % 20 %4 CAMERE 4 % 8 %

5 CAMERE 0 % 2 %

UNITA’ TIPO %

1 CAMERA 16,9 %2 CAMERE 23,2 %3 CAMERE 26,7 %4 CAMERE 16,0 %

5 CAMERE 5,3 %

Questi dati risultano poi interessanti se li si

va a confrontare con l’attuale distribuzione

tipologica dei Robin Hood Gardens.

Per la distribuzione di tali percentuali, inoltre,

non si è seguito un modello di “zonizzazione”

per il quale alcune zone risultano abitate da fa-

miglie più numerose e altre da nuclei familiari

più piccoli; bensì tali stime sono state adottate

in ogni singolo edificio al fine, come detto in

precedenza, di agevolare l’integrazione e i rap-

porti fra identità differenti.

275

Page 276: Rhg research book

2626

03. SFERA PUBBLICA

Gli attuali Robin Hood Gardens ed il Millen-

nium Green presentano un ostacolo alla circo-

lazione, in particolare pedonale e ciclabile, e

voltano le spalle alla comunità circostante.

Di conseguenza, il progetto di riqualificazione

del Blackwall Reach focalizza l’attenzione prin-

cipalmente sul parco, il quale andrà ad arric-

chire la comunità locale e il Blackwall Reach

come se le diverse aree del progetto facessero

parte di un unico complesso, fornendo così

uno spazio verde ad una zona che attualmente

è priva di uno spazio aperto fruibile.

Alla luce di quanto detto, gli obiettivi principali

per lo spazio pubblico possono essere riassun-

ti come segue.

In primo luogo si cercherà di attribuire una

chiara identità all’intera area del Blackwall

Reach.

Questo obiettivo sarà raggiunto soprattutto

mediante il miglioramento della permeabilità

ed il rafforzamento delle connessioni, se già

presenti, o la creazione di nuove e più efficien-

ti.

Tutto questo andrà inevitabilmente a compor-

tare una serie di lavori mirati sulle strade prin-

cipali che delimitano la zona.

Migliorare l’utilizzo del livello stradale, in

modo tale che gli spazi possano progettati in

maniera accessibile e sicura per tutti i fruitori,

risulta infatti fondamentale.276

Page 277: Rhg research book

27

Seconda peculiarità del progetto consiste,

come precedentemente accennato, nel dotare

l’area di un parco che possa essere sfruttato

come risorsa utile dalla comunità locale.

Questo sarà poi integrato in una rete più am-

pia di spazi aperti, i quali andranno ad assume-

re diverse funzioni.

Per citarne una si può prendere come esem-

pio la piazza posta a Sud che diverrà la nuova

quinta per la stazione della DLR e, grazie alla

presenza di attività quali bar, negozi e risto-

ranti, assumerà un carattere dichiaratamente

commerciale e sicuramente più attrattivo.

Il raggiungimento di un corretto equilibrio tra

la circolazione pedonale, ciclabile e quella au-

tomobilistica risulta quindi un punto di parten-

za dal quale non si può prescindere per il buon

funzionamento della “rete portante” della sfe-

ra pubblica.

277

Page 278: Rhg research book

4. FASI278

Page 279: Rhg research book

29279

Page 280: Rhg research book

3030

L’intervento sull’area del Blacwall Reach è sta-

to suddiviso in 4 fasi, la prima delle quali è a

sua volta suddivisa in due sotto fasi (1A e 1B).

Queste fasi di intervento sono definite in base

alla loro posizione geografica e ai tempi di ini-

zio e fine realizzazione.

La prima fase (1A) riguarderà la zona a nord

dell’area e comprende la realizzazione di un

edificio a torre prettamente residenziale, di

un edificio in linea e la realizzazione della mo-

schea.

La fase 1B prevede invece la costruzione nella

zona a Sud dell’area di una piazza che vada a

valorizzare la stazione DLR e di edifici a torre

residenziali, con al piano terra zone commer-

ciali.

La fase 2 riguarda la zona centrale dell’area,

e prevede la demolizione del blocco ad ovest

del Robin Hood Garden, che verrà sostituito da

edifici in linea residenziali.

La fase 3, riguardante sempre l’area centrale

prevede la demolizione del blocco ad est del

Robin Hood Garden che verrà sostituito con

edifici in linea residenziali con la creazione di

corti semi-private.

La fase 4 prevede la costruzione di edifici nella

zona ad est dell’area che avranno la caratteri-

stica di connettere la nuova area di progetto

con la zona di Naval Row.

Come si può desumere dalla tabella riportata

di seguito, l’inizio dei lavori è ad oggi slittato di

almeno un anno rispetto alle previsioni.

31

8. Fasi di realizzazione

FASE DI COSTRUZIONE INIZIO FINE1A 2012 20131B 2012 2013

2 2014 20163 2014 20184 2018 2020

280

Page 281: Rhg research book

31

8. Fasi di realizzazione

FASE DI COSTRUZIONE INIZIO FINE1A 2012 20131B 2012 2013

2 2014 20163 2014 20184 2018 2020

281

Page 282: Rhg research book

3232

Edifici in demolizioneEdifici in costruzioneEdifici in dismissioneEdifici di nuova occupazione

9. Fase 1A

10. Fase da 1A ad 1B

282

Page 283: Rhg research book

33

12. Fase da 1B a 2

11. Fase da 1B a 2

283

Page 284: Rhg research book

3434

Edifici in demolizioneEdifici in costruzioneEdifici in dismissioneEdifici di nuova occupazione

13. Fase da 1B/2 a 3

14. Fase da 2 a 3

284

Page 285: Rhg research book

35

15. Fase 4

16. Fase da 2/3 a 4

285

Page 286: Rhg research book

5. AREE286

Page 287: Rhg research book

37

287

Page 288: Rhg research book

3838

NORTHERN AREA

La collocazione e l’altezza prevista per gli ele-

menti architettonici nell’area nord che fron-

teggia Cotton Street e East India Dock Road, di-

mostrano la necessità di fornire una funzione

protettiva sia in relazione al rumore che all’in-

quinamento proveniente dal fronte stradale.

Questa parte del sito crea un importante pun-

to di accesso per i pedoni attraverso il collega-

mento con l’area ovest.

In termini di progettazione urbana, la crea-

zione di un importante edificio all’incrocio tra

Cotton Street ed East India Dock Road, rap-

presenta un punto di forza per l’ingresso al

Blackwall Reach.

Il piano terra dell’edificio all’angolo tra le due

strade, sarà destinato agli uffici che si occupe-

ranno dell’assegnazione degli alloggi.

La costruzione di una nuova moschea vuole

essere l’opportunità per creare un edificio di

grande impatto visivo, nonché di un landmark

di qualità che migliori il contesto della Dock

Road (oltre che rendere il sito più ‘attivo’).

Attraverso l’inserimento di foyer d’ingresso e

di connessioni trasparenti, si aumenterà anche

il senso di apertura e permeabilità dell’area.

Inoltre, il futuro ampliamento della Woolmo-

re School, consentirà il posizionamento di un

nuovo ingresso pubblico previsto nella zona

Nord.

Tale spazio pubblico, risulta essere l’aspetto 288

Page 289: Rhg research book

39

di maggiore interesse di quest’area in quanto

andrà a formare una catena di spazi connessi

tra loro (passando per il parco centrale sino ad

arrivare all’area a sud).

I vari elementi che circondano questo spazio

possono essere usati per renderlo l’aspetto

chiave dell’ambiente urbano locale.

Quest’area potrà godere di un grande flusso di

persone provenienti dalla comunità locale, e

creerà un ambiente adatto per le nuove strut-

ture pubbliche (moschea e ufficio immobilia-

re).

17. Northern area

Spazio pubblicoSpazio semipubblicoSpazio privato

289

Page 290: Rhg research book

4040

CENTRAL AREA

L’area centrale caratteristica costituisce il cuo-

re del Blackwall Reach: essa contiene un nu-

mero di differenti ed importanti elementi che

combinano percorsi pubblici, spazi aperti ed

edifici, che contribuiscono a formare un’unica

realtà.

Questa parte dell’area avrà uno speciale carat-

tere determinato da come gli edifici e gli spazi

sono relazionati tra di loro. Inoltre la forma del

costruito dell’area centrale, sente la necessità

di rispondere positivamente allo sviluppo ur-

bano esterno al sito, con conseguenti esigenze

ambientali, specialmente in relazione a inqui-

namento e rumore.

Il punto focale dell’area è il nuovo parco, luo-

go attrattivo e accessibile sia ai residenti che ai

visitatori: il principale spazio pubblico aperto

nell’area.

Il progetto finale dello spazio cercherà di riflet-

tere strettamente le necessità e i desideri della

comunità locale: sono infatti presenti strutture

come aree per lo sport, per il gioco e aree ver-

di per lo svago, oltre ad un nuovo padiglione

che ospiterà gli eventi della comunità.

Il parco è attraversato da un numero di spazi

connessi alle strade circostanti, ciò ha come

fine l’ottenimento di ingressi paesaggistici che

filtrino rumori e inquinamento, e che procuri-

no delle vie attrattive al parco.

Gli accessi a sud del parco, formeranno un 290

Page 291: Rhg research book

4040

CENTRAL AREA

L’area centrale caratteristica costituisce il cuo-

re del Blackwall Reach: essa contiene un nu-

mero di differenti ed importanti elementi che

combinano percorsi pubblici, spazi aperti ed

edifici, che contribuiscono a formare un’unica

realtà.

Questa parte dell’area avrà uno speciale carat-

tere determinato da come gli edifici e gli spazi

sono relazionati tra di loro. Inoltre la forma del

costruito dell’area centrale, sente la necessità

di rispondere positivamente allo sviluppo ur-

bano esterno al sito, con conseguenti esigenze

ambientali, specialmente in relazione a inqui-

namento e rumore.

Il punto focale dell’area è il nuovo parco, luo-

go attrattivo e accessibile sia ai residenti che ai

visitatori: il principale spazio pubblico aperto

nell’area.

Il progetto finale dello spazio cercherà di riflet-

tere strettamente le necessità e i desideri della

comunità locale: sono infatti presenti strutture

come aree per lo sport, per il gioco e aree ver-

di per lo svago, oltre ad un nuovo padiglione

che ospiterà gli eventi della comunità.

Il parco è attraversato da un numero di spazi

connessi alle strade circostanti, ciò ha come

fine l’ottenimento di ingressi paesaggistici che

filtrino rumori e inquinamento, e che procuri-

no delle vie attrattive al parco.

Gli accessi a sud del parco, formeranno un

41

importante connessione con l’area a Sud, ed

il parco stesso apparirà come una superficie

capace di ospitare una vasta gamma di oppor-

tunità di movimenti e incontri.

Nella zona più a Est dell’area centrale, il pro-

getto prevede delle corti verdi, formate dalla

disposizione degli edifici residenziali, che rap-

presentano una scala diversa rispetto al parco

centrale, includendo delle attività maggior-

mente intime come aree per il gioco dei bam-

bini e aree di incontro.

Il progetto degli accessi entro l’area centrale

prevederà la creazione di superfici di percor-

si condivise che scendono da entrambi i lati

18. Central area

Spazio pubblicoSpazio semipubblicoSpazio privato

291

Page 292: Rhg research book

4242

dell’area sino al parco centrale.

Questi offriranno accessi per i veicoli per la

manutenzione e per le emergenze, con delle

restrizioni per l’accesso dei veicoli privati.

La priorità verrà data a pedoni e ciclcisti, con

superfici e misure pensate per la mobilità len-

ta. Tutte le altre aperture nell’area centrale sa-

rannoesclusivamente pedonali.

Le aperture tra i blocchi sono state pensate in

modo da corrispondere con i percorsi pedonali

per fornire collegamenti diretti con il sito.

Gli ingressi degli edifici sono su entrambi i lati

per favorire l’accesso e verso il parco avranno

uno stile sobrio, con dei riferimenti lineari,

materiali di colore chiaro e forme semplici, in

modo da procurare uno sfondo neutro per il

parco.

Il piano terra delle abitazioni sarà allo stesso

livello del parco, rialzato di 1,5 metri rispetto al

livello della strada, tra le abitazioni e il parco ci

sarà una fascia di separazione verde maggior-

mente privata composta da piccoli giardini,

balconi o terrazze.

Le corti offriranno la possibilità di creare atti-

vità al piano terra, associate ai nuovi edifici .

Gli edifici posizionati a ovest delle corti saran-

no alti sei piani per garantire l’illuminazione

naturale agli spazi aperti.

Gli edifici più bassi, a est delle corti forniran-

no protezione dai venti freddi provenienti da

nord-est che comprometterebbero l’utilizzo

degli spazi aperti nei periodi invernali. 292

Page 293: Rhg research book

43

La sfera pubblica e paesaggistica sono focaliz-

zate sulla rimozione dei rumori e dell’inquina-

mento, attraverso il verde e attraverso la for-

ma imponente degli edifici.

Attualmente Cotton street è utilizzata dalle

auto che la percorrono ad elevata velocità e

rappresenta una barriera per i pedoni e per i

ciclisti.

La proposta è quella di rimuovere l’attuale

muro di separazione introducendo delle aper-

ture che consentano una connessione con le

aree ad alto utilizzo pedonale che si creano al

centro, come il parco, anche attraverso la con-

tinuità del verde.

Il progetto mira sostanzialmente a valorizzare

gli ingressi e le aree comuni, garantendo un

19. Particolare Central area

Spazio pubblicoSpazio semipubblicoSpazio privato

293

Page 294: Rhg research book

4444

certo livello di trasparenza e fornendo spazi di

incontro e di interazione tra residenti e visita-

tori, fungendo da connessione da uno spazio

più caotico esterno all’area, ad uno più quieto

come il parco.

Cotton street beneficerà di un rifacimento pa-

esistico e di una strategia di impianto di nuova

vegetazione progettata per migliorare gli effet-

ti del traffico e creare uno sviluppo urbano di

alta qualità, adatto per l’uso residenziale.

Robin hood lane rimarrà un’importante stra-

da sia per i veicoli che per i pedoni, anche se

uno dei suoi obiettivi sarà quello di controllare

l’effetto del rumore e dell’inquinamento che

provengono dalle vicine strade.

20. Particolare Central area

45

PIANTE TIPO BLOCCO C

Le piante mostrano chiaramente che la tipologia distributiva scelta per gli edifici è, in generale,

quella del corpo scala.

la pianta tipo del blocco C edivdenzia infatti la presenza di due corpi scala distinti che servono

ciascuno quattro appartamenti.

La colorazione di questi sta ad indicare il taglio differente degli alloggi (alcuni su due livelli) che,

come precisato in precedenza, deve soddisfare diversi tipi di utenza che, in questo progetto, si

tende ad amalgamare in modo da facilitare l’integrazione e la socializzazione tra la popolazione

che andrà ad insediarvisi.

294

Page 295: Rhg research book

4444

certo livello di trasparenza e fornendo spazi di

incontro e di interazione tra residenti e visita-

tori, fungendo da connessione da uno spazio

più caotico esterno all’area, ad uno più quieto

come il parco.

Cotton street beneficerà di un rifacimento pa-

esistico e di una strategia di impianto di nuova

vegetazione progettata per migliorare gli effet-

ti del traffico e creare uno sviluppo urbano di

alta qualità, adatto per l’uso residenziale.

Robin hood lane rimarrà un’importante stra-

da sia per i veicoli che per i pedoni, anche se

uno dei suoi obiettivi sarà quello di controllare

l’effetto del rumore e dell’inquinamento che

provengono dalle vicine strade.

20. Particolare Central area

45

PIANTE TIPO BLOCCO C

Le piante mostrano chiaramente che la tipologia distributiva scelta per gli edifici è, in generale,

quella del corpo scala.

la pianta tipo del blocco C edivdenzia infatti la presenza di due corpi scala distinti che servono

ciascuno quattro appartamenti.

La colorazione di questi sta ad indicare il taglio differente degli alloggi (alcuni su due livelli) che,

come precisato in precedenza, deve soddisfare diversi tipi di utenza che, in questo progetto, si

tende ad amalgamare in modo da facilitare l’integrazione e la socializzazione tra la popolazione

che andrà ad insediarvisi.

295

Page 296: Rhg research book

4646

PIANTA TIPO BLOCCO E

A differenza del blocco C, per il blocco E le piante mostrano che la tipologia distributiva scelta

per l’edificio è in un certo senso mista.

Il corpo a ‘L’ si presenta infatti diviso in due parti.

Nella parte superiore troviamo un corpo scale centrale che serve quattro appartamenti su due

livelli.

La parte inferiore invece presenta anch’essa un corpo scala che distribuisce però talvolta ad

appartamenti su un unico livello, talvolta agli appartamenti in testa di nuovo su due livelli.

296

Page 297: Rhg research book

47

SOUTHERN AREA

La zona a sud, rappresenterà un nuovo ele-

mento dinamico del Blackwall Reach.

Le scale dei nuovi edifici saranno strettamen-

te correlate a quelle degli edifici adiacenti già

esistenti.

La zona sud diverrà il cuore commerciale

dell’intera area, anche attraverso il colloca-

mento di negozi, bar e ristoranti che saranno

fruibili dalla comunità locale e dalle persone

che lavorano nelle vicinanze.

Conseguenza di ciò sarà la creazione di una

serie di portici e percorsi coperti, che daranno

alla zona un carattere urbano di alta qualità,

progettato per attirare sia nuovi visitatori che

21. Southern area

Spazio pubblicoSpazio semipubblicoSpazio privato

297

Page 298: Rhg research book

4848

la popolazione residente.

In generale, il piano terra sarà aperto e reso

trasparente tramite l’utilizzo di grandi superfici

vetrate atte a produrre un ambiente invitante

e interattivo.

L’accesso alla stazione DLR sarà migliorato tra-

mite un collegamento più diretto dalla nuova

piazza. Inoltre, lo sfruttamento del sottopas-

saggio permetterà la creazione di una serie di

scale e rampe che miglioreranno la circolazio-

ne dei pedoni e dei ciclisti.

La nuova piazza sarà collegata anche con la ri-

visitata Poplar High Street attraverso una serie

di negozi e attività commerciali che costegge-

ranno la zona pedonale.

Un punto chiave per il successo dell’area sarà

strettamente legato all’accessibilità della stes-

sa.

A tal fine, le linee guida da perseguire saranno:

• mantenere e migliorare i sottopassaggi

esistenti in modo da fornire nuove vie

d’accesso per pedoni e ciclisti;

• migliorare la sicurezza dei pedoni;

• gli accessi esistenti alla zona nord est

della rotatoria saranno rimossi e sostitu-

iti con nuove rampe e ascensori pubblici

direttamente collegati alla stazione DLR.

• la sicurezza e l’illuminazione dovranno

essere in generale migliorate.

298

Page 299: Rhg research book

49

EASTERN AREA

L’area ad est è inclusa nell’area di conservazio-

ne della Naval Row e comprende alcuni edifici

e industrie risalenti al XIX secolo. Il carattere

del Naval Row è determinato dal muro dell’E-

ast India Dock, dagli alberi secolari e dai resti

della Steamship Public House. Gli edifici sono

progettati prestando particolare attenzione

allo sviluppo del piano terra e alla relazione

che lega le nuove case alla sfera pubblica; sce-

gliendo per questi nuovi edifici materiali che

rispettino le texture storiche.

Il progetto di questa area mostra un differente

22. Eastern area

Spazio pubblicoSpazio semipubblicoSpazio privato

299

Page 300: Rhg research book

5050

approccio e una scala diversa degli edifici, ri-

flettendo un carattere più tradizionale e tipico

di Londra.

L’area risulta maggiormente tranquilla, ed è

caratterizzata da spazi e percorsi intimi mag-

giormente familiari. La dimensione piccola de-

gli edifici approccia una serie di connessioni e

di percorsi prettamente pedonali, la differen-

za tra spazi pubblici e privati rimane qui più

marcata, per restare fedele alle tradizioni.

300

Page 301: Rhg research book

5050

approccio e una scala diversa degli edifici, ri-

flettendo un carattere più tradizionale e tipico

di Londra.

L’area risulta maggiormente tranquilla, ed è

caratterizzata da spazi e percorsi intimi mag-

giormente familiari. La dimensione piccola de-

gli edifici approccia una serie di connessioni e

di percorsi prettamente pedonali, la differen-

za tra spazi pubblici e privati rimane qui più

marcata, per restare fedele alle tradizioni.

301

Page 302: Rhg research book

Il nostro gruppo di lavoro si è occupa-to dell’indagine su uno dei progetti che può essere definito la fase embrionale di Robin Hood Gardens: Golden Lane.Il progetto raccoglie alcuni dei prin-cipi fondamentali del pensiero degli Smithsons, spesso ripresi da alcune delle visioni introdotte nell’urbanistica e nell’architettura dal Movimento Mo-derno.

Il progetto di Golden Lane, è frut-to dell’applicazione di questi principi all’edilizia residenziale all’interno del contesto storico e culturale (Inghilterra post-bellica e in ricostruzione) di que-gli anni e forse uno dei più importanti esempi di una magistrale trasposizio-ne in progetto di un corollario di idee e ideologie di spicco in quell’epoca.

L’anno è il 1952.

Page 303: Rhg research book

Golden Lane - Housing projectDaniele Gamba

Paola TonizzoMiriam Tinto

Page 304: Rhg research book

I. IL CONCORSO

II. PREMESSE TEORICHE E RISULTATI FORMALI III. LE STREETS IN THE AIR

IV. DESCRIZIONE DEL PROGETTO

V. CONFRONTO CRITICO DA GOLDEN LANE A RHG

VI. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO

304

Page 305: Rhg research book

305

Page 306: Rhg research book

4306

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IL CONCORSO Nel 1952 fu indetto il bando di concorso per la ristrutturazione di un complesso insediativo nel centro di Londra, per il quale gli Smithson parteciparono con un progetto dal nome Urban re-identification, senza però vincere il concorso. E’ importante inserire una premessa su quello che costituiva il problema della densità abitativa nella città di Londra in quegli anni. Dagli studi effettuati nella prima metà degli anni ‘40 sulle densità abitative previste nei piani generali di Londra, furono riscontrati numerose problematiche causate dall’adozione di densità troppo basse (dalle 30-40 persone nelle zone periferiche fino alle 120 persone nelle zone centrali): i lavoratori risentivano di dover percorrere grandi distanze per recarsi al lavoro. Nel piano regolatore di Londra del 1943 vennero quindi adottati tre diversi gradi di densità: 100, 136 e 200 persone per acro man mano ci si avvicinasse al centro della città.

L’area del concorso, incluse le strade secondarie, era di 4-7 acri in una zona piuttosto centrale, per la quale la densità approvata per il sito era di 200 persone per acro, calcolando la popolazione sulla base di una persona per stanza abitabile per il maggior numero di abitazioni possibili. Gli Smithson cercarono così di elaborare una proposta che potesse dimostrare che l’alta densità non necessariamente significasse bassi standard qualitativi di vita. Il sito del Golden Lane è un’area conosciuta come Bunhill Fields, catalogata come Comprehensive Development dal London Country Council, che fu rasa al suolo da un bombardamento durante la Seconda Guerra Mondiale e che presentava integri solo un edificio della Peabody Trust e un centro commerciale.Con queste premesse A+PS elaborano un progetto che si basa essenzialmente su due concetti base: il Cluster e le Streets in the air.

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PREMESSE TEORI-CHE E RISULTATI FORMALIIl Clustercasa > strada > distretto > città

Il contatto degli Smithson all’interno dell’Indipendent Group con Nigel Henderson (artista e fotografo), che stava conducendo degli studi sociologici nella East End di Londra, guida la loro lettura della città verso una forma che rifletta la struttura delle associazioni umane. Questo studio considera il problema dell’identità all’interno di una società mobile e propone lo sviluppo di una comunità a partire da una gerarchia di elementi associativi che esprimono i diversi livelli di associazione (casa, strada, distretto, città). I nuovi metodi di produzione, le nuove forme di trasporto e i nuovi stili di vita dovevano quindi portare a nuove forme di abitare, a nuove forme di relazioni tra persone e quindi a una nuova forma di città. Il concetto proposto (Cluster) di una città multilivello con strade pedonali residenziali in the air è quindi il tentativo di proporre un nuovo modello abitativo, nel quale le persone, attraverso strade multilivello, sono in contatto diretto con l’ampia gamma di attività che donano identità alla comunità.

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15schemi rappresentanti Golden Lane city e il sistema del cluster applicato alla città

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Le Streets in the air Il desiderio di integrare l’edificio residenziale nel tessuto socio-culturale della città, intrecciandolo con la frenetica vita locale dell’East End, porta quindi all’idea delle Streets in the air e a al rigetto per gli alti blocchi di torri che, ad avviso degli Smithson, risultavano essere troppo privati e non ispiravano nè aiutavano la coesistenza tra gli individui.A+PS trovano quindi ispirazione per le Streets in the air dal progetto di Michiel Brinkman per il quartiere Spangen a Rotterdam del 1920, nel quale le ampie balconate distributive estendono le abitazioni offrendo loro uno spazio esterno. Un altro progetto che funse da ispirazione per gli Smithson fu chiaramente quello delle Unité d’Habitacion di Le Corbusier, ripreso nella concezione di edificio residenziale inclusivo anche di servizi generali necessari alla popolazione. Le differenze più significative con questo modello insediativo sono da una parte la disposizione degli edifici (griglia predeterminata vs Cluster) e, dall’altra, il posizionamento degli elementi distributivi, portati nel Golden Lane all’esterno sottoforma di Streets in the air, contrapposte alla Rue Interieure delle Unité.“Streets will be places and not corridors or balconies.”

“Thoroughfares can house small shops, post-boxes, telephone kiosks, etc. [...] The refuse chute takes the place of the village pump.”

(P.Smithson)L’unité d’abitation a Marsiglia

Il progetto di Brinkman a Rotterdam

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L’unité d’abitation a Marsiglia

Il progetto di Brinkman a Rotterdam

distribuzione degli alloggi nello Spangen

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descrizionedel progetto Nel progetto per il Golden Lane gli appartamenti (a duplex come nelle Unité d’abitation) sono quindi distribuiti da tre livelli di streets in the air (chiamati anche deck), ognuno servente un numero sufficiente di persone (circa novanta famiglie) in modo da costituire un’entità sociale, luogo della loro stessa identità. Dove i deck si incontrano si hanno quindi dei luoghi comuni a tripla altezza che invitano gli abitanti a socializzare. Sono presenti scale e ascensori che creano un collegamento verticale tra questi spazi e i vari piani abitativi. Tutte le abitazioni hanno, quindi, l’ingresso dal quale si accede sul ballatoio e lo sviluppo dell’abitazione avviene o sopra o sotto il piano d’ingresso. La maggior parte degli alloggi ha un terrazza-giardino (yard gardens) privata, visibile in parte dal deck, nella quale gli abitanti svolgono le attività all’aria aperta e col quale si identificano nella loro house sul loro deck. I giardini fanno sì che si dissolva il dead wall effect, in questo modo è chiaramente la singola abitazione la misura che regola il tutto.

“The majority, but not all, dwellings have back yard/gardens. These yard/gardens, which can be seen from the deck, bring the out-of-door life as a normal house [...] identifying the families with their house on their deck.” “The total penetration of the yard/ gardens dissolves the dead-wall effect of the conventional slab block.”

(P.Smithson)rappresentazione del deck

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rappresentazione del deck

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Nella volontà di trovare soluzioni per l’alta densità gli Smithson hanno quindi esplorato il tema della casa considerandone separatamente le varie parti di cui è composta, arrivando a definirne quattro punti: l’unita della coppia, quella dei bambini, lo spazio dei servizi e gli spazi extra come quello destinato al letto per i nonni e il solarium, provando, con queste basi, a dare un’identità volumetrica ad ogni unità. In tutte le abitazioni c’è un’unità base definita dall’abitazione per una coppia di persone. Al variare del numero di componenti della famiglia si possono così aggiungere camere da letto all’unità al piano del ballatoio. Si compone così un sistema di duplex che presentano accanto alle stanze aggiunte dei cortili. Quasi tutte le abitazioni hanno un giardino che può essere intravisto dal ballatoio. Tale giardino, oltre a portare concettualmente l’ambiente esterno all’interno della casa, permette l’identificazione di un proprio spazio nel ballatoio comune ospitando attività domestiche come il gioco per i bambini, il giardinaggio, il fai-da-te,.etc.. La porzione di abitazione a livello del ballatoio è piccola, i bambini si sentono più liberi di giocare, e la vista del passante si arricchisce si scorci della città e del fiume che attraverso l’apertura del giardino. Il ballatoio non serve solo per il passaggio, consentendo infatti la sosta di più persone senza ostacolare il transito, in più è sicuro per i bambini in quanto l’unico mezzo con il quale è consentito circolare è una eventuale sedia a rotelle.La suddivisione degli appartamenti segue uno schema progettuale che prevede al primo deck da una alle quattro persone per appartamento, al primo dalle due alle quattro, al secondo e all’ultimo deck dalle due alle tre persone per alloggio. Questa disposizione viene giustificata dal fatto che una qualsiasi sezione verticale del complesso contiene abitazioni nella stessa proporzione, tuttavia questa disposizione può essere variata a seconda dell’esigenza.

La libertà di gestione schematica è presente anche nella facciata il cui disegno è determinato dalle terrazze/giardino lasciate libere, parzialmente o del tutto riconvertite a stanze aggiuntive. Sono così gli stessi abitanti a decidere e concordare le diverse tipologie secondo i propri bisogni. La griglia strutturale con travi, pilastri e muri in cemento armato a vista mostrano l’economicità e la semplicità dello schema strutturale all’interno del quale sono ubicati i vari alloggi in maniera del tutto flessibile all’interno della griglia stessa. L’uso degli spazi originariamente adibiti ad abitazione sul deck come negozi o laboratori, non interferisce con il normale uso del piano essendoci la possibilità di avere più accessi, il giardino infatti può essere usato come ingresso alternativo. Scendendo al piano terra è possibile partecipare a piccoli eventi come l’andare al cinema, a scuola, in ufficio, giocare a tennis grazie alla presenza di un community building con spazi per diverse attività. L’accesso alla strada avviene tramite rampe dal garage su più piani mentre l’accesso ai negozi avviene direttamente dai ponti pedonali.

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schema della disposizione delle tipologie in sezione trasversale e in facciata.

assonometria dell’abitazione al piano del deck e piano inferiore.

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alcuni schemi esplicativi del sistema dei deck in Golden Lane

dove i corpi di fabbrica si connettono e i deck si incrociano si creano degli spazi comuni a tripla altezza che invitano gli abitanti a socializzare.

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Confronto critico da Golden Lane a Robin Hood Gardens;Metafore, concept, evoluzioni e contesti.

La realizzazione di certe architetture, può essere guardata nell’ottica in cui vi sia una continuità dialettica tra idea e forme. Certe idee, o meglio, metafore, hanno il potere di suggerirci un edificio. Allo stesso modo certi edifici, in virtù della loro stessa forma fisica possono implicare certi usi o addirittura suggerire uno stile di vita. Entrambi i casi sono rari, e solo alcune idee sono effettivamente state realizzate. Gli Smithson iniziano raccogliendo una serie di idee, o meglio, metafore, che hanno il potere di suggerire sia un edificio che una più complessa forma urbana. Golden Lane può essere analizzato infatti in primo luogo come intento su scala urbana e poi come edificio. Ci sono due metafore in particolare attorno alle quali si articolano due dei maggiori contributi dell’urbanistica del movimento moderno:- la prima è la cosiddetta “tower in the park”, concetto secondo il quale una maggiore densità dell’edificato consente un minor utilizzo di suolo che può in questo modo essere dedicato a parco; l’idea si può ritrovare nella Ville Contemporaine lecorbuseriana, del 1922, ma anche in alcune teorizzazioni di Auguste Perret. In questi casi il rapporto classico con la strada si perde completamente e la strada diventa un nastro bidimensionale che si snoda in uno spazio verde aperto;- la seconda metafora può essere chiamata “building as street” e condizionerà parecchio il lavoro degli Smithson; in questo caso l’edificio è visto come una strada, poiché è percorso anche da automobili (un concetto prefigurato nella Road-town di Edgar Chambless, del 1910 ma anche il celebre progetto di Le Corbusier per Rio de Janeiro del 1929 e quello di Algeri del ‘30.

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City of towers, August Perret

Road Town, Edgar Chambless

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Proprio quest’ultimo concetto di edificio come strada fu sviluppato da Peter e Alison Smithson interpretando l’edificio come una rete continua di strade sopraelevate

Golden Lane City nasce dallo schema abitativo del progetto per Golden Lane, e può essere considerato come uno delle proposte salienti dell’urbanistica di metà novecento e servirà da riferimento per ogni discussione sul progetto di Robin Hood Garden poiché ognuno dei due tenta di scendere a patti con il problema della città moderna: la relazione del rapporto con la strada in seguito all’introduzione della macchina a motore ma anche, più in generale, il rapporto simbolico e reale tra il privato e il pubblico.

Qualsiasi tipo di analisi riguardo al rapporto tra abitazione e strada inizia con Le Corbusier. Il fondamentale confronto tra Golden Lane e la concezione lecorbuseriana di questa relazione può essere letta più facilmente sulla scala urbana che prettamente architettonica.Prima dell’introduzione della macchina a motore la strada perde la dimensione di percorso pedonale e dal 1910 il questo comincia ad essere concepito come un’entità separata dalla strada. Nel 1915 il percorso pubblico pedonale viene coniugato per divenire parte dell’edificio. Questo cambiamento radicale intacca profondamente non solo il rapporto tra strada e abitazione ma anche la forma stessa dell’edificio. Dal ‘52 in poi la discussione sull’organizzazione formale diviene argomento fondante del lavoro degli Smithson e la nuova visione del rapporto tra abitazione e strada viene resa manifesta attraverso due elementi: per mezzo del deck e per mezzo delle zone pedonali.L’idea di proporre una serie di percorsi pedonali soprelevati costituisce un approccio stranamente ambivalente nei confronti della macchina. In un certo senso l’idea di urbanità di Le Corbusier è un omaggio alla macchina e allo

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Rio de Janeiro, Le Corbusier

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stesso tempo una reazione contro la realtà dell’automobile. In modo simile, gli Smithson nel 1952 affermavano che la strada fosse stata “invalidata” dalla macchina, e già dal 1958 la strada carrabile era uno dei primi strumenti da loro utilizzati per ricreare una nuova scala urbana.Con Le Corbusier da la Ville Contemporaine a l’Unité di Marsiglia si legge un continuo tentativo di venire a patti con l’automobile. La Ville Contemporaine ricreava una separazione totale, l’Unité ristabilì una coesistenza reciproca eliminando le connessioni verticali; Golden Lane rappresenta l’inizio di una nuova continuità mentre infine con Robin Hood Gardens non c’è connessione orizzontale con i decks pedonali.Nell’ottica in cui l’automobile è una minaccia, l’approccio progettuale che porta al disegno dei decks pedonali scollegati dalla strada carrabile può essere visto come progressiva, che salvano il pedone dalla strada dominata dalla macchina creando un livello pedonale costituito da un sistema reticolare e connesso. E’ interessante notare come mentre in Golden Lane non erano stati previsti parcheggi, quindi il progetto suggeriva una diversa attitudine nei confronti dell’automobile, in Robin Hood Gardens viene accettata e data per scontata la mobilità per mezzo della macchina. Questa visione era stata fortemente influenzata dal viaggio di Peter Smithson negli Stati Uniti in cui la strada carrabile acquistò nuova importanza e rilevanza nelle teorie dei due progettisti.

Golden Lane, come abbiamo precedentemente illustrato, costituisce un frammento architettonico parte di una struttura su scala urbana. L’idea del Cluster viene proposta nell’ottica in cui la città futura non è più un’entità che si progetta e costruisce contemporaneamente tutta insieme, ma piuttosto secondo un processo di accumulazione. Le forme delle strutture di Golden Lane accettano la realtà di questo processo e suggeriscono una connessione sia verticale che orizzontale al contesto esistente. Questa visione a scala urbana viene proposta in modo ancora più radicale e

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utopistico rispetto a Le Corbusier.A Robin Hood Gardens le intenzioni sono opposte. La forma costruita infatti nega l’idea di un processo di accumulazione empirica e accetta il contesto presente. Le due stecche infatti sono formalmente concluse e non accettano estensioni o aggiunte: il concetto di un continuo processo di sviluppo è superato. Questo porta a delle considerazioni sul centro concettuale nei pogetti di Golden Lane e Robin Hood gardens. Nel primo è proprio il deck a rappresentare il centro concettuale del progetto mentre in Robin Hood Gardens i deck sono spinti al limite dell’area e invece di frammentare lo spazio aiutano a definirlo.

Quali possono essere quindi considerati i simboli primari degli spazi di socializzazione nei diversi progetti? Il deck pedonale? Il percorso carrabile? Il livello zero? Questo conflitto non è mai completamente risolto nei progetti di Le Corbusier in cui vige la separazione tra macchine e pedoni, anche nel caso dell’Unité, in cui il livello commerciale è a metà via tra il tetto e il livello zero; a Robin Hood Gardens il provlema riemerge poiché l’edificio accetta la presenza della strada nel contesto al livello zero; per quanto riguarda invece Golden Lane i decks sembrano un anaronismo, una memoria che rende omaggio a un intento perduto, considerato dal punto di vista meramente funzionale e distributivo.

Un altro aspetto che sta alla base della gerarchia tra gli spazi pubblici e privati è il rapporto tra la scala interna dell’unità abitativa e il deck pedonale. La scala, che serve gli appartamenti a duplex è collocata, com’era in Golden Lane, parallelamente al deck. Su questa scelta possono nascere due considerazioni: la prima è che la scala crea uno spazio buffer tra l’area pubblica e quella privata e in secondo luogo crea uno spazio di ingresso che a sua volta serve da filtro tra lo spazio pubblico e quello privato.

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utopistico rispetto a Le Corbusier.A Robin Hood Gardens le intenzioni sono opposte. La forma costruita infatti nega l’idea di un processo di accumulazione empirica e accetta il contesto presente. Le due stecche infatti sono formalmente concluse e non accettano estensioni o aggiunte: il concetto di un continuo processo di sviluppo è superato. Questo porta a delle considerazioni sul centro concettuale nei pogetti di Golden Lane e Robin Hood gardens. Nel primo è proprio il deck a rappresentare il centro concettuale del progetto mentre in Robin Hood Gardens i deck sono spinti al limite dell’area e invece di frammentare lo spazio aiutano a definirlo.

Quali possono essere quindi considerati i simboli primari degli spazi di socializzazione nei diversi progetti? Il deck pedonale? Il percorso carrabile? Il livello zero? Questo conflitto non è mai completamente risolto nei progetti di Le Corbusier in cui vige la separazione tra macchine e pedoni, anche nel caso dell’Unité, in cui il livello commerciale è a metà via tra il tetto e il livello zero; a Robin Hood Gardens il provlema riemerge poiché l’edificio accetta la presenza della strada nel contesto al livello zero; per quanto riguarda invece Golden Lane i decks sembrano un anaronismo, una memoria che rende omaggio a un intento perduto, considerato dal punto di vista meramente funzionale e distributivo.

Un altro aspetto che sta alla base della gerarchia tra gli spazi pubblici e privati è il rapporto tra la scala interna dell’unità abitativa e il deck pedonale. La scala, che serve gli appartamenti a duplex è collocata, com’era in Golden Lane, parallelamente al deck. Su questa scelta possono nascere due considerazioni: la prima è che la scala crea uno spazio buffer tra l’area pubblica e quella privata e in secondo luogo crea uno spazio di ingresso che a sua volta serve da filtro tra lo spazio pubblico e quello privato.

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Bibliografia di riferimento

Max Risselada (a cura di), Alison &Peter Smithson: A critical Anthology, Barcellona, 2011

Alison and Peter Smithson, Ordinariness and Light: Urban theories 1952-1960 and their application in a building project 1962-1970, London, 1970

Pamela Johnston, Rosa Ainley, Clare Barrett, Architecture is Not Made with the Brain: The Labour of Alison and Peter Smithson

Huevel, Dirk Van Den, Alison and Peter Smithson-From the house of the future to a house for today, Rotterdam, 2004

Peter Smithson, The changer void: Urbanism, London, 2005

Peter Smithson, The changervoid: Architecture, London, 2001

Marco Vidotto, Alison + Peter Smithson, Barcellona, 1997

Alison and Peter Smithsons, Changing the art of inhabitation : Mies’s pieces, Eames’s dreams, the Smithsons , London 1994

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“Things need to be ordinary and heroic at the same time”

A+PS

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Politecnico di Milano Facoltà di Architettura

Scuola di Architettura e SocietàA.a. 2012-2013

Laboratorio di Progettazione degli Interni Iprof. Gennaro Postiglione

arch. Francesco Claudio Dolcearch. Enrico Attilio Scaramellini

EditorsMartina Pini

Marco Pioventini

Credits

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