RFID: colpo in canna!

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NOVEMBRE-DICEMBRE 2011 AUTOMAZIONE OGGI 350 76 AO SPECIALE AO S PE C IALE di Paola Visentin S orto nel 1975 dalla Comunità Artigiani Armaioli Bre- sciani, il Consorzio Armaioli Italiani riunisce oggi 110 aziende, tra produttori e indotto, nel cuore italiano dell’arte e della tradizionale armiera, ossia nella bre- sciana Val Trompia e in alcuni comuni della provin- cia: da allora il consorzio è attivo per tutelare e promuovere, nel rispetto dei dettami legislativi, la produzione dell’arma sportiva nella sua valenza storico-sociale-economica, dive- nendo portavoce nel mondo del Made in Italy e avviando molte singolari iniziative, tra cui l’inaugurazione del Museo delle Armi e della Tradizione Armiera nella cornice più ampia del progetto ‘Turismo Armiero’ e l’organizzazione di un ricco calendario di corsi di formazione. Soluzione Rfid Gun Tracer Prima di essere immesse nel mercato, le armi da fuoco sono sottoposte a collaudo e certificazione a opera del Banco Na- zionale di Prova, che vi appone poi un punzone riconosciuto in reciprocità dai Banchi Prova dei vari Paesi in forza della Con- venzione Internazionale di Bruxelles del 1 luglio 1969. Per l’Italia, il Banco Nazionale di Prova ha sede a Gardone Val Trompia (Brescia), con lo scopo di verificare le armi da immet- tere sul mercato: la loro conformità al Catalogo Nazionale delle armi comuni da sparo e la sicurezza dell’utente finale, di chi usa l’arma; migliorare la qualità delle armi da fuoco e delle munizioni italiane accrescendo nel mondo il prestigio dell’industria armiera nazionale. Il produttore dell’arma, prima di presentare la stessa al Banco Nazionale di Prova, appone sulle canne e sulla bascula/carcassa dell’arma importanti dati: il numero di matricola, il marchio del fabbricante, la dicitura ‘Made in Italy’ e il calibro. Dopo il collaudo visivo e dimensionale dell’arma e dopo la prova di sparo il Banco Nazionale di Prova imprime sull’arma i punzoni che certificano il tipo di prova e controlli effettuati. È proprio lungo questo percorso che interviene la soluzione Gun Tracer, realizzata da Rfid Soluzioni per tracciare auto- maticamente, grazie alle peculiarità dell’Rfid, gli spostamenti delle armi in più fasi del percorso produttivo: dal produttore al Banco Nazionale di Prova; scrittura degli esiti dei test fun- zionali e meccanici da parte del Banco Nazionale di Prova e movimentazione inversa verso il produttore; movimentazione verso le armerie e/o verso terzi, ossia i canali di distribuzione all’estero. In particolare, il produttore ricava la nicchia o, gene- ralmente, lo spazio per il collocamento del tag Rfid miniaturiz- zato in fase di costruzione del telaio dell’arma, quindi all’inizio del processo lavorativo, mentre il posizionamento del tag av- viene al termine della filiera di lavorazione: il silicio del tag non può infatti superare le precedenti lavorazioni, come la croma- tura, a causa dell’alta temperatura e dei trattamenti chimici. Il tag dispone al suo interno anche di un’area criptata, in cui l’azienda può scrivere dati sensibili del prodotto a sua com- Colpo in canna Numero di matricola, marchio del fabbricante, dicitura ‘Made in Italy’, calibro, prove e controlli effettuati: tutto è tracciabile automaticamente grazie alle soluzioni proposte dal pool di aziende di Rfid Soluzioni Al progetto Gun Tracer partecipano 6 aziende del settore produttrici di armi (Kimar srl, F.A.P. F.lli Pietta snc, F.lli Tanfoglio snc, Zoli Antonio srl, F.A.I.R srl e Caesar Guerini srl), oltre alla soci- età di servizi Query SpA, con capofila il Consorzio Armaioli Italiani e Rfid Soluzioni quale fornitore della soluzione tecnologica. I partecipanti AO SPECIALE Il tunnel Rfid presso il Banco di Prova, composto da controller LRU3000 collegato a 4 antenne UHF 160x160 www.meklale.org

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L’RFID traccia la produzione e la movimentazione delle armi sportive preso il il Consorzio Armaioli Italiani (Brescia) , garantendone l’autenticità: più lean la produzione, più sicurezza e controlli nell’uso delle armi.

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AO SPECIALEAO SPECIALE di Paola Visentin

Sorto nel 1975 dalla Comunità Artigiani Armaioli Bre-sciani, il Consorzio Armaioli Italiani riunisce oggi 110 aziende, tra produttori e indotto, nel cuore italiano dell’arte e della tradizionale armiera, ossia nella bre-sciana Val Trompia e in alcuni comuni della provin-

cia: da allora il consorzio è attivo per tutelare e promuovere, nel rispetto dei dettami legislativi, la produzione dell’arma sportiva nella sua valenza storico-sociale-economica, dive-nendo portavoce nel mondo del Made in Italy e avviando molte singolari iniziative, tra cui l’inaugurazione del Museo delle Armi e della Tradizione Armiera nella cornice più ampia del progetto ‘Turismo Armiero’ e l’organizzazione di un ricco calendario di corsi di formazione.

Soluzione Rfi d Gun TracerPrima di essere immesse nel mercato, le armi da fuoco sono sottoposte a collaudo e certifi cazione a opera del Banco Na-zionale di Prova, che vi appone poi un punzone riconosciuto in reciprocità dai Banchi Prova dei vari Paesi in forza della Con-venzione Internazionale di Bruxelles del 1 luglio 1969.Per l’Italia, il Banco Nazionale di Prova ha sede a Gardone Val Trompia (Brescia), con lo scopo di verifi care le armi da immet-

tere sul mercato: la loro conformità al Catalogo Nazionale delle armi comuni da sparo e la sicurezza dell’utente fi nale, di chi usa l’arma; migliorare la qualità delle armi da fuoco e delle munizioni italiane accrescendo nel mondo il prestigio dell’industria armiera nazionale. Il produttore dell’arma, prima di presentare la stessa al Banco Nazionale di Prova, appone sulle canne e sulla bascula/carcassa dell’arma importanti dati: il numero di matricola, il marchio del fabbricante, la dicitura ‘Made in Italy’ e il calibro. Dopo il collaudo visivo e dimensionale dell’arma e dopo la prova di sparo il Banco Nazionale di Prova imprime sull’arma i punzoni che certifi cano il tipo di prova e controlli eff ettuati. È proprio lungo questo percorso che interviene la soluzione Gun Tracer, realizzata da Rfi d Soluzioni per tracciare auto-maticamente, grazie alle peculiarità dell’Rfi d, gli spostamenti delle armi in più fasi del percorso produttivo: dal produttore al Banco Nazionale di Prova; scrittura degli esiti dei test fun-zionali e meccanici da parte del Banco Nazionale di Prova e movimentazione inversa verso il produttore; movimentazione verso le armerie e/o verso terzi, ossia i canali di distribuzione all’estero. In particolare, il produttore ricava la nicchia o, gene-ralmente, lo spazio per il collocamento del tag Rfi d miniaturiz-zato in fase di costruzione del telaio dell’arma, quindi all’inizio del processo lavorativo, mentre il posizionamento del tag av-viene al termine della fi liera di lavorazione: il silicio del tag non può infatti superare le precedenti lavorazioni, come la croma-tura, a causa dell’alta temperatura e dei trattamenti chimici. Il tag dispone al suo interno anche di un’area criptata, in cui l’azienda può scrivere dati sensibili del prodotto a sua com-

Colpo in cannaNumero di matricola, marchio del fabbricante, dicitura ‘Made in Italy’, calibro, prove e controlli eff ettuati: tutto è tracciabile automaticamente grazie alle soluzioni proposte dal pool di aziende di Rfi d Soluzioni

Al progetto Gun Tracer partecipano 6 aziende del settore produttrici di armi (Kimar srl, F.A.P. F.lli Pietta snc, F.lli Tanfoglio snc, Zoli Antonio srl, F.A.I.R srl e Caesar Guerini srl), oltre alla soci-età di servizi Query SpA, con capofi la il Consorzio Armaioli Italiani e Rfi d Soluzioni quale fornitore della soluzione tecnologica.

I partecipanti

AO SPECIALE

Il tunnel Rfi d presso il Banco di Prova, composto da controller LRU3000 collegato a 4 antenne UHF 160x160

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pleta discrezione. Dopo essere apposto, il tag è ‘battezzato’, ossia tramite il reader UHF vengono inserite nella memoria del tag alcuni dati di riconoscimento della specifi ca arma, quali ad esempio il numero di matricola e il produttore. Giunta al Banco di Prova, l’arma è collaudata e l’esito di que-sta prova viene poi scritto dall’ente certifi catore attraverso un’apposita postazione Rfi d nella memoria del tag, che d’ora in poi porterà con sé preziose informazioni sulla sua origina-lità: con Gun Tracer, quindi, oltre a una certifi cazione manuale con punzonatura, l’arma dispone anche di una punzonatura informatica del tag Rfi d.

Perché Rfi d?Gun Tracer poggia su tecnologia Rfi d, avvalendosi delle sue doti prestazionali uniche: possibilità di scrivere sul tag dell’arma informazioni lungo gli step produttivi; garantire l’unicità di ogni singola arma/tag, riconducibile ai parametri dello standard ISO; performance del sistema Rfi d con tag mi-nuscolo e, quando possibile, anche invisibile. L’Rfi d in Gun Tra-cer opera in banda UHF, standard ISO18000-3 e si compone di tag miniaturizzati (dimensioni12x7x3mm) G2 inMetal, in-seriti nell’arma in posizioni diff erenti a seconda che si tratti di un’arma corta o di un’arma lunga (sono attualmente in studio e test altri tag, dalle dimensioni più contenute); controller UHF MRU80 con antenna a polarizzazione lineare per rilevare il tag dell’arma fi no a 10 cm, operativi presso i produttori per il bat-tezzo del tag; tunnel Rfi d presso il Banco di Prova, composto da controller LRU3000 collegato a 4 antenne UHF 160x160. Meritevole di menzione è l’attività di ricerca fi nalizzata alla defi nizione del tag ideale per l’arma: il progetto Gun Tracer è tuttora in continuo esame e sviluppo grazie a sempre nuove tecnologie emergenti sul mercato, coniugando prestazioni tecnologiche e cura del design dell’arma. Considerando le peculiarità di quest’ultima, spesso raffi nato manufatto con cesellature conforme alle armi storiche, l’obiettivo di Gun Tra-cer consiste infatti nel miniaturizzare il tag, facilitandone l’in-stallazione nelle armi senza modifi carne l’impianto originale di quest’ultime, lasciando nel contempo inalterate le perfor-mance di lettura/scrittura del sistema Rfi d, che opera qui in prodotti fondamentalmente metallici e quindi ostili al campo elettromagnetico.

Risultati e benefi ci raggiuntiI test di Gun Tracer, iniziati a marzo 2011, si sono articolati in precise fasi. Si è iniziato con il test di resistenza termica, sot-toponendo il tag a particolari fasi della produzione, come ad esempio la brunitura dell’arma a 140 °C, per verifi carne la re-sistenza, con risultati incoraggianti sia per la resistenza mo-strata dal case di protezione del tag, sia per la defi nizione di speciali resine epossidiche poste a protezione del tag stesso. Si è passati al test di lettura e scrittura del tag inserito nell’arma presso i produttori e il Banco Nazionale di Prova, al test di re-sistenza meccanica e prove di sparo per verifi care se le forti sollecitazioni, a cui le armi sono sottoposte, potessero rovinare la funzionalità del tag; infi ne presso il Banco Nazionale di Prova sono state eff ettuate prove speciali di caduta, di temperatura (– 40 °C + 60 °C) e di sparo con munizioni a pressione speciale.Chiari e tangibili i benefi t e le potenzialità di Gun Tracer: mi-gliore e più estesa tracciabilità dell’arma, sul cui tag saranno registrati i diversi spostamenti dal produttore al Banco Na-zionale di Prova prima e Distributore nazionale o estero poi; scambio digitale d’informazioni per una rapida risposta ai fi ni della Pubblica Sicurezza e un plus qualitativo del Made in Italy e lotta alla contraff azione. L’impossibilità di duplicare il tag Rfi d e di asportarlo senza distruggere l’arma ne garantisce quindi la costante rintracciabilità, evidente deterrente a un qualsiasi uso dell’arma diverso da quello sportivo e quindi a rischio.

Softwork

Rfi d Soluzioni è un pool di aziende , in cui cia-scuna apporta la pr opria competenza nello stu-dio e realizzazione di progetti Rfi d: l’idea poggia sulla peculiarità dell’Rfi d che non è una tecnologia da proporre e implementare a catalogo, ma una soluzione progettuale che richiede la c onoscenza del contesto applicativo, delle pr ecise esigenze gestionali da soddisfar e con l’apporto tecnolo-gico, dell’architettura Rfi d ideale per risponder e al meglio a tutti questi dettami e della r elativa in-tegrazione con il sistema informativo dell’azienda. Rfi d Soluzioni riunisce attori tra loro complemen-tari, con mansioni e capacità specifi che attinenti al percorso implementativo, che c onvogliano in simbiosi nell’ecosistema Rfi d: Novarex, produttore di etichette autoadesive bianche e stampate, car-tellini e cartoncini, fogli laser, stampanti a trasferi-mento termico e relativo materiali di consumo; Ase, produttore e distributore di sistemi di stampa e ap-plicazione e di identifi cazione automatica, dedicati soprattutto ai processi di produzione (tracciabilità e rintracciabilità del prodotto); Softwork, focalizzata sul puro hardware Rfi d, dai moduli ai var chi, dai dispositivi fi ssi a quelli mobili, di cui è distribut ore ed in par te anche produttore; Newtone, elabora sistemi informatici ed ERP per migliorare il business aziendale, dalla gestione dei processi alle applica-zioni mobili per palmari.

Rfi d Soluzioni

Con Gun Tracer oltre a una certifi cazione manuale con punzonatura, l’arma dispone anche di una punzonatura informatica del tag Rfi d

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