Reti di impresa

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Sassari Oristano Cagliari agliar Trapa ani a Trapa ani a Palermo Agrigento Ge Napoli N S L'Aquila to o to o GrossePerugia Fano F F Fa Fa Ancona Città di Castello d na Ravenna na R Lucca Modena gna g Bolo o Vicenza en Venezia V V Ve V Trie Tr Tr T T Udine e Verona on Brescia Bergamo Bolzano Treviso Milano M Milan mo Com omo Aosta Torino Cuneo Asti Genova G Firenze Siena Liv vorno v Rimini oma a R Modena t Oristano R Trapa ani a o e o o L o strumento delle reti di impresa sta crescendo negli ul- timi mesi a un rit- mo molto elevato (29 inizia- tive a luglio e agosto, 48 a settembre, contro la media di 4,7 al mese nel periodo marzo 2010-giugno 2011). E le reti che riguardano, direttamente o indiretta- mente, il mondo delle co- struzioni sono salite a 25, il 14% del totale (179). Quelle che hanno come obiettivo la costruzione o ri- strutturazione di edifici (si veda il grafico qui a destra) sono dieci, la maggior parte nate negli ultimi mesi. A unirsi sono piccole o piccolis- sime imprese edili, spesso ar- tigiane, che fanno rete con imprese di impiantistica, pro- duttori di materiali, progetti- sti, installatori di pannelli fo- tovoltaici o di infissi. L’obiet- tivo è riunire un’intera filie- ra, per presentarsi con un’of- ferta “chiavi in mano” ai po- tenziali committenti, quasi sempre privati. Le reti guar- dano in particolare ai proprie- tari di case e palazzine, per proporre la riqualificazione energetica degli edifici e l’in- stallazione di pannelli foto- voltaici e caldaie ad alte pre- stazioni. C’è anche chi guarda alle gare di appalto, per aumenta- re la massa critica e puntare al global service, come Rete Casa di Macerata, o punta a presentarsi in via diretta ai piccoli Comuni (è il caso di Rete Toscana Edilizia) per entrare nel giro delle trattati- ve private, alzate a un milio- ne di euro dal Dl 70/2011, convertito a luglio. E c’è chi punta ad aprire un nuovo mercato per le case prefabbri- cate (la rete Case chiavi in mano). LE RETI IN EDILIZIA Le reti che hanno come obiettivo primario le costru- zioni sono dieci, quelle del grafico sopra. Poi ci sono due reti che puntano sull’edi- lizia sociale: «Abitare» com- posta da una cooperativa edi- lizia di Piacenza (Indacoo) e una di abitazione di Manto- va; e retimprese Abitare della provincia di Potenza, con una coop edilizia (Sirio Habitat di Rionero in Vultu- re) e due coop di abitazione. Altre due reti hanno al lo- ro interno imprese di costru- zione, pur avendo obiettivi più vasti dell’edilizia in sen- so stretto: sono Rete Lucana Oil & gas (18 imprese, tra cui la Ares costruzioni gene- rali di Potenza, si veda il nu- mero 17/2011) e Abitare so- stenibile Marche e Umbria, fondo immobiliare chiuso per il social housing a cui partecipano le imprese di co- struzione Edileco Telarucci di Ancona, B.C. Costruzioni di Osimo (An), Soledil di San Benedetto (Ap). Poi ci sono due reti che aggregano progettisti, tre che uniscono progettisti e impian- tisti, sei che vedono la parte- cipazione di soli impiantisti (si veda l’elenco completo sul nostro sito). Qui di segui- to alcuni casi tra i dieci che riguardano l’edilizia in senso stretto. LA PRIMA «RINNOVA» La Rete Imprese Rinno- va di San Felice sul Panaro (Modena), una delle prime a nascere, nel novembre 2010 (ne parlammo sul numero 17/2011), resta il prototipo più imitato: una filiera di co- struttori, impiantisti, rivendi- tori e installatori di infissi, messi in rete per offerte chia- vi in mano nella riqualifica- zione energetica degli edifi- ci. «L’iniziativa – spiega uno dei suoi promotori, Angelo Sorrentino della Ieci Impian- ti – sta andando bene nel fo- tovoltaico, dove abbiamo fir- mato 15 contratti per realizza- re piccoli impianti (in due casi medi, da 50 e 100 kW). C’è invece qualche difficoltà a proporre la riqualificazione energetica degli edifici: ab- biamo fatto solo qualche nuo- vo impianto termico e due soli cappotti». «Da parte dei tecnici e degli addetti ai lavo- ri – prosegue Sorrentino – c’è grande interesse, ma poi convincere i proprietari di ca- sa è difficile. Da una parte non ci sono i soldi da investi- re, e dall’altra investire nel cappotto dà meno certezze ri- spetto al fotovoltaico». LA SECONDA «RINNOVA» Il modello “filiera dei pic- coli” si sta però estendendo. «In un paese qui vicino, No- vi di Modena – spiega sem- pre Sorrentino – ci hanno chiesto di poter utilizzare il nostro marchio e modello: l’abbiamo concesso senza contropartite. Ma ora ce l’hanno chiesto altri, e abbia- mo detto stop: dovremo stu- diare una forma di disciplina- re e di “ritorno” per l’utilizzo del marchio». La rete Rinnova di Novi raggruppa una piccola impre- sa edile (Bardini e Artioli, 7-10 dipendenti), due impian- tisti, una falegnameria e una ditta di pitture. L’anello di congiunzione fra le due espe- rienze è l’architetto Micaela Travasoni: «Avevo collabo- rato con la rete Rinnova – spiega – e ho pensato di rifa- re l’esperienza nel mio pae- se, Novi di Modena, con al- tre imprese». Ora l’architetto è coordinatore tecnico della nuova rete. «Il nostro obietti- vo – dice – è far nascere reti “Rinnova” in altri paesi del modenese: l’ambito di azio- ne è locale, non ci si farebbe concorrenza». «Facciamo proposte chia- vi in mano – spiega Travaso- ni – per la riqualificazione energetica degli edifici. Quando facciamo un preven- tivo questo contiene anche tutti i calcoli costi-benefici sui risparmi previsti e sul tempo per ammortizzare l’in- vestimento. Come per la pri- ma Rinnova abbiamo un ac- cordo con la Banca Popola- re di San Felice, che garanti- sce ai nostri clienti mutui a tasso agevolato e fino a al- l’80% del valore dell’investi- mento. Inoltre ci paga l’attivi- tà di promozione e ci passa i clienti». Difficoltà? «Abbiamo già preso alcune commesse, da quando siamo nati a luglio, per un cappotto e un attico. Però, certo, l’ignoranza è an- cora alta, bisogna diffondere la cultura della riqualificazio- ne energetica degli edifici. La gente non si rende conto che gli interventi per cappot- ti e solai si possono ammor- tizzare in sette-otto anni, e i lavori si possono fare senza dover mai smettere di abitare in quella casa». RETE TOSCANA EDILIZIA Si è costituita a metà otto- bre e riunisce nove imprese artigiane della provincia di Firenze: due costruttori (Tlc Costruzioni di Firenze e C.s. Edilizia e Impiantistica di Scarperia); poi impiantisti, ri- venditori/installatori di infis- si, progettisti, produttori di strutture prefabbricate. «Il no- stro obiettivo – spiega il pre- sidente Luca Tonini – è riu- nire tutta la filiera della pro- Le piccole imprese fanno filiera, Dieci iniziative puntano direttamente all’edilizia, quattro vedono coinvolti costruttori, 11 raccolgono Si mettono insieme per offerte chiavi in mano per la riqualificazione energetica DA NORD A SUD, LA MAPPA REAGIRE ALLA CRISI Pmi LA LEGGE Sul sito la lista delle reti di impresa in edilizia, con nomi delle imprese e scopi www.ediliziaterritorio.ilsole24ore.com Le reti di impresa che hanno come attività diretta l’attività di costruzione/riqualificazione edile La rete di imprese È la rete più grande. Comprende 10 Pmi di Bergamo, Varese e Monza: due società di ingegneria, un pro- motore immobiliare, due costruttori (Assolari e Stv Castiglioni), un cavatore, due impiantisti, un produt- tore di coperture, una società di servizi nei trasporti. Obiettivi: proporre eco-quartieri “chiavi in mano” (anche all’estero), e poi Pf, social housing, appalti per infrastrutture È nata a luglio a Novi di Modena per imitazione (e in collaborazione) con «Rinnova» di San Felice (Mo). L’obiettivo è anche qui “fare filiera” fra piccole impre- se, con un costruttore (Bardini & Artioli), un idrauli- co, un elettricista, un rivenditore di infissi e un montatore di cappotti termici. Target: riqualificazio- ne energetica degli edifici Nata a luglio, 14 piccole imprese della provincia di Macerata, di cui quattro costruttori (Prosperi, Cle- mentoni, Mameli, Sfera costruzioni), gli altri impianti- sti o rivenditori di infissi e impianti. L’obiettivo è “fare filiera” e “massa critica” per la riqualificazione edilizia privata e pubblica Nata un mese fa dall’unione di nove Pmi della provin- cia di Firenze, di cui due costruttori (Tlc Costruzioni, Cs edilizia e impiantistica), e poi impiantisti, progetti- sti, rivenditori di materiali e infissi. L’obiettivo è “fare filiera” per presentarsi ai privati con prezzo chiuso, ai Comuni per le trattative private, e all’estero @ Nata a fine settembre fra imprese di Arezzo: un prefabbricatore-costruttore (Cogest Spa), un installa- tore di pannelli solari e uno studio legale specializza- to in real estate. L’obiettivo è operare nei settori della green economy e delle infrastrutture PAGINE DI ALESSANDRO ARONA Cos’è. La rete di im- prese è una forma molto leggera di colla- borazione fra impre- se, pensata per le Pmi La normativa. Le pri- me norme in Italia so- no nella legge 33/2009 (conversio- ne Dl 5/2009), radi- calmente modificate dalla legge 99/2009 e poi ancora dalla legge 122/2010 (con- versione Dl 78/2010, articolo 42) Le attività comuni. Possono essere di tre tipi: 1) collaborare in ambiti predetermina- ti all’esercizio delle proprie imprese; 2) scambiarsi informa- zioni o prestazioni; 3) esercitare in comu- ne una o più attività Elementi necessari. Firmare un contratto di rete, elaborare un programma di rete, stabilire regole per le decisioni, registrarsi presso le Cdc Elementi facoltativi. La costituzione di un organo comune e la costituzione di un fondo patrimoniale comune Gli sgravi fiscali. Per gli anni 2011, 2012 e 2013 il Governo ha stanziato 20, 14 e 14 milioni di euro per coprire sgravi fiscali sulle spese fatte dal fondo patrimoniale comune 2 EDILIZIA E TERRITORIO 21 - 26 NOVEMBRE 2011

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Nasce a San Vito al Tagliamento (Pn) una Rete di Imprese, unendo due aziende del Gruppo Pontarolo (il produttore e costruttore Pontarolo engineering Spa e la Commerciale Srl) e un produttore di materie plastiche. L’obiettivo è la produzione di "case chiavi in mano a catalogo".

Transcript of Reti di impresa

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L o strumento dellereti di impresa stacrescendo negli ul-timi mesi a un rit-

mo molto elevato (29 inizia-tive a luglio e agosto, 48 asettembre, contro la mediadi 4,7 al mese nel periodomarzo 2010-giugno 2011).E le reti che riguardano,direttamente o indiretta-mente, il mondo delle co-struzioni sono salite a 25, il14% del totale (179).

Quelle che hanno comeobiettivo la costruzione o ri-strutturazione di edifici (siveda il grafico qui a destra)sono dieci, la maggior partenate negli ultimi mesi. Aunirsi sono piccole o piccolis-sime imprese edili, spesso ar-tigiane, che fanno rete conimprese di impiantistica, pro-duttori di materiali, progetti-sti, installatori di pannelli fo-tovoltaici o di infissi. L’obiet-tivo è riunire un’intera filie-ra, per presentarsi con un’of-ferta “chiavi in mano” ai po-tenziali committenti, quasisempre privati. Le reti guar-dano in particolare ai proprie-tari di case e palazzine, perproporre la riqualificazioneenergetica degli edifici e l’in-stallazione di pannelli foto-voltaici e caldaie ad alte pre-stazioni.

C’è anche chi guarda allegare di appalto, per aumenta-re la massa critica e puntareal global service, come ReteCasa di Macerata, o punta apresentarsi in via diretta aipiccoli Comuni (è il caso diRete Toscana Edilizia) perentrare nel giro delle trattati-ve private, alzate a un milio-ne di euro dal Dl 70/2011,convertito a luglio. E c’è chipunta ad aprire un nuovomercato per le case prefabbri-cate (la rete Case chiavi inmano).

LE RETI IN EDILIZIALe reti che hanno come

obiettivo primario le costru-zioni sono dieci, quelle delgrafico sopra. Poi ci sonodue reti che puntano sull’edi-lizia sociale: «Abitare» com-posta da una cooperativa edi-lizia di Piacenza (Indacoo) euna di abitazione di Manto-va; e retimprese Abitaredella provincia di Potenza,con una coop edilizia (SirioHabitat di Rionero in Vultu-re) e due coop di abitazione.

Altre due reti hanno al lo-ro interno imprese di costru-zione, pur avendo obiettivipiù vasti dell’edilizia in sen-so stretto: sono Rete Lucana

Oil & gas (18 imprese, tracui la Ares costruzioni gene-rali di Potenza, si veda il nu-mero 17/2011) e Abitare so-stenibile Marche e Umbria,fondo immobiliare chiusoper il social housing a cuipartecipano le imprese di co-struzione Edileco Telaruccidi Ancona, B.C. Costruzionidi Osimo (An), Soledil diSan Benedetto (Ap).

Poi ci sono due reti cheaggregano progettisti, tre cheuniscono progettisti e impian-tisti, sei che vedono la parte-cipazione di soli impiantisti(si veda l’elenco completosul nostro sito). Qui di segui-to alcuni casi tra i dieci cheriguardano l’edilizia in sensostretto.

LA PRIMA «RINNOVA»La Rete Imprese Rinno-

va di San Felice sul Panaro(Modena), una delle prime anascere, nel novembre 2010(ne parlammo sul numero

17/2011), resta il prototipopiù imitato: una filiera di co-struttori, impiantisti, rivendi-tori e installatori di infissi,messi in rete per offerte chia-vi in mano nella riqualifica-zione energetica degli edifi-ci. «L’iniziativa – spiega unodei suoi promotori, AngeloSorrentino della Ieci Impian-ti – sta andando bene nel fo-tovoltaico, dove abbiamo fir-mato 15 contratti per realizza-re piccoli impianti (in duecasi medi, da 50 e 100 kW).C’è invece qualche difficoltàa proporre la riqualificazioneenergetica degli edifici: ab-biamo fatto solo qualche nuo-vo impianto termico e duesoli cappotti». «Da parte deitecnici e degli addetti ai lavo-ri – prosegue Sorrentino –c’è grande interesse, ma poiconvincere i proprietari di ca-sa è difficile. Da una partenon ci sono i soldi da investi-re, e dall’altra investire nelcappotto dà meno certezze ri-

spetto al fotovoltaico».

LA SECONDA «RINNOVA»Il modello “filiera dei pic-

coli” si sta però estendendo.«In un paese qui vicino, No-vi di Modena – spiega sem-pre Sorrentino – ci hannochiesto di poter utilizzare ilnostro marchio e modello:l’abbiamo concesso senzacontropartite. Ma ora cel’hanno chiesto altri, e abbia-mo detto stop: dovremo stu-diare una forma di disciplina-re e di “ritorno” per l’utilizzodel marchio».

La rete Rinnova di Noviraggruppa una piccola impre-sa edile (Bardini e Artioli,7-10 dipendenti), due impian-tisti, una falegnameria e unaditta di pitture. L’anello dicongiunzione fra le due espe-rienze è l’architetto MicaelaTravasoni: «Avevo collabo-rato con la rete Rinnova –spiega – e ho pensato di rifa-re l’esperienza nel mio pae-

se, Novi di Modena, con al-tre imprese». Ora l’architettoè coordinatore tecnico dellanuova rete. «Il nostro obietti-vo – dice – è far nascere reti“Rinnova” in altri paesi delmodenese: l’ambito di azio-ne è locale, non ci si farebbeconcorrenza».

«Facciamo proposte chia-vi in mano – spiega Travaso-ni – per la riqualificazioneenergetica degli edifici.Quando facciamo un preven-tivo questo contiene anchetutti i calcoli costi-beneficisui risparmi previsti e sultempo per ammortizzare l’in-vestimento. Come per la pri-ma Rinnova abbiamo un ac-cordo con la Banca Popola-re di San Felice, che garanti-sce ai nostri clienti mutui atasso agevolato e fino a al-l’80% del valore dell’investi-mento. Inoltre ci paga l’attivi-tà di promozione e ci passa iclienti».

Difficoltà? «Abbiamo già

preso alcune commesse, daquando siamo nati a luglio,per un cappotto e un attico.Però, certo, l’ignoranza è an-cora alta, bisogna diffonderela cultura della riqualificazio-ne energetica degli edifici.La gente non si rende contoche gli interventi per cappot-ti e solai si possono ammor-tizzare in sette-otto anni, e ilavori si possono fare senzadover mai smettere di abitarein quella casa».

RETE TOSCANA EDILIZIASi è costituita a metà otto-

bre e riunisce nove impreseartigiane della provincia diFirenze: due costruttori (TlcCostruzioni di Firenze e C.s.Edilizia e Impiantistica diScarperia); poi impiantisti, ri-venditori/installatori di infis-si, progettisti, produttori distrutture prefabbricate. «Il no-stro obiettivo – spiega il pre-sidente Luca Tonini – è riu-nire tutta la filiera della pro-

Le piccole imprese fanno filiera,Dieci iniziative puntano direttamente all’edilizia, quattro vedono coinvolti costruttori, 11 raccolgono

Si mettono insieme per offerte chiavi in mano per la riqualificazione energetica

DA NORD A SUD, LA MAPPA

REAGIRE ALLA CRISI Pmi

LA LEGGE

Sul sito la lista delle reti di impresa inedilizia, con nomi delle imprese e scopiwww.ediliziaterritorio.ilsole24ore.com

Le reti di impresa che hanno come attività diretta l’attività di costruzione/riqualificazione edileLa rete di imprese

È la rete più grande. Comprende 10 Pmi di Bergamo,Varese e Monza: due società di ingegneria, un pro-motore immobiliare, due costruttori (Assolari e StvCastiglioni), un cavatore, due impiantisti, un produt-tore di coperture, una società di servizi nei trasporti.Obiettivi: proporre eco-quartieri “chiavi in mano”(anche all’estero), e poi Pf, social housing, appaltiper infrastrutture

È nata a luglio a Novi di Modena per imitazione (e incollaborazione) con «Rinnova» di San Felice (Mo).L’obiettivo è anche qui “fare filiera” fra piccole impre-se, con un costruttore (Bardini & Artioli), un idrauli-co, un elettricista, un rivenditore di infissi e unmontatore di cappotti termici. Target: riqualificazio-ne energetica degli edifici

Nata a luglio, 14 piccole imprese della provincia diMacerata, di cui quattro costruttori (Prosperi, Cle-mentoni, Mameli, Sfera costruzioni), gli altri impianti-sti o rivenditori di infissi e impianti. L’obiettivo è“fare filiera” e “massa critica” per la riqualificazioneedilizia privata e pubblica

Nata un mese fa dall’unione di nove Pmi della provin-cia di Firenze, di cui due costruttori (Tlc Costruzioni,Cs edilizia e impiantistica), e poi impiantisti, progetti-sti, rivenditori di materiali e infissi. L’obiettivo è “farefiliera” per presentarsi ai privati con prezzo chiuso, aiComuni per le trattative private, e all’estero

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Nata a fine settembre fra imprese di Arezzo: unprefabbricatore-costruttore (Cogest Spa), un installa-tore di pannelli solari e uno studio legale specializza-to in real estate. L’obiettivo è operare nei settoridella green economy e delle infrastrutture

PAGINE DI ALESSANDRO ARONA

Cos’è. La rete di im-prese è una formamolto leggera di colla-borazione fra impre-se, pensata per le Pmi

La normativa. Le pri-me norme in Italia so-no nella legge33/2009 (conversio-ne Dl 5/2009), radi-calmente modificatedalla legge 99/2009e poi ancora dallalegge 122/2010 (con-versione Dl 78/2010,articolo 42)

Le attività comuni.Possono essere di tretipi: 1) collaborare inambiti predetermina-ti all’esercizio delleproprie imprese; 2)scambiarsi informa-zioni o prestazioni;3) esercitare in comu-ne una o più attività

Elementi necessari.Firmare un contrattodi rete, elaborare unprogramma di rete,stabilire regole per ledecisioni, registrarsipresso le Cdc

Elementi facoltativi.La costituzione di unorgano comune e lacostituzione di unfondo patrimonialecomune

Gli sgravi fiscali. Pergli anni 2011, 2012 e2013 il Governo hastanziato 20, 14 e 14milioni di euro percoprire sgravi fiscalisulle spese fatte dalfondo patrimonialecomune

2 EDILIZIA E TERRITORIO 21 - 26 NOVEMBRE 2011

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duzione. Questo ci consenteda una parte una riduzione dicosti e dall’altra di presentar-ci ai committenti con un prez-zo chiuso, sicuro». Quali sa-ranno i vostri committenti?«Lavoreremo molto con i pri-vati – risponde Tonini – maabbiamo anche fatto incontricon Anci Firenze per cercaredi entrare negli appalti pub-blici a trattativa privata: è im-portante, in questo mercatoche ora si è allargato fino aun milione di euro, presenta-re un’offerta affidabile ecompetitiva».

Tra gli obiettivi c’è anchel’estero. «La crisi è forte –spiega il presidente di ReteToscana Edilizia – e ci obbli-ga a guardarci intorno. Pos-siamo puntare a entrare inuna cordata con qualchegrande impresa italiana, e inparticolare stiamo indagan-do sul mondo arabo e sullaCroazia».

RETE CASAL’iniziativa è nata in esta-

te fra 14 mini-imprese dellaprovincia di Macerata, nellaMarche: quattro sono costrut-tori, gli altri impiantisti (elet-tricisti e termoidraulici) e ri-venditori di infissi. «Siamocostruttori da quattro genera-zioni – racconta MassimoClementoni, titolare del-l’omonima impresa edile diPotenza Picena – specializza-ti soprattutto in restauri, priva-ti e pubblici. Oggi abbiamoquattro dipendenti, e un fattu-rato intorno a 300mila euro.La crisi l’abbiamo ovviamen-te sentita, anche se lavorandoper una nicchia abbiamo for-se retto meglio di altri».

«Per affrontare meglioquesto mercato difficile –prosegue Clementoni – si èpensato che unendosi si po-trebbe prendere qualche im-portante commessa pubblica.Siamo imprese complementa-ri, che si integrano, possiamo

presentare offerte “chiavi inmano”. Un altro importantevantaggio lo vedo poi negliacquisti di materiali, dovepuntiamo ad avere sconti».

Però i costruttori sonoquattro, non si faranno con-correnza? «Sì certo – ammet-te Clementoni – se vinciamouna gara come ci spartiamo ilavori? Devo ammettere chequesto aspetto non è statodefinito». Ai committentiprivati non puntate? «Sì, ètra gli obiettivi della rete,ma la mia opinione è chesarà più difficile».

LA SPINTA CNATra i più convinti promoto-

ri delle reti di impresa c’èCna Costruzioni, che pro-muove lo strumento e haspesso aiutato direttamentelo start up di alcune iniziati-ve tra le 10 già costituite.«La Cna – spiega il respon-sabile nazionale di Cna Co-struzioni, Fosco Corradini

– promuove l’associazioni-smo tra imprese artigiane da-gli anni ’70. Abbiamo sem-pre messo insieme imprese,anche nell’edilizia, prima pergli acquisti collettivi e poianche con strutture più stabi-li come i consorzi. Oggi laCme di Modena (www.cmeconsorzio.it) conta 270imprese per un fatturato com-plessivo di 2-300 milioni dieuro, di cui 70-80 milioni dicommesse prese dal Consor-zio. Un’altra realtà importan-te è Arcolavori di Ravenna,con 390 imprese associate(www.arcolavori.com)». «Lereti – aggiunge Corradini –sono una formula nuova, chepermette la collaborazione in-teraziendale senza però vin-coli, a differenza dei consor-zi. È probabilmente lo stru-mento migliore per organiz-zare la filiera, per presentareun’offerta multisettoriale. Èfra l’altro il mercato a spinge-re in questa direzione, soprat-tutto per le piccole imprese.Come ci ha ricordato il Cre-sme nel suo ultimo rapporto,il mercato tradizionale dinuove case e appalti di lavoricalerà sempre di più, mentrebisogna puntare su riqualifi-cazione degli edifici, impian-ti per energia rinnovabile,global service. Tutte coseper le quali la rete “di filie-ra” può essere lo strumentogiusto. Può anche essere unprimo passo verso aggrega-zioni più forti».

E QUELLA DELL’ANCEAnche l’Associazione dei

costruttori sta promuovendole reti con convegni e mate-riale illustrativo, anche se leaggregazioni nate finora han-no coinvolto soprattutto lemini-imprese artigiane(un’impresa associata Anceè la Pontarolo Engineering,della rete Case chiavi in ma-no di Pordenone). «Uno de-gli aspetti più interessanti del-le reti – sostiene Flavio Mo-nosilio, il funzionario Anceche si sta occupando dellamateria – è l’aggregazionedella filiera. Interessante per-ché consente di mettersi in-sieme senza i vincoli del con-sorzio che, ad esempio, com-porta la gestione unitaria diuna serie di attività e per cuiserve un managment consor-tile. Il contratto di rete inteoria si poteva fare ancheprima delle recenti leggi chel’hanno disciplinato, ma oraaverlo “tipizzato” dà moltapiù chiarezza e stabilità allostrumento».

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L a voglia di unirsi si estende anche oltre lo strumen-to delle reti di impresa. Nei giorni scorsi – dallafusione di Cipea, Cariee e Coeda – è nato Unifica,

un maxiconsorzio nel settore edilizia e affini da 1.250imprese artigiane e 150 milioni di euro. E in Russia èpartita la prima maxioperazione di Itaco Precast, gruppodi imprese che progetta e realizza case prefabbricatechiavi in mano.

IL MAXICONSORZIO ARTIGIANOIl consorzio Cipea (imprese artigiane riunite sotto for-

ma di cooperativa, sede a Bologna) era già il consorzioartigiano numero uno nel settore delle costruzioni, con950 imprese edili e circa 100 milioni di euro di fatturato.Nei giorni scorsi ha accorpato altri due importanti consor-zi del settore, il Cariee (impiantistica e meccanica) e ilCoeda (impiantistica), arrivando così a 1.250 imprese eun fatturato di circa 150 milioni di euro (le commesseprese dal consorzio, mentre i fatturati cumulati delleimprese associate superano i due miliardi di euro).

«Essere parte di un gruppo solido e dalle grandi dimen-sioni come Unifica – spiegaMario Gherardi, già presiden-te di Cipea e ora presidente diUnifica – comporta per i nostrisoci vantaggi nei rapporti con ifornitori, per l’acquisto di mate-riale a prezzi più convenienti enei rapporti con le banche».

«Cipea – spiega il suo diret-tore, Gianluca Muratori, oradirettore di Unifica – era già

molto forte nel global service di manutenzione e gestione,di servizi e di impiantistica. Ora però, con questa fusione,saremo in grado di fare tutto in house, senza subappaltiper l’impiantistica, e rafforzeremo la nostra attenzionealla stessa impiantistica e alle fonti rinnovabili, e più ingenerale alla riqualificazione energetica degli edifici».

L’AVVENTURA RUSSA DI ITACO PRECASTÈ la storia più particolare. Il punto di partenza sono un

gruppo di imprese lombarde, tra cui spiccano la CiellePrefabbricati di Casteggio, Pavia (attiva dal 1961 nellaprogettazione, produzione e montaggio di strutture prefab-bricate), la Canova prefabbricati di Fiorenzuola d’Arda,Piacenza (produzione di componenti ed edifici prefabbri-cati), la Modulbagno di Manerba del Garda, Brescia(produzione di bagni prefabbricati) e lo studio di progetta-zione Dlc Srl di Milano, che ha tra l’altro ideato ebrevettato tre sistemi costruttivi di edilizia industrializzataper residenziale (Domus), terziario (Pandal) e industriale(Ondal).

La Itaco Precast nasce a inizio 2011, ed è in sostanzauna società di servizi che raggruppa queste (e altre setteimprese) per promuovere la penetrazione dei mercatiesteri. «L’obiettivo – spiega Marco Dal Lago, responsabi-le tecnico della società – è ottenere commesse di grandidimensioni per realizzare “new town” di edilizia sociale,nei Paesi in via di sviluppo, avendo come referenti gliStati. Noi garantiamo un’offerta completa, chiavi in ma-no, a 850 euro/mq per finiture “basic”. Costruiamo inloco uno stabilimento per produrre i prefabbricati con ilsistema domus, e garantiamo una produzione di2.000-4.000 alloggi all’anno».

In pratica la società nasce per operare in Russia, suspinta di Michele Randolfi, agente d’affari di molte impre-se italiane fin dai tempi dell’Unione Sovietica. Randolfi èpresidente, mentre gli altri soci sono Massimo Dal Lago(ex Ad della Torno Internazionale e fratello di AlbertoDal Lago, titolare dello studio Dlc di Milano) e GabrieleSabatini. Randolfi convince Dal Lago a mettere su ilbusiness, e in poco tempo ottengono due maxicommessedal fondo governativo russo Rhdf per realizzare newtown a Taganrog e Saratov. Il fondo russo gestisce unmaxipiano di social housing di cui non è stata fatta alcunapubblicità («Non ne sappiamo nulla», ammettono all’Uffi-cio esteri dell’Ance).

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impiantisti e progettisti – Cna e Ance attivi nella promozione

le reti salgono a 25Nasce il consorzio da 1.250 ditte

Unifica, bigdegli artigianidegli edifici e per i miniappalti a trattativa privata

Nata da poco, riunisce tre piccole imprese di vicino Treviso (Casale sul Sile eCasier): un costruttore (Nuova punto casa), un impiantista e un rivenditore dimateriali edili. L’obiettivo è “fare filiera” e proporre soluzioni innovative

Nata da poco fra tre imprese di Moliterno (Potenza), dicui due costruttori (Calabria Pasquale Srl e Costruzioni eGestioni Srl). Gli obiettivi sono a tutto campo nel settoreedilizia, in primis ristrutturazioni

Una delle prime a nascere. Nove imprese artigia-ne di San Felice sul Panaro (Mo), di cui due dicostruzione (Edilteco Spa e Matuozzo Ferdinan-do), gli altri impiantisti e un artigiano tinteggia-tore. L’obiettivo della rete (che ha già presodiversi contratti) sono gli impianti fotovoltaiciper case e imprese e la riqualificazione energeti-ca degli edifici

Nasce a San Vito al Tagliamento (Pn), unendo due imprese del Gruppo Pontarolo(il produttore e costruttore Pontarolo engineering Spa e la Commerciale Srl) e unproduttore di materie plastiche. L’obiettivo è la produzione di «case chiavi inmano a catalogo»

Tre piccole imprese di Salerno e della provincia attivenella costruzione edile e (due) nell’installazione di im-pianti

Itaco Precast,case socialiin Russiacon tecnicaprefabbricata

21 - 26 NOVEMBRE 2011 EDILIZIA E TERRITORIO 3