Restructuring di imprese
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Restructuring di imprese
Oltre i risultati di breve termine: le imprese costruite per durare
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1 – IL MODELLO RICORRENTEStruttura, errori, difetti
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Per assicurare il successo del piano di ristrutturazione bisogna evitare gli errori
tipici..
Negoziazione con azionisti, banche e fornitori
Negoziazione con le parti sociali e di business
Definizione e approvazione Piano di ristrutturazione
Issue latenti
Realizzazione del piano
12-36 mesi 3-9 mesi 12 – 36 mesi
SintomiCrisi palese
Monitoraggio covenants industriali
1. Sottostimare la gravità della
situazione
2. Imputare la crisi
esclusivamente a cause esterne
all’azienda
3. Limitare la ricerca delle cause alla
superficie e non approfondire la
ricerca delle “root causes” della crisi
aziendale
4. Ragionare a perimetro costante
5. Definire e comunicare piani
troppo (e immotivatamente)
ottimistici
6. Scegliere le soluzioni più facili e meno
dolorose
7. Sottostimare i fabbisogni finanziari
8. Affrontare in modo
approssimativo la gestione del
piano di implementazione
9. Gestire la implementazione
del piano con i meccanismi di governance e organizzativi tradizionali
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• La crisi• I competitor low cost• L’imprevedibile cambiamento dei gusti dei
clienti
Non mettere in discussione il posizionamento strategico o le capability, ma addebitare la
situazione a eventi esterni:
•Una ripresa del mercato•Probabilità irrealistiche rispetto a contatti commerciali•Il successo di un’intensificata azione della forza vendita•Il successo repentino di innovazioni di prodotto e/o di mercato
Fare piani che sopravvalutano i ricavi, confidando in:
• Ipotesi di tagli senza considerare la qualità del prodotto, la distribuzione, il time-to-market, la corporate image, efficenza ed efficacia
• Ipotesi di tagli del personale non allineate alle necessità di piano•Riduzione costi in linea con i ricavi passati e non con quelli futuri
Fare piani inadeguati di riallineamento dei costi:
• L’ingresso di nuova finanza da sola non risolve
• Sopravvalutazione di tempi e importi del realizzo di asset
Confidare eccessivamente negli interventi patrimoniali
Tipici comportamenti del management e della proprietà che rendono più complicata la realizzabilità del piano
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Si basa su assunzioni non realistiche (vedi pagina precedente)
Sottostima i costi e i tempi di ristrutturazione
Prevede di ridurre il circolante con azioni solo finanziarie, trascurando le necessità/opportunità sulle operations
Evita interventi radicali e scientifici su personale, asset e linee di business
Fornisce elementi per la rinegoziazione con banche e fornitori ... ma non risolve i problemi strutturali che si ripresenteranno amplificati…
…e quindi non rende solido l’intervento di ristrutturazione, riducendo in modo significativo le sue possibilità di effettiva realizzazione
Il piano è spesso redatto senza aver adeguatamente affrontato e risolto i problemi strutturali
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2 – IL MODELLO VINCENTEOltre la soluzione della crisi: le IMPRESE COSTRUITE PER DURARE
• Spesso i manager che hanno gestito l’azienda per anni non sono in grado di accettare la necessità di un cambiamento di rotta
•Occorre acquisire una nuova visione per riconoscere l’obsolescenza di strategie che nel passato hanno fatto il successo dell’azienda
È necessario mettere in discussione scelte del passato senza timori
•Occorrono meccanismi di Direzione & Monitoraggio (Governance) che consentano decisioni e azioni rapide•Occorre accentrare le decisioni strategiche e delegare le operazioni•Meccanismi partecipativi tipici di alcune realtà famigliari devono essere adeguati
La crisi richiede rapidità di azione e unità di visione
•Dismissione di asset per fare cassa•Chiusura di linee di business non profittevoli• Interventi sul personale per ridurre i costi
La ristrutturazione richiede interventi spesso dolorosi per la
proprietà
Occorre intervenire su governance, organizzazione e processi chiave
Occorro quindi un contributo esterno di grande competenza e fiducia che abiliti la proprietà e il management ad assumere una visione nuova e una nuova modalità di gestione della
governance e dell’organizzazione
Sono necessari interventi diversi, perché i meccanismi di governance e organizzativi del «business as usual» non sono
adatti alla crisi
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Sintomi
Negoziazione con azionisti, banche e fornitori
Definizione e approvazione Piano di ristrutturazione
Issue latenti
Negoziazione con le contro-parti sociali e di business Realizzazione del piano
12-36 mesi 3-9 mesi 12 – 36 mesi
Crisi palese
Monitoraggio covenants industriali
- Partecipazione alla Governance per
indurre un corretto monitoraggio di issue latenti e sintomi della
crisi- Company Check-up
Condivisione dei risultati
Analisi Strategica e
organizzativa integrata
Sviluppo piano di ristrutturazione industriale, eco/ patr/finanziario
Predisposizione del piano sociale
outplacement negoziazione
Negoziazione, senza oltrepassare
i limiti delle possibilità del
piano
Ridefinizione Modello di Governance
Ridisegno partecipato dei processi e della
macro e micro organizzazione
Partecipazione attiva alla governance
Gestione del crash programCantieri di cambiamento su
temi specifici (quick win)Action learning
Program Management Change Management
Il modello applicato
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Interventi Elementi chiave
Analisi strategia Analizzare la sostenibilità del modello di business e definire il nuovo perimetro dell’offerta aziendale, con obiettivi primari:• Top line realistica (perimetro, offerta, mercati, competitor)• Struttura di costi a tendere (outsourcing, insourcing, nuovi mercati di fornitura)
Definizione della governance e del modello organizzativo per la gestione della crisi
Costruire il Team che disegnerà e realizzerà il piano di cambiamento:• Governance lean ed efficace, che consenta azioni rapide e radicali• priorità al trasferimento di know-how al management interno (solo eccezionalmente un Chief Restructuring Officer o interim management ) Identificazione e ridefinizione dei processi critici di business• Macro-organizzazione• Processi operativi e micro-organizzazione
Definizione ed esecuzione del piano di ristrutturazione
• Enfatizzare la creazione di cassa come obiettivo prioritario, anche attraverso la dismissione di asset non strategici
• Riformulare in chiave realistica il conto economico, allineando i costi a ricavi realistici (e non viceversa: allineando ricavi irrealistici ai costi)
• Ottimizzare il capitale circolante• Individuare i fabbisogni finanziari necessari al piano, comunicarli adeguatamente e
solidamente• Concepire e attuare un piano di change management, concepire e negoziare un piano
sociale• Definire azioni e tempi d’intervento: il crash program e gli interventi di più ampio respiro
L’intervento si deve focalizzare su questi tre elementi critici spesso trascurati
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