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Atti Parlamentari — 24033 — Camera dei Deputat i X LEGISLATURA -: DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 NOVEMBRE 198 8 RESOCONTO STENOGRAFIC O 215 . SEDUTA DI LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 198 8 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MICHELE ZOLLA INDIC E PAG . PAG . Missioni 2403 5 Disegni di legge : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 2403 5 (Autorizzazione di relazione orale) . 2403 7 (Trasmissione dal Senato) 2403 5 Disegno di legge (Discussione) : Contenimento della spesa sanitari a (3198) . PRESIDENTE . . 24037, 24040, 24044, 24047 , 24052, 24055, 24059, 24061, 24065, 2406 8 ARTIOLI ROSSELLA (PSI) 2404 4 DEL DONNO OLINDO (MSI-DN) . 24055, 2405 9 DONAT-CATTIN CARLO, Ministro della sa - nità . 24040, 24061, 24062, 24065, 24067 GRAMAGLIA MARIELLA (Sin . Ind.) . . . . 2405 2 RENZULLI ALDO (PSI), Relatore 24038, 2405 9 TAGLIABUE GIANFRANCO (PCI) . 24047, 24052 , 24062, 2406 5 VOLPONI ALBERTO (DC) 2404 0 Proposte di legge : (Annunzio) 2403 5 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 2403 5 Proposta di legge costituzionale : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 2403 6 Interrogazioni, interpellanze e mo- zione: (Annunzio) 24068

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X LEGISLATURA -: DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 NOVEMBRE 1988

RESOCONTO STENOGRAFIC O

215 .

SEDUTA DI LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 1988

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MICHELE ZOLLA

INDICE

PAG .

PAG .

Missioni 2403 5

Disegni di legge :(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 2403 5(Autorizzazione di relazione orale) . 24037(Trasmissione dal Senato) 2403 5

Disegno di legge (Discussione) :

Contenimento della spesa sanitaria

(3198) .PRESIDENTE . . 24037, 24040, 24044, 24047 ,

24052, 24055, 24059, 24061, 24065, 2406 8ARTIOLI ROSSELLA (PSI) 24044DEL DONNO OLINDO (MSI-DN) . 24055, 24059DONAT-CATTIN CARLO, Ministro della sa -

nità . 24040, 24061, 24062, 24065, 24067

GRAMAGLIA MARIELLA (Sin. Ind.) . . . . 24052

RENZULLI ALDO (PSI), Relatore 24038, 2405 9TAGLIABUE GIANFRANCO (PCI) . 24047, 24052 ,

24062, 2406 5

VOLPONI ALBERTO (DC) 24040

Proposte di legge :(Annunzio) 24035(Assegnazione a Commissione in sede

referente) 24035

Proposta di legge costituzionale:(Assegnazione a Commissione in sede

referente) 24036

Interrogazioni, interpellanze e mo-

zione:

(Annunzio) 24068

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 28 NOVEMBRE 1988

PAG .

Corte dei conti :

(Trasmissione di documenti) 2403 7

Ministro del commercio con l'estero :(Trasmissione di documentazione) . 24037

Richiesta ministeriale di parere parla -mentare ai sensi dell'articolo 1

della legge n . 14 del 1978 24037

PAG .

Risposte scritte ad interrogazioni :(Annunzio) 24068

Ordine del giorno della seduta di do-mani 24069

Apposizione di firme ad una risolu-zione 24069

Ritiro di un documento di sindacat oispettivo 24069

SEDUTA PRECEDENTE N . 214 — DI VENERDÌ 25 NOVEMBRE 1988

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La seduta comincia alle 17.

MASSIMO TEODORI, Segretario, legge i lprocesso verbale della seduta del 22 no-vembre 1988 .

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, secondo comma, del rego-lamento, i deputati Cavicchioli, Foschi ,Vincenzo Mancini, Pallanti e Scovacricch isono i missione per incarico del loro uffi-cio .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 25 novembre1988 sono state presentate alla Presidenz ale seguenti proposte di legge dai depu-tati:

FUMAGALLI CARULLI ed altri: «Norme perla vaccinazione obbligatoria neonataledell'epatite B» (3398) ;

SEPPIA ed altri: «Istituzione dell'ent e`Piero 500 anni' per le celebrazioni del Vcentenario della morte di Piero della Fran -cesca» (3399) ;

VAIRO: «Ampliamento delle piante orga-niche relative al personale di magistraturaed al personale delle cancellerie degli uf-fici giudiziari del tribunale di Napoli e del

tribunale di Santa Maria Capua Vetere »(3402) ;

FIoRI: «Conferimento dell'incarico di re -visore dei conti di enti pubblici ad alcunecategorie in quiescenza del personaledell 'amministrazione del Ministero del te -soro» (3403) .

Saranno stampate e distribuite .

Trasmissioni dal Senato .

PRESIDENTE. In data 25 novembre1988 il Presidente del Senato ha trasmess oalla Presidenza i seguenti disegni d ilegge :

S. 1289. — «Revisione degli organici de lpersonale di custodia degli istituti di pre-venzione e pena» (approvato da quella IICommissione permanente) (3400) ;

S. 1402. — «Rifinanziamento delle age-volazioni alle piccole e medie imprese d icui all'articolo i del decreto-legge 31 luglio1987, n. 318, convertito, con modificazioni ,dalla legge 3 ottobre 1987, n. 399» (appro-vato da quella X Commissione permanente)(3401) .

Saranno stampati e distribuiti .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. A norma del comma 1dell'articolo 72 del regolamento, comu-

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nico che i seguenti progetti di legge son odeferiti alle sottoindicate Commissionipermanenti in sede referente :

I Commissione (Affari costituzionali) :

PROPOSTA DI LEGGE COSTITUZIONALE TASS I

ed altri: «Istituzione del referendum pro-positivo» (3366) ;

II Commissione (Giustizia) :

AGLIETTA ed altri: «Riforma della pen aaccessoria dell'interdizione dai pubblic iuffici» (3260) (con parere della I e della XICommissione) ;

«Nuove disposizioni per la prevenzionedella delinquenza di tipo mafioso e di altregravi forme di manifestazione di pericolo-sità sociale» (3325) (con parere della I, dellaV, della VI, della X e della XI Commis-sione);

V Commissione (Bilancio):

PELLEGATTI ed altri : «Agevolazioni fiscal ie creditizie per lo sviluppo di attività pro-duttive nella provincia di Rovigo e areecontermini» (3006) (con parere della I, dellaVI, della X e della XI Commissione);

VI Commissione (Finanze) :

MARTINAT ed altri: «Istituzione del ser-vizio fiscale gratuito e norme relative a lgratuito patrocinio in materia fiscale »(2336) (con parere della I, della II, della V edella XI Commissione);

VII Commissione (Cultura) :

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE ed altri :«Istituzione di un Comitato di controll oper la radiotelevisione e la stampa e rego -lamentazione del settore radiotelevisivo »(3318) (con parere della I, della Il e della VCommissione, nonché della IX Commis-sione ex articolo 73, comma 1-bis del rego-lamento);

VELTRONI ed altri: «Divieto dell'interru-zione pubblicitaria dei film» (3335) (conparere della II Commissione);

VIII Commissione (Ambiente) :

MONELLO ed altri: «Disposizioni urgentiin favore dei comuni della provincia d iRagusa colpiti dalle eccezionali avversitàatmosferiche del 15 e 16 settembre 1988»(3305) (con parere della I, della V, della VI,della X, della XI e della XII Commis-sione);

X Commissione (Attività produttive) :

RIGHI ed altri: «Abolizione dell'obblig odella tenuta del registro 191-bis da partedei riparatori di apparecchi e materialiradiotelevisivi» (3163) (con parere della I edella VI, Commissione);

XI Commissione (Lavoro):

CURCI : «Rivalutazione delle pensioni deisegretari comunali e dei segretari comu-nali capo in applicazione del decreto de lPresidente della Repubblica 23 agosto1981, n . 508» (2017) (con parere della I edella V Commissione);

BIANCHI ed altri : «Costituzione di unaCommissione per il riconoscimento dell emalattie professionali» (2930) (con il pa-rere della I, della V e della XII Commis-sione);

PORTATADINO ed altri: «Modifiche al l ' arti -colo 6 della legge 9 dicembre 1977, n . 903,concernente la astensione obbligatoria da llavoro per le lavoratrici che abbiano adot -tato bambini» (3156) (con parere della I edella II Commissione);

GEI ed altri: «Norme in materia di con -tratti tra comuni, province, consorzi edassociazioni di enti locali, istituti di pub -blica assistenza e beneficenza, enti di asso -ciazioni che non perseguono scopo d ilucro e cooperative di pensionati per laprestazione di servizi socialmente utili»(3299) (con parere della I, della II, della V ,della VI e della XII Commissione);

CAVICcHIOLI ed altri: «Disciplina dei li -cenziamenti individuali e collettivi enorme relative all'applicazione della legge20 maggio 1970, n. 300» (3301) (con pareredella I, della V e della X Commissione . non-

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ché della II Commissione ex articolo 73,comma 1-bis del regolamento);

BARCONE ed altri : «Nuova disciplina dell aassistenza erogata dalla Cassa nazionale diprevidenza ed assistenza per gli avvocati»(3302) (con parere della I, della II, della V edella XII Commissione);

XII Commissione (Affari sociali) :

CONTU : «Istituzione dei servizi di allergo-logia ed immunologia clinica» (513) (conparere della I, della V e della XI Commis-sione);

MAINARDI FAVA ed altri: «Disciplina dell aproduzione, importazione ed immissionein commercio dei prodotti farmaceutic iveterinari» (3172) (con parere della 1, dellaII, della III, della V, della VII, della X, dellaXI e della XIII Commissione);

XIII Commissione (Agricoltura):

GROSSO : «Norme per la salvaguardia diesemplari animali e vegetali protetti e rela -tive sanzioni» (3092) (con parere della 11Commissione ex articolo 73, comma 1-bisdel regolamento) .

Autorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE. La VI Commissione per-manente (Finanze) ha deliberato di chie-dere l'autorizzazione a riferire oralment eall'Assemblea sul seguente disegno dilegge :

«Disposizioni sul l 'autonomia impositivadegli enti locali» (3201) .

Se non vi sono obiezioni, rimane cos ìstabilito .

(Così rimane stabilito) .

Trasmissioni dalla Corte dei conti .

PRESIDENTE . Il Presidente della Cort edei conti, con lettere in data 23 e 24 set-tembre 1988, ha trasmesso, in adempi -mento al disposto dell'articolo 7 dellalegge 21 marzo 1958, n. 259, le determina-

zioni e le relative relazioni sulla gestion efinanziaria dei seguenti enti :

Istituto nazionale della nutrizione, pe rgli esercizi dal 1985 al 1986 (doc. XV, n .59) ;

Istituto nazionale di alta matematica«Francesco Saveri», per esercizi dal 1985al 1987 (doc. XV, n . 60) .

Questi documenti saranno stampati edistribuiti .

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare, ai sensi dell'articolo 1 dell alegge n. 14 del 1978 .

PRESIDENTE. Il ministro dei lavor ipubblici ha inviato, a ' termini dell'articol o1 della legge 24 gennaio 1978, n. 14, larichiesta di parere parlamentare sulla pro-posta di nomina del professore ingegnereDomenico Zampaglione a presidente delConsorzio del Ticino.

Tale richiesta, a' termini del comma 4dell'articolo 143 del regolamento, è defe-rita alla VIII Commissione permanent e(Ambiente) .

Trasmissione dal ministrodel commercio con l'estero .

PRESIDENTE. Il ministro del commerciocon l'estero, con lettera in data 24 novembre1988, ha trasmesso, in applicazione diquanto stabilito dall'articolo 32, comma 2,lettera b), del decreto del Presidente dellaRepubblica 29 settembre 1987, n . 454, re-cante: «Disposizioni in materia valutaria, aisensi del l 'articolo 1 della legge 26 settembre1986, n. 599», i decreti ministeriali emanat iai sensi della citata norma.

Questa documentazione sarà trasmessaalle Commissioni competenti .

Discussione del disegno di legge : Conteni -mento della spesa sanitaria (3198) .

PRESIDENTE . L 'ordine del giorno rec ala discussione del disegno di legge : Conte-nimento della spesa sanitaria .

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Dichiaro aperta la discussione sull elinee generali . Informo che il presidentedel gruppo parlamentare del Moviment osociale italiano-destra nazionale ne h achiesto l'ampliamento senza limitazion enelle iscrizioni a parlare, ai sensi del se-condo comma dell'articolo 83 del regola -mento .

Ricordo che nella seduta del 25 no-vembre la XII Commissione (Affari sociali )è stata autorizzata a riferire oralmente .

Il relatore, onorevole Renzulli, ha fa-coltà di svolgere la sua relazione .

ALDO RENZULLI, Relatore . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, signor rappre-sentante del Governo, il provvediment oall'attenzione della Camera si presta aduna duplice chiave di lettura .

Le chiavi di lettura — ripeto — son odue, ma non sono contraddittorie . Unaprima lettura può essere fatta sulla basedell'obiettivo contingente che il provvedi-mento si propone ; una seconda riguardainvece una situazione in piena evoluzionein un comparto, come quello sanitario ,rispetto al quale l'attenzione del Parla -mento, come d'altronde del Governo, dev eessere quanto mai precisa, puntuale e dimpegnata .

Quello in esame è un provvedimento col -legato al disegno di legge finanziaria . Perquanto riguarda la parte, per così dire ,contingente, basterebbe il titolo a defi-nirne la portata: contenimento della spesasanitaria . La manovra è stata elaboratasulla base della taratura delle stime effet-tuate dal Ministero della sanità rispett oalla prevedibile spesa del 1989 . La valuta-zione è stata effettuata sulla base dela lspesa per il 1988, che era prevista in 61 .15 5miliardi e denunciava una tendenza all'au -mento nei comparti dell'assistenza farma-ceutica, dell'assistenza specialistica edell'acquisto di beni e servizi .

Sulla scorta di queste stime elaborat enel giugno 1988, si aveva la previsione, alegislazione invariata, di una spesa sani-taria per il 1989 di circa 64.500 miliardi .Sulla base dell'azione del Governo di queimesi, il Ministero della sanità ha potut oricalcolare il fabbisogno del 1988, perve-

nendo ad una previsione aggiornata per i l1989 di una spesa sanitaria di circa 62 .030miliardi . Appunto rispetto a questa previ-sione è stata elaborata la manovra di con-tenimento di cui al disegno di legge inesame . La conseguente previsione per i l1989 fa ammontare la spesa a circa 59.500miliardi, cui sono da aggiungersi o datogliersi (vedremo poi la definizione com-plessiva dei vari provvedimenti ch estiamo per approvare) i 1 .000 miliard icorrispondenti al costo del contratto pe rle convenzioni (noi speriamo che vengaconfermata l'espulsione dal fondo sani-tario di tali costi), nonché 200 miliardi peril finanziamento degli interventi previst iper il primo anno di attuazione del pianosanitario nazionale, la cui presentazione èstata annunciata dal ministro quanto maiprossima.

I tre settori sui quali si incentra il prov-vedimento sono quelli riferiti all 'assi-stenza farmaceutica, all 'assistenza specia-listica e all'acquisto di beni e servizi .

Per quanto attiene la materia farmaceu-tica, si conferma sostanzialmente il bloccodei prezzi dei farmaci fino al 31 dicembr e1989, con ciò raggiungendo il terzo anno d iblocco dei prezzi . Accanto a questa ma-novra se ne delineano però altre, come ladefinizione della confezione ottimale ,l'esclusione di farmaci dal prontuario te-rapeutico, l'introduzione nello stesso difarmaci di preparazione galenica e la let-tura ottica delle ricette, da adottare final-mente su tutto il territorio nazionale qual eulteriore misura di «pulizia» generalizzatadel settore .

Quanto alle misure in materia specia-listica, viene stabilito un tetto di spes atarato sul 1986 con l'aggiunta del 10 percento .

Vi sono indicazioni amministrative ri-volte al ministro della sanità perché razio-nalizzi la fruizione dei servizi diagnostici eeviti una ospedalizzazione impropria . Siprevede un controllo quanto mai attentoperché le parti decentrate del contrattodella sanità non subiscano interpretazion iche finiscano con il dilatare enormementela spesa e vi è, ancora, la creazione di unnucleo di ispettori, che fanno capo al Mini-

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stero della sanità, con il compito di svol-gere, trattandosi di personale particolar-mente qualificato, una funzione certa -mente non vessatoria, ma di intelligentesostegno ad una corretta azione di carat-tere amministrativo. Ciò soprattutto in re -lazione al tentativo di contenere l'aument odella spesa per beni e servizi al l 'interno d iuna previsione del 4 per cento .

Infine, si prevede l'utilizzazione dell equote di autofinanziamento che vengon oriversate sulla parte corrente e non, com eavveniva fino ad adesso, per il 50 per cent oin conto capitale . Ciò per un duplice ordinedi motivi: da un lato, perché è la spesa d iparte corrente che deborda, ed è quind inecessario intervenire in quella direzione ;per altro verso, perché già nella leggefinanziaria dello scorso anno fu stabilit oun congruo intervento in conto capitale, equindi il sistema nel suo complesso certa -mente non verrà a soffrire .

Si diceva che questo provvedimento s ipresta anche ad un'altra lettura, che po-trebbe far definire il disegno di legge alnostro esame come un «provvedimento -ponte» verso le altre misure che il Mini-stero intende attuare nel prossimo anno .Mi riferisco alla riforma della riformadella legge n . 833, alla presentazione de lpiano sanitario, ad un nuovo taglio de icontratti, sempre più finalizzati ad esser estrumenti di interpretazione della politic asanitaria e ad altri provvedimenti, di or-dine legislativo ed anche amministrativo ,che sono già in cantiere . Tutto ciò per farsì che il 1989 sia l 'anno di svolta nell asanità .

È ora di finirla di aumentare la copiosaletteratura a discredito del servizio sani-tario nazionale! È giunto il momento d ipassare ad una fase di costruzione, tenut oconto dei dieci anni di esperienza non cer -tamente splendida, ed uso un eufemismo .Occorre passare ad una fase nella qual eprevalga una nozione diversa di servizi opubblico, certamente all'altezza dei grand iappuntamenti cui un paese civile com el'Italia è atteso .

Su questo versante, possiamo sottoli-neare alcuni elementi del provvedimentoal nostro esame. Proprio l'articolo 1 ci fa

apprezzare l'elaborazione compiuta i nsede ministeriale ed il lavoro fatto congrande senso di responsabilità e con ver aapertura dalla XII Commissione, all'in-terno della quale i commissari, prescin-dendo dalla loro collocazione politica ,hanno attivamente collaborato per giun-gere alla definizione di un testo adeguatoalle esigenze del momento .

In questo quadro ci pare opportuno se-gnalare la novità che, per molti versi, èdavvero rilevante per quanto riguarda l apolitica farmaceutica. Dal punto di vistastrumentale vi è la definizione ulteriore ditre strumenti, di cui uno tutto di politicasanitaria e gli altri due di politica indu-striale, che riguardano la politica del far-maco nel senso generale e la valorizza-zione della commissione unica del far-maco, momento tecnico-scientifico d iobiettivo supporto all'azione del Ministerodella sanità . Il piano di settore dovrà esser erivisto, ma rappresenta in ogni caso u nelemento di certezza per l ' industria farma -ceutica . Infine vi è la definizione dell ecompetenze in ordine alla sede in cui dev eessere trattato il problema della revision edei prezzi dei farmaci .

Dicevo che si tratta di tre strumenti ch efinalmente possono consentire il varo d iuna politica in un settore quanto mai deli -cato, affinché in sostanza anc h'esso possaimboccare la strada di un miglioramentocomplessivo, tenuto conto della dupliceesigenza di un farmaco che sia veramente— scusate il bisticcio concettuale — sano edi una industria che sia in grado di pro-durre farmaci all'altezza .

Ci si è mossi in una linea tracciata nell alegge finanziaria per il 1988, raccogliendoe cercando di non rendere contraddittori evarie misure che si sono accavallate i nquesti ultimi anni . Non siamo certo giuntia risultati perfetti (com 'è noto la perfe-zione in questo mondo non esiste), ma cisiamo avvicinati alla definizione di stru-menti politici che nel tempo breve ed i nquello medio, potranno dimostrarsi effi-caci e valere, in definitiva, a far ricchezz ain un settore quanto mai delicato comequello del farmaco .

In questo ambito, ci sembra veramente

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importante che finalmente si parli di prin -cipi attivi del farmaco e di revisione delleindicazioni terapeutiche . In sostanza, i lfarmaco cessa di essere un prodotto per i lquale la valutazione industriale fa premiosu qualsiasi altra e si afferma il filtro d iuna valutazione che ci compete e che èquella della salubrità dell'intervento far-macologico .

La seconda questione che vorrei richia-mare all'attenzione dei colleghi concern ela valutazione della utilizzazione dell estrutture in materia di assistenza speciali -stica. In questo quadro si è cercato, forsecon uno sforzo di generosità, di definireuna sorta di griglia che valga a scoraggiaretutti gli usi impropri. Noi siamo certa -mente dell'avviso che, prima o poi, occor-rerà giungere a qualche intervento pi ùpuntuale nel settore, magari nell'ambito d iuna razionalizzazione complessiva dell apartecipazione del cittadino alla fruizionedei servizi pubblici . Ci pare tuttavia inte-ressante che già, in una materia come que-sta, si comincino a definire positivi indi -rizzi, sia nei confronti degli operatori siadei fruitori . Il capitolo, comunque, restacompletamente aperto. Si sa che la classemedica dovrà cessare di considerarsi un avariabile indipendente . È giusto richiedereuna sorta di riconoscimento, da parte delpubblico potere, della individualità e dellapeculiarità medica, ma occorre anchedire, caro Del Donno, ubi commoda ibiincommoda! In altre parole, anche il me -dico deve farsi carico delle compatibilit àfinanziarie complessive del sistema, altri -menti lo «scasso» finanziario finirà con ilprodurre ciò che abbiamo già visto : unafebbre inflattiva permanente che influisc enegativamente sia sulla domanda si asull'offerta .

Ci pare particolarmente corretto averriesaminato la materia delle esenzioni : sitratta di un passo avanti estremament erazionalizzante che trova una definizion equanto mai significativa nell'ampliament odella quota di esenzione dal pagamento de ifarmaci (pari al 40 per cento), a partire da l10 gennaio 1989 .

Ho detto prima che non tutte le questionirelative al contenimento delle spese sono

state affrontate con il provvedimento d ilegge in esame, che si è invece posto il pro -blema di lavorare «nella macchina» senzaper questo fermarla, senza determinarecioè vuoti o pause eccessive, cercando dicontemperare il momento della contin-genza con quello della prospettiva, in at-tesa che altri provvedimenti siano discussie affrontati con maggiore decisione da lParlamento stesso.

Se il disegno di legge sarà approvato ,riteniamo che il settore della sanità sarà ingrado di dare il proprio contributo al con-tenimento della spesa e che, nello stessotempo, sarà possibile farsi carico, con rin -novata fiducia, degli impegni che ci atten-dono, in una situazione che, per molt iversi, ci fa fare una scommessa . Gran partedel successo di questi provvedimenti, in -fatti, è basato su comportamenti coerent ida parte del cittadino, del medico prescrit -tore nonché da parte del complesso dellaorganizzazione sanitaria e, in primis, deipubblici poteri .

Il relatore si augura che questa sommadi coerenze possa verificarsi, determi-nando così una sorta di grande volontàpolitica per far sì che il sistema sanitari odel nostro paese esca dalle secche attuali esi possa guardare a questo important ecomparto, come ad uno degli elementi so -stanziali del vivere civile in Italia, cos ìcome del resto affermato nella Carta costi -tuzionale (Applausi) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlarel'onorevole ministro della sanità .

CARLO DONAT-CATTIN, Ministro della

sanità . Il Governo si riserva si intervenir ein sede di replica .

PRESIDENTE. Il primo iscritto a par -lare è l'onorevole Volponi . Ne ha facoltà .

ALBERTO VOLPONI . Signor Presidente ,colleghi, signor ministro, negli scorsi annila Commissione affari sociali, al pari dellealtre Commissioni di merito, avevaespresso alcune fondate riserve sulla per -dita di competenza che regolarmente s iregistrava in sede di discussione della

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legge finanziaria, risolvendosi, in so-stanza, l ' esame della manovra sanitari aquasi completamente nell'ambito dell aCommissione bilancio .

La riforma, attuata lo scorso agosto conla legge n . 362 riguardante nuove norme inmateria di bilancio e di contabilità di Stato ,ha in parte contribuito a riportare le com-petenze nelle Commissioni responsabili i nultima analisi della elaborazione legisla-tiva per settore. La trasformazione dellalegge finanziaria ha restituito spazio pro -grammatico al l 'esame da parte delle Com -missioni, soprattutto in relazione alla pre-sentazione dei cosiddetti disegni di legge diaccompagnamento che contengono le de-cisioni di merito ad effetto finanziario perciascuno dei grandi comparti della pub-blica amministrazione .

Al disegno di legge n . 3198 è stato affi-dato il compito di realizzare le condizion iper un risparmio di circa 5 mila miliardi d ispesa sanitaria. Come si inquadra, dunque ,il disegno dì legge in esame? Innanzitutto ,esso riveste certamente natura congiuntu -rale. Se si fossero realizzate le condizion ipolitiche di revisione della legge di riformasanitaria e fosse stato emanato il pian osanitario nazionale — misure, queste, d icarattere sicuramente strutturale e pro -grammatico — il disegno di legge proba-bilmente sarebbe stato diverso, Ormai d amolti anni è venuta maturando la convin-zione che è necessario intervenire sul si-stema sanitario nazionale non già attra-verso misure «tampone», bensì aggre-dendo il problema sanità sul versante de lfunzionamento. I malanni della sanit àsono noti. La grande quantità di analisi cheha inondato il dibattito più recente si èrisolta nella constatazione comune che i l«pianeta sanità» ha bisogno di un finanzia -mento certo, di una razionalizzazione isti-tuzionale, e di una revisione strutturale .

Il provvedimento in esame risponde sol oad alcune delle esigenze di intervento :quelle apparentemente più idonee a con-sentire la realizzazione del risparmio d isettore, coerentemente con il piano d irientro generale del deficit pubblico. Così ,detta misure in materia di assistenza far-maceutica, di assistenza specialistica, di

esenzione dalla partecipazione alla spesa ,di attuazione del contratto di lavoro dicomparto e di utilizzazione delle quote d iautofinanziamento . Per diverse ragioni ,restano fuori dal disegno di legge propostedi intervento per ciò che riguarda il perso-nale, la medicina generale, l 'ospedalieraconvenzionata, l'assetto complessivo de lsistema .

Il confronto tra ciò che è dentro equanto è rimasto fuori, consente di espri-mere un giudizio sul provvedimento, ne lsenso che la manovra in corso è parziale econgiunturale. Se non si passerà all'in-tervento strutturale, che la relazione d iaccompagnamento al disegno di legg eindicava tra le misure di strategia com-plessiva e che è stato poi accantonato pernon appesantire la discussione dellalegge finanziaria, resteranno aperti i pro-blemi principali e neppure gli intervent idi breve periodo potranno essere reite-rati per la loro intrinseca contradditto-rietà con le ragioni dello sviluppo orga-nico e ordinato del sistema .

Nel merito del disegno di legge, si pu òsottolineare che l'intervento in materia d iassistenza specialistica si risolve nella fis-sazione di un tetto per la specialistica con-venzionata, che deve essere pari alla spes adel 1986, aggiornata con le nuove tariffe emaggiorata del 10 per cento . E tuttaviaall'articolo 1 che bisogna guardare conattenzione. Sia il corpo originario dellamanovra governativa, sia il testo poi licen-ziato dalla Commissione, con modifichesulle quali si è registrata la convergenzadei gruppi di maggioranza, ridisegnano l amanovra di politica farmaceutica cui èaffidato il compito di consentire un ri-sparmio immediato, nonché di proiettarsiprogrammaticamente verso un regime insintonia con lo sviluppo del servizio sani-tario nazionale .

Nell 'anno 1989 è prevista per la farma-ceutica una spesa di poco al di sotto dei 10mila miliardi e più precisamente 9.988miliardi . Il dato, secondo il quale il nostropaese si trova al quinto posto tra le nazionipiù industrializzate per quanto riguarda laspesa farmaceutica e che può essere varia -mente commentato, visto che ci accomuna

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alle grandi potenze economiche, non c iesime dal (anzi ci induce con grande deter -minazione a) cercare di ridurre i costi esoprattutto di orientare i consumi al fine d iottenere dal farmaco il massimo del bene-ficio terapeutico .

Questo sforzo, non solo organizzativo oscientifico ma ancora prima culturale epolitico, va fatto con estrema serenità digiudizio, evitando processi di mitizzazionedel farmaco ma anche campagne in cu iaffiorano elementi di oscurantismo fonda-mentalista . In questo senso condividiamole osservazioni del professor Inman, chequantifica in 37 minuti l'allungamentodella vita media conseguente all'elimina-zione di tutti i farmaci, per i loro effett icollaterali, e in 15 anni la riduzione dell avita media per mancanza della loro attivit àterapeutica .

Il disegno di legge, nella formulazione alnostro esame, coglie in maniera equili-brata l'esigenza di contemperare le vari enecessità e prospetta un intervento coordi-nato sui due versanti della politica pro-grammata del farmaco: il prontuario tera-peutico e il ticket moderatore .

Intorno al prontuario terapeutico si di-scute non da oggi e spesso animosamente .E indubbio che esso ha assunto sempre pi ùle caratteristiche di uno strumento mera -mente burocratico, inadeguato alla do -manda propria di una moderna conce-zione dell'uso del farmaco . Da qui la neces -sità, ribadita nel disegno di legge n . 3198,di provvedere entro il 31 dicembre 1989alla sua revisione . Si tratta di una revisioneche dovrà tenere conto prima di tutto ,come è ovvio, dell'efficacia terapeutica de lfarmaco, determinata alla luce di una va-lutazione dei suoi effetti sul piano clinico ,prima ancora che dei meccanismi biochi-mici; una revisione che, tenendo nella do-vuta considerazione la relatività dell'effi-cacia terapeutica del farmaco, in rapportoalla fase biofisica del soggetto, sia prece-duta da un'approfondita verifica del con-cetto stesso di necessità terapeutica . Perquei prodotti poi dimostratisi non efficaci ,non dovrà essere sufficiente la semppiceeslcusione del prontuario terapeutico m asarà necessaria l'esclusione dal mercato

proprio delle specialità medicinali, a tuteladella salute del cittadino e della sua buonafede .

Contemporaneamente alla revisione de lprontuario terapeutico, si impone l'indivi-duazione delle confezioni ottimali dellespecialità medicinali per cicli di terapia ,così da arrivare a modulare le confezion iin funzione della patologia presentata, co nun indubbio beneficio sui costi per la ridu-zione netta degli attuali sprechi derivant ida confezioni spesso quantitativamenteesorbitanti rispetto alle reali necessità de lpaziente .

Convinti della opportunità di personaliz-zare al massimo la terapia farmacologica,si sottolinea come importante, anche aifini di una revisione culturale della pre-scrizione e dell'uso in genere dei farmaci ,la norma che dà al CIP tempi ben precisi ,con poteri sostitutivi del Presidente de lConsiglio, per la deteminazione del prezz odei farmaci galenici inclusi nel prontuarioterapeutico e l'obbligo del loro approvvi-gionamento da parte dei farmacisti . Cre-diamo nel ritorno su più vasta scaladell'uso dei galenici, sia per l'importanz aterapeutica sia per la scarsa incidenza de icosti .

La provincia autonoma di Balzano (rife-risco senza alcun commento il dato) h aavuto una spesapro capite lorda nel 1986 di88 mila lire, contro la media nazionale di154 mila lire, ed è l'unica che concede acarico del servizio sanitario nazionale ipreparati magistrali . Anche per le moda-lità prescrittive dei farmaci, vero grovigliodi norme burocratizzanti il lavoro del me -dico, si è abolito il limite, in molti casi cos ìpoco umanitario, di prescrizione di duepezzi per ricetta per i soggetti affetti dapatologie croniche nelle regioni in cui si èattuato il controllo mediante lettura auto-matica. È ovvio che tale controllo vadaesteso ope legis a tutte le regioni e realiz-zato in un tempo ben delimitato .

Il ticket, cui si è tentato di dare in passat ouna connotazione ideologica (del resto im-possibile, visto che pressoché tutti i paes idel mondo, dell'Ovest o dell'Est, a prescin -dere dalle loro forme di governo, lo hann osempre adottato), rappresenta l'altro stru-

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mento per favorire un uso più razionaledel farmaco, attraverso un tentativo d imaggiore responsabilizzazione del citta-dino e, nel contempo, di contenimentodella spesa .

Il ticket opera certamente come mode-ratore della spesa farmaceutica e dell ealtre spese sanitarie ; esso impegna diretta-mente il cittadino utente . Date queste duesemplici premesse, occorre vedere se l acompartecipazione sia giustificata da mo-tivi di contenimento del consumo farma-ceutico (cioé da motivi di difesa della sa-lute) ovvero da ragioni di conteniment odella spesa. Nel primo caso, il giudizio hacarattere eminentemente tecnico ; nel se-condo, esso ha carattere politico, giustifi-candosi la compartecipazione solo i nquanto ogni parte del sistema funzioni giàal suo meglio .

In sede di Commissione, tale materia èstata messa in collegamento con il decreto -legge 30 settembre 1989, n . 421, che all'ar -ticolo 1 sostituisce le quote di partecipa-zione vigenti (esclusa quella fissa di 2 milamiliardi per ricetta) con una quota di par-tecipazione pari al 20 o al 40 per cento delprezzo di vendita, a seconda del tipo d ispecialità medicinale .

Il collegamento tra i due provvedimenti ,per la diversità dei termini della loro en-trata in vigore, dovrà essere mantenuto .

Occorre sottolineare come in sede d iparere la Commissione bilancio abbia invi -tato la Commissione affari sociali ad esa-minare l 'opportunità della reintroduzion edei ticket per le prestazioni diagnostiche . Ènoto — il ministro lo ha ricordato durant ela discussione del disegno di legge n . 3198— che il ticket sulla diagnostica comport aun risparmio rilevante . Tuttavia, sulla ma -teria è intervenuto un accordo tra Governoe forze sociali perché tale misura non fosseripristinata .

Appare evidente come l ' intera materiadella compartecipazione debba trovareuna regolamentazione di quadro . E proba -bile che essa sia da ricordursi proprio all ariforma della riforma.

Nell'auspicare, quindi, una estension edel ticket ad altre prestazioni sanitarie, s isottolinea la necessità (per ragioni di

equità concernenti i cittadini davanti allamalattia) di un ticket a quota fissa e con u ntetto al livello totale di compartecipazione .Non dipendono certo dal paziente, infatti ,la scelta né della malattia né della medi-cina con cui curarsi né la capacità econo -mica di farvi fronte . Il ticket va conside-rato come uno strumento utile ai fini de lcontenimento della spesa ed in qualchemisura anche dell'educazione sanitaria ,ma non possiamo non prestare massimaattenzione alla situazione dei cittadin imeno abbienti, che devono essere esentat ida tale onere .

L'individuazione analitica di fasce so-ciali esenti dal pagamento del ticket, l ' in-troduzione di sistemi di informatizzazionee l'utilizzo di appositi tesserini individual iindicanti il codice fiscale fanno ben spe-rare in una riduzione degli abusi finor aperpetrati in materia. Nel contempo, riba-diamo come fondamentalmente giusto ch el'istituto della esenzione dal ticket sia allar-gato ai farmaci su cui il decreto-legge n .421 del 1988 impone il ticket del 40 percento .

Non possiamo tuttavia nasconderci l adelicatezza del problema, sia in termin istrettamente tecnico-scientifici sia in ter-mini economici, concernenti appunto lapolitica del farmaco . Del resto, l'articolo29 della legge n . 833, nell'affermare che laproduzione e la distribuzione dei farmac idebbano essere regolate secondo critericoerenti con gli obiettivi del servizio sani-tario nazionale e che lo Stato detta normeper la disciplina della autorizzazione allaproduzione ed alla immissione in com-mercio dei farmaci ; nonché che la produ-zione farmaceutica deve essere indirizzat aalle finalità del servizio sanitario nazio-nale, conferisce al prontuario terapeuticoil ruolo di mediazione tra la politica di ero -gazione dello Stato e la produzione delleindustrie . Da questa stretta convergenza d iinteressi nasce l'esigenza dello sviluppo diuna politica del farmaco alla cui elabora-zione ed attuazione sono chiamati, nell aveste di protagonisti, sia lo Stato che il pri -vato .

Sottolineo poi come gli interventi in ma-teria di attuazione del contratto di lavoro e

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l ' istituzione di un corpo di ispettori ammi -nistrativi presso il Ministero della sanità s igiustificano esclusivamente in chiave d iintervento congiunturale, il primo argo -mento essendo da considerare di perti-nenza della revisione della normativa inmateria del personale del servizio sani-tario nazionale e il secondo da esaminarenell'ambito di un processo di revision eorganica del sistema dei controlli .

Quello in discussione, quindi, è un di -segno di legge che va collocato, insiemecon altri provvedimenti già varati, in u npiù ampio intervento legislativo teso a ra-zionalizzare la legge sanitaria, miglio-rando il rapporto costi-benefici, al fine d irendere compatibile la qualità dei serviz icon le risorse finanziarie disponibili .

Si tratta tuttavia di interventi capaci d iprodurre effetti ancora più incisivi e mar-cati se a breve — come ci auguriamo ecome lo stesso relatore ha auspicato — s iarriverà a quel riordino delle USL cheormai è necessario e indilazionabile, e a fa rsì che tutti gli interventi finora program-mati perdano il carattere di pura manovr acongiunturale, ma siano inseriti armonica -mente in un nuovo contesto di interventoorganico e strutturale, capace di per sé d iridurre le aree di spreco, di migliorare l afunzionalità dei servizi e di elevare il livellodelle prestazioni .

PRESIDENTE. È iscritta a parlare l'ono-revole Artioli . Ne ha facoltà .

ROSSELLA ARTIOLI . Signor Presidente ,colleghi, rappresentanti del Governo ,vorrei prendere le mosse da due osserva-zioni del relatore che secondo me danno i lsenso di come noi ci apprestiamo a discu-tere il disegno di legge n . 3198 sul conteni-mento della spesa sanitaria .

L'onorevole Renzulli ha dichiarato —lasciando trasparire un certo disagio, manello stesso tempo un atteggiamento d igrande determinazione verso quello chedobbiamo fare come parlamentari perchéla sanità esca dalle secche dell'inefficienz ae dell'inefficacia — che in questa legge d iaccompagnamento di una legge finan-ziaria snella, severa (che ha posto grande

attenzione a che non ci fossero contenut iimpropri di carattere normativo, che de-vono essere invece demandati ad altr iprovvedimenti legislativi) non si sono po-tute inserire norme che tendessero a ripor -tare il contenimento della spesa sanitariaad un disegno più generale di razionalizza -zione della sanità nel nostro paese .

Egli dunque ha definito quello in esamecome un disegno di legge-ponte, una mi-sura contingente di contenimento dellaspesa sanitaria per il 1989, giudicando cheil paese non ha più bisogno di misure tam -pone, di «pannicelli caldi» ; il ministro,d'altra parte, ne è assolutamente consape -vole poiché ha presentato un disegno d ilegge di riforma del servizio sanitario na-zionale che è in discussione presso la no-stra Commissione affari sociali .

Noi affrontiamo quindi in questa occa-sione il problema del risanamento dellaspesa pubblica, in attuazione del piano d irientro presentato alle Camere a finemaggio dal Governo, nel quale era conte-nuta in modo chiaro ed esplicito l 'indica-zione che due sono i settori fondamental iche devono essere rivisti profondament ese vogliamo rispettare le compatibilit àcomplessive per il rientro dal deficit e daldebito pubblico nel nostro paese: il settoredella sanità e quello della previdenza .

Si usano diverse espressioni per definir ele riforme necessarie : riforme forti, ri-forme di struttura. Io non amo molto l eaggettivazioni, preferisco andare ai fatti : i lproblema è quello di riformare le struttur esanitarie. Da alcuni anni ci troviamo d ifronte ad alcuni «pasticci» ; prima dellariforma della legge n. 362, infatti, si vara -vano delle modifiche o si approvavanonuove normative quasi in modo surretti-zio, perché non era obbligatorio che aves-sero un contenuto proprio; esse erano sol -tanto dei rammendi nella prospettiva diuna complessiva riforma del servizio sani-tario nazionale .

Vi è un altro passaggio nell'interventodel relatore in cui, a mio avviso, si è coltoquesto disagio e questo atteggiamento d igrande determinazione, ed è lì dove egli èricorso alla parola «scommessa» . Non pos-siamo ogni anno, in sede di esame della

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legge finanziaria, disquisire (anche perchéoltre tutto si trasforma in un dibattito tr aaccademici dei numeri) sullo stanzia -mento del fondo sanitario nazionale, ch erischia di diventare una scommessa per -ché poi si procede sempre al ripianament odel debiti (anzi sono già stanziati dei fond iper il ripianamento dei debiti pregressi, s enon sbaglio), in una sorta di «gioco all'ipo-crisia» che non fa bene al paese, non rend ecredibili le forze politiche né rende traspa-renti le decisioni del Parlamento . Poichénon vogliamo che l'attività parlamentaresi trasformi in una sorta di «gioco dei bus -solotti», in cui si scomette se lo stanzia -mento previsto per il fondo sanitario na-zionale verrà rispettato oppure se sar ànecessario procedere a suo ripianament oin seguito, dobbiamo uscire dall ' indeter-minatezza e dare un colpo di accelerator eal varo della riforma del servizio sanitarionazionale, mediante la predisposizione diuna sorta di corsia preferenziale e primadella presentazione della nuova legge fi-nanziaria .

Senza aver la pretesa di rifare una legg eorganica come la legge n . 833, perchérichiederebbe troppo tempo, sarebbe ne-cessario individuare con le dovute prioritàquali siano i centri di spesa del servizi osanitario nazionale, soffermandosi quind isulla configurazione istituzionale e giuri -dica delle USL, sul ruolo degli ospedalicome momento autonomo all'interno dell asanità e sul problema del finanziamento .Per quanto concerne quest'ultimo aspett osi deve rivedere, alla luce del conteniment odella spesa sanitaria e del più complessiv opiano di rientro di qui al 1992 delle spese, i lflusso, per così dire, dalla sorgente all afoce, cioè il flusso complessivo con parti -colare riguardo alla dislocazione degli .stanziamenti del fondo sanitario nazionaleche vengono trasferiti . Non vogliamo, in -fatti, che il Ministero della sanità e leregioni si riducano a svolgere un ruolo d i«passamoneta», come rischia di accadereoggi, ma desideriamo che fungano da os-servatorio della programmazione sani-taria e finanziaria, in un corretto rapportocosti-benefici .

Anche dall'ultima indagine svolta dalla

Commissione affari sociali sono emers idati che fanno riflettere: se a fronte dei 59mila miliardi del fondo sanitario nazional eed a quelli della sanità convenzionata, 1 4mila miliardi vengono spesi per la sanit àprivata, ciò significa che il cittadino èquasi azionista di una società in crisi . Diconseguenza egli chiede il rendiconto echiede un rapporto corretto tra costi ebenefici .

Si pone quindi il problema di un corrett orapporto tra pubblico e privato .

Se mediante la legge finanziaria e quest odisegno di legge tendente al conteniment odella spesa sanitaria si individuano —come è stato detto sia dal relatore chedall'onorevole Volponi — fattori precisi dirisparmio, che forse non sono da lasciareai «bussolotti», come dicevo prima, essipongono comunque il problema di un rap-porto più corretto tra spesa pubblica e pri -vata. Attualmente comincia oggettiva-mente a prospettarsi per il settore pub-blico — anche in seguito all'affermarsi d iun nuovo panorama della domanda di sa-lute che viene dal paese, il quale va modi-ficandosi a causa dell'invecchiamentodella popolazione — la questione di no nabdicare in favore del privato . Tale infatt iè il rischio che corriamo .

Se — come dicevo — analizziamo, oltrea questo disegno di legge di contenimentodella spesa sanitaria, la appostazione d ibilancio nei fondi globali relativa all 'assi-stenza indiretta, ci rendiamo conto dellanecessità di effettuare una scelta precisa— anche tenendo conto delle linee trac-ciate dalla risoluzione che in materia èstata votata nel mese di luglio da tutti igruppi — circa la possibilità o meno d igiungere ad una riforma complessiva de lservizio sanitario nazionale . Ciò può avve-nire anche configurando, seppure in ter-mini gradualistici, la possibilità di una par -tecipazione del cittadino alla spesa sanita -ria, e quindi mediante una revisione com-plessiva della sorgente del finanziamento ,cioè del contributo di malattia .

Nel disegno di legge al nostro esame ègià configurata una forma di partecipa-zione allo sforzo di contenimento dell aspesa sanitaria : mi riferisco ai ticket sulla

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farmaceutica, che vanno accompagnati ,ritengo, da una revisione dei casi di esen-zione. Penso che questo sia un punto qua-lificante del disegno di legge, non tantocon riferimento al contenimento dell aspesa per il 1989 quanto per un discorsopiù complessivo, al quale prima accen-navo, relativo ad una progressiva parteci-pazione del cittadino alla spesa sanitaria .

Le esenzioni vanno quindi ricondotteallo status sociale del cittadino e non fattederivare dalla denuncia dei redditi, all oscopo di evitare la trappola nella qual esiamo sempre incappati, per cui erano soloi lavoratori dipendenti a partecipare cor-rettamente alla spesa, a fronte dell'eva-sione di altri ceti in conseguenza di de-nunce assolutamente falsificate .

Questo rigore nel riferire le esenzioni acoloro che ne hanno veramente bisogno,come i pensionati, gli indigenti, i disoccu-pati, pone le premesse per una correttarivisitazione dello Stato sociale, di un oStato capace di garantire ai meno abbient ii servizi sanitari fondamentali e di preve-dere — nel settore farmaceutico, diagno-stico o ospedaliero — una forma di parte-cipazione del cittadino mediante il ticke tsanitario .

Se a tutto ciò si deve arrivare, è moltoimportante porre attenzione al rapportotra la spesa pubblica e quella privata . Par-lavo poco fa di uno Stato visto come so-cietà in crisi e cittadino che si sente azio-nista passivo, e quindi sostanzialment eperdente, il quale chiede un rendiconto i ntermini di rapporti costi-benefici. Nondobbiamo però neanche abdicare de ltutto, in modo acritico e politicamentemolto colpevole, in favore del settore pri-vato, nell'ambito di una spesa che si indi -rizza anche all'assistenza convenzionata ,in modo tale che ci sia da una parte lo Statoche rischia il capitale e dall'altra il privat oche percepisce l'utile .

Ciò creerebbe uno scompenso nell'equi-librata relazione di competitività tra pub-blico e privato ; non si deve mandare almacero la struttura sanitaria pubblica, la -sciando che sia utilizzata solo dai più po-veri, ma si deve far sì che essa sia recupe-rata nell'ambito di un corretto rapporto di

competitività tra pubblico e privato. Senzadubbio in questo disegno di legge di conte -nimento della spesa sanitaria vi sono se-gnali positivi che lo caratterizzano com eprovvedimento ponte .

Ho parlato in prevedenza delle esen-zioni, dell'assistenza convenzionat aesterna, ricollegata al problema dell aospedalizzazione e quindi inserita in undisegno più complessivo . Inoltre il ri-sparmio per il 1989 è in gran parte assicu -rato dal blocco dei prezzi dei farmaci . Atale proposito ci si è riallacciati corretta -mente, in conformità con un dibattito svol -tosi presso la Commissione affari sociali ,alla ratio della legge finanziaria dell'ann oscorso . F emersa soprattutto, come è statodetto sia dal relatore che dall ' onorevoleVolponi, accanto alla fissazione di sca-denze ben precise (28 febbraio 1989 per laprima revisione del prontuario e 31 di-cembre 1989 per quella complessiva) un afilosofia della politica del farmaco chedovrebbe essere — e ha voluto esserlo pe rchi l'ha approvata — momento signifi-cante della costituzione della commissioneunica del farmaco . Il farmaco cioè devecostituire momento, principio attivo nellaprevenzione e nella terapia delle patologi eesistenti nel nostro territorio, in linea e i ncoerenza con lo spirito informatore dellacostituzione della commissione unica de lfarmaco e con la volontà di razionalizzaree rivedere il prontuario terapeutic onell'ambito di una visione complessiva d ipolitica positiva del farmaco .

Detto tutto questo, ritengo che non sem -plicemente per dovere di ufficio possiamoesprimere come maggioranza disagio odeterminazione . A mio giudizio è interess enon soltanto del paese, ma di tutte le forz epolitiche cogliere l'indicazione dei ministr idel tesoro e della sanità di affrontare conprecedenza assoluta (e parlo in termini d icorsia preferenziale, e non solo regola-mentari) e velocemente la riforma dellestrutture sanitarie. In caso contrario credoche il disegno di legge di contenimentodella spesa sanitaria per il 1989 che stiamooggi discutendo rischierebbe di esserescritto, senza dubbio con le migliori inten-zioni, ma sulla sabbia; e poiché il nostro

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paese, ricordiamolo, è abbastanza ventoso ,tutto si cancellerebbe in fretta (Ap-plausi) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Tagliabue . Ne ha facoltà .

GIANFRANCO TAGLIABUE. Signor Presi-dente, colleghi, desidero subito rilevare, i nrisposta alle considerazioni svolte da altricolleghi, e in particolare dal relatore edall'onorevole Volponi, che il disegno d ilegge n. 3198 non ha quel respiro strate-gico, politico, sociale e culturale che sa-rebbe necessario per raggiungere gli obiet-tivi dell'efficienza e dell 'efficacia del ser-vizio sanitario nazionale . Con questo comecon gli altri provvedimenti che accompa-gnano la legge finanziaria si registranoinvece un attacco e un ulteriore scadi -mento qualitativo dello Stato sociale .

Il disegno di legge n . 3198 infatti è part edell'operazione complessiva del Governodi taglio di 5 mila miliardi nella sanità ; ed èun peccato che i colleghi della maggio-ranza non abbiano soffermato la loro at-tenzione su questa operazione politica ch eil Governo e la maggioranza intendonocompiere . Si tratta di un'operazione cheancora una volta si presenta con il soloobiettivo di dequalificare ancora di più i lservizio sanitario nazionale, di scaricaresui cittadini ulteriori disagi e appesanti-menti iniqui derivanti da nuovi tickets dafar pagare a quanti necessitano di cure .Un'operazione che comporta anche nuovied improduttivi interventi burocratici, ch egraveranno sugli operatori sanitari e sugl iamministratori delle unità sanitarie lo-cali .

Questo è il quadro, e il ministro dellasanità ed il Governo ne sono ben consape -voli: si rendono conto cioè dei guasti chesaranno provocati dall'impossibilità di go-vernare il servizio sanitario nazionale esanno che risulterà impossibile gestire iservizi a livello territoriale .

Da questi elementi proviene l'ulteriorealimentazione dell'idea della privatizza-zione, il cui primo segnale si è registrat oquando, per la prima volta nella legg efinanziaria appena approvata, è stata inse -

rita la voce: «Assistenza sanitaria indi -retta» .

Il complesso della manovra derivant edalla legge finanziaria e dai provvediment idi accompagnamento è, per il settore sani -tario, la fotografia più esemplare d iun'operazione che mostra l'incapacità de lGoverno di riflettere seriamente sui divers ifattori che compongono la spesa sanitaria ,nonché la pervicace volontà di preferiretetti di spesa privi di senso ad una verapolitica di programmazione. Questo è i lrisultato: il taglio di 5 mila miliardi all aspesa corrente e l'inadeguatezza delle ri-sorse destinate agli investimenti ; siamo in -fatti ancora molto al di sotto della percen-tuale del prodotto interno lordo (che do-vrebbe aggirarsi intorno al 12 per cento)da utilizzare per investimenti di ammoder-namento e rinnovamento tecnologico estrutturale .

Anche le quote destinate agli investi-menti in conto capitale rimangono infattiferme ai livelli indicati nella legge finan-ziaria per il 1988, così come quelle per gliinvestimenti aggiuntivi, sui quali si è sof-fermato il relatore riferendosi all 'articolo20 della legge finanziaria per il 1988 ; con i lrisultato che i 3 .500 miliardi disponibil iper il 1988 hano perso valore per un am-montare pari ai 140 miliardi dovuti all'in-flazione.

D'altra parte, cosa aspettarsi da un Mini -stero della sanità che è vecchio, arcaico ,burocratico e organizzato su basi che ri-spondono alle antiche logiche centralisti-che? Cosa aspettarsi da un Ministero dellasanità non riformato? Voi, colleghi dell amaggioranza, avete parlato in questa sed edi riforma strutturale del servizio sani-tario nazionale ; ma sarebbe interessantericordare che la prima riforma è stat aapprovata nel 1978, che essa deve essereancora applicata ed attuata compiuta-mente e che in dieci anni non è stat aapprontata la riforma del Ministero dell asanità prevista dalla legge n . 833 .

Cosa aspettarsi quindi, divecvo, da u nMinistero dela sanità non riformato e nonall'altezza dei compiti assegnatigli dallalegge appena ricordata? Sappiamo delresto che il costo per il funzionamento di

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questo dicastero è pari quasi a 1 .000 mi-liardi l'anno .

Sarebbe necessario analizzare attenta-mente come tali somme siano spese, cosasia prodotto da tali risorse e i ritardi che s iaccumulano con riferimento a stanzia-menti per settori di estrema delicatezza eurgenza, che incontrano resistenze e bar-riere burocratiche proprio all'interno de lMinistero della sanità .

La produttività e la qualità della spes asanitaria non si ottengono con le misur eche il Governo propone . Di questo è certa -mente consapevole il relatore, come purela maggioranza . Per tale ragione Governoe maggioranza, secondo noi, sono doppia-mente responsabili . Basterebbe andare arileggere le affermazioni che voi, colleghidella maggioranza, avete fatto in questidieci anni, in occasione dell'esame dell eleggi finanziarie, per trovare grande incoe-renza tra le parole e i fatti .

Il nostro ragionamento critico e di de-nuncia delle vostre responsabilità poli-tiche non si limita ai tagli sempre operat isulla spesa sanitaria, agli inutili tetti d ispesa, ai ticket senza senso da voi imposti,al piano sanitario nazionale mai presen-tato, ai provvedimenti confusi e contrad-dittori, oltre che stravolgenti della legge d iriforma, assunti in tutti questi anni . Il no-stro ragionamento critico è indirizzatoanche alla vostra non volontà di affrontareil problema delle entrate per il fondo sani-tario nazionale nei termini indicati dallalegge di riforma .

L 'onorevole ministro ci dovrebbe spie -gare che cosa ha impedito ed impedisce disuperare un sistema di finanziamento de lfondo sanitario nazionale basato sui con -tributi dei lavoratori dipendenti, attra-verso la fiscalizzazione dei contributi perla sanità e il riequilibrio dell 'onere tra idiversi strati sociali, che vuol dire anch eaumento delle entrate e lotta vera all'eva-sione contributiva .

D'altra parte lo stesso principio dellagratuità, stabilito nella legge n . 833, è col -legato ad un sistema di prelievo fiscaleproporzionato alle disponibilità dei singol icontribuenti ; ma i provvedimenti del Go-verno si limitano soltanto a incidere sui

diritti dei cittadini . Il problema della fisca -lizzazione deli oneri sociali e del nuovosistema di contribuzione al fondo sanitari onazionale non viene affrontato .

Quando non si interviene anche suquesto fronte, ci si rende responsabili de ldepauperamento del servizio sanitario na -zionale e del sempre più marcato ricors oalle assicurazioni private sulla salute .

La strada, come si vede, non è quella de lsolito ritornello dell'assistenza indiretta ,anche limitata ad alcune categorie di citta-dini, che, in una qualche misura, la stess amaggioranza aveva preposto qualch emesa fa.

Adesso come non mai, di fronte al ripro -porsi della legge finanziaria per il 1989 edelle leggi di accompagnamento che ri-guardano la sanità, si rendono utili e ne-cessari un dibattito complessivo in Parla -mento ed una conferenza nazionale ,aperta a tutte le forze politiche e sociali eagli operatori sanitari. Come non mai, sirende necessario ed urgente che i grand itemi della salute vengano affrontati fuor idalle filosofie congiunturali .

L'onorevole ministro non ha certament edimostrato, in questo periodo di titolarit àdel Ministero della sanità — me lo con -senta — di essere in grado di assicurar equesta svolta di cui ha bisogno il servizi osanitario nazionale . Ciò è dimostrato daglistessi provvedimenti sulla sanità, che nonvanno oltre l 'angusto (ma voluto sul pian opolitico e sul piano delle scelte) confin econgiunturale .

È così, infatti, che si scardina il servizi osanitario nazionale e si scaricano a valle leconseguenze, quando si arriva — basti ve -dere l'articolo 10 del disegno di legge n .3205, diventato poi articolo 9 — a farcarico alle regioni del disavanzo prodottodai trasferimenti inadeguati, dovuti allasottostima del fondo sanitario nazionale .

Consentitemi su questo punto una ulte -riore sottolineatura . La modifica appor -tata qualche giorno fa dalla Cameraall'articolo 10 del disegno di legge n . 3205introduce una delle norme che più stra-volgono l'impianto della riforma sanita-ria, in quanto con essa viene incrinato i lprincipio della universalità delle presta-

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zioni e della unitarietà del servizio sani-tario nazionale. Si introduce un regime d icompartecipazione differenziato per re-gioni (con tutte le relative conseguenze), s idà una spinta alla dequalificazione dell oStato sociale e alla privatizzazione dell eprestazioni. Vorrei che il Governo e lamaggioranza riflettessero ancora sull aportata di tale norma.

Vi è ancora di più. Com ' è possibile ,signor ministro, pensare che le regioni e l eunità sanitarie locali possano concreta -mente attuare il disposto dalla legge n .109 del 1988 e il decreto del ministro dell asanità del settembre 1988, riguardanti gl istandards ospedalieri, se il fondo sani-tario nazionale è inadeguato e se perman eun sostanziale blocco delle assunzioni de lpersonale? Solo la nostra energica batta -glia e le ferme posizioni assunte dall eregioni e dall'ANCI hanno consentito dirimuovere, seppure parzialmente, l enorme contenute nel disegno di legge n .3204, di accompagnamento alla legge fi-nanziaria 1989 e riguardante anche il set-tore della sanità .

Vorrei ancora ricordarle, signor mini-stro, che è stato disatteso l'ordine de lgiorno che un suo sottosegretario avevaaccolto in occasione della discussion edelle proposte di legge sull'afta epizooticae che impegnava il Governo a rimuovere i lblocco delle assunzioni per i servizi terri-toriali di igiene pubblica e profilassi, non -ché per il servizio veterinario di con -fine .

Inoltre, signor ministro, noi comunist iabbiamo denunciato e richiamato la su aattenzione sulla inaccettabilità del fatt oche la parte corrente del fondo sanitarionazionale fosse gravata di un costo per i l1989 di 1 .000 miliardi per il nuovo con -tratto del comparto sanitario e per le con-venzioni . A parte l'inadeguatezza dell asomma indicata, non si comprende la ra-gione di tale scelta . Su questo punto, oltre achiederle indicazioni precise sul pianodella spesa (contratto e convenzioni), si-gnor ministro, vorremmo che chiariss enella Commissione competente quali son oi contenuti che si intendono affermare nelcontratto e nelle convenzioni . È anche im-

portante sapere quale parte intenda gio-care lei, signor ministro, rispetto ad inizia -tive assunte dai suoi colleghi di Governo i nordine alle cosiddette «code contrat-tuali» .

Sulla legge finanziaria, sulle tabelle delbilancio dello Stato e sui provvedimenti d iaccompagnamento il gruppo comunista s iè mosso con impegno, formulando propo-ste, con l'obiettivo di cambiare profonda-mente i contenuti dei provvedimenti. Cosìè stato anche per il disegno di legge n. 3198oggi al nostro esame. Abbiamo ottenutoqualche parziale risultato, dimostrand onei fatti di essere, dall'opposizione, forz aalternativa di Governo . Proprio sul ver-sante della politica sanitaria la stessa mag-gioranza ha dovuto riconoscere la fonda-tezza delle nostre analisi e delle nostre pro-poste .

Se consideriamo tutta l'impostazionedell'articolo 1 del disegno di legge n . 3198 ,riguardante la politica del farmaco, nonpossiamo non fare la seguente considera-zione. Siamo ancora in presenza di unastrategia miope, che non consente di aver eun prontuario terapeutico nazionale effi-cace e funzionale, né un politica del far-maco capace di offrire a tutti i cittadin ifarmaci efficaci e non eccessivamente co-stosi, che non gravino quindi in termin ieconomici sul servizio sanitario nazio-nale .

L'assenza di una strategia politica ne lcampo del farmaco non favorisce nem-meno un vero sviluppo della stessa indu-stria farmaceutica italiana, costretta da u nlato a soggiacere alle industrie multinazio-nali e dall'altro a sopravvivere con poch ielementi di impulso sul piano della ricercadi nuovi principi veramente attivi dalpunto di vista farmacologico. E ciò in as-senza di un piano di settore all'altezza de itempi e dei nuovi traguardi che le biotec-nologie offrono in questo campo : una stra-tegia rispetto alla quale lo Stato non puòessere indifferente, poiché è interessedell'economia e della salute avere com einterlocutore un'industria farmaceutic ache non sopravviva sul farmaco copia oinutile, ma trovi di fronte a sé la manopubblica, capace di offrire risorse e pro-

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spettive per lo sviluppo del settore farma-ceutico, di cui il servizio sanitario nazio-nale è grande cliente .

Sul fronte della spesa farmaceutica, si-gnor ministro, bisogna inoltre affrontare ilpunto riguardante i controlli a valle, e i nparticolare i controlli sulle prescrizioni .Occorre portare a regime la lettura auto-matica delle etichette ; e il disegno di leggen . 3198 al nostro esame non dà ancoragaranzie su questo importante provvedi -mento .

Bisogna affronare i temi dell'informa-zione e quindi dei rapporti tra la Farmin-dustria e gli informatori scientifici, non -ché tra questi e gli enti locali, in ordin eall'uso del farmaco. Occore affrontare iproblemi del sistema di distribuzione, equindi quelli delle responsabilità delle ga-ranzie e dei rapporti che intercorrono traindustrie e farmacie .

Bisogna affrontare seriamente i tem idella farmacovigilanza in rapporto all'ar-ticolo 9 del decreto-legge n . 443 del 1987 . Eoccorre ancora porre mano, attraverso u nragionamento serio, alle questioni che ri-guardano i protocolli, quale momento no nsecondario di controllo della spesa farma-ceutica del nostro paese .

Sul complesso di questi temi noi ab-biamo presentato importanti emenda -menti all'articolo 1 . Alcuni di essi sonostati accolti dalla maggioranza perch éconsiderati pregnanti e di grande valore ;per quanto riguarda gli altri, ci attendiamoche nel corso dei lavori dei prossimi giornila maggioranza e lei, signor ministro, pos-siate riflettere, ragionare e accogliere l enostre indicazioni, che vanno nella dire-zione giusta di una politica diversa del far-maco nel nostro paese che possa effettiva -mente permettere di porre sotto controll ola spesa farmaceutica italiana .

Con il disegno di legge al nostro esame sipropongono in generale, ancora una volta ,interventi settoriali e disorganici nel si-stema complessivo del farmaco, destinati aprolungare nel tempo il disordine legisla-tivo in un settore che necessita invece d iurgenti misure razionalizzatrici . Questoper quanto riguarda l 'articolo 1 .

Dobbiamo poi affrontare, signor mini-

stro, i problemi relativi all'articolo 2, che ilrelatore ci ha poc'anzi richiamato. Perquanto riguarda l'assistenza specialisticaconvenzionata esterna, si fissa il tetto d ispesa ad una cifra corrispondente agl ioneri sostenuti allo stesso titolo nell 'eser-cizio finanziario 1986, maggiorati del 10per cento. Al riguardo, credo si debb aavere coscienza che sarà difficile raggiun-gere questo obiettivo, proprio perché ne lcorso di questi anni non si è posta mano adun'effettiva politica di programmazione .Come è possibile pensare che molte regionidel nostro paese siano in grado di restar eentro quei limiti e di raggiungere quegl iobiettivi che lei ha imposto, ben sapendoqual è lo stato dei servizi pubblici in molterealtà italiane ?

Per queste ragioni, riteniamo che la mi-sura introdotta con l'articolo 2 rischi dinon raggiungere il risultato, che tutti desi-deriamo, di rendere più efficiente il ser-vizio pubblico e di far funzionare a pieno iservizi a livello territoriale ; e rischi invecedi introdurre nel paese tariffe differen-ziate per ragioni, che peseranno ancorauna volta sui cittadini che hanno bisogn odi cura ed assitenza .

Signor ministro, esaminiamo l 'articolo4 . Abbiamo già avuto modo di ricordarl eche la maggior parte degli atti adottat idalle unità sanitarie locali in materia d icontratto non sono il recepimento di ac-cordi decentrati e che l'applicazione dell enorme contrattuali da parte delle USL av -viene spesso senza la stipula di specific iaccordi con le organizzazioni sindacali .

Le abbiamo detto che una riforma di talgenere è inutle : vorremmo che su questo sitornasse a riflettere ed a ragionare prim adell'approvazione del disegno di legge a lnostro esame .

Dobbiamo sottolineare che abbiamoraggiunto un risultato importante quando ,come gruppo comunista, abbiamo pro-posto di eliminare il secondo comm adell'articolo 4, che prevedeva nuove form edi controllo sugli amministratori delleunità sanitarie locali e sugli uffici di dire-zione .

Avere cancellato tale norma è stato cer-tamente importante ed è merito, certo,

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anche dell'iniziativa che ha assunto conmolta decisione il gruppo comunista .

Non siamo invece dell'opinione di acce-dere al ragionamento che lei ha svolto inCommissione, e che certamente svolger àanche in questa sede, di dotare il Ministerodella sanità di 250 nuovi ispettori, che dallivello centrale dovrebbero andare a com-piere ispezioni nelle unità sanitarie localiin ordine alla gestione e all'attuazione de lpiano sanitario nazionale .

Onorevole ministro, le vogliamo ricor-dare che già tanti sono i controlli sulleunità sanitarie locali : occorrerebbe fareuna riforma del sistema dei controlli oggiin atto e non acquisire al Ministero dellasanità 250 nuovi ispettori che avranno in -dubbiamente dei costi, mentre il fond osanitario nazionale è sottostimato .

Perché non affrontare il complesso edifficile tema che riguarda la riforma de lsistema dei controlli, per garantire attra-verso la stessa il funzionamento corrett odel governo, a livello territoriale, del ser-vizio sanitario nazionale ?

E ancora, signor ministro, con l'articolo5 si caricano sulla parte corrente le entrat eproprie delle unità sanitarie locali cheprima erano destinate agli investiment iper gli acquisti di nuove tecnologie, al fin edi coprire l ' inadeguatezza del fondo sani-tario nazionale .

L'onorevole Renzulli ci ha detto che talequota, che prima poteva essere impiegat aper investimenti, non sarebbe oggi neces-saria perché nella legge finanziaria de l1988 vi è una quota aggiuntiva di investi -menti di 30 mila miliardi. Onorevole Ren-zulli, le ho dimostrato che quella quota èaggiuntiva alla quota in conto capitale or-dinaria prevista per le unità sanitarie lo -cali e che quest 'ultima è rimasta ferma,non subendo neppure la variazione regi-strata in rapporto al tasso di inflazione. I30 mila miliardi impegnati con la legg efinanziaria per il 1988 sono pertanto ri-masti inutilizzati nella prima part edell'anno.

Questo è il punto sul quale dobbiamoragionare: abbiamo un fondo sanitario na -zionale sottostimato per la parte corrente enon abbiamo saputo attivare nel 1988

quelle somme che avrebbero dovuto esseredestinate a realizzare nuovi investiment inel campo della sanità .

Signor ministro, con questo disegno d ilegge lei propone provvedimenti per il con -tenimento della spesa sanitaria che por-tano ad un risparmio di 2.500 miliardi :1 .500 miliardi per il settore della farma-ceutica; 312 miliardi per quello dei beni eservizi ; 500 miliardi per quello relativo allaspecialistica esterna (e mi riferisco all enorme delle quali ho prima parlato) .

Nulla, però, è stato detto per quantoriguarda il contenimento della spesa per laspedalità privata convenzionale . Si è ope-rato in modo drastico per apportare tagl ialla spesa nel settore pubblico del serviziosanitario nazionale, ma non si è fatto null aper contenere, per esempio, quella relativ aalla spedalità privata convenzionata .

In Commissione affari sociali, noi ab-biamo rilevato la necessità di effettuarerisparmi anche per quanto riguarda i lcomparto della spedalità privata conven-zionata, contenendo la spesa ai livelli de l1988 e seguendo la logica, dunque, cui si èuniformato il Governo per la politica sani -taria in generale. Lei, signor ministro, ci h arisposto di essere contrario al conteni-mento, ai livelli del 1988, della spesa con-cernente la spedalità privata convenzio-nata. Per quale ragione? Tutto ciò mentresono stati apportati dei tagli nel campo de ibeni e servizi del settore pubblico, ne lfondo sanitario nazionale e imposti ticke tdi partecipazione al livello che tutti cono-sciamo, con il decreto-legge 30 settembr e1988, n. 421 .

Signor ministro, torniamo a farle pre-sente che anche nella direzione che h odetto sarebbe opportuno introdurre mi-sure di contenimento della spesa se vo-gliamo ragionare in termini equilibrati eporre il servizio pubblico, nel settore sani -tario, in condizione di recuperare sul ter-reno della produttività e del pieno utilizz odelle proprie strutture . Un contenimentodella spesa riguardante la spedalità pri-vata convenzionata consentirebbe, infatti ,signor ministro, di realizzare quegli obiet-tivi che lei si è proposto di raggiungere co nla legge 8 aprile 1988, n . 109 e con il

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decreto ministeriale del 13 settembre1988 .

PRESIDENTE . Onorevole Tagliabue, iltempo a sua disposizione è scaduto, l aprego di concludere .

GIANFRANCO TAGLIABUE. Concludo, si-gnor Presidente .

Quelli che ho esposto sono i quesiti chevolevamo rivolgerle, signor ministro .

Infine, credo che debba essere chiara-mente sottolineato il risultato che abbiam oottenuto nel sopprimere, a partire dal 1°gennaio 1989, quella norma iniqua con l aquale si poneva a carico delle categorie d icittadini esenti dalla compartecipazion ealla spesa farmaceutica il pagamento di u nticket del 40 per cento. È questo un risul-tato che abbiamo ottenuto grazie alla ini-ziativa che ha saputo portare avanti, i nCommissione, il gruppo parlamentare co-munista, che ha trovato l'attenzione neces -saria anche da parte di colleghi della mag -gioranza.

In conclusione, signor ministro, con l emisure annunciate con questo disegno d ilegge e con gli altri provvedimenti cheaccompagnano la legge finanziaria, se-condo la nostra opinione non sarà possi-bile né governare né gestire il servizio sani -ratio nazionale . Si otterrà, invece, ancorauna volta, l'unico risultato del ripiano a pi édi lista, che è sempre stato, in sostanza, lavera filosofia ispiratrice della maggio-ranza. Ed è proprio con il continuo ricors oal pié di lista che è stato possibile alimen-tare nel nostro paese le spinte antiriforma -trici . Tutti critichiamo il ripiano a pié d ilista, ma perseveriamo poi in questa lineache vuole mascherare responsabilità real idel governo della sanità, nel nostropaese .

Dietro il disegno di legge finanziaria1989 e i provvedimenti di accompagna -mento noi non vediamo alcuna possibilit àdi ammodernamento, di qualificazione de lservizio sanitario nazionale . Ancora unavolta, invece, vengono colpiti indiscrimi-natamente i cittadini, senza porre mano aquegli interventi veri di programmazioneche possono fare del servizio sanitario na -

zionale un servizio moderno e qualificato ,a tutela della salute dei cittadini, nel nostropaese (Applausi dei deputati dei gruppi delPCI, della sinistra indipendente e federa -lista europeo) .

PRESIDENTE . È iscritta a parlare l 'ono-revole Gramaglia . Ne ha facoltà .

MARIELLA GRAMAGLIA . Signor Presi -dente, ministro, colleghi, anche il grupp odella sinistra indipendente giudica negati -vamente questo provvedimento collegat oalla legge finanziaria e relativo al conteni-nento della spesa sanitaria . E ciò — siachiaro — non perché pensiamo che l aspesa sanitaria non vada razionalizzata econtenuta o che non vadano evitati gl ispechi in tutte le forme possibili senzaledere i diritti dei cittadini . Il problema ,infatti, consiste nelle modalità scelte pe rcontenere la spesa e — sia detto tra virgo-lette — per evitare gli sprechi .

Mi sembra di poter dire che questo prov-vedimento si fondi su tre criteri. Il primocriterio, che potremmo definire di carat-tere educativo e culturale, è quello che pre -vede le dosi terapeutiche, il controllo auto -matizzato delle prescrizioni per evitarne d iinfruttuose . Il secondo è quello della razio -nalizzazione del prontuario e del blocc odel prezzo dei farmaci . Il terzo infine èquello riguardante i ticket sui farmaci, lamodificazione e la riduzione delle esen-zioni. Tale ultimo criterio, di fatto, si tra-durrà in un ticket differenziato per region irelativamente alla diagnostica ed alla con -venzionata da laboratorio .

Quanto al primo criterio, su un piano d iorientamento culturale generale, mi sentodi poter dire di essere sostanzialmented'accordo: ben vengano misure che edu-chino medici e cittadini a contenere i lricorso inutile al farmaco ; ben venganosistemi che in qualche modo producan ouna nuova educazione sociale nella rela-zione medico-paziente, paziente-farmaco .Il problema è che, nel momento in cui s istabiliscono le dosi terapeutiche, non s istabilisce contemporaneamente un nuov ocerto criterio di non aumento dei prezzi .Temiamo perciò che le case farmaceutiche

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facciano gravare sui cittadini i fondi d imagazzino: abbiamo prospettato questo ri -schio, ma la maggioranza non ha colto l enostre preoccupazioni. Analogamente, pe ril controllo automatizzato delle prescri-zioni, vorremmo — ed in questo concor-diamo con il collega Tagliabue — arrivaread un regime generalizzato in tutto il paes ee ad una verifica della comunità scientificasul comportamento del singolo medico .

Sul problema del blocco e su quello dell arazionalizzazione del prontuario entreròin maggiori dettagli . Prima desidero, però,far notare ai colleghi della maggioranz aun particolare riguardante il ticket e l amodificazione delle esenzioni . La que-stione non è che voi ci dobbiate convincereche, imponendo il ticket, si farà un minorericorso al farmaco e si avrà quindi rispar-mio. È probabile che ciò sia vero ; anzi ,alcune rivelazioni campionarie su parti de lterritorio dimostrano che è vero . Il pro-blema, però, non è questo bensì quellodella rozzezza della misura che penalizza— ed è fin troppo ovvio — i più poveri s enon rientrano in quelle piccolissime fasc edi esenzione previste, nonché i più malati .Non è stato, infatti, fissato alcun criterio d idiscriminazione tra chi soffra davvero d igravi patologie e chi abbia una dipendenzapsicologica dal farmaco derivante da in -coltura o ancora da cattivo rapporto colmedico. In altri termini, il ticket non pena -lizza — lo ripeto — soltanto i più diseredat i(che in maniera molto limitata cercate d itutelare), ma anche e soprattutto i più sof -ferenti. Questo sarà tanto più vero quantopiù la medicina si modernizzerà, quant opiù si dovranno curare patologie compli-cate e nuove che richiedano farmaci altret -tanto nuovi, costosi e d'avanguardia . Negl iStati Uniti d'America è già corrente il feno -meno di persone di ceto medio o di bassoreddito che vanno letteralmente in rovin aper curarsi alcune malattie.

Il problema dell'ingiustizia sociale an-drebbe dunque visto in modo più mo-derno, non soltanto in relazione alla lista diesenzioni che voi avete elaborato e ch esembra una lista da libro Cuore, ma anchein relazione a nuove patologie ed a nuoveforme di cura ad esse collegate .

Venendo al problema dei farmaci, devodire che sono rimasta positivamente col-pita dallo sforzo che il gruppo comunist aha fatto — influenzando, come giusta-mente ricordava il collega Tagliabue, gliorientamenti della maggioranza — in dire -zione di una più rapida e convincente ra-zionalizzazione e revisione del prontuariofarmaceutico. Mi sento in sintonia con laproposta formulata dal gruppo comunist ain quanto essa riduce i tempi e la macchi -nosità della definizione per la cancella-zione dei farmaci dal prontuario (la dat aviene fissata al 31 maggio 1989 senza ulte -riori macchinosi procedimenti), ma so-prattutto perché fissa criteri di riferi-mento, stabiliti dalla Commissione ed inparte recepiti dalla maggioranza, a ga-ranzia dell'efficacia terapeutica dei far-maci, della loro attività dal punto di vist afarmacologico e della loro economicità. Inquesto modo, i tempi e i criteri sono resipiù razionali, più rapidi, più efficaci e pi ùconvincenti . Fino a questo punto c 'è i lnostro accordo ed il nostro consenso . Maqual è l'apporto specifico e individualiz-zato che il gruppo della sinistra indipen-dente vuoi portare al dibattito sui far-maci?

Desideriamo stabilire regole più certe ein qualche modo anche più rigorose e pi ùsevere per i farmaci che fanno parte de lprontuario farmaceutico e per quelli ch enon ne fanno più parte . Senza annoiaretroppo i colleghi, vorrei ricordare alcun ipassaggi del nostro emendamento in mod oche sia chiaro quali sono i farmaci che noivorremmo fossero previsti nella fascia A) ,da distribuire a tutti gratuitamente . Se,infatti, stabilissimo un criterio rigoros oper determinare quali farmaci debbanoessere compresi nella fascia A) del pron-tuario farmaceutico, potremmo preve-dere, in maniera non demagogica, la lorogratuità per tutti i cittadini .

Detta fascia comprende nell'ambito d iciascuna categoria terapeutica esclusiva -mente i farmaci che, avuto riguardo anchealla lista modello periodicamente emanatadall'Organizzazione mondiale della sanità ,devono considerarsi essenziali e necessar iper i bisogni di salute della popolazione e

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rispondano altresì ai seguenti requisiti :comprovata efficacia terapeutica, favore-vole rapporto beneficio-rischio, economi-cità rispetto ai farmaci della stessa catego -ria, dosatura ottimale in funzione del cicl odi terapia, semplicità e chiarezza dellaclassificazione, dell'indicazione terapeu-tica e delle controindicazioni, confeziona-mento atto a prevenire usi accidentali, ec-cetera .

Quando noi della sinistra indipendent enominiamo la lista modello dell'Organiz-zazione mondiale della sanità, per comun econsuetudine i colleghi alzano le spallecon una certa sufficienza . Vorrei chiarireche il nostro emendamento si ispira all alista modello dell 'OMS e non la vuole ri-produrre in modo meccanico, tanto è veroche prevede che i farmaci inseriti nel pron -tuario terapeutico siano fino a tre voltequelli inclusi nella lista dell'OMS. Ora, se s imoltiplica il numero di circa 400 per l evarie articolazioni di ogni specialità far-macologicamente attiva, ci si rende cont oche nel prontuario farmaceutico dovreb-bero essere inseriti ben 1 .200 farmaci.Quindi, non siamo di fronte ad un pron-tuario da paese sottosviluppato, manell'ambito di un prontuario da paese in-dustrialmente avanzato .

Come ho già detto, perciò, il nostr oemendamento si ispira alla lista dell'OMS ,sulla base delle caratteristiche, dei bisogn ie delle epidemiologie tipiche di un paeseavanzato. Questo, naturalmente, non vuoldire che tutti i farmaci debbano essereinseriti nel prontuario farmaceutico . Se-condo il nostro emendamento, vi sareb-bero dei farmaci da sottoporre a ticket inprogressione e poi da escludere dal pron-tuario stesso, in quanto non rispondenti a irequisiti dell'essenzialità e della necessit àper i bisogni della salute della popola-zione .

Si tratta di un principio rigoroso basat osulle caratteristiche del farmaco e su u ncriterio di esclusione che ha una propri apraticabilità, e non sulla divisione perstrati sociali della popolazione . È questo ilprogetto ispiratore della sinistra indipen-dente in riferimento a problemi che c istanno particolarmente a cuore come

quelli, ad esempio, dei farmaci e del pron -tuario terapeutico .

Prima di concludere vorrei aggiungerealcune riflessioni alle quali teniamo inmaniera particolare .

Dicevo all'inizio che riteniamo, al mo-mento attuale, in linea di massima interes -sante, almeno come misura tampone, i lblocco dei prezzi, ma a nostro parere nonpuò trattarsi di una misura introdotta perfavorire le case farmaceutiche e prenderein giro la gente . Il rischio è rappresentatodalla mancanza di garanzie sul fatto chenon entrino nel prontuario farmaceutic onuovi farmaci solo per ragioni commer-ciali, mentre dovrebbero entrarvi sol oquelli che presentano novità da un punt odi vista farmacologico o terapeutico. Se ciòaccadesse, daremmo una grande chanceall'industria di buttare nuovi farmaci sulmercato, traendone vantaggi economici . Ilblocco quindi non garantisce affatto il cit -tadino .

Ho già accennato a come io ritenga ar-caica questa concezione cui sono ispiratele nuove caratteristiche di esenzione dalticket indicate nel provvedimento inesame. Noi riteniamo che una seria poli-tica del farmaco potrebbe consentire l acompleta abolizione del ticket del 20 percento sui farmaci necessari ed essenziali .Desidero però aggiungere una considera-zione che ha quasi il carattere dell'aned-doto. Si tratta di un fatto avvenuto in Com -missione, che mi piace riferire ai collegh ianche in Assemblea . Quando si è discussain dettaglio la lista delle esenzioni, ne h oproposta al relatore ed al ministro unaulteriore, cioè quella in favore delle fami-glie dei lavoratori dipendenti aventi diritt oagli assegni familiari . Mi è stato rispostodal ministro: «Vorrei, ma non posso» . Ed i lmio emendamento è stato bocciato .

Ebbene, colleghi, devo dire che, poichémi capita sempre più spesso — in Commis -sione ed in Assemblea — di trovarmi a far eproposte ai colleghi in difesa concret adella famiglia e della maternità (perchéqueste esenzioni giustamente tutelan opensionati ed anziani, ma non è previstonulla in favore della famiglia) e di vederlerespinte, non vorrei che si creasse una

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sempre maggiore scissione fra una difesaideologica, filosofica ed astratta della fa -miglia (che emerge nei momenti di con-trasto più generale : tra laici e cattolici, adesempio) ed una sua difesa concreta .Quando, cioè, da parte dell'opposizionevengono avanzate proposte concrete a so-stegno della famiglia e della maternità, siobietta che ciò non corrisponde al pianodelle compatibilità . Ebbene, se questa cor-rispondenza non esiste, onorevoli colleghi ,assumetevene anche l'intera responsabi-lità in termini di valori e di politica gene-rale .

Sosteniamo che la nostra ipotesi di tra-sformazione e riforma radicale del pron-tuario terapeutico vada supportata da unaserie di operazioni aventi carattere sia po-litico che educativo, le quali comportanouna vera e permanente formazione deimedici (che non sia affidata alle case far-maceutiche), la generalizzazione e la ga-ranzia della lettura automatica delle pre-scrizioni, l'uso reale e controllato dell edosi terapeutiche da un punto di vista eco -nomico, nonché l 'esigenza di una nuov anormativa, da porre allo studio, per met-tere in conessione quella che chiamerei lafunzionalità terapeutica del medico all acapacità di rigore dello stesso, in termini d iuso delle risorse pubbliche . Venga incenti -vato il medico che, a parità di efficaciaterapeutica, non spreca le risorse pubbli-che; venga apprezzato e premiato il suolavoro, in forme da definirsi in sede con-trattuale o legislativa . Bisogna lavorare inquesta direzione ed occorre avviare undiscorso di educazione dei cittadini, no npotendosi rappresentare come una sortadi privilegio sociale l'acquisto del farmac oinutile, quello per il quale è previsto oggi i lticket del 40 per cento. Lo si deve inveceindicare, con una vera campagna di edu-cazione culturale, per quello che è : un far -maco inutile, potenzialmente dannoso e d asottrarre alla fascia di gratuità . In casocontrario, si verrà a creare un enormepasticcio, per il quale la gente penserà chei farmaci per cui è previsto il ticket del 4 0per cento siano i migliori, quelli propri obuoni, quelli per la gente ricca, capaci d ichissà quali effetti positivi .

Passando ad altro argomento, rilevo chenoi abbiamo molto apprezzato l 'attenzionereale che i colleghi della maggioranzahanno avuto per il nostro emendamentorelativo alla spesa per la diagnostica e laconvenzionata : alcune misure, che noi ave -vamo indicato proprio per evitare sprechiin questo campo, sono state capite ed ap-prezzate dal relatore e da altri colleghidella maggioranza. Nonostante ciò, c 'è unpunto che a noi sta molto a cuore e ch evogliamo riproporre in Assemblea perch éci sembra che qualifichi l'intero emenda-mento: è quello relativo alla non prescri-zione di analisi multiple per più di unavolta all'anno, a meno che non ci sianopatologie particolari che lo richiedano .Questo aspetto ci sembra che dia un ag-gancio completo ad un emendamento ch ealtrimenti rischia di diventare un'enuncia -zione di buone intenzioni .

Concludo ribadendo il giudizio negativ odel nostro gruppo su questo provvedi -mento e sottolineando che tale giudizio s ifonda sul bisogno di pensare a conteni-menti di spesa e a compatibilità sulla bas edi diversi presupposti politico-culturali ;non ha quindi il carattere demagogico diun astratto, generico e populistico amplia -mento della spesa, ma è piuttosto la ripro-posizione di un nodo di fondo su cui poggi al ' intero ragionamento (Applausi dei depu-tati dei gruppi della sinistra indipendente,del PCI, verde e federalista europeo) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Del Donno. Ne ha facoltà .

OLINDO DEL DONNO . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, onorevole ministro ,questa che è stata battezzata la finanziariadei tagli e delle minori spese per ogni mini -stero, nell'avvio di un rigoroso piano dirisanamento economico, annunziato e per -seguito dal Governo De Mita, ha compiut oil suo iter velocemente, sicut gigas ad cur-rendam viam.

È stata la prima finanziaria a voto pa-lese, che, se indubbiamente ha sveltito itempi, ha mostrato già come tutto siaormai un rito, essendo il Parlamento esau-torato di ogni autorità decisionale: i parla-

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mentari non sono più attori, ma spettatorie — come diceva Craxi — notai degli avve -nimenti . Con il voto palese ritorna in vestemoderna la vecchia formula dell'anticocesarismo, espresso in questa antica mas -sima latina : hoc volo, sic iubeo, sit proratione voluntas . Dittatura democratica ,naturalmente, sotto la bandiera della li-bertà e della responsabilità personale . I lvoto elettronico palese non esprime niente ,perché rappresenta solo la volontà dellamaggioranza legiferante .

Evidente invece il risultato di questamanovra, coadiuvata da certe operazion idi ingegneria finaziaria, che hanno con -sentito di spostare su futuri esercizi cert evoci .di spesa. Vi è stato un consistente ridi -mensionamento del disavanzo, in terminisia nominali sia reali ; il che costituisc eanche il segnale di una presa di coscienzapolitica, generalizzata, circa la necessità d iintervenire drasticamente per il risana -mento della spesa pubblica .

Ci fa piacere che l'ambizione dei gover-nanti, almeno in questa circostanza, si afinalizzata ad una maggiore comprensionedel mondo contemporaneo, più inclin eall'esercizio delle responsabilità che allaconoscenza pura, ideale ed idealistica . Inquesto tentativo da lei intrapreso, signo rministro, con «intelletto d'amore» le vorre idire che siamo sulla scia del pragmatismovoluta ed attuata sempre dal nostro partitoche ha deprecato le conseguenze nefaste d iun'economia spensierata ed allegra, cheoltre tutto accresce i costi di produzione eriduce la competitività all'interno del si-stema produttivo .

Avremmo però gradito che nella su amanovra di contenimento delle spese i lGoverno avesse tentato di conciliare il ri-gore degli interessi da difendere con l anecessità di salvaguardare alcune cate-gorie non sacrificabili per nessun motiv oalla logica del risanamento finanziario : ipensionati, gli invalidi e gli handicappati .Questa è una lunga e difficile battaglia ,caro Modugno, che da anni stiamo com-battendo contro l'indifferenza e la sorditàdelle forze politiche ; eppure è una grandequestione che coinvolge milioni di cittadiniche chiedono solo di riavere, sotto forma

di pensione, quanto hanno versato durantela loro vita lavorativa. I pensionati pub-blici, in particolare, chiedono che lo Statoversi gli stessi contributi previdenziali cuisono tenuti gli altri datori di lavoro . In-vece, e questo è strano, il Ministero deltesoro impegna solo il 20 per cento rispettoal 23 per cento dovuto per legge . Il risul-tato è che ogni anno mancano 2 milamiliardi necessari per allineare le pension itra di loro e nei confronti dei livelli retri-butivi .

I pensionati non invocano elemosine ,anche nel campo sanitario ; non chiedonopietà o perdono, ma vogliono solo che l oStato, adempiendo ad un elementare do -vere di onestà, versi quanto è loro desti -nato dalla legge .

Una delle virtù cardinali della nostracultura storica è quella di dilatare gli oriz-zonti e di allargare la nostra esperienzarendendoci contemporanei di altri tempi edei cittadini di altri paesi . Questa è un'in-dicazione necessaria per comprendere eprecisare l'azione finanziaria del Govern orelativa ai fatti avvenuti .

Nel bilancio della spesa pubblica è stat acompiuta una scelta deliberata in favor edell'elemento politico, sociale, economic oe pensionistico. Nella molteplicità de iprovvedimenti che si sottopongono al no-stro esame, la scelta compiuta in favoredell'elemento politico, sociale e pensioni-stico è la più inadatta, signor ministro, pe rrealizzare queste finalità perché lo Stato ,privo di fantasia e di risorse, non ha fattoaltro che aumentare le tasse e diminuire l espese . Questi due provvedimenti, se da u nlato tamponano il deficit, dall'altro risul-tano calamitosi e sono nettamente in con -trasto con le leggi economiche perché de-vastano capitale e lavoro, tecnologia edoccupazione, profitti e salari, risparmio econsumi .

È errato, specie per la sanità, il propo-sito di effettuare un risanamento in nettocontrasto con il contenimento della spesapubblica. Se si vuole risanare la sanità ,bisogna attribuire ad essa i mezzi adatt iallo scopo. Va innanzitutto ricordato che i lmaggior costo delle giornate di degenza edel ricovero-tipo non può essere tradotto

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nel carattere «fisiologico», di gestione .Siamo arrivati ad un punto di insipienz atale che abbiamo addirittura escogitato i lcarattere fisiologico di gestione !

Dovremmo invece considerare quest ocarattere solo come la fotografia di un asituazione in atto, rispetto alla quale agi-scono una serie di fattori ambientali e cul -turali che si sovrappongono a quelli tec-nico-organizzativi inerenti alla gestionedei servizi . Inoltre, lo Stato, per la stessatitolarità del settore di cui all'articolo 3 2della Costituzione, deve essere predispost oad attività omnidirezionali (il termine èvasto ma dice quello che deve): esso devegarantire la cura delle più svariate pato-logie con strutture adeguate, anch equando sono antieconomiche . Tali oneri ,naturalmente, non gravano sul privato ;ecco il vantaggio di quest'ultimo sul pub-blico . Il privato, in altre parole, non èobbligato assolutamente a realizzare atti-vità omnidirezionali, ma sceglie i campi d iazione, nei quali può fornire — come fa i ngenerale — l'ottimo.

Lo Stato, invece, deve affrontare il pro-blema della domanda urgente, immediata ,relativamente alla quale non si può nem-meno ragionare o discutere se si debba omeno effettuare una spesa . La domandaurge e richiede una risposta immediata ;l'affamato, l ' ammalato, il ferito, o ven-gono curati subito o muiono : ecco il di -lemma! Lo Stato non può in base ad u nconcetto economico, quale quello del con-tenimento della spesa, venir meno a cert iprincipi .

Tutto ciò ci porta a considerare sottoun 'altra visuale il privato . Perché quest'ul -timo è migliore del pubblico? La risposta èche il privato sceglie il suo campo di azion ee, trovandosi di fronte alle varie problema -tiche, le risolve quando e come vuole . LoStato non affronta problematiche ; esso hal'urgenza del fatto, della domanda all aquale deve ineluttabilmente ottemperare .

Per la sanità il vero risparmio consist enel rendere snella, efficace e spedita la suaazione e, vorrei aggiungere, agile iI grand ecarrozzone burocratico nel quale affoga .Ma per un Governo che — come dicev oprima — è privo di fantasia e di capacità

operativa, ogni cambiamento è doloroso .Questo è un giudizio che vale, con tutta l adurezza dei termini nei quali vien eespresso. Chi si propone una meta e, un avolta raggiuntala, non pensa che deve an-dare avanti e superare il punto nel quale sitrova . giunge ben presto alla morte, allapalude stagnante, allo Stige .

Quando, come appunto nel caso speci-fico della sanità, le strutture e le spese per idiritti dei malati si mutano in strutture diprivilegio per pochi fortunati, allora — èfatale — o si deve attendere una qualsias idittatura del proletariato o augurarsi l'at-tuazione di teorie strategiche . Non si fannole riforme domandandosi dove si debb arisparmiare, ma occorre guardare al fu -turo, alla realtà della vita, dell'essere, dell eoperazioni che si compiono. Altrimenti ,ricordiamo sempre quanto è stato detto dacoloro che hanno attuato la dittatura de lproletariato: hanno sostenuto che a uncerto momento tutto il mondo avrebbeattuato tale dittatura che è nell'essenzastessa delle cose, perché gli uomini nonintendono rinunziare ad alcuno dei punti odelle finalità raggiunte . Anche in questocampo vale il detto antico non progrediregredi est: non progredire nel campoumano, sociale e in ogni campo è un regre-dire continuamente . La natura rigetta lastaticità, perché è movimento e la vit astessa è definita nella sua grandezza, vasti -tà, estensione, profondità e altezza propriodalla capacità di movimento . Quandoqualcuno non si muove più si dice che èmorto: questo principio vale in ogn icampo .

Oltre tutto occorre addebitare alla sa-nità un peccato originale, da cui non ci s imonda con nessun battesimo, neppurequello del sangue : la riforma è laica, pro-fondamente, sostanzialmente laica, agno-stica, incurante e indifferente ad ogni pro-blema religioso, etico, morale . Ha mai ri-flettuto il ministro sul fatto che nella ma-lattia accanto al medico del corpo dev estare quello dello spirito, esprimente lapietà che l'uomo all'uomo più deve ?

Ricordo in questo momento le parole delgrande imperatore Adriano, il quale rilevavacome fosse difficile, quando si entra in ospe-

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dale, essere imperatore o uomo : si diventamerce nella mani del medico curante . Siperde, ci si spoglia assolutamente — perchéla natura è così — della dignità imperiale erimane l'uomo nella sua nudità, comequell'Adamo del paradiso terrestre .

Ecco allora la pietà, l'elemento spiri-tuale che aiuta la natura, secondo il dett ostesso di San Tommaso, il quale sostenev ache il medico aiuta la natura, dà una spint aalle energie del corpo per ritornare nelvigore delle proprie forze .

La sanità oggi è carente dal lato econo-mico, ma ancora più da quello spirituale . I lconclamato allargamento dei diritti all eprestazioni sanitarie non è e non può es-sere sostenuto da adeguate provvidenz edello Stato . Incisiva al riguardo è l'affer-mazione di Marsall : «I diritti civili offronodei poteri legali, ma il loro uso è limitatodrasticamente dalla mancanza di risors eeconomiche» . Coloro i quali hanno attuatoquesta riforma dovevano riflettere anch esui problemi economici che ne derivavano ,poiché non si può iniziare la costruzione d iuna casa senza sapere se vi sono i mezzi pe rportarla a compimento . Il Ministero dellasanità ha agito in un mondo ideale, bellis -simo, ma non ha pensato che è impossibile ,anzi ingiusto, pretendere di dare tutto atutti, secondo un principio di uguaglianzache assolutamente non esiste in natura .

E la più grande corbelleria della storiaquella di aver proclamato che gli uominisono tutti uguali: lo sono senz'altro davant ialla giustizia, alla legge e nei confront idella società, ma ogni individuo differisceda tutti gli altri; l 'Ariosto sostiene al ri-guardo che «La natura ne fa uno e po irompe lo stampo», poiché non c 'è unaseconda persona uguale alla prima! Ma loStato non ha pensato a tutto questo .

Lo Stato assistenziale è diventato ilprimo e più rilevante punto di contrasto ,poiché aumentando le spese sociali (so-prattutto nel settore sanitario ed ogg ianche in quello scolastico) l'economia nonè più dispensatrice di beni, ma di disastri .Vi è un detto che reca: «Ricchezza ma l'disposta a povertà s 'accosta» .

La prima più inquietante conseguenzadella dilatazione della spesa inutile, super -

flua e non finalizzata è proprio la disoccu-pazione dilagante ; la politica socialeespressa dall'assistenza sanitaria e scola-stica intralcia proprio la dinamica dell emoderne economie nazionali di cui ha con -tinuamente bisogno per essere costante -mente finanziata .

Trattando le questioni strutturali deri-vanti dallo Stato assistenziale, occorre ri-cordare che la politica sociale è impensa-bile senza il mostro burocratico, che recaconseguenze negative di ogni genere ,prima fra tutte l'impossibilità di provve-dere ai bisogni individuali .

Più sono grandi e complicate, più l eburocrazie vogliono giustificarsi affer-mando che curano gli interessi dell'indivi-duo; ma l'individualità scompare nel ma-rasma delle grandi burocrazie! Non ri-mane nulla delle individualità, non rimanenulla delle responsabilità né della creativi -tà. Lo abbiamo riscontrato anche recente -mente: è caduto un aereo e ci si è doman-dato dove sia venuto l 'attacco, ma ognun odice: «Non lo so, io non c'entro, lo sapràqualcun altro». Ecco, la burocrazia è nega-trice persino della verità e dei diritti indi-viduali !

Nel settore sanitario — ce ne accor-giamo ogni giorno — si dice: «Volete mo-rire? Chiedete di ospedalizzarvi» . Proprioieri ho incontrato in treno una persona ch emi ha detto di aver speso un patrimoni oper recarsi all'estero e curarsi, poiché i nItalia sarebbero stati necessari tre mesi diattesa .

Alla fine, la maggioranza delle personeha la sensazione di essere semplicement eun numero e di far parte di un gioco: lastruttura di subordinazione in cui ci tro-viamo in questo mondo burocratico limita ,giorno dopo giorno, il nostro spazio indivi-duale. Ci si domanda se sia ancora possi-bile conservarlo in presenza di una buro-crazia invadente. Come possiamo esseresicuri che esistano forze capaci di control-lare la burocrazia? Come ha detto l 'amicoTagliabue lo Stato ha proposto 250 ispet-tori: ma che cosa facciamo? Controlliamouna burocrazia? 250 ispettori sono un eser-cito! E dove lo mandiamo? Verso qual ifrontiere manderemo questa legione di

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burocrati, perché sono anch'essi dei buro -crati che devono ispezionare altri buro-crati !

Tali forze vi saranno solo se gli uomin inon cadono nell'immobilismo a causa de lsistema assistenziale pubblico .

Signor ministro, lei ha fatto capire — eio non posso non riconoscerlo — in di -scorsi flash, che lo Stato deve rinunziare aguidare i cittadini con le dande, quasi fos -sero bamboletti ai primi passi, e deve affi-darsi alla risorse proprie del privato . Allabase di ciò sta una rinnovata fiducia in s estessi, che trova espressione nella spint averso la realizzazione della propria perso-nalità !

GIANFRANCO TAGLIABUE. Carlo Marx !

OLINDO DEL DONNO. Grazie! Lo volevoproprio dire !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, noninterrompete l'onorevole Del Donno !

OLINDO DEL DONNO . La sinistra italian aed una fascia stessa della democrazia cri-stiana continuano ad essere riconosciute ,stimate e citate come scuola di pensiero ,senza tener conto che in Occidente siam opredestinati e quasi fatalizzati in sistem ieconomici che ci stringono e ci attana-gliano più fortemente delle catene !

Il capitalismo privato segna il confin esistematico ed ineliminabile della stori arecente (e questo bisogna pur compren-derlo): esso può essere modificato, svilup-pato, allargato, può considerarsi progre-dito o in ritardo con i tempi, ma non pu òallontanarsi dalla realtà effettuale, per la -sciare spazio ad un altro sistema ; a menoche non si compia la grande trasforma-zione e la trasfigurazione sorga sulla terra ,facendo naturalmente ritornare il para-diso terrestre .

È solo poesia, signor ministro, l ' affer-mazione virgiliana e dantesca: «Secol s irinnova; torna giustizia e primo temp oumano, e progenie discende dal ciel nova» .Signor ministro, non scende niente (S iride) !

Tutto si attua attraverso un lavoro ar-

I duo, faticoso che ci impegna giornalmentee totalmente. La chiave del pensiero dell asinistra è il sogno di un mondo qualitativa -mente diverso, sotto questo aspetto è ri-masto fedele al suo maestro e alle sue esi-genze hegeliane. Ma la realtà, signor mini-stro, è un'altra !

La realtà, dice Machiavelli, non si è mainutrita di ideali, ma di verità effettuali ,cioè di quello che la vita ogni giorno c iimpone, ogni giorno ci insegna, ma anch edesidera e pretende da noi. La riformadella sanità è la più aberrante delle ri-forme che si potesse concepire .

GIANFRANCO TAGLIABUE. Che drastico!

OLINDO DEL DONNO. Appunto! Volevoproprio che tale concetto rimanesse comevolontà . . .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, viprego di lasciar concludere l'onorevole De lDonno, anche perché il tempo a sua dispo-sizione è quasi al termine .

OLINDO DEL DONNO. Stavo appunto perconcludere !

Il dato assiomatico di dover dare tutto atutti non è proponibile in nessun campo ,specie in quello sanitario, che non può svi-luppare una economia di scala sulla basedi ideologie astratte, ma deve soddisfareed attendere con cura, passione ed amor ealla sanità fisica e morale dei cittadini (Ap-plausi) .

PRESIDENTE . Non essendovi altriiscritti a parlare, dichiaro chiusa la discus -sione sulle inee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore, ono-revole Renzulli .

ALDO RENZULLI, Relatore . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, ringrazio tutt icoloro che sono intervenuti nel dibattit ocon valutazioni sia convergenti che diver-genti .

Il tema in discussione non poteva ch esuscitare un interesse di carattere general ee così ben presto dalla contingenza e dallanatura intrinseca del provvedimento si è

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passati ad una valutazione globale sull ostato del servizio sanitario nazionale . Nonvorrei, però, che questo ci portasse troppolontano: in definitiva, hic Rhodus, hic salta .E quindi necessario che il provvediment ovenga valutato in sé e per sé, senza però ,caro Tagliabue, uno spirito manicheo, i nbase al quale tutto ciò che di buono vi è ne ldisegno di legge deriva dalla spinta pro-pulsiva (questa volta, sì, propulsiva) delleforze di sinistra, mentre tutto l'armamen-tario e l'arsenale conservativo appartienealle forze su cui si regge la maggioranza .

In Commissione, in verità, abbiamo ten -tato (credo che di questo si possa dare att oa chi vi parla, e in generale a tutti i com-missari della maggioranza) di creare unterreno ne neutro né asettico, sul quale sipotesse sviluppare un confronto non for-male per un effettivo miglioramento de lprovvedimento del Governo . Abbiamo ten-tato di fare questo anche perché dovevamocercare di collegare (come poi abbiamofatto) le finalità del disegno di legge i nesame con altri provvedimenti che interes -sano la sanità; ciò è avvenuto attraversosignificativi emendamenti che hanno fi-nito per rappresentare punti di assolut orilievo nella costruzione dell'attuale poli-tica sanitaria .

Non mi scandalizza affatto, anzi son odecisamente favorevole all'emendamentoapprovato in relazione al provvediment osulla finanza regionale, in quanto non rav -viso in esso alcuno stravolgimento, m asemmai una responsabilizzazione delle re -gioni per un verso, e per altro verso un achiamata in causa precisa del Governo ,nella sua massima espressione .

In tal modo sarà possibile, in base all aprevisione di sfondamenti, provvedere gi àa metà dell'anno mediante le iniziative ch erisulteranno più opportune, in modo che ,caro Tagliabue, non si debba ritornare all apolitica, seguita in tutti questi anni, delripianamento dei deficit e di un conteni-mento che non esiste (Commenti del depu-tato Gianfranco Tagliabue) .

Sul fatto che il fondo sia sottostimato ,debbo osservare che il gruppo comunistaha assunto, se mi è consentito dirlo, unaposizione un po' contraddittoria . In sede di

discussione generale si è affermato chenon era più in discussione l'adeguatezza omeno del fondo, quanto semmai la con-gruità delle misure per il raggiungimentodell'obiettivo di contenimento del fondo.Credo però che ormai siano maturi i tempiper un ragionamento non formale ma so-stanziale sulla nozione di servizio pubblico(in questo senso ringrazio la collega Artioliper quanto ha affermato in ordine al rap-porto tra pubblico e privato), sulla frui-zione del servizio pubblico stesso e sull aconsapevolezza che di tale fruizione ogn icittadino deve avere . Credo che, caro De lDonno, siano finiti i tempi del «tutto atutti», anche perché le complesse do-mande che vengono avanzate richiedon ocomplesse risposte, che non possono ch etener conto di una società così articolataquale quella italiana.

Ritengo che dal punto di vista cultural eesistano tutte le condizioni per avviare undibattito molto serio in questa direzione eper dare ad esso sbocchi positivi .

Per quanto riguarda la politica del far-maco, che in qualche modo ha rappresen-tato magna pars della nostra discussione,debbo osservare che mi attendevo qualch ecosa di più da parte dei rappresentantidella sinistra indipendente . Sforzi obiettivinella direzione di trovare una sintesi fr aesigenze di vario genere, a mio avviso, c isono stati, come del resto puntualmente h adetto molto bene anche in questa sede i lcollega Tagliabue . Mi aspettavo quindi u nriconoscimento dei progressi che obietti-vamente si sono registrati. Certamente, lamanovra suggerita non è totalmente ade -guata alla grande rivoluzione che si regi-stra in un settore tecnologicamente molt oavanzato come quello del farmaco, però —vivaddio! — siamo sulla strada buona, so-prattutto perché abbiamo cercato di met-tere in moto strumenti che, frenando l'in-vadenza della politica, possono permetterea tecnici e ad uomini di scienza di dare i lloro apporto assumendosi fino in fondo l eloro responsabilità .

Ringrazio i miei cortesi interlocutori emi auguro che, grazie al lavoro che do -mani svolgerà il Comitato dei nove, si pos -sano raggiungere ulteriori convergenze

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sul provvedimento al nostro esame (Ap- I mila miliardi, e quindi del 25 per cento,mentre la spesa complessiva, nello stessoperiodo, cresce del 33 per cento .

Credo che non ci sia alcuna corrispon-denza tra il peso di questa spesa e l 'anda-mento inflattivo. Ed è giusto che sia così .Se però si fossero lasciate andare avant itendenze affiorate verso la metà dell'ann oavremmo avuto un incremento ulteriore ,ad una velocità non consentita dal possi-bile andamento generale della spesa pub-blica, cioè, per così dire, dalla ricchezz adel nostro paese.

Tuttavia ritengo che alla spesa sanitariadovrebbe essere attribuita nel tempo un aquantità maggiore del prodotto internolordo, il che potrebbe anche determinarsinel corso del 1989 . Infatti abbiamo un apostazione modesta, di 200 miliardi, condestinazione specifica all'attuazione de lpiano sanitario locale, ma all ' interno delbilancio disponiamo anche, per il 1989, dicirca 1 .150 miliardi, come avviamento de lpiano sanitario nazionale. Affronteremocomunque questo problema quando il bi-lancio verrà presentato al consiglio sani-tario nazionale, prima di Natale, e poi alGoverno e al Parlamento .

Vi è anche una partita che non è mini-mamente indicata in questo conteniment odella spesa perché — ahimè — costituisceun accrescimento obbligatorio della spesa ,ma di cui vi è cenno nel bilancio del Mini-stero della sanità con un impegno di 10 0miliardi per spese correnti . Tuttavia ab-biamo chiesto al Ministero del tesoro dirivedere questo dato in sede di assesta -mento, perché la commissione nazional eper l'AIDS ha una previsione di spesa cor-rente superiore ai 200 miliardi . Vi è, inol-tre, una spesa in conto capitale, che no nvogliamo confondere con questi 30 mil amiliardi, di circa 3 .000 miliardi per gl iinterventi nei confronti dell'AIDS . Eviden-temente non si tratta di una spesa annua ,ma di una quota utilizzabile per avere l estrutture ospedaliere necessarie e poten-ziare molto, ma veramente molto, il si-stema ospedaliero infettivologico ita-liano .

Rispetto al ricovero sparso, la commis-sione per l 'AIDS, dopo una lunga discus-

plausi) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di replicar el'onorevole ministro della sanità .

CARLO DONAT-CATTIN, Ministro dellasanità . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, credo che abbia ragione l'onorevoleTagliabue quando afferma che dentroquesto provvedimento non ci sono gran-dissime (nemmeno grandi e nemmeno pic -cole) linee strategiche di largo respiro .Quello al nostro esame è infatti un provve-dimento di accompagnamento del disegn odi legge finanziaria .

Mi pare che anche in questo caso (mi ècapitato di notarlo anche per altri settori )vi sia la tendenza ad enfatizzare (quas icome una crescita tumorale) la volontà dirimettere in discussione tutto il sistema edi investire tutti i problemi accatastandol iinsieme in nome di una soluzione finale . I ltitolo del disegno di legge al nostro esame èinvece molto modesto: contenimento dell aspesa sanitaria .

Perché si parla di contenimento? Per -ché, nonostante le misure che si propon-gono, ci troviamo di fronte ad una crescit adella spesa molto intensa, anche se io giu -dico il complesso della spesa per il servizi osanitario nazionale ancora non corrispon -dente, in proporzione al reddito, a quellache si registra negli altri maggiori paes iindustriali, escluso il Regno Unito, la cu ispesa è ancora più bassa della nostra .

Nel 1986 ho trovato in formazione i lbilancio preventivo del 1987, che conte-neva una previsione di circa 46 mila 500miliardi, con l 'aggiunta di ulteriori 1 .600miliardi in conto capitale, per un totale dicirca 48 mila miliardi . Il preventivo, se cos ìsi può dire (poi spiegherò il senso di quest emie parole) per il 1989, cioè due anni dopo ,contiene una spesa corrente (770 miliard iper i contratti sono stati ora spostati al-trove) di 58 mila 400 miliardi, con l 'ag-giunta di 1 .950 miliardi in conto capitale edi 3 mila 500 del fondo dei 30 mila . Siamocosì vicini alla cifra di 64 mila miliardi .

In due anni la spesa corrente cresce di 12

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sione, si è pronunciata a favore di un rico -vero in sezioni apposite, valutando che uncerto degrado del sistema ospedaliero ita-liano non consenta quanto altrove è per -messo e ritenendo che non si possa seguireun sistema per la più rapida eliminazion edegli ammalati di AIDS, anziché per la lorocura, senza accanimento, certo, ma fi nquando sia possibile ed esistano possibilit àdi sopravvivenza .

Ho fatto riferimento a due voci strategi-camente piuttosto importanti che riguar-dano un aumento della spesa e non u ncontenimento della stessa . Per questo mo -tivo sono tenuto da parte e non sono i nquesto provvedimento .

In merito poi al fatto che si prendonodelle tabelle di lavoro per estrapolarne de idati, debbo osservare che tutta la polemicasulle cifre parte da una proiezione dellasituazione farmaceutica, elaborata dai no -stri uffici verso la metà dell'anno, in cui siforniva un preconsuntivo per il 1988 di 1 1mila 800 miliardi netti, e quindi, seguendoquesta tendenza, una proiezione di 13 mil a365 miliardi per il 1989 .

Tale valutazione, però, partiva da unaconsiderazione in parte errata, in quant onon teneva conto che il primo trimestre de l1988 era gravato dagli aumenti tariffariconcessi nella misura del 7 per cento dal 1 °aprile 1987, ma che per la verità gravavanoper circa il 14 per cento, secondo u nsistema di regolamentazione dei prezzi ch eha consigliato di presentare un emenda -mento — credo sia stato formulato dallamaggioranza — che riprende il testo d anoi proposto nella finanziaria del 1988. Inbase a tale ipotesi il sistema dei prezziandrebbe regolato da un disegno di legg eredatto dal ministro della sanità, di con -certo con quello dell'industria, anziché vi-ceversa.

Ho perso le tracce, per la verità, dell aCommissione che, tra gennaio e febbrai odi quest'anno, allorché si discusse la legg efinanziaria 1988, ha apportato tali modifi-che, così come succede per un bambino a lquale sia stato cambiato il nome sull aculla. È una cosa grave, ma non vi è alcunaCommissione che abbia approvato tal ecambiamento, ora riproposto, su iniziativa

della maggioranza, con un apposito emen -damento.

Tale errore e tale dimenticanza sono ogg imolto ridimensionati, anche grazie ai prov-vedimenti adottati nel luglio scorso . Per cui ,rispetto a quella proiezione, in un bilanciodella sanità di 64.500 miliardi si è avuta unariduzione di ben 3 .465 miliardi per la spesafarmaceutica, come saldo netto tra la previ -sione degli 11 .800 miliardi del 1988 (che nonha mai avuto modo di verificarsi, nemmenonel presupposto, in quanto per l'anno i ncorso il consuntivo sarà intorno ai 10.600

miliardi) e la previsione del 1989, che con inuovi ticket fa scendere la spesa (ed anzi faregistrare un certo incremento del con-sumo) a 9.600 miliardi .

Tutte le altre questioni sono riconduci -bili a punti sui quali sono state sollevat eaccese polemiche . Mi riferisco, in partico-lare, a quello riguardante una misura chenon avrei mai voluto adottare .

Poiché comunque non è il caso di fare undiscorso molto organico, in quanto il di -segno di legge n . 3198 non rientra tra leleggi di sistema, mi limiterò a parlare dell aquestione dei ticket per i settori della far-maceutica e della diagnostica .

La mia proposta di quantificare nuova -mente il ticket come quota fissa piuttostoche in percentuale deriva dalla convin-zione che noi dovremmo avere, in due set -tori che sono elastici e determinati, quantoalla spesa, dai medici e dagli utenti (parl odella farmaceutica e della diagnostica) ,non dei ticket partecipativi (perché laspesa è alta) bensì dei ticket modera tor iper contenere la spinta.

Nel periodo di Natale del 1987, se benricordo, — l'ho appreso dai giornali e l'h opotuto constatare dalla lettura del bilanci o— si pose la questione relativa ad uno stan-ziamento di 4 miliardi e 500 milioni dadestinare allo studio del sistema dell 'assi-stenza sanitaria indiretta . . .

GIANFRANCO TAGLIABUE. L 'ha propostoun partito di maggioranza, quello liberale !E il Governo ha ceduto !

CARLO DONAT-CATTIN, Ministro dellasanità . Ma io non li ho chiesti, anche se

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penso spesso alla soluzione rappresentatadal sistema dì assistenza indiretta per cate-gorie che non sono in condizioni di fruire ,per certi servizi, di quella diretta. Il chenon sconvolge affatto il sistema! Non pos-siamo certo andare avanti per dogmi i nbase ai quali tutto deve avvenire in un certomodo !

Chiunque conosca bene — è il casodell'onorevole Tagliabue — l'economia in-dustriale, sa che le previsioni vengon ofatte con il sistema delle «scale» . Vi sonoinfatti operazioni che per essere valid edebbono essere fatte sulla base di unadeterminata «scala» : se il settore della vete -rinaria viene valutato, per esempio, sull abase della «scala» relativa alle unità sani-tarie locali, non possiamo ottenere risul-tati attendibili e questo perché tale settoresfugge a qualsiasi controllo ed ha bisogn odi una diversa «scala» per essere control-lato. L'igiene pubblica non può essere be npraticata a livello di unità sanitaria locale ,perché si colloca su un 'altra scala : ad im-possibilia nemo tenetur, come direbbe i lnostro Del Donno .

Ritornando sui ticket, mi sono trovato d ifronte alla loro scomparsa e la conse-guenza è stata un '«esplosione» della dia -gnostica esterna, che è passata (dopo uncontratto piuttosto oneroso perché l'ul-timo risaliva al 1980) dai 2 .047 miliardi de l1987 (già con l 'applicazione del nuovo con -tratto) ai 2.900 stimati per il 1988 . Franca-mente, non mi sembra che un aumento d icirca 850 miliardi sia poca cosa : se si trat -tasse della spesa ospedaliera, che am-monta a 20 mila e rotti miliardi, sarebbepari ad un 5 per cento, ma nel caso i nesame si realizza un aumento vicino al 50per cento .

Di fronte ad una situazione di quest ogenere, poiché un accordo politico (tra i lGoverno ed i sindacati dei lavoratori) haimpedito la reintroduzione del ticket i ncifra assoluta, abbiamo fatto ricorso a mi-sure spiacevoli, cioè all'introduzione d icifre percentuali nella farmaceutica edalla fissazione di un tetto — che poi non ècosì «micidiale», ma sempre tetto è — pe rla convenzionata esterna. Sarebbe statopreferibile ottenere il contenimento della

spesa mantenendo il ticket in cifra asso-luta e non in percentuale sulla farmaceu-tica e introducendolo di nuovo, anche i nquesto caso in cifra assoluta e non in per-centuale, sulla convenzionata interna edesterna .

Quest 'ultimo è un obiettivo che, perquello che mi riguarda e se avrò respon-sabilità continuativa in questo settore, miimpegno a perseguire . Infatti, non è dett oche tutto finisca con le misure d iquest 'anno, nel quale — lo dico in tutt atranquillità — ho fatto ogni sforzo pe rassecondare la volontà del ministro de ltesoro di raggiungere un contenimentodella spesa. Se ho responsabilità speci-fiche in un settore, non ne sono defor-mato professionalmente . Si tratta, in-fatti, di una responsabilità che — come lostesso relatore ci ha spiegato in Commis-sione — è condivisa da tutti i parlamen-tari, almeno da quelli di maggioranza esoprattutto da un ministro. Questo nonvuoi dire che talune operazioni debbanomantenere la stessa fisionomia «nei se -coli dei secoli»; sono operazioni che pos-sono avere un termine, subire dei cam-biamenti secondo una linea equilibrat ache corrisponde al senso comune dell abuona amministrazione e non invece alsenso demagogico dell'inseguimento d itutti i temi che si presentano di momentoin momento .

È stato chiesto di estendere queste mi-sure anche alla convenzionata ospeda-liera. Non ho detto che non intendo farlo,ma che, se proprio volete che si faccia,bisogna farlo per l 'ospedaliera pubblica eprivata. Infatti, mentre esiste questo ex-cursus del 45-46 per cento nella convenzio-nata che ci obbliga alla misura eccezionaledelle previsioni di un pla f ond, sul versantedella convenzionata ospedaliera passiam odai 5 .389 miliardi del 1987 ai 6.125 previstiper il 1989 ; e ciò non è molto diverso d aquanto accade nell 'ospedaliera pubblica ,anzi l'incremento è un pochino più basso .Noi stiamo lavorando affinché, in ordinealle degenze, vi sia il recupero di una gior-nata o una giornata e mezza nella ospeda-liera convenzionata. Non dimentichiamo ,infatti, che le degenze medie non dicono

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nulla perché sulla ospedaliera convenzio-nata si riversano molte lunghe degenze pe rmalattie mentali, in quanto molti ospeda-lieri pubblici non hanno ottemperato all adisposizione che li obbligava a dotarsi d iun reparto per le malattie mentali, in ap-plicazione della legge n . 180 .

È evidente che ci troviamo di fronte aduno scarto e non parlo dal punto di vist aeconomico (in questo caso lo scarto sa-rebbe enorme nell'altro senso) : mentre ilcosto per ogni ammalato nell'ospedalierapubblica è vicino alle 300 mila lire algiorno, nell'ospedaliera convenzionata s iriduce a 140-160 mila lire. Non capisco ,quindi, quale convenienza vi sia, dal puntodi vista economico, ad andare in tale dire-zione .

Vorrei sottolineare che, per politiche er -rate di regioni o di unità sanitarie locali ,l 'ospedaliera convenzionata si sta megli odotando di attrezzature rispetto agli ospe-dali pubblici ed è per questa ragione ch eabbiamo la necessità di effettuare mas-sicce spese di investimento. Non appena c isi trova di fronte ad una novità, infatti, nonc'è lo stimolo a dotarsi in proprio dell anecessaria apparecchiatura ma si stipu-lano convenzioni (mi riferisco alla TAC,poi alla risonanza magnetica ed ora al lito -tritore) oppure, con una utilizzazione di-scutibile delle dotazioni ospedaliere, si de -terminano lunghe code di prenotazione,rinviando (forse in maniera disinteressata )alle strutture private coloro che non si tro -vano ai primi posti .

Ci si è lamentati del fatto che, malgradola legge finanziaria dello scorso anno si astata approvata il 12 marzo 1988, non siastato ancora utilizzato il fondo di 30 mil amiliardi per gli investimenti (ricostruzionee ristrutturazione ospedaliera, nonché do-tazione di case per anziani non autosuffi-cienti) : al riguardo devo dire — non rite-nendomi per nulla in colpa — che no iabbiamo seguito una determinata se-quenza logica . Innanzi tutto, abbiamo te-nuto presenti gli standard, cioè il quadrodella situazione esistente al massimo di uti -lizzabilità possibile, aumentando di oltr e80 mila unità il personale a livello ospeda-liero .

I dati a cui ha fatto riferimento il collegaDel Donno non sono nulla rispetto al l 'au-mento di personale, che a questo puntonon può essere più definito un battaglione ,ma addirittura un corpo d 'armata .

Occorre non utilizzare più le sale opera -torie ad orari limitati, ma è anche neces-saria un'assistenza degna di questo nomeaffinché non accadano più fatti comequelli verificatisi a Torino (e non i nqualche sperduta località di provincia)dove, nel maggior ospedale della città, sipuò morire per mancanza di assistenza, acausa della scarsità di personale e dei turn idi presenza .

Con la dotazione prevista si voglionocreare le condizioni affinché le liste di pre -notazione non superino i 15 giorni nei cas idi non urgenza . Purtroppo, mentre in al -cune zone ci si lamenta della stasi edilizia ,l'ostacolo maggiore nella definizione ra-pida degli standard l'abbiamo trovato (nondico che si tratti di una posizione irragio-nevole) nell'armonizzare le diverse vo-lontà ed esigenze espresse dalle regioni, lequali hanno chiesto di avere un cert otempo a disposizione. Il che ci ha fattoandare al di là dei termini, in verità ordi-natori, previsti dalla legge sugli stan-dard.

Gli altri termini sono perentori perché ,una volta definiti gli standard, le unitàsanitarie locali dovranno rassegnar e(entro la metà del mese) alle regioni le loroproposte. Per la fine di febbraio le region idovrebbero inoltre comunicare al Mini-stero i loro piani ed i loro propositi .

Intanto, è stato costituito il nucleo d ivalutazione, che ha il compito di dare u ngiudizio sui criteri direttivi, giudizio chesarà definitivo perché il ministero non h aintenzione di inventare qualcosa che nontenga conto dell'opinione dei tecnici checostituiscono il comitato (pur essendo ess oinvestitto di un parere esclusivamente con -sultivo) .

Entro il mese di gennaio, trasmetterem ocon decreto alle regioni questi criteri diret -tivi, dopo che essi saranno stati messi aconoscenza delle competenti Commission iparlamentari e da esse discussi .

Le regioni avranno a disposizione l ' in-

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tero mese di febbraio per adeguare i loronuovi progetti, dopo aver sistemato quell irelativi all'esistente, e per compiere un ascelta in ordine alla destinazione dell equote: pur essendo in presenza di uno stan -ziamento di 30 mila miliardi, non sar àinfatti possibile risolvere tutti i problemisul tappeto.

La sequenza logica dei tempi discend edalla necessità di non affrontare il nuovosenza aver sistemato razionalmente l 'esi-stente; anzi, il nuovo deve essere saldat oall'esistente . Se chiedete programma-zione, questa è programmazione: le altrecose sono invocazioni liturgiche, che do-vreste lasciare a noi cattolici in sede reli-giosa e non ripetere qui in Parlamento ,come se ci trovassimo in chiesa .

PRESIDENTE . C 'è anche una liturgialaica !

CARLO DONAT-CATTIN, Ministro dellasanità . Non voglio dire di più su questotema e torno all'argomento del conteni-mento della spesa .

Abbiamo impostato (anche a causa d iuna mia preoccupazione di possibile omis -sione di atti d'ufficio), in sede di commis-sione unica per il farmaco, l'applicazion edi un decreto del 1984, che indicaval 'esclusione dal prontuario di 10 categori edi farmaci . Non credo che abbiamo fatt omale ad agire in tal senso, confermandocioè l ' intenzione di far escludere quelle 10categorie di farmaci dalla Commission eunica attualmente in carica . Abbiamodunque messo in lista di uscita dal pron-tuario 10 categorie di farmaci, ma tal euscita è stata resa difficoltosa dall'esi-stenza di alcune norme del piano di settor edell'industria farmaceutica che mi paionoestremamente corporative . Nel 1988 èquanto meno sorprendente che si parli di 5

anni per l'esclusione dal mercato di u nprodotto! Credo che di questo si siano per -suasi tutti ed alla fine anche i produttori d ifarmaci. Se ne sono soprattutto persuasi imembri della Commissione appartenent ialla maggioranza: poi vi siete aggiunt ianche voi .

GIANFRANCO TAGLIABUE. Noi abbiamoaccorciato i termini! Maggioranza ed op-posizione hanno accorciato i termini ad unanno! Lei ne prevedeva tre !

CARLO DONAT-CATTIN, Ministro dellasanità . Potevo dare solo quello che riusciv oad ottenere senza le proteste del ministrodell'industria! Altrimenti egli mi avrebb edetto in sede di Governo che la legge pre-vede di sentire il parere del CIPE prima dicambiare; se tuttavia la modifica avvienein Parlamento, il discorso è diverso . Co-munque, se questi farmaci vengono can-cellati dal prontuario, vuoi dire che nonsono molto utili .

Non essendo praticabile la vi adell'espulsione immediata dal prontuari ofarmaceutico, rimane quella della espul-sione indiretta, che consiste nella previ-sione di un ticket pesante, esteso anche gliesenti; di qui a un anno e mezzo, gli utent inon avranno queste medicine né con il 4 0per cento né con altra percentuale .

Quindi, accetto ben volentieri l'accorcia -mento al 30 giugno 1989 del termine entr oil quale devono essere espulsi tutti i far-maci ricompresi sotto la voce di quell edieci categorie, quelle che sono gi ànell'elenco secondo il decreto e quelle chenell'elenco saranno incluse a seguito dellacompleta revisione degli equiparati e si-mili . Subisco per questo periodo la ridu-zione del 40 per cento per gli esenti: laCommissione sanità del Senato avevachiesto di abolirlo sugli esenti, ma poi inaula la proposta è stata ritirata perché s isono resi conto della bontà delle ragioni d ame esposte ; avendo ricevuto questo risul-tato di favore al Senato, non posso cam-biare qui la mia opinione e quindi son ocostretto a subire; se il Senato mi avesseproposto di ridurre da tre anni ad un ann oe mezzo, avrei accettato, perché so che ilvantaggio finale in termini economici loavrebbe avuto il ministero . E subiscoanche il non ritorno al ticket per la con-venzionata esterna, che è una misura illo -gica e che ci obbliga ad un esercizio piut-tosto arduo di contenimento, con la for-mula della spesa per la convenzionataesterna: un contenimento che non è, nem-

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meno esso, micidiale, lo ripeto, perché noiprendiamo come base il 1986, ultimo annocon il ticket, vi aggiungiamo gli increment icontrattuali e — secondo l'indicazione for-nita dal relatore — il 10 per cento .

Può anche darsi che vi sia qualche «sbri -gliamento», ma devo far presente che l e600 unità sanitarie locali in tutte le region ihanno a disposizione sul fondo sanitario1 .678 miliardi per altra assistenza, più 35 0miliardi per altre differenziali, per un to-tale di circa 2 mila miliardi, e quindi hannola possibilità, se lo «sbrigliamento» saràcontenuto, e se dovesse rendersi necessa-rio, di usufruire di tale stanziamento .

D'altronde, anche se la cifra andasse agravare sul bilancio delle regioni (cosapossibile se hanno un bilancio indistinto),ciò non farebbe che rispondere, a mioparere, alla logica contenuta nella legge d isistema, a quella cioè della ristruttura-zione del sistema sanitario nazionale, ch emanca di una inquadratura solida da lpunto di vista della responsabilità finan-ziaria .

Il criterio che si adotta è il seguente : leunità sanitarie locali vengono consideratealla stregua di aziende, si opera il consoli-damento dei bilanci regionali e si attua un aresponsabilizzazione delle regioni rispett oalle entrate e alle uscite. Il fondo diventainterregionale, cioè di proprietà delle re-gioni, e chi esorbita dai limiti di bilanci orinuncia ad altre spese e si paga i pas-sivi .

Se invece si continua a dire che bisognaspendere tutto, si arriva a situazioni ch esono assolutamente ingovernabili . L'ono-revole Tagliabue ha osservato che non sipuò governare il sistema; ebbene, se lo sivuole governare, si deve affrontare rapida-mente (poi la si può anche modificare : nonsono dogmatico) questa legge di struttura ,che è molto importante proprio dal puntodi vista della governabilità complessiva ,perché oggi sono costretto a dire che ri-spetto al fondo sanitario nazionale nonpresento un bilancio di previsione (nes-suno oggi è in grado di farlo), ma una stim adi previsione (la legge mi obbliga a scri-verci sopra «bilancio», ma vi sono troppevoci che sono completamente indipen -

denti da quella che può essere considerat auna sia pur minima responsabilità mini-steriale) .

E le conseguenze sono molteplici: rende-tevi conto, a proposito dell'accentramentoe di altre osservazioni analoghe, che non siesercita più il controllo parlamentare . Visono oltre 800 interpellanze ed interroga-zioni giacenti presso il mio ministero inattesa di risposta, perché non ci perven-gono dalle unità sanitarie locali e dalleregioni i dati richiesti. Che cosa volete, checommissari ad acta vadano dal commis-sario del Governo (perché potrei farlo) echiedano notizie? Non è possibile andareavanti in questo modo !

Da cosa nasce la necessità di un contattopiù ravvicinato? Nasce dalla possibilità d iintervenire là dove le cose funzionanomale, e quindi dalla necessità che il Mini-stero della sanità attivi una sorta di ispet-torato amministrativo, in modo da effet-tuare un controllo per verificare se sianoeseguiti gli atti di indirizzo e di coordina -mento anche da parte dell'ordinament oautonomistico della sanità; ma nasce so-prattutto da questa realtà in cui non dicoche l'inefficienza è sistema, ma l'ineffi-cienza in molti punti rende il sistema estre -mamente esposto alle volontà di privatiz-zazione (e non si tratta di privatizzazionedel contratto) . Ha ragione infatti il relator e(che ringrazio vivamente per la sua rela-zione, così come ringrazio l'onorevole Ta-gliabue e quanti hanno partecipato espo-nendo argomenti favorevoli o contrari aquesta riunione tra intimi): ci troviamo d ifronte a pericoli che nascono dal fatto ch equeste realtà vengono lasciate a sè, senz auna precisa responsabilità amministra-tiva, con alcuni comuni che se ne interes-sano ad altri che non se ne interessano, i nuna situazione di commistione tra politic oe tecnico senza precise delimitazioni diresponsabilità .

Abbiamo bisogno di affrontare quest asituazione; questo è il tema strategico fon-damentale dal quale si deve partire e sulquale sarà possibile innestare meglio u npiano sanitario. Se infatti lo innestiam osulla realtà esistente accadrà quanto è suc -cesso per le spese in conto capitale, pur

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limitatissime, degli anni passati (1 .600 ,1 .800, fino ai 1 .917 miliardi previsti perquest'anno), accadrà cioè che vi sarann odei residui passivi . Nonostante l'esiguità d itali cifre, infatti, vi sono stati dei residu ipassivi; taluni sono dovuti alla complica-tezza delle procedure introdotte non socon quale legge finanziaria, ma altri son odovuti all'inerzia operativa, che non puòche essere rimossa o con un continuoricorso all'articolo 5 della legge n . 833, ocon un sistema preventivo, rispetto a tal ericorso, che ci dica se valga al pena d iintervenire oppure se, essendo sufficient erisvegliare qualche dormiente locale, nonci sia bisogno di effettuare interventi inmodo drastico e forte .

Credo di aver toccato tutte le principal ipartite di spesa sulle quali si opera un con -tenimento; certo ci sono preoccupazioni inlinea generale. La cifra di 59 mila 500

miliardi di spesa sul fondo sanitario nazio -nale per il 1989, detratti i 1 .100 rappresen -tati dalle entrate delle USL, ma — ahim è— abbiamo provveduto a contenerle, . . .

GIANFRANCO TAGLIABUE. C'è anche i lcosto del contratto !

CARLO DONAT CATTIN, Ministro dellasanità . Per il contratto rimangono 230 mi-liardi; bisognerà vedere se saranno suffi-cienti per le convenzioni ; gli altri sono slit -tati altrove . Vi è questo piccolo cespite d i200 miliardi per l'avvio del piano sanitarionazionale, rispetto al quale in parte prov-vederemo rendendo più liquidi i fond idelle entrate proprie rispetto a quelli vin -colati .

Vorrei infine soffermarmi sulla pro-posta dell'onorevole Gramaglia in tema diesenzione che non ho potuto accettare .Non è che facciamo della filosofia e po inon l'applichiamo: in questo bilancio non èpossibile accedere alla prospettiva cui s iriferiva l'onorevole Gramaglia . Si è prov-veduto a difendere di più i pensionati, esolo loro; il problema non è che nel sistem adi esenzioni esistente — nonostante la di-versa valutazione della Commissione la-voro, che ha espresso un parere negativo— non abbiamo tenuto conto dei redditi : la

realtà è che non c'è nessuno che lo faccia .Ciò che viene preso in considerazione è i lrilievo fiscale dei redditi stessi . Abbiamoverificato che esistono milioni di person eche non pagano i ticket pur appartenendoa famiglie miliardarie o milionarie o avent iun capofamiglia che percepisce redditi di20 o 30 milioni l'anno e la moglie che god edi un reddito separato ; si può trattare, inol -tre, di persone che hanno trasformato insocietà per azioni l 'azienda e quindi no npresentano redditi riscontrabili . Abbiamodovuto compiere un tale passo . Credo chein seguito dovremo tenere presenti le fami-glie monoreddito e quelle che presentanodei carichi .

Pur non nutrendo la concezione dell 'ab-bandono della donna, vorrei sapere ch ecosa si contrappone alla nostra posizion ecirca il problema della vita . Noi abbiamocerte convinzioni sull'aborto che sono di-verse da altre ; la vita, tuttavia, non rappre -senta un oggetto di opzione : bisogna primaaccettarla, i bambini vengono dopo .

Vi è un emendamento, che mi è stat osuggerito dal sottosegretario Garavaglia,relativo alla destinazione di 20 miliardi de lfondo dei finanziamenti vincolati a favoredell'istituzione dei consultori familiari edell'assistenza per i casi di maternità diffi -cile. Voglio vedere come verrà giudicatoda chi manifesta molte preoccupazioni indeterminate direzioni ; e voglio vedere s everranno sollevate le obiezioni contenut ein un'interrogazione di due pagine relativ aad un'azione dello stesso genere intrapres ada un'unità sanitaria locale di Padova.Dico questo per essere preciso : non s itratta di filosofia, ma di un elemento pra-tico, sul quale verificheremo come s iorientano le diverse filosofie .

AI di là di tutto ciò, devo dire che pren-diamo le mosse da un preconsuntivo, re-datto alla fine di settembre o al principio d iottobre, che registra 58.178 miliardi —dedotte le entrate proprie delle USL — pe rarrivare ad un bilancio preventivo supe-riore di poco più di 200 miliardi . Siamoinoltre di fronte a forti economie globali ,dovute non alla riduzione dei consumi m a— non ho difficoltà a dirlo — al notevol eticket farmaceutico .

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Vi è la probabilità di realizzare qualcheeconomia in seguito all'entrata in fun-zione, nella seconda metà dell'anno ,dell ' ispettorato che dovrebbe consentircidi intervenire in casi alquanto clamorosiche si verificassero nel campo dei beni edei servizi . La differenza è certo piccola, ebilanci di questo tipo creano preoccupa-zioni anche in chi li presenta .

Mi sento un po' più sollevato pensandoche la spesa per i contratti transita in altr apartita. Mi riferisco ad un'eventuale con-trattazione che porti la spesa a livelli piùalti ma che non dipenda dal Ministerodella sanità . Ciò soprattutto vale se te-niamo presente che le regioni hanno affer-mato che il ministero firma degli atti ch epoi esse devono subire . A tale riguard ochiederò che i contratti siano firmatiprima dalle regioni e poi, per ultimo, da lministro.

Sento anche delle lamentele circa l'au -mento del personale conseguente all'au -mento degli standard: basta leggere i ver-bali del Consiglio sanitario nazionale pe rrendersi conto che dalle regioni sono per -venute sistematicamente richieste di au -mento del numero degli standard . Non m isi può mandare due mesi dopo una letteranella quale si afferma che è in vista quest astraordinaria crescita . Io penso che tal ecrescita potrà cominciare dall'ultimo tri-mestre dell'anno e dimostrerà che cammi -nano gli standard e che cammina il fondodi investimento. Vorrà dire che si cam-mina, nient'altro che questo .

Spostati i contratti altrove, la preoccu-pazione è minore, anche se persiste, percui si rende più urgente l 'approvazione d iuna legge di settore che parta dallo schem ada me predisposto e contenuto nel disegnodi legge governativo presentato (Ap-plausi) .

PRESIDENTE. Il seguito del dibattito èrinviato ad altra seduta .

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni .

PRESIDENTE. Comunico che sono per-venute alla Presidenza dai competenti mi -

nisteri risposte scritte ad interrogazioni .Saranno pubblicate in allegato al reso -conto stenografico della seduta odierna .

Annunzio di interrogazioni ,di interpellanze e di una mozione .

PRESIDENTE. Sono state presentatealla Presidenza interrogazioni, interpel-lanze e una mozione .

Sono pubblicate in allegato ai resocont idella seduta odierna .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani .

Martedì 29 novembre 1988, alle 9,30:

1. — Discussione del disegno di legge:

Norme in materia di trasporti e di con -cessioni marittime (3200) .

— Relatori: Santonastaso e Sanguineti .(Relazione orale) .

2. — Discussione del disegno di legge :

Disposizioni sull'autonomia impositivadegli enti locali (3201) .

— Relatore: Romita.(Relazione orale) .

3. — Seguito della discussione del di -segno di legge :

Contenimento della spesa sanitari a(3198) .

— Relatore: Renzulli .(Relazione orale) .

La seduta termina alle 20,5.

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Apposizione di firmead una risoluzione .

La risoluzione dei deputati Lucchesi e daltri n. 7-00202, pubblicata nel resocontosommario di venerdì 21 ottobre 1988, apagina 10, prima colonna è stata sottoscrittadai seguenti deputati : Rosini, Ferrar iWilmo, Armellin, Rabino, Pietrini, Polve-rari, Riggio, Ciliberti, Cerutti, D 'Addario,Capacci, Ferrarini, Fiandrotti, Nonne, LaGanga, Aniasi, Cardetti, De Carli, Vazzoler ,Lagorio, Rais, Savino, Moroni, Piermartini ,Pavoni, Zavettieri, Salerno, Borgoglio, Mi-cheli, Russo Raffaele, Formigoni, Volponi,Mazzucconi, Orciari, Ferrari Bruno, Tran -tino, Mancini Vincenzo, Bonsignore, Bene-dikter, Willeit, Pellegatta, Tiraboschi, Vec-chiarelli, Bianchini, Andreoli, D'Aimmo,Antonucci, Napoli, Nucci Mauro, Martinat,Columbu, Poli Bortone, Parlato, Savio ,Botta, Merloni, Orsini, Salerno, Dal Ca-stello, Poti, Del Donno, D 'Angelo, Paganelli,

Radi, Aiardi, Battaglia Pietro, Alagna, Gelpi ,Rivera, Stegagnini, Borra, Borri, Zuech,Renzulli, Vairo, Farace, Brunetto, Cre-scenzi, Anselmi, Biondi, Manna, Conte .

Ritiro di un documentodi sindacato ispettivo

Il seguente documento è stato ritirato da lpresentatore: interrogazione a rispostascritta Edo Ronchi n . 4-08305 del 13 set-

tembre 1988 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTI

DOTT . CESARE BRUNELLI

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEPROF. TEODOSIO ZOTTA

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 22 .

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INTERROGAZIONI, INTERPELLANZEE MOZIONE ANNUNZIATE

INTERROGAZIONE

A RISPOSTA IN COMMISSION E

GELLI, SOAVE, CECI BONIFAZI ,SANGIORGIO, CORDATI, MASINA E BE-VILACQUA . — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere – premesso ch e

il Ministero della pubblica istruzioneha bandito la terza tornata dei giudizi diidoneità a professore associato, esclu-dendo dalla partecipazione i ricercator iuniversitari, personale che ha ormai ac-quisito fino a 10 anni di anzianità ;

la Corte dei conti ha, con parer eespresso in data 15 ottobre 1988, inte-grato il bando ministeriale per la terzatornata del giudizio di idoneità a profes-sore associato, riconoscendo il diritto aparteciparvi anche ai tecnici laureati conalmeno 3 anni di anzianità ;

agli assistenti universitari, con que-sta sono assicurate tre tornate di giudi-zio, mentre anche questa terza tornatarimarrebbe preclusa ai ricercatori univer-sitari ;

questo è il risultato di uno dei nu-merosi interventi della Corte costituzio-nale, che con quelli dei TAR, della Cortedei Conti e del Consiglio di Stato stannoapportando al quadro normativo, deli-neato dalla legge 28/80 e dal decreto de lPresidente della Repubblica 382/80, modi -fiche sostanziali e stravolgimenti ;

tali interventi sono in realtà solleci-tati dagli stessi operatori dell'Università ,in conseguenza di una gestione del tuttoinadeguata che il Ministero della pub-blica istruzione ha delle dinamiche rela -

tive alle carriere e dei sistemi concor-suali ;

in particolare mentre con legge delloStato, ai ricercatori è stato riconosciutol'aggancio stipendiale ai professori asso-ciati, non si è ancora provveduto a nor-marne lo stato giuridico, sì che, in bas ead una interpretazione non corretta de ldecreto del Presidente della Repubblica382/80, al ricercatore si continua a negarela funzione docente, nonostante essa siadi fatto da sempre esercitata anche persurrogare la grave carenza dei docenti d i

l a e 2' fascia, né si sono ancora risolt inumerosi altri problemi legati a questoruolo professionale, non risultando garan-tita una sufficiente autonomia nell 'attivitàdi ricerca, in termini di partecipazione ,in condizioni di pari dignità a progetti d iricerca più complessivi in ambito nazio-nale ed internazionale ;

i crescenti disagi sono del tuttocomprensibili se si pensa che le leggi 382 /80 e la 158/85 prevedevano, nel periodo81-90, 5 concorsi, con scansione biennale ,per complessivi 11 mila posti di asso-ciato, mentre quello bandito nell '84 haofferto copertura a soli 3200 posti ;

il non scorrimento delle figure d iricercatore verso fasce superiori crea u nblocco nell'accesso da parte di nuoveleve, tra le quali quella del dottore diricerca, ai ruoli di ricercatore, con invec-chiamento eccessivo non solo della figura

del ricercatore ma dell'insieme delle ri-sorse umane all'interno dell'Università

se non ritiene di dovere con urgenzaprovvedere :

assumendo iniziative, in primoluogo di ordine legislativo, tra le qual iquelle relative al Ministero unico Univer-sità/Ricerca, agli ordinamenti didattici ,

all 'autonomia, al dottorato di ricerca non-ché per la riforma delle carriere e de i

meccanismi concorsuali ;

assumendo iniziative pèr il supera -mento di una situazione che, in carenza

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di tale contesto legislativo, sta creandodiscriminazione ed iniquità tra le divers ecategorie di operatori universitari, com-portando tutto ciò, peraltro, il congela -mento di forze che.da più di un decenni osono impegnate nell 'Università senza chesi intravedano forme complessive di unpieno utilizzo della professionalità acqui-sita ;

assumendo iniziative per l 'inseri -mento dei ricercatori universitari nellaterza tornata dei giudizi di idoneità a ifini di impedire un 'inaccettabile discrimi-nazione nei loro riguardi ed avviare i nconcreto un processo di assorbimento eprogressione di carriera compatibile conil pieno utilizzo di questa risorsa umana .

(5-01087)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

RONCHI E RUSSO FRANCO . — AiMinistri dell 'ambiente e dei lavori pubblici .— Per sapere – premesso ch e

l 'amministrazione provinciale di Ca-tanzaro, con fondi FIO, si accinge ad av-viare i lavori, già appaltati, per la realiz-zazione di una strada a scorrimento ve-loce che, fiancheggiando il fiume Amatoper quasi tutto il suo percorso, dovrebb ecollegare alcuni centri interni all'ass estradale dei « Due Mari » ;

detta struttura viaria va a scompagi-nare tutto il fondovalle dell 'Amato, zonadi incomparabile bellezza paesaggisticaed ambientale, e le pendici interessat edagli svincoli e strade di collegamento adestra e sinistra per i centri del bacino ,tutti serviti dalla strada statale n . 1 9delle Calabrie e ad essa collegati ;

detta statale n . 19 si inserisce piùarmonicamente nelle zone interne presi -lane valorizzandone i centri attraversatisia dal punto di vista del flusso turistic oche dal punto di vista dei rapporti inter-umani e culturali mettendo in comunica-zione i cittadini dei paesi circonvicini ;

qualche minuto di tempo guada-gnato, data la maggiore velocità che l acostruenda struttura consentirebbe, nonpuò giustificare una spesa iniziale di lire95 miliardi, né lo scempio di una vallata ,né tantomeno la marginalizzazione de ipaesi ora serviti dalla strada statal en. 19 – :

se la costruenda arteria interess azone (rive, boschi, ecc .), protette dallalegge n . 431 del 1985 ;

se sono stati rilasciati eventual inulla osta per i tratti che potrebberorientrare in dette zone ;

se non sarebbe più proficuo miglio-rare la viabilità ristrutturando ed ade-

guando il tracciato della strada statalen. 19 e le altre arterie che collegano at-tualmente i vari centri abitati del bacin odell'Amato .

(4-10041 )

RONCHI. — Al Ministro della difesa . —Per sapere – premesso che

il signor Lucio Passero, nato il 2agosto 1969 e residente a Sessa Aurunc a(Caserta), è l'unico sostegno economicoper il suo nucleo familiare, composto, ol-tre che da lui stesso, dalla madre e dauna sorella portatrice di handicap;

nonostante tale situazione familiare ,il signor Lucio Passero è stato chiamato asvolgere servizio militare in data 3 no-vembre 1988, preso il 72° battaglion e« Puglie », di stanza ad Albenga ;

il giovane ha presentato regolare do -manda di esonero per ragioni familiari, eche ancora non ha ricevuto risposta ;

se non ritenga opportuno concedereimmediatamente il congedo al signor Lu-cio Passero, in relazione alla sua qualitàdi unico sostegno economico della fami-glia .

(4-10042 )

BONIVER E BORGOGLIO . — Al Presi-

dente del Consiglio dei ministri e al Mini-stro della difesa . — Per conoscere :

a) le cause che hanno portato l oStato maggiore della Difesa della RegioneMilitare Nord-Ovest a sospendere il pro -getto di permuta nella Piazza d'Armi i nAlessandria ;

b) se il Governo è al corrente chequesta permuta è stata oggetto di tratta-tive per oltre 10 anni e che il comune d iAlessandria in base a tali trattative eraormai in attesa soltanto del contratto de-finitivo. Considerato che l'improvvisa de-cisione dello Stato Maggiore di non con -cedere la permuta nella piazza in que-stione è giunta senza spiegazioni di sorta ,causando sconcerto e indignazione nellapopolazione di Alessandria, si chiede d iconoscere Quali azioni intendano intra-

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prendere per ovviare a questa incresciosasituazione che oltretutto ha significato, i ntutti questi anni, esborsi considerevoli ,allo stato delle cose purtroppo inutili, peri piani di ristrutturazione della Piazz ad'Armi che avrebbe-dovuto diventare unparco pubblico per la comunità alessan-drina .

(4-10043 )

RONCHI, TAMINO E RUSSO. — AlMinistro dell'ambiente. — Per sapere –premesso che

in data 29 luglio 1988 la Camera de iDeputati approvava a larghissima mag-gioranza due risoluzioni unitarie, sotto-scritte tra gli altri dall 'onorevole Taminodi D.P., una di esse impegnava formal-mente il Governo : a presentare entro i l31 ottobre un piano di bonifica dell'areadello stabilimento Farmoplant di Massa ,ed entro il 31 dicembre un piano di di-sinquinamento, risanamento e recuperodelle aree Farmoplant ed Enichem e pi ùin generale dell 'intera zona industrial eapuana, « anche ai fini di un reimpiegodei lavoratori »; a predisporre intervent ieconomici a favore degli operatori del tu-rismo e del commercio nell 'area interes-sata, a definire un piano di intervent iproduttivi compatibili con l 'ambiente eda sollecitare nello stesso senso gli enti d igestione delle partecipazioni statali ; adintraprendere ogni azione verso la Monte-dison per il risarcimento dei danni (ex -articolo 18 legge 8 luglio 1986, n . 349) ;ad assicurare ai dipendenti che erano di -rettamente od indirettamente occupat inello stabilimento le provvidenze previst edalla legge; ed infine a riferire, entro ses-santa giorni dalla data del 29 luglio, a lParlamento sull'andamento delle azion iper l'integrale bonifica dell'area dello sta-bilimento ;

a quattro mesi da quella data il Go-verno risulta largamente inadempiente,non esistendo, a quanto è dato sapere ,alcun piano organico di bonifica e risana -mento, se non quello autonomamente ela-borato da Medicina democratica, dall'As-semblea permanente dei cittadini di

Massa, da Agrisalus e dal Centro per l asalute « G . Maccararo » ; detto piano ve-niva presentato fin dal gennaio '88 alMinistero dell 'ambiente senza che ne ve-nisse alcun riscontro nonostante i ripetut isolleciti per iscritto da parte delle Asso-ciazioni proponenti e del Dipartimentoambiente di democrazia Proletaria, men -tre dalla Direction Génerale Environnemen tdella CEE, alla quale lo stesso piano erastato inviato per conoscenza, perveniv anello scorso giugno una lettera di apprez-zamento per il progetto (valutato positi-vamente sia dal Parlamento Europeo chedal Comitato Economico e Sociale dellaCEE) con disponibilità ad un esame fi-nale per il suo finanziamento da partedella CEE, ed analogo apprezzamento ve-niva al progetto dai Presidenti dell aGiunta e del Consiglio regionale Toscano ;

rimane dunque drammaticamenteincerta la sorte dei lavoratori già impie-gati nello stabilimento, e frustrate l easpettative della popolazione, che devesopportare, dopo decenni di inquina -mento, il pesante impatto ambientale de -gli impianti, materiali e scorie lasciat edietro di sé dalla Montedison ;

nel dibattito parlamentare prece-dente alla votazione delle risoluzioni giàrichiamate, deputati della stessa maggio-ranza, a nome dei rispettivi Gruppi, giun-sero fino a subordinare all'impegno dell aMontedison per il risanamento del dann oambientale prodotto, l'atteggiamento delGoverno e della maggioranza sull 'accordofra ENI e Montedison e sui finanziament irichiesti da Montedison allo Stato – :

se non ritenga doveroso, sia purecon grave ritardo, rispettare l 'impegno ariferire sollecitamente al Parlamento sull ostato degli adempimenti previsti dalle ri-soluzioni del 29 luglio, con particolareriferimento alla garanzia del salario a ilavoratori (per i quali dal prossimo feb-braio scade il periodo concordato di cassaintegrazione) e alla necessità di assicurarenuove prospettive di lavoro nell'area d iMassa nel rispetto delle compatibilitàambientali ;

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se non ritenga utile, in vista di tal eadempimento e del prevedibile ed auspi-cabile dibattito parlamentare che ne sca-turirà, convocare ed ascoltare le Associa-zioni che hanno elaborato e proposto i lgià ricordato Piano di risanamento, valu-tato positivamente anche da molti lavora -tori dell 'ex-Farmoplant in una recente as-semblea aperta alle forze politiche d iMassa.

(4-10044 )

CASTAGNOLA, CHELLA, MONTES-SORO, FORLEO E CORDATI . — Al Presi -dente del Consiglio dei ministri e al Mini-stro della marina mercantile. — Per sapere– premesso che

il presidente del Consorzio auto-nomo del porto di Genova ha formal-mente deciso e confermato l ' irrevocabilitàdella propria determinazione a non ri-chiedere il rinnovo del suo mandato, ch escade il 12 gennaio 1989 ;

è assolutamente indispensabile evi -tare un periodo di vuoto nella pienezzadelle responsabilità per il nuovo presi -dente, essendo evidente la grandezza dell eemergenze che non possono essere gestit ein ordinaria amministrazione ;

considerato altresì che nella città d iGenova in varie sedi è molto forte larichiesta che occorra un raccordo strettofra l 'autorità portuale ed i diversi sog-getti che esercitano responsabilità nei di -versi settori – :

se non ritengano di dover dichiarareche, senza alcun ritardo o dilazione, nell astessa data della scadenza del mandat odel presidente del CAP, sarà immediata-mente emanato il decreto con la nomin adel successore ;

se non reputino opportuno procedere(in termini di atti istruttori) ad una im-mediata consultazione dei diversi soggett ielettivi, economici e politici della città d iGenova, per conoscere e valutare propost edi criteri, indirizzi e nomi entro cui ope-rare la necessaria scelta .

(4-10045)

GROSSO. — Al Presidente del Consigliodei ministri e ai Ministri del tesoro, del -l'ambiente, dell ' interno, delle finanze, digrazia e giustizia, del bilancio e program-mazione economica, per il coordinament odella protezione civile, dell 'agricoltura e fo-reste, del lavoro e previdenza sociale e perla funzione pubblica . – Per sapere – pre-messo che

la provincia di Firenze con deliberaconsiliare n . 478 del 7 aprile 1986 hadelineato la struttura organizzativa de ipropri uffici e servizi ed ha contestual-mente approvato la vigente pianta orga-nica generale. Inoltre, attraverso le suc-cessive delibere consiliari n . 676 del 23luglio 1987 e n. 868 del 15 ottobre 1987 ,ha disposto un ampliamento complessivodella propria pianta organica di n . 249posti ;

la CCFL (Commissione centrale pe rla Finanza Locale), nella seduta del 25maggio 1988 in ordine ai provvediment idi cui al precedente capoverso, ha appro-vato un aumento di organico per sol in . 146 posti, annullando totalmente l 'am-pliamento di organico della quinta quali -fica funzionale dell 'area amministrativa edel potenziamento della dotazione orga-nica dirigenziale per settore funzional e« Servizio amministrativo lavori Pub-blici » ;

nella pianta organica generale sussi-stono tra l'altro ancora posti vacanti, no ncensurati dal CCFL : a) un posto di diri-gente chimico presso il settore funzionale« Agricoltura, Forestazione, Bonifica », b)diciannove posti di operatore tecnico spe-cializzato di vigilanza « Attività ittico-ve-natoria » ;

la provincia di Firenze, eccedendonell 'ambito discrezionale dell 'esercizio delpotere, ha deciso autonomamente di con-vertire i venti posti disponibili legati allaprotezione ambientale, in amministrativi .Il tutto mentre era in pieno svolgimentoun concorso per l'assunzione degli « Ope-ratori Specializzati Tecnici di Vigilanza » ,quinta qualifica funzionale presso l 'at-tività ittico-venatoria, era stato già so-

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stenuto dai concorrenti l'esame scritt oche si apprestavano a sostenere la provaorale dopo essersi sottoposti agli impe-gnativi studi specifici richiesti dal ban-do stesso – :

quali iniziative intende prendere i lGoverno affinché sia annullata la deliber an. 1435 del 27 ottobre 1988 della provin-cia di Firenze e si proceda all 'assunzionedelle diciannove OTVS (Guardie Ecologi -che) e del dirigente chimico ambientaleindispensabili affinché la provincia di Fi-renze possa pienamente assumersi la re-sponsabilità che lo Stato le ha delegat oin materia di difesa dell 'ambiente e dell afauna;

quali indagini intende promuovere i lGoverno per verificare se tale atto nonceli in realtà interessi privati in atti d iufficio, che venivano consumati, oltre chenella riduzione della vigilanza, anche i nun parallelo concorso per addetti ammi-nistrativi, quarta qualifica funzionale . In-fatti la CCFL, consapevole delle sopravve-nute necessità di difesa dell'ambiente ,non ha mai ritenuto utile apportare al -cuna mobilità alla proposta di diciannov eunità di guardie ecologiche ;

come il Governo intende impedireatti come quello sopraccitato che di fatt osnaturano decisioni politiche proprie de lGoverno centrale, estremamente lesivi de idettami costituzionali .

(4-10046 )

RONCHI . — Al Ministro delle partecipa-zioni statali. — Per sapere – premesso ch e

il 5 marzo 1987, in presenza de lpresidente dell 'AGIP Petroli Spa, dott . DeVita, dell 'architetto Gambacciani, del sin-daco di Genova dott . Campart e dei rap-presentanti della Giunta comunale geno-vese, veniva presentato alla stampa unprogetto riguardante la costruzione di ungrande albergo della catena AGIP ;

il 7 marzo 1988 il consiglio comu-nale di Genova ha ratificato la deliberadi Giunta per la lottizzazione, approvat anell 'agosto 1987, nella quale si prevede lacostruzione del succitato Motel AGIP :

sulla stampa locale i responsabil idell 'AGIP Petroli Spa hanno ripetuta -mente dichiarato che, se i lavori di co-struzione non fossero inziati entro l'april e

1988, la loro azienda si sarebbe ritirat adall'operazione ;

ad oggi non è ancora stata rilasciatala concessione edilizia per la lottizzazion ein questione e presso il TAR pendon oricorsi nei confronti degli atti approvatidal comune di Genova – :

se, e quando, la AGIP Petroli Spa s iè effettivamente ritirata dall'operazione ;

se, ed in che data, la AGIP Petrol iSpa ha versato una cauzione ai lottiz-zanti ;

quale delle società interessat eavrebbe benificiato di detta cauzione eper quale ammontare ;

se l'AGIP Petroli Spa, ritirandos idall'operazione, ha riottenuto l'intero am-montare della cauzione .

(4-10047 )

RENZULLI . — Al Ministro dell'interno .— Per sapere – premesso ch e

a) il consiglio comunale di Grimacco(provincia di Udine) nella seduta del 30settembre 1988, ha approvato una mo-zione su « Furto e distruzione segnaletic acomunale », che è stata inviata al prefett oe al questore di Udine ed ai Parlamentar idella regione Friuli-Venezia Giulia ;

b) tale mozione rilevava, tra l'altro ,che tutti i cartelli toponomastici e segna-letici installati dal comune in alcune fra-zioni erano stati asportati o demoliti osporcati e resi inutilizzabili ;

c) sul territorio comunale agivan oindisturbati individui che operavano fur-ti e danneggiavano le attrezzature comu-nali – :

quali decisioni ed iniziative abbian oassunto le suddette autorità locali al finedi prevenire il ripetersi dei lamentati in -convenienti .

(4-10048)

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VESCE, MELLINI, AGLIETTA, MODU-GNO E CALDERISI . — Ai Ministri dellasanità, di grazia e giustizia e dell'interno .— Per sapere – premesso ch e

i medici dipendenti dagli Istituti d iMedicina Legale di tutta Italia eseguon onumerose perizie giudiziarie intervenend oin settori di specializzazione ben divers idalla loro, quali ad esempio: balistica ,grafica, guanti di paraffina, ricerca d ipolveri da sparo etc . ;

gli Istituti di Medicina Legale s isono attrezzati con strumentazioni estrutture che niente hanno a che fare co ni compiti dell ' istituto medesimo, comeper esempio : microscopi comparatori, mi-croscopi elettronici a scansione con mi-crosonda a raggi x (come quello che pos-siede l'istituto di Torino) etc . ;

per legge, l ' incarico di perito giudi-ziario, investe l ' individuo nella qualità d iprivato cittadino, e non nella qualità d ipubblico dipendente, infatti, una volt anominato perito, l'individuo opera nell aveste di libero professionista e come taleè anche inquadrato sotto il profilo fiscale ;

spesso le perizie giudiziarie vengon oaffidate anche a dipendenti del Minister odell ' interno (carabinieri e polizia) i qual iusano anch'essi strutture ed attrezzaturepubbliche, che sono destinate ad accerta -menti di polizia giudiziaria, anche pe reseguire perizie giudiziarie dalle qual itraggono vantaggi personali – :

1) se non sia da considerare ille-cita distrazione di denaro pubblico l aspesa sostenuta per attrezzare gli istitut idi Medicina Legale con apparecchiature estrutture non consone alla specializza-zione degli stessi e che le stesse sianoutilizzate per un servizio privato in unente pubblico, per trarne un profitto per-sonale ;

2) se costituisce illecito che il di -pendente statale svolga attività di liberaprofessione (perizie peritali) durante i ltempo in cui dovrebbe invece svolgere l asua opera di dipendente dello Stato, per -ché se è vero che l'articolo 314 4" cpv del

C.P.P. prevede che l'ufficio di perito èdovuto, è altrettanto vero che questo det-tato è applicabile qualora la sottrazion eall'obbligo è ottenuta con mezzi fraudo-lenti (articolo 336 C .P.) ;

3) se è lecito che i medici legaliestendano l'esenzione dell'Iva, di cui go-dono soltanto perché medici ed esclusiva -mente per prestazioni mediche, anch equando svolgono la loro opera di liber iprofessionisti come periti giudiziari equindi per mansioni che niente hanno ache fare con le prestazioni mediche ;

4) quali garanzie ritengano pos-sano sussistere per il cittadino sull'impar-zialità di giudizio se, per verificare lavalidità di una prova prodotta dalla poli -zia giudiziaria, viene chiamato come giu-dice tecnico una persona che, se non èproprio la stessa che tali prove ha pro -dotto, quanto meno fa parte della stessapolizia giudiziaria .

(4-10049 )

RONCHI . — Al Ministro della difesa . —Per conoscere – in relazione alle caus edella morte del sottufficiale di marin aFrancesco Spanetta . nell'esplosione sullafregata Maestrale a La Spezia, che h aanche causato feriti gravi – :

1) qual'era l'assetto di sicurezza an-tincendio in vigore ;

2) qual 'era lo stato di vigilanza su icombustibili liquidi ;

3) quali erano state le disposizion iprese per i lavori di manutenzione ;

4) quali erano le norme di preven-zione infortuni in vigore ;

5) quale era il servizio di guardia i natto al momento dell ' incidente ;

6) quali erano le disposizioni per i lpersonale esterno che eseguiva i lavori abordo ;

in quale modo si intende indenniz-zare i parenti della vittima e il personal erimasto gravemente ferito .

(4-10050)

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RUSSO FRANCO . — Al Ministro digrazia e giustizia . — Per conoscere – pre-messo che Francesco Montecchi, ex dete-nuto nel carcere romano di Regina Coel idopo mesi di attesa, non ha ancora rice-vuto gli arretrati del suo « salario », ri-dotto dei tre decimi – :

quali siano i motivi di questo ingiu-stificabile ritardo ;

se altri cittadini, detenuti o ex-dete-nuti, si trovino in analoghe situazioni ;

quali provvedimenti si intendan oadottare per superare questi ritardi e evi -tare che simili situazioni abbiano a ripe -tersi .

(4-10051 )

CASINI CARLO . — Al Ministro dellapubblica istruzione. — Per conoscere –premesso

che l ' istituto professionale femminil edi Stato « Lucrezia Tornabuoni » di Fi-renze, da sempre situato nel cuore dellacittà, rappresenta un elemento importantenella tradizione culturale e professional edella stessa, grazie anche all'esperienzaaccumulata in 70 anni per merito di qua-lificati docenti fra cui artisti di chiarafama, come dimostrato con evidenza da lflusso sempre crescente di giovani alunnie dai risultati conseguiti annualmente siaagli esami di maturità e qualifica, sia ne lcampo professionale ;

che da anni si pone il problemadella ristrutturazione della sede princi-pale di via Santo Spirito (Palazzo Rinuc-cini) che ha sempre visto sorda la Giuntacomunale di Firenze, la quale ha semprerisposto con vane promesse fino al puntoche i vigili del fuoco hanno intimato a l31 dicembre 1988 l'allontanamento dall ostesso palazzo, per misure di sicurezza, d in . 41 classi che dovranno essere siste-mate in edifici di scuole periferiche, conevidenti danni didattici e disagi alle com-ponenti scolastiche (attualmente la scuol afunziona con doppi turni) ;

che il Ministero della pubblica istru-zione ha stanziato lire un miliardo e due -

cento milioni in data 12 ottobre 1988 a lfine di ristrutturare la suddetta scuola e dovviare al disagio dei doppi turni, da -vanti all'inerte atteggiamento degli ammi-nistratori locali – .

se non ritenga di sollecitare, nel -l'ambito dei propri poteri, l'amministra-zione comunale fiorentina affinché pre-senti, senza ulteriore ritardo, il progettodi ristrutturazione di Palazzo Rinuccin iche, fatte salve le norme di sicurezza ,garantisca il reintegro di almeno 25 class inel palazzo stesso e il ritorno nel cuoredella città della famosa scuola di modafiorentina .

(4-10052)

FINCATO . — Ai Ministri della pubblicaistruzione e dell'interno . — Per sapere —premesso che

l'asilo infantile di S. Elena (Padova )opera con uno Statuto del 1933 ;

pur avendo detto asilo in base all oStatuto, autonomia gestionale, riceve –per coprire le spese – contributi da parte

della regione Veneto, da parte del Mini-stero della pubblica istruzione e da partedell'amministrazione comunale (previ-sione 1988: 23 milioni) ;

il presidente signor Dante Businardoha assunto per l'anno scolastico 1988 -1989 « a nominativo », senza pubblicit àdi disponibilità del posto . senza selezione ,con una delibera, una maestra d 'asilo ;

ancor oggi lo Statuto dell 'Asilo al -

l 'articolo 9 prevede la nomina di 4 consi-glieri di nomina podestarile – :

1) se sia lecito il comportamentodi un presidente del consiglio di gestionealla luce dei contributi di parte pubblica ;

2) quali provvedimenti intendan oassumere .

(4-10053 )

FINCATO . — Al Ministro della sanità .— Per sapere se il ministro non ritiene d iautorizzare la USL di Arzignano (Vicenza )a fornire personale specializzato al co-mune di Chiampo (Vicenza) per applicare

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la fisioterapia specializzata alle numeros epersone, ivi residenti, colpite da scleros imultipla .

(4-10054 )

BONFERRONI, BIANCHINI, BORRI ,CASTAGNETTI PIERLUIGI, FUMAGALLICARULLI, GRIPPO, LUSETTI E TAS-SONE . — Al Ministro dei lavori pubblici .— Per sapere – premesso ch e

presso l 'Istituto per le case popolaridi Parma è in atto un stato di conflittua-lità grave tra amministratori, nonché traamministratori e dipendenti oltreché conle rappresentanze sindacali per presunteinadempienze ed irregolarità relativa -mente a concorsi e selezioni a danno d idipendenti concorrenti ;

le succitate conflittualità hanno por-tato a denunce e querele con prese d iposizione gravi nei confronti di alcun ioperatori, creando disordine e disagio e ,soprattutto, bloccando, in gran parte, unimportante iter amministrativo che l'Isti-tuto avrebbe dovuto portare avanti sull eproblematiche relative alla casa ;

fortemente polemico è, nella città d iParma, il dibattito sui risultati della ge-stione dell ' IACP di cui viene criticata l 'at-tività in materia di gestione degli allogg iper gli appartamenti chesciati sfitti

sarebbero la-

la consistenza effettiva dei fatti ac -caduti e le relative cause . (4-10055)

RONCHI . — Al Ministro della difesa . —Per conoscere – premesso ch e

in merito alla circolare del ministr odella difesa (prot . n . LEV/850008/88 de l27 febbraio 1988) nelle quali si emananodisposizioni concernenti la gestione degl iobiettori di coscienza si deve osservarequanto segue : in questa circolare vieneprecisato l 'obbligo per gli obiettori di co-scienza di fruire di vitto e alloggio pressol 'ente di impiego se dotato di struttureidonee, specificando che la fruizione delvitto e dell 'alloggio presso le proprie abi -

tazioni deve costituire l 'eccezione, stantel'articolo 13, comma 2, del decreto delPresidente della Repubblica n . 1139 del1977 il quale stabilisce l 'obbligo per gl ienti di disporre « . . . di idonee possibilit àd'impiego e di sistemazione dei giovani »,e per evitare discriminazioni fra obiettor iche alloggiano negli enti ed « obiettor iche mangiano e dormono a casa, ma an-che fra questi ultimi ed i militari cherappresentano il 98,6 per cento dei chia-mati alla leva ». Tono e contenuto di que-sti passaggi della circolare sono inaccetta-bili . Sarebbe infatti più utile e meno one-roso per gli enti consentire agli obiettoridi usufruire di vitto e/o alloggio presso l apropria abitazione, qualora ciò sia possi-bile e non contrasti con le esigenze de lservizio da svolgere, visto che non sussi-stono le disciminazioni nei confronti de imilitari dato che essi devono affrontareun servizio di ben 8 mesi più breve, eche sovente l 'alloggio in caserma per imilitari di leva rappresenta un 'imprescin-dibile necessità di servizio . Non risultainoltre esistere le discriminazioni traobiettori (per altro mai invocate da al-cuno di essi) poiché in base alla conven-zione tra enti e Ministero la prassi nor-male prevede la preventiva intesa tra ent ied obiettori, con possibilità quindi pe rquesti ultimi di scegliere il posto ove pre-steranno servizio con la piena consapevo-lezza delle condizioni in cui lo svolge -ranno. In base a queste considerazioni èda ritenersi ingiustificatamente restrittiva ,personale, tendenziosa ed ostruzionistica ,l'interpretazione data dal direttore gene-rale della Leva all'articolo 13, comma 2 ,del decreto del Presidente della Repub-blica 1139/77 . Visto infatti anche che i ldecreto fu emanato quando ancora no nera specificatamente prevista la prass idell'assegnazione concordata, appare le-gittimo ritenere che esso, laddove parladi « idonee possibilità di sistemazione de igiovani », come condizione necessaria per -ché un ente possa accedere alla conven-zione, abbia lo scopo di salvaguardare gl iobiettori dalla possibilità di doversi ar-rangiare autonomamente per procurars ivitto e alloggio (tenuto conto anche del -

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l 'assoluta insufficienza a tale scopo de irimborsi ministeriali) e non sia violato nénella lettera, né nello spirito qualora gl iobiettori preferiscano dormire a casa ,purché ciò non contrasti con le esigenzedel servizio . La generale imposizione agl iobiettori di usufruire di vitto e alloggioesclusivamente presso gli enti convenzio-nati creerebbe una situazione di vero eproprio casermaggio, contrastante i nqualche misura con lo spirito della sen-tenza n . 113/86 della Corte costituzionale(la quale afferma la totale estraneità de -gli obiettori allo status di militare, preci-sando oltretutto che l 'ammissione al ser-vizio civile « in quanto limite all ' adempi-mento dell ' obbligo del servizio militare »deve « tradursi, in una alternativa di na-tura profondamente diversa ») e con leconvinzioni espresse dalla maggioranzadegli obiettori – :

se il ministro intende rispettare l ospirito e la lettera della citata sentenz adella Corte costituzionale rinunciando amisure di casermaggio e al continuo ten-tativo di equiparare la vita degli obiettor ia quella dei militari provvedendo al ritirodella circolare (prot . n . LEV/850008/88del 27 febbraio 1988) e alla sua sostitu-zi4ne con disposizioni non dettate da im-poltazioni punitive e in grado di garan-tire l 'espletamento del servizio civile inmodo sereno per l 'obiettore ed efficace edutile per la collettività .

(4-10056)

BUFFONI. — Al Ministro della difesa .— Per sapere se risponde al vero la noti -zia pubblicata sul settimanale L'Espresso

del 4 dicembre 1988, secondo la qualePierluigi Misasi, figlio dell 'onorevole Ric-cardo Misasi, sarebbe stato dispensato da lservizio militare per decisione della dire-zione generale della leva in base all'arti-colo 7 della legge n . 958 del 24 dicembre1986 .

Considerato che la normativa citataprevede che possano essere ammessi adispensa dalla ferma di leva gli arruolati

che si trovino in una delle sottoelencate« posizioni » :

a) figlio unico e convivente con geni -tori dei quali uno portatore di handicapche lo renda non autosufficiente od inva-lido civile ;

b) unico fratello convivente di han-dicappato non autosufficiente, in man-canza di genitori in grado di provvederv i

e di assisterlo ;

c) responsabile diretto e determi-nante della conduzione di impresa fami-liare o del mantenimento o del sostegn odella famiglia ;

d) accertate difficoltà familiari oeconomiche ;

e) minore indice di idoneità soma-tico-funzionale o psico-attitudinale ;

si chiede di conoscere le condizion iparticolari, fra quelle suelencate, ch ehanno determinato il provvedimento d i

dispensa per il giovane Misasi . (4-10057)

NUCARA. — Ai Ministri dell' interno,delle finanze e di grazia e giustizia . — Persapere:

se sono a conoscenza che in data 2 5ottobre il segretario comunale di Caulo-nia (RC), con lettera inviata a sindaco eassessori di quel comune evidenziavacome « il comune versa in grave dissestofinanziario, per cui necessitano urgent i

decisioni per contenere il dilagante disa-vanzo e troncare ogni iniziativa che si acausa di indebitamento » . E di seguito« Devo constatare con rammarico chenessuna iniziativa è stata presa per pro -cedere all 'accertamento e alla riscossion edi alcuni tributi che in atto, in relazion ealla previsione di bilancio, comportanouna minore entrata e, quindi, un disa-vanzo di almeno 500 milioni per ogn ianno » ;

se sono a conoscenza, altresì, che acausa di tale dissesto finanziario risultaimpossibile il pagamento dello stipendioai dipendenti comunali ;

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quali iniziative intendono prendere iministri in indirizzo, ciascuno per la pro-pria competenza, al fine di accertare l emotivazioni che hanno reso il bilancio d iCaulonia palesemente falso rispetto all eprevisioni, nonché il contenzioso in esser epresso lo stesso comune e, infine, se visono stati favoritismi, protezioni e s esono stati accertati reati contro la pub-blica amministrazione ;

quali provvedimenti intendono atti-vare, per quanto di competenza, perporre fine al degrado amministrativo de lcomune di Caulonia .

(4-10058 )

CANNELONGA E GALANTE. — Ai Mi-nistri dei trasporti e dell'interno . — Persapere – premesso che

il presidente dell 'ACI di Foggia, sig .Lino Rosa, da alcuni mesi a questa parte ,esercita delle vere e proprie intimidazionie pressioni di tipo vessatorio, nei con-fronti del dipendente Michele Danza, con-sigliere comunale a Foggia ;

tale atteggiamento è da collegars iproprio alla funzione pubblica svolta da lDanza. Infatti il Presidente dell'ACI l orimprovera in riferimento alla sua parte-cipazione alle sedute dal Consiglio comu-nale e delle relative commissioni . A nullavale la puntuale documentazione che i lconsigliere Danza presenta dopo ogni se-duta del Consiglio comunale della com-missione di appartenenza ;

hanno già denunciato tale situazioneal Presidente nazionale dell 'ACI : il gruppocomunista al Consiglio comunale, il sin-daco di Foggia, la Federazione lavoratorifunzione pubblica-CGIL, ma sinora senz aesito alcuno – :

quali iniziative intendono prendereper consentire al consigliere Danza di po-ter svolgere la propria funzione pubblicain rispetto della legge n . 816 del 1985 edelle norme stabilite dalla Costituzionedella Repubblica italiana ;

se non sia urgente e necessario ri-chiamare i responsabili di questi assurdiatteggiamenti e discriminazioni al lorodovere di attuare le leggi dello Stato .

(4-10059)

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INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministr ie il Ministro degli affari esteri, per cono-scere –

rilevato che il Dipartimento di Stat ostatunitense ha negato il visto di ingressonegli Stati Uniti al presidente dell 'OLP,Yasser Arafat, invitato a partecipare al -l 'Assemblea generale dell 'ONU ;

il consiglio nazionale palestinese,come è stato riconosciuto dalla granparte dell 'opinione pubblica internazio-nale, tra cui anche i dodici della Comu-nità europea, con la dichiarazione di Al-geri in cui, oltre a dichiarare la nascit adell ' indipendente Stato di Palestina, son ostate accettate le risoluzioni 242 e 338dell 'ONU, ha compiuto un importantis-simo passo in direzione di una soluzionepacifica del conflitto arabo-israeliano ;

sottolineato che da parte israeliana ,invece, si risponde indurendo ed intensifi-cando la repressione militare nei territorioccupati e rifiutando qualsiasi propost adi trattativa e di pace ;

sottolineato che la pretestuositàdelle motivazioni con le quali il diparti -mento di Stato USA ha rifiutato il vist oal presidente dell 'OLP appare evidente ;

rilevato che la decisione unilateral enordamericana, rafforza obiettivamente l eposizioni più estremiste ed indebolisce lalinea della trattativa sostenuta dal presi -dente Arafat ;

rilevato che tutto ciò appare ancorapiù grave, tenuto conto del fatto che i ltrattato tra ONU e USA prevede il dirittoda parte dell 'organizzazione internazio-nale di invitare chi vuole e solo in basead una legge successiva gli USA si arro-gano il potere di vietare l'ingresso a per-

sone che – non si sa bene in quale mod o– costituirebbero pericolo per la sicurezz anazionale – :

quali iniziative intendano adottareper rimuovere questo atteggiamento di-scriminatorio nei confronti dei rappresen-tanti del popolo palestinese ;

se non ritengano necessario intensifi-care il tono della protesta diplomaticanei confronti del Governo USA, concor-dando azioni comuni anche con gli altripaesi europei e richiamando per consulta-zioni l 'ambasciatore italiano negli USA;

se non ritengano necessario, qualoragli USA non recedessero dal loro ingiusti-ficato rifiuto, chiedere che la riunionedell 'Assemblea Genèrale dell'ONU sullaPalestina si tenga in una sede diversa daNew York, appoggiando la richiesta giàavanzata dalla Lega Araba .

(2-00434)

I sottoscritti chiedono di interpellare i lPresidente del Consiglio dei ministri, perconoscere –

premesso che il 25 novembre scorsoil Presidente del Consiglio dei ministri h acomunicato al Consiglio dei ministri l adesignazione a rappresentanti dell 'Italiapresso la Commissione esecutiva dell aCEE degli onorevoli Pandolfi e Ripa diMeana ;

che risulta agli interpellanti, sull abase delle pubbliche prese di posizion edei segretari e dei ministri appartenenti atre dei partiti della coalizione di governo ,che tali designazioni non sono avvenut esulla base di una concertazione collegial edel Governo – come previsto dai Trattat iCEE – bensì sulla base di due autonom emere indicazioni espresse dall ' interno de idue maggiori partiti della coalizione ;

che ciò è avvenuto nonostante alcun ipartiti della maggioranza avessero for-malmente espresso delle riserve pregiudi-ziali al presidente del consiglio circa ledesignazioni effettuate, altri avessero for-

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malmente avanzato al presidente del con-siglio candidature diverse oppure avesseroappoggiato la candidatura di Marco Pan-nella, proposta dal partito radicale e so-stenuta da uno schieramento di oltre set-tecento tra le massime personalità dell acultura e della scienza italiane, nonchéda centosessanta parlamentari di ogn iparte politica ;

che solo il giorno precedente talecomunicazione in Consiglio dei ministri s iera svolto presso la Commissione affariesteri della Camera dei Deputati un di -battito preventivo sulle nomine dei Com-missari alla CEE, suscitato da interroga-zioni parlamentari completamente conver-genti presentate dai gruppi parlamentaridi DP, Federalista Europeo, PSDI, PCI ,MSI-DN, PRI ;

che in tale sede il ministro per irapporti con il Parlamento Mattarella èintervenuto assicurando la completa di-sponibilità del Governo ad ascoltare e te -nere in conto le posizioni che sarebberostate espresse dalla Commissione ;

che in tale sede si è registrata l apiena unanimità dei commissari interve-nuti nel senso di sollecitare il Governo adassumere, circa le nomine dei commissar ialla CEE, decisioni di segno diverso – si ain termini di metodo che di merito – daquello che apertamente risultava emer-gere nelle informazioni pubblicate sullastampa; e che tale posizione è stata soste-nuta non solo da tutti i gruppi di opposi-zione (PCI, radicali, MSI, verdi) ma daautorevolissime prese di posizione de irappresentanti ufficiali della DC nonch édel PRI, il cui rappresentante ha ammo-nito il Governo a non procedere ad al -cuna designazione al di fuori di una effet-tiva collegialità di Governo ;

che nelle stesse ore in cui si svol-geva il dibattito presso la Commission eaffari esteri veniva dipositato e diffuso i ltesto di una risoluzione parlamentare sot-toscritta dai rappresentanti nella Com-missione affari esteri da gruppi parlamen-tari di due partiti della maggioranza (PLI

e PSDI) nonché da tutti i gruppi all 'oppo-sizione presenti nel Parlamento, nell aquale si afferma tra l'altro : « che il Parla-mento ha espresso in questi anni un acrescente convergenza sulle principaliscelte di politica comunitaria e ancor pi ùsui valori e gli orientamenti in materi aeuropea ; che per la nomina dei rappre-sentanti italiani presso la CommissioneEsecutiva CEE tradizioni e valori demo-cratici, opportunità politiche ed istituzio-nali ed interessi primari della Repubblic aesigono che il Governo non si ispiri aristrette concezioni lottizzatorie o a mec-canici criteri di maggioranza ; che la re-sponsabilità di tale scelta non può cheessere esclusivamente del Governo i nquanto tale, e quindi anche frutto dellamaggioranza che lo esprime, e che tutta -via va considerato quanto avviene negl ialtri paesi comunitari ed in particolareche in Gran Bretagna, Francia e Spagna iGoverni hanno designato un esponente dimaggioranza e uno di opposizione, men -tre solo in Germania, e solo questa volta ,il Governo ha designato esponenti di du epartiti di Governo; che appare necessarioche i candidati italiani rispondano a ca-ratteristiche di autorevole esperienza eimpegno europeista in campo politico e distituzionale » e si impegna il Governo a deffettuare la designazione dei due rappre-sentanti italiani presso la Commission eEsecutiva della CEE sulla base dei citat icriteri ; e che nel corso della seduta dellaCommissione affari esteri, su tale docu-mento veniva espressa la sostanziale con-cordanza degli esponenti della DC e delPRI;

che di tale larghissimo consenso d iprincìpi, procedure ed obiettivi il presi -dente del Consiglio dei ministri non hainteso tenere alcun conto, a dispetto d iquanto affermato dal ministro per i rap-porti col Parlamento e mettendo così i npratica un atto di autentico disprezzo pe ril Parlamento e la sua volontà inequivo-cabilmente espressa – :

1) quali ragioni politiche ed istitu-zionali hanno indotto il presidente del

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Consiglio dei ministri a tenere un simil ecomportamento ;

2) se non giudica che in tale circo -stanza – di fronte cioè alla formale dif-fida presentata dal partito radicale ed al -l'ammonimento esercitato in sede politic ae parlamentare dal partito repubblican ocirca la necessità di una concertazione

collegiale preventiva in seno al Governo –sia stato illegittimo decidere per la (pre-sunta) conferma della (supposta) prass idella nomina dei Commissari italiani all aCEE direttamente effettuata dal presi-dente del consiglio dei ministri .

(2-00435) « Calderisi, Rutelli, Mellini ,Aglietta, Stanzani Ghedini ,Vesce, Teodori, Zevi » .

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MOZIONE

La Camera ,

considerato che l 'azienda Isochimicadi Avellino effettua da anni, per contodelle ferrovie dello Stato, lavori di scoi-bentazione delle carrozze ferroviarie, es-sendo nel contempo sprovvista , della rego-lare autorizzazione prevista dal decret odel Presidente della Repubblica n . 91 5

del 1982, per lo smaltimento ed il tratta-mento dell 'amianto ;

considerato che da due indagini ,svolte nel 1985 e nel 1987 dall 'Universitàcattolica di Roma, sono emerse le perico-losissime e nocive condizioni in cui sitrovano ad operare i dipendenti dell'Iso-chimica ;

considerato che ingentissime quan -tità di amianto (circa 20.000 quintali)sono state « smaltite » dall'Isochimica i ndiscariche inidonee, quali quelle di Mon-teforte, Baiano, Sperone, Pomiglian od'Arco e parzialmente gettati nel fium eSabato ;

considerato che i lavoratori dell'Iso-chimica si sono rifiutati di operare i ncondizioni così pericolose e che l 'aziendaè situata in una zona densamente abitata ;

considerato che il proprietario dell ' I -sochimica, Graziano, è al centro dell oscandalo delle « lenzuola d 'oro », e che

anzi tale azienda produceva e forniva tal ilenzuola alle ferrovie dello Stato ;

considerato che è più che legittimoconsiderare che l ' ipotesi di un qualchelegame tra l 'appalto per la scoibentazionedelle vetture delle ferrovie dello Stato e i lcontratto per la fornitura delle soprad-dette « lenzuola d'oro » ,

impegna il Governo :

1) a prendere i necessari provvedi-menti affinché le lavorazioni di scoibenta-zione presso l ' Isochimica vengano sospeseed i lavoratori di tale azienda addetti allestesse vengano assunti all'interno dell estrutture delle ferrovie dello Stato ;

2) a garantire nel contempo il red-dito dei lavoratori della Isochimica ;

3) ad individuare le discariche i ncui è stato « smaltito » l'amianto ;

4) ad approntare entro quattro mes iun piano per il risanamento ambiental edell 'Isochimica e delle aree circostanti ,relazionando in proposito al Parlamento ;

5) a relazionare entro sessantagiorni sui contratti stipulati tra ferrovi edello Stato ed Isochimica, sia per ciò ch eriguarda la scoibentazione che la forni -tura di lenzuola per cuccette, chiarendometodologie e procedure adottate dall eferrovie dello Stato per giungere all ascelta dell 'Isochimica per la fornituradelle merci e dei servizi suddetti .

(1-00213) « Ronchi, Tamino, Cipriani ,Russo Spena, Russo, Ca-panna, Arnaboldi » .

abete grafica s.p .a . - Via Prenestina. 683 - 00155 Roma