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RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ
NELLE COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
Paolo Clemente, PhD Dirigente di Ricerca
PAOLO CLEMENTE RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ NELLE COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
Costruire ed adeguare sismicamente con le moderne tecnologie antisismiche. La certezza della soluzione più sicura Mirandola, Auditorium Rita Levi Montalcini – 2 Ottobre 2015
RESILIENZA In Ingegneria Resilienza = capacità di un materiale di resistere agli urti senza rompersi; rappresenta il contrario della fragilità
In Psicologia Resilienza = capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricominciare sfruttando le opportunità positive che la vita offre, ossia capacità di adattarsi al cambiamento
Rischi naturali, guerre, atti terroristici Concetto applicato anche a un’intera comunità. Gli eventi catastrofici possono:
interrompere processi di sviluppo in atto ma anche, al contrario,
determinarne nuovi impulsi per accelerare la crescita e lo sviluppo.
A seguito di eventi catastrofici:
in molti casi vere e proprie diaspore
in altri è stato rispettato e conservato il tessuto economico e artistico, oltre alla coesione sociale e ai valori, caratteristiche essenziali di una comunità resiliente
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SOSTENIBILITÀ "Soddisfare le esigenze attuali senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie" (Harem Brundtland, pres. WCED, UN)
Lo sviluppo sostenibile condiziona tutti i momenti della attività dell’ingegnere.
Ingegnere civile: progettazione di infrastrutture civili, pietre angolari della civiltà moderna, consentendo ad essa di funzionare, crescere e sopravvivere:
impianti per l’acqua, di trasporto, di gestione dei rifiuti, di produzione di energia
Ovunque nel mondo c’è necessità di costruire nuovi sistemi di infrastrutture civili,
riparare quelli esistenti, deteriorati dal tempo o da eventi naturali o dovuti all’uomo,
salvaguardare strutture di interesse storico e artistico.
Va fatto nell’ottica di:
"non accendere sull’ambiente ipoteche che i nostri figli non possano estinguere"
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SISTEMI, STRUTTURE E MATERIALI
Resilienza e sostenibilità di sistemi complessi
Resilienza e sostenibilità di una struttura
Resilienza e sostenibilità dei singoli componenti del sistema (struttura)
Resilienza e sostenibilità dei singoli elementi strutturale e dei materiali
Materiali, componenti ed i l iz i e tecnologie costruttive
Produzione industriale di tipo eco-orientato
Materie prime rinnovabili Prodotti a limitato consumo energetico
Nessun rilascio di sostanze nocive Riciclaggio per dismissione
Riciclabili, riciclati, di recupero, di provenienza locale e di materie prime rinnovabili e durevoli nel tempo
Caratterizzati da ridotti valori di energia e di emissioni di gas serra inglobati
Rispetto del benessere e della salute degli abitanti
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SOLAI, REGOLARITÀ E COMP. STRUTTURALE Infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi verticali
Sufficientemente resistenti
edificio regolare in pianta
Funzione di ripartizione delle azioni orizzontali tra le pareti di ed. in muratura (diaframmi orizz.) • collegati alle pareti • sufficiente rigidezza e resistenza nel loro piano
comportamento di tipo globale
Orizzontamenti e coperture: non spingenti
Solai deformabili (Edifici in muratura
– Aggregati edilizi)
distribuzione tra pannelli della stessa parete o complanari collegati
singole pareti o sistemi di pareti complanari,
soggetta a carichi verticali e sisma nel proprio piano
Interventi di consolidamento
ridurre le carenze dei collegamenti (tra le pareti e tra pareti e solai)
ridurre l’eccessiva deformabilità dei solai
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EDIFICI CON ISOLAMENTO SISMICO
La condizione precedente si considera soddisfatta se un diaframma rigido costituito da un solaio in c.a. …
Comportamento rigido nel piano suddetto, così da limitare gli effetti di spostamenti sismici differenziali
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SOLAI INFINITAMENTE RIGIDI NEL LORO PIANO
Conglomerato cementizio armato
Latero-cemento
Struttura mista
Altre soluzioni costruttive
Nessuna prescrizione
con soletta in c.a. ≥ 40 mm
con soletta in c.a. ≥ 50 mm collegata da connettori a taglio agli elementi strutturali di solaio in acciaio legno
ipotesi di infinita rigidezza valutata
dal progettista
Aperture presenti → non devono ridurre la rigidezza
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A
SOLAIO LATERCOMPOUND LEGNO-CLS
Travetti Compound® in legno lamellare di Abete rosso certificato a norme DIN
Elementi di interposizione in laterizio
Soletta in c.a.
Malta a stabilità volumetrica
Traliccio in acciaio elettrosaldato di tipo “Bausta” inserito meccanicamente tramite una particolare fresatura ad incastro
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TRASPORTO
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POSA IN OPERA
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POSA IN OPERA
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INTRADOSSO
Curvo
Piano
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PUNTI DI FORZA DEL SOLAIO COMPOUND
Tecnologia altamente industrializzata
utilizzo di travi lamellari e di tralicci metallici standard
getto di malta a stabilità volumetrica
confezionamento e assemblaggio
Volumi e pesi contenuti
azioni sismiche ridotte
gestione logistica, trasporti e movimentazioni agevolati
posa in opera veloce e sicura (autoportanza)
Economicità del prodotto finito
rispetto ad altri solai misti legno-cls e latero-cemento
Legno + laterizio (p.p. = 2.00 kN/m2)
massa idonea per un buon isolamento termico
collaborazione del laterizio con soletta
A
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DIFFERENZE CON ALTRI SOLAI
Connessione malta a stabilità volumetrica,
pioli/denti di legno e cls
traliccio metallico
non mediante resine speciali e connettori metallici
Soletta in c.a. Diaframma rigido che garantisce il collegamento con le strutture verticali e la
rigidezza infinita del solaio nel proprio piano
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CONNESSIONI TRAVE – SOLETTA IN C.A. Realizzata con sistemi dei quali sia stata dimostrata la validità per mezzo di
adeguate campagne sperimentali condotte secondo le pertinenti norme
Rigidezza e capacità portante: determinate tramite prove sperimentali e
sulla base di teorie di comprovata validità che tengano conto delle
specifiche caratteristiche della connessione così come sarà utilizzata in opera
Denti di cls resistenza a scorrimento longitudinale e a flessione locale del legno
indebolito dalle fresature
resistenza a taglio e flessione del dente di cls
resistenza a rifollamento del legno
Spinotti
Altri sistemi È ammesso purché la resistenza e la rigidezza vengano chiaramente
individuate su base sperimentale e teorica
Connessione con
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PROVE STATICHE - ISTEDIL
Prove preliminari a flessione fino a rottura
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COLLAUDO
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PROVE DI PUSH-OUT - ISTEDIL
300
660 100
408
60
300
50 200 54 5054
A
A
104
175
125
200
1500
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PROVE DI PUSH-OUT - ISTEDIL
10 tipologie di campioni, 2 provini per ogni tipologia
Limitatori laterali
Cella di carico
Appoggio
Trave in
lamellare
Pannello
Trasduttore
ancorato alla
trave lignea
Contrasto
ancorato alla
soletta in cls
F
Soletta in cls
Passo (lunghezza) tra i denti di legno: • 300 (125), 400 (150), 500 (170) mm
2 tipologie di traliccio • normale • con tralicci orizzontali saldati nel piano della
connessione, in corrispondenza dei denti di cls; 2 tipi di getto di riempimento
• diretto • con malta a ritiro compensato (E=Ec)
2 tipologie di interfaccia legno-malta • diretta • con prodotto a base epossidica (umidità e aderenza)
2 tipologie di scanalatura • rettangolare • a coda di rondine
L=1500 mm – Trave legno lam. 100x200 mm R
ck = 25 MPa – B=660 mm
Denti di legno = 18x18 mm
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PROVE DI PUSH-OUT - ISTEDIL
Resistenze: • valori di resistenza doppi dovuti soprattutto alla malta • resistenze specifiche provini con i denti di legno e malta = 50 e 60 N/mm • strato di resina aumenta tale resistenza del 15% circa • traliccio orizzontale non comporta alcun incremento della resistenza,
avvenendo la rottura per schiacciamento dei denti di legno.
Rigidezza media normalizzata ≈ 500 N/mm2
Comportamento Campioni senza denti: elasto-plastico (tratto
orizzontale per superamento aderenza )
Campioni con denti: • primo tratto di rigidezza finita, • breve tratto orizzontale a carico costante
(superamento soglia di aderenza), • tratto crescente di rigidezza minore, • tratto orizzontale (superamento resistenza
allo schiacciamento dei denti di legno) • tratto discendente
0.0
20.0
40.0
60.0
80.0
100.0
120.0
140.0
160.0
180.0
-5.00-4.00-3.00-2.00-1.000.001.00
kN
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ANALISI NUMERICHE Tensione di compressione parallela
Tensione tangenziale
Ansys, elementi SOLID45 a 8 nodi, con funzioni di forma lineari Elemento in cls omogeneo e isotropo con perfetta aderenza tra malta Legno lamellare: classe resistente GL24h, con rigidezza e resistenza da EN 1194 • Fase elastica: materiale ortotropo • Fase post-elastica: valori tensioni snervamento a trazione, compressione e a taglio nelle
direzioni principali, superficie di rottura criterio di Norris. Superfici legno-malta e legno-cls: elementi a 4 nodi CONTA173 e TARGE170
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PUSH-OUT: UNITN
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PUSH-OUT: UNITN
L=450 mm – Trave legno lam. 100×120 mm Elemento centrale cls armato 160×100 mm
Lunghezza denti • 50 mm • 100 mm
Malta • M1 • M2
100
120 160 120
400
100
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
-1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
scorrimento [mm]
LVDT 2LVDT 4
LVDT 1LVDT 3
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SOLAIO: PROVINO
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SOLAIO: APPARATO PROVA – UNITN
P/4 P/4
662,5 1325 1325 1325 662,5
( cerniera ) ( carrello )
2120 530 2120
T2
T4
G1
G2
T1
T3
G3
G5
Trasduttori per il rilievo dello
scorrimento relativo alle testate
Trasduttori per il rilievo dello
spostamento verticale
T2 T1
G2
G1 G3Trasduttori per il rilievo dello
scorrimento relativo alle testate
Trasduttori per il rilievo dello
scorrimento relativo alle testate
Trasduttori per il rilievo dello
spostamento verticale
Trasduttori per il rilievo dello
spostamento verticale
P/4P/4
G4
G4
G6
G5G6
T4 T3
530
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SOLAIO: PROVA DI CARICO – UNITN
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RISULTATI
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
-0,2 0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2 2,2 2,4 2,6 2,8 3
scorrimento [mm]
cari
co
[kN
/m]
AK 150 1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
0 20 40 60 80 100 120 140 160
freccia [mm]
cari
co
[kN
/m]
Forza – Scorrimento
Carico – Freccia
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PROGETTO CAMPEC
Prove sismiche su tavola vibrante di una struttura in muratura
con copertura a solaio in legno tipo
“Compound”
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CASE CICALA
Esempio di edilizia di fine ‘800 a Messina Hanno resistito al terremoto del 1908
Copertura in legno Solai intermedi: volte a botte Muratura: “ a sacco” al piano 1 a 2-3 teste ai piani superiori
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MODELLO IN SCALA
Solaio Compound
Tiranti in acciaio
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MODELLO SPERIMENTALE Analisi numerica (modello FEM)
Analisi sperimentale
Confronto tra risultati sperimentali e numerici
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CARATTERIZZAZIONE DINAMICA
Punti di sollecitazione
ACC 01
0,E+00
1,E-02
2,E-02
3,E-02
4,E-02
5,E-02
6,E-02
7,E-02
8,E-02
0 20 40 60 80 100
Freq. (Hz)
PS
D (
mg
^2
/Hz)
acc1 (02)
acc1 (03)
acc1 (05)
acc1 (06)
acc1 (09)
acc1 (11)
acc1 (12)
acc1 (15)
acc1 (16)
acc1 (19)
acc1 (20)
Test a intensità crescente: le frequenze non cambiano
I valori dello scorrimento trave in
legno – soletta in c.a. sono risultati
trascurabili (inferiori alla sensibilità
della strumentazione)
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PROVE SU TAVOLA VIBRANTE
0 4 8 12 16 20t (sec)
-8
-4
0
4
8
Acce
lera
zio
ne
(m
/se
c2)
A31 latrealtà
Sap
0 4 8 12 16 20t (sec)
-6
-4
-2
0
2
4
6
Acce
lera
zio
ne
(m
/se
c2)
A32 lonrealtà
Sap
Il modello è sottoposto a diverse serie di prove sismiche
Sostanziale coincidenza tra i risultati sperimentali e quelli del modello matematico
Il modello inizia a fessurarsi con PGA = 0.5g
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COLLASSO
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Muratura semplice non armata Muratura portante ordinaria in mattoni
semipieni tipo UNI 55 x 120 x 250 mm Giunti di malta con concatenamento di
tipo “Gotico”: alternanza tra ortostati e diatoni (lato minore – testa, lato maggiore - fascia).
MURATURA PORTANTE
Muratura Armata attraversamento degli elementi in
laterizio pilastrini in calcestruzzo armati ad
interasse predefinito connessione ortogonale con armatura di
collegamento
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ARMALATER: LATERIZIO
Mattoni prodotti in qualità Klinker di tipo % foratura: 35 ÷ 40%.
Vantaggi
Tecnico-funzionali: maggiori dimensioni con sovrapposizioni concatenanti più
apprezzabili e superfici di contatto più generose,
Estetici: mattoni faccia vista in Klinker
Economici: maggiore resistenza nel tempo all’aggressione degli agenti
atmosferici con azzeramento dei costi di manutenzione
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Armalater
microarmatura diffusa rappresentata da spinotti: tondini di acciaio nervato Ø 5 mm all’interno dei fori per la formazione dell’ingranaggio
connessione sfalsata, concatenante i mattoni del corso inferiore con quelli del corso superiore
Malta tipo M1/M2
MURATURA ARMALATER
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ARMALATER: MURATURA TIPO
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ARMALATER: PARTICOLARE ANGOLO Calandri fiduciari angolari con funzione di collegamento delle murature
ortogonali, formati da un doppio traliccio elettrosaldato fissato su una piastra d’acciaio, gettato (una volta ultimato il muro in elevazione) insieme al
Cordolo di collegamento (larghezza 240 mm, altezza variabile in funzione dei solai, armati con Ø 14 mm e staffe Ø 6 mm) ed al
Solaio
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ARMALATER: PARTICOLARE MARTELLO
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ARMALATER: PARTICOLARI VANI
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PROVE DI SCORRIMENTO
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LATERWALL
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MURO ARMALATER Muro portante in mattoni Klinker a facciavista
Intonaco interno 15 mm in vermiculite
Strato isolante in lana di roccia di spessore variabile in funzione della zona climatica 80 ≤ X ≤ 160 mm con interposta moralatura interasse 60/120 cm.
Barriera al vapore
Intercapedine d’aria 50 mm per gli impianti
Parete interna a secco (OSB + cartongesso fissati alla moralatura dell’isolante)
Resistenza al fuoco (6 ore)
Inerzia termica (massa)
Coibenza acustica
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ISOLAMENTO SISMICO IN EDIFICI IN MURATURA
45
Edificio ENEA – ANDIL
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CASO DI STUDIO 3 + 1 piani
Isolatori in sommità al piano interrato
Muratura:
• laterizio (B) • Poroton (P)
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CONFRONTO ECONOMICO ag·S ag·S=0.25g ag·S=0.35g ag·S=0.45g
case B P B P B P
Fixed Base FB 0.84 0.69 0.90 0.75 1.00 -
Base Isol. (Se = 0.20g) 0.84 0.68 0.84 0.68 0.84 0.68
Hard Soil Isol. system - - 0.11 0.07 0.10 0.11
BI - - 0.95 0.74 0.94 0.79
BI/FB - - 1.05 0.97 0.94 -
Medium S. Isol. system 0.32 0.34 0.14 0.21 0.12 0.12
BI 1.16 1.01 0.98 0.88 0.96 0.79
BI/FB 1.38 1.53 1.08 1.17 0.96 -
Soft Soil Isol. system 0.30 0.30 0.21 0.21 0.17 0.19
BI 1.14 1.17 1.05 0.88 1.01 0.86
BI/FB 1.36 1.75 1.16 1.17 1.01 -
PAOLO CLEMENTE RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ NELLE COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
Costruire ed adeguare sismicamente con le moderne tecnologie antisismiche. La certezza della soluzione più sicura Mirandola, Auditorium Rita Levi Montalcini – 2 Ottobre 2015
TAMPOPLAST
Elemento giunto sup. e inf.
Elemento giunto laterale
Elemento montante
Pareti in blocchi connessi con elementi in materiale plastico e relativi elementi costitutivi – (Brevetto ENEA – P. Clemente)
Elemento giunto (cappello)
Elemento Fascia
PAOLO CLEMENTE RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ NELLE COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
Costruire ed adeguare sismicamente con le moderne tecnologie antisismiche. La certezza della soluzione più sicura Mirandola, Auditorium Rita Levi Montalcini – 2 Ottobre 2015
TAMPOPLAST
PAOLO CLEMENTE RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ NELLE COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
Costruire ed adeguare sismicamente con le moderne tecnologie antisismiche. La certezza della soluzione più sicura Mirandola, Auditorium Rita Levi Montalcini – 2 Ottobre 2015
TAMPOPLAST: PROVE A TAGLIO
PAOLO CLEMENTE RESILIENZA E SOSTENIBILITÀ NELLE COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA
Costruire ed adeguare sismicamente con le moderne tecnologie antisismiche. La certezza della soluzione più sicura Mirandola, Auditorium Rita Levi Montalcini – 2 Ottobre 2015
FINE
Il mondo delle costruzioni gioca un ruolo importante nella definizione delle politiche di sviluppo sostenibile
l’ingegnere deve fronteggiare nuove problematiche e nuove sfide
“Ridate orgoglio e prestigio agli ingegneri. Il mondo è pieno di avvocati e economisti e ovviamente tutti sono utili, ma alla fine sono gli ingegneri che fanno le cose”
(Akio Morita, pres. fondatore Sony, 1992)