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REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana PROGETTO MONITORAGGIO Workshop “Monitoraggio nell’ambito delle politiche regionali 2007-2013 Problematiche, orientamenti e strumenti” Palermo, Castello Utveggio 19 luglio 2007 Relatori: - Ing. Massimo Piccione Dirigente responsabile Area sistemi informativi e coordinamento monitoraggio Dipartimento Programmazione - Regione Siciliana - Arch. Franco Badami responsabile regionale Progetto Monitoraggio - Dipartimento Programmazione Regione Siciliana

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PROGETTO MONITORAGGIOWorkshop

“Monitoraggio nell’ambito delle politiche regionali 2007-2013Problematiche, orientamenti e strumenti”

Palermo, Castello Utveggio 19 luglio 2007

Relatori:- Ing. Massimo Piccione Dirigente responsabile Area sistemi informativi e coordinamento monitoraggio Dipartimento Programmazione - Regione Siciliana- Arch. Franco Badami responsabile regionale Progetto Monitoraggio - Dipartimento Programmazione Regione Siciliana

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IL MONITORAGGIO DEI FONDI STRUTTURALI IN SICILIA 2000-2006

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• Il P.O.R. Sicilia 2000/2006 è cofinanziato attraverso i 4 fondi strutturali:– Fondo Europeo Sviluppo Regionale (FESR) per 2.524 Meuro (per un

totale di 5.609 Meuro compresa la quota pubblica nazionale)– Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEOGA) per

859 Meuro (per un totale di 1.516 Meuro compresa la quota pubblica nazionale)

– Fondo Sociale Europeo (FSE) per 846 Meuro (per un totale di 1.209 Meuro compresa la quota pubblica nazionale)

– Strumento Finanziario di Orientamento per la Pesca (SFOP) per 54 Meuro (per un totale di 98 Meuro compresa la quota pubblica nazionale)

• La dotazione finanziaria complessiva del POR Sicilia è pari a circa 8.432 Meuro di spesa pubblica (ripartita tra comunitaria, nazionale e regionale)

Il POR Sicilia 2000/2006

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Gli Assi Prioritari

• Il P.O.R. Sicilia 2000/2006 è composto da 6 assi prioritari di intervento che rappresentano le aree su cui il Programma vuole andare ad incidere. Essi sono:

– Asse I: Risorse Naturali– Asse II: Risorse Culturali– Asse III: Risorse Umane– Asse IV: Sistemi Locali di sviluppo– Asse V: Città– Asse VI: Reti e Nodi di Servizio

oltre alla Misura 7.01 (Assistenza Tecnica)

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Programma Operativo Regionale n° 1999 IT 16 1 PO 011Titolo: Programma Operativo Regionale (POR) Sicilia 2000-2006

Totale Asse I 2.053.596.366 2.053.596.366 964.255.000 785.684.000 17.339.000 161.232.000 0 1.089.341.366 762.539.456 326.801.910 0 465.156.000Totale Asse II 1.081.022.301 1.081.022.301 496.782.000 467.883.000 28.899.000 0 0 584.240.301 408.970.111 175.270.190 0 92.000.000Totale Asse III 1.152.274.143 1.152.274.143 773.787.000 59.049.000 714.738.000 0 0 378.487.143 264.941.100 113.546.043 0 124.256.700Totale Asse IV 2.717.401.798 2.690.020.195 1.377.637.000 585.452.000 40.434.000 697.751.000 54.000.000 1.312.383.195 918.669.837 393.713.358 27.381.603 1.872.289.940Totale Asse V 533.950.126 533.950.126 245.025.000 231.731.000 13.294.000 0 0 288.925.126 202.246.588 86.678.538 0 23.300.000Totale Asse VI 898.283.921 898.283.921 415.572.000 383.807.000 31.765.000 0 0 482.711.921 337.898.845 144.813.076 0 41.963.424Totale Asse VII 23.382.000 23.382.000 10.522.000 10.522.000 0 0 0 12.860.000 9.002.000 3.858.000 0 0

TOTALE GENERALE 8.459.910.655 8.432.529.052 4.283.580.000 2.524.128.000 846.469.000 858.983.000 54.000.000 4.148.949.052 2.904.267.937 1.244.681.115 27.381.603 2.618.966.064

Partecipazione Comunitaria Partecipazione Pubblica Nazionale

Totale FESR FSE FEOGA SFOP Totale

Per memoria: Altri investimenti privati da non rendicontare (importi indicativi)

Asse Prioritario/EsercizioCosto Totale da

rendicontare

Spesa Pubblica

Privati (da rendicontare)

Centrale RegionaleTotale Risorse

Pubbliche

I Fondi

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Regione Siciliana – OrganizzazioneStruttura di un Dipartimento

. . . . . . .Unità

Operativa . . .Unità

Operativa

Area Area . . . Servizio

UnitàOperativa . . .

UnitàOperativa

Servizio

Dirigente Generale

Assessore

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Articolazione dei ruoli perFondo Strutturale

Coordinamento(AdG)

CapofilaFESR

ResponsabileMisura

ResponsabileSottomisura

Ass. reg.Bilancio

CapofilaFSE

ResponsabileMisura

CapofilaFEAOG

ResponsabileMisura

CapofilaSFOP

ResponsabileMisura

Presidenza

Ass. reg. Lavoro Ass. reg. Agricoltura Ass. reg. Pesca

ForumPartenariat

o

Comitatocoordinamento direttori

Ufficio controlloII livello

Ufficio controlloII livello

Uff. Spec. Aut. Certif.(FEAOG – FESR – FSE – SFOP)

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Il monitoraggio del POR Sicilia - Organizzazione

• Istituzione delle Unità finanziarie/amministrative per il monitoraggio ed il controllo (UMC) (par. 3.1.10 del CdP).

• Ogni UMC svolge tra gli altri i seguenti compiti:- coordina l’attività di monitoraggio nel

Dipartimento- elabora la “pista di controllo” per ciascuna

misura o sottomisura gestita dal Dipartimento- programma e realizza controlli in loco sulle

operazioni finanziate- predispone le certificazioni della spesa per le

misure di competenza del Dipartimento, da trasmettere all’AdP

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Sistema Informativo di Monitoraggio del POR Sicilia

E n teA ttu a to re 1

. . . E n teA ttu a to re n

U M C 1D ip art im en to 1

U M C 2D ip art im en to 2

. . . . . U M C nD ip art im en to n

U M C 0D ip .to P rog ram m az ion e

M E FIG R U E

C om m iss ion eE u rop ea

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Flussi di monitoraggio – Livelli di visibilità

COMMISSIONE

EUROPEA

AUTORITA’ DI

GESTIONE

DIPARTIMENTO Dirigente generale

RESPONSABILE

Assistenza

Tecnica

DIPARTIMENTO Unità responsabile

dell’attuazione

DIPARTIMENTO Unità

Di Monitoraggio e Controllo

ENTE ATTUATORE Responsabile Del Procedimento Beneficiario finale

Uffici Periferici Regione Siciliana

MINISTERO DEL TESORO, BILANCIO

E P.E.

Intervento in MonitWeb

Misure in MonitWeb

Operazioni in MonitWeb

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AUTORITA’ DI

GESTIONE

AUTORITA’ DI

PAGAMENTO

DIPARTIMENTO Dirigente generale

RESPONSABILE

Assistenza

Tecnica

DIPARTIMENTO Unità responsabile

dell’attuazione

DIPARTIMENTO Unità

Di Monitoraggio e Controllo

ENTE ATTUATORE

Responsabile Del Procedimento

Beneficiario finale

Uffici Periferici Regione Siciliana

L’Autorità di Gestione, valutati i rapporti dei Dirigenti Generali, predispone il rapporto di monitoraggio ed invia i dati all’IGRUE per il monitoraggio nazionale

L’unità operativa del Dipartimento inserisce i dati nel Sistema Informativo per il Monitoraggio

I dati per il monitoraggio vengono forniti con regolarità e secondo le direttive dell’Auorità di Gestione dai “Responsabili del procedimento”

Il Dipartimento esamina e valuta le dichiarazioni dei B.F

MINISTERO DEL TESORO, BILANCIO E P.E.

COMMISSIONE EUROPEA

Flussi di monitoraggio – I compiti

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Il sistema informativo di monitoraggio

• Obiettivi del Sistema Informativo di monitoraggio

- Realizzare un sistema informativo unitario, che consenta una visione integrata e coordinata dei dati di monitoraggio del POR

- Fornire validi ed aggiornati strumenti di ausilio nello svolgimento delle attività dei responsabili di misura e del coordinamento

- Consentire il collegamento e lo scambio informativo fra tutti i responsabili (di fondo e di misura) a livello regionale, gli Organi statali e quelli comunitari

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Il software di monitoraggio Monit Web

• Architettura web oriented

• Database unico

• Flessibilità– Possibilità di definire ruoli e livelli di visibilità

differenti, gestendo una articolata profilatura delle utenze, che consente di far interagire con il Sistema una pluralità di utenti, ciascuno nel rispetto delle proprie competenze sul dato

• Coinvolgimento Enti Attuatori

• Riservatezza e sicurezza delle informazioni

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Il Monitoraggio del POR Sicilia

• Numero progetti caricati sul sistema al 30.4.2007: 37.300

• Numero di utenti (“Enti Attuatori”) gestiti in Sicilia: 1.700

• Numero di progetti gestiti dagli Enti Attuatori: 5.100

• Numero di Dipartimenti regionali direttamente interfacciati: 18

I Numeri del sistema

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IL MONITORAGGIO DELL’INTESA ISTITUZIONALE DI PROGRAMMA

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L’Intesa Istituzionale di Programma tra il Governo della Repubblica e la Giunta Regionale Siciliana è stata stipulata il 13 settembre 1999. Gli obiettivi generali di sviluppo regionale verso i quali dirigere l’azione congiunta di Stato e Regione, sono individuati nella massimizzazione dell’occupazione produttiva, nello sviluppo del sistema produttivo, nella minimizzazione dell’impatto ambientale, nel riequilibrio territoriale e miglioramento della vita associata, con l’intento di incorporare la dimensione delle pari opportunità nel complesso delle azioni e delle politiche di intervento.

Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana

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Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana I settori di intervento identificati sono di seguito

elencati:1. Trasporti2. Approvvigionamento idrico e risanamento delle acque3. Energia4. Risorse umane e formazione professionale5. Ricerca scientifica e tecnologica6. Sviluppo locale7. Aree urbane8. Difesa del suolo e protezione della fascia costiera9. Aree naturalistiche

10. Gestione rifiuti 11. Beni Culturali 12. Turismo 13. Sistema agroalimentare 14. Reti della comunicazione 15. Sanità 16. Pari opportunità per donne e uomini.

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Al 31 dicembre 2006 risultano sottoscritti tra la Regione Siciliana ed il Governo nazionale 42 APQ (o Atti Integrativi) ai quali si aggiungono 2 APQ interregionali nell’ambito della Cooperazione internazionale, promossi dal Ministero degli Affari Esteri.

Al 31/12/ 2006, per i 42 APQ considerati, il numero totale degli interventi programmati ammonta a 2.084 di cui 27 conclusi e 1.948 in corso di realizzazione.

Il costo totale dell’Intesa al 31/12/2006 è di circa 14 miliardi di euro la cui copertura finanziaria è assicurata per oltre 10 miliardi di euro da fonti statali e per circa 1,5 miliardi da fonti comunitarie.

Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana

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Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana

Intesa Istituzionale di Programma Regione Sicilia 31/ 12/ 2006

n. archivi APQ 42n.interventi 2.084costo attuale 14.012.120.011,99coperture finanziarie totali 14.022.896.339,62Fondi Strutturali Europei 1.412.974.726,28Fondi statali incluso il FAS 10.866.747.091,54Fondi regionali 108.227.956,73altri enti pubblici 207.697.689,57privati 1.427.248.875,50criticità finanziarie -10.776.327,63

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COPERTURE FINANZIARIE

Fondi Strutturali Europei10%

Fondi statali incluso il FAS78%

Fondi regionali1%

privati10%altri enti pubblici

1%

Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana

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Aggregazione per settori – Costo attuale

Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana

Settori APQ costo attuale % su totale IIPTrasporti 9.160.639.179,33 65,4%Risorse Idriche 1.953.358.231,46 13,9%Sistemi locali di sviluppo 1.845.657.113,22 13,2%Societa' dell'Informazione 244.867.230,57 1,7%Città 162.788.642,75 1,2%Energia 138.011.954,90 1,0%

Sicurezza 207.032.409,63 1,5%Bonifica siti 92.395.104,21 0,7%Beni culturali 76.692.576,06 0,5%Ricerca 76.131.782,03 0,5%Difesa del suolo 30.545.787,83 0,2%Sanita' 24.000.000,00 0,2%TOTALE 14.012.120.011,99 100,0%

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Intesa Istituzionale di Programma fra Stato e Regione Siciliana

Incidenza settori su costo IIP

Trasporti; 65,4%

Risorse Idriche; 13,9%

Sistemi locali di sviluppo; 13,2%

Tot Altri 7,5%

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Il monitoraggio dell’Intesa Istituzionale di Programma Sicilia

OrganizzazioneL’organizzazione ricalca (parzialmente) quella del monitoraggio del POR, le medesime UMC sono in larga misura responsabili anche del monitoraggio degli APQ attraverso unità di personale a questi compiti parzialmente dedicato (attivato ad hoc in prossimità delle relative scadenze)

Nel sistema di governo dell’Intesa il Dipartimento Programmazione svolge un ruolo di interfaccia negoziale con il MiSE ed i Ministeri settorialmente interessati, sia nelle fasi di concertazione delle nuove delibere di riparto e nei tavoli partenariali stato-regioni, che nelle fasi di riparto sub-regionale e stipula degli APQ assieme ai Dipartimenti settorialmente competenti.

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Il monitoraggio dell’Intesa Istituzionale di Programma Sicilia

Organizzazione

Il Dipartimento Programmazione è il referente con la Segreteria del CIPE rispetto alla quale è interlocutore per conto della Regione.

Come ruolo all’interno della Regione svolge ordinariamente il compito di coordinamento e controllo dell’attuazione, interpretando nei confronti dei Dipartimenti responsabili dell’attuazione una funzione di stimolo ed indirizzo per le azioni correttive di livello Dipartimentale e per le azioni dirette inerenti alle riprogrammazioni a livello di Intesa.

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Sottoscrittori SPSTI Soggetto attuatore

Responsabile APQ SPSTI

Sottoscrittori eSPSTI

Sottoscrittori

STIPULA

STIPULAAPQ

"FIRMATO"

DEFINIZIONEAPQ

DEFINIZIONE OBIETTIVI E

LISTA INTERVENTI VALIDAZIONECREAZIONE APQ INSERIMENTO SCHEDE INTERVENTO

PROCEDURA DI VALIDAZIONE

RACCOLTA DATI

VERIFICA E CONTROLLO

INSERIMENTO SCHEDE

INTERVENTO

CREAZIONEAPQ IN AI

CREAZIONE/ ASSEGNAZIONE

UTENTI

FORMALIZZAZIONE APQ

REDAZIONE ARTICOLATO E

RELAZIONE TECNICA

ARTICOLATO

RELAZIONETECNICA

I flussi – Istruttoria APQ

Fonte DPS/MISE - Progetto Monitoraggio - Procedure e strumenti del monitoraggio APQ

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SPSTI Responsabile di intervento

Responsabile di APQ

SPSTI Responsabile di APQ/SPSTI

VALIDAZIONEAPERTURAMONITORAGGIO

AGGIORNAMENTO SCHEDE INTERVENTO

CREAZIONE NUOVA VERSIONE

APQ IN AI

PROCEDURA DI

VALIDAZIONE

RACCOLTA DATI AVANZAMENTO

VERIFICA E CONTROLLO

INSERIMENTO AGGIORNAMENTI

SCHEDE INT.

RAPPORTO DIMONITORAGGIO

PREPARAZIONE RAPPORTO DI

MONITORAGGIO

RAPPORTO DI MONITORAGGIO

I flussi - Monitoraggio APQ

Fonte DPS/MISE - Progetto Monitoraggio - Procedure e strumenti del monitoraggio APQ

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Il Monitoraggio dell’Intesa - Il sistema informativo AI

Nel processo di gestione degli APQ assume un forte rilievo l’utilizzo dell’applicativo informatico AI (Applicativo Intese), tanto nella fase di Istruttoria quanto in quella di Monitoraggio.

AI è un sistema informatico che consente l’immissione dei dati di avanzamento solo in definite “finestre temporali” corrispondenti alla tempistica prevista per il monitoraggio.

AI non è attualmente in grado di scambiare dati con altri applicativi.

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Aspetti positivi

•Diffusione della cultura del monitoraggio

•Maggiore partecipazione e consapevolezza

•Maggiore comprensione dei meccanismi

•Maggiore trasparenza

•Crescita della capacità di governance

Lezioni dall’esperienza fatta

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Lezioni dall’esperienza fatta

Aspetti negativi

•Complessità del sistema

quantità di dati trattati

quantità di soggetti coinvolti

•Difficoltà di gestione

separazione parziale tra attività di monitoraggio e attività di attuazione

disomogeneità dei dati e delle tempistiche nei differenti sistemi di monitoraggio

•Percezione negativa del monitoraggio (adempimento e non risorsa)

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IL NUOVO CONTESTO DI RIFERIMENTO PER LA POLITICA REGIONALE 2007-

2013

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• Il QSN è un documento programmatico unitario che origina meccanismi attuativi differenziati: una parte “comunitaria”, cofinanziata dai Fondi Strutturali ed attuata attraverso Programmi Operativi (soggetti alla Decisione comunitaria) e una parte “nazionale”, finanziata con risorse nazionali (FAS più risorse ordinarie complementari), approvato da CIPE e Conferenza Stato Regioni.

• Analogamente, le strategie dei DSR sono articolate in una componente comunitaria e in una componente regionale nazionale.

Il nuovo quadro di riferimento per l’integrazione delle politiche regionali

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• Come evoluzione dei DSR preliminari, il DUP regionale esplicita formalmente la strategia della politica regionale di coesione 2007-2013, in modo unitario ed integrato. È finanziato dalle risorse comunitarie, regionali nazionali ed ordinarie.

• Attraverso il Documento unitario di strategia specifica delle Amministrazioni centrali, le Amministrazioni centrali concorrono sulla base delle proprie competenze al conseguimento degli obiettivi della politica regionale di coesione unitaria, indipendentemente dal fatto che siano o meno titolari di Programmi Operativi.

Documenti unitari di programmazione delle politiche di coesione

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L’Intesa Istituzionale nel 2007-2013

Sulla base del confronto della strategia regionale e delle strategie settoriali delle Amministrazioni centrali delineate nei rispettivi documenti strategici, l’Intesa perviene alla individuazione delle priorità da conseguire in ambito di cooperazione istituzionale Stato-Regione e/o fra più Regioni, nonché delle modalità e delle regole con cui si attua tale cooperazione compresa l’individuazione delle specifiche responsabilità attuative.

Gli Strumenti di attuazione

• L’APQ sarà lo strumento di attuazione per i settori, programmi e/o progetti per i quali risulterà più efficace una modalità attuativa basata sulla cooperazione fra Stato e Regione. L’APQ verrà riformato distinguendo fra interventi cardine e interventi complementari, prevedendo per i primi, che saranno individuati ex ante, maggiore concentrazione di monitoraggio e supporto tecnico.

• Uno “specifico documento programmatico” (Strumento di Attuazione Regionale?) costituirà il contenitore attuativo di carattere pluriennale per l’attuazione delle forme di intervento per le quali non sono necessari livelli di cooperazione tra Regioni e Centro.

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Problematiche derivanti dal nuovo contesto

• Iniziale sovrapposizione tra sistemi di monitoraggio 2000-2006 e 2007 -2013

• Fondi Europei

•Programmi monofondo “indipendenti”

•Fondi strutturali: FESR – FSE

•Fondi “non strutturali”: FEASR – FEP (Programma nazionale)

•Obiettivo Cooperazione

•Logica “verticale”

• Convergenza FAS-FS

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IL MONITORAGGIO NEL 2007-2013

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PROBLEMATICHE GENERALI

Gli attuali sistemi di monitoraggio sembrano configurarsi più come sistemi di controllo che come sistemi di supporto alle decisioni.

Il processo di produzione di dati è l’esplicazione di attività di gestione e dovrebbe, in linea di principio, coincidere con la emanazione di atti amministrativi. Tuttavia non esiste una standardizzazione degli atti amministrativi legati alla realizzazione degli investimenti pubblici.

Un buon sistema di comunicazione dovrebbe rendere trasparenti le esigenze conoscitive di tutti i soggetti e le attribuzioni di ciascuno, in termini di impegni assunti e benefici attesi. Al momento sembra mancare un linguaggio univoco, comune e comprensibile ed un trasparente sistema di premi/sanzioni.

L’organizzazione attuale delle strutture preposte al monitoraggio risente delle problematiche sopra evidenziate e della attuale separatezza tra sistema POR e sistema APQ.

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1. il monitoraggio non ha una finalità propria Il monitoraggio è una attività che va organizzata in funzione degli obiettivi di un sistema di programmazione.

2. il monitoraggio non è separabile dalla attuazione. I dati di monitoraggio SONO dati di attuazione. La periodicità delle rilevazioni di monitoraggio è un elemento che appare fuorviante perché, separando nel tempo il momento della produzione dei dati dal momento del loro inserimento nel circuito informativo ai fini della rilevazione, sembra distinguere anche funzionalmente un unico, singolo processo.

ASSUNTI DI BASE PER UN MODELLO A TENDERE

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3. i dati sono immessi nel circuito informativo dai responsabili della loro produzione. I dati di attuazione degli investimenti pubblici derivano fondamentalmente da atti amministrativi assunti dalle Istituzioni competenti, che ne assumono la formale responsabilità. L’esigenza di fornire informazioni tempestive ai livelli superiori del circuito informativo non può dare, a meno di una espressa previsione normativa, facoltà di agire sui dati a soggetti diversi da quelli tenuti per legge a farlo.

4. il monitoraggio deve essere collegato ai flussi finanziari lungo l’intera filiera. Ciascun soggetto produce e fornisce informazioni attraverso atti amministrativi che giustificano le richieste di attivazione del circuito finanziario.

ASSUNTI DI BASE PER UN MODELLO A TENDERE

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L’ACTION PLAN REGIONALEL’Action plan regionale è finalizzato alla presentazione delle azioni da intraprendere per la omogeneizzazione e l’ottimizzazione delle diverse attività di gestione e di monitoraggio in atto, in funzione delle prevedibili evoluzioni del quadro giuridico, regolamentare e programmatico inerente il nuovo periodo di programmazione 2007-2013 in corso di definizione.

L’Action Plan è realizzato attraverso varie fasi di analisi e prevede un processo iterativo che, partendo da alcuni casi Pilota, estende progressivamente all’intero universo della Programmazione regionale un modello a tendere su cui misurare eventuali scostamenti e prevedere gli opportuni aggiustamenti in itinere.

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Le fasi che caratterizzano l’Action Plan sono:

1 Analisi della Situazione Attuale: ricostruzione delle procedure nazionali e regionali per la programmazione, attuazione e monitoraggio degli investimenti pubblici.

2 Analisi delle prospettive evolutive: possibili evoluzioni del quadro delle metodologie, degli strumenti e delle procedure di gestione, monitoraggio e di controllo degli investimenti pubblici nel contesto nazionale e comunitario per il periodo 2007-2013 e impatto sullo scenario regionale esistente.

3 Proposte per il superamento delle criticità : modello organizzativo, modello relazionale, procedure regionali di gestione e monitoraggio

L’ACTION PLAN REGIONALE

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Le Proposte a cui si sta giungendo definiranno:

• metodologie, strumenti e procedure di gestione, monitoraggio e controllo degli investimenti pubblici codificate a livello regionale;

• organizzazione delle strutture regionali coinvolte nella programmazione, gestione, sorveglianza, valutazione e controllo degli investimenti pubblici;

• quadro delle risorse tecnologiche (dotazioni hardware e software, reti) di supporto alla programmazione,gestione, sorveglianza, valutazione e controllo degli investimenti pubblici in ambito regionale.

L’ACTION PLAN REGIONALE

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VERSO UN NUOVO SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE UNITARIO

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LE ESIGENZE DELLA REGIONE

• Leggere in maniera incrociata i dati dei due attuali sistemi (e potenzialmente di altri) - visione unitaria a livello regionale (logica orizzontale)

• Dotarsi di strumenti adeguati alle previsioni regolamentari

alle richieste comunitarie e nazionalialla realtà operativa e amministrativa regionalealla logica unitaria della nuova programmazione

• Dotarsi di strumenti in grado di dare valore aggiunto a livello regionale e subregionale

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Monitoraggio come strumento di supporto alla programmazione degli interventi, all’attuazione degli stessi, alla loro gestione finanziaria ed alla verifica dei risultati raggiunti.

Monitoraggio come strumento di supporto alle decisioni, a disposizione di tutti gli attori istituzionali coinvolti.

Monitoraggio come strumento per assicurare la trasparenza nei confronti della collettività, sugli interventi realizzati e sulle modalità di utilizzazione delle risorse pubbliche.

GLI OBIETTIVI DELLA REGIONE

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Graduale migrazione ad una logica di “sistema federato” in cui le Amministrazioni regionali hanno una piena responsabilità dei dati immessi e l’Amministrazione centrale è garante della qualità del dato e soprattutto del funzionamento del sistema di monitoraggio.

Rafforzamento della centralità del ruolo del Responsabile d’intervento in quanto detentore del dato e garante della qualità/veridicità dello stesso.

Accrescimento dell’efficienza amministrativa attraverso lo snellimento delle procedure e la massima automazione degli step di processo.

GLI OBIETTIVI DELLA REGIONE

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• Trasversalità rispetto alle fonti: europee, nazionali e regionali

• Approccio fortemente gestionale, con grande attenzione alle problematiche di project e program management ed a quelle di supporto alle decisioni

• Strumento di colloquio con gli altri soggetti del territorio interessati alla gestione degli investimenti pubblici (Enti Locali, etc);

• Interoperabilità con gli applicativi nazionali e, in prospettiva, con le altre applicazioni in corso di sviluppo presso la Regione

INDICAZIONI PROGETTUALI

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• Difficoltà nella identificazione delle procedure e modalità di colloquio con altri applicativi (non tutti dotati di protocolli di colloquio);

• Complessità della definizione di un percorso organizzativo sostenibile ed efficace per la messa in esercizio;

• Necessità di rendere informati e (successivamente) di formare tutti i soggetti interessati (inclusi gli enti locali)

CRITICITA’

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IL SISTEMA INFORMATIVO CARONTE

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• Applicazione “tagliata” sulle reali esigenze della Regione. • Flessibilità e adattabilità grazie all’impiego di una soluzione open

source che ha consentito di minimizzare tempi e risorse da dedicare allo sviluppo per concentrare l’attenzione sulla fase di coprogettazione delle funzionalità, cui hanno principalmente partecipato esperti di contenuti.

• Funzionalità di supporto alla programmazione e valutazione: il sistema consente di gestire entità Programma ed entità di classificazione mediante le quali sarà possibile estrarre visioni trasversali della programmazione e dell’attuazione degli investimenti su scala regionale utili a supporto delle attività di programmazione e valutazione da parte dei responsabili regionali.

PRESUPPOSTI

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OBIETTIVI

Supportare la omogeneizzazione su scala regionale delle procedure e delle modalità di gestione e monitoraggio degli investimenti pubblici, costituendo il supporto unitario di tali attività;

Consentire la gestione secondo criteri di omogeneità e di specificità di una molteplicità di tipologie di operazioni e, in particolare, di Opere Pubbliche, Acquisizioni di beni e servizi, Incentivi e Attività formative;

Assicurare la cooperazione fra i diversi soggetti coinvolti nel processo di programmazione, gestione, monitoraggio, rendicontazione e controllo degli investimenti pubblici;

Assicurare la possibilità di colloquio con i sistemi di monitoraggio nazionali, garantendo la disponibilità di tracciati informativi conformi alle specifiche di colloquio definite su scala nazionale.

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• Unico• Specifico• Cooperativo• Interoperabil

e• Gestionale

PRINCIPALI CARATTERISTICHE

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• Il sistema è concepito come un gestore di progetti

• Il progetto (operazione, conformemente alla definizione comunitaria) costituisce l’unità base per le funzionalità di gestione e per quelle di monitoraggio INDIPENDENTEMENTE dal programma o dalla fonte che ne assicura il finanziamento

• Tale caratteristica consente di gestire l’intero ciclo vita delle operazioni, anche prima della ammissione al finanziamento

• Caronte è pensato per divenire lo strumento di riferimento unico per il monitoraggio di tutti gli investimenti pubblici finanziati con risorse europee,nazionali e/o regionali.

UNICO

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• Caronte prevede la gestione di set informativi specifici per le quattro tipologie di operazione (Opere Pubbliche, Acquisizioni di beni e servizi, Incentivi, Attività formative) e per le diverse modalità di gestione (titolarità regionale e regia regionale).

• Tali specificità consentono di assicurare a ciascuna fattispecie progettuale un set informativo adeguato e realmente rispondente alle esigenze di gestione, monitoraggio e controllo al finanziamento superando la matrice prioritariamente infrastrutturale del monitoraggio attuale

SPECIFICO

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• Caronte è un applicativo web, con profilatura degli accessi. Tale caratteristica consente di far sì che “chi produce l’informazione la imputa”, cooperando alla stratificazione di un pacchetto di informazioni che saranno impiegate a fini di gestione e di monitoraggio

• Il trattamento delle informazioni imputate nel sistema è soggetto ad uno specifico workflow concepito in conformità al percorso amministrativo dell’informazione. L’applicativo, quindi, asseconda la realtà amministrativa, invece che influenzarne la gestione.

COOPERATIVO

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• Caronte è un applicativo aperto. Il modulo di interoperabilità dell’applicativo consente il colloquio con gli altri sistemi nazionali e regionali che si connotano come aperti.

• Sarà necessario provvedere a definire “protocolli” di interoperabilità con gli applicativi con i quali si intende colloquiare.

INTEROPERABILE

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• L’utente non cerca nell’applicativo le informazioni sulle quali lavorare; l’applicativo pone in evidenza le informazioni che necessitano attenzione;

• L’utente viene supportato nelle proprie attività quotidiane di gestione ed è guidato a produrre le informazioni occorrenti al monitoraggio.

• Le operazioni non si inseriscono nell’applicativo solo dopo il finanziamento, ma se ne possono gestire le fasi di programmazione;

• Il ciclo vita delle entità (fonti, programmi, operazioni, avanzamenti) è gestito e supportato mediante specifiche funzionalità;

• La reportistica è concepita per supportare le attività di gestione in modo flessibile e conforme alle esigenze di gestione.

GESTIONALE

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STRUTTURA LOGICO-FUNZIONALE

Utenti intranet(utenti interni alla regione)

Internet

GestoreProgrammazione

e Amministrazione

Profile Manager

Anagraficautenti

...

Beneficiari finali(utenti esterni alla

regione)

Gestore Operazioni

Operazioni

Operazioni

Programmi, piani e fonti

Dati

Programmazione

Sicurezza

GestoreInteroperabilità

I / O

Gestore Monitoraggioe reportistica

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ARCHITETTURA TECNICA

Aplication Server

Database server

Web server di front-end

Firewall (se presenti nell'architettura dell'ente – non oggetto di fornitura)

DMZ LAN

Richieste