REPORTAGE VIAGGIO IN MALAWI E MOZAMBICO · 2012. 1. 24. · REPORTAGE Viaggio in Malawi e Mozambico...

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VIAGGIO IN MALAWI E MOZAMBICO REPORTAGE settembre - 2011 - GEOMONDO -15 di Paolo Castellani

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VIAGGIOIN MALAWI

E MOZAMBICO

REPORTAGE

settembre - 2011 - GEOMONDO -15

di Paolo Castellani

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Due paesi diversissimi tra di loro, percorsi peroltre 5000 chilometri dalla capitale del Malawi,Lilongwe, fino alla Ilha de Mozambique, per poiridiscendere tutto il Mozambico fino alla capitaleMaputo, ormai a pochi chilometri dal confinesudafricano.Un viaggio studiato nei minimi particolari, maquasi tutto da organizzare sul posto con un budgetlimitato, che ci ha consentito di conoscere a fondoqueste due nazioni, che rappresentano unospaccato di Africa autentica, lontana anni lucedai centri di vacanza della riviera egiziana o dallespiagge keniote, come dai grandi parchi naturalidell’Africa meridionale e dalle immense distesesahariane.Al contrario l’Africa del Malawi e del Mozambicoè un’Africa povera, ma dignitosa, è l’Africa dellegenti che cercano di integrarsi con i tempi checorrono, ma sempre inevitabilmente con il loro

passo lento e con le loro scarse iniziative, senzaalcuna corsa all’arricchimento di mentalitàoccidentale; è un’Africa che non ha fame e doveil cellulare funziona dappertutto, ma dove lestrade sono dissestate e spesso si trasformano inpiste difficili, dove gli autobus partono soloquando sono stracolmi, dove il tempo e gli orarinon hanno alcun valore.Quest’Africa noi l’abbiamo percorsa con i mezziche abbiamo avuto a disposizione di volta involta, un minibus a noleggio in Malawi, vecchiautobus locali affollati di persone, di merci e diodori, un Land Cruiser noleggiato con un po’ difortuna a Nampula e riconsegnato a Beira, chapasgangherati, piccoli battelli e antichi dhow a vela;contrattando ovunque, a volte discutendo comea Inhambane, viaggiando a fianco a fianco con lepopolazioni locali, sempre sorridenti e in ognioccasione gentilissime.

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Il ponte della Ilha de Mozambique

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Il nostro viaggio è iniziato da Lilongwe, la capitaleche non c’è, nel senso che la città è molto estesa,ma non dà alcuna sensazione di centro abitato,in quanto ci sono alcuni grandi edificiamministrativi, per lo più in costruzione, sparsinel bush e una zona commerciale con mercati distrada, la stazione dei minibus e tanta animazione,ma praticamente non si vede un’abitazione verae propria.Anche noi ci siamo adeguati, pernottando alSanctuary Lodge, dove 8 bungallow in muraturacon il tetto in paglia sono distribuiti in unavastissima area protetta formata da alti alberi dimiombo, sui cui rami centinaia di babbuinicompiono le loro evoluzioni.Le strade del Malawi centrale verso il grande lagosono in ot t ime condizioni e semprefrequentatissime di pedoni e ciclisti che si spostanosenza sosta da un villaggio all’altro.Al mercato di Salima abbiamo potuto osservare

prodotti alimentari di ogni tipo, tra cui grandeassortimento di topi freschi, essiccati e altri giàpronti in “appetitosi” spiedini da cuocere allabrace.Il Lago Malawi appare improvviso come un mare,sia per le sue dimensioni senza fine che per lastraordinaria l impidezza delle acque.Infatti a Makokola, dove abbiamo fatto tappa inuno splendido e curatissimo resort, c’è unaspiaggia di sabbia finissima e tutte le possibilitàdi fare il bagno e le altre attività balneari, dallacanoa allo snorkeling per osservare una miriadedi pesci colorati.L’escursione a Cape McLear nel Lake MalawiNational Park ci ha consentito di scoprirebellissime vedute del lago, delle sue isole, dellesue splendide coste boscose e dei numerosivillaggi rivieraschi.

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Tramonto sul Lago Malawi

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Ma niente è stato fantastico come raggiungereOtter Point, dove immensi blocchi di granitoformano un promontorio roccioso che si protendenel lago tra acque azzurre, uccelli che volanosilenziosi fino a sfiorare l’acqua e numerosescimmie che saltano sugli alberi.Il tramonto a Otter Point è durato un’infinità enoi lo abbiamo gustato fino in fondo, comeincollati ai massi rocciosi ad osservare e fotografaretutti i colori cangianti del sole che illuminavanole acque del lago.I due giorni successivi passati nello splendidoLiwonde National Park, lungo le rive del FiumeShire, sono stati entusiasmanti, trascorsi in unambiente naturale incontaminato ed esclusivo,solo per noi e per un’altra decina di fortunaticompagni di viaggio, in un lodge raffinato

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Ippopotamo al Liwonde

Donne al Lago Malawi

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circondati da migliaia di animali talmente viciniche a volte li abbiamo sfiorati, soprattutto icoccodrilli, gli ippopotami e gli elefanti, chesembravano sbucare dappertutto, anche la notte,quando un elefante affamato ci ha tenuti sveglitutto il tempo necessario che gli è servito perdivorare l’albero accanto alla nostra capanna.Dal Liwonde a Zomba, la vecchia capitalecoloniale inglese, la strada è breve, ma sembra diessere in un altro mondo, soprattutto quandolasciata la cittadina si inizia a salire per lo ZombaPlateaux.Siamo a circa 1500 metri slm, tra boschi immensi,dove ognuno ti offre cestini di fragole e lamponie dove il panorama spazia infinito verso il LagoChilwa e una continua sinfonia di montagneazzurrine e rosate.

Ma niente è stato fantastico come raggiungereOtter Point, dove immensi blocchi di granitoformano un promontorio roccioso che si protendenel lago tra acque azzurre, uccelli che volanosilenziosi fino a sfiorare l’acqua e numerosescimmie che saltano sugli alberi.Il tramonto a Otter Point è durato un’infinità enoi lo abbiamo gustato fino in fondo, comeincollati ai massi rocciosi ad osservare e fotografaretutti i colori cangianti del sole che illuminavanole acque del lago.I due giorni successivi passati nello splendidoLiwonde National Park, lungo le rive del FiumeShire, sono stati entusiasmanti, trascorsi in unambiente naturale incontaminato ed esclusivo,solo per noi e per un’altra decina di fortunaticompagni di viaggio, in un lodge raffinato

Al Liwonde National Park

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Liwonde National Park

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Arroccato sulla montagna il Ku Chawe Inn, unostorico albergo Tudor, ci ha accolto con la suaatmosfera coloniale, le sue arcate di mattoni rossi,il caminetto acceso e un ottimo cibo.Da Zomba ci siamo diretti, attraverso una lunga,ma splendida pista sterrata verso le pendici dellospettacolare Mount Mulanje, un immensomassiccio granitico che raggiunge un’altitudinedi oltre 3000 metri slm, alla cui base si estendonoinfinite piantagioni di tè, che formano centinaiadi chilometri quadrati di un uniforme tappetoverde chiaro estremamente rigoglioso.Un panorama bellissimo che ci ha accompagnatofino alle porte di Blantyre, la maggiore città delMalawi e poi ancora fino quasi alla frontiera conil Mozambico, che abbiamo raggiunto il giornosuccessivo.Tra il Malawi e il Mozambico non ci sono facili

vie di accesso, praticamente non esistono stradee neppure voli che collegano i due paesi.Dalla frontiera di Milanje a Mocuba, la primacittadina del Mozambico, ci sono oltre 200chilometri di pista di terra rossa, fiancheggiataininterrottamente dal bush e da rarissime capanneisolate.Per percorrere questa pista abbiamo impiegatoun intero pomeriggio, ma alla fine siamo riuscitia raggiungere Mocuba, uno dei punti cruciali delnostro viaggio, localizzata lungo la stradaprincipale che percorre tutto il Mozambico danord a sud, dal confine tanzaniano a quellosudafricano.Una foto sotto il cartello di Mocuba, dove tuttele strade si incrociano e il Mozambico si abbraccia,è stato il nostro modo di festeggiare l’arrivo inquesta sperduta cittadina.

Lo Zomba Plateaux

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Le piantagioni di tè al Mount MulanjeLo Zomba Plateaux

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Qui abbiamo lasciato il nostro minibus malawianoe abbiamo cominciato a percorrere le strade delMozambico con ciò che di meglio abbiamo trovato.Infatti la mattina successiva ci siamo alzati a buioper salire sull’autobus locale delle cinque direttoa Nampula; è stato un viaggio fantastico di oltresette ore, passato su un vecchio pulman stracaricodi persone e di tutti i loro bagagli, niente escluso,neppure polli e capre!A Nampula abbiamo trovato un buon albergodove pernottare e soprattutto un buon LandCruiser, che abbiamo noleggiato per 1500 dollari,con il quale la mattina successiva siamo partitiverso la Ilha de Mozambique.Che posto fantastico la Ilha!!!Una piccola isola allungata circondata da un mareturchese, soggetto fortemente ai giochi dellamarea, che si può raggiungere dalla terrafermatramite uno stretto ponte di 3 chilometri conun’unica corsia.

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Già prima di arrivare all’isola capisci quanto èviva; la gente è ovunque, a pescare, a cercaremolluschi nella bassa marea, a camminare neisentieri sull’acqua, a parlare ed oziare tra le casescrostate o intorno alle capanne dei pescatori.Poi c’è l’architettura dell’Ilha, fatta di un unicopaese fittamente aggregato, che in realtà ècostituito da due nuclei ben distinti: la cidade depedra portoghese, costellata di mirabili edifici dipietra corallina in parte recuperati e in gran parteabbandonati, di un fascino impossibile dadescrivere e la cidade de Makuti, il villaggio deipescatori fatto di capanne e casupole dai tetti dipaglia, dove si svolge quasi tutta la vita dei 16000abitanti dell’isola.

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Le architetture della Ilha de Mozambique

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Aragosta alla Ilha

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Aragosta alla Ilha

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Viaggio in Malawi e Mozambico

La luminosità dell’aria e la purezza del cielo, lavita lenta e decadente, il mare trasparente, iltramonto dai bastioni della Fortezza diS.Sebastiano e soprattutto l’arrivo delle barchedei pescatori, stracolme di pesce, molluschi edaragoste, creano un quadro indimenticabile, diuna bellezza struggente.Quanti chilometri e quanta fatica per arrivarealla Ilha de Mozambique, ma quando sei lì nonpossono insorgere rimorsi, il luogo è veramentefantastico e avverti subito che ne valeva davverola pena!I due giorni successivi abbiamo cominciato aridiscendere il Mozambico verso sud, tornandoa Nampula e a Mocuba e quindi raggiungendoQuelimane e finalmente Beira, la seconda cittàdel paese, porto trafficato e centro di commercinon solo per il Mozambico, ma anche per quellenazioni che non hanno uno sbocco al mare, comeil Malawi, lo Zambia e lo Zimbabwe.

A Beira abbiamo riconsegnato il Land Cruiser eabbiamo continuato il nostro viaggio in autobusfino a Vilanculos, dove un mare fenomenale ciha annunciato le Isole Bazaruto.A Villanculos abbiamo alloggiato per tre giornial fantastico Casa Rex, un resort raffinato senzadarlo molto a vedere, con uno splendido giardinoa picco sull’Oceano Indiano, davanti ad un maremulticolore che lo separa dalle isole di Magaruquee di Benguerra e più in lontananza da quella diBazaruto.Per due giorni abbiamo navigato in gommone ein dhow a vela in mezzo ad un mare turchese,che durante la bassa marea scopre ampie secchesabbiose, creando tonalità di colori e di sfumatureche lasciano a bocca aperta, in un ambientenaturale fatto di sole, nuvole, vento, oceano, volidi aironi e garzette, barche colorate, immensedune sabbiose e quasi nessun essere umano,certamente nessun rumore e nessun schiamazzoa turbare il dominio assoluto di madre natura.

Dalla fortaleza di S.Sebastiano

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Dalla fortaleza di S.Sebastiano

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BAMBINA ALL'ISOLA DI BENGUERRA

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Poi le meravigliose serate a Casa Rex conl’oceano davanti agli occhi, cibi raffinati etanta cortesia in un ambiente ovattato,l’aria fresca della sera e milioni di stellecome solo i cieli africani, privi diinquinamento luminoso, sanno regalare.

Le Isole Bazaruto

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Tramonto a Barra

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Finalmente siamo dovuti partire anche daVilanculos, per raggiungere con uno chapa quasinuovo il vivace centro di Maxixe e da lì in barcaattraverso lo stretto golfo, la bella cittadina diInhambane, dove un altro chapa ci ha condottoa Barra.Barra è una grande spiaggia situata sull’estremapunta della penisola di Inhambane, dove un lodgedi casitas si affaccia direttamente sull’OceanoIndiano.La lunga passeggiata fino al promontoriodominato dal Farol de Barra, il tramonto infuocatosull’oceano e il lungo ritorno al crepuscolo contutto l’orizzonte colorato di un porpora intenso

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sono le ultime emozioni vere che abbiamo vissutoin Mozambico.Infatti il penultimo giorno abbiamo viaggiato perraggiungere l’estremo sud del paese, dove sorgela capitale mozambicana, Maputo, la LourencoMarques portoghese, che abbiamo visitatol’ultimo giorno del nostro viaggio, prima diimbarcarci per il volo diretto ad Addis Abeba eda lì a Roma.

Tramonto a Barra

La spiaggia di Barra