Report sperimentazione in Italia

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2 CLOHE_Giochi Meccanici in Classe: rapporto del progetto pilota Breve svolto presso la scuola C.Collodi di Perugia, Marzo-Maggio 2012. Contatti: E-mail: clohe@borgorete:it Sito web: www.clohe-movingtoys.eu

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Sperimentazione di un laboratorio di costruzione di automata presso la scuola primaria Carlo Collodi di Perugia

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CLOHE_Giochi Meccanici in Classe: rapporto del progetto pilota

Breve svolto presso la scuola C.Collodi di Perugia, Marzo-Maggio 2012.

Contatti: E-mail: clohe@borgorete:it

Sito web: www.clohe-movingtoys.eu

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Facebook: moving toys in the classroom Wiki: http//moving-toys-in-the-classroom.wikispaces.com/

Indice:

§1 Obiettivi.......................................................................................... pag 5

§2 Struttura......................................................................................... pag 7

§3 Descrizione..................................................................................... pag 8

§4 Valutazione.................................................................................. pag 26

§5 Considerazioni............................................................................. pag 29

§6 Prossimi passi: Big Piloting .......................................................... pag 30

§7 Alcuni prodotti............................................................................. pag 31

§8 Templates..................................................................................... pag 44

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Introduzione

Questo documento è un rapporto sulle metodologie e i risultati di una

prima sperimentazione pilota del progetto europeo Clohe_Clockwork

objects, enhanced learning: Automata Toys Construction in 1mary

education for Learning to Learn promotion, creativity fostering & Key

Competences acquisition, finanziato dal programma Comenius del

Lifelong Learning Programme. Il progetto europeo Clohe è rivolto ad

insegnanti e studenti della scuola elementare ed ha come obiettivo la

promozione delle competenze chiave e trasversali attraverso percorsi di

didattica laboratoriale che utilizzano gli Automata (giochi meccanici)

quali strumenti di gioco e di lavoro. Il progetto pilota di cui si narra in

questo report è stato rivolto ai bambini della scuola elementare Carlo

Collodi di Perugia e condotto da Francesca Manfredi e Letizia Bargelli,

educatrici presso la cooperativa sociale Borgorete, titolare del progetto,

nei mesi di marzo, aprile e maggio 2012.

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Informazioni generali

Insegnanti ed educatori

Quanti insegnanti ed educatori sono stati convolti nella sperimentazione?

Numero delle insegnanti 3

Numero delle educatrici

esterne alla scuola

2 (Francesca Manfredi; Letizia Bargelli)

Materia di insegnamento

Fabrizia Italiano

Storia

Maria Rita Matematica

Marianna Insegnante di sostegno

Studenti

Età dei bambini

7-10 anni

Hanno mai fatto un’attività simile prima?

Sì No

X

Quanti studenti coinvolti, quanti maschi e quante femmine.

Femmine Maschi Totale

32 28 60

Nome della scuola Carlo Collodi

Nome delle insegnanti Fabrizia, Maria Rita, Marianna

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1 OBIETTIVI DEL MINI PILOTING

Gli obiettivi di questo mini-piloting sono:

1. Testare e produrre alcuni degli strumenti che potrebbero essere utilizzati durante il

pilota vero e proprio che inizierà ad ottobre 2012:

I questionari per la valutazione del feedback dei bambini e degli insegnanti.

La Road Map

Una struttura organizzativa comune per il pilot

Il focus group per la rilevazione dei bisogni

2. Permettere, sia agli educatori che ai bambini di familiarizzare con gli strumenti e i

materiali utilizzati nella costruzione degli automata.

3. Definire l’organizzazione temporale del laboratorio (durata complessiva e delle singole

sessioni e identificazione la scuola in cui realizzarlo)

§2 PREPARAZIONE DEL MINI PILOTING

1. Visita all’Automata Museum.

2. La scelta della scuola

Visita all’Automata Museum

Durante la visita all’automata museum abbiamo potuto osservare un gran numero di automata e

prendere informazioni sui meccanismi e materiali da utilizzare durante il laboratorio nella scuola.

Identificazione e accordi con la scuola

Abbiamo contattato la scuola primaria Carlo Collodi di Perugia.

La ragione principale che ci ha portato a scegliere questa scuola è stata la disponibilità e

l’esperienza che le insegnati hanno rispetto alla didattica laboratoriale.

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Inoltre molti allievi di questa scuola sono stranieri, pensiamo che questi bambini possano

beneficiare di un‘ “esperienza di apprendimento non tradizionale„.

La scuola ha accettato il progetto nonstante le difficoltà ad includerlo nella programmazione

educativa (le attività devono essere programmate all’ inizio dell’anno scolastico).

Nonostante questo, la scuola ci ha offerto uno spazio all’interno di un progetto che le insegnanti

avevano programmato per i mesi di marzo-aprile e maggio 2012, intitolato La Classe delle Classi.

Progetto: “La Classe delle Classi“

Questo progetto è finalizzato all‘incremento delle abilità sociali e alla promozione

dell’integrazione. Le insegnanti intendono offrire ai bambini occasioni di lavoro di gruppo

attraverso l’organizzazione di laboratori pomeridiani: danza, teatro e laboratori artistici.

Il target è costituito da un gruppo di 60 bambini di età compresa tra i 7 e i 10 anni. I 60 bambini

sono suddivisi in 4 gruppi che lavoreranno conteporaneamente in laboratori differenti. Ogni

gruppo parteciperà a rotazione a tutti i laboratori.

La modalità di lavoro è quella delle classi aperte: in ogni gruppo lavoreranno insieme bambini di

età diversa (da 7 a 10 anni).

La durata di ogni laboratorio è di 5 ore per gruppo.

Il laboratorio “Moving Toys in the Classroom„ è stato incluso nel progetto ed è diventato il quarto

laboratorio.

Abbiamo quindi adattato il laboratorio al progetto:

Lavoro di gruppo e non lavoro individuale (perchè uno degli obiettivi del progetto era

l’incremento delle abilità sociali e perchè nel gruppo alcuni bambini erano troppo piccoli),

Il coinvolgimento di bambini più piccoli (perchè facevano parte del targhet del progetto)

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§3 Struttura del Mini Piloting

Durata: 20 ore (5 ore per gruppo)

Target: 60 bambini d’età compresa tra i 7 e i 10 anni

Abbiamo lavorato con un gruppo alla volta

Ogni gruppo ( composta da 15-17 bambini) è stato suddiviso in 4-5 sottogruppi ognuno composta

da 4-5 bambini.

Le 5 ore di laboratorio sono state così suddivise:

Prima sessione ( 1 ora):

Creazione della storia

Identificazione dei punti chiave

Disegno dei punti chiave

Seconda sessione (2 ore)

Valutazione delle aspettative dei bambini

Presentazione degli “automata„ alla classe

Apprendimento induttivo dei maccanismi

Costruzione dell‘ automata

Terza sessione (2 ore)

Costruzione degli automata

Mostra dell’Automata al gruppo

Valutazione del feedback dei bambini

Fase finale

Realizzazione della Rad Map

Valutazione del feedback delle insegnanti

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§4 Descrizione del Mini Piloting

PRIMA SESSIONE

AZIONE: Creazione della storia, identificazione e disegno dei punti chiave

DURATA: 1 ora

SETTING: Nella stanza abbiamo sistemato dei tavoli ( uno per sottogruppo). Le insegnanti ci hanno

aiutato a formare sottogruppi bilanciati. Ci siamo presentate ai bambini e abbiamo detto loro che

in questo laboratorio avremmo realizzato insieme qualcosa di molto originale e che anche altri

bambini, in altri paesi europei, parteciperanno ad un laboratorio uguale al nostro.

Alla fine della presentazione i bambini erano molto curiosi. In questo primo incontro non abbiamo

detto nulla a proposito degli automata.

Abbiamo chiesto loro cosa immaginavano avremmo fatto.

“Faremo teatro?” “Faremo dei disegni?”… Hanno chiesto i bambini.

Per ora non abbiamo detto nulla.

Creazione della storia

Abbiamo dato la prima consegna:

“Per iniziare il laboratorio abbiamo bisogno di una storia. Come vedete siete divisi in gruppo, la storia deve essere la storia del vostro gruppo, dovete crearla insieme, ognuno di voi può dare un’idea e poi le unirete insieme per formare una storia speciale. "Potete creare qualsiasi tipo di storia, potete inventare oppure prendere idee da storie che conoscete, che vi hanno raccontato i vostri genitori o i vostri amici, oppure che avete letto da soli”. I bambini hanno iniziato a nominare i loro personaggi preferiti: “Noi la facciamo sulle fate” ha

detto un bambino facendosi portavoce del suo gruppo.

Ai bambini è stato dato un po’ di tempo (circa 30 min) per riflettere insieme sulla storia da

creare.

I bambini hanno cominciato a parlare tra loro e a scambiarsi idee.

Francesca ed Io siamo passate tra i banchi, abbiamo ascoltato le storie e le abbiamo scritte.

I bambini non avuto molte difficoltà in questa fase.

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Identificazione e disegno dei punti chiave.

L’individuazione e il disegno dei punti chiave è stato un lavoro individuale e non di gruppo.

Seconda consegna:

“Adesso ognuno di voi scriverà e poi disegnerà il punto della storia che ritiene più importante, questa volta non lavorerete in gruppo ma ognuno di voi sceglierà e poi disegnerà il punto della storia che ritiene più importante.”

In questo modo abbiamo ottenuto 3 punti chiave per ogni storia.

Output: 19 storie e 60 disegni / punti chiave

SECONDA SESSIONE

AZIONI:

1. Valutazione delle aspettative dei bambini

2. Presentazione degli Automata

3. Apprendimento induttivo dei meccanismi

4. Costruzione degli automata

Durata 2 ore

Setting: abbiamo messo in ogni tavolo sia la storia del gruppo sia la scatola con dentro alcuni

materiali (tre bastoncini, quattro rotelle, tappi di sughero e di plastica). Questi materiali sono stati

nascosti dentro la scatola.

C’erano anche altri due tavoli uno con tutto il materiale a disposizione dei bambini (carta

colorata, nastri, fogli di gomma colorata, cartone, stecchini di legno, carta di giornali…) e uno con

la colla a caldo e i vari utensili (forbici, punteruolo, pinze…)

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Valutazione delle aspettative dei bambini

Abbiamo sondato le attese dei bambini oralmente.

Abbiamo chiesto ai bambini: “Che cosa immaginate che faremo in questo laboratorio?”

Le risposte sono state: “Leggeremo le storie e poi le reciteremo?”, “faremo un palcoscenico”,

“faremo le marionette dei personaggi?”, “scriveremo il seguito della storia?”, “leggeremo le storie

ai nostri compagni?”, “Inventeremo una nuova storia mischiando tutte le storie insieme?”

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Presentazione degli Automata

Come feedback alle loro aspettative noi abbiamo solo sottolineato alcune parole che loro hanno

detto e che sono parole chiave: animare, palcoscenico, personaggi...

Abbiamo poi presentato gli automata.

Per presentare gli Automata ai bambini avevamo precedentemente inventato una storia e

costruito i relativi automata.

Dopo aver ascoltato le loro aspettative abbiamo raccontato la storia ai bambini mostrando gli

automata.

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LA STORIA E GLI AUTOMATA CHE ABBIAMO UTILIZZATO.

“LA BARCA E LA LUNA“

C’era una volta una barca che amava viaggiare: la barca dalla vela arancione.

Questa bella barchetta viaggiava in tutti i mari del mondo da molto molto tempo. La barchetta

voleva scoprire dove la luna andava a dormire.

Durante la navigazione la barca fece molti incontri interessanti: incontrò i pesci ballerini, un

uccello tropicale, le farfalle giganti, e un uccello di fuoco. Tutti divennero molto curiosi e così

decisero di andare con la barca per scoprire dov’è che la luna va a dormire .

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Viaggiarono moltissimo ma non riuscendo però a scoprire dove la luna va a dormire. Un bel

giorno ebbero un incontro speciale: in un’isola in mezzo al mare incontrarono una bellissima

ballerina che stava danzando. La barca le chiese:“Perchè stai danzando?„ “Danzo perchè voglio

che la luna mi guardi!„ Rispose la ballerina.

Anche la ballerina andò con loro e tutti insieme viaggiarono molto e insieme vissero molte

avveture putroppo però non trovarono mai il posto dove la luna va a dormire...

I bambini furono sorpresi ed entusiasti nel vedere gli Automata, il loro movimento e il loro

funzionamento: “Non ho mai visto queste cose!“, “Io non sono capace a farli„, “Noi a scuola non

abbiamo le cose per farli!„

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Apprendimento induttivo dei meccanismi

Abbiamo chiesto ai bambini di osservare attentamente un Automata in particolare ( la ballerina

che gira su se stessa) a abbiamo chiesto loro: “Che cosa fa muovere la ballerina?“, “Come è

possibile che si muova?“

I bambini hanno formulato molte ipotesi sul funzionamento e sulla struttura del meccanismo.

Abbiamo ascoltato le ipotesi dei bambini e abbiamo dato il nostro feedback. Le domande e le

osservazioni che sono state utilizzate come feedback sono state formulate utilizando le stesse

parole chiave individuate dai bambini.

Esempio:

Stimolazione Iniziale: “Come fa questa ballerina a muoversi?”

Ipotesi: “Gira perché tu giri quel tappo!”

Feedback: “Sì, giusto ma come può questo tappo far muovere questa ballerina? Sono molto

distanti l’uno dall’altra!”

Ipotesi: “C’è qualcosa nella scatola!”

Ipotesi: “C’è un collegamento nella scatola!”

Feedback: “collegamento” è una parola veramente importante in questo laboratorio.

Ipotesi: “La ballerina gira perché c’è una rotella dentro la scatola!”

Feedback: “Giusto! Ma come è possibile che una sola rotella riesca a muovere tutto?”

Ipotesi: “La rotella è legata ad un filo!”

Ipotesi: “La rotella è legata ad un bastoncino!”

Feedback “Quante rotelle e quanti bastoncini ci sono nella scatola?”

Ipotesi: “ Due rotelle e due bastoncini”

Feedback: “Bene, e come sono sistemate?”

Ipotesi: “Una rotella gira e muove quell’altra che è attaccata al bastoncino”.

Feedback: abbiamo detto loro che avevano scoperto il segreto del meccanismo, abbiamo girato

la scatola e li abbiamo invitati ad osservare.

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Abbiamo usato lo stesso metodo per aiutare i bambini a scoprire anche un altro meccanismo

(camma su e giù).

Abbiamo poi invitato i bambini ad osservare e disegnare i meccanismi (alcuni disegni dei bambini

sono riportati di seguito.)

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Abbiamo chiesto ai bambini di scegliere uno dei disegni dei punti chiave e costruire l’Automata

relativo; poi abbiamo chiesto loro di scegliere quale dei due meccanismi (camma o camma su e

giù) fosse migliore per rappresentare il punto chiave scelto. Nella maggior parte dei casi i bambini

hanno scelto entrambi i meccanismi.

La costruzione dell’Automata è iniziata dal meccanismo (la parte bassa dell’Automata).

I bambini non hanno avuto grandi difficoltà ad assemblare il materiale che hanno trovato nella

scatola (tre bastoncini, quattro rotelle, tappi di bottiglia). Assemblato il materiale, con il nostro

aiuto l’hanno stabilizzato con la colla a caldo.

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Terza sessione

Costruzione dell’automata.

In questa sessione i bambini hanno iniziato la costruzione delle figure e della scenografia. La

sagoma delle figure è stata fatta con i fogli di gomma o con il catone ed è stata decorata in

entrambi i lati.

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Mostra dell’automata ai gruppi

Una volta completata la costruzione dell‘ Automata, abbiamo invitato ogni gruppo a presentare il

proprio lavoro agli altri bambini.

Abbiamo chiesto di raccontare la storia, dire quale punto chiave avevano deciso di rappresentare

e perchè, quale meccanismo avevano usato.

In totale i 4 gruppi di bambini hannno costruito 19 automata

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La road map

La road map è un disegno che spiega le fasi del laboratorio con gli automata, così come è visto dai

bambini.

La road map è stata fatta alla fine del laboratorio.

Nella realizzazione sono stati coinvolti bambini della classe quarta, questi bambini hanno fatto

parte di un gruppo di lavoro.

Abbiamo chiesto ai bambini di descrivere le fasi del laboratorio dalla prima all’ultima. Poi

abbiamo chiesto loro di disegnare ogni step e dare un titolo ad ogni disegno.

Infine hanno attacato i disegni in un grande foglio di carta in modo da formare un percorso, come

una grande mappa. I bambini non hanno avuto problemi ad individuare i punti da disegnare.

I punti sono stati: inventare una storia; disegnare i punti chiave della storia; scegliere uno dei

punti chiave; scoperta dei meccanismi; scelta del materiale per costruire il meccanismo e i

personaggi; realizzazione del meccanismi; realizzazione delle figure; mostra dell’automata alla

classe.

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§ 5 Valutazione del mini piloting

Quali erano le aspettative dei bambini

Nella seconda sessione del laboratorio abbiamo sondato le aspettative dei bambini chiedendo

loro: “Cosa pensate che faremo?“ (I bambini avevano gia inventato le storie).

Alcune delle risposte dei bambini sono state: “ Faremo teatro?“, “Faremo dei disegni?“, “Faremo i

personaggi della storia con il materiale riciclato?“, “Racconteremo la storia agli altri bambini?“,

“Costruiremo i personaggi?“, “Animiamo i personaggi?“. Noi abbiamo sottolineato le parole

chiave trovate dai bambini (animare, teatro, personaggi). Abbiamo poi mostrato loro i nostri

automata e raccontato loro la stroria.

Le reazioni dei bambini sono state di vera e propria meraviglia e stupore, alcuni dei commenti

sono stati: “Meraviglioso!“, “Come avevte fatto a farli?“, “Io non li ho mai visti?“

Quali erano le aspettative degli insegnanti

Le insegnanti ci hanno detto che quello che loro si aspettavano era un’attività che coinvolgesse

tutti i bambini e che desse loro l’opportunità di esprimere loro stessi attraverso un’attività pratica

e creativa.

Quali sono stati gli strumenti di valutazione

Per valutare il feedback dei bambini abbiamo utilizzato tre versioni differenti, tutte adattate dal

questionario I.M.I. che ci ha fornito il partner Università di Cukurova -TR- e che conteneva diverse

subscale in relazione a diversi aspetti come: divertimento, motivazione, autoefficacia,

relazionalità etc…

La prima versione.

Per costruire la prima versione abbiamo utilizzato alcune domande da ognuna delle diverse scale.

La prima versione è stata utilizzata solo con un gruppo di 17 bambini. Questa versione non si è

rivelata adatta per bambini. A causa delll’alto numero di risposte incoerenti e incomplete

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abbiamo deciso di annullare questa valutazione e di cambiare il questionario nella seconda

versione.

La seconda versione.

Nella seconda versione abbiamo utilizzato l‘intera scala dal questionario I.M.V.

interesse/divertimento e ridotto da 7 a 3 le possibilità di risposta. Abbiamo testato la seconda

versione su sedici bambini. Al questionario abbaimo aggiunto due domande aperte:“questa

attività mi piace/non mi piace perchè...„ e “ Io penso che questa attività può essere utile

perchè...„

Terza versione.

In questa terza versione abbiamo aggiunto alcune domande prese dalla scala “relazionalità„.

Abbiamo deciso di aggiungere questa parte visti i commenti dei bambini del primo e del secondo

gruppo relativi al piacere di lavorare con altri bambini.

Sfortunatamente molti questionari relativi a questa scala sono stati annullati a causa dell’alto

numero di risposte incoerenti. Forse i termini utilizzati sono di difficile comprenzione per i

bambini.

E‘ evidente che tutti i nostri strumenti sono adattamento arbitrario di uno strumento esistente,

conseguentemente lo scoring non è comparabile a quello del questionario originale.

In aggiunta al questionario da noi testato, abbiamo trascritto le osservazioni fatte durante le

sessioni in un diario di bordo.

Abbiamo infine valutato il feedback degli insegnanti attraverso un questionerio somministrato al

temine del laboratrio.

Grazie alla collaborazione delle insegnanti abbiamo poi individuare gli obbiettivi di apprendimeto

per pianificare il laboratorio nell’anno scolastico 2012/2013

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Qual è stato il feedback dei bambini

Dall’analisi delle risposte alla domanda aperta sul perchè a loro è piaciuto il laboratorio emerge

che le ragioni principali sono : la possibilità di lavorare con altri bambini, fare qualcosa con le

proprie mani, realizzare qualcosa in prima persona (“sono io che l’ho fatto e non mia mamma o

mio papà!“), fare un’attività pratica “senza libri„ (cit), e il fatto che è stata un’attività divertente.

Dalle risposte date alla domada aperta circa come questa attività può aiutarli emerge che i

bambini pensano che questa attività può aiutarli ad imparare nuovi giochi, a mostrare il loro

lavoro agli altri bambini, a fare qualcosa quando sono annoiati, fare qualcosa di utile quando

cresceranno (“diventare un inventore“, “diventare uningegnere“).

Qual è stato il feedback degli insegnanti

Le tre insegnanti coinvolte nel mini piloting hanno affermato che gli aspetti positivi del laboratorio sono stati:

Coinvolgimento di tutti i bambini

Gratificazione per la creazione di un prodotto bello e “complicato“

La possibilità di lavorare in gruppo

La possibilità di fare un’attività manuale ed espressiva Le insegnanti hanno osservato che sarebbe bene dedicare più ore a questa attività.

Interest/Enjoyment False Not much True total

Mi sono divertito molto facendo questa attività. 2,94% 17,65% 79,41% 100,00%

Fare questa attività è divertente. 2,94% 2,94% 94,12% 100,00%

Penso che questa attività è noiosa R 91,18% 2,94% 5,88% 100,00%

Questa attività non ha catturato la mia attenzione. R 76,47% 17,65% 5,88% 100,00%

Questa attività è interessante 2,94% 11,76% 85,29% 100,00%

Penso che questa attività sia abbastanza divertente. 17,65% 20,59% 61,76% 100,00%

Mentre facevo questa attività pensavo a quanto mi stavo divertendo. 8,82% 29,41% 61,76% 100,00%

Annullati 20,93%

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§Considerazioni:

Che cosa è andato bene nel mini-piloting

I bambini hanno mostrato grande interesse, sono stati attivi tutto il tempo, hanno mostrato

piacere, divertimento e meraviglia scoprendo nuovi materiali e nuove possibilità di gioco.

Vedere che il gioco da loro costruito poteva muoversi li ha entusiasmati.

Questo aspetto, importate per tutti i bambini, è stato particolarmente rilevante per due bambini

che presentano difficoltà d’apprendimento e d’adattamento scolastico (Questi bambini saranno

probabilmente osservati in modo particolare durante il prossimo laboratorio). Le fasi

d’apprendimento induttivo dei meccanismi e di creazione della storia sono andate molto bene e

pensiamo che nel pilota vero e proprio le porteremo avanti nello stesso modo. Chiedere ai

bambini di creare una storia permette loro di scrivere storie estremante ricche di significato e di

espriemere la loro creatività e le loro emozioni. I bambini hanno apprezzato la possibilità di

lavorare in gruppo insieme a bamini di età diversa. Durante il lavoro di gruppo abbiamo osservato

chiaramente che in ogni gruppo c’erano bambini che ricoprivano il ruolo di leader e che

prendevano più degli decisioni rispetto a come portare avanti il lavoro e altri bambini che invece

restavano più ai margini e che avevano più difficoltà ad inserirsi nel gruppo.

Per questo abbiamo deciso di assegnare ai bambini con maggior difficoltà di integrazione compiti

specifici: “ Tu sei il responsabile della scenografia„, “Tu dovrai portarmi l’automata quando sarà

ora di stabilizzarlo con la colla„. Questa designazione di ruolo si è rivelata una buona soluzione

per coinvolgere tutti i bambini nel lavoro di gruppo. I bambini non hanno avuto grandi difficoltà

nel realizzare i meccanismi, le scene e i personaggi dimostrando buone capacità creative e

manuali.

Cosa può essere migliorato

Tempo

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Ovviamente nel piloting vero e proprio avremo bisogno di più ore specialmente nella fase di

costruzione degli automata.

§ 7 Prossimi passi: big piloting

Pensiamo di strutturare il “Big Piloting” con una durata complessiva di 16-18 ore, gli incontri

saranno settimanali, ognuno della durata di 2 ore.

I bambini lavoreranno sia individualmente sia, in alcune occasioni, in gruppo.

Verrà prodotto un caso studio generale (che documenta il lavoro dell’intera classe) e 2-3 casi

studio individuali.

In dicembre organizzeremo un evento che consisterà in un laboratorio di automata per bambini e

genitori insieme. In questo evento riproporremo la stessa struttura del mini piloting. Poiché

questo laboratorio si svolgerà alla fine del piloting, i bambini saranno in grado di portare avanti la

costruzione dell’automata e di dare indicazioni ai genitori su come procedere.

§8 Alcuni automata prodotti dai bambini del mini piloting

“La classe delle classi“

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La fanciulla senza sorriso

C’era una volta un re e una regina che ebbero una bambina.

Questa bambina il giorno del suo battesimo venne stregata dalla zia malvagia. L’incantesimo

stabiliva che se la regina era felice sarebbe stata felice anche la bambina ma se la regina era

triste la bambina non avrebbe sorriso. Quando la bambina divenne grande incontrò un ragazzo

e si baciarono.

Grazie al questo bacio l’incantesimo svanì.

E vissero felici e contenti con un figlio strafelice.

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I tre amici

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C’erano una volta tre ragazzi, erano amici ed erano proprio uguali uguali: mangiavano le

stesse cose, si vestivano nello stesso modo, gli piacevano le stesse cose. Ma una cosa non era

uguale: era la pelle! Infatti questi tre amici avevano la pelle di colore diverso: uno l‘aveva

marrone chiaro, una rosa e una marrone scuro. A loro non importava, ed erano contenti.

Quando andavano in giro le persone chiedevano sempre: “Ma perché non avevte la pelle dello

stesso colore?” “Perché tu sei rosa e lui è marrone?” “Perché avete la pelle diversa e i vestiti

uguali?”

Dopo un po’ la gente finalmente capì, avevano la pelle diversa perché venivano da parti

diverse del mondo.

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Il lupo invidioso

C’era una volta un lupo chiamato Pasticciono che era così goloso che la mamma doveva

sempre dirgli di mangiare di meno.

Un giorno arrivò un altro lupo chiamato Sgarbatello.

Poichè Pasticcino era molto piccolo aveva molte attenzioni e Sgarbatello era geloso e

arrabbiato.

Una sera portò Pasticcino in un bosco e lo lasciò lì e pasticcino si perse. Così pasticcino

chiese al Saggio Gufo: “Come posso tornare a casa?„

Il Sagio Gufo rispose: “Vai dritto e gira a destra!„

Ma quella era la strada sbagliata. Pasticcino vide una grotta e pensò che fosse la sua casa

ma quando entrò vide un orso grezley che voleva mangiarlo. Per fortuna in quel momento la

made arrivò e lo salvò.

Tuttavia sgarbatello non si arrese e cercò ancora di ucciderlo.

Ma il padre di pasticcino lo vide e disse: “Se non smetti subito lo dirò a tua madre!„

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Da quel giorno Sgarbatello divenne un lupo migliore e chiese scusa a Paticcino.

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Cappuccetto Blù C’era una volta una bambina che si chiamava Cappuccetto Blù.

La mamma le aveva detto di portare una torta di trenta piani alla nonna.

La bambina attraversò la città e arrivò nel bosco dove incontrò un agnello e gli chiese:

“Dov’è la strada per andare dalla nonna?”

L’agnello rispose: “Devi passare per il fiume, e prendere la barca”.

L’agnello che era furbo, ma non così tanto furbo, arrivò alla casa della nonna prima di

Cappuccetto Blù.

La nonna gli disse: “ Su bambina entra che il compleanno sta per finire”.

L’agnello entrò e si pappò la nonna.

Cappuccetto Blù intanto era arrivata, aprì la porta ed entrò.

La nonna le disse: “ Ciao, biao”.

E Cappuccetto “Nonna che voce strana che hai, non ti dispiace se prendo il coltello e ti

taglio la pancia?”

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L’agnello disse: “Sì che mi dispiace!”

E lo tagliò!

La nonna che era uscita dalla pancia dell’agnello, prese l’agnello e lo cucinò arrosto e poi

invitò anche la mamma di Cappuccetto Blù.

Mangiarono in abbondanza e finirono pure la torta di trenta piani!

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§9 Template

DIARIO DI BORDO Data:

Durata dell’incontro:

Partecipanti:

Setting:

Azioni:

Considerazioni:

Che cosa è andato bene

Che cosa è andato male

Possibili modifiche

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Questionario per la valutazione del feedback delle insegnanti (versione breve)

DATI

S1 Anno nascita

S2 Sesso

Maschio

Femmina

S3 Per quale scuola lavora?

S4 Da quanto tempo lavora in questa scuola?

S5 Titolo di studio

S4 Quali erano le sue aspettative rispetto al laboratorio Giochi Meccanici in Classe?

S5 Le aspettative sono state soddisfatte?

No

S6a In cosa il laboratorio ha soddisfatto le aspettative?

S6a In cosa il laboratorio non ha soddisfatto le aspettative?

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Questionario per valutare il feedback dei bambini (prima versione)

MI SONO DIVERTITO MOLTO FACENDO

QUESTA ATTIVITÀ

PENSO CHE QUESTA È UN’ATTIVITÀ

DIVERTENTE

IO PENSO CHE QUESTA SIA

UN’ATTIVITÀ NOIOSA

NON RIESCO A FARE MOLTO BENE

QUEST’ATTIVITÀ

HO FATICATO MOLTO IN

QUEST’ATTIVITÀ

IO ERO MOLTO RILASSATO MENTRE

FACEVO QUEST’ATTIVITÀ

NON MI SENTIVO NERVOSO MENTRE

FACEVO QUEST’ATTIVITÀ

CREDO CHE FARE QUEST’ATTIVITÀ

POSSA ESSERE UTILE PER ME

PENSO CHE QUEST’ATTIVITÀ POSSA

ESSERE UTILE PER ……………………………………………………...

Page 47: Report sperimentazione in Italia

48

Questionario per valutare il feedback dei bambini (seconda versione)

QUEST’ATTIVITÀ MI È PIACIUTA

MOLTO

E’ STATO DIVERTENTE FARE

QUEST’ATTIVITÀ

IO PENSO CHE QUESTA È STATA

UN’ATTIVITÀ NOIOSA

QUEST’ATTIVITÀ NON HA

ATTIRATO COMPLETAMENTE LA

MIA ATTENZIONE

IO PENSO CHE QUEST’ATTIVITÀ È

MOLTO INTERESSANTE

IO PENSO CHE QUEST’ATTIVITÀ È

ABBASTANZA DIVERTENTE

MENTRE FARCEVO QUEST’ATTVITÀ

PENSAVO A QUANTO MI STAVO

DIVERTENDO

QUEST’ATTIVITÀ MI È PIACIUTA

PERCHÈ

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IO CREDO CHE QUEST’ATTIVITÀ

POTREBBE ESSERE UTILE PER

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Page 48: Report sperimentazione in Italia

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Questionario per valutare il feedback dei bambini (aggiunto nella terza versione)

MI SONO SENTITO MOLTO DISTANTE

DA QUESTI BAMBINI

DUBITO MOLTO CHE IO E QUESTI

BAMBINI POTREMMO ESSERE AMICI

MI SENTIVO COME SE POTESSI AVERE

DAVVERO FIDUCIA DI QUESTI BAMBINI.

MI PIACEREBBE AVERE L’OCCASIONE DI

INTERAGIRE CON QUESTI BAMBINI PIÙ

SPESSO.

PREFERIREI DAVVERO NON LAVORARE

CON QUESTI BAMBINI IN FUTURO