Report finale del progetto TRI-CICLO

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report finale del progetto "TRI-CICLO. Un approccio sistemico alle Buone Prassi Ecosostenibili"

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3 Premessa 5 Introduzione

Azioni di progetto8 Convegno: “Dal rifiuto smaltito al rifiuto gestito”15 Workshop : “Riduzione dei Rifiuti e Mobilità Sostenibile” 22 Corso di formazione: “La corretta gestione dei rifiuti in azienda”38 Visite guidate nelle aziende46 Workshop: “Rifiuti e Design” 52 Consulenze on site: Dalla teoria alla pratica66 Workshop: “Ripensare la Mobilità” 72 Eventi collaterali76 Convegno: “Ricreazione?” un laboratorio per dare nuovo senso alla sostenibilità

Comunicazione80 Attività e strumenti82 Rassegna stampa

86 Conclusioni

Ringraziamenti

INDICE

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Il presente report è il risultato delle attività svolte durante la realizzazione del progetto: “Tri-Ciclo - Un approccio sistemico alle buone prassi eco sostenibili”.

Il tema su cui si è articolato il progetto è stato quello della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento alle buone prassi nella gestione dei rifiuti nelle aziende.“Tri-Ciclo” ha proposto azioni formative e culturali, con l’obiettivo di diffondere una cultura della sostenibilità ambientale quale volano di sviluppo dell’economia, della competitività e del rispetto dell’ambiente. Ha inteso innescare un processo attraverso il quale i partecipanti iniziassero a praticare una cultura “ecosostenibile” manifestata attraverso azioni concrete.I fruitori delle azioni di Tri-Ciclo sono stati oltre 400 tra Imprenditori, Manager e Dipendenti di aziende della provincia di Bari e BAT. Il progetto è stato realizzato in RTS dall’Ente di formazione capofila CNOS-FAP Regione

Puglia; dall’Associazione Nazionale Produttori Rifiuti ANPRORI e dal CONSORZIO COSTELLAZIONE APULIA, consorzio no profit con attività esterne.

Hanno sostenuto il progetto i partner: COMIECO; COMUNE DI BARI; CONFINDUSTRIA Bari e BAT; ECOPOLIS; RUOTALIBERA BARI; THE NATURAL STEP; WWF MARTINA FRANCA.

Redattrici del report di progetto: Teodora Palmiotti, Ilaria Capriuolo; Marilù Dealto, Fausta Lorusso.

PREMESSA

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“Noé era stanco di fare il profeta di sventura e di annunciare incessantemente una catastrofe che non arrivava e che nessuno prendeva sul serio. Un giorno, si vestì di un vecchio sacco e si sparse della cenere sul capo. Questo gesto era consentito solo a chi piangeva il proprio figlio diletto o la sposa.

Vestito dell’abito della verità, attore del dolore, ritornò in città, deciso a volgere a proprio vantaggio la curiosità, la cattiveria e la superstizione degli abitanti. Ben presto ebbe radunato attorno a sé una piccola folla curiosa e le domande cominciarono ad affiorare. Gli venne chiesto se qualcuno era morto e chi era il morto. Noé rispose che erano morti in molti e, con gran divertimento di quanti lo ascoltavano, che quei morti erano loro. Quando gli fu chiesto quando si era verificata la catastrofe, egli rispose: domani.

Approfittando quindi dell’attenzione e dello sgomento, Noé si erse in tutta la sua altezza e prese a parlare: dopodomani il diluvio sarà una cosa che sarà stata. E quando il diluvio

sarà stato, non sarà mai esistito.

Quando il diluvio avrà trascinato via tutto ciò che c’è, tutto ciò che sarà stato, sarà troppo tardi per ricordarsene, perché non ci sarà più nessuno. Allora, non ci saranno più differenze tra i morti e coloro che li piangono. Se sono venuto davanti a voi, è per invertire i tempi, è per piangere oggi i morti di domani. Dopodomani sarà troppo tardi. Dopo di che se ne tornò a casa, si sbarazzò del suo abito, della cenere che gli ricopriva il capo, e andò nel suo laboratorio.

A sera, un carpentiere bussò alla sua porta e gli disse: lascia che ti aiuti a costruire l’Arca, perché quello che hai detto diventi falso. Più tardi, un copritetto si aggiunse ai due dicendo: piove sulle montagne, lasciate che vi aiuti, perché quello che hai detto diventi falso” 1

Cosa possiamo allora fare noi, in attesa che prenda forma una sorta di “responsabilità organizzata”, per evitare la deriva, per evitare che il nostro pianeta 1(Citato da Jean-Pierre Dupuy, Piccola metafisica degli tsunami. Male e responsabilità nelle catastrofi del nostro tempo, Donzelli, Roma 2006, pp. 8-9).

INTRODUZIONE

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ci espella e si liberi di noi? Come dice Serge Latouche dovremmo cominciare a “decolonizzare il nostro immaginario” mettendo in discussione il modello economico e sociale in cui viviamo.

Dobbiamo combattere l’idea che ci induce a considerare il mondo e la nostra vita come un gigantesco centro commerciale, senza pareti, senza limiti, senza frontiere e senza altro scopo all’infuori del consumo.

Dobbiamo anteporre in ogni nostra scelta le questioni della vita a quelle dell’economia. Dobbiamo perseguire la ricerca di una felicità ad personam, diversa per ognuno di noi, che rifugga dai modelli e dagli stereotipi dominanti. Non può accadere nulla di rilevante se non nella differenza.

Possiamo essere parte attiva di un movimento diffuso di “consumatori difettosi” che come tanti granelli di sabbia rallentino questa corsa senza futuro. Ogni nostro gesto può essere ripensato e reinterpretato alla luce di una visione del mondo più equa e responsabile.

Basta chiedersi da dove arriva il cibo, l’energia e tutte le cose che riempiono la nostra giornata; e dove vanno a finire i nostri rifiuti, i nostri vecchi computer, televisori, elettrodomestici, automobili e così via.

Recuperare il senso del limite. Una presa di coscienza tra il limite che separa la “libertà dal bisogno” dall’arroganza ci consente a pieno titolo di salire sull’Arca.

Vito Manzari presidente ConsorzioCostellazione Apulia

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Come trasformare il rifiuto da scarto a opportunità per lo sviluppo dell’eco-business e ad alleato nella lotta contro la criminalità ambientale?

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Il convegno di apertura e presentazione del progetto “Tri-Ciclo - Un approccio sistemico alle buone prassi eco sostenibili”, – cod. POR09VIIIBA8.1 – Finanziato nell’ambito dell’Avviso n. BA/8/2009 - P.O. PUGLIA 2007/2013 – F.S.E. - Ob. 1 Convergenza – Asse IV – Capitale Umano “Informazione e sensibilizzazione in materia di sostenibilità ambientale”- Graduatoria approvata con D.D. n. 262/F.P.F del 24/12/2009 pubblicata sul BURP n. 23 del 04/02/2010 si è tenuto a Bari, il 30 giugno 2010 presso la sede della Confindustria di Bari e BAT.Le attività dell’evento sono state progettate partendo dall’interrogativo se sia possibile trasformare i rifiuti da scarti ad opportunità e come farlo. L’incontro ha voluto inoltre puntare i riflettori sul nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti: il SISTRI, che dalla fine del 2010 regolamenterà l’attività di circa 6mila imprese pugliesi e oltre 30mila addetti. Con la nuova normativa il rifiuto sarà strettamente monitorato in ogni fase della filiera al fine di ostacolare fenomeni di illegalità ambientale

quale, ad esempio, lo sversamento di rifiuti in cava o su terreni agricoli.Numerosi e diversificati sono stati gli spunti di riflessione offerti alla platea. Oltre alle considerazioni di carattere tecnico, il convegno ha anche fornito l’occasione per spostare l’attenzione dei partecipanti su una dimensione più emozionale ed aprire nuove consapevolezze sul tema. Moderatore del convegno Pietro Chirulli.

RIFIUTI E STILI DI VITA di Pietro Chirulli – vice presidente Confindustria Taranto

Le società umane moderne si caratterizzano per un costante aumento di rifiuti immessi sul suolo e in atmosfera, dovuti non solo all’aumento dei consumi, ma anche a modelli di comportamento poco responsabili, al diffondersi di prodotti “usa e getta” e di materiali che necessitano tempi di decomposizione lunghissimi.Una riflessione sui bisogni che originano i nostri consumi è fondamentale, perché tutti noi, nei nostri differenti ruoli, possiamo

CONVEGNO DI PRESENTAZIONE

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essere gli attori del cambiamento verso la sostenibilità e dunque verso scelte che si interroghino sulle loro conseguenze, nella convinzione che non esistono ricette precostituite.

Questa considerazione è stata anche alla base dello svilluppo e del dipanarsi del Progetto Triciclo, un percorso che ha indagato le cause ma proposto anche soluzioni nuove e nuovi “paradigmi” in fatto di rifiuti. È necessario, a vari livelli, ripensare il nostro stile di vita e impegnarsi da subito a produrre meno rifiuti abbandonando la facile strada dell’usa e getta e fare tutti, ma proprio tutti, la raccolta differenziata dei rifiuti.

Non è accettabile che ancora oggi il 55 per cento circa dell’immondizia che si produce in Italia continui a finire in discarica. E questa percentuale – anche se negli ultimi anni sono stati fatti in positivo passi da gigante – sale quasi all’ 85 per

cento per la Regione Puglia.Altro fronte su cui si potrebbe agire, apparentemente utopistico, è la realizzazione di “rifiuti zero”. L’idea risulta anche abbastanza strana se a rilanciarla è un imprenditore, come il sottoscritto, da sempre impegnato nella raccolta e gestione dei rifiuti urbani. Ma siamo convinti

che sia necessario cambiare oltre allo stile di vita anche il nostro stile di “business”. Impegnarsi, dunque, a eliminare più che solo gestire i rifiuti: è un approccio a

circolo chiuso che mira a cambiare totalmente il modo in cui i materiali circolano all’interno della società.

L’attuazione di questi sistemi, sebbene semplice come principio, richiede tanto duro lavoro, perseveranza e creatività da parte degli organizzatori nella comunità e nell’industria. Nel nostro piccolo, ad esempio, ci stiamo provando producendo fertilizzante dai rifiuti organici, pavimenti anti trauma

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da pneumatici fuori, ecc.. In ogni caso, tendere a rifiuti zero è di gran lunga meglio che dipendere da una discarica dove mettere i rifiuti indifferenziati o dall’incenerimento, e la gestione di questa strategia migliorerà mano a mano che un numero sempre maggiore di produttori imparerà a combinare la “vendita di oggi” con la condivisione delle nostre risorse limitate con il futuro. Dietro ogni problema c’è sempre un’opportunità: forse per questo non abbiamo mai considerato e non consideriamo i “rifiuti” un problema, ma un fatto tipicamente umano che, se ben

gestito, può diventare risorsa ambientale, opportunità economica e sociale.

DAL RIFIUTO SMALTITO AL RIFIUTO GESTITO

L’evento del 30 giugno 2010, che ha visto la partecipazione di 100 persone, si è aperto con i saluti delle autorità istituzionali:

Mary Rina, assessore Provincia di Bari alla Formazione Professionale; Tina Luciano, presidente Sezione Meccanica Elettrica ed Elettronica Confindustria Bari - B.A.T.;

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Elio Sannicandro, assessore Comune di Bari delega Cabina di regia e Consiglio metropolitano del Piano strategico.

I lavori hanno registrato la partecipazione di numerosi relatori:

Antonio De Feo, presidente WWF Italia - Sezione Regione Puglia, che ha presentato una serie di dati relativi alla situazione ambientale del nostro pianeta, sottolineando l’importanza del nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti.

Renato Nitti, sostituto procuratore della Repubblica del Tribunale di Bari, che ha ampiamente illustrato lo scenario nazionale riferito ai reati

ambientali, suscitando un intenso dibattito tra la platea.

Dario Patruno, segretario albo nazionale gestori ambientali Sezione Puglia e Giammarco Lupo, esperto Associazione Nazionale Produttori di Rifiuti, che hanno affrontato il tema del SISTRI.

Numerosi gli interventi degli imprenditori presenti tra il pubblico, soprattutto in vista delle urgenti scadenze obbligatorie per le aziende.

I lavori in sala sono stati intervallati da tre “incursioni teatrali” sui rifiuti e l’ambiente della compagnia del Teatro Kismet OperA di Bari. Pillole

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teatrali tratte dallo spettacolo Bones, per la regia di Lucia Zotti e uno specifico intervento di Teatro forum. Bones nasce all’interno di Parole per la terra, un progetto di riflessione sul futuro della terra condiviso dal Kismet con altre quattro compagnie teatrali nazionali e straniere. Lo spettacolo propone temi di riflessione forti e importanti: dal corpo, con le sue possibili modificazioni e l’inevitabile confronto con canoni estetici impossibili, agli scarti materiali e immateriali che ne derivano.Le “incursioni teatrali” hanno preso anche la forma del Teatro

forum, ossia di quel particolare metodo teatrale ispirato al Teatro dell’oppresso ed elaborato negli anni ‘60 da Augusto Boal in Brasile, che prevede una partecipazione attiva degli spettatori all’interno della rappresentazione stessa.

Nella seconda parte del convegno è avvenuto il collegamento in video conferenza con Eric Ezechieli, presidente The Natural Step Italia, in quel momento negli Stati Uniti presso la NASA, con cui si è discusso su come le imprese possono rivedere i propri processi produttivi, ridurre la produzione di rifiuti ed

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aumentare la vita dei loro prodotti.Ultimo intervento, non per importanza, quello del designer Alfio Cangiani, che ha raccontato alla platea come uno scarto può diventare un oggetto di design. In collaborazione con la Irigom Srl, azienda di riciclaggio gomma, sono state realizzate panchine utilizzabili in parchi e giardini pubblici.

Gli obiettivi che il convegno iniziale intendeva perseguire erano quelli di presentare e lanciare il progetto “Tri-Ciclo” e nel contempo coinvolgere nelle diverse azioni previste un numero più ampio

possibile di persone. Il numero delle presenze ha ampiamente soddisfatto le aspettative iniziali, lasciando intendere che le scelte effettuate in termini di contenuti, anche relativamente al corso di formazione in programmazione tra settembre e novembre 2010, sono rispondenti ai bisogni delle aziende locali.

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“Riduzione dei rifiuti e mobilità sostenibile”

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RIDUZIONE DEI RIFIUTI E MOBILITÀ SOSTENIBILE

Il primo Workshop previsto dal progetto, dal titolo “Riduzione dei Rifiuti e Mobilità Sostenibile” è stato organizzato il 16 settembre 2010 presso la Fiera del Levante, Padiglione 126 Segretariato del Corridoio VIII.Questo appuntamento ha focalizzato l’attenzione degli intervenuti sul tema dei rifiuti e della mobilità, per cercare di sensibilizzare tutti i partecipanti ad una corretta e ridotta produzione di rifiuti anche in rapporto alla gestione di una mobilità più sostenibile. Obiettivo dell’incontro è stato quello di coinvolgere imprenditori e dipendenti appartenenti alla provincia di Bari e BAT, in una riflessione su questi due temi, sulle loro correlazioni e su possibili soluzioni da attuare per poter essere protagonisti di buone prassi ecosostenibili.Coinvolti in questa riflessione un noto esperto nel settore della mobilità sostenibile, l’ing. Stefano Caserini e rappresentanti istituzionali della Regione Puglia e

della Provincia di Bari: Guglielmo Minervini, assessore Infrastrutture strategiche e mobilità della Regione Puglia; Giovanni Barchetti, assessore Tutela dell’Ambiente, Ecologia e Ricerca fonti energetiche della Provincia di Bari; Elio Sannicandro, assessore all’Urbanistica e allo sport del Comune di Bari.

TROPPA MOBILITÁ FA MALE? di Vito Manzari - presidente Consorzio Costellazione Apulia

Parafrasando Ivan Illich , la realtà è che un eccesso di mobilità degrada le relazioni sociali con la stessa ineluttabilità con cui distrugge l’ambiente fisico. Ogni spostamento di persone o di merci che si avvale di macchine alimentate da energia ha un costo, produce esternalità negative, entropia, in ultima analisi, rifiuti. Muoversi “contro natura” realizza un apparente beneficio personale a discapito di altri individui, del territorio, dell’ambiente ed anche dell’estetica. I nostri centri urbani, le strade, i marciapiedi, le piazze invase da

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automezzi, devastate da snodi, raccordi e parcheggi ne sono un esempio. I luoghi che erano della comunicazione sociale sono diventati gradualmente i luoghi del transito e l’anticamera della discarica, non solo dei mezzi, ma anche delle persone.I mezzi moderni, e la cultura di cui sono testimoni, hanno introdotto nuove regole ed imposto nuove abilità che limitano l’accesso e la partecipazione sociale a significative

fasce di popolazione contribuendo alla loro marginalizzazione.

Gli anziani, i bambini, i diversamente abili sono gli esclusi. Riportarli nelle strade sarebbe un atto di cittadinanza attiva e di democrazia, un antidoto alla deriva della velocità a tutti i costi. Chi comunque, per scelta o perché costretto, vive i luoghi del traffico, subisce la quotidiana umiliazione della sottrazione di tempo, della

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socialità perduta, dell’aria inquinata e del rumore. Il traffico è chiassoso e anestetizza la nostra sensibilità riducendo la capacità di percepire il resto della vita attorno a noi. Siamo diventati, spesso senza averlo scelto, consumatori di mobilità, consumatori di merci piene di chilometri. Rincorriamo luoghi e immagini “lontane” alla ricerca di noi stessi. Abbiamo alterato lo spazio per far

fronte alla penuria di tempo.Senza trovare una vera risposta ai nostri bisogni.Probabilmente al punto in cui ci troviamo, per liberarci dall’opulenza ma anche dalla carenza, dobbiamo aprire un cantiere permanente per la ristrutturazione sociale dello spazio che faccia continuamente sentire a ognuno di noi che il centro del mondo è proprio lì dove egli sta, cammina e vive.

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IL WORKSHOP

La mobilità sostenibile può essere perciò considerata una “buona prassi”? Mobilità sostenibile e rifiuti, quale legame possibile? I rifiuti valgono? Vale la pena differenziare? Come possono intervenire le aziende nei problemi legati ai rifiuti?Questi alcuni degli interrogativi al centro del Workshop “Riduzione dei rifiuti e mobilità sostenibile” su cui i partecipanti si sono confrontati e hanno dato il loro personale punto di vista.

La partecipazione attiva del pubblico ha creato le basi per un vivace dibattito su temi così attuali, che coinvolgono tutti e ci costringono ad essere i primi fautori di un cambiamento. Le modalità realizzative del Workshop sono state di tipo partecipativo. I presenti, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno attivamente contribuito ad animare il confronto ed a sviluppare una riflessione sulle tematiche in gioco.

La presenza del Teatro Kismet OperA di Bari, con una nuova “incursione teatrale”, ha stimolato la dimensione

emozionale dei partecipanti.L’evento è stato anche un’occasione per presentare il corso formativo sul tema dei rifiuti e sul nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) in programma dal 27 settembre al 15 ottobre 2010.

La scelta di stimolare il pubblico sui temi della ecosostenibilità, con particolare riferimento al possibile legame tra mobilità sostenibile e rifiuti, è stata determinata anche dalla concomitanza in quel periodo della “Settimana europea della mobilità sostenibile”, dedicata alla tutela dell’ambiente e alla sensibilizzazione dei cittadini nei confronti del trasporto pubblico, a piedi e in bicicletta.

Alla produzione dei risultati del lavoro dei gruppi, sono seguiti gli interventi dei rappresentanti istituzionali, che hanno offerto il loro apporto, i loro punto di vista e possibili soluzioni agli interrogativi e considerazioni emersi dai lavori dei partecipanti.

L’assessore Guglielmo Minervini, ha dichiarato: «Il trattamento dei rifiuti

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e la mobilità reclamano un diverso atteggiamento etico e ci chiamano a una comune responsabilità verso noi stessi, verso gli altri e verso l’ambiente».

A chiusura dell’evento, l’ing. Stefano Caserini esperto sui fenomeni di inquinamento, docente presso il Politecnico di Milano ha concluso dichiarando: “I trasporti e lo smaltimento dei rifiuti hanno conseguenze importanti su molti problemi ambientali come i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico urbano”.

Per questi problemi è necessario cercare strategie efficaci che riescano a ridurre l’impatto di queste attività e migliorare così la qualità della vita».I risultati attesi dall’organizzazione di questo evento, sono stati ampiamente conseguiti.

La partecipazione di un consistente numero di imprenditori e di rappresentanti di PMI locali, oltre alla presenza dei principali referenti politici e istituzionali sul tema della mobilità, ha permesso la realizzazione di un evento in grado di “diffondere le buone prassi nella gestione dei rifiuti e la cultura della sostenibilità ambientale in azienda.”

La conduzione dell’ing. Caserini è stata fondamentale per orientare il dibattito e sfatare alcuni preconcetti, frutto del falso ideologico e di sciocchi miti che solo la non cultura sul tema porta ad incrementare.

La riuscita dell’evento viene confermata anche dalla volontà di molti convenuti di partecipare alla successiva azione di progetto, il corso di formazione, cercando così di stimolare nella propria azienda la riflessione ad una maggiore consapevolezza sulla necessità di un cambiamento comportamentale nei riguardi delle pratiche ecosostenibili.

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Stefano Caserini, Politecnico di Milano, DIIAR Sez. Ambientale Per ridurre le emissioni dal traffico stradale sono oggi necessarie azioni a breve, medio e lungo termine. Mentre le azioni nel breve e medio termine sono prettamente di tipo tecnologico, volti a ridurre l’emissione specifica dei diversi veicoli, per km percorso, nel breve, medio e lungo termine sono possibili anche interventi di “mobilità sostenibile”, volti a ridurre i km percorsi, in particolare dagli autoveicoli privati.

Le politiche dei trasporti devono essere impostate per un obiettivo di lungo termine di riduzione drastica dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra nell’atmosfera. Con questi obiettivi si ottiene come co-beneficio la contemporanea riduzione delle emissioni di inquinanti convenzionali, fra cui PM10 e NOx che oggi sono i più critici per la qualità dell’aria.Oltre agli interventi immediati, è necessario lavorare sul lungo termine, per creare un sistema di trasporto diverso, alternativo.

I problemi principali delle città italiane sono legate alla presenza di un numero molto elevato di autoveicoli, che creano evidenti problemi di congestione, di riduzione degli spazi di vita e di socialità.

Pur se grandi contributi a questi obiettivi possono arrivare da interventi tecnologici, è opinione di molti esperti del settore che tali riduzioni possono non essere sufficienti. Una ricetta davvero moderna per i problemi dell’inquinamento e della congestione urbana deve porsi come obiettivo principale la riduzione dei flussi di trasporto privato, ossia i km complessivamente percorsi dagli autoveicoli.

Pur se alcuni obiettivi a breve termini possono essere delineati, come mostrato in precedenza, è necessario prendere atto della necessità di iniziare un percorso di riconversione dei sistemi di trasporto delle città, per limitare i danni ambientali e sociali causati dall’uso improprio del mezzo

LA MOBILITÀ SOSTENIBILE

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privato a motore, fra cui l’elevata incidentalità che determina gravi rischi per i soggetti più deboli che percorrono le strade (pedoni e ciclisti).

Gli interventi in seguito proposti non sono quindi da intendere come singole misure con rapidi e sicuri risultati, ma si propongono come base nei programmi di pianificazione e riqualificazione urbana.In seguito saranno trattati i diversi tipi di interventi, che possono essere così sintetizzati:

• Pianificarelecittàperundiverso sistema di trasporti, rimettendo in discussione tempi e luoghi della città; • Ridurrelanecessitàdi spostamento;• Sivaapiedifinodovesipuò;• Quindisiutilizzalabicicletta;• Chinonpuòusarelabiciclettausa i trasporti pubblici; • Doveiltrasportopubblico tradizionale non può arrivare sono da utilizzare sistemi di trasporto a chiamata;• Ovepossibilesipossonoquindi

utilizzare i sistemi di trasporto condivisi (car pooling e car-sharing);• Neglialtricasisiusal’automobile privata, in modo regolamentato.

È indubbio che nella transizione verso la mobilità sostenibile è necessaria un’assunzione di responsabilità da parte del governo centrale, con il conseguente finanziamento di un vero e proprio piano di riconversione modale della mobilità urbana, sulla falsariga di quanto è avvenuto nei processi produttivi industriali, in modo da non lasciare soli gli enti locali nella gestione di un delicatissimo ed inderogabile problema, che è sanitario ed ambientale prima oltre che trasportistico.

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Corso di formazione “La corretta gestione dei rifiuti in azienda”

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Il corso di formazione “La corretta gestione dei rifiuti in azienda” si è svolto dal 27 settembre al 15 ottobre 2010 e si è articolato in 5 edizioni (una per ogni giorno della settimana) per 3 moduli (uno a settimana) della durata di 4 ore l’uno.

Modulo 1:- Elementi di ecologia e sicurezza ambientale- Quadro generale della normativa nazionale sull’ambiente- Legislazione dei rifiuti (con riferimento al SISTRI)- Adempimenti amministrativi (con riferimento al SISTRI)

Modulo 2:- Quadro delle responsabilità e delle competenze- La produzione dei rifiuti: aspetti qualitativi e quantitativi- Prevenzione, riduzione e riciclaggio- Pianificazione e gestione dei rifiuti

Modulo 3:- Il rapporto tra rifiuti liquidi e scarichi

- Tecniche di smaltimento- Sicurezza del lavoro (elementi di base)

- Certificazioni ambientali (cenni)

DOCENTI

Antonio Loparco: consulente tecnico ambientale, direttore di corsi formativi di specializzazione “Responsabile Tecnico delle Imprese che effettuano la gestione dei rifiuti ai sensi DM Ambiente 406/98”. Amministratore Unico della Consea srl, azienda di consulenza e sistemi informativi aziendali.

Giammarco Lupo: consulente aziendale per la progettazione e implementazione di Sistemi di Gestione Ambientale; Sistemi Qualità; Sistemi di gestione della sicurezza OHSAS 18001, Controlli di produzione in fabbrica; Agenda 21 Locale. Docente incorsi di formazione in materia ambientale riconosciuti dalla Regione Puglia.

Martino Zigrino: consulente ambientale. Consulente abilitato per il trasporto di merci/rifiuti pericolosi. Docente nei corsi di formazione in

LA FORMAZIONE

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materia ambientale riconosciuti dalla Regione Puglia: “Responsabile tecnico della gestione dei rifiuti”.

Carlo Zizzi, responsabile tecnico di Rienergia s.r.l., una Energy Service Company (E.S.Co.) che si occupa di risparmio energetico ed utilizzo di fonti rinnovabili. Docente in corsi di formazione in materia energetica riconosciuti dalla RegionePuglia.

AZIENDE PARTECIPANTI

ABBA GROUPADDANTE GIOVANNI S.R.L.ADRIATICA LEGNAMI S.R.L.ALFIO CANGIANI FACTORYAMBIENTE &SISTEMIAPI S.P.A.APULIA MANCOOPARCA S.R.L.ART VETRO S.N.C.ASL BATASS. SHERWOODASSO.CO.DI.PUGLIAAUTOPLANET CARACCIOLO A.AZ.AGRICOLA SOLARISAZIENDA AGRICOLA BUCCI F.BARRACANE SRLBELLINO S.R.L.

CAMASSAMBIENTE SPACAPITANERIA DI PORTO - BARICARRIERI PIETROCENTRO MARMI CICALA E. SRL.CIAO GELATI SRLCIESSE SISTEMI SRLCOGEAP SRLCOOPERATIVA ARIETECOOP.SOC. L’OBIETTIVO ONLUSCSV SAN NICOLADAMIANO CONSULTING S.A.S.DE BIASE G. TIPOLITOGRAFIADE.RA.DO.S.R.L.DECOSIGN.IT DI L. PALLARADERA ECO S.A.S.DISTRIBUTORI ESSODO.GI.MA SRLEKO S.A.S.ELETTRONIKA.S.R.L.EMMETI SRLF.LLI FIORE & C. SNCF.LLI TARTARELLI S.R.LFLORICOLA CICCOLELLA SRLGARY SRLGAS NATURAL ITALIA S.P.A.GRAFISYSTEM S.N.C..HOPITECNA S.R.L.ILPA ADESIVI SRLIMPRESA EDILE DORONZO L.ITEL TELECOMUNICAZIONI LA LUCENTE ECOLOGICA SRLLATERZA C. & RAGONE L. SNC

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L’AUTOMOBILEING. MICHELE PETRILLIARCH. GIORGIO SKOFFLOCONTE COSTANTINO & C.LOIUDICE FRANCESCO SASMAIS S.R.L.MASMEC S.P.A.MATRIX SPAMEL SYSTEM S.R.L.MOLINI TANDOI PELLEGRINO MONOCHIMICA S.N.C. MONTRONE S.P.A.NICOLINE SALOTTI S.R.L.NOTARCAR SPANUBILDING SRLNUENERGY S.R.L.O.M.D. DI D’AMBROSIO F.FIAT SIMEONE COSIMOORSAFRUIT S.S.CONFAGRICOLTURA CORATOPETILIA ACCIAI S.R.L.PETROPUGLIA S.R.L.PLANETEK ITALIA SRLPROGETTO IMPRESAQUALITY PROGRAMRACCOLIO S.R.L.RENOVA IMPIANTI SRLRIPARCAR SNCRIV. INDUSTRIA E AMBIENTECONSULENZA R. TARANTINOS.A.P. SINDACATO AuTONOMO S.E.A. S.R.L.

SAFS 2001 SRLSGPE SRLSI.ECO S.P.A.SMP SRLSPAZIO UFFICIO DI D.TERENZISTAMPLAST SRLSTUDIO COMMERCIALE MACINASTUDIO TECNICO NEGLIASUPER PNEUSSVAR CAR MOLFETTA S.R.L. TECNOCAR SERVICE s.r.l. TELCOM SPATERRACUBE S.r.l.

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Nonostante fosse riservato solo a 100 partecipanti, l’iniziativa ha avuto un buon riscontro, al corso infatti si sono iscritte ben 121 persone. Le persone in esubero sono state ammesse in qualità di uditori. Le cinque edizioni hanno visto l’avvicendarsi dei vari docenti e l’alto coinvolgimento dei frequentanti. Durante gli incontri si è frequentemente acceso il dibattito, dato l’alto interesse suscitato dai temi trattatati.

LA GESTIONE DEI RIFIUTI IN AZIENDA ing. Giammarco LupoAssociazione ANPRORI

Per gestione dei rifiuti si intende l’insieme delle attività volte a gestire l’intero processo, dalla produzione del rifiuto fino allo smaltimento finale, compresi la raccolta, il trasporto, il trattamento, il riutilizzo. La finalità è ovviamente quella di ridurre gli effetti di una cattiva gestione sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.La strategia adottata dall’Unione Europea e recepita in Italia con il D.Lgs. n.152 del 03.04.2006 affronta

IL CORSO

la questione dei rifiuti delineando una serie di priorità rappresentate da:- Riduzione della produzione del rifiuto attraverso lo sviluppo di tecnologie pulite, ideazione e messa in commercio di prodotti che non contribuiscano alla produzione di rifiuti ed all’inquinamento, miglioramenti tecnologici per eliminare la presenza di sostanze pericolose nei rifiuti;- Prevenzione della produzione di rifiuti attraverso la corretta valutazione dell’impatto ambientale di ogni prodotto durante il suo intero ciclo vitale;- Recupero dei rifiuti attraverso il riutilizzo, il reimpiego ed il riciclaggio anche a fini energetici.

Solo per quanto riguarda il materiale che non è stato possibile riutilizzare e poi riciclare si possono adottare soluzioni di smaltimento effettivo, come l’avvio a discarica.Gli obiettivi hanno seguito una politica differenziata tra i rifiuti urbani ed i rifiuti speciali ossia tra i rifiuti derivanti essenzialmente dalle attività domestiche e da quelle

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derivanti da attività produttive a qualsiasi titolo.Infatti in quest’ultimo caso viene richiesta una attenta verifica ed un controllo dell’intera filiera a carico del produttore del rifiuto.I produttori di rifiuti speciali, pericolosi e non, sono in particolare tenuti:- a codificare e classificare i rifiuti che producono;- a detenerli nel rispetto delle condizioni del deposito temporaneo;- a provvedere al loro recupero o smaltimento attraverso la consegna a soggetti abilitati (smaltimento o recupero tramite terzi);- ad osservare gli obblighi amministrativi.In particolare gli adempimenti amministrativi fino ad oggi sono stati rappresentati dal registro di carico e scarico e dai formulari di identificazione del rifiuto, inteso quest’ultimo come documento di trasporto, oltre ad una dichiarazione annuale MUD, il futuro è rappresentato da una loro informatizzazione attraverso l’applicazione del Sistema di

Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti (cosiddetto sistema SISTRI).

COME È ANDATA

Alla termine del corso è stato somministrato ai partecipanti un feedback progettato ad hoc. Il questionario era composto da domande volte anche a raccogliere informazioni anagrafiche sui frequentanti e sulle loro aziende, per indagare le caratteristiche aziendali relativamente ai temi trattati, individuare eventuali aree di miglioramento e rilevare il grado di soddisfazione dei partecipanti rispetto al corso. I moduli di feedback sono stati distribuiti nel corso dell’ultima settimana di lezione ai 104 corsisti presenti. Di questi ne sono stati riconsegnati, e dunque elaborati, 93. Il questionario somministrato è costituito sia da domande a risposta chiusa che a risposta aperta. Per quanto riguarda le prime, i dati sono riportati in percentuale o rappresentati in forma grafica, mentre relativamente alla seconda tipologia di domande, quelle a

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29

risposta libera, le risposte sono state raggruppate in categorie, per facilitarne la lettura. Tali categorie sono presentate in ordine di grandezza (contenuto di risposte).Nel presente documento si riportano solo i dati più salienti. Per una analisi più approfondita delle risposte fornite si rimanda agli specifici documenti.

Iscritti al corso

Moduli distribuiti

Moduli restituiti ed elaborati

121 104 93

CHI HA PARTECIPATO

Dei 93 frequentanti che hanno risposto al questionario, 66 sono uomini e 33 donne. La maggior parte di essi ha un’età compresa tra 36 e 50 anni (63%), mentre il 30% ha meno di 35 anni e il 7% più di 50. In merito al titolo di studio, la maggior parte ha conseguito la maturità (55), 32 persone sono laureate e solo 6 soggetti hanno dichiarato di avere un titolo inferiore. Per quanto riguarda il ruolo ricoperto in azienda, la maggior parte delle persone che si

sono iscritte al corso sono titolari/amministratori delle aziende stesse, impiegati/personale amministrativo, responsabili di funzione, in particolar modo qualità e ambiente, acquisti e ufficio tecnico.Concludendo, possiamo dire che il profilo medio del frequentante il corso è un uomo di età compresa tra i 35 e i 50 anni con scolarità media superiore che ricopre un ruolo di responsabilità all’interno dell’azienda.

LA PAROLA AI CORSISTI

È stato chiesto ai frequentanti quali fossero le loro aspettative relativamente al corso. Alla domanda hanno risposto 88 persone su 93 e le risposte si possono raggruppare nelle seguenti categorie: - Conoscere il SISTRI (42)- Avere informazioni sulla Gestione Rifiuti(28)- Maggiori conoscenze sull’Ambiente (8)- Aspettative sul corso in generale (7)- Altro (3)

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30

È evidente che i cambiamenti introdotti dall’imminente entrata in vigore del SISTRI in materia di gestione dei rifiuti interessava i partecipanti al corso.

Nel questionario è stato richiesto in che misura sono state soddisfatte tali aspettative.

Come si evince dal grafico, la maggior parte dei frequentanti (86%) dichiara soddisfatte le proprie

aspettative. Nessuno si dichiara insoddisfatto. Si è voluto anche indagare quali aspetti abbiano maggiormente attratto l’attenzione durante il corso.

Alla domanda hanno risposto 86 persone su 93, nel seguente modo:

- SISTRI (34)- Normativa e adempimenti

burocratici (21)

non soddisfatte 0% poco

soddisfatte

14%

abbastanza soddisfatte

50%

pienamente soddisfatte

36%

In che misura sono state soddisfatte le Sue

aspettative relativamente a questo corso?

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31

- Gestione Rifiuti (14)- Aspetti pratici (9)- Tutti gli aspetti (5)- Docenti (3)- Confronto con gli altri (2)

- Altro (4)

Come si può vedere gli argomenti di maggior interesse sono perfettamente in linea con le

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Eccellente

Adeguatezza degli approfondimenti al mio contesto lavorativo

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32

aspettative dei frequentanti il corso. Grande interesse è stato espresso, durante gli incontri, nei confronti degli aspetti più pratici della questione e delle specifiche problematiche da gestire in azienda. La cosa è ancora più evidente nella valutazione dell’adeguatezza degli approfondimenti al proprio contesto lavorativo.Come si evince dal grafico, una persona non ha risposto alla domanda, 3 la ritengono scarsa, 35

sufficiente, mentre 47 buona e 7 eccellente. Dunque più della metà dei frequentanti il corso (52,7%) ritiene che gli approfondimenti siano adeguati al proprio contesto lavorativo. È stato chiesto ai frequentanti il corso di esprimere valutazioni sulla didattica del corso.

In merito alla validità dei metodi utilizzati una persona non ha risposto, una l’ha giudicata scarsa,

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33

scarso, 15 sufficiente, 58 l’hanno giudicato buono e 13 eccellente. Possiamo affermare che 71 persone (76,3%) sono pienamente soddisfatte della qualità del materiale.

CHI HA ADERITO

Al Progetto hanno aderito aziende pubbliche e private di settori

26 persone l’hanno ritenuta sufficiente, 58 buona e 7 eccellente. Concludendo, possiamo dire che 91 persone ovvero la quasi totalità dei corsisti hanno ritenuto validi i metodi utilizzati.

Relativamente alla qualità del materiale didattico, 4 persone non si sono espresse, 3 l’hanno ritenuto

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34

inferiore, le certificazioni ISO14001 (16,1%) e HCCP (12,9%). Poche le certificazioni EMAS (4,3%), SA8000 (4,3%) e ISO18001 (3,2%).

BUONE PRASSI IN AZIENDA

Nella parte centrale del questionario sottoposto ai partecipanti al corso formativo, è stato chiesto di valutare i comportamenti nella propria azienda sui temi della raccolta differenziata, della gestione degli adempimenti amministrativo/contabili in materia di rifiuti, della mobilità e di eventuali conflittualità con la comunità.

Sul fronte della raccolta differenziata, le imprese dichiarano

differenti, dalla produzione al commercio, dai servizi all’edilizia.Delle 93 persone che hanno riconsegnato il modulo di feedback compilato, 4 sono liberi professionisti e gli altri appartengono ad aziende di tipologia molto eterogenea. Più della metà delle aziende (53,8%) non supera i 14 dipendenti, mentre il 23,6% ha un numero di dipendenti che va da 15 a 50 e il restante 22,6% ne ha più di 50.Relativamente alle tematiche trattate durante il corso, è risultata interessante la rilevazione delle eventuali certificazioni presenti nelle aziende.Si evidenzia una netta prevalenza di certificazioni ISO9001 (39,8%), a seguire, con un numero molto

3

12

37

15

4

4

0

EMAS

HCCP

!ISO 9001

ISO 14001

ISO 18001

SA 8000

!ECOLABEL

Certificazioni

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35

in prevalenza di fare la raccolta di materiali di carta e cartone (70). A seguire rifiuti/scarti specifici della produzione (55), altri imballaggi (55) e vetro (33). Poco praticata la raccolta dell’umido (7).

Sulla questione degli adempimenti normativi a riguardo dei rifiuti, i partecipanti dichiarano, in maggioranza, che la competenza è del personale amministrativo; a seguire del personale tecnico. In generale la netta maggioranza delle imprese partecipanti, si occupa

degli adempimenti con personale interno. Anche sul tema della mobilità da e per il lavoro, le risposte confermano abitudini non sempre corrette, incentrate sull’uso di mezzi privati a motore. Occorre però osservare che metà dei rispondenti al questionario esprimono una certa tendenza a muoversi in auto a gruppi, il che denota una, seppur minima, sensibilità al tema della mobilità sostenibile. Inoltre potremmo osservare che lo scarso utilizzo di mezzi pubblici spesso è dovuto al

in prevalenza di fare la raccolta di degli adempimenti con personale

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36

fatto che molte aziende ubicate nelle zone industriali, le quali sono mal servite se non prive, specie

in provincia, di questo genere di servizi.

3

25

82

63

82

78

11

22

9

27

10

10

79

46

2

3

1

5

Ognuno con la propria

auto

In auto a gruppi

Mezzo pubblico

In moto

In bicicletta

A piedi

Utilizzo dei mezzi di trasporto 1 Per niente 2 Poco 3 Molto

fatto che molte aziende ubicate in provincia, di questo genere di

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37

In merito ad eventuali conflittualità con la comunità presente sul territorio, solo il 7% dichiara che l’attività della propria azienda ha generato degli episodi in tal senso.

AREE DI MIGLIORAMENTO

Per spingere i partecipanti ad una valutazione approfondita delle proprie prassi aziendali, è stato chiesto, rispetto a temi predefiniti, se la propria azienda costituisse un esempio positivo o se avesse necessità di migliorare.

La maggioranza dei rispondenti hanno dichiarato una necessità di miglioramento su quasi tutte le aree tematiche individuate. Le uniche due eccezioni riguardano il tema della differenziazione dei rifiuti, unico caso in cui vi è prevalenza di casi di esempi positivi (27+/24), e il tema degli adempimenti burocratici per la gestione dei rifiuti in azienda, in cui le risposte si equiparano (22+/22-). Questo dato è interessante: molti si ritengono un esempio positivo, le aziende esprimono tutto il loro impegno in proposito, ma anche la loro volontà

6

81

Conflittualitˆ con la comunitˆ

SI

NO

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38

di fare meglio, infatti è abbastanza alto (23) il valore espresso dalla necessità di miglioramento nelle procedure di qualità per la gestione dei rifiuti.È interessante osservare come il tema della mobilità delle merci abbia valori bassi sia come esempio positivo (6) che come bisognoso di miglioramento (12). Ciò potrebbe trovare una spiegazione nella tipologia di aziende coinvolte nel progetto: solo una minoranza deve gestire la mobilità delle merci.

Oltre alle procedure di qualità per la gestione dei rifiuti, i temi su cui è maggiormente avvertita una necessità di miglioramento sono il risparmio energetico (37), la sensibilizzazione del personale al tema dei rifiuti (36), la diminuzione dei rifiuti nei processi produttivi (29), il riuso dei rifiuti (27), la sensibilizzazione del personale alla mobilità sostenibile (27) e la mobilità dei dipendenti (23).Proprio su questi temi si sono focalizzate poi le consulenze on site.

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Visite guidate nelle aziende

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Alla base dell’idea progettuale di “Tri-Ciclo - Un approccio sistemico alle Buone Prassi Ecosostenibili” c’è la convinzione che imprenditori, manager e dipendenti possono diventare divulgatori della cultura del rispetto ambientale. Tramite le attività di Progetto si è voluta diffondere la consapevolezza che ognuno sia in grado di compiere gesti concreti per ridurre i rifiuti e dare una mano all’ambiente: piccole azioni virtuose di vita quotidiana.Sottolineando il rilievo del corretto stoccaggio e smaltimento dei rifiuti e sperimentando nuove pratiche si potrà raggiungere l’ulteriore obiettivo di traslare le esperienze aziendali nella vita di ogni individuo. Il riciclo/riutilizzo della carta e la raccolta differenziata sono le esperienze di rispetto dell’ambiente che si possono facilmente applicare nella vita lavorativa e in quella domestica, ma spesso la non conoscenza della destinazione finale dei rifiuti è un elemento fortemente scoraggiante. Al fine di superare una diffidenza tanto comune sono state organizzate le visite agli impianti di trattamento preliminare e recupero di rifiuti. Inoltre è stata prevista una

tappa in un’oasi naturalistica che, per contrasto, innescasse una riflessione sulla quantità ormai spropositata di rifiuti che produciamo e sul modo frenetico in cui viviamo.

RAPPORTO TRA UOMO E AMBIENTEdi Pietro Chiatante – presidente WWF Martina Franca

Negli ultimi anni il crescente interesse per le tematiche ambientali deriva da una sempre maggiore consapevolezza che l’uomo è parte integrante dell’ecosistema Terra. L’ecologia insegna che ogni essere vivente è inserito in un sistema; interagisce con l’ambiente fisico in cui vive e si relaziona con gli esseri viventi che condividono il suo stesso

I rifiuti misurano lo statodi benessere di una nazione e, se inseriti in un sistema di recupero e riciclaggio rappresentano il grado di civiltà e di coscienza ecologica di una popolazione.

INTRODUZIONE

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spazio e le stesse funzioni; ogni sua azione genera, pertanto, delle conseguenze sia all’ambiente fisico in cui vive che agli altri esseri viventi. Tutti i sistemi, a qualsiasi livello, sono inseriti nel più ampio sistema Terra e, in linea di principio, ogni azione genera reazioni a catena sulla rete di relazioni esistenti tra tutti gli esseri viventi del Pianeta. L’uomo, quindi, non è un elemento slegato dall’ecosistema Terra bensì ne è parte integrante, anzi, con le sue attività genera effetti di forte impatto, spesso negativi, e sconvolgimento degli equilibri naturali. Le conseguenze indotte dalle attività umane negli ultimi decenni hanno velocemente alterato gli equilibri naturali al punto che questi ultimi

non riescono più a compensare in tempi brevi gli sconvolgimenti subiti, generando, pertanto, vere e proprie situazioni di emergenza ambientale. I rifiuti misurano lo stato di benessere di una nazione ed, al contempo, se inseriti in un sistema di recupero e riciclaggio rappresentano il grado di civiltà e di coscienza ecologica di una popolazione. Più si produce più aumentano i rifiuti. Questi ultimi, però, possono essere recuperati in modo differenziato al fine di ricavarne materia ed energia. Implementare la raccolta differenziata significa evitare ulteriore sottrazione di risorse all’ecosistema Terra e, soprattutto, in linea di principio, garantire la possibilità di beneficiarne anche ad altri esseri viventi.Espressione più alta dell’azione di tutela del patrimonio naturalistico nazionale è l’adozione da parte del WWF Italia di Oasi nate per la conservazione della biodiversità ambientale, della flora, della fauna e delle culture del nostro territorio. L’oasi WWF di Monte S. Elia, in particolare, ospita uno spaccato di natura della Murgia di sud-est

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e dell’area delle gravine tarantine. La visita dell’oasi nell’ambito del percorso di conoscenza del ciclo dei rifiuti in Puglia del progetto “Triciclo” è da intendere come esempio di meta da raggiungere nel processo di tutela del patrimonio naturalistico a partire dallo smaltimento integrato dei rifiuti.In generale, solo attraverso l’adozione di uno stile di vita realmente rispettoso dell’ambiente si potrebbe realizzare l’obiettivo del WWF Internazionale per cui l’uomo possa arrivare a vivere in armonia con la natura.

REPORT DI VISITALe visite guidate si sono svolte il 18 e 19 novembre 2010 secondo il seguente programma:Ore 8.30 Partenza da Bari, Parco 2 giugnoOre 10.00Visita all’impianto di compostaggio:PROGEVA SRL- LATERZA (TA)Ore 12.00Sosta presso l’OASI WWF MONTE SANT’ELIA - MASSAFRA (TA)Ore 14.30Visita all’impianto di recupero e selezione

RECSEL SRL – TARANTOOre 16.30 Partenza e rientro a Bari

PROGEVA SRL

Opera nel settore del recupero, mediante compostaggio, dei rifiuti organici non pericolosi e dei sot-toprodotti di origine animale non destinati al consumo umano, sele-zionati all’origine e opportunamente miscelati, ai fini della produzione di fertilizzanti organici, rappresentan-

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do una delle più importanti realtà del settore nel Mezzogiorno. Tale struttura rappresenta, anche grazie al suo elevato standard tecnologico, una risposta concreta all’impellen-

te esigenza del nostro territorio di intercettare la crescente e diffusa quantità di scarti organici contri-buendo in modo significativo all’uso sostenibile delle risorse. L’impianto di Laterza è autorizzato al trattamento di 45.000 t/anno di frazioni organiche biodegradabili per la produzione di ammendante

compostato misto. Esso si estende su una superficie di circa 30.000 mq e possiede due linee di lavorazione: la fase di ossidazione accelerata in biocelle finalizzata alla produzione

dell’ammendante compostato misto destinato alla paesaggistica e al recupero ambientale, l’altra dedicata alla miscelazione con altri fertilizzanti, insacchettamento e palletizzazione, garantendo la preparazione di terricci e fertilizzanti per l’agricoltura convenzionale e biologica.

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RECSEL SRL

È un’azienda impegnata nella cernita, selezione e recupero di

materiali riciclabili: cartone, carta, plastica, polietilene, lattine e vetro. È l’unica piattaforma multi materiale convenzionata con i vari consorzi di filiera del CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi (COREPLA, COMIECO, CIAL e CNA) della Provincia di Taranto. Qui vengono infatti convogliate tutte le raccolte differenziate attivate nella Provincia. Sono inoltre attive convenzioni con numerose aziende private che

operano nel settore.Nell’impianto Recsel sono attive due diverse linee di selezione: una per la carta, la plastica e il multi materiale;

l’altra dedicata unicamente agli imballaggi in cartone. Il materiale selezionato viene inviato alle cartiere o agli impianti di riciclaggio indicati dai consorzi CONAI.Seppur con qualche ritardo e con qualche goccia di pioggia i partecipanti

alle visite guidate sono giunti con entusiasmo e curiosità a destinazione. A Laterza il gruppo è stato accolto dalla dott.ssa Miccolis che ha spiegato le attività svolte da Progeva, la provenienza dei rifiuti trasformati all’interno dell’impianto ed ha accompagnato gli intervenuti nelle varie zone, spiegando le diverse fasi di lavorazione. Tutti si sono mostrati molto interessati e

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Lella Miccolis ed i suoi collaboratori sono stati molto disponibili nel rispondere a tutte le domande dei visitatori.Prima di andar via, ognuno dei partecipanti è stato omaggiato di un sacchetto di compost prodotto presso Progeva Srl. I gruppi avevano fatto il loro ingresso nell’impianto insieme ad un mezzo contenente spazzatura e ne uscivano con il suo contenuto trasformato e ridonato a nuova vita.Usciti dall’impianto di compostaggio si è partiti alla volta di Massafra. All’ingresso dell’Oasi S. Elia, quando il pullman iniziava a passare tra i primi alberi, l’allegro chiacchiericcio si è spento per lasciare spazio ad un silenzioso stupore contemplativo. Presso la masseria, sita all’interno dell’oasi, i gruppi sono stati accolti da Pietro Chiatante del WWF di Martina Franca che ha

accompagnato i visitatori in una rilassante passeggiata a contatto con la natura. Durante la visita dell’oasi, la guida ha spiegato la

fauna del posto, illustrato la flora ed ha invitato i presenti a sentirne i diversi odori.Al termine della passeggiata, presso la masseria, si è pranzato a base di prodotti biologici a km 0, in un ambiente molto rustico e in perfetta armonia con il paesaggio circostante.L’ultima tappa del tour, l’impianto di recupero e selezione Recsel Srl di Taranto, è stata quella forse con il più

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forte impatto, perché, appena scesi dal pullman, ci si è ritrovati davanti a cataste di plastica, lattine e cartone. Anche qui i gruppi sono stati accolti dal personale aziendale che ha accompagnato i visitatori nelle varie zone dell’impianto, illustrando le varie fasi di lavorazione. Le domande degli intervenuti si sono focalizzate sui rischi corsi dal personale dell’impianto in fase di selezione, specie in caso di rifiuti speciali/sanitari e su come effettuare una corretta differenziazione dei rifiuti a casa e in azienda. Come spesso accade, l’esperienza diretta è cosa ben diversa che la mera conoscenza teorica delle cose. Dopo tre settimane in aula trascorse a studiare, capire e dibattere di determinati argomenti, poter toccare con mano una parte di quella realtà è stato molto importante. Si è innescata una riflessione. Non tutti i presenti, ma almeno alcuni hanno avuto modo di riflettere su come si possa non vivere, ma almeno trascorrere del tempo a contatto con la natura, senza mezzi di trasporto, passeggiando a piedi nel bosco,

lontani dai rumori della città, dal lusso, dalla tecnologia, da tutto ciò che è superfluo, come si faceva un tempo, in modo piacevole e rilassato. Tutto ciò assume un valore ancor più pregnante se rapportato alla visione, quindi alla consapevolezza, delle tonnellate di rifiuti che produciamo e che giorno dopo giorno si accumulano.Tutto ciò potrebbe apparire sconfortante perché la nostra vita è moderna ed è in città, ma la lezione che i partecipanti alle visite guidate si sono portati a casa è che si può scegliere di vivere meglio il proprio tempo libero, cercando un maggior contatto con la natura, ma soprattutto che si può essere protagonisti del cambiamento: ognuno, compiendo ogni giorno un piccolo sforzo, una piccola azione, può dare il proprio contributo.

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Rifiutie

Design

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Un ulteriore tassello nella diffusione di buone prassi ecosostenibili in azienda è stato offerto dal secondo workshop di progetto, che si è tenuto presso la Cittadella della Cultura di Bari, nel pomeriggio di lunedì 13 dicembre 2010.L’evento, volto a diffondere la cultura della sostenibilità ambientale in azienda, si è tenuto in contemporanea con la mostra di Riccardo Dalisi dal titolo “Design della Decrescita” – coordinata dal designer barese Alfio Cangiani – che esponeva, tra l’altro, alcuni prototipi di oggetti di design realizzati con materiale di scarto aziendale. Esempi concreti della collaborazione nata tra imprenditori e designer pugliesi.

Il workshop ha cercato di mettere in evidenza il legame creativo esistente tra arte e rifiuti, un legame che spesso si esplicita dando spazio a quella creatività e design che si pongono al servizio del rifiuto industriale. Ciò dà nuova vita ecosostenibile agli scarti di produzione delle aziende e li rende mezzo di sensibilizzazione alla cultura del riuso.

RIFIUTI E DESIGNdi Alfio Cangiani - designer

Il concetto stesso di “rifiuto”, spesso, non è che il risultato di un approccio convenzionale e “commerciale” alle cose: un cellulare, ad esempio, non è da buttare solo perché non è più attuale nel modello, ma va utilizzato fino all’ultimo, dopodichè andrebbe smaltito, ma ancor prima “progettato” per il recupero totale di suoi componenti.Il workshop “Rifiuti e Design” prova a costruire una nuova ipotesi di approccio alla realtà circostante, ripensata nel solco di un percorso di necessaria “Decrescita”, entro il quale compito dell’uomo sia intervenire, a partire da un lavoro

“DESIGN DELLA DECRESCITA”

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quotidiano ma programmato sul lungo periodo, su tutti gli aspetti del mondo circostante, cominciando da una sorta di nuovo “Rinascimento” del pensiero, dei valori e delle opere, fino al più piccolo gesto quotidiano, nello sforzo di reintegrare il delicato equilibrio uomo/natura, come unico approccio possibile, necessario e sostenibile, ad un nuovo futuro.Il tema della “Decrescita”, già affrontato in altri settori da autori del calibro di Serge Latouche e Raimon Panikkar, può ispirare un nuovo approccio “naturale”, in cui il consumo delle risorse non sia più indiscriminato, ma i prodotti siano pensati “prima” che realizzati, in modo da essere già pronti per lo smaltimento, ancor meglio del recupero e riciclo.In tal senso si muove il workshop in oggetto: a partire da un’indagine, basata sulla collaborazione con alcune aziende del territorio pugliese, si sono potuti individuare

gli scarti dei loro circuiti produttivi; quindi, attraverso un’attenta riprogettazione, sono tornati a nuova vita, con modalità ed impieghi spesso molto diversi da quelli originari. Intere famiglie di oggetti, quindi, possono nascere ed essere commercializzate,

recuperando – anziché smaltendo – materiali ancora perfettamente validi, con evidenti risparmi di energia, di denaro e di materie prime, magari recuperando anche il lavoro di fasce svantaggiate della popolazione

(disoccupati, migranti, artigiani, ecc.). All’interno dell’incontro si è cercato quindi di approfondire l’approccio mentale necessario al cambiamento, e le modalità con cui cominciare a ripensare tutto il nostro quotidiano, fino ai più piccoli gesti, cercando di proporre un’angolazione visuale che possa contribuire, passo dopo passo, al necessario cambiamento.

Il tema della “Decrescita”può ispirare un nuovo

approccio “naturale”, in cui il consumo delle risorse

non sia più indiscriminato, ma i prodotti siano pensati

“prima” che realizzati, in modo da essere già pronti per lo

smaltimento, ancor meglio del recupero e riciclo.

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Il secondo workshop di progetto dal titolo “Rifiuti e Design” ha trovato uno spazio coerente di realizzazione all’interno della mostra delle opere di Riccardo Dalisi dal titolo “Design della Decrescita”, promossa dall’Associazione Culturale “Made in Puglia”, allestita presso la Cittadella della Cultura già dal 26 novembre scorso.Questo sinergia ha fatto si che il workshop fosse inserito in un contesto ad hoc per dimostrare ai

partecipanti al progetto Triciclo:come sia possibile convertire i rifiuti industriali in nuovi prodotti ecosostenibili di design; come, stimolando la creatività e l’artigianalità, si partecipi alla riduzione dell’impatto ambientale nel processo produttivo.

Durante il workshop i partecipanti hanno potuto visitare la mostra di Riccardo Dalisi accompagnati dal curatore della stessa.

RIFIUTI RIUTILIZZATI CREATIVAMENTE COME POSSIBILE MATERIA PRIMA PER OGGETTI D’ARTE E DESIGN

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Alfio Cangiani ha accompagnato i presenti durante il percorso tra gli oggetti della mostra. Ha illustrato, tra l’altro, alcuni prototipi di oggetti di design realizzati con materiale di scarto aziendale.

In questo caso gli oggetti sono nati dalla collaborazione tra imprenditori e designer pugliesi, con l’idea di cooperare al fine di valorizzare le esternalità positive, creando prodotti e complementi d’arredo. Si segnala la presenza di prototipi di prodotti realizzati con materiale di scarto dei soci del Consorzio Costellazione Apulia.

A questo momento di scoperta delle opere, è seguito un momento di condivisione delle esperienze sulla ecosostenibilità e su possibili paradigmi tra arte e rifiuti grazie alla partecipazione attiva delle aziende che hanno realizzato i lavori in mostra. Si è ragionato sulle effettive ricadute in termini di ecosostenibilità e di rispetto dell’ambiente nel riutilizzo dei rifiuti industriali. Tra gli oggetti innovativi presenti, panchine realizzate con scarti di

pneumatici, sedute in PVC create attraverso il recupero di stampe pubblicitarie, pareti divisorie realizzate con l’utilizzo di laminati di scarto e altri oggetti dal design innovativo e dal grande impatto estetico.

I lavori sono stati completati da un approfondimento sui temi della “Decrescita” condotto da Aniello De Padova. Ai presenti è stato somministrato un questionario del BIL, per verificare quanto le persone conoscano e pratichino comportamenti finalizzati a ciò che viene definito il Benessere Interno Lordo.

L’occasione è servita inoltre a consegnare gli attestati di partecipazione al corso conclusosi in ottobre “La corretta gestione dei rifiuti in azienda”. I partecipanti sono stati coinvolti attivamente in un confronto-dibattito sull’efficacia delle buone prassi nella gestione dei rifiuti in azienda e sulla possibilità di modificare il modo stesso di gestirli, attraverso il riutilizzo di materiale di

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scarto aziendale, la trasformazione in risorsa creativa di questo, la produzione di oggetti moderni e innovativi esempi di arte e design.

«L’arte e l’artigianalità – ha dichiarato Vito Manzari, presidente del Consorzio Costellazione Apulia, nell’introdurre le opere prodotte con la collaborazione delle aziende del consorzio – offrono l’opportunità alle aziende di trarre vantaggio da una gestione creativa e innovativa dei rifiuti. Sappiamo già che altri imprenditori locali, dopo questa prima esperienza, hanno scelto di aderire a questa iniziativa».

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Consulenze on site: dalla teoria alla pratica

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Il progetto “Tri-ciclo” prevedeva che n. 20 aziende, scelte tra quelle che avevano aderito formalmente al progetto, ricevessero un intervento di consulenza specifica on site. Le attività di assessement erano finalizzate ad avviare concretamente prassi e modelli organizzativi e gestionali trattati in aula.La scelta degli ambiti tematici su cui imperniare gli incontri è avvenuta sulla base delle richieste delle aziende candidate a integrare l’attività formativa con l’attività consulenziale.Gli assessement, realizzati grazie al supporto dei nostri consulenti, prevedevano, inoltre, la somministrazione di un questionario atto a verificare le prassi comportamentali delle aziende nei riguardi della sostenibilità ambientale. La definizione del “questionario delle buone prassi” è stata implementata in ambito progettuale. L’insieme dei dati ottenuti ha fornito la base di informazioni necessaria alla realizzazione di un benchmark che fotografa in modo comparativo uno spaccato del mondo imprenditoriale delle province di

La prosperità delle aziende dovrà fare i conti con un sistema macroeconomico che chiederà loro di mantenere uno “stato stazionario”

Bari e BAT. Hanno contribuito alla realizzazione degli assessement:ing. Aniello De Padova – Segretario culturale del Consorzio Costellazione Apulia;ing. Giammarco Lupo - Esperto dell’Associazione Nazionale Produttori di Rifiuti;ing. Roccaldo Tinelli – Presidente Ruotalibera Bariing. Carlo Zizzi – Esperto in energie rinnovabili

DALLA TEORIA ALLA PRATICA

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FUORI DAGLI SCHEMIdi Nello De Padova – segretario culturale del Consorzio Costellazione Apulia

L’attuale modello di sviluppo fondato sulla crescita economica, più o meno libera da vincoli, anche quando è eticamente corretta, socialmente sostenibile, ambientalmente attenta, ecc..., ha dimostrato i suoi limiti.Ben più di un lustro ci separa dalla data in cui il Club di Roma realizzò la famosa ricerca “The limit of the growth”, pubblicato in Italia

con il titolo (infelice) “I limiti dello sviluppo”, ma per fortuna da allora molti passi sono stati fatti.

Il più recente è quello realizzato dalla Commissione per lo sviluppo sostenibile del governo britannico che ha pubblicato il rapporto “Prosperità senza crescita”, nel quale si dettano le linee guida per un sistema macroeconomico non più basato sull’aumento del PIL.Questo scenario pone le imprese in una situazione estremamente differente da quella che si è realizzata negli ultimi 200 anni. Una situazione nella quale la prosperità delle stesse non sarà conseguenza della crescita del fatturato, del volume di produzione e d’affari, del sempre crescente numero di stabilimenti ed addetti, ma dovrà fare i conti con un sistema macroeconomico che le chiederà di mantenere uno “stato stazionario”.

Su queste premesse si è proceduto alla progettazione e realizzazione delle attività di assessment, nelle quali i vari temi trattati (risparmio energetico, riduzione dei rifiuti, mobilità sostenibile, adempimenti

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formali) sono stati affrontati con modalità quanto più possibile innovative, con forte coinvolgimento dei dipendenti chiamati a proporre soluzioni “fuori dagli schemi”, basate sulle proprie esperienze di vita personale e familiare, abbattendo luoghi comuni e schemi mentali.

Fino a giungere a provocazioni quali quella di considerare non necessariamente auspicabile il rifacimento di una linea di produzione con tecnologie più performanti se le apparecchiature dismesse diventano rifiuti o se l’aumento di produttività porta alla riduzione del numero dei lavoratori impiegati non potendo portare ad aumenti di produzione in un sistema macroeconomico globale e globalizzato che decide di non assorbirla perché sceglie, come si è detto, di non crescere.Il livello di “sbarellamento” prodotto dagli assessement con un approccio di questo genere è stato considerevole ma, grazie alla crisi che comunque sta consentendo a ciascuno di mettere in discussione i propri livelli di consumo (o sarebbe meglio dire di spreco) verso stili

di vita più sobri, ha consentito comunque di aprire un dibattito rompendo gli ordinari modi di pensare e lasciando un seme nelle imprese visitate che possa germogliare in un futuro che si auspica prossimo per il bene delle generazioni future.

LE CONSULENZE ON-SITE

Le attività di assessement si sono svolte da dicembre 2010 a metà febbraio 2011.Al termine del corso formativo, tra le aziende partecipanti, ne sono state selezionate 21, a cui è stata proposta ed erogata una consulenza on site su temi di specifico interesse.Di seguito l’elenco delle aziende che hanno aderito:

BELLINO SRLPROGETTO IMPRESASUPER PNEUSILPA ADESIVI SRLMAIS SRLCONFAGRICOLTURA CORATOGRAFISYSTEM SRLCAPITANERIA DI PORTO BAAPULIA ManCoopMOLINI TANDOI PELLEGRINO

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LOCONTE COSTANTINO & CMATRIX S.P.AGAS NATURAL ITALIAADDANTE GIOVANNI SRLFIAT Simeone CosimoCOOPERATIVA ARIETEPLANETEK SRLELETTRONIKA SRLSVAR CAR MOLFETTAMONTRONE S.P.A.BARRACANE SRL

Per la conduzione degli incontri di assessment è stata definita a monte una metodologia omogenea e condivisa con i consulenti che hanno svolto l’attività, integrandola con un’intervista proposta ai vertici

delle aziende aderenti. Quella degli incontri è stata anche l’occasione per raccogliere spunti di miglioramento riguardo alle pratiche aziendali. I criteri per l’individuazione delle aziende e per la progettazione degli interventi consulenziali hanno tenuto conto principalmente dei temi di interesse espressi dalle singole imprese. Tali temi sono stati fatti emergere grazie alla somministrazione di un feedback distribuito ai partecipanti durante il corso formativo. L’analisi dei suddetti feedback ha portato ad individuare quattro macro aree di interesse e quattro tipologie di interventi consulenziali:

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1. Gestione dei rifiuti, con riferimento alla diminuzione dei rifiuti nella produzione, alla differenziazione ed al riuso. L’obiettivo dell’intervento di consulenza è stato perciò progettato per innescare nelle aziende una riflessione utile a modificare gli stili comportamentali dei singoli e dei gruppi in materia di gestione dei rifiuti.

3. Mobilità sostenibile, con riferimento alla sensibilizzazione del personale al tema, alla mobilità dei dipendenti e delle merci. L’intervento è stato progettato con l’obiettivo di sviluppare tra i lavoratori una riflessione utile a modificare gli stili comportamentali dei singoli e dei gruppi in materia di mobilità.

5. Burocrazia, relativamente a procedure di qualità per la gestione dei rifiuti e adempimenti burocratici. In questo caso l’intervento consulenziale è stato programmato con l’obiettivo di

fare uno screening aziendale ai fini della valutazione dello stato di conformità legislativa.

6. Risparmio Energetico. L’obiettivo dell’intervento è stato quello di: conoscere i consumi di energia dell’impresa interessata attraverso la visione delle loro fatture di energia elettrica e gas, del loro eventuale processo produttivo e successivamente fornire alcune indicazioni relative sia alla riduzione dei consumi sia alla soddisfazione del proprio fabbisogno energetico anche attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Per ogni azienda è stato calibrato l’intervento in base al numero di dipendenti, al tipo di argomento e ai possibili interlocutori. È stata valutata anche la possibilità che l’azienda avesse già attivato best practicies nel campo della sostenibilità e che le volesse illustrare e/o condividere con i consulenti preposti.

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GRADIMENTO DELLE AZIENDE

Al termine degli interventi consulenziali, alle aziende partecipanti è stata proposta un’intervista strutturata per verificare la validità/efficacia dell’attività di assessement. Delle 21 aziende interpellate, hanno risposto in 20:

BELLINO SRLPROGETTO IMPRESASUPER PNEUSILPA ADESIVI SRLCAPITANERIA DI PORTO BACONFAGRICOLTURA CORATOGRAFISYSTEM SRLLOCONTE COSTANTINO & CFIAT Simeone CosimoMOLINI TANDOI PELLEGRINOADDANTE GIOVANNI SRLELETTRONIKA SRLGAS NATURAL ITALIAPLANETEK SRLBARRACANE SRLCOOPERATIVA ARIETEMONTRONE S.P.A.SVAR CAR MOLFETTAMatrix S.P.A.APULIA MANCOOP

L’analisi delle risposte ottenute ci permette di affermare che, in generale, le aziende partecipanti hanno espresso un buon livello di soddisfazione riguardo all’attività.Delle venti risposte alla domanda “In che misura sono state soddisfatte le Sue aspettative relativamente all’intervento di consulenza on-site?” il 10% ha risposto poco, il 35% ha risposto abbastanza ed il 55% si è dichiarato completamente soddisfatto. Nessuno si è dichiarato insoddisfatto.Anche rispetto alla domanda “Ritiene che questi interventi possano essere realmente utili per la Sua attività?” si riscontra una percezione generale positiva. Infatti il 50 % degli intervistati ha dichiarato che questa tipologia di attività è molto utile, il 35 % che è abbastanza utile, l’15 % poco utile. Nessuno ha ritenuto l’attività inutile.Le risposte alla domanda “Ritiene che l’intervento di consulenza on-site abbia fornito valore aggiunto al corso di formazione frequentato?” hanno confermato la validità della progettazione didattica. Infatti, degli intervistati l’85 % ha risposto SI, mentre solo il 15 % ha detto NO.

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Si riscontra pertanto un orientamento favorevole a questo tipo di interventi. Le motivazioni addotte sono diverse, e vanno dalla possibilità di coinvolgere tutti i dipendenti dell’azienda, al passaggio dalla teoria alla pratica, alla sensibilizzazione del personale, all’aumento della consapevolezza sulle tematiche affrontate.Le altre domande poste si riferivano a quanto le iniziative del progetto “Tri-ciclo” avessero contribuito a modificare punti di vista/atteggiamenti sulle quattro

tematiche oggetto delle consulenze on-site.Nel caso della domanda “Pensa che la frequenza alle iniziative di “Tri-ciclo” l’abbiano portata a modificare alcuni punti di vista/atteggiamenti in ambito aziendale”, le risposte riscontrate indicano, in linea generale, una tendenza positiva verso il cambiamento per tutti i temi proposti:gestione dei rifiuti (90% la somma delle risposte abbastanza e molto);adempimenti amministrativi (85% molto + abbastanza);

SI

85%

NO

15%

Ritiene che l'intervento di consulenza on-site

abbia fornito valore aggiunto al corso di formazione Tri-Ciclo?

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risparmio energetico (80% molto + abbastanza).Nel caso del tema della Mobilità le risposte sono più controverse, il 5% degli intervistati non ha riscontrato alcuna modifica nei comportamenti aziendali, il 25% ne ha riscontrati pochi, il 55% abbastanza e il 15% ha risposto con molto. La somma di risposte abbastanza e molto è del 70%.

Lo stesso trend si è riscontrato nelle risposte relative alla domanda

“Pensa che la frequenza alle iniziative di “Tri-ciclo” l’abbiano portata a modificare alcuni punti di vista/atteggiamenti in ambito personale/familiare”.

Riguardo al tema della mobilità vanno fatte alcune considerazioni. La mobilità sostenibile non è stato il tema principale del progetto ma, in un’ottica sistemica, è stato approfondito durante le consulenze solo presso alcune aziende. Non sembra un caso che le indicazioni

Rifiuti

!Mobilitˆ

Adempimenti burocratici

Risparmio energetico

Rifiuti !Mobilitˆ Adempimenti

burocratici Risparmio energetico

Molto 9 2 9 6

Abbastanza 9 10 8 10

Poco 2 7 3 4

Per niente 0 1 0 0

Ò Pensa che la frequenza alle iniziative di Ò Tri-cicloÓ lÕ abbiano portata a modificare alcuni punti di vista/atteggiamenti in ambito

aziendale?Ó

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provenienti da queste aziende contrastino con il trend generale.Il segnale debole sulla mobilità ha fornito lo spunto per organizzare un ulteriore Workshop, il 16 febbraio 2011, non previsto in fase progettuale.

BENCHMARKdi Andrea Gelao – presidente Conetica

Lo strumento del “questionario delle buone prassi”, somministrato ai referenti aziendali, è stato pensato come uno dei mezzi per stimolare le aziende a ragionare su possibili cambiamenti nelle pratiche quotidiane, specifiche e settoriali. Si è perciò inteso indagare non solo sui temi di progetto, ma su uno spettro più ampio di questioni, che toccano aspetti dell’impresa intesa come Impresa Responsabile e come realtà sistemica. Per questa attività è stato coinvolto un numero significativo di imprese, che hanno scelto di approfondire presso le loro sedi (on site) alcuni temi ritenuti più vicini alla propria realtà. Si tratta di un campione valido ai

fini dell’analisi, perché rappresenta un quinto del totale delle imprese partecipanti e inoltre, data la eterogeneità delle tipologie aziendali, raffigura uno spaccato della realtà economica della provincia di Bari.

È da evidenziare, onde evitare interpretazioni erronee, che il lavoro non ha alcuna aspirazione scientifica, ma che i risultati ottenuti hanno una valenza per le singole imprese, che potranno individuare il loro posizionamento rispetto alle altre aziende che hanno preso parte al progetto.

In questa sede vengono esplicitati esclusivamente i risultati dei dati aggregati, mentre ogni azienda coinvolta riceverà il proprio benchmark individuale con modalità appropriate.Il questionario somministrato è composto da un totale di 41 domande suddivise in cinque temi: VALORI, AMBIENTE, PERSONE, COMUNITA’, MERCATO.Le risposte sono state valutate su una scala che va da 0 a 3.Il grafico 3 rappresenta le medie

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aggregate per singoli gruppi tematici.Dall’analisi dei dati raccolti si evince una certa sensibilità all’idea di dover dotare l’impresa di VALORI condivisi (1,45) anche se solo raramente (0,8) questo processo di definizione/condivisione sfocia nella formalizzazione di un codice etico.

Non particolarmente elevata risulta l’attenzione alle tematiche AMBIENTALI (1,2), anche se è presente ad esempio una elevata propensione alla raccolta

differenziata, non solo nei processi gestionali (2,4) sicuramente correlata alla cogenza di normative in materia, ma anche nei processi industriali (1,9). Pare invece migliorabile il livello di utilizzo di autoproduzione di energia rinnovabile e/o di acquisto di energia verde (0,9 e 0,5 rispettivamente).

Passando alla tematica della GESTIONE DELLE PERSONE, si riscontra un valore medio di 1,5. Questo è dovuto da un lato al positivo rapporto con i

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collaboratori/dipendenti: è presente un coinvolgimento nelle decisioni aziendali (1,8) e sensibilità alle esigenze di equilibrio tra lavoro e vita privata (2,0), bilanciato da performance più basse in relazione alle forme di agevolazione/facilitazione per i dipendenti (0,8) piuttosto che attraverso strumenti di rilevazione della soddisfazione dei dipendenti (1,0).

Mancanza di formalizzazione certamente riconducibile alle dimensioni spesso piuttosto ridotte delle imprese. Sicuramente migliorabile risulta invece mediamente il rapporto con la COMUNITA’ (1,4), che si traduce quasi sempre con il fatto che l’azienda effettua acquisti da fornitori locali (2,4), con

l’accoglienza di tesisti e/o tirocinanti; l’instaurazione di rapporti stabili nell’ambito di associazioni di categoria (2,0) ma che più di rado vede l’impresa come attore sociale ad esempio attraverso l’impegno del personale a partecipare alle attività della comunità (0,7).

Rispetto al MERCATO (1,6) pare interessante rilevare la propensione per i rapporti non conflittuali con i propri clienti (2,3) e per la disponibilità di adeguati canali di comunicazione di dialogo diretto con i clienti e il pubblico (1,9). D’altro canto si riscontra una certa difficoltà a stabilire relazioni stabili con le forme associative di rappresentanza di consumatori (0,5) e con l’utilizzo di criteri di selezione di partner e fornitori, considerando anche

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variabili sociali e ambientali (1,0).Il grafico 4 rappresenta i valori medi aggregati di tutto il campione di imprese (21) per ogni singolo tema.

In nero vengono evidenziati i valori minimi e massimi ottenuti. In verde scuro sono rappresentate le medie delle cinque categorie tematiche.Si evidenzia come il valore che in assoluto richiederebbe una maggiore attenzione da parte delle imprese è quella che riguarda la le certificazioni ambientali in possesso (ECOLABEL, ISO14001,EMAS 2): 1,2.Il valore relativo agli acquisti fatti da fornitori locali è quello che risulta il più alto in assoluto: 2,4.

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Workshop “Ripensare la mobilità”

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LE BUONE PRASSI DELLA MOBILITÁ SOSTENIBILE

di Roccaldo Tinelli – presidente Associazione Ruotalibera Bari

In un progetto come Tri-ciclo non poteva certo mancare l’apporto dell’associazione Ruotalibera Bari che da venti anni persegue le buone prassi della mobilità ciclistica quale elemento indispensabile per la piena attuazione delle mobilità sostenibile; e, come tale, fautore della riduzione del consumo di risorse energetiche non rinnovabili, della produzione di rifiuti ed inquinamento nonché del consumo di suolo. In altre parole, promotore di una migliore qualità di vita. L’attuale sistema economico occidentale, infatti, è caratterizzato dalla urbanizzazione pressoché totale delle attività; questo ha comportato che nei centri urbani si sia venuta concentrando nel tempo l’80% della popolazione, ben il 90% degli spostamenti quotidiani e ben l85% del PIL con conseguente incremento abnorme del traffico.

Conseguenze dirette di questa situazione sono state l’aumento abnorme dell’inquinamento atmosferico e acustico, la congestione cronica del traffico

“La mobilità lenta, ciclo-pedonale, non si pone come alternativa al traffico motoristico ma come elemento basilare di una mobilità integrata che fluidifica e migliora il traffico privato”

veicolare e l’incidentalità.L’impossibilità di sostenere questo volume di traffico, ha portato quindi alla necessità di pensare un nuovo modello di mobilità urbana che contemperasse, pur garantendo a tutti il diritto agli spostamenti, una riduzione dell’impatto ambientale; un bisogno che si è appunto concretizzato nelle buone prassi della mobilità sostenibile.

Muovendosi in tale ottica, compito dell’associazione è stato pertanto quello di illustrare i vantaggi dell’attuazione degli interventi di mobilità sostenibile, soprattutto quelli derivanti dal potenziamento del traffico pubblico e dall’integrazione del trasporto lento

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(ciclo-pedonale), in ambito urbano. Inoltre, ha svolto degli incontri di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile, ciclistica e pedonale in particolare.

Da questi incontri è emerso come, pur essendo ormai pressante il bisogno di mobilità alternativa a quella del mezzo privato, tale esigenza sia frustrata dalla carenza di trasporto pubblico, soprattutto urbano, e da problemi di sicurezza che ostano l’uso di mezzi non motoristici.Grazie a queste attività è stato possibile avvicinare molti operatori

alle tematiche della mobilità sostenibile, per i più, termini non familiari o privi di significato concreto. In particolare grande interesse ha riscontrato lo scoprire che la mobilità lenta, ciclo-pedonale, non si pone come alternativa al traffico motoristico ma come elemento basilare di una mobilità integrata che fluidifica e migliora il traffico privato. Altro punto di interesse è stata anche la benefica ricaduta della mobilità ciclistica sulla salute di chi la pratica ed, in particolare, dei ragazzi in età scolare per i quali i problemi di obesità infantile e di scarsa attitudine

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all’attività motoria sono ormai un problema anche italiano, non più solo americano.

“RIPENSARE LA MOBILITÀ”

Il workshop “Ripensare la mobilità”, tenutosi il 16 febbraio 2011 presso il Teatro Kismet Opera di Bari, si è aggiunto alle altre attività di progetto già previste, anche alla luce dei dati sulla mobilità sostenibile, ricavati durante gli assessement realizzati presso le aziende. L’intento è stato quello di comprendere se una nuova mobilità possa rappresentare un’opportunità di sviluppo economico e sociale per le nostre città e capire quali possano essere le strategie da prediligere per migliorare la fruizione degli spazi cittadini.

Obiettivo dell’incontro è stato proprio quello di aprire un dibattito tra le istituzioni locali e i cittadini sul tema della mobilità, promuovendo un confronto sullo stato attuale della mobilità locale per consentire la formulazione di proposte e suggerimenti da parte degli stessi cittadini.

Come rappresentanti delle istituzioni locali hanno preso parte all’evento: Roberto Giannì - dirigente area “mobilità e qualità urbana” della Regione Puglia, Elio Sannicandro - assessore all’Urbanistica, del Comune di Bari, Antonio Decaro - delegato alla Mobilità urbana del Comune di Bari, consigliere regionale.

LA MOBILITÁ SOSTENIBILE PUÒ CONTRIBUIRE AD UN NUOVO MODELLO ECONOMICO-SOCIALE?

I partecipanti al workshop sono stati coinvolti già in fase di accoglienza. Per creare una base partecipata al dibattito programmato, è stato chiesto ad ognuno di loro di esprimere un pensiero, un interrogativo, un dubbio sul tema. I contenuti sono stati utilizzati per aprire e sostenere un confronto diretto con i rappresentanti istituzionali. Vito Manzari, presidente del Consorzio Costellazione Apulia, ha illustrato i dati ricavati dal rapporto Cittalia 2010 “Cittadini Sostenibili” della Fondazione Anci, riguardante

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i problemi di sostenibilità urbana di dimensione principalmente locale, ponendo l’accento proprio su questo aspetto e sul ruolo che ogni singolo cittadino ha sul futuro del proprio territorio. “Il mezzo di trasporto più diffuso nella città di Bari resta l’automobile mentre solo il 6% dei baresi utilizza sempre la bicicletta. Il 28% dei baresi usa sempre l’automobile e il 32% non usa mai i mezzi pubblici. Tuttavia una nuova mobilità in grado di cambiare profondamente la socialità e la cultura barese è possibile” - ha argomentato Vito Manzari. In particolare nelle città metropolitane

del Sud, vi è la tendenza ad affidarsi alla mobilità privata su gomma, tanto che il numero di cittadini che dichiara di utilizzare abitualmente il trasporto pubblico non raggiunge un terzo della popolazione.

Nel giro degli ultimi dieci anni, dunque, ci sono molti più cittadini che fanno uso del trasporto pubblico, ma è anche vero che è aumentato il numero di auto per abitante. A Bari è aumentata la quantità di domanda di mobilità, ma non la qualità, conseguibile solo con una maggiore sostenibilità.Successivamente all’illustrazione dei

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dati si sono susseguiti i contributi dei rappresentanti delle Istituzioni locali, invitati ad presentare i loro programmi istituzionali riguardo la mobilità.

Per Giannì, la mobilità sostenibile si potrà raggiungere “non tanto con le infrastrutture quanto rendendo ospitale il nostro territorio”. Per Sannicandro, “la strategia è quella di avere parcheggi periferici, potenziare e integrare le reti ferroviarie e sviluppare la mobilità dolce”.

Decaro ha dimostrato come “aumentando i chilometri di trasporto pubblico locale, aumenta il numero dei passeggeri”. Più chilometri e più passeggeri, sono direttamente proporzionali all’aumento dei finanziamenti. A moderare il vivace confronto è stato Antonio Stornaiolo, capace di condurre anche con ironia il dibattito, di dare parola ai convenuti e voce, attraverso la lettura e commento, alle riflessioni e dubbi della platea.Questo workshop ha visto la partecipazione di oltre 100

convenuti, alcuni dei quali “fedeli” partecipanti alle azioni del progetto Tri-Ciclo, tutti interessati al tema della mobilità e tutti attivamente coinvolti nella fase di confronto con le istituzioni. I dati iniziali tratti dal Rapporto annuale Cittalia, illustranti la realtà locale in relazione con altre realtà di tipo nazionale ed europeo, sono serviti da volano per le riflessioni e il dibattito fra i presenti, che ha sottolineato come la responsabilità delle politiche urbane sia in carico agli enti locali e regionali.

Ciononostante, il valore aggiunto di un supporto europeo e di una strategia globale comune, potrebbe guidare ad un cambiamento verso una maggiore sostenibilità ambientale, senza imporre soluzioni dall’alto che potrebbero risultare inadatte e quindi inefficaci alle differenti realtà locali.

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Eventi collaterali

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ALTRI EVENTI

Ulteriore strumento per assicurare una efficace promozione e diffusione dell’iniziativa progettuale è stata la partecipazione ad eventi organizzati a livello locale beneficiando delle sinergie con le attività pianificate dai partners di progetto e da organizzazioni attive sul territorio sui temi della sostenibilità ambientale, economica e sociale.

L’obiettivo generale perseguito è stato di contribuire in maniera innovativa allo sviluppo e alla comunicazione delle attività progettuali partecipando a percorsi di sensibilizzazione ed avvicinamento alle tematiche ambientali e sociali attraverso il sostegno e l’apertura alla comunità di appartenenza.

In particolare, in collaborazione con i partners Cooperativa Sociale Ecopolis e Associazione Ruota Libera Bari, è stato presentato il progetto Tri-Ciclo presso la mostra mercato stabile “Terra Terra Puglia” organizzata, a partire da maggio 2010, l’ultimo sabato di ogni mese dal Comitato Promotore

dell’iniziativa “Fa la cosa giusta! Puglia”.

Terra Terra costituisce uno spazio in cui si valorizza la costruzione di un’economia sana e solidale promuovendo idee innovative e creative per un consumo critico all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale. In tale

programma si è ben collocato l’intervento del progetto Tri-Ciclo per la promozione e diffusione di “buone prassi” nel campo della gestione dei rifiuti con speciale attenzione al riciclo e al recupero energetico.

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Inoltre, in occasione del “Fabbricamp. Idee, progetti, racconti per un’Italia migliore”, organizzato a Bari il 16, 17 e 18 luglio 2010, il progetto Tri-ciclo è stato presentato all’interno dello spazio 2 denominato “S come Sostenibilità”. Il metodo aperto e collaborativo, adottato nell’organizzazione degli interventi, ha favorito l’incontro e il confronto tra persone e realtà provenienti da territori, settori di attività e aree culturali molto diverse per condividere pratiche e idee raggruppate secondo differenti sessioni tematiche. In tale occasione si è data ampia diffusione al programma delle azioni di progetto segnalando, in particolare, la possibilità per le imprese di partecipare al corso di formazione “La corretta gestione dei rifiuti in azienda”, in partenza il 27 settembre 2010.

MINIEVENTI AZIENDALI

Il coinvolgimento e la partecipazione dei soggetti target dell’iniziativa progettuale è stato attivato anche attraverso l’organizzazione, nel mese di luglio 2010, di mini-eventi di

promozione svolti presso le sedi di alcune aziende socie del Consorzio Costellazione Apulia. Il progetto, in sintonia con gli obiettivi generali, ha voluto attuare interventi innovativi a sostegno dello sviluppo e della valorizzazione di standard di vita più elevati e sostenibili attraverso la creazione di momenti di aggregazione ed esperienza diretta all’interno delle imprese partecipanti.In particolare, il coinvolgimento attivo del personale aziendale si è attuato attraverso la presentazione partecipata delle attività progettuali e delle azioni in corso, stimolando gli interventi dei presenti al fine di fornire una conoscenza di base delle problematiche e dei processi di gestione e riciclo in tema di rifiuti individuando possibili strategie e proposte di intervento.Tale coinvolgimento è stato reso più efficace grazie alla realizzazione di una Pillola teatrale ludico - formativa, a cura del Teatro Kismet OperA, incentrata sui temi della sostenibilità ambientale e del recupero dei rifiuti. Obiettivo dei laboratori teatrali è stato la promozione di una cultura non

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consumistica e la valorizzazione di buone pratiche di riuso e riciclo nella gestione delle attività quotidiane aziendali e non. In alcuni casi lo spettacolo messo in scena ha visto protagonisti anche gli innovativi prodotti e materiali riciclati delle aziende, ottenuti attraverso un processo produttivo rispettoso dell’ambiente.

L’esercizio di confronto e riflessione attuato all’interno delle realtà produttive del territorio ha costituito un grande momento di crescita, un gioco formativo, un pretesto per comunicare, capire, comprendere il proprio rapporto con il territorio e conoscere se stessi e gli altri. Il progetto Tri-ciclo si è così proposto di creare spazi di discussione e

dialogo con le imprese ed i cittadini al fine di trasferire e condividere “buone pratiche” nonché raccogliere e valorizzare una pluralità di iniziative ed esperienze finalizzate al miglioramento dei processi di crescita personale, culturale, sociale e di sviluppo economico.Il tutto è stato condotto con la convinzione che lo sviluppo delle competenze può concretamente attuarsi quando all’interno di una comunità di soggetti i partecipanti si scambiano saperi esperti e divengono quindi capaci di affrontare nuovi problemi e di risolverli secondo una prospettiva innovativa, che nasce dalla valorizzazione delle diverse esperienze, ma anche dal coinvolgimento degli stessi.

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Convegno/Laboratorio:“Ricreazione?”

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“Ricreazione?”

Il convegno conclusivo del progetto Tri-ciclo è stato realizzato a Bari il 25 marzo 2011 presso il teatro Kismet Opera.

Il titolo “Ricreazione?” ha inteso sottolineare la necessità di dare spazio ad una profonda riflessione sull’andamento della società attuale, non solo riguardo ai temi dei rifiuti, del risparmio energetico, della mobilità sostenibile, della schiavitù imposta all’uso dell’energia, del lavoro come merce, ecc., ma anche riguardo al contesto storico attuale. Ha voluto sottolineare la percezione diffusa che si stia navigando in un mare tempestoso, carico di minacce per il futuro.

Un fosco scenario da cui emerge, in modo sempre più pressante, l’esigenza di rigenerare quello che ci sta intorno, di dare nuovo senso ai nostri stessi comportamenti e modi di pensare. “Tri-ciclo”, in questo evento conclusivo, ha voluto offrire un’occasione per fermarsi a riflettere e per individuare e scegliere ciò che vorremmo e potremmo “ricreare”.

Parole, pensieri, comportamenti, sogni, da portare su una moderna arca per contribuire a ricostruire e rigenerare il nostro mondo.

Il punto interrogativo di “Ricreazione?” lascia volutamente spazio alle molteplici possibili letture dell’evento.

Lello Tedeschi del Teatro Kismet Opera ha condotto i micro laboratori teatrali nei quali i partecipanti hanno creato un nuovo punto di partenza della “Ricreazione”, in un mare in cui un’arca naviga tra flutti di immondizia e cerca di salvarsi, grazie al contributo di tutti.

La metafora dell’Arca di Noè è sembrata al Comitato Tecnico Scientifico ed al Gruppo di lavoro di progetto l’immagine più idonea a veicolare una serie di messaggi ad una dimensione più profonda e chiudere al meglio il percorso culturale-formativo iniziato dodici mesi fa. Il progetto ha infatti coinvolto i partecipanti aumentando gradatamente l’intensità degli interventi a livello personale e relazionale, senza mai perdere di

“SIAMO TUTTI SULLA STESSA ARCA”

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vista la dimensione culturale.“Siamo tutti sulla stessa Arca” recitano le magliette messe a disposizione dal WWF di Martina Franca per questo evento: sembra un ottimo monito per spingere tutti noi verso una “Ricreazione?”.

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Attività e strumenti di comunicazione

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COMUNICAZIONE

Elenco degli strumenti di comunicazione utilizzati per “Tri-ciclo”:

Strumenti di immagine coordinataper dare specifica riconoscibilità al progetto presso i diversi pubblici coinvolti:marchio-logo identificativo applicato su tutti gli strumenti di comunicazione del progetto;quaderno note con programma delle attività, realizzato in carta riciclata; banner/totem per arricchire l’allestimento delle sedi in cui si sono

svolte le attività e per rafforzare la diffusione del brand; gadget (borse, penne, pen drives) distribuiti ai partecipanti; pubblicazione illustrativa finale contenente i risultati delle attività previste dal programma.

Strumenti di advertising sia tradizionali che alternativi:campagna di comunicazione da diffondere a mezzo di annunci stampa su quotidiani locali, in diversi formati; manifesti 70 x 100 da affiggere nelle

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comuni di Bari e BAT; banner web a sostegno della campagna stampa.

Strumenti di promozione per sostenere la partecipazione a ciascuna attività progettuale: cartolina inviata alle imprese con informazioni relative alle attività formative;inviti inviati alle aziende contenente le informazioni relative a ciascuno dei workshop di apprendimento.

REGIONE PUGLIA

COMUNE DI BARI

3 incontri di 4 ore dal 27/09 al 15/10/2010, più una visita guidata presso aziende dei settori raccolta differenziata e trattamento rifiutinei giorni 18-19/11/2010.

Contenuti: Elementi di ecologia e di

sicurezza ambientale Quadro generale della

normativa nazionale sull 'ambiente Legislazione dei rifiuti Adempimenti amministrativi Quadro delle responsabilità e

delle competenze La produzione dei rifiuti:

aspetti qualitativi e quantitativi Prevenzione, riduzione e

riciclaggio

Pianificazione e gestione dei rifiuti I l rapporto fra rifiuti l iquidi e

scarichi Tecniche di smaltimento Sicurezza del lavoro Certificazioni ambientali

La partecipazione è gratuita, la frequenza è obbligatoria. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Sede del corso: CNOS-FAP sede di BariVia Martiri d’Otranto, 65Info e iscrizioni: www.tri-ciclo.it tel. 080 5750102 fax 080 5749508 [email protected]

Corso formativo per imprenditori, manager e dipendenti di aziende della provincia di Bari e BAT.

Progetto “Tri-Ciclo. Un approccio sistemico alle Buone Prassi Ecosostenibili” cod. POR09VIIIBA8.1 - Avviso n. BA/8/2009 P.O. PUGLIA 2007/2013 F.S.E.Convergenza - Asse IV

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RASSEGNA STAMPA

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Conclusioni

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«Le modalità con cui l’uomo tratta l’ambiente influiscono sulle modalità con cui l’uomo tratta sé stesso e viceversa» (Caritas in Veritate, 51)

Queste sono parole semplici, facili da capire, ma nel frattempo “gravi” se pensiamo a come continuiamo a comportarci e qual è lo stile di vita che non vogliamo ancora decidere di abbandonare.

Per dare un contributo culturale e comportamentale, questo progetto ha voluto trattare in modo sistemico la problematica dei rifiuti, che in Italia è veramente rilevante. Sono 33 milioni le tonnellate i rifiuti solidi urbani che vengono prodotte dalle famiglie e dal commercio. Mentre sono circa 100 milioni le tonnellate di rifiuti speciali, di cui 46 per residui inerti da costruzioni, 56 classificati come non pericolosi, 6 milioni di tonnellate di rifiuti nocivi e pericolosi.

Dove finiscono i rifiuti solidi urbani in Italia? Per un quarto in raccolta differenziata merceologica (carta, plastica, vetro, ferro e alluminio), il resto in 400 discariche e 50

inceneritori autorizzati. Le discariche vanno chiudendo per scelta politica, ma al sud sono ancora molte quelle abusive, spesso oggetto di incendi incontrollati con liberazione di fumi tossici, mentre gli inceneritori (o “termovalorizzatori”) stanno aumentando, con tecnologie, che sembrano renderli più sicuri, anche se necessitano di essere monitorati continuamente. Il rifiuto è l’eredità sgradita che lasciamo alle prossime generazioni; per capirci meglio: ai nostri figli e nipoti. Mentre per noi, il rifiuto, è ormai una realtà pervasiva, che minaccia la vita e la salute di molti. Ma nonostante tutto non riusciamo a comprendere che il problema è grave. Che ne dite se ritorniamo all’inizio di questo report e ci rileggiamo l’introduzione? o andiamo direttamente al racconto biblico dell’arca di Noè? La questione rifiuti, non la si vuole percepire per quello che é. In tutti i modi cerchiamo di non guardarla in faccia e ci rifugiamo nel trattare questioni di natura tecnica mentre, in realtà trattasi di una questione etica ed antropologica. I rifiuti sono

CONCLUSIONI

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una questione centrale della vita di una comunità che, con “sapienza”, deve riflettere e adottare soluzioni (anche tecniche) nella logica del bene comune e della speranza di una vita buona anche per le generazioni che verranno.

Infine penso che un problema grave merita una comunicazione grave. Quanti hanno scritto in questo libro lo hanno fatto e ricordo a me stesso anche le immagini forti (forse sgradevoli a vedersi) che ho utilizzato quando si è trattato di comunicare ai cittadini baresi la necessità di dare avvio alla raccolta differenziata “porta a porta”.

Di solito, quando un Comune o una impresa avviano un processo che ha per tema i rifiuti commettono due errori: 1- lasciano l’argomento comunicazione come ultimo; 2 – utilizzano formule banali, giocose, o fanno uso di mascotte, fumetti, ecc.

Molti cittadini, ancora oggi, ignorano di vivere un problema grave, ma quando lo capiscono vogliono una comunicazione coerente alla gravità del problema.

È totalmente irrazionale rendere infantile o puerile la comunicazione nel momento in cui si è consapevoli che trattasi di un problema grave, e siamo di fronte ad un’emergenza; se è un problema grave lo si deve affrontare con modalità serie e mezzi adeguati. Vogliamo, una volta per tutte, acquisire la consapevolezza che noi (abitanti di questo pianeta) ci stiamo trasformando in rifiuti?

Roberto Lorussopresidente Comitato di Regia Consorzio Costellazione Apulia

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Un particolare ringraziamento va alla Regione Puglia e alla Provincia di Bari oltre che ai rappresentanti del RTS, ai membri del Comitato Tecnico Scientifico, al Gruppo di Lavoro ed agli esperti. Senza la loro preziosa collaborazione la realizzazione di Triciclo non sarebbe stata possibile.Si ringrazia il CNOS-FAP Puglia nelle persone del presidente don Giovanni Monaco e del direttore Giuseppe De Pascalis, il Consorzio Costellazione Apulia nella persona di Vito Manzari e ANPRORI nella persona di Lella Miccolis per la disponibilità dimostrata durante la realizzazione del progetto.Comitato Tecnico ScientificoPietro Chiatante (WWF MARTINA FRANCA)Pietro Chirulli (AN.PRO.RI)Alberto Gorga (ECOPOLIS)Vito Manzari (CONSORZIO COSTELLAZIONE APULIA)Teodora Palmiotti (CNOS-FAP REGIONE PUGLIA)Roccaldo Tinelli (RUOTALIBERA BARI)

RINGRAZIAMENTI

Gruppo di LavoroFranca AngelilloIlaria CapriuoloMauro CiavagliaMarilù DealtoNello De PadovaAndrea GelaoMariapia LocaputoFausta LorussoMaria MisciagnaTommaso NicolìAntonella ScatignaDanilo SforzaDaria Spada

Sono intervenutiAlfio CangianiStefano CaseriniAntonio De FeoEric EzechieliAntonio LoparcoRoberto LorussoGiammarco LupoRenato NittiDario PatrunoAntonio StornaiuoloMartino ZigrinoCarlo Zizzi

eMonica Contini, Lello Tedeschi, Lucia Zotti del Teatro Kismet OperA,Miriam Gigliola e Viviana Nitti di SEC Mediterranea

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L’ENTE CAPOFILACNOS-FAP Regione Puglia. È un organismo di formazione professionale in possesso di due sedi accreditate in Puglia di cui una in provincia di Bari per la macrotipologia “obbligo formativo”, “formazione superiore” e “formazione continua”. Il CNOS FAP Regione Puglia sede di Bari, opera soprattutto:• con attività di formazione iniziale, superiore e specifica per determinate utenze nel settore industriale e nel settore terziario;• con iniziative di formazione continua, in dialogo con il mondo del lavoro; con progetti specifici realizzabili solo mediante azioni di partenariato che assicurino la qualità delle azioni progettuali; • con programmi e piani di formazione funzionali a rispondere alle esigenze più avvertite dal territorio e dal mondo del lavoro.Il CNOS-FAP ha curato la gestione, la direzione e il coordinamento amministrativo/organizzativo e la progettazione didattica di “Triciclo”.

GLI ALTRI COMPONENTIANPRORI, Associazione Nazionale Produttori Rifiuti. È a carattere no profit ed opera nel campo ambientale: tutela ambientale e sicurezza sul lavoro. È stata l’interfaccia che ha collegato il mondo imprenditoriale (produzione rifiuti) e gestione ciclo smaltimento a “Triciclo”, ha contribuito alla progettazione didattica ed ha individuato i docenti per il corso formativo.

CONSORZIO COSTELLAZIONE APULIA: consorzio no profit con attività esterne. È un laboratorio per gli imprenditori in cui sperimentare forme di cooperazione estremamente innovative. I consorziati praticano lo scambio di “esternalità” considerando tale prassi una delle vie da esplorare al fine di rendere il sistema imprenditoriale pugliese più sostenibile e competitivo. In “Triciclo” il Consorzio ha avuto il ruolo di progettazione e organizzazione dei workshop con metodologie interattive, convegni, promozione e produzione di materiale.

IL RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI SCOPO

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