Report 201 Programma ubercolosi nei quartieri poveri Come ... · prendono cura dei bambini affetti...

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5 6 1 1 - gennaio/marzo 2015 1 - gennaio/marzo 2015 Anno 6, n. 1 - gennaio/marzo 2015 Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo - Regione Italia a cura del Segretariato per le Fondazioni e le Missioni Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010 EDITORIALE Ho sperimentato nel paese asiatico delle Filippine cosa possa voler dire Essere solidali per la vita, attraver- so l’impegno delle ASC sotto il profilo sanitario presso la Clinica S. Maria De Mattias, che, insie- me ai volontari, si prendono cura dei bambini affetti dalla tuberco- losi, soprattutto quelli dei quartieri più poveri di Quezon City, cercando di donare loro la speranza di un futuro migliore e più dignitoso; la presenza delle ASC sotto il profilo educativo nell’Orfanotro- fio di Marikina, accanto a bambine e ragazze, che non hanno più i genitori o i genitori sono assenti nella loro vita. È lo stesso farsi prossimo del Samaritano che non disdegna di piegarsi sulle ferite del malcapi- tato della strada e che si realizza nella promozione della vita, attraverso l’accoglienza, l’istruzione, la tutela della salute… e in azioni di solidarietà per andare incontro ai senza famiglia. È l’invito che Papa Francesco non si stanca di pronunziare, che “occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo” 1 . L’impegno delle ASC nelle Filippine, come nelle altre missioni dell’Argentina, della Guinea Bissau e dell’Albania, che mira a sollevare i bambini da ogni forma di ingiustizia sociale diventa la sfida per ciascuno di noi a impegnarci a costruire un nuovo umanesimo. Siamo chiamati, infatti, a pro- muovere la vita e a difenderla sempre, con solida- rietà e parresia. I microprogetti 2015 e in particolare il proget- to Adotta un bambino sono una forma concreta di sostegno alla vita, insieme ad ogni forma di volon- Il programma tubercolare nel 2014 si è andato espan- dendo, grazie al contributo dei benefattori italiani. Di solito, il numero mag- giore di pazienti in terapia era costituito da adulti, ma da quest’anno il numero dei bambini che stiamo riuscendo ad aiutare è cresciuto. Attual- mente, i bambini in terapia an- titubercolare sono 25; i bam- bini che hanno completato il ciclo di terapia e sono guariti sono 12. Oltre alla terapia medica il programma prevede il pro- gramma nutrizionale che con- siste nel provvedere al bambi- no un pasto completo a livello nutrizionale. Dal lunedì al venerdì, le collaboratri- ci del Centro Santa Maria De Mattias, in Sitio Mabilog, volontariamente si rendono disponibili a cucinare, a pre- parare e poi a portare il cibo nelle zone squatter, dove i bambini vivono. Infatti non tutti i bambini in trattamento vivono vicino al centro e le famiglie non hanno la disponibilità economica per pagare il biglietto del trycicle quotidianamante. Così il centro, grazie alla generosità dei benefattori, si può fare carico delle spese quotidiane di trasporto, perché il cibo arrivi nelle zone squatters. Le zone di distribuzione del cibo sono due: una zona è la cappella di Metro Hights, zona squatter in fase di ristrutturazione. La seconda sono i lo- cali di una scuola superiore privata, che si trova vicino ad un scuola elementare pubblica, il cui direttore ha messo a di- sposizione alcuni locali per la terapia e refezione dei bambini. Ai bambini che si riuniscono, viene insegnato a benedire e ringraziare prima e dopo i pasti e a mettere in pratica le semplici norme igieniche come lavarsi le mani e i denti dopo i pasti. I piccoli pazienti, dai 3 a 7 anni, dopo aver bevuto le medicine vengono intrattenuti con giochi o con attività di gruppo, come i canti e il disegno. Il pro- gramma nutrizionale si rende necessa- rio, perché la malnutrizione può essere la causa come la conseguenza della ma- lattia; infatti i bambini più a rischio di contagio, in un ambiente infetto, sono i bambini malnutriti. Uno dei sintomi del- la malattia è l’assenza di appetito, per cui il bambino automaticamente perde peso. Durante il programma i bambini im- Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo Regione Italia via S. Giovanni in Laterano, 73 - 00184 ROMA a cura del Segretariato per le Fondazioni e le Missioni Anno 6, n. 1 - gennaio/marzo 2015 Direttore responsabile Enrica Cinti Comitato di redazione Mimma Scalera, asc Maria Grazia Boccamazzo, asc Cinzia Brandonisio Card. Silvano Piovanelli Elisa Raho, asc Il direttivo Gioia di Vivere Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) Poste Italiane s.p.a. art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010 Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010 Impaginazione: [email protected] Stampa: Ecumenica editrice s.c.r.l. - Bari Sommario Solidali per la vita 1 I progetti per le nostre missioni 2-3 Un nuovo umanesimo parte dal sì alla vita 4 Un ponte di solidarietà 4 Report 2014 Programma Tubercolosi nei quartieri poveri 5 La scuola al dolce sapor 5 Come il granellino di senapa 6 Con il cuore volontario per la missione 6 Se guardato da fuori il mondo dei sor- domuti e’ come un granellino di senapa: non appare, è piccolo e, secondo un mondo che “non sa”, “non ne ricaveresti nulla di buono”. Ogni nostra bambina del centro con questa disabilità fisica è come questo granellino di senapa: non sono grandi persone, non appaiono, si può facilmente rimanere indifferenti al loro mondo e si potrebbe pensare che in fondo siamo “inutili” in una società che richiede di essere perfetti e “al mas- simo”. Ah, sono sordomute! Ecco il problema: pensare che sono sordo-mute. È la seconda parola, “mute”, che non ci permette di entrare nel loro mondo. Pensiamo che non ab- biano niente da dire, perché non possono sentire. Nel corso di lingua dei segni in- glese (SEE) la prima cosa che la nostra insegnante (sorda) ha immediatamente precisato è proprio questa: “Noi siamo sordi, ma non siamo muti, abbiamo solo un modo diverso di comunicare, ma abbiamo tanto da dire. Quindi, per favore, non ci chia- mate sordo-muti, siamo solo sordi”. Ovviamente si esprimeva usando la lingua dei segni in- glese. Quando entri nel mondo dei sordi, im- pari a fare silenzio e scopri che si possono dire tante cose senza usare la voce. E alla fine non hai mal di testa, semmai solo mal di occhi. Per me entrare in comunica- zione con le bambine del centro che hanno questo tipo di di- sabilità fisica, significa entrare in quel granellino di senapa e vedere/scoprire il grande albero sui cui rami si posano tanti uccelli e le cui foglie fanno ombra. Questo è il punto: hai davanti un grande albero piantato in un bel giardi- no pieno di colori e fiori e animali, ma a molti appare all’esterno sono un granel- lino di senapa per via di questa disabilità fisica. Quando vivi con persone sorde, so- prattutto se bambine, ti si aprono gli oc- chi e la tua capacità immaginativa e la fantasia devono diventare il mare su cui fai navigare la barca della realtà quoti- diana. Entri in quel giardino e non c’è musica, ma si balla ugualmente e ci si diverte! C’è silenzio, e puoi scendere più a fondo. Sedute l’una di fronte all’altra si comunica e se altri non ci vedessero si penserebbe che in quella stanza non ci sia nessuno, se non per qualche risata o qualche altro suono della voce. Ma in realtà uno scrigno dei tesori viene aperto ed io mi sento onora- ta di essere, il più del- le volte, la prima con cui ne viene condivi- so il contenuto. E poi ecco che comincia l’avventura, andare in giro per la casa e raccontare insieme cosa abbiamo appe- na scoperto. In quel momento faccio l’e- sperienza di Giovan- ni Battista: “Io sono solo voce” affinché la bambina possa essere udita, io presto la mia voce. Non è solo una condizione fisica. Interpretare una persona sorda è una grande responsabilità. La persona, la bambina, deve necessariamente fidar- si che tutto quello che lei dice tu lo tra- smetti fedelmente e che la rendi parteci- pe con altrettanata fedeltà e trasparenza a quello che viene detto. Per questo tra la persona sorda e colei che interpreta si crea un legame profondo. Questo lega- me è rafforzato se si tratta di bambine di cui ti prendi cura ogni giorno. La chiave di tutto è l’amore: amore verso Dio e amore verso la persona. Il regno dei cieli è simile a un gra- nellino di senapa… il regno di Dio è in mezzo a noi, nei poveri, negli orfani, ne- gli abbandonati, in coloro con disabilità; questo è il messaggio che ci giunge dal Vangelo, messaggio che spesso si ripete nelle parole di Papa Francesco. Acco- gliamo questo Regno di Dio perché Dio è con noi e Dio è dentro di noi. ELISA RAHO, asc Come il granellino di senapa LA SCUOLA AL DOLCE SAPOR... Si avvicina il Natale.... Le aule si vestono di magiche at- mosfere... insegnanti e alunni lavora- no affannosamente per il programma, i lavoretti e gli “auguri teatrali”…ma qualcuno pensa anche a far lavorare il cuore con e per la carità! In breve, ecco cosa è successo quest’anno nell’I- stituto De Mattias di Bari Carbona- ra. Pensa e ri- pensa, venivano in mente “dolci pensieri” ed ecco che i genitori diventano comunità. La comunità delle Suore Adoratri- ci aprono la casa alla condivisione di spazi e appoggi per preparare una fiera del dolce. Mamme esperte, ma anche chi pensava di non esserne capace si ri- trovano davanti a tavoli, farina, uova e aggeggi vari per un unico fine: La So- lidarietà. Oltre la volontà c’è voluto impegno e qualche sacrificio, ma dal 15 al 20 di- cembre 2014 una meravigliosa tavola addobbata con maestria e semplicità ha ospitato vassoi di bontà, acquistate con amore e golosità per poter soddisfare a pieno un micro- progetto EFFATÀper le missioni delle Adoratrici nelle Filippine e non solo! I genitori si sono sentiti co- munità nella co- munità e il cuore ha gioito per il dono sempre caro della carità. Un ringraziamento doveroso va alle suore che ci hanno proposto, accolto e supportato, alle mamme che con tanta passione si sono impegnate nella realiz- zazione del progetto, ai papà per la di- sponibilità e servizio e a tutti i bambini. Grazie al sapor di dolce. CINZIA BRANDONISIO parano a mangiare tutto, dai vegetali alla carne e al pesce perché spesso non cono- scono i sapori di questi alimenti. Questo succede non solo perché le famiglie non se lo possono permettere, ma anche per- ché a volte i genitori preferiscono com- prare cibo preconfezionato con scarso valore nutrizionale. Il programma nutrizionale conta at- tualmente 45 bambini con diagnosi di malnutrizione e di questi 25 sono quelli in programma an- titubercolare. Le famiglie dei bambi- ni vengono coinvolte con lo screening per l’infezione e con la partecipazione alle attività formative, soprattutto per le mamme. Il programma antitubercolare e nutriziona- le, come gli altri programmi sono lo stumento che l’Am- bulatorio S. Maria De Mat- tias, in Sanville, Philippines, usa come mezzo per avvici- nare chi è in bisogno fisico e spirituale, rispondendo alla chiamata di farsi messagge- ri dell’amore di Dio ad ogni creatura. S. Maria De Mattias avrebbe det- to, “per avvicinare le anime a Gesù che gli costano Sangue” e come osava sognare: “per contribuire a ristabilire quel bell’ordine di cose (la giustizia e la pace), per cui il Figlio di Dio ha dato tutto se stesso fino a versare il Suo Pre- zioso Sangue”. MARIA GRAZIA BOCCAMAZZO, asc tariato a favore dei Centri di aiuto alla vita, per una sensi- bilizzazione ai temi della vita come soli- darietà e dono e per rendersi concreta- mente operativi nei confronti di tutti coloro che chiedo- no di non abortire la speranza. MIMMA SCALERA, asc * Cfr. CEI, Messaggio per la 37. giornata mondiale per la vita, in www.chiesacattolica.it. 1 PAPA FRANCESCO, Messaggio dell’11.04.2014, in www. famigliacristiana.it MEDICI E INFERMIERI OLTRE L’OCEANO Decidi di partire e di donare il tuo tempo e le tue competenze per aiutare i bambini affetti dalla Tubercolosi nei quartieri poveri di Quezon City-Filippine. PARTECIPA ANCHE A TU AL 1° CONCORSO MISSIONARIO ASC 1 A EDIZIONE I volti delle periferie oggi... tanto a cuore a S. Maria De Mattias Trovi tutto il materiale su www.ascitalia.org Sezione: Segretariato Missioni CAMPI LAVORO Albania 3-13 agosto 2015 Guinea Bissau 12-26 agosto 2015 *

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1 - gennaio/marzo 2015 1 - gennaio/marzo 2015

Anno 6, n. 1 - gennaio/marzo 2015Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo - Regione Italia

a cura del Segretariato per le Fondazioni e le MissioniAutorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010

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Ho sperimentato nel paese asiatico delle Filippine cosa possa voler dire Essere solidali per la vita, attraver-so l’impegno delle ASC sotto il profilo sanitario presso la Clinica S. Maria De Mattias, che, insie-me ai volontari, si prendono cura dei bambini affetti dalla tuberco-losi, soprattutto quelli dei quartieri più poveri di Quezon City, cercando di donare loro la speranza di un futuro migliore e più dignitoso; la presenza delle ASC sotto il profilo educativo nell’Orfanotro-fio di Marikina, accanto a bambine e ragazze, che non hanno più i genitori o i genitori sono assenti nella loro vita.

È lo stesso farsi prossimo del Samaritano che non disdegna di piegarsi sulle ferite del malcapi-tato della strada e che si realizza nella promozione della vita, attraverso l’accoglienza, l’istruzione, la tutela della salute… e in azioni di solidarietà per andare incontro ai senza famiglia. È l’invito che Papa Francesco non si stanca di pronunziare, che “occorre ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo”1.

L’impegno delle ASC nelle Filippine, come nelle altre missioni dell’Argentina, della Guinea Bissau e dell’Albania, che mira a sollevare i bambini da ogni forma di ingiustizia sociale diventa la sfida per ciascuno di noi a impegnarci a costruire un nuovo umanesimo. Siamo chiamati, infatti, a pro-muovere la vita e a difenderla sempre, con solida-rietà e parresia.

I microprogetti 2015 e in particolare il proget-to Adotta un bambino sono una forma concreta di sostegno alla vita, insieme ad ogni forma di volon-

Il programma tubercolare nel 2014 si è andato espan-dendo, grazie al contributo dei benefattori italiani.

Di solito, il numero mag-giore di pazienti in terapia era costituito da adulti, ma da quest’anno il numero dei bambini che stiamo riuscendo ad aiutare è cresciuto. Attual-mente, i bambini in terapia an-titubercolare sono 25; i bam-bini che hanno completato il ciclo di terapia e sono guariti sono 12.

Oltre alla terapia medica il programma prevede il pro-gramma nutrizionale che con-siste nel provvedere al bambi-no un pasto completo a livello nutrizionale.

Dal lunedì al venerdì, le collaboratri-ci del Centro Santa Maria De Mattias, in Sitio Mabilog, volontariamente si rendono disponibili a cucinare, a pre-parare e poi a portare il cibo nelle zone squatter, dove i bambini vivono. Infatti non tutti i bambini in trattamento vivono vicino al centro e le famiglie non hanno la disponibilità economica per pagare il biglietto del trycicle quotidianamante.

Così il centro, grazie alla generosità dei benefattori, si può fare carico delle spese quotidiane di trasporto, perché il cibo arrivi nelle zone squatters.

Le zone di distribuzione del cibo sono due: una zona è la cappella di Metro Hights, zona squatter in fase di ristrutturazione. La seconda sono i lo-cali di una scuola superiore privata, che si trova vicino ad un scuola elementare pubblica, il cui direttore ha messo a di-sposizione alcuni locali per la terapia e refezione dei bambini.

Ai bambini che si riuniscono, viene insegnato a benedire e ringraziare prima e dopo i pasti e a mettere in pratica le semplici norme igieniche come lavarsi le mani e i denti dopo i pasti.

I piccoli pazienti, dai 3 a 7 anni, dopo aver bevuto le medicine vengono intrattenuti con giochi o con attività di gruppo, come i canti e il disegno. Il pro-gramma nutrizionale si rende necessa-rio, perché la malnutrizione può essere la causa come la conseguenza della ma-lattia; infatti i bambini più a rischio di contagio, in un ambiente infetto, sono i bambini malnutriti. Uno dei sintomi del-la malattia è l’assenza di appetito, per cui il bambino automaticamente perde peso.

Durante il programma i bambini im-

Trimestrale di informazione missionaria delle Adoratrici del Sangue di Cristo

Regione Italiavia S. Giovanni in Laterano, 73 - 00184 ROMA

a cura del Segretariato per le Fondazioni e le Missioni

Anno 6, n. 1 - gennaio/marzo 2015

Direttore responsabileEnrica Cinti

Comitato di redazioneMimma Scalera, asc

Maria Grazia Boccamazzo, ascCinzia Brandonisio

Card. Silvano PiovanelliElisa Raho, asc

Il direttivo Gioia di Vivere

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n. 46)

Poste Italiane s.p.a.art. 1, comma 2 e 3 - Aut. n. C/RM/090/2010

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 313 del 14/07/2010

Impaginazione: [email protected]

Stampa: Ecumenica editrice s.c.r.l. - Bari

Sommario

Solidali per la vita 1I progetti per le nostre missioni 2-3Un nuovo umanesimo parte dal sì

alla vita 4Un ponte di solidarietà 4Report 2014 Programma Tubercolosi

nei quartieri poveri 5La scuola al dolce sapor 5Come il granellino di senapa 6Con il cuore volontario per la missione 6

Se guardato da fuori il mondo dei sor-domuti e’ come un granellino di senapa: non appare, è piccolo e, secondo un mondo che “non sa”, “non ne ricaveresti nulla di buono”. Ogni nostra bambina del centro con questa disabilità fisica è come questo granellino di senapa: non sono grandi persone, non appaiono, si può facilmente rimanere indifferenti al loro mondo e si potrebbe pensare che in fondo siamo “inutili” in una società che richiede di essere perfetti e “al mas-simo”.

Ah, sono sordomute!Ecco il problema: pensare che

sono sordo-mute. È la seconda parola, “mute”, che non ci permette di entrare nel loro mondo. Pensiamo che non ab-biano niente da dire, perché non possono sentire. Nel corso di lingua dei segni in-glese (SEE) la prima cosa che la nostra insegnante (sorda) ha immediatamente precisato è proprio questa:

“Noi siamo sordi, ma non siamo muti, abbiamo solo un modo diverso di comunicare, ma abbiamo tanto da dire. Quindi, per favore, non ci chia-mate sordo-muti, siamo solo sordi”. Ovviamente si esprimeva usando la

lingua dei segni in-glese.

Quando entri nel mondo dei sordi, im-pari a fare silenzio e scopri che si possono dire tante cose senza usare la voce. E alla fine non hai mal di testa, semmai solo mal di occhi. Per me entrare in comunica-zione con le bambine del centro che hanno questo tipo di di-sabilità fisica, significa entrare in quel granellino di senapa e vedere/scoprire il grande albero sui cui rami si posano tanti uccelli e le cui foglie fanno ombra.

Questo è il punto: hai davanti un grande albero piantato in un bel giardi-no pieno di colori e fiori e animali, ma a molti appare all’esterno sono un granel-lino di senapa per via di questa disabilità fisica.

Quando vivi con persone sorde, so-prattutto se bambine, ti si aprono gli oc-chi e la tua capacità immaginativa e la fantasia devono diventare il mare su cui fai navigare la barca della realtà quoti-diana. Entri in quel giardino e non c’è musica, ma si balla ugualmente e ci si diverte!

C’è silenzio, e puoi scendere più a fondo. Sedute l’una di fronte all’altra si comunica e se altri non ci vedessero si penserebbe che in quella stanza non ci sia nessuno, se non per qualche risata o qualche altro suono della voce. Ma in realtà uno scrigno dei tesori viene aperto

ed io mi sento onora-ta di essere, il più del-le volte, la prima con cui ne viene condivi-so il contenuto. E poi ecco che comincia l’avventura, andare in giro per la casa e raccontare insieme cosa abbiamo appe-na scoperto. In quel momento faccio l’e-sperienza di Giovan-

ni Battista: “Io sono solo voce” affinché la bambina possa essere udita, io presto la mia voce. Non è solo una condizione fisica. Interpretare una persona sorda è una grande responsabilità. La persona, la bambina, deve necessariamente fidar-si che tutto quello che lei dice tu lo tra-smetti fedelmente e che la rendi parteci-pe con altrettanata fedeltà e trasparenza a quello che viene detto. Per questo tra la persona sorda e colei che interpreta si crea un legame profondo. Questo lega-me è rafforzato se si tratta di bambine di cui ti prendi cura ogni giorno.

La chiave di tutto è l’amore: amore verso Dio e amore verso la persona.

Il regno dei cieli è simile a un gra-nellino di senapa… il regno di Dio è in mezzo a noi, nei poveri, negli orfani, ne-gli abbandonati, in coloro con disabilità; questo è il messaggio che ci giunge dal Vangelo, messaggio che spesso si ripete nelle parole di Papa Francesco. Acco-gliamo questo Regno di Dio perché Dio è con noi e Dio è dentro di noi.

ELISA RAHO, asc

Come il granellino di senapa

LA SCUOLA AL DOLCE SAPOR...

Report 2014 Programma Tubercolosi nei quartieri poveri

Si avvicina il Natale....Le aule si vestono di magiche at-

mosfere... insegnanti e alunni lavora-no affannosamente per il programma, i lavoretti e gli “auguri teatrali”…ma qualcuno pensa anche a far lavorare il cuore con e per la carità!

In breve, ecco cosa è successo quest’anno nell’I-stituto De Mattias di Bari Carbona-ra.

Pensa e ri-pensa, venivano in mente “dolci pensieri” ed ecco che i genitori diventano comunità.

La comunità delle Suore Adoratri-ci aprono la casa alla condivisione di spazi e appoggi per preparare una fiera del dolce. Mamme esperte, ma anche chi pensava di non esserne capace si ri-trovano davanti a tavoli, farina, uova e aggeggi vari per un unico fine: La So-lidarietà.

Oltre la volontà c’è voluto impegno e qualche sacrificio, ma dal 15 al 20 di-cembre 2014 una meravigliosa tavola addobbata con maestria e semplicità ha ospitato vassoi di bontà, acquistate con amore e golosità per poter soddisfare a

pieno un micro-progetto “effatà” per le missioni delle Adoratrici nelle Filippine e non solo!

I genitori si sono sentiti co-munità nella co-munità e il cuore ha gioito per il dono sempre caro

della carità. Un ringraziamento doveroso va alle

suore che ci hanno proposto, accolto e supportato, alle mamme che con tanta passione si sono impegnate nella realiz-zazione del progetto, ai papà per la di-sponibilità e servizio e a tutti i bambini.

Grazie al sapor di dolce.CINZIA BRANDONISIO

parano a mangiare tutto, dai vegetali alla carne e al pesce perché spesso non cono-scono i sapori di questi alimenti. Questo succede non solo perché le famiglie non se lo possono permettere, ma anche per-ché a volte i genitori preferiscono com-prare cibo preconfezionato con scarso valore nutrizionale.

Il programma nutrizionale conta at-tualmente 45 bambini con diagnosi di

malnutrizione e di questi 25 sono quelli in programma an-titubercolare.

Le famiglie dei bambi-ni vengono coinvolte con lo screening per l’infezione e con la partecipazione alle attività formative, soprattutto per le mamme. Il programma antitubercolare e nutriziona-le, come gli altri programmi sono lo stumento che l’Am-bulatorio S. Maria De Mat-tias, in Sanville, Philippines, usa come mezzo per avvici-nare chi è in bisogno fisico e spirituale, rispondendo alla chiamata di farsi messagge-ri dell’amore di Dio ad ogni crea tura.

S. Maria De Mattias avrebbe det-to, “per avvicinare le anime a Gesù che gli costano Sangue” e come osava sognare: “per contribuire a ristabilire quel bell’ordine di cose (la giustizia e la pace), per cui il Figlio di Dio ha dato tutto se stesso fino a versare il Suo Pre-zioso Sangue”.

MARIA GRAZIA BOCCAMAZZO, asc

tariato a favore dei Centri di aiuto alla vita, per una sensi-bilizzazione ai temi della vita come soli-darietà e dono e per rendersi concreta-mente operativi nei confronti di tutti coloro che chiedo-no di non abortire la speranza.

MIMMA SCALERA, asc

* Cfr. CEI, Messaggio per la 37. giornata mondiale per la vita, in www.chiesacattolica.it.

1 PAPA FRANCESCO, Messaggio dell’11.04.2014, in www.famigliacristiana.it

Con il cuore volontario per la missione

MEDICI E INFERMIERI OLTRE L’OCEANODecidi di partire e di donare il tuo tempo

e le tue competenze per aiutare i bambini affettidalla Tubercolosi nei quartieri poveri di Quezon City-Filippine.

PARTECIPA ANCHE A TU AL 1° CONCORSO MISSIONARIO ASC

1a edizione

I volti delle periferie oggi... tanto a cuore a S. Maria De MattiasTrovi tutto il materiale su

www.ascitalia.org Sezione: Segretariato Missioni

CAMPI LAVOROAlbania 3-13 agosto 2015 Guinea Bissau 12-26 agosto 2015

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1 - gennaio/marzo 2015 1 - gennaio/marzo 2015 1 - gennaio/marzo 2015

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e indicando nella causale il titolo del progetto

Anche quest’anno, l’Associazione di Volontariato Gioia di Vivere di Salve in provincia di Lecce ha organizzato il quindi-cesimo Galà di Beneficenza.

L’Associazione, presente sul territorio da 17 anni, tra le tante attività svolte è stata sem-pre particolarmente sensibile alle necessità dell’Orfanotrofio di Marikina nelle Filippine.

Tutti i volontari sono stati sensibilizzati al progetto dalla nostra concittadina Suor Piera Romano che ci ha fatto gustare la dolcezza e la tenerezza di una condivisione esperienzia-le vissuta, attraverso il lavoro delle missio-narie, con adolescenti orfane o abbandonate.

Il Galà di beneficenza, organizzato come ogni anno il secondo sabato di dicembre, è diventato ormai un momento partecipato di quanti, pur nella serenità conviviale di una cena, non mancano di mantenere operativo il ponte di Solidarietà tra l’Associazione e i bambini di Marikina.

L’evento coinvolge associati e cittadini di Salve e dei comu-

ni vicini, autorità religiose e civili, particolarmente apprezzata la partecipazione bipartisan dell’Amministrazione comunale di Salve.

Quest’anno, 13 dicembre, presso il Risto-rante Montiro’ in Santa Maria di Leuca, una serata speciale, la più emozionante, per fe-steggiare il quindicesimo anniversario della nostra piccola adozione.

L’Associazione Gioia di Vivere ha voluto ospitare ragazzi e giovani di Salve, Acquari-ca del Capo e Morciano di Leuca, che si sono distinti nelle prestigiose scuole del luogo nelle attività artistiche musicali, di danza e teatro; uno spettacolo riconosciuto e apprez-

zato da tutti presenti. È intervenuta Suor Grazia Cafaro che ha portato il saluto e

il ringraziamento dei ragazzi dell’Orfanotrofio e di Suor Piera che quest’anno non ha potuto essere presente.

IL DIRETTIVO GIOIA DI VIVERE

MICROPROGETTO COSTRUIAMO IL FUTURO

Borsa di studio per i giovani

LUOGO: Bissau.DESTINATARI: 10 giovani di tutta la periferia della zona di S. Paulo.

OBIETTIVI: • Offrire una formazione integrale di un gruppo dei giovani nel paese di

origine, per evitare numerosi rischi che essi possono trovare all’estero.

• Promuovere il rispetto della dignità dei giovani, aiutandole ad inserir-

si nelle attività sociali, sostenendole anche nel ruolo educativo che le

compete all’interno del nucleo familiare.

ATTIVITÀ:– Sostegno al conseguimento del titolo di studio di scuola superiore di 2°

grado.– Accompagnamento del giovane alla gestione della vita e all’inserimento

nel mondo del lavoro.Costo totale € 6000,00

(tassa scolastica, libri e altro materiale per lo studio)

Guinea

Bissau

Da quando l’ho letta, non l’ho più dimenticata, questa piccola poesia del giovane Karol Wojtila, futuro Papa santo Giovanni Paolo II:

“Ti sto imparando, o Uomo,t’imparo piano piano.Di questo difficile studio soffre e gioisce il mio cuore”.Quattro piccioli versi che

possono dire anche la verità della nostra vita.

Poche parole che impe-gnano a rimanere sempre scolari: “imparando” il Verbo fatto carne ed insieme “impa-rando” ogni uomo, che, nel-la sua concretezza, diventa partecipe del mistero dell’In-carnazione dal momento che viene concepito sotto il cuore della ma-dre.

Una strada che l’umanità non finisce mai di percorrere e sulla quale la Chiesa deve camminare per prima.

Tutto questo non appesantisce la vita, non ti rattrista il cuore, ma ti rende capace di vivere intensamente la tua situazione personale e ti fa scoprire la dignità e la bellezza della nostra umanità.

Giorgio La Pira, l’indimenticabile sin-daco di Firenze, ha confessato che, “se faccio il confronto fra la mia esperienza limitata di “costituente” e l’esperienza di dopo al Ministero del Lavoro e quella suc-cessiva di Sindaco di una città, vedo che quando scrivevo certi articoli, molto belli, ero ancora un poco ingenuo, consideravo le cose da un punto di vista teoretico, sen-za conoscere nella realtà i fenomeni della

vita nazionale e mondiale. Invece al Mi-nistero del Lavoro fui improvvisamente messo al contatto con le correnti dei lavo-ratori, occupati e disoccupati …”.

Se La Pira ricordava la Pasqua dell‘an-no 1924 come l’anno della sua conversio-ne la quale inizia un’epoca di luce e di unione col Maestro, qualcuno ha scritto

che l’incontro con la povera gen-te dal 1948 in poi, fu la sua se-conda conversione, come appare anche dalle sue stesse parole.

Chissà che non abbiamo an-che noi bisogno di una secon-da conversione e che proprio l’incontro con la gente, il farsi carico dei problemi degli altri, il riconoscere in ogni fratello e sorella specialmente se poveri,

la misteriosa reale presenza del Signore, non operi in noi quel cambiamento pro-fondo che possiamo riconoscere come se-conda conversione della nostra vita.

Da quando il Verbo si è fatto carne, cioè è diventato “uno di noi”, simile a noi in tutto tranne che nel peccato, tu non puoi più evitarne l’incontro: in ogni uomo, dal momento della sua concezione nel grembo della madre fino al momento ultimo della sua vita, Lui ti viene incontro e chiede alla tua fede di saperlo ricono-scere e di mostrargli concretamente il tuo amore.

Noi non possiamo vivere la verità del nostro umanesimo se non impegnandoci a vivere uno stile preciso e serio d’incar-nazione. Come è esplicito e chiarissimo l’inizio della costituzione “Gaudium et spes” su “la Chiesa nel mondo contem-

poraneo”! “Le gioie e le speranze, le tri-stezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente uma-no che non trovi eco nel cuore dei disce-poli di Cristo … Perciò la Chiesa si sente realmente e intimamente solidale con il genere umano e la sua storia” (GS, 1).

Papa Francesco, in una omelia di una Messa con i Vescovi (27.7.2013), si è così espresso: “Abbiate il coraggio di andare controcorrente a questa cultura efficientistica, a questa cultura dello scar-to. L’incontro e l’accoglienza di tutti, la solidarietà e la fraternità, sono elementi che rendono la nostra civiltà veramente umana. Essere servitori della comunione e dell’incontro! Vi vorrei quasi ossessio-nati in questo senso. E farlo senza essere presuntuosi, imponendo “le nostre veri-tà”, ma bensì guidati dall’umile e felice certezza di chi è stato trovato, raggiunto e trasformato dalla verità che è Cristo e non può non annunciarla”.

“Ossessionati in questo senso”. Parole troppo forti? Allora, ascolta parole ancora più forti: “tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più picco-li, l’avete fatto a me”; “tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me” (Mt 25, 40.45). Così dice il Signore Gesù rivelan-doci che il dono dell’amore e l’esigenza di una risposta incrocia la vita di ogni es-sere umano.

CARDINALE SILVANO PIOVANELLI

I P R OGETTI PER LE NOSTRE MISSIONI IL NUOVO UMANESIMO PARTE DAL SÌ ALLA VITA

UN PONTE DI SOLIDARIETÀ

MICROPROGETTO EFFATA’ Sostegno delle bambine sordomuteLUOGO: Marikina City.DESTINATARI: 3 Bambine sordo-mute dell’Orfanotrofio.OBIETTIVI: • Tutelare la salute.• Garantire il diritto all’istruzione.

ATTIVITÀ:– Sostegno per l’istruzione scolastica.– Assistenza medico-sanitaria, con il

servizio di nutrizione.Costo € 4000,00 per ogni bambina

(retta scolastica, visite mediche, terapia del linguaggio)

MICROPROGETTOPER UN MONDO LIBERO DALLA TUBERCOLOSIAiuto ai bambini per guarire dalla tubercolosi

LUOGO: Tandang Sora.DESTINATARI: 20 bambini affetti da malattia tubercolare con-

clamata.OBIETTIVI: • Salvaguardare il diritto alla salute di ogni bambino

• Garantire la guarigione del bambino malato e quindi la sua sa-

lute fisica e mentale.ATTIVITÀ:– Diagnosi dei bambini sospetti attraverso il TST o (tubercolino

test) e i raggi al torace.– Somministrazione della terapia, quotidiana, per sei mesi.

– Terapia di supporto, nutrizionale e vitaminica.Costo € 3000,00(trattamento terapeutico per ciascun bambino)

Filippine

MICROPROGETTO L’ISTRUZIONE È UN DIRITTOSostegno scolastico dei bambini di una villa miseriaLUOGO: Tres de Febrero Villa Bosch.

DESTINATARI: 10 bambini con disagi fami-

liari. OBIETTIVI: • Migliorare le condizioni che contribuiscano a

una qualità educativa e sociale dei bambini.

• Offrire ai bambini uno spazio adeguato dove

possano giocare e imparare.ATTIVITÀ:– Frequenza della Scuola di Infanzia.

– Servizio mensa scolastica.Costo € 6000,00(vitto, cancelleria, personale della scuola,

e manutenzione dell’ambiente)

Argentina

MICROPROGETTO “VENITE A VEDERE”

Sostegno verso famiglie povere

LUOGO: Mamuras.DESTINATARI: 6 famiglie povere.

OBIETTIVI: • Offrire uno spazio umano di dialogo e di ascolto.

• Ridare dignità e serenità a famiglie piegate dalla miseria.

• Offrire beni di prima necessità.

ATTIVITÀ:– Visita periodica alle famiglie.

– Acquisto di beni primari (alimenti, medicinali, vestia-

rio).– Rilevazione di urgenti interventi di manutenzione per

le abitazioni (riparazione dei tetti, acquisto dell’arreda-

mento essenziale: armadi, tavoli, sedie, ecc.) .

Costo totale € 6000,00

(alimenti, medicine, vestiario e manutenzione

delle abitazioni)

MICROPROGETTO PRANVERA (Primavera)

Borsa di studio per giovani dei villaggi

LUOGO: Durazzo.DESTINATARI: 6 ragazze provenienti dai villaggi

con realtà disagiate.

OBIETTIVI: • Aiutare le giovani ad essere protagoniste della

propria vita e del proprio futuro.

• Offrire la possibilità alle giovani di proseguire gli

studi superiori.ATTIVITÀ:– Sostegno agli studi di scuola superiore di 2° grado.

– Corso di lingua italiana.

– Assistenza allo studio.Costo totale € 6000,00

(vitto e alloggio, libri, cancelleria, tasse scolastiche)

Albania

Visita il nostro sito: www.ascitalia.org

Sezione: Segretariato Missioni

I contributi erogati alla nostra ONLUS godono di agevolazioni fiscali nella propria dichiarazione dei redditi.A tale scopo è necessario conservare la ri-cevuta del versamento postale o bancario.

“...riconosci nell’ altro, chiunque sia, un fratello o sorella in umanità”.

(Cfr. Papa Francesco, Messaggio Giornata mondiale della Pace, 2015)

SEGRETARIATO FONDAZIONI E MISSIONIAdoratrici del Sangue di Cristo

Regione Italia - Via San Giovanni in Laterano, 73 - 00184 ROMA

Il contributo annuo complessivo di un’adozione a distanza è di € 310,00 da versare in un’unica soluzione o in più rate durante l’anno,

a Cuore Missionario Onlus c\c postale n. 001016452854 c\c bancario: Monte dei Paschi di Siena IBAN: IT 34 H 01030 03212 000001958635

L’adozione a distanza è uno strumento di solidarietà che apre il CUORE del sostenitore ad accogliere la vita e promuoverla in tanti bambini che vivono in aree del mondo segna-te da povertà, malattie e conflitti, come in Albania, in Argentina, nelle Filippine e nella Guinea Bissau; è una forma di sostegno economico volta a garantire a bambini e ragazzi di paesi poveri beni primari: alimenti, medicinali, vestiario, istruzione ed educazione.