Rep 10.05.12

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ALVOHXEBbahaajA 9 770390 107009 CQDODJDFDE 20510 Diario BARBARA SPINELLI Arrabbiati quando si spezza la coesione sociale La storia VITTORIO ZUCCONI La spia infiltrata che rubò i segreti di Al Qaeda La triade Merkhollti nel destino dell’Europa Le idee Q UESTA settimana sono intervenuto in un conses- so di giovani europei in una piccola città olandese, anti- ca e deliziosa, un po’ preoccupa- ta a questo punto per il ruolo che le attribuiranno i libri di storia. Sto parlando di Maastricht. Dal- l’esame dei verbali dei negoziati del trattato che ha portato all’at- tuale eurozona ho tratto un inse- gnamento di vitale importanza. Il quadro della politica economi- ca europea è radicalmente cam- biato negli ultimi vent’anni, ma non il modo in cui viene stabilito. Oggi, come allora, gli accordi importanti vengono discussi in seno ad un ristretto gruppo di ca- pi di governo e dei loro consiglie- ri, in negoziati a porte chiuse, spesso attorno a una tavola im- bandita. Ai tempi del trattato di Maastricht i protagonisti furono il presidente francese François Mitterrand e il cancelliere tede- sco Helmut Kohl; un ruolo im- portante lo giocò il primo mini- stro italiano Giulio Andreotti. La prossima settimana toccherà a François Hollande, primo presi- dente socialista di Francia dopo Mitterrand, a recarsi in pellegri- naggio da Angela Merkel a Berli- no, e un ruolo importante lo gio- cherà l’attuale primo ministro italiano, Mario Monti. Da François a François: plus ça change, plus c’est la même chose. SEGUE A PAGINA 30 TIMOTHY GARTON ASH Polemica per la frase sui suicidi e stop alla riforma della giustizia. Esodati: arriva il decreto per 65mila, ma i sindacati lo contestano Pdl, parte l’assedio a Monti Intervista a Bersani: il candidato premier lo scegliamo noi ROMA — Sui mercati torna la paura. La Gre- cia affonda le Borse, lo spread risale sopra quota 427. Il ministro tedesco Schaeuble av- verte Atene in pieno caos politico: «Se deci- de di uscire dall’Euro non possiamo costrin- gerla a restare». Germania e Finlandia vo- gliono tagliare gli aiuti alla Grecia. LIVINI E POLIDORI ALLE PAGINE 6 E 7 ANDREA BONANNI BRUXELLES L’ EUROPA mette gli aiuti alla Grecia nel contagocce. E manda ad Atene un messaggio chiaro e minaccioso, che suona anche come un avvertimento al neopresidente Hollande: non esistono «pia- ni B». Non c’è alternativa al rispetto degli im- pegni di rigore che sono stati presi, se non la totale bancarotta del Paese e l’uscita dall’eu- ro. Il versamento anche di un solo centesimo dei 130 miliardi di crediti a disposizione di- penderà dall’esistenza di un governo greco stabile e determinato a rispettare la tabella di marcia del risanamento concordata con Bruxelles. Ieri a Lussemburgo si è tenuta una riunione molto tesa del board dell’EFSF, il fondo salva stati che avrebbe dovuto sbloc- care una tranche di 5,2 miliardi di euro de- stinata ad Atene. SEGUE A PAGINA 6 LA MINACCIA DELLA BANCAROTTA ALTAN Shock a Bologna, suicida leader Pd Maurizio Cevenini si ritirò dopo un malore dalla corsa per il sindaco. “Pensate a mia moglie e mia figlia” Maurizio Cevenini con Gianni Morandi La politica degli antipolitici L’analisi NADIA URBINATI L A DEMAGOGIA è una forma dege- nerata della demo- crazia, la sua periferia in- terna. I classici la situa- vano al punto terminale della democrazia costi- tuzionale o “buona”. SEGUE A PAGINA 43 “Io, l’esattore delle tasse” JENNER MELETTI PADOVA L A SIGNORA sembra una statua di sale. Fissa l’operatrice e non gira mai la testa, così quelli che aspettano non vedono che sta piangendo. ALLE PAGINE 45, 46 E 47 ROMA Il Pdl parte all’assalto del governo Monti. Con una interrogazione firmata da 41 parlamentari chiede al premier di spiegare la frase sui suicidi, attribuiti alla catti- va gestione dell’economia del governo Berlusconi. Il lea- der del Pd, Bersani, in un’intervista a Repubblica afferma che il candidato sarà scelto dal partito. In arrivo il decreto per gli esodati che viene però contestato dai sindacati. SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4 Il peso della rinuncia Il personaggio CARLO GALLI M ORTE e politica. Non c’è solo il ter- rorismo omicida — che pure torna a colpire. Oggi tiene la scena l’ano- mia estrema del suicidio. SEGUE A PAGINA 43 R2 Mamme a diciassette anni boom dei genitori-ragazzi L’inchiesta La sfida di Obama “Legali le nozze gay” A SUA figlia Joanne ha messo un nome bellis- simo: Anika. Joanne ha 18 anni e Anika due, mentre Niko, il padre, di anni ne ha 17. A vederli insieme li diresti ado- lescenti come tutti gli altri Joanne e Niko, jeans, felpa, cel- lulare, se non fosse per lo sguardo con cui si guardano e sorridono ad Anika, mentre al- le 7 camminano veloci con il passeggino verso il nido. SEGUE A PAGINA 21 MARIA NOVELLA DE LUCA NEW YORK L’ ANNUNCIO arriva nell’intervista tv ma è subito rilanciato da Twitter: sì, è già in un’altra era. «Le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere il diritto di sposarsi»: firmato Barack Oba- ma. Il primo presidente nero è anche il primo presidente che dice sì ai matrimoni gay. SEGUE A PAGINA 19 A PAGINA 26 Blitz della Gdf a Monte Paschi Per Antonveneta 4 indagati Il libro in vendita a 0,99 euro su Amazon Lega, la crisi vista da Maltese il primo e-book di Repubblica L’Italia: per 3 anni gli investimenti fuori dal fiscal compact Paura per la Grecia vola lo spread “Meno soldi a Atene” Il caso MICHELE SMARGIASSI I L CEV non c’è più? Non si riesce neppure a dirlo. Chiunque lo co- noscesse (e chi non lo conosce- va, a Bologna?) sa che “il Cev c’è”: questo giochino di parole era il suo marchio, anzi di più, era la sua iden- tità, la sua ragione di esistenza. Maurizio Cevenini c’era sempre. SEGUE A PAGINA 15 SERVIZI A PAGINA 14 dal nostro inviato ANGELO AQUARO SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: AUSTRIA, BELGIO, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA 2,00; CANADA $1; CROAZIA KN 15; EGITTO EP 16,50; REGNO UNITO LST 1,80; REPUBBLICA CECA CZK 64; SLOVACCHIA SKK 80/2,66; SVIZZERA FR 3,00 (CON D O IL VENERDÌ FR 3,30); TURCHIA YTL 5,25; UNGHERIA FT 495; U.S.A $ 1,50 Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro CON “ZAGOR” 8,10 1,20 in Italia - Numero 110 Anno 37 giovedì 10 maggio 2012 www.repubblica.it SS-1F NZ

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ALVOHXEBbahaajA9 770390 107009

CQDODJDFDE20510

Diario

BARBARASPINELLI

Arrabbiatiquando si spezzala coesione sociale

La storia

VITTORIOZUCCONI

La spia infiltratache rubò i segretidi Al Qaeda

La triadeMerkholltinel destinodell’Europa

Le idee

QUESTA settimana sonointervenuto in un conses-so di giovani europei in

una piccola città olandese, anti-ca e deliziosa, un po’ preoccupa-ta a questo punto per il ruolo chele attribuiranno i libri di storia.Sto parlando di Maastricht. Dal-l’esame dei verbali dei negoziatidel trattato che ha portato all’at-tuale eurozona ho tratto un inse-gnamento di vitale importanza.Il quadro della politica economi-ca europea è radicalmente cam-biato negli ultimi vent’anni, manon il modo in cui viene stabilito.

Oggi, come allora, gli accordiimportanti vengono discussi inseno ad un ristretto gruppo di ca-pi di governo e dei loro consiglie-ri, in negoziati a porte chiuse,spesso attorno a una tavola im-bandita. Ai tempi del trattato diMaastricht i protagonisti furonoil presidente francese FrançoisMitterrand e il cancelliere tede-sco Helmut Kohl; un ruolo im-portante lo giocò il primo mini-stro italiano Giulio Andreotti. Laprossima settimana toccherà aFrançois Hollande, primo presi-dente socialista di Francia dopoMitterrand, a recarsi in pellegri-naggio da Angela Merkel a Berli-no, e un ruolo importante lo gio-cherà l’attuale primo ministroitaliano, Mario Monti. DaFrançois a François: plus çachange, plus c’est la même chose.

SEGUE A PAGINA 30

TIMOTHY GARTON ASH

Polemica per la frase sui suicidi e stop alla riforma della giustizia. Esodati: arriva il decreto per 65mila, ma i sindacati lo contestano

Pdl, parte l’assedio a MontiIntervista a Bersani: il candidato premier lo scegliamo noi

ROMA — Sui mercati torna la paura. La Gre-cia affonda le Borse, lo spread risale sopraquota 427. Il ministro tedesco Schaeuble av-verte Atene in pieno caos politico: «Se deci-de di uscire dall’Euro non possiamo costrin-gerla a restare». Germania e Finlandia vo-gliono tagliare gli aiuti alla Grecia.

LIVINI E POLIDORI ALLE PAGINE 6 E 7

ANDREA BONANNI

BRUXELLES

L’EUROPA mette gli aiuti alla Grecianel contagocce. E manda ad Ateneun messaggio chiaro e minaccioso,

che suona anche come un avvertimento alneopresidente Hollande: non esistono «pia-ni B». Non c’è alternativa al rispetto degli im-pegni di rigore che sono stati presi, se non latotale bancarotta del Paese e l’uscita dall’eu-ro. Il versamento anche di un solo centesimodei 130 miliardi di crediti a disposizione di-penderà dall’esistenza di un governo grecostabile e determinato a rispettare la tabella dimarcia del risanamento concordata conBruxelles. Ieri a Lussemburgo si è tenuta unariunione molto tesa del board dell’EFSF, ilfondo salva stati che avrebbe dovuto sbloc-care una tranche di 5,2 miliardi di euro de-stinata ad Atene.

SEGUE A PAGINA 6

LA MINACCIADELLA BANCAROTTA

ALTAN

Shock a Bologna, suicida leader PdMaurizio Cevenini si ritirò dopo un malore dalla corsa per il sindaco. “Pensate a mia moglie e mia figlia”

Maurizio Cevenini con Gianni Morandi

La politicadegli antipolitici

L’analisi

NADIA URBINATI

LA DEMAGOGIA èuna forma dege-nerata della demo-

crazia, la sua periferia in-terna. I classici la situa-vano al punto terminaledella democrazia costi-tuzionale o “buona”.

SEGUE A PAGINA 43

“Io, l’esattoredelle tasse”

JENNER MELETTI

PADOVA

LA SIGNORA sembrauna statua di sale.Fissa l’operatrice e

non gira mai la testa, cosìquelli che aspettano nonvedono che sta piangendo.

ALLE PAGINE 45, 46 E 47

ROMA — Il Pdl parte all’assalto del governo Monti. Conuna interrogazione firmata da 41 parlamentari chiede alpremier di spiegare la frase sui suicidi, attribuiti alla catti-va gestione dell’economia del governo Berlusconi. Il lea-der del Pd, Bersani, in un’intervista a Repubblica affermache il candidato sarà scelto dal partito. In arrivo il decretoper gli esodati che viene però contestato dai sindacati.

SERVIZI ALLE PAGINE 2, 3 E 4

Il peso della rinunciaIl personaggio

CARLO GALLI

MORTE e politica. Non c’è solo il ter-rorismo omicida — che pure tornaa colpire. Oggi tiene la scena l’ano-

mia estrema del suicidio.SEGUE A PAGINA 43

R2

Mamme a diciassette anniboom dei genitori-ragazzi

L’inchiesta

La sfida di Obama“Legali le nozze gay”

ASUA figlia Joanne hamesso un nome bellis-simo: Anika. Joanne ha

18 anni e Anika due, mentreNiko, il padre, di anni ne ha 17.A vederli insieme li diresti ado-lescenti come tutti gli altriJoanne e Niko, jeans, felpa, cel-lulare, se non fosse per losguardo con cui si guardano esorridono ad Anika, mentre al-le 7 camminano veloci con ilpasseggino verso il nido.

SEGUE A PAGINA 21

MARIA NOVELLA DE LUCA

NEW YORK

L’ANNUNCIO arrivanell’intervista tv ma èsubito rilanciato da

Twitter: sì, è già in un’altra era.«Le coppie dello stesso sessodovrebbero avere il diritto disposarsi»: firmato Barack Oba-ma. Il primo presidente nero èanche il primo presidente chedice sì ai matrimoni gay.

SEGUE A PAGINA 19

A PAGINA 26

Blitz della Gdfa Monte Paschi

Per Antonveneta 4 indagati

Il libro in vendita a 0,99 euro su Amazon

Lega, la crisi vista da Malteseil primo e-book di Repubblica

L’Italia: per 3 anni gli investimenti fuori dal fiscal compact

Paura per la Greciavola lo spread“Meno soldi a Atene”

Il caso

MICHELE SMARGIASSI

IL CEV non c’è più? Non si riesceneppure a dirlo. Chiunque lo co-noscesse (e chi non lo conosce-

va, a Bologna?) sa che “il Cev c’è”:questo giochino di parole era il suomarchio, anzi di più, era la sua iden-tità, la sua ragione di esistenza.Maurizio Cevenini c’era sempre.

SEGUE A PAGINA 15SERVIZI A PAGINA 14

dal nostro inviatoANGELO AQUARO

SEDE: 00147 ROMA, VIA CRISTOFORO COLOMBO, 90 - TEL. 06/49821, FAX 06/49822923. SPED. ABB. POST., ART. 1, LEGGE 46/04 DEL 27 FEBBRAIO 2004 - ROMA. CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ: A. MANZONI & C. MILANO - VIA NERVESA, 21 - TEL. 02/574941. PREZZI DI VENDITA ALL’ESTERO: AUSTRIA, BELGIO, FRANCIA, GERMANIA,GRECIA, IRLANDA, LUSSEMBURGO, MALTA, MONACO P., OLANDA, PORTOGALLO, SLOVENIA, SPAGNA € 2,00; CANADA $1; CROAZIA KN 15; EGITTO EP 16,50; REGNO UNITO LST 1,80; REPUBBLICA CECA CZK 64; SLOVACCHIA SKK 80/€ 2,66; SVIZZERA FR 3,00 (CON D O IL VENERDÌ FR 3,30); TURCHIA YTL 5,25; UNGHERIA FT 495; U.S.A $ 1,50

Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Ezio Mauro

CON “ZAGOR” € 8,10€ 1,20 in Italia- Numero 110Anno 37 giovedì 10 maggio 2012www.repubblica.itSS-1F ❋

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POLITICA INTERNA■ 2GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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IL GOVERNO ALLA PROVA

ALBERTO D’ARGENIO

ROMA — Un Pdl stordito dalladébâcle elettorale cerca di ritro-vare se stesso attaccando Monti.In serata 42 onorevoli e senatoridi Berlusconi firmano un’inter-rogazione parlamentare in cuiingiungono al premier di spiega-re il significato della frase dell’al-tro ieri sulle «conseguenze uma-ne della crisi». È un «dovere eticoe politico» che il premier vada inaula a dire «a chi si riferisse». Al-trimenti, è la minaccia, ci saran-

no «conseguenze e valutazionipolitiche». Il Pdl si aggrappa aquanto avvenuto martedì, quan-do il Professore aveva invitato adastenersi dalle critiche chi avevaprovocato «le conseguenzeumane della crisi» portando l’e-conomia nel disastroso stato incui si trova, salvo poi precisare,pochi minuti dopo, che non sta-va accusando il Pdl dei suicidi(entrambi mai nominati nel suointervento) legati alla recessione.

L’interrogazione viene firma-ta da tutte le componenti pidiel-line, non solo dagli ex An Meloni,Beccalossi e Bianconi (la corren-te da subito contro Monti) e Bru-netta. C’è anche un giallo sullaGelmini, che prima appone lasua firma, poi la ritira giustifican-dosi che non aveva letto il docu-mento. Il testo che ha spaventatol’ex ministro recita: «È un dovereetico e politico per Monti spiega-re in modo compiuto cosa maiintendesse con l'espressione“conseguenze umane” - in rela-zione evidente con i suicidi - e achi si riferisse se non al Pdl». Poi siparla di tentativi «auto assoluto-ri» del governo (accusato anchedi partecipare, come il restod’Europa, al salvataggio dellaGrecia) fino a suggerire a Monticome evitare la crisi. Ovvero di-chiarare in Parlamento che lacolpa del disastro non è di Berlu-sconi, ma degli speculatori inter-nazionali e delle banche. Argo-menti abusati negli ultimi mesidel Cavaliere a Palazzo Chigi, aiquali seguono le allusioni. I fir-matari consigliano al premier diaccusare dei mali italiani ancheGoldman Sachs ed «enti e asso-ciazioni internazionali che inci-dono sulla governance economi-

ca internazionale». Tutte «realtàben note al Professor Monti».

E pensare che il premier ieriaveva cercato di abbassare i toni.Ieri mattina a Firenze nel corsodella Conferenza sullo stato del-l’Unione aveva riconosciuto aBerlusconi «di avere fatto moltosulle riforme strutturali», limi-tandosi ad aggiungere che «ora sideve fare più». Poi attaccando lapolitica - il problema non è l’Eu-ropa, ma i media che guardanosolo al breve periodo e i politicisempre meno leader e più «fol-

lower» - Monti ha sottolineatosubito di non parlare di Italia. Magli attacchi del Pdl sono andatiavanti tutto il giorno, con un ner-vosismo forse aumentato da Ma-roni che ha negato l’appoggio aBerlusconi nei ballottaggi dellecomunali dando «libertà di voto»ai suoi. Scatenato Crosetto - giàdemolitore di Tremonti negli ul-timi mesi del centrodestra - se-condo cui Monti «sta volutamen-te cercando lo scontro per avereuna scusa per dimettersi» e poicorrere con i centristi alle elezio-

ni. Toni sempre più forti, con LaRussa che scarica su Monti la col-pa della rottura con la Lega e lasconfitta elettorale. Bondi si lan-cia invece a critiche sull’operatodel premier in Europa. E crea po-lemiche anche il ministro Forne-ro: «Siamo in ritardo nell'atten-zione ai più sofferenti e ai più de-boli. Qui ammetto qualche miaresponsabilità». Le risponde illeader Cgil Susanna Camusso: «Imea culpa servono a poco se nonsi cambia orientamento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documento di 41parlamentaricontro il capo delgoverno: “Venga inaula a spiegare”

I precedenti

IL VERTICE SALTATOIl 7 aprile Alfano nonva al vertice conMonti, Bersani eCasini: “Nonvogliamo parlare diRai e giustizia” dice alTg5. Bersani parla di“atteggiamentoincredibile” e PalazzoChigi poi annulleràl’incontro

L’ICI CANCELLATAIl 30 aprile il premierMonti in conferenzastampa dice “fu unerrore togliere l’Ici”. IlPdl insorse in difesadella misura decisadal governoBerlusconi. Alfanopoi dirà: “Laritoglieremmodomani”

LE FIRME DI PALMAÈ l’8 marzo quando46 senatori guidati daNitto Palmaraccolgono le firmeper sfiduciare ilministro Riccardi cheaveva detto “lapolitica fa schifo”. Poile scuse del fondato-redi San Egidiochiudono l’episodio

BEAUTY CONTESTMonti ha sempreavuto dubbi sullaassegnazione gra-tuita delle frequenzetv decisa dal gover-noprecedente. Il Pdll’ha sempre difesa, eBerlusconi ha dettoche Mediaset nonavrebbe partecipatoal beauty contest

Lo scontro

L’offensiva del Pdl contro Monti“Sui suicidi deve chiederci scusa”Il premier frena su Berlusconi. Fornero: in ritardo sui deboli

LIANA MILELLA

ROMA — Il Pdl fa melina e si met-te di traverso sul ddl anti-corru-zione, su cui il Guardasigilli Pao-la Severino ha messo la faccia, ecerca di sbarrare la strada pure al-la legge Palomba, il ripristino delvecchio falso in bilancio, punitod’ufficio fino a cinque anni, rilan-ciato dall’Idv e ben visto da Seve-rino, Pd, Fli, Udc, e perfino dallaLega. A colpi di emendamenti e dirichieste di chiarimenti e di rinvii,il Pdl cerca di terremotare l’arrivoin aula dei due provvedimenti, incalendario per il 28 maggio.

Oggi, nelle commissioni con-giunte Affari costituzionali e Giu-stizia di Montecitorio, si potreb-be approvare il ddl anti-corruzio-ne, tant’è che il presidente dellaGiustizia Giulia Bongiorno ha in-sistito per convocare la seduta al-le 10 e proseguire fino al momen-to del voto. Ma il Pdl, in più di unconciliabolo ben visibile durantei lavori d’aula, si prepara a frena-

re fino allo stop. Piano ben stu-diato perché oggi Severino potràsolo dare il parere sui sub-emen-damenti, poi deve partire per gliUsa, e a quel punto non resta cheuna manciata di giorni.

I berlusconiani hanno unobiettivo, azzerare il piano anti-corruzione del ministro dellaGiustizia e mandare il ddl in aulacon il vecchio testo uscito dagliuffici dell’ex Guardasigilli Ange-

lino Alfano, e recisamente boc-ciato dalle toghe. Nessun au-mento di pena per i delitti di cor-ruzione, quindi prescrizione in-variata rispetto a oggi, né nuovireati come traffico di influenze ecorruzione tra privati.

Il verbo «sopprimere» è il pro-tagonista del Pdl barricadiero.Quello di deputati come France-sco Paolo Sisto e Manlio Conten-to, entrambi avvocati, che hanno

firmato nell’ultima settimana, eancora ieri, gli emendamenti checancellano quello di Severino e ilfalso in bilancio proposta dal-l’Idv. Ufficialmente il Pdl non sibutta nella mischia, l’avvocato

Niccolò Ghedini privilegia lastrategia dello «stare a guardare»,la mette in pratica il capogruppoalla Giustizia Enrico Costa. Ma adagire sono Sisto e Contento. Ve-nerdì scorso, allo scadere del ter-mine per le modifiche al ddl anti-corruzione, ecco la proposta diSisto di punire la concussione so-lo qualora vi sia un passaggio didenaro e di un’altra «utilità patri-moniale». In fumo il processo

Ruby e la concussione di Berlu-sconi. Ieri lo stesso Sisto è torna-to ad agire. Suoi, e di Contento, i20 emendamenti sul falso in bi-lancio che snaturano del tutto laproposta dell’Idv e spaccano lagià fragile maggioranza. Da unaparte il Pd, con Donatella Ferran-ti, dichiara di «stare» con l’Idv,deciso anche a «rendere più effi-cace e circostanziata quella pro-posta». Dall’altra una nuova raf-fica all’insegna del «sopprime-re», proprio com’era accadutovenerdì sulla corruzione. Un solocompromesso stavolta, punire ilfalso in bilancio fino a tre anni,una mediazione al ribasso tra idue attuali e i cinque richiesti dal-l’Idv e da tutti gli altri. Dice Sisto:«Proprio in questo momento disuicidi, non ci possiamo permet-tere di strangolare gli imprendi-tori con una legge smaccatamen-te contro di loro». Un colpo di ce-soie e l’anti-corruzione va in fu-mo.

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Emendamenti araffica per stopparele due leggi. LaBongiorno accelerama il tempo stringe

La polemica Il partito del Cavaliere ostacola il ddl Severino e punta a portare in aula il vecchio testo Alfano. Scontro anche sul falso in bilancio

E il centrodestra vuole bloccare l’anticorruzione

Giulia Bongiorno, deputata di Fli

MELONIL’ex ministro Giorgia Melonifirma l’interrogazione. Comelei un altro membro delgoverno Berlusconi, laGelmini, che poi ritira la firma

BRUNETTAContro Monti anche RenatoBrunetta, da mesi impegnatonella campagna di difesadell’operato economicodi Berlusconi

BECCALOSSITra i promotoridell’interrogazione VivianaBeccalossi: gli ex An sono lacorrente del Pdl più schieratacontro il premier Mario Monti

I firmatari

Responsabilità

Le conseguenzeumane della crisi

dovrebbero farriflettere chi ha

portato l’economia inquesto stato e non chi

da quello stato stacercando di farla

uscire

Mario Monti martedì a unconvegno della Ue

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaPER SAPERNE DI PIÙwww.governo.itwww.pdl.it

FRANCESCO BEI

ROMA — Una telefonata diGianni Letta a Monti (anche se aRoma si è sparsa la notizia cheabbia chiamato direttamente ilCavaliere), avvenuta nella sera-ta di martedì, ha contribuito perun giorno a rendere meno acu-minato il discorso pubblico delpremier a Firenze. Ma il riguar-do usato ieri verso Berlusconinon deve ingannare, perché suicontenuti il capo del governonon intende arretrare di un mil-limetro. «Io — ripete in privato ilpremier — posso vivere senzavertici di maggioranza, ma nonposso accettare la paralisi. Seavessero fatto durare un anno dipiù il governo Ciampi, oggi forsenon saremmo in questa condi-zione».

Certo i tamburi di guerra chesi risuonano da via dell’Umiltàpreoccupano e segnalano undeciso innalzamento del livellodi scontro. Per palazzo Chiginon è molto credibile che 41 de-putati, compresi ex ministri di

Berlusconi come Brunetta e Me-loni, abbiano firmato una duris-sima interrogazione a Monti -rinfacciandogli persino il passa-to in Goldman Sachs o nella“Trilateral” - senza che il Cava-liere non ne fosse quanto menoinformato. E senza che sia venu-ta una pubblica presa di distan-ze da parte dei capigruppo. Cosìil ragionamento dei collabora-tori vicini al premier si sposta suipotetico scenario di crisi di go-verno provocata dal Pdl. Di que-sto rischio dicono che Monti ab-bia parlato nei giorni scorsi an-che con il capo dello Stato, tro-vando Napolitano ugualmentein allarme per l’escalation dellaparte più oltranzista di via del-l’Umiltà. Ma a rassicurare inparte Monti è il fatto che il votoin autunno, benché palesemen-

te evocato nel corso della riunio-ne notturna a palazzo Grazioli didue sere fa, non è ritenuto piùuna minaccia credibile.

Eppure che il Cavaliere si stiafacendo convincere dai falchi èpiù che un sospetto. Ieri sera avia del Plebiscito è stata ricevutaper un’ora Daniela Santanchè,la più anti-Monti di tutti, un pic-colo evento significativo dellarotta che potrebbe intraprende-re Berlusconi. E quando il verti-ce del Pdl di martedì sera si è tra-sformato in una tonnara ribol-lente contro Monti, l’unico apredicare prudenza è stato

Gianni Letta. Un’esposizione“pacifista” che gli ha attirato ilsospetto di intelligenza con ilnemico per via delle imminentinomine nelle authority. «Finorai miei li ho tenuti calmi - ha spie-gato Berlusconi a uno di quelliche lo sono andati a trovare - maMonti sta tirando troppo la cor-da e così non si può andare avan-ti». Non che il Cavaliere abbia giàdeciso di passare all’opposizio-ne. Ma ha dovuto promettereagli “indignados” che convo-cherà una riunione dell’ufficiodi presidenza del partito (ieri siparlava del 17 maggio) per pren-

dere una decisione al riguardo. Di certo Monti, per quanto

preoccupato, non si può per-mettere di deviare dal percorsostabilito. Per cui se il Pdl dovesseporre troppi limitazioni, «il go-verno andrebbe avanti comun-que», se necessario con la fidu-cia, per sfidare Berlusconi a vo-tare contro. Un passaggio chenon viene ritenuto al momentoprobabile: «Gli italiani non gliperdonerebbero l’ennesimo di-sastro. Lui è il primo a saperlo. Epoi come fa in queste condizio-ni a andare al voto? Con chi civa?». Tuttavia anche il Professo-re si rende conto della difficoltàdel momento. È consapevole didover fare qualcosa, anche per-ché il Pd sta spingendo conuguale pressione per ottenereun segnale concreto che aiuti leclassi più disagiate a superare lacrisi. «Monti - confida un mini-stro - ci ha detto che ora dobbia-mo pensare anche al cantieresociale. Tra pochi giorni si vedràqualcosa». Dalla nebbia che av-volge i progetti del governo

emerge dunque un possibile al-lentamento del patto di stabilitàinterno, sulla scia di quanto stachiedendo Bersani ormai damesi. Consentire ai sindaci dispendere almeno una parte diquello che hanno in cassa po-trebbe dare fiato al sistema pro-duttivo e creare un po’ di occu-pazione. Non a caso il premierieri a Firenze ha ammesso che ilpatto di stabilità interno, quelloche vincola appunto gli enti lo-cali, «è suscettibile di migliora-menti». Parole seguite dall’an-nuncio, nella tarda serata di ieri,di un contatto tra lo stesso Mon-ti e presidente dell'Anci Grazia-no Delrio, «per stabilire l'agen-da di un prossimo incontro daorganizzare su tematiche di in-teresse comune».

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I personaggi

LETTAGianni Lettaha telefonatoa Monti, edurante ilvertice delPdl hapredicatoprudenza

SANTANCHÈL’altra seraDanielaSantanchèè stataricevuta perun’ora apalazzoGrazioli

BERSANIIl segretariopd Bersanichiededa tempomisure einterventiper favorire lacrescita

DELRIOA breve unincontro traMonti eDelrio, l’ideaè diconsentire aisindaci dispendere

Il retroscena Il Professore porta al Collel’allarme per il rischio crisi“Ma le armi di Silvio sono spuntate”Il Cavaliere: ormai fatico a tenere i miei

Il capo del governo:“Silvio è il primo asapere che non sipuò andare al votoin autunno”

Letta telefonaal presidente delConsiglio. Ma lamediazione riescesoltanto a metà

I finanziamenti

La tranche di luglio ai partititagliata del cinquanta per centoROMA — I partiti accelerano sulla riforma del finanzia-mento pubblico. La commissione Affari costituzionali hachiuso con un giorno di anticipo i suoi lavori e ha appro-vato alcune delle proposte avanzate dai due relatoriBressa e Calderisi. Così il taglio previsto per la tranche diluglio torna dal 33 al 50 per cento. Altra novità è quellache riguarda i partiti che cessano di esistere: non avran-no più diritto ai rimborsi. I relatori hanno presentato an-che un emendamento che lega il rimborso elettorale alsimbolo presentato alle elezioni. Così potranno usufruir-ne i partiti rappresentati da almeno un parlamentare, mafino a quando questo resta legato al suo simbolo.

FACCIA A FACCIASilvio Berlusconi, ex capo delgoverno, e il suo successoreMario Monti. È una fase com-plicata nei rapporti tra il partitodel Cavaliere e l’esecutivo

ELLEKAPPA

FOTO:CORBIS

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ECONOMIA■ 4

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaECONOMIA E POLITICA PER SAPERNE DI PIÙ

www.lavoro.gov.itwww.cgil.it

Il lavoro

Esodati, un decreto per i primi 65 milaIncertezza per gli altri, sindacati critici. Riforma, più ammortizzatori ai cocopro

FABIO TONACCI

ROMA — «Non c’è nessuna emergenzasuicidi dovuta alla crisi economica». Ilsociologo Marzio Barbagli la mette giùcosì, quasi brutalmente, con la sicurezzadi chi ha in tasca le statistiche corrette.Epurate cioè da interpretazioni fuor-vianti o da ondate emotive. I 38 suicidi trapiccoli imprenditori contati dalla Cgia diMestre dall’inizio dell’anno ad oggi sonoun dolore per le famiglie, ma «non rap-presentano un’anomalia a fronte delle1300 persone circa che nello stesso pe-riodo si sono tolte la vita in Italia. I suici-di in questa categoria sociale c’erano an-che negli anni passati, più o meno con lastessa frequenza».

A sostegno del suo ragionamento,Barbagli porta i dati delle autorità sani-tarie sulle cause di morte in Italia e inGrecia. Il tasso di suicidio nel nostro Pae-se nel 2009 era 6,6 - cioè 6,6 casi ogni 100mila abitanti - per un totale di circa 3800all’anno. In linea con gli anni preceden-

ti. In Grecia nel 2009 il tasso era ancorapiù basso, intorno al 3,5. «E non ci sonoevidenze scientifiche che provino unqualche aumento — sostiene Barbagli —Italia e Grecia sono i Paesi più aggreditidalla crisi, ma anche quelli dove ci si sui-cida meno rispetto al resto d’Europa». Lestatistiche così ricavate però si fermano,attualmente, al 2009. «È vero — osservaBarbagli — ma le difficoltà economichepartono già nel 2008 con il caso Lehman.In Grecia nel 2009 il pil calò di 5,4 punti,la disoccupazione passò dal 7,7 al 9,5 per

cento. Eppure i suicidi furono 391, menodel 2006».

E in questo senso va anche l’ultima in-dagine dell’Istat, pubblicata sull’edizio-ne online di Wired. È basata su una fontediversa, il presunto movente indicatodalle Forze dell’ordine. Nel 2010 l’Istatha contato così 3048 suicidi, di cui 1412per malattia, 324 per cause affettive e 187per motivi economici. L’anno preceden-te con la stessa motivazione ne erano sta-ti classificati di più, 198 su 2986 casi. Nes-suna epidemia suicida in corso, dunque.

Eppure non tutti sono d’accrodo. IlSecondo Rapporto Eures parla chiara-mente di aumento «esponenziale deisuicidi per assenza di un’occupazionenel periodo che va dal 2006 al 2010». Dauna media di 270 nel triennio 2006-2008si sarebbe passati ai 362 casi nel 2010. Maè ancora il professor Barbagli a cancella-re tutte queste cifre dalla lavagna.

«Gli studi basati sul movente indicatodalle Forze di polizia — dice — risultanoinaffidabili perché sottostimano il feno-meno di un 25 per cento. E chi va a fare i

rilievi sul cadavere offre per forza di coseun’indicazione grossolana del motivodel suicidio». Che non è mai unico, ma èil risultato di una serie di fattori scate-nanti spesso tenuti nascosti, quali de-pressione, situazioni familiari difficili,salute precaria. L’impulso ad aggrap-parsi alla crisi per spiegare un suicidioper certi versi è una reazione umana, cherende il gesto più accettabile.

L’ultima bacchettata di Barbagli è pergiornali e televisioni. «Dare risalto a que-ste storie porta all’“effetto Werther”, dalnome del protagonista suicida del librodi Goethe. Alla fine del diciottesimo se-colo, alcune persone si uccisero e furonoritrovate con quel libro in mano. Oggi cisono 56 studi internazionali che dimo-strano l’effetto emulazione. Nasce pro-prio dal modo in cui vengono diffusequeste notizie. Agisce non su chi già va-lutava il suicidio, ma su chi non ci pensa-va affatto. I media, tutti, dovrebbero es-sere più responsabili».

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Lo dicono sia il sociologo Barbagli che l’indagine Istat pubblicata sull’edizione on line di Wired. “Il fenomeno non è in crescita”

“Suicidi, nessuna emergenza dovuta alla crisi”Il caso

LUISA GRION

ROMA — I primi 65 mila sonogarantiti: il decreto che li riguar-da e già pronto e sarà varato en-tro la fine del mese, per gli altri «sivedrà». Il vertice di ieri sera nonha sanato lo scontro che dividegoverno e sindacati sul proble-ma degli esodati, quei lavorato-ri che avendo già abbandonato ilposto in virtù di accordi azien-dali - per via dell’innalzamentodell’età pensionabile previstodalla riforma della previdenza -rischiano di trovarsi senza sti-pendio e senza pensione.

Il governo, con i decreti SalvaItalia e Milleproroghe, ha indivi-duato una platea di 65 mila eso-dati che entro i prossimi due an-ni maturerà il diritto di andare inpensione secondo le vecchie re-gole: il decreto che li tutela è giàstato elaborato dai tecnici delministero del Lavoro e dell’Eco-nomia. Resta da definire che co-sa fare per tutti gli altri lavorato-

ri (130 mila secondo l’Inps, oltre300 mila secondo stime sinda-cali) che dovranno affrontare ilproblema dal 2014 in poi.

Il vertice di ieri sera, su questofronte, non ha fatto passi avanti.Per i 65 mila, ha confermato ilministro del Lavoro Elsa Forne-ro, «il decreto è pronto e sarà va-rato entro maggio», ma per chiresta fuori dalla platea garantita«si vedrà». «Il vincolo delle risor-se non può essere messo in di-scussione», ha precisato Forne-ro, «mi prendo tutta l’impopola-rità di un provvedimento impo-polare».

Di fatto la tutela degli esodatiè coperta per il biennio 2012-2013, non dal 2014 in poi. Ed èproprio questo il punto che ac-cende lo scontro fra governo eCgil, Cisl e Uil. I sindacati sonoconvinti che la soluzione propo-

sta dal ministro sia inaccettabi-le perché crea disparità fra lavo-ratori aventi gli stessi diritti, echiedono che l’applicazionedelle vecchie regole sia garanti-ta a tutti. «Il decreto così come ciè stato presentato non va bene -ha detto Susanna Camusso, lea-der della Cgil - ai lavoratori nellestesse condizioni deve essere ri-conosciuta la stessa tutela».Identica linea per la Cisl di Bo-nanni che chiede al governo ditrovare le risorse mancanti «nei140 miliardi di risparmi garanti-ti da una drastica riforma dellepensioni fatta senza discuterecon nessuno». Né ci stanno la Uil(«va allargata la copertura albiennio 2013-2014» chiede il se-gretario confederale Proietti) el’Ugl (per il leader Centrella l’in-contro è stato «totalmente in-soddisfacente»).

Proteste, le loro, che per il mo-mento hanno convinto la For-nero a rinviare il varo del decre-to di qualche tempo (all’iniziodel vertice il ministro aveva la-sciato intendere di volerlo fareentro pochissimi giorni, poi hafissato il limite alla fine di mag-gio) e a mettere in calendario unnuovo incontro con le parti en-tro i primi giorni della prossimasettimana. Ma considerato il ri-chiamo al vincolo delle risorse ilpassaggio sembra molto stretto:Pd e Idv si schierano a fianco deisindacati, il Pdl, tramite Giulia-no Cazzola, fa notare che « l'at-tuale governo lascia a quellonuovo e al nuovo Parlamento ilcompito di tutelare coloro per iquali si porrà il problema a par-tire dal 2014».

Esodati a parte, resta sul tavo-lo anche la partita sulla riforma

del lavoro: il governo ha presen-tato 27 emendamenti al suo di-segno di legge, oggi approde-ranno alla Commissione Lavorodel Senato (vanno ad aggiunger-si alla quindicina depositata dairelatori Maurizio Castro e Tizia-no Treu). Fra le principali modi-fiche proposte dall’esecutivoquella sull’articolo 18 riguardoai licenziamenti disciplinari (in-serita la «tipizzazione di giustifi-cato motivo e giusta causa») e lanorma che prevede il ripristinodel ticket sanitario gratuito per idisoccupati e le loro famiglie. Ilgoverno avrebbe aumentato lerisorse per gli ammortizzatoridestinati ai co.co.pro e sarebbeintervenuto sui congedi paren-tali introducendo un voucherper gli asili in alternativa al con-gedo stesso.

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Fornero: “So che èimpopolare, mail vincolo dellerisorse non saràmesso in forse”

Le novità

L’ESENZIONE DAI TICKETSi punta a cancellare la normache elimina l’esenzione dalpagamento del ticket sanitarioper i disoccupati e i familiari

L’ARTICOLO 18I giudici potranno reintegrarei lavoratori licenziati per motividisciplinari soltanto nei casiprevisti dai contratti collettivi

GLI AMMORTIZZATORIIl governo avrebbe accolto lerichieste del Pd. Aumentano lerisorse per gli ammortizzatorie i contratti a progetto

11,9GERMANIATasso di suicidi molto piùalto del nostro: 11,9

30,1RUSSIAQuello russo uno dei tassipiù alti: 30,1

6,6ITALIADa noi 6,6 suicidi ogni 100mila abitanti: 3.800 l’anno

3,5GRECIAIl tasso di suicidi in Greciaera nel 2009 pari a 3,5

FOTO:IMAGOECONOMICA

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ECONOMIA■ 6GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLA CRISI FINANZIARIA

I mercati

Grecia nel caos, decolla lo spreadrinuncia Tsipras e arrivano meno aiutiMonti: per 3 anni investimenti fuori dal fiscal compact

Lo spread Btp- Bund a maggio

Fonte: Reuters

1° maggio 2 maggio 3 maggio 4 maggio 7 maggio 8 maggio ieri

387

394 390386 381

408

427

ELENA POLIDORI

ROMA — Sui mercati torna la ten-sione. Grecia e Spagna spaventa-no le Borse, lo spread tra Btp eBund risale ben sopra il livello diguardia, per fermarsi a quota 427.Fibrillano le quotazioni mentre ilministro tedesco Schaeuble av-verte Atene in pieno caos politi-co: «Se decide di uscire dall’Euronon possiamo costringerla a re-stare». E il Cancelliere Merkel: «LaGrecia deve rimanere dentro Eu-rolandia, ma attenersi agli accor-di siglati in cambio del salvatag-gio». Il premier Monti propone:per tre anni investimenti fuori dalfiscal compact. Primo incontroVan Rompuy-Hollande: nessun«direttorio» tra i due Paesi, ma uncompromesso sul rigore per pun-tare anche alla crescita.

E’ la sintesi di un giorno diffici-le, l’ennesimo. Preoccupa l’in-stabilità politica di Atene. Inti-morisce la tenuta delle banchespagnole. Tutte le Borse, ad ecce-zione di Francoforte, perdonoquota. Milano accusa un ribassodell’1,18%, Madrid del 2,77%, ilminimo dal 2003, e il suo spread siallarga a 456 punti, il massimo danovembre. L’euro scende a 1,30sul dollaro.

Inevitabilmente sui mercaticircolano le voci più disparate.Per esempio quella, ripresa dalWall Street Journal e subitosmentita dalla Ue, secondo cuialcuni governi Ue, tra cui Germa-nia e Finlandia, di fronte al caospolitico di Atene e alla proposta dirinegoziare i termini del salvatag-

gio avanzata da alcuni partiti, fre-nerebbero sulla nuova tranche diaiuti. In serata si saprà invece chesi sbloccano 4,2 miliardi dei 5,2pattuiti, quelli necessari per farfronte agli impegni finanziari delPaese. Il miliardo mancante, uti-le per le spese correnti e gli sti-pendi pubblici, arriverà poi e so-lo «in funzione del fabbisogno»:una scelta che sembra riflettere itimori della Ue. E ancora: il NewYork Times dipinge un governotedesco ormai spazientito dal ca-so Atene. Il Cancelliere Merkel,non a caso, rifiuta di vedere AlexisTsipras, il leader della sinistra ra-dicale greca che voleva ridiscute-re tutti i patti siglati con Ue-Fmi eBce. C’è pure un pronostico diNouriel Roubini, il guru che perprimo aveva previsto la crisi: Gre-cia e Spagna potrebbero usciredall’euro l’anno venturo.

Si vedrà. Nel frattempo, Ateneprova a darsi un governo: ancheTsipras, il leader-nemico dellaUe che pure il francese Hollanderifiuta di incontrare, getta la spu-gna al termine di un giorno dicontatti vani. L’incarico passa al-l’ex ministro delle Finanze Veni-zelos che punterà ad un governodi unità nazionale pro-euro: è il

terzo tentativo dall’esito del voto.In Spagna il premier Rajoy nonsolo decide di nazionalizzareparzialmente il colosso bancarioBankia nei guai, ma difende il ri-gore: «Va conservato in futuro». Ilpresidente del Consiglio Montipunta ad un accordo europeo che

lasci fuori dal fiscal compact gliinvestimenti «buoni», come peresempio la banda larga o l’ener-gia. Dal primo contatto tra il pre-sidente Ue Van Rompuy e Hol-lande viene fuori che il nuovo lea-der francese sarebbe disposto arinunciare a una rinegoziazione

del fiscal compact, a patto che siaaggiornato, con un capitolo adhoc sulla crescita. Il 16 maggio vo-lerà a Berlino ma fin d’ora fa sa-pere che non vuole più un diret-torio franco-tedesco alla testadell’Europa.

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In % sul Pil

Il debitopubblico 2011

inEurolandia

108,2%Irlanda

98,0%Belgio

85,8%Francia

85,7%RegnoUnito

81,2%Germania

72,2%Austria

165,3%

Grecia120,1%ITALIA68,5%

Spagna

65,2%Olanda

Fonte: Eurostat

107,8%

Portogallo

(segue dalla prima pagina)

ANDREA BONANNI

BRUXELLES

L’ESBORSO di questa cifraera già stato deciso in pre-cedenza dai ministri del-

l’Eurogruppo, e questo avevaspinto il portavoce della Commis-sione a dire che il versamento sa-rebbe avvenuto senza problemi.Ma aveva ragione il consigliereeconomico del governo grecouscente, Ghikas Hardouvelis, a di-re che «la questione del versamen-to o meno è ancora in forse». Nellecapitali, infatti, e soprattutto nellecapitali dei Paesi che ancora di-spongono di una tripla A, stavaprevalendo l’idea di rinviare il pa-gamento e rimettere una nuovadecisione ai ministri dell’euro-gruppo che si riuniranno lunedìprossimo.

Nessuno, in realtà, metteva indiscussione il versamento di unacifra già concordata, tutto somma-to modesta, e che aveva già avuto ilvia libera dei governi. Ma tra i «fal-chi» del rigore, in particolare a Ber-lino e a Helsinki, girava una granvoglia di mandare un messaggioforte ai politici greci impegnatinell’ardua impresa di formare ungoverno: o il Parlamento di Ateneriesce a trovare una maggioranzafavorevole a rispettare gli impegnisottoscritti (che al momento nonc’è), oppure il prestito salta e il Pae-se va direttamente in bancarotta.

Poi, grazie anche alla mediazio-ne della Commissione e della

Francia, il buonsenso ha prevalso.Anche perché molti hanno fattonotare che, visto l’esito delle ele-zioni greche, non si può escluderela possibilità che il Paese debbatornare alle urne. E mandare undiktat troppo forte avrebbe potutoavere un effetto controproducen-te, spingendo gli elettori a rinnega-re in modo ancora più deciso gliimpegni assunti con l’Europa.

Anche così, però, non si è riusci-ti a togliere dalla testa dei tedeschila necessità di mandare comun-que un avvertimento, non soloverbale ma in termini ben più con-creti. E dunque la soluzione che èpassata è stata quella di sbloccarecrediti per soli 4,2 miliardi, evitan-do la bancarotta immediata, e di

tenere un miliardo in riserva, co-me una simbolica spada di Damo-cle sulla testa del Parlamento diAtene. La spiegazione formale cheè stata data è che di quel miliardo«non c’è necessità immediata» fi-no a giugno. E dunque, almeno perora, l’Europa se lo tiene stretto.

La verità è che il risultato delleelezioni in Grecia, la batosta subi-

ta dai socialisti e da Nea Democra-tia che avevano sottoscritto il pat-to con l’Europa, e la scomparsa delterzo partito di destra, il Laos, cheaveva sostenuto il governo tecnicodi Papademos, non sono stati lettia Berlino come un avvertimento,ma come un affronto. E una cam-pagna elettorale condotta dai par-titi anti — Europa all’insegna dislogan che paragonavano la

Merkel agli occupanti nazisti, nonha certo ben disposto i tedeschiche si vedono invece come i salva-tori della Grecia. «Tocca ai grecidecidere se restare o meno nell’eu-rozona, e se la Grecia decide di nonrestarvi, non possiamo forzarla»,ha dichiarato il ministro tedescodelle Finanze, Wolfgang Schauble.Ancora più duro il suo collega lus-semburghese, Asselborn: «dob-biamo dire al popolo greco che lasituazione è seria, e che nessunpaese potrà sbloccare neppureuna minima parte dei 130 miliardiche abbiamo messo a disposizio-ne se non ci sarà un governo in gra-do di funzionare, che rispetti gliimpegni e che gestisca il denaro».

Tra le capitali europee, sta pre-

Tormentatariunione del fondosalva-Stati. I falchiavrebbero volutosospendere gli aiuti

Mediazione dellaCommissione edella Francia. Ilvoto-bis non è vistoin modo negativo

La tranche di 5,2 miliardi ha rischiato di saltare, poi è stata ridotta a 4,2

L’Europa non si fidasoldi con il contagoccein attesa di garanzie

Il retroscena

Schaeuble:“Non possiamoobbligarli all’euro”Spagna, Bankianazionalizzata

ACCORDOIMPOSSIBILEAnche illeader dellasinistraTsipras (inbasso) gettala spugna

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llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙec.europa.eu/index_it.htmwww.imf.org

Barche, piscine e abiti di lussola Atene dei ricchi sfugge alla crisi“L’evasione è lo sport nazionale”, governo fallimentare sulle tasse

DAL NOSTRO INVIATOETTORE LIVINI

ATENE — La Athalanta, 28 metri dipura potenza marina, è già pronta alevare le ancore. Sulla Persephoni,un parabordo più in là, due ragazziin alta uniforme tirano a lucido ilponte di questo puledro dei mari da80 piedi (uno sfizio da 3 milioni)mentre il display dell’autobotte cheriempie i serbatoi macina numericome una slot-machine: «Fatto, 960litri a 1.700 euro», grida l’addetto aimarinai di bordo. Mercoledì ore 17,Marina Kalamaki, pochi chilometria est del Pireo. La Grecia a prova diausterity quella che Merkel e la Bun-desbank proprio non riescono amandar giù sta facendo le prove ge-nerali per il week-end

Il 27,5% del Paese è stato spintodall’austerità sull’orlo dell’esclu-sione sociale, la disoccupazione èschizzata al 22%, il livello di vita delceto medio è stato riportato indie-tro di vent’anni dai tagli a stipendi epensioni. Qui sui pontili più esclu-sivi dell’Egeo però, tra una foresta dialberi di barche a vela e una distesadi yacht da sogno, i venti della crisinon sono mai arrivati. E l’unicapreoccupazione, quanto a tempe-ste, è un bollettino del mare chepreannuncia Meltemi per sabato.«Speriamo di no — dice Christos,addetto alla sicurezza dell’area — Cisono trenta gradi, è arrivata l’estate.Vede le barche ormeggiate a questomolo? Domenica scorsa non ce n’e-ra una. Tutti fuori, a prendere il solea Salamina o a Serifos».

La Germania può mettersi il cuo-re in pace. La Grecia — il Paese po-vero più ricco del mondo, scherza-

no qui — danza da mesi sull’orlo delcrac. Ma per un po’ di greci («un po’più di un po’», dice Christos) la festanon è mai finita. «Chi sono? Piace-rebbe saperlo anche a me!» ammet-te Iannis Kapeleris, lo 007 che il go-verno Papandreou aveva sguinza-gliato dietro i ricchi invisibili di Ate-ne, un esercito di fantasmi visto chenel Paese solo 15mila persone di-chiarano più di 100mila euro l’an-no. Lui ha provato a stanarli: hamandato gli uomini della finanzanelle marine a cinque stelle per ri-prendere con le telecamere gli ya-cht “sospetti”. Ma è servito a poco.«Qui l’evasione è ancora lo sport na-zionale», scuote la testa Christos. Letelecamere del ministero del Teso-ro sono già finite in soffitta. E il gros-so grasso patrimonio greco — a Ka-lamaki un posto barca costa più omeno 3mila euro al mese — conti-nua a sfuggire ai radar dell’erario edella crisi. «Qualcuno ha spostato lasua vela in Montenegro o in Turchiaper risparmiare e l’affitto giornalie-ro di un 70 piedi è sceso da 4mila a2.500 dollari», ammettono alla Ma-rina di Glyfada. Ma di yacht fermi inbanchina la domenica ne restanopochi.

L’Europa dei falchi — sotto accu-sa per avere messo in ginocchio laGrecia — schiuma rabbia. L’evasio-ne ad Atene è un business da 40 mi-liardi l’anno. Più o meno il 20% delPil. Germania, Olanda e Danimarcahanno tenuto settimane di corsi aifunzionari del Tesoro ellenico perinsegnar loro l’Abc della caccia al-l’evasore. I risultati però sono statiinferiori alle aspettative. Il governo

ha messo online una lista di 4milacontribuenti infedeli, ha varatoqualche operazione mediatica stileCortina, come si direbbe da noi. Nel2011 però è riuscito a recuperare“solo” 900 milioni di arretrati, piùdelle attese ma una goccia nell’o-

ceano dei quattrini sottratti alle cas-se dello Stato.

La buona volontà, intendiamoci,non manca. All’epoca di Papan-dreu, Kapeleris & C. hanno inviato iloro Droni nei cieli di Kifissia, la col-lina a nord di Atene dove si sono tra-

sferiti tutti i Paperoni della città persfuggire al degrado del centro. Lespie aeree hanno svelato il segretodi Pulcinella: le 300 piscine dichia-rate nell’area sono in realtà diversemigliaia, malgrado molti furbetti sifossero affrettati a coprirle con telo-

ni mimetici. Eppure in questa Be-verly Hills ateniese la vita scorre co-me prima, in un’ostentazione che faa pugni con i problemi del resto delPaese. Zero saldi, le strade pedona-li in marmo lucide come biliardi, itavolini dei ristoranti sotto i tigli e lerobinie strapieni e nemmeno unodei cartelli “Enoikiazetai” (“Affitta-si”) spuntati come funghi sulle ve-trine del resto della Capitale, dove indue anni ha chiuso il 20% dei nego-zi. “Be chic by giving”, recita il mot-to sulla vetrina di Vardas a Kifissia. Ilvestito più economico è un tubinonerazzurro da 379 euro. «Piace tan-tissimo, ne sono rimaste poche ta-glie», assicura la commessa Helena.Lo sapesse la Merkel, sospendereb-be da domani gli aiuti alla Grecia.

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Nel Paese, solo15 mila personedichiarano più di100 mila euro diguadagni annui

valendo l’idea che occorre far ca-pire ai greci che il mancato rispet-to degli accordi presi con l’Europain cambio dei finanziamenti nonsignifica per loro un allentamentodel rigore, ma semplicemente labancarotta dello Stato, l’uscitadall’euro e una serie di tagli e di sa-crifici molto più duri di quelli con-cordati. Dopo aver cercato senzasuccesso di spiegarlo con le buo-ne, ora sono pronti a farlo capirecon le maniere dure, se necessario.

Superata la tensione della riu-nione di ieri, il momento della ve-rità verrà a giugno, quando Atene eBruxelles dovranno negoziare unatranche di finanziamenti per 23miliardi, necessari a ricapitalizza-re le banche greche, e una da 8 mi-liardi indispensabile per consenti-re alla Grecia di pagare gli interes-si sul debito. Al momento nessu-no, in Europa, è in grado di capirequale governo greco si troverannodi fronte. Ma pochi sono disposti amostrare margini di tolleranza.L’ipotesi di nuove elezioni, in fon-do, che manterrebbe in vita il go-verno tecnico di Papademos, po-trebbe non essere vista come la so-luzione peggiore, soprattutto se ri-portasse al potere i partiti filo-eu-ropei. Nelle capitali ci si preparaanche alla eventualità che Atenepossa dire addio all’euro. E c’è ma-gari anche qualcuno che pensa acome i 130 miliardi destinati allaGrecia potrebbero essere utilizza-ti per stimolare la ripresa econo-mica nell’Europa che resiste ag-grappata alla moneta unica.

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Il reportage

I numeri

22%LAVOROQuasi un grecoogni cinque èora senza unposto, datorecord perl’Ue

27,5%GLI ESCLUSISono i cittadiniellenici che lacrisi ha spintosull’orlo dellaesclusionesociale

40 mldGLI EVASORIQuesto il livellodelle tasse chevengono evasenel Paese, paria un quintodel Pil

1 mldRECUPERATINel 2001, gliispettori delFisco hannorecuperatomeno di unmiliardo

FOTO:ANSA

L’ULTIMA SPIAGGIADopo la rinuncia diTsipras, l’ultima chance èaffidata a Venizelos, checercherà di formare ungoverno di unità nazionale

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POLITICA INTERNA■ 9

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llaa RReeppuubbbblliiccaaLE SCELTE DEI PARTITI PER SAPERNE DI PIÙ

www.partitodemocratico.itwww.pdl.it

GOFFREDO DE MARCHIS

ROMA — «Il candidato premier tocca a noi.Il Pd vuole allargarsi e aprirsi, il centrosini-stra non è sufficiente per governare. Noipuntiamo a un patto di legislatura più am-pio. Ma la guida la proporrà il Partito de-mocratico». Preoccupato per la situazioneitaliana, triste per la morte di Cevenini. MaPier Luigi Bersani, dopo il voto ammini-strativo, vede il traguardo. Con tutta la con-sapevolezza di un sistema quasi al collasso.

C’è veramente da festeggiare se il Pdtiene ma non cresce?

«Non mi riconosco nelle analisi che leg-go e sento in questi giorni. Quando si parladi amministrative si contano quanti comu-ni uno vince e quanti ne perde e i raffronti sifanno con le precedenti comunali. Il Pd ot-tiene una vittoria nettissima al primo turnoe si presenta in vantaggio per il secondo».

Con molti candidati che non vengonodal Pd.

«Nella stragrandissima maggioranzasono espressione del Pd. Laddove non losono per noi è un onore sostenerli. Voglia-mo essere l’infrastruttura del centrosini-stra, abbiamo inventato le primarie permetterci al servizio della coalizione. A Mi-lano ha vinto Pisapia e il Pd ha ottenuto ilrecord storico di voti. Si vede che la gente cicapisce meglio di alcuni analisti».

Insomma, avete vinto. «Ma non lo dico per orgoglio di partito.

Lo dico perché sono preoccupato. Temoche qualcuno coltivi l’illusione schumpe-teriana di una distruzione creativa del si-stema politico. Sfasciamo anche l’unicoche è rimasto in piedi perché arriverà qual-cosa di buono. Significa fare gli apprendi-sti stregoni su un problema che può frana-

re addosso a tutti».Bisogna farsi carico anche del crollo

del centrodestra? «Dobbiamo guardare chi incrocia l’ef-

fetto dello tsunami che ha colpito Pdl e Le-ga. Lo fa il Terzo polo? No. Lo fa il centrosi-nistra? No. Questo conferma due cose. Iltransito da un campo all’altro in Italia èmolto limitato. E pensare che la crisi delcentrodestra possa portare acqua a posi-zioni centrali o tecnocratiche è un’illusio-ne assoluta. A destra c’è un vuoto, ma l’e-lettorato non è scomparso. È in cerca di au-tore e la risposta che cerca non sarà unpranzo di gala, non avrà l’abito della festa».

Cioè non sarà un professore o Passerao Montezemolo?

«Sarà l’incarnazione di una propostache mi auguro minoritaria ma somiglierà aquelle forze che in Europa interpretanotendenze regressive e populiste. No Unio-ne, no tasse, no immigrati. Un misto di LePen, Sarkozy e Lega nostrana».

Perché non ci prova il Pd a occupare ilvuoto moderato?

«Ci proviamo. Il centrosinistra per la pri-ma volta può sfondare il muro di gommatra guelfi e ghibellini che è radicato nellastoria d’Italia. È una responsabilità nuova eil Partito democratico non basta. Vogliamoessere più aperti nei programmi e nelleproposte. Ci rivolgiamo a intellettuali, au-torità morali, rappresentanti della vita eco-nomica per dire diamoci la mano. Penso aun rassemblement democratico contro ilripiegamento difensivo della destra».

Metterete in lista gli esterni? «Assolutamente sì, saranno liste aperte.

Ma non guardo solo a intese elettorali, nonpuntiamo mica a rifare l’Unione. Penso auna società civile che vuole far parte diquesta scommessa. Il Pd si mette a di-sposizione».

Uno spazio che rischia di esseregià occupato da Grillo.

«Il suo è un voto gonfiato dal-la protesta ma non c’è solo pro-testa in quel partito. C’è an-

che una domanda di stili nuovi di parteci-pazione, di sobrietà della politica, di curadei problemi del territorio. Alle provoca-zione di Grillo rispondo con durezza. Ma ilmio atteggiamento verso ilmovimento 5 stelle è diattenzione. Non ab-biamo guerra dafare con loro. Cisono domandeche lì non pos-sono trovare ri-sposta di gover-

no». A Monti ha detto che non si vede niente

di positivo da mesi. È una minaccia? «Abbiamo scarpinato per l’Italia e c’è

una situazione acutissima di sofferenza. Algoverno ribadisco lealtà, ho una sola paro-la. Ma dico: attenzione. Il voto dimostra

che nel Paese ci siamo dappertutto. Allo-ra ascoltateci».

Cosa avete da dire? «Con la vittoria di Hollande Monti

ha ora lo spazio e l’autorevolezza peraprire nuovi tavoli di confronto in Eu-ropa. Ma i tempi della crescita non so-

no compatibili con la situazione italia-na. Monti deve insistere sulla mini gol-den rule per sbloccare investimenti. E

occorre affrontare subito il tema deipagamenti alle imprese per far

arrivare un bel po’ di miliardidi liquidità nel giro di po-

che settimane. Infine varisolta l’ingiustizia

intollerabile degli esodati».Monti però ha appena confermato la li-

nea del rigore.«Mica diciamo di far saltare i conti. Se c’è

da trovare qualche soldo, troviamolo». Si può pensare a un rinvio del pareggio

di bilancio? «Se ci danno la golden rule, probabil-

mente non ce ne sarà bisogno. Ma vedo chela Spagna si prepara a ricontrattare quell’o-biettivo. Facciamolo anche noi se serve».

Il voto anticipato non vi tenta?«Anche per strada qualcuno mi chiede:

perché non vuoi andare a votare ad ottobre?Rispondo così: siamo ancora in una situa-zione delicatissima, abbiamo la possibilitàdi giocarci una partita in Europa e di correg-gere un po’ le nostre politiche interne permetterci in una zona di ulteriore sicurezza».

Tanto ci penserà il Pdl a staccare la spi-na.

«Non entro nel campo avverso. Ma nonpossono scaricare sull’Italia i loro proble-mi. E non possono pensare di andare avan-ti tendendo imboscate al governo».

Casini vi avverte: non verremo mai conla foto di Vasto. Con chi lo fate lo schiera-mento più largo?

«Non inseguo le dichiarazioni quotidia-ne. Mi affido ai processi di fondo. Quandola dialettica sarà tra un polo democratico euno che dà risposte regressive ognuno siassumerà le sue responsabilità. Il Pd vuoleallargare ma sa di dover essere il baricen-tro di una proposta alternativa. Anche ri-nunciando a qualcosa di suo».

Lasciando la candidatura alla premier-ship a un moderato?

«No. Il dato che si ricava da queste ele-zioni è che tocca al Pd. Saremo noi a pro-porre un nome. Non per metterci al co-

mando ma per rendere un servizio e gui-dare questa fase. Il guidatore lo dobbiamoscegliere noi».

A Palermo il centrosinistra rischia difrantumarsi a meno che voi non scegliateOrlando

«Il candidato è Ferrandelli. Se decidi difare le primarie le rispetti. Ma aggiungo chesi è esaurita la fase politica di Lombardo inregione. Il gruppo dirigente siciliano del Pddeve lavorare per avere al più presto le ele-zioni».

Il punto dirimente alla fine è semprequello dell’affidabilità di un centrosini-stra con Sel e Idv. È in grado di governare?

«Il voto locale ci dice che non c’è un cen-trosinistra autosufficiente. La solidità e lacredibilità di governo nascono da un cen-trosinistra affidabile e da un patto di legi-slatura più ampio. Teniamo fermo questopunto e ci si convincerà che non esiste unastrada diversa, non ci sono altre risposte».

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I risultati

L’ex ministro Romani dopo il tracollo del Pdl: ho solo 64 anni, una montagna di relazioni, non riesco proprio a immaginarmi ai giardinetti

“Via dalla politica? Tanto ho un network da sfruttare”ANTONELLO CAPORALE

PAOLO Romani, anche dopo ilcatastrofico risultato eletto-rale del Pdl, non ha paura del

domani. Scruta l’orizzonte e si ve-de sem-pre lì, im-mobile evincenteal bancodella Ca-

mera.«Ho qualcosa da dare ancora».E se le dicessero di mostrare al-

trove i suoi talenti?«Non mi immagino ai giardinet-

ti, ho solo 64 anni».Gli esodati sono anche più gio-

vani di lei. «L’ultimo mio figlio ha cinque

anni. Direi che per fortuna ho biso-gno di lavorare».

Bello essere papà a sessant’an-ni.

«E’ davvero fantastico».Papà e ministro. Bello due vol-

te.«Un’esperienza che ti segna,

una responsabilità che ti fa maci-nare chilometri, consumare ener-gie, liberare idee».

Le idee? Ricapitoliamo: Roma-ni, ministro delle televisioni diBerlusconi.

«Credo di essermela cavata be-ne».

Effettivamente poteva mo-strarsi ancora più partigiano.

«Mi pare di aver tenuto un certoequilibrio, un filo di ragionevolez-za non si è mai perso, dai!».

Ha fatto anche l’assessore al-l’urbanistica di Monza in contoterzi.

«Un’esperienza che col sennodel poi non replicherei».

Lei era il tutor degli interessiedilizi di Berlusconi.

«Ho tentato di mandarci qual-cuno che conoscesse la materia,ma l’unico a sbrogliare la matassa

e mettere fine a una storia quasitrentennale di inghippi e questio-ni varie ero io».

Berlusconi voleva costruire.«Io l’ho convinto a vendere le

sue idee e le sue proprietà di Mon-za ad altri».

Anche il Pdl è in saldi di fine sta-gione.

«L’area del centro destra, que-sto grande partito liberale di mas-sa, rimarrà densa di uomini e idee.Io mi rivedo qua».

E se, toccando ferro, risultasseun candidato trombato?

«La politica ti lascia comunqueuna montagna di relazioni, un belnetwork. Se vali sai chi chiamare, echi convincere delle tue compe-tenze. A spasso non mi ci troverà».

Però il timore.

«Nessuno».Un filetto d’ansia?«Davvero no».Penso ai suoi colleghi più sfor-

tunati.«Beh certo, è evidente».La politica prima ti mangia il

cuore, poi ti lascia a spasso.«E’ una grande passione che ti

prende, ti frulla la vita, ti toglie il re-spiro».

A lei come ha tolto il respiro?«Riviviamo insieme la scena.

Ecco: sono in Romania quando ap-prendo della discesa in campo diSilvio. E lì, tac: comunico la mia im-mediata disponibilità a seguirlo».

Tac, corre a fare il provino adArcore.

«Il provino, sì».© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ex ministroPaolo Romani

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Col senno di poi nonfarei più l’assessorea Monza. Però eroio l’unico capace disbrogliare la matassa

SEGRETARIOPierluigiBersani,segretario delPd, è contentodei risultatielettorali delsuo partito,anche concandidatiesterni aiDemocratici.“siamol’architrave delcentrosinistra”

L’Unione

Non puntiamo mica arifare l’Unione. Cirivolgiamo aintellettuali, autoritàmorali, società civile

Il centrodestra

Il centrodestra nonsarà Montezemolo oPassera ma unmisto di Le Pen,Sarkozy e Lega

3 PRIMO TURNO Pistoia, Brindisi e La Spezia sono i capoluoghinei quali il centrosinistra ha vinto già al primo turno

12VANTAGGIOTra i 20 Comuni interessati ai ballottaggi, 12 sono quelliche vedono in vantaggio i candidati sostenuti dal Pd

23,9TEST DI GENOVADal 31,7 delle regionali2010 al 23,9 delle comunali2012: sono i risultati del Pd nella città di Genova

L’intervista

“Il centrosinistra non bastama il premier stavolta tocca al Pdrappresentiamo anche i moderati”Bersani: Casini scelga tra noi e il polo regressivo

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POLITICA INTERNA■ 10GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLE SCELTE DEI PARTITI PER SAPERNE DI PIÙ

www.udc-italia.itwww.futuroeliberta.it

I moderati

Le tappe

STRAPPO FINI-BERLUSCONIAprile 2010: Fini contestaplatealmente Berlusconidurante la direzione delPdl. Due mesi dopo i finiani fondano Fli

NUOVO POLO PER L’ITALIANel 2010 Casini (Udc), Fini(Fli) e Rutelli (Api) creanoun coordinamento deigruppi parlamentari.Aderisce anche l’Mpa

108 PARLAMENTARITra Camera (82) e Senato(26) il Terzo Polo raccoglie108 parlamentari. Primaconvention con lo slogan“Io cambio l’Italia”

DIVISI ALLE COMUNALIUdc, Api e Fli sonoandati in ordine sparsoalle amministrative.A Palermo l’Udcera alleato del Pdl

CARMELO LOPAPA

ROMA — «Io vado avanti per la miastrada. Andate avanti anche voi perla vostra. Ma così com’è, il proget-to non va: siamo già vecchi, siamomorti». Pier Ferdinando Casini èassai spiccio nel faccia a faccia conGianfranco Fini. Con i suoi era sta-to ancora più chiaro: «Api e Fli ri-schiano di essere una zavorra». Du-ra un’ora abbondante il chiari-mento nello studio del presidentedella Camera ed è abbastanza«franco», dopo l’incidente causatodal tweet con il quale martedì serail leader Udc ha dato l’estrema un-zione al Terzo polo.

Divorzio all’orizzonte? «Con Fi-ni c’è piena sintonia» taglia cortoCasini coi giornalisti prima di sali-re al primo piano di Montecitorio.Quel “cinguettio” ha avuto per laterza carica dello Stato il sapore delbenservito. E non ha sortito un bel-l’effetto.

Nel Pdl avvertono aria di rotturatra Fini e Casini e provano ad ap-profittarne. Perfino un falco ex An efino a ieri acerrimo avversario, co-me Gasparri, lancia un appello alcentrista: «Uniamo i moderati evinciamo le elezioni». Per Casini è ilsegno delle difficoltà su quella spo-da. E dunque il momento di passa-re all’incasso, un dialogo con Alfa-no, magari nell'auspicio che Berlu-sconi si faccia davvero da parte,sarà avviato nelle prossime setti-mane.

Ieri mattina la telefonata con Fi-ni non è bastata sanare la frattura.Il nervosismo è montato di ora inora dentro Fli in Transatlantico.Briguglio non lesina stilettate al ca-po dei centristi. Rutelli, più nervo-so degli altri, chiama due volte Fini.Poi l’incontro tra i due big e la resadei conti. Ed è Casini ad aprire ilcahier de doleance. «Non siamostati capaci di presentarci nemme-no insieme nella gran parte deicentri in cui si votava. Insieme non

offriamo agli elettori un valore ag-giunto». E il centrista detta la sua ri-cetta, le sue condizioni: «Io sonodeciso, vado avanti per la mia stra-da nella costruzione del partito deimoderati, voi fate altrettanto, con-sumate tutti i passaggi dentro Fli.Non facciamo in modo che il Parti-to della nazione diventi il nomenuovo del vecchio Terzo polo. In-noviamo». Gianfranco Fini sta adascoltare in silenzio. Poi obietta:«L’impressione che stai dando è discivolare a destra, di finire nuova-mente sotto il Pdl e Berlusconi. Ionon posso permettermelo». Casinilo rassicura: «Ma ti pare che io chenon ho ceduto alle sirene quandoerano al 35 per cento, possa farloora che sono in caduta libera?»

Il progetto dell’ex presidentedella Camera è proprio quello diraccogliere i voti in libera uscita dalPdl: «Ma per farlo, caro Gianfranco,dobbiamo essere un credibile ap-prodo per i moderati». Alle ammi-nistrative, sottinteso, non lo siamostati. Da qui la proposta operativa.Casini e i suoi proseguiranno nelle

operazioni di scioglimento del-l’Udc e a giugno lanceranno il Par-tito della nazione, aperto all’ester-no. L’invito rivolto a Fini è a fare al-trettanto. «Ci rincontreremo, masu altre basi, offrendo qualcosa dinuovo».

Ma Casini tesse la sua trama fit-ta. Ieri pomeriggio lungo colloquionell’aula di Montecitorio con Ro-berto Maroni, il leghista ha rag-giunto i banchi Udc e si è seduto trail leader e il suo braccio destro Ro-berto Rao. Posizioni divergenti, maclima cordiale. I libdem Italo Tano-ni e Daniela Melchiorre hanno giàsposato la sua causa. Per il Partitodella nazione già in cantiere, tutta-via, l’ex presidente della Cameralavora alla «caccia grossa». Al tavo-lo della trattativa col Pd di Bersani,

se sarà quello l’asse dell’intesa elet-torale, vuole presentarsi con un pe-so contrattuale ben maggiore. Nelmirino ci sono interi pezzi del Pdl,Pisanu in testa. E Casini non dà perperso il dialogo con Montezemolo.Pensa a coinvolgere quando sarà ilmomento il ministro della Cultura,il cattolico Lorenzo Ornaghi e so-prattutto il suo collega di governoCorrado Passera, quello che ritieneil vero terminale “politico” del go-verno Monti. Il Terzo polo, raccon-ta chi gli ha parlato in queste ore, selo è messo già alle spalle: «Con Finie Rutelli abbiamo avuto gli stessivoti e soprattutto con loro due ri-schiamo di non aggregare i mode-rati». Per adesso, dunque, ognunoper la propria strada.

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Il leader Udc vuoleandare avanti con ilPartito dellanazione: “Lì cireincontreremo”

CorteggiatiCorrado Passera, ministrodello Sviluppo economico, eLuca Cordero diMontezemolo, presidente dellaFiat, sono tra le figure cheCasini vorrebbe arruolare per ilsuo futuro Partito dellaNazione, che lui immaginacome casa dei moderati

ROMA — Onorevole Bocchino,Casini e Fini sono già al divorzio?

«Non credo ci sia una separa-zione all’orizzonte. C’è piuttostoun progetto da rilanciare e suquesto siamo tutti d’accordo».

Il Terzo polo ha esaurito la suafunzione, secondo il leader Udc.

«È vero, ha svolto una sua fun-zione importante. È stato deter-minante nel salvare il Paese dalbaratro al quale sembrava vota-to. Ma può avere ancora un ruo-lo. Anche se non possiamo piùandare avanti da soli».

E con chi pensate di andareavanti? Tornerete alla casa delpadre berlusconiano?

«Non ci sono le condizioni peraggregare l’area moderata inquella direzione».

Eppure sia Alfano che Casinisembrano puntare a quell’obiet-tivo. Si parla di Ppe italiano.

«Sarebbe l’ideale anche pernoi. Ma il Pdl è ancora monopo-lizzato da Berlusconi, il partitonon è riuscito ad affrancarsi dallasua egemonia. Lo stesso discorsovale per la Lega, ancora impegna-ta a spurgare il cerchio magico ela leadership di Bossi».

E allora? Con chi pensate didover andare avanti?

«Il Paese è in crisi, non neuscirà facilmente, né a breve. Cisarà ancora bisogno di una coali-zione e di una soluzione alla te-

desca dopo le politiche della pri-mavera 2013: i moderati e l’areariformista possono governare eaffrontare insieme le emergen-ze».

Dunque un’alleanza con il Pd?«Penso che la larga coalizione

sarà tanto più forte quanto piùriuscirà a tagliare gli estremi.

Dunque, la Lega e le ali più ol-tranziste del berlusconismo, dauna parte, Vendola e Di Pietro,dall’altra. Se Bersani e il Pd com-prenderanno questo, se evite-ranno l’abbraccio mortale di Sel eIdv, allora i moderati che oggi siritrovano nel Terzo polo e i de-mocratici potranno garantire un

governo stabile al Paese».D’accordo. Ma con quali voti?

I risultati non sono stati confor-tanti per voi.

«L’Udc ha sostanzialmente te-nuto. Fli era presente in 70 Co-muni e ha ottenuto 80 mila voti: il4,5 per cento. In Sicilia abbiamoraggiunto le stesse percentualiche alle amministrative avevaAn. Le politiche saranno un’altracosa. Se pure dovessimo correreda soli, supereremmo lo sbarra-mento».

Si tratterà di convincere Casi-ni a continuare insieme.

«Casini dice che occorre qual-cosa di nuovo. Che bisogna ag-gregare i moderati. È quello chevogliamo anche noi. Ma più cheai moderati noi ci rivolgiamo agliinnovatori e ai riformisti e adaprire un dialogo con chi nel Pdlnon è prigioniero del berlusconi-smo».

Molto dipenderà anche dallalegge elettorale. I margini peruna riforma si restringono.

«Abbiamo tempo 50 giorni. Seentro giugno un progetto di rifor-ma, supportato da largo consen-so, non verrà depositato alle Ca-mere, è finita. Si possono ancoracambiare le regole del gioco. E daquelle discenderanno strategie ealleanze».

(c.l.)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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La crisi economica saràlunga. Servirà ancorauna coalizione allatedesca che uniscamoderati e riformisti

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Per la riforma elettoraleabbiamo 50 giorni,sennò è finita. Dallenuove regole sceltesu strategie e alleanze

L’intervista Bocchino, vicepresidente di Fli: Pier e Gianfranco non si separeranno, ma è vero che il Terzo polo da solo non ce la fa

“Ppe italiano impossibile se c’è Berlusconiper il 2013 alleanza con i democratici”

IN CRISIPier Ferdinando Casini eGianfranco Fini: primaalleati nella Casa dellaLibertà poi nel Terzo Polo,esperienza finita

Il Vaticano

Bertone: “Nessuna guerra con Bagnasco, rapporti amichevoli”

ROMA — «Dicono che io usi l’alabarda contro il presidentedella Cei Bagnasco. Non uso nè l’alabarda nè altri strumen-ti». Il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano,nega contrasti contro il capo dei vescovi italiani. «Mi attribui-scono atteggiamenti che non mi sono mai sognato con il pre-sidente della Cei» dice il segretario di Stato. «I nostri rappor-ti — aggiunge — sono amichevoli. Siamo stati entrambi ar-civescovi a Genova. Anche domani ci incontreremo ami-chevolmente in Terza loggia e probabilmente parleremo del-le elezioni genovesi».

VICE PRESIDENTEItalo Bocchino è vicepresidente di Fli. Anominarlo è statoGianfranco Fini

Casini seppellisce il Terzo Polo“Fli e Api ormai sono una zavorra”Fini gelido: finirai per tornare con il Cavaliere

Il cardinal Bertone

FOTO:ANSA

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLE SCELTE DEI PARTITI PER SAPERNE DI PIÙ

www.beppegrillo.itwww.repubblica.it

TERZO POSTOPaolo Putti ha fallitodi poco il ballottaggioa Genova. Ha violatoil “divieto” di Grilloed è andato in tv aBallarò e Omnibus

CRITICHE ALLA LISTAChristian Abbondanzaè un grillino genovesedella prima ora: criticaPutti e il modo in cui siè formata la lista perle elezioni comunali

AUTOCONVOCATIGiuseppe Favia,consigliere in Emilia,fu indicato come anti-Grillo dagli “autocon-vocati” di Rimini.Disse “no grazie”

I grillini

RAFFAELE NIRI

GENOVA — La bacchettata arri-va - via blog - sulle dita di PaoloPutti, candidato grillino ipervo-tato nella città di Grillo, propriomentre lui sta uscendo dalla di-retta a Ballarò, dove si è confron-tato con Vendola e Fassino. «Se ilMovimento 5 Stelle avesse sceltola televisione per affermarsi, oggisarebbe allo zero qualcosa percento. Partecipare ai talk show -sentenzia Beppe Grillo - fa perde-re voti e credibilità». Solo chePaolo Putti (educatore di strada,42 anni, 36.579 voti, pari al 13,9%,raccolti domenica, un passo dalballottaggio) non legge il blog delCapo, va a dormire e la mattinapresto, a Omnibus su La7, rinca-ra: «Grillo non è un leader ma unapersona che ha messo a disposi-zione risorse e intuizioni e che fada megafono al Movimento nellecittà e in rete».

Dal suo blog, il Capo, chiudeogni discussione: «Che senso haconfrontarsi con Veltroni o con

Gasparri in prima serata? Più chespiegarlo e ribadirlo non possofarlo. Chi, dei nostri, partecipa aitalk show deve sapere che d’orain poi farà una scelta di campo».Una scomunica vera e propria. Epoi dilaga: «Il Movimento 5 Stellesalverà il culo alla partitocrazia?Dovrebbero domandarselo i co-niugi Fassino, Gargamella Bersa-ni, Azzurro Caltagirone e il Coni-glione mannaro Alfano: siamo laloro ultima speranza, l’unico sal-vagente per evitare traumi. Ladittatura può presentarsi in varieforme, come quella agghiaccian-te di Nikos Michaloliakops inGrecia. In Italia è accaduto unpiccolo miracolo: il vuoto gene-rato dai partiti è stato occupatoda un movimento di popolo, ilnostro. O Nikos o Beppe”.

Il quale Beppe vede esploderela prima, grossa frizione, dopo iltrionfo elettorale, proprio a Ge-nova, dove vive, nella splendidavilla di Sant’Ilario, con vista daPortofino alla Corsica. Ma il rap-porto tra Grillo e grillini scric-chiola anche altrove, e non da ie-ri: in Emilia hanno rifatto le rego-le (nessuna scorciatoia mediati-ca, si fa parte del Movimento so-lo dopo aver partecipato a tre as-semblee in carne e ossa), aLegnano e a Bologna hanno posi-zioni opposte sui rom, a Ferrarasono andati per avvocati, a Rimi-ni la riunione autoconvocata dimeetup dissidenti era arrivataaddirittura ad individuare l’anti-Grillo nella persona di GiuseppeFavia, primo trionfatore bolo-gnese. Che ha detto “no, grazie”ma intanto ha comunicato “aBeppe” che non si candiderà inParlamento.

Eppure i segni premonitoridella crisi genovese c’erano tutti.Paolo Putti non è un grillino dellaprima ora: si è fatto le ossa nelMovimento Antigronda (che èuna strada). Come tutti i candi-dati grillini è dovuto passare at-traverso le forche caudine della

Casaleggio Associati, l’agenzia-staff di esperti che consiglia lestrategie al comico genovese(«tre ore di confronto, a Milano,con persone molto intelligentiche mi hanno riempito di consi-gli: poi se siano loro a pagare Gril-lo o Grillo a pagare loro a me, fran-

camente, frega poco» spiega Put-ti). Putti col Boss ha parlato soloieri mattina. In tre giorni Grillonon ha fatto in tempo a chiamar-la per complimentarsi? «Franca-mente sono passato da un’inter-vista all’altra, avrà trovato occu-pato. Così, ieri mattina, l’ho chia-

mato io, per capire se c’era biso-gno di me in giro. Mi farà sapere».Che fa, Putti, torna in tivù? «Percarità, Beppe ha ragione: troppafa male. Sono un ragazzino edu-cato, se mi invitano vado. Vuol di-re che adesso non andrò più».

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Strali sul candidatodi Genova per lasua apparizionea Ballarò: “Cosìperdiamo voti”

Le curiosità

“CONTRIBUTI SERI DA TUTTI”Il cardinale Bagnasco auspicache da tutti, grillini compresi,arrivino “contributi seri epropositivi” ai problemi“veramente difficili” del paese

“ZIO ITALIANO DEI PIRATI”Il giornale tedesco Die Weltdefinisce Grillo “prozio italianodei Pirati”, il neo partito che sista facendo largo in Germaniaraccogliendo voti di protesta

Baudo, il talent scout del comico, racconta gli anni passati insieme: era anarchico, né di destra né di sinistra

“Beppe può dare una scossa alla politicama non dimentichi che la mafia uccide”

L’intervista

SILVIA FUMAROLA

ROMA — Non lo voterebbe mai,ma non ha dubbi: se Beppe Grillopuò essere utile per dare una scos-sa alla vecchia classe politica Pip-po Baudo sta con lui perché «la suaè una metamorfosi sincera. Ha fat-to quello che faceva la vecchia Dc:ha saputo avvicinare i giovani allapolitica».

Baudo, quando ha conosciutoGrillo?

«Andavo a caccia di talenti, era il1977 al cabaret La Bullona andavain scena Stasera Grillo. Chiedoa un ragazzo coi capelli ricci:a che ora inizia? “Se entricomincia subito”. EraBeppe Grillo, recitòsolo per me. Dopodue giorni lo con-voco per un provi-no alla Rai, avvisoi dirigenti ma itecnici si dimen-ticano di metterele telecamere e luiimprovvisa un monologo. Lo scrit-turammo. Poi l’ho portato a Fan-tastico, venne con Antonio Ricci,che scriveva battute formidabili».

Poi ci fu il famoso episodio diCraxi.

«Craxi andò in Cina con un de-legazione numerosa, e Beppe aFantastico nell’86 fece la famosabattuta: “Se tutti i socialisti sono inCina, a chi rubano?”. Mi dissociai.Biagio Agnes mi mandò a quelpaese, Craxi mi massacrò, ma nonè vero che Grillo fu cacciato. Poi

cominciò a fare le serate, il puntodi riferimento era Lenny Bruce, fu-stigatore dei costumi. Il suo è statoun lento avvicinamento alla politi-ca, ma nasce comico, di fronte allabattuta non si ferma. Penso alloscivolone sulla mafia “che si limitaa esigere il pizzo”. Ma la mafia uc-cide senza pietà».

Agli inizi era interessato allapolitica?

«No, era anarchico, non era nédi destra né di sinistra. Voleva farridere, ha preso coscienza dopo. Ioero demitiano».

Ma che credibilità ha in politicauno che pensava solo a far ridere?

«La sua metamorfosi è sincera,

ed è tardi per chiedergli di tornareindietro. Beppe non è l’antipoliti-ca, la sua è un’altra forma di politi-ca. I problemi arriveranno quandodalla piazza si passerà alle respon-sabilità».

La risposta che ha dato al presi-dente Napolitano appare inac-cettabile.

«Dura e impietosa: ha fatto rife-rimento all’età del presidente.Amo Napolitano e mi dispiace dis-sentire da lui, ma quello del Movi-mento 5 Stelle è un boom se si dàalla parola il significato di “scosso-ne”. Quel boom significa: voleteancora prendere milioni di euro,nominare amministratori ladri, fi-

gli incapaci e donne disponibili?». Grillo sostiene di offrire modi

democratici a gente che altri-menti uscirebbe col bastone,però soffia sul fuoco.

«La verità è che il disgusto cre-sce, se non s’incanala la rabbiapuò succedere qualsiasi cosa, puòesplodere la violenza».

Per Vendola è populista, Bersa-ni dice che, se non si contrasta,l’antipolitica spazzerà tutto.

«Potrebbe succedere con i gril-lini quello che accadde con l’Uo-mo qualunque di Guglielmo Gian-nini: dopo tre anni il movimento sisciolse. Se sarà così 5 Stelle avràfatto un ottimo lavoro e brillato peril tempo necessario».

Lo voterebbe?«No. E l’ho detto anche a lui: il

voto non te lo do. Non voglio che ipartiti scompaiano ma Grillo è unpungolo. Se per cambiare la politi-ca bisogna passare per l’antipoliti-ca ci sto. L’importante è ridareun’etica».

Quindi non lo giudica un “abu-sivo”?

«I leader hanno fatto della poli-tica un circolo di boy scout riserva-to, quand’ero ragazzo io la Dc cer-cava i giovani nell’Azione cattolicae nei gruppi studenteschi, credevanelle forze nuove. Grillo ha rimoti-vato i giovani, grazie al web e ai so-cial network arriva ovunque. Ha laforza dei leader popolari ma nonfarà la marcia su Roma, non arri-verebbe mai al Quirinale in vago-ne letto come Mussolini».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ESORDIOSopra, un momento di “Secondo voi”, la trasmissioneRai condotta da Pippo Baudo in cui esordì in televisioneBeppe Grillo: era il 1977. Con loro, al centro della foto,Juanna Steffan. Accanto, il conduttore siciliano oggi

Il boom c’è stato

Io amo Napolitano, maquello del movimento 5Stelle è un boom, se sidà alla parola ilsignificato di scossone

Non lo voterei

L’ho detto anche a lui: ilvoto non te lo do. Mapenso che, come facevala Dc, può avvicinare igiovani alla politica

I personaggi

Grillo ai partiti: “O me o i nazisti”Ma il movimento si divide sul diktat del leader: “Non andate in tv”

BLOGGERBeppe Grillo ha fondato ilMovimento 5 Stelleattraverso il suo blog

FOTO:EIKON

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CRONACA■ 13

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaL’AGGUATO DI GENOVA PER SAPERNE DI PIÙ

www.ansaldoenergia.comhttp://genova.repubblica.it

MASSIMO CALANDRI

GENOVA — «Se abbiamo a che fa-re con dei terroristi, allora il pros-simo passo è la rivendicazione. Oun nuovo attentato». In procural’attesa fa salire le perplessità, ilnervosismo, la preoccupazione.Il pericolo. Esiste il fondato timo-re di un altro agguato. Nel capo-luogo ligure una mezza dozzinadi persone è finita sotto scorta: tradi loro l’amministratore delegatodi Ansaldo Energia, GiuseppeZampini, e due manager di azien-de riconducibili a Finmeccanica.Sono protetti anche la moglie e itre figli di Roberto Adinolfi, ad diAnsaldo Nucleare, gambizzatosotto casa lunedì mattina.

In città c’è tensione, la confer-ma è arrivata da un paio di falsi al-larmi-bomba che ieri nel giro diun’ora hanno paralizzato il cen-tro e mobilitato decine di uominiin divisa. Genova rischia di torna-re a fare i conti con i fantasmi bri-gatisti di quarant’anni fa. E il cli-ma di incertezza che circonda leindagini ispessisce la paura.

Nelle ultime ore due interventisu Indymedia hanno fatto grida-re alla “rivendicazione” degli at-tentatori, quell’uscita dall’anoni-mato che potrebbe dare una svol-ta alle indagini e permettere di in-travedere il profilo di un nemico

loro servi, anzi, ci rallegriamo chelor signori non si sentano più cosìtanto protetti come in questi ulti-mi tempi!», è il post di IndimedyaPiemonte, «Contro la violenza deipadroni... violenza rivoluziona-ria», firmato con l’acronimo Gap,sigla - preceduta da una piccola‘n’ che starebbe per ‘nuovi’- chealla fine degli anni Sessanta era le-gata alla Banda XXII Ottobre, la-boratorio del brigatismo genove-se. Il ferimento di Adinolfi vienemesso in relazione con quello di

Alberto Musy, consigliere Udcgambizzato a Torino il 21 marzo.

Sempre sulla rete, IndymediaSvizzera, è seguito un altro com-mento: «Non abbiamo bisogno dirivendicazioni esplicative. Ab-biamo bisogno di bei gesti e di so-lidarietà complice», scrive unfantomatico “compagno Toka-rev” (dalla marca della pistola concui è stato ferito il manager ligu-re). Dice il procuratore MicheleDi Lecce: «Il primo documento suIndymedia non riteniamo chepossa equivalere a una rivendica-zione, sia per un fatto lessicale siaper come tutto il pezzo è costrui-to. Non è ancora pervenuta nes-suna rivendicazione. Anche se,ipoteticamente, potrebbe esserestata spedita per posta e non an-cora recapitata».

Ieri in tribunale sono statiascoltati alcuni colleghi di Adi-nolfi. «All’Ansaldo due anni fa siparlava di possibili infiltrazionibrigatiste, c’era un brutto clima efecero degli accertamenti», ha ri-cordato un sindacalista, ClaudioNicolini. Sullo scooter abbando-nato dagli attentatori sarebberostate trovate alcune impronte,ora al vaglio del Ris di Parma. An-cora troppo poco per aprire unospiraglio nelle indagini, e restitui-re un po’ di serenità alla città.

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ALBERTO CUSTODEROUMBERTO ROSSO

ROMA — «La tragedia del terrori-smo non si ripeterà. Chi usa la vio-lenza è un perdente, non si illudadi intimidire lo Stato e i cittadini».Nel “giorno della Memoria”, da-vanti ai tanti familiari delle vitti-me del terrorismo, il presidentedella Repubblica Giorgio Napoli-tano si commuove più volte, qua-si fino alle lacrime. Mentre Anna-maria Cancellieri, il ministro del-l’Interno, lancia l’allarme al Par-lamento: «Nei momenti di crisipuò capitare di tutto». E a propo-sito della gambizzazione dell’addi Ansaldo-Nucleare, RobertoAdinolfi, svela che le indaginihanno imboccato tre piste: «Unritorno delle Brigate Rosse: nondimentichiamo il valore simboli-co che ha l’Ansaldo, il primoobiettivo, 40 anni fa, delle bierre.La pista anarchica. E quella com-merciale, per gli interessi econo-mici che l’azienda ha con i Paesidell’Est».

Il capo dello Stato ribadisceche «non ci sono ragioni di dis-senso politico e tensione socialeche possano giustificare ribelli-smi, illegalismi, forme di ricorsoalla forza destinate a sfociare inatti di terrorismo». Quella trage-dia, aggiunge, non si ripeterà«nemmeno in forme di bieca esempre micidiale farsa». Fosseropure «solo le modalità dell’ag-guato» a Roberto Adinolfi a ri-chiamare il terrorismo, la rispo-sta e la vigilanza «devono esserecategoriche». Giorgio Napolita-no, davanti alle vittime del terro-rismo, ricorda che un pezzo dellanostra storia nel bene o nel maleè stato «un grande esempio di vi-talità del tessuto unitario dellanostra democrazia, un punto diriferimento e una sorgente di fi-ducia per il nostro comune futu-ro».

Al Colle, Napolitano affida lacerimonia a Silvia Giralucci, figliadi un militante del Movimentosociale che fu una della prime vit-

time delle Br a Padova negli anniSettanta. E le testimonianze di so-pravvissuti e familiari (Il figlio delgenerale Galvaligi. I due figli e ilnipote del pm Vittorio Occorsio,ucciso il 10 luglio 1976 da “OrdineNuovo” poco dopo aver avviatoun’indagine sulla P2 di Licio Gel-li. Un rappresentante dell’Ordinedegli avvocati di Torino per ricor-dare Fulvio Croce) raccontanol’Italia buia del terrorismo. E del-le stragi ancora impunite, dapiazza Fontana a piazza dellaLoggia. «Sentiamo ancora piùfortemente il tormento di unagiustizia incompiuta — ammoni-sce Napolitano — ma non bran-coliamo nel buio dell’Italia deimisteri, una verità storica si è con-seguita». Il presidente della Re-pubblica, citando le parole appe-na pronunciate dal legale dellevittime di Brescia, sottolinea che«bisogna mettere in luce quelloche di inconfutabile è emersodalle carte processuali e dallesentenze», ovvero una «matricedi estrema destra neofascista diquelle azioni criminali». Così co-me le carte e le sentenze dimo-strano in maniera chiara come cisia purtroppo stata una «attivitàdepistatoria svolta da una partedegli apparati dello Stato». Vicen-

de terribili che, confida il presi-dente, ad un certo punto gli fece-ro temere che lo Stato «avrebbepotuto non reggere». «Trasmet-terò il senso di questo impegno achi mi succederà — conclude Na-politano, con la voce rotta — cosìche possa essere portato avanticon immutata convinzione e te-nacia».

Dal passato mantenuto vivodal dolore delle vittime e dalleGiornate della Memoria, alladrammatica attualità dell’atten-tato all’ad dell’Ansaldo. «Il mo-mento nel Paese è delicato —

mette in guardia il ministro del-l’Interno — e tutto può succede-re». Il titolare del Viminale ricor-da che gli “anni di piombo” furo-no sconfitti da «una forte coesio-ne nazionale che oggi non c’è»che aveva visto compatti contro iterroristi il Pci e la classe operaianelle fabbriche. «Quello che trovopericoloso oggi — ammette Can-cellieri — è il distacco tra cittadi-ni e istituzioni, che va assoluta-mente recuperato perché il Paesedeve fare sistema quando ci sonomomenti difficili». Ricordandoche le riforme del Lavoro, in Italia,sono state funestate in passato dareazioni terroristiche (furono uc-cisi dalle Br Biagi e D’antona, e ilgiuslavorista Ichino fu minaccia-to di morte), la Cancellieri ha con-fermato che al ministro Elsa For-nero «è stata potenziata la scortaa livello molto elevato».

“Terrorismo, lo Stato non si farà intimidire”Napolitano si commuove per le vittime degli anni di piombo. Cancellieri: tre piste per Adinolfi

Il discorso sul Colle“Certe tragedienon si ripeteranno,chi usa la violenzaè un perdente”

Sul sito Indymedia un attestato di solidarietà ai due aggressori. E un riferimento al caso Musy

I Gap inneggiano all’attentatoa Genova si teme un’altra azione

L’inchiesta

I MISTERI DI UN ACRONIMOL’acronimo Gap è un piccolomistero. Ieri tutti l’hannotradotto come “Gruppi diazione proletaria”: ma la siglaGap, apparsa alla fine deglianni Sessanta, stava per“Gruppi di azione partigiana”.L’organizzazione era vicinaalla banda XXII Ottobre,laboratorio brigatista genovese

Le piste

Il ministro: “Neimomenti di crisisuccede di tuttoE l’Ansaldo ha unvalore simbolico”

La prima pista èquella brigatista:la capacitàorganizzativa, latecnica e l’obiettivosono gli stessidei terroristiche quarant’anni facominciaronoa colpire proprioa Genova

La commemorazione

VIA CAETANI, LA CORONA DI FIORI IN RICORDO DI ALDO MOROIl “Giorno della memoria”, dedicato alle vittime del terrorismoe celebrato ieri al Quirinale, è cominciato con la deposizioneda parte del presidente Giorgio Napolitano, di una coronadi fiori in via Caetani, davanti alla lapide che ricorda ilsacrificio di Aldo Moro e degli agenti della sua scorta I rilievi sul luogo dell’attentato ad Adinolfi FOTO: ANSA

La sigla

Brigatista

L’arcipelagoanarchico nella suaderiva ambientalista:tre anni fa alcuni suoiesponenti avevanodiffuso sul webun elenco di managerfavorevoli al nucleare,tra cui lo stessoRoberto Adinolfi

Anarchica

La pista aziendale:Ansaldo Nuclearelavora quasiesclusivamenteall’estero concommesse delicatee milionarie su cuiavrebbe messo gliocchi la criminalitàorganizzatadell’Est Europa

Aziendale

che - ribadisce il ministro dell’In-terno Anna Maria Cancellieri - inquesto momento può avere al-meno tre facce. Invece no. Quellipubblicati dal social network so-no semplicemente degli attestatidi “solidarietà” agli aggressori. Eperò, secondo gli investigatoripotrebbero aiutare nella com-prensione di questa nuova pagi-na criminale. «Un altro infamerappresentante del capitalismo èstato gambizzato a Genova! (...)Non piangiamo gli sfruttatori e i

Il messaggio sulweb: “Gambizzatol’ennesimo infamerappresentantedel capitalismo”

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CRONACA■ 14GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLA MORTE DI CEVENINI

Il biglietto d’addio, poi giù dal settimo pianoshock a Bologna per il suicidio di Cevenini“Pensate a mia moglie e mia figlia”. Città in lutto per l’ex candidato del PdBEPPE PERSICHELLA

BOLOGNA — Il corpo di Mauri-zio Cevenini è rimasto tutta lanotte disteso sul pavimento delterrazzo del palazzo della Re-gione, senza che nessuno se neaccorgesse. Il politico più popo-lare a Bologna, per tutti il “Cev”,si è suicidato martedì sera, dopoun volo dal settimo piano delpalazzo dell’Assemblea legisla-tiva dell’Emilia Romagna. Unaguardia giurata verso le nove disera ha sentito un tonfo. Ha fat-to un giro di controllo senzaperò guardare la terrazza doveriversava il corpo senza vita delconsigliere regionale. Ceveni-

ni, 58 anni, sposato, con una fi-glia di 30, ha lasciato solo unbreve biglietto sulla scrivaniadel suo ufficio. «Pensate a miamoglie e mia figlia», ha scritto.

Poi si è buttato giù. Gli ultimi a sentirlo sono stati

martedì sera alcuni tifosi delBologna calcio che lo attende-vano, assieme a una decina di

giocatori della squadra, in unlocale per una lotteria di benefi-cenza. Visto il suo ritardo, ave-vano provato a chiamarlo e lui liavevi rassicurati. «Arrivo, arri-

vo». Ma alla seconda chiamata,verso le 22.30, il telefono hasquillato invano.

Ad accorgersi ieri mattina delcorpo sono state le prime perso-ne che sono entrate nel palazzo.L’ambulanza del 118 poco dopone ha solo constatato il decesso.La Procura di Bologna ha aper-to un fascicolo per istigazione alsuicidio, ma si tratta solo di unaipotesi tecnica per avviare gliaccertamenti sulla salma. Oggiè prevista l’autopsia, mentre ifunerali si terranno probabil-mente domenica. Come per lamorte di Dalla, il comune di Bo-logna è orientato a proclamareil lutto cittadino. Cevenini era ilpolitico più conosciuto e amatoin città, a detta di tutti, destra esinistra. “Mister preferenze”era uno dei suoi tanti sopranno-mi, dovuto ai suoi continui suc-cessi elettorali. Per questo il Pdlo aveva scelto due anni fa comecandidato sindaco del dopocommissariamento. Ma il Cevdopo nemmeno un mese dicampagna elettorale gettò laspugna per un attacco ischemi-

co e un conseguente ricovero didieci giorni in una clinica suicolli bolognesi. «La mia corsa fi-nisce qui», disse in una affollatae commossa conferenza stam-pa. Il sogno di una vita interrot-to proprio sul più bello. Le cosedopo non sono state più le stes-se. Tanti suoi colleghi, dopo ilforzato abbandono, non hannopiù visto sul suo volto l’imman-cabile sorriso e la sua fisiologicavoglia di scherzare. Non avevaperò rinunciato alle sue duegrandi passioni: il Bologna (irossoblù domenica indosse-ranno il lutto al braccio) e i ma-trimoni, più di cinquemilaquelli celebrati. Vicino alla gen-te, il Cev era un politico anoma-lo, forse proprio per questo cosìamato. Il sindaco Merola, in la-crime, ha detto: «Avrebbe dovu-to essere al posto mio e l’avreb-be meritato». Il leader del PdPierluigi Bersani ha pubblicatoper tutta la giornata di ieri sulsuo sito una foto di Cevenini.«Un punto di riferimento per lacittà, ci lascia affranti» ha ag-giunto l’ex premier RomanoProdi. «Un grande bolognese,mi mancherà» il pensiero delministro degli Interni Anna Ma-ria Cancellieri che lo ha cono-sciuto nei suoi mesi da commis-sario a Bologna. La città è già inlutto e aspetta solo un funeralein cui tutti vorranno esserci perdargli l’ultimo saluto.

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SILVIA BIGNAMI

BOLOGNA — «Perché lo ha fat-to, perché? Ditemi qualcosa, viprego...». Federica, la figlia diMaurizio Cevenini, la sua pri-ma supporter, la fan numerouno, «la consigliera politica»,come la definì Cevenini stessonel libro che scrissero insiemedopo il malore che lo colpì, ierilo chiedeva con disperazione einsistenza al sindaco VirginioMerola e ai compagni della po-litica del Cev. Lo domanda sot-tovoce, con gli occhi cerchiati dirosso. Perché lei, legatissima alpadre, ancora non poteva cre-derci. Lo ha sentito al telefonol’ultima volta domenica, anda-va tutto bene. O così le sembra-

La famiglia

Salto nel vuotodal palazzo dellaRegione. Gli amici:“Dopo l’ischemianon era più lui”

LA TRAGEDIANelle foto, irilievi sulluogo dellamorte, labandiera amezz’asta inComune e lasua Smartportata via

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.mauriziocevenini.ithttp://bologna.repubblica.it

va. «Stai bene papà? Ci vediamopresto, dai». Una conversazio-ne qualunque, quotidiana. Eche invece rimarrà l’ultima.

A Federica, dopo lo sconfor-to, è rimasta solo una preghie-ra, rivolta al sindaco e alla città:«Fate la camera ardente in SalaRossa. Era la sala dove papà ce-lebrava i matrimoni...». Sì,quella era casa sua, al punto chelo chiamavano anche “MisterMatrimoni”. Federica Ceveni-ni ha sostenuto quasi da sola,ieri, il peso dell’addio, pesante,violento, al padre. La moglie,piegata dal dolore, è rimasta acasa. In mattinata è stata Fede-rica a entrare per prima, da so-la, nella villetta di San Lazzaro,in via del Seminario, per parla-

re con lei. Senza trucco, schiva,riservata come è sempre stata,l’opposto di quel padre col sor-riso perenne, sempre presente,sempre fotografato, cliccato,intervistato.

Federica preferiva stare unpasso indietro, ma era lei la suavera forza. Lo era stata quandoCevenini si era candidato allecomunali: «Finalmente avreivotato per un buon sindaco:avrei votato mio padre, e nessu-no mi crederà se dico che non loavrei fatto perché sono sua fi-glia» scrive nel libro “Il Cev rac-contato a mia figlia” pubblicatoda meno di un anno. E a lei ave-va pensato Cevenini quandoaveva deciso di ritirarsi dalleelezioni, a causa di un attacco

ischemico: «Mi spiace se ho de-luso mia figlia». Deve avercipensato anche martedì sera,quando ha lasciato un bigliettosulla sua scrivania: «Pensate amia moglie e a mia figlia». Il bi-glietto di chi però è già oltre,tanto che Federica si interroga.Da pochi mesi si è sposata, ilCev elegantissimo accanto a lei,orgoglioso, nelle foto. Tutto fi-nito in un tonfo sordo. Stanca escossa, coi pensieri sono anco-ra per il padre. «Vorrei la came-ra ardente in Sala Rossa, la suasala», e «vorremmo ricordarloanche religiosamente». Poi si-lenzio: «Non riesco a parlare,scusatemi, ma proprio non ciriesco».

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Lo strazio di Federica: “Papà, perché l’hai fatto?”E a Merola chiede: “Fate la camera ardente nella Sala dove celebrava le nozze”

Il legame fortissimo, il libro scritto a quattro mani, l’ultima telefonata: “Mi aveva detto che andava tutto bene”

Non sei stato di parola,avevi detto cheavresti sposato mee la Barbara...Ti vogliamo bene, Cev...

Dovevi sposarmiti voglio bene

Alessandrode Renzis

Ciao Cev, ti ho votatoalle primarie e ti ricorderòsempre come “sindaco”.Ora farai il sindacodel Paradiso

Sarai il sindacodel Paradiso

DeniseStagni

Adesso che sei lì, raccontaalla mia mammaquanto è stato belloil nostro matrimonio.Mi raccomando

Racconta a mammadel mio matrimonio

RiccardoFedrigo

Ogni anno mi mandavigli auguri. Domenicaè il mio compleanno...mi mancherà non ricevere il tuo messaggio

Mi mancherannoi tuoi auguri

Tizianade Paolis

LA BACHECASU FACEBOOK

Il personaggio Dal record dei cinquemila matrimonial sogno svanito di fare il sindacocosì si è spento il sorriso del “Cev”

(segue dalla prima pagina)

MICHELE SMARGIASSI

OVUNQUE, in ogni moda-lità, tradizionale ed ec-centrica, reale e virtuale,

era un uomo integralmente pub-blico. Che possa aver compiuto ilgesto più disperatamente priva-to alla portata di un uomo, che loabbia fatto nel silenzio di unanotte, in un palazzo deserto, la-scia sgomenta un’intera città.

No, il Cev no, lui no. È come selo avesse fatto Bologna intera,quel salto di sette piani. PerchéCevenini e Bologna si somiglia-vano come due gocce d’acqua.Figlio del barbiere Italo, ragazzi-no rosso che a quattordici annirincorreva Berlinguer fra glistand della festa dell’Unità perstringergli la mano, figiciotto or-todosso, comunista moderatoche seguì senza fiatare tutte lesvolte, tutte le Bolognine, sem-pre “ben orientato”, sempre in li-nea, mai correntizio, sempre alservizio del partito. Con un so-gno nel cassetto: sedersi sullapoltrona che fu di GiuseppeDozza, il sindaco partigiano. Unsogno rincorso con pazienzacocciuta, con autostima un po’naïf, con quell’aspirazione ca-parbia alla popolarità che facevasorridere alcuni, ma che tutti gliperdonavano perché tanto sin-cera quanto determinata. Lastessa determinazione che loaveva fatto entrare alla clinicaVillalba come centralinista peruscirne trent’anni dopo ammi-nistratore delegato.

Asciutto, sempre impeccabile

tranne nel capello riccio fatico-samente domato, sembrava na-to in completo blu di seta, il cel-lulare incorporato all’orecchiosuonava sempre libero, perché ilCev doveva esserci per tutti. Lapopolarità non gliela regalavanessuno, se l’era costruita pezzoper pezzo con istintiva sapienzae quaranta ore al giorno di meto-do. Padrone della Sala Rossa, inquindici anni da consigliere co-munale vi celebrò cinquemilamatrimoni. I suoi profili Face-

book traboccano di “amici” tan-to che ne aprì quattro dietro fila.Sulla tribuna del Dall’Ara era “ilsindaco dello stadio”, al bar Cic-cio un re, nelle tivù locali un ospi-te fisso del salotto politico, delvarietà trash con veline impro-babili, del talk show sportivo. Asuo agio sull’Apecar con cui bat-teva le periferie in campagnaelettorale come sui palchi ac-canto a Prodi, sempre identico ase stesso, aplomb, voce bassa,mai un’offesa, e chi mai poteva

provocargliela?, non aveva ne-mici neppure fra gli avversari po-litici, pacche sulle spalle con Fi-ni, battute con Casini. Qualcheinvidia nel suo partito, «presen-zialista», «folcloristico», «senzaspessore», perché il Cev era digran lunga il più popolare incittà, più dei sindaci in carica, piùdel segretario del partito. Pervendere i biglietti della lotteria laFesta dell’Unità ci stampava so-pra la faccia del Cev. Da outsiderarrivava eterno secondo alle pri-

marie solo perché i militanti bo-lognesi ancora più disciplinati dilui votano il candidato ufficiale, epoi lui stesso diceva «gli altri nesanno più di me». Poi però alleelezioni stracciava tutti, era mi-ster preferenze, oltre 13 mila, piùdi Berlusconi in proporzione aivotanti. Lui da solo era il quartopartito di Bologna, aveva in testaanche un nome di lista, “Bolognanel cuore”. Ma da solo non sa-rebbe andato mai: «Sono un va-lore aggiunto», sorrideva e river-sava voti a valanga nelle urne delPd.

Poi, diciotto mesi fa, quandoavevano alla fine scelto lui,quando tutti erano convinti,quando Gianni Morandi già gliregalava un endorsement daamico del bar («Lui sì che si sbat-terà per questa città»), quandoera a un passo dal «sogno dellamia vita», vestire la fascia tricolo-re davanti a un consiglio comu-nale e non solo per gli sposi, eccoquel messaggio maledetto, eccoquella “telefonata” perentoriada dentro, dal suo stesso organi-smo. Un’ischemia lo riporta allasua Villalba da paziente. Forsemeno grave di quel che sembra,ma il Cev prova «paura, moltapaura». E rinuncia in piene pri-marie. Dolorosamente, ma «Bo-logna ha diritto a un sindaco in

piena efficienza». Scelgono unaltro, Merola. Cevenini lo sostie-ne.

Dopo, il Cev c’è ancora. Alme-no è quel che vedono tutti, e checrede anche lui. Riorganizza itifosi del Bologna, si fa eleggerein consiglio comunale e anche inquello regionale, celebra matri-moni, riceve premi, torna in tivù.Ma il secondo tempo della parti-ta non è più come il primo. Nonc’è più uno scudetto da conqui-stare. I sogni svaniti non fannomai il bis. Spiega il suo «autun-no» in un libro dedicato alla fi-glia. C’è nell’aria una candidatu-ra da onorevole, ma lui a Repub-blica confessa: «Io volevo fare ilsindaco». I suoi ultimi messaggisu Facebook sono tutti addii: alcapitano del Bologna che lasciala squadra, al cantante GiorgioConsolini morto di vecchiaia, al-lo scrittore Stefano Tassinarimorto di tumore. Il Cev c’era,continuava a correre, ma nessu-no s’è accorto che la sua corsas’era infilata in un tunnel ed erarimasta sola. Il Web lo piange«buono», «onesto», «per bene».Bologna continua a pensare cheil Cev c’è.

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Sempre in primafila, allo stadio ealle feste dell’Unità.Era il politico piùvotato e popolare

Il ricordo

La Sala Rossaera la sua secondacasa. Poi vorremmoricordarlo anchecon una cerimoniareligiosa

Federica Ceveninifiglia di Maurizio

LE PASSIONI DI UNA VITASopra, Cevenini con una coppia di sposi nigeriani; al “bar Ciccio”, considerato il suoquartier generale. Sotto, in tribuna allo stadio Dall’Ara e alla Festa dell’Unità a Bologna

BOLOGNA NEL CUORELegatissimo alla sua città,dalla politica allo sport,Maurizio Cevenini vi eranato 58 anni fa

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POLITICA INTERNA■ 16GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaPOLITICA E GIUSTIZIA

“Finanziamenti illeciti a Penati”altri sei indagati, c’è PonzelliniNuove accuse: 368 mila euro alla Fondazione “Fare Metropoli”SANDRO DE RICCARDIS

MILANO — Due banchieri, dueimprenditori vicini al centrosini-stra, un commercialista, un fun-zionario di partito. Ci sono seinuovi indagati nell’inchiesta del-la procura di Monza sul “SistemaSesto”, il presunto giro di tangen-ti che ruota intorno all’ex presi-dente della provincia Filippo Pe-nati, indagato per corruzione,concussione e finanziamento il-lecito.

Sei nomi pesanti. Che entranonell’inchiesta dei pm Walter Ma-pelli e Franca Macchia per i lororapporti con “Fare Metropoli”, lafondazione creata proprio dalpolitico sospeso dal Pd per racco-gliere finanziamenti, e che in po-co più di due anni ha incassatoquasi 400mila euro. Tra i sei nuo-vi indagati — che dovranno ri-spondere di finanziamento ille-cito ai partiti — spicca il nome diMassimo Ponzellini, ex presi-dente della Banca Popolare diMilano, che risulta aver finanzia-to con cinquemila euro — versaticome quota associativa — la fon-dazione di Penati. Con lui finiscenell’inchiesta anche Enrico Co-

rali, presidente della Banca di Le-gnano (controllata da Bpm), poinominato da Penati in Expo 2015:l’istituto versò alla fondazione,nel giugno 2009, diecimila euro.Ma sono stati iscritti in questigiorni nel registro degli indagatianche i nomi di due imprendito-ri considerati vicini al centrosini-stra pugliese e a Massimo D’Ale-ma. Il primo è Enrico Intini, inda-gato a Bari per turbativa d’astanella sanità e legato a GianpaoloTarantini, l’uomo che procaccia-va le escort per Berlusconi. L’altroè Roberto De Santis che condivi-

deva con D’Alema la proprietàdel veliero Ikarus. Intini e De San-tis — insieme all’architetto Rena-to Sarno, considerato dai pm «ilcollettore di tangenti per Penati»— sono soci in MilanoPace,un’immobiliare molto attiva nel-la ex Stalingrado d’Italia, che haversato 20mila euro a “Fare Me-tropoli”. Altri diecimila euro sonofiniti nelle casse della fondazioneprovenienti da Servizi globali, al-tra realtà della galassia Intini.Proprio nell’attico di un palazzocostruito da MilanoPace a SestoSan Giovanni, vive Giordano Vi-

mercati, per anni uomo ombra diFilippo Penati e suo capo di gabi-netto in Comune e provincia, og-

gi «in rapporto professionale» -come risulta alla Finanza - pro-prio con Intini.

Sulla sponda opposta, comegestori nella fondazione e dei fi-nanziamenti, ci sono gli ultimidue nuovi indagati, Piero Rossi eCarlo Sergio Parma. Rossi è presi-dente di Fare Metropoli dal mo-mento della sua fondazione, no-minato nell’atto costitutivo deldicembre 2008, fedelissimo diPenati tanto da essere indicato daMilano Serravalle nel cda di Tem,Tangenziali esterne Milano. Ed èil funzionario che ha nominato

consulente di Fare Metropoliproprio Parma. Insieme, secon-do l’accusa, tenevano la contabi-lità dell’ente, gestivano i contri-buti, incassavano gli assegni.

Ma quanti sono e come sonostati spesi i soldi incassati? Insie-me al Nucleo di polizia tributariadi Milano, i pm Mapelli e Macchiahanno ricostruito un volume di368mila euro di finanziamenti dicontribuenti, a fronte dei qualiperò non risulta nemmenoun’attività riferibile alla fonda-zione: nessun convegno, nessu-na iniziativa che possa giustifica-

La scheda

SERRAVALLEDa presidentedella provincia,Penati acquistòil 15% dellequote dellaSerravalle daGavio,garantendogliuna riccaplusvalenza di179 milioni

LE FALCKPer lariqualificazionedelle ex areeindustriali, ilcostruttoreGiuseppePasini hadenunciatooltre 5 miliardidi lire ditangenti

IN COMUNEPiero diCaterina,l’imprenditoredel trasportolocale, parlaanche delletangenti inComune pervariantiurbanistiche eautorizzazioni

LE COOP ROSSEPer portareavanti i cantierisulle ex Falck,denunciaPasini, si deveaccontentare lecoop diBologna, «ilbraccio armatodel partitodemocratico»

BREVIARIO

“Abbiamo avuto unsuccessone, l’Adc hasbancato. Non ci credi?”

Francesco Pionati,leader dell’Adc

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.repubblica.itwww.giustizia.it

re spese. Per questo, il sospettodegli investigatori è che dietro isoldi pagati alla fondazione di Pe-nati potrebbero nascondersi tan-genti al politico, membro delconsiglio regionale della Lom-bardia. A breve la notifica agli in-dagati dell’avviso di chiusura del-le indagini, preludio ai rinvii agiudizio che porteranno al pro-cesso, nato sulle dichiarazionidei due grandi accusatori del cen-trosinistra milanese, l’imprendi-tore Piero Di Caterina e l’immo-biliarista Giuseppe Pasini.

Il caso

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CONCHITA SANNINO

ROMA — La partita stavolta sichiude in fretta e non a suo favore.E’ già sceso il buio su Palazzo Ma-dama quando la giunta per le au-torizzazioni del Senato decreta ilsì agli arresti (domiciliari) per il se-natore pdl Sergio De Gregorio, ac-cusato di truffa e bancarotta nel-l’ambito del filone sui fondi dell’e-ditoria, gli oltre 22 milioni desti-nati all’Avanti! e finiti in un vorticedi scatole vuote, indagine che lo

vede coinvolto insieme al faccen-diere Valter Lavitola.

L’autorizzazione alla misuracautelare passa con 11 voti a 10.Ma il verdetto finale toccherà al-l’aula di Palazzo Madama. Per il sìall’arresto hanno votato, oltre alpresidente della giunta MarcoFollini (Pd), anche gli altri setteesponenti democratici, con il vi-cepresidente Luigi Li Gotti (Idv) ei due esponenti della Lega, SandroMezzatorta e Roberto Mura. Si so-no espressi contro i dieci senatoriberlusconiani, assente l’udc D’A-lia. Singolare la relazione di alcu-

ni senatori: riconoscono l’assen-za di fumus persecutionis e anchela gravità delle ipotesi di reato, maritengono di preservare «l’inte-grità del Senato», il «principio delplenum assembleare» dicendono alla richiesta dei magistrati.Autorizzata, stavolta all’unani-mità, la perquisizione dei contai-ner che custodiscono la docu-mentazione di De Gregorio, ma lostesso patron degli «Italiani nelmondo» aveva offerto le chiavi diquei mega-contenitori ai pm

Henry John Woodcock, France-sco Curcio e Vincenzo Piscitelli.

«Ora ci sarà il voto dell’aula, so-no sicuro che lì le valutazioni sa-ranno più serene», confida il sena-tore agli amici. Nella stessa gior-nata, De Gregorio aveva letto spa-zientito i giornali che riportavanol’interrogatorio di Valter Lavitolain cui si facevano riferimenti «perl’ennesima volta e inutilmente»,dice lui, a quel milione di euro cheDe Gregorio ha ricevuto da Berlu-sconi tra il 2007 e il 2008, contesta-

zione alla quale, peraltro, aveva ri-sposto già in passato. Lo sottoli-nea anche il suo avvocato, CarloFabbozzo: «Riteniamo sia oppor-tuno che venga effettuata una“operazione di verità”: l’interro-gatorio di Lavitola è assolutamen-te speculare a quello reso dal se-natore De Gregorio nel dicembre2007, quando chiarì che era statostipulato un patto federativo tra ilmovimento Italiani nel Mondo ela Casa delle Libertà che stabilivaun contributo di 1 milione. Quel

procedimento venne archiviato.Cosa c’è di nuovo, oggi? Nulla».

Sulla decisione di ieri in giuntaavrebbero pesato anche le indi-screzioni sul dispositivo del Rie-same di Napoli, che avrebbe con-fermato l’arresto per De Gregorio.Ma ha pesato soprattutto la com-pattezza del Pd. Lo sottolinea il se-natore Felice Casson, ex magi-strato: «Ho chiesto al nostro grup-po massima presenza e determi-nazione su questo voto. Ora la ma-gistratura puó andare avanti nelsuo lavoro».

SUL VENERDÌSul settimanale in edicoladomani con repubblica unarticolo di Enrico Deagliosu Milano e la politica

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Signor Presidente,perchè non vuole o non èin grado di esibire ladistinta bancaria dallaquale risulta che lei haeffettivamenterimborsato a Daccò lespese relative aicapodanni 2008, 2009 e2010?

LA DOMANDACUI FORMIGONINON RISPONDE

L’inchiesta

Regione Lombardia, provvigioni fino al 25% per DaccòMILANO — Pierangelo Daccòavrebbe percepito provvigionifino al 25% per le sue mediazio-ni con la fondazione Maugeri.Emerge dagli interrogatori degliarrestati nell’inchiesta sui fondineri distratti dalla clinica pavese.Ieri sono stati risentiti il direttoreamministrativo Costantino Pas-serino e il suo braccio destroGianfranco Mozzali. Entrambistanno spiegando ai pm titolaridell’indagine - Orsi, Pastore,Pedio e Ruta, coordinati dall’ag-giunto Greco - in cosa consi-stesse l’intervento del lobbistache ospitava, durante le sue va-canze, il governatore RobertoFormigoni. Era lui ad aprire loro

le porte della Regione, che fi-nanziava (con un incremento del64% tra il 2004 e il 2008) la fon-dazione. Daccò aveva firmatonel 2002 un contratto che gli as-sicurava una percentuale del 5,ma in realtà i compensi si aggira-vano tra il 18 e il 25%. In cambio,la fondazione apriva i suoi centri,senza ostacoli dal Pirellone. «Seè così - spiega l’avvocato GianPiero Biancolella, l’avvocato diDaccò - cade l’ipotesi dell’ap-propriazione indebita: Daccòoperava nell’interesse della fon-dazione». Il manager sarà pro-cessato in abbreviato il 27 giu-gno per il crac San Raffaele.

(davide carlucci)

“Il milione di euroricevuto da Berlusconiper lasciare l’Idv:tutto già chiarito”

Follini: decisionedoverosaIl Pdl ammette chenon c’è il fumuspersecutionis

Accolta in Giunta con i voti di Pd e Idv la richiesta. L’accusa: stornati 22 milioni di euro destinati all’Avanti. Ora il caso approda in aula

Truffa, De Gregorio agli arresti domiciliarial Senato la Lega lascia solo il Pdl

PD LOMBARDOFilippo Penati è statopresidente della Provinciadi Milano dal 2004 al 2009Ora è consigliere regionaleIl Pd lo ha sospeso

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MONDO■ 18

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLE RIVOLTE ARABE PER SAPERNE DI PIÙ

www.english.alarabiya.netwww.un.org/en

Siria, attacco agli osservatori Onuil convoglio colpito da una bombaTra le macerie della città fantasma di Homs: “Sono fuggiti tutti”ALBERTO STABILE

HOMS — Nella capitale della rivol-ta la linea del fuoco spezza in due ilcuore della città. Alle porte di De-ra’a un ordigno artigianale esplodeal passaggio di un convoglio degliosservatori dell’Onu su cui viaggia ilcomandante della missione, il ge-nerale Robert Mood. Otto militaridell’esercito siriano, su un camiondi scorta, vengono leggermente fe-riti. E’ l’ennesimo attacco alla tre-gua, ma stavolta nel mirino sem-brano essere i “caschi blu”, gli uo-mini mandanti dalla comunità in-ternazionale a verificare la possibi-lità che la rivolta esplosa 14 mesi fain Siria, ormai sull’orlo di una guer-ra civile guerreggiata, possa ancorapiegare verso una soluzione pacifi-ca.

I nemici della tregua avrebberocertamente potuto impiegare mez-zi ben più potenti della bomba ru-dimentale piazzata ai margini delraccordo che, lasciata l’autostradaper Damasco, conduce alle porte diDera’a. Ma quello che conta è iltempo in cui è stato deciso di lan-ciare l’avvertimento: la quasi per-fetta sincronia con il passaggio delconvoglio delle Nazioni Unite, par-tito dalla capitale siriana per unodei tanti sopralluoghi che vengonfatti giornalmente nelle varie città-crateri della rivolta. Un’operazionedi routine sotto agli occhi di RobertMood, il comandante del contin-gente, e di un gruppo di giornalisticui il piano di pace proposto da Ko-fi Anan ha voluto garantire l’acces-so.

E’ dopo che il convoglio ha oltre-passato il camion dell’esercito si-riano che avviene l’esplosione. Lafiancata del mezzo viene investitadalle schegge, ma le auto degli os-servatori e quelle dei corrisponden-

ti vengono soltanto sfiorate dall’on-da d’urto. Proprio ieri, lo stesso me-diatore Kofi Annan aveva sollevatodubbi sulla tenuta della tregua dalui stesso voluta. Ci si interroga suchi fosse il vero obiettivo dell’atten-tato, perché sul fatto che il camionsiriano scortasse il convoglio c’è chinutre qualche dubbio. Ma il gene-rale Mood sembra per nulla turba-to da questo episodio: «La cosa piùimportante non è stabilire chi fossel’obbiettivo ma affermare che que-sto è ciò che vive ogni giorno il po-polo siriano. E bisogna porvi fine».

D’altronde basta vedere Homs,la città che le autorità di Damascopretendono di aver normalizzatodopo mesi di battaglie furibonde edi bombardamenti pesanti, per ca-pire quanto ardua sia la missione

degli osservatori delle Nazioni Uni-te. Se all’inizio dell’anno il frontepassava per i quartieri periferici,oggi il centro politico ed economi-co è il fotogramma bloccato di uncittà fantasma. La piazza principa-le, con il grande orologio fermo alle12 di chissà quale giorno, deserta.Municipio e Governatorato sbarra-ti da fortificazioni da cui emergonole sagome di uomini armati. Nego-zi chiusi, o saccheggiati. I marcia-piedi ricoperti da un tappeto scric-chiolante di vetri in frantumi. E lì,nel buio androne del ristorante SkyView, il comando delle forze di po-lizia che, dopo l’approvazione delpiano di pace di Kofi Annan, hannosostituito l’esercito. Dunque, nien-te mezzi pesanti, è pronto a giurareil comandante. Niente artiglieria

contro gli insorti. Eppure «la situa-zione — dice — è sotto controllo».

Però, neppure rasente ai muri cisi può allungare sul grande viale checonduce al quartiere di Kaldyeh, dadove giunge l’eco ininterrotta deglispari. Né si può pensare di sterzareverso la città vecchia, o l’adiacentequartiere di Amidyeh, dove alla finedi gennaio siamo potuti arrivare perparlare con i cristiani che vi abitanoda secoli. O per meglio dire, vi abi-tavano, perché secondo un agentedelle forze di sicurezza, «il 90 percento dei cristiani di Amidyeh sonofuggiti».

Tuttavia, la migrazione interna,effetto indotto della quasi-guerra-civile siriana, non riguarda soltantoi cristiani ma anche e soprattutto isunniti, considerati il serbatoio del-

la rivolta. Abd el Jalib, 40 anni, unafamiglia di dieci persone da sfama-re con le misere entrate di un com-mercio di frutta e verdura espostesul marciapiede, vive in una traver-sa a non più di 200 metri dalla piaz-za centrale. Viene da Bab Dreb, unquartiere colpito duramente, la suacasa, 5 mesi fa è stata distrutta e luie i suoi hanno trovato posto in unappartamento del centro da dove, asua volta, con l’avvicinarsi del fron-te, era fuggita un’altra famiglia. Ilturnover della disperazione.

Lui ci aspetta lì, sulla soglia di ca-sa, circondato dai figli più piccoli,con l’orecchio teso ai suoni delloscontro e lo sguardo alla sua poveramercanzia (cipolle, patate, qualchepomodoro sfatto). Come va la vita?“Ringraziamo Iddio”. Ma riesce a

vendere qualcosa in questo deser-to? “Si vende poco”. Potete uscire dicasa? “No”. I bambini, a scuola? “Lescuole sono chiuse”. Un collegachiede se ha mai visto carri armatida queste parti (vale a dire i mezzicorazzati che il piano di Kofi Annanimpone al regime di ritirare dallezone abitate)? «Sono passati daquella strada 3 o 4 giorni fa. Trema-va tutto».

E’ difficile dire che ne sarebbe delfragile immobilismo della tregua senon ci fossero i caschi blu. Ma forsela risposta è qui, a Baba Amro, ilquartiere-martire teatro della san-guinosa battaglia di gennaio-feb-braio durata sei settimane e conclu-sasi con il ritiro della guerriglia. Pas-sare per Baba Amro è come attra-versare un cimitero di macerie.Nessuna edificio affacciato sul via-lone che l’attraversa è rimasto im-mune dal fuoco dell’artiglieria.Molte palazzine sono annerite dalfuoco degli incendi. La cupola dellaMoschea è stata sfondata. Rare fi-gure, soprattutto femminili, pun-teggiano quà e là questa quinta didistruzione. Un gruppo di operai la-vora a liberare una fognatura. Manessuno vuole parlare. “Siamo sol-tanto operai. Andate via”!

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Aleppo

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DAMASCO

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LIBANO

TURCHIA

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IRAQ

GIORDANIA

NEL MIRINOL’attentatocontroil convoglioOnuè avvenuto aManshiya,vicinoalla città diDera’a:illesi gliosservatori,feriti ottosoldatisiriani dellascorta

L’intervista Parla il ministro degli Esteri italiano mentre è in partenza per la Siria il nostro contingente

Terzi: “Migliaia di uomini e armatipotrebbe servire una missione più robusta”

STEFANIA DI LELLIS

ROMA — Quindici osservato-ri italiani sono in partenza perla Siria in questi giorni: il no-stro contributo alla missioneOnu di 300 uomini previstadal piano di pace Annan. «Maè probabile che non sia suffi-ciente e che si debba tornare alConsiglio di sicurezza», avverteil ministro degli Esteri GiulioTerzi. «Per chiedere una forzapiù robusta, fino a 2-3000 uomini— spiega — e in grado di interveni-re in base al capitolo VII della Cartadelle Nazioni Unite. Una missionecioè armata, capace di garantire laprotezione di alcune aree e la sicu-rezza degli osservatori che oggi è in-vece affidata al governo siriano».

Ministro Terzi, il capitolo VII,che contempla l’utilizzo della for-za, è stato alla base dell’interventoarmato in Libia. Sta prefigurandoper la Siria lo stesso scenario?

«Il modello libico è irripetibile.Ma il capitolo VII è stato utilizzatoin molte altre occasioni. E in tantealtre avrebbe potuto evitare massa-cri, come quello di Srebrenica».

Crede che Russia e Cina possa-no approvare una missione arma-ta?

«Per ora no, ma potrebbero farlo

se si convincessero che la situazio-ne non è più accettabile. Noi cre-diamo nel piano di pace Annan, macon preoccupazione e perplessità.Damasco sta utilizzando una forzaspropositata, inimmaginabile an-che in presenza di un’insorgenza.Azioni anti-terrorismo con canno-ni da 120 mm».

Non è un paradosso approvarel’invio di nostri uomini e dubitarecosì fortemente dell’efficacia dellamissione?

«Un dubbio, non una bocciatu-ra. Il regime continua a comportar-si in modo violento, non ha ritiratoi soldati nelle caserme, non ha datoaccesso umanitario ovunque, nonha garantito libera circolazione al-la stampa. Ma qualcosa si muove,c’è qualche inizio di applicazionedelle richieste del piano Annan. Bi-sogna vedere che impatto potràavere la missione quando sarà di-

spiegata totalmente. O magari sicreerà una situazione alternativanel regime, provocata dall’entou-rage di Assad».

Un golpe?«Un’uscita gestita del presiden-

te, sul modello Yemen».Quattordici mesi e Assad è an-

cora al suo posto. Un errore di va-lutazione da parte della comunitàinternazionale sulla tenuta del re-gime, sulla capacità dell’opposi-zione di sollevare la massa criticadel popolo?

«Non abbiamo mai pensato chele cose potessero risolversi rapida-mente. Assad ha il controllo totaledelle forze armate, un forte collega-mento con la Russia e con l’Iran cheassicura forniture militari».

Tra i diplomatici si fanno stradadubbi anche sul Consiglio nazio-nale siriano, il frammentato car-tello delle opposizioni. Stiamo

scommettendo sul cavallo sba-gliato?

«Il Cns è molto diviso, ma è l’in-terlocutore che la comunità inter-nazionale ha individuato. Nel finesettimana i membri del consigliodirettivo saranno ospiti in Italia: ilnostro ruolo è quello di aiutarli a ri-comporre le loro divisioni interne».

L’intelligence Usa ha ricono-sciuto la mano di Al Qaeda dietrogli attentati kamikaze a Damasco ead Aleppo. Il protrarsi del conflittoè un terreno di coltura per l’estre-mismo e il terrorismo?

«Temiamo Al Qaeda, trae profit-to da una situazione di guerra civi-le e potrebbe radicarsi nel territoriosiriano così come è avvenuto inIraq, nella provincia di Anbar. Pernoi è un rischio, ma molto di quelloche è venuto dalle primavere arabeè rischioso. Certo però non sono darimpiangere le condizioni dei po-

poli che vivevano sotto Ben Ali, Mu-barak o Gheddafi».

Scontri tribali, violenze anchenel cuore di Tripoli. La Libia sta im-plodendo?

«Aspettiamo le elezioni di finegiugno. Speriamo che il consolida-mento istituzionale sia rapido perconsentire gli interventi sociali chesono la vera urgenza del paese».

Una Libia destabilizzata riatti-va il rischio della “bomba immi-grazione” per l’Italia?

«Non come quando Gheddafi lausava scientemente contro di noi.Ma, certo, se le frontiere non sonoprotette il traffico delle persone di-venta un’emergenza».

Il nucleare iraniano. A fine giu-gno devono entrare in vigore lesanzioni sul petrolio. Da più partiarrivano indizi di una disponibi-lità della guida suprema Khame-nei a trattare. L’Europa è incline afare qualche passo distensivo?

«Ci sono voluti nove anni per ar-rivare alle sanzioni petrolifere. Perottenere concessioni, uno slitta-mento dell’entrata in vigore diquelle misure, Teheran dovrebbedare all’Aiea garanzie importantisul piano delle verifiche, consen-tendo delle ispezioni molto intrusi-ve. Ma sono scettico».

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Illesi il capodell’operazioneinternazionalee i suoi uominiFeriti otto militaridi Damasco chefacevano la scorta

L’opposizione

Il Consiglio nazionalesiriano ospite in Italia nelfine settimana: vogliamoaiutare l’opposizionea ricompattarsi

Il terrorismo

Rischio Al Qaeda? Moltodi quello che è venutodalle primavere arabeè un rischio per noi, manon va rimpianto il passato

MINISTRODiplomatico eambasciatoreGiulio Terzi è

ministro degliEsteri

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MONDO■ 19

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaL’AMERICA DI OBAMA PER SAPERNE DI PIÙ

abcnews.go.comwww.barackobama.com

(segue dalla prima pagina)

DAL NOSTRO INVIATOANGELO AQUARO

NEW YORK

DICENDO una cosa di sini-stra per rilanciare la diffi-cile rielezione. E proprio

mentre il repubblicano MittRomney licenzia il portavoce Ri-chard Grenell solo perché gay. Lospiega con la serenità del padre difamiglia, Obama. Dice di averneparlato con Michelle: «Siamo en-trambi cristiani e quando pen-siamo alla nostra fede crediamoche non solo Gesù si è sacrificatoper noi ma che gli altri vadanotrattati come noi vorremmo es-sere trattati». Ne ha parlato an-che con Malia e Sasha, che hannotanti amici figli di gay: «E perché iloro genitori dovrebbero esseretrattati diversamente?».

E perché la sua evoluzione, co-me la chiama lui stesso, è duratacosì tanto da apparire, ora, unarivoluzione? «Pensavo che lenozze civili fossero sufficienti»confessa nell’intervista tv conRobin Roberts dell’Abc: donna enera. E poi «sentivo che per mol-ti la parola matrimonio evocatradizioni e credenze religioseradicate. Ma nel corso degli anniho potuto conoscere amici, vici-ni, gente del mio staff sposata congente dello stesso sesso, che hacresciuto i figli insieme. Penso ainostri soldati, aviatori, marinaiche hanno dovuto lottare tanto

per i loro diritti» dice il presiden-te che ha cancellato la vergognadel bando ai gay nell’esercito. «Ea un certo punto ho concluso cheper me personalmente era im-portante andare avanti. E affer-mare che le coppie dello stessosesso hanno il diritto di sposarsi».

È un tema più che delicato.Proprio due giorni fa, per esem-pio, il Norh Carolina ha banditole nozze gay con un referendum.E la Carolina del Nord non è unostato come gli altri. È quello chequattro anni fa Obama strappò airepubblicani e fu determinanteper la vittoria. È quello dove a set-tembre verrà a farsi reincoronaredalla convention democratica. Epoi la questione è più che divisi-va. Dal 1998 a oggi per 32 volte gliamericani sono andati al voto: sìo no ai matrimoni gay? E per 32volte i gay hanno perso. E questomalgrado la maggioranza si di-chiari a favore: il 52 per centocontro il 48. Una rivoluzione ri-spetto a dieci anni fa quando i nu-meri erano l’opposto: lo spec-chio di una società in continuatrasformazione. È il motivo percui una materia così delicata,suggerisce Obama, possono es-sere solo gli stati, appunto, a legi-ferare. L’ultimo di sei, l’annoscorso, è stato New York. Tant’èche ieri anche il sindaco MikeBloomberg ha festeggiato: «Gior-nata storica».

Certo il presidente deve averfatto più volte i conti. A novem-bre non saranno più soltanto itanto sbandierati indipendenti adecidere. Stavolta vince soprat-

tutto chi galvanizza la sua base.Per questo Romney è sempre

più a destra inseguendo i TeaParty: e ieri ha riconfermato il noperfino alle unioni civili. Per que-

sto Obama si riposiziona a sini-stra. Tra i democratici il 65 percento dice sì e il 34 no alle nozzegay. Tra gli indipendenti il 57 sì eil 40 no. Tra i repubblicani la par-

tita è persa in partenza: 22 percento sì e 74 per cento no. Per nonparlare delle generosissime do-nazioni di imprenditori e vipomo. Stasera il presidente è atte-so per la cena da 12 milioni di dol-lari con George Clooney: sfileràmezza Hollywod — dove gay e le-sbiche sono una potenza.

La questione era riesplosa do-po l’uscita del vicepresidente JoeBiden. «Uomo con uomo, donnacon donna: io mi trovo perfetta-mente a mio agio» aveva candi-damente detto il suo numerodue. Gaffe o assist? E pensare chegià nel 1996 quel giovane politicodi Chicago aveva sbandierato diessere «a favore della legalizza-zione dei matrimoni dello stessosesso». L’ha negato per i primiquattro anni alla Casa Bianca.Basterà adesso ricambiare ideaper riconquistarne altri quattro?

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La svolta di Obama: “Sì ai matrimoni gay”È il primo presidente Usa a dirlo. “Ho maturato questa idea parlando con le mie figlie”

“Per Sasha e Malianon fa differenza sei genitori dei loroamici sono dellostesso sesso”

L’ESCLUSIVAObama hascelto didichiararela sua posizionesui gay inun’intervistaalla tv Abc

Le tappe

IL “MARRIAGE ACT”Nel febbraio 2011Barack Obamadenuncia laincostituzionalitàdella legge che vietale unioni tra coppieomosessuali

L’ESERCITONel settembre 2011il presidente abrogaufficialmente la legge“Don’t ask don’t tell”che vietava di fattoai gay dichiaratil’ingresso nell’esercito

IL VICEIl vicepresidenteJoe Biden domenicascorsa afferma diessere “pienamentea proprio agio” conl’idea del matrimoniotra omosessuali

LE LEGALIZZAZIONISono solo seigli Stati dell’Unione,oltre al distrettodi Washington,ad avere legalizzatole unionitra omosessuali

L’UGUAGLIANZAA un meeting di ungruppo omosessualein ottobre Obamadichiara che “ogniamericano, gay etransgender inclusi,deve avere pari diritti”

“La base della fedecristiana è che glialtri vanno trattaticome vorremmoessere trattati noi”

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CRONACA■ 20GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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La polemica

Susa, salta l’incontro in classe sulla Tavi prof si ribellano: mancava il contraddittorio

SUSA — Il preside organizza un’assemblea sulla Tav, gli inse-gnanti protestano e l’incontro salta. È successo ieri a Susa, al-l’istituto tecnico Ferrari, dove questa mattina il presidentedell’Osservatorio sulla Torino-Lione Mario Virano avrebbedovuto spiegare ai ragazzi il progetto della Tav. Sarebbe statala prima volta in una scuola della Valsusa. Ieri però 43 inse-gnanti, gli stessi che un mese fa avevano dato via libera al pre-side Giovanni Paciariello per una giornata di informazione euna, successiva, di confronto, gli hanno scritto una letterachiedendo «un’analisi oggettiva, con tecnici a favore e con-tro». Secca la risposta di Virano, che parla di «conformismoconnivente con le frange più estreme del movimento. Si è per-sa un’occasione di democrazia a scuola» è la sua conclusione».

L’indagine

Ultrà ucciso, arrestati altri quattro giovanisequestro da un milione a famiglia rom

PESCARA — La squadra mobile di Pescara ha sotto-posto a fermo quattro nomadi ritenuti implicati nel-la spedizione punitiva in cui, lo scorso primo maggio,è rimasto ucciso l’ultrà 24enne Domenico Rigante. Sitratta di un nipote e di tre cugini, tra loro fratelli, diMassimo Ciarelli, il 29enne accusato dell’omicidio. Iquattro, rintracciati poco fuori Pescara, sono staticondotti in carcere e si trovano in isolamento. Su diloro gravano pesantissimi indizi di colpevolezza.Decisive sono state le testimonianze degli ultrà ami-ci della vittima, presenti la sera del delitto. Sull’ondadei disordini contro la comunità rom locale, nel frat-tempo, un’operazione interforze ha portato ieri alsequestro di beni della nota famiglia Spinelli per unvalore complessivo di oltre un milione di euro.

DOMANI SUL VENERDÌTre studiosi italiani spieganola morte di Marilyn Monroe,50 anni dopo: domani sulVenerdì di Repubblica

Il 9 maggio 2012 è venuta a mancare lanostra dolceRachele Cavallari Matteucci

lo annunciano il marito Renato, i figliGiorgio con Laura e Pietro, Claudia conMichele, Chiara e Cesare. Si ringraziaper l’amorevole assistenza Anna Boy-chuk. I funerali si svolgeranno oggi 10maggio, alle ore 14, presso la parrocchiaSant’Andrea Apostolo, via Cassia 731,Roma. Ringraziamo per offerte a Milena,Associazione per le miocardiopatie On-lus:Iban IT32N0832703399000000018908.c/c 001001248028.Roma, 10 maggio 2012

Soc. Zega LucianoTel. 06/44231410

Giovanna, Eugenio, Luigi, Paolo, Anto-nio, Maria Teresa e Pia Cavallari, con leloro famiglie, ricordano con infinito af-fetto la loro adorata sorellaRachele Cavallari Matteucci

Roma, 10 maggio 2012Tutto il mondo professionale del Cine-ma è sconvolto per l’improvvisa scom-parsa del carissimo amico

Andrea Crisantiesprimendo il nostro dolore vogliamoche giunga a tutti coloro che gli hannovoluto bene, la nostra profonda condivi-sione.La FIDAC

Roma, 10 maggio 2012Annabella e Guido Crainz ricordano conrimpianto e con affetto l’amico

Sergio VecchioRoma, 10 maggio 2012Nel terzo anniversario della morte del

Prof. Arch.Eduardo Vittoria

La moglie lo ricorda con amore e nostal-gia infinita.

Roma, 10 maggio 201210/05/2008 10/05/2012

ANNIVERSARIOM°

Mario SchianoCaro Mario, Rita e Marina non ti hannodimenticato

Roma, 10 maggio 2012

Il Rettore dell’Alma Mater Ivano Dionigi,e tutto l’Ateneo partecipano allo stra-ziante dolore della moglie Rossella edella figlia Federica per la scomparsatragica del caro e indimenticabile

MaurizioRappresentante esemplare delle Istitu-zioni, cittadino amato da tutti, uomo so-lidale e sensibile.Bologna, 10 maggio 2012

O.F. Golfieri Tel. 051-228622 Bologna

Antonella e Gianluigi Serafini si stringo-no ai familiari di

Maurizio CeveniniRicordandone la passione e l’amore perBologna.Bologna, 10 maggio 2012Il Presidente del Gruppo del Pd in As-semblea Legislativa Regione Emilia Ro-magna Luigi Giuseppe Villani a nome ditutti i colleghi consiglieri e assistenti par-tecipa commosso al dolore dei familiarie dei colleghi del Gruppo del Pd per lascomparsa di

Maurizio CeveniniBologna, 10 maggio 2012Il Presidente dell’Assemblea Legislati-va dell’Emilia Romagna Matteo Richettia nome dell’intera Assemblea, di tutti iConsiglieri Regionali, dei collaboratori edei dipendenti ricorda

Maurizio CeveniniCollega, amico, persona generosa e digrande umanità e si stringe alla sua fa-miglia con cordoglio e sincero affetto.

Bologna, 10 maggio 2012Sergio e Marisa Marchioro ricordanocon profondo rimpianto la serietà, l’in-telligenza, l’amore per la cultura e lagrande conoscenza dei libri dell’amico

Stefano TassinariBologna, 10 maggio 20122011 2012

Piergiorgio ArtusoIl nostro cuore è sempre con te.Anna, Fabrizio e Albertina.Santa messa domenica 13 maggio, ore11, parrocchia San Lorenzo Collegno.Collegno, 10 maggio 2012

La perdita diMaurizio

ci priva di un amico, di un collega, di unuomo di profonda umanità, generosità,passione politica e civile. Il nostro affet-to e il nostro dolore si uniscono a quellodella moglie Rossella e della figlia Fede-rica. Bologna, l’intera comunità regio-nale, tutti quelli che l’hanno conosciutoe gli hanno voluto bene oggi perdono unpunto di riferimento importante. Ales-sandrini Tiziano, Barbieri Marco, Bertel-li Alfredo, Bianchi Patrizio, BonacciniStefano, Carini Marco, Casadei Tho-mas, Costi Palma, Errani Vasco, FerrariGabriele, Fiammenghi Miro, Garbi Ro-berto, Gazzolo Paola, Lusenti Carlo,Marani Paola, Marzocchi Teresa, Maz-zotti Mario, Melucci Maurizio, MonariMarco, Montanari Roberto, Mori Rober-ta, Moriconi Rita, Mumolo Antonio,Muzzarelli Gian Carlo, Pagani GiuseppeEugenio, Pariani Anna, Peri Alfredo, Pi-va Roberto, Rabboni Tiberio, RichettiMatteo, Saliera Simonetta, Vecchi Lu-ciano, Zoffoli Damiano.

Bologna, 10 maggio 2012Ciao caro

Maurizioora Bologna ci sarà ancora più estraneae dura.Francesca Ardigò Cavallaro

Bologna, 10 maggio 2012Andrea e Sonia Astolfi partecipano af-franti al dolore per la perdita del caroamico

Maurizio CeveniniMilano, 10 maggio 2012Lo Spi Cgil di Bologna piange la scom-parsa tragica di

Maurizio CeveniniAmico dei pensionati e delle pensiona-te, amico di tutti i cittadini, amico dellasua città Bologna.Maurizio ha rappresentato la buona po-litica, quella che sta tra la gente giornoper giorno e che sa ascoltare e confron-tarsi. Il Cev lascia un grande vuoto e ungrande esempio: Bologna perde uno deisuoi figli migliori.

Bologna, 10 maggio 2012

La tragedia Torre Annunziata, infarto a Michele Iuliano, ad della compagnia di navigazione Deiulemar: travolti dal crac tredicimila risparmiatori

Armatore fallito, muore durante perquisizione

Le tappe

A FIRENZEIl ministro Severino haufficializzato che lascuola di magistraturasarà a Firenze. Lega eUdc annunciano battaglia

L’AFFITTOL’affitto della scuola acarico degli enti locali dal2008 al 2010: 485milaeuro, poi a carico delministero della Giustizia

L’INAUGURAZIONEGiugno 2011: gli alloraministri Bossi, Alfano eCalderoli inauguranovirtualmente la scuola dimagistratura di Bergamo

IL CAPITANOMichele Iuliano, 88 anni,morto per infarto durantela perquisizione della Gdf

DAL NOSTRO INVIATOSTELLA CERVASIO

TORRE DEL GRECO — Era rima-sto sulla nave che affondava men-tre tutti erano presi dal panico.L’unico — come hanno ammessoalcuni creditori — «ad averci mes-so la faccia fino all’ultimo». È mor-to d’infarto a 88 anni mentre laGuardia di finanza cercava dei filenel suo computer Michele Iuliano,per tutti “il capitano”, ex ad del-l’impresa familiare protagonistadella “Parmalat del sud” — un bu-co da 725 milioni di euro a dannodi 13mila famiglie di investitori.

Dieci giorni fa il tribunale ha di-chiarato il fallimento, dopo che

era stato presentato un concorda-to insoddisfacente per le richiestedei creditori. Ieri la prima perqui-sizione domiciliare nella villa cheil “comandante” aveva voluto pro-prio di fronte alla dimora vesuvia-na del primo presidente della Re-pubblica, Enrico De Nicola, e allasede principale, tutta imbandie-rata, della compagnia di naviga-zione. Alle sette e mezza l’arrivodella guardia di finanza, alle ottoIuliano si è accasciato su una pol-trona e i soccorsi sono stati inutili.«Sono stati gentili, il clima era di-steso», ha dichiarato la famiglia. Èfinita in tragedia una dynasty cheper parentele e partecipazionecoinvolge l’intera città e che so-

prattutto tocca da vicino gli inte-ressi di molti dei suoi abitanti, inun momento difficile per le finan-ze di tutti.

Tre cognati che andavano permare, e che un giorno sul finire de-gli anni Sessanta hanno tentato lasorte comprando una nave da ri-mettere in sesto. La società fu so-stenuta da una sorta di azionaria-to diffuso, facendo nascere cosìquella che definivano «la bancadel capitano»: risparmi, pensioni,ricavato di vendite di beni affidatia Iuliano e company spesso incambio di semplici pezzi di cartafirmati dagli armatori. Da mesiMichele Iuliano aveva perso ventichili ed era depresso. La situazio-

ne di insolvibilità non lo facevastare tranquillo. La Procura di Tor-re Annunziata ha aperto un’in-chiesta per associazione a delin-quere, bancarotta, truffa e appro-priazione indebita. La compagniaha emesso obbligazioni regolar-mente sottoscritte ed iscritte al bi-lancio, ma prive di copertura, percirca 48 milioni, a cui vanno ag-giunte obbligazioni al portatore ir-regolari, anche queste senza co-pertura, per almeno 680 milioni.La Procura avrebbe rintracciatosocietà con ingenti flussi finanzia-ri in entrata e in uscita: sarebberoparte dei fondi distratti e dirottatia Lussemburgo, Madeira e Malta.

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DAL NOSTRO INVIATOPAOLO BERIZZI

BERGAMO — Un nuovo smaccoper la Lega, certo. Ma soprattuttouno spreco di denaro pubblico dicui francamente, visti i tempi,non si sentiva la mancanza. Ades-so è ufficiale: la tanto annunciata(e costosa) scuola di magistratu-ra di Bergamo — un pallino diBossi che la presentò come cosafatta definendola una specie di ri-voluzione del sistema giudiziarioin chiave federalista — non sifarà. Peggio: nella migliore tradi-zione italiana, chiude i battentiprima ancora che siano aperti.

La conferma è arrivata ieri dalministro della Giustizia, PaolaSeverino, che ha annunciato lascelta dell’unica sede di Firenzedurante il plenum del consigliosuperiore della magistratura. Ad-dio magistrati del Nord, dunque(«io mi sento più sicuro se vado afarmi giudicare da un magistratoche capisce il mio dialetto», disseil Senatur). E addio, soprattutto, a750mila euro di soldi dei cittadi-ni. Tanto è costato, dal 2008 a og-gi, l’affitto dei locali del collegiovescovile Sant’Alessandro, la se-de che, nei piani iniziali e in basea un contratto stipulato da Pro-vincia e Governo, avrebbe dovu-to ospitare l’alta scuola superioreper la formazione dei magistrati.Quattrocentottantacinquemila(485) euro li hanno messi il Co-mune e la Provincia di Bergamo,il primo a guida Pdl e la secondatargata Lega. La fetta rimanente èstata coperta dal Ministero della

Giustizia. Peccato che i locali sia-no rimasti e rimarranno — a que-sto punto — bellamente chiusi.

Eppure lo scenario doveva es-sere ben diverso. La scuola pada-na (i programmi iniziali ne preve-devano altre due, una a Firenzeper il Centro e una a Beneventoper il Sud) era stata virtualmenteinaugurata in pompa magna nelgiugno scorso da tre ministri:Umberto Bossi (Riforme), Ange-lino Alfano (Giustizia) e RobertoCladeroli (Semplificazione). Mache dopo quella parata al teatroDonizetti qualcosa non tornasse,si era capito. I mesi passavano eperò di aule, insegnanti e allievi,neanche l’ombra. Bocche cucitee imbarazzi a Roma. Preoccupa-zioni a Bergamo. Fino al dietro-front di ieri, che certifica il flop. Ilcambio di marcia deciso dal mi-nistro Severino — la scuola di ma-gistratura avrà un’unica sede aFirenze, alla faccia del federali-smo ormai tramontato — fa infu-riare le istituzioni bergamasche.Che gridano allo scandalo. LegaNord e Udc hanno presentato unordine del giorno per chiedere alsindaco Franco Tentorio di bat-

Chiude la scuola magistrati voluta dalla LegaBergamo, costata 750mila euro, inaugurata da Bossi e mai partita. La decisione del ministro Severino

Il Senatur lapresentò come unarivoluzione delsistema giudiziarioin salsa federalista

tere i pugni con Roma. Il prossi-mo passo è un ricorso alla Cortedei Conti da parte di Comune eProvincia: «Ringraziamo questogoverno perché ci ha fatto spen-dere soldi per un edificio che ri-

marrà vuoto — tuona il presiden-te della Provincia Ettore Pirovano— . Noi ci abbiamo messo inve-stimenti e anche la faccia, perchéabbiamo sostenuto il progetto.La cosa ridicola — aggiunge — è

che l’agenzia del Demanio sta an-cora pagando l’affitto alla Curia,che in base al contratto ha effet-tuato i lavori di ristrutturazione.Alla fine pagheranno ancora i cit-tadini». Infuriato anche il primo

cittadino Tentorio. «È scandalo-so, il ministero ha stipulato uncontratto di sei anni, ha un obbli-go giuridico di mantenere gli im-pegni».

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PAGATA E MAI FUNZIONANTEL’edificio che doveva ospitare la Scuola;Bossi, Alfano e Calderoli all’inaugurazione

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ATTUALITÀ■ 21

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.savethechildren.itwww.babel.tv/

Scuola, biberon e sogni infranti“Noi, baby-mamme per amore”Boom delle adolescenti che fanno figli: sono 11mila all’anno

(segue dalla prima pagina)

MARIA NOVELLA DE LUCA

ELASCIATA Anika corrono aprendere l’autobus, perchéla scuola inizia alle 8.10, ed

è meglio non perdere la primaora. Cinisello Balsamo, Milano. Èqui, tra le case popolari della cin-tura milanese, che inizia la storia,anzi la cronaca di questi due gio-vanissimi amanti, diventati im-provvisamente genitori, e oggi inbilico tra una vita da ragazzi e unavita da adulti. Joanne è un’italia-na 2G, seconda generazione, arri-vata qui dalle Filippine poco piùche bambina, ed è una delle11mila adolescenti che ogni annodiventano mamme tra i 15 e i 17anni, con un fenomeno che cre-sce, entra nelle scuole, negliospedali. Il 2,1% di tutte le gravi-danze in Italia riguarda ragazzinesotto i 18 anni. «Il test l’ho ripetu-to due volte, non ci volevo crede-re — racconta Joanne seduta suldivano del bilocale in cui vive an-che con la madre Annalyn e il fra-tellino di 7 anni — ma Niko ed io

abbiamo deciso quasi subito ditenerlo questo bambino. Per set-timane però non ho avuto il co-raggio di dirlo a mia mamma. Ciha portato qui con enormi sacri-fici, con la speranza che studias-simo. So che ha pianto, tanto.Adesso però, credo, è felice anchelei». Joanne non spiega perché hascelto di diventare madre. Anika èarrivata e basta. Con l’inconsape-volezza di un gioco. Anche se og-gi la vita è tutta un’altra cosa, piùdura, difficile, nonostante la risa-ta argentina di Anika.

«Il tempo di studiare ormai c’èsoltanto la sera, ma spero di riu-scire a prendere il diploma. Mimancano la solitudine e il silen-zio. Finita la scuola andremo via,ottenere la cittadinanza qui èquasi impossibile, forse Singapo-re, chissà...». Storie di madri-bambine: Joanne, e poi Eyverinche è diventata madre di Ranzel a15 anni, Giovana, che a 17 annipartorisce Dustin. Angela, diFrattamaggiore, un bambino na-to quando aveva soltanto 13 annie tornata agli studi grazie ad unapreside intelligente, Giuseppina

Cafasso, che crea una nursery ascuola. Ed è di ieri la storia di B.anche lei 13 anni, che ad Avellinoha dato alla luce Michela, oggi ditre mesi. Gravidanze acerbe di ra-gazze italiane che si intreccianocon quelle delle “nuove italiane”.

Ed è a loro, baby mamme 2G,che è dedicato il docu-reality“Piccole mamme crescono” di“Babel”, il canale 141 di Sky, ottopuntate che andranno in ondadal 13 maggio ogni domenica alleore 21. Racconta Beatrice Coletti,autrice del programma: «L’idea èispirata al rapporto di “Save thechildren” sulle madri adolescen-ti. Abbiamo scelto Milano perchéqui sono più attivi i servizi sociali,e per dimostrare che la scelta diqueste adolescenti non è frutto dicondizionamenti “ambientali”,ma davvero una scelta individua-le. Ragazze che hanno accettatodi farsi riprendere nelle loro gior-nate divise tra la cura dei figli e iltentativo, difficile, di costruirsiun futuro. Per molte di loro, cheoggi hanno bimbi di 2 o 3 anni,non è stato facile aprirsi, per pu-dore, ma anche perché dietroqueste gravidanze acerbe ci sonospesso famiglie problematiche».

E se Joanne è saldamente an-corata al suo Niko, in buona par-te dei casi i partner-ragazzinimollano e se ne vanno. Eyverin hasoltanto 14 anni quando si inna-mora di David, a 15 resta incinta,e dopo nove mesi nasce Ranzel,bello e bruno. A differenza diJoanne, Eyverin lascia tutto e sioccupa soltanto di Ranzel, lei e ilbambino, il bambino e lei….«Tutti mi consigliavano di aborti-re, ma non ho voluto, il figlio èmio, lo alleverò io». Oggi Ranzelha 3 anni e Eyverin fa la “piccolamamma”, cucina, gestisce la casae si occupa anche dei suoi tre fra-telli più piccoli. Con David è fini-ta. Eyverin dice che va bene così,eppure si vede che il cerchio do-mestico in cui si è chiusa ha qual-cosa di soffocante, come di sogniabbandonati in un cassetto. Cri-stina Riva Crugnola, docente diPsicologia, fa parte del gruppo dilavoro dell’ospedale San Paolo diMilano sulle madri adolescenti.«Cerchiamo di responsabilizzarele madri e creare tra loro e il bam-bino un vero attaccamento. Que-ste ragazze infatti spesso cercanola gravidanza per darsi un’iden-tità, sperando di ottenere attra-verso il figlio un ruolo che non tro-vano. Accade invece che di frontealle esigenze di un neonato vada-no in crisi, e molte di loro entrano,purtroppo, in depressione».

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Molte hanno originistraniere. Su Babeltv il docu-reality“Piccole mammecrescono”

Joanne16 anniJoanne e Nikosono i genitori diAnika, nata quandoJoanne aveva pocopiù di 16anni. Frequentanola scuola aCinisello Balsamo esono mantenutidalle famiglie. Ognigiorno portano labimba al nido poicorrono a scuola

Giovana17 anniGiovana, difamiglia peruviana,diventa mammadi Dustin a soli 17anni. Lascia glistudi e due annidopo con un nuovocompagnopartorisce duegemelli. Giovananon lavora edè sua madreche mantiene tutti

Eyverin15 anniEyverin, di famigliaecuadoriana,a 14 anni siinnamora di DavidA 15 annipartorisceRanzel, che oggiha tre anni. Eyverinha abbandonatogli studi, halasciato David,e vive con lafamiglia d’origine

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■ 24ECONOMIAGIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

FINANZA&MERCATI

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Titolo Pr. Rif €FTSE MIB Var.%Principali titoli del Mercato azionario

I peggiori

I miglioriIeri

FTSE MIB ....................13771,82 (-1,18%)FTSE IT ALL.................14810,15 (-1,09%)FTSE IT STAR ..............10079,15 (-0,98%)FTSE IT MID ................16373,30 (-1,69%)COMIT .............................763,26 (-1,52%)FUTURE.......................13517 (-3,69%)

A2A.............................................0,450 2,02Ansaldo Sts .................................5,925 -3,27Atlantia .....................................11,290 0,89Autogrill ......................................7,630 0,53Azimut ........................................7,065 -2,42Banca Generali ............................8,280 -0,90Banco Popolare ...........................0,987 -2,81Bca Pop.Milano ...........................0,358 -5,12Buzzi Unicem ..............................7,720 0,85Campari ......................................5,310 1,05Diasorin ....................................21,590 -0,05Enel ............................................2,428 -0,90Enel Green Pw .............................1,203 -1,96

Eni ............................................16,560 0,24Exor ..........................................16,450 -1,38Ferragamo ................................16,750 -1,59Fiat .............................................3,390 0,89Fiat Industr. .................................7,850 0,26Finmeccanica..............................2,828 -4,46Generali ......................................9,340 -2,56Impregilo.....................................2,948 0,20Intesa Sanpaolo...........................1,023 -2,85Lottomatica...............................14,250 5,40Luxottica...................................27,430 0,62Mediaset.....................................1,452 -11,36Mediobanca ................................3,316 -4,55Mediolanum................................2,876 -3,88Monte Paschi Si...........................0,233 -6,94

Parmalat .....................................1,716 0,76Pirelli & C.....................................9,420 1,84Pop.Emilia Romagna ...................4,094 -4,03Prysmian ..................................11,630 -1,36RCS Mediagroup .........................0,649 -1,96Saipem .....................................33,620 -0,21Snam..........................................3,464 -0,57STMicroelectr..............................4,042 0,70Telecom IT ..................................0,847 -2,08Tenaris .....................................13,840 3,05Terna ..........................................2,744 -0,58Tod’s ........................................82,550 -0,66UBI Banca ...................................2,440 -2,79Unicredit .....................................2,662 -4,59

Lottomatica ............................................5,40Tenaris ...................................................3,05A2A ........................................................2,02Pirelli & C. ...............................................1,84Campari .................................................1,05

Mediaset .............................................-11,36Monte Paschi Si. ....................................-6,94Bca Pop.Milano .....................................-5,12Unicredit ...............................................-4,59Mediobanca ..........................................-4,55

I DUE più interessanti sviluppi delle elezioni di domenicascorsa in Francia e in Grecia sono l’insistenza di FrançoisHollande per una inclusione degli acquisti di titoli obbliga-zionari da parte della Bce e/o degli eurobond nel patto fi-scale, e l’ammissione da parte dei due partiti pro-austeritàgreci della necessità di rinegoziare l’accordo sul debito. È so-lo un graduale spostamento delle politiche, ma è un cam-biamento importante anche se non scatenerà la rivoluzio-ne né risolverà la crisi.

Hollande mostra di avere una comprensione approfon-dita dei suoi obiettivi. È disposto a compromessi, ma di-chiara anche che Berlino non può bloccare simultanea-mente gli eurobond e gli acquisti di obbligazioni da partedella Bce. I commentatori, e mi includo tra loro, continua-no a insistere sul fatto che una soluzione alla crisi, che ha or-mai margini sempre più ristretti, può consistere solo in unaqualche combinazione di monetizzazione del debito daparte della Bce con una conversione dei debiti nazionali ineurobond: esattamente la posizione da Hollande. I suoiconsulenti capiscono la natura della crisi e questa è una no-vità nella politica europea.

È interessante che in Italia la stessa pressione sia arrivatada destra: Renato Brunetta si è espresso a favore di una in-clusione degli eurobond e dell’attività della Bce nel merca-

to primario nel patto fiscale. È sanoche con l’emergere di questa opposi-zione organizzata sia stato finalmen-te spezzato un monotono consensopolitico. La rottura più spettacolare,quella greca, vede i leader dei due par-titi pro-austerità, il conservatore An-tonis Samaras e il socialista Evange-los Venizelos, ora favorevoli a una ri-negoziazione dell’accordo sul debi-to, ben consapevoli di non poter arri-vare a una seconda tornata elettora-

le con lo stesso accordo. Il mio timore è che, almeno dalpunto di vista economico, la proposta di Venizelos, spal-mando l’austerità su tre anni invece che su due, non funzio-ni perché non contribuirebbe a risolvere la crisi ma solo aprolungare la sofferenza. Dal punto di vista politico, nienteimpedisce tuttavia che Syriza, il partito della sinistra radica-le pro-euro/anti-austerità, superi Nuova democrazia e por-ti a casa anche il premio di maggioranza. In questo caso tut-to può succedere. Syriza è favorito dall’orientamento gene-rale e, come voce più coerente dell’opposizione di sinistra,potrebbe facilmente raccogliere i voti degli altri partiti del-la protesta. Uno sconvolgimento drastico della situazione sieviterebbe solo se Nuova democrazia conservasse la mag-gioranza relativa e il Pasok si riprendesse dal disastroso ri-sultato di domenica ma, a questo fine, i due partiti devonoassumere una posizione molto più decisa sul debito (inne-scando una nuova ronda di negoziati a Bruxelles, presto).

Le elezioni della scorsa settimana ci hanno insegnato unalezione positiva, a mio avviso: che le attuali politiche falli-ranno sul piano politico prima ancora che su quello econo-mico. La crisi sarà risolta solo se si permetterà alle banchegreche e spagnole e ad altre entità di rilievo sistemico ipe-rindebitate di fallire nel contesto di un sistema in grado diemettere eurobond, e se la Bce si assumerà una parte del-l’eccesso di debito tramite acquisti obbligazionari. Non cisiamo ancora, neppure vicino, ma vedo un accenno di mo-vimento nella direzione giusta.

* Presidente di Eurointelligence e direttore associato del Financial Times (Traduzione di Guiomar Parada)

EUROINTELLIGENCEWOLFGANG MUNCHAU *

CON FRANCIA E GRECIAGLI EUROBOND VICINI

François Hollande

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Imu, più esenti i ricchi dei pensionati poveriI dati delle Finanze: pagheranno solo 160 mila superbenestanti, il 30% non è tenuto

ROBERTO PETRINI

ROMA — L’Imu stanga, ma nontutti. O meglio, si accanisce so-prattutto sulla categoria dei pen-sionati con redditi più bassi che,naturalmente, non possono be-neficiare delle detrazioni previ-ste per i figli a carico. Ai verticidella piramide, invece, i redditipiù alti sentono meno la manodel fisco, almeno per la prima ca-sa: oltre i 75 mila euro di redditosono solo mezzo milione coloroche pagano l’Imu, il 72,2 per cen-to dei proprietari, come nellamedia, mentre il restante 30 percento sfuggirà alla tassa. Ma c’èdi più: buona parte dei bene-stanti hanno case nei centri sto-rici e beneficiano dei vecchi ac-catastamenti con valori più bas-si.

E’ questo il quadro che emer-ge, a circa un mese dal pagamen-to della prima rata dell’Imu (pre-vista per il 18 giugno), dai datidiffusi dal ministero dell’Econo-mia dove si incrocia la tradizio-nale piramide dei redditi Irpefdegli italiani con la griglia di chipaga l’Imu e chi no.

Il dato generale è che i contri-buenti sono 41,5 milioni, di que-sti i proprietari di una prima ca-sa in Italia sono 24,2 milioni, dicui 17,5 milioni, ovvero il 72,2 percento, paga l’Imu (194 euro inmedia per ciascun proprietario).Ma che cosa accade all’internodella media nazionale? Nella fa-scia più bassa emergono le mag-giori contraddizioni: gli italianiche guadagnano meno di 10 mi-la euro sono 14,1 milioni, solo lametà di questi possiede una casa

(il 44 per cento), e di questi quasitutti (il 94,8 per cento) cade sottola tagliola dell’Imu. La lettura deidati del Mef dimostra che il nu-mero dei contribuenti che pagal’Imu si abbassa drasticamentequando si prendono in conside-razione le famiglie con uno o piùfigli: è la dimostrazione che nel-la stragrande maggioranza sitratta di pensionati che non han-no avuto - come è stato richiestoda più parti durante la discussio-ne del provvedimento - una de-trazione specifica per la lorocondizione.

Ai vertici della piramide la si-tuazione è opposta. I contri-buenti italiani che dichiarano ol-tre i 75 mila euro non sono mol-ti, circa 790 mila: un numero as-sai limitato dovuto al fenomenodell’evasione fiscale. Molti be-nestanti sono proprietari di ca-

sa: l’88 per cento. Quanti di loropagano l’Imu? Il 72,2 per cento,esattamente come la media na-zionale. Costoro possono infattibeneficiare delle detrazioni per

figli che non sono parametrate alreddito, ma uguali per tutte le fa-sce sociali. Giusto o sbagliatoche sia, è stridente il confrontocon la categoria dei pensionati.

C’è poi un altro aspetto cheemerge leggendo in controluce idati del ministero dell’Econo-mia. Se si prendono, ad esempio,i redditi sopra i 120 mila euro(dove coloro che pagheranno l’I-mu saranno 160 mila) ci si accor-ge che la gran massa di questicontribuenti è concentrata suabitazioni che hanno una rendi-ta media sotto i 500 euro e tra i500 e i mille euro, segno che mol-ti benestanti abitano nei centristorici e in vecchi quartieri ormaidiventati di pregio, e che benefi-ciano dei vecchi accatastamentimeno cari.

A difesa dell’Imu è sceso ieri in

Parlamento il viceministro del-l’Economia Vittorio Grilli. L'I-mu, ha detto, serve innanzituttoal consolidamento dei contipubblici: cioè, ad esempio, amettere al riparo l'Italia da altriattacchi speculativi. E poi, ha ag-giunto, l'impatto sarà modesto:poco più alto di quello della vec-chia Ici. Una esenzione dell'abi-tazione principale dall'Imu - haspiegato Grilli rispondendo adun “question time” alla Camera- «determinerebbe la concentra-zione del prelievo sulle secondeo ulteriori case, e sugli immobiliad uso non abitativo». E non c'ènessun allarme: «Il gettito com-plessivo stimato derivante dal-l'Imu sulla prima casa - ha osser-vato Grilli - è di circa 3,4 miliardi,sostanzialmente equivalente aquello dell'Ici sull'abitazioneprincipale (circa 3 miliardi)». Latassazione della prima casa, purcon le mitigazioni stabilite dalladisciplina Imu, ha proseguitoGrilli, dà attuazione ad uno deicardini del federalismo.

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Molti di quelli chehanno più di 120mila euro possonocontare sulle basserendite catastali

Esenzione nulla peri proprietari diprime abitazionicon reddito sottoi 10 mila euro

I numeri

REDDITIMEDIO BASSISul totaledi chi saràtenuto apagare l’Imuprima casa(17,5milioni),il 73,3%guadagnafino a 26mila euro

REDDITIMEDITra iproprietari diprime casetenuti apagare l’Imuprimacasa, il21,3%guadagnatra 26 mila e55 mila euro

REDDITI ALTISempre sultotale deiproprietari diimmobilitenuti apagare l’Imuprima casa,il 2,8%guadagnaoltre 75 milaeuro

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaORO E MONETE AUREE

VALUTE

EURIBORBORSE INTERNAZIONALIBORSE EUROPEEPaese/Indice 09-05 Var.%DJ Stoxx Euro........................224,98 -0,35Hong Kong HS...................20330,64 -0,75Johannesburg ..................32883,23 -1,31New York (S&P 500) ............1354,58 -0,67New York (DJ Ind.).............12835,06 -0,75Nasdaq Comp. ....................2934,71 -0,39Singapore ST ......................2900,91 -1,06Sydney (All Ords).................4332,24 -1,00Tokio (Nikkei)......................9045,06 -1,49

Paese/Indice 09-05 Var.%Amsterdam (Aex) ..................300,07 -0,17Bruxelles-Bel 20 .................2159,99 -0,49Francoforte (Xet Dax)...........6475,31 +0,47FTSE Eurotrack 100 ............2093,50 -0,38Londra (FTSE 100)...............5530,05 -0,44Madrid Ibex35.....................6812,70 -2,77Oslo Top 25...........................371,35 +0,17Parigi (Cac 40) ....................3118,65 -0,20Vienna (Atx) ........................2029,80 -2,59Zurigo (SMI) ........................5936,13 -0,70

09 MAGGIO MATTINO SERAOro Milano (Euro/gr.) 39,66 39,71Oro Londra (usd/oncia) 1.585,50 1.582,50Argento Milano (Euro/kg.) - 748,37Platino Milano (Euro/gr.) - 38,99Palladio Milano (Euro/gr.) - 16,0009 MAGGIO DENARO LETTERASterlina (v.c) 289,63 325,40Sterlina (n.c) 290,64 330,48Sterlina (post.74) 290,64 330,48Krugerrand 1.167,50 1.300,89Marengo Italiano 226,21 247,91

SCADENZA TASSO 360 TASSO 3651 mese 0,3970 0,4025

CORONA DK...............................7,4350 -0,023CORONA N.................................7,5630 +0,033CORONA S.................................8,9097 +0,239DOLLARO AUS ...........................1,2886 +0,436DOLLARO CDN...........................1,3007 +0,301DOLLARO USA ...........................1,2950 -0,576FRANCO CH ...............................1,2010 -0,033STERLINA UK.............................0,8050 -0,186YEN J ....................................102,9900 -0,981

Il caso Grilli conferma il via libera al negoziato, primo round il 24 maggio

Italia-Svizzera, si avvicina l’accordorecuperabile tesoro fino a 82 miliardi

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ROMA — L’accordo fiscale tra Italia e Sviz-zera si avvicina. Dopo mesi di tentenna-menti e rinvii, nei prossimi giorni il premierMonti incontrerà la presidente della Confe-derazione elvetica, Eveline Widmer-Sch-lumpf, per definire i contorni di un’intesache potrebbe riportare in Italia tra 25 e 82 mi-liardi. Un tesoretto tutt’altro che trascurabi-le, da recuperare tassando i cospicui capita-li italiani custoditi nelle banche di Berna edintorni (da 100 a 200 miliardi), sul modello

degli accordi bilaterali già chiusi dalla Sviz-zera con Germania, Gran Bretagna e Austria.La conferma del via libera al negoziato è sta-ta ufficializzata dal viceministro all’Econo-mia. «Ci sono i presupposti per un confron-to», ha detto ieri Grilli, durante il QuestionTime alla Camera, annunciando la convo-cazione del primo tavolo di lavoro per ilprossimo 24 maggio, senza tuttavia indicarealcuna tipologia di accordo su cui l’Italia in-tende puntare. La convenzione tedesca pre-

vede un prelievo forfait (la cosiddetta “im-posta liberatoria”) tra il 21 e il 41% delle som-me evase al Fisco di Berlino negli ultimi 10anni, riscosso dalle stesse banche svizzere, epoi a regime il 26,375% annuale sui capitalgain. In cambio, la conservazione dell’ano-nimato. Un meccanismo che, applicato aicapitali italiani, potrebbe dare fino a 82 mi-liardi, subito, e altre risorse di anno in anno.

(v.co.)

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IMPRESE&MERCATI

GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Mps nella bufera per l’acquisto AntonvenetaLa Procura di Siena indaga sull’esborso da 9 miliardi. Perquisite banche e casa Mussari

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Solitamente la invocano i sindaci delle grandicittà nella speranza di abbassare il livello di in-quinamento durante l’inverno, quando si som-

mano gas di scarico e fumi da riscaldamento. Ma l’ul-timo inverno è stato arido di pioggia e in montagnaha nevicato meno del solito. Ne sono usciti così pe-nalizzati tutti i grandi produttori di energia idroelet-trica, a cominciare da Enel Green Power: nella trime-strale della prima società in Europa delle rinnovabili(tra le quotate in Borsa) mancano una decina di mi-lioni all’utile netto rispetto allo stesso periodo del2011 a causa della scarsa “idraulicità”. Tradotto: po-ca acqua negli invasi delle dighe e meno corrente pro-dotta e venduta. Questo è accaduto sia in Italia che inSpagna, i due mercati principali della società. Il pros-simo anno non scordarsi la danza della pioggia.

AFFARI IN PIAZZA

LA DANZA DELLA PIOGGIA

LUCA PAGNI

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WALTER GALBIATI

MILANO — Una banca e unaFondazione sull’orlo del disa-stro, per un’acquisizione spre-giudicata. E intorno a loro con-sulenti finanziari e avvocati perevitare il peggio. Sullo sfondo, lacornice politica di Siena che dasempre attraverso una quota del50% in carico alla Fondazione,blinda il controllo del Monte deiPaschi. È in questo scenario cheieri ha fatto irruzione il Nucleovalutario della Guardia di Finan-za e la procura di Siena per capi-re come sia stato possibile soste-nere finanziariamente l’istitutodopo l’acquisto per 9 miliardi dieuro di Antonveneta dagli spa-gnoli del Santander. Una bancache - a detta del presidenteuscente del collegio sindacale, iltributarista Tommaso di Tanno -valeva solo 2,3 miliardi. È stata,invece, pagata quattro volte tan-to, senza nemmeno, sempre se-

condo Di Tanno, una due dili-gence sul valore della società.

I guai della Fondazione e dellabanca sono iniziati qui. E sonoproseguiti con tutte le manovreper reperire i fondi necessari al-l’operazione. La prima ricapita-lizzazione, di cui fa parte il con-vertibile denominato Fresh, èdel 2008 ed è costata 4,97 miliar-di di euro. Nel 2010 arriva il pre-stito da 1,9 miliardi del Tesoro enel 2011, un altro aumento da 2miliardi, con la Fondazione chenon molla la maggioranza e si in-debita fino a un miliardo. La sto-ria finisce con tutti i titoli di Pa-lazzo Sansedoni in pegno a unadozzina di banche. L’attenzionedella procura si è concentrataproprio sugli istituti di credito,con Mediobanca in testa, che«hanno finanziato - si legge inuno dei 38 decreti di perquisizio-ne - la Fondazione Mps attraver-so contratti di Total Rate of Re-turn Swap (Tror)» sugli apparte-nenti al “Term Loan”, mentre laGuardia di Finanza ha cercato«note propedeutiche agli accor-di di stand still siglati con la Fon-dazione, documentazione rela-tiva alle contrattazioni che han-no determinato il rilascio di ga-ranzie in favore delle banche odel “Term loan” da parte dellaFondazione Mps, la loro nova-zione, documentazione concer-nente il ribilanciamento del de-bito contratto dalla Fondazio-ne». Oltre a Mediobanca sonostati chiesti documenti a CreditSuisse, Jp Morgan, IntesaSan-paolo, Unicredit, Goldman Sa-chs, Bnp Paribas, DeutscheBank, Natixis, Barclays, CreditAgricole e Royal Bank of Sco-tland.

Le ipotesi di reato sono osta-colo alle autorità di vigilanza, peril modo in cui la banca e la Fon-dazione avrebbero presentato ilproprio bilancio a Bankitalia, eaggiotaggio. La manipolazionedel titolo si riferirebbe al periodocompreso tra giugno 2011 e gen-naio 2012, quando, secondo la ri-

costruzione della Consob e delNucleo valutario, mani pesantiavrebbero sostenuto Mps perevitare che con il calo dell’azionein Borsa si sarebbero dovutereintegrare le garanzie concessealle banche creditrici. Nel mirinodel pm anche i protagonisti del-l’ultima stagione senese: i verticidi allora Giuseppe Mussari e An-tonio Vigni, ai tempi rispettiva-mente presidente e direttore ge-nerale della banca, e Gabriello

Mancini, allora presidente dellaFondazione, Mario Parlangeli,ex dg della Fondazione e ClaudioPieri, attuale dg della Fondazio-ne. Perquisite le loro abitazioni ei loro uffici. Le indagini sono a ca-rico di ignoti, mentre gli indaga-ti sono solo quattro funzionarisenesi. In Borsa il titolo ha persooltre il 6 percento, dopo esserestato in asta di volatilità sulla no-tizia delle perquisizioni.

I reati ipotizzatisono ostacolo allavigilanza eaggiotaggio fino agennaio 2011

Le tappe

I conti

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ANDREA GRECO

MILANO — Mediobanca tiene labarra di liquidità patrimonio e ge-stione nel trimestre tra gennaio emarzo, ma l’ultima riga degli utilisoffre ancora per le tempeste suimercati, che hanno portato nuo-ve svalutazioni per 135 milioni, dicui 113 milioni relative a Telco, inlinea con quanto già fatto dagli al-

tri soci della holding di Telecom.L’utile netto a fine marzo è di 41,5milioni, dai 156 milioni di un an-no prima. Il dato è, comunque, ol-tre le attese degli analisti, che pre-vedevano 30 milioni di utili. L’a-zione in Borsa ha perso il 4,55%, inlinea con il settore credito.

Il margine d'intermediazionein tre mesi è salito a 564 milioni(da 535), e ci sono positivi segnalida imprese e mercati, finanza alconsumo, Che Banca. Senza lesvalutazioni delle partecipazionie degli asset finanziari, in novemesi costati un miliardo, Medio-banca da luglio scorso avrebbeun utile normalizzato di 523 mi-lioni (+14%) e nel solo trimestre

sarebbe 233 milioni, miglior ri-sultato da inizio crisi. «ll grossodelle svalutazioni è alle spalle»,ha detto l'ad Alberto Nagel, e ag-giunto: «Non ci servirà un au-mento di capitale per Basilea 3per la quota detenuta in Genera-li, e non siamo preoccupati per ilsuo valore di carico». Sul frontepatrimoniale, a fine marzo l'indi-ce Core tier 1 migliora all'11,1%

(da 11% di fine 2011). L’istituto hapoi approvato l’apertura di unaprossima sede a Istanbul, «percogliere le interessanti opportu-nità di investment banking», eampliare la quota di ricavi dalfronte bancario internazionale.

Il cda ha cooptato Pier SilvioBerlusconi e Vanessa Laberenne,in sostituzione di Marina Berlu-sconi e Vincent Bolloré e per

adempiere alla legge contro idoppi incarichi. Ma andrà sosti-tuito anche Pierre Lefevre, di-messo ieri perché incompatibilecol ruolo in Groupama Italia. Conlui, saranno da trovare i sostituti aPiazzetta Cuccia di Fabrizio Pa-lenzona ed Ennio Doris. Nel ri-spetto della stessa legge, sarebbe-ro ormai decisi i nomi che Medio-banca invierà nel cda di Generali,dov’è primo socio con il 13,5%: alposto dei dimissionari Nagel eFrancesco Saverio Vinci, entre-ranno a giorni Clemente Rebec-chini (manager interno e presi-dente di Telco) e Claudio De Con-to (ex manager di Pirelli e PirelliRe, ora consigliere Prysmian).

Il numero uno di Mediobancaha parlato ai giornalisti del futurodi Rcs, che lunedì riunirà il cda manon dovrebbe riuscire a trovare ilsuo amministratore delegato(sembra che i selezionatori diSpencer Stuart abbiano ricevutodiversi dinieghi). «In Rcs c’è unpatto ed è vigente. Bisogna arri-vare alla sua scadenza (2014). Poici si porrà il problema. Fino allorala priorità è migliorare la perfor-mance societaria. Tutto il resto èsecondario». Sembrano replichealle dichiarazioni di Diego DellaValle, uscito di recente dal patto eche lo dà per morituro. O del ma-nagement Generali, che ha inten-zione di lasciare il patto anzitem-po.

Nagel: “Il patto Rcs è valido”Mediobanca cresce e svaluta Telco

La banca ha sceltoper Trieste: DeConto e Rebecchiniin cda al postodell’ad e di Vinci

Giuseppe Mussari, expresidente di Mps(e già in fondazione Mps)ora alla presidenza dell’Abi

1 mld LE SVALUTAZIONI Nei primi nove mesi diesercizio Mediobancaha fatto svalutazioniper 1 miliardo, tra assetfinanziari e portafogliopartecipazioni. Nellafoto sopra, l’ad delgruppo Alberto Nagel

NOVEMBRE ‘07Montedei Paschiannuncial’acquistodi BancaAntonvenetadal BancoSantander,a 9 miliardi dieuro in contanti

APRILE ‘08La banca lanciaun aumentodi capitaleda 5 miliardiper finanziarel’acquisto diAntonveneta.FondazioneMps ne coprela metà

APRILE ‘10Monte deiPaschisottoscrive1,9 miliardidi “Tremontibond” perrafforzareil patrimonio.Ancora non liha rimborsati

LUGLIO 2011Secondoaumento perMps: 2 miliardi.La fondazionesi indebita perseguirlo, ma inautunno dovràrinegoziarei debiti, troppoalti per lei

APRILE ‘12La fondazionedeve vendere il15% di Mps perripianare i debitiNuovo verticein Banca:AlessandroProfumopresidente, adFabrizio Viola

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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RESTITUIRE alla Rai una «direzione gestionale forte» che per-metta al servizio pubblico di sostenere l’industria di produ-zione indipendente. E’ l’appello che viene rivolto al governodall’Anica e dall’Apt di Fabiano Fabiani (in foto).

La televisioneAnica e Apt: “Il governo rilanci la Rai”

E' PIÙ che raddoppiato nel primo trimestre del 2012 l'utilenetto del gruppo Lottomatica, controllato dalla famiglia DeAgostini, attestandosi a 57,6 milioni, rispetto ai 21,9 milionidello stesso periodo del 2011.

La trimestraleI giochi rendono, Lottomatica raddoppia l’utile

L’operazione

La sede di Fondiaria-Sai

Sator-Palladio rilanciano su Fonsaiaumento da 800 milioni e consorzioLe due finanziarie garantiscono la metà a prezzi doppi del mercato

VITTORIA PULEDDA

MILANO — Sator e Palladio rilan-ciano. E lo fanno su Fonsai, conun aumento di capitale riservato- per un importo compreso tra i300 e i 400 milioni - che i due in-vestitori si impegnano a sotto-scrivere; una seconda quota diaumento, stavolta rivolto al mer-cato (e dunque pro-quota anchea Sator e Palladio) verrà offertoper un valore a sua volta «non in-feriore a 400 milioni». Complessi-vamente quindi nelle casse dellacompagnia entrerebbero 800 mi-lioni di mezzi freschi, ma con unastruttura di aumento completa-mente diversa: Sator e Palladioinfatti si impegnano a sottoscri-vere la parte riservata ad un prez-zo per azione compreso tra 1,5 e2,5 euro (il doppio o quasi rispet-to alle quotazioni di Borsa, anchenell’ipotesi di prezzo più bassa). Isoci Fonsai invece pagheranno lenuove azioni al massimo la metàdel prezzo sottoscritto da Sator ePalladio con l’aumento riservato.In questo modo i due fondi paga-

no una sorta di “premio di mag-gioranza” direttamente ai sociFonsai e non «a Premafin, azioni-sta di maggioranza relativa». Allafine, i due fondi insieme dovreb-bero avere una quota di Fonsai,dopo i due aumenti di capitale,compresa tra il 34 e il 45%, per unesborso complessivo almeno in-torno ai 550 milioni.

La quota invece degli altri soci- Premafin compresa - dipenderàda quale parte dell’aumento in-tenderanno seguire: Sator e Pal-ladio hanno dichiarato che, perquanto riguarda l’aumento rivol-to al mercato, ci sono già state

«manifestazioni di interesse peruna quota rilevante del rischiomercato» anche se è Fonsai me-desima a dover cercare un con-sorzio di garanzia (eventualmen-te con l’appoggio dei due investi-tori). E ancora: Sator e Palladiohanno deliberato di «impugnarele delibere assembleari di Fon-

sai» relative all’aumento di capi-tale dello scorso 19 marzo, per-ché Premafin - socio di maggio-ranza di Fonsai - secondo la stes-sa Consob aveva un patto paraso-ciale non pubblicato con Unipole, dunque, non avrebbe dovutovotare. Infine i due investitorihanno presentato una memoriaalla Consob sulla possibile esen-zione dall’Opa per Unipol, ri-chiamando il fatto che secondo ilRegolamento emittenti l'esen-zione è legata - oltre che alla pre-senza di una situazione di crisi -anche al fatto che in assembleanon abbia votato contro la fusio-

ne più della metà dei soci di mi-noranza. A questo punto il cdaFonsai ha tempo sette giorni per«comunicare la sua disponibilità,ancorché non impegnativa, a va-lutare l’operazione» Sator-Palla-dio e poi altri 15 giorni per tratta-re; fermo restando che l’opera-zione è subordinata all’ok delleautorità e all’esenzione dall’Opasu Fonsai e su Milano assicura-zioni.

Ora la palla passa al cda Fonsaie, in parte, alle banche creditrici.A botta calda, ambienti vicini agliistituti di credito hanno espressoun certo scetticismo; bisogneràvedere anche che posizioneadotterà la stessa Premafin (tral’altro, dovrebbe votare l’opera-zione in assemblea). Oggi, il cdaFonsai inizialmente chiamatosui conti avrà materia per riflette-re. Finora invece non sembranoesserci stati passi avanti decisivisui concambi con Unipol né, a li-vello di Premafin, trattative riso-lutive sulla ristrutturazione deldebito.

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I fondideliberano diimpugnare l’esitodell’assembleasull’operazione

34-45%LA QUOTAI due fondi, dopo idue aumenti dicapitale in Fonsai,deterrebbero in totaletra il 34% e il 45%

I numeri

1,5-2,5 IL PREZZO Palladio e Satorfarebbero l’aumentoriservato Fonsai tra1,5 e 2,5 euro, ildoppio della Borsa

-6,39% LA BORSAPrima che l’offerta diSator e Palladiofosse diffusa, Fonsaiieri ha perso il 6,39%e chiuso a 0,85 euro

Il caso

SARA BENNEWITZ

MILANO — Fragile come le sueporcellane, in crisi da anni, Ri-chard Ginori è un pezzo dell’in-dustria italiana che si sgretola a eche sarà ceduta al miglior offe-rente. L’assemblea della societàchiamata ad approvare il bilan-cio 2011 e un aumento per rico-stituire il capitale eroso dalleperdite, di fronte all’impossibi-lità di trovare un investitorepronto a dare credito al grup-po, è stata messa in liquida-zione. Richard Ginori èuna delle società più an-tiche di Piazza Affari, unmarchio famoso nelmondo e presente neimusei e nelle case ditanti italiani, che orasarà smembrata, congravi rischi per l’occu-pazione e per la conti-nuità aziendale.

Nata nel 1735 vicino a Fi-renze, dove ha ancora sedenell’insediamento di Doccia(Sesto Fiorentino), l’azienda ne-gli ultimi anni ha cambiato piùvolte gestione e proprietà, senzariuscire a risollevare le sue sorti.Nonostante l’ultimo taglio deicosti e la scelta di posizionarsi dauna parte sull’alto di gamma edall’altra di lanciare prodotti dalgusto più contemporaneo, a fine2011 il gruppo continuava adavere ingenti debiti e perditefuori misura. Per ogni euro di fat-turato Ginori ne perde 0,79: il bi-

lancio approvato ieri dall’as-semblea fotografa un 2011 che siè chiuso con ricavi in aumento a43,9 milioni (dai 35,4 del 2010)ma con un rosso quadruplicatoa 37,8 milioni (dai 9 milioni per-dita del 2010). E così il patrimo-nio del gruppo è diventato nega-tivo per 26,8 milioni, e tenendoanche conto dei debiti (sfioranoquota 15 milioni), a stento sicompre il valore dell’attivo (sce-

so a 45,4 milioni). Di fronte a questi risultati e in

un contesto di forte criticità, l’at-tuale azionista Roberto Villa me-si fa aveva alzato bandiera bian-ca, andando alla ricerca di unpotenziale acquirente, che datoil periodo critico non si è mai pa-lesato. La società aveva mosso lesue carte anche sul territorio,coinvolgendo la Regione Tosca-na e il ministero dello sviluppo

per ricevere degli aiuti. Pur disalvarsi Richard Ginori avevaanche dato mandato di vendereall’asta la sua collezione di por-cellane antiche e perfino la sededel museo, ma non c’è stato tem-po a sufficienza per portareavanti queste dismissioni. E an-che le Coop sul territorio aveva-no dato il loro contributo all’a-zienda, lanciando le raccoltepunti sulla spesa per colleziona-

re i serviti di piatti Ginori, mano-vra che è servita a rilanciare i ri-cavi ma non a salvare i conti del-la società

Villa, che attraverso Starfincontrolla il 34,8% della società,in cinque anni ha iniettato circa38 milioni nel gruppo, ora nonaveva più risorse da profondere.Così l’azionista ha fatto un passoindietro ritagliandosi un piccoloruolo nel processo di vendita,dato che sarà uno dei tre liquida-tori del gruppo. Insieme a Villa,che peraltro ha rinunciato allostipendio da liquidatore sonostati nominati Marco Milanesio(presidente) e Nicola Lattanzi.Alle porcellane inglesi questo

non sarebbe probabilmentemai successo, e invece un mar-chio prestigioso come RichardGinori chiude e non si sa cosa nesarà del brand e dello stabili-mento che a fine anno dava la-voro a 366 persone. Pensare chenegli anni Venti, quando la crea-tività dei servizi Ginori era affi-data a Giò Ponti, lo stabilimentodi Doccia superava i 2mila lavo-ratori e aveva 40 forni attivi.

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Va in liquidazione Richard Ginori277 anni di storia della porcellana

Debiti, perditequasi uguali airicavi e nessuncompratore. In 366rischiano il posto

Le tappe

1735LA FONDAZIONE

Dopo 277 anni distoria, Richard

Ginori è statamessa in

liquidazione

IL CONTROLLONel 2007 Villa rileva ilcontrollo del gruppoche esce dalla Borsa,per rientrare poi sulmercato coni conti risanati

RITORNO IN BORSATorna in Borsa nel2009 grazie a unaumento di capitale,nomina un nuovomanagement e puntasull’alto di gamma

LA VENDITADopo tre anni di contiin rosso, nel 2011brucia il patrimonioSi prova a cederela collezione,ma il tempo stringe

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IMPRESE&MERCATI■ 28

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIU’www.huffingtonpost.com/news/italywww.telecomitaliamedia.it

Telecom: “La7, Mtv e i ripetitori in vendita”Il cda dà il via libera alla cessione dei media. Avviata la separazione degli asset televisiviGIOVANNI PONS

MILANO — Il consiglio di ammi-nistrazione di Telecom Italia hadeciso di uscire dal settore media.Un passo che era nell’aria da tem-po, visto che il core business delgruppo non è quello dei contenu-ti televisivi, ma che è stata ufficia-lizzata solo ieri e che apre una fasedi incertezza sulla proprietà delpolo tv che fa capo a La7. Nel di-cembre 2010 era stato assegnato aMediobanca un mandato esplo-rativo per capire se vi erano grup-pi interessati all’acquisto di TiMedia, società che il presidente diTelecom Franco Bernabè ha affi-dato alle cure di Giovanni Stella.Ma in un anno e mezzo di sondag-gi sia in Italia sia all’estero non so-no stati trovati gruppi disposti acondividere con Telecom Italiauna quota societaria di Ti Media,controllata al 77,7% dalla casa

madre. Ora è stata abbandonatal’idea di una condivisione societa-ria con altri gruppi del settore ed èstato dato mandato al presidentedi ottimizzare la vendita dell’inte-ra partecipazione, che si porta

dietro un indebitamento di 206,9milioni di euro, cresciuto di 68,2milioni dalla fine 2011. La gestio-ne caratteristica della società èpeggiorata nel primo trimestre2012 a causa «dei costi di palinse-

sto per una programmazione ar-ricchita dal lancio di nuovi pro-grammi e nuovi volti di rete», reci-ta il comunicato di Ti Media. Sitratta della campagna acquisti perLa7 condotta da Stella che ha

strappato Paolo Ruffini dalla Raiinsieme a Daria Bignardi, SerenaDandini e Sabina Guzzanti. I rica-vi però crescono grazie al buonandamento della raccolta pubbli-citaria su La7 (salita del 28,4% di12,3 milioni) e raggiungono 57,5milioni mentre l’Ebitda ritorna innegativo per 5,9 milioni proprio acausa dei maggiori costi sostenu-ti.

Il cda di Ti Media ha poi «avvia-to un’operazione di ristruttura-zione societaria mediante sepa-razione degli asset televisivi fa-cendoli confluire in una società adhoc». Mentre il 51% di Mtv verràceduto a Viacom che già possiedel’altro 49%. L’idea è dunque quel-la di far diventare Ti Media unaholding con due partecipazionisottostanti controllate: Timb cheha al suo interno le infrastrutturedei multiplex digitali e al suo fian-co La7. In questo modo potranno

cogliersi le diverse opportunitàche dovessero manifestarsi perl’una, per l’altra o per entrambe.Anche se tra i consiglieri Telecomc’è anche chi pensa sia meglio te-nere unite le attività per non pre-cludersi un’eventuale offerta daparte di un editore estero interes-sato all’intero business visto cheLa7 da sola e in forte perdita (me-no 15,7 milioni di risultato nettonel primo trimestre) non pro-durrà introiti per il gruppo.

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Nel trimestre idebiti sono saliti di68 milioni a quota206 e il risultato èin rosso per 15,7

In Borsa

Mediaset toccail minimo storico

MILANO —Mediaset deprofundis. Dopo risultatitrimestrali in forte calo eprospettive 2012 ancoragrigie, ieri il titolo è crolla-to dell’11% aggiornan-do il nuovo minimo stori-co (a 1,418 euro) e bru-ciando 246 milioni di ca-pitalizzazione. Il gruppotelevisivo, senza la quo-ta in Telecinco (41%) e inEI Towers (65%), è sci-volato a una capitalizza-zione di circa 830 milioni.Anche se la valutazionesembra molto bassa, glianalisti precisano che leattese degli utili di que-st’anno lo sono altrettan-to e che la società conti-nuerà ad avere un inde-bitamento significativo.A fine anno il gruppo diCologno stima passivitàin linea con gli 1,77 mi-liardi d’indebitamentoregistrati nel 2011.

La nomina

La giornalista ha diretto il Tg3, è stata presidente della Rai

Lucia Annunziata guideràl’Huffington Post italiano

Pier Silvio Berlusconi

LEANDRO PALESTINI

ROMA — Lucia Annunziata sarà il nuovo direttore di Huffington Post Ita-lia. La giornalista si dice «onorata per l’incarico», ma preferisce per oranon rilasciare dichiarazioni sui suoi progetti relativi alla versione nazio-nale di uno dei più importanti siti web americani: «È’ presto per parlarne,devo ancora firmare il contratto». L’annuncio ufficiale è comunque arri-vato ieri da Huffington Post Mediagroup e dal Gruppo L’Espresso, con laprecisazione che «il lancio di Huffigton Post Italia è previsto per il mese di

settembre». Lucia Annunziata è stata presidente Rai, di-rettore del Tg3 e dell’agenzia Ap.Biscom, ha lavorato perla Repubblica, il Corriere della Sera e La Stampa, attual-mente conduce il programma domenicale di RaiTre “In

1/2 ora”. È’ tra l’altro membro dell’Aspen Institutee direttore responsabile della rivista Aspenia.

L’Huffington Post (fondato nel 2005 dallagiornalista Arianna Huffington, insieme a Ken-neth Lerer e Jonah Peretti) è uno dei siti più let-ti al mondo ed è primo nella classifica di Tech-nocrati, un motore di ricerca dedicato al mon-do dei blog. Sono oltre un milione i commen-ti lasciati dai lettori e nove milioni i visitatoriunici ogni mese. Considerato di tendenza li-beral di sinistra, “HuffPo” pubblica notizieche spaziano dall’attualità all’intrattenimen-

to, dalla politica alla tecnologia, dalla culturaall’economia, e vanta tra le sue firme personaggi co-

me Barack Obama, Hillary Clinton, Michael Moore eMadonna. Appare stimolante lo scenario in cui si muo-

verà l’Huffington Post Italia: potrà sfruttare le compe-tenze editoriali e la leadership del Gruppo L’Espresso,

unitamente alla formula dell’Huffington Post, che pro-pone notiziari esclusivi, cura dei contenuti, community

e vari strumenti di interazione. Una formula che ben sisposa a una evoluta piattaforma di blogging. A questo mix,

applicato alla realtà italiana, lavorerà nei prossimi mesi Lu-cia Annunziata, per arrivare al debutto di settembre.

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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AA.S. Roma 0,402 -3,48 -24,86 0,386 1,256 55A2A 0,450 2,02 -41,20 0,437 1,182 1385Acea 4,360 -2,55 -12,27 4,191 8,591 932Acegas-Aps 2,790 -1,90 -15,30 2,673 4,572 152Acotel Group 29,700 3,74 53,09 17,132 44,325 124Acque Potabili 0,680 -2,72 -4,90 0,644 1,466 24Acsm-Agam 0,548 1,76 -14,64 0,534 1,183 41AdF-Aerop.Firenze 8,315 1,40 -16,77 8,200 12,370 75Aedes 0,098 -1,11 56,98 0,051 0,228 72Aeffe 0,590 0,77 0,17 0,485 1,463 63Aicon 0,122 - - - 0,269 13Aiòn Renewables 1,230 -6,53 -9,16 1,255 3,664 22Alerion 3,750 - -12,59 3,263 5,886 164Amplifon 4,056 -1,07 24,04 3,072 4,532 894Ansaldo Sts 5,925 -3,27 -20,63 5,463 9,606 835Antichi Pell 0,126 2,19 -38,69 0,123 0,600 6Apulia Pront 0,299 -0,07 1,15 0,170 0,377 71Arena 0,004 - -33,90 0,004 0,029 7Arkimedica 0,055 -6,14 -33,33 0,053 0,463 5Ascopiave 1,000 -2,01 -27,04 0,997 1,719 234Astaldi 5,020 6,31 -0,69 3,619 6,255 497Atlantia 11,290 0,89 -10,75 9,362 16,090 7076Autogrill 7,630 0,53 -0,91 7,206 10,956 1921Autostrada To-Mi 3,790 -2,77 -51,07 3,823 11,380 336Autostrade Mer. 14,900 2,26 -9,92 14,049 24,442 65Azimut 7,065 -2,42 11,44 4,369 8,468 1015BB&C Speakers 3,106 0,39 6,88 2,510 3,997 34Banca Generali 8,280 -0,90 14,29 6,311 11,529 924Banca Ifis 4,226 -0,66 5,70 3,718 5,588 225Basicnet 2,090 -2,34 -2,15 1,862 3,068 128Bastogi 0,910 -1,62 -5,21 0,865 1,693 16BB Biotech 62,850 - 22,51 39,719 63,020 -Bca Carige 0,779 -4,30 -48,41 0,767 1,805 1711Bca Carige r 1,550 -1,27 -20,10 1,496 2,774 4Bca Finnat 0,235 -3,84 -20,69 0,236 0,524 86Bca Intermobiliare 2,280 1,33 -17,51 2,198 4,371 343Bca P.Etruria e Lazio 1,208 -0,98 6,90 0,965 3,206 94Bca P.Milano 0,358 -5,12 13,66 0,258 1,032 1191Bca P.Spoleto 1,753 4,28 -4,73 1,668 3,451 50Bca Profilo 0,250 1,34 1,96 0,237 0,441 167Bco Desio-Brianza 2,560 -3,54 -14,61 2,655 4,096 311Bco Desio-Brianza rnc 2,778 - 15,75 2,200 3,724 36Bco Popolare 0,987 -2,81 -2,42 0,810 2,721 1766Bco Santander 4,590 -3,73 -23,12 4,526 9,281 -Bco Sardegna rnc 7,400 3,06 -0,74 3,223 9,891 48Bee Team 0,289 2,37 -6,77 0,251 0,555 20Beghelli 0,450 2,74 -1,51 0,415 0,729 88Benetton Group 4,590 - 47,21 2,806 5,708 839Beni Stabili 0,378 -2,96 7,55 0,293 0,764 735Best Union Co. 1,051 -4,45 -10,93 0,870 1,441 10Bialetti Industrie 0,215 -4,83 -18,60 0,217 0,420 16Biancamano 1,050 -1,22 -20,69 1,031 2,026 36Biesse 3,100 -3,73 4,80 2,313 7,879 86Bioera 0,398 - -3,05 0,366 1,012 14Boero Bart. 22,200 0,91 5,71 20,000 22,300 96Bolzoni 1,480 -0,67 -21,28 1,453 2,344 38Bon.Ferraresi 33,330 0,79 69,19 18,861 34,973 188Borgosesia 0,897 - 3,10 0,782 1,325 40Borgosesia rnc 1,320 - 0,15 1,250 1,415 1Brembo 7,460 -0,67 9,14 6,131 10,258 499Brioschi 0,094 -4,19 8,32 0,069 0,171 73Brunello Cucinelli 10,650 -3,45 -8,19 10,687 11,901 736Buone Società 0,240 - -7,49 0,204 0,735 2Buongiorno 1,619 2,27 50,89 0,731 1,741 170Buzzi Unicem 7,720 0,85 10,44 5,643 10,820 1256Buzzi Unicem rnc 3,860 0,26 14,27 2,974 6,072 155CCad It 3,900 2,63 17,90 2,764 4,444 35Cairo Comm. 2,838 0,14 1,57 2,408 3,651 220Caleffi 1,430 2,00 -8,51 1,115 1,663 17Caltagirone 1,438 -0,07 3,45 1,256 2,094 173Caltagirone Ed. 0,968 1,36 4,09 0,809 1,948 119Cam-Fin 0,335 0,93 39,71 0,217 0,425 263Campari 5,310 1,05 0,19 4,427 5,909 3075Cape Live 0,057 - -18,36 0,036 0,428 3Carraro 1,544 -2,89 0,85 1,376 4,450 71Cattolica As 13,480 -2,32 -6,65 13,637 20,331 740CDC 0,923 1,32 -3,85 0,861 1,880 11Cell Therap 0,769 0,13 -12,06 0,749 1,948 -Cembre 6,125 0,99 13,01 5,126 8,731 104Cementir Hold 1,450 -3,59 -7,88 1,310 2,327 234Cent. Latte Torino 1,689 - -4,03 1,636 4,080 17Ceram. Ricchetti 0,179 - 7,07 0,144 0,311 14CHL 0,079 -0,75 -1,24 0,067 0,152 13CIA 0,255 0,28 -1,09 0,232 0,350 23Ciccolella 0,300 1,32 -0,23 0,246 0,760 54Cir 0,909 -1,03 -29,41 0,920 1,766 730Class Editori 0,203 -0,25 -21,92 0,201 0,500 21Cobra 0,400 -1,14 25,79 0,299 0,996 39Cofide 0,431 -3,52 -29,14 0,441 0,780 317Cogeme Set 0,048 - -4,37 - 0,377 3Conafi Prestito’ 0,680 1,49 12,58 0,570 1,069 32Cred. Artigiano 0,861 -0,75 3,73 0,677 1,499 337Cred. Bergamasco 16,870 1,63 -12,04 16,637 24,744 1034Cred. Emiliano 2,884 -2,90 2,85 2,352 5,398 962

Cred. Valtellinese 1,090 -6,03 -38,10 0,997 3,691 413Crespi 0,034 -1,45 23,64 0,028 0,221 5Csp 0,840 -3,51 12,16 0,688 1,295 28DD’Amico 0,455 -5,09 0,26 0,419 1,004 70Dada 2,188 -2,76 0,37 1,918 4,894 35Damiani 0,987 -0,30 5,06 0,788 1,246 82Danieli 19,870 -0,30 17,30 14,350 24,634 812Danieli rnc 10,630 -0,75 25,43 7,674 13,658 433Datalogic 7,000 -1,96 20,27 5,381 7,487 407De’Longhi 9,750 1,04 47,84 5,237 10,864 1458Dea Capital 1,261 -0,71 -7,69 1,123 1,594 386Delclima 0,436 -1,00 -55,32 0,416 0,975 66Diasorin 21,590 -0,05 8,06 18,742 35,892 1213Digital Bros 1,295 - 0,54 0,909 1,601 18Dmail Group 1,271 0,32 -5,92 0,987 3,215 10EEdison 0,880 0,06 6,93 0,744 0,955 4557Edison r 0,807 -2,12 -0,06 0,711 1,281 89EEMS 0,386 -4,31 -39,63 0,387 1,543 17EI Towers 18,000 -2,17 -4,00 14,610 23,286 513El.En. 12,520 -3,40 17,34 8,502 15,099 61Elica 0,695 -1,07 -11,63 0,658 1,798 44Emak 0,490 -2,29 -2,97 0,451 1,481 83Enel 2,428 -0,90 -24,74 2,420 4,828 22760Enel Green Pw 1,203 -1,96 -26,20 1,208 2,050 6042Enervit 1,880 - -1,05 1,240 2,301 33Engineering 20,850 0,53 -7,21 19,242 24,392 259Eni 16,560 0,24 2,22 12,278 18,635 66434Erg 5,525 -0,18 -37,25 5,351 10,454 827Ergy Capital 0,200 -4,76 -27,19 0,188 0,501 19Esprinet 2,852 -2,46 4,09 2,272 6,285 152Eurotech 1,157 -8,32 -14,93 1,093 2,501 42Exor 16,450 -1,38 3,01 13,638 25,701 2628Exor priv 14,250 -1,93 -2,73 12,429 21,275 1095Exor risp 12,940 -2,85 -2,34 10,906 20,231 120Exprivia 0,631 -0,63 -8,62 0,555 1,123 32FFalck Renewables 0,840 -4,11 -3,06 0,688 1,747 250Ferragamo 16,750 -1,59 59,37 8,588 18,559 2817Fiat 3,390 0,89 -8,63 3,348 8,084 3659Fiat Ind. priv 5,430 0,18 16,22 2,663 7,304 560Fiat Ind. risp 5,615 -0,53 15,30 2,726 7,250 450Fiat Industr. 7,850 0,26 15,44 4,950 10,443 8509Fiat prv 2,802 0,50 -13,25 2,532 6,418 286Fiat rnc 2,906 -1,02 -14,28 2,590 6,399 232Fidia 2,600 -1,89 -6,41 2,455 3,996 13Fiera Milano 3,658 -1,83 2,70 3,420 4,907 156Finarte C.Aste - - - - - -Finmeccanica 2,828 -4,46 -4,39 2,643 9,808 1646FNM 0,450 -0,68 49,97 0,271 0,524 111Fondiaria-Sai 0,857 -6,39 29,97 0,566 4,294 322Fondiaria-Sai rnc 0,454 -3,90 21,91 0,336 2,866 59Fullsix 1,780 -1,66 -20,11 1,062 3,240 19GGabetti Pro.Sol. 0,072 -4,00 39,53 0,042 0,246 18Gas Plus 4,434 -4,15 -11,14 2,250 6,862 201Gefran 3,312 1,28 15,40 2,652 5,277 46Gemina 0,633 -3,36 3,86 0,530 0,758 932Gemina rnc 0,800 - -1,90 0,702 1,155 3Generali 9,340 -2,56 -22,55 9,390 16,911 14619Geox 2,280 -1,81 -0,78 2,054 4,911 596Greenvision 5,800 -2,68 2,75 4,253 5,958 34Gruppo Ed.L’Espresso 0,975 -0,51 -12,16 0,892 2,104 401HHera 1,112 -0,54 -2,71 1,002 1,756 1232II Grandi Viaggi 0,500 -5,66 -24,92 0,505 1,085 23IGD 0,778 1,83 5,49 0,667 1,735 241Il Sole 24 Ore 0,657 -1,28 -9,57 0,655 1,494 29Ima 13,800 0,51 4,55 12,759 15,186 508Immsi 0,518 -1,24 -9,21 0,513 0,911 180Impregilo 2,948 0,20 22,94 1,522 3,147 1184

Impregilo rnc 10,050 1,01 41,45 7,050 12,068 16Indesit 3,690 -4,90 -7,66 3,276 8,979 424Indesit rnc 3,800 -2,56 -6,17 3,355 7,378 2Industria e Inn 1,620 - -10,00 1,414 2,800 38Intek 0,370 -1,60 -1,33 0,267 0,533 49Intek r 0,714 4,93 0,49 0,618 0,825 4Interpump 6,080 - 13,01 3,812 6,758 592Intesa Sanpaolo 1,023 -2,85 -23,08 0,898 2,424 15982Intesa Sanpaolo rnc 0,898 -4,16 -11,09 0,781 2,084 843Invest e Sviluppo 0,039 -3,75 -48,44 0,039 0,411 5Irce 1,808 -1,15 -7,28 1,560 2,663 50Iren 0,485 -2,67 -36,93 0,460 1,407 577Isagro 2,160 - -14,62 2,099 4,005 38IT WAY 1,030 2,59 -14,74 0,996 2,695 8Italcementi 4,646 -0,60 -1,57 4,081 7,647 815Italcementi rnc 2,266 -1,39 11,08 1,718 3,890 237Italmobiliare 13,770 -0,07 -7,34 13,108 29,961 304Italmobiliare rnc 8,365 -0,06 -14,77 8,360 19,590 137Italy 1 Invest. 10,000 - 2,04 8,768 10,107 150JJuventus FC 0,232 1,75 -24,50 0,149 0,410 233KK.R.Energy 0,023 -4,56 11,65 0,017 0,064 73Kinexia 0,947 -1,35 -11,91 0,856 2,115 21KME Group 0,314 2,11 -2,79 0,246 0,381 142KME Group rnc 0,400 - -20,00 0,385 0,720 17LLa Doria 1,849 0,43 9,67 1,445 2,089 57Landi Renzo 1,499 -2,09 18,50 1,018 3,016 169Lazio 0,385 0,42 -16,61 0,389 0,904 27Lottomatica 14,250 5,40 20,66 9,002 15,381 2410Luxottica 27,430 0,62 25,88 18,627 28,318 12838MM & C 0,198 0,10 -3,89 0,193 0,230 93Maire Tecnimont 0,613 -3,09 -39,24 0,562 3,591 201Marcolin 3,684 -0,97 13,01 3,096 5,488 227MARR 7,935 1,28 21,15 6,410 9,437 528Mediacontech 1,060 -9,40 -26,85 1,111 2,426 21Mediaset 1,452 -11,36 -35,24 1,471 4,930 1738Mediobanca 3,316 -4,55 -26,96 3,338 8,009 2874Mediolanum 2,876 -3,88 -5,58 2,244 4,035 2159Meridiana Fly 0,698 -7,86 -50,91 0,713 5,979 4Meridie 0,076 -1,95 -21,60 0,071 0,353 4Mid Industry Cap 9,650 2,88 9,04 7,637 10,442 36Milano Ass. 0,228 -4,92 -3,63 0,212 0,887 455Milano Ass. rnc 0,226 -5,04 18,17 0,171 0,890 23Mirato - - - - - -Mittel 1,100 -4,68 -34,76 1,114 3,181 100MolMed 0,474 -1,84 -4,76 0,384 0,763 101Mondadori 1,099 -0,45 -21,11 1,049 2,857 268Mondo Tv 0,520 -4,06 -37,71 0,527 2,211 2Monrif 0,283 - -2,48 0,277 0,462 42Monte Paschi Si. 0,233 -6,94 -10,51 0,196 0,859 2763Montefibre 0,071 -5,33 -33,33 0,070 0,179 9Montefibre rnc 0,168 -4,55 -9,92 0,155 0,328 4Moviemax 0,220 -6,78 -62,59 0,157 0,720 5Mutuionline 3,270 -0,06 -5,22 3,239 5,543 129NNice 2,780 1,09 15,35 2,335 3,394 321Noemalife 4,600 -1,08 -3,54 4,407 5,676 20Novare 1,080 - -0,92 1,080 1,175 15OOlidata 0,247 -1,16 -17,34 0,239 0,638 8PPanariagroup 0,826 -6,56 -15,42 0,833 1,614 38Parmalat 1,716 0,76 25,99 1,328 2,638 3000Piaggio 2,258 4,83 20,75 1,750 3,020 837Pierrel 1,130 -0,88 23,36 0,695 3,841 19Pininfarina 3,864 0,84 17,16 2,269 7,378 115Piquadro 1,468 -3,17 -6,50 1,232 2,926 73Pirelli & C. 9,420 1,84 40,91 4,956 9,592 4431Pirelli & C. rnc 5,460 -1,97 21,71 3,924 6,274 68Poligr. S.Faustino 4,018 -3,18 0,45 3,944 9,851 5

Poligrafici Editoriale 0,367 -0,95 15,40 0,270 0,490 47Poltrona Frau 1,042 -3,52 18,48 0,772 1,451 150Pop.Emilia Romagna 4,094 -4,03 -26,10 4,135 9,846 1376Pop.Sondrio 4,494 -2,52 -28,10 4,530 6,761 1396Pramac 0,255 -4,14 -68,58 0,251 1,277 8Prelios 0,125 -7,30 45,27 0,071 0,586 109Premafin Finanziaria 0,200 -3,29 -0,15 0,112 0,798 83Premuda 0,295 -1,63 -48,26 0,282 0,769 56Prima Industrie 10,250 0,99 48,87 5,848 10,550 88Prysmian 11,630 -1,36 16,88 9,291 16,037 2489RR. De Medici 0,121 -2,96 -16,92 0,120 0,248 46R. Ginori 1735 0,070 - -70,51 0,068 0,604 3Ratti 2,012 1,26 21,94 1,600 2,395 53RCF 0,485 -3,00 -25,04 0,493 0,875 16RCS Mediagroup 0,649 -1,96 -5,94 0,619 1,347 480RCS Mediagroup risp 0,374 -0,51 -23,87 0,375 0,880 11RDB 0,105 -5,22 -75,10 0,105 2,062 5Recordati 5,125 -1,54 -9,61 5,142 7,733 1075Reply 17,000 - 5,66 14,713 21,402 157Retelit 0,360 2,59 4,68 0,279 0,612 57Risanamento 0,096 -4,00 9,59 0,078 0,290 81Rosss 0,770 - -5,00 0,733 1,410 9SSabaf S.p.a. 11,300 -1,14 0,18 11,035 25,241 132Sadi 0,348 2,18 10,67 0,230 0,406 32Saes 7,260 -2,29 7,56 5,281 8,731 108Saes rnc 4,850 -2,61 21,55 3,640 6,106 37Safilo Group 4,910 -1,33 -3,35 4,433 13,672 303Saipem 33,620 -0,21 0,24 23,771 39,511 15073Saipem risp 33,260 2,34 10,87 30,000 39,250 5Saras 0,805 -5,85 -19,38 0,821 2,006 781Sat 8,200 -7,50 -10,28 8,153 10,832 81Save 6,250 -1,57 -1,42 6,081 8,129 345Screen Service BT 0,270 -1,46 -41,68 0,251 0,635 37Seat PG 0,036 -5,51 38,46 0,024 0,091 71Seat PG r 0,880 - -13,30 0,725 1,700 1Servizi Italia 2,850 -4,04 -26,55 2,879 7,328 47Seteco International 0,299 - - - 0,299 8SIAS 4,440 -1,86 -26,67 4,430 8,760 1008Sintesi 1,569 5,66 53,82 0,941 5,601 2Snai 1,244 -3,94 -36,53 1,195 2,739 147Snam 3,464 -0,57 -0,52 3,173 4,285 12430Sogefi 1,846 -0,75 -7,88 1,798 2,931 214Sol 3,992 -1,38 -0,70 3,627 6,039 363Sopaf 0,021 - -6,31 0,019 0,099 9Sorin 1,369 -2,49 10,31 1,185 2,102 657Stefanel 0,269 1,78 -13,10 0,260 0,663 22Stefanel risp 167,500 - - 166,700 167,500 -STMicroelectr. 4,042 0,70 -14,00 4,014 9,596 -TTamburi 1,570 -0,32 5,02 1,392 1,580 214TAS 0,430 2,38 -17,31 0,362 1,490 18Telecom IT 0,847 -2,08 -0,29 0,728 1,144 11461Telecom IT Media 0,157 -2,24 -4,15 0,135 0,238 233Telecom IT Media rnc 0,195 - 12,77 0,165 0,400 1Telecom IT rnc 0,698 -0,57 -0,99 0,634 1,014 4215Tenaris 13,840 3,05 -7,18 9,020 18,734 -Terna 2,744 -0,58 -0,65 2,402 3,463 5504TerniEnergia 2,390 -1,65 -1,81 2,087 3,781 67Tesmec 0,412 -2,12 5,92 0,324 0,708 45Tiscali 0,034 -2,88 -1,46 0,032 0,092 63Tod’s 82,550 -0,66 30,21 61,124 96,373 2529Trevi Fin.Ind. 3,722 -3,82 -29,57 3,727 11,358 262TXT e-solution 10,160 -1,07 18,41 3,816 10,819 28UUBI Banca 2,440 -2,79 -24,27 2,236 7,352 2222Uni Land 0,504 - - - 0,525 80Unicredit 2,662 -4,59 -37,72 2,362 13,105 15645Unicredit risp 7,950 -0,50 15,94 4,672 17,276 19Unipol 21,090 -1,68 -8,30 17,220 54,970 448Unipol pr 10,000 -1,67 -18,03 10,076 41,710 131VValsoia 3,766 - -6,78 3,331 4,789 39Vianini Industria 1,198 -0,91 -4,92 1,123 1,501 36Vianini Lavori 3,248 -1,22 -2,17 3,143 4,627 142Vittoria Ass. 4,574 -1,42 49,38 2,590 4,951 308YYoox 10,000 -3,85 19,47 7,341 13,274 559ZZignago Vetro 4,988 0,24 10,35 4,302 5,678 400Zucchi 0,098 -0,71 -13,07 0,094 0,391 17Zucchi rnc 0,216 - -19,70 0,077 0,288 1

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ieri inizio 2011- 2012 in mil.

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MILANO — L’indice Ftse Mib ha segnato una perdita finaledell'1,18%. Mediaset ha ceduto l'11,36%; molto debole anche Fin-meccanica (-4,46%). Oltre a Mps, molto male anche Bpm (-5,12%),Unicredit (-4,59%) e Mediobanca, che ha ceduto il 4,55%. DeboleGenerali (-2,56%), ma molto peggio ha fatto Fonsai, che ha cedu-to il 6,39%. In rialzo invece Pirelli (+1,84%) e in controtendenzaA2a (+2,02%) e Tenaris (+3,05%). Boom per Lottomatica (+5,40%).

Lottomatica supersprofonda Bpm

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FONDI COMUNI APERTI - SICAV ITALIANI E LUSSEMBURGHESI DELL’8 MAGGIO2012

tel.02-72206431(EX L)/800-893989AcomeA America A1.....................12,648 12,668 5,75AcomeA America A2.....................12,800 12,820 -AcomeA Asia Pac. A2......................3,232 3,226 -AcomeA Asia Pacifico A1 ................3,205 3,198 -4,95AcomeA Breve Term. A1...............12,265 12,272 5,78AcomeA Breve Term. A2...............12,299 12,305 -AcomeA Etf Attivo A1 ......................3,700 3,713 -AcomeA Etf Attivo A2 ......................3,722 3,735 -AcomeA Eurobb. A1 .....................13,743 13,779 8,92AcomeA Eurobb. A2 .....................13,795 13,832 -AcomeA Europa A1 .........................8,066 8,152 -25,40AcomeA Europa A2 .........................8,146 8,232 -AcomeA Globale A1 ........................7,937 7,975 -7,94AcomeA Globale A2 ........................8,080 8,120 -AcomeA Italia A1...........................11,440 11,698 -36,33AcomeA Italia A2...........................11,550 11,811 -AcomeA Liquidita’ A1......................8,168 8,167 -AcomeA Liquidita’ A2......................8,169 8,168 -AcomeA Obblig.Corp. A1................6,503 6,506 -1,29AcomeA Obblig.Corp. A2................6,524 6,527 -AcomeA Paesi Em. A1.....................5,776 5,821 -8,71AcomeA Paesi Em. A2.....................5,828 5,873 -AcomeA Patr. Aggr. A2....................3,077 3,088 -AcomeA Patr. Aggr.A1 ....................3,042 3,054 -16,45AcomeA Patr. Dinam.A1..................4,236 4,246 -5,74AcomeA Patr. Dinam.A2..................4,260 4,269 -AcomeA Patr. Prud. A1....................5,139 5,156 3,23AcomeA Patr. Prud. A2....................5,188 5,205 -AcomeA Perform. A1 ....................17,781 17,832 1,75AcomeA Perform. A2 ....................17,854 17,905 -

tel.800-388876ANM Americhe..............................10,706 10,710 16,22ANM Anima Asia..............................6,089 6,088 -2,70ANM Anima Convertibile .................6,089 6,110 -4,70ANM Anima Emerging Mkts..........10,019 10,100 -5,03ANM Anima Europa.........................3,694 3,762 -17,82ANM Anima Fondattivo.................13,931 13,972 -4,40ANM Anima Fondimpiego.............18,303 18,295 -6,53ANM Anima Fondo Trading ..........12,417 12,475 -10,52ANM Anima Liq. Plus.......................7,017 7,011 0,95ANM Anima Liquidità.......................6,845 6,844 2,18ANM Anima New York.....................4,398 4,412 -2,14ANM Anima Obbl.Euro ....................6,938 6,931 -3,61ANM Anima Obiettivo Rend. ...........5,376 5,374 -9,84ANM Anima Salvadanaio ..............11,811 11,805 -3,25Anm Anima Trag 2016 Ced3 ...........5,488 5,488 -ANM Anima Trag 2017 Ced4...........4,976 4,976 -ANM Anima Trag II 2016..................5,226 5,226 -ANM Anima Traguardo 2016...........5,069 5,069 1,73ANM Anima Traguardo 2018...........5,086 5,086 2,03ANM Anima Tricolore ......................5,294 5,286 -ANM CapitalePiù Comp.Az. ............4,658 4,700 -5,54ANM CapitalePiù Comp.Bil.15........5,239 5,253 -2,73ANM CapitalePiù Comp.Bil.30........4,891 4,905 -6,32ANM CapitalePiù Comp.Obb..........5,522 5,518 0,47ANM Corporate Bond......................7,313 7,309 -3,27ANM Emerging Mkts Bond..............7,034 7,047 8,45ANM Emerging Mkts Equity ............6,826 6,875 -7,19ANM Europa..................................12,327 12,533 -11,06ANM Iniziativa Europa .....................6,362 6,511 -16,74ANM Italia......................................11,316 11,567 -29,54ANM Pacifico...................................5,018 4,995 2,14ANM Pianeta .................................10,771 10,747 11,37ANM Risparmio ...............................7,301 7,295 -0,78ANM Sforzesco.............................10,334 10,336 0,94ANM Valore Globale......................20,784 20,934 0,02ANM Visconteo .............................34,615 34,756 -3,52Prima Fix Emergenti A...................14,874 14,882 7,53Prima Fix Emergenti Y...................15,469 15,477 8,59Prima Fix High Yeld Y ......................8,847 8,857 -0,17Prima Fix High Yield A......................8,523 8,533 -1,16Prima Fix Imprese A.........................6,676 6,676 1,18Prima Fix Imprese Y.........................6,842 6,842 1,83Prima Fix Monetario A .....................8,616 8,616 0,47Prima Fix Monetario I.......................8,751 8,750 0,70Prima Fix Monetario Y .....................8,758 8,757 0,82Prima Fix Obbl. BT ........................10,323 10,323 1,22Prima Fix Obbl. BT Y .....................10,426 10,426 1,67Prima Fix Obbl. Glob. ....................10,015 9,982 14,75Prima Fix Obbl. Glob. Y.................10,190 10,155 15,65Prima Fix Obbl. MLT........................5,934 5,933 2,86Prima Fix Obbl. MLT Y.....................6,018 6,017 3,53Prima Forza 1 A................................5,289 5,284 3,20Prima Forza 1 Bond Y......................5,361 5,356 3,57Prima Forza 2 A................................4,854 4,846 4,14Prima Forza 2 Y................................4,944 4,936 4,57Prima Forza 3 Cl.A ...........................5,207 5,204 3,85Prima Forza 3 Cl.Y ...........................5,345 5,343 4,41Prima Forza 4 Cl.A ...........................4,615 4,617 3,38Prima Forza 4 Cl.Y ...........................4,759 4,761 4,09Prima Forza 5 Cl.A ...........................4,135 4,139 2,38Prima Forza 5 Cl.Y ...........................4,279 4,283 3,26Prima Geo America A ......................4,980 4,982 11,33Prima Geo America Y ......................5,275 5,278 12,98Prima Geo Asia A.............................6,267 6,253 -3,26Prima Geo Asia Y.............................6,664 6,648 -1,81Prima Geo Euro A ............................5,600 5,702 -16,36Prima Geo Euro Pmi A...................20,925 21,417 -8,84Prima Geo Euro Pmi Y...................22,165 22,685 -7,47Prima Geo Euro Y ............................5,934 6,042 -15,11Prima Geo Europa A......................10,962 11,149 -6,81Prima Geo Europa Y......................11,621 11,818 -5,43Prima Geo Globale A.....................25,718 25,865 1,41Prima Geo Globale Y.....................27,267 27,423 2,92Prima Geo Italia A..........................10,584 10,831 -26,40Prima Geo Italia Y..........................11,184 11,444 -25,29Prima Geo PaesiEm. A ....................5,562 5,604 -6,55

Prima Geo PaesiEm. Y ....................5,907 5,951 -5,15Prima Rend.Ass. Moderato A..........5,245 5,254 -Prima Rend.Ass. Moderato Y..........5,323 5,333 -Prima Rend.Ass. Prudente A ........16,811 16,829 -Prima Rend.Ass. Prudente Y ........16,965 16,979 -Prima Strat.Eu PMI Alto Pot A .......13,343 13,368 -7,83Prima Strat.Eu PMI Alto Pot Y .......13,516 13,542 -6,91Prima Strat.Eur. Alto Pot A...............2,256 2,262 -4,97Prima Strat.Eur. Alto Pot Y...............2,314 2,320 -4,06Prima Strat.Ita Alto Pot A .................4,973 4,973 1,26Prima Strat.Ita Alto Pot Y .................5,064 5,064 1,69PRIMAforza 1 B ...............................5,290 5,285 3,18PRIMAforza 2 B ...............................4,857 4,848 4,16PRIMAforza 3 B ...............................5,208 5,205 3,87PRIMAforza 4 B ...............................4,615 4,616 3,36PRIMAforza 5 B ...............................4,136 4,140 2,33

tel.02-88981Azimut Bil. .....................................23,107 23,291 -5,07Azimut Garanzia............................12,577 12,572 1,83Azimut Reddito Euro .....................15,743 15,754 1,16Azimut Reddito Usa.........................6,303 6,272 13,28Azimut Scudo ..................................7,670 7,660 0,52Azimut Solidity.................................7,880 7,880 0,05Azimut Str. Trend.............................5,236 5,261 -1,56Azimut Trend.................................21,821 21,995 4,45Azimut Trend America .....................9,987 9,999 2,70Azimut Trend Europa ....................10,235 10,378 -17,60Azimut Trend Italia ........................10,762 11,088 -31,89Azimut Trend Pacifico .....................6,460 6,431 2,38Azimut Trend Tassi ..........................9,071 9,080 2,38Formula 1 Absolute .........................5,882 5,923 -11,96Formula 1 Conservative ..................6,281 6,280 -2,12Formula 1 Target 2013 ....................6,592 6,601 -0,63Formula 1 Target 2014 ....................6,199 6,208 -2,64

tel.02-88101EC Focus Cap Pro 12/14.................5,040 5,047 1,84Eurizon Az.Asia Nuove Economie.10,789 10,761 -2,99Eurizon Az.EnMatPrime ..................8,953 9,018 -8,31Eurizon Az.Finanza .......................16,223 16,335 -7,48Eurizon Az.Int. Etico.........................5,832 5,850 -1,59Eurizon Az.PMI Amer. ...................23,427 23,425 2,15Eurizon Az.PMI Europa....................8,213 8,391 -13,06Eurizon Az.PMI Italia........................3,339 3,390 -31,58Eurizon Az.Salute e Amb...............15,992 15,959 2,80Eurizon Az.Tecn.Avanz....................4,479 4,468 10,16Eurizon Azioni America....................9,936 9,941 8,64Eurizon Azioni Area Euro...............21,136 21,512 -21,21Eurizon Azioni Europa .....................7,543 7,668 -14,34Eurizon Azioni Internazionali............7,537 7,560 -0,45Eurizon Azioni Italia..........................8,960 9,164 -29,19Eurizon Azioni Pacifico ....................3,854 3,830 -3,94Eurizon Azioni Paesi Emergenti.......8,672 8,715 -7,73Eurizon Bilan.Euro Multim.............35,720 35,702 -2,22Eurizon DiversEtico .........................8,316 8,322 4,38Eurizon F.Garantito 03/13 ...............5,200 5,200 1,74Eurizon F.Garantito 06/12 ...............5,153 5,153 0,86Eurizon F.Garantito 09/12 ...............5,144 5,145 1,26Eurizon F.Garantito 12/12 ...............5,167 5,167 1,59Eurizon F.Garantito 2tri07................5,114 5,114 -0,14Eurizon F.Garantito 3tri07................4,975 4,976 0,67Eurizon F.Garantito 4tri07................5,188 5,187 -0,02Eurizon F.Garantito Itri07.................5,120 5,120 -0,74Eurizon Liquidità A...........................7,409 7,410 1,49Eurizon Liquidità B...........................7,629 7,629 1,80Eurizon Obb.Cedola A.....................6,242 6,245 -Eurizon Obb.Cedola D.....................6,181 6,185 1,46Eurizon Obb.Emergenti ................12,758 12,771 7,35Eurizon Obb.Etico ...........................5,633 5,630 5,15Eurizon Obb.Euro..........................14,724 14,722 4,50Eurizon Obb.Euro B/T A................15,385 15,393 -Eurizon Obb.Euro Breve T. D ........15,268 15,276 1,60Eurizon Obb.Euro Corp. BreveT......7,834 7,833 2,59Eurizon Obb.Euro Corporate...........5,871 5,868 2,75Eurizon Obb.Euro High Yield...........7,706 7,714 -0,40Eurizon Obb.Internaz.......................9,616 9,583 14,20Eurizon Obiettivo Rend.to ...............8,229 8,229 0,85Eurizon Profilo Conservativo ...........5,555 5,559 0,85Eurizon Profilo Dinamico .................5,350 5,370 -1,87Eurizon Profilo Moderato.................5,448 5,457 0,04Eurizon Rend.Assoluto 2 Anni .........5,310 5,311 0,53Eurizon Rend.Assoluto 3 Anni .........5,514 5,516 -0,20Eurizon Rendita A ............................6,010 6,030 -Eurizon Rendita D............................5,989 6,009 -0,37Eurizon Soluzione 10.......................6,921 6,917 0,38Eurizon Soluzione 40.......................6,325 6,317 2,33Eurizon Soluzione 60.....................24,629 24,596 1,42Eurizon Strat.Protetta I Trim.2012 ...5,246 5,247 0,10Eurizon Strat.Protetta III trim 2011...5,471 5,483 4,31Eurizon Team 1................................6,104 6,105 1,68Eurizon Team 1 Cl G ........................6,106 6,106 1,72Eurizon Team 2................................5,764 5,767 0,79Eurizon Team 2 Cl G ........................5,785 5,787 1,08Eurizon Team 3................................4,774 4,782 -1,18Eurizon Team 3 Cl G ........................4,836 4,844 -0,70Eurizon Team 4................................3,999 4,012 -3,03Eurizon Team 4 Cl G ........................4,061 4,074 -2,45Eurizon Team 5................................3,798 3,816 -5,36Eurizon Team 5 Cl G ........................3,858 3,876 -4,76Eurizon Tesoreria Dollaro..............12,773 12,720 10,94Eurizon Tesoreria Dollaro($)..........16,599 16,598 10,65Eurizon Tesoreria Euro A .................7,813 7,813 1,52Eurizon Tesoreria Euro B .................7,898 7,898 1,82Malatesta Azionario Europa ............5,616 5,714 -13,44Malatesta Breve Termine ................5,919 5,921 3,19Malatesta Obbligazionario Euro......6,032 6,036 4,63Passadore Breve Termine...............7,347 7,350 3,09Teodorico Breve Termine................7,716 7,720 3,24

tel.800-546961Fideuram Bilanciato......................12,082 12,182 -4,99Fideuram Italia...............................17,105 17,514 -26,66Fideuram Liquidità ........................17,046 17,046 1,13Fideuram Moneta..........................14,893 14,892 1,65Fideuram Rendimento.....................9,283 9,297 0,74FMS - Absolute Return ....................8,817 8,823 -4,92FMS - Eq.Glob.Resources............10,518 10,563 -8,18FMS - Equity Asia ............................8,515 8,562 -3,16FMS - Equity Europe .......................9,081 9,156 -5,21FMS - Equity Gl Em Mkt ................12,385 12,510 -4,49FMS - Equity New World...............14,955 15,112 -9,01FMS - Equity Usa.............................9,484 9,527 10,21

tel.800-551-552Pion. Eur Gov BT (ex Mon.) Cl.A....13,671 13,664 3,29Pion. Eur Gov BT B ..........................5,000 5,000 -Pioneer Az. Crescita Cl.A................9,653 9,844 -29,32Pioneer Az Area Pacifico Cl.A..........3,374 3,365 -8,37Pioneer Az Valore Eur Dis Cl.A.........6,620 6,694 -6,78Pioneer Az. Am. B............................5,000 5,000 -Pioneer Az. Am. Cl.A........................8,055 8,074 7,43Pioneer Az. Area Pacif B ..................5,000 5,000 -Pioneer Az. Crescita B.....................5,000 5,000 -Pioneer Az. Europa B.......................5,000 5,000 -Pioneer Az. Europa Cl.A................13,922 14,130 -9,16Pioneer Az. Paesi Em. B ..................5,000 5,000 -Pioneer Az. Paesi Em. Cl.A............10,339 10,420 -6,00Pioneer Az. Val. Europa Dis B ..........5,000 5,000 -Pioneer Eu Gov MT Dis A.................5,000 5,000 -Pioneer Eu Gov MT Dis B.................5,000 5,000 -Pioneer Liquidita’ Euro ....................5,180 5,179 1,81Pioneer O.Euro C.Et. Dis B ..............5,000 5,000 -Pioneer O.Euro C.Et. Dis Cl.A..........4,840 4,835 5,44Pioneer Ob Co Am Dis A..................5,000 5,000 -Pioneer Ob Co Am Dis B..................5,000 5,000 -Pioneer Ob. Piu’ a Distrib. B ............5,000 5,000 -Pioneer Ob. Sist. Italia Cl.A..............5,085 5,068 -Pioneer Ob.Sist.Ita.Dis B.................5,000 5,000 -Pioneer Obb Glo HY Dis A ...............5,000 5,000 -Pioneer Obb Glo HY Dis B ...............5,000 5,000 -Pioneer Obb. Euro Dis Cl.A..............6,730 6,726 7,40Pioneer Obb. Paesi E. Dis B.............5,000 5,000 -Pioneer Obb. Paesi E. Dis Cl.A......10,379 10,361 12,50Pioneer Obb. Più Dis Cl.A................8,725 8,729 8,80Pioneer Obb.Euro Distr B ................5,000 5,000 -Pioneer Target Controllo B ..............5,000 5,000 -Pioneer Target Controllo Cl.A..........5,369 5,375 1,40UniCredit Sol. Pa. Em. A ..................4,943 4,947 -UniCredit Sol. Pa. Em. B..................4,939 4,943 -UniCredit Soluzione 20A .................5,074 5,089 1,16UniCredit Soluzione 20B .................5,050 5,066 0,70UniCredit Soluzione 40A .................5,053 5,073 0,52UniCredit Soluzione 40B .................5,027 5,047 0,02UniCredit Soluzione 70A .................5,005 5,040 -0,77UniCredit Soluzione 70B .................4,978 5,013 -1,31UniCredit Soluzione BTA.................5,074 5,071 1,56UniCredit Soluzione BTB.................5,049 5,046 1,06

tel.800-614614Symp. Multimanager Adagio...........5,963 5,971 0,97Symp. Multimanager America.........4,229 4,252 3,53Symp. Multimanager Europa ..........5,179 5,216 -10,83Symp. Multimanager Largo.............5,645 5,658 -2,45Symp. Multimanager Oriente ..........5,142 5,177 -4,51Symp. Obblig. Corporate ................5,834 5,826 4,10Symp. Obblig. Rendita ....................7,731 7,714 -Symphonia Asia Flessibile...............6,103 6,126 -2,02Symphonia Az.Small Cap Italia .......5,616 5,709 -24,51Symphonia Azionario Euro..............4,280 4,377 -29,35Symphonia Azionario Europa..........8,018 8,144 -22,79Symphonia Azionario Globale.........3,474 3,520 -16,77Symphonia Azionario Italia ..............5,208 5,330 -28,08Symphonia Azionario Usa ...............6,302 6,340 -2,76Symphonia Bilanciato...................21,245 21,407 -7,16Symphonia Europa Flessibile..........4,548 4,567 -12,25Symphonia Flessibile ......................3,813 3,843 0,29Symphonia Fortissimo ....................2,189 2,216 -24,47Symphonia Multiman.Emer.Fless.12,902 12,987 -4,67Symphonia Multiman.Vivace ..........5,191 5,225 -4,51Symphonia Obb.Breve Term...........6,713 6,708 2,33Symphonia Obb.Dinamico..............6,331 6,327 -Symphonia Obb.Euro......................7,298 7,281 5,77Symphonia Patrim.Glob.Redd........7,319 7,323 2,01Synergia Az. Europa ........................4,953 5,030 -23,68Synergia Az. Globale .......................5,300 5,369 -18,39Synergia Az. Italia ............................4,308 4,410 -28,58Synergia Az. Sm.Cap It....................4,356 4,436 -25,89Synergia Azionario Usa ...................6,446 6,482 -4,13Synergia Bilanciato 15.....................5,333 5,339 0,23Synergia Bilanciato 30.....................5,354 5,375 -3,34Synergia Bilanciato 50.....................5,355 5,396 -7,48Synergia Bond Flessib.....................5,090 5,079 -Synergia Obbl Corporate ................5,732 5,725 4,66Synergia Obbl. Euro BT ...................5,154 5,151 1,60Synergia Obbl. Euro MT ..................5,468 5,455 5,48Synergia Obbligaz.Rendita .............5,200 5,190 -Synergia Tesoreria...........................5,125 5,124 1,08Synergia Total Return......................5,251 5,255 -0,36

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IL PUNTO

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LETTERE,COMMENTI&IDEE■ 30GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa

(segue dalla prima pagina)

Oggi, disponendo di una più ampia do-cumentazione, grazie all’indagine gior-nalistica e alla ricerca accademica, co-nosciamo esattamente gli ingredienti e

le modalità di preparazione della torta di Maa-stricht. È venuta poco lievitata, perché l’unionemonetaria ha bisogno dell’unione fiscale per starsu. Ecco cosa scriveva Mitterrand a Kohl nel di-cembre 1989: “Sotto la presidenza irlandese e ita-liana i ministri economici e finanziari possonoperfezionare le proposte di coordinamento deibilanci”. Coordinamento dei bilanci nazionali!Fatevi una bella risata, per non piangere.

E ora occhio alle due vecchie volpi, Andreotti eMitterrand, che si incontrano a cena in un hotelfuori Maastricht la sera precedente al vertice deldicembre 1991, per decidere come imporre aKohl un programma per l’unione monetariachiaramente mirato a legare la Germania da po-co riunificata (condizione questa causa di allar-me) ad un quadro europeo più coeso. Risolserocosì, rendendo cioè automatica l’adesione in pre-senza di determinate rigorose condizioni in stiletedesco, come la soglia del deficit di bilancio in-feriore al 3% del Pil e quella del debito pubblicosotto il 60%. Rifatevi una bella risata, sempre pernon piangere.

Spero di vivere abbastanza a lungo per poterconsultare i verbali del colloquio tra Hollande e laMerkel che si terrà a Berlino la prossima settima-na e leggere le testimonianze dirette dei parteci-panti alle cene carbonare. Grazie a questi metodiben collaudati i leader europei giungeranno a uncompromesso che includerà probabilmente un“patto di crescita” all’acqua di rose ma ben con-fezionato, targato Hollande, a completamentodel patto fiscale targato Merkel consentendo aifondi europei, alle banche e ai cosiddetti mecca-nismi di agire da ulteriore stimolo.

Non ricordo se nel 1991 si usasse ironizzarefondendo i cognomi dei leader come si fa oggiquando, dopo Merkozy, si parla di Merklande.Ma può ben essere, anche se più che di Kohlrrando Mitterohl si sarebbe dovuto parlare di Kohlr-randreotti, come oggi forse sarebbe bene parlaredi Merkhollti. (La competenza di economista,l’integrità e l’influenza che Mario Monti a detta dimolti esercita sulla cancelliera tedesca meritanol’aggiunta del ‘ti’ finale).

A parte gli scherzi, i fondamentali meccanismidel processo decisionale restano immutati. DopoMaastricht, il parlamento europeo ha più potere,ma non ha dato vita a politiche in grado di in-fluenzare l’economia europea. Oggi, come allora,a decidere sono i leader nazionali, che perseguo-no interessi nazionali, definiti dalle rispettive éli-te nazionali e che rispondono della loro condottaa media ancora in massima parte nazionali. Leelezioni che contano sono quelle nazionali, le ul-time in ordine di tempo in Francia e in Grecia. Avolte elezioni sub-nazionali — come quella im-minente in Nordrhein-Westfahlen — possonoessere più importanti delle elezioni europee.

L’elemento nuovo, rispetto ai tempi di Maa-stricht, è la voce dei popoli d’Europa. C’è semprestato un pizzico di verità nella battuta “l’Ue è frut-to di una cospirazione elitaria”, ma giusto un piz-zico, perché nella gran parte dei Paesi le famige-rate élite potevano fondare le loro politiche fi-loeuropee su una solida base di consenso popo-lare, seppur ampiamente passiva. Ora non più. Igreci hanno detto “basta”. C’è il rischio che l’eu-rozona di conseguenza crolli nel caos.

Se così non sarà, grazie all’efficace interventodella triade Merkhollti, la popolazione europeadovrà essere persuasa della necessità dell’inte-grazione. Persino in Polonia, dove mi trovo ora,crescono i dubbi, nonostante la decisa posizionefiloeuropea. Tutto questo mi riporta al gruppo digiovani davanti ai quali ho parlato a Maastricht.Uno di loro, dopo il mio intervento, si è avvicina-to e mi ha detto in tono deciso: “Concordo con lasua tesi direi in tutto per tutto, ma come faccio aconvincere mio padre, che fa l’operaio in una pic-cola città tedesca e che non capisce perché devepagare per salvare quegli irresponsabili dei gre-ci?”. Una risposta è: se pensi che l’Europa sia unprogetto valido, è compito tuo convincere papà.E, cosa ancor più difficile, convincere i giovanispagnoli, ormai per metà senza lavoro.

La politica attuale per salvare l’eurozona e, conessa, il progetto europeo, continuerà ad esseredeterminata da un piccolo gruppo di leader na-zionali attorno a una tavola imbandita. Ma ogginon basta più, serve anche l’impegno di milionidi altri europei, espresso nelle rispettive linguenazionali, tramite i rispettivi media e politiche,nei locali, nei circoli e nei caffè. In assenza di que-sto impegno — e non se ne vede molto per ora incircolazione — il salvataggio fallirà e Maastrichtnon godrà di buoni giudizi nei libri di storia.

Traduzione di Emilia Benghi

TIMOTHY GARTON ASH

LA TRIADE MERKHOLLTINEL DESTINO D’EUROPA

Se la spider di lussoè un’auto aziendale

Ilaria [email protected]

HO la sensazione che si sia un po’esagerato in detrazioni. Ho vistola pubblicità di un’auto decapot-tabile biposto che viene concessacome “auto aziendale’” a 249 euroal mese (detraibili). Ora, più cheun’auto aziendale, questa èun’auto da diporto, cioè un gio-cattolino per andare al mare conla fidanzata o fare il gagà in paese,non per lavorare, insomma. Cre-do che a queste agevolazioni apioggia bisognerebbe porre dei li-miti di decenza. Francamente conle mie molte tasse che pago nonvorrei sovvenzionare anche i gio-cattoli di sedicenti imprenditori.

“Femminicidio”parola dura e giusta

Zdenka RoccoRoma

COME operatrice a Roma deiCentri Antiviolenza, da diversi an-ni mi occupo di donne vittime diviolenza. È un’attività che mi hapermesso di incontrarne tante, ledonne e i loro bambini. Immedia-to specchiarsi nei loro occhi, ritro-varsi. Recuperare nella loro storiaframmenti di quella di ogni don-na, a iniziare dalla mia, da quelladi mia madre, delle mie zie, dellemie nonne. E, pavento, di quellache sarà la storia delle mie figlieoggi ancora bambine. La sensibi-lità, della signora Napolitano, co-

glie bene nel segno: il disprezzoc’è e la parola femminicidio lo rac-conta e lo riassume in modo effi-cace. Non c’è amore, non c’è gelo-sia, non c’è raptus. C’è il disprezzoalla base del gesto violento, di cui,mi preme ricordarlo, la morte del-la donna è solo l’atto finale. Primaci sono gli sgarbi, le umiliazioni, leprivazioni, le percosse, gli stupri, ilricatto sui figli. Il disprezzo neiconfronti di una donna conside-rata un bene da consumare e di cuiliberarsi quando non funzionapiù come ci si aspetta. Quandomanifesta un proprio volere,quando la direzione che desideradare alla propria esistenza seguepercorsi differenti da quelli del-

l’uomo. Femminicidio è la parolagiusta, ruvida ma efficace sempli-ficazione lessicale per narrare l’o-dio che uccide le donne. Non dob-biamo avere riserbo nel pronun-ciarla.

Ho Equitalia alla portama lo Stato non mi paga

Alberto CavannaRiccò del Golfo della Spezia

ARTIGIANO di nascita (la nostrafamiglia ha gestito un’impresaper quattro generazioni), lavora-tore dipendente per necessità einfine senza lavoro, dal 1 gennaio

ho fatturato circa 800 euro. Ma iosono un uomo a cui è stato inse-gnato da padri e nonni che dob-biamo pagare i nostri debiti, cosìcome li dobbiamo far pagare ainostri debitori. Infatti io avrei i sol-di per fare il mio dovere di cittadi-no ma non esiste legge che riescaa far tirare fuori quanto mi è dovu-to al mio debitore. Causa civile,sentenze in più gradi, atti giudi-ziari… Nulla. Il debitore con con-sumata arte defatigatoria mi negail dovuto. E sto parlando non di unqualsiasi consumato bancarot-tiere, ma dello Stato che è statocondannato a pagare al cittadinoAlberto Cavanna la somma di eu-ro 12.500 su ricorso ex artt. 2 segg.L. 24/03/01 n. 89, in data 18 gen-naio 2011 dalla Corte di Appello diTorino. Come farò a spiegare amia figlia, quando verranno i si-gnori di Equitalia a sequestrarciauto, televisori, divani, che queglistessi signori ci devono i soldi chepretendono?

L’avvocato Meronie lo Studio Sciumé

avvocato Paolo SciuméMilano

IL riferimento è all’articolo “Lafunzionaria, il manager, l’avvoca-to tutti i ciellini dell’intrigo di Mi-lano” del 17 aprile 2012, nonchéalla mia lettera di precisazione del17 aprile del 2012. La vostra repli-ca riferisce che il signor Grenci hafatto il nome dell’avvocato Mero-ni dello Studio Sciumé. L’avvoca-to Meroni non fa parte di Sciumé& Associati, unico studio di cui loscrivente Paolo Sciumé è socio.

Via Cristoforo Colombo, 90 ˜ 00147 Roma ˜ Fax: 06/49822923 ˜ Internet: [email protected]

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CORRADO [email protected]

Egregio signor Augias, Grillo va in giro per l’Italia gridando, ma si guarda bene dal suggerire una qualsiasiproposta concreta per affrontare i problemi del Paese. Recentemente ha detto cose che ne danno la mi-sura: le cerimonie in ricordo del 25 aprile le ha definite “il corteo delle salme”, dimenticando che lui può

esporre le sue idee grazie ai caduti della Resistenza; ha invitato il presidente Napolitano a stare zitto perchénon è stato eletto dal popolo; a Palermo ha difeso la mafia perché non strangola i suoi nemici mentre è il go-verno che strangola (lui ha detto “strangòla”) il Paese. Qualcuno dei suoi seguaci ha commentato queste fra-si? Ne ha preso le distanze? No, siamo di fronte ad un altro “movimento padronale” dove chi dissente vienecacciato, come è già successo.

Gianni Raminzoni — [email protected]

ORA I GRILLINI DIMOSTRINO COSA SANNO FARE

Bisogna intendersi su Grillo e soprattutto sui“grillini”. La mia opinione è che Grillo deve dinecessità gridare in modo convulso e dire

enormità perché è nella fase iniziale di un movimen-to nuovo da lui lanciato. Chiunque dia avvio a un mo-vimento politico è praticamente costretto a compor-tarsi in quel modo; anche Bossi si è comportato nel-l’identico modo e per le stesse ragioni, minacce e vol-garità incluse. Bisogna naturalmente esserci portati aquel tipo di violenza, anche questo è indiscutibile, main ogni comportamento politico c’è sempre una com-ponente aggressiva magari più meditata. Proprio perquesto terrei separato il comico Grillo da coloro chelo seguono i quali interpretano con più calma il lororuolo e solo in casi rari (se ho letto bene le cronache)si sono lasciati andare a vassallate come quelle del lo-ro leader. Qui però entra in ballo il secondo fattore. Miscrive da Carmagnola il signor Giuseppe Peroni: “Orache sono entrati in maniera massiccia nei consigli co-

munali, dovrebbero mostrare che cosa sono capaci difare. Credo che a Torino avessero 2 consiglieri e altri 2in Regione. Della loro attività nulla si è mai saputo inquesto biennio. Come non esistessero». Scrive da Na-poli il signor Francesco de Goyzueta: «I candidati diGrillo sono giovani e preparati, danno un buon con-tributo di impegno civile sui territori, sono conosciu-ti e ben voluti dagli elettori. Non si può fingere di nonvedere la novità politica che rappresentano». Nessu-no finge di non vedere, anzi c’è chi dice il contrario ecioè che dei “grillini” si parla anche troppo. Il puntoperò resta: dopo le urla e le ingiurie, quando si tratteràdi passare alla politica, che vuol dire decidere e fare,che cosa proporranno e faranno? È in quel momentoche daranno la misura di se stessi perché distruggereè facile ma le difficoltà cominciano quando si deveprogettare che cosa costruire e come farlo. La Legaper esempio (Tanzania a parte) lì è caduta.

L’AMACA

Santanché ha ragione, perfettamente ragione. Che cosac’entra la destra così come Berlusconi l’ha aggregata pez-zo dopo pezzo (antistatale, antifiscale, illegalitaria, la sola

vera “antipolitica” fin qui vincente in Italia) con il governoMonti? La fanfaluca del “partito dei moderati” che il Pdl ha fin-to di accreditare, negli anni, per drenare anche il voto di qual-che orfano della Dc, di qualche liberale in pensione e di qual-che ex lettore di Montanelli, è miseramente crollata alla provadei fatti: ben pochi degli elettori del Pdl ha rivotato per un par-tito che sostiene gli odiati professori moderati e borghesi al go-verno, quelli che Libero e il Giornale trattano da aguzzini, ser-vi delle banche, pedine del complotto pluto-massonico aidanni del “popolo”, che sarebbe poi il nome d’arte che la pic-cola borghesia berlusconiana si è data... Piuttosto si astengo-no, o votano Grillo, facendo implodere dall’interno il presun-to “moderatismo” di una destra massicciamente populista,aggressiva e antirepubblicana. Quella che ci ha governato finoa ieri, e che da qualche parte – ha ragione Santanché – prima opoi si riprenderà la scena, non appena troverà qualcuno chesia all’altezza della sua potenza e del suo rancore.

MICHELE SERRA

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La tiratura de “la Repubblica” di mercoledì9 maggio 2012 è stata di 472.750 copie

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Page 31: Rep 10.05.12

LICIA GRANELLO

Zuppe fumantipesce e renna

fra gli igloodel grande nord

la Lapponia

GIOVEDÌ10 MAGGIO 2012

[email protected]@

ENZO VIZZARI

MassimilianoAlajmo

L’esperienzadel sapore

il personaggio

PIERO SARDO

I formaggid’alpeggio

fra vecchi mitie nuove realtà

materia prima

all’interno

ERNESTO GENTILIFABIO RIZZARI

La riscopertadel Gavi

il bianco da uveCortese

bere

L’invasione delle ultrapizze. Una ri-voluzione silenziosa sta attraver-sando il più tradizionalista deimondi, immutato e immutabile

per decenni. A memoria d’uomo dire “pizza”ha sempre significato far riferimento a un uni-co luogo, Napoli, e a un unico paradigma di im-pasto, lievitazione e condimenti. Un archeti-po, un mito, un culto. Ma da alcuni anni, congran disappunto dei puristi, le cose stannocambiando. Per carità, la pizza napoletanacontinua, probabilmente, a essere la più “buo-na”, e resta irrinunciabile pietra di paragone.

(segue nelle pagine successive)

ANTONIO SCUTERI

La pizza non accenna a fermare ilsuo processo di “globalizzazio-ne”. Continua a varcare ogni con-fine, andando e ritornando dai

suoi luoghi di origine, per commistionisempre più spinte e anche inediti modi difare qualità, perfino negli angoli di mondopiù insospettabili. Tutto questo rimestiocon un rinnovamento costante e questatravolgente diffusione in realtà non fannoche porre ancor più l’accento su una tesistorico-gastronomica interessante, troppospesso dimenticata.

(segue nelle pagine successive)

CARLO PETRINI

CHEAP&CHIC Il cibo più popolareed economico si rinnovacon ingredienti di primissima sceltae la creatività dell’alta cucina

PIZZAGOURMET SAPORI RARI

Gamberi viola, asparagi bio,pancetta di mora

romagnola per la raffinatapizza della Fucina

di Alfredo Papa, a Roma

PIZZAGOURMET

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LAGUIDADELCIBO■ 32GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Non solo Napoli. Nascono nuovi abbinamenti,si raffinano le tecniche di produzione.E materie prime di alta qualità.Come per i piatti gourmet.Ecco che cosa cambia

COPERTINA

come al Nord, soprattutto in Lombardia eVeneto (Tric Trac a Legnano, I Tigli a SanBonifacio, Sirani in provincia di Brescia).Ma ormai le nuove aperture non si conta-no, dimostrando che i pionieri avevanovisto lungo.

Tutto bene, quindi? Fino a un certopunto. Perché la novità non convince tut-ti, e i puristi a oltranza storcono il naso. Ba-sta leggere i commenti al calor bianco sulCampionato italiano della pizza lanciatoda Dissapore, uno dei blog più dinamicidel settore: una sfida tra pizzerie d’eccel-lenza, che contrappone Napoli al “restod’Italia”. Due le accuse al nuovo che avan-za. La prima: “Non è vera pizza, è focaccia

La nouvelle vagueha un luogoe una data d’inizio:Roma, GattaMangiona, 2000

con sopra ingredienti bizzarri”. La secon-da: “Prezzi folli. La pizza è un piatto pove-ro per eccellenza, non può e non deve co-stare tanto”. Talebani accecati dal cultodella tradizione? Non proprio, hanno leloro ragioni. Innanzitutto perché a voltegli eccessi creativi, o prodotti dai sapori in-vasivi, possono spezzare il mirabile equi-librio tra base e condimento. E poi perché,in molti casi, le pizze di nuova generazio-ne hanno effettivamente prezzi fuori sca-la. Prezzi, sostengono i detrattori, dettatipiù dal peso della moda che dal costo (in-dubbiamente superiore) delle materieprime. Gli innovatori, dal canto loro, pro-seguono sulla propria strada. Da un latoconfortati dal successo di pubblico, e dal-l’altro convinti che dall’incontro tra sa-pienza del pizzaiolo e maestria dello chefpossa nascere qualcosa di interessante.Diverso, certo, ma eccitante.

Non è allora un caso il successo di Ga-briele Bonci, ormai star televisiva, e auto-re (con Elisia Menduni) di un libro che inqueste settimane sta scalando le classifi-

(segue dalla prima dell’inserto)

Ciò che si sta dissolvendo, sem-mai, è il pensiero unico: nuovimodelli, nuove filosofie stan-no prendendo piede, sman-

tellando la convinzione che ciò che è per-fetto non è perfettibile.

E allora qual è l’identikit della pizza 2.0?Dal punto di vista tecnico l’uso di farineselezionate, una lievitazione più lunga (8-10 ore a temperatura ambiente, dalle 24 insu in frigorifero), la temperatura del fornosopra i 400 gradi, l’utilizzo, quando è pos-sibile, del lievito madre. Tutto ciò si riflet-te su leggerezza e digeribilità. Ma l’inno-vazione più profonda è un’altra, quella delgusto: stop a preparati e semilavorati, so-le materie prime fresche e prodotti di altaqualità, quelli normalmente riservati allericette gourmet. E di più: accostamenti ar-diti e creatività ad affiancare la tradizione,in un’ideale sintesi tra chef e pizzaiolo, trafornelli e forno. Ecco allora nascere pizzecon tonnetto di Ponza e cipolle caramel-late, allo Stilton con riduzione di Porto,con seppioline e crema di zucca allo zen-zero.

Le rivoluzioni, si sa, hanno molti padri.Ma nel caso specifico la nouvelle vague haun luogo e una data di nascita. Era il 2000quando Giancarlo Casa, patron della Gat-ta Mangiona di Roma, sfornò la sua primapizza gourmet: crema di ceci, baccalà af-fumicato e menta. Inventando una terzavia: pizzeria né napoletana né romana; in-gredienti inediti; birre artigianali e cartadei vini. Da allora la pattuglia dei “nuovi-sti” si è allargata, trovando altri adepti. ARoma, con locali come Sforno e la Fucina,

ANTONIO SCUTERI

L’impastodello chef

RIVOLUZIONE IN PIZZERIA

Panini d’autore, arancini creativi, trapizzini. Le novitàarrviano anche al cibo di strada. Prendiamo i panini:

stanno vivendo una seconda giovinezza, ben lontanaperò dalla massificazione delle paninoteche anni ‘80.Parola d’ordine: qualità. Poco importa che sia inversione più popolare (come da Ino, in via dei Georgofilia Firenze) o più elitaria (come da Tricolore, nel quartiereromano di Monti). Senza contare l’ultima moda: lariscossa degli hamburger. Dimenticate però il fast food,l’hamburger 2012 è piuttosto slow: carni di prima scelta

(Fassona e Chianina), pane ben lievitato, condimenti freschi e fantasia. Qualche nome?M*Bun a Torino e Rivoli, Damini ad Arzignano, Al Mercato a Milano, Macelleria Motta aBellinzago. Anche l’umile arancino sta conquistando la creatività degli chef. Provare, percredere, quelli di Ciccio Sultano a Modica o di Gabriele Bonci a Roma: resta la baseclassica, ma per la farcitura l’unico limite è la fantasia. La vera novità dello street food di classe è però il trapizzino, inventato da Stefano Callegari per la sua pizzeria al taglio di Roma, 00100. Un tramezzino, ma con pasta di pizza bianca, da farcire con i classici della Capitale, dal pollo alla romana a seppie e piselli. Un’idea tanto semplice quantogeniale che ha convinto persino lo chef marchigiano Mauro Uliassi (nella foto) che lo hafatto provare ai visitatori del Salone del mobile. Con uno straordinario successo.

Street food

Un trapizzino per strada

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■ 33GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaLAGUIDADELCIBO

Impastate il tutto, fate riposare per venti minuti e reimpastatefinoad ottenere un composto asciutto ed elastico. Fate maturareper 6/8 ore a temperatura ambiente o, se vi è più comodo prepararlola sera prima, mettetelo dopo circa un’ora in frigo, avendo curadi tirarlo fuori tre ore prima dell’utilizzo.Questa quantità di impastosarà sufficiente per tre teglie casalinghe. In forno preriscaldato a 250gradi cuocere per 7/8 minuti. Togliere dal forno, disporre il primo salea cubetti sulla base della pizza, insieme alle fave e ai piselli,precedentemente sbollentati in acqua salata, e scolati al dente.Rimettere in forno e cuocete per altri 5 minuti. Togliere dal fornoe, per dare contrasto sapido e grasso, aggiungere del ciauscoloin piccoli tocchetti (in alternativa anche salsiccia sbriciolata). Nel casodi cottura in forno a legna infornare tutti gli ingredienti dall’inizio

laric

etta

INGREDIENTI● 1 chilo di farina● 700 gr. di acqua ● 4 gr. di lievitosecco ● 30 gr. di sale fino ● 15 gr. di olioextravergine di oliva

che. Chef di valore, nel momento decisivodella carriera ha deciso di abbandonare lecucine dei ristoranti e di dedicarsi agli im-pasti, nobilitando, con il suo Pizzarium,l’ancor più umile mondo delle pizzerie altaglio o da asporto. Settore questo an-ch’esso rinfrescato dal vento di rinnova-mento, con locali come il Paradiso dellaPizza a Vimercate, il Pizzicotto a Lecce,00100 a Roma.

Ma il fenomeno forse più sorprenden-te è lo sbarco della nuova filosofia anchenel fortino di Napoli. No, nessun assedio,la città è ancora saldamente, e giusta-mente, in mano ai tradizionalisti. Ma seun maestro napoletano come Enzo Coc-cia raddoppia il suo locale, La Notizia,aprendo una succursale “creativa” a po-chi metri dalla sede storica e i Fratelli Sal-vo (“Pizzaioli da tre generazioni”, recital’insegna) dedicano un intero menù alle“super pizze” allora evidentemente i ger-mi della novità stanno attecchendo an-che sotto il Vesuvio. Staremo a vedere,senza pregiudizi.

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(segue dalla prima dell’inserto)

Aben vedere, se si ripercorre la lunga sto-ria dei piatti tradizionali più gustosi, ge-niali e di successo, si deve spesso andarea pescare tra i morsi della fame più nera,

tra storie di povertà in cui è soprattutto la mancan-za di qualcosa, più che la sua disponibilità, a susci-tare la scintilla del vero genio gastronomico.

Per la pizza mi viene in aiuto il prezioso saggiopubblicato da Slow Food Editore nel 2009: Una sto-ria napoletana, pizzerie e pizzaiuoli tra Sette e Otto-cento a firma di Antonio Mattozzi. Un libro unicoperchè forte di un rigoroso taglio storico, che sup-porta la nostra tesi: se ci voleva una combinazionedi genio e fame, la Napoli a cavallo tra il XVIII e il XIXsecolo era un serbatoio di creatività irripetibile.Mattozzi cita Matilde Serao de Il ventre di Napoli,1884, che parla del primo tentativo, fallito, di“esportare” la pizza a Roma per la vastissima colo-nia napoletana che vi abitava: «La pizza, tolta dalsuo ambiente napoletano, pareva una stonatura[…] è vero infatti: la pizza rientra nella larga catego-

ria di commestibili che costano un soldo e di cui èformata la colazione o il pranzo di moltissima par-te del popolo napoletano». Pizze preparate con in-gredienti poveri perché i pizzaiuoli dovevano mas-simizzare i profitti per permettersi i costi della bot-tega. Ma non potevano vendere un pezzo di pizza apiù di uno spicciolo: la tanta gente che a casa nonaveva neanche la cucina doveva mangiare per stra-da. Estrema povertà che inventa il fast food quindi,che dà origine a un cibo semplice e versatile pron-to a conquistare il mondo. Ma non varcò i confininapoletani prima della Seconda Guerra Mondiale,e del resto nel Nord Italia i più anziani faticherannoa ricordare la presenza di pizzerie nelle loro città. Civorranno un arricchimento degli ingredienti e con-sumi e produzione meno dure di quanto non avve-nisse nella Napoli della Serao: «Il pizzaiolo che habottega, nella notte, fa un gran numero di questeschiacciate rotonde, di una pasta densa, che si bru-

cia, ma non si cuoce, cariche di pomidoro quasicrudo, di aglio, di pepe, di origano: queste pizze intanti settori da un soldo, sono affidate a un garzoneche le va a vendere in qualche angolo di strada, so-vra un banchetto ambulante e lì resta quasi tutto ilgiorno con questi settori di pizza che si gelano alfreddo, che si ingialliscono al sole, mangiati dallemosche». Da allora ne ha fatta di strada questo cibopoverissimo, e chissà quanta ne farà ancora.

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CARLO PETRINI

Quando la fame se ne andavacon un soldo

ilcommentodovein Italia

gliesempiAbbinamenti originali,

sapori antichie ingredienti inconsueti,

ecco le invenzioni

PIZZA CON PRIMO SALE

DELLA CAMPAGNAROMANA, FAVE,

PISELLI E CIAUSCOLO

asparagi e anatraAsiago, asparagi freschi, speckd'anatra e pepe rosa: è una delleinvenzioni della Gatta Mangiona

gamberi e liquirizia. Trancio di pizza con gamberi rossi,

lardo di cinta senese bio, acetobalsamico, liquirizia fusa e zafferano

di Navelli: un’idea della Fucinadi Alfredo Papa, a Roma

ROMAGatta mangiona

Via Ozanam 30 Tel. 06.5346702

lagattamangiona.comIl regno di Giancarlo Casa,che della pizza-gourmetè stato uno degli iniziatori

fin dal 2000. In altouna delle sue ricette

ROMASforno

Via Statilio Ottato 110 Tel. 06.71546118

sforno.itLa creatura di Stefano

Callegari e Antonio Prattico,due ex steward convertiti

all’arte dell’impasto

ROMALa fucina

Via Lunati 25 - RomaTel. 06.5593368

pizzerialafucina.itLa scommessa di Edoardo

Papa: portare a Romala “degustazione di pizza”,

da servire in sequenzae a spicchi

LEGNANO (MI)Tric tracVia Grigna 12

Tel. 0331.546173Dalla costiera amalfitana alla Lombardia, Bruno De Rosa è il “Profeta”

della pizza campana al nord

NAPOLILa notizia

Via Caravaggio 53 e 94°Tel. 081.7142155

Sulla stessa strada EnzoCoccia si divide in due:

la pizzeria tradizionale e,più in alto, quella “creativa”

SAN GIORGIOA CREMANO

(NA)Salvo

Largo Arso 10Tel. 081.275306

pizzeriasalvo.comDai fratelli Salvo un interomenu dedicato alle pizze“dell’eccellenza”: ogni

prodotto ha nome e cognome

BAGNOLOMELLA (BS)

SiraniVia Gramsci 5

Tel. 030.6821179sirani.com

Nerio Beghi è un talebanodella qualità, ma anche unodei pochi pizzaioli-gourmet

a usare il forno elettrico

SAN BONIFACIO(VR) I tigli

Via Camporosolo 11Tel. 045.6102606

pizzeriaitigli.itSecondo alcuni SimonePadoan è più chef che

pizzaiolo. E in effetti le suepizze sembrano

piatti d’alta cucina

Ma i puristi estremistorcono il naso.Le loro critiche?“Sono solo focaccecon prezzi folli”

È l’estrema indigenzache che fa nascere il fast food, un cibosemplice e prontoa conquistare il mondo

melanzane e conciato

Un’altra proposta della Gatta Mangiona:la pizza di Manuel rossa: melanzanepiccanti, basilico e scaglie di conciatoromano, formaggio dalla lunghissima

stagionatura

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LAGUIDADELCIBO■ 35

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Nel 2002, a 28 anni, è stato il più giovane tre stelle nella storiadella Guida Michelin. Oggi conserva il gusto per il gioco e il bisogno di inventare, e di inventarsi, ogni giorno. “Il mioobiettivo? Portare nel mondo il buon nome della cucina italiana”

MASSIMILIANOALAJMO

«Non c'è verità se nonquella contenutanegli ingredienti, imiei tentativi di ca-

pire i miei stessi piatti sono del tuttosimili ai tentativi di chi cerca di inter-pretare ciò che faccio. Mangio le miecose con stupore, con lo stesso spiri-to con cui gusto un piatto di un altrocuoco e come credo facciano i mieimigliori clienti».

Massimiliano Alajmo, nel 2002 a28 anni il più giovane tre stelle nellastoria della Guida Michelin, l'exbambino che a 5 anni aveva deciso didiventare cuoco girando per le cuci-ne de Le Calandre, affascinato dalletorte animate della mamma Rita edalle divise degli chef, oggi fa partedella storia della cucina, ma conser-va intatti il suo gusto per il gioco e il bi-sogno di inventare e inventarsi a ognigiorno. Con il fratello Raffaele, di seianni maggiore e anima della sala ol-tre che manager della Spa cui ormaifanno capo diverse aziende (dallabottega In-gredienti, alla Pasticceria,al Calandrino, alla Montecchia, al-l’hotel Maccaroni, all’ultima nataABC, ovvero Alla Base della Cucina,sino all’exploit della rinascita delQuadri in piazza San Marco…), Mas-similiano condivide un successoconsolidato passo dopo passo e unconfronto continuo. «Siamo semprein dissenso»-racconta- «ma la nostraforza nasce proprio dal contrasto edalla sintesi».

Classe 1974, famiglia di ristoratoriche già avevano ottenuto una stellaMichelin alle Calandre, come la defi-niva papà Erminio, nel1991, e primaancora una alle Padovanelle, dopo lemedie Massimiliano si diploma allascuola alberghiera, poi gli stage daMarc Veyrat e Michel Guérard, e leprime esperienze, da cliente, nellegrandi cucine, da Bocuse a Marchesi,a Pinchiorri. A 19 anni e mezzo l’an-nuncio chock del padre: «Mi occu-però della Montecchia, da ora inavanti le chiavi de Le Calandre passa-no nelle mani di Raffaele e nelle tue.Sarai il responsabile della cucina».

Uno sbocco prevedibile, ma an-che un momento di panico per quelragazzo genuino e maturo. E la bat-tuta conclusiva del padre: «Alla tuaetà gestivo già sessanta persone…Hai paura a gestirne quattro o cin-que?». Una sfida raccolta, non privadi momenti difficili, con la tentazio-ne di cambiare mestiere, dalla crisieconomica dopo Tangentopoli, allastroncatura gratuita e cattiva di uncritico di grido, all’intervento chirur-gico per un’ernia, quando Massimi-liano si innamorò della missione delmedico, ma «di medici diventati cuo-chi se ne sono visti; il contrario, mai»,

lo gelò Raffaele. Crisi superata in po-chi giorni. Alcuni maestri: la madre,lo zio Giovanni Chimetto, grandecultore della cucina padovana, Alfre-do Chiocchetti, solido e umile cheftrentino. E, come riferimenti, MichelBras (“per il suo modo di pensare unacucina diversa”), Fulvio Pierangelini(“prospettiva, conoscenza e istinto. Ècome un raviolo, che è chiuso, maracchiude grandi contenuti”), Gual-tiero Marchesi, Aimo Moroni. Unpercorso privilegiato, il suo, ma nien-te affatto scontati i tempi e la dimen-sione, ormai planetaria, del succes-so.

Intelligenza, sensibilità, il gustodel gioco, della ricerca del nuovo edella provocazione calcolata. E una

certa tendenza a fuggire nella poesia,anche se “quando fai parte di un’a-zienda non puoi ignorare i conti eco-nomici”. E la Alajmo Spa, con la fi-nanziaria Palladio come socio di mi-noranza, i conti deve farli tornareogni giorno. Eppure ai suoi piatti-gioco dedicati alle figlie Adele, Maria-rita e Giorgia che sta per nascere inquesti giorni, Massimiliano non puòrinunciare. Ma nulla è gratuito, nonc’è nei suoi piatti ridondanza calli-grafica, all’eleganza delle forme cor-rispondono profumi e sapori prova-ti e riprovati. Con un solo obiettivo:«Fare bene il mio mestiere e contri-buire a portare una buona immaginedella cucina italiana nel mondo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ipiattispiegati dallo chef

IL TOCCOFINALELa pennellata dello chefmentre decora unodei suoi piatti più celebri,il risotto allo zafferanocon polvere di liquirizia

LA FAMIGLIAGli Alajmo al completo. Da sinistra, Rita Chimetto Alajmo e Laura Alajmo. Da destra, ErminioAlajmo, lo chef e Raffaele Alajmo

IL PAPÀ E I DUE FIGLIUna foto d’epoca: papàErminio (a destra) con i due figli,il futuro chef Massimiliano(a sinistra) e Raffaele, al centro,già maître nella salettadelle Calandre

PROGETTI DA MANGIARESpesso lo chef disegna i piatti che ha in mente prima di realizzarli.Qui, lo schizzo di cannelloni da mangiare con le mani

I suoi maestrisono la madre e lo zio. I suoiriferimentiPierangelini,Marchesi, MoroniAma divertirsi e tende a rifugiarsi nella poesia.Ma deve anchefar quadrare i conti

ENZO VIZZARI

IL RISTORANTE

Il ristorante Le Calandre è a Rubano (Pd)(calandre.com).In alto, la secondasala delle Calandrecon i tavoli rettangolariricavati da un frassinoolivato di 300 anni.A destra, MassimilianoAlajmo davanti al suo locale

PERSONE

RISOTTO ALLO ZAFFERANO E POLVERE DI LIQUIRIZIA “Dedicato a mia moglieMariapia e alla Calabria. I dueingredienti hanno aspettisimili e opposti. L'uno entra in bocca amaro e ne escedolce, l'altro entra dolce e ne esce amaro”

SCAMPI TOSTATI CONFORMAGGIO FRESCODI LATTE DI FAVE“ll formaggio fresco di lattedi fave rappresenta una dellesensazioni più particolari.Il profumo di limone è veicolato in leggerezza e profondità, alternatoa tracce di mela e radicchiotrevigiano crudo”

SGUARDOINTERIORE“Un percorso di crudodi carne dalle diverseconsistenze da degustarecon i tappi alle orecchie.La conduzione ossea della masticazione traduce in suono un movimento che passa dall'interno.Difficilmente ci siriconosce”

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L’esperienzadel sapore

IL DISEGNODEL CALICERaffaele Alajmo, patron del ristorante, con i calici disegnatiinsieme al fratello Massimiliano

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LAGUIDADELCIBO■ 37

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già pensare che non sia tra i più battuti dalturismo. Si sale da Lana e si affrontano cur-ve fra masi, prati e boschi, fino ad arrivare aUltimo e poi a San Pancrazio, dove c’è unbel museo della Civiltà contadina.

Da qui, grazie ad una lunga galleria co-struita non molti anni fa è possibile rag-giungere i comuni di lingua tedesca dell’Al-ta Val di Non: il Deutschnonsberg. Una pic-cola enclave di tre municipi che in base a unaccordo del 1946 è passata dalla provinciadi Trento a quella di Bolzano. Dopo Proves,tra ampi pascoli dove vive la razza bovinagrigio alpina, si raggiunge Lauregno (Lau-rein) da cui si gode un bellissimo panoramafra montagne e santuari. In primavera ta-rassaco ed erbette la fanno da padroni e siviene qui per assaggiarli sotto forma di in-fusi, zuppe, gnocchi e dolci con miele aro-matizzato. Il tarassaco in insalata con pan-cetta è però una delle specialità della signo-ra Rosa del Sonne, una piccola osteria tra-dizionale che offre il meglio della semplicecucina di questa terra di confine. Da bereottimi vini locali, ovviamente prodotti più avalle, come nella zona del vicino Lago diCaldaro.

Vale la pena di spendere parole per laSchiava (Südtiroler Vernatsch) che nasceda un gruppo di vitigni a bacca rossa in gra-do di dare un vino freschissimo e di grandebevibilità, e che proprio per questo sta vi-vendo una seconda giovinezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

MARCO BOLASCO

Alto Adigele valli dell’Eden

JULI

A B

INF

IELD

KLOAZNFettine sottili di pereessiccate in fornoche si conservano a lungoe vengono poi utilizzatecome ripieno per i dolci

FRAGOLEDELLA VALMARTELLOSon coltivate oltre i millemetri; a giugno da anni si celebrauna grande festa delle fragole

RAZZA BOVINAGRIGIO ALPINAUna delle undici razze che fannoparte della Federazione europearazze del sistema alpino.Allevata in alta quota

CANEDERLII canederli o knödel,tipico piattomitteleuropeo, sono diffusiparticolarmente nel Sud Tiroloe ogni valle ha la sua ricetta.Alla base pane raffermo(o polenta), uova e latte,poi speck, formaggi ed erbette

Lavorate gli ingredienti della pasta con acqua tiepida:otterrete un composto sodo ma elastico. Dategli la formadi una palla che farete riposare, coperta, per un’ora.

Lavate gli spinaci, lessateli, scolateli e strizzateli. Aggiungete ilprezzemolo e passateli al tritatutto. Soffriggete nel burro lacipolla tritata fine, spolverate di farina, annaffiate con il lattecaldo, mescolate e fate addensare. Aggiungete gli spinaciaromatizzati con sale, pepe, noce moscata e parmigianograttugiato. Lasciate raffreddare. Stendete la pasta in una sfogliasottile e lavorate velocemente. Servendovi di uno stampinorotondo, tagliate dalla sfoglia dei cerchietti, ponete su ognuno uncucchiaino di ripieno, prendete in mano ogni cerchietto echiudetelo a mezzaluna. Premete con le dita sui bordi per saldarlibene. Lessate i ravioli in acqua salata per cinque minuti, scolatelie serviteli con parmigiano e burro fuso

laric

etta

INGREDIENTI PER 6 PERSONE Per la pasta● 2 etti di farina di segale● 3 etti di farina di frumento● 2 uova● olio extravergine d’oliva● sale

Per ripieno e condimento ● 7 etti di spinaci● un ciuffetto di prezzemolo● una cipolla● un cucchiaio di farinadi frumento● 2 bicchieri di latte● parmigiano reggiano●burro, sale, pepee noce moscata

In questa stagione molti luoghi altoatesini tornanoa fiorire. Con colori e profumi incredibili.Fragole e piccoli frutti vengono su grazie al climaparticolare. Ma ci sono anche radicchi e cavolfiori.E in una piccola enclave tedesca, tarassaco ed erbetterendono unici infusi, zuppe e paste

MEGCooperativadi produttorid’eccellenza

di fragole e piccolifrutti d’altamontagna,

nel cuore delParco Nazionale

dello StelvioA Martello

tel. 0473.744700

KIRCHSTEIGERGiovane ristoratore

dinamico innamoratodel proprio territorio.

Cucina creativanella frazione

di Foiana di Lanawww.kirchsteiger.com

RICHARDSCHWIENBACHER

Panetteria artigianalefondata nel 1919

che produce con farineintegrali e biologiche

A Santa Valburga(Ultimo)

tel. 0473.795327

LAUGENRINDMarchio di qualitàper le migliori carni

da razza grigio alpinawww.laugenrind.com

CANTINAGIRLAN

Particolarmenteinteressantela Schiava

prodotta qui,a due passi

dal Lago di Caldarowww.girlan.it

iproduttori�

LE MAPPEDEL GUSTO

ilbancodeisapori

Eppure in questa regione, fatta di valli prin-cipali e altre più marginali, ce ne sono anco-ra di poco battute che vale la pena di cono-scere.

In questa stagione rinascono, comincia-no a fiorire e a profumare, fino a riempirsi,ad inizio estate, di colori e frutti incredibili.La Valle Martello-Martelltal, ad esempio,una laterale della Val Venosta, che comin-cia dalla località di Morter, offre atmosfereappartate e di grande fascino. Risalirla si-gnifica arrivare su su fino ai 3700 metri delCevedale. Ma la strada si ferma poco soprail bel lago di Gioveretto, a Paradiso. Pochichilometri prima, a Martello (Martell), sitrovano sessanta ettari coltivati a fragole epiccoli frutti grazie alle particolari condi-zioni climatiche: scarse piogge e forteescursione termica. Ma ci sono anche ra-dicchi e cavolfiori. Qui nell’albergoWaldheim una famiglia porta avanti cultu-ra dell’ospitalità e cucina valligiana, con lesue trote affumicate accompagnate da bur-ro e cren. Non lontano da qui, è pratica-mente confinante la Val d’Ultimo, un altroimportante fazzoletto di terra il cui nome fa

BO

B N

OTO

SCHLUTZER I RAVIOLICON GLI SPINACIOsteria Jagherof S. Leonardo in Passiria

ALTO ADIGESUDTIROLI percorsi turisticogastronomici locali,tra masi e castelli, laghie cime alpine, stradedel vino e saporimitteleuropei, nellanuova collana TouringSlow Food. Il primovolume-itinerarioè dedicato all’Alto Adige(euro 11,90)

Difficile pensare di andare in montagnain questo periodo. Nella mezza stagionemaggenga, finita quella sciistica e non ancoraaperta l’estiva, molti alberghi sono persinochiusi. E alcune delle valli altoatesinepiù conosciute non fanno eccezione.

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LAGUIDADELCIBO■ 38GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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MATERIAPRIMA

Mescolate le farine, acqua e sale e lavorate fino a ottenereun impasto omogeneo. Tiratelo a 2/3 millimetri di spessoree ritagliate delle strisce larghe 7centimetri e larghe 1. Portatea ebollizione l’acqua, aggiungete patate e verze a piccoli pezzie i pizzoccheri; cuocete 10 minuti dal bollore. Scolatelie versatene parte in una pirofila calda, cospargete di parmigianoe bitto e proseguite alternando pasta e formaggi finoa esaurimento. Rosolate leggermente la cipolla nel burro,versatela sui pizzoccheri e servite senza mescolare.(Da Ricette di Osterie d’Italia, La Pasta, Slow Food Editore)

PIZZOCCHERI DELLA VALTELLINATrattoria Altavilla, Biancone (Sondrio)Prodotti in estate nelle alture

dove l’erba cresce più vigorosa.Hanno carattere, persistenza,intensità aromatica. Si fannocon latte crudo seguendo modi e tempi ereditati da mani sapienti

Nel 1984 avvenne in Italia unapiccola rivoluzione casearia:il parmigiano reggiano di-

venta unico, sparisce dal mercato ilvernengo. Sino ad allora solo il granaestivo o primaverile poteva fregiarsidel marchio Parmigiano Reggiano egodere, quindi, di un prezzo più alto divendita. E una ragione c’era: nascevada vacche che ruminavano erba e nonprevalentemente fieno come nei me-si freddi. Era meno buono il vernengo?Non direi: era di pasta più bianca, consentori meno intensi al naso, e tutta-via aveva estimatori per la sua dolcez-za. Molti sostengono che il parmigia-no perfetto nasca nel mese di maggio,quando gli animali pascolano l’erbapiù vigorosa. Di qui forse nasce il mitodei formaggi maggenghi.

Il sistema tradizionale di alleva-mento prevede in estate la salita in al-peggio, con soste nei cosiddetti mag-genghi, bassi o alti, zone di pascola-mento in prossimità delle stalle inver-nali. L’erba in altura nasce più tardi,

mentre nei maggenghi si può già pa-scolare da aprile. I formaggi prodottiin questo periodo sentono ancora la“spinta” del fieno, ma già si imprezio-siscono degli aromi dell’erba. E dun-que il mito della qualità dei formaggidel mese di maggio ha un qualche fon-damento. Ma si trovano sul mercato?Per i formaggi freschi la questione è fa-cilmente risolvibile: si sa che certi cacihanno pochi giorni di vita (come ro-biola di Roccaverano, toma di Muraz-zano, pecorini freschi, mozzarella dibufala, raviggiolo o provole) e dunquese acquistati nel mese di maggio o i pri-mi giorni di giugno si può ragionevol-mente pensare che siano maggenghi.Più complicato per gli stagionati. Sul-le forme del parmigiano è impresso ilmese di produzione e volendo si puòrisalire. Altri straordinari formaggi,soprattutto quelli di montagna e d’al-peggio (bitto, castelmagno, fontina,bagos, lagorai, morlacco del Grappa,caciocavallo podolico, fiore sardo) ge-neralmente non recano impresso ilmese di lavorazione. E allora bisognaaffidarsi al venditore o battersi perchèfinalmente le etichette raccontino lefasi di lavorazione e stagionatura.

Non è il caso tuttavia, di inseguiremiti maggenghi: chiedete formaggid’alpeggio, cioè prodotti in estate suipascoli d’altura. Hanno carattere,persistenza, intensità aromatica: sifanno con latte crudo, con tecnichemagari rudimentali, ma sperimenta-te nel corso dei secoli, da mani abili esapienti, in un ambiente straordina-rio. Ma è un ambiente a rischio. Non sideve pensare ai pascoli delle monta-gne come zone selvagge, che si auto-regolano: l’alpeggio richiede un’ocu-lata gestione. Non bisogna gravarlotroppo né troppo a lungo, occorre te-nerlo libero da infestanti. Senza pa-stori e casari i pascoli inselvatichisco-no e scompaiono. Acquistare dunqueun formaggio di alpeggio - di altamontagna ed estivo - è non solo un at-to gastronomicamente intelligente,ma un forte aiuto al mantenimento diun ecosistema fragile e minacciato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

* Piero Sardo, presidente FondazioneSlow Food per la Biodiversità

PIERO SARDO*

Malghee vallate

Da tagliare e assaporare

INGREDIENTIPER 4-5 PERSONE● 400 gr di farina di granosaraceno e 150 gr di farinadi frumento ● 200 gr di verze ● 200 di patate ● 2cipolle ● 200 gr di bitto ●100 gr di parmigianograttugiato ●200 gr diburro. Tempo: 140 minuti

Formaggid’alpeggio mito e realtà

BASILICATACaciocavallo

podolicoSolo latte vaccino di razzapodolica allevata allo stato

brado/semibrado.Formaggio a pasta filata,forme fino a 8 kg, idealeper lunghe stagionature,

anche di 5 anni

EMILIAROMAGNARaviggiolo

Raro latticino, prodottoin alcune vallate

dell'Appennino romagnolo,ha consistenza burrosa,a pasta bianca, tenera,

dal sapore molto delicatoda consumarsi fresco

LOMBARDIABitto

Latte vaccino d’alpeggiocon il 10-20% di latte

di capra Orobica. Idealequello di alpeggio. Il nucleo

storico di produzione è nelle valli formate

dal torrente da cui prendenome: Gerola e Albaredo

PIEMONTEToma di

MurazzanoProdotto con latte crudo

ovino nei comuni dell’AltaLanga cuneese

in pezzature di 200-300 gr,si consuma fresco dopo 10giorni. Ma si conservano

anche sotto vetro

VENETOMorlacco

del Grappa Sull'altopiano del Grappa

già ai tempi dellaRepubblica di Venezia,

si usava fare in malga unformaggio di latte vaccino

magro, a pasta cruda.È tenero e netto al taglio

Non si pensi ai pascoli comea zone selvaggeSi usano tecnicherudimendalima sperimentateda secoli e secoli

laric

etta

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LAGUIDADELCIBO■ 39

GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Re dei ristoranti estivi negli anni Settanta, era finitonel cono d’ombra. Rilanciato da produttori che ne hanno coltivato la struttura e la vena minerale,ora sa esaltarsi perfino con l’invecchiamento

GAVI

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ttigl

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GIAN PIEROBROGLIAGAVI BRUNOBROGLIA 2011Nitido e incisivonell’approccioaromatico, ha invitantisfumature floreali,note di agrumi e pietrafocaia; in boccaattacca energia e grande finezza dei “dettagli” gustativi;la chiusura è lunga,complessacirca 20 euro

LA RAIAGAVI PISÉ2009Avvincentenei profumi, doveaffiorano elegantisentori di mandarino,cedro ed erbearomatiche, ha sapore pulito e fresco, reattivo,elegante e persistentenel finale. Moltoequilibrata e “luminosa” l’acidità circa 12 euro

CA’ DA MEOGAVI MAGDAPEDRINIIntenso e articolato nel corredo aromatico, che alternasensazioni di pepe bianco, buccia di aranciae ostriche, offre un gusto altrettantodeciso, innervato da una componenteminerale molto sapida circa 10 euro

CANTINAPRODUTTORI DI GAVIGAVILAMADDALENAI profumi propongonole classiche analogiedella tipologia (agrumi,fiori bianchi, algamarina), espressecon limpida intensità; al palato è tonico,fragrante, giocato tutto in finezza e profondità di gustocirca 8 euro

Le mode, effimere per definizione,non hanno mai interessato il mon-do del vino, per secoli sonnecchian-te in un placido immobilismo. Per

un curioso paradosso, a partire dagli anni Ot-tanta la situazione si è rovesciata. Negli ultimitre decenni non c’è forse settore della vitapubblica in cui cambiano tanto velocementemodelli, stili, favori del pubblico. In una gi-randola di voltafaccia: vino in barrique/mac-ché vino in barrique/vino strutturato e mor-bido/macché vino strutturato e morbido... Una vittima illustre di questi chiaroscuri mo-daioli è stato il Gavi, il bianco piemontese perantonomasia, che nasce in un’area sud-occi-dentale della regione al confine con la Liguria.La storia del Gavi e del vitigno da cui deriva, ilcortese, è molto antica. Le prime fonti docu-mentali risalgono al diciassettesimo secolo,mentre già nella seconda metà dell’Ottocen-to il vino che si produceva da queste parti ve-niva esportato all’estero. Nei decenni succes-sivi, una lenta ma sicura ascesa verso unagrande notorietà. Molto in voga fino grossomodo alla fine degli anni Settanta, onnipre-sente nelle carte dei vini e negli scaffali delleenoteche, il Gavi entra poi nel cono d’ombradelle tipologie uncoolpresso gli enofili. Il suc-cesso iniziale si basava infatti spesso su pro-dotti scarichi di colore, anemici nei profumi epiuttosto vuoti nel sapore, sostenuti soprat-tutto o soltanto da una nervosa acidità. Ven-demmie anticipate, scarsa maturità dei grap-poli, una tecnica enologica iperinterventistache - qui come in quasi tutto il resto d’Italia -aveva come modello stilistico il bianco legge-ro, scarnificato, di consistenza acquosa: tut-

to congiurava perché il Gavi, da reuccio dei ri-storanti estivi, perdesse terreno in favore diprodotti più strutturati e soprattutto più mor-bidi e ricchi di aromi. Dopo, risalire la china fi-no ad esplorare gli estremi limiti qualitatividella varietà e delle differenti aree produttiveha richiesto tempo. Tempo che facesse ma-turare nei migliori produttori la consapevo-lezza di poter fare un bianco di livello inter-nazionale. Oggi i migliori Gavi sanno final-mente esprimere una qualità senza compro-messi e un carattere definito, in una originalecapacità di alternare tratti aromatici delicati,floreali, agrumati, a una robusta vena mine-rale e a un sapore vibrante, di grande fre-

schezza. Protagoniste di questo rinnova-mento, le case vinicole più antiche e un pic-colo gruppo di aziende di più recente fonda-zione. La firma più famosa della zona è LaScolca, attiva fin dai primi del 1900 e oggi con-dotta dalla quarta e quinta generazione dellafamiglia Soldati. Qui nasce la prestigiosa eti-chetta del Gavi d’Antan, un vino dal carattereunico che esce in commercio dopo oltre die-ci anni di affinamento. Sono numerosi però iproduttori meritevoli di una citazione. In ra-pida rassegna ricordiamo Castellari Berga-glio, giunti “soltanto” alla quarta generazio-ne; il Castello di Tassarolo della famiglia Spi-

nola, il nucleo storico de La Toledana, e anco-ra Villa Sparina dei fratelli Moccagatta, LaSmilla e La Caplana della famiglia Guido, LaGiustiniana della famiglia Lombardini, senzatralasciare La Chiara dei cugini Dario e Gian-luigi Bergaglio. Ad offrire il segno del rinno-vato slancio ricordiamo gli ottimi vini propo-sti da Franco Martinetti (Gavi del Comune diGavi e Gavi Minaia), e il sapido Gavi Le Co-lombare della Tenuta Santa Seraffa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nasce nel territorio sudoccidentaledella regione, al confinecon la LiguriaE’ documentato a partiredal XVII secolo

ERNESTO GENTILI E FABIO RIZZARI

IL BICCHIEREper i Gavi giovani,

un bicchiere a stelodal calice alto, poco

panciuto. Per lebottiglie più matureun calice più ampio,che consenta al vino

di esprimere al megliola ricchezza aromatica

OTTIMO CON... I Gavi giovani

e dall’acidità più“elettrica”, sono ottimi

con il pesce (anched’acqua dolce)

e crostacei. Quellidi stile più pieno

e profondo, e quellimaturi (di cinque annie oltre), sposano piattipiù strutturati di carni

bianche e anche sapidiformaggi caprini

stagionati. Le bottiglie migliori

reggono il confrontocon i profumi e il gusto

intensissimidei classici tajarin

al tartufo

comesi beve

� IL VITIGNOCORTESE

Foglia: dimensionimedie, di forma

pentagonalecon cinque o sette lobi.Il tatto è liscio, di colore

verde scuro,con nervature chiare

Grappolo: di dimensioni e peso

(tra 250 e 350 grammi)abbastanza elevati,

di forma conico-piramidale, spargolo.Acino: medio-grande,di forma ellissoidale,

dal colore giallo dorato

LA STORIALa prima citazionedell’uva Cortese

è della metà del diciassettesimo

secolo. Intorno a metàdell’Ottocento

il marchese Cambiasomette a dimora i primiimpianti specializzati a Cortese. Dagli anni

Settanta, per vent’anniil Gavi diviene tra i due

o tre bianchi italianipiù eccellenti,in una versione

che spesso privilegiala leggerezza

e la freschezza acidae non la profondità.

Dopo un calodi popolarità,

il Gavi ha trovato il suomigliore assetto:un bianco fresco,

sì, ma anche pieno,sapido, semprepiù complesso

con la maturazione

cartad’identità

PiemontesebiancoeCortese

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LAGUIDADELCIBO■ 40GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa

VENETOA MAROSTICA CILIEGIE PER TUTTIDal 1933, l’ultima domenicadi maggio, la sagra della ciliegiadi Marostica Igp, è uno degli eventicolti e golosi più interessanti DOVEMarostica (Loc. Pianezze)QUANDO21 e 22 maggiowww.marosticascacchi.it

LOMBARDIALE MILLE FACCE DELLA PASTA Casa Barilla approda a Milanosabato e domenica prossimi. Lezioni e gare di cucina, un’arealudica per i bambini, degustazioni.Ingresso 3 euro, gratis fino a 15 anni DOVEMilano, piazza del CannoneQUANDO12 e 13 maggiowww.barilla.it

LIGURIAFESTA A RECCOPER LA FOCACCIAQuella al formaggio ha perfinoottenuto l’Igp, per la forte tradizioneche la lega al territorio (Recco, Sori,Camogli). Ma alla festa sarà servitaanche alle cipolle e normaleDOVERecco (Genova)QUANDO27 maggiowww.focacciadirecco.it

TOSCANAARTE DEL GELATO BRILLA A FIRENZEIl capoluogo toscano ospita il Firenzegelatofestival . Tema di quest’anno “Gelato, food, cultura”DOVEFirenze QUANDOdal 23 al 27 maggiowww.gelato.it

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L’estetica applicata allapasticceria è la nuova arte

esibizionista e golosa chiamatanel mondo cake design.Anchein Italia ha già conquistato tantigourmet, pasticcieri ed artisti alpunto da dedicargli un festival.Col bis. Il 26 e 27 maggio, infatti,torna allo Sheraton hotel di Milano Malpensa, la secondaedizione del Cake design italianfestival. Tra le novità 2012 il gemellaggio con grandimaestri pasticcieri e la cakedesigner gallery che lascia a bocca aperta. E pancia piena. HOTEL SHERATON DI MALPENSAWWW.CAKEDESIGNITALIANFESTIVAL.COM

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daSABATO26/5aDOMENICA27/5

daSABATO19/5aLUNEDÌ21/5

torte

Torna il grande giorno di Slow Food.Sabato 26 maggio le piazze d’Italiasaranno il palcoscenico del secondo

Slow Food Day che dopo aver celebratol’agricoltura di prossimità, in questa edizionepunta i riflettori sui cambiamenti climaticie la green economy, proseguendo cosìi ragionamenti iniziati lo scorso anno.

«A partire dalle nostre scelte alimentari -racconta Roberto Burdese, presidentedi Slow Food Italia - Ognuno di noi puòincidere in maniera positiva o negativasull’ambiente, e nella pubblicazione che distribuiremo nelle piazze il 26 maggioconsiglieremo le buone pratiche da adottareper ridurre gli sprechi, seguire una dietaamica del clima, proteggere la nostrabiodiversità». Per il secondo anno, quindi,le Condotte locali Slow Food organizzerannotante inizitive nelle loro strade, coinvolgendoi visitatori in attività educative, conferenze,

LA GREENECONOMYIN PIAZZA

degustazioni per grandi e piccini. Inoltre, persensibilizzare a produzioni e consumi di cibosostenibili, la Condotta di Napoli organizzeràin piazza Dante una giornata di “spacciopubblico” di pasta madre, distribuendonepiccole porzioni accompagnate alle istruzioniper la panificazione. «Abbiamo scelto questoprodotto perché il pane a lievitazione naturaleè un alimento tipico della nostra tradizione -spiega Tomamso Mattei, responsabile localedi Slow Food Rete Giovane - e contribuisce a ridurre gli sprechi, in virtù della sua durata e delle possibilità di utilizzo da raffermo». A Ravenna ci sarà il mercato degli agricoltoricon percorsi e degustazioni nei giardini delcentro e il coinvolgimento delle scuole nelprogetto Orto in condotta. In ogni piazza, poi, si potranno acquistare i prodotti deiPresìdi Slow Food e delle Comunità del cibo, il cui ricavato sarà devoluto al progetto Milleorti in Africa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

INFO Il 26 maggio tornaper il secondo annoconsecutivo lo Slow FoodDay che come temaavrà a green economye i cambiamenti climatici. In 300 piazze d’Italia.Per sapere le iniziativenella piazza più vicina: WWW.SLOWFOOD.IT

SABATO26/5

FRANCESCA ALLIATA BRONNER

IN AGENDA

in città

Le bollicine più amated’Italia entrano al castello

medievale di San Salvatore diSusegana (Treviso) per sposarela cultura e i sapori di paesilontani. Dal 19 maggio Vino invilla, festival internazionale delprosecco superiore, apre infattile migliori bottiglie di proseccodi Conegliano Valdobbiadeneper degustazioni di piatti russi,danesi e giapponesi coordinatedallo chef Kumalè. Inoltre,convegni sul tema e menudedicati nei locali del territorio. CONSORZIO PER LA TUTELAPROSECCO DI CONEGLIANOWWW.PROSECCO.IT

BOLLICINEAL CASTELLO

bere

ATLANTE QUALIVITA FOOD & WINE Viene presentato domaniil nuovo Atlante Qualivita Food& Wine: 764 schede di prodottiagroalimentari e vitivinicoliitaliani Dop, Igp, Stg, oltrea una sezione sul biologico.Il volume sui vini è un’anteprima ATLANTE QUALIVITA 2012Edizioni Qualivita; 1240 pagine a colori,cofanetto con 2 volumi, 100 euro

LA SALUTE È SERVITA Mangiare non solo per piacerema anche per migliorareil proprio benessere. È la lineadi cucina di AlessandroCirciello, che ha elaborato un ricettario per nutrirsi benepensando alla salute.TUTTI A TAVOLA di Alessandro Circiello, Ed. KowalskiFeltrinelli - Rai Eri, 320 pagine, 16 euro

L’ITALIA DI BUONAACCOGLIENZA Esce il 23 maggio la nuovaguida Slow Food che raccoglie1200 indirizzi: dalla Valled’Aosta alla Sicilia, b&b, ostelli,foresterie onesti e accoglientiLOCANDE D’ITALIA 2013 - L’ITALIADELLA BUONA ACCOGLIENZASlow Food Editore- Collana Guide Slow704 pagine, 18 euro

DANORDASUD

COSA SUCCEDEIN PAESE

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■ 41GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Freddo, fa freddo. Certo, di-pende dalle stagioni. Ma peralmeno sette mesi l’anno, il

termometro non arriva in doppia ci-fra sopra lo zero. E quando nel Medi-terraneo i condizionatori vanno amille, a Saariselkä si dorme comun-que con la coperta. Non a caso, quan-do il magnate della Virgin RichardBranson ha scoperto la Lapponia, sisi è accordato con l’ente del turismolocale per proporre ai turisti un trai-ning pre-viaggio nei suoi celebri vil-lage sparsi nel mondo, a base di cor-se in salita e potenziamento musco-lare. Dormire negli igloo (10 gradi inquelli veri, 18 in quelli di vetro), pe-scare dopo aver trivellato 70 cm dighiaccio, attraversare i laghi sulle slit-te trainate dai cani richiede un certofisico. E un’adeguata dose di calorie.

I 75.000 rappresentanti del popoloSami - diffusi in 10.000 km quadrati

tra Svezia, Finlandia, Norvegia e lapenisola russa di Kola, unico popoloindigeno d’Europa - sono fieri dellaloro cucina, perfetto contraltare del-la natura forte e indomita.

La Lapponia è il regno delle zup-pe: minestre che devono nutrire escaldare, scodelle fumanti da strin-gere tra le mani, mentre, naso all’in-sù, ci si incanta a guardare gli arabe-schi fluttuanti dell’aurora boreale.Vengono proposte con carne o pe-sce, rigorosamente divise. Ortaggi,quel che c’è: barbabietole, cavoli,patate, funghi. Non proprio il mas-simo in quanto a vitamine. In com-penso, abbondano alghe e licheni,piu i celeberrimi lingonberry, bac-che arancioni che crescono nellatundra, ricchi di antiossidanti, basedi succhi, marmellate, dessert e ali-menti per l’infanzia.

La renna (poro in lappone) regnasovrana anche tra le pietanze. Vienedeclinata soprattutto in brasato espezzatino, ma non mancano il pro-sciutto e il patè. L’alter ego ittico è ilsalmone, che qui si pesca selvaggio esi cuoce sul fuoco di legno di betulla,che gli lascia una delicata improntaaffumicata. In caso di gita in zona, lavisita al Santa’s Resort vi riconcilieràcon le renne di Babbo Natale: nutritee adorate dai bambini, Dasher, Dan-cer, Prancer, Vixen...dovendo tirarela slitta dei doni, non rischiano di di-ventare bistecche.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LICIA GRANELLO

ingredientitipiciAlla scopertadi prodotti e sapori

Come scrisse un topografo nel 1824, «la varietà non è immensa,ma il cibo è abbondante e gustoso». Siamo in Norvegia, la cui

cucina risente del clima rigido. Pochissime le aree in cui si vivedi agricoltura; fondamentale è, invece, il commercio del pesce.La scelta dietetica è stata stimolata principalmente da esigenzedi sopravvivenza e disponibilità dei prodotti, più che dal gustoe dall’eleganza, che hanno invece reso famosi altri paesi. Salatura,essicazione e affumicatura di pesce, carne e formaggi sono centralinella tradizione culinaria norvegese. A parte il famoso stoccafisso,consiglio il rakfisk, trota fermentata, da servire con burro, patate epane croccante. Al nord da provare le bistecche di renna serviteda una tipica salsa locale. Da non perdere il pinnekjøtt, specialitànatalizia dell’ovest, a base di costolette d’agnello essiccatee affumicate servite con una purea di rapa gialla, birra e acquavite.

Martin H. Inderhaug, studente dell’università di Scienzegastronomiche di Pollenzo (www.unisg.it)

I rappresentantidel popoloSami sono fieridella loro cucina

RENNARegna sovranatra le pietanze. Il poro(dizione lappone)è declinato soprattuttoin brasato e spezzatino

SALMONEL’alter ego itticoalle carni è il salmone,che si pesca selvaggioe si cuoce sul fuoco di legno di betulla

LINGONBERRYBacche arancioni usateper dare succhi,marmellate e dolci.Ricche di antiossidanti,crescono nella tundra

ilracconto

Quella trota fermentataottima con patate e burro

IL GUSTO DEL MONDO

LAGUIDADELCIBO

In una terra dove la temperatura raramente arrivasopra lo zero e l’agricoltura offre poche varietà,brilla un repertorio di ricette che devono scaldaree nutrire. Dalle minestre alle carni grasse, ai dolci

LALAPPONIA

Zuppefumantie igloo

MINESTRAE PESCE FUMÈAccanto, una delle zuppesaporite e nutrienti che coloranola gastronomiadelle regionidel nord Europa:zuppa di patatee panna servita calda.Viene accompagnatada un piatto di salmonenorvegese affumicatoguarnitodi capperi giganti

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■ 43

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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forza, ma non è necessario riman-dare ai classici manuali di tecnicapolitica e militare, da Machiavelli aSun-Tzu, per sapere che proprioquesta è da secoli una delle strategiedi lotta più efficaci. Bersani è consa-pevole dei limiti della forza che rap-presenta e non fa, come si dice dal-le sue parti, «lo sborone», ma fa po-litica, che è un’altra cosa, nella sag-gia consapevolezza di non esserecircondato da giganti del pensiero.

La terza ragione di ottimismo èquella che in realtà deve maggior-mente preoccupare il Pd perché siriferisce al funzionamento del si-stema nel suo insieme. La prevedi-bile implosione del Pdl toglie al Pdun punto di riferimento sul qualefare leva, rischia cioè di mettere incrisi la tecnica di combattimentoutilizzata finora da Bersani che nonpuò più utilizzare l’energia dell’av-versario per convertirla in suo favo-re. Nell’anno che resta alle elezioni,si apre quindi per il Pd la sfida perdefinire meglio i programmi e i con-tenuti di una proposta di governoche deve essere il più possibile sin-tetica e unitaria. Quanto sta avve-nendo nel Pdl, però, non deve sor-prendere giacché corrisponde auna precisa strategia di Berlusconiche punta a costituire un partitoroccaforte del 15-18% per ottenereuna rappresentanza parlamentaredi fedelissimi utile a tutelare i propriinteressi economici, finanziari, giu-diziari e politici che continuano aessere rilevanti.

talia, parcheggiata in panne da Ber-lusconi sul ciglio del burrone, sa-rebbe precipitata in una crisi senzaritorno.

In secondo luogo, i risultati deisoggetti politici alla destra e alla si-nistra del Pd confermano un datotroppo spesso ignorato: oggi in Ita-lia esiste una forza popolare e na-zionale che, per la prima volta nellastoria del Paese, ha un elettoratoriformista di massa, propriamentedi centrosinistra. Prova ne sia che ilTerzo polo delude e certo non sfon-da, mentre alla sua sinistra, dove ilPd nelle elezioni del 2008 fece terrabruciata, esiste oggi un variegatocampo di forze di carattere leaderi-stico (da Vendola a Di Pietro, dalleliste civiche dei sindaci a parte del-l’elettorato grillino) che supera il15% dei voti.

Ciò nonostante, il Pd continua apescare i suoi voti e a rimescolarli, inun'area sociale e politica riformista,favorevole a una proposta di gover-no di segno progressista. Al di là del-la loro quantità, che sarebbe sba-gliato disprezzare perché corri-sponde a quella dei principali parti-ti riformisti europei, quei voti han-no una loro qualità intrinseca inquanto possono costituire il pernosu cui costruire un nuovo progettodi governo fondato sull’alleanza trariformisti, moderati e le espressionidi nuovo civismo vive nella societàcivile.

Se il Pd avesse ascoltato le sirenedi tanti interessati osservatori, i

MIGUEL GOTOR

NADIA URBINATI

L’ELETTORATO RIFORMISTA E I SACRIFICI DEL PD

LA POLITICA DEGLI ANTIPOLITICI

IL PESO DELLA RINUNCIA

Il Partitodemocratico ha buoneragioni per ritenersi soddisfat-to dei risultati di questa primatornata delle amministrative. E

la questione non riguarda tanto ilsuccesso elettorale che appariràpiù chiaramente tra due settimane,quando la logica dei ballottaggi pre-mierà in prevalenza i suoi candida-ti o quelli della coalizione di centro-sinistra di cui fa parte. In realtà, imotivi di ragionevole ottimismosono diversi e più profondi in quan-to concernono il posizionamentodel Pd nel sistema attuale e la soli-dità, forse sottovalutata, della suaazione politica.

Anzitutto, il risultato rivela chenon solo i militanti, ma anche glielettori hanno compreso il soste-gno dato al governo Monti. Non eraun passaggio facile né scontato e inquesti mesi i dirigenti intermedi elocali, quelli che, al di fuori dei cir-cuiti mediatici, costituiscono il cor-po effettivo di un partito, si sonospesi in un lavoro continuo e oscu-ro per spiegare le ragioni di quellascelta. Come sempre, la realtà si è ri-velata più complicata delle prove inlaboratorio che avrebbero volutotrasformare l’esperienza del gover-no Monti in un eden tecnocratico epost-politico nel quale tutti si sa-rebbero dovuti riconoscere. In par-ticolare sulla questione della rifor-ma del mercato del lavoro, il Pd èriuscito a valorizzare il significatodella sua posizione di responsabilesostegno a Monti, senza il quale l’I-

quali gli hanno insistentementechiesto di scegliere tra il Terzo Poloe la cosiddetta foto di Vasto, avreb-be sbagliato alla grossa regalando,in un caso oppure nell’altro, prate-rie elettorali al campo moderato oalla sinistra radicale. Invece, pro-prio nella posizione in cui sta, il Pd èdisturbante, non tanto come parti-to, che ha i suoi evidenti problemi,peraltro comuni a tutti i grandi par-titi organizzati d’occidente, ma co-me proposta politica nazionale e disegno socialmente interclassista.

Anzi, oggi è forse l’unico soggettoche continui a fare politica, ossia aorganizzare un’area più vasta delsuo consenso come partito, rappre-sentando un centro di gravità e diattrazione. Può perdere le primarie,può diminuire i suoi voti di lista, masono sacrifici tattici, che avvengonodentro un disegno strategico piùampio, appunto di segno riforma-tore.

Certo, si dirà che Bersani fa di ne-cessità virtù e prova in questo modoa trasformare la sua debolezza in

Purtroppo, se il quadro non cam-bia modificando l’offerta politica inquel campo, l’unica strada da per-correre per la destra italiana saràquella di puntare all’ingovernabi-lità, ossia di far abortire la prossimalegislatura, trasformandola in unasorta di «caos calmo». Eppure, sullosfondo di queste alchimie c’è l’Ita-lia, con la crisi economica che battee l’inadeguatezza delle sue formepolitiche, un Paese che oggi si trovaa un bivio. Da un lato, può imboc-care una strada “franco-spagnola”,con un ordinamento in grado di ga-rantire la governabilità e l’alternan-za per affrontare la crisi e, dall’altro,precipitare in una deriva “alla Gre-ca”, con l’implosione del sistema el’avanzata dei radicalismi di destrae di sinistra. Uno scenario che inquesto Paese, per ragioni storiche eculturali che riguardano la qualitàdi parte delle sue classi dirigenti,solletica appetiti e interessi profon-di, a destra come a sinistra.

Per questi motivi, e come rivelaanche l’allarmante ritorno del ter-rorismo a Genova, la strada davantia Bersani è ancora dura e tutta in sa-lita poiché coincide con le speranzee le possibilità, sempre difficili inItalia, di una proposta riformatricein questo Paese: egli può contare suun quadro europeo mutato dopo ilsuccesso di Hollande e sulla saggez-za dell’elettorato italiano, il che inuna democrazia non è poco, ma po-trebbe non essere abbastanza.

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(segue dalla prima pagina)

Era la conseguenza di un im-poverimento della società,del timore della classe me-dia di vedere indebolito il

proprio status e dei meno abbienti diperdere quel poco che a fatica ave-vano guadagnato. In questo scon-tento che contrapponeva i pochi aimolti poteva emergere un astuto de-magogo che metteva in campo forzenuove, desiderose di farsi largo edemergere.

Oggi la demagogia usa il linguag-gio dell’antipolitica per esprimereopposizione alla classe politica at-tualmente esistente con il prevedi-bile obiettivo di scalzarla con unanuova. Se poi questa classe politicasi è macchiata di corruzione ciò ren-de l’arringa del demagogo più facileed efficace. Il Movimento CinqueStelle rientra in questa categorizza-zione demagogica. Beppe Grillo hafatto dell’antipolitica la sua batta-glia e alle recenti elezioni ammini-strative quel linguaggio ha dato isuoi frutti. La crisi economica e i re-centi e meno recenti scandali politi-ci hanno fatto da benzina. Ma checosa è esattamente l’antipolitica?

Quando si parla di antipoliticanelle società democratiche si usauna parola molto imprecisa. Chi lausa non suggerisce infatti di ritirarsinella solitudine di un convento, op-pure di vivere solo di e per la fami-glia, o solo di e per il lavoro. Chi usal’espressione antipolitica vuole pre-sumibilmente criticare il modo conil quale la politica è praticata ma inrealtà sfruttare lo scontento che esi-ste ed è forte verso le forme tradizio-nali di esercizio della politica. Non èla politica l’obiettivo polemico enemmeno la forma partito. Non è lapolitica perché il parlare di antipoli-tica è comunque un parlare politico,addirittura uno schierarsi partigia-namente, e questo è a dimostrazio-ne del fatto che nelle società demo-cratiche non c’è scampo alla politi-ca, nel senso che ogni questione cheesce dal chiuso della domesticità è esi fa politica. Diceva Thomas Mannin un saggio esemplare sull’impoli-tico che nella società democraticaanche chi si scaglia contro la politicaè costretto a farlo con linguaggio po-

anche di perdere. Un partito natoper solo vincere è un partito destina-to all’estinzione. La memoria sullaquale ogni compagine si strutturacreando identità collettiva si conso-lida anche grazie alle sconfitte, espe-rienze che uniscono, non meno del-le vittorie. Quindi il Movimento Cin-que Stelle se vuole consolidare lapropria presenza nella politica na-zionale dovrà essere pronto a scen-dere nell’agone sapendo che puòperdere. La prepotenza verbale delsuo leader rivela che questa non èancora la sua condizione. Se sarà unpartito di sola vittoria sarà di brevedurata.

Perché dopo la protesta ci sarà laprova del fuoco del potere praticato.Essere eletti, avere una presenzanelle istituzioni, implica fatalmenteprendere in mano quel potere ur-lando contro il quale il movimentodi protesta è nato vittorioso. Si trattadi una regola ferrea che contraddicequel che ci aveva abituato a pensareuna Democrazia Cristiana che stavain sella sapendo che non rischiavaalternativa grazie alla guerra fredda:ovvero che il “potere logora chi nonce l’ha”. Questa massima andreot-tiana valeva appunto perché chiaveva il potere sapeva di non ri-schiare di perderlo, cosicché a logo-rarsi erano appunto coloro che nonpotendolo avere per vie ordinarie(vittoria elettorale) dovevano scen-dere a patti con chi lo aveva già a co-sto di sporcarsi le mani. La massimaandreottiana designa una condizio-ne di irrilevanza della democraziaelettorale. Ma in una sana democra-zia dove le elezioni funzionano dav-vero da deterrenza, e sono quindi ri-schiose (come si è visto il 6 e 7 mag-gio), allora il “potere consuma chi cel’ha”. E quindi le vittorie dei movi-menti di protesta rischiano di spe-gnersi in fretta. La vicenda pateticadella Lega Nord prova questa regola.Le ali se le scotta chi più si avvicina alsole. Il Movimento Cinque Stelle odiventa un partito e quindi accetta lasfida di essere vittima della critica di“antipolitica”, oppure scompare.Ma se non scompare, allora devedarsi obiettivi e linguaggi che nonsono più quelli della demagogia, ro-boanti, rozzi, e troppo facili.

(segue dalla prima pagina)

Ultimo — drammatico, sconvolgente —quello di Maurizio Cevenini, il popola-rissimo ex candidato sindaco del Pd aBologna, che in seguito a un malore si ri-

tirò dalla competizione elettorale cedendo il po-sto con grande lealtà a Virginio Merola, che poivinse le elezioni ed è oggi il sindaco del capoluogoemiliano, di una città attonita e profondamentescossa e addolorata, veramente (e non solo uffi-cialmente) a lutto.

Le motivazioni di un atto simile sono sepoltenegli abissi dell’anima, e non è possibile né pieto-so indagare in questa direzione privatissima. Maquello del Cev — questo era il suo soprannome —è anche un suicidio “politico” in senso lato. Inten-diamoci: non è verosimile pensare a un atto diprotesta contro la politica, contro un partito chelo avrebbe sacrificato, o fatto desistere dalla corsaa sindaco. Quando Cevenini lasciò, anzi, fu unbrutto colpo per il Pd bolognese, che vi vedeva unvincitore sicurissimo. La politicità di questa mor-te — segnalata anche dal luogo del suicidio, l’as-semblea regionale emiliana — sta altrove.

Sta in un’ansia non appagata, in un’ambizionegenerosa di servizio alla collettività che non ha po-tuto trovare soddisfazione; dunque, in un’idea al-ta di politica, un’idea assorbente e motivante. E altempo stesso un’idea non fanatica, ferma ma nonestremista: quella di Cevenini era una politica mi-te, dialogante, solare, gioiosa. Certo non la politi-ca dello scontro, dell’urlo, dell’avidità, della fac-cenderia, del cinismo. Quando quest’idea si è ri-velata inattingibile — quando il politico si è trova-to senza politica — l’uomo si è sentito inutile; nonpotendosi esprimere come sindaco si è depresso,

e non si è più ripreso. E forse il dolore per questapercezione di emarginazione si è acuito proprionella fase elettorale di questi giorni, davanti allalotta di altri, all’entusiasmo di altri, alle vittorie al-trui. Un mondo politico che era per lui un mondodi vita, di dialogo, di solidarietà, di partecipazione,e anche di affettività, da cui si è sentito tagliato fuo-ri, escluso per sempre. Oppure, chissà, Cevenini siè sentito escluso dalla politica in un senso più ra-dicale e generale: si è sentito fuori posto nella brut-ta politica di questi giorni, nella tristezza di un’Ita-lia senza bussola, alle prese con una crisi feroce,che ha mortalmente aggravato la sua tristezza.

Quindi, non è solo l’eccesso di politica a portarela morte — secondo uno schema classico, ben no-to e collaudato —; non solo dalla violenza del “po-litico” è minacciata la vita, ma anche dalla man-canza di politica. Morire di politica, per la sua lon-tananza struggente, o per l’improvvisa estraneitàrispetto a essa; per il massimo di inutilità, attribui-ta a se stessi, o per il massimo di disperazione ri-spetto all’ideale di una vita. Un po’ come morire peramore; come annullarsi per una delusione; o comesmettere di credere nell’amore, per disperazione.

Non c’è, in nessuna di queste ipotesi, la politi-ca-Moloch che chiede sacrifici umani; né siamo difronte al partito-mostro che dispone a piacimentodella vita dei suoi militanti; e non c’è neppure unagenerica tragedia dell’indifferenza (altrui) e dellasolitudine (propria). C’è semmai una dimostrazio-ne — estrema, quasi per assurdo — che l’uomo èanimale politico, che senza il legame sociale, sen-za la proiezione verso gli altri, senza la dimensionedella relazione, senza potersi e sapersi far carico diun destino condiviso, gli esseri umani sono depri-vati di una loro componente fondamentale. In al-cuni — più sensibili, più dedicati — questa perce-

zione è vitale; e la sua mancanza è mortale. In al-cuni — in coloro per cui la politica è vita — il sen-tirsi fuori della politica, incapaci di politica, re-spinti dalla politica, genera una radicale perdita dimotivazioni, un chiamarsi fuori definitivo.

La mancanza di politica può prendere l’aspet-to di un amore non corrisposto, di una passioneinappagata, della fine di un’illusione, ma anche diuna mortale trascuratezza. Si muore anche dinoncuranza della politica, di inefficienza dellapolitica. I suicidi “sociali” dell’Italia in crisi nonsono colpa diretta di questo o di quel governo, cer-tamente. Eppure, sono il segno che il tessuto delPaese — non solo quello economico ma quello ci-vile, quello del destino comune, dell’orizzontecondiviso, della politica nel senso pieno, origina-rio — si lacera ogni giorno un po’; che le personein difficoltà non si sentono, perché di fatto non so-no, inserite in un contesto di senso; che ciascunoè solo con la propria disgrazia. Che la politica —che dovrebbe essere lo spazio in cui una societàprende coscienza di sé, e si dà consapevolmentedei fini collettivi — è venuta meno, ha trascuratoil proprio fine umano, umanistico. E, ancora unavolta, chi è caduto fuori sempre più spesso si chia-ma fuori definitivamente.

Fuori dalla politica c’è cattiva vita. A volte c’è lamorte. Che almeno a capire questo servano — se aqualcosa serve la morte — i troppi suicidi dell’Ita-lia fragile e disorientata d’oggi. A ricordare a tuttiche la politica può anche essere un amore, una ri-sorsa umana, una rete di solidarietà, un orizzontedi civiltà. Che è un bisogno primario dell’uomo,che non può restare a lungo inappagato. Che la sal-vezza dei singoli e della società non sta nell’anti-politica ma, ancora una volta, nella politica.

litico, a farsi partigiano della suacausa. Ci si schiera e si entra nell’a-gone. L’antipolitica non è possibile.

Così è oggi: non c’è niente di piùpolitico di questa persistente criticadella politica. A ben guardare l’o-biettivo polemico non è neppure laforma partito, l’associarsi cioè perperseguire o ostacolare determinatiobiettivi e progetti politici. Anche ipiù astiosi demagoghi dell’antipoli-tica — anche l’arrabbiato BeppeGrillo — si presentano alle elezioni!Come scriveva Ilvo Diamanti su Re-pubblica a commento del recente

voto amministrativo, il termine “an-tipolitica” sottintende una valuta-zione poco convincente quando èusata per spiegare il voto al Movi-mento Cinque Stelle — benché que-sto si sia alimentato pantagruelica-mente dello slogan dell’antipolitica.Accettando di presentarsi alle ele-zioni ha accettato le regole demo-cratiche della competizione e, so-prattutto, messo in campo personeche, nonostante il linguaggio dema-gogico di Grillo, vogliono fare politi-ca e discutono di problemi che sonopolitici, dall’ambiente alla corruzio-

ne, agli interessi privati nella cosapubblica. A ben guardare gli elettoridel Movimento sono semmai iper-politici e vedono tutto in chiave po-litica (un termine al quale hanno da-to un significato negativo, salvo...usarlo proprio per far politica). Scri-veva Diamanti che i grillini “mostra-no un alto grado di interesse per lapolitica” e in passato molti di lorohanno votato Lega Nord e anche Pde Idv. La demagogia non piace ma èinnegabile che chi si identifica con ilMovimento del demagogo ha unavisione politica, non antipolitica. E

su questa visione ci si deve interro-gare e ad essa occorre controbatte-re.

Il movimento Cinque Stelle ope-ra come un partito e se vorrà persi-stere nel tempo dovrà strutturarsicome un partito. Nella democraziarappresentativa non c’è scampo aquesta regola. L’esperienza di Ber-lusconi insegna: avere i mezzi finan-ziari non è sufficiente poiché senzastruttura e idee propositive la primagrossa sconfitta si rivela fatale. Per-ché un partito, se partito è, deve es-sere capace non solo di vincere ma

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CARLO GALLI

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012 L’ambiente

FEDERICO RAMPINI

A New Yorkenergia per tuttidall’acquadei rubinetti

Gli spettacoli

RODOLFO DI GIAMMARCO

Il teatrodi Nekrosius“Con Dantevado all’Inferno”

Reporter

Un docufilmcontro la violenzasulle donne

Interattività

Cinema

Ecco “Workers”il precariatosi fa commedia

OGGI SUREPUBBLICA.IT

SCRIVI A [email protected]

Hi-tech

Comandare a gestiil computer di casaha l’effetto doppler

Immagini iPad

Addio a Chicagotrasloca la statuadi Marilyn Monroe

Musica

Rock in Romasfida l’Europacon i Radiohead

Viaggio dietro il vetro di Equitalia. Tra tributi, lacrime, preghiere. Dove il gabelliere vive di rimorsi e paure: “Qualcuno può fare una follia”

JENNER MELETTI

PADOVA

La signora sembra una statua di sale. Fis-sa Stefania, «operatrice allo sportello», enon gira mai la testa, così quelli cheaspettano il loro turno seduti nell’atrionon vedono che sta piangendo. «Ho un

debito con l’Inps, devo pagare 650 euro al mese.Ma adesso quei soldi non li ho perché fino a lugliodevo pagare il mutuo per la casa. Potete aspettare?Da agosto in avanti sarò puntuale». Le facce rac-contano già tutto, davanti ai vetri del palazzo pa-dovano di Equitalia Nord spa. Raccontano spe-ranza, rabbia, attesa, disperazione. I cicalini chepermettono il dialogo attraverso i vetri blindatimettono in un frullatore le stesse parole: ipoteca,notifica, ammortamento, rata, verifica, cartella,scadenza, bollettino… Alla fine, la stessa doman-da: «Ma quanto devo pagare?». Voci sussurrate,come nell’anticamera di un medico. «Se qualcunogrida o batte i pugni sullo sportello arrivo subitoio», dice Franco Marchiori, responsabile del setto-re “incassi e servizi ai contribuenti”. «Lo invito inuno di questi salottini delle informazioni, dovenon ci sono vetri divisori. Ascolto i problemi, cer-co di dare risposte. L’importante è tenere a menteche chi si presenta qui è comunque una personache vuole pagare le tasse, anche se in ritardo. È unapersona che è nei guai ma che ha il diritto di avereuna speranza. Purtroppo c’è anche chi si tiene tut-to dentro, non si presenta nemmeno ai nostrisportelli. E così ogni mattina, quando prendi inmano il giornale, hai paura».

Dalle 200 alle 400 persone al giorno arrivano qui,davanti a tre sportelli “Informazione” e agli ottosportelli “Cassa” dell’unica sede Equitalia di Pa-dova e provincia. Una fila continua dalle 8,25 alle13,25, il giovedì anche dalle 14,20 alle 15,45. «Lo so— dice Franco Marchiori — non facciamo il me-stiere più bello del mondo. Ma gli esattori ci sonosempre stati e noi cerchiamo di fare questo lavoronel modo più civile possibile.

SEGUE NELLE PAGINE SUCCESSIVE CON UN’INTERVISTA DI WANDA VALLI

L’esattoretasse

GIOVEDÌ

IL REPORT SULLE RUGHE DI HILLARY

ANGELO AQUARO

L’immagine del Drudge Report ha fatto il giro di Inter-net: come quelle dei gattini che suonano il piano o deimangiatori di ciclopici hamburger. Gli strano ma ve-

ro. E già. Negli Stati Uniti orgoglio del mondo sviluppato, nel-l’America che ha (avuto) il coraggio di eleggere il primo uomonero alla Casa Bianca, la foto di una signora che — vergogna! —non bada all’immagine, questo sì resta intollerabile. Però quel-la signora senza trucco, con le occhiaie e gli occhialoni, si chia-ma Hillary Clinton. E se ne frega dell’ultima malignità di quelMatt Druge che infangò il suo Bill col caso Lewinsky. «Sono co-sì sollevata di essere arrivata a questo punto della vita: se vogliomettere gli occhiali li metto, se voglio raccogliere i capelli li rac-colgo — senza dover badare a queste cose». Il ragionamento, èproprio il caso di dirlo, non fa una grinza. Ma forse ancora piùliscia sarebbe andata se avesse semplicemente detto che unadonna si concia come vuole: a qualunque età. E che quellostempiatone di Drudge pensasse al suo, di Report.

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delle

Page 46: Rep 10.05.12

Un giorno dietro i vetri blindati dello sportello,di fronte a rabbia, attesa, disperazione. Ealla fine la stessa domanda: “Ma quanto devopagare?”. L’impiegato in trincea però sidifende: “Non siamo i gabellieri del terzomillennio, possiamo rimettere in carreggiatauna ditta, una persona, una vita”. Con unaparola magica: “rateizzazione”

I numeri di Equitalia

13.000 7.000 comuni

gli enti per cui Equitalia fa la riscossione

Equitalia applicaper ogni cartella

esattoriale un un aggio(costo del servizio) del 9%

Se il pagamentoavviene nei primi 60 giorni

di cui

Il contribuente pagasolo il 4,65%,il resto

lo paga l’ente impositore

Oltre i 60giorni

l'aggio è tutto a caricodel debitore che paga

a Equitalia ancheil 5 % annuo di interessi di mora

Chi controlla l’ente riscossore

si divide in 5 società

EquitaliaGiustizia

EquitaliaServizi

Equitalia EquitaliaCentro

EquitaliaSud

51%Agenziadelle Entrate

49%9%

4,35%4,65%

9%

+5%

Inps

tutte le Province

tutte le Regioni(tranne Sicilia e Piemonte)

Quanto pesa l’aggio sulle cartelle

(segue dalla copertina)

JENNER MELETTI

PADOVA

“Usurai” e“ A s s a s s i -ni”, hannoscritto suimuri del

palazzo e questo ci fa male, an-che perché chi pensa che noisiamo davvero così non viene achiedere il nostro aiuto. E noisiamo i soli che possono rimet-tere in carreggiata una ditta,una persona, una vita».

Un giorno dietro i vetri blin-dati, per raccontare i volti e i pro-

blemi di chi va «da quelli delletasse» e le risposte che riceve.«C’è un clima pesante, attorno anoi, dopo tutte le notizie di suici-di, di proteste, di minacce…Ve-de quel signore che sta uscendo?Mi ha appena detto che, venen-do qui, aveva paura di essere ar-restato». È un artigiano polacco,sui 40 anni. «Lavora in Italia dasempre ma quattro anni fa è an-dato in crisi, con il lavoro e con lafamiglia. Gli è arrivata una primacartella da pagare, tre anni fa,per 70.000 euro, per evasionedell’Iva e dei contributi Inps. Ilsuo “consulente” gli aveva dettodi fare finta di nulla. Adesso il de-bito è cresciuto, siamo a 103mi-

la euro e anche con dentro lapaura delle manette finalmenteè venuto da noi. Gli ho spiegatoche il debito si può rateizzare,che potrà pagare in sei anni. Miha ringraziato».

«Se accetti la rateizzazione —racconta Mauro Bronzato, di-rettore generale Equitalia delVeneto — significa che ti metti aposto, non sei più un evasore el’Inps può rilasciare il Durc, ildocumento unico regolaritàcontributiva. L’artigiano polac-co potrà così riprendere il lavoroe partecipare ad appalti e bandi,non essendo più considerato unsoggetto moroso. Certo, il debi-to resta ma non ci sono più gli in-

teressi di mora. Io penso che larateizzazione sia lo strumentopiù utile per abbattere la dispe-razione. Fino a marzo, per poterfare questa operazione, dovevichiedere l’autorizzazione al-l’ente creditore, come l’Inps,l’Agenzia delle entrate, ecc. E so-pra i 50.000 euro si doveva fareuna fidejussione. Adesso le ratesono approvate e decise da noi,anche in cinque minuti per im-porti fino a 20.000 euro e contempi appena più lunghi per im-porti superiori. A tutto il mese dimarzo Equitalia aveva già rateiz-zato 20 miliardi di debiti, un mi-liardo solo qui nel Veneto. E pro-prio oggi abbiamo ricevuto una

nuova disposizione: si possonoaccettare anche rate a importocrescente. Se un imprenditore èin crisi pagherà meno nei primimesi dopo la ripresa dell’attivitàe sarà in grado di sostenere unaspesa maggiore quando l’atti-vità sarà a pieno regime».

«Sappiamo — dice il direttoreregionale — che la gente non èmai entrata volentieri nei nostriuffici. Ma noi andiamo in giro,soprattutto nelle associazionidi categoria, a ripetere che soloai nostri sportelli si può trovareuna prospettiva. Certo, dopol’incontro il debitore non simette certo a fare salti di gioia.Sa che ci deve dei soldi e deve

EquitaliaIl dovere e il rimorso

del signor

R2CRONACA■ 46GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaIL REPORTAGE

TERMINI IMERESEIeri gli ex operai Fiomdella Fiat di TerminiImerese per protestahanno occupato “aoltranza” la sede localedell’Agenzia delle Entrate

Occupazione

Page 47: Rep 10.05.12

WANDA VALLI

Lui, Victor Uckmar, il più famoso tri-butarista italiano, docente alla Luisse all’ateneo di Macerata, con incur-sioni alla Bocconi di Mario Monti,

da sempre paga le tasse fino all’ultimo cen-tesimo. Non per onestà, o non solo per one-stà, garantisce. Ma «per la mia libertà» dacontestazioni, grane, ricorsi. Il professoreche si definisce con ironia «un esattore di im-poste perché quello che ricevo, poi lo ver-so», a fine 2011, di fronte alla commissioneAffari e Finanze del Senato, ha spiegato lasua idea di riforma fiscale. Partendo daiguai di oggi: un sistema complesso con lealiquote più alte al mondo, incertezza sulcome e quando pagare i tributi, e molta,troppa, evasione. Per preparare il futuro, ilprofessor Uckmar è partito dal passato re-moto. Dalla storia. Da 4.000 anni fa, quan-do nella terra dei Sumeri, l’Iraq di oggi, av-

venne la prima rivoltafiscale. Per dimostra-re, sottolinea, come «ditasse si parla da quan-do è incominciata laconvivenza civile».

Professor VictorUckmar, i Sumeri so-no stati i primi “indi-gnados”?

«Sto facendo una ri-cerca storica, ho sco-perto che, nella regio-ne dello Shemer, tra il

Tigri e l’Eufrate, il sistema fiscale era moltovessatorio. C’era un detto, “non temere ilSignore, non temere il Sovrano, l’uomo dicui aver paura è l’esattore delle imposte”,così rivela una serie di segni cuneiformi suargilla trovati a Lagash. In effetti, gli esatto-ri, per esempio, non consentivano la sepol-tura dei defunti se prima gli eredi non ave-vano pagato tutti gli eventuali debiti. Alla fi-ne ci fu la rivolta, gli uomini dei tributi ven-nero tutti sgozzati. Morti gli esattori, mortele tasse. Però lo stato, rimasto senza soldiper difendere il territorio, venne invaso econquistato».

Morale: il sistema fiscale sarà pure sba-gliato, ma senza sarebbe peggio?

«La democrazia è basata sul patto fiscale.Il primo esempio è la Magna Charta liberta-tum concessa, obtorto collo, nel 1215 daGiovanni Senza Terra ai suoi baroni, stre-mati dalle richieste di denaro per an-

dare a riconquistare terre dei Plantgeneti inFrancia. Loro, per riconfermare fedeltà alre, chiesero e ottennero una serie diritti.Con un salto di secoli ma con lo stesso prin-cipio, si arriva alla rivolta delle colonieamericane alla tassa sul te. Nel 1775 in Vir-ginia, si ribellano sostenendo “no taxationwithout representation”. Diventerà unodei principi del liberalismo. E, ancora, la Ri-voluzione francese nasce dalla rivolta con-tro i privilegi di nobiltà e clero»

Professor Uckmar, allora ribellarsi è giu-sto come dicevano nel ‘68, soprattutto ri-bellarsi al fisco?

«Dipende, dipende. È capitato anche ame, nel 1943: ero un ragazzo, avevo appe-na preso la licenza liceale, sfollato a Nova-ra. Stavo per unirmi alle brigate partigia-ne, mi dissero di andare all’Esattoria delleimposte per convincere gli agricoltori anon versare tributi che sarebbero finiti aitedeschi e ai repubblichini. Si rischiava lagalera, mi è andata bene».

La storia che cosa ci insegna ancora?«Dall’antichità più remota in avanti, fino

all’Ottocento, abbiamo avuto solo imposte,gabelle, su merci e diritti di passaggio, con igabellieri che al confine tra due territori ri-scuotevano i dazi. Non si tassavano le perso-ne. Robin Hood si ribella a chi prende trop-po grano e affama i contadini, il sistema èquasi sempre identico: si parte dal signore,sia un principe, un re, un sovrano ottomanoe si scende via via fino al popolo con i vassal-li, in una catena di riscossione, che impove-risce chi sta in fondo».

Un po’ come accade adesso: colpiti i red-diti certi, gli altri se la cavano?

«La situazione è molto grave perché gli ita-liani non sono abituati a pagare le tasse, perdi più adesso, le aliquote sono le più alte almondo. I contribuenti tassabili alla fonte so-no i più facili da individuare e quindi lo Sta-to, in urgenza di fare cassa, interviene primalì, ma se ci fosse una legislatura — una delleidee da me proposte — che stabilisce per i la-voratori autonomi non solo di rispettaregli studi di settore ma di segnalare anche illoro gettito Iva, si capirebbe subito se so-no cittadini onesti o, diciamo così, onestievasori. E poi, obbligatoria, è la trasparen-za sui prodotti finanziari».

Quando si arriva alla tassa sulle perso-ne fisiche?

«Nel Novecento, quando lo stato amplia isuoi compiti e nasce il welfare».

“Dai Sumeri a Robin Hoodl’eterna rivolta contro le imposte”

Uckmar,86 anni

pagarli davvero. Ma almeno haidee chiare su come muoversi esa quanto tempo ha a disposi-zione. Può sembrare strano, mac’è chi ci ringrazia. Certo, l’ini-zio del colloquio non è mai faci-le. Oltre a chi chiede uno scon-to c’è chi pensa che se paghi lametà subito l’altra metà saràabbuonata. Ma l’importante èarrivare a un progetto di rientrodal debito. Solo così sei sicuro— diciamo la verità: speri — dinon trovare sul giornale delgiorno dopo il nome di chi hadeciso di arrendersi. No, non cisentiamo i “gabellieri” del terzomillennio, ma sappiamo che ilnostro lavoro ha un impatto pe-sante. Per questo cerchiamo difarlo nel mondo meno invasivopossibile».

Franco Marchiori presenta icolleghi blindati dietro ai vetri.«Ecco Ilaria, Giorgio, Stefania,Mara, Giovanni, Francesco…».«In fondo — racconta — siamoun po’ come i confessori cheascoltano storie piccole e altreenormi. C’è il signore che vienea pagare una decine di multe chenon sapeva di avere ricevuto eintanto guarda il figlio — era luia guidare l’auto del padre — co-me per dirgli: appena fuori, fac-ciamo i conti. C’è chi arriva quiper il canone tv non pagato e chiinvece ha evaso 20 milioni di Iva.Quel signore che adesso sta pre-parando un progetto per le ratecon il mio collega è un artigianoche è nei guai e non per colpasua. Ha dato i soldi per le tasse aun consulente e questi è spari-to. “Se lo trovo gli sparo”, mi hadetto. “Se lo trovate voi avvisa-temi così lo accoppo”. Ci sonostorie paradossali. Un’operaia

ha lavorato senza ricevere mai icontributi e adesso è lei che de-ve pagarne una parte, per corre-sponsabilità. Un’altra dipen-dente è venuta qui a pagare letasse che dovevano essere pa-gate dal suo datore di lavoro.“Lo faccio per non perdere il po-sto”, mi ha detto».

Al Ciao bar, di fronte a Equita-lia, raccontano che «una voltaerano tanti gli incazzati che usci-vano da lì dentro e venivano quia bere per consolarsi». «Adessoquasi tutti hanno alzato bandie-ra bianca. Sanno che al massimopuoi chiedere di non pagare tut-to e subito». Oggi non c’è ressa,ma ci sono sempre persone inattesa. «Equitalia, per un Paesepiù giusto», annuncia un mani-festo. «Ho un bar — racconta Ge-rardo — e fra cento tasse te nepuoi dimenticare una. E così hopagato il triplo, più 1.300 europer l’avvocato che mi ha accom-pagnato qui, un’ora in tutto».Tatiana racconta la storia dellozio arrivato da Chisinau. «Quat-tro anni fa ha avuto un colpo alcuore e non ha più lavorato. Male tasse sono arrivate ugualmen-te. Sono venuta a chiedere comepotrò pagare 9.300 euro». Un an-ziano investe Martina, banconedi Prima accoglienza. «È vostraquesta lettera? Io il canone tvl’ho pagato». «No, guardi, è del-l’Agenzia delle entrate». «Stavol-ta ghe sparo». «Scusi, ma quantianni ha?». «Ottanta». «Lo sa chedopo i 75 non si paga più il cano-ne?». La signora con 650 euro didebito al mese con l’Inps è appe-na uscita con le lacrime agli oc-chi. Ma almeno un nonno lasciafelice il palazzo delle tasse.

“Sui muri qui fuorihanno scrittoUsurai e Assassini,ma c’è anche chi ciringrazia”

“Ogni mattina,quando prendi inmano il giornale,hai paura di quelloche leggerai” © RIPRODUZIONE RISERVATA

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.repubblica.itwww.equitaliaservizi.it

Viktor Uckmar, esperto di tributi: “Noi italiani non siamo abituati a pagare”

LA COMMOZIONE DI BEFERAIeri a Genova Attilio Befera,direttore dell’Agenzia delleEntrate, si è commossoparlando dei suicidi: “È una cosa gravissima”Ha poi ricordato “i 270 attidi intimidazione controEquitalia, dal luglio scorso” e ha chiesto al Parlamento di “alleggerire le regole per la riscossione”

L’intervista

Page 48: Rep 10.05.12

R2CRONACA■ 48

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa

È stato un agente infiltrato dalla Cia a sventare il massacro delle “mutande esplosive” su un jet in volo verso l’AmericaDi lui non si sa nulla. Se non che, dopo aver lavorato nell’ombra, è riuscito a salvare la vita a centinaia di viaggiatori

VITTORIO ZUCCONI

WASHINGTON

Erano da poco passate letre del pomeriggio didomenica scorsa nelvillaggio yemenita diShabwah, quando

Fahd Mohammed al-Quso par-cheggò la sua Toyota verde, tentòdi aprire la portiera e si dissolse inuna vampata di fuoco. La “talpa”lo aveva ucciso. Fhad, uno dei die-ci terroristi islamici più sanguina-ri e più ricercati dal 200, è stato di-sintegrato da un missile america-no, ma chi lo aveva guidato erastata la spia venuta dal deserto.Era stato l’agente dei servizi se-greti sauditi, colui che è riuscitoa sventare il massacro delle“mutande esplosive”. E a indi-care dove e come si muovesseroi capi delle cellule jihadiste nelloYemen fino all’appuntamentocon il drone, con l’aereo teleco-mandato, che lo ha inquadrato epolverizzato.

Di lui, di quest’uomo che oggi èal sicuro in qualche località segre-ta nella Penisola Araba, non sap-piamo nulla, se non che ha salva-to probabilmente la vita a centi-naia di turisti e viaggiatori su unjumbo jet in volo verso l’Americae che deve avere nervi e coraggiodi acciaio temperato. Per anni,agli ordini del Servizio Segreto disua maestà il re saudita, aveva la-vorato all’interno della peggiore,più virulenta e irriducibile meta-stasi di Al Qaeda, la succursale ye-menita chiamata Aqap, “Al QaedaArabian Peninsula”. Sotto gli oc-chi dei superiori e dei militanti,nell’atmosfera arroventata di fa-natismo, di segretezza e di para-noia nella quale si muovono sem-pre le cellule terroristiche, la “tal-pa” era riuscita a evitare quei so-spetti che certamente lo avrebbe-ro prima torturato e poi sgozzato.

Ogni giorno a contatto con i ca-pi e con luogotenenti di Aqap,l’uomo era riuscito a evitare sia lacattura da parte della polizia ye-menita, che marca da vicino econduce processi sommari ai

membri e ai simpatizzanti di AlQaeda, sia a conquistare la fiduciadi personaggi come Fahd al-Qu-so, di fatto il leader del gruppo e ilresponsabile delle “operazioneesterne”, cioè dei massacri e degliattentati.

La prova finale della sua com-pleta adesione al gruppo e allasua mistica assassina era arriva-ta quando si era offerto per laprova suprema, per il “martirio”da shahidcontro l’odiata Ameri-ca, sempre la fissazione immu-tabile dei fondamentalisti.Avrebbe indossato lui quellanuova arma di distruzione dimassa, quella nuovissima “mu-tanda esplosiva” fabbricata sen-za usare metalli, per sfuggire ai

detector negli aeroporti.Non deve essere evidentemen-

te così facile trovare giovani di-sposti a farsi esplodere su un jet a11mila metri di quota, se lui, re-cluta, fu approvato e scelto perquesta operazione. Fu messo incontatto con l’artificiere supremodel gruppo, quell’Ibrahim Has-san al-Asiri che da almeno diecianni instancabilmente lavora perconcepire e produrre esplosiviche gli assassini possano indossa-re sfuggendo ai controlli. Asiriaveva già tentato, il giorno del Na-tale cristiano del 2009 di dimo-strare la propria abilità quandoaveva fabbricato un altro indu-mento carico di C4, l’alto esplosi-vo militare, per il nigeriano Umar

Farouk Abdulmutallab. Ma labomba, forse per un difetto di fab-bricazione o forse per la faustainettitudine di Abdulmutallab,non era detonata. E duecento-cinquanta passeggeri, fra cui se-dici bambini sotto i dieci anni,erano potuti atterrare a Detroitsenza danni.

È stato nel momento in cui l’ar-tificiere della guerra santa ha con-segnato al nostro uomo il mutan-done farcito di C4 che la “talpa” havissuto le ore più angosciose. Èsempre il momento del contattocon i propri superiori quello delmassimo rischio per gli agenti in-filtrati, quando sono più vulnera-bili e scoperti. Ma non soltanto èriuscito a farlo senza sollevare i so-

spetti dei suoi complici. Ha co-municato tutte le coordinate delpercorso che lo avrebbe dovutoportare da Aden verso un aero-porto europeo e poi sopra l’Atlan-tico fino alle coste degli Stati Uni-ti per farsi esplodere e polverizza-re il jet. Assicurandosi di essere giàsopra il continente, per garantireche fossero trovati i resti dei corpie i rottami, e ottenere il massimoeffetto di terrore.

Da quel momento, i servizi sau-diti e la Cia, che in quella regioneha una base per il lancio dei droni,gli aerei senza pilota, triplicati nelnumero da Obama dalla fine del-lo scorso anno, hanno seguito tut-ti gli spostamenti dell’agente conl’esplosivo, sembra fino a un ae-

roporto europeo dove hanno pre-so in consegna l’ordigno, che oggiè nelle mani degli specialisti dellaCia e dello Fbi a Quantico, in Vir-ginia e la spia è tornata a Ryad, inArabia Saudita. Ma non era il solo.In quelle tane. Nella cellula diAqap i servizi sauditi stanno infil-trando e hanno introdotto altridoppiogiochisti o almeno cosìfanno sapere, mentre Washing-ton ha ricominciato a inviare nel-lo Yemen istruttori per i contro-spionaggi e i servizi di sicurezza.

Può, naturalmente, non esse-re vero, perché nel gioco oscurodello spionaggio e del terrore, ilvero e il falso sono spesso ge-melli identici, facce oppostedella stessa realtà.

La sola certezza è che il disu-mano coraggio di quell’agente hasalvato vite umane e che il lavoriodel terrorismo continua, frugan-do alla ricerca di strumenti per ag-girare controlli e uccidere. Basta-no pochi uomini, ne basta a volteuno per fare stragi come per evi-tarle e ora l’incubo dei servizi se-greti sono quei 20mila missili an-tiaerei portatili Stinger venduti aGheddafi e scomparsi dopo la dis-soluzione del suo regime. Dovesono finiti? Chi li ha in mano oggi?Come dicono le mamme, non sipuò mai stare tranquilli.

JIHADISTIEstremisti in un campodi Al Qaeda in Yemen

L’ORDIGNOLa mutanda-bombanon aveva partimetalliche persfuggire almetal-detectordell’aeroporto

La spia venuta dal desertoche rubò i segreti di Al Qaeda

La talpa è riuscitaa conquistare lafiducia dei leaderdi una cellula delterrore yemenita

Bastano pochiuomini, a voltene basta solo uno,per fare stragicome per evitarle

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LA STORIA PER SAPERNE DI PIÙwww.nytimes.comwww.cia.gov

Page 49: Rep 10.05.12

Acqua

Il progetto sfrutterà la pressione nelle tubatureMicro-generatori la trasformeranno in energia pulita

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEFEDERICO RAMPINI

NEW YORK

Mi faccio la docciae così produco lacorrente per ilfrigo e la lavasto-viglie. È un futu-

ro di autosufficienza energeticache viene sperimentato negliStati Uniti: potrà avere applica-zione su larga scala qui aManhattan. La fonte di energiache ci salverà è a portata di ma-no, è il rubinetto del lavandino.Il principio è semplice, la suarealizzazione pratica diventapossibile solo ora grazie alla mi-niaturizzazione tecnologica. Dasempre l’acqua che riforniscenoi newyorchesi – una popola-zione di 8,5 milioni – arriva “indiscesa” dai monti Catskill, per-correndo 175 km dai bacini idri-ci alle strade di Manhattan. Larete idrica risale all’Ottocento esfrutta il principio di gravità: ildivario di altitudine dai montiCatskill a New York (che è al li-vello del mare) è tale che non so-no necessarie pompe. La forzacon cui arriva l’acqua fa sì che a

Manhattan fi-no al sesto pia-no dei palazzinon c’è biso-gno di usarepompe: questesi usano soloper i grattacieli.In città la pres-

sione è così forte che occorronodelle valvole per ridurla, altri-menti certi rubinetti di casa sal-terebbero. Quattro milioni di li-tri al minuto è il consumo d’ac-qua di questa metropoli. È unamassa idrica che spostandosiproduce energia in larga parteinutilizzata.

Perché non catturare questaenergia “a valle”, anziché limi-tarsi alle tradizionali digheidroelettriche a monte? È l’ideache ha avuto Frank Zammataro,fondatore della Rentricity: in-stallare mini-generatori di cor-rente elettrica in una miriade dipunti di transito dell’acqua.Non è fantascienza. In realtàquesto sistema ha già ricevutodei test su scala reale. In Califor-nia una serie di generatori pro-durranno 350 kilowattora a par-tire da quest’anno. A Pittsburghin Pennsylvania sono già instal-lati mini-generatori. Che siaun’idea praticabile, lo pensa ilsindaco di New York MichaelBloomberg, businessman mi-liardario da sempre attirato dal-

l’ambientalismo. E il consigliocomunale lo asseconda: è statavotata una legge cittadina chelancia lo studio di fattibilità.

Il fascino di questa forma dienergia, è lo stesso del sole e delvento: è rinnovabile. Ha perfinoun vantaggio sui pannelli foto-voltaici e le pale eoliche: il con-sumo di acqua dei newyorchesi

è stabile e prevedibile, a diffe-renza delle giornate di sole e del-la forza dei venti. Dopo averelanciato i giardini sui tetti deigrattacieli (che rinfrescano e ri-ducono il consumo di energiadegli impianti di condiziona-mento), dopo avere sfruttato laproduzione di gas metano dallefognature, Manhattan si candi-

da per un altro balzo in avantiverso la “sostenibilità”. Certo,nel caso della rete idrica bisognapartire da zero, progettare inve-stimenti per installare i mini-ge-neratori ovunque sia possibilesenza interferire con altre appa-recchiature e cablaggi esistenti.

Non è ancora realistico averemicro-generatori in ogni appar-

tamento, ma si può cominciarea generare elettricità dove ci so-no le valvole che controllano lapressione, ad ogni isolato o alpianterreno dei grattacieli. Gliimpianti pionieristici avviati inCalifornia hanno dimostratoqual è il primo uso della corren-te generata: serve ad alimentaregli impianti di depurazione del-

le stesse acque. Diventa possibi-le così immaginare un “ciclodell’acqua” a costo energeticozero. Per Manhattan il rispar-mio verrebbe moltiplicato suuna scala gigantesca: e da qui “lacorrente del rubinetto” avrebbeuna visibilità tale da interessareil mondo intero.

Quel motore di elettricitànei rubinetti di NewYork

I progetti

I PASSIRicercatori Usahanno scopertoche, applicandodei sensori allearticolazioni, sipuò catturarel’energia cineticaper ricaricareuna batteria

LA BICI IN CLASSEAll’istituto tecnicoFerrari di Roma,con otto spinningbike e altrettantirulli collegati alledinamo, i ragazzi,a turno, generanoenergia: la scuolasi illumina da sola

ENERGIA VERDEUno studiodel Mit punta araccoglierela carica elettricagenerata daglialberi peralimentare deidispositiviantincendio

Manhattan sicandida a diventarela prima metropolicon un ciclo idricosostenibile

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R2CRONACA■ 49

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaL’AMBIENTE PER SAPERNE DI PIÙ

www.rentricity.comwww.nytimes.com

Page 50: Rep 10.05.12

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa

DI REPUBBLICA

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llaa RReeppuubbbblliiccaa

DIARIODI REPUBBLICA

permanenza. La collera im-bocca vie diverse ma una cosale accomuna: il desiderio diuna politica che ridiventi lotta,il rigetto di numeri di bilancioassurti a valori supremi, nonnegoziabili.

Ci sono stati momenti profe-tici, nella campagna elettoralefrancese: momenti di acuta co-scienza dei pericoli. Uno diquesti s’è avvertito quando il

“Disperazionesociale”: glistorici dellaG e r m a n i an a z i s t a

danno questo nome, all’ansiache caratterizzò gli anni 30 esfociò nel nazismo. Dispera-zione e rabbia per un collassoeconomico che travolgeva gliaveri e le esistenze degli uo-mini. Disperazione che nontollerava più i corrotti com-promessi della politica. Pre-sentendo tempeste, Nietz-sche aveva già parlato di un ri-sentimento che come velenocorrode le scale dei valori. NelZarathustra, descrive unaspeciale forma di stanchezza,«che d’un sol balzo vuol attin-gere le ultime cose, con saltomortale: una misera ignoran-te stanchezza, che non vuolpiù nemmeno volere: essa hacreato tutti gli dèi e i mondidietro il mondo».

È fatta di questo risentimen-to, la rabbia che si è fatta stradanelle ultime elezioni in Fran-cia, Grecia, Italia, Germania.C’è questa stanchezza di unapolitica del rigore che colpiscesenza aggiustare, e di un’Euro-pa-Leviatano che soggiogasenza dare sicurezza. Non so-no tutti antieuropei né antipo-litici, i partiti nei quali tanti ar-rabbiati si riconoscono. Matutti mettono in questionel’autorità castigatrice che è di-venuta l’Unione europea, l’os-sessione contabile che la ani-ma. Tutti denunciano il potereanchilosato (l’impotenza, inrealtà) di classi politiche chenon hanno occhi né orecchieper capire quel che la crisi stasuscitando nelle società, sottoforma di dolori ma anche disperanze, innovazioni, rein-venzioni. Soprattutto le forzecentriste sono sotto accusa,ovunque, perché non sono nécalde né fredde ma tiepide, e gliarrabbiati vogliono l’estremo.Sono gli orfani dello scontrosvanito fra vecchio e nuovo,reazione e cambiamento, de-stra e sinistra: tutte categorieche il centrismo, le Terze Vie,hanno gettato a mare. È quan-do questa contrapposizionemanca che con un balzo mor-tale si anela alle ultime cose.

C’è chi si rifugia nei naziona-lismi xenofobi, come in Fran-cia e Grecia. Chi vede la salvez-za nella fine dell’Euro. I Pirati,in Germania, cercano di presi-diare nella crisi la libertà diun’informazione che aiuti i cit-tadini a conoscere quel chenon sanno, a influire sulla poli-tica non ogni 4-5 anni ma in

to il gollista Dominique de Vil-lepin: «La sinistra mi inquieta,ma la destra mi spaventa».

Sono momenti profetici per-ché rivelatori: dicono lo spa-vento che ti può afferrarequando princìpi sin qui priori-tari vengono retrocessi. Dico-no le radici di una collera che èstanca della propria impoten-za (speculare a quella del pote-re costituito) e o fugge non vo-tando più, o urla, o s’inventanemici come lo straniero, oescogita modi non ortodossi difar politica.

Un’economia più espansivacome quella di Hollande in-quieta i mercati o i dogmi tede-schi, ma non sarà mai spaven-tosacome una democrazia chedecade, o un popolo che si ergecontro la grande conquista cheè stata l’unità degli europei, illoro trionfo su se stessi. Keynesl’aveva detto dopo il ’14-18: ilcastigo economico umilierà itedeschi, li precipiterà nel ba-ratro.

Le cifre contabili saranno es-senziali, ma le costituzioni de-mocratiche ancora di più. Hol-lande ha vinto perché ha pro-messo di salvare le istituzioni,lo Stato sociale, la scuola pub-blica, la convivenza con lo stra-niero, e, se non la società af-fluente, almeno il riparo dal-l’ingiustizia sociale. A che servelo Stato, se non a custodire que-sti progressi? E l’Europa stessa,

centrista François Bayrou hadetto che avrebbe votato Hol-lande. È stato un inatteso au-toaffondamento del centri-smo. Bayrou non condividepraticamente nulla della poli-tica economica di Hollande,ma si è esposto perché – ha det-to– ritiene che i princìpi repub-blicani e democratici siano piùimportanti delle cifre econo-miche. Una cosa simile ha det-

che nel dopoguerra spense inazionalismi e costruì il Welfa-re contro la disperazione socia-le: a che serve se si trasforma inun’enorme funesta Equitalia?

Il voto dei popoli dice que-sto, ai governanti: c’è bisognodi un’altra politica, che includale persone nei parametri finan-ziari. Anche perché se entria-mo nella logica dei numeri ne

HENRY DAVIDTHOREAUDisobbe-dienza civileEditoriRiuniti 2012

MARCO AIMEVerdi tribùdel NordLaterza 2012

T.VITALE,V.PODESTÀ(a cura di) Dallaproposta alla protestae ritornoBrunoMondadori2011

PIERANDREAAMATOLa rivoltaCronopio2010

AMARTYASENIdentità e violenzaLaterza 2008

PIERREMILZAEuropaestremaCarocci2005

ALBERTCAMUSL’uomo inrivoltaBompiani2002

JOEL DYERRaccolti di rabbiaFazi 2002

PAOLORUMIZLasecessioneleggeraFeltrinelli2001

PIERO IGNAZIL’estremadestra inEuropail Mulino2000

LIBRI

Che cosa succede all’Europase si spezza la coesione sociale

Un fenomeno appare con prepotente evidenza edè la rabbia crescente che si va diffondendo in Eu-ropa contro le politiche di rigore che colpiscono i

più deboli e risparmiano i più forti. La rabbia cresce, nonc’è dubbio, ma chi sono gli arrabbiati? Con chi ce l’han-no e che cosa vogliono? Gli arrabbiati, quelli veri e nonquelli inventati dai demagoghi che vogliono specularcisopra, appartengono a quella massa indistinta di perso-ne che chiamiamo ceto medio.

Una quota crescente è composta da giovani con lavo-ro precario. Molti sono pensionati. Questa massa di per-sone in Italia, in Spagna, in Grecia, in Portogallo, in Ir-landa, in Olanda, in Austria, nei Paesi baltici, nei Balca-ni, è impaurita e da almeno quattro anni si sente semprepiù insicura. Negli ultimi due anni queste persone han-no una grande rabbia in corpo. Da un anno in qua sonoarrabbiati e disperati e lo mostrano pubblicamente.

SILLABARIOARRABBIATI

EUGENIO SCALFARI

Le recenti elezioni, in molti paesi del Continente,hanno premiato movimentianche molto diversi tra loroMa che hanno un comune denominatore: la protesta

C’è stanchezza per una praticadel rigore che colpisce senzaaggiustare. Per un Leviatanoche soggioga ma senza riuscirea infondere sicurezza

Stanchezza

Le cifre dei bilanci sono essenzialima le costituzioni lo sono di più.Questo dice il voto dei popoliai governanti: le persone vannoincluse nei parametri finanziari

Persone

BARBARA SPINELLI

ARRABBIATI

DISOCCUPATISotto, unaprotesta didisoccupatiinglesi,incisione del1886.In alto,Detroitanni 40

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■ 51

L’UOMO QUALUNQUEIl movimento di Guglielmo Giannini fa leva sulla rabbia della gente verso la classe politica

Purtroppo con la rabbiae con il sogno non si fannoné le rivoluzioni né le riformeIl terrorismo italiano, 1981

Giorgio Bocca

Dimostranti indignatisi misero a marciare in tuttala città in preda alla rabbiaIdealisti e potere, 2005

Paul Berman

Che cosa ci manca, la cuiassenza ci riempie di ansia,paura, rabbia?La solitudine del cittadino globale, 1999

Zygmunt Bauman

Le tappe

Gli autori

IL TESTO del Sillabario di EugenioScalfari è tratto da Repubblica del 6maggio. Barbara Spinelli ha pubbli-cato Moby Dick o l’ossessione del ma-le (Morcelliana). Carlo Galli insegnaStoria delle dottrine politiche a Bolo-gna. ll suo libro più recente è Il disagiodella democrazia (Einaudi).

I Diari online

TUTTI i numeri del “Diario” di Repub-blica, comprensivi delle fotografie e deitesti completi, sono consultabili su In-ternet in formato pdf all´indirizzo webwww.repubblica.it. I lettori potrannoaccedervi direttamente dalla homepa-ge del sito, cliccando sul menu “Sup-plementi”.

OGGIIl voto di protesta premiaGrillo in Italia, i Pirati inGermania, Marine LePen in Francia e gliestremismi in Grecia

LE DESTRE ESTREMEIl successo nel 2002 in Francia di Jean-Marie Le Pen e l’ascesa di Haider in Austriapreoccupano l’Europa

LA LEGALa rabbia del Nord si esprime nel primoraduno del popololeghista a Pontidail 25 marzo 1990

STÉPHANEHESSELIndignatevi!Add Editore 2011

ILVODIAMANTISillabario deitempi tristiFeltrinelli2011

LYNDADEMATTEOL’idiota in politicaFeltrinelli2011

EDOARDOGREBLOLa filosofia diBeppe GrilloMimesis2011

PERRYANDERSON SpectrumDalai 2008

GEORGESSORELScritti politiciUtet 2006

ALFIOMASTRO-PAOLOLa muccapazza dellademocraziaBollatiBoringhieri2005

VITTORIOGIACOPINIFuori dalsistemaminimum fax2004

PIERRE-ANDRÉTAGUIEFFSulla NuovaDestraVallecchi2004

SLAVOJZIZEKTredici volteLeninFeltrinelli2003

LIBRI

La collera improduttiva e l’ira dei giusti dal mito alla storia

QUANDO IL DISAGIOSCENDE IN CAMPO

Hostium rabies diruit, la be-stiale violenza del nemicoha distrutto. Così si intitola-va una serie di francobolli

emessi dalla Repubblica Sociale Ita-liana, per commemorare la rovina diMontecassino, di san Lorenzo, di san-ta Maria delle Grazie, e di altri monu-menti italiani bombardati dagli allea-ti. In questo caso, “rabbia” ha a che fa-re con la bestialità e col furore degli“altri”, dei barbari, con la loro ciecaviolenza. La rabbia come l’oppostodella civiltà, dunque; come ferinitàanti-umana; e si deve supporre, chedata la sua inferiorità, sarà la rabbia aessere sconfitta. Il che com’è notonon avvenne: non basta definire“rabbiosa” la potenza contro cuicombattiamo per poterla vincere – aparte il fatto che solo la propagandadel fascismo repubblicano potevafingere di ignorare che le responsabi-lità della guerra, e delle distruzioni,era dei nazisti prima che degli angloa-mericani; che cioè la rabbia era assaipiù interna che esterna, che era ap-punto quella che a suo tempo Petrar-ca aveva chiamato “tedesca rabbia” –.

Ma oltre alla rabbia degli altri,

esterna – che a ben guardare è ancheinterna –, c’è anche una rabbia chenasce e si forma nel cuore della civiltà.Ad esempio, quella dei “giovani ar-rabbiati” inglesi della metà degli anniCinquanta, che trova il suo manifestoin Ricorda con rabbia, la pièce teatra-le scritta nel 1956 da John Osborne. Equi la rabbia è un sentimento di fru-strazione e di esclusione, di inutilità edi angoscia; è un rancore che apre aun realismo crudele. Una rabbia che,forse, fa capire qualcosa di sé e delmondo, ma al prezzo del più atrocedisincanto.

Ma c’è anche – e soprattutto – unarabbia improduttiva, un risentimen-to che a lungo consuma internamen-te l’anima, e che poi esplode in furi-bonda violenza; la rabbia dei vinti chesi ribellano alla sconfitta – ritenutaimmeritata – con gesti convulsi, com-pulsivi, fuori controllo, distruttivi eautodistruttivi; una rabbia impoten-te, che fa perdere l’umana dignità –che fa andare fuori si sé – senza dare lavittoria. È la rabbia di Capaneo – il reche tentò di conquistare Tebe, e chevenne fulminato da Zeus –, che Dan-te punisce, nell’Inferno, proprio attri-buendogli un’eterna rabbia controDio.

In diverse dosi e percentuali, la rab-bia ha in sé la dismisura, l’estremi-

CARLO GALLI

smo, l’inefficacia. Anche se è la rea-zione comprensibile a un’ingiustiziapatita – e posto, quindi, che non siauna manifestazione di comoda cecitàdavanti alla proprie responsabilità –la rabbia ha un che di autolesionisti-co; anche se il soggetto che ne è por-tatore la rivolge all’esterno, per affer-mare se stesso, in realtà la rabbia col-pisce anche chi la prova, manifestan-done l’impotenza. Quando la rabbiaassume un volto politico è, di fatto, larivolta da fame, la jacquerie; esplosio-ne di efferata violenza, senza visionee senza prospettive, che in breve im-plode su se stessa e si consegna alleatroci punizioni del potere. Oppure èla protesta, la pura espressione di undisagio che si sfoga nel semplice ma-nifestarsi, e che quindi è tanto frago-roso quanto inerte. Nata con poten-zialità politiche, la rabbia terminanell’impolitica, nell’inefficacia. Èun’energia che si spegne subito in en-tropia.

La rabbia è quindi diversa dall’ira.Per quanto anche questa sia una pas-sione violenta, e a volte si rivolga con-tro se stessa, per quanto smisuratapossa essere, l’ira non è solo degli ira-

condi ma è anche degli eroi, dei ma-gnanimi, dei santi, di Cristo contro imercanti, di Dio nel Giorno del Giu-dizio, il Dies Irae. Se la rabbia è un’irache implode, una pretesa di autoaf-fermazione che è in realtà passiva, l’i-ra può essere segno anche di sicurez-za: si può essere irati rimanendo in sé.Se la rabbia ha torto, anche quando haqualche ragione, perché è sempre di-storta e contorta, l’ira può essere giu-sta e retta, cioè non solo giustificatanelle cause ma anche indirizzata a unfine adeguato, con un’azione effica-ce; se l’ira è terribile, la rabbia è sgra-devole (esiste l’ira di Dio, non la rab-bia di Dio); se la rabbia è la rivolta au-todistruttiva, l’ira è la rivoluzionecreatrice di un nuovo ordine – o ilriformismo rapido, incisivo, operoso–.

Si potrebbe dire che uno dei princi-pali problemi politici in Europa e inItalia, oggi, è decifrare il disagio socia-le e civile, nelle sue varie e imponentimanifestazioni, e operare non tantoper spegnere l’energia della rabbiaquanto per risparmiarle l’esito impo-litico. Per incivilire operosamente ilbarbaro. Per rovesciare la frustrazio-ne in speranza. Per far sì che chi è fuo-ri di sé rientri in sé, e si metta – anchecon la giusta ira – a fare politica.

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scopriremo di mortiferi: 36 sui-cidi in Italia dall’inizio del 2012,più di 1750 in Grecia dal 2009.Anche il suicidio causato dallacrisi è sete di estremo.

Ripensare l’Europa non puòche partire da questa protesta,tutt’altro che omogenea. La ri-volta di Grillo non ha nulla a ve-dere con la destra di Marine LePen. La sinistra radicale in Gre-

cia chiede un’Europa diversa enon vuol uscire dalla monetaunica. I Pirati tedeschi prendo-no voti a sinistra come a destra,e conducono una battaglia an-tichissima: la battaglia cheemancipa l’uomo dandogliinformazione e libertà di giudi-zio.

Si parla di insolvenza degliStati, ma esiste anche l’insol-

venza della politica: soprattut-to di quella moderata, che è sta-ta l’ultima a vedere l’arrivo del-la crisi e a capirla. La democra-zia regge in Francia (mentre èingovernabile in Italia e Grecia)perché la contrapposizionedestra-sinistra è preservata,anche se le linee divisorie mu-tano col tempo e l’esperienza.Hollande non è andato a cacciadi centristi. Ne ha conquistatimolti, ma prima si è preoccu-pato di radunare tutta la sini-stra, compresa quella radicale.

Per molti anni, la parola d’or-dine in Europa è stata la cultu-ra della stabilità, dell’affidabi-lità economica. Adesso si trattadi darle una cultura politica:dunque un potere veramentesovrano, un Parlamento vera-mente europeo, un Tesoro ve-ramente unico. E un’agorà,uno spazio di discussione dovele idee più antagoniste sull’Eu-ropa da edificare possano libe-ramente competere. L’Unionenon può sopportare, senza au-toaffondarsi, di buttare dallanave gli Stati deboli, o i partiti emovimenti che chiedonoun’Europa differente. Troppogrande e distruttiva è la stan-chezza generata dal vuoto di al-ternative. Troppo spaventosala collera che ti fa dire, conRilke: «Alle somme indicibiliaggiungi te stesso, e distruggi ilnumero».

Un sentimento di frustrazione e di esclusionedi angoscia e di inutilità, un rancore che apre a unrealismo crudele. Forse permette di comprenderese stessi ma a prezzo del più amaro disincanto

Frustrazione

OPERAI“Un agitatore davanti aglioperai” dipinto di JeanLouis Forain dei primidel Novecento

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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CULTURA

Entro l’anno, sul grande scher-mo, Peter Jackson, con Lohob-bit, rinnoverà la magia diTolkien e del Signore deglianelli. Il successo è probabile,

ma si può dire fin d’ora che si tratta diun’operazione un po’ rétro. Non capitaspesso che un genere letterario, soprat-tutto nella letteratura popolare, rovescicompletamente paradigma, ma questo,in un genere di crescente successo, comeil fantasy, è appena avvenuto. Per render-sene conto, basta andare sul piccoloschermo, dove Sky sta mandando in on-da la seconda serie del Trono di spade,l’interminabile epopea inventata e ali-mentata (per scrivere “creata”, bisogne-rebbe averne una conclusione, tuttoranon in vista) da George R. R. Martin. «I So-pranos della Terra di Mezzo» ha definitoil Trono David Benioff, che della serie tv èil produttore. Anche di più, in realtà. Per-ché il successo di Martin manda segnaliculturali e politici di cui, in America, si so-no accorti presto: il dibattito infuria, daiblog dei fan a riviste autorevoli come TheAmerican Prospect e Foreign Policy. E an-che una rivista seriosa e importante comeForeign Affairs, abitualmente occupatada discussioni sulla politica nucleare diTeheran o sul futuro dell’euro, ha dedica-to all’opera di Martin non uno, ma due ar-ticoli: il primo sul Tronocome storia, il se-condo come teoria politica. Perché quinon è questione di nani e orchi, piuttostoche damigelle e scudieri. La trilogia diJackson ha scandito gli anni del dopo 11settembre, la serie di Martin riflette l’a-marezza per le bugie e gli inganni della“guerra al terrore”. Tre anni fa, uno deimaggiori periodici conservatori ameri-cani, assegnava alla trilogia del Signoredegli anelli il posto numero 11 nella clas-sifica dei migliori film di destra degli ulti-mi 25 anni. Oggi, su American Prospect,Adam Serwer definisce il Trono di spade

«una guida di sinistra alla Terra di Mez-zo».

Ricondurre Tolkien ad una ideologiadi destra – in Italia, addirittura neofasci-sta – è un’operazione mistificatoria. Ilcreatore degli hobbit, in fondo, aveva difronte non Bin Laden, ma Hitler e il veroeroe della storia non è Aragorn con unaspada invincibile in mano, ma unmezz’uomo come Frodo, incapace dimaneggiare uno spadino, che trema dipaura dall’inizio alla fine, sogna il ritornoalle feste campestri e trova il suo eroismosolo nella forza interiore. Ma è vero che ilmondo di Tolkien è dipinto solo di bian-co e nero, racchiuso – come la narrativa diBush nella “guerra al terrore” – nell’epicoscontro del bene contro il male, mentreMartin, nota Serwer, mostra che «le guer-re più gloriose hanno seguiti squallidi e,con il tempo, si scopre che non sono sta-te tanto gloriose dopo tutto». Del resto,basta un’occhiata ai personaggi: «I mo-stri di Tolkien – dice ancora Serwer – sonoletteralmente mostri: i suoi orchi, uruk-hai, balrog non hanno un genuino liberoarbitrio, per non dire il potenziale per unaredenzione morale individuale. I mostridi Martin sono, quasi sempre, persone e,proprio quando avete deciso di odiarle,lui scrive un capitolo dalla loro prospetti-va, costringendovi a tener conto del loropunto di vista». In due parole, nel Signoredegli anelliè facile tifare per i buoni, men-tre nel Trono di spade i buoni, per lo più, èdifficile trovarli.

Il mondo morale di Tolkien, infatti, èsemplice: dall’inizio alla fine, ogni perso-naggio segue la propria natura, buona ocattiva che sia. In Martin, tutto è in movi-mento: «I forti si ritrovano invalidi – scri-ve su Foreign Affairs Charli Carpenter,professore di scienza politica – principidiventano schiavi, nobildonne si ritrova-

no garzoni di stalla, bastardi si elevano acondottieri». Contemporaneamente, «lepersone con le migliori intenzioni – an-cora Serwer – possono essere schiacciateda obblighi morali in conflitto e da im-pulsi sociali divergenti, mentre quelli didubbia fibra morale possono trovare po-tere e legittimazione, sfruttando abil-mente le regole della società». Tuttavia,non basterebbe questo riconoscimentodella complessità dell’animo umano edelle sue storie a dare a Martin un’eti-chetta di sinistra. Ciò che conta è che ilrealismo del Trono di spadenon si esauri-sce nel cinismo o, se volete, nel qualun-

quismo. Condottieri ed eroi vengono si-stematicamente demitizzati, ma, osser-va Carpenter, il punto è che, nel mondo diMartin, «i leader tradiscono le norme eti-che, i bisogni del loro popolo e il mondonaturale a loro rischio e pericolo». Anco-ra: «la giostra del potere da parte di attoriche badano solo al proprio interesse pro-duce non un equilibrio stabile, ma il caos;il ricorso all’imbroglio e il perseguimen-to di obiettivi di corto respiro distrae i gio-catori dai temi veramente importantidella sopravvivenza dell’umanità e dellastabilità». Secondo Carpenter, «la veramorale della storia è che, quando le buo-

ne regole vengono tradite, quello che se-gue è disordine e rovina». Per evocare Tu-cidide, ciò che il potere ottiene senza giu-stizia non dura.

«L’inverno sta arrivando» è, oltre al lo-go della serie tv, anche il ritornello chepunteggia i libri della serie di Martin. Vainteso, sottolinea Carpenter, non solometaforicamente, ma anche in senso let-terale. Perché l’analisi del potere che faMartin, non si esaurisce nei rapporti fragli uomini ma tocca anche il rapporto conla natura. La storia del Muro Settentrio-nale e delle forze oscure che tiene a bada,secondo Carpenter, segnala, in realtà,«l’errata convinzione che la civiltà indu-striale possa reggere contro le mutevoliforze della natura». Bisogna cambiare eaccettare il cambiamento: il messaggio diMartin, dice Carpenter, è che, se le strut-ture di governo esistenti non possono ge-stire le minacce globali che emergono, c’èda aspettarsi che si evolvano o crollino.

Ecologia, giustizia sociale, responsa-bilità politica. Eppure, ciò che allontanadefinitivamente Martin dalla retoricadella “guerra al terrore”, del manichei-smo dei buoni contro i cattivi, dell’inte-grità indefettibile è forse più un tratto psi-cologico, che rivela la ineludibile fragilitàdell’animo umano. Prendete la confes-sione di Jaime, guerriero bello e invinci-bile, quanto capace di macchiarsi prati-camente di qualsiasi peccato, incesto in-cluso: «Così tanti voti.... ti fanno giurare egiurare. Difendi il re. Obbedisci al re.Conserva i suoi segreti. Fai quello che tichiede. La tua vita per la sua. Ma obbedi-sci a tuo padre. Ama tua sorella. Proteggil’innocente. Difendi il debole. Rispetta glidei. Obbedisci alle leggi. È troppo. Nonimporta cosa tu faccia, stai tradendo unvoto oppure un altro».

ÈAntonia Pasqua Recchia ilcommissario straordinariodel Maxxi: la nomina, da par-te del ministro dei Beni cultu-

rali Lorenzo Ornaghi, è avvenuta nel-la tarda mattinata di ieri, non a casopoche ore dopo le dimissioni rasse-gnate dal presidente della Fondazio-ne Maxxi, Pio Baldi. Per il Museo na-zionale delle Arti del XXI secolo di Ro-ma, inaugurato a fine maggio 2010,dopo un decennio di lavori e con unaspesa di 150 milioni di euro, su pro-getto dell’architetto Zaha Hadid, siavvia così l’annunciata (lo scorso 13aprile, con un comunicato di pocherighe) fase di commissariamento.

L’architetto Pasqua Recchia, clas-se 1951, un curriculum da superdiri-gente ministeriale, esperta di digita-lizzazione, rischio sismico e relatricedi oltre 140 convegni, è attualmentesegretario generale del Mibac. Affidaalle agenzie la sua dichiarazione d’in-tenti: «Sono in carica per quattro me-si: non c’è tempo da perdere. Il man-dato che ho ricevuto dal ministro Or-naghi è quello di fare il possibile perpermettere che il museo vada avanticon un programma scientifico di altolivello e che mantenga il suo prestigionel campo internazionale. La miaprima preoccupazione sarà di stu-diare carte e bilancio, aspetti su cui sisono focalizzate le criticità, non altro.Comunque, lavorerò perché il museoviva». Stando al ministero, la sceltadel commissariamento sarebbe tuttaesclusivamente tecnica: la procedu-ra spiegabile con le difficoltà sulla“previsione” di bilancio. Ma i dati dif-fusi dal museo, dicono che il consun-tivo 2011 è stato chiuso in pareggio,senza debiti né buchi, e che nell’annopassato la quota di autofinanzia-mento ha toccato il 50%, a fronte di untotale di oltre 450 mila visitatori, co-me illustrato nelle articolate contro-

deduzioni presen-tate al Collegio ro-mano. Un contra-sto interpretativosenza mezzi ter-mini che Baldicommenta così:«Il ministero con-tinua a fare sceltesbagliate: ha fattoperdere al Maxxisponsor e credibi-lità. Ho sentito inquesti giorni an-che Zaha Hadid,molto dispiaciutaper quello che sta

accadendo. Mi ha detto: “Cosa pos-siamo fare per te? Qui pensano tuttiche il Maxxi abbia chiuso”. Io sonoaddolorato per un patto di fiducia chesi è spezzato con il ministero che miha nominato. Ma credo di aver fattobene il mio lavoro e auguro a chi verràogni successo». Nel merito della scel-ta del commissario, elogiando qua-lità ed esperienza della collega, ag-giunge: «È possibile che si tratti di unascelta interinale e che tra cinque me-si si capisca se questa sia stata unaquestione tutta politica». E di politicaculturale si tratta se – ricorda ancoraBaldi – «per fare un esempio: il Mac-ba di Barcellona progettato da Ri-chard Meier, riceve dalla municipa-lità 10 milioni di euro annui. È chiaroche, con due milioni di euro, il Maxxinon sopravvive. Un museo fa attivitàsulla base dell’articolo 9 della Costi-tuzione. È come una scuola, un ospe-dale: deve avere prima di tutto il so-stegno dello Stato poi quello dei pri-vati. Come è in tutti i musei d’Euro-pa».

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COSÌ LA SAGA DI GEORGE MARTINDIVENTA UNA TEORIA DEMOCRATICA

MAURIZIO RICCI

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La politicadel

FRANCESCA GIULIANI

Al museo romano la funzionaria del Mibac

RECCHIACOMMISSARIODEL MAXXI

IL MUSEOIl Maxxidi Romaprogettato daZaha Hadid

FANTASY

Il popolare ciclodi romanzi e serietv analizzatoda due saggi su“Foreign Affairs”

IL LIBRO“I fuochi

di Valyria”(Mondadori) è

l’ultimo volumeuscito della saga

di GeorgeR.R. Martin

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R2CULTURA■ 54GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaaCULTURA

TORINOono lettori forti, se non fortissimi. Giovani, ma non troppo. Maschi piùche femmine. Livello di alfabetizzazione molto elevato, superlaurea-ti, specializzati o dottori di ricerca. È la prima fotografia – seppure an-cora sfocata – del popolo degli e-book. Una ricerca esplorativa con-dotta dall’Osservatorio Nuovi Media dell’Università Bicocca di Mila-no su incarico dell’editore Blonk, nuova sigla editoriale orientata sul-l’online (sarà presentata al Salone domani alle 15). Un’indagine di ca-rattere nazionale che però si fonda su una campionatura relativa. Puòservire a tracciare un iniziale identikit, destinato a essere reso più niti-do da ulteriori approfondimenti dell’Osservatorio. Il ritratto del letto-re digitale si fonda sulle risposte a un questionario diffuso in rete nelmese di aprile, tra siti e forum dedicati alla lettura. E già questa moda-lità restringe l’indagine a un consumatore particolare, che si muovecon disinvoltura tra cartaceo e digitale, senza disdegnare i socialnetwork.

Quali i risultati? Prima di illu-strare l’esito della mappaturadella Bicocca, ci viene incontroun dato diffuso ieri dall’Aie, l’as-sociazione degli editori. Sono gli

uomini i più accaniti lettori di e-book (61,5%), mentre alle donnespetta la palma del libro cartaceo.E, per tornare ai dati del sondag-

come da vecchio ordinamento oda laurea specialistica attuale. Equasi il 17 per cento ha una spe-cializzazione post-laurea o un ti-tolo di dottorato. Inutile aggiun-gere che chi legge libri digitali leg-ge anche molti libri cartacei, e ilconsumo degli e-book è conside-rato complementare e non sosti-tutivo rispetto alla lettura tradi-zionale.

Una tendenza che gli autoridella ricerca mettono in relazio-ne con il mercato statunitense.Secondo l’indagine “The rise of e-reading” appena pubblicata daPew Internet & American LifeProject, l’88 per cento di coloroche leggono e-book leggono an-che libri cartacei. E in media il let-tore di e-book tende a leggere unnumero di libri cartacei più altorispetto alla media. E a propositodel consumo italiano: il 10 percento del campione dichiara diaver letto almeno dieci e-booknell’ultimo anno. E complessiva-mente, la percentuale di coloroche hanno letto almeno un e-book nell’ultimo anno sfiora il 90per cento. Ma si tratta – non biso-gna dimenticarlo – di un sondag-gio parziale.

I dati dell’Aie sulle vendite del-

gio parziale, la maggior parte dei266 che hanno risposto alle do-mande risiede al Nord Italia (68,8per cento), mentre non arrivanoal 6 per cento i lettori del Sud e del-le isole. Il campione è compostoin prevalenza da giovani, ma nongiovanissimi: il 72,8 per cento so-no tra i 26 e i 45 anni di età, mentei ragazzi al di sotto di quell’etànon superano il 7 per cento. An-cora una conferma che la fami-gliarità con e-reader, tablet e sup-porti elettronici non è legata all’a-nagrafe, ma al livello di alfabetiz-zazione. Che naturalmente risul-ta alto. Oltre il 35% ha una laureaquadriennale o quinquennale,

Oggi inizia il Salone e duericerche fotografano letendenze del mercato e delpubblico. Con il calodelle vendite tradizionali

ODIGITALEMaschi più hi-tech, donne da libroecco quel che resta dei lettori

Lo studio della Bicocca edell’editore Blonk traccia unidentikit dell’appassionato“elettronico”: molto istruito

SIMONETTA FIORI

CARTAPremio Pulitzer con “Iltempo è un bastardo”

Jennifer Egan:non uso l’iPadNormalmente non leggo romanzisull’i-Pad. Ci sono tante ragioni.Prima di tutto quando leggomi piace sapere a che puntosono e amo fare altre cosecontemporaneamente, comecucinare. Insomma voglio avere illibro fisicamente presente. Usopoco pure Facebook. Ho apertosul social network due pagine percuriosità, ma non mi diverte poicosì tanto. Lo trovo noioso.

S

Si temono contestazioni alla Fornero

PELUFFO PRESENTA IL SUO SAGGIOTORINO — Inizia oggi il Salone con il sottosegretario Paolo Peluffo, presente in matti-nata e tra i protagonisti della prima giornata della fiera con la presentazione del suo sag-gio La riscoperta della patria, pubblicato da Rcs Libri (alle 15 alla Sala Blu).

Tra timori di possibili contestazioni per la presenza del ministro Elsa Fornero, che saràal Lingotto per l’inaugurazione, e grandi appuntamenti la venticinquesima edizione ènel segno della "Primavera digitale" e con la Romania e la Spagna in veste di nazioni ospi-ti. Tra i tanti oggi si annunciano Henning Mankell, Elizabeth Strout e Paolo Giordano,un ricordo di Carlo Fruttero e un convegno sulle "mutazioni indotte dalle tecnologie di-gitali" con i manager dei principali editori italiani. Da segnalare inoltre un incontro sul-la "Democrazia della musica", che vedrà la partecipazione tra gli altri di Giorgio Soro,autore del volume in questione, di Gianandrea Noseda e di Gustavo Zagrebelsky.

Massimo Novelli

DISEGNODI ANNA

GODEASSI

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙwww.salonelibro.itwww.aie.it

l’e-book nel 2011 confermano ilrilevante ritardo italiano (solo 0,9per cento delle vendite), anche sei più ottimisti sottolineano il bal-zo in avanti rispetto all’anno pre-cedente (740 per cento in più, daun milione e mezzo a 12,6 milionidi euro). Quel che va crescendo,oltre al numero di tablet (1,5 mi-lioni) e di e-reader (400mila) è so-prattutto il catalogo digitale deglieditori, che ha superato i 31 milatitoli (dati di maggio), mentre unanno fa era a quota undicimila.

Il capitolo più dolente riguardala pirateria digitale. La massimaparte del campione consultatonel sondaggio della Bicocca sca-

rica gratuitamente gli e-book, madi per sé questa non è un’indica-zione di illegalità. Appare però di-scretamente diffusa la violazione

della proprietà intellettuale. E so-prattutto colpisce un dato: solo ildieci per cento dei “rispondenti”si dice consapevole del dannoprocurato ad autore ed editore.

Tutti gli altri sono pronti a trova-re una giustificazione. Pirati noi?Ma no, anzi, facciamo pubblicitàagli scrittori. Pessime conse-guenze della “smaterializzazio-ne” del libro.

Non ne sarà sollevato l’umoredegli editori, seriamente colpitidalla crisi. Domani l’Aie renderàpubbliche le vendite dei libri (car-tacei) relative al primo trimestre2012. Intanto la cifra che circolatra gli stand è un calo del trentaper cento rispetto all’analogo tri-mestre del 2011. Non rimane checonfidare nel forte, fortissimo let-tore digitale.

Io ho una grande fortuna, buffa, una stramberia quasi unicache, se la si vede però da un altro punto di vista, è come unamalattia, un ponte rotto sul fiume della memoria: io non ri-cordo i film che vedo, i libri che leggo e le persone che in-

contro. Perché la consideri una fortuna e non una vera e propriamalattia, è presto detto: posso rivedere i film che mi piaccionoanche dieci volte, che mi sembra quasi di essere alla prima visio-ne del film stesso, e posso leggere, come ho fatto, decine di voltegli stessi libri, che provo le stesse emozioni, quasi le stesse sor-prese vissute la prima volta che li ho letti. Yourcenar, Eliot, Mu-rakami, Pasolini, diversi numeri di Topolino, o i moltissimi Nem-bo Kid della mia dolce e tormentata infanto-adolescenza, sonostati letti e riletti da me quasi senza accorgermene, mentre anco-

LUCIO DALLA

ra adesso rivedo i film di Felli-ni, Il Gattopardo di Visconti(ero spesso lì mentre lo girava)anche per la diciannovesimavolta, che mi sorprendo anco-ra e trovo ancora qualche cosache non avevo notato o capitobene.

Sì, lo ammetto, sono ancheun po’ deficiente (nel sensoquasi buono della parola), unpo’ ritardato, ma sicuramentefelice perché, primo, non miannoio mai, secondo, quandole cose che vedo o che leggo lecapisco, entrano dentro di mecon deliziosa mollezza, unanaturalezza da “volo-di-ron-dine”, fino ad arrivare, senzache né io né loro lo vogliamo,addirittura fino al mio ginoc-chio. Tutto questo per dirvi cheè veramente difficile se nonimpossibile stabilire con cer-tezza qual è il libro che mi hacambiato la vita. Forse il siste-ma più corretto, il più efficaceo il più autentico, è parlarvi diuno degli ultimi veramentegrandi libri che, addirittura, hogià riletto due volte (una dopol’altra), nel mese che sono sta-

to in casa con il piede ingessa-to per una caduta nel mio ulti-mo concerto a Roma a VillaAdriana... (ah Marguerite...!) Illibro è: Io e Dio di Vito Mancu-so. Grande libro! Non mi hacambiato la vita ma me l’ha fat-ta capire meglio, con grandetenerezza; nello stesso mo-mento, con la stessa carica dienergia e di positività, ha gio-cato con la mia fantasia, mobi-litando il mio cuore curioso e lamia testa spesso dispersa conamorevole autorevolezza.

Per un lungo periodo il libroha guidato lui, entrava e uscivadalle mie giornate come equando voleva. Io seguivo ilsuo fare, a volte a rimorchio,trainato come un vagone deltreno sul quale viaggiavo: unavolta, andando a Roma, ancheaddormentato, sognavo dicontinuare a leggerlo. Forse,dopo che lui (il libro) ha finitodi leggere me, lo rileggerò!

(testo tratto da “I libri ticambiano la vita” a cura di

Romano Montronipubblicato da Longanesi)

Esce un volume con uno scritto di Dalla sul suo rapporto con i testi

IO, SMEMORATO FELICECHE RILEGGE TUTTO

IL LIBRO“I libri ticambiano lavita” a curadi RomanoMontroni(Longanesi)contiene iltestopostumo di Dalla

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Aumentano gli acquisti on linearrivando allo 0,9% grazieanche all’aumento di titoli adisposizione sulle piattaforme

Ha scritto “I terribilisegreti di Maxwell Sim”

Jonathan Coe:kindle per 7 giorniNon ho ancora scrittodirettamente per l’e-book.Ho un Kindle e come tutti questigadget moderni quando me lohanno regalato l’ho usato finoallo sfinimento per un’interasettimana. Subito dopo peròè subentrata la stanchezza.L’ultima volta che l’ho visto stavabuttato in un angolo della miastanza con la batteria scarica,totalmente dimenticato, morto. Eio stavo leggendo un libro di carta.

Tra i suoi ultimi libri“La paura dei barbari”

Tzvetan Todorov:cambierà il mondoChissà se l’e-book cambieràil modo di scrivere, certamentesta già cambiando il modo dileggere. Il libro elettronico infattipesa molto meno dei libri chemettiamo in valigia prima di partire,vince per praticità. Inogni caso per quanto mi riguardacontinuo a preferire la carta.Ma anche se non lo uso, ne capiscol’esigenza. È molto più comodo efacile da trasportare e sicuramenteaiuta a non rovinarsi la schiena.

Con “Il mare” ha vintoil Man Booker Prize

John Banville:niente elettronicaNon mi piace l’aspettoesteriore degli e-book. Trovoche il libro, anche come oggettoestetico, sia ineguagliabile.Il libro è una delle grandi invenzionidella civiltà umana. In generescrivo a mano con la pennastilografica su carta e solo in unsecondo momento trascrivo tuttosul computer. Penso che ilcomputer sia troppo veloce. Nonriesco a stare al suo passo. Io perscrivere ho bisogno di lentezza

L’iniziativa

LA CRISI DELLA LEGAARRIVA IL PRIMOEBOOK DI REPUBBLICA

Arriva il primo e-book di Repubblica: si intitola Viaggionella crisi della Lega ed è un instant book scritto daCurzio Maltese, con introduzione di Ilvo Diamanti.

L’inchiesta di Maltese, fatta per Repubblica, è un viaggio traVeneto, Piemonte Lombardia, un reportage in “Padania”che incrocia fatti e persone che contano – oppure hannocontato – nel mondo leghista. Le “tribù” della Lega, il mitodella Padania così legato alla figura di Umberto Bossi e poi,naturalmente, gli scandali. Sullo sfondo, come osserva IlvoDiamanti nell’introduzione, un quesito: «Quanto potrà

durare? La Lega e la Padania: quantoresisteranno agli scandali che hannocoinvolto il gruppo dirigente leghista eper primo Bossi – insieme con il suo“cerchio” amico e familiare?».Repubblica ha scelto la forma dell’e-book per proporre il raccontogiornalistico degli avvenimenti a caldoin forma di raccolta e di riflessione, unmodo nuovo per offrire unapprofondimento su temi di attualità.Per l’uscita del libro digitale Repubblicaha scelto Amazon. L’e-book, in venditaal prezzo speciale di 0,99 euro, può giàessere acquistato sul sito InternetAmazon.it e su Kindle, dispositivo di

lettura di e-book. La formula pare proprio essere vincentedal momento che il titolo è già undicesimo nella classifica e-book di Amazon. Viaggio nella crisi della Lega è il primo diuna serie di titoli di una collana di e-book pubblicati daRepubblica e saranno in vendita prima su Amazon e poiprogressivamente anche in altri e-book store, incollaborazione con la piattaforma Book Republic.

IN CLASSIFICAL’e-book diMaltese è già11° su Amazon

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ALLA RICERCADEL

Il mito torna sempre sui suoi passi. Ma non tutti lo riconosco-no a prima vista. Soprattutto in una società come la nostra.Che ha congedato la mitologia confinandola tra le supersti-zioni, i residui della conoscenza, le rovine del pensiero. E percontro ha fatto della razionalità un dogma, della tecnologia

una religione e dell’economia un mantra. Uno dei più prestigiosi quotidiani del pianeta, il Washington Po-

st, ha ospitato per anni una rubrica intitolata “Five myths”. Cinquemiti al giorno da sfatare. Sugli argomenti più diversi. La crisi, la sa-lute, le donne, la bellezza, l’amore, l’economia, la religione, l’ecolo-gia, la guerra, la morte, l’ambiente. A fare da comune denominato-re è l’idea che il mito sia sempre e comunque un difetto di cono-scenza, una falsa credenza, un’opinione infondata. Insomma undefault della ragione. Ma se è vero che il mito è solo un’opacità del-la mente, una fuga dalla realtà, viene da chiedersi perché, da che

miti a pensarsi in noi. Dando vo-ce a quel lato nascosto della vitache altrimenti non arriverebbea mostrarsi. Figure come Edipo,Medea, Elettra, il Minotauro so-no dunque un poetico effettonotte della coscienza. E dunque

la mitologia non è l’eclissi dellaragione, ma piuttosto il suo ne-cessario controcanto. È la scato-la nera dell’essere.

Ecco perché i miti non ab-bandonano mai la partita. E tor-nano a fare irruzione nel pre-sente riprendendosi il posto chegli spetta nel nostro immagina-rio. È il paradosso di questo tem-po. La più demitizzata delle ci-

viltà non fa che produrre mito-logie a un ritmo esponenziale.

Il mito insomma è come ilmondo. È bello perché è vario. Siadatta ai tempi. E ogni volta as-sume un nuovo look, che lo faapparire sempre diverso pur re-stando sempre lo stesso. E tutta-via ha le sue locations preferite,che non abbandona mai, forseperché sono quelle che lo hannovisto nascere e diventare gran-de. Come la Sicilia di Proserpinae di Polifemo, di Aci e Galatea.Dove la Grecia sopravvissuta ase stessa ha continuato a viveresottotraccia. Non solo nei mo-numenti ma nei comportamen-ti, negli abiti e nelle abitudini,nei volti e nei corpi, nei pensierie nelle parole che sin dal tempodel Grand Tour diedero allagrande cultura europea la sen-sazione di poter riascoltare laparola viva di Omero, di scruta-re nelle viscere ancora calde epalpitanti del tempo. Di ritrova-re le matrici degli dèi, custoditenelle loro tane archeologiche.Come Taormina, Segesta, Lipa-ri, Palermo. Luoghi palinsestodove la storia, a forza di cancel-lature e di riscritture, di sovrap-posizioni e di stratificazioni, haassunto la densità immemoria-le di una geologia. Questi labo-ratori delle lunghe durate sem-brano fatti apposta per l’artecontemporanea che oggi riaprele officine del mito prematura-mente dismesse dalla moder-nità. Per riplasmare materialiantichi in forme nuove. E far co-lare i materiali di oggi nei calchi

MARINO NIOLA

mondo è mondo, nessuna so-cietà riesca a farne a meno.Compreso l’Occidente che haaddirittura inventato delle veree proprie industrie del mito co-me le arti, il cinema, la televisio-ne, lo sport, la moda, la pubbli-cità. Capaci di far cortocircuita-re reale e immaginario, sostan-za e apparenza. Il fatto è che mi-tologia e razionalità sono duemetà inseparabili del pensiero,due modi complementari di in-terrogarsi sul mondo e sulla vita.Se la conoscenza scientifica ser-ve a spiegare la realtà, a illumi-narla con la sua chiarezza geo-metrica, il mito aiuta a orientar-si nei labirinti misteriosi dell’a-nimo umano. Raggiunge lamente passando per il cuore, leemozioni, le passioni. Ancheperché prende corpo in simboliesemplari che parlano al di làdelle parole, e spesso a nostrainsaputa. Come dice Claude Lé-vi-Strauss, il più grande antro-pologo di sempre, non siamonoi a pensare i miti, ma sono i

In Sicilia una grande rassegna allestita negli spazi pubblicidi Palermo, Trapani, Lipari e Taormina con statue e pitturedi Giò Pomodoro, Jiménez, Pinelli e Montesano

GIÒPOMODORO

In altoe a destra,due opere

di GiòPomodoro

in mostraa Taormina

MITO

Luoghi palinsestodove la storiaha assuntola densitàdi una geologia

EVENTIDI REPUBBLICAGLI

L’OCCHIO CONTEMPORANEOTRA LE ROVINE DEL PASSATO

GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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PER SAPERNE DI PIÙwww.ilmitocontemporaneo.it@

Informazioni utili

“Il Mito Contemporaneo” è la rassegna di scultura e pittura promossa dall’Assessoratoal Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana. A cura di Massimiliano Simonirientra ne Il Circuito del Mito. Quattro gli eventi espositivi: a Taormina Giò Pomodoro(10 maggio-8 luglio); a Trapani Jiménez Deredia (10 maggio-8 luglio); a PalermoGian Marco Montesano (11 maggio-8 luglio); a Lipari Pino Pinelli (1°giugno-8 luglio)

Le opere esposte nei quattro centri siciliani

E HERMES TORNANELLA SCULTURAMODERNA

La Sicilia è carica di segni inequivocabili e diversi,distinguibili anche se sovrapposti, lasciati dagliarchitetti della Magna Grecia, dagli interpreti del-la cultura araba, dai costruttori della civiltà nor-

manna o dagli ideatori della stagione barocca. Ora è sottoil segno della forza unificatrice della diversità che le operedi Giò Pomodoro, Pino Pinelli, Jiménez Deredia e GianMarco Montesano saranno esposte a Taormina, Lipari,Trapani e Palermo in una rassegna che, al via da oggi (ec-cezion fatta per l’antologica di Pinelli, aperta dal primogiugno) si concluderà l’8 luglio. Una città a testa per quat-tro autori provenienti da ambiti geografici e stilistici diffe-renti. Ma riuniti, per la cura di Massimiliano Simoni, sottol’idea del “Mito contemporaneo”. E secondo una prassiche spinge l’arte di oggi a confrontarsi con le presenze delpassato nei luoghi della storia.

Finanziata dalla Regione Sicilia, assessorato al Turismo,sport e spettacolo, la mostra, che rientra nel cartellone “Ilcircuito del mito”, ha eletto Hermes come divinità protet-trice. Il dio dei commerci, il messaggero dell’Olimpo, è fi-gura ricorrente nella produzione di Giò Pomodoro (1930-2002). Proprio dalla struttura dell’erma greca, l’artistamarchigiano è andato articolando una linea che ricerca lavelata presenza della forma umana nel viluppo della ma-teria di matrice informale. Negli spazi del teatro greco edella sconsacrata chiesa di San Francesco di Paola, del par-co archeologico di Naxos e del centro storico, ecco espostila Forma distesa in bronzo del 1964, il Sole Produttore inmarmo rosso del 1975, e poi le sculture degli anni Ottantadi più dichiarata derivazione classica: l’Erma in pietra diTrani e i marmi ErmaCtonia, Hermes Afro-dite, Ekateion.

Tra il dorico di Sege-sta, la città vecchia el’aeroporto di Trapanitrova posto invece laproduzione scultoreadi Deredia, che giungein Sicilia dopo la mo-stra allestita nel 2009 al cospetto dell’antichità e delle piaz-ze di Roma. L’artista costaricano, classe 1954, proponemonumentali gruppi in bronzo in cui al tema della Genesisi associa l’ispirazione classica del Flautista fino ad arriva-re, seguendo una linea di sintesi della figurazione, alla de-finizione di pura Armonia del marmo.

Pittoriche sono le due altre proposte della mostra “Il mi-to contemporaneo”. La Sala Gialla del Teatro Politeama diPalermo è lo spazio adatto per l’interpretazione voluta-mente retrò della storia di Gian Marco Montesano. Nato aTorino nel 1949, esponente della tendenza che filtra la pit-tura attraverso il linguaggio dei media, l’artista proponeuna selezione di olii che, dagli anni Novanta a oggi, rileg-gono il Novecento dei totalitarismi attraverso colori, foto,filmati e slogan dell’epoca: da Fischia il figlio del vento del1993 alle Storie del bosco viennesedel 1994, dal Requiem te-desco del 1999 a Credere, Obbedire, Danzare (2009), fino ai100 quadri del 2008 che compongono l’installazione Pa-diglionitalia esposta alla Biennale di Venezia.

Carattere installativo, ma secondo una logica diame-tralmente opposta, ha anche la pittura di Pino Pinelli chenella chiesa di Santa Caterina e al Museo archeologico diLipari documenta 40 anni di attività nel segno dell’astra-zione. Catanese di nascita (1938), Pinelli si è formato nellaMilano degli anni Sessanta dominata dallo spazialismo diFontana. E la rottura dell’unitarietà della tela per una dif-fusione disseminata del colore nello spazio, sono le domi-nanti del suo linguaggio. Abbinati o disposti in trittico, imonocromi di Pinelli acquistano una valenza plastica,persino architettonica nel riecheggiare le metope classi-che. Nella scelta di pigmenti vellutati il pittore fa scoprirela dimensione tattile ed epidermica della pittura che si faambiente.

di un grande passato. In questosenso Giò Pomodoro e JiménezDeredia, Gian Marco Montesa-no e Pino Pinelli fanno esercizidi metodo mitico, come avreb-be detto T. S. Eliot, rimescolan-do oggetti e concetti, esperienzee conoscenze. Facendo fare alsentimento del tempo un balzoin avanti, uno scatto conosciti-vo. In questo modo il mito di-venta la password archetipicache apre nuove prospettive, fa-cendoci leggere il presente inun’altra luce. Meridiana.

Lo sapeva bene Platone che inuno dei suoi dialoghi più cele-bri, il Protagora, sostiene cheuna stessa verità si può dimo-strare sia con un ragionamentosia con un racconto mitico. Inun caso la dimostrazione proce-de per concetti astratti, propor-zioni numeriche, consequen-

zialità logiche. Nell’altro permetafore, immagini, figure. Se-condo il grande filosofo i dueprocedimenti hanno pari di-gnità conoscitiva. La differenzaè che il mito è più bello.

E del resto la scienza stessa al-cune volte assume un coloritomitologico. Soprattutto in queiterritori dove la dimostrazione

sperimentale è impossibile. Unesempio per tutti, la teoria delbig bang. La sua spiegazionedella nascita dell’universo apartire da una singolarità spa-zio-temporale, da un evento ve-rificatosi una sola volta, ha qual-cosa delle cosmogonie antiche,assomiglia maledettamente auna narrazione dell’origine.Una Genesi in termini scientifi-ci.

Di fatto ad ogni tornante del-la storia la macchina del mito siresetta e aggiorna il suo reperto-rio. Inventa nuovi ologrammiche condensano lo spirito deltempo in una parola, una forma,un luogo. Icone che oggi hannosempre più spesso la liquiditàdel web. Che accosta fino al cor-tocircuito presente e passato,vicino e lontano. Dimensioniuna volta impossibili da tenereinsieme se non sulla scena delsogno o del mito. E dell’arte. Chenon a caso è da sempre il rifugiodella mitologia, il luogo comuneche combina i materiali e i signi-ficati più disparati, più eterocli-ti, più svariati in una sorta diready made. Oggi la rete costrin-ge tutti a un continuo bricolageche ci trasforma in altrettantiMarcel Duchamp, costante-mente alle prese con quella in-terminabile approximation dé-montable che è diventata la vitaal tempo di internet. Ma anchein tanti Edipo alle prese con unaSfinge 2.0. Così facciamo delsurrealismo senza saperlo.Mentre il mito ritorna. Al futuro.

CARLO ALBERTO BUCCI

Le mostre

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È la passwordarchetipicache ci fa leggereil presentein un’altra luce

JIMÉNEZ DEREDIAA Trapani, lo scultore costaricano esponele sue opere in marmo bianco (sopra) nel ParcoArcheologico di Segesta e nel centro storico

GIAN MARCO MONTESANOA Palermo Gian Marco Montesano esponeal Teatro Politeama Garibaldi le sue operesurreali e neopop (sopra)

PINO PINELLIA Lipari, nella chiesa di Santa Caterina siraccontano i quarant’anni di lavoro dell’artistae della sua pittura tattile e concreta (sopra)

“Il circuitodel mito”, ha elettoil dio dei commercicome divinitàprotettrice

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In viaggioconDante

Il regista lituanoEimuntas Nekrosiusfirma “Inferno ePurgatorio” dal 22 aBrindisi; a settembrea Vicenza ci saràil “Paradiso”

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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SPETTACOLI&TELEVISIONE

RODOLFO DI GIAMMARCO

Sarà un kolossal poeticoe visionario. La DivinaCommedia di DanteAlighieri diventerà vo-ce, emozione, suoni in

un viaggio teatrale in tre tempi,quante sono le cantiche, conideazione scenica e regia delprestigioso regista lituano Ei-muntas Nekrosius. A sostenereInferno ePurgatorioè la RegionePuglia, con debutto del dittico il22-23 maggio al Teatro Verdi diBrindisi, e a produrre il Paradisoè il Teatro Olimpico di Vicenza(del cui “Ciclo di Spettacoli Clas-sici” Nekrosius è stato nominatoper un biennio direttore artisti-co), con varo previsto dal 21 al 25settembre. Protagonista (la tri-logia è in lituano) sarà la compa-

gnia Meno Fortas, formazionestorica del regista.

«La Divina Commedia brillanei cieli della letteratura e vi ri-marrà per le generazioni a veni-re — dice Nekrosius — La sua lu-ce potente costringe a voltartiverso di lei. Non occupa un postospeciale nella cultura dell’Est,perché è al di là di ogni confinegeografico, culturale o epocale,ed è una specie di canone validoper tutte le arti».

In che modo tratterà una se-lezione dei canti? Viene fuoriche Inferno, Purgatorio e Para-diso finiscono con la parola“stelle”?

«Abbiamo estrapolato alcuniframmenti dei canti, perchénessun linguaggio è in grado di

contenere tutta la Divina Com-media. Il teatro, in particolare, sirivela debole di fronte a una di-mensione così imponente. Noiabbiamo cercato di mantenerel’equilibrio tra la parola, il silen-zio e la vista. Quanto alle tre can-tiche che finiscono con la parola“stelle”, ne abbiamo tenuto con-to».

Come si pone il teatro di fron-te a questo immenso poema?

«Dante è una montagna,mentre noi stiamo ai piedi di unacollina. Tutto ciò che possiamofare è fantasticare, cercare dicomprendere le parole del poetaed esprimere la nostra letturadella Commedia o la sensazioneche ne ricaviamo».

Il rapporto tra vita e morteche c’è nella “Commedia” comelo ha trattato?

«La Lituania è un paese catto-lico e la nostra performance èfortemente caratterizzata dalmotivo religioso. Riguardo al te-ma dell’aldilà, della vita oltre lamorte, esso non ha alcun signifi-cato senza la comprensione dicoloro che sono ancora vivi. Lavita dopo la morte è la memoriadelle generazioni viventi».

Da quali e quante personesarà composto il cast della Divi-na Commedia? Che giovani eche professionisti ci saranno,oltre al Dante affidato a Rolan-das Kazlas?

«Abbiamo cercato un certoequilibrio nella distribuzione. Cisono molti giovani attori, uscitiquest’anno dall’Accademia, aVilnius, e ce ne sono altri di mez-za età, e anziani. Rolandas Kaz-las ha 43 anni. Vaidas Vilius, chefa Virgilio, ha figurato in tutte le

ultime performance di MenoFortas. Un gruppo dei 13 giovaniattori dà al lavoro una grande ca-rica di energia».

A occuparsi dello spazio è, co-me d’abitudine, lo scenografoMarius Nekrosius, suo figlio.Che rapporti avete, tra voi?

«Buoni rapporti, una normalerelazione tra padre e figlio. Manon per questo il processo crea-tivo risulta più facile. La perseve-ranza e il rigore per il lavoro ri-mangono identici».

Questa sua Divina Comme-diagirerà in tournée in Europa?

«Cercheremo di presentare ilnostro spettacolo nel maggiornumero possibile di paesi e di fe-stival».

Che altri impegni l’attendo-no in patria e in Europa?

«Ho in programma di lavorarea Mosca, per un Trovatore di Ver-di, e a Varsavia, per un laborato-rio. E ho molte ricerche da fare incasa, a Vilnius».

Che soddisfazione le dà la di-rezione artistica del TeatroOlimpico di Vicenza, dove persettembre-ottobre ha previstolavori su Antigone, Medea (unalettura-concerto con EmmaDante e i fratelli Mancuso), Fe-dra, sulle Lettere a Lucilio di Se-neca, e repliche del suo Caliguladi Camus?

«Guardando il capolavoro delPalladio ci si sente uomini dipassaggio. Io sento e promettosolo molta responsabilità».

Quale condizione della suavita artistica le piace di più?Quali attori preferisce dirigere?

«La sensazione migliore èquella che hai all’inizio, quandonon hai ancora cominciato a la-

vorare, e prendi i libri dallo scaf-fale. Questo stato indistinto d’unlavoro non ancora iniziato miinebria, mi stordisce. Poi tutto sifa pesante, faticoso. Di solito, ametà delle prove, si fa enorme ilcontrasto tra i desideri e le possi-bilità. Riguardo agli attori, cercodi formare una compagnia ete-rogenea, composta da ogni tipodi persone: sanguigne, malinco-niche, colleriche, flemmatiche.Quanto più multiforme è lacompagnia, tanto più interes-santi saranno prove e risultato».

Che rapporto ha con la feli-cità e l’infelicità? Vive meglio aVilnius o si sente cittadino euro-peo? I suoi migliori amici sono iteatranti? E lei ha ancora la suaospitale Volvo station wagon?

«Felicità e infelicità dipendo-no solo in minima parte dall’es-

sere umano. Il nostro stato men-tale è il più delle volte dettato dal-le circostanze. È come una sinu-soide che ha i suoi picchi, i suoipendii e le sue depressioni. Tut-to ciò che possiamo fare è accet-tare la situazione per quella cheè. Io mi sento nel modo migliorepossibile solo nella cittadina incui sono nato, Siluva: né Vilnius,né qualsiasi altra città o paesehanno un grande significato perme. Certo, è sempre piacevolefare l’ospite, ma la tua terra è latua terra… I miei amici fanno perla maggior parte altri lavori. Sì,ho ancora la mia vecchia Volvo,con luci rosse lampeggianti persegnalarmi che non posso gui-dare, ma io la guido ancora».

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“La Commedia è una montagnache si percorre solo fantasticando”

Sarà un verokolossal. “Abbiamoestrapolato alcuniframmenti deicanti”

“Non è letteraturaitaliana mamondiale, queitemi travalicano iconfini”

IL REGISTAEimuntas Nekrosius e trescene di “Inferno ePurgatorio” che andrà inscena a Brindisi il 22 e 23maggio; il “Paradiso”debutterà dal 21 settembre aVicenza, all’Olimpico

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“Fratelli d’Italia” stasera su Rai2De Benedetti in tv tra economia e politicaRai150 in Fratelli D’Italia stasera (Rai2 23.30)propone l’intervista di Annalisa Bruchi aCarlo De Benedetti: su fatti e protagonistidella storia politico-economica del Paese.

DomaniMuti dirige il concerto del Quirinale per il PapaDomani alle 18 sarà Riccardo Muti a dirigere iconcerto per il Papa in Sala Nervi in Vaticanoofferto dal Presidente della Repubblica. Mutidirigerà Orchestra e Coro dell’Opera di Roma

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GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Il caso

Approvati contratti, budget e date. Lamberto Mancini direttore generale

Al Festival di Romaarriva la fumata bianca

ARIANNA FINOS

ROMA — Il via libera a Marco Müller si consumatra detti orientali e stornelli romaneschi. A due me-si dalla nomina, ieri sera il Cda della Fondazionedel festival di Roma ha formalizzato il suo incaricoa direttore e confermato che la rassegna si terrà dal9 dal 17 novembre. «Più la strada è tortuosa piùl’avvenire è radioso» dice Müller. Spiega: «Avevoda tempo avvertito il Festival di Torino delle daterese necessarie dall’indisponibilità degli spazi del-l’Auditorium, sede naturale della rassegna» — sva-nisce quindi l’ipotesi “tendone” ventilata nei gior-ni scorsi — ma anche «all’impossibilità di sovrap-porsi completamente all’American Film market».

«Dispiace che le istituzioni romane abbiano do-vuto accettare il ricatto del direttore artistico Mül-ler che di fatto si trasforma in mancanza di rispet-to per il Festival di Torino e il suo direttore GianniAmelio» reagisce Michele Coppola, assessore allacultura della Regione Piemonte, riassumendo l’i-ra del sindaco Fassino e di Amelio per lo sposta-mento a ridosso del Torino Film Fest (23 novem-bre-1° dicembre). L’assessore di Torino MaurizioBraccialarghe auspica una sinergia immediatacon le istituzioni piemontesi per contrastare il fe-stival rivale, lanciando un appello a registi e auto-ri affinché presentino i loro film a Torino.

La decisione del Cda non è stata unanime, con-trari Massimo Ghini (Provincia) e Andrea Mondel-lo (Camera di Commercio). Contestualmente èstato nominato il direttore generale LambertoMancini, approvato il bilancio 2012 (e il budget di11 milioni). A Müller manca la firma del contratto— è ormai solo formalità — che sarà oggi. L’impe-gno è triennale, 120 mila euro l’anno, come il pre-decessore Piera Detassis «hanno scritto che avreichiesto 350 mila euro e 30 collaboratori, ci sonostate troppe incomprensioni in questi mesi diffici-li. Ora è tempo di lavorare. Finalmente smetterò dicantare tutte le sere “Roma nun fa’ la stupida sta-sera...”».

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DIRETTOREIl direttore del

Festival delcinema di

RomaMarcoMüller

Ecco Tea Falcola nuova musadi BertolucciLa protagonista di “Io e te” domani sul “Venerdì”

PAOLA ZANUTTINI

ROMA

La prima volta che l’haincontrato, gli ha lettoun paio di poesie.Scritte da lei. E poi si è

messa a piangere: dice che ilfeeling è scattato così. Tea Fal-co, nuova musa di BernardoBertolucci e protagonista di Ioe te (fuori concorso a Cannes),racconta il suo debutto nel ci-nema. Con un regista premioOscar. Nel film, tratto dal ro-manzo omonimo di NiccolòAmmaniti, interpreta il ruoloun po’ dark e un po’ ribelle diOlivia, sorellastra maggiore diLorenzo, un ragazzino che fin-ge di partire per una settimanasulla neve e invece si chiudeper tutti i sette giorni nella can-tina di casa. Catanese, 26 anni,facoltà di Lingue e Scienze del-la comunicazione, qualcheesperienza come fotografa,Tea Falco è l’ultima di unaschiera di principianti assolutelanciate da Bertolucci: da Do-minique Sanda (Ilconformista) a Maria Schnei-

der (Ultimo tango a Parigi), daLiv Tyler (Io ballo da sola) a EvaGreen (The dreamers).

Ha superato centinaia diconcorrenti, anche illustri, eun giorno Bertolucci le ha spie-gato perché. A suo modo: «Tea,tu mi piaci perché contieni Oli-via. Sei un doppio con tuttal’ambiguità che il doppio portacon sé». Ma lei sostiene che siera impossessata del perso-

naggio mentre leggeva il ro-manzo: «Mi sembrava fosse giàdentro di me. Ero come droga-ta» racconta ad Antonio Gnolinell’intervista sul Venerdì do-mani in edicola, che dedica lacopertina al Festival di Cannes.

Parla del film, e del passag-gio fra pagina e schermo, an-che Niccolò Ammaniti, l’auto-re più “cinematografaro” d’I-talia: su otto libri pubblicati,

cinque sono arrivati al cinema.Intervistato da Piero Melati, loscrittore, che ha collaborato al-la sceneggiatura di Io e te, diceche, in questo caso, la decisio-ne di cambiare il finale è statasua: «Al cinema, me li hannosempre cambiati. Stavolta, in-vece, me lo sono cambiato dasolo: era proprio necessario».

E infine, nella cover story delVenerdì su Cannes, c’è Polan-

ski, ovvero il documentario diLaurent Bouzereau Roman Po-lanski. A film Memoir, che saràpresentato al Festival. CurzioMaltese, che l’ha visto in ante-prima, ricostruisce la versionedel regista sulla sua vita: dalghetto di Varsavia a CharlesManson. Dall’abuso di una ra-gazzina di 13 anni, nel lontano1977, al carcere, 32 anni dopo.

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Il film, tratto dalromanzo di NiccolòAmmaniti, saràpresentato aCannes. E poi lacover storydedicata a Polanski

IL VENERDÌTea Falco, protagonista di“Io e te”, sulla copertinadel Venerdì in edicoladomani con Repubblica

IL FILMBertolucci con Tea Falcoe Jacopo Olmo Antinori

In anteprimasu Mediatrek,il blog diErnestoAssante, ilnuovo albumdegli AmorFou, “Centogiorni daoggi” instreaming

REPUBBLICA.IT

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R2PROGRAMMI■ 61

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa

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PER SAPERNE DI PIÙwww.ballaro.rai.itwww.serviziopubblico.it

IGRILLINI si notano di più se vanno aitalkshow e se ne stanno in disparte ose disertano del tutto? La questione

rischia di tenere banco, come si è visto aBallarò. In collegamento periglioso daGenova c’era il grillino Putti. Negliscambi di battute con gli ospiti in studiosi è capito che anche uno non entusia-smante come Fassino poteva demolirlosolo a colpi di esperienza. Forse è questoche ha provocato l’immediata reazionedel nume tutelare Beppe: alle 23 avevagià vergato sul blog il divieto ai suoi di an-

dare in tv. C’è chi sostiene che l’assenzamediatica dei Cinquestelle li nobilita,ma c’è chi sospetta che sia l’unico modoper non rispondere a quelle due-tre do-mande (soprattutto sul programma po-litico) che nessuno finora è mai riuscitoa porre. La questione è interessante. An-che perché l’alternativa è Porta a Porta:lunedì, al termine della giornata-terre-moto, Vespa è entrato e ha annunciato ilprimo ospite. Ed è apparso Buttiglione.E sembrava una gag di Alto gradimento.

LEADERBeppeGrilloleader delMovimento5 stelle

CANAL GRANDE DI ANTONIO DIPOLLINA

GRILLINI, CI SI NOTA DI PIÙ...

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SERVIZIOPUBBLICOUltimo appunta-mento col talk showdi Santoro. Gli ospitidella puntata, dal ti-tolo “L’anno del Gril-lo”, sono Giulio Tre-monti, Sergio Coffe-rati e Federico Ram-pini.Repubblica.it — 21

IRIS CIELO REAL TIME

6.00 Euronews6.10 Unomattina caffè6.30 Tg1

Previsioni sulla viabilità6.45 Unomattina. All’interno:

Che tempo fa / 7.00-8.00-9.00 Tg1 / 7.30 Tg 1 L.I.S.;7.35 Rai Parlamento / Tg1Focus / 9.30 Tg1 Flash

10.55 Che tempo fa11.00 Tg111.05 Occhio alla spesa12.00 La prova del cuoco13.30 Telegiornale14.00 Tg1 Economia

Tg1 Focus14.10 Verdetto Finale15.15 La vita in diretta. All’inter-

no: 16.50 Rai Parlamento /17.00 Tg1 / 17.10 Chetempo fa

18.50 L’Eredità20.00 Telegiornale20.30 Qui Radio Londra20.35 Affari tuoi21.10 Nero Wolfe “Parassiti” -

con F. Pannofino e P. Ser-montiTg1 60 secondi

23.15 Porta a Porta0.50 Tg1 Notte

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menti

6.30 Il caffè di Corradino Mineo7.00 Tgr Buongiorno Italia7.30 Tgr Buongiorno Regione8.00 Agorà

10.00 Rai 150 anni. La Storia sia-mo noi. “Il futuro ha cin-quant’anni”

11.00 Apprescindere. All’inter-no: 11.10 Tg3 Minuti

12.00 Tg3 Rai Sport NotizieMeteo3

12.25 Ciclismo. Si gira12.45 Le storie - Diario italiano13.10 La strada per la felicità - Tf14.00 Tg Regione

Tg Regione Meteo14.20 Tg3

Meteo314.50 Tgr Leonardo15.00 Tg3 Lis15.05 Piazza Affari15.10 95° Giro d’Italia: tappa Mo-

dena-Fano17.00 Processo alla tappa18.05 Geo & Geo. All’interno

18.10 Meteo319.00 Tg319.30 Tg Regione/ Tg Reg. Meteo20.00 Blob20.10 Le Storie Diario italiano - Si

replica - con C. Augias20.35 Un posto al sole21.05 Film: Piedone l’Africano

- di Steno, con Bud Spen-cer, E. Cannavale

23.10 Volo in diretta - con F. Volo0.00 Tg3 Linea Notte0.10 Tg Regione1.00 Meteo31.05 Ciclismo. Giro notte1.35 Cult Book2.05 La musica di Raitre

6.00 Cuori rubati6.30 Carton Flakes

10.00 Tg2 Insieme11.00 I fatti vostri - con G. Magal-

li, A. Volpe, M. Cirillo13.00 Tg2 Giorno13.30 Tg2 Costume e Società13.50 Medicina 3314.00 Italia sul Due16.15 La Signora del West - Tf17.00 Private Practice - Tf17.45 Tg2 Flash L.I.S.

Meteo217.50 Rai Tg Sport18.15 Tg218.45 Ghost Whisperer - Tf19.35 Squadra Speciale Cobra 11

- Tf20.25 Estrazioni del lotto20.30 Tg2 20.3021.05 Italia Coast to coast - con il

Trio Medusa, L. Barriales23.10 Tg223.25 Rai 150 anni Fratelli d’Italia0.20 A proposito di Brian - Tf1.05 Rai Parlamento 1.15 Meteo 21.20 Film: Colpo grosso - di L.

Mileston, con F. Sinatra, D.Martin, S. Davis Jr.

3.25 Tg2 Eat Parade

14.00 Lorem Ipsum14.20 Fuori Frigo15.00 The Flow15.55 Deejay Tg16.00 Popcake17.30 Rock Deejay18.30 Deejay Tg18.35 Platinissima presenta

Good Evening20.00 Lorem Ipsum20.20 Via Massena21.00 Fuori frigo21.30 Lincoln Heights22.30 Deejay chiama Italia - Edi-

zione serale23.45 Lorem Ipsum

11.10 Made12.00 Mtv News12.10 Ginnaste: Vite parallele13.00 Mtv News13.10 Jersey Shore14.00 Mtv News14.10 I soliti idioti15.00 Mtv News15.10 Pranked16.00 Teen Cribs16.50 Made17.50 Teenager in crisi di peso18.30 Ginnaste: Vite parallele19.20 Mtv News19.30 I soliti idioti20.20 Jersey Shore21.10 I soliti idioti22.50 Mike Judge’s Beavis and

ButtHead: Il Ritorno23.40 Speciale Mtv News0.10 I soliti idioti

6.00 Prima pagina7.55 Traffico

Meteo5Borse e monete

8.00 Tg5 Mattina8.40 La telefonata di Belpietro8.50 Mattino Cinque - conduco-

no F. Panicucci, P. Del Deb-bio. All’interno: 10.10 Tg5Ore 10

11.00 Forum13.00 Tg5

Meteo513.40 Beautiful - Soap14.10 Centovetrine14.45 Uomini e donne16.05 Amici16.45 Pomeriggio Cinque18.00 Tg5 Minuti18.05 Pomeriggio Cinque18.45 Il braccio e la mente - con

F. Insinna20.00 Tg5

Meteo520.30 Striscia la notizia - La voce

della contingenza21.10 Benvenuti a tavola - di F.

Micchichè, con F. Bentivo-glio, G. Tirabassi

23.30 Matrix1.30 Tg5 Notte

Meteo52.00 Striscia la notizia (r)2.30 Media Shopping2.45 Uomini e donne4.00 Amici4.40 War at Home - Sitcom5.15 Tg5 Notte (r)

Meteo (r)

6.50 Cartoni8.40 Settimo cielo (due episodi)

- Tf10.35 Ugly Betty (due episodi) - Tf12.25 Studio Aperto

Meteo13.00 Studio Sport13.40 I Simpson (due episodi) - Tf14.35 Cartoni15.00 Camera Café ristretto - Sit-

com15.10 Camera Café . Con Luca e

Paolo - Sitcom15.55 Camera Café Sport16.00 Chuck - Tf16.50 La vita secondo Jim (due

episodi) - Sitcom17.45 Trasformat18.30 Studio Aperto

Meteo19.00 Studio Sport19.25 C.S.I. Miami (due episodi) -

Tf21.10 Mistero0.20 Magicland1.55 Saving Grace - Tf2.40 Studio Aperto - La Giornata2.55 Highlander - Tf3.40 Media Shopping3.55 Film: Almost Blue - di A.

Infascelli, con L. Indovina,A. Di Stefano, C. Santama-ria, R. Ravello

5.15 Media Shopping5.30 H2O - Tf5.50 Media Shopping6.05 H2O - Tf

6.05 Peste e corna6.15 Media Shopping6.45 Tgcom24 / Meteo7.20 Come eravamo7.25 Nash Bridges - Tf8.20 Hunter - Tf9.40 I carabinieri- Tf

10.50 Ricette di famiglia11.30 Tg4. All’interno Meteo12.00 Detective in corsia - Tf13.00 La signora in giallo - Tf13.40 Il grande western italiano -

Pillole13.50 Il Tribunale di Forum - An-

teprima14.05 Sessione Pomeridiana: Il

Tribunale di Forum15.10 Flikken, coppia in giallo - Tf16.15 Il grande western italiano -

Pillole16.20 Film: Ossessione di don-

na - di H. Hathaway, con S.Hayward, S. Boyds

18.50 Tg4. All’interno: Meteo19.35 Tempesta d’amore - Tele-

novela20.30 Walker Texas Ranger - Tf21.10 Rizzoli & Isles - Tf23.45 Sognando l’Italia0.40 I Bellissimi di R40.45 Film: Il mattino ha l’oro

in bocca - di F. Patierno,con E. Germano, L. Chiatti

3.00 Film: Bangkok Dange-rous - di D. Pang, O. PangChun, con P. Mongkolpisit

4.40 Media Shopping4.55 Peste e corna5.00 Zig Zag

6.00 Tg La7 MeteoOroscopoTraffico

6.55 Movie Flash7.00 Omnibus7.30 Tg La79.45 Coffee Break - conduce Ti-

ziana Panella11.10 L'aria che tira - conduce

Myrta Merlino12.30 I menù di Benedetta - con-

duce Benedetta Parodi (r)13.30 Tg La714.05 Film: Gli scassinatori - di

H. Verneuil, con J.P. Bel-mondo, O. Sharif

15.55 L’ispettore Barnaby - Tf17.55 I menù di Benedetta - con-

duce Benedetta Parodi18.50 G' Day alle 7 su La7 - di

Geppi Cucciari 19.25 G' Day - di Geppi Cucciari20.00 Tg La720.30 Otto e mezzo - conduce Lil-

li Gruber21.10 Piazzapulita - conduce

Corrado Formigli. In direttaanche su La7.it, Youtube eFacebook

24.00 Tg La70.05 Tg La7 Sport0.10 (ah)iPiroso - conduce An-

tonello Piroso1.05 Movie Flash1.10 G' Day alle 7 su La7 - di

Geppi Cucciari (r)

09.20 Limitless - di N. BurgerSky Cinema 1 HD

09.20 Una pazza giornata a New York - di D.GordonSky Cinema Family HD

10.00 Mela e Tequila - Una pazza storiad'amore con sorpresa - di A. TennantSky Cinema Hits HD

11.35 The Roommate. Il terrore ti dormeaccanto - di C. ChristiansenSky Cinema Max HD

11.40 Amore senza confini - BeyondBorders - di M. CampbellSky Cinema Passion

12.35 Io speriamo che me la cavo - di L.WertmüllerSky Cinema Comedy

14.00 Il vento e il leone - di J. MiliusSky Cinema Classics

14.20 Alaska - di F. HestonSky Cinema Family HD

15.10 The Next Three Days - di P. HaggisSky Cinema 1 HD

15.50 Cari fottutissimi amici - di M.MonicelliSky Cinema Comedy

16.00 Il vizietto - di E. MolinaroSky Cinema Classics

17.05 The Company Men - di J. WellsSky Cinema Passion

17.25 Cars 2 - di J. LasseterSky Cinema 1 HD

17.25 Lei è troppo per me - di J. Field SmithSky Cinema Hits HD

21.00 Novecento Atto I - di B. BertolucciSky Cinema Classics

21.00 La tenera canaglia - di J. HughesSky Cinema Family HD

21.00 24 ore - di L. MandokiSky Cinema Max HD

21.00 Matrimonio in famiglia - di R.FamuyiwaSky Cinema Passion

21.00 Febbre da cavallo - La mandrakata -di C. VanzinaSky Cinema Comedy

21.10 Rapunzel - L'intreccio della torre - diN. GrenoSky Cinema 1 HD

21.10 Men in Black - di B. SonnenfeldSky Cinema Hits HD

22.50 Porco rosso - di H. MiyazakiSky Cinema Family HD

22.50 The Clinic - La clinica dei misteri - diA. ErinSky Cinema Max HD

22.50 Indovina chi sposa Sally - di S. BurkeSky Cinema Passion

22.50 1941 - Allarme a Hollywood - di S.SpielbergSky Cinema Comedy

22.55 Blindness - Cecità - di F. MeirellesSky Cinema Hits HD

23.00 Shelter - Identità paranormali - di M.MarlindSky Cinema 1 HD

23.45 Due uomini e una dote - di M. NicholsSky Cinema Classics

19.00 Ep. 37 Premier League Review SkySupercalcio HD

19.15 EURO Countdown EuroSport HD19.15 Sport Estremi: FISE Experience

Xtrem Sports Eurosport 219.30 Calcio: Germania - Francia

Campionato Europeo Under 17EuroSport HD

19.30 Bollettino Sportivo Eurosport 219.30 Ep. 19 Futbol Mundial Sky Sport 1

HD20.00 Ciclismo: Modena - Fano. 199 km

95° Giro d'Italia Eurosport 220.00 Vuoi Scommettere? Sky Sport 1 HD

20.00 Ep. 1 The Boat Show 2012 SkySport Extra

20.00 Ep. 30 Goal Deejay Sky SupercalcioHD

20.30 Ep. 14 Momenti di Golf Sky SportExtra

20.30 Ep. 19 Futbol Mundial SkySupercalcio HD

21.00 Altri: PAL/NAL IncontroInternazionale Braccio di FerroEurosport 2

21.00 Calcio: Una partita CopaLibertadores Sky Sport 1 HD

21.00 Obiettivo Londra 2012 Studio Sky

Sport 3 HD21.00 Golf: The Player Championship US

PGA Tour Sky Sport Extra21.00 Calcio: Real Madrid - Bayern

Monaco UEFA Champions LeagueSky Supercalcio HD

21.15 Fight Club Fight Sport EuroSport HD21.30 Altri: Campionato Crashed Ice

Eurosport 222.00 Obiettivo Londra 2012 Sky Sport 3

HD22.30 Tennis: Torneo WTA di Madrid

Eurosport 222.45 Novak Djokovic I Signori del Tennis

Sky Sport 2 HD23.00 Vuoi Scommettere? Sky Sport 1 HD23.00 Ep. 12 MotorSport Sky Sport 2 HD23.00 Ep. 30 Goal Deejay Sky Supercalcio

HD23.30 Ep. 6 Re-Play Sky Sport 2 HD23.30 Ep. 21 NBA Action Sky Sport 3 HD23.30 Calcio: Una partita Copa

Libertadores Sky Supercalcio HD00.00 Calcio: Germania - Francia

Campionato Europeo Under 17EuroSport HD

00.00 Night News Eurosport 200.00 Ep. 37 Serie A The Movie Sky Sport

10.55 Top Secret Fox Retro11.00 Fast Forward Fox Crime HD11.55 Will & Grace Fox Life11.55 Genitori in blue jeans Fox Retro12.10 Futurama Fox HD12.20 Drop Dead Diva Fox Life12.45 C.S.I. Miami Fox Crime HD13.00 La Tata Fox Retro13.05 I Simpson Fox HD13.20 Sex and the City Fox Life13.25 Dog Whisperer National Geographic

Channel13.30 I Simpson Fox HD13.30 La Tata Fox Retro13.40 The Killing Fox Crime HD

13.50 Pan Am Fox Life14.00 Lie to Me Fox HD14.50 Scrubs Fox HD14.50 Tesoro, salviamo i ragazzi! Fox Life14.55 Megastrutture National Geographic

Channel15.00 Tre cuori in affitto Fox Retro15.55 La scienza ha fatto bang National

Geographic Channel16.10 Futurama Fox HD16.25 Megafabbriche National

Geographic Channel16.30 Top Secret Fox Retro16.40 Buffy Fox HD16.45 Supertata USA Fox Life

17.20 Fast Forward Fox Crime HD18.00 I Simpson Fox HD18.15 New Tricks - Nuovi trucchi per

vecchie volpi Fox Crime HD18.25 Mary Tyler Moore Fox Retro18.55 Cuori senza età Fox Retro19.25 Quei secondi fatali National

Geographic Channel19.30 La Tata Fox Retro19.35 Pan Am Fox Life19.45 I Griffin Fox HD19.55 Megafabbriche National

Geographic Channel20.30 Tre cuori in affitto Fox Retro20.35 I Simpson Fox HD

20.55 JFK, capitolo finale NationalGeographic Channel

21.00 Touch Fox HD21.00 C.S.I. - Scena del crimine Fox Crime

HD21.00 Private Practice Fox Life21.00 Star Trek Fox Retro21.55 Grey's Anatomy Fox Life21.55 Megafabbriche National

Geographic Channel22.00 Star Trek Fox Retro22.45 Happy Endings Fox HD22.55 Megafabbriche National

Geographic Channel23.55 Tabù National Geographic Channel

6.30 La situazione comica6.45 Invisble Man - Serie Tv7.25 Star Trek - Serie Tv8.15 Battlestar Galactica - Serie Tv9.00 Farscape- Serie Tv9.50 Invisble Man - Serie Tv

10.30 Being Erica - Serie Tv11.15 Streghe - Serie Tv12.00 Supernatural - Serie Tv12.40 Dead Zone - Serie Tv13.25 Numb3rs - Serie Tv14.10 Flashpoint - Serie Tv14.55 Wire - Serie Tv15.40 Being Erica - Serie Tv16.25 Streghe - Serie Tv17.10 Rai News17.15 Star Trek - Serie Tv18.05 Farscape - Serie Tv18.55 Battlestar Galactica - Serie Tv19.40 Supernatural - Serie Tv20.25 Numb3rs - Serie Tv21.10 Haven - Serie Tv23.25 Misfits - Serie Tv0.155 Mainstream0.35 Film: Casa 2 - di S. Raimi, con S. Berry,

B. Campbell2.00 Rai News2.05 Appuntamento al cinema2.10 Wire - Serie Tv2.55 Battlestar Galactica - Serie Tv

8.15 L’Africa nel cuore - Tf9.00 Rush - Tf9.50 La Grande Vallata - Tf

10.40 Lui & Lei - Miniserie12.25 Piloti - Sitcom12.45 E.R. Medici in prima linea - Tf13.30 I Signori del Rum - Serie Tv14.15 Cotti e mangiati14.25 Un medico in famiglia - Tf15.20 Appuntamento al cinema15.25 Commesse - Miniserie17.15 Rush - Tf18.05 Rai News 18.10 Incantesimo - Tf19.10 Un medico in famiglia - Tf21.00 Film: Il padre delle spose - di L.

Gasparini, con L. Banfi, R. Banfi22.55 Fictionmania23.25 Il maresciallo Rocca - Tf

10.20 Drugstore - di P. Pantini10.25 Film: Un amore d’estate - di P.

Haggard, con J. Wilby, I. Stubbs12.10 Drugstore - di P. Pantini12.15 Film: Brigadoon - di V. Minnelli, con G.

Kelly, V. Johnson, C. Charisse14.05 Virus - di M. Gambino14.25 Film: Nati stanchi - di D. Tambasco,

con Ficarra e Picone15.55 Film: Quel che resta di mio marito -

di C.Hern, N. Rowley, con J. Lange17.30 Rai News

17.35 Film: If Only - di G. Junger, con J. LoveHewitt, P. Nicholls

19.15 Film: Ghiaccio verde - di E. Day, con R.O’Neal, A. Archer

21.00 Film: Rush Hour - Missione Parigi -di B. Ratner, con C. Tucker, J. Chan

22.40 Film: Saw 2 - di D.L. Bousman, con D.Wahlber, G. Shawnee

0.10 Rai News0.15 Appuntamento al cinema0.20 Film: In Dreams - di N. Jordan, con A.

Bening, A. Quinn1.55 Drugstore - di P. Pantini2.00 Film: Public Enemy - di M.L. Lester,

con L. Best, C. Heller

13.50 David Letterman Show14.40 Passepartout15.15 I sentieri del mondo16.15 La Terra vista dal Cielo17.10 Cool Tour17.40 Road Italy17.50 Rai News17.55 Wanted18.20 Designer People18.45 I sentieri del mondo19.45 La Terra vista dal Cielo20.40 Passepartout21.15 Focus On Rancinan22.15 Vite di moda22.45 Il Capitale23.15 Road Italy23.25 David Letterman Show

8.20 L’Orso Yoghi - di E. BrevigPremium Cinema

10.35 Due ragazze innamorate - di M.MaggentiPremium Cinema Emotion

11.20 Smokin’ Aces - di J. CarnahanPremium Cinema Energy

12.10 Mulholland Drive - di D. LynchPremium Cinema Emotion

12.40 Paper Moon - di P. BogdanovichStudio Universal

13.10 Mission to Mars - di B. De PalmaPremium Cinema Energy

13.40 Immaturi - di P. GenovesePremium Cinema

17.00 Il presidente - Una storia d’amore - diR. ReinerStudio Universal

17.00 Inception - di C. NolanPremium Cinema Energy

17.20 Mr. Beaver - di J. FosterPremium Cinema

19.00 The Tv Set - Call Me Crazy - di J.

KasdanStudio Universal

19.30 Payback - La rivincita di Porter - di B.HelgelandPremium Cinema Energy

19.30 Amore a mille... miglia - di N. BursteinPremium Cinema Emotion

21.15 Saw VI - di K. GreutergPremium Cinema Energy

21.15 Lo squalo 2 - di J. SzwarcStudio Universal

21.15 Questo piccolo grande amore - di R.DonnaPremium Cinema Emotion

21.15 The Village - di M.N. ShyamalanPremium Cinema

23.10 00001Unbreakable il predestinato - diM.N. ShyamalanPremium Cinema

23.10 La solitudine dei numeri primi - di S.CostanzoPremium Cinema Emotion

08.55 Hamburg Distretto 21 - Tf Steel09.25 Eastwick - Tf Mya09.25 Parks and Recreation - Tf Joi10.50 Pushing Daisies - Tf Joi11.05 The O.C. - Tf Mya11.55 Rookie Blue - Tf Steel12.45 Assassins - Film Steel13.20 Non sopporto più i miei... - Film Mya13.30 The Mentalist - Tf Joi15.50 Smallville - Tf Steel16.55 Dr. House - Tf Joi17.20 Una ricetta per due - Tvm Mya18.30 Hamburg Distretto 21 - Tf Steel19.30 The Vampire Diaries - Tf Mya20.25 Leverage - Tf Joi20.25 Warehouse 13 - Tf Steel21.15 Smash - Tf Mya21.15 The Mentalist - Tf Joi21.15 The Bourne Identity - Film Steel22.10 Suits - Tf Joi23.20 The Office - Tf Joi23.45 Harry’s Law - Tf Mya00.00 Supernatural - Tf Steel

11.00 Fatti di cronaca - Miniserie13.15 Film: Pochi dollari per Django - di

L. Klimovsky con F. Wolff, A. Steffen14.55 Speciale Ti racconto un libro15.10 Film: Mai + come prima - di G.

Campiotti, con L. Chiatti, N. Piatti17.10 Film: Gaz Bar Blues - di L. Bélanger,

con S. Thériault, G. Renaud, D. Gilmore19.25 Super Car - Tf20.10 A-Team - Tf21.05 Film: Showgirls - di P. Verhoeven,

con K. MacLachlan, G. Gershon 23.15 Film: Nightwatch - Il guardiano di

notte - di Ole Bornedal, con E.McGregor, N. Nolte

1.05 L’Italia che funziona

10.30 Reparto maternità11.00 Dog Whisperer12.00 Gli svuotacantine13.00 Lo sapevate? Meraviglie moderne14.00 Sky Tg24 Giorno14.30 Gli Sgommati14.45 Dog Whisperer15.45 Voglio vivere così Italia16.45 Lo sapevate? Meraviglie moderne17.45 Voglio vivere così Italia18.30 Gli svuotacantine19.30 Dog Whisperer20.30 Sky Tg24 Sera21.00 Gli Sgommati21.10 Servizio pubblico00.15 Gli Sgommati Compilation

13.30 Cortesie per gli ospiti14.30 Clio Make Up15.00 Abito da sposa cercasi15.25 Fuori Menù16.20 Basta! Io o il cane17.15 Abito da sposa: Beverly Hills17.45 Top Chef18.40 Cucina Con Ale19.10 Clio Make Up19.40 Ramsay’s: Best Restaurant20.40 Abito da damigella: Beverly Hills21.10 Cerco casa... disperatamente22.10 Million Dollar Decorator23.05 24 ore in sala parto0.00 Malattie imbarazzanti0.55 Clio Make Up

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■ 64SPORT GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Scommesse, la giustizia sportiva rinvia a giudizio 61 persone e 22società. Atalanta, Novara, Siena, Samp, Pescara, Livorno e Spezia

rischiano pesanti penalizzazioni. Ed è solo il primo processo

stangataprimaLaLe

prossimetappe

FINE MAGGIOA fine maggio si dovrebbetenere il secondo gradodel processo, dinanzi lacorte di giustizia federale,ancora all’Olimpico. Entrotre giorni la sentenzadefinitiva. Sopra StefanoPalazzi, il procuratore Figc

Processo di secondo grado

DA 3 ANNI IN SUSqualifica da 3 a 5 anniper chi ha alterato le gare,con radiazione in caso diaggravanti o episodimolteplici. Per omessadenuncia 6 mesi; per averscommesso minimo 2 anni(sopra Bertani)

Cosa rischiano i tesserati

Processo di primo grado

Cosa rischiano i club

Il patteggiamento

I nuovi deferimenti

I campionati sottosopramaxi-squalifiche in arrivo

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALBERTO ABBATEFULBIO BIANCHI

ROMA

Subito Atalanta, Novara eSiena, poi il resto della se-rie A, Chievo compreso.Svelati gli 83 deferimenti, i

22 club, nomi e cognomi, bugie emisfatti. Sono solo alcuni. E nes-suno tira un sospiro di sollievo,guai a sentirsi al sicuro. Il procu-ratore Palazzi scopre solo le primecarte. E c’è comunque la sorpresa:coinvolte pure Sampdoria e Spe-zia (neo promosso in serie B) ulti-mi club ad aver tesserato Bertanie Carobbio, inseriti nell’associa-zione finalizzata alla commissio-ne di illeciti. Il club doriano non cista: «Il deferimento a nostro cari-co suscita stupore e amarezza, at-teso che nessun atto investigativoe nessuna delle condotte censu-rate è minimamente ricollegabilealla società». In realtà da Bari po-trebbe arrivare a luglio la mazzatadefinitiva. Non solo per la Samp.Perché la classifica di serie B saràscritta e riscritta. «Ci auguriamoche la giustizia sportiva riesca a ri-spettare il calendario del nostrocampionato — tuona Abodi, pre-sidente della Lega B —, ma noi fa-remo regolarmente i play off.Questa fabbrica di San Pietro giu-diziaria non aiuta, avremmo pre-ferito che si raccogliesse tutto epoi si operasse una ripulitura.Non essendoci partite della sta-gione in corso coinvolte, non c’ènecessità di fare presto, ma di farebene». Prescritte le gare del Vero-na, rinviate subito a giudizio 10squadre di B: Albinoleffe, Ascoli,Pescara, Empoli, Grosseto, Livor-no, Modena, Padova, Reggina eSamp. Soltanto l’Empoli per re-sponsabilità presunta, le altre col-pite dall’oggettiva.

«Se tolgono anche un punto alGrosseto vendo tutto e torno a ca-sa — urla amareggiato Camilli,presidente del club toscano —perché a suo tempo denunciai ifatti. Noi siamo solo parte offesa».Lo segue Cestaro, collega del Pa-dova: «Abbandono questo mon-

do di delinquenti e farabutti dim...». Nei verbali della procura fe-derale l’ex Ascoli Micolucci rac-conta la consegna delle mazzette:«Lasciai in albergo a Bertani40mila euro avvolti in alcuniasciugamani». L’ex Novara negatutto, prova a smontare anche leaccuse del “superpentito” Gerva-soni: «Incontrai sua moglie in unristorante a Genova e mi disse“non ce la faccio più, non so piùchi sia veramente, inizio ad averepaura di mio marito, è impazzi-to”. Mi confessò che avevanochiesto aiuto economico a Gua-rente — prosegue Bertani — e cheanche io avrei dovuto aiutarli,

perché loro vivevano ormai colsuo stipendio da insegnante».Conteh svela un retroscena in-quietante su Ancona-Grosseto:«La combine organizzata da Ca-robbio fu resa nota a tutti i com-pagni presenti e nessuno com-mentò».

Riunioni tecniche “omertose”

in tantissimi spogliatoi italiani.Intanto davanti alla commissio-ne disciplinare dovranno rispon-dere 61 persone (di cui 52 tessera-ti) per violazione degli articoli 7(illecito sportivo e omessa de-nunzia), 9 (associazione finaliz-zata alla commissione di illeciti),1 (doveri ed obblighi generali,compresi lealtà, correttezza eprobità) e 6 (divieto di scommes-se). Per alcuni — Acerbis, Doni,Gervasoni, Carobbio, Conteh eRuopolo — contemplata l’aggra-vante della “pluralità d’illeciti”(art 7 comma 6) e dunque la ra-diazione.

Trentatré combine per 83 defe-

rimenti, pure 9 club colpiti fra Le-ga pro e Dilettanti: Ancona, Ave-sa, Cremonese, Frosinone, Mon-za, Piacenza, Ravenna, Rimini eSpezia. Saranno travolti tanti altria giugno, tremano le big di serie A.Il procuratore Palazzi chiederà laresponsabilità diretta per il Sienaal secondo processo di luglio. L’A-talanta — già penalizzata in que-sto campionato — proverà a pat-teggiare subito la pena: probabili-5 da scontare la prossima stagio-ne, a Bergamo si punterà ai -3. E’una corsa a chiedere scusa. A cu-rare questo calcio malato persempre.

Il retroscena Lo strano rinvio sui club di Acosì il Siena rischia due processiGIULIANO FOSCHINI

MARCO MENSURATI

DICE un investigatoreche «è come se in unprocesso penale aves-sero deciso di mandare

a giudizio gli onorevoli e differirela decisione sui ministri a una se-conda tranche. Stessa inchiesta,stesse carte, stessi reati ma duescelte processuali diverse. Per-ché?». Ecco, perché? La decisionedella procura della Federcalcio dispacchettare l’inchiesta sul cal-cioscommesse ha lasciato sor-presi in molti, primo tra tutti ilpresidente della Lega di serie BAndrea Abodi che ha parlato «diun quadro frammentario che ci

rende perplessi. Sarebbe più cor-retto invece che fare in fretta, farebene».

Palazzi e la Federcalcio hannodeciso di chiudere in questa pri-ma tranche l’inchiesta che riguar-da la serie B, entrando a gamba te-sa in un campionato che è ancoraapertissimo e che conoscerà l'e-pilogo solo con i play off e play out.Parlano di serie B ma in realtà c'èanche un pezzo di serie A, vistoche Novara, Siena e Atalanta nelfrattempo sono state promosse.Ma è solo un pezzo visto che il giu-

dizio sul resto del massimo cam-pionato (Genoa, Lazio, Napoli,Lecce, Chievo e Udinese i teammaggiormente coinvolti) è ri-mandato (così come quello sulBari, squadra di B). Insomma unpasticcio, che diventa ancora piùcomplesso se si esaminano le car-te di accusa. Palazzi ha per esem-pio sulla scrivania ormai da unmese il verbale di Gervasoni, dis-secretato dal procuratore di Cre-mona di Martino. Undici pagineche tracciano un quadro deva-stante del mondo del calcio in Ita-

lia, tra gare di A truccate e la B ri-dotta a un suk. Bene, di quelle car-te il procuratore federale ha utiliz-zato alcuni passaggi per una doz-zina di partite, lasciandone daparte però altre. Perché? E ancora:si deferisce il Siena, squadra lascorsa stagione allenata dall’alle-natore campione d’Italia AntonioConte, ma non si fa riferimento néa Siena-Albinoleffe né a Siena-Novara, gare su cui Palazzi ha in-terrogato decine di giocatori. Per-ché sono state rimandate alla se-conda tranche? Di fatto in questo

22 squadreSono 33 le partite interessate: 29 di B, 2 diCoppa Italia, 2 di Coppa di Lega Pro.Questi i club deferiti: Albinoleffe, Ancona,Ascoli, Atalanta, Avesa, Cremonese,Delfino Pescara, Empoli, Frosinone,Grosseto, Livorno, Modena, Monza,Novara, Padova, Piacenza, Ravenna,Reggina, Rimini, Sampdoria, Siena, Spezia

61 coinvoltiCoinvolti 4 dirigenti, 6 allenatori,51 calciatori. Tra cui Bertani,Carobbio, il portiere Cassano,Conteh, Federico Cossato, Doni,Alberto Fontana, Gervasoni,Italiano, Locatelli, Mora, Paoloni,Pellicori, Santoruvo, Sartor,Vantaggiato, Ventola e Zamperini

Riunioni neglispogliatoi pertruccare le gare emazzette da 40 milanegli asciugamani

DAL 21 MAGGIOIl processo di primo gradosi terrà alla Disciplinare inuna data da stabilire, allostadio Olimpico di Roma:non prima del 21 maggioper la concomitante finaledi Coppa Italia

DA 3 PUNTI IN SULe sanzioni previste perresponsabilità oggettiva opresunta (Empoli): se nonmodificano la classificaattuale, possono essereapplicate nella stagioneseguente (codice giustiziaart. 18 comma G)

PREVISTO DAL 2006Dopo Calciopoli, è statointrodotto nel codicedi giustizia sportiva: vachiesto alla procura perottenere una sanzioneridotta prima che si chiudail dibattimento in primogrado

DURANTE GLI EUROPEIA fine giugno secondaondata di deferimenti perclub e tesserati di A. Inpieno svolgimento diEuropei, rischianoper omessa denunciaanche calciatori azzurri.Processo a luglio

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modo, giusto per fare un esempio,il Siena rischia di essere processa-to due volte per gli stessi fatti.

La Figc comunque dovrà af-frontare i nodi della serie A a bre-ve. Non fosse altro perché le treprocure che si occupano del cal-cioscommesse (Cremona, Napo-li e Bari) hanno intenzione dichiudere o comunque di effettua-re una nuova discovery di atti pri-ma degli Europei. Cremona ha in-dagato proprio sulle parole diGervasoni, trovando una serie diriscontri. Napoli ha in mano lachiusura d’indagine per la vicen-da Gianello nella quale una serie

di giocatori sapevano e non han-no mai parlato, rischiando cosìl’omessa denuncia. Mentre Bariha un ultimo pacchetto sulle garedello scorso campionato di serieA. L’effetto per il calcio italianosarà fortissimo con club che ri-schiano penalizzazioni o addirit-tura retrocessioni qualora sianoprovate responsabilità dirette.Oppure che potranno essereescluse dalle Coppe visto che lenorme europee prevedono chebasta essere “coinvolti” per subi-re la sanzione. Lo stesso discorsovale per i calciatori che nel “gioco”delle omesse denunce rischianosqualifiche. Un problema per lanazionale: a rischio deferimentoci sono cinque possibili azzurri diPrandelli.

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L’iniziativa Internet tv, uno spazio statistiche, gli eventi in diretta, dopo 4 anni la sezione si rinnova

Nuovo sport per repubblica.itgrafica, video e social network

MASSIMO MAZZITELLI

ROMA

Dopo quattro anni cam-bia il sito di sport di re-pubblica.it. La sezioneera andata on line dopo

le Olimpiadi di Pechino nel 2008, sirinnova, cambia veste grafica e ag-giorna i suoi contenuti, alla vigiliadei giochi olimpici di Londra 2012. Siamo partiti con 800 utenti uni-ci mensili e 8 milioni pagine viste egiriamo pagina potendo contaresu 5 milioni di utenti unici e quasi40 milioni di pagine viste registra-te nel mese di Aprile. Una crescitacontinua e costante che è il premiopiù importante al lavoro svolto.

Abbiamo voluto cambiare “pel-le” per adeguarci al nuovo mondodi internet: i social network, Face-book e Twitter, stanno diventan-do piazze digitali sempre più im-portanti e lo saranno anche per

mo voluto, con la nuova vesta gra-fica, mettere sempre più in evi-denza.

Non abbiamo, però, voluto mo-dificare quelle che è la vera animadel sito di sport di repubblica.it:l’immediatezza delle notizia conuna copertura h24 per 365 giornil’anno, la qualità degli articoli el’autorevolezza dei commenti checi è garantita dalle firme della re-dazione sportiva di Repubblica,sempre più integrata e impegnatanella costruzione quotidiana delsito. Le firme sono state l’elemen-to che ci ha contraddistinto nel pa-norama editoriale sportivo delweb in Italia e che ci ha consentitodi diventare la seconda testatasportiva on line in Italia (dati Au-diweb). Una strada che non inten-diamo abbandonare, ma voglia-mo sempre di più seguire e rilan-ciare.

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Milito rilancia l’Inter“Serviva un tecnico così”L’attaccante punta su Stramaccioni

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ANDREA SORRENTINO

MILANO

C’è Lazio-Inter all’ul-tima giornata, co-me dieci anni fa. Edecco che orrendi

mostri dalle sembianze di Pobor-sky, Gresko o Simeone popolanogli incubi interisti, e prima di sve-gliarsi tutti sudati la dissolvenzaè su Ronaldo che piange come unpupo inconsolabile, le mani sulviso e i lacrimoni grossi così: quel5 maggio 2002 in cui l’Inter perseuno scudetto già vinto, facendo-si scavalcare da Juventus e Roma,contro un’avversaria che nonaveva nulla da chiedere alla clas-sifica, rimane un macigno nellastoria nerazzurra. Ma domenicamolte cose saranno diverse, aparte la data (sarà il 13 maggio enon il 5). C’è in palio un posto inChampions, il terzo, e non lo scu-detto; è l’Inter che insegue e nonè inseguita, anzi deve scavalcaretre squadre per ottenere il suoobiettivo; per sperare nel terzoposto è obbligatoria la vittoria aRoma, e al tempo stesso è neces-sario che l’Udinese perda a Cata-nia e che il Napoli non batta in ca-sa il Siena. Insomma, tutto tre-mendamente difficile, se nonimprobabile: se solo a Parma,una settimana fa, non ci fosserostati quei tre minuti di follia, orale cose sarebbero ben diverse.Ma è un periodo in cui all’Interc’è voglia di ottimismo, soprat-tutto dopo il 4-2 nel derby, cosìDiego Milito tiene aperta unaporticina: «Noi ci crediamo an-cora, anche se è dura, perché lamatematica non ci ha condan-nato. Sappiamo di dover vincere,poi aspetteremo i risultati daglialtri campi. In ogni caso abbiamouna certezza: se battiamo la La-zio saremo come minimo quinti,così non dovremo giocare il pre-liminare di Europa League chec’è all’inizio di agosto. Partiamo

da questa base, poi tutto ciò cheverrà sarà tanto di guadagnato».

L’ottimismo dilagante riguar-da anche Andrea Stramaccioni,la stella nascente in panchina:«Ovviamente non lo conosceva-

mo – osserva Milito – perché ave-va allenato solo i ragazzi, ma hadimostrato di avere grande per-sonalità per l’età che ha, e ideechiare, e preparazione. E’ riusci-to a darci sicurezza e a imporreun gioco più offensivo. Lui vuoleche l’Inter in campo sia sempreprotagonista». Per forza di cose,anche se il campionato non è an-cora finito (e c’è la tournée in In-donesia dal 21 al 28 maggio), siinizia a pensare al futuro, anchese le trattative sono ancora in al-to mare. Che l’Inter punti su La-vezzi è un fatto noto da tempo, cisarebbe anche un accordo dimassima col giocatore (3,5 milio-ni all’anno per cinque anni) ma latrattativa col Napoli deve ancoradefinirsi. Piuttosto l’Inter dovràcomunque fare cassa prima diacquistare giocatori, e in questosenso la cessione di Sneijder èstrategica, per non dire necessa-ria: l’olandese accetterà gli 8 mi-lioni all’anno che gli ha offertol’Anzhi di Eto’o? Se lo facesse,l’Inter risolverebbe qualche pro-blema di liquidità. Intanto a Na-gatomo verrà rinnovato il con-tratto fino al 2016.

DIego Milito, 32 anni, alla terza stagione con l’Inter

Le coppeBattiamo la Lazio evediamo che succedesugli altri campi. Lavittoria è indispensabileper evitare i preliminari

L’allenatoreNon lo conoscevamoperché aveva allenatosolo i ragazzi, hadimostrato di averepersonalità e idee chiare

tutti gli avvenimenti calcistici esportivi più importanti dal cam-pionato di A, la Champions, la na-zionale, ma anche la F1, il Giro d’I-talia e il Tour. Nella rinnovata ho-me page troverete una nuova eampia sezione dedicata alle stati-stiche. Tutti i numeri e i record delcampionato di serie A e la possibi-lità di confrontare direttamentel’andamento delle venti squadre.Questi sono elementi che abbia-

noi. La internet tv è una realtà, i vi-deo cominciano a essere un con-tenuto sempre più apprezzato eseguito e diventeranno una pecu-liarità del nostro sito dai gol dellaserie A e della serie B, alle intervi-ste esclusive. Gli utenti hanno,poi, sempre più voglia di parteci-pare e commentare in diretta i fat-ti sportivi del giorno e con noi lo fa-ranno nel Bloooog! curato da Fa-brizio Bocca. Seguiremo in diretta

5 MILIONIDI UTENTILa sezione disport del sitodi Repubblicaoggi conta su5 milioni diutenti unici equasi 40milioni dipagine visteal mese

Violenza sulle donneL’Italia di Prandelli aderisce a “Se non ora quando”

Coppa ItaliaFinale in dubbio senza bus gratis per i napoletaniROMA — Il questore di Roma Francesco Tagliente ha scritto al pre-fetto per ottenere l’uso gratuito delle navette che devono traspor-tare i tifosi del Napoli all’Olimpico per la finale di Coppa Italia conla Juve. L’Atac, interpellata, ha infatti negato il servizio. «Senzaquesti mezzi, la partita non si può giocare» sostiene il questore.

ROMA — Grande soddisfazione del comitato promotore “Se non ora quan-do” all’annuncio che l’Italia di Prandelli (foto) scende in campo contro la vio-lenza sulle donne. L’amichevole col Lussemburgo del 29 maggio a Parmasarà dedicata a questa piaga: «La violenza sulle donne - lo slogan della Figc- è un problema degli uomini. Insieme possiamo vincere questa partita».

I pentitiIn alto, Cristiano Doni e CarloGervasoni e, a sinistra, MarcoPaoloni: sono alcuni deiprincipali imputati le cuitestimonianze sono tra quellebasilari per l’accusa dellaprocura federale

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R2SPORT■ 66

@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

llaa RReeppuubbbblliiccaa PER SAPERNE DI PIÙit.uefa.comit.violachannel.tv

In breve

Pallavolo

Nazionale: big matchcontro la GermaniaSOFIA — Dopo la sofferta vittoriaall’esordio con la Finlandia, l’Ital-volley è chiamata a ripetersi oggicontro la Germania (RaiSport1,19.45). I tedeschi, che hanno bat-tuto Slovacchia e Filandia, sonogià qualificati per le semifinali.PALLANUOTO — Battendo per8-6 il Carisa Savona, il Brescia si ègarantito l’accesso alla finale scu-detto dove affronterà la FerlaRecco. La sfida, al meglio delle tregare, si disputerà il 17/5 alle 20.30,il 20/5 alle 18.30 ed eventualmen-te il 23/5 alle 18.30. TENNIS — Atp di Madrid, 3°gior-no: Wawrinka (Svi) b. Melzer(Aut) 6-1, 6-4; Almagro (Spa) b.Granollers (Spa) 6-3, 7-6; Ferrer(Spa) b. Stepanek (Cze) 7-6, 6-2;Dolgopolov (Ucr) b. Seppi (Ita) 6-7, 7-6, 6-3; Tsonga (Fra) b. Harri-son (Usa) 6-2, 7-6; Verdasco (Spa)

b. Falla (Col) 6-7, 6-4, 6-4; Nadal(Spa) b. Davydenko (Rus) 6-2, 6-2.TENNIS — Wta di Madrid, 5° gior-no: Radwaska (Pol) b. Errani (Ita)6-0, 6-1; Vinci (Ita) b. Wickmayer(Bel) 6-1, 6-2.NBA — Denver sbanca Los Ange-les 102-99 e tiene viva la serie (3-2per i Lakers). Nelle altre sfide:Chicago-Philadelphia 77-69 (2-3); Indiana-Orlando 105-87 (Or-lando vince la serie 4-1); Atlanta-Boston 87-86 (2-3).VELA — Giovanni Soldini è parti-to ieri alle 9.20 da New York. Abordo del Maserati Vo70, tenteràdi battere il record New York-Ca-pe Lizard, 2.925 miglia in meno di6g, 17h, 52’ e 39’’.RUSSIA — Battendo 1-0 la Dina-mo Mosca, il Rubin Kazan di Sal-vatore Bocchetti si è aggiudicatola Coppa di Russia.ARGENTINA — Al via la riformadel campionato: da agosto, duetornei distinti di 19 giornate e fi-nalissima tra i vincitori.

Alessandro Nesta, 36 anni, è al Milan dal 2002

Lo scudetto con il numero 30 e le tre stelle allo stadio di Torino

Il gol dell’1-0realizzato daFalcao.L’attaccantene avevasegnati 18(uno neipreliminari)nell’EuropaLeague2010-2011;12 in questaedizione

Milan, Nesta oggi dà l’addio: futuro a New YorkENRICO CURRÒ

MILANO

Oggi a Milanello Nesta do-vrebbe annunciare l’addioal Milan. Sarà l’inizio della fi-ne di un’era: seguirà, nei

prossimi giorni, il congedo di Inzaghi,Zambrotta e Seedorf. Con Nesta, 36

anni, il Milan ha cercato il rilancio inextremis, per trattenere uno tra i piùgrandi difensori di ogni tempo: 1Mondiale, 2 Champions, 3 scudetti, 1Coppa delle Coppe, 1 Mondiale perclub, 1 Europeo Under 21, 3 Coppe Ita-lia, 4 Supercoppe italiane, 78 presenzein Nazionale, votato per 4 volte tra iprimi trenta calciatori del mondo. Sal-

vo sorprese, la destinazione sarà NewYork: nei Red Bulls giocano due stelledel recente passato, il francese Henrye il messicano Marquez. Domenicacol Novara a San Siro andrà dunque inscena un amarcord: l’ultima partitanel Milan di Inzaghi, Seedorf e Zam-brotta. Il destino del primo è ancoraincerto, mentre Seedorf è vicino al

Brasile (Botafogo) e Zambrotta ha of-ferte dal campionato nordamericano,dal Qatar e dal Canton, il ricco club ci-nese che intende annunciare prestoLippi. Di sicuro sostituire gli eroi delciclo ancelottiano non sarà semplice,come conferma la vistosa perdita di ie-ri del titolo Mediaset in Borsa (-10,5%).

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La Juventus non si ferma piùsullo stadio lo scudetto n.30

Europa League

Falcao, notte da fenomenoanche l’altra Madrid fa festaALESSANDRO DI MARIA

Benedetto quel giorno incui, ancora bambino,prese guantone e mazzada baseball e li infilò in

un baule per non riaprirlo più.Ma in fondo se il papà gli avevamesso come secondo nome Fal-cao, in onore del centrocampistadel Brasile e della Roma anni ’80,il suo destino era pressoché se-gnato. Come segnata è stata la fi-nale di Europa League di ieri se-ra. Timbrata e marchiata da Ra-damel Falcao, attaccante nato in

Colombia. Due gol per il suo Atle-tico Madrid e l’Athletic Bilbao diBielsa lascia per strada il sogno divincere il suo primo trofeo euro-peo, con un 3-0 impreziosito dal-l’ex juventino Diego.

Dopo due anni la coppa tornaa Madrid, sempre sponda Atleti-co. E Diego Simeone sorride egioisce come nel 1998 quando laUefa la vinse da giocatore conl’Inter. Entrando nella storia peraver conquistato il trofeo primada calciatore e poi da tecnico (co-

me Zoff e Stevens).Ma questa è la serata di Falcao.

Decisivo, spettacolare, freddo ecinico. Due gol, oltre a un palo nelfinale, che fanno impazzire la di-fesa del Bilbao: il primo al 7’, conun paso doble su Amorebieta chenon può fare altro che scivolarementre il colombiano calcia diinterno sinistro sul palo più lon-tano, mettendo la palla all’incro-cio. Mentre al 33’ arriva il rad-doppio dopo una piroetta sulpiede destro con sinistro in pienaarea imparabile.

Sono così 12 i suoi gol in questaEuropa League, capocannonieredel torneo, oltre che vincitore deltrofeo. Non male. Ma ormai c’èabbonato. Lo scorso anno fece lostesso con il Porto: 18 gol (preli-minari compresi) e coppa, anchequella volta con tanto di gol in fi-nale contro il Braga. Poi il passag-gio all’Atletico Madrid, pagato 40milioni, per sostituire Aguero:l’ha fatto al meglio, aggiungendoai gol europei i 23 in Liga. In fon-do il suo tecnico Simeone non lonasconde: «Falcao è il nostroMessi o Cristiano Ronaldo».Qualcuno fino a poco tempo faavrebbe potuto scambiarlo perpazzo. Dopo ieri forse un po’ me-no. In fondo c’è anche chi sus-surra che il colombiano sia unlontano parente di Cavani. Voci,probabilmente leggende. Di si-curo hanno lo stesso fiuto del gol.

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EMANUELE GAMBA

TORINO

La Juventus ha ormai per-so ogni freno inibitorio esi sta circondando distelle (tre) e scudetti

(trenta), ignorando l’albo d’oroufficiale della serie A. Da ieri mat-tina, sul balcone al secondo pia-no della sede di corso Galileo Fer-raris sventola una bandiera conun grande tricolore e il numerotrenta al centro, sopra lo stemmadel club e sotto tre stellone dora-te. «Se vi capita di passare daquelle parti, alzate lo sguardo alcielo. E ammiratela. Sventola labandiera più bella», hanno scrit-to i bianconeri sul sito ufficiale.Nel frattempo, una squadra dioperai ha montato sulla copertu-ra esterna dello Juventus Sta-dium il medesimo simbolo (masenza lo stemma bianconero conla zebra), con i medesimi nume-ri. Il terzino sinistro Paolo De Ce-glie è andato persino oltre: si èpresentato a Vinovo (dove gli uo-mini di Conte sono tornati al la-voro festeggiati da seicento per-sone) a bordo del Suv aziendaleriverniciato di verde, bianco erosso. E con tre stelle stampatesul cofano. I tifosi, naturalmente,sono andati in brodo di giuggio-le.

Tre e trenta sono i numeri at-torno ai quali orbiterà la festa didomenica pomeriggio, in occa-sione della partita dell’Atalanta,quando la Juventus riceverà daMaurizio Beretta la coppa dello

scudetto, che per la Lega calcio ètuttavia il ventottesimo. Dopo lagara, i giocatori, Conte e i dirigen-ti sfileranno per la città a bordo diun pullman scoperto: è previstoun bagno di folla memorabile estavolta sarà imponente anche ilservizio d’ordine per evitare chesi replichi ciò che è successo do-menica sera, quando è stato dan-neggiato lo storico Palazzo Ma-dama e distrutto il Toro store dipiazza Castello: dopo aver sfa-sciato le vetrine, alcuni tifosi han-no defecato nel negozio.

Lo stadio è già esaurito, sarà ilventunesimo sold out stagionaleCoppa Italia compresa. Un ulte-riore impulso alle celebrazioniarriverà la settimana prossima,perché giovedì verrà inauguratoil museo bianconero: in questigiorni i lavori fervono perché sista aggiornando l’esposizionecon l’ultimo scudetto. Il trentesi-mo. Dopo la finale di Coppa,verrà anche svelata la maglia chela Juve vestirà, anche in Europa,nella prossima stagione, che avràrichiami piuttosto espliciti allanumerologia di questi giorni. Trai più felici, di questi tempi, c’è Lu-ciano Moggi, che ormai va a ruo-

ta libera: «La terza stella? Fosseper me la metterei sulla testa diMoratti. La inchioderei sulla suafronte. Come quelli che fanno laprova del chiodo», ha detto allaZanzara, su Radio 24. «Andrea

Agnelli lo sento spesso, anche do-po lo scudetto. Il mestiere da diri-gente l’ha imparato da me e daGiraudo, siamo stati i suoi mae-stri».

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Moggi pesantecontro Moratti:“La terza stella lainchioderei sullasua fronte”

Allenatori

Montella e Romasono più vicini

ROMA — Nelle ultimissi-me ore tra la Roma e Vin-cenzo Montella ci sarebbestato anche un contattodiretto: una telefonata trail dg Baldini e l’attuale alle-natore del Catania, deci-samente qualcosa in più diun primo approccio. Qua-si una scelta definitiva, an-che se la Roma continuaalmeno ufficialmente adaspettare Luis Enrique.Ma anche Zamparini, chea Montella aveva pensatoper il Palermo, s’è arreso:«Andrà alla Roma». (m.p.)

L’Atletico conquistala coppa sul Bilbao:3-0. Doppietta delcolombiano, segnaanche Diego

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@GIOVEDÌ 10 MAGGIO 2012

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Tennis

I campioni naufraghiscampati al TitanicGIANNI CLERICI

Così come esistono riu-nioni aristocratiche dicittadini, Club quali ilRotary e il Lions, ce ne

sono altre in cui le connotazio-ni umane superano quelle spor-tive. Un gioco individuale, a vol-te solipsistico, quale il tennis,offre spesso esempi di altrui-smo, amicizia, generosità, al dilà di quella morale che, dellosport, dovrebbe essere la base.

Una delle ragioni che, al di làdell’abituale ferita freudiana,spinge a scrivere un libro,dev’essere stata per DanieleAzzolini l’appartenenza al no-

stro Club, quello del Tennis.Non ci si sorprenda se, invece diun court, il luogo del match si si-tua in pieno oceano, sul celebretransatlantico Titanic, ormaiassunto a celebrità forse supe-riore dell’imbarcazione guida-ta da Ulisse. Richiama, “I Ra-gazzi di Prima Classe”, insiemel’estrazione sociale di due gio-vani viaggiatori, e la categoriaalla quale appartennero neltennis, la Prima Categoria, i Fir-st Ten, per dirla all’inglese, ilnostro gergo.

Uno è Richard Norris Wil-liams II°, tra l’altro trisnipote diBenjamin Franklin, due voltecampione Usa, la prima dueanni dopo il naufragio, nel1914, battendo Mc Loughlin(the Comet), la seconda nel1916, su Johnston (Little Bill), emembro di quattro team vinci-tori in Davis. L’altro è KarlHowell Behr, anche lui Davisman nel 1907, finalista All-Co-mers (torneo sfidanti il deten-tore) nel 1906 e nel 1914. Nellafiction creata da Azzolini, ap-passionano, tra i due sopravvis-suti al naufragio (705. su 2205),i ripetuti dialoghi, in cui la co-mune milizia consente unasorta di fraterna psicanalisi.

Mentre il padre di Richard,dopo aver salvato un altro pas-

seggero e addirittura liberati icani dalle gabbie, sarebbe an-negato, Williams jr. avrebbegalleggiato per sei ore, e sareb-be stato soccorso dal piroscafoCarpathia, la nave che evitò mi-racolosamente la tragedia tota-le. L’assistenza morale di Behr èsoltanto seconda a quella di unaltro storico personaggio, il chi-rurgo italiano Vittorio Risicato,capace di accettare, insieme, ilrifiuto di Richard a subire l’am-putazione delle gambe, e il con-seguente rischio mortale.

Queste vicende, reali e insie-me immaginarie (reaginarie?)vengono raccontate tramiteun’identificazione dell’Autorecon un giovanissimo cronista,figlio di un cameriere italianoanche lui annegato, BochetMartinet. Né manca, al com-pletissimo libro, una esaurien-te bibliografia, schede anagra-fiche e cinematografiche. Si sa-rebbe, forse, potuto titolare,“La Nave del Tennis”.

Daniele Azzolini, I Ragazzidi Prima Classe, Absolutely

Free Editore, Euro 15.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un libro rievoca ildramma di Behre Williams: daisoccorsi in marealla Coppa Davis

Il primo lituano in maglia rosavince la scuola dei ciclisti esoticiCrono alla Garmin, sorpresa Navardauskas

A QUASI 54 KM L’ORA DI MEDIARamunas Navardauskas, sulpodio e durante la crono conla Garmin vinta a Verona aduna media di 53,7 kmh: 24anni, un metro e 90 per 70 kg,il lituano viene da una famigliadi contadini

Classifiche

Phinney cedeBasso a 26’’

QUARTA tappa: 1) Gar-min-Barracuda (Navar-dauskas) 37'04’’; 2) Ka-tusha (Rodriguez) a 5’’;3) Astana (Kreuziger) a22’’; 4) Saxo bank (Boa-ro) st; 7) Liquigas-Can-nondale (Basso) a 26’’.

Classifica: 1) Navar-dauskas (Ltu)10h01’53’’; 2) Farrar(Usa) a 10’’; 3) Hunter(Saf) st; 4) Hesjedal(Can) a 11’’; 5) Phinney(Usa) a 13’’; 6) Boaro(Ita) a 19’’; 26) Kreuziger(R.Cec) a 40’’; 33) Bas-so (Ita) a 47’’; 68) F.Sch-leck (Lus) a 1’09’’; 85)Scarponi (Ita) a 1’22’’.

Oggi Modena-Fano209 km.

EUGENIO CAPODACQUA

VERONA

Asciutto ma non filifor-me; gambe robuste, manon esagerate, collo dacigno e torace minuto,

gote rosse e naso bruciato dal sole.Uno e novanta per 70 chili. Ramu-nas Navardauskas, 24enne litua-no, è il primo di questa piccola na-zione a vestire la maglia rosa gra-zie allo strepitoso (e previsto) do-minio della Garmin nella crono-squadre di Verona. Dietro i suoilanguidi occhioni azzurri c’è lastoria di un vagabondo della biciche forse deve il passo decisivo e ilsalto di qualità ad una delle pocheiniziative felici dell’Uci, la federa-zione internazionale. Quel tantodiscusso World Cycling Center diAigle, Svizzera, che celebra pro-prio quest’anno i dieci anni dallafondazione e che rappresenta unascuola e un punto di riferimentotecnico internazionale per le na-zioni meno evolute. Anche se poinel carnet dei campioni che sonousciti da lì si possono annoverareinglesi (la campionessa mondialeVittoria Pendelton) e cinesi (HuoShuang) oltre che algerini (RafaChitui, bronzo mondiale under23) e africani. Ramunas vi ha pas-sato una stagione intera, nel 2006,e su quella bellissima pista di le-gno e nelle gare organizzate ad Ai-gle si è fatto le ossa.

Viene da una famiglia povera,contadini di uno sperduto villag-gio lituano, Silale, 6.000 anime. Hascelto il ciclismo, perché unicosport nel suo paese oltre il calcio:

«Volevo vedere il mondo; alla pri-ma gara, in Germania, mi sono en-tusiasmato». Non ha avuto la vitafacile come corridore; due squa-dre minori (2007 e 2008) e poi l’e-sperienza un po’ scottante delTeam Piemonte di Algeri che chiu-de in pochi mesi. L’anno dopo, nel2010, passa a La Pomme Marseilledove si fa notare vincendo la Liegi-Bastogne-Liegi under 23, il suc-cesso più vistoso dei 5 raggranella-ti in sei anni da prof. «Sono più unuomo da classiche, ma lavoro vo-lentieri per la squadra», dice. Loprende la Garmin nel 2011. Maquesto 2012 comincia ancora ma-le per lui. Caduta alla Tirreno-Adriatico, e frattura della clavico-la. Guarisce, e oggi è felice in rosa.

Ramonas, che i compagni chia-mano “Nav” imitando il “Cav” del-l’iridato Cavendish, non ha avutola strada in discesa neppure ieri. Isuoi compagni, giganteschi passi-sti da 60 all’ora, volevano solo vin-cere la tappa e lo hanno strapazza-to tanto che ha pensato perfino diritirarsi: «Ogni curva rimanevo unpo’ dietro. Adesso mollo mi dice-vo, ma poi, soffrendo ho tenutoduro fino in fondo pensando allarosa». Inspiegabile nella stessaGarmin la prestazione del daneseAlex Rasmussen, ancora alle presecon una nebulosa storia di con-trolli antidoping a sorpresa evita-ti, che si stacca sull’unica salitelladel percorso mandando a qualpaese i compagni, pur essendo inteoria l’uomo da classifica dellaformazione americana. Il forcingdella Garmin sfila la maglia rosa alpovero Taylor Phinney, alle prese

con una caviglia dolorante per lacaduta di lunedì, quasi finito in uncanale al termine di una curva.

La Katusha, seconda al traguar-do a soli 5” dalla Garmin, pedala gliultimi chilometri a 58 di media,

pur avendo nelle sue fila scalatoripuri come Rodriguez e i suoi gre-gari da salita. Che si sia ancora nelciclismo dei miracoli? Ora lo spa-gnolo è il meglio piazzato dei pre-tendenti alla rosa, decimo in clas-

sifica a 30” dalla vetta. Basso, cheha pilotato un’ottima Liquigas, è a17” dall’iberico; Cunego a 49”,Scarponi a 52”. I giochi sono anco-ra tutti aperti.

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Il nuovo leadercresciuto nel centrodi Aigle, dove siallenano cinesie africani

DUE TITOLI USARichard NorrisWilliams II°, duevolte campioneUsa dopo ilnaufragio; in alto,la copertina de «IRagazzi di PrimaClasse»

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