rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

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Casa Italia Come si pensa alla casa in un paese che cambia, quando il mercato si apre alla mobilità? Sono più di 4 milioni le abitazioni in affitto. Scopriamo chi ci vive il periodico sulla cultura dell’affitto RENT il periodico sulla cultura dell’affitto quadrimestrale in distribuzione gratuita numero 01 - febbraio 2009 Solo Affitti Spa via Tortona 190 - 47020 Cesena (FC) RENT da 2 a 4 persone da 1 persona da 5 o più persone 19,2% 250.000 1.250.000 2.250.000 500.000 1.500.000 2.500.000 750.000 1.750.000 2.750.000 1.000.000 2.000.000 3.000.000 10,4% 70,4% 01

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il numero della città issue 01 client: solo affitti spa torino, 2009 direzione editoriale: carlotta petracci format editoriale, direzione creativa, redazione: white art direction e progetto grafico: undesign

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Casa Italia Come si pensa alla casa in un paese che cambia, quandoil mercato si apre alla mobilità? Sono più di 4 milionile abitazioni in affitto. Scopriamo chi ci vive

il periodico sulla cultura dell’affitto

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il periodico sulla cultura dell’affittoquadrim

estrale in distribuzione gratuita num

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pavia Tortona 190 - 47020 C

esena (FC) RENT

da 2 a 4 persone

da 1 persona

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19,2%

250.000

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i possibili

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4trabo.it

toastOggetti senza tempo per un vivere contemporaneo.Italian style. Italian design.

design gae aulenti

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il puntoiN viaggio pER cambiaREAbitare il mercato della locazione.Uno sguardo nel domani attraverso le parole di Silvia Spronelli, Presidente didi Solo Affitti Spa

osservatoriouN moNdo iN affiTToPotere alla mobilità. Intuizioni, miti estrategie. Come fare di un’idea brillanteun franchising di successo

l’impoRTaNTE è paRTEcipaREEventi che contano, iniziative che coinvolgono. La presenza è un impegno importante.Ma la vera gioia sta nel promuovere

tempo e denarocRisi E oppoRTuNiTàL’ipennata delle locazioni. In tempi di crisi la domanda supera l’offerta di ben due punti percentuali

diritto e rovesciola discipliNa dEllE locazioNiDal buon padre di famiglia al Codice Civile. Punti, spunti e chiarimenti.Regole e leggi nel mercato delle locazioni

affiTTo sicuRoQuando la proprietà ricerca la certezza. Come garantire l’affitto per l’intera durata del con-tratto? Oggi si può

cauzioNECos’è? A cosa serve? Com’è versata? Tutto quel-lo che c’è da sapere sulla garanzia più richiesta dalla proprietà

l’esperto risponde

glossario

elenco affiliati

casa e famiglia

casa italiaCambiano i tempi e anche le stagioni. Come si pensa alla casa quandoil mercato incontra la mobilità

storia della casaDalla caverna preistorica a quellaipertecnologica

co-housingTutti insieme appassionatamente.Mode e modi di abitare la città

città e futuro

università in affittoDove vanno i luoghi della scienza se la competizione si fa internazionale?

come crescono le cittàSe la classe creativa và al potere tutto cambia. È il talento a fare le città

abitare globale

ulisse in affittoSpirito europeo e arena globale.Il mercato immobiliare oltre la proprietà

mc doners vs mc donald’s

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Il quartiere Bovisa,nuovo centro della crea-tività milanesecon la seconda sede della Triennale e ilcampus del Politecnico,sarà il banco di provaper una nuova formula abitativa: il co-housingpag. 30

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RubRicHE

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lifestyle

chi gira in limoAuto allungate per fare come a Hol-lywood. Tutti i numeri della limo mania

oggi qua domani chissàCome funghi. I nuovi spazi del retail. Per lo shopping è tempo di Pop-up

fashion story

un posto chiamato casaAlla ricerca della propria tana

interior design

l’intramontabile fascino dell’oscuroOggetti smarriti nel buio. Quandol’aristrocrazia tech preferisce la rovina

portfolio

maurizio montagnaPaesaggi senza messaggi. Il silenzio della pubblicità raccontato attraverso gli scatti d’autore di Maurizio Montagna

leonilda pratoMemorie e storie di viaggio di unafotografa di strada di cent’anni fa

Gli abiti sono come le case, rispecchiano la nostra identità. Più li cambiamo e più cerchiamo chi siamo. Più ci stiamo dentro e più ci affezioniamopag. 46

Si sospende il quotidiano e si parte per l’espe-rienza: torna la voglia di scoprirequant’è bella l’Italiapag. 70

RENT il periodico sulla cultura dell’affittonumero 01 febbraio 2009

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giornata in affitto

giro d’italia

sopravvivenza urbana

carosello

videoclub

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design ferdi giardini

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direttore responsabileSilvia Spronelli

direttore creativo e editorialeCarlotta Petracci

art directionUndesign

redazione solo affittiFrancesca CantoniLaura MagnaniIsabella Tulipano

contributorsDavide BarreriGiovanni CapraAntonio MariosaTamara MiliaMaurizio MontagnaLuca TessutoMassimo TeghilleCamilla WasserFrancesco Zanot

[email protected]

pubblicità[email protected]

direzione e amministrazioneSolo Affitti Spavia Tortona 190 47020 Cesena (FC) t +39 0547 41 81 01 f +39 0547 41 81 [email protected]

stampatipografia Alzani Sasvia Grandi Achille 5 10064 Pinerolo (TO)

in attesa di registrazionepresso il tribunale di Forlìdistribuzione gratuita

il periodico sulla cultura dell’affitto

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il periodico sulla cultura dell’affittoquadrim

estrale in distribuzione gratuita num

ero 01 - febbraio 2009S

olo Affitti S

pavia Tortona 190 - 47020 C

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Quando Solo Affitti mi ha chiamata propo-nendomi l’idea di un periodico che parlasse di affitto, ne sono stata entusiasta. Ho su-bito pensato a questa parola come ad una metafora in grado di interpretare il nostro modo di vivere moderno e sempre più di passaggio. Un modo di abitare a cui siamo stati preparati da generazioni di sognanti viaggiatori e che oggi ci sembra piuttosto normale. Dire però che l’affitto è tutto qui sarebbe un grave errore. Nelle innumere-voli tavole rotonde che ci hanno visto im-pegnati per far nascere questo progetto ho cominciato a considerare quanto l’idea dello stile di vita in transito fosse solo la patina superficiale, quella più di moda, di un mon-do a scatole cinesi. Capire che le tendenze sono ciò che appare di costruzioni e scelte più profonde, mi ha permesso di conside-rare nuovamente la nostra società. Ho ini-ziato a vedere le implicazioni economiche e giuridiche che stavano dietro alla mitologia dello spostamento. Il mare di dati attraverso cui si possono leggere le scelte delle perso-

RENT

aRaNTaffiTTa uNa pREdicatesto e foto di Carlotta Petracci

ne e interpretarne le abitudini. I sistemi di relazioni a cui il Diritto cerca di mettere ordine. Dopo tutto questo neppure la mia casa è stata più la stessa. Ovviamente abito in affitto; e ormai da tempo le persone che incontro nei miei viaggi diventano la mia famiglia. Ecco diciamo che Rent parla un po’ di tutto questo. Cerca di riflettere sulle ricadute sociali e antropologiche dello stile di vita nomade: le trasformazioni nel modo di abitare, mangiare, vestirsi, stare insieme, consumare. Ma allo stesso tempo è un modo per supportare e diffondere il sapere di una professione complessa. Non a caso abbiamo scelto la parola cultura per definirlo. Perché dire cultura significa parlare di una spinta alla conoscenza che va al di là dei campi particolari, delle differenze generazionali e delle posizioni sociali. E questo perché Rent è un progetto ambizioso; che vuole comuni-care con molte, moltissime persone, con uno sguardo lucido e aperto sul presente, dando la possibilità ad ognuno di trovare, oltre a ciò che più interessa, la propria realtà.

Le cittàsi trasformano.Corrono rapideverso il futuro.

Montagne di terrasi levano a fianco

di nuove costruzioni.Il vecchio scompare,

o rimane come ricordo nella

nostra memoria.Cominciamo

da qui

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editoriale

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ascolTa la lEpREa cura di Silvia SpronelliPresidente di Solo Affitti Spa

Viaggiare è un modo per cambiare. Ho appun-tato quasi per sbaglio questa frase sulla mia agenda e la ritrovo per caso durante il ritorno dall’ultimo soggiorno in Spagna. Queste po-che parole mi sono sembrate una rivelazione, l’espressione che cercavo per esternare alcune riflessioni che mi giravano da un po’ in testa, delle emozioni che sentivo e che non riuscivo a trasformare nelle giuste parole. Penso che il cambiamento non sia solo un’esigenza ricor-rente, una fatalità (sia per le persone che per i mercati) ma sia più che altro un desiderio, in-nato nell’uomo, di conoscenza, di scoperta, di ampliare il proprio orizzonte. Con questo spiri-to rifletto sul presente e sul futuro, cogliendone, ora, l’essenza fatta di transitorietà ed insieme di profondità, di fugacità ed eternità. Contraddi-zioni moderne, dove la tecnologia di massa, i mezzi di trasporto rapidi, la conoscenza mul-timediale sono riusciti a trasformare la vita e l’abitare, spingendoci in avanti e riportandoci indietro: a quando eravamo nomadi, tribali, a quando la casa non era ancora territorio, stabi-

How many roads must a man walk down before you call him a man? Si chiedeva Bob Dylan nella celeberrima Blowin’ in the Wind e noi certo non sappiamo dare una risposta, ma vogliamo provare ad iniziare questo cammino, provare a pensare a quanti modi ci sono di viaggiare, di diventare o sentirsiarrivati, per poi ricominciare, scegliere una nuova meta ed inseguirla

HEaRTHE HaRE

il punto

lità, bensì cellula itinerante o semplice riparo. Passando per grandi invenzioni, sperimentando le più moderne scoperte, abbiamo riacquisito un vecchio modo di essere al mondo, siamo tor-nati a vivere di passaggio, a consumare tutto in fretta, in continuo movimento. Un modo di vi-vere che si rispecchia in chi sceglie di abitare in affitto, che è proprio della cultura di chi sceglie l’accesso e non necessariamente la proprietà, che preferisce sempre essere e non semplice-mente avere. Sempre meno persone acquistano casa, sempre più la affittano e la condividono. Sempre più altri luoghi diventano la ‘nostra’ casa. Eppure in tutto questo movimento sem-pre due soggetti si incontrano: chi resta e chi parte; chi ospita e chi viene ospitato; chi affit-ta e chi vive a tempo determinato la propria permanenza. E ancora ‘chi resta’ si concede vacanze, si sposta per lavoro o ‘affitta altre vite’ lasciandosi aperte innumerevoli possibilità di cambiamento e di ritorno sui propri passi. La preferenza per il consumo, il superamento del concetto di investimento duraturo, si traducono

nel qui e ora, nel temporaneo che diventa l’uni-tà di misura del presente. Rent, nasce proprio da queste riflessioni e dà notizia di questi stili di vita: parole, immagini, suoni e racconti che par-lano di vite in movimento, di viaggi, di traffici di pensieri, idee, curiosità, appuntamenti. Parla di noi stessi, del nostro mercato, della cultura che cambia, dello spostamento, dei luoghi fissi e di quelli immaginari, della moda, variabile per ec-cellenza. Un progetto nuovo, ancora in divenire, che andremo a scoprire insieme, una sfida, che affronta in maniera allargata e da una prospetti-va complessiva, a trecentosessanta gradi, il tema dell’abitare contemporaneo. L’abitare come me-tafora del vivere, dell’essere viaggiatori, turisti ed insieme gelosi custodi e proprietari di una porzione di mondo che delle volte ci sembra in-finitamente piccola e altre volte troppo grande. Protagonisti di esperienze che durano pochi mi-nuti o qualche ora, alla continua ricerca di radi-ci, sicurezza, conferme e tradizioni. Una solidità nei valori con cui ribadiamo la nostra identità, per non smarrirci nell’andare.

iN viaggio pER cambiaRE

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franchising immobiliare

soloaffiTTiosservatorio

uN moNdo iN affiTTo

l’impoRTaNTE è paRTEcipaRE

Il miracolodella creazioneaffascina da annifilosofi, scienziatie religiosi.Ma se pensassimo solo che il tuttoè nato da unagrande, geniale idea?

Ad eventi che contano, ad iniziative che coinvolgono

Penso a Mark Zuckerberg, l’inventore di Fa-cebook, a quando solo diciannovenne e stu-dente di Harvard pensava ad un sistema per rendere facile ed accessibile la comunica-zione tra gli studenti della sua università e di quelle dei dintorni. Un sistema per risolvere una precisa e specifica esigenza di studenti. Come poteva immaginare che il suo Face-book sarebbe diventato nel giro di poco un fenomeno inarrestabile, con oltre 100 milio-ni di utenti in tutto il mondo e valutato più di 16 miliardi di dollari? Quando abbiamo pensato ad un franchising immobiliare che si occupasse solo di affitti, siamo partiti analiz-zando il modello di agenzia tradizionale della zona che, nel periodo di boom del settore, era tutta dedita alla compravendita, consi-derando i clienti delle locazioni con minor impegno. Quello che ne è seguito, però, è un sistema di specializzazione e professionalità in materia di locazione che ci ha permesso di creare la figura di agente esperto nei servizi per la locazione. Una figura professionale di questo livello è confinata e destinata alla sola realtà italiana o può trovare spazio e credibi-lità anche all’interno di altri paesi? Pensiamo proprio di sì. Siamo partiti, allora, dalla vici-na e simile Spagna ‘esportando’ il modello a Valencia e Murcia e presto nelle altri grandi realtà cittadine spagnole. Un modello che ha già suscitato l’interesse di altri paesi europei: Slovenia, Svizzera, Russia. L’Europa, per ora, ma solo come una parte del mondo.

E non tanto nel senso ‘consolatorio’ dato da De Coubertin per sostenere l’importanza dello spirito di correttezza con cui affrontare una gara, piuttosto dal punto di vista di essere partecipi di grandi eventi, di grandi progetti. Partecipi e perché non fautori degli stessi? Co-minciando con l’impegno che nel 2009 voglia-mo dedicare a progetti di solidarietà. Progetti

concreti, grazie alla collaborazione con Lvia, che potranno permettere il ‘ritorno a casa’ di molti abitanti nei villaggi di una parte del Bur-kina Faso devastata da tragiche carestie. Pro-getti di eventi unici, come quello che si terrà il 29 gennaio presso il Circolo della Stampa di Milano durante il quale presenteremo, per la prima volta, uno studio tutto dedicato alle locazioni. Uno studio in collaborazione con Nomisma alla cui presentazione seguirà un’interessante tavola rotonda con importan-ti relatori che discuteranno sulla situazione abitativa in Italia oggi e sulla locazione come soluzione. Progetti di grandi appuntamenti con quanti vogliano conoscerci più da vicino. Saremo infatti a Roma, insieme ad altri part-ner, per presentarci, far conoscere da vicino la nostra realtà e metterci a disposizione di chi vuole approfondire il nostro Rent.

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franchising immobiliare

soloaffiTTi

cRisi E oppoRTuNiTà

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236.545 clientifra locatori e conduttori

59.972 immobiligestiti

1998

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variazioni medie dei prezzi delle abitazioni

400.000

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numero di compravendite di abitazioni

7 mesi

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uffici

tempi medi di vendita [fonte: Nomisma]

negozi

case

Crisi, crisi, crisi. E’ la parola decisamente più di moda di questi tempi. Un tema all’ordine del giorno, che per lo più colpisce e spaventa, per-ché si porta dietro una certa superficialità di lettura e un’abitudine a considerare in maniera negativa tutto ciò che è instabile, critico, di pas-saggio. Noi, ovviamente, non la vediamo così. Da buoni viaggiatori, andiamo a scomodare il gigante rosso, per dimostrarvi come, dall’altra parte del mondo, nella lontana Cina, che tanto aveva affascinato Marco Polo, la parola crisi abbia un significato doppio, di pericolo e op-portunità. Se diamo uno sguardo all’indagine di Tecnoborsa, del primo semestre del 2008, ci accorgiamo che nel mercato delle locazioni, oggi, la domanda supera l’offerta di ben due punti percentuali, mentre nell’indagine del 2006 il gap era di soli 0,7 punti e nel 2004 addirittura in negativo (-0,5 punti), per cui l’of-ferta superava di poco la domanda. Rifacendo-ci a queste ricerche possiamo concludere che il nostro mercato di riferimento sta vivendo un momento positivo, soprattutto se si considera che il segmento delle locazioni è sempre stato caratterizzato da un andamento tendenzial-mente stabile, privo di quelle oscillazioni cicli-che che invece sono tipiche del mercato delle compravendite. Con dati alla mano ci sembra quindi ragionevole concludere che il trend, per il quale stiamo lavorando da più di dieci anni, si stia trasformando in una nuova forma di sta-bilità, e che la vita in affitto, da pura e semplice necessità, stia diventando una questione cul-turale legata al nomadismo e ad una visione meno proiettiva e più orientata al presente.

centro 70 mq

canonemutuo

canonemutuo

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980 €1.140 €

539€756 €

700 €1.020 €

574 €690 €

868 €1.130 €

1.190 €1.370 €

714 €861 €

616 €680 €

448 €534 €

1.400 €1.680 €

770 €1.090 €

1.000 €1.460 €

820 €900 €

1.240 €1.600 €

1.700 €1.970 €

1.020 €1.230 €

880 €970 €

640 €760 €

milano

torino

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semicentro 100 mq

canoni mensili vs rate mutui 2008

NoTa: durata del mutuo 15 anni, tasso variabile finanziato al 50% del valore

pREv

isio

Ni

aree metropolitane

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tempo e denaro

59.972 immobiligestiti

59.132 richieste di potenziali conduttori

29.000 contratti di locazione conclusi nel 2008

28,9 %10,4 %11,8 %48,9 %

2007

motivazione all’acquisto dell’abitazione nelle maggiori aree urbane italiane [fonte: Nomisma]

sostituzione

seconda casa

investimento

prima casa

tempi medi di vendita [fonte: Nomisma]

27,8 %9,3 %

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2008

sostituzione

seconda casa

investimento

prima casa

locazioni -0,80 % compravendite -0,70 %

locazioni -1,25 % compravendite +1,80 %

locazioni -2,30 % compravendite +1,90 %

locazioni +0,65 % compravendite -2,40 %

locazioni -2,55 % compravendite -4,00 %

locazioni +1,60 % compravendite -1,10 %

locazioni -0,10 % compravendite -3,60 %

locazioni +2,15 % compravendite +0,00 %

locazioni +3,40 % compravendite -2,20 %

aumento %canone di locazioneprezzo abitazione

diminuzione %canone di locazioneprezzo abitazione

variazioni i trimeste 2007 / i trimestre 2008 [fonte: Nomisma]

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franchising immobiliare

soloaffiTTi

L’abitare è una materia assai complessa. Non è semplicemente una questione di gusti, bisogni, tendenze, stili di vita, benessere, orientamenti socio-economici; bensì è un insieme di prati-che che regolano la vita degli uomini anche da un punto di vista giuridico e finanziario. Se facciamo qualche passo indietro, prendiamo in mano i libri di storia, i manuali di educa-zione civica, quelli di diritto non possiamo non accorgerci quanto i nostri desideri si accompagnino a liste interminabili di leggi, decreti, sentenze, interpretazioni, che dalla Roma antica alla modernità pongono dei li-miti alla confusione, all’anarchia, facendo emergere il principio della libertà. Il pensie-ro comune fatica a comprendere tutto questo anche se è costretto a confrontarvisi, e vede nei contratti, negli obblighi, negli adempimen-ti fiscali un groviglio di apparati senza solu-zione ultimativa. Eppure questo mare ma-gnum di parole, clausole e postille è il nostro lavoro, il nostro business; è ciò che trasforma e rende concrete le nostre intuizioni e idee, e possibili i vostri sogni e necessità. A partire da queste riflessioni riteniamo perciò opportuno provare a fornire un’informazione che possa realmente essere utile alla vita di tutti i giorni; che spieghi che differenza sussiste tra il gene-ralissimo concetto di abitare e quella che noi invece definiamo: la disciplina della locazio-ni. La disciplina delle locazioni, in particolar modo di quelle abitative, si è sviluppata in maniera spesso tortuosa nel corso degli ultimi decenni. Per comprendere questo percorso è quindi importante fare riferimento a ciò che puntella le sue origini: le disposizioni del Co-

dice Civile in materia di locazione. Il Codice Civile – negli articoli 1571 e seguenti – fissa alcune regole generali che valgono per tutte le tipologie di contratti di locazione. Termine che sta ad indicare “quel contratto che prevede la cessione in godimento di un bene – improdut-tivo – dietro pagamento di un corrispettivo – il canone di locazione –”. Il Codice Civile stabili-sce gli obblighi reciproci di locatore e condut-tore, impegnando quest’ultimo nel pagamento del canone di locazione, nell’utilizzo del bene con la ‘diligenza del buon padre di famiglia’ e alla riconsegna in stato analogo alla ricezione. Il Codice indica inoltre un termine massimo di durata, che non deve essere superiore ai trent’anni. Tutti gli aspetti specifici, come: termini di disdetta, modalità di aggiornamen-to del canone, entità massima del deposito cauzionale, sono regolati da leggi ordinarie che disciplinano le varie tipologie di contrat-to. Su questo fronte la spaccatura si innesta nella divisione tra locazioni ad uso abitativo e ad uso diverso da quello abitativo, come: negozi, uffici, capannoni e altro. Le locazioni ad uso abitativo alla fine del 1998 sono state oggetto di una riforma che si prefiggeva come obiettivo quello di ordinare in ambito norma-tivo l’area di vigenza della Legge dell’Equo Canone, datata 1978 e largamente disattesa. Situazione che non era stata risolta neppure dalla Legge del 1992 dei Patti in Deroga. La Legge 431 del 1998, riformando interamente la disciplina delle locazioni abitative, ha in-trodotto invece due canali di contrattazione: il canale del contratto libero, che consente a locatore e conduttore di fissare liberamente

il canone di locazione, lasciando una certa libertà anche nel definire le altre condizioni contrattuali; eccezione fatta per la durata, che viene sottoposta al limite massimo di quattro anni più quattro di rinnovo automatico; il canale dei contratti tipo: tre più due, transi-torio, a studenti universitari fuori sede, che prevede che canone e condizioni contrattuali siano fissate da appositi accordi territoriali, concedendo come contropartita al locatore particolari agevolazioni fiscali. Se il contratto libero disciplina, sia per la durata che per le caratteristiche, quanto già anticipato nei Patti in Deroga, la vera novità introdotta dalla rifor-ma è rappresentata dai contratti del secondo canale; previsti dal legislatore per contenere i canoni di locazione, saliti negli ultimi anni alle stelle in diverse città italiane, determinando gravi difficoltà per varie tipologie di inquilini; per i quali trovare casa compatibilmente alle proprie disponibilità di spesa sta diventando sempre più difficile. L’incentivo per i proprie-tari ad adottare queste formule contrattuali deriva dalle agevolazioni fiscali: una riduzione del carico fiscale – Irpef, Ici, Imposta di Regi-stro – che dovrebbe determinare un canone di locazione più basso rispetto al libero mercato.Per quanto riguarda invece le locazioni ad uso diverso dall’abitazione, la normativa di riferi-mento rimane la Legge 392 del 1978, che non ha subito modifiche ad oggi, e che prevede un contratto della durata di sei anni più sei di rinnovo automatico e una serie di pattuizioni – dal diritto di prelazione in caso di vendita all’indennità di avviamento – che hanno lo scopo di tutelare il conduttore e la sua attività.

la discipliNadEllE locazioNi

Come si è passati dal buon padre di famiglia al Codice Civile

18,8 %81,2 %

italia

abitazioni in affitto rispetto al totale delle abitazioni occupate in Italia

abitazioni in affitto

altre abitazioni

392/78 È la normativa di riferimento per le locazioni commerciali che prevede un contratto della durata di sei anni più sei di rinnovo

automatico. L’articolo 11 prevede una cauzione per un importo massimo di tre mensilità di canone produttive di interessi legali, dacorri-spondersi al termine di ogni anno di locazione.

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Recenti ricerche pubblicate su diverse testate nazionali hanno dimostrato l’attualità della questione della morosità. Un articolo de Il Sole 24 Ore denuncia l’impossibilità da parte di almeno due inquilini su cento di versare il canone mensile. L’incremento del numero di sfratti per morosità appare entro questo scena-rio una diretta conseguenza della liberalizza-zione dei canoni seguita alla Legge 431/98 di riforma delle locazioni abitative, che, avendo abolito l’equo canone, ha consentito ai singoli proprietari di fissare autonomamente il valore del proprio immobile. La percentuale di sfrat-ti convalidati per morosità è passata infatti dal 1996 a oggi dal 26 % al 75%.Mentre le ultime indagini disponibili indicano un arresto della corsa al rialzo dei canoni di locazione ed una maggiore disponibilità del locatore a rinunciare ad una quota parte del-

la rendita in favore di conduttori che offrano maggiori garanzie di solvibilità. A fronte di questi sommovimenti e valutazioni, la com-petenza specifica nel settore e l’esperienza maturata in dieci anni di attività hanno per-messo alla Solo Affitti Spa, grazie all’accordo siglato con il Gruppo Effegi Spa, (importante gruppo che opera da anni nel settore finan-ziario e assicurativo con le sue sedi di Mila-no, Cesena e Napoli), di studiare e proporre una nuova soluzione che rafforza l’esclusivo prodotto Affitto Sicuro: un pacchetto di garan-zie diventato in breve tempo segno distintivo della professionalità della rete. La principale novità del prodotto è rappresentata dall’emis-sione di una fidejussione a prima escussione, che garantisce al proprietario dell’immobile il regolare pagamento del canone di locazione per l’intera durata del contratto, fino ad un massimale di dodici mensilità. Ciò significa che, nel momento in cui l’inquilino si dimo-stra moroso, il proprietario deve comunicare tale condotta alla società finanziaria che ero-ga la fidejussione, per ottenere da subito il versamento sul proprio conto corrente delle mensilità di canone non ricevute: mese per mese fino alla liberazione dell’immobile. Il procedimento di garanzia è analogo a quel-lo di una fidejussione bancaria con, in più, la caratteristica di essere valida per l’intera

durata del contratto, lasciando all’inquilino il vantaggio di non vedersi immobilizzati titoli o denaro sul proprio conto corrente. Le formule della fidejussione possono essere: fidejussio-ne canoni, di cui si è parlato, e fidejussione canoni più danni, che offre la possibilità di aggiungere, alle garanzie già menzionate, il risarcimento degli eventuali danni arrecati dall’inquilino all’immobile per un massimale compreso fra una e sei mensilità.Questa garanzia, il cui costo è pari circa ad una mensilità del canone di locazione, mette al sicuro il proprietario sotto ogni profilo e consente all’inquilino di evitare il versamento delle tre mensilità di cauzione. Ridotti i tempi di erogazione della garanzia: nell’arco di ven-tiquattro ore le agenzie Solo Affitti possono concedere la fidejussione e consegnarla al locatore. A queste garanzie si aggiunge poi, per il proprietario, la tutela legale, polizza assicurativa stipulata in accordo con DAS Assicurazioni Spa, che copre eventuali spese legali, giudiziali ed extragiudiziali, sostenute dal proprietario in caso di controversie con l’inquilino. Al quale, per agevolare l’accesso alla locazione, viene offerta la possibilità di rateizzare i costi iniziali attraverso il prodotto Easyrent, stipulato con le principali società finanziarie internazionali come ad esempio: Barkleys, Ducato e Santander.

AFFITTOSICURO

Il deposito cauzionale, o cauzione, è una ga-ranzia che viene richiesta dal proprietario dell’immobile all’inquilino che lo prende in affitto, al fine di avvallare l’adempimento delle obbligazioni assunte nel contratto di lo-cazione – mantenimento in buono stato degli spazi e pagamento continuativo del canone -.In caso di inadempienza contrattuale la som-ma a deposito può diventare di proprietà del locatore, secondo l’articolo 11 della Legge 392/78, che stabilisce un importo massimo di tre mensilità di canone produttive di interes-si a tasso legale, da corrispondersi al termine di ogni anno di locazione. L’inderogabilità di questa formula è garantita dal presidio di nul-lità – articolo 79 Legge Equo Canone – ancora

prescrizione – per inviare il decreto ingiunti-vo o pretenderne il rimborso. Nei confronti di questo decreto il proprietario può fare a sua volta opposizione, dimostrando il danno e il diritto ad ottenere il rimborso.

applicazione interessi legali:

4,0 %5,0 %

10,0 %5,0 %2,5 %3,5 %3,0 %2,5 %3,0 %

dal 01 11 1886

dal 21 04 1942

dal 16 12 1990

dal 01 01 1997

dal 01 01 1999

dal 01 01 2001

dal 01 01 2002

dal 01 01 2004

dal 01 01 2008

valido per le locazioni non abitative: relative ad uffici, immobili commerciali, artigianali e industriali. Per le locazioni abitative invece si ritiene valida, per effetto dell’abrogazione dell’articolo 79, superato dall’articolo 14 della Legge di riforma degli affitti 431/98, l’apertu-ra verso le deroghe, concordate tra le parti e per le quali si può stabilire un deposito di cifra superiore e non produttivo di interessi legali. Nel caso in cui gli interessi legali maturati sino al momento del rilascio dell’appartamento non siano stati corrisposti annualmente, devono essere rimborsati insieme al deposito cauzio-nale. Il deposito cauzionale può essere versato seguendo tre modalità: garanzia fidejussoria bancaria o assicurativa, versamento di con-tanti, libretto di risparmio bancario o postale al portatore. Il rimborso del deposito e degli interessi non ancora versati può avvenire solo a seguito del rilascio dell’appartamento da parte dell’inquilino, il quale è tenuto al rispetto di tutti i suoi obblighi contrattuali. Nel caso in cui il deposito, o gli interessi relativi, non vengano rimborsati dal proprietario, il conduttore ha dieci anni di tempo – prima che intervenga la

cauzioNE

diritto e rovescio

431/98È la legge che ha riformato interamente la disciplina delle locazioni abitativeintroducendo due canali di contrattazione.

Ha inoltre abolito l’equo canone, consentendo ai singoli proprietari di fissareautonomamente il valore del proprio immobile.

Fidarsi è bene, ma non fidarsi è sempre meglio

Un ‘magazzino’della fiducia, a scadenza

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VUOTI DA RIEMPIRE PIENI DA SVUOTARE

claudio Quattro anni fa ho affittato una casa a Roma. Il contratto è in scadenza alla fine di quest’anno. Ma mi è già stato comunicato che me ne devo andare. Via. Altra casa, altra storia. Non ho ancora messo mano ai pensie-ri, figuriamoci agli annunci. Un piccolo salto indietro. Gennaio 2008: il proprietario mi comunica, con una lettera, che non intende rinnovare il contratto. Cerco tra le righe, ma nulla. Non ci sono motivi, né precisazioni, né insulti. Disperato lo chiamo, vorrei qualche spiegazione; capire se è un problema di con-dotta, se il mio cane è troppo rumoroso, se ha un bebè in arrivo e serve la casa a qualche figlio. Se una donna l’ha stregato e vorrebbe un nido d’amore. Se la moglie lo ha lascia-to e sta cercando un rifugio. Nel qual caso potrei sempre ospitarlo. Per un po’, magari non troppo, la solidarietà tra uomini si sa, è gradita come gli ospiti... Ma niente. Niente di più di quelle temibili parole: “La casa è stata messa in vendita”. Il baratro. Sono ufficial-mente un senzatetto. Uno sventurato. Un fi-glio della Provvidenza. Un caso letterario. Ma soprattutto: è possibile, voglio dire, è regolare tutto ciò?soloaffiTTi Caro Amico romano. Io certo non sono un autore, altrimenti mi sarei molto di-lettato col tuo simpatico personaggio. Bensì sono un uomo di diritto e quindi ti risponderò

con dovizie di dettagli legislativi, affinchè la tua storia, assai comune, possa trovare una risoluzione.Va prima di tutto precisato che il locatore di un contratto libero della durata di quattro anni più quattro – stipulato a norma della Legge 431/98 – può esercitare la facoltà di disdetta, alla prima scadenza contrattuale, solo per uno dei motivi previsti dall’art. 3 comma 1 della Legge 431/98. Fra tali motivazioni rientra anche quella di vendita dell’immobile, a condizione che il lo-catore non disponga di altro immobile di pro-prietà, oltre a quello eventualmente adibito a sua abitazione principale. Affinchè la disdetta sia valida è tuttavia neces-sario che il locatore invii lettera raccomandata, con almeno sei mesi di preavviso, indicando la motivazione che giustifica la richiesta di ces-sazione del contratto. Una lettera di disdetta priva di indicazioni relative alla motivazione è da considerarsi nulla. Inoltre, nel caso in cui entro un anno dal momento in cui hai dovu-to lasciare la casa, il proprietario non abbia effettivamente messo in vendita il suo immo-bile, hai diritto a rientrare in quell’immobile (con risarcimento per le spese di trasloco) o richiedere un risarcimento del danno subito che verrà riconosciuto da un giudice in misura non inferiore a trentasei mensilità.

luca Mala e buona sorte si abbattono su di me. Un parente se ne va e mi lascia come ri-cordo un alloggio nei pressi di Viterbo. Fanta-stica città, senza dubbio. Peccato che io viva a Brescia, e che l’appartamento, interamen-te da ristrutturare, sia vuoto. Insomma, una vera e propria grana. E poi cosa sono tutte queste spese condominiali: pulizia scale, luce, manutenzione giardino? Un elenco infinito. Ma le devo sostenere proprio tutte io? Voglio dire, a calci e pugni a malapena sono arrivato ad esser padre di famiglia, non sono proprio pronto per la giardinetta e la casa vacanze. Si accettano consigli. soloaffiTTi Caro Luca, certo che gli uomini se non li fa la sorte…ma passiamo oltre, e andia-mo a rispondere al tuo problema. Sebbene l’ar-ticolo 1118, ultimo comma, del Codice Civile, stabilisca che un condomino può esercitare la facoltà di rinunciare unilateralmente al suo diritto di utilizzare parti comuni dell’edificio, egli tuttavia non può sottrarsi dall’obbligo di contribuire alle spese per la loro manutenzio-ne ed esercizio. Pertanto anche se l’apparta-mento non viene utilizzato da diverso tempo se ne dovranno sostenere gli oneri condominiali secondo le regole dettate dagli articoli 1123 e seguenti del Codice Civile. Quindi affrettati a trovare un inquilino che paghi le spese oltre al canone di locazione.

“L’esperto di Solo Affitti” risponde a tutte le tue domande su contratti di locazione, adempimenti fiscali e aspetti giuridici.Scrivici a: [email protected] .

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franchising immobiliare

soloaffiTTi

C’è chi acquista e c’è chi vende. Chi riceve un’eredità e chi è inseguito dai creditori. Chi si trasferisce e chi non vorrebbe affatto. Il mondo è sempre in movimento e anche il nostro mercato. Su questo primo numero abbiamo scelto due casi che hanno fatto parte della nostra storia, nessuna domanda inedita, diciamo piuttosto due situazioni frequenti: da una parte un proprietario con un appartamento vuoto sulle spalle, dall’altra un inquilino con un contratto scaduto e una nuovo tetto da cercare. Due storie tipiche a confronto, due domande da affrontare; in estrema ratio: due persone da far conoscere. Ma seguitiamo.

l’esperto risponde

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aggioRNamENTo dEl caNoNEArt. 81 equo canone: pubblicazione dei dati Istat nella Gazzetta UfficialeLa variazione dell’indice dei prezzi al con-sumo per le famiglie di operai e impiegati accertate dall’Istat sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.nota: la pubblicazione del dato Istat mantie-ne una sua validità per le locazioni ad uso diverso e – per le locazioni abitative – in virtù di quanto disposto dall’Art. 6, comma 6, della nuova legge sulle locazioni abitative.asTa immobiliaREProcedimento con cui un creditore mette in vendita un immobile su cui abbia ipoteca quando il proprietario non paghi il suo debito (tipicamente le rate del mutuo).

capaRRaSomma versata a titolo di anticipo da chi intende acquistare a chi intende vendere, oppure da chi si impegna a locare un immo-bile. Può essere confirmatoria, e in questo caso se recede dal contratto chi vende deve restituire il doppio a chi voleva comprare, mentre se recede chi voleva comprare la caparra resta in mano al venditore. La parte lesa però può scegliere in opzione se chiedere ugualmente l’esecuzione del contratto oppure chiedere i danni derivanti dalla mancata esecuzione del contratto. Oppure può essere penitenziale: in questo caso il meccanismo è identico a quello della caparra confirmatoria, ma la parte lesa deve accontentarsi dell’incasso della caparra e non può accampare altre pretese.caTEgoRia caTasTalEGli edifici sono suddivisi in alcune grandi tipologie, a seconda del loro utilizzo e cioè A (abitazioni), B (edifici collettivi), C (ma-gazzini, negozi, autorimesse), D (immobili utilizzati a scopo imprenditoria), E (immo-bili speciali). Nell’ambito di queste categorie sono operate ulteriori distinzioni, a seconda delle caratteristiche di pregio e di utilizzo dei vari tipi di immobile. Ad esempio, fra le abitazioni si distinguono nove categorie: con A1 si identificano gli immobili signorili, con A8 le ville e con A4 le abitazioni popolari. Ogni categoria è poi ulteriormente suddivisa in classi, che identificano la qualità e lo stato dell’immobile.

AcomodaToConcessione a titolo gratuito dell’uso di un bene. In campo immobiliare si applica in genere quando si vuole ufficializzare che una casa di proprietà viene abitata da un familiare, ottenendo in questo modo van-taggi fiscali su Irpef e Ici. Due le differenze fondamentali con la locazione: 1) la gratuità del contratto; 2) la durata, che può essere interrotta non appena il legittimo proprieta-rio intenda utilizzare per sé l’immobile.compRomEssoContratto che prevede la promessa del venditore a cedere l’immobile al compratore a determinate condizioni coNTRaTTo di locazioNEArt. 1571 C.C.: la locazione è un contratto con il quale una parte (c. 320) si obbliga a far godere all’altra una cosa mobile o immo-bile per un dato tempo, versato un determi-nato corrispettivo (c. 1803; att. c. 180)

dEposiTo cauzioNalESomma versata a garanzia. Nella locazione la versa l’inquilino per garantire la buona conservazione della casa.diaDocumento redatto da un professionista abi-litato che descrive i lavori di manutenzione straordinaria da effettuarsi in un immobile.

EuRiboR(Euro Interbank Offered Rate). Costo del denaro per le transazioni interbancarie a breve termine. Indica il tasso a cui le banche regolano le loro transazioni in Euro. E’ di gran lunga il parametro più adoperato per calcolare le variazioni dei tassi dei mutui.

iciImposta comunale sugli immobili. Viene pagata al Comune in cui si trova l’immobile con aliquote che variano, a seconda della destinazione dell’immobile e delle condizio-ni socio-economiche del proprietario, dal 2 al 9 per mille del ‘valore catastale’.

ipoTEcaGaranzia a fronte della quale viene erogato un prestito. Il creditore si riserva di incame-rare il bene ipotecato se il debitore non paga le rate alla scadenza. Sul medesimo bene si possono iscrivere anche più ipoteche per crediti diversi e a ognuno di questi viene assegnato un numero d’ordine (grado di ipo-teca). Le banche in genere accendono mutui solo contro ipoteche di primo grado.iRpEfImposta sui redditi delle persone fisiche. Ai fini Irpef l’abitazione fornisce un reddito pari alla rendita catastale. Se la casa è abitata direttamente dal dichiarante, si ha diritto a una detrazione di pari importo. Se la casa non è abitata direttamente dal proprietario o dai suoi familiari, la rendita è aumentata di un terzo.

locaToRENel linguaggio giuridico identifica il proprie-tario che dà in locazione il suo immobile.locazioNECessione di un immobile per un tempo deter-minato in cambio di un compenso (canone).

maNdaToContratto col quale una parte si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell’altra. Chi conferisce il mandato è il mandante, chi lo riceve è il mandatario. A differenza del mediatore, il mandatario cura solo gli interessi di una parte.mulTipRopRiETàAcquisto del diritto all’uso di un’abitazione per un determinato periodo dell’anno. Nel sistema giuridico italiano si acquista una porzione di immobile. Nel sistema anglo-sassone (timesharing) si acquista invece una porzione di tempo e la gestione delle quote viene affidata a un trust.muTuo iNdicizzaTo(o a tasso variabile). Mutuo il cui tasso varia a seconda del variare dei parametri di riferi-mento. Se ad esempio un mutuo è ancorato all’Euribor le rate saliranno e scenderanno proporzionalmente all’aumento e alla dimi-nuzione del valore del tasso.

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glossario

Orientarsi nel mondo dell’affitto non è certo una cosa facile. Il primo passo è conoscere e utilizzare le parole giuste e il loro significato esatto

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spREadMaggiorazione sul parametro di riferimento applicato dalla banca per determinare il tasso di un mutuo variabile.

Tus(Tasso Ufficiale di Sconto). Il tasso che la Banca d’Italia chiede alle banche per regolare le transazioni a breve termine. Dal 1° gennaio 1999 è uguale al tasso di sconto stabilito dalla Bce per l’Euro. Serve, seppu-re raramente, come base per il calcolo delle variazioni dei mutui.

usufRuTToDiritto reale che consiste nella possibilità di godere di un bene pur non possedendone la proprietà. La sua durata può esseredeterminata o indeterminata. Quasi sempre però dura fino alla morte dell’usufruttuario, che nel frattempo dovrà pagare tutte le imposte. In campo immobiliare si ricorre spesso, in alternativa all’usufrutto, al diritto di uso e di abitazione che, essendo diritti personali e non reali, non possono essere ceduti a terzi.

valoRE caTasTalEServe come base per il pagamento di tutte le imposte sulla compravendita (registro, Iva, imposte ipotecarie e catastali) e dell’Ici, l’imposta annuale che si paga ai Comuni. Il valore catastale è costituito dalla rendita catastale moltiplicata per 100. Con due eccezioni: nel caso di negozi (cat. C1) la rendita si moltiplica per 34.Nel caso di uffici (cat. A10) invece simoltiplica per 50.visuRaIspezione dei documenti. In campoimmobiliare si effettua di norma la visura catastale, al Catasto, sulla regolaritàurbanistica dell’immobile, e la visura ipotecaria alla Conservatoria del Registro, per controllare che sull’immobile non siano state trascritte ipoteche.

glossario

Nuda pRopRiETàQuello che resta del diritto di proprietà sull’immobile dopo la cessione dell’usufrutto. Il nudo proprietario non ha alcun diritto sulla casa fino alla scadenza dell’usufrutto.

obbligazioNi dEl coNduTToREArt. 1587 c.c.: obbligazioni principali del conduttore.Il conduttore deve:1. prendere in consegna la cosa e osservare la diligenza del buon padre di famiglia (c. 1176) nel servirsene per l’uso determinato nelcontratto o per l’uso che può altrimentipresumersi dalle circostanze; 2. pagare il corrispettivo nei termini convenuti.obbligazioNi dEl locaToREArt. 1575 c.c.: obbligazioni principali del locatore.Il locatore deve:1. consegnare al conduttore la cosa locata in buono stato di manutenzione (c. 1617); 2. mantenerla in stato da servire all’usoconvenuto (c. 1576 ss.); 3. garantirne il pacifico godimento durante la locazione (c. 1585 ss.).

pERmuTaScambio di un bene con un altro, con pagamento in denaro delle differenza a favore di chi cede il bene di maggior valore. Quando lo scambio di abitazioni avviene tra due proprietari si pagano le imposte solo sull’abitazione di maggior valore.pERTiNENzaPorzione di fabbricato concettualmente legata all’immobile principale a causa della sua funzione accessoria, anche se dotata di autonoma rendita catastale. Ad esempio un box, una cantina o un solaio rispetto all’ap-partamento situato nello stesso fabbricato. Le pertinenze ai fini Irpef e imposte di tra-sferimento godono dello stesso trattamento applicato all’immobile principale. Quindi se si acquista un box di pertinenza a una ‘prima casa’ si pagherà l’aliquota ridotta.pRElazioNEDiritto di vedersi offrire un bene prima di altri e a parità di condizioni. Si applica

nelle vendite dei terreni agricoli (e quindi anche dei rustici loro pertinenze): in questo caso chi vende deve dare la preferenza al confinante. E’ prevista anche nelle locazioni commerciali quando il proprietario vende.

REgolamENTo coNdomiNialENorma interna al condominio, che regola tutti quegli aspetti dell’utilizzo dei beni comuni che non siano già previsti dal Codice Civile e che in alcuni casi può addirittura derogare dal Codice Civile. Può essere di due tipi: contrattuale, quando è stato predisposto dal costruttore e la cui modifica è possibile solo con l’unanimità dei consensi; assembleare, quando è stato deciso a maggioranza dall’assemblea condominiale. L’acquisto e la locazione di un appartamen-to comporta l’automatica accettazione del regolamento di condominio.RENdiTa caTasTalEValore attribuito dal catasto a una determi-nata unità immobiliare. E’ la base di calcolo per le imposte che gravano sulla casa. La rendita moltiplicata per 100 diventa la base imponibile sulla quale si pagano le imposte sulla compravendita. Se al fabbricato il Catasto non ha ancora fornito la rendita (ad esempio perché si tratta di una casa nuova) si può ottenere l’assegnazione di una rendita provvisoria, compilando un questionario e presentandolo agli uffici del Catasto stesso. Salvo limitate revisioni le rendite attual-mente in vigore sono ancora quelle stabilite all’epoca della loro introduzione nel 1992 e incrementate del 5% dalla Finanziaria 1997.

spEsE di REgisTRazioNEArt. 8 equo canone: spese di registrazione.Le spese di registrazione del contratto di locazione sono a carico del conduttore e del locatore in parti uguali.sfRaTToProcedura con cui si chiede l’intervento dell’ufficiale giudiziario e della forza pub-blica per liberare la casa da un inquilino. Si può chiedere per tre ragioni: necessità, morosità, fine locazione.

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12 mensilità garantite

rimbors0 dei danni

tutela legalela tua casa in mani sicureAffittosicuro è l’esclusivo pacchetto di garanzie offerto da Solo Affitti per vivere la locazione in tutta tranquillità. Affittosicuro copre ilrimborso fino a 12 mensilità in caso di morosità dell’inquilino e ilrisarcimento dei possibili danni all’immobile per un importo massimo pari a 3 mensilità, oltre a pagare le eventuali spese legali. L’inquilino d’altra parte, risparmia il deposito cauzionale e può rateizzare tutte le spese iniziali della locazione.

affittosicuroR

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soloaffitti.it

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18%irlanda 31,8%

gran bretagna

38,1%danimarca

25%finlandia

59,3%germania49%

olanda

31,8%francia

10,4%

spagna

25,7%portogallo

16,5%

grecia

20%italia

41%austria

abitazioni in affittosul totale delle abitazionioccupate

Parentesi recessiva che ha colpito il settore in seguito allo scoppio della bolla speculativa che aveva gonfiato le quotazioni immobiliari all’inizio degli anni ’90.

1992 - 1997Repentini cambiamenti politici, economicie finanziari. Analizziamo gli ultimi vent’anni della storia della locazione per capire il mercato di domani

[fonte: indagine Censis-Sunia-Cgil, 2007]

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casa e famiglia

I dati relativi allepercentuali delleabitazioni in affitto sul totale delle abitazionioccupate ci distanziano dai paesi europei più sviluppati. In Italia e Spagna, dove il dato percentuale risultaparticolarmente basso,è evidente come ilmercato della locazioneabbia grandipotenzialità di crescita nei prossimi anni

Casa Italia

La casa, di proprietà o in affitto, è considera-ta a tutti gli effetti uno dei principali indicatori sociali, utile a interpretare i nuovi stili di vita della popolazione, e a sottolinearne i lenti cam-biamenti o le repentine evoluzioni.L’attuale sistema sociale oscilla tra il tentati-vo di mettere un ordine ad ogni cosa e la ten-denza al perenne movimento. Contraddizione che si rispecchia, anche, nell’abitare dove, se è vero che si vive solitamente nella casa e nel quartiere equivalenti alla propria condizione sociale - corrispondenza tra geografia urba-na e geografia sociale - è vero anche che si assiste ad un continuo movimento che porta persone appartenenti a diversi ceti a convi-vere negli stessi quartieri, a vivere contem-poraneamente la situazione di proprietari ed inquilini, a far confinare zone di pregio con quartieri popolari e/o ‘baraccopoli’, ad iden-tificare nei numeri civici la differente ‘classi-ficazione’ di una stessa via.Situazione evolutive dell’abitare che seguono o muovono l’andamento generale del settore

immobiliare che in Italia si è caratterizzato, nell’ultimo decennio, per una cospicua cre-scita dei valori di riferimento. Esaurita la pa-rentesi recessiva, che aveva colpito il settore tra il 1992 e il 1997 in seguito allo scoppio della bolla speculativa che aveva gonfiato le quotazioni immobiliari all’inizio degli anni ’90, il mercato immobiliare italiano è entra-to in una lunga e robusta fase espansiva che, solo oggi, a dieci anni di distanza, ha inverti-to il segno. Tra i motivi principali che hanno determinato il boom possiamo soffermarci sulla trasformazione del concetto di bene immobiliare, di patrimonio, in quello che in inglese si definisce real estate. La molla del cambiamento è racchiusa nell’idea che l’im-mobile possa essere non solo bene da abitare o da utilizzare, ma anche e soprattutto fon-te di reddito, con conseguente creazione di valore - l’albergo, che un tempo serviva alla gestione dell’ospitalità ora anche in Italia ad esempio comincia ad essere considerato fonte di reddito finanziario - .

Come si pensa alla casa in un paese che cambia? Dove le abitudini, i costumi, le tradizioni sono messe a dura prova dalla modernità? Si affitta, si compra, si viaggia. Il mercato si apre alla mobilità

testo di Isabella Tulipano

18%irlanda 31,8%

gran bretagna

38,1%danimarca

25%finlandia

59,3%germania49%

olanda

31,8%francia

10,4%

spagna

25,7%portogallo

16,5%

grecia

20%italia

41%austria

2002 - 2005 2007 2009L’ introduzione dell’Euro, la riduzione del costo del denaro, la crisi dell’economia nazionale e degli investimenti azionari hanno favorito gli investimenti immobiliari.

Crisi scoppiata a seguito del fallimento dei mutui sub prime nell’estate, costata circa 945 miliardi di dollari e continuata in una più generalizzata crisi economica.

All’insegna della crescita, sui livelli di 5 anni fa, quando i canoni crescevano dell’8-9%annuo, con un elevato numero di contrattidi locazione.

sono le famigliein affitto in Italia

18,7%

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il mercato immobiliare nel suo complesso, compreso il mercato della locazione, con oscillazioni meno marcate, ma sicuramente rilevanti. L’aumento nel numero di compravendite nel precedente decennio comporta, nel settore delle locazioni, un’offerta cospicua a cui ora risponde una domanda che presenta evidenti segni di ripresa (il 35% dei giudizi degli ope-ratori economici - interpellati da Nomisma in occasione dell’analisi svolta dall’Osservatorio Immobiliare riferita al secondo semestre del 2008 - è all’insegna della crescita, tornando sull’intonazione di 4-5 anni fa, quando i ca-noni crescevano nell’ordine dell’8-9% annuo) accompagnata da un sostenuto livello del nu-mero di contratti, ma con canoni in lievissima diminuzione (-0,9% rispetto alla scorsa pri-mavera), data l’abbondanza dell’offerta. D’al-tronde, il più alto costo del denaro, il continuo aumento dei prezzi delle abitazioni, a cui non sono legati relativi aumenti degli stipendi, portano più italiani a trovarsi in una partico-lare situazione di esigenza abitativa, una que-stione che diviene sempre più urgente spinta dalla congiuntura di tre fondamentali moti-vazioni: la crescita dei prezzi che molti non possono più sostenere; la mancanza di una proposta ufficiale dalla fine degli anni ’80 dal punto di vista politico; la presenza di sempre più famiglie, che alimentano l’aumento del fabbisogno abitativo. Il boom delle famiglie è strettamente collegato all’evoluzione del con-cetto stesso di famiglia. Dal punto di vista de-mografico, i flussi migratori, la riduzione dei componenti tendente a uno – single, vedovi, separati -, la composizione in ritardo di nuove famiglie da parte dei ‘baby boom’ degli anni ’60, che oggi hanno tra i trenta e trentanove anni, ormai abituati ad allontanarsi sempre più tardi dalla famiglia di origine, contribui-sce alla creazione di un numero maggiore di famiglie. Altre motivazioni possono essere individuate dal punto di vista amministrati-vo: con la regolarizzazione degli extracomu-nitari ed un nuovo censimento (2001). Tale dato è confermato dallo studio che ha visto la Lombardia protagonista del Primo Rapporto sulle Locazioni, supportato dalla competenza scientifica di Nomisma e presentato con un convegno sul tema La locazione, la soluzione a Milano, presso il Circolo della Stampa ed allegato a prestigiose riviste del settore. Al 31 dicembre 2007 la popolazione lombarda risulta pari a 9.642.406 unità, poco al di so-

Il boom delle famiglie è legato all’evoluzione del concetto stesso di fami-glia. Un singoloindividuo può essereuna famiglia

L’ introduzione della moneta unica europea, la riduzione del costo del denaro, la crisi dell’economia nazionale e degli investimen-ti azionari - i fallimenti di Cirio e Parma-lat - hanno favorito il prodotto anticiclico per eccellenza: il mattone; oltre ovviamente all’arrivo di importanti compagnie interna-zionali di real estate. Se questi sono alcuni dei motivi fondamentali che hanno trasci-nato il settore in una continua situazione di crescita, è possibile individuare, invece, tra i principali motivi dell’attuale rallentamento: le quotazioni eccessive, che hanno determinato prezzi troppo alti e che difficilmente si può immaginare possano crescere ulteriormente; l’aumento del costo del denaro dovuto ai rial-zi decisi dalla BCE (Banca Centrale Europea); oltre che le ristrettezze nella concessione dei mutui da parte degli Istituti Bancari che si ritrovano sempre più spesso a fronteggiare situazioni di non solvibilità (si registrano un aumento del 17% dei pignoramenti nei pri-mi 6 mesi del 2008, con un totale di 21 mila nuove procedure che potrebbero concludersi con la vendita all’asta dell’immobile pignora-to). Hanno contribuito alla frenata del settore anche una domanda più orientata alla qualità che vaglia attentamente l’offerta e la sfiducia generalizzata nel settore, conseguenza della crisi scoppiata a seguito del fallimento dei mutui sub prime nell’estate 2007, costata cir-ca 945 miliardi di dollari e continuata in una più generalizzata crisi economica, con allar-mismi che si sono presto diffusi dagli Stati Uniti a tutto il mondo. L’incremento dei va-lori degli immobili non è stato un fenomeno circoscritto al segmento delle compravendite residenziali, ma ha finito per caratterizzare

Uno spaccatosull’Italia in affitto.

La famiglia tipo,composta da 3

persone, mediamente rimane nella stessa

abitazione con 3stanze per un periodo

di tempo che oscillada 6 a 15 anni

da 6 a 15 anninel 34% sono inaffitto da una singola società

[fonte: indagineCensis-Sunia-Cgil, 2007]

anni di residenzanell’abitazione

Popolazione lombarda pari al 16% di quella nazionale in crescita per effetto, non solodelle migrazioni dall’estero. Ma anche del saldo naturale positivo della popolazione.

9.642.406lombardia:la regione che anticipa le tendenzeIl trend nazionale è confermato ancora una volta dall’analisisulla regione Lombardia, da sempre anticipatrice e guida in fatto di mode,tendenze, status, nonchè della questione abitativa in Italia.

37,6%

identikitdegliitalianiin affitto

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pra del 16% del totale nazionale, in crescita rispetto al 2006 per effetto, non solo delle mi-grazioni dall’estero così come accade su tutto il territorio nazionale, ma anche del saldo na-turale positivo della popolazione, al contrario di ciò che avviene nel resto d’Italia. Cresce il numero complessivo delle famiglie: il territo-rio lombardo fa registrare incrementi superio-ri al 2% sul 2006 in 5 province, mentre Mila-no e Sondrio contribuiscono ad abbassare la variazione regionale che si attesta sull’1,5%. Per quanto riguarda il numero medio di com-ponenti per famiglia il dato è rimasto fermo a 2,3 negli ultimi tre anni, mentre a livello nazionale è sceso a 2,4 nel 2007 dopo essere

rimasto stabile dal 2003 al 2006 a 2,5. E se la situazione demografica accomuna l’Italia alla situazione europea, la questione propriamen-te abitativa segnala come il nostro paese sia più vicino a quelli del Sud, come Spagna e Grecia, dove la percentuale di abitazioni in af-fitto è ancora più bassa (20%) e lontanissima dai dati dei paesi del Nord, quali Danimarca o Austria. Il trend nazionale è confermato ancora una volta dall’analisi sulla regione Lombardia, da sempre anticipatrice e guida in fatto di mode, tendenze, status, dove lo stock abitativo ammonta a 5,1 milioni di uni-tà nel 2008, mentre raggiunge quasi 700.000 unità quello di immobili destinati alle attività

di servizio, commerciali e industriali. Al 2008 in Lombardia sono state stimate poco più di 3.200.000 abitazioni di proprietà sul tota-le di abitazioni occupate da residenti (circa 4,4 milioni di case nel complesso); rimane una quota, pari al 27% dello stock occupato da residenti, in affitto (in Italia sono il 26%). Una percentuale più alta rispetto alla media nazionale, che se confermerà questo ruolo di ‘anticipatore di tendenza’, ci spinge a pen-sare che nell’annoso dilemma tra affitto e proprietà molti potrebbero scegliere l’affitto, contrapponendo alla certezza ed al possesso la possibilità di adeguare il proprio stile di vita ad un mercato più orientato alla mobilità.

da 2 a 4 personenel 69,8% sono inaffitto da un singolosoggetto privato

da oltre 16 anninel 42,4% sono inaffitto da un singolosoggetto privato

3 stanzerappresentano il 47,2% dello stock pubblico

4 stanzerappresentano il 22,2% dello stock privato

più di 4 stanzerappresentano il 18,1% dello stock privato

fino a 2 stanzerappresentano il 37% dello stock privato

fino a 5 anninel 46,6% sono inaffitto da un ente statale

da 1 personasono donnenel 58,1% dei casi

da 5 o più personesono monoredditonel 60,8% dei casi

anni di residenzanell’abitazione

dimensione dell’alloggioin numero di stanze

Sono i milioni di unità immobiliaridestinate ad uso abitativo in Lombardia,come emerso dal Primo Rapporto sulle Locazioni Solo Affitti - Nomisma.

Ammontare del numero di unità degliimmobili destinati all’attività di servizio, commerciali e industriali, dato raccolto dalla competenza scientifica di Nomisma.

Percentuale dello stock in affitto sul totaledi abitazioni occupate da residenti, unapercentuale più alta rispetto alla media del Bel Paese.

5,1 700.000 27%

19,2%10,4%

70,4%

37,6%

35,6%42,8%

17,1% 3,9%

36,2%

26,8%

tipologie di nucleo familiarein affitto

identikitdegliitalianiin affitto

casa e famiglia

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Storiadella casa

Mentre in Giappone impazza la mania delle cellule abitative, a Rio de Janeiro le favelas sono diventate tecnologiche. Se in Italia ci si sposa meno perché diven-ta sempre più difficile poter acquistare una comoda abitazione unifamiliare, a Hong Kong la classe dirigente sembra vivere in un mondo capovolto, fatto di camminamenti sopraelevati, grattacieli e jet privati. In In-dia, nonostante i tassi di sviluppo da massi-mi storici, si nasce e si muore ancora per le strade, e a Ground Zero tra crisi finanziaria e presidenza black, si sta ancora aspettando la Torre della Libertà dell’architetto polacco Daniel Libeskind. A Bali, i residui della cul-tura neo-hippy hanno lasciato un’infinità di fortezze di lusso, mentre in Nepal e Asia me-ridionale si trova la popolazione nomadica più numerosa del mondo. In Nuova Guinea ci sono ancora le tribù, veri e propri par-chi tematici antropologici, e in Sud Africa i

Dalla caverna preistorica a quella ipertecnologica

segni dell’apartheid continuano a condizio-nare lo sviluppo delle città. Siamo diventati globali.Ma che cosa vuol dire esattamente tutto que-sto? In che modo sono cambiati: la vita, le identità, la maniera di considerare la casa? Beh, senza dubbio sono venute meno le visio-ni monolitiche, e forse anche un po’ di senso della storia, dal momento in cui l’informazio-ne ci dice che esiste solo il contemporaneo e che l’essere è una questione di scelta a por-tata di click. Forse si, forse no. A noi in realtà in questo spazio interessa ben poco, perché da bravi europeisti seguiamo i manuali e proviamo a spiegare come si possa costruire un pensiero storico sulla casa, sempre meno riparo e sempre più canale di comunicazione identitaria, a partire da una visione lineare della storia, che poi dovrebbe servirci a in-terpretare la complessità e simultaneità del presente. Partiamo dunque dalle origini.

testo di Carlotta Petracci

locazione: che babilonia È stata dimostrata l’esistenza della locazione inBabilonia e nell’antico Egitto fin dal 2000 a.C. La prima normativa scritta sulla locazione compare nell’Impero Bizantino con il Codicedi Giustiniano (550 d.C.), che distingue tra locazione operativa e locazione finanziaria.

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affitto express Nei tempi moderni, il fenomeno della locazione è apparso per la prima volta in Europa nel XIX secolo, con la firma di contratti di locazione per i vagoni ferroviari in Gran Bretagna.

L’Unité d’HabitationRappresenta una delle realizzazioni pratiche delle teorie di Le Corbusier sul nuovo modo di costruire la città ed è uno dei punti fondamentali di arrivo del Movimento Moderno nel concepire l’architettura e l’urbanistica. L’Unità di Abitazione, alta 17 piani, è composta da una successione di 337 appartamenti, quasi come se fossero stati costruiti in serie e poi assemblati, dimostrandola sua idea, secondo laquale la casa si sarebbe dovuta trasformare in una ‘macchina per abitare’, adeguandosi al periodo storico rivoluzionato dall’invenzione delle macchine, nel quale possono abitarvi fino a 1500 persone

casa e famiglia

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la cavernapreistoricaE’ il primo passo che l’uomo primitivo compie alla ricerca della stabilità. Il primo tentativo di andare, senza troppi sforzi creativi, dal noma-dismo alla sedentarietà. La caverna funziona come un rifugio. Un riparo dalla natura sel-vaggia e allo stesso tempo in essa integrato. E’ il primo luogo che l’uomo vuole sentire suo e che altera col proprio vivere. Lo testimoniano i graffiti, che sono racconti che prima di tra-sferirsi sui libri sono passati dalle pareti, e che prima di diventare arte e quadri sono stati se-gni condivisi da una piccola comunità, ancora analfabeta e incapace di parlare. La caverna è un mondo caldo, che precede e ricorda il fo-colare domestico, il nido, ma che a differenza di questi non crea gerarchie tra i viventi.

nuove caverneLa condizione di vita neonomadica attuale ha dato luogo a una miriade di progetti, tra cui emerge la Koshino House di Tadao Ando, che si sviluppa quasi per metà sottoterra, un ambiente intimo e mistico fatto di luci, ombre e sfumature emozionali.

1

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la capannaruraleE’ senza dubbio la prima vera e propria casa. Quella costruzione, di terra e argilla, che và di pari passo con l’esigenza di allevare animali e prole, di cibarsi e di vestirsi. La sua importan-za è data dal significato magico che le viene assegnato; la capanna funziona esattamente come la cupola e la volta celeste: mette in re-lazione l’uomo con qualcosa che lo oltrepassa e gli dà senso. E’ con essa inoltre che nascono i villaggi: le prime forme di aggregazione so-ciale in pianta stabile. Unità abitative colletti-ve che servono a definire la propria identità a partire dal luogo occupato.

la casa-cittàgrecaCol primo muro comincia l’abitare. Le capan-ne e i villaggi vengono sostituiti dalle case e dalle città, in linea con la nascita della socie-tà; che si differenzia dalla comunità perché al suo interno il principio che regola la for-mazione delle differenze è quello del lavoro. Come dimostra l’apparizione dei quartieri. I Greci, con la polis, sono i primi a creare una sinergia tra l’urbano e l’umano, facendo cade-re le suddivisioni in caste delle arti e dei me-stieri e chiamando in causa la ragione come principio organizzativo dello spazio sociale. Con la democrazia stabiliscono l’uguaglianza e con la logica dentro/fuori si pongono per primi il problema di definire chi debba appar-tenere o essere escluso dalla propria società.

la domusromanaL’Impero Romano è una mirabile combina-zione di polis e civitas: città e società. Esso nasce dall’esigenza di mettere insieme il modello della casa-città greca con la nuova concezione della domus romana: costruita a partire dai principi di geometria e giustizia. L’architettura domestica del resto ha come scopo l’esaltazione del ceto sociale, al punto che risultano molto diverse, sia da un punto di vista estetico che funzionale, le domus dei ricchi, e le insulae del popolo: case d’affitto a più piani che rappresentano storicamente il primo esempio di case popolari e servono quasi esclusivamente a ripararsi. La relazione tra condizione sociale del proprietario e pian-ta dell’abitazione costituisce infatti una delle caratteristiche più importanti dell’abitare ro-mano. Al punto che si può ragionevolmente affermare che le domus patriziae siano tra le più belle e maestose abitazioni mai co-struite prima: luoghi di incontro di pubbli-co e privato e di benessere fisico e morale.

il castellomedievaleIl bello del mondo medievale è che, nono-stante la sua complessità, dal punto di vista sociale è alquanto semplice: diviso in classi e gerarchico. La frattura tra padroni e sud-ditti è ben visible nel modello abitativo del castello e dei suoi scopi: proteggere, divi-dere, esaltare il sovrano e accogliere i suoi servitori. Tutta la società infatti è racchiu-sa all’interno delle sue torri perimetrali; al punto che esso può essere considerato un po’ fortezza e un po’ villaggio privato. Evolu-zione dell’accampamento ma anche dimora regale. Lo dimostrano la progressiva esten-sione delle mura verso l’esterno, e la nascita di vere e proprie città fortificate costruite più sulla ricerca di sicurezza e stabilità, che sul principio moderno della libertà. Acclama-to quanto accantonato anche nelle grandi metropoli di oggi, dove vertiginosi edifici di acciaio e vetro dividono e segregano le nuove élite da tutti coloro di cui decidono le sorti, richiamando tendenze neomedievali.

il palazzo signorileCon il Rinascimento è la volta del palazzo privato, il cui obiettivo primario è quello di mostrare la ricchezza, il prestigio politico ed economico del suo possessore, in linea con la mentalità individualistica dell’epoca. Se-condo cui povertà è sinonimo di disgrazia e successo di elitarismo. La superiorità è il principio che regola lo stesso stile architet-tonico, espressione della classe dominante, profondamente distinta da quella popolare. Il palazzo celebra la potenza del ricco bor-ghese e aristocratico e incopora un princi-pio nuovo di monumentalità pedagogica: l’apparente eleganza e la solenne regolarità architettonica devono motivare il cittadino all’ordine e all’obbedienza. La città impone nuovi modi di vivere e comportarsi; comincia la distinzione tra pubblico e privato, visibi-le nella disposizione delle stanze nei palazzi e degli spazi della collettività. Tutto viene idealizzato: la famiglia, la piazza, l’intimità, l’attività; e ricondotto a un ordine superiore.

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ilgrattacieloL’inconfondibile profilo delle città globali è il frutto di un pensiero teso alla vertica-lità, sviluppatosi con la modernità avanzata. Un’immagine che va di pari passo col sogno americano e che indica la concentrazio-ne di potere in pochi punti del pianeta. In enormi costruzioni che raggiungono il cielo, rese possibili dallo sviluppo ingegneristico e costruttivo, e da nuovi materiali e conce-zioni estetiche. I grattacieli, nati a Chicago alla fine del 1800, hanno avuto una grande diffusione nella New York degli anni venti e settanta del XX secolo, insieme alle spinte economiche dei traffici marittimi e alle pio-nieristiche idee dello stile internazionale. Rappresentano il modello ideale della città che sale, ma anche di quella che si diffon-de attraverso la comunicazione. E di quella che oltre al potere e all’orgoglio nazionale pensa alla sostenibilità dell’ambiente. Se aumenta la densità abitativa, diminuiscono i consumi, e di conseguenza l’inquinamento.

la casa borgheseSe il Rinascimento è stato il secolo della regal privatizzazione, l’Ottocento è il secolo della città moderna; quella fatta di quartie-ri e distinzioni in classi sociali; di calcolo estremo e assenza di improvvisazione. Di classificazioni, quali: lavoro, consumo, pri-vato; nobile, borghese, operaio. In questo contesto le città come le case sono fabbri-che; devono funzionare bene per la salute della società, secondo due soli orientamenti possibili e molto distanti tra loro: borghese e popolare. Essendo però la borghesia la classe trainante della modernità, la tipologia abitativa caratteristica del periodo è la casa privata: quella che riflette il ménage fami-liare e il bisogno di separazione dal mondo. La distinzione netta tra spazio domestico e lavorativo infatti è tipica della società mo-derna e dei suoi rigidi ruoli. Il focolare è il luogo deputato all’ozio solitario delle donne; la fabbrica e il salotto quelli dove gli uomi-ni si dividono tra affari, cultura e socialità.

7 8 9la macchinaper abitareNegli anni Venti a interessarsi delle questioni legate alla casa sono principlamente urbani-sti e architetti. Il Movimento Moderno diventa il punto di riferimento, anche per le persone comuni, per la modernizzazione delle abita-zioni. L’architettura ha come scopo quello di definire un linguaggio che sappia dare risposte nuove e più razionali alle esigenze legate al progresso della società. In linea con i principi dell’industrializzazione vengono proposte delle soluzioni originali, in grado di funzionare come standard economici di qualità per l’edilizia popolare. Oggetto di di-scussione è la cellula minima di abitazione: un modello di alloggio economico con di-mensioni ridotte e buona abitabilità. Le Cor-busier, iniziatore della corrente minimalista in architettura, parla di ‘macchina per abita-re’, e pensa ad edifici e quartieri a partire da unità tipologiche predefinite. Il razionalismo inaugura una visione più colta e multidisci-plinare del costruire, diretta alle persone.

Habitat ‘67È un modello abitato di comunità, costruita a Montréal, lungo le rive del St. Lawrence River, componendo 354 spazi prefabbricati combinati secondo il progetto dell’architetto Moshe Safdie

casa e famiglia

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Co-housing

Il termine abitare indica sia l’identificazione dello spazio, del luogo fisico in cui si vive, sia la condizione mentale che riconosce a quegli spazi lo status di casa, alloggio, residenza. Heidegger durante una conferenza tenuta il 5 agosto 1951, dal titolo Costruire Abita-re Pensare, sottolinea che comunemente si pensa che l’abitare sia il fine del costruire: si costruisce una casa per abitarci dentro. Ma non tutte le costruzioni, dice Heideg-ger, sono delle abitazioni. Anche l’autostra-da è una costruzione; anche il ponte è una costruzione. Ebbene, il camionista è a casa propria sull’autostrada, eppure non vi allog-gia. C’è un termine più antico che indica la doppia condizione dell’abitare fisico e men-tale ed è wunian a cui corrisponde il duplice significato di ‘abitare’ ed ‘essere contenti’, ovvero di ‘essere salvi e sicuri’. In inglese, ad esempio, c’è un solo termine, living, che indica sia il vivere, che il risiedere, l’abitare. Quanta importanza abbia l’abitare per gli uo-mini è evidente poi da alcuni meccanismi, per

Comunità di stilee di pensiero. Nuovi modi di abitare la città

Scenari oltre la ferrovia: ecco lo spaccato

della zona del rilancio.Tra spazi aperti e luoghi

da recuperareappaiono le prime novi-tà. Insieme, il vecchio e il nuovo volto della città

testo di Laura Magnanifoto di Carlotta Petracci

politecnico milanoÈ uno dei poli universitari e di ricercaitaliani più famosi in tutta Europa. Oggi composto dalle facoltà d’ingegneria,architettura e design, persegue per tradizione

l’innovazione nel campo scientifico etecnologico, instaurando alleanze col mondo industriale. Rappresenta una delle principali eccellenze del nostro sistema paese.

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cui la casa è tra le prime forme che i bambini imparano a disegnare o dal fatto che le tappe dell’evoluzione della civiltà umana si potreb-bero rappresentare con le relative tipologie di case abitate. Così se il primo passaggio netto è stato quello da nomadi a stanziali, nel corso del XIX secolo si è passati lenta-mente dal vivere l’abitazione come un unico agglomerato familiare, senza confine tra la sfera lavorativa e quella strettamente privata (così come non c’erano confini di generazio-ni) alla casa unifamiliare, all’appartamento privato, incluso in ampi condomini, eppure vissuto come spazio propriamente privato. Un confinamento che oggi sembra stare stret-to a molti che vorrebbero vivere in quartieri ‘accoglienti’ e condividere con i vicini non solo ascensore e spese, ma alcuni spazi di socializzazione e momenti di aggregazione.In che modo è possibile vivere i propri spa-zi privatamente e condividerne altri con i propri vicini? La risposta viene dalla Scan-dinavia e si chiama co-housing. Ed è la scelta di chi, anziché limitarsi a prendere casa in modo autonomo, decide di andare a vivere in una comunità vera e propria dove, senza perdere il diritto alla privacy, sono messi in compartecipazione spazi comuni. Insomma un’idea nata negli anni sessanta, ma molto diffusa oggi in nord Europa e negli Stati Uni-ti. Come dire hippy moderni che trasforma-no in realtà i concetti di: mutuo aiuto, eco-sostenibilità, stile di vita collaborativo. Una soluzione in cui non si trascurano i bambini quanto gli anziani; adatta alla città, alla cam-pagna, alla provincia. Una tipica comunità co-housing ha tra 20 e 30 case private lungo una via o attorno ad un grande cortile. Le residenze non sono necessariamente villette

a schiera; più spesso sono edifici ex indu-striali che nella ristrutturazione vengono adattati alle esigenze della comunità. Ogni famiglia ha il proprio appartamento, ma le zone comuni generalmente ospitano una cu-cina, una sala per riunioni, cene o feste, una lavanderia, una sala giochi per i bambini; talvolta può essere presente un asilo nido, una piscina, un centro benessere con sau-na e idromassaggio, una sala hobby; a volte viene acquistato un furgone utilizzato per le spese o per il trasporto dei bambini. In alcuni casi le residenze vengono progettate da chi le abiterà e quindi è possibile adat-tarle alle diverse esigenze dei membri della comunità. E in Italia? Da noi il co-housing non è ancora realmente arrivato, anche se capofila è Milano, col progetto Urban Villa-ge Bovisa 01, meglio conosciuto come Loft-land. A ridosso della sede universitaria del Politecnico, e vicino alla nuova Accademia di Brera, in una delle tante aree di fabbriche dismesse della città, di cui bisogna ripensare la vita. 400 mq di giardino, 140 di locali per servizi e attività, appartamenti da 55 a 140 mq e una piscina di 12 metri, sono i nume-ri di questo mondo modello. Un intervento a misura di comunità ideale. Ma anche un modo per ispirare nel nostro paese diversi modi di vivere, di fare vacanza. O per dif-fondere formule abitative che potrebbero risolvere problemi legati alla residenza po-polare, vista la vicinanza con le dinamiche della piccola città. In queste comunità si va a turno al supermercato, si condividono le babysitter, e maggiore è il tempo da dedicare allo svago. Perché se è vero che l’unione fa la forza, soprattutto fa risparmiare tempo, costi e rende più desiderabile il vivere in comune.

Anziché prendere casain modo autonomo,si può vivere in comunità

desiderata sull’abitare:in quale dei seguenti ambienti cittadini si preferirebbe vivere?

in un’area poco trafficata e rumorosa ma ben connessa con il centro

in un’area piena di vita in cui si creano tante opportunità

in un’area anche periferica, con molto verde

in un quartiere ancora vero, con il panettiere, la sua piazza e la sua storia

in un’area rigenerata, un po’ high-tech destinata a diventare di moda

in un comune dell’hinterland che sia ancora ‘paese’ e dove la gente si saluta

29,4%16,8%9,1%7,5% 4,1%33,0%

triennale bovisaA due passi dalla stazione omonima, è la nuova sede della Triennale dedicata all’arte contemporanea e alla contemporaneità. Uno spazio di oltre 1400 mq destinati ad

esposizioni e eventi, innovazione e creatività. Un progetto che è il frutto della volontà e dell’impegno collettivo. Il segno tangibile di una città che cambia.

casaideale

casa e famiglia

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La modernità è una continua ricerca di spa-zio e soluzioni. Sono soprattutto le attività economiche a intraprendere questa strada, anche se ormai da diverso tempo si sono cominciate a cosiderare l’informazione e la cultura come risorse di rilievo all’interno di un mercato sempre più competitivo e orien-tato alla conoscenza. In particolare il cam-po scientifico, insieme a quello tecnologico, sta diventando cruciale per tutte le attività. Una spinta che deve essere assecondata da investimenti di capitale su più fronti, tra cui quello infrastrutturale. Cosa non affatto sem-plice in Italia, dove lo Stato e le amministra-zioni pubbliche sono costrette a far fronte a bilanci sempre meno a portata, sotto la spin-ta all’europeizzazione e all’adeguamento agli standard e ai trend internazionali. Alla mag-giore disponibilità degli altri paesi a ricor-rere a soluzioni privatizzate. E dunque che si fa di fronte a questo scenario obbligato? Beh, ovviamente, si affitta. Si cerca una col-laborazione fruttuosa tra pubblico e privato.

E’ quanto è accaduto alla Facoltà di Biotec-nologie dell’Università degli Studi di Torino, che con la sua architettura ultramoderna è stata costruita attraverso una formula parti-colarmente innovativa di project financing. Grazie a risorse imprenditoriali ed econo-miche private è stato realizzato uno dei poli universitari di ricerca più importanti del ter-ritorio piemontese e una delle architetture più prestigiose della città. Tutto ha inizio nel 2003. Quando nasce la Società di Biotecnologie Spa. Società a ca-pitale quasi interamente privato che riceve l’incarico di realizzare la sede e che facen-dosi garante del buono stato di conservazio-ne dell’immobile, riceve un canone annuo dall’università di due milioni di euro, per circa vent’anni. A ben pensarci un bel salto nel mondo del terziario avanzato per quella che un tempo era una delle tante fabbriche della Fiat. E che oggi invece si trova in una delle zone di rilancio della città più con-troverse. Vicino alla ferrovia che la collega

Università in affitto

Gli interni della Facoltà di Biotecnologie,

realizzati su progetto dell’architetto torinese

Luciano Pia

Come cambiano i luoghi della scienza se lacompetizione si fa internazionale? Se le amministrazioni pubbliche hanno problemi coi bilanci?Semplice. Il privato costruisce e loca la proprietà.

testo e foto di Davide Barreri

In tempi di contestazione e tagli alla ricercaè ancora possibile leggere in maniera ottimista il ruolo futuro delle università? Noi pensiamo di sì

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città e futuro

a Milano, all’area commerciale del Lingotto e a ridosso del quartiere multietnico di San Salvario, questo centro di ricerca si trova in un’asse strategico per le sorti dell’intera città. Segno tangibile dei mutamenti del territorio, e del suo guardare lontano: alle grandi città del mondo, tanto quanto alla mitteleuropa. Dove non solo la società, la cultura, l’istru-zione sono evolute quanto a dimensione umana, ma la stessa ricerca architettonica si muove su direttrici più moderne che globa-li. Orientate alla sostenibilità e alla vivibili-tà. Lo dimostra l’edificio stesso, progettato dall’architetto Luciano Pia, che nella sua monumentalità non tralascia l’integrazione con l’adiacente Facoltà di Medicina Veteri-naria, creando un felice incontro tra vecchio e nuovo. Affacciato su via Nizza, riprende la precedente suddivisione interna, con una corte che funziona da diaframma tra gli spazi didattici dell’università, dove regnano cal-ma e silenzio, e quelli più agitati della città. Che rimane ben visibile attraverso le ampie porzioni vetrate della parte anteriore. Quasi a fondere le due diverse identità, come nel Musèe du Quai Branly, o nella Foundation Cartier progettate da Jean Nouvel. L’impres-sione che ne deriva è quella di un volume compatto e scultoreo, fatto di pieni e vuoti geometrici, dalla forte carica simbolica, e dall’appeal internazionale. Un’opera monoli-tica interamente in calcestruzzo che non solo stupisce per la sua bellezza ma che dimo-stra come in Italia sia ancora possibile fare dell’architettura di qualità attraverso l’impe-gno e il sostegno di pubblico e privato. For-se qualcosa sta realmente cambiando, forse la città sta tornando a essere per le persone che la vivono e per gli occhi che l’ammirano.

Il blocco centrale ospita una serra con camminamenti che dal piano terra portano ai laboratori sopraelevati

Senza dubbio un belsalto nel mondo del terziario avanzato per quella che un tempo era una delle tante fabbriche della Fiat in attesa di riqualificazione

Milioni di euro, il canone annuo versato dall’Università degli Studi di Torino allaSocietà di Biotecnologie Spa, garante del buono stato di conservazione dell’immobile.

Nasce la Società di Biotecnologie Spa.Società a capitale quasi interamente privato che riceve l’incarico di realizzare la sede della Facoltà di Biotecnologie.

2 20031404Nascita dell’Università di Torino per iniziativa del principe Ludovico di Acaia, regnante Amedeo VIII, primoDuca di Savoia.

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Le città hanno cambiato volto. Non sono più fatte solo di case, strade e piazze. Sono diventate luoghi di passaggio e reti di flussi economici globali e locali. Il loro futuro di-pende dalla capacità di instaurare relazioni a distanza vantaggiose, dal saper sfruttare la conoscenza per crescere. Il talento, la tec-nologia, la tolleranza sono le leve di questo cambiamento tanto quanto della loro com-petitività. Con queste tendenze si confron-tano tutti i paesi avanzati, tra cui c’è anche l’Italia, con la sua cultura, la sua arte, la sua qualità della vita. È il progresso del resto a richiedere delle nuove sfide; a dettare i nuovi obiettivi della classe creativa, quella che oggi traina tutti gli altri. Manager, imprenditori, professionisti del mondo intellettuale, scien-tifico, dello spettacolo (ricercatori, avvocati, commercialisti, designer, architetti, ingegne-ri, medici, registi, produttori), la cui presen-za sul nostro territorio dagli anni novanta a oggi è aumentata del 128%, sono i respon-sabili di questo orientamento al temporaneo e a tutto ciò che si fonda sul sapere. Nelle grandi città il mutamento è ben visibile. Là dove il tessuto industriale era più debole è nata e cresciuta la terziarizzazione, e si è

cominciato a dare più spazio al talento e al capitale umano. Le prime posizioni in Italia sono occupate da città come Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, che, a dispetto delle differenti collocazioni geografiche, dimostrano alti livelli di attratti-vità. La presenza di un polo universitario ad esempio è tra le motivazioni che spingono le persone a spostarsi, con ricadute territoriali notevoli. Sul fronte economico: il commer-cio e il mercato degli alloggi ne risentono positivamente perché cambiano i costumi e le abitudini – se si viaggia di più si vive più di passaggio, si compra di meno e si affitta di più –; e su quello socio-culturale fortemen-te stimolate sono le nuove idee, l’apertura, l’integrazione. Basti pensare a Bologna che è tra le prime cento città nel ranking inter-nazionale. Oltre al talento, altro fatto fattore di crescita è sicuramente la tecnologia, che permette alle persone come alle imprese di esprimere e sviluppare al meglio idee, pro-dotti, servizi, generando nuova ricchezza. Ricerca, innovazione e comunicazione sono le leve del primato tecnologico di Milano, e di tutto il centro-nord. Per quanto la pre-senza dell’industria high tech non sia di per

Comecresconole cittàSe la classe creativa va al potere tutto cambia.Le città non sono più le stesse, si smaterializzano.Le idee muovono velocemente l’economia.Le società si aprono. Le case si affittano.Sarà vero anche in Italia?

Chi è la classe creativa? Sono tutti coloro che hanno un alto livello d’istruzione e svolgono un lavorointellettuale e connesso con la mobilità

testo di Francesca Cantoni

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sé garanzia di innovazione. Il potenziale tecnologico del resto non è dato solo dalla produzione di hardware e prodotti, ma an-che da quella di software e servizi, comuni-cazione e consulenza. Tutte attività in cui si evidenzia una forte connessione tra talento e tecnologia: cartine tornasole di un mon-do che si sta costruendo sempre più intorno ai valori dell’accessibilità e della libertà. La tolleranza è il terzo ed ultimo elemento in grado di determinare lo spostamento di altro capitale umano creativo. Sociologi, urbanisti ed economisti da diverso tempo mettono in relazione apertura culturale, multietnicità e crescita urbana. Le metropoli ancora una volta sembrano essere quelle più inclini ad accogliere diversi tipi di immigrazione. Anche se sono i centri medi, soprattutto dell’area emiliano-romagnola, a segnalare i più alti tassi di integrazione, grazie soprat-tutto alla qualità della vita e dell’istruzione insieme. Se è vero che il talento straniero si raccoglie prevalentemente nelle principa-li città, allo stesso tempo, è in quelle più a dimensione umana che si costruisce un vero e proprio melting pot. La vicinanza delle re-lazioni e l’assenza dei disagi urbani stimola

percentuale classe creativa

45,75 %42,36 % 37,25 %36,05 %35,03 %32,25 %30,26 %27,79 %24,37 %24,35 %22,99 %21,42 %20,94 %

Stoccolma

Auckland

Sapporo

Amsterdam

Montréal

Brussels

Copenhagen

Sydney

Barcellona

Milano

Lione

Lisbona

Atene

Illustrazioni tratte daLa gente, di Peter Spier, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1981

Fonte dati: Urban Audit,dati elaborati daKevin Stolarick,Carnegie MellonUniversity

Incremento dagli anni novantaad oggi della presenza sul nostro territorio della classe creativa, vale a dire manager, imprenditori, professionisti del mondo

128%

Talento, tecnologiae tolleranza sono le leve del cambiamento

città e futuro

una crescita più progressiva e condivisa. Rimini ad esempio è la città col miglior posizionamento complessivo sul fronte dei matrimoni misti e della scolarizzazione dei bambini stranieri. Segno che diversità e cul-tura si accompagnano, e che cambiano gli stili e le preferenze: la visione della famiglia e i modi di abitare, fortemente influenzati dalla spinta alla mobilità. L’economia cre-ativa del resto interessa ogni campo della vita. Dalla casa alle abitudini alimentari, dai vestiti ai consumi intellettuali; i gusti si trasformano e le proposte si moltiplicano.

intellettuale, scientifico, dello spettacolo: ricercatori, avvocati, commercialisti,designer, architetti, ingegneri, medici, registi, produttori.

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Ulissein affitto

La mobilità è uno dei fattori chiave del successo. Il vincitore della globalizzazione ha sempre la valigia pronta, e quindi ragiona in termini di affitto

Il termine globalizzazione è relativamen-te recente, ma il fenomeno che descrive non è nuovo: nei limiti in cui la tecnica lo consentiva, gli uomini più intraprendenti hanno sempre cercato di passare i confini del-la propria Heimat, il luogo in cui erano nati e cresciuti, spinti dal desiderio di imparare e di arricchirsi. E questa irrefrenabile aspirazione ad andare oltre se stessi ha sempre caratte-rizzato in modo particolare quella mirabile fusione di filosofia greca, diritto romano e religione ebraico-cristiana che è la civiltà eu-ropea. Se dovessimo scegliere un personaggio per rappresentare l’Europa, nessuno sarebbe più adatto di Ulisse: è il suo spirito che guidò i portoghesi in Brasile, i russi al Pacifico e gli inglesi in Australia. La velocità del processo di integrazione, sia economico-finanziaria sia culturale, è diret-tamente proporzionale all’efficienza dei tra-sporti e delle comunicazioni, e quindi tende ad aumentare col progresso tecnico. Questo collegamento è noto ormai da tempo, e infatti già Marx ed Engels nel Manifesto (1848) scri-vevano: “La grande industria ha prodotto il mercato mondiale che la scoperta dell’Ame-rica aveva preparato. Il mercato mondiale

ha dato al commercio, alla navigazione e alle comunicazioni terrestri un immenso svi-luppo. E quest’ultimo ha a sua volta influito sull’espansione dell’industria.” Negli ultimi decenni però l’accelerazione è stata particolarmente rapida, tanto che ormai si può parlare di un processo irreversibile e ‘autocatalitico’, cioè che si accelera da sé. Questo ha provocato cambiamenti profondi nel modo di pensare e di vivere: Adenau-er era uscito dalla Germania una sola volta prima di diventare cancelliere, mentre oggi anche una famiglia della classe media può permettersi una settimana a Sharm el Sheik; trent’anni fa un italiano che acquistava una Renault veniva accusato di scarso patriotti-smo, mentre oggi a nessuno viene in mente di considerare straniero un francese. Dal punto di vista pratico, la globalizzazio-ne consente di produrre beni dove ciò costa meno, e questo è evidentemente positivo per i consumatori. La Daimler può produrre mo-tori in Nord America e assi in Brasile, mon-tare i veicoli commerciali in Vietnam e poi mandare la documentazione da Stoccarda, su carta ceca stampata in Ungheria. Quindi non si parla più di Made in Germany, ma di Made

by Daimler, non importa dove: al consumato-re interessa questo, e se il prezzo è più basso tanto meglio. Anche nell’ambito dei servizi si assiste all’affermazione di attori globali: del Gruppo Generali, ad esempio, fanno parte 148 compagnie di assicurazioni e 97 società finanziarie e immobiliari, con 46 milioni di clienti in tutto il pianeta. Il mercato è un giudice imparziale e incor-ruttibile delle scelte degli operatori econo-mici: l’inefficienza, sia essa di un individuo, di un’impresa o di uno Stato, viene puntual-mente punita; la caccia al bradipo è aperta, e non si fermerà finché non sarà conclusa. Naturalmente il fenomeno ha anche risvolti problematici. Non sempre la competizione avviene ad armi pari, e quindi si verificano varie forme di dumping ai danni dei lavoratori e dell’am-biente. Ma la risposta non può essere ‘meno globalizzazione’, dev’essere ‘più globalizza-zione’. Non bisogna smettere di importare magliette dalla Cina, bisogna importare ma-gliette ed esportare diritti. La pressione del mercato, costringendo all’efficienza, aumenta la competizione. E quanto più si compete, tanto maggiore sarà

41,1 % È la percentuale di italiani che,intervistati dal Censis riguardoalla propria casa, sostiene che non lacambierebbe mai.

Lo spirito europeo nel mercato globale, come cambia il modo di intendere la proprietà immobiliare

testo di Giovanni Capra

italiani residenti all’estero[fonte dati: Ministero dell’Interno]

582.111

527.570

500.565

348.722

235.673

229.746

200.534

170.927

131.775

120.239

Germania

Argentina

Svizzera

Francia

Belgio

Brasile

Stati Uniti

Regno Unito

Canada

Australia

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abitare globale

la differenza tra chi vince e chi perde. Oggi nel mondo la forza lavoro è abbondante ri-spetto alla domanda, mentre l’offerta di capi-tale è inferiore alla domanda: quindi chi può mettere sul mercato solo il proprio lavoro è penalizzato, mentre chi ha da offrire capitale è avvantaggiato. Dunque, verrebbe da dire, si crea uno spartiacque con i poveri da una parte e i ricchi dall’altra: chi è povero scivola sempre più verso la povertà, chi è ricco scivo-la sempre più verso la ricchezza. Ma una con-clusione del genere sarebbe affrettata e tut-to sommato inesatta. Un povero capace può risalire la china e passare lo spartiacque, un ricco incapace può perdere il suo patrimonio e rovinarsi. E, cosa ancora più importante, il capitale non è solo quello finanziario, è anche quello umano: un povero che investe nella propria formazione, magari anche indebitan-dosi, può acquisire capacità particolarmente richieste dal mercato e diventare uno Human-kapitalist, un detentore di capitale umano, e quindi un vincitore della globalizzazione. Per essere uno Humankapitalist, oltre alla forma-zione, occorre la mobilità: anche una persona preparatissima può restare disoccupata, se non va a prendere il lavoro dove il mercato glielo

offre. Dunque l’aspetto culturale della globa-lizzazione non riguarda solo le conoscenze, ma anche la mentalità: il mercato punisce l’inefficienza in tutte le sue forme, colpevoli o incolpevoli, compresa l’indisponibilità ai trasferimenti. In questa situazione risulta av-vantaggiato anzitutto chi ha conoscenze che valgono ovunque, come il medico, rispetto a chi ha conoscenze che valgono solo dove sono state acquisite, come il giurista (persino negli Stati Uniti, dove un lavoratore cambia Stato mediamente tre volte nella vita, i giuristi sono tendenzialmente stazionari). Poi sono avvan-taggiati i poliglotti. E infine è avvantaggiato chi non ha legami troppo forti col territorio, e che quindi, in caso di necessità, si sposta facilmente. Con riferimento all’ultimo punto, la proprietà immobiliare non perde la sua ragion d’essere, ma non deve diventare un ostacolo alla mobilità: se la mia casa mi serve ci abito, altrimenti la affitto e vado ad abitare altrove, magari in affitto anch’io. L’acquisto di un immobile va valutato come investimento, e quindi scelto se rende più di altri possibili investimenti: il luogo da scegliere sarà quello che dà i rendimenti maggiori, specialmente in termini di aumento di valore dell’immobile.

La risposta dev’essere ‘più globalizzazione’non bisogna smettere di importare magliette dalla Cina, bisogna importare maglietteed esportare diritti

Se il luogo in cui si vive non dà rendimenti adeguati, meglio comprare altrove e vivere in affitto. La mobilità è uno dei fattori chiave del successo. Il vincitore della globalizzazione ha sempre la valigia pronta, e quindi ragiona in termini di affitto. Al limite il locatore e il conduttore sono la stessa persona, cioè affitto a me stesso.

italiani nel mondoUn tempo con le loro valigie di cartone tentavano di varcare l’Atlantico. Il miraggio era l’America dei sogni e delle opportunità, il prezzo: la lontananza da casa e il ghetto.

E’ passato poco più di mezzo secolo, maquesta storia sembra ancora più lontana. Oggi anche gli italiani sono disseminati in tutto il globo e abitano on line.

italiani residenti all’estero

199.339

2.072.410

1.017.776

359.852

italiani residentinell’america meridionale

italiani residentinell’america settentrionalee centrale

italiani residentiin europa

italiani residentiin asia, africaoceania e antartide

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I single crescono, le famiglie si snelliscono. Si lavora fuori, ci si sposta di più. Si mangia in treno, in aereo, al centro commerciale, in ogni tipo di franchising. Più del 51% della popo-lazione italiana mangia fuori casa. A pranzo soprattutto si consuma tutto ciò che è fast. E tra le preferenze spunta il mitico spiedone. Le classifiche non mentono: per l’hamburger a stelle e strisce è già crisi. Tra Mc Donald’s e Mc Doner’s gli italiani preferiscono il ke-bab. Lo attesta il centro-nord con circa un

migliaio di chioschi nelle principali regioni. Un’espansione commerciale che sta toccando, non solo gli imprenditori turchi, ma anche, egiziani, serbi, pakistani e persino gli italiani. Del resto se i cibi si modernizzano le attività si tribalizzano, e com’è successo a Napoli sono due italiani i proprietari di un franchising di kebab. Il panino di carne, verdure e gustosis-sime salse, che in Francia usa la baguette e in Italia la piadina, è il nuovo baluardo della globalizzazione dal basso, come direbbe Na-

Le mode gastronomiche sono in pieno boom dell’etnico.Ma tra hamburger e kebab, cosa preferiranno gli italiani?

Mc Doner’svs Mc Donald’stesto e infografica di Undesign

5,00 euro

kebab menùcomprende:kebab arrotolatoda 280 gr, lattinadi Coca Cola da 33 cl

5,75 euro

big mac menùcomprende:big mac, patatine medie,Coca Cola media

abitare globale

cibo da stradaCon l’idea di città nasce anche quella di cibo di strada (street food) che, servito nei caratteristici chioschi o offertoda venditori ambulanti, costituisce la più

antica ed autentica forma di ristorazione. Semplice nella preparazione, fortemente legato alle tradizioni agroalimentari del territorio a cui appartiene, il cibo di strada è probabilmente la più ‘onesta’ tra le diverse

forme di offerta gastronomica, quella meno soggetta all’influenza di mode passeggere, quella che maggiormente consente di leggere la storia (non solo gastronomica) di una città e dei suoi abitanti.

omi Klein (Naomi Klein, No Logo. Economia globale e nuova contestazione. Baldini Ca-stoldi Dalai Editore, 2000). Basti pensare che nella sola Lombardia ci sono ben 418 attività, e che ad ogni Mc Donald’s corrispondono 3,4 chioschi di kebab. Numeri significativi per un paese come l’Italia, famoso per la buona cuci-na e abituato a esportare piatti tipici in tutto il mondo. Cifre che in realtà testimoniano di un cambiamento di abitudini ancora una volta legato al movimento e all’incontro tra culture.

valle d’aosta

piemonte

liguria

lombardia

trentino alto adige

veneto

friuli venezia giulia

emilia romagna

toscana

marche

umbria

lazio

abruzzo

molise

campania

basilicata

puglia

calabria

sicilia

sardegna

chioschi kebabristoranti mc donald’s

137torinola città italiana con più chioschi kebab

50romala città italiana con più ristoranti mc donald’s

1.500

1.000

500

0

1.477

438

52

24634

5613

418109

20735

447

15949

11625

651123

7

6557

178

10

2519

1213

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1610

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01

172

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In Italia per ogni Mc Donald’sci sono 3,4 chioschi kebab

L’arrosto medio-rientale conquista l’Italia, come ai tempi di Annibale sono le regioni subalpine ad incontrarlo per prime.3,4

Il mitico spiedone di carnigrigliate della tradizioneturco-ottomana ha conquistatoun gran numero di consumatoritanto che l’hamburger a stelle e striscecomincia a farne le spese

Mc Doner’s vs Mc Donald’s

valle d’aosta

piemonte

liguria

lombardia

trentino alto adige

veneto

friuli venezia giulia

emilia romagna

toscana

marche

umbria

lazio

abruzzo

molise

campania

basilicata

puglia

calabria

sicilia

sardegna

chioschi kebabristoranti mc donald’s

137torinola città italiana con più chioschi kebab

50romala città italiana con più ristoranti mc donald’s

1.500

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Per vedere sfilare imponenti davanti ai nostri increduli occhi i nove luccicanti metri di una Limousine Lincoln Town, fino a qualche anno fa dovevi trovarti sulla strada più alla ‘page’ del mondo, la Sunset Boulevard di Beverly Hills o di fronte alle porte dorate dell’Hotel du Paris a Montecarlo, cosa, lasciateci dire, non per tutti e non da tutti i giorni.Negli ultimi dieci anni però le lussuose auto americane hanno cominciato a solcare con sempre più frequenza le strade del nostro Bel Paese, fenomeno letteralmente esploso negli ultimi mesi grazie al proliferare di agenzie di noleggio specializzate.In tutta risposta all’odierna crisi economica sono infatti sempre più numerosi coloro che

Chi girain limo

60 %20 %

10 %5 %5 %

italia

party / tranfert club

cerimonie / anniversari

cene

aeroporto / transfert affari

servizi fotografici / film

Due LincolnLimousine.

Automobili americane, della tipologia delle

berline, così chiamate perchè sottoposte al

caratteristico processo di allungamento

affitto limo in italiaLa regione in cui si affittano più limousine è il Lazio, seguito a ruota dalla Lombardia.Terzo il Piemonte, con una quota di mercato sensibilmente minore.

limousineConfigurazione allungata di carrozzeria per autovetture di prestigio. Si dice che il termine derivi dal nome della regione francese del Limosino, per via della lunghezza della vettura, paragonabile a quella dei mantelli un tempo indossati dai pastori locali.

affidano i propri spostamenti per brevi o lun-ghe tratte all’automobile che più incarna lo stile di vita opulento delle grandi star hol-lywoodiane.Ma oltre ad essere diventato uno sfizio mo-daiolo, apparentemente alla portata di pochi eletti, il servizio di affitto limousine con chaf-feur è diventato un vero e proprio business, un segmento di mercato florido e in conti-nua crescita che ha tra i suoi principali ar-tefici Osvaldo Ceglie titolare della Diamond Limousine Service di Torino e maggiore im-portatore di limousine in Italia. Lo abbiamo incontrato nel suo garage di lusso per farci raccontare retroscena e ragioni dell’esplosio-ne di questo fenomeno.

testo di Luca Tessutofoto di Davide Barreri

Osvaldo Ceglie apre le porte del suo garage di lusso e racconta

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lifestyle

300euro per una seratadi 3 ore spostandosida un club all’altro

30 euro per servizioextra con bottiglia di spumante

400euro è il costodel trasferimentoda malpensa a torino

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123

il giro delle limoproduzione esclusivamente negli USA

immatricolazione in Germania

distribuzione negli altri paesi dell’UE

123

lincoln town center

hummer h2

RENT: Limousine, un’automobile e uno stile di vita, facciamo un po’ di chiarezza su questo concetto di trasporto.osvaldo: Limousine è il termine generico con cui si indicano tutte le automobili che hanno subito un allungamento, in gergo tecnico uno stretching rispetto alle dimensioni base fornite dalla casa madre. Si tratta di un tipo di carroz-zeria simile a quella delle berline classiche (che sono spesso la base di partenza per arrivare a questo tipo di vetture), ma con passo allungato, spesso di molto rispetto alla base di partenza e votata al massimo lusso e comfort. Tra loro questo tipo di vetture si differenziano infatti, in base agli inch (pollici) di ‘stiramento’, si parte da un minimo di 70 inch passando per i 160 inch, le più comuni, per arrivare alle masto-dontiche ‘fuoritaglia’ vere e proprie limousine-bilico lunghe anche 30 metri dotate degli snodi articolati degli autobus per riuscire a girare nelle strade americane. Qui in Italia general-mente le limousine non superano i nove metri di lunghezza totale (170 inch) per problemi di circolazione e di licenza di guida, fino al tra-sporto di 8 persone si guidano tranquillamente con la semplice patente B, mentre per numeri superiori di passeggeri serve la patente C o D.R: Cosa ci fa una limousine di quasi nove metri nella città che ha dato alla luce vetture come la Topolino o la Fiat 500?o: Beh, prima di tutto risponde a una richie-sta sempre più costante di esperienze di vita a noleggio. Con soli 100 euro all’ora 8 amici pos-sono affittare una Lincoln Town dotata di tutti

i comfort per un costo paragonabile a quello di un normale taxi cittadino realizzando il so-gno di potersi sentire per una volta nella vita un vero Vip. Se poi proprio si vuole esagerare, la nostra flotta comprende anche due Hum-mer H2 da 15 posti l’uno, allestiti come veri e prorpi discoclub con tanto di luci, strobo e fornitissimo bar, per serate all’insegna del puro divertimento a soli 250 euro l’ora. E poi mi la-sci dire: alla fine io importo dagli Stati Uniti limousine da quasi dieci anni, vuole sapere cosa invece gli americani comprano da noi? Proprio le vecchie Fiat 500, ne vanno matti e per averle non badano a spese, quindi direi che la par condicio è assolutamente assicurata.

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Gli interni della Limo. Comforte lusso. Bicchieri di cristallo e bottiglie di champagne

Hammer Limousine H2. Evoluzione, per il mercato civile, del modello H1 prodotto negli Usa per scopi militari. Il marchio, all’origine costruito dall’AM GeneralCorporation, è oggidi General Motors

sono i chilometripercorribili prima della rottamazione

euro il costodel serviziomatrimoni

euro all’ora è la tariffa percepita da un autistadi limousine

lincoln town center

hummer h2

cilindrata potenza carburante cambio lunghezza peso extraurbano nuovo usato n° posti affitto ora

caratteristiche tecniche dimensioni acquisto noleggio

urbano

consumi

4.600 cc 239 cv benzina automatic 7,8 m 25 q 8 km / l 4,5 km / l 100.000 € 35.000 € 9 100 €

6000 cc 328 cv benzina automatic 8,75 m 49 q 3,5 km / l 2,5 km / l 250.000 € 100.000 € 15 250 €

1.500.000 1.200 15

lifestyle

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Il meccanismo è semplice, anzitutto bisogna attivare una rete di contatti (questa è la parte più difficile, perché occorre conoscere un certo numero di persone significative per il progetto, e riuscire ad incontrarle).Quello che si vuole proporre è un’esperienza unica e irripetibile, basata sul tempo, ma non solo. Il cliente, che sa di essere fortunato per-ché è venuto a conoscenza del fatto, troverà in quella sede prodotti unici, in linea con le aspet-tative; sarà accompagnato da un’atmosfera ac-cogliente e non frettolosa; invitato all’acquisto, grazie al principio della scarsità, ma anche dal-la presenza di rinfreschi, ospiti importanti, dj set, curiosità d’ogni genere. Al momento sono molte le aziende che hanno deciso di sfruttare

l’idea dei Pop-up Store: ossia di tutti quei punti vendita che appaiono e che scompaiono alla velocità della luce. Alcuni di essi sono talmen-te temporanei che in vetrina hanno anche un countdown che indica il tempo che manca alla chiusura definitiva e alla loro completa spari-zione. Principio quest’ultimo che si rifà a uno studio di Cialdini del 1978 sulla persuasione diretta, dove si dimostra come gli oggetti di cui si percepisce la scarsità vengano considerati di maggior valore all’interno di un mercato di massa, dove le persone associano unicità e ra-rità. Quindi, minore è la reperibilità di un pro-dotto, più aumenta il desiderio di possederlo. Anche in Italia sono arrivati i Temporary Store e neanche troppo tardi rispetto al resto del mon-

Oggi quadomani chissà

vacant: il primotemporary shopÈ il primo negozio temporaneo, ideato da Russel Miller e Mariko Watanabe a New York, nel febbraio del 2002.

Ribellarsi al mercato e alle sue logiche: espressione vetusta se in bocca a certi ribelli ‘storici’, ma che potrebbeavere significati nuovi se a pronunciarla fossero,ad esempio, le merci dell’abbigliamento di ricerca svincolate dai lacci della stagionalità.A far parlare così le merci ci ha pensato Com-me des Garçons, con i suoi Guerrilla Store

A cosa serve un negozio che rimane aperto così poco? Apparentemente può sembrare qualcosa di assurdo e che sfidi le tanto famose leggi di fidelizzazione del cliente. Come si può infatti costruire una solida relazione con il cliente in un periodo di tempo così breve? Non si fa. Almeno non apparentemente

In tempi mobili ci vogliono nuove formule di vendita. Per fidelizzare il cliente oggi bisogna stupire:basare le proprie strategie sull’irripetibilità

testo di Antonio Mariosa

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do. Il primo è stato aperto a Milano alla fine del 2005 da Levi’s, seguito dal negozio Young Village del gruppo Coin, da Spazio Tokyo nel 2007 e da molti altri un po’ in giro per tutto il paese. La gran parte di questi negozi però viene allestita a Milano, perché la regolamentazione comunale delle altre città non avvantaggia le at-tività di vendita temporanea; diversamente dal capoluogo lombardo, dove è sufficiente comu-nicare al settore commercio i tempi, il luogo e le forme della vendita al dettaglio per un periodo limitato. Altrove invece la procedura da segui-re e le autocertificazioni da presentare sono le stesse richieste per l’apertura di un tradizionale negozio permanente. Cosa non positiva per gli studi di settore dove rimane traccia di attività commerciali aperte e chiuse in poco tempo. Pessime le conseguenze d’immagine e quelle economiche. Nonostante ciò, per sviluppare e favorire la diffusione delle formule commercia-li temporanee è nata a Milano l’Assotemporary: Associazione Italiana dei Temporary Shop, la cui mission è quella di informare, promuovere e svolgere attività sindacale in questo nuovo e redditizio settore, non solo a casa nostra. L’As-sotemporary ha stimato infatti circa ottanta, cento possibili aderenti in Italia ipotizzando di estendere l’iniziativa anche all’estero, con il proposito di continuare a promuovere il Made in Italy in linea coi trend internazionali.

“Vacant è stato ‘concepito’ dopo un viaggio a Tokyo - racconta Russel Miller - mi ero incuriosito perché c’erano dei marchi che chiudevano i loro negozi subito dopo aver venduto tutta la merce, finché non arrivava il

nuovo stock. Nel periodo di tempo in cui il negozio restava chiuso i proprietari continuavano a pagare. Così ho pensato: che cosa succederebbe se chiudessimo del tutto e ci spostassimo da un’altra parte?”

Comme des Garçonsha aperto il suo primoTemporary Shop nel 2004 in un quartiere periferico di Berlino

Il negozio, allestito con un budget bassissimo, è stato aperto per meno di un anno

L’idea si sposava bene anche per risolvere il problema del caro affitti a New York. Dove era necessario spendere il corrispettivo di ottomila euro al metro quadro di canone, per uno spazio in una via del centro.

Alcuni Pop-up store sono talmente temporaneiche in vetrina hannoanche un countdownche indica il tempoche manca alla chiusura definitiva e alla lorocompleta sparizione.Un modo efficace perpersuadere che fa leva sulla rarità

lifestyle

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fashion storytrench vintage blufoulard fantasiarosso e bluAll Star nerecappelliera vintage foderata in canapa

Un postochiamato casafoto di Carlotta Petracci

Diciamo pure come Lord Chesterfield che “lo stile è l’abito dei pensieri”. E quando si è giovani si sa, se ne hanno tanti. La mente è agile, e non piace stare fermi. La vanità cre-sce con gli sguardi nello specchio e le com-pagnie, gli interessi mettono a dura prova la personalità. Anche nella scelta della casa ci sono tante incertezze. Le prime esperienze di vita fuori, lontano dalla famiglia sono mo-tivo di entusiasmo. Al punto che si soppor-ta con tenacia la fatica di pellegrinare casa dopo casa, perchè è troppo forte il desiderio di un rifugio. Ad ogni modo c’è sempre bi-sogno di una guida. Talvolta è il passaparola

degli amici, tal’altra un annuncio su una por-ta. Ma ci sono volte che ci si lascia stupire da qualcosa di più, come dire: di più piccolo e veloce. Ebbene, la ricordate la storia di Ali-ce? Di quella fanciulla che un giorno distesa su un prato lungo un fiume a un certo punto viene distratta da un soffice e agitato coniglio bianco. E in tutta fretta lo segue alla ricerca di quel mondo tutto personale, che aveva i tratti del meraviglioso? Se ricordate Alice, allora capirete anche la storia di Marco. Gio-vane studente appena arrivato in una nuova città, con la sua lepre fidata alla ricerca di un posto chiamato casa.

Gli abiti sono come le case, rispecchiano la nostra identità. Più li cambiamo e più cerchiamo chi siamo. Più ci stiamo dentro e più ci affezioniamo

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a lato:pelliccia vintage muccata t-shirt bianca Milton Glasersneackers nere occhiale Persol borsone Borbonese

sopra:giacca vintage scozzese lana rossa e bludolce vita nera pantaloni neri sigarettascarpe uomo nereocchiale Persol macchina fotografica reflex Mirandaborsello uomo pelle e feltro marrone Mallonicintura Hermés

fashion story

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a lato:trench vintage pelle nero maglia grigiacintura Gucci occhiale Persol borsone Louis Vuitton

sotto:maglia tenniscravatta Gucci logotexStan Smith Adidas biancheborsone vintage sporty blu con profili bianchi

fashion story

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trench vintage beigecravatta

Roberto Capuccimaglia righe

orizzontali Missoniborsone vintage

pelle bordeaux

a lato:giacca smoking nera

cravatta vintage tartanpanciotto paillettes scarpe uomo nere

valigia rigida vintage beige

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fashion story

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a lato:fluens mirror, Ilti Luce,lampada a strutturacilindrica in vetrosabbiato. SediaCesca di Marcel Breuer, Knoll, litografiaFrancesco Casolati

interior design

foto di Carlotta Petracci

l’intramontabilefascino dell’oscuroAtmosfere notturne, bassifondi, squallide caverne urbane.L’aristocrazia tech preferisce la rovina. Se l’architettura sale, Bruce Wayne,alter ego diurno di Batman, scende. Metri e metri sotto terra, proprio come lemegalopoli cinesi. Intere città costruite nel sottosuolo. Esiste qualche differenza? La giornata non basta più. Ci vuole la notte. Il nero per lavorare,il nero per scomparire. Al naturale e al vistoso del giorno, la notte oppone l’oscuro. Quell’amalgama di buio e cemento che ha fatto la fortuna di tanta cinematografia noir. Paesaggi bagnati, luci intermittenti, oggetti abbandonati…

la batcavernaLa Batcaverna si trova nei sotterranei del Castello di Wayne, ed è un regnoincontrastato di pipistrelli. Con l’aiuto del fedele e capace maggiordomo inglese, Alfred

Pennyworth, il giovane miliardario costruisce una base all’interno della caverna e lamunisce di computer, sistemi di difesa, tecnologie di comunicazione e altri sofisticati strumenti tecnologici.

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sopra:fluxus etanche,Ilti Luce,lampada da esterno,struttura cilindrica in vetro trasparente,litografiaPaolo Genovese

flexus sily, Ilti Luce, design Studio Metis,lampada da esterno,struttura cilindrica inpolicarbonatotrasparente,olio su legnoRomeo Campagnoli

a lato:appendiabiti, Ilti Luce,stuttura in alluminio,finitura alluminioanodizzato,camicia Tom Tumb,scarpe Prada

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interior design

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Nel costruire le proprie immagini spesso i fotografi fanno uso di ciò che rientra nell’in-quadratura per suggerire quello che è stato escluso. Il dettaglio di una ruota è sufficien-te per stabilire la presenza di un’automobile, una mano sta per un individuo e una distesa di palle di cannone o un batuffolo di pelo rimasto appeso alla carcassa di un coyote possono prendere il posto di uno scenario di distruzione e morte. Thomas Demand porta alle estreme conseguenze questa evidenza, rimuovendo completamente dalla propria rappresentazione il soggetto originale per so-stituirlo con una sua ricostruzione. Maurizio Montagna agisce in modo opposto nella serie Billboards, palesando una mancanza, quella del contenuto dei cartelli pubblicitari, per concentrare l’attenzione su ciò che è presente nelle sue fotografie, dominate da ampie su-perfici monocrome e strutture geometriche. Montagna si interessa a quello che può vede-re, e quello che a lui interessa è incluso nel

Vuoti urbani

campo di ripresa (le sue immagini sono cen-tripete, ossia tendono a non espandersi oltre i quattro lati che le delimitano).[…] Montagna non abbozza alcuna tassono-mia e non individua tipologie. La collezione che mette insieme riguarda le sue stesse im-magini e non gli oggetti che vi sono rappresen-tati. Ogni singolo scatto di questa serie deriva dalla fiducia del fotografo nella possibilità di descrivere (o ricostruire) con il proprio mezzo una certa quantità di bellezza.Il progetto di Maurizio Montagna ha, fra l’altro, un esplicito contenuto politico […] Montagna si propone di riportare alcuni frammenti di verità […] a proposito del territorio geografico e sociale entro cui si è mosso. La sequenza di Billboards, allora, costituisce innanzitutto una documentazione su una particolare categoria di opere di architettura/design e la loro inte-grazione nel contesto urbano ed extra-urbano […] Allo stesso tempo, ovvero secondo un dif-ferente livello d’interpretazione, ci troviamo

di fronte a una categorica testimonianza della pervasività della comunicazione pubblicita-ria, paradossalmente segnalata attraverso un silenzio assoluto e surreale che corrisponde alla volontà di sospendere il giudizio. Non si tratta dunque né di un gesto eversivo, quello di rimuovere e sbiancare schiere di messaggi promozionali, né della realizzazione sulla car-ta di un’utopia, Montagna dal canto suo non risponde ad alcuna domanda, rifugiandosi nell’ambiguità del proprio mezzo. La pubbli-cità, i manifesti, sono buoni o cattivi? Non è questo che interessa: il fatto è che ci sono, e la loro sola presenza determina una serie di ricadute sugli individui che li incrociano, mo-dificandone i comportamenti, e sullo spazio in cui sono introdotti.

Dal saggio introduttivo Billboards e non oltre, in Maurizio Montagna, Billboards, Damiani Editore, Bologna 2008 (foto sopra)

Billboards è un lavoro del fotografo milanese Maurizio Montagna sui cartelliper affissioni sui quali non è visibile nessun messaggio pubblicitario.La relazione tra i cartelli svuotati del loro comune uso e il contesto paesaggistico in cui sono collocati, crea un aspetto dissonante e surreale dei luoghi fotografati. Il progetto è composto da immagini in bianco e nero che formano installazioni fotografiche con foto singole, dittici, trittici, polittici

testo di Francesco Zanot

spazi in affittoLa città appare oggi come un immenso con-tenitore di messaggi. Parlano le persone con gli abiti e gli oggetti, parlano i muri,le strade, le periferie con tutti gli spazi della

pubblicità. I billboards sono parte integrante dei nostri giorni e della nostra vita nomade. In mezzo al traffico urbano sono gli spazi in affitto su cui nascono le mode. Quelli che quando sono vuoti ci fannosentire smarriti.

E se un giorno lo diventassero per davvero? Maurizio Montagna con la sua ricercaprova ad immaginare questa condizione,consegnandoci un lavoro sospesonel silenzio.

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portfolio

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portfolio

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Il viaggio di Leonilda

Leonilda scoprì la fotografia grazie ad

un artigiano di origine austriaca incontrato

per caso nel Cantone del Vaud, in Svizzera.

Fu lui a regalarle la sua prima macchina e a introdurla ai segreti

dell’arte delle immagini

cronologiadellafotografia

1827 Nicéphore Niépce realizza le prime immagini stabili con un procedimentodenominato eliografia.

1839 Louis Hippolyte Bayardinventa il procedimento positivo diretto su carta.

Da Lo sguardo di LeonildaUna fotografa ambulante di cento anni fa, +eventi edizioni

Obiettivo speciale:negli scatti racconti di vita quotidiana.L’esperienza di strada di una fotografadi cent’anni fa

testo di Isabella Tulipano

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Di ritratto in ritratto la ditta Prato scoprì che la nuova attività rendeva bene: la fama della fotografia si diffondeva e ovunque si presentassero i coniugi erano ben accolti, soprattutto dai bambini, per i quali tutto era un gioco

1839 Louis J. M. Daguerre presenta all’Accademia delle Scienze un nuovo procedimento per fissare le immagini, il daguerrotipo.

1851Con un lampo elettronico Talbot riesce a fotografare un foglio del Times fissato su una ruota in rapido movimento.

1895 Auguste e Louis Lumière annunciano al mondo la nascita del cinema.

Case modeste, capanne, ruderi: questi gli sfondi, ingenui e miseri, che incorniciano i volti orgogliosi di contadini, mercanti, am-bulanti, bambini, anziani, famiglie complete di intere generazioni. Ritratti locali di vita quotidiana, una vita povera e sofferta di cui le fotografie di Leonilda Prato sono una pre-ziosa e singolare testimonianza. Una testimo-nianza pazientemente raccolta e conservata che ora è possibile ritrovare nell’Istituto Sto-rico della Resistenza di Cuneo. È qui, a Pam-parato, in uno dei tanti paesi del cuneese, che nasce Leonilda, una fotografa per caso e per passione, anticipatrice del mestiere di fo-toreporter, anima sensibile e ribelle, donna coraggiosa ed emancipata, artista vera. Nelle sue particolari fotografie ritrae volti che par-lano, raccontano un’epoca in cui le stampe fotografiche erano un evento eccezionale per il quale si accorreva dai paesi vicini, si rimaneva fissi per interi minuti aspettando lo scoppio, lo scatto e che il miracolo ripren-desse vita. Quelli di Leonilda Prato sono affreschi che colpiscono per la semplicità e l’immediatezza, la sobrietà ed insieme la

portfolio

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ricchezza che ci regalano quei volti segnati dalla fatica quotidiana e dai sacrifici neces-sari per tirare avanti in quegli anni. Gli anni sono quelli tra fine ‘800 ed inizio del 1900, quando l’Italia era ancora un insieme poco omogeneo di regioni/stato, le grandi guerre e la rivoluzione industriale stavano per arrivare ed i mestieri si coniugavano solo al maschi-le. Gli ambienti sono quelli dei villaggi delle comunità montane piemontesi, lombarde e svizzere, società arretrate e patriarcali, che vivevano in prevalenza di agricoltura. Ma anche paesi dove spesso si doveva scegliere l’emigrazione per sopravvivere . Ed in que-sto ambiente spicca la figura di Leonilda Prato, giovane donna (aveva solo 21 anni quando lasciava il suo piccolo paese per se-guire il marito in un’avventura che avrebbe per sempre cambiato la sua esistenza e an-che quella delle tante persone che avrebbe incontrato e fotografato) andata in sposa a Leopoldo Prato, musicista cieco, compagno di infanzia e vicino di casa. Insieme deci-dono di mettersi in viaggio, di girare per di-lettare la triste vita degli abitanti di questi paesi: Leopoldo con la musica e Leonilda, dopo l’incontro fortuito con un fotografo au-striaco, con i ritratti, con le prime foto. Il loro arrivo nei villaggi suscitava curiosità e festa, i loro racconti allietavano le giornate di chi viveva isolato nelle proprie comunità. Così Leonilda e Leopoldo diventano artisti itineranti, famosi, attesi e festeggiati come le compagnie di circo, in un’atmosfera che oggi a noi sembra così lontana e quasi in-comprensibile. Un altro esempio di chi, alla stabilità di una casa, di un paese, ha pre-ferito il nomadismo, la mobilità, scegliendo una ‘vita in affitto’; la vita di chi si sveglia ogni mese in un letto diverso e di chi ‘affitta’ sogni, immaginazioni. Per questa vocazione alla mobilità le vite di Leonilda e Leopoldo si avvicinano alla vita di oggi. Oggi che le notizie corrono velocemente, che le foto si scattano col telefonino e che i racconti pri-vati possono in un attimo, grazie alla televi-sione, diventare pubblici in tutto il mondo. In questo scenario, allora, è lecito chiedersi: quali i ritratti che oggi Leonilda potrebbe scattare, quali volti potrebbero cattura-re la sua attenzione, quali scene vorrebbe catturare e salvare dall’oblio del tempo?Ci sovvengono, quindi, visi moderni, sfug-genti e distratti, personalità complesse e multietniche, sistemate davanti a scenari completamente diversi: grandi palazzi, resi-denze tecnologiche, colorate dimore e stra-vaganti mobili. Un modo di concepire la vita differente da quello delle comunità montane

Leonilda e Leopoldo trovarono ben presto il modo di trarre diletto dalle proprie passioni. Mentre lei ritraeva ogni genere di soggetti:donne, bambini,soldati, altri ambulanti, lui si occupava di rallegrarli con la sua musica

1981 Nascita della fotografia digitale: Sony presenta la prima macchina fotografica che utilizza un supporto magnetico al posto della pellicola.

2008Polaroid, dopo aver smesso la produzione delle tradizionali fotocamere a sviluppoimmediato, termina anche quella delle pellicole.

1935 La Kodak commercializza la Kodachrome, la prima pellicola fotografica a colori.

degli anni appena antecedenti e successi-vi la Resistenza, un modo di spostarsi che sembra lontano molto più di un secolo da quello in cui Leopoldo e Leonilda erano pellegrini, girovaghi con pochi mezzi, ma animati dalla curiosità fondamentale per chi non si limita a vivere nel mondo, ma decide di vivere il mondo, di guardarlo da vicino, di osservarlo con attenzione e fermarsi a comprendere e scrutare con più attenzione i nostri vicini, i coinquilini terrestri. Pren-dere in affitto i loro sguardi per lo spazio di uno scatto, soffermarsi sui loro volti per il tempo di una focalizzazione in camera, immaginarsi i loro pensieri, i sogni, i desi-deri, possiamo considerare anche questo un modo di viaggiare, di scoprire e curiosare e soprattutto crediamo sia questa la magia che un bravo fotografo sa creare, oggi come ieri.

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licENzad’affiTTo

1977Lotus Esprit S1La spia che mi amava con Roger Moore

1964Aston Martin DB5Missione Goldfinger con Sean Connery

1995BMW Z3Goldeneye con Pierce Brosnan

2006Aston Martin DBSCasino Royale con Daniel Craig

My name is Bond, James Bond. Quante volte all’uscita del cinema o nella tranquillità della vostra casa vi è girata in testa questa frasesperando di poterla recitare?

gioRNaTa iN affiTTodi Camilla Wasser

Quante altre, aggiungerei, vi siete trovati di fronte allo specchio a domandarvi come sa-rebbe stata la vostra vita, anche solo per un giorno, se la sua trama fosse stata quella di un’affascinante spia internazionale che si veste per uccidere? O il vostro charme pari a quello di tutti gli interpreti della saga? Niente di più noto, poiché il personaggio ideato da Fleming è uno dei prototipi del fascino ma-schile di sempre. Un tipo che ci piacerebbe avere a fianco o uno di cui non disdegne-remmo vestire i panni. Dalle Bahamas alla Jamaica, passando per Londra e la Germa-nia, dalla Svizzera al Principato di Monaco, fermadosi un po’ in Francia e un po’ in Italia prima di raggiungere il Chile o l’Australia o qualsiasi altro luogo esotico sulle tracce di un intrigo, James, col suo ‘dandysmo’ esa-sperato e il suo snobbismo da globe trotter,

ci fa pensare a quanto saremmo disposti a pagare, a cosa saremmo disposti a dare per vivere qualche minuto di questa lucci-cante vita. Roba da experience economy, altro che parchi a tema e virtual games. Al-berghi sfarzosi, abiti delle migliori sartorie, limousine, jet privati, accompagnatrici con tariffe orarie da capogiro, collezioni delle più ricercate armi da fuoco: cinema, ma anche realtà. Il Bond lifestyle infatti è oggi un vero e proprio stile di vita, non più solo una ricerca spasmodica di oggetti cult da affittare, ben-sì un puzzle da costruire facendo ricorso a enciclopedie, libri e siti che lo analizzano in modo ossessivamente dettagliato decretan-done il successo immaginario e intergenera-zionale. In poche parole: una vera e propria guida alla costruzione dell’identità perfetta per una cena a due, comodamente da casa.

Il garage di JamesQual’è l’auto di James Bond? Ovviamente l’Aston Martin, direbbero i più, forse sbagliando. Ci sono tante auto quanti James Bond: ripercorriamo in quattro tappe la storia dellefuoriserie dell’agente segretodi Sua Maestà.

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o

giornata in affitto

Avete mai pensato a quanto costa esser degli eroi? Tutte quelle fatiche, sempre in pericolo di vita.Se siete nati comodi ma non volete rinunciarea lasciare un segno nella storia, qui troveretela vostra soluzione

louis vuitton affitto borsone1 settimana

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10:00

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milano

Il Bond lifestyle non è più una fantasia.L’affitto di un sogno oggi costa meno di un’utilitaria

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giRod’iTaliadi Luca Tessuto

viaggio NEl bEl paEsE

In fatto di mode il viaggio è sempre il primo della lista. All’aeroporto girano le destinazio-ni, sulle banchine sbuffano i treni, sulle auto si contano i chilometri. Ogni anno milioni di persone si spostano da una parte all’altra del mondo alla ricerca di riposo, saltando i tempi e pure le stagioni. Per mesi ci si pre-para alla partenza. Con cartine e planisferi alla mano si sognano luoghi sconosciuti. Talvolta si va pure on the road alla ricer-ca dell’inaspettato. Vicino, lontano, poco importa nello spirito freetime. Anche una pocket holiday è pur sempre una vacanza. Così almeno attestano le stime. Il 2008 è stato l’anno delle inversioni di tendenza. Quello dello stupore dietro l’angolo. In cui l’Italia è tornata ad essere la meta preferi-ta dagli italiani, e le brevi distrazioni hanno sostituito i disagi da jet lag. Per sentirsi in vacanza basta poco: un nuovo letto, un’al-tra tavola. Si sospende il quotidiano e si parte per l’esperienza. Natura, arte, cultura e tanta curiosità per le buone cose di casa. Il turismo del resto per il nostro paese è una

Cambiano le stagioni, e anche i modi di viaggiare.Ci si muove di più, si sta fuori di meno. Ma soprattutto, torna la voglia di scoprirequant’è bella l’Italia

Tra il ciclismoe la ‘bianchina’il giro d’Italia s’èfatto in tantimodi. C’è chil’ha fatto purea piedi o inmongolfiera, alla scoperta dellemeravigliedel Bel Paese

risorsa importante, soprattutto oggi che l’economia privilegia la dimensione immate-riale e culturale del consumo. Basti pensare che le città di interesse storico e artistico sono la meta preferita dal 17,1% degli italia-ni; e che gli istituti museali sono stati visitati da ben trentadue milioni di persone. Cifre che motivano, per grandi e i piccoli cen-tri urbani, sempre maggiori investimenti in comunicazione, spettacolo e rigenerazione delle risorse territoriali. Cifre che in realtà si-gnificano anche un cambiamento nei modi di viaggiare e di intendere il soggiorno. Gli italiani per il tempo libero spendono di più e meglio. Il mercato delle seconde case ha un andamento positivo, come quello dell’affitto delle residenze per vacanze. Agli alberghi infatti si preferisce la comodità di una bella casa arredata nei pressi dei centri storici o in mezzo alla natura, per sentirsi più liberi. Un trend che dal 2005, anno in cui Nomisma ha registrato l’incremento, è in continuo aumento, e che testimonia il felice incontro tra comfort e risparmio.

Santa Maria del Fioreè il Duomo di Firenze, la quarta chiesa del mondo per grandezza. La sua cu-pola è visibile da tutta la piana fiorentina

Guida MichelinÈ una serie di pubblicazioniannuali, rivolte al turismo ed alla gastronomia, edite dall’azienda franceseMichelin, e rappresentanoil maggiore riferimentomondiale per la valutazione della qualità dei ristorantied alberghi a livellonazionale ed internazionale.L’idea originale di una guida utilizzabile dal turista venne ad André Michelin, fondatore col fratello Edouard dell’omonima azienda francese, nel 1896.La prima pubblicazioneufficiale fu nel 1900,limitata al territorio transalpino.

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giro d’italia

romaLa chiamano città eterna, caput mundi, per-chè Roma è la capitale della storia mondiale, un’enciclopedia vivente, tutta da esplorare. Si parte dal Colosseo, si prosegue cammi-nando lungo i Fori Imperiali, fino a Piazza Venezia. Ci si ferma a mangiare un buon piatto di pasta e si prosegue verso Piazza Navona, si lancia una monetina nella Fon-tana di Trevi, si scatta qualche foto sulle famose gradinate di Piazza di Spagna per proseguire fino a Piazza del Popolo. Il suo fascino si cela dentro la gigantesca Basilica di San Pietro in Vaticano, regno della Chie-sa e custode delle vite dei papi, arriva fin sopra i sette colli, si infila dentro la Bocca della Verità, riposando a Trastevere fra mu-siche e luci della sera. Roma sembra non finire mai. Perchè come dice un vecchio detto popolare: “Roma non basta una vita”.

firenzeCelebre in tutto il mondo, cuore e linfa vi-tale del Rinascimento, patria delle belle arti e della letteratura, Firenze è un vero e proprio museo a cielo aperto. I numerosi palazzi storici, le piazze, le boutique carat-terizzano il suo spirito. Il senso del bello in questa città si diffonde in ogni dove, dalla Venere di Botticelli al David di Michelange-lo, dalla spettacolare cupola del Brunelle-schi al campanile di Giotto, dai paradisiaci affreschi di Santa Maria Novella, tra cui riecheggiano le liriche del sommo poeta, al distretto del lusso, dov’è nato il costu-me italiano. Circondata da verdi colline e attraversata dall’Arno, Firenze è un gioiel-lo nel cuore dell’Italia, meta di chi ama la buona tavola, l’arte, la cultura. Tappa ob-bligata per tutti i fashion victim tra outlet d’eccezione e vernissage di Pitti Immagine.

pisaÉ voce diffusa che a Pisa si va per osser-vare lo straordinario. Al centro della Piazza dei Miracoli, sulla sua ampia distesa erbosa e di bianco marmo di Carrara, svetta prota-gonista, tra il Duomo e il Battistero, la torre pendente più famosa del mondo. Un’opera capace di smuovere l’immaginazione, una meraviglia architettonica senza pari, che dai tempi di Pisano continua nella sua len-ta e prodigiosa inclinazione. A Pisa del resto l’eccezionale è normale. É qui infatti che Na-poleone ha voluto la sua famosa sede uni-versitaria, ed è sempre in questo luogo, un tempo paludoso, che il mitico Pelope ha fatto nascere la sua città. Distesa lungo l’Arno, vanta una storia millenaria di traffici e di viag-gi, che l’hanno arricchita di numerosi tesori: dai luminosi Lungarni agli stretti vicoli me-dievali, fino ai capolavori del centro storico.

Torre di Pisa è il campanile posto vicino al Duomo di Pisa, nella famosissima Piazza dei Miracoli. La torre, alta 56 metri e costruita interamen-te in marmo bianco nell’arco di due secoli, è uno dei monumenti più famosi al mondo

Colosseoo Anfiteatro Flavio, è il più importante mo-numento della Roma antica giunto fino a noi

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sopRavvivENzauRbaNa

C’erano una volta gli anni cinquanta, i de-tersivi e il Carosello. La nuova Italia del mi-racolo economico e la ‘rivoluzione candida’ (Enrica Asquer, La rivoluzione candida. Sto-ria sociale della lavatrice in Italia, Carrocci, 2007). La storia di un paese in crescita, in cui le trasformazioni sociali vanno di pari passo con la produzione e lo sviluppo de-gli elettrodomestici. Tra questi la lavatrice è quella che più ha cambiato il senso della domesticità e della vita familiare, modifi-cando profondamente il ruolo della donna. Prima del suo arrivo, lavare i panni era un rituale collettivo, si stava al fiume o nei lava-toi. Ma dopo, tutto cambia. Con la Candy dall’America arriva l’uomo di casa, come diceva la reclame: “A good washer is like a good man” (una buona lavatrice è come un bravo uomo), e i lavori femminili si priva-tizzano, i tempi si accorciano, le fatiche si riducono. Grazie alla lavatrice le donne co-minciano a vivere in maniera più moderna. Basta poco, e siamo già negli anni settanta. La voglia di libertà contagia tutti. Alle mura di casa si sostituisce la scoperta del mondo. Gli elettrodomestici diventano un ricordo. Il viaggio pone le basi per la sua centralità, e la società cambia ancora. Ciò che importa sono l’ugualianza, la democrazia, la diver-sità. Ideali presto sostituiti dallo ‘yuppismo’ e da un’altra fase di crescita economica. Con un balzo repentino attraverso gli anni ottanta siamo arriviati fino ad oggi. E a que-sto punto, che fine ha fatto la lavatrice? É ancora lì, a darci risposte dal suo oblò, che gira gira gira dentro una vetrina. Intorno ci sono un sacco di persone: studenti, casa-linghe, stranieri, militari, turisti e tanti single. Segno che le cose sono cambiate ancora.

lavalava lalauNdRETTEIl bucato degli italiani dopo la rivoluzione candida

Lo spirito degli anni settanta si è normaliz-zato e la gente vive quotidianamente in viaggio, abita spazi più piccoli per periodi sempre più brevi. La lavatrice nelle case in affitto non c’è neanche più. O almeno non in tutte. Si preferisce stare fuori, servirsi da sè all’occorrenza, anche per il bucato. Del resto il concetto non è molto diverso: le laundrette (nome con cui vegono definite le lavanderie self-service) sono esperienze di socializzazione in affitto al prezzo di un gettone. Piccoli momenti di sopravvivenza urbana in una società sempre più nomade.

La città come una giunglaVolete sapere come si faa vivere con una sterlinaal mese? Oppure come sicompra casa con unagraffetta? O ancora, comesoggiornare in nord Europasenza i soldi per l’albergo?In queste pagine troveretetutte le risposte. E moltoaltro, per vivere in manieraimprobabile e nonconvenzionale la città.

Laundrette in numeriLavare il proprio bucatoin una lavanderia a gettonirichiede un’ora di tempo: al termine del ciclo, che duraall’incirca una mezz’ora,si aggiunge il processodi asciugatura che ha unadurata di 20/30 minuti.

Le lavatrici consentono uncarico di biancheria variabile,in genere di 7 kg o 16 kg.

Uno degli aspetti caratteristicidelle lavanderie self-serviceè che hanno orari di aperturamolto elastici: orariocontinuato dalle 7.00 alle 22.30.

In media lo spazio richiestoper una lavanderia self-servicenon è molto ampio: 40/45 mq.

La dotazione tecnologicadi base comprende, comeminimo, quattro lavatricida 7 kg, due lavatricida 16 kg e 3 asciugatrici.

di Camilla Wasser

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sopravvivenza urbana

L’avventura di Kath, 47 anni, inizia in un pub. In compagnia dei suoi amici si lamenta perché con il suo stipendio da insegnante di lingue (14.000 sterline l’anno) non riesce a fare un bel regalo per il matrimonio del fratello. Ne nasce una discussione e poi la sfida: Kath promette che riuscirà a risparmiare per il regalo del fratel-lo vivendo per dodici mesi con una sterlina al giorno. E così ha fatto. Per il cibo l’insegnante ha pensato bene di frequentare le più dispa-rate conferenze all’Università di Bristol che in genere si concludono con un buffet gratuito per tutti i presenti. Anche i vernissage di mo-stre offrono occasioni culinarie. C’è sempre la possibilità di andare al supermercato in tarda serata quando i prodotti alimentari in scaden-za quello stesso giorno sono venduti a prezzi stracciati. Per la frutta basta rivolgersi alla na-tura e frequentare i boschi. Per l’abbigliamen-to la scelta low cost ha portato Kath per i mer-catini dell’usato, come quelli organizzati dalle chiese. Gli spostamenti tutti rigorosamente a piedi, in bicicletta o in autostop. Ed è proprio in autostop che ha raggiunto la Francia per il matrimonio del fratello. Risparmiare fa bene all’amore. La risparmiosa insegnante di Bristol ha finito addirittura per trovare un nuovo amo-re quando ha incontrato Bruce Taylor, 38 anni, manager in una fattoria dove ha fatto la vo-lontaria per racimolare gratis frutta e verdura.

Quando risparmiare può far bene al cuore

MILLE LIREAL MESE

Dal nord arriva una ventata di calore. Avre-ste mai pensato di usare uno showroom come una camera d’albergo? Nella filosofia Ikea tutto è possibile. L’accoglienza prima di tutto. Nei negozi norvegesi di Oslo, in tempi di viaggi si ripensano le funzioni degli spazi di vendita. Molti visitatori provenienti dalle zone settentrionali, ben novecentomila in estate, includono la visita all’Ikea nella loro vacanza. Allora perché non ospitarli? È così che i magazzini si trasformano in camere ar-redate. Da quelle più economiche alle suite di lusso. Tutto rigorosamente gratis. Per pre-notarsi basta rispondere a pochi e semplici domande. Il coprifuoco è alle 22 e al mattino bisogna lasciare il negozio prima delle 10. In regalo le lenzuola griffate, e una buona dose di ottimismo, sapendo che all’Ikea è proprio tutto come a casa. L’amicizia fide-lizza più della pubblicità, e di qualsiasi teoria sull’economia esperienziale. Nello stesso tempo, guardando e provando si impara pure ad arredare casa. E quando sarà il mo-mento di comprare? Chissà dove si andrà.

In uno showroom Ikea come a casa propria,rispondendo a semplici domande. Il tuttorigorosamente gratis

Un’enorme graffettarossa nel giardino di casa.A volte la realtà riesceancora a sorprenderci Leggende metropolitane a parte, la real-tà ha ancora il potere di stupirci. Questa è la storia del giovane Kyle MacDonald, disoccupato canadese che in meno di un anno con una graffetta si compra casa. Incredibile a dirsi, ma tutto parte con un banale annuncio on line su Craigslist, il sito di inserzioni economiche più popolare del Nord America, che recita più o meno così: “Ciao a tutti, mi chiamo Kyle, ho 26 anni, sono disoccupato e voglio una casa in baratto. Offro la graffetta rossa che ho sulla mia scrivania”. Risposta immediata. E la trafila comincia. Due signore di Van-couver scambiano la graffetta con una penna a sfera. Poi è la volta della maniglia di ceramica. Dalla maniglia al barbecue. Dal barbecue al generatore di corrente. Un gatto delle nevi, un terreno, un fur-goncino, un globo luminoso dei Kiss. E poi il cinema. Dopo quasi un anno di at-tenzione pubblica di Cnn e Bbc, arriva lo scambio decisivo. Con un ruolo in un film di Corbin Bersen, Kyle si compra casa a Kipling, e pianta un’enorme graffetta ros-sa nel suo giardino. Potere della mobilità.

IKEA DOLCEIKEA

UNA CASAPER UNA GRAFFETTA

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di tamara milia

Ho sempre amato viaggiare e amo New York. Forse penserete che quello che sto per dire non c’entri molto. Ma sono nata sotto il segno del sagittario, e questo vuol dire libertà. Sono però anche una donna, e per me le cose veramente importanti sono la casa e le mie scarpe. Anzi per le scarpe proprio impazzisco, e dopo aver fatto un po’ la giramondo ho aperto la mia piccola boutique. Diciamo che l’idea di questa ru-brica è nata un po’ così. Quasi per scher-zo. Due chiacchiere, un tè e le cose che mi piacciono di più. Quali potevano essere le tendenze più adatte ad una giovane donna come me, sempre con la valigia pronta? Una che vive in affitto per scelta, perché non riesce proprio a mettere radici? Ho pensato che una donna così, non poteva che essere: glamour, romantica e anche un po’ amante della natura. Insomma, ho pensato a quanto mi piacciono le serate mondane, le cene a due e lo svago con sti-le. Le case e le scarpe sono venute di con-seguenza. Per il mood naturale ho scelto un’intramontabile parigina e un decoltè tortora, con la possibilità di accoppiare una ghetta di peluches per i freddi più duri. Im-maginando un invito in una moderna baita in mezzo al verde, con appena qualche traccia di neve e un sole luminoso. Atmo-sfera informale, tanto legno, sedute con-fortevoli e ampie finestre per recuperare un po’ d’armonia tribale. Sono un’inguaribile romantica. Ma non completamente. Quindi sono passata a fantasticare su una dimo-ra più urbana: legno, cemento armato e qualche tocco di fucsia. Perfetto lo stivale bordeaux o il decoltè viola. Colori caldi, ma anche terribilmente anni ottanta. Con un rapido e nostalgico salto nel passato, sulle note di Ziggy Stardust e del Duca Bian-co, eccomi allora al glam rock. Lo stivale in vernice è imprescindibile. Dal naturale si passa al sintetico, come dalle chitarre ai sintetizzatori, dalla pelle alla plastica. Nero profondo e cipria bianca sono il ma-quillage dell’elezione. Anche per la casa.

caRosEllodi Tamara Milia

C’ERAUNA VOLTACENERENTOLA case e scarpeper donne in affitto

Tamara Miliastylish globe trotter,appassionata di viaggi, moda e scarpe. Fonda nel 2007, dopo anni diesperienza divisi tra moda e entertainment, la sua piccola boutique: Soho. Un nome di battaglia per l’Italia delle grandi firme. Un richiamo imperdibile per tutti i New York lovers.

Stiamoandando verso laprimavera, anchese addosso èrimasto un po’di gelo. Reginettedei prossimi mesi saranno lescarpette dellecenerentole della global economy, quelle che con lavaligia sempre in mano hannoimparato ascegliere consobrietà

Page 75: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

75

carosello

169 € decoltè tortora Icone (5041)

219 €peluches Islo

199 €parigina tortora Icone(5044)

159 €decoltè viola Islo Rio

229 €stivale bordeaux Islo Madras

109 €decoltè nero vernice Fornarina

139 €stivale nero vernice Looking

naturalTribali con stile. Una moderna baita in mez-zo al verde, con un po’ di neve qua e là e un’intramontabile parigina con ghetta di peluches.

romantic Innamorati per passione. Niente cene a lume di candela, ma informali dimore ur-bane. Legno, cemento e tanto fucsia, con decoltè lilla.

glamour Rock a tempo pieno. Sulle tracce del Duca Bianco, tra stivali di vernice e sintetizzatori, per essere star per una notte anche a casa propria.

Natural, romantic, glamour.Sono queste le tendenze per la nuova stagione, per tutte coloro che desiderano passare con stile dalle piste da sci, alle domeniche in campagna, con vestitini di volants e cestelli per il pane,molto Rossella O’Hara e country aristocrat,alle serate un po’ più elettroniche e urban chic

Page 76: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

vidEoclubdi Massimo Teghille

Quando s’incontrano i vecchi amici al bar, (o sul moderno Facebook), ognuno sfode-ra la propria indimenticabile e unica espe-rienza Erasmus. A molti di questi incontri ha partecipato anche il regista francese Cédric Klapisch e, nel 2002, ne ha tratto il film L’appartamento spagnolo (L’auberge espagnole). Una commedia pura e sem-plice nella migliore delle accezioni, senza pretenziosità e sensi di colpa nei confronti del cinema d’autore. Sullo sfondo di una

Barcellona gaudiana e gaudente, i prota-gonisti (una belga, un tedesco, un inglese, un danese, un italiano e una spagnola, ma non c’è lo scaltro napoletano delle barzel-lette!) intersecano le loro esperienze all’in-terno di questo appartamento, crocevia di drammi esistenziali e paranoie giovanili. Xavier, brillante studente parigino ma so-prattutto, raccomandato per un allettante posto fisso al Ministero delle Finanze, de-cide di partire per l’Erasmus a Barcellona, come molti di noi. Il distacco dalle abitudi-ni e soprattutto dalla fidanzata non è facile ed è per questo che di solito si parte single o, comunque, lo si diventa poi sul posto. Il buon Xavier si ritrova ospite di una coppia di transalpini, la cui metà femminile si sen-te inevitabilmente attratta dalla freschez-za giovanile del protagonista. Quando Xavier trova finalmente un appartamento da condividere con un gruppo di coetanei di diverse nazionalità, la sua vita e le sue opinioni cominciano a cambiare, cresce e può iniziare a camminare con le sue gam-be. La convivenza, sperimentata da alcuni di loro per la prima volta, diventa occasio-ne di scambio culturale ed emotivo (come dividere i lavori di casa? E lo spazio nel frigorifero?) fino al rapporto con il severo padrone di casa. Macchiette e luoghi co-muni danzano amabilmente, senza fronzo-li e ben orchestrati, con sguardo accon-discendente ed ironico. Per completare la vostra serata ‘divano e plaid’, c’è anche il sequel, meno fortunato, del film, Bambo-le Russe, dove Xavier inseguirà l’amore in giro per l’Europa.

regia: Cédric Klapisch

sceneggiatura: Cédric Klapisch

fotografia: Dominique Colin

scenografia: François Emmanuelli

montaggio: Francine Sandberg

costumi: Anne Schotte

trama: Xavier, giovane studente parigino di economia, decide di aderire al progetto Erasmus di interscambio tra facoltà universitarie europee, trascorrendo così un anno a Barcellona, preparandosi per entrare nel mondo del lavoro. Al suo ritorno qualcosa è cambiato.

produzione: Fra/Spa - 2002

durata: 120’

genere: commedia

interpreti:Romain Duris, Cecile De France, Judith Godreche,Audrey Tautou, Kelly Reilly, Xavier De Guillebon, Kevin Bishop, Federico D’Anna,Christian Pagh

Home video in pilloleCon la parola home videosi intendono in generequei prodotti che permettono di vedere a casa propria filmo altre opere audiovisive,in modo indipendente.

1997 dvd

2002 divx 5.0

L’APPARTAMENTOSPAGNOLO

1976 vhs

videoclub

Eravamo quattroamici al bar chevolevano cambiareil mondo, destinatia qualche cosa inpiù, che a unadonna ed unimpiego in banca

Page 77: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

77

AFFITTASIRivolgERsi TEl

pagina pubblicitaria 20x28pagina pubblicitaria 20x28 [email protected] [email protected] 0547/418101 0547/418101

Page 78: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

78

vallE d’aosTaAosta

via Festaz 1

t 0165 610280

[email protected]

Courmayeur

viale Monte Bianco 10

t 0165 846839

[email protected]

piEmoNTEArona

via Gramsci 18

t 0322 240496

[email protected]

Beinasco

via Torino 6

t 011 3989991

[email protected]

Biella

via Lamarmora 10/G

t 015 2520055

[email protected]

Borgomanero

via Monte Grappa 6

t 0322 82908

[email protected]

Carmagnola

piazza IV Martiri 3

t 011 9715886

[email protected]

Ciriè

via Taneschie 6

t 011 9222135

[email protected]

Cuneo

corso Vittorio Emanuele II 8

t 0171 605578

[email protected]

Domodossola

via Moneta 64

prossima apertura

[email protected]

Grugliasco

via Generale Perotti 48

t 011 7807551

[email protected]

Moncalieri

via Cavour 66

t 011 3716572

[email protected]

Nichelino

via XXV Aprile 25

t 011 6290645

[email protected]

Novara

via 23 Marzo 155

t 0321 404489

[email protected]

Omegna

piazza Beltrami 6

t 0323 887177

[email protected]

Piossasco

via Torino 93

prossima apertura

[email protected]

franchising immobiliare

soloaffiTTi

I professionisti della locazione, gli unici spe-cialisti. Solo Affitti, grazie all’esperienza, la competenza e la professionalità di ciascuna agenzia della rete, è leader del mercato ed il punto di riferimento delle locazioni. La storia del franchising Solo Affitti nasce dalla bril-lante intuizione di alcuni imprenditori del

settore. Una storia relativamente recente, che data nel 1997 l’apertura della prima agen-zia, nata per rispondere alle sole esigenze di inquilini e proprietari, per lo più trascurati nelle ‘tradizionali’ agenzie immobiliari. Il successo riscontrato dalle prime agenzie ha portato allo sviluppo dell’idea ed alla crea-

filialiovuNQuE

zione di un vero e proprio franchising, diffu-sosi rapidamente su tutto il territorio nazio-nale. Oggi le agenzie Solo Affitti sono oltre 230, con obiettivi di crescita che mirano a raggiungere 600 punti vendita in Italia, ed espandere il mercato all’estero, con l’apertura di agenzie in Spagna, Romania e Argentina.

La storia del franchising Solo Affitti nasce dallabrillante intuizione di alcuni imprenditori del settore.Nel 1997 viene aperta la prima agenzia

Page 79: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

Busto Arsizio

corso XX Settembre 57

t 0331 677780

[email protected]

Carate Brianza

via Enrico Toti 33

t 0362 991266

[email protected]

Cassano d’Adda

via Vittorio Veneto 8

t 0363 65692

[email protected]

Cassina de’ Pecchi

via Roma 31

t 02 9528157

[email protected]

Cesano Maderno

corso della Libertà 68/B

t 0362 522044

[email protected]

Cinisello Balsamo

via Garibaldi 79

t 02 36532707

[email protected]

Cologno Monzese

viale Emilia 66

t 02 2540027

[email protected]

Como

via Milano 144

t 031 263180

[email protected]

Cornaredo

via Brera 15

t 02 23164255

[email protected]

Corsico

piazza della Libertà 2

t 02 45100932

[email protected]

Crema

viale De Gasperi 7

t 0373 201760

[email protected]

Desenzano del Garda

via Marconi 46

t 030 9121083

[email protected]

Desio

via San Pietro 32

t 0362 302017

[email protected]

Gallarate

via Borghi 3

t 0331 790501

[email protected]

79

elenco affiliati

piEmoNTERivoli 1

corso Susa 115/A

t 011 9534121

[email protected]

Saluzzo

via Torino 51/A

t 0175 218710

[email protected]

Settimo Torinese 1

via Machiavelli 7

t 011 8005184

[email protected]

Torino 1

via Vanchiglia 9/c

t 011 8128648

[email protected]

Torino 2

corso Rosselli 87/D

t 011 3042934

[email protected]

Torino 3

via Madama Cristina 115/D

t 011 6696575

[email protected]

Torino 4

corso Giulio Cesare 116

t 011 2871777

[email protected]

Torino 5

corso Unione Sovietica 235

t 011 6165505

[email protected]

Torino 6

corso Monte Cucco 6/A

t 011 7499577

[email protected]

Torino 7

via Chiesa della Salute 84/b

t 011 2207715

[email protected]

Torino 8

via San Donato 5

prossima apertura

[email protected]

Verbania

corso Garibaldi 12

t 0323 407761

[email protected]

Vercelli

corso Libertà 274

t 0161 503493

[email protected]

liguRiaAlbenga

via dei Mille 139

t 0182 630134

[email protected]

Albisola

corso F. Ferrari 144

t 019 489344

[email protected]

Imperia

via G. Des Geneys 14

t 0183 766069

[email protected]

La Spezia 1

viale Italia (ang. via dalmazia) 91

t 0187 778139

[email protected]

Loano

via Aurelia 326

t 019 4508018

[email protected]

Sanremo

via Roma 2

t 0184 591975

[email protected]

Savona

via Montenotte 98 rosso

t 019 8489572

[email protected]

Ventimiglia

corso Genova 32/B

t 0184 998136

[email protected]

lombaRdiaBergamo 1

via Borgo Palazzo 56/A

t 035 234492

[email protected]

Bollate

piazza Martiri della Libertà 9

t 02 38306571

[email protected]

Bresso

via Vittorio Veneto 12

t 02 89280625

[email protected]

Brugherio

via C.B. Cavour 9

t 039 2621300

[email protected]

Garbagnate Milanese

via Alessandro Manzoni 42

t 02 99020231

[email protected]

Lainate

via Litta 4

prossima apertura

[email protected]

Lecco 1

via Amendola 47

t 0341 353644

[email protected]

Legnano

corso Sempione 110

t 0331 441006

[email protected]

Limbiate

via Turati 33

t 02 39432755

[email protected]

Lissone

via G. Matteotti 36

t 039 8951995

[email protected]

Magenta

via Fratelli Sanchioli 43

t 02 97020008

[email protected]

Mantova

via Principe Amedeo 12

t 0376 367610

[email protected]

Melzo

via San Martino 27/29

t 02 95732462

[email protected]

Merate

via Don C. Cazzaniga 25

prossima apertura

[email protected]

milano 1A

via Gian Galeazzo 10

prossima apertura

[email protected]

Milano 1B - Centro

via U. Visconti di Modrone 4

t 02 76011898

[email protected]

Milano 1C

viale Sabotino 12

02 58431034

[email protected]

Milano 3A - Fiera

via V. Monti 36

t 02 435577

[email protected]

Milano 3B - San Siro

via Rubens 22

t 02 48014327

[email protected]

Milano 3C

prossima

apertura

[email protected]

Milano 4A - Moscova

via Varese 1

t 02 36560234

[email protected]

Milano 4B - Zara

via Budua 8

t 02 89077343

[email protected]

Milano 4C

via Pellegrino Rossi 16

t 02 66200267

[email protected]

Milano 4D

via Cenisio 55

t 02 34931439

[email protected]

Milano 5B

piazza Caiazzo 3

t 02 67078454

[email protected]

Milano 5C

via Casoretto 39

prossima apertura

[email protected]

Milano 6

via Bellotti 13

t 02 20240227

[email protected]

Monza

via A. Appiani 25

t 039 2300019

[email protected]

Monza 2

via Cavallotti 104

t 039 2140249

[email protected]

Ospitaletto

via Domenico Ghidoni 77/A

t 030 6848224

[email protected]

Paderno Dugnano

via G. Rotondi 60

t 02 99042068

[email protected]

Pavia

corso Strada Nuova 128

t 0382 301936

[email protected]

Rho

via E. De Amicis 38

t 02 93503480

[email protected]

Saronno

piazza Caduti Saronnesi 9

t 02 96705492

[email protected]

Segrate

via XXV Aprile 9

prossima apertura

[email protected]

Seregno

via Magenta 36

t 0362 245274

[email protected]

Sesto San Giovanni

via C. da Sesto 16

t 02 91702289

[email protected]

Somma Lombardo

via E. Fuser 8

t 0331 250049

[email protected]

Suzzara

piazza Luppi 2

t 0376 536527

[email protected]

Trezzo sull’Adda

largo Matteotti 3

t 02 92273037

[email protected]

Varese 1

viale dei Mille 41

t 0332 830876

[email protected]

Vigevano 1

corso Novara 35

t 0381 680009

[email protected]

Villasanta

via G. Garibaldi 16

t 039 2912513

[email protected]

Vimercate

via Mazzini 59

t 039 6260552

[email protected]

vENEToBassano del Grappa

salita Brocchi 30

t 0424 529444

[email protected]

1997 2009Nasce Solo Affitti Spa,il primo franchising specializzatonei servizi per la locazione.

Solo Affitti conta oltre230 agenzie su tutto il territorionazionale.

Page 80: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

80

vENEToCastelfranco Veneto

via Puccini 1

t 0423 724598

[email protected]

Padova

via G. Bruno 8/I

t 049 8824785

[email protected]

Padova 2

via dei Livello 37

t 049 650628

[email protected]

Padova 3

via Falloppio 28

t 049 9668495

[email protected]

San Donà di Piave

via Stefani 12

t 0421333146

[email protected]

S.Giovanni Lupatoto

via Madonnina 5/C

t 045 8753040

[email protected]

Thiene

via Santa Maria Maddalena 8

t 0445 374138

[email protected]

Verona 2

via Betteloni 2

t 045 532577

[email protected]

Verona 3

via G. Mameli 88

t 045 8309494

[email protected]

Vicenza 1

c.so San Felice e Fortunato 259/B

t 0444 1800054/5

[email protected]

TRENTiNo alTo adigERiva del Garda

viale Dante 78

t 0464 557616

[email protected]

Rovereto

corso Bettini 50

t 0464 486319

[email protected]

fRiuli vENEzia giuliaMonfalcone

via Duca d’Aosta 55

t 0481 413642

[email protected]

Pordenone

viale Marconi 33

t 0434 209053

[email protected]

Trieste1

via di Tor Bandena 3/B

t 040 3498720

[email protected]

Udine 1

via Roma 27

t 0432 229788

[email protected]

Emilia RomagNaBologna 1

via Malaguti 2/D

t 051 254585

[email protected]

Bologna 2

via Mazzini 113

t 051 6360568

[email protected]

Bologna 3

via A. Costa 67

t 051 6146859

[email protected]

Bologna 4

via G. Marconi 28D

t 051 6494477

[email protected]

Bologna 5

via Toscana 9/D

t 051 444001

[email protected]

Carpi 1

via C. Marx 9

t 059 645787

[email protected]

Carpi 2

corso M. Fanti 63

t 059 657102

[email protected]

Casalecchio di Reno

via Porrettana 33/4

t 051 560355

[email protected]

Cattolica

viale Mazzini 171

t 0541 968202

[email protected]

Cento

via Ugo Bassi 30

t 051 6832236

[email protected]

Cervia

via Parini 15/A

t 0544 973529

[email protected]

Cesena

piazza Almerici 18

t 0547 610802

[email protected]

Cesena 2

via C. Cattaneo, 360

t 0547 602030

[email protected]

Cesenatico

via Roma 3

t 0547 675194

[email protected]

Collecchio

piazza Repubblica 7

prossima apertura

[email protected]

Correggio

viale Vittorio Veneto 4D

t 0522 694825

[email protected]

Faenza

corso Garibaldi 18

t 0546 667302

[email protected]

Faenza 2

corso Mazzini 96

t 0546 24642

[email protected]

Ferrara

via Bologna 47

t 0532 792090

[email protected]

Ferrara 2

piazza Ariostea 9

t 0532 247289

[email protected]

Forlì

largo de Calboli 7

t 0543 26398

[email protected]

Forlimpopoli

via Emilia per Cesena 48

t 0543 741102

[email protected]

Formigine

via Trento Trieste 83

t 059 573845

[email protected]

Fornovo di Taro

via Nazionale 18

t 0525 404325

[email protected]

Imola

viale A. Costa 1

t 0542 25598

[email protected]

Langhirano

via XX Settembre 14/4

t 0521 858086

[email protected]

Lugo

via F. Baracca 88

t 0545 288866

[email protected]

Mirandola

via Roma 25

prossima apertura

[email protected]

Modena 1

via Medaglie d’oro 23/C

t 059 3094057

[email protected]

Parma 1

via della Repubblica 97

t 0521 386584

[email protected]

Parma 2

via Gramsci 19/B

t 0521 940170

[email protected]

Ravenna 1

viale Alberti 27

t 0544 276000

[email protected]

Ravenna 2

via Maggiore 163/A

t 0544 461197

[email protected]

Reggio Emilia 1

piazza XXIV Maggio 1/G

t 0522 406304

[email protected]

Reggio Emilia 2

viale Regina Elena 10/A

t 0522 512182

[email protected]

Riccione

viale Ceccarini 211

t 0541 609008

[email protected]

Rimini 1

via XX Settembre 74/76

t 0541 787315

[email protected]

Rimini 2

via Tiberio 18

t 0541 709802

[email protected]

Rubiera

viale della Resistenza 4

t 0522 1713931

[email protected]

S.Giovanni In Persiceto

via Saati 5

t 051 824445

[email protected]

S.Lazzaro di Savena

via Emilia 95

t 051 450823

[email protected]

Santarcangelo di Romagna

via Ugo Braschi 60

t 0541 1831481

[email protected]

Sassuolo

via Pia 12

t 0536 1845560

[email protected]

Savignano sul Rubicone

corso G. Perticari 54

t 0541 941447

[email protected]

ToscaNaArezzo

via A. dal Borro 47

t 0575 401741

[email protected]

Arezzo 2

via Vittorio Veneto 244

t 0575 955302

[email protected]

Campi Bisenzio

via B. Buozzi 143/a

t 055 890150

[email protected]

Empoli

via S. Lavagnini 59

t 0571 74293

[email protected]

Firenze 1

via Vittorio Emanuele II 34 R

t 055 4633278

[email protected]

Firenze 2

viale Guidoni 75/G

t 055 4288247

[email protected]

Firenze 3

viale dei Mille 77 Rosso

t 055 5520646

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Firenze 4

viale F. Talenti 22

t 055 700124

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Firenze 5

via Poggio Bracciolini 25

t 055 6810430

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Grosseto

via Scrivia 6

t 0564 416743

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Livorno

viale Petrarca 182

t 0586 861173

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Lucca 1

via C. Castracani 85

t 0583 396863

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Montecatini

via Matteotti 148

t 0572 80498

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Pisa 1

via Giusti 20

t 050 579740

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Pistoia

corso Fedi 16

t 0573 976198

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Prato1

via Roma 62/A

prossima apertura

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Scandicci

via Dante 41

t 055 0516103

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Sesto Fiorentino

via G. Matteotti 7

t 055 4484427

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Siena

via Vittorio Emanuele II 52

t 0577 236210

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Page 81: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

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via Firenze 61

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via Tiberina 143

t 075 8789852

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Gubbio

via Perugina 12

t 075 9222659

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Perugia 1

via XX Settembre 92/O

t 075 5733221

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Perugia 2

via Settevalli 18

t 075 5058595

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maRcHEAncona 1

via Marconi 26

t 071 2072367

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Ascoli Piceno

corso V. Emanuele13/E

t 0736 261243

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Civitanova Marche

via Indipendenza 158

t 0733 781338

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Falconara

via Flaminia 538

t 071 9160348

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Fano

via IV Novembre 11

t 0721 824628

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Jesi

viale Lavoro 4H

t 0731 215672

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Macerata

corso F.lli Cairoli 12

t 0733 291368

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Ostra

via Del Pescatore 1

prossima apertura

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Pesaro 1

via Giolitti 100

t 0721 411174

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Porto San Giorgio

corso G. Garibaldi 189/191

t 0734 679905

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S.Benedetto del Tronto

via Piemonte 93

t 0735 782792

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abRuzzoAlba Adriatica

viale della Vittoria 62

t 0861 753001

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Chieti

viale Abruzzo 10

t 0871 574825

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Giulianova

via G. Galilei 128

t 085 4166215

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Lanciano

via Dalmazia 9

t 0872 709677

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L’Aquila2

via XX Settembre 25

t 0862 453111

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Pescara 1

viale G. Bovio 166

t 085 4224546

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Pescara 2

viale della Pineta 14/3

t 085 4531281

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Teramo 1

via Crispi 25

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via Cavour 57/59

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Roma 1

via Gregorio VII 164

t 06 39370021

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via Po 50/C

t 06 8541654

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Roma 3 - S.Giovanni

via Gallia 156

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Roma 4

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Roma 6

corso Regina Maria Pia 57

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Roma 8

viale degli Scipioni 86

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via G. Volpato 1

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Brindisi1

via dé Carpentieri 29

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via Lecce 75

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Napoli3

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corso L. Fera 162

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Page 82: rent, il periodico sulla cultura dell'affitto

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Si ringraziano tutte le persone che hannocollaborato a questo primo numeroed in particolare:

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