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RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E ADEGUAMENTO DELL'IMPIANTO DI PUBBLICA ILLUMINAZIONE CON ADOZIONE DI TECNOLOGIE SMART E PER IL RISPARMIO ENERGETICO DEL COMUNE DI SANT'ANTIMO (NA)

PREMESSA ................................................................................................................................................................. 2

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - OBIETTIVI ................................................................................... 2

STATO DEI LUOGHI ................................................................................................................................................. 6

STATO DI PROGETTO .............................................................................................................................................. 6

CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E CATEGORIA ILLUMINOTECNICA ................................................... 7

IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA LUCE ............................................................................................................. 7

L’IMPIANTO ELETTRICO ..................................................................................................................................... 11

GRADI DI PROTEZIONE ........................................................................................................................................ 15

DISTANZIAMENTO DEI PALI E DELLE LINEE ELETTRICHE ....................................................................... 15

POSA DEI CAVIDOTTI – DISTANZIAMENTI – INCROCI - PARALLELISMI ................................................. 16

LA PROTEZIONE DEI LED DALLE SOVRATENSIONI ..................................................................................... 16

ANALISI COMPARATIVA TRA PIU’ SOLUZIONI .............................................................................................. 17

RISPARMIO DEI COSTI DI GESTIONE DOVUTO AGLI APPARECCHI ILLUMINANTI + IL SISTEMA DI

TELEGESTIONE ...................................................................................................................................................... 20

TABELLA CAVI ....................................................................................................................................................... 21

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PREMESSA La presente relazione è redatta in conformità al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e ha lo scopo di illustrare e

definire le scelte progettuali adottate, la tipologia e la consistenza degli interventi finalizzati all’adeguamento e alla riqualificazione illuminotecnica ed energetica della pubblica illuminazione, tramite l’adozione di tecnologie Smart e per il risparmio energetico, nel Comune di Sant’Antimo in provincia di Napoli (NA).

Obiettivo principale del progetto è migliorare l’efficienza energetica e contenere la domanda dei consumi, adeguando parte dell’impianto di illuminazione cittadina ai nuovi standard normativi, attraverso l’utilizzo sistemi di telecontrollo, l’ottimizzazione degli usi finali nonché il contenimento dell’inquinamento luminoso - L.R. n.12 del 25 luglio 2002.

In sintesi, il progetto vanta:

• Il rispetto del PAES ;

• L’eliminazione delle situazioni critiche e pericolose;

• L’adeguamento dei corpi illuminanti alle normative illuminotecniche vigenti;

• L’adeguamento degli impianti alle normative elettrotecniche vigenti;

• La limitazione dell’inquinamento luminoso e ottico;

• Migliorare la sicurezza del traffico e delle persone sul territorio;

• Migliorare la viabilità;

• Valorizzare l’ambiente urbano, dei centri storici e residenziali;

• Salvaguardare e proteggere l’ambiente.

• Il risparmio energetico;

• Consentire una gestione ottimizzata degli impianti.

Il progetto di riqualificazione illuminotecnica sarà caratterizzato dall’applicazione della tecnologia innovativa della “Smart city” ovvero l’installazione di sistemi intelligenti per la gestione multifunzionale di attività “extra illuminotecniche” che poggiano ed interagiscono sulla rete di pubblica illuminazione.

Il sistema Smart Street prevede, oltre la gestione ed il controllo intelligente della luce, l’installazione, in punti strategici del territorio interessato dagli interventi, di:

• videocamere di sicurezza a controllo dei principali accessi stradali del territorio comunale;

• pulsanti di allarme per chiamate in caso di emergenza;

• colonnine DAE (Defibrillatori automatici esterni);

• free wi-fi per i cittadini

• info-point (monitor multimediale)

Di seguito sono riportati gli indicatori fisici significativi del progetto:

Indicatore Unità di misura Valore

programmato

Riduzione dei consumi in TEP TEP 320

QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO - OBIETTIVI

Nel dicembre 2008 il Parlamento Europeo ha approvato il Pacchetto Clima-Energia, “Tre volte venti per il 2020”, volto a conseguire gli ambiziosi obiettivi che l'Unione Europea si è unilateralmente posta per il 2020, ovvero:

• ridurre le proprie emissioni di CO2 di almeno il 20% rispetto ai valori del 2005; • aumentare del 20% il livello di efficienza energetica, ossia ridurre i consumi finali del 20% rispetto alle

previsioni per il 2020; • aumentare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile giungendo al 20% sul totale del consumo

interno lordo dell’UE. Le Amministrazioni Locali possono fare molto per concretizzare le potenzialità di riduzione delle emissioni

agendo dal basso, in modo mirato, sui settori energivori di loro diretta competenza (come il comparto edilizio e la mobilità) ed attraverso la sensibilizzazione dei cittadini e degli stakeholders.

Ciò è possibile attraverso uno strumento di programmazione degli interventi e pianificazione delle strategie di attuazione per raggiungere ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni (-20% entro il 2020) a livello territoriale su tutta la filiera energetica.

Per attuare tale impegno, è necessario proporre un insieme sistematico di azioni aventi i seguenti obiettivi: • la presa di coscienza da parte dell’Amministrazione della distribuzione delle emissioni sul territorio, per

individuare le azioni prioritarie su settori strategici d’intervento, quali l’energia, la pianificazione del territorio, la gestione delle acque, dei rifiuti e la mobilità urbana;

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• la contabilizzazione in termini energetici delle potenziali azioni di risparmio energetico, di produzione alternativa di energia, di gestione territoriale per comprendere quali di queste siano davvero efficaci per la riduzione delle emissioni, attraverso una valutazione di costi/benefici;

• la creazione di un ampio consenso sul territorio per dare continuità alle azioni proposte al di là dei cambiamenti di Amministrazione, attraverso la sensibilizzazione ed il coinvolgimento dei cittadini a tutti i livelli (con comunicazioni mirate) e degli stakeholders;

L’Italia consuma oggi una quantità di energia elettrica pari a circa 309,8 TWh/anno, principalmente ripartita tra i seguenti settori: Agricoltura, Industria e Civile, quest’ultimo suddiviso a sua volta in Terziario, nel quale rientra l’illuminazione pubblica, e in Residenziale.

Per quanto concerne il settore dell’illuminazione esso comporta, nel nostro Paese, un consumo totale di energia elettrica pari a circa 50,8 TWh/anno, dei quali 6,1 TWh/anno sono utilizzati per l’illuminazione pubblica. Tali dati, rapportati al totale dei consumi annuali di energia elettrica del Paese (309,8 TWh), indicano che l’illuminazione in generale ne costituisce il 16,4% mentre l’illuminazione pubblica il 12,6% (fonte ENEA).

Appare evidente che l'illuminazione pubblica è uno dei settori su cui agire per raggiungere gli obiettivi del Piano

d’azione per l’efficienza energetica in Italia, e per contribuire agli obiettivi "20‐20‐20" a livello europeo. È anche tecnologia base per le città sostenibili (smart cities), in linea con il SETPlan europeo.

L’impegno che si intende promuovere quindi sul territorio comunale è quello di intraprendere iniziative che favoriscano un “incremento dell’efficienza degli usi finali dell’energia risultante da cambiamenti tecnologici, comportamentali o economici.

In quest’ottica abbiamo identificato il settore dell’illuminazione pubblica quale settore dotato di un alto potenziale di risparmio energetico (fino al 60%) grazie alla presenza sul mercato di numerose tecnologie innovative ad alta efficienza energetica inoltre, la rete della pubblica illuminazione diventerà “intelligente” in quanto infrastruttura digitale atta a veicolare una serie di servizi urbani che vanno oltre la stessa illuminazione pubblica il tutto grazie alla capillarità della rete IP.

Norme di applicazione: CEI 0-2 Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici. CEI 0-3 Guida per la compilazione della dichiarazione di conformita e relativi allegati. CEI 0-6 Qualificazione delle imprese di installazione di impianti elettrici. CEI 11-1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Norme generali CEI 11-4 Esecuzione delle linee elettriche aree esterne CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. CEI 12-43 Impianti centralizzati d'antenna. CEI 17-13/1 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS). CEI 17-13/2 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri elettrici per bassa tensione). Parte 2: Prescrizioni particolari per i condotti sbarre. CEI 23-29 Cavidotti in materiale plastico rigido CEI 20-38 Cavi isolati con gomma non propaganti l’incendio e a basso sviluppo di fumi e gas tossici e corrosivi. Parte 1: Tensione nominale Uo/U non superiore a 0,6/1 kV. CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare. CEI 23-80 Sistemi di tubi e accessori per installazioni elettriche. Parte 1: Prescrizioni generali. CEI 31-34 Manutenzione e verifica negli impianti nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas. Norma CEI EN 60079-17. CEI 34-21 Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove. CEI 34-22 Apparecchi di illuminazione. Parte 2: Prescrizioni particolari. Apparecchi di emergenza CEI 34-33 fasc. n.803 Apparecchi per illuminazione stradale CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1.000 V in c.a. e a 1.500 V in c.c. CEI 64-12 Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario. CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori. CEI 64-50 Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici. CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri. CEI 81-10 (EN 62305-1/4) Protezione delle strutture contro i fulmini. CEI 100-7 Guida per l'applicazione delle norme riguardanti gli impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e servizi interattivi. CEI 103-1 Impianti telefonici interni. CEI CLC/TR 50090-9-2 Sistemi elettronici per la casa e l'edificio (HBES). Parti 9-2: Prescrizioni di installazione. Ispezione e prove di installazioni HBES. CEI 11-1 Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. CEI 11-17 Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica – Linee in cavo. CEI 23-51 Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare. CEI 64-8 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e a 1500V in c.c.

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CEI 64-8 parte 7 Impianti di illuminazione situati all’esterno. CEI EN 62471 Sicurezza fotobiologica delle lampade e dei sistemi lampada CEI 64-14 Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori. CEI 70-1 Gradi di protezione degli involucri. CEI 81-10 (EN 62305-1/4) Protezione delle strutture contro i fulmini. CEI EN 60598-1 Apparecchi di illuminazione- parte 1- Prescrizioni generali e prove CEI EN 60598-2-3 Apparecchi di illuminazione - Parte 2 - Prescrizioni particolari - Sez.3- Apparecchi per illuminazione stradale CEI EN 60598-2-5 Apparecchi di illuminazione - Parte 2- Prescrizioni particolari - Sez.5 - Proiettori CEI EN 61547 Apparecchiature per l'illuminazione generale - Prescrizioni di immunita EMC (compatibilita elettromagnetica) CEI EN 61048:2006 Ausiliari per lampade - Condensatori da utilizzare nei circuiti di lampade tubolari a fluorescenza e di altre lampade a scarica Prescrizioni generali e di sicurezza CEI EN 61049:1993 Ausiliari per lampade - Condensatori da utilizzare nei circuiti di lampade tubolari a fluorescenza e di altre lampade a scarica Prescrizioni di prestazione CEI EN 55015 Limiti e metodi di misura delle caratteristiche di radio disturbo degli apparecchi di illuminazione elettrici e degli apparecchi analoghi CEI EN 60926 Ausiliari per lampade - Dispositivi. di innesco (esclusi gli starter a bagliore CEI EN 60923 Alimentatori CEI EN 60439 Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione UNI EN ISO 6708 30/04/97 Elementi di tubazione. Definizione e selezione dei DN UNI CEI 70030 Impianti tecnologici sotterranei – Criteri generali di posa UNI EN 40-3-1:2001 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Specifica dei carichi caratteristici UNI EN 40-3-2:2001 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Verifica tramite prova UNI EN 40-1:1992 Pali per illuminazione. Termini e definizioni UNI EN 40-2:2004 Pali per illuminazione pubblica - Parte 2: Requisiti generali e dimensioni UNI EN 40-3-1:2001 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica - Specifica dei carichi caratteristici UNI EN 40-3-3:2004 Pali per illuminazione pubblica - Progettazione e verifica – Verifica mediante calcolo UNI EN 40-4:2006 Pali per illuminazione pubblica - Parte 4: Requisiti per pali per illuminazione di calcestruzzo armato e precompresso UNI EN 40-5:2003 Pali per illuminazione pubblica - Requisiti per pali per illuminazione pubblica di acciaio UNI EN 40-6:2004 Pali per illuminazione pubblica - Requisiti per pali per illuminazione pubblica di alluminio UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati UNI 10819 Limitazione del flusso luminoso verso l’alto. UNI 11248 2016 Illuminazione stradale – Selezione delle categorie illuminotecniche. UNI 12464-2 Illuminazione dei posti di lavoro – Parte 2: esterni UNI EN 12665:2004 Termini fondamentali e criteri per i requisiti illuminotecnici UNI EN 13201-2 Illuminazione stradale – Parte 2: Requisiti prestazionali. UNI EN 13201-3 Illuminazione stradale – Parte 3: Calcolo delle prestazioni. UNI EN 13201-4 Illuminazione stradale – Parte 4: Metodi di misura delle prestazioni fotometriche. UNI EN 13201-5 indicatori delle prestazioni energetiche UNI EN 13032-1:2005 Luce e illuminazione - Misurazione e presentazione dei dati fotometrici di lampade e apparecchi di illuminazione - Parte 1: Misurazione e formato di file UNI EN 11630 criteri per la stesura del progetto illuminotecnico. UNI EN 61347-1:2008 Unita di alimentazione di lampada - Parte 1: Prescrizioni generali e di sicurezza. UNI EN 61347-2-1:2001 Unita di alimentazione di lampada - Parte 2-1: Prescrizioni particolari per UNI EN 60927:2007 Ausiliari per lampade - Dispositivi di innesco (esclusi gli starter a bagliore) Prescrizioni di prestazione UNI EN 61000-3-2:2006 Compatibilita elettromagnetica (EMC) Parte 3-2: Limiti - Limiti per le emissioni di corrente armonica (apparecchiature con corrente di ingresso ≤ 16 A per fase) UNI EN 61000-3-3:1995 Compatibilita elettromagnetica (EMC) Parte 3-3: Limiti - Limitazione delle fluttuazioni di tensione e del flicker in sistemi di alimentazione in bassa tensione per apparecchiature con corrente nominale ≤ 16 A e non soggette ad allacciamento su condizione UNI EN 61347-1 Reattori, unita di alimentazione e alimentatori UNI EN 61049 Condensatori di rifasamento UNI EN 60927 Accenditori UNI EN 60838-1 Portalampade UNI EN 62031 Prescrizioni di sicurezza per apparecchi LED UNI EN 61347-2-13 Prescrizioni di sicurezza per schede di controllo apparecchi LED UNI EN 62384 Performance schede di controllo apparecchi LED UNI EN 60838-2-2 Prescrizioni sui connettori da utilizzare in apparecchi LED

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Nonchè tutte le altre norme inerenti ai materiali e alle apparecchiature elettriche. Si è tenuto inoltre conto delle seguenti disposizioni legislative:

Legge n. 186 (01/03/1968) Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari e installazione di impianti elettrici ed elettronici. Legge n. 791 (18/10/1977) Attuazione della Direttiva del consiglio della Comunita Europea (n. 73/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. D.P.R. n. 384 (27/04/1978) Regolamento di attuazione dell’art. 27 della Legge n. 118 del 30/03/1971 a favore dei mutilati e degli invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici. Circ. M. LLPP 20/03/86, n.27291 Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni. Legge n. 339 (28/06/1986) Nuove norme per la disciplina della costruzione e dell'esercizio di linee elettriche aeree esterne. D.M. 21 marzo 1988 Approvazione norme tecniche per la progettazione, esecuzione, ed esercizio delle linee aeree elettriche esterne. L. 10/1991 Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale, e smi D.Lgs. n.285 (30/04/1992) Nuovo codice della strada, e smi D.P.R. 412/93 Regolamento recante norme in attuazione dell'art. 4 della L. 10/91. D.Lgs. n.495 (16/12/1992) Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada e smi D.M. LLPP del 12/12/1985 Norme tecniche relative alle tubazioni D.P.R. n. 503 (24/07/1996) Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici. D.Lgs. n. 493 (14/08/96) Segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro. D.Lgs. n. 615 (12/11/1996) Attuazione della Direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 03/05/1989 in materia di riavvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative alla compatibilita elettromagnetica, modificata ed integrata dalla Direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28/04/1992, dalla Direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22/07/1993 e dalla Direttiva 93/97/CEE del Consiglio del 29/10/1993. DPR n.554 (21/12/99) Regolamento d’attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici, e smi D.P.R. n.34 (25/01/00) Regolamento recante istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici, ai sensi dell'articolo 8 della L. 11 febbraio 1994, n.109, e smi L.R. n.12 del 25 luglio 2002. Legge n. 36 (22/02/2001) Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. D.P.R. n. 462 (22/10/2001) Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi. Direttiva 2002/95/CE Restrizione nell’uso di determinate sostanze chimiche nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RoHS), recepite dal D.Lgs. 151/2005 Direttiva 2022/96/CE Rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) D.P.C.M. del 08/07/2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti. Direttiva 2004/108/CE Ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica e che abroga la direttiva 89/336/CEE. Direttiva 2005/32/CE EUP Eco-design di prodotti che consumano energia Direttiva 2006/95/CE Ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative al materiale elettrico destinato ad essere adoperato entro taluni limiti di tensione Legge n. 123 (03/08/2007) Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. D.Lgs. n. 81 (09/04/2008) Attuazione dell’art. 1 della Legge n. 123 del 03/08/2007 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. D.Lgs. n.115 (30/05/2008) Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza energetica degli usi finali dell’energia e dei servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE Decreto n. 37 (22/01/2008) Regolamento concernente l’attuazione dell’articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della Legge n. 248 del 02/12/2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici. Regolamento CE n.245/2009 Modalita di esecuzione della Dir. 2005/32/CE riguardante le specifiche per la progettazione ecocompatibile di lampade fluorescenti senza alimentatore integrato, lampade a scarica ad alta intensita e di alimentatori e apparecchi di illuminazione in grado di far funzionare tali lampade. D.P.R. n.207 (5/10/10) Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, recante ≪Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE. D.P.R. 10/04/2013 Piano d’Azione per la Sostenibilita Ambientale dei Consumi nel Settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP).

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Criteri Ambientali Minimi per l’acquisto di : • LAMPADE A SCARICA AD ALTA INTENSITA E MODULI LED PER ILLUMINAZIONE PUBBLICA • APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE PER ILLUMINAZIONE PUBBLICA L’affidamento del servizio di progettazione di: • IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA D.L. 24/12/2015 Piano d’Azione per la Sostenibilita Ambientale dei Consumi nel Settore della Pubblica Amministrazione (PAN GPP) “Criteri Ambientali Minimi per l’Affidamento di Servizi di Progettazione e Lavori per la Nuova Costruzione, Ristrutturazione e Manutenzione di Edifici e per la Gestione dei Cantieri della Pubblica Amministrazione” D.Lgs. n.50 (18/04/16) Attuazione delle direttive 2014/23/UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE sull’aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonche per il riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture.

Si è tenuto inoltre conto delle: 1) le prescrizioni dei Vigili del Fuoco e delle Autorita locali, 2) le prescrizioni e indicazioni dell’ENEL o dell’Azienda Distributrice dell’Energia Elettrica, per quanto di loro competenza nei punti di consegna, 3) le prescrizioni e indicazioni del Gestore della Rete Telefonica, 4) le prescrizioni e indicazioni dei Gestori delle Reti Idrica e del Gas L’elenco delle Norme e delle Leggi sopra esposto e da ritenersi non esaustivo, pertanto in fase di realizzazione degli impianti si dovranno comunque rispettare tutte le disposizioni di legge e normative, complete di aggiornamenti e varianti, applicabili alla tipologia di impianto e/o di apparecchiature.

STATO DEI LUOGHI

Il Comune di Sant’Antimo, situato a nord di Napoli, ad un’altitudine di 58 m. s.l.m., si estende per una superficie di 5,9 km2, tra la Via Appia, ad Est, e la linea ferroviaria Napoli-Aversa, ad Ovest, alla convergenza di un fitto reticolo di strade provenienti dai vari centri di questa sezione. L'abitato appare abbastanza compatto e si espande in modo radiale, costituendo un unicum urbano con l’attigua Melito.

Il territorio comunale presenta una popolazione di circa 33.905 abitanti ed una densità di popolazione pari a circa 5.741,94 ab./km² (Agg. Istat al 01/01/2016)

L’andamento demografico della popolazione residente nel comune dal 2001 al 2014 si può osservare dal grafico sottostante (Dati Istat).

L’impianto risulta attualmente diffusamente obsoleto e non a norma, i sistemi di illuminazione presenti sono energivori e istallati su sostegni non sempre in sicurezza per le condizioni di scarsa manutenzione dei pali. I centralini di comando, oggetto di innumerevoli aggiunte e sostituzioni parziali di componenti risultano non certificabili e meritevoli di un rifasamento.

Al fine di redigere il progetto, è stato effettuato il rilievo dell’intero impianto per singoli centralini individuando geometria di installazione, interdistanza tra i sistemi e tipo e potenza degli stessi, cavidotti e cavi con relativa sezione di posa. STATO DI PROGETTO

L’intervento progettuale di potenziamento e riqualificazione illuminotecnica al fine della messa in sicurezza stradale e del risparmio energetico sarà un’opera tecnologica destinata alla riorganizzazione funzionale della rete di illuminazione pubblica esistente.

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Consisterà in interventi di sostituzione delle esistenti ed ormai vetuste armature, di tipo funzionale/architetturale, con nuove armature della stessa tipologia ma maggiormente tecnologiche (LED) e conformi alle norme illuminotecniche.

In generale l’intervento consisterà nella: � Sostituzione di corpi e lampade con Sostituzione dei corpi illuminanti con altri adatti a ricevere le nuove

lampade e gli accessori dotati di gruppi ottici ad elevato rendimento (lampade a LED alta efficienza) � Installazione di controlli elettronici di flusso e gruppi di potenza integrati che consentano di adeguare la potenza

elettrica impegnata alle esigenze dell'area interessata, in accordo a quanto disposto dalle più norme illuminotecniche;

� Installazione di sistema di telecontrollo e telegestione � Installazione di sistemi intelligenti Smart-Street (videocamera di sicurezza, DaE, pulsante allarme, wi-fi, info-

point) La gestione dell’intero impianto avverrà tramite onde convogliate e onde radio ( sistema combinato), per garatire sempre il controllo ed il funzionamento dell’impianto.

Attraverso l’elaborazione di calcoli illuminotecnici si è arrivati a determinare la maggiore altezza di installazione e la migliore inclinazione del braccio, ottenendo così il massimo della resa energetica ed illuminotecnica. Il tutto per dare all’impianto la massima funzionalità ed efficienza, garantendo il risparmio energetico nel rispetto delle norme.

CLASSIFICAZIONE DELLE STRADE E CATEGORIA ILLUMINOTECNICA

In base alla Norma 13201, tutte le strade oggetto di intervento sono state classificate dal punto di vista illuminotecnico. Documento di partenza è stata la DGM n. 746 del 25/07/1995 “Applicazione del Nuovo Codice della Strada e relativo Regolamento di attuazione” Definizione della categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi: Per arrivare a tale definizione è stata suddivisa la strada in una o più zone di studio con condizioni omogenee dei parametri di influenza; per ogni zona di studio è stato identificato il tipo di strada (la classificazione della strada non e responsabilità del progettista ma derivata da la DGM n. 746 del 25/07/1995); noto il tipo di strada, è stata in fine individuata con l’ausilio del prospetto 1 di cui alla Norma UNI 11248 la categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi. Definizione della categoria illuminotecnica di progetto: Nota la categoria illuminotecnica di ingresso per l’analisi dei rischi, sono stati valutati i parametri di influenza riportati nel prospetto 2 di cui alla Norma UNI 11248 e secondo quanto indicato nel punto 7 di cui alla Norma UNI 11248 (analisi dei rischi) e, considerando anche gli aspetti del contenimento dei consumi energetici. Definizione della categoria illuminotecnica di esercizio: In base alle considerazioni esposte nel punto 7 (analisi dei rischi) di cui alla Norma UNI 11248, e agli aspetti relativi al contenimento dei consumi energetici, sono state introdotte dove necessario, una o piu categorie illuminotecniche di esercizio, specificando chiaramente le condizioni dei parametri di influenza che rendono corretto il funzionamento dell’impianto secondo la data categoria. Ogni strada è stata censita e sono stati rilevati: larghezza della carreggiata, marciapiedi, categoria illuminotecnica, limiti di velocità etc,. Tutti gli assi stradali sono stati raggruppati per tipologia e, per ognuna di esse è stato effettuato un calcolo illuminotecnico.

Il progetto prevede l’utilizzo di due tipi di sistemi di illuminazione, così come già insistenti sul territorio: Sistema funzionale Sistema architetturale

I nuovi sistemi di illuminazione comprenderanno: � Apparecchi illuminanti con lampade del tipo LED, che garantiscono:

elevata efficienza luminosa; lunga durata (50 000 h) alla condizione di tensione stabilizzata ed apparecchi di illuminazione idonei; buona acuità visiva; buona penetrazione del flusso luminoso nella nebbia; discreta resa dei colori; ridotte dimensioni.

� Apparecchi di illuminazione ad alto rendimento, con gruppi ottici finalizzati ad un elevato coefficiente di utilizzazione.

Con le lampade previste in progetto, aventi sorgenti luminose di elevata efficienza ed un’ottica moderna in grado di superare tutte le verifiche di legge per i requisiti minimi di luminanza e illuminamento, sarà possibile adeguare il livello di illuminazione a quello previsto dalle norme ed al contempo rendere altamente efficiente l’impianto.

Dal momento che il progetto si sviluppa per singoli centralini di comando, è possibile la suddivisione in lotti dello stesso.

IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA LUCE

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Sistema di telecontrollo e regolazione del flusso luminoso Il progetto prevede, ai fini del risparmio energetico, l’installazione di un sistema di telecontrollo e telegestione che

permette il controllo e la gestione punto per punto di tutti i corpi illuminanti ed il risparmio energetico mediante la stabilizzazione e la riduzione della potenze e del flusso luminoso.

Il sistema si basa sulla comunicazione in tempo reale tra quadro di comando e singoli moduli palo, secondo le prescrizioni della EN-50065-1 (trasmissione di segnali su rete elettriche a bassa tensione); la comunicazione tra quadro di comando e centro di controllo avviene tramite modem. La gestione del flusso luminoso è reso possibile dalla presenza di controller luminosi (sensori di luce orizzontale e verticale) posizionati all’interno del corpo illuminante, insieme all’alimentatore e alla lampada led. Singolarmente ogni punto luminoso può essere acceso o spento e regolato di intensità in qualsiasi momento si renda necessario. Le condizioni operative, il consumo di energia e gli allarmi sono registrati ed elencati in un database con l’esatto tempo di acquisizione e la localizzazione geografica. per il monitoraggio, la lettura dei consumi e la gestione dell’illuminazione stradale; il sistema consente il risparmio di energia, la riduzione delle emissioni di gas effetto serra, l’aumento dell’affidabilità dell’illuminazione stradale e la riduzione dei costi di esercizio e di manutenzione dell’impianto.

I nuovi apparecchi illuminanti saranno dotati di un sistema di controllo dinamico che consentirà di ridurre il consumo energetico senza compromettere la qualità dell’illuminazione e la sicurezza degli utenti. Il sistema di dimmerazione è di tipo automatico e consente la regolazione della potenza erogata dalla lampada e quindi del relativo flusso luminoso, attraverso il controllo della tensione di alimentazione o della corrente assorbita.

Tramite web, basato su software con sorgente aperto (open technology) tipo Maestro, che garantisce l’accesso, con credenziali personali, tramite qualsiasi postazione internet (pc, tablet, android) il sistema è in grado di monitorare, controllare e gestire guasti e manutenzioni, consumi, illuminazione stradale, riduzione dei costi di gestione e di manutenzione, consentendo il risparmio di energia, la riduzione delle emissioni di gas effetto serra, l’aumento dell’affidabilità dell’illuminazione stradale e la riduzione dei costi di manutenzione degli impianti.

Singolarmente ogni punto luminoso può essere acceso o spento e regolato di intensità in qualsiasi momento si renda necessario. Le condizioni operative, il consumo di energia e gli allarmi sono registrati ed elencati in un database con l’esatto tempo di acquisizione e la localizzazione geografica. Il sistema proposto da un lato aiuta i gestori dell’illuminazione pubblica ad assicurare il giusto livello di illuminamento stradale, dall’altro incrementa l’affidabilità dell’illuminazione e riduce i costi di esercizio.

Le principali caratteristiche del sistema di regolazione del flusso luminoso sono sintetizzabili in: Riduzione del flusso luminoso e della potenza impegnata secondo un programma preimpostato e/o personalizzabile

(es. riduzione del flusso luminoso sui tratti stradali, flusso luminoso non dimmerato nelle rotatorie e negli incroci); Segnalazione di guasto/anomalia con indicazione del singolo punto luce interessato; Flessibilità massima dell’impianto, con possibilità di variare e controllare i parametri su ogni singolo punto luce,

analisi dei consumi e della vita della lampada; Segnale di guasto inviato via sms o email al manutentore indicandone natura e dislocazione; Programmazione a più livelli (puntoluce, strada o parte di essa, quartiere, frazione, città) per intervenire sia

singolarmente che su macroelementi; Possibilità di ampliare il sistema anche agli impianti esistenti mediante sostituzione o adeguamento del corpo

illuminante; Server interfacciabile su cartografia informatica esistente; In caso del guasto al server o al combox, il programma risiede in ogni singolo corpo illuminante senza interrompere il

servizio e il risparmio energetico; Anche l’orologio astronomico è all’interno di ogni singolo corpo illuminante. Sistema di telegestione Il sistema di telegestione è composto da un insieme di apparecchiature elettroniche, installate all’interno e nei pressi

del quadro di comando, in grado di raccogliere dati relativi al funzionamento dell’impianto (valori elettrici, allarmi, ecc), collezionare e registrare gli eventuali dati relativi ai singoli punti luce e trasmetterli al centro di controllo; moduli elettronici, installati nei pressi della lampada, per raccogliere le misure relative ai punti luce e trasmetterli ai dispositivi installati nei quadri di comando; un singolo PC o un server dotato di uno o più canali di comunicazione, in grado di ricevere i dati dalle apparecchiature installate nei quadri di comando, di fare analisi, presentare dati e inoltrare messaggi (email, sms) ai tecnici reperibili.

Le tecnologie attuali permettono di avere a disposizione strumenti efficaci per una gestione degli impianti, e non più per una semplice supervisione. Per questo motivo è opportuno che la struttura del sistema sia pensata in funzione dell’impianto e delle reali esigenze di chi ne deve assicurare l’efficienza.

Il sistema di telegestione del singolo punto luce previsto in progetto consente l’esercizio della linea 24 ore al giorno, pur garantendo l’accensione delle lampade solo quando serve. Il sistema in grado di raccogliere dati relativi al funzionamento dell’impianto (valori elettrici, allarmi, ecc), collezionare e registrare gli eventuali dati relativi ai singoli punti luce e trasmetterli al centro di controllo; moduli elettronici, installati nei pressi della lampada, per raccogliere le misure relative ai punti luce e trasmetterli ai dispositivi installati nei quadri di comando; un singolo PC o un server dotato di uno o più canali di comunicazione, in grado di ricevere i dati dalle apparecchiature installate nei quadri di comando, di fare analisi, presentare dati e inoltrare messaggi (email, sms) ai tecnici reperibili.Le informazioni rilevate sono importanti input per il processo di programmazione della manutenzione e di prevenzione dei guasti.

Caratteristiche del sistema di telegestione:

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Le apparecchiature da installare in campo sono componibili: ogni applicazione trova la sua risposta nella semplice aggiunta o eliminazione di moduli.

I software permettono il controllo e la gestione remota di elementi eterogenei: quadri di comando, alimentatori elettronici dimmerabili, regolatori di tensione, dimmer, moduli punto-punto, alimentatori magnetici bipotenza, ecc.

Integra lo stato di fatto (dati anagrafici, informazioni statiche) con i dati che provengono dal campo (operazioni di manutenzione, misure, allarmi) in un unico software.

La visualizzazione dello stato dell’impianto è immediata, senza necessità di interpretazioni: apposite schermate sinottiche mostrano lo stato degli elementi e gli allarmi attivi.

L’uso di mappe con elementi animati rende rapida l’individuazione degli allarmi e facilita la gestione degli impianti sul territorio

I software possiedono un proprio sistema di sicurezza per il controllo degli accessi, con l’impostazione di password e autorizzazioni piramidali.

Il censimento degli elementi dell’impianto può avvenire in maniera semplice, attraverso l’uso di una semplice APP Android sul proprio tablet o smartphone direttamente in campo; gli elementi così censiti sono gestibili sui software tramite strutture grafiche ad albero

Il sistema è interfacciabile con cartografie in .dwg o .shp, con importazione automatica delle anagrafiche e interattività degli oggetti in mappa; sull’interfaccia web gli oggetti sono gestiti con l’uso di mappe online interattive

Il comando e la gestione degli elementi possono avvenire attraverso l’uso di gruppi. Tutte le informazioni raccolte dal software sono condivisibili con la maggior parte dei programmi gestionali o di altri

applicativi (es.: software per call-center), grazie al WEB SERVICE con filosofia REST integrato. Il Web Service consente inoltre di gestire, in un unico software, periferiche di altri fornitori, i quali possono

aggiornare lo stato di quadri e lampade, inviare allarmi e modificare impostazioni relative alle proprie apparecchiature. Attraverso l’uso di tablet o smartphone, i dati relativi agli interventi di riparazione e manutenzione potranno essere

aggiornati direttamente nel software, anche da remoto. I software forniscono tutti gli strumenti per la gestione della manutenzione degli impianti, sia preventiva che

straordinaria: le informazioni che provengono dal campo vengono utilizzate in modo efficace per la prevenzione e la riparazione dei guasti.

La reperibilità dei tecnici in caso di emergenza è assicurata: SMS, e-mail vengono prontamente inoltrate ai tecnici con possibilità di schedulazione su base settimanale e con suddivisione delle competenze.

È possibile ottenere accurate analisi statistiche: sono possibili anche calcoli per l’identificazione dei fattori più critici (guasti più frequenti, MTBF, ecc).

È possibile creare scenografie luminose gestite in modo automatico direttamente dal software: è possibile pianificare o comandare manualmente l’accensione e la dimmerazione per gruppi di lampade o per singola lampada.

I SERVIZI A VALORE AGGIUNTO SMART-CITY Il progetto di riqualificazione illuminotecnica sarà caratterizzato, inoltre, dall’adozione di soluzioni tecnologiche

innovative, integrate ed intelligenti quali la “Smart City” ovvero l’installazione di sistemi intelligenti per la gestione multifunzionale di attività “extra illuminotecniche” che poggiano ed interagiscono sulla rete di pubblica illuminazione.

Obiettivi: Sicurezza - quindi luce - solo dove e quando serve; possibilità, nelle ore notturne quando il flusso luminoso viene

ridotto su tutto il territorio comunale, di mantenere il flusso luminoso massimo solo in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e di incroci/rotonde

Garanzia dei livelli di illuminamento di progetto di notte, in tutte le aree specialmente in quelle ad alto rischio criminalità;

Interattività sociale: Il cittadino ha un ruolo fondamentale nel percorso di realizzazione della Smart City non soltanto perché ne deve condividere gli obiettivi ma ne deve essere l’attore principale. "Smart" non significa solo risparmio energetico ma anche predisporre strumenti che consentano agli abitanti di un centro di interagire con l'amministrazione in modo semplice e rapido. Per fornire un servizio nel momento e nel luogo in cui serve è necessario che il cittadino interagisca con le strutture della città e comunichi i suoi bisogni nello spazio urbano o nell’edificio in cui vive; inoltre può segnalare problemi, disagi e disservizi presenti sul territorio. Attraverso un’infrastruttura di interazione urbana (social network urbano) il cittadino partecipa direttamente all’adattamento progressivo dei servizi urbani e alla modellazione della città, con azioni di partecipazione e coesione sociale. Tutto questo contribuisce a renderlo partecipe della vita collettiva, contribuendo al miglioramento della qualità della vita nella propria città.

Il sistema Smart City prevede, oltre la gestione ed il controllo intelligente della luce, l’installazione, in punti strategici del territorio interessato dagli interventi, di servizi interattivi a valore aggiunto, distribuiti in un’ottica di implementazione della sicurezza e della funzionalità tecnologica:

videocamere di sicurezza a controllo dei principali accessi stradali del territorio comunale ed in corrispondenza dei più significativi incroci stradali; alimentate anche durante il giorno; se la distanza è entro i 200 metri possono comunicare tramite modem OC a Banda Larga oppure tramite rete WiFi. I dati potranno essere sia visualizzati, sia registrati in loco oppure in remoto su un “video web server”, con applicativo dedicato;

pulsanti di allarme s.o.s. per chiamate di emergenza, integrati all’interno dei pali dell’illuminazione; possono essere

collegati direttamente al centralino del pronto intervento o del 112;

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Tali dispositivi consentiranno ai frequentatori di avere sempre un riferimento sicuro per la propria incolumità. Per la loro installazione sarà sufficiente avere un sostegno dell’illuminazione pubblica o, in mancanza, un armadio di comando in modo che sia garantita l’alimentazione elettrica e la protezione dell’hardware necessario al funzionamento;

colonnine DAE (Defibrillatori automatici esterni) in prossimità di campi sportivi e scuole, ovvero quei luoghi

maggiormente frequentati, in cui possono essere svolte anche attività sportive amatoriali dai residenti della zona. Poter disporre di simili apparecchiature in caso di emergenza sanitaria rappresenta un’importante opportunità per la cittadinanza;

Hot spot free wi-fi ovvero punti di accesso per i cittadini in prossimità di piazze, aree sportive e scolastiche o

comunque di maggiore affluenza; la disponibilità di una linea di alimentazione h24 e di un’antenna incorporata omnidirezionale rende possibile installare i ripetitori sui pali della Pubblica Illuminazione ed alimentarli con la stessa linea. In questo modo è possibile installare un numero elevato di “access-point” senza essere costretti a derivare alimentazioni “volanti” o ad ottenere permessi di installazione su oggetti non pubblici (ad esempio edifici) ;

totem multimediale di info-point, da esterno con tecnologia touch screen studiato per funzionare in luoghi aperti, sotto

qualsiasi condizione climatica, capace di offrire le massime performance operative e di leggibilità. Il suo design e il robusto case lo rendono collocabile in qualsiasi luogo e scenario. La tecnologia presente al suo interno garantisce un uso intensivo in qualsiasi condizione climatica e per le applicazioni in luoghi in cui si richiede la massima visibilità. Completamente climatizzato al suo interno, oltre ad essere dotato di una robusta struttura antivandalica, il sistema può essere monitorato e sorvegliato via banda larga o con tecnologia wireless;

monitor led per servizi ed informazione ai cittadini, antiriflesso, ad orientamento verticale, full HD; un modem OC a

Banda Larga o una rete Wifi diventano il vettore per trasmettere informazioni sulle attività del Comune, sulle limitazioni al traffico, sulle farmacie di turno e cosi via. Il server che gestisce i contenuti sarà accessibile dal Comune.

Tutti gli impianti, una volta installati e certificati, saranno consegnati all’Amministrazione Comunale che provvederà alla loro gestione e manutenzione.

TECNOLOGIA DI COMUNICAZIONE TIPO MISTA: Radio Frequenza + Onde Convogliate La tecnologia adottata per la comunicazione tra i servizi di pubblica illuminazione e quelli a valore aggiunto Smart,

sarà del tipo misto, ad onde convogliate e radio frequenza. Opportuni sistemi di comunicazione, alimentati dalla rete di P.I., consentono lo scambio dati tra il territorio (in

prossimità del punto luce) ed il quadro di alimentazione, che diventa il “gateway” verso la rete internet. In questo modo si sfruttano le infrastrutture esistenti, limitando al massimo gli interventi invasivi (es. nuove estensioni di cavi, scavi, opere murarie, ecc.).

Le onde radio garantiscono una trasmissione dei dati ad alta velocità, sicura ed affidabile, anche ad elevate distanze; si possono collegare vari dispositivi a valore aggiunto come telecamere, stazioni meteo, hot-spot wi-fi, pannelli a messaggio variabile, totem informativi, ecc. La configurazione del Link principale si compone di un router e di 2 antenne. Il segnale xDSL presente in prossimità del quadro elettrico viene collegato al router per la gestione della rete, a questo viene collegata la prima antenna di trasmissione radio che invia il segnale alla seconda antenna presente in prossimità nel punto con cui si effettua la trasmissione dati. In caso vi sia la necessità di ripetere il segnale radio vengono montate altre antenne che rilanciano il segnale e consentono di effettuare una rete ampia ed affidabile. Il router VPN Dual Gigabit è la scelta ideale per le reti che hanno come requisiti principali prestazioni, sicurezza, affidabilità e adattabilità. Supporta due connessioni: a un service provider singolo, con il bilanciamento del carico per aumentare le prestazioni, oppure a due provider diversi per supportare la continuità operativa. Le funzionalità VPN (Virtual Private Network) a capacità elevata consentono a più filiali e a numerosi dipendenti di accedere da qualsiasi luogo alle informazioni richieste con la stessa sicurezza con cui lo farebbero dalla sede principale. L’antenna opera in banda libera 5GHz (da 4.9GHz sino a 5.9 GHz), e raggiunge una potenza di irradiazione pari a 16dBi, quindi può essere utilizzata per creare connessioni Point-To-Point sino a diversi Km, ma può anche essere utilizzata come Access Point per la realizzazione di collegamenti Point-To-MultiPoint, fungendo così da concentratore per altre CPE (subscribers).

Le onde convogliate permettono la comunicazioni bidirezionale di informazioni digitali tra il modulo installato in prossimità del punto luce ed il modulo di gestione, ubicato all’interno del quadro i comando o del regolatore. I dati digitali sono modulati sulla tensione di rete e quindi non sono necessari bus o conduttori aggiuntivi nell’impianto.

Per le specifiche tecniche si rimanda all’elaborato “disciplinare descrittivo prestazionale degli elementi tecnici”. Comunicazione tra dispositivi Smart-City La Smart City deve supportare due differenti modalità di comunicazione, a banda stretta e a banda larga. Ogni tipo di

dispositivo deve essere connesso con un apparato in grado di trasportare dati in funzione della banda richiesta per la comunicazione.

Ad esempio telecamere, hot spot Wi-Fi, totem interattivi, avranno bisogno di dispositivi a banda larga; sensori di lighting, sensori di misura, potranno essere connessi alla rete con dispositivi a banda stretta.

Non esistono dispositivi che uniscano le prestazioni di distanza, costi, numero utenti, bassi consumi ed utilizzabili per entrambe le bande.

Tecnologie per la banda stretta

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Per tecnologia ad onde convogliate ed onde radio a banda stretta si intende una comunicazione tra dispositivi che necessitano di una velocità di comunicazione sino a 100Kbaud. Queste tecnologie possono essere complementari e comunicare in maniera mista in un unico sistema: si può realizzare una infrastruttura a tratti ad onde convogliate ed a tratti ad onde radio, ottenendo il miglior compromesso tra prestazioni, costi ed implementazione in una rete esistente.

Questo tipo di comunicazione è in grado di canalizzare diversi protocolli di tipo aperto, full mesh, dotati di meccanismi automatici di instradamento e ripetizione del dato ad un gateway (concentratore) e da questo ai vari server su rete TCP/IP.

Tecnologie per la banda larga di più comune utilizzo Modem a Onde Convogliate a Banda Larga La comunicazione viaggia sugli stessi cavi di alimentazione, quindi non sono richieste antenne o cavi aggiuntivi ed è

di facile installazione. La distanza di comunicazione è limitata a 100/150 metri e la banda teorica è fino a qualche 100Mbps.

É necessario installare un modem nei pressi del dispositivo da gestire, ed un altro nel quadro di alimentazione. Comunicazione radio RF, Hiperlan Trasmissione radio su bande autorizzate con necessità di alimentazione ed installazione di antenne in visibilità ottica.

La distanza di comunicazione è nell’ordine dei Km e la banda teorica >300Mbps. Anche in questo caso è necessario un’antenna nei pressi della connessione alla rete ed una per ogni dispositivo da

gestire.

L’IMPIANTO ELETTRICO

DATI DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA AI QUADRI ELETTRICI Alimentazione ente distributore In cavo

Punto di consegna Contatore ENEL

Tensione nominale e max. variazione (230 +/-} 10%) V

Frequenza nominale e max. variazione 50 +/-} 2%) Hz

Potenza impegnata 1÷16 kW

Icc presunta nel punto di consegna 6 kA

Sistema di distribuzione TT

Misura dell’energia Gruppo di misura ENEL

Massime cadute di tensione nelle condutture Illuminazione: max 5%

Sezioni minime ammesse Come da Norme CEI

Tipologia di posa Interrata in cavidotto corrugato PVC

m. 0.60 sui marciapiedi

m 0,80 sulle carreggiate e/o banchine

m 1,20 per gli attraversamenti

SITUAZIONE DI PROGETTO

CORPI ILLUMINANTI POTENZA ASSORBITA

n° kw

CENTRALINA 1 133,00 8,31

CENTRALINA 2 36,00 3,95

CENTRALINA 3 79,00 4,67

CENTRALINA 4 60,00 3,95

CENTRALINA 5 61,00 5,24

CENTRALINA 6 84,00 5,13

CENTRALINA 7 81,00 5,00

CENTRALINA 8 146,00 11,00

CENTRALINA 9 58,00 4,11

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CENTRALINA 10 59,00 4,69

CENTRALINA 11 88,00 6,33

CENTRALINA 12 55,00 3,23

CENTRALINA 13 77,00 5,62

CENTRALINA 14 119,00 3,96

CENTRALINA 15 51,00 3,13

CENTRALINA 16 53,00 3,11

CENTRALINA 17 14,00 0,82

CENTRALINA 18 107,00 7,43

CENTRALINA 19 88,00 6,16

CENTRALINA 20 50,00 3,19

CENTRALINA 21 54,00 3,17

CENTRALINA 22 85,00 5,88

CENTRALINA 23 131,00 10,65

CENTRALINA 24 85,00 6,10

CENTRALINA 25 91,00 6,07

CENTRALINA 26 80,00 4,90

CENTRALINA 27 44,00 2,82

CENTRALINA 28 86,00 5,25

CENTRALINA 29 64,00 3,68

CENTRALINA 30 192,00 14,14

CENTRALINA 31 58,00 3,62

CENTRALINA 32 78,00 5,01

CENTRALINA 33 117,00 9,67

CENTRALINA 34 107,00 6,28

CENTRALINA 35 53,00 3,32

CENTRALINA 36 48,00 3,31

CENTRALINA 37 133,00 16,53

CENTRALINA 38 30,00 1,76

3035 211

Protezione contro i contatti diretti ed indiretti: La protezione contro i contatti diretti di cui alla Norma CEI 64-8 dovrà essere conforme agli articoli: • 412.1 protezione mediante isolamento delle parti attive (in generale per cavi ), • 412.2 protezione mediante involucri e barriere (in generale per apparecchiature di comando, protezione e manovra, morsettiere e apparecchi utilizzatori). Il grado di protezione minimo delle apparecchiature dovrà essere almeno IP2X o IPXXB e, per le superfici orizzontali, IP4X o IPXXD. La protezione contro i contatti indiretti di cui alla norma CEI 64-8 dovrà essere attuata con interruzione automatica del circuito, e verrà effettuata adottando macchine o apparecchi con isolamento doppio o rinforzato o apparecchi di classe II. In uno stesso impianto, la protezione con apparecchi di classe II può coesistere con la protezione mediante messa a terra e interruttori differenziali; tuttavia e vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di classe II. Ogni componente dell’impianto di illuminazione sarà dotato di isolamento doppio o rinforzato per costruzione oppure per installazione (impianti di classe II).

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Nell’impianto in oggetto si devono impiegare esclusivamente componenti elettrici di classe II e condutture che realizzano tale misura di protezione; in particolare devono essere utilizzati cavi dotati di guaina aventi tensione nominale U0/U non inferiore a 600/1000 V per impianti alimentati a 400/230 V; inoltre la tensione di tenuta verso massa di tutti i componenti non deve essere inferiore a 5 kV. I cavi devono fare capo a morsettiere contenute in scatole di derivazione di classe II come gli apparecchi di illuminazione o a connessioni interrate realizzate in gel.

Protezione delle condutture contro le sovraccorrenti Le condutture che costituiscono gli impianti dovranno essere protette contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corto circuiti. La protezione contro i sovraccarichi dovrà essere effettuata in ottemperanza alla Sezione 433 di cui alla Norma CEI 64-8. Tali dispositivi di protezione possono essere: a) interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente (magnetotermici), b) interruttori combinati con fusibili, c) fusibili. In particolare, i conduttori dovranno essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o almeno uguale alla corrente di impiego (Ib), che e il valore di corrente calcolato in funzione della massima potenza da trasmettere in regime permanente. Gli interruttori magnetotermici, da installare a loro protezione, dovranno avere una corrente nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz) ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz). In tutti i casi dovranno essere soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib ≤In ≤Iz If ≤1,45Iz La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate e automaticamente soddisfatta nel caso di impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5. Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che possono verificarsi nell'impianto in modo tale da garantire che, nel conduttore protetto, non si raggiungano temperature pericolose secondo la relazione:

I2t ≤K2s2 norma CEI 64-8. Essi dovranno avere le caratteristiche specificate negli schemi unifilari allegati e un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto di installazione. Comunque il loro potere di corto circuito non dovra essere inferiore a 4,5 kA. E tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione inferiore, a condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione. In questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia specifica passante I2t, lasciata passare dal dispositivo a monte, non risulti superiore a quella che puo essere sopportata, senza danno, dal dispositivo a valle delle condutture protette. I dispositivi dovranno essere dotati di opportune targhette identificatrici dei circuiti protetti.

Quadri elettrici

I quadri elettrici dovranno avere le seguenti caratteristiche : a) Conforme alla Norma CEI EN 50298, b) Grado di protezione IP 44 come prescritto dalle norme CEI EN 60529 e CEI EN 50102, c) Struttura in vetroresina a doppio isolamento, colore grigio RAL 7040, d) Autoestinguente, resistenza alle fiamme V0 – secondo UL94, e) Tenuta all’impatto 20 j, f) Essere privo di sporgenze, g) Provvisto di porta incernierata apribile solo con serratura di sicurezza tipo cremonese, in modo da permettere l’uso dei dispositivi di manovra solo a persone qualificate, h) Provvisto di prese d’aria inferiori e sottotetto per ventilazione naturale interna, i) Resistenza meccanica secondo le norme DIN VDE 0660 e IEC 60439-5, j) Parti metalliche esterne zincate e passivate gialle - elettricamente isolate con l’interno, k) Completo di zoccolo ispezionabile con parete anteriore removibile. Inoltre: I quadri elettrici conterranno profilati normalizzati nei quali verranno fissate e bloccate con molta cura le apparecchiature elettriche al fine di evitare dannosi allentamenti della bulloneria. La disposizione delle apparecchiature deve essere fatta in modo che sia rispettato un determinato ordine e ci sia una rispondenza tra le apparecchiature montate sul fronte e quelle montate all’interno; nello stesso tempo si dovra tenere conto delle future necessita di esercizio e manutenzione con un facile e comodo accesso a tutte le parti montate all’interno. Le sbarre e le connessioni dovranno avere sezioni largamente dimensionate alle correnti convogliate e ancorate con sostegni adatti a sopportare le sollecitazioni elettrodinamiche dovute alle correnti di corto circuito. Le connessioni ausiliarie dovranno tutte essere appoggiate a morsettiere ad elementi componibili c.s.d.

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I dispositivi installati saranno protetti da pannelli di chiusura preventivamente lavorati per far sporgere la leva di manovra e completi di cartelli indicatori della funzione svolta, come mostrato sugli schemi elettrici dei quadri stessi. L’accesso alle parti interne dovrà tenere conto della sicurezza delle persone e della possibilità di venire accidentalmente a contatto con parti in tensione. Le apparecchiature montate all’interno dei quadri, ed in modo particolare le parti di piu frequente ispezione quali fusibili e relè, saranno facilmente identificabili ed accessibili per l’esercizio e la manutenzione dei quadri stessi. In ogni caso la ditta installatrice dovrà fornire quadri elettrici che per struttura e cablaggio siano perfettamente adatti all’impiego destinato, sicuri nel funzionamento e conformi alla normativa vigente (in particolare alla Norma EN 61439-1 CEI 17-113). In particolare ogni quadro elettrico dovra inoltre essere corredato di: a) targhette indicatrici montate sulla portella frontale ed all’interno in corrispondenza di ogni apparecchiatura nonché della targa informativa prescritta dall’art. 5.1 delle norme CEI 17.13/1 (1990) b) illuminazione interna che si accenda possibilmente automaticamente all’apertura della portella (quando esplicitamente richiesto) c) serratura apribile con chiave d) schema elettrico aggiornato, completo delle diciture di riferimento dei conduttori e delle morsettiere e) custodia interna nella quale porre copia degli schemi elettrici. Nel caso in cui il quadro fosse richiesto in esecuzione stagna andrà usata particolare cura nella realizzazione delle chiusure delle porte e dei pannelli la cui tenuta va garantita con opportune guarnizioni; di analoghe guarnizioni dovranno essere muniti gli strumenti, le lampade spia, i pulsanti, le serrature, ecc., deve essere inoltre chiuso nella parte inferiore ed essere munito degli appositi passacavi o guarnizioni a tenuta per l’uscita dei cavi.

Criteri realizzativi

La distribuzione dell'energia elettrica a valle del punto di consegna da parte dell’Ente distributore e prevista con sistema TT con tensione di fase di 230 V. E’ prevista una distribuzione dell’impianto elettrico realizzata con una tubazione in PVC interrata.

Caratteristiche dei componenti utilizzati

Ogni componente dell’impianto sarà dotato di isolamento doppio o rinforzato, per costruzione oppure per installazione (impianti di classe II). I cavi vengono considerati in classe II se hanno una guaina a tensione di isolamento 0,6/1kV; i pali metallici contenenti cavi di classe II non vanno collegati a terra. La resistenza d’isolamento dell’impianto predisposto per il normale funzionamento con l’interruttore generale aperto, ma con tutti gli apparecchi illuminanti inseriti, dovrà soddisfare la seguente relazione: R > 2/(L+N) MΩ dove: L e la lunghezza della linea in kilometri (con minimo di 1 km); N e il numero degli apparecchi di illuminazione. Lo strumento (il megaohmmetro) dovra essere inserito tra tutti i conduttori attivi e il morsetto di terra. La tensione di tenuta verso terra non deve essere inferiore a 4kV. La tensione di alimentazione influisce direttamente sull’emissione luminosa degli apparecchi di illuminazione. La Norma CEI 64-8 prescrive che la caduta di tensione lungo la linea di alimentazione, calcolata a pieno carico e trascurando il transitorio di accensione, non sia superiore al 5% del valore nominale della tensione di alimentazione, salvo

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piu severe limitazioni in relazione al tipo di lampade. Sara possibile, attraverso l’utilizzo di apparecchiature che permettono un regolare funzionamento dell’armatura anche con cadute di tensione superiore al 5% , andare in deroga a tale prescrizione. Al fine di determinare le zezioni minime dei cavi di alimentazione, sono stati elaborati gli allegati calcoli elettrici.

Gradi di protezione

E richiesto un grado di protezione, contro l'ingresso di liquidi, almeno pari a: • IPX8 (immersione in acqua continua) per i componenti interrati o installati in pozzetti senza drenaggio; • IPX7 (immersione per 30 min) per i componenti installati in pozzetti con drenaggio; • IPX5 (protezione contro i getti d'acqua) per gli apparecchi d'illuminazione in galleria, in quanto vengono puliti • con getti d'acqua.

In tutti gli altri casi e richiesto un grado di protezione di almeno IP55, salvo particolari condizioni di installazione. E’ previsto l’utilizzo di conduttori unipolari di tipo FG7(O)R 0,6/1kV, con guaina in PVC di colore grigio. In ogni pozzetto di derivazione o rompitratta il conduttore di neutro dovra essere segnalato mediante nastratura di colore blu chiaro.

DISTANZIAMENTO DEI PALI E DELLE LINEE ELETTRICHE

I pali di illuminazione devono essere protetti con barriere di sicurezza o distanziati opportunamente dai limiti della carreggiata in modo da garantire accettabili condizioni di sicurezza stradale. L’uso di opportune barriere di sicurezza o di distanziamenti sono stabiliti da appositi decreti ministeriali (DM 3 giugno 1998; DM 18 febbraio 1992 n. 223; DM 15 ottobre 1996, DM 21 giugno 2004). Si è consultata anche la Norma UNI 1317. Distanza dai conduttori di linee elettriche aeree Le distanze dei sostegni e dei relativi apparecchi di illuminazione dai conduttori di linee elettriche aeree non devono essere inferiori ai seguenti valori: - 1 m dai conduttori di linee di classe 0 I; tale valore può essere ridotto a 0.5 m nel caso di linee con conduttori in cavo aereo. - (3 + 0.015 U) m dai conduttori di linee di classe II e III, dove U è la tensione nominale della linea aerea espressa in KV. Il distanziamento può essere ridotto a (1 + 0.015 U) m per le linee in cavo aereo e, quando ci sia l'accordo fra i proprietari interessati, anche per le linee con conduttori nudi.

Distanza dai limiti della carreggiata Presupposta un'altezza massima di 5 metri dalla pavimentazione stradale, la distanza minima tra l'impianto di illuminazione e i limiti della carreggiata deve essere: a) per le strade urbane dotate di marciapiede con cordonatura = 0.5 m b) per le strade extraurbane e per quelle urbane prive di marciapiedi con cordonatura = 1.4 m

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POSA DEI CAVIDOTTI – DISTANZIAMENTI – INCROCI - PARALLELISMI

Per la posa di detti cavidotti sono state rispettate le prescrizioni della norma CEI 11-17 “Norme per gli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica, linee in cavo”. In aggiunta alle prescrizioni normative, è state rispettate le seguenti distanze di sicurezza: Distanze di sicurezza: Incroci e parallelismi con cavi telecomunicazioni Negli incroci con cavi interrati per telecomunicazioni la distanza di rispetto non deve essere inferiore a 0,3 m e il cavo di segnale deve essere protetto per una lunghezza di almeno 1m mediante una canaletta, un tubo o una cassetta metallica avente uno spessore di almeno 1 mm. Non potendo, per validi motivi, rispettare questa distanza minima, occorre proteggere con gli stessi criteri anche il cavo di energia. La distanza minima di 0,3 m deve essere rispettata anche nei parallelismi tra i cavi di energia e di telecomunicazione. Quando le distanze minime non possono essere rispettate occorre proteggere il cavo di telecomunicazione con un tubo o una cassetta metallici e se la distanza risulta inferiore a 0,15 m si rende necessaria una protezione supplementare anche per il cavo di energia. Incroci e parallelismi con tubazioni metalliche Negli incroci con tubazioni metalliche i cavi di energia devono essere posti ad una distanza minima di 0,5 m che può essere ridotta a 0,3 m se il cavo o il tubo metallico sono contenuti in un involucro non metallico. La protezione può essere ottenuta per mezzo di calcestruzzo leggermente armato oppure di elemento separatore non metallico come ad esempio una lastra di calcestruzzo o di altro materiale rigido. Nei parallelismi i cavi di energia e le tubazioni metalliche devono essere distanti fra loro non meno di 0,30 m. Si può derogare a tali prescrizioni, previo accordo fra gli esercenti gli impianti, se la differenza di quota fra cavo e tubazione è superiore a 0,5 m o se viene interposto fra gli stessi un elemento separatore non metallico Tubazioni di adduzione liquidi o gas infiammabili Le distanze di sicurezza con i cavi di energia che sono posati in tubo o condotto in presenza di tubazioni per il trasferimento di fluidi infiammabili sono fissate dal DM 24/11/1984 “Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8” e dovranno di volta in volta essere concordate con gli enti distributori del gas. Si evidenzia che per le condotte del gas con pressione di esercizio inferiore a 1,5 bar, sia negli incroci sia nei parallelismi, le distanze di rispetto non devono essere inferiori a 0,5 m. Serbatoi contenenti liquidi o gas infiammabili In presenza di serbatoi contenti liquidi o gas infiammabili occorre adottare distanze di sicurezza non inferiori a 1 m dalla superficie esterna del serbatoio stesso.

LA PROTEZIONE DEI LED DALLE SOVRATENSIONI Si è fatto riferimento alla guida Guida tecnica CEI 34-156 “Guida per la protezione degli apparecchi di illuminazione

con moduli LED dalle sovratensioni”. Protezione dalle sovratensioni da rete elettrica ed ambiente:

L’alimentatore del led dovranno avere circuiti primari protetti. le armature di progetto presentano le seguenti caratteristiche: alim. in doppio isolamento. Protezione al corto circuito, circuito aperto, sovratemperatura, sovraccarico. Interfaccia 1/10V Protezione sovratensioni: Tenuta all’impulso CL. II 9/10 kV CM/DM I livelli previsti dalla norma EN 61547 relativa alle prove di immunità, in particolare da impulsi da sovratensione, sono ad oggi particolarmente bassi e non adeguati agli impianti di pubblica illuminazione. I requisiti normativi prevedono infatti: 1000Vac Linea-Neutro (Modo differenziale - DM) 2000Vac Line-PE / Neutral-PE (Modo comune – CM) (5 impulsi positivi + 5 impulsi negativi sincronizzato a 90° e 270° sulla tensione di ingresso sinusoidale) Frequenza impulsi: 1 impulso/minuto Criterio prova PASS: Nessuna rottura durante il test I prodotti AEC sono dotati di un livello di protezione

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più elevato e adeguato alle condizioni tipiche di un impianto di illuminazione stradale. L’SDP avrà le seguenti caratteristiche:

Tipo II In=5kA

Imax=10kA Uoc=10kV

Al fine di proteggere il circuito elettronico da sovratensioni differenziali si è posizionato all’inizio del circuito, protetto da fusibile, un SPD collegandolo a ponte tra fase e neutro essendo l’impianto in classe II.

ANALISI COMPARATIVA TRA PIU’ SOLUZIONI

La proposta programmatica che l’amministrazione comunale intende perseguire per il contenimento dei consumi energetici della pubblica illuminazione comporta che la proposta progettuale che si relaziona con il presente Studio escluda a priori alternative progettuali diverse da quelle che tendono al contenimento dei consumi energetici della pubblica illuminazione. Pertanto, considerato che si rende necessario l'adeguamento dell’impianto di pubblica illuminazione al rispetto delle norme in materia di contenimento dei consumi energetici e visto che l’Ente Comunale, non dispone di idonee risorse da investire, intende perseguire tale obiettivo ricorrendo al finanziamento a valere sui fondi POR Campania FESR 2014-2020 Asse 4 - Energia sostenibile. Per quanto riguarda il rapporto tra domanda e offerta della proposta progettuale che si relazione, è evidente che tale rapporto non influisce sulla proposta stessa in quanto la finalità degli interventi proposti ha la valenza di pubblico interesse, quindi prescinde dall’analisi di mercato della domanda e dell’offerta. E’ stata effettuata una simulazione su una strada campione del comune in esame considerando una situazione dello stato

di fatto (A) con una lampada SHP 150w ed una situazione dello stato di progetto con sostituzione apparecchi (B)

con una lampada led 90W I risultati della simulazione hanno determinato il seguente prospetto: Stato di fatto

Stato di progetto

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la tecnologia a LED si configura come la più vantaggiosa in termini di risparmio energetico: utilizzando queste lampade con basso assorbimento si ottiene un risparmio di energia che va dal 50% all’80% rispetto a una normale lampada. Questo fattore, unito alla straordinaria durata delle lampade a LED e alla bassissima manutenzione, diminuisce drasticamente i costi di esercizio degli impianti di illuminazione. Di fatti la vita utile dei sistemi a LED è stimata in 50.000-100.000 ore (10-20 anni, 12 ore al giorno). Inoltre, i benefici dovuti all’utilizzo di questo tipo di lampade si ripercuotono anche sull’ambiente: grazie ad esse si ha una riduzione dell’emissione di CO2 e un minor inquinamento luminoso. Oltre all’utilizzo di questa tecnologia è opportuno tenere conto anche delle potenzialità dei sistemi di controllo della luce e considerare questo come un’ulteriore soluzione da proporre e realizzare. Alla luce delle due simulazioni appare evidente che il consumo di energia da parte delle lampade a Led è sensibilmente minore. Unico dato a sfavore della tecnologia Led, sembra essere il costo iniziale dell’impianto che è ancora leggermente più alto del costo ella tecnologia al sodio, ma che viene ammortizzato nel tempo se consideriamo che sono previsti 15 anni di funzionamento contro tre cambi previsti nel medesimo arco temporale per la vecchia tipologia come si evince dal sottostante grafico che indica la stima del payback.

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In conclusione, considerando che la progettazione attuale ricerca sempre di più il risparmio energetico e chiaramente questo dato deve essere possibilmente allineato anche con altri parametri importanti e che non andrebbero sottovalutati, possiamo dire che: una sorgente dovrebbe presentare quindi una buona efficienza, bassi costi di manutenzione, una durata di vita media il più possibile lunga oltre a garantire un basso impatto ambientale, ovvero assenza di sostanze nocive al suo interno. La tecnologia Led sembra avere tutte queste caratteristiche ad eccezione i costi, che in fase iniziale di investimento al momento risultano ancora superiore rispetto ai costi delle lampade a sodio. Ma nonostante il costo iniziale poco competitivo, la lampada a Led, dal punto di vista della economicità della gestione dell’impianto ha grandi potenzialità, a cominciare dalla sua eccellente durata di vita media, dal suo consumo energetico di molto inferiore alla concorrenza e dalla migliorabile efficienza luminosa.

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RISPARMIO DEI COSTI DI GESTIONE DOVUTO AGLI APPARECCHI ILLUMINANTI + IL

SISTEMA DI TELEGESTIONE

ORE DI

ACCENZIONE

ANNUE

POTENZA

ASSORBITA

Kw

CONSUMO ANNUO

KWh

4140 591,18 2447500,73

ORE DI

ACCENZIONE

ANNUE

POTENZA

ASSORBITA

Kw

CONSUMO ANNUO

KWh

4140 211,17 874245,25

CONSUMI EVITATI in Kwh

EMISSIONI EVITATE Kg di CO2

FONTI NON RINNOVABILI EVITATE (TEP)

RISPARMIO ENERGETICO %

h* Kw Kwh

923 211,17 194910,23 (*) 4080

1010 183,72 185555,39 orologio

2147 162,60 349104,71 astronomico

1% 7295,703305

4080 736866,0338

FONTI NON RINNOVABILI EVITATE (TEP)

RISPARMIO ENERGETICO %

RISPARMIO ENERGETICO MERA SOSTITUZIONE DEI SISTEMI

ORE DI ACCENSIONE ANNUE IMPIANTO PER

FASCE

319,89

69,89%

64,28%

RISPARMIO ENERGETICO SOSTITUZIONE DEI SISTEMI + TELEGESTIONE

1710634,69

1109808,47

294,20

1573255,48

1020680,96

risparmio per stabilizzazione

consumo annuo

CONSUMI EVITATI in Kwh

EMISSIONI EVITATE Kg di CO2

CONSUMO ANNUALE ANTE OPERAM

CONSUMO ANNUALE POST OPERAM - MERA

SOSTITUZIONE DEI SISTEMI

pieno regime

regime ridotto -13%

regime ridotto - 23%

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TABELLA CAVI

C01 CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BACHELET M5 01 10 30 interrata

Via BOVIO M5 01 10 30 interrata

Via BOVIO M5 01 10 30 interrata

Via DE CURTIS M5 01 10 30 interrata

Via DE CURTIS M5 01 10 30 interrata

Via DE FILIPPO M5 01 10 30 interrata

Via DELEDDA M5 01 10 30 interrata

C.so EUROPA M3 01 25 30 interrata

C.so EUROPA trav M5 01 10 30 interrata

C.so EUROPA trav M5 01 10 30 interrata

C.so EUROPA (Trav. AGIP) M5 01 10 30 interrata

Via GRAMSCI M5 01 10 30 interrata

C.so ITALIA M4 02 10 30 interrata

Via LA MALFA M5 01 10 30 interrata

Via PERTINI M5 01 10 30 interrata

Via QUASIMODO e traversa M5 01 10 30 interrata

Via ROMA * * * *

Via ROMA * * * *

Via ROMA (Villa Comunale-Ovest) * * * *

Via RUSSO F. M5 01 10 30 interrata

Via SARAGAT M5 01 10 30 interrata

Via SILONE M5 01 10 30 interrata

Via VIVIANI M5 01 10 30 interrata

C02

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DANIMARCA M4 01 10 30 interrata

Via DANIMARCA M4 01 10 30 interrata

C.so EUROPA M3 01 25 30 interrata

C.so EUROPA * 25 30 interrata

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C.so EUROPA - 1^ traversa * 10 30 interrata

Via SVEZIA M5 01 10 30 interrata

C.so UNIONE SOVIETICA * * * *

VILLA COMUNALE * * * *

C03

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via ARNO M4 01 10 30 interrata

Via AVELLINO M5 01 10 30 interrata

Via CECOSLOVACCHIA M5 01 10 30 interrata

Via FORMIA M5 01 10 30 interrata

Via FRATELLI CERVI e trav. M5 01 10 30 interrata

Via GRECIA M5 01 10 30 interrata

Via GRECIA M5 01 10 30 interrata

Via INGHILTERRA M5 01 25 30 interrata

Via JUGOSLAVIA M5 01 10 30 interrata

Via JUGOSLAVIA M5 01 10 30 interrata

Via LECCE M5 01 10 30 interrata

Via LECCE M5 01 10 30 interrata

Via LUSSEMBURGO M5 01 10 30 interrata

Via NORVEGIA M5 01 10 30 interrata

Via NORVEGIA M5 01 10 30 interrata

Via POLONIA M5 01 10 30 interrata

Via POLONIA M5 01 10 30 interrata

Via SPAGNA M5 01 10 30 interrata

Via UNGHERIA M5 01 10 30 interrata

C.so UNIONE SOVIETICA * * * *

C.so UNIONE SOVIETICA * * * *

C04 CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via AUSTRIA M5 01 10 30 interrata

Via BARI M5 01 10 30 interrata

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Via CATANIA M5 01 10 30 interrata

Via CATANIA M5 01 10 30 interrata

Via DI VITTORIO M4 01 10 30 interrata

Via DI VITTORIO M4 01 10 30 interrata

Via OLANDA M5 01 10 30 interrata

Via REPUBBLICA S. MARINO M5 01 10 30 interrata

Via ROMANIA M5 01 10 30 interrata

Via SVIZZERA * 10 30 interrata

Via SVIZZERA M5 01 10 30 interrata

Via SVIZZERA M5 01 10 30 interrata

C.so UNIONE SOVIETICA * * * *

C.so UNIONE SOVIETICA * * * *

C05

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via ARNO M4 01 10 30 interrata

Via BELGIO M5 01 10 30 interrata

Via BELGIO M5 01 10 30 interrata

Via DELLE RONDINI e traverse M3 02 10 30 interrata

Via DELLE RONDINI e traverse M3 02 10 30 interrata

Via DELLE RONDINI e traverse M3 02 10 30 interrata

PARCHEGGIO VIA ARNO * 10 * interrata

Via FRANCIA M5 01 10 30 interrata

C06

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BARSANTI M5 01 10 30 interrata

Via CALISE M5 01 10 30 interrata

Via DEGLI AIRONI - traversa M5 01 10 30 interrata

Via DEGLI AIRONI e traversa M5 01 10 30 interrata

Via DEI PETTIROSSI M5 01 10 30 interrata

Via GALILEO (prolung. Ovest) M3 01 10 30 interrata

Via GALILEO M3 01 10 30 interrata

Via GALILEO M3 01 25 30 interrata

Via GALVANI M5 01 10 30 interrata

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Via GIOIA M5 01 10 30 interrata

Via GIOIA M5 01 10 30 interrata

Via MAURI M5 01 10 30 interrata

Via MERCALLI M5 01 10 30 interrata

Via MEUCCI M5 01 10 30 interrata

P.za SANT'ANTONIO * 10 30 interrata

P.za SANT'ANTONIO * 10 30 interrata

P.za SANT'ANTONIO * 10 * interrata

P.za SANT'ANTONIO * 10 * interrata

P.za TORRICELLI * 10 * interrata

C07

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DA VINCI M5 01 10 30 interrata

Via DEL CANARINO M5 01 10 30 interrata

Via DEL CANARINO M5 01 10 30 interrata

Via DEL RIPOSO -1^ tratto M5 01 16 30 interrata

Via DEL RIPOSO - ante cimitero * * * *

Via DEL RIPOSO * * * *

Via DELLE CAPINERE M5 01 10 30 interrata

Via DELLE CAPINERE M5 01 25 30 interrata

Via DELL'USIGNOLO M5 01 10 30 interrata

Via GALILEI M3 02 25 30 interrata

Via MEDI M5 01 25 30 interrata

Via MEDI M5 01 10 30 interrata

Via MERCALLI M5 01 25 30 interrata

Via MEUCCI M5 01 10 30 interrata

Via PITAGORA M5 01 10 30 interrata

Via D'AMODIO M5 01 10 30 interrata

Via TROISI M5 01 10 30 interrata

Via TENCO M5 01 10 30 interrata

Via VERGARA COLONNELLO M5 01 25 30 interrata

C08

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

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P.za CARDARELLI

10 30 interrata

Via D'AMODIO M5 01 10 30 interrata

Via FERMI M4 01 10 30 interrata

Via FERMI e traverse M4 01 10 30 interrata

Via FERMI M4 01 10 30 interrata

Via FIORELLI * 10 30 interrata

Via FIORELLI M5 01 35 30 interrata

Via FIORELLI M5 01 25 30 interrata

Via GIRARDI e traverse M4 01 10 30 interrata

Via GIRARDI e traverse M4 01 10 30 interrata

Via GIRARDI M4 01 25 30 interrata

Via MARCONI M3 03 10 30 interrata

Via MARCONI M3 03 10 30 interrata

Via MARCONI M3 03 35 30 interrata

Via MONTESSORI M5 01 10 30 interrata

Via PITAGORA M5 01 25 30 interrata

Via TOLOMEO M5 01 10 30 interrata

Via TOLOMEO M5 01 10 30 interrata

Via TOLOMEO M5 01 10 30 interrata

Via VESPUCCI M5 01 10 30 interrata

Via VESPUCCI M5 01 10 30 interrata

Via VOLTA M5 01 10 30 interrata

Via VOLTA M5 01 25 30 interrata

C09 CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via CAMPO SPORTIVO M5 01 10 30 interrata

Via CAMPO SPORTIVO M5 01 10 30 interrata

P.zale FERROVIA * 35 * interrata

Via FERROVIA M5 01 10 30 interrata

Via MERCALLI (tergo stadio) M5 01 10 30 interrata

Via MERCALLI (prolung. Via Fermi) M5 01 10 30 interrata

C10

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

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mmq m

Via Via GARIGLIANO (PROLUNGAMENTO) M4 01 10 30 interrata

Via PIAVE M4 01 10 30 interrata

Via PRISCO M3 02 16 30 interrata

Via PRISCO M3 02 10 30 interrata

Via ISONZO M3 02 10 30 interrata

Via FRATELLI CURIA M5 01 16 30 interrata

Via TEVERE M5 01 10 30 interrata

C11

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

P.za C.P.T. * 16 * interrata

Via PRISCO - 1^ tratto M3 02 10 30 interrata

Via RAFFAELLO M4 01 10 30 interrata

Via RAFFAELLO * 10 * interrata

Via RAFFAELLO TRAV M5 01 10 30 interrata

Via SOLIMENE (palazzetto sport) M3 02 16 30 interrata

Via SOLIMENE (rotonda) M3 02 10 30 interrata

C12

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via RIONE 167 1° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 1° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 1° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 1° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 1° LOTTO M5 01 10 30 interrata

C13

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via RIONE 167 2° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 2° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Page 28: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

27

Via RIONE 167 2° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 3° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 167 3° LOTTO M5 01 10 30 interrata

Via SOLIMENE M3 02 10 30 interrata

Via SOLIMENE M3 02 10 30 interrata

C14

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via MODANDI M3 02 16 30 interrata

Via SOLIMENE (rione) M5 01 35 30 interrata

Via SOLIMENE M3 02 16 30 interrata

Via SOLIMENE (tratto Sud) M3 02 16 30 interrata

C15

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via RIONE 219 1° circuito M5 01 35 30 interrata

Via RIONE 219 1° circuito M5 01 35 30 interrata

Via RIONE 219 1° circuito M3 02 35 30 interrata

C16

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via RIONE 219 2° circuito M5 01 10 30 interrata

Via RIONE 219 2° circuito M5 01 16 30 interrata

Via RIONE 219 2° circuito M5 01 25 30 interrata

C17

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BARRACCONE M5 01 10 30 interrata

Page 29: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

28

C18

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BOTTICELLI M4 01 10 30 interrata

Via CARISSIMI M5 01 10 30 interrata

Via CIMABUE M5 01 10 30 interrata

Via CIMABUE M5 01 10 30 interrata

Via DALI' M5 01 10 30 interrata

Via DELLA FRANCESCA M5 01 10 30 interrata

Via FLAGIELLO- TRAVERSE P1 01 10 30 interrata

Via FLAGIELLO M5 01 25 30 interrata

Via FRALORSCA M5 01 10 30 interrata

Via GIOTTO P1 01 10 30 interrata

Via LIPPI M5 01 10 30 interrata

Via LIPPI M5 01 10 30 interrata

Via LIPPI M5 01 10 30 interrata

Via MARTINI M5 01 10 30 interrata

Via MARTINI M5 01 10 30 interrata

Via MARTINI M5 01 10 30 interrata

Via MASACCIO M5 01 10 30 interrata

Via MASACCIO M5 01 10 30 interrata

Via MERCADANTE M5 01 10 30 interrata

C.so MICHELANGELO M4 01 35 30 interrata

C.so MICHELANGELO M4 01 16 30 interrata

C.so MICHELANGELO

* * *

Via TIZIANO M5 01 10 30 interrata

Via TOSCANINI M4 01 10 30 interrata

Via TOSCANINI M4 01 10 30 interrata

Via TOSCANINI M4 01 10 30 interrata

Via VANVITELLI M5 01 10 30 interrata

Via VERDE M5 01 16 30 interrata

C19

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DE CHIRICO M5 01 10 30 interrata

Page 30: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

29

Via DE CHIRICO M5 01 10 30 interrata

Via A. DA MESSINA M4 01 25 30 interrata

Via GEMITO M5 01 10 30 interrata

Via GOTTUSO M5 01 10 30 interrata

Via GRIVELLI M5 01 10 30 interrata

Via MARTINI M5 01 10 30 interrata

C.so MICHELANGELO M4 01 25 30 interrata

C.so MICHELANGELO - traverse M4 01 10 30 interrata

C.so MICHELANGELO - traverse M4 01 10 30 interrata

Via MODIGLIANI M5 01 10 30 interrata

Via ORAZIO CASSARIO M5 01 10 30 interrata

Via PALIZZI M5 01 10 30 interrata

Via PALIZZI M5 01 10 30 interrata

Via S. ROSA M5 01 10 30 interrata

C20

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via CILEA M5 01 16 30 interrata

Via GIORDANO (Nord) M5 01 10 30 interrata

Via LEONCAVALLO M5 01 10 30 interrata

Corso TOSCANINI M4 01 25 30 interrata

Trav. TOSCANINI 1° M4 01 10 30 interrata

Trav. TOSCANINI 2° M4 01 10 30 interrata

Via VIVALDI e traverse M5 01 16 30 interrata

C21

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BELLINI M5 01 10 30 interrata

Via CARUSO M5 01 10 30 interrata

Via CARUSO e traversa M5 01 10 30 interrata

Via CHERUBINI M5 01 10 30 interrata

Via CHERUBINI M5 01 10 30 interrata

Via CIMAROSA M5 01 10 30 interrata

Via DONIZETTI M5 01 10 30 interrata

Via PUCCINI M5 01 10 30 interrata

Page 31: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

30

Via PUCCINI - TRAVERSA M5 01 10 30 interrata

Via ROSSINI e traversa M5 01 10 30 interrata

Via SCARLATTI M5 01 30 interrata

C22 CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BOITO M5 01 10 30 interrata

P.za CRUCIS * 16 * interrata

Via CRUCIS M4 01 16 30 interrata

Via CRUCIS - TRAVERSE M4 01 10 30 interrata

Via CRUCIS * 10 30 interrata

Via DELLA CONCILIAZIONE P1 01 10 30 interrata

Via DELLA CONCILIAZIONE M5 01 10 30 interrata

Via DURANTE e traverse M5 01 10 30 interrata

Via GIORDANO (Sud) M5 01 10 30 interrata

Via GIORDANO (Sud) M5 01 10 30 interrata

Via MASCAGNI M5 01 10 30 interrata

Via MASCAGNI M5 01 10 30 interrata

Via PAGANINI M5 01 10 30 interrata

Via PAGANINI M5 01 10 30 interrata

Via PAGANINI M5 01 10 30 interrata

Via PAISIELLO M5 01 10 30 interrata

Via PERGOLESI e traverse M5 01 10 30 interrata

Via RESPIGHI M5 01 10 30 interrata

C23

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via APOLLO M5 01 10 30 interrata

Via DEGLI ABETI M5 01 10 30 interrata

Via DEGLI ARANCI M4 01 10 30 interrata

Via DEI GELSOMINI M5 01 10 30 interrata

Via DEL CEDRO M5 01 10 30 interrata

Via DELLE AZALEE M5 01 16 30 interrata

Via DELLE ROSE M5 01 10 30 interrata

Via DELLE VIOLE M5 01 10 30 interrata

Page 32: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

31

Via FELLINI M4 01 10 30 interrata

Via OLEANDRI M4 01 16 30 interrata

Via OLEANDRI (ovest) M3 01 35 30 interrata

Via OLEANDRI * 10 * interrata

Via PRIM./CICATELLI M4 01 25 30 interrata

Via TORQUATO TASSO (Ovest) M5 01 10 30 interrata

Via SATURNO M5 01 16 30 interrata

C24

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DEGLI ARANCI M3 01 25 30 interrata

Via DEGLI ULIVI M5 01 10 30 interrata

Via DEI CICLAMINI M5 01 10 30 interrata

Via DEI GIGLI M5 01 10 30 interrata

Via DEI GIGLI M5 01 10 30 interrata

Via DEI GLICINI M5 01 10 30 interrata

Via DEI TULIPANI M5 01 10 30 interrata

Via DELLE CAMELIE M5 01 10 30 interrata

Via DELLE GARDENIE M5 01 10 30 interrata

Via DELLE ORCHIDEE e traverse M5 01 10 30 interrata

Via GIACCIO M5 01 10 30 interrata

Via MONTEVERDI M5 01 10 30 interrata

C.so TOSCANINI - 1^ tratto M4 01 10 30 interrata

C25

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DEI PINI M5 01 25 30 interrata

Via DEI PIOPPI M5 01 10 30 interrata

Via DEI PIOPPI M5 01 16 30 interrata

Via DELLE GINESTRE M5 01 35 30 interrata

Via GARIBALDI M5 01 35 30 interrata

Via DEI PLATANI M5 01 25 30 interrata

P.zza PRIMAVERA * 35 * interrata

P.zza PRIMAVERA * 25 * interrata

Via PRIMAVERA M5 01 10 30 interrata

Page 33: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

32

Via PRIMAVERA M5 01 35 30 interrata

Via PRIMAVERA M5 01 10 30 interrata

Via PRIMAVERA * 35 30 interrata

Trav. PRIMAVERA 1° M5 01 10 30 interrata

Trav. PRIMAVERA 1° M5 01 10 30 interrata

Trav. PRIMAVERA 2° M5 01 10 30 interrata

Via TASSO M5 01 35 30 interrata

C26

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via ANNUNZIATA M5 01 10 30 interrata

Via ANNUNZIATA M5 01 10 30 interrata

Via ANNUNZIATA * 10 30 interrata

Via BATTISTI P1 01 10 30 interrata

Via BATTISTI P1 01 10 30 interrata

Vicol. DEI SIGNORI P1 01 10 30 interrata

Via GARIBALDI M4 01 10 30 interrata

Via GARIBALDI M4 01 10 30 interrata

Via GIANNANGELO M5 01 10 30 interrata

Via GIANNANGELO M5 01 10 30 interrata

Via GIOTTO M5 01 10 30 interrata

Via GIOTTO M5 01 10 30 interrata

Via GIOTTO M5 01 10 30 interrata

Via POLITO M5 01 10 30 interrata

Via POLITO M5 01 10 30 interrata

Via ROMEO M4 01 10 30 interrata

Via ROMEO M4 01 10 30 interrata

Via S. ANNA M5 01 10 30 interrata

Via S. ANNA M5 01 10 30 interrata

Via TRIESTE E TRENTO * * * *

Via TRIESTE E TRENTO * * * *

Via TRIESTE E TRENTO * * * *

Via VERDE F. P1 01 10 30 interrata

Via VERDE F. P1 01 10 30 interrata

Via VERDE F. P1 01 10 30 interrata

Via VERDE F. P1 01 10 30 interrata

C27 CALCOLO SEZ INTERDIST. TIPO DI

Page 34: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

33

NOME STRADA

TIPO DEL

CAVO

mmq

TRA I

SOSTEGNI

m

POSA

mmq m

Via BOCCACCIO M5 01 10 30 interrata

Via BOCCACCIO M5 01 10 30 interrata

Via BOCCACCIO M5 01 10 30 interrata

Via CARDUCCI M5 01 10 30 interrata

Via CARDUCCI M5 01 10 30 interrata

Via EINAUDI M5 01 10 30 interrata

Via EINAUDI - TRAVERSE M5 01 10 30 interrata

Via EINAUDI M5 01 10 30 interrata

C.so ITALIA M4 02 10 30 interrata

C.so ITALIA M4 02 10 30 interrata

Via PETRARCA M4 01 10 30 interrata

C28

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via BENEVENTO M5 01 10 30 interrata

Via CASERTA M5 01 10 30 interrata

Via CASERTA M5 01 10 30 interrata

Via COLASANTO M5 01 10 30 interrata

Via CROCE B. M5 01 10 30 interrata

Via GIORDANO M5 01 10 30 interrata

Palaz. INA CASA M5 01 10 30 interrata

Palaz. INA CASA M5 01 10 30 interrata

C.so ITALIA M4 02 10 30 interrata

C.so ITALIA M4 02 10 30 interrata

Via LA PIRA M5 01 10 30 interrata

Via LAMBRAKIS M5 01 10 30 interrata

Via PASCOLI M5 01 10 30 interrata

Via ROMA * * * *

Via ROMA * * * *

Via ROMA * * * *

Via ROMA * * * *

Via ROMA (Chiesa) * * * *

Via ROMA (Villetta)

10 30 interrata

Via ROMA (Villetta)

10 30 interrata

Via SALVEMINI M4 01 10 30 interrata

Page 35: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

34

Via TURATI e traverse

10 30 interrata

C29

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via ARIOSTO P1 01 10 25 interrata

Corso ITALIA (p.zza D'Acquisto) P1 01 10 25 interrata

Via BATTISTI P1 01 10 25 interrata

Via BATTISTI P1 01 10 25 interrata

Via BATTISTI P1 01 10 25 interrata

Via CARDINALE VERDE P1 01 10 25 interrata

Via CARDINALE VERDE P1 01 10 25 interrata

P.za D'ACQUISTO * 10 * interrata

P.za D'ACQUISTO * 10 * interrata

P.za D'ACQUISTO * 10 * interrata

Via DE MARTINO (p.zza Repubblica) M4 01 10 30 interrata

Via MARTIRI DI VIA FANO P1 01 10 25 interrata

Via ROMEO P1 01 10 25 interrata

Via ROMEO P1 01 10 25 interrata

Via ROMEO P1 01 10 25 interrata

Via PARINI P1 01 10 25 interrata

Via VERDE P1 02 10 25 interrata

C30

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via ADIGE M5 01 10 30 interrata

Via AGIGE M5 01 10 30 interrata

Via ANTONINI P1 01 10 25 interrata

Trav. DIAZ P1 01 10 25 interrata

Trav. DIAZ P1 01 10 25 interrata

Via DIAZ * * * *

Via DIAZ * * * *

Via LAVA M4 01 10 30 interrata

Via LAVA M4 01 10 30 interrata

Via LIBERTA' M4 01 10 30 interrata

Via LIBERTA' M4 01 10 30 interrata

Page 36: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

35

Via LIBERTA' * 35 * interrata

P.za MARGHERITA * 10 * interrata

P.za MARGHERITA * 10 * interrata

Via MAZZINI P1 01 35 25 interrata

Via MAZZINI P1 01 10 25 interrata

C.so MICHELANGELO M4 01 10 30 interrata

C.so MICHELANGELO M4 01 25 30 interrata

Via PELLICO P1 01 10 25 interrata

Via PELLICO P1 01 10 25 interrata

Via PIETRACIONE P1 01 10 25 interrata

Via PRINCIPESSA MARGHERITA P1 01 16 25 interrata

Via PORTOGALLO P1 01 10 25 interrata

P.za REPUBBLICA * 35 * interrata

P.za REPUBBLICA * 10 * interrata

P.za REPUBBLICA (sagrato) * 10 * interrata

P.za REPUBBLICA * 35 * interrata

Via RUSSO S. M4 01 25 30 interrata

Via VARIE * 35 * interrata

Via SELE M5 01 35 30 interrata

Via SPIRITO SANTO M5 01 10 30 interrata

Via SPIRITO SANTO * 10 * interrata

Via SPIRITO SANTO * 35 * interrata

Via SPIRITO SANTO M5 01 10 30 interrata

Via SPIRITO SANTO M5 01 10 30 interrata

C31

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via CADUTI DI TUTTE LE GUERRE P1 01 10 30 interrata

Via CADUTI DI TUTTE LE GUERRE P1 01 10 30 interrata

Via CADUTI DI TUTTE LE GUERRE P1 01 10 30 interrata

Via FINLANDIA e traverse M5 01 10 30 interrata

Via GERMANIA M5 01 10 30 interrata

Via GERMANIA M5 01 10 30 interrata

Via SAMBUCI M4 01 10 30 interrata

Via SAMBUCI M4 01 25 30 interrata

Via SAMBUCI - vicolo M4 01 10 30 interrata

Via VENETO M5 01 10 30 interrata

C32 CALCOLO SEZ INTERDIST. TIPO DI

Page 37: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

36

NOME STRADA

TIPO DEL

CAVO

mmq

TRA I

SOSTEGNI

m

POSA

mmq m

Via ADIGE M5 01 10 30 interrata

Via ADIGE M5 01 35 30 interrata

Via CALORE M5 01 16 30 interrata

Via CALORE M5 01 25 30 interrata

Via GARIGLIANO M4 01 25 30 interrata

Via PIAVE M4 01 10 30 interrata

Via PIAVE M4 01 25 30 interrata

Via PIAVE M4 01 25 30 interrata

Via PIAVE M4 01 10 30 interrata

Via PIAVE M4 01 10 30 interrata

Via PO M5 01 35 30 interrata

Via TAGLIAMENTO M5 01 10 30 interrata

Via TICINO M5 01 10 30 interrata

Via VOLTURNO M5 01 10 30 interrata

C33

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DANTE M3 01 25 30 interrata

Via DANTE M3 01 35 30 interrata

Via DANTE M3 01 10 30 interrata

Via DANTE TRAV M5 01 25 30 interrata

Via DANTE (traversa) M5 01 10 30 interrata

Via MACCHIAVELLI M5 01 25 30 interrata

Via MORAVIA M5 01 10 30 interrata

Via MORAVIA M5 01 25 30 interrata

Via PALAZZESCHI M5 01 25 30 interrata

Via PAVESI M5 01 10 30 interrata

Via SERAO M5 01 25 30 interrata

Via SERAO M5 01 25 30 interrata

Via PASOLINI M5 01 10 30 interrata

Via SOLDATI M5 01 25 30 interrata

Via VARIE M5 02 25 30 interrata

C34 CALCOLO SEZ INTERDIST. TIPO DI

Page 38: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

37

NOME STRADA

TIPO DEL

CAVO

mmq

TRA I

SOSTEGNI

m

POSA

mmq m

Via CAMPANELLA M5 01 25 30 interrata

Via CAMPANELLA M5 01 35 30 interrata

Via D'ANNUNZIO M5 01 10 30 interrata

Via DI GIACOMO M4 01 25 30 interrata

Via DI GIACOMO M4 01 10 30 interrata

Via FOSCOLO (principale) M5 01 25 30 interrata

Via FOSCOLO (1° traversa) M5 01 10 30 interrata

Via FOSCOLO (2° traversa) M5 01 10 30 interrata

Via FOSCOLO (3° traversa) M5 01 10 30 interrata

Via GIUSTI M5 01 10 30 interrata

Via GOLDONI M5 01 25 30 interrata

Via GOLDONI M5 01 10 30 interrata

Via LEOPARDI M5 01 25 30 interrata

Via LEOPARDI - traversa M5 01 10 30 interrata

Via MANZONI - 1^ tratto M5 01 10 30 interrata

Via MANZONI - 2^ tratto M5 01 10 30 interrata

Via PIRANDELLO M5 01 10 30 interrata

Via SCIASCIA M5 01 10 30 interrata

Via SVEVO M5 01 10 30 interrata

Via VERGA M5 01 10 30 interrata

Via VERGA M5 01 10 30 interrata

C35

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via AMENDOLA M5 01 10 30 interrata

Via AMENDOLA M5 01 10 30 interrata

Via ARENELLA M5 01 10 30 interrata

Via DE GASPERI M5 01 10 30 interrata

Via DE GASPERI M5 01 10 30 interrata

Via DE MARTINO M5 01 10 30 interrata

Via DE NICOLA M5 01 10 30 interrata

Via DE NICOLA M5 01 16 30 interrata

Via DI VITTORIO M4 01 10 30 interrata

Via MORO M4 01 16 30 interrata

Via ROMA * * * *

Page 39: RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA · UNI EN 40-7:2008 Pali per illuminazione pubblica - Parte 7: Requisiti per pali per illuminazione pubblica di compositi polimerici fibrorinforzati

38

Via ROMA e traverse * * * *

Via ROMA * * * *

Via SALERNO M5 01 10 30 interrata

Via SALERNO M5 01 10 30 interrata

C36

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via DEI PASSERI M5 01 10 30 interrata

Via DELLE RONDINI e traverse M3 02 25 30 interrata

Via FERRARI M5 01 25 30 interrata

Via DEI GABBIANI M5 01 10 30 interrata

Via DELLE ALLODOLE M5 01 25 30 interrata

Via DELLE AQUILE M5 01 10 30 interrata

Via DELLE COLOMBE M5 01 10 30 interrata

C37

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via CARAVAGGIO M3 01 50 30 interrata

CARAVAGGIO * 35 30 interrata

Via

CARAVAGGIO E PROLUNG. S.S.

APPIA M3 01 50 30 interrata

Via NETTUNO M5 01 35 30 interrata

C38

CALCOLO

TIPO

SEZ

DEL

CAVO

mmq

INTERDIST.

TRA I

SOSTEGNI

m

TIPO DI

POSA

NOME STRADA

mmq m

Via PLUTONE M5 01 35 30 interrata