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Ing. Alberto Botti CONSULENTE TECNICO DI UFFICIO DEL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA ISCRITTO AL Nº 17036 DELL' ALBO DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA 00124 Roma - via Giulio Bas 15 ; tel. 06 – 50.93.11.10 cell. 347 5474534 fax 06 233 232 515 E-mail: alberto.botti.roma @gmail.com RELAZIONE TECNICA DI PARTE Relativa all’immobile sito in Roma, via [...] 199 piano 5° interno 15 scala B e soprastante lastrico esclusivo La relazione del CTU arch. [...] in merito al procedimento R.G. n° [...]/05 del Tribunale Civile di Roma contiene gravi errori. Il calcolo del CTU si basa su dati progettuali della porzione del solaio diversa da quella sulla quale si trova il manufatto [...]. L’analisi dei carichi imposti alla porzione del solaio dove si trova il manufatto [...] eseguita dal CTU è errata. Il calcolo della sollecitazione imposta al singolo travetto del solaio in esame eseguito dal CTU è errato. I calcoli del CTU sono errati e conducono ad uno stato di sollecitazione e di tensione nei materiali significativamente inferiore a partire dagli stessi dati del CTU e a partire dalle medesime condizioni di vincolo. Il Giudice nella sentenza 9689/11 del 11.5.2011 ha fondato il suo convincimento su calcoli errati eseguiti dal CTU. Il condominio attore non lamenta fessurazioni riconducibili alla porzione di solaio oggetto della sentenza, né alcuno stato di dissesto è stato accertato dal CTU. È necessario rinnovare la CTU anche al fine di eseguire specifici saggi sulla struttura, accertare la geometria della porzione del solaio di interesse, la conformità di quanto realizzato ai progetti eventualmente depositati e acquisire informazioni sulla qualità dei materiali utilizzati (acciaio e calcestruzzo). 1.0 Premessa. Il dr. Sune [...] [...], nella qualità di proprietario dell’appartamento sito in Roma, via [...] 199 scala B interno 15 e del soprastante lastrico solare ha incaricato lo scrivente ing. Alberto Botti di redigere una relazione tecnica in merito ai calcoli indicati nella relazione CTU dell’arch. Giuseppe [...] del 22.7.2007, cui ha fatto seguito la sentenza [...]/11 del 11.5.2011 del Giudice [...], sezione 5 Civile del Tribunale di Roma, in merito alla sollecitazione imposta alla porzione del solaio su cui insiste il manufatto del medesimo dr. [...] (cosiddetta “casetta”). In particolare il quesito posto dal dr. [...] allo scrivente riguarda la verifica

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Ing. Alberto Botti CONSULENTE TECNICO DI UFFICIO DEL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA

ISCRITTO AL Nº 17036 DELL' ALBO DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI ROMA 00124 Roma - via Giulio Bas 15 ; tel. 06 – 50.93.11.10 cell. 347 5474534 fax 06 233 232 515 E-mail: alberto.botti.roma @gmail.com

RELAZIONE TECNICA DI PARTE

Relativa all’immobile sito in Roma,

via [...] 199 piano 5° interno 15 scala B

e soprastante lastrico esclusivo

La relazione del CTU arch. [...] in merito al procedimento R.G. n° [...]/05 del Tribunale Civile di Roma contiene gravi errori. Il calcolo del CTU si basa su dati progettuali della porzione del solaio diversa da quella sulla quale si trova il manufatto [...]. L’analisi dei carichi imposti alla porzione del solaio dove si trova il manufatto [...] eseguita dal CTU è errata. Il calcolo della sollecitazione imposta al singolo travetto del solaio in esame eseguito dal CTU è errato. I calcoli del CTU sono errati e conducono ad uno stato di sollecitazione e di tensione nei materiali significativamente inferiore a partire dagli stessi dati del CTU e a partire dalle medesime condizioni di vincolo. Il Giudice nella sentenza 9689/11 del 11.5.2011 ha fondato il suo convincimento su calcoli errati eseguiti dal CTU. Il condominio attore non lamenta fessurazioni riconducibili alla porzione di solaio oggetto della sentenza, né alcuno stato di dissesto è stato accertato dal CTU. È necessario rinnovare la CTU anche al fine di eseguire specifici saggi sulla struttura, accertare la geometria della porzione del solaio di interesse, la conformità di quanto realizzato ai progetti eventualmente depositati e acquisire informazioni sulla qualità dei materiali utilizzati (acciaio e calcestruzzo).

1.0 Premessa.

Il dr. Sune [...] [...], nella qualità di proprietario dell’appartamento sito in

Roma, via [...] 199 scala B interno 15 e del soprastante lastrico solare ha incaricato lo scrivente ing. Alberto Botti di redigere una relazione tecnica in merito ai calcoli indicati nella relazione CTU dell’arch. Giuseppe [...] del 22.7.2007, cui ha fatto seguito la sentenza [...]/11 del 11.5.2011 del Giudice [...], sezione 5 Civile del Tribunale di Roma, in merito alla sollecitazione imposta alla porzione del solaio su cui insiste il manufatto del medesimo dr. [...] (cosiddetta “casetta”).

In particolare il quesito posto dal dr. [...] allo scrivente riguarda la verifica

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dei calcoli strutturali eseguiti dal CTU e presi a fondamento delle conclusioni della sentenza 9689/11 del Giudice [...].

Per questo motivo mi sono recato sul posto il 30.8.2011 e il 15.9.2011, ho

tratto documentazione fotografica e sono stato edotto sulle circostanze pertinenti il quesito indicato dal dr. [...] e dal suo difensore avv. [...].

La presente relazione si basa sui documenti consegnati dal proprietario e citati nella corrente relazione, sulle osservazioni eseguite sul posto, sullo studio del caso in esame e sull’assunto che il solaio sottostante il manufatto [...] sia stato realizzato con le medesime modalità del lastrico solare adiacente, ipotesi adottata dal medesimo CTU. La presente relazione vuole inoltre dimostrare l’erroneità dei calcoli eseguiti dal CTU [...] nell’elaborato peritale a partire dai medesimi dati e condizioni di vincolo considerate dal CTU.

2.0 Descrizione dei luoghi L’appartamento del dr. [...] fa parte di un fabbricato condominiale sito in

Roma, via [...] 199 che conta 6 piani fuori terra. Il fabbricato si compone di due corpi scale e l’appartamento [...] si trova al quinto piano della scala B.

In particolare, l’appartamento [...] al piano 5 è coperto dal lastrico solare esclusivo praticabile pure del [...]; tale solaio dispone di due lucernai in vetrocemento che somministrano luce al sottostante appartamento [...].

Tali lucernai sono l’unico punto in cui attualmente è visibile la struttura del solaio, eseguita con travetti in cemento armato e tavelloni (sostituiti dal vetrocemento nella zona del lucernaio).

In tale zona dei lucernai, le distanze tra i travetti rilevate sono state pari a cm 35 ÷ 37 ÷ 42, come dimostrano le fotografie allegate. I lucernai hanno uno spessore di cm 10; conseguentemente il maggior

interasse rilevato tra i travetti è pari a 52 cm (= 42 + 10) Il solaio dell’ultimo piano è prevalentemente un lastrico solare esclusivo e

costituisce, per la maggior parte, una zona di proprietà privata del [...] e per la residua porzione funge da sostentamento per un volume tecnico condominiale.

Tale lastrico solare copre interamente l’appartamento [...] (scala B, interno 15, piano 5), la maggior parte dell’appartamento [...] / [...] (scala A, interno 15, piano 5) e per una piccola parte l’appartamento [...]/[...] (scala A interno 16 piano 5).

A seguito di complesse vicissitudini

condominiali, qui omesse per brevità, il [...] ha riferito che il condominio ha proceduto al rinforzo del solaio dell’ultimo piano (quello di calpestio

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per il lastrico solare [...] e di copertura per l’appartamento [...] int. 15 e di quelli sottostanti) secondo un progetto versato in atti redatto dall’ing. [...] del 26.5.2000.

Tale progetto – allegato n° 16 alla relazione CTU dell’arch. [...] – riguarda una zona di solaio che non è sottostante alla casetta [...], come si evince agevolmente dall’allegato grafico della relazione dell’ing. [...].

Il CTU ha considerato tale medesimo progetto realizzato anche nella porzione di solaio rinforzato sotto la casetta [...], porzione oggetto di analisi, sulla base delle evidenze acquisite nel corso del processo.

Occorre inoltre osservare che – come risulta dagli atti – non esisteva all’epoca della CTU, né esiste all’attualità alcuno stato fessurativo né sul solaio dell’ultimo piano (intradosso / estradosso), né sui muri esterni dell’ultimo piano.

3.0 Analisi del calcolo strutturale contenuto nella relazione CTU arch. [...] del 22.8.2007.

Il calcolo strutturale eseguito dal CTU arch. [...] contiene numerosi gravi

errori che saranno spiegati nella corrente relazione: 1. errata analisi dei carichi del solaio; 2. errato conteggio dei carichi accidentali di competenza di un travetto; 3. errata valutazione della geometria del solaio; 4. errato calcolo della sollecitazione sul singolo travetto. Tali gravi errori simultaneamente presenti nella relazione CTU arch. [...]

consentono di giungere ad una sollecitazione imposta al solaio significativamente inferiore rispetto a quelli che il Giudice ha considerato nella redazione della sentenza.

È opportuno considerare singolarmente ciascuna delle errate valutazioni al fine di poter analizzare:

3.1 analisi dei carichi e sollecitazione sul singolo travetto. La tecnica delle costruzioni insegna che al fine di determinare quale

sollecitazione deve sopportare un solaio al fine del suo dimensionamento è necessario dividere i carichi permanenti (ovvero quelli che non possono essere rimossi, quali il peso proprio che costantemente insiste sul solaio medesimo) dai carichi accidentali (suddivisi in carico utile, ovvero quello che deve sopportare il solaio nelle normali condizioni di esercizio – sollecitazione stabilita dalla normativa e in carico dovuto da agenti esterni, nel nostro caso dalla neve).

La relazione CTU confonde tali due addendi (carichi permanenti, carichi accidentali).

In questa relazione si considereranno solamente i materiali, i loro pesi unitari e le relative densità adottate dal CTU per evitare un’ulteriore fattore di indeterminatezza e per dimostrare che l’analisi dei carichi contenuta nell’elaborato peritale CTU è errata.

Il CTU giunge alla conclusione che il carico complessivo (denominato con

lettera G) che deve sopportare ciascun travetto del solaio è pari a 623,85 kg/m (cfr. colonna di sinistra all. 17 alla relazione CTU), dato poi utilizzato per calcolare il momento.

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Tale dato è errato e compromette i successivi calcoli. Nella tabella seguente redatta dallo scrivente si considererà prima il peso

proprio e successivamente il carico accidentale (carico utile e neve):

Peso peso

tipo spessore specifico unitario

cm Kg/mc/mq/m Kg/mq

dati CTU 1 copertura pannelli 8,0 11,1 11,1 2 struttura orizzontale IPE 10,4 9,0 3 struttura verticale in acciaio 12,1 11,2 4 tamponatura esterna 8,0 11,1 16,6 5 controsoffitto 1,0 15,0 15,0 6 tamponatura interna 15,0 15,0 7 pavimento e allettamento 55,0 55,0 8 basamento 8,0 1.300,0 104,0 9 travetto e soletta 62,5 16,6

10 tavelle 35,0 35,0 11 intonaco 30,0 30,0 A Totale carichi permanenti 318,5 12 neve KN/mq 0,5 50,0 13 carico accidentale 200,0 B Totale carichi variabili 250,0

TOTALE CARICHI A + B kg/mq 568,5

Pertanto, sulla base delle singole voci, dei pesi unitari, della consistenza e

del carico totale aggiunto computato dal medesimo CTU [...] si giunge ad un carico permanente complessivo di 318,50 kg/mq, cui si aggiunge il carico accidentale per 250,00 kg/mq per un totale di 568,50 kg/mq.

La sollecitazione (M = momento flettente) imposta al solaio – per metro di

larghezza – con la condizione di vincolo di appoggio e per la lunghezza del travetto di 6,9 m (condizione e lunghezza coincidente con quella adottata dal CTU [...]) è la seguente:

푀 = 18

푝 푙 = 18

× 568,50 × 6,9 = 3.383,29 [푘푔 × 푚] Ora, al fine di calcolare la sollecitazione sul singolo travetto occorre valutare

correttamente la geometria del solaio. Da quanto è stato possibile accertare, la maggiore distanza tra i travetti è di 52 cm (ovvero 0,52 m), come rilevato sul posto.

Il CTU ha considerato la distanza di 60 cm introducendo così erroneamente una significativa alterazione dei calcoli.

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La mutua distanza massima (ipotesi prudenziale) dell’interasse dei travetti pari a 52 cm (= 0,52 m) è un fatto oggettivo, rilevato sul posto come dimostra la fotografia riprodotta qui a fianco, sulla porzione del solaio sottostante

l’appartamento [...] (ipotesi analoga eseguita dal CTU – le due porzioni del solaio hanno le medesime caratteristiche costruttive). Va notato che il rilievo è stato eseguito con un comune metro da muratore che consiste in segmenti articolati lunghi 20 cm ciascuno. Come si vede dalla foto sopra, la distanza di questi due travetti è di 37 cm (meno di due segmenti).

La maggiore distanza

misurata tra i travetti è stata di 42 cm, come già detto. Introducendo tale dato nel calcolo (prudenzialmente viene portata in conto la mutua distanza più grande rilevata, cui si somma lo spessore del travetto = 42 + 10 per ottenere la distanza di interasse dei travetti) si ottiene – sempre considerando la condizione di vincolo di appoggio alle estremità – la sollecitazione massima sul travetto di:

푀 = 푀 × 52

100=

quindi, inserendo il dato del Mmax solaio

푀 = 3.383,29 × 52

100= 1.759,3 [푘푔 × 푚]

Tale dato è il momento massimo che ciascun travetto deve sopportare nelle

condizioni di carico più gravose, in base ai pesi unitari indicati dal CTU [...]. Tale dato deve essere confrontato con il momento massimo indicato dal

CTU [...] nella sua tabella contenuta nell’allegato 17 alla CTU dove al secondo rigo calcola i carichi come da analisi e trova un momento massimo di 3.713 kg × m.

La sollecitazione calcolata dal CTU è errata in base a quanto finora dimostrato.

Il criterio adottato dallo scrivente è quello in uso sulla più diffusa

manualistica di tecnica delle costruzioni in uso in Italia, come ad esempio “Il Prontuario del Cemento Armato” autore L. Santarella, Edizioni Hoepli, cui si riferisce il corrente computo che nell’esempio n. 8 (cfr. pag. 604 dell’edizione 32, il cui stralcio è riprodotto in allegato) relativo al dimensionamento di un solaio di civile abitazione esegue il calcolo della sollecitazione del travetto (finalizzata al suo dimensionamento) come riprodotto nella corrente relazione.

Inoltre, il medesimo CTU [...] indica (cfr. pag. 11 dell’elaborato peritale) che

devono essere eseguiti approfonditi accertamenti (anche invasivi) sulla porzione del solaio dove insiste la casetta [...].

Si ricorda che la parte attrice non lamenta fessurazioni al solaio né in altra parte delle strutture direttamente riconducibili alla verifica eseguita dal CTU, e che

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l’esame eseguito sul posto dal CTU non evidenzia fessurazioni, né altri fenomeni di dissesto sempre con espresso riferimento alla porzione di struttura in esame.

Inoltre, si esprime formale riserva sui pesi dei materiali con cui è

realizzata la casetta. Infatti, come evidenziato anche dal dr. [...], il peso proprio dei materiali costituenti il manufatto contestato sono più leggeri di quelli che ha portato in conto il CTU e per questo motivo il dr. Sune è disponibile a far eseguire uno specifico accertamento, anche invasivo, al fine di accertare il reale peso specifico dei materiali.

3.2 Errato conteggio dei carichi accidentali di competenza di un travetto. I carichi accidentali portati in conto dal CTU [...] sono:

carico utile 200,00 kg/mq neve 50,00 kg/mq

Tali due sovraccarichi concorrono, secondo il CTU [...], al carico di

competenza per un singolo travetto (erroneamente calcolato in 623,85 kg/m) rispettivamente per (cfr. ultima colonna dell’allegato 17 alla relazione CTU):

carico utile 120,00 kg/m neve 136,00 kg/m

Preliminarmente, notiamo che il carico della neve (50 kg/mq) non può

imprimere al travetto una sollecitazione superiore a quella del carico utile (200 kg/mq) perché è 4 volte inferiore.

Il calcolo del CTU è errato e quindi deve essere rigettato. Vediamo qual è il carico di competenza del travetto del carico utile e della

neve, ricordando che i travetti si trovano ad una distanza di interasse di 52 cm (ovvero 0,52 m), ipotesi prudenziale in base al maggiore valore rilevato sul posto.

Per il carico utile (200 kg/mq) si ha:

200 ×52

100 = 104 [푘푔/푚]

Per la neve (50 kg mq) si ha:

50 ×52

100 = 26 [푘푔/푚]

Valori di gran lunga inferiori a quelli calcolati erroneamente dal CTU [...]. Volendo approfondire il calcolo approntato dal CTU [...] nella tabella di cui

all’allegato 17 dell’elaborato peritale, il CTU considera il peso di 50 kg/mq per la neve (giusto), lo moltiplica per 37,7 mq della consistenza della copertura (presumo giusto, prendo atto) per ottenere 1.885 kg di peso della neve sull’intera copertura (giusto).

In tale tabella si trovano poi ulteriori tre colonne, le prime due raggruppate, la prima denominata “Carico (G) di competenza di un travetto (i=60)”; la seconda

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denominata “Carico (G) in kg/m”. Preliminarmente, osserviamo che la denominazione delle due colonne ha lo

stesso significato. Nella prima colonna viene indicato 1.885 / 2, nella seconda colonna viene

indicato il numero 942,50 (che è il risultato della divisione). Il risultato di tale computo è privo di significato. La cosa poi risibile è che nella terza colonna si trova il numero 136,5

(utilizzato dal CTU per calcolare il carico lineare di competenza di un travetto per poi calcolare la sollecitazione con la formula della trave appoggiata Mmax = 1/8pl2) evidentemente ottenuto dividendo 942,50 per la lunghezza del travetto (6,90).

Anche tale operazione è priva di significato. È concettualmente errato dividere per 2 il risultato del calcolo di un carico

uniformemente ripartito per l’area di incidenza. Allora il CTU doveva considerare i 4 muri di appoggio e verificare dove si

trovava la linea di incidenza del carico (in questo caso, il dividendo non deve essere 2, ma forse 8, in caso le murature scaricano il peso in una zona mediana dell’asse di due travetti).

Il CTU non ha eseguito alcun approfondimento della conoscenza della geometria del solaio, considerando apoditticamente il progetto dell’altra porzione del solaio, estranea alla contesa.

Analogo errore viene commesso dal CTU per il calcolo del carico

accidentale di competenza del travetto al fine di giungere al computo della sollecitazione massima.

Dapprima il CTU calcola (come per le altre componenti della sollecitazione) il carico complessivo accidentale di competenza della superficie (5.208,00 = 200 × 26,04). Tale dato (che concorre alla somma di 14.258 kg del carico aggiunto) è il dato che il Giudice riprende dalla errata relazione CTU per fondare il suo convincimento.

Il CTU poi moltiplica 200 × 0,6 × 6,90 ed ottiene 828 kg scritto nella colonna “carico G di competenza di un travetto” e divide il risultato per ottenere il carico G (ultima colonna a sinistra, cfr. all.17), dato utilizzato per il calcolo della sollecitazione sul travetto (120,00 = 828 ÷ 6,9).

Il calcolo eseguito dal CTU è errato perché il carico di 200 kg/mq nella verifica del travetto deve essere considerato per metro di larghezza della campata e quindi deve essere calcolato il carico di competenza del singolo travetto in ragione della mutua distanza dell’interasse dei medesimi travetti al metro di larghezza (nel nostro caso 52 ÷ 100).

Si ottiene cosi il giusto carico lineare massimo di competenza del carico utile sul singolo travetto di 104 kg×m anziché l’errato valore calcolato dal CTU di 120 kg×m.

L’esempio n. 8 del manuale Santarella ed. Hoepli citato fornisce la chiara

prova del corretto procedimento di calcolo adottato dallo scrivente.

3.3 Errata valutazione della geometria del solaio. Ricordiamo che i calcoli del CTU si basano su dati relativi ad una porzione

del solaio diversa rispetto a quella che si trova sotto il fabbricato [...]. Tale circostanza è sufficiente per chiedere il rinnovo della CTU in sede di

appello e per accertare la geometria del solaio sotto la “casetta” [...] al fine di

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eseguire un calcolo privo di errori. Il progetto dell’ing. [...] prevede il rinforzo del solaio con una rete

elettrosaldata 휙 10 /10 (elettrosaldata a maglia quadrata costituita da un tondino del diametro di 10 mm ogni 10 cm) con connettori 휙 8 verticali annegati nel massetto e una barra 휙 12 sagomata lunga 150 cm per ogni travetto da infilare nella muratura perimetrale preconsolidata (con iniezioni di malta reoplastica colabile).

La sezione trasversale del solaio indica travetti dello spessore di 10 cm e distanza tra i travetti di 50 cm (interrasse 60 cm). Abbiamo già visto che la distanza massima rilevata dell’interasse tra i travetti è stata di 52 cm (dato prudenziale).

Nessuno dei tecnici coinvolti ([...] e [...]) nel calcolo indica l’effetto

collaborante della barra 휙 12 di cui dispone ciascun travetto al fine di assorbire una quota della sollecitazione nella zona di appoggio, realizzando così il vantaggioso vincolo di semincastro.

Pertanto sia il progettista sia il CTU dovrebbero spiegare a cosa serve tale barra posta in opera all’estradosso di ciascun travetto, annegata alla muratura perimetrale che ha ricevuto un significativo intervento di consolidamento e se tale soluzione sussiste anche nella zona di interesse per la verifica strutturale eseguita dal CTU [...].

Qualora venisse accertata la condizione di vincolo di semincastro

all’appoggio di ciascun travetto (proprio in virtù della presenza della barra 휙 12) nella porzione di solaio che qui interessa, il momento massimo che deve sopportare il solaio per metro di larghezza si ridurrebbe a:

푀 = 1

12 푝 푙 =

112

× 568,50 × 6,9 = 2.255,5 [푘푔 × 푚] E di conseguenza, la sollecitazione sul singolo travetto in caso di

semincastro di riduce a:

푀 = 2.255,5 × 52

100= 1.172,9 [푘푔 × 푚]

Anche questo valore ben inferiore a quello portato in conto dal CTU [...]

(3.713 kg × m). Ribadiamo con il condominio attore non lamenta fessure, il CTU [...] non

ha evidenziato alcuno stato fessurativo né sul solaio nel sulle murature perimetrali, né lo scrivente ha notato fessure o altri dissesti alla data del sopralluogo.

In conclusione, sussiste l’incongruenza dello schema statico adottato

(appoggio) con il progetto di rinforzo eseguito dall’ing. [...] (all. 16 alla relazione CTU) che prevede una barra 휙 12 annegata nella muratura perimetrale per ciascun travetto in posizione superiore.

Alla luce delle considerazioni finora esposte sui calcoli eseguiti dal CTU e

sui quali il Giudice ha fondato il suo convincimento, è necessario riassumere i dati in una tabella comparativa che consenta di comprendere agevolmente la gravità dell’errore di calcolo commesso dal CTU:

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VINCOLO DI APPOGGIO u.m. CTU ing. Botti differenza carico di competenza di un travetto kg/m 623,85 295,62 -53% sollecitazione max travetto kg×m 3.713,00 1.759,31 -53%

Volendo proseguire il calcolo eseguito dal CTU per calcolare la massima

sollecitazione nell’acciaio e nel calcestruzzo si ottiene rispettivamente (vincolo di appoggio) utilizzando le formule indicate a pag. 59 del Prontuario del Cemento Armato (editore Hoepli edizione 32, testo citato):

per il calcestruzzo (medesima formula utilizzata dal CTU)

휎 = 2 × 푀

푏 × 푥 × (ℎ − 푥3)= 30,9 [

푘푔푐푚

]

per l’acciaio in zona tesa

휎 = 푀

퐹 × (ℎ − 푥3)= 1.539,4 [

푘푔푐푚

]

I risultati sono ottenuti operando nelle formule e conoscendo b = 52 cm; h =

32 cm; Ff = 3,87 cm2; Mmax travetto = 175.930,9 kg×cm e calcolando la posizione dell’asse neutro x (linea immaginaria che divide la zona compressa dalla zona tesa della sezione resistente del travetto), per m= 15 (valore indicato dalla normativa per il coefficiente di omogeneizzazione acciaio / calcestruzzo), con la formula:

푥 = 푚 × 퐹

푏× −1 + 1 +

2 × 푏 × ℎ푚 × 퐹

= 7,41 [푐푚]

4.0 Ulteriori considerazioni. Corre l’obbligo di ribadire che la sentenza in commento, limitatamente alla

parte strutturale del solaio oggetto di rinforzo, è stata gravemente influenzata dall’errata CTU dell’arch. [...] che ha esteso dati progettuali errati (come abbiamo dimostrato nella corrente relazione l’interasse dei travetti è pari al massimo a 52 cm) peraltro riferiti alla porzione del solaio estranea al manufatto [...].

Infatti, il medesimo [...] riferisce che il rinforzo strutturale di tale lastrico solare era stato eseguito in due tempi: dapprima è stato rinforzato il solaio relativo al suo lastrico solare esclusivo (individuato dal progetto dell’ing. [...] del 26.5.2000 allegato 16 alla relazione CTU) successivamente il condominio aveva chiesto ed ottenuto dal [...] di demolire la casetta per eseguire il rinforzo del solaio sulla porzione oggetto dell’odierna analisi (fino a questo momento non si trova il relativo progetto strutturale, espressamente chiesto al [...], né si trovano i risultati delle prove sulla qualità dei materiali, obbligatorie per legge).

Successivamente la conclusione delle opere di rinforzo su tale porzione di solaio, il [...] aveva ricostruito la casetta.

La situazione che si è venuta a creare è paradossale, in quanto il [...] viene condannato a demolire il suo manufatto in conseguenza di lavori eseguiti dal

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Condominio su una porzione strutturale del fabbricato (il solaio di calpestio del lastrico di copertura del fabbricato, oggetto di analisi), medesimi lavori rivelatisi errati a seguito dell’espletata CTU.

È necessario ribadire in questa sede che tale solaio non è di esclusiva proprietà del [...], in quanto funge da copertura per gli appartamenti sottostanti e concorre alla stabilità di tutto l’edificio.

Il [...] riferisce che non ha commissionato, né ordinato, né fatto progettare tali lavori.

Il [...] riferisce anche che i lavori di rinforzo del solaio sono stati commissionati e appaltati dal condominio, il progettista di tale porzione del solaio incaricato dal Condominio ha omesso di considerare i carichi della casetta che preesisteva, mentre aveva un preciso obbligo di garantire che la ristrutturazione del solaio rispondesse alle esigenze di idoneità statica in relazione alle preesistenti strutture sovrastanti.

Il condominio (parte su cui incombeva l’onere della prova), in occasione del processo, non ha dimostrato l’inidoneità del rinforzo della porzione del solaio da lei stessa commissionato e fatto progettare.

Va pure confermato e chiarito che, a giudizio della corrente analisi, in un fabbricato del tipo in esame i solai concorrono alla stabilità dell’insieme, in quanto assolvono non solo la funzione simultanea di calpestio per il proprietario del lastrico e di copertura dei sottostanti appartamenti, ma permettono anche di collegare le travi perimetrali del fabbricato realizzando così un telaio in grado di resistere anche alle azioni orizzontali senza provocare lesioni.

5.0 Conclusioni.

L’analisi della documentazione fornita, i sopralluoghi eseguiti e lo studio del caso in esame permettono di riassumere le seguenti conclusioni:

5.1 il CTU ha commesso gravi errori di calcolo; 5.2 il calcolo del CTU si basa su dati progettuali della porzione del solaio diversi

da quelli sulla quale si trova il manufatto [...]; 5.3 l’analisi dei carichi imposti alla porzione del solaio dove si trova il

manufatto [...] eseguiti dal CTU è errata; 5.4 il calcolo della sollecitazione imposta al singolo travetto del solaio in esame

eseguito dal CTU è errato; 5.5 si ravvisa inoltre l’incongruenza dello schema statico adottato (appoggio)

con il progetto di rinforzo eseguito dall’ing. [...] (all. 16 alla relazione CTU) che prevede barre 휙 12 per ciascun travetto in posizione superiore, che qualora eseguito nella porzione di solaio che interessa, può far ipotizzare il vincolo di semincastro alle estremità per il singolo travetto;

5.6 i calcoli del CTU sono errati e conducono ad uno stato di sollecitazione e di tensione nei materiali significativamente inferiore a partire dagli stessi dati del CTU e a partire dalle medesime condizioni di vincolo;

5.7 il condominio attore non lamenta fessurazioni riconducibili alla porzione di solaio oggetto della sentenza, né alcuno stato di dissesto è stato accertato dal CTU;

5.8 come evidenziato anche dal dr. [...] il peso proprio dei materiali costituenti il manufatto contestato sono più leggeri di quelli che ha portato in conto il CTU e per questo motivo il dr. Sune è disponibile a far eseguire uno specifico accertamento, anche invasivo, al fine di accertare il reale peso specifico dei materiali;

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Ing. Alberto Botti

5.9 alla luce di quanto sopra è necessario rinnovare la CTU anche al fine di eseguire specifici saggi sulla struttura, accertare la conformità di quanto realizzato ai progetti eventualmente depositati e alla geometria del solaio considerato dal CTU (che ricordiamo si riferisce ad una porzione di solaio diversa da quella in esame), acquisire informazioni sulla qualità dei materiali utilizzati (acciaio e calcestruzzo), eseguire uno specifico accertamento, anche invasivo, al fine di accertare il reale peso specifico dei materiali con cui è realizzata la casetta e riformare eventualmente la sentenza di primo grado.

Il corrente documento ha il solo obiettivo di dimostrare l’erroneità del

calcolo eseguito dall’arch. [...], nominato CTU nella causa conclusasi con la sentenza [...]/11 del 11.5.2011 Giudice [...], sezione 5 Civile del Tribunale Ordinario di Roma.

Con espressa riserva di ulteriori argomentazioni, precisazioni sui temi oggetto di accertamento. Allegati:

1. stralcio manuale “Prontuario del Cemento Armato” ed. Hoepli. 2. fotografie scattate il 30 agosto 2011; 3. fotografie scattate il 15 settembre 2011.

Roma, [...]. Ing. Alberto Botti

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Ing. Alberto Botti

T R I B U N A L E O R D I N A R I O DI R O M A

CRONOLOGICO Ufficio Asseveramento Perizie e Traduzioni

N.________________ VERBALE DI GIURAMENTO

Roma, ____________

IL COLLABORATORE

Addì ___________________ avanti al sottoscritto Cancelliere è presente il

Signor ing. Alberto BOTTI (iscritto all’Albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale

di Roma dal 1991) identificato con Carta di Identità N. AO 7573947 rilasciata da

Comune di Roma il 19 maggio 2008 il quale chiede di asseverare con giuramento

il suesteso atto.

Il Cancelliere, previa ammonizione sulla responsabilità penale (art. 483 c.p.)

derivante da dichiarazioni mendaci, invita il comparente al giuramento, che egli

presta ripetendo: “Giuro di avere bene e fedelmente adempiuto all’incarico

affidatomi al solo scopo di far conoscere la verità”.

Letto, confermato e sottoscritto. ____________________________________