Relazione Tecnica Centro Di Demolizione

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    INDICE

    1. DATI IDENTIFICATIVI DELLA SOCIETÀ ......................................................................... 2

    2. PREMESSA  ................................................................................................... 3

    3. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ................................................................................. 3

    4. UBICAZIONE E DESCRIZIONE DEL PROGETTO  ................................................................. 5

    5. DESCRIZIONE ATTIVITÀ  ...................................................................................... 7

    6. POTENZIALI FONTI DI IMPATTO E LORO MITIGAZIONE ....................................................... 13

    6.1  RIFIUTI  .................................................................................................... 13

    6.2  Q UANTITATIVI RIFIUTI  ..................................................................................... 176.3  EMISSIONI IN ATMOSFERA................................................................................... 18

    6.4  RUMORE  ................................................................................................... 19

    6.5  RETE DI SMALTIMENTO DEI REFLUI .......................................................................... 20

    6.6  CARATTERISTICHE DI ACCESSO E TRAFFICO  ................................................................. 20

    7. PIANO DI INTERVENTO PER CONDIZIONI STRAORDINARI ..................................................... 21

    7.1. ALLAGAMENTI  ............................................................................................. 21

    7.2. INCENDI  ................................................................................................... 21

    7.3. DISPERSIONE ACCIDENTALE DI RIFIUTI NELL’AMBIENTE  ..................................................... 21

    8. ORGANIZZAZIONE DEL CENTRO DI RACCOLTA  .............................................................. 22

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    1. Dati identificativi della Società

    Ditta

    Ragione sociale MUNTONI ROLANDO

    Indirizzo Sede legale Olbia (OT) – Via Sa Corroncedda n. 7 – 07026

    Indirizzo sede operativa Olbia (OT) – Zona Industriale

    Partita I.V.A. 01480510906

    Codice Fiscale MNTRND57A07C740R

    Telefono Sede legale0789 66105 – 0789 67053

    FAX 

    Responsabile Legale

    Posizione

    Amministratore Unico – Titolare firmatario

    Preposto alla gestione tecnica ai sensi dell’art. 7, Legge n.122 del 5/02/1992

    Cognome e Nome Muntoni Rolando

    Luogo e data di nascita Cisterna di Latina (LT) – 07/01/1957

    Residenza Olbia (OT) – Via Sa Corroncedda n. 7 – 07026

    Codice fiscale MNTRND57A07C740R

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    2. Premessa

    La Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT), con sede legale in via Sa Corroncedda n.7, intende

    realizzare un  centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei

    materiali, la rottamazione di veicoli a motore fuori uso conformemente a quanto previsto dal

    Decreto Legislativo 24 giugno 2003, n.209 «Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli

    fuori uso», così come modificato dal Decreto Legislativo 23 febbraio 2006, n. 149 e dal Decreto

    Legislativo 08 aprile 2008, n. 59 e all’articolo 208 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 «Norme

    in materia ambientale» e sue successive modifiche e integrazioni, nella Zona Industriale di Olbia

    (OT).

    Il centro di raccolta per la messa in sicurezza, la demolizione, il recupero dei materiali e la

    rottamazione di veicoli a motore fuori uso è ascrivibile secondo l’allegato B1, punto 7, lettera v) e

    lettera w) della Delibera della Giunta Regionale n. 23/24 del 23 aprile 2008 “categorie di opere da

    sottoporre alla procedura di verifica di assoggettabilità”, tra gli “impianti di smaltimento e

    recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a

    D15, ed all'allegato C, lettere da R2 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006,

    n. 152” (lettera v) e gli “impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità

    complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9,

    della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152” (lettera w).

    Il sito non rientra tra le categorie di cui al punto 8 lettera c) della medesima Delibera Regionale

    “Centri di raccolta, stoccaggio e rottamazione di rottami di ferro, autoveicoli e simili con superficiesuperiore a un ettaro” in quanto la superficie totale del lotto è pari a 3.730,00 mq, quindi inferiore

    all’ettaro.

    La Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT) intende, mediante la procedura di verifica/screening di

    cui all’allegato A della D.G.R. n. 23/24 del 23 aprile 2008, verificare la necessità o meno di

    sottoporre l’impianto di cui all’oggetto alla procedura di V.I.A. regionale, attraverso la valutazione

    degli effetti sull’ambiente riportati nella presente Relazione Tecnica.

    3. Normativa di riferimento

    La presente Relazione Tecnica è stata redatta in conformità alle normative vigenti comunitarie,

    statali e regionali, nel campo della gestione dei rifiuti speciali.

    In particolare è stata posta attenzione al rispetto della seguente normativa:

      Direttiva del Consiglio 85/337/CEE del 27 giugno 1985 «Valutazione dell'Impatto ambientale

    (VIA) di determinati progetti pubblici e privati»;

      Legge regionale n. 31 del 1989 «Norme per l’istituzione e la gestione dei parchi, delle

    riserve e dei monumenti naturali, nonché delle aree di particolare rilevanza naturalistica ed

    ambientale»;

      Legge n. 394 del 6 novembre 1991 «Legge quadro sulle aree naturali protette»;

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      Direttiva del Consiglio 97/11/CE del 3 marzo 1997 «Modifica della direttiva 85/337/CEE

    concernente la valutazione dell'impatto ambientale (VIA) di determinati progetti pubblici e

    privati»;

      Legge Regionale n. 1 del 18 gennaio 1999, Art.31 «Disposizioni per la formazione del bilancio

    annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 1999)»;

      Legge Regionale n. 4 del 20 Aprile 2000, art.18 «Disposizioni per la formazione del bilancio

    annuale e pluriennale della Regione (Legge finanziaria 2000)»;

      Legge Regionale n. 17 del 5 Settembre 2000, art. 17 «Modifiche ed integrazioni alla legge

    finanziaria, al bilancio per gli anni 2000/2002 e disposizioni varie»;

      Legge Regionale n. 3 del 29 aprile 2003, art. 20, commi 12 e 13 «Disposizioni per la

    formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione (legge finanziaria 2003)»;

      Decreto Legislativo n. 152 del 03aprile 2006 e s.m.i. «Norme in materia ambientale»;

      Legge regionale n. 9 del 12 giugno 2006, art. 48 «Conferimento di funzioni e compiti agli

    enti locali»;

      Decreto Legislativo n. 4 del 16 gennaio 2008 «Ulteriori disposizioni correttive ed integrative

    del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale»;

      Delibera della Giunta Regionale n. 24/23 del 23 aprile 2008 «Allegato B delle Direttive per lo

    svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione

    ambientale strategica»;

     

    Delibera della Giunta Regionale n. 30/2 del 23 maggio 2008 «Linee guida perl’individuazione degli impatti potenziali degli impianti fotovoltaici e loro corretto

    inserimento nel territorio»;

      Decreto Ministeriale 2 maggio 2006 «Istituzione dell'elenco dei rifiuti, in conformità

    all'articolo 1, comma 1, lettera A), della direttiva 75/442/Ce ed all'articolo 1, paragrafo 4,

    della direttiva 91/689/Ce, di cui alla decisione della Commissione 2000/532/Ce del 3

    maggio 2000»;

      Decreto Ministeriale 5 aprile 2006, n.186 «Regolamento recante modifiche al decreto

    ministeriale 5 febbraio 1998 "Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alleprocedure semplificate di recupero, ai sensi degli articoli 31 e 33 del Decreto Legislativo 5

    febbraio 1997, n. 22"»;

      Decreto Ministeriale 27 luglio 2004 «Integrazione della voce 13.18, Allegato 1, Suballegato 1,

    del decreto 5 febbraio 1998, recante individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle

    procedure semplificate di recupero, ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5

    febbraio 1997, n. 22»;

      Decreto Ministeriale 9 gennaio 2003 «Esclusione dei pneumatici ricostruibili dall'elenco di

    rifiuti non pericolosi»;

      Decreto Legislativo 12 giugno 2002, n.161 «Regolamento attuativo degli articoli 31 e 33 del

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    decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, relativo all'individuazione dei rifiuti pericolosi che

    è possibile ammettere alle procedure semplificate»;

      Direttiva Ministeriale - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare - 9

    aprile 2002 «Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n.

    2557/2001 sulle spedizioni di rifiuti ed in relazione al nuovo elenco dei rifiuti»;

      Decreto Ministeriale 5 febbraio 1998 «Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle

    procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5

    febbraio 1997, n. 22»;

    4. Ubicazione e descrizione del progetto

    Il lotto oggetto dell'intervento di proprietà della Ditta MUNTONI ROLANDO di Olbia (OT) è distinto

    in catasto al Foglio 31, mappali 08 (ex1721/b) – 4524 (ex3012/a) e ricade nel territorio del Comune

    di Olbia (OT) classificato come Zona Industriale in via Israele.

    Il sito, facilmente raggiungibile percorrendo la viabilità interna dell’agglomerato industriale (viaIsraele) presenta un’orografia pressoché pianeggiante e una forma di trapezio rettangolo con

    superficie complessiva pari a 3.730,00 mq ed è agevolmente accessibile anche da parte di

    automezzi pesanti.

    Il terreno confina a Nord con la viabilità consortile, a Ovest con proprietà Forroia, ad Est con la

    Proprietà Olb Srl e a Sud con la residua proprietà consortile.

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    Il sito è costituito da un terreno di scarso valore agricolo, improduttivo e degradato, inserito nella

    zona del Comune di Olbia individuata come agglomerato industriale.

    Nelle immediate vicinanze non esistono laghi o corsi d'acqua di grande interesse, non interessa

    zone con corsi d'acqua rilevanti e aree d’inondazione o erosione ed è fuori dalla fascia di rispetto

    di punti di prelievo d'acqua a uso potabile.

    Il sito non ricade zone di particolare attenzione o di interesse naturalistico, quali in zone umide,

    zone costiere, zone montuose o forestali, riserve e parchi naturali, zone classificate o protette

    dalla legislazione degli Stati membri, zone protette speciali designate dagli Stati membri in base

    alle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE, zone nelle quali gli standard di qualità ambientale fissati

    dalla legislazione comunitaria sono già stati superati, zone a forte densità demografica, zone di

    importanza storica, culturale o archeologica, territori con produzioni agricole di particolare qualità

    e tipicità di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.

    Nelle vicinanze dell’area non sono presenti zone residenziali, scuole o aree ricreative.

    L’impianto sarà posizionato all’interno di un complesso già esistente (agglomerato industriale del

    Comune di Olbia) e per tale motivo, da un punto di vista paesaggistico, l’installazione dell’impianto

    non altererà i dinamismi spontanei di caratterizzazione.

    L’installazione del centro di raccolta potrebbe comportare comporterà lo sbancamento di terreno,

    con necessità di scavi e di sgombro del terreno.

    Il progetto in oggetto non richiede la realizzazione di nuove strade, tratte ferroviarie o il ricorso a

    veicoli fuori strada e l’approvvigionamento energetico e idrico sarà garantito dalla stipula diregolare contratto di fornitura con il Consorzio Industriale Nord Est Sardegna – Olbia.

    Nella progettazione si è tenuto conto del vincolo di legge riguardante la fascia di rispetto stradale.

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    Il costo complessivo dell’intervento è stimato in circa € 600.000,00 e i tempi di realizzazione in 15

    mesi.

    L’intervento in oggetto prevede la realizzazione di un capannone a pianta rettangolare di

    dimensioni (18,30 m X 25,10 m) per uso artigianale con annessi uffici amministrativi, per una

    superficie complessiva pari a circa 460,00 mq.

    Il capannone sarà sede di due attività ben distinte:

    1. 

    Centro di autodemolizione;

    2. 

    Uffici e vendita parti di ricambio.

    In particolare all’interno del capannone sarà realizzato:

    •  un locale destinato ai lavori di bonifica e di messa in sicurezza di veicoli fuori uso con

    superficie pari a 203,10 mq e 7,15 m di altezza (zona B della pianta allegata), con annessi

    due servizi igienici e un deposito (7,25 mq) per i materiali di assorbimento liquidi

    accidentalmente fuoriusciti durante le operazioni poste in essere;

    •  un deposito per le parti di ricambio commercializzabili nel mercato derivanti dall’attività di

    autodemolizione con superficie pari a 94,60 mq e 7,15 m di altezza (zona C della pianta

    allegata);

    •  un deposito per i rifiuti recuperabili e i rifiuti non pericolosi derivanti dall’attività di

    autodemolizione con superficie pari a 57,70 mq e 7,15 m di altezza (zona E della pianta

    allegata);

    • 

    un deposito per i rifiuti pericolosi derivanti dall’attività di autodemolizione con superficiepari a 41,00 mq e 7,15 m di altezza (zona D della pianta allegata);

    • 

    un ufficio (12,10 mq), un servizio igienico e una sala di attesa (16,20 mq).

    I settori C (deposito delle parti di ricambio commercializzabili), D (stoccaggio dei rifiuti pericolosi)

    ed E (stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi) saranno delimitati e mantenuti

    separati, anche per ottimizzare la gestione degli spazi, con l’utilizzo di barriere mobili.

    5. Descrizione attività

    Il progetto, finanziato con capitali privati, prevede la realizzazione di un centro di rottamazione di

    veicoli a fine vita, attività che si articolerà nelle fasi di messa in sicurezza, smontaggio, riduzione

    volumetrica tramite pressatura dei veicoli ed, eventualmente, degli altri rottami metallici.

    Prevede, altresì, il commercio dei pezzi utilizzabili come ricambi, la cernita e la vendita del

    materiale metallico, così da favorirne il riciclaggio nelle industrie siderurgiche e metallurgiche.

    Il centro può ricevere anche rifiuti quali le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso

    contenenti e non componenti pericolosi (CER 20 01 23* e 20 01 36) e rifiuti metallici (CER 20 01 40)

    provenienti da raccolta differenziata.

    Il centro di raccolta è organizzato, in relazione alle attività di gestione poste in essere, nei seguenti

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    specifici settori corrispondenti per quanto possibile alle diverse fasi di gestione dei veicoli fuori

    uso:

    A) settore di conferimento e di stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento;

    B) settore di trattamento dei veicoli fuori uso (messa in sicurezza e bonifica);

    C) settore di deposito delle parti di ricambio commercializzabili;

    D) settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi;

    E) settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi;

    F1) settore di deposito dei veicoli trattati (bonificati);

    F2) settore di rottamazione e riduzione volumetrica (compressione);

    F3) settore di stoccaggio delle carcasse compattate;

    G) settore di stoccaggio dei pneumatici fuori uso;

    H) settore di deposito dei rifiuti metallici (CER 20 01 40) provenienti da raccolta differenziata;

    I) settore di deposito per le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non,

    componenti pericolosi (CER 20 01 23* e 20 01 36) provenienti da raccolta differenziata;

    L) settore di stoccaggio dei veicoli fuori uso compattati (CER 16 01 06).

    Settore A: conferimento e stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del trattamento

    In questo settore saranno collocati i veicoli fuori uso in arrivo al centro di raccolta in attesa di

    essere sottoposti alle operazioni di bonifica e messa in sicurezza. I veicoli saranno collocati in

    posizione di marcia, non accatastati.Tale settore occuperà un’area complessiva di 471,00 mq, sarà realizzato con una massicciata in

    Cemento Armato dello spessore minimo di 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE

    inattaccabile agli acidi dello spessore di 2 mm.

    La pavimentazione possiederà inoltre una pendenza tale da convogliare le eventuali percolazioni

    verso un idoneo sistema di drenaggio che garantirà il deflusso degli stessi verso un pozzetto di

    raccolta munito di separatori per gli oli.

    All’interno di detto settore è prevista un’altra zona (settore F1) di deposito dei veicoli trattati dopo

    l’avvenuta messa in sicurezza e bonifica, delimitato e separato mediante l’utilizzo di barrieremobili, con superficie pari a 49,00 mq.

    Settore B: trattamento dei veicoli fuori uso

    Settore ubicato all'interno del capannone avente un’area utile di 203,10 mq e un’altezza di 7,15 m

    in cui i veicoli fuori uso saranno sottoposti alle operazioni di messa in sicurezza e di rimozione delle

    parti di ricambio nonché dei rifiuti pericolosi e di quelli non pericolosi e recuperabili.

    Il settore sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e

    dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi.

    In prossimità del settore di trattamento e sempre all’interno del capannone sarà ubicato un

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    raggiungimento del limite dei 10 metri cubi e comunque entro l’anno dalla presa in carico del

    rifiuto.

    Settore E: stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi

    In questo settore interno al capannone saranno sistemati in appositi contenitori, previo

    raggruppamento in frazioni merceologicamente omogenee, i materiali recuperabili non soggetti a

    commercio come plastica (paraurti, cruscotti, tappezzerie, serbatoi contenitori di liquidi), vetro,

    componenti metalliche (rame, alluminio, magnesio), catalizzatori esauriti e i rifiuti non pericolosi.

    Lo stoccaggio dei rifiuti recuperabili sarà realizzato in modo tale da non modificare le

    caratteristiche del rifiuto e da non comprometterne il successivo recupero.

    All’interno dell’area destinata al deposito dei rifiuti, i rifiuti che sono codificati con CER diverso

    saranno stoccati in modo differenziato, per consentire la loro immediata individuazione.

    I materiali deteriorati e quindi non destinati al recupero, saranno inviati allo smaltimento finale in

    impianti autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge in materia di gestione dei

    rifiuti.

    I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero e/o smaltimento,

    previste in impianti esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite

    dei 20 metri cubi e comunque entro l’anno dalla presa in carico del rifiuto.

    Il settore con superficie di 57,70 mq sarà realizzato con una massicciata in Cemento Armato di

    spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mminattaccabile agli acidi e di un’apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il

    deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli.

    Settore F:

    F2: rottamazione e riduzione volumetrica (compressione) 

    In questo settore saranno effettuate le operazioni di riduzione volumetrica mediante l’utilizzo di

    una pressa compattante.

    La superficie destinata a tale settore coincide con l'area di manovra della pressa compattante ed èpari a circa 176,30 mq, realizzata con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15

    cm e dotata di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e

    di un’apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso

    il pozzetto di raccolta munito di separatori per oli.

    Settore di deposito dei veicoli trattati (F1) e di stoccaggio delle carcasse compattate (F3)

    In questo settore saranno stoccate le carcasse dei veicoli sottoposte alle operazioni di bonifica e

    messe in sicurezza in attesa della riduzione volumetrica (F1) e le carcasse compattate (settore F3).

    Il settore realizzato con una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato

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    di una membrana impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di

    un’apposita rete di drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il

    pozzetto di raccolta munito di separatori per oli sarà inoltre provvisto di apposita copertura

    (tettoia). Un ulteriore settore di stoccaggio dei veicoli trattati (settore F1) con area di 49,00 mq è

    previsto all’interno della zona A in cui saranno delimitati e mantenuti separati, anche per

    ottimizzare la gestione degli spazi, con l’utilizzo di barriere mobili. 

    Settore G: stoccaggio dei pneumatici fuori uso

    In questo settore saranno stoccati in appositi cassoni scarrabili i pneumatici fuori uso provenienti

    dalla bonifica dei veicoli.

    I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero, previste in impianti

    esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 20 metri cubi e

    comunque entro l’anno dalla presa in carico del rifiuto.

    Il settore con superficie di 38,50 mq sarà dotato di apposita copertura (tettoia) e realizzato con

    una massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana

    impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un’apposita rete di

    drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta

    munito di separatori per oli.

    Settore H: stoccaggio dei rifiuti metallici (CER 20 01 40) provenienti da raccolta differenziata

    In questo settore saranno stoccati in appositi cassoni scarrabili i rifiuti metallici provenienti dallaraccolta differenziata.

    I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero, previste in impianti

    esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 20 metri cubi e

    comunque entro l’anno dalla presa in carico del rifiuto.

    Il settore di superficie di 18,15 mq sarà dotato di apposita copertura (tettoia) e realizzato con una

    massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana

    impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un’apposita rete di

    drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccoltamunito di separatori per oli.

    Settore I: stoccaggio di apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non

    componenti pericolosi (CER 20 01 23* e 20 01 36)

    In questo settore saranno stoccate le apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso

    contenenti e non componenti pericolosi provenienti dalla raccolta differenziata.

    I quantitativi volumetrici raccolti saranno avviati alle operazioni di recupero, previste in impianti

    esterni, con cadenza almeno trimestrale oppure al raggiungimento del limite dei 10 metri cubi per i

    rifiuti pericolosi e di 20 metri cubi per i rifiuti non pericolosi e comunque, entro l’anno dalla presa

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     MUNTONI ROLANDO – Olbia (OT) 

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    in carico del rifiuto.

    Il settore di superficie di 47,30 mq sarà dotato di apposita copertura (tettoia) e realizzato con una

    massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana

    impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un’apposita rete di

    drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta

    munito di separatori per oli.

    Settore L: stoccaggio dei rifiuti compattati (CER 16 01 06)

    In questo settore a fine lavorazione potranno essere stoccate anche su appositi semirimorchi le

    carcasse compattate dei veicoli fuori uso (“pacchi”) provenienti dal settore F3 in attesa del

    conferimento verso impianti autorizzati. Il settore con superficie di 55,35 mq realizzato con una

    massicciata in Cemento Armato di spessore minimo da 15 cm e dotato di una membrana

    impermeabile in HDPE di spessore da 2 mm inattaccabile agli acidi e di un’apposita rete di

    drenaggio e di raccolta dei reflui, che assicurerà il deflusso degli stessi verso il pozzetto di raccolta

    munito di separatori per oli sarà inoltre provvisto di apposita copertura (tettoia) in modo tale da

    non modificare le caratteristiche del rifiuto e da non comprometterne il suo successivo recupero.

    Alternativamente, i veicoli sottoposti ad adeguamento volumetrico (“pacchi”), potranno essere

    stoccati mediante accatastamento non superiore a cinque metri di altezza nel settore F3.

    I settori interni al capannone di deposito delle parti di ricambio commercializzabili (C), distoccaggio dei rifiuti pericolosi (D) e di stoccaggio dei rifiuti recuperabili e dei rifiuti non pericolosi

    (E) saranno delimitati e mantenuti separati, anche per ottimizzare la gestione degli spazi, con

    l’utilizzo di barriere mobili.

    Tale accorgimento sarà adottato anche per la separazione dei settori esterni di stoccaggio dei

    pneumatici fuori uso (G), dei rifiuti metallici (H) e dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed

    elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi (I) nonché per la separazione di

    deposito dei veicoli trattati (F1) da quella di conferimento e stoccaggio dei veicoli fuori uso prima

    del trattamento (A).Il centro di raccolta è inoltre dotato di:

    •  area adeguata dotata di pavimentazione in cemento armato provvista di una membrana

    impermeabile in polietilene ad alta densità (HDPE) inattaccabile agli acidi e di sistemi di

    raccolta dello spillaggio, di decantazione e di sgrassaggio;

    •  ingressi separati affinché il centro di rottamazione sia nettamente distaccato da qualsiasi

    altra attività;

    •  adeguata viabilità interna per un'agevole movimentazione dei veicoli, anche in caso di

    incidenti;

    •  sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio,

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    RIFIUTI PROVENIENTI DALL’ATTIVITÀ DI ROTTAMAZIONE 

    CODICEC.E.R.  DESCRIZIONE

    13 01 01* Oli per circuiti idraulici contenenti PCB (1)

    13 01 04* Emulsioni clorurate

    13 01 05* Emulsioni non clorurate13 01 09* Oli minerali per circuiti idraulici, clorurati13 01 10* Oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati13 01 11* Oli sintetici per circuiti idraulici13 01 12* Oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili13 01 13* Altri oli per circuiti idraulici13 02 04* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati13 02 05* Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati13 02 06* Scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione13 02 07* Olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile13 02 08* Altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione13 05 06* Oli prodotti dalla separazione olio/acqua13 05 07* Acque oleose prodotte dalla separazione olio/acqua13 07 03* Altri carburanti (comprese le miscele)13 08 02* Altre emulsioni14 06 01* Clorofluorocarburi, HCFC, HFC15 02 02* Assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell'olio non specificati altrimenti), stracci e

    indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

    15 02 03Assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 1502 02

    16 01 03 Pneumatici fuori uso16 01 04* Veicoli fuori uso16 01 06 Veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose16 01 07* Filtri dell'olio16 01 08* Componenti contenenti mercurio

    16 01 09* Componenti contenenti PCB16 01 10* Componenti esplosivi (ad esempio "air bag")16 01 11* Pastiglie per freni, contenenti amianto16 01 12 Pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16 01 1116 01 13* Liquidi per freni16 01 14* Liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose16 01 15 Liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 1416 01 16 Serbatoi per gas liquido16 01 17 Metalli ferrosi16 01 18 Metalli non ferrosi16 01 19 Plastica16 01 20 Vetro

    16 01 21*Componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a

    16 01 11, 16 01 13 e 16 01 1416 01 22 Componenti non specificati altrimenti16 01 99 Rifiuti non specificati altrimenti16 06 01* Batterie al piombo16 02 11* Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC

    16 02 13*Apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (2) diversi da quelli di cui alle voci16 02 09 e 16 02 12

    16 02 14 Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13

    16 08 01Catalizzatori esauriti contenenti oro, argento, renio, rodio, palladio, iridio o platino (tranne 1608 07)

    16 08 07* Catalizzatori esauriti contaminati da sostanze pericolose17 02 01 Legno17 04 01 Rame, bronzo, ottone

    17 04 02 Alluminio17 04 03 Piombo17 04 04 Zinco17 04 05 Ferro e acciaio

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    17 04 06 Stagno17 04 07 Metalli misti17 04 11 Cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 1019 10 03* Fluff - frazione leggera e polveri,contenenti sostanze pericolose19 10 04 Fluff - frazione leggera e polveri, diversi da quelli di cui alla voce 19 10 03(*) Rifiuti pericolosi.(1) La definizione di PCB adottata nel presente elenco di rifiuti è quella contenuta nella direttiva 96/59/CE. 

    RIFIUTI PROVENIENTI DALLA RACCOLTA DIFFERENZIATA

    CODICEC.E.R.  DESCRIZIONE

    20 01 23* Apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi

     20 01 36Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21,20 01 23 e 20 01 35

    20 01 40 Metallo(*) Rifiuti pericolosi.

    Le diverse tipologie di rifiuti pericolosi saranno depositate separatamente e per classi omogenee

    nella zona individuata all’interno del capannone in recipienti mobili (fusti o contenitori) in attesache siano conferiti a ditte autorizzate per il trasporto verso impianti di recupero e/o di

    smaltimento finale autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge in materia di

    gestione dei rifiuti.

    I fusti contenenti i liquidi e gli oli provvisti di sistemi di chiusura, di accessori e di dispositivi atti ad

    effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di riempimento, di travaso e di svuotamento

    poggeranno su apposite vasche di contenimento in acciaio di adeguata resistenza, in relazione alle

    proprietà chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi pari ad almeno il

    1/3 del volume totale dei serbatoi e, in ogni caso, non inferiore al volume del serbatoio dimaggiore capacità.

    I fusti riserveranno un volume residuo di sicurezza pari al 10% e saranno dotati di dispositivo

    antitraboccamento o di tubazioni di troppo pieno e d’indicatore di livello.

    Le manichette ed i raccordi dei tubi utilizzati per il carico e lo scarico dei rifiuti liquidi saranno

    mantenuti in perfetta efficienza, al fine di evitare dispersioni nell'ambiente.

    Lo stoccaggio degli accumulatori sarà effettuato in appositi contenitori stagni dotati di sistemi di

    raccolta di eventuali liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie stesse e che saranno

    eventualmente neutralizzati in loco.

    I recipienti fissi o mobili, utilizzati all’interno dell’impianto, e non destinati ad essere reimpiegati

    per le stesse tipologie di rifiuti saranno sottoposti a trattamenti di bonifica appropriati alle nuove

    utilizzazioni presso centri autorizzati.

    Lo stoccaggio degli oli usati sarà realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al Decreto

    Legislativo 27 gennaio 1992, n. 95 e successive modificazioni, e al Decreto Ministeriale 16 maggio

    1996, n. 392.

    La gestione del clorofluorocarburi (CFC) e/o idroclorofluorocarburi, HCFC (R12-R22-R502-R404-

    R407-R507-R134A-R410A) avverrà in conformità a quanto previsto dal Decreto Ministeriale 20

    settembre 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 2 ottobre 2002, n.

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    231 trasferendo i fluidi, mediante apposita attrezzatura, dal sistema di climatizzazione al

    contenitore in modo tale da evitare la dispersione nell’ambiente di sostanze lesive dell’ozono.

    Le apparecchiature dei condizionatori degli autoveicoli che contengono CFC e/o HCFC sono

    classificati come rifiuti pericolosi poiché sostanze lesive dell’ozono (CER 14 06 01*).

    L’estrazione dei fluidi dalle apparecchiature di condizionamento (CER 16 02 11*) sarà effettuata

    per mezzo di dispositivi aspiranti operanti in circuito chiuso in modo da assicurare che non ci sia

    alcun rilascio di sostanze lesive in atmosfera. I fluidi volatili (gas) prelevati dal circuito di

    condizionamento saranno immessi in bombole o bomboloni a tenuta stagna e stoccati in condizioni

    di temperatura controllata (le caratteristiche dei gas contenuti negli impianti sono di norma

    riportate nel vano motore del veicolo). Periodicamente tali sostanze (CER 14 06 01*) saranno

    conferite a ditte specializzate per la loro distruzione finale e/o per gli utilizzi consentiti dalle

    norme vigenti.

    I rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata quali rifiuti metallici (CER 20 01 40) e

    apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso contenenti e non componenti pericolosi (CER

    20 01 23* e 20 01 36) saranno stoccati alla rinfusa in appositi contenitori scarrabili a tenuta stagna

    adeguatamente protetti dagli agenti atmosferici in adeguate zone dell’impianto (settori H ed I).

    Onde evitare l’accatastamento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

    senza opportune misure di sicurezza per gli operatori e per l’integrità delle stesse

    apparecchiature, si adotteranno delle idonee procedure. I RAEE saranno depositati alla rinfusa in

    appositi contenitori scarrabili a tenuta stagna adeguatamente protetti dagli agenti atmosfericisecondo i raggruppamenti di cui all'Allegato 1 del D.M. 185/2007 e all’allegato 1B del D.Lgs.

    151/05 riportati di seguito:

    Raggruppamento 1 - Freddo e clima (CER 20 01 23*)

    a) grandi apparecchi di refrigerazione;

    b) frigoriferi;

    c) congelatori;

    d) altri grandi elettrodomestici utilizzati per la refrigerazione, la conservazione e il deposito di

    alimenti;e) apparecchi per il condizionamento come definiti dal decreto del Ministro delle attività

    produttive 2 gennaio 2003.

    Raggruppamento 2 - Altri grandi bianchi (CER 20 01 36)

    a) lavatrici;

    b) asciugatrici;

    c) lavastoviglie;

    d) apparecchi per la cottura;

    e) stufe elettriche;

    f) piastre riscaldanti elettriche;

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    g) forni a microonde;

    h) altri grandi elettrodomestici utilizzati per la cottura e l'ulteriore trasformazione di alimenti;

    i) apparecchi elettrici di riscaldamento (scaldacqua);

    j) radiatori elettrici;

    k) altri grandi elettrodomestici utilizzati per riscaldare ambienti ed eventualmente letti e divani;

    l) ventilatori elettrici;

    m) altre apparecchiature per la ventilazione e l'estrazione d'aria.

    I cassoni scarrabili, per quanto possibile, saranno dotati di idonee chiusure per impedire la

    fuoriuscita del rifiuto stoccato, di dispositivi atti ad effettuare in condizioni di sicurezza le

    operazioni di riempimento e svuotamento, di mezzi di presa per rendere sicure ed agevoli le

    operazioni di movimentazione.

    Le operazioni di movimentazione di apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi

    (frigoriferi, condizionatori ecc.) e degli altri beni durevoli classificati come pericolosi in base ai

    relativi codici CER saranno condotte in modo da evitare rotture e/o danneggiamento dei materiali e

    dispersioni incontrollate delle sostanze pericolose o lesive dell'ozono in essi contenute.

    Non saranno eseguite alcune operazioni di disassemblaggio del materiale ingombrante e/o di

    separazione della parte del bene durevole contenente sostanze lesive dell'ozono.

    Tutti i materiali ingombranti saranno stoccati in maniera distinta e ben ordinata.

    I condensatori, contenuti all'interno di lavatrici, impianti hi-fi e beni durevoli che in genere

    potrebbero contenere policlorobifenili (PCB) saranno accuratamente separati e inviati ad impiantiidonei al loro trattamento.

    6.2 Quantitativi rifiuti

    Ipotizzando per l’impianto in oggetto una potenzialità minima di 500 autoveicoli/anno demoliti,

    sono state stimate, le quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti in un anno nel centro di

    raccolta in oggetto:

    COMPONENTI PESO MEDIO UNITARIO (Kg) PESO TOTALE (Kg)

    OLI ESAUSTI (MOTORE/CAMBIO)  4,1 2.068OLIO FRENI  0,13 64ANTIGELO/LIQUIDO REFRIGER.  3,1 1.537ACCUMULATORI AL PIOMBO  9,9 4.945OLI IDRAULICI  0,04 21CFC (ARIA CONDIZIONATA)  0,006 3AIR BAG  0,5 250BOMBOLA GAS 0,4 192CARBURANTE 3,2 1.587CATALIZZATORI 0,3 150PNEUMATICI 32 16.000VETRO 22 11.000IMBOTTITURE SEDILI 2,2 1.112PARAURTI IN P.P. 6,1 3.035PLANCIA E RIVESTIMENTI VARI 19,2 9.600

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    SERBATOIO CARBURANTE 3,1 1.532VASCHETTE (VETRI E RAFFRED.) 1,2 599PORTAFILTRO ARIA 0,6 316PASSARUOTE (PP) 0,2 90COPPE RUOTA (PA) 0,6 280

    MOTORE 133 66.420ALTRE PARTI 208 104.000CARCASSA  436 217.890Peso medio del veicolo: 900 Kg

    6.3 Emissioni in atmosfera

    Le fonti di emissioni in atmosfera derivano esclusivamente:

    1.  dalla combustione diretta in torcia dei residui di GPL e/o metano provenienti dalla messa

    in sicurezza delle bombole e/o serbatoi;

    2. 

    dalle eventuali polveri diffuse durante lo stoccaggio e la movimentazione dei materiali

    inerti dei mezzi nell’impianto;

    3. 

    dalla combustione dei carburanti (gasolio, benzina) utilizzati per l’alimentazione delle

    macchine, dei mezzi e delle attrezzature del centro.

    Le operazioni di messa in sicurezza delle bombole e/o serbatoi contenenti residui di GPL e/o

    metano che saranno eseguita con l’ausilio di apposite apparecchiature (compressore) che

    consentiranno di effettuare in massima sicurezza il prelievo del combustibile gassoso dal serbatoio

    e l’invio del gas in depressione come combustibile ad una torcia, senza effettuare alcuna fase di

    stoccaggio combustione. L’impianto in oggetto è sprovvisto di tecnologia per il recupero del calore

    prodotto dalla combustione del gas. La Ditta Muntoni Rolando s’impegna ad acquisire le

    eventuali ed ulteriori autorizzazioni per tale attività di smaltimento (combustione diretta in

    torcia) che gli Enti preposti riterranno necessarie (allegato B della IV parte del D.Lgs.

    152/2006, operazione di smaltimento D10 – Incenerimento a terra, autorizzabile ai sensi

    dell’articolo 208 del citato Decreto Legislativo e/o autorizzazione alle emissioni in atmosfera).

    Si fa presente che se l’impianto di combustione, alimentato a metano e/o GPL che sarà acquistato

    e utilizzato dalla Ditta Muntoni Rolando, possiederà una potenza termica 

    nominale inferiore a 3MWe quindi, in base all’articolo 269, punto 14 lettera c del D.Lgs. 152/2006 non sarà soggetto

    all’autorizzazione alle emissioni in atmosfera.

    Onde minimizzare la quantità di polveri diffuse durante il passaggio dei mezzi, la strada e il

    piazzale saranno eventualmente inumiditi con getti di acqua.

    Le emissioni prodotte dalla combustione del gasolio dei mezzi meccanici del centro di raccolta sono

    limitate nel tempo e nello spazio e di scarsa rilevanza ai fini della qualità dell’aria.

    Si potrebbe fa presente che l’articolo 185 comma1, lettera a) del D.Lgs. 152/2006 esclude dal

    campo di applicazione della normativa sui rifiuti le emissioni costituite da effluenti gassosi emessiin atmosfera in grado di causare inquinamento atmosferico.

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    Lo stesso D.Lgs.152/2006 definisce all’articolo 168, comma1, lettera g), l’effluente gassoso come lo

    scarico gassoso, contenente emissioni solide, liquide o gassose; la relativa portata volumetrica è

    espressa in metri cubi all'ora riportate in condizioni normali (Nm 3/ora), previa detrazione del

    tenore di vapore acqueo. La Ditta Muntoni Rolando effettuerà il controllo analitico delle emissioni

    diffuse, determinando almeno annualmente, a partire dalla data di avvio dell’impianto, la quantità di

    polveri totali. Il sistema di campionamento sarà sistemato contro vento. I campionamenti delle

    polveri diffuse provenienti dalle lavorazioni del centro di raccolta e le successive determinazioni

    analitiche saranno effettuate secondo le norme UNICHIM. Gli autocontrolli sulle polveri totali

    saranno eseguiti principalmente nelle condizioni di lavoro più gravose e in giornate ventilate,

    collocando la linea di prelievo in prossimità delle zone con maggiore polverosità quali cumuli e lungo il

    perimetro interno dell’impianto. Se necessario sarà effettuata l’analisi delle potenziali immissioni

    gassose in atmosfera.

    Quadro riassuntivo delle emissioni

    Stato dell’Inquinante  Tipo Inquinante 

    Inquinanti gassosi  Gas Polveri totali, SOx, NOx CO, CO2Particolato Polveri Polveri diffuse 

    Tempi di utilizzazione dell’impianto

    Quantità e qualità dei combustibili utilizzati durante l’anno

    Qualità dei combustibili Quantità

    (litri)Gasolio 3500

    6.4 Rumore

    L’impianto di messa in sicurezza, demolizione, recupero dei materiali e rottamazione di veicoli a

    motore fuori uso rientra, in base secondo i criteri di cui alla legge n. 447/1995 e alle linee guidaregionali in materia di impatto acustico, approvate con deliberazione G.R. n. 62/9 del 14/11/2008,

    nella classe VI “Aree esclusivamente industriali” di destinazione d’uso del territorio comunale, cioè

    in aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.

    I valori limite assoluti di immissione e i valori di qualità (di immissione) diurni e notturni delle aree

    esclusivamente industriali sono fissati dalla G.R. n. 62/9 del 14/11/2008 e s.m.i. in 70 dB(A).

    Al fine di minimizzare l'impatto acustico verso l'esterno, il centro di raccolta sarà dotato di

    adeguata barriera verde perimetralmente alle aree di pertinenza dell’impianto realizzata

    attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone sempreverdi, di adeguata

    altezza, e coerenti con il contesto vegetazionale locale.

    Ore/giorno 8Giorni/anno 248

    Potenzialità minima impianto (auto/anno) 500

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    Saranno in qualsiasi caso rispettate tutte le misure antinfortunistiche e antirumore previste dalle

    norme vigenti tali da garantire, nelle aree esterne all’impianto, una limitazione dei livelli sonori

    entro i 70 dB(A).

    A tal fine si prevede una campagna di misure fonometriche atta a verificare la conformità dei

    livelli sonori nelle aree interne e limitrofe all’impianto; la campagna di monitoraggio sarà

    pianificata e condotta da un tecnico competente in acustica ambientale ai sensi della L. n.

    447/1995.

    6.5 Rete di smaltimento dei reflui

    La rete di smaltimento dei reflui (acque meteoriche di prima pioggia, acque di lavaggio dei

    piazzali, acque provenienti dai settori di trattamento e di deposito ed eventuali percolati) sarà

    costituita da un sistema di drenaggio in grado di intercettare i reflui provenienti dai vari settori e

    convogliarli verso a un idoneo impianto di trattamento in loco, caratterizzato dalle seguenti fasi:

    a) decantazione,

    b) disoleatura.

    Nel pozzetto decantatore-deoleatore i reflui subiranno la sedimentazione delle frazioni pesanti e la

    separazione dei grassi.

    Da quest’ultimo, prima dello scarico, i reflui confluiranno verso un pozzetto di ispezione di

    capacità adeguata al fine di consentire le operazioni di campionamento da parte delle Autorità di

    controllo, per poi essere convogliati alla rete consortile e raggiungere così l'impianto didepurazione consortile per i successivi trattamenti.

    All'esterno del capannone, i reflui provenienti dai settori A, F1, F2, F3, G, H, I, L e dai piazzali

    confluiranno presso pozzetti e/o caditoie munite di griglie carrabili in acciaio zincato che

    consentiranno l'immissione degli stessi, tramite una tubazione interrata, verso il sistema di

    trattamento decantatore-deoleatore.

    All'interno del capannone, i reflui provenienti dal settore di trattamento (B), dal settore di deposito

    parti di ricambio (C), dal settore di deposito dei rifiuti pericolosi (D) e da quello di deposito dei

    rifiuti riciclabili e non pericolosi (E), grazie all’adeguata pendenza della pavimentazione, potrannoconfluire verso un pozzetto munito di griglia e da quest'ultimo mediante una tubazione interrata

    raggiungerà il sistema di trattamento decantatore-deoleatore.

    La manutenzione del decantatore-deoleatore è molto semplice poiché periodicamente, agendo

    dalle apposite ispezioni dei coperchi delle vasche, si potrà procedere all'estrazione e

    allontanamento mediante autobotte dei fanghi accumulatisi sul fondo vasca, e all’asporto

    dell’olio e grasso accumulatisi nel deoleatore.

    6.6 Caratteristiche di accesso e traffico

    Il lotto ricadente all’interno della Zona Industriale di Olbia in via Israele presenta un’adeguata

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    viabilità ed è raggiungibile senza alcuna difficoltà.

    L’accesso e l’uscita dei mezzi aziendali impegnati nella movimentazione e nel trasporto dei rifiuti

    sono agevolati e semplificati dalla disponibilità di un’ampia area di manovra e dalla razionale

    distribuzione degli spazi interni essendo stati previsti ingressi separati affinché il centro di

    rottamazione sia nettamente distaccato da qualsiasi altra attività. Il centro di raccolta non

    comporterà alcun significativo incremento del traffico veicolare all’interno dell’agglomerato

    industriale

    7. Piano di intervento per condizioni straordinari

    7.1.  Allagamenti

    La zona industriale in cui ricade il centro di raccolta presenta una piovosità annua non

    particolarmente elevata. Comunque, al fine di evitare rischi di allagamento sono stati previsti dei

    sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il drenaggio, vasche di

    raccolta e di decantazione, muniti di separatori per oli e dei grassi, adeguatamente dimensionati.

    7.2. Incendi

    Qualora si sviluppi un incendio all’interno dell’impianto saranno comunque presenti e posizionati

    nei punti di maggior rischio degli appositi dispositivi antincendio che potranno essere utilizzati per

    soffocare gli incendi. In ogni caso e preventivamente all’esercizio dell’impianto sarà formulataapposita richiesta di parere al competente comando dei Vigili del Fuoco circa l’idoneità dei presidi

    antincendio previsti dal progetto.

    7.3. Dispersione accidentale di rifiuti nell’ambiente

    In caso di dispersione accidentale dei rifiuti all’interno dell’impianto non esiste alcun rischio di

    contaminazione dell’ambiente grazie alle caratteristiche impermeabili di tutte le pavimentazioni

    del centro in cui si esegue il trattamento dei veicoli fuori uso e la gestione dei rifiuti nonché della

    presenza all’interno dell’impianto stesso di materiali e di sostanze assorbenti da utilizzare perl'assorbimento delle sostanze pericolose accidentalmente fuoriusciti.

    Nel caso di fuoriuscite accidentali di sostanze pericolose si provvederà in ogni caso a confinare

    immediatamente l’area interessata, rimuovere il rifiuto per quanto possibile a secco e metterlo a

    dimora all’interno dei contenitori. Il materiale assorbente contaminato da sostanze pericolose sarà

    avviato a smaltimento verso impianti autorizzati, secondo le modalità previste dalle norme di legge

    in materia di gestione dei rifiuti.

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    8. Organizzazione del centro di raccolta

    Dati riguardanti il Tecnico incaricato:

    COGNOME E NOME:  CARIA GIUSEPPELUOGO E DATA DI NASCITA:  Alghero (SS) – 12 novembre 1973INDIRIZZO DI RESIDENZA: Alghero (SS) – Via Ezio Vanoni, 12ISCRIZIONE ALL'ALBO:  N° 185 Ordine dei Chimici Provincia di Sassari

    Alghero, 19/11/2009

    Settore A: conferimento e

    stoccaggio dei veicoli fuoriuso prima del trattamento

    Settore B: trattamentodei veicoli fuori uso

    Settore C: depositodelle parti di ricambiocommercializzabili nel

    mercato dell’usato

    Settore D:stoccaggio deirifiuti pericolosi

    Settore E:stoccaggio deirifiuti recuperabili

    Settore G: stoccaggiodei pneumatici fuoriuso

    Settore F2:rottamazione e

    riduzionevolumetrica

    Deposito dei veicolitrattati (F1) e

    carcasse compattate(F3, e/o L)

    Settore H: stoccaggio deirifiuti metallici (CER 20 01 40) 

    Settore I: stoccaggio di apparecchiature elettricheed elettroniche fuori uso contenenti e noncom onenti ericolosi CER 20 01 23* e 20 01 36