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Capitolato d'appalto

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COOPROGETTI s.c.r.l.arch. Maurizio Bordugoarch. Anna Raffin

Ampliamento e recupero della Palestra “Broilo”da adibire a Centro di Aggregazione Giovanile

1530E_DT08_R0 1 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO : Parte tecnica - Opere Edili 

PARTE PRIMA – DESCRIZIONE DEI LAVORI

PARTE SECONDA – PRESCRIZIONI TECNICHE

Capitolo 1 - QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

1.1 OPERE EDILI

ART. 1 MATERIALI IN GENEREART. 2 SABBIE, GHIAIE, ARGILLE ESPANSE, POMICE, PIETRE NATURALI, MARMIART. 3 ACQUA, CALCI, POZZOLANE, LEGANTI IDRAULICI, LEGANTI IDRAULICI SPECIALI E LEGANTI

SINTETICIART. 4 LATERIZIART. 5 MATERIALI FERROSI E METALLI VARIART. 6 VETRI E CRISTALLIART. 7 LEGNAMI E PANNELLATURE 

ART. 8 MATERIALI PER PAVIMENTAZIONIART. 9 COLORI E VERNICIART. 10 ISOLANTI TERMO - ACUSTICIART. 11 IMPERMEABILIZZAZIONIART. 12 IDROFUGHI - IDROREPELLENTI - ADDITIVIART. 13 PROVE DEI MATERIALIART. 14 MATERIALI VARI PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO

Capitolo 2 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

2.1 OPERE EDILI

ART. 15 DEMOLIZIONI E RIMOZIONIART. 16 SCAVI IN GENEREART. 17 SCAVI DI SBANCAMENTOART. 18 SCAVI DI FONDAZIONE OD IN TRINCEA (A SEZIONE OBBLIGATA)ART. 19 SCAVI SUBACQUEI E PROSCIUGAMENTIART. 20 RILEVATI E RINTERRIART. 21 PARATIE E DIAFRAMMIART. 22 MALTE E CONGLOMERATIART. 23 MURATURE IN GENERE

ART. 24 MURATURE E RIEMPIMENTI IN PIETRAME A SECCO - VESPAIART. 25 MURATURE DI MATTONIART. 26 TRAMEZZI DI UNA TESTA ED IN FOGLIO CON MATTONI PIENI E FORATIART. 27 MURATURE DI GETTO IN CONGLOMERATO CEMENTIZIOART. 28 OPERE IN CEMENTO ARMATO NORMALE E PRECOMPRESSOART. 29 ELEVAZIONIART. 30 SOLETTE MONOLITICHEART. 31 STRUTTURE PREFABBRICATEART. 32 SOLAIART. 33 COPERTURE A TETTOART. 34 COPERTURE A TERRAZZOART. 35 SISTEMI DI SICUREZZA PER COPERTUREART. 36 IMPERMEABILIZZAZIONEART. 37 RIVESTIMENTO TERMOISOLANTE (CAPPOTTO)ART. 38 PARETI IN CARTONGESSO

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ART. 39 CONTROSOFFITTIART. 40 INTONACIART. 41 PAVIMENTI E SOTTOFONDIART. 42 RIVESTIMENTO DI PARETIART. 43 OPERE IN MARMO - NORME GENERALIART. 44 MARMI E PIETRE NATURALIART. 45 OPERE DI CARPENTERIA IN LEGNOART. 46 SERRAMENTI IN LEGNO - NORME GENERALIART. 47 OPERE IN FERRO - NORME GENERALI E PARTICOLARIART. 48 SERRAMENTI IN ALLUMINIO ED OPERE IN ALLUMINIOART. 49 INFISSI SPECIALIART. 50 OPERE DA VETRAIOART. 51 OPERE DA STAGNARO IN GENEREART. 52 OPERE DA PITTORE - NORME GENERALI

2.2 OPERE PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO

ART. 53 TUBAZIONI E TOMBOTTI - NORME GENERALIART. 54 POZZETTI DI ISPEZIONE - POZZETTI DI CACCIATA - POZZETTI PREFABBRICATI PER

ALLACCIAMENTI E CADITOIEART. 55 NORME PARTICOLARI SULLE MODALITA' DI POSA E DI INSTALLAZIONE PER TUBAZIONI,PEZZI SPECIALI, RACCORDI IN POLIETILENE A.D.

ART. 56 POSA E PROVA IN OPERA DELLE CONDOTTE PER ACQUEDOTTOART. 57 POSA IN OPERA DI PEZZI SPECIALIART. 58 GIUNTI GIBAULTART. 59 SARACINESCHE E SFIATIART. 60 POZZETTIART. 61 ILLUMINAZIONE PUBBLICA

Capitolo 3 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI

ART. 62 MISURAZIONE DEI LAVORI – NORME GENERALIART. 63 SCAVIART. 64 RILEVATI E RINTERRIART. 65 CALCESTRUZZI, CASSERI, ACCIAIO DI ARMATURAART. 66 MURATUREART. 67 SOLAIART. 68 COPERTURE A TETTOART. 69 CONTROSOFFITTIART. 70 OPERE IN PIETRA NATURALEART. 71 OPERE IN LEGNO – SERRAMENTI - AVVOLGIBILIART. 72 PAVIMENTIART. 73 RIVESTIMENTI DI PARETIART. 74 INTONACIART. 75 IMPERMEABILIZZAZIONI – ISOLAMENTI TERMO ACUSTICI

ART. 76 LATTONERIE – CANALI DI GRONDA – TUBI PLUVIALIART. 77 TINTEGGIATURE E VERNICIATUREART. 78 VETRI, CRISTALLI E SIMILIART. 79 LAVORI IN METALLOART. 80 OPERE IN VETROART. 81 POSA IN OPERA DELLE CONDOTTE E DELLE TUBAZIONIART. 82 IMPIANTI IDRICO – SANITARIO, ANTINCENDIO, GAS, TERMICOART. 83 IMPIANTI ELETTRICO E TELEFONICOART. 84 CHIUSINI E CADITOIE IN GHISAART. 85 SABBIA DI PROTEZIONE CONDOTTE E CANALIZZAZIONIART. 86 POZZETTI PREFABBRICATI PER RETI ENEL, TELECOM, ILLUMINAZIONE E GASART. 87 TUBI PER ENEL, TELECOM, ILLUMINAZIONE E GASART. 88 CAVI ELETTRICIART. 89 FORNITURA E POSA IN OPERA DI POZZETTI - PEZZI SPECIALI - ORGANI DI MANOVRA

ART. 90 COSTRUZIONE E RIFACIMENTO DI PAVIMENTAZIONI STRADALI

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ART. 91 NOLEGGIART. 92 TRASPORTI

Capitolo 4 - COLLOCAMENTO IN OPERA

ART. 93 NORME GENERALIART. 94 OPERE IN FERROART. 95 OPERE IN LEGNOART. 96 MANUFATTI VARI, APPARECCHI E MATERIALI FORNITI DALL’AMMINISTRAZIONE

APPALTANTEART. 97 MATERIALI VARI, APPARECCHI ECC. FORNITI DA ALTRE DITTE

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CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE ED ELEMENTI COMPOSITIVI DEL FABBRICATOCome già detto in premessa, l’intenzione dell’Amministrazione non vuole limitarsi al recupero ed ampliamentodell’edificio da adibire a centro di aggregazione giovanile, ma vuole che questo intervento diventi motivo propulsivoper trasformare l’intera area del parco, riqualificandola e rivitalizzandola.

Gli interventi relativi all’immobile in oggetto sono i seguenti:

•  ristrutturazione dell’edificio esistente;•  ampliamento dell’edificio esistente per creazione di nuovi spazi da adibire a centro di aggregazione giovanile.

Il recupero  dell’edificio consiste nella sostituzione dei serramenti esistenti con altri aventi maggiori caratteristichetecnico-prestazionali, coibentazione ed impermeabilizzazione della copertura, rivestimento e coibentazione dellefacciate tramite pannelli isolanti leggeri ancorati alla struttura esistente, rifacimento delle pavimentazioni interne deicampi di gioco, realizzazione di nuove aperture al piano terra verso nord, creazione di portici esterni a nord e ad est diprotezione alle aperture atti anche alla realizzazione di spazi di aggregazione esterni ma coperti, adeguamento alle

normative vigenti in materia di prevenzione incendi tramite la realizzazione di un controsoffitto REI a protezione dellestrutture metalliche del solaio interpiano e di quello di copertura e la protezione con rivestimenti REI di tutte le partistrutturali metalliche a vista, separazione della sala di judo tramite nuova parete divisoria, sostituzione della scalainterna esistente, tinteggiature interne ed esterne, revisione ed adeguamento degli impianti elettrici ed idro-termo-sanitari.

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L’ampliamento  adibito a centro di aggregazione verrà realizzato a sud in aderenza con la parete esistente dellapalestra e verrà garantita la comunicazione tra le due attività attraverso una nuova porta collocata vicino al depositodel sottoscala. Il nuovo fabbricato sarà realizzato su due livelli ed avrà un collegamento visivo continuo con lapalestra tramite il ballatoio vetrato di distribuzione posto su entrambi i piani.

Al piano terra, oltre all’ingresso principale, verranno posizionate due sale di circa 27 mq l’una (internet e lettura) chepotranno essere unite o suddivise da setti mobili, in modo da soddisfare diverse esigenze di capienza. Entrambe lesale avranno ampie vetrate verso l’esterno in modo da creare un continuo rapporto tra interno ed esterno, comerichiesto dall’Amministrazione.

Inoltre ci saranno servizi igienici usufruibili anche da disabili ed il collegamento in verticale sarà garantito da unascala ed una piattaforma elevatrice con misure idonee al trasporto di disabili. A servizio degli utenti del parco ci sarà

un locale igienico, in prossimità della centrale termica, avente dimensioni idonee anche per i portatori di handicap.

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DESTINAZIONI D’USO

PIANTA PIANO TERRA PIANTA PIANO PRIMO

Al piano primo ci sarà uno spazio collettivo di circa 56 mq per conferenze e riunioni avente capacità massima diaffollamento di 60 persone. Anch’esso comunicherà visivamente con l’esterno tramite ampie vetrate a sud che siaffacceranno su un tetto giardino  e saranno protette dai raggi solari da un adeguato sporto di linda. All’esterno,inoltre, verranno collocate delle tende a rullo a motore in tessuto oscurante per una maggiore protezione dai raggisolari. Anche questa sala potrà essere suddivisa in ambienti più piccoli tramite pannelli mobili di futura realizzazione.

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Dal ballatoio, tramite un disimpegno controllato, si potrà accedere alla sala fitness così come richiestodall’Amministrazione committente.Verrà, inoltre, realizzata una sala musica  di circa 30 mq avente affaccio a ovest verso il cortile della scuolaelementare, munita di terrazza esterna coperta. Questo spazio sarà opportunamente insonorizzato in modo tale chele attività svolte all’interno non disturbino gli altri ambienti del centro.

Anche il ballatoio avrà dei serramenti vetrati in modo da permettere il rapporto visivo con la palestra senzacompromettere l’idonea separazione acustico-spaziale tra i diversi ambienti. Tutto il piano primo verrà controsoffittatoin modo da creare un vano tecnico per il passaggio degli impianti a servizio delle sale.Particolare attenzione è stata posta all’illuminazione dei diversi ambienti, cercando di diversificare le tipologie e ledimensioni utilizzate per contraddistiguere nel miglior modo possibile le varie sale e i percorsi di collegamento.Ad est i due edifici (edificio esistente e nuovo centro) saranno separati da un taglio di luce realizzato tramite unserramento vetrato a tutta altezza che permette un continuo rapporto visivo tra interno ed esterno in entrambi i livelli.

L’ingresso del nuovo centro di aggregazione avrà una copertura di protezione di ampie dimensioni, atta a creare unulteriore punto di incontro per i giovani all’aperto, sarà illuminato ed attrezzato con panchine. Gli arredi di tali spazisaranno oggetto del progetto di armonizzazione dell’intero parco.Questo accesso, inoltre, verrà valorizzato anche grazie alla demolizione di un edificio fatiscente di proprietà comunaleche permetterà di ottenere una maggiore apertura e visuale sia verso il parco che verso il centro cittadino. Nella parteantistante all’accesso verrà realizzato un muro rivestito in pietra, elemento che vuole richiamare i materiali dellatradizione ed essere allo stesso tempo simbolo identificativo del nuovo centro di aggregazione. Verrà mantenuta larampa esistente di collegamento con il parcheggio a sud e verrà realizzata una nuova gradonata per una più rapidafruizione dal centro cittadino.

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PREVISIONI PROGETTUALI AI FINI DELLA SALUTE E SICUREZZA DEGLI UTENTI ED OPERATORI

Recinzioni

Le recinzioni del parco del “Broilo” saranno oggetto di un progetto di riqualificazione dell’intera area da partedell’Amministrazione Comunale. Verranno demolite quelle esistenti per rendere più permeabile l’area all’intornourbano, anche dal punto di vista visivo e della sua percezione dalle vie esterne ad essa; verranno creati deicollegamenti, tramite nuovi percorsi pedonali interni dell’area, con la limitrofa zona scolastica fino a via Matteotti.

AccessiCome già visto in precedenza, attualmente vi è un ingresso principale sia pedonale che carraio a est da via Ziracco,mentre a nord e a sud ci sono accessi ciclo-pedonali. Sempre a sud, in prossimità della scuola elementare, èpresente un parcheggio che servirà anche gli utenti del nuovo centro di aggregazione. La rampa esistente a serviziodei disabili verrà mantenuta mentre verrà creata una nuova gradonata a servizio del nuovo edificio.

PavimentazioniLe pavimetazioni esterne ed interne sono previste con materiali aventi delle caratteristiche particolari di assorbimentodegli urti ed antitrauma. Saranno rispettate le norme vigenti in materia di scivolamento ed attrito in riferimento aidiversi materiali impiegati (D.M. 236/1989 - UNI EN 14041 – DIN 51130 ecc. ). Gli angoli delle pavimentazioni esterneavranno i bordi smussati in modo da evitare cadute rovinose.

SerramentiI serramenti di accesso ed interni saranno dotati di maniglioni di tipo arrotondato e di facile presa. I vetri saranno deltipo di sicurezza con pannelli stratificati e pellicola interna (pvb) di idoneo spessore in rapporto alle dimensioni dellespecchiature ed alla posizione del serramento secondo le normative vigenti (spessore min. 4+4 est./ pvb 0,76/ 4+4int.). I serramenti avranno caratteristiche di trasmittanza termica, di abbattimento acustico e di tenuta all’aria, all’acquae resistenza al vento secondo le normative vigenti in materia.I serramenti vetrati saranno in alluminio mentre quelli ciechi interni in legno o in acciaio; alcune porte saranno REI.Per maggiori dettagli e specifiche si vedano le relazioni tecniche e gli elaborati grafici allegati.Prevenzione incendiLa progettazione prevede tutti i sistemi di rilevazione, segnalazione ed estinzione degli incendi e tiene conto delle

specifiche caratteristiche di resistenza, tenuta ed isolamento al fuoco dei materiali previsti secondo tutte le normative

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vigenti in materia di prevenzione incendi. A riguardo si rimanda alla specifica Relazione tecnica di prevenzioneincendi .

Gas RadonVengono rispettati i parametri limite prescritti dalla normativa europea ed italiana (Raccomandazione Euratom n.143/1990 del 21.02.90 – D.Lgs. 26 maggio 2000, n. 241) per quanto concerne i livelli di concentrazione di gas radon.Il livello di progettazione corrisponde ad una concentrazione media annua per i nuovi edifici non superiore a 200Bq/m3.

Illuminazione ed areazione dei localiTutti gli ambienti sono illuminati naturalmente ed areati secondo le normative vigenti a seconda della destinazioned’uso come descritto nelle tabelle metriche degli elaborati grafici e nelle relazioni tecniche impiantistiche.

Servizi e spogliatoiPer quanto riguarda l’osservanza delle normative igieniche a favore degli operatori interni si prevedono idonei servizie spogliatoi. I locali adibiti a servizi igienici avranno gli angoli smussati per facilitarne la pulizia e saranno dotati dialmeno un vaso wc con doccino e piletta di scarico.

Accessibilità e manutenzioni in coperturaL’accessibilità in copertura è garantita da una scala fissa esterna posta ad sud lungo la parete dell’edificio esistente

in prossimità del cavedio presente vicino alla centrale termica.Visto che vi sono alcuni perimetri delle coperture dove non vi sono elementi architettonici (parapetti in muratura,parapetti metallici ecc.) che garantiscano la protezione dalla caduta dall’alto si prevedono degli apprestamenti fissicome dispositivi di protezione collettiva quali linee di vita e/o punti di ancoraggio fissi.

Per la sicurezza nelle operazioni di manutenzione successive al completamento dell’opera si terrà conto di quantodisposto dal Piano di Mutenzione e soprattutto dal Fascicolo dell’opera quale documento previsto ai sensi dell’art. 91del D.Lgs. 81/08 ed allegato al progetto. Arredi interniGli arredi del nuovo centro di aggregazione non rientrano nel quadro economico del presente progetto. Saranno daprevedere in ogni caso arredi in materiale atossico, facili da pulire e da gestire, da impilare e spostare. Gli spigoli ditali arredi dovranno essere del tipo arrotondato privi di elementi taglienti o acuminati.

OPERE EDILI E MATERIALI

Preparazione dell’areaL’area dovrà essere preliminarmente preparata con il decespugliamento e il taglio delle essenze arboree ricadentiall’interno della sagoma del nuovo fabbricato e delle nuove pensiline. Saranno rimossi e successivamente ricollocatiall’interno della nuova area verde i pali di illuminazione pubblica esistenti e spostati gli arredi urbani esistenti (cestiniporta rifiuti, panchine e giochi).Saranno, inoltre, demolite alcune porzioni di mariciapiede esistente, poiché ricadono all’interno del nuovo lottodedicato al centro di aggregazione giovanile.

ScaviSaranno eseguiti gli scavi di sbancamento del terreno fino alla quota prevista per la realizzazione delle fondazioni delnuovo fabbricato e delle pensiline degli spazi di aggregazione esterni coperti. Successivamente le aree a verdesaranno modellate con il terreno proveniente dallo sbancamento opportunamente vagliato.

Opere di fondazioneVerrà eseguito un getto di calcestruzzo armato a resistenza garantita per platee di fondazione. Lungo il perimetro difondazione del nuovo edificio i muri controterra e le fondazioni saranno impermeabilizzate con una membranabituminosa e protette con la stesura di materiale antiradice.

Solai e strutture in elevazioneIl solaio al piano terra sarà realizzato mediante getto di c.l.s. su elementi plastici di altezza totale(cassero+tubo+cappa) pari a cm 40 e cm 17 appoggiati sul piano preformato. Sarà garantita l’aerazione del vuotosanitario attraverso condotte realizzate con tubi in PVC, sia lungo le pareti perimetrali esterne che lungo il setto disostegno della nuova scala.

I setti, i pilastri e le travi in cemento armato classe di resistenza C28/35(Rck ≥ 35 MPa) saranno gettati con casseri

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dotati di attacchi per passerelle necessarie per la sicurezza nella fase di getto del calcestruzzo. I ferri di armaturasaranno del tipo B450C. Il solaio interpiano e quello di copertura piana sono pevisti a soletta monolitica aventespessore di 25 cm.

MuratureLe murature perimetrali saranno realizzate con blocchi in laterizio semipieni, spessore cm 25 aventi coefficiente diconduttività termica λ < 0.312 W/mK, µ=9 e ρ=796 kg/mc.Ci saranno anche porzioni di murature in elevazione in c.a. composte da setti e pilastri aventi spessore 25 cm. 

Massetti e caldaneSopra la cappa in c.a collaborante del solaio al piano terra sarà realizzato un massetto in cemento alleggerito per ilpassaggio degli impianti, sopra il quale sarà realizzato una caldana in sabbia e cemento adatta alla posa di piastrellee di pavimentazioni in resina.

CopertureCoperture piane: il manto di copertura sarà composto da una stratigrafia costituita da (partendo dall’intradosso):barriera al vapore risvoltata di 20 cm lungo i bordi perimetrali spessore 3mm, massetto per pendenze in calcestruzzoalleggerito con perlite, isolamento termico in Stiferite Class B o equivalente spessore 10 cm atto a ricevere unadoppia guaina bituminosa (4+4 mm) con strato superiore ardesiato risvoltata di 20 cm lungo i bordi perimetrali.

Cartongessi e isolamentiLe pareti e le contropareti in cartongesso interne, saranno realizzate con doppia lastra di gesso spessore 12,5 mm econ montanti in acciaio zincato da 50 o 75 mm con interposto apposito isolante avente spessore variabile a secondadelle necessità dei singoli locali.All’esterno della muratura perimetrale sarà realizzato un isolamento termico esterno del tipo a cappotto di spessore8cm al piano terra dell’edificio esistente e di 12 cm al piano primo dell’edificio esistente e su tutta l’altezza del nuovocentro, oggetto dell’ampliamento. Sarà composto da pannelli isolanti in polistirene espanso sinterizzato con grafite,con densità 15 Kg/m3 e conducibilità termica λ=0.034 W/mk, coefficiente al vapore µ=23, con rasante in pasta dellospessore variabile tra 3 e 8mm (a seconda della tipologia), finitura con intonachino colorato a base di resinesilossaniche ed acriliche, con granulometria minima mm 1,5.Anche alcune controsoffittature verranno realizzate in cartongesso, ove necessario verranno utilizzate lastre di gessoaddittivate con fibre di vetro e vermiculite al fine di aumentarne la resistenza al fuoco.

Serramenti

I serramenti esterni saranno in alluminio verniciato, il sistema richiesto dovrà essere quello denominato “a giuntoaperto” con profili a taglio termico dotati di vetrocamera, con intercapedine riempita con gas basso emissivo. Alcuneporte saranno in acciaio.I serramenti interni (porte) saranno di due tipi: in acciaio ed in legno tamburato ad anta cieca con finitura a smaltoopaco in tinta rovere o colore a scelta della D.L.. La ferramenta sarà del tipo in acciaio satinato, le serrature sarannodel tipo a chiave programmabile con almeno tre livelli di gerarchia. Le porte dotate di maniglione antipanico esternesaranno fornite di chiudiporta aereo e maniglione tubolare fisso esterno, con sistema di sblocco del maniglione eserratura esterna.Ove richiesto verranno utilizzati serramenti REI 60 o 120.

Pavimenti, rivestimenti e tinteggiatureTutti i locali del fabbricato nuovo adibito a centro di aggregazione giovanile, ad esclusione dei servizi igienici, avrannouna pavimentazione continua elastica UV resistente, autolivellante, con caratteristiche anticalpestio ed antitrauma,

realizzata con resine poliuretaniche elastomeriche senza solventi, classe 1 di reazione al fuoco posta in operaattraverso preparazione della superficie mediante bocciardatura e/o levigatura ed accurata aspirazione, applicazionedi primer epossidico bicomponente senza solventi a bassa viscosità, rasatura localizzata per ridurre le displanaritàesistenti con applicazione di resina caricata 1:1 con inerti, realizzazione di getto autolivellante pigmentato in massacon cazzuola dentata per uno spessore di 2 mm.La scala all’interno del nuovo edificio sarà rivestita con uno speciale formulato cementizio addizionato di resine emicrofibre, con elevata adesione, applicato a spatola per realizzare superfici finite tanto in orizzontale che inelevazione, dall'aspetto mosso tipico della lavorazione a spatola, con sfumature distribuite anche non uniformementesulla superficie, adatte a qualsiasi uso civile, commerciale, industriale, sia in interni che in esterni, anche su percorsicarrabili. Spessore mm 2. lo stesso materiale verrà utilizzato per il rivestimento dei parapetti e delle pareti della scala.Per maggiori chiariemnti si vedano gli elaborati grafici allegati.Le pavimentazioni e i rivestimenti dei bagni, saranno rivestite con piastrelle di gres porcellanato, di dimensioni 30x60cm per altezze variabili da 240 a 300 cm.La pavimentazione della palestra invece verrà fatta con un pavimento sintetico calandrato e vulcanizzato a base di

gomma naturale e sintetica, cariche minerali, vulcanizzanti, stabilizzanti e pigmenti coloranti, spessore 3 mm. Anche

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la scala all’interno della palestra verrà rivestita in gomma a bolli.Tutte le pareti interne e i controsoffitti saranno tinteggiati con idropittura lavabile applicata a due riprese.

LattoneriePluviali, scossaline e converse esterne saranno in lamiera zincata preverniciata 8/10mm, così come il battiscopanelle coperture piane sarà in lamiera di acciaio zincato preverniciato spessore 8/10mm.

Pensiline esterneLe pensiline di nuova realizzazione poste a nord, est e sud, saranno realizzate con una soletta monolitica e pilastri inc.a. con rivestimento colorato acrilico a spessore per esterno applicato a frattazzo con granulometria fino a 2 mm.

Sistemazioni esterneSaranno realizzati marciapiedi in calcestruzzo con spessore pari a cm 15 e rete elettrosaldata, con finitura al quarzo etrattamento antisdruciolo, frattazzatura e lisciatura della superficie con apposito attrezzo, posa spolvero superficialeindurente al quarzo anidro per uno spessore di mm 3, trattamento antisdrucciolo mediante rigatura con scopa disaggina, formazione di giunti di contrazione mediante seghe meccaniche a disco fino a circa 3/4 cm con dimensioneriquadri di 4x4 ml circa, applicazione di protettivo antipolvere, antimacchia, antievaporante, antiritiro e fessurazione,idroolio repellente antigelo, applicazione di sigillante poliuretanico.

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PARTE SECONDA - PRESCRIZIONI TECNICHE

Capitolo 1 - QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

Capitolo 2 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

Capitolo 3 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI

Capitolo 4 - COLLOCAMENTO IN OPERA

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Capitolo 1 - QUALITA’ E PROVENIENZA DEI MATERIALI

1.1 - OPERE EDILI

ART. 1 MATERIALI IN GENERE 

I materiali in genere occorrenti per la costruzione delle opere proverranno da quelle località chel’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori,rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

A tale scopo l'Appaltatore avrà l'obbligo, durante qualsiasi fase lavorativa, di effettuare o fareeseguire, presso gli stabilimenti di produzione e/o laboratori ed istituti di provata specializzazione, inpossesso delle specifiche autorizzazioni, tutte le prove prescritte dal presente Capitolato o dalla D.L..

Tali prove si potranno effettuare sui materiali esistenti in situ, su tutte le forniture previste, su tutti quei

materiali che si utilizzeranno per la completa esecuzione delle opere appaltate, materiali confezionatidirettamente in cantiere o confezionati e forniti da ditte specializzate.

Tutti i materiali che verranno scartati dalla D.L. dovranno essere immediatamente sostituiti, siano essidepositati in cantiere, completamente o parzialmente in opera, senza che l'Appaltatore abbia nullada eccepire. Dovranno quindi essere sostituiti con materiali idonei rispondenti alle caratteristiche edai requisiti richiesti. Ad ogni modo l'Appaltatore resterà responsabile per quanto concerne la qualità deimateriali forniti anche se ritenuti idonei dalla D.L., sino alla loro accettazione da partedell'Amministrazione in sede di collaudo finale.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato diconformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

I materiali in ogni caso debbono avere le caratteristiche stabilite dalle leggi e dai regolamenti vigenti inmateria, rispondere alla specifica normativa del presente capitolato speciale e delle prescrizioni degliartt. 15, 16 e 17 del capitolato generale approvato con decreto ministeriale 19-4-2000, n. 145 .

ART. 2 SABBIE, GHIAIE, ARGILLE ESPANSE, POMICE, PIETRE NATURALI, MARMI

SabbiaLa sabbia da impiegare nelle malte e nei calcestruzzi potrà essere naturale od artificiale ma dovràessere, in ordine di preferenza, silicea, quarzosa, granitica o calcarea ed in ogni caso dovrà esserericavata da rocce con alta resistenza alla compressione; dovrà essere scevra da materie terrose,argillose, limacciose e pulverulente e comunque la prova di decantazione in acqua non deve dare unaperdita di peso superiore al 2 per cento.La sabbia dovrà essere costituita da grani di dimensioni tali da passare attraverso uno staccio con

maglie circolari del diametro di 2 mm per murature in genere e del diametro di 1mm per gli intonaci e lemurature di paramento od in pietra da taglio.L'accettabilità della sabbia da impiegare nei conglomerati cementizi verrà definita con i criteri indicatinell'allegato 1 del decreto ministeriale 3-6-1968 e nell'allegato 1, punto 2 del decreto ministeriale 9-1-1996 e la distribuzione granulometrica dovrà essere assortita e comunque adeguata alle condizioni diposa in opera.

Ghiaia - PietriscoLe ghiaie dovranno essere costituite da elementi omogenei, inalterabili all'aria, all'acqua ed al gelo,pulitissimi ed esenti da materie terrose, argillose e limacciose e dovranno provenire da roccecompatte, non gessose e marnose ad alta resistenza a compressione.I pietrischi dovranno provenire dalla frantumazione di rocce silicee, quarzose, granitiche o calcaree edovranno essere a spigoli vivi, esenti da materie terrose, argillose e limacciose e avranno lagranulometria che sarà indicata dalla direzione dei lavori in funzione delle opere da eseguire.Le ghiaie ed i pietrischi da impiegare nei conglomerati cementizi dovranno avere i requisiti prescritti

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nell'allegato 1, punto 2 del decreto ministeriale 9-1-1996 .Per quanto riguarda le dimensioni delle ghiaie e dei pietrischi, gli elementi dovranno avere lagranulometria indicata dalla direzione dei lavori in base alla particolare destinazione dei getti ed allemodalità di posa in opera precisando che la dimensione massima degli elementi stessi dovrà esseretale da non superare il 60 per cento - 70 per cento dell'interferro ed il 25 per cento della dimensioneminima della struttura.

Argilla espansa - PomiceGli inerti leggeri di argilla espansa dovranno essere formati da granuli a struttura interna cellulareclinkerizzata con una dura e resistente scorza esterna.Ogni granulo di colore bruno, dovrà avere forma rotondeggiante ed essere scevro da sostanzeorganiche, polvere od altri elementi estranei, non dovrà essere attaccabile da acidi, dovrà conservarele sue qualità in un largo intervallo di temperatura, dovrà avere la granulometria prescritta e dovràgalleggiare sull'acqua senza assorbirla.Gli inerti leggeri di pomice dovranno essere formati da granuli di pomice asciutti e scevri da sostanzeorganiche, polvere od altri elementi estranei, dovranno essere la granulometria prescritta e per gliimpieghi strutturali dovranno possedere una resistenza meccanica granulare non inferiore a 15 N/mmq(150 kgf/cmq).

Pietre naturali

Le pietre naturali da impiegarsi nella muratura e per qualsiasi altro lavoro, dovranno essere a granacompatta, esenti da piani di sfaldamento, da screpolature, peli, venature, interclusioni di sostanzeestranee; dovranno avere dimensioni adatte al particolare loro impiego, offrire una resistenzaproporzionata all'entità della sollecitazione cui devono essere soggette, ed avere una efficaceadesività alle malte.Saranno assolutamente escluse le pietre marnose e quelle alterabili all'azione degli agenti atmosfericie dell'acqua corrente.In particolare le caratteristiche alle quali dovranno soddisfare le pietre naturali da impiegare nellacostruzione in relazione alla natura della roccia prescelta, tenuto conto dell'impiego che dovràfarsene nell'opera da costruire, dovranno corrispondere alle norme di cui al R.D. del 16.11.1939 nn.2229 e 2232 (G.U. n. 92/1940), nonché alle norme UNI 8458-83 e 9379-89, e, se nel caso, dalle“norme per l'accettazione dei cubetti di pietra per pavimentazioni stradali” CNR Ediz.1954 e dalletabelle UNI 2719-Ediz.1945.

Pietre da taglioOltre a possedere i requisiti ed i caratteri generali sopra indicati, dovranno avere struttura uniforme,essere scevre da fenditure, cavità e litoclasi, sonore alla percussione, e di perfetta lavorabilità.Per le opere a “faccia a vista” sarà vietato l'impiego di materiali con venature disomogenee o, ingenere, di brecce.

MarmiDovranno essere della migliore qualità, perfettamente sani, senza scaglie, brecce, vene,spaccature, nodi peli od altri difetti che li renderebbero fragili e poco omogenei. Non sarannotollerate stuccature, tasselli, rotture, scheggiature.

ART. 3 ACQUA, CALCI, POZZOLANE, LEGANTI IDRAULICI, LEGANTI IDRAULICI SPECIALI E LEGANTI

SINTETICI

Acqua per costruzioniL'acqua dovrà essere dolce, limpida, e scevra da sostanze organiche, materie terrose, cospicuequantità di solfati e cloruri.Dovrà possedere una durezza massima di 32ø MEC. Sono escluse acque assolutamente pure,piovane e di nevai.L'acqua necessaria per i conglomerati cementizi armati potrà contenere al massimo 0,1 g/l di clorurimentre per i calcestruzzi potrà contenere al massimo 1 g/l di solfati.

Acqua per pulitureDovranno essere utilizzate acque assolutamente pure, prive di sali e calcari. Per la pulitura dimanufatti a pasta porosa si dovranno utilizzare acque deionizzate ottenute tramite l'utilizzo di appositi

filtri contenenti resine scambiatrici di ioni acide (RSO3H) e basiche (RNH3OH) rispettivamente. Il

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processo di deionizzazione non rende le acque sterili, nel caso in cui sia richiesta sterilità, si potrannoottenere acque di quel tipo operando preferibilmente per via fisica.

CalceLe calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al regio decreto 16-11-1939, n. 2231 ; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella legge26-5-1965, n. 595 nonché ai requisiti di accettazione contenuti nel decreto ministeriale 31-8-1972 .La calce grassa in zolle dovrà provenire da calcari puri, essere di recente, perfetta ed uniforme cottura,non bruciata né vitrea né pigra ad idratarsi ed infine di qualità tale che, mescolata con la sola quantitàdi acqua dolce necessaria all'estinzione, si trasformi completamente in una pasta soda a grassellotenuissimo, senza lasciare residui maggiori del 5 per cento dovuti a parti non bene decarburate,silicose od altrimenti inerti.La calce viva in zolle al momento dell'estinzione dovrà essere perfettamente anidra; sarà rifiutataquella ridotta in polvere o sfiorita, e perciò l'approvvigionamento dovrà essere effettuato in funzione delfabbisogno e la calce stessa dovrà essere conservata in luoghi asciutti e ben riparati dall'umidità.Dopo l'estinzione la calce dovrà conservarsi in apposite vasche impermeabili rivestite di tavole o dimuratura, mantenendola coperta con uno strato di sabbia. La calce grassa destinata agli intonacidovrà essere spenta almeno sei mesi prima dell'impiego, quella destinata alle murature da almeno 15giorni.La calce idrata in polvere, confezionata in sacchi, dovrà essere sempre, sia all'atto della fornitura che

al momento dell'impiego, asciutta ed in perfetto stato di conservazione; nei sacchi dovranno essereriportati il nominativo del produttore, il peso del prodotto e la indicazione se trattasi di fiore di calce ocalce idrata da costruzione.

Cementi e agglomerati cementiziI cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965, n. 595 e neldecreto ministeriale 3-6-1968 e successive modifiche.Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26-5-1965, n. 595 e nel decreto ministeriale 31-8-1972 .A norma di quanto previsto dal decreto del Ministero dell'industria del 12-7-1999, n. 314 , i cementi dicui all'art. 1, lettera a), della legge 26-5-1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenzaportland, pozzolanico e d'altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale,armato e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'art. 6 della legge 26-5-1965, n. 595 e all'art. 20 della legge 5-11-1971, n. 1086 .

Per i cementi di importazione, la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghidi produzione da analoghi laboratori esteri di analisi.I cementi e gli agglomerati dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati dall'umidità eda altri agenti capaci di degradarli prima dell'impiego.Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze eterogenee o daparti inerti: qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal regiodecreto 16-11-1939, n. 2230.

Calcestruzzo confezionato con processo industrializzatoPer calcestruzzo confezionato con processo industrializzato si intende quello prodotto medianteimpianti, strutture e tecniche organizzate sia in cantiere che in uno stabilimento esterno al cantierestesso.Gli impianti per la produzione con processo industrializzato del calcestruzzo disciplinato dalle norme

NTC2008 devono essere idonei ad una produzione costante, disporre di apparecchiature adeguateper il confezionamento, nonché di personale esperto e di attrezzature idonee a provare, valutare emantenere la qualità del prodotto.Il sistema di controllo della produzione di calcestruzzo confezionato con processo industrializzato inimpianti di un fornitore, predisposto in coerenza con la norma UNI EN ISO 9001:2000, deve fareriferimento alle specifiche indicazioni contenute nelle Linee guida sul calcestruzzo preconfezionatoelaborato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP.

Detto sistema di controllo deve essere certificato da organismi terzi indipendenti che operano incoerenza con la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006, autorizzati dal Servizio Tecnico Centraledel Consiglio Superiore dei LL.PP. sulla base dei criteri di cui al DM 9/5/2003 n. 156.I documenti che accompagnano ogni fornitura di calcestruzzo confezionato con processoindustrializzato devono indicare gli estremi di tale certificazione .Nel caso in cui l’impianto di produzione industrializzata appartenga al costruttore nell’ambito di uno

specifico cantiere, il sistema di gestione della qualità del costruttore, predisposto in coerenza con la

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norma UNI EN ISO 9001:2000, certificato da un organismo accreditato, deve comprendere l’esistenzae l’applicazione di un sistema di controllo della produzione dell’impianto, conformemente allespecifiche indicazioni contenute nelle Linee Guida sul calcestruzzo preconfezionato elaborato dalServizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei LL.PP.Per produzioni di calcestruzzo inferiori a 1500 m3 di miscela omogenea, effettuate direttamente incantiere, mediante processi di produzione temporanei e non industrializzati, la stessa deve essereconfezionata sotto la diretta responsabilità del costruttore.

COMPONENTI DEL CALCESTRUZZO

LegantiDevono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni vigenti in materia, dotatidi certificato di conformità - rilasciato da un organismo europeo notificato - ad una norma armonizzatadella serie UNI EN 197 ovvero ad uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA), purchè idoneiall’impiego previsto nonchè, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cui alla Legge26/05/1965 n.595. È escluso l’impiego di cementi alluminosi.L’impiego dei cementi richiamati all’art.1, lettera C della legge 26/5/1965 n. 595, è limitato aicalcestruzzi per sbarramenti di ritenuta.Per la realizzazione di dighe ed altre simili opere massive dove è richiesto un basso calore diidratazione devono essere utilizzati i cementi speciali con calore di idratazione molto basso conformi

alla norma europea armonizzata UNI EN 14216, in possesso di un certificato di conformità rilasciatoda un Organismo di Certificazione europeo Notificato.Qualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimicamente aggressive si devonoutilizzare cementi per i quali siano prescritte, da norme armonizzate europee e fino alla disponibilità diesse, da norme nazionali, adeguate proprietà di resistenza ai solfati e/o al dilavamento o ad eventualialtre specifiche azioni aggressive

AggregatiSono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavorazionedi materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europeaarmonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea armonizzata UNI EN13055-1.È consentito l’uso di aggregati grossi provenienti da riciclo, secondo i limiti di cui alla Tab. 11.2.III delD.M.14/01/2008, a condizione che la miscela di calcestruzzo confezionata con aggregati riciclati,

venga preliminarmente qualificata e documentata attraverso idonee prove di laboratorio. Per taliaggregati, le prove di controllo di produzione in fabbrica di cui ai prospetti H1, H2 ed H3 dell’annessoZA della norma europea armonizzata UNI EN 12620, per le parti rilevanti, devono essere effettuateogni 100 tonnellate di aggregato prodotto e, comunque, negli impianti di riciclo, per ogni giorno diproduzione.Nelle prescrizioni di progetto si potrà fare utile riferimento alle norme UNI 8520-1:2005 e UNI 8520-2:2005 al fine di individuare i requisiti chimico-fisici, aggiuntivi rispetto a quelli fissati per gli aggregatinaturali, che gli aggregati riciclati devono rispettare, in funzione della destinazione finale delcalcestruzzo e delle sue proprietà prestazionali (meccaniche, di durabilità e pericolosità ambientale,ecc.), nonché quantità percentuali massime di impiego per gli aggregati di riciclo, o classi di resistenzadel calcestruzzo, ridotte rispetto a quanto previsto nella tabella citata.

Aggiunte

Nei calcestruzzi è ammesso l’impiego di aggiunte, in particolare di ceneri volanti, loppe granulated’altoforno e fumi di silice, purché non ne vengano modificate negativamente le caratteristicheprestazionali.Le ceneri volanti devono soddisfare i requisiti della norma europea armonizzata UNI EN 450-1. Perquanto riguarda l’impiego si potrà fare utile riferimento ai criteri stabiliti dalle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004. I fumi di silice devono soddisfare i requisiti della norma europeaarmonizzata UNI EN 13263-1.

AdditiviGli additivi devono essere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 934-2.

Acqua di impastoL’acqua di impasto, ivi compresa l’acqua di riciclo, dovrà essere conforme alla norma UNI EN 1008:2003

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Durabilita’Per garantire la durabilità delle strutture in calcestruzzo armato ordinario o precompresso, esposteall’azione dell’ambiente, si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado ndottidall’attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo.A tal fine in fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sitoove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo daimpiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione. Aifini della valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul calcestruzzo, si potrannoprescrivere anche prove per la verifica della resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, adesempio si può tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine può esseredeterminato il valore della profondità di penetrazione dell’acqua in pressione in mm. Per la prova dideterminazione della profondità della penetrazione dell’acqua in pressione nel calcestruzzo induritovale quanto indicato nella norma UNI EN 12390-8:2002.Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonché per ladefinizione della relativa classe, si potrà fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle LineeGuida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore deiLavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:200

Leganti idrauliciI cementi dovranno avere i requisiti di cui alla legge 26-5-1965, n. 595 ed al decreto ministeriale 3-6-

1968 così come modificato dal decreto ministeriale 20-11-1984 ed alle prescrizioni contenute nelpresente capitolato speciale e l'appaltatore sarà responsabile sia della qualità sia della buonaconservazione del cemento.I cementi, se in sacchi, dovranno essere conservati in magazzini coperti, perfettamente asciutti esenza correnti d'aria ed i sacchi dovranno essere conservati sopra tavolati di legno sollevati dal suoloe ricoperti di cartonfeltri bitumati cilindrati o fogli di polietilene.La fornitura del cemento dovrà essere effettuata con l'osservanza delle condizioni e modalità di cuiall'art. 3 della legge 26-5-1965, n. 595 .Qualora il cemento venga trasportato sfuso dovranno essere impiegati appositi ed idonei mezzi ditrasporto: in questo caso il cantiere dovrà essere dotato di adeguata attrezzatura per lo scarico, disilos per la conservazione e di bilancia per il controllo della formazione degli impasti ed i contenitoriper il trasporto ed i silos dovranno essere tali da proteggere il cemento dall'umidità e dovrà essereevitata la miscelazione tra i tipi e le classi di cemento.Per i cementi forniti in sacchi dovranno essere riportati sugli stessi il nominativo del produttore, il peso

e la qualità del prodotto, la quantità di acqua per malte normali e la resistenza minima a compressioneed a trazione a 28 giorni di stagionatura, mentre per quelli forniti sfusi dovranno essere opposticartellini piombati sia in corrispondenza dei coperchi che degli orifizi di scarico; su questi cartellinisaranno riportate le indicazioni del citato art. 3 della legge 26-5-1965, n. 595 .L'introduzione in cantiere di ogni partita di cemento sfuso dovrà risultare dal giornale dei lavori e dalregistro dei getti. Le qualità dei cementi forniti sfusi potrà essere accertata mediante prelievo dicampioni come stabilito all'art. 4 della legge sopra ricordata.I sacchi dovranno essere mantenuti integri fino all'impiego e verranno rifiutati qualora presentasseromanomissioni.Il cemento che all'atto dell'impiego risultasse alterato sarà rifiutato e dovrà essere allontanato subitodal cantiere. Indipendentemente dalle indicazioni contenute sui sigilli, sui sacchi oppure sui cartellini, ildirettore dei lavori potrà far eseguire su cemento approvvigionato, ed a spese dell'appaltatore, le proveprescritte.

GessoIl gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da nonlasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee esenza parti alterate per estinzione spontanea, dovrà essere conforme alla norma UNI 6782-73 e dovràessere di prima qualità per gli intonaci e di seconda qualità per i muri.Il gesso, confezionato in sacchi, dovrà essere sempre, sia all'atto della fornitura che al momentodell'impiego, asciutto ed in perfetto stato di conservazione; nei sacchi dovranno essere riportati ilnominativo del produttore, la qualità ed il peso del prodotto e dovrà essere conservato in locali copertie ben riparati dall'umidità e da agenti degradanti.

ART. 4 LATERIZI

Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo)

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possono essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale,calcestruzzo alleggerito.Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizionicontenute nel decreto ministeriale 20-11-1987 .Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insiemea quelle della norma UNI 8942-2.Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alleprescrizioni del succitato decreto ministeriale 20-11-1987 .La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti irisultati delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalitàpreviste nel decreto ministeriale di cui sopra.È in facoltà del direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertarese gli elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.I laterizi da impiegare per lavori di qualsiasi genere dovranno comunque essere conformi alle norme dicui al regio decreto 16-11-1939, n. 2233 , alle norme UNI vigenti ed all'allegato 7 del decretoministeriale 9-1-1996 .

I mattoni forati pieni e semipieni dovranno essere della categoria indicata alla direzione dei lavori edovranno avere una resistenza a rottura a compressione non inferiore a quella indicata, per lacategoria adottata, nelle norme UNI vigenti (UNI 5632-65/5967-67/5630-65/5628-65/5629-65).

I mattoni pieni o semipieni da paramento dovranno presentare regolarità di forma, dovranno avere lasuperficie perfettamente integra e di colorazione uniforme per l'intera partita e non dovranno essere dicategoria inferiore alla terza.

Le tavelle ed i tavelloni dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti (UNI 2105/2106/2107).Le tegole piane o curve, di qualunque tipo siano, dovranno essere esattamente adattabili le une sullealtre, senza sbavature e presentare tinta uniforme; dovranno essere, altresì, conformi alle norme UNIvigenti (UNI 2619/2620/2621).

Le pianelle potranno essere trafilate o pressate a scelta della direzione dei lavori e dovranno essereconformi alle norme UNI vigenti (UNI 2622).

ART. 5 MATERIALI FERROSI E METALLI VARI

Controlli di produzione in stabilimento e procedure di qualificazione Tutti gli acciai oggetto delle presenti norme, siano essi destinati ad utilizzo come armature percemento armato ordinario o precompresso o ad utilizzo diretto come carpenterie in strutture metallichedevono essere prodotti con un sistema permanente di controllo interno della produzione instabilimento che deve assicurare il mantenimento dello stesso livello di affidabilità nella conformità delprodotto finito, indipendentemente dal processo di produzione.Fatto salvo quanto disposto dalle norme europee armonizzate, ove applicabili, il sistema di gestionedella qualità del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deve essere predisposto in

coerenza con la norma UNI EN ISO 9001:2000 e certificato da parte di un organismo terzoindipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza con le norme UNICEI EN ISO/IEC 17021:2006.Ai fini della certificazione del sistema di gestione della qualità del processo produttivo il produttore el’organismo di certificazione di processo potranno fare utile riferimento alle indicazioni contenute nellerelative norme disponibili UNI EN 10080:2005, della serie UNI EN 10025:2005, UNI EN 10210:2006 eUNI EN 10219:2006.Quando non sia applicabile la marcatura CE, ai sensi del DPR n.246/93 di recepimento della direttiva89/106/CEE, la valutazione della conformità del controllo di produzione in stabilimento e del prodottofinito è effettuata attraverso la procedura di qualificazione di seguito indicata.Il Servizio Tecnico Centrale della Presidenza del Consiglio Superiore dei lavori pubblici è organismoabilitato al rilascio dell’attestato di qualificazione per gli acciai di cui sopra.

Forniture e documentazione di accompagnamento 

Tutte le forniture di acciaio, per le quali non sussista l’obbligo della Marcatura CE, devono essere

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accompagnate dalla copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale.L’attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo.Il riferimento a tale attestato deve essere riportato sul documento di trasporto.Le forniture effettuate da un commerciante intermedio devono essere accompagnate da copia deidocumenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento al documento di trasporto delcommerciante stesso. Il Direttore dei Lavori prima della messa in opera, è tenuto a verificare quantosopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture non conformi, ferme restando le responsabilità delproduttore.I materiali ferrosi da impiegare nei lavori dovranno essere esenti da scorie, soffiature, brecciature,paglie o da qualsiasi altro difetto apparente o latente di fusione, laminazione, trafilatura, fucinatura esimili.Essi dovranno essere conformi a tutte le condizioni previste dal decreto ministeriale DM 14/01/2008 ela Circolare 02 febbraio 2009 n°617/C.S.LL.PP. e dovr anno presentare a seconda della loro qualità, iseguenti requisiti.

Profilati, barre e larghi piatti di uso generaleDovranno essere di prima qualità, privi di difetti, di screpolature, di bruciature e di altre soluzioni dicontinuità, perfettamente lavorabili a freddo e a caldo senza che ne derivino screpolature o alterazioni,dovranno, altresì, essere saldabili e non suscettibili di perdere la tempera.

Carpenteria metallicaAcciaio tipo S275-S355 – bulloneria e viteria in classe 5.8 ed 8.8

Acciaio per c.a. in barre tipo B450C, non ossidate né corrose, prive di sostanze che possano ridurrel'aderenza con il conglomerato, caratterizzate dai seguenti valori:

fy nom = 450 MPaft nom = 540 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile)Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft /fy)k ≥ 1.13(ft /fy)k < 1,35

Allungamento (Agt)k ≥ 12%

Rete elettrosaldata: in acciaio B450C conforme ad UNI EN ISO 15630-2:2004, caratterizzata daiseguenti valori:

fy nom = 390 MPaft nom = 440 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile)Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft /fy)k ≥ 1.10Allungamento (Agt)k ≥ 8%

Accertamento delle proprietà meccaniche Per l’accertamento delle proprietà meccaniche di cui alle precedenti tabelle vale quanto indicatonella norma UNI EN ISO 15630-1: 2004.Per acciai deformati a freddo, ivi compresi i rotoli, le proprietà meccaniche sono determinate suprovette mantenute per 60 minuti a 100 ± 10 °C e suc cessivamente raffreddate in aria calma atemperatura ambiente. In ogni caso, qualora lo snervamento non sia chiaramente individuabile, sisostituisce fy con f(0,2).La prova di piegamento e raddrizzamento si esegue alla temperatura di 20 ± 5 °C piegando la provettaa 90°, mantenendola poi per 60 minuti a 100 ± 10 °C e procedendo, dopo raffreddamento in aria, alparziale raddrizzamento per almeno 20°. Dopo la prov a il campione non deve presentare cricche.

Caratteristiche dimensionali e di impiego L’acciaio per cemento armato è generalmente prodotto in stabilimento sotto forma di barre o rotoli, retio tralicci, per utilizzo diretto o come elementi di base per successive trasformazioni.Prima della fornitura in cantiere gli elementi di cui sopra possono essere saldati, presagomati (staffe,

ferri piegati, ecc.) o preassemblati (gabbie di armatura, ecc.) a formare elementi composti direttamenteutilizzabili in opera.

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La sagomatura e/o l’assemblaggio possono avvenire:- in cantiere, sotto la vigilanza della Direzione Lavori;- in centri di trasformazione, solo se provvisti dei requisiti di cui al § 11.3.1.7. del D.M. 14/01/2008.Tutti gli acciai per cemento armato devono essere ad aderenza migliorata, aventi cioè una superficiedotata di nervature o indentature trasversali, uniformemente distribuite sull’intera lunghezza, atte adaumentarne l’aderenza al conglomerato cementizio.Per quanto riguarda la marchiatura dei prodotti vale quanto indicato al § 11.3.1.4. del D.M. 14/01/2008.Per la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al § 11.3.1.5 del D.M.14/01/2008.Le barre sono caratterizzate dal diametro Æ della barra tonda liscia equipesante, calcolato nell’ipotesiche la densità dell’acciaio sia pari a 7,85 kg/dm3. Gli acciai B450C, di cui al § 11.3.2.1, possonoessere impiegati in barre di diametro Æ compreso tra 6 e 40 mm.L’uso di acciai forniti in rotoli è ammesso, senza limitazioni, per diametri fino a d=16 mm per B450C efino a d=10 mm per B450A.

Reti e tralicci elettrosaldati Gli acciai delle reti e tralicci elettrosaldati devono essere saldabili.L’interasse delle barre non deve superare 330 mm. I tralicci sono dei componenti reticolari composticon barre ed assemblati mediante saldature.Per le reti ed i tralicci costituiti con acciaio di cui al § 11.3.2.1 del D.M. 14/01/2008 gli elementi base

devono avere il diametro d che rispetta la limitazione: 6 mm ≤ d ≤ 16 mm.Per le reti ed i tralicci costituiti con acciaio di cui al § 11.3.2.2 del D.M. 14/01/2008 gli elementi basedevono avere diametro d che rispetta la limitazione: 5 mm ≤ d ≤ 10 mm.Il rapporto tra i diametri delle barre componenti reti e tralicci deve essere:d min / d Max >= 0,6 . (11.3.11 del del D.M. 14/01/2008)I nodi delle reti devono resistere ad una forza di distacco determinata in accordo con la norma UNI ENISO 15630-2:2004 pari al 25% della forza di snervamento della barra, da computarsi per quella didiametro maggiore sulla tensione di snervamento pari a 450 N/mm2. Tale resistenza al distacco dellasaldatura del nodo, va controllata e certificata dal produttore di reti e di tralicci secondo le procedure diqualificazione di seguito riportate.In ogni elemento di rete o traliccio le singole armature componenti devono avere le stessecaratteristiche. Nel caso dei tralicci è ammesso l’uso di staffe aventi superficie liscia perché realizzatecon acciaio B450A oppure B450C saldabili.La produzione di reti e tralicci elettrosaldati può essere effettuata a partire da materiale di base

prodotto nello stesso stabilimento di produzione del prodotto finito o da materiale di base provenienteda altro stabilimento.Nel caso di reti e tralicci formati con elementi base prodotti in altro stabilimento, questi ultimi possonoessere costituiti:a) da acciai provvisti di specifica qualificazione;b) da elementi semilavorati quando il produttore, nel proprio processo di lavorazione, conferisca alsemilavorato le caratteristiche meccaniche finali richieste dalla norma.In ogni caso il produttore dovrà procedere alla qualificazione del prodotto finito, rete o traliccio,secondo le procedure di cui al punto 11.3.2.11 del D.M. 14/01/2008.Ogni pannello o traliccio deve essere inoltre dotato di apposita marchiatura che identifichi il produttoredella rete o del traliccio stesso. La marchiatura di identificazione può essere anche costituita da sigillio etichettature metalliche indelebili con indicati tutti i dati necessari per la corretta identificazione delprodotto, ovvero da marchiatura supplementare indelebile. In ogni caso la marchiatura deve essereidentificabile in modo permanente anche dopo annegamento nel calcestruzzo.Laddove non fosse possibile tecnicamente applicare su ogni pannello o traliccio la marchiaturasecondo le modalità sopra indicate, dovrà essere comunque apposta su ogni pacco di reti o tralicciun’apposita etichettatura con indicati tutti i dati necessari per la corretta identificazione del prodotto edel produttore; in questo caso il Direttore dei Lavori, al momento dell’accettazione della fornitura incantiere deve verificare la presenza della predetta etichettatura.Nel caso di reti e tralicci formati con elementi base prodotti nello stesso stabilimento, ovvero instabilimenti del medesimo produttore, la marchiatura del prodotto finito può coincidere con lamarchiatura dell’elemento base, alla quale può essere aggiunto un segno di riconoscimento di ognisingolo stabilimento.

Controlli di accettazione in cantiere I controlli di accettazione in cantiere sono obbligatori, devono essere effettuati entro 30 giorni dalladata di consegna del materiale e devono essere campionati, nell’ambito di ciascun lotto di spedizione,

con le medesime modalità contemplate nelle prove a carattere statistico di cui al punto 11.3.2.10.1.2

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del D.M. 14/01/2008, in ragione di 3 spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascunlotto, sempre che il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza delmateriale da uno stesso stabilimento. In caso contrario i controlli devono essere estesi ai lottiprovenienti da altri stabilimenti.I valori di resistenza ed allungamento di ciascun campione, accertati in accordo con il punto 11.3.2.3D.M. 14/01/2008, da eseguirsi comunque prima della messa in opera del prodotto riferiti ad uno stessodiametro, devono essere compresi fra i valori massimi e minimi riportati nella tabella seguente:

Questi limiti tengono conto della dispersione dei dati e delle variazioni che possono intervenire tradiverse apparecchiature e modalità di prova.Nel caso di campionamento e prova in cantiere, che deve essere effettuata entro 30 giorni dalla datadi consegna del materiale in cantiere, qualora la determinazione del valore di una quantità fissata nonsia conforme al valore di accettazione, il valore dovrà essere verificato prelevando e provando treprovini da prodotti diversi nel lotto consegnato.Se un risultato è minore del valore, sia il provino che il metodo di prova devono essere esaminatiattentamente. Se nel provino è presente un difetto o si ha ragione di credere che si sia verificato unerrore durante la prova, il risultato della prova stessa deve essere ignorato. In questo caso occorreràprelevare un ulteriore (singolo) provino.Se i tre risultati validi della prova sono maggiori o uguali del prescritto valore di accettazione, il lottoconsegnato deve essere considerato conforme.Se i criteri sopra riportati non sono soddisfatti, 10 ulteriori provini devono essere prelevati da prodottidiversi del lotto in presenza del produttore o suo rappresentante che potrà anche assistereall’esecuzione delle prove presso un laboratorio di cui all’art. 59 del DPR n. 380/2001.

Il lotto deve essere considerato conforme se la media dei risultati sui 10 ulteriori provini è maggiore delvalore caratteristico e i singoli valori sono compresi tra il valore minimo e il valore massimo secondoquanto sopra riportato.In caso contrario il lotto deve essere respinto e il risultato segnalato al Servizio Tecnico Centrale. Ilprelievo dei campioni va effettuato a cura del Direttore dei Lavori o di tecnico di sua fiducia che deveassicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che i campioni inviati per le prove allaboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati.Qualora la fornitura, di elementi sagomati o assemblati, provenga da un Centro di trasformazione, ilDirettore dei Lavori, dopo essersi accertato preliminarmente che il suddetto Centro di trasformazionesia in possesso di tutti i requisiti previsti al § 11.3.1.7, può recarsi presso il medesimo Centro ditrasformazione ed effettuare in stabilimento tutti i controlli di cui sopra. In tal caso il prelievo deicampioni viene effettuato dal Direttore tecnico del centro di trasformazione secondo le disposizioni delDirettore dei Lavori; quest’ultimo deve assicurare, mediante sigle, etichettature indelebili, ecc., che icampioni inviati per le prove al laboratorio incaricato siano effettivamente quelli da lui prelevati, nonché

sottoscrivere la relativa richiesta di prove.La domanda di prove al Laboratorio autorizzato deve essere sottoscritta dal Direttore dei Lavori e devecontenere indicazioni sulle strutture interessate da ciascun prelievo.In caso di mancata sottoscrizione della richiesta di prove da parte del Direttore dei Lavori, lecertificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza ai sensi del presente decreto e diciò ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.I certificati emessi dai laboratori devono obbligatoriamente contenere almeno:- l’identificazione del laboratorio che rilascia il certificato;- una identificazione univoca del certificato (numero di serie e data di emissione) e di ciascunasua pagina, oltre al numero totale di pagine;- l’identificazione del committente dei lavori in esecuzione e del cantiere di riferimento;- il nominativo del Direttore dei Lavori che richiede la prova;- la descrizione e l’identificazione dei campioni da provare;- la data di ricevimento dei campioni e la data di esecuzione delle prove;- l’identificazione delle specifiche di prova o la descrizione del metodo o procedura adottata, con

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l’indicazione delle norme di riferimento per l’esecuzione della stessa;- le dimensioni effettivamente misurate dei campioni;- i valori delle grandezze misurate e l’esito delle prove di piegamento.I certificati devono riportare, inoltre, l’indicazione del marchio identificativo rilevato a cura dellaboratorio incaricato dei controlli, sui campioni da sottoporre a prove. Ove i campioni fosserosprovvisti di tale marchio, oppure il marchio non dovesse rientrare fra quelli depositati presso ilServizio Tecnico Centrale, le certificazioni emesse dal laboratorio non possono assumere valenza aisensi delle presenti norme e di ciò ne deve essere fatta esplicita menzione sul certificato stesso.Per i tralicci e le reti elettrosaldate I controlli sono obbligatori e devono essere effettuati su tre saggiricavati da tre diversi pannelli, nell’ambito di ciascun lotto di spedizione.Qualora uno dei campioni sottoposti a prove di accettazione non soddisfi i requisiti previsti nelle normetecniche relativamente ai valori di snervamento, resistenza a trazione del filo, allungamento, rottura eresistenza al distacco, il prelievo relativo all’elemento di cui trattasi va ripetuto su un altro elementodella stessa partita. Il nuovo prelievo sostituisce quello precedente a tutti gli effetti. Un ulteriorerisultato negativo comporta il prelievo di nuovi saggi secondo la procedura di cui al §11.3.2.11.4. delDM 14/01/2008.

ACCIAI PER STRUTTURE METALLICHE E PER STRUTTURE COMPOSTE 

Per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte si dovranno utilizzare acciaiconformi alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025 (per i laminati), UNI EN 10210 (per i tubisenza saldatura) e UNI EN 10219-1 (per i tubi saldati), recanti la Marcatura CE, cui si applica ilsistema di attestazione della conformità 2+, e per i quali si rimanda a quanto specificato al punto A del§ 11.1 del DM 14/01/2008.Per gli acciai di cui alle norme armonizzate UNI EN 10025, UNI EN 10210 ed UNI EN 10219-1, inassenza di specifici studi statistici di documentata affidabilità, ed in favore di sicurezza, per i valoridelle tensioni caratteristiche di snervamento fyk e di rottura ftk da utilizzare nei calcoli si assumono ivalori nominali fy= ReH e ft = Rm riportati nelle relative norme di prodotto.Per i prodotti per cui non sia applicabile la marcatura CE, si rimanda a quanto specificato al punto Bdel §11.1 del DM 14/01/2008 e si applica la procedura di cui al § 11.3.4.11. del DM 14/01/2008Per l’accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la

posizione nel pezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalità diprova devono rispondere alle prescrizioni delle norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986, EN10002-l:2004, UNI EN 10045-1:1992

Laminati a caldo con sezione aperta

Laminati a caldo con profili a sezione cava

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Gli acciai laminati di uso generale per la realizzazione di strutture metalliche e per le strutturecomposte comprendono:Prodotti lunghi- laminati mercantili (angolari, L, T, piatti e altri prodotti di forma);- travi ad ali parallele del tipo HE e IPE, travi IPN;- laminati ad UProdotti piani- lamiere e piatti- nastriProfilati cavi- tubi prodotti a caldo

Prodotti derivati- travi saldate (ricavate da lamiere o da nastri a caldo);- profilati a freddo (ricavati da nastri a caldo);- tubi saldati (cilindrici o di forma ricavati da nastri a caldo);- lamiere grecate (ricavate da nastri a caldo)

I controlli sui laminati verranno eseguiti secondo le prescrizioni di cui al § 11.3.4.10 del DM14/01/2008.Per la documentazione di accompagnamento delle forniture vale quanto indicato al § 11.3.1.5 del DM14/01/2008.

Acciaio per gettiPer l’esecuzione di parti in getti si devono impiegare acciai conformi alla norma UNI EN 10293:2006.Quando tali acciai debbano essere saldati, valgono le stesse limitazioni di composizione chimica

previste per gli acciai laminati di resistenza similare

Acciaio per strutture saldateGli acciai per strutture saldate, oltre a soddisfare le condizioni indicate al § 11.3.4.1, devono averecomposizione chimica conforme a quanto riportato nelle norme europee armonizzate applicabili, di cuial punto 11.3.4.1. del DM 14/01/2008

Processo di saldaturaLa saldatura degli acciai dovrà avvenire con uno dei procedimenti all’arco elettrico codificati secondola norma UNI EN ISO 4063:2001. È ammesso l’uso di procedimenti diversi purché sostenuti daadeguata documentazione teorica e sperimentale.I saldatori nei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati secondo la normaUNI EN 287-1:2004 da parte di un Ente terzo. A deroga di quanto richiesto nella norma UNI EN 287-

1:2004, i saldatori che eseguono giunti a T con cordoni d’angolo dovranno essere specificamentequalificati e non potranno essere qualificati soltanto mediante l’esecuzione di giunti testa-testa.

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Gli operatori dei procedimenti automatici o robotizzati dovranno essere certificati secondo la normaUNI EN 1418:1999. Tutti i procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati secondo la norma UNIEN ISO 15614-1:2005.Le durezze eseguite sulle macrografie non dovranno essere superiori a 350 HV30.Per la saldatura ad arco di prigionieri di materiali metallici (saldatura ad innesco mediantesollevamento e saldatura a scarica di condensatori ad innesco sulla punta) si applica la norma UNI ENISO 14555:2001; valgono perciò i requisiti di qualità di cui al prospetto A1 della appendice A dellastessa norma.Nell’esecuzione delle saldature dovranno inoltre essere rispettate le norme UNI EN 1011:2005 parti 1e 2 per gli acciai ferritici e della parte 3 per gli acciai inossidabili. Per la preparazione dei lembi siapplicherà, salvo casi particolari, la norma UNI EN ISO 9692-1:2005.Le saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi finali per accertare la corrispondenza ailivelli di qualità stabiliti dal progettista sulla base delle norme applicate per la progettazione.In assenza di tali dati per strutture non soggette a fatica si adotterà il livello C della norma UNI EN ISO5817:2004 e il livello B per strutture soggette a fatica.L’entità ed il tipo di tali controlli, distruttivi e non distruttivi, in aggiunta a quello visivo al 100%, sarannodefiniti dal Collaudatore e dal Direttore dei Lavori; per i cordoni ad angolo o giunti a parzialepenetrazione si useranno metodi di superficie (ad es. liquidi penetranti o polveri magnetiche), mentreper i giunti a piena penetrazione, oltre a quanto sopra previsto, si useranno metodi volumetrici e cioèraggi X o gamma o ultrasuoni per i giunti testa a testa e solo ultrasuoni per i giunti a T a piena

penetrazione.Per le modalità di esecuzione dei controlli ed i livelli di accettabilità si potrà fare utile riferimento alleprescrizioni della norma UNI EN 12062:2004.Tutti gli operatori che eseguiranno i controlli dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN473:2001 almeno di secondo livello.Oltre alle prescrizioni applicabili di cui al precedente § 11.3.1.7 del DM 14/01/2008, il costruttore devecorrispondere ai seguenti requisiti.In relazione alla tipologia dei manufatti realizzati mediante giunzioni saldate, il costruttore deve esserecertificato secondo la norma UNI EN ISO 3834:2006 parti 2 e 4; il livello di conoscenza tecnica delpersonale di coordinamento delle operazioni di saldatura deve corrispondere ai requisiti dellanormativa di comprovata validità. I requisiti sono riassunti nel Tab. 11.3.XI DEL dm 14/01/2008La certificazione dell’azienda e del personale dovrà essere operata da un Ente terzo, scelto, inassenza di prescrizioni, dal costruttore secondo criteri di indipendenza e di competenza.

Bulloni e chiodiI bulloni - conformi per le caratteristiche dimensionali alle norme UNI EN ISO 4016:2002 e UNI5592:1968 devono appartenere alle sotto indicate classi della norma UNI EN ISO 898-1:2001,associate nel modo indicato nella Tab. 11.3.XII. del DM 14/01/2008

Bulloni per giunzioni ad attritoI bulloni per giunzioni ad attrito devono essere conformi alle prescrizioni della Tab. 11.3.XIII del DM14/01/2008 Viti e dadi, devono essere associati come indicato nella Tab. 11.3.XII del DM 14/01/2008Gli elementi di collegamento strutturali ad alta resistenza adatti al precarico devono soddisfare irequisiti di cui alla norma europea armonizzata UNI EN 14399-1, e recare la relativa marcatura CE,con le specificazioni di cui al punto A del § 11.1. del DM 14/01/2008

Chiodi

Per i chiodi da ribadire a caldo si devono impiegare gli acciai previsti dalla norma UNI 7356.Connettori a pioloNel caso si utilizzino connettori a piolo, l’acciaio deve essere idoneo al processo di formazionedello stesso e compatibile per saldatura con il materiale costituente l’elemento strutturale interessatodai pioli stessi. Esso deve avere le seguenti caratteristiche meccaniche:- allungamento percentuale a rottura (valutato su base 0 0 L = 5,65 A , dove A0 è l’area della sezionetrasversale del saggio) ≥ 12;- rapporto ft / fy ≥ 1,2.Quando i connettori vengono uniti alle strutture con procedimenti di saldatura speciali, senza metallod’apporto, essi devono essere fabbricati con acciai la cui composizione chimica soddisfi le limitazioniseguenti:C ≤ 0,18%, Mn ≤ 0,9%, S ≤ 0,04%, P ≤ 0,05%.]

Specifiche per acciai da carpenteria in zona sismica

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L’acciaio costituente le membrature, le saldature ed i bulloni deve essere conforme ai requisitiriportati nelle norme sulle costruzioni in acciaio.Per le zone dissipative si applicano le seguenti regole addizionali:- per gli acciai da carpenteria il rapporto fra i valori caratteristici della tensione di rottura ftk(nominale) e la tensione di snervamento fyk (nominale) deve essere maggiore di 1,20 el’allungamento a rottura A5, misurato su provino standard, deve essere non inferiore al 20%;- la tensione di snervamento massima fy,max deve risultare fy,max ≤1,2 fyk;- i collegamenti bullonati devono essere realizzati con bulloni ad alta resistenza di classe 8.8 o10.9.

GhisaLa ghisa dovrà essere di prima qualità e di seconda fusione, dolce, tenace, leggermente malleabile,facilmente lavorabile con la lima e con lo scalpello; di frattura grigia finemente granosa eperfettamente omogenea, esente da screpolature, vene, bolle, sbavature, asperità ed altri difetti capacidi menomarne la resistenza. Dovrà essere, inoltre, perfettamente modellata.È assolutamente escluso l'impiego di ghisa fosforosa.

Metalli variIl piombo, lo zinco, lo stagno, il rame, l'alluminio e tutti gli altri metalli o leghe metalliche da impiegarenelle costruzioni devono essere conformi alle vigenti norme UNI, delle migliori qualità, ben fusi o

laminati a seconda della specie di lavori cui sono destinati e scevri da ogni impurità o difetto che nevizi la forma o ne alteri la resistenza e la durata.

ART. 6 VETRI E CRISTALLI

Si definiscono prodotti di vetro quelli che sono ottenuti dalla trasformazione e lavorazione del vetro.Essi si dividono nelle seguenti principali categorie: lastre piane, vetri pressati, prodotti di secondalavorazione.Per le definizioni rispetto ai metodi di fabbricazione, alle loro caratteristiche, alle seconde lavorazioni,nonché per le operazioni di finitura dei bordi si fa riferimento alle norme UNI.I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura.Le modalità di posa sono trattate negli articoli relativi alle vetrazioni ed ai serramenti.

Il direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere a controlli (anche parziali) sucampioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni diseguito indicate.

I vetri piani grezzi Sono quelli colati e laminati grezzi ed anche cristalli grezzi traslucidi, incolori, cosiddetti bianchi,eventualmente armati.Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6123 che considera anche le modalità di controllo daadottare in caso di contestazione. I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivantidalle dimensioni prescritte, il fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani lucidi tirati Sono quelli incolori ottenuti per tiratura meccanica della massa fusa, che presenta sulle due facce,

naturalmente lucide, ondulazioni più o meno accentuate non avendo subito lavorazioni di superficie.Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6486 che considera anche le modalità di controllo daadottare in caso di contestazione.I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, ilfornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani trasparenti float Sono quelli chiari o colorati ottenuti per colata mediante galleggiamento su un bagno di metallo fuso.Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 6487 che considera anche la modalità di controllo daadottare in caso di contestazione.I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, ilfornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani per l'edilizia, a seconda del loro spessore potranno essere definiti con:

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1530E_DT08_R0 27 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

vetri semplici chiari - spessore da 1,6 mm a 1,9 mm

vetri semi-doppi chiari - spessore da 2,7 mm a 3,2 mm

vetri doppi chiari - spessore da 3,5 mm a 4,0 mm

vetri stampati - spessore noninferiore

a 3,5 mm

vetri cattedrale - spessore noninferiore

a 2,5 mm

vetri rigati - spessore da 4,0 mm a 6,0 mm

vetri retinati - spessore da 5,0 mm a 6,0 mm

mezzi cristalli - spessore noninferiore

a 4,0 mm

cristalli - spessore noninferiore

a 5,0 mm

I vetri ed i cristalli temperati dovranno essere ottenuti da un particolare trattamento che induce, neglistrati superficiali degli stessi, tensioni di compressione e dovranno essere sempre contrassegnati conmarchio indelebile del produttore.

I vetri piani temprati.Sono quelli trattati termicamente o chimicamente in modo da indurre negli strati superficiali tensionipermanenti.Le loro dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7142 che considera anche le modalità di controllo daadottare in caso di contestazione.I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, ilfornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani uniti al perimetro (o vetrocamera) Sono quelli costituiti da due lastre di vetro tra loro unite lungo il perimetro, solitamente coninterposizione di un distanziatore, a mezzo di adesivi od altro in modo da formare una o piùintercapedini contenenti aria o gas disidratati.Le loro dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto.Per le altre caratteristiche vale la norma UNI 7171 che definisce anche i metodi di controllo da adottarein caso di contestazione.I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, il

fornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani stratificati Sono quelli formati da due o più lastre di vetro e uno o più strati interposti di materia plastica cheincollano tra loro le lastre di vetro per l'intera superficie.Il loro spessore varia in base al numero ed allo spessore delle lastre costituenti.Essi si dividono in base alla loro resistenza alle sollecitazioni meccaniche come segue: — stratificati per sicurezza semplice; — stratificati antivandalismo; — stratificati anticrimine; — stratificati antiproiettile.Le dimensioni, numero e tipo delle lastre saranno quelle indicate nel progetto.Per le altre caratteristiche si fa riferimento alle norme seguenti:a) i vetri piani stratificati per sicurezza semplice devono rispondere alla norma UNI 7172;b) i vetri piani stratificati antivandalismo ed anticrimine devono rispondere rispettivamente alle norme

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UNI 7172 e norme UNI 9186;c) i vetri piani stratificati antiproiettile devono rispondere alla norma UNI 9187.I valori di isolamento termico, acustico, ecc. saranno quelli derivanti dalle dimensioni prescritte, ilfornitore comunicherà i valori se richiesti.

I vetri piani profilati ad U Sono dei vetri greggi colati prodotti sotto forma di barre con sezione ad U, con la superficie liscia olavorata, e traslucida alla visione.Possono essere del tipo ricotto (normale) o temprato armati o non armati.Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.Per le altre caratteristiche valgono le prescrizioni della norma UNI 7306 che indica anche i metodi dicontrollo in caso di contestazione.

I vetri pressati I vetri pressati per vetrocemento armato possono essere a forma cava od a forma di camera d'aria.Le dimensioni saranno quelle indicate nel progetto.Per le caratteristiche vale quanto indicato nella norma UNI 7440 che indica anche i metodi di controlloin caso di contestazione.

ART. 7 LEGNAMI E PANNELLATURE

Legname per strutture in legno lamellareGli elementi strutturali di legno lamellare incollato debbono essere conformi alla norma europeaarmonizzata UNI EN 14080.I produttori di elementi di legno lamellare per uso strutturale, per cui non è ancora obbligatoria laprocedura della marcatura CE ai sensi del DPR 246/93, per i quali si applica il caso B di cui al §11.1del DM 14/01/2008, devono essere qualificati così come specificato al § 11.7.10 del DM 14/01/208 cuisi deve aggiungere quanto segue.Il sistema di gestione della qualità del prodotto che sovrintende al processo di fabbricazione deveessere predisposto in coerenza con le norme UNI EN ISO 9001:2000 e certificato da parte di unorganismo terzo indipendente, di adeguata competenza ed organizzazione, che opera in coerenza conle norme UNI CEI EN ISO/IEC 17021:2006.Ai fini della certificazione del sistema di garanzia della qualità del processo produttivo, il produttore el’organismo di certificazione di processo potranno fare utile riferimento alle indicazioni contenute nellerelative norme europee od internazionali applicabili.I documenti che accompagnano ogni fornitura devono indicare gli estremi della certificazione delsistema di gestione della qualità del processo produttivo.Ai produttori di elementi in legno lamellare è fatto altresì obbligo di:a) Sottoporre la produzione, presso i propri stabilimenti, ad un controllo continuo documentatocondotto sulla base della norma UNI EN 386:2003. Il controllo della produzione deve essere effettuatoa cura del Direttore Tecnico di stabilimento, che deve provvedere alla trascrizione dei risultati delleprove su appositi registri di produzione. Detti registri devono essere disponibili al Servizio TecnicoCentrale e, limitatamente alla fornitura di competenza, per il Direttore dei Lavori e il collaudatore dellacostruzione.b) Nella marchiatura dell’elemento, oltre a quanto già specificato nel § 11.7.10.1, deve essere riportatoanche l’anno di produzione.

Le dimensioni delle singole lamelle dovranno rispettare i limiti per lo spessore e l’area della sezionetrasversale indicati nella norma UNI EN 386:2003.I giunti a dita “a tutta sezione” devono essere conformi a quanto previsto nella norma UNI EN387:2003.I giunti a dita “a tutta sezione” non possono essere usati per elementi strutturali da porre in opera nellaclasse di servizio 3, quando la direzione della fibratura cambi in corrispondenza del giunto.

Classi di resistenza L’attribuzione degli elementi strutturali di legno lamellare ad una classe di resistenza vieneeffettuata dal produttore secondo quanto previsto ai punti seguenti:Le singole lamelle vanno tutte individualmente classificate dal produttore come previsto al § 11.7.2. delDM 14/01/2008.L’elemento strutturale di legno lamellare incollato può essere costituito dall’insieme di lamelle tra loro

omogenee (elemento “omogeneo”) oppure da lamelle di diversa qualità (elemento “combinato”)

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secondo quanto previsto nella norma UNI EN 1194:2000.Nella citata norma viene indicata la corrispondenza tra le classi delle lamelle che compongonol’elemento strutturale e la classe di resistenza risultante per l’elemento lamellare stesso, sia omogeneoche combinato.Nei casi in cui il legno lamellare incollato non ricada in una delle tipologie previste dalla UNI EN1194:2000, è ammessa l’attribuzione diretta degli elementi strutturali lamellari alle classi di resistenzasulla base di risultati di prove sperimentali, da eseguirsi in conformità alla norma europea armonizzataUNI EN 14080.

Travi in legno lamellareLe travi in legno lamellare del tipo di 1a qualità, classificazione GL28C, con specifiche qualitative eprestazionali come da norma CNR-DT 206/2007, impregnanti protettivi all'acqua con colorazione ascelta della DL.

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Pannelli a base di legno Pannelli a base di legno per uso strutturale, per i quali si applica il caso A di cui al §11.1, debbonoessere conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 13986.Per la valutazione dei valori caratteristici di resistenza e rigidezza da utilizzare nella progettazionedi strutture che incorporano pannelli a base di legno, può farsi utile riferimento alle norme UNI EN12369-1:2002 e UNI EN 12369-2:2005.

Altri prodotti derivati dal legno per uso strutturaleGli altri prodotti derivati dal legno per uso strutturale per i quali non è vigente una norma armonizzatadi cui al punto A del § 11.1 o non è applicabile quanto specificato al punto C del medesimo § 11.1 delDM 14/01/2008 devono essere qualificati così come specificato al § 11.7.10. del DM 14/01/2008

AdesiviGli adesivi per usi strutturali devono produrre unioni aventi resistenza e durabilità tali che l’integritàdell’incollaggio sia conservata, nella classe di servizio assegnata, durante tutta la vita prevista dellastruttura.

Adesivi per elementi incollati in stabilimentoGli adesivi fenolici ed amminoplastici devono soddisfare le specifiche della norma UNI EN 301:2006 Inattesa di una specifica normativa, gli adesivi di natura chimica diversa devono soddisfare le specifiche

della medesima norma e, in aggiunta, dimostrare un comportamento allo scorrimento viscoso nonpeggiore di quello di un adesivo fenolico od amminoplastico così come specificato nella norma UNI EN301:2006, tramite idonee prove comparative.

Adesivi per giunti realizzati in cantiereIn attesa di una specifica normativa europea, gli adesivi utilizzati in cantiere (per i quali non sonorispettate le prescrizioni di cui alla norma UNI EN 301:2006) devono essere sottoposti a prove inconformità ad idoneo protocollo di prova, per dimostrare che la resistenza a taglio del giunto non siaminore di quella del legno, nelle medesime condizioni previste nel protocollo di prova.

Elementi meccanici di collegamentoPer tutti gli elementi metallici che fanno parte di particolari di collegamento (metallici e non metallici,quali spinotti, chiodi, viti, piastre, ecc...) le caratteristiche specifiche verranno verificate con riferimentoalle specifiche normative applicabili per la categoria di appartenenza.

Requisiti di durabilità naturale dei materiali a base di legno Il legno ed i materiali a base di legno devono possedere un’adeguata durabilità naturale per la classedi rischio prevista in servizio, oppure devono essere sottoposti ad un trattamento preservanteadeguato.Per i prodotti in legno massiccio, una guida alla durabilità naturale e trattabilità delle varie specielegnose è contenuta nella norma UNI EN 350:1996 parti 1 e 2, mentre una guida ai requisiti didurabilità naturale per legno da utilizzare nelle classi di rischio è contenuta nella norma UNI EN460:1996.Le definizioni delle classi di rischio di attacco biologico e la metodologia decisionale per la selezionedel legno massiccio e dei pannelli a base di legno appropriati alla classe di rischio sono contenutenelle norme UNI EN 335-1: 2006, UNI EN 335-2: 2006 e UNI EN 335-3: 1998.La classificazione di penetrazione e ritenzione dei preservanti è contenuta nelle norme UNI EN

351:1998 (Parte 1 e 2).Le specifiche relative alle prestazioni dei preservanti per legno ed alla loro classificazione edetichettatura sono indicate nelle UNI EN 599-1:1999 e UNI EN 599-2:1998.

Resistenza alla corrosioneI mezzi di unione metallici strutturali devono, di regola, essere intrinsecamente resistenti allacorrosione, oppure devono essere protetti contro la corrosione. L’efficacia della protezione allacorrosione dovrà essere commisurata alle esigenze proprie della Classe di Servizio in cui opera lastruttura

PROCEDURE DI QUALIFICAZIONE E ACCETTAZIONE

Le caratteristiche dei materiali, indicate nel progetto secondo le prescrizioni di cui ai precedentiparagrafi o secondo eventuali altre prescrizioni in funzione della specifica opera, devono esseregarantite dai fornitori e/o produttori, per ciascuna fornitura, secondo le disposizioni che seguono:

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Disposizioni generaliQualora non sia applicabile la procedura di marcatura CE (di cui ai punti A e C del §11.1 dl DM14/01/2008), per tutti i prodotti a base di legno per impieghi strutturali valgono integralmente, perquanto applicabili, le di cui al punto 11.7.10.1 del DM 14/01/2008, disposizioni che sono da intendersiintegrative di quanto specificato al punto B del § 11.1. DM 14/01/2008

Identificazione e rintracciabilità dei prodotti qualificatiCiascun prodotto qualificato deve costantemente essere riconoscibile per quanto concerne lecaratteristiche qualitative e riconducibile allo stabilimento di produzione tramite marchiatura indelebiledepositata presso il Servizio Tecnico Centrale, conforme alla relativa norma armonizzata.Ogni prodotto deve essere marchiato con identificativi diversi da quelli di prodotti aventi differenticaratteristiche, ma fabbricati nello stesso stabilimento e con identificativi differenti da quelli di prodotticon uguali caratteristiche ma fabbricati in altri stabilimenti, siano essi o meno dello stesso produttore.La marchiatura deve essere inalterabile nel tempo e senza possibilità di manomissione.Considerata la diversa natura, forma e dimensione dei prodotti, le caratteristiche degli impianti per laloro produzione, nonché la possibilità di fornitura sia in pezzi singoli sia in lotti, differenti possonoessere i sistemi di marchiatura adottati, anche in relazione alla destinazione d’uso.Comunque, per quanto possibile, anche in relazione alla destinazione d’uso del prodotto, il produttoreé tenuto a marchiare ogni singolo pezzo. Ove ciò non sia possibile, per la specifica tipologia del

prodotto, la marchiatura deve essere tale che prima dell’apertura dell’eventuale ultima e più piccolaconfezione il prodotto sia riconducibile al produttore, al tipo di legname nonché al lotto diclassificazione e alla data di classificazione.Tenendo presente che l’elemento determinante della marchiatura è costituito dalla sua inalterabilità neltempo,e dalla impossibilità di manomissione, il produttore deve rispettare le modalità di marchiaturadenunciate nella documentazione presentata al Servizio Tecnico Centrale.

Forniture e documentazione di accompagnamento Tutte le forniture di legno strutturale devono essere accompagnate da una copia dell’attestato diqualificazione del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.L’attestato può essere utilizzato senza limitazione di tempo, finché permane la validità dellaqualificazione e vengono rispettate le prescrizioni periodiche di cui al § 11.7.10.1. del DM 14/01/2008.Sulla copia dell’attestato deve essere riportato il riferimento al documento di trasporto.Le forniture effettuate da un commerciante o da un trasformatore intermedio devono essere

accompagnate da copia dei documenti rilasciati dal Produttore e completati con il riferimento aldocumento di trasporto del commerciante o trasformatore intermedio. Il Direttore dei Lavori prima dellamessa in opera, è tenuto a verificare quanto sopra indicato ed a rifiutare le eventuali forniture nonconformi.

Umidità Il legno, di norma, dovrà essere fornito equilibrato a un’umidità il più vicino possibile a quellaappropriata alle condizioni ambientali in cui si troverà nell’opera finita. Non sarà accettato durante laposa in opera una maggiore umidità del materiale, anche se verrà assicurata al legno la possibilità diun successivo asciugamento, fino a raggiungere l’umidità prevista in fase progettuale.

Legnami per infissiDovranno essere di prima scelta, di struttura e fibra compatta e resistente, non deteriorata,

perfettamente sana, dritta e priva di spaccature sia in senso radiale che circolare. Essi dovrannoessere perfettamente stagionati a meno che non siano stati essiccati artificialmente, dovrannopresentare colore e venature uniforme, essere privi di alburno ed esenti da nodi, cipollature, buchi odaltri difetti. Il tavolame dovrà essere ricavato dalle travi più dritte, affinché le fibre non riescano mozzedalla sega e si ritirino nelle connessure.

Legnami rotondi o paliDovranno provenire dal tronco dell'albero e non dai rami, dovranno essere sufficientemente diritti, inmodo che la congiungente i centri delle due basi non debba uscire in alcun punto dal palo, dovrannoessere scortecciati per tutta la loro lunghezza e conguagliati alla superficie; la differenza tra i diametrimedi delle estremità non dovrà oltrepassare i 15 millesimi della lunghezza né il quarto del maggioredei 2 diametri.Nei legnami grossolanamente squadrati ed a spigolo smussato, tutte le facce dovranno esserespianate e senza scarniture, tollerandosene l'alburno o lo smusso in misura non maggiore di un sesto

del lato della sezione trasversale.

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I prodotti vengono di seguito considerati al momento della loro fornitura ed indipendentemente dalladestinazione d'uso.Il direttore dei lavori, ai fini della loro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) sucampioni della fornitura oppure richiedere un attestato di conformità della stessa alle prescrizioni diseguito indicate.Per le prescrizioni complementari da considerare in relazione alla destinazione d'uso (strutturale,pavimentazioni, coperture, ecc.) si rinvia agli appositi articoli del presente capitolato ed alleprescrizioni del progetto.

Segati di legnoA complemento di quanto specificato nel progetto o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, siintendono forniti con le seguenti caratteristiche: — tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 10 mm; — tolleranze sullo spessore: ± 2 mm; — umidità non maggiore del 15 per cento, misurata secondo la norma UNI 9030.

Pannelli a base di fibra di legnoOltre a quanto specificato nel progetto, si intendono forniti con le seguenti caratteristiche: — tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 3 mm; — tolleranze sullo spessore: ± 0,5 mm;

 — umidità non maggiore dell'8 per cento; — massa volumica: per tipo tenero, minore di 350 kg/mc; per tipo semiduro, tra 350 e 800 kg/mc; pertipo duro, oltre 800 kg/mc, misurate secondo la norma UNI 9343.

La superficie potrà essere: — grezza (se mantenuta come risulta dalla pressatura); — levigata (quando ha subito la levigatura); — rivestita su una o due facce mediante (placcatura, carte impregnate, smalti, altri).

Pannelli di legno compensatoA complemento di quanto specificato nel progetto, o negli articoli relativi alla destinazione d'uso, siintendono forniti con le seguenti caratteristiche: — tolleranze sulla lunghezza e larghezza: ± 5 mm; — tolleranze sullo spessore: ± 1 mm.

Pannelli OSB (Oriented Strand Board) In materiale di legno sono realizzati con resine sintetiche e con impiallacciature sottili (strand). Glistrand vengono pressati in 3-4 strati: quelli degli strati esterni sono in generale orientatilongitudinalmente rispetto alla lunghezza del pannello, mentre gli strand degli strati intermedi sonoripartiti di solito trasversalmente.

ART. 8 MATERIALI PER PAVIMENTAZIONI

I materiali per pavimentazioni, pianelle di argille, mattonelle e marmette di cemento, mattonellegreificate, lastre e quadrelli di marmo, dovranno corrispondere alle norme di accettazione di cui al R.D.

del 16 novembre 1939, n. 2234 ed alle norme UNI vigenti:

Mattonelle di terrecotte greificate - Le mattonelle saranno di prima scelta, greificate per tutto interolo spessore, inattaccabili dagli agenti chimici e meccanici, di forme esattamente regolari, a spigoli vivi,a superficie piana.Sottoposte ad un esperimento di assorbimento mediante gocce d'inchiostro, queste non dovrannoessere assorbite neanche in minima misura.Le mattonelle saranno fornite nella forma, colore e dimensione che saranno richieste dalla Direzionedei lavori.

Piastrelle in gres porcellanatoLe piastrelle dovranno essere altamente sinterizzate di GRES ceramico fine pressato, colorate nellamassa dell'impasto, non smaltate, per garantire l'inalterabilità nel tempo, ottenute mediante la cotturaprolungata a 1220 gradi C. di una miscela di argilla e minerali pregiati ottenendo il prodotto altamente

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vetrificato e compatto.

Le piastrelle dovranno essere di ottima fabbricazione con seguenti requisiti principali:- Superficie liscia e/o a rilievi;- Formato cm 20x20 - 30x30 – 30x60 – 20X60 – 60x60;- Spessore mm 8-9-11;- Assorbimento d'acqua vicino 0%;- Resistenza al gelo: conforme EN 202;- Resistenza agli acidi e basi: conforme EN 106;- Resistenza all'abrasione: conforme EN 102;- Resistenza allo scivolamento: conforme DIN 51007;- Durezza: Mohs 8.Per ogni locale o gruppo di locali contigui gli elementi dovranno essere assolutamente uniformi nelcolore e nelle dimensioni, senza alcuna tolleranza sul calibro e, pertanto, in ciascun locale od in gruppidi locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro.Ogni imballaggio dovrà riportare i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore e dovrà contenerepiastrelle dello stesso calibro.Le piastrelle devono avere impresso sul retro, inciso o in rilievo, il marchio che permettel'identificazione del produttore.

Piastrelle in ceramica smaltataLe piastrelle di ceramica smaltata dovranno essere di prima scelta, presenteranno assoluta regolaritàdi forma, spessore uniforme, perfetta aderenza degli smalti, impermeabilità, nonché resistenza allemacchie, agli sbalzi termici, alle abrasioni ed agli aggressivi chimici; saranno costituite da un supportodi caratteristiche tra la maiolica ed il grès rosso, con resistenza a flessione non inferiore a 150 kgf/cmqed assorbimento d'acqua maggiore del 15 per cento e da una superficie smaltata priva discheggiature, fenditure, cavilli, fori, bolli, macchie e di durezza non inferiore al 6°grado Mohs.Per ogni locale o gruppo di locali contigui gli elementi dovranno essere assolutamente uniformi nelcolore e nelle dimensioni, senza alcuna tolleranza sul calibro e, pertanto, in ciascun locale od in gruppidi locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro.Ogni imballaggio dovrà riportare i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore e dovrà contenerepiastrelle dello stesso calibro.Le piastrelle devono avere impresso sul retro, inciso o in rilievo, il marchio che permettel'identificazione del produttore.

Pavimenti con composizione di piastrelle di graniglia fine di marmo e cementoDovranno essere costituiti da opportuna composizione di piastrelle, ad uno o più colori, di graniglia finedi marmo lavata (mm 0,5 – 5) e di cemento bianco (con impiego di graniglia proveniente dallafrantumazione di marmi quali verde alpi, rosa corallo, rosso Verona, nero, bianco, giallo, ecc.), didimensioni unitarie fino a 40 cm x 40 e di spessore mm 30 – 35.Per ogni locale o gruppo di locali contigui gli elementi dovranno essere assolutamente uniformi nelcolore e nelle dimensioni, senza alcuna tolleranza sul calibro e, pertanto, in ciascun locale od in gruppidi locali contigui dovranno essere impiegati elementi dello stesso calibro.Ogni imballaggio dovrà riportare i segni distintivi della scelta, del calibro e del colore e dovrà contenerepiastrelle dello stesso calibro.Le piastrelle devono avere impresso sul retro, inciso o in rilievo, il marchio che permettel'identificazione del produttore.

Pavimenti in linoleumIl legante di base dei pavimenti in linoleum è costituito da una pellicola, chiamata cemento in gergo,che viene prodotta sfruttando un fenomeno naturale: l’ossidazione dell’olio di lino.Essi dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti, presentare superficie liscia e priva didiscontinuità, striature, macchie e screpolature.Lo spessore non dovrà essere inferiore a 2,5 mm con una tolleranza non superiore del 5 per cento e lastagionatura non dovrà essere inferiore a mesi quattro.Il peso a metro quadrato non dovrà essere inferiore a 1,20 kg per millimetro di spessore per il tiponormale ed a 1,00 kg per millimetro di spessore per il tipo rigato con sottofondo di sughero con peso aparte di 0,65 kg per millimetro di spessore.

Pavimenti in gommaVerrranno realizzati in lastre con buone mescolanze di gomma naturale o sintetica, dovranno essere

privi di difetti quali porosità o rugosità; la superficie dovrà essere piana, ben levigata (a meno che sia

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stato espressamente richiesto un particolare disegno a rilievo) e priva di efflorescenze di natura taleda alterare il colore del pavimento.I pavimenti potranno essere del tipo con sottostrato o in unico strato colorato, la superficie degli stessipotrà essere liscia, rigata o a bolle mentre il rovescio sarà del tipo a peduncoli o sottoquadri perattacco con cemento o del tipo ad impronta tela per attacco con adesivo.Nei pavimenti per uso civile, lo spessore, se non diversamente prescritto, non dovrà essere inferiore a3 mm per attacco del tipo ad impronta tela od a 4 mm per attacco del tipo a peduncoli; nei pavimentiper uso industriale lo spessore, se non diversamente prescritto, non dovrà essere inferiore a 4 mm persuperficie liscia ed attacco del tipo a peduncoli o superficie a bolli e rovescio liscio e non inferiore a 10mm per superficie rigata od a bolli ed attacco del tipo a sottoquadri.Qualunque sia il tipo e lo spessore, i pavimenti di gomma dovranno avere le seguenti caratteristiche:

- tolleranza nello spessore 0,30 mm- durezza Shore A 85- tolleranza durezza 5- resistenza all'invecchiamento artificiale (espressa come minimo valoredi durezza dopo 7 giorni di esposizione alla temperatura di 70 °C) max 5 per cento

- assorbimento d'acqua (dopo 7 giorni di immersione alla temperatura di 20 °C) min. 3 per cento- impronta permanente max 0,1 mm- variazione lunghezza max 3 per cento

Pavimenti in pvcIl cloruro di polivinile, polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, è il polimero del cloruro divinile. Puro, è un materiale rigido; deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelatoanche in proporzioni elevate a prodotti plastificanti, quali ad esempio gli esteri dell'acido ftalico, che lorendono flessibile e modellabile o a composti inorganici.Speciale cura si dovrà adottare per la preparazione dei sottofondi, che potranno essere costituiti daimpasto di cemento e sabbia, o da gesso e sabbia. La superficie superiore del sottofondo dovràessere perfettamente piana e liscia, togliendo gli eventuali difetti con stuccatura a gesso. La saldaturadei giunti è necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimento vinilico.L'applicazione pvc dovrà essere fatta da operai specializzati, con mastice di resina o con altre collespeciali. Il pvc dovrà essere incollato su tutta la superficie e non dovrà presentare rigonfiamenti od altridifetti di sorta.

Tipi di adesiviI tipi di adesivi variano in funzione di:a) Condizioni climatiche:

- Gli adesivi in emulsione devono essere protetti dal gelo- Gli adesivi contenenti solventi sono infiammabili- L’ambiente in cui l’adesivo viene applicato deve essere ben ventilato- L’applicazione di un adesivo può essere eseguita solo a temperature miti (minimo +18°C, o comeraccomandato dal fabbricante)

b) Tipo di rovescio del rivestimento:- Per i pavimenti vinilici con rovescio in PVC, utilizzare un adesivo acrilico in emulsione o adispersione- Per i pavimenti vinilici con rovescio in tessuto o non tessuto sintetico (rovescio BL), utilizzare unadesivo acrilico in emulsione o a dispersione

- Per i pavimenti vinilici conduttivi, utilizzare un adesivo conduttivo- Per i rivestimenti murali tessili con rovescio in carta, utilizzare un adesivo vinilico o acrilico- Per i rivestimenti murali vinilici, utilizzare un adesivo acrilico

Applicazione dell’adesivo:L’adesivo deve essere applicato uniformemente, secondo le istruzioni del fabbricante, osservando ladensità di copertura indicata dal fabbricante.L’adesivo viene generalmente applicato con una spatola dentata adatta (verificarne periodicamentel’usura).Altri metodi di applicazione richiedono adeguate attrezzature tecniche (rulli, pistola ad aria compressaecc.).Una quantità di adesivo inferiore a quella raccomandata può non essere sufficiente a trattenere ilmateriale posato.Se non si lascia evaporare l’acqua o il solvente per un tempo sufficiente, le possibili inclusioni di acqua

o solvente possono causare il rigonfiamento e il distacco del materiale.

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Tempo di apertura:Fase di evaporazione: periodo di tempo che l’acqua o i solventi impiegano per evaporare in gran parte,permettendo all’adesivo di divenire sufficientemente coesivo per trattenere il rivestimento. Il tempo dievaporazione varia in funzione della porosità del substrato e delle condizioni climatiche locali(temperatura, umidità).Fase di incollaggio: periodo di tempo durante il quale l’adesivo è ancora sufficientemente attivo dapermettere l’adesione del rivestimento al substrato a seguito della rullatura.

Tempo di asciugatura:È possibile utilizzare normalmente il rivestimento e collocare i mobili nell’ambiente solo dopo chel’adesivo ha fatto presa completamente. Il tempo di presa/asciugatura varia da 24 a 48 ore in funzionedel tipo di adesivo utilizzato.Se il rivestimento viene utilizzato normalmente prima che l’adesivo abbia fatto presa completamente, ilpeso degli oggetti collocati sul rivestimento può lasciare un’impronta indelebile.

Copertura:Per le emulsioni o dispersioni acriliche e per le soluzioni alcoliche, la copertura varia da 250 a 350g/m2 (alcuni fabbricanti di adesivi indicano la copertura solo in m2) secondo il tipo di rivestimento, laspatola utilizzata e le condizioni del substrato.

Rullatura:La rullatura comprime il rovescio del rivestimento sull’adesivo e inoltre garantisce l'eliminazione disacche d’aria che potrebbero causare rigonfiamenti successivamente.Il rivestimento deve essere rullato partendo dal centro dei teli posati e procedendo verso i bordi.Dopo il taglio dei giunti, il rivestimento deve essere sottoposto a una rullatura finale sull’interasuperficie, utilizzando un rullo adatto per pavimenti vinilici compatti e linoleum (68 kg).

La saldatura dei giunti:La saldatura dei giunti necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimentovinilico.Le tipologie di saldatura dipendono dal tipo di prodotto e possono essere le seguenti:a) saldartura a freddob) saldatura a caldo

Resine sintetiche - Ottenute con metodi di sintesi chimica, sono polimeri ottenuti partendo damolecole di composti organici semplici, per lo più derivati dal petrolio, dal carbon fossile o dai gaspetroliferi. Quali materiali organici, saranno da utilizzarsi sempre e solo in casi particolari e comunque puntuali,mai generalizzando il loro impiego, dietro esplicita indicazione di progetto e della D.L. lasorveglianza e l'autorizzazione degli organi preposti alla tutela del bene oggetto di intervento.In ogni caso in qualsiasi intervento di conservazione e restauro sarà assolutamente vietatoutilizzare prodotti di sintesi chimica senza preventive analisi di laboratorio, prove applicative, schedetecniche e garanzie da parte delle ditte produttrici. Sarà vietato il loro utilizzo in mancanza di unacomprovata compatibilità fisica, chimica e meccanica con i materiali direttamente interessatiall'intervento o al loro contorno.La loro applicazione dovrà sempre essere a cura di personale specializzato nel rispetto della

normativa sulla sicurezza degli operatori/applicatori.Le proprietà i metodi di prova su tali materiali sono stabiliti dall'UNI e dalla sua sezione chimica(UNICHIM), oltre a tutte le indicazioni fornite dalle raccomandazioni NORMAL.

Resine acrilichePolimeri di addizione dell'estere acrilico o di suoi derivati. Termoplastiche, resistenti agli acidi, allebasi, agli alcoli in concentrazione sino al 40%, alla benzina, alla trementina. Resine di massimatrasparenza, dovranno presentare buona durezza e stabilità dimensionale, buona idrorepellenza eresistenza alle intemperie. A basso peso molecolare presentano bassa viscosità e possono esserelavorate ad iniezione.Potranno essere utilizzate quali consolidanti ed adesivi, eventualmente miscelati con siliconi, consiliconato di potassio ed acqua di calce. Anche come additivi per aumentare l'adesività (stucchi, maltefluide).

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Resine epossidicheSi ottengono per policondensazione tra cloridrina e bisfenolisopropano, potranno essere del tipo solidoo liquido. Per successiva reazione dei gruppi epossidici con un indurente, che ne caratterizza ilcomportamento, (una diammina) si ha la formazione di strutture reticolate e termoindurenti.Data l'elevata resistenza chimica e meccanica possono essere impiegate per svariati usi. Comerivestimenti e vernici protettive, adesivi strutturali, laminati antifiamma. Caricate con materiali fibrosi(fibre di lana di vetro o di roccia) raggiungono proprietà meccaniche molto vicine a quelledell'acciaio. Si potranno pertanto miscelare (anche con cariche minerali, riempitivi, solventi edaddensanti), ma solo dietro esplicita richiesta ed approvazione della D.L.

Resine poliestereDerivate dalla reazione di policondensazione dei glicoli con gli acidi bi basici insaturi o loro anidridi.Prima dell'indurimento potranno essere impastati con fibre di vetro, di cotone o sintetiche peraumentare la resistenza dei prodotti finali. Come riempitivi possono essere usati calcari, gesso,cementi e sabbie. Le caratteristiche meccaniche, le modalità applicative e gli accorgimentiantinfortunistici sono regolati dalle norme UNICHIM.

ART. 9 COLORI E VERNICI

Pitture, idropitture, vernici e smalti dovranno essere di recente produzione, non dovranno presentarefenomeni di sedimentazione o di addensamento, peli, gelatinizzazioni. Verranno approvvigionati incantiere in recipienti sigillati recanti l'indicazione della ditta produttrice, il tipo, la qualità, le modalitàd'uso e di conservazione del prodotto, la data di scadenza. I recipienti andranno aperti solo almomento dell'impiego e in presenza della D.L. I prodotti dovranno essere pronti all'uso fatte salve lediluizioni previste dalle ditte produttrici nei rapporti indicati dalle stesse; dovranno conferire allesuperfici l'aspetto previsto e mantenerlo nel tempo.Per quanto riguarda i prodotti per la pitturazione di strutture murarie saranno da utilizzarsi prodotti nonpellicolanti secondo le definizioni della norma UNI 8751 anche recepita dalla RaccomandazioneNORMAL M 04/85.Tutti i prodotti dovranno essere conformi alle norme UNI e UNICHIM vigenti ed in particolare. UNI4715, UNI 8310 e 8360 (massa volumica), 8311 (PH) 8306 e 8309 (contenuto i resina, pigmenti ecariche), 8362 (tempo di essiccazione). Metodi UNICHIM per il controllo delle superfici da verniciare:MU 446, 456-58, 526, 564, 579, 585. Le prove tecnologiche da eseguirsi prima e dopo l'applicazionefaranno riferimento alle norme UNICHIM, MU 156, 443, 444, 445, 466, 488, 525, 580, 561, 563, 566,570, 582, 590, 592, 600, 609, 610, 611.Sono prove relative alle caratteristiche del materiale: campionamento, rapporto pigmenti-legante,finezza di macinazione, consumo, velocità di essiccamento, spessore; oltre che alla loro resistenza:agli agenti atmosferici, agli agenti chimici, ai cicli termici, ai raggi UV, all'umidità.In ogni caso i prodotti da utilizzarsi dovranno avere ottima penetrabilità, compatibilità con il supporto,garantendogli buona traspirabilità. Tali caratteristiche risultano certamente prevalenti rispetto alladurabilità dei cromatismi.Nel caso in cui si proceda alla pitturazione e/o verniciatura di edifici e/o manufatti di chiaro interessostorico, artistico, posti sotto tutela, o su manufatti sui quali si sono effettuati interventi di conservazionee restauro, si dovrà procedere dietro specifiche autorizzazioni della D.L. e degli organi competenti. Inquesti casi sarà assolutamente vietato utilizzare prodotti a base di resine sintetiche.

Olio di lino cottoL'olio di lino cotto dovrà essere ben depurato, presentare un colore assai chiaro e perfettamentelimpido, di odore forte ed amarissimo al gusto, scevro da alterazioni con olio minerale, olio di pesceecc. Non dovrà lasciare alcun deposito né essere rancido, e disteso sopra una lastra di vetro o dimetallo dovrà essiccare completamente nell'intervallo di 24 ore.L'acidità massima sarà in misura del 7%, impurità non superiore al 1% ed alla temperatura di 15 °Cpresenterà una densità compresa fra 0,91 e 0,93.

Acquaragia (senza essenza di trementina)Dovrà essere limpida, incolore, di odore gradevole e volatilissima. La sua densità a 15 °C sarà di 0,87.

Bianco di zincoIl bianco di zinco dovrà essere in polvere finissima, bianca, costituita da ossido di zinco e non dovràcontenere più del 4% di sali di piombo allo stato di solfato, né più del 1% di altre impurità; l'umidità non

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deve superare il 3%.

MinioSia di piombo (sequiossido di piombo) che di alluminio (ossido di alluminio) dovrà essere costituito dapolvere finissima e non dovrà contenere colori derivati dall'anilina, né oltre il 10% di sostanze (solfatodi bario ecc.).

Latte di calceIl latte di calce sarà preparato con calce grassa, perfettamente bianca, spenta per immersione. Vi sipotrà aggiungere la quantità di nero fumo strettamente necessaria per evitare la tinta giallastra.

Colori all'acqua, a colla o ad olioLe terre coloranti destinate alle tinte all'acqua, a colla o ad olio, saranno finemente macinate e prive disostanze eterogenee e dovranno venire perfettamente incorporate nell'acqua, nelle colle e negli oli,ma non per infusione. Potranno essere richieste in qualunque tonalità esistente.

VerniciLe vernici che s'impiegheranno per gli interni saranno a base di essenza di trementina e gomme puredi qualità scelte; disciolte nell'olio di lino dovranno presentare una superficie brillante.E’ fatto divieto l'impiego di gomme prodotte da distillazione.

EncausticiGli encaustici potranno essere all'acqua o all'essenza, secondo le disposizioni della D.L.. La ceragialla dovrà risultare perfettamente disciolta, a seconda dell'encaustico adottato, o nell'acqua caldaalla quale sarà aggiunto del sale di tartaro, o nell'essenza di trementina.

SmaltiPotranno essere composti da resine naturali o sintetiche, oli, resine sintetiche, pigmenti caricheminerali ed ossidi vari. Dovranno possedere forte potere coprente, facilità di applicazione, luminosità eresistenza agli urti.

Pitture ad olio ed oleosintetiche

Potranno essere composte da oli, resine sintetiche, pigmenti e sostanze coloranti. Dovrannopossedere un alto potere coprente, risultare resistenti all'azione degradante dell'atmosfera, dellepiogge acide, dei raggi ultravioletti.

Pitture all'acqua (idropitture)Sospensioni acquose di sostanza inorganiche, contenenti eventualmente delle colle o delleemulsioni di sostanza macromolecolari sintetiche.- Tempere   - sono sospensioni acquose di pigmenti e cariche (calce, gesso, carbonato di calciofinemente polverizzati), contenenti come leganti colle naturali o sintetiche (caseina, vinavil, colla dipesce). Si utilizzeranno esclusivamente su pareti interne intonacate, preventivamente preparate conpiù mani di latte di calce, contenente in sospensione anche gessi il polvere fine. Le pareti al momentodell'applicazione dovranno essere perfettamente asciutte. Dovranno possedere buon potere coprentee sarà ritinteggiabile.-  Tinte a calce   - costituite da una emulsione di calce idrata o di grassello di calce in cui vengono

stemperati pigmenti inorganici che non reagiscono con l'idrossido di calcio. L'aderenza alle malteviene migliorata con colle artificiali, animali e vegetali.Si potranno applicare anche su pareti intonacate di fresco utilizzando come pigmenti terre naturalipassate al setaccio. Per interventi conservativi potranno essere utilizzate velature di tinte a calcefortemente stemperate in acqua in modo da affievolire il potere coprente, rendendo la tintatrasparente.- Pitture ai silicati  - sono ottenute sospendendo in una soluzione di vetro solubile (silicati di sodio edi potassio) pigmenti inorganici o polveri di caolino, talco o gesso. Dovranno assicurare uno stabilelegame con il supporto che andrà opportunamente preparato eliminando completamente tracce diprecedenti tinteggiature. Non si potranno applicare su superfici precedentemente tinteggiate conpitture a calce.- Pitture cementizie   - sospensioni acquose di cementi colorati contenenti colle. Dovranno esserepreparate in piccoli quantitativi a causa del velocissimo tempo di presa. L'applicazione dovrà

concludersi entro 30 minuti dalla preparazione, prima che avvenga la fase di indurimento. Terminatatale fase sarà fatto divieto diluirle in acqua per eventuali riutilizzi.

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- Pitture emulsionate   - emulsioni o dispersioni acquose di resine sintetiche e pigmenti con eventualiaggiunte di prodotti plastificanti (solitamente dibutilftalato) per rendere le pellicole meno rigide. Postein commercio come paste dense, da diluirsi in acqua al momento dell'impiego. Potranno essereutilizzate su superfici interne ed esterne. Dovranno essere applicate con ottima tecnica e possederecolorazione uniforme. Potranno essere applicate anche su calcestruzzi, legno, cartone ed altrimateriali. Non dovranno mai essere applicate su strati preesistenti di tinteggiatura, pittura o vernicenon perfettamente aderenti al supporto.

Pitture antiruggine e anticorrosiveDovranno essere rapportate al tipo di materiale da proteggere ed alle condizioni ambientali. Il tipo dipittura verrà indicato dalla D.L. e potrà essere del tipo oleosintetica, ad olio, al cromato di zinco.

Pitture e smalti di resine sinteticheOttenute per sospensioni dei pigmenti e delle cariche in soluzioni organiche di resine sintetiche,possono anche contenere oli siccativi (acriliche, alchidiche, oleoalchidiche, cloroviniliche,epossidiche, poliuretaniche, poliesteri, al clorocaucciù, siliconiche). Essiccano con grande rapiditàformando pellicole molto dure.Dovranno essere resistenti agli agenti atmosferici, alla luce, agli urti. Si utilizzeranno dietro preciseindicazioni della D.L. che ne verificherà lo stato di conservazione una volta aperti i recipienti originali.

Pitture intumescentiSono in grado di formare pellicole che si gonfiano in caso di incendio, producendo uno strato isolanteporoso in grado di proteggere dal fuoco e dal calore il supporto su cui sono applicate.Dovranno essere della migliore qualità, fornite nelle confezioni originali sigillate e di recentepreparazione. Da utilizzarsi solo esclusivamente dietro precise indicazioni della D.L.

Idropittura lavabile su superfici interneIdropittura lavabile applicata a due riprese a rullo o pennello su intonaci interni di qualsiasi tipo e supareti in cartongesso con pittura murale inodore per interni a base di resina sintetica in dispersione abasso impatto ambientale esente da emissioni di solventi (VOC<1 g/l). Classe 1 secondo EN13300,lavabile con resistenza all'abrasione umida di classe 3 rispetto alla EN13300. A due strati. Tinte ascelta della D.L..

Rivestimento tipo marmorinoRivestimento acrilico a spessore per esterno applicato a frattazzo con granulometria fino a 2 mmColore a scelta della D.L. Granulometria 1,5 mm.

ART. 10 ISOLANTI TERMO - ACUSTICI

PRODOTTI PER ISOLAMENTO TERMICO

Si definiscono materiali isolanti termici quelli atti a diminuire in forma sensibile il flusso termicoattraverso le superfici sulle quali sono applicati.I materiali vengono di seguito considerati ai momento della fornitura; il direttore dei lavori, ai fini dellaloro accettazione, può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppurechiedere un attestato di conformità della fornitura alle prescrizioni di seguito indicate.Nel caso di contestazione per le caratteristiche si intende che la procedura di prelievo dei campioni,delle prove e della valutazione dei risultati sia quella indicata nelle norme UNI ed in loro mancanzaquelli della letteratura tecnica (in primo luogo le norme internazionali ed estere).I materiali isolanti si classificano come segue:a) materiali fabbricati in stabilimento (blocchi, pannelli, lastre, feltri, ecc.):1) materiali cellulari: — composizione chimica organica: plastici alveolari; — composizione chimica inorganica: vetro cellulare, calcestruzzo alveolare autoclavato; — composizione chimica mista: plastici cellulari con perle di vetro espanso;2) materiali fibrosi: — composizione chimica organica: fibre di legno; — composizione chimica inorganica: fibre minerali;

3) materiali compatti: — composizione chimica organica: plastici compatti;

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 — composizione chimica inorganica: calcestruzzo; — composizione chimica mista: agglomerati di legno;4) combinazione di materiali di diversa struttura: — composizione chimica inorganica: composti "fibre minerali-perlite", amianto cemento, calcestruzzileggeri; — composizione chimica mista: composti perlite-fibre di cellulosa, calcestruzzi di perle di polistirene;5) materiali multistrato: — composizione chimica organica: plastici alveolari con parametri organici; — composizione chimica inorganica: argille espanse con parametri di calcestruzzo, lastre di gessoassociate astrato di fibre minerali; — composizione chimica mista: plastici alveolari rivestiti di calcestruzzo;b) materiali iniettati, stampati o applicati in sito mediante spruzzatura:1) materiali cellulari applicati sotto forma di liquido o di pasta; — composizione chimica organica: schiume poliuretaniche schiume di urea-formaldeide; — composizione chimica inorganica: calcestruzzo cellulare;2) materiali fibrosi applicati sotto forma di liquido o di pasta: — composizione chimica inorganica: fibre minerali proiettate in opera;3) materiali pieni applicati sotto forma di liquido o di pasta: — composizione chimica organica: plastici compatti;

 — composizione chimica inorganica: calcestruzzo; — composizione chimica mista: asfalto;4) combinazione di materiali di diversa struttura: — composizione chimica inorganica: calcestruzzo di aggregati leggeri; — composizione chimica mista: calcestruzzo con inclusione di perle di polistirene espanso;5) materiali alla rinfusa: — composizione chimica organica: perle di polistirene espanso; — composizione chimica inorganica: lana minerale in fiocchi, perlite; — composizione chimica mista: perlite bitumata.Per tutti i materiali isolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometriche predeterminate, sidevono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali:a) dimensioni: lunghezza - larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppurespecificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dalproduttore nella sua documentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;

b) spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documentiprogettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella suadocumentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori;c) massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali;in assenza dei primi due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica edaccettate dalla direzione dei lavori;d) resistenza termica specifica: deve essere entro i limiti previsti da documenti progettuali (calcolo inbase alla normativa vigente) ed espressi secondo i criteri indicati nella norma UNI 7357 (FA 1 - FA 2 -FA 3) e UNI 10351;e) saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto le seguenti caratteristiche: — reazione o comportamento al fuoco; — limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; — compatibilità chimico-fisica con altri materiali.Per i materiali isolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate le stessecaratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. Il direttore dei lavoripuò inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera, ricorrendo ovenecessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito.

PRODOTTI PER ASSORBIMENTO ACUSTICO

Si definiscono materiali assorbenti acustici (o materiali fonoassorbenti) quelli atti a dissipare in formasensibile l'energia sonora incidente sulla loro superficie e, di conseguenza, a ridurre l'energia sonorariflessa.Questa proprietà è valutata con il coefficiente di assorbimento acustico (a),definito dall'espressione:a = Wa/Wi

dove: Wi è l'energia sonora incidente,

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Wa è l'energia sonora assorbita.Sono da considerare assorbenti acustici tutti i materiali porosi a struttura fibrosa o alveolare aperta.A parità di struttura (fibrosa o alveolare) la proprietà fonoassorbente dipende dallo spessore.I materiali fonoassorbenti si classificano secondo lo schema di seguito riportato.a) Materiali fibrosi:1) Minerali (fibra di amianto, fibra di vetro, fibra di roccia);2) Vegetali (fibra di legno o cellulosa, truciolari);b) Materiali cellulari:1) minerali:- calcestruzzi leggeri (a base di pozzolane, perlite, vermiculite, argilla espansa);- laterizi alveolari;- prodotti a base di tufo;2) sintetici:- poliuretano a celle aperte (elastico - rigido);- polipropilene a celle aperte.Per tutti i materiali fonoassorbenti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometrichepredeterminate si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: — lunghezza e larghezza: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI oppure specificate negli altridocumenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella suadocumentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori:

 — spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI oppure specificate negli altri documentiprogettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella suadocumentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; — massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali;in assenza delle prime due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnicaed accettate dalla direzione dei lavori; — coefficiente di assorbimento acustico, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dallanorma UNI ISO 354, deve rispondere ai valori prescritti nel progetto od in assenza a quelli dichiaratidal produttore ed accettati dalla direzione dei lavori.Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche: — resistività al flusso d'aria (misurata secondo EN 29053); — reazione e/o comportamento al fuoco; — limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; — compatibilità chimico-fisica con altri materiali.

I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; la direzione dei lavori ai fini della loro

accettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere unattestato di conformità della stessa alle prescrizioni sopra riportate.In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sonoquelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica(primariamente norme internazionali od estere).Per i materiali fonoassorbenti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate lestesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La direzionedei lavori deve inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera,ricorrendo ove necessario a carotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito.In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sonoquelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime quelli descritti nella letteratura tecnica(primariamente norme internazionali od estere).Per le caratteristiche possedute intrinsecamente dal materiale non sono necessari controlli.

PRODOTTI PER ISOLAMENTO ACUSTICO E TERMICO

Si definiscono materiali isolanti acustici (o materiali fonoisolanti) quelli atti a diminuire in formasensibile la trasmissione di energia sonora che li attraversa.Questa proprietà è valutata con il potere fonoisolante (R) definito dalla seguente formula:R = 10 log Wi/Wtdove: Wi è l'energia sonora incidente,Wt è l'energia sonora trasmessa.Tutti i materiali comunemente impiegati nella realizzazione di divisori in edilizia posseggono proprietàfonoisolanti.

Per materiali omogenei questa proprietà dipende essenzialmente dalla loro massa areica.

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Quando sono realizzati sistemi edilizi compositi (pareti, coperture, ecc.) formate da strati di materialidiversi, il potere fonoisolante di queste strutture dipende, oltre che dalla loro massa areica, dal numeroe qualità degli strati, dalle modalità di accoppiamento, dalla eventuale presenza di intercapedine d'aria.Per tutti i materiali fonoisolanti forniti sotto forma di lastre, blocchi o forme geometrichepredeterminate, si devono dichiarare le seguenti caratteristiche fondamentali: — dimensioni: lunghezza e larghezza, valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppurespecificate negli altri documenti progettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dalproduttore nella sua documentazione tecnica ed accettata dalla direzione dei lavori; — spessore: valgono le tolleranze stabilite nelle norme UNI, oppure specificate negli altri documentiprogettuali; in assenza delle prime due valgono quelle dichiarate dal produttore nella suadocumentazione tecnica ed accettate dalla direzione dei lavori; — massa areica: deve essere entro i limiti prescritti nella norma UNI o negli altri documenti progettuali;in assenza dei primi due valgono quelli dichiarati dal produttore nella sua documentazione tecnica edaccettate dalla direzione dei lavori; — potere fonoisolante, misurato in laboratorio secondo le modalità prescritte dalla norma UNI 8270/3,deve rispondere ai valori prescritti nel progetto od in assenza a quelli dichiarati dal produttore edaccettati dalla direzione dei lavori.Saranno inoltre da dichiarare, in relazione alle prescrizioni di progetto, le seguenti caratteristiche: — modulo di elasticità; — fattore di perdita;

 — reazione o comportamento al fuoco; — limiti di emissione di sostanze nocive per la salute; — compatibilità chimico-fisica con altri materiali.I prodotti vengono considerati al momento della fornitura; la direzione dei lavori ai fini della loroaccettazione può procedere ai controlli (anche parziali) su campioni della fornitura oppure chiedere unattestato di conformità della stessa alle prescrizioni sopra riportate .In caso di contestazione i metodi di campionamento e di prova delle caratteristiche di cui sopra sonoquelli stabiliti dalle norme UNI ed in mancanza di queste ultime, quelli descritti nella letteratura tecnica(primariamente norme internazionali od estere).Per i materiali fonoisolanti che assumono la forma definitiva in opera devono essere dichiarate lestesse caratteristiche riferite ad un campione significativo di quanto realizzato in opera. La direzionedei lavori deve inoltre attivare controlli della costanza delle caratteristiche del prodotto in opera,ricorrendo ove necessario acarotaggi, sezionamenti, ecc. significativi dello strato eseguito.

Polistirolo espansoIl polisterolo espanso è un materiale plastico ottenuto per estrusione nello spessore voluto e condensità compresa tra 30 e 50 kg/mc, salvo indicazione specifica di densità maggiori e, se richiestodalla direzione dei lavori, dovrà essere fornito del "Marchio di qualità" rilasciato dall'Istituto Italiano peril polistirolo espanso di qualità garantita; dovrà essere impermeabile all'acqua ed al vapore, resistenteagli urti, inodore, anigroscopico, imputrescibile ed autoestinguente ed, inoltre, dovrà resistere atemperature non inferiori a 75 °C.

Poliuretano espansoIl poliuretano espanso è un materiale plastico prodotto in manufatti o in "situ" per iniezione, ècaratterizzato dal gas, presente nelle celle che gli conferisce un bassissimo valore di conducibilitàtermica e dovrà avere le seguenti caratteristiche: — densità 30 - 50 kg/mc

 — conducibilità termica (a 25 °C) max 0,018 Kcal/mqh °C — resistenza alla compressione(per densità da 30 a 50 ed in direzione normalealla espansione) 1 - 3 kgf/cmq

Argilla espansaL'argilla espansa sarà formata da granuli di varie dimensioni a struttura interna cellulare klinkerizzataed una dura e resistente scorza esterna; dovrà essere assolutamente inerte, priva di sostanzeorganiche e combustibili, leggera, impermeabile, refrattaria e resistente alla compressione e dovràavere un coefficiente di conducibilità termica a 25 °C pari a 0,08 Kcal/mqh °C.

VermiculiteLa vermiculite è un materiale di tipo argilloso risultante dall'alterazione della mica nera e sarà fornitosotto forma di prodotto espanso, ottenuto per rapido riscaldamento del minerale alla temperatura di

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250-300 °C; il prodotto espanso dovrà essere esente da impurità, incombustibile, insolubile in acqua,inattaccabile da calci e cemento.A seconda della granulometria il prodotto avrà massa volumica apparente di 100 ÷ 60 kg/mc,conducibilità termica a 20 °C di 0,03 ÷ 0,04 Kcal/mq h °C e potrà resistere a temperature sino a 900 °C.

PerliteLa perlite sarà realizzata con lava vulcanica espansa in granuli e sarà fornita in pannelli rigidi le cuicaratteristiche dipendono dai componenti aggiuntivi per gli stessi adottati, sarà imputrescibile edininfiammabile, a seconda della granulometria, avrà una massa volumica apparente di 130 - 90 kg/mced un coefficiente di conducibilità termica a 20 °C di 0,04 Kcal/mqh °C.

Pannelli isolanti in lana di rocciaPannello rigido in lana di roccia a doppia densità, resistente a compressione, calpestabile, nonrivestito per l’ isolamento termico e acustico.Dati tecnici

Classe di reazione al fuoco A1 UNI EN 13501-1Resistenza a compressione(carico distribuito)

σ10 ≥ 50 kPa UNI EN 826

Coefficiente di resistenza alladiffusione di vapore acqueo

µ = 1 UNI EN 12086

Calore specifico Cp = 1030 J/(kg•K) UNI EN 12524Conduttività termica dichiarata λD = 0,038 W/(m•K) UNI EN 12667, 12939Densità nominale ρa = Doppia densità:

210/130 kg/m3UNI EN 1602

Resistenza a compressione(carico puntuale)

Fp ≥ 600 N UNI EN 12430

Coefficiente di dilatazionetermica lineare

2x10-6 1/°C

Temperatura di fusione (lanadi roccia)

tt > 1,000°C

Certificato di compatibilitàambientale SI

Pannelli in poliuretano espansoLastre in schiuma polyiso espansa rigida (PIR) per isolamento termico di pavimenti e pareti dispessore 5 o 10 cm, con un rivestimento Duotwin o equivante su entrambe le facce, avente:Conducibilità termica dichiarata: λD= 0.024 W/mK (EN 13165 Annessi A e C)Resistenza a compressione: valore minimo = 130/150 kPa (EN 826)Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: µ = 148 (EN 12086)Resistenza alla diffusione del vapore acqueo: Z = 21 m2/hPa (EN 12086)Assorbimento d’acqua: WL < 1 % (EN 12087)Classe di reazione al fuoco: F (EN 11925-2)

Pannelli in in schiuma polyiso espansaLastre in poliuretano espanso. Lastre rigide di isolante termico formata da pannelli in schiuma polyisoespansa, a marchio CE secondo EN 13165 con conducibilità dichiarata lamda D=0,028 W/mK,resistenza a compressione 150 Kpa/cm2, rivestito su entrambe le facce con velo vetro saturato, privodi CFC o HCFC.

Pannelli in schiuma polyiso espansaEsecuzione di isolamento termico per pavimenti, coperture e pareti mediante fornitura e posa in operadi lastre tipo STIFERITE B o equivalente in schiuma polyiso espansa rigida (PIR), con rivestimenti divelo di vetro bitumato accoppiato a PPE sulla faccia superiore e con fibra minerale saturata sullafaccia inferiore, di spessore 10 cm, avente:Trasmittanza termica dichiarata: Ud= 0.22 W/m2KResistenza termica dichiarata: Rd= 4.62 W/m2K

Conducibilità termica dichiarata: ëD= 0.026 W/mK (EN 13165 Annessi A e C)Resistenza a compressione: valore minimo = 150 kPa (EN 826)

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1530E_DT08_R0 43 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo: µ = 33 ± 2 (EN 12086)Resistenza alla diffusione del vapore acqueo: Z = 4.9 ± 0.1 m2/hPa (EN 12086)Assorbimento d'acqua: WL < 2 % in peso (EN 12087)Classe di reazione al fuoco: F (EN 11925-2

Isolamento in lana di legno mineralizzata con magnesiteFornitura e posa in opera di pannelli termofonoisolanti e fonoassorbenti in lana di legno mineralizzatacon magnesite ad alta temperatura, conformi alla Norma UNI EN 13168 – Tipo: “Pannello in lana dilegno con legante Magnesite” – spessore 50 mm, dimensioni 500x2000 mm, rispondente inoltre allaNorma UNI 9714-M-A-I, certificato dall'Istituto per la Baubiologia e l'Ecologia di Neubeuern (D) perl'assenza di componenti nocivi oltre che per la provata ecobiocompatibilita accoppiati con pannellitermofonoisolanti e fonoassorbenti in lana di legnomineralizzata con magnesite ad alta temperatura con superficie a vista prefinita con impastolegnomagnesiaco, conformi alla Norma UNI EN 13168 – Tipo: “Pannello in lana di legno con leganteMagnesite” – spessore 50 mm, , dimensioni 500x2000 mm, rispondente inoltre alla Norma UNI 9714-M-A-LEntrambi i pannelli hanno reazione al fuoco B-s1,d0, omologati dal Ministero dell'Interno inClasse 1 secondo circolare 3 MI.SA.(95) 3 del 28/2/95.

Pannelli in polistirene espanso sinterizzato (EPS)con capacità di riflessione della radiazione termica a spigolo vivo, controllata dal FIW di Monaco di

Baviera, dotata di marchio Ü e di omologazione generale di applicazione Dibt “ai fini della sicurezzacostruttiva”, prodotta da azienda certificata con sistema qualità UNI EN ISO 9001:2000 e certificatacon sistema di gestione ambientale UNI EN ISO 14001:2004, dotata di dichiarazione ambientale diprodotto EPD e di validazione EMAS.La lastra, marcata CE secondo la UNI EN 13163:2003, garantisce le seguenti proprietà:−  conduttività termica (l) dichiarata a 10°C secondo UNI EN 13163:2003 di 0,031 W/m·K (misurata

secondo la EN 12667);−  resistenza a flessione 200 kPa (EN 12089); resistenza a compressione al 10% di schiacciamento

pari a 150 kPa (EN 826);−  resistenza a carico permanente a 50 anni con deformazione < del 2% dello spessore (compressive

creep) 45 kPa (EN 1606);−  assorbimento d'acqua per lungo periodo per immersione totale inferiore al 3% in volume (EN

12087);−  assorbimento d'acqua per diffusione pari al 5% in volume (EN 12088);−  resistenza al passaggio del vapore (µ) =70 (EN 12086); r=25 kg/mc; reazione al fuoco in classe

europea E secondo la norma EN 13501-1.

Isolamento acustico anticalpestioStrato resiliente termoacustico composto da espanso modificato a base polietilenica sp. 10 mm,avente l=0.04 W/mK, Indice di isolamento acustico al calpestio calcolato ed in opera - L'n,w pari a 54dB (UNI EN 12354-2), rigidità dinamica effettiva S' = 28 MN/m3 e con elevata resistenza allacompressione C < 8%, da posizionare con film marchiato a vista. Al fine di evitare ponti acustici tra ilmassetto e il piano di posa, la continuità del manto sarà garantita mediante giunzione con fascettaadesiva.

Pannelli isolanti per cappotto esterno in polistirenePannello polistirene espanso, per il termoisolamento di facciate in conformità alla Normativa Europea

EN 13163 tipo EPS-EN13163-L1-W2-T2-S2-P4-DS(N)2-DS(70,-)1-TR150- BS100.Granulato di polistirene espanso.Proprietà Valori Limiti di normaDefinizione EPS-F (EN 13163)Peso specifico ca. 15-18kg/m3

Lunghezza L1 ± 0,6% (EN 822)Larghezza W2 ± 2mm (EN 822)Spessore T2 ± 1mm (EN 823)Ortogonalità S2 ± 2mm/1000mm (EN 824)Planarità P4 ± 5mm (EN 825)Stabilità dimensionale (cond. Normali) DS(N) 2 ± 0,2 (EN 1603)Stabilità dimensionale (cond. speciali) DS(70,-)1 48h, 70°C (EN 1604)Resistenza a trazione TR150 ε 150 kPa (EN 1607)Resistenza a flessione BS100 ε 100 kPa (EN 12089)

Sollecitazione a compressione al 10% di deformazione CS(10)150 ε 150 kPa (EN 826)

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1530E_DT08_R0 44 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Fattore di resistenza alla diffusione del vapore acqueo µ < 10 (EN 12086)Conducibilità termica  0,040 W/mK (EN 12939)Formato dei pannelli 100x50 cmComportamento al fuoco: E (EN 13501-1)Classe di infiammabilità B1 difficilmente combustibileClasse di formazione fumo Q3Classe di formazione gocceTr1@@@?g3@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@g@@@@@@he?@@@@@hf@@@@@?g@@@@@?h3@@@@@@6KO2@@?f@@@@@@@?g?3@@@@@@@@@@@@@@@@@(Y?f?V'@@@@@@@@@

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Pannelli isolanti per cappotto esterno in polistirene con grafitePannello termoisolante in polistirolo espanso grigio con rivestimento riflettente della superficie dicolore bianco. Componente di sistema per i rivestimenti termoisolanti a cappotto. Testato in base allaEN 13163 e certificato ETAG 004.Polistirolo granulato espanso additivato di grafite.Non contiene (fluoroclorocarburi), fluoroclorocarburi alogenati o fluorocarburialogenati.Designation-Code EPS-EN 13163-L1-W2-T2-S2-P4-DS(N)2-DS(70,-)1-TR150-BS100Peso specifico apparente ca. 15-18 kg/m3Resistenza alla trazione trasversale ≥ 150 kPa

Fattore di resistenzaalla diffusione del vapore acqueo µ < 10Conducibilità termica λD 0,031 W/mKFormato dei pannelli 100x50 cmComportamento al fuoco: E (Euroclasse) secondo EN 13501-1

Pannelli isolanti per cappotto esterno in polistirene espanso sinterizzato con grafitePannelli termoisolanti in polistirene espanso sinterizzato con grafite, tagliato da blocco, esente damateriale rigenerato, prodotto secondo norma EN 13163 e con marchio UNI-IIP e marcatura CE.autoestinguente euroclasse E, marchio CE.

Caratteristiche tecniche:−  Resistenza Compressione - UNI EN 826 - Kpa 70 CS(10)70 - 100CS(10)100−  Conducibilità termica - UNI EN 12667 UNI EN 12939 - W/Mk λ 0,029 - λ D 0,031−  Reazione al fuoco - UNI EN 11925-2 CSE-RF3-77 – Euroclasse – E1−  Temp. Limite – C°- 40 + 75−  Resist. Diff. Vapore UNI EN 12086 – 20/40 – 30/70−  Capacità Termica specifica - UNI EN 12524 - J/(Kg.K) 1450−  Assorb. Acqua per Immersione - UNI EN 12087 Vol.% WL(T)5 <_ 5% WL(T)3 <_ 3%−  Stabilità Dimensionale - UNI EN 1603 DS(N)2 - % +_0.2 - DS(N)2−  Resistenza alla flessione - UNI EN 12089 - KPa BS 135 BS 200−  Modulo elastico a compressione - UNI EN 826 - kPa 2800

ART. 11 IMPERMEABILIZZAZIONI

I materiali impermeabilizzanti dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti e dovranno avere, aseconda del tipo, i seguenti requisiti.

AsfaltoL'asfalto sarà naturale e proverrà dalle migliori miniere, sarà in pani, compatto, omogeneo, privo dicatrame proveniente dalla distillazione del carbon fossile, ed il suo peso specifico varierà fra i limiti di1104 e 1205 kg.

Bitume asfalticoIl bitume asfaltico proverrà dalla distillazione di rocce di asfalto naturale, sarà molle, assai scorrevole,di colore nero e scevro dell'odore proprio del catrame minerale proveniente dalla distillazione delcarbon fossile e del catrame vegetale.

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1530E_DT08_R0 45 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Manti bituminosi prefabbricatiI manti bituminosi prefabbricati, oltre ad avere requisiti conformi alle norme UNI vigenti, avranno unsupporto che potrà essere costituito da veli di vetro, da feltri o da tessuti di vetro ed un corpo costituitoda bitume o mastice bituminoso; dovranno avere stabilità di forma a caldo, flessibilità e sarannoimputrescibili, anigroscopici, chimicamente e fisicamente stabili, di buona resistenza alla trazione edidonei a legarsi al bitume ossidato.I manti bituminosi prefabbricati potranno essere del tipo a superficie esterna autoprotetta conscagliette d'ardesia, graniglia di marmo o di quarzo o lamine metalliche a dilatazione autocompensata.

Guaine in PVC plastificatoLe guaine in PVC plastificato, oltre ad avere requisiti conformi alle norme UNI vigenti, dovranno averele seguenti caratteristiche: — resistenza a trazione min 150 kgf/cmq — allungamento a rottura min 200 per cento — durezza Shore min A 75 — resistenza alla temperatura esterna da - 20 a + 75 °CSe sono usate come barriera al vapore dovranno avere uno spessore minimo di 0,8 mm se invecehanno la funzione di strato impermeabilizzante lo spessore minimo dovrà essere di 1,2 mm.

Doppio manto di guaine bituminose (la superiore autoprotetta)

Doppia membrana bituminosa di cui la seconda guaina, a finire, autoprotetta con scaglie di ardesianaturale.Prima membranain bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mmavente le seguenti caratteristiche:Norme di riferimento: EN 13707 - EN 13969Tipo di mescola: BPETipo di armatura: PoliestereFinitura superiore: Film PP / SabbiaFinitura inferiore: Film PPDestinazione d'uso: SottostratoMetodo di applicazione: a fiammaDifetti visibili EN 1850-1: SuperaLunghezza EN 1848-1: m = 10 -1% = 7,50 -1% (Spess. 5 mm)

Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1%Spessore EN 1849-1: mm 4 ±0,2 mmImpermeabilità (metodo B) EN 1928: SuperaImpermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: SuperaComportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roofReazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 650 -20%- giunzioni di lato 450 -20%Proprietà a trazione- forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 750 -20%- forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 550 -20%- allungamento longitudinale % 40 -15 pp

- allungamento traversale % 40 -15 ppResistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 900Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 15Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale EN 12310-1 N 180 -30%- trasversale 180 -30%Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -20Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 95Flessibilità dopo invecchiamento artif iciale EN 1296+EN 1109 °C -15 +15 °CPermeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000Seconda membranain bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mmavente le seguenti caratteristiche:

Norme di riferimento: EN 13707

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1530E_DT08_R0 46 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Tipo di mescola: BPETipo di armatura: PoliestereFinitura superiore: ardesiaFinitura inferiore: Film PPDestinazione d'uso: Strato a finireMetodo di applicazione: a fiammaDifetti visibili EN 1850-1: SuperaLunghezza EN 1848-1: m = 7,50 -1%Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1%Massa areica EN 1849-1: kg/m2 5.80 ±15%Spessore EN 1849-1: mm 4 (su cimosa) ±0,2 mmImpermeabilità (metodo B) EN 1928: SuperaImpermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: SuperaComportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roofReazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 800 -20%- giunzioni di lato 550 -20%Proprietà a trazione- forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 900 -20%

- forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 650 -20%- allungamento longitudinale % 50 ±15 pp- allungamento traversale % 50 ±15 ppResistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 1500Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 20Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale EN 12310-1 N 300 -30%- trasversale 350 -30%Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -25Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 100Flessibilità dopo invecchiamento artif iciale EN 1296+EN 1109 °C -20 +5 °CPermeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000Adesione dei granuli EN12039: Perdita % 15 ±15pp

La seconda membrana verrà posata, sfalsata di 50 cm, mediante rinvenimento a fiamma di GPL dellamassa bituminosa della membrana stessa, in aderenza totale sulla precedente, dovrà essere risvoltataed incollata lungo le pareti verticali per almeno 20 cm oltre il livello massimo previsto per le acquepluviali superando l'impianto della prima. Le sormonte longitudinali saranno saldate a fiamma peralmeno 10 cm e quelle di testa per almeno 15 cm.

Guaina bituminosa per fondazioni e muri controterramembrana bituminosa con un compound costituito da bitume distillato elastomeri e plastomeri.Supporto in tessuto non tessuto di poliestere composito è utilizzata come strato a finire con o senzaprotezione pesante o nelle fondazioni. La finitura superiore rivestita con sabbia in granulometriafinissima oppure a richiesta con talco. Finitura inferiore rivestita con un film antiadesivo di elevatafusibilità con goffratura a quadretti per favorire la sfiammatura del film ed indicare il giusto grado difusione della mescola. Eseguire la posa con sfiammatura della finitura inferiore e con sovrapposizioni

laterali di almeno 8 cm e quelle di testa di circa 15 cm.Tipo di mescola: BPPTipo di armatura: PoliestereFinitura superiore: Sabbia/TalcoFinitura inferiore: Film PEMetodo di applicazione: A fiammaDifetti visibili EN 1850-1 – SuperaLunghezza EN 1848-1 m ≥ 10 -1%Larghezza EN 1848-1 m ≥ 1 -1%Rettilineità EN 1848-1 – SuperaMassa areica EN 1849-1 kg/m2 /Spessore EN 1849-1 mm 4Impermeabilità (metodo B) EN 1928 – SuperaImpermeabilità dopo invecchiamento EENN 1 1299268 Supera

Comportamento al fuoco esterno EN 13501-5 – F roof

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1530E_DT08_R0 47 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Reazione al fuoco EN 13501-1 – EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 400- giunzioni di lato 300Resistenza alla penetrazione d’acqua (metodo A) EN 1928:2000 /Resistenza all’urto (supporto rigido) EN 12691 mm 800Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 10Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale EN 12310-1 N 140 140 140 -30%- trasversale 140 140 140 -30%Stabilità dimensionale EN 1107-1 % ≤ 0,3Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 120Resistenza a caldo dopo invecchiamento artificiale EN 1296+ EN 1110 °C 110Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 20.000

Guaina bituminosa – barriera al vaporemembrana impermeabilizzante realizzata con mescola a base di bitume distillato, elastomeri e

plastomeri; armata con feltro di vetro rinforzato e lamina di alluminio. Finitura superiore rivestita consabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco, mentre quella inferiore da un filmantiadesivo di elevata fusibilità. Caratteristiche principali:Norme di riferimento: EN 13970. Tipo di mescola: BPP (bitume plastomerico); tipo di armatura: velo divetro + lamina di alluminio; finitura superiore: sabbia; finitura inferiore: film PE; destinazione d’uso: BV(barriera vapore); metodo di applicazione: a fiamma.Lunghezza (EN 1848-1): m ≥ 15 -1% ≥ 10 -1%Larghezza (EN 1848-1) m ≥ 1 -1%Massa areica (EN 1849-1) kg/m2 2 / ±10%Spessore (EN 1849-1) mm 3 (tolleranza ±0,2 mm)Impermeabilità (metodo B) secondo norma EN 1928:2000Comportamento al fuoco esterno (EN 13501-5): F roofReazione al fuoco (EN 13501): EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti

- giunzioni di testa (EN 12317-1) N/50 mm 450; - giunzioni di lato N/50 mm 350Proprietà a trazione- forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 450- forza a trazione massima traversale EN 12311-1 N/50 mm 350- allungamento longitudinale 3%- allungamento traversale 3%Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale e trasversale EN 12310-1 N 70Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10 -10 /Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 1.500.000 µ = 1.500.000 -10%Spessore 3 mm

Membrana traspirante idrorepellente

Schermo ad alta traspirazione, composto da uno strato superiore speciale, idrorepellente di 1ª scelta,da una membrana centrale ad alta traspirazione, impermeabile all’acqua e all’aria e da uno stratoassorbente nella parte inferiore. Va stesa direttamente sull’isolante termoacustico (o tavolato in legno),parallelamente alla linea di gronda, e fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormontosuccessivo. Per garantire una corretta posa del telo utilizzare le guarnizioni in corrispondenza deichiodi stessi.I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con i nastri adesivi.Peso: 180 gr/mqResistenza strappo: 353 N/5 cmValore Sd: ca. 0,02 mColonna d’acqua: 4000 mmReazione al fuoco: B2Reazione raggi UVA: 4 mesi

Membrana freno al vapore 

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1530E_DT08_R0 48 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Membrana a bassa traspirabilità, freno al vapore, con doppia funzione di traspirazione, impermeabileall’aria e all’acqua, direttamente sul primo assito (sotto l’isolante termoacustico). Va stesoparallelamente alla linea di gronda, fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormontosuccessivo. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con inastri adesivi.Peso: 155 gr/mqResistenza strappo: 270 N/5 cmValore Sd: ca. 2,0 mColonna d’acqua: 5500 mmReazione al fuoco: B2Reazione raggi UVA: 4 mesi

ART. 12 IDROFUGHI - IDROREPELLENTI - ADDITIVI

Gli idrofughi, gli idrorepellenti e gli additivi dovranno essere conformi alle norme UNI vigenti e,dovranno avere, altresì, i requisiti qui di seguito riportati.

A) IdrofughiGli idrofughi dovranno conferire efficace e duratura idrorepellenza alle malte senza alterarnenegativamente le qualità fisico-meccaniche, mantenendo inalterati i colori delle stesse e non alterandola potabilità delle acque nel caso di intonaci a contatto di acqua potabile; dovranno essereapprovvigionati in confezioni sigillate con l'indicazione della ditta produttrice, del tipo e del modod'impiego.

B) IdrorepellentiGli idrorepellenti dovranno conferire efficace e duratura idrorepellenza ai materiali sui quali verrannoapplicati senza alterarne le proprietà, l'aspetto ed il colore e dovranno essere perfettamentetrasparenti ed inalterabili agli agenti atmosferici ed agli sbalzi di temperatura; dovranno essereapprovvigionati in confezioni sigillate con l'indicazione della ditta produttrice, del tipo e del modod'impiego.

C) AdditiviGli additivi per malte e calcestruzzi sono classificati in fluidificanti, aereanti, acceleranti, ritardanti,antigelo, ecc., dovranno migliorare a seconda del tipo le caratteristiche di lavorabilità, resistenza,impermeabilità, adesione, durabilità, ecc. e dovranno essere conformi anche alle prescrizioni di cui alpunto 5) dell'allegato 1 del decreto ministeriale 9-1-1996 ; dovranno essere approvvigionati inconfezioni sigillate con l'indicazione della ditta produttrice, del tipo e del modo d'impiego.

ART. 13 PROVE DEI MATERIALI

1) Certificato di qualità.L'Appaltatore, per poter impiegare i vari tipi di materiali prescritti dalle presenti Norme Tecniche, dovràesibire preventivamente al Direttore dei Lavori, per ogni categoria di lavoro, i certificati rilasciati da un

Laboratorio ufficiale relativo ai lavori caratteristici richiesti.Tali certificati dovranno contenere tutti i dati relativi alla provenienza e alla individuazione dei singolimateriali o loro composizione, agli impianti o luoghi di produzione, nonché i dati risultanti dalle prove dilaboratorio atte ad accertare i valori caratteristici richiesti per le varie categorie di lavoro o fornitura inun rapporto a dosaggi e composizioni proposte.I certificati che dovranno essere esibiti tanto se i materiali sono prodotti direttamente, quanto seprelevati da impianti, da cave, da stabilimenti anche se gestiti da terzi, avranno una validità biennale. Icertificati dovranno comunque essere rinnovati ogni qualvolta risultino incompleti o si verifichi unavariazione delle caratteristiche dei materiali, delle miscele o degli impianti di produzione.

2) Accertamenti preventivi.Prima dell’inizio dei lavori comportanti l’impiego di materiali in quantità superiori a:- 1.000 mc. per i materiali lapidei e conglomerati bituminosi,

- 500 mc. per i conglomerati cementizi,- 50 t. per i cementi e le calci,

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- 5.000 m. per le barriere

il Direttore dei Lavori, presa visione dei certificati di qualità presentati dall’Impresa, disporrà, senecessario (e a suo insindacabile giudizio) ulteriori prove di controllo di laboratorio a spesedell’Appaltatore.Se i risultati di tali accertamenti fossero difformi rispetto a quelli dei certificati, si darà luogo allenecessarie variazioni qualitative e quantitative dei singoli componenti, ed all’emissione di un nuovocertificato di qualità.Per tutti i ritardi nell’inizio dei lavori derivanti dalle difformità sopra accennate e che comportino unaprotrazione del tempo utile contrattuale sarà applicata la penale prevista nell’art. “Tempo utile per darecompiuti i lavori - penalità in caso di ritardo” delle Norme Generali.

3) Prove di controllo in fase esecutiva.L'Impresa sarà obbligata a prestarsi in ogni tempo e di norma periodicamente per le forniture dimateriali di impiego continuo, alle prove ed esami dei materiali impiegati e da impiegare, sottostando atutte le spese di prelevamento e di invio dei campioni ai Laboratori ufficiali indicati dalla Stazioneappaltante.In particolare, tutte le prove ed analisi dei materiali stradali saranno eseguite, a spese dell’Impresa,presso un Laboratorio ufficiale.I campioni verranno prelevati in contraddittorio.

Degli stessi potrà essere ordinata la conservazione nell'Ufficio Tecnico comunale previa apposizionedi sigilli e firme del direttore dei Lavori e dell'Impresa e nei modi più adatti a garantire l'autenticità e laconservazione.I risultati ottenuti in tali Laboratori saranno i soli riconosciuti validi dalle due parti; ad essi si faràesclusivo riferimento a tutti gli effetti delle presenti Norme Tecniche.

ART. 14 MATERIALI VARI PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO

a) Bitumi - Emulsioni bituminose - Catrami: dovranno soddisfare ai requisiti stabiliti nellecorrispondenti Norme vigenti del C.N.R.

b) Bitumi liquidi: dovranno corrispondere a requisiti di cui alle specifiche "Norme per l'accettazionedei bitumi liquidi per usi stradali" del C.N.R.

c) Tubi in calcestruzzo armato turbocentrifugato: essi saranno prefabbricati con il sistema dellacentrifugazione in elementi monolitici della lunghezza utile di 3,50-5,00 m con cemento tipo 425alto forno per m3 d'inerte ben lavato e vagliato; maturati a pressione di vapore ed in bagnod'acqua; impermeabili e calcolati per resistenza ai carichi esterni di traffico anche pesante; raccordia bicchiere e muniti di anello in gomma.

d) Manufatti in calcestruzzo prefabbricati (pozzetti, chiusini, caditoie, ecc.): essi saranno delledimensioni, caratteristiche e spessori adatti a sopportare il traffico di 1^ categoria e la spinta delterreno, esenti da qualsiasi anomalia e perfettamente impermeabili. L'Appaltatore deve produrre icalcoli ed i disegni esecutivi dei manufatti e dovrà fornire su richiesta della Stazione Appaltantetutta la documentazione necessaria ad illustrare le caratteristiche meccaniche del calcestruzzo e lemodalità di produzione degli elementi prefabbricati.

e) Caditoie - chiusini in ghisa: essi saranno costruiti con ghisa dalle caratteristiche, di cui alla

precedente lettera g) delle dimensioni prescritte ed atti a sopportare i carichi indicati a secondadelle ubicazioni.f) Tubazioni in cloruro di polivinile - P.V.C.:

Tubi tipo UNI EN 1401: i tubi previsti tipo UNI EN 1401 dovranno essere conformi alla NormaEuropea edita dal Comitato Europeo di Normalizzazione con codice di applicazione "U" destinate alconvogliamento di reflui di scarico denominati a pelo libero, per fognature civili, industriali oagricole. - Materia prima: policloruro di vinile non plasticato PVC-U, il PVC contenuto non saràmeno del 80% in massa per la produzione di tubazioni. - Guarnizioni di tenuta: la guarnizione dovràessere relizzata in conformità alla norma UNI EN 681/1 con materiale elastomerico, il sistema digiunzione a bicchiere sarà con guarnizione brevettata preinserita in fabbrica, l'anello elastomericodi gomma flessibile con ghiera dovrà risultare inamovibile nella sede del bicchiere a conformazionecalibrata. - Aspetto e colore: i tibi si devono presentare ad occhio nudo con superficie lisce, il tubocolorato in tutto lo spessore della parete, può essere RAL 7037 o RAL 8023. - Marcatura: lamarcatura dovrà essere continua ed indelebile conforme alla UNI EN 1401, effettuata in fabbrica,

su almeno una generatrice esterna del tubo con lunghezze variabili aventi intervalli massimi di 2 m.

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- Lunghezze: barre di lunghezza da 6,5,3 m. - Classe di rigidità: I tubi oggetto della forniturasaranno fabbricati secondo la classe di rigidità anulare SN 8 kN/mq SDR 34. - Sistema di qualità:le tubazioni dovranno essere prodotte da aziende certificate secondo le norme UNI EN 9002 o9001. - Marchi di conformità: marchio IIP o di altro istituto accreditato secondo la norme UNI EN45011. - Posa in opera: l'impresa appaltatrice dovrà installare le tubazioni in base alle"Raccomandazioni di posa n. 3" dell'I.I.P. del 11/84. - Collaudo: le condotte verranno collaudate inopera secondo quanto previsto dal D.M.LL.PP. del 12/12/85 e dalla norma UNI EN 1610.

g) Tubi e raccordi in polietilene a.d.: dovranno essere conformi alle Norme UNI 7613 tipo 303 perpressioni di esercizio di 3,2 atm., per fognature urbane ed industriali, la norma citata si ntende quiriportata. Per quanto concerne le modalità di installazione, si fa riferimento alla normativa emanatadall'Istituto italiano dei Plastici (I.I.P.). I giunti a richiesta della Direzione Lavori potranno essere deltipo a bicchiere incollato o saldati di testa.

h) Per le altre forniture: raccordi in amianto-cemento, in calcestruzzo, tappi di chiusura, sifoni dicacciata, saracinesche, tubi zincati, profilati plastici, ecc., valgono le stesse norme di accettazionedella parte introduttiva del presente articolo.

i) Tubazioni e raccordi in polietilene alta densità per condotte di fluidi in pressioneLe tubazioni dovranno corrispondere a tutte le prescrizioni delle norme di unificazione: UNI 10910 ealle prescrizioni igienico sanitarie della circolare del Ministero della Sanità n. 102 del 2.12.1978(acqua potabile) e al decreto del Ministero della Sanità 21.03.1973 (liquidi alimentari).

Materia primaI polietileni devono essere dei tipi previsti dalla norma UNI 10910 parte 1e precisamente della classe PE100 σ 80 e PE 80 σ 63. Come prescritto dalla norma UNI 10910 il polietilene utilizzato garantisce unaresistenza circonferenziale (MRS) di 10 MPa (PE100) e 8 MPa (PE80) a 50 anni e sarà dotata dellerelative curve di regressione (elaborate secondo le norme ISO/TR 9080).

Marchi di qualitàLa conformità dei tubi alle normative sarà certificata da l'IIP Istituto Italiano dei Plastici e dagli IstitutiInternazionali di certificazione di qualità.Tenuta idraulica :-La prova viene effettuata su tubo o su tratto della condotta in opera (comprendentealmeno un giunto). Il valore della pressione da mantenere durante la prova è di 1,5 volte il valore dellapressione nominale e deve essere raggiunto in circa 30 secondi e mantenuto per un tempo non minoredi 2 minuti. Si controlla se si manifestano delle perdite, deformazioni localizzate ed altre eventualiirregolarità.Marcatura e designazione   - La designazione dei tubi deve comprendere: a) - indicazione materiale etipo; b) - il diametro esterno; c) - l'indicazione della pressione nominale; d) - il riferimento al numero dellenorme.Accettabilità - Le tubazioni dovranno presentare la superficie interna ed esterna liscia ed uniforme,esente da irregolarità e difetti. La superficie interna della sezione dovrà essere compatta esente dacavità e da bolle. I tubi vengono forniti in barre nelle lunghezze commerciali e da convenirsi fraCommittente e Fornitore.Tubazioni  - I tubi in PE a.d. per fognature sono della serie decimale, in colore nero, in barre da 10,00 me con spessori adatti alla pressione d'esercizio di 3,2 ATE prodotti secondo quanto stabilito dal progettoUNIPLAST ct. 267 del gennaio 1976. - Generalità - Le tubazioni tipo acquedotto per trasporto acquepotabili dovranno corrispondere a tutte le prescrizioni delle norme di unificazione: UNI 7611-7615 ed alleprescrizioni della circolare del Ministero della Sanità N 102 del 2.12.1978, nonchè rispondenti alleseguenti caratteristiche:

Produzione- La resina deve essere derivata esclusivamente dalla polimerizzazione dell'etilene estabilizzata dal produttore del polimero con additivi uniformemente dispersi nella massa granulare. Nonè ammesso, per la produzione di tubazioni, l'utilizzo da parte del trasformatore di polimero neutrostabilizzato a sua cura. Il contenuto in nerofumo deve essere superiore del 2% in peso. Il polimero deveessere assolutamente vergine e non rigenerato. Le caratteristiche del polimero devono corrispondere aquanto previsto dalle norme UNI 7611 per i fluidi in pressione.- Dimensioni e tolleranze - Conformi allenorme UNI 7611. Le tubazioni dovranno essere prodotte per estrusione e marcate con le seguentiindicazioni: - Materiale Pe/Ad - Tipo 312 - Nome del fabbricante - Marchio IIP - UNI e N°distintivo delproduttore - Sigla del polimero utilizzato - Diametro esterno - Pressione nominale - Periodo diproduzione e identificazione linea estrusione - Dicitura "POLIETILENE 100% VERGINE OMOLOGATO"Le tubazioni dovranno essere esenti da soffiature, cavità di ritiro, difetti di omogeneità, e non dovrannopresentare intaccature o rigature di profondità maggiore del 50% delle tolleranze sullo spessore previstedalle norme UNI. Le tubazioni dovranno essere fornite in barre o rotoli di diversa lunghezza secondo larichiesta del Committente.- Certificazioni e prove. Alla fornitura dovranno essere allegate le seguenti

certificazioni: - certificazione dalla quale risulti che il polimero utilizzato rientra tra quelli approvati in

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sede internazionale e omologati dall' IIP per lo specifico impiego nella fabbricazione delle tubazioni peracquedotto; - certificazione da parte di società iscritte all'albo nazionale dei certificati di bilancio,attestante che tutti i tubi a marchio IIP sono estrusi utilizzando unicamente materia prima omologatadall'I.I.P.; - certificazione di qualità aziendale (SQP) a norme UNI-EN ISO 9002; - certificato condocumentazione dell'IIP attestante che il produttore sia concessionario del marchio IIP, esteso a tutta lagamma dei diametri forniti; - certificati di collaudo in conformità alle norme UNI 7611-7615 per tubi inPe/Ad. I certificati di produzione e collaudo, secondo le norme UNI 7611 e 7615, dovranno essere fornitiper ciascun diametro. Particolarmente quelli riferiti alle prove di resistenza a lungo termine (170h-80ø) eresistenza a trazione. Le tubazioni dovranno inoltre resistere ad una pressione interna corrispondentead una tensione di prova prefissata=4MPa, mantenuta costante per un tempo pari a 1000 ore ad unatemperatura permanente di 80°(CEN/TC/155).

 j) Pezzi speciali in acciaio e apparecchiature: saranno ricavati da tubo senza saldatura laminato acaldo rispondente alle Norme UNI 6363 ed avranno le dimensioni prescritte dalla DirezioneLavori, dovendo in ogni caso essere il diametro interno della stessa misura di quello dei tubi, conl'eventuale possibilità di adeguati ringrossi esterni per agganciare i giunti Gibault; protettiinternamente ed esternamente. La posa in opera dovrà garantire anche a distanza di anni lapossibilità di smontaggio senza danni. Le apparecchiature di qualsiasi tipo si devono dareinstallate in opera complete di ogni loro parte ed accessorio necessario al funzionamento,perfettamente funzionanti e funzionali alla loro destinazione, eseguite in base alle norme CEI

23-1-1942 e successive modifiche ed integrazioni e rispondenti alle norme vigenti perquanto riguarda la sicurezza delle installazioni elettromeccaniche.k) Saracinesche a corpo ovale: dovranno avere le parti in ghisa costruite con materiale della

migliore qualità; essere esenti da difetti di funzionamento e da imperfezioni che compromettano laperfetta tenuta (pena la possibilità di rifiuto da parte della Direzione Lavori); la chiusura dovràavvenire in senso orario; saranno fornite con completa bitumatura a caldo. Tutte le saracineschedovranno essere provate nello stabilimento di produzione con una pressione di collaudo tale dagarantire una pressione di esercizio di PN 10÷16.

l) Sfiati in ghisa: dovranno essere del tipo automatico ad uno o due galleggianti, consentire unapressione di esercizio mai inferiore a PN 10; andranno collegati al sommo delle tubazioni con tuboin acciaio zincato. Con gli sfiati sarà fornito anche un conveniente numero di chiavi.

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Capitolo 2 - MODALITA’ DI ESECUZIONE DI OGNI CATEGORIA DI LAVORO

2.1 - OPERE EDILI

ART. 15 DEMOLIZIONI E RIMOZIONI

Le demolizioni di murature, calcestruzzi, ecc. sia in rottura che parziali o complete, devono essereeseguite con ordine e con le necessarie precauzioni in modo da non danneggiare le residue murature,da prevenire qualsiasi infortunio agli addetti al lavoro e da evitare incomodi o disturbo.Rimane pertanto vietato gettare dall’alto materiali in genere, che invece devono essere trasportati oguidati in basso, e sollevare polvere, per cui tanto le murature quanto i materiali di risulta dovrannoessere opportunamente bagnati.Nelle demolizioni o rimozioni l’Appaltatore deve inoltre provvedere alle eventuali necessariepuntellature per sostenere le parti che devono restare, e disporre in modo da non deteriorare imateriali risultanti, i quali tutti devono ancora potersi impiegare utilmente, sotto pena di rivalsa di danni

a favore della stazione appaltante. Le demolizioni dovranno limitarsi alle parti ed alle dimensioniprescritte. Quando, anche per mancanza di puntellamenti o di altre precauzioni, venissero demolitealtre parti od oltrepassati i limiti fissati, saranno pure a cura e spese dell’Appaltatore senza alcuncompenso, ricostruite e rimesse in ripristino le parti indebitamente demolite.Tutti i materiali riutilizzabili, a giudizio insindacabile della Direzione dei Lavori, devono essereopportunamente scalcinati, puliti, trasportati ed ordinati nei luoghi di deposito che verranno indicatidalla Direzione stessa, usando cautele per non danneggiarli sia nello scalcinamento, sia nel trasporto,sia nel loro assestamento per evitarne la dispersione.Detti materiali restano tutti di proprietà della stazione appaltante, la quale potrà ordinare all’Appaltatoredi impiegarli in tutto od in parte nei lavori appaltati. I materiali di scarto provenienti dalle demolizioni erimozioni devono sempre, dall’Appaltatore, essere trasportati fuori dal cantiere nei punti indicati od inrifiuto alle pubbliche discariche.

ART. 16 SCAVI IN GENERE

Gli scavi in genere per qualsiasi lavoro dovranno essere eseguiti secondo i disegni di progetto, larelazione geologica e geotecnica e le particolari prescrizioni che saranno date all’atto esecutivo dallaDirezione dei Lavori.Nella esecuzione degli scavi in genere l’Appaltatore dovrà procedere in modo da impedirescoscendimenti e franamenti, restando esso, oltrechè totalmente responsabile di eventuali danni allepersone ed alle opere, altresì obbligato a provvedere a suo carico e spese alla rimozione delle materiefranate.L’Appaltatore dovrà, inoltre, provvedere a sue spese affinchè le acque scorrenti alla superficie delterreno siano deviate in modo che non abbiano a riversarsi negli scavi.Le materie provenienti dagli scavi in genere, ove non siano utilizzabili, o non ritenute adatte, a giudizioinsindacabile della Direzione dei Lavori, ad altro impiego nei lavori, dovranno essere portate a rifiuto

fuori dalla sede del cantiere, o ai pubblici scarichi ovvero su aree che l’Appaltatore dovrà provvedere asua cura e spese.Qualora le materie provenienti dagli scavi dovessero essere utilizzate per tombamenti o rinterri essedovranno essere depositate in luogo adatto, accettato dalla Direzione dei Lavori, per essere poiriprese a tempo opportuno.In ogni caso le materie depositate non dovranno riuscire di danno ai lavori, alle proprietà pubbliche oprivate ed al libero deflusso delle acque scorrenti alla superficie.La Direzione dei Lavori potrà fare asportare, a spese dell’Appaltatore, le materie depositate incontravvenzione alle precedenti disposizioni.Qualora i materiali siano ceduti all'appaltatore, si applica il disposto del terzo comma dell'art. 36 delD.M. 19-4-2000, n. 145).

ART. 17 SCAVI DI SBANCAMENTO

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Per scavi di sbancamento o sterri andanti si intendono quelli ricadenti al di sopra di un pianoorizzontale passante per il punto più depresso del terreno naturale o per il punto più depresso delletrincee o splateamenti precedentemente eseguiti ed aperti almeno da un lato ed occorrenti per lospianamento o sistemazione del terreno su cui dovranno sorgere le costruzioni, per tagli di terrapieni,per la formazione di cortili, giardini, scantinati, piani di appoggio per platee di fondazione, vespai,rampe incassate o trincee stradali, ecc., e in generale tutti quelli eseguiti a sezione aperta su vastasuperficie ove sia possibile l'allontanamento delle materie di scavo evitandone il sollevamento, siapure con la formazione di rampe provvisorie, ecc.Se lo scavo dovesse risultare aperto su di un lato e non ne venisse ordinato lo scavo a tratti, il puntopiù depresso sarà quello terminale.Saranno pertanto considerati scavi di sbancamento anche quelli che si trovino al di sotto del piano dicampagna, o del piano stradale di progetto (se inferiore al primo) quando gli scavi rivestano i caratterisopra accennati, ed anche tutti i tagli a sezione larga che pur non rientrando nelle precedenticasistiche e definizioni potranno, tuttavia, consentire l'accesso con rampa ai mezzi di scavo, dicaricamento e di trasporto.

ART. 18 SCAVI DI FONDAZIONE OD IN TRINCEA (A SEZIONE OBBLIGATA)

Per scavi di fondazione in generale si intendono quelli incassati ed a sezione ristretta necessari per

dare luogo ai muri o pilastri di fondazione propriamente detti.In ogni caso saranno considerati come scavi di fondazione quelli per dar luogo alle fogne, condutture,fossi e cunette.Qualunque sia la natura e la qualità del terreno, gli scavi per fondazione, dovranno essere spinti finoalla profondità che dalla Direzione dei Lavori verrà ordinata all’atto della loro esecuzione.Le profondità, che si trovano indicate nei disegni di consegna, sono perciò di semplice avviso el’Amministrazione appaltante si riserva piena facoltà di variarle nella misura che reputerà piùconveniente, senza che con ciò possa dare all’Appaltatore motivo alcuno di fare eccezioni o domandedi speciali compensi, avendo egli soltanto diritto al pagamento del lavoro eseguito, coi prezzicontrattuali stabiliti per le varie profondità da raggiungere.E’ vietato all’Appaltatore, sotto pena di demolire il già fatto, di por mano alle murature prima che laDirezione dei Lavori abbia verificato ed accettato i piani delle fondazioni.I piani di fondazione dovranno essere generalmente orizzontali, ma per quelle opere che cadono soprafalde inclinate dovranno a richiesta della Direzione dei Lavori, essere disposti a gradini e anche con

determinate contropendenze.Compiuta la muratura di fondazione, lo scavo che si fosse dovuto fare in più all’ingiro della medesima,dovrà essere diligentemente riempito e costipato, a cura e spese dell’Appaltatore, con le stessematerie scavate, sino al piano terreno naturale primitivo.Gli scavi per fondazione dovranno, quando occorra, essere solidamente puntellati e sbadacchiati conrobuste armature in modo da assicurare abbondantemente contro ogni pericolo gli operai, ed impedireogni smottamento di materia durante l’esecuzione tanto degli scavi che delle murature. L’Appaltatore èresponsabile dei danni ai lavori, alle persone, alle proprietà pubbliche e private che potesseroaccadere per la mancanza o insufficienza di tali puntellazioni e sbadacchiature, alle quali egli deveprovvedere di propria iniziativa, adottando anche tutte le altre precauzioni riconosciute necessarie,senza rifiutarsi, per nessun pretesto, di ottemperare alle prescrizioni che, al riguardo gli venisseroimpartite dalla Direzione dei Lavori.Col procedere delle murature l'appaltatore potrà recuperare i legnami costituenti le armature,

sempreché non si tratti di armature formanti parte integrante dell'opera, da restare quindi in posto inproprietà dell'amministrazione; i legnami però, che a giudizio della direzione dei lavori, non potesseroessere tolti senza pericolo o danno del lavoro, dovranno essere abbandonati negli scavi.

ART. 19 SCAVI SUBACQUEI E PROSCIUGAMENTI

Se dagli scavi in genere e dagli scavi di fondazione, l'appaltatore, in caso di sorgive o infiltrazioni, nonpotesse far defluire l'acqua naturalmente, è in facoltà della direzione dei lavori di ordinare, secondo icasi, e quando lo riterrà opportuno, la esecuzione degli scavi subacquei, oppure il prosciugamento.

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Sono considerati come scavi subacquei soltanto quelli eseguiti in acqua a profondità maggiore di 20cm sotto il livello costante a cui si stabiliscono le acque sorgive nei cavi, sia naturalmente, sia dopo unparziale prosciugamento ottenuto con macchine o con l'apertura dei canali fugatori.Il volume di scavo eseguito in acqua, sino ad una profondità non maggiore di 20 cm dal suo livellocostante, verrà perciò considerato come scavo in presenza d'acqua, ma non come scavo subacqueo el'appaltatore sarà tenuto a provvedere all'esaurimento di essa a suo carico, con i mezzi più idonei econ le necessarie cautele.Gli scavi da eseguire al di sotto dei 20 cm dal livello costante, saranno considerati scavi subacquei egli stessi saranno compensati, in assenza di espressa voce nell'elenco prezzi, con appositosovrapprezzo nel quale siano compresi tutti gli oneri per l'aggottamento ad esaurimento dell'acqua conil mezzo che si riterrà più opportuno.Quando la direzione dei lavori ordinasse il mantenimento degli scavi in asciutto, sia durantel'esecuzione delle strutture di fondazione che di altre opere , gli esaurimenti relativi verranno eseguitiin economia, e l'appaltatore, se richiesto, avrà l'obbligo di fornire le macchine e gli operai necessari.Per i prosciugamenti praticati durante l'esecuzione delle strutture di fondazione, l'appaltatore dovràadottare tutti quegli accorgimenti atti ad evitare il dilavamento delle malte.

ART. 20 RILEVATI E RINTERRI

Per la formazione dei rilevati o per qualunque opera di rinterro ovvero per riempire i vuoti tra le paretidegli scavi e le murature, o da addossare alle murature e fino alle quote prescritte dalla Direzione deiLavori si impiegheranno in generale e salvo quanto segue, fino al loro totale esaurimento, tutte lematerie provenienti dagli scavi di qualsiasi genere eseguiti sul lavoro, in quanto disponibili ed adatte, agiudizio della Direzione dei Lavori, per la formazione dei rilevati.Quando venissero a mancare in tutto od in parte i materiali di cui sopra, si provvederanno le materieoccorrenti prelevandole ovunque l’Appaltatore crederà di sua convenienza, purchè i materialioccorrenti siano riconosciuti idonei dalla Direzione dei Lavori.Per rilevati e rinterri da addossarsi alle murature, si dovranno sempre impiegare materie sciolte, oghiaiose, restando vietato in modo assoluto l’impiego di quelle argillose e, in generale, di tutte quelleche con l’assorbimento di acqua si rammolliscono e si gonfiano generando spinte.Nella formazione dei suddetti rilevati, rinterri e riempimenti dovrà essere usata ogni diligenza perchè laloro esecuzione proceda per strati orizzontali di eguale altezza da tutte le parti, disponendocontemporaneamente le materie bene sminuzzate con maggiore regolarità e precauzione in modo dacaricare uniformemente le murature su tutti i lati e da evitare le sfiancature che potrebbero derivare daun carico male distribuito.Le materie trasportate in rilevato o rinterro con vagonetti o carretti, autocarri ecc., non potranno esserescaricate direttamente contro le murature, ma dovranno depositarsi in vicinanza dell’opera per essereriprese poi e trasportate con carriole, barelle ed altro mezzo, purchè a mano, al momento delleformazioni dei suddetti rinterri.Per tali movimenti di materie dovrà sempre provvedersi alla pionatura delle materie stesse, da farsi perquella larghezza e secondo le prescrizioni che verranno indicate dalla Direzione dei Lavori.E’ vietato addossare terrapieni a murature di fresca costruzione.Tutte le riparazioni o ricostruzioni che si rendessero necessarie per la mancanza od imperfettaosservanza delle prescrizioni del presente articolo, saranno a tutto carico dell’Appaltatore.E’ obbligo dell’Appaltatore, escluso qualsiasi compenso, di dare ai rilevati durante la loro costruzione,quelle maggiori dimensioni richieste dall’assestamento delle terre, affinchè all’epoca del collaudo i

rilevati eseguiti abbiano dimensioni non inferiori a quelle ordinate.L’Appaltatore dovrà consegnare i rilevati con scarpate regolari e spianate, con i cigli bene allineati eprofilati e compiendo a sue spese, durante l’esecuzione dei lavori e fino al collaudo, gli occorrentiricarichi o tagli, la ripresa e la sistemazione delle scarpate, delle banchine e l’espurgo dei fossi.La superficie del terreno sulla quale dovranno elevarsi i terrapieni, sarà previamente scoticata , oveoccorra, e se inclinata sarà tagliata a gradini con leggera pendenza verso monte.

ART. 21 PARATIE E DIAFRAMMI

La paratia od il diaframma costituiscono una struttura di fondazione infissa o costruita in opera apartire dalla superficie del terreno con lo scopo di realizzare tenuta all'acqua ed anche a sostegno discavi.Le paratie ed i diaframmi potranno essere:

 — del tipo a palancole metalliche infisse;

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 — del tipo a palancole prefabbricate con calcestruzzo armato centrifugato infisse; — del tipo a pali in calcestruzzo armato di grosso diametro accostati; — a diaframma gettato in opera di calcestruzzo armato.

A) PALANCOLE INFISSE

A.1) Paratie a palancole metalliche infisseLe palancole metalliche, di sezione varia, devono rispondere comunque ai seguenti requisitifondamentali: adeguata resistenza agli sforzi di flessione, facilità di infissione, impermeabilità dellegiunzioni, facilità di estrazione e reimpiego (ove previsto), elevata protezione contro le corrosioni.L'infissione delle palancole sarà effettuata con i sistemi normalmente in uso.Il maglio dovrà essere di peso complessivo non minore del peso delle palancole comprensivo dellarelativa cuffia.Dovranno essere adottate speciali cautele affinché durante l'infissione gli incastri liberi non sideformino e rimangano puliti da materiali così da garantire la guida alla successiva palancola. A talescopo gli incastri prima dell'infissione dovranno essere riempiti di grasso.Durante l'infissione si dovrà procedere in modo che le palancole rimangono perfettamente verticali nonessendo ammesse deviazioni, disallineamenti o fuoriuscita dalle guide.Per ottenere un più facile affondamento, specialmente in terreni ghiaiosi e sabbiosi, l'infissione, oltreche con la battitura potrà essere realizzata con l'ausilio dell'acqua in pressione fatta arrivare, mediante

un tubo metallico, sotto la punta della palancola.Se durante l'infissione si verificassero fuoriuscite dalle guide, disallineamenti o deviazioni che agiudizio della direzione dei lavori non fossero tollerabili, la palancola dovrà essere rimossa e reinfissao sostituita, se danneggiata.

A.2) Paratia a palancole prefabbricate in calcestruzzo armato centrifugatoLe palancole prefabbricate saranno centrifugate a sezione cava. Il conglomerato cementizio impiegatodovrà avere una resistenza caratteristica a 28 giorni non inferiore a 40 N/mmq e dovrà essere esenteda porosità od altri difetti.Il cemento sarà ferrico pozzolanico, pozzolanico o d'altoforno.Potrà essere richiesto, per infissione con battitura in terreni tenaci, l'inserimento nel getto di puntazzametallica.L'operazione d'infissione sarà regolata da prescrizioni analoghe a quelle stabilite per i pali incalcestruzzo armato centrifugato di cui al successivo articolo.

Nel caso specifico, particolare cura dovrà essere posta nell'esecuzione dei giunti, da sigillare con gettodi malta cementizia.

B) PARATIE COSTRUITE IN OPERA

B.1) Paratie a pali in calcestruzzo armato di grosso diametro accostatiDette paratie saranno di norma realizzate mediante pali di calcestruzzo armato eseguiti in operaaccostati fra loro e collegati in sommità da un cordolo di calcestruzzo armato.Per quanto riguarda le modalità di esecuzione dei pali, si rinvia a quanto fissato nel relativo articolo.Nel caso specifico, particolare cura dovrà essere posta nell'accostamento dei pali fra loro e nelmantenere la verticalità dei pali stessi.

B.2) Diaframmi in calcestruzzo armato

In linea generale i diaframmi saranno costruiti eseguendo lo scavo del terreno a qualsiasi profonditàcon benna od altro sistema idoneo a dare tratti di scavo (conci) della lunghezza singola di norma noninferiore a 2,50 m.Lo scavo verrà eseguito con l'ausilio di fango bentonitico per evacuare i detriti, e per il sostegnoprovvisorio delle pareti.I fanghi di bentonite da impiegare nello scavo dovranno essere costituiti di una miscela di bentoniteattivata, di ottima qualità, ed acqua, di norma nella proporzione di 8-16 kg di bentonite asciutta per 100l d'acqua, salvo la facoltà della direzione dei lavori di ordinare una diversa dosatura.Il contenuto in sabbia finissima dovrà essere inferiore al 3 per cento in massa della bentonite asciutta.Eseguito lo scavo e posta in opera l'armatura metallica interessante il concio, opportunamentesostenuta e mantenuta in posizione durante il getto, sarà effettuato il getto del conglomeratocementizio con l'ausilio di opportuna prolunga o tubo di getto, la cui estremità inferiore sarà tenutaalmeno due metri al di sotto del livello del fango, al fine di provocare il rifluimento in superficie deifanghi bentonitici e di eseguire senza soluzioni di continuità il getto stesso.

Il getto dovrà essere portato fino ad una quota superiore di circa 50 cm a quella di progetto.

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I getti dei calcestruzzi saranno eseguiti solo dopo il controllo della profondità di scavo raggiunta e laverifica della armatura da parte della direzione dei lavori.Nella ripresa dei getti, da concio a concio, si adotteranno tutti gli accorgimenti necessari al fine dievitare distacchi, discontinuità e differenze nei singoli conci.L'allineamento planimetrico della benna di scavo del diaframma sarà ottenuto di norma con laformazione di guide o corree in calcestruzzo anche debolmente armato.PROVE E VERIFICHE SUL DIAFRAMMAOltre alle prove di resistenza sui calcestruzzi e sugli acciai impiegati previsti dalle vigenti norme, ladirezione dei lavori potrà richiedere prove di assorbimento per singoli pannelli, nonché eventualicarotaggi per la verifica della buona esecuzione dei diaframmi stessi.

ART. 22 MALTE E CONGLOMERATI

I quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione delle malte e dei conglomeratisecondo le particolari indicazioni che potranno essere imposte dalla Direzione dei Lavori o stabilitenell’elenco prezzi, dovranno corrispondere alle seguenti proporzioni:

A) MALTA COMUNECalce spenta in pasta 0,25 ÷ 0,40 mc

Sabbia 0,85 ÷ 1,00 mcB) MALTA COMUNE PER INTONACO RUSTICO (RINZAFFO)

Calce spenta in pasta 0,20 ÷ 0,40 mcSabbia 0,90 ÷ 1,00 mc

C) MALTA COMUNE PER INTONACO CIVILE (STABILITURA)Calce spenta in pasta 0,35 ÷ 0,45 mcSabbia vagliata 0,80 mc

D) MALTA GROSSA DI POZZOLANACalce spenta in pasta 0,22 mcPozzolana grezza 1,10 mc

E) MALTA MEZZANA DI POZZOLANACalce spenta in pasta 0,25 mcPozzolana vagliata 1,10 mc

F) MALTA FINA DI POZZOLANACalce spenta in pasta 0,28 mcPozzolana vagliata 1,05 mc

G) MALTA IDRAULICACalce idraulica 3,00 ÷ 5,00 qSabbia 0,90 mc

H) MALTA BASTARDA

Malte di cui alle lettere A), E), G) 1,00 mcAgglomerante cementizio a lenta presa 1,50 q

I) MALTA CEMENTIZIA FORTECemento idraulico normale 3,00 ÷ 6,00 qSabbia 1,00 mc

L) MALTA CEMENTIZIA DEBOLEAgglomerante cementizio a lenta presa 2,50 ÷ 4,00 qSabbia 1,00 mc

M) MALTA CEMENTIZIA PER INTONACIAgglomerante cementizio a lenta presa 6,00 qSabbia 1,00 mc

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N) MALTA FINE PER INTONACIMalta di cui alle lettere C), F), G) vagliata allo staccio fino

O) MALTA PER STUCCHICalce spenta in pasta 0,45 mcPolvere di marmo 0,90 mc

P) CALCESTRUZZO IDRAULICO DI POZZOLANACalce comune 0,15 mcPozzolana 0,40 mcPietrisco o ghiaia 0,80 mc

Q) CALCESTRUZZO IN MALTA IDRAULICACalce idraulica 1,50 ÷ 3,00 qSabbia 0,40 mcPietrisco o ghiaia 0,80 mc

R) CONGLOMERATO CEMENTIZIO PER MURI, FONDAZIONI, ECC.Cemento 1,50 ÷ 2,50 qSabbia 0,40 mc

Pietrisco o ghiaia 0,80 mcS) CONGLOMERATO CEMENTIZIO PER STRUTTURE SOTTILI

Cemento 3,00 ÷ 3,50 qSabbia 0,40 mcPietrisco o ghiaia 0,80 mc

Quando la Direzione dei Lavori ritenesse di variare le porzioni sopra indicate, l’Appaltatore saràobbligato ad uniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo inbase alle nuove proporzioni previste. I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti insacchi di peso determinato, dovranno ad ogni impasto essere misurati con apposite casse dellacapacità prescritta dalla Direzione e che l’Appaltatore sarà in obbligo di provvedere e mantenere a suespese costantemente su tutti i piazzali ove verrà effettuata la manipolazione.

La calce spenta in pasta non dovrà essere misurata in fette, come viene estratta, con badile dalcalcinaio, ma bensì dopo essere stata rimescolata e ricondotta ad una pasta omogenea consistente ebene unita.L’impasto dei materiali dovrà essere fatto a braccia d’uomo, sopra aree convenientementepavimentate, oppure a mezzo di macchine impastatrici o mescolatrici.I materiali componenti le malte cementizie saranno prima mescolati a secco, fino ad ottenere unmiscuglio di tinta uniforme, il quale verrà poi asperso ripetutamente con la minore quantità di acquapossibile ma sufficiente, rimescolando continuamente.Nella composizione di calcestruzzi con malte di calce comune od idraulica, si formerà prima l'impastodella malta con le proporzioni prescritte, impiegando la minore quantità d'acqua possibile, poi sidistribuirà la malta sulla ghiaia o pietrisco e si mescolerà il tutto fino a che ogni elemento sia perrisultare uniformemente distribuito nella massa ed avviluppato di malta per tutta la superficie.Gli impasti, sia di malta che di conglomerato, dovranno essere preparati soltanto nella quantitànecessaria per l’impiego immediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quantopossibile in vicinanza del lavoro.I residui d’impasto che non avessero, per qualsiasi ragione, immediato impiego, dovranno esseregettati a rifiuto, ad eccezione di quelli formati con calce comune, che potranno essere utilizzati perònella sola stessa giornata del loro confezionamento.

CONGLOMERATI CEMENTIZI SEMPLICI OD ARMATI

Per i conglomerati cementizi semplici od armati gli impasti dovranno essere eseguiti in conformità alleprescrizioni contenute nelle norme tecniche vigenti. In particolare si prescrivono le seguenticaratteristiche:

cls per sottofondazioni classe di resistenza C12/15 (Rck ≥ 15 MPa)

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classe di esposizione X0 – Prospetto 4 UNI 11104cemento tipo II 32.5 UNI EN 450dosaggio cemento ≥ 200 kg/mc di impastorapporto A/C ≤ 0.60contenuto massimo cloruri Cl 1,00%dim. nominale max aggregati 25 mmconsistenza S3 – semifluida

cls per strutture di fondazione classe di resistenza C25/30(Rck ≥ 30 MPa)classe di esposizione XC2 – Prospetto 4 UNI 11104cemento tipo II 32.5 UNI EN 450dosaggio cemento ≥ 300 kg/mc di impastorapporto A/C ≤ 0.60contenuto massimo cloruri Cl 0,20%dim. nominale max aggregati 25 mmconsistenza S4 – fluidacopriferro 4 cm (salvo diversa indicazione)

cls per strutture in elevazione classe di resistenza C28/35(Rck ≥ 35 MPa)(pareti, pilastri e solette) classe di esposizione XC3 – Prospetto 4 UNI 11104

cemento tipo II 32.5 UNI EN 450dosaggio cemento ≥ 320 kg/mc di impastorapporto A/C ≤ 0.55contenuto massimo cloruri Cl 0,20%dim. nominale max aggregati 25 mminerti resistenti al geloconsistenza S4 – fluidacopriferro elevazioni 4 cm (salvo diversa indicazione)copriferro solette 3 cm (salvo diversa indicazione)

ART. 23 MURATURE IN GENERE

La costruzione delle murature portanti sarà eseguita in conformità alle prescrizioni contenute nellenormative di cui all’art 65.

Nelle costruzioni delle murature in genere verrà curata la perfetta esecuzione degli spigoli, lacostruzione di voltine, piattabande, archi e verranno lasciati tutti i necessari incavi, sfondi, canne e fori:-  per ricevere le travi in genere, le pietre da taglio e quanto altro non viene messo in opera durante

la formazione delle murature;-  per il passaggio dei tubi delle pluviali, dell’acqua potabile, canne di stufa e camini, cessi, orinatoi,

lavandini, ecc;-  per le condutture elettriche di campanelli, di telefoni, e di illuminazione;-  per gli zoccoli, arpioni di porte e finestre, soglie, inferriate, ringhiere, davanzali, ecc..

Quanto detto, in modo che non vi sia mai bisogno di scalpellare i muri già costruiti per praticarvi i forisuddetti.La costruzione delle murature deve iniziarsi e proseguire uniformemente, assicurando il perfettocollegamento sia con le murature esistenti, sia fra le varie parti di esse, evitando nel corso dei lavori laformazione di strutture eccessivamente emergenti dal resto della costruzione.La muratura procederà a filari allineati, coi piani di posa normali alle superfici viste o come altrimentivenisse prescritto.All’innesto con muri da costruirsi in tempo successivo dovranno essere lasciate opportuneammorsature in relazione al materiale impiegato.

I lavori di muratura qualunque sia il sistema costruttivo adottato, debbono essere sospesi nei periodi digelo, nei quali la temperatura si mantenga per molte ore al disotto di zero gradi centigradi.

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Quando il gelo si verifichi solo per alcune ore della notte, le opere di muratura ordinaria possonoessere eseguite nelle ore meno fredde del giorno purchè, al distacco del lavoro vengano adottati iprovvedimenti di uso comune per difendere le murature dal gelo notturno.Le facce delle murature in malta dovranno essere mantenute bagnate per almeno 15 giorni dalla loroultimazione od anche più se sarà richiesto dalla Direzione dei Lavori.

ART. 24 MURATURE E RIEMPIMENTI IN PIETRAME A SECCO - VESPAI

Murature in pietrame a seccoDovranno essere eseguite con pietre ridotte col martello alla forma che più sia possibile regolare,restando assolutamente escluse quelle di forma rotonda. Le pietre saranno messe in opera in modoche si colleghino perfettamente fra loro, scegliendo per i paramenti quelle di maggiori dimensioni, noninferiori a 20 cm di lato, e le più adatte per il miglior combaciamento, onde supplire così con laaccuratezza della costruzione alla mancanza di malta.Si eviterà sempre la ricorrenza delle connessure verticali. Nell'interno della muratura si farà uso dellescaglie soltanto per appianare i corsi e riempire gli interstizi tra pietra e pietra.La muratura in pietrame a secco per muri di sostegno in controriva o comunque isolati sarà semprecoronata da uno strato di muratura in malta di altezza non minore di 30 cm; a richiesta della direzionelavori vi si dovranno eseguire anche opportune feritoie regolari e regolarmente disposte, anche a più

ordini, per lo scolo delle acque.

Riempimenti in pietrame a seccoDovranno essere realizzati con pietrame da collocarsi in opera a mano su terreno ben costipato, al finedi evitare cedimenti per effetto dei carichi superiori.Per drenaggi e fognature si dovranno scegliere le pietre più grosse e regolari e preferibilmente a formadi lastroni quelle da impiegare nella copertura dei sottostanti pozzetti o cunicoli; oppure infine neglistrati inferiori il pietrame di maggiori dimensione, impiegando nell'ultimo strato superiore pietrameminuto, ghiaia o anche pietrisco per impedire alle terre sovrastanti di penetrare e scendere otturandocosì gli interstizi tra le pietre. Sull'ultimo strato di pietrisco si dovranno pigiare convenientemente leterre, con le quali dovrà completarsi il riempimento dei cavi aperti per la costruzione di fognature edrenaggi.

Vespai e intercapediniNei locali in genere i cui pavimenti verrebbero a trovarsi in contatto con il terreno naturale potrannoessere ordinati vespai in pietrame o intercapedini in laterizio. In ogni caso il terreno di sostegno di taliopere dovrà essere debitamente spianato, bagnato e ben battuto per evitare qualsiasi cedimento.Per i vespai in pietrame si dovrà formare anzitutto in ciascun ambiente una rete di cunicoli diventilazione, costituita da canaletti paralleli aventi interasse massimo di 1,50 m; essi dovranno correreanche lungo tutte le pareti ed essere comunicanti fra loro. Detti canali dovranno avere sezione nonminore di 15 × 20 cm ed un sufficiente sbocco all'aperto, in modo da assicurare il ricambio dell'aria.Ricoperti tali canali con adatto pietrame di forma pianeggiante, si completerà il sottofondo riempiendole zone rimaste fra cunicolo e cunicolo con pietrame in grossi scheggioni disposti coll'asse maggioreverticale ed in contrasto fra loro, intasando i grossi vuoti con scaglie di pietra e spargendo infine unostrato di ghiaietto di conveniente grossezza sino al piano descritto.Le intercapedini, a sostituzione di vespai, potranno essere costituite da un piano di tavelloni murati inmalta idraulica fina e poggianti su muretti in pietrame o mattoni, ovvero da volture di mattoni, ecc.

Vespaio aerato con elementi in pvcFormazione di vespaio ventilato con elementi modulari in polipropilene riciclato, costituiti da calottasferica che si conclude su quattro supporti; da posarsi a secco su sottofondo piano, costituentecassero a perdere atto a sostenere materiali e persone in fase di getto e completamento, per formareintercapedine con il piano su cui viene posato. Si comprende il getto del massetto in calcestruzzo di 5cm, tirato a staggia, dosato a kg. 250/mc di impasto e i muretti perimetrali di contenimento.

ART. 25 MURATURE DI MATTONI

I mattoni prima del loro impiego, dovranno essere bagnati fino a saturazione per immersioneprolungata e mai per aspersione.Essi dovranno mettersi in opera con le connessure alternate in corsi ben regolati e normali in modoche la malta rifluisca all’ingiro e riempia tutte le connessure.

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ART. 26 TRAMEZZI DI UNA TESTA ED IN FOGLIO CON MATTONI PIENI E FORATI

I tramezzi di una testa ed in foglio verranno eseguiti con mattoni scelti, esclusi i rottami, i lateriziincompleti e quelli mancanti di qualche spigolo.Tutti i tramezzi, di qualsiasi specie, saranno eseguiti con le migliori regole dell’arte, a corsi orizzontalied a due fili per evitare la necessità di forte impiego di malta per l’intonaco; la chiusura dell’ultimocorso sotto il soffitto sarà ben serrata, se occorre, dopo congruo tempo, con scaglie e cemento.Nelle pareti in foglio, quando la Direzione del lavori lo ordinasse, saranno introdotte nella costruzioneintelaiature in legno attorno ai vani delle porte, allo scopo di poter fissare i serramenti al telaio, anzichèalla parete, oppure ai lati od alla sommità delle pareti stesse, per il loro consolidamento, quando essenon arrivano fino ad un'altra parete od al soffitto.Quando una parete deve eseguirsi fin sotto al soffitto, la chiusura dell'ultimo corso sarà ben serrata, seoccorre, dopo congruo tempo con scaglie e cemento.

ART. 27 MURATURE DI GETTO IN CONGLOMERATO CEMENTIZIO

Il conglomerato da impiegarsi per qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e

disposto a strati orizzontali di altezza da cm. 20 a cm 30, su tutta l’estensione della parte di opera chesi esegue ad un tempo, ben battuto e costipato, per modo che non resti alcun vano nello spazio chedeve contenerlo e nella sua massa.Quando il conglomerato sia da collegare in opera entro cavi molto incassati od a pozzo, esso dovràessere calato nello scavo mediante secchi e ribaltamento.Solo nel caso di scavi molto larghi la Direzione dei Lavori potrà consentire che il conglomerato vengagettato liberamente, nel qual caso prima del conguagliamento e della battitura deve, per ogni strato dicm. 30 d’altezza, essere ripreso dal fondo del cavo e rimpastato per rendere uniforme la miscela deicomponenti.Quando il calcestruzzo sia da calare sott'acqua, si dovranno impiegare tramogge, casse apribili oquegli altri mezzi d'immersione che la direzione dei lavori prescriverà, ed usare la diligenza necessariaad impedire che, nel passare attraverso l'acqua, il calcestruzzo si dilavi con pregiudizio della suaconsistenza.Finito il getto, e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà essere

lasciato assodare per tutto il tempo che la direzione dei lavori stimerà necessario.

ART. 28 OPERE IN CEMENTO ARMATO NORMALE E PRECOMPRESSO

Nell’esecuzione delle opere in cemento armato l’Appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte leseguenti norme.

- L. 5 novembre 1971, n. 1086 G.U. n. 321 del 21.7.71: “Norme per la disciplina delle opere inconglomerato cementizio armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche”

- Legge 2 febbraio 1974, n. 64: “Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zonesismiche” 

- DM 14.01.2008 Revisioni delle “Norme tecniche per le costruzioni”- Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approvata dalConsiglio Superiore dei Lavori Pubblici  "Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecnicheper le costruzioni" di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008 (Gazzetta Ufficiale del 26.02.2009 n.47, supplemento ordinario n. 27);

- Legge Regionale n. 16, 11 agosto 2009: “Norme per la costruzione in zona sismica e per la tutelafisica del territorio”;

- Decreto del Presidente della Regione 27 luglio 2011, n. 0176/Pres: “Regolamento di attuazionedell’art. 3, comma 3, lettere a) e c) della LR 16/2009 (Norme per la costruzione in zona sismica e per latutela fisica del territorio), recante “Definizione delle tipologie di opere e di edifici di interesse strategicoe di quelli che possono assumere rilevanza per le conseguenze di un eventuale collasso, nonché degliinterventi di nuova costruzione, degli interventi su costruzioni esistenti e degli interventi di variante incorso d’opera che assolvono una funzione di limitata importanza statica ai sensi dell’articolo 3, comma3, lettere a) e c) della LR 16/2009”.

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- DM 21.1.81 G.U. n. 37 del 7.2.81  “ Norme Tecniche per l’esecuzione delle opere di sostegno delleterre e delle opere di fondazione”

- Circ. Min. LL.PP. 1988, n.30483, “Istruzioni riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilitàdei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l’esecuzionee il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione.”

Tutte le opere in cemento armato facenti parte dell’opera appaltata saranno eseguite in base ai calcolidi stabilità accompagnati dai disegni esecutivi e da una relazione, il tutto redatto e firmatodall’Ingegnere Progettista e Direttore dei Lavori. Ciò non esonera in alcun modo l’Appaltatore dalleresponsabilità a lui derivanti per legge e per le precise pattuizioni del contratto, restandocontrattualmente stabilito che, malgrado i controlli di ogni genere eseguiti dalla Direzione dei Lavorinell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, esso rimane unico e completo responsabile delle opere,sia per quanto ha rapporto con la loro progettazione e calcolo, che per la qualità dei materiali e la loroesecuzione; di conseguenza egli dovrà rispondere degli inconvenienti che avessero a verificarsi, diqualunque natura, importanza e conseguenze, essi potranno risultare.Tale responsabilità non cessa per effetto di revisione o di eventuali modifiche suggerite dalla Direzionedei Lavori ed accettate dall’Appaltatore.

FONDAZIONISi definisce struttura di fondazione quella parte dell'ossatura portante che trasmette il peso dell'edificioal terreno ripetendolo in misura compatibile con le capacità portanti del terreno stesso. L'Appaltatoredovrà eseguire le opere di fondazione in conformità ai calcoli statici di progetto ed alle prescrizioni dilegge in vigore od emanate prima dell'inizio dei lavori.Il piano di posa delle fondazioni verrà stabilito dalla D.L. sulla base delle risultanze dell'esame delterreno dopo l'avvenuta apertura degli scavi di sbancamento.Fondazioni continue in calcestruzzoLe gettate si devono eseguire stendendo il calcestruzzo a strati ben orizzontali e di spessore di circa10-12 cm, sottoponendo ciascuno strato dopo lo spianamento ad una accuratissima pigiatura in mododa far emergere alla superficie il latte del cemento, assicurandosi che non risultino più degli interstizivuoti e tutte le particelle vadano ad assestarsi. Se si deve sospendere o interrompere il getto ancheper un breve periodo di tempo, prima di riprendere la gettata o si inumidisce maggiormente lo strato

superiore, oppure si bagna lo strato inferiore con latte di cemento, conformemente alla qualità dellegante impiegato.

Fondazioni a plintoPer allargare la base d’appoggio su terreno poco resistente, al posto di approfondire lo scavo, lo siallarga a forma di piastra su plinti isolati disposti in corrispondenza dei fulcri portanti. Ciascun plintodeve avere una superficie tale da corrispondere alla capacità di resistenza del terreno in relazione alcarico gravante.

Fondazioni a plateaPer allargare la base d’appoggio su terreno poco resistente o nelle costruzioni antisismiche, al posto diapprofondire lo scavo, lo si allarga a forma di piastra anche continua. In genere la platea occupa tuttala superficie fabbricata e funziona come una piastra in cemento armato: oltre a distribuire il carico

sopra una grande superficie di terreno in modo da gravarlo unitariamente in misura limitata, si ottieneche la intera struttura sia solidale nelle pareti e nell’insieme con il fondo

Platee di fondazione in getto di calcestruzzo armatoEsecuzione di platee di fondazione con getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita,confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max.fino a 30 mm, in opera a qualunque altezza e profondità, compreso casseri, armo e disarmo,regolarizzazione della superficie, fori e lesene per passaggio impianti, uso del vibratore meccanico,con la sola esclusione del ferro di armatura compensato a parte.

Cls per strutture di fondazione classe di resistenza C25/30(Rck ≥ 30 MPa)classe di esposizione XC2 – Prospetto 4 UNI 11104cemento tipo II 32.5 UNI EN 450dosaggio cemento ≥ 300 kg/mc di impastorapporto A/C ≤ 0.60

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contenuto massimo cloruri Cl 0,20%dim. nominale max aggregati 25 mmconsistenza S4 – fluidacopriferro 4 cm (salvo diversa indicazione)

OPERE SPECIALI DI FONDAZIONE

Prima di iniziare il lavoro di infissione (o di trivellazione) l'Impresa esecutrice deve presentare unprogramma cronologico di infissione (o di trivellazione) dei pali, elaborato in modo tale da eliminare oquanto meno minimizzare gli effetti negativi dell'infissione (o trivellazione) sulle opere vicine e sui paligià realizzati, nel pieno rispetto delle indicazioni progettuali. Tale programma dovrà essere sottopostoall'approvazione della Direzione dei Lavori.I pali di qualsiasi tipo devono essere realizzati secondo la posizione e le dimensioni fissate nei disegni

di progetto con la tolleranza – sulle coordinate planimetriche del centro del palo - del 10% del diametrodel palo e comunque non oltre i 10 cm per pali di medio e grande diametro e non oltre i 5 cm per palidi piccolo diametro.Il calcestruzzo dei pali deve essere del tipo detto "a resistenza garantita"; qualora non diversamenteprescritto si deve di norma usare cemento Portland; il rapporto in peso acqua/cemento non dovràsuperare il valore di 0,40 – 0,45, tenendo conto anche del contenuto d’acqua degli inerti all'atto delconfezionamento del calcestruzzo.Le resistenza caratteristiche per i calcestruzzi armati e precompressi non devono essere inferiori aquelle previste dalla Legge n. 1086/1971 nonché dal DM Infrastrutture 14 gennaio 2008, ed esserecorrispondenti a quelle indicate dal progettista (a 28 giorni Rck non inferiore a 300 kg/cmq). Qualorafosse prescritto l'utilizzo di malta o di boiacca, questa dovrà essere costituita da cemento R 325 edacqua nel rapporto A/C = 0.5 (200 kg di cemento secco ogni 100 lt di acqua).Il calcestruzzo per la formazione dei pali va messo in opera con modalità dipendenti dalle attrezzatureimpiegate e in maniera tale che risulti privo di altre materie, specie terrose.

Pali di piccolo diametroI pali di piccolo diametro sono realizzati con tecnologie e attrezzature speciali ed armati per tutta laloro lunghezza. Essi hanno di norma diametro superiore a 80 mm ed inferiore a 320 mm.La perforazione avviene con sistema a rotazione, a rotopercussione o con entrambi questi sistemi,attraverso terreni di qualsiasi natura e consistenza, nonché attraverso trovanti, murature econglomerati semplici o armati. Qualora si presenti la necessità, il foro va rivestito in modo daassicurare la stabilità delle pareti prima di eseguire il getto. Al termine della perforazione il foro deveessere pulito dai detriti mediante il fluido di circolazione o l'utensile asportatore.L'armatura è costituita da una barra di acciaio ad aderenza migliorata provvista di opportuni centratori,oppure da un tubo in acciaio eventualmente munito di valvole di non ritorno. L'armatura dovrà essereprovvista di tre fori o finestre laterali (circa 3-4 cm2 ciascuna) disposti a 20 cm dall'estremità terminale.Lungo il tubo d’armatura saranno posti in opera dei centratori, ad interasse massimo di 3 metri. Il

collegamento tra i vari spezzoni dell'armatura, sarà realizzato con filettatura maschio-manicottoesterno-maschio o, in alternativa, con filettatura femmina-manicotto interno-femmina.Il getto del palo avverrà per iniezione di boiacca di cemento attraverso il tubo d’armatura mediantel'utilizzo di un packer o di un apposito manicotto di collegamento con la culotta d’iniezione posizionatia boccaforo. La boiacca dovrà fluire dalla sommità del palo e risultare esente da elementi estraneiprima di iniziare l'estrazione della colonna di rivestimento. Durante l'estrazione di quest'ultima sicontrollerà costantemente il livello della boiacca nel rivestimento e si provvederà a ripristinarlo quandose ne osservi l'abbassamento. L'ordine di esecuzione dei pali di piccolo diametro, per gruppi di pali, dasottoporre preventivamente al Direttore dei Lavori, deve garantire la non interferenza delle perforazionicon fori in corso di iniezione o in attesa di riempimento.

Pali iniettati a pressioneL'iniezione deve essere eseguita a mezzo di idonea pompa con malta cementizia costituita da unamiscela ternaria di acqua-sabbia-cemento R325 dosato a 600 kg per m3 oppure con miscela acqua-cemento (rapporto acqua/cemento max 0.5) ed eventuale additivo.

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Si fa assoluto divieto di eseguire il getto del palo mediante immissione di malta dalla testa del foro enon dal tubo d’armatura o da apposito tubo di iniezione la cui estremità giunga alla base del palo.L'armatura viene posta in opera previa accurata pulizia del fondo del foro. Qualora il foro sia rivestito,si inizia ad estrarre il rivestimento quando la malta iniettata è uscita pulita dalla testa del palo. Nelcorso dell'estrazione, il livello della malta all'interno del rivestimento deve essere mantenuto costantecon continui rabbocchi e la manovra di estrazione deve avvenire con continuità e lentamente. Inassenza di rivestimento l'iniezione viene sospesa dopo la fuoriuscita della malta dalla testa del palo,ponendo cura affinché la prima emissione mista ad acqua di perforazione, fango o detriti, sia esauritaed il materiale in uscita sia esente da impurità. Qualora non si verifichi la fuoruscita della malta dallatesta del foro si provvederà all'estrazione dell'armatura ed alla riperforazione del palo.Le tolleranze rispetto ai valori teorici sono i seguenti:1. sulle coordinate planimetriche del centro del palo, in corrispondenza della sua estremità superiore: ±3 cm;2. sulla verticalità: 3%;3. sulla lunghezza: ± 15 cm;4. sul diametro nominale: - 5%; + 15%.La trasmissione del carico dalle fondazioni al palo avviene per aderenza o per mezzo di staffe saldateal tubo di armatura.

Prove di carico sui pali

Nell'esecuzione delle prove di carico sui pali per la determinazione del carico limite del palo singolo oper la verifica del comportamento deipali realizzati (prova di collaudo) devono essere rispettate le vigenti norme.

Pali di provaPrima dell'inizio della costruzione della palificata, se richiesto dalla Direzione dei Lavori, devonoessere eseguiti pali pilota a carico dell’impresa, il cui numero e la cui ubicazione devono essereindicati dalla medesima Direzione dei Lavori, e risultare esattamente dai verbali che verranno redattisulle prove eseguite.Le prove di carico per la determinazione del carico limite del palo singolo devono essere spinte fino avalori del carico assiale tali da portare a rottura il complesso palo-terreno, o comunque tali daconsentire di ricavare significativi diagrammi abbassamenti-carichi e abbassamenti-tempi.

ART. 29 ELEVAZIONI

Si definisce struttura in elevazione quella parte dell'ossatura portante adibita a sopportare tutte lesollecitazioni dei carichi accidentali e permanenti interessanti l'edificio e a trasmetterle alle strutture difondazione.L'Appaltatore dovrà eseguire le strutture in elevazione in conformità ai disegni dei calcoli statici ed inconformità alle prescrizioni di legge in vigore od emanate prima dell'inizio dei lavori.

Opere in calcestruzzo semplice ed armatoI quantitativi dei diversi materiali da impiegare per la composizione dei conglomerati saranno sottopostidall'Appaltatore alla D.L. per preventiva approvazione.Quando la D.L. ritenesse di variare tali proporzioni o componenti, l'Appaltatore sarà obbligato aduniformarsi alle prescrizioni della medesima, salvo le conseguenti variazioni di prezzo.

I materiali, le malte ed i conglomerati, esclusi quelli forniti in sacchi di peso determinato, dovranno adogni impasto essere misurati con appositi contenitori della capacità prescritta, che l'Appaltatore sarà inobbligo di provvedere e mantenere a sue spese costantemente in tutti i siti in cui verrà effettuata lamanipolazione.Prima di eseguire l'impasto di ogni getto l'impresa appaltatrice dovrà comunicare e ottenerel'approvazione della composizione degli impasti.I calcestruzzi, se preconfezionati, dovranno essere ordinati "a resistenza" secondo le resistenzecaratteristiche prescritte nel capitolato.L'impasto dei materiali dovrà essere fatto a mezzo di macchine impastatrici e mescolatrici. Nellacomposizione di calcestruzzi con malte di calce comune od idraulica si formerà prima l'impasto dellamalta con le proporzioni prescritte impiegando la minor quantità di acqua possibile, poi si aggiungeràla ghiaia o il pietrisco mescolando il tutto fino ad ottenere un impasto uniforme.Gli impasti di conglomerato dovranno essere preparati soltanto nella quantità necessaria, per l'impiegoimmediato, cioè dovranno essere preparati volta per volta e per quanto più possibile in vicinanza del

lavoro. I residui di impasti non utilizzati immediatamente dovranno essere

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messi a discarica.Il calcestruzzo da impiegarsi in qualsiasi lavoro sarà messo in opera appena confezionato e verràdisposto a strati orizzontali di altezza da cm. 20 a cm. 30 su tutta la estensione della parte in operache si esegue ad un tempo, vibrato con vibratore ad alta frequenza.Durante il getto il cavo da riempirsi dovrà essere completamente asciutto e resta a carico dell'impresaogni eventuale aggottamento d'acqua.Finito che sia il getto e spianata con ogni diligenza la superficie superiore, il calcestruzzo dovrà esserelasciato indurire per tutto il tempo che la D.L. riterrà necessario per raggiungere il grado di indurimentoche dovrà sopportare.Durante il periodo della stagionatura tutti i getti dovranno essere abbondantemente e frequentementeannaffiati. Le superfici dovranno risultare regolari e non saranno tollerate stuccature o rappezzi.L'Amministrazione appaltante, a suo insindacabile giudizio, può obbligare l'impresa al lavaggio dellaghiaia, sabbia e pietrisco.In caso di temperatura inferiore a 0 °C, si dovrà s ospendere il getto o prendere precauzioni (daapprovarsi dalla D.L.) tali che il getto stesso non abbia a gelare durante la presa.In ogni caso è vietato l'uso di anticongelanti che a giudizio della D.L. risultano dannosi per ilcalcestruzzo e per le armature.

ConglomeratiTutti i conglomerati saranno confezionati con inerte pulito, di granulometria ben variata; il diametro

massimo dell'inerte sarà adeguato allo spessore od alla massa dell'elemento da gettare.Il dosaggio e la qualità del cemento saranno proposti dall'Appaltatore alla D.L., che potrà richiedere, inrelazione alle condizioni climatiche o alla tipologia del getto, l'impiego di cemento R425 o R525 senzaalcun compenso aggiuntivo rispetto all'uso di cemento 325, così come non sarà compensatol'eventuale ricorso ad additivi antigelo (esenti da cloruri) o ad agenti espansivi.Lo studio delle miscele al fine di ottenere le resistenze volute resta a carico dell'Appaltatore, che dovràsottoporre gli studi di qualificazione alla Direzione Lavori.Resta in ogni caso inteso che tutti i calcestruzzi saranno confezionati con l'impiego di additivofluidificante, in modo da contenere il rapporto A/C entro il limite di 0,35 (murature, scale, solette fuoriterra) e 0,4 (strutture interrate, solai) e garantire quindi l'impermeabilità e la durabilitàdei getti. L'impiego di additivo fluidificante è compreso e compensato nel prezzo.La D.L. potrà richiedere, anche ad esecuzione delle strutture avvenuta, l'esecuzione di fori di areamassima di 0,3 mq., senza alcun compenso aggiuntivo. Le riprese di getto dovranno avveniresecondo, modalità e posizioni autorizzate dalla D.L.; la superficie di ripresa sarà ruvida e pulita; potrà

essere richiesta, senza alcun compenso aggiuntivo, la spruzzatura di prodotti atti a favorire lasolidarizzazione fra nuovo e vecchio getto, quali Sikadur CH32 o similari prodotti di altre primarie case.

cls per strutture in elevazione classe di resistenza C28/35(Rck ≥ 35 MPa)(pareti, pilastri e solette) classe di esposizione XC3 – Prospetto 4 UNI 11104

cemento tipo II 32.5 UNI EN 450dosaggio cemento ≥ 320 kg/mc di impastorapporto A/C ≤ 0.55contenuto massimo cloruri Cl 0,20%dim. nominale max aggregati 25 mminerti resistenti al geloconsistenza S4 – fluidacopriferro elevazioni 4 cm (salvo diversa indicazione)

copriferro solette 3 cm (salvo diversa indicazione)CasseriI casseri potranno essere, a discrezione dell'Appaltatore, in legno o metallo, salvo diversa indicazionedella D.L.; quelli per la realizzazione delle murature fuori terra dovranno essere in metallo, privi didifetti o saldature in rilievo.I casseri dovranno consentire l'esecuzione dei getti in condizioni di assoluta sicurezza; saranno dotatidi tutti i dispositivi necessari ad impedire la fuoriuscita dei getti, l'ancoraggio alle strutture di contrasto.Le superfici a contatto con il getto saranno spruzzate con prodotto disarmante. Dovranno esseremesse in opera, anche a semplice richiesta della D.L. ed in mancanza di indicazioni sugli elaborati, lecontroforme necessarie per la formazione di porte, finestre, fori, nicchie, ecc., senza alcun compensoaggiuntivo.Analogamente potrà essere richiesto, senza oneri aggiuntivi per la Stazione Appaltante, ilposizionamento nei casseri di tubi o controtubi , piastre, zanche , tirafondi , componenti di qualsiasi

genere necessari per le strutture o per l'impiantistica.

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Tali elementi dovranno essere saldamente bloccati ai casseri, in modo da impedirne lo spostamentodurante il getto, provvedendo anche alle necessarie sagomature ed adattamenti delle barre e delle retid'armatura.

Prove sui materiali e prove di caricoDovranno essere prelevati, sotto il diretto controllo della D.L., campioni di calcestruzzo (cubetti) innumero conforme alle vigenti normative; icubetti dovranno essere consegnati entro 48 ore dal getto ad un Laboratorio ufficialmente riconosciutoche provvederà alla maturazione incamera umida ed alle prove di rottura, con onere a carico dell'Appaltatore. Potrà essere richiesto dallaD.L., senza oneri aggiuntivi, il prelievodi cubetti aggiuntivi rispetto a quelli strettamente necessari, da far rompere a 7 o 28 giorni dal getto, inmodo da controllare l'evoluzione delleresistenze dei getti. Saranno eseguite almeno tre prove di carico sui solai e sulle strutture in c.a., cononere a carico dell'Appaltatore.

Barre e reti di armatura

Acciaio per c.a. in barre tipo B450C, non ossidate né corrose, prive di sostanze che possano ridurrel'aderenza con il conglomerato, caratterizzate dai seguenti valori:

fy nom = 450 MPaft nom = 540 MPa

Tensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile)Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft /fy)k ≥ 1.13(ft /fy)k < 1,35

Allungamento (Agt)k ≥ 12%

Rete elettrosaldata: in acciaio B450C conforme ad UNI EN ISO 15630-2:2004, caratterizzata daiseguenti valori:

fy nom = 390 MPaft nom

 = 440 MPaTensione caratteristica di snervamento fyk ≥ fy nom (5% frattile)Tensione caratteristica di rottura ftk ≥ f nom (5% frattile)

(ft /fy)k ≥ 1.10Allungamento (Agt)k ≥ 8%

Potrà essere richiesto l'impiego di acciaio saldabile per il collegamento delle armature ad elementimetallici; senza compensi aggiuntivi, né per la fornitura e posa, né per la saldatura. Le barre e le retidovranno essere messe in opera a regola d'arte, con legature fitte, atte a garantire la perfetta stabilitàdella gabbia durante il getto secondo le indicazioni dei disegni esecutivi.Risulta compensato l'eventuale ricorso ad armature aggiuntive rispetto a quelle di progetto, chel'Appaltatore reputi necessarie per la stabilizzazione di gabbie, la posa in opera delle armaturesuperiori di solette o comunque necessarie per motivi legati alla buona esecuzione

dei getti. Il ricorso a gabbie prefabbricate (a piè d'opera o in officina) per la confezione di travi, cordoli,pilastri od altri elementi, dovrà essere autorizzato dalla D.L..In corso d'opera la D.L. potrà richiedere, senza alcun onere aggiuntivo per la Stazione Appaltante, lamessa in opera di armature in variante aggiuntive a quelle previste, fino ad un'incidenza massima inesubero pari al 10% di quella prevista. Su barre e reti dovranno essere eseguite le prove previste dallevigenti normative, compresa la prova di duttilità. Le armature dovranno essere distanziate dai bordi delcassero o dal magrone con distanziatori di plastica o altro materiale, compresi nel prezzo. Le armaturesuperiori di platea e solette dovranno essere adeguatamente sostenute.

Vibrazione e finitura dei gettiTutti i getti dovranno essere accuratamente vibrati, in modo da garantire miscele e superfici omogeneee esenti da difetti superficiali e da contenere l'impiego d'acqua. I getti dovranno essere accuratamenteed abbondantemente bagnati durante la maturazione, in modo da evitare screpolature e fessurazioni

dovute al ritiro.

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Conglomerati di resina sinteticaLa composizione dovrà essere preventivamente approvata dalla D.L. Dovranno essere confezionatimiscelando con i relativi indurenti resinesintetiche, sabbie di quarzo di varia granulometria ed agenti tixotropizzanti.I conglomerati di resina sintetica, una volta induriti, dovranno presentare le seguenti caratteristiche:- notevoli proprietà di adesione;- elevate resistenze sia meccaniche che chimiche;- rapido sviluppo delle proprietà meccaniche.Essendo numerose le possibilità di applicazione occorrerà variarne la fluidità conformemente alleprescrizioni di progetto, in funzione dellanatura dei materiali, della loro porosità e delle finalità della lavorazione.I conglomerati dovranno in ogni modo assicurare:- ottima capacità di indurimento anche a basse temperature;- sufficiente adesione anche in presenza di umidità;- assorbimento capillare e quindi ottima saturazione delle superfici di contatto;- tempi di lavorabilità sufficienti anche in periodo estivo.Per la preparazione dei conglomerati sintetici si dovranno utilizzare apposite betoniere o mescolatricida impiegare solo per le resine.Per i formulati a due componenti sarà necessario attenersi con precisione e scrupolo alle prescrizionitecniche del produttore nella definizione dell'esatto rapporto resina/indurente.

Resta tassativamente vietato regolare il tempo di indurimento aumentando o diminuendo la quantità diindurente in quanto l'Appaltatore dovrà attenersi alle prescrizioni del produttore.L'applicazione dei conglomerati sintetici, poiché sia la temperatura che il tasso di umidità influenzanonegativamente la reazione fra la resina e l'indurente e quindi la qualità dell'intervento, dovrà essereeseguita quando le condizioni atmosferiche lo consentano.I risultati migliori si otterranno lavorando con temperature non inferiori a 15 C e con umidità relativa del50 o 60%. Temperature più basse a forte umidità potrebbero provocare, impiegando alcuni tipi diindurente, tempi di presa più lunghi ed un indurimento irregolare e difettoso. Le superfici su cuisaranno applicati i conglomerati di resina dovranno essere opportunamente predisposte secondoquanto previsto dal produttore. Le fessure dovranno essere allargate con traccia a V, spolverate etrattate con una miscela fluida priva di cariche. I ferri ed i metalli, spesso unti e corrosi dalla ruggine,dovranno essere accuratamente puliti con i metodi ed i materiali prescritti dalla D.L.. In generalel'appaltatore sarà tenuto, rispettando le precauzioni consigliate dal produttore, a fornire agli operi gliindumenti e di presidi sanitari adatti (guanti, visiere, maschere, ecc.) onde evitare il contatto con i

prodotti e le loro esalazioni. Sarà quindi obbligato a far manipolare i composti all'aperto o in luoghiventilati e a far osservare le norme di sicurezza.Dovrà essere fornita alla D.L. la letteratura tecnica sui prodotti da impiegare che dovranno essere divolta in volta accettati espressamentedalla D.L. stessa.

Travi, pilastri setti ecc. in calcestruzzo armatoEsecuzione di getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, per travi, pilastri, setti ecc.,confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max.fino a 30 mm, comprese casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo edisarmo, uso del vibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, bagnatura,con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte.Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 35

Travi - veletta in c.a.Esecuzione di getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, per esecuzione di travi-veletta a sezione verticale con spessore sottile fino a 20 cm, confezionato con cemento CEM I 32,5 o42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 20 mm, comprese casserature dicontenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, uso del vibratore meccanico,disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, con la sola esclusione del ferro d'armaturacompensato a parte.Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 35

Murature elevazione in c.a.Esecuzione di getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita per murature in elevazione,confezionato con cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni maxfino a 30 mm, comprese casserature di contenimento, elementi trasversali di fissaggio, puntellazioni,

ponteggi di servizio, armo e disarmo, inserti per sagomature e fori per aperture o lesene per passaggio

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impianti, disarmante, uso del vibratore meccanico, bagnatura, con la sola esclusione del ferrod'armatura compensato a parte.Con Rck 35 e con spessore da 16 cm a 25 cm compresi.

ART. 30 SOLETTE MONOLITICHE

Le coperture saranno eseguite, a seconda degli ordini della Direzione Lavori, con solai in cementoarmato (massicci).Per i solai si richiamano tutte le norme e prescrizioni per l’esecuzione delle opere in cemento armato dicui all’articolo precedentemente.Particolare cura dovrà aversi nella collocazione dei ferri di armatura e prima di iniziare il getto delconglomerato cementizio bisogna consultare la Direzione Lavori.

Solaio tipo a soletta monolitica su lastre tipo predallesSoletta monolitica realizzata con getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, spessoredi 21cm, eccezione fatta per gli appoggi sui pilastri dove si avrà una soletta con spessore 25cm,confezionato con cemento CEM I 32,5 inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 30mm. Casseratura di contenimento costituita da lastra tipo predalles 4 cm di spessore, armata nel suopiano medio da rete elettrosaldata, nonchè da tralicci di acciaio B450C elettrosaldati e dell'armatura

per momento positivo, da utilizzare quale soletta collaborante per getto di solaio monolitico in c.a.,tranne zone di dimensioni ridotte (pilastri) ove è da prevedere una casseratura inferiore dicontenimento. Comprese altre casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo edisarmo, uso del vibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, e perl'installazione di lucernai, bagnatura, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte.Si comprende altresì l'onere per la formazione di supporti ad uso delle unità di trattamento ariainstallate in copertura. Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 30 . 

Solette in c.a.Solette in c.a. realizzate con getto in opera di calcestruzzo armato a resistenza garantita, confezionatocon cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 30 mm,comprese casserature di contenimento, puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, uso delvibratore meccanico, disarmante, fori o lesene per passaggio impianti, bagnatura, con la solaesclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Con cemento CEM I 32,5 -Classe Rck 35.

ART. 31 STRUTTURE PREFABBRICATE

Nell'esecuzione di strutture prefabbricate l'appaltatore dovrà attenersi strettamente a tutte le norme dicui al precedente articolo 97

ART. 32 SOLAI

Le coperture degli ambienti e dei vani potranno essere eseguite, a seconda degli ordini della direzionedei lavori, con solai di uno dei tipi descritti in appresso.La direzione dei lavori ha la facoltà di prescrivere il sistema e tipo di solaio di ogni ambiente e per ognitipo di solaio essa stabilirà anche il sovraccarico accidentale da considerare e l'appaltatore dovràsenza eccezioni seguire le prescrizioni della direzione lavori.L'appaltatore dovrà provvedere ad assicurare solidamente alla faccia inferiore di tutti i solai ganci diferro appendi-lumi nel numero, forma e posizione che, a sua richiesta, sarà precisato dalla direzionelavori.

Solai di tipo misto in cemento armato ed elementi laterizi foratiI laterizi dei solai di tipo misto in cemento armato, quando abbiano funzione statica, dovranno

rispondere alle prescrizioni tecniche vigenti ed alle seguenti prescrizioni:1) essere conformati in modo che nella posa si colleghino saldamente tra di loro così da assicurare

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una uniforme trasmissione degli sforzi dall'uno all'altro elemento;2) ove sia disposta una soletta di calcestruzzo staticamente integrativa di quella di laterizio,quest'ultima deve avere forma e finitura tali da assicurare la perfetta aderenza tra i due materiali, ai finidella trasmissione degli sforzi di scorrimento;3) qualsiasi superficie metallica deve risultare circondata da una massa di cemento che abbia in ognidirezione spessore non minore di 1 cm.

Solai a lastra baustaQuesta tipologia di solai è costituita da lastre in c.a. vibrato dello spessore di 4 o 5 cm. circa, la cuieccellente rigidità è assicurata grazie ad un complesso di armature costituito da reti, traliccielettrosaldati e da eventuali ferri aggiuntivi. Nel caso di solai ad uso civile e sovraccarichi normali, itralicci delle lastre sono separati da blocchi di polistirolo, particolarmente indicati per alleggerire il gettodi completamento in calcestruzzo. La soluzione è particolarmente indicata in caso di edifici industrialied abitazioni, soprattutto in zone sismiche in quanto l’eccellente rigidità delle lastre garantisce laripartizione delle forze sismiche alle strutture verticali.  Dotati di una notevole rigidezza flessionale(equivalente a quasi il doppio di quella di un solaio in latero-cemento di pari altezza), i solai a lastretralicciate garantiscono una notevole resistenza ai momenti negativi soprattutto per la presenza di unasoletta inferiore nella zona degli appoggi. Su richiesta del cliente, Vencato Prefabbricati è in grado dicalcolare la resistenza del solaio dagli effetti distruttivi del fuoco. Caratterizzate da una superficieinferiore perfettamente liscia, le lastre tralicciate sono subito pronte per la tinteggiatura, senza che sia

necessario l’intonaco. 

Solai a traliccio baustaI travetti sono realizzati con un traliccio a staffe elettrosaldate in acciaio ad alta resistenza, inserito inun fondello di laterizio mediante getto di calcestruzzo vibrato. Questi travetti si possono trovare giàconfezionati in lunghezze modulari di 10 cm pronti all’uso, da ml. 0.50 a ml. 6.70, oppure confezionatisu misura. Nel caso di solai che devono sopportare grossi carichi o con luci notevoli, è impiegato ilsistema bitrave, costituito da due travetti intervallati da un blocco di laterizio di alleggerimento. Lasoluzione è resa ottimale dall’utilizzo di calcestruzzo con resistenza caratteristica (Rck) superiore a300 kg/cmq e modulo di elasticità Eb=3.2x105 kg/cmq. Inoltre Vencato impiega acciaio FeB44k,controllato statisticamente nelle ferriere di produzione. Anche il traliccio viene attentamenteselezionato da trafilerie la cui produzione è costantemente controllata da laboratori ufficiali.

Solai a lastre tipo predallesIl solaio predalles è una struttura tralicciata con fondo cassero piano facciavista in c.a.v. con larghezzastandard di cm. 120 e spessori variabili da cm. 4 a 6 , con lunghezze fino a mt. 16.00.Questa strutturaviene impiegata per la realizzazione di impalcati civili ed industriali lasciati a vista, con l'alternativa direalizzare la struttura con getto pieno, alleggerita con polistirolo o con interposti in cotto. La posa delsolaio predalles è vincolata alla formazione di banchinatura provvisoria (rompitratta) posta ad uninterasse variabile a seconda del peso del solaio. Solitamente la banchinatura viene posizionata dacm. 130 a cm. 160. Le caratteristiche tecniche del solaio predalles sono la grande maneggevolezzadel prodotto e sua posa, la possibilità illimitata di predisporre impiantistiche, canalizzazioni, forometriee quant'altro si voglia prima del getto del solaio, l’elevata resistenza al fuoco fino a 180', la semplicitàdi intervento di tinteggiatura sull'intradosso del solaio predalles e la possibilità di utilizzo comefondocassero per realizzare grandi sovraccarichi e travi in getto pieno.Le lastre predalles vengono poste in opera in luce da appoggio ad appoggio (trave-trave o muro-muro)con banchinaggio di sostegno in corrispondenza delle testate, ponendo particolare attenzione durante

la movimentazione in modo da non provocare lesioni o rotture che possano indebolire il manufatto. Incorrispondenza degli appoggi il collegamento tra lastra e trave dovrà essere assicurato da monconisuperiori e da spezzoni di ferro inferiori da fornirsi e posarsi a cura dell'impresa su indicazione dellaDirezione Lavori. Nella cappa di calcestruzzo gettata si pone una armatura di ripartizionegeneralmente realizzata da un rete elettrosaldata di dimensioni adeguate, per assicurare la continuitàdel getto e la ripartizione dei carichi. Il getto del solaio in cantiere andrà eseguito secondo la normaleregola d'arte.

Scale in c.a.Esecuzione di rampe di scale e di pianerottoli con getto in opera di calcestruzzo armato confezionatocon cemento CEM I 32,5 o 42,5, inerti di adeguata granulometria con dimensioni max. fino a 20 mm, inopera a qualunque altezza di imposta, comprese casserature di contenimento con fondo liscio,puntellazioni, ponteggi di servizio, armo e disarmo, formazione di gradini, uso del vibratore meccanico,disarmante, con la sola esclusione del ferro d'armatura compensato a parte. Classe Rck 35.

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ART. 33 COPERTURE A TETTO

Copertura in legnoLa copertura in legno è costituita da: travi in legno lamellare in abete GL24 e GL28 ricavato da tavolescelte secondo la normativa DIN4074 ed incollate con colla ureo/melamminica secondo la normativaDIN EN 14080, impregnanti protettivi all'acqua con colorazione a scelta della DL. Parti metallicheconformi al D.M. del 14/01/2008 NNTC, ferramenta in acciao tipo S235 o superiore; bulloneria legno-legno e acciaio-legno classe 4,6 o superiore, compreso ogni altro onere per consegnare l'opera aregola d'arte. Resistenza al fuoco R60.Sopra la suddetta struttura è prevista la posa di doppio tavolato tipo OSB mentre all’intradosso èprevista la posa del tavolato singolo. Sopra ai due pannelli di OSB precedentemente descritti èprevista l’esecuzione di copertura ventilata, , mediante listelli in abete aventi sez. di cm 5x5 posti nelsenso della pendenza di copertura ad un interasse di cm 50 circa , tavolato grezzo sp. 24 mm tipoOSB con sovrastante guaina traspirante idrorepellente. Tutte le linde esterne verranno controsoffittatecon pannelli in compensato marino fissati alla struttura lignea con apposita ferramenta in acciaio inox.

Copertura di tegole curve o coppiLa copertura di tegole a secco si farà posando sulla superficie da coprire un primo strato di tegole conla convessità rivolta in basso, disposte a filari ben allineati e attigui, sovrapposte per 15 cm ed

assicurate con frammenti di laterizi. Su questo tratto se ne collocherà un secondo con la convessitàrivolta in alto, similmente accavallate per 15 cm, disposte i modo che coprano la connessura fra letegole sottostanti.Le teste delle tegole in ambedue gli strati saranno perfettamente allineate con la cordicella, sia nelsenso parallelo alla gronda che in qualunque senso diagonale.Il comignolo, i displuvi ed i compluvi saranno formati da tegoloni.I tegoloni del comignolo e dei displuvi saranno diligentemente suggellati con malta, e così puresaranno suggellate tutte le tegole che formano contorno alle falde, o che poggino contro muri,lucernari, canne da camino e simili. Le tegole che vanno in opera sulle murature verranno posate suletto di malta.La copertura di tegole su letto di malta verrà eseguita con le stesse norme indicate per la copertura ditegole a secco; il letto di malta avrà lo spessore di 4 ÷ 5 cm.

Copertura di tegole piane

Nella copertura di tegole piane ad incastro (marsigliesi o simili), le tegole, quando devono poggiare suarmature di correnti, correntini o listelli, saranno fissate a detti legnami mediante legatura di filo di ferrozincato, di sezione 1 mm circa, il quale, passando nell'orecchio esistente in riporto nella facciainferiore di ogni tegola, si avvolgerà ad un chiodo pure zincato, fissato in una delle facce dei correntinio listelli.Quando invece le tegole devono poggiare sopra un assito, sul medesimo, prima della collocazionedelle tegole, saranno chiodati parallelamente alla gronda dei listelli della sezione di 4 × 3 cm adistanza tale, tra loro, che vi possano poggiare i denti delle tegole di ciascun filare.Per la copertura di tegole piane ad incastro su sottomanto di laterizio, le tegole dovranno posare soprauno strato di malta spesso da 4 a 5 cm, ed essere suggellata ogni tegola con la malta stessa.In ogni caso dovranno essere impiegate, nella posa della copertura, mezze tegole rette e diagonali alleestremità delle falde e negli spigoli, in modo da alternare le tegole da un filare all'altro.Sopra i displuvi dovranno essere disposti appositi tegoloni di colmo murati in malta idraulica, inoltre

dovrà essere inserito un numero adeguato di cappucci di aerazione.Tetto pensile verdeFornitura e posa in opera di sistema preconfezionato per tetti verdi estensivi prevegetato costituito da:A) Formella modulare con funzione contenitiva dell’intero pacchetto, oltre che di accumulo idrico edrenaggio, delle dimensioni cm 60 x 40 e altezza cm 14, dal peso in condizione di massimasaturazione di 93 kg/m2, realizzata in EPS stampato imputrescibile di densità 30 kg/m3, additivato congrafite di colore grigio.B) Strato di geotessile in polipropilene con funzione di separazione e filtro da gr/ m2 215.C) Substrato leggero composto da miscela di materiali vulcanici, compost, fertilizzanti e ghiaia peruno spessore totale di cm 6 ca.D) Vegetazione tappezzante costituita da miscela di sedum (composto da Sedum Acre Majus, SedumAlbum Coral Carpet, Sedum Album Athoum, Sedum Montanum Sedum Weihenstephaner Gold inproporzione variabile) fornita con le piante già pienamente sviluppate.

E) Ghiaia perimetrale per una larghezza di circa 40 cm dal muretto verticale di contenimento.

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Caratteristiche ecologiche: ha un elevato potere fonoassorbente e costituisce un ulteriore elementocoibente; regolamenta il deflusso dell’acqua meteorica verso gli scarichi; contribuisce allasalvaguardia della biodiversità; raccoglie le polveri presenti in atmosfera; è identificato come cool roof(raffrescante passivo), poiché contribuisce alla diminuzione dell’effetto isola di calore delle areeurbane e abbassa la temperatura interna degli edifici. Contribuisce all’ottenimento deicrediti utili ai fini della certificazione LEED.

ART. 34 COPERTURE A TERRAZZO

Il solaio di copertura piano a terrazzo sarà eseguito in piano con le pendenze da darsi al terrazzo, noninferiori al 2 per cento, saranno raggiunte mediante inclinazione del lastrico di copertura da eseguirsiin massetto con conglomerato cementizio, gretonato o simile.Sopra tale lastrico verrà eseguita una spianata di malta idraulica dello spessore di 2 cm (camicia dicalce) e quindi l'impermeabilizzazione e ciò allo scopo di evitare ogni infiltrazione di acqua.Anche le pareti perimetrali del terrazzo verranno protette, nella parte inferiore, previa preparazione conintonaco grezzo mediante un'applicazione verticale d'impermeabilizzazione dell'altezza non inferiore a20 cm, raccordata opportunamente.Sull'impermeabilizzazione sarà poi applicata direttamente (senza massetto) la pavimentazione.Nei punti di scarico dovranno essere collocati bocchettoni di piombo di spessore non minore a 2 cm, di

rame di spessore non minore a 1 cm o di gomma delle dimensioni minime di 50 × 50 cm raccordaticon tubi di lunghezza adeguata da innestarsi oltre lo spessore del solaio nei discendenti pluviali;l'imbocco del tubo dovrà avere una griglia apribile, in acciaio inox od in altro materiale ritenuto idoneodalla direzione dei lavori, con telaio ancorato saldamente al bocchettone stesso.I raccordi tra il solaio e gli elementi dallo stesso emergenti dovranno essere realizzati con converse dipiombo o di rame degli spessori minimi, rispettivamente, di 2 cm e di 1 cm, con sviluppo all'internodell'impermeabilizzazione di un minimo di 20 cm e con la parte verticale non minore di 20 cm.I giunti di dilatazione dovranno essere adeguatamente protetti dalle infiltrazioni d'acqua e la protezionedovrà essere realizzata con particolare riguarda alla durata della stessa.

ART. 35 SISTEMI DI SICUREZZA PER COPERTURE

Fornitura e posa in opera di linea di ancoraggio flessibile orizzontale (Linea Vita) tipo ROTHOBLASS -ALLINONE o equivalente certificata su sottofondo secondo EN 795 classe C. Tutti gli elementi diancoraggio e la fune di sicurezza sono in acciaio inossidabile. La linea di ancoraggio presenta unpretensionamento costante. Adatto per l’utilizzo simultaneo di max. 4 persone per ogni tratto di fune.

Tipologia di ancoraggio 1Versione del sistema: Linea Vita su sostegni ancorati su STRUTTURA IN ACCIAIO

−  deformabile plasticamente a partire da 5 kN, caricabilità 20 – 30 kN ( secondo il tipo di fissaggio ),schiumatura interna termoisolante.

−  Distanza ancoraggi: max. 15 m−  Lunghezza massima linea ancoraggio senza interruzione: 250 m−  Materiale: acciaio zincato a caldo

Elementi base−  n°7 sostegni standard, dimensione: Ø sostegno 48 m m, base 150 x 150 x 8 mm, anche con base

inclinata, altezza 300 – 400 – 500 – 600 mm. Fissaggio del sostegno come indicazioni fornite dalfabbricante;

−  n°7 set di fissaggio per struttura in acciaio: con tropiastra 150x150x8 mm.−  n°2 fissaggi terminali;−  n°1 set terminali con ammortizzatore caduta, indic azione caricamento della molla ( circa 0.75 kN ),

completo di morsetto indicatore ( per verifiche periodiche);−  ml 55 fune a trefoli in acciaio inossidabile Ø 8 mm, 7x7 (49 fili), carico di rottura 37 kN;−  n°1 targhetta segnalatrice con indicate le specifi che della linea vita, fornita dal produttore;

Elementi integrativiElementi intermedi passanti:−  n°1 elemento rettilineo passante su entrambi i lat i della linea vitaElementi intermedi non passanti:

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−  n°4 elementi ad angolo variabile non passante

Tipologia di ancoraggio 2Versione del sistema: Linea Vita su sostegni ancorati su SOLAIO IN CLS

−  deformabile plasticamente a partire da 5 kN, caricabilità 20 – 30 kN (secondo il tipo di fissaggio),schiumatura interna termoisolante.

−  Distanza ancoraggi: max. 15 m−  Lunghezza massima linea ancoraggio senza interruzione: 250 m−  Materiale: acciaio zincato a caldo

Elementi base−  n°8 sostegni standard, dimensione: Ø sostegno 48 m m, base 150 x 150 x 8 mm, anche con base

inclinata, altezza 300 – 400 – 500 – 600 mm. Fissaggio del sostegno come indicazioni fornite dalfabbricante;

−  n°32 fissaggi per struttura in cls: ancoraggio pes ante Ø 12x118 (Cls min C20/25 – RCK250)−  n.°2 fissaggi terminali;−  n°1 set terminali con ammortizzatore caduta, indic azione caricamento della molla ( circa 0.75 kN ),

completo di morsetto indicatore ( per verifiche periodiche);−  ml 45 fune a trefoli in acciaio inossidabile Ø 8 mm, 7x7 (49 fili), carico di rottura 37 kN;

−  n°1 targhetta segnalatrice con indicate le specifi che della linea vita, fornita dal produttore;

Elementi integrativiElementi intermedi passanti:−  n°1 elemento rettilineo passante su entrambi i lat i della linea vitaElementi intermedi non passanti:−  n°5 elementi ad angolo variabile non passante

Tipologia di ancoraggio 3Versione del sistema: ancoraggio singolo su SOLAIO IN CLS

−  n°1 sostegno singolo con occhiello Ø sostegno 48 m m, base 150 x 150 x 8 mm, anche con baseinclinata, altezza 300 – 400 – 500 mm. Fissaggio del sostegno come indicazioni fornite dalfabbricante;

−  n°4 fissaggi per struttura in cls: ancoraggio pesa nte Ø 12x118 (Cls min C20/25 – RCK250)−  n°1 targhetta segnalatrice per il sostegno singolo con occhiello, fornita dal produttore;

Sono compresi i lavori di posa in opera, montaggio e sigillatura del sistema e degli elementi.Compresa, a cura dell’installatore, la redazione della dichiarazione di corretta messa in opera disistemi di sicurezza e primo collaudo con indicati gli elementi ed il materiale di fissaggio, la fotodocumentazione delle condizioni di montaggio e la documentazione delle omologazioni di fissaggio alsottofondo; (solo dopo l’emissione dei suddetti certificati potrà essere usata la linea di ancoraggio)

ART. 36 IMPERMEABILIZZAZIONE

Nelle impermeabilizzazioni eseguite con l'uso di cartafeltro, cartonfeltro, manti bituminosi prefabbricati,

guaine prefabbricate, questi materiali avranno i requisiti prescritti nel capitolo 1 e saranno posti inopera mediante i necessari collanti con i giunti sfalsati.Qualsiasi impermeabilizzazione sarà posta su piani predisposti con le opportune pendenze.Le impermeabilizzazioni, di qualsiasi genere, dovranno essere eseguite con la maggiore accuratezzapossibile, specie in vicinanza di fori, passaggi, cappe, ecc.; le eventuali perdite che si manifestasseroin esse, anche a distanza di tempo e sino al collaudo, dovranno essere riparate ed eliminatedall'appaltatore, a sua cura e spese, compresa ogni opera di ripristino.

Impermeabilizzazione di coperture con doppia membrana bituminosa (la superiore autoprotetta)Impermeabilizzazione su coperture piane, realizzata mediante posa in opera di doppia membranabituminosa di cui la seconda guaina, a finire, autoprotetta con scaglie di ardesia naturale.Prima membranain bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mm

avente le seguenti caratteristiche:Norme di riferimento: EN 13707 - EN 13969

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Tipo di mescola: BPETipo di armatura: PoliestereFinitura superiore: Film PP / SabbiaFinitura inferiore: Film PPDestinazione d'uso: SottostratoMetodo di applicazione: a fiammaDifetti visibili EN 1850-1: SuperaLunghezza EN 1848-1: m = 10 -1% = 7,50 -1% (Spess. 5 mm)Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1%Spessore EN 1849-1: mm 4 ±0,2 mmImpermeabilità (metodo B) EN 1928: SuperaImpermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: SuperaComportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roofReazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 650 -20%- giunzioni di lato 450 -20%Proprietà a trazione- forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 750 -20%- forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 550 -20%

- allungamento longitudinale % 40 -15 pp- allungamento traversale % 40 -15 ppResistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 900Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 15Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale EN 12310-1 N 180 -30%- trasversale 180 -30%Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -20Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 95Flessibilità dopo invecchiamento artif iciale EN 1296+EN 1109 °C -15 +15 °CPermeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000Seconda membranain bitume polimero elastomerica (SBS) armata in tessuto non tessuto di Poliestere, spessore 4mm

avente le seguenti caratteristiche:Norme di riferimento: EN 13707Tipo di mescola: BPETipo di armatura: PoliestereFinitura superiore: ardesiaFinitura inferiore: Film PPDestinazione d'uso: Strato a finireMetodo di applicazione: a fiammaDifetti visibili EN 1850-1: SuperaLunghezza EN 1848-1: m = 7,50 -1%Larghezza EN 1848-1: m = 1 -1%Massa areica EN 1849-1: kg/m2 5.80 ±15%Spessore EN 1849-1: mm 4 (su cimosa) ±0,2 mmImpermeabilità (metodo B) EN 1928: SuperaImpermeabilità dopo invecchiamento EN 1296+EN 1928: SuperaComportamento al fuoco esterno EN 13501-5: F roofReazione al fuoco EN 13501-1: EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 800 -20%- giunzioni di lato 550 -20%Proprietà a trazione- forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 900 -20%- forza a trazione massima trasversale EN 12311-1 N/50 mm 650 -20%- allungamento longitudinale % 50 ±15 pp- allungamento traversale % 50 ±15 ppResistenza all'urto (supporto rigido) EN 12691 mm 1500Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 20

Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)

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- longitudinale EN 12310-1 N 300 -30%- trasversale 350 -30%Stabilità dimensionale EN 1107-1 % = 0,3Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -25Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 100Flessibilità dopo invecchiamento artif iciale EN 1296+EN 1109 °C -20 +5 °CPermeabilità al vapor d'acqua EN 1931: µ = 20.000Adesione dei granuli EN12039: Perdita % 15 ±15ppLa seconda membrana verrà posata, sfalsata di 50 cm, mediante rinvenimento a fiamma di GPL dellamassa bituminosa della membrana stessa, in aderenza totale sulla precedente, dovrà essere risvoltataed incollata lungo le pareti verticali per almeno 20 cm oltre il livello massimo previsto per le acquepluviali superando l'impianto della prima. Le sormonte longitudinali saranno saldate a fiamma peralmeno 10 cm e quelle di testa per almeno 15 cm.

Impermeabilizzazione di coperture con membrana per tetti verdiFornitura e posa di membrana di spessore 5 mm, (elemento di tenuta Anti Radice per TETTO

VERDE), ottenuta da impregnazione di un non-tessuto di poliestere, 150 g/m2, e di un velo di vetro, 55g/m2, per mezzo di una mescola di bitume specifico, di poliolefine atattiche termoplastiche nobili(TPO) e di un sistema di ignifugazione senza alogeni rispettoso dell'ambiente. All'interno dellamembrana, le armature sono decentrate verso la metà superiore rispetto al piano mediano. Il velo divetro è diviso dal non-tessuto di poliestere e la sua presenza è visibile sulla faccia superiore dellamembrana. Questa membrana è ottenuta dall'apporto di agentianti-radice in leganti plastomerici. La membrana è conforme alla norma di resistenza al fuoco ENV1187-1, -2, -3. Il prodotto finito è totalmente riciclabile. Il sistema di gestione della produzione e delcontrollo della membrana è certificato ISO 9001, ISO 14001 e EMAS. La membrana dispone di unagrément tecnico ATG 1502 e 2053 dell'UBAtc (Belgio). 1502 e 2053 dell'UBAtc (Belgio). Lametodologia applicativa dovrà essere contemplata nel certificato Agrément Europeo della membrana.La durata minima prevista di oltre 25 anni, deve essere certificata con rapporto di longevità ICITE.Ilsistema impermeabile deve essere coperto da garanziaassicurativa postuma (prodotti + posa), rilasciata dal produttore, per la durata di anni 10 + 5. Lagaranzia è subordinata al collaudo del cantiere da parte del produttore.Caratteristiche tecniche:Spessore EN 1849-1……… 5 mmStabil ità di forma a caldo EN 1110... 140°CFlessibilità alla produzione EN 1109.... -20°CResistenza a trazione EN 12311-1…. longitudinale: 700 N/5 cm; trasversale: 650 N/5 cmAllungamento a rottura EN 12311-1….longitudinale: 45 %; trasversale: 45 %Stabilità dimensionale EN 1107-1…. 0,2%Ritiro sui sormonti Test BDA 022 0 mm.Resistenza alla lacerazione EN 12310-1200 NResistenza all’urto EN 12691….1750 mmResistenza al punzonamento statico EN 12730 .20 Kg (Metodo - A)Reazione al fuoco EN 13501-1 .Classe E

Resistenza al fuoco esterno EN 13501-5 (env 1187-1)… B roof (t1, t2, t3)Resistenza alle radici EN 13948…Supera la prova.

Impermeabilizzazione di fondazioni e muri controterraImpermeabilizzazione con membrana bituminosa con un compound costituito da bitume distillatoelastomeri e plastomeri. Supporto in tessuto non tessuto di poliestere composito è utilizzata comestrato a finire con o senza protezione pesante o nelle fondazioni. La finitura superiore rivestita consabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco. Finitura inferiore rivestita con un filmantiadesivo di elevata fusibilità con goffratura a quadretti per favorire la sfiammatura del film edindicare il giusto grado di fusione della mescola. Eseguire la posa con sfiammatura della finiturainferiore e con sovrapposizioni laterali di almeno 8 cm e quelle di testa di circa 15 cm.Tipo di mescola: BPPTipo di armatura: Poliestere

Finitura superiore: Sabbia/Talco

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Finitura inferiore: Film PEMetodo di applicazione: A fiammaDifetti visibili EN 1850-1 – SuperaLunghezza EN 1848-1 m ≥ 10 -1%Larghezza EN 1848-1 m ≥ 1 -1%Rettilineità EN 1848-1 – SuperaMassa areica EN 1849-1 kg/m2 /Spessore EN 1849-1 mm 4Impermeabilità (metodo B) EN 1928 – SuperaImpermeabilità dopo invecchiamento EENN 1 1299268 SuperaComportamento al fuoco esterno EN 13501-5 – F roofReazione al fuoco EN 13501-1 – EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa EN 12317-1 N/50 mm 400- giunzioni di lato 300Resistenza alla penetrazione d’acqua (metodo A) EN 1928:2000 /Resistenza all’urto (supporto rigido) EN 12691 mm 800Resistenza al carico statico (supporto morbido) EN 12730 kg 10Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale EN 12310-1 N 140 140 140 -30%

- trasversale 140 140 140 -30%Stabilità dimensionale EN 1107-1 % ≤ 0,3Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10Resistenza allo scorrimento ad elevata temperatura EN 1110 °C 120Resistenza a caldo dopo invecchiamento artificiale EN 1296+ EN 1110 °C 110Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 20.000

Protezione per impermeabilizzazione contro terraImpermeabilizzazione controterra, costituita da guaina bollata in HPDE impremeabilizzantemultifunzionale speciale, bitume polimero elastoplastomerica corazzata, protettiva e drenata, armatacon tessuto non tessuto di poliestere ad alta resistenza, a protezione della guaina bituminosa.Lafaccia superiore della membrana sarà corazzata da placche di mescola in bitume distillato polimero, dispessore 6 mm, di forma romboidale in numero di 1.567 placche/m2. Lo spessore della membrananelle parti piane dovrà essere di 2,5 mm e dovrà resistere al punzonamento dinamico di un martello da

1 kg che cada da 50 cm di altezza su di un punzone a due coltelli conforme UNI8202. La membranadovrà avere una forza di adesione al calcestruzzo superiore a 100 KPa. La membrana corazzata vaincollata in totale aderenza a fiamma sul muro da rivestire, con la faccia bugnata rivolta versol’esterno. I teli vanno sormontati e saldati lateralmente lungo la linea di sormonto previsto nellamembrana, mentre la tenuta lungo la linea di accostamento delle teste dei teli sarà ottenuta incollandola testa delle membrane su una fascia di tagliamuro di membrana armata poliestere alta 14 cm chesarà stata preventivamente incollatasul muro.

Impremeabilizzazione con guaina bituminosa – barriera al vaporeImpermeabilizzazione con membrana realizzata con mescola a base di bitume distillato, elastomeri eplastomeri; armata con feltro di vetro rinforzato e lamina di alluminio. Finitura superiore rivestita consabbia in granulometria finissima oppure a richiesta con talco, mentre quella inferiore da un filmantiadesivo di elevata fusibilità. Caratteristiche principali:

Norme di riferimento: EN 13970. Tipo di mescola: BPP (bitume plastomerico); tipo di armatura: velo divetro + lamina di alluminio; finitura superiore: sabbia; finitura inferiore: film PE; destinazione d’uso: BV(barriera vapore); metodo di applicazione: a fiamma.Lunghezza (EN 1848-1): m ≥ 15 -1% ≥ 10 -1%Larghezza (EN 1848-1) m ≥ 1 -1%Massa areica (EN 1849-1) kg/m2 2 / ±10%Spessore (EN 1849-1) mm 3 (tolleranza ±0,2 mm)Impermeabilità (metodo B) secondo norma EN 1928:2000Comportamento al fuoco esterno (EN 13501-5): F roofReazione al fuoco (EN 13501): EUROCLASSE FResistenza alla trazione dei giunti- giunzioni di testa (EN 12317-1) N/50 mm 450; - giunzioni di lato N/50 mm 350Proprietà a trazione- forza a trazione massima longitudinale N/50 mm 450

- forza a trazione massima traversale EN 12311-1 N/50 mm 350

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- allungamento longitudinale 3%- allungamento traversale 3%Resistenza alla lacerazione (metodo del chiodo)- longitudinale e trasversale EN 12310-1 N 70Flessibilità a bassa temperatura EN 1109 °C -10 -10 /Permeabilità al vapor d’acqua EN 1931 – µ = 1.500.000 µ = 1.500.000 -10%Spessore 3 mm

Impermeabilizzazione con membrana traspirante idrorepellenteSchermo ad alta traspirazione, composto da uno strato superiore speciale, idrorepellente di 1ª scelta,da una membrana centrale ad alta traspirazione, impermeabile all’acqua e all’aria e da uno stratoassorbente nella parte inferiore. Va stesa direttamente sull’isolante termoacustico (o tavolato in legno),parallelamente alla linea di gronda, e fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormontosuccessivo. Per garantire una corretta posa del telo utilizzare le guarnizioni in corrispondenza deichiodi stessi.I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con i nastri adesivi.Peso: 180 gr/mq

Resistenza strappo: 353 N/5 cmValore Sd: ca. 0,02 mColonna d’acqua: 4000 mmReazione al fuoco: B2Reazione raggi UVA: 4 mesi

Impermeabilizzazione con membrana freno al vapore Membrana a bassa traspirabilità, freno al vapore, con doppia funzione di traspirazione, impermeabileall’aria e all’acqua, direttamente sul primo assito (sotto l’isolante termoacustico). Va stesoparallelamente alla linea di gronda, fissato con graffe o chiodi nella zona in cui risulta il sormontosuccessivo. I sormonti e le interruzioni devono essere sigillate con inastri adesivi.Peso: 155 gr/mqResistenza strappo: 270 N/5 cmValore Sd: ca. 2,0 mColonna d’acqua: 5500 mmReazione al fuoco: B2Reazione raggi UVA: 4 mesi

Rivestimento impermeabile cementizioRivestimento impermeabile cementizio polimero modificato flessibile tixotropico avente impermeabilitàall'acqua, in spinta positiva, fino ad un carico idrostatico pari a 150 kPa, temperatura di eserciziocompresa tra -5°C e +60°C, adesione al supporto >0,5 N/mm2 sia inizialmente che dopo tutte lestagionature previste dalla norma UNI EN 14891, capacità di copertura delle lesioni (Crack BridgingAbility) >0,75 mm (UNI EN 14891) dopo 7 gg a +20°C e 6 0% U.R. e >0,75 mm (UNI EN 14891) dopo28 gg (7 gg a +20°C e 60% U.R. + 21 gg di immersione i n acqua), allungamento a rottura >25% dopo7 gg a +20°C e 60% U.R. e >20% dopo 28 gg (7 gg a +20°C e 60% U.R. + 21 gg di immersione inacqua). I dati tecnici dovranno essere supportati da certificazione di prova rilasciata da un laboratorio

ufficiale accreditato e/o essere assoggettati a controllo di qualità secondo norma ISO 9001.

Impermeabilizzazione a base cementiziaImpermeabilizzazione eseguita mediante stesura di due mani a spatola o a spruzzo con intonacatricedi malta bi componente elastica a base cementizia, inerti selezionatia a grana fine, fibre sintetiche especiali resine acriliche in dispersione acquosa, per uno spessore finale non inferiore ai 2 mm.Qualora sul sottofondo cementizio si preveda la formazione dimicro fessurazioni da assestamento si dovrà interporre, tra il primo ed il secondo strato, una retedi fibra di vetro alcali resistente di maglia 4 x 4,5 mm.Il materiale dovrà avere le seguenti caratteristiche:- massa volumica dell'impasto 1.700 kg/m3- durata dell'impasto: 60'- adesione al calcestruzzo secondo UNI9532(N/mm2) dopo 23 gg 1,1 (a +23°C e 50% U.R.), dopo

7 gg 0,6 (a +23°C e 50% U.R.)

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- impermeabile- fattore di permeabilità al vapore 1.500 m- resistenza ai cili di gelo/disgelo del cls rivestitosuperiore ai 300 cicli (UNI 7087)- resistenza al cloruro di calcio dopo 60 gg in soluzione di CaCl2 al 30% misurata controllando laperdita di resistenza a compressione su un provinoin cls confezionato con rapporto a/c paria 0,4: nessuna perdita di prestazioni- resistenza al cloruro di sodio dopo 60 gg in soluzione NaCl al 10% mediante controllo dellapenetrazione dello ione Cl in un provino di cls confezionato con rapporto a/c pari a 0,8- resistenza alla carbonatazione dopo 60 gg in soluzione di Co2 al 30% mediante la determinazionedella penetrazione della carbonatazione in un provino di cls confezionato con un rapporto a/c pari a0,8−  consumo se applicato a spatola pari a ca. 1,7 kg/m2 per mm di spessore, se applicato a spruzzo

con intonacatrice pari a ca. 2,2 kg/m2 per mm di spessore.

ART. 37 RIVESTIMENTI TERMOISOLANTI (CAPPOTTO)

Rivestimento a cappotto in polistirolo espanso sinterizzato con grafite

Fornitura e posa in opera di rivestimento termico a cappotto in polistirolo espanso sinterizzatoadditivato con il 50% di grafite rispondente alla normatica ETICS ed in possesso della certificazioneETAG 004, realizzato all'esterno su superfici rette o curve, verticali o sub-orizzontali, costituito da:- profilo di partenza in alluminio rinforzato con gocciolatoio- lastre in polistirolo espanso sinterizzato composte dal 50% di polistirene tradizionale e per il 50% dipolistirene additivato con grafite idonee per cappotto, classe EPS 80, densità 15 kg/m3, secondo UNI13163 e rispondenti alle norme ETICS, difficilmente infiammabile – classe E secondo UNI EN ISO119-2, conducibilità termica l = 0,034 W/mK secondo UNI EN 12667, coefficiente al vapore µ = 23,delle dimensioni di cm 50x100- collante in polvere malta minerali con coefficiente di diffusione al vapore µ  = 15 e conducibilitàtermica l = 0,7 W/mK- rasante in pasta già pronto additivato con fibre di carbonio, altamente resistente agli urti, resistenzaall'urto maggiore di 50 Joule per 8 mm di spessore oppure resistente all’urto per 15 Joule per 3 mm dispessore;

- rete in fibra di vetro con appretto antialcalino, del peso di circa 150 g/m2, maglia 4x4 cm eindemagliabile- paraspigolo in PVC con rete incorporata- sigillante acrilico o nastro di tenuta auto espandente- tassello a vite a scomparsa con relativo tappo in EPS di chiusura- fondo di ancoraggio, pigmentato compatibile con rivestimenti sintetici e/o minerali- finitura con intonachino a base di resine acril-silossaniche, spatolato rustico, antialga e antimuffa,con grana minima mm 150, conforme alla normativa DIN 4108.3 (assorbimento capillare di acqua A =0,10 kg/m2h0,5, resistenza alla diffusione del vapore Sd = 0,40 m) nei colori a scelta della D.L. ecomunque con indice di riflessione > 25%.Alla base del sistema è previsto l'impiego dei profili di partenza in lega leggera; ciò garantisce uncorretto allineamento dei primi pannelli per eliminare qualsiasi risalita di umidità e permetterel'interruzione del sistema nei punti desiderati. Per la posa corretta dei profili vanno utilizzati i

connettori, ove necessario i distanziali/spessori di diversa misura e i relativi tasselli di fissaggio. Comezoccolatura o pannello di partenza ( suff.te 30 cm. oltre il piano di calpestio o piano campagna oppurein corrispondenza dei piani dei balconi) è da utilizzarsi un pannello a densità maggiore EPS-P oppurein estruso XPS; tali lastre devono comunque avere una densità compatibile con il sistema e unasuperficie sufficientemente ruvida da permettere l'ottimale adesione del collante e dotate di fissaggiomeccanico evitando di forare l'eventuale guaina impermeabilizzante. Lo zoccolo sarà di tipo rientrantedi 3 cm, con profilo a gocciolatoio.Spessore 4 – 8 – 12 cm

ART. 38 PARETI E RIVESTIMENTI IN CARTONGESSO

Parete ad orditura metallica e doppio rivestimentoParete divisoria interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre di gesso rivestito con potere

fonoisolante Rw = 54dB, dello spessore totale di 200 mm. L'orditura metallica verra realizzata con

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Spessore 7,5 cm.

Controparete ad orditura metallica con collegamento a parete e rivestimento con lastra doppia -REI 60/120 . Spessore 6,5 cm.Controparete interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre antincendio, omologata in classe "0"(zero) di reazione al fuoco, con certificazione di qualità ISO 9001,dello spessore di 15 mm, dellospessore totale di mm 65. L'orditura metallica verrà realizzata con profili Knauf serie in acciaio zincatoDX51D+Z-N-A-C spessore mm 0,6 a norma U.N.I.-EN 10142 delle dimensioni di:- guide ad “U” mm 27x30 / 16,5x30- profili a “C” mm 50x27 / 50x15 posti ad interasse non superiore a cm 60,vincolati alla parete esistente con appositi distanziatori metallici e isolata dalle strutture perimetrali connastro vinilico monoadesivo con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5.Il rivestimento dell'orditura sarà realizzato con uno strato di Lastre antincendio, omologata in classe "0"(zero) di reazione al fuoco, con certificazione di qualità ISO 9001 dello spessore di mm 15 avvitateall'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Le modalità per la messa in opera sarannoconformi alle prescrizioni del produttore.

Protezione antincendio R60 di travi e pilastri in acciaio con lastre di gessoEsecuzione della protezione antincendio R 60 di travi e pilastri interni in acciaio di qualsiaisidimensione mediante fornitura e posa in opera di due lastre di gesso addittivato con fibra di vetro e

vermiculite conforme alla norma EN 520-3.2, tipo F, spessore 15mm per ciascuna lastra, omologate inclasse reazione al fuoco secondo la norma EN 13501-1, valore A2-s1, d0 (B), e fissate all'oditurametallica e/o superficie verticale mediante viti punta chiodo 25e punta chiodo 45.Compresa la preparazione della superficie di posa, lafornitura ed installazione dei profili montanti, la stuccatura dei giunti con stucco, la rete di armatura, ladichiarazione di corretta posa in opera da parte della ditta esecutrice conrelativo certificato di prova.Spessore totale protezione 30mm. Classe di resistenza al fuoco R60.

Parete ad orditura metallica e doppio rivestimento - REI 120Fornitura e posa in opera di parete divisoria interna ad orditura metallica e rivestimento in lastre digesso rivestito atta a garantire una resistenza al fuoco REI 120 o superiore e con potere fonoisolanteRw =54 dB, dello spessore totale di 125 mm. L'orditura metallica verrà realizzata con profili tipo Knaufserie "E" in acciaio zincato DX51D+Z200-N-A-C o equivalente, spessore 0,6 mm, a norma UNI-EN10142 - DIN 18182, delle dimensioni di:- guide a "U" 75x40 mm- montanti a "C" 75x50 mm,posti ad interasse non superiore a 600 mm isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilicomonoadesivo con funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm. All'interno dell'orditura verràinserito un materassino di lana minerale dello spessore di 60 mm e densità indicativa 40 kg/m³. Ilrivestimento su entrambi i lati dell'orditura sarà realizzato con doppio strato di lastre in gesso rivestito,a norma UNI 10718 - DIN 18180, tipo Knauf F(GKF) o equivalente, collaudate dal punto di vistabiologico-abitativo, dello spessore di 2x12,5 mm, omologate in classe 1 (uno) di reazione al fuoco,avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. La fornitura in opera sarà comprensivadella stuccatura dei giunti, degli angoli e delle teste delle viti in modo da ottenere una superficie prontaper la finitura, compresa la formazione di spallette per alloggiamento porte antincendio REI, i tubolaridi sostegno per le porte antincendio REI, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro

finito a perfetta regola d’arte.Le modalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni delproduttore.

Lastre in conglomerato cementizio allegeritoFornitura e posa di lastra sandwich in conglomerato cementizio alleggerito, armata su entrambi i laticon rete in fibra di vetro altamente resistente agli alcali. Le lastre non devono contenere componentiinfiammabili e devono essere di classe A1 “Materiali da costruzione non infiammabili” secondo lanorma DIN 4102. La lastra verrà applicata direttamente sulle lastre sottostanti tramite viti cheandranno a fissarsi direttamente sulla struttura sottostante. Compresi ponteggi ed ogni altro onere emagistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte.Spessore lastre 12.5 mm.

ART. 39 CONTROSOFFITTI

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Tutti i controsoffitti in genere dovranno eseguirsi con cure particolari allo scopo di ottenere superficiesattamente orizzontali (od anche sagomate secondo le prescritte centine), senza ondulazioni od altridifetti ed evitare in modo assoluto la formazione, in un tempo più o meno prossimo, di crepe, crenatureo distacchi dell’intonaco. Al manifestarsi di tali screpolature la Direzione Lavori avrà facoltà a suoinsindacabile giudizio, di ordinare all’Appaltatore il rifacimento, a carico di quest’ultimo, dell’interocontrosoffitto con l’onere del ripristino di ogni altra opera già eseguita (stucchi, tinteggiature, ecc.).Dalla faccia inferiore di tutti i controsoffitti dovranno sporgere ganci di ferro appendilumi.La Direzione Lavori potrà prescrivere anche la predisposizione di adatte griglie o sfiatatoi in metalloper la ventilazione dei vani racchiusi dai controsoffitti.

Controsoffitto in lastre di gesso rivestito inclinatoFornitura e posa in opera di controsoffittatura interna ribassata inclinata realizzata con lastre di gessorivestito f su orditura metallica doppia non sovrapposta. L’orditura metallica sarà realizzata con profilitipo Knauf serie in acciaio zincato DX51D+Z-N-A-C spessore mm 0,6 a norma UNI-EN 10142 delledimensioni di:−  profili perimetrali a “U” mm 30 x 28 isolati dalla muratura con nastro vinilico monoadesivo tipo

Knauf con funzione di taglio acustico dello spessore di mm 3,5;−  profili portanti a “C” mm 50 x 27 incrociati con appositi ganci di unione ortogonali e fissati al solaio

tramite un adeguato numero di ganci a molla regolabili e pendini.

Il rivestimento dell’orditura sarà realizato con uno strato di Lastre tipo Knauf A (GKB) / F (GKF) anorma DIN18180 dello spessore di mm 12,5/15/18 avvitate all’orditura metallica con viti autoperforantifosfatate. La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccatura dei giunti, degli angoli e delle testedelle viti in modo da ottenere una superficie pronta per la finitura. Le modalità per la messa in operasaranno conformi alle prescrizioni del produttore. Compreso materiali di consumo, attrezzatura,ponteggi, tagli, sfridi ed ogni altro onere per consegnare il lavoro a regola d’arte.

Controsoffitto fonoassorbente in doghe di MDF Rivestimento fonoassorbente in MDF a basso contenuto di formaldeide – classe E1, classe B-s2, d0 direazione al fuoco, in conformità alla norma EN13501-1:2001 – Prodotto a marchio CE –, costituito dauna struttura a doghe, misure 3660 x 140 mm spessore 12 mm, rivestite su ambo la facce in nobilitatomelaminico decorativo a scelta della D.L..Sulla faccia a vista il pannello presenta delle fresature longitudinali continue aventi larghezza edinterasse a scelta della D.L.

Sul retro, in corrispondenza delle fresature sul fronte il pannello presenta della fresature longitudinaliad intermittenza; sul retro del pannello viene inoltre posto un velo nero fonoassorbente 46g/mq + 15g/mq di adesivo termoattivabile. I lati del pannello sono lavorati in modo da ottenere unaricomposizione in opera senza individuazione del punto di giunzione delle doghe. I risultati difonoassorbimento sono testati in camera riverberante in conformità alla normativa ISO 354.La posa in opera viene effettuata mediante sottostruttura a scomparsa costituita da profili metallici adomega, posti con un interasse di 600 mm, ancorata tramite tasselli o pendini alla muratura o allastruttura portante di supporto; il fissaggio delle doghe avviene per mezzo di appositi inserti metallicianch’essi possono essere a scomparsa.L’intercapedine creata dalla suddetta struttura viene trattata con materassini in fibra di poliesterespessore 30 mm - densità di 16 kg/mc.

Controsoffitto fonoassorbente con pannelli in lana di roccia formato standard

Controsoffitto in lana di roccia dimensioni 600x600 mm o 600x1200 mm, spessore 20mm rivestito sullafaccia apparente da un velo di vetro bianco completamente pitturato con una vernice bianca acrilicacome i 4 bordi laterali e protetto da un velo trasparente sul lato opposto (entrambi i veli assicuranoun’eccellente durata estetica del prodotto nel tempo). Bordo tipo E T15 montato su struttura disostegno sospesa mediante pendinatura metallica regolabile. Pannello ad elevato assorbimentoacustico (αw 0.90 classe A), 100% piano indipendentemente dal grado d'igrometria. Riflessioneluminosa: bianco opaco > 85%. Reazione al fuoco: Euroclasse A1L’orditura di sostegno è costituita da profili portanti longitudinali e da traversini postiperpendicolarmente ad incastro, così da creare una scacchiera con sezione da T15mm o T24mmx38mm in acciaio zincato preverniciato e profili ad L laterali in acciaio zincato preverniciato.

Controsoffitto fonoassorbente con pannelli in lana di roccia formato grandeControsoffitto in lana di roccia spessore 25mm con doppio velo di vetro, bianco sul lato vista etrasparente di protezione sul lato opposto.

Dimensioni pannelli 1500 x 600 (o 1800 x 600 mm o 2000 x 600 mm o 2400 x 600) montato su

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struttura di sostegno sospesa mediante pendinatura metallica regolabile ad elevato assorbimentoacustico (αw 0.90 classe A, finitura Alizé:αw 0.45 classe D), pannello 100% piano indipendentementedal grado d'igrometria.Reazione al fuoco: Euroclasse: Bianco A1, Colori A2s1d0, Alizé A1.L’orditura di sostegno è costituita da profili portanti longitudinali con sezione da T 24mm x38mm eprofili ad L laterali in acciaio zincato preverniciato.

Controsoffitto per esterni in lastre di cemento rinforzatoControsoffitto interno ribassato ad orditura metallica e rivestimento in lastre di cemento rinforzato.L'orditura metallica verrà realizzata con profili serie in acciaio a norma UNI EN 10215, rivestito conlega di zinco e alluminio Aluzink, resistenti alla corrosione, spessore 0,6 mm, delle dimensioni di:- guide a “U” 27x30 mm (25x25 mm), isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivocon funzione di taglio acustico, dello spessore di mm 3,5.- montanti a “C” 50x27 mm (60x25 mm), sia per l'orditura primaria fissata al solaio tramite un numeroadeguato di ganci a molla regolabili e pendini, che per l'orditura secondaria vincolata alla primariamediante appositi ganci. Il rivestimento dell'orditura sarà realizzato con uno strato di lastre in cementorinforzato dello spessore di 12,5 mm. Le lastre saranno avvitate all'orditura metallica con viti specialiMaxi Screws o equivalenti in acciaio resistente alla corrosione categoria C4 a norma EN ISO 12944,poste ad interasse non superiore a 150 mm. La fornitura in opera sarà comprensiva della stuccaturadei giunti, degli angoli e delle teste delle viti da eseguirsi con stucco e nastro in rete resistente agli

alcali, in modo da ottenere una superficie pronta per la successiva rasatura. Rasatura rinforzata conrete in fibra di vetro resistente agli alcali.La messa in opera saranno conformi alle prescrizioni del produttore.

Controsoffitto in lastre di gesso REIRealizzazione di controsoffitto formato da lastre con incrementata coesione del nucleo ad altatemperatura, il cui gesso è additivato con fibre di vetro e vermiculite al fine di aumentarne la capacitàdi resistenza al fuoco. Si identifica per la colorazione rosa del rivestimento sulla faccia a vista,spessore 15 mm, dal peso di 12,70 kg/m2, classe di reazione al fuoco A2-s1, d0 (B), con fattore diresistenza alla diffusione del vapore µ = 10 in campo secco e 4 in campo umido, conducibilità termica l= 0,25 W/mK. Tali lastre saranno fissate ad una struttura metallica incrociata fissata con pendi naturaalle travi sovrastanti ad una distanza pari a 20cm.

Soffitto in lastre o pannelli di silicato di calcioSoffitto resistente al fuoco REI 60 classe1 costituito da:a) rivestimento realizzato con lastre in silicato di calcio, esenti da amianto di spessore 10mm. Talilastre dovranno essere avvitate alla struttura metallica a mezzo di viti in acciaio da 25mm posate adinterasse di 250mmb) struttura metallica realizzata con profilo in lamiera zincata spessore 6/10 e più precisamente:

−  profilo a C da mm 50x27x0.6, ganci a molla per il sostegno dei suddetti profili e filo di acciaioritorto da mm1, interasse 600 mm;

−  profilo perimetrale ad L da mm 24x24, spessore 4/10, fissato alla muratura o con tasselli metalliciad espansione o pendinati.

Controsoffitto sospeso in lastre di gessoRealizzato con orditura metallica doppia sovrapposta, lastre in gesso rivestito dello spessore di 12,5mm avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate, a formazione di controsoffitti in localidi qualsiasi tipo e dimensione, sia interni che esterni, compreso orditura metallica in acciaio zincatocon profili a C posti ad interasse di 50 cm, profilo perimetrale ad U, pendinature con cordino zincato,sigillatura dei giunti con garzatura, tagli, sfridi, formazione di fori, rasatura, stuccature perimetrali,ponteggi, compreso ogni altro onere e magistero per dare il lavoro finito a perfetta regola d’arte. Lemodalità per la messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni delproduttore.

ART. 40 INTONACI

Gli intonaci in genere dovranno essere eseguiti in stagione opportuna, dopo aver rimosso dalla giuntadelle murature la malta poco aderente, ripulita e abbondantemente bagnata la superficie della paretestessa.

Gli intonaci di qualunque specie siano (lisci, a superficie rustica, a bugne, per cornici e quant’altro),

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non dovranno mai presentare peli, crepature, irregolarità negli allineamenti e negli spigoli, od altridifetti.Quelli comunque difettosi o che non presentassero la necessaria aderenza alle murature, dovrannoessere demoliti e rifatti dall’Appaltatore a sue spese.La calce da usarsi negli intonaci, dovrà essere estinta da almeno tre mesi per evitare scoppiettii,sfioriture e screpolature, verificandosi le quali sarà a carico dell’Appaltatore il fare tutte le riparazionioccorrenti.Ad opera finita l’intonaco dovrà essere di spessore non inferiore ai mm 15 (quindici).Gli spigoli sporgenti o rientranti verranno eseguiti ad angolo vivo oppure con opportunoarrotondamento a seconda degli ordini che in proposito darà la Direzione dei Lavori.Particolarmente per ciascun tipo di intonaco si prescrive quanto appresso:

Intonaco grezzo o arricciatura Predisposte le fasce verticali, sotto regole di guida, in numero sufficiente, verrà applicato alle muratureun primo strato di malta detto rinzaffo, gettato con forza in modo che possa penetrare nei giunti eriempirli.Dopo che questo strato sarà alquanto asciutto, si applicherà su di esso un secondo strato dellamedesima malta che si stenderà con la cazzuola o con frattazzo stuccando ogni fessura e togliendoogni asprezza, sicchè le pareti riescano per quanto possibile regolari.

Intonaco comune o civile (stabilitura). Appena l’intonaco grezzo avrà perso consistenza, si stenderà su di esso un terzo strato di malta finache si conguaglierà con le fasce di guida per modo che la superficie risulti piana ed uniforme, senzaondeggiamenti e disposta in perfetto piano verticale.

Intonaco coloratoPer gli intonaci delle facciate esterne potrà essere ordinato che alla malta da adoperarsi sopral’intonaco grezzo, siano mischiati i colori che verranno indicati per ciascuna parte delle facciate stesse,per modo che dalle opportune combinazioni degli intonaci colorati, escano quelle decorazioni che dallaDirezione dei Lavori saranno giudicate convenienti.

Intonaco a stucco Sull’intonaco grezzo, sarà sovrapposto uno strato alto almeno mm. 4 malta per stucchi che verràspianata con piccolo regolo e governata con la cazzuola così da avere pareti perfettamente piane nellequali non sia tollerata la minima imperfezione.Ove lo stucco debba colorarsi, nella malta verranno stemperati i colori prescelti dalla Direzione deiLavori.

Intonaco di gessoL'intonaco di gesso dovrà essere applicato su superfici esenti da polveri, effluorescenze, tracce diunto, ecc. e con scabrosità tale da poter garantire l'aderenza dell'intonaco.La malta di gesso sarà preparata, in recipienti di legno, materiale plastico, o acciaio zincatopreventivamente lavati, nella quantità sufficiente all'impiego immediato; la parte eventualmenteeccedente o che abbia fatto presa prima della posa in opera dovrà essere scartata.La malta sarà applicata direttamente sulla muratura, preventivamente bagnata, in quantità e conpressione sufficiente per ottenere una buona aderenza; successivamente si procederà a lisciare lamalta stessa con la spatola metallica al fine di ottenere la necessaria finitura.

Intonaco interno premiscelatoIntonaco interno premiscelato composto da inerti leggeri e leganti sintetici, dato a mano o a macchinasu muratura di nuova costruzione, a base di cemento con finitura in malta fine. Spessore minimo 1,5cm. Compreso l'onere dell'inserimento, ove necessario, di speciali profili in lamiera di acciaio zincata aprotezione degli spigoli "paraspigoli" e della rete porta intonaco.

Intonaco plasticoL'intonaco decorativo esterno plastico sarà costituito da uno strato d'intonaco grezzo o arricciaturadello spessore di 15 ÷ 18 mm e da uno strato di finitura dello spessore di 6 ÷ 10 mm.L'intonaco plastico sarà composto da resine sintetiche, inerti, pigmenti ed additivi vari.L'applicazione dell'intonaco varierà in rapporto ai tipi ed alle finiture superficiali e sarà effettuatasecondo le indicazioni delle ditte produttrici, avendo cura, comunque, di proteggere, preventivamente,con nastri di carta autoadesiva, le parti da non intonacare; la carta autoadesiva dovrà essere asportataprima dell'indurimento dell'intonaco, curando la perfetta rifinitura dei bordi.

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Rivestimento in cemento a graniglia martellinata Questo rivestimento sarà formato in conglomerato di cemento nel quale sarà sostituita al pietrisco lagraniglia di marmo, delle dimensioni e del colore che saranno indicati. La superficie in vista saràlavorata in bugne, a fasce a riquadri, ecc. secondo i disegni e quindi martellinata, ad eccezione diquegli spigoli che la Direzione ordinasse di formare lisci o lavorati a scalpello piatto.

Intonaco di cemento liscio L’intonaco a cemento sarà fatto nella stessa guisa di quello di cui sopra alla lettera a), impiegandomalta cementizia. L’ultimo strato dovrà essere tirato liscio col ferro e potrà essere ordinato anchecolorato.

Rabboccature Le rabboccature che occorresse eseguire sui muri vecchi o comunque non eseguiti con faccia vista inmalta o sui muri a secco, saranno formate con malta.Prima della applicazione della malta, le connessure saranno diligentemente ripulite, fino ad unaconveniente profondità, lavate con acqua abbondante e poscia riscagliate e profilate con appositoferro.

ART. 41 PAVIMENTI E SOTTOFONDI

La posa in opera di pavimenti di qualsiasi tipo o genere dovrà essere perfetta in modo da ottenerepiani esatti e nel collocamento in opera degli elementi saranno scrupolosamente osservate ledisposizioni che, di volta in volta, saranno impartite dalla Direzione Lavori.I singoli elementi dovranno combaciare esattamente tra di loro, dovranno risultare perfettamente fissatial sottostrato e non dovrà verificarsi nelle connessure dei diversi elementi a contatto la benchè minimaineguaglianza.I pavimenti si addentreranno per mm. 15 entro l’intonaco della parete dell’ambiente da pavimentare,tirato verticalmente sino al pavimento evitando quindi ogni raccordo a guscio: questo, se prescritto,dovrà sopravanzare interamente sul pavimento o non giammai costituire l’ancoraggio.I pavimenti dovranno essere consegnati diligentemente finiti, lavorati e puliti senza macchie di sorta.Resta comunque contrattualmente stabilito che per un periodo di almeno 10 giorni dopo la ultimazionedi ciascun pavimento l’Appaltatore avrà l’obbligo di impedire a mezzo di chiusura provvisoria l’accessodi qualunque persona nei locali; e ciò anche per i pavimenti costruiti per altre Ditte. Ad ogni modo ove ipavimenti risultassero in tutto o in parte danneggiati per il passaggio abusivo di persone o per altrecause, l’Appaltatore ha l’obbligo di presentare alla Direzione Lavori i campioni dei pavimenti chesaranno prescritti.

SottofondiIl piano destinato alla posa di qualsiasi tipo di pavimento dovrà essere opportunamente spianatomediante un sottofondo in guisa che la superficie di posa risulti regolare e parallela a quella delpavimento da eseguire ed alla profondità necessaria.Il sottofondo potrà essere costituito, a seconda che verrà ordinato dalla Direzione dei Lavori, da unmassetto di conglomerato cementizio (caldana) o da un gretonato, dello spessore di circa cm. 5(cinque) che dovrà essere gettato in opera a tempo debito per essere lasciato stagionare per almeno10 gg.

Prima della posa in opera del pavimento, le lesioni eventualmente manifestatesi nel sottofondosaranno riempite e stuccate con beverone di calce o cemento.

Pavimento aerato con elementi in pvcFormazione di pavimento ventilato con elementi modulari in polipropilene riciclato, costituiti da calottasferica che si conclude su quattro supporti; da posarsi a secco su sottofondo piano, costituentecassero a perdere atto a sostenere materiali e persone in fase di getto e completamento, per formareintercapedine con il piano su cui viene posato. Si comprende il getto del massetto in calcestruzzo di 5cm, tirato a staggia, dosato a kg. 250/mc di impasto e i muretti perimetrali di contenimento.Si escludela rete elettrosaldata e l'eventuale sottofondo di appoggio.Altezza sistema 12 cm + 5 cm di cappa in calcestruzzo.

Sottofondo in calcestruzzo alleggeritoCalcestruzzo alleggerito per l'esecuzione di riempimenti e sottofondi, impastato con polistirolo o altrimateriali leggeri, compreso casserature, armo, disarmo.

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Caldana per pavimentazioniEsecuzione di caldana per la formazione del piano di posa per pavimenti in piastrelle di ceramica gres,klinker, marmo, resine, legno, autolivellanti cementizi, ecc., eseguito con impasto di sabbia e cementotipo CEM I 32,5, con superficie superiore perfettamente piana, compresa pulizia del piano di posa.Spessore 5 cm.

Caldana con inerti leggeri per pavimenti tessili o viniliciEsecuzione di caldana in calcestruzzo alleggerito, formato da 200 kg di cemento CEM I 32,5 per m³ digranulato di argilla espansa o pomice, compreso strato superiore compatto senza alleggerimento,lisciatura superiore con malta di sabbia e cemento per la posa di pavimenti tessili o vinilici, perfettaplanarità del piano. Compresi giunti di contrazione entro 24/48 ore dall’esecuzione del getto con

campiture non superiori a 16/20 mq per interni e 10/12 mq per esterni. Spessore 6 cm

Caldana per formazione di pendenze in granulato di pomice o argilla espansaEsecuzione di caldana in calcestruzzo alleggerita formata da 200 kg di cemento CEM I 32,5 impastatocon granulato di pomice o argilla espansa od altri materiali leggeri equivalenti per formazione dipendenze in corrispondenza di coperture piane, compreso formazione di giunti, listelli, materiale diconsumo.

Spessore medio 10 cm.

Pavimenti in mattonelle di cementoI pavimenti in mattonelle di cemento saranno posati sopra letto di malta cementizia normale distesasopra il massetto pigiandoli finchè la malta rifluisca nelle connessure. Le connessure debbono esserestuccate con cemento e la loro larghezza non deve superare mm.1.Avvenuta la presa della malta i pavimenti saranno arrotati con pietra pomice ad acqua o con mole dicarborundum o arenaria, a seconda del tipo, e quelli in graniglia saranno spalmati in un secondotempo con una mano di cera, se richiesta.

Pavimenti in piastrelle di ceramica.Le piastrelle di ceramica per pavimentazioni dovranno essere del materiale indicato nel progetto

tenendo conto che le dizioni commerciali e/o tradizionali (cotto, cotto forte, grès, ecc.) devono essereassociate alla classificazione basata sul metodo di formatura e sull'assorbimento d'acqua secondo lanorma UNI EN 87.A seconda della classe di appartenenza (secondo UNI EN 87) le piastrelle di ceramica estruse opressate di prima scelta devono rispondere alle norme seguenti:

Assorbimento d'acqua, E in %

FormaturaGruppo IE <= 3 % Gruppo IIa

3% < E < 6%Gruppo IIb6% < E < 10%

Gruppo IIIE > = 10 %

Estruse (A) UNI EN 121 UNI EN 186 UNI EN 187 UNI EN 188

Pressate a UNI EN 176 UNI EN 177 UNI EN 178 UNI EN 159

I prodotti di seconda scelta, cioè quelli che rispondono parzialmente alle norme predette, sarannoaccettati in base alla rispondenza ai valori previsti dal progetto, ed, in mancanza, in base ad accorditra direzione dei lavori e fornitore.

Sul massetto in conglomerato cementizio, si distenderà uno strato di malta cementizia magra dellospessore di cm. 2 che dovrà essere ben battuto e costipato.Quando il sottofondo avrà preso consistenza, si poseranno su di esso a secco le mattonelle a secondadel disegno e delle istruzioni che verranno impartite dalla Direzione.Le mattonelle saranno quindi rimosse e ricollocate in opera con malta liquida di puro cemento, e

premute in modo che la malta riempia e sbocchi dalle connessure che verranno stuccate di nuovo conmalta liquida di puro cemento distesavi sopra ed infine la superficie sarà ripulita e tirata a lucido con

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segatura bagnata e quindi con cera.Le mattonelle greificate, prima del loro impiego, dovranno essere bagnate a rifiuto per immersione.

Pavimentazione e rivestimento in gres porcellanatoLastre di gres fine porcellanato non smaltato completamente vetrificato ottenute per pressatura asecco di argille pregiate atomizzate variamente colorate, miscelate con la tecnologia denominata"doppio caricamento" in modo tale da creare sia nella superficie che nella profondità della materiamodulazioni cromatiche casuali ma direzionate associabili a quelle osservabili nel travertino di originenaturale. L'agglomerato argilloso è poi sottoposto a cottura a 1220°C circa. Il prodotto finito èconforme alle normative EN 176 B1, ANSI A 137.1, e classificato U4-P3-E3-C2 (per il formatoM30x60) U4-P4-E3-C2 (per il formato M30x30) secondo CSTB per i materiali con superficie naturale estrutturata. Colorazione/aspetto: il materiale presenta modulazioni di colore casuali ma direzionate,diverse da pezzo a pezzo, che interessano anche le parti interne della materia, del tutto simili allestratificazioni calcaree riscontrabili nel travertino naturale.−  Formato: 30x60 cm, spessore 9,3 mm con superficie naturale e strutturata.−  Superficie: naturale liscia (matt/morbida)−  Assorbimento acqua (test effettuato secondo UNI EN 99): < 0,1%−  Resistenza a flessione (test effettuato secondo UNI EN 100): 40 - 55 N/mm2−  Resistenza ad acidi e basi (test effettuato secondo UNI EN 106): garantita escluso HF e derivati−  Fuga consigliata: minimo 2 mm

−  Coefficiente d'attrito: per le superfici naturali R9 (ZH 1/571, DIN 51130); >0,40 (B.C.R.)−  Colore a scelta della D.L.

Pavimenti in lastra di marmo.Per i pavimenti in lastra di marmo si useranno le stesse norme stabilite per i pavimenti in mattonelle dicemento.

Pavimenti in getto di cemento (battuto di cemento) Sul massetto in conglomerato cementizio, verrà disteso uno strato di malta cementizia grassa, dellospessore di cm. 2, ed un secondo strato di assoluto cemento dello spessore di mm. 5, lisciato, rigato orullato, secondo quanto prescriverà la Direzione dei Lavori.Sul sottofondo previamente preparato in conglomerato cementizio, sarà disteso uno strato di malta,composta di sabbia e cemento colorato giunti con lamine di zinco od ottone, dello spessore di 1 mmdisposte a riquadri con lato non superiore a 1 m ed appoggiate sul sottofondo.Detto strato sarà battuto a rifiuto e rullato.Per pavimenti a disegno di diverso colore, la gettata della malta colorata sarà effettuata adottandoopportuni accorgimenti perché il disegno risulti ben delineato con contorni netti e senza soluzione dicontinuità.Quando il disegno deve essere ottenuto mediante cubetti di marmo, questi verranno disposti sul pianodi posa prima di gettare la malta colorata di cui sopra.Le qualità dei colori dovranno essere adatte all’impasto, in modo da non provocarne la disgregazione; imarmi in scaglie tra 10 mm e 25 mm, dovranno essere non gessosi e il più possibile duri (giallo, rossoe bianco di Verona; verde, nero e rosso di Levanto; bianco, venato e bardiglio di Serravezza, ecc.).I cubetti in marmo di Carrara dovranno essere pressoché perfettamente cubici, di 15 mm circa di lato,con esclusione degli smezzati; le fasce e le controfasce di contorno, in proporzione all’ampiezzadell’ambiente.L’arrotatura sarà fatta a macchina, con mole di carborundum di grana grossa e fine, fino a vedere le

scaglie nettamente rifinite dal cemento, poi con mole leggera, possibilmente a mano, e ultimate condue passate di olio di lino crudo, a distanza di qualche giorno, e con un’ulteriore mano di cera.

Pavimentazione in masselli di calcestruzzoLa pavimentazione in masselli di calcestruzzo avrà spessore pari a cm. 6/8, di forma quadrata orettangolare.Le caratteristiche tecniche di ogni massello dovranno soddisfare la norma UNI 9065 ed essereverificate con un sistema di autocontrollo certificato da Pavitalia o da altro ente autorizzato.Il corpo metallico sarà prodotto con massa di calcestruzzo differenziata e precisamente:- il corpo vero e proprio per uno spessore di circa mm. 70 in altezza con cls di peso specifico medio >2.20 ton/mc., che incorpora inerti frantumati di granulometria da 0 a 9.5 mm.;- lo strato di superficie per uno spessore medio di circa 10 mm. in altezza con cls di peso specifico >2.20 ton/mc., che incorpora inerti frantumati e/o naturali di granulometria da 0 a 4 mm., di differenticolori e di elevata durezza.

Dopo adeguata stagionatura la superficie di ogni massello verrà martellinata con un processo

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meccanico originale.Con tale lavorazione vengono scalfiti oltre alla pasta cementizia anche gli inerti affioranti dello strato disuperficie.Detti masselli saranno posati in opera a secco su sottofondo adeguato sui cui sia stato steso unriporto di posa di 3-5 cm. di sabbia granita. Dopo la posa di effettua la compattazione con adeguatapiastra vibrante e la sigillatura dei giunti tra masselli contigui con sabbia fine asciutta.

Pavimentazione in getto di calcestruzzo con spolvero superficiale al quarzoPavimentazione in calcestruzzo armato con rete elettrosaldata diametro mm 6 maglia 20x20 cm, constesura calcestruzzo di spessore minimo di cm 10/12 RCK 350-S4, previa sistemazione del fondo benlivellato e compattato, addittivato con Glenium Pav o similare, frattazzatura e lisciatura della superficiecon apposito attrezzo, posa spolvero superficiale indurente al quarzo anidro in ragione di 4 kg/mq peruno spessore di mm 3, trattamento antisdrucciolo mediante rigatura con scopa di saggina, formazionedi giunti di contrazione mediante seghe meccaniche a disco fino a circa 3/4 cm con dimensioneriquadri di 4x4 ml circa, applicazione di protettivo antipolvere, antimacchia, antievaporante, antiritiro efessurazione, idroolio repellente antigelo, applicazione sui giunti di profilo preformato in PVC osigillante poliuretanico a medio modulo elastico grigio, smussi, listelli, raccordi, trasporto a rifiuto deimateriali di risulta e compreso pulizia ed ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte.

Marciapiedi in getto di calcestruzzo

Esecuzione di marciapiedi ed accessi carrai mediante fornitura e posa in opera di calcestruzzoarmato con rete elettrosaldata di spessore minimo di 15 cm, sistemazione del fondo ben livellato ecompattato, tagli, sfridi, casseri di contenimento, vibratura meccanica, formazione di giunti con ferrotondo in acciaio, formazione di rampe, pendenze, lisciatura della superficie con spolvero superficiale alquarzo, trattamento antisdrucciolo mediante rigatura con scopa di saggina, smussi, listelli, raccordi,trasporto a rifiuto del materiale di risulta, pulizia con la sola esclusione della rete elettrosaldatacompensata a parte. Spessore cm 15

Pavimenti di legno "parquet"Tali pavimenti dovranno eseguiti con legni ben stagionati e profilati, di tinta e grana uniforme.La posa in opera si effettuerà dopo il completo prosciugamento del sottofondo e dovrà essere fatta aperfetta regola d'arte, senza discontinuità, gibbosità, difetti di orizzontalità od altro.I pavimenti a parquet dovranno essere lavati e lucidati, da eseguirsi l'una a lavoro ultimato, l'altraall'epoca che sarà fissata dalla direzione dei lavori.

Pavimenti in pvcIl cloruro di polivinile, polivinilcloruro o con la corrispondente sigla PVC, è il polimero del cloruro divinile. Puro, è un materiale rigido; deve la sua versatilità applicativa alla possibilità di essere miscelatoanche in proporzioni elevate a prodotti plastificanti, quali ad esempio gli esteri dell'acido ftalico, che lorendono flessibile e modellabile o a composti inorganici.Speciale cura si dovrà adottare per la preparazione dei sottofondi, che potranno essere costituiti daimpasto di cemento e sabbia, o da gesso e sabbia. La superficie superiore del sottofondo dovràessere perfettamente piana e liscia, togliendo gli eventuali difetti con stuccatura a gesso. La saldaturadei giunti è necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimento vinilico.L'applicazione pvc dovrà essere fatta da operai specializzati, con mastice di resina o con altre collespeciali. Il pvc dovrà essere incollato su tutta la superficie e non dovrà presentare rigonfiamenti od altridifetti di sorta.

Tipi di adesiviI tipi di adesivi variano in funzione di:a) Condizioni climatiche:

- Gli adesivi in emulsione devono essere protetti dal gelo- Gli adesivi contenenti solventi sono infiammabili- L’ambiente in cui l’adesivo viene applicato deve essere ben ventilato- L’applicazione di un adesivo può essere eseguita solo a temperature miti (minimo +18°C, o comeraccomandato dal fabbricante)

b) Tipo di rovescio del rivestimento:- Per i pavimenti vinilici con rovescio in PVC, utilizzare un adesivo acrilico in emulsione o adispersione- Per i pavimenti vinilici con rovescio in tessuto o non tessuto sintetico (rovescio BL), utilizzare unadesivo acrilico in emulsione o a dispersione- Per i pavimenti vinilici conduttivi, utilizzare un adesivo conduttivo

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1530E_DT08_R0 87 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

- Per i rivestimenti murali tessili con rovescio in carta, utilizzare un adesivo vinilico o acrilico- Per i rivestimenti murali vinilici, utilizzare un adesivo acrilico

Applicazione dell’adesivo:L’adesivo deve essere applicato uniformemente, secondo le istruzioni del fabbricante, osservando ladensità di copertura indicata dal fabbricante.L’adesivo viene generalmente applicato con una spatola dentata adatta (verificarne periodicamentel’usura).Altri metodi di applicazione richiedono adeguate attrezzature tecniche (rulli, pistola ad aria compressaecc.).Una quantità di adesivo inferiore a quella raccomandata può non essere sufficiente a trattenere ilmateriale posato.Se non si lascia evaporare l’acqua o il solvente per un tempo sufficiente, le possibili inclusioni di acquao solvente possono causare il rigonfiamento e il distacco del materiale.

Tempo di apertura:Fase di evaporazione: periodo di tempo che l’acqua o i solventi impiegano per evaporare in gran parte,permettendo all’adesivo di divenire sufficientemente coesivo per trattenere il rivestimento. Il tempo dievaporazione varia in funzione della porosità del substrato e delle condizioni climatiche locali(temperatura, umidità).

Fase di incollaggio: periodo di tempo durante il quale l’adesivo è ancora sufficientemente attivo dapermettere l’adesione del rivestimento al substrato a seguito della rullatura.

Tempo di asciugatura:È possibile utilizzare normalmente il rivestimento e collocare i mobili nell’ambiente solo dopo chel’adesivo ha fatto presa completamente. Il tempo di presa/asciugatura varia da 24 a 48 ore in funzionedel tipo di adesivo utilizzato.Se il rivestimento viene utilizzato normalmente prima che l’adesivo abbia fatto presa completamente, ilpeso degli oggetti collocati sul rivestimento può lasciare un’impronta indelebile.

Copertura:Per le emulsioni o dispersioni acriliche e per le soluzioni alcoliche, la copertura varia da 250 a 350g/m2 (alcuni fabbricanti di adesivi indicano la copertura solo in m2) secondo il tipo di rivestimento, laspatola utilizzata e le condizioni del substrato.

Rullatura:La rullatura comprime il rovescio del rivestimento sull’adesivo e inoltre garantisce l'eliminazione disacche d’aria che potrebbero causare rigonfiamenti successivamente.Il rivestimento deve essere rullato partendo dal centro dei teli posati e procedendo verso i bordi.Dopo il taglio dei giunti, il rivestimento deve essere sottoposto a una rullatura finale sull’interasuperficie, utilizzando un rullo adatto per pavimenti vinilici compatti e linoleum (68 kg).

La saldatura dei giunti:La saldatura dei giunti necessaria per evitare la penetrazione d’acqua dopo la posa del pavimentovinilico.Le tipologie di saldatura dipendono dal tipo di prodotto e possono essere le seguenti:a) saldartura a freddob) saldatura a caldo

Pavimentazione in resina poliuretanicaPavimentazione continua elastica UV resistente, autolivellante, con caratteristiche anticalpestio edantitrauma, realizzata con resine poliuretaniche elastomeriche senza solventi, con elevata resistenzachimica, meccanica e all’abrasione, particolarmente adatta per pavimentazioni autolivellanti in tutti gliambienti dove sono possibili variazioni termiche o dove è richiesta una pavimentazione flessibilecome, per esempio, solette, parcheggi, uffici ecc. Idonea anche per pavimentazioni esterne soggette atraffico con ruote gommate. Classe 1 di reazione al fuoco, resistenza a compressione > 60 mPa·s,resistenza a trazione > 25 mPa·s. Posta in opera attraverso:−  preparazione del sottofondo con trattamento di pallinatura o smerigliatura eseguita con idoneo

macchinario e recupero delle polveri con accurata aspirazione (il coefficiente di adesione deveessere di almeno 15 mPa·s);

−  applicazione con spatola liscia di primer epossidico bicomponente senza solventi a bassa

viscosità. Spolveratura a superficie fresca con il quarzo per garantire una migliore adesione della

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1530E_DT08_R0 88 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

finitura in resina;−  rasatura localizzata per ridurre le displanarità esistenti con applicazione di resina caricata 1:1 con

inerti;−  realizzazione di getto autolivellante pigmentato in massa con cazzuola dentata per uno spessore di

2 mm. nominali ed uniformato con rullo frangibolle,−  applicazione di finitura poliuretanica bicomponente alifatica trasparente ad elevata resistenza

meccanica da applicare a rullo in una mano di spessore 80-100 g/mq (60-80 microm), resistenteall’acqua, ai detersivi ed agli olii, antipolvere, resistente agli urti ed abrasioni, riverniciabile, noningiallente e resistente ai raggi U.V..

Compresi giunti di dilatazione in corrispondenza dei giunti del massetto (campiture non superiori a16/20 mq per interni e 10/12 mq per esterni) composti da profili portanti in alluminio con alette dispessore adeguato, resistenti all’usura, agli acidi, agli oli ed alle sostanze bituminose in genere.Finitura opaca, lucida o satinata per ottenere il grado di lucentezza desiderato. Colore a tabella RAL.

Pavimentazione e rivestimento in composto cementizioPavimentazione e rivestimento in speciale formulato cementizio addizionato di resine e microfibre, conelevata adesione a vari supporti come massetti in sabbia e cemento o autolivellanti, intonaci al fino dimurature in cls o laterizio, cartongesso, marmo e ceramica, applicato a spatola per realizzare superficifinite tanto in orizzontale che in elevazione, dall’aspetto mosso tipico della lavorazione a spatola, consfumature distribuite anche non uniformemente sulla superficie, adatte a qualsiasi uso civile,

commerciale, industriale, sia in interni che in esterni, anche su percorsi carrabili. Inattaccabile ai cicli digelo disgelo e dai sali disgelanti. Resistenza al fuoco classe “A”. Durezza superficiale (resistenza algraffio) eccellente, resistenza a compressione > 30 N/mm2 . Spessore nominale mm 2. Posto in operaattraverso:−  preparazione del sottofondo con trattamento di pallinatura o smerigliatura eseguita con idoneo

macchinario e recupero delle polveri con accurata aspirazione (il coefficiente di adesione deveessere di almeno 15 mPa·s);

−  applicazione a spatola liscia di una prima mano di composto cementizio, addittivato con resine emicrofibre (consumo circa 1,3-1,4 kg/m2);

−  Applicazione con rullo a pelo medio di dispersione acquosa di particelle di polimero (diluito 1 partedi prodotto e 2 parti di acqua);

−  applicazione a spatola liscia della seconda mano di composto cementizio, addittivato con resine emicrofibre (consumo circa 0,6-0,7 kg/m2);

−  ad indurimento completato, carteggiare accuratamente la superficie con dischi abrasivi n. 100 o

120 e procedere a depolverizzazione mediante aspirazione;−  Applicazione con vello di una prima mano di prodotto bicomponente composto da miscela di

prepolimeri epossidici, ammina di copolimerizzazione, additivi ed emulsionanti, a formare un filmsuperficiale consolidante, antipolvere e antiolio;

−  applicazione a rullo (pelo liscio), trascorse non meno di ventiquattro ore, di una o due mani diprodotto all’acqua costituito da miscela di prepolimeri funzionalizzanti emulsionati, additivi eprepolisicianato idrofilo a formare un rivestimento liscio, resistente agli agenti atmosferici eall’abrasione.

Compresi giunti di dilatazione in corrispondenza dei giunti del massetto (campiture non superiori a16/20 mq per interni e 10/12 mq per esterni) composti da profili portanti in alluminio con alette dispessore adeguato, resistenti all’usura, agli acidi, agli oli ed alle sostanze bituminose in genere.Colore a scelta della D.L.. Finitura opaca, lucida o satinata per ottenere il grado di lucentezzadesiderato.

Pavimenti in gomma per attività sportivaPavimento sintetico calandrato e vulcanizzato a base di gomma naturale e sintetica, cariche minerali,vulcanizzanti, stabilizzanti e pigmenti coloranti. Formato da uno strato di usura con superficie liscia avista opaca, antisdrucciolevole, tonalita' semiunita, vulcanizzato ad un sottostrato portante resiliente,così da formare un materiale unico a spessore costante di mm 3. Il materiale cosi' composto dovra'essere incollato su di una lamina costituita da speciali resine viniliche e fibra di vetro stabilizzante dellospessore di mm 1,2, formando un unico pavimento ( formato teli di altezza. cm.190 ), autoposantedello spessore totale di mm 4,2 ( 5,8 Kg/m² ). Il materiale dovrà essere prodotto in accordo con irequisiti previsti dalla norma UNI EN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilitàda aziende che dimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità aziendale da parte di Entiriconosciuti. Il pavimento dovra' possedere le seguenti caratteristiche tecniche:−  durezza 70 shoreA (ISO 7619),−  stabilità dimensionale (UNI EN 434), nessuna variazione apprezzabile,−  resistenza all'abrasione <175 mm c. (ISO 4649 carico 5 N),

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−  esente da alogeni, cadmio, formaldeide ed amianto,−  reazione al fuoco classe 1 (DM 26.06.84 G.U. 25.8.84 CSE-RF2/75A RF3/77)),−  effetto bruciante sigarette (UNI EN 1399) nessun effetto permanente,−  resistenza prodotti chimici (DIN 51958 ) resistente a tutti i prodotti chimici usati normalmente per la

pulizia,−  rimbalzo palla: (DIN 18032/2) >95%,−  resistenza allo scivolamento (UNI 9551) dry >80,−  reazione al fuoco classe Cfl (UNI 8457 UNI 9174),−  predisposto per sigillatura termica dei giunti,−  adatto per l'impiego in presenza di impianto di riscaldamento a pavimento,

Rivestimento scala in gommaRivestimento di gradino in gomma con superficie a rilievo, per gradino a spigolo arrotondato costituitoda elemento preformato di rivestimento gradino a spigolo arrotondato in gomma sintetica al 100%,calandrata, vulcanizzata, e stabilizzata, spessore 2,5mm. La mescola risulta essere esente da alogeni,metalli pesanti,plastificanti ftalici, nitrosamine, formaldeide ed amianto. La pavimentazione dovràessere conforme in ogni parte alla normativa EN 12199 e dovrà essere provvista di marcatura CEsecondo normativa EN 14041. L'elemento preformato dovrà presentare la pedata (spess. 2,5 mm ca.)con superficie a rilievo per mezzo di bolli del diametro di mm.28 con una altezza di mm.0,5 di formacilindrica a spigoli smussati e lisciati. Il naso del gradino con rilievi antisdrucciolo predisposto alla

curvatura con raggio minimo cm. 2,5 ed alzata liscia per facilitare la lavorazione. Finitura opaca eantiriflesso. Formato teli di altezza cm.52 e lunghezza mtl.12,00. Il peso sarà di 1,75 kg/m (EN 430).Coefficiente di attrito dinamico EN 13893, caratteristiche antisdrucciolo DIN 51130 R9. Lo spessoretotale conferisce all'elemento un miglioramento di rumore da calpestio pari a 8dB (ISO 140/8 e ISO717/2).Il materiale stoccato in cantiere in un luogo chiuso e coperto,verrà applicato in ambiente contemperatura non inferiore ai 10°C. Il sottofondo cem entizio dovrà essere liscio, consistente, privo dicrepe e cavillature, pulito e con valore igrometrico, preventivamente rilevato inferiore a 2,5%. Qualorail sottofondo cementizio tenda a spolverare si dovrà provvedere ad una stesa di idoneo primer. Rasantie collanti neoprenici a doppia spalmatura di primaria qualità e garantite caratteristiche prestazionali,risultano necessari per la buona applicazione del pavimento. Si consiglia di proteggere lepavimentazioni una volta eseguiti i lavori di posa contro il rischio di lavorazioni terze che potrebberodanneggiarne la superficie. Il materiale dovrà essere prodotto in accordo con i requisiti previsti allanorma UNI EN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende chedimostrano la certificazione del proprio Sistema Qualità aziendale da parte di Enti riconosciuti.

Pavimentazione in gomma con superficie a rilievoPavimento in gomma con superficie a rilievo sp. mm. 2,5. La pavimentazione dovràessere esente da alogeni, cadmio, nitrosamine e plastificanti, formaldeide ed amianto e costituita dagomma sintetica non rigenerata al 100% composta da una mescola omogenea calandrat vulcanizzata,ottenuta con l'aggiunta di cariche minerali, stabilizzanti e pigmenti coloranti. La superficie dovrà aversubito uno speciale trattamento rinforzante a base di raggi UV, e risultare a rilievo per mezzo di bollidel diametro di mm. 28 con una altezza di mm. 0,5 di forma tronco conica tali da consentire unaperfetta igienizzazione. Lo spessore totale sarà di mm. 2,5 (3,45 Kg/m²) nel formato teli da 120cm dialtezza X 12 mt di lunghezza o in piastre da cm 100X100 / 50X50, incollato al sottofondo per mezzo diappositi adesivi. Il materiale dovrà essere prodotto in accordo con i requisiti previsti dalla norma UNIEN ISO 9001 per la progettazione, la produzione e la rintracciabilità da aziende che dimostrano la

certificazione del proprio Sistema Qualità aziendaleda parte di Enti riconosciuti. Il materiale dovra' essere conforme in ogni sua parte alla norma EN12199 e possedere le seguenti caratteristiche tecniche:−  Spessore 2.5mm−  Stabilità dimensionale 0,3%−  Resistenza alla lacerazione 40 N/mm−  Durezza 90 shore A−  Impronta residua 0.08 mm−  Solidità del colore alla luce >=6 °−  Classificazione 21-23/31-32/41 classe−  Classificazione al fuoco: Classe B-s1−  Resistenza termica 0.0083m2K/W−  Conduttività termica 0.3 W/mK−  Caratteristiche antisdrucciolo R9−  Resistenza all'azione di una sedia a rotelle: adatta con rotelle tipo W

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−  Resistenza alla bruciatura da sigaretta: metodo A>=4 metodo B>=3

Pavimenti in laminatoPavimentazione in doghe ottenute dalla sezionatura di un compound costituito da un supporto in fibralegnosa HDF (exterior grade) con una superficie esterna in laminato ad alta pressione Print HPL ebilanciato con un laminato Print HPL . Il pavimento avrà spessore 11,0 mm, classe di utilizzo 23-32,

secondo la norma EN 13329, resistenza all’abrasione AC4, resistenza all’urto IC3, antistatico, a posaflottante, sarà appoggiato su materassino in polietilene espanso a cellula chiusa, accoppiato ad unfoglio di polietilene di spessore totale 2,2 mm, avente funzione di barriera vapore.La pavimentazione così ottenuta (pavimento + materassino) deve essere certificata per quantoriguarda la reazione al fuoco Bfl-S1 secondo la nuova normativa europea EN 14041:2004 + EN14041:2004 AC 2005, corrispondente alla classe 1 secondo la vecchia normativa UNI 8457.Le doghe devono essere incollate tra di loro, mediante la stesura nelle scanalature a femmina, sia sullato lungo che su quello corto, con collante resistente all’acqua (norma EN 204/205 gruppo D3). Persuperfici aventi lati che superino i 15,0 ml trasversali, i 20,0 ml longitudinali, vanno previsti opportunigiunti di dilatazione. Lasciare sempre uno spazio di dilatazione perimetrale di almeno 10,0 mm.

ART. 42 RIVESTIMENTO DI PARETI

I rivestimenti in piastrelle, di qualsiasi genere essi siano dovranno essere eseguiti a perfetta regolad’arte con il materiale prescelto dalla Direzione dei Lavori ed eguale ai campioni che verranno volta avolta eseguiti.Particolare cura dovrà porsi nella posizione in sito dei rivestimenti, in modo che questi a lavoroultimato risultino perfettamente aderenti al retrostante intonaco.Pertanto prima del loro impiego le piastrelle dovranno essere immerse nell’acqua fino a saturazione edopo avere abbondantemente annaffiato l’intonaco delle pareti, alle quali deve applicarsi ilrivestimento, saranno collocate in sito con la necessaria e sufficiente malta cementizia.Le piastrelle dovranno perfettamente combaciare fra loro e le linee dei giunti, debitamente stuccatecon cemento bianco, dovranno risultare a lavoro ultimato perfettamente allineate.I rivestimenti dovranno essere completati con tutti i gusci di raccordo ai pavimenti ed agli spigoli,listelli, cornici, ecc.A lavoro ultimato i rivestimenti dovranno essere convenientemente lavati e pulimentati.

Tipo di rivestimento: piastrelle di ceramica pressate a secco (bicottura) con caratteristiche conformi aquanto stabilito dalla norma UNI EN 87, gruppo BIII, da porre in opera con collanti o malta cementizia,suggellatura dei giunti in cemento bianco o colorato e pulizia finale.

ART. 43 OPERE IN MARMO - NORME GENERALI

Le opere in marmo, pietre naturali od artificiali dovranno in generale corrispondere esattamente alleforme e dimensioni di progetto ed essere lavorate a seconda delle prescrizioni generali delle presenticondizioni tecniche esecutive o di quelle particolari impartite dalla Direzione dei Lavori all’attodell’esecuzione.Tutti i materiali dovranno avere le caratteristiche di aspetto esterno, grana, coloritura e venaturaessenziali della specie prescelta.Prima di cominciare i lavori, l’Appaltatore dovrà preparare a sue spese i campioni dei vari marmi opietre e delle loro lavorazioni e sottoporli all’approvazione della Direzione Lavori, alla quale spetterà inmaniera esclusiva di giudicare se essi corrispondono alle prescrizioni. Detti campioni, debitamentecontrassegnati, resteranno depositati negli Uffici della Direzione quale termine di confronto e diriferimento.Per quanto ha riferimento con le dimensioni di ogni opera nelle sue parti componenti, la DirezioneLavori ha la facoltà di prescrivere, entro i limiti normali consentiti, le misure dei vari elementi di unaopera qualsiasi, (rivestimento, copertina, cornice, pavimento, colonna, ecc..) la formazione edisposizione dei vari conci e lo spessore delle lastre, come pure di precisare gli spartiti, la posizionedei giunti, la suddivisione dei pezzi, l’andamento della venatura, ecc.., secondo i particolari disegnicostruttivi, che la stessa Direzione Lavori potrà fornire all’Appaltatore all’atto della esecuzione, equesta ultima avrà l’obbligo di uniformarsi a tali norme come ad ogni altra disposizione circa laformazione di modanature, scorniciature, gocciolatoi, ecc..Per tutte le opere infine è fatto obbligo all’Appaltatore di rilevare e controllare, a propria cura e spese,

la corrispondenza delle varie opere ordinate dalla Direzione Lavori con le strutture rustiche esistenti,segnalando tempestivamente a questa ultima ogni divergenza od ostacolo, restando esso Appaltatore

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in caso contrario unico responsabile della perfetta rispondenza dei pezzi all’atto della posa in opera.Esso avrà pure l’obbligo di apportare alle stesse, in corso di lavoro tutte quelle modifiche chepotessero essere richieste dalla Direzione dei Lavori.

ART. 44 MARMI E PIETRE NATURALI

A) Marmi. Le opere in marmo dovranno avere quella perfetta lavorazione che è richiesta dall’opera stessa,congiunzioni e piani esatti e senza risalti.Salvo contraria disposizione i marmi dovranno essere di norma lavorati in tutte le facce viste a pelleliscia, arrotate e pomiciate.I marmi colorati dovranno presentare in tutti i pezzi le precise tinte e venature caratteristiche dellaspecie prescelta.Potranno essere richiesti, quando la loro venatura si presti, con la superficie vista a spartitogeometrico, a macchia aperta a libro o comunque giocata.

B) Pietra da taglio.La pietra da taglio da impiegare nelle costruzioni dovrà presentare le forme e le dimensioni di progetto,

ed essere lavorata, a norma delle prescrizioni che verranno impartite dalla Direzione dei Lavori all’attodell’esecuzione, nei seguenti modi:a) a grana grossa;b) a grana ordinaria;c) a mezza grana fina;d) a grana fina.Per pietra da taglio a grana grossa si intenderà quella lavorata semplicemente con la grossa puntasenza fare uso della martellina per lavorare le facce viste, nè dello scalpello per ricavarne gli spigolinetti.Verrà considerata come pietra da taglio a grana ordinaria quella le cui facce viste saranno lavoratecon la martellina a denti larghi.La pietra da taglio s’intenderà lavorata a grana mezza fina e a grana fina, secondo che le faccepredette saranno lavorate con la martellina a denti mezzani o a denti finissimi. In tutte le lavorazioni,esclusa quella a grana grossa, le facce esterne di ciascun concio della pietra da taglio dovranno averegli spigoli vivi e ben cesellati, per modo che le connessure fra concio e concio non eccedano lalarghezza di mm. 6 per la pietra a grana ordinaria e di mm. 3 per le altre.Qualunque sia il genere di lavorazione delle facce viste, i letti di posa e le facce di combaciamentodovranno essere ridotte a perfetto piano e lavorate a grana fina.Non saranno tollerate nè smussature agli spigoli, nè cavità nelle facce, nè masticature o rattoppi. Lapietra da taglio che presentasse tali difetti verrà rifiutata e l’Appaltatore sarà obbligato di farnel’immediata surrogazione, anche se le scheggiature od ammanchi si verificassero, sia al momentodella posa in opera, sia dopo e sino al collaudo.

Rivestimento in pietraRivestimento di struttura in cemento armato o in muratura con lastre di pietra Grigio Oriente o PietraMedea o similare, in opera con uno spessore minimo di cm. 2, compreso ogni onere per la esecuzionedi arrotondamenti di spigoli, esecuzione di asole, fori e lesene, rompigoccia, per la posa in opera su

letto di malta, compresa la stuccatura con beverone di boiacca di cemento in tinta con il marmo, lafinitura delle superfici, le eventuali bocciardature o lavorazioni particolari.

ART. 45 OPERE DI CARPENTERIA IN LEGNO

Tutti i legnami da impiegarsi in opere permanenti da carpentiere (grossa armatura di tetto, travatureper solai, impalcati, ecc.) devono essere lavorati con la massima cura e precisione, secondo ognibuona regola d'arte e in conformità alle prescrizioni date dalla direzione del lavori.Tutte le giunzioni dei legnami debbono avere la forma e le dimensioni prescritte, ed essere nette eprecise in modo da ottenere un perfetto combaciamento dei pezzi che devono esser uniti.Non è tollerato alcun taglio in falso, né zeppe o cunei, né qualsiasi altro mezzo di guarnitura o ripieno.Qualora venga ordinato dalla direzione dei lavori, nelle facce di giunzione verranno interposte dellelamine di piombo o di zinco, od anche del cartone incatramato.Le diverse parti componenti un'opera in legname devono essere fra loro collegate solidamente

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mediante caviglie, chiodi, squadre, staffe di ferro, fasciature di reggia od altro, in conformità alleprescrizioni che saranno date.Dovendosi impiegare chiodi per collegamento dei legnami, è espressamente vietata l'applicazionesenza apparecchiarne prima il conveniente foro col succhiello.I legnami, prima della loro posizione in opera e prima dell'esecuzione della spalmatura di catrame odella coloritura, se ordinata, debbono essere congiunti in prova nei cantieri, per essere esaminati edaccettati provvisoriamente dalla direzione dei lavori.Tutte le parti dei legnami che rimangono incassate nella muratura devono, prima della posa in opera,essere convenientemente spalmate di catrame vegetale o di carbolineum e tenute, almenolateralmente e posteriormente, isolate in modo da permettere la permanenza di uno strato di ariapossibilmente ricambiabile.

ART. 46 SERRAMENTI IN LEGNO - NORME GENERALI

Per l'esecuzione dei serramenti od altri lavori in legno l'appaltatore dovrà servirsi di una dittaspecializzata e ben accetta alla direzione dei lavori. Essi saranno sagomati e muniti degli accessorinecessari, secondo i disegni di dettaglio, i campioni e le indicazioni che darà la direzione dei lavori.Il legname dovrà essere perfettamente lavorato e piallato e risultare, dopo ciò, dello spessorerichiesto, intendendosi che le dimensioni dei disegni e gli spessori debbono essere quelli del lavoro

ultimato, né saranno tollerate eccezioni a tale riguardo.I serramenti e gli altri manufatti saranno piallati e raspati con carta vetrata e pomice in modo da farescomparire qualsiasi sbavatura. È proibito inoltre assolutamente l'uso del mastice per coprire difettinaturali del legno o difetti di costruzione.Le unioni dei ritti con traversi saranno eseguite con le migliori regole d'arte; i ritti saranno continui pertutta l'altezza del serramento, ed i traversi collegati a dente e mortisa, con caviglie di legno duro e conbiette, a norma delle indicazioni che darà la direzione dei lavori.I denti e gli incastri a maschio e femmina dovranno attraversare dall'una all'altra parte i pezzi in cuiverranno calettati, e le linguette avranno comunemente la grossezza di 1/3 del legno e sarannoincollate.Nei serramenti ed altri lavori a specchiatura, i pannelli saranno uniti ai telai ed ai traversi intermedimediante scanalature nei telai e linguette nella specchiatura, con sufficiente riduzione dello spessoreper non indebolire soverchiamente il telaio. Fra le estremità della linguetta ed il fondo della scanalaturadeve lasciarsi un giuoco per consentire i movimenti del legno della specchiatura.

Nelle fodere dei serramenti e dei rivestimenti, a superficie liscia o perlinata, le tavole di legno sarannoconnesse, a richiesta della direzione dei lavori, o a dente e canale ed incollatura, oppure a canaleunite da apposita animella o linguetta di legno duro incollata a tutta lunghezza.Le battute delle porte senza telaio verranno eseguite a risega, tanto contro la mazzetta quanto fra leimposte.Le unioni delle parti delle opere in legno e dei serramenti verranno fatte con viti; i chiodi o le punte diParigi saranno consentiti solo quando sia espressamente indicato dalla direzione dei lavori.Tutti gli accessori, ferri ed apparecchi di chiusura, di sostegno, di manovra, ecc., dovranno essere,prima della loro applicazione, accettati dalla direzione dei lavori. La loro applicazione ai vari manufattidovrà venire eseguita a perfetto incastro, per modo da non lasciare alcuna discontinuità, quando siapossibile mediante bulloni a viti.Quando trattasi di serramenti da aprire e chiudere, ai telai maestri od ai muri dovranno essere sempreassicurati appositi ganci, catenelle od altro, che, mediante opportuni occhielli ai serramenti, ne fissino

la posizione quando i serramenti stessi debbono restare aperti. Per ogni serratura di porta od usciodovranno essere consegnate due chiavi.A tutti i serramenti ed altre opere in legno, prima del loro collocamento in opera e previa accuratapulitura a raspa e carta vetrata, verrà applicata una prima mano di olio di lino cotto accuratamentespalmato in modo che il legname ne resti bene impregnato. Essi dovranno conservare il loro colorenaturale e, quando la prima mano sarà bene essiccata, si procederà alla loro posa in opera e quindialla loro pulitura con pomice e carta vetrata.Per i serramenti e le loro parti saranno osservate tutte le prescrizioni che saranno impartite dalladirezione dei lavori all'atto pratico.Resta inoltre stabilito che quando l'ordinazione riguarda la fornitura di più serramenti, appena avuti iparticolari per la costruzione di ciascun tipo, l'appaltatore dovrà allestire il campione di ogni tipo chedovrà essere approvato dalla direzione dei lavori e verrà depositato presso di essa. Detti campioniverranno posti in opera per ultimi quando tutti gli altri serramenti saranno stati presentati ed accettati.Ciascun manufatto in legno o serramento prima dell'applicazione della prima mano d'olio cotto dovrà

essere sottoposto all'esame ed all'accettazione provvisoria della direzione dei lavori, la quale potrà

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rifiutare tutti quelli che fossero stati verniciati o coloriti senza tale accettazione.L'accettazione dei serramenti e delle altre opere in legno non è definitiva se non dopo che siano statiposti in opera, e se, malgrado ciò, i lavori andassero poi soggetti a fenditure e screpolature,incurvamenti e dissesti di qualsiasi specie, prima che l'opera sia definitivamente collaudata,l'appaltatore sarà obbligato a rimediarvi, cambiando a sue spese i materiali e le opere difettose.

Porte cieche a cerniera con telaio in legno e pannello tamburatoPorta interna ad uno o due battenti, cieca , realizzata con telaio in legno massiccio rovere permurature con spessore fino a 30 cm, pannello cieco tamburato a struttura alveolare antimuffaautoestinguente con supporto in legno dello spessore minimo di 3 mm, verniciato opaco, colore suindicazione della D.L.., controtelaio in legno abete, ferramenta in acciaio inox, maniglia ø 20 mm Mod.tipo PBA 2028BT o similari.

Porta scorrevole a scomparsaPorta scorrevole a scomparsa entro muratura in laterizio o cartongesso, costituita da controtelaioprefabbricato in lamiera di acciaio zincata con binario di scorrimento estraibile e da pannello ditamponamento cieco tamburato a struttura alveolare antimuffa dello spessore di 40 mm rivestito sulledue facce in laminato, compreso telaio in acciaio zincato completo di guida di scorrimento, carrello,nasello a pavimento, accessori, stipiti, coprifili e mostrine in legno colore tipo rovere chiaro verniciatocon vernice trasparente, maniglie, guarnizioni ed assistenze murarie. Colore a scelta della D.L. Ad 1

anta. Dim. L. 90 x h. 210 cm

Porta telescopica per cartongessoControtelaio in profili metallici in lamiera zincata avente sede interna di mm 134 per parete internadivisoria in cartongesso formata da profili accoppiati, con spessore complessivo parete finita di mm180 idoneo per l'alloggiamento all'interno di quattro porte scorrevoli a trascinamento (2+2contrapposte, scorrevoli, rigide, a scomparsa, di peso massimo unitario di Kg 80.Dimensioni luci di passaggio: cm 350 x cm 260 (h). Si comprende la realizzazione di veletta sopra ilcontrotelaio per un'altezza di cm 40 di parete in cartongesso ad orditura metallica e doppiorivestimento, sp.180mm, costituita da orditura metallica in acciaio zincato, spessore 0,6-0,8-1,0 mm,delle dimensioni di:- guide U40/ 75mm /40 mm- montanti C50/ 75mm /50 mm,posti ad interasse non superiore a 600 mm, isolata dalle strutture perimetrali con nastro monoadesivocon funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm. I profili saranno marcati CE conformementealla norma armonizzata EN 14195 riguardante “Profili per Sistemi in Lastre in Gesso Rivestito”, inclasse A1 di reazione al fuoco, prodotti secondo il sistema di qualita UNI-EN-ISO 9001-2000. Ilrivestimento su entrambi i lati dell'orditura sarà realizzato con doppio strato di lastre in gesso rivestito,marcate CE a norma UNI EN 520 e conformi alla DIN 18180, collaudate dal punto di vista biologico-abitativo come da certificato rilasciato dall'Istituto di Bioarchitettura di Rosenheim, dello spessore di12.5+12.5 mm per lato, avvitate all'orditura metallica con viti autoperforanti fosfatate. Le modalita perla messa in opera saranno conformi alle norme UNI 9154 parte I e alle prescrizioni del produttore.Comprese anche n.4 ante cieche formate da pannello cieco tamburato a struttura alveolare antimuffaautoestinguente con supporto in legno dello spessore minimo di 3 mm, verniciato opaco, colore suindicazione della D.L..

ART. 47 OPERE IN FERRO - NORME GENERALI E PARTICOLARI

Nelle opere in ferro, questo deve essere lavorato diligentemente con maestria, regolarità di forme eprecisione di dimensioni, secondo i disegni che fornirà la Direzione Lavori, con particolare attenzionenelle saldature e bolliture. I fori saranno tutti eseguiti con trapano, le chiodature, ribaditure ecc..dovranno essere perfette, senza sbavature; i tagli essere limati.Saranno rigorosamente rifiutati tutti quei pezzi che presentino il più leggero indizio di imperfezione.Ogni pezzo ed opera completa in ferro dovrà essere fornita a piè di opera colorita a minio. Per ogniopera in ferro a richiesta della Direzione Lavori, l’Appaltatore avrà l’obbligo di presentare il relativomodello alla preventiva approvazione.L’Appaltatore sarà in ogni caso obbligato a controllare gli ordinativi ed a rilevare sul posto, le misureesatte delle diverse opere in ferro essendo responsabile degli inconvenienti che potessero verificarsiper l’omissione di tale controllo.

In particolare si prescrive:

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Le inferriate, ringhiere, cancelli , ecc. Saranno costruiti a perfetta regola d’arte secondo i tipi che verranno indicati all’atto esecutivo. Essidovranno presentare tutti i regoli ben dritti, spianati in perfetta composizione. I tagli delle connessureper i ferri incrociati mezzo a mezzo dovranno essere della massima precisione ed esattezza, ed ilvuoto di uno dovrà esattamente corrispondere al pieno dell’atro, senza la minima ineguaglianza ediscontinuità.Le inferriate con regoli intrecciati ad occhio non presenteranno nei buchi formati a fuoco, nessunafessura che si prolunghi oltre il buco necessario.In ogni caso l’intreccio dei ferri dovrà essere diritto ed in parte dovrà essere munito di occhi in mododa non poter mai essere in alcun caso sfilato.I telai saranno fissati ai ferri di orditura e saranno poi muniti di forti grappe ed arpioni ben inchiodati airegoli di telaio in numero, dimensioni e posizioni che verranno indicate.

Serramenti in ferroSerramenti per finestre, vetrate ed altro, potranno essere richiesti con profilati ferro-finestra o con ferricomuni profilati. In tutti e due i casi dovranno essere simili al campione che potrà richedere o fornire laDirezione dei Lavori. I serramenti potranno avere parte fissa od apribile anche a vasistas, come saràrichiesto; le chiusure saranno eseguite a ricupero ad asta rigida, con corsa inversa ed avranno il fermoinferiore e superiore. Il sistema di chiusura potrà essere a leva od a manopola a seconda di come sarà

richiesto.Le cerniere dovranno essere a quattro maschiettature in numero di due o tre per ciascuna partitadell’altezza non inferiore a cm. 12, con ghiande terminali.Gli apparecchi di chiusura e di manovra in genere dovranno essere ben equilibrati e non richiedentieccessivi sforzi per la chiusura.La manopole e le cerniere, se richiesto potranno essere cromate. Le ante apribili dovranno essereminute di gocciolatoio. Le ferramente di ritegno dovranno essere proporzionate alla robustezza delserramento stesso.

Porta esterna in profili d'acciaio con porta guarnizioni (esterno)Porta per esterno cieca realizzata con profili in acciaio con porta guarnizioni della profondità di 40 mme pannello coibentato con pannelli in lana di roccia rivestito sulle due facce in lamiera di acciaiozincato dello spessore di 10/10 mm, compreso verniciatura a smalto, ferramenta di sostegno echiusura in ottone, alluminio o acciaio, guarnizioni di tenuta in gomma Dutral, compresi controtelaio in

acciaio zincato, telaio, sigillature, accessori d'uso, assistenze murarie, coprifili, mostrine.

Porte a cerniera prefabbricate in acciaio (interno)porte tamburate prefabbricate con apertura a cerniera ad uno o due battenti, cieche o vetrate,realizzate con lamiera in acciaio zincato a doppia parete complete di telaio in lamiera d'acciaio zincatoatto alla posa su murature o tramezzi in cartongesso dello spessore finito di 16 cm, compresoguarnizioni di tenuta, ferramenta di sostegno e chiusura, verniciatura a smalto colori RAL, controtelaio.Porta ad un battente foro muro 90x215 cm

Scala in ferro di sicurezza esternaRealizzazione di scale di sicurezza verticali alla marinara mediante fornitura, posa in opera edassemblaggio di elementi profilati semplici e gradini in tondi pieni in acciaio Fe 360, compresol'eventuale preassemblaggio in officina, il carico, trasporto, scarico a pié d'opera, il montaggio,

l'assemblaggio, le unioni meccaniche con saldature o con bulloni ad alta resistenza secondo leprescrizioni progettuali, le piastre, i tirafondi, i collegamenti, gli sfridi, la sabbiatura e la verniciaturaprotettiva antiruggine e la zincatura a caldo. Con gabbia di protezione circolare in acciaio zincato,completo di ferramenta di ancoraggio.

Griglie metalliche su solai, bocche di lupoFornitura e posa in opera di griglie metalliche in acciaio zincato a caldo fisse o apribili a cerniera postein opera su aperture in corrispondenza di solai, bocche di lupo di qualsiasi tipo e dimensione,realizzate con profili tondi, quadri, piatti, omposti,compreso tagli, sfridi, profili di contorno, telaioammorsato con zanche o tasselli metallici e supporto, viti e bulloni antiurto di fissaggio.

ART. 48 SERRAMENTI IN ALLUMINIO ED OPERE IN ALLUMINIO

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Per l'esecuzione dei serramenti e di altri lavori in alluminio, I'Appaltatore dovrà servirsi d una DittaSpecializzata e ben accetta dalla D.L..Tutti i manufatti dovranno essere costruiti a perfetta regola d'arte in conformità con disegni esecutivi.La finitura dovrà essere accuratissima in ogni particolare.I disegni esecutivi di tutti i serramenti dovranno essere elaborati dalla Ditta fornitrice e da essatempestivamente sottoposti, completi di ogni dettaglio costruttivo, alla preventiva approvazione dellaDirezione Lavori nel pieno rispetto della descrizione dell'Elenco prezzi delle categorie dei lavori amisura e a corpo.Le eventuali varianti ai disegni approvati che la Ditta fornitrice riterrà di proporre in corso d'opera,dovranno essere preventivamente accettate dallo stesso Direttore dei Lavori. Prima di dar corso allafornitura, la Ditta Aggiudicataria dovrà sottoporre all'approvazione del sopracitato Direttore dei Lavori icampioni di tutti i profilati da usare nella costruzione del vari serramenti ed i campioni degli apparecchidi chiusura, delle maniglie, delle serrature e degli accessori di ogni genere.La Direzione dei Lavori potrà richiedere, e la Fornitrice dovrà tempestivamente eseguire, lacampionatura al vero, completa, del vari tipi di serramento. L'esame dei campioni completi avverrà incantiere.La Direzione dei Lavori rifiuterà, e la Fornitrice dovrà sostituire a sue complete spese, quei manufattiche non risulteranno eseguiti in conformità dei disegni e dei campioni approvati, o che comunque nonrisulteranno rispondenti alle prescrizioni del presente Capitolato od ai patti contrattuali.Il rilievo delle misure sarà eseguito in loco dalla Fornitrice a sue complete spese, cure e rischio,

rimanendo così essa unica e sola responsabile della perfetta rispondenza delle misure dei manufatti aquelle delle strutture in cui dovranno porsi in opera. Si precisa al riguardo che le misure segnatenell'allegato ordinativo sono puramente indicative e che manufatti dello stesso tipo a cui in tale elencoè attribuita un'unica misura, potranno avere in realtà varie differenti dimensioni in conseguenza didiscordanze esistenti nelle misure di strutture già eseguite.Per i vari tipi di serramento valgono, tra l'altro, le seguenti prescrizioni:−  tutti i serramenti saranno provvisti di controtelaio da premurare in lamiera di acciaio zincato rullata

a freddo, eventualmente costituito da più elementi separati, atto a consentire il montaggio su diesso, senza necessità di alcuna opera muraria, dell'infisso propriamente detto. I controtelai, chedovranno in ogni caso essere montati nudi, privi del relativo serramento, avranno forme ecaratteristiche tali da permettere, una volta montati, l'esecuzione di tutte le opere di finitura interneed esterne (intonaci, rivestimenti, pavimenti, soglie, marmi, velette, coprirullo, tinteggiature, ecc.)indipendentemente dal montaggio dell'infisso.

−  quando i serramenti siano provvisti di imbotte esterna, cassone o cielino coprirullo, controtelaio

dovrà essere realizzato in modo da consentire anche il montaggio di tali parti contemporaneamenteall'infisso propriamente detto, senza la necessità di alcuna opera muraria e dopo la ultimazione ditutte le opere di finitura. L'eventuale imbotte esterna, non prevista nel manufatto, verrà pagata aiprezzi dl elenco.

−  tutti i manufatti dovranno essere completi di ogni occorrente accessorio di montaggio, chiusura e difunzionamento quali ad esempio: zanche, piastre, perni, viti, cerniere, bilici, dispositivi di manovra echiusura, leve, cariglioni, maniglie, cremonesi, aste, arresti, fermi, guide, molle, scrocchi, serrature.chiavi, coprifili, fermavetri, vetri del tipo semidoppio, retinato, stampato, mezzo cristallo, vetricamera, ecc. a seconda delle indicazioni della Direzione Lavori e quanto altro necessario per ilperfetto funzionamento.

−  tutti i serramenti dovranno essere realizzati In modo da rendere possibile ed agevole la pulizia deivetri, sia all'interno che all'esterno col solo ausilio di scalette di uso comune, senza pericolo per ilpersonale addetto e senza necessità di ricorrere ad attrezzature e mezzi d'opera eccezionali.

−  tutti i serramenti in ogni loro parte dovranno essere studiati, costruiti e montati in modo daassicurare con l'impiego di idonee guarnizioni o spazzolini in nylon l'assoluta tenuta di aria e acquanelle giunzioni tra le varie parti costituenti il serramento, all'attacco tra il serramento propriamentedetto ed il controtelaio, ed all'attacco tra serramento e murature, rivestimenti, pavimenti, soglie,contorni, ecc. Sarà prevista una stuccatura con Bostik o prodotto similare.

−  sarà cura e responsabllità della Ditta porre in opera vetri dello spessore adeguato alla dimensioneed al tipo di serramento e delle caratteristiche idonee all'uso del locale (retinati, stampati, ecc.),montati su guarnizioni ad U che diano la massima garanzia per il passaggio dell'aria e dell'acqua.

−  tutti i serramenti del presente Capitolato saranno del tipo a monoblocco, realizzati con profilatiestrusi in lega leggera di alluminio, anodizzati in elettrocolore oppure preverniciati in Diagrammirelativi e le dimensioni di massima figurano nell'allegato casellario "abaco dei sarramenti"

Le caratteristiche dei serramenti in Elenco Prezzl sono qui riportate nella loro descrizione dettagliata;s'intende che esse siano comuni a tutti i serramenti descritti quando non diversamente specificato in

Elenco prezzi delle categorie dei lavori a misura e a corpo e nell'abaco serramenti.

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Serramenti esterni in alluminioserramenti realizzati con profilati in lega primaria d'alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573 UNIEN 755-5 allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515. Il sistema richiesto dovrà esserequello denominato “a giunto aperto” con profili a taglio termico nel rispetto delle disposizioni previstedalla norma UNI 10680. La caratteristica principale di tale soluzione prevede la guarnizione di tenutacentrale disposta in posizione arretrata rispetto al filo esterno dei profili, in modo da realizzareun'ampia camera di equalizzazione delle pressioni (giunto aperto). Per la realizzazione di finestre eportefinestre saranno impiegati profili complanari all'esterno con profondità del telaio fisso di 65 mm ebattente a sormonto all'interno con profondità di 75 mm. Per la realizzazione di porte saranno impiegatiprofili complanari sia all'esterno che all'interno con l'impiego di guarnizioni di battuta interna ed esternacon profondità complessiva di 65 mm. Lo spessore medio dei profili dovrà essere di mm.1,8/2conforme alla normativa UNI 3879. I vari componenti dovranno rispondere ai requisiti dalla normativaUNI 3952. Sono altresi compresi la fornitura e posa in opera di controtelai zincati, eventulitamponamenti coibentati e pvb colorati interni al vetro, maniglioni esterni tipo PBA mod.253 o similare,maniglia interna con molla di ritorno e cuscinetto tipo PBD mod.2028 o similare e serratura per portetipo ISEO CSF F9000 o equivalente con cilindro e tre copie di chiavi. Compresa fornitura e posa dicontrotelai in lamiera zincata.−  Vetrocamera tipo clear 5+5.2 BE/16 gas argon/5+5.2 BE−  Valori : Ug=1.1W/mqK Psi=0.11W/mK.

−  Trasmittanza del serramento (Uf) < 2W/mqK.Serramenti esterni per facciate in alluminioI serramenti per facciate in alluminio realizzati con profilati estrusi nel rispetto delle tolleranzepreviste dalla norma UNI EN 12020 in lega primaria d’alluminio 6060 secondo le norme UNI EN 573allo stato fisico T5 secondo la normativa UNI EN 515.Il sistema richiesto dovrà essere isolato termicamente mediante l'interposizione di un listello a bassaconducibilità termica fra la parte interna portante ed il profilato esterno di fissaggio nel rispetto delledisposizioni previste dalla norma UNI 10680. La caratteristica principale di tale soluzione prevedel’utilizzo di un reticolo strutturale composto da montanti e traversi, con sezione architettonica di 50 mmle cui parti tubolari avranno una profondità variabile in conformità alle esigenze statiche. Laconformazione geometrica dei montanti dovrà essere a sezione rettangolare e/o Ipe. Il sistema dovràessere idoneo per la realizzazione di facciate continue verticali, facciate inclinate verso l’interno el’esterno.

Lo spessore medio dei profilati dovrà essere conforme alla normativa UNI EN 755. I vari componentidovranno rispondere ai requisiti della normativa UNI 3952.Il collegamento dei traversi ai montanti sarà realizzato, a seconda del peso delle lastre, mediante viti inacciaio inox e cavallotti in alluminio da dimensionare in funzione del peso dei tamponamenti e dellenecessità statiche. Sulle estremità dei traversi saranno poste, per chiusura, delle mascherine dicontorno in nylon e/o dutral. I profilati fermavetro esterni delle pannellature (pressori) saranno fissaticon viti in acciaio inox supportate da rondelle in plastica antifrizione, posizionate ogni 300 mm.Le staffe di ancoraggio della facciata alla struttura dell'edificio dovranno avere le regolazioni nelle tredirezioni ortogonali ed essere realizzate in alluminio estruso. Tutte le viti ed i bulloni di collegamento edi fissaggio delle parti in alluminio saranno in acciaio inox.Gli accessori saranno eseguiti in rispetto alla norma UNI EN 1706. Gli accessori dovranno essereoriginali, studiati e prodotti per il sistema sopra descritto. Nei montanti verticali sono previsti dei canaliparalleli, non comunicanti tra loro, per raccogliere e convogliare verso l’esterno le eventuali infiltrazioni

di acqua e/o condensa. Nei profilati esterni copertina e pressore verranno eseguite le lavorazioni, attea garantire il drenaggio dell’acqua e l’aerazione delle camere interne dei profilati, dei vetri e deitamponamenti. Nel caso di giunti di dilatazione saranno previsti nei montanti appositi accessori chegarantiranno continuità ai canali di raccolta acqua. Ove necessario le traverse potranno essere dotatedi canale raccogli condensa.Tutte le guarnizioni dovranno essere in elastomero (EPDM) e compenseranno le eventuali differenzedi spessore, inevitabili nelle lastre di vetrocamera e/o stratificate, garantendo, contemporaneamente,una corretta pressione di lavoro perimetrale mentre le giunzioni degli angoli dovranno garantirel'assoluta continuità perimetrale grazie all’utilizzo di angoli vulcanizzati. Le caratteristiche dellaguarnizione dovranno corrispondere alla norma UNI 9122.Le aperture delle porte dovranno essere garantite da cerniere fissate ai profilati mediante dadi econtropiastre in alluminio e dovranno essere scelte in base al peso della porta e agli sforzi dell’utenza.Inoltre le cerniere saranno dotate di un dispositivo eccentrico per la regolazione dell’anta anche amontaggio già effettuato. Il sistema di facciata dovrà consentire l’inserimento di vetri e/o pannelli con

spessore da un minimo di 4 mm ad un massimo di 45 mm. I vetri dovranno avere spessore adeguato

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del battente nel quale deve collocarsi la lastra.Collocata questa in opera, saranno stuccati i margini verso l’interno col mastice ad orlo inclinato a 45°,ovvero si fisserà mediante regoletti di legno e viti.Potrà inoltre essere richiesta la posa delle lastre su serramenti di legno con intelaiature ad incastro,nel qual caso le lastre, che verranno infilate nell’apposita fessura praticata nella traversa superiore delserramento, dovranno essere accuratamente fissate con spessori invisibili in modo che non vibrino.Sui serramenti in ferro le lastre di vetro potranno essere montate o con stucco ad orlo inclinato, comesopra accennato, o mediante regoletti di metallo o di legno fissati con viti; in ogni caso si dovrà avereparticolare cura nel formare un finissimo strato di stucco su tutto il perimetro della battuta dell’infissocontro cui dovrà appoggiarsi poi il vetro, ristuccare accuratamente dall’esterno tale strato con altrostucco in modo da impedire in maniera sicura il passaggio verso l’interno dell’acqua piovana battentea forza contro il vetro e far si che il vetro riposi fra due strati di stucco (uno verso l’esterno e l’altroverso l’interno).Il collocamento in opera delle lastre di vetro, cristallo, ecc., potrà essere richiesto a qualunque altezzaed in qualsiasi posizione, e dovrà essere completato con una perfetta ripulitura delle facce delle lastrestesse, che dovranno risultare perfettamente lucide e trasparenti.L’Impresa ha l’onere di controllare gli ordinativi dei vari tipi di vetri passatile dalla Direzione dei Lavori,rilevandone le esatte misure ed i quantitativi e segnalandone a quest’ultima le eventuali discordanze,restando a suo completo carico gli inconvenienti di qualsiasi genere che potessero derivaredall’omissione di tale tempestivo controllo.

Ogni rottura di vetri o cristalli, avvenuta prima della presa in consegna da parte della Direzione Lavori,sarà a carico dell’Impresa.Pellicole riflettenti, filtranti o di sicurezza: verranno applicate alle lastre di vetro lungo i corridoi finoall’altezza di un metro da quota pavimento, delle pellicole in poliestere ad orientamento biassalerinforzato sulle quali è posto un tenace adesivo otticamente piatto. Queste, applicate su un comunevetro, consentono di rendere quest’ultimo antisfondamento.

ART. 51 OPERE DA STAGNARO IN GENERE

I lavori in lamiera di ferro nera o zincata, di ghisa, di zinco, di rame, di piombo, di ottone, di alluminio odi altri metalli dovranno essere delle dimensioni e forme richieste, lavorate a regola d’arte e a perfettafinitura e con la maggior precisione.Detti lavori saranno dati in opera, salvo contraria precisazione contenuta nell’elenco dei prezzi,completi di ogni accessorio necessario al loro perfetto funzionamento come raccordi di attacco,coperchi, viti di spurgo in ottone o bronzo, pezzi speciali e sostegni di ogni genere (braccetti, grappe,ecc...).Saranno inoltre verniciati o con una mano di catrame liquido o di minio di piombo ed olio di lino cottood anche con due mani di vernice comune, a seconda delle disposizioni della Direzione Lavori.Le giunzioni dei pezzi saranno fatte mediante chiodature, ribattiture o saldature secondo quantoprescritto dalla stessa Direzione ed in conformità dei campioni che dovranno essere presentati per laapprovazione.

ART. 52 OPERE DA PITTORE - NORME GENERALI

Qualunque tinteggiatura, coloritura o verniciatura dovrà essere preceduta da una conveniente edaccuratissima preparazione delle superfici, e precisamente da raschiature, scrostature, stuccature,eventuali riprese di spigoli e tutto quanto occorre per uguagliare le superfici medesime.Successivamente le dette superfici dovranno essere perfettamente levigate con carta vetrata e,quando trattasi di coloriture o verniciature, nuovamente stuccate, indi pomiciate e lisciate, previaimprimitura, con le modalità e sistemi migliori atti ad assicurare la perfetta riuscita del lavoro.Speciale riguardo dovrà aversi per le superfici da rivestire con vernici.Per le opere in legno, la stuccatura ed imprimitura dovrà essere fatta con mastici adatti, e la levigaturae rasatura delle superfici dovrà essere fatta con mastici adatti, e la levigatura e rasatura delle superficidovrà essere perfetta.Per le opere metalliche la preparazione delle superfici dovrà essere preceduta dalla raschiatura delleparti ossidate.

Le tinteggiature, coloriture e verniciature dovranno, se richiesto essere anche eseguite con colori

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diversi su una stessa parete, complete di filettature, zoccoli e quant’altro occorre alla perfettaesecuzione dei lavori.La scelta dei colori è dovuta al criterio insindacabile della Direzione dei Lavori e non sarà ammessaalcuna distinzione tra i colori ordinari e i colori fini, dovendosi in ogni caso fornire i materiali più fini edelle migliori qualità.Le successive passate di coloriture ad olio e verniciature dovranno essere di tonalità diverse, in modoche sia possibile, in qualunque momento, controllare il numero delle passate che sono state applicate.In caso di contestazione qualora l’Appaltatore non sia in grado di dare precisa dimostrazione circa ilnumero di passate applicate, la decisione sarà a sfavore dell’Appaltatore stesso. L’impresa ha inoltrel’obbligo di eseguire, nei luoghi e con le modalità che saranno prescritte, i campioni dei vari lavori dirifinitura, sia per la scelta delle tinte che per il genere di esecuzione, e ripeterli eventualmente con levarianti richieste sino ad ottenere l’approvazione della Direzione Lavori, prima di por mano all’operastessa. Essa dovrà infine adottare tinte o vernici sulle opere eseguite (pavimenti, rivestimenti,serramenti, ecc...) restando a suo carico ogni lavoro necessario a riparare i danni eventualmentearrecati.

Idropittura lavabile per interniIdropittura lavabile applicata a due riprese a rullo o pennello su intonaci interni di qualsiasi tipo, a basedi resine acriliche in dispersione acquosa, cariche lamellari e pigmenti di qualsiasi tinta, compreso teliin polietilene, nastrature protettive, la protezione di superfici non interessate, ritocchi a fine lavoro. A

due strati. Tinte a scelta della D.L..

Idropittura traspirante a base di resine acrilicheIdropittura traspirante a base di resine acriliche applicata a più riprese a rullo o a pennello su intonaciinterni di qualsiasi tipo già preparati ed isolati, a base di resine acriliche e cariche selezionate di ottimecaratteristiche traspiranti tra muro e ambiente, pigmenti di qualsiasi tinta. compreso teli in polietilene,nastrature protettive, la protezione di superfici non interessate, ritocchi a fine lavoro. A due strati. Tintea scelta della D.L..

Idropittura traspirante con tempereIdropittura traspirante applicata a più riprese a rullo o pennello su intonaci, fibre grezze e cartongessocon tempere a base di gesso e colle naturali senza solventi, priva di sostanze di sintesi chimica ederivanti dal petrolio, avente ottime caratteristiche traspiranti tra muro e ambiente, compreso teli in

polietilene, nastrature protettive.

Rasatura di superfici leggermente irregolariRasatura di superfici interne di qualsiasi tipo e dimensione con rasante a base di calce idrata,cemento, additivi, inerti aventi granulometrie inferiori a 1 mm applicato manualmentein una o più passate per uno spessore non inferiore a 3 mm, compreso la formazione di spigolirientranti o sporgenti, spallette.

Rivestimento tipo marmorinoRivestimento acrilico a spessore , specifico per calcestruzzi applicata a frattazzo, resistente alla luce,resistente agli agenti atmosferici, permeabile al vapore, compreso protezione di superfici noninteressate, ritocchi a fine lavoro, formazione di spigoli, smussi, velette, lesene, cornicioni di gronde.Granulometria 1,5 mm. Colore a scelta della D.L.

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2.2 - OPERE PER INFRASTRUTTURE STRADALI E RETI DI SOTTOSERVIZIO

ART. 53 TUBAZIONI E TOMBOTTI - NORME GENERALI

Per la posa in opera delle tubazioni e dei tombotti per la formazione delle condotte, fognoli, degliallacciamenti privati, degli allacciamenti ai pozzetti stradali, valgono le norme tecniche del D.M.12.12.1985 e le seguenti prescrizioni generali: i tubi saranno posti in opera secondo i disegni diconsegna, le planimetrie ed i relativi profili; saranno muniti di giunti atti ad assicurare la perfetta tenutadella condotta e di tutti i pezzi speciali occorrenti per le immissioni.

a) Tubi in cemento armato centrifugato e tubi di cemento pozzolanico vibropressati:la collocazione in opera dei tubi e dei tombotti cementizi dovrà essere fatta con cura in modo daevitare la rottura degli incastri.Le giunzioni dovranno essere eseguite distendendo sull'orlo (incastro femmina) del tubo in opera, lapasta di cemento e sabbia finissima, innestando quindi il tubo successivo e lisciando internamente laconnessione tra tubo e tubo.All'esterno la giunzione dovrà essere sigillata da un cordone di malta cementizia ad alta dosatura

avente lunghezza di 10 cm e spessore minimo di 2 cm, armata da una fascia di retina metallicazincata. Detto anello di guarnizione dovrà essere continuamente bagnato fino a presa ultimata.Per i tubi centrifugati e tombotti con giunto a bicchiere, verranno impiegati idonei giunti di gomma esuccessiva sigillatura con malte cementizie.Per gli innesti degli allacciamenti delle utenze e delle caditoie devono essere posti in opera pezzispeciali in calcestruzzo (braghe) con giunto a bicchiere, in elementi prefabbricati.

b) Tubi di allacciamento in genere:essi saranno muniti a seconda dei tipi prescritti dalla Direzione Lavori dei giunti e dei pezzi speciali pergli allacciamenti alle condotte ed ai pozzetti. Essi risulteranno od appoggiati su sella continua dicalcestruzzo od inseriti in un massello di calcestruzzo.Gli innesti delle condotte di cemento amianto saranno pure dello stesso materiale e verranno fissatialla tubazione principale mediante bulloni di ottone con interposto strato di malta cementizia.

c) Tubazioni in cloruro di polivinile P.V.C.:le operazioni di carico e scarico devono essere fatte con grande cura; i tubi non devono essere buttati

nè‚ fatti strisciare sulle sponde caricandoli sull'automezzo o scaricandoli dallo stesso, ma devonoessere accuratamente sollevati ed appoggiati.I tubi devono essere immagazzinati su una superficie piana, priva di parti taglienti ed esente dasostanze che potrebbero attaccare i tubi stessi, come ad esempio prodotti oleosi e/o bituminosi.I tubi non devono essere accatastati ad un'altezza superiore a 1,50 m per evitarne possibilideformazioni nel tempo. Se i tubi non vengono adoperati per un lungo periodo, devono essere protettidai rami solari diretti.Per i raccordi e gli accessori si dovrà avere cura, nel trasporto ed immagazzinamento, di nonammucchiarli disordinatamente e si dovrà evitare che essi possano essere deformati o danneggiati pereffetto di urti fra di loro o con altri materiali pesanti.Nella posa in trincea per larghezza B, si intende quella misurata al livello della generatrice superioredel tubo posato, sia per trincea a pareti parallele che per trincea a pareti inclinate. Per altezza delriempimento H si intende quella misurata tra la stessa generatrice superiore della tubazione posata e

la superficie esterna del rinterro.La larghezza da assegnare ad una trincea è quella determinata dal valore del diametro φe dellatubazione aumentato di 0,25 m da ciascun lato della tubazione stessa. Lo scavo della trincea delledimensioni prescritte e con il fondo all'esatta quota indicata dai profili longitudinali di progetto deveessere effettuato con mezzi idonei, adottando tutti i provvedimenti necessari per il sostegno dellepareti onde evitarne il franamento (che potrebbe comportare l'allargamento della trincea e danni allatubazione eventualmente già posta).La natura del fondo della trincea o, più in generale, del terreno in cui la tubazione troverà il suoappoggio deve avere resistenza uniforme e tale da escludere ogni possibilità di cedimenti differenzialida un punto all'altro della tubazione. Nelle trincee aperte in terreni eterogenei di collina o di montagnaoccorre garantirsi dall'eventuale slittamento del terreno con opportuni ancoraggi.Se si ha motivo di temere l'instabilità del terreno e del letto di posa della canalizzazione e dei relativimanufatti in muratura, a causa dell'erosione dell'acqua reperita nella trincea, bisogna opportunamenteconsolidare il terreno; in presenza di falda freatica bisognerà assicurarsi che detta falda non possa

provocare in alcun modo spostamenti del materiale di rinterro che circonda il tubo.

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Sul fondo della trincea, livellato e liberato da ogni traccia di pietrame si sovrappone un letto di posa diidoneo materiale incoerente, con caratteristiche e granulometria adeguata, così da avere la superficied'appoggio della tubazione perfettamente piana e da poter esercitare l'appoggio su materiali di naturatale che assicurino la ripartizione uniforme dei carichi lungo l'intera tubazione.Lo spessore del letto di appoggio deve essere di almeno 20 cm, il materiale deve essere costipato conattrezzi adatti prima della posa della tubazione e accuratamente livellato; è essenziale che il letto diposa non sia molto rigido e che offra al tubo un sostegno buono e uniformemente distribuito.Per quanto riguarda il rinfianco delle tubazioni, la funzione da essa espletata, la natura del materialecon cui può essere realizzato ed il grado di costipazione dello stesso, occorre tener presente che laripartizione delle pressioni del terreno lungo il perimetro delle tubazioni dipende dalla interazione fratubo e terreno; per ottenere dal rinfianco un risultato soddisfacente si devono impiegare materialiperfettamente costipabili, quali la sabbia, fino ad un'altezza di 25 cm al di sopra della generatricesuperiore del tubo.Il costipamento del rinterro che avvolge il tubo dovrà essere uniforme per raggiungere il 90% del valoreottimale con la prova di penetrazione di Proctor modificata (ISO/TC 138).Il rinfianco con terreni, quali quelli di natura organica, torbosi, melmosi, argillosi, ecc., è assolutamenteproibito perchè‚ detti terreni non sono costipabili a causa del loro alto contenuto d'acqua.Il rinterro della restante altezza della trincea fino al piano di campagna può essere effettuato con lostesso materiale di scavo, se ritenuto idoneo e deve essere effettuato a strati successivi, tali stratidevono essere costipati almeno fino ad un metro di copertura sul vertice della tubazione, l'uno dopo

l'altro in modo che la densità della terra in sita raggiunga il valore ottimale.Il collaudo di una canalizzazione di cloruro di polivinile di acque di scarico verte su due tipi diaccertamento:- accertamento della tenuta della canalizzazione. Si effettua sottoponendo a pressione idraulica lacanalizzazione stessa, riempiendo di acqua il tronco da collaudare di lunghezza opportuna, inrelazione alla pendenza, attraverso il pozzetto di monte, fino a livello stradale del pozzetto a valle, oadottando altro sistema idoneo a conseguire lo stesso scopo;- accertamento della stabilità della canalizzazione dopo il completo rinterro della trincea, verificando sela deformazione sotto carico subita dal tubo è inferiore al 5% del diametro.Tale accertamento verifica indirettamente se l'Appaltatore ha eseguito il rinterro uniformemente e neimodi prescritti, con materiali idonei e ben costipati.

d) Tubi in polietilene a.d.:la posa in opera dei tubi in polietilene avverrà dopo aver predisposto uno strato di sabbia dellospessore minimo di 20 cm, ben livellato, si procederà poi allo sfilamento dei tubi ed alla loro

regolarizzazione. Dopo effettuate le giunzioni, tra tubo e tubo del tipo saldate di testa o incollate e tratubo e pozzetti o condotti in calcestruzzo, adottando gli opportuni provvedimenti atti a garantire laperfetta tenuta, si procede al rinterro con sabbia fino al raggiungimento di uno spessore minimo dicopertura, sulla generatrice superiore del tubo, non inferiore a 20 cm e comunque in conformità aquanto specificato al precedente punto.Per le tubazioni ricadenti sotto sede stradale, potrà essere prescritto un getto di c.s. magro dellospessore di 15 cm, indi si procederà al rinterro definitivo del cavo.

e) Tubazioni in ghisala posa in opera e la giunzione delle condotte in ghisa debbono essere effettuate da personaleadeguatamente preparato; la Direzione Lavori potrà, a suo insindacabile giudizio, far sospendere laposa delle tubazioni qualora il personale incaricato di tale lavoro, non dia all'atto pratico le necessariegaranzie per la perfetta riuscita dell'opera. La posizione esatta in cui devono essere posti i raccordi,deve essere riconosciuta o approvata dal Direttore dei Lavori. Conseguentemente resta determinata la

lunghezza dei diversi tratti di tubazione continua.Questa deve essere formata col massimo numero possibile di tubi interi, così da ridurre al minimo ilnumero delle giunture. Resta quindi vietato l'impiego di spezzoni di tubi ove non sia strettamentericonosciuto necessario dal personale di assistenza della Direzione dei Lavori.Prima di essere posto in opera ciascun tubo e raccordo deve essere, a piè d'opera, accuratamentepulito delle tracce di ruggine o di qualunque altro elemento estraneo. Nell'operazione di posa deveevitarsi che nell'interno della condotta vadano detriti o corpi di qualunque natura e che vengacomunque danneggiata la superficie interne del tubo.Gli estremi della condotta posata devono essere tappati accuratamente, durante le interruzioni dellavoro, con tappi idonei. I tubi e raccordi devono essere calati con cura nelle trincee e nei cunicoli dovedebbono essere posati, evitando spostamenti notevoli entro il cavo, urti, cadute, ecc.La posa dei tubi dovrà essere fatta di norma secondo le disposizioni che tratto per tratto impartirà laDirezione Lavori.Sul fondo del cavo, sia esso in terra che in roccia, sarà disposto uno strato di sabbia di almeno 15 cm

e non dovrà presentare rilievi o infossature, evitando l'impiego di pezzi di pietra sotto i tubi per stabilire

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rivestimento dovranno essere ripristinati previa un'accurata discatura della zona da ritoccare, eseguitada uno sgrassaggio con solvente per epossidici e con l'applicazione finale del prodotto epossidico permezzo di una grossa pennellata in una o più passate sino a raggiungere lo spessore minimo di 400microns.Nel caso di tubazioni con giunzione saldata, eseguita fuori terra, tanto la revisione dell'integrità delrivestimento e relative riparazioni, quanto la protezione dei giunti vengono eseguiti sulla tubazioneprima di calarla nello scavo, in quanto è più facile un accurato controllo e una buona esecuzione delleeventuali riparazioni e della ricopertura dei tratti scoperti in corrispondenza delle giunzioni.L'estremità di ciascun tratto di condotta collocata in opera e da provare, dovrà essere mantenutacostantemente chiusa con flange cieche o tappi di legno, restando assolutamente vietato di praticaretali chiusure con altre materie che possono poi rimanere all'interno dei tubi.Ciascun tratto della condotta della lunghezza che sarà prescritta dalla Direzione Lavori, prima di venirericoperta di terra dovrà essere sottoposta alla prova idraulica secondo quanto indicato al precedentepunto f).Si intendono a carico dell'Appaltatore tutte le spese occorrenti, per eseguire o rifare, se necessario leprove. Eseguita la prova con esito favorevole, si procederà al rinterro della condotta, adoperando lematerie escavate in precedenza solo se ritenute idonee dalla Direzione dei Lavori e costipandole conla massima cura fino a costituire un ricoprimento di almeno 80 cm sulla generatrice superiore del tubo.

ART. 54 POZZETTI DI ISPEZIONE - POZZETTI DI CACCIATA - POZZETTI PREFABBRICATI PERALLACCIAMENTI E CADITOIE

I pozzetti di ispezione saranno costruiti secondo le prescrizioni generali sui getti in calcestruzzonormale ed in calcestruzzo armato e secondo i disegni di progetto.I pozzetti prefabbricati dovranno corrispondere per dimensioni e caratteristiche costruttive ai disegniallegati ed alle prescrizioni del presente Capitolato. Saranno costruiti in conglomerato cementiziovibrato meccanicamente, armati in misura adeguata ed atti a sopportare un carico sovrastantecomplessivo di almeno 6.000 kg/m2. La loro esecuzione sarà fatta a regola d'arte in stampi appositionde raggiungere una perfetta compattezza e superfici interne completamente lisce, senza alcunvespaio.Il periodo della stagionatura prima della messa in opera dovrà essere non inferiore a 10 giorni.Tutti i pozzetti saranno muniti di chiusini o delle caditoie o dei pezzi speciali in funzione della loroubicazione e destinazione.

ART. 55 NORME PARTICOLARI SULLE MODALITA' DI POSA E DI INSTALLAZIONE PER TUBAZIONI,PEZZI SPECIALI, RACCORDI IN POLIETILENE A.D.

Per quanto non previsto nei precedenti articoli si rimanda ai disegni di progetto, alla normale cura chedeve essere usata nella posa in opera di tubazioni in materia plastica, in particolare di quella inpolietilene a.d., si ottempererà alle prescrizioni di volta in volta impartite dalla Direzione Lavori;l'Impresa dovrà in ogni caso sottoporre all'approvazione della Direzione Lavori le modalità degli scavi,dei rinterri, della posa in opera delle tubazioni, della formazione delle giunzioni dei pezzi speciali, ecc.

ART. 56 POSA E PROVA IN OPERA DELLE CONDOTTE PER ACQUEDOTTO

La posa in opera delle tubazioni e le relative prove saranno effettuate ai sensi delle norme tecniche delD.M. 12.12.1985 e delle norme particolari qui di seguito indicate.a) - Tubazioni in acciaio: i tubi saranno messi in opera previa regolarizzazione del piano di posa, consemplice spianamento se il terreno è sciolto, ovvero disponibile uno strato di terra o sabbia se ilterreno è roccioso o costituito da grossi ciottoli, in modo che i tubi vi poggino in tutta la loro lunghezza.Gli elementi delle tubazioni di acciaio saranno collegati a seconda dei casi, con giunto a bicchierepiombato, con giunto a flangia, oppure anche saldato in opera. I tubi a bicchiere piombato dovrannoessere calati singolarmente nello scavo, il collegamento dovrà essere eseguito innestando ad incastrol'estremo maschio di tubo nel bicchiere dell'altro fino a completo rifiuto.Con opportuni mezzi si fisserà la posizione reciproca dei tubi e dei giunti ottenendo l'allineamento dellatubazione nella sua definitiva posizione. Le giunzioni dei tubi a saldatura, con barrette di acciaio dolcecotto, dovranno evitare irregolarità e sbavature del metallo di riporto. Verranno effettuate in generefuori scavo per comodità di esecuzione.

Per i tubi a flangia si adotteranno guarnizioni esclusivamente di tela gommata dello spessore di 3 mm

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in un solo pezzo ed in un solo strato.Le flange dei tubi, gli spessori, i fori ed i bulloni dovranno essere tutti rispondenti alle vigenti normeU.N.I.I tubi filettati a manicotto saranno posti in opera secondo le prescrizioni precedenti, avendo cura di nondeteriorare la zincatura o il rivestimento e di non ovalizzare mai il tubo.Nelle giunzioni la filettatura dovrà coprire un tratto pari circa al diametro esterno del tubo; qualemateriale di guarnizione si impiegherà stoppa di canapa spalmata con mastice di minio. Durante tuttele operazioni di posa delle condotte è indispensabile porre la massima attenzione al controllo ed alleeventuali riparazioni dei rivestimenti, dalla cui integrità a condotta posata, dipende la durata dellatubazione. Perciò ancora prima di calare i tubi nello scavo si deve procedere ad accurata revisione delrivestimento per individuare e riparare gli eventuali difetti. La riparazione si esegue asportandoaccuratamente tutta la parte danneggiata, pulendo a mezzo spazzola metallica la superficie scoperta everniciandola con vernice al bitume. Quando la vernice è asciutta al tatto si applica uno strato dimiscela bituminosa fusa e si ricopre accuratamente con tessuto di vetro o di juta imbevuto di miscelabituminosa.La ricopertura deve estendersi con buon margine sul contorno della parte lesionata.Nel caso di piccoli di difetti o di piccole avarie la riparazione può limitarsi a semplice spalmatura dibitume caldo. Soltanto dopo aver accettata la perfetta tenuta della condotta di procede alla formazionedello strato protettivo nelle giunzioni e quindi al rinterro del cavo. La protezione della zona del giuntoviene eseguita con procedimento analogo a quello già descritto per la riparazione dei rivestimenti in

opera.E cioè, spazzolatura, verniciatura, applicazione di uno strato protettivo di miscela bituminosa,fasciatura con tessuto di vetro o di juta impregnato.Particolare cura deve essere rivolta alla preparazione della superficie da proteggere e delle zone diraccordo col rivestimento esistente sui due tubi collegati.La fasciatura deve essere almeno in doppio strato o sopravanzare sufficientemente gli orli delrivestimento intatto dei due tubi collegati.La fasciatura deve essere almeno in doppio strato o sopravanzare sufficientemente gli orli delrivestimento intatto dei due tubi collegati.Nel caso di tubazioni con giunzione saldata, eseguita fuori terra, tanto la revisione dell'integrità delrivestimento e relative riparazioni, quanto la protezione dei giunti vengono eseguiti sulla tubazioneprima di calarla nello scavo, in quanto è più facile un accurato controllo e una buona esecuzione delleeventuali riparazioni e della ricopertura dei tratti scoperti in corrispondenza delle giunzioni.L'estremità di ciascun tratto di condotta collocata in opera e da provare, dovrà essere mantenuta

costantemente chiusa con flange cieche o tappi di legno, restando assolutamente vietato di praticaretali chiusure con altre materie che possono poi rimanere all'interno dei tubi.Ciascun tratto della condotta della lunghezza che sarà prescritta dalla Direzione Lavori, prima di venirericoperta di terra dovrà essere provata mediante pressa idraulica fino a raggiungere la pressionestabilita (di almeno 5 kg/cm2 superiore a quella base di esercizio).Si intendono a carico dell'Appaltatore tutte le spese occorrenti, per eseguire o rifare, se necessario leprove. La condotta dovrà essere tenuta sotto carico non meno di otto ore ed anche per un maggiortempo quando lo prescriva la Direzione Lavori. Mentre il tratto di condotta è in pressione si procederàalla visita dei tubi, battendo questi leggermente con martello per tutta la lunghezza. Qualora nei tubi simanifestino delle fughe, incrinature ed anche trasudamenti, i tubi ed i pezzi speciali difettosi dovrannovenire tolti d'opera e cambiati e si ripeterà la prova finchè non si verificheranno le condizioni richieste.Per tubazioni con giunzioni saldate, eseguite fuori scavo, la prova idraulica può essere effettuataprima del rinterro. In questo caso la revisione del rivestimento e la protezione e ricopertura dei giuntiviene convenientemente e più facilmente eseguita fuori terra immediatamente prima di calare latubazione nello scavo.Per le tubazioni per altro tipo di giunto, i tubi vengono invece prima calati nello scavo e vengono poieseguiti i giunti e le eventuali murature di contrasto; queste ultime precederanno in ogni caso la provadi tenuta che verrà effettuata subito dopo scaduto il termine di stagionatura delle murature.b) - Tubi in polietilene: i tubi saranno posti in opera previa regolarizzazione del cavo con semplicespianamento se il terreno è sciolto; disponendo uno strato di sabbia o terra di almeno 15 cm se ilterreno è roccioso o costituito da grossi ciottoli.Le giunzioni dei tubi potranno essere realizzate o per saldatura di testa per polifusione per d. est.maggiore di 90 mm o saldato, o con l'impiego di flange fisse o mobili, o con l'impiego di giunti specialimetallici o in polietilene, sempre secondo le previsioni di progetto o le disposizioni dettate dallaDirezione Lavori.Le giunzioni, per comodità verranno eseguite fuori dal cavo, bisognerà pertanto porre particolare curanel calo del tubo nel cavo.

Il rinterro della tubazione va effettuato con sabbia fino alla copertura del tubo per almeno 15 cm, si

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liquido. Gli sfiati saranno posti in opera in apposito pozzetto o entro chiusino ovale in ghisa, a secondadelle prescrizioni della Direzione dei Lavori e dovranno essere collegati al sommo delle tubazioni contubi di acciaio zincato e collare d'attacco.La tenuta di sfiati e saracinesche dovrà essere messa in evidenza con la pressione di prova dellacondotta.

ART. 60 POZZETTI

I pozzetti potranno essere realizzati in opera o prefabbricati. In entrambi i casi essi dovranno avere laforma, le dimensioni e gli spessori previsti nel progetto, salvo diversa indicazione della DirezioneLavori.I pozzetti collocati nella sede stradale ed i relativi chiusini e caditoie, saranno armati in modo disopportare un carico sovrastante complessivo di 6000 kg/m2.L'esecuzione dei pozzetti prefabbricati sarà fatta a regola d'arte con 3,5 q.li di cemento tipo 325 perogni m3 di impasto entro stampi appositi onde raggiungere una perfetta compattezza e superficicompletamente liscie senza vespai.Nei pozzetti di cacciata, che vanno eseguiti in opera, verranno collocati il sifone automatico tipoContarino formato da un coperchio a forma di piatto capovolto in cui si trova il tubo piezometricocomunicante con la vaschetta di adescamento e dal tubo a sifone ed il rubinetto di regolazione.

ART. 61 ILLUMINAZIONE PUBBLICA

CavidottiNell'esecuzione dei cavidotti saranno tenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché ipercorsi, indicati nei disegni di progetto. Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:-  lo scavo per la posa della condotta deve essere realizzato esternamente al nastro d'asfalto;-  nel caso in cui non sia possibile procedere come sopra, gli uffici concorderanno un tracciato

adeguato, le opere devono comunque essere realizzate in modo da interessare il meno possibilele corsie di marcia dei veicoli;

-  lo scavo deve essere eseguito previa fresatura della pavimentazione bitumata, rinterrato conmateriale arido accuratamente costipato per strati successivi, è consentito l'utilizzo dei materiale dirisulta dello scavo per il riempimento dello stesso che risulti idoneo;

-  la tubazione dovrà essere collocata ad una profondità non inferiore a m. 0.80;-  le camerette di manovra dovranno essere dimensionate per carichi di 1° Categoria, essere in

quota e raccordate con l'asfalto;-  lavori devono essere eseguiti in modo da non interrompere la circolazione sulla strada;-  a lavoro ultimato la ditta sarà tenuta a rimettere, a sue cure e spese, quanto rimosso ripristinando

lo stato dei luoghi ed a riparare qualsiasi danno o guasto che, in dipendenza dei lavori, fosse statoarrecato alla strada e/o sue pertinenze;

-  i ripristini dovranno essere effettuati come riportato nei disegni allegati;-  La posa delle tubazioni in plastica verrà eseguita negli scavi predisposti su fondo resistente, non

accidentato, sul quale sarà costruito un letto di sabbia e ghiaietto di opportuno spessore. Latubazione da interrare sarà posata ad andamento regolare e fatta in modo che non risultinocontropendenze che possano provocare eventuali accumuli d'acqua. I tubi dovranno appoggiaresopra lo strato di sabbia. Saranno calottati da un adeguato spessore di calcestruzzo e comunque

previa indicazione della DD. LL. Per ogni tubazione sarà prevista l'introduzione di filo di ferrozincato per la tesa successiva dei cavo elettrico;-  - il riempimento dello scavo dovrà effettuarsi con materiali di risulta o con ghiaia naturale vagliata,

sulla base delle indicazioni fornite dai tecnici comunali. Particolare cura dovrà porsinell'operazione di costipamento da effettuarsi con mezzi meccanici; trasporto alla discarica deimateriale eccedente.Durante la fase di scavo dei cavidotti, della posa delle tubazioni, dei pozzetti, ecc. dovrannoessere approntati tutti i ripari necessari per evitare incidenti ed infortuni a persone, animali o coseper effetto di scavi aperti non protetti.Durante le ore notturne la segnalazione di scavo aperto o di presenza di cumulo di materiali dirisulta o altro materiale sul sedime stradale, dovrà essere di tipo luminoso a fiamma od a sorgenteelettrica, tale da evidenziare il pericolo esistente per il transito pedonale e veicolare.Nessuna giustificazione potrà essere addotta dall'Appaltatore per lo spegnimento di dette luci disegnalazione durante la notte anche se causato da precipitazioni atmosferiche.

Tutti i ripari (cavalletti, transenne, ecc.) dovranno riportare il nome della Ditta appaltatrice dei

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lavori, il suo indirizzo e numero telefonico. L'inadempienza delle prescrizioni sopra indicate puòdeterminare sia la sospensione dei lavori, sia la risoluzione dei contratto qualora l'Appaltatorerisulti recidivo per fatti analoghi già accaduti nel presente appalto od anche in appalti precedenti. Ilrinterro di tutti gli scavi per cavidotti e pozzetti dopo l'esecuzione dei getti è implicitamentecompensato con il prezzo dell'opera. Nessun compenso potrà essere richiesto per i sondaggi daeseguire prima dell'inizio degli scavi per l'accertamento dell'esatta ubicazione dei servizi nelsottosuolo.

Pozzetti con chiusino metallico carrabileNell'esecuzione dei pozzetti saranno mantenute le caratteristiche dimensionali e costruttive, nonché laubicazione, indicate nei disegni allegati. Saranno inoltre rispettare le seguenti prescrizioni:-  esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni dei pozzetto;-  formazione di platea in calcestruzzo dosato a 200 Kg di cemento di tipo 325 per metro cubo di

impasto, con fori per il drenaggio dell'acqua;-  formazione, all'interno dei pozzetto, di rinzaffo in malta di cemento grossolanamente lisciato;-  fornitura e posa, sul letto di malta di cemento, di chiusino metallico, completo di telaio, per il

traffico incontrollato; - riempimento dei vano residuo con materiale di risulta o con ghiaia naturalecostipati; trasporto alla discarica dei materiale eccedente.

E' consentita in alternativa, e compensato con lo stesso prezzo, l'esecuzione in calcestruzzo dellepareti laterali dei pozzetti interrati con chiusino in ghisa. Lo spessore delle pareti e le modalità di

esecuzione dovranno essere preventivamente concordati con la Direzione Lavori.Pozzetti prefabbricati interrati e plinti prefabbricatiE' previsto l'impiego di pozzetti prefabbricati ed interrati, comprendenti un elemento a cassa, con duefori di drenaggio, ed un coperchio removibile, detti manufatti, di calcestruzzo vibrato, avranno sullepareti laterali la predisposizione per l'innesto dei tubi di plastica, costituita da zone circolari con paretea spessore ridotto. I plinti avranno chiusino in lamiera zincata striata o ghisa di portata adeguata alluogo di installazione.Con il prezzo a corpo sono compensati, oltre allo scavo, anche il trasporto a piè d'opera, il tratto ditubazione in plastica interessato dalla parete dei manufatto, il riempimento dello scavo con ghiaianaturale costipata, nonché il trasporto alla discarica dei materiale ed il ripristino dei suolo pubblico. Sidovrà eseguire la tubazione di drenaggio sul fondo dei pozzetto così come evidenziato nel libretto deiparticolari costruttivi.

Blocchi di fondazione dei paliNell'esecuzione dei blocchi di fondazione per il sostegno dei pali saranno mantenute le caratteristichedimensionali e costruttive indicate nel disegno allegato.Qualora le dimensioni dei blocchi di fondazione siano diverse da quelle di progetto, l'impresa, senzanessun ulteriore compenso, dovrà presentare i nuovi calcoli firmati da soggetto abilitato.Saranno inoltre rispettate le seguenti prescrizioni:-  esecuzione dello scavo con misure adeguate alle dimensioni dei blocco;-  formazione dei blocco in calcestruzzo dosato a 250 Kg di cemento tipo 325 per metro cubo di

impasto;-  esecuzione della nicchia per l'incastro dei paio, con l'impiego di cassaforma;-  fornitura e posa entro il blocco di calcestruzzo, di spezzone dì tubazione plastica dei diametro

esterno non inferiore a 60 mm per il passaggio dei cavi;-  riempimento eventuale dello scavo con materiale di risulta o con ghiaia naturale accuratamente

costipata; trasporto alla discarica dei materiale eccedente;-  sistemazione del cordolo in pietra eventualmente rimosso.L'eventuale rimozione dei cordoli dei marciapiede è compresa nell'esecuzione dello scavo del blocco.Per tutte le opere elencate nel presente articolo è previsto dall'appalto il ripristino del suolo pubblico.Il dimensionamento maggiore dei blocchi di fondazione rispetto alle misure indicate in progetto nondarà luogo a nessun ulteriore compenso.

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Capitolo 3 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI

ART. 62 MISURAZIONE DEI LAVORI – NORME GENERALISi premette che i lavori saranno liquidati in base alle categorie di lavoro a corpo ed a misura fissatenel Capitolato speciale d’appalto, in particolare all’articolo 2.

Resta stabilito innanzitutto, che, sia per i lavori compensati a corpo che per quelli compensati amisura, l’Appaltatore ha l’onere contrattuale di predisporre in dettaglio tutti i disegni contabili delleopere realizzate e delle lavorazioni eseguite con l’indicazione (quote, prospetti e quant’altronecessario) delle quantità, parziali e totali nonché con l’indicazione delle relative operazioniaritmetiche e degli sviluppi necessari alla individuazione delle quantità medesime, di ogni singolacategoria di lavoro attinente l’opera o la lavorazione interessata. Detti disegni contabili, dapredisporre su supporto magnetico e da tradurre, in almeno duplice copia su idoneo supportocartaceo, saranno obbligatoriamente consegnati tempestivamente alla Direzione Lavori per ilnecessario e preventivo controllo e verifica da effettuare sulla base delle misurazioni effettuate in

contraddittorio con l’Appaltatore, durante l’esecuzione dei lavori. Tale documentazione contabile èindispensabile per la predisposizione degli Stati di Avanzamento Lavori, e per l’emissione dellerelative rate di acconto, secondo quanto stabilito in merito per i pagamenti. La suddettadocumentazione contabile resterà di proprietà dell’Amministrazione Committente.

Tutto ciò premesso e stabilito si precisa che:

−  I lavori compensati “a misura” saranno liquidati secondo le misure geometriche, o a numero, o apeso, così come rilevate dalla Direzione dei Lavori in contraddittorio con l’Appaltatore durantel’esecuzione dei lavori e secondo le specifiche di cui al successivo articolo, escluso quindi ognialtro metodo.

−  I lavori, invece da compensare “a corpo” saranno controllati in corso d’opera attraverso lemisure geometriche, od a peso, od a numero, rilevate dalla Direzione dei Lavori incontraddittorio con l’Appaltatore, e confrontate con le quantità rilevabili dagli elaborati graficifacenti parte integrante ed allegati al Contratto d’Appalto. Per la predisposizione degli Stati diAvanzamento Lavori verrà contabilizzata la parte percentuale del totale del prezzo a corporisultante da tale preventivo controllo, effettuato a misura.

−  I lavori saranno pagati in base alle misure fissate dal progetto anche se le stesse, all'atto dellamisurazione, dovessero risultare superiori; potrà tenersi conto di maggiori dimensioni soltantonel caso che le stesse siano state ordinate per iscritto dalla direzione dei lavori.

−  L'appaltatore dovrà presentarsi, a richiesta della direzione dei lavori, ai sopralluoghi che lastessa ritenga opportuno per le misurazioni dei lavori ed in ogni caso l'appaltatore stesso potràassumere l'iniziativa per le necessarie verifiche quando ritenga che l'accertamento non sia piùpossibile con il progredire del lavoro.

ART. 63 SCAVI

Oltre agli obblighi particolari emergenti dal presente articolo, coi prezzi di Elenco per gli scavi ingenere, l’Appaltatore devesi ritenere compensato per tutti gli oneri che esso dovrà incontrare:−  per il taglio di piante, estirpazione di ceppaie, radici, ecc...;−  per taglio e lo scavo con qualsiasi mezzo delle materie sia asciutte, che bagnate, in presenza di

acqua e di qualsiasi consistenza;−  per palleggi, innalzamento, carico, trasporto e scarico in rilevato rinterro ed a rifiuto a qualsiasi

distanza, sistemazione delle materie di rifiuto, deposito provvisorio e successiva ripresa, per ogniindennità di deposito temporaneo o definitivo;

−  per la regolarizzazione delle scarpate o pareti, per lo spianamento del fondo, per la formazione digradoni, per il successivo rinterro all’ingiro delle murature, attorno e sopra le condotte di acqua odaltre condotte in genere, e sopra le fognature o drenaggi secondo le sagome definitive di progetto;

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ART. 65 CALCESTRUZZI, CASSERI, ACCIAIO DI ARMATURA

I calcestruzzi per fondazioni, murature, volte, ecc., gli smalti ed i conglomerati cementizi in genere,costruiti di getto in opera, saranno in genere valutati in base alle dimensioni prescritte senzadetrazione del volume occupato dall'armatura metallica escludendosi ogni eccedenza, ancorchéinevitabile, dipendente dalla forma degli scavi aperti e dal modo di esecuzione dei lavori edescludendosi anche dagli oneri la fornitura e posa in opera degli acciai per cementi armati, cheverranno considerati a parte.Nei prezzi di Elenco di detti conglomerati armati sono anche compresi e compensati i palchi provvisoridi servizio, l'innalzamento dei materiali, il getto con l'eventuale uso di pompa e la vibratura.Sono comprese altresì tutti i materiali necessari, la mano d'opera, i ponteggi, le attrezzature ed imacchinari per la confezione ed in genere tutti gli obblighi ed oneri esecutivi particolarmente riportatinel presente capitolato speciale e sono, altresì, compresi, se non diversamente disposto, gli stampi, diogni forma, i casseri, le casseforme di contenimento, le armature e centinature di ogni forma edimensione, il relativo disarmo, nonché l'eventuale rifinitura dei getti.La massa delle barre di acciaio normale per l'armatura delle strutture in conglomerato cementizio verràdeterminata mediante la massa teorica corrispondente alle varie sezioni resistenti e lunghezzerisultanti dai calcoli e dagli esecutivi approvati, trascurando le quantità superiori, le legature e le

sovrapposizioni non previste né necessarie.Resta inteso che l'acciaio per cemento armato ordinario sarà dato in opera nelle casseforme, con tuttele piegature, le sagomature, le giunzioni, le sovrapposizioni e le legature prescritte ed in genere contutti gli oneri previsti dal presente capitolato speciale. In corso d'opera la D.L. potrà richiedere, senzaalcun onere aggiuntivo per la Stazione Appaltante, la messa in opera di armature in variante oaggiuntive a quelle previste, fino ad un'incidenza massima in esubero pari al 10% di quella prevista.Su barre e reti dovranno essere eseguite le prove previste dalle vigenti normative, compresa la provadi duttilità. Le armature dovranno essere distanziate dai bordi del cassero o dal magrone condistanziatori di plastica o altro materiale, compresi nel prezzo. Le armature superiori di platea e solettedovranno essere adeguatamente sostenute.

ART. 66 MURATURE

Murature in genereTutte le murature in genere, salvo le eccezioni in appresso specificate, saranno misurategeometricamente, a volume od a superficie, secondo la categoria, in base a misure prese sul vivo deimuri, esclusi cioè gli intonaci. Sarà fatta deduzione di tutti i vuoti di superficie superiore a mq 2(due)rimanendo con essa compensati e pertanto a carico dell’Appaltatore, ogni onere per la formazione disguinci, spallette, mazzette, ecc… Sara fatta deduzione anche dei vuoti di canne fumarie,canalizzazioni, ecc., che abbiano sezione superiore a 0,25 mq.Così pure sarà sempre fatta deduzione del volume corrispondente alla parte incastrata di pilastri,piattabande, ecc., di strutture diverse, nonchè di pietre naturali od artificiali da pagarsi con altri prezziin elenco.Nei prezzi unitari delle murature di qualsiasi genere si intende compreso ogni onere per la formazionedi spalle, sguinci, canne, spigoli, strombature, incassature per imposte di archi, piattabande edarchitravi in cemento armato.

Qualunque sia la curvatura data alla pianta ed alle sezioni trasversali dei muri, anche se si debbanocostruire sotto raggio, le relative murature saranno valutate con i prezzi delle murature rette senzaalcun compenso in più. Tutti gli oneri per gli ancoraggi delle murature alle strutture portanti chevengono richieste o dovessero essere richieste in corso d’opera, sin intendono compresi nel prezzodelle stesse.

Tramezzi di mattoniI tramezzi di mattoni ad un testa od in foglio si valuteranno a metro quadro e misureranno a vuoto perpieno, al rustico, deducendo soltanto le aperture di superficie uguale o superiore a mq 2.00 (due),intendendo nel prezzo compensata la formazione di sordini, spalle, piattabande, zoccoletti, ecc.

Volte, archi e piattabandeLe volte, gli archi e le piattabande saranno anch’essi pagati a volume od a superficie, secondo lacategoria, con i prezzi di Elenco, nei quali si intendono comprese tutte le forniture, lavorazioni emagisteri per dare le opere complete con tutti i giunti delle parti viste frontali o di intradosso profilati e

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stuccati.

Paramenti faccia a vistaLa misurazione dei paramenti in pietrame e delle cortine di mattoni verrà effettuata per la lorosuperficie effettiva, dedotti i vuoti e le parti occupate da pietra da taglio od artificiale.Nella muratura in pietra da taglio, la pietra stessa, da pagarsi a volume, sarà sempre valutata a metrocubo in base al volume del primo parallelepipedo retto rettangolare circoscrivibile a ciascun pezzo. Lelastre, i lastroni e gli altri pezzi da pagarsi a superficie saranno valutati in base al minimo rettangolocircoscrivibile.Per le pietre di cui una parte viene lasciata greggia, si comprenderà anche questa nella misurazione,non tenendo però alcun conto delle eventuali maggiori sporgenze della parte non lavorata in confrontodelle dimensioni assegnate ai tipi prescritti.

ART. 67 SOLAI

I solai in cemento armato massicci (cioè non misti a laterizi) saranno valutati a metro cubo come ognialtra opera in cemento armato. I solai in in cemento armato massiccio con piastra predallecollaborante saranno quantificati a mq effettivo.Ogni altro tipo di solaio sarà invece valutato a metro quadrato in base alla superficie netta interna dei

vani che ricopre, qualunque sia la forma di questi misurata al grezzo delle murature principali diperimetro, escluso quindi l’appoggio sulle murature stesse.Nei prezzi dei solai in genere è compreso l’onere per lo spianamento superiore con malta sino al pianodi posa del massetto per i pavimenti: nonché ogni opera e materiale occorrente per dare il solaiocompletamente finito e pronto per la pavimentazione e per l’intonaco.Nel prezzo dei solai misti in cemento armato e laterizi sono comprese le casseforme dei cementiarmati, e il ferro per l’armatura, i cordoli perimetrali e di ripartizione, i ponteggi ed i puntellamenti.Il prezzo al metro quadrato dei solai suddetti si applicherà senza alcuna maggiorazione anche a quelleporzioni in cui per resistere a momenti negativi, il laterizio sia sostituito da conglomerato cementizio.Nel caso di casserature collaboranti, queste si intendono liquidate

ART. 68 COPERTURE A TETTO

Le coperture, in genere, sono computate a metro quadrato, misurando geometricamente la superficieeffettiva delle falde del tetto, senza alcuna deduzione dei vani per fumaioli, lucernari, ed altre partisporgenti della copertura, purché non eccedenti ciascuna la superficie di 1 mq, nel qual caso sidevono dedurre per intero. In compenso non si tiene conto delle sovrapposizioni e dei ridossi deigiunti.Nel prezzo dei tetti è compreso e compensato tutto quanto prescritto dal presente capitolato specialein riferimento all’esecuzione di tale lavorazione ad eccezione della grossa armatura (capriate, puntoni,arcarecci, colmi, costoloni).Le lastre di piombo, ferro e zinco, alluminio, acciaio ecc. che siano poste nelle copertura, per icompluvi o alle estremità delle falde, intorno ai lucernari, fumaioli, ecc., sono pagate a parte con iprezzi fissati in elenco per detti materiali.

ART. 69 CONTROSOFFITTI

I controsoffitti piani saranno pagati in base alla superficie della loro proiezione orizzontale, senza tenerconto dei raccordi curvi coi muri perimetrali.I controsoffitti a finta volta di qualsiasi forma e monta, si misureranno per una volta e mezza la loroproiezione orizzontale.Nel prezzo dei controsoffitti in genere sono compresi e compensati tutte le armature, ed ogni fornituramagistero e mezzo di opera per dare i controsoffitti compiuti in opera.

ART. 70 OPERE IN PIETRA NATURALE

Per le categorie da valutarsi a superficie, questa si otterrà sommando le superfici dei singoli rettangoli(quadrati) circoscrivibili. Per le categorie da misurarsi a sviluppo lineare, questo andrà misurato inopera secondo misure a vista.

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non saranno perciò sviluppate.Tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore a mq 4 (quattro),valutando a parte la riquadratura di detti vani.Gli intonaci interni ed esterni su tramezzi in foglio o ad una testa saranno computati per la lorosuperficie effettiva, detraendo tutti i vuoti di qualsiasi dimensione ed aggiungendo le loro riquadrature.Gli intonaci esterni, su muri di qualsiasi tipo, saranno computati a vuoto per pieno, senza tenere contodelle sporgenze e delle rientranze fino a 25 cm dal piano delle murature che non saranno perciòsviluppate; tuttavia saranno detratti i vani di superficie maggiore di 4 mq, valutando a parte lariquadratura di detti vani.Nel prezzo degli intonaci sono compresi tutti gli oneri per l'esecuzione dei fondi, delle cornici, deicornicioni, fasce, stipiti, mostre, architravi, mensole, bugnati, ecc.La superficie di intradosso delle volte, di qualsiasi forma e monta, verrà determinata moltiplicando lasuperficie della loro proiezione orizzontale per il coefficiente 1,20. Nessuno speciale compenso saràdovuto per gli intonaci eseguiti a piccoli tratti anche in corrispondenza di spalle e mazzette di vani diporte e finestre.L'intonaco dei pozzetti d'ispezione delle fognature sarà valutato per la superficie delle pareti senzadetrarre la superficie di sbocco delle fogne, in compenso delle profilature e dell'intonaco sullegrossezze dei muri.

ART. 75 IMPERMEABILIZZAZIONI – ISOLAMENTI TERMO ACUSTICI

Le impermeabilizzazioni verranno valutate in base allo loro superficie effettiva, senza deduzione deivani per camini, canne, lucernari ed altre parti emergenti, purché non eccedenti ciascuna la superficiedi 1,00 mq; per le parti di superficie maggiore di 1,00 mq, verrà detratta l'eccedenza; non si terràconto, invece, delle sovrapposizioni, dei risvolti e degli oneri nascenti dalla presenza dei manufattiemergenti.Nei prezzi di elenco dovranno intendersi compresi e compensati tutti gli oneri di cui al presentecapitolato speciale per la lavorazione in questione, in particolare la preparazione dei supporti, laformazione dei giunti e la realizzazione dei solini di raccordo.Gli isolamenti termoacustici verranno valutati in base alla superficie effettivamente isolata, condetrazione dei vuoti di superficie maggiore di 0,25 mq; sono compresi nel prezzo i risvolti, lesovrapposizioni, ecc.I prezzi di elenco relativi agli isolamenti termoacustici compensano tutti gli oneri previsti dal presentecapitolato speciale , nonché tutti gli accorgimenti quali sigillature, stuccature, nastrature, ecc. atti ad

eliminare vie d'aria e ponti termici od acustici.

ART. 76 LATTONERIE – CANALI DI GRONDA – TUBI PLUVIALI

Saranno valutate a metro lineare o quadrato, secondo i prezzi di Elenco, in opera, cioè senza tenerconto delle parti sovrapposte, comprendendovi gli oneri per cicogne, tiranti, grappe, cravatte, collari,etc.I canali di gronda e i tubi pluviali in lamiera saranno misurati a metro lineare in opera, senza cioè tenerconto delle parti sovrapposte, intendendosi, in genere, non compresa nei rispettivi prezzi di elenco lafornitura e posa in opera di staffe e cravatte di ferro, che saranno pagate a parte coi prezzi di elenco.I prezzi dei canali e dei tubi di lamiera di ferro zincato comprendono altresì l'onere per la verniciaturacon due mani di vernice ad olio di lino cotto, biacca e colori fini, previa raschiatura e pulitura con le

coloriture che indicherà la direzione dei lavori.

ART. 77 TINTEGGIATURE E VERNICIATURE

Nei prezzi delle tinteggiature, coloriture e verniciature in genere sono compresi tutti gli oneri di cui alpresente capitolato per la lavorazione in questione oltre a quelli per mezzi d'opera, trasporto, sfilaturae rinfilatura d'infissi, ecc.Le tinteggiature interne ed esterne per pareti e soffitti saranno in generale misurate con le stessenorme sancite per gli intonaci.Per la coloritura o verniciatura degli infissi e simili si osserveranno le norme seguenti:a) per le porte, bussole e simili, si computerà due volte la luce netta dell'infisso, oltre alla mostra e allosguincio, se ci sono, non detraendo l'eventuale superficie del vetro compresa con ciò anche la

verniciatura del telaio per muri grossi o del cassettoncino tipo romano per tramezzi o dell'imbotto tipo

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lombardo, pure per tramezzi. La misurazione della mostra o dello sguincio sarà eseguita in proiezionesu piano verticale parallelo a quello medio della bussola (chiusa) senza tener conto di sagome, risalti orisvolti;b) per le finestre senza persiane, ma con controsportelli, si computerà tre volte la luce nettadell'infisso, essendo così compensata anche la coloritura dei controsportelli e del telaio (o cassettone);c) per le finestre senza persiane e senza controsportelli si computerà una volta sola la luce netta

dell'infisso, comprendendo con ciò anche la coloritura della soglia e del telaio (o cassettone);d) per le persiane comuni si computerà tre volte la luce netta dell'infisso, comprendendo con ciò anchela coloritura del telaio;e) per le persiane avvolgibili si computerà due volte e mezzo la luce netta dell'infisso, comprendendocon ciò anche la coloritura del telaio ed apparecchio a sporgere, salvo il pagamento a parte dellacoloritura del cassettoncino coprirullo;f) per il cassettone completo, tipo romano, cioè con controsportelli e persiane, montati su cassettone,si computerà sei volte la luce netta dell'infisso, comprendendo con ciò anche la coloritura delcassettone e della soglia;g) per le opere in ferro semplici e senza ornati, quali finestre grandi a vetrate e lucernari, serrandeavvolgibili a maglia, infissi di vetrine per negozi, saranno computati i tre quarti della loro superficiecomplessiva, misurata sempre in proiezione, ritenendo così compensata la coloritura dei sostegni,grappe e simili accessori, dei quali non si terrà conto alcuno nella misurazione;

h) per le opere in ferro di tipo normale a disegno, quali ringhiere, cancelli anche riducibili, inferriate esimili, sarà computata una volta l'intera loro superficie, misurata con le norme e con le conclusioni dicui alla lettera precedente;i) per le opere in ferro ornate, cioè come alla lettera precedente, ma con ornati ricchissimi, nonché perle pareti metalliche e le lamiere stirate, sarà computata una volta e mezzo la loro superficie, misuratacome sopra;l) per le serrande da bottega in lamiera ondulata o ad elementi di lamiera sarà computata tre volte laluce netta del vano, misurato, in altezza, tra la soglia e la battitura della serranda, intendendo con ciòcompensata anche la coloritura della superficie non in vista;m) i radiatori dei termosifoni saranno pagati ad elemento, indipendentemente dal numero dellecolonne di ogni elemento e della loro altezza.Tutte le coloriture o verniciature s'intendono eseguite su ambo le facce e con i rispettivi prezzi dielenco si intende altresì compensata la coloritura, o verniciatura, di nottole, braccioletti e similiaccessori.

ART. 78 VETRI, CRISTALLI E SIMILI

La misura dei vetri e cristalli viene eseguita sulle lastre in opera, senza cioè tener conto degli eventualisfridi occorsi per ricavarne le dimensioni effettive. Il prezzo è comprensivo del mastice, delle punte peril fissaggio, delle lastre e delle eventuali guarnizioni in gomma prescritte per i telai in ferro.I vetri e i cristalli centinati saranno valutati secondo il minimo rettangolo ad essi circoscritto.

ART. 79 LAVORI IN METALLO

Tutti i lavori in metallo saranno in generale valutati a peso; questo si intenderà riferito al manufattodato completo in opera con la esclusione degli sfridi.

ART. 80 OPERE IN VETRO

Per la misura dei vetri e cristalli resta convenuto che essa va eseguita sulla sola superficieeffettivamente collocata in opera senza tener conto degli eventuali sfridi occorsi per ricavare ladimensione del vetro o cristallo effettivamente collocato in opera, i quali si ritengono già compensatinel prezzo indicato nell’Elenco, come si intende compensato col prezzo il mastice e le punte per il lorofissaggio e le eventuali guarnizioni in gomma prescritte per i telai in ferro.Resta parimenti convenuto che per le misurazioni dei vetro o cristalli centinati, si assumerà il minimorettangolo ed essi circoscritto.

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di funzionamento ed in relazione alla potenzialità resa. Sono compresi i pezzi speciali di collegamentoed i materiali di tenuta. – Le elettropompe saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive e difunzionamento ed in relazione alla portata e prevalenza. Sono compresi i pezzi speciali dicollegamento ed i materiali di tenuta. – I serbatoi di accumulo saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive edin relazione alla capacità. Sono compresi gli accessori d’uso, i pezzi speciali di collegamento ed imateriali di tenuta. – I serbatoi autoclave saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche costruttive ed inrelazione alla capacità. Sono compresi gli accessori d’uso, i pezzi speciali di collegamento ed imateriali di tenuta. – I gruppi completi autoclave monoblocco saranno valutati a numero secondo le rispettivecaratteristiche costruttive, in relazione alla portata e prevalenza delle elettropompe ed alla capacità delserbatoio. Sono compresi gli accessori d’uso, tutte le apparecchiature di funzionamento, i pezzispeciali di collegamento ed i materiali di tenuta. – Le bocchette, gli anemostati, le griglie, le serrande di regolazione, sovrappressione e tagliafuoco ed isilenziatori saranno valutati a decimetro quadrato ricavando le dimensioni dai rispettivi cataloghi delleditte costruttrici. Sono compresi i controtelai ed i materiali di collegamento. – Le cassette terminali riduttrici della pressione dell’aria saranno valutate a numero in relazione dellaportata dell’aria. È compresa la fornitura e posa in opera di tubi flessibili di raccordo, i supporti elastici

e le staffe di sostegno. – Gli elettroventilatori saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e difunzionamento ed in relazione alla portata e prevalenza. Sono compresi i materiali di collegamento. – Le batterie di scambio termico saranno valutate a superficie frontale per il numero di ranghi. Sonocompresi i materiali di fissaggio e collegamento. – I condizionatori monoblocco, le unità di trattamento dell’aria, i generatori di aria calda ed irecuperatori di calore, saranno valutati a numero secondo le loro caratteristiche costruttive e difunzionamento ed in relazione alla portata d’aria e alla emissione termica. Sono compresi i materiali dicollegamento. – I gruppi refrigeratori d’acqua e le torri di raffreddamento saranno valutati a numero secondo le lorocaratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla potenzialità resa. Sono comprese leapparecchiature elettriche relative ed i pezzi speciali di collegamento. – Gli apparecchi per il trattamento dell’acqua saranno valutati a numero secondo le rispettivecaratteristiche costruttive e di funzionamento ed in relazione alla portata. Sono comprese le

apparecchiature elettriche relative ed i pezzi speciali di collegamento. – I gruppi completi antincendio UNI 9487 DN 45 e 70, per attacco motopompa e gli estintori portatili,saranno valutati a numero secondo i rispettivi componenti ed in relazione alla capacità. – I rivestimenti termoisolanti saranno valutati al metro quadrato di sviluppo effettivo misurando lasuperficie esterna dello strato coibente, le valvole, le saracinesche, i pezzi speciali sono compresinello sviluppo lineare. – Le rubinetterie per gli apparecchi sanitari saranno valutate a numero per gruppi completi secondo lerispettive caratteristiche, tipologie e dimensioni. Sono compresi i materiali di tenuta e di collegamento

 – Le valvole, le saracinesche e le rubinetterie varie saranno valutate a numero secondo le rispettivecaratteristiche e dimensioni. Sono compresi i materiali di tenuta.- Le serrande per gli impianti ad aria sono computati a superficie frontale, moltiplicando la base perl’altezza della sezione di canale nella quale devono essere montate.

ART. 83 IMPIANTI ELETTRICO E TELEFONICO

a) Canalizzazioni e cavi. – I tubi di protezione, le canalette portacavi, i condotti sbarre, il piatto di ferro zincato per le reti di terra,saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera. Sono comprese leincidenze per gli sfridi e per i mezzi speciali per gli spostamenti, raccordi, supporti, staffe, mensole emorsetti di sostegno ed il relativo fissaggio a parete con tasselli ad espansione. – I cavi multipolari o unipolari di MT e di BT saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivosviluppo lineare in opera senza aggiunta alcuna aggiungendo 1 m per ogni quadro al quale essi sonoattestati. Nei cavi unipolari o multipolari di MT e di BT sono comprese le incidenze per gli sfridi, i capicorda ed i marca cavi, esclusi i terminali dei cavi di MT. – I terminali dei cavi a MT saranno valutati a numero. Nel prezzo dei cavi di MT sono compresi tutti imateriali occorrenti per l’esecuzione dei terminali stessi.

- I cavi unipolari isolati saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo in opera. Sono

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comprese le incidenze per gli sfridi, morsetti volanti.- I punti luce saranno valutati a numero compreso ogni onere per la formazione della linea a vista,sotto traccia, in intercapedine, comprensiva anche della fornitura e posa in opera del cavo dellatipologia e sezione prevista in progetto. La linea si comprende a partire dalla scatola principale, ovverodalla prima scatola in cui arriva la linea dal quadro di pertinenza.- I punti forza motrice saranno valutati a numero compreso ogni onere per la formazione della linea avista, sotto traccia, in intercapedine, comprensiva anche della fornitura e posa in opera del cavo dellatipologia e sezione prevista in progetto. La linea si comprende a partire dalla scatola principale, ovverodalla prima scatola in cui arriva la linea dal quadro di pertinenza. Sono comprese la fornitura e la posain opera della scatola, dei frutti delle placchette e di ogni altro onere. Per eventuali frutti aggiunti inscatola, si conteggia solo il frutto aggiunto e non la formazione del punto. – Le tubazioni, le scatole, le cassette di derivazione, verranno considerate solo per la formazione dellalinea principale, ovvero dal quadro di partenza.

b) Apparecchiature in generale e quadri elettrici. – Le apparecchiature in generale saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche,tipologie e portata entro i campi prestabiliti. Sono compresi tutti gli accessori per dare in operal’apparecchiatura completa e funzionante. – I quadri elettrici saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche e tipologie in funzionedi:

• superficie frontale della carpenteria e relativo grado di protezione (IP);• numero e caratteristiche degli interruttori, contattori, fusibili, ecc.Nei quadri la carpenteria comprenderà le cerniere, le maniglie, le serrature, i pannelli traforati percontenere le apparecchiature, le etichette, ecc.Gli interruttori automatici magnetotermici o differenziali, i sezionatori ed i contattori da quadro, sarannodistinti secondo le rispettive caratteristiche e tipologie quali:a) il numero dei poli;b) la tensione nominale;c) la corrente nominale;d) il potere di interruzione simmetrico;e) è compreso il montaggio ( indipendentemente dal tipo: contatti anteriori, contatti posteriori,asportabili o sezionabili su carrello, ec….) comprendendo l’incidenza dei materiali occorrenti per ilcablaggio e la connessione alle sbarre del quadro e quanto occorre per dare l’interruttore funzionante.Sono compresi altresì gli oneri per il cablaggio di eventuali organi regolatori computati in altri tipi di

impianto. Si comprendono anche gli oneri per lo sviluppo degli esecutivi e degli schemi dicollegamento e di quadro. – I corpi illuminanti saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie epotenzialità. Sono comprese le lampade, i portalampade e tutti gli accessori per dare in operal’apparecchiatura completa e funzionante.

Art. 84 CHIUSINI E CADITOIE IN GHISA

I chiusini e le caditoie in ghisa verranno valutati al chilogrammo in base al peso effettivo controllato incontraddittorio e con stesura del verbale di pesatura.

Art. 85 SABBIA DI PROTEZIONE CONDOTTE E CANALIZZAZIONIIl volume della sabbia da porsi in opera per la protezione delle condotte e delle canalizzazioni dovràessere contabilizzata con riferimento alle sezioni tipo di progetto e non a quelle effettive, detratto ilvolume occupato dai tubi. Le dimensioni non devono essere in alcun caso inferiori a quelle di progetto.

Art. 86 POZZETTI PREFABBRICATI PER RETI ENEL, TELECOM, ILLUMINAZIONE E GAS

Nel prezzo sono compresi la mano d'opera per scavo e rinterro; la mano d'opera per la posa delmanufatto di cemento armato o calcestruzzo semplice, completo di chiusino; la fornitura del pozzettocompleto di chiusino in lamiera o in ghisa; la sigillatura per il collegamento con le tubazioni.

Art. 87 TUBI PER ENEL, TELECOM, ILLUMINAZIONE E GAS

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La misura verrà fatta per l'effettiva lunghezza delle canalizzazioni esclusi i tratti interessati dai pozzetti.Il prezzo comprende la fornitura (per i tubi in calcestruzzo ed il prelievo dal magazzino della TELECOMper i tubi in P.V.C.), la posa in opera, il collegamento a tenuta, la fornitura e la posa di filo di ferro perla tesatura dei cavi ed il ritombamento.

Art. 88 CAVI ELETTRICI

Il prezzo con le voci di elenco per le diverse sezioni compensa la fornitura e la posa in opera a regolad'arte dei conduttori in rame rivestiti con guaine, valutati a m lineare, secondo l'asse della condotta datestata a testata, la terminazione e la giunzione mediante morsetti e bendaggio degli stessi.

Art. 89 FORNITURA E POSA IN OPERA DI POZZETTI - PEZZI SPECIALI - ORGANI DI MANOVRA

La fornitura e posa in opera di pozzetti prefabbricati, chiusini, di pezzi speciali (compreso anchel'onere per i necessari ancoraggi) saranno pagati per unità od a peso a seconda del relativo articolo diElenco Prezzi, in particolare sono oggetto di compenso i giunti Gibault e gli altri tipi di giuntonecessari al collegamento dei pezzi speciali e delle tubazioni metalliche con i tubi di cemento amianto

ed i giunti Gibault che per ordine della Direzione Lavori vengono a sostituire i giunti normali. Con ipezzi speciali verrà fornito anche un conveniente numero di chiavi (compenso già compreso nelrelativo art. di Elenco Prezzi).Nei compensi per i pezzi speciali sono compresi gli eventuali attacchi filettati da 1/2" per i manometri.

Art. 90 COSTRUZIONE E RIFACIMENTO DI PAVIMENTAZIONI STRADALI

La valutazione del ripristino delle pavimentazioni bitumate è fatta a metro lineare o a mq, secondo lesezioni tipo di progetto e non secondo le sezioni effettive, in quanto il maggior onere per le eventualimaggiori larghezze è stato tenuto in debito conto nella formulazione del prezzo.La fresatura o taglio della pavimentazione bitumata prima di iniziare le operazioni di scavo, vienecomputata a mq sulla lavorazione effettivamente eseguita.

Art. 91 NOLEGGI

I noli devono essere espressamente richiesti, con ordine di servizio, dalla Direzione dei Lavori e sonoretribuibili solo se non sono compresi nei prezzi delle opere e/o delle prestazioni.Le macchine ed attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tuttigli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.Sono a carico esclusivo dell’Appaltatore, la manutenzione degli attrezzi e delle macchine affinchèsiano sempre in buono stato di servizio.Il prezzo comprende anche la mano d’opera, il combustibile, i lubrificanti, i materiali di consumo,l’energia elettrica e tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine.Per l’applicazione dei prezzi di noleggio di meccanismi in genere, sia per le ore di azione come perquella di riposo a disposizione dell’Amministrazione, il noleggio s’intende corrisposto per tutto il tempo

durante il quale i meccanismi rimangono a piè d’opera a disposizione dell’Amministrazione.Nel prezzo di noleggio sono compresi e compensati tutti gli oneri, le spese per il trasporto a pièd’opera, montaggio e smontaggio, ed allontanamento di detti meccanismi.Per il noleggio dei carri e degli autocarri verrà corrisposto soltanto il prezzo per le ore effettive di lavororestando escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perdita di tempo.

Art. 92 TRASPORTI

Nei prezzi dei trasporti s’intende compresa ogni spesa, la fornitura dei materiali, di consumo e la manod’opera del conducente.I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza ecorrispondere alle prescritte caratteristiche.La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume od a peso con

riferimento alla distanza.

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Per le norme riguardanti il trasporto dei materiali si veda il d.P.R. 7 gennaio 1956, capo VII esuccessive modificazioni.

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1530E_DT08_R0 120 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Capitolo 4 - COLLOCAMENTO IN OPERA

ART. 93 NORME GENERALI

Il collocamento di qualsiasi opera, materiale od apparecchio, consisterà in generale nel suoprelevamento dal luogo di deposito nel cantiere dei lavori e nel suo trasporto nel sito, intendendosi conciò tanto il trasporto in piano o in pendenza che il sollevamento e tiro in alto o in basso, il tutto eseguitocon qualsiasi sussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc. nonchè il collocamento nel luogoesatto di destinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, e tutte le opereconseguenti di taglio di strutture, fissaggio, adattamento, stuccature e riduzioni in pristino.L’appaltatore ha l’obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera od apparecchio che gli vengaordinato dalla Direzione Lavori, anche se forniti da altre Ditte.Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure e cautele del caso, e l’opera stessa dovràessere convenientemente protetta, se necessario, anche dopo collocata essendo esso Appaltatoreunico responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere eventualmente arrecati allecose poste in opera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l’esecuzione dei lavori sino al

termine e consegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza oassistenza del personale di altre Ditte, fornitrici del materiale.

ART. 94 OPERE IN FERRO

Le opere in ferro quali serramenti di porte, finestre, vetrate, ecc., saranno collocate in opera con glistessi accorgimenti e cure, per quanto applicabili, prescritti all’articolo successivo per le opere inlegno.Il montaggio in sito e collocamento delle opere di grossa carpenteria dovrà essere eseguito da operaispecialisti in numero sufficiente affinchè il lavoro proceda con la dovuta celerità.Il montaggio dovrà essere fatto con la massima esattezza, ritoccando opportunamente quelle parti chenon coincidessero perfettamente e tenendo opportuno conto degli effetti delle dilatazioni.

ART. 95 OPERE IN LEGNO

Le opere in legno come serramenti di finestre, porte vetrate, ecc., saranno collocate in operafissandole alle strutture di sostegno, a seconda dei casi, mediante grappe di ferro a viti assicurate atasselli cuneati di legno o a controtelai debitamente murati.Tanto durante la loro giacenza in cantiere, quanto durante il trasporto, sollevamento e collocamento insito di dette opere, l’Appaltatore dovrà curare che esse non abbiano a subire alcun guasto o lordura,proteggendole convenientemente dagli urti, dalla calce, ecc., con stuoie, coperture, paraspigoli difortuna, ecc..Nel caso di serramenti qualsiasi muniti di controtelaio l’Appaltatore sarà tenuto ad eseguire ilcollocamento in opera, anticipato, a murature rustiche, a richiesta della Direzione dei Lavori.Nell’esecuzione della posa in opera le grappe dovranno essere murate a calce o cemento se cadenti

entro strutture murarie, o fissate con piombo fuso e battuto a mazzuolo se cadenti entro pietre marmiecc..Sarà a carico dell’Appaltatore ogni opera necessaria per permettere il libero e perfetto movimento delserramento posto in opera (come scalpellamenti di piattabande, ecc.) ed ogni riparazione conseguente(ripristini, stuccature intorno ai telai, ecc.) come pure di verificare che il collocamento in opera deiserramenti sia eseguito nella esatta posizione richiesta e con tutte le regole dell’arte, restando a suocarico la correzione di qualsiasi imperfezione che venisse riscontrata anche in seguito, sino almomento del collaudo.

ART. 96 MANUFATTI VARI, APPARECCHI E MATERIALI FORNITI DALL’AMMINISTRAZIONEAPPALTANTE

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1530E_DT08_R0 121 Capitolato speciale d’appaltoParte tecnica – Opere edili

Qualsiasi apparecchio, materiale o manufatto fornito dall' Amministrazione appaltante sarà consegnatoalle stazioni ferroviarie o in magazzini, secondo le istruzioni che l'Appaltatore riceveràtempestivamente. Pertanto egli dovrà provvedere al suo trasporto in cantiere, immagazzinamento ecustodia, e successivamente alla loro posa in opera, a secondo delle istruzioni che si riceverà,eseguendo le opere murarie di adattamento e che si renderanno necessarie.Per il collocamento in opera dovranno seguirsi inoltre tutte le norme indicate per ciascuna opera deiprecedenti articoli del presente Capitolato, restando sempre l'Appaltatore responsabile della buonaconservazione del materiale consegnatogli, prima e dopo del suo collocamento in opera.

ART. 97 MATERIALI VARI, APPARECCHI ECC. FORNITI DA ALTRE DITTE

La posa in opera di qualsiasi materiale, apparecchio o manufatto, consisterà in genere nel suoprelevamento dal luogo deposito, nel suo trasporto in sito (intendendosi con ciò tanto il trasporto inpiano o in pendenza, che il sollevamento in alto o la discesa in basso, il tutto eseguito con qualsiasisussidio o mezzo meccanico, opera provvisionale, ecc.), nonché nel collocamento nel luogo esatto didestinazione, a qualunque altezza o profondità ed in qualsiasi posizione, ed in tutte le opereconseguenti (tagli di strutture, fissaggio, adattamenti, stuccature e riduzioni in ripristino).L'impresa ha l'obbligo di eseguire il collocamento di qualsiasi opera od apparecchio che le vengaordinato dalla D.L., anche se forniti da altre Ditte.

Il collocamento in opera dovrà eseguirsi con tutte le cure a cautele del caso; il materiale o manufattodovrà essere convenientemente protetto se necessario, anche dopo collocato, essendo l'lmpresaunica responsabile dei danni di qualsiasi genere che potessero essere arrecati alle cose poste inopera, anche dal solo traffico degli operai durante e dopo l'esecuzione dei lavori, sino al loro termine econsegna, anche se il particolare collocamento in opera si svolge sotto la sorveglianza o assistenzadel personale di altre Ditte, fornitrici del materiale o del manufatto.

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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO - PARTE TECNICA

IMPIANTI ELETTRICI E SPECIALI

SOMMARIO

PARTE E - SEZIONE E1: PRESCRIZIONI GENERALI ................................................................................ 2 

art. E-1 - Opere comprese nei prezzi d’appalto ......................................................................................... 2 

art. E-2 - Qualità dell’impianto ................................................................................................................... 3 

art. E-3 - Vincoli sulla realizzazione degli impianti ..................................................................................... 3 

art. E-4 - Vincoli sulle apparecchiature e sui materiali ............................................................................... 3 

art. E-5 - Apparecchiature non in appalto .................................................................................................. 4 

art. E-6 - Interferenze con impianti esistenti e identificazioni .................................................................... 4 

art. E-7 - Assistenze murarie ..................................................................................................................... 4 

art. E-8 - Diametri e misure riportate nei disegni ....................................................................................... 4 

art. E-9 - Termini e definizioni .................................................................................................................... 4 

PARTE E - SEZIONE E2: CONDIZIONI GENERALI DI POSA IN OPERA .................................................. 5 

art. E-10 - Sistema di protezione ............................................................................................................... 5 

art. E-11 - Indicazioni comuni per gli impianti elettrici ............................................................................... 6 

art. E-12 - Impianti elettrici in locali contenenti bagni e docce................................................................... 7 

art. E-13 – Impianti elettrici in luoghi a maggior rischio in caso di incendio .............................................. 8 

art. E-14 – Impianti elettrici in locali di pubblico spettacolo ....................................................................... 9 

art. E-15 – Impianti elettrici ai sensi del cmi del 15.02.1951 n. 16 .......................................................... 10 

PARTE E - SEZIONE E3: SPECIFICHE TECNICHE ................................................................................. 11 

art. E-16 - Quadri elettrici ......................................................................................................................... 11 

art. E-17 - Interruttori magnetotermici e differenziali ............................................................................... 12 

art. E-18 - Interruttori di manovra ............................................................................................................. 13 

art. E-19 - Fusibili ..................................................................................................................................... 13 

art. E-20 - Trasformatori di sicurezza ...................................................................................................... 13 

art. E-21 - Derivazioni di impianto ............................................................................................................ 13 

art. E-22 - Tubazioni elettriche, canali e cassette .................................................................................... 14 

art. E-23 - Conduttori isolati ..................................................................................................................... 16 

art. E-24 - Morsetti, frutti, prese ed interruttori di comando ..................................................................... 18 

art. E-25 - Apparecchi di illuminazione .................................................................................................... 19 

art. E-26 - Illuminazione di sicurezza e di emergenza ............................................................................. 21 

art. E-27 - Gruppo soccorritore ................................................................................................................ 22 

art. E-28 - Sistema di rivelazione incendi ................................................................................................ 23 

art. E-29 – Impianto di EVACUAZIONE AD altoparlanti .......................................................................... 26 

art. E-30 – Impianto DATI ........................................................................................................................ 28 

PARTE E - SEZIONE E4: COLLAUDI, VERIFICHE, PROVE E MISURE .................................................. 29 

art. E-31 - Collaudi ................................................................................................................................... 29 

art. E-32 - Verifiche e prove in corso d’opera degli impianti .................................................................... 29 

art. E-33 - Misure e prove elettriche ........................................................................................................ 29 

art. E-34 - Documentazione finale d’impianto .......................................................................................... 30 

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PARTE E

PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI ELETTRICI

Con la presente relazione s’intende precisare, sulla base delle specifiche tecniche, i contenutiprestazionali tecnici degli elementi meccanici previsti nel progetto.

La presente parte di capitolato si divide nelle seguenti sezioni.Parte E1: descrizione degli interventi di progetto.Parte E2: indicazioni sulle opere elettriche che comprendono più elementi (elettrici, elettronici,

illuminazione, ecc.), ma senza che essi vadano a costituire un impianto a sé (sistema diprotezione, ecc.).

Parte E3: specifiche tecniche degli elementi, costituenti l’impianto elettrico di progetto, e le descrizionidi impianti scomponibili in singole componenti (terra, rivelazione incendio, ecc.)

Si precisa inoltre che tutti i materiali e le apparecchiature oggetto delle forniture relative ai lavori delpresente appalto, in conformità alla normativa vigente, saranno dotati di certificazioni che ne attestano larispondenza alle prescrizioni qualitative fissate dalle norme specifiche e alle prescrizioni qualitative fissateda ISO. Tutte le apparecchiature ed i componenti, inoltre, saranno certificati e marchiati CE, in conformitàalla normativa vigente.

DATI DI BASE E VINCOLI DI NORMAIl progetto è stato sviluppato tenendo conto dello sviluppo tecnologico, a cui corrispondono scelte precisein merito alla disposizione dei servizi ed alla soluzione impiantistica finale in relazione naturalmente alcosto generale dell’opera. Le scelte sono state guidate inoltre dalla semplicità ed efficacia dellamanutenzione.I parametri di base utilizzati nella progettazione scaturiscono dalle necessità del gestore o da limitiprescritti dalla legge.Gli impianti saranno progettati in conformità alle vigenti normative C.E.I., Leggi e Decreti in materia, ed inconformità alle disposizioni dei competenti Uffici A.S.S., ENEL e TELECOM.

INTERVENTI IN PROGETTOGli interventi di progetto sono descritti nella relazione tecnica degli impianti elettrici che si considera parteintegrante di questo documento e quindi documento contrattuale.

PARTE E - SEZIONE E1: PRESCRIZIONI GENERALI

ART. E-1 - OPERE COMPRESE NEI PREZZI D’APPALTOOgni impianto, ed in particolare ciascuna apparecchiatura che lo componga, presente nelle voci d’offertaprezzi o di elenco prezzi, s’intende stimato come “fornitura e posa in opera”, se non diversamente ed

espressamente specificato (es. solo fornitura di ...; installazione di ...). Esso risulta essere:- “fornito” solo quando si trova fisicamente all’interno del cantiere;- “posto in opera” (o in modo equivalente “un’opera compiuta”), quando tutti i componenti, principali edaccessori, sono installati.In aggiunta a quanto indicato nelle voci d’offerta prezzi o di elenco prezzi, nel prezzo dell'appalto sonocomprese:- tutte le attrezzature accessorie (raccordi, staffature, fissaggi, supporti, viti, dadi, materiale di consumo,ecc.);- tutti i mezzi necessari a dare l’opera completa e finita a regola d’arte;- tutte le opere e prestazioni descritte nel presente Capitolato, indicate negli elaborati grafici e negli altriallegati progettuali;- tutte le opere e prestazioni necessarie per la sicurezza, la corretta esecuzione ed il funzionamentodell'oggetto dell’appalto, sia dal punto di vista tecnico sia da quelli legale e amministrativo (in altre parole

sono compresi provvedimenti e opere prescritti da particolari disposizioni vigenti, emanate da una

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qualche autorità competente, anche se non specificatamente richiamate nei patti contrattuali, oppure chesi rendano indispensabili per particolari ragioni contingenti di sicurezza o d'altra natura).

ART. E-2 - QUALITÀ DELL’IMPIANTOCon qualità dell’impianto si intende l’insieme degli aspetti di seguito descritti.- FUNZIONALITÀÈ la capacità di rispondere in tempi consoni alla domanda dell’utenza.- ROBUSTEZZAÈ la capacità dell’impianto a resistere ad eventuali sovraccarichi (urti, cortocircuiti, sismi di deboleintensità), senza che si vengano a creare danni se non localizzati.- SICUREZZAOgni parte d’impianto non deve essere accessibile all’utenza e, in generale, al personale non autorizzato,a meno che essa non sia definita a tale scopo.Le interferenze tra i diversi tipi di impianto, inoltre, non devono essere tali che il guasto di uno metta fuoriuso anche un altro non legato ad esso (ad es. ogni tubazione convogliante fluidi deve essere posta adadeguata distanza da quadri elettrici e, più in generale, da componenti di non idoneo grado di protezioneIPxx).In caso di sovraccarichi notevoli (es. terremoto di forte intensità), gli impianti potranno subire

deformazioni che ne comportino la parziale sostituzione (se non addirittura totale, in caso di eventocatastrofico), ma in ogni caso non dovranno essere causa di danni arrecati alle persone.Ai fini della manutenzione, infine, le distanze di ogni componente da altri componenti e da pareti e soffittidevono essere tali da permetterne la loro piena accessibilità.- FLESSIBILITÀÈ la possibilità di modificare od ampliare un determinato impianto senza che esso comporti costieccessivi per operazioni accessorie (spostamenti di altri impianti non pertinenti, demolizioni eccessive,ecc.).- MANUTENZIONEÈ la possibilità d’intervenire con semplicità e in tutta sicurezza nelle opere di manutenzione ordinaria estraordinaria. Più in dettaglio, l’operatore che deve svolgere la manutenzione su una parte d’impiantodeve farlo:- ponendo temporaneamente fuori uso solo l’impianto in oggetto e quelli dipendenti da esso, ma non

necessariamente quelli a monte;- senza dover obbligatoriamente smontare componenti non facenti parte dell’impianto in manutenzione;- con tutta sicurezza, senza cioè che il manutentore sia costretto a posizioni di squilibrio e situazioni dipericolo di fulminazione, bruciature, escoriazioni e quant’altro. In altre parole attorno ad ogni parted’impianto dovrà essere mantenuta un’area adeguata in modo che il manutentore possa muoversiliberamente durante le operazioni.

ART. E-3 - VINCOLI SULLA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTIGli impianti devono essere realizzati secondo:- le normative vigenti, relative alle varie specie di lavori, ed a tutte le successive modificazioni edintegrazioni che avessero a verificarsi durante il corso dell'appalto;- le descrizioni, prescrizioni ed obblighi contenuti nel presente Capitolato;- le informazioni contenute negli elaborati grafici di progetto;

- le indicazioni impartite dal fornitore delle varie apparecchiature;- le prescrizioni date dai vari enti (Vigili del Fuoco, ISPESL, ASS, ecc.), anche se non espressamenterichiamate.

ART. E-4 - VINCOLI SULLE APPARECCHIATURE E SUI MATERIALIIl progetto è realizzato usando apparecchiature di mercato. Potranno essere scelte apparecchiaturediverse da quelle di progetto, con il vincolo che esse forniscano prestazioni uguali o superiori a quelleprevisti. In altre parole, ogni apparecchiatura dovrà possedere le caratteristiche di funzionamento, disicurezza e di manutenzione previste dal progetto e conformi allo scopo del lavoro.Nella posa, in ogni caso, dovranno essere seguite tutte le indicazioni impartite dal fornitore delle rispettiveapparecchiature e di rispettare le caratteristiche pertinenti in relazione allo scopo del lavoro da effettuarsi.Più in generale, si dovranno osservare tutte le indicazioni fornite dal produttore, al fine di assicurare ilperfetto funzionamento degli impianti, un’adeguata sicurezza ed una facile manutenzione.

Si precisa inoltre che tutti i materiali e le apparecchiature oggetto delle forniture relative ai lavori delpresente appalto, in conformità alla normativa vigente, dovranno essere dotati di certificazioni che ne

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attestano la rispondenza alle prescrizioni qualitative, fissate dalle norme specifiche, e alle prescrizioniqualitative fissate da ISO 9000/EN 29000. Tutte le apparecchiature ed i componenti, inoltre, sarannocertificati e marchiati CE.

ART. E-5 - APPARECCHIATURE NON IN APPALTONell’installazione di tutti i componenti ci si dovrà assicurare che ognuno di essi non comporti ostacolo oimpedimento d’installazione per altri. A tale scopo dovranno essere considerati anche tutti queicomponenti che saranno o potranno essere installati da altri (es. arredi).

ART. E-6 - INTERFERENZE CON IMPIANTI ESISTENTI E IDENTIFICAZIONIDurante l’esecuzione dei lavori possono avvenire intersezioni tra i vari impianti: condotte per acqua e gas,fognature, cavi elettrici, telefonici e manufatti in genere.Gli oneri per una alienazione e/o spostamento di linee intercettate durante gli scavi s’intendono giàremunerati con l’importo contrattuale.Sarà a carico dell’impresa esecutrice dei lavori ogni onere che dovesse derivare in seguito adanneggiamenti arrecati agli impianti esistenti durante gli scavi.Qualora sia richiesto un allacciamento a linee esistenti (sia pubbliche, sia private), l’inesattezza deitracciati che si dovesse riscontrare non può essere causa di contestazioni da parte dell’Impresa

esecutrice dei lavori, la quale è tenuta, al contrario, ad usare tutti i mezzi e componenti necessari pereseguire l’allacciamento, tra i quali il prendere contatto con gli enti subito all’inizio dei lavori. Se i contatticon gli enti fossero presi in tempi successivi, la richiesta di proroghe dei tempi contrattuali per gliallacciamenti non saranno accettate.L’impresa, inoltre, non ha l’obbligo di identificare i punti di allacciamento e ad identificare le linee e questoobbligo è già considerato nell’importo contrattuale.

ART. E-7 - ASSISTENZE MURARIEI prezzi di progetto compensano tutte le assistenze murarie legate alla realizzazione dell'opera in appalto,nessuna escluso. Le assistenze comprendono scarico, immagazzinaggio, sollevamento entro l'ambito dicantiere e successivamente al luogo di installazione dei materiali, ponteggi e sollevatori, formazione eripristino di tracce (con malta di cemento, stucco ecc.), fori e sigillature per la posa mensole e derivazionie passaggio dei cavidotti e condotte, predisposizioni di cavedi, passaggi e quanto altro necessiti per dare

gli impianti correttamente installati e funzionanti. Il tutto a carico dell'impresa installatrice degli impiantimeccanici. Se e solo se vi sia la disponibilità, l'impresa appaltatrice potrà utilizzare le strutture delcostruttore edile, previo accordo ed autorizzazione da parte dello stesso.

ART. E-8 - DIAMETRI E MISURE RIPORTATE NEI DISEGNII diametri, le dimensioni dei fori, le sezioni delle feritoie, ecc., sono riferite alla sezione netta di passaggio,se non diversamente ed espressamente indicato.

ART. E-9 - TERMINI E DEFINIZIONINelle descrizioni delle opere sono utilizzati termini che, oltre a possedere il loro normale senso descrittonei vocabolari, sottintendono specifici obblighi con valore contrattuale.Accessori  – sono tutti i componenti necessari a completare l’installazione secondo buona regola onorma del sistema o dell’opera. Ad esempio s’individuano materassini isolanti, antivibranti, morsetti,

capicorda, mostrine ed etichette, ecc.Alienato – materiale o apparecchiatura che è rimossa dalla posizione originale, trasportato a discaricaautorizzata ed eliminato definitivamente. Oneri di trasporto e discarica inclusi.Deposito  – materiale o apparecchiatura che è rimossa dalla posizione originale e recuperata,accuratamente pulita, protetta e messa a magazzino nell’ambito di cantiere per successivo riutilizzo o adisposizione della Stazione Appaltante. Parte dell’operazione consiste nel preparare un verbale con lenecessarie indicazioni per il riutilizzo.Pezzi speciali – il termine comprende curve, raccordi e giunti di qualsiasi tipo e natura. Ad esempio per ilgas sono inclusi i giunti di transizione PE – acciaio, per gli impianti di ventilazione sono inclusi i giuntiflessibili, le scarpette con il captatore e le derivazioni a più vie, per i tubi d’acciaio e rame sono inclusi iraccordi a tre pezzi, le flange, ecc.

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Sono previste condutture in parallelo protette da un unico dispositivo di cortocircuito. Ciascuna condutturasarà comunque della sezione prevista nei disegni e pertanto protetta indipendentemente dalle altrecondutture dai cortocircuiti.La protezione dai sovraccarichi e dai cortocircuiti di ciascuna linea sarà effettuata con un unicointerruttore.Le condutture con neutro di sezione ridotta sono dimensionate in modo che il neutro sopporti la correntemassima ammessa dal dispositivo di protezione (per i circuiti trifase con neutro).

Selettività dei DispositiviPer selettività si intende la condizione per cui, in caso di un guasto in uno o più rami del circuito, sirealizza l’intervento del solo dispositivo di protezione immediatamente interessato dal guasto senza cheintervengano gli altri dispositivi a monte dello stesso.La selettività deve essere garantita in quanto è richiesta la continuità servizio, anche nelle condizioni piùgravose.La totale selettività dai cortocircuiti per le linee di alimentazione delle apparecchiature sarà attuataadottando interruttori con ritardo di intervento regolabile sul quadro generale di bassa tensione e suisottoquadri adottando interruttori con soglia di intervento fissa.Per coordinare dispositivi differenziali in cascata (selettività verticale) saranno installati, ove previsto,interruttori a monte con taratura maggiore di almeno 3 volte di quello a valle (a protezione di circuititerminali) di tipo selettivo (S), o interruttori con ritardo a tempo come specificato nella tabella didimensionamento.Le protezioni (sovraccarico, cortocircuito e differenziale) saranno nella maggior parte dei casi compresein un unico apparecchio.

Sezionamento e ComandoOgni circuito dovrà essere sezionabile per garantire la sicurezza del personale che esegue lavori elettricisu o in vicinanza di parti attive.Come dispositivi di sezionamento si possono utilizzare, oltre ai sezionatori ed agli interruttori sezionatori,anche gli interruttori automatici e differenziali ed i fusibili.Per gli interruttori conformi alla Norma CEI 17-5 (uso industriale) l’idoneità a svolgere la funzione disezionamento dovrà essere esplicitamente dichiarata dal costruttore.

Il sezionamento deve comprendere tutti i conduttori attivi, compreso il conduttore di neutro.Un dispositivo di comando funzionale deve essere previsto per ogni circuito e per ogni apparecchio cherichieda di essere comandato indipendentemente; l’interruzione funzionale non deve esserenecessariamente onnipolare.Nei circuiti fase – neutro il dispositivo di comando unipolare va inserito sul conduttore di fase e non sulconduttore di neutro, ma questo non esclude la necessità di un dispositivo di sezionamento a monte.Le prese a spina fino alla corrente nominale di 16 A possono essere utilizzate per il comando funzionale,mentre non lo possono essere quelle di portata superiore. Tutti i sistemi saranno dotati di interruttorionnipolari.Il sezionamento ed il comando funzionale per il quadro di distribuzione coincidono e vengono effettuaticon l'interruttore generale.

ART. E-11 - INDICAZIONI COMUNI PER GLI IMPIANTI ELETTRICI

ConduttureTutte le costruzioni elettriche devono essere scelte ed installate in modo che risultino protette dainfluenze esterne (chimiche, meccaniche, termiche, ...) che potrebbero avere effetti negativi sullaprotezione contro l’esplosione.Cavi unipolari senza guaina non devono essere usati come conduttori attivi, a meno che essi sianoinstallati all’interno di quadri, custodie o tubi protettivi.Le aperture nelle pareti per il passaggio di condutture fra luoghi pericolosi e luoghi non pericolosi devonoessere opportunamente sigillate.Le condutture che transitano attraverso luoghi pericolosi e che non sono a servizio delle apparecchiatureivi presenti, devono comunque rispondere alle caratteristiche richieste per l’impianto interno al luogopericoloso stesso.

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1530E_DT08_R0 7 di 31 Capitolato speciale d’appaltoImpianti elettrici e speciali

Equalizzazione del potenzialeNei luoghi pericolosi è richiesta l’equalizzazione del potenziale di tutte le masse, le masse estranee, iconduttori di protezione, i tubi metallici, le guaine metalliche dei cavi. Non va connesso al sistemaequipotenziale il conduttore di neutro.

ART. E-12 - IMPIANTI ELETTRICI IN LOCALI CONTENENTI BAGNI E DOCCEPer quanto concerne gli impianti elettrici a servizio dei locali contenenti bagni e docce si fa riferimento aquanto indicato in merito dalla Norma CEI 64-8/7 relativa agli ambienti ad alle applicazioni particolari edalla quale si riportano di seguito le principali direttive.In detti locali sono previste dalle norme particolari zone di pericolo, numerate da 0 a 3 e individuate daprecise misure rispetto alla vasca da bagno oppure al piatto doccia, all'interno delle quali possono essereinstallate solo apparecchiature e condutture elettriche con particolari requisiti o modalità di posa.

•  ZONA 0 (volume interno alla vasca da bagno o al piatto doccia): vietata l’installazione di qualsiasicomponente elettrico.

•  ZONA 1 (delimitata dalla superficie verticale circoscritta alla vasca da bagno, al piatto doccia o, inassenza di quest’ultimo, alla superficie a 60 cm dal sifone, dal pavimento e dal piano orizzontalesituato a 2,25 metri dal pavimento; se il fondo della vasca o del piatto doccia si trova a più di 5cm al di sopra del pavimento, il piano orizzontale viene situato a 2,25 metri questo fondo): grado

di protezione IPX4 o IPX5 se prevista pulizia con getti d’acqua. Si possono installare:- condutture elettriche, comunque limitate a quelle necessarie per l’alimentazione degli utilizzatoriubicati nella zona stessa (nessuna limitazione particolare è prevista per le condutture incassatead una profondità di almeno 5cm);- dispositivi di protezione, sezionamento e comando di circuiti SELV alimentati fino a 12V c.a. ofino a 30V c.c. e con sorgente di sicurezza fuori dalle zone 0, 1 e 2;- scaldacqua, escluse le pompe di calore;- unità idromassaggio ubicate sotto la vasca se rispondenti alla normativa specifica, accessibilisolo con attrezzo e con alimentazione protetta da dispositivo differenziale con Id non superiore a30mA.

•  ZONA 2 (delimitata dalla superficie verticale della zona 1, dalla superficie parallela allaprecedente situata a 0,6 metri, dal pavimento e dal piano orizzontale a 2,25 metri dal pavimento):grado di protezione IPX4 o IPX5 se prevista pulizia con getti d’acqua. Si possono installare, oltre

a quanto detto per la zona 1:- prese a spina alimentate da trasformatore di isolamento incorporato di piccola potenza di classeII (es. presa per rasoio);- corpi illuminanti, apparecchi di riscaldamento, unità per vasche idromassaggio, tutti comunquedi classe I e con alimentazione protetta da dispositivo differenziale con Id non superiore a 30mA;- corpi illuminanti, apparecchi di riscaldamento, ventilatori aspiratori IPX4, unità per vascheidromassaggio, tutti comunque di classe II.

•  ZONA 3 (delimitata dalla superficie verticale della zona 2, dalla superficie parallela allaprecedente situata a 2,4 metri, dal pavimento e dal piano orizzontale a 2,25 metri dal pavimento):grado di protezione IPX1 (IPX0 per prese a spina e apparecchi di comando non automatici dellaserie civile per installazione incassata verticale) o IPX5 se prevista pulizia con getti d’acqua. Sipossono installare, oltre a quanto detto per le zone 1 e 2:- prese a spina e apparecchi di comando non automatici della serie civile per installazione

incassata verticale purché con alimentazione protetta da dispositivo differenziale con Id nonsuperiore a 30mA.In ogni bagno può essere previsto un pulsante di chiamata del tipo a tirante isolato con connessione adaltezza superiore a quella delimitata dalla zona 1 il quale azionerà un segnale acustico (ronzatore)installato in locale solitamente presidiato.Nei servizi igienici in cui sono installate vasche da bagno e/o docce è prevista la realizzazione delcollegamento equipotenziale supplementare. Per le tubazioni metalliche è sufficiente effettuare un solocollegamento nel punto suscettibile di introdurre potenziali pericolosi all'ingresso delle stesse nel locale.A tal fine è vivamente consigliato realizzare in ciascun locale da bagno una nicchia destinata a contenereuna cassetta in materiale isolante, entro la quale sarà fissata una bandella di rame a cui collegare iconduttori equipotenziali supplementari.Nel caso di tubazione metallica ricoperta di materiale isolante, essa va sempre collegata all’insiemeequipotenziale, perché la parte metallica della tubazione diventa accessibile tramite gli apparecchi esterni

alla quale è collegata.

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Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio di tipo A.

Quando i cavi delle condutture installate in ambienti chiusi frequentati dal pubblico o lungo le vie di esodosiano in quantità rilevanti, dovrà essere tenuto presente il pericolo che i cavi stessi bruciando sviluppinogas tossici.

Ove tale pericolo sussista occorre fare ricorso a cavi a bassissima emissione di fumi e gas tossici,conformi alla Norma CEI 20-38.

Prescrizioni aggiuntive per gli ambienti a maggior rischio in caso di incendio di tipo C.

Tutti i componenti dell’impianto, ad esclusione delle condutture, ed inoltre gli apparecchi di illuminazioneed i motori devono essere posti in custodie aventi grado di protezione almeno IP4X.Per i motori il grado di protezione è riferito alle custodie delle morsettiere e dei collettori, mentre per lealtri parti è sufficiente un grado di protezione IP2X.Negli apparecchi di illuminazione il grado di protezione IP4X non si applica nei confronti delle lampade.

Scelta dei materiali in relazione al rischio d’incendio.

I materiali impiegati in relazione al rischio d’incendio saranno dei seguenti tipi:a) quadri elettrici principali e secondari:

•  involucri e strutture di sostegno completamente metallici, ad eccezione dei piccoli quadretti aparete realizzati in materiale plastico autoestinguente;

•  cablaggi interni realizzati con cavi di tipo non propagante l’incendio (Norma CEI 20-22/II);•  cablaggi ausiliari soggetti a surriscaldamento in caso di guasto (voltmetrici e/o

amperometrici) protetti contro il gocciolamento dell’isolante mediante calze in materialesiliconico;

•  tutti i materiali plastici utilizzati per canaline, morsettiere, custodie di apparecchi e strumenti,supporti, fascette, etichette, ecc.: di tipo autoestinguente;

b) canali portacavi per la distribuzione principale: metallici;c) cavi della distribuzione principale e secondaria: di tipo non propagante l’incendio (Norma CEI 20-

22/II);d) cavi facenti parte di impianti di sicurezza che devono funzionare durante un incendio: di tipo

resistente al fuoco (Norma CEI 20-36);e) tutti i materiali plastici utilizzati per tubazioni, morsettiere, cassette, scatole, coperchi, custodie,supporti, fascette, etichette, ecc.: in materiale plastico autoestinguente secondo Norma IEC 695(prova al filo incandescente – glow wire test – alla temperatura di 850 °C), con l’eventuale solaeccezione dei componenti totalmente incassati in pareti in muratura o in materiale incombustibile.

Tutte le prescrizioni sopra elencate valgono anche, per quanto applicabili, per gli impianti speciali.

ART. E-14 – IMPIANTI ELETTRICI IN LOCALI DI PUBBLICO SPETTACOLOLa sezione 752 tratta gli impianti elettrici nei luoghi di pubblico spettacolo. Esaminando i vari punti dellanormativa, si fanno le seguenti considerazioni:

•  la tensione massima nei locali sarà 400V (752.3.1);•  tutto l’impianto farà capo ad un quadro elettrico generale costruito e disposto in modo che siano

facili il controllo, la manutenzione, la riparazione e la sostituzione di tutti gli elementi (752.3.4);

•  i quadri secondari non saranno accessibili (o per lo meno manovrabili) dal pubblico (752.3.6 e752.46.1 e 752.46.2);•  le illuminazioni della sala e in genere degli ambienti superiori a 100m² saranno suddivise su

almeno due circuiti (752.3.6 e 752.3.8);•  l’illuminazione dei corridoi, delle scale, dell’atrio e dell’ingresso saranno suddivise su almeno due

circuiti (752.3.6);•  il palcoscenico avrà alimentazioni separate dal resto (752.3.6);•  si progetta l’impianto elettrico in modo da evitare l’insorgere di panico (752.3.7);•  si realizzerà l’impianto di sicurezza per alimentare l’illuminazione ed eventuali altri apparecchi

installati a scopo di sicurezza (752.35.1) ed esso sarà indipendente da qualunque altro impiantoelettrico (563.1);

•  s’installerà (almeno) un comando d’emergenza facilmente raggiungibile dall’esterno (537.4 e752.46.3);

•  i circuiti di sicurezza avranno condutture resistenti al fuoco (752.52.1);•  i cavi saranno protetti dai danneggiamenti fino ad un’altezza di 2,5m dal pavimento (852.52.1);

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•  i cavi saranno in rame (752.52.2);•  i cavi flessibili avranno la minima lunghezza possibile (752.52.4);•  l’allarme dei bagni sarà facilmente avvertibili (752.53.1);•  le prese a spina nei luoghi ove può accedere il pubblico saranno munite di coperchio e avranno

protezione singola contro le sovracorrenti; non più di 5 spine saranno raggruppate sotto la stessa

protezione; l’asse di inserzione sarà distanziato dal pavimento di almeno 175mm se a parete,70mm se da canalizzazioni, 40mm se da torrette (queste ultime almeno IP52) (752.55.1);•  la lampade non saranno a portata di mano del pubblico (752.55.2);•  i generatori autonomi di energia a batterie di accumulatori saranno messi in luoghi protetti

dall’incendio, areati, con accesso diretto senza attraversare gli ambienti accessibili al pubblico;l’autonomia sarà di almeno 1 ora (ricarica nell’intervallo di chiusura del locale, quindi 12 ore)(752.56.1); il loro intervento sarà comunicato automaticamente nell’ambiente del personale disevizio (752.56.5);

•  si garantiranno 5 lux lungo le vie di fuga a 1m d’altezza e 2 lux in ogni ambiente accessibile alpubblico (752.56.5);

•  l’intervento degli interruttori di protezione dei circuiti dei servizi di sicurezza avrà segnalazioneottica e acustica d’intervento;

La parte 752.6 della norma riporta le prescrizioni per l’esercizio dei locali. Le prescrizioni in essa

comprese influiscono a livello progettuale nei punti:•  a fine lavori devono essere forniti i disegni as built e tutta la documentazione necessaria all’uso e

manutenzione;•  gli estintori devono essere idonei a spegnere impianti elettrici;•  deve essere possibile in qualunque momento verificare lo stato degli impianti di sicurezza.

ART. E-15 – IMPIANTI ELETTRICI AI SENSI DEL CMI DEL 15.02.1951 N. 16La CMI 16/51, per quanto concerne le prescrizioni sugli impianti elettrici, è superata dalle più recentinormative, sia in materia di prevenzione incendi, sia tecniche.Essa, tuttavia, non risulta abrogata e ha ancora diverse prescrizioni che si citano:

•  sopra le porte di uscita deve essere affissa una scritta luminosa con la scritta “Uscita” (oramaiesso è sostituito da un pittogramma intuibile anche da pubblico straniero);

•  per locali di pubblico spettacolo di capienza superiore a 600 persone è obbligatorio il telefono;•  l’allegato A tratta gli impianti elettrici nello specifico e le prescrizioni sono oramai superate; è

tuttavia da notare che in tale allegato è richiesto che:o  siano rispettate le norme CEI;o  siano suddivisi i carichi elettrici per tipo e ciascuno in più circuiti;o  sia curata l’esecuzione dei terminali;o  siano riportati graficamente il percorso delle condutture incassate;o  che i circuiti siano chiaramente identificati sul quadro;o  che l’UPS sia protetto dall’incendio e quello per l’illuminazione d’emergenza sia ad uso

esclusivo e garantisca illuminazione per due ore;o  che sia resa impossibile la caduta dei corpi illuminanti sopra il pubblico in sala (quando

sono disposti sopra di esso);o

  siano evitate le condutture volanti;o  che le prese a spina sulla scena siano protette meccanicamente;o  che gli schemi elettrici siano costantemente aggiornati;o  che la manutenzione dell’impianto elettrico sia fatta almeno una volta l’anno e i sistemi di

(illuminazione) di sicurezza siano controllati almeno mezz’ora prima di ogni spettacolo.Queste prescrizioni sono peraltro riprese dalle normative più recenti, salvo richiedere l’autonomiadell’illuminazione di sicurezza per 1 ora anziché 2.

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PARTE E - SEZIONE E3: SPECIFICHE TECNICHE

ART. E-16 - QUADRI ELETTRICI

Normativa

Nella fornitura dei quadri di bassa tensione la norma di riferimento è la CEI EN 614396-1 (CEI 17-113) enorme correlate.

Elementi dei quadri elettrici metalliciGli elementi costituenti i quadri elettrici metallici, di distribuzione, da incasso o da parete, risponderannoalle seguenti caratteristiche:1. realizzazione in robusta lamiera d’acciaio, ad esclusione degli accessori;2. trattamento contro la corrosione;3. verniciatura fina in colore a scelta della D.L;4. contenitore di profondità minima di 170 mm e massima di 600 mm;5. telaio - cornice ribordato, da inserire a filo del contenitore, con funzione di coprifilo nella versione daincasso;6. intelaiatura interna per il sostegno ed il fissaggio delle apparecchiature interne;

7. pannelli incernierati e chiusi con viti, interni al telaio, con funzione di copri-apparecchiature elettriche,provvisti di idonee forature;8. porta frontale in cristallo trasparente o cieca, bordata, ad esatta misura del telaio, fissato a questo concerniere interne e chiuso con serratura;9. accessori elettrici e meccanici per il collegamento interno delle apparecchiature, compresa lamorsettiera per la giunzione con le linee esterne;10. grado di protezione come riportato negli elaborati grafici e, in ogni caso, idoneo al luogo d’istallazione.I centralini di distribuzione per fissaggio a parete od incasso o semincasso, posti in opera comprese lelavorazioni per il montaggio degli apparecchi elettrici saranno costituite da:1. scatola o cassetta isolante auto estinguente con impronte per ingresso tubi;2. custodia e corpo di plastica stampata;3. guida DIN per il montaggio delle apparecchiature elettriche;4. porta incernierata con chiusura a chiave;

5. grado di protezione come riportato negli elaborati grafici e, in ogni caso, idoneo al luogo d’istallazione.Accessori per quadri elettriciLe lampade di segnalazione da incasso su quadro avranno le seguenti caratteristiche:1. conformità alla Norma CEI 44-1;2. tensione di esercizio massima di 230V;3. gemma tonda, sfaccettata o quadrata;4. diametro non inferiore a 20 mm;5. ghiera cromata;6. attacchi a vite;7. poste in opera e collegate.Gli strumenti di misura indicatore da incasso su quadri avranno le seguenti caratteristiche:1. conformità alla Norma CEI 13-6;

2. inserzione diretta o con trasformatore di misura escluso dal prezzo;3. scala di tipo intercambiabile, a 90°o a 240°;4. quadrato di 96 mm di lato;5. classe di precisione 1,5;6. posti in opera e collegatiI trasformatori di corrente a cavo o barra passanti saranno conformi alle Norme CEI 38-1 in operacollegati.

Sottoquadri bordo macchinaI sottoquadri bordo macchina dei gruppi di pompaggio delle vasche, dell’illuminazione subacquea e dellepompe per aspirazione acque reflue vengono forniti a corredo delle relative macchine, completi di tutte leapparecchiature di protezione, comando e controllo necessarie, nonché del sistema di rifasamento localeadeguato al carico.

In particolare ogni quadretto sarà corredato di dispositivo di protezione magnetotermico omnipolarecoordinato con l’assorbimento elettrico della/e macchina/e. Dal quadretto medesimo sarà possibile

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azionare manualmente la/e macchina/e e verificarne il corretto funzionamento attraverso opportunesegnalazioni visive.Assieme ai quadri dei gruppi di pompaggio la medesima azienda fornirà e metterà in opera un appositoquadretto per il comando remoto dei gruppi stessi.Ogni quadro bordo macchina sarà idoneo all’ambiente di installazione.

ART. E-17 - INTERRUTTORI MAGNETOTERMICI E DIFFERENZIALIGli interruttori scatolati magnetotermici avranno le seguenti caratteristiche:1. struttura scatolata in materiale isolante ad elevata resistenza meccanica ed elettrica, a bassaigroscopicità ed indeformabile alle sollecitazioni termiche2. grado di protezione minimo IP203. conformità alla Norma CEI 17-54. attitudine al sezionamento5. segnalazione frontale della maniglia dello stato funzionale dell’interruttore e della reale posizione deicontatti6. idoneità al montaggio su quadri di distribuzione primaria, secondari e finale (quadretti predisposti diguida DIN)7. sganciatore magnetotermico con taratura regolabile secondo quanto indicato a progetto

8. tensione nominale di impiego: 690V multipolare; 50 Hz9. potere di cortocircuito estremo (con caratteristica di limitazione della corrente) non inferiore a 16 kA10. pulsante di prova per la verifica meccanica del funzionamento dello sganciatore11. in opera su quadro elettrico, compresi i collegamenti, oppure in cassettaGli interruttori modulari in aria automatici magnetici o magnetotermici avranno le seguenti caratteristiche:1. esecuzione scatolata con modulo di 17,5 mm. per ogni polo attivo2. conforme alla Norma CEI 23-33. manovra manuale indipendente con levetta frontale e segnalazione di “aperto” e “chiuso”4. adatti per montaggio a scatto su guida profilata, compresa nel prezzo5. sganciatore magnetotermico o solo magnetico con taratura fissa6. tensione nominale di impiego: 230 V unipolare, 400V multipolare; 50 Hz7. potere di cortocircuito (con caratteristica di limitazione della corrente) non inferiore a 4.500A e cosfi =0,7

8. caratteristica di intervento tipo B, tipo C o tipo D9. in opera su quadro elettrico, compresi i collegamenti, oppure in cassetta10. completi di calotta sigillabile di materiale isolante.La protezione differenziale integrata degli interruttori automatici magnetotermici scatolati avrà le seguenticaratteristiche:1. struttura scatolata in materiale isolante ad elevata resistenza meccanica ed elettrica, a bassaigroscopicità ed indeformabile alle sollecitazioni termiche2. grado di protezione minimo IP203. conformità alla Norma CEI 17-54. segnalazione frontale della maniglia dello stato funzionale dell’interruttore e della reale posizione deicontatti5. idoneità al montaggio su quadri di distribuzione primaria, secondari e finale (quadretti predisposti diguida DIN)

6. corrente nominale adeguata a quella nominale dell’interruttore scatolato affiancato7. corrente nominale differenziale regolabile da 0,03 a 3A8. tempo di intervento regolabile a 0 a 3 s9. tensione nominale di impiego: 440V multipolare; 50 Hz10. pulsante di test per la verifica periodica del corretto funzionamento del dispositivo, mediantesimulazione di un guasto differenziale11. pulsante di riarmo12. in opera su quadro elettrico, compresi i collegamenti, oppure in cassettaGli interruttori differenziali avranno le seguenti caratteristiche:1. conformi norme CEI 23-182. tensione di esercizio 400V, 50 Hz3. involucro di materia isolante4. levetta frontale di manovra

5. tasto di prova senza dispositivo di esclusione6. adatto per montaggio a scatto su guida profilata

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- il colore blu chiaro identifica il neutro, ma nei cavi multipolari ove non è previsto l’utilizzo del neutro èammesso, ma sconsigliato, l’uso del blu come conduttore di fase.

Densità di corrente.La massima densità di corrente nei conduttori non deve superare i valori riportati dalle tabelle CEI –UNEL e si devono rigorosamente rispettare le prescrizioni di cui alla Norma CEI 64-8, sezione 523.

Resistenza D'isolamentoLa resistenza d'isolamento tra i conduttori e tra essi e la terra avrà i seguenti valori minimi:- sistemi con tensione nominale > 50V = 500 kOhm;- sistemi con tensione nominale < 50V = 250 kOhm.Comunque la coesistenza tra sistemi a diversa tensione è ammessa solamente per i percorsi entro tubo;nelle scatole di derivazione non sono ammesse promiscuità.

Cavi UtilizzatiIn linea generale, i cavi utilizzati nell’opera sono dei seguenti tipi:- cavi con conduttori rigidi (a una o più anime);- cavi con conduttori flessibili ( per posa fissa, per posa mobile, flessibilissimi);- cavi senza guaina, con guaina, schermo e/o armatura e guaina.In particolare i cavi utilizzati sono i seguenti.

tipo FG7(O)M1Cavi unipolari e multipolari per energia, a ridottissima emissione di fumi e gas tossici (CEI 20-38). Idoneiin ambienti a rischio d’incendio ove sia fondamentale garantire la salvaguardia delle persone epreservare gli impianti e le apparecchiature dall’attacco dei corrosivi (esempi: scuole, ospedali, alberghi,supermercati, metropolitane, ecc.).Conduttore a corda flessibile di rame ricotto stagnato con isolamento elastometrico reticolato di qualitàG10 e guaina termoplastica speciale M1 di colore nero.Caratteristiche: tensione d’esercizio: 0,6/1 kV; temperatura di funzionamento: 90°C; temperatura dicortocircuito: 250 °C; senza piombo; flessibile; ri spondenza alle norme CEI 20-22 III (non propagantel’incendio), 20-35 (non propagante la fiamma), 20-37 I e 20-38 (assenza di gas corrosivi in caso di

incendio) e 20-37 II, 23-37 III e 20-38 (ridottissima emissione di gas tossici e fumi opachi in caso diincendio).Condizioni di posa: temperatura minima di posa: 0°C ; adatti per posa fissa su muratura e su strutturemetalliche sia all’interno che all’esterno, in ambienti anche bagnati; ammesse la posa in aria libera, supasserelle, in tubazioni, canalette, sistemi similari o interrata anche se non protetta.

tipo N07G9-KCavi unipolari e multipolari per energia, a ridottissima emissione di fumi e gas tossici (CEI 20-38). IdoneiAdatti in ambienti dove è fondamentale la salvaguardia delle persone: scuole, uffici, teatri, metropolitane,ospedali, luoghi di culto, centri commerciali e luoghi di pubblico spettacolo e intrattenimento.Per installazione entro tubazioni in vista o incassate o sistemi chiusi similari.Per installazione fissa e protetta entro apparecchi di illuminazione o apparecchiature di interruzione e dicomando. Quando l’installazione è protetta all’interno di apparecchiature di interruzione o di comando

questi cavi sono ammessi per tensioni fino a 1000 V in c.a. o 750 V in c.c. in rapporto alla terra.La sezione di 1 mm2 è prevista solo per circuiti elettrici di ascensori e montacarichi o per collegamentointerno di quadri elettrici per segnalamento e comando.Non adatti per posa all’esterno.Caratteristiche: buona scorrevolezza nelle tubazioni, buona resistenza alle abrasioni, ottima spellabilità.Condizioni di posa: temperatura minima di posa: -15°C, raggio minimo di curvatura consigliato: 4 volte ildiametro del cavo, massimo sforzo di trazione consigliato: 50 N/mm2 di sezione del rame.

tipo FG7(O)RCavi unipolari e multipolari per energia e segnalamento. Idonei per alimentazione di impianti di bassatensione e trasporto di comandi e/o segnali in ambienti civile, terziario e industriale.Conduttore a corda flessibile di rame ricotto con isolamento in gomma HEPR ad alto modulo e guaina inPVC di qualità RZ di colore grigio chiaro.

Caratteristiche: tensione d’esercizio: 0,6/1 kV; temperatura di funzionamento massima: 90°C;temperatura di cortocircuito massima: 250°C fino a 240mmq e 220°C oltre 240mmq; flessibile;

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rispondenza alle norme CEI 20-22 II (non propagante l’incendio), 20-35 (non propagante la fiamma), 20-37 I (contenuta emissione di gas corrosivi in caso di incendio); mescola isolante con elevatecaratteristiche elettriche, meccaniche e termiche.Condizioni di posa: temperatura minima di posa: 0°C ; adatti per posa fissa su muratura e su strutturemetalliche sia all’interno che all’esterno, in ambienti anche bagnati; ammesse la posa in aria libera, supasserelle, in tubazioni, canalette, sistemi similari o interrata anche se non protetta.

tipo N07V-KCavi unipolari, idonei per installazione entro tubazione in vista o incassate, o sistemi chiusi similari. Adattiper installazione fissa e protetta su o entro apparecchi d’illuminazione, all’interno di apparecchi eapparecchiature d’interruzione e di comando, per tensioni sino a 1000V in corrente alternata e sino a 750V verso terra in corrente continua. Adatti per pose in locali con basso affollamento e in quellinormalmente non utilizzati (es. depositi).Conduttore a corda flessibile di rame rosso ricotto con isolamento in PVC di qualità R2.Caratteristiche: tensione d’esercizio: 450/750 V; temperatura di funzionamento: 70°C; temperatura dicortocircuito: 160 °C; senza piombo; flessibile; ri spondenza alle norme CEI 20-22 II (non propagantel’incendio) e 20-35 (non propagante la fiamma).Condizioni di posa: temperatura minima di posa: 5°C ; cablaggio in aria libera, in tubo o canaletta d’aria,entro quadri elettrici.

ART. E-24 - MORSETTI, FRUTTI, PRESE ED INTERRUTTORI DI COMANDOI MORSETTI unipolari componibili di derivazione avranno le seguenti caratteristiche:1. tensione nominale d’isolamento 500 V, 50 Hz2. corpo in ottone nichelato o cadmiato3. due viti con pattino di pressione sul conduttore4. corpo di materiale isolante stampato5. innesto a malta su guida profilata6. porta cartellino e cartellino numerato7. piastrina terminale.Saranno posti in opera collegati, compresa la quota parte della guida.

I FRUTTI componibili saranno conformi alle Norme CEI 23-9 e 23-16 e comprensivi di quota parte di:1. telaietto isolante da fissare con viti2. scatola rettangolare da incasso senza parti metalliche3. mostrina frontale in materiale plastico4. avrà una tensione fino a 250 V, 50 Hzsaranno posti in opera, collegati singoli od in combinazione.

Le CUSTODIE DA INCASSO per pareti in muratura e leggere per frutti componibili dovranno:1. essere di robusto materiale isolante2. aver superato la prova di resistenza al filo incandescente ad 850 °C3. presentare caratteristiche meccaniche tali da resistere alle sollecitazioni d’uso normale4. essere adatte al fissaggio inamovibile dei frutti mediante viti od altri sistemi5. essere adatte per almeno tre frutti

6. essere complete di telaio di supportosaranno in opera fissate alla muratura con chiodi filettati e zincati, oppure incassate.

Le CUSTODIE DA PARETE per frutti componibili devono:1. saranno in materiale isolante2. aver superato la prova di resistenza al filo incandescente ad 850 °C3. avere grado di protezione minimo IP40, se non diversamente specificato4. presentare caratteristiche meccaniche tali da resistere alle sollecitazioni d’uso normale5. essere adatte per ospitare almeno tre frutti6. telaio di supportosaranno in opera fissate alla muratura con chiodi filettati e zincati.

Le PRESE a spina hanno forma e costituzione diverse, a seconda degli apparati elettrici mobili ad esse

collegati. Gli apparecchi di comando non automatico, quali interruttori e pulsanti sono impiegati per il

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comando dell’impianto di illuminazione installato nei vari locali. Entrambi sono contenuti in custodieadeguate all’ambiente di installazione, ed hanno caratteristiche non inferiori a quelle indicate.

Prese FM per USO CIVILE per potenza oltre 1000Wa. corrente nominale 16Ab. tensione nominale 250 V c.a.c. alveoli schermatid. n. poli 2 + terrae. contatto di terra centrale o lateralef. resistenza di isolamento > 5Mohm a 500Vg. morsetti a piastrina con viti imperdibili per cavo sino a 4 mm²h. interblocco meccanico contro la estrazione sottocarico e/o interruttore magnetotermico di protezione esezionamentoi. (se richiesta anche con protezione differenziale) j. placche e supporti in tecnopolimerok. posa ad incasso entro scatola predisposta, a vista entro custodia con grado di protezione minimo IP44l. marchio di conformità IMQ od equivalentem. conforme alle norme CEI 23.5/23.16n. poste in opera

Prese FM per USO INDUSTRIALEa. corrente nominale 16/32Ab. tensione nominale 500 V c.a.c. interruttore rotativo di sezionamento e comandod. n. poli 2 + terra,3 + terra, 3 + neutro + terrae. posizione del contatto di terra come da tabelle IECf. interblocco meccanico contro la estrazione sottocarico e la chiusura dell’interruttore con spinadisinseritag. dispositivo di protezione interno con fusibili (se richiesta anche con protezionemagnetotermica/differenziale)h. contenitore plastico autoestinguente di elevata robustezza con grado di protezione minimo IP55

i. marchio di conformità IMQ od equivalentem. conforme alle norme CEI 23.12 IEC 309 CEE el17n. poste in opera

INTERRUTTORI e PULSANTI per USO CIVILEa. corrente nominale sino 16Ab. tensione nominale 250 V c.a.c. resistenza di isolamento > 5Mohm a 500Vd. morsetti a piastrina con viti imperdibili per cavo sino a 4 mm²e. placche e supporti in tecnopolimerof. posa ad incasso, a vista entro custodia con grado di protezione minimo IP44g. marchio di conformità IMQ od equivalenteh. conforme alle norme CEI 23.9

m. poste in operaART. E-25 - APPARECCHI DI ILLUMINAZIONETutti gli apparecchi di illuminazione sono identificati, sia per tipo, sia per potenza, negli elaborati grafici enell’elenco prezzi. Si riassumono di seguito alcune indicazioni generali da rispettare per gli apparecchi diilluminazione:• tutte le luci fluorescenti devono essere rifasate;• negli ambienti in cui si lavora prevalentemente a videoterminali le luci saranno fluorescenti ad ottica

dark, al fine di evitare abbagliamenti;•  negli ambienti in cui si lavora saltuariamente le luci saranno fluorescenti ad ottica satinata rigata;• negli ambienti senza particolari esigenze di controllo luminoso potranno usarsi luci fluorescenti con

ottica verniciata (es. corridoi, uffici senza videoterminali, ecc.)• nei vani tecnici, negli spogliatoi, nei bagni, all’esterno e negli ambienti umidi si utilizzeranno armatura

stagne;

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•  negli ambienti in cui le luci resteranno accese quasi permanentemente si utilizzeranno lucifluorescenti con reattore elettronico;

•  per gli ingressi sono previsti corpi in stile a forma tubolare per montaggio a plafone con lucifluorescenti compatte;

•  se s’utilizzano apparecchi diversi da quelli previsti da progetto, sarà responsabilità dell’installatore

garantire un flusso luminoso pari o leggermente superiore a quello previsto da progetto e/o definitonella norma EN 12464-1.

CORPO  ILLUMINANTE  FLUORESCENTE, AD  ARMATURA STAGNA 

Corpo in policarbonato estinguente, schermo anch'esso in policarbonato estinguente, riflettoreportacablaggio in acciaio zincato a caldo, portalampada in policarbonato, fusibile di protezione;alimentazione 230V/50 Hz. Costruiti in conformità alle Norme EN60598 - CEI34-21; grado di protezionesecondo le Norme EN6098. Nel prezzo sono inclusi tutti gli accessori per la perfetta posa in opera: staffe,viti canotti di collegamento. Cablaggio con reattore elettronico.Tipo 3F FILIPPI modello 3F LINDA TRASPARENTE.

APPARECCHIO   A PLAFONE

Corpo costituito da struttura modulare per interni IP20 in alluminio estruso ossidato argento opaco o

bianco, disponibile nelle versioni incasso, plafone e sospensione. I moduli elettrificati, completi dialimentatore per tubi fluorescenti T5 e diffusori in policarbonato, sono disponibili in quattro dimensioni:600mm, 900mm, 1200mm e 1500mm e alloggiano rispettivamente lampade G5 14W, 21W, 28W e 35W.Sono cablati nella versione "tuttaluce", dove l'alimentatore è posto all'interno del profilo e il diffusore inpolicarbonato copre tutta la lunghezza del modulo elettrificato creando una linea continua di luce.Tipo VIABIZZUNO modello C1 PLAFONE TUTTALUCE.

APPARECCHIO  DA INCASSO  

Corpo in lamiera di acciaio, riflettore in alluminio bianco opaco antiriflesso, diffusore con semisferasporgente in lamiera di acciaio microforata, con testate in policarbonato bianco infrangibile edautoestinguente V2 completo di lastra opale antiabbagliamento, corpo e riflettore verniciati a polverepoliestere, colore bianco, stabilizzato ai raggi UV previo trattamento di fosfatazione, portalampada inpolicarbonato bianco e contatti in bronzo fosforoso. Alimentazione 230V/50Hz, conforme alla Norma

EN60598 CEI 34-21, grado IP40IK07, secondo le EN60529, installabili su superfici infiammabili.Tipo DISANO modello GABBIANO.

APPARECCHIO  A PARETE  PER  INTERNI  

Corpo a luce diretta e indiretta, in acciaio inox lucido, in metallo verniciato bianco o grigio o ottoneanticato. Alloggia lampade fluorescenti o alogene e, grazie alla sua versatilità, è particolarmente adattaall'illuminazione di ambienti pubblici e privati.

CORPO  ILLUMINANTE  FLUORESCENTE

Corpo per fissaggio A PLAFONE dotata di lampade fluorescenti e di un diffusore opale costituita da uncorpo in lamiera d'acciaio verniciato bianco, diffusore in metacrilato opale striato nella parte interna.Tipo THORN modello "PRISMA" o similare.

CORPO  ILLUMINANTE  FLUORESCENTEApparecchio per lampade fluorescenti T5 49, 54 o 80W con versioni a due o tre o quattro lampade.Ottiche e riflettori di prestazioni elevate dedicato all’illuminazione di impianti sportivi. Montaggio a soffittoo catenaria. Comprese staffe di montaggio che consentono l’inclinazione dell’apparecchio fino a 50°.Approvato secondo la norma DIN 18032-3. Grado di protezione IP 23. possibilità di cablaggio passante ocon scatola di collegamento elettrico brevettata. Griglia di protezione saldata meccanicamente.Accensioni separate per versione a tre o quattro lampade.Tipo THORN Titus sport.

APPARECCHIO  A PARETE  PER  INTERNO

corpo in tecnopolimero, diffusore in vetro, molle in acciaio, parabole in alluminio.Tipo PRISMA modello DROP o similare.

Modalità di misura e di valutazioneLa contabilizzazione verrà effettuata a corpo illuminante come da Elenco Prezzi.

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ART. E-26 - ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA E DI EMERGENZA

Modelli di riferimentoLinergy o equivalente.

DefinizioniL’illuminazione d’emergenza si divide in• illuminazione di riserva;• illuminazione di sicurezza.

La prima ha lo scopo di permettere la continuazione di un’attività al venire meno dell’illuminazioneordinaria, senza alcun riferimento alla sicurezza delle persone. La seconda si divide a sua volta in:•  illuminazione di sicurezza vie di esodo - ha lo scopo di identificare le vie di esodo;•  illuminazione di sicurezza antipanico - ha lo scopo di garantire l’illuminamento minimo necessario a

raggiungere un luogo da cui identificare una via di esodo;•  illuminazione di sicurezza arre con attività ad alto rischio - ha lo scopo di garantire la sicurezza sui

luoghi di lavoro nei quali un’improvvisa mancanza di luce ordinaria renderebbe estremamentepericolosa l’attività che si sta svolgendo, e consentire l’azionamento i tute le sicurezze.

Nel presente progetto è prevista l’illuminazione di sicurezza vie di esodo e quella antipanico.

C ARATTERISTICHE DELLE APPARECCHIATURE D ’ ILLUMINAZIONE  

Fornitura e posa in opera di APPARECCHIO per illuminazione d'emergenza.Caratteristiche:

•  Grado di protezione IP 40 o IP65;•  Predisposto o al funzionamento permanente (S.A.) o a quello non permanente (S.E.) o entrambi;•  Possibilità di "modo di riposo " (CEI EN 60598-2-22) e possibilità di inibirlo;•  Alimentazione 230V, 50Hz;•  Ricarica completa in 12 ore;•  Autonomia minima di 3 ore;•  Temperatura massima di esercizio batteria conforme alla Norma CEI EN 60598-2-22;•

  Corpo, diffusore e riflettore realizzati in materiale autoestinguente conforme alle Norme CEI EN60598-1•  Lampada montata secondo le modalità specificate nelle tavole grafiche, completa di tutti gli

accessori per la sua corretta installazione (es. scatola ad incasso, filo muro, ecc.).•  Idoneo per controllo centralizzato.

CENTRALE  DI  SUPERVISIONE  APPARECCHI  D'EMERGENZA 

Con la seguenti caratteristiche generali:- Batteria NiCd per 4 ore di autonomia in mancanza di rete;- Memoria storica non volatile degli eventi e dei test eseguiti sull'impianto;- Scambio dati con lampade su bus dati a due fili con protocollo di sicurezza;- Fino a 128 lampade gestibili con un'unica centrale su due linee bus;- Configurazione dell'impianto mediante procedura automatica;

- Completa programmabilità delle modalità operative della centrale;- Completa programmabilità degli orari e dei giorni di esecuzione dei test;- Possibilità di connessione remota attraverso modem;- Porta ethernet con protocollo TPC/IP per collegamento intranet/internet;- Web server incorporato per la gestione dell’impianto attraverso internet;- Alimentazione: 230 Vac;- Temperatura massima di esercizio batteria secondo CEI EN 60598-2-22;- Dotata di possibilità di indicizione lampade attraverso PC (programma di indicizione già compreso nellacentrale).E' obbligo dell'impresa fornirsi di PC e procedere all'indicizione delle lampade secondo nomi e specifichefornite dalla DL.Tipo Linergy Spy System Mini o similari.

M ODULO STAMPANTE  Da associare alla centrale di supervisione per stampa delle verifiche

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Numero fasi 1Fattore di cresta (Ipicco/Irms) 3 : 1Forma d`onda SinusoidaleStabilità statica ± 1%Stabilità dinamica ± 3% in 10 msCorrente di uscita 45 AFrequenza 50/60 Hz selezionabileDistorsione di tensione con carico distorcente 3%Distorsione di tensione con carico lineare 1%Sovraccarico 125% 150% 168% della corrente nominale per 10' / 1' / 5

BATTERIE

Tipo Al piombo ermetiche senza manutenzioneTempo di ricarica 6 h

ALTRE  CARATTERISTICHE

Colore Grigio scuro RAL 7016Comandi remoti ESD e bypassComunicazione 2 RS232 + 2 slot per interfaccia SNMP + slot per scheda contatti pulitiConformità di Sicurezza EN 62040-1Conformità EMC EN 62040-2 Liv.A e direttive 73/23 EEC, 93/68 EEC, 89/336 EECGrado di protezione 3Rendimento AC/AC >94%Rendimento Line-Interactive/Smart Active >98%Rumorosità <48 dBA a 1 mSegnalazioni remote Contatti privi di tensioneTemperatura di funzionamento 0 ÷ 40 °CUmidità relativa 95% senza condensa

OPZIONI

Armadi batteria per autonomie prolungate si

Ingresso EPO siKit parallelo (da ordinare con la macchina) siAdattatore di rete per slot NetMan 102 plus siModulo trasformatore di isolamento siScheda di comunicazione JBUS/Modbus Multicom 302 siScheda duplicatore porta seriale Multicom 352 siScheda seriale RS232 e USB Multicom 362 siSinottico remoto a lcd siSoftware di comunicazione versione FULL si

DATI

Peso 180 KgDimensioni (h l p) 930x320x840 mm

Autonomia 24 minAutonomia minima con batterie interne -Fasi in ingresso 3/1Fasi in uscita 1Modello di riferimento : Marca RIELLO serie Multi Sentry – MCM MSM.

ART. E-28 - SISTEMA DI RIVELAZIONE INCENDII sistemi fissi automatici di rivelazione d’incendio hanno la funzione di rivelare e segnalare un incendio nelminore tempo possibile. I sistemi fissi di segnalazione manuale permettono invece una segnalazione nelcaso l’incendio sia rilevato dall’uomo.Scopo dei sistemi è di favorire un tempestivo esodo delle persone, degli animali nonché lo sgombero deibeni, attivare i piani di intervento e attivare i sistemi di protezione contro l’incendio ed eventuali altre

misure di sicurezza.I sistemi fissi automatici di rivelazione d’incendio devono in ogni caso comprendere:

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- centrale di controllo e segnalazione;- apparecchiatura di alimentazione;- rivelatori automatici;- punti di segnalazione manuale;- dispositivi di allarme incendio;- elementi di connessione.L’impianto di rivelazione deve essere realizzato secondo i criteri espressi nella specifica Norma UNI9795.Tutte le apparecchiature in campo devono essere installate secondo le indicazioni generali della specificaNorma UNI 9795 e secondo quanto riportato dal costruttore negli appositi manuali d’istruzioni cheaccompagnano l’apparecchiatura stessa.

C ENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE  

Centrale di Rivelazione Incendi ad 1 Loop - espandibile a 2 - per Rivelatori HOCHIKI protocollo ESP.Centrale composta da:- n.2 Tasti con funzioni programmabili;- n.3 Relè di Uscita;- 2 Uscite Suonerie- 2 Interfacce RS232- Porta USB;- 8 Uscite O/C;- Gruppo di Alimentazione da 2,5 A./ 24 Vdc.;- Armadio Metallico dim.: 370x320x128 mm.;- Batterie allocabili 2x 12 Ah/12V.;- Certificazione VdS secondo EN54-2 ed EN54-4 (VdS No. G 208 145) EC Certificate: 0786-CPD-20670.;- Batteria ricaricabile al piombo 12V - 12 Ah.

C OMBINATORE GSM  

Combinatore telefonico DCT22-Evolution-Fire, trasmissione vocale e digitale, display LCD 8 caratteri, 4canali programmabili, ritardo di attivazione programmabile per ogni singolo canale, 40 secondi dimessaggi registrati in sintesi vocale, 2 attivazioni remote, memoria non volatile, invio digitale dello stato

dell'impianto on/off, tamper antimanomissione, filtro di protezione sovratensioni linea telefonica, codiceDMTF blocco chiamate, stato centrale per: attivazioni remote, allarmi avvenuti interrogabili adistanza. Funzione "salto segreteria" , alloggiamento per 2 batterie 1,2 Ah-12V (escluse) dimensioni176x166x57mm, alimentazione 24Vcc.

ALIMENTAZIONE  

Il sistema di rivelazione deve essere dotato di un’apparecchiatura di alimentazione costituita da duesorgenti di alimentazione in conformità alla Norma UNI EN 54-4: ad esempio alimentazione primariaderivata dalla rete di distribuzione pubblica e alimentazione di riserva costituita da una batteria diaccumulatori.L’alimentazione primaria del sistema costituita dalla rete principale deve essere effettuata tramite unalinea esclusivamente riservata a tale scopo, dotata di propri organi di sezionamento, manovra eprotezione.

L’alimentazione di riserva deve essere in grado di assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistemaininterrottamente per almeno 72 ore e, in ogni caso, il contemporaneo funzionamento dei segnalatori diallarme per almeno 30 minuti.

R IVELATORI AUTOMATICI  

I rivelatori devono essere conformi alle rispettive Norme UNI EN 54.Nella scelta dei rivelatori devono essere prese in considerazione le condizioni ambientali, laconfigurazione geometrica del locale ed eventuali funzioni particolari richieste al sistema.La determinazione del numero di rivelatori necessari e della loro posizione deve essere effettuata infunzione del tipo di rivelatori, dimensioni del locale, forma del soffitto, condizioni di aerazione e diventilazione del locale.

P UNTI DI SEGNALAZIONE MANUALE  

I guasti e/o l’esclusione dei rivelatori automatici non devono mettere fuori servizio quelli di segnalazionemanuale e viceversa.

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In ogni zona devono essere presenti almeno 2 punti di segnalazione allarme manuale, comunque innumero sufficiente da poter essere raggiunti con un percorso inferiore a 40 metri. I punti di segnalazionemanuale, corredati di cartello con istruzioni per l’uso nelle immediate vicinanze, saranno installati ad unaltezza compresa tra 1 e 1,4 metri e saranno collocati preferibilmente lungo le vie di esodo.

D ISPOSITIVI DI ALLARME INCENDIO  

I dispositivi di allarme ausiliari devono essere costruiti con componenti di caratteristiche adeguateall’ambiente in cui si trovano ad operare e le segnalazioni ottiche e/o acustiche devono esserechiaramente riconoscibili.I collegamenti della centrale di controllo e segnalazione con i dispositivi di allarme, targhe otticoacustiche, campane, …, se non sono eseguiti entro tubi sottotraccia o sottopavimento, devono essererealizzati con cavi resistenti all’incendio in conformità alla Norma CEI 20-36.

E LEMENTI DI CONNESSIONE  

I cavi saranno di tipo schermato se connessi ad apparati sensibili ai disturbi elettromagnetici e la sezioneminima dei conduttori di alimentazione dei componenti deve essere 0,5mmq.Le interconnessioni devono essere eseguite con cavi posati entro tubi sottotraccia o sottopavimento,entro tubi posati a vista oppure con cavi dotati di guaina in vista ma protetti contro danneggiamentiaccidentali. Non sono ammesse linee volanti.Le giunzioni e le derivazioni devono essere eseguite in apposita scatole.I cavi, se posati insieme ad altri conduttori non facenti parte del medesimo sistema, devono esserericonoscibili almeno in corrispondenza dei punti ispezionabili.Devono essere adottate particolari protezioni nel caso in cui le interconnessioni si trovino in ambientiumidi o in presenza di vapori o gas infiammabili o esplosivi.Le linee di interconnessione, per quanto possibile, devono correre all’interno di ambienti sorvegliati dasistemi di rivelazione di incendio. Esse devono comunque essere installate e protette in modo da ridurreal minimo il loro danneggiamento in caso di incendio.

V ERIFICA DEI SISTEMI  

La verifica dell’impianto comprende:-  l’accertamento della rispondenza del sistema al progetto esecutivo;-

  il controllo che i componenti siano conformi alla Norma UNI EN 54 di riferimento;-  il controllo che la posa in opera sia stata eseguita in conformità alla Norma UNI 9795;-  l’esecuzione di prove di funzionamento, di allarme incendio, di avaria e di segnalazione di fuori

servizio.In particolare, nel corso della verifica si deve anche controllare la funzionalità della centrale di controllo esegnalazione e delle alimentazioni.A verifica effettuata deve essere rilasciata apposita dichiarazione.

Prevenzione inquinamento ambientaleAi fini della salvaguardia ambientale, le apparecchiature dovranno:presentare parti, come imballaggi od involucri, che siano facilmente smaltibiliimpiegare imballaggi riciclabiliessere di facile manutenzione

essere smaltibili in maniera semplice e consentire un'agevole separazione dei differenti materialipresentare dei contrassegni d'identificazione incisi sui vari materiali plastici (senza inchiostro)Tutte le parti, incluse quelle in plastica, dovranno essere chiaramente marchiate in conformità alle normeDIN 54840 / ISO / DIS 11469 o DIN 7728 / ISO 1043 per uno smaltimento al termine del loro ciclo di vitanel rispetto delle norme ecologiche per la tutela dell'ambiente.

Elementi Di CampoR IVELATORE DI FUMO ANALOGICO  

Rivelatore di fumo fotoelettronico analogico indirizzato, Flat Response Tecnology, Indirizzamentoelettronico, camera ottica rimovibile, doppio Led di segnalazione, consumo 120 microA, basso profilo,altezza 39 mm, diametro 100 mm. Protocollo ESP - CERTIFICATO EN 54-7.Rivelatore completo di Base per rivelatori analogici serie ASX con doppio isolatore di corto circuito,contatti ad innesto autopulenti, morsetto d'appoggio per schermo, altezza

13 mm, diametro 100 mm.

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R IVELATORE COMBINATO ANALOGICO  

Rivelatore combinato termomassimale + termovelocimetrico analogico indirizzato, indirizzamentoelettronico, doppio Led di segnalazione, consumo 350 microA, basso profilo, altezza 41mm, diametro 100mm. CERTIFICATO EN54-5.Rivelatore completo di base Base per Rivelatori analogici serie ASX con doppio isolatore di corto circuito,contatti ad innesto autopulenti, morsetto d'appoggio per schermo, altezza 13 mm, diametro 100 mm.

R ILEVATORE LINEARE  

Rivelatore Lineare di Fumo a Riflessione HOCHIKI, portata 30 mt., collegabile su linea 2 fili , completo diriflettore e back box (MBOX), alimentazione 24Vdc, assorbimento 350 microA, dimensioni 152x122x80mm. Sistema di puntamento montato su gruppo ottico.CERTIFICATO BS 5839/parte 5 - EN54/parte12.

P ULSANTE INCENDIO  

Pulsante Incendio in MPO di Colore ROSSO indirizzabile tramite programmatore portatile (TCH-B100);completo di doppio isolatore di linea; consumo 350 microA (max.) a riposo e 10 mA (max.) in allarme;Completo di scatola posteriore (SR) e sistema ripristinabile di azionamento. Grado di protezione IP24.Dimensioni Pulsante 89x93x27,5 mm. Dimensioni Pulsante completo di scatola posteriore 89x93x59,5mm. Certificato EN54-11.

ALLARME INTERNO

Pannello Ottico/Acustico con buzzer, LED ad alta efficienza, basso assorbimento, suono pulsante,potenza acustica 100 dB (A), alimentazione 12/24Vcc, consumo massimo 100mA, contenitore intermoplastico autoestinguente, grado di protezione IP52 dimensioni 365x147x50mm.Scritta ALLARME INCENDIO, in dotazione.Certificato CPD secondo EN 54-3

Modalità di misura e di valutazioneLe apparecchiature per impianto di rivelazione incendi, sono valutate cadauna, come da Elenco Prezzi,ed in base al tipo.

ART. E-29 – IMPIANTO DI EVACUAZIONE AD ALTOPARLANTID IFFUSIONE SONORA 

Unità centrale composta da:- n.1 Booster serie Plena 240 W, doppio canale in ingresso con funzione di priorità, uscita con prioritàcontrollata, ingresso 100V per riamplificare segnale audio, uscite altoparlante 100V-70V-8 ohm,alimentaz. back up 24Vcc, regolazione del volume , supervisione unità, monitor presenza tono pilota persorveglianza di linea. 2 unità rack.- n. 1 Controller serie Plena Voice Alarm System per sistemi a 6 zone estendibili fino a 60 con boosterintegrato da 240 W; riproduttore digitale di messaggi integrato (fino a 255), completa supervisione delsistema e delle linee altoparlanti a 100V. Possono essere connesse fino a 8 basi microfonicheLBB1956/00 con cavo cat.5 schermato intestato con connettori RJ-45. 12 contatti in ingresso perchiamate di servizio o di emergenza, 4 contatti in uscita, porta USB. Modalità di funzionamento a 1 o 2

canali per la diffusione contemporanea di messaggi e musica di sottofondo. Staffe per montaggio a rack ecavo USB inclusi. 3 U rack.Conforme e certificato secondo la norma EN 60849 ed EN 54-16.- n. 1 Postazione di chiamata base serie Plena Voice Alarm System per selezione di 6 zone (o gruppi dizone) più chiamata generale; ogni sistema supporta fino a 8 postazioni di chiamata, connessione concavo cat.5 (ftp) schermato con lunghezza massima complessiva del cablaggio di 1000m.Completo di pannello di controllo posto Vigili del Fuoco serie Plena Voice Alarm , microfono d'emergenzaincluso, tasto chiamata zona generale. Montaggio a parete o rack. Staffe per montaggio a rack incluse. 3U rack.- n. 1 Set di 6 schedine di sorveglianza linea altoparlanti con diagnosi tramite tono pilota; necessitanocavo bipolare di ritorno verso sistema. Utilizzabili solo in configurazione 2 canali. Confezione da 6 pz.- n. 1 Caricabatterie 24V per PLENA VAS. Concepiti per i sistemi per la comunicazione al pubblico e perl'emergenza, per garantire che le batterie di sistema siano sempre cariche. L'unità è montabile a rack,

caricabatterie piombo-acido e fornisce contemporaneamente24 V o 48 V per i componenti di sistema cheutilizzano esclusivamente 24 V o 48 V. Questi caricabatterie sono interamente conformi e certificati

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secondo lo standardEN 54-4. I caricabatterie sono dispositivi intelligenti, di qualità superiore, controllatitramite microprocessore.- n. 1 Armadio rack 24 unità struttura autoportante e componibile realizzata con profili in Alluminio sp.25/10, porta metallica, tetto e fondo in lamiera di acciaio sp. 15/10, retro e laterali in lamiera di acciaio sp.10/10, profilato 19" in Aluzink sp. 20/10 ad angolo arrotondato con spessore 25/10 Tetto aerato e conentrata cavi pre-tranciata, predisposto per poter ospitare 4 ventilatori Fondo con zoccolo integrato conentrate cavi pre-tranciate e piedini di livellamento Porta trasparente realizzata con estrusi di Alluminiospessore 20/10 che sostengono il vetro di sicurezza temperato in piano, spessore 4 mm (uni en/12150-1-2001), Serratura con chiave di sicurezza, montaggio reversibile, apertura 110°Porta metallica in lami erapressopiegata spessore 15/10, porta metallica aerata, semiporte metalliche/aerate, tutte con serratura echiave di sicurezza Retro e Pareti laterali asportabili spessore 10/10, a montaggio rapido o a richiesta conserratura e chiave di sicurezza. Profilato19" LXS realizzato in lamiera di acciaio Aluzink spessore 20/10,utilizzabile sui 3 lati, con foratura 19" a passo elettronico, regolabile in profondità. Dimensioni Larghezza600mm e 800mm ) - 1600mm (33HE)) Profondità 600mm e 800mm Struttura con tetto e fondo in NeroAntracite Testurizzato RAL 7016, porte e pannelli in Grigio Chiaro RAL 7035. Il rack viene fornitocompleto di tutti gli accessori per il montaggio ( barra di alimentazione a rack, supporti aggiuntivi ,ventilazione se necessaria; morsettiera di riporto per le connessioni numerate degli amplificatori) il rackviene collaudato in tutte le sue funzioni presso il Nostro laboratorio, verrà allegato anche lo schema dellerelative connessioni.- predisposto per ospitare un lettore DVD e Tuner serie Plena.

ALTOPARLANTI  

•  Altoparlante a direttività emisferica per sonorizzazione di ampie superfici, potenza 100W, 100V-70V-8Ohm; diffusore a 3 vie, contiene 14 altoparlanti per garantire linearità timbricaindipendentemente dalla posizione di ascolto, può sonorizzare aree fino a 600 m2. SPL a100W/1W ( 1kHz,1m): 109 dB/89 dB , angolo di apertura a 1kHz/4kHz: 170°/170°, range difrequenza: 60Hz-17kHz. Alloggiamento per scheda di supervisione opzionale. Morsetto ceramicocon fusibile, EVAC. Conforme EN54-24.Completo di staffa per bloccare l'LS1-OC100E al soffitto.

•  Altoparlante modulare da incasso 6 W 100V-70V, cono 6" , elevata pressione acustica, colorebianco con griglia circolare in metallo, potenza selezionabile 6-3-1,5-0,75W, SPL a 6W/1W98dB/90dB, risposta in frequenza 80Hz-20kHz, necessita di accessorio di montaggio LC1-xxx in

funzione del tipo di installazione. Predisposizione per alloggiamento schede di sorveglianza lineae rilevamento tono pilota. Foro di montaggio: 190mm. Morsetto ceramico con fusibile, EVAC.•  Altoparlante a doppio cono da 6'', potenza selezionabile 10-5-2.5-1.25 W, in custodia metallica

montabile a profilo o a sbalzo ,ampio angolo di dispersione, protezione integrata, 102dBSPLmax@1kHz / 94dB SPL1.1, banda passante 150Hz-20kHz, tensione nom. 100V, morsettoceramico con fusibile, morsetto ceramico con fusibile, EVAC. Ceritificato EN 54-24. Completo dicuffia per protezione dal fuoco per le installazioni a controsoffitto.

•  Certificato EN54-24 quando installato con copertura antifiamma LC1-MFD.

V ERIFICA ED ATTIVAZIONE IMPIANTO  

Eseguito da personale tecnico qualificato comprendente:- sopralluogo in cantiere per verifiche dei parametri acustici e misurazione campione. Definizioneposizionamento su planimetrie (cartacea) dei diffusori. Misurazioni finali e stesura relazione con i rilievi

effettuati ad impianto montato, verranno riportati i parametri di intellegibilità e altri parametri richiesti dallanorma.- fornitura degli schemi di collegamento, lay out di montaggio, istruzioni al personale per la posa delleapparecchiature, compreso fornitura della documentazione tecnica e dei manuali d'uso.La messa in funzione, eseguita in soluzione unica a fine lavori di installazione e collegamento,comprende:-cablaggio delle connessioni in centrale di schede e collegamenti di linee di rivelazione;-programmazione dei comandi e degli asservimenti;-configurazione modalità intervento allarmi;-controllo e verifica del corretto funzionamento del materiale fornito;Istruzioni al personale preposto sulle operazioni di gestione degli allarmi, delle attivazioni e gestione deiguasti.

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1530E_DT08_R0 28 di 31 Capitolato speciale d’appaltoImpianti elettrici e speciali

ART. E-30 – IMPIANTO DATI

RACK DATI  

Cassetta rack 19" per fissaggio a parete da 600x600 mm di base, costituita da struttura in lamiera diacciaio piegata e saldata, grado di protezione IP20, due montanti anteriori da 19", porta trasparentereversibile dotata di maniglia e serratura a chiave, pannelli laterali smontabili senza utensili e facilmenterimovibili tramite perni ad un quarto di giro, l'ingresso dei cavi deve essere facilmente realizzabile dallaparte posteriore, dal basso o dall'alto attraverso appositi spazi passacavi, esecuzione e costruzione inaccordo alle CEI EN 50173, CEI EN 50174.Costituito da:

-  R IPIANO 19"  FORATO ESTRAIBILE COMPRENSIVO DI GUIDA SUPPORTI ;

-  P RESE RJ45  CAT . 6  FTP;

-  P RESA FTP.

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1530E_DT08_R0 30 di 31 Capitolato speciale d’appaltoImpianti elettrici e speciali

Circuiti SELV e PELV, 250Vcc,maggiore di 0,25MOhmCircuiti fino e 500 V compresi, 250Vcc,maggiore di 0,5MOhmCircuiti oltre 500VV, 250Vcc, maggioredi 1 MOhm

Strumentale Resistenza di terra.Strumentale Protezione per separazione dei sistemi PELV e

SELVmisurata come per la misura diresistenza di isolamento

Strumentale Protezione mediante interruzione automaticadell'alimentazione nei sistemi TT

Funzionamento dei dispositivi acorrente differenziale;controllo a vista della correnteregolata.

Strumentale Protezione mediante interruzione automaticadell'alimentazione nei sistemi TN

Funzionamento dei dispositivi acorrente differenziale;impedenza dell'anello di guasto;controllo a vista della correnteregolata.

Strumentale Prove di funzionamentoART. E-34 - DOCUMENTAZIONE FINALE D’IMPIANTORedazione della documentazione finale di progetto. Compenso per gli oneri relativi a:- il rilievo completo dell'impianto elettrico così come realizzato, comprese tavole grafiche in numerosufficiente da individuare tutti i percorsi delle canalizzazioni, le loro dimensioni, le scatole di derivazione, ipassaggi e quanto altro necessario per futuri interventi ed ampliamenti;- gli schemi topografici degli impianti con il posizionamento delle varie apparecchiature con lecaratteristiche delle stesse;- gli schemi elettrici unifilari di tutti i quadri elettrici realizzati o modificati con eventuali schemi funzionalise necessari;- schemi logico-funzionali degli impianti speciali come realizzati e con tutti i riferimenti necessari adindividuare tutti i componenti degli impianti nonché il percorso di ciascun collegamento, qualsiasi ne sia la

natura (alimentazione, segnale, segnale bus, trasmissione dati, collegamento in campo di sensori,rivelatori, attuatori, etc.);- la certificazione dei quadri realizzati o modificati in conformità a quanto richiesto dalle Norme CEI 23-51(eventuale marcatura CE, tipo di quadro, costruttore, grado di protezione, dichiarazione del costruttore,relazione di conformità, etichette, etc.);- tutta la documentazione integrativa richiesta in corso d'opera e ritenuta necessaria dalla direzione lavoriper la completa definizione degli impianti.La dichiarazione di cui alla Legge n. 46 del 5 marzo 1990 dovrà essere completa di tutti gli allegatiprevisti dalla legge compresa la relazione con la tipologia dei materiali utilizzati che dovrà essere fornitain modalità non sintetica con la presentazione di una scheda per ogni componente utilizzato.L'appaltatore dovrà inoltre produrre manuale d'uso e di manutenzione dei quadri, delle apparecchiature,dei componenti e degli impianti installati che conterrà l'insieme delle informazioni atte a permettereall'utente di conoscere le modalità di funzionamento delle apparecchiature e degli impianti, nonché tutti gli

elementi necessari per limitare quanto più possibile i danni derivanti da un'utilizzazione impropria, perconsentire di eseguire tutte le operazioni atte alla conservazione che non richiedono conoscenzespecialistiche e per riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine disollecitare interventi specialistici.Inoltre il manuale fornirà in relazione alle diverse unità tecnologiche, alle caratteristiche dei materiali o deicomponenti interessati, le indicazioni necessarie per la corretta manutenzione nonché per il ricorso aicentri di assistenza o di servizio.Il manuale d'uso e manutenzione conterrà le seguenti informazioni:- la collocazione nell'intervento delle parti menzionate;- la rappresentazione grafica; la descrizione delle modalità di uso corretto;- la descrizione delle risorse necessarie per l'intervento manutentivo;- il livello minimo delle prestazioni;- le anomalie riscontrabili;

- le manutenzioni eseguibili direttamente dall'utente;- le manutenzioni da eseguire a cura di responsabile specializzato.

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1530E_DT08_R0  M - 2 Capitolato speciale d’appaltoImpianti meccanici

 

SEZIONE M1: PRESCRIZIONI GENERALI

ART. M - 1 - OPERE COMPRESE NEI PREZZI D’APPALTO

Ogni impianto, ed in particolare ciascuna apparecchiatura che lo componga, presente nelle voci d’offertaprezzi o di elenco prezzi, s’intende stimato come “fornitura e posa in opera”, se non diversamente edespressamente specificato (es. solo fornitura di ...; installazione di ...). Esso risulta essere:- “fornito” solo quando si trova fisicamente all’interno del cantiere;- “posto in opera” (o in modo equivalente “un’opera compiuta”), quando tutti i componenti, principali edaccessori, sono installati.In aggiunta a quanto indicato nelle voci d’offerta prezzi o di elenco prezzi, nel prezzo dell'appalto sonocomprese:- tutte le attrezzature accessorie (raccordi, staffature, fissaggi, supporti, viti, dadi, materiale di consumo,ecc.);- tutti i mezzi necessari a dare l’opera completa e finita a regola d’arte;- tutte le opere e prestazioni descritte nel presente Capitolato, indicate negli elaborati grafici e negli altriallegati progettuali;

- tutte le opere e prestazioni necessarie per la sicurezza, la corretta esecuzione ed il funzionamentodell'oggetto dell’appalto, sia dal punto di vista tecnico sia da quelli legale e amministrativo (in altre parolesono compresi provvedimenti e opere prescritti da particolari disposizioni vigenti, emanate da unaqualche autorità competente, anche se non specificatamente richiamate nei patti contrattuali, oppure chesi rendano indispensabili per particolari ragioni contingenti di sicurezza o d'altra natura).

ART. M - 2 - QUALITÀ DELL’IMPIANTOCon qualità dell’impianto si intende la corretta rispondenza agli aspetti di seguito descritti di ciascunelemento di un sistema e del sistema stesso- FUNZIONALITÀ È la capacità di rispondere in tempi consoni alla domanda dell’utenza (rispetto

della temperatura di progetto, ricambio d’aria costante, portata e pressioned’erogazione dell’acqua nei limiti prefissati, ecc.), erogando i servizi a termini dilegge e secondo le ulteriori indicazione del progetto definitivo volte a minimizzare i

costi di gestione.- ROBUSTEZZA È la capacità dell’impianto a resistere ad eventuali sovraccarichi (urti, cortocircuiti,sismi di debole intensità), senza che si vengano a creare danni se non localizzati.

- SICUREZZA Ogni parte d’impianto non deve essere accessibile all’utenza e, in generale, alpersonale non autorizzato, a meno che essa non sia definita a tale scopo (es.lavabi, WC, asciugacapelli, ecc.).Le interferenze tra i diversi tipi di impianto, inoltre, non devono essere tali che ilguasto di uno metta fuori uso anche un altro non legato ad esso (ad es. ognitubazione convogliante fluidi deve essere posta ad adeguata distanza da quadrielettrici e, più in generale, da componenti di non idoneo grado di protezione IPxx).In caso di sovraccarichi notevoli (es. terremoto di forte intensità), gli impiantipotranno subire deformazioni che ne comportino la parziale sostituzione (se nonaddirittura totale, in caso di evento catastrofico), ma in ogni caso non dovranno

essere causa di danni arrecati alle persone.Ai fini della manutenzione, infine, le distanze di ogni componente da altricomponenti e da pareti e soffitti devono essere tali da permetterne la loro pienaaccessibilità.

- FLESSIBILITÀ È la possibilità di modificare od ampliare un determinato impianto senza che essocomporti costi eccessivi per operazioni accessorie (spostamenti di altri impianti nonpertinenti, demolizioni eccessive, ecc.).

- MANUTENZIONE È la possibilità d’intervenire con semplicità e in tutta sicurezza nelle opere dimanutenzione ordinaria (sostituzione di valvole, ripristino isolamento, ecc.) estraordinaria (sostituzione di filtri, caldaie, ecc.). Più in dettaglio, l’operatore chedeve svolgere la manutenzione su una parte d’impianto deve farlo:- ponendo temporaneamente fuori uso solo l’impianto in oggetto e quelli dipendentida esso, ma non necessariamente quelli a monte (es. la sostituzione della caldaia

mette necessariamente fuori uso gli impianti di riscaldamento e ventilazione, ma la

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1530E_DT08_R0  M - 3 Capitolato speciale d’appaltoImpianti meccanici

 

sostituzione di una UTA non deve interrompere necessariamente l’afflusso dicalore alle altri parti dell’impianto);- senza dover obbligatoriamente smontare componenti non facenti partedell’impianto in manutenzione; ad es. la sostituzione di un filtro non devecomportare lo smontaggio di canali dell’aria per avere spazio sufficiente allamovimentazione di esso;- con tutta sicurezza, senza cioè che il manutentore sia costretto a posizioni disquilibrio e situazioni di pericolo di fulminazione, bruciature, escoriazioni equant’altro. In altre parole attorno ad ogni parte d’impianto dovrà essere mantenutaun’area adeguata in modo che il manutentore possa muoversi liberamente durantele operazioni.

ART. M - 3 - VINCOLI SULLA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTIGli impianti devono essere realizzati secondo:-  le normative vigenti, relative alle varie specie di lavori, ed a tutte le successive modificazioni ed

integrazioni che avessero a verificarsi durante il corso dell'appalto;-  le descrizioni, prescrizioni ed obblighi contenuti nel presente Capitolato;-  le informazioni contenute negli elaborati grafici di progetto allegati quali la dislocazione, le

caratteristiche funzionali e quelle costruttive;-  le indicazioni impartite dal fornitore delle varie apparecchiature, come specificato più avanti;-  le prescrizioni date dai vari enti (Vigili del Fuoco, ISPESL, ASS, ecc.), anche se non espressamente

richiamate.

ART. M - 4 - VINCOLI SULLE APPARECCHIATURE E SUI MATERIALIUn sistema funzionale, robusto, sicuro, flessibile e di semplice manutenzione si intende qualitativamenterispondente agli intendimenti del progetto definitivoNella posa, in ogni caso, dovranno essere seguite tutte le indicazioni impartite dal fornitore delle rispettiveapparecchiature e del progetto.Più in generale, si dovranno osservare tutte le indicazioni fornite dal produttore, al fine di assicurare ilperfetto funzionamento degli impianti, un’adeguata sicurezza ed una facile manutenzione.Tutti i materiali dovranno possedere le certificazioni relative alla resistenza in uso, sia singola, sia

contemporanea (ad es.: per una valvola certificata PN16 e per temperatura massima 120°C dovrà esserespecificato anche se queste caratteristiche sono rispettate contemporaneamente).Si precisa inoltre che tutti i materiali e le apparecchiature oggetto delle forniture relative ai lavori delpresente appalto, in conformità alla normativa vigente, dovranno essere dotati di certificazioni che neattestano la rispondenza alle prescrizioni qualitative, fissate dalle norme specifiche, e alle prescrizioniqualitative fissate da ISO 9000/EN 29000. Tutte le apparecchiature ed i componenti, inoltre, sarannocertificati e marchiati CE, in conformità a quanto previsto dai D.P.R. n. 459/96, n. 660/96 e n. 661/96.

ART. M - 5 - APPARECCHIATURE NON IN APPALTONell’installazione di tutti i componenti ci si dovrà assicurare che ognuno di essi non comporti ostacolo oimpedimento d’installazione per altri. A tale scopo dovranno essere considerati anche tutti queicomponenti che saranno o potranno essere installati da altri (es. arredi).Nella fase di progettazione esecutiva pertanto dovranno essere nuovamente interrogati gli enti erogatori

di servizi, dovranno essere coordinate le diverse discipline e dovranno essere verificate le esigenze delgestore.

ART. M - 6 - INTERFERENZE CON IMPIANTI ESISTENTI E RICERCHELe intersezioni tra i vari impianti: condotte per acqua e gas, fognature, cavi elettrici, telefonici e manufattiin genere dovranno essere risolte secondo le indicazioni dei rispettivi enti.In sede di progetto definitivo ci si è accertati con i vari enti (acquedotto, fognatura, gas, ENEL, Telecom)della posizione dei sottoservizi i quali sono indicati nelle tavole grafiche allegate.In ogni caso, gli oneri aggiuntivi per una loro alienazione e/o spostamento s’intendono già remunerati conl’importo contrattuale.Sarà a carico dell’impresa esecutrice dei lavori ogni onere che dovesse derivare in seguito adanneggiamenti arrecati agli impianti esistenti durante gli scavi.Qualora sia richiesto un allacciamento a linee esistenti (sia pubbliche, sia private), l’inesattezza dei

tracciati che si dovesse riscontrare non può essere causa di contestazioni da parte dell’Impresa.esecutrice dei lavori, la quale è tenuta, al contrario, ad usare tutti i mezzi e componenti necessari per

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SEZIONE M2: INTERVENTI RELATIVI AGLI IMPIANTI MECCANICI

ART. M - 10 - INTRODUZIONENella presente sezione si introducono le condizioni tecniche principali derivate dalla normativa vigente,

dalle quali si è partiti per dimensionare le varie parti di impianto.Di seguito si descrive sommariamente l’impianto meccanico nelle sue varie parti.Questa sezione ha lo scopo di introdurre la logica con la quale è stato progettato l’impianto in questafase, mentre i vincoli costruttivi e dimensionali sono oggetto delle due successive sezioni di capitolato(resta sottointeso, tuttavia, che i vincoli di legge devono essere rispettati).

ART. M - 11 - CONDIZIONI TECNICHERiferimento normativo

I requisiti tecnici del centro di aggregazione giovanile di Remanzacco sono quelli necessari alfunzionamento ottimale dell’edificio e sono riferiti principalmente a:

•  requisiti termoigormetrici e di ventilazione degli ambienti;•  requisiti acustici;•  requisiti generali (potabilità dell’acqua, contenimento energetico dell’edificio, ecc.) e specifici

(spegimento incendi, sistemi di rivelazione incendio, ecc.).Questi requisiti derivano principalmente dalla normativa vigente. Alle principali norme relative alle salepolivalenti e alla palestra si affiancano le norme di specifiche di settore delle quali, qui di seguito, sonoelencate le fondamentali.

•  D.P.R. n 59/09 – Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decretolegislativo 19 agosto 2005, n. 192

•  Decreto legislativo n. 192 del 19 agosto 2005 – "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa alrendimento energetico nell'edilizia"

•  Decreto legislativo n. 311 del 29 dicembre 2006 – Disposizioni correttive ed integrative al decretolegislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa alrendimento energetico nell'edilizia;

•  D.P.R. n.412 del 26/08/1993 – Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione,l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini del contenimento deiconsumi di energia, in attuazione all’art. 4, comma 4, della legge 09/01/1991, n. 10;

•  Le disposizioni sulla prevenzione degli infortuni (D.P.R. 302/56, D.P.R. 303/56, D.P.R. 1124/65);•  Legge quadro sull’inquinamento acustico 26 ottobre 1995, n.447;•  D.P.C.M. 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”;•  Legge 6 dicembre 1971, n.1083: “Norme per la sicurezza dell’impiego del gas combustibile” e

Decreti del ministero dell’Industria conseguenti di approvazione della tabella UNI-CIG e dellenorme UNI successive;

•  D.M. 01/12/75 “Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi in pressione” e

conseguenti specifiche I.S.P.E.S.L. (ex ANCC) edizione 1982 ed aggiornamenti successivi, conparticolare riferimento alla “Raccolta R” edizione 2009 emanata dall’INAIL;•  Norme per le canalizzazioni ASAPIA: Guide tecniche 1 e 2;•  UNI EN 671-2: “Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con tubazioni - Parte 2:

Idranti a muro con tubazioni flessibili”;•  UNI 1505:2000: “Ventilazione negli edifici - Condotte metalliche e raccordi a sezione rettangolare

- Dimensioni.”;•  UNI 1506:2000: “Ventilazione negli edifici - Condotte metalliche a sezione circolare -

Dimensioni.”;•  UNI 10339:2005: “Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e requisiti.

Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la fornitura.”;•

  UNI 13779:2008: “Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione per i sistemidi ventilazione e di climatizzazione.”;•  Norma UNI EN 12097 per i requisiti atti a facilitare la manutenzione delle condotte di ventilazione;

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•  UNI EN 1366-2 “Prove di resistenza al fuoco per impianti di fornitura servizi - Serrandetagliafuoco”;

•  UNI EN 13501-3 “Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione - Parte 3:Classificazione in base ai risultati delle prove di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementiimpiegati in impianti di fornitura servizi: condotte e serrande resistenti al fuoco”;

•  Norma UNI 10779: “Impianti di estinzione incendi. Reti idranti. Progettazione, installazione edesercizio”;

•  Norme Armonizzate EN 12094 “Sistemi fissi di lotta contro l’incendio – Componenti di impianti diestinzione a gas”.

ART. M - 12 - ALLACCIAMENTITutti gli allacciamenti sono disponibili al limite della proprietà.

Acqua potabile

L’acqua potabile è prelevata dalla rete dell’acquedotto cittadino.

Scarico acque nereTutti gli scarichi fognari saranno connessi alla rete fognaria cittadina dopo essere state trattate.Le acque saponate (provenienti da docce e lavabi) saranno connesse alla rete fognaria cittadina dopoessere state trattate.Le acque meteoriche dai pluviali saranno convogliate a pozzi perdenti.Le acque di scarico della condensa verranno collegate alla rete delle acque meteoriche.

ART. M - 13 - IMPIANTO DI RISCALDAMENTOIl riscaldamento della sala polivalente1/palestra verrà realizzato con impianto radiante a pavimento,mentre gli spogliatoi ad essa annessi tramite radiatori esistenti. La sala fitness sarà riscaldata tramiteventilconvettori (sostituzione dei soli terminali). La climatizzazione dell’ampliamento (sala polivalente 2,sala internet, sala lettura, sala musica e corridoi) avverrà per mezzo di venti convettori, ad esclusione dei

bagni che verranno riscaldati con radiatori.ART. M - 15 - IMPIANTO DI IDRICO POTABILELa distribuzione idrica nei bagni del centro aggregazione sarà fredda e calda, quest’ultima prodotta dallacaldaia esistente. La distribuzione dei bagni degli spogliatoi rimane quella esistente, verranno realizzatenuove solo i collegamenti principali della linee dell’acqua calda sanitaria, di quella fredda e del ricircolo.La distribuzione idrica sarà realizzata con tubazioni in rame idonee all’uso.

ART. M - 16 - IMPIANTO DI SCARICOLe linee di scarico di tazze saranno distinte da quella di lavabi e docce.Tutti i percorsi di scarico sono concepiti per essere i più brevi possibili.

ART. M - 17 – RETE FISSA SPEGNIMENTO INCENDI

L’impianto di spegnimento incendi dell’edificio sarà realizzato da una rete fissa a naspi DN25, dislocati inmodo da garantire una protezione uniforme su tutto l’edificio.

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1530E_DT08_R0  M - 8 Capitolato speciale d’appaltoImpianti meccanici

 

sono comunque previsti a non più di 50 cm da ogni cambio di direzione e a non più di 1,5 m dalleapparecchiature collegate alla tubazione stessa. Le dilatazioni dei tubi per effetto della temperatura sonoassorbite, ove possibile, dalle curve e dal percorso dei tubi stessi; i supporti ed i punti fissi sarannoprevisti in questo senso. Se necessario sono inseriti dei compensatori di dilatazione plurilamellarirealizzati a soffietto inox con giunti a saldare o a flangia. Il tipo di compensatore (assiale, angolare, ecc.),è scelto in funzione del migliore assorbimento delle spinte meccaniche in modo che esso si trovi alavorare nelle condizioni di massima sicurezza. Per la suddivisione in vari tratti delle dilatazioni termiche,sono realizzati opportuni punti fissi ancorati alle strutture in modo da garantire una ripartizione omogeneadelle dilatazioni tra i vari elementi di assorbimento. L’adozione di giunti dovrà essere evitato per quantopossibile.

Nei punti in cui la tubazione ha qualche organo di scarico (es. rubinetto, valvola di sicurezza, ecc.)devono essere presi tutti i provvedimenti per convogliare il fluido nella rete di scarico più vicina o, allimite, al di fuori dell’edificio (ne è es. la centrale termica).Il convogliamento dei fluidi agli scarichi riguarda anche lo scarico della condensa a partire dalle bacinelleraccolta-condensa.

Tutte le tubazioni devono portare dei segni di identificazione sia per la direzione del flusso, sia per il tipo

di servizio. Sono utilizzate a questo scopo targhette, nastri, colori e frecce. La spaziatura tra i segni diidentificazione sulle tubazioni, non sarà superiore ai 10 m. Per le tubazioni isolate i segni diidentificazione vanno posti sopra l'isolamento.

Organi di intercettazione

Le valvole a sfera sono previste per essere utilizzate fino al DN40 (preferibilmente DN25) mentre perdiametri superiori si prevedono valvole a saracinesca (a globo) e del tipo a tenuta morbida. Le valvole asfera, infatti, pur offrendo i vantaggi di bassa perdita di carico, ottima tenuta a valvola chiusa e facilità dimanovra hanno i difetti nell’avere la manovra di chiusura relativamente rapida (inconveniente di colpid’ariete), rischio di bloccaggio se le manovre di chiusura/apertura non sono molto frequenti e scarsacapacità regolante. Proprio per questi inconvenienti si preferisce utilizzare valvole a saracinesca a tenutamorbida per le portate maggiori (ad es. sono obbligatorie saracinesche per l’intercettazione generaledell’ingresso idrico e per il circuito primario dell’impianto di riscaldamento).

In progetto non sono previste valvole a farfalla.Gli attacchi fino al DN25 possono essere filettati, oltre devono essere obbligatoriamente flangiati per laloro maggiore idoneità di resistenza in caso di evento sismico.In ogni caso si sottolinea che si possono utilizzare solo valvole a tenuta (sfera, cuneo gommato, apistone, a flusso avviato, ecc.) secondo natura del fluido, quando la tenuta è necessaria ed importante(ingresso fluidi, attraversamento di paratie, ecc.).

Vibrazioni

Nella realizzazione degli impianti si dovranno prender tutte le precauzioni per ridurre/smorzare levibrazioni indotte dagli impianti stessi.

ART. M - 20 - IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE DEL CALORE (RISCALDAMENTO)

Tubazioni

Le tubazioni saranno in acciaio nero coibentate. Per i tratti terminali potranno usarsi tubazioni in rame otubazioni multistrato con giunto a pressione, comunque coibentate.Tutte le tubazioni e i componenti (valvola, pompe, ecc.) dovranno essere adeguatamente coibentate.L’isolamento indicato nelle tavole grafiche deve intendersi come il minimo necessario.

Vincoli dimensionali per le tubazioni

Il diametro della tubazione sarà definito in base alla potenza termica trasportata e al salto termicoimposto in riscaldamento (45°C - 35°C) e in raffres camento (7°C - 12°C) per il circuito primario e (1 0°C –15°C) per i circuiti secondari tenendo conto che:

1. le perdite di carico devono essere contenute (con impianto a regime nelle condizioni più gravose

la perdita complessiva deve essere non superiore a 50 kPa, come mostrato nei calcolidell’allegato M10 al presente capitolato).2. le velocità massime devono rientrare nei limiti della tabella sottoriportata.

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Acciaio Rame[m/s] [m/s]

tubazioni principali 1.0 - 1.5 0.9 - 1.2tubazioni secondarie 0.5 - 1.0 0.5 - 0.9

minori diramazioni < 0.5 0.2 - 0.5

ART. M - 21 - IMPIANTO DI VENTILAZIONE

Vincoli sui materiali delle condotte

I canali dell’aria impiegati saranno realizzati in acciaio zincato.Tutti i canali di mandata saranno isolati in elastomero a cellule chiuse con trasmittanza 0,040 W/mk,spessore 25 mm per i canali interni e 50mm per i canali esterni, sia di mandata che di ripresa.I tratti a vista oltre che isolati saranno rivestiti con un foglio di alluminio.Potranno essere utilizzati altri materiali, salvo quanto di seguito specificato:

1. qualunque materiale utilizzato deve rispettare le condizioni di prevenzione incendi e in generalela legislazione vigente;

2. le prestazioni devono essere uguali o migliori rispetto a quanto previsto.

Vincoli sul rumore

Modifiche rispetto al presente progetto non devono comportare incrementi di rumore nelle canalizzazionidell’aria.Il collegamento tra il canale principale (in acciaio) e la bocchetta terminale (salvo per i canali a vista nellazona vasche) non dovrà essere effettuata direttamente, bensì mediante tubazione flessibilefonoassorbente con percorso leggermente “tortuoso”. Ogni bocchetta e diffusore , inoltre, dovranno avereuna pressione inferiore a 20dBa, secondo le indicazioni fornite dal costruttore.

Vincoli sulle dimensioni

I condotti utilizzati in progetto sono di forma rettangolare e circolare. Allorché la forma si discosti daqueste tipologie si parlerà di “pezzi speciali” relativamente ai condotti dell’aria, mentre quando la forma èmantenuta ma si ha un cambio di direzione si parlerà di “curve” (un cambio di direzione con modifica disezione è pertanto un pezzo speciale e non una curva).Le dimensioni, indicate nei disegni di progetto, rappresentano le dimensioni interne, nette di passaggiodel flusso dell’aria. Tali dimensioni sono indicative e vanno verificate in sede di progetto esecutivo.In ogni caso dette dimensioni devono:1) mantenere le velocità entro i limiti sotto riportati

Velocità consigliate Velocità massimepresa esterna (*) 2,5 5,0Bocca premente ventilatore 6,5 ÷ 10 7,5 ÷ 11

Canali principali 5 ÷ 6,5 5,5 ÷ 8Canali secondari verticali 3 ÷ 3,5 4 ÷ 6Canali secondari orizzontali 2 ÷ 4,0 4÷ 6,5

(*) in riferimento alla superficie totale frontale, anziché libera netta.

2) mantenere il sistema in bassa pressione secondo la classificazione che suddivide, in base allapressione operativa all’interno dei canali, gli impianti in:a bassa pressione per valori fino a 900 Pa;a media pressione per valori da 900 a 1700 Pa;ad alta pressione per valori oltre 1700 Pa;

3) non comportare perdite di carico rilevanti il che si quantifica dicendo che la perdita unitaria calcolatacome

6.5 × 0.9 × v1.82 / De 1.22 

nella quale “v” è la velocità in “m/s” e “De” il diametro equivalente in “mm”, deve mediamente essere nonsuperiore a 0,04 mmca/m. Perdite superiori comportano difficoltà nel controllo dei rumori e potenze

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elettriche assorbite dai ventilatori eccessive. Per le unità prefabbricate, inoltre, le perdite di caricosaranno vincolate dalla prevalenza del ventilatore della macchina, la quale non può essere variata.4) per i canali rettangolari, mantenere il rapporto di forma (A/B) inferiore o uguale a “3” salvo esigenzeparticolari e comunque limitate a brevi tratti.

Vincoli costruttivi

Le curve dovranno essere realizzate secondo le specifiche riportate nei disegni.I giunti saranno preferibilmente del tipo a flangia.Su tutte le canalizzazioni di partenza o arrivo delle centrali di trattamento aria ed in prossimità delleserrande tagliafuoco o di regolazione (qualora presenti), dovranno essere installate portine isolate, diispezione con chiusura a doppio battente per permettere l'effettuazione di controlli, misure, tarature edoperazioni di pulizia. Nelle diramazioni principali dovranno essere previsti attacchi per permetterel'effettuazione di misure di portata mediante anemometro a filo caldo o sonda telescopica. Il numero e laposizione delle serrande di taratura e tagliafuoco sono indicati nei disegni.

I canali saranno solidamente ancorati alle strutture mediante staffe dello stesso materiale del canale(acciaio zincato o inox) con tiranti registrabili anch'essi dello stesso materiale, poste ad una distanzamassima di due metri, in maniera da evitare il verificarsi di vibrazioni durante l'esercizio degli impianti.

I componenti utilizzati per il fissaggio devono avere le stesse caratteristiche di robustezza dei sostegnidelle condotte ad essi ancorate. Per garantire l’affidabilità dell’aggancio a una struttura in cemento, inlaterizio alveolare o in carpenteria metallica si ricorrerà, di volta in volta, all’utilizzo di tasselli adespansione (da pieno o da vuoto), muratura di inserti metallici oppure “cravatte” o “morsetti”, questi ultimiin alternativa alla saldatura che è sempre sconsigliata. L’uso di chiodi “a sparo” conficcati direttamentenella struttura non è ammesso per carichi sospesi.Per il posizionamento a soffitto delle condotte circolari, l’esecuzione può essere fatta in due modi aseconda del peso delle stesse. Per pesi ridotti, le condotte saranno sostenute per mezzo di una sottilelamiera zincata flessibile (reggetta metallica) della larghezza di circa 30 mm, preforata per consentirel’introduzione dei bulloni di fissaggio e di regolazione della quota di posa delle condotte. Tale reggettametallica è fissata al soffitto a mezzo di tasselli ad espansione o con un altro dei sistemi di fissaggio giàcitati. Per condotte di peso più consistente, sarà utilizzato un supporto di ferro piatto (di spessore 2-3mm), con due fori laterali per l’aggancio delle sospensioni.

Per le condotte a sezione rettangolare di piccole dimensioni e peso si impiegheranno dei profili stampati(squadrette) di lamiera zincata fissate alla condotta mediante viti autofilettanti oppure rivetti.Qualora le condotte debbano essere installate in aderenza al soffitto, ma ad esso sospese, si ricorreràall’impiego di tiranti di sostegno in barra zincata filettata per assicurare il collegamento tra soffitto esquadretta. Possono essere utilizzati anche altri materiali, come ad esempio le corde di acciaio. In ognicaso questi tipi di sostegni vanno applicati in coppia ai lati della condotta. L’applicazione delle squadrettesolo su un lato non è corretta.Qualora le dimensioni delle condotte a sezione rettangolare e il loro peso siano rilevanti ai fini dellostaffaggio, si ricorrerà all’impiego di una barra di sostegno trasversale (in profilato zincato preforato). Ildimensionamento di tale supporto sarà in funzione del peso e delle dimensioni della condotta tale da noncreare la flessione dello stesso.Nel caso la condotta sia posizionata a una certa quota dal pavimento, si può optare per lo staffaggio conimpiego di sostegni costituiti da profilati metallici con base di appoggio quadrata e in forma avvolgente la

condotta.Quando le condotte devono essere installate a parete il sistema di staffaggio può essere realizzato conimpiego di angolari di ferro o in profilato zincato preforato (mensole) murati o fissati con tasselli. Si potràoptare anche per un sostegno orizzontale in profilato tenuto in opera dalla parete laterale e da unasospensina affrancata al solaio con tondino di barra filettata o cavetto d’acciaio.Tutti i sostegni, per svolgere al meglio la loro funzione, debbono rispettare le seguenti prescrizioni:a) essere posizionati ad angolo retto rispetto all’asse della condotta che devono sostenere;b) gli ancoraggi realizzati con la reggetta metallica devono interessare tutte le condotte e non una solaparte; in altre parole devono essere installati in coppi e posizionati uno opposto all’altro;c) installare sempre al centro di ogni curva uno o più sostegni;d) ad ogni cambio di direzione maggiore di 20°in s enso orizzontale, occorre sostenere le condotte conuno o più agganci supplementari localizzati simmetricamente al centro della deviazione, al fine di evitareil sovraccarico di quelli ordinari;

e) terminali di condotta o le derivazioni di essa vanno sempre sostenute con appendini supplementari;

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f) i montanti verticali delle condotte attraversanti i locali con altezza superiore a 4,5 m devono esseresostenuti con staffaggi intermedi oltre a quelli realizzati in prossimità dei solai di attraversamento ai piani;g) la spaziatura degli staffaggi per condotte rettilinee deve essere in rapporto alla sezione delle condottee comunque sempre secondo la tabella di seguito riportata;h) occorre provvedere con supporti alternativi a sorreggere tutti gli apparecchi complementari allacciatialla condotta, siano essi cassette di miscela, umidificatori, batterie di post- riscaldamento o altro;i) è consigliabile, per limitare le vibrazioni e le rumorosità, separare sempre le condotte dai sostegni constrati di materiale anelastico.La spaziatura degli staffaggi fa riferimento all’area della sezione trasversale delle condotte ed è riassuntanella tabella seguente.

COLONNA 1 COLONNA 2Condotte con sezione di area

sino a 0,5 m2Condotte con sezione di area

oltre 0,5 m2 sino a 1 m2700x700 mm 1000x1000 mm650x770 mm 950x1050 mm600x800 mm 900x1110 mm550x900 mm 850x1170 mm

560x1000 mm 800x1250 mm450x1110 mm 750x1330 mm400x1250 mm 700x1430 mm350x1430 mm 650x1540 mm

600x1660 mm550x1810 mm500x2000 mm

Le condotte con dimensioni uguali o minori a quelle indicate in colonna 1 vanno sostenute con staffaggi ilcui interasse non sia superiore a 3 m.Le condotte con dimensioni uguali o superiori a quelle indicate in colonna 2 vanno sostenute constaffaggi il cui interasse non sia superiore a 1,5 m.Le condotte le cui dimensioni sono maggiori di quelle riportate in colonna 1 ma inferiori a quelle dicolonna 2 vanno sostenute con staffaggi ad interasse non superiore a 2 m.

Al sistema di canalizzazioni dell’aria si richiede una classe di tenuta alle fughe di classe “A” equivalente a:2,40 l/s x m² per una pressione di prova di 1000 Pa1,32 l/s x m² per una pressione di prova di 400 Pa0,84 l/s x m² per una pressione di prova di 200 Pa

E’ compito del canalista realizzare i canali in modo che venga rispettata la classe di tenuta precisata.La procedura di prova prevede innanzitutto che le superfici di prova siano isolate ermeticamente dal restodel sistema. La superficie da provare dovrà essere almeno di 10 m. La sezione da provare dovràdapprima essere sottoposta a una pressione non inferiore alla sua pressione operativa di progetto. Lapressione manometrica statica (Ps) nella condotta dovrà essere mantenuta entro il 5% della pressionespecificata nelle condizioni iniziali della prova. Questa pressione sarà tenuta costante per 5 minuti. Nonverranno effettuate registrazioni della lettura finche i valori non si saranno stabilizzati.

ART. M - 22 - SPECIFICHE PER L’IMPIANTO IDRICO-SANITARIODistribuzione

Tutti i collettori idrici dovranno rispondere alle specifiche espresse per le sottostazioni di riscaldamento:rigido ancoraggio alle strutture portanti in c.a. dell’edificio, facilità di accessibilità, uso e manutenzione deisingoli componenti, nessun intralcio agli altri impianti. Queste prescrizioni si applicano anche agliscaldacqua.Ogni linea dovrà essere univocamente identificata mediante targa plastica, rigidamente fissata alla stessala quale riporterà il nome della linea in caratteri maiuscoli indicante il luogo di destinazione o l’impiantoservito.La distribuzione dell’acqua sanitaria internamente ad ogni servizio igienico farà capo ai rubinetti d’arrestoinstallati in prossimità del punto di connessione con la rete dorsale. Il punto di ingresso al singolo locale

sarà costituito da una dorsale in acciaio zincato, opportunamente isolata, posata sottotraccia e/o a vistanel controsoffitto.

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Sono utilizzate tubazioni trafilate senza saldatura di caratteristiche corrispondenti alle specifiche riportatenella parte “M4”. Le giunzioni saranno realizzate mediante raccordi in ghisa malleabile zincata con giuntia flangia o a bocchettoni per i collegamenti alle apparecchiature. I cambi di direzione devono essere“dolci”, realizzati con curve a medio o largo raggio; i gomiti sono ammessi esclusivamente per ilcollegamento del singolo sanitario alla linea di adduzione; per nessun motivo sono ammessi colli d’oca.Per le tubazioni posate a vista si prevede la coibentazione mediante guaina elastomerica con spessore aseconda del diametro, come previsto dalla legge 09.01.1991 n.10 (All. B del Regolamento di Esecuzionedi cui al D.P.R. n. 412 del 26.08.93). Per le tubazioni d’acqua calda l’isolamento è necessario, per quelledi acqua fredda deve essere evitata la formazione di condensa.Le valvole d’intercettazione risponderanno alle specifiche espresse nel presente capitolato.

Disposizione

Ogni locale igienico deve avere una dotazione minima di componenti che comprende: tazza ed accessori,lavabo, specchio, porta-carta-igienica, porta-sapone e distributore di carta asciugamani. I componenti lacui fornitura ed installazione sono onere dell’impresa sono quelli specificati in elenco prezzi e descritti neldettaglio in questo capitolato.La disposizione dei componenti è indicata negli elaborati grafici. Nei servizi igienici per disabili si devonoseguire le indicazioni riportate nel presente capitolato, oltre a quelle degli elaborati grafici.

All’interno dei servizi igienici senza finestra va installato obbligatoriamente un estrattore d’ariapredisposto per collegamento al condotto di espulsione d'aria.

Sanitari in Generale

I sanitari devono avere le specifiche riportate nella parte M4.

Scarichi

I condotti di scarico di ogni servizio igienico vengono convogliati nella colonna montante mantenendo unapendenza minima dell'1%. I cambi di direzione non devono essere bruschi (massimo 45°); sono ammessiraccordi a 90°solo per il collegamento del sanitar io alla tubazione di scarico. Dovranno essere previstiopportuni punti di ispezione per permettere un’agevole pulizia delle tubazioni. In generale tutti i tratti ditubazione dovranno essere dotati di ispezioni a tenuta.Il tipo di tubazione usata in questi condotti è indicata negli elaborati grafici e risponde alle prescrizioniriportate nel presente documento.

Servizi Igienici per Disabili

Al fine di consentire l'utilizzazione dei locali igienici anche da parte di persone a ridotte od impeditecapacità motorie, i locali stessi saranno particolarmente dimensionati ed attrezzati.A prescindere dagli interventi di carattere edilizio richiesti, vengono di seguito indicate le dotazioni minimegenerali dell'impianto idrico - sanitario in un servizio igienico per disabili e vengono fornite le indicazioniper una corretta realizzazione degli elementi componenti lo stesso.Il locale igienico sarà attrezzato con: tazza ed accessori, lavabo, specchio, corrimani orizzontali everticali, campanello elettrico di segnalazione.La tazza WC sarà situata sulla parete opposta all’accesso. La sua posizione deve garantire dal latosinistro (per chi entra) uno spazio adeguato per l’avvicinamento e la rotazione di una sedia a rotelle,

dall'altro una distanza tale da consentire a chi usa il WC un agevole appiglio ai corrimani posti sullaparete laterale (destra per chi entra).Pertanto l’asse della tazza WC sarà posta ad una distanza minima di 1,4 m dalla parete laterale sinistra ead una distanza di 0,4 m dalla parete laterale destra.La distanza fra il bordo anteriore della tazza WC e la parete posteriore sarà di almeno 0,8 m. L’altezzadel piano superiore della tazza sarà di 0,5 m dal pavimento.Gli accessori (comando per il lavaggio idraulico della tazza WC con acqua calda e fredda miscelata, portacarta igienica) saranno sistemati in modo da rendere l'uso agevole ed immediato.Il lavabo sarà posto preferibilmente nella parete opposta a quella cui è fissata la tazza WC, lateralmenteall'accesso. Il lavabo sarà installato con il piano superiore ad un'altezza di 0,8 m dal pavimento e sarà deltipo a mensola in modo da consentire adeguato avvicinamento con sedia a rotelle.Conviene quindi prevedere un sifone di tipo incassato o con scarico flessibile. Il bordo anteriore, pergarantire una buona accessibilità alla rubinetteria, dovrebbe essere concavo con sagome per appoggio

gomiti e con la possibilità di regolazione dell'altezza o dell'inclinazione da parte dell'utente.La rubinetteria sarà del tipo a leva senza frizioni (per es. a dischi ceramici) od automatico (elettronico atempo, a ginocchio, a pedana, ecc.); indispensabile una regolazione termica.

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Il sedile del WC sarà dotato di uno schienale (anche la cassetta dell'acqua può essere utilizzata a questoscopo) e possibilmente di un’apertura anteriore per l'uso di una eventuale doccetta, con acqua atemperatura controllata termostaticamente, con funzione di bidet (od altri accorgimenti tecnici allo scopo).

ART. M - 23 - SPECIFICHE PER L’IMPIANTO DI REGOLAZIONEIntegrazione della regolazione elettronica impianti meccaniciSono comprese le apparecchiature e le opere necessarie per integrare l'attuale sistema di regolazione alfine di consentire la corretta regolazione anche dei nuovi circuiti previsti. Il sistema è costituito daapparecchiature e dispositivi per la regolazione, il controllo e la programmazione degli impianti meccanici.Il sistema comprende unità di gestione, regolazione e comando dotate di interfaccia locale per lavisualizzazione, la variazione e/o l'impostazione dei parametri controllati.Il sistema comprende sia i componenti previsti in centrale termica sia quelli eventualmente necessari inambiente.Il prezzo è comprensivo di:- valvole on-off e di regolazione complete di attuatore;- sonde;

- accessori speciali;- supporti e fissaggi vari;- collegamenti elettrici di segnali e di potenza;- il collegamento, la messa in servizio di tutti i punti controllati dall'unità dicontrollo e dei terminali locali e remoti previsti;- documentazione finale (manuali di istruzioni uso e manutenzione,schemi elettrici e disegni finali "come costruito";- fornitura, caricamento e programmazione di tutto il software richiesto per la completa ed efficientefunzionalitàdel sistema;- attivazione del sistema;- prove di collaudo finale;- corso per il Committente;

- materiali vari di consumo.In particolare il sistema comprenderà:DOPPIO OTTIMIZZATORE CLIMATICO PREDISPOSTO ALLA TELEGESTIONE con le seguenticaratteristiche genarali.Apparecchiatura adatta alla regolazione climatica di almeno due impianti di riscaldamento centralizzaticon impianti ad iniezione. Comunicazione dati con altri regolatori mediante collegamento seriale.Le caratteristiche tecniche sono:Alimentazione: 230 V ~.Assorbimento: 5 VA.Contenitore modulare DIN 105 x 115.Protezione: IP 40.Programmazione digitale per mezzo di 4 tasti operativi e display alfanumerico. Impostazione a data dellastagione di riscaldamento e commutazione automatica orario solare - orario legale. 7 Programmi

giornalieri, 2 Programmi settimanali, 25 periodi di Vacanza e 1 periodo Speciale a date.Due regolazioni climatiche impianti di riscaldamento:Comando modulante valvole con servomotore reversibile a 3 punti.Comando pompe di riscaldamento in funzione degli orari e della richiesta termica.Ottimizzazione orari di accensione e spegnimento.Limiti minimo e massimo temperatura di mandata.Correzione manuale dell'origine della curva di riscaldamento (compensazione Mezze Stagioni).Correzione automatica delle curva di riscaldamento in funzione della temperatura ambiente (Autoritàambiente).Funzione "Economia" : chiusura impianto con temperatura esterna mite.Controllo temperatura anticondensa caldaia (chiusura valvole riscaldamento).Funzione "Antibloccaggio estivo" valvola e pompa.1 Telecomando per modifica a distanza del programma orario in uso (unico per reg. 1 o 2 o per

entrambe).3 ingressi allarmi On-Off..Allarmi funzionalità impianto e allarmi cortocircuito e interruzione sonde. Contabilizzazione gradi giorno.

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Sezione m4: Specifiche tecniche

ART. M - 24 - TUBAZIONIModelli di riferimentoDeriplast, Geberit, Coes

Riferimento in elenco prezzi

“TUB....”

Introduzione

I diametri delle tubazioni identificati negli elaborati di progetto con la sigla DN, qualora nonespressamente definito in altro modo negli elaborati grafici, individuano il “Diametro Nominale Interno”;essi, pertanto, sono sempre riferiti alla sezione netta di passaggio del fluido, e più in generale dell’agentein transito. Il diametro esterno, invece, dipende dalle caratteristiche costruttive del tubo e dalle pressionidi esercizio: un tubo in PEHD DN 65 PN4 corrisponde ad un tubo di diametro commerciale di 60 mm c.a.,mentre lo stesso tubo PN 16 corrisponde al diametro commerciale di 90 mm c.a.L’appaltatore ha l’obbligo di verificare, nell’acquisto del materiale, che il diametro interno effettivo siauguale o lievemente maggiore a quello indicato nel progetto. Al contrario, l’utilizzo di diametri inferiori aquelli identificati negli elaborati di progetto è da considerarsi un errore d’installazione che dovrà essereprontamente corretto.Nella fornitura e posa in opera delle tubazioni s’intende che esse siano complete di raccordi, pezzispeciali, staffe, ponteggi per lavori in altezza ed ogni altro onere per dare il lavoro completo e finito aregola d’arte.

Tubazioni in Acciaio Senza Saldatura

A) Tubi in acciaio nero. Sono utilizzate tubazioni trafilate senza saldatura, di caratteristiche corrispondentialle tabelle UNI 8863 (tubi gas serie media) e UNI EN 10216 (tubi lisci bollitori). Ogni tubazione è protettacon doppia mano di vernice antiruggine previa cartavetratura. Le giunzioni sono ottenute mediantesaldatura ossiacetilenica fino al diametro di 3" e con saldatura elettrica all'arco per i diametri superiori. Lecurve sono realizzate mediante piegatura fino al diametro esterno 35 mm, mentre per diametri esterni

superiori si utilizzano curve a saldare con raggio di curvatura non inferiore a 1,5 volte il diametro del tubostesso.B) Tubi in acciaio zincato. Sono utilizzate tubazioni trafilate senza saldatura di caratteristichecorrispondenti alla tabella UNI 8863 (tubi gas serie media). Le giunzioni sono realizzate medianteraccordi in ghisa malleabile zincata con giunti a flangia o a bocchettoni per i collegamenti alleapparecchiature. Per i diametri superiori a 4" si può utilizzare tubo nero congiunto mediante saldatura ezincato a bagno dopo la lavorazione. In questo caso le giunzioni sono ottenute mediante flange e bullonianch’essi zincati. Le tubazioni zincate non potranno essere utilizzate per la costruzione di circuiti contemperatura di esercizio superiore a 60°C.

TUBI IN ACCIAIO FE33 NERI SENZA SALDATURA SECONDO UNI8863DN DIAMETRO ESTERNO

mmØ

PolliciSPESS. (*)

mmMASSA (*)

kg/m

10 17.2 3/8 2.0 - 2.3 0.742 -0.83915 21.3 1/2 2.3 - 2.6 1.08 - 1.2120 26.9 3/4 2.3 - 2.6 1.39 - 1.5625 33.7 1" 2.9 - 3.2 2.20 - 2.4132 42.4 1" 1/4 2.9 - 3.2 2.82 - 3.140 48.3 1" 1/2 2.9 - 3.2 3.24 - 3.5650 60.3 2" 3.2 - 3.6 4.49 - 5.0365 76.1 2" 1/2 3.2 - 3.6 5.73 - 6.4280 88.9 3" 3.6 - 4.0 7.55 - 8.38100 114.3 4" 4.0 - 4.5 10.8 - 12.2125 139.7 5" 5.0 - 5.0 16.6 - 16.61150 168.3 6" 5.0 - 5.0 19.8 - 19.8

(*) Serie leggera - Serie media

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TUBI IN ACCIAIO FE33 NERI LISCI SENZA SALDATURA COMMERCIALIDIAMETRO ESTERNO

mmSPESSORE

mmMASSA

kg/m- - -- - -

26.9 2.0 1.2433.7 2.3 1.7942.4 2.6 2.5748.3 2.6 2.9560.3 2.9 4.1476.1 2.9 5.2888.9 3.2 6.81

101.6 (*) 3.6 8.76114.3 3.6 9.90139.7 4.0 13.5

159.0 (*) 4.5 17.1168.3 4.5 18.1

193.7 (*) 5.6 25.0

219.1 6.3 31.0273.0 6.3 41.6323.9 7.1 55.6355.6 8.0 68.3406.4 8.8 85.9

(*) non standard

TUBI IN ACCIAIO ASTM A106 SECONDO NORME API 5L GRADO B E ANSI B36.10DIAMETRO

PolliciDIAMETROESTERNO

SPESSOREmm

PESOkg/m

API5L

ANSI B 36.10SCH.

3/8 17.1 2.3 0.84 STD 403.2 1.10 XS 802.8 1.28 STD 40

1/2 21.3 3.7 1.61 XS 804.8 1.95 . 1602.9 1.70 STD 40

3/4 26.7 3.9 2.19 XS 805.6 2.91 . 1603.4 2.52 STD 40

1" 33.4 4.5 3.21 XS 806.4 4.26 . 1603.6 3.43 STD 40

1" 1/4 42.2 4.9 4.51 XS 806.4 5.65 . 1603.7 4.07 STD 40

1" 1/2 48.3 5.1 5.43 XS 807.1 7.21 . 1603.9 5.42 STD 40

2" 60.3 5.5 7.43 XS 808.7 11.07 . 1605.2 8.69 STD 40

2" 1/2 73.0 7.0 11.39 XS 809.5 14.88 . 1605.5 11.31 STD 40

3" 88.9 7.6 15.24 XS 8011.1 21.30 . 1606.0 16.02 STD 40

4" 114.3 8.6 22.42 XS 8013.5 33.56 . 160

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6.6 21.92 STD 405" 141.3 9.5 30.88 XS 80

15.9 49.17 . 1607.1 28.22 STD 40

6" 168.3 11.0 42.67 XS 80

18.3 67.69 . 1608.2 42.65 STD 408" 219.1 12.7 64.64 XS 80

23.0 111.22 . 16012.7 81.55 STD 40

10" 273.1 15.1 96.03 . 8028.6 172.37 . 16010.3 79.65 . 40

12" 323.9 17.5 132.23 . 8033.3 238.63 . 160

TUBI IN ACCIAIO FE 330 SS ZINCATI UNI 5745 ESTREMITA' FILETTATE SEC. ISO 7/1 UNI 8863 -(EX UNI 4148) CON MANICOTTO AD UNA ESTREMITA' SEC. ISO 50 - L.G. COMMERCIALE

DIAMETRO SPESSORE PESI METRICI (kg/m)(Pollici) (mm) LISCI ZINCATI V.M. ZINCATI

3/8 2,3 0,893 0,8991/2 2,6 1,27 1,2803/4 2,6 1,64 1,6501 3,2 2,52 2,540

1 1/4 3,2 3,23 3,2601 1/2 3,2 3,72 3,750

2 3,6 5,22 5,2902 1/2 3,6 6,66 6,780

3 4,0 8,64 8,8104 4,5 12,56 12,8605 5,0 17,04 17,546 5,0 20,52 20,92

Per i tubi saldati le caratteristiche risultano le seguenti:TUBI GAS ZINCATI SALDATI UNI 8863 SERIE LEGGERA (WL)

DIAMETROPollici

DIAMETRO ESTERNOmm

SPESSOREmm

MASSA ZINCATIV.M.kg/m

3/8" 17,2 2,0 0,801/2" 21,3 2,3 1,183/4" 26,9 2,3 1,501" 33,7 2,9 2,34

1.1/4" 42,4 2,9 3,001.1/2" 48,3 2,9 3,452" 60,3 3,2 4,82

2.1/2" 76,1 3,2 6,173" 88,9 3,6 8,104" 114,3 4,05 11,70

TUBI GAS ZINCATI SALDATI UNI 8863 E SERIE MEDIA (WM)

DIAMETROPollici

DIAMETRO ESTERNOmm

SPESSOREmm

MASSA ZINCATIV.M.kg/m

3/8" 17,2 2,3 0,911/2" 21,3 2,6 1,303/4" 26,9 2,6 1,671" 33,7 3,2 2,57

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1.1/4" 42,4 3,2 3,301.1/2" 48,3 3,2 3,80

2" 60,3 3,6 5,262.1/2" 76,1 3,6 6,87

3" 88,9 4,0 8,92

4" 114,3 4,5 12,805" 139,7 4,85 17,106" 165,1 4,85 20,30

TUBI PORTACAVI SALDATI E SENZA SALDATURE PER IMPIANTI ELETTRICI, ANTIDEFLAGRANTI APROVA DI ESPLOSIONE AD-PE UNI 7683/77 - IN ACCIAIO FE 360 - ZINCATI UNI 5745 - FILETTATIALLE ESTREMITÀ SECONDO UNI 6125 CON MANICOTTO AD UNA ESTREMITA' SECONDOUNI 7684

DIAMETROINTERNO

SPESSOREmm

MASSAkg/m

1/2 2,35 1.193/4 2,35 1.50

1 2,9 2.331 1/4 2,9 2.991 1/2 2,9 3.45

2 3,25 4.852 1/2 3,25 6.15

3 3,65 8.154 4,05 11.70

Tubazioni in Polietilene

Le tubazioni in polietilene presenti nel mercato al momento della progettazione sono quelle riassunte nelseguente prospetto.

CALSSE SIGMA (σ

) PRESSIONE NOMINALE NORMA USOPE 100 80 kgf/cm² PN 4 - 5 - 6,3 - 8 - 10 - 12,5 - 16 - 20- 25

UNI 10910 acqua potabile eliquidi corrosivi

PE 80 63 kgf/cm² PN 3,2 - 4 - 5 - 6,3 - 8- 10 - 12,5 - 16- 20

UNI 10910 acqua potabile eliquidi corrosivi

PE 63 50 kgf/cm² PN 3,2 UNI 7613 scarichiGas PE80

63 kgf/cm² S 12,5 - 8 - 5 UNI ISO 4437 gas combustibili

I diametri esterni standard dei tubi di polietilene sono: 20, 25, 32, 40, 50, 63, 75, 90, 110, 125, 140, 160,180, 200, 225, 250, 280, 315, 355, 400, 450, 500, 560, 630, 710, 800, 900, 1000, 1200. A seconda dellaclasse del tubo e del produttore è possibile che alcuni di questi diametri non siano disponibili.Il diametro interno è in funzione sia della pressione nominale PN, sia del tipo di tubo. Il diametro interno è

definibile dall’indice SDR (Standard Dimension Ratio), il quale rappresenta il rapporto tra il diametroesterno DE e lo spessore s del tubo. Esso fornisce un valore approssimato dello spessore del tubo diinteresse. Per esempio il tubo UNI 10910, PN 12,5 (SDR 11), diametro 110 mm ha uno spessores = DE/SDR = 110/11 = 10 mm.Nel seguente prospetto si riportano i valori di SDR a seconda del tipo di tubo e della PN.

Tubo PE100PN 4 5 6,3 8 10 12,5 16 20 25SDR 41 33 26 21 17 13,6 11 9 7,4

Tubo PE80PN 3,2 4 5 6,3 8 10 12,5 16 20SDR 41 33 26 21 17 13,6 11 9 7,4

Tubo PE63

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PN 3,2SDR 33

Tubo Gas PE80S 12,5 8 5

SDR 26 17,6 11Per i tubi in PEHD utilizzati come condotte interrate, per la distribuzione di gas combustibili, devonoessere rispettati i limiti alle pressioni di impiego in relazione ai diametri e agli altri requisiti stabiliti nelDecreto Ministeriale del 24/11/1984 e successive modifiche (D.M. 16/11/1999) nei D.M. 16/04/2008 eD.M. 17/04/2008. Marchio dell'Istituto Italiano dei Plastici su tutta la gamma. Marchio SVGW fino aldiametro 250 mm (esclusa la serie S 12,5).

12,5 26 dal 200 mm al 630 mm8,3* 17,6 dal 40 mm al 630 mm5 11 dal 20 mm al 450 mm* In Italia la serie 8,3 è spesso chiamata S8.

Per tutti i tubi le giunzioni sono del tipo a compressione con raccordi in plastica o in ottone dicaratteristiche idonee alle pressioni di esercizio specificate dal progetto. Si possono inoltre utilizzare

giunzioni a saldare di testa o con manicotto elettrico. Per il collegamento a tubazioni metalliche sono usatigiunti metallici a vite e manicotto fino a diametri di 110 mm se la tubazione metallica è filettabile; negli altricasi sono usate giunzioni a flange.

Le tubazioni in polietilene possono essere impiagate anche come tubazioni di scarico. In questo casodevono essere garantite all’uso da parte del produttore. Devono essere utilizzati con fluidi non inpressione, con temperatura compresa tra -40°C e +10 0°C. Devono avere le caratteristiche di bassaconducibilità termica, stabilità dimensionale, elasticità, bassa rugosità, assorbimento delle vibrazioni,resistenza agli agenti chimici ed aggressivi.Le dimensioni dei tubi (rif. a Coestilen®), sono riportate nel seguente prospetto (dimensioni in mm):

Desterno

32 40 50 56 63 75 90 110 125 160 200

spessore 3 3 3 3 3 3 3,5 4,3 4,9 6,2 6,2

D interno 26 34 44 50 57 69 83 101,4 115,5 147,6 187,6

Tubazioni in Polipropilene

Le tubazioni in polipropilene trovano applicazione principalmente per impianti di scarico, ma alcuniprodotti sono idonei anche per impianti sanitari, impianti di riscaldamento e condizionamento, impianti adaria compressa, irrigazione di serre e giardini, trasporto di liquidi alimentari, applicazioni industriali. Inogni caso, il loro utilizzo, se non espressamente richiamato nei documenti contrattuali di progetto, dovràessere garantito dal costruttore dei tubi ed avvallato dalla D.L. Ad esempio, per i tubi dalla ditta COES èammesso il prodotto “Coesprene®” per lo scarico all’interno degli edifici ed il prodotto “Coestherm®” perl’adduzione idrica all’interno degli edifici.I tubi in polipropilene per lo scarico delle acque reflue (es. Coesprene®) devono garantire la resistenzachimica a qualunque tipo di scarico civile ed industriale: fluidi provenienti da apparecchi sanitari, dalavatrici, da lavastoviglie, scarichi prolungati nel tempo, scarichi di fluidi aggressivi provenienti, ad es., dacucine, lavanderie, laboratori.I fluidi, in ogni caso, non devono essere in pressione, ed avere una temperatura non superiore a 95°C.Nei prezzi di offerta prezzi s’intendono compresi tutti i pezzi speciali quali curve, tee, derivazioni,giunzioni d’innesto, ecc. Sono inoltre comprese tutte le lavorazioni per eseguire gli smussi per l’innesto e,in generale, per la perfetta posa in opera dei tubi.L’impianto deve essere costruito in modo da non impedire le dilatazioni termiche, a questo scopo sotto almanicotto di ogni tubo, di ogni lunghezza costruttiva, verrà costruito un punto fisso che bloccherà quellaparte di impianto, lasciando il rimanente libero di dilatarsi.Con riferimento al prodotto Coesprene®, la lunghezza del bicchiere d'innesto è stata calcolata perassorbire dilatazioni termiche di singole lunghezze costruttive, non superiori a 2 metri. E' Consuetudinevalutare le dilatazioni termiche di 5 mm per metro nello scarico delle acque usate e 2 mm per metro nellecolonne pluviali.Per creare un punto fisso si usano dei bracciali che avvolgono completamente la tubazione. Se non vieneusato alcun nastro di protezione, l'interno del bracciale dovrà essere liscio e con gli spigoli arrotondati.

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I bracciali per punto mobile hanno il compito di tenere allineato l'impianto permettendone la liberadilatazione .Per motivi di insonorizzazione, si raccomanda di usare solo bracciali con nastro protettivo interno.La distanza tra i bracciali consigliata é :• Per tubazioni orrizontali ogni 10 volte il diametro della tubazione.• Per tubazioni verticali ogni 15 volte il diametro della tubazione.Le dimensioni dei tubi sono riportate nel seguente prospetto (dimensioni in mm):

D esterno 32 40 50 75 110 125 160spessore 1,8 1,8 1,8 1,9 2,7 3,1 3,9D interno 28,4 36,4 46,4 71,2 104,6 118,8 154,0Dbicchiere

42 54 64 89 128 145 184

Le tubazioni in polipropilene per adduzione idrica (es. Coestherm®) devono garantire: un’elevataresistenza agli agenti chimici e ad altri prodotti, compreso le sostanze acide o basiche, inattaccabilitàdalle correnti vaganti (pessimo conduttore elettrico), ottimo isolamento acustico, bassa conducibilità (0,24W/mK), bassa perdita di carico (rugosità 0.0070 µ), atossicità, facile lavorabilità e elevata resistenza allafessurazione.

Le tubazioni devono essere garantite per una durata minima di esercizio di 50 anni per pressioni fino a 10bar con temperatura di 60°C per tubo PN 20, oppure per pressioni 10 Bar con temperatura 70°C pertubo PN 25.Particolare cura deve essere prestata nel calcolo delle dilatazioni termiche, assai elevate (circa 11 voltequelle dell’acciaio). Le dilatazioni possono essere permesse o tramite bracci o tramite curve didilatazione.Le giunzioni tra i tubi possono essere eseguite o per saldatura a polifusione o mediante saldatura conmanicotto elettrico o tramite filettatura.Le dimensioni dei tubi sono riportate nel seguente prospetto (dimensioni in mm):

D esterno 20 25 32 40 50 63spessore 3,4 4,2 5,4 6,7 8,4 10,5D interno 13,2 16,6 21,2 26,6 33,2 42,0

Tubazioni in PVC

Le tubazioni in PVC possono essere usate per lo scarico/ventilazione di acque da edifici civili e all’esternodegli edifici come fognature interrate.Possono essere anche usate per adduzione idrica, ma solo se espressamente definita negli elaboratiprogettuali o accettata dalla DL.Le tubazioni in PVC rigido non plastificato a sezione circolare e relativi raccordi ed accessori, per scaricoe ventilazione ALL’INTERNO DEGLI EDIFICI, sono accettati quando rispondono alle norme UNI vigentied al Marchio I.I.P.Il trasporto, lo scarico e l’accatastamento in cantiere deve essere effettuato in modo da non provocaredeterioramento o deformazione dei tubi. In particolare si devono evitare urti, inflessioni eccessive,sporgenze eccessive, contatti con corpi taglienti o acuminati. Maggior cura va usata maneggiando i tubi abasse temperature. L’accatastamento deve essere effettuato in luogo riparato dai raggi solari su unasuperficie che non presenti irregolarità tali da provocare deformazioni dei tubi nel tempo;l’accatastamento non deve superare l’altezza di 1,50 m.Nella tabella vengono elencati gli spessori e i diametri normalizzati (dimensioni in mm).

Diametroesterno

spessore tubiventilazione

spessore ventilazionee scarico acque fredde

spessorescarico acque

calde32 1,2 1,8 3,040 1,2 1,8 3,050 1,2 1,8 3,063 1,3 1,8 3,075 1,5 1,8 3,0

82 1,5 1,8 3,0100 1,7 2,0 3,0110 1,8 2,2 3,0

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160 4,0 152,0 6,2 147,6 9,5 141,0 11.8 136.4180 4,4 171,2 6,9 166,2 10,7 158,6 13.3 153.4200 4,9 190,2 7,7 184,6 11,9 176,2 14.7 170.6225 5,5 214,0 8,6 207,8 13,4 198,2 - -250 6,2 237,6 9,6 230,8 14,8 220,4 - -

280 6,9 266,2 10,7 258,6 16,6 246,8 - -315 7,7 299,6 12,1 290,8 18,7 277,6 - -355 8,7 337,6 13,6 327,8 - - - -400 9,8 380,4 15,3 369,4 - - - -

Tubazioni multistratoSono formate da strati alternati di polietilene e alluminio nel seguente ordine polietilene., alluminio,polietilene.Per eseguire le giunzioni tra i vari tubi si usano dei raccordi con un sistema di seraggio a pressione. Taliraccordi sono chiamati raccordi a pinzare e non sono completi di isolamento.L’isolamento delle tubazioni è di diverso spessore a seconda dello spessore della tubazione. Peresempio per un diametro di DN32 lo spessore del’isolamento è di 6mm.

Tubazioni in rameLe tubazioni di rame impiegate in questo appalto sono del tipo senza saldatura, avente misure secondoUNI EN 1057.Le tubazioni sono fornite allo stato fisico duro (R290), vengono impiegate con temperatura di esercizio da-45°C a +105°C. Le tubazioni sono idonee per reti d i riscaldamento.Il tubo in rame nudo è fornito allo stato fisico ricotto in rotolo e duro e semiduro in verghe, senzasaldatura, conforme al D.P.R. 318/68 n. 1095 per impianti idrico sanitario con trattamento anticorrosione,avente misure secondo UNI EN 1057.

Isolamento Termico e Anticondensa di Tubazioni ed Apparecchiature

Sono previsti i seguenti tipi di isolamento termico ed anticondensa.a) Tubazioni acqua fredda posate all'interno di locali non riscaldati: guaina flessibile in materialeelastomerico espanso a celle chiuse, classe di reazione al fuoco 1 (autoestinguente), conducibilitàtermica massima 0,040 W/m°C, completa di adesivo sp eciale per la chiusura delle giunzioni, posta inopera per infilaggio o a mezzo di taglio longitudinale suturato con nastro speciale autoadesivo.c) Tubazioni posate all'esterno: l'isolamento è lo stesso previsto al punto a) ma con rivestimento esternoin foglio di alluminio, spessore 6/10 mm.Tutte le elettropompe, le valvole e gli accessori installati su reti di trasporto di fluidi caldi e freddi sarannodotate di cuffie isolanti che avvolgono completamente il pezzo. le manovre saranno prolungate all’esternodelle cuffie. Tali cuffie sono comprese nei prezzi al metro dell’isolante.

ART. M - 25 - ORGANI D’INTERCETTAZIONE, MISURA, SICUREZZAModelli di riferimento

KSB, Caleffi, Emmeti.

Riferimento in elenco prezzi

“VLV....”

Valvole di intercettazione e saracinesche

Quali organi di intercettazione sulle tubazioni di acqua calda, refrigerata e ad uso idrico sono installate leseguanti tipologie.a) Valvole di intercettazione a sfera con comando a leva, corpo in ottone stampato, sfera a passaggiototale in ottone stampato e cromato a spessore, guarnizioni di tenuta in teflon, leva di comando induralluminio plastificato, adatte per funzionamento con liquidi a temperature fino a 120°C (70°C se aduso idrico). Nei modelli “filettato” o “flangiato” (questo ultimo fornito con flange mobili).b) Valvole di intercettazione e regolazione a tenuta morbida, esenti da manutenzione, con corpo in ghisa,

asta in acciaio inox, gommatura del tappo di EPDM, indicatore di apertura, volantino non salente, astanon girevole; adatte per acqua fredda o calda, aria, gas inerti e fluidi non aggressivi all’EPDM; pressione

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Vasi d’espansione

I vasi d’espansione sono del tipo chiuso a membrana a diaframma atossica in butile alimentare, aprecarica di azoto da 1,5 bar, pressione massima d’esercizio 10 bar, temperatura massima d’esercizio99°C, conformi alla vigente normativa, completi dei collegamenti alle tubazioni.

Valvole di sicurezzaLe valvole di sicurezza saranno del tipo a membrana, qualificate e tarataeI.S.P.E.S.L. Marchiate CEsecondo direttiva 97/23/CE. Attacchi F x F. Tmax 110°C. Corpo e coperchio in ottone. Membrana eguarnizione in EPDM. Sovrapressione di scarico 10%, scarto di chiusura 20%. Sicurezza positiva.Corredate di verbale di taratura a banco.

Riduttori di pressioneIl riduttore di pressione generale dell’impianto, d’ingresso all’edificio, sarà a sede compensata. Attacchiflangiati UNI 2278. Corpo in ghisa PN 16 rivestito di resina epossidica. Sede in bronzo. Membrana intessuto poliammidico. Tmax d'esercizio 60°C. Pmax a monte 16 bar. Campo di taratura pressione a valleda 1,5 a 6 bar. Fornito con doppio manometro 0÷16 bar a monte e a valle.I riduttori di pressione a valle del precedente saranno a sede compensata. Attacchi filettati maschio abocchettone. Corpo in ottone. Sede e filtro in acciaio inox. Membrana e guarnizione di tenuta in NBR.Tmax d'esercizio 70°C. Pmax a monte 25 bar. Campo d i taratura pressione a valle da 0,5 a 6 bar.Superfici di scorrimento rivestite a caldo con PTFE. Cartuccia con membrana, filtro, sede ed otturatore,estraibile per operazioni di manutenzione.

ART. M - 30 - ELETTROPOMPEModello Di Riferimento

WILO

Riferimento In Elenco Prezzi

“PMP....”

Le elettropompe saranno del tipo con rotore bagnato con attacco a bocchettone oppure flangiato, motore

EC e adattamento automatico delle prestazioni.Impiegata per gli impianti di riscaldamento, impianti di condizionamento, circuiti chiusi di refrigerazione,impianti di circolazione industriali.Il corpo della pompa è in ghisa grigia rivestita in cataforesi (KTL) per evitare la corrosione causata dallacondensa.Isolamento termico in polipropilene.Albero realizzato in acciaio inossidabile.Cuscinetti in carbone impregnato di metallo.Girante in materiale sintetico.Classe efficienza energetica A.Massimo rendimento grazie alla tecnologia ECM.Si può avere un risparmio energetico fino all'80% rispetto alle pompe di circolazione dirette.Impiego frontale e accesso alla zona morsetti, posizioni di montaggio variabili, display in qualunque

posizione.Semplicità di montaggio grazie alle flange combinate PN 6/PN 10 (per DN 32 fino a DN 65).Possibilità d'impiego in impianti di condizionamento/refrigerazione senza limitazione della temperaturaambiente.Ampliamento sistema tramite moduli interfaccia installabili anche successivamente per la comunicazioneModbus, BACnet, CAN, LON, PLR ecc.Comando a distanza tramite porta di comunicazione a infrarossi (modulo IR/monitor IR).I dati tecnici della pompa sono i seguenti:- Campo di temperature consentito -10 °C ... +110 °C, con temperatura massima ambiente 40°C;- Alimentazione di rete 1~230 V, 3~230 V, 50/60 Hz;- Grado protezione IP 44;- Attacco a bocchettoni o flangiato (a seconda del tipo) Rp 1 fino a DN 100 max. pressione di esercizioversione standard: 6/10 bar oppure 6 bar (versione speciale: 10 bar o 16 bar).

Funzionamento come servomotore (n = costante)

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1530E_DT08_R0  M - 28 Capitolato speciale d’appaltoImpianti meccanici

 

Il ventilconvettore è fornito di:- filtro rigenerabile in polipropilene a nido d'ape;- ventilatori centrifughi a doppia aspirazione, particolarmente silenziosi;- motore monofase a 6 velocità di cui 3 collegate con grado di protezione IP20 e classe B. Velocitàdisponibili MIN, MED, MAX;- batteria di scambio termico costruita con tubi di rame ed alette in alluminio fissate ai tubi conprocedimento di mandrinatura meccanica. La batteria è reversibile: il lato degli attacchi può perciò essereinvertito in fase di montaggio in cantiere;- bacinella raccogli condensa;- inversione estate/inverno, comando a tre velocità, termostato interno o esterno a parete nel caso di piùapparecchi installati nello stesso ambiente, termostato di minima, valvola a tre vie per batteria principale,pannello di chiusura posteriore, piedini d'appoggio ed accessori vari.E' compresa la fornitura e posa in opera per ogni ventilconvettore di uno stabilizzatore automatico diportata (AUTOFLOW) di misura adeguata alla taglia del terminale. Lo stabilizzatore sarà caratterizzatoda:Corpo in ottone. Cartuccia in polimero ad alta resistenza. Molla in acciaio inossidabile. Tenute in EPDM.Fluidi d'impiego acqua e soluzioni glicolate. Massima percentuale di glicole 50%. Pressione massima diesercizio 16 bar. Campo di temperatura di esercizio 0÷100°C. Range Dp 15÷200 kPa. Campo di portate

disponibili: 0,12÷5,0 m³/h. Precisione ±10%.

Ventilconvettori a cassetta

I ventilconvettori a cassetta sono completi di:

- griglie di ripresa, cornice ed alette di diffusione orientabili su ogni lato in materiale sintetico ABS;- struttura interna portante in lamiera zincata con coibentazione termica interna (polietilene espanso acellule chiuse di spessore 10mm) e una barriera anticondensa sulla parete esterna;- apparecchiatura di controllo costituita da una scatola esterna all'apparecchio al cui interno è collocata lascheda elettronica di controllo i cui morsetti per il collegamento risultano facilmente raggiungibili;- motore-ventola sospeso su antivibranti, particolarmente silenzioso, a 3 velocità predefinite;- batteria di scambio, costituita con tubi di rame ed alette di alluminio, fissate ai tubi con procedimento dimandrinatura meccanica, in esecuzione a 1, 2 e 3 ranghi nella versione impianto a 2 tubi;- bacinella raccogli condensa;- filtro sintetico rigenerabile lavabile, facilmente accessibile;- pompa di evacuazione condensa di tipo centrifugo con prevalenza utile di 650mm, comandatadirettamente dalla scheda elettronica, a cui è abbinato un sistema a galleggiante per il controllo del livellodella condensa e di allarme;- comando tre velocità con termostato elettronico e commutatore estate/inverno;- termostato elettromeccanico con commutatore estate/inverno a bordo;- termostato di minima- valvole a due/tre vie, di tipo on/off complete di raccordi e detentori.

Sistema radiante a pavimento Il sistema radiante a pavimento è composto essenzialmente da:TUBAZIONE in ottene copolimerico PE-RT tipo II del tipo MidiX (DIN 16833 / ISO 24033 / ISO 22391)con barriera a ossigeno nello spessore del tubo e permeabilità all’ossigeno inferiore a 3,6 mg/m2 algiorno con temperatura 80°C, e 0,32 mg/m2 al giorno con temperatura 40°C (ISO 17455 e UNI EN 1264-4:2009), caratteristiche di resistenza meccanica che lo rendono appartenente alla classe 1, classe 2,classe 3, classe 4 e classe 5 secondo la ISO 10508 con pressione di esercizio superiore a 6 bar e vitaprevista superiore ai 50 anni; diametro 18 mm e spessore da 2 mm (UNI EN 1264-4); posabile a freddo;fornito in rotoli d’opportuno metraggio, stoccati in modo che la tubazione sia protetta dalla radiazionesolare; sulla tubazione sono riportate le caratteristiche meccaniche e i metri di svolgimento del rotolo;NASTRO ADESIVO in polietilene per la copertura delle fughe di accoppiamento delle lastre isolanti;CLIPS DI ANCORAGGIO della tubazione in poliammide tipo tacker;STRISCIA PERIMETRALE doppia in polietilene espanso a cellule chiuse; spessore 4+2 mm., altezza 140mm; costituita di doppio strato con lembo da 2 mm sollevabile e dotata di fascia autoadesiva sul retro atutta altezza;GUAINA ISOLANTE diam. 20 in polietilene espanso dello spessore di 4 mm;

GIUNTO DI DILATAZIONE in polietilene espanso ad alta densità a cellule chiuse; spessore 8 mm. ealtezza 110mm;FOGLIA PE in polietilene PE, spessore 0,2 mm;

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soffione, raccorderia, viti, supporti. Le lavorazioni considerano l'istallazione completa del sistema ed il suocollegamento alle tubazioni di adduzione e scarico.

BIDET

Bidet in porcellana vetrificata (vitreous-china) a pianta di forma variabile o comunque conforme ai prodotti

in uso nel mercato, con erogazione d'acqua mediante monoforo o a tre fori, oppure da diaframmi laterali,fornito e posto in opera. Il bidet è compreso di raccordi alle tubazioni d'allaccio per l'adduzione dell'acquacalda e fredda; le staffature in acciaio da installare sottotraccia; il relativo fissaggio a parete con viti eborchie di acciaio cromato; l'assistenza muraria; le guarnizioni.E’ completo di gruppo miscelatore monocomando cromato, realizzato nel rispetto delle normeUNI EN 200, UNI EN 246, UNI EN 248 o delle equivalenti norme NF, per bidet, con bocchetta dierogazione orientabile e scarico, corredato di raccordi, con filtro incorporato perfettamente funzionante,fornito e posto in opera.

S ANITARI PER DISABILI  

I sanitari per disabili avranno le stesse dotazioni previste per quelli normali ora descritte. Essi inoltre,assieme al locale che li contiene, disporranno di particolari attrezzature descritte nella parte M3 delpresente capitolato.

Rubinetteria

R UBINETTERIA SEMPLICE  

Con rubinetteria semplice s’intende, in questo progetto, l’insieme dei rubinetti miscelatori con apertura echiusura a comando a leva, privi di particolari caratteristiche (temporizzazione, sistemi antibloccaggio,ecc.).

R UBINETTERIA TEMPORIZZATA 

Miscelatore temporizzato per lavabiMiscelatore bordo lavabo, in ottone cromato con comando a pressione a chiusura automatica

temporizzata secondo la norma UNI EN 816, con ciclo di 15 secondi circa, parti interne in hostaform conrubino sintetico e molla autopulente, rubinetti d’arresto con filtri e valvole di non ritorno incorporati.Pulsante e cartucce intercambiabili resistenti alla corrosione ed alle incrostazioni. Sistema di regolazionedella portata su cinque livelli attraverso meccanismo interno; sistema di regolazione dellatemporizzazione su sei livelli attraverso meccanismo interno; i sistemi di regolazione sono variabili senzal’interruzione del flusso dell’acqua portata e temporizzazione pre-regolata in fabbrica. Sistemaantibloccaggio incorporato con il quale l’acqua scorre solo quando avviene il rilascio del pulsante. Arrestoistantaneo dell’acqua in caso di bloccaggio volontario del pulsante. Riferimento: Presto – Prestomix 2002S.Rubinetteria temporizzata per lavabi per disabiliOgni lavabo per disabili sarà dotato di rubinetto miscelatore bordo lavabo in ottone cromato con comandoa leva su giunto a sfera a chiusura automatica temporizzata secondo UNI EN 816, con ciclo di 15 secondicirca, parti interne in hostaform con rubino sintetico e molla autopulente, rubinetti d’arresto con filtri e

valvole di non ritorno incorporati. Pulsante e cartucce intercambiabili resistenti alla corrosione ed alleincrostazioni. Sistema di regolazione della portata su quattro livelli attraverso meccanismo interno;portata pre-regolata di fabbrica. Riferimento: Presto – Presto miscelatore 7000.Rubinetto temporizzato a pressione per docceRubinetto murale in ottone cromato per doccia, con comando a pressione a chiusura automaticatemporizzata secondo la norma UNI EN 816, con ciclo di 30 secondi circa, parti interne in hostaform conrubino sintetico e molla autopulente. Equipaggiato con regolatore di portata da 10 l/min., e dotato delsistema S antibloccaggio con il quale l'acqua scorre solo quando avviene il rilascio del pulsante. Arrestoistantaneo dell'acqua in caso di bloccaggio volontario del pulsante. Temporizzazione regolabileinternamente senza interrompere il flusso dell’acqua. Modulo idraulico e comando intercambiabiliresistenti alla corrosione ed alle incrostazioni. Con arrivo in linea o da dietro a seconda delle esigenze.Riferimento: Presto 500 S.

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ART. M - 37 - APPARECCHIATURE PER USO SANITARIOModelli Di Riferimento

Bonomini, Coes, Geberit (pilette di scarico, ispezioni di scarico)

Riferimento In Elenco Prezzi

“IDRS...”

Collettore idrico

Il collettore idrico è del tipo complanare premontato composto dalle seguenti parti:- portella di ispezione in lamiera zincata o con lo stesso colore della parete, posizionato a filo muro, contelaio metallico di dimensioni idonee a contenere il collettore complanare (minimo 5+5);- cassetta ventilata con telaio di profondità regolabile (tra 110-140mm);- zanche e supporti di fissaggio;- gli attacchi del collettore complanare sono da 3/4", con PN10, temp max 85°C;- ogni derivazione è munita di valvola d’intercettazione anche per quelle non utilizzate;- nella parte iniziale del collettore ci sono due rubinetti d’intercettazione;- ci sono anche raccordi, giunzioni, tappi, kit eccentrici necessari alla completa installazione del collettore.

Scaldacqua elettricoLa produzione di acqua calda sanitaria è effettuata da scaldacqua ad accumulo elettrico o termoelettricoposizionati all’interno dei bagni.Lo scaldacqua elettrico o termoelettrico sarà installato a vista, composto dalle seguenti parti:- caldaia vetroporcellanata collaudata per resistere ad una pressione di 8,0 bar:- resistenza elettrica con potenza max di kW 1,40;- termostato di regolazione;- termometro;- staffe di sostegno;- valvola di sicurezza;- flessibili di collegamento alla rete idrica;- valvola di intercettazione a sfera sull'ingresso dell'acqua fredda.

Sono comprese anche le opere di fissaggio, collegamenti idraulici ed elettrici, escluse le linee dialimentazione idrauliche ed elettriche.Le capacità di accumulo dello scaldacqua elettrico più usate sono: 50l.

Produttore istantaneo di acqua calda sanitaria

Il produttore Istantaneo di acqua calda sanitaria è costituito da uno scambiatore a piastre in acciaio InoxAISI 316, un circolatore a numero di giri variabile a basso consumo energetico, regolatore elettronico perl'impostazione delle temperature di funzionamento e flussostato per la rilevazione della portata d'acquasanitaria. Portata d'acqua 40 litri/minuto a 45°C c on acqua nell'accumulo a 55 °C e rete a 10 °C. Port ataminima di accensione o ricircolo 4 litri/minuto.

Disconnettore acqua sanitaria

Il disconnettore per acqua sanitaria è conforme alla norma UNI 9157, con filtro incorporato, corpo inbronzo, adatto a resistere a temperature fino a 60 °C e a pressioni fino a 10 bar.Uniti al disconnettore sono presenti raccordi e accessori per la sua installazione.

Collare tagliafuocoIl collare tagliafuoco per tubazioni in plastica attraversanti pareti e solai tagliafuoco è realizzato concontenitore metallico entro cui è predisposto il passaggio della tubazione. Il contenitore può essereinstallato incassato nella muratura oppure, quando non vi è lo spazio sufficiente, può essere installato avista a filo della parete tagliafuoco. In caso di incendio la sostanza presente nel contenitore si espandeschiacciando il tubo e realizzando la chiusura tagliafuoco. I collari sono certificati in base alle prove diresistenza al fuoco secondo la circolare del Ministero dell'Interno n. 91 del 14/10/61.

Pilette di Scarico

Le pilette di scarico saranno pozzetti sifonati, idonei per pavimenti, con scarico filettato 1’’1/2, internoDN40 femmina, con corpo in polipropilente PP, piletta e griglia in plastica di colore bianco. Esse dovrannogarantire la possibilità di asportare completamente la parte interna del sifone al fine di procedere ad

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Estintori

Gli estintori a polvere saranno del tipo omologati Ministero dell’Interno DM 20.12.1982, marcati CEsecondo Decreto Legislativo 25.02.2000 n.93 in attuazione della direttiva 97/23/CE.Secondo le indicazioni di progetto, l’estintore sarà:- a polvere kg6, classe di fuoco 34A-233 BC Diam.160 mm, altezza totale 560 mm;

- a polvere kg9, classe di fuoco 43A-183 BC Diam.190 mm, altezza totale 640 mm;- a polvere kg12, classe di fuoco 55A-233 BC Diam.190 mm, altezza totale 640 mm.Ogni estintore disporrà di cartello a muro con simbolo di identificazione.

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