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Relazione Impianti Meccanici - recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia Committente: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna Gruppo di progettazione Ufficio Tecnico 2 ALER BS – Responsabile: Arch. Roberto Scarsi Responsabile Unico del Procedimento: Ing. Luca Rocco Scorrano - IZSLER pagina 1 di 18 Relazione Impianti Meccanici Recupero Edilizio Fabbricato in Comune di Brescia Via Lamarmora individuato al N.C.T.R. al mappale n. 59 - fg. 173 del Comune censuario di Brescia. Committente : Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna Repertorio ALER 104/2010 Codice CUP:

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Relazione Impianti Meccanici Recupero Edilizio Fabbricato in Comune di Brescia Via Lamarmora individuato al N.C.T.R. al mappale n. 59 - fg. 173 del Comune censuario di Brescia.

Committente: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna

Repertorio ALER 104/2010 Codice CUP:

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RECUPERO EDILIZIO FABBRICATO AD USO FORESTERIA

PREMESSA

La presente relazione descrive i criteri tecnici principali utilizzati per la progettazione degli

impianti idraulici dell’edificio sito Brescia Via Lamarmora n.211.

La relazione si compone delle seguenti parti:

- Identificazione dell’edificio

- Descrizione generale degli impianti

- Esigenze impiantistiche

- Riferimento a norme e leggi

- Dati di progetto

- Descrizione degli impianti

- Caratteristiche dei materiali

-

Sono escluse dal presente progetto le opere non espressamente citate.

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IDENTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO

L’Edificio in oggetto nel presente studio è inserito in un contesto in centro abitato in via

Lamarmora n.211 a Brescia BS.

L’edificio oggetto della ristrutturazione è costituito da due piani fuori terra ed un piano interrato.

Al piano terra si trovano i seguenti locali:

Ingresso, atrio, distributivo e vano scale;

Stanza 01 con bagno;

Zona giorno comune;

Stanza 02 con bagno.

Al piano primo si trovano i seguenti locali:

Stanza 03 con bagno;

Distributivo e vano scale;

Stanza 04 con bagno;

Stanza 05 con bagno.

Sul piano copertura si trovano:

Tetto piano.

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DESCRIZIONE GENERALE DEGLI IMPIANTI

Oggetto dell’intervento sono tutte le opere per la realizzazione degli impianti idraulici recupero

edilizio di fabbricato ad uso foresteria e sistemazioni esterne.

Le utenze saranno, cosi suddivise:

- Utenze comune suddivisa poi nelle singole unità

In relazione al tipo di locale, gli impianti previsti nel presente progetto sono così suddivisi:

a) UTENZE SINGOLE UNITA’ ALLOGGIO

• Impianto di climatizzazione misto a fan coil e radiante

• Impianto idrico sanitario

• Impianto di scarico

b) UTENZA LOCALE COMUNE

• Impianto di climatizzazione misto a fan coil e radiante

• Impianto idrico sanitario

• Impianto di scarico

Esclusioni:

• E’ inoltre escluso dal presente progetto, tutto quanto non espressamente citato

all’interno di questa relazione.

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ESIGENZE IMPIANTISTICHE DEL COMMITTENTE

Le esigenze impiantistiche del Committente sono state presunte sulla scorta della distribuzione

dei locali, di un ipotetico arredamento,e su una tipologia di utenza consona alla finalità

dell’intervento.

E’ previsto un sistema di climatizzazione alimentato da uno scambiatore collegato alla rete

cittadina del teleriscaldamento, per ciò che consta il riscaldamento, e da una pompa di calore

Aria/Aria, per ciò che consta il raffrescamento. La distribuzione avverrà per mezzo di tubazioni,

gruppi di circolazione e collettori opportunamente dimensionati.

I terminali di distribuzione saranno costituiti da Fan Coil del tipo a 2 tubi, in tutte le stanze, ad

eccezione dei servizi igienici. In questi ultimi locali non essendo previsto il raffrescamento, si

provvederà all’installazione di corpi radianti tipo termoarredo.

La gestione dell’impianto avverrà per mezzo di centraline elettroniche, poste in centrale termica

per quanto riguarda il funzionamento dei gruppi di circolazione e la regolazione dei set point,

mentre ogni stanza sarà dotata di apposito termostato ambiente per la regolazione della

temperatura.

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RIFERIMENTO A NORME E LEGGI

Le principali normative di riferimento seguite per la progettazione degli impianti sono di seguito

riportate:

Disposizioni di Legge

- D.P.R. n. 547, 27/4/55

Norme per la prevenzione infortuni sul lavoro

- Legge n. 615, 13/7/66

Provvedimenti contro l’inquinamento atmosferico

- Circ. Min. n. 26, 23/3/70

Regolamento per l’esecuzione della Legge 13/7/1966 n. 615, recante provvedimenti contro

l’inquinamento atmosferico, limitatamente al settore degli impianti termici

- D.M. 22/2/75

Attività soggette alle visite di prevenzione incendi

- D.M. 1/12/75

Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione

- D.M n. 308, 29/5/82

Norme sul contenimento dei consumi energetici

- Legge n. 818, 7/2/84

Nulla osta provvisorio prevenzione incendi

- Legge n. 10, 9/1/91

Norme per l’attuazione del piano energetico nazionale in materia di uso razionale

dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia

- D.M. N. 38 del 22 gennaio 2008

Norme per la sicurezza degli impianti

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- D.L. n. 626, 19/9/94

Sicurezza e salute sul lavoro

- D.M. 447 06.12.1991

Regolamento di attuazione della Legge 05.03.1990 n° 46 in materia di sicurezza degli

impianti.

- D.P.R. 412 26.08.1993

Regolamento attuativo art. 4, comma 4, L. 10/91 progettazione, installazione, esercizio e

manutenzione.

Norme UNI

- UNI 5104

Impianti di condizionamento dell’aria – Norme per l’ordinazione, l’offerta ed il collaudo.

- UNI 8065

Trattamento dell’acqua negli impianti termici ad uso civile.

- UNI 10389

Misurazione in opera del rendimento di combustione.

- UNI EN 1264-4

- UNI 9182

Edilizia – Impianti di alimentazione e distribuzione d’acqua fredda e calda – Criteri di

progettazione, collaudo e gestione.

- UNI 9183

Edilizia – Sistemi di scarico delle acque usate – Criteri di progettazione, collaudo e

gestione.

- UNI-CIG 9860

Impianti di derivazione di utenza. Progettazione, costruzione, collaudo (giugno 1991).

- UNI 9490

Apparecchiature per estinzione incendi – Alimentazioni idriche per impianti automatici

antincendio.

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- UNI 10779

Impianti di estinzione incendi – reti idranti. Progettazione installazione ed esercizio

(settembre1998).

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DATI DI PROGETTO

Riportiamo di seguito i dati generali e principali a base della progettazione degli impianti

meccanici.

• Condizioni termoigrometriche esterne invernali

Comune Brescia (BS)

Temperatura -07°C

Gradi girono 2410 gg

Altitudine 149 m s.l.m.

Velocità media vento 3,30 m/s

• Condizioni termoigrometriche interne invernali

Temperatura 20 °C ± 1°C

Umidità relativa non controllata

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DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI

IMPIANTI ESTERNI

Alimentazione idrica

Si prevede la realizzazione dell’alimentazione idrica dall’acquedotto.

A valle del contatore sono previsti il filtro, il disconnettere, la valvola di ritegno e il rubinetto di

intercettazione.

Prima della posa delle apparecchiature sopra descritte è necessaria l’approvazione dell’azienda

erogatrice del servizio acquedotto comunale.

Alimentazione teleriscaldamento

Si prevede la realizzazione dell’alimentazione dell’impianto di riscaldamento e produzione

integrata dell’acqua calda sanitaria con adduzione dalla rete di teleriscaldamento cittadina.

E’ previsto un impianto che parte dalla rete principale, posta in prossimità della cinta, fino alla

centrale termica nell’interrato

La rete di alimentazione è prevista con tubazioni interrate come da prescrizioni dell’ente

erogatore.

Sono previsti pozzetti di ispezione all’interno della proprietà.

Impianto di irrigazione

Verrà predisposto per le aree verdi uno stacco dotato di pozzetto di ispezione e rubinetto di

intercettazione per un eventuale impianto di irrigazione automatico secondo le disposizioni della

DL.

IMPIANTI INTERNI

Impianto di climatizzazione e produzione acqua calda sanitaria

E’ previsto un sistema di climatizzazione alimentato da uno scambiatore collegato alla rete

cittadina del teleriscaldamento, per ciò che consta il riscaldamento (potenzialità 28 kW), e da

una pompa di calore Aria/Aria (potenzialità 18 kW), per ciò che consta il raffrescamento. La

distribuzione avverrà per mezzo di tubazioni, gruppi di circolazione e collettori opportunamente

dimensionati.

I terminali di distribuzione saranno costituiti da Fan Coil del tipo a 2 tubi, in tutte le stanze, ad

eccezione dei servizi igienici. In questi ultimi locali non essendo previsto il raffrescamento, si

provvederà all’installazione di corpi radianti tipo termoarredo.

La gestione dell’impianto avverrà per mezzo di centraline elettroniche, poste in centrale termica

per quanto riguarda il funzionamento dei gruppi di circolazione e la regolazione dei set point,

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mentre ogni stanza sarà dotata di apposito termostato ambiente per la regolazione della

temperatura.

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Colonne di scarico acque nere

Tutta le colonne di scarico acque nere saranno realizzate con tubazioni saldate in polietilene

PE tipo Geberit o equivalente dal tetto fino al piano interrato.

Al piede di ogni colonna di scarico sarà collocato il tappo di ispezione, che consentirà la

manutenzione dell’impianto.

Tutte le ispezioni previste dovranno essere collegate al collettore di scarico esterno a carico

dell’impresa edile.

Per consentire l’evacuazione della cappa di aspirazione della cucina sarà predisposta una

tubazione in PVC dal piano fino a tetto del diametro 125 mm.

Per consentire l’evacuazione degli estrattori previsti nei bagni ciechi del piano terra saranno

predisposte tubazioni in PVC dal piano fino a tetto del diametro 110 mm.

Impianto idrosanitario

L’impianto idrico sanitario sarà realizzato con tubazioni in multistrato a struttura portante in

metallo composto da strato interno (tubo in polietilene reticolato PeXb), strato intermedio (tubo

di alluminio), tubo esterno (PeXb guaina in polietilene reticolato), dato in opera completo di

guaina di isolamento con spessori norma di legge e collettori di distribuzione idrosanitaria

preassemblati in cassetta, Pmax esercizio 10 bar, campo di temperatura 5-100°C, interasse di

derivazioni 35 mm composti da coppia di collettori serie 354 cromati, coppia di supporti in

acciaio inox e cassetta di contenimento. Tutti i materiali dovranno essere certificati per l’utilizzo

di acqua a fini potabili.

I sanitari saranno di tipo sospesi.

I piatti doccia dovranno essere del tipo da realizzare con la pavimentazione un gradino

massimo di 2 cm come da normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche.

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CARATTERISTCHE DEI MATERIALI E MODALITA’ DI ESECUZIONE

I materiali in genere occorrenti per la realizzazione degli impianti saranno del tipo indicato

nell’elenco materiali e comunque dovranno essere riconosciuti dalla Direzione Lavori, della

migliore qualità e rispondenti ai requisiti indicati.

Scambiatore

Gruppo termico formato da scambiatori di calore a piastre alimentati da acqua surriscaldata (o

calda) per riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria.

La sottocentrale sarà completamente preassemblata e cablata. Essa comprende tutta quanta la

strumentazione occorrente per la sicurezza, la regolazione, le contabilizzazioni del calore e la

possibilità di telegestione. La caldaia dovrà essere munita di schemi e manuali d’uso e

manutenzione.

A valle della centrale termica dovranno essere predisposti appositi kit di miscelazione per

impianti radianti a bassa temperatura nonché centralina per integrazione solare termico.

Elementi riscaldanti

Saranno posati come prescritto dal produttore e comunque in conformità alla normativa vigente.

Produttori acqua calda

Produzione istantanea di acqua calda sanitaria per un volume di progetto di circa 25 l/min per

mezzo di scambiatore a piastre collegato alla rete cittadina del teleriscaldamento.

Saracinesche e valvole

La loro qualità dovrà essere la migliore esistente in commercio e comunque dovranno avere

marchiatura CE e dovranno essere approvate dalla D.L. prima dell'installazione.

Questa si riserva il diritto di richiedere altre saracinesche e valvole se non le riterrà di suo

gradimento, senza che per questo la ditta esecutrice possa pretendere alcun maggior

compenso.

Tubazioni

Le condutture dovranno essere eseguite in tubo di acciaio senza saldatura nelle dimensioni

indicate sui disegni.

E' escluso l'impianto di tubi ottenuti con saldatura di nastri o lamiere a meno che sia

diversamente prescritto nella descrizione dei materiali.

Le giunzioni saranno fatte con saldatura se le tubazioni sono nere, a flange ed a vite se a

manicotto.

Le raccorderie saranno in ghisa malleabile a bordo rinforzato.

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L'installazione delle tubazioni dovrà avvenire a perfetta regola d'arte, con le dovute pendenze

per lo sfogo dell'aria ed i necessari dilatatori per assicurare la libera variazione di lunghezza

senza provocare lesioni nelle strutture murarie ed agli intonaci.

Le derivazioni delle colonne e dei singoli circuiti dovranno essere eseguite secondo le migliori

regole d'installazione ed in modo da ottenere le minori perdite di carico possibili.

Prima di essere isolate o murate le tubazioni dovranno essere assoggettate a prova idraulica

secondo le modalità da stabilirsi con la D.L.

Tubazioni zincate

Non potranno essere assolutamente piegate e devono essere del tipo senza saldatura.

Non è ammesso l'uso di tubi saldati.

I raccordi saranno in ghisa malleabile con bordo di rinforzo, e zincati a bagno.

L'uso di gomiti anziché curve è consentito soltanto in casi particolari.

Le tubazioni dovranno essere posate a distanza sufficiente dalle pareti e fra di loro, per

permettere l'isolamento separato.

Le mensole ed i collari dovranno essere realizzati in modo da ottenere la continuità

dell'isolamento.

Dovranno essere previsti opportuni dilatatori, se necessari, per evitare in modo assoluto, di

sollecitare le giunzioni compromettendone l'efficienza.

Prima della chiusura delle tracce dovranno essere assoggettate a prova idraulica secondo le

modalità stabilite con la D.L.

Tubazioni in rame

La rete di distribuzione del fluido caldo tra le unità i collettori e i radiatori dovrà essere realizzata

con tubazioni aventi le seguenti caratteristriche:

Tubazioni in rame preisolato per impianti di riscaldamento, prodotto secondo UNI-EN 1412 (Cu-

99,9% min.) e UNI 12755-1, rivestito con coibentazione in polietilene espanso reticoalto a

cellule chiuse (senza CFC) conduttiviità termica 0,0369 W/mq/°C rivestito esternamente con

guaina in LD-PE, temperatura di utilizzo da -20°C a +120°C, autoestinguente di classe 1,

Tubazioni in multistrato

Tubo in polietilene reticolato, protetto da un tubo di alluminio esterno al quale è incollato, e

rivestito da polietilene reticolato coestruso ed incollato sopra all’alluminio,

I polimeri impiegati per la fabbricazione dei tubi in PE sono: Hostalen GM 5010 T2

Norme Iso di riferimento polimeri : ISO 4437/1988

Caratteristiche del polimero che costituisce i tubi in PE:

Massa volumetrica normale > 940 Kg/mc

Indice di fluidità = 0.4-1.3 g/10 min.

Conduttività termica 0.45 W (m.K)

Coefficiente di dilatazione lineare 0.2 mm/M/C°

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Caratteristiche del metallo

Carico di rottura N/mmq. 110

Durezza Brinelle HB 32

Peso specifico g/cmc. 2.7

Limite d’elasticità N/mmq. 45

Conducibilità termica W/cm K 2.03

Condizione d’impiego limite 95° c a 15 bar.

Sulla tubazione multistrato dovrà essere riportato il nome commerciale, norme di riferimento,

data di fabbricazione, e lunghezza del lotto intero.

Mensole di sostegno

Le tubazioni dovranno essere sostenute da apposite mensole realizzate in modo che sia

permesso l'isolamento termico continuo e sia evitato il contatto delle stesse con le murature e le

strutture.

Comunque dovranno essere eseguite come sarà prescritto dalla D.L. ed in modo tale da

permettere la libera dilatazione.

Se necessario dovranno esser realizzati punti fissi e relativi dilatatori in modo che le variazioni

di lunghezza avvengano nei modi e punti previsti.

Verniciatura

Tutte le parti in ferro (mensole, tubi, ecc.) dovranno essere accuratamente verniciate con pittura

antiruggine, a meno che sia diversamente prescritto nella descrizione dei materiali e verniciate

con colore gradito alla D.L.

Le macchine e le parti fornite già verniciate dovranno essere protette, durante l'esecuzione dei

lavori in modo che, al termine degli stessi, risultino prive di scrostature o graffiature.

Se ciò avvenisse, la ditta esecutrice dovrà provvedere a sua cura e spese al rifacimento della

tinteggiatura danneggiata.

Isolamenti termici Dovranno essere eseguiti gli isolamenti termici prescritti nelle descrizioni dei materiali e gli

spessori stabiliti dovranno riscontrarsi a lavoro ultimato.

Le modalità di esecuzione saranno le seguenti:

Tubazioni percorse da acqua refrigerata dai gruppi frigoriferi e nelle centrali di condizionamento,

sia per i tratti a vista, che per quelli incassati nelle murature, isolamento con coppelle di

poliuretano isocianurato, ininfiammabile, densità 35 Kg/mc., spessore 40 mm., barriera a

vapore con emulsione velo vetro 5 mm., finitura con laminato plastico autoavvolgente tipo

Isogenopack con chiusura delle testate con lamellari in alluminio.

Sospensione tubazioni con sella con interposta gomma isolante per evitare ogni ponte termico.

Saracinesche, valvole, elettropompe percorse da acqua refrigerata: coppelle di poliuretano

densità 35 kg/mc., scatole smontabili per raggiungere i premistoppa e tutte le parti che sono

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soggette a manutenzione e finitura con laminato plastico autoavvolgente tipo Isogenopack con

chiusura delle testate con lamellari in alluminio.

Tubazioni di distribuzione acqua refrigerata poste nei controsoffitti od incassate nella muratura

isolate con guaine flessibili Armstrong AF/Armaflex sp. nom. 19 per D > di 1" 1/2 sp. nom. 13

per gli altri diametri, congiunte tra di loro con adatto collante nastro adesivo e messe in opera

secondo le specifiche del costruttore.

Tubazioni percorse da acqua calda poste nelle centrali in locali non riscaldati e comunque tutti i

tratti di tubazione in vista: coppelle di lana di vetro, fissate con filo di ferro zincato, barriere

a vapore con cartonfeltro bitumato e finitura in laminato plastico autoavvolgente tipo

Isogenopack, con chiusura delle testate con lamellari di alluminio.

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Diametri spessori:

* diametro da 168 a 102 mm. sp. 5 cm.

* diametro da 89 mm a 2" sp. 4 cm.

* diametro da 1" 1/2 a 3/8" sp. 3 cm.

Tubazioni percorse da acqua calda poste nei controsoffitti od incassate nella muratura e

comunque in locali riscaldati: guaine flessibile Armstrong SH/Armaflex sp. 33% categoria C

congiunte fra di loro con adatto collante e nastro adesivo e messa in opera secondo le

specifiche del costruttore.

Saracinesche, valvole, percorse da acqua calda: coppelle di lana di vetro, densità uguale a 65

Kg/mc., legatura con filo zincato, barriera a vapore con cartonfeltro bitumato; scatole smontabili

per raggiungere i premistoppa e tutte le parti che sono soggette a manutenzione; finitura in

laminato plastico autoavvolgente tipo Isogenopack nelle restanti parti; con chiusura delle testate

con lamellari di alluminio.

Tutte le tubazioni in acciaio inossidabile transitanti nella casa saranno isolate con cantolfeltro

bitumato come barriera al vapore e isolamento con coppelle di sughero fissato con filo di ferro

zincato

Scarichi e aerazione bagni

L'impianto di scarico a partire dai torrini di sfiato fino al filo esterno del fabbricato e l'impianto di

aerazione dei bagni, dovranno essere realizzati o in acciaio inossidabile (Mapress) o con

polietilene ad alta densità Geberit conformemente alle norme DIN vigenti, con l'uso di tutti i

pezzi speciali, le attrezzature necessarie a realizzare gli schemi indicati nelle tavole di disegno

esecutivo ed a perfetta regola d'arte.

Le norme generali di esecuzione sono le seguenti:

Le giunzioni delle tubazioni saranno realizzate con saldatura a specchio con apposito banco

dinamometrico e con manicotti elettrici autoscaldanti per le tubazioni in polietilene, mentre con

manicotti a doppio innesto in acciaio inossidabile per le tubazioni in acciaio. La libera

dilatazione delle tubazioni installate a cavedio o appese al soffitto dovrà essere permessa con

giunti di dilatazione ogni 6 metri ed ad ogni piano per le verticali.

I bracciali di sostegno dovranno essere in grado di permettere il movimento di scorrimento delle

tubazioni ed essere installati ad intervalli pari a 10 volte il diametro per i tratti orizzontali e 15

volte il diametro per le colonne verticali.

Tutti gli innesti in orizzontale dovranno avvenire con angoli mutui di 45 gradi e inferiori.

I tratti orizzontali di tubazioni dovranno essere messi in opera con pendenza non inferiore

all'1%.

La curva per i vani a pavimento con derivazioni previste per gli altri accessori sanitari, fino al

raccordo con la colonna di scarico verticale ed il raccordo stesso, dovranno, su richiesta della

D.L. e senza alcun sovraprezzo, essere posizionate prima dell'esecuzione del getto del solaio,

curandone lo scrupoloso allineamento con eventuali raccordi sottostanti.

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Relazione Impianti Meccanici - recupero fabbricato in Via Lamarmora n.211 - Brescia Committente: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna

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Diametro salvo diversa indicazione sui disegni di progetto:

- scarichi lavabo, bidet, lavello vaschetta a lavare, lavabo a canale = 50 mm.

- scarichi lavatrice, piatto doccia e vasca da bagno lavabo a canale = 63 mm.

- collettori orizzontali a pavimento per acque bianche: diametro 63 mm. per due accessori e

diametro 75 per più di due accessori (con riduzioni del tipo eccentrico).

- braghe WC = 110 mm. del tipo a sfera ove indicato sui disegni di progetto.

Le colonne di ventilazione primaria avranno diametro minimo pari a mm. 90: le colonne

discendenti dovranno avere negli ultimi 60 cm. una deviazione rispetto alla verticale pari ad

almeno 1 diametro.

In corrispondenza di ogni cambiamento di direzione dei tratti orizzontali delle tubazioni e dove

indicato nei disegni esecutivi, devono essere installate ispezioni di linea con tappo a vite.

Impianto idrosanitario

L’impianto è del tipo a collettori di distribuzione e collegamento al singolo apparecchio.

Tutti i collettori saranno alimentati da acqua calda, fredda e ricircolo, salvo diverse indicazioni,

saranno intercettati con rubinetti a sfera con maniglia a farfalla e verranno posati in traccia

all’interno di cassetta ispezionabile con coperchio.

Gli apparecchi sanitari saranno alimentati con singole tubazioni in multistrato

pexb/alluminio/pexb a partire dai collettori e saranno intercettati apparecchio per apparecchio.

Tutti i sanitari sono di colore bianco e si intendono installati in opera completi di ogni accessorio

di tubazioni di scarico, braghe, curve, ecc. all'interno del perimetro dei servizi esclusi i soli

collettori orizzontali e le colonne.

Arch. Roberto Scarsi

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QUALITA’ DEI MATERIALI E MODALITA’ DI ESECUZIONE SEZIONE 1 - OGGETTO DELLA SPECIFICA Scopo ed oggetto della specifica E’ scopo della presente specifica la definizione:

- dei limiti di fornitura,

- della documentazione di progetto,

- delle procedure di collaudo,

- dei requisiti delle apparecchiature, dei materiali, nonché i criteri di esecuzione,

per la realizzazione degli impianti meccanici a servizio delle unità abitative da realizzare nel complesso di proprietà dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia Romagna, come illustrato nei successivi capitoli della specifica e nei disegni allegati.

Per impianti meccanici si intendono gli impianti di climatizzazione (trattamento fluidi di alimentazione) e gli impianti idrici (sanitario, scarichi).

I requisiti contenuti nella presente specifica devono essere interpretati come prescrizioni generali.

Rimane compito e responsabilità dell’Appaltatore la definizione specifica di dettaglio, nel rispetto delle norme e delle prescrizioni contenute nella presente specifica.

L’Appaltatore è pertanto tenuto a verificare, coordinare ed eventualmente adeguare le relative progettazioni esecutive sulla base della seguente specifica tecnica. L’Appaltatore dovrà fornire quanto necessario, anche se non espressamente descritto, per realizzare gli impianti completi e perfettamente funzionanti.

Inclusioni ed esclusioni - Anche quando non espressamente specificato, gli impianti devono essere dotati dei necessari dispositivi per una esecuzione a regola d’arte, quali ad esempio sistemi di espansione, sfiati, scarichi, dilatazioni, organi antivibranti, sigillature non propaganti l’incendio specie negli attraversamenti di compartimentazione, ecc.

- Il montaggio degli impianti meccanici descritti nella presente specifica dovrà essere fatto rispettando un costante coordinamento con il montaggio degli altri impianti previsti nell’immobile al fine di ottenere sia una buona integrazione generale salvaguardando la funzionalità sia un buon risultato estetico. Pertanto l’Appaltatore deve assumere, in accordo con gli altri Appaltatori coinvolti, la corresponsabilità del coordinamento e della buona realizzazione dell’impiantistica dell’insieme dei sistemi, concordando, ogni qualvolta si ritenesse necessario, le soluzioni più idonee.

- Le assistenze murarie (tracce per incasso delle tubazioni, manovalanza in aiuto per il trasporto delle apparecchiature al piano di posa, trabattelli, ponteggi, eventuali smontaggi e rimontaggi di controsoffitti) sono previste nelle opere edili. - A carico dell’installatore sarà anche la raccolta dei materiali di scarto e degli imballaggi, così come il loro trasporto al luogo di raccolta predisposto dalla Direzione di cantiere.

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SEZIONE 2 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI E PARTICOLARI Disegni esecutivi di cantiere (shop drawings) I disegni allegati sono parte integrante della presente specifica tecnica e viceversa; i particolari indicati sui disegni ma non menzionati nella specifica e viceversa, devono essere eseguiti come se fossero menzionati nella specifica stessa ed indicati sui disegni. Ai tracciati delle tubazioni dovranno essere apportate le necessarie modifiche per evitare strutture, travi, ecc. senza ulteriore addebito alla Stazione Appaltante. I disegni esecutivi di progetto dovranno essere sempre integrati e/o sostituiti, quando necessario, dai disegni esecutivi di cantiere (shop-drawings) a cura e spese dell’appaltatore. Prima dell’inizio lavori i disegni esecutivi dovranno essere approvati dalla Stazione Appaltante. Autorizzazione all’esecuzione Premesso che tutti gli allegati sono parte integrante della presente specifica, per cui tutto ciò che in essi è contenuto deve essere comunque realizzato, l’appaltatore prima di eseguire qualunque lavoro dovrà sottoporre alla STAZIONE APPALTANTE, per ottenere dalla stessa benestare all’esecuzione, i disegni esecutivi completi di tutti i dettagli di installazione con le soluzioni che si intendono adottare nelle diverse situazioni e la relazione comprensiva di tutti i calcoli che possono servire per poter verificare la validità delle soluzioni e dei dimensionati previsti. In ogni caso il BENESTARE o l’APPROVAZIONE da parte della STAZIONE APPALTANTE, non solleva l’Appaltatore da alcuna responsabilità o altre alcune che in sede di collaudo venissero riscontrate. Norme, decreti, disposizioni di legge e regolamenti Generale Gli impianti devono essere realizzati a “perfetta regola d’arte” ed in osservanza a tutte le leggi, prescrizioni e norme che regolano la qualità, la sicurezza e le modalità di esecuzione e installazione degli impianti stessi. In particolare dovranno essere osservate le seguanti leggi, regolamenti e norme: • Contratti di lavoro, previdenze contributive e sicurezza del lavoro, • Norme generali per l’igiene del lavoro D.P.R. n. 303 del 19.3.56; • Norme sulla sicurezza del lavoro D.P.R. n. 164 del 7.1.56 e D.P.R. n. 302 del 19.3.56; • Decreto Ministeriale 22 gennaio 2008, n. 37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo

11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici”.

• Legge 13.09.1982 n. 646, D.L. 06.09.1982 n. 629, convertito con modifiche di Legge 12.10.1982 n. 226, Legge 23.12.1982 n. 936;

• Norme e tabelle UNI per i materiali unificati, gli impianti e i loro componenti, i criteri di progetto, modalità di esecuzione e collaudi;

• Norme e richieste particolari da parte degli Enti preposti quali: Vigili del Fuoco, U.S.S.L., ISPESL, Autorità Comunali..

• Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia 7° supplemento straordinario al n. 31 del 05.08.1985 capitolo 8 “Rumori”;

• Legge n. 615 del 13.01.1966 recante provvedimento contro l’inquinamento atmosferico e relativi regolamenti per l’esecuzione di cui al D.P.R. n. 1288 del 24.10.1967 e D.P.R. n. 1391 del 22.12.1970

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• DM 18/09/2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private.

Impianti di climatizzazione

• Circolare del Ministero dell’Interno n. 103 del 27.10.1964 e successiva n. 40 del 28.05.1964 relativa alle “Norme di sicurezza da applicarsi nella progettazione, installazione ed esercizio di centrali termiche ad olio combustibile, gasolio e metano”;

• Legge 16.01.91 n. 10 (Ex Legge 30.04.1976 n. 373) e regolamenti di esecuzione di cui al D.P.R. 28.06.1977 n. 1052 e D.M. 10.03.1977 “Norme per il contenimento dei consumi energetici per usi termici negli edifici”;

• D.P.R. 412 26.08.1993 Regolamento attuativo art. 4, comma 4, L. 10/91 progettazione, installazione, esercizio e manutenzione - D.P.R. 551/1999 Regolamento recante modifiche al D.P.R. 412/1993

• Norma UNI 5104 del 1.63 “Impianti di condizionamento dell’aria: norme per l’ordinazione, l’offerta ed il collaudo”;

• Norma UNI 5364-76 “Impianti di riscaldamento ad acqua calda: norme per l’ordinazione, l’offerta ed il collaudo”;

• Norma UNI 7357-74 “Calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento degli edifici”; • Norme per la sorveglianza da parte dell’ISPESL (ex ANCC) per il controllo della

combustione, di cui al regolamento esecutivo della Legge 09.07.1926 n. 1331 e successive modificazioni ed integrazioni;

• D.M. 1.12.1975 e successivi aggiornamenti “Norme di sicurezza per apparecchi contenenti liquidi caldi sotto pressione”;

• Norme C.T.I. (Comitato Termotecnica Italiano); • Normative tecniche contenute nella normativa ASHRAE per le tecniche costruttive dei canali

dell’aria.

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Impianto idrico-sanitario

• Norma UNI 9182 del 04.87 “Impianti di alimentazione e distribuzione acqua fredda e calda. Criteri di progettazione, collaudo e gestione;

• Norma UNI 9183 del 04.87 “Sistemi di scarico acque usate. Criteri di progettazione, collaudo e gestione;

• Norme idrosanitarie italiana compilate dall’ASSISTAL Prescrizioni particolari Il rispetto delle norme sopra indicate è inteso nel senso più restrittivo, cioè non solo la realizzazione dell’impianto, ma altresì ogni singolo componente dell’impianto stesso sarà rispondente alle norme richiamate nella presente specifica ed alla norma specifica di ogni settore merceologico. In caso di emissione di nuove normative l’Appaltatore è tenuto a comunicarlo immediatamente alla Stazione Appaltante, dovrà adeguarvisi, ed il costo supplementare verrà riconosciuto se la data di emissione della norma risulterà posteriore alla data dell’Appalto. Per quanto concerne le prescrizioni riposte nella presente specifica, esse dovranno essere rispettate anche qualora siano previsti dei dimensionamenti in misura eccedenti i limiti minimi consentiti dalle norme. Priorità dei documenti tecnici In caso di conflitto tra le prescrizioni contenute nei diversi documenti tecnici facente parte o citati nella presente specifica, l’ordine di priorità sarà il seguente: 1. NORME 2. la presente specifica ed i disegni allegati alla specifica Documentazione di progetto ed approvazioni Documentazione di progetto della stazione appaltante Essa è costituita da tutte le documentazioni contenute nel seguente Capitolato; l’Appaltatore dovrà controllarla in tutte le sue parti verificandone la congruità e la completezza, assumendone la completa responsabilità, con dichiarazione scritta in sede d’offerta, assorbendone quindi tutti gli oneri, omissioni e quant’altro non conforme alle norme e/o alle prescrizioni particolari di Enti preposti, per competenza, ad avere giurisdizione sugli impianti oggetto del presente Appalto. Documentazione di progetto dell’Appaltatore L’Appaltatore dovrà fornire tutta la documentazione già fornita dalla Stazione Appaltante, opportunamente revisionata secondo le esigenze esecutive, i complementi, le integrazioni e gli aggiornamenti necessari. L’Appaltatore dovrà produrre una relazione comprensiva di tutti i calcoli che possono servire per poter verificare la validità delle soluzioni e dei dimensionamenti previsti. Detta relazione dovrà comprendere, a puro scopo indicativo e comunque non limitativo, i seguenti calcoli: • verifica dei carichi presunti; • verifica del dimensionamento di canali e tubazioni;

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• verifica della taglia della apparecchiature previste nelle centrali Inoltre è fatto obbligo all’Appaltatore di produrre tutta quella documentazione che si renderà necessaria per l’esecuzione degli impianti oggetto della presente specifica od alla definizione delle interfacce e/o interferenze con altri impianti o opere eseguite da altri Appaltatori.

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Documentazione finale Alla fine dei lavori e comunque prima del collaudo provvisorio, l’Appaltatore dovrà consegnare tutta la documentazione di progetto aggiornata sulla base di quanto effettivamente installato secondo come di seguito precisato. Tutta la documentazione deve essere raccolta in un manuale di istruzione, esso deve permettere al personale che non conosce gli impianti di operare correttamente su di essi ad eseguirne la manutenzione. Il manuale deve presentarsi come segue: 1. Descrizione degli impianti nella quale devono essere illustrate le caratteristiche tecniche ed i

vari componenti, accompagnata da tutti i documenti di progetto; 2. Modalità di utilizzazione facendo riferimento agli schemi ed ai disegni planimetrici; 3. Procedure per eseguire le prove e la taratura dei componenti sia durante l’esercizio degli

impianti, sia durante i controlli periodici; 4. Elenco dei costruttori delle apparecchiature principali e dei componenti più significativi; 5. Istruzione di manutenzione suddivise in:

• Istruzione di manutenzione preventive, nelle quali devono essere indicati i programmi , le ispezioni periodiche richieste;

• Istruzioni di riparazione o messa a punto, nelle quali devono essere indicate le istruzioni per la localizzazione dei guasti e le procedure per rimuovere e sostituire i componenti.

Il “Manuale d’istruzione”, eventualmente suddiviso in diversi fascicoli, deve avere copertine robuste e di tipo che consenta l’inserzione e l’asportazione dei documenti senza dover disfare i fascicoli stessi. Ogni fascicolo deve indicare in copertina quanto segue: • Il nome del cliente; • La località dell’impianto; • Il nome dell’impianto; • Il titolo dell’argomento a cui si riferisce il manuale ed il fascicolo in particolare; • Il numero d’ordine del contratto d’appalto; • Il nome dell’Appaltatore Verifiche e prove preliminari degli impianti Generale Durante l’esecuzione delle opere devono essere eseguite tutte le verifiche quantitative, qualificative e funzionali, in modo che esse risultino complete prima della dichiarazione di ultimazione dei lavori. Tutte le verifiche e prove dovranno essere programmate ed eseguite nei giorni concordati con la Stazione Appaltante ed alla presenza dei rappresentanti della Stazione Appaltante stessa. Il materiale, le apparecchiature ed il personale per tutte le prove sopra elencate sono a carico dell’Appaltatore. Impianto idrico-sanitario Durante l’esecuzione dei lavori, in modo che risultino completate subito dopo l’ultimazione dei lavori stessi, si dovranno effettuare le verifiche e le prove preliminari di cui appresso:

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• Una prova idraulica delle condutture, prima dell’applicazione degli apparecchi e della chiusura delle tracce e, possibilmente, prima della costruzione dei pavimenti e dei rivestimenti delle pareti, ed in ogni modo, per le condutture dell’acqua calda, a impianto ultimato prima di effettuare le prove di cui ai seguenti due punti ad una pressione di 4 Kg/cmq superiore a quella corrispondente alla pressione normale di esercizio e mantenendo tale pressione per 12 ore. Si ritiene positivo l’esito della prova quando non si verifichino fughe o deformazioni permanenti;

• Una prova di tenuta a caldo e di dilatazione per controllare gli effetti della dilatazione nelle condutture degli impianti di acqua calda, con una temperatura nel generatore di 80° C e mantenendovela per tutto il tempo necessario per l’accurata ispezione delle condutture e dei serbatoi. Si ritiene positivo il risultato quanto le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o deformazioni permanenti;

• Una prova preliminare di circolazione dell’acqua calda, dopo effettuata quella precedente, alla temperatura d’esercizio dei generatori uguale a 80°C. si ritiene positivo l’esito della prova quando l’acqua arriva a tutti indistintamente gli sbocchi di erogazione degli impianti di acqua calda, nella quantità e nella pressione prescritte;

• Una prova preliminare della circolazione dell’acqua fredda. Si ritiene positivo l’esito della prova quando l’acqua arriva a tutti indistintamente gli sbocchi di erogazione degli impianti di acqua calda, nella quantità e pressione prescritte;

• La verifica e le prove dei serbatoi in pressione in conformità a quanto prescritto dal regolamento 12 maggio 1937 n. 824, dell’ex ANCC ora ISPESL.

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Impianti di climatizzazione e riscaldamento Durante l’esecuzione dei lavori dovranno essere effettuate in particolare le seguenti prove: Climatizzazione: • Prova di tutte le tubazioni, prima della chiusura delle tracce, ad una pressione non inferiore a

due volte quella massima di esercizio.

• Prova idraulica a freddo, rete ultimata: avviene ad una pressione di 300 kPa superiore alla normale pressione d’esercizio, mantenendo tale pressione per almeno 12 ore, onde accertarsi della perfetta tenuta delle giunzioni. Si riterrà positiva la prova quando non si verifichino fughe e deformazioni permanenti.

• Prove preliminari di circolazione, di tenuta e di dilatazione con fluidi scaldanti e raffreddanti, dopo che sia stata eseguita la prova di cui al secondo punto. La prova preliminare di tenuta a caldo e di dilatazione avviene portando la temperatura al valore massimo di progetto e mantenendola tale per tutto il tempo occorrente ad una accurata ispezione dell’intera rete di distribuzione dei circuiti di centrale. Il controllo avrà inizio quando il complesso degli impianti avrà raggiunto lo stato di regime della temperatura indicata. Il risultato della prova è favorevole solo quando le dilatazioni non abbiano dato luogo a fughe o deformazioni permanenti ed i vasi di espansione siano tali da contenere con largo margine di sicurezza le variazioni del volume dell’acqua dell’impianto. La prova preliminare di circolazione dell’acqua calda e refrigerata si effettua portando la temperatura dell’acqua, in partenza dai collettori, alla temperatura di progetto. Si riterrà positivo l’esito della prova quando tutti i corpi scaldanti o raffreddanti avranno l’acqua in arrivo alla dovuta temperatura, quantità e pressione.

Riscaldamento: • Prova di tenuta e collaudo Prova di tenuta I circuiti dell’impianto di riscaldamento devono essere sottoposti ad una prova di pressione con acqua con lo scopo di verificarne la tenuta. La tenuta idraulica deve essere verificata prima della posa del massetto. Nel caso ci sia pericolo di gelo, occorre utilizzare liquidi antigelo, una volta eseguita la prova di tenuta occorre lavare accuratamente con almeno tre ricambi d’acqua l’impianto. La pressione utilizzata nella prova deve essere due volte la pressione di esercizio, con un minimo di 6 bar. La durata della prova deve essere almeno di 24 h. La massima perdita di carico deve essere inferiore a 0,3 bar. Attenzione la dilatazione del tubo può rendere necessario ricaricare l’impianto. Seguirà la compilazione di una “Scheda tipo”: Dati Data inizio prova __/__/__ ora ____ pressione utilizzata (bar) ______ Data fine prova __/_/___ ora ____ pressione registrata (bar) ______ Dalla prova l’impianto presenta delle perdite: SI NO Durante l’esecuzione dei lavori saranno anche eseguite tutte le prove e le verifiche che la Stazione Appaltante riterrà necessarie, al fine di accertare in perfetto funzionamento dei materiali impiegati alle prescrizioni contrattuali.

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A lavori eseguiti dovranno poi essere effettuati in particolare i seguenti controlli:

• Controllo delle distribuzione dell’acqua calda.

Consisterà in: – Controllo visivo che gli organi di intercettazione e di regolazione siano accessibili; – Controllo che siano state correttamente eseguite le procedure di pulitura e sgrasso delle

tubazioni; – Controllo che siano stati immessi i liquidi anticongelanti; – Controllo del riempimento e della pressurizzazione dei sistemi di espansione

• Controllo dei dispositivi di sicurezza

• Controllo dei motori elettrici e dei mezzi di trasmissione meccanica

• Controllo delle lubrificazioni Per le parti soggette ai regolamenti vigenti: ISPESL (ex ANCC), Ispettorato del Lavoro…, l’Appaltatore dovrà provvedere a fare eseguire tutte le prove e le verifiche necessarie al fine di ottenere l’autorizzazione al regolare esercizio. Tutte le prove di cui sopra dovranno essere eseguite in contraddittorio con la Stazione Appaltante, e di ognuna sarà redatto apposito verbale. Si intende che, nonostante l’esito favorevole delle verifiche e prove preliminari suddette, l’Appaltatore rimane responsabile delle deficienze che abbiano a riscontrarsi in seguito, anche dopo il colludo e fino al termine del periodo di garanzia. Regolazione Gli elementi in campo installati devono essere coerenti con quanto previsto. Collaudi Impianto idrico-sanitario

Il collaudo provvisorio comprenderà il controllo quantitativo e qualitativo dei materiali per accertare la rispondenza alle prescrizioni della specifica tecnica. In totale occasione saranno definite tutte le varianti e l’Appaltatore dovrà consegnare i disegni aggiornati. I collaudi tecnici definitivi avranno lo scopo di accertare che le prestazioni degli impianti siano rispondenti agli impieghi contrattuali ed alle garanzie. Le modalità di esecuzione del collaudo tecnico definitivo saranno concordate tra la Stazione Appaltante e l’Appaltatore.

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Impianti di climatizzazione e riscaldamento Il collaudo provvisorio comprenderà il controllo quantitativo e qualitativo dei materiali per accertare la rispondenza alle prescrizioni della specifica tecnica. In tale occasione saranno definite tutte le varianti e l’Appaltatore dovrà consegnare i disegni aggiornati (AS BUILT) e le norme di esercizio e di manutenzione degli impianti. I collaudi tecnici definitivi avranno lo scopo di accertare che le prestazioni degli impianti siano rispondenti agli impegni contrattuali ed alle garanzie nelle varie stagioni (estivo, mezza stagione, invernale per gli impianti di condizionamento e riscaldamento). Le modalità di esecuzione del collaudo tecnico definitivo saranno conformi alle procedure di collaudo concordate tra la Stazione Appaltante e l’Appaltatore. Per effettuare le prove e i rilievi di collaudo verranno usati anche i seguenti strumenti messi a disposizione dall’Appaltatore: • Anemometri • Tubo di Pitot • Psicrometro • Conta giri • N. 6 registratori di temperatura e umidità giornalieri e settimanali) • Misuratore di intensità del rumore Procedure di verifica all’avviamento Durante le fasi di avviamento dovranno essere effettuate in particolare le seguenti verifiche e masse a punto:

• Verifica di tenuta dei premistoppa delle guarnizioni

• Verifica di funzionamento dei dispositivi di sicurezza

• Messe a punto delle sequenze di regolazione e la loro memorizzazione

• Verifica di efficienza dei ventilatori

In sede di finitura dovrà poi essere verificato lo stato di pulizia dell’impianto (rimozione dei rivestimenti provvisori di protezione, rimozione di adesivi e targhettature non contenenti specifiche istruzioni, pulitura delle superfici da verniciare) e dovrà essere controllata l’avvenuta identificazione, mediante targhette, lastrature o stampigliature, di canali, tubazioni, organi di regolazione, organi di intercettazione e strumenti di misura. Procedure di collaudo Un base a quanto previsto nel progetto di norma CTI – 8/32 bis (Comitato Termotecnica Italiano) “Impianti per il condizionamento dell’aria. Norme per l’ordinazione, l’offerta ed il collaudo” (revisione norma UNI 5104 di pari denominazione), il collaudo dovrà tendere all’accertamento del buon funzionamento dell’impianto e delle parti che lo compongono in relazione alle garanzie date.

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Costituirà principale oggetto di collaudo il controllo effettuato a mezzo di misure dei valori delle grandezze fisiche che hanno influenza sul benessere termoigrometrico delle persone; dovranno essere controllati nella zona occupata dalle persone i valori delle seguenti grandezze: temperatura, umidità relativa, velocità dell’aria e livello del rumore. Si dovranno eseguire almeno tre seguenti serie di prove curando che le condizioni di funzionamento possano essere considerate a regime contro le tolleranze. La prima serie di prove si effettuerà facendo funzionare al massimo carico tutte le apparecchiature costituenti l’impianto o nel loro complesso o singolarmente considerate. Raggiunto il regime, si effettueranno le misure sia delle grandezze che interessano la zona occupata dalle persone, sia quelle attraverso le quali è possibile determinare l’efficienza e la massima prestazione delle singole apparecchiature. La seconda serie di prove consisterà nell’esecuzione di tutte le misure che permettono di accertare se, con le condizione esterne che si verificano durante il collaudo, l’impianto è atto a realizzare e a mantenere quelle interne previste nel progetto. Da tali misure il collaudatore, adoperando un corrente procedimento di calcolo, trarrà elementi sufficienti per stabilire se, verificandosi all’esterno condizioni più onerose, l’impianto è idoneo a realizzare e mantenere in tutti i locali le condizioni desiderate all’interno. La terza serie di prove consisterà nel verificare l’efficienza del sistema di regolazione, cioè nel verificare che l’impianto realizzato sia in grado di mantenere le condizioni di progetto in presenza di cause esterne che possono determinare variazioni di regime, quali modificazioni delle condizioni climatiche esterne, dei carichi termici interni (sensibili o latenti), del grado di protezione solare delle schermature o delle tarature dei termostati e degli umidostati ambiente.

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Producendo ad arte azioni destabilizzanti con effetto equivalente a quello delle cause esterne di cui sopra verranno verificati gli andamenti temporali delle grandezze fisiche influenzanti il benessere termoigrometrico. Al proposito si richiama anche quanto previsto nella riforma AISI-ASHRAE 114-1986 “Energy management control system Instrumentation”. Per quanto riguarda la misura delle grandezze fisiche in occasione del collaudo si precisa quanto segue: Misura della temperatura dell’aria interna Per temperatura interna dovrà intendersi quella misurata nella parte centrale degli ambienti, ad un’altezza di 1.50 m dal pavimento, ed in modo che la parte sensibile dello strumento sia schermata dall’influenza di ogni notevole effetto radiante, per mezzo di una custodia a superficie esterna speculare con fori opportuni, in modo che l’aria vi si possa liberare liberamente. La disuniformità della temperatura è verificata controllando le differenze di temperatura che esistono tra un qualunque punto della zona occupata dalle persone e la temperatura interna come sopra definita. La differenza tra tali valori risultanti da misure effettuate contemporaneamente nello stesso ambiente, non dovrà essere maggiore di 1°C. La differenza tra tali valori risultanti da misure effettuate contemporaneamente in più ambienti serviti dallo stesso impianto, non dovrà essere maggiore di 1°C in inverno e 2°C in estate. Misura della temperatura dell’aria esterna Nelle prove relative al funzionamento invernale per temperatura esterna (salvo indicazione contraria) si intende la media delle seguenti 4 temperature misurate nelle 24 ore precedenti il collaudo, e precisamente nel periodo tra l’ora in cui si iniziano le misure della temperatura interna e la stessa ora del giorno precedente, ad effettuare a Nord con termometro riparato dalle radiazioni a 2 m dal muro dell’edificio: la massima, la minima, quella delle ore 8 e quella delle ore 19. in caso di dubbio, si assume la media del diagramma reale della temperatura nelle 24 ore anzidette, rilevata con apparecchio registratore continuo. Per le prove relative al funzionamento estivo si misura la media registrata dalla temperatura esterna all’ombra, nel periodo stesso delle misure di temperatura interna. Misura dell’umidità relativa Il rilievo dell’umidità relativa all’interno degli ambienti si effettua seguendo le prescrizioni valide per la temperatura. Il rilievo dell’umidità relativa all’esterno dovrà essere effettuato nella stessa posizione in cui si misurano le temperature, e contemporaneamente ai rilievi di temperatura e umidità relativa interna. Misura del livello di rumore Per quanto riguarda la misura del livello di rumore dovuto all’impianto di climatizzazione realizzato dovrà essere suddivisa essenzialmente in tre sezioni: Documentazione

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La documentazione relativa all’impianto di climatizzazione/riscaldamento realizzato dovrà essere suddivisa essenzialmente in tre sezioni. • Generalità • Istruzioni per il funzionamento • Istruzioni per la manutenzione

Costituiscono la prima sezione: • Documentazione tecnica della apparecchiature installate • Certificati e verbali di ispezioni ufficiali • Rapporti di controlli, verifiche, messe a punto e prove effettuate in sede di esecuzione e

collaudo dell’impianto • Certificati di omologazione delle apparecchiature Costituiscono la seconda sezione: • Descrizione discorsiva delle procedure di avviamento e di spegnimento dell’impianto, nonché

delle procedure per la modifica dei regimi di funzionamento • Descrizione grafica delle sequenze operative con identificazione codificata dei componenti

impiantistici interessati • Tavole di disegno riferentesi a schemi funzionali ed a particolari costruttivi particolarmente

significativi • Schedario delle tarature dei dispositivi di sicurezza • Schedario delle tarature dei dispositivi di regolazione

Costituiscono la terza sezione: • Istruzioni formali per l’esecuzione delle operazioni di manutenzione periodica (programma di

sostituzione dei filtri, programma di controllo della strumentazione, programma di trattamento delle acque…)

• Elenco delle parti di ricambio e loro identificazione codificata • Fogli di catalogo riferentesi ai principali componenti del sistema impiantistico

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Pratiche per autorizzazioni Devono essere redatte e presentate le seguenti pratiche amministrative: ISPESL – Approvazione da parte dell’ISPESL (solo per impianti soggetti). Rumorosità – Prove di rumorosità negli ambienti ed all’esterno con funzionamento degli impianti a regime.

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LAVORI _______________________________________________________ SCHEDA DEL COLLAUDO N.1 DATA_____________ FG _________ FABBRICATO ________________________ PIANO ________________

RILIEVI

CENTRALE

MACCHINA

CIRCUITO

NOTE

h

T est. (C°)

T AND T RIT

T AND

ACQUA REFRIGER

. °C

F. C.

T RIT

T AND T RIT

T AND

ACQUA CALDA

°C

F. C.

T RIT

P (bar)

VAPORE

T (°c)

CONDENSA T °C

PORTATA ARIA Q mc/h

VELOCITA’ ARIA V m/s

MANDATA ARIA T °C FUMI T °C RUMORE Db(A)

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LAVORI____________________________________________________________________ SCHEDA DI COLLAUDO_______________ DATA_____________ FG_____________ FABBRICATO___________________________________________ PIANO____________

h

TEMP EST.

STANZA

TEMP AMB

°C

U.R. AMB

%

VEL ARIA AMB m/s

TEMP ARIA MAND

°C

PORT ARIA

mc/h

RUM

dB(A)

NOTE

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Sezione 3 PRESCRIZIONE TECNICHE COSTRUTTIVE DEI COMPONENTI IMPIANTISTICI E MODALITA’ ESECUTIVE Provvedimenti contro la trasmissione di vibrazioni Allo scopo di evitare i problemi connessi alla presenza di un impianto, quali logoramento delle macchine e delle strutture soggette a vibrazioni e generazione di rumore è necessario sopprimere o almeno drasticamente ridurre le vibrazioni generate dalle macchine rotanti presenti nell’impianto. Le parti in movimento devono pertanto essere equilibrate staticamente e dinamicamente dove necessario. Le apparecchiature devono pertanto essere montate su basamenti, telai o solai in c.a. isolate dal pavimento a mezzo di dispositivi antivibranti a molla. Gli ammortizzatori a molla devono avere un cuscinetto inferiore in neoprene o in gomma. Le apparecchiature meccaniche devono essere fissate su un basamento pesante in modo che la sua inerzia possa limitare l’ampiezza delle vibrazioni. Fra basamento e struttura portante deve esserci interposto un materassino resiliente o dei supporti elastici. Le apparecchiature quali pompe e ventilatori devono essere corredate di giunti elastici al fine di evitare la trasmissione di vibrazioni alle tubazioni ed ai canali. I canali e le tubazioni devono essere sospesi alle pareti a mezzo di dispositivi tali che evitino la trasmissione alla struttura ed alle pareti dell’edificio di vibrazioni residue provenienti dalle macchine o dovute alla circolazione dei fluidi. Per evitare la trasmissione di vibrazioni dovute alle tubazioni è consigliabile interromperle opportunamente con giunti elastici in gomma o in metallo. Misure antiacustiche Gli impianti devono essere realizzati in modo da non generare negli ambienti occupati e nell’ambiente esterno livelli sonori inaccettabili. Il funzionamento degli impianti (ventilconvettori esclusi) non deve comportare incrementi superiori a 3 dB (A) rispetto al rumore di fondo, negli ambienti normalmente abitati. In linea generale, pertanto, si può operare come segue: • Le apparecchiature devono essere di ottima qualità, con adeguato isolamento acustico per

bassa frequenza e le case fornitrici dovranno fornire dettagliate caratteristiche acustiche, da cui sia possibile eseguire un accurato studio;

• Le pompe di circolazione devono essere scelte correttamente e lavorare nelle condizioni ottimali. Non devono essere utilizzati motori con velocità di rotazione superiore a 1500 g/1’, salvo esplicita autorizzazione;

• Quando necessario, devono essere previsti adeguati silenziatori o altri dispositivi sui canali;

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• Per evitare i rumori derivanti dalle dilatazioni delle tubazioni devono provvedersi dispositivi di dilatazione con supporti che consentano tutti i possibili spostamenti;

• Gli attraversamenti di solette e pareti devono essere realizzati in modo tale da impedire la trasmissione di rumori e vibrazioni alla struttura, prevedendo ad esempio guaine adeguate;

• Le tubazioni devono essere fissate in modo da evitare la trasmissione di vibrazioni alla struttura. Possono essere interposti degli anelli in gomma; per evitare di comprimere eccessivamente la gomma, i collari devono essere previsti di due grandezze superiori al diametro delle tubazioni. Nel serraggio del collare si deve tenere conto anche delle dilatazioni. Per i diametri superiori a 2” gli antivibranti dovranno essere comunque a molla;

• Al fine di attenuare il rumore dovuto all’impatto dell’acqua delle tubazioni di scarico e nelle colonne, gli innesti sui collettori suborizzontali non dovranno avere un angolo superiore a 67°.

Nel caso in cui il rumore trasmesso degli impianti ai locali occupati od all’esterno superi i valori prescritti, devono essere presi adeguati provvedimenti per rientrare nei limiti.

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Vasi di espansione Vasi di espansione per circuiti acqua calda Saranno del tipo a membrana. Saranno realizzati in lamiera di acciaio zincato e verniciato, con fondi bombati e muniti di certificati di collaudo ISPESL. Le tubazioni di collegamento del vaso all’impianto sarà posta in opera con opportune pendenze in modo da evitare sacche di aria e sarà priva di qualsiasi organo di intercettazione. Elettropompe Generale a) Ogni pompa deve essere garantita per la portata di acqua richiesta e con la prevalenza

specificata a funzionamento continuo, senza che si verifichi surriscaldamento del motore, dei cuscinetti, ecc.. e senza rumore udibile nell’edificio all’esterno del locale dove sono installate le pompe.

b) Ogni pompa deve essere azionata da un motore asincrono. La potenza assorbita dalle pompe alla velocità di progetto non deve in nessun caso superare la potenza nominale dei motori.

c) Prima dell’ordinazione delle elettropompe devono essere sottoposte al Committente per l’approvazione le curve di funzionamento e di riferimento.

d) Il rendimento deve essere il massimo consentito, tenuto conto della portata e della prevalenza, comunque non inferiore al 75%

Circolatori I circolatori saranno a due o a tre velocità con morsetteria universale (3X400 V – 3X230 V), ed avranno le seguenti caratteristiche costruttive: – Canotto separatore in acciaio inox, realizzato in un unico pezzo con le due estremità portate

all’esterno della pompa; – Sistema di compensazione idraulica della pompa mediante opportune scanalature sulla girante

senza l’adozione di un cuscinetto reggispinta; – Cuscinetti sinterizzati in grafite, albero in acciaio inox al cromo, privo di cuscinetto assiale; – Avvolgimento statorico con isolamento in classe “H” Devono essere del tipo adatto per funzionare anche semisommerse e con corpi solidi di sospensione, composte da un involucro in ghisa speciale con girante aperta in ghisa speciale e con motore a gabbia di scoiattolo. Ogni pompa deve essere completa di interruttore automatico a corpo sommerso (a pera) e di basamento di appoggio con sistema di estrazione pompa dal pozzetto a chiusino speciale con telaio e controtelaio. Deve essere previsto un quadro di comando e controllo IP65 comprendente teleavviatori, relè di marcia e arresto, pulsante di funzionamento manuale e commutatore automatico per funzionamento alternativo delle pompe. Devono essere previste anche le linee elettriche dal quadro alle pompe e agli interruttori automatici.

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Elementi per riscaldamento e condizionamento - Fan Coil e corpi radianti E’ previsto un sistema di climatizzazione alimentato da uno scambiatore collegato alla rete cittadina del teleriscaldamento, per ciò che consta il riscaldamento, e da una pompa di calore Aria/Aria, per ciò che consta il raffrescamento. La distribuzione avverrà per mezzo di tubazioni, gruppi di circolazione e collettori opportunamente dimensionati. I terminali di distribuzione saranno costituiti da Fan Coil del tipo a 2 tubi, in tutte le stanze, ad eccezione dei servizi igienici. In questi ultimi locali non essendo previsto il raffrescamento, si provvederà all’installazione di corpi radianti tipo termoarredo. La gestione dell’impianto avverrà per mezzo di centraline elettroniche, poste in centrale termica per quanto riguarda il funzionamento dei gruppi di circolazione e la regolazione dei set point, mentre ogni stanza sarà dotata di apposito termostato ambiente per la regolazione della temperatura.

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Guarnizioni Le guarnizioni da prevedersi saranno: • per flange su vapore acqua calda e condensa: in grafite • per giunti filettati su condensa: teflon • per giunti filettati su acqua calda: canapa e pasta al magnese (pasta verde). Canali dell’aria Condotto flessibile di collegamento Il collegamento dai canali alle apparecchiature terminali di distribuzione dell’aria deve essere nel seguente modo: Ripresa dell’aria (estrazione WC ciechi) Vengono impiegati condotti in laminato di alluminio, di elevata qualità, totalmente flessibili, adatti per bassa e media pressione e per attacchi circolari od ovali, non sprigionanti gas tossici in caso di incendio o di elevate temperature. Sono realizzate in robusta struttura in laminato di alluminio a tre strati, con incorporato un filo di acciaio armonico avvolto ad elica. La temperatura di impiego deve essere compresa tra –30°C e +120; Tubazioni Generale Il dimensionamento dei circuiti acqua deve essere fatto considerando una perdita di carico non superiore a 250 Pa per metro lineare tenendo sempre conto di non superare velocità tali da generare rumorosità, erosione, ecc. Criteri di posa Le tubazioni devono essere posate con distanze sufficiente a consentire lo smontaggio ed a permettere la corretta esecuzione del rivestimento isolante. Il percorso deve essere tale da consentire il completo svuotamento delle tubazioni e l’eliminazione dell’aria. Prima della messa in esercizio tutte le tubazioni dovranno essere pulite interamente e prive di corpi estranei. Supporti Le tubazioni flessibili vanno supportate in modo continuo. Le tubazioni rigide devono essere sostenute con supporti dimensionanti in base a: • peso delle tubazioni, valvole, raccordi, rivestimento isolante ed in generale di tutti i componenti

sospesi;

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• sollecitazioni dovute a sisma, prove idrostatiche, colpo d’ariete, intervento di valvole di sicurezza;

• sollecitazioni derivanti da dilatazioni termiche. La posizione dei supporti deve essere scelta in base a: • dimensioni delle tubazioni; • configurazione dei percorsi; • presenza di carichi concentrati (valvole, ecc.); • strutture disponibili per l’incoraggio (profilati ad omega, tasselli ed espansione a soffitto,

mensole a parete, staffe con sostegni apribili a collare). I supporti devono essere tali da impedire flessioni di qualsiasi genere sia nel caso di posa verticale che nel caso di posa orizzontale; per diametri superiori a 2° devono, ove possibile, essere a molle. Essi devono, in ogni caso, essere facilmente smontabili e tali da non trasmettere rumori e vibrazioni, impiegando del materiale antivibrante tra tubazioni e supporti. La distanza massima ammissibile tra i supporti è data dalla seguente tabella:

Diametro tubazioni (diametro Nominale)

Distanza in orizzontale (m)

Distanza in verticale (m)

DN 20 o inferiore DN 20 – DN 40 DN 50 – DN 65

DN 80 DN 100 – DN 125

>= DN 150

1,5 2,0 2,5 3,0 4,2 5,1

1,6 2,4 3,0 4,5 5,7 8,5

Saldature Il collegamento di unione dei tubi fra loro, nonché fra essi ed i pezzi speciali (curve, raccordi, flange), deve essere realizzato mediante saldatura di testa come di seguito descritto: • L’unione dei tubi deve avvenire mediante saldature eseguite da saldatori qualificati • La giunzioni delle tubazioni aventi diametro inferiore a DN 50 devono essere di norma realizzate

mediante saldatura autogena con fiamma ossiacetilenica. • Le giunzioni delle tubazioni con diametro superiore devono essere eseguite di norma all’arco

elettrico a corrente continua. • Non sono ammesse saldature a bicchiere ed a finestre, cioè quelle saldature eseguite

dall’interno attraverso una finestrella praticata sulla tubazioni per quelle zone dove non è agevole lavorare con il cannello all’esterno.

Le tubazioni devono essere, pertanto, sempre disposte in maniera tale che anche le saldature in opera possano essere eseguite il più agevolmente possibile; a tal fine le tubazioni deve essere opportunamente distanziate fra loco, anche per consentire un facile lavoro di coibentazione, come pure devono essere sufficientemente distaccate dalla struttura dei fabbricati. L’unione delle flange con il tubo deve avvenire mediante saldature elettrica od autogena. E’ vietata la giunzione di tubazioni multistrato per il singolo circuito, sia esso riferito al sistema di riscaldamento radiante a pavimento o alla distribuzione di acqua sanitaria. I singoli circuiti dovranno essere realizzati in pezzo unico. L’Appaltatore è tenuto a far eseguire da ditte specializzate a propria cura e spese, verifiche a ultrasuoni su campioni di saldatura (circa 10% del totale) espressamente indicati dalla Stazione Appaltante i relativi certificati di prova.

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Dilatazioni Ove necessario, si devono prevedere sulle tubazioni dilatatori, punti fissi e punti di scorrimento. Individuazione dei circuiti Tutti i circuiti devono essere identificati mediante l’apposizione sugli stessi di targhette di definizione ovunque necessario. Inoltre la classificazione dei condotti deve essere consentita mediane l’applicazione di opportuna colorazione sugli stessi come da norma UNI 56-34-65 P come di seguito indicato: Vapore: Acqua calda per riscald. (mandata): Acqua calda per riscald. (ritorno): Acqua refrigerata (mandata): Acqua refrigerata (ritorno): Acqua calda sanitaria: Ricircolo acqua calda sanitaria: Acqua fredda potabile: Acqua antincendio:

Grigio con fascia gialla indicante la pressione Rosso Rosso fascia blu Azzurro Azzurro fascia rossa Rosso fascia nera Rosso due fasce nere Verde fascia blu Verde fascia rossa

Tale colorazione può essere applicata su tutta la tubazione oppure a bande di 1 metro poste in vicinanza di valvole, collettori, incroci, passaggi di muri e comunque dove necessario. La larghezza delle fasce e la loro disposizione deve essere rispondente alla norma UNI precedentemente citata. Deve essere infine indicato il senso di percorrenza del fluido all’interno delle tubazioni, tramite frecce sulle tubazioni stesse.

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Tubazioni per trasporto fluido termovettore ai terminali (dal collettore di piano) Le tubazioni da impiegarsi devono essere in multistrato , a struttura portante in metallo composto da strato interno PeXB (tubo in polietilene reticolato), strato intermedio Al (tubo di alluminio), tubo esterno PeXb ( tubo in polietilene reticolato), dato in opera completo di guaina di isolamento con spessori a norma di legge..

Le tubazioni devono essere messe in opera a perfetta regola d’arte: si prescrive, in particolare, che risulti assicurata la linearità dei tubi aventi gli assi fra loro allineati, che i tratti verticali risultino perfettamente a piombo, che i tratti orizzontali risultino perfettamente in bolla.

Fanno eccezione, a quest’ultimo proposito, i tratti orizzontali appartenenti a circuiti per i quali siano date, sui disegni di progetto, esplicite indicazioni concernenti la direzione ed il valore da assegnare alla pendenza.

Il circuito deve essere equipaggiato dei dispositivi per lo sfogo dell’aria e di quelli per lo scarico dell’acqua individuati nel collettore; i collettori dovranno essere del tipo tale da permettere la completa indipendenza dei singoli circuiti che dovranno avere doppio meccanismo di chiusura.

Tubazioni per acqua potabile e altri fluidi Dette tubazioni sono realizzate in multistrato, a struttura portante in metallo composto da strato interno PeXb (tubo in polietilene reticolato), strato intermedio Al(tubo di alluminio), tubo esterno PeXb (guaina in polietilene reticolato), dato in opera completo di guaina di isolamento con spessori a norma di legge. Le tubazioni dovranno essere dotate di certificato che ne attesti l’atossicità.

E’ prescritto l’uso dei bocchettoni a tre pezzi a filetto conico ogni 10 m e comunque là dove è necessario per rendere facile la smontabilità.

L’impiego di riduzioni è obbligatorio sulle diramazioni a T inferiori di 2” alla dimensione della tubazione principale.

I lubrificanti per il taglio e i prodotti per la tenuta non possono contenere:

- olii minerali o grafite;

- additivi solubili o no, contenenti prodotti a base di cloro, fosforo e zolfo;

- sostanze in genere che possono compromettere la potabilità dell‘acqua.

Le filettature per le giunzioni a vite devono essere del tipo normalizzato con filetto conico. Le filettature cilindriche non sono ammesse quando si dovrà garantire la tenuta.

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Tubazioni in PEAD per reti di scarico Le reti di scarico devono essere realizzate con tubo e accessori in polietilene ad alta densità tipo GEBERIT o equivalente.

Caratteristiche fisiche

- Densità g/cm 0,955

Caratteristiche meccaniche

- Resistenza alla trazione kp/cm2 240

- Allungamento alla trazione % 16

- Resistenza alla rottura kp/cm 350

- Allungamento alla rottura % > 800

Caratteristiche termiche

- Punto di fusione cristallina °C 127-131

- Coefficiente di dilatazione lineare °C–1 2*10-4

- Conducibilità calorica a 20°C kcal/mh°C 0,37

Caratteristiche elettriche

- Resistenza specifica di passaggio cm ca 1018

- Resistenza alla superficie 1013

- Rigidità dielettrica kV/cm 800

I tubi avranno uno spessore non inferiore a:

DN32 spessore 3mm

DN40 spessore 3mm

DN50 spessore 3mm

DN63 spessore 3mm

DN75 spessore 3mm

DN90 spessore 3,5mm

DN110 spessore 4,3mm

DN125 spessore 4,9mm

L’installazione deve essere eseguita nel rispetto delle raccomandazioni previste dal Costruttore del tubo e l’impianto dovrà essere realizzato a regola d’arte.

Tutti i tratti di scarico suborizzontali devono essere installati mantenendo una pendenza costante del tubo non inferiore allo 0.5% - 1%

La rete di scarico- deve essere resa ispezionabile mediante Tee o ispezioni di testa chiuse con tappo.

Le tubazioni in polietilene ad alta densità utilizzate per il convogliamento degli scarichi dei W.C. devono essere isolate acusticamente tramite un pannello fonoimpedente realizzato con resina di poliuretano ad alta densità ignifuga (classe 1).

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Questo deve avere una densità almeno pari a 60 kg/mc con all’interno una guaina speciale in gomma al piombo per l’assorbimento delle medie e basse frequenze. Lo spessore complessivo non dovrà essere inferiore a 20 mm

Tubazioni PE insonorizzato per reti di scarico

Le reti di scarico insonorizzate devono essere realizzate con tubo e accessori in polietilene ad alta densità tipo GEBERIT Silent o equivalente. Tubi di questa natura si compongono di una miscela di PE amalgamata con una scelta di fibre minerali che forniscono al tubo la pesantezza e le caratteristiche fisiche che consentono una prestazione fonoassorbente.

La riduzione di rumore si quantifica 1i circa 13 dB(A)

Le tubazioni prescelte dovranno essere affiancate da una gamma di curve e raccordi per effettuare qualsiasi diramazione necessaria all’impianto..

Verniciature Tutte le tubazioni e apparecchiature in acciaio nero e tutti i materiali metallici non zincati costituenti mensole, ecc. devono essere verniciate con due mani di “antiruggine” di colore diverso.

Le tubazioni ed il mensolame non coibentati devono inoltre essere finite con due mani di vernice a smalto nel colore e tipo stabilito dalla normativa UNI 5634/65.

Le superfici da proteggere devono essere pulite a fondo con spazzola metallica e sgrassate.

La prima mano di antiruggine deve essere a base di minio sintetico, applicata a pennello, la seconda a base di minio di cromo con l’impiego in totale di una quantità di prodotto non inferiore a 0,4 kg per mq di superficie da proteggere, qualora la prima mano risulti applicata a piè d’opera si deve procedere ai necessari ritocchi e ripristini (con tubazione in opera) prima della stesura della seconda mano.

Le due mani di vernice non possono essere applicate contemporaneamente.

Prima del posizionamento sugli appoggi e delle operazioni di saldatura, le verghe di tubo devono essere verniciate antiruggine con una prima mano di minio sintetico, data a pannello previa accurata pulitura e scartavetratura della superficie corrispondente.

Tutte le linee devono essere identificate mediante applicazione di fasce o bande segnaletiche (tubi coibentati e/o zincati) o con colorazioni caratteristiche a smalto da concordarsi con il Committente (tubi neri e staffaggi).

Valvolame Il valvolame da installare deve avere le seguenti caratteristiche (qualora flangiata, ciascuna valvola si intende completa di controflange, bulloni e guarnizioni):

Valvolame per impianto idrico-sanitario a) Si devono adottare, sulle tubazioni entranti nell’edificio e sulle tubazioni nella centrale, valvole a sfera in ottone, sfera in acciaio, con leva in lega di alluminio verniciato, PN 16, con attacchi filettati fino al diametro di 2” incluso e flangiati per diametri superiori secondo UNI 2237. Devono essere impiegate flange forate UNI 2223-2229 PN 16 con controflange a collarino UNI 2254-2229 PN 16 sino a diam. 4”. Per diametri superiori a 4” valvole a farfalla con attacchi flangiati e controflange UNI 2278-2229 PN 16.

Le guarnizioni di tenuta sulle flange devono essere di spessore minimo 2 mm.

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b) Le intercettazioni sulle colonne di alimentazione ai piani sono con valvole a sfera a passaggio totale con corpo in bronzo, sfera in acciaio, con maniglia di manovra in lega di alluminio verniciata, attacchi filettati gas UNI/DIN.

Tutti i circuiti sezionati devono avere valvole di scarico a sfera filettate.

c) Le valvole di ritegno sono in ghisa PN 16 del tipo a disco sino al DN 50, intermedie oltre.

Termometri, manometri, flange tarate Termometri - Termometri da tubazione a gambo radiale o posteriore tipo a bulbo e capillare a dilatazione di mercurio con custodia di ottone in tre pezzi scala 0÷90°C per acqua calda, 0÷40°C per acqua refrigerata, completo di pozzetto in acciaio da saldare sul tubo ( 100 mm).

- Termometri da tubazione tipo a bulbo e capillare con custodia di ottone in tre pezzi atti per acqua surriscaldata ( 100 mm).

- Termometri da canale con lunghezza minima della sonda di 2 metri, scala 0÷40 °C ( 100 mm).

Manometri - Manometri a quadrante diametro minimo 100 mm atti per acqua calda e refrigerata (5÷90°C), tipo a membrana con scala compre sa tra meno 100% e più 100% della pressione di esercizio.

— Manometri a quadrante c.p.d. per acqua surriscaldata. Pressione max di esercizio 15 bar.

- Manometri differenziali per aria e colonna di liquido colorato completi di collegamenti aria.

Apparecchi e serbatoi Le apparecchiature, i collettori ed i serbatoi in servizio caldo verranno coibentati tramite applicazione di:

- anelli distanziatori di supporto in ferro piatto 25x3,

- materassino lana di roccia spessore 50 mm,

- rete metallica zincata triplice torsione maglia esagonale 25/3, legatura con lacci di acciaio zincato ricotto,

- finitura esterna in lamierino di alluminio al 99,5%, spessore 8/10 lucido semicrudo, sagomato, bordato e calandrato a perfetta regola d’arte,

- fissaggio mediante viti autofilettanti 4,2x13 inox.

Le apparecchiature, i collettori ed i serbatoi in servizio freddo verranno coibentati tramite applicazione di:

- anelli distanziatori di supporto in ferro piatto 25x3,

- materassino lana di vetro spessore 50 mm,

- rete metallica zincata triplice torsione maglia esagonale 25/3,

- legatura con lacci di acciaio zincato ricotto,

- armatura con velo di vetro benda mussolona,

- spalmatura con emulsione bituminosa Flintkote,

- finitura esterna in lamierino di alluminio al 99,5%, spessore 8/10 lucido semicrudo, sagomato, bordato e calandrato a perfetta regola d’arte,

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- fissaggio mediante viti autofilettanti 4,2x13 inox.

Disconnettore Deve essere installato sulle tubazioni di acqua potabile per alimentazioni di fabbisogni tecnologici, allo scopo di impedire eventuali contaminazioni della rete idrica sanitaria.

Caratteristiche costruttive

- Sconnettore a tre vie del tipo a zona di pressione ridotta controllabile; ad azione positiva e conforme norma UN1 9157 e norma NF P 43.010.

- Corpo con sagomature interne atte ad evitare il deposito di impurità, realizzato in bronzo.

- Ritegni in bronzo, dotati di guaina inox anti-incrostazione su gli alberi di scorrimento ed equipaggiati con molle in acciaio inox.

- Guarnizioni di tenuta dei ritegni in EDPM, sedi di tenuta in bronzo teflonato.

- Meccanismo di controllo della pressione differenziale a diaframma, dotato di membrana in tessuto poliammidico a struttura compatta con rivestimento in neoprene aderente.

- Attacchi flangiati UNI 2223 serie PN 10.

- Dispositivo di scarico con bocca di efflusso non raccordabile.

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Dati di impiego

- Temperatura massima di esercizio: 90°C

- Pressione nominale: PN 10

- Fluido impiego: acqua

Prestazioni

- Portata dello sconnettore alle perdite di carico di riferimento:

DN Portata (mc/h) Perdita di carico (bar)

50 37 1,1

65 63 1,1

80 83 1

100 300 1

- Portata di scarico che si richiede allo sconnettore, valutata nelle condizioni indicate dalla norma UNI 91

DN Portata di scarico (mC/h)

50 1,25

65 1,25

80 1,90

100 2,40

- Pressione differenziale di intervento: 140 mbar

Documentazione Lo sconnettore deve essere corredato della seguente documentazione

- Certificato di conformità alla norma UNI 9157

- Istruzioni per l’utente

- Istruzioni per l’esecuzione del controllo periodico sul dispositivo.

Apparecchi sanitari e rubinetteria Generale Gli apparecchi sanitari devono essere rispondenti alle norme UNI riguardo a:

- le quote di raccordo con gli scarichi ed i rubinetti sanitari;

- le caratteristiche da considerare ed i metodi di prova utilizzati per il loro controllo in fase di accettazione.

Le norme UNI esistenti relative ai rubinetti sanitari ed ai regolatori di getto riguardano:

- terminologia e designazione;

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- dimensioni, metodi di prova e caratteristiche di alcuni tipi.

I dispositivi di scarico e troppo pieno sono regolati da progetto UNI EDL 117.

Le caratteristiche alle quali gli apparecchi, siano o no regolati da norme, devono corrispondere, in tutto od in parte, sono:

- la robustezza meccanica;

- la durabilità;

- l’assenza di difetti;

- la resistenza all’abrasione;

- la pulibilità di tutte le parti;

- la resistenza alla corrosione;

- l’adeguatezza alle prestazioni da fornire.

I materiali da impiegare sono tutti quelli che consentono di ottenere le caratteristiche sopra elencate e che permettono di superare le prove previste dalle norme.

I prodotti ceramici in fire-clay devono essere costituiti da una massa di forte spessore ricoperta da spesso strato di porcellana vetrificata a sua volta ricoperta da strato di smalto feldspatico-calcareo con cottura contemporanea a 1300°C.

La superficie deve risultare brillante ed omogenea, resistente agli acidi. Ogni pezzo deve garantire lunga durata.

I prodotti ceramici in vetrochina bianca devono avere spiccate caratteristiche di durezza, compattezza, non assorbenza (coefficiente di assorbimento inferiore allo 0,55%) e copertura a smalto durissimo bifilante ed feld-spaticocalcareo con cottura contemporanea a 1300°C che assicuri una profonda compenetrazione dello smalto-massa e quindi la non cavillabilità.

Salvo indicazione contraria tutti gli apparecchi si intendono non colorati.

Le apparecchiature previste in acciaio 18/10 devono essere in materiale inossidabile ed inattaccabile agli acidi, di forte spessore con rifinitura satinata.

Per il fissaggio degli apparecchi è vietato l’uso di viti di ferro ed è ammesso unicamente l’impiego di viti di ottone.

La sede del fissaggio di tali viti (sia a muro che a pavimento) dovrà essere costituita da tassello in ottone con foro filettato a spirale in ottone, murata nella costruzione (tipo “pitone”) od altro sistema di assoluta garanzia con esclusione di tas in legno o di piombo di scarsa resistenza.

Le congiunzioni fra le rubinetterie cromate e le tubazioni dovranno essere fatte mediante appositi raccordi a premistoppa in ottone cromato.

Tutte le rubinetterie devono essere in ottone di tipo pesante con forte cromatura della parte in vista, poste a parete, ed essere facilmente manovrabili anche da persone parzialmente impedite.

Il deposito di cromo deve essere fatto su un deposito elettrolitico di nichel, di spessore non inferiore a 10 micron.

Le superfici nichelate e cromate non devono risultare ruvide né per difetto di pulitura, né per intrusione di corpi estranei nei bagni galvanici di nichelatura e di cromatura, e devono risultare perfettamente speculari su tutta la parte visibile.

Le stesse prescrizioni valgono per tutte le parti richieste in ottone cromato.

Apparecchi sanitari Gli apparecchi sanitari dovranno essere posti in opera con la massima cura.

Le mensole degli apparecchi dovranno essere murate a cemento.

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Per il fissaggio degli altri apparecchi saranno usate viti in ottone e tasselli di piombo od equivalenti.

Non è consentito l’uso di tasselli di legno.

Vasi Devono essere di porcellana sanitaria con finitura in vetro china e rispondere alla UNI 8949/1 e devono rispondere ai seguenti criteri:

- superfici interne visibili completamente pulite dall’azione del flusso d’acqua comunque prodotto;

- nessuna proiezione di schizzi all’esterno durante l’uso e la detersione;

- alimentazione dell’acqua di detersione a cassetta eseguita in modo da non contaminare in ogni condizione di funzionamento la distribuzione dalla quale è derivata;

- sedili costruiti con materiale non assorbente, di conduttività termica relativamente bassa, con apertura frontale.

- tipologia “sospesa” con tassellatura a parete.

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Bidet Devono essere di porcellana sanitaria con finitura in vetro china e rispondere alla UNI 8950/1, i criteri di scelta sono:

- ogni punto agevolmente raggiungibile per la pulizia;

- nessuna proiezione di schizzi all’esterno durante l’uso;

- alimentazione d’acqua realizzata in modo tale da non contamina re la distribuzione dalla quale si deriva.

- tipologia “sospesa” con tassellatura a parete;

Piatti doccia Devono rispondere alle norme UNI relative. I criteri di scelta sono:

- piatto doccia o più genericamente superficie di ricevimento e di evacuazione dell’acqua non scivolosa;

- piatto doccia del tipo da formare con la pavimentazione finita un gradino di massimo 2 cm, come previsto dalla normativa sull’abbattimento delle barriere architettoniche;

- conformazione della superficie di ricevimento tale da impedire il ristagno di acqua a scarico aperto;

- ogni punto agevolmente raggiungibile per la pulizia.

In particolare i piatti doccia saranno in fire-clay, di colore bianco.

L’apparecchiatura deve essere composta da:

- miscelatore bilanciato regolabile manuale da incasso completo di valvole di ritegno e filtri;

- braccio doccia con soffione del tipo antivandalo snodato speciale anticalcareo;

- piletta a griglia di 1”l/4 in ottone cromato.

Lavabo In gres porcellanato bianco del tipo sospeso e tassellato a muro, completo di:

- rubinetti di erogazione da 1/2”;

- pilettoni di scarico da 1 1/4” con tappo e catenella;

- sifone a barilotto a due vie;

- mensole;

- morsetti, viti, bulloni, ecc.

Rubinetterie Le rubinetterie devono essere poste in opera con la massima cura. Le rubinetterie da incasso devono risultare perfettamente allineate, equidistanti ed a piombo.

Rubinetti dì erogazione e miscelazione

La UNI 9054 indica la terminologia e la classificazione da usare per l’identificazione. I rubinetti singoli e miscelatori devono rispondere alla UNI pr EN 200. Per tutti i tipi non formati i criteri di scelta sono:

- inalterabilità nelle condizioni d’uso previste;

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- tenuta all’acqua nel tempo;

- conformazione dei getti tale da non provocare spruzzi all’e sterno dell’apparecchio per effetto dell’impatto sulla superficie di raccolta;

- proporzionalità fra apertura e portata erogata;

- minima perdita di carico alla massima erogazione;

- silenziosità ed assenza di vibrazione in tutte le posizioni di funzionamento;

- facile smontabilità e sostituzione di pezzi possibilmente con attrezzi elementari;

- continuità nella variazione di temperatura fra la posizione di freddo e quella di caldo e viceversa (per i rubinetti miscela tori).

- meccanismo di chiusura in ottone massiccio.

- tenuta garantita fino a 10 bar.

- corpo del rubinetto in ottone cromato a forte spessore.

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Scarichi (manuali ed a comando meccanico) Terminologia, dimensioni, classificazione, metodi di prova e valori limite sono indicati nel progetto UNI EDL 117.

Per tutti gli altri tipi non normati i criteri di scelta sono:

- inalterabilità;

- tenuta fra otturatore e piletta;

- facile e sicura regolarità per il ripristino della tenuta stessa (scarichi a comando meccanico).

Sifoni Si applica la stessa norma indicata per gli scarichi. Per i tipi non formati i criteri di scelta sono:

- autopulibilità;

- superficie interna esente da scabrosità che favoriscano depositi;

- altezza minima del battente che realizza la tenuta ai gas di 50 mm;

- facile accessibilità e smontabilità.

Tubi di raccordo rigidi e flessibili (per il collegamento tra tubi di adduzione e rubinetteria) I tubi metallici flessibili devono rispondere alla UNI 9035. Per tutti gli altri tipi non formati i criteri di scelta sono:

- inalterabilità nelle condizioni d’uso previste;

- indeformabilità in senso radiale alle sollecitazioni interne ed esterne dovute all’uso;

- superficie interna esente da scabrosità che favoriscano deposi ti;

- pressione di prova uguale a quella dei rubinetti collegati.

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SEZIONE 4 - DATI TECNICI DI PROGETTO 4.1 Dati tecnici di riferimento impianto di climatizzazione 4.1.1 Dati climatologici

Località: BRESCIA (BS);

Altitudine: 149 m. s.l.m.;

Latitudine: 45°31’ Nord;

Longitudine: 10°13’ Est

Gradi giorno : 2410 GG;

Zona climatica: E

4.1.2 Condizioni termoigrometriche esterne Inverno

temp. C° U.R. %

condizioni termoigronometriche - 07 65

4.1.3 Parametri per il calcolo dei fabbisogni termici e frigoriferi Caratteristiche facciate esterne

Come da relazione legge 10/91 - DGR 31 ottobre 2007, n. 8/5773 e relazione tecnica

Aumenti per esposizione

Calcolati automaticamente da normativa in fase di stesura della relazione legge 10/91 e successive modifiche ed integrazioni.

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4.1.4 Carichi interni Nel calcolo termico estivo vengono considerati i seguenti apporti di calore:

Persone

- in base alla tipologia

Apparecchiature

- valutate per ogni locale

Illuminazione

- Residenziale: 20 W/ mq

4.1.5 Prescrizioni e prestazioni garantite Velocità dell’acqua nelle tubazioni Sarà compresa tra 0,5 e 2,5 m/s in modo da ottenere cadute dì pressione comprese mediamente 10 e 25 mm c.a./m.

Funzionamento degli impianti

Sarà continuo, con tempo di messa a regime inferiore a due ore in assenza di persone.

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4.2 Dati tecnici di progetto impianto di climatizzazione 4.2.1 Condizioni termoigrometriche interne e ricambi d’aria minimi APPARTAMENTI Tipo di impianto: impianto riscaldamento

Condizioni termoigrometriche: I= 20±1 °C U.R. 50% ±5 %

Ricambi di aria esterna minimi: 0,5 Vol/ora (naturale)

Arch. Roberto Scarsi.