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ARPAC Ente di Diritto pubblico istituito con L.R. 10/98 1 RELAZIONE GENERALE “Meteorologia” “…Ora, rimanendo ferma la terra, l’umido attorno ad essa viene portato verso l’alto, sotto forma di vapore, dai raggi solari e dall’altro calore proveniente dal luogo superiore. Ma quando il calore che porta in alto l’umido scompare, sia per dispersione verso il luogo superiore, sia per estinzione (perché si porta sempre più in alto nell’aria che è attorno alla terra), allora l’umido, raffreddandosi e perché viene a mancare il calore e per il luogo stesso, si condensa di nuovo, e dall’aria si genera acqua che ricade così sulla terra. L’esalazione dell’acqua è vapore, la condensazione dell’aria in acqua è nube… Ci ritroviamo qui in presenza di un circolo che riproduca il circolo del sole; come questo infatti si muove lungo l’eclittica, così l’umido si muove verso l’alto e verso il basso. E dobbiamo immaginare ciò come un fiume composto di aria e di acqua che scorre in cerchio verso l’alto e verso il basso; quando il sole è vicino il fiume di vapore scorre verso l’alto, quando è lontano il fiume d’acqua scorre verso il basso. Ed il circolo deve continuare in quest’ordine perennemente.” Meteorologia, (I,IX), Aristotele

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RELAZIONE GENERALE

“Meteorologia” “…Ora, rimanendo ferma la terra, l’umido attorno ad

essa viene portato verso l’alto, sotto forma di vapore, dai raggi solari e dall’altro calore proveniente dal luogo superiore. Ma quando il calore che porta in alto l’umido scompare, sia per dispersione verso il luogo superiore, sia per estinzione (perché si porta sempre più in alto nell’aria che è attorno alla terra), allora l’umido, raffreddandosi e perché viene a mancare il calore e per il luogo stesso, si condensa di nuovo, e dall’aria si genera acqua che ricade così sulla terra. L’esalazione dell’acqua è vapore, la condensazione dell’aria in acqua è nube… Ci ritroviamo qui in presenza di un circolo che riproduca il circolo del sole; come questo infatti si muove lungo l’eclittica, così l’umido si muove verso l’alto e verso il basso. E dobbiamo immaginare ciò come un fiume composto di aria e di acqua che scorre in cerchio verso l’alto e verso il basso; quando il sole è vicino il fiume di vapore scorre verso l’alto, quando è lontano il fiume d’acqua scorre verso il basso. Ed il circolo deve continuare in quest’ordine perennemente.”

Meteorologia, (I,IX), Aristotele

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Gruppo di lavoro

Giuseppe Onorati, progettista, ARPAC.

Ferdinando Scala, ARPAC.

Maria Rosaria Marchetti, ARPAC.

Emma Lionetti, collaboratore esterno ARPAC.

Tommaso Di Meo, Ministero dell‟Ambiente e della Tutela del Territorio-task force

Ambiente-ARPAC.

Carmela Ferrucci, FormAmbiente s.c.a.r.l., supporto ARPAC.

Giulia Sirigatti, FormAmbiente s.c.a.r.l., supporto ARPAC.

Consulenze esterne

La Maste s.r.l

Ringraziamenti agli enti

Si ringraziano i seguenti enti, consultati in fase di stesura della progettazione.

APAT.

Ufficio Generale per la Meteorologia dell‟Aeronautica Militare.

Giunta Regionale della Campania A.G.C. 05 - Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio.

Giunta Regionale della Campania A.G.C. 11 - Settore Sperimentazione, Informazione, Ricerca e Consulenza in Agricoltura.

ARPA ER SIM.

Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Dipartimento di Fisica.

Università degli Studi di Napoli “Parthenope”.

Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

Università degli Studi di Salerno.

Centro Universitario Grandi Rischi Idrogeologici (CUGRI).

Alto Calore Servizi.

Consorzio Velia.

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INDICE

A. INTRODUZIONE 6

A .1 Obiettivi e caratteristiche generali del progetto 6 A .1.1 Sintesi del progetto 6

A .1.2 Criteri di impostazione del progetto 8

A .1.3 Coerenza con le indicazioni della Regione Campania 11

A .1.4 Benefici attesi ed interazioni con altre Misure del POR Campania 13

B. SITUAZIONE ESISTENTE:CONTESTO NORMATIVO, METODOLOGICO E TECNOLOGICO 16

B.1 Il contesto nazionale e regionale di riferimento 16

B .1.1 Evoluzione del quadro normativo 16

B .1.2 Il quadro dei diversi contesti regionali 18

B. 2 Le specificità della Regione Campania 20

B .2.1 Evoluzione del quadro normativo della Regione Campania 20

B .2.2 Il ruolo dell’ARPAC 21

B .2.3 Il CEMEC e le criticità del monitoraggio in Campania 23

B.3 Modellistica e Tecnologia nel settore meteorologico 25

B .3.1 Modellistica meteorologica 25

B .3.2 Modellistica idrologica 26

B .3.3 Modellistica sullo stato del mare 27

B .3.4 Modelli marini locali 28

B .3.5 Meteorologia ambientale e uso di Wind Profiler e LIDAR 29

B.4 Programmi nazionali nel settore 31 B.4.1 Il sistema dei “Centri Funzionali” 31

B.4.2 Rete RADAR 31

B.5 Attività operative svolte dagli enti pubblici nel settore a livello nazionale e regionale 32

B.5.1 Il servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare 32

B.5.2 Servizio Meteorologico dell’ARPA Emilia Romagna 32

B.5.3 Ex ufficio SIMN di Catanzaro 34

B.6 Reti di monitoraggio al suolo in Campania 35 B .6.1 I gestori e le reti di monitoraggio esistenti e previste 35

B .6.2 Elenco delle stazioni attive 37

B .6.3 Rete di monitoraggio al suolo della Regione Campania – Settore Protezione Civile 38

B .6.4 Rete di monitoraggio al suolo dell’ENAV 41

B .6.5 Rete di monitoraggio al suolo del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali – UCEA 41

B .6.6 Rete di monitoraggio al suolo dell’APAT 42

B .6.7 Rete di monitoraggio al suolo dell’ARPAC 43

B .6.8 Rete di monitoraggio al suolo dell’Aeronautica Militare 43

B .6.9 Rete di monitoraggio al suolo della Regione Campania–Settore S.I.R.C.A. 44

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B .6.10 Rete di monitoraggio al suolo dell’Alto Calore Servizi 45

B .6.11 Rete di monitoraggio al suolo del Consorzio Velia 46

C. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 47

C .1 Funzionalità operative del CEMEC 47

C.1.1 Ruoli e funzioni da svolgere 47

C.1.2 Sviluppo di prodotti in modalità operativa 47

C.1.3 Schema organizzativo: compiti e responsabilità 50

C.1.3.1 Area di Direzione Operativa 52

C.1.3.2 Sala Operativa 53

C.1.3.3 Meteorologia ambientale 54

C.1.3.4 Idrologia 54

C.1.3.5 Climatologia 54

C.1.3.6 Meteorologia Marittima 55

C.1.3.7 Informatica e Reti 55

C .2 Avvio delle attività e piano di aggiornamento del personale 57

C .3 Struttura del sistema informativo 58 C.3.1 Architettura logica 58

C.3.2 Architettura fisica 60

C.3.3 Aree funzionali del software applicativo 62

C .4 Prodotti, report e servizi verso l’esterno 64

C.4.1 Prodotti interni per previsori 64

C.4.2 Report climatologici 64

C.4.3 Prodotti e servizi verso l’esterno 64

C.4.4 Produzione dei dati d’innesco per i modelli ideologici e di qualità dell’aria 65

C .5 Modalità realizzative dell’intervento 66

D. DESCRIZIONE DELLE FASI REALIZZATIVE 67

D .1 Fasi realizzative 67

D .1.1 Fase 1: Stesura del progetto esecutivo 67

D.1.1.1 Obiettivi 67

D.1.1.2 Sviluppo temporale 67

D.1.1.3 Attività realizzata 67

D.1.1.4 Criticità 67

D.1.1.5 Risorse umane coinvolte 67

D.1.1.6 Aggiornamento professionale 67

D.1.1.7 Strumentazione 68

D.1.1.8 Costi 68

D .1.2 Fase 2: Allestimento della sala previsionale del CEMEC 68

D.1.2.1 Obiettivi 68

D.1.2.2 Sviluppo temporale 68

D.1.2.3 Attività da realizzare 68

D.1.2.4 Criticità 68

D.1.2.5 Risorse umane coinvolte 68

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D.1.2.6 Aggiornamento professionale 68

D.1.2.7 Strumentazione 69

D.1.2.8 Costi 69

D .1.3 Fase 3: Messa a punto di procedure e modellistica 70

D.1.3.1 Obiettivi 70

D.1.3.2 Sviluppo temporale 70

D.1.3.3 Attività da realizzare 70

D.1.3.4 Criticità 70

D.1.3.5 Risorse umane coinvolte 71

D.1.3.6 Aggiornamento professionale 71

D.1.3.7 Strumentazione 71

D.1.3.8 Costi 71

D .1.4 Fase 4: Gestione operativa del CEMEC 72

D.1.4.1 Obiettivi 72

D.1.4.2 Sviluppo temporale 72

D.1.4.3 Attività da realizzare 72

D.1.4.4 Criticità 72

D.1.4.5 Risorse umane coinvolte 73

D.1.4.6 Aggiornamento professionale 73

D.1.4.7 Strumentazione 73

D.1.4.8 Costi 73

D .1.5 Fase 5: Ottimizzazione del CEMEC 74

D.1.5.1 Obiettivi 74

D.1.5.2 Sviluppo temporale 74

D.1.5.3 Attività da realizzare 74

D.1.5.4 Criticità 74

D.1.5.5 Risorse umane coinvolte 75

D.1.5.6 Aggiornamento professionale 75

D.1.5.7 Strumentazione 75

D.1.5.8 Costi 75

D .2 Fasi delle attività 78

D .3 Cronogramma dell’intervento 79

D .4 Indicatori fisici di avanzamento progettuale 80

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A. INTRODUZIONE

A .1 Obiettivi e caratteristiche generali del progetto

A .1.1 Sintesi del progetto

Il progetto “Meteorologia” nasce con la finalità di istituire un centro di riferimento regionale, il CEMEC, avente lo scopo di svolgere l‟attività meteo necessaria per le applicazioni in campo ambientale. I prodotti attesi sono i seguenti:

Bollettino meteorologico regionale giornaliero per zone omogenee, con dettaglio per aree di crisi ambientale;

Bollettino giornaliero per previsioni condizioni meteo che favoriscono l‟inquinamento da polveri e ozono nelle aree urbane;

Previsioni stato del mare e dei venti in tempo reale, attraverso bollettini giornalieri;

Bollettino previsioni regime idrologico mensile; Relazione annuale sulle variazioni climatiche a scala regionale; Supporto meteorologico e modellistico alla stesura della relazione annuale

sulla qualità dell‟aria; Supporto meteorologico e modellistico alla valutazione dell‟inquinamento da

sorgenti di emissione in atmosfera; Supporto meteorologico alle attività di Protezione Civile; Supporto meteorologico alle attività di agrometeorologia; Supporto climatologico alla valutazione delle risorse idriche.

La realizzazione delle attività sopra indicate prevede: l‟istituzione di una Sala

Operativa meteo; l‟acquisizione delle previsioni elaborate dai modelli meteo e dei dati rilevati da sistemi satellitari; l‟interconnessione con le reti idrometeomare in funzione in Campania; l‟acquisizione di un sistema Wind Profiler; la messa a punto di modelli specifici per qualità dell‟aria, stato del mare, regime idrologico, con campagne di misura mirate.

I partner coinvolti nello sviluppo delle attività del CEMEC sono: -Enti pubblici che raccolgono i dati idrometeorologici relativi alla Campania; -Enti pubblici che svolgono attività di modellistica meteorologica; -Settore privato che fornisce apparecchiature per la raccolta ed elaborazione dati e supporto per la realizzazione del sistema informativo.

La tempistica delle fasi per la realizzazione del Centro prevede entro il 2005 l‟istituzione del CEMEC e l‟acquisizione della strumentazione ed entro il primo semestre del 2006 l‟ottimizzazione dei prodotti.

Il progetto, in coerenza con la recente legislazione regionale in materia ambientale, prevede:

1. le modalità di sviluppo di tutte le funzioni meteo di rilevanza ambientale, anche in situazioni ed aree soggette ad emergenze, per le quali la legge individua l‟ARPAC quale struttura istituzionalmente preposta alla gestione

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delle reti di monitoraggio ambientale e quale ente deputato a svolgere le attività finalizzate a “fornire previsioni, informazioni ed elaborazioni microclimatiche e meteorologiche” ai sensi dell‟art. 5 comma 1 let. p) della legge istitutiva dell‟Agenzia (L.R. 10/98). Secondo quanto previsto nello Studio di Fattibilità del POR Campania Misura 1.1, ARPAC attiverà una struttura/servizio meteorologico regionale, denominata Centro Meteorologico e Climatologico della Regione Campania – CEMEC, per lo svolgimento di tutte le funzioni, con le conseguenti economie organizzative e di scala;

2. la ricognizione delle reti di monitoraggio esistenti nonché di quelle in fase di

realizzazione e la valutazione dei flussi informativi fra le reti di monitoraggio regionali, i sistemi di previsione nazionali e il CEMEC;

3. le fasi per lo sviluppo delle attività del CEMEC, corredate dall‟illustrazione

delle necessità in termini di risorse umane e strumentali, il cronogrammma relativo alle fasi e il quadro dei costi per tipologie di attività.

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A .1.2 Criteri di impostazione del progetto

Il POR Campania ha recepito pienamente l‟impegno alla promozione ed alla tutela ambientale, previsto nel Quadro Comunitario di Sostegno 2000 - 2006 per le regioni italiane inserite nell‟Obiettivo 1. L‟Asse 1 del POR 2000/2006, “Risorse Naturali”, prevede come Misura 1.1 la realizzazione del “Sistema Regionale di Monitoraggio Ambientale”, al fine di attuare il necessario controllo sullo stato ambientale del territorio regionale. La Valutazione Ambientale Strategica, allegata al citato POR Campania ha, infatti, evidenziato da un lato, significative carenze conoscitive sulle componenti ambientali e dall‟altro, ha denunciato particolari situazioni di criticità ambientali, naturali ed antropiche, in numerose aree del territorio regionale. La strategia individuata dall‟Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania nello Studio di Fattibilità per l‟attuazione della citata Misura 1.1, approvato dalla Regione Campania il 12 aprile 2002 con Deliberazione n° 1508, tende ad ottimizzare il sistema di conoscenza e di supporto al governo dell‟ambiente, attraverso il potenziamento del ruolo e delle capacità operative dell‟Agenzia stessa, tanto in situazioni ordinarie, che in momenti straordinari legati al determinarsi di eventi eccezionali di origine naturale o antropica. Questa ipotesi è coerente con i criteri previsti dal Regolamento CE n° 1260/99 sulla destinazione dei fondi strutturali che, così come per l‟istituzione e l‟operatività dell‟ARPAC, trovano esplicitazione nel “Complemento di programmazione” per la realizzazione della Misura 1.1, che prevede:

"Sostegno all'avvio operativo dell‟Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania (ARPAC), per la messa a punto di procedure, tecniche, modelli organizzativi e gestionali, finalizzati al controllo, monitoraggio e valutazione dello stato dell‟ambiente e loro implementazione operativa"; "Realizzazione del sistema regionale integrato di monitoraggio, ambientale e meteo-marino, di controllo e gestione emergenze, mediante l‟implementazione delle strutture centrali e la creazione di un efficace reticolo di presidi territoriali, potenziando e mettendo in rete le strutture già esistenti sul territorio e creandone di nuove dove necessario”.

La scelta operata dalla Regione Campania di dedicare una misura specifica del proprio POR all‟avvio dell'Agenzia ed alla realizzazione del sistema di monitoraggio ambientale risulta, dunque, una naturale conseguenza di un percorso già avviato, che deve vedere, in questa fase, una concreta applicazione, prevedendo il potenziamento operativo delle strutture dell‟ARPAC. Nell‟ambito di tale potenziamento si inserisce il progetto ”Meteorologia” che, per la Regione Campania, trova giustificazione nella rilevanza che la fenomenologia meteorologica e climatologica viene ad assumere per un gran numero di attività di competenza regionale. Tra esse:

- la qualità dell‟aria e la diffusione degli inquinanti, - la gestione delle risorse idriche e la qualità delle acque, - la gestione del territorio e la protezione dagli eventi meteorologici estremi,

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- il turismo ed i trasporti aerei, marittimi, su strada, - la produttività e la qualità dei prodotti agricoli e dell‟industria agroalimentare.

A supporto di tali attività, il CEMEC ha il compito di ricavare e diffondere informazioni, per la parte di competenza, sulla situazione meteorologica in atto e in prevedibile evoluzione, valutandone gli effetti nei diversi settori applicativi attraverso una modellistica specializzata. Ruolo primario del CEMEC è quindi quello di costituire una Sala Operativa meteorologica per la Campania incaricata di fornire, agli utenti pubblici e privati della Regione, bollettini meteorologici a partire da dati previsionali forniti da enti esterni. Non si è infatti ritenuto opportuno prevedere che il CEMEC gestisca, in modalità operativa quotidiana di simulazione, modelli meteorologici previsionali ad hoc, sia di Mesoscala che di Area Locale. Le previsioni a Mesoscala per il Mediterraneo e per l‟Italia vengono infatti elaborate dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Mesoscala (ECMWF) e rese disponibili tramite l‟Ufficio di Meteorologia Generale (UGM) dell‟Aeronautica Militare. Le previsioni di area locale utilizzano come dati di ingresso le previsioni a Mesoscala e vengono in linea di massima elaborate dai centri regionali per tener conto di specifiche situazioni orografiche e climatologiche. Si è ritenuto, data la complessità del compito e l‟esigenza di disporre di notevoli risorse di calcolo, di prevedere l‟utilizzazione da parte del CEMEC del modello LAMI, già reso disponibile dal centro meteorologico ARPA-ER SIM, mediante convenzione di servizio al Settore di Protezione Civile della Regione Campania. Questa scelta risulta giustificata dal fatto che il Servizio Idro-Meteorologico dell‟ARPA Emilia Romagna, costituisce il centro di riferimento e di eccellenza nazionale per la modellistica meteorologica e le previsioni meteo nell‟ambito del sistema dei Centri Funzionali della Protezione Civile.

Per quanto riguarda le previsioni a tempo brevissimo, il cosiddetto ”nowcasting”, esse rivestono grande importanza per la prevenzione degli effetti degli eventi estremi e sono rese possibili dalla disponibilità di radar meteorologici. A tale riferimento si fa presente che il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha in programma di realizzare una rete radar meteorologica su tutto il territorio nazionale. E‟ prevista l„installazione di un radar sul crinale della penisola Sorrentina, con ottima visibilità sulle pianure di Napoli-Capua e Salerno. Il nowcasting sarà pertanto possibile quando tale radar sarà reso operativo ed i relativi dati saranno resi disponibili al CEMEC. Relativamente alle previsioni sullo stato del mare e sulla meteorologia marina, si ritiene che il CEMEC possa realisticamente proporsi di sviluppare una capacità di modellazione locale propria, da gestire autonomamente e da applicare alle coste campane. Le previsioni meteorologiche verranno utilizzate dal CEMEC, oltre che per la diffusione di bollettini meteorologici agli utenti pubblici e privati, come scenario di ingresso della modellistica applicativa ambientale, idrologica, agronomica. Si è pertanto dimensionato il CEMEC allo scopo di costituire un Centro sulle applicazioni meteo-ambientali, sia attraverso un‟adeguata capacità informatica e di modellistica, sia proponendo la messa in funzione di strumentazione specializzata: Wind Profiler e Radio Acoustic Sounding System (RASS) per la misura dei profili verticali di vento e temperatura, a conferma e/o calibrazione di quanto previsto dai modelli meteorologici. E‟ prevista l‟acquisizione in modalità di servizio di dati provenienti da un LIDAR/DIAL (LIght Detection And Ranging

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/ Differential Absorption Lidar) per la validazione dei modelli di diffusione degli inquinanti. Relativamente agli effetti dei fenomeni meteorologici sul territorio, si pone il problema delle interazioni tra attività del Centro e attività operative della Protezione Civile in termini di responsabilità di previsione degli eventi, emissione degli allarmi e gestione delle emergenze. Il tema è molto delicato e merita un approfondimento specifico anche in funzione delle disposizioni di legge in materia. I rapporti che intercorrono tra strutture di analisi e previsione e strutture di prevenzione e gestione degli eventi catastrofici, centri meteo e sale operative della Protezione Civile, sono rappresentati in figura 1. Nel proporre lo schema funzionale si è tenuto presente quanto disposto, a livello nazionale sia in tema di Protezione Civile, con il sistema dei Centri Funzionali, sia di Meteorologia, con il sistema di Meteorologia Distribuita e rete Radar Meteorologica Nazionale. Lo schema organizzativo dei Centri Funzionali ed i principi alla base della decisione di trasformare il Sistema Meteorologico Nazionale in Sistema Distribuito, demandano peraltro alle singole Regioni tutte le decisioni in merito alle propria struttura organizzativa ed in particolare i compiti del Centro Meteorologico regionale, la gestione delle reti Idrometro, l‟impiego dei Radar Meteorologici.

Figura 1- Schema organizzativo tipo Centri Funzionali Regionali

SERVIZIO METEO U.G.M. (AMI)

ARPA SIM SERVIZIO METEO

REGIONALE

RETI IDROGRAFICHE

REGIONALI

RETE dei Centri

Funzionali

UFFICI TERRITORIALI DI GOVERNO

SEGNALAZIONE DI ALLARME

C.to.Naz. Radar Meteo

C.to.Funz. Dir PC. Dir. EMERGENZE

RADAR METEO CAMPANIA

C.F. REGIONALE

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UFFICIO P.O.R. Nel caso della regione Campania, è stato deliberato, nello Studio di Fattibilità, approvato con deliberazione n. 1508 datata 12 aprile 2002 dalla Giunta Regionale della Campania, di assegnare alla Agenzia Regionale Protezione Ambientale Campania (ARPAC) il compito di progettare ed attuare le iniziative necessarie alla costituzione del polo regionale del servizio meteorologico distribuito, con l‟istituzione di un Centro Meteorologico e Climatologico della Regione Campania (CEMEC); inoltre, è stato deliberato (vedere sezione B.2.2) di assegnare al Centro Funzionale della Protezione Civile Campania la gestione delle reti idro-pluviometriche ex Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN), confluite nelle strutture regionali, nonché la responsabilità di governare la crescita della rete sia in termini di qualità e di tipologia delle misure che di scelta dei siti. Pertanto, al fine di una corretta definizione di ruoli e responsabilità del CEMEC e delle relative interazioni con il sistema della Protezione Civile è necessario sottolineare come sia il CEMEC che il Centro Funzionale per la regione Campania debbano, nell‟ambito della propria autonomia decisionale ed organizzativa, tener presente che: - i compiti di raccolta, elaborazione archiviazione e diffusione dei dati della rete idro-pluviometrica e dalla rete radar meteorologica assegnati al Centro Funzionale sono anche uno strumento a supporto delle esigenze di previsione meteorologiche del CEMEC; - i compiti di veglia meteo su scala regionale assegnati al CEMEC, da realizzarsi tramite la capacità di effettuare previsioni meteorologiche su scala regionale, a partire dai dati raccolti dalle reti di misura al suolo, dalla modellistica previsionale, dalle informazioni radar-meteo e meteo-satellitari e dei collegati sistemi informativi, devono essere in grado di effettuare previsioni con modalità utilizzabili dalla Protezione Civile, per i suoi compiti istituzionali. Questa logica risponde all‟opportunità di separare le funzioni informativo previsionali, tipiche dei servizi meteorologici, da utilizzare in molteplici tematiche ambientali, da quelle decisionali a quelle di intervento proprie della Protezione Civile. Il progetto architetturale ed informatico, la struttura organizzativa ed il dimensionamento operativo del CEMEC è stato impostato sulla base della suddivisione di compiti sopra delineata. Al fine della diffusione delle informazioni previsionali agli utenti è stato inserito, nell‟ambito del sistema informatico del Centro, un Web Server ed, a livello organizzativo, una funzione di assistenza al Servizio di vendita agli utenti privati di servizi generali o specializzati di previsione.

A .1.3 Coerenza con le indicazioni della Regione Campania

Nello Studio di Fattibilità per l‟attuazione della misura 1.1 sono state descritte le problematiche inerenti la meteorologia applicata in Campania; è stato delineato lo scenario regionale per il monitoraggio idrometeorologico; è stata effettuata una prima quantificazione delle attività da svolgere con particolare enfasi verso le emergenze idrogeologiche; sono state delineate le fasi progettuali, definito il quadro economico ed il cronogramma delle attività.

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Progetto esecutivo: Meteorologia

Lo Studio di Fattibilità è stato esaminato dal Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (N.V.V.I.P.) della Regione Campania, che ha formulato, in data 18 dicembre 2001, un parere in cui sono riportate, per quanto riguarda il progetto generale di monitoraggio e quello specifico “Meteorologia”, le seguenti prescrizioni e raccomandazioni:

- “di predisporre una serie di indicatori di risultato misurabili ai fini della valutazione in itinere ed ex post dell’intervento;

- di finalizzare la definizione del progetto esecutivo tenendo conto delle aree critiche da sottoporre ad un monitoraggio meteorologico più puntuale nell’ottica della gestione di situazioni ambientali di crisi di carattere meteoclimatico per gli eventi meteorologici estremi, concertando tale definizione con le autorità competenti (Protezione Civile, Autorità di Bacino, Presidente della Giunta Regionale, ecc.);

- ai fini di massimizzare l’utilizzabilità dei dati già disponibili sul territorio

prodotti da tali enti, di verificare in una prospettiva costi/benefici la convenienza di adottare misure a supporto di tali soggetti”.

Il presente progetto ha sviluppato le indicazioni dello Studio di Fattibilità sulla base degli ulteriori elementi conoscitivi disponibili e tenendo conto delle raccomandazioni regionali, nonché dei cambiamenti istituzionali intervenuti a seguito dei decreti attuativi del D.lgs 112/98 e dei provvedimenti attuativi della L.267/98, con il trasferimento delle risorse umane, finanziarie e strumentali del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale, Ufficio di Napoli alla Regione Campania e con l‟istituzione del Centro Funzionale presso il Settore Protezione Civile regionale, che svolge attualmente la veglia idrologica della rete al suolo ex SIMN, attiva anche per i M.ti di Sarno. Pertanto è stata rimodulata la definizione tipologica, quantitativa e territoriale delle attività previste e sono state aggiornate le tipologie di organizzazione, inizialmente finalizzata agli allarmi idrologici, orientandole nell‟ottica della gestione di situazioni meteoambientali di crisi, incluse quelle sfavorevoli per la qualità dell‟aria e per le risorse idriche e dedicando un‟opportuna enfasi agli aspetti relativi ai cambiamenti climatici. Al fine di non duplicare reti di monitoraggio, molto onerose sia in termini di acquisto che di gestione, e quindi manifestamente insostenibili da un punto di vista costi/benefici rispetto all‟utilizzazione di dati forniti da altri enti, nel progetto è stata prevista l‟acquisizione dei dati al suolo dagli enti operanti in Campania che gestiscono reti idrometeomarine. Inoltre, per lo sviluppo di modelli dei fenomeni idrologici e marini, sempre in un ottica costi/benefici, si è ritenuto opportuno avvalersi delle strutture di ricerca con particolari capacità scientifiche e con le conoscenze di base del territorio regionale e nazionale (Istituzioni Principali di Riferimento-IPR). Si è infine ritenuto necessario far gestire direttamente dall‟ARPAC l‟intero processo di previsione meteorologica regionale, con la fornitura da parte del soggetto attuatore dell‟intervento, della strumentazione meteorologica, del sistema informativo, nonché dell‟interfaccia, analisi e sintesi dei dati delle reti al suolo e l‟aggiornamento professionale al fine di garantire l‟unitarietà, l‟univocità e la coerenza con gli indirizzi dell‟Organizzazione Meteorologica Mondiale, dell‟Ufficio Generale di Meteorologia dell‟Aeronautica Militare, del Ministero dell‟Ambiente e della Tutela del Territorio, dell‟APAT.

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Per la valutazione dell‟avanzamento e dell‟efficace realizzazione dell‟intervento sono stati individuati alcuni indicatori di risultato specifici, riportati nella sezione D.4.

A .1.4 Benefici attesi ed interazioni con altre Misure del POR Campania

Come evidenziato in recenti documenti dell‟Organizzazione Meteorologica Mondiale, ed in particolare nel piano di attività 2000-2004, la meteorologia è una componente essenziale in innumerevoli attività umane. Persino il mercato finanziario risente quotidianamente delle fluttuazioni del tempo meteorologico. Di conseguenza, anche a livello regionale, la disponibilità di servizi mirati ad approfondire tematiche rilevanti delle situazioni meteorologiche consente di trarre dei benefici in diversi settori. Di seguito si limita la descrizione dei benefici attesi alle attività di competenza di ARPAC, si segnala comunque che, come illustrato ulteriormente in seguito, comparti quali il turismo o i trasporti traggono benefici dalla disponibilità quotidiana di informazioni meteorologiche ad elevata risoluzione spaziale e temporale per il territorio della Regione Campania. I principali benefici ambientali delle attività oggetto dell‟intervento sono relativi a tre aspetti: - la qualità dell‟aria, in quanto la disponibilità di dati meteorologici specifici per la modellistica di qualità dell‟aria consente di interpretare meglio i fenomeni d‟inquinamento contribuendo alla messa a punto di misure, a breve, medio e lungo termine, di risanamento della qualità dell‟aria in aree urbane; - la qualità delle acque superficiali e sotterranee, in quanto la conoscenza del regime idrologico e la valutazione degli effetti attesi dalle situazioni meteorologiche previste consentono di interpretare i fenomeni di inquinamento, anche in relazione alle fluttuazioni di portata, e contribuiscono alla messa a punto di strategie di utilizzazione delle risorse idriche, anche in situazioni di emergenza ambientale; - l‟ambiente marino-costiero, poiché la disponibilità di informazioni aggiornate sullo stato del mare contribuisce all‟interpretazione dei fenomeni costieri quali l‟erosione e il trasporto di inquinanti. Relativamente alla diffusione dei prodotti meteorologici ai diversi utenti pubblici e privati, i principali beneficiari utenti di servizi dedicati o pubblici saranno:

- le strutture di ARPAC (Dipartimenti Provinciali, CRIA, CRR, CRTA), - la Protezione Civile (centro funzionale regionale), - l‟Assessorato regionale all‟agricoltura, - le altre amministrazioni regionali, provinciali e comunali, - i mass media, TV, radio, portali WEB, stampa, - i servizi e le infrastrutture di trasporti, stradali e marittimi, aeroporti, - i privati, tramite convenzioni specifiche.

La citata rilevanza della meteorologia per la maggior parte delle attività umane, fa si che l‟intervento proposto, oltre ad interagire con altre attività in itinere nell‟ambito della Misura 1.1, costituisca un supporto ad altri interventi realizzabili e/o realizzati grazie al POR, sia nelle fasi attuative degli stessi, sia per le sinergie che si possono determinare qualora la Regione Campania dimostri di saper costruire una rete di iniziative qualificate per la gestione del territorio e dell‟ambiente. Come si evince dal relativo Complemento di Programmazione, infatti la Misura 1.1 è posta in relazione con le altre misure del POR Campania, in termini di Gestione dei dati ed organizzazione dei sistemi di monitoraggio e di Servizi di supporto. Questa interrelazione tra le varie misure del POR non comporta sovrapposizione di competenza

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rispetto ai beneficiari finali delle misure che risultano espressamente individuati dal POR Campania, ma assicura il perseguimento del modello a “cascata” degli obiettivi. Infatti il conseguimento, attraverso gli obiettivi specifici perseguiti dalle singole misure, degli obiettivi generali di ciascun asse - in questo caso ASSE I “RISORSE NATURALI” - contribuisce al raggiungimento dell‟obiettivo generale del POR. Nell‟ambito della stesso Asse I, la Misura 1.1, ed il progetto ”Meteorologia” in particolare, risultano collegati con la Misura 1.2 “Ciclo integrato delle acque” e la Misura 1.6 “Centro di documentazione controllo e monitoraggio per la conoscenza, la gestione e la prevenzione del rischio idrogeologico”, sia per quanto riguarda la gestione dei dati e l‟organizzazione dei sistemi di monitoraggio che per quanto riguarda i servizi di supporto. Questo perché, come già in precedenza accennato, il CEMEC ha il compito di ricavare e diffondere informazioni, per la parte di competenza, sulla situazione meteorologica valutandone gli effetti in vari settori applicativi attraverso una modellistica computerizzata in grado di simulare i fenomeni fisici in atto nella atmosfera, sul territorio, sul mare. In particolare, il CEMEC è demandato ad effettuare previsioni relative agli effetti indotti dalla fenomenologia meteorologica e climatologica sulla situazione idrogeologica e su una serie di attività, di competenza dell‟ARPAC, quali la gestione delle risorse idriche e la qualità delle acque, in linea quindi con uno degli obiettivi specifici rispettivamente, della misura 1.6 che è quello di accrescere la sicurezza attraverso la previsione e prevenzione degli eventi calamitosi nelle aree soggette a rischio idrogeologico, e della misura 1. 2 che è quello di migliorare le tecniche di gestione nel settore idrico. Inoltre la raccolta, attraverso il CEMEC, di dati sul regime meteo-marino, contribuisce alla valutazione dello stato delle acque costiere, nonché dell‟erosione delle coste. In termini di servizi di supporto alle altre misure, la Misura 1.1 risulta in relazione con la Misura 1.4 “Gestione delle risorse idriche in agricoltura” per la rilevanza che i fenomeni meteorologici assumono anche su altre attività di competenza regionale quali, la produttività e la qualità dei prodotti agricoli e dell‟industria agroalimentare, anche qui coerentemente con uno degli obiettivi specifici della Misura 1.4, cioè quello di valorizzare gli aspetti qualitativi delle produzioni agricole. E ancora, con la Misura 1.12 “Sostegno alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e al miglioramento dell‟affidabilità della distribuzione di energia elettrica a servizio delle aree produttive”, per la possibilità data dal CEMEC di fornire informazioni sulla misura e sulla stima del vento per la produzione di energia eolica, nonché sulla misura e sulla stima della radiazione solare per la produzione di energia solare fotovoltaica, in coerenza con uno degli obiettivi specifici della Misura 1.12, cioè quello di contribuire, nel caso specifico con la diffusione di dati, ad accrescere la quota del fabbisogno energetico regionale soddisfatta da energia prodotta da fonti rinnovabili. Per quanto riguarda poi il nesso con gli altri Assi, la Misura 1.1 ed il progetto “Meteorologia” risultano interrelati con la Misura 3.13 “Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e dello sviluppo tecnologico” - ASSE III “RISORSE UMANE” in quanto nello Studio di Fattibilità del “Sistema regionale di monitoraggio ambientale” era previsto che il CEMEC dovesse essere istituito al fine di avviare un sistema di previsioni meteorologiche con la finalità, tra l‟altro, di consentire lo svolgimento di studi applicativi e di formazione nel settore meteorologico, in linea con l‟obiettivo specifico della misura 3.13 di sviluppare il potenziale umano nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico .

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Sempre in tema di correlazione con gli altri assi, la Misura 1.1 ed il presente progetto risultano collegati con la Misura 6.1 “Sistema regionale integrato dei trasporti” - ASSE VI “RETI E NODI DI SERVIZIO”; in particolare le previsioni e i dati idrometeorologici forniti dal CEMEC contribuiscono ad ottimizzare la navigazione marittima lungo le coste campane e possono essere utilizzati, insieme ai dati forniti da enti di ricerca e da strutture della Pubblica Amministrazione, per la progettazione delle infrastrutture portuali, coerentemente con alcuni degli obiettivi specifici della Misura 1.6, in particolare quello di elevare la qualità dei servizi (di trasporto) e di perseguire il riequilibrio modale …..sul versante del trasporto merci (marittimo, con particolare riferimento alle infrastrutture necessarie per dare impulso al cabotaggio).

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B. SITUAZIONE ESISTENTE:CONTESTO NORMATIVO, METODOLOGICO E TECNOLOGICO

B.1 Il contesto nazionale e regionale di riferimento

B .1.1 Evoluzione del quadro normativo

La normativa nazionale, cui fare riferimento per ogni iniziativa nel settore delle previsioni meteorologiche e nei settori ad essa collegati della protezione del territorio e dell‟ambiente, è legata ad una scelta di fondo del legislatore. L‟importanza della conoscenza della situazione meteorologica ai fini dell‟operatività aeronautica ha di fatto impedito lo sviluppo di una struttura meteorologica civile ed il Servizio Metereologico della Aeronautica Militare ne ha assunto i compiti e le funzioni. Nel 1950, con la ratifica da parte italiana dell‟adesione alla Organizzazione Meteorologica Mondiale O.M.M, con legge n. 1237 del 21 novembre 1950, si ufficializza il ruolo centrale del Servizio, ribadito successivamente dai Decreti delle Presidenza della Repubblica n. 484 del 27 luglio 1981 e n. 556 del 25 ottobre 1999 che hanno stabilito la competenza del Capo di Stato Maggiore dell‟Aeronautica a presiedere all‟indirizzo tecnico, operativo ed al controllo del Servizio Meteorologico. A tal fine l‟Aeronautica ha provveduto ad istituire l‟Ufficio Generale per la Meteorologia, UGM, che assicura il controllo meteorologico del territorio nazionale ed il cui capo rappresenta l‟Italia in ambito internazionale sia in sede O.M.M. che nelle numerose iniziative europee nel settore della meteorologia. La legge 15 marzo 1997 n. 59 (Legge Bassanini) ha dato delega al Governo ad emanare entro il 31 marzo 1998 decreti attuativi volti a trasferire alle Regioni ed agli altri Enti Locali funzioni e compiti fino ad allora svolti a livello Centrale. Tra essi le attività di previsione meteorologica. Si parlò all‟epoca di Servizio Meteorologico Distribuito che in qualche modo avrebbe sanato una situazione di fatto che si era venuta a creare, avendo numerose Regioni provveduto a dotarsi di capacita locali. Peraltro il decreto attuativo non è stato emanato in tempo utile, facendo decadere, almeno relativamente alla meteorologia, il decentramento. Il contesto di riferimento in cui si inquadrano le iniziative regionali nel settore delle previsioni meteorologiche e della idrogeologia è stato comunque fissato attraverso il DPCM 15 dicembre 1998 (elaborato in attuazione del Decreto Legge 11 giugno 1998, n. 180, convertito, con modifiche, nella Legge 3 Agosto 1998, n. 267) nel quale veniva approvato il programma nazionale di potenziamento delle reti di monitoraggio Meteo-idro-pluviometrico, ai fini della protezione del territorio e di altre applicazioni di interesse locale. Tale programma diviso in 10 voci in relazione a diverse categorie di interventi da effettuarsi nelle aree idrografiche del Paese, prevede la realizzazione di un congruo numero di Centri Funzionali in cui espletare, su scala regionale o sovraregionale, attività di sorveglianza meteoidrologica e di supporto tecnico alle competenti strutture della Protezione Civile finalizzate alla emissione degli allarmi in favore delle popolazioni esposte a rischio. In data 4 luglio 2000 il Comitato Tecnico per il coordinamento del programma, ha approvato dal punto di vista tecnico, i documenti di progettazione dei Centri Funzionali presentati dal Centro di Ricerca Interuniversitario in Monitoraggio Ambientale (CIMA)

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per conto del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI). Il Comitato Tecnico ha inoltre deliberato che la realizzazione di un Centro Funzionale presso le strutture organizzative delle diverse regioni, debba essere in ogni caso subordinata alla stipula di specifici accordi di convenzione tra gli enti locali coinvolti, il Dipartimento della Protezione Civile ed il Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali, accordi finalizzati all‟accettazione delle strutture del Centro a fronte della disponibilità delle risorse economiche e di personale necessarie per il suo funzionamento. La Regione Basilicata, con delibera di giunta n. 2932 del 29 dicembre 2000, ha incaricato il CIMA di coadiuvarla tecnicamente ed ha presentato in data 10 gennaio 2001 un progetto preliminare della rete dei Centri Funzionali. Tale progetto è stato approvato dal Consiglio Scientifico del Gruppo Nazionale per la difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI) e successivamente dalla conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province Autonome. In conseguenza di ciò, in data 10 Maggio 2001, il Ministro dell‟Interno, delegato per il coordinamento per la Protezione Civile, firmava l‟ordinanza n. 3134 che reca “misure urgenti per il completamento del programma di potenziamento delle reti di monitoraggio idro-meteopluviometrico, elaborato ai sensi dell‟art. 2, comma 7, della legge 3 agosto 1998, n. 267, nonché per il programma di copertura di radar meteorologici del territorio nazionale ai sensi dell‟art. 1, comma 7, della legge 11 dicembre 2000, n. 365”, nella quale si individua la Regione Basilicata quale soggetto attuatore della realizzazione dei Centri Funzionali e si autorizza il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali a trasferire alla Regione le risorse occorrenti. La Regione Basilicata in qualità di soggetto attuatore ha quindi proceduto alla progettazione del sistema dei Centri Funzionali avvalendosi del contributo e della esperienza tra gli altri: - del Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali, - del Comitato Tecnico di indirizzo e coordinamento per la realizzazione del programma

di potenziamento delle reti di monitoraggio idropluviometrico (ex L.267/98); - del Centro di ricerca Interuniversitario in Monitoraggio Ambientale delle Università di

Genova e della Basilicata (CIMA); - del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche (GNDCI); - del Dipartimento della Protezione Civile. Si è inoltre proceduto ad una fase di interlocuzione tecnico-istituzionale con le diverse Regioni al fine di tener conto nei contenuti tecnici ed applicativi del progetto delle esigenze particolari di ciascuna Regione. Il contributo delle Regioni si è espletato anche tramite la compilazione di schede tecniche, inviate formalmente a firma del Presidente della Regione interessata, e che sintetizzano le esigenze ed i contributi apportati nel corso delle visite e degli incontri tecnici effettuati in fase di lavoro. E‟ stato pertanto possibile sottoporre un documento di progettazione preliminare del sistema dei Centri Funzionali che costituisce un‟evoluzione di quello presentato in data 10 maggio 2001 al Comitato tecnico per il potenziamento delle reti di monitoraggio Meteo-idro-pluviometrico presieduto dal Capo del Dipartimento dei Servizi Tecnici Nazionali, ottenendone l‟approvazione in data 15 gennaio 2002. Il sistema dei Centri Funzionali prevede, in aggiunta ai Centri che operano in ciascuna regione, la costituzione di quelli a carattere nazionale e di utilizzare le competenze sviluppate da singole regioni su particolari tematiche attraverso la creazione di Centri di Riferimento e di Eccellenza. In questo quadro il ruolo di Centro di eccellenza nel settore

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della meteorologia locale è stato attribuito al servizio Meteorologico istituito presso l‟Agenzia Regionale Prevenzione Ambientale della Regione Emilia Romagna. Tale servizio ha realizzato, in collaborazione con l‟Ufficio di meteorologia Generale dell‟AMI, un sistema previsionale a scala locale e gestisce una Sala operativa meteo per le esigenze della regione di appartenenza e di altre regioni italiane. Il Ministero dell‟Ambiente e della Tutela del Territorio ha provveduto, secondo il dettato normativo del D.P.R. 207 del 8 agosto 2002, ad organizzare l‟Agenzia per la Protezione dell‟Ambiente e per i servizi Tecnici, APAT, istituita in base all‟articolo 38 del Decreto Legislativo n. 300 del 30 luglio 1999, accorpando in essa oltre alle competenze della Agenzia Nazionale per la Protezione dell‟Ambiente, ANPA, il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali della Presidenza del Consiglio ed il Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale, SIMN. L‟APAT ha autonomia tecnica, scientifica e finanziaria ed è sottoposta al potere di indirizzo e di vigilanza del Ministero dell‟Ambiente e della tutela del Territorio; opera sulla base di un programma triennale, aggiornato annualmente, che determina obiettivi, priorità e risorse; svolge attività di collaborazione, consulenza e servizio alle altre pubbliche amministrazioni attraverso apposite convenzioni. L‟APAT è integrata nel sistema delle agenzie ambientali, che conta oggi la presenza sul territorio nazionale di 21 agenzie regionali, ARPA e provinciali, APPA. È un esempio quindi di sistema federativo consolidato che coniuga conoscenza e presenza sul territorio con le politiche nazionali di prevenzione e protezione dell‟ambiente. Il quadro normativo di riferimento riguardante le attività a livello nazionale è costituito principalmente dalle seguenti leggi: D.L. 11 giugno 1998, n.180, convertito, con modificazioni, nella legge 3 agosto 1998, n.267; D.L. 12 ottobre 2000, n.279, convertito nella legge 11 dicembre 2000, n.365; Legge 18 maggio 1989, n.183; Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.2863 dell‟8 ottobre 1998; Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3081 del 12 settembre 2000; Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3113 del 16 marzo 2001; Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.3134 del 10 maggio 2001; Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3260 del 27 dicembre 2002.

B .1.2 Il quadro dei diversi contesti regionali

Per un opportuno confronto a scala nazionale può essere qui utile ricordare quali soluzioni organizzative siano state adottate nelle altre Regioni italiane dotate contemporaneamente di strutture tecniche di Protezione Civile e Difesa del suolo, ma anche servizi idro-geo-meteorologici di rilievo. Le Regioni che, pur trovandosi a diversi stadi di evoluzione nel processo, hanno scelto di istituire una struttura tecnica unica responsabile per la gestione di tutte le reti idro-meteo-pluvio, sono Piemonte, Valle d‟Aosta, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, PPAA di Trento e Bolzano, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Marche e Sicilia. Il Piemonte, ad esempio, usualmente riportato come modello nazionale per l‟efficacia e l‟efficienza delle sue reti idro-meteo-pluviometriche, peraltro indispensabili in un

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territorio ad alto rischio, ha sinora mantenuto la struttura di gestione unificata delle reti e dei servizi regionali idro-meteo-pluvio-geo all‟interno dell‟Assessorato Ambiente e Territorio, Direzione Regionale Servizi Tecnici di Prevenzione (DRSTP). L‟intera DRSTP è oggi transitata all‟interno dell‟ARPA Piemonte, mantenendo in pieno la propria unitarietà ed anzi compiendo così quella unificazione tra monitoraggio quantitativo e monitoraggio qualitativo, sia di aria sia di acqua, universalmente considerata la pietra miliare verso un vero monitoraggio ambientale integrato. L‟Emilia-Romagna, dotata di un Servizio IdroMeteorologico Regionale (SIM, Struttura Tematica di ARPA), unanimemente giudicato tra i migliori in Italia, ha accorpato all‟interno gli uffici compartimentali del SIMN di Bologna e Parma, affidando naturalmente a tale potenziata struttura il compito di realizzare anche il Centro Funzionale dell‟Emilia-Romagna. Fra le Regioni che hanno significative reti di monitoraggio ma non hanno sinora intrapreso completamente la via della gestione unificata, sono da annoverare Veneto e Sardegna: il Veneto, presumibilmente a causa del problema della laguna di Venezia, materia di leggi a carattere nazionale, e la Sardegna probabilmente a causa della dicotomia tra agrometeorologia e idrologia regionali che ha portato alla nascita di una struttura meteorologica di diritto privato, il SAR, a fronte di una struttura regionale idrologica pubblica.

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B. 2 Le specificità della Regione Campania

B .2.1 Evoluzione del quadro normativo della Regione Campania

La profonda riorganizzazione in atto del sistema nazionale di monitoraggio e previsione meteo-idro-pluviometrica coinvolge e potenzia il ruolo delle Regioni, sia attraverso un sistema di Centri Funzionali che operano su base regionale e nazionale, integrando tutte le funzioni di monitoraggio e previsione ai fini della Protezione Civile, sia con la nascita di veri e propri Centri Meteorologici Regionali finalizzati a fornire previsioni meteorologiche su scala regionale ai fini del controllo ambientale, idrologico, climatologico oltre che a supporto delle attività produttive e turistiche della regione. I Servizi Tecnici Nazionali stanno inoltre provvedendo alla realizzazione di una rete Radar Meteorologica che, realizzata e gestita in un primo tempo dai Servizi tecnici stessi, vedrà il successivo coinvolgimento delle regioni sia dal punto di vista della utilizzazione delle informazioni fornite dai radar che per la gestione dei Radar installati sul territorio di ciascuna regione. La Regione Campania si trova pertanto nella necessità di affrontare il problema della realizzazione, messa in funzione ed esercizio operativo sia del Centro Funzionale di propria competenza, che di un Centro Meteorologico a carattere regionale. In proposito, vanno tenute presenti le forti interazioni esistenti tra i compiti assegnati ai due centri e la necessità che essi condividano la maggior parte delle informazioni, ciascuno per i propri fini istituzionali. Si pone quindi la necessità di scegliere come e dove allocare il servizio, le strutture, il personale addetto che lo realizza. Data la molteplicità e la diversità delle applicazioni si tratta di contemperare varie e talvolta contrastanti necessità evitando costose duplicazioni, spesso fonte di inefficienze. Diverse alternative sono possibili e sono state adottate dalle diverse regioni nell‟ambito del progetto preliminare del sistema dei Centri Funzionali. Il primo aspetto da affrontare è quello dell‟assegnazione ad uno dei due centri della responsabilità di gestire le reti di misura pluvio-idrometrica localizzate sul territorio regionale. Le reti di misura ed i modelli di previsione vengono utilizzate in numerose applicazioni, catalogabili comunque in due grandi categorie:

- le misure e le analisi statistiche, anche a carattere storico, che costituiscono la base informativa degli studi meteo-climatici, agro-meteorologici, di gestione delle risorse idriche oltre che per la progettazione degli interventi sul territorio,

- le stesse misure utilizzate in tempo reale ed associate a sistemi previsionali, che consentono la valutazione della situazione in atto e del suo evolvere a breve ed a media scadenza, con utilizzazione quindi in ambito meteorologico ed idrogeologico per fini di Protezione Civile.

A ciascuna delle applicazione corrispondono specifici prodotti di analisi, previsione, supporto alle decisioni che, a partire dalle misure fornite dalla rete e del sistema informativo ad essa collegato, forniscono agli utenti le informazioni necessarie. Si tratta di applicazioni in tempo reale per il controllo dell‟ambiente e quindi di interesse sia della componente regionale del servizio di Protezione Civile che dell‟Agenzia Regionale per l‟Ambiente (ARPA) oltre che di applicazioni in tempo differito di interesse delle Autorità di Bacino, dei Consorzi di Bonifica, degli Enti locali. Agli utenti regionali vanno aggiunti gli utenti a valenza nazionale, quali l‟Agenzia nazionale della Protezione Civile, il Servizio Idrografico per le funzioni ancora facenti

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capo ai Servizi Tecnici presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l‟Ufficio Generale per la Meteorologia. Il decreto di trasferimento alle regioni degli uffici e delle reti di misura periferiche del Servizi Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN), fa infatti obbligo alle regioni di mantenere e garantire la fornitura dei dati. In considerazione della rilevanza che il monitoraggio in tempo reale della situazione pluviometrica ed idrologica riveste ai fini dell‟emissione degli allarmi, la Regione Campania ha assegnato la gestione delle reti al suolo localizzate sul proprio territorio al Centro Funzionale. La Regione Campania ha peraltro assegnato, con la Legge regionale n. 10/98, all‟ARPAC la responsabilità di svolgere le attività di previsione sia relativamente alla meteorologia in senso proprio, sia sugli effetti che i fenomeni meteorologici inducono sulla regione. Ciò in considerazione della rilevanza che la fenomenologia meteorologica e climatologia viene ad assumere per un gran numero di attività di competenza della stessa ARPAC. Conseguentemente all‟attribuzione delle predette funzioni, con la DGR n. 1680 del 27/4/2001 sono state emanate linee di indirizzo per l‟attuazione della Misura 1.1 del POR Campania, nelle quali viene affidato all‟ARPAC il compito di progettare e attuare le iniziative necessarie alla costituzione in Campania del polo regionale del Servizio Meteorologico distribuito. È stata a tal fine approvata l‟istituzione di un Centro Meteorologico e Climatologico della regione Campania (CEMEC). È comunque opportuno sottolineare come l‟ARPA Campania nel costituire il Centro Meteorologico della Regione Campania debba tener presente che i compiti di raccolta, elaborazione archiviazione e diffusione dei dati in tempo reale, costituiscono attività di primaria rilevanza ai fini della Sicurezza e della Protezione Civile. Le reti di misura idro-pluviometrica al suolo sono state pertanto assegnate al Centro Funzionale della Protezione Civile della Campania; esse forniscono comunque dati di interesse CEMEC e necessitano quindi di una omogeneità e qualità che dovrà essere concordata.

B .2.2 Il ruolo dell‟ARPAC

Nel descrivere la normativa regionale è innanzitutto opportuno richiamare le norme di riferimento inerenti l‟ARPAC. In Regione Campania, le attività di monitoraggio in campo meteorologico, climatologico ed idrologico sono state affidate all‟ARPAC dalla Legge Regionale 10/98. In particolare, l‟art. 5 comma 1) della citata legge istitutiva, attribuisce a questa Agenzia, tra le altre, le seguenti funzioni:

let. p) “l’attività finalizzata a fornire previsioni, informazioni ed elaborazioni microclimatiche e meteorologiche”; let. s) “la collaborazione con gli enti competenti per gli interventi di protezione civile ed ambientale nei casi di emergenza”;

let. z) “qualsiasi altra attività collegata alle competenze regionali in materia ambientale”.

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Conseguentemente all‟attribuzione delle predette funzioni, con DGR n. 1680 del 27/4/2001 sono state emanate linee d‟indirizzo per l‟attuazione della Misura 1.1 del POR Campania, nell‟ambito delle quali, al punto 7 dell‟allegato, viene demandato all‟ARPAC di predisporre, nell‟ambito delle proprie azioni progettuali, “adeguate iniziative per la costituzione in Campania del polo regionale del Servizio Meteorologico Distribuito”1. Pertanto, nell‟ambito dello Studio di Fattibilità del “Sistema regionale di Monitoraggio Ambientale” e coerentemente con le linee di indirizzo regionali, il presente progetto prevede l‟istituzione, presso l‟ARPAC, del Centro Meteorologico e Climatologico della Regione Campania – CEMEC, che curerà l‟avvio del sistema di previsioni meteorologiche con le seguenti finalità:

1. elaborazione di previsioni meteorologiche ad elevata risoluzione spaziale e temporale;

2. svolgimento di analisi climatologiche; 3. archiviazione, analisi e diffusione dei dati raccolti anche da altre reti

meteorologiche; 4. collaborazione con altri enti italiani e stranieri operanti nel settore; 5. svolgimento di studi applicativi e di formazione nel settore meteorologico.

Le Delibere della Giunta Regionale n. 6931 e n. 69402, entrambe del 21.12.2001, la n. 905 del 15.04.20023 e la n.12624 del 28.03.2003, hanno ridefinito la configurazione delle strutture regionali nel settore della Protezione Civile preposte ad interagire con il CEMEC. In particolare, con riferimento all‟articolo 11 dell‟Ordinanza del Ministro dell‟Interno, delegato per il coordinamento della Protezione Civile, n. 3095 del 23 novembre 2000, che ha disposto la costituzione di un sistema di sale operative regionali per la gestione delle emergenze, la Giunta Regionale, nel prevedere l‟attivazione della “Sala Operativa Regionale”, ha definito le modalità operative del Centro Funzionale, strettamente connesso alla suddetta Sala Operativa. Alla luce dell‟accordo sancito il 24 maggio 2001 dalla Conferenza Stato–Regioni (attuativo del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112. art. 92, comma 4), sono state trasferite “alle regioni presso le quali hanno sede per essere incorporati nelle strutture operative regionali competenti in materia per l’esercizio delle funzioni già svolte nell'ambito del predetto Servizio ai sensi dell’art. 22 del DPR 24 gennaio 1991, n. 85”. E‟ opportuno analizzare in dettaglio i compiti degli uffici SIMN rispetto alle attribuzioni dell‟ARPAC. Ai sensi del citato DPR i compiti sono quelli di rilevare, validare, archiviare e pubblicare i dati relativi: 1Cfr. POR Campania, Misura 1.1: Studio di fattibilità tecnico economico e gestionale del Sistema regionale di

monitoraggio ambientale, predisposto a cura dell‟ARPAC. In particolare parte “Meteorologia”(pagg 267-285). 2 Cfr. BURC n° 08 del 04 febbraio 2002 - Regione Campania - Giunta Regionale - Seduta del 21 dicembre 2001 -

Deliberazione n. 6940 – Area Generale di Coordinamento AA.GG. e Personale - Variazione Ordinamento Amministrativo Regionale:Area 05 “Ecologia, Tutela dell‟Ambiente, Disinquinamento e Protezione Civile” - Riorganizzazione e unificazione delle strutture regionali centrali e periferiche di Protezione Civile. 3 Cfr. BURC n° 20 del 15 aprile 2002 - Regione Campania - Giunta Regionale - Seduta dell‟8 marzo 2002 -

Deliberazione N. 905 - Area Generale di Coordinamento AA.GG. e Personale - Deliberazione di G.R. n. 6940 del 21/12/2001 ad oggetto: “Variazione Ordinamento Amministrativo Regionale - Area 05 Ecologia, Tutela dell‟Ambiente, Disinquinamento e Protezione Civile - Riorganizzazione e unificazione delle strutture regionali centrali e periferiche di Protezione Civile -Modifica. 4Cfr. Deliberazione N. 1262 del 28 marzo 2003 Centro Funzionale per la previsione meteorologica e il monitoraggio

meteo-idro- pluviometrico e delle frane. Modifica D.G.R. nn. 6931 e 6940 del 21/12/2001 e D.G.R. n. 905 dell'8/3/2002.

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al clima terrestre; alla morfologia dei corsi d‟acqua; ai deflussi superficiali e sotterranei; al trasporto solido e all‟erosione superficiale; al clima marittimo, allo stato dei litorali ed ai livelli marini.

Gli uffici periferici SIMN, oltre a svolgere inoltre funzioni di supporto tecnico-scientifico alla Pubblica Amministrazione e ad altri Enti, svolgono quindi prevalentemente attività di monitoraggio di parametri ambientali inerenti il ciclo idrologico e il regime meteomarino. E' opportuno rammentare che il monitoraggio idrologico è il presupposto per le attività di tutela delle acque previste dal Decreto Legislativo n. 152/99 per la valutazione dello stato dei corpi idrici superficiali; l‟Allegato I del citato decreto prescrive, infatti, la contestuale misura della portata fluviale e dei parametri chimico-fisici e biologici, mentre per le acque sotterranee l‟Allegato III richiede l‟individuazione delle caratteristiche delle falde. La conoscenza del regime termo-pluviometrico è, inoltre, la base di partenza per la stima dei cambiamenti climatici e costituisce un importante ausilio per la previsione dell‟inquinamento atmosferico, sulla base di modelli microclimatici. La raccolta di dati sul regime meteo-marino, infine, contribuisce alla valutazione dello stato delle acque costiere e dell‟erosione delle coste. Le attività decentrate del SIMN rientrano quindi fra quelle necessarie per l‟operatività del CEMEC Nel quadro delineato, l‟ARPAC è destinata a svolgere un ruolo centrale di supporto all‟amministrazione regionale nel settore del monitoraggio meteoambientale. I compiti ad essa attribuiti dalla legge istitutiva regionale, e le recenti normative che, a livello nazionale, hanno prodotto il trasferimento del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale all‟Agenzia per la Protezione dell‟Ambiente e per i servizi Tecnici (APAT), facilitano l‟ulteriore sviluppo, nell‟ambito dell‟ARPAC, delle attività per la raccolta, analisi e interpretazione dei dati sul clima, sul ciclo idrologico e sullo stato del mare, da inserire nel Sistema Informativo Ambientale Regionale. Con la L.R. n. 7/85 la Regione Campania, infine, ha istituito i Servizi tecnici di supporto tra i quali figura il Centro Agrometeorologico Regionale (C.A.R.), struttura del Se.S.I.R.C.A., a cui fa capo la Rete Agrometeorologica Regionale (R.A.R.). Il Centro cura in particolare:

- la gestione della Rete Agrometeorologica Regionale; - la gestione della rete agrofenologica; - la gestione della banca dati agrometeorologica e agrofenologica; - il coordinamento delle attività connesse con l'agrometeorologia; - la fornitura sia alle strutture regionali che ad utenti esterni di dati e prodotti

agrometeorologici.

B .2.3 Il CEMEC e le criticità del monitoraggio in Campania

In Campania la frammentazione della rete attuale rende difficile approfondirne in dettaglio la consistenza quali-quantitativa, con possibili situazioni di duplicazioni di funzioni di monitoraggio da parte di enti diversi tra di loro, non comunicanti e che magari, a causa delle loro differenti modalità gestionali e/o necessità operative, producono dati spazialmente quasi coincidenti ma raramente tra loro confrontabili, anche per mancanza o carenza di standard tecnici, tecnologici e procedurali condivisi.

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All‟esigenza di un approccio meteorologico omogeneo al monitoraggio, che riveste una immediata importanza in una regione come la Campania, potrà far fronte proprio l‟istituzione del CEMEC. Questa struttura si propone in campo meteorologico, come Centro in grado di svolgere, attività quotidiana di servizio, con una Sala Operativa dedicata, per la predisposizione di previsioni meteo e la creazione di un archivio climatologico regionale dei dati validati. Il progetto “Meteorologia” è, in tale contesto, l‟occasione per sviluppare un sistema integrato regionale, suscettibile a medio termine di consentire l‟affidamento all‟ARPAC della gestione dei dati provenienti dalle reti osservative non direttamente regionali (Province, Comuni, Comunità montane, Aziende di servizi pubblici, Consorzi di bonifica e difesa, ecc), a seguito di Protocolli d‟intesa e convenzioni con tali enti. Dal punto di vista operativo l‟integrazione funzionale e gestionale dei dati e delle conoscenze idro-meteo-pluvio, seguendo il sistema proposto, permetterà: di completare e mantenere alimentate nel miglior modo possibile le banche dati storiche idro-meteo-pluviometriche che costituiscono parte rilevante ed integrante del Sistema Informativo Ambientale della Regione; tale sistematizzazione, che dovrà comprendere procedure di verifica e validazione dei dati, permetterà di affrontare nella maniera più adeguata le necessità di valutazione di azioni e interventi di adeguamento e messa in sicurezza del territorio a seguito dei mutamenti climatici in atto e prevedibili. L‟attività del CEMEC verrà svolta utilizzando i dati elaborati dal modello LAMI gestito dal Servizio IdroMeteorologico dell‟ARPA Emilia-Romagna, struttura tecnica di cui è riportata la descrizione nell‟allegato 9 “Servizio idrologico e meteorologico dell‟ARPA Emilia Romagna (ARPA-ER SIM)”. E‟ inoltre previsto che il soggetto attuatore dell‟intervento individui, una Sala Operativa di riferimento operante in modalità h12 e/o h24, nella produzione di bollettini meteo giornalieri per enti pubblici e privati, media, cittadini, utile per provvedere, nell‟ambito dell‟attuazione di questo progetto e in naturale estensione delle attuali collaborazioni all‟interno del Sistema Agenziale Nazionale, sia alla necessaria formazione del personale meteo, sia alla fornitura di tutta l‟informazione previsionale meteo necessaria alla operatività del Servizio Idro-meteo regionale della Campania gestito da ARPAC, sino ad agire, durante il solo periodo transitorio di configurazione del CEMEC, da Sala Operativa Meteo “remota” per la Regione Campania. In particolare lo sviluppo del CEMEC avrà come punti cardine:

- attività di training operativo degli operatori meteorologici dell‟ARPAC presso la Sala Operativa

- assistenza meteorologica quotidiana, nei confronti del personale di ARPAC che dovrà, sotto la supervisione della Sala Operativa individuata dal soggetto attuatore, realizzare dei bollettini meteorologici previsionali e monitorare le situazioni di emergenza meteo-ambientale;

- implementazione di pre-processori meteorologici e distribuzione di prodotti meteorologici che permettano di calcolare le grandezze meteorologiche necessarie alla valutazione della qualità dell‟aria ed alla applicazione di modelli di diffusione degli inquinanti atmosferici;

- idonea assistenza informatica (esclusivamente software) che consenta un ottimale utilizzo dei prodotti SW di European Centre Meteorological Weather Forecast (ECMWF) e trasferiti ad ARPAC.

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B.3 Modellistica e Tecnologia nel settore meteorologico

La funzione operativa del CEMEC, prevista nel progetto, sarà quella di effettuare, a beneficio di utilizzatori pubblici e privati della regione Campania, sia previsioni sull‟evolvere della situazione meteorologica (a partire dalla situazione rilevata dalla rete di sensori cui il CEMEC stesso sarà collegato), che previsioni relative agli effetti indotti dalla situazione meteorologica sull‟ambiente e sulla situazione idrogeologica. Queste funzioni verranno in larga misura attuate tramite una modellistica computerizzata in grado di simulare i fenomeni fisici in atto nella atmosfera, sul territorio, sul mare. Il tema della modellistica previsionale meteorologica e degli effetti dei fenomeni meteorologici sul territorio e sull‟ambiente è estremamente ampio e complesso così come la scelta dei modelli più adatti a rappresentare la situazione in Campania. Nell‟ambito del progetto sono illustrate le scelte iniziali ritenute le più adatte ad avviare le operazioni, scelte che non vanno considerate definitive, in un orizzonte temporale maggiore di 3 anni. Sarà l‟esperienza applicativa e le verifiche sul campo che suggeriranno il set modellistico più adeguato.

B .3.1 Modellistica meteorologica

La modellistica meteorologica di previsione computerizzata viene realizzata sia facendo riferimento a tutta l‟atmosfera terrestre, modelli cosiddetti di circolazione globale “General Circolation Model” (GCM) quali l‟AVN del Centro Meteorologico di Washington (NCEP) o i modelli del corrispondente centro Europeo ECMWF, o ad area limitata a maggiore risoluzione ma relativi a porzioni più o meno limitate della terra. In Italia sono operativi diversi modelli ad area limitata: - BOLAM (sviluppato dal CNR-Bologna ed utilizzato dalla regione Liguria), RAMS

(utilizzato dal Laboratorio di modellistica Ambientale Lamma della Regione Toscana e dal consorzio di ricerca CRATI),

- MM5 (Parco scientifico e Tecnologico d‟Abruzzo, l‟Aquila), - LAMBO (sviluppato ed utilizzato dalla ARPA-ER SIM), - Local Model LAMI (sviluppato in collaborazione tra ARPA-ER SIM e UGM del AMI). In Allegato 1 “Modellistica Meteorologica”, viene riportata una descrizione dei modelli sopra elencati.

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Esempio di visualizzazione di isosuperfici, all‟85 % di umidità, relativa ombreggiate con i valori di temperatura (LAPS di ARPA-EMR SIM)

B .3.2 Modellistica idrologica

Ai fini del controllo del rischio ambientale per eventi idrometeorologici risulta, come è stato esposto nei paragrafi precedenti, determinante conoscere e prevedere l‟evolvere della situazione meteorologica ed in particolare l‟entità e la durata delle precipitazioni: Ciò viene attuato collegando i modelli di stima della portata ai modelli previsionali meteorologici a medio e breve termine.

In Allegato 3 “Modellistica idrologica” viene riportata una descrizione dei modelli più significativi di previsione idrogeologica.

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Esempio di risultati del modello Efforts applicato al bacino dell‟Adda e alla regolazione del Lago di Como

B .3.3 Modellistica sullo stato del mare

Il centro europeo ECMWF (European Centre Meteorological Weather Forecast) fornisce previsioni sullo stato del mare relativamente ai bacini ed agli oceani circostanti le coste europee, in particolare su tutto il Mediterraneo. Si tratta di previsioni estese ad un periodo di 5 giorni con una risoluzione di 20 per 20 chilometri. Così come avviene per la meteorologia atmosferica, è possibile realizzare modelli con risoluzione maggiore su aree limitate anche per le previsioni sullo stato del mare. Questi modelli vengono fatti operare a partire dalle previsioni sui campi di vento forniti dai modelli, a Mesoscala o locali, di meteorologia atmosferica, mentre i dati puntuali vengono forniti da sistemi di boe in grado di misurare l‟altezza delle onde, l‟intensità e la direzione del vento e delle correnti. Particolare rilievo assume, relativamente ai mari italiani, la Rete Ondametrica Nazionale, RON, gestita dai Servizi Tecnici APAT, che viene descritta nel seguito assieme alle più significative realizzazioni di modellistica locale marina da parte delle regioni Emilia Romagna, Calabria, Liguria.

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B .3.4 Modelli marini locali

I modelli di simulazione del moto ondoso sono basati sull‟integrazione numerica dell‟equazione del bilancio energetico, che esprime il bilancio dinamico tra l‟energia ondosa presente in ogni momento in ogni posizione, la sua avvezione e la velocità locale di produzione e dissipazione. Uno dei modelli più usati è il WAM (WAve Model), sviluppato da un gruppo internazionale allo scopo di produrre un modello di previsione che tenga conto di tutti i principi fisici che governano l‟evoluzione delle condizioni ondose.

Esempio di visualizzazione con il modello Q-BOLAM

Lo stato del mare può essere rappresentato, in ogni istante ed in ogni posizione, tramite la sovrapposizione di un gran numero di componenti sinusoidali, di diverse frequenze e di diversa orientazione. L‟energia complessiva è distribuita tra le componenti di uno spettro bidimensionale, di cui ogni componente è caratterizzata dalla combinazione di frequenza e direzione. Le equazioni sono risolte nei nodi di una griglia geografica, o cartesiana. Le informazioni ingresso sono i campi di vento e le correnti ai nodi della griglia. La previsione del moto ondoso viene realizzata utilizzando i campi di vento a livello del mare previsti dai modelli di meteorologia generale. Le variabili, che vengono elaborate in intervalli di 3 ore, sono l‟altezza significativa, il periodo medio, il periodo di picco e la direzione media delle onde. In Italia sono in corso numerose iniziative di previsione dello stato del mare mediante modellistica numerica, le più significative sono quelle poste in atto dalla ARPA ER SIM, dalla ARPA Calabria, oltre che dai servizi tecnici APAT in collaborazione con la regione Liguria.

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B .3.5 Meteorologia ambientale e uso di Wind Profiler e LIDAR

Con il crescente interesse verso i problemi legati all‟inquinamento dovuto all‟impatto industriale ed ai veicoli a motore, è aumentata la necessità di ottenere informazioni istantanee con tecniche di rivelazione che possono quantitativamente valutare la concentrazione di gas in traccia distribuiti su ampie aree. Generalmente, per il monitoraggio di inquinanti in atmosfera e la valutazione quantitativa della loro concentrazione, vengono usate stazioni fisse di misura. Poiché queste ultime valutano la concentrazione delle sostanze intorno al sito d'installazione, non sono in grado di monitorare vaste aree. Per la sorveglianza su ampie zone è quindi necessario costruire un‟ampia rete di centraline distribuite su tutta l‟area da investigare ed impiegare modelli matematici in grado di prevedere la distribuzione spaziale e temporale degli inquinanti su determinate porzioni del territorio. Una descrizione delle problematiche relative alle interazioni tra situazione meteorologica e diffusione degli inquinanti è contenuta nell‟Allegato 4 “Modellistica per la qualità dell‟aria”. In tale ambito risulta determinante il comportamento dell‟atmosfera nei suoi strati a contatto con il terreno ove si sviluppano moti convettivi, inversioni termiche, turbolenze per effetto della radiazione solare e della reirradiazione terrestre. Risulta quindi molto importante la conoscenza di questi fenomeni. Attraverso l‟uso di strumenti moderni e sofisticati in grado di rilevare i profili atmosferici di temperatura e di vento e l‟entità delle turbolenze.

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Risultati preliminari di un test dimostrativo durante lo studio “Los Angeles Free-Radical” da Bull. Amer. Meteor. Soc. 76(4), 523-534.

Una descrizione dei principi di funzionamento dei Wind Profiler è contenuta in Allegato 5 “Misura dei profili verticali di vento e di temperatura”. La misura di presenza degli inquinanti viene generalmente effettuata tramite strumenti al suolo in grado di effettuare misure di punto; risulta interessante, anche ai fini di confermare la validità dei modelli, poter disporre di una strumentazione in grado di effettuare misure sulla distribuzione volumetrica degli inquinanti. Si tratta di strumentazione basata sull‟impiego di radar ottici, i LIDAR una descrizione dei quali è contenuta in Allegato 6 “Monitoraggio e strumentazione Light Detection And Ranging /

Differential Absorption Lidar (LIDAR/DIAL)”.

L‟utilizzo di tale strumentazione, o di strumentazione con prestazioni equivalenti, tramite fornitura di servizi, è previsto nell‟ambito della taratura di modelli meteorologici accoppiati a modelli di qualità dell‟aria.

Schema di un ricevitore LIDAR

RIVELATORE

Convertitore

A/D

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B.4 Programmi nazionali nel settore

B.4.1 Il sistema dei “Centri Funzionali”

L‟iniziativa nazionale del sistema dei Centri Funzionali si propone di realizzare una rete di centri operativi di supporto alla decisione per l'emissione di allarmi relativi alle situazioni di rischio idrogeologico, inondazioni, frane, valanghe, mareggiate, etc., con l'obiettivo, in prospettiva, di estendere le competenze al rischio ambientale in genere, qualità dell‟acqua, dell‟aria, incendi boschivi, etc. Una sintesi dei contenuti di tale documento viene riportata in Allegato 11 “Sistema dei Centri Funzionali L.365/2000”

B.4.2 Rete RADAR

Il Dipartimento della Protezione Civile (DPC) sta attuando, con il supporto tecnico del Centro Interuniversitario per il Monitoraggio Ambientale (CIMA) delle Università di Genova e della Basilicata, un programma che si prefigge di realizzare la copertura Radar Meteorologica di tutto il territorio nazionale. Copertura radar della Campania

Lo scopo del programma è quello di completare, soprattutto in Italia centrale, meridionale e nelle isole, la rete dei radar esistenti realizzati e gestiti dalle Autorità

Regionali e dall‟Ufficio generale per la Meteorologia (UGM) dell‟Aeronautica militare.Una dettagliata descrizione del programma è contenuta nell‟ Allegato 7 “Rete RADAR meteorologica nazionale”.

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B.5 Attività operative svolte dagli enti pubblici nel settore a livello nazionale e regionale

Nel settore delle previsioni meteorologiche sono presenti in Italia due centri di competenza cui ogni iniziativa del settore deve necessariamente fare riferimento: - Il Servizio Meteorologico Nazionale della aeronautica militare - Il Servizio Meteorologico Ragionale della regione Emilia Romagna attuato tramite il

centro ARPA-ER SIM.

B.5.1 Il Servizio Meteorologico dell‟Aeronautica Militare

Il Servizio Meteorologico dell‟Aeronautica Militare ha, storicamente, accentrato tutte le funzioni e svolto tutti i compiti a carattere meteorologico e climatologico nel nostro paese, curando per l‟Italia tutti i rapporti istituzionali e partecipando direttamente a tutte le iniziative internazionali.

In anni recenti il decentramento della Pubblica Amministrazione (Legge Bassanini) ha portato ad una strutturazione più articolata dei ruoli e delle responsabilità con la creazione di un Servizio Meteorologico Distribuito anche in ambito regionale. Questa complessa trasformazione è lungi dall‟essere completata anche se in alcune regioni, Emilia Romagna, Veneto e più recentemente Piemonte, Abruzzo i servizi regionali hanno raggiunto livelli di competenza ed efficacia universalmente riconosciute.

Al Servizio Meteorologico dell‟Aeronautica Militare (AMI), Ufficio Generale per la Meteorologia (UGM), resta comunque affidato il compito di costituire un riferimento scientifico ed applicativo a carattere nazionale e la gestione di tutti i rapporti internazionali in ambito meteorologico. Tale ruolo è stato svolto dal servizio AMI fin dal 1950, con la adesione italiana all‟Organizzazione Meteorologica Mondiale (O.M.M.). Sono seguiti, in anni più recenti, gli impegni del servizio Meteo dell‟Aeronautica Militare nel Centro Europeo per le Previsioni a Medio Termine, (ECMWF) e in altre organizzazioni europee e mondiali di cooperazione in meteorologia. Si sono consolidati, infine, i compiti a favore della comunità nazionale, in particolare nel settore della Protezione Civile, ad integrazione e supporto dei Centri Meteorologici Regionali ed il supporto ai servizi di trasporto, in primis l‟Aviazione Civile tramite il fornitore nazionale dei servizi ATS (Air Traffic Services).

Una descrizione della struttura organizzativa e dei servizi svolti dal Servizio Meteo dell‟AMI e riportata in Allegato 8 “Servizio meteorologico dell‟Aeronautica Militare”.

B.5.2 Servizio Meteorologico dell‟ARPA Emilia Romagna

Il Servizio Meteorologico Regionale dell‟Emilia - Romagna, fondato nel 1985 con l‟originaria denominazione E.R.S.A. (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo), è entrato a far parte di ARPA (Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente) l'1 novembre 1996, in

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base alla legge regionale che riorganizzava i controlli ambientali ed istituiva l‟Agenzia (L.R. n.44 del 19/4/1995). Dal 1 ottobre 2002 è confluito all‟interno del SMR l‟ex Ufficio Idrografico e Mareografico Nazionale nelle due sedi di Bologna e Parma, configurando così l'istituzione di una nuova area, denominata area Idrologia, che allarga e completa le competenze già presenti al Servizio. Dal 2001, su incarico della Regione Emilia-Romagna, il servizio costituisce il Centro Funzionale Regionale: questo significa che, oltre ad essere gestore unico della rete osservativa idro-meteo-pluviometrica regionale, gestendone la manutenzione ordinaria ed evolutiva, il Servizio è il riferimento regionale per le funzioni di monitoraggio e di previsione dei rischi naturali di origine idro-meteo-geologica. Una operatività di 365 giorni all'anno, garantisce costantemente all'utenza, regionale e nazionale, un servizio informativo costituito da bollettini e segnalazioni. In qualità di Centro Funzionale per la Regione Emilia-Romagna il Servizio fornisce anche l'informazione idro-meteorologica in tempo reale alle strutture di Protezione Civile Regionale, per supportarle, con il modello LAMI (Local Area Model Italy) e con bollettini meteo, nel compito di emissione di allarmi indirizzati alle Prefetture.Tutto questo ha determinato, di fatto, la trasformazione di SMR da Servizio Meteorologico a Servizio IdroMeteorologico, SIM. Una descrizione della struttura organizzativa e dei servizi svolti dal Servizio Idro Meteorologico della ARPA Emilia Romagna è riportata in Allegato 9 “Servizio ideologico e meteorologico dell‟ ARPA Emilia Romagna (ARPA - ER SIM)”.

Esempio di output della rete radar del servizio idrologico e meteorologico dell‟ARPA Emilia Romagna

Qui se ne richiamano alcune peculiarità: - tra le strutture meteorologiche operative in campo nazionale e regionale, può a

pieno titolo essere considerata una struttura con esperienza meteorologica operativa consolidata, vista l‟esperienza più che decennale nella gestione di una Sala Operativa meteorologica ed in generale l‟esperienza maturata nel settore della meteorologia operativa;

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- gestisce una catena modellistica basata sul modello ad area limitata LAMBO

(Limited Area Model Bologna), operativo sin dal settembre 1993 i cui prodotti sono da diversi anni inviati quotidianamente al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale;

- ha stipulato per il periodo 1999-2001 una Convenzione con il Dipartimento della Protezione Civile Nazionale che è stata recentemente rinnovata per un analogo periodo di tre anni a decorrere dal 1/1/2002 ed è finalizzata all‟implementazione da parte di ARPA-ER SIM di un pacchetto informativo meteorologico, denominato INFOMET, a supporto delle attività e dei compiti di Protezione Civile del Dipartimento;

- è una Unità Operativa del Gruppo Nazionale di Difesa Catastrofi Idrogeologiche del CNR e svolge in tale ambito attività di ricerca nel campo della previsione meteorologica;

- è il partner principale dell‟Ufficio Generale per la Meteorologia dell‟Aeronautica Militare (UGM) nell‟ambito del programma nazionale (LAMI), che trasferisce in Italia i prodotti del programma internazionale COSMO (Consortium for Small scale Modelling) finalizzato allo sviluppo e all‟utilizzo operativo del modello non idrostatico Local Modell (LM); tale collaborazione è stata recentemente ratificata da una Convenzione tra UGM e ARPA-ER SIM che prevede appunto la realizzazione di un sistema previsionale congiunto, denominato LAMI e basato su Local Modell;

- ha sviluppato delle tecniche di nowcasting che fanno uso dei dati da radar mediante le quali è in grado di realizzare delle estrapolazioni a pochissime ore degli eventi meteorologici di interesse;

- ha iniziato da due anni la sperimentazione di un sistema di previsioni di “Ensemble” denominato LAPS (Local Analysis and Prediction System), utilizzando modellistica ad area limitata basata sul modello LAMBO e che tale sperimentazione verrà estesa anche al modello Local Model che permetterà ad ARPA-ER SIM di fornire a titolo sperimentale degli scenari meteorologici nel medio termine (sino a 5 giorni) e definire quindi delle condizioni di potenziale rischio di eventi alluvionali;

- ha sviluppato ed implementato operativamente da circa due anni un preprocessore meteorologico per il calcolo delle grandezze meteorologiche necessarie alla valutazione della qualità dell‟aria ed alla applicazione di modelli di diffusione degli inquinanti atmosferici.

B.5.3 Ex ufficio SIMN di Catanzaro

Il centro svolge attività nel settore delle previsioni meteorologiche ed in merito alla situazione idrologica e climatologia della regione, operando nell‟ambito della Agenzia Regionale Ambiente e Territorio della Regione Calabria (ARPACAL), costituisce il Centro Calabrese del sistema dei Centri Funzionali della Protezione Civile di cui realizza la sala operativa. Il centro è stato formato a partire dalle competenze e dalle strutture degli uffici Idrografici e Mareografici Nazionali, sezione di Catanzaro. Una descrizione della struttura organizzativa e dei servizi svolti dal Servizio Idro Meteorologico di Catanzaro è riportato in Allegato 10 “Centro Idrometeorologico dell‟ARPA Calabria”.

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B.6 Reti di monitoraggio al suolo in Campania

B .6.1 I gestori e le reti di monitoraggio esistenti e previste

Le reti meteorologiche, agrometeorologiche, termopluviometriche, idrologiche, freatimetriche e mareografiche attualmente funzionanti sul territorio della Regione Campania, pur numerose per tipologia e varietà di enti gestori, non ricoprono tuttavia in modo sufficientemente omogeneo il territorio, anche alla luce delle diverse funzioni di osservazione e monitoraggio richieste dai molti utenti regionali, istituzionali e non. I soggetti che attualmente svolgono la raccolta di dati sono: - l‟ARPAC che tramite il Centro Regionale Inquinamento Atmosferico (CRIA), gestisce le stazioni di rilevamento in telemisura della qualità dell‟aria dotate anche, ai sensi della normativa vigente, di sensori dei parametri meteorologici ancillari (Temperatura, Pressione Atmosferica, Direzione e Velocità Vento, Umidità Aria, Radiazione Solare, Precipitazioni). Attualmente le rete è costituita da 20 stazioni ubicate in tutti i capoluoghi di provincia di cui è previsto il potenziamento con i fondi del POR Campania, con l‟installazione di ulteriori 41 centraline dotate anche di sensori meteo, è inoltre previsto il collegamento con le stazioni in fase di installazione nel territorio regionale. - Il Centro Funzionale della Regione Campania presso il Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio, in cui è confluito il Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale (SIMN) del Dipartimento Servizi Tecnici, Presidenza del Consigli dei Ministri, che accentra i dati provenienti da una rete composita idro-termo-pluviometrica con la seguente configurazione presente e futura:

77 stazioni di misura in tempo quasi reale con 63 pluviometri e 23 idrometri collegati via ponte radio UHF al centro elaborazione dati.

23 stazioni, collegate via satellite, di cui 3 pluviometri ubicati nei M.ti di Sarno per un totale di 28 sensori idro-meteorologici ricadenti nel territorio regionale.

Nell‟ambito del I lotto del progetto finanziato con fondi della legge Sarno è quasi ultimata l‟installazione di 47 ulteriori stazioni, più 33 che funzionano e sono ancora proprietà dell‟APAT, nonché l‟adeguamento del sistema di teletrasmissione e del CED di Napoli, ed è stata predisposta la strumentazione Sw/Hw per visualizzare i dati in tempo reale anche presso il settore di Protezione Civile della Regione Campania e presso l‟Autorità di Bacino dei F. Liri-Garigliano e Volturno.

Nell‟ambito del potenziamento dell‟APAT è in fase di predisposizione un collegamento dedicato ADSL fra Sala Operativa della ex Direzione Generale SIMN di Roma ora APAT e ex Ufficio Compartimentale SIMN di Napoli ora Centro Funzionale, finalizzato al trasferimento di dati e servizi on line.

E‟ stata assegnata, con l‟Ordinanza PC 3158 del 12 novembre 2001, al Presidente della Regione Campania, in qualità di commissario delegato, la realizzazione del II lotto del progetto ex fondi Legge Sarno, che prevede l‟installazione di ulteriori stazioni idro-pluviometriche;

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E‟ previsto, con i fondi del P.O.R. Campania 2000-2006 Misura 1.6 5, il potenziamento delle reti di monitoraggio idropluviometrico in telemisura.

Alle stazioni sopraelencate, con sistemi di acquisizione automatica, si devono aggiungere circa 170 stazioni meccaniche ex SIMN dislocate sul territorio della sola Regione Campania.

- Il Centro Agrometeorologico Regionale (C.A.R.), struttura del Se.S.I.R.C.A., facente capo all‟Assessorato all‟Agricoltura, che gestisce la rete agrometeorologica (R.A.R.) della Regione Campania, attualmente costituita da 37 stazioni meteorologiche di cui oltre 20 automatiche, collegate alla centrale ubicata presso il Centro Direzionale, con aggiornamento giornaliero dei dati. Inoltre l‟UCEA gestisce 3 stazioni della rete agrometeo nazionale. - L‟Ufficio Generale di Meteorologia dell‟Aeronautica Militare, che gestisce, nel territorio delle Regione Campania, 4 stazioni sinottiche, dispone di un radar a Grazzanise. In considerazione del suo ruolo istituzionale di riferimento nazionale in campo meteorologico dovrà essere coinvolto nelle fasi attuative del progetto. Per l‟impostazione generale del progetto sono state considerate anche reti private al solo scopo di definire l‟attuale copertura del territorio regionale, quali: La Alto Calore Servizi, che gestisce 19 stazioni idro-pluviometriche ubicate in Irpinia e collegate al CED dell‟ ex SIMN. - Il Consorzio Velia, che sta completando l‟installazione di una rete con 8 stazioni idro-termo-pluviometriche - Vi sono, infine, alcune Stazioni idro-pluviometriche appartenenti a enti e consorzi di bonifica non accentrate da soggetti pubblici dedicati (p.es. le reti di EAAP, ARIN, Autorità di Bacino dei F. Liri-Garigliano e Volturno, Consorzi irrigui). Complessivamente si può quindi stimare la presenza, sul solo territorio regionale, di almeno 200 stazioni idro-meteo-pluviometriche automatiche, funzionanti in telemisura, gestite da una galassia di enti diversi, prevalentemente di natura pubblica. Rilevanti sono anche i citati interventi a completamento e potenziamento di tali reti, tutti già finanziati, alcuni in corso di realizzazione ed altri ancora in corso di progettazione: quelli legati alle leggi Sarno-Soverato e quelli da progettare ai sensi dell‟Ordinanza PC 3158 del 12 novembre 2001 successiva all‟alluvione del settembre 2001 a Napoli. Inoltre è previsto l‟ulteriore potenziamento delle reti con cofinanziamenti comunitari. 6

5 Cfr.Bollettino Ufficiale della Regione Campania n° 17 del 25 marzo 2002

Misura 1.6 – Previsione, prevenzione e riduzione dei rischi idrogeologico e sismico e potenziamento del sistema regionale di protezione Civile 6 Cfr BURC n. 32 del 21 luglio 2003 Deliberazione N. 2183 Regione Campania - Area Generale di Coordinamento

N. 5 Ecologia, Tutela dell‟Ambiente, C.I.A. e Protezione Civile - P.O.R. Campania 2000/2006 - Complemento di programmazione - Misura 1.6 - Centro di documentazione, controllo e monitoraggio per la conoscenza, la prevenzione e la gestione del rischio idrogeologico - Programmazione finanziaria.

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Si può oggi valutare approssimativamente quella che sarà la consistenza finale della rete regionale, dopo il completamento di tutti gli interventi attualmente programmati; è prevedibile un numero di punti di misura dell‟ordine di 250-300. Tale numero dovrebbe essere adeguato, se realizzato sulla base di un progetto unificato e coerente. Come si evince dall‟Allegato 12 “Carta della configurazione delle reti di monitoraggio idrometeorologico al suolo in Campania”, la rete garantisce una buona copertura del territorio. Il dettaglio delle reti è rappresentato negli allegati: 13 – “Carta della rete pluviometrica di monitoraggio al suolo in Campania”; 14 – “Carta della rete di misura della temperatura al suolo in Campania”; 15 – “Carta della rete meteorologica multiparametrica in Campania”; 16 – “Carta delle distanze del territorio della Campania dai pluviometri”. In particolare da quest‟ultimo elaborato si evince che la distribuzione spaziale dei pluviometri nei territori della Campania a rischio di colata di fango (in colori diversi sono riportate le distanze del territorio dal pluviometro più vicino), è tale da consentire che oltre il 90% del territorio è caratterizzato da distanze dai pluviometri inferiori a 10 km. Nel quadro delle attività di concertazione con Autorità di Bacino, Protezione Civile ed altri utenti, descritte nei paragrafi successivi, saranno approfonditi gli aspetti relativi all‟adeguata copertura del territorio regionale, tenendo conto delle preesistenze SIMN. Come si evince dalle Specifiche Tecniche del progetto sono da acquisire i dati forniti dalle seguenti reti di misura al suolo: - Rete ex SIMN ora APAT e Regione Campania del Centro Funzionale presso il Settore di protezione civile regionale. - Rete Agrometeo dell‟Assessorato all‟Agricoltura della Regione Campania. - Rete UGM dell‟Aeronautica Militare. - Dati raccolti, direttamente o tramite l‟acquisizione da terzi in un‟ottica costi/benefici, a cura del soggetto attuatore dell‟intervento, per quanto riguarda i territori dell‟Irpinia e del Cilento non sufficientemente coperti dalle reti citate.

B .6.2 Elenco delle stazioni attive

Nelle tabelle seguenti sono riportate i dati identificativi delle stazioni di monitoraggio al suolo attualmente attive in Campania nell‟ambito di reti funzionanti, o in fase di completamento, distinte per Enti gestori. Legenda tabelle sensori: P pluviometro, T Termometro, I Idrometro, Ig Igrometro, S Sinottica, Ev Evaporimetro, B Barometro, Hnev Altezza neve, Vv Velocità vento, Dv Direzione Vento, Fr Freatimetro, Q Portata, Smp Stazione multi parametrica, Rd Radiazione solare; U Umidità dell‟aria, Bf Bagnatura foliare, Ond Ondametro, sTss sensore suolo.

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B .6.3 Rete di monitoraggio al suolo della Regione Campania – Settore Protezione Civile

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 S. Castrese Sessa Aurunca CE 402614 4570745 PI UHF

2 Apice Calore Apice BN 493673 4553735 I UHF

3 Solopaca Solopaca BN 464123 4562174 I UHF

4 Amorosi Ruviano CE 453911 4560832 I UHF

5 Chianche Ceppaloni BN 481294 4544265 I UHF

6 Grazzanise Grazzanise CE 424953 4549607 PIT UHF

7 Persano Sele Eboli SA 502850 4488357 PIT UHF

8 Benevento Benevento BN 481587 4554126 PIT UHF

9 Montella Montella AV 501118 4518793 PIT UHF

10 Apice Ufita Apice BN 495318 4555217 PITRd UHF

11 Paduli Benevento BN 487240 4556356 PIT UHF

12 Castelluccio C. Sic.no degli Alburni SA 524822 4495080 PT UHF

13 Montemarano Montemarano AV 503239 4527511 PT UHF

14 Auletta Auletta SA 536352 4489276 PIT UHF

15 Contursi Contursi terme SA 519491 4500275 I UHF

16 Buccino Buccino SA 532895 4495826 I UHF

17 Ponte Calore Altavilla Silentina SA 511364 4489389 I UHF

18 Albanella Capaccio SA 503674 4484816 I UHF

19 Senerchia Senerchia AV 520561 4508791 PTIg UHF

20 S. Pietro Montoro Superiore AV 482116 4518813 PIT UHF

21 S. Mauro Nocera Inferiore SA 469041 4512838 PIT UHF

22 Ponte Camerelle Nocera Inferiore SA 473451 4509511 PI UHF

23 Romagnano Romagnano al M.te SA 538710 4496888 I UHF

24 Salvitelle Salvitelle SA 539294 4494845 I UHF

25 Cast. S. Lorenzo Castel S. Lorenzo SA 520625 4474885 I UHF

26 Bellosguardo Bellosguardo SA 523469 4474550 P UHF

27 Sarno Sarno SA 467707 4518069 P UHF

28 Quindici Quindici AV 471331 4523087 P UHF

29 Cetronico Bracigliano SA 474021 4519120 P UHF

30 Piano di Prato Sarno SA 470281 4519682 P UHF

31 Torriello Lauro AV 468602 4524485 PTIgBDv

Vv UHF

32 S. Felice a Cancello

S. Felice a Cancello CE 457278 4540492 P UHF

33 Alife Alife CE 444426 4575543 S UHF

34 S. Angelo d'Alife S. Angelo d'Alife CE 439778 4577660 PTIgFr UHF

35 Sorgenti

Grassano San Salvatore

Telesino BN 456874 4565420 PITIg UHF

36 Bagnoli Irpino Bagnoli Irpino AV 505364 4519198 PTIgEvIg

sTss UHF

37 Telese Telese BN 459775 4562587 FrSmp UHF

38 Apice Apice BN 496219 4550870 Fr UHF

39 Caposele Caposele AV 519915 4517276 PTIg UHF

40 M. S. Severino Mercato S. Severino SA 479150 4514490 PTIgFr UHF

41 Pompei Pompei NA 458228 4512147 PTIgB UHF

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N.

Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

42 Battipaglia Battipaglia SA 497166 4496151 S UHF

43 Contursi Meteo Contursi Terme SA 518371 4499530 PTIgBFr UHF

44 Alvignano Alvignano CE 444504 4567038 PT UHF

45 Boiara Caposele AV 522123 4520451 PTRdIg UHF

46 Melizzano Melizzano BN 458170 4557476 PTIgEvIg

sTss UHF

47 Foce Sele Capaccio SA 494415 4481989 TBDvVv

Ond UHF

48 Torre del Greco Torre del Greco NA 449577 4517883 P UHF

49 S. Agata dei Goti S. Agata dei Goti BN 458400 4549407 P UHF

50 Caiazzo Caiazzo CE 446943 4559748 P UHF

51 Liberi Liberi CE 439864 4564773 P UHF

52 Caserta Vecchia Caserta CE 447056 4549687 P UHF

53 Pozzuoli Pozzuoli NA 426142 4524212 P UHF

54 Napoli Camaldoli Napoli NA 433261 4524317 P UHF

55 Napoli

Capodimonte Napoli NA 435481 4525168 P UHF

56 Forino Forino AV 478082 4524598 P UHF

57 Massa Lubrense Massa Lubrense NA 443517 4493380 P UHF

58 Cava dei Tirreni Cava dei Tirreni SA 474620 4505476 P UHF

59 Pellezzano Pellezzano SA 479112 4508062 P UHF

60 Salerno Genio

Civile Salerno SA 480394 4503336 P UHF

61 Capri Capri NA 436251 4489185 P UHF

62 S. Martino Valle

Caudina S. Martino Valle

Caudina AV 473154 4539726 P UHF

63 Cervinara Cervinara AV 469371 4542447 P UHF

64 Ottaviano Ottaviano NA 455613 4522598 P UHF

65 Visciano Visciano NA 465079 4530849 P UHF

66 Pimonte Pimonte NA 458431 4503151 P UHF

67 Mercogliano Mercogliano AV 477680 4530548 P UHF

68 Lettere Lettere NA 461549 4506088 P UHF

69 Corbara Corbara SA 465457 4507751 P UHF

70 Monte. Epomeo Serrara Fontana NA 406826 4508448 P UHF

71 Arienzo Arienzo CE 459165 4542262 P UHF

72 Giffoni Valle

Piana Giffoni Valle Piana SA 494302 4509677 P UHF

73 Monteforte Irpino Monteforte Irpino AV 474446 4529272 P UHF

74 Pietramelara Pietramelara CE 432147 4569225 P UHF

75 Rotondi Rotondi AV 466313 4543502 P UHF

76 Salerno Giovi Salerno SA 485690 4502736 P UHF

77 Solofra Solofra AV 488268 4519702 P UHF

78 Sarno Sarno SA 469189 4517151 P Satellitare

79 Quindici Quindici AV 472432 4515027 P Satellitare

80 Bracigliano Bracigliano SA 472537 4519295 P Satellitare

81 Ponte Calore - Calore Irpino

Mirabella Eclano AV 495561 4545305 I Satellitare

82 Sabato Atripalda Atripalda AV 486167 4530114 I Satellitare

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Progetto esecutivo: Meteorologia

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

83 Santa Croce del

Sannio Santa Croce del

Sannio BN 477343 4580763 PT Satellitare

84 Castelfranco in

Miscano Castelfranco in

Miscano BN 506214 4571410 P Satellitare

85 San Gregorio

Matese San Gregorio Matese BN 450795 4581954 P Satellitare

86 Chiusura Regi

Lagni Casal di Principe CE 424764 4543559 I Satellitare

87 Chiusura Sarno Castellamare di Stabi NA 455660 4508903 I Satellitare

88 Chiusura Alento Casalvelino SA 511844 4447324 I Satellitare

89 Chiusura Bussento

Policastro SA 547507 4436996 I Satellitare

90 Chiusura Lambro Centola SA 524697 4433298 I Satellitare

91 Chiusura Mingardo

Centola SA 527527 4431993 I Satellitare

92 Gioi Cilento Gioi Cilento SA 515222 4457941 PT Satellitare

93 Montesano

Terme Montesano sulla

Marcellana SA 561344 4457614 PT Satellitare

94 Rofrano Rofrano SA 536680 4450960 P Satellitare

95 S. Mauro la

Bruca S. Mauro la Bruca SA 524581 4439894 P Satellitare

96 Sala Consilina Sala Consilina SA 551908 4472196 P Satellitare

97 Santomenna Santomenna SA 527223 4517797 PT Satellitare

98 Sanza Sanza SA 544295 4453973 PT Satellitare

99 Torchiara Torchiara SA 503043 4463510 P Satellitare

100

Torraca Torraca SA 552880 4439813 P Satellitare

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione del Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio Regione Campania – Dirigente Ing. Ernesto Calcara, Funzionario Ing. Mauro Biafore.

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Progetto esecutivo: Meteorologia

B .6.4 Rete di monitoraggio al suolo dell‟ENAV

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Napoli Napoli NA 440144 4526295 S Modem Tel

B .6.5 Rete di monitoraggio al suolo del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali – UCEA

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Castelvolturno Castelvolturno CE 414557 4544885 S Modem Tel

2 Piano Cappelle Piano Cappelle BN 486007 4551801 S Modem Tel

3 Pontecagnano Pontecagnano SA 488721 4496291 S Modem Tel

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Progetto esecutivo: Meteorologia

B .6.6 Rete di monitoraggio al suolo dell‟APAT

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Cancello Arnone Cancello Arnone CE 418435 4547686 I UHF

2 Ponte Annibale Ponte Annibale CE 437969 4553806 I UHF

3 Ponte Limatola Ponte Limatola BN 449852 4555458 I UHF

4 Quattroventi Quattroventi CE 443381 4571269 PI UHF

5 Ponte Valentino Ponte Valentino BN 495578 4545094 PI UHF

6 Castel Volturno Castel Volturno CE 410930 4543290 PI UHF

7 Sele alla Foce Sele alla Foce SA 495750 4481357 I UHF

8 Cologna Cologna SA 481123 4507799 PI UHF

9 Pontecagnano Pontecagnano SA 489109 4499761 PI UHF

10 Battipaglia Idro Battipaglia Idro SA 495504 4494387 I UHF

11 Ravello Ravello SA 467601 4501120 PT UHF

12 Roccamonfina Roccamonfina CE 414762 4571565 PT UHF

13 Colle Sannita Colle Sannita BN 487428 4580293 PT UHF

14 Castelfranco in

Miscano Castelfranco in

Miscano BN 506966 4571862 PT UHF

15 Ariano Irpino Ariano Irpino AV 509167 4555825 PT UHF

16 Luogosano Luogosano AV 499762 4537292 PT UHF

17 Pietrastornina Pietrastornina AV 476759 4537894 PT UHF

18 Castiglione del

Genovesi Castiglione del

Genovesi SA 487098 4508755 P UHF

19 Baronissi Baronissi SA 479726 4510438 P UHF

20 Altavilla Irpina Altavilla Irpina AV 481388 4539935 PT UHF

21 Avella Avella AV 466288 4534607 P UHF

22 Avellino Genio

Civile Avellino Genio Civile AV 481848 4529928 PT UHF

23 Serino Serino AV 490663 4523600 PT UHF

24 Cusano Mutri Cusano Mutri BN 458491 4576478 PT UHF

25 Ercolano Ercolano NA 446636 4517595 PT UHF

26 Sorrento Sorrento NA 447396 4497025 P UHF

27 Agerola Agerola NA 460941 4497799 P UHF

28 Gragnano Gragnano NA 459653 4504713 P UHF

29 Maiori Maiori SA 470217 4500381 P UHF

30 Amalfi Amalfi SA 464732 4497409 P UHF

31 Cetara Cetara SA 474468 4500009 P UHF

32 Tramonti Tramonti SA 469331 4503987 PT UHF

33 Pontelatone Pontelatone CE 434158 4561743 PT UHF

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione del Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio Regione Campania – Dirigente Ing. Ernesto Calcara, Funzionario Ing. Mauro Biafore.

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43

Progetto esecutivo: Meteorologia

B .6.7 Rete di monitoraggio al suolo dell‟ARPAC

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Scuola V Circolo Avellino AV 481941 4529251 PT Modem Tel

2 Ospedale Moscati

Avellino AV 481663 4530269 PT Modem Tel

3 Ospedali Civili

Riuniti Benevento BN 482232 4552470 PT Modem Tel

4 Palazzo del

Governo Benevento BN 481162 4553675 PT Modem Tel

5 Istituto Manzoni Caserta CE 444960 4548338 PT Modem Tel

6 Scuola De Amicis Caserta CE 444352 4548127 PT Modem Tel

7 Centurano Castellamare di Stabia NA 448069 4505883 PT Modem Tel

8 Scuola L.

Settembrini Caserta CE 449398 4545623 PT Modem Tel

9 Osservatorio Astronomico

Napoli NA 437167 4523792 PT Modem Tel

10 Ospedale

Santobono Napoli NA 435212 4522390 PT Modem Tel

11 Primo Policlinico Napoli NA 437132 4522343 PT Modem Tel

12 Scuola Silio

Italico Napoli NA 432399 4519516 PT Modem Tel

13 Scuola Vanvitelli Napoli NA 434926 4521776 PT Modem Tel

14 Museo Nazionale Napoli NA 436900 4522684 PT Modem Tel

15 Ferrovie dello

Stato Napoli NA 438610 4522762 PT Modem Tel

16 Osp. Nuovo

Pellegrini Napoli NA 439443 4524297 PT Modem Tel

17 ITIS S.Giovanni Napoli NA 445401 4522832 PT Modem Tel

18 Scuola Pastena

Monte Salerno SA 483166 4501774 PT Modem Tel

19 Osp.S.G.Dio R.D'Arragona

Salerno SA 480541 4503692 PT Modem Tel

20 Scuola Osvaldo

Conti Salerno SA 481837 4505724 PT Modem Tel

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione del C.R.I.A. ARPAC – Direttore Dott. Mario Mansi.

B .6.8 Rete di monitoraggio al suolo dell‟Aeronautica Militare

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Grazzanise Grazzanise CE 473725 4636953 S Satellitare

2 Capri Capri NA 432260 4489190 S Satellitare

3 Centola Centola SA 522758 4429717 S Satellitare

4 Trevico Trevico AV 519610 4544413 S Satellitare

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione del U.G.M. Direttore Generale Roberto Sorani.

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Progetto esecutivo: Meteorologia

B .6.9 Rete di monitoraggio al suolo della Regione Campania–Settore S.I.R.C.A.

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Marigliano Marigliano NA 452773 4533684 Sinottica Modem GSM

2 Vitulazio Vitulazio CE 433005 4552927 Sinottica Modem GSM

3 Greci Greci AV 512314 4565398 Sinottica Modem GSM

4 Mirabella Mirabella AV 496618 4546855 Sinottica Modem GSM

5 Alife Alife CE 443536 4574590 Sinottica Modem GSM

6 Castel Morrone Castel Morrone CE 446595 4551785 Sinottica Modem GSM

7 Presenzano Presenzano CE 423136 4579495 Sinottica Modem GSM

8 Sessa Aurunca Sessa Aurunca CE 407241 4564497 Sinottica Modem GSM

9 Casalvelino Casalvelino SA 511361 4449487 Sinottica Modem Tel

10 Baronissi Baronissi SA 481391 4510399 Sinottica Modem Tel

11 Agropoli Agropoli SA 503030 4470292 Sinottica Modem Tel

12 Gromola Capaccio SA 499282 4480528 Sinottica Modem Tel

13 Policastro Policastro SA 545463 4436634 Sinottica Modem Tel

14 Buonabitacolo Buonabitacolo SA 553986 4460586 Sinottica Modem Tel

15 S. Marzano S. Marzano SA 465389 4514003 Sinottica Modem Tel

16 Battipaglia Battipaglia SA 498602 4492800 Sinottica Modem Tel

17 Buccino Buccino SA 533087 4493305 Sinottica Modem Tel

18 Castel S. Lorenzo

Castel S. Lorenzo SA 511861 4473427 Sinottica Modem Tel

19 Altavilla Silentina Altavilla Silentina SA 506908 4484447 Sinottica Modem Tel

20 S. Rufo S. Rufo BN 541872 4475525 Sinottica Modem GSM

21 Airola Airola CE 465669 4546379 Sinottica Modem GSM

22 Castelvetere in

Val Fortore Castelvetere in Val

Fortore BN 494959 4586850 Sinottica Modem GSM

23 Morcone Morcone BN 470434 4576241 Sinottica Modem GSM

24 San Marco dei

Cavoti San Marco dei

Cavoti SA 489870 4576433 Sinottica Modem GSM

25 Giugliano 2 Giugliano in Campania

NA 432698 4530696 T U P Bf Modem GSM

26 Castelvenere 2 Castelvenere BN 462006 4568629 T U P Bf Modem GSM

27 Castelvenere 3 Castelvenere BN 462006 4568629 T U P Bf Modem GSM

28 Solopaca 4 Solopaca BN 460158 4565656 T U P Bf Modem GSM

29 Villaricca Villaricca NA 425537 4529367 T U P Bf Modem GSM

30 Solopaca 1 Solopaca BN 460158 4565656 T U P Bf Modem GSM

31 Solopaca 2 Solopaca BN 460158 4565656 T U P Bf Modem GSM

32 Solopaca 5 Solopaca BN 460158 4565656 T U P Bf Modem GSM

33 Guardia

Sanframondi Guardia Sanframondi BN 466110 4565406 T U P Bf Modem GSM

34 Telese Telese BN 458392 4561904 T U P Bf Modem GSM

35 Castelvenere 1 Castelvenere BN 462006 4568629 T U P Bf Modem GSM

36 Licola Pozzuoli NA 420398 4524552 T U P Bf Modem GSM

37 Forio I Forio d'Ischia NA 404055 4509189 T U P Bf Modem GSM

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione del SeS.I.R.C.A. Regione Campania– Dirigente Dott.

Michele Bianco, Funzionario Eduardo de Luise.

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Progetto esecutivo: Meteorologia

B .6.10 Rete di monitoraggio al suolo dell‟Alto Calore Servizi

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 S. Mango sul

Calore S. Mango sul Calore AV 496911 4533988 PTIgEv UHF

2 Chiusano San

Domenico Chiusano San

Domenico AV 492706 4531072

PTIgEvBHnev

UHF

3 Montemarano Montemarano AV 498021 4527556 PTVvDvIgEvBHne

v UHF

4 Sorbo Serpico Sorbo Serpico AV 491414 4527888 PTIgRdEvBQSmp

Fr UHF

5 Terminio

(Volturara Irpina) Volturara Irpina AV 494790 4522259 PTIgB UHF

6 S. Stefano del

Sole S. Stefano del Sole AV 490768 4526295

PTIgEvBSmpFr

UHF

7 Manocalzati Manocalzati AV 486889 4531870 PTIgEv UHF

8 Volturara Irpina Volturara Irpina AV 495077 4526408 PTIgEvS

mpFr UHF

9 Cassano Irpino Cassano Irpino AV 502761 4525953 PTIgEv UHF

10 Serrago

(Montella) Montella AV 498817 4521925

PTVvDvIgEvHnev

UHF

11 Bussola

(Montella) Montella AV 500716 4521449

PTVvDvIgRdB

UHF

12 Montella Montella AV 500387 4518271 PTVvDvI

gEv UHF

13 Serino Serino AV 490846 4522361 PTIgRdEvBFrHne

v UHF

14 Varo (Montella) Montella AV 502064 4515828 PTIgEvH

nev UHF

15 Mercogliano Mercogliano AV 477732 4530124 PTVvDvIgRdEvB

Hnev UHF

16 Lavandaia (Montella)

Montella AV 502739 4521118 I UHF

17 S. Mango sul

Calore S. Mango sul Calore AV 500673 4536305 I UHF

18 Manocalzati Manocalzati AV 486140 4534199 I UHF

19 S. Michele Serino S. Michele Serino AV 487810 4525731 I UHF

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione della Alto Calore Servizi – Dirigente Settore Idrogeologia Dott. Sabino Acquino.

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Progetto esecutivo: Meteorologia

B .6.11 Rete di monitoraggio al suolo del Consorzio Velia

N. Denominazione Comune Prov Coordinata X Utm Ed50

Coordinata Y Utm Ed50

Sensori Tipologia

Trasmissione

1 Piano Marra -

Orria Orria SA 512516 4457734 PT Modem GSM

2 Chiusa della Madonna -

Salento Salento SA 513938 4454746 PT Modem GSM

3 San Nicola - Castelnuovo

Cilento Castelnuovo Cilento SA 514917 4450494 PT Modem GSM

4 Baronia - Ascea Ascea SA 514041 4446965 PT Modem GSM

5 Le Valli - Casal

Velino Casal Velino SA 510470 4449891 PT Modem GSM

6 Diga Piano della Rocca - Prignano

Prignano SA 509202 4463176 PT Manuale

7 Diga del Carmine

- Cannalonga Cannalonga SA 525358 4456268 PT Manuale

8 Diga Fabbrica -

Ceraso Ceraso SA 517492 4448905 PT Manuale

Tabella elaborata grazie alla gentile collaborazione del Consorzio Velia – Direttore Ing. Marcello Nicodemo.

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Progetto esecutivo: Meteorologia

C. CARATTERISTICHE DEL PROGETTO

C .1 Funzionalità operative del CEMEC

C.1.1 Ruoli e funzioni da svolgere

La realizzazione di un centro di previsione meteorologica per la Regione Campania trova giustificazione nella rilevanza che la fenomenologia meteorologica e climatologica viene ad assumere per un gran numero di attività di competenza regionale. Tra esse: - la qualità dell‟aria e la diffusione degli inquinanti, - la gestione delle risorse idriche e la qualità delle acque, - la gestione del territorio e la protezione dagli eventi meteorologici estremi, - il turismo ed i trasporti aerei, marittimi, su strada, - la produttività e la qualità dei prodotti agricoli e dell‟industria agroalimentare. A supporto di tali attività, il CEMEC ha il compito di ricavare e diffondere informazioni sulla situazione meteorologica, in atto e in prevedibile evoluzione, valutandone gli effetti nei diversi settori applicativi attraverso una modellistica specializzata. Ruolo primario del CEMEC è quindi quello di costituire una Sala Operativa meteorologica per la Campania incaricata di fornire, agli utenti pubblici e privati della regione, bollettini meteorologici sulla base della modellistica previsionale LAMI messa a disposizione del CEMEC dal servizio idrometeorologico della Regione Emilia Romagna.

C.1.2 Sviluppo di prodotti in modalità operativa

Il CEMEC si avvarrà, come si evince in dettaglio dalle Specifiche Tecniche, di una serie di servizi e forniture per l‟acquisizione di dati idrometeorologici e per lo sviluppo di modelli e interfacce volti a realizzare prodotti finalizzati ai diversi aspetti della meteorologia ambientale. In particolare: a) Servizio per l‟acquisizione, l‟archiviazione, l‟analisi e la diffusione di dati sull‟ozono e sugli aerosol misurati con tecnologie LIDAR e DIAL da strumentazione fissa e mobile o da strumentazione equivalente. L‟attività è articolata in: - acquisizione dalla stazione LIDAR fissa o da strumentazione con le medesime prestazioni, ubicata in Napoli, di profili verticali di concentrazione di aerosol con periodicità settimanale; - simulazioni numeriche per la previsione del tempo meteorologico su scala locale. Le previsioni saranno effettuate utilizzando tre griglie. Le previsioni vengono svolte per tre giorni successivi fornendo, per le ore 06.00, 12.00, 18.00 e 24.00 di ciascuna giornata, i campi di precipitazione, temperatura, umidità relativa, direzione e velocità del vento, energia cinetica turbolenta, pressione su 23 livelli verticali (20 – 12.000 m); per il vento e la temperatura vengono forniti anche i valori a 2 m; da queste simulazioni si ricava

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l‟andamento dello spessore dello strato di rimescolamento; le uscite del modello saranno utilizzate anche per inizializzare il modello HYPACT per la diffusione degli inquinanti; - n.2 campagne di misura con tecniche DIAL a CO2 da unità mobile di profili verticali di concentrazione di ozono e acqua atmosferica per la determinazione del PBL e confronto con i risultati delle simulazioni numeriche; - n.2 campagne di misura con tecniche DIAL a CO2 da unità mobile di profili orizzontali di concentrazione di ozono. Le campagne, effettuate nel periodo estivo e della durata di circa 10 giorni ciascuna, saranno finalizzate a studiare le variazioni della concentrazione di ozono nell‟arco della giornata. I dati misurati dal DIAL mobile saranno confrontati con quelli misurati dalle stazioni fisse dell‟ARPAC e con i risultati del modello previsionale di diffusione RAMS più HYPACT.

Le misure dell‟ozono e le simulazioni saranno effettuate in due annualità nel periodo estivo durante periodi di alta pressione e saranno associate a misure con Wind Profiler RASS. I dati saranno utilizzati per la verifica della catena modellistica sulla qualità dell‟aria basata su LAMI, CALMET e modelli qualità aria. I dati storici disponibili sugli aerosol e i dati raccolti durante le campagne di misura saranno resi disponibili su web tramite la predisposizione di un sistema di elaborazione e visualizzazione con pagine html e protocolli di comunicazione TCP/IP coerente con gli altri servizi web del CEMEC. b) Predisposizione di un sistema per l‟accentramento, l‟integrazione e la trasmissione al CEMEC dei dati raccolti dalle reti al suolo gestite dal Settore della Regione Campania, “Programmazione degli Interventi di Protezione Civile sul Territorio”. Il numero di stazioni previsto a regime, considerando quelle attualmente installate ed i potenziamenti previsti nel biennio 2004-2005, è dell‟ordine di 350 per un totale di circa 900 sensori. c) Predisposizione di un sistema per la trasmissione al CEMEC dei dati raccolti dalla Rete Agrometeorologica Regionale (R.A.R.), gestita dal Settore della Regione Campania Se.S.I.R.C.A. - Centro Agrometeorologico Regionale (C.A.R.). Il numero di stazioni previsto a regime, considerando quelle attualmente installate ed i potenziamenti previsti nel biennio 2004-2005, è dell‟ordine di 40 per un totale di circa 300 sensori. d) Servizio per la predisposizione di un sistema per la trasmissione al CEMEC dei dati raccolti dalle reti al suolo in Irpinia e Cilento ad integrazione delle reti già descritte. Il numero di stazioni presenti in Regione Campania, considerando quelle attualmente installate ed i potenziamenti previsti nel biennio 2004-2005, è dell‟ordine di 20 per un totale di circa 80 sensori in un caso, e dell‟ordine di 8 per un totale di circa 30 sensori nell‟altro. e) Predisposizione di un sistema per la integrazione nel CEMEC dei dati raccolti dalle reti meteomarine APAT. Il numero di stazioni previsto a regime, considerando quelle attualmente installate ed i potenziamenti previsti nel biennio 2004-2005, è dell‟ordine di 10 ondametri e 12 mareografi. Nella realizzazione del sistema sono in particolare incluse:

- l‟implementazione della cartografia di base;

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- la predisposizione di procedure per l‟acquisizione dei dati meteomarini osservati relativi alla costa tirrenica centro-meridionale; l‟interfaccia non deve influire sul funzionamento delle reti;

- la visualizzazione dei dati meteomarini osservati relativi alla costa tirrenica centro-meridionale;

- il calcolo e la visualizzazione delle previsioni di marea astronomica; - la personalizzazione di software eventualmente reso disponibili da APAT; - il sistema di archiviazione ad alta disponibilità dei dati e prodotti; - la predisposizione delle pagine web da inserire nel sito internet.

f) Servizio per la previsione e visualizzazione dello stato del mare lungo le coste campane ai fini della predisposizione di bollettini meteomarini e della protezione delle coste. La modellistica meteomarina deve prevedere l‟installazione, l‟adattamento alle coste Campane e la messa a punto di un sistema per il calcolo dei campi d‟onda, in particolare in vicinanza della costa. Tale sistema dovrà essere basato sul software freeware SWAN nelle versione più aggiornata e dovrà prevedere l‟ingresso dei dati di vento a 10 m di quota ottenuti dalle di previsioni fornite dal modello LAMI e resi disponibili dal CEMEC. L‟installazione dovrà comprendere l‟adattamento alla conformazione geografica del Tirreno e, con maggior dettaglio, alla conformazione ed alla batimetria lungo le coste campane. Il sistema dovrà essere calibrato e collaudato sulla base di dati disponibili ottenuti dalla stazione meteo-mare-ondametrica a palo della Regione Campania ubicata nel Golfo di Salerno, dalle boe ondametriche del CUGRI e dell‟Università Parthenope, e, ove possibile, mediante dati satellitari. Ai fini di calibrare il miglioramento della risoluzione spaziale saranno effettuate simulazioni modellistiche utilizzando un modello a scala limitata (MM5 o similari) per effettuare simulazioni dedicate sul territorio della Regione Campania con risoluzione spaziale non superiore ai 9 km. Il modello utilizzerà le informazioni a scala globale prodotte dal centro dell‟ECMWF di Reading (UK) o provenienti dal NCEP (USA) o da LAMI, come condizioni iniziali e provvederà a formulare le previsione sino a 72 ore. g) Realizzazione di interfacce tra i prodotti della modellistica meteorologica numerica ad area limitata ed i modelli di qualità dell‟aria, dello stato del mare (onde e correnti) ed idrologici di cui ARPAC si doterà. E‟ prevista la produzione dei dati d‟innesco per i modelli idrologici e modelli di qualità dell’aria, come illustrato: Modelli di qualità dell’aria: il sistema prepara 1 volta al giorno i dati di input al modello, attingendo a dati osservati al suolo e a profili verticali di temperatura e vento. Modelli idrologici: il sistema accede con continuità ai dati osservati, man mano che questi si aggiornano. In particolare attinge ai dati pluviometrici e di livello della precipitazione, ai dati di temperatura e, se disponibili, alle stime di precipitazione del Radar. Usa anche i dati di previsione sulla precipitazione forniti dai modelli ad area limitata applicati al territorio campano. I dati di input ai modelli sono preparati in un formato XML standard (mappe del tipo posizione-valore). Successivamente, con un trasformazione XSLT, possono essere trasformati nel formato specifico per il modello in uso (ad es. Effort). h) Servizio per la predisposizione dei campi di vento e dei parametri dello strato limite planetario (altezza dello strato di rimescolamento, classi di stabilità, parametri

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Progetto esecutivo: Meteorologia

caratteristici della turbolenza, profili verticali di temperatura ecc..) necessari alla valutazione ed alla previsione della qualità dell‟aria ed alla applicazione di modelli di diffusione degli inquinanti atmosferici. Verrà inoltre fornita ad ARPAC assistenza per la scelta e progettazione di strumenti e procedure meteorologiche basate su dati locali della regione Campania e/o a maggior risoluzione spaziale. Tali procedure meteorologiche verranno utilizzate per: - descrivere la componente meteorologica nella valutazione annuale della qualità dell‟aria e la redazione di piani e programmi (secondo le modalità previste dal D.Lgs. 351/99); - fornire un idoneo input meteorologico ai modelli di trasporto, diffusione e trasformazione chimica degli inquinanti atmosferici; - fornire informazioni di ingresso a modelli di previsione a breve termine della qualità dell‟aria. i) Servizio per la predisposizione di un sistema prototipo integrato per la previsione degli effetti idrologici al suolo delle situazioni meteorologiche, interfacciato con il CEMEC. Il sistema dovrà effettuare analisi idrologiche relative agli effetti ambientali degli eventi estremi idrometeorologici, sulla base di tecniche di “data assimilation”. Il sistema deve consentire la stima e previsione del regime idrologico per sottobacini pilota regionali, interregionali e/o nazionali, tramite l‟utilizzazione, con cadenza giornaliera, delle previsioni dei campi di temperatura e precipitazione a 1-2 e 10 giorni e delle osservazioni delle reti idrometeorologiche al suolo ubicate in Campania. In particolare, per i bacini pilota è prevista la realizzazione di bollettini settimanali sui fenomeni di siccità in atto, con previsioni per la settimana successiva, e di bollettini giornalieri sulle portate presso le stazioni di monitoraggio della qualità delle acque, da rendere disponibili sul sito web del CEMEC.

C.1.3 Schema organizzativo: compiti e responsabilità

Al fine di poter adeguatamente illustrare le caratteristiche organizzative e funzionali del Centro Meteorologico della Regione Campania, si riassumono di seguito le diverse tipologie di attività che il Centro deve svolgere: - previsione sulla evoluzione attesa dei fenomeni meteorologici sia in ambito

atmosferico che marino, - acquisizione ed elaborazioni statistiche delle misure anche al fine di un controllo di

qualità delle stesse, - monitoraggio e sorveglianza dei fenomeni in atto, - diffusione di previsioni meteorologiche dettagliate a scala locale su molteplici scale

temporali, - fornitura di prodotti meteorologici personalizzati ad utenti specifici sia pubblici che

privati, - realizzazione di elaborazioni climatologiche per lo studio dei cambiamenti climatici

con particolare attenzione agli effetti sulle risorse idriche della regione, - fornitura di informazione idrometeorologica di supporto alle strutture regionali della

Protezione Civile, Ass, Agricoltura e CAR.

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L‟ acquisizione ed elaborazione dei dati è quell'attività di base concernente la raccolta dei dati provenienti dalle diverse reti di misura meteorologiche, pluviometriche, idrologiche, di qualità dell‟aria nonché quelle relative a specifici sensori di telerilevamento quali Radar Meteorologici, Wind Profiler, sia dislocate sul territorio della regione che a carattere nazionale. Non è al momento previsto che il CEMEC disponga di reti proprie per le quali dover assicurare la manutenzione, ciò non dimeno il CEMEC, in quanto utilizzatore dei dati forniti dovrà, in collaborazione con gli enti regionali responsabili delle reti, effettuare il controllo della loro corretta operatività al fine di assicurare la validità delle misure utilizzate. Un‟ulteriore attività consiste nell‟elaborazione e nell‟archiviazione dei dati acquisiti ai fini della loro utilizzazione da parte delle diverse aree applicative. A questo proposito è necessario sottolineare come il mercato pubblico e privato della meteorologia stia crescendo in termini di offerta e qualità dei prodotti. Per svolgere un ruolo significativo è necessario garantire una buona qualità del servizio, ottenibile tramite procedure di controllo dei dati impiegati e forniti, una manutenzione tempestiva della strumentazione e la solidità delle applicazioni software utilizzate La fase previsionale si riferisce a due aspetti: previsione meteorologica in senso proprio e previsione degli effetti indotti dai fenomeni meteorologici sullo scenario idrologico, ambientale, marino oltre che sulle attività economiche della regione. La previsione meteorologica presuppone il funzionamento di un "gruppo meteorologico" che operi quotidianamente, attraverso un'analisi della situazione trascorsa ed in atto, basata sull'interpretazione di informazioni e di dati di analisi e di previsione di modelli globali e ad area limitata, delle reti locali, di dati Meteosat e di dati da telerilevamento, in particolare radar-meteorologici appena resi disponibili dagli specifici programmi realizzativi. La previsione degli effetti indotti sul territorio da precipitazioni intense, la relativa problematica idro-geologica ed in particolare il confronto fra i valori previsti con le soglie di rischio, verrà svolta in stretta collaborazione con il servizio regionale della Protezione Civile responsabile di assumere le decisioni relative alla emissione degli allarmi. La fase di monitoraggio e sorveglianza, si basa sulla osservazione dei dati per confermare la situazione prevista ed aggiornarla in funzione di un'evoluzione imprevista dei fenomeni. Tale attività di veglia meteorologica, verrà effettuata da parte del personale che opera nella sala operativa sulla base dei dati della rete a terra e dei sensori di telerilevamento, disponibili in tempo reale. Lo sviluppo delle tecniche di monitoraggio e di sorveglianza, con il potenziamento delle reti dal suolo e dell‟osservazione satellitare, è estremamente importante non solo per la previsione, ma anche in relazione ad un futuro sviluppo di procedure di “nowcasting”, per il momento non attivabili come procedure standard del CEMEC, ma da prevedere non appena sarà stata messa in funzione la rete radar meteorologica nazionale. Relativamente alla diffusione dei prodotti meteorologici ai diversi utenti pubblici e privati, la situazione che al momento è ragionevole prevedere è la seguente. Gli utenti principali saranno:

- le strutture di ARPAC (Dipartimenti Provinciali, CRIA, CRR, CRTA), - la Protezione Civile (centro funzionale regionale), - l‟Assessorato regionale all‟agricoltura, - le altre amministrazioni regionali, provinciali e comunali, - i mass media, TV, radio, portali WEB, stampa,

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- i servizi e le infrastrutture di trasporti, stradali e marittimi, aeroporti, - i privati, tramite convenzioni specifiche. I prodotti verranno forniti nelle forme più opportune per ciascuna applicazione e comprenderanno: - Connessioni specifiche per scambio dati digitali, - Stampa di bollettini da trasmettere via Fax, e-mail, giornali, - WEB pubblico ed a password, - TV, radio, televideo, - Servizi di assistenza diretta a voce in situazioni di emergenza per clienti

privilegiati. La struttura ed il dimensionamento organizzativo, prospettati per il CEMEC, prendono a riferimento l‟esperienza maturata dall‟ ARPA-ER-SIM della Regione Emilia Romagna, opportunamente adattata alle esigenze e potenzialità operative in Campania. Il diagramma funzionale del CEMEC è rappresentato schematicamente come sotto indicato, con un una descrizione, nei paragrafi successivi, delle singole aree ed unità funzionali

Area di Direzione Operativa

Sala

Operativa Meteo

Meteorologia ambientale

Idro Metereologia

Climatologia Meteorologia

marittima

Area Informatica e Reti

I ruoli attribuiti alle diverse aree funzionali sono i seguenti:

C.1.3.1 Area di Direzione Operativa

Garantisce il perseguimento delle finalità istituzionali del CEMEC, secondo gli indirizzi della Direzione ARPAC. Elabora, nel rispetto delle direttive e delle politiche emesse dalla Direzione ARPAC, il programma annuale delle attività, interfacciando i clienti di riferimento del servizio al fine di interpretarne bisogni ed aspettative. Imposta e sviluppa, a supporto del Servizio preposto di ARPAC, la politica di marketing nei confronti dei potenziali utenti pubblici e privati; fornisce elementi per la stipula, nel

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rispetto dell‟organizzazione agenziale, dei contratti e delle convenzioni per la fornitura e l‟acquisizione dei servizi meteorologici. E‟ responsabile dell‟immagine del CEMEC. Organizza e indirizza le attività delle aree funzionali interne verso il conseguimento dei risultati pianificati, gestendo risorse ed eventuali criticità e riferendo periodicamente alla Direzione ARPAC sull‟andamento delle attività. Garantisce l‟attenzione del servizio allo sviluppo tecnico del settore ed all‟impiego delle più attuali metodologie tecniche ed operative facilitandone l‟acquisizione e curando l‟aggiornamento professionale del personale. Assicura, per la parte di competenza nel rispetto dell‟organizzazione agenziale, gli adempimenti riguardanti le relazioni col pubblico, il personale, la contabilità, la logistica e i servizi generali. Intrattiene rapporti con gli Enti Pubblici e di Ricerca oltre che con i principali utenti privati del sevizio anche al fine di attivare servizi e flussi di dati condivisi. Garantisce, per la parte di competenza e nel rispetto dell‟organizzazione agenziale, l‟esecuzione delle attività relative agli studi di mercato, la formulazione dei preventivi di costo, la formulazione dei prezzi, l‟emissione delle offerte, l‟acquisizione dei contratti per i servizi del CEMEC. Predispone le linee tecniche per la partecipazione ai progetti europei interessanti il servizio meteorologico. Risorse impiegate: 1 Responsabile, 1 Responsabile segreteria.

C.1.3.2 Sala Operativa

Gestisce la produzione quotidiana operativa delle previsioni meteorologiche utilizzando i dati rilevati dalle reti di monitoraggio regionale, nazionale ed internazionale ed i prodotti dei modelli numerici di previsione elaborati esternamente al CEMEC. Non si occuperà quindi direttamente di modellistica previsionale, ma utilizzerà previsioni fornite da modelli esistenti, di cui sarà comunque necessaria una approfondita conoscenza al fine di un corretta interpretazione dei risultati forniti. Cura l‟assistenza meteorologica e previsionale in tempo reale ai clienti istituzionali e non. Effettua elaborazioni diagnostiche sui dati previsionali al fine della generazione degli allarmi e dei collegati livelli di rischio. Fornisce previsioni meteo finalizzate alle esigenze del servizio Agrometeorologico Regionale. Elabora previsioni “client oriented” diffuse nelle diverse modalità a seconda delle esigenze della utenza (stampa, TV, operatori economici). Collabora con il Centro Funzionale della Protezione Civile in situazioni di estremi. Mette a punto e fa eseguire le procedure necessarie al raggiungimento del livello di qualità previsto per il servizio. Cura la acquisizione dei dati dalla rete di monitoraggio al suolo e dei prodotti della modellistica previsionale sia a scala globale che locale. Elabora previsioni a breve, medio e lungo termine e relativa diagnostica. Cura la emissione dei bollettini a scadenza giornaliera, 7 giorni su 7. Assicura la assistenza idrometeorologica al centro funzionale regionale della protezione civile.

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Effettua l‟assistenza meteorologica ai clienti. Lo schema organizzativo della sala operativa prevede: 1 Responsabile, 4 risorse per Attività operativa, 1 Responsabile per Diagnostica ed evoluzione modelli

C.1.3.3 Meteorologia ambientale

Sviluppa e gestisce prodotti meteorologici specializzati per la modellistica di valutazione e gestione della qualità dell‟aria. Sviluppa le attività osservative nel campo della meteorologia dello strato atmosferico superficiale e della meteorologia urbana anche sperimentando tecniche innovative di osservazione, misura, previsione. Gestisce la produzione operativa delle previsioni regionali della qualità dell‟aria. Poiché la Meteorologia ambientale risulta fortemente interrelata alle specificità al territorio ed alle esigenze ambientali locali, si deve prevedere lo svolgimento anche delle attività di sviluppo e personalizzazione al fine di mettere a punto, con personale di buon livello di preparazione tecnico-scientifica ed in collaborazione con il CRIA ARPAC, una modellistica specializzata. Risorse impiegate: 2

C.1.3.4 Idrologia

Assicura l‟attività conoscitiva finalizzata ad assicurare la tutela ambientale, la fruizione e gestione del patrimonio idrico della Regione. Collabora con il centro funzionale regionale della protezione civile nella identificazione degli eventi meteorologici estremi, contribuendo alla definizione dei livelli di soglia per specifici parametri meteo, per i quali vengono attivate le procedure di allarme. Elabora relazioni idrologiche e rapporti su eventi meteo idrologici di particolare intensità. Provvede allo sviluppo e alla gestione di modelli previsionali di tipo idrologico ed al loro collegamento con la modellistica meteo. Assicura l‟attività conoscitiva finalizzata ad assicurare la gestione del patrimonio idrico della regione. Risorse impiegate: 2

C.1.3.5 Climatologia

Svolge attività di elaborazioni statistiche dei dati a scala regionale, finalizzata alla conoscenza del clima della regione e alla valutazione di scenari climatici futuri. Effettua una serie di attività tra le quali: Gestione del data base di dati storici della Regione. Calcolo degli indicatori climatici e studio delle loro variazioni spazio temporali. Impiego delle uscite della modellistica meteorologica globale e loro impiego come predittori del clima. Valutazione degli scenari climatici futuri della Regione. Risorse impiegate: 1

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C.1.3.6 Meteorologia Marittima

Effettua previsioni sullo stato del mare e del vento relativamente al Tirreno centrale ed in particolare per i golfi di Napoli e di Salerno ai fini di un migliore qualità dei collegamenti marittimi con le isole del golfo ed a beneficio della nautica da diporto. La gestione in proprio di una modellistica a scala locale e l‟utilizzo di quanto messo a disposizione da APAT, in funzione dei risultati che saranno stati raggiunti dalla recente iniziativa APAT di dotarsi di una modellistica meteo marina collegata al modello Q_Bolam, consentiranno di mettere a punto bollettini giornalieri. Risorse impiegate: 2

C.1.3.7 Informatica e Reti

E‟ responsabile dell‟amministrazione e del corretto funzionamento di tutti i servizi informativi e di calcolo necessari al CEMEC: rete locale, Server, interfacce di Tx/Rx con gli enti esterni, Database, ecc. Assiste gli utenti nell‟installazione, manutenzione e sviluppo di SW applicativi e nello sviluppo e messa in qualità di procedure ad hoc. Cura gli sviluppi necessari per il trattamento dei dati grezzi in ingresso (decodifica, normalizzazione, controlli di validità, integrazione, archiviazione) Si occupa della manutenzione, anche evolutiva, e della personalizzazione del SW applicativo di presentazione agli operatori. Svolge attività di supporto informatico alle attività di modellistica. Gestisce i database esistenti, integrandoli regolarmente per migliorarne ed agevolarne la consultazione Presidia la funzionalità della rete regionale di misure al suolo, anche se non gestita direttamente, al fine di assicurare che i dati utilizzati siano sempre di livello qualitativo adeguato. Realizza e gestisce il sito WEB Risorse impiegate: 1 Responsabile, 1 risorsa per Attività database, 1 risorsa per attività WEB in collegamento con il Servizio Comunicazione ARPAC, 1 risorsa collegamenti telematici. Per quanto riguarda in particolare il sito WEB, questo costituirà lo strumento primario per la diffusione al pubblico delle informazioni meteorologiche ed ambientali rappresentando l‟immagine stessa del CEMEC è quindi indispensabile che il sito risulti efficace in termini di facilità di accesso e chiarezza della informazione fornita. Anche per questo aspetto quanto realizzato dal Servizio SIM della Arpa Emilia Romagna costituisce un modello di riferimento risultando un sito Meteo Ambientale completo e di facile consultazione. Si ritiene che la versione iniziale del sito si limiti a fornire una sintesi della situazione meteo giornaliera prevista nella regione Campania e mappe relative a: - Nuvolosità - Previsioni di pioggia - Venti - Stato del mare.

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Le informazioni relative alla meteorologia atmosferica sono ottenibili dal modello LAMI e quindi risultano facilmente realizzabili sulla base della convenzione regionale già esistente con ARPA-ER SIM e CINECA. Più complesso si presenta il problema di generare informazioni in grado di rappresentare lo stato del mare per le coste campane ed in particolare per la navigazione tra le isole del golfo di Napoli. Si ritiene peraltro che l‟attivazione di un servizio Meteo Marittimo sia di fondamentale importanza per l‟economia della regione e per la stessa iniziativa CEMEC e debba quindi essere perseguito con determinazione, e attivato non appena le informazioni fornite risultino assolutamente attendibili sulla base di una sperimentazione rivolta ad utenti selezionati. Considerazioni del tutto analoghe sono riferibili alle informazioni Meteo ambientali e sui livelli di inquinamento dell‟aria, da attivare non appena la strumentazione di misura ed i modelli previsionali siano stati omologati. Per quanto riguarda le informazioni relative alle emergenze Idrogeologiche ed all‟Agro Meteo, non è attualmente previsto che queste problematiche siano gestite dal CEMEC, rientrando nelle competenze del Centro Funzionale Campano della Protezione Civile e dell‟Assessorato all‟Agricoltura della Regione. Sarà opportuno, in aggiunta al già previsto coordinamento tecnico e scambio di informazioni, inserire opportuni link di collegamento con i siti WEB che tali servizi attiveranno. Dall‟esame di tutte le funzioni previste e delle corrispettive esigenze di personale si rileva che il totale delle risorse umane previste a regime è di 19 unità. Nella tabella seguente sono indicate le qualifiche professionali richieste per la gestione del CEMEC, con la quantificazione delle corrispondenti unità di personale:

Nr. Unità

Aree di attività

Professionalità 1 Coordinamento Dirigente esperto in meteorologia e gestione progetti

1 Segreteria Ragioniere, Laureato in Economia/Giurisprudenza

2 Meteoidrologia Ingegnere idraulico, Idrologo

1 Climalogia Climatologo

2 Meteorologia Ambientale Chimico, Fisico

2 Sviluppo e manutenzione software

Informatico, Esperto WEB

2 Gestione hardware e reti Perito elettronico o informatico, Esperto Reti

6 Sala Operativa meteo Meteorologo operativo, Fisico dell‟Atmosfera

2 Meteorologia Marittima Ingegnere navale, Laureato in Scienze Nautiche

Si sottolinea l‟esigenza di garantire, la continuità lavorativa del personale, al fine di non disperdere il patrimonio acquisito di conoscenze e professionalità, fondamentale per le previsioni meteo a livello regionale.

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C .2 Avvio delle attività e piano di aggiornamento del personale

L‟aggiornamento del personale ARPAC verrà realizzato nell‟ambito di ciascun servizio reso dal soggetto attuatore dell‟intervento e sviluppato secondo quanto descritto nelle schede dell‟elaborato 2 Specifiche Tecniche. In relazione all‟acquisizione del Wind Profiler-Radio Acoustic Sounding System (RASS) è previsto che il fornitore del servizio effettuerà l‟addestramento di: due tecnici di manutenzione (Hardware) due amministratori di sistema (Software) e due operatori (Esperti applicativi). Per i servizi di acquisizione, elaborazione, analisi dati e modellistica sono previsti specifici moduli di aggiornamento al fine di mettere il personale ARPAC in grado di utilizzare e gestire i servizi sviluppati. Per quanto riguarda i meteorologi previsori, per l‟avviamento operativo del CEMEC si intende utilizzare la consolidata esperienza di una Sala Operativa, individuata dal soggetto attuatore, i cui requisiti sono il funzionamento in modalità h 12 e/o h24 per la predisposizione di bollettini meteo diffusi ad enti pubblici e privati, media, cittadini, web. L‟attività di training e di assistenza routinaria del personale ARPAC si svilupperà nell‟arco di 20 mesi con le seguenti modalità: Durante il primo anno e durante il primo semestre del secondo anno:

- il personale dell‟ARPAC, che dovrà occuparsi delle previsioni meteorologiche svolgerà, presso la Sala Operativa meteorologica di un soggetto pubblico, funzionante in modalità h12 o h24 con emissione periodica di bollettini per gli enti pubblici e privati, i media e i cittadini via web, individuata dal soggetto attuatore, attività di training on the job a gruppi di 2 persone a rotazione e per periodi continuativi non inferiori a tre mesi. Durante tale periodo il personale acquisirà le conoscenze necessarie alla realizzazione quotidiana delle previsioni meteorologiche.

Durante tali periodi di training-on-the job il personale dell‟ARPAC opererà con l‟affiancamento di un meteorologo senior e interagendo con tutto il personale qualificato della Sala Operativa, svolgerà attività previsionale per la regione Campania e garantirà la realizzazione e diffusione di un bollettino meteorologico per la regione Campania.

- le modalità di turnazione del personale di ARPAC verranno definite dal responsabile della Sala Operativa.

In relazione all‟ assistenza meteorologica operativa per la predisposizione di bollettini tematici di previsione meteorologica e di nowcasting, il personale dell‟ARPAC verrà addestrato allo scopo di svolgere attività operativa previsionale per l‟emissione di bollettini meteo specifici per la Regione Campania con l‟assistenza del personale qualificato della Sala Operativa meteorologica di un soggetto pubblico, funzionante in modalità h12 o h24 con emissione periodica di bollettini per gli enti pubblici e privati, i media e i cittadini via web, individuata dal soggetto attuatore.

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C .3 Struttura del sistema informativo

C.3.1 Architettura logica

Per descrivere la struttura del sistema informativo vengono illustrate: - l‟architettura logica; - l‟architettura fisica; - le principali aree funzionali in cui può essere scomposto il SW applicativo. Di seguito è illustrata l‟architettura logica proposta per il CEMEC, limitatamente alla Sala Operativa Meteo.

Communication Server È responsabile della gestione di tutti i collegamenti esterni. Nella figura sono compresi solo quelli previsti per la prima fase. Il Nodo dovrà comunque essere predisposto per l‟acquisizione dei dati Radar, nel momento in cui sarà disponibile il collegamento. Il collegamento con i 3 o 4 Enti gestori delle Reti al suolo dovrà garantire un periodo di refresh dei dati minimo di ½ ora. Data Preprocessor È responsabile della normalizzazione dei dati di ingresso (secondo un formato interno standard) e della loro validazione (controllo qualità) di primo livello.

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Data Base Server È responsabile dell‟archiviazione di tutti i dati acquisiti in un database stabile e centralizzato. Il database è realizzato da un DBMS Oracle per i Dati Osservati e da GribArc per i dati in formato GRIB (GribArc è un sistema per l‟archiviazione e l‟estrazione dei dati GRIB, integrato con il sistema di visualizzazione di dati meteorologici METVIEW reso disponibile ad ARPAC gratuitamente da ECMWF, previa convenzione con UGM. Il Data Base deve essere realizzato in modo tale da: - consentire facilmente la gestione di dati aggiuntivi, provenienti da nuove sorgenti; - trattare i dati in modo omogeneo, indipendentemente dalla loro origine, pur

mantenendo tutte le informazioni relative alla loro provenienza; - mantenere grandi quantità di dati storici in linea; - consentire facilmente il backup/restore off line dei dati più vecchi e/o di secondaria

importanza. Una prima stima per il dimensionamento del Data Base può essere la seguente: dati GTS: 100MB/mese 1,2GB/anno dati al suolo 100MB/mese 1,2GB/anno dati su griglia/immagini 2GB/mese 24GB/anno dati di configurazione e aree lavoro 5GB (indipendente dal tempo) Application Server E‟ responsabile di tutte le elaborazioni necessarie per:

produrre i dati elaborati su base giornaliera e su base statistica, che andranno integrati nel database;

eseguire controlli di qualità di 2° livello (consistenza spaziale e temporale);

generare prodotti di routine per gli operatori

generare i report climatologici standard;

generare report specifici per clienti esterni;

generare dati di input per modelli specifici dedicati alle altre aree applicative (IdroMeteorologia, Qualità dell‟aria).

Alcune procedure di decodifica, elaborazione ed archiviazione si appoggiano sui pacchetti SW GRIBarch, METEOdata e MetView (standard utilizzati in ARPA-ER SIM rispettivamente per l‟archiviazione dei campi osservati e previsti su grigliato di LAMI, decodifica dei messaggi standard WMO SYNOP e TEMP e per la presentazione grafica dei dati meteorologici, in configurazione client-server) e verranno fornite, insieme alle necessarie componenti di GRIBarch e METEOdata direttamente dall‟ ente attuatore. Le altre sono implementate da moduli specializzati, attivabili su base periodica o all‟arrivo di determinati dati di input ed andranno sviluppate in maniera compatibile. Web Server Implementa il Web Server e tutti i protocolli/servizi Internet necessari. Regola gli accessi da Internet (utente anonimo, utente registrato con password) e da Intranet (utenti interni).

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Può contenere una replica (eventualmente parziale) del Data Base centrale, in modo che alcuni servizi attivabili dall‟esterno possano attingere ai dati senza per questo accedere (per motivi di sicurezza) al Data Base Server. Fat e Thin Client I client possono essere dei PC con un semplice Internet Browser (thin client) o PC/Workstation equipaggiati con SW specifico, come MetView o altri SW applicativi ad hoc (fat client). Nel secondo caso l‟accesso può avvenire a vari livelli: sull‟Application Server o direttamente sul DataBase via ODBC, JDBC, Pro*C/C++, ecc. Una Workstation può anche ospitare un GIS e sviluppare un‟applicazione in cui si importano dati prelevati dal DB Oracle e si presentano, georeferenziati, sulle mappe GIS.

C.3.2 Architettura fisica

Architettura HW Di seguito è illustrata l‟architettura HW proposta per il CEMEC, limitatamente alla Sala Operativa Meteo.

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Si è tenuto conto di esigenze di disponibilità (configurazioni ridondate per i Server, dispositivi spare) e di sicurezza (Firewall, DMZ) vista l‟apertura all‟esterno verso Internet. Il collegamento al Radar è previsto ma non sarà realizzato nella prima fase. Per il collegamento con l‟A.M.I. occorre fornire 2 router, uno per il CEMEC e uno da collocare presso il CNMCA.

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Nella Protezione Civile, in cui arrivano già dati provenienti da diverse fonti, occorrerà prevedere un concentratore (e una corrispondente riserva fredda) che integri i dati provenienti dalle reti SIAP e CAE e li smisti poi verso il CEMEC. SW di base Per tutti i Server si ritiene idoneo l‟uso di Linux come S.O., vista l‟alta affidabilità ormai dimostrata anche in ambienti industriali e la sua caratteristica di essere Open Source. Per lo stesso motivo si può optare per Apache Web Server/Tomcat come Web/Application Server, mentre il Data Base, come già detto, è basato su Oracle e GribArc. I client possono essere basati sia su Linux che su Windows XP Professional (eventualmente in configurazione dual boot). I client devono essere comunque dotati, se operanti in ambiente Windows, di emulatori X, per consentire il corretto uso di MetView. Un altro pacchetto di riferimento per la gestione e presentazione dei dati meteo è METVIEW (la cui licenza ARPAC dovrà acquisire a titolo gratuito da ECMWF, su autorizzazione di UGM). Per compatibilità con quanto verrà fornito è necessaria la fornitura dei compilatori C (è sufficiente il GNU C) e FORTRAN 77 e 90 (è richiesto il compilatore della Portland Group in ambienti LINUX).

C.3.3 Aree funzionali del software applicativo

Elaborazione statistica dei dati Dai dati osservati al suolo provenienti dalle stazioni il sistema calcola gli accumuli di precipitazione o i valori medi, massimi e minimi per le altre grandezze, su base giornaliera, 10 gg, mensile e annuale. I dati calcolati vengono immessi nel DB e vanno ad integrare la base dati dei dati osservati al suolo. Deve essere garantita la continuità dei flussi di dati, cioè, in caso di interruzione nel collegamento, deve essere prevista, da parte degli Enti che forniscono i dati osservati al suolo, la trasmissione dei dati non acquisiti precedentemente dal CEMEC. In conseguenza di allarmi/warning generati dal controllo qualità di 2° livello, alcune elaborazioni statistiche dovranno essere ripetute. Sui dati su grigliato non vengono effettuate elaborazioni statistiche, ma sono solo conservate le serie storiche dei dati acquisiti. Controllo qualità 1° livello Il sistema esegue: controlli sul range di una misura (soglie di validità sul singolo valore) controlli di consistenza su un intero messaggio che contiene più misure

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Il controllo di primo livello agisce prima che i dati vengano immessi nel DB. I dati non vengono mai scartati, ma vengono comunque immessi nel DB, eventualmente marcati con opportuni flag di qualità. 2° livello Il sistema esegue: controlli di consistenza spaziale su insiemi di dati riferiti a più punti allo stesso istante; controlli di consistenza temporale, sulla serie temporale riferita ad un dato di un determinato punto; controlli incrociati tra dati osservati e dati radar. Il controllo di 2° livello agisce a tempo sui dati originali già presenti nel DB. I dati vengono eventualmente marcati con ulteriori flag di qualità. E‟ prevista una HMI attraverso la quale un operatore può monitorare i risultati forniti dal controllo qualità ed eventualmente intervenire manualmente sui dati esaminati.

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C .4 Prodotti, report e servizi verso l’esterno

C.4.1 Prodotti interni per previsori

Il sistema esegue un certo numero di procedure automatiche (attivate in batch a tempo o su evento) dedicate all‟estrazione e al filtraggio di dati di analisi e di previsione e alla compilazione di prodotti, direttamente fruibili dagli operatori meteo, di aiuto alla compilazione dei bollettini previsionali a breve e medio termine. Tali prodotti sono essenzialmente delle mappe e/o dei tabulati alfanumerici che possono essere stampati automaticamente su carta o visualizzabili a video sul web interno o con MetView. Esiste una base di prodotti standard che sono resi sempre disponibili agli operatori meteo. MetView inoltre consente agli operatori di navigare facilmente tra i dati memorizzati nel database e di programmare delle macro ad hoc per esigenze particolari. Tra i prodotti standard si possono senz‟altro includere: immagini da satellite nei tre canali: Visibile, Infrarosso, Vapore Acqueo; immagini da Radar: pioggia stimata, mappa di riflettività; mappe sinottiche e/o di andamento temporale dei dati di temperatura e di precipitazione osservati dalle reti al suolo; mappe sinottiche sull‟area mediterranea e profili verticali dai dati GTS al suolo e in quota; mappe dei dati osservati su scala europea: pressione a livello del mare, altezza geopotenziale e temperatura a 850/500/250mb; mappe dei dati previsti su scala europea: pressione a livello del mare, altezza geopotenziale e temperatura a 850/500/250mb; mappe di probabilità di superamento soglia per temperatura e precipitazione a 500mb; mappe di previsione su scala regionale (LAMI) e profili verticali ricostruiti: pressione, temperatura a 2m, vento a 10m, precipitazione, umidità relativa, copertura nuvolosa;

C.4.2 Report climatologici

Il sistema, accedendo al Data Base, produce su base periodica i principali report climatologici, secondo lo standard WMO. E‟ necessario acquisire, presso gli Enti gestori delle reti al suolo, le serie storiche dei dati, a partire almeno dal 1960, fino al momento della messa in operativo del CEMEC.

C.4.3 Prodotti e servizi verso l‟esterno

Il sistema produce, automaticamente o su richiesta, un insieme di report di dati (di analisi e/o di previsione) specializzati per particolari esigenze di utenti specifici. Questa funzionalità deve essere realizzata con un alto grado di configurabilità, in modo da consentire, con un‟opportuna interfaccia, di impostare le specifiche di tutti i report in

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produzione, per mezzo di selezioni anche piuttosto articolate (per aree, per punti, per tipologie di dato, ecc.). Ai report registrati devono poi poter essere associati i clienti che li hanno richiesti e il canale attraverso il quale si rilascia il prodotto finale (FTP, e-mail, Web pubblico, Web a password, Web Service, ...). Tutti i report sono prodotti in XML, in modo da rendere i dati facilmente utilizzabili anche da applicazioni SW. Nei casi in cui fosse previsto il rilascio diretto di un prodotto finito (come per esempio una pagina HTML, direttamente visualizzabile o stampabile dall‟utente) la funzione stessa può provvedere al confezionamento del prodotto finale, a partire dagli stessi dati in XML.

C.4.4 Produzione dei dati d‟innesco per i modelli ideologici e di qualità dell‟aria

Modelli di qualità dell’aria Il sistema prepara 1 volta al giorno i dati di input al modello, attingendo a: dati osservati al suolo profili verticali di temperatura e vento. I dati di input al modello sono preparati in un formato XML standard (mappe del tipo posizione-valore). Successivamente, con una trasformazione XSL (XSLT), possono essere trasformati nel formato specifico per il modello in uso (ad es. Calmet). Modelli idrologici Il sistema accede con continuità (periodo di ½ ora) ai dati osservati, man mano che questi si aggiornano. In particolare attinge ai dati pluviometrici e di livello della precipitazione, ai dati di temperatura e, se disponibili, alle stime di precipitazione del Radar. Usa anche i dati di previsione sulla precipitazione forniti dai modelli ad area limitata applicati al territorio campano. I dati di input al modello sono preparati in un formato XML standard (mappe del tipo posizione-valore). Successivamente, con un trasformazione XSLT, possono essere trasformati nel formato specifico per il modello in uso (ad es. Effort).

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C .5 Modalità realizzative dell’intervento

Per la realizzazione dell‟intervento si prevede operativamente di: - dotarsi di una serie di strumenti quali: Server, Processori, PC, Posizionatori GPS, Sistemi di gestione delle immagini satellitari, ecc. (Cfr. Elaborato 2 Specifiche tecniche alla voce “Forniture”); - effettuare campagne per l‟acquisizione ed analisi dei dati al suolo, per realizzare una modellistica meteo ambientale, di sistemi per la previsione di eventi meteoidrologici, ecc, :(Cfr. Elaborato 2 Specifiche tecniche alla voce “Servizi”); - realizzare il Sistema Informativo anche con l‟assistenza informatica (Cfr. Elaborato 2 Specifiche tecniche , descrizione di “Sistema Informativo”); - effettuare attività di training degli operatori ARPAC (Cfr. Elaborato 2 Specifiche tecniche alla voce “Aggiornamento professionale”); - acquisire un Wind Profiler, profilatore verticale di vento dotato di Radio Acoustic Sounding System RASS (Cfr. Elaborato 2 Specifiche tecniche alla voce “Forniture”). Le attività ed acquisizioni sopra elencate saranno effettuate, seguendo le specifiche tecniche di progetto, secondo fasi volte a permettere la graduale messa a punto del CEMEC

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D. DESCRIZIONE DELLE FASI REALIZZATIVE

D .1 Fasi realizzative

D .1.1 Fase 1: Stesura del progetto esecutivo

(fase completata)

D.1.1.1 Obiettivi

- Stesura del progetto esecutivo, comprendente: analisi dei flussi dei dati necessari all‟elaborazione delle previsioni idrometeorologiche; schemi e protocolli di trasferimento delle informazioni con le Amministrazioni coinvolte; criteri di collaborazione con le principali Istituzioni scientifiche di riferimento operanti in Campania; predisposizione delle necessità in termini servizi e forniture

- Trasmissione del progetto alla Regione per l‟approvazione.

D.1.1.2 Sviluppo temporale

Questa fase iniziale è stata espletata nel periodo maggio 2003-marzo 2004.

D.1.1.3 Attività realizzata

La stesura definitiva del progetto esecutivo, indispensabile per realizzare in maniera coerente lo sviluppo del CEMEC

D.1.1.4 Criticità

Definizione delle modalità di attivazione dei flussi informativi al fine di ottimizzare la collaborazione con altri enti anche nel quadro di riordino istituzionale avviato con il decentramento

D.1.1.5 Risorse umane coinvolte

Risorse umane senior, con professionalità di meteorologo, idrologo e informatico per coordinare la stesura del progetto. Consulenze senior per la configurazione progettuale dell‟attività previsionale, della modellistica e della sala operativa meteo. Collaborazioni junior, di supporto alla stesura del progetto esecutivo, per la ricognizione dei sistemi di monitoraggio idrometeorologico e di previsione esistenti e per l‟editing.

D.1.1.6 Aggiornamento professionale

Non previsto in questa fase.

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D.1.1.7 Strumentazione

Non previsto in questa fase.

D.1.1.8 Costi

Sono costituiti dalle consulenze per la progettazione e dai costi di ARPAC per la stesura del progetto.

D .1.2 Fase 2: Allestimento della sala previsionale del CEMEC

D.1.2.1 Obiettivi

Allestimento della sala previsionale del CEMEC, tramite l‟acquisizione delle strumentazioni meteorologiche e telematiche e dei software di base specifici per la elaborazione e la rappresentazione dei dati previsionali nonché per lo sviluppo delle basi dati.

D.1.2.2 Sviluppo temporale

Questa fase si sviluppa in un periodo di 6 trimestri

D.1.2.3 Attività da realizzare

Quest‟attività è costituita da onerosi investimenti per l‟acquisizione delle dotazioni software-hardware nonché della strumentazione al suolo secondo il seguente schema: - gare per fornitura strumenti - acquisto di hardware secondo il dettaglio riportato nei costi - installazione e personalizzazione software - configurazione dei collegamenti con altri enti.

D.1.2.4 Criticità

Sono legate all‟esigenza di disporre di flussi di dati e di previsioni da altri enti per poter sviluppare il software. Bisogna tener conto del quadro delle attività sviluppate da altri enti, ad esempio per l‟installazione di radar. Disporre di almeno 5 vani su una superficie di 120 mq, per lo sviluppo del CEMEC. Sviluppare l‟integrazione con le attività del SIRA sia per l‟HW che per il SW.

D.1.2.5 Risorse umane coinvolte

Per lo svolgimento di questa fase è da prevedere la Direzione Lavori delle installazioni in sede, da effettuarsi da parte di meteorologi, idrologi e informatici dell‟ARPAC con competenze specifiche nei settori dell‟informatica applicata, delle previsioni meteo e delle reti di monitoraggio idrometeo.

D.1.2.6 Aggiornamento professionale

Non previsto in questa fase

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D.1.2.7 Strumentazione

Comprende hardware e software di base.

D.1.2.8 Costi

Comprendono l‟acquisizione di HW e SW nonché di strumentazione meteorologica. Lo schema che segue ha il solo scopo di fornire un riferimento. Fanno testo gli elaborati progettuali “Elenco prezzi”, “Computo metrico” e “Computo estimativo”.

FORNITURE (DOTAZIONE HARDWARE)

ART.

DESCRIZIONE

QUANTITA’

2 Stazione meteo portatile 1 3 Sistema di ricezione e gestione

delle immagini dei satelliti meteorologici

1

4 Server Biprocessore G3 Cluster e Smart Array Cluster Storage System

1

5 Application Server 2 6 Switch 24 porte 3 7 Router 10 8 Server Firewall 2 9 Web Server 1

10 PC Client 18 11 Personal Computer portatile 3 12 Monitor a schermo piatto 19” 3 13 Monitor a schermo piatto 17” 4 14 Scanner A3 1 15 Stampante a colori Laserjet 1 16 Stampante professionale Inkjet 1 17 Plotter Inkjet 1 18 Storage DLT da 80 GB Works

Tape Drive 1

19 Sistema di continuità (UPS) 2 20 Rack 2 21 Console Server 2 22 Smart Array Cluster Storage

System 1

23 Posizionatore GPS 1 24 Fotocamera digitale 1 25 Video Proiettore 1

FORNITURE (DOTAZIONE SOFTWARE)

ART.

DESCRIZIONE

QUANTITA’

26 Life Keeper per Linux 1 27 Software per connettività e

visualizzazione 6

28 Compilatori C e FORTRAN 2

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29 Licenza software PGHPF Server /Fortran 77/ Fortran90

2

30 Pacchetto licenze software Oracle client /server cluster

1

31 Licenza software SURFER 8. 2 32 Licenza software STATISTICA 2 33 Estensione Licenza software

ARC GIS 1

D .1.3 Fase 3: Messa a punto di procedure e modellistica

D.1.3.1 Obiettivi

L‟obiettivo è quello di mettere a punto procedure e modelli necessari per il funzionamento operativo del CEMEC.

D.1.3.2 Sviluppo temporale

Questa fase si sviluppa in un periodo di 6 trimestri

D.1.3.3 Attività da realizzare

E‟ previsto lo sviluppo delle seguenti attività: - Messa a punto di modelli e metodologie organizzative standard per le procedure inerenti: sala operativa, sistema informativo, modellistica, rapporti con altri enti. - Sviluppo di tecniche e procedure di elaborazione dati meteorologici finalizzati alla stesura di bollettini giornalieri. - Addestramento specifico del primo nucleo di personale del CEMEC presso la Sala Operativa individuata dal soggetto attuatore.

D.1.3.4 Criticità

E‟ indispensabile il collegamento telematico con gli altri fornitori di dati, per testare le procedure e i data base territoriali cartografici per la visualizzazione sul territorio dei risultati del monitoraggio e della modellistica idrometeorologica. Nella definizione dei flussi informativi e del modello organizzativo è opportuno il coordinamento con le attività per la messa in qualità dell‟Agenzia. Per lo svolgimento di quest‟attività è fondamentale attivare la collaborazione con la Sala Operativa, individuata dal soggetto attuatore, che svolgerà l‟attività di training on the job delle risorse umane ARPAC da formare. Per la predisposizione della sede è necessario basarsi sul numero di unità di personale previsto e sui trasferimenti di beni immobili. E‟ pertanto necessario prevedere la disponibilità di 6 vani, su una superficie di circa 150 mq di cui uno di almeno 40 mq di estensione per l‟installazione dei sistemi di visualizzazione ed analisi di dati e previsioni idrometeorologiche. Per i vani da acquisire è necessario disporre di connessioni su rete

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dedicata e di un gruppo di continuità, per garantire il funzionamento in fasi di emergenza.

D.1.3.5 Risorse umane coinvolte

Sono costituite da personale CEMEC (1 coordinatore, 4 previsori, 1 esperto meteomarino, 1 climatologico, 1 idrologo) necessario per attivare il training on the job (presso la Sala Operativa), e per l‟avvio delle attività di sviluppo e realizzazione di prodotti meteorologici - Bollettini giornalieri, report, archivi climatologici – (cfr. paragrafo schema organizzativo). Assistenze esperte esterne per la definizione di procedure e modelli idrometeorologici, nonché per la messa a punto di modelli e scenari idrologici degli effetti al suolo. Assistenza informatica esterna per la gestione del Sistema informativo.

D.1.3.6 Aggiornamento professionale

Risorse umane ARPAC da formare in modalità training on the job presso Sala Operativa.

D.1.3.7 Strumentazione

Non prevista in questa fase

D.1.3.8 Costi

Sono relativi a forniture, servizi e all‟aggiornamento professionale. Lo schema che segue ha il solo scopo di fornire un riferimento, fanno testo gli elaborati progettuali “Elenco prezzi”, “Computo metrico” e “Computo estimativo”. ART. DESCRIZIONE QUANTITA’

FORNITURE

34 Interfaccia con reti al suolo Protezione Civile regionale

1

35 Interfaccia con rete al suolo Agrometeo

1

36 Messa a punto di prodotti informatici di visualizzazione e interscambio con gestione campi su grigliato e decodifica messaggi GTS

1

38 Integrazione con reti meteomarine APAT

1

SERVIZI

39 Acquisizione dati al suolo Irpinia 1 40 Acquisizione dati al suolo Cilento 1 41 Attività per la previsione dello stato

del mare 1

42 Acquisizione ed analisi dati aerosol e ozono

1

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43 Dimensionamento flussi informativi Sala Operativa

1

47 Attività di servizio interfaccia fra componenti sistema informativo, sistemi acquisizione dei dati al suolo e output della modellistica

1

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

49 pro parte

Attività di training degli operatori di ARPAC

1

D .1.4 Fase 4: Gestione operativa del CEMEC

D.1.4.1 Obiettivi

Garantire la gestione operativa del CEMEC ottimizzando anche l‟utilizzazione del personale con specifico aggiornamento, potenziando il sistema informativo e la strumentazione per la modellistica.

D.1.4.2 Sviluppo temporale

Questa fase si sviluppa in un periodo di 5 trimestri.

D.1.4.3 Attività da realizzare

In questa fase il CEMEC, dotato di strumentazione e personale adeguatamente dimensionati, viene gestito per produrre bollettini previsionali ed elaborazioni climatologiche sulla base dei dati raccolti e degli output dei modelli. In particolare, come illustrato nei paragrafi precedenti, si prevede di: - produrre bollettini giornalieri sulle precipitazioni attese; - produrre bollettini giornalieri sulle condizioni meteo favorevoli al ristagno di sostanze

inquinanti; - acquisire alcune ulteriori dotazioni Sw Hw e meteo.

D.1.4.4 Criticità

E‟ fondamentale disporre di risorse umane qualificate e motivate afferenti al CEMEC, in grado di svolgere attività ad elevato contenuto tecnico scientifico con modalità operative in turnazione. Per la realizzazione di questa fase è fondamentale che le attività previste nelle fasi precedenti siano ben avviate e quindi siano disponibili ausili software ed hardware nonché la configurazione per lo scambio dati con altri enti.

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D.1.4.5 Risorse umane coinvolte

Sono quelle citate nella fase precedente e riportate nella parte descrittiva del progetto. In relazione alla turnazione è necessario dotarsi di un numero ulteriore di operatori per ciascuna professionalità, fino a completamento dell‟organico previsto (19 unità).

D.1.4.6 Aggiornamento professionale

Riguarda l‟ulteriore sviluppo del training on the job, focalizzato sull‟attività operativa.

D.1.4.7 Strumentazione

Non prevista in questa fase

D.1.4.8 Costi

Comprendono l‟aggiornamento professionale e l‟acquisizione di servizi. Lo schema che segue ha il solo scopo di fornire un riferimento, fanno testo gli elaborati progettuali “Elenco prezzi”, “Computo metrico” e “Computo estimativo”. ART. DESCRIZIONE QUANTITA’

FORNITURE

37 Realizzazione di interfacce software per i prodotti della modellistica meteorologica, idrologica, di qualità dell‟aria, dello stato del mare

1

SERVIZI

44 Realizzazione e aggiornamento sito web dinamico

1

45 Attività di meteorologia per la qualità dell‟aria

1

46 Attività di previsione eventi meteoidrologici di rilevanza ambientale

1

48 Assistenza informatica per funzionamento del Sistema

1

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

49 pro parte

Attività di training degli operatori di ARPAC

1

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D .1.5 Fase 5: Ottimizzazione del CEMEC

D.1.5.1 Obiettivi

Rivedere, anche sulla base dell‟attività già svolta, la configurazione del CEMEC, dotandolo di ulteriore strumentazione, aggiornando le procedure, formando il personale, sviluppando prodotti idro-meteo ad alto valore aggiunto basati sull‟analisi avanzata dei dati e delle previsioni.

D.1.5.2 Sviluppo temporale

Questa fase si sviluppa in un periodo di 4 trimestri.

D.1.5.3 Attività da realizzare

Per lo sviluppo della struttura CEMEC l‟attività da svolgere comprende: - l‟integrazione degli strumenti meteorologici con prodotti innovativi anche in relazione

allo sviluppo di nuove tipologie di sensori per il monitoraggio; - la predisposizione di prodotti meteo avanzati, tramite l‟attivazione ed il supporto

tecnico-scientifico ad iniziative specifiche di studio e ricerca.

D.1.5.4 Criticità

Nel 2006 potrebbe essere cambiata la configurazione istituzionale delle attività meteorologiche, con un sempre più ampio sviluppo di grandi progetti europei per la modellistica e con il riordino del sistema meteorologico nazionale nel servizio meteorologico distribuito. Inoltre il lancio di satelliti di nuova generazione permetterà di disporre di immagini telerilevate ad elevata risoluzione spaziale utilizzabili per il nowcasting e per la valutazione degli effetti al suolo di eventi meteorologici, le tecnologie di telecomunicazione favoriranno poi un interscambio dati fra centri calcolo e reti di monitoraggio con elevate velocità e capacità. Di questi aspetti bisognerà tener conto, con le opportune attività di ricerca e sviluppo, se sarà necessario anche rimodulando le previsioni del progetto esecutivo. Per la realizzazione di questa fase è fondamentale garantire la continuità nella raccolta e nell‟archiviazione dei dati e degli output dei modelli, al fine di valutare, sulla base di informazioni oggettive, i settori da attivare per l‟aggiornamento tecnologico, la formazione e la ricerca e sviluppo. E‟ inoltre opportuna una ricognizione dell‟evoluzione del quadro normativo nel settore a livello internazionale WMO, europeo, italiano e regionale. Si sottolinea la necessità, per ovvi motivi di integrazione ed efficacia/economicità dei servizi di telemonitoraggio, di disporre di una sede comune per le articolazioni ARPAC che nel 2005 saranno operative con reti di monitoraggio regionali automatizzate, prevedendo per il CEMEC la disponibilità di 10 vani, di cui uno di adeguata estensione per i sistemi di visualizzazione

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ed analisi di dati e previsioni idrometeorologiche, comprendenti anche videoconferenza e gestione documenti informatizzata con interfacce amichevoli. Per la sede delle strutture di telemonitoraggio ambientale è necessario disporre di connessioni su rete dedicata e di un gruppo elettrogeno, per garantire il funzionamento in fasi di emergenza, nonché della possibilità di installare antenne ricevitrici e strumentazione in prossimità dei vani dedicati alla sede della sala operativa.

D.1.5.5 Risorse umane coinvolte

Le risorse umane coinvolte sono quelle indicate nel prospetto dello schema organizzativo, comprendente Risorse umane senior e junior esperte in meteorologia e climatologia per dare un supporto alla pianificazione dello sviluppo del CEMEC e per lo svolgimento di ricerche finalizzate.

D.1.5.6 Aggiornamento professionale

Da prevedere per la strumentazione acquisita e per ottimizzare i bollettini previsionali.

D.1.5.7 Strumentazione

E‟ prevista l‟acquisizione di un Wind Profiler RASS (Radio Acoustic Sounding System), che consente di tarare i modelli meteorologici e ambientali sulla base di dati misurati relativi al vento ed alla temperatura in quota, non rilevabili direttamente con strumenti al suolo e spesso stimati in modo approssimativo dai modelli (cfr. allegato 5 “Misura dei profili verticali di vento e di temperatura”).

D.1.5.8 Costi

Si riferiscono all‟aggiornamento professionale degli operatori ARPAC e alla strumentazione meteorologica con l‟acquisizione ed utilizzazione di un Wind Profiler-RASS trasportabile.

Lo schema che segue ha il solo scopo di fornire un riferimento, fanno testo gli elaborati progettuali “Elenco prezzi”, “Computo metrico” e “Computo estimativo” .

ART DESCRIZIONE

COSTO UNITARIO QUANTITÀ TOTALE

FORNITURE 1 Wind Profiler - Radio

Acoustic Sounding System

1

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

50 Assistenza meteorologica operativa per la realizzazione dei bollettini

1

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Prospetto dei tempi di consegna e realizzazione di forniture e servizimesi

n.ord. VOCE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

FORNITURE

1 Wind profiler - Radio Acoustic Sounding System X

2 Stazione meteo portatile X

3Sistema di ricezione e gestione delle immagini dei satelliti

meteorologiciX

4Server Biprocessore G3 Cluster e Smart Array Cluster

Storage SystemX

5 Application Server X

6 Switch 24 porte X

7 Router X

8 Server Firewall X

9 Web Server X

10 PC Client X

11 Personal Computer portatile X

12 Monitor a schermo piatto da 19” X

13 Monitor a schermo piatto da 17” X

14 Scanner A3 X

15 Stampante a colori Laserjet X

16 Stampante professionale Inkjet X

17 Plotter Inkjet X

18 Storage DLT da 80 GB Works Tape Drive X

19 Sistema di continuità (UPS) X

20 Rack X

21 Console Server X

22 Smart Array Cluster Storage system X

23 Posizionatore GPS X

24 Fotocamera digitale X

25 Video Proiettore X

26 Life Keeper per Linux X

27 Software per connettività e visualizzazione X

28 Compilatori C e FORTRAN X

29 Licenza software PGHPF Server Fortran 77/ Fortran90 X

30 Pacchetto licenze software Oracle client /server cluster X

31 Licenza software SURFER 8. X

32 Licenza software STATISTICA X

33 Estensione Licenza software ARC GIS X

34 Interfaccia con reti al suolo Protezione Civile regionale X

35 Interfaccia con rete al suolo Agrometeo X

36

Messa a punto di prodotti informatici di visualizzazione e

interscambio con gestione campi su grigliato e decodifica

messaggi GTS

X

37

Realizzazione di interfacce software per i prodotti della

modellistica meteorologica, idrologica, di qualità dell‟aria,

dello stato del mare

X

38 Integrazione reti meteomarine APAT X

SERVIZI

39 Acquisizione dati al suolo Irpinia O > > > > > > > > > > > > > X

40 Acquisizione dati al suolo Cilento O > > > > > > > > > > > > > X

41 Attività per la previsione dello stato del mare O > > > > > > > > > > > > > X

42 Acquisizione ed analisi dati aerosol e ozono O > > > > > > > > > > > > > X

43 Dimensionamento flussi informativi Sala Operativa O > > > > > > > > > X

44 Realizzazione e aggiornamento sito web dinamico O > > > > > > > > > > > > > X

45 Attività di meteorologia per la qualità dell‟aria O > > > > > > > > > > X

46Attività di previsione eventi meteoidrologici di rilevanza

ambientaleO > > > > > > > > > > > > > X

47

Attività di servizio interfaccia fra componenti sistema

informativo, sistemi acquisizione dei dati al suolo e output

della modellistica

O > > > > > > > > > > > > > > > > X

48 Assistenza informatica per funzionamento del Sistema O > > > > > > > > > > > > > > > > X

AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

49 Attività di training degli operatori di ARPAC O > > > > > > > > > > > > > > > > > > X

50Assistenza meteorologica operativa per la realizzazione

dei bollettini O > > > > > > > > > > > > > X

O inizio servizio

> svolgimento servizio

X consegna fornitura o fine servizio

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D .2 Fasi delle attività

Fasi Attività previste

1

- Stesura del progetto finale, comprendente: analisi dei flussi dei dati necessari all‟elaborazione delle previsioni meteorologiche; schemi e protocolli di trasferimento delle informazioni con le Amministrazioni coinvolte; criteri di collaborazione con le principali Istituzioni scientifiche di riferimento operanti in Campania; predisposizione delle necessità in termini servizi.

- Approvazione del progetto.

2

- Allestimento della sala previsionale del CEMEC. - Acquisizione delle apparecchiature meteorologiche e telematiche e dei software di base specifici per la elaborazione e la rappresentazione dei dati previsionali nonché per lo sviluppo delle basi dati.

3

- Messa a punto di modelli e metodologie organizzative. - Sviluppo di tecniche e procedure di elaborazione dati. - Addestramento specifico del primo nucleo di personale del CEMEC.

4 - Gestione operativa del CEMEC ed ottimizzazione del personale con specifico aggiornamento.

5

- Sviluppo della struttura CEMEC con il potenziamento delle risorse umane e delle attrezzature informatiche.

- Integrazione degli strumenti meteorologici con prodotti innovativi anche in relazione allo sviluppo di nuove tipologie di sensori per il monitoraggio;

- Supporto tecnico-scientifico per le attività di studio e ricerca.

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D .3 Cronogramma dell’intervento

Trimestri

1 2 3 4 5 6 7 8

Fase 1

Fase 2

Fase 3

Fase 4

Fase 5

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D .4 Indicatori fisici di avanzamento progettuale

Il monitoraggio fisico ha quale oggetto lo stato di avanzamento fisico dell'intervento progettuale, il cui andamento viene monitorato in ragione degli indicatori ed indici predeterminati e dei tempi di realizzazione previsti in progetto. Gli indicatori individuati vengono riassunti nella seguente tabella :

Fase progettuale Indicatore fisico

Fase 2

Acquisizione SW e HW per sistema informativo, installazione e collaudo

Acquisizione SW visualizzazione modellistica meteorologica

Realizzazione sistema ricezione Meteosat

Fase 3

Attivazione interfacce con reti altri enti

Attivazione sistema visualizzazione previsioni meteo

Archiviazione dati climatologici in database

Attivazione procedure analisi dati meteomarini

Numero elaborazioni statistiche effettuate

Fase 4

Corrispondenza dell‟andamento del training con i tempi, i contenuti e la partecipazione prevista

Realizzazione del sito web

Realizzazione sistema per qualità aria

Realizzazione sistema per previsioni meteoidrologiche

Fase 5

Installazione e collaudo del Wind Profiler RASS

Numero di profili di vento e temperatura giornalieri realizzati

Produzione di report