Relazione annuale - Appendice · BANCA D’ITALIA Appendice V Relazione annuale 2017 Tav. a13.5...

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Roma, 29 maggio 2018 Relazione annuale - Appendice CXXIV esercizio anno 2017 CENTOVENTIQUATTRESIMO ESERCIZIO

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Roma, 29 maggio 2018

Relazione annuale - Appendice

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Relazione annuale - Appendiceanno 2017 – centoventiquattresimo esercizio

Roma, 29 maggio 2018

© Banca d’Italia, 2018

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ISSN 1972-845X (stampa)ISSN 2280-4129 (online)

Grafica e stampa a cura della Divisione Editoria e stampa della Banca d’Italia in Roma

Stampato nel mese di maggio 2018

BANCA D’ITALIA AppendiceIIIRelazione annuale 2017

INDICE(ai capitoli 1, 5, 12, 15 e 16 non corrispondono tavole in Appendice)

L’ECONOMIA DELL’AREA DELL’EURO

2. L’economia e le politiche di bilancio dell’area dell’euro

Tav. a2.1 PIL, importazioni e principali componenti della domanda nei maggiori paesi dell’area dell’euro 3

“ a2.2 Indicatori ciclici coincidenti per l’area dell’euro e l’Italia 4 “ a2.3 Indice armonizzato dei prezzi al consumo: area dell’euro 5 “ a2.4 Indice armonizzato dei prezzi al consumo nei maggiori paesi dell’area dell’euro 6 “ a2.5 Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno:

maggiori paesi dell’area dell’euro 7 “ a2.6 Dettaglio del sostegno finanziario ai paesi in difficoltà 8

3. La politica monetaria nell’area dell’euro

Tav. a3.1 Bilancio della Banca d’Italia: attività e passività 9 “ a3.2 Operazioni di politica monetaria e tassi di interesse del mercato monetario 11

L’ECONOMIA ITALIANA

4. Il quadro di insieme

Tav. a4.1 Conto dell’utilizzazione del reddito e del capitale 15

6. Le imprese

Tav. a6.1 Produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie 16 “ a6.2 Investimenti fissi lordi delle imprese secondo le indagini della Banca d’Italia,

per quota di fatturato esportato e sede amministrativa 17 “ a6.3 Grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria per raggruppamenti

principali di industrie 18

7. Le condizioni finanziarie di famiglie e imprese

Tav. a7.1 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2016 (consistenze) 19 “ a7.2 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2016 (flussi) 21 “ a7.3 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2017 (consistenze) 23 “ a7.4 Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2017 (flussi) 25 “ a7.5 Composizione delle attività e passività finanziarie delle famiglie 27 “ a7.6 Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia

nel rimborso dei prestiti alle famiglie 28 “ a7.7 Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia

nel rimborso dei prestiti alle imprese 29

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017IV

Tav. a7.8 Tassi di interesse bancari sulle operazioni autoliquidanti e a revoca per branca di attività economica 30

8. Il mercato del lavoro

Tav. a8.1 Ore effettivamente lavorate pro capite nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 31

“ a8.2 Lavoro straordinario nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti 32

9. I prezzi, i costi e la competitività

Tav. a9.1 Indici nazionali dei prezzi al consumo 33 “ a9.2 Indice armonizzato dei prezzi al consumo 34 “ a9.3 Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno 35 “ a9.4 Indicatori di competitività di alcune economie avanzate 36

10. La domanda estera e la bilancia dei pagamenti

Tav. a10.1 Bilancia dei pagamenti 37 “ a10.2 Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per settore di attività

economica nel 2017 38 “ a10.3 Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per principali paesi

e aree nel 2017 39 “ a10.4 Interscambio di servizi 40 “ a10.5 Interscambio di servizi di trasporto 41 “ a10.6 Redditi primari 42 “ a10.7 Altri redditi primari e redditi secondari 43 “ a10.8 Investimenti diretti per branca 44 “ a10.9 Investimenti diretti per branca e per paese nel 2016 45 “ a10.10 Riserve ufficiali e posizione verso l’estero della Banca centrale 47 “ a10.11 Posizione patrimoniale verso l’estero 48 “ a10.12 Posizione patrimoniale verso l’estero: raccordo flussi-consistenze 49

11. La finanza pubblica

Tav. a11.1 Conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche 50 “ a11.2 Conto consolidato delle Amministrazioni centrali 51 “ a11.3 Conto consolidato delle Amministrazioni locali 52 “ a11.4 Conto consolidato degli Enti di previdenza 53 “ a11.5 Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per strumenti, valuta e vita residua 54 “ a11.6 Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per sottosettore e detentori 55 “ a11.7 Debito delle Amministrazioni locali: analisi per comparti, strumenti e area geografica 56 “ a11.8 Raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment) 57 “ a11.9 Finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche 58

13. Gli intermediari creditizi e gli investitori istituzionali

Tav. a13.1 Banche e intermediari non bancari 59 “ a13.2 Presenza all’estero delle banche italiane 60 “ a13.3 Banche e BancoPosta: canali distributivi 61 “ a13.4 Prestiti delle banche italiane per area geografica e settore di attività economica 62

BANCA D’ITALIA AppendiceVRelazione annuale 2017

Tav. a13.5 Andamento delle principali poste dei bilanci bancari 63 “ a13.6 Banche residenti in Italia: situazione riassuntiva dei conti 64 “ a13.7 Tassi di interesse bancari sui prestiti e sui depositi in euro

a famiglie e società non finanziarie 66 “ a13.8 Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria 67 “ a13.9 Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali 69 “ a13.10 Banche e gruppi bancari: qualità del credito 71 “ a13.11 Banche e società finanziarie: sofferenze e prestiti deteriorati per alcuni settori

di attività economica e per aree geografiche 72 “ a13.12 Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti 73 “ a13.13 Conti economici delle banche italiane: formazione dell’utile 74 “ a13.14 Banche residenti in Italia: formazione del margine di interesse 75 “ a13.15 Banche e gruppi bancari: conti economici per categoria 76 “ a13.16 Banche e gruppi bancari: patrimonio di vigilanza e requisiti patrimoniali 77 “ a13.17 Banche e gruppi bancari: stato patrimoniale 78 “ a13.18 Patrimoni gestiti da banche, SGR e SIM 79 “ a13.19 Società di gestione del risparmio e Sicaf 80 “ a13.20 Società di gestione del risparmio: conto economico 81 “ a13.21 Società di intermediazione mobiliare 82 “ a13.22 Componenti delle coperture patrimoniali delle SIM 83 “ a13.23 Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB 84 “ a13.24 Intermediari finanziari: qualità del credito 85 “ a13.25 Intermediari finanziari: situazione riassuntiva dei conti, settorizzazione economica

e ripartizione territoriale 86 “ a13.26 Intermediari finanziari: sistemi di commercializzazione 87 “ a13.27 Istituti di pagamento e Imel 88 “ a13.28 Mercato italiano dei fondi comuni: patrimonio e raccolta netti 89 “ a13.29 Fondi comuni aperti di diritto italiano istituiti da intermediari italiani:

attività, passività e patrimonio netto 90 “ a13.30 Fondi comuni aperti di diritto italiano istituiti da intermediari italiani:

attività, passività e raccolta netta 91 “ a13.31 Fondi immobiliari chiusi: struttura del mercato 92 “ a13.32 Attività di gestione patrimoniale: portafoglio titoli e patrimonio netto 93 “ a13.33 Attività di gestione patrimoniale: acquisti netti di titoli 95 “ a13.34 Forme pensionistiche complementari: struttura del mercato 96 “ a13.35 Fondi pensione ed Enti di previdenza: principali attività 97 “ a13.36 Rendimenti dei fondi comuni mobiliari e dei principali investimenti alternativi 98 “ a13.37 Fondi comuni mobiliari: raccolta netta e patrimonio netto

nei principali paesi europei e negli Stati Uniti 99

14. I mercati monetari e finanziari

Tav. a14.1 Mercato interbancario dei depositi (e-MID) 100 “ a14.2 Mercato dei pronti contro termine su MTS (MTS/PCT) 101 “ a14.3 Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS)

Titoli di Stato italiani 102 “ a14.4 Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS/BondVision)

Titoli di Stato italiani 103

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017VI

Tav. a14.5 Mercato finanziario: emissioni di valori mobiliari da parte di emittenti italiani 104 “ a14.6 Sistema di deposito accentrato Monte Titoli 106

a14.7 Express II: componente lorda 107 “ a14.8 Express II: componente netta 108 “ a14.9 Servizio di liquidazione gestito da Monte Titoli e operato mediante la piattaforma T2S 109 “ a14.10 Cassa di compensazione e garanzia: partecipanti 110 “ a14.11 Cassa di compensazione e garanzia 111 “ a14.12 Sistemi di regolamento lordo e netto nella UE per pagamenti di importo elevato 112 “ a14.13 Principali categorie di operazioni regolate nel sistema TARGET2-Banca d’Italia 113 “ a14.14 Diffusione degli strumenti di pagamento diversi dal contante:

confronti internazionali relativi al 2016 114 “ a14.15 Sportelli automatici e terminali POS: confronti internazionali relativi al 2016 115 “ a14.16 Principali strumenti di pagamento alternativi al contante: composizione

del numero dei pagamenti per settore di attività 116 “ a14.17 Strumenti di pagamento diversi dal contante nel 2017 117 “ a14.18 Carte di pagamento: diffusione e operatività nel 2016 e nel 2017 118 “ a14.19 Operazioni di approvvigionamento del contante 119 “ a14.20 Flussi trattati nei sistemi di compensazione italiani 120 “ a14.21 Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale delle carte

e degli assegni revocati 121 “ a14.22 Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale e settoriale

degli assegni revocati 122

NOTE METODOLOGICHE 123

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI IN MATERIA ECONOMICA 150

GLOSSARIO 169

SIGLARIO 225

BANCA D’ITALIA AppendiceVIIRelazione annuale 2017

AVVERTENZE

Le elaborazioni dei dati, salvo diversa indicazione, sono eseguite dalla Banca d’Italia; per i dati dell’Istituto si omette l’indicazione della fonte.

Segni convenzionali:

– il fenomeno non esiste;

.... il fenomeno esiste, ma i dati non si conoscono;

.. i dati non raggiungono la cifra significativa dell’ordine minimo considerato;

:: i dati sono statisticamente non significativi.

L’ECONOMIA DELL’AREA DELL’EURO

Appendice3

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Fonte: elaborazioni su statistiche nazionali e su dati Eurostat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Conti nazionali: valori concatenati.(1) Le serie trimestrali sono destagionalizzate e corrette per i giorni lavorativi. – (2) I dati trimestrali non includono la revisione dei dati annuali diffusa il 15 maggio; da essa non è possibile desumere con precisione l’aggregato della domanda nazionale. – (3) I dati trimestrali incorporano informazioni resesi disponibili successivamente alla pubblicazione del quadro completo dei conti. – (4) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi. – (5) Consumi delle famiglie residenti e delle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp). – (6) Comprende anche la variazione delle scorte e oggetti di valore.

Tavola a2.1

PIL, importazioni e principali componenti della domanda nei maggiori paesi dell’area dell’euro (1)

(valori concatenati; variazioni percentuali sul periodo precedente)

PAESI2015 2016 2017 2017

1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim.

PIL

Francia (2) 1,1 1,2 2,2 0,7 0,6 0,5 0,7Germania (3) 1,7 1,9 2,2 0,9 0,6 0,7 0,6Italia (3) 1,0 0,9 1,5 0,5 0,4 0,4 0,3Spagna (3) 3,4 3,3 3,1 0,8 0,9 0,7 0,7Area dell’euro (3) (4) 2,1 1,8 2,4 0,6 0,7 0,7 0,7

Importazioni

Francia (2) 5,9 3,0 4,0 1,5 -0,3 2,0 0,4Germania 5,6 3,9 5,1 0,4 2,4 1,1 2,0Italia 6,8 3,5 5,3 0,2 2,0 1,9 1,0Spagna 5,9 2,7 4,7 3,7 0,5 1,0 0,0Area dell’euro (4) 6,7 4,8 4,3 0,3 1,8 0,7 1,6

Esportazioni

Francia (2) 4,6 1,5 4,5 -0,3 2,0 0,7 2,5Germania 5,2 2,6 4,7 1,7 1,0 1,8 2,7Italia 4,4 2,4 5,4 1,9 0,2 2,0 2,0Spagna 4,2 4,8 5,0 2,4 1,0 0,6 0,3Area dell’euro (4) 6,4 3,4 5,1 1,4 1,2 1,7 2,2

Consumi delle famiglie (5)

Francia (2) 1,5 2,1 1,0 0,2 0,3 0,5 0,2Germania 1,7 2,1 1,9 0,8 0,9 -0,2 0,0Italia 1,9 1,4 1,4 0,6 0,1 0,4 0,1Spagna 3,0 3,0 2,4 0,4 0,8 0,7 0,6Area dell’euro (4) 1,8 2,0 1,7 0,5 0,5 0,3 0,2

Consumi collettivi

Francia (2) 1,0 1,4 1,3 0,4 0,5 0,5 0,4Germania 2,9 3,7 1,6 0,3 0,3 0,5 0,5Italia -0,6 0,6 0,1 0,2 0,0 -0,1 0,1Spagna 2,1 0,8 1,6 1,1 0,5 0,4 0,4Area dell’euro (4) 1,3 1,8 1,2 0,2 0,4 0,4 0,3

Investimenti fissi lordi

Francia (2) 1,0 2,8 4,5 1,7 0,9 0,9 1,1Germania 1,5 3,1 3,3 2,6 1,5 0,4 0,0Italia 2,1 3,2 3,8 -2,1 1,5 3,2 1,7Spagna 6,5 3,3 5,0 2,8 0,6 1,4 0,7Area dell’euro (4) 3,3 4,6 2,9 0,1 2,0 -0,3 1,2

Domanda nazionale (6)

Francia (2) .... .... .... 1,2 0,0 0,9 0,1Germania 1,6 2,4 2,2 0,3 1,2 0,4 0,1Italia 1,5 1,1 1,3 -0,1 0,9 0,3 0,0Spagna 4,0 2,6 2,9 1,1 0,7 0,8 0,6Area dell’euro (4) 2,0 2,3 1,9 0,1 1,0 0,2 0,3

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 20174

Tavola a2.2

Indicatori ciclici coincidenti per l’area dell’euro e l’Italia (1)

PERIODI €-coin Ita-coin PERIODI €-coin Ita-coin

2013 – gennaio -0,23 -0,58 2016 – gennaio 0,48 0,26febbraio -0,20 -0,55 febbraio 0,47 0,20marzo -0,12 -0,50 marzo 0,34 0,10aprile -0,10 -0,50 aprile 0,28 0,02maggio -0,15 -0,54 maggio 0,26 -0,04giugno -0,18 -0,50 giugno 0,29 -0,08luglio -0,09 -0,36 luglio 0,31 -0,06agosto -0,04 -0,19 agosto 0,32 -0,07settembre 0,12 -0,06 settembre 0,34 -0,07ottobre 0,20 0,01 ottobre 0,38 -0,02novembre 0,23 0,05 novembre 0,45 0,04dicembre 0,29 0,05 dicembre 0,59 0,06

2014 – gennaio 0,31 0,16 2017 – gennaio 0,68 0,10febbraio 0,35 0,18 febbraio 0,75 0,16marzo 0,38 0,16 marzo 0,72 0,16aprile 0,39 0,12 aprile 0,67 0,09maggio 0,31 0,02 maggio 0,60 0,15giugno 0,31 -0,02 giugno 0,62 0,15luglio 0,27 -0,04 luglio 0,63 0,18agosto 0,19 -0,12 agosto 0,67 0,25settembre 0,13 -0,20 settembre 0,71 0,34ottobre 0,08 -0,27 ottobre 0,72 0,43novembre 0,06 -0,25 novembre 0,84 0,44dicembre 0,11 -0,21 dicembre 0,91 0,49

2015 – gennaio 0,16 -0,18 2018 – gennaio 0,95 0,53febbraio 0,23 -0,18 febbraio 0,96 0,56marzo 0,26 -0,16 marzo 0,89 0,45aprile 0,33 -0,13 aprile 0,76 0,29maggio 0,38 -0,10giugno 0,39 -0,03luglio 0,41 -0,02agosto 0,43 0,01settembre 0,39 0,03ottobre 0,36 0,01novembre 0,37 0,12dicembre 0,45 0,20

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indicatori coincidenti del ciclo economico dell’area dell’euro (€-coin) e dell’Italia (Ita-coin).

Appendice5

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a2.3

Indice armonizzato dei prezzi al consumo: area dell’euro (1)(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Beni non alimentari

e non energetici

Servizi Totale al netto di alimentari

ed energetici

Beni alimentari Beni energetici

Totale al netto di alimentari freschi ed energetici

Totale

Trasformati Freschi Totale

Pesi 26,3 44,4 70,7 12,1 7,5 19,6 9,7 82,8 100,0

2014 0,1 1,2 0,8 1,2 -0,8 0,5 -1,9 0,9 0,42015 0,3 1,2 0,8 0,6 1,6 1,0 -6,8 0,8 0,02016 0,4 1,1 0,9 0,6 1,4 0,9 -5,1 0,8 0,22017 0,4 1,4 1,0 1,6 2,2 1,8 4,9 1,1 1,52016 – gen. 0,7 1,2 1,0 0,8 1,4 1,0 -5,4 1,0 0,3 feb. 0,7 0,9 0,8 0,6 0,6 0,6 -8,1 0,8 -0,2 mar. 0,5 1,4 1,0 0,4 1,4 0,8 -8,7 1,0 0,0 apr. 0,5 0,9 0,7 0,5 1,2 0,8 -8,7 0,7 -0,2 mag. 0,5 1,0 0,8 0,6 1,5 0,9 -8,1 0,8 -0,1 giu. 0,4 1,1 0,9 0,5 1,4 0,9 -6,4 0,8 0,1 lug. 0,4 1,2 0,9 0,5 2,9 1,4 -6,7 0,8 0,2 ago. 0,3 1,1 0,8 0,5 2,5 1,3 -5,6 0,8 0,2 set. 0,3 1,1 0,8 0,5 1,1 0,7 -3,0 0,8 0,4 ott. 0,3 1,1 0,8 0,5 0,2 0,4 -0,9 0,7 0,5 nov. 0,3 1,1 0,8 0,7 0,7 0,7 -1,1 0,8 0,6 dic. 0,3 1,3 0,9 0,7 2,1 1,2 2,6 0,9 1,1 2017 – gen. 0,5 1,2 0,9 0,7 3,5 1,8 8,1 0,9 1,8 feb. 0,2 1,3 0,9 0,8 5,3 2,5 9,3 0,9 2,0 mar. 0,3 1,0 0,7 1,0 3,1 1,8 7,4 0,8 1,5 apr. 0,3 1,8 1,2 1,1 2,2 1,5 7,6 1,2 1,9 mag. 0,3 1,3 0,9 1,5 1,6 1,5 4,5 1,0 1,4 giu. 0,4 1,6 1,1 1,6 1,0 1,4 1,9 1,2 1,3 lug. 0,5 1,6 1,2 1,9 0,6 1,4 2,2 1,3 1,3 ago. 0,5 1,6 1,2 2,0 0,6 1,4 4,0 1,3 1,5 set. 0,5 1,5 1,1 2,0 1,5 1,9 3,9 1,3 1,5 ott. 0,4 1,2 0,9 2,1 2,8 2,3 3,0 1,1 1,4 nov. 0,4 1,2 0,9 2,1 2,4 2,2 4,7 1,1 1,5 dic. 0,5 1,2 0,9 2,2 1,9 2,1 2,9 1,1 1,4 2018 – gen. 0,6 1,2 1,0 2,5 1,1 1,9 2,2 1,2 1,3 feb. 0,6 1,3 1,0 2,3 -0,9 1,0 2,1 1,2 1,1 mar. 0,2 1,5 1,0 2,9 0,8 2,1 2,0 1,3 1,3 apr. 0,3 1,0 0,7 3,0 1,5 2,4 2,6 1,1 1,2

Fonte: Eurostat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indici dei prezzi al consumo: area dell’euro.(1) Media ponderata degli indici dei paesi appartenenti all’area dell’euro alla data indicata. I pesi riportati nella tavola sono quelli del gennaio 2018.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 20176

Tavola a2.4

Indice armonizzato dei prezzi al consumo nei maggiori paesi dell’area dell’euro(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Francia Germania Italia Spagna Area dell’euro (1)

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

Totale Totale al nettodi alimentaried energetici

2014 0,6 1,0 0,8 1,1 0,2 0,7 -0,2 -0,1 0,4 0,82015 0,1 0,6 0,1 1,1 0,1 0,7 -0,6 0,3 0,0 0,82016 0,3 0,6 0,4 1,1 -0,1 0,5 -0,3 0,7 0,2 0,92017 1,2 0,6 1,7 1,3 1,3 0,8 2,0 1,2 1,5 1,02016 – gen. 0,3 0,9 0,4 1,1 0,4 0,9 -0,4 0,7 0,3 1,0 feb. -0,1 0,7 -0,2 0,8 -0,2 0,5 -1,0 0,8 -0,2 0,8 mar. -0,1 0,7 0,1 1,3 -0,2 0,8 -1,0 0,8 0,0 1,0 apr. -0,1 0,6 -0,3 0,7 -0,4 0,6 -1,2 0,5 -0,2 0,7 mag. 0,1 0,6 0,0 1,1 -0,3 0,6 -1,1 0,5 -0,1 0,8 giu. 0,3 0,6 0,2 1,2 -0,2 0,5 -0,9 0,5 0,1 0,9 lug. 0,4 0,6 0,4 1,3 -0,2 0,5 -0,7 0,6 0,2 0,9 ago. 0,4 0,5 0,3 1,0 -0,1 0,4 -0,3 0,7 0,2 0,8 set. 0,5 0,7 0,5 1,1 0,1 0,4 0,0 0,7 0,4 0,8 ott. 0,5 0,6 0,7 1,1 -0,1 0,2 0,5 0,6 0,5 0,8 nov. 0,7 0,6 0,7 1,0 0,1 0,4 0,5 0,7 0,6 0,8 dic. 0,8 0,4 1,7 1,4 0,5 0,7 1,4 0,9 1,1 0,92017 – gen. 1,6 0,7 1,9 1,1 1,0 0,5 2,9 1,2 1,8 0,9 feb. 1,4 0,3 2,2 1,1 1,6 0,7 3,0 1,3 2,0 0,9 mar. 1,4 0,5 1,5 0,9 1,4 0,6 2,1 0,8 1,5 0,7 apr. 1,4 0,6 2,0 1,6 2,0 1,3 2,6 1,4 1,9 1,2 mag. 0,9 0,5 1,4 1,1 1,6 0,9 2,0 1,1 1,4 0,9 giu. 0,8 0,6 1,5 1,5 1,2 1,0 1,6 1,4 1,3 1,1 lug. 0,8 0,6 1,5 1,5 1,2 0,9 1,7 1,7 1,3 1,2 ago. 1,0 0,6 1,8 1,5 1,4 1,2 2,0 1,7 1,5 1,2 set. 1,1 0,6 1,8 1,5 1,3 1,1 1,8 1,3 1,5 1,1 ott. 1,2 0,6 1,5 1,1 1,1 0,5 1,7 1,1 1,4 0,9 nov. 1,2 0,6 1,8 1,3 1,1 0,4 1,8 0,9 1,5 0,9 dic. 1,2 0,6 1,6 1,4 1,0 0,5 1,2 0,9 1,4 0,92018 – gen. 1,5 1,0 1,4 1,3 1,2 0,7 0,7 1,0 1,3 1,0 feb. 1,3 0,8 1,2 1,4 0,5 0,5 1,2 1,3 1,1 1,0 mar. 1,7 1,0 1,5 1,3 0,9 0,7 1,3 1,2 1,3 1,0 apr. 1,8 0,9 1,4 1,0 0,6 0,2 1,1 0,8 1,2 0,7

Fonte: Eurostat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indici dei prezzi al consumo: area dell’euro.(1) Media ponderata degli indici dei paesi appartenenti all’area dell’euro alla data indicata.

Appendice7

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a2.5

Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: maggiori paesi dell’area dell’euro

(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Beni di consumo al netto degli alimentari (1)

Beni intermedi

Energetici Totale al netto

di alimentari ed energetici

Totale Beni di consumo al netto degli alimentari (1)

Beni intermedi

Energetici Totale al netto

di alimentari ed energetici

Totale

Germania Francia

2014 0,5 -0,9 -3,2 -0,1 -0,9 -1,1 -1,3 -4,2 -0,4 -1,32015 0,6 -1,0 -5,4 -0,1 -1,8 -1,0 -1,8 -6,8 -0,8 -2,22016 0,6 -1,3 -5,9 -0,3 -1,7 -1,1 -2,5 -7,1 -1,1 -2,32017 0,6 3,0 3,4 2,0 2,6 -0,2 2,8 6,2 1,5 2,42017 – gen. 0,6 1,8 3,9 1,4 2,3 0,3 1,0 14,9 0,8 3,5 feb. 0,5 2,9 5,4 1,8 2,9 0,2 2,6 14,2 1,3 3,7 mar. 0,6 3,4 4,5 2,1 2,8 0,0 3,2 8,4 1,6 3,0 apr. 0,6 3,8 4,6 2,4 3,1 -0,2 3,7 9,6 1,9 3,3 mag. 0,6 3,4 2,9 2,2 2,8 -0,3 3,5 4,4 1,8 2,2 giu. 0,6 3,0 1,7 2,1 2,2 -0,2 2,9 1,2 1,5 1,4 lug. 0,6 2,7 1,9 1,9 2,1 -0,4 2,4 1,9 1,3 1,4 ago. 0,7 2,9 2,8 2,0 2,4 -0,7 2,9 3,4 1,5 2,1 set. 0,6 3,1 4,6 2,1 3,1 -0,5 3,1 3,9 1,7 2,1 ott. 0,6 3,5 2,7 2,2 2,5 -0,4 3,1 1,8 1,6 1,6 nov. 0,5 3,1 3,0 2,1 2,3 -0,3 2,7 6,8 1,5 2,7 dic. 0,6 2,9 3,1 2,0 2,3 -0,2 2,7 4,2 1,5 2,22018 – gen. 0,7 2,9 2,2 2,0 2,0 -0,5 2,6 1,1 1,4 1,3 feb. 0,8 2,5 1,7 1,8 1,8 -0,2 2,0 3,8 1,2 1,6 mar. 0,7 2,3 2,4 1,6 2,0 -0,1 1,9 8,0 1,2 2,5

Spagna Area dell’euro (2)

2014 0,4 -1,5 -3,1 -0,4 -1,3 0,3 -1,0 -4,4 -0,1 -1,52015 0,7 -0,7 -8,8 0,1 -2,0 0,2 -1,2 -8,7 -0,1 -2,62016 0,8 -1,5 -10,8 -0,4 -3,1 0,0 -1,6 -6,9 -0,6 -2,22017 0,8 3,4 10,4 2,3 4,4 0,2 3,2 5,9 2,0 3,12017 – gen. 0,8 2,5 26,5 1,9 7,6 0,1 1,9 11,1 1,4 3,8 feb. 0,9 4,0 23,6 2,7 7,4 0,1 3,2 12,1 2,0 4,6 mar. 0,9 4,4 14,6 3,0 5,8 0,2 3,8 8,5 2,3 3,8 apr. 1,0 4,1 16,1 2,8 6,0 0,2 3,9 9,5 2,3 4,2 mag. 1,0 3,4 13,3 2,4 5,3 0,2 3,6 6,0 2,1 3,3 giu. 0,7 2,8 5,6 2,0 3,1 0,3 3,0 2,8 1,9 2,4 lug. 0,8 2,6 5,8 1,8 3,0 0,1 2,7 2,0 1,8 1,9 ago. 0,7 2,9 6,2 2,1 3,3 0,3 2,9 3,5 1,9 2,6 set. 1,0 3,5 6,5 2,5 3,6 0,2 3,2 4,4 2,0 2,9 ott. 0,5 4,0 4,0 2,5 2,8 0,2 3,5 3,1 2,2 2,5 nov. 0,8 3,3 6,4 2,1 3,1 0,3 3,1 5,2 2,0 2,8 dic. 0,6 3,3 1,1 2,2 1,8 0,4 2,9 3,0 1,9 2,22018 – gen. 0,9 2,8 -4,5 1,9 0,0 0,4 2,8 1,2 1,9 1,7 feb. 0,8 2,5 1,1 1,7 1,2 0,5 2,4 2,0 1,7 1,6 mar. 0,7 2,2 3,1 1,5 1,3 0,5 2,2 3,9 1,6 2,1

Fonte: Eurostat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: Italia e area dell’euro.(1) Il peso dei beni di consumo non alimentari è ottenuto come differenza tra quello dei beni di consumo totali e quello dei beni alimentari, che tuttavia contengono alcune voci classificate come beni intermedi. – (2) L’aggregato dell’area dell’euro si riferisce alla composizione a 19 paesi.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 20178

Tavola a2.6

Dettaglio del sostegno finanziario ai paesi in difficoltà (1)(miliardi di euro)

PAESI 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017Totale fino a maggio 2018 (2)

Totale del piano di

sostegno

IRLANDAPrestiti bilaterali 0,0 0,5 2,5 1,9 – – – – 4,8 4,8EFSF 0,0 7,6 4,4 5,7 – – – – 17,7 17,7EFSM 0,0 13,9 7,8 0,0 0,8 – – – 22,5 22,5FMI 0,0 12,8 6,4 3,3 – – – – 22,6 22,5Totale 0,0 34,7 21,1 10,9 0,8 – – – 67,6 67,5

PORTOGALLOEFSF – 6,9 11,3 6,6 1,2 – – – 26,0 26,0EFSM – 14,1 8,0 0,0 2,2 – – – 24,3 26,0FMI – 13,0 8,2 3,4 1,8 – – – 26,3 26,0Totale – 34,0 27,5 10,0 5,2 – – – 76,6 78,0

GRECIA

Primo piano di sostegnoPrestiti bilaterali 21,0 31,9 – – – – – – 52,9 52,9FMI 10,5 9,6 – – – – – – 20,1 20,1Totale 31,5 41,5 – – – – – – 73,0 73,0

Secondo piano di sostegnoEFSF – – 108,2 25,3 8,3 -10,9 – – 130,9 (3) 144,7FMI – – 1,7 6,7 3,4 – – – 11,8 28,0Totale – – 109,9 32,0 11,7 -10,9 – – 142,7 172,7

Terzo piano di sostegnoESM – – – – – 21,4 10,3 8,5 45,9 86,0Totale – – – – – 21,4 (4) 10,3 8,5 45,9 86,0

SPAGNAESM – – 39,5 1,9 – – – – 41,3 41,3Totale – – 39,5 1,9 – – – – 41,3 41,3

CIPROESM – – – 4,6 1,1 0,6 – – 6,3 9,0FMI – – – 0,3 0,2 0,4 0,1 – 1,0 1,0Totale – – – 4,9 1,3 1,0 0,1 – 7,3 10,0

TOTALE 31,5 110,2 197,9 59,7 18,9 11,5 10,4 8,5 454,3 528,5

Fonte: per i prestiti bilaterali all’Irlanda, National Treasury Management Agency; per i prestiti concessi dall’EFSF, dall’EFSM e dall’ESM, rispettivi siti internet; per il primo piano di sostegno alla Grecia, Commissione europea, The second economic adjustment programme for Greece, marzo 2012; per i prestiti dell’FMI non inclusi nel primo piano di sostegno alla Grecia, comunicati stampa dell’FMI diffusi in occasione di ogni erogazione.(1) Eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali e alla fluttuazione dei tassi di cambio. – (2) L’ammontare del sostegno finanziario erogato nel corso dell’anno tiene conto dei dati disponibili al 18 maggio 2018. – (3) Il dato tiene conto della restituzione nel febbraio 2015 di obbligazioni emesse dall’EFSF, precedentemente trasferite all’Hellenic Financial Stability Fund e non utilizzate. – (4) Nel luglio 2015 la Grecia ha ricevuto un prestito transitorio per 7,2 miliardi erogato dall’EFSM e restituito il mese successivo.

Appendice9

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

continua

Tavola a3.1

Bilancio della Banca d’Italia: attività (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Oro e creditiin oro

Attività in valutaverso non residenti nell’area dell’euro

Attività in valuta

verso residenti nell’area dell’euro

Attività in euro

verso non residenti nell’area dell’euro

Prestiti in euro a IFM dell’area dell’euro

di cui:crediti

verso l’FMI

Operazioni di rifinanzia-

mento principali

Operazioni di rifinanzia-

mento a più lungo

termine

Operazioni temporanee

di fine-tuning

e di tipo strutturale

Operazioni di rifinanziamento

marginale e crediti connessi

a scartidi garanzia

2015 76.914 43.202 11.567 1.213 1.653 158.276 18.728 139.548 – –2016 86.558 42.504 10.169 1.288 1.713 204.238 16.050 188.188 – –2017 – gen. 88.302 42.149 10.075 1.245 1.690 203.193 15.811 187.382 – –

feb. 93.275 42.917 10.148 1.113 1.703 199.531 12.492 187.039 – –mar. 91.570 42.644 10.081 1.202 1.701 257.765 6.237 251.529 – –apr. 91.479 43.899 10.026 1.133 1.702 256.380 5.656 250.724 – –mag. 88.966 43.098 9.862 995 1.703 254.690 3.966 250.724 – –giu. 85.916 42.435 9.746 1.437 1.703 255.385 2.601 252.784 – –lug. 85.258 41.589 9.653 1.053 1.715 255.329 1.125 254.204 – –ago. 87.042 41.044 9.696 1.210 1.735 254.855 722 254.133 – –set. 85.906 41.330 9.711 996 1.721 252.344 986 251.358 – –ott. 86.171 41.883 9.792 1.118 1.715 251.924 731 251.063 – 130nov. 85.182 41.021 9.627 1.137 1.715 252.055 1.032 251.023 – –dic. 85.283 40.789 9.480 809 1.696 251.692 942 250.750 – –

2018 – gen. 85.037 39.526 9.315 994 1.673 251.316 567 250.750 – –feb. 85.131 40.060 9.430 1.294 1.661 251.115 435 250.680 – –mar. 84.798 40.235 9.392 1.027 1.654 250.403 425 249.978 – –

PERIODI

Titoli in euro emessi

da residenti nell’area dell’euro

Crediti verso le

Amministrazioni pubbliche

Attività verso l’Eurosistema Altre attività

Totale attività

Partecipazioni al capitale della BCE

Crediti connessi al

trasferimento di riserve

Crediti netti derivanti da allocazione banconote

intra- Eurosistema

Altre attività nette

2015 220.473 19.461 41.075 1.333 7.134 32.296 312 49.248 611.5152016 336.761 18.819 44.612 1.333 7.134 35.254 892 58.248 794.7412017 – gen. 340.512 18.020 44.551 1.333 7.134 36.084 – 63.920 803.582

feb. 352.967 18.146 45.276 1.333 7.134 36.809 – 63.042 817.970mar. 362.516 18.013 45.358 1.333 7.134 36.891 – 63.491 884.261apr. 371.455 17.999 45.691 1.333 7.134 37.224 – 63.873 893.611mag. 380.937 18.123 46.843 1.333 7.134 38.376 – 64.204 899.558giu. 389.362 18.072 47.811 1.333 7.134 39.344 – 65.227 907.347lug. 399.350 18.157 47.473 1.333 7.134 39.006 – 64.450 914.376ago. 406.138 18.193 47.951 1.333 7.134 39.485 – 65.211 923.380set. 413.749 18.057 48.680 1.333 7.134 40.213 – 64.956 927.739ott. 428.859 18.539 49.642 1.333 7.134 41.175 – 63.063 942.914nov. 438.897 18.645 48.607 1.333 7.134 40.140 – 63.664 950.922dic. 439.665 18.157 48.569 1.333 7.134 38.684 1.418 64.051 950.713

2018 – gen. 443.321 18.091 48.442 1.333 7.134 39.975 – 63.966 952.366feb. 446.863 18.085 49.094 1.333 7.134 40.627 – 62.923 956.225mar. 456.180 18.456 50.358 1.333 7.134 41.891 – 60.278 963.390

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancio della Banca d’Italia: attività e passività. Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli, cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201710

segue: Tavola a3.1

Bilancio della Banca d’Italia: passività (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PERIODI

Banconote in circolazione

Passività in euro verso IFM dell’area dell’euro Passività in euro verso altri residenti

nell’area dell’euro

Passività in euro verso non residenti

nell’area dell’euro

Conti correnti (inclusa ROB)

Depositi overnight

Depositi a tempo

determinato

Operazioni temporanee di fine-tuning

Depositi con-nessi a scarti di garanzia

2015 174.324 24.138 22.600 1.538 – – – 7.709 232016 181.208 71.984 69.957 1.997 – – 30 15.649 2.5652017 – gen. 178.454 48.255 46.970 1.255 – – 30 45.181 2.196

feb. 178.767 54.964 46.991 7.944 – – 30 23.533 2.713mar. 179.316 87.381 75.281 12.098 – – 2 25.003 2.614apr. 181.054 100.976 88.145 12.823 – – 8 29.596 2.582mag. 181.192 93.682 78.044 15.625 – – 13 34.804 2.426giu. 182.924 123.003 98.719 24.263 – – 21 22.197 3.456lug. 183.876 113.803 90.263 23.520 – – 21 53.739 3.425ago. 183.627 127.355 101.565 25.769 – – 21 30.438 3.415set. 183.991 124.831 103.124 21.686 – – 21 19.271 3.427ott. 184.553 149.291 121.504 27.787 – – – 23.284 3.426nov. 184.238 136.397 105.549 30.848 – – – 20.819 3.425dic. 188.368 142.581 109.646 32.936 – – – 12.793 3.301

2018 – gen. 184.565 138.780 110.917 27.862 – – – 28.725 3.283feb. 184.611 119.256 92.602 26.654 – – – 39.381 3.293mar. 187.296 117.469 90.150 27.319 – – – 42.634 3.036

PERIODI

Passività in valuta

verso residenti nell’area dell’euro

Passività in valuta verso non residenti

nell’area dell’euro

Rivalutazioni Capitale e riserve

Passività verso l’Eurosistema

Altre passività Totale passività

Debiti netti derivanti

da allocazione banconote

intra-Eurosistema

Altre passività

nette

di cui: contropartite

dei DSP dell’FMI

2015 373 3 91.346 25.046 – 248.859 39.693 8.370 611.5152016 304 3 98.589 25.346 – 356.559 42.534 8.387 794.7412017 – gen. 294 3 96.221 25.346 – 364.733 42.899 8.309 803.582

feb. 290 3 102.775 25.346 – 386.087 43.491 8.402 817.970mar. 336 3 100.030 25.346 – 419.839 44.394 8.346 884.261apr. 309 94 99.437 25.629 – 411.595 42.341 8.249 893.611mag. 304 164 96.675 25.629 – 421.583 43.101 8.113 899.558giu. 301 177 92.090 25.629 – 413.863 43.708 8.018 907.347lug. 286 130 91.387 25.629 – 397.736 44.366 7.894 914.376ago. 283 2 93.478 25.629 – 414.165 44.989 7.860 923.380set. 274 2 92.046 25.629 – 432.457 45.809 7.872 927.739ott. 268 255 97.108 25.629 – 412.443 46.658 7.937 942.914nov. 271 86 97.119 25.629 – 435.883 47.056 7.855 950.922dic. 232 2 91.577 25.613 – 439.023 47.222 7.809 950.713

2018 – gen. 214 2 90.215 25.613 – 433.205 47.765 7.692 952.366feb. 240 198 90.742 25.613 – 444.421 48.470 7.785 956.225mar. 240 302 94.990 25.613 – 442.456 49.353 7.759 963.390

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancio della Banca d’Italia: attività e passività. Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli, cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice11

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a3.2

Operazioni di politica monetaria e tassi di interesse del mercato monetario(dati medi giornalieri per il periodo indicato)

VOCI 9.12.2015 7.6.2016

8.6.2016 13.12.2016

14.12.2016 13.6.2017

14.6.2017 19.12.2017

20.12.2017 2.5.2018

Operazioni di rifinanziamento principaliVolumi (1)

Area dell’euro 62,0 40,7 23,9 6,0 2,1Italia 15,7 12,2 10,4 1,2 0,5Quota Italia (2) 25,3 30,1 43,4 20,2 24,6

Numero di partecipanti per astaArea dell’euro 110 84 53 36 32Italia 29 25 15 6 6

Operazioni di rifinanziamento a più lungo termineVolumi (3)

Area dell’euro 461,7 492,2 643,5 766,2 760,2Italia 135,6 162,9 213,9 252,4 250,5Quota Italia (2) 29,4 33,1 33,2 32,9 33,0

Numero di partecipanti per astaArea dell’euro 74 124 108 23 18Italia 42 40 31 11 8

Operazioni su iniziativa delle controparti (4)Rifinanziamento marginale

Area dell’euro 0,2 0,1 0,3 0,2 0,1Italia .. .. .. .. ..

Depositi overnight presso l’EurosistemaArea dell’euro 246,8 375,8 514,4 635,8 680,4Italia 0,4 2,5 8,7 26,6 31,9

Riserve in eccesso (5)Area dell’euro 461,2 634,0 913,4 1.124,0 1.171,3Italia 6,3 14,3 44,5 82,2 81,1

Tassi di interesse del mercato monetario Eonia -0,28 -0,34 -0,35 -0,35 -0,36Differenziale Eonia-tasso deposit facility (6) 6,3 5,9 4,5 4,5 3,7Volatilità del differenziale Eonia-tasso deposit facility (7) 1,5 1,0 0,5 1,4 0,5

Fonte: Banca d’Italia e BCE.(1) Consistenza media giornaliera dei finanziamenti erogati alle istituzioni finanziarie monetarie (IFM) mediante operazioni di rifinanziamento principali; miliardi di euro. – (2) Fondi assegnati alle controparti italiane in percentuale del totale aggiudicato in asta. – (3) Consistenza media giornaliera dei finanziamenti erogati alle IFM mediante operazioni di rifinanziamento a più lungo termine; miliardi di euro. – (4) Miliardi di euro. – (5) Calcolate come differenza tra i fondi detenuti dalle controparti sui conti correnti presso le banche centrali nazionali e l’obbligo di riserva; miliardi di euro. – (6) Differenziale fra il tasso Eonia e quello sulla deposit facility; punti base. – (7) Deviazione standard del differenziale fra il tasso Eonia e quello sulla deposit facility; punti base.

L’ECONOMIA ITALIANA

Appendice15

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a4.1

Conto dell’utilizzazione del reddito e del capitale(milioni di euro a prezzi correnti)

ANNI

Consumi nazionali Risparmio nazionale lordo

Spesa delle famiglie residenti e Isp Spesa delle AAPP

Totale Investimentilordi

Sul territorio economico

All’estero dei residenti (+)

Sul territorio dei non

residenti (-)

Delle Isp Totale

2008 978.916 16.461 31.130 8.144 972.391 317.133 1.289.524 355.5042009 957.939 15.996 28.884 8.689 953.740 324.433 1.278.173 305.0222010 983.044 16.388 29.279 8.779 978.932 327.648 1.306.580 329.5302011 1.012.781 16.505 30.909 8.819 1.007.196 320.918 1.328.114 335.0622012 1.001.015 16.149 32.097 8.658 993.725 315.448 1.309.173 288.1552013 989.236 15.813 33.080 8.911 980.880 315.416 1.296.296 272.0622014 994.064 16.964 34.248 9.216 985.995 313.311 1.299.306 276.2462015 1.015.851 17.097 35.567 9.110 1.006.492 311.699 1.318.191 286.0102016 1.031.923 17.686 36.372 9.174 1.022.411 316.515 1.338.926 287.3582017 1.058.983 19.100 39.075 9.385 1.048.393 319.521 1.367.914 296.166

ANNI

Risparmio nazionale lordo Redditolordo

disponibile

Accreditamento o indebitamento (-)

con il resto del mondoOperazioni correnti con il resto del mondo: saldi Totale

Benie servizi

Redditi da lavoro

Redditi da capitale

Imposte indirette

Trasferimenti Totale Totale Saldooperazioniin contocapitale

2008 -12.877 849 -18.693 2.921 -18.106 -45.905 309.598 1.599.122 -46.085 -1792009 -10.317 864 -6.891 5.063 -18.386 -29.666 275.356 1.553.529 -29.448 2182010 -31.596 2.178 -8.234 2.857 -19.996 -54.791 274.740 1.581.320 -54.743 482011 -25.713 2.618 -9.994 3.059 -19.253 -49.283 285.779 1.613.893 -48.250 1.0332012 15.937 3.676 -8.958 3.026 -19.515 -5.834 282.321 1.591.494 -1.875 3.9592013 36.241 2.988 -9.066 3.342 -18.157 15.348 287.410 1.583.706 14.612 -7362014 46.275 3.579 -7.433 3.915 -15.903 30.433 306.679 1.605.985 33.124 2.6912015 48.421 4.284 -15.617 2.399 -15.295 24.193 310.203 1.628.394 28.093 3.9002016 54.665 4.133 -3.105 2.724 -16.723 41.694 329.052 1.667.978 38.582 -3.1122017 52.855 4.373 3.204 1.535 -14.719 47.248 343.414 1.711.328 46.379 -869

Fonte: Istat, Conti economici nazionali.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201716

Tavola a6.1

Produzione industriale per raggruppamenti principali di industrie(dati annuali grezzi, dati trimestrali corretti per i giorni lavorativi e destagionalizzati; variazioni percentuali sul periodo precedente)

PERIODIBeni di consumo Beni

strumentaliBeni

intermediEnergia Indice

generaleDurevoli Non durevoli Totale

Pesi 4,1 22,6 26,7 28,9 32,4 12,0 100,0

2009 -17,8 -4,5 -7,1 -24,8 -25,0 -9,1 -18,72010 -0,7 2,7 2,1 11,3 9,1 2,5 6,92011 -4,3 -2,0 -2,4 4,0 0,5 -2,1 0,42012 -7,3 -3,7 -4,2 -5,8 -8,8 -2,5 -6,02013 -6,6 -1,7 -2,3 -4,7 -1,3 -5,5 -3,02014 0,1 -0,9 -0,8 -0,1 -0,6 -5,3 -1,12015 0,5 1,0 1,0 4,7 -0,2 2,5 1,72016 2,8 -0,3 0,2 2,7 1,9 -0,6 1,42017 4,9 1,6 2,1 4,9 2,7 2,2 3,12011 – 1° trim. -4,0 0,4 -0,3 2,8 0,5 -2,0 0,6 2° trim. 5,3 0,9 1,6 0,2 -0,5 -2,1 0,4 3° trim. -5,2 -2,4 -2,9 -0,1 -1,6 1,2 -2,1 4° trim. -3,2 -0,6 -0,8 -2,8 -2,5 -3,5 -0,92012 – 1° trim. -1,4 -2,6 -2,5 -2,3 -3,9 3,5 -2,7 2° trim. 0,3 0,4 0,4 -2,2 -1,5 -3,5 -0,9 3° trim. -3,3 0,9 0,3 1,3 -1,5 1,7 -0,3 4° trim. 0,8 -3,2 -2,6 -2,5 -3,2 -6,4 -2,92013 – 1° trim. -2,9 1,2 0,5 -4,1 1,2 2,1 -0,4 2° trim. -2,5 -2,1 -2,2 2,2 0,3 -2,5 -0,2 3° trim. -1,1 1,7 1,4 -1,8 1,6 -1,3 -0,2 4° trim. -2,2 -0,3 -0,6 0,4 1,0 -1,0 0,52014 – 1° trim. 3,5 0,3 0,8 1,3 -0,3 -3,9 0,1 2° trim. 1,4 -0,7 -0,4 -1,1 -0,9 3,4 -0,4 3° trim. -3,4 0,0 -0,6 -0,7 -1,3 -2,4 -1,3 4° trim. 3,6 -1,2 -0,4 2,4 -0,8 -2,7 0,22015 – 1° trim. -2,7 1,1 0,5 1,3 0,2 3,8 1,0 2° trim. -1,3 0,8 0,4 1,5 0,4 2,0 0,9 3° trim. 4,6 -1,7 -0,7 0,2 -0,4 2,3 -0,2 4° trim. -1,5 1,5 1,1 -0,5 1,1 -6,8 -0,22016 – 1° trim. 5,5 -0,5 0,4 3,8 1,5 1,7 1,6 2° trim. -3,6 -0,9 -1,3 -1,4 0,1 -2,2 -0,6 3° trim. 0,5 1,3 1,1 2,2 0,5 3,1 1,1 4° trim. -0,2 0,8 0,7 1,1 0,8 6,5 1,72017 – 1° trim. 3,9 -0,9 -0,2 0,5 0,6 -1,9 0,2 2° trim. 0,6 2,1 1,9 2,2 1,1 -3,1 1,0 3° trim. 2,3 1,0 1,2 2,5 2,0 1,1 1,8 4° trim. 1,9 0,5 0,7 0,8 0,7 1,1 0,82018 – 1° trim. -2,2 1,4 1,0 -0,3 -0,3 -1,1 0,0

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Imprese: indice destagionalizzato della produzione industriale.

Appendice17

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Imprese: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind). (1) Medie robuste, ottenute ridimensionando i valori estremi (con segno positivo e negativo) della distribuzione della spesa per investimenti. Il deflatore degli investimenti è stimato sulla base di quelli forniti dalle singole imprese. – (2) Tra parentesi i dati secondo la localizzazione effettiva. – (3) Rapporto percentuale a prezzi correnti tra investimenti realizzati e investimenti programmati (come riportati nell’indagine dello scorso anno) per il 2017. – (4) Servizi privati non finanziari. – (5) Per quote di fatturato esportato superiori a 1/3 la numerosità campionaria non consente di ottenere stime significative.

Tavola. a6.2

Investimenti fissi lordi delle imprese secondo le indagini della Banca d’Italia, per quota di fatturato esportato e sede amministrativa (1)

(variazioni percentuali a prezzi 2017, salvo diversa indicazione)

VOCI

Totale Quota di fatturato esportato Sede amministrativa (2)

0 0 - 1/3 1/3 - 2/3 Oltre2/3

NordOvest

NordEst

Centro Sude Isole

Industria in senso strettodi cui: manifattura

consuntivo per il 2017 2,8 4,3 5,1 -3,5 6,5 0,7 5,8 0,1 9,2(1,7) (6,8) (-9,0) (8,9)

tasso di realizzo (3) 100,8 102,5 99,7 97,4 105,7 99,4 103,0 100,8 99,9programmi per il 2018 4,0 6,9 0,7 3,6 8,7 3,6 2,0 5,9 12,7

(2,0) (2,7) (1,5) (16,4)Consuntivo per il 2017 2,7 1,7 4,9 -3,4 6,5 2,0 3,9 1,1 7,7

(1,6) (4,3) (-3,5) (9,2)Tasso di realizzo (3) 99,5 96,7 99,0 97,6 105,8 98,1 102,9 99,3 96,6Programmi per il 2018 7,9 14,4 6,6 3,6 8,7 6,0 4,2 13,6 14,9

(5,0) (5,8) (6,6) (19,3)Servizi (4)Consuntivo per il 2017 (5) 1,2 8,1 -4,1 :: :: 5,3 -0,3 -3,2 7,4

(3,2) (-0,9) (-1,3) (1,0)Tasso di realizzo (3) (5) 102,4 103,6 99,0 :: :: 102,4 107,1 99,1 108,1Programmi per il 2018 (5) 4,6 7,0 3,3 :: :: 4,1 9,2 3,9 -0,4

(4,2) (7,6) (2,5) (3,6)TotaleConsuntivo per il 2017 1,9 5,8 -0,1 -3,3 4,7 3,5 2,3 -1,6 7,6

(2,4) (2,1) (-2,3) (5,2)Programmi per il 2018 6,2 9,1 4,8 3,1 6,4 5,0 6,3 7,6 6,6

(4,5) (6,6) (4,4) (11,7)

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201718

Tavola a6.3

Grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria per raggruppamenti principali di industrie

(dati destagionalizzati; in percentuale)

PERIODIBeni di consumo Beni

strumentaliBeni

intermediEnergia Indice

generaleDurevoli Non durevoli Totale

2009 61,5 70,4 68,7 62,4 64,9 76,1 65,32010 66,1 73,8 72,4 70,3 72,3 72,6 71,72011 66,1 75,3 73,8 71,8 74,2 70,3 73,32012 64,7 72,9 71,8 71,3 70,7 67,5 71,22013 70,2 74,7 73,9 72,3 72,5 70,1 72,82014 70,9 74,4 74,0 73,6 73,7 76,6 73,72015 72,1 75,5 74,9 77,7 75,5 82,3 76,12016 74,0 75,5 75,3 77,3 75,7 80,2 76,22017 76,1 76,7 76,6 78,5 77,1 76,5 77,42011 – 1° trim. 65,8 75,4 73,8 73,9 76,1 71,4 74,6 2° trim. 67,0 75,9 74,3 70,7 74,3 70,2 73,3 3° trim. 66,1 74,9 73,5 71,1 74,1 69,4 73,0 4° trim. 65,6 74,9 73,7 71,3 72,3 70,3 72,22012 – 1° trim. 65,7 73,8 72,5 72,8 71,5 70,1 72,1 2° trim. 66,1 73,1 71,9 70,2 71,5 67,6 71,4 3° trim. 64,2 73,5 72,0 71,0 70,5 66,1 71,1 4° trim. 62,7 71,3 70,7 71,3 69,4 66,1 70,12013 – 1° trim. 66,4 72,3 71,9 67,8 70,2 65,9 69,6 2° trim. 72,3 74,5 74,0 73,7 72,4 69,5 73,4 3° trim. 71,3 76,1 74,7 74,9 73,7 71,3 74,5 4° trim. 70,9 75,9 75,0 72,6 73,5 73,5 73,72014 – 1° trim. 70,1 74,7 74,0 72,6 73,8 74,7 73,4 2° trim. 70,5 73,5 73,7 73,3 73,8 75,2 73,5 3° trim. 70,1 74,6 74,1 74,2 73,7 77,2 73,9 4° trim. 72,7 74,8 74,2 74,2 73,5 79,2 74,02015 – 1° trim. 73,5 75,8 74,9 76,7 75,5 82,0 75,8 2° trim. 70,4 75,3 74,9 77,3 74,5 82,8 75,7 3° trim. 71,4 75,2 74,8 78,1 75,7 82,3 76,2 4° trim. 73,2 75,7 74,9 78,5 76,1 81,9 76,72016 – 1° trim. 72,6 74,8 74,4 77,9 75,7 80,6 76,0 2° trim. 73,2 74,7 74,9 77,0 76,1 79,6 76,1 3° trim. 74,4 75,6 75,5 77,6 74,8 80,9 76,0 4° trim. 75,8 76,9 76,3 76,7 76,2 79,7 76,52017 – 1° trim. 75,6 75,9 75,8 76,3 75,9 77,9 76,0 2° trim. 75,7 76,7 76,8 77,8 76,6 77,8 77,1 3° trim. 75,6 77,0 76,9 79,6 77,4 75,7 77,9 4° trim. 77,3 77,0 76,8 80,1 78,6 74,6 78,52018 – 1° trim. 76,8 77,0 76,5 79,2 77,6 74,8 77,9

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Imprese: grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria.

Appendice19

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

continua

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Tavola a7.1

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2016 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – 93.098 8.387 – – – – – –Biglietti, monete e depositi a vista 296.449 41.777 422.375 1.752.947 60.478 – 18.520 – 25.503 –

presso istituzioni finanz. mon. 260.451 – 160.285 1.752.947 59.832 – 18.440 – 17.258 –presso altri residenti 5.636 41.777 151.822 – 327 – – – 330 –presso resto del mondo 30.362 – 110.268 – 319 – 81 – 7.915 –

Altri depositi 21.950 – 505.617 1.441.565 124.774 .. 158.318 – 1.507 –presso istituzioni finanz. mon. 14.465 – 454.882 1.441.565 124.774 – 158.318 – 1.355 –presso altri residenti .. – 5.122 – – .. – – – –presso resto del mondo 7.485 – 45.614 – .. – .. – 152 –

Titoli a breve termine 49 4.982 27.115 .. 6.128 57 2.480 – 2.462 –emessi dalle Amm. pubbliche 39 – 15.691 – 5.122 – 2.386 – 1.336 –emessi da altri residenti .. 4.982 5.039 .. .. 57 – – – –emessi dal resto del mondo 10 – 6.385 – 1.006 – 94 – 1.126 –

Titoli a medio/lungo termine 63.858 140.095 1.198.906 572.692 193.067 179.053 82.510 – 572.047 16.067emessi da istituzioni finanz. mon. 2.427 – 248.859 572.692 17.481 – 7.593 – 23.700 –emessi dalle Amm. centrali: CCT 794 – 72.894 – 2.433 – 7.752 – 19.194 –emessi dalle Amm. centrali: altri 50.262 – 593.226 – 85.648 – 39.512 – 324.418 –emessi dalle Amm. locali 24 – 3.056 – 14 – 146 – 49 –emessi da altri residenti 4.160 140.095 124.091 – 14.743 179.053 5.292 – 19.966 16.067emessi dal resto del mondo 6.190 – 156.781 – 72.747 – 22.216 – 184.721 –

Derivati e stock option di dipendenti 13.421 12.997 178.694 193.482 4.646 2.877 935 4.377 742 855Prestiti a breve termine 45.354 343.995 499.136 .. 24.365 121.349 .. 86.119 1.509 915

di istituzioni finanz. mon. – 260.931 499.136 .. – 58.116 – 86.119 – 679di altre società finanziarie – 17.436 – .. 24.365 – .. – 1.509 ..di Amm. pubbliche – – – – – – – – – –di altri residenti 45.354 47.771 – – – – – – – –del resto del mondo – 17.856 – .. – 63.233 – – – 236

Prestiti a medio/lungo termine 25.570 752.202 1.392.146 57.924 178.431 101.277 .. 6.560 8.497 10.581di istituzioni finanz. mon. – 514.877 1.392.146 55.978 – 71.958 – 6.554 – 3.740di altre società finanziarie – 98.073 – 1.066 178.431 3.558 .. .. 8.497 14di Amm. pubbliche – 39.129 – 880 – .. – 6 – 956di altri residenti 25.570 12.329 – – – – – – – –del resto del mondo – 87.793 – .. – 25.762 – – – 5.872

Azioni e altre partecipazioni 592.663 1.761.046 197.725 187.643 118.286 36.408 8.138 9.100 101.460 80.920emesse da residenti 300.420 1.761.046 117.538 187.643 75.283 36.408 .. 9.100 55.442 80.920

di cui: azioni quotate 107.344 340.149 25.903 90.443 23.563 8.257 – – 3.108 29.424emesse dal resto del mondo 292.243 – 80.187 – 43.003 – 8.138 – 46.018 –

Quote di fondi comuni 13.448 – 15.383 4.813 200.208 296.042 67.748 – 183.318 –emesse da residenti 6.050 – 11.469 4.813 5.379 296.042 6.860 – 28.512 –emesse dal resto del mondo 7.398 – 3.914 – 194.830 – 60.888 – 154.806 –

Riserve assicurative e garanzie standard 17.420 91.808 6.125 15.788 – – – – 2.928 795.051Riserve ramo vita e fondi pensione – 91.808 – 15.788 – – – – – 726.770Altre riserve 17.420 – 6.125 – – – – – 2.928 68.281

Altri conti attivi e passivi 552.417 535.973 18.756 2.464 2.388 609 79 37 3.124 2.992Crediti commerciali 535.002 487.088 265 101 – – – – 2.089 800Altri 17.414 48.885 18.491 2.363 2.388 609 79 37 1.036 2.192

Totale 1.642.598 3.684.874 4.555.075 4.237.706 912.770 737.672 338.729 106.193 903.097 907.381

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201720

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

segue: Tavola a7.1

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2016 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – 8.387 93.098 101.484 101.484Biglietti, monete e depositi a vista 28.930 160.657 12.832 – 10.459 – 866.555 – 406.178 192.898 2.148.278 2.148.278

presso istituzioni finanz. mon. 11.900 – 10.623 – 10.459 – 797.695 – 406.004 – 1.752.947 1.752.947presso altri residenti 6.572 160.657 .. – .. – 37.574 – 173 – 202.433 202.433presso resto del mondo 10.458 – 2.208 – .. – 31.287 – – 192.898 192.898 192.898

Altri depositi 35.833 80.743 5.175 – 387 – 463.309 – 258.890 53.452 1.575.760 1.575.760presso istituzioni finanz. mon. 35.833 – 4.974 – 387 – 387.687 – 258.890 – 1.441.565 1.441.565presso altri residenti – 80.743 – – – – 75.622 – – – 80.743 80.743presso resto del mondo .. – 201 – .. – .. – – 53.452 53.452 53.452

Titoli a breve termine 7 107.261 2 .. 77 – 2.285 – 80.765 9.071 121.370 121.370emessi dalle Amm. pubbliche 7 107.261 2 .. 77 – 1.836 – 80.765 – 107.261 107.261emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – 5.039 5.039emessi dal resto del mondo – – – – – – 450 – – 9.071 9.071 9.071

Titoli a medio/lungo termine 4.575 2.007.912 3.954 15.221 29.659 – 361.965 – 955.697 535.200 3.466.239 3.466.239emessi da istituzioni finanz. mon. 48 – 523 – 1.081 – 136.350 – 134.631 – 572.692 572.692emessi dalle Amm. centrali: CCT 271 133.024 104 – 1.296 – 1.457 – 26.828 – 133.024 133.024emessi dalle Amm. centrali: altri 1.685 1.874.888 652 – 7.562 – 118.700 – 653.223 – 1.874.888 1.874.888emessi dalle Amm. locali .. – .. 15.221 .. – 7.845 – 4.087 – 15.221 15.221emessi da altri residenti 2.571 – 260 – 18.373 – 8.830 – 136.929 – 335.214 335.214emessi dal resto del mondo – – 2.415 – 1.347 – 88.783 – – 535.200 535.200 535.200

Derivati e stock option di dipendenti .. 28.964 .. 1.146 .. .. 757 68 124.152 78.580 323.346 323.346Prestiti a breve termine .. 6.027 – 6.018 – 103 14.072 54.188 81.325 47.046 665.761 665.761

di istituzioni finanz. mon. – 2.845 – 4.888 – 103 – 53.104 – 32.351 499.136 499.136di altre società finanziarie – 3.183 – 1.130 – – – 1.085 – 3.040 25.874 25.874di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. ..di altri residenti – – – – – – 14.072 – – 11.655 59.426 59.426del resto del mondo – – – – – – – – 81.325 – 81.325 81.325

Prestiti a medio/lungo termine 126.969 99.138 7.035 112.464 7.325 43 – 643.397 169.451 131.838 1.915.423 1.915.423di istituzioni finanz. mon. – 50.358 – 61.616 – 42 – 571.173 – 55.851 1.392.146 1.392.146di altre società finanziarie – 75 – 5.408 – .. – 64.883 – 13.851 186.928 186.928di Amm. pubbliche 126.969 1.517 7.035 42.604 7.325 – – 7.341 – 48.896 141.329 141.329di altri residenti – – – – – – – – – 13.241 25.570 25.570del resto del mondo – 47.188 – 2.836 – – – – 169.451 – 169.451 169.451

Azioni e altre partecipazioni 108.978 – 15.053 .. 11.142 – 984.657 – 482.268 545.254 2.620.371 2.620.371emesse da residenti 102.886 – 13.246 .. 10.732 – 917.302 – 482.268 – 2.075.117 2.075.117

di cui: azioni quotate 18.168 – 2.843 – 543 – 53.181 – 233.619 – 468.273 468.273emesse dal resto del mondo 6.092 – 1.807 – 410 – 67.355 – – 545.254 545.254 545.254

Quote di fondi comuni 71 – 2.868 – 1.290 – 474.413 – 1.084 658.977 959.832 959.832emesse da residenti 67 – 62 – 1.265 – 240.108 – 1.084 – 300.855 300.855emesse dal resto del mondo 4 – 2.806 – 25 – 234.305 – – 658.977 658.977 658.977

Riserve assicurative e garanzie standard 128 4.964 1.161 – 29 – 940.041 37.154 16.180 39.247 984.011 984.011Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 900.368 37.154 7.470 36.319 907.838 907.838Altre riserve 128 4.964 1.161 – 29 – 39.672 – 8.710 2.928 76.173 76.173

Altri conti attivi e passivi 80.544 16.925 10.254 50.064 42.868 12.660 126.709 178.596 90.429 127.246 927.567 927.567Crediti commerciali – 7.980 – 38.677 – 2.777 104.474 96.261 77.369 85.515 719.200 719.200Altri 80.544 8.945 10.254 11.387 42.868 9.883 22.235 82.335 13.059 41.731 208.367 208.367

Totale 386.034 2.512.591 58.334 184.913 103.237 12.806 4.234.764 913.403 2.674.806 2.511.904 15.809.443 15.809.443

Appendice21

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

continua

Tavola a7.2

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2016 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – -1.085 .. – – – – – –Biglietti, monete e depositi a vista 31.421 6.798 43.645 282.482 10.254 – 2.103 – -1.619 –

presso istituzioni finanz. mon. 25.860 – 53.000 282.482 10.343 – 2.093 – -1.998 –presso altri residenti 1.778 6.798 -4.990 – 13 – – – 27 –presso resto del mondo 3.782 – -4.365 – -102 – 10 – 352 –

Altri depositi -8.442 – 24.068 -27.522 -6.526 .. 7.884 – -443 –presso istituzioni finanz. mon. -10.796 – 23.075 -27.522 -6.526 – 7.884 – -511 –presso altri residenti .. – 31 – – .. – – – –presso resto del mondo 2.354 – 962 – .. – .. – 68 –

Titoli a breve termine -211 .. -3.034 .. -975 .. -1.799 – -5.611 –emessi dalle Amm. pubbliche -217 – -4.279 – -595 – -1.813 – -5.193 –emessi da altri residenti .. .. .. .. .. .. – – – –emessi dal resto del mondo 6 – 1.245 – -380 – 14 – -418 –

Titoli a medio/lungo termine 5.225 -2.133 131.494 -70.342 12.751 -379 -11.773 – 29.641 795emessi da istituzioni finanz. mon. -1.413 – 14.289 -70.342 -425 – -820 – -4.450 –emessi dalle Amm. centrali: CCT -150 – 4.705 – -2 – -114 – 2.708 –emessi dalle Amm. centrali: altri 5.399 – 100.479 – 1.925 – -11.564 – 387 –emessi dalle Amm. locali -372 – -448 – -448 – -432 – -199 –emessi da altri residenti 2.986 -2.133 4.291 – 7.909 -379 -418 – 7.857 795emessi dal resto del mondo -1.226 – 8.178 – 3.792 – 1.574 – 23.338 –

Derivati e stock option di dipendenti 605 7 -6.060 .. -493 -556 .. .. 2.092 ..Prestiti a breve termine 3.567 -13.451 -32.673 .. -1.936 -458 .. -3.976 2 402

di istituzioni finanz. mon. – -13.171 -32.673 .. – -1.740 – -3.976 – 341di altre società finanziarie – 2.059 – .. -1.936 – .. – 2 ..di Amm. pubbliche – – – – – – – – – –di altri residenti 3.567 365 – – – – – – – –del resto del mondo – -2.704 – .. – 1.282 – – – 60

Prestiti a medio/lungo termine 2.435 9.240 31.132 3.609 7.567 2.153 .. 780 194 -608di istituzioni finanz. mon. – 1.888 31.132 3.901 – 4.515 – 780 – -347di altre società finanziarie – 4.741 – .. 7.567 -82 .. .. 194 5di Amm. pubbliche – 784 – -292 – .. – .. – ..di altri residenti 2.435 .. – – – – – – – –del resto del mondo – 1.828 – .. – -2.280 – – – -266

Azioni e altre partecipazioni 31.550 38.757 3.460 -6.094 3.817 -1.193 -688 2.031 12.280 8.604 emesse da residenti 24.970 38.757 -352 -6.094 3.854 -1.193 .. 2.031 12.357 8.604

di cui: azioni quotate 19.863 5.792 -532 996 87 .. – – -1.747 3 emesse dal resto del mondo 6.580 – 3.811 – -37 – -688 – -77 –

Quote di fondi comuni 875 – 2.679 -1.151 17.894 17.076 4.587 – 28.409 –emesse da residenti 659 – 3.101 -1.151 1.109 17.076 -1.007 – 14.754 –emesse dal resto del mondo 216 – -423 – 16.786 – 5.594 – 13.655 –

Riserve assicurative e garanzie standard 524 1.636 1.196 -1.914 – – – – 364 42.870Riserve ramo vita e fondi pensione – 1.636 – -1.914 – – – – – 41.124Altre riserve 524 – 1.196 – – – – – 364 1.746

Altri conti attivi e passivi -23.668 -22.304 479 -328 420 59 19 2 1.092 621Crediti commerciali -26.716 -18.267 100 25 – – – – 674 430Altri 3.049 -4.037 379 -352 420 59 19 2 419 191

Totale 43.882 18.551 195.300 178.742 42.773 16.703 334 -1.163 66.402 52.685

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201722

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

segue: Tavola a7.2

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2016 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – .. -1.085 -1.085 -1.085Biglietti, monete e depositi a vista 4.561 -8.068 88 – 172 – 75.794 – 114.311 -481 280.731 280.731

presso istituzioni finanz. mon. 8.478 – 88 – 172 – 70.156 – 114.290 – 282.482 282.482presso altri residenti -3.917 -8.068 .. – .. – 5.797 – 21 – -1.270 -1.270presso resto del mondo .. – .. – .. – -159 – – -481 -481 -481

Altri depositi 1.215 -743 683 – 128 – -18.662 – -24.786 3.384 -24.880 -24.880presso istituzioni finanz. mon. 1.215 – 683 – 128 – -17.888 – -24.786 – -27.522 -27.522presso altri residenti – -743 – – – – -774 – – – -743 -743presso resto del mondo .. – .. – .. – .. – – 3.384 3.384 3.384

Titoli a breve termine -10 -7.961 -4 .. 60 – -1.205 – 5.297 469 -7.493 -7.493emessi dalle Amm. pubbliche -10 -7.961 -4 .. 60 – -1.207 – 5.297 – -7.961 -7.961emessi da altri residenti – – – – – – .. - – – .. ..emessi dal resto del mondo – – – – – – 2 – – 469 469 469

Titoli a medio/lungo termine 318 65.743 -477 -2.135 -1.914 – -60.666 – -79.384 33.667 25.216 25.216emessi da istituzioni finanz. mon. .. – .. – .. – -47.154 – -30.369 – -70.342 -70.342emessi dalle Amm. centrali: CCT 53 13.526 -18 – 212 – -3.040 – 9.170 – 13.526 13.526emessi dalle Amm. centrali: altri 265 52.217 106 – 80 – -5.826 – -39.034 – 52.217 52.217emessi dalle Amm. locali .. – .. -2.135 .. – 1.400 – -1.637 – -2.135 -2.135emessi da altri residenti .. – -565 – -2.206 – -4.056 – -17.514 – -1.717 -1.717emessi dal resto del mondo – – .. – .. – -1.990 – – 33.667 33.667 33.667

Derivati e stock option di dipendenti 4.188 -4.074 251 .. .. .. 20 .. -5.227 .. -4.623 -4.623Prestiti a breve termine .. -1.430 – -1.199 – 24 365 -2.049 -1.361 -9.899 -32.036 -32.036

di istituzioni finanz. mon. – -1.546 – -831 – 24 – -2.153 – -9.622 -32.673 -32.673di altre società finanziarie – 116 – -368 – – – 104 – -3.844 -1.934 -1.934di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. ..di altri residenti – – – – – – 365 – – 3.567 3.932 3.932del resto del mondo – – – – – – – – -1.361 – -1.361 -1.361

Prestiti a medio/lungo termine -581 3.900 -29 -922 -930 8 – 10.521 3.284 14.389 43.071 43.071di istituzioni finanz. mon. – 257 – -291 – 8 – 9.755 – 10.665 31.132 31.132di altre società finanziarie – -4 – -4 – .. – 1.697 – 1.408 7.761 7.761di Amm. pubbliche -581 -437 -29 -545 -930 – – -930 – -119 -1.540 -1.540di altri residenti – – – – – – – – – 2.435 2.435 2.435del resto del mondo – 4.084 – -82 – – – – 3.284 – 3.284 3.284

Azioni e altre partecipazioni -714 – 244 .. 5.742 – -15.011 – 11.306 9.880 51.986 51.986emesse da residenti -1.332 – 244 .. 5.742 – -14.683 – 11.306 – 42.106 42.106

di cui: azioni quotate -1.392 – .. – .. – -8.142 – -1.345 – 6.792 6.792emesse dal resto del mondo 618 – .. – .. – -328 – – 9.880 9.880 9.880

Quote di fondi comuni .. – .. – .. – 12.295 – -25 50.788 66.714 66.714emesse da residenti .. – .. – .. – -2.665 – -25 – 15.926 15.926emesse dal resto del mondo .. – .. – .. – 14.960 – – 50.788 50.788 50.788

Riserve assicurative e garanzie standard 4 1.161 35 – 1 – 41.626 491 452 -43 44.201 44.201Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 40.740 491 190 -407 40.930 40.930Altre riserve 4 1.161 35 – 1 – 886 – 262 364 3.271 3.271

Altri conti attivi e passivi -3.054 2.049 -2.090 -302 902 1.733 2.596 3.120 4.393 -3.563 -18.911 -18.911Crediti commerciali – 126 – -668 – 274 1.091 1.565 5.898 -2.439 -18.954 -18.954Altri -3.054 1.923 -2.090 366 902 1.459 1.505 1.555 -1.506 -1.124 43 43

Totale 5.926 50.577 -1.299 -4.559 4.160 1.765 37.153 12.083 28.260 97.507 422.891 422.891

Appendice23

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

continua

Tavola a7.3

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2017 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – 91.644 7.809 – – – – – –Biglietti, monete e depositi a vista 326.415 45.066 497.356 1.996.501 67.274 – 20.418 – 25.798 –

presso istituzioni finanz. mon. 289.621 – 233.698 1.996.501 64.490 – 20.337 – 17.342 –presso altri residenti 5.593 45.066 154.192 – 528 – – – 798 –presso resto del mondo 31.201 – 109.466 – 2.256 – 81 – 7.659 –

Altri depositi 22.895 – 565.266 1.417.693 128.945 .. 115.214 – 774 –presso istituzioni finanz. mon. 15.044 – 511.890 1.417.693 128.945 – 115.214 – 647 –presso altri residenti .. – 5.242 – – .. – – – –presso resto del mondo 7.851 – 48.133 – .. – .. – 127 –

Titoli a breve termine 183 4.982 27.648 .. 7.039 57 2.531 – 2.150 –emessi dalle Amm. pubbliche 45 – 12.084 – 5.463 – 2.451 – 1.125 –emessi da altri residenti .. 4.982 5.039 .. .. 57 – – – –emessi dal resto del mondo 137 – 10.525 – 1.576 – 80 – 1.024 –

Titoli a medio/lungo termine 65.388 160.857 1.260.918 506.296 211.480 193.498 65.940 – 569.170 16.321emessi da istituzioni finanz. mon. 1.318 – 240.123 506.296 11.902 – 5.303 – 21.337 –emessi dalle Amm. centrali: CCT 362 – 78.215 – 4.282 – 5.214 – 16.903 –emessi dalle Amm. centrali: altri 52.386 – 640.231 – 80.374 – 31.302 – 313.287 –emessi dalle Amm. locali 18 – 4.171 – 10 – .. – 23 –emessi da altri residenti 5.255 160.857 141.670 – 38.357 193.498 5.367 – 8.966 16.321emessi dal resto del mondo 6.049 – 156.507 – 76.556 – 18.753 – 208.654 –

Derivati e stock option di dipendenti 10.630 10.526 144.995 156.170 3.147 2.487 842 3.406 669 1.100Prestiti a breve termine 46.053 328.984 467.377 .. 27.474 105.007 .. 73.427 1.530 1.469

di istituzioni finanz. mon. – 239.927 467.377 .. – 59.000 – 73.427 – 1.211di altre società finanziarie – 18.587 – .. 27.474 – .. – 1.530 ..di Amm. pubbliche – – – – – – – – – –di altri residenti 46.053 48.365 – – – – – – – –del resto del mondo – 22.104 – .. – 46.006 – – – 258

Prestiti a medio/lungo termine 24.564 752.106 1.387.510 61.130 209.223 106.769 .. 5.485 8.997 9.917di istituzioni finanz. mon. – 486.685 1.387.510 52.814 – 76.507 – 5.479 – 3.811di altre società finanziarie – 122.762 – 1.066 209.223 3.915 .. .. 8.997 26di Amm. pubbliche – 40.564 – 7.250 – .. – 6 – 956di altri residenti 24.564 12.316 – – – – – – – –del resto del mondo – 89.778 – .. – 26.347 – – – 5.123

Azioni e altre partecipazioni 687.560 1.904.081 190.789 231.880 118.212 35.009 7.130 9.130 116.664 114.570emesse da residenti 386.396 1.904.081 110.165 231.880 74.469 35.009 .. 9.130 65.019 114.570

di cui: azioni quotate 141.227 388.287 24.347 127.458 29.273 9.592 – – 3.371 31.629emesse dal resto del mondo 301.164 – 80.624 – 43.743 – 7.130 – 51.645 –

Quote di fondi comuni 16.731 – 14.355 4.087 228.639 323.668 81.463 – 201.747 –emesse da residenti 7.359 – 10.046 4.087 6.877 323.668 5.927 – 33.408 –emesse dal resto del mondo 9.373 – 4.309 – 221.762 – 75.536 – 168.339 –

Riserve assicurative e garanzie standard 12.199 93.765 8.319 13.676 – – – – 3.393 842.560Riserve ramo vita e fondi pensione – 93.765 – 13.676 – – – – – 789.450Altre riserve 12.199 – 8.319 – – – – – 3.393 53.110

Altri conti attivi e passivi 603.627 585.633 13.503 2.378 2.509 335 90 24 3.651 3.053Crediti commerciali 584.971 537.681 280 104 – – – – 2.089 800Altri 18.656 47.952 13.224 2.274 2.509 335 90 24 1.562 2.253

Totale 1.816.246 3.885.999 4.669.680 4.397.620 1.003.942 766.830 293.628 91.472 934.543 988.990

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201724

segue: Tavola a7.3

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2017 (1)(consistenze in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – 7.809 91.644 99.453 99.453Biglietti, monete e depositi a vista 27.910 160.962 13.610 – 9.531 – 910.844 – 497.229 193.857 2.396.385 2.396.385

presso istituzioni finanz. mon. 11.336 – 11.402 – 9.531 – 841.727 – 497.017 – 1.996.501 1.996.501presso altri residenti 6.117 160.962 .. – .. – 38.588 – 212 – 206.028 206.028presso resto del mondo 10.458 – 2.208 – .. – 30.528 – – 193.857 193.857 193.857

Altri depositi 25.857 79.941 4.077 – 793 – 449.946 – 240.179 56.312 1.553.946 1.553.946presso istituzioni finanz. mon. 25.857 – 3.876 – 793 – 375.247 – 240.179 – 1.417.693 1.417.693presso altri residenti – 79.941 – – – – 74.699 – – – 79.941 79.941presso resto del mondo .. – 201 – .. – .. – – 56.312 56.312 56.312

Titoli a breve termine 5 106.839 3 .. 30 – 1.132 – 84.973 13.815 125.693 125.693emessi dalle Amm. pubbliche 5 106.839 3 .. 30 – 659 – 84.973 – 106.839 106.839emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – 5.039 5.039emessi dal resto del mondo – – – – – – 473 – – 13.815 13.815 13.815

Titoli a medio/lungo termine 4.485 2.013.588 3.935 14.526 30.919 – 303.815 – 943.086 554.051 3.459.137 3.459.137emessi da istituzioni finanz. mon. 33 – 523 – 1.081 – 88.600 – 136.076 – 506.296 506.296emessi dalle Amm. centrali: CCT 96 131.286 44 – 973 – 1.238 – 23.960 – 131.286 131.286emessi dalle Amm. centrali: altri 714 1.882.302 638 – 7.833 – 115.872 – 639.665 – 1.882.302 1.882.302emessi dalle Amm. locali .. – .. 14.526 60 – 4.402 – 5.842 – 14.526 14.526emessi da altri residenti 3.642 – 314 – 19.626 – 9.934 – 137.544 – 370.676 370.676emessi dal resto del mondo – – 2.415 – 1.347 – 83.769 – – 554.051 554.051 554.051

Derivati e stock option di dipendenti .. 22.559 .. 1.023 .. .. 787 26 96.540 60.313 257.610 257.610Prestiti a breve termine .. 6.978 – 4.796 – 87 14.629 51.273 68.368 53.412 625.432 625.432

di istituzioni finanz. mon. – 3.713 – 3.777 – 87 – 49.094 – 37.140 467.377 467.377di altre società finanziarie – 3.265 – 1.019 – – – 2.179 – 3.954 29.004 29.004di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. ..di altri residenti – – – – – – 14.629 – – 12.318 60.683 60.683del resto del mondo – – – – – – – – 68.368 – 68.368 68.368

Prestiti a medio/lungo termine 132.667 103.423 7.139 110.741 8.257 47 – 658.077 170.750 141.413 1.949.107 1.949.107di istituzioni finanz. mon. – 55.490 – 60.896 – 47 – 580.322 – 65.459 1.387.510 1.387.510di altre società finanziarie – 84 – 6.074 – .. – 69.482 – 14.810 218.220 218.220di Amm. pubbliche 132.667 1.143 7.139 40.976 8.257 – – 8.273 – 48.896 148.063 148.063di altri residenti – – – – – – – – – 12.248 24.564 24.564del resto del mondo – 46.707 – 2.795 – – – – 170.750 – 170.750 170.750

Azioni e altre partecipazioni 112.416 – 14.919 .. 15.091 – 1.062.409 – 533.454 563.975 2.858.644 2.858.644emesse da residenti 106.324 – 13.112 .. 14.681 – 991.050 – 533.454 – 2.294.670 2.294.670

di cui: azioni quotate 19.907 – 3.849 – 543 – 55.142 – 279.307 – 556.967 556.967emesse dal resto del mondo 6.092 – 1.807 – 410 – 71.360 – – 563.975 563.975 563.975

Quote di fondi comuni 71 – 2.868 – 1.290 – 537.059 – 1.498 757.967 1.085.722 1.085.722emesse da residenti 67 – 62 – 1.265 – 261.246 – 1.498 – 327.755 327.755emesse dal resto del mondo 4 – 2.806 – 25 – 275.813 – – 757.967 757.967 757.967

Riserve assicurative e garanzie standard 117 7.951 1.062 – 27 – 996.174 37.669 14.022 39.692 1.035.313 1.035.313Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 963.624 37.669 7.235 36.299 970.859 970.859Altre riserve 117 7.951 1.062 – 27 – 32.549 – 6.788 3.393 64.454 64.454

Altri conti attivi e passivi 80.129 16.493 7.834 50.630 43.521 15.635 129.898 180.677 92.886 122.791 977.649 977.649Crediti commerciali – 6.892 – 38.565 – 2.942 105.265 98.962 80.812 87.470 773.416 773.416Altri 80.129 9.601 7.834 12.065 43.521 12.693 24.633 81.715 12.075 35.320 204.233 204.233

Totale 383.658 2.518.734 55.448 181.715 109.460 15.769 4.406.694 927.722 2.750.795 2.649.242 16.424.093 16.424.093

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice25

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

continua

Tavola a7.4

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2017 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Società non finanziarie

Società finanziarie

Istituzioni finanziarie monetarie

Altri intermediari finanziari

Ausiliari finanziari

Imprese di assicurazione e fondi pensione

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – 279 .. – – – – – –Biglietti, monete e depositi a vista 27.313 3.289 78.857 243.344 4.875 – 1.897 – 203 –

presso istituzioni finanz. mon. 29.171 – 73.412 243.344 4.658 – 1.897 – 83 –presso altri residenti -43 3.289 2.371 – 201 – – – 468 –presso resto del mondo -1.815 – 3.073 – 16 – .. – -348 –

Altri depositi 399 – 56.349 -22.236 4.171 .. -43.104 – -744 –presso istituzioni finanz. mon. 579 – 57.004 -22.236 4.171 – -43.104 – -708 –presso altri residenti .. – 120 – – .. – – – –presso resto del mondo -181 – -775 – .. – .. – -35 –

Titoli a breve termine 184 19 -99 .. 948 .. 21 – -340 –emessi dalle Amm. pubbliche 57 – -4.152 – 348 – 31 – -250 –emessi da altri residenti .. 19 .. .. 19 .. – – – –emessi dal resto del mondo 127 – 4.052 – 581 – -11 – -90 –

Titoli a medio/lungo termine -2.630 21.093 70.582 -58.537 23.330 14.483 -12.214 – 824 444emessi da istituzioni finanz. mon. -2.742 – -8.873 -58.537 -3.451 – -1.966 – -878 –emessi dalle Amm. centrali: CCT -127 – 5.648 – 1.972 – -2.472 – -2.749 –emessi dalle Amm. centrali: altri 1.556 – 51.741 – -7.105 – -2.770 – -5.175 –emessi dalle Amm. locali 39 – -339 – 41 – -63 – -90 –emessi da altri residenti -1.486 21.093 20.326 – 25.186 14.483 -2.109 – -14.435 444emessi dal resto del mondo 129 – 2.079 – 6.687 – -2.833 – 24.150 –

Derivati e stock option di dipendenti -3.344 2 -1.212 .. -2.046 -2.004 .. .. -1.440 ..Prestiti a breve termine -80 -10.468 -20.846 .. 2.650 -16.432 .. -12.692 1 344

di istituzioni finanz. mon. – -13.082 -20.846 .. – 1.196 – -12.692 – 533di altre società finanziarie – 1.151 – .. 2.650 – .. – 1 ..di Amm. pubbliche – – – – – – – – – –di altri residenti -80 594 – – – – – – – –del resto del mondo – 869 – .. – -17.627 – – – -188

Prestiti a medio/lungo termine -1.286 6.052 8.284 3.252 32.283 6.961 .. -1.075 500 -649di istituzioni finanz. mon. – -21.586 8.284 -3.164 – 6.157 – -1.075 – 72di altre società finanziarie – 24.921 – .. 32.283 436 .. .. 500 11di Amm. pubbliche – 1.435 – 6.416 – .. – .. – ..di altri residenti -1.286 -13 – – – – – – – –del resto del mondo – 1.295 – .. – 368 – – – -731

Azioni e altre partecipazioni 33.424 22.070 1.471 2.249 9.892 -1.063 -1.533 -112 15.922 11.945emesse da residenti 26.820 22.070 -285 2.249 6.429 -1.063 .. -112 11.953 11.945

di cui: azioni quotate -1.746 948 -125 13.946 5.002 .. – – -207 ..emesse dal resto del mondo 6.604 – 1.756 – 3.463 – -1.533 – 3.969 –

Quote di fondi comuni 3.547 – 702 -726 24.107 29.731 6.682 – 20.478 –emesse da residenti 1.578 – 1.369 -726 1.498 29.731 -696 – 3.660 –emesse dal resto del mondo 1.970 – -667 – 22.609 – 7.378 – 16.817 –

Riserve assicurative e garanzie standard -3.256 1.957 2.194 -2.134 – – – – 478 26.419Riserve ramo vita e fondi pensione – 1.957 – -2.134 – – – – – 30.130Altre riserve -3.256 – 2.194 – – – – – 478 -3.711

Altri conti attivi e passivi 51.315 49.481 -5.149 -27 123 -271 48 .. 533 70Crediti commerciali 50.020 50.618 21 13 – – – – 1 1Altri 1.295 -1.137 -5.169 -40 123 -271 48 .. 531 69

Totale 105.587 93.496 191.411 165.186 100.333 31.405 -48.203 -13.879 36.414 38.574

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201726

segue: Tavola a7.4

Attività e passività finanziarie dell’Italia nel 2017 (1)(flussi in milioni di euro)

STRUMENTI FINANZIARI

Settori istituzionali

Amministrazioni pubbliche Famiglie e istituzioni

senza scopo di lucro al servizio

delle famiglie

Resto del mondo

Totale

Amministrazioni centrali

Amministrazioni locali

Enti di previdenza e assistenza

sociale

Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività Attività Passività

Oro monetario e DSP – – – – – – – – .. 279 279 279Biglietti, monete e depositi a vista -1.230 306 779 – -928 – 44.289 – 91.052 168 247.106 247.106

presso istituzioni finanz. mon. -774 – 779 – -928 – 44.033 – 91.013 – 243.344 243.344presso altri residenti -456 306 .. – .. – 1.015 – 39 – 3.595 3.595presso resto del mondo .. – .. – .. – -759 – – 168 168 168

Altri depositi -9.975 -802 -1.097 – 406 – -13.363 – -17.070 -991 -24.029 -24.029presso istituzioni finanz. mon. -9.975 – -1.097 – 406 – -12.440 – -17.070 – -22.236 -22.236presso altri residenti – -802 – – – – -923 – – – -802 -802presso resto del mondo .. – .. – .. – .. – – -991 -991 -991

Titoli a breve termine -1 -512 .. .. -48 – -757 – 4.283 4.684 4.191 4.191emessi dalle Amm. pubbliche -1 -512 .. .. -48 – -781 – 4.283 – -512 -512emessi da altri residenti – – – – – – .. – – – 19 19emessi dal resto del mondo – – – – – – 25 – – 4.684 4.684 4.684

Titoli a medio/lungo termine -1.146 41.567 -90 -628 1.261 – -41.017 – 6.394 26.868 45.291 45.291emessi da istituzioni finanz. mon. .. – .. – .. – -42.448 – 1.822 – -58.537 -58.537emessi dalle Amm. centrali: CCT -175 -1.771 -60 – -323 – 250 – -3.734 – -1.771 -1.771emessi dalle Amm. centrali: altri -971 43.338 -14 – 271 – 2.704 – 3.099 – 43.338 43.338emessi dalle Amm. locali .. – .. -628 60 – 449 – -725 – -628 -628emessi da altri residenti .. – -16 – 1.253 – 1.370 – 5.932 – 36.021 36.021emessi dal resto del mondo – – .. – .. – -3.343 – – 26.868 26.868 26.868

Derivati e stock option di dipendenti 3.478 -1.688 277 .. .. .. 2 .. 594 .. -3.691 -3.691Prestiti a breve termine .. 950 – -1.222 – -16 557 -751 -16.946 5.623 -34.664 -34.664

di istituzioni finanz. mon. – 869 – -1.111 – -16 – -1.845 – 5.304 -20.846 -20.846di altre società finanziarie – 82 – -111 – – – 1.094 – 435 2.651 2.651di Amm. pubbliche .. – – – – .. – – – .. .. ..di altri residenti – – – – – – 557 – – -116 477 477del resto del mondo – – – – – – – – -16.946 – -16.946 -16.946

Prestiti a medio/lungo termine 5.719 4.285 104 -1.723 932 4 – 18.642 409 11.196 46.946 46.946di istituzioni finanz. mon. – 5.132 – -719 – 4 – 12.011 – 11.453 8.284 8.284di altre società finanziarie – 9 – 666 – .. – 5.700 – 1.041 32.783 32.783di Amm. pubbliche 5.719 -374 104 -1.628 932 – – 932 – -25 6.755 6.755di altri residenti – – – – – – – – – -1.273 -1.286 -1.286del resto del mondo – -481 – -41 – – – – 409 – 409 409

Azioni e altre partecipazioni 5.372 – -134 .. 3.949 – -41.276 – 23.297 15.296 50.385 50.385emesse da residenti 4.801 – -134 .. 3.949 – -41.743 – 23.297 – 35.088 35.088

di cui: azioni quotate 1.739 – 1.006 – .. – -6.309 – 15.533 – 14.894 14.894emesse dal resto del mondo 571 – .. – .. – 467 – – 15.296 15.296 15.296

Quote di fondi comuni .. – .. – .. – 57.047 – 351 83.909 112.914 112.914emesse da residenti .. – .. – .. – 21.245 – 351 – 29.005 29.005emesse dal resto del mondo .. – .. – .. – 35.802 – – 83.909 83.909 83.909

Riserve assicurative e garanzie standard -11 2.987 -99 – -2 – 32.733 515 -2.097 195 29.939 29.939Riserve ramo vita e fondi pensione – – – – – – 30.361 515 -175 -283 30.186 30.186Altre riserve -11 2.987 -99 – -2 – 2.372 – -1.922 478 -246 -246

Altri conti attivi e passivi -414 -431 -2.419 567 652 2.974 3.189 2.566 2.848 -4.204 50.725 50.725Crediti commerciali – -1.088 – -112 – 165 791 2.701 3.478 2.014 54.311 54.311Altri -414 657 -2.419 679 652 2.809 2.398 -135 -631 -6.217 -3.586 -3.586

Totale 1.793 46.661 -2.679 -3.006 6.222 2.962 41.404 20.972 93.113 143.024 525.394 525.394

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice27

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a7.5

Composizione delle attività e passività finanziarie delle famiglie (1)(consistenze di fine periodo)

PAESI E ANNI

Circolante e depositi

Titoli pubblici e altre

obbligazioni

Azioni, altre partecipazioni

e quote di fondi comuni

Riserve assicurative

e previdenziali

(2)

Attività Passività (3) Ricchezza finanziaria

nettadi cui: debiti finanziari

di cui: quote

di fondi comuni

di cui: mutui

Quote percentuali sul totale delle attività In rapporto al reddito disponibileItalia

2016 31,4 8,6 34,5 11,2 22,2 3,72 0,80 0,61 0,33 2,922017 30,9 6,9 36,3 12,2 22,6 3,81 0,80 0,61 0,33 3,01

Francia                    2016 27,8 1,3 27,3 5,6 38,7 3,62 1,04 0,90 0,65 2,582017 27,8 1,1 28,4 6,0 37,5 3,75 1,08 0,93 0,68 2,67

Germania                    2016 39,5 2,8 20,6 10,1 36,6 2,92 0,86 0,85 0,57 2,062017 39,3 2,6 21,6 10,8 36,0 2,95 0,85 0,84 0,57 2,10

Spagna                    2016 40,9 1,8 39,0 13,3 16,5 3,00 1,11 1,03 0,77 1,892017 39,9 1,6 40,2 14,6 16,4 3,01 1,08 1,00 0,73 1,92

Area dell’euro                    2016 33,2 3,2 27,4 8,9 33,8 3,47 1,06 0,94 0,61 2,412017 33,1 2,6 28,5 9,6 33,3 3,49 1,06 0,95 0,62 2,43

Regno Unito                    2016 24,1 0,4 15,4 4,6 56,2 4,83 1,37 1,26 0,86 3,462017 24,2 0,4 16,2 4,9 55,3 4,86 1,38 1,29 0,88 3,48

Stati Uniti                    2016 13,7 5,9 46,4 11,1 31,1 5,31 1,07 1,03 0,70 4,242017 12,9 4,9 48,8 12,1 30,6 5,53 1,08 1,03 0,69 4,45

(1) Famiglie consumatrici, famiglie produttrici e istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie. Per le fonti, la definizione delle serie e le modalità di calcolo, cfr. nella sezione Note metodologiche le voci Famiglie: confronto internazionale di attività e passività finanziarie e Attività e passività finanziarie dell’Italia. La composizione percentuale delle attività non include alcune partite minori. – (2) Riserve tecniche di assicurazione, fondi pensione e fondi di quiescenza. – (3) Debiti finanziari, debiti commerciali e altre partite minori.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201728

(1) Per le fonti e la metodologia, cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti.

Tavola a7.6

Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti alle famiglie (1)

(milioni di euro)

CLASSI DI ANOMALIA ALLA DATA INIZIALE

Classi di anomalia alla data finale Totale

No anomalia Scaduti Altri prestiti deteriorati

Sofferenze Usciti con perdita

di cui: non più censiti alla data finale

Dicembre 2012-Dicembre 2013

No anomalia 365.827 2.637 4.084 953 5 388.859 15.354Scaduti 849 747 1.210 419 1 3.381 155Altri prestiti deteriorati 888 95 5.638 3.218 18 10.185 327Sofferenze 123 15 71 35.436 602 37.148 901Totale 367.687 3.494 11.003 40.026 625 439.572 16.737

Dicembre 2013-Dicembre 2014

No anomalia 357.729 1.561 4.170 910 6 378.476 14.099Scaduti 946 533 1.482 406 2 3.509 141Altri prestiti deteriorati 908 50 6.597 3.149 24 11.086 358Sofferenze 152 15 121 38.722 831 40.873 1.032Totale 359.736 2.159 12.370 43.188 863 433.945 15.630

Dicembre 2014-Dicembre 2015

No anomalia 352.247 1.491 4.397 877 10 373.697 14.676Scaduti 411 478 883 258 4 2.147 113Altri prestiti deteriorati 843 216 7.620 3.619 34 12.693 361Sofferenze 172 20 167 40.256 785 42.328 928Totale 353.673 2.205 13.066 45.010 833 430.865 16.078

Dicembre 2015-Dicembre 2016

No anomalia 352.776 939 3.484 998 9 374.771 16.566Scaduti 307 433 846 543 4 2.286 153Altri prestiti deteriorati 788 24 8.641 3.695 45 13.686 492Sofferenze 214 13 193 43.409 1.000 45.568 740Totale 354.085 1.409 13.164 48.644 1.058 436.311 17.952

Dicembre 2016-Dicembre 2017

No anomalia 362.118 680 2.920 761 13 382.983 16.491Scaduti 205 285 554 308 7 1.452 93Altri prestiti deteriorati 1.038 34 8.592 2.995 46 13.188 484Sofferenze 278 18 256 43.736 1.161 46.384 936Totale 363.639 1.017 12.321 47.800 1.227 444.007 18.003

Appendice29

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) Per le fonti e la metodologia, cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti.

Tavola a7.7

Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti alle imprese (1)

(milioni di euro)

CLASSI DI ANOMALIA ALLA DATA INIZIALE

Classi di anomalia alla data finale Totale

No anomalia Scaduti Altri prestiti deteriorati

Sofferenze Usciti con perdita

di cui: non più censiti alla data finale

Dicembre 2012-Dicembre 2013

No anomalia 767.129 6.600 46.801 12.114 11 847.919 15.264Scaduti 2.229 926 5.009 1.154 1 9.571 252Altri prestiti deteriorati 3.667 205 55.748 26.542 24 87.440 1.253Sofferenze 158 12 430 148.399 817 150.457 642Totale 773.183 7.743 107.989 188.209 854 1.095.387 17.410

Dicembre 2013-Dicembre 2014

No anomalia 677.499 3.844 41.369 6.713 9 743.810 14.377Scaduti 1.721 505 4.067 938 1 7.486 253Altri prestiti deteriorati 4.145 141 73.575 24.298 39 103.516 1.318Sofferenze 179 10 496 177.929 1.014 181.127 1.498Totale 683.545 4.500 119.506 209.877 1.064 1.035.938 17.446

Dicembre 2014-Dicembre 2015

No anomalia 632.944 3.567 25.538 5.043 14 683.768 16.662Scaduti 835 571 2.354 458 2 4.355 134Altri prestiti deteriorati 4.397 363 84.000 24.852 71 115.339 1.658Sofferenze 238 20 755 200.147 1.189 203.378 1.030Totale 638.414 4.521 112.647 230.501 1.275 1.006.841 19.484

Dicembre 2015-Dicembre 2016

No anomalia 620.532 1.585 19.169 4.018 16 660.835 15.515Scaduti 712 465 2.253 759 6 4.365 170Altri prestiti deteriorati 6.531 197 79.481 19.918 120 107.789 1.541Sofferenze 313 10 1.390 216.527 1.741 220.936 954Totale 628.089 2.258 102.294 241.223 1.882 993.925 18.180

Dicembre 2016-Dicembre 2017

No anomalia 619.824 1.013 15.566 2.801 7 653.868 14.657Scaduti 314 299 1.145 298 3 2.165 106Altri prestiti deteriorati 5.621 63 73.903 14.582 246 96.751 2.337Sofferenze 504 22 2.012 214.129 2.190 220.488 1.632Totale 626.263 1.396 92.626 231.809 2.446 973.272 18.732

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201730

Fonte: Rilevazione analitica sui tassi di interesse attivi. Per le definizioni delle serie cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Tassi di interesse attivi: rilevazione analitica.

Tavola a7.8

Tassi di interesse bancari sulle operazioni autoliquidanti e a revoca per branca di attività economica(valori percentuali)

VOCI

Società non finanziarie (a) Famiglie produttrici (b)

2017 2017

1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim. 1° trim. 2° trim. 3° trim. 4° trim.

Agricoltura, silvicoltura e pesca 4,78 4,46 4,29 4,15 6,63 6,48 6,32 6,30Estrazioni di minerali da cave e miniere 5,95 5,65 5,32 5,28 10,01 9,45 9,38 9,54Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 3,47 3,33 3,24 3,11 7,76 7,67 7,59 7,29Industrie tessili, abbigliamento e articoli in pelle 4,34 4,07 3,96 3,94 6,96 6,76 6,71 7,04Industria del legno e dell’arredamento 4,76 4,53 4,41 4,39 7,65 7,44 7,37 7,27Fabbricazione di carta e stampa 4,17 4,11 3,83 3,82 7,94 7,76 7,50 7,53Fabbricazione di raffinati del petrolio, prodotti chimici

e farmaceutici 3,14 2,98 2,82 2,81 8,57 8,42 8,34 8,45Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 3,72 3,49 3,29 3,31 7,34 7,04 6,89 7,24Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo e

lavorazione di minerali non metalliferi 3,88 3,58 3,43 3,44 8,14 7,90 7,71 7,67Fabbricazione di prodotti elettronici, apparecchiature

elettriche e non elettriche 3,70 3,56 3,43 3,29 6,26 5,79 5,60 5,41Fabbricazione di macchinari 3,92 3,77 3,57 3,37 7,32 8,46 8,10 7,28Fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto 2,72 3,25 2,85 2,56 8,63 8,61 7,73 7,69Altre attività manifatturiere 5,10 4,88 4,77 4,63 8,25 5,85 7,93 7,56Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria

condizionata 2,62 1,92 2,37 2,38 6,64 6,49 6,18 6,27Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei

rifiuti e risanamento 4,54 4,67 4,57 4,33 8,35 8,24 8,02 8,03Costruzioni 5,64 5,47 5,38 5,04 8,33 8,29 8,04 7,90Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di

autoveicoli e motocicli 4,55 4,38 4,25 4,13 7,71 7,44 7,47 7,27Trasporto e magazzinaggio 5,19 5,21 4,98 4,95 8,49 8,24 7,99 7,99Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 6,25 6,28 6,38 6,17 7,14 7,22 7,32 7,24Servizi di informazione e comunicazione 3,89 3,58 3,61 3,67 7,49 7,71 7,49 7,29Attività immobiliari 4,47 4,36 4,30 3,82 4,81 4,44 4,38 4,06Attività professionali, scientifiche e tecniche 4,67 4,28 4,50 3,55 6,70 6,63 6,50 6,48Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle

imprese 4,81 4,49 4,59 4,43 7,65 7,77 7,56 7,86Attività residuali 4,46 2,76 2,93 3,67 5,05 5,00 4,87 4,83Totale 4,47 4,21 4,12 3,98 7,17 7,00 6,90 6,81Per memoria: Imprese (a+b) 4,57 4,31 4,22 4,08

Appendice31

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a8.1

Ore effettivamente lavorate pro capite nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti(ore annue complessivamente lavorate in rapporto all’occupazione media annua, inclusi gli addetti in CIG)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre

NordOvest

NordEst

Centro Sud e Isole

Industria manifatturiera

2001 1657 1703 1.639 1.670 1.639 1.602 1.646 1.618 1.660 1.6482002 1650 1696 1.631 1.658 1.625 1.601 1.636 1.618 1.635 1.6422003 1641 1699 1.618 1.657 1.615 1.572 1.615 1.614 1.635 1.6192004 1657 1707 1.637 1.673 1.630 1.598 1.642 1.626 1.646 1.6352005 1.643 1.684 1.626 1.662 1.616 1.587 1.619 1.622 1.645 1.6432006 1.661 1.702 1.645 1.666 1.646 1.618 1.638 1.637 1.668 1.6652007 1.658 1.707 1.638 1.671 1.654 1.590 1.632 1.637 1.654 1.6492008 1.641 1.690 1.620 1.654 1.617 1.582 1.609 1.626 1.651 1.6112009 1.516 1.594 1.485 1.533 1.500 1.420 1.462 1.502 1.541 1.4582010 1.586 1.639 1.566 1.611 1.582 1.506 1.570 1.567 1.595 1.5142011 1.598 1.650 1.578 1.614 1.593 1.525 1.588 1.571 1.588 1.5472012 1.585 1.628 1.569 1.600 1.566 1.532 1.575 1.571 1.571 1.5342013 1.580 1.625 1.563 1.593 1.579 1.517 1.570 1.568 1.568 1.5152014 1.599 1.644 1.583 1.627 1.586 1.527 1.595 1.576 1.583 1.5542015 1.619 1.642 1.611 1.642 1.622 1.566 1.611 1.610 1.603 1.6252016 1.632 1.666 1.619 1.645 1.627 1.579 1.623 1.615 1.617 1.6162017 1.649 1.672 1.641 1.677 1.642 1.596 1.648 1.639 1.633 1.629

Industria in senso stretto

2003 1.633 1.698 1.608 1.657 1.617 1.553 1.609 1.611 1.614 1.5932004 1.652 1.709 1.631 1.673 1.631 1.586 1.638 1.625 1.632 1.6192005 1.641 1.684 1.624 1.664 1.619 1.583 1.620 1.621 1.637 1.6322006 1.654 1.704 1.636 1.666 1.647 1.596 1.633 1.632 1.645 1.6432007 1.658 1.708 1.638 1.671 1.656 1.594 1.633 1.635 1.650 1.6522008 1.641 1.691 1.622 1.653 1.620 1.590 1.612 1.624 1.642 1.6272009 1.528 1.599 1.502 1.536 1.515 1.458 1.475 1.507 1.558 1.5102010 1.593 1.641 1.576 1.615 1.587 1.528 1.575 1.571 1.598 1.5652011 1.601 1.653 1.582 1.610 1.598 1.543 1.591 1.572 1.592 1.5732012 1.591 1.629 1.578 1.599 1.580 1.553 1.581 1.575 1.584 1.5682013 1.584 1.625 1.570 1.592 1.587 1.534 1.573 1.572 1.577 1.5472014 1.603 1.643 1.589 1.627 1.593 1.546 1.595 1.579 1.596 1.5912015 1.623 1.641 1.617 1.640 1.628 1.584 1.612 1.612 1.612 1.6502016 1.634 1.666 1.623 1.644 1.625 1.595 1.625 1.617 1.619 1.6332017 1.650 1.672 1.642 1.676 1.639 1.607 1.646 1.641 1.631 1.646

Servizi privati non finanziari

2003 1.652 1.735 1.624 1.749 1.660 1.525 1.595 1.590 1.672 1.6992004 1.655 1.750 1.624 1.738 1.678 1.521 1.598 1.601 1.656 1.6892005 1.640 1.743 1.606 1.735 1.632 1.501 1.608 1.555 1.631 1.6512006 1.638 1.768 1.596 1.695 1.636 1.506 1.587 1.534 1.628 1.6682007 1.637 1.779 1.590 1.700 1.688 1.475 1.587 1.541 1.613 1.6482008 1.652 1.785 1.609 1.741 1.695 1.492 1.621 1.565 1.634 1.6102009 1.611 1.746 1.569 1.711 1.618 1.470 1.584 1.519 1.588 1.5872010 1.595 1.739 1.551 1.674 1.606 1.466 1.583 1.509 1.533 1.5582011 1.597 1.775 1.545 1.648 1.599 1.472 1.563 1.504 1.516 1.5942012 1.592 1.743 1.548 1.678 1.612 1.457 1.578 1.502 1.521 1.5732013 1.571 1.710 1.530 1.646 1.545 1.461 1.550 1.486 1.531 1.5452014 1.555 1.661 1.526 1.645 1.572 1.449 1.562 1.508 1.486 1.5262015 1.573 1.700 1.539 1.676 1.602 1.447 1.570 1.511 1.495 1.5732016 1.583 1.708 1.549 1.706 1.623 1.443 1.576 1.532 1.522 1.5442017 1.592 1.710 1.560 1.690 1.618 1.478 1.588 1.532 1.533 1.564

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Imprese: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind).(1) Localizzazione effettiva degli addetti dal 1999.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201732

Tavola a8.2

Lavoro straordinario nelle imprese industriali e dei servizi con almeno 20 addetti(incidenza percentuale sulle ore effettivamente lavorate)

ANNI

Totale 20-49 addetti

50 addetti e oltre

Numero di addetti Area geografica (1)

Totale 50-199 200-499 500 e oltre Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole

Industria in senso stretto

2004 4,1 3,7 4,2 4,1 4,0 4,4 4,4 4,0 4,0 4,42005 4,0 3,5 4,2 4,1 4,1 4,4 4,3 4,1 4,0 4,42006 4,2 3,6 4,4 4,2 4,1 4,8 4,4 4,4 4,1 4,72007 4,3 3,9 4,5 4,3 4,4 4,7 4,5 4,4 4,2 4,62008 4,3 3,8 4,5 4,3 4,4 4,8 4,5 4,4 4,6 5,02009 3,6 3,1 3,8 3,8 4,0 3,8 3,8 3,6 3,9 4,42010 3,7 3,2 3,8 3,8 3,9 3,9 3,7 3,7 4,1 4,32011 3,9 3,3 4,1 4,0 4,0 4,2 4,0 4,2 3,9 4,32012 3,9 3,4 4,1 3,9 3,9 4,4 4,0 4,1 4,2 4,22013 3,9 3,7 3,9 3,7 3,9 4,3 4,0 3,8 3,8 4,02014 3,8 3,4 3,9 3,7 3,9 4,1 4,0 3,6 3,8 4,22015 3,9 3,5 4,0 3,8 4,1 4,2 4,1 3,8 4,0 4,32016 3,8 3,6 3,9 3,6 4,2 3,9 3,9 3,7 3,9 3,92017 3,7 3,4 3,8 3,6 4,1 3,9 3,9 3,7 3,9 4,0

Servizi privati non finanziari

2004 5,4 4,0 5,8 5,0 5,4 6,7 6,2 5,7 5,7 5,32005 5,4 3,9 6,0 5,1 5,5 7,0 6,5 6,1 5,3 5,62006 5,4 3,7 6,0 4,9 5,5 7,1 6,4 6,0 5,9 5,42007 5,4 3,8 6,0 5,2 5,5 6,8 5,9 6,3 5,9 5,82008 5,4 4,0 5,9 5,4 5,7 6,4 5,7 6,5 5,8 5,92009 5,0 3,8 5,5 5,0 5,0 6,0 5,1 5,9 5,6 5,42010 4,9 3,3 5,4 5,1 4,5 5,9 5,6 5,8 4,6 5,42011 5,1 3,6 5,6 5,2 4,6 6,2 6,0 5,6 4,9 5,62012 5,2 3,4 5,7 5,3 4,8 6,4 6,4 5,5 5,3 5,02013 4,8 3,3 5,2 4,2 4,5 6,2 5,5 4,9 5,3 5,02014 4,7 3,2 5,1 4,0 4,3 6,0 5,4 4,8 5,2 4,52015 4,9 3,3 5,4 4,8 4,5 6,1 5,8 5,1 5,3 5,22016 4,9 3,6 5,3 4,5 5,5 5,8 5,5 5,5 5,3 4,72017 5,2 3,6 5,7 4,7 5,3 6,4 6,1 5,5 5,7 5,1

Fonte: Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Imprese: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind).(1) Localizzazione effettiva degli addetti.

Appendice33

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a9.1

Indici nazionali dei prezzi al consumo(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODO

Voci a prezzo libero Voci a prezzo regolamentato

Totale beni

energetici

Indice generale al netto di energetici alimentari

e tabacchi

Indice generale

Per lefamiglie

dioperai

e impiegati

(1)

Al netto di alimentari ed energetici Beni alimentari Beni

energeticiTabac-

chiTotale Beni

energeticiBeni non energetici

Servizi

Beni Servizi Totale Trasfor-mati

Freschi Totale

Pesi (2) 23,2 39,6 62,8 10,5 7,0 17,5 4,5 2,1 87,0 4,3 2,3 6,4 8,9 71,5 100,0 100,0

2014 0,1 0,6 0,5 0,9 -0,9 0,2 -2,1 -0,4 0,3 -4,0 -0,1 2,5 -3,0 0,7 0,2 0,2 2015 0,2 0,7 0,5 0,3 2,3 1,1 -10,3 3,6 0,1 -2,5 1,4 0,5 -6,8 0,5 0,0 -0,1 2016 0,4 0,5 0,5 0,1 0,4 0,2 -5,9 2,1 0,1 -5,1 0,1 0,7 -5,6 0,5 -0,1 -0,1 2017 -0,1 1,1 0,0 0,5 3,6 1,8 6,2 1,0 1,2 3,0 0,3 1,0 4,5 0,7 1,2 1,1 2016 – gen. 0,6 0,7 0,7 0,3 0,6 0,4 -5,9 3,7 0,3 -2,5 0,4 0,7 -4,2 0,7 0,3 0,3 feb. 0,5 0,4 0,5 0,3 -1,2 -0,3 -8,5 -0,4 -0,1 -2,6 0,3 0,8 -5,5 0,5 -0,3 -0,2 mar. 0,6 0,7 0,7 0,2 -1,1 -0,3 -11,2 -0,3 -0,2 -2,7 0,0 0,7 -7,0 0,7 -0,2 -0,3 apr. 0,6 0,5 0,5 0,2 -0,5 -0,1 -9,9 -0,3 -0,2 -6,4 -0,2 0,6 -8,3 0,5 -0,5 -0,4 mag. 0,6 0,4 0,5 0,1 0,4 0,2 -10,0 2,0 -0,1 -6,7 -0,2 0,7 -8,4 0,5 -0,3 -0,4 giu. 0,4 0,4 0,4 0,0 0,7 0,2 -8,1 2,9 0,0 -6,8 -0,3 0,7 -7,5 0,4 -0,4 -0,3 lug. 0,4 0,6 0,5 0,0 1,5 0,6 -8,0 2,9 0,1 -5,9 -0,2 0,8 -7,0 0,6 -0,1 -0,1 ago. 0,4 0,5 0,4 0,0 2,4 0,8 -7,0 2,9 0,2 -5,9 -0,1 0,8 -6,5 0,5 -0,1 -0,1 set. 0,3 0,5 0,4 -0,1 0,4 0,0 -2,7 2,9 0,3 -3,8 0,0 0,6 -3,4 0,4 0,1 0,1 ott. 0,2 0,0 0,1 -0,1 -0,4 -0,2 -0,9 2,9 0,0 -6,0 0,4 0,8 -3,6 0,1 -0,2 -0,1 nov. 0,1 0,6 0,3 0,0 0,2 0,0 0,3 2,9 0,3 -5,9 0,4 0,8 -3,0 0,4 0,1 0,1 dic. 0,0 1,0 0,6 0,0 1,8 0,7 2,4 2,8 0,8 -5,8 0,5 0,8 -1,9 0,6 0,5 0,42017 – gen. -0,1 0,6 -0,3 0,0 5,3 2,1 9,0 2,8 1,2 -2,8 1,2 1,0 2,7 0,5 1,0 0,9 feb. -0,1 1,0 0,0 0,1 8,8 3,6 12,1 2,9 1,8 -1,6 1,2 1,0 4,8 0,6 1,6 1,5 mar. -0,1 1,0 0,0 0,2 6,2 2,6 11,3 2,7 1,6 -1,2 1,2 1,0 4,7 0,7 1,4 1,4 apr. -0,2 1,8 0,4 0,3 4,7 2,1 9,1 2,7 1,7 5,7 0,8 1,0 7,5 1,1 1,9 1,7 mag. -0,3 1,4 0,1 0,4 3,8 1,8 6,8 0,3 1,3 6,1 0,6 1,0 6,5 0,8 1,4 1,4 giu. -0,2 1,6 0,2 0,6 1,4 0,9 2,9 -0,3 1,0 6,2 0,7 1,1 4,5 1,0 1,2 1,1 lug. -0,1 1,4 0,2 0,6 1,3 0,9 2,1 -0,3 0,9 5,0 0,6 1,0 3,5 0,8 1,1 1,0 ago. -0,1 1,6 0,3 0,6 0,7 0,7 4,3 0,2 1,1 5,0 -0,4 1,0 4,5 0,9 1,2 1,2 set. -0,2 1,3 0,1 0,7 2,1 1,3 4,0 0,2 1,0 2,9 -0,5 1,1 3,4 0,8 1,1 1,1 ott. -0,2 0,7 -0,2 0,8 3,8 1,9 4,3 0,2 0,9 3,9 -0,5 0,8 4,0 0,4 1,0 0,9 nov. -0,1 0,4 -0,4 0,8 3,2 1,8 5,0 0,2 0,8 3,8 -0,5 0,8 4,4 0,3 0,9 0,8 dic. -0,1 0,5 -0,3 0,8 2,4 1,5 4,4 0,5 0,8 3,7 -0,5 0,8 4,1 0,4 0,9 0,82018 – gen. 0,1 0,5 0,1 2,1 0,4 1,4 2,5 0,5 0,7 6,4 -1,9 1,4 4,5 0,4 0,9 0,9 feb. -0,2 0,7 0,1 1,3 -3,2 -0,7 2,1 0,3 0,2 5,3 -1,8 1,6 3,7 0,5 0,5 0,5 mar. -0,2 0,8 0,3 1,2 -0,4 0,5 1,1 2,2 0,6 5,0 -1,8 1,6 3,0 0,5 0,8 0,7 apr. 0,0 0,1 0,0 1,8 0,7 1,3 2,7 2,8 0,6 -1,2 -1,4 2,0 0,7 0,2 0,5 0,4

Fonte: elaborazioni su dati Istat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indici dei prezzi al consumo: Italia.(1) Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, nella versione al netto dei tabacchi. – (2) Dal gennaio 1999 i pesi vengono modificati ogni anno dall’Istat sulla base della stima dei consumi finali delle famiglie nell’anno precedente; quelli riportati nella tavola sono del gennaio 2018.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201734

Tavola a9.2

Indice armonizzato dei prezzi al consumo (1)(variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODI

Beni non

alimentari e non

energetici

Servizi Totale al netto dei

benialimentari ed

energetici

Beni alimentari Beni energetici

Totale al netto dei beni alimentari freschi ed energetici

Totale

Trasformati Freschi Totale

Pesi 26,5 43,3 69,8 11,6 9,2 20,8 9,4 81,4 100,0

2014 0,5 0,8 0,7 0,5 -0,7 0,0 -3,0 0,7 0,2 2015 0,7 0,6 0,7 0,9 1,9 1,4 -6,8 0,7 0,1 2016 0,5 0,6 0,5 0,4 0,5 0,4 -5,5 0,5 -0,1 2017 0,3 1,1 0,8 0,6 3,2 1,7 4,5 0,8 1,3 2016 – gen. 1,2 0,8 0,9 1,0 0,6 0,8 -4,1 0,9 0,4 feb. 1,0 0,4 0,5 0,1 -0,9 -0,3 -5,5 0,5 -0,2 mar. 0,9 0,6 0,8 -0,1 -0,8 -0,4 -7,0 0,6 -0,2 apr. 0,8 0,5 0,6 0,1 -0,2 0,0 -8,2 0,5 -0,4 mag. 0,7 0,5 0,6 0,4 0,4 0,4 -8,4 0,6 -0,3 giu. 0,5 0,5 0,5 0,5 0,6 0,5 -7,5 0,5 -0,2 lug. 0,2 0,8 0,5 0,5 1,4 0,9 -6,9 0,6 -0,2 ago. 0,2 0,6 0,4 0,4 1,9 1,0 -6,4 0,4 -0,1 set. 0,3 0,6 0,4 0,5 0,4 0,4 -3,3 0,5 0,1 ott. 0,3 0,2 0,2 0,3 -0,2 0,1 -3,5 0,2 -0,1 nov. 0,3 0,5 0,4 0,5 0,5 0,5 -2,9 0,5 0,1 dic. 0,4 0,9 0,7 0,5 1,8 1,0 -2,0 0,7 0,52017 – gen. 0,5 0,6 0,5 0,5 4,5 2,3 2,7 0,5 1,0 feb. 0,1 1,0 0,7 0,6 7,4 3,6 4,8 0,6 1,6 mar. 0,0 1,1 0,6 0,7 5,4 2,7 4,6 0,7 1,4 apr. 0,2 1,8 1,3 0,5 3,8 1,9 7,4 1,2 2,0 mag. 0,3 1,3 0,9 0,4 3,4 1,7 6,4 0,8 1,6 giu. 0,3 1,4 1,0 0,4 1,3 0,8 4,6 1,0 1,2 lug. 0,3 1,3 0,9 0,5 1,3 0,8 3,4 0,8 1,2 ago. 0,7 1,6 1,2 0,6 0,9 0,7 4,5 1,1 1,4 set. 0,8 1,3 1,1 0,6 2,1 1,3 3,4 1,0 1,3 ott. 0,2 0,6 0,5 0,7 3,3 1,9 4,0 0,5 1,1 nov. 0,4 0,5 0,4 0,9 2,8 1,7 4,4 0,5 1,1 dic. 0,4 0,5 0,5 1,1 2,3 1,6 4,2 0,5 1,02018 – gen. 0,9 0,5 0,7 1,7 0,8 1,3 4,5 0,8 1,2 feb. 0,4 0,6 0,5 1,1 -2,4 -0,6 3,6 0,6 0,5 mar. 0,4 0,8 0,7 1,5 -0,2 0,8 3,0 0,8 0,9 apr. 0,3 0,2 0,2 2,3 1,1 1,8 0,8 0,5 0,6

Fonte: Eurostat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indici dei prezzi al consumo: Italia.(1) Indici a catena. I pesi vengono modificati ogni anno dall’Istat sulla base della stima dei consumi finali delle famiglie nell’anno precedente, quelli riportati nella tavola sono del gennaio 2018.

Appendice35

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a9.3

Indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno(indici: 2015=100; variazioni percentuali sul periodo corrispondente)

PERIODIBeni di consumo (1) Beni

alimentari (2)

Beni strumentali

Beni intermedi

Energetici Totali al netto di alimentari ed energetici

Totale generale

Totali Non alimentari

Pesi 21,9 10,2 13,1 18,0 26,7 33,4 53,4 100,0

2014 0,4 0,8 -0,3 0,5 -0,5 -5,5 0,2 -1,82015 0,0 0,3 -0,1 0,6 -0,5 -9,6 0,0 -3,42016 -0,2 -0,1 -0,5 0,4 -1,2 -5,5 -0,4 -2,22017 1,3 0,1 2,0 0,9 2,8 4,0 1,7 2,62016 – gen. -0,2 0,1 -0,7 0,1 -1,7 -7,4 -0,7 -3,0 feb. -0,6 -0,1 -1,2 0,3 -1,9 -10,0 -0,8 -4,1 mar. -0,8 -0,2 -1,5 0,3 -2,1 -9,2 -0,9 -3,9 apr. -0,6 0,2 -1,6 0,4 -2,0 -11,3 -0,7 -4,5 mag. -0,5 0,1 -1,1 0,5 -1,9 -10,2 -0,7 -4,1 giu. -0,4 -0,3 -0,5 0,4 -1,6 -8,3 -0,7 -3,4 lug. -0,2 0,0 -0,3 0,5 -1,3 -3,1 -0,5 -1,3 ago. -0,2 -0,1 -0,6 0,5 -1,3 -2,2 -0,4 -1,0 set. -0,1 -0,1 -0,3 0,5 -0,9 -1,6 -0,2 -0,7 ott. 0,1 0,0 0,0 0,4 -0,6 -1,9 -0,1 -0,7 nov. 0,4 -0,2 0,6 0,6 0,1 -1,4 0,3 -0,3 dic. 0,5 -0,6 1,2 0,7 0,8 1,3 0,5 0,82017 – gen. 0,5 -0,4 1,1 0,7 1,9 6,2 1,1 2,9 feb. 0,9 -0,4 1,7 0,6 2,6 7,8 1,5 3,7 mar. 1,1 -0,3 2,0 0,8 3,5 5,9 1,9 3,3 apr. 1,5 -0,1 2,6 0,8 3,4 8,7 1,9 4,3 mag. 1,4 0,1 2,1 0,9 3,0 5,6 1,9 3,2 giu. 1,3 0,2 1,8 1,1 2,7 3,5 1,8 2,5 lug. 1,4 0,1 2,1 1,1 2,4 -0,8 1,6 0,8 ago. 1,6 0,3 2,4 1,1 2,5 0,9 1,7 1,6 set. 1,5 0,2 2,3 0,8 2,8 1,2 1,7 1,6 ott. 1,3 0,0 1,9 0,9 3,3 2,5 2,0 2,2 nov. 1,3 0,3 1,9 0,8 3,1 4,3 1,9 2,7 dic. 1,4 0,7 1,6 0,7 2,7 3,0 1,8 2,22018 – gen. 1,3 0,5 1,3 0,7 2,3 2,5 1,6 1,8 feb. 1,0 0,4 1,0 0,8 2,1 2,6 1,5 1,8 mar. 1,1 0,4 1,2 0,6 1,8 4,7 1,2 2,4

Fonte: Eurostat; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: Italia e area dell’euro.(1) Nella voce non sono inclusi i beni energetici e gli autoveicoli; questi ultimi sono compresi tra i beni strumentali. – (2) I beni alimentari sono prevalentemente destinati al consumo, ad eccezione dei gruppi “lavorazione delle granaglie, produzione di amidi e di prodotti amidacei” e “produzione di prodotti per l’alimentazione degli animali” della classificazione NACE rev. 2, che sono considerati beni intermedi.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201736

Tavola a9.4

Indicatori di competitività di alcune economie avanzate (1) (2)(dati medi nel periodo; in base ai prezzi alla produzione dei manufatti; indici 1999=100)

PERIODO Belgio Canada Francia Germania Giappone Italia Paesi Bassi Regno Unito Spagna Stati Uniti

2008 116,4 109,0 102,1 95,1 75,1 104,7 120,3 81,1 111,8 97,72009 117,0 108,2 100,8 97,4 86,5 104,2 114,2 76,2 111,4 96,22010 115,9 115,4 96,1 92,1 86,1 100,2 112,9 75,3 108,6 94,12011 117,2 118,2 95,8 90,4 86,7 99,6 118,7 74,0 109,8 91,62012 115,8 117,6 93,9 87,9 86,2 97,4 112,8 80,3 108,6 95,22013 118,0 114,7 95,6 90,1 71,0 99,4 114,9 81,1 110,5 96,92014 116,7 110,0 95,9 91,5 68,4 100,4 115,8 80,4 110,6 100,22015 107,4 102,8 92,2 89,2 65,6 97,5 109,6 83,5 107,6 110,42016 107,0 101,5 92,7 91,2 73,9 98,6 111,3 77,6 108,4 112,62017 113,3 102,9 92,3 91,0 69,6 98,8 113,1 74,4 110,0 111,02016 – 1° trim. 103,7 98,9 93,2 92,3 71,3 99,2 110,6 81,3 107,7 114,0 2° trim. 106,5 102,8 93,0 91,3 73,2 98,8 111,0 79,7 108,6 110,9 3° trim. 107,8 102,4 92,5 90,9 77,2 98,6 111,5 75,3 108,6 111,4 4° trim. 110,2 102,0 92,0 90,2 73,7 98,1 111,9 74,2 108,6 114,12017 – 1° trim. 111,6 102,9 91,2 89,3 70,5 97,2 112,1 74,1 108,8 113,8 2° trim. 111,5 100,7 91,6 90,2 70,9 97,8 112,3 74,6 109,1 111,9 3° trim. 113,8 104,2 93,2 92,4 69,0 99,9 113,9 73,8 110,8 108,7 4° trim. 116,5 103,7 93,3 92,1 67,8 100,2 114,0 74,9 111,2 109,52017 – gen. 111,7 103,3 91,4 89,5 70,1 97,5 112,0 74,2 109,0 115,0 feb. 111,9 103,8 91,2 89,2 71,0 97,1 112,2 74,5 108,9 113,6 mar. 111,3 101,7 90,9 89,2 70,4 97,0 112,0 73,7 108,6 112,9 apr. 111,6 101,3 91,0 89,1 71,9 97,0 111,6 74,6 108,3 112,5 mag. 111,6 100,0 91,8 90,4 70,1 98,0 112,5 75,1 109,4 111,9 giu. 111,4 100,8 92,1 91,1 70,7 98,6 112,7 74,1 109,6 111,3 lug. 112,2 103,7 92,9 92,2 69,3 99,5 113,4 74,2 110,5 109,9 ago. 114,1 103,8 93,4 92,7 69,7 100,3 114,1 73,1 111,0 108,6 set. 115,0 105,1 93,3 92,2 68,0 99,9 114,2 74,1 110,9 107,5 ott. 115,8 104,1 93,2 92,2 68,0 100,1 114,1 74,5 111,1 109,6 nov. 116,8 103,8 93,4 92,0 68,1 100,3 114,2 75,0 111,2 109,9 dic. 116,7 103,3 93,4 92,0 67,4 100,1 113,8 75,2 111,4 109,02018 – gen. 118,0 105,0 93,8 92,4 67,4 100,4 114,4 75,2 112,1 106,9

feb. 118,2 103,4 93,8 93,0 69,0 100,5 114,8 75,5 111,9 106,8

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Indicatori di competitività di alcune economie avanzate. – (2) Indici in aumento segnalano un peggioramento della competitività. Eventuali differenze tra i dati mensili, trimestrali e annuali dipendono dagli arrotondamenti.

Appendice37

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancia dei pagamenti.

Tavola a10.1

Bilancia dei pagamenti (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Conto corrente -5.455 16.037 31.102 25.009 43.493 47.850Merci 16.829 36.099 47.407 51.106 57.657 56.016

Crediti 377.407 379.080 389.510 405.982 410.007 439.450Debiti 360.579 342.981 342.104 354.876 352.351 383.434

Servizi -123 443 -1.017 -2.618 -2.672 -3.713Crediti 84.523 84.343 85.902 88.666 91.347 99.025Debiti 84.645 83.900 86.919 91.284 94.019 102.738

Redditi primari -2.646 -2.433 618 -8.184 5.227 10.267Crediti 59.161 58.218 62.785 54.041 64.206 66.188Debiti 61.806 60.652 62.167 62.226 58.979 55.921

Redditi secondari -19.516 -18.072 -15.905 -15.295 -16.719 -14.720Crediti 13.882 14.257 15.124 15.227 15.625 16.655

di cui: istituzioni della UE 1.764 1.076 1.003 1.053 533 850Debiti 33.398 32.329 31.030 30.522 32.345 31.376

di cui: istituzioni della UE 14.980 15.749 14.898 13.737 14.945 12.100Conto capitale 3.959 -744 2.682 3.901 -3.111 -869

Attività intangibili 1.835 -3.142 -942 -1.183 -1.973 -1.208Trasferimenti unilaterali 2.124 2.398 3.624 5.085 -1.138 339

di cui: istituzioni della UE 3.167 3.648 4.792 6.395 543 1.785Conto finanziario -3.218 21.864 51.514 35.209 65.387 47.190

Investimenti diretti 5.293 650 2.331 2.419 -4.095 -11.235All’estero 5.241 15.288 15.259 14.394 13.679 6.523In Italia -52 14.638 12.928 11.976 17.774 17.758

Investimenti di portafoglio -17.436 -4.079 4.144 97.505 159.540 98.417Attività -53.024 31.141 101.848 120.870 84.362 127.079

Azioni e quote di fondi comuni 22.911 57.298 78.538 84.322 53.613 97.369Titoli di debito -75.935 -26.157 23.309 36.548 30.749 29.711

di cui: obbligazioni -74.117 -25.002 24.068 35.948 30.332 28.016Passività -35.589 35.220 97.703 23.366 -75.178 28.662

Azioni e quote di fondi comuni 16.133 13.014 19.282 11.583 -2.910 15.544Titoli di debito -51.722 22.205 78.422 11.783 -72.268 13.118

di cui: obbligazioni -70.083 7.843 68.179 44.246 -101.895 2.400Derivati 5.839 3.035 -3.581 2.315 -2.968 -5.721Altri investimenti 1.625 20.731 49.573 -67.563 -85.914 -36.922

Attività 32.901 -25.038 17.508 -21.255 6.426 19.968Passività 31.276 -45.769 -32.065 46.309 92.340 56.889

Variazione riserve ufficiali 1.461 1.528 -953 535 -1.175 2.650Errori e omissioni -1.721 6.571 17.730 6.299 25.006 209

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201738

Tavola a10.2

Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per settore di attività economica nel 2017(composizione percentuale, variazioni percentuali e variazioni in milioni di euro per il saldo)

SETTORI (1)

Esportazioni Importazioni Variazionedel saldorispetto al

2016Composi-

zionepercentuale

nel 2016

Variazioni percentuali

sul 2016

Composi-zione

percentuale nel 2016

Variazioni percentuali

sul 2016

Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca 1,6 3,4 3,8 4,5 -392 Prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere 0,2 21,7 8,5 27,5 -8.340 Prodotti delle attività manifatturiere 95,9 7,4 84,6 7,0 7.698

Prodotti alimentari, bevande e tabacco 7,6 7,5 8,0 4,5 1.062 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 11,7 4,6 8,3 1,9 1.653

Prodotti tessili 2,4 1,7 1,9 2,0 34 Articoli di abbigliamento 4,7 4,7 3,7 1,2 761 Articoli in pelle 4,6 5,9 2,7 2,7 858

Legno e prodotti in legno; carta e stampa 2,0 2,9 2,7 5,3 -270 Coke e prodotti petroliferi raffinati 2,4 34,2 1,8 22,7 1.921 Sostanze e prodotti chimici 6,6 9,0 9,4 7,0 63 Articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 5,1 16,0 6,2 4,6 2.352 Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali

non metalliferi 6,1 4,4 3,7 5,5 389 Metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 10,4 8,7 9,7 16,4 -2.083 Computer, apparecchi elettronici e ottici 3,3 5,8 7,0 5,1 -513 Apparecchi elettrici 5,3 4,7 4,3 7,9 -203 Macchinari e apparecchi n.c.a. 18,2 5,4 7,6 5,0 2.691 Mezzi di trasporto 11,4 6,6 12,4 7,6 -274 Prodotti delle altre attività manifatturiere 5,9 5,7 3,6 3,7 911

Altri settori (2) 2,2 9,0 3,1 17,4 -1.162 Totale 100,0 7,4 100,0 9,0 -2.195

Fonte: elaborazioni su dati Istat.(1) I raggruppamenti di merci dell’interscambio commerciale sono definiti sulla base della classificazione Ateco 2007 utilizzata dall’Istat a partire dal mese di gennaio 2009. – (2) Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata; prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento; altri prodotti non classificati.

Appendice39

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a10.3

Esportazioni e importazioni di beni FOB-CIF in valore per principali paesi e aree nel 2017(composizione percentuale, variazioni percentuali e variazioni in milioni di euro per il saldo)

PAESI

Esportazioni Importazioni Variazionedel saldo

rispetto al 2016Composizionepercentuale

nel 2016

Variazioni percentuali

sul 2016

Composizionepercentuale

nel 2016

Variazioni percentuali

sul 2016

Paesi della UE 55,9 6,7 60,8 7,8 -1.798 Area dell’euro a 19 paesi 41,1 6,4 47,9 8,3 -3.598

di cui: Francia 10,5 4,9 8,9 7,5 -287 Germania 12,6 6,0 16,3 9,0 -2.214 Spagna 5,0 10,2 5,4 6,8 786

Altri paesi della UE 14,9 7,5 12,9 6,1 1.801 di cui: Regno Unito 5,4 3,2 3,1 1,3 564

Resto del mondo 44,1 8,2 39,2 10,8 -398 Cina 2,7 22,2 7,4 4,0 1.372 Giappone 1,4 9,0 1,1 4,1 376 India 0,8 9,3 1,2 21,4 -605 OPEC 4,7 -2,9 4,7 31,9 -6.061 Russia 1,6 19,3 2,9 15,7 -371 Stati Uniti 8,8 9,8 3,8 7,9 2.512 Svizzera 4,5 8,7 2,9 5,3 1.085 Turchia 2,3 5,2 2,0 11,1 -338 Altri 17,2 7,5 13,3 7,6 1.632

Totale 100,0 7,4 100,0 9,0 -2.195

Fonte: elaborazioni su dati Istat.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201740

Tavola a10.4

Interscambio di servizi(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Crediti

Servizi di lavorazione per conto terzi 2.781 2.851 2.506 2.673 2.567 3.123Servizi di manutenzione e riparazione 295 366 403 560 697 982Trasporti 11.113 11.723 11.813 12.781 12.573 13.265Viaggi 32.056 33.064 34.240 35.556 36.359 39.155Costruzioni 615 428 411 496 395 586Servizi assicurativi e pensionistici 1.937 1.811 1.865 1.819 1.814 1.681Servizi finanziari 3.768 3.935 3.941 3.833 4.284 5.069Compensi per l’utilizzo della proprietà intellettuale 3.193 2.775 2.491 2.743 3.081 4.008Servizi informatici, di informazione e telecomunicazione 6.111 6.444 7.491 7.840 8.322 7.969Altri servizi per le imprese 21.327 20.067 19.971 19.467 20.312 22.436Servizi personali, culturali e ricreativi 133 138 137 156 164 225Beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni 1.195 741 631 743 780 525Totale 84.523 84.343 85.902 88.666 91.347 99.025

Debiti

Servizi di lavorazione per conto terzi 2.046 2.043 2.183 2.153 2.158 2.400Servizi di manutenzione e riparazione 129 280 336 454 451 626Trasporti 19.336 19.657 20.099 21.144 20.564 22.583Viaggi 20.512 20.309 21.713 22.012 22.546 24.557Costruzioni 387 83 117 133 62 134Servizi assicurativi e pensionistici 3.376 2.871 2.490 2.430 3.277 3.428Servizi finanziari 5.090 5.791 6.216 7.468 7.832 9.004Compensi per l’utilizzo della proprietà intellettuale 4.348 4.056 3.896 3.897 4.235 4.196Servizi informatici, di informazione e telecomunicazione 6.948 6.697 7.343 8.128 8.113 9.076Altri servizi per le imprese 20.265 19.967 20.454 21.660 22.638 24.081Servizi personali, culturali e ricreativi 385 387 493 418 355 754Beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni 1.822 1.758 1.581 1.386 1.789 1.899Totale 84.645 83.900 86.919 91.284 94.019 102.738

Saldi

Servizi di lavorazione per conto terzi 735 808 323 520 409 723Servizi di manutenzione e riparazione 166 85 67 105 246 355Trasporti -8.223 -7.934 -8.286 -8.363 -7.991 -9.318Viaggi 11.543 12.755 12.528 13.544 13.813 14.597Costruzioni 228 345 294 363 332 452Servizi assicurativi e pensionistici -1.439 -1.060 -625 -611 -1.463 -1.747Servizi finanziari -1.322 -1.856 -2.275 -3.635 -3.547 -3.935Compensi per l’utilizzo della proprietà intellettuale -1.155 -1.281 -1.405 -1.153 -1.154 -188Servizi informatici, di informazione e telecomunicazione -837 -253 149 -288 209 -1.107Altri servizi per le imprese 1.062 100 -482 -2.193 -2.326 -1.645Servizi personali, culturali e ricreativi -252 -249 -356 -263 -191 -529Beni e servizi per le Pubbliche amministrazioni -628 -1.017 -950 -644 -1.009 -1.373Totale -123 443 -1.017 -2.618 -2.672 -3.713

Appendice41

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a10.5

Interscambio di servizi di trasporto(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Crediti

Marittimi 4.187 4.044 3.771 4.262 4.169 4.859Merci 2.160 2.155 1.872 2.061 1.757 2.322Passeggeri 56 52 68 87 113 125Servizi logistici ausiliari 1.971 1.837 1.831 2.115 2.299 2.412

Aerei 3.973 4.278 4.260 4.675 4.501 4.533Merci 142 134 141 122 115 152Passeggeri 1.389 1.568 1.490 1.632 1.589 1.372Servizi logistici ausiliari 2.442 2.576 2.629 2.921 2.798 3.009

Altri 2.736 2.970 3.115 3.263 3.307 3.218Merci 1.375 1.355 1.424 1.515 1.372 1.274Passeggeri 176 155 165 163 189 182Servizi logistici ausiliari 1.185 1.460 1.527 1.585 1.745 1.762

Servizi postali 217 430 667 581 596 654Totale 11.113 11.723 11.813 12.781 12.573 13.265

Debiti

Marittimi 5.779 5.437 5.390 6.056 5.280 5.943Merci 3.536 3.326 3.285 3.615 2.804 3.346Passeggeri 87 69 58 45 43 54Servizi logistici ausiliari 2.156 2.042 2.047 2.395 2.432 2.544

Aerei 7.714 7.673 7.895 8.226 7.798 8.912Merci 529 674 722 681 605 731Passeggeri 4.979 4.820 4.960 5.239 4.970 5.705Servizi logistici ausiliari 2.206 2.180 2.213 2.306 2.223 2.477

Altri 5.653 6.173 6.271 6.438 7.065 7.263Merci 4.210 4.415 4.431 4.538 4.978 5.136Passeggeri 48 52 50 49 53 63Servizi logistici ausiliari 1.395 1.705 1.790 1.851 2.034 2.064

Servizi postali 191 374 542 424 420 464Totale 19.336 19.657 20.099 21.144 20.564 22.583

Saldi

Marittimi -1.592 -1.393 -1.619 -1.794 -1.111 -1.084Merci -1.376 -1.171 -1.414 -1.555 -1.047 -1.024Passeggeri -31 -17 10 41 69 71Servizi logistici ausiliari -185 -205 -215 -280 -133 -132

Aerei -3.741 -3.395 -3.635 -3.551 -3.297 -4.379Merci -388 -540 -582 -559 -490 -579Passeggeri -3.590 -3.251 -3.470 -3.607 -3.382 -4.332Servizi logistici ausiliari 236 397 416 615 575 532

Altri -2.917 -3.203 -3.156 -3.175 -3.759 -4.045Merci -2.836 -3.060 -3.007 -3.023 -3.606 -3.862Passeggeri 129 103 115 114 136 119Servizi logistici ausiliari -210 -245 -264 -266 -289 -302

Servizi postali 27 56 125 157 176 191Totale -8.223 -7.934 -8.286 -8.363 -7.991 -9.318

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201742

Tavola a10.6

Redditi primari(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Crediti

Redditi da lavoro dipendente 5.217 5.006 5.459 6.415 6.459 6.502Redditi da capitale 48.822 47.955 51.371 42.964 51.964 55.082

Investimenti diretti 20.101 21.164 24.109 13.805 18.894 18.897

Investimenti di portafoglio 24.311 22.292 22.541 25.557 29.252 31.947Altri investimenti 4.023 4.121 4.338 3.191 3.403 3.749Attività di riserva 386 378 384 412 416 490

Altri redditi primari 5.122 5.257 5.955 4.662 5.783 4.605Totale 59.161 58.218 62.785 54.041 64.206 66.188

Debiti

Redditi da lavoro dipendente 1.540 1.971 1.880 2.131 2.118 2.086Redditi da capitale 58.159 56.731 58.230 57.814 53.775 50.765

Investimenti diretti 9.693 11.529 12.671 13.367 15.471 14.576Investimenti di portafoglio 41.358 40.134 41.743 41.394 35.655 32.811Altri investimenti 7.109 5.068 3.816 3.053 2.649 3.378

Altri redditi primari 2.107 1.949 2.058 2.281 3.086 3.071Totale 61.806 60.652 62.167 62.226 58.979 55.921

Saldi

Redditi da lavoro dipendente 3.677 3.035 3.579 4.284 4.341 4.416Redditi da capitale -9.338 -8.777 -6.859 -14.849 -1.811 4.317

Investimenti diretti 10.408 9.635 11.438 438 3.423 4.321Investimenti di portafoglio -17.046 -17.842 -19.202 -15.838 -6.403 -864Altri investimenti -3.085 -947 521 138 754 371Attività di riserva 386 378 384 412 416 490

Altri redditi primari 3.015 3.308 3.897 2.381 2.697 1.534Totale -2.646 -2.433 618 -8.184 5.227 10.267

Appendice43

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) La somma degli altri redditi primari e dei redditi secondari corrisponde alla voce “trasferimenti correnti” secondo i precedenti standard stabiliti dall’FMI. – (2) Questa voce è interamente costituita da transazioni con istituzioni della UE come controparte.

Tavola a10.7

Altri redditi primari e redditi secondari (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Crediti

Altri redditi primari 5.122 5.257 5.955 4.662 5.783 4.605Pubblici (2) 5.111 5.242 5.935 4.650 5.764 4.580

Tasse su produzione e importazioni .. .. .. .. .. ..Sussidi 5.111 5.242 5.935 4.650 5.764 4.580

di cui: FEAGA 4.159 4.284 4.993 3.657 5.206 4.010FEASR 626 631 619 639 242 310Fondo sociale europeo 326 327 319 354 46 102

Rendite .... .... .... .... .... ....Privati 12 15 20 12 18 25

di cui: sussidi 12 15 20 12 18 25Redditi secondari 13.882 14.257 15.124 15.227 15.625 16.655

Pubblici 4.423 3.799 4.761 5.129 4.356 4.502Imposte correnti su reddito, patrimonio, ecc. 1.855 1.796 2.802 2.939 2.640 2.571Contributi 594 761 725 821 896 821Aiuti internazionali correnti 1.863 1.134 1.146 1.167 698 949Altri trasferimenti 111 108 89 201 121 162

Privati 9.459 10.458 10.363 10.098 11.269 12.153Contributi e prestazioni sociali 3.715 4.018 4.291 4.336 4.368 4.444Premi e indennizzi di assicurazioni contro i danni 3.742 4.111 3.900 3.434 4.639 5.125Altri trasferimenti 2.001 2.329 2.172 2.328 2.263 2.583

di cui: rimesse dei lavoratori 486 570 611 729 627 711Per memoria: Totale redditi secondari con controparte istituzioni della UE 1.764 1.076 1.003 1.053 533 850

Debiti

Altri redditi primari 2.107 1.949 2.058 2.281 3.086 3.071

Pubblici (2) 2.085 1.900 2.020 2.251 2.275 2.297Tasse su produzione e importazioni 2.085 1.900 2.020 2.251 2.275 2.297

di cui: dazi e prelievi agricoli 2.085 1.900 2.020 2.251 2.275 2.297Sussidi .. .. .. .. .. ..Rendite .... .... .... .... .... ....

Privati 23 49 38 30 811 774di cui: tasse su produzione e importazioni 23 48 38 30 811 774

Redditi secondari 33.398 32.329 31.030 30.522 32.345 31.376Pubblici 18.020 19.257 18.503 17.193 18.310 15.688

Contributi e prestazioni sociali 1.480 1.512 1.522 1.542 1.579 1.624Aiuti internazionali correnti 1.561 1.996 2.083 1.913 1.786 1.964Imposte sul valore aggiunto e altre risorse proprie della UE (2) 2.294 1.904 1.571 1.711 1.650 2.133Altri trasferimenti (2) 12.686 13.845 13.327 12.026 13.295 9.967

Privati 15.377 13.072 12.526 13.330 14.035 15.688Imposte correnti su reddito, patrimonio, ecc. 1.349 1.234 1.023 1.734 1.680 1.651Contributi e prestazioni sociali 922 749 811 1.005 1.154 1.130Premi e indennizzi di assicurazioni contro i danni 5.374 4.276 4.098 4.009 4.901 6.346Altri trasferimenti 7.732 6.813 6.595 6.581 6.299 6.560

di cui: rimesse dei lavoratori 6.833 5.546 5.334 5.255 5.068 5.075Per memoria: Totale redditi secondari con controparte istituzioni della UE 14.980 15.749 14.898 13.737 14.945 12.100

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201744

Tavola a10.8

Investimenti diretti per branca (1)(flussi in milioni di euro)

VOCICriterio direzionale Criterio direzionale esteso

2012 2013 2013 2014 2015 2016

All’estero (2) 6.232 20.864 18.931 19.837 20.115 16.049Agricoltura e pesca -97 55 64 27 3 46Industria estrattiva -5.482 -1.089 -611 1.600 -3.147 -3.081Industrie manifatturiere 16.462 1.150 312 6.792 11.624 9.413

Alimentari 348 -5 -530 752 1.000 307Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 597 -1.103 -858 36 849 -898Chimiche, farmaceutiche, dei minerali non metalliferi 3.019 -784 -449 1.169 247 571Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 6.358 4.896 4.274 1.692 7.809 4.365Dei mezzi di trasporto 3.695 -374 -706 2.046 358 4.351Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 2.447 -1.480 -1.419 1.097 1.361 717

Elettricità, gas, acqua 840 4.861 10.652 -181 195 -2.859Costruzioni 3.726 2.973 3.180 4.346 525 2.384Servizi -10.078 12.019 4.420 6.383 10.045 9.276

Commercio -3.869 12.366 12.011 -559 -1.110 1.877Trasporti e comunicazioni -2.189 18.038 18.010 848 -58 -1.039Alberghi e ristoranti 189 133 130 102 7 -28Intermediazione finanziaria e assicurativa -2.806 -17.291 -25.621 4.904 10.348 8.950Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 256 134 252 -444 569 -218Altri servizi -1.658 -1.361 -362 1.532 289 -266

Non allocato (3) 860 895 914 870 870 870In Italia (4) 72 20.216 18.282 17.506 17.698 20.143

Agricoltura e pesca -126 30 39 -301 -301 405Industria estrattiva 247 2.918 3.396 -78 414 -337Industrie manifatturiere -5.846 6.741 5.903 5.672 1.450 4.688

Alimentari 1.008 690 165 345 166 1.556Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta -917 1.989 2.234 -57 1.633 -1.188Chimiche, farmaceutiche, dei minerali non metalliferi -992 419 753 2.583 1.234 276Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari -4.411 624 2 3.105 -147 251Dei mezzi di trasporto 97 2.711 2.380 102 -1.991 -1.310Elettroniche, delle macchine elettriche e altre -630 308 369 -406 555 5.103

Elettricità, gas, acqua 4.269 -6.889 -1.099 2.791 -98 -998Costruzioni -708 624 831 -35 -295 -767Servizi 249 15.443 7.845 7.790 14.861 15.485

Commercio -6.882 1.118 763 2.166 1.207 3.322Trasporti e comunicazioni 5.504 1.993 1.966 301 10.842 664Alberghi e ristoranti -780 511 509 -1 -60 595Intermediazione finanziaria e assicurativa 4.999 9.460 1.130 3.950 6.973 3.361Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 445 -1.011 -894 2.114 -2.186 855Altri servizi -3.037 3.372 4.371 -740 -1.915 6.688

Non allocato (3) 1.986 1.349 1.367 1.667 1.667 1.667

(1) Dati calcolati secondo il criterio direzionale nelle prime due colonne e secondo il criterio direzionale esteso nelle ultime quattro; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancia dei pagamenti: investimenti diretti. – (2) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano per le prime due colonne e in base al settore dell’operatore estero per le ultime quattro. – (3) Include l’attività privata di acquisto e vendita di immobili. – (4) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano.

Appendice45

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a10.9

Investimenti diretti per branca e per paese nel 2016 (1)(consistenze in milioni di euro)

VOCI Austria Belgio Brasile Cina Francia Germania Irlanda Lussem-burgo

All’estero (3) 18.744 13.874 10.614 8.043 22.194 35.310 12.712 25.584Agricoltura e pesca .. .. 9 .. 8 2 .. ..Industria estrattiva 4 .. 21 .. 58 .. .. 145Industrie manifatturiere 901 689 6.155 4.897 4.895 5.820 2.490 2.036

Alimentari 286 26 95 19 451 33 153 1.272Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 35 112 211 44 253 185 9 ..Chimiche, farmaceutiche, dei min. non metalliferi 100 155 1.096 561 871 1.014 2.013 261Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 459 131 1.104 2.430 1.621 2.099 -2 271Dei mezzi di trasporto 3 28 2.674 1.202 1.161 632 .. ..Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 18 237 975 641 538 1.857 317 232

Elettricità, gas, acqua 3 .. 1.726 5 323 104 .. ..Costruzioni 4 7 285 116 463 336 .. 66Servizi 16.382 12.846 2.181 2.967 10.976 28.494 10.112 23.032

Commercio 334 1.480 912 1.114 2.507 2.440 22 38Trasporti e comunicazioni 239 89 249 9 365 785 619 16Alberghi e ristoranti 8 17 .. 1 187 16 .. ..Intermediazione finanziaria e assicurativa 15.492 10.293 726 1.236 5.829 25.509 9.416 18.807Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 25 13 15 .. 270 173 .. 30Altri servizi 284 954 279 607 1.818 -429 55 4.141

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 1.449 332 237 58 5.471 551 110 305Non allocato 1 .. .. .. .. 3 .. ..

In Italia (4) 4.779 10.301 339 -12 60.710 28.400 257 63.587Agricoltura e pesca .. 600 .. .. 135 .. .. 347Industria estrattiva .. 1 .. 2 1.300 -1 .. ..Industrie manifatturiere 1.015 4.999 71 -186 12.388 7.855 -907 12.528

Alimentari 222 81 -5 -56 6.467 232 -32 1.548Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta -9 -85 .. .. 83 287 .. 428Chimiche, farmaceutiche, dei min. non metalliferi 21 5.928 -8 -38 2.290 1.674 -750 2.055Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 276 -303 102 46 716 1.972 -122 5.675Dei mezzi di trasporto -9 -640 -16 -33 366 3.092 .. 66Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 514 18 -2 -105 2.466 598 -3 2.756

Elettricità, gas, acqua 483 401 .. .. 517 735 .. 684Costruzioni 799 .. .. .. -23 276 .. 987Servizi 2.189 3.768 11 102 43.030 16.492 1.074 47.998

Commercio 755 1.190 3 11 3.645 5.759 -27 1.398Trasporti e comunicazioni 1 172 1 .. 3.438 1.566 457 9.846Alberghi e ristoranti 9 -3 .. 1 558 .. .. 348Intermediazione finanziaria e assicurativa 245 -133 .. 88 17.063 4.761 1 1.038Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 128 .. .. .. 4.375 625 .. 7.958Altri servizi 1.051 2.542 7 2 13.951 3.781 643 27.410

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 293 532 257 70 3.363 3.043 90 1.043

continua

(1) Paese di controparte immediata. La presenza di consistenze negative di investimenti diretti è resa possibile dalla convenzione di registrazione dei prestiti intrasocietari; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancia dei pagamenti: investimenti diretti.– (2) Totale delle attività e delle passività per investimenti diretti per branca. I paesi considerati coprono per le attività circa il 72 per cento e per le passività il 94 per cento del totale. – (3) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore estero. – (4) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201746

segue: Tavola a10.9

Investimenti diretti per branca e per paese nel 2016 (1)(consistenze in milioni di euro)

VOCI Paesi Bassi

Polonia Regno Unito

Russia Spagna Stati Uniti Svizzera Totale (2)

All’estero (3) 58.742 9.142 19.013 10.945 32.366 33.206 10.968 448.945Agricoltura e pesca .. 4 1 1 46 120 .. 514Industria estrattiva -3.480 .. -1.845 12 21 5 70 -3.259Industrie manifatturiere 2.411 3.749 5.136 6.387 3.741 12.946 1.110 120.435

Alimentari 217 104 163 255 661 2.405 76 8.722Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 21 419 36 -165 294 484 302 3.923Chimiche, farmaceutiche, dei min. non metalliferi 614 316 607 224 1.564 2.511 275 17.319Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 450 872 1.824 5.556 603 5.250 431 62.173Dei mezzi di trasporto 407 1.853 1.386 68 178 442 -1 14.129Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 702 185 1.120 449 441 1.854 27 14.169

Elettricità, gas, acqua -1 53 158 11 195 838 55 6.448Costruzioni 1.238 784 29 1.478 161 1.131 110 34.210Servizi 57.476 4.510 14.520 3.001 27.528 16.875 6.687 267.888

Commercio 2.244 298 1.508 562 1.663 8.208 282 29.768Trasporti e comunicazioni 474 151 315 17 2.205 1.247 377 10.291Alberghi e ristoranti 134 3 234 .. 34 457 30 1.359Intermediazione finanziaria e assicurativa 51.804 3.516 7.595 2.337 23.201 4.657 3.091 198.105Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 180 12 555 68 153 361 288 3.466Altri servizi 2.640 530 4.313 17 272 1.945 2.619 24.899

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 397 42 1.014 55 674 1.291 2.936 21.998Non allocato 701 .. .. .. .. .. .. 711

In Italia (4) 65.427 84 43.846 143 7.719 8.015 17.067 329.655Agricoltura e pesca -152 .. 96 .. .. 165 -1 1.190Industria estrattiva 152 1 1.221 .. 4 13 -104 2.629Industrie manifatturiere 20.894 -16 14.557 -54 1.875 1.197 4.305 87.577

Alimentari 3.504 -4 2.935 -2 713 -111 1.285 17.121Tessili, dell’abbigliamento, del legno e carta 246 1 282 .. 296 -3 17 2.217Chimiche, farmaceutiche, dei min. non metalliferi 6.449 -5 1.259 -9 103 1.106 1.537 22.353Metallurgiche e dei metalli, dei macchinari 4.000 -6 557 -19 624 138 1.783 20.571Dei mezzi di trasporto 2.655 -3 8.719 -18 129 -67 129 14.001Elettroniche, delle macchine elettriche e altre 4.040 1 805 -6 10 134 -446 11.314

Elettricità, gas, acqua 677 .. 670 .. 231 1 130 4.609Costruzioni 895 .. 79 .. 336 -80 109 3.582Servizi 42.313 37 22.934 105 4.737 4.939 10.579 206.718

Commercio 10.679 38 2.575 55 386 1.178 3.301 33.263Trasporti e comunicazioni 6.676 -1 7.541 .. 332 285 3.202 34.809Alberghi e ristoranti 684 .. 424 .. 20 .. .. 2.365Intermediazione finanziaria e assicurativa 3.771 -1 2.113 .. 2.127 214 943 32.624Servizi immobiliari, di noleggio e ricerca e sviluppo 1.446 .. 861 .. 371 298 522 16.977Altri servizi 19.057 1 9.420 50 1.501 2.964 2.611 86.680

Attività privata di acquisto e vendita di immobili 648 62 4.289 92 536 1.780 2.049 23.350

(1) Paese di controparte immediata. La presenza di consistenze negative di investimenti diretti è resa possibile dalla convenzione di registrazione dei prestiti intrasocietari; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancia dei pagamenti: investimenti diretti. – (2) Totale delle attività e delle passività per investimenti diretti per branca. I paesi considerati coprono per le attività circa il 72 per cento e per le passività il 94 per cento del totale. – (3) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore estero. – (4) Classificati in base al settore di attività economica dell’operatore italiano.

Appendice47

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) Le componenti delle riserve ufficiali sono presentate secondo lo schema previsto dall’FMI, Balance of Payments and International Investment Position Manual, 6 ed., 2009.

Tavola a10.10

Riserve ufficiali e posizione verso l’estero della Banca centrale(miliardi di euro)

VOCI

Consistenzea fine 2016

(a)

Gennaio-dicembre 2017 Consistenze a fine 2017

(a)+(d)Flussi (b)

Aggiustamenti (c)

Variazioni delle consistenze

(d)=(b)+(c)

Posizione netta -130,5 -79,6 -6,1 -85,7 -216,2Attività 237,3 3,6 -6,7 -3,1 234,2

Investimenti diretti .. .. .. .. ..Investimenti di portafoglio 63,8 -2,4 -0,9 -3,3 60,5

Azioni e quote di fondi comuni 8,5 0,5 0,2 0,7 9,2Obbligazioni 55,3 -2,9 -1,1 -4,0 51,3Mercato monetario .. .. .. .. ..

Derivati .. .. .. .. ..Altri investimenti 44,4 3,3 -0,1 3,2 47,6Riserve (1) 129,1 2,7 -5,6 -3,0 126,1

Oro monetario 86,6 .. -1,3 -1,3 85,3Diritti speciali di prelievo 6,5 0,3 -0,5 -0,2 6,4Posizione FMI 2,5 -0,2 -0,2 -0,3 2,2Altre attività di riserva 33,5 2,5 -3,7 -1,2 32,3

Cassa e depositi 3,8 0,7 -0,5 0,3 4,1Titoli 28,5 1,9 -3,2 -1,3 27,2Derivati .. .. .. .. ..Altre attività 1,1 -0,1 -0,1 -0,2 0,9

Passività 367,8 83,2 -0,6 82,6 450,4Altri investimenti 367,8 83,2 -0,6 82,6 450,4di cui: assegnazione di diritti speciali di prelievo 8,4 .. -0,6 -0,6 7,8

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201748

Tavola a10.11

Posizione patrimoniale verso l’estero (1)(consistenze in miliardi di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Attività 2.135,6 2.103,7 2.314,8 2.423,8 2.554,8 2.691,8Settori non bancari 1.424,1 1.514,5 1.673,2 1.779,5 1.888,9 2.029,4

Investimenti diretti 427,9 443,1 459,2 479,0 492,2 499,2Immobiliari 18,4 19,4 20,4 21,1 22,0 22,9Altri 409,6 423,7 438,9 457,8 470,2 476,3

Investimenti di portafoglio 727,2 800,6 940,1 1.042,4 1.134,9 1.267,9Altri investimenti 247,7 249,7 250,5 235,2 240,3 242,2Strumenti derivati 21,2 21,2 23,3 22,9 21,4 20,1

Banche 494,1 399,8 433,0 423,2 428,6 428,2Investimenti diretti 63,3 62,5 61,4 61,4 64,2 61,0Investimenti di portafoglio 60,1 58,9 58,4 81,7 89,0 98,4Altri investimenti 241,9 195,9 210,8 203,8 205,1 215,1Strumenti derivati 128,8 82,5 102,3 76,3 70,2 53,7

Banca centrale 217,4 189,4 208,6 221,1 237,3 234,2Investimenti diretti .. .. .. .. .. ..Investimenti di portafoglio 67,2 61,4 60,0 59,8 63,8 60,5Altri investimenti 12,5 22,5 31,5 41,2 44,4 47,6Riserve 137,7 105,5 117,1 120,1 129,1 126,1

di cui: oro 99,4 68,7 77,9 76,9 86,6 85,3Passività 2.493,8 2.467,2 2.655,8 2.746,7 2.719,6 2.806,5

Settori non bancari 1.519,6 1.584,1 1.741,8 1.807,7 1.748,7 1.755,7Investimenti diretti 353,7 360,5 385,1 398,4 417,7 441,5

Immobiliari 16,9 18,6 20,2 21,7 23,4 25,0Altri 336,8 341,9 364,8 376,8 394,4 416,5

Investimenti di portafoglio 906,8 965,6 1.090,5 1.147,3 1.073,6 1.081,0di cui: Amministrazioni pubbliche 631,0 655,0 772,8 801,1 761,9 750,0

Altri investimenti 204,7 209,6 203,1 204,4 200,5 183,3Strumenti derivati 54,5 48,4 63,1 57,5 56,9 50,0

Banche 710,1 641,0 692,0 681,5 603,1 600,4Investimenti diretti 20,2 21,0 21,8 24,5 19,5 18,8Investimenti di portafoglio 184,5 199,7 234,0 239,5 185,3 213,8Altri investimenti 351,6 322,2 311,3 325,0 307,6 296,6Strumenti derivati 153,8 98,0 125,0 92,5 90,7 71,1

Banca centrale 264,0 242,1 222,0 257,5 367,8 450,4Investimenti diretti – – – – – –Investimenti di portafoglio .. .. .. .. .. ..Altri investimenti 264,0 242,1 222,0 257,5 367,8 450,4

Posizione netta complessiva -358,2 -363,5 -341,0 -322,9 -164,8 -114,7 Settori non bancari -95,6 -69,6 -68,6 -28,1 140,2 273,7 Banche -216,0 -241,2 -259,0 -258,3 -174,5 -172,2 Banca centrale -46,6 -52,7 -13,4 -36,4 -130,5 -216,2

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale verso l’estero.

Appendice49

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a10.12

Posizione patrimoniale verso l’estero: raccordo flussi-consistenze (1)(miliardi di euro)

VOCI

Consistenzea fine 2016

(2)

Gennaio-dicembre 2017 Consistenzea fine 2017

(2)Flussi(3)

Aggiustamenti Variazionedelle

consistenzeTotali Di cambio Altri

(a) (b) (c)=(d)+(e) (d) (e) (f)=(b)+(c) (a)+(f)

Operatori residenti non bancari

Attività 1.888,9 124,2 16,2 -32,9 49,1 140,4 2.029,3Investimenti diretti 492,2 9,0 -2,1 -5,5 3,5 6,9 499,2Investimenti di portafoglio 1.134,9 118,8 14,1 -27,0 41,1 132,9 1.267,9

di cui: azioni e quote di fondi comuni 753,2 96,0 19,5 -17,8 37,3 115,5 868,7Altri investimenti 240,3 0,9 1,0 -0,4 1,4 1,9 242,2Strumenti derivati 21,4 -4,5 3,2 .. 3,2 -1,3 20,1

Passività 1.748,7 11,3 -4,2 -2,4 -1,8 7,1 1.755,8Investimenti diretti 417,7 18,1 5,6 -0,5 6,2 23,8 441,5Investimenti di portafoglio 1.073,6 12,4 -5,0 -1,7 -3,3 7,4 1.081,0

di cui: azioni e quote di fondi comuni 156,7 2,5 15,3 .. 15,3 17,7 174,5titoli emessi dalle Amministrazioni pubbliche 761,9 3,6 -15,6 -0,9 -14,7 -11,9 750,0

Altri investimenti 200,5 -19,3 2,0 -0,2 2,3 -17,2 183,3Strumenti derivati 56,8 .. -6,9 .. -6,9 -6,9 50,0

Posizione netta 140,2 112,9 20,5 -30,4 50,9 133,4 273,6

Banche residenti

Attività 428,6 22,8 -23,1 -8,1 -15,0 -0,3 428,3Passività 603,1 8,9 -11,6 -6,3 -5,3 -2,7 600,4Posizione netta -174,5 13,9 -11,5 -1,8 -9,7 2,4 -172,1

Banca centrale

Attività 237,3 3,6 -6,7 -4,9 -1,7 -3,1 234,2Passività 367,8 83,2 -0,6 -0,6 .. 82,6 450,4Posizione netta -130,5 -79,6 -6,1 -4,4 -1,7 -85,7 -216,2

Totale settori

Totale attività 2.554,8 150,5 -13,5 -45,9 32,4 137,0 2.691,8Totale passività 2.719,6 103,3 -16,4 -9,3 -7,1 86,9 2.806,5Totale posizione netta -164,8 47,2 2,9 -36,6 39,5 50,1 -114,7

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale verso l’estero. – (2) Ai prezzi e cambi di fine periodo. – (3) Ai prezzi e cambi in essere alla data della transazione.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201750

Tavola a11.1

Conto consolidato delle Amministrazioni pubbliche (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

EntrateVendite 34.246 36.574 37.234 38.237 37.891 38.168Imposte dirette 239.760 240.920 238.021 243.255 248.264 250.477Imposte indirette 246.746 239.813 248.849 250.202 243.097 249.922Contributi sociali effettivi 211.733 211.200 210.414 215.126 216.678 222.264Contributi sociali figurativi 4.104 4.089 3.932 3.939 3.954 3.980Redditi da capitale 9.013 10.760 11.866 11.135 11.293 11.734Altre entrate correnti 20.736 20.364 20.137 19.860 19.829 18.558Totale entrate correnti 766.338 763.720 770.453 781.754 781.006 795.103Imposte in conto capitale 1.524 4.154 1.582 1.214 5.365 2.222Altre entrate in conto capitale 4.396 4.614 5.085 5.639 1.442 2.583Totale entrate in conto capitale 5.920 8.768 6.667 6.853 6.807 4.805Totale entrate 772.258 772.488 777.120 788.607 787.813 799.908 in percentuale del PIL 47,9 48,1 47,9 47,7 46,9 46,6SpeseRedditi da lavoro dipendente 166.142 164.784 163.468 162.072 163.896 164.007Consumi intermedi 87.023 89.579 88.890 89.853 92.343 94.759Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 43.345 43.552 44.210 43.859 44.674 45.415Prestazioni sociali in denaro 311.442 319.688 326.863 332.792 336.354 342.072Contributi alla produzione 25.864 27.547 30.413 28.177 29.359 26.387Interessi 83.566 77.605 74.377 68.018 66.440 65.641Altre spese correnti 37.615 38.514 37.126 37.131 38.864 35.645Totale spese correnti 754.997 761.269 765.347 761.902 771.930 773.926Investimenti fissi lordi (2) 41.422 38.555 36.911 37.271 35.679 33.683Contributi agli investimenti 17.029 13.866 12.683 15.943 14.207 13.387Altre spese 5.889 5.691 10.605 16.058 7.635 18.603Totale spese in conto capitale 64.340 58.112 60.199 69.272 57.521 65.673Totale spese 819.337 819.381 825.546 831.174 829.451 839.599 in percentuale del PIL 50,8 51,1 50,9 50,3 49,3 48,9Saldo primario 36.487 30.712 25.951 25.451 24.802 25.950 in percentuale del PIL 2,3 1,9 1,6 1,5 1,5 1,5Indebitamento netto 47.079 46.893 48.426 42.567 41.638 39.691 in percentuale del PIL 2,9 2,9 3,0 2,6 2,5 2,3

Fonte: Istat.(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

Appendice51

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a11.2

Conto consolidato delle Amministrazioni centrali (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

EntrateVendite 7.624 8.243 9.228 9.863 10.137 10.066Imposte dirette 204.681 205.681 202.321 205.796 210.293 212.085Imposte indirette 175.092 170.958 177.836 180.272 183.053 187.180Contributi sociali effettivi 54 78 97 86 89 65Contributi sociali figurativi 2.252 2.291 2.232 2.182 2.207 2.243Trasferimenti da enti pubblici 6.308 6.407 7.380 9.091 12.817 13.026Redditi da capitale 6.192 7.595 8.838 8.140 8.428 8.810Altre entrate correnti 12.259 12.263 12.499 12.096 12.956 11.700Totale entrate correnti 414.462 413.516 420.431 427.526 439.980 445.175Imposte in conto capitale 1.470 4.101 1.535 1.172 5.256 2.105Altre entrate in conto capitale 5.381 5.931 4.901 4.613 4.017 4.215Totale entrate in conto capitale 6.851 10.032 6.436 5.785 9.273 6.320Totale entrate 421.313 423.548 426.867 433.311 449.253 451.495

in percentuale del PIL 26,1 26,4 26,3 26,2 26,7 26,3SpeseRedditi da lavoro dipendente 93.719 93.453 93.592 93.166 96.035 96.955Consumi intermedi 18.801 20.408 19.799 21.125 21.513 21.826Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 644 589 1.218 1.448 1.984 2.758Trasferimenti a enti pubblici 194.149 197.515 200.819 206.324 214.820 207.369Prestazioni sociali in denaro 4.115 4.316 10.498 13.995 14.419 14.743Contributi alla produzione 14.733 16.265 18.169 16.545 18.251 16.301Interessi 80.485 74.942 72.150 66.577 64.933 63.885Altre spese correnti 24.842 25.875 24.644 23.984 25.302 22.617Totale spese correnti 431.488 433.363 440.889 443.164 457.257 446.454Investimenti fissi lordi (2) 17.376 15.847 16.675 15.019 16.476 15.438Contributi agli investimenti 19.719 18.522 13.119 15.621 15.809 15.203Altre spese 4.936 4.214 8.871 12.630 5.780 17.114Totale spese in conto capitale 42.031 38.583 38.665 43.270 38.065 47.755Totale spese 473.519 471.946 479.554 486.434 495.322 494.209

in percentuale del PIL 29,4 29,4 29,6 29,4 29,5 28,8Saldo primario 28.279 26.544 19.463 13.454 18.864 21.171

in percentuale del PIL 1,8 1,7 1,2 0,8 1,1 1,2Indebitamento netto 52.206 48.398 52.687 53.123 46.069 42.714

in percentuale del PIL 3,2 3,0 3,2 3,2 2,7 2,5

Fonte: Istat.(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201752

Fonte: Istat.(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

Tavola a11.3

Conto consolidato delle Amministrazioni locali (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

EntrateVendite 25.920 27.694 27.480 27.902 27.320 27.698Imposte dirette 35.079 35.239 35.700 37.459 37.971 38.392Imposte indirette 71.654 68.855 71.013 69.930 60.044 62.742Contributi sociali effettivi 72 68 67 65 31 31Contributi sociali figurativi 1.160 1.159 1.116 1.180 1.189 1.175Trasferimenti da enti pubblici 88.456 83.892 87.042 92.593 101.650 94.642Redditi da capitale 2.448 2.629 2.797 2.842 2.791 2.753Altre entrate correnti 7.343 6.987 6.386 6.564 5.478 5.630Totale entrate correnti 232.132 226.523 231.601 238.535 236.474 233.063Imposte in conto capitale 54 53 47 42 109 117Altre entrate in conto capitale 11.317 13.093 8.664 9.718 6.588 6.682Totale entrate in conto capitale 11.371 13.146 8.711 9.760 6.697 6.799Totale entrate 243.503 239.669 240.312 248.295 243.171 239.862

in percentuale del PIL 15,1 14,9 14,8 15,0 14,5 14,0SpeseRedditi da lavoro dipendente 69.134 68.186 66.862 65.931 64.923 64.137Consumi intermedi 65.655 66.742 67.123 66.695 68.839 70.945Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 42.143 42.281 42.371 41.735 41.988 41.956Trasferimenti a enti pubblici 973 818 1.939 4.588 7.556 8.275Prestazioni sociali in denaro 2.865 2.879 3.305 3.398 3.728 3.808Contributi alla produzione 10.756 10.937 11.865 11.250 10.705 9.694Interessi 3.919 3.410 3.415 2.900 2.875 3.084Altre spese correnti 10.880 11.314 10.900 11.583 11.956 11.528Totale spese correnti 206.325 206.567 207.780 208.080 212.570 213.427Investimenti fissi lordi (2) 24.045 22.520 20.147 21.883 18.946 17.771Contributi agli investimenti 8.927 8.914 7.844 8.758 7.343 6.281Altre spese 1.638 2.317 1.934 1.484 2.035 1.706Totale spese in conto capitale 34.610 33.751 29.925 32.125 28.324 25.758Totale spese 240.935 240.318 237.705 240.205 240.894 239.185

in percentuale del PIL 14,9 15,0 14,7 14,5 14,3 13,9Saldo primario 6.487 2.761 6.022 10.990 5.152 3.761

in percentuale del PIL 0,4 0,2 0,4 0,7 0,3 0,2Indebitamento netto -2.568 649 -2.607 -8.090 -2.277 -677

in percentuale del PIL -0,2 0,0 -0,2 -0,5 -0,1 0,0

Appendice53

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Fonte: Istat.(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento UE/2013/549 (SEC 2010). – (2) In questa voce sono registrati (con il segno negativo) i proventi derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio pubblico.

Tavola a11.4

Conto consolidato degli Enti di previdenza (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

EntrateVendite 702 637 526 472 434 404Contributi sociali effettivi 211.607 211.054 210.250 214.975 216.558 222.168Contributi sociali figurativi 692 639 584 577 558 562Trasferimenti da enti pubblici 105.701 113.623 113.783 113.743 113.181 112.735Redditi da capitale 1.308 1.394 1.500 1.684 1.506 1.589Altre entrate 1.134 1.114 1.252 1.200 1.395 1.228Totale entrate correnti 321.144 328.461 327.895 332.651 333.632 338.686Totale entrate in conto capitale – – – – – –Totale entrate 321.144 328.461 327.895 332.651 333.632 338.686

in percentuale del PIL 19,9 20,5 20,2 20,1 19,8 19,7SpeseRedditi da lavoro dipendente 3.289 3.145 3.014 2.975 2.938 2.915Consumi intermedi 2.567 2.429 1.968 2.033 1.991 1.988Prestaz. soc. in natura acquisite sul mercato 558 682 621 676 702 701Trasferimenti a enti pubblici 5.343 5.589 5.447 4.515 5.272 4.759Prestazioni sociali in denaro 304.462 312.493 313.060 315.399 318.207 323.521Interessi 97 111 81 72 64 90Altre spese 2.268 1.670 1.961 1.946 2.009 1.892Totale spese correnti 318.584 326.119 326.152 327.616 331.183 335.866Totale spese in conto capitale (2) 1 188 89 2.569 295 474Totale spese 318.585 326.307 326.241 330.185 331.478 336.340

in percentuale del PIL 19,7 20,3 20,1 20,0 19,7 19,6Saldo primario 2.656 2.265 1.735 2.538 2.218 2.436

in percentuale del PIL 0,2 0,1 0,1 0,2 0,1 0,1Indebitamento netto -2.559 -2.154 -1.654 -2.466 -2.154 -2.346

in percentuale del PIL -0,2 -0,1 -0,1 -0,1 -0,1 -0,1

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201754

(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Finanza pubblica: debito delle Amministrazioni pubbliche. – (2) Non include le passività in valuta oggetto di operazioni di cross currency swap e forex forward.

Tavola a11.5

Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per strumenti, valuta e vita residua (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Monete e depositi 160.257 158.480 173.215 178.270 173.376 173.335Titoli a breve termine 151.726 141.082 125.480 115.057 107.106 106.595Titoli a medio e a lungo 1.511.826 1.604.788 1.678.366 1.716.419 1.774.955 1.814.549Prestiti 192.168 206.633 213.063 215.803 216.101 218.875Debito delle Amministrazioni pubbliche

non consolidato (a) 2.015.977 2.110.983 2.190.125 2.225.550 2.271.538 2.313.354Monete e depositi – – – – – –Titoli a breve termine 171 501 940 24 80 32Titoli a medio e a lungo termine 9.220 10.880 10.624 9.234 9.614 9.547Prestiti 16.456 29.348 41.241 42.904 42.299 40.719Elementi di consolidamento (b) 25.847 40.729 52.805 52.163 51.993 50.299Monete e depositi 160.257 158.480 173.215 178.270 173.376 173.335Titoli a breve termine 151.555 140.581 124.540 115.032 107.026 106.563Titoli a medio e a lungo 1.502.606 1.593.908 1.667.743 1.707.186 1.765.341 1.805.001Prestiti 175.712 177.285 171.822 172.899 173.802 178.157Debito delle Amministrazioni pubbliche (c=a-b) 1.990.130 2.070.254 2.137.320 2.173.387 2.219.546 2.263.056

in percentuale del PIL 123,4 129,0 131,8 131,5 132,0 131,8Debito in valuta (2) 2.043 1.888 3.199 3.480 3.436 3.093Debito con vita residua fino a un anno 497.862 517.264 524.856 498.561 516.381 485.834Debito con vita residua tra 1 e 5 anni 633.895 679.711 697.466 715.136 699.959 733.119

di cui: a tasso variabile 174.092 204.089 218.025 210.784 143.784 144.875Debito con vita residua maggiore di 5 anni 858.373 873.278 914.997 959.691 1.003.206 1.044.102

di cui: a tasso variabile 135.157 128.208 150.663 153.692 188.334 209.211Vita media residua (in anni) 7,1 6,9 6,8 7,1 7,3 7,4

Appendice55

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Finanza pubblica: debito delle Amministrazioni pubbliche. – (2) Include i prestiti bilaterali alla Grecia e quelli erogati attraverso l’European Financial Stability Facility (EFSF). – (3) Al netto delle operazioni di impiego della liquidità del Tesoro.

Tavola a11.6

Debito delle Amministrazioni pubbliche: analisi per sottosettore e detentori (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Debito delle Amministrazioni centrali non consolidato 1.885.558 1.973.405 2.049.277 2.089.092 2.139.169 2.184.998di cui detenuto da:

Amministrazioni locali 844 1.421 1.332 675 759 685Enti di previdenza 8.547 9.960 10.232 8.584 8.935 8.835

Debito delle Amministrazioni centrali 1.876.167 1.962.024 2.037.713 2.079.833 2.129.475 2.175.478Debito delle Amministrazioni locali non consolidato 130.269 137.420 140.635 136.345 132.224 128.222

di cui detenuto da:Amministrazioni centrali 16.456 29.348 41.241 42.904 42.299 40.719Enti di previdenza – – – – – 60

Debito delle Amministrazioni locali 113.813 108.071 99.393 93.440 89.925 87.444Debito degli Enti di previdenza non consolidato 149 158 213 114 146 134

di cui detenuto da:Amministrazioni centrali – – – – – –Amministrazioni locali – – – – – –

Debito degli Enti di previdenza 149 158 213 114 146 134Debito delle Amministrazioni pubbliche 1.990.130 2.070.254 2.137.320 2.173.387 2.219.546 2.263.056

di cui detenuto da:Banca d'Italia 100.842 103.756 106.355 169.426 272.513 367.824istituzioni finanziarie monetarie 616.487 660.434 667.306 655.998 635.930 599.611altre istituzioni finanziarie 365.067 406.726 439.936 457.801 459.308 437.308altri operatori residenti 263.957 240.654 206.689 149.080 125.121 127.802operatori non residenti 643.777 658.683 717.033 741.082 726.673 730.512

Debito al netto del sostegno finanziario ai paesi della UEM 1.947.465 2.014.633 2.076.991 2.115.156 2.161.314 2.204.824Debito al netto del sostegno finanziario ai paesi della UEM,

delle disponibilità liquide del Tesoro e dei depositi presso IFM residenti 1.885.861 1.952.311 2.004.910 2.052.538 2.088.324 2.143.315

Sostegno ai paesi della UEM 42.665 55.621 60.329 58.232 58.232 58.232di cui: prestiti (2) 36.932 44.156 45.998 43.901 43.901 43.901

contributo al capitale dell’ESM 5.732 11.465 14.331 14.331 14.331 14.331Disponibilità liquide del Tesoro 34.394 37.640 46.390 35.706 43.085 29.323Depositi presso IFM residenti (3) 27.210 24.681 25.691 26.911 29.905 32.186

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201756

(1) Secondo i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Finanza pubblica: debito delle Amministrazioni pubbliche. – (2) Si tratta principalmente delle passività commerciali di Amministrazioni locali cedute al settore finanziario dalle imprese fornitrici con clausola pro soluto, delle operazioni di cartolarizzazione riclassificate tra i prestiti, delle operazioni di leasing finanziario effettuate con altre istituzioni finanziarie non bancarie e delle operazioni di Partenariato pubblico-privato (PPP) consolidate nei conti delle Amministrazioni pubbliche.

Tavola a11.7

Debito delle Amministrazioni locali: analisi per comparti, strumenti e area geografica (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Debito delle Amministrazioni locali (non consolidato) 130.269 137.420 140.635 136.345 132.224 128.222in percentuale del PIL 8,1 8,6 8,7 8,3 7,9 7,5

Debito delle Amministrazioni locali 113.813 108.071 99.393 93.440 89.925 87.444in percentuale del PIL 7,1 6,7 6,1 5,7 5,3 5,1

CompartiDebito delle Regioni e Province autonome 40.580 37.766 35.284 32.015 31.550 31.537Debito delle Province 8.896 8.446 8.045 7.801 7.532 7.319Debito dei Comuni 47.289 45.752 43.502 42.155 40.907 39.517Debito di altri enti 17.048 16.107 12.562 11.470 9.935 9.071StrumentiTitoli emessi in Italia 8.133 7.610 7.076 6.572 6.071 5.574Titoli emessi all’estero 14.667 14.251 13.599 10.422 9.149 8.892Prestiti di IFM residenti 76.704 74.551 68.606 66.618 65.330 63.091Prestiti di IFM non residenti 2.602 2.433 3.009 2.918 2.836 2.795Altre passività (2) 11.708 9.226 7.103 6.911 6.538 7.092Area geograficaNord Ovest 32.127 31.163 28.561 27.530 26.499 25.027Nord Est 16.673 15.578 13.750 12.741 11.935 11.613Centro 29.911 27.260 24.667 23.671 23.180 23.727Sud 25.166 23.715 22.525 20.945 20.041 19.006Isole 9.937 10.355 9.891 8.553 8.271 8.071

Appendice57

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a11.8

Raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment) (1)(in percentuale del PIL)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Indebitamento netto (a) 2,9 2,9 3,0 2,6 2,5 2,3Acquisizioni nette di attività (b) 2,2 1,4 1,5 -0,6 0,8 0,5Monete e depositi (2) 0,1 .. 0,6 -0,6 0,6 -0,7Titoli 0,2 .. .. .. -0,2 0,1Prestiti (3) 1,5 0,5 0,1 -0,1 .. 0,5Azioni e partecipazioni (4) -0,1 0,5 .. -0,2 0,3 0,5Assicurazioni, pensioni e garanzie standardizzate .. .. .. .. .. ..Derivati e stock option dei dipendenti 0,2 0,2 0,2 0,2 0,3 0,2Altre attività 0,3 0,2 0,5 0,1 -0,3 -0,2Variazione passività non incluse nel debito (c) -0,3 -0,6 -0,1 -0,3 .. 0,2Assicurazioni, pensioni e garanzie standardizzate .. .. .. - 0,1 0,2Derivati e stock option dei dipendenti -0,1 - -0,1 -0,2 -0,2 -0,1Altre passività (5) -0,2 -0,5 .. -0,2 0,2 0,1Apprezzamento/deprezzamento del debito in valuta (d) .. .. .. .. .. ..Differenza valutazione tra valore facciale e di mercato (e) (6) -0,1 .. -0,4 -0,2 -0,3 -0,1Discrepanza statistica (f) -0,1 0,2 -0,1 .. -0,2 0,1Variazione del debito (g=a+b-c+d+e+f) 5,1 5,0 4,1 2,2 2,7 2,5

Fonte: Istat.(1) Eventuali mancate quadrature sono dovute all’arrotondamento delle cifre decimali; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Finanza pubblica: raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment). – (2) Include la variazione delle disponibilità liquide del Tesoro. – (3) Include i prestiti, bilaterali ed erogati attraverso l’EFSF, ai paesi della UEM. – (4) Include il contributo al capitale dell’ESM. – (5) Include la variazione dei debiti commerciali di parte corrente. – (6) Include scarti e premi all’emissione e al rimborso e la differenza cassa-competenza sugli interessi.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201758

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Finanza pubblica: finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche. – (2) Un valore negativo indica un aumento. – (3) Importi relativi alle operazioni delle Amministrazioni centrali.

Tavola a11.9

Finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (1)(milioni di euro)

VOCI 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Transazioni in strumenti di debito 76.610 80.267 75.338 39.752 50.601 44.980Monete e depositi 7.002 -1.777 14.735 5.055 -4.894 -41Titoli a breve termine 20.372 -10.972 -16.041 -9.508 -8.006 -463Titoli a medio e a lungo termine 24.116 91.710 82.107 43.479 62.704 41.131Prestiti 25.120 1.305 -5.463 725 797 4.354Disponibilità liquide del Tesoro (2) -10.138 -3.247 -8.750 10.684 -7.378 13.761Fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche 66.471 77.020 66.588 50.436 43.223 58.742

in percentuale del PIL 4,1 4,8 4,1 3,1 2,6 3,4Fabbisogno delle Amministrazioni centrali 68.657 83.006 75.162 58.280 47.174 61.236Fabbisogno delle Amministrazioni locali -2.200 -5.995 -8.630 -7.744 -3.983 -2.483Fabbisogno degli Enti di previdenza 14 9 55 -100 32 -12Per memoria:Dismissioni mobiliari (3) 7.874 1.877 3.328 6.560 883 58Fabbisogno al netto delle dismissioni mobiliari 74.346 78.897 69.915 56.996 44.106 58.800

in percentuale del PIL 4,6 4,9 4,3 3,4 2,6 3,4

Appendice59

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.1

Banche e intermediari non bancari

TIPO INTERMEDIARIO

31.12.2016 31.12.2017

Numero intermediari Numero intermediari

Inclusi nei gruppi bancari (1)

Non inclusi nei gruppi

bancari

Totale Inclusi nei gruppi bancari (1)

Non inclusi nei gruppi

bancari

Totale

Gruppi bancari – – 70 – – 60 Gruppi di SIM – – 16 – – 16 Gruppi di finanziarie – – – – – 4 Banche 129 475 604 113 425 538

di cui: banche spa 109 53 162 95 52 147 banche popolari 10 15 25 8 15 23 banche di credito cooperativo 9 325 334 9 280 289 succursali di banche estere 1 82 83 1 78 79

Società di intermediazione mobiliare 8 67 75 8 61 69 Società di gestione del risparmio 23 128 151 20 133 153 Società di investimento a capitale fisso – 10 10 – 17 17 Albo degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB (2) 37 92 129 37 158 195 Albo degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB- Sezione separata delle società fiduciarie 11 6 17 20 19 39 Elenco degli operatori del microcredito – 9 9 – 11 11 Istituti di moneta elettronica – 4 4 – 4 4 Istituti di pagamento 4 35 39 5 34 39 Altri intermediari vigilati (3) – 2 2 – 2 2

Fonte: albi ed elenchi di vigilanza.(1) Comprese le banche capogruppo. Le banche spa includono quelle appartenenti a gruppi aventi come capogruppo una banca popolare (4 nel 2016 e 2 nel 2017). – (2) Il 12 maggio 2016, con la conclusione del periodo transitorio disciplinato dall’art. 10 del D.lgs. 141/2010, la Banca d’Italia ha cessato la tenuta degli elenchi generale e speciale degli intermediari finanziari, di cui agli articoli rispettivamente 106 e 107 del TUB nella versione antecedente alla riforma introdotta dal citato decreto, e tutti i soggetti iscritti sono stati cancellati. Al 31 dicembre 2017 risultano ancora abilitati a operare 22 intermediari finanziari provenienti dall’elenco generale ex art.106 del TUB ante D.lgs. 141/2010 in relazione a un’istanza per l’iscrizione ad altro albo presentata nei termini previsti e in presenza di un procedimento amministrativo avviato ai sensi della L. 241/1990 e non ancora concluso. – (3) BancoPosta e Cassa depositi e prestiti spa.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201760

Tavola a13.2

Presenza all’estero delle banche italiane

AREA GEOGRAFICA31.12.2016 31.12.2017

Succursali Filiazioni Succursali Filiazioni

Europa 48 70 51 56 Albania – 2 – 2 Austria – 10 – 4 Belgio – 1 – 1 Bosnia ed Erzegovina – 3 – 3 Bulgaria – 1 – 1 Croazia – 5 – 5 Francia 8 4 8 3 Germania 5 5 6 4 Irlanda – 2 1 2 Lussemburgo – 8 – 7 Moldavia – 1 – – Polonia 1 3 1 1 Portogallo – 1 – 1 Principato di Monaco – 1 – 1 Regno Unito 6 – 6 – Repubblica Ceca – 1 – 1 Romania 22 2 22 2 Russia – 2 – 2 Spagna 5 2 6 2 Serbia – 3 – 2 Slovacchia – 1 – 1 Slovenia – 2 – 2 Svizzera – 6 – 5 Turchia 1 – 1 – Ucraina – 1 – 1 Ungheria – 3 – 3

Africa e Medio Oriente 3 1 4 1 Abu Dhabi 1 – 2 – Dubai 1 – 1 – Egitto – 1 – 1 Qatar 1 – 1 –

America centro settentrionale 3 – 3 – Stati Uniti 3 – 3 –

America Latina – 1 – 1 Brasile – 1 – 1

Asia 5 – 5 – Cina 4 – 4 – Giappone 1 – 1 –

Centri offshore 4 – 3 – Hong Kong 2 – 2 – Isole Cayman 1 – – – Singapore 1 – 1 –

Totale 63 72 66 58

Fonte: segnalazioni di vigilanza.

Appendice61

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.3

Banche e BancoPosta: canali distributivi

TIPO INTERMEDIARIO

31.12.2016 31.12.2017

Sportelli Promo-tori

Negozi finanziari

ATM POS (1) Sportelli Promo-tori

Negozi finanziari

ATM POS (1)

Italia Estero Italia Estero

Banche incluse nei gruppi 23.644 63 30.236 1.571 35.216 1.991.993 22.205 66 30.528 1.572 34.564 2.238.278

di cui: banche spa 19.719 62 29.649 1.539 30.066 1.808.102 20.613 65 30.328 1.571 32.416 2.170.121 banche popolari 3.513 1 543 30 4.624 169.763 1.174 1 163 – 1.607 52.166

banche di credito cooperativo 411 – 44 2 526 14.128 417 – 37 1 541 15.991 succursali di banche estere 1 – – – – – 1 – – – – – Banche non incluse nei gruppi 5.395 – 1.475 7 6.806 133.383 5.169 – 1.535 3 6.740 129.819

di cui: banche spa 825 – 947 6 1.341 48.053 720 – 1.004 2 1.132 44.099 banche popolari 460 – 83 – 611 23.343 445 – 78 – 584 25.017

banche di credito cooperativo 3.941 – 111 1 4.834 61.841 3.840 – 136 1 5.004 60.563 succursali di banche estere 169 – 334 – 20 146 164 – 317 – 20 140Totale banche 29.039 63 31.711 1.578 42.022 2.125.376 27.374 66 32.063 1.575 41.304 2.368.097BancoPosta 12.576 – …. …. 7.263 …. 12.580 – …. …. 7.280 ….

(1) Sono compresi anche i POS allocati presso società finanziarie del gruppo.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201762

Tavola a13.4

Prestiti delle banche italiane per area geografica e settore di attività economica (1)(variazioni percentuali sui 12 mesi)

PERIODI

Amministra-zioni

pubbliche

Società finanziarie

e assicurative

Imprese Famiglie consu-matrici

Ist. sociali senza scopo

di lucro e unità non classificabili e non classificate

Totale

Medio-grandi Piccole (2)

Famiglie produttrici (3)

Centro Nord

2015 – dic. 0,5 0,3 -0,9 -0,5 -2,7 -1,6 1,2 -1,9 -0,42016 – mar. 0,7 -0,1 -0,4 0,2 -2,7 -1,4 1,5 -2,7 0,3

giu. -3,8 0,1 0,0 0,5 -2,5 -1,4 1,9 -4,4 -0,1set. -2,9 3,2 -0,1 0,5 -2,6 -1,5 2,1 -3,0 0,3dic. -3,8 2,1 0,1 0,7 -2,7 -1,3 2,3 -4,0 0,2

2017 – mar. -2,2 -1,4 0,1 0,5 -1,9 -0,7 2,8 -2,6 0,3giu. 1,5 1,7 -0,1 0,2 -1,7 -0,1 2,8 -2,0 1,1set. 3,9 0,3 -0,6 -0,3 -2,2 0,0 2,9 -1,8 1,1dic. -0,4 6,5 0,3 0,6 -1,3 0,7 3,0 -0,5 1,4

2018 – mar. 0,2 7,3 1,2 1,8 -1,3 0,8 3,0 -2,6 2,1Sud e Isole

2015 – dic. -4,4 -1,2 0,1 0,4 -0,8 -0,3 1,2 -3,1 0,12016 – mar. -5,6 -0,1 0,4 0,7 -0,3 0,4 1,8 -3,7 0,4

giu. -5,7 2,9 0,7 0,9 0,2 0,8 2,4 -3,2 0,9set. -1,8 2,8 0,6 0,8 0,0 0,6 2,7 -2,9 1,3dic. -3,2 3,1 0,5 0,7 -0,3 0,0 2,9 -3,4 1,2

2017 – mar. -2,9 5,5 0,4 0,5 0,2 0,6 3,4 -2,0 1,5giu. -3,1 2,9 0,4 0,5 0,2 0,9 3,7 -1,9 1,6set. -3,4 1,4 0,0 -0,2 0,5 1,0 3,8 0,2 1,4dic. -7,6 9,6 0,3 0,2 0,6 1,4 3,8 3,9 1,3

2018 – mar. -5,7 3,2 0,6 0,5 0,7 1,1 4,0 -0,1 1,6Italia

2015 – dic. 0,0 -2,9 -0,7 -0,3 -2,3 -1,3 1,2 -2,1 -0,32016 – mar. 0,1 -0,1 -0,2 0,2 -2,2 -0,9 1,6 -2,8 0,3

giu. -4,0 0,2 0,1 0,6 -1,9 -0,9 2,1 -4,2 0,0set. -2,8 3,2 0,0 0,5 -2,1 -1,0 2,2 -3,0 0,5dic. -3,7 2,2 0,1 0,7 -2,2 -1,0 2,5 -3,9 0,4

2017 – mar. -2,3 -1,2 0,1 0,5 -1,5 -0,4 2,9 -2,6 0,4giu. 1,1 1,7 0,0 0,3 -1,3 0,2 3,0 -2,0 1,1set. 3,3 0,4 -0,5 -0,3 -1,6 0,2 3,1 -1,6 1,1dic. -1,0 6,6 0,3 0,5 -0,9 0,9 3,2 0,0 1,4

2018 – mar. -0,3 7,2 1,1 1,6 -0,9 0,8 3,3 -2,3 2,0

Fonte: segnalazioni di vigilanza.(1) I dati di marzo 2018 sono provvisori. I prestiti includono i pronti contro termine e le sofferenze. La ripartizione per area geografica si basa sulla residenza della clientela. Le variazioni percentuali sono corrette per tenere conto dell’effetto contabile di cartolarizzazioni, riclassificazioni, aggiustamenti di valore, aggiustamenti di cambio e altre variazioni diverse da quelle originate da transazioni; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: situazione riassuntiva dei conti. – (2) Società in accomandita semplice e in nome collettivo con numero di addetti inferiore a 20. Società semplici, società di fatto e imprese individuali con meno di 20 addetti. – (3) Società semplici, società di fatto e imprese individuali fino a 5 addetti.

Appendice63

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.5

Andamento delle principali poste dei bilanci bancari (1)(dati mensili; variazioni percentuali sui 12 mesi e milioni di euro)

VOCI

Flussi sui 12 mesi Variazioni percentuali sui 12 mesi Consistenze a marzo

2018Dicembre 2015

Dicembre 2016

Dicembre 2017

Marzo 2018

Dicembre 2015

Dicembre 2016

Dicembre 2017

Marzo 2018

Attivo

Cassa -1.039 -403 559 880 -8,1 -3,4 4,9 9,3 10.382 Titoli di debito (2) -28.546 -8.782 -35.073 -51.570 -5,3 -1,7 -7,1 -9,9 468.289

di cui: titoli di Stato -14.146 -13.215 -47.623 -57.973 -3,4 -3,4 -12,5 -14,4 345.799Prestiti -6.154 -11.139 -17.185 -6.528 -0,3 -0,6 -1,0 -0,4 1.773.448Attività verso controparti centrali -1.566 -2.741 -13.321 -5.042 -1,7 -3,1 -15,4 -6,6 71.822Attività verso l’Eurosistema (3) 8.702 47.845 70.598 30.088 56,4 198,2 98,1 34,4 117.469Attività sull’estero 16.849 8.806 34.356 23.612 5,3 2,6 10,1 6,6 380.745Attività verso IFM residenti

di cui: prestiti 13.388 -7.299 27.208 10.907 3,5 -1,9 7,3 2,7 412.863 titoli -48.470 11.225 -12.079 -7.758 -18,3 5,2 -5,4 -6,4 61.741Azioni e partecipazioni -3.721 -298 -196 891 -3,0 -0,4 -0,2 0,8 110.753Altre attività (4) -55.214 -10.343 -48.277 -46.934 -12,4 -2,7 -12,6 -12,7 318.237

Passivo

Depositi da residenti in Italia (a) 42.684 69.538 52.371 55.609 3,2 5,1 3,6 3,9 1.490.959Depositi da non residenti (b) 7.600 -20.281 -6.713 2.263 2,4 -6,2 -2,2 0,8 299.454Obbligazioni (5) (c) -61.821 -78.145 -53.338 -55.106 -13,3 -19,2 -16,1 -17,1 265.337Passività verso controparti centrali 28.002 8.194 -42.506 -33.182 23,3 5,5 -27,2 -22,5 114.120Passività verso l’Eurosistema (3) (d) -36.246 45.962 47.454 -7.362 -18,6 29,0 23,2 -2,9 250.403Passività connesse con operazioni di cessioni di crediti -16.643 -3.487 5.574 -140 -12,4 -2,9 4,7 -0,1 118.794Passività verso IFM residenti

di cui: depositi 14.304 -4.567 24.357 12.988 3,8 -1,2 6,5 3,2 415.162 obbligazioni -48.470 11.225 -12.079 -7.758 -18,3 5,2 -5,4 -6,4 61.741Capitale e riserve 15.137 -6.094 2.249 -7.789 3,5 -1,4 0,4 -1,7 444.397Altre passività -49.470 5.306 -30.945 -31.130 -13,0 1,0 -10,0 -10,0 265.383Per memoria:passività nette verso controparti centrali (e) 29.568 10.934 -29.185 -28.139 101,2 18,6 -41,9 -40,0 42.297raccolta complessiva (f=a+b+c+d+e) -18.214 28.009 10.588 -32.736 -0,8 1,2 0,4 -1,4 2.348.449

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali. (1) Le variazioni percentuali sono calcolate al netto dei cambiamenti dovuti a riclassificazioni, variazioni del cambio, aggiustamenti di valore e altre variazioni diverse da quelle originate da transazioni; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: situazione riassuntiva dei conti. – (2) L’aggregato include i titoli derivanti da crediti cartolarizzati e non cancellati, esclude le obbligazioni emesse da Istituzioni finanziarie monetarie (IFM) residenti. – (3) L’aggregato comprende i rapporti con l’Eurosistema per operazioni di politica monetaria; cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche, tavole 3.3a e 3.3b. – (4) L’aggregato comprende: quote di fondi comuni monetari, attività mobili e immobili e altre voci di minor rilievo. – (5) L’aggregato non include le obbligazioni detenute da IFM residenti in Italia.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201764

Tavola a13.6

Banche residenti in Italia: situazione riassuntiva dei conti (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ATTIVO

PERIODI

Cassa Prestiti Titoli diversi da azioni

Ai residenti in Italia Ai residenti in altri paesi

dell’area dell’euro

Al restodel mondo

Emessi da residenti in Italia

IFM Amministrazioni pubbliche

Altri residenti

IFM Amministrazioni pubbliche

Altri residenti

2014 12.862 394.366 270.492 1.648.979 96.204 96.260 264.696 410.342 126.1402015 11.825 419.385 271.534 1.642.375 93.752 97.704 215.103 398.009 114.6182016 11.422 452.738 262.237 1.627.141 89.815 101.783 224.246 382.803 118.5882017 – gen. 9.842 442.328 264.700 1.607.568 89.304 106.298 226.218 386.969 117.536 feb. 9.533 431.317 265.069 1.606.793 94.149 109.397 219.661 391.339 118.431 mar. 9.502 492.553 266.876 1.617.137 96.374 113.446 217.058 399.577 119.505 apr. 10.332 510.763 267.137 1.605.619 96.957 106.843 212.744 402.776 117.467 mag. 9.932 487.685 267.438 1.605.707 98.980 103.429 214.820 393.520 116.633 giu. 9.727 522.049 270.099 1.594.723 96.926 102.724 213.972 373.449 112.830 lug. 10.194 517.165 268.308 1.563.028 102.312 102.462 219.068 378.295 114.233 ago. 9.619 531.321 270.422 1.542.961 98.512 99.191 218.300 376.264 112.936 set. 9.724 517.380 271.946 1.558.295 100.454 100.524 217.219 371.033 112.359 ott. 9.931 549.070 269.324 1.579.052 97.311 104.620 212.525 359.154 109.822 nov. 9.967 540.095 269.023 1.612.463 98.220 105.701 211.945 344.176 114.433 dic. 11.981 535.291 260.561 1.575.365 104.776 101.421 64.652 331.669 127.6132018 – gen. 10.168 534.100 264.317 1.580.709 106.242 101.122 61.414 341.822 125.779 feb. 9.952 513.703 264.825 1.568.706 104.996 104.841 61.841 344.731 124.352 mar. 10.379 530.872 267.115 1.578.339 108.165 105.954 61.798 345.788 123.067

continua

PERIODI

Titoli diversi da azioni Azioni e partecipazioni emesse da Immobilizza-zioni

Altre attività Totale attività

Emessi da residenti in altri paesi

dell’area dell’euro

Emessi dal resto

del mondo

Residenti in Italia Residenti in altri paesi

dell’area dell’euro

Resto del mondo

IFM Altri residenti

2014 36.886 14.280 54.162 73.362 58.755 8.136 63.258 385.168 4.014.3482015 55.032 18.750 48.070 71.760 60.170 9.232 61.783 324.368 3.913.4712016 57.475 24.111 39.770 76.189 52.297 20.334 58.017 320.689 3.919.6562017 – gen. 52.573 23.672 38.538 74.071 54.266 20.201 57.689 321.933 3.893.706 feb. 55.526 24.345 36.534 74.593 54.131 20.710 56.984 326.996 3.895.508 mar. 60.529 25.332 36.661 75.373 54.399 20.930 57.231 313.020 3.975.502 apr. 56.639 25.879 37.089 73.957 54.070 21.375 57.330 300.375 3.957.352 mag. 54.167 25.268 37.084 73.791 54.420 20.221 57.281 297.585 3.917.962 giu. 59.707 24.681 36.702 71.284 53.764 17.393 57.007 291.570 3.908.608 lug. 61.132 25.243 36.725 71.621 53.788 16.626 57.141 303.430 3.900.771 ago. 60.686 26.165 37.737 71.044 53.839 16.694 57.116 302.383 3.885.189 set. 60.194 25.969 37.817 71.426 53.629 16.682 56.782 294.329 3.875.762 ott. 58.829 25.791 38.083 71.360 53.983 17.114 56.937 289.903 3.902.809 nov. 59.801 26.098 38.164 68.767 53.825 17.113 56.871 293.367 3.920.029 dic. 61.720 27.300 39.276 69.219 54.997 17.322 56.693 272.457 3.712.3112018 – gen. 59.820 27.740 39.166 70.349 53.077 18.134 56.929 276.205 3.727.093 feb. 63.268 29.058 39.024 70.253 52.927 16.945 56.373 265.608 3.691.403 mar. 66.298 30.836 39.224 71.520 52.622 16.922 56.520 260.587 3.726.005

(1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: situazione riassuntiva dei conti. Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli, cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS). L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice65

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

segue: Tavola a13.6

Banche residenti in Italia: situazione riassuntiva dei conti (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

PASSIVO

PERIODI

Depositi

Di residenti in Italia Di residenti in altri paesi dell’area dell’euro

IFM Amministrazione centrale

AltreAmministrazioni

pubbliche

Altri residenti IFM Amministrazioni pubbliche

e altri residentidi cui: connessi

con operazioni di cartolarizzazione e cessione di crediti

2014 579.319 49.906 19.731 1.510.995 132.948 163.606 15.7562015 554.873 44.480 18.348 1.581.934 122.162 175.418 21.0992016 587.754 49.575 18.342 1.651.013 118.675 157.978 23.2012017 – gen. 600.726 53.028 18.165 1.609.644 117.221 162.851 16.415 feb. 577.568 54.683 18.020 1.611.399 117.841 169.728 16.532 mar. 663.666 55.797 18.036 1.632.286 119.070 168.501 16.597 apr. 666.086 56.342 18.160 1.648.500 116.270 168.099 15.554 mag. 646.490 52.131 18.751 1.618.702 115.213 166.106 18.135 giu. 653.824 57.415 18.967 1.604.660 111.156 164.535 18.145 lug. 656.943 58.955 19.094 1.595.712 111.330 168.496 18.320 ago. 656.504 58.165 19.601 1.598.976 109.771 170.448 18.093 set. 644.408 56.835 19.423 1.629.010 108.912 169.525 18.956 ott. 652.505 56.257 19.118 1.635.834 105.903 174.374 19.378 nov. 655.911 36.442 18.974 1.646.666 110.460 174.692 19.354 dic. 643.737 41.158 18.195 1.670.671 124.122 168.715 20.5012018 – gen. 649.298 51.183 18.667 1.656.173 121.435 169.196 25.255 feb. 647.129 36.176 18.513 1.649.263 120.410 170.548 25.173 mar. 665.722 29.632 18.319 1.676.535 119.405 171.266 25.513

PERIODI

Depositi del resto del mondo Obbligazioni Capitale e riserve Altre passività Totale passività

di cui: banche

2014 128.341 83.239 727.137 424.235 395.324 4.014.3492015 126.395 80.229 621.823 448.232 320.868 3.913.4702016 124.633 80.039 558.028 440.953 308.178 3.919.6562017 – gen. 115.682 74.621 554.077 449.925 313.196 3.893.708 feb. 116.855 75.417 553.427 461.563 315.732 3.895.508 mar. 116.663 75.091 541.058 459.551 303.349 3.975.503 apr. 114.129 72.791 533.280 444.824 292.377 3.957.351 mag. 113.895 72.020 529.375 451.022 303.355 3.917.962 giu. 114.068 73.554 526.270 442.136 308.590 3.908.610 lug. 111.052 71.126 529.290 428.457 314.452 3.900.770 ago. 109.853 67.829 522.153 437.601 293.794 3.885.187 set. 108.809 67.772 512.529 438.281 277.986 3.875.762 ott. 110.612 69.800 501.706 438.208 294.816 3.902.808 nov. 108.214 65.678 496.726 440.383 322.667 3.920.029 dic. 105.605 65.764 341.717 437.734 264.277 3.712.3102018 – gen. 99.567 61.154 331.406 444.270 282.078 3.727.093 feb. 103.649 62.924 328.570 440.773 271.607 3.691.403 mar. 102.641 63.508 327.078 443.951 265.349 3.726.005

(1) Statistiche armonizzate del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). Per la definizione delle voci e per maggiori dettagli cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: situazione riassuntiva dei conti. Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli, cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS). L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201766

Tavola a13.7

Tassi di interesse bancari sui prestiti e sui depositi in euro a famiglie e società non finanziarie (1)(valori percentuali)

PERIODI

Prestiti (2) Depositi (4)

Famiglie Società non finanziarie Famiglie e società non finanziarie

TAEG-credito al consumo

TAEG-prestiti per l’acquisto di abitazioni

Conti correnti e prestiti rotativi

Fino a 1 milione di euro (3)

Oltre 1 milione di euro (3)

Totale di cui: conti correnti

di cui: con durata prestabilita

2014 – dic. 8,11 3,08 4,65 3,31 2,16 0,73 0,29 1,82 2015 – dic. 7,93 2,81 4,03 2,72 1,46 0,52 0,16 1,42 2016 – dic. 7,63 2,32 3,51 2,27 1,12 0,41 0,09 1,23 2017 – gen. 8,26 2,38 3,62 2,28 1,06 0,41 0,08 1,20

feb. 8,18 2,47 3,54 2,21 1,03 0,41 0,08 1,18 mar. 8,13 2,54 3,29 2,16 1,23 0,41 0,08 1,16 apr. 7,92 2,49 3,26 2,18 1,04 0,40 0,08 1,14 mag. 8,10 2,50 3,22 2,13 1,14 0,40 0,07 1,14 giu. 8,49 2,47 3,12 2,08 1,15 0,40 0,07 1,12 lug. 8,49 2,45 3,16 2,14 1,08 0,39 0,07 1,12 ago. 8,65 2,51 3,16 2,15 1,12 0,39 0,07 1,12 set. 8,51 2,41 3,04 2,06 0,97 0,39 0,07 1,11 ott. 8,46 2,37 3,11 2,02 1,06 0,38 0,06 1,10 nov. 8,28 2,32 3,04 2,00 1,03 0,39 0,06 1,08 dic. 8,05 2,27 3,00 2,00 1,16 0,38 0,06 1,06

2018 – gen. 8,45 2,27 3,01 1,90 1,08 0,38 0,06 1,03 feb. 8,44 2,25 3,02 1,99 1,08 0,39 0,06 1,01 mar. 8,38 2,24 2,95 1,99 1,04 0,40 0,06 0,99

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Tassi di interesse sui prestiti e sui depositi bancari. Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli, cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS). – (2) Con l’esclusione dei conticorrenti e dei prestiti rotativi, i dati sono relativi alle operazioni effettuate nel periodo di riferimento (nuove operazioni). – (3) Operazioni di finanziamento diverse dai conti correnti e dai prestiti rotativi. – (4) Il dato è relativo alle consistenze di conti correnti, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine.

Appendice67

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.8

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

ATTIVO

Prestiti a residenti Titoli in portafoglio emessi da residenti

Azioni e partecipazioni

di residenti

Attività sull’estero

A banche Ad Amministrazioni pubbliche

e altri residenti

di cui: sofferenze

Amministrazioni pubbliche

Altri (2)

Banche sotto forma di spa

2013 278.355 1.399.517 115.011 253.565 350.944 98.424 225.7992014 323.614 1.380.691 133.612 245.401 272.283 95.160 229.0812015 341.800 1.401.979 148.531 258.474 250.439 100.241 243.8292016 334.919 1.480.289 159.700 266.168 288.070 105.491 277.3312017 351.537 1.549.618 141.107 247.725 164.579 102.308 305.754

Banche popolari2013 26.290 290.452 24.103 78.622 105.478 25.327 19.9422014 21.569 302.813 30.933 87.538 86.217 23.294 21.3002015 12.939 276.334 32.457 64.526 52.219 10.975 16.7712016 7.760 176.171 20.374 44.914 28.557 6.444 8.7882017 1.230 61.013 7.554 20.077 5.592 1.568 5.979

Banche di credito cooperativo2013 13.231 135.754 11.680 58.122 21.321 1.835 1.3082014 15.271 134.653 14.143 69.269 15.563 2.011 1.7872015 13.847 133.347 15.324 67.536 12.485 2.104 1.9882016 11.770 132.270 15.906 65.417 11.750 2.237 2.2862017 11.263 130.557 14.443 59.929 8.663 2.947 1.872

Filiali di banche estere2013 19.197 104.992 5.080 7.332 17.965 7.137 55.7792014 18.345 101.315 4.986 8.134 16.772 7.060 58.3532015 26.595 102.248 4.394 7.473 14.578 6.510 72.0522016 26.181 100.648 4.871 6.304 14.457 1.788 57.4102017 28.419 94.737 4.339 3.938 13.431 1.672 53.931

continua

(1) I dati riflettono la composizione di ciascuna categoria alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria e nella sezione Glossario la voce Banche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni”, registrano discontinuità statistiche per effetto dellariorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli inportafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (2) Dal dicembre 2017 le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioniemesse” non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate, mentre la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201768

segue: Tavola a13.8

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

PASSIVO

Depositi di residenti Obbligazioni emesse (2)

Capitale e riserve (2)

Passività sull’estero

Banche e banca centrale

Amministrazioni pubbliche e altri residenti

Conti correnti Con durataprestabilita

Rimborsabili con preavviso

Pronti contro termine

Banche sotto forma di spa

2013 458.743 556.160 195.139 269.611 95.813 638.840 292.073 166.3812014 468.475 610.395 163.186 273.712 95.929 517.882 309.945 161.1752015 456.205 653.611 157.832 273.140 126.753 487.559 342.713 175.6202016 512.321 780.230 159.664 271.863 138.120 473.646 361.332 185.6832017 583.937 905.765 165.171 274.794 107.237 315.419 378.584 187.724

Banche popolari

2013 76.267 128.081 64.777 6.851 29.652 179.822 56.049 23.0532014 63.649 153.253 64.921 7.154 24.773 159.233 68.449 18.9212015 52.088 154.751 50.185 6.682 19.898 94.277 55.993 13.4812016 29.467 117.137 22.864 4.749 15.049 54.193 32.851 6.7862017 14.353 51.845 10.844 3.360 1.379 5.296 14.205 2.684

Banche di credito cooperativo

2013 33.366 72.785 32.111 10.047 1.357 58.277 26.333 383 2014 39.165 80.779 31.502 9.963 1.309 48.775 28.925 459 2015 35.573 89.492 27.657 10.332 1.601 38.996 31.526 491 2016 34.863 99.652 25.519 10.623 1.028 29.538 32.103 527 2017 32.252 106.138 23.850 10.662 235 20.367 31.754 610

Filiali di banche estere

2013 12.252 18.489 23.992 13.056 3.229 1.413 16.196 130.0122014 6.715 26.914 23.087 11.765 1.991 1.246 16.916 127.1482015 10.022 38.328 20.514 10.895 3.092 991 18.001 133.3192016 10.712 40.421 16.410 10.685 4.917 651 14.668 112.8152017 12.674 37.615 15.337 9.910 5.882 635 13.190 103.803

(1) I dati riflettono la composizione di ciascuna categoria alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria e nella sezione Glossario la voce Banche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni”, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (2) Dal dicembre 2017 le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate, mentre la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio.

Appendice69

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.9

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

ATTIVO

Prestiti a residenti Titoli in portafoglio emessi da residenti

Azioni e partecipazioni

di residenti

Attività sull’estero

A banche Ad Amministrazioni pubbliche

e altri residenti

di cui: sofferenze

Amministrazioni pubbliche

Altri (2)

Primi 5 gruppi

2013 203.527 859.166 89.358 151.117 293.791 64.551 171.8762014 240.195 838.727 105.251 146.319 238.203 62.742 174.0322015 255.958 833.048 110.408 136.181 194.713 56.156 191.9272016 242.815 821.104 113.527 123.646 206.040 53.511 216.1332017 261.696 870.463 101.854 116.191 105.570 50.272 239.511

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi

2013 84.206 648.204 31.900 100.024 118.602 53.774 52.8352014 85.904 660.694 38.280 109.166 86.975 49.776 54.0542015 84.559 652.305 44.397 112.472 76.037 48.107 45.2392016 85.145 644.807 45.092 118.759 78.310 50.181 48.7382017 75.619 555.231 28.207 93.191 35.810 45.791 48.940

Filiali di banche estere

2013 19.197 104.992 5.080 7.332 17.965 7.137 55.7792014 18.345 101.315 4.986 8.134 16.772 7.060 58.3532015 26.595 102.248 4.394 7.473 14.578 6.510 72.0522016 26.181 100.648 4.871 6.304 14.457 1.788 57.4102017 28.419 94.737 4.339 3.938 13.431 1.672 53.931

Banche piccole

2013 7.120 132.288 13.701 50.863 34.995 4.511 17.4712014 7.355 134.999 16.900 47.694 26.478 4.970 17.6512015 8.157 140.546 19.075 45.849 25.648 5.754 17.6762016 8.483 140.818 16.145 41.148 24.981 6.205 16.8742017 9.410 136.269 13.681 34.850 21.397 6.052 18.206

Banche minori

2013 23.024 186.065 15.835 88.306 30.354 2.750 4.8682014 27.000 183.737 18.256 99.029 22.407 2.976 6.4302015 19.912 185.762 22.431 96.034 18.744 3.303 7.7472016 18.007 182.001 21.216 92.945 19.045 4.274 6.6602017 17.304 179.225 19.363 83.499 16.056 4.708 6.948

continua

(1) I dati riflettono la composizione di ciascuna categoria alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali e nella sezione Glossario la voce Banche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni”, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (2) Dal dicembre 2017 le voci “obbligazioni emesse” e “titoli in portafoglio” non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate, mentre la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201770

segue: Tavola a13.9

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali (1)(consistenze di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

PASSIVO

Depositi di residenti Obbligazioni emesse (2)

Capitale e riserve (2)

Passività sull’estero

Banche e banca centrale

Amministrazioni pubbliche e altri residenti

Conti correnti Con durata prestabilita

Rimborsabili con preavviso

Pronti contro termine

Primi 5 gruppi

2013 299.929 380.828 114.105 14.337 74.513 579.146 222.612 115.9772014 330.529 407.101 91.305 13.397 80.374 482.171 240.025 105.2662015 336.164 442.432 81.872 12.912 77.788 418.069 242.651 109.4142016 353.734 492.367 67.245 11.922 86.527 385.396 235.142 115.7932017 406.148 588.397 92.127 13.617 59.061 231.046 254.748 117.778

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi

2013 168.336 197.380 93.521 252.852 32.445 188.411 88.337 56.6062014 137.937 242.133 87.526 258.183 25.532 154.239 97.278 58.8152015 122.849 245.282 76.947 257.812 44.415 132.872 105.978 57.6102016 131.416 271.646 65.359 255.538 50.614 118.448 111.639 55.5042017 129.403 232.655 35.638 255.202 40.759 73.009 91.531 48.748

Filiali di banche estere

2013 12.252 18.489 23.992 13.056 3.229 1.413 16.196 130.0122014 6.715 26.914 23.087 11.765 1.991 1.246 16.916 127.1482015 10.022 38.328 20.514 10.895 3.092 991 18.001 133.3192016 10.712 40.421 16.410 10.685 4.917 651 14.668 112.8152017 12.674 37.615 15.337 9.910 5.882 635 13.190 103.803

Banche piccole

2013 38.215 79.166 38.606 5.146 14.592 37.301 26.700 12.8932014 38.909 85.236 36.547 5.692 6.819 29.897 30.153 12.1582015 32.070 87.662 36.019 5.677 15.045 23.087 34.858 17.5482016 36.456 100.907 34.252 5.852 7.926 18.057 33.346 18.5392017 43.129 104.749 32.192 5.204 3.621 11.795 32.206 20.958

Banche minori2013 61.896 99.651 45.795 14.174 5.272 72.082 36.806 4.3412014 63.915 109.957 44.231 13.557 9.286 59.584 39.864 4.3172015 52.782 122.478 40.835 13.754 11.004 46.805 46.745 5.0202016 55.045 132.100 41.190 13.923 9.131 35.476 46.159 3.1602017 51.862 137.947 39.908 14.793 5.409 25.232 46.058 3.534

(1) I dati riflettono la composizione di ciascuna categoria alla data indicata. Per la composizione delle categorie e il contenuto delle voci cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali e nella sezione Glossario la voce Banche. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta all’arrotondamento. I depositi e i prestiti interbancari con banche residenti in Italia, nonché le voci “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni”, registrano discontinuità statistiche per effetto della riorganizzazione dei gruppi bancari. Nel 2014 la serie storica delle sofferenze è stata influenzata da operazioni societarie realizzate da alcuni gruppi bancari. Le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” includono le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011. – (2) Dal dicembre 2017 le voci “titoli in portafoglio” e “obbligazioni emesse” non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate, mentre la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio.

Appendice71

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.10

Banche e gruppi bancari: qualità del credito (1)(milioni di euro e valori percentuali; dicembre 2017)

VOCICrediti

(2)Quota sul totale

dei crediti Tasso di

copertura (3)Quota sul totale dei crediti al netto delle rettifiche di valore

Banche e gruppi con a capo spa Crediti verso clientela 1.765.363 100,0 8,0 100,0

in bonis 1.516.042 85,9 0,5 92,8deteriorati 249.321 14,1 53,4 7,2

sofferenze 157.306 8,9 64,8 3,4inadempienze probabili 87.565 5,0 34,3 3,5esposizioni scadute e/o sconfinanti 4.449 0,3 24,9 0,2

Banche e gruppi con a capo banche popolari Crediti verso clientela 68.045 100,0 9,2 100,0

in bonis 55.387 81,4 0,6 89,1deteriorati 12.658 18,6 46,9 10,9

sofferenze 7.548 11,1 60,6 4,8inadempienze probabili 4.500 6,6 28,7 5,2esposizioni scadute e/o sconfinanti 609 0,9 11,0 0,9

Banche di credito cooperativoCrediti verso clientela 131.802 100,0 9,0 100,0

in bonis 109.121 82,8 0,8 90,3deteriorati 22.680 17,2 48,5 9,7

sofferenze 13.202 10,0 60,8 4,3inadempienze probabili 8.701 6,6 33,3 4,8esposizioni scadute e/o sconfinanti 777 0,6 9,5 0,6

Totale sistema Crediti verso clientela 1.965.210 100,0 8,1 100,0

in bonis 1.680.551 85,5 0,5 92,5deteriorati 284.659 14,5 52,7 7,5

sofferenze 178.057 9,1 64,4 3,5inadempienze probabili 100.767 5,1 33,9 3,7esposizioni scadute e/o sconfinanti 5.836 0,3 21,4 0,3

di cui: maggiori gruppi (4)Crediti verso clientela 1.280.436 100,0 8,3 100,0

in bonis 1.094.428 85,5 0,5 92,8deteriorati 186.008 14,5 54,6 7,2

sofferenze 118.858 9,3 65,8 3,5inadempienze probabili 64.606 5,0 35,0 3,6esposizioni scadute e/o sconfinanti 2.543 0,2 28,5 0,2

Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari e individuali per le banche non appartenenti a gruppi.(1) I crediti verso clientela includono anche le “attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione”. Le eventuali mancate quadrature dell’ultima cifra sono dovute agli arrotondamenti. Sono compresi i gruppi italiani filiazioni di intermediari esteri; sono escluse le filiali di banche estere. Dati provvisori. – (2) I crediti sono al lordo delle relative rettifiche di valore. – (3) Il tasso di copertura è dato dall’ammontare delle rettifiche di valore in rapporto alla corrispondente esposizione lorda. – (4) Primi cinque gruppi bancari per totale dell’attivo a dicembre 2017.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201772

Fonte: Centrale dei rischi.(1) Dati relativi alle sole unità operanti in Italia. Per la definizione degli aggregati cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: nuove sofferenze e nuovi prestiti deteriorati rettificati in rapporto ai prestiti. – (2) Comprende anche i settori “Amministrazioni pubbliche”, “Società finanziarie e assicurative”, “Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie” e “Unità non classificabili e non classificate”.

Tavola a13.11

Banche e società finanziarie: sofferenze e prestiti deteriorati per alcuni settori di attività economica e per aree geografiche (1)

(valori percentuali di fine periodo)

ANNI

Famiglieconsumatrici

Società non finanziarie e famiglie produttrici Totale (2)

Manifattura Edilizia Servizi

Nuove sofferenze rettificate/Prestiti non in sofferenza anno precedente

Centro Nord

2013 1,28 4,52 4,18 8,31 4,13 2,892014 1,26 4,02 3,24 8,50 3,59 2,532015 1,38 4,13 2,96 8,62 3,91 2,642016 1,44 3,53 1,99 9,05 3,21 2,322017 1,11 2,68 1,60 7,79 2,35 1,77

Sud e Isole2013 1,55 6,33 7,23 8,84 5,88 4,272014 1,67 6,80 6,68 11,02 6,04 4,432015 1,86 5,77 4,95 8,96 5,57 3,892016 2,04 5,15 3,78 10,14 4,80 3,652017 1,61 4,10 2,58 6,00 4,66 2,84

Totale Italia2013 1,34 4,77 4,51 8,39 4,37 3,072014 1,35 4,39 3,62 8,88 3,93 2,792015 1,49 4,35 3,18 8,67 4,14 2,812016 1,57 3,74 2,18 9,21 3,43 2,512017 1,22 2,86 1,70 7,53 2,68 1,92

Nuovi prestiti deteriorati rettificati/Prestiti non deteriorati anno precedente Centro Nord

2013 2,62 8,26 5,63 16,41 7,66 5,192014 2,21 7,60 6,19 16,58 6,73 4,682015 2,18 5,35 3,24 12,89 5,02 3,392016 1,64 3,85 2,61 9,32 3,71 2,462017 1,28 3,07 2,21 8,97 2,63 2,00

Sud e Isole2013 3,29 11,91 11,07 15,00 12,30 7,892014 2,83 9,67 7,36 16,47 9,47 6,272015 2,62 7,54 4,21 14,15 7,57 5,612016 2,16 5,69 3,74 10,28 5,82 3,962017 1,71 4,01 2,56 7,29 3,97 2,83

Totale Italia2013 2,77 8,73 6,20 16,20 8,28 5,542014 2,34 7,86 6,31 16,56 7,09 4,882015 2,27 5,63 3,34 13,08 5,36 3,682016 1,75 4,09 2,72 9,46 3,99 2,652017 1,37 3,19 2,25 8,72 2,80 2,11

Appendice73

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.12

Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti (1)(dati di fine periodo in milioni di euro e valori percentuali)

VOCI

Crediti e titoli In percentuale del totale

delle esposizioni segnalate

alla BRI (2)

Garanzie, impegni e derivati (3)

Per memoria: raccolta locale in valuta localedi cui:

esposizione locale in valuta locale

2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017 2016 2017

Area dell’euro 403.779 432.624 206.942 223.533 7,5 7,9 185.817 212.125 255.577 266.680Altri paesi industriali 90.900 98.409 21.311 20.019 0,9 1,0 531.385 146.450 4.923 7.061Istituzioni internazionali 6.826 5.110 – – 2,5 2,4 3.597 1.977 – –Paesi in via di sviluppo 148.836 160.583 61.421 68.553 3,7 3,9 53.405 41.093 43.432 46.309

di cui: Europa (4) 104.645 110.163 49.054 55.049 12,5 13,0 28.375 21.830 34.904 37.259 paesi ex URSS 19.487 23.444 8.988 9.507 16,8 20,6 12.088 5.276 5.993 6.480 Africa e Medio Oriente 9.956 11.379 2.512 2.930 2,0 2,5 5.602 7.216 2.029 2.389 Asia e Pacifico 9.080 9.546 751 948 0,5 0,5 4.935 4.369 505 180 Centro e Sud America 5.667 6.051 115 120 0,6 0,7 2.405 2.402 1 2

Centri offshore e non classificabili 7.625 8.194 211 136 0,3 0,4 5.207 4.846 1.131 246Totale verso non residenti 657.965 704.920 289.885 312.241 3,0 3,2 779.411 406.491 305.063 320.297Per memoria:esposizione totale 2.610.686 2.570.891 993.260 626.890

Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari e segnalazioni individuali per le banche non appartenenti a gruppi; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti.(1) Esposizione verso il “debitore ultimo”, al lordo delle sofferenze e al netto delle svalutazioni. Sono escluse le operazioni all’interno del gruppo. Sono esclusi BancoPosta e CDP. – (2) In percentuale delle esposizioni verso non residenti segnalate alla BRI da un ampio gruppo di intermediari internazionali. Per il 2017 al denominatore della percentuale è stato usato il dato di settembre. – (3) Esclusi gli impegni revocabili. – (4) Esclusi i paesi appartenenti all’area dell’euro e i paesi dell’ex URSS.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201774

Tavola a13.13

Conti economici delle banche italiane: formazione dell’utile (1)

VOCI 2015 2016 2017 2016 2017

In percentuale del totale delle attività Variazioni percentualiMargine di interesse (a) 0,98 0,92 0,90 -6,8 -3,2 Altri ricavi netti (b) 1,20 1,13 1,15 -6,2 0,8

di cui: negoziazione e valutazione al fair value 0,23 0,13 0,10 -45,3 -26,8 servizi 0,76 0,74 0,76 -2,1 2,3 dividendi e proventi assimilati 0,21 0,09 0,09 -56,8 0,7 Margine di intermediazione (c=a+b) 2,18 2,05 2,05 -6,5 -1,0 Costi operativi (d) 1,47 1,59 1,45 7,7 -9,5

di cui: per il personale bancario 0,71 0,77 0,73 6,7 -5,4 Risultato di gestione (e=c-d) 0,72 0,46 0,59 -35,2 28,5 Rettifiche e riprese di valore e accantonamenti (f) 0,72 1,07 0,68 46,1 -36,7

di cui: su crediti 0,62 0,94 0,57 47,1 -39,9 Proventi straordinari (g) 0,11 0,03 0,29 -75,0 992,2 Utile lordo (h=e-f+g) 0,12 -0,58 0,20 -521,9 134,5 Imposte (i) (2) 0,01 -0,01 0,00 178,4 101,4 Utile netto (h-i) 0,10 -0,57 0,20 -586,6 169,2

Altri indicatori

Utile netto in percentuale del capitale e delle riserve (ROE) (3) 1,4 -7,8 2,8

Consistenze Variazioni percentuali

Totale attività (milioni di euro) 3.337.765 3.367.083 3.330.717 0,9 -1,1 Dipendenti medi totali 293.298 297.599 289.228 1,5 -2,8 Totale attività per dipendente (migliaia di euro)

Valori nominali 11.380 11.314 11.516 -0,6 1,8 Valori a prezzi costanti (4) 11.380 11.325 11.391 -0,5 0,6

Costo unitario del personale (migliaia di euro)Valori nominali (5) 76,7 78,0 77,5 1,7 -0,6 Valori a prezzi costanti (4) (5) 76,7 78,1 76,7 1,8 -1,9

Per memoria: (6)totale attività (milioni di euro) 3.387.105 3.368.730 3.335.059 -0,5 -1,0 numero dei dipendenti totali (7) 298.474 295.296 281.928 -1,1 -4,5

Fonte: segnalazioni di vigilanza individuali.(1) Per le modalità di calcolo e la definizione delle voci cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: conti economici. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. I dati dell’ultimo anno sono provvisori. Dal 2016 i dati sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza armonizzate Finrep. Alcuni aggregati possono di conseguenza presentare discontinuità rispetto agli anni precedenti. – (2) Un valore negativo indica un credito d’imposta. – (3) La voce “capitale e riserve” è composta dal capitale sociale, dalle riserve e dal saldo tra avanzi e perdite risultante dagli esercizi precedenti. – (4) Dati deflazionati con l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (indici: 2015=100). – (5) Sono esclusi dalle spese per il personale gli oneri straordinari per agevolare l’interruzione anticipata del rapporto di lavoro, i compensi degli amministratori e le spese per il personale collocato a riposo. – (6) Dati riferiti all’intero sistema bancario, incluse le banche che non hanno inviato le informazioni di conto economico. – (7) Dati di fine periodo.

Appendice75

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.14

Banche residenti in Italia: formazione del margine di interesse (1)

VOCI 2014 2015 2016 2017

Composizione dei bilanci bancari(valori in percentuale dei fondi fruttiferi totali)

Fondi fruttiferi 100,00 100,00 100,00 100,00Finanziamenti a banche centrali 0,52 0,57 1,14 2,80Finanziamenti a banche 13,24 13,87 13,74 13,83Finanziamenti a clientela 58,89 56,65 57,20 57,51Titoli 19,27 18,87 17,91 16,49Attività nei confronti di non residenti 8,09 10,05 10,02 9,37

Passività onerose 97,68 95,48 95,57 97,83Debiti nei confronti di banche centrali 7,67 6,44 6,61 9,44Debiti nei confronti di banche 13,74 14,63 14,55 14,77Debiti nei confronti di clientela 43,76 45,82 48,95 51,09Titoli di debito emessi (2) 24,84 21,32 18,09 15,46Passività nei confronti di non residenti 7,67 7,28 7,36 7,08

Rendimenti e costi unitari

(valori in percentuale delle rispettive poste di bilancio)Fondi fruttiferi 2,53 2,10 1,83 1,63

Finanziamenti a banche centrali 0,11 0,04 0,04 0,05Finanziamenti a banche 1,10 0,71 0,64 0,57Finanziamenti a clientela 3,18 2,87 2,49 2,20Titoli 2,20 1,61 1,24 1,17Attività nei confronti di non residenti 1,11 0,71 0,94 0,99

Passività onerose 1,33 0,97 0,77 0,57Debiti nei confronti di banche centrali 0,17 0,08 0,04 0,02Debiti nei confronti di banche 1,00 0,69 0,67 0,54Debiti nei confronti di clientela 0,64 0,38 0,27 0,18Titoli di debito emessi (2) 3,14 2,79 2,55 2,24Passività nei confronti di non residenti 1,09 0,72 0,66 0,62

Differenziale fra finanziamenti a clientela e debiti nei confronti di clientela 2,54 2,49 2,23 2,02Interessi attivi e passivi (3)

(valori in percentuale dei fondi fruttiferi totali)Fondi fruttiferi 2,53 2,10 1,83 1,63

Finanziamenti a banche centrali 0,00 0,00 0,00 0,00Finanziamenti a banche 0,15 0,10 0,09 0,08Finanziamenti a clientela 1,87 1,63 1,43 1,27Titoli 0,42 0,30 0,22 0,19Attività nei confronti di non residenti 0,09 0,07 0,09 0,09

Passività onerose 1,30 0,93 0,74 0,56Debiti nei confronti di banche centrali 0,01 0,01 0,00 0,00Debiti nei confronti di banche 0,14 0,10 0,10 0,08Debiti nei confronti di clientela 0,28 0,17 0,13 0,09Titoli di debito emessi (2) 0,78 0,60 0,46 0,35Passività nei confronti di non residenti 0,08 0,05 0,05 0,04

Ricavi netti da interessi/Fondi fruttiferi totali 1,26 1,20 1,11 1,08

(1) Per le modalità di calcolo e la definizione delle voci cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche: conti economici. Sono escluse le filiali di banche estere. I dati dell’ultimo anno sono provvisori. – (2) Includono obbligazioni e altri titoli di debito detenuti da non residenti. – (3) Dati ottenuti moltiplicando i rendimenti e i costi unitari per le quote delle rispettive poste di bilancio sui fondi fruttiferi totali.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201776

Fonte: segnalazioni di vigilanza consolidate per i gruppi bancari e individuali per le banche non appartenenti a gruppi. (1) Sono escluse le succursali di banche estere. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. Per la definizione degli aggregati cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche e gruppi bancari: redditività e adeguatezza patrimoniale. Per omogeneità nel confronto, la composizione dei gruppi bancari e la ripartizione delle banche tra le diverse categorie istituzionali fa riferimento alla situazione in essere alla fine del 2017. – (2) Primi 5 gruppi bancari per totale dell’attivo a dicembre del 2017. – (3) Dati provvisori. – (4) Comprende l’utile al netto delle imposte delle banche non appartenenti a gruppi. – (5) Il cost-income ratio è il rapporto tra i costi e il margine di intermediazione.

Tavola a13.15

Banche e gruppi bancari: conti economici per categoria (1)(milioni di euro)

VOCI

Banche e gruppi con a capo

spa (I)

Banche e gruppi con a capo

banche popolari (II)

Banche di credito

cooperativo (III)

Totale sistema (IV=I+II+III)

di cui:maggiori gruppi (2)

2016 2017 (3)

2016 2017 (3)

2016 2017 (3)

2016 2017 (3)

2016 2017 (3)

Margine di interesse (a) 35.881 34.703 1.206 1.186 3.150 3.194 40.238 39.082 23.730 23.278Altri ricavi (b) 38.410 37.800 1.163 1.253 2.485 2.402 42.059 41.455 25.197 26.125

di cui: commissioni 27.138 28.383 720 769 1.263 1.298 29.120 30.451 18.402 19.676Margine di intermediazione (c=a+b) 74.292 72.503 2.370 2.438 5.636 5.596 82.297 80.537 48.927 49.403Costi (d) 55.063 50.446 1.598 1.581 3.992 3.846 60.653 55.873 37.526 34.738

di cui: spese per il personale 29.325 27.384 799 805 2.109 2.063 32.233 30.252 20.678 19.548Risultato di gestione (e=c–d) 19.229 22.057 771 857 1.644 1.750 21.644 24.664 11.401 14.665Accantonamenti e

rettifiche di valore (f) 36.675 20.692 632 551 1.783 1.470 39.090 22.713 27.984 15.072di cui: per deterioramento di crediti 31.420 17.088 567 441 1.669 1.363 33.656 18.891 24.365 12.488

Risultato operativo netto (g=e–f) -17.446 1.365 139 307 -139 280 -17.446 1.952 -16.583 -408Proventi non ricorrenti (h) 2.010 3.574 13 49 2 -8 2.025 3.615 1.373 2.165Utile lordo (i=g+h) -15.436 4.939 152 355 -138 272 -15.422 5.566 -15.210 1.757Imposte (l) 1.213 1.027 12 89 38 60 1.262 1.175 816 244Utile dei gruppi di attività

in via di dismissione al netto delle imposte (m) 1.948 4.139 .. .. 6 1 1.953 4.140 1.935 4.103

Utile di pertinenza di terzi (n) 1.040 522 3 8 – – 1.043 531 458 378Utile di pertinenza della capogruppo

(o=i–l+m–n) (4) -15.741 15.453 137 250 -169 212 -15.773 15.915 -14.549 12.455Indicatori percentualiRapporto tra gli altri ricavi e il margine di intermediazione 51,7 52,1 49,1 51,4 44,1 42,9 51,1 51,5 51,5 52,9Cost-income ratio (5) 74,1 69,6 67,4 64,8 70,8 68,7 73,7 69,4 76,7 70,3Incidenza delle rettifiche su crediti sul

risultato di gestione 163,4 77,5 73,6 51,4 101,5 77,9 155,5 76,6 213,7 85,2ROE -7,1 7,6 1,6 3,6 -0,6 1,2 -6,0 7,0 -10,7 9,3ROE al netto delle componenti

straordinarie -6,7 4,3 1,8 3,9 -0,6 1,2 -5,7 4,1 -10,3 4,8

Appendice77

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.16

Banche e gruppi bancari: patrimonio di vigilanza e requisiti patrimoniali (1)(dati di fine periodo in milioni di euro)

ANNI

Capitale primario

di classe 1 (CET1)

Capitale di classe 1

(tier 1)

Totale fondi propri

Coefficiente relativo al CET1 (valori

percentuali)

Coefficiente relativo al tier 1 (valori

percentuali)

Coefficiente di

patrimonia-lizzazione

(valori percentuali)

Deficienze patrimoniali (2)

Distribuzione requisiti patrimoniali (valori percentuali)

N. banche deficitarie

Ammontare deficienze

Rischio di credito

e controparte

Rischi di

mercato

Rischi operativi

Altri requisiti

Banche e gruppi con a capo spa2015 160.401 167.493 200.154 11,9 12,4 14,9 1 86 86,8 3,4 9,0 0,8 2016 142.745 150.502 181.202 11,0 11,5 13,9 6 409 87,1 3,4 8,8 0,6 2017 166.491 178.642 207.492 13,5 14,5 16,9 1 20 87,5 3,3 8,7 0,5

Banche e gruppi con a capo banche popolari

2015 7.457 7.458 8.617 13,5 13,5 15,6 1 1 88,9 1,7 9,3 0,1 2016 7.537 7.544 8.488 13,6 13,6 15,3 – – 89,8 1,2 8,9 0,1 2017 7.582 7.589 8.342 13,8 13,8 15,2 – – 90,0 1,2 8,7 0,1

Banche di credito cooperativo

2015 19.360 19.362 19.887 16,5 16,5 17,0 3 16 90,7 0,1 9,1 0,1 2016 18.694 18.750 19.168 16,7 16,7 17,1 4 12 90,5 0,1 9,3 0,1 2017 17.634 17.750 18.139 16,4 16,5 16,9 1 1 90,4 0,1 9,5 0,1

Totale sistema

2015 187.219 194.314 228.658 12,3 12,8 15,0 5 103 87,2 3,1 9,0 0,7 2016 168.977 176.797 208.857 11,5 12,0 14,2 10 421 87,5 3,1 8,9 0,6 2017 191.708 203.981 233.973 13,8 14,7 16,8 2 21 87,8 3,0 8,7 0,5

di cui: maggiori gruppi (3)

2015 104.118 110.751 134.862 11,7 12,5 15,2 – – 86,1 4,0 9,1 0,8 2016 88.780 95.954 119.690 10,2 11,0 13,7 – – 86,2 4,5 8,7 0,7 2017 113.015 124.483 145.911 13,4 14,7 17,2 – – 86,8 4,3 8,4 0,6

Fonte: segnalazioni consolidate per i gruppi bancari e segnalazioni individuali per le banche non appartenenti a gruppi. (1) Sono escluse le succursali di banche estere. Per la definizione di patrimonio di vigilanza e per il calcolo dei coefficienti patrimoniali cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche e gruppi bancari: redditività e adeguatezza patrimoniale. La ripartizione delle banche, tra le diverse categorie istituzionali, fa riferimento alla situazione in essere a fine 2017. – (2) Le deficienze patrimoniali sono riferite rispetto a un coefficiente di CET1 ratio pari – per gli anni 2015 e 2016 – al 7 per cento (somma tra il minimo del 4,5 per cento e il 2,5 per cento di riserva di conservazione di capitale) e, per il 2017, al 5,75 per cento (a seguito dell’adozione del regime transitorio per l’applicazione della riserva di conservazione del capitale, che ha ridotto l’importo di tale requisito all’1,25 per cento per il 2017). – (3) Primi cinque gruppi bancari per totale dell’attivo a dicembre del 2017.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201778

Tavola a13.17

Banche e gruppi bancari: stato patrimoniale (1)(dati in milioni di euro)

VOCI

Dicembre 2016 Dicembre 2017

Banche e gruppi cona capo spa

(A)

Banche e gruppi con

a capo banche

popolari (B)

Banche di credito

cooperativo (C)

Totale(A+B+C)

di cui: maggiori gruppi

Banche e gruppi cona capo spa

(A)

Banche e gruppi con

a capo banche

popolari (B)

Banche di credito

cooperativo (C)

Totale(A+B+C)

di cui: maggiori gruppi

AttivoCassa e disponibilità

liquide 37.049 1.421 977 39.446 25.701 96.021 2.444 1.474 99.939 79.999Attività finanziarie

detenute per la negoziazione 168.691 1.276 427 170.393 147.037 143.754 878 249 144.880 128.633

Attività finanziarie valutate al fair value 30.545 176 185 30.906 30.349 23.157 363 175 23.695 23.017

Attività finanziarie disponibili per la vendita 342.490 19.746 69.631 431.867 227.575 305.456 20.152 63.537 389.145 211.848

Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 38.575 316 3.414 42.305 22.166 40.533 5.800 4.276 50.609 26.215

Crediti verso banche 222.031 3.918 13.527 239.476 146.762 250.730 5.708 13.945 270.383 165.686Crediti verso clientela 1.632.140 59.302 120.731 1.812.173 1.134.709 1.622.981 61.820 120.130 1.804.931 1.170.430Partecipazioni 27.410 243 65 27.718 13.341 26.916 251 33 27.199 13.101Altre attività 206.612 3.796 8.698 219.105 159.200 157.953 3.548 8.462 169.963 116.907Totale 2.705.543 90.193 217.652 3.013.389 1.906.840 2.667.499 100.964 212.281 2.980.744 1.935.836

PassivoDebiti verso banche 411.852 8.521 32.990 453.363 249.108 459.515 14.836 30.502 504.854 292.354Debiti verso clientela 1.406.770 63.143 125.029 1.594.942 993.043 1.413.679 67.829 129.984 1.611.492 1.038.827Titoli in circolazione 377.288 7.085 27.404 411.777 282.601 327.105 6.501 20.332 353.938 246.127Passività finanziarie

detenute per la negoziazione 144.001 76 6 144.083 128.486 119.946 32 9 119.988 110.162

Passività finanziarie valutate al fair value 14.250 35 575 14.860 11.287 8.309 32 235 8.576 7.147

Capitale e riserve 190.026 7.532 19.373 216.931 119.935 217.516 8.189 19.040 244.745 149.021Altre passività 161.356 3.801 12.276 177.434 122.380 121.428 3.544 12.179 137.152 92.199Totale 2.705.543 90.193 217.652 3.013.389 1.906.840 2.667.499 100.964 212.281 2.980.744 1.935.836

Fonte: segnalazioni consolidate per i gruppi bancari e segnalazioni individuali per le banche non appartenenti a gruppi.(1) La ripartizione delle banche tra le diverse categorie istituzionali fa riferimento alla situazione in essere alla fine del 2017.

Appendice79

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.18

Patrimoni gestiti da banche, SGR e SIM(milioni di euro e valori percentuali; dicembre 2017)

VOCIFondi italiani

aperti e chiusi (1)

Fondi esteri (2) (3)

Gestioni individuali

(1)

Fondi pensione aperti (1) (4)

Totale per tipologia operatore

(5)

Quota di mercato per operatore

2016

Banche – – 76.900 – 76.900 4,8SIM – – 8.242 – 8.242 0,5 SGR 244.211 193.988 597.995 4.193 1.040.388 65,3SdG UE 2.480 465.063 – – 467.543 29,3GEFIA UE 827 – – – 827 0,1Totale 247.518 659.051 683.137 4.193 1.593.900 100,0

2017

Banche – – 78.750 – 78.750 4,3 SIM – – 7.229 – 7.229 0,4 SGR 267.843 221.606 717.427 5.563 1.212.439 66,1SdG UE 2.469 530.505 – – 532.974 29,1GEFIA UE 2.366 – – – 2.366 0,1Totale 272.677 752.111 803.406 5.563 1.833.757 100,0

(1) Totale patrimoni; per banche, SIM e SGR al netto della quota investita in fondi comuni. – (2) Per le SGR: fondi esteri gestiti direttamente o in delega. – (3) Dati Assogestioni e segnalazioni di vigilanza per le gestioni in delega. – (4) Attivo netto destinato alle prestazioni. – (5) Nel totale sono comprese le gestioni individuali nette.

Appendice BANCA D’ITALIA80 Relazione annuale 2017

Tavola a13.19

Società di gestione del risparmio e Sicaf

VOCI

31.12.2016 31.12.2017

Totale di cui: di emanazione

bancaria (1)

Totale di cui: di emanazione

bancaria (1)

Società di gestione del risparmio 151 32 153 29di cui: specializzate in

fondi aperti (2) 50 20 49 18fondi chiusi mobiliari 62 5 38 7fondi chiusi immobiliari 39 7 66 4

Sicaf 10 – 17 –Per memoria:SGR che prestano il servizio di gestione individuale 49 19 48 17SGR che gestiscono OICR di altrui istituzione – – – –SGR che hanno istituito fondi pensione aperti 9 6 9 6

(1) Società il cui capitale è posseduto da una o più banche italiane o estere in misura superiore al 50 per cento. – (2) Società specializzate nella gestione di fondi aperti (OICVM e FIA) e di patrimoni su base individuale.

Appendice81

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.20

Società di gestione del risparmio: conto economico(consistenze in milioni di euro; valori e variazioni percentuali)

ATTIVITÀ

2016 2017 Variazioni percentuali

Valori assoluti

Valori percentuali (1)

Valori assoluti

Valori percentuali (1)

Commissioni attive 6.067 256,2 7.599 256,4 25,2Commissioni passive 3.699 156,2 4.635 156,4 25,3Margine lordo della gestione caratteristica (2) 2.368 100,0 2.964 100,0 25,2Spese amministrative 1.210 51,1 1.414 47,7 16,9

di cui: per il personale 555 23,5 739 24,9 33,1Altri oneri di gestione 62 2,6 66 2,2 8,1Totale costi operativi (3) 1.319 55,7 1.576 53,2 19,5Altri proventi di gestione 110 4,7 124 4,2 12,0Risultato della gestione caratteristica 1.160 49,0 1.511 51,0 30,3Risultato della gestione finanziaria 330 14,0 1.085 36,6 228,4Risultato delle attività ordinarie 1.490 62,9 2.596 87,6 74,2Imposte 482 20,3 482 16,3 0,0Utile netto (perdita) di esercizio 1.008 42,6 2.114 71,3 109,7

Fonte: segnalazioni di vigilanza.(1) In percentuale del margine lordo della gestione caratteristica. – (2) Attività di gestione su base individuale e collettiva. – (3) Comprende le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali.

Appendice BANCA D’ITALIA82 Relazione annuale 2017

Tavola a13.21

Società di intermediazione mobiliare

VOCI 31.12.2016 31.12.2017

Società di intermediazione mobiliare 75 69di cui: di emanazione bancaria (1) 15 14

Per memoria:autorizzazioni rilasciate:negoziazione per conto proprio 14 14esecuzione di ordini per conto dei clienti 20 18sottoscrizione e/o collocamento con assunzione a fermo ovvero con assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente 5 5collocamento senza assunzione a fermo né assunzione di garanzia nei confronti dell’emittente 40 38gestione di portafogli 38 36ricezione e trasmissione di ordini 39 36consulenza in materia di investimenti 64 60gestione di sistemi multilaterali di negoziazione 3 3

(1) Società il cui capitale è posseduto da una o più banche italiane o estere in misura superiore al 50 per cento.

Appendice83

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.22

Componenti delle coperture patrimoniali delle SIM(dati di fine periodo in milioni di euro)

TIPO DI SIM

Rischi di mercato, di credito e operativi

Altri rischi Capitale minimo (1)

Totale Fondi propri

Numero SIM

Totale requisiti

Numero SIM

Totale requisiti

Numero SIM

Totalerequisiti

Numero SIM

Totale requisiti

SIM di negoziazione2016 11 78 – – 4 4 15 82 3822017 8 60 – – 6 6 14 66 202Altre SIM (2)2016 – – 14 52 40 28 54 80 3042017 1 10 14 71 37 24 52 105 390Totale2016 11 78 14 52 44 32 69 162 6862017 9 70 14 71 43 30 66 171 592

(1) La copertura relativa al capitale minimo è riferita alle SIM per le quali i requisiti patrimoniali a fronte dei rischi assunti risultano inferiori al capitale minimo richiesto per il rilascio dell’autorizzazione. – (2) Sono incluse le SIM di gestione dei sistemi multilaterali di negoziazione che, a seguito dell’entrata in vigore delle nuove regole europee sul capitale (CRD4/CRR), non risultano più classificabili tra le SIM di negoziazione.

Appendice BANCA D’ITALIA84 Relazione annuale 2017

Tavola a13.23

Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB (1)

ATTIVITÀ

Numero delle società

31.12.2017

di cui: incluse in un gruppo

bancario italiano o estero

Suddivisione delle società per attività prevalente (2):Concessione di finanziamenti 187 46

di cui: leasing 34 15factoring (3) 46 15credito al consumo 36 16

di cui: cessione del quinto 20 3confidi 38 −altre forme tecniche (4) 33 −

Assunzione di partecipazioni – −Servicing in cartolarizzazioni 8 3Totale intermediari 195 49

(1) Intermediari finanziari iscritti nell'albo di cui al nuovo art. 106 del TUB (nella formulazione introdotta dalla riforma prevista dal D.lgs. 141/2010). – (2) L'attività prevalente è stata determinata in sede di iscrizione nell'albo e sulla base delle segnalazioni statistiche. – (3) Incluse le società specializzate nell'acquisto di partite anomale. – (4) Incluse le società specializzate nel rilascio di garanzie.

Appendice85

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.24

Intermediari finanziari: qualità del credito (1)(valori percentuali e variazioni rispetto all’anno precedente)

ATTIVITÀ

Sofferenze/Impieghi

Variazione Altre partite

anomale (2)/

Impieghi

Variazione Totale crediti

deteriorati (3)/

Impieghi

Variazione Centrale dei rischi (4)

Sofferenze rettificate

(5)/ Impieghi CR

Variazione Sconfina-menti (6)/

Impieghi CR

Variazione

Leasing 13,2 -1,5 6,3 -0,9 19,5 -2,4 19,0 -2,9 1,9 -0,3 Factoring 2,7 -0,4 3,5 -0,3 6,2 -0,7 3,3 -0,4 2,0 0,0 Credito al consumo 4,6 -0,5 2,3 -0,3 6,9 -0,8 – – – –

di cui: cessionedel quinto 2,3 0,1 3,4 -1,0 5,7 -0,9 – – – –

Altre forme tecniche 2,8 -1,0 5,9 1,0 8,7 0,0 3,8 1,7 0,9 0,4 Totale 8,3 -1,2 4,5 -0,6 12,8 -1,8 12,7 -1,8 1,9 -0,2

(1) Percentuali sugli stock di crediti al 31 dicembre 2017 delle società specializzate nella concessione di finanziamenti. Distinzione per attività finanziaria svolta in via prevalente dagli intermediari (esclusa quella di gestione di partite anomale); cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB: rischi e adeguatezza patrimoniale. – (2) Inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate. – (3) “Sofferenze” e “altre partite anomale”. – (4) Alla Centrale dei rischi (CR) partecipano tutti gli intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB; possono avanzare richiesta di esonero le società la cui quota di finanziamenti per cassa e firma segnalabile in CR è pari o inferiore al 20 per cento dei finanziamenti da loro concessi. – (5) Cfr. nel Glossario la voce Sofferenze rettificate. – (6) Per “sconfinamenti” si intende la differenza tra l’utilizzato di una linea di credito e il relativo accordato operativo (quest’ultimo costituisce l’ammontare del fido utilizzabile dal cliente in quanto riveniente da un contratto perfetto ed efficace).

Appendice BANCA D’ITALIA86 Relazione annuale 2017

Tavola a13.25

Intermediari finanziari: situazione riassuntiva dei conti,settorizzazione economica e ripartizione territoriale (1)

(dati in milioni di euro e valori percentuali)

ATTIVO

ANNICrediti verso

banche ed enti

finanziari

Crediti verso clientela Partecipazioni Attività fin. detenute

per la nego-ziazione

Attività fin. al fair

value

Attività fin. disponibili

per la vendita

Attività fin. detenute

fino a scadenza

Altreattività

Leasing Factoring Credito al consumo

(2)

Altri

2016 8.557 112.297 48.946 26.112 28.434 8.805 170 29 25 1.756 300 7.925 2017 8.869 115.320 48.998 27.998 29.184 9.139 103 81 55 2.144 255 7.886

VOCI

Distribuzione dei crediti nel 2017

Per area geografica Per settori di attività economica

Italia Estero Ammini-strazioni

pubbliche

Societàfinanziarie

Società non

finanziarie

Famiglieproduttrici

Famiglieconsuma-

trici

Altro

Nord Ovest

Nord Est

Centro Sud e Isole

Crediti 31,2 22,7 23,6 20,1 2,4 2,6 1,3 59,0 4,1 30,3 2,7di cui: leasing 35,1 28,6 22,1 13,9 0,3 0,6 1,5 89,8 5,5 2,0 0,6

factoring (3) 19,3 13,9 33,3 18,7 14,8 14,6 0,7 61,4 3,6 – 19,7 credito al consumo (2) 28,0 17,1 21,8 33,1 – – – – – 100,0 – altri finanziamenti 43,8 17,4 20,8 16,9 1,1 1,7 9,7 60,9 12,9 13,1 1,7

ANNI

Per memoria:impegni e rischi PASSIVO

Garanzie rilasciate

Impegni Debiti verso

banche ed enti

finanziari

Debiti verso

clientela

Titoli emessi

Passività fin. di nego-

ziazione

Passività fin. al fair

value

Fondi per rischi e oneri

Patrimonionetto

Altrepassività

Totale

2016 3.878 4.082 102.121 4.914 4.881 4 – 645 13.893 4.601 131.059 2017 2.525 5.340 102.749 4.287 6.583 2 0 559 15.280 5.253 134.713

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB: rischi e adeguatezza patrimoniale. – (2) Comprende anche i crediti per utilizzi di carte di credito. – (3) Valore dei crediti anticipati, distinti in base alla residenza e al settore di attività economica dei cedenti.

Appendice87

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.26

Intermediari finanziari: sistemi di commercializzazione(composizione percentuale e variazioni rispetto all’anno precedente)

ATTIVITÀ

Tipologia di canale distributivo (1)

Dipendenze proprie

Variazione Banche Variazione Agenti e mediatori

Variazione Esercizi commer-

ciali

Variazione Altri canali

(2)

Variazione

Leasing 13,2 0,4 41,2 -1,1 6,0 -1,6 34,1 2,7 5,5 -0,5Factoring 79,8 -0,6 16,8 0,9 0,5 -0,4 0,3 – 2,6 0,1Credito al consumo 17,3 -0,4 13,5 -1,8 13,1 2,4 43,9 -0,5 12,2 0,3

di cui: cessione del quinto 2,5 -1,6 4,4 -2,5 56,1 4,3 – – 37,0 -0,1Confidi 100,0 – – – – – – – – –Altre forme tecniche 100,0 – – – – – – – – –Totale 67,1 -0,6 18,5 0,4 2,3 -0,2 8,2 0,3 3,9 0,1

(1) Percentuali calcolate sui flussi di nuove erogazioni di credito effettuate nel 2017 da società specializzate nella concessione di finanziamenti. Distinzione per canale distributivo e per attività finanziaria svolta in via prevalente dagli intermediari; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB: rischi e adeguatezza patrimoniale. – (2) Altre società finanziarie, SIM, compagnie di assicurazione, canale telefonico, internet.

Appendice BANCA D’ITALIA88 Relazione annuale 2017

Tavola a13.27

Istituti di pagamento e Imel

ATTIVITÀ

Numero delle società

31.12.2017 31.12.2016

di cui: inclusi in

un gruppo bancario italiano

di cui: inclusi in

un gruppo bancario italiano

Suddivisione degli istituti di pagamento per servizi di pagamento autorizzati (1)Istituti di pagamento puri (2) 34 3 34 3

di cui: deposito di contante su conto di pagamento 6 1 5 – prelievo di contante da conto di pagamento 6 1 5 – esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) 22 2 22 2 esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) a valere su una linea di credito erogata dall’istituto di pagamento 12 2 13 2 emissione e/o acquisizione di strumenti di pagamento 13 3 13 3 rimessa di denaro 8 – 8 – servizi di pagamento da parte di operatori di telecomunicazione 1 – 1 –Ibridi finanziari 5 2 5 2

di cui: deposito di contante su conto di pagamento – – – – prelievo di contante da conto di pagamento – – – – esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) 1 – 1 – esecuzione di ordini di pagamento (bonifici, trasferimento fondi, addebiti diretti, …) a valere su una linea di credito erogata dall’istituto di pagamento 4 2 4 2 emissione e/o acquisizione di strumenti di pagamento 4 2 4 2 rimessa di denaro – – – – servizi di pagamento da parte di operatori di telecomunicazione – – – –Totale istituti di pagamento 39 6 39 5Imel puri 4 – 4 –Imel ibridi finanziari – – – –Totale Imel 4 – 4 –Totale generale 43 6 43 5

(1) Gli istituti di pagamento possono essere autorizzati alla prestazione di più servizi di pagamento. – (2) Inclusi gli istituti di pagamento ibridi non finanziari.

Appendice89

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.28

Mercato italiano dei fondi comuni: patrimonio e raccolta netti (1)(milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Patrimonio netto

Fondi di intermediari italiani 259.462 226.580 258.552 281.229 354.048 410.255 440.122 493.618 Fondi di diritto italiano 224.639 186.849 183.167 202.118 253.693 286.259 300.865 327.764

Fondi aperti 193.994 153.388 149.612 167.279 207.219 235.989 242.904 264.260 Monetari 38.585 27.028 9.164 9.575 7.344 5.964 4.813 4.087 Azionari 26.880 21.473 20.477 20.137 20.199 21.304 20.238 22.732 Obbligazionari 83.030 68.836 84.987 90.964 103.031 98.189 103.268 109.106 Misti 35.474 28.319 28.938 41.732 72.108 103.212 107.042 120.572 Speculativi 10.025 7.732 6.047 4.871 4.538 7.319 7.543 7.763

Fondi chiusi 30.645 33.462 33.555 34.838 46.474 50.270 57.961 63.503 Immobiliari 28.609 31.501 31.591 33.119 37.502 40.607 43.837 49.931 Azionari 2.018 1.802 1.887 1.660 8.593 9.576 14.124 13.572 Speculativi 18 158 77 59 379 87 – –

Fondi di diritto estero 34.823 39.731 75.385 79.111 100.355 123.997 139.257 165.855 Fondi di intermediari esteri 255.200 254.752 279.382 335.432 405.197 520.972 548.076 609.923 Totale 514.662 481.332 537.934 616.661 759.244 931.227 988.198 1.103.542

Raccolta

Fondi di intermediari italiani -23.691 -32.150 -10.137 20.626 54.686 51.028 23.794 50.571 Fondi di diritto italiano -23.597 -32.053 -16.193 17.136 36.963 28.201 11.797 25.093

Fondi aperti -25.612 -36.514 -18.259 13.604 32.940 25.188 3.501 16.794 Monetari -20.623 -11.558 -6.145 411 -2.232 -1.380 -1.151 -726 Azionari -2.309 -2.094 -3.161 -2.744 -1.389 31 -1.660 543 Obbligazionari -908 -13.841 -3.688 6.931 10.556 108 2.448 5.710 Misti -600 -7.528 -3.549 10.247 24.922 26.625 4.063 11.070 Speculativi -1.173 -1.494 -1.716 -1.242 1.083 -196 -199 197

Fondi chiusi 2.015 4.461 2.066 3.531 4.023 3.013 8.295 8.299 Immobiliari 2.145 4.434 1.878 3.352 4.261 3.074 4.171 4.839 Azionari -142 -19 186 175 -242 -53 4.125 3.460 Speculativi 12 46 1 5 4 -9 – –

Fondi di diritto estero -94 -97 6.056 3.490 17.723 22.827 11.997 25.478 Fondi di intermediari esteri 30.452 1.238 7.147 31.827 43.512 45.805 14.877 31.294 Totale 6.762 -30.912 -2.990 52.453 98.198 96.833 38.670 81.865

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Mercato italiano dei fondi comuni: patrimonio e raccolta netti. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201790

Tavola a13.29

Fondi comuni aperti di diritto italiano istituiti da intermediari italiani: attività, passività e patrimonio netto (1)

(consistenze di fine periodo al valore di mercato; milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Attività

Depositi e prestiti 9.356 10.175 13.416 15.475 14.193 17.228 15.811 17.948

Titoli emessi da residenti 50.893 40.091 50.653 54.149 68.903 69.588 70.003 71.814

Amministrazioni pubbliche 45.568 35.225 44.273 46.337 57.343 56.812 57.466 54.958

di cui: BOT 6.733 8.445 12.811 13.851 12.684 5.785 5.311 5.311

CTZ 9.034 5.065 5.433 4.442 5.109 4.425 4.306 4.875

CCT 6.526 4.897 2.545 1.519 2.219 2.637 3.570 3.751

BTP 21.611 16.375 22.992 26.088 36.586 43.173 43.627 40.423

altri titoli pubblici 1.664 443 492 437 745 792 652 598

Società non finanziarie 989 815 1.375 2.374 3.694 3.955 3.909 6.109

Banche 3.612 3.664 4.511 4.898 6.889 7.477 7.065 8.389

Altri intermediari finanziari 724 387 494 540 977 1.344 1.563 2.359

Titoli emessi da non residenti 39.188 33.582 35.727 39.640 55.034 61.398 63.660 67.730

di cui: titoli pubblici 21.998 19.414 18.408 19.724 26.669 29.672 27.356 27.972

Azioni 29.120 21.943 21.469 23.009 25.131 30.311 29.847 38.218

Emesse da residenti 4.552 3.106 3.262 3.823 4.388 5.809 5.203 9.387

di cui: quotate 4.321 2.915 2.923 3.379 4.341 5.718 5.140 9.114

Emesse da non residenti 24.568 18.837 18.207 19.186 20.743 24.502 24.644 28.831

Quote di fondi comuni 24.707 19.783 18.715 24.539 35.521 49.933 57.030 63.036

Emesse da residenti 2.147 1.648 1.530 1.714 3.646 6.728 8.375 9.732

Emesse da non residenti 22.560 18.135 17.185 22.825 31.875 43.205 48.655 53.305

Altre attività finanziarie 21.127 20.195 20.720 22.132 33.579 45.808 50.776 48.196

Totale 174.391 145.768 160.700 178.944 232.361 274.266 287.127 306.942

Passività

Depositi e prestiti 1.016 1.692 1.906 2.206 1.498 947 520 336

Altre passività 17.965 17.717 18.345 19.034 30.987 43.295 48.515 46.433

Patrimonio netto 155.409 126.360 140.449 157.704 199.875 230.025 238.091 260.173Totale 174.391 145.768 160.700 178.944 232.361 274.266 287.127 306.942

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Fondi comuni aperti di diritto italiano. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice91

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.30

Fondi comuni aperti di diritto italiano istituiti da intermediari italiani: attività, passività e raccolta netta (1)

(flussi in milioni di euro)

VOCI 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Attività

Depositi e prestiti 548 785 718 2.111 -1.457 2.858 -1.388 2.345

Titoli emessi da residenti 1.989 -9.558 -3.268 2.687 12.178 1.811 1.548 2.371

Amministrazioni pubbliche 1.882 -9.558 -3.055 1.289 9.141 348 1.379 -2.159

di cui: BOT -2.110 -974 -1.598 617 -965 -6.596 106 104

CTZ 845 -2.227 94 -1.123 724 381 74 557

CCT -329 -1.806 -3.595 -920 1.244 798 662 216

BTP 3.200 -3.436 2.023 2.695 7.855 5.736 676 -2.747

altri titoli pubblici 276 -1.115 21 20 283 29 -139 -289

Società non finanziarie 136 -103 442 966 973 427 174 2.502

Banche 449 386 -713 429 1.689 719 -237 1.305

Altri intermediari finanziari -478 -283 58 3 375 317 232 723

Titoli emessi da non residenti -7.166 -5.231 -708 4.844 13.235 5.843 960 6.425

di cui: titoli pubblici -7.708 -2.689 -947 2.400 5.854 2.959 -2.667 2.396

Azioni -3.984 -3.237 -3.038 -2.107 240 2.538 -1.439 5.160

Emesse da residenti -810 -515 -248 -327 733 376 15 3.065

di cui: quotate -571 -29 -177 25 763 378 130 3.054

Emesse da non residenti -3.174 -2.722 -2.790 -1.780 -493 2.162 -1.454 2.095

Quote di fondi comuni 1.427 -3.775 -2.627 5.023 8.750 12.164 4.156 3.910

Emesse da residenti -401 -272 -262 97 1.859 2.512 1.285 953

Emesse da non residenti 1.829 -3.503 -2.364 4.926 6.892 9.653 2.871 2.956

Altre attività finanziarie 5.362 -3.395 -4.065 1.672 13.190 14.975 5.619 -5.372

Totale -1.823 -24.411 -12.988 14.230 46.137 40.189 9.457 14.839

Passività

Depositi e prestiti 192 671 -260 305 -715 -562 -430 -178

Altre passività 2.973 -125 -614 732 11.680 14.184 5.235 -2.503

Raccolta netta -4.989 -24.957 -12.114 13.193 35.172 26.568 4.652 17.520Totale -1.823 -24.411 -12.988 14.230 46.137 40.189 9.457 14.839

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Fondi comuni aperti di diritto italiano. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice BANCA D’ITALIA92 Relazione annuale 2017

Tavola a13.31

Fondi immobiliari chiusi: struttura del mercato(valori di fine periodo; milioni di euro e unità)

ANNI

Numero fondi operativi (1)

Totale attivo Indebitamento Per memoria:leva finanziaria

(2)di cui:

beni immobili

Fondi retail2005 23 8.057 6.407 1.797 1,332006 29 10.168 7.935 2.687 1,412007 30 10.731 8.900 2.960 1,422008 29 10.185 8.577 2.983 1,462009 27 9.461 7.971 2.978 1,502010 27 9.174 7.566 2.787 1,482011 28 8.523 7.198 2.501 1,472012 27 7.807 6.660 2.275 1,462013 26 7.062 5.986 1.983 1,432014 27 5.776 4.658 1.286 1,332015 26 5.038 4.109 1.070 1,312016 26 4.098 3.330 721 1,282017 21 2.999 2.425 488 1,24

Fondi riservati (3)2005 36 9.900 8.468 4.015 1,752006 78 13.641 11.496 5.311 1,702007 116 19.757 16.643 6.931 1,632008 156 26.219 22.578 9.636 1,672009 176 31.154 26.540 11.796 1,722010 191 32.797 28.464 11.910 1,662011 213 36.227 31.957 12.263 1,612012 235 36.923 32.389 12.021 1,572013 246 38.802 33.730 12.071 1,542014 270 42.293 36.597 11.359 1,432015 304 40.415 34.292 9.701 1,392016 312 44.395 37.040 10.551 1,372017 340 49.439 41.770 11.006 1,36

Fondi riservati che ricorrono alla leva finanziaria su base sostanziale (3)2005 2 369 336 207 2,502006 12 3.439 2.624 1.892 3,012007 28 5.564 4.838 3.563 3,022008 44 5.964 5.533 4.011 3,382009 64 6.879 6.297 4.742 3,702010 78 8.603 7.804 5.463 3,232011 88 8.862 7.725 5.252 2,942012 89 8.705 7.762 5.346 3,322013 89 9.348 8.247 5.766 3,222014 98 10.298 8.984 5.866 2,752015 87 14.884 13.101 6.571 1,972016 101 16.064 14.553 6.917 1,942017 131 20.414 18.453 7.589 1,94

Totale2005 61 18.326 15.211 6.019 1,552006 119 27.248 22.055 9.890 1,662007 174 36.052 30.380 13.453 1,672008 229 42.368 36.688 16.630 1,732009 267 47.494 40.809 19.517 1,812010 296 50.573 43.833 20.160 1,772011 329 53.612 46.880 20.017 1,712012 351 53.435 46.812 19.642 1,702013 361 55.212 47.963 19.821 1,672014 395 58.367 50.239 18.511 1,552015 417 60.338 51.502 17.342 1,492016 439 64.558 54.922 18.189 1,472017 492 72.852 62.649 19.083 1,48

(1) Fondi segnalanti. – (2) La leva finanziaria è calcolata come rapporto tra attivo e patrimonio netto. – (3) Nel 2015, a seguito del recepimento nell’ordinamento nazionale della direttiva UE/2011/61 sui gestori di fondi alternativi, è stata eliminata la nozione di fondo speculativo. Tale categoria viene sostituita dai fondi riservati che ricorrono alla leva finanziaria in misura sostanziale (leva superiore a 3). In relazione a tale situazione, alcuni fondi hanno cambiato classificazione originando differenze.

Appendice93

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

continua

Tavola a13.32

Attività di gestione patrimoniale: portafoglio titoli e patrimonio netto(valori di mercato di fine periodo; milioni di euro)

PERIODI

Titoli di Stato Obbligazioni Titoli azionari

Totale di cui:

BOT BTP CCT Italiane Estere Italiani Esteri

Banche

2016 – 1° trim. 33.725 223 25.521 4.819 6.365 13.529 1.529 3.955 2° trim. 29.460 132 21.673 4.923 6.045 13.941 1.391 3.576 3° trim. 29.199 57 22.008 5.007 6.333 15.038 1.450 3.782 4° trim. 26.689 69 19.674 4.812 6.129 13.953 1.425 3.6942017 – 1° trim. 24.799 150 18.306 4.704 6.287 15.047 1.584 4.049 2° trim. 23.473 155 17.325 4.431 6.545 15.260 1.587 4.063 3° trim. 22.802 118 17.192 4.249 6.547 14.636 1.737 4.397 4° trim. (1) 21.902 99 16.722 3.934 6.651 14.499 1.783 4.254

SIM

2016 – 1° trim. 1.125 100 723 220 739 2.125 372 654 2° trim. 1.136 134 688 236 717 2.261 353 593 3° trim. 1.044 116 672 209 735 2.160 367 579 4° trim. 1.507 64 950 400 841 2.978 404 9392017 – 1° trim. 1.171 34 773 326 761 3.116 406 1.012 2° trim. 1.058 23 682 306 697 3.181 391 1.046 3° trim. 1.075 3 726 317 719 3.040 426 1.105 4° trim. (1) 1.006 3 664 309 645 2.912 357 1.080

SGR

2016 – 1° trim. 212.941 2.073 188.514 13.467 32.974 223.120 19.014 33.006 2° trim. 219.832 1.816 195.898 13.691 33.518 238.052 17.826 33.267 3° trim. 221.474 1.610 199.825 12.845 33.043 245.621 18.084 33.692 4° trim. 213.076 1.610 191.334 13.589 30.461 238.143 17.279 46.1982017 – 1° trim. 208.083 1.700 186.697 13.096 29.974 239.265 17.796 35.517 2° trim. 207.921 1.012 187.188 13.097 29.091 242.336 18.271 35.232 3° trim. 210.707 1.390 189.690 13.159 28.966 248.027 18.946 35.532 4° trim. (1) 210.338 1.109 188.325 14.456 28.549 248.308 18.697 36.418

Totale

2016 – 1° trim. 247.791 2.396 214.759 18.506 40.078 238.774 20.915 37.614 2° trim. 250.428 2.083 218.260 18.850 40.280 254.253 19.570 37.436 3° trim. 251.716 1.784 222.505 18.060 40.110 262.820 19.901 38.052 4° trim. 241.272 1.743 211.958 18.802 37.432 255.074 19.107 50.8312017 – 1° trim. 234.053 1.883 205.776 18.127 37.022 257.428 19.786 40.578 2° trim. 232.453 1.189 205.195 17.834 36.333 260.777 20.248 40.341 3° trim. 234.584 1.511 207.608 17.724 36.232 265.703 21.109 41.035 4° trim. (1) 233.246 1.211 205.712 18.698 35.845 265.719 20.837 41.751

Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche, SIM e SGR: attività di gestione patrimoniale. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).(1) Dati provvisori. 

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201794

segue: Tavola a13.32

Attività di gestione patrimoniale: portafoglio titoli e patrimonio netto(valori di mercato di fine periodo; milioni di euro)

PERIODI

Quote di fondi comuni Altre attività finanziarie

Portafoglio totale

Patrimonio gestito

Per memoria:

Italiani Esteri Raccolta lorda Raccolta netta

Banche

2016 – 1° trim. 2.150 54.064 228 115.544 122.247 6.797 1.443 2° trim. 1.787 54.726 238 111.163 118.545 6.659 -2.898 3° trim. 1.919 60.005 212 117.937 125.184 7.239 1.807 4° trim. 2.012 59.730 289 113.920 120.770 6.629 -4562017 – 1° trim. 2.005 63.836 362 117.969 124.891 9.298 2.644 2° trim. 2.160 65.419 378 118.885 125.675 7.858 1.304 3° trim. 2.154 67.371 447 120.091 126.383 4.960 -149 4° trim. (1) 2.139 69.351 499 121.077 127.559 6.657 611

SIM

2016 – 1° trim. 949 3.666 17 9.647 10.886 935 -119 2° trim. 918 3.589 10 9.576 10.906 443 -47 3° trim. 873 3.647 8 9.413 10.783 542 24 4° trim. 882 6.341 12 13.903 15.511 423 -3942017 – 1° trim. 859 6.988 12 14.325 15.618 1.050 -72 2° trim. 743 7.392 10 14.519 15.806 921 278 3° trim. 602 7.768 5 14.740 15.979 627 41 4° trim. (1) 564 7.575 1 14.141 15.370 1.036 22

SGR

2016 – 1° trim. 12.395 145.827 380 679.658 696.038 35.542 14.437 2° trim. 12.615 141.366 302 696.777 710.163 23.561 4.174 3° trim. 13.052 144.995 186 710.146 721.595 19.417 1.525 4° trim. 13.301 147.829 32 706.319 716.776 19.618 -1.0352017 – 1° trim. 13.315 145.048 -15 688.982 697.882 33.992 -4.731 2° trim. 13.454 146.666 -21 692.951 701.301 18.840 -1.516 3° trim. 13.607 148.707 18 704.511 712.257 20.074 4.860 4° trim. (1) 13.594 152.526 135 708.565 714.966 16.891 -3.984

Totale

2016 – 1° trim. 15.494 203.558 625 804.849 829.171 43.274 15.761 2° trim. 15.320 199.680 550 817.516 839.613 30.663 1.229 3° trim. 15.843 208.647 407 837.496 857.562 27.197 3.356 4° trim. 16.195 213.900 332 834.143 853.057 26.670 -1.8862017 – 1° trim. 16.178 215.872 359 821.276 838.390 44.339 -2.158 2° trim. 16.358 219.477 366 826.354 842.782 27.619 67 3° trim. 16.363 223.846 470 839.342 854.619 25.660 4.752 4° trim. (1) 16.297 229.452 635 843.783 857.895 24.583 -3.352

Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche, SIM e SGR: attività di gestione patrimoniale. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).(1) Dati provvisori. 

Appendice95

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.33

Attività di gestione patrimoniale: acquisti netti di titoli (milioni di euro e quote percentuali)

VOCI 2016 2017 (1) 2016 2017 (1)

Flussi netti Consistenze di fine periodo (quote percentuali)

Obbligazioni italiane 5.706 -6.010 33,4 31,9A breve termine e indicizzate 774 -302 2,5 2,4

BOT -973 -524 0,2 0,1CCT 1.747 221 2,3 2,2

A medio e a lungo termine 4.932 -5.708 30,9 29,5CTZ -2.140 -708 0,7 0,6BTP (2) 7.041 -3.271 25,4 24,4Altri titoli di Stato -423 -386 0,3 0,3Obbligazioni 454 -1.343 4,5 4,2

Azioni italiane -364 -203 2,3 2,5Quote di fondi comuni italiani 703 -80 1,9 1,9Titoli esteri 22.359 17.409 62,3 63,6

Titoli di Stato e altre obbligazioni 15.175 11.081 30,6 31,5Azioni 57 744 6,1 4,9Quote di fondi comuni 7.127 5.584 25,6 27,2

Altre attività finanziarie -119 -272 0,0 0,1Totale 28.284 10.843 100,0 100,0

Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Banche, SIM e SGR: attività di gestione patrimoniale. (1) Dati provvisori. – (2) Sono inclusi i BTP assoggettati alla separazione delle cedole (coupon stripping).

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201796

Tavola a13.34

Forme pensionistiche complementari: struttura del mercato(numero di unità e milioni di euro)

VOCINumero fondi (1) Numero iscritti (2) Totale attività (3)

2016 2017 (4) 2016 2017 (4) 2016 2017 (4)

Fondi pensione istituiti dopo la riforma del 1993 (5) 80 80 3.572.760 4.183.510 63.460 69.109Fondi negoziali 36 36 2.419.103 2.805.427 45.931 49.456Fondi aperti 43 43 1.150.167 1.374.278 17.092 19.145Fondi pensione istituiti prima della riforma del 1993 259 259 642.491 643.341 31.765 33.560Piani individuali pensionistici 77 77 3.061.191 3.494.830 30.642 34.563Totale (6) 416 416 7.276.442 8.321.681 125.867 137.232

Fonte: elaborazioni su dati Banca d’Italia e Covip.(1) I dati relativi ai piani individuali pensionistici di tipo assicurativo e al totale includono solo le polizze pensionistiche adeguate al D.lgs. 252/2005. – (2) Al lordo di possibili duplicazioni, ad eccezione di quelle dovute ai soggetti iscritti contemporaneamente ai PIP adeguati al D.lgs. 252/2005 e ai restanti piani individuali pensionistici. Per i fondi istituiti prima della riforma del 1993, i dati sono stimati. – (3) I dati relativi ai fondi pensione istituiti prima della riforma del 1993 includono i fondi autonomi e quelli interni di cui si ha la composizione di portafoglio degli attivi. – (4) Dati provvisori. – (5) Il numero dei fondi e il totale attività includono il fondo pensione per i dipendenti della Banca d’Italia. – (6) I dati includono FondInps.

Appendice97

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.35

Fondi pensione ed Enti di previdenza: principali attività (1)(valori di bilancio; consistenze di fine periodo in milioni di euro)

VOCI

2016 2017 (2)

Fondi pensione Enti di

previdenza(5)

Fondi pensione Enti di

previdenza(5)

Istituiti prima della

riforma del 1993

(3)

Istituiti dopo la riforma

del 1993 (4)

Istituiti prima della

riforma del 1993

(3)

Istituiti dopo la riforma

del 1993 (4)

Liquidità 6.505 2.469 4.036 6.449 8.248 2.455 5.793 6.500 Portafoglio titoli 85.201 25.728 59.473 43.883 90.381 26.952 63.429 49.425

Obbligazioni 54.324 14.515 39.809 19.525 54.270 14.435 39.835 18.807 Azioni 16.768 4.947 11.821 7.690 19.958 5.597 14.361 7.255 Quote di fondi comuni 14.109 6.266 7.843 16.668 16.152 6.920 9.232 23.362

Mutui e altre attività finanziarie 2.856 2.888 -32 23.879 3.191 3.237 -46 26.049 Immobili 1.933 1.933 .. 5.824 1.820 1.820 .. 5.072 Totale attività 96.495 33.018 63.477 80.035 103.640 34.464 69.176 87.046

Fonte: elaborazioni su dati ADEPP, Banca d’Italia, Covip.(1) La composizione delle attività è parzialmente stimata. – (2) Dati provvisori. – (3) I dati includono i fondi autonomi e quelli interni di cui si hanno informazioni sulla composizione degli attivi. – (4) È incluso il fondo pensione per i dipendenti della Banca d’Italia. La voce “mutui e altre attività finanziarie” è al netto delle passività. – (5) Dati riferiti agli enti iscritti all’ADEPP.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 201798

Fonte: Banca d’Italia e Thomson Reuters Datastream.(1) Rendimenti a 12 mesi di fine anno, salvo diversa indicazione. – (2) Dati al netto di imposte e commissioni riferiti a fondi comuni e Sicav armonizzati di diritto italiano; sono esclusi i fondi di fondi. – (3) Variazione percentuale dell’indice di capitalizzazione dei titoli quotati alla borsa italiana; include i dividendi. – (4) Variazione percentuale dell’indice Morgan Stanley delle borse mondiali; sono inclusi i dividendi e si tiene conto delle variazioni del tasso di cambio. – (5) Variazione percentuale dell’indice di capitalizzazione dei titoli quotati alla borsa italiana; fino al 1998, calcolata al netto della ritenuta del 12,5 per cento. – (6) Tasso all’emissione dei BOT a 12 mesi all’inizio dell’anno; fino al 1998, calcolato al netto della ritenuta del 12,5 per cento. – (7) Variazione percentuale dell’indice J.P. Morgan dei mercati obbligazionari mondiali, escluso il mercato italiano; sono incluse le cedole e si tiene conto delle variazioni del tasso di cambio.

Tavola a13.36

Rendimenti dei fondi comuni mobiliari e dei principali investimenti alternativi (1)(valori percentuali)

ANNI

Fondi comuni (2) Investimenti alternativi

di cui: Azioniitaliane

(3)

Azioniestere

(4)

BTP(5)

CCT(5)

BOT(6)

Obbligazioniestere

(7)Azionari Bilanciati Obbligazionari

1990 -3,5 -13,3 -8,0 10,5 -23,6 -25,7 12,1 14,2 11,2 -0,81991 9,9 7,5 7,3 11,6 2,7 21,2 13,6 13,2 11,2 17,61992 8,3 5,2 3,9 11,3 -6,9 21,8 9,8 10,4 11,1 35,91993 25,4 37,1 32,8 19,9 39,6 42,6 25,0 17,3 12,1 29,81994 -2,4 -3,6 -1,2 -1,3 4,1 1,0 -0,8 7,4 7,4 -4,01995 6,8 1,3 3,9 10,4 -5,8 18,0 15,6 11,3 9,0 16,71996 9,3 8,4 9,5 9,4 10,9 10,1 19,2 9,9 8,9 -1,11997 11,8 30,3 24,8 6,6 60,8 33,6 11,4 6,1 5,7 18,11998 9,4 22,2 18,1 5,2 43,2 17,3 10,4 5,3 4,3 7,01999 12,6 35,7 16,7 0,3 24,8 45,8 -1,5 3,3 3,2 12,52000 -3,6 -8,8 -0,5 4,3 3,9 -6,9 6,3 4,4 3,8 9,42001 -8,0 -17,0 -7,2 2,8 -23,5 -11,7 6,6 4,9 4,7 4,32002 -9,1 -26,3 -12,1 2,2 -21,4 -31,7 8,7 3,8 3,3 1,22003 3,6 10,1 5,6 1,6 18,1 11,5 3,7 2,4 2,8 -5,02004 3,4 7,3 4,5 2,3 21,8 7,0 7,6 2,1 2,3 2,22005 6,5 17,1 9,7 2,1 17,8 26,0 5,3 2,0 2,2 8,12006 4,2 11,4 3,3 0,4 23,5 8,2 0,0 3,1 2,6 -5,12007 0,3 -1,6 -0,6 1,3 -4,7 -0,9 1,7 4,0 3,7 -0,22008 -9,7 -38,8 -15,7 2,1 -46,1 -37,7 5,5 2,0 4,0 17,02009 6,9 25,4 10,9 4,5 27,8 27,6 8,0 4,4 2,6 -1,42010 2,5 8,8 4,0 1,6 -5,1 20,2 -0,3 -1,5 1,0 14,12011 -3,2 -12,2 -4,8 -0,2 -19,2 -1,8 -5,5 -6,4 2,0 10,72012 8,2 12,3 9,9 8,1 13,9 14,3 19,8 13,6 6,0 -0,42013 4,9 15,7 8,1 1,6 24,5 22,3 6,6 5,8 1,5 -9,12014 4,7 9,2 7,4 4,3 2,2 19,9 14,4 3,0 0,4 14,52015 2,1 9,2 5,4 0,6 20,6 11,0 4,5 1,8 0,0 8,32016 2,0 4,3 2,1 2,4 -4,8 11,7 0,7 0,3 -0,2 4,72017 2,4 9,7 3,1 0,8 17,8 7,9 0,7 0,7 -0,4 -6,2

Appendice99

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a13.37

Fondi comuni mobiliari: raccolta netta e patrimonio netto nei principali paesi europei e negli Stati Uniti (1)

(dati annuali)

VOCI

Italia Francia Germania Lussemburgo e Irlanda Areadell’euro

(2)

Regno Unito Stati Uniti(3)

di cui:controllati

da intermediari italiani

Raccolta netta (milioni di euro)

Totale 2016 3.503 27.700 12.971 189.808 20.263 237.977 3.811 -178.0022017 16.791 45.400 25.120 522.988 24.301 638.112 54.081 63.943

Azionari 2016 -1.660 -4.000 4.605 6.851 1.227 11.202 -25.295 -233.1092017 543 13.400 8.204 101.369 1.574 138.096 6.388 -141.312

Bilanciati (4) 2016 3.865 -5.800 5.487 31.348 9.168 33.354 18.836 -41.4022017 11.266 2.700 13.445 106.701 8.832 156.127 23.564 -29.814

Obbligazionari 2016 2.448 7.600 3.164 78.817 10.405 91.359 4.167 96.5722017 5.709 28.900 3.758 249.716 13.181 281.908 20.110 230.294

Monetari 2016 -1.150 29.900 -285 72.792 -536 102.062 6.103 -642017 -726 400 -286 65.201 713 61.981 4.020 4.775

Patrimonio netto di fine anno (miliardi di euro)

Totale 2016 243 796 328 4.695 352 6.553 1.084 14.7652017 264 874 372 5.317 317 7.396 1.225 16.594

in % del PIL (5) 2016 14,5 35,7 10,4 :: :: 69,1 45,3 87,8 2017 15,4 38,2 11,4 :: :: 59,2 52,7 96,7

Fonte: elaborazioni su dati Assogestioni, Banca d’Italia, EFAMA e Investment Company Institute.(1) I dati relativi ai paesi europei si riferiscono ai fondi comuni aperti armonizzati. – (2) I dati che si riferiscono all’area dell’euro non comprendono Estonia, Lettonia, Lituania e, solo per la raccolta netta, il Belgio. – (3) Sono esclusi i fondi monetari riservati. – (4) Sono incluse anche altre tipologie di fondi (per i fondi italiani e per quelli esteri controllati da intermediari italiani, i fondi flessibili). – (5) Il dato su Lussemburgo e Irlanda non viene riportato in quanto il fenomeno non è confrontabile con gli altri paesi riportati nella tavola.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017100

Tavola a14.1

Mercato interbancario dei depositi (e-MID) (1)(depositi in euro; composizione per scadenza; milioni di euro)

PERIODI

Volumi medi giornalieri negoziati

Overnight Tomorrownext

Spotnext

1 settimana 1 mese 3 mesi Altre Totale

1999 9.618 2.199 877 453 148 56 778 14.1292000 11.916 2.103 575 450 147 53 491 15.7362001 12.079 1.679 500 394 177 55 478 15.3632002 14.050 1.755 551 354 219 69 584 17.5822003 15.307 1.390 266 215 142 66 393 17.7792004 18.642 871 133 203 154 77 438 20.5172005 19.331 1.101 244 192 114 112 729 21.8212006 21.363 1.060 246 294 111 63 1.071 24.2072007 20.557 815 89 260 101 78 464 22.3632008 11.790 580 57 223 108 54 571 13.3832009 4.899 115 15 102 51 21 216 5.4202010 4.764 78 18 54 14 7 155 5.0902011 4.344 81 5 33 21 4 199 4.6872012 2.507 42 8 29 5 2 100 2.6922013 1.889 13 4 12 1 1 65 1.9862014 2.121 13 3 14 1 .. 55 2.2072015 1.841 7 .. 8 4 2 36 1.8982016 1.896 78 3 10 1 3 55 2.0452017 1.544 48 1 11 2 .. 118 1.7242016 – gen. 1.828 14 1 6 1 12 23 1.884 feb. 1.979 3 – 3 1 1 20 2.007 mar. 1.864 2 – 2 1 7 19 1.894 apr. 1.967 7 – 13 2 7 73 2.069 mag. 2.008 – – 3 .. 3 35 2.050 giu. 1.726 144 – 7 .. .. 35 1.914 lug. 1.642 52 – 6 1 3 33 1.736 ago. 1.233 4 8 6 1 2 48 1.300 set. 1.940 5 3 7 1 – 22 1.977 ott. 2.507 132 6 26 .. 1 63 2.736 nov. 1.906 140 10 17 – .. 37 2.110 dic. 2.150 436 7 24 1 – 247 2.8652017 – gen. 2.241 515 .. 11 .. .. 48 2.816 feb. 2.498 16 9 7 1 .. 28 2.558 mar. 1.946 29 1 9 .. .. 30 2.015 apr. 1.352 3 – 6 7 – 34 1.402 mag. 1.280 1 – 6 3 – 23 1.313 giu. 1.357 – – 7 1 – 42 1.407 lug. 1.620 .. – 7 – – 27 1.655 ago. 1.418 2 – 5 – – 29 1.455 set. 1.181 5 .. 32 1 – 161 1.381 ott. 1.161 5 – 28 .. – 52 1.247 nov. 729 – – 6 .. 1 397 1.133 dic. 1.743 2 – 6 5 – 549 2.3052018 – gen. 551 – – 5 – 1 344 902 feb. 1.020 – – 7 8 – 464 1.500 mar. 551 14 – 55 – – 838 1.459

Fonte: e-MID SIM spa.(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice101

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.2

Mercato dei pronti contro termine su MTS (MTS/PCT) (1)(composizione per comparto e scadenza; dati in milioni di euro)

PERIODI

Volumi medi giornalieri negoziati

Comparto Scadenza

Generalcollateral

SpecialRepo

Overnight Tomorrownext

Spot next Altre Totale

1999 10.538 9.173 11 2.423 16.602 674 19.7112000 11.891 9.879 37 3.623 17.388 723 21.7712001 16.271 11.567 50 6.805 20.330 653 27.8372002 28.352 14.490 44 11.606 30.352 841 42.8422003 29.682 19.214 45 11.238 36.606 1.007 48.8962004 31.198 23.928 1.012 11.084 42.051 980 55.1262005 17.875 33.614 4.557 8.036 38.033 864 51.4892006 21.620 37.771 6.931 8.671 42.927 862 59.3912007 24.264 38.753 9.968 8.990 43.406 653 63.0172008 31.521 29.080 16.119 10.033 33.752 697 60.6012009 37.280 23.644 8.760 13.716 37.732 717 60.9242010 29.318 32.235 7.426 12.467 41.098 562 61.5522011 21.173 38.608 7.444 12.010 39.690 637 59.7812012 20.181 38.349 5.268 11.545 41.140 576 58.5292013 24.484 49.051 4.979 11.583 55.986 987 73.5342014 19.831 53.806 5.546 13.958 53.382 750 73.6362015 22.819 52.833 5.233 22.983 46.982 455 75.6522016 20.314 54.425 4.175 21.128 48.886 550 74.7382017 16.164 76.634 5.278 25.840 61.005 676 92.7982016 – gen. 22.574 48.173 5.013 19.350 45.968 417 70.747 feb. 22.827 51.023 4.575 20.860 47.995 420 73.849 mar. 23.792 53.310 4.593 22.915 48.973 621 77.102 apr. 22.116 58.280 4.338 22.941 52.806 311 80.395 mag. 23.180 56.136 4.638 22.559 51.764 354 79.315 giu. 17.862 53.417 3.834 21.350 45.693 402 71.278 lug. 18.794 47.933 4.413 18.638 43.042 633 66.727 ago. 15.376 49.527 3.260 17.256 43.602 784 64.902 set. 15.913 53.924 3.275 18.638 47.429 495 69.836 ott. 22.813 56.865 3.995 22.768 52.213 703 79.678 nov. 22.086 64.326 4.295 24.022 57.302 795 86.412 dic. 16.431 60.184 3.876 22.237 49.839 663 76.6142017 – gen. 15.406 71.412 5.578 25.767 54.888 584 86.817 feb. 12.371 82.970 5.300 26.950 62.434 657 95.340 mar. 12.953 83.346 5.859 25.570 64.397 473 96.298 apr. 13.368 80.485 4.212 23.905 65.122 613 93.852 mag. 16.210 79.976 5.945 26.113 63.425 702 96.185 giu. 15.393 76.053 6.009 25.505 59.369 563 91.445 lug. 14.406 75.926 4.827 22.332 62.296 877 90.332 ago. 13.427 70.693 3.854 20.687 58.881 698 84.119 set. 17.226 73.472 5.006 24.089 60.743 859 90.697 ott. 22.508 77.794 5.710 33.160 60.657 775 100.301 nov. 24.746 80.975 6.401 31.245 67.456 619 105.720 dic. 15.958 66.510 4.636 24.751 52.392 688 82.4672018 – gen. 13.757 72.635 5.016 23.951 56.926 499 86.391 feb. 19.216 79.986 5.336 30.029 62.951 887 99.202 mar. 17.508 79.202 5.246 26.981 63.549 934 96.709

Fonte: MTS spa.(1) Sono escluse le operazioni concluse mediante le funzionalità di richiesta di quotazione (RFQ) e di registrazione di operazioni effettuate fuori mercato (OTC registration). L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017102

Tavola a14.3

Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS) Titoli di Stato italiani (1)

(composizione per strumento; milioni di euro)

PERIODIVolumi medi giornalieri negoziati

BOT BTP BTP€i CCT CTZ Totale

1999 155 7.299 – 1.283 565 9.3012000 214 5.714 – 1.299 521 7.7482001 264 6.351 – 1.819 644 9.0782002 630 5.196 – 2.183 546 8.5552003 694 4.501 8 2.407 768 8.3782004 1.116 4.033 63 1.657 537 7.4052005 1.192 3.258 140 1.176 451 6.2162006 1.568 3.318 150 912 479 6.4272007 1.374 3.450 242 1.011 445 6.5222008 609 1.847 259 462 240 3.4162009 579 1.506 112 437 227 2.8612010 670 1.854 145 413 345 3.4282011 896 1.591 206 371 319 3.3832012 685 1.135 97 139 181 2.2372013 1.113 1.744 164 306 267 3.5942014 1.876 2.876 172 540 401 5.8662015 1.806 2.118 140 426 346 4.8372016 2.030 2.476 88 390 402 5.3872017 1.543 2.268 156 475 322 4.7652016 – gen. 2.142 2.419 96 349 392 5.398 feb. 2.000 2.516 71 350 427 5.363 mar. 2.802 2.838 90 448 604 6.783 apr. 2.529 2.539 84 395 469 6.017 mag. 2.175 2.378 88 383 387 5.411 giu. 2.068 3.046 99 395 350 5.959 lug. 1.857 1.819 83 272 300 4.330 ago. 1.535 2.196 54 356 364 4.504 set. 2.491 3.127 90 448 546 6.703 ott. 2.019 2.202 101 426 359 5.107 nov. 1.512 2.994 130 560 352 5.548 dic. 1.225 1.643 76 301 275 3.5202017 – gen. 1.265 1.678 87 284 279 3.594 feb. 1.636 2.351 128 349 340 4.804 mar. 1.287 2.019 135 279 216 3.936 apr. 1.271 2.099 87 257 288 4.002 mag. 1.671 2.567 88 453 279 5.059 giu. 1.766 2.508 124 378 326 5.103 lug. 1.156 1.709 113 275 228 3.481 ago. 1.094 1.461 96 344 183 3.179 set. 1.555 1.879 207 492 233 4.366 ott. 1.820 3.035 276 792 403 6.327 nov. 2.622 3.476 321 992 596 8.007 dic. 1.377 2.434 205 807 495 5.3182018 – gen. 1.800 3.254 355 641 389 6.440 feb. 1.902 3.210 357 686 440 6.595 mar. 1.492 3.261 252 540 433 5.978

Fonte: MTS spa.(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice103

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.4

Mercato telematico all’ingrosso dei titoli di Stato (MTS/BondVision) Titoli di Stato italiani (1)

(composizione per strumento; milioni di euro)

PERIODIVolumi medi giornalieri negoziati

BOT BTP BTP€i CCT CTZ Totale

2001 7 120 – 30 6 1632002 24 176 – 71 27 2982003 45 254 – 128 43 4702004 130 361 8 186 73 7592005 165 426 22 217 65 8942006 294 494 17 229 107 1.1412007 390 558 26 278 138 1.3892008 259 488 29 167 105 1.0492009 211 624 29 207 160 1.2312010 274 684 27 198 155 1.3372011 304 706 35 133 172 1.3502012 512 968 56 133 186 1.8552013 557 1.296 46 235 244 2.3792014 606 1.643 55 467 249 3.0212015 493 1.426 37 444 300 2.6992016 424 1.409 48 355 185 2.4222017 422 1.333 72 487 200 2.5152016 – gen. 507 1.449 64 375 214 2.608 feb. 390 1.413 43 257 150 2.252 mar. 366 1.924 48 478 295 3.111 apr. 391 1.286 32 265 238 2.213 mag. 601 1.316 48 396 175 2.537 giu. 456 1.521 42 382 143 2.544 lug. 418 1.422 41 343 175 2.399 ago. 347 1.201 32 365 167 2.113 set. 423 1.429 43 378 135 2.409 ott. 527 1.283 34 357 166 2.367 nov. 289 1.541 84 324 190 2.427 dic. 377 1.124 69 338 173 2.0812017 – gen. 443 1.317 92 425 326 2.603 feb. 430 1.737 78 383 342 2.970 mar. 402 1.513 74 218 172 2.379 apr. 439 1.281 72 303 127 2.221 mag. 455 1.464 91 463 196 2.669 giu. 443 1.406 49 511 173 2.583 lug. 373 880 47 261 100 1.662 ago. 366 866 70 353 159 1.813 set. 408 1.196 73 490 134 2.301 ott. 380 1.624 81 876 203 3.164 nov. 426 1.394 72 848 170 2.909 dic. 496 1.323 69 717 297 2.9022018 – gen. 397 1.153 133 405 212 2.300 feb. 430 1.147 59 396 219 2.250 mar. 400 1.355 80 531 296 2.663

Fonte: MTS spa.(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017104

continua

Tavola a14.5

Mercato finanziario: emissioni di valori mobiliari da parte di emittenti italiani (1)(milioni di euro)

PERIODI

Titoli di debito delle Amministrazioni pubbliche Totale

Amministrazioni centrali Amministrazioni locali

BOT CTZ CCT BTP BTP indicizzati Titoli internazionali

Totale

Emissioni lorde

2011 205.813 32.737 20.569 155.081 15.510 11.375 441.086 5 441.0912012 240.735 40.095 5.267 149.729 37.250 8.173 481.248 90 481.3382013 218.336 38.157 19.544 153.376 50.085 1.155 480.653 45 480.6982014 182.407 32.969 24.452 179.248 42.558 1.730 463.364 0 463.3642015 164.130 27.388 29.503 167.798 22.476 4.000 415.294 150 415.4442016 152.694 18.991 28.854 179.256 25.656 3.036 408.486 0 408.4862017 151.601 28.660 31.923 185.630 29.246 0 427.059 469 427.528

Rimborsi

2011 204.174 37.301 33.426 93.048 1.467 14.579 384.050 1.208 385.2572012 221.309 46.208 26.403 109.857 11.764 14.763 430.354 1.397 431.7512013 228.356 23.043 17.417 124.157 303 4.297 397.622 1.360 398.9832014 198.010 56.645 30.018 98.739 15.050 2.100 400.611 1.324 402.9362015 174.552 31.487 27.472 142.720 0 9.217 385.499 5.764 391.2632016 160.655 28.035 15.329 107.764 36.376 8.528 356.738 2.336 359.0742017 152.113 27.574 33.694 117.444 53.169 3.487 387.675 1.260 388.934

Emissioni nette

2011 1.639 -6.678 -13.876 56.530 13.291 -3.572 47.281 -1.203 46.0772012 19.426 -8.514 -21.520 38.666 24.785 -5.219 47.575 -1.307 46.2682013 -10.020 13.981 1.770 31.124 49.547 -3.666 82.687 -1.315 81.3722014 -15.603 -24.125 -5.308 86.795 28.180 -565 69.325 -1.324 67.0002015 -10.422 -4.182 2.039 28.603 24.250 -3.803 36.436 -5.614 30.8222016 -7.961 -9.040 13.646 76.657 -9.654 -4.910 58.690 -2.336 56.3532017 -512 1.152 -1.824 72.505 -23.607 -3.466 44.054 -790 43.263

Consistenze di fine periodo

2011 131.693 67.425 143.727 1.054.012 109.758 58.055 1.565.476 30.840 1.605.7662012 151.119 61.312 122.590 1.093.883 135.244 50.129 1.615.035 29.445 1.653.9312013 141.099 76.427 124.717 1.123.102 185.026 46.569 1.697.648 28.044 1.735.1422014 125.496 52.751 119.151 1.203.611 212.534 46.519 1.760.718 26.969 1.796.1372015 115.074 48.651 121.181 1.228.689 235.010 43.060 1.792.273 21.581 1.822.3042016 107.113 39.607 134.707 1.300.180 224.290 38.582 1.845.035 19.280 1.872.7652017 106.601 40.692 132.936 1.368.366 200.367 34.822 1.884.148 18.429 1.911.027

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Mercato finanziario: emissioni e rimborsi di valori mobiliari. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice105

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

segue: Tavola a14.5

Mercato finanziario: emissioni di valori mobiliari da parte di emittenti italiani (1)(milioni di euro)

Titoli di debito di altri emittenti Totale titoli di debito

Azioni quotate

Banche Società non finanziarie

Imprese di assicurazione

Altri intermediari finanziari

Emissioni lorde

312.248 7.049 1 51.013 811.402 11.862286.931 25.306 2.026 58.255 853.856 10.188163.484 29.233 602 33.327 707.344 1.138151.104 16.548 4.708 24.498 660.222 12.310107.176 15.838 1.438 34.757 574.653 5.736

91.287 19.608 870 55.598 575.850 6.79289.451 36.240 527 57.667 611.413 14.945

Rimborsi

205.342 7.254 1 55.273 653.127 0242.780 10.917 800 65.377 751.624 0242.817 8.161 99 50.841 700.902 0303.202 12.875 930 45.377 765.319 0213.935 19.778 203 50.424 675.603 0159.081 21.731 75 55.129 595.091 0148.508 14.888 83 42.966 595.379 0

Emissioni nette

105.718 -205 0 -4.260 147.330 11.86243.058 14.390 1.226 -7.122 97.820 10.188

-79.955 21.072 503 -17.514 5.477 1.138-152.673 3.673 3.778 -20.879 -99.100 12.310-107.167 -3.940 1.236 -15.668 -94.718 5.736

-68.142 -2.123 795 469 -12.647 6.792-59.398 21.352 444 14.701 20.362 14.945

Consistenze di fine periodo

914.205 90.317 6.781 232.171 2.849.240 331.763958.324 103.164 8.031 230.127 2.953.577 383.310878.342 123.932 8.512 212.593 2.958.522 451.996727.756 130.104 12.361 191.791 2.858.149 457.005621.882 126.517 13.663 176.200 2.760.565 538.279555.638 123.353 14.294 176.663 2.742.714 468.273489.181 143.866 14.704 191.227 2.750.005 556.967

(1) Cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Mercato finanziario: emissioni e rimborsi di valori mobiliari. Le serie storiche complete dei dati sono disponibili sul sito della Banca d’Italia: Base dati statistica (BDS).

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017106

Tavola a14.6

Sistema di deposito accentrato Monte Titoli(dati di fine periodo)

PERIODI

Aderenti Strumenti finanziari accentrati(valori nominali in miliardi di euro)

Numero di movimentazioni

dirette (5) (6)Intermediari

finanziari Depositari

centrali esteri

Altri (1)

Totale Azioni e warrant

(2)

Titoli di Stato

Obbligazioni Titoli esteri

(3)

Titoli subdepositati

(4)

Totale

2012 – 1° trim. 148 9 2.292 2.449 205 1.570 1.024 26 134 2.958 669 2° trim. 143 9 2.287 2.439 200 1.591 1.015 23 130 2.960 656 3° trim. 143 9 2.297 2.449 184 1.604 1.031 26 125 2.969 559 4° trim. 138 9 2.269 2.416 184 1.594 1.037 25 113 2.954 6142013 – 1° trim. 137 9 2.275 2.421 182 1.643 1.021 28 106 2.980 620 2° trim. 134 12 2.256 2.402 181 1.686 1.006 27 102 3.001 617 3° trim. 131 12 2.250 2.393 182 1.683 980 25 97 2.968 524 4° trim. 126 12 2.254 2.392 182 1.682 963 24 95 2.945 6282014 – 1° trim. 124 12 2.266 2.402 166 1.729 915 20 89 2.919 672 2° trim. 123 13 2.282 2.418 169 1.776 892 21 85 2.943 724 3° trim. 122 14 2.269 2.405 175 1.753 854 16 83 2.880 657 4° trim. 116 15 2.283 2.414 173 1.746 816 13 83 2.831 7592015 – 1° trim. 108 15 2.301 2.424 176 1.800 769 15 85 2.845 770 2° trim. 77 15 3.309 2.401 176 1.813 739 14 90 2.831 …. 3° trim. 76 15 2.342 2.433 173 1.806 720 14 85 2.798 …. 4° trim. 75 15 2.358 2.448 176 1.778 705 14 78 2.753 ….2016 – 1° trim. 74 15 2.382 2.471 185 1.841 668 11 84 2.788 …. 2° trim. 74 15 2.401 2.490 200 1.863 665 11 83 2.821 …. 3° trim. 73 15 2.401 2.489 170 1.833 654 16 81 2.754 …. 4° trim. 71 15 2.419 2.505 188 1.834 637 13 84 2.756 ….2017 – 1° trim. 71 15 2.413 2.499 173 1.874 624 13 98 2.781 …. 2° trim. 70 15 2.458 2.543 117 1.890 611 11 111 2.740 …. 3° trim. 69 14 2.483 2.566 115 1.893 605 10 103 2.726 …. 4° trim. 67 13 2.545 2.625 117 1.876 603 10 102 2.708 ….

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Enti emittenti, SGR e intermediari finanziari iscritti nell’elenco di cui all’art. 107 del D.lgs. 385/1993. – (2) Inclusi i diritti e le quote dei fondi. Per i warrant, numero di titoli accentrati moltiplicato per il valore convenzionale di 0,3 euro. – (3) Titoli emessi da soggetti di diritto estero. – (4) Titoli esteri depositati dalla Monte Titoli, per conto degli aderenti, presso depositari centrali esteri. – (5) Numero di movimentazioni dei conti di gestione accentrata effettuata direttamente dagli aderenti (giri titoli), dato espresso in migliaia. – (6) Dal 31 agosto 2015 operazioni free of payment (FOP) regolate in T2S.

Appendice107

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.7

Express II: componente lorda (1) (servizio di liquidazione degli strumenti finanziari su base lorda)

PERIODI

Aderenti al servizio di liquidazione (1)(dati di fine periodo)

Controvalore regolato (miliardi di euro)

Banche SIM Esteri (2)

Altri (3)

Totale Lorda (4)

Azioni Obbliga-zioni

Titoli di Stato

Totale Variazione percentuale

2011 – 1° trim. 81 4 2 8 95 10 90 47 2.631 2.769 13,7 2° trim. 82 4 2 8 96 10 201 26 2.703 2.930 5,8 3° trim. 79 4 2 8 93 10 122 28 2.419 2.569 -12,3 4° trim. 76 4 2 8 90 10 100 28 2.028 2.156 -16,12012 – 1° trim. 73 4 2 8 87 10 76 33 2.153 2.262 4,9 2° trim. 70 4 2 8 84 10 174 26 1.978 2.178 -3,7 3° trim. 70 4 2 8 84 10 93 16 2.335 2.444 12,2 4° trim. 69 4 2 9 84 9 90 20 2.232 2.342 -4,22013 – 1° trim. 68 4 2 9 83 9 88 21 2.334 2.443 4,3 2° trim. 66 4 2 9 81 9 133 13 2.675 2.821 15,5 3° trim. 64 4 2 9 79 9 83 24 2.308 2.415 -14,4 4° trim. 62 3 2 9 76 9 100 28 2.717 2.845 17,82014 – 1° trim. 62 3 2 9 76 8 98 39 3.109 3.246 14,1 2° trim. 61 3 3 8 75 7 169 32 3.579 3.779 16,4 3° trim. 58 3 3 8 72 5 108 28 3.037 3.173 -16,0 4° trim. 52 3 3 8 66 5 135 38 2.863 3.036 -4,32015 – 1° trim. 47 3 3 8 61 4 160 38 3.157 3.355 10,5 2° trim. 43 3 3 8 57 2 230 8 2.491 2.729 -18,5 1.7/28.8 43 3 3 8 57 1 102 16 1.303 1.421 ::

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Dal 31 agosto 2015 il sistema di regolamento è operato mediante piattaforma T2S. Cfr. in questa sezione la tavola a14.9. – (2) Aderenti esteri in accesso remoto. – (3) Banca d’Italia, Ministero dell’Economia e delle finanze, controparti centrali, altri organismi. – (4) Aderenti alla sola componente lorda di Express II fino al 28 agosto 2015.

Appendice BANCA D’ITALIA108 Relazione annuale 2017

Tavola a14.8

Express II: componente netta (1)(servizio di liquidazione degli strumenti finanziari su base netta)

PERIODI

Operazioni immesse Operazioni regolate

Numero(migliaia)

Controvalore(miliardi di euro)

Numero(migliaia)

Controvalore(miliardi di euro)

Azioni Obbligazioni Titoli di Stato

Totale Ciclo netto notturno

Ciclo netto diurno

Ciclo lordo Totale

2011 – 1° trim. 5.317 346 52 8.735 9.133 5.292 6.849 1.638 501 8.988 2° trim. 4.858 424 47 8.312 8.783 4.824 6.781 1.253 512 8.546 3° trim. 4.580 318 113 7.348 7.779 4.555 5.694 1.368 573 7.635 4° trim. 4.410 252 173 5.836 6.261 4.388 4.447 1.131 530 6.1082012 – 1° trim. 5.254 252 146 6.630 7.028 5.229 5.199 1.207 463 6.870 2° trim. 3.660 290 139 6.111 6.539 3.634 4.791 1.228 369 6.389 3° trim. 3.674 221 147 7.093 7.461 3.647 5.530 1.333 425 7.289 4° trim. 4.011 215 112 7.320 7.646 3.980 5.841 1.214 429 7.4832013 – 1° trim. 4.150 264 55 7.524 7.843 4.122 5.866 1.381 439 7.686 2° trim. 4.247 261 46 8.561 8.868 4.217 6.979 1.239 471 8.689 3° trim. 3.597 208 32 7.836 8.076 3.572 6.395 1.116 416 7.928 4° trim. 4.347 270 41 8.234 8.545 4.313 6.457 1.334 548 8.3392014 – 1° trim. 4.514 313 41 8.498 8.851 4.474 6.468 1.403 713 8.584 2° trim. 5.521 373 41 9.113 9.528 5.305 7.114 1.657 819 9.590 3° trim. 4.117 283 35 8.943 9.261 4.041 7.162 1.198 754 9.114 4° trim. 4.512 314 43 8.504 8.861 4.465 6.963 1.102 550 8.6152015 – 1° trim. 4.901 387 50 9.781 10.219 4.855 8.186 1.164 646 9.995 2° trim. 5.014 420 39 8.624 9.083 4.930 7.301 1.157 555 9.013 1.7/28.8 2.957 253 22 5.076 5.350 2.935 4.125 798 340 5.263

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Dal 31 agosto 2015 il sistema di regolamento è operato mediante la piattaforma T2S. Cfr. in questa sezione la tavola a14.9.

Appendice109

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.9

Servizio di liquidazione gestito da Monte Titoli e operato mediante la piattaforma T2S

PERIODI

Aderenti al servizio di liquidazione (dati di fine periodo)

Operazioni regolate

Controvalore regolato (1)(miliardi di euro)

Banche SIM Esteri (2) Altri (3) Totale Numero(migliaia)

Azioni Obbligazioni Titoli di Stato

Totale

2015 – 31.8/30.9 96 4 8 13 121 1.201 116 15 2.073 2.2062015 – 4° trim 96 4 8 13 121 4.840 431 84 9.005 9.5172016 – 1° trim. 96 4 9 12 121 5.097 941 104 16.905 17.950 2° trim. 50 4 18 56 128 5.838 995 98 16.276 17.369 3° trim. 50 3 18 59 130 4.938 764 71 14.996 15.831 4° trim. 49 3 18 59 129 5.838 946 79 14.507 15.5322017 – 1° trim. 47 3 21 60 131 6.796 956 92 16.340 17.388 2° trim. 47 4 20 62 133 6.250 1.508 326 13.144 14.978 3° trim. 50 3 18 59 130 5.699 1.087 301 12.495 13.883 4° trim. 48 7 18 87 160 6.208 1.203 601 14.253 16.057

Fonte: Monte Titoli spa.(1) Dal 1° gennaio 2016 il controvalore regolato comprende anche la valorizzazione delle operazioni FOP. – (2) Partecipanti esteri. – (3) Banca d’Italia, Ministero dell’Economia e delle Finanze, controparti centrali, altri organismi.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017110

Tavola a14.10

Cassa di compensazione e garanzia: partecipanti (1)

PERIODI XCOM IDEM MTA MTS MOT IDEX AGREX ICSD

Generali2015 – 1° trim. – 25 15 12 12 8 3 14 2° trim. – 25 15 11 12 8 3 14 3° trim. – 25 15 11 12 8 3 14 4° trim. – 25 16 10 13 8 3 142016 – 1° trim. 1 25 16 9 13 8 3 14 2° trim. 1 25 16 9 13 7 3 14 3° trim. 1 25 16 9 13 7 3 14 4° trim. 1 25 16 9 13 7 3 142017 – 1° trim. 1 25 16 10 13 7 3 14 2° trim. 1 25 16 10 13 7 3 14 3° trim. 1 24 16 10 13 6 3 14 4° trim. 1 23 16 10 13 6 3 142018 – 1° trim. 3 23 16 9 13 6 3 14

Individuali

2015 – 1° trim. – 12 13 39 17 1 0 14 2° trim. – 12 12 41 15 1 0 14 3° trim. – 12 12 42 15 1 0 14 4° trim. – 12 14 43 16 1 0 142016 – 1° trim. 3 12 15 44 17 1 0 15 2° trim. 3 12 15 46 17 0 0 15 3° trim. 3 12 15 47 17 0 0 15 4° trim. 4 12 15 47 17 0 0 152017 – 1° trim. 6 13 15 46 17 0 0 17 2° trim. 6 13 17 47 18 0 0 17 3° trim. 7 13 17 45 18 0 0 17 4° trim. 7 10 17 44 19 0 0 172018 – 1° trim. 7 10 17 44 19 0 0 17

Clienti negoziatori

2015 – 1° trim. – 25 52 13 20 19 2 18 2° trim. – 25 58 16 24 19 2 19 3° trim. – 25 59 16 24 19 2 19 4° trim. – 25 58 15 24 17 2 172016 – 1° trim. 0 27 55 13 21 17 2 19 2° trim. 0 27 55 13 22 16 2 19 3° trim. 0 28 57 13 23 16 2 19 4° trim. 0 28 57 13 23 13 2 192017 – 1° trim. 0 31 55 13 24 10 2 21 2° trim. 0 30 52 11 23 10 2 21 3° trim. 0 28 52 11 23 10 2 21 4° trim. 0 27 51 8 19 9 1 192018 – 1° trim. 0 27 51 8 20 7 1 20

Fonte: Cassa di compensazione e garanzia spa.(1) Valori di fine periodo.

Appendice111

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.11

Cassa di compensazione e garanzia

PERIODO

Margini iniziali (1) (milioni di euro)

Default Fund (1) (milioni di euro)

IDEM/MTA MTS/MOT/XCOM IDEX AGREX MIC

2015 – 1° trim. 11.177,05 1.381,74 2.771,82 28,40 0,78 182,48 2° trim. 13.403,91 1.810,90 2.970,48 16,00 0,91 139,31 3° trim. 12.788,11 1.833,88 3.054,33 15,08 1,06 172,25 4° trim. 11.717,43 1.768,49 3.040,57 16,21 1,27 242,682016 – 1° trim. 11.865,49 1.457,58 3.238,83 10,23 1,02 362,98 2° trim. 11.661,22 1.415,47 3.401,91 6,18 0,53 357,04 3° trim. 11.718,91 1.036,32 3.320,60 6,38 0,39 351,59 4° trim. 13.256,98 966,96 3.963,12 7,48 0,26 299,642017 – 1° trim. 13.101,12 983,01 4.097,15 10,81 0,28 191,13 2° trim. 12.466,51 1.491,55 4.402,64 10,85 0,27 187,78 3° trim. 9.359,96 1.052,32 3.710,88 11,02 0,26 225,02 4° trim. 9.485,84 1.087,33 3.578,60 10,76 0,27 76,312018 – 1° trim. 9.010,82 1.237,48 3.669,75 6,50 0,20 156,50

Fonte: Cassa di compensazione e garanzia spa.(1) Valori medi giornalieri.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017112

Fonte: BCE. (1) L’eventuale mancata quadratura è dovuta agli arrotondamenti. – (2) La riduzione del valore è dovuta alla migrazione della comunità finanziaria italiana sulla piattaforma T2S il 31 agosto 2015. – (3) Euro1: EBA Euro Clearing System.

Tavola a14.12

Sistemi di regolamento lordo e netto nella UE per pagamenti di importo elevato (1)(flussi medi giornalieri in miliardi di euro)

PAESI 2014 2015 2016 2017Variazioni percentuali 2017/2016

Sistemi di regolamento lordo (TARGET2)

Italia (2) 162 126 72 70 -2,8

Germania 615 618 596 631 5,9

Francia 340 308 277 262 -5,4

Spagna 244 224 180 106 -41,1

Paesi Bassi 232 235 270 268 -0,7

Altri UEM 320 309 318 339 6,6

Totale UEM 1.915 1.821 1.713 1.676 -2,2

Paesi non UEM 16 15 22 21 -4,5

Totale UE 1.931 1.835 1.735 1.697 -2,2

Euro1 (3) 184 196 190 200 5,3

Appendice113

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Sistemi di pagamento: flussi trattati nei sistemi di compensazione e regolamento italiani. – (2) Non sono comprese le operazioni regolate nei conti HAM. – (3) Sono inclusi i pagamenti regolati su base lorda dei sistemi ancillari di Monte Titoli, Cassa di compensazione e garanzia ed e-MID. Dal 31 agosto 2015, in coincidenza dell’avvio della piattaforma T2S per la comunità finanziaria italiana, le tipologie di pagamenti regolate su base lorda dal sistema ancillare Monte Titoli si sono notevolmente ridotte. – (4) Pagamenti transfrontalieri in uscita al netto delle operazioni con la Banca d’Italia. – (5) Saldi multilaterali (pagamenti regolati su base netta) a debito e a credito rivenienti dai cicli di compensazione di BI-Comp ed Express II. Dal 31 agosto 2015 il sistema Express II è stato dismesso in coincidenza dell’avvio della piattaforma T2S per la comunità finanziaria italiana. – (6) I dati del 2008 partono dal 19 maggio, data in cui la comunità finanziaria italiana è migrata a TARGET2.

Tavola a14.13

Principali categorie di operazioni regolate nel sistema TARGET2-Banca d’Italia (1)(miliardi di euro)

PERIODI

Flussi totali (2)

di cui:

pagamenti interbancari (3) clientela sistemi ancillari(5)

operazioni con Banca d’Italia

di cui:transfrontalieri

(4)

di cui:transfrontalieri

(4)

2008 (6) 23.755 14.782 7.891 1.561 485 4.534 2.8792009 31.457 19.514 11.050 2.252 615 5.718 3.9742010 32.477 21.432 12.273 2.402 672 5.199 3.4452011 32.572 21.796 12.079 2.519 705 4.353 3.9032012 32.198 17.651 8.803 2.448 860 4.550 7.5492013 37.168 23.348 11.411 2.213 740 5.472 6.1342014 41.140 26.946 13.366 2.100 713 5.749 6.3452015 31.929 21.704 11.633 2.062 754 3.944 4.2192016 18.144 12.164 9.140 1.998 763 1.049 2.9332017 17.485 11.428 8.349 2.072 846 1.389 2.5962018 – 1° trim. 4.202 2.839 2.075 516 220 343 504

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017114

Fonte: elaborazioni su dati BCE, BRI, Poste Italiane spa e Banca d’Italia. Per la metodologia di calcolo cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento: diffusione (confronti internazionali).(1) La composizione e le variazioni percentuali sono calcolate con riferimento, rispettivamente, al numero di operazioni effettuate; sono compresi gli strumenti offerti da altri operatori (carte di credito). Per l’Italia, le “disposizioni di incasso” includono gli incassi commerciali (ad es. RIBA) e gli addebiti diretti; per gli altri paesi, le percentuali di composizione non includono modalità di pagamento non convenzionali (other payments). Eventuali mancate quadrature del totale sono dovute ad operazioni non attribuibili nelle categorie di strumenti di pagamento indicate. – (2) Incluse operazioni con moneta elettronica. – (3) Variazioni percentuali calcolate rispetto all’anno precedente.

Tavola a14.14

Diffusione degli strumenti di pagamento diversi dal contante: confronti internazionali relativi al 2016 (1)

PAESI

Numero operazioni pro capite con strumenti diversi dal contante Variazioni % medie annue nel periodo 2013-2016

Totale Assegni Bonifici Disposizioni di incasso

Operazioni con carte di

pagamento (2)

Assegni Bonifici Disposizioni di incasso

Operazioni con carte di

pagamento (2)

Paesi dell'area dell'Euro

Austria 190 0,1 60,7 48,5 75,5 -12,5 -12,5 -14,5 7,3Belgio 306 0,9 113,0 40,0 152,0 23,1 8,2 15,7 7,3Cipro 111 17,0 21,0 11,0 59,0 -5,6 -7,7 10,1 5,2Estonia 327 0,0 109,0 – 217,0 0,0 9,3 -64,7 7,9Finlandia 445 0,0 165,0 …. 280,0 -25,0 -6,1 -53,8 7,0Francia 313 32,0 56,0 59,0 165,6 -7,0 4,4 2,9 6,2Germania 260 0,2 77,0 131,0 49,8 -14,6 0,3 5,1 5,9Grecia 60 0,7 27,0 2,4 29,4 -15,3 21,9 16,2 48,1Irlanda 260 8,0 54,0 26,0 162,9 -10,3 13,2 2,8 17,3Italia 95 3,1 23,0 13,0 50,6 -9,4 2,9 7,0 13,8Lettonia 204 0,0 79,5 0,0 123,8 0,0 5,6 -23,8 18,2Lituania 159 0,0 56,7 – 82,0 0,0 0,9 10,6 17,0Lussemburgo 4.095 0,4 104,0 31,0 3.959,0 -9,2 -4,5 2,1 18,2Malta 108 19,1 26,0 3,2 59,2 2,2 11,6 8,1 12,1Paesi Bassi 424 0,0 124,0 68,2 232,0 0,0 6,8 -4,0 8,6Portogallo 209 5,7 27,0 26,0 150,4 -9,2 9,1 2,4 6,7Slovacchia 146 0,0 69,0 5,2 67,4 0,0 11,1 -15,9 21,2Slovenia 186 0,0 80,0 20,0 79,3 -25,0 1,3 -0,1 6,2Spagna 148 1,4 22,0 41,0 75,0 -6,0 5,5 -5,3 9,6

Area dell’Euro 231 7,5 57,0 58,3 105,3 -7,6 2,2 1,3 8,8Regno Unito 384 7,3 65,0 62,0 250,0 -13,9 2,7 3,8 10,8

UE-27 239 5,9 60,0 49,0 122,6 -8,7 4,1 1,9 10,4Italia-2017 (3) 100 2,8 23,0 18,1 55,9 -9,6 2,0 13,5 13,1

Appendice115

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.15

Sportelli automatici e terminali POS: confronti internazionali relativi al 2016 (1)

PAESI

Sportelli automatici Terminali POS

Numero sportelli

(migliaia)

Var. perc. medie annue nel periodo 2013-2016

Numero abitanti

per sportello

Numero operazioni

per sportello

Importo medio

operazioni in euro

Numero terminali

POS (migliaia)

Var. perc. medie annue nel periodo 2013-2016

Numero abitanti

per terminale

Numero operazioni

per terminale

Importo medio

operazioni in euro

Paesi dell’area dell’Euro

Austria 12,2 13,1 713 24.680 169 130 3,8 67 3.908 54Belgio 17,5 3,8 646 17.343 140 190 1,8 60 8.386 46Cipro 0,5 -7,1 1.800 36.800 163 23 -2,3 39 …. ….Estonia 0,8 0,4 1.625 46.125 103 35 6,5 37 7.748 17Finlandia 1,9 -4,6 2.895 64.737 104 …. -3,4 …. …. 30Francia 58,5 0,9 1.144 28.513 88 1.490 2,1 45 6.106 42Germania 85,4 0,9 966 25.557 173 1.141 14,3 72 3.117 61Grecia 5,3 -10,2 2.038 43.132 199 633 39,6 17 494 59Irlanda 3,4 2,6 1.382 37.853 123 184 7,2 26 3.563 61Italia 49,3 -0,7 1.229 21.611 197 2.226 10,3 27 1.238 72Lettonia 1,0 -6,3 2.000 54.600 99 38 11,8 52 5.479 15Lituania 1,2 -1,9 2.417 51.083 135 51 11,9 57 4.410 18Lussemburgo 0,5 6,3 1.200 30.400 164 168 256,9 4 2.141 44Malta 0,2 0,0 2.000 62.500 128 …. …. …. …. 57Paesi Bassi 6,8 -2,7 2.500 49.926 141 549 22,1 31 13.993 32Portogallo 15,1 -2,6 682 31.007 70 304 4,0 34 3.671 62Slovacchia 2,8 2,9 1.929 34.357 143 59 10,1 92 4.949 23Slovenia 1,7 1,4 1.235 32.294 104 …. …. …. …. 32Spagna 50,0 2,9 930 18.466 128 1.497 3,9 31 2.191 44

Area dell’Euro 313,9 -0,2 1.084 25.507 141 8.718 8,5 39 3.814 45Regno Unito 70,0 1,5 937 39.043 84 2.157 7,3 30 6.975 52

UE-27 443,7 0,5 148 28.059 126 12.435 7,9 41 4.654 44Italia-2017 (1) 48,6 -0,9 1.246 21.154 193 2.463 10,4 25 1.373 61

Fonte: elaborazioni su dati BCE, BRI e Banca d’Italia. Per la metodologia di calcolo cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento: diffusione di sportelli automatici e POS (confronti internazionali).(1) Variazioni percentuali rispetto all’anno precedente.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017116

(1) Eventuali mancate quadrature dei totali sono dovute agli arrotondamenti; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento principali alternativi al contante: composizione del numero dei pagamenti per settore di attività.

Tavola a14.16

Principali strumenti di pagamento alternativi al contante: composizione del numero dei pagamenti per settore di attività (1)

VOCINord Centro Sud e Isole Italia

Numero % Numero % Numero % Numero %

FamiglieAssegni 55 1,94 24 2,14 29 3,28 107 2,23 Bonifici 209 7,43 78 7,08 67 7,63 354 7,39 Disposizioni di incasso 445 15,78 151 13,76 155 17,81 752 15,69 Carte di pagamento 2.111 74,85 847 77,02 622 71,27 3.580 74,70

Totale 2.820 100,00 1.100 100,00 872 100,00 4.792 100,00

ImpreseAssegni 22 4,19 13 6,44 16 9,50 50 5,70 Bonifici 295 57,21 138 70,12 125 74,99 558 63,48 Disposizioni di incasso 199 38,60 46 23,43 26 15,50 271 30,82

Totale 516 100,00 196 100,00 167 100,00 879 100,00

AltroAssegni 6 2,62 3 1,37 1 1,39 11 1,92 Bonifici 201 83,55 189 84,89 75 87,84 464 84,76 Disposizioni di incasso 33 13,83 31 13,74 9 10,78 73 13,32

Totale 240 100,00 222 100,00 85 100,00 548 100,00

ItaliaAssegni 82 2,31 39 2,58 46 4,07 167 2,69 Bonifici 705 19,72 404 26,62 267 23,71 1.376 22,13 Disposizioni di incasso 677 18,94 228 15,01 190 16,94 1.096 17,62 Carte di pagamento 2.111 59,03 847 55,79 622 55,29 3.580 57,56

Totale 3.576 100,00 1.519 100,00 1.124 100,00 6.219 100,00

Appendice117

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

(1) Non sono compresi gli assegni emessi per operazioni di approvvigionamento contante. Per la metodologia di calcolo cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento diversi dal contante. – (2) Non sono compresi gli incassi gestiti dalle banche presso i propri sportelli per operazioni di varia natura (ad esempio rimborso di mutui e pagamenti di imposte e tasse, reversali di incasso di enti pubblici).

Tavola a14.17

Strumenti di pagamento diversi dal contante nel 2017

Numero Importo

Migliaia Composizione percentuale

Variazione percentuale

Milioni Composizione percentuale

Variazione percentuale

Assegni 167.653 2,78 -9,95 439.942 4,86 -8,24 Assegni bancari (1) 148.988 2,47 -9,83 288.959 3,19 -9,63 Assegni circolari 18.665 0,31 -10,91 150.983 1,67 -5,46

Bonifici e disposizioni di incasso (2) 2.486.267 41,20 1,99 8.416.106 92,89 5,67 Bonifici 1.390.674 23,04 2,06 7.422.375 81,92 6,12

di cui: automatizzati 698.293 11,57 6,99 4.666.966 51,51 11,82 Disposizioni di incasso 1.095.593 18,15 1,89 993.730 10,97 2,40

di cui: automatizzate 1.088.559 18,04 2,00 932.187 10,29 3,37 Addebiti preautorizzati 822.825 13,63 4,07 401.699 4,43 9,99 Riba 191.765 3,18 -4,94 495.849 5,47 -0,88 Mav 73.969 1,23 -1,07 34.640 0,38 -4,60

Operazioni con carte di pagamento su POS 3.381.165 56,03 9,99 204.637 2,26 5,08 Totale 6.035.085 100,00 5,91 9.060.685 100,00 4,89

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017118

Tavola a14.18

Carte di pagamento: diffusione e operatività nel 2016 e nel 2017 (1)

VOCI

2016 2017

Numero (migliaia)

Importi (milioni)

Numero (migliaia)

Importi (milioni)

Carte di creditoIn circolazione 24.044 23.394

di cui: attive 13.627 13.497Operazioni di pagamento 776.437 62.345 855.536 65.834

Carte di debitoIn circolazione 52.373 54.142

di cui: abilitate POS 51.466 53.214Operazioni di prelevamento su ATM 1.010.224 193.987 1.027.347 198.367Operazioni su POS 1.836.492 111.829 1.941.440 113.928

Carte prepagateIn circolazione 26.422 28.352Operazioni di pagamento 461.189 20.565 584.190 24.875

(1) Per la metodologia di calcolo cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento: diffusione e operatività delle carte di pagamento.

Appendice119

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.19

Operazioni di approvvigionamento del contante (1)

VOCI

2015 2016 2017

Numeri(migliaia)

Importi(milioni)

Numeri(migliaia)

Importi(milioni)

Numeri(migliaia)

Importi(milioni)

Da sportelli tradizionali 211.054 171.770 204.184 167.922 170.515 155.080 Da sportelli automatici:

con carte di debito 976.146 186.818 1.010.224 193.987 1.027.347 198.367 con carte di credito 34.414 6.851 34.584 7.037 33.735 6.741 con carte prepagate 82.835 12.744 102.514 16.191 115.274 18.503

Totale 1.304.449 378.183 1.351.505 385.137 1.346.871 378.692

(1) Per la metodologia di calcolo cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento: operazioni di approvvigionamento del contante.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017120

Tavola a14.20

Flussi trattati nei sistemi di compensazione italiani (1)(miliardi di euro)

PERIODI

BI-Comp

Recapiti locale Dettaglio Flussi totali Saldi multilaterali (2) (3)

di cui: trattati da CABI

2008 654 2.795 – 3.449 4442009 430 2.664 – 3.094 4262010 377 2.671 – 3.048 4692011 315 2.783 – 3.098 5042012 263 2.529 37 2.792 4342013 221 2.336 80 2.557 4612014 191 1.255 125 1.446 3612015 179 1.326 126 1.506 4382016 173 1.733 122 1.905 6812017 163 1.865 136 2.028 7572018 – 1° trim. 41 447 30 488 184

Fonte: SIA e Banca d’Italia; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Sistemi di pagamento: flussi trattati nei sistemi di compensazione e regolamento italiani.(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti. – (2) Somma degli sbilanci a debito di ogni aderente nei confronti di tutti gli altri a seguito della compensazione multilaterale. – (3) Sono comprese le operazioni della Banca d’Italia, delle Sezioni di tesoreria territoriale e delle Poste italiane spa. Dal 19 maggio 2008, in corrispondenza della migrazione al sistema TARGET2, i saldi delle Sezioni di tesoreria territoriale sono compresi in quelli della Banca d’Italia.

Appendice121

BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017

Tavola a14.21

Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale delle carte e degli assegni revocati (1)(consistenze al 31.12.2017)

AREA GEOGRAFICA

Assegni Carte di pagamento

Soggetti revocati

Assegni senza autorizzazione e senza provvista Importo impagato

medio

Soggetti iscritti per carta

revocata

Carte revocate

Numero Numero Composizione percentuale

Importo in milionidi euro

Composizione percentuale

Euro Numero Numero Composizione percentuale

Nord Ovest 7.230 17.451 15,6 60 17,5 3.414 29.854 34.238 22,6 Nord Est 3.094 7.800 7,0 36 10,7 4.669 16.911 19.142 12,6 Centro 8.140 22.721 20,3 69 20,4 3.053 27.621 32.479 21,4 Sud e Isole 21.084 63.713 57,0 174 51,2 2.729 56.050 65.745 43,3 Estero 49 149 0,1 0,3 0,1 .. 105 121 0,1 Totale 39.597 111.834 100,0 340 100,0 3.036 130.541 151.725 100,0

(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento: carte e assegni revocati secondo i dati della Centrale di allarme interbancaria.

Appendice BANCA D’ITALIARelazione annuale 2017122

Tavola a14.22

Centrale di allarme interbancaria: distribuzione territoriale e settoriale degli assegni revocati (1)(consistenze al 31.12.2017; importi in milioni di euro)

DESCRIZIONENord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole Italia ed estero

Numero Importo Numero Importo Numero Importo Numero Importo Numero Importo

Società non finanziarie 4.761 28,2 2.623 16,6 8.674 39,4 17.753 79,0 33.839 163,3Imprese private 3.776 25,6 1.976 14,1 7.325 35,7 14.679 68,4 27.775 143,8Quasi società non finanziarie 985 2,6 647 2,5 1.348 3,7 3.046 10,4 6.035 19,2Altre .. .. .. .. 1 .. 28 0,2 29 0,2

Famiglie 12.530 31,0 5.121 19,7 13.808 29,1 45.424 93,7 76.969 173,5Famiglie consumatrici 9.346 23,0 3.207 14,5 9.822 20,2 32.326 61,5 54.752 119,2Famiglie produttrici 3.184 8,0 1.914 5,2 3.986 8,9 13.098 32,2 22.217 54,4

Altro 160 0,4 56 0,1 239 0,9 536 1,2 1.026 2,8Totale 17.451 59,6 7.800 36,4 22.721 69,4 63.713 173,9 111.834 339,6

(1) L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Strumenti di pagamento: carte e assegni revocati secondo i dati della Centrale di allarme interbancaria.

BANCA D’ITALIA Appendice123Relazione annuale 2017

Attività e passività finanziarie dell’Italia

Tavv. 7.1, 7.3; fig. 7.4; tavv. a7.1, a7.2, a7.3, a7.4, a7.5

I conti finanziari adottano i nuovi standard internazionali previsti dal Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC 2010). Il passaggio ai nuovi standard è stato concordato a livello internazionale e ha riguardato nel corso del 2014 tutti i paesi della UE. Esso è avvenuto parallelamente all’introduzione della sesta edizione del Balance of Payments and International Investment Position Manual dell’FMI (BPM6) al fine di armonizzare, in termini di contenuti e presentazioni, le statistiche con l’estero e i dati di contabilità nazionale.

Il criterio di registrazione dei dati corrisponde alla competenza economica, mentre la valutazione è di norma basata sui prezzi di mercato.

Un manuale sui conti finanziari del Paese è disponibile sul sito internet dell’Istituto: I conti finanziari dell’Italia. Struttura e innovazioni dei conti, novembre 2016.

a) Cenni metodologici

Con l’adozione del SEC 2010 è cambiato lo schema di classificazione dei settori istituzionali. Il nuovo standard modifica la linea di demarcazione tra società finanziarie e non finanziarie, separando in particolare le holding finanziarie pure da quelle di gestione, e consente una migliore rappresentazione delle transazioni interne al settore finanziario e del ruolo svolto dalle società veicolo. La riclassificazione delle holding ha comportato una riduzione del debito privato non finanziario per circa 12 miliardi (poco più dello 0,7 per cento del PIL annuo) a fine 2013.

Con riferimento alle tavv. a7.1-a7.4, i settori non sono consolidati al loro interno, ossia le transazioni tra unità appartenenti al medesimo settore compaiono sia all’attivo sia al passivo. Il criterio di valutazione dei flussi è quello dei prezzi ai quali sono avvenute le transazioni. Le consistenze degli strumenti finanziari quotati e dei derivati sono valutate ai prezzi di mercato correnti alla fine del periodo di riferimento.

Nei conti finanziari il criterio della competenza si riflette, da un lato, sulla registrazione degli interessi che sono contabilizzati nel momento della loro maturazione sotto forma di reinvestimento nello strumento finanziario che li ha generati, dall’altro comporta l’alimentazione della sottovoce “altri” dello strumento “altri conti attivi e passivi”, che incorpora le rimanenti poste di sfasamento tra flussi di competenza e flussi di cassa, principalmente relative a imposte, contributi e prestazioni sociali. Per il calcolo degli interessi di competenza viene adottato il criterio del debitore, in base al quale il rendimento rilevante è quello all’emissione. Nel caso dei titoli la registrazione per competenza si applica sia alle cedole in corso di maturazione, sia agli scarti all’emissione.

Ai fini del calcolo delle emissioni nette di BOT, le emissioni lorde di questi titoli sono contabilizzate al prezzo di aggiudicazione. Per le principali tipologie di titoli di Stato il valore secco di mercato si ottiene integrando le informazioni sulle singole emissioni al valore nominale con le osservazioni di prezzo giornaliere rilevate per i titoli trattati sul Mercato telematico per la negoziazione delle obbligazioni e dei titoli di Stato quotati (MOT).

NOTE METODOLOGICHELe note sono presentate in ordine alfabetico. La sequenza dei riferimenti che compare a destra nell’intestazione di ciascuna nota rispetta il seguente ordine: note alle tavole della Relazione, alle figure della Relazione, alle tavole dei riquadri, alle figure dei riquadri, alle tavole dell’Appendice (queste ultime sono contrassegnate con “a” e collegate con link alle rispettive tavole).

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017124

A partire dai dati relativi al 2016 le informazioni sul portafoglio delle assicurazioni sono costruite sui dati contenuti nelle statistiche sulle disponibilità in titoli raccolte dall’Eurosistema (Securities Holdings Statistics, SHS). Le passività e le azioni non quotate nel portafoglio delle assicurazioni si basano sulle nuove segnalazioni che l’Ivass raccoglie nell’ambito del regime Solvency II.

Le consistenze in derivati al passivo delle Amministrazioni pubbliche riportano il saldo tra valori negativi e positivi associati ai vari contratti. Il valore associato a ciascun contratto è misurato sulla base delle quotazioni medie di mercato (media tra denaro e lettera), al lordo di eventuali fattori correttivi. I dati relativi alle Amministrazioni locali sono elaborati a partire dalle segnalazioni statistiche di vigilanza e della Centrale dei rischi, che rilevano solo i contratti conclusi con intermediari operanti in Italia. I dati sulle consistenze e i flussi delle Amministrazioni centrali sono forniti dal MEF e includono anche i contratti con controparti non residenti. Con l’adozione del SEC 2010 i derivati comprendono anche i valori relativi alle stock option di dipendenti.

La valutazione delle azioni e delle altre partecipazioni emesse da società non quotate viene effettuata con riferimento ai prezzi medi di borsa di società quotate appartenenti al medesimo settore, applicando coefficienti di rivalutazione ottenuti rapportando la capitalizzazione di borsa al patrimonio netto di bilancio. Al fine di ovviare alla scarsa rappresentatività delle società quotate rispetto all’universo delle società italiane di capitali, la valutazione ai prezzi di mercato è applicata alle sole società di dimensione comparabile a quella delle società quotate e limitatamente alle branche di attività con un numero sufficiente di società quotate. Per le rimanenti società la valutazione si basa sul patrimonio netto di bilancio.

Le consistenze di quote di fondi comuni italiani sono ripartite tra i settori sulla base delle informazioni di vigilanza prodotte dalle società di gestione dei fondi. Le emissioni nette di quote di fondi comuni comprendono anche i redditi da capitale conseguiti, che si considerano attribuiti ai soci e simultaneamente reinvestiti nel fondo. I fondi comuni monetari sono separati dai restanti fondi comuni per confluire nel settore delle Istituzioni finanziarie monetarie (IFM).

La voce “riserve tecniche di assicurazione” comprende le riserve delle imprese di assicurazione e dei fondi pensione e i fondi di quiescenza; non vengono incluse le riserve degli enti di previdenza. Con l’adozione del SEC 2010 la voce include ora anche le riserve per escussione di garanzie standard, i diritti dei fondi pensione nei confronti dei gestori dei fondi e i diritti a prestazioni non pensionistiche.

Con l’adozione del SEC 2010, i dati relativi al resto del mondo sono ora compilati secondo gli standard del BPM6 (cfr. il capitolo 10: La domanda estera e la bilancia dei pagamenti nella Relazione annuale sul 2015).

b) Fonti

Le principali fonti informative utilizzate sono: Matrice dei conti e altre segnalazioni di vigilanza; Centrale dei rischi; Centrale dei bilanci; Sistema informativo fondi di investimento aperti; Cerved; bilancio della Banca d’Italia; bilancio degli enti di previdenza; altre informazioni fornite dal Ministero dell’Economia e delle finanze (Ragioneria generale dello Stato e Dipartimento del Tesoro), Istat, Cassa depositi e prestiti spa, Consob, Borsa Italiana spa, Ivass, Covip.

c) Raffronti con altre informazioni pubblicate nella Relazione

Rispetto alle tavv. a10.1, a10.10, a10.11 e a10.12 (Bilancia dei pagamenti) la principale differenza è che i dati relativi alla banca centrale sono costruiti a partire dal bilancio della Banca d’Italia e differiscono principalmente per i diversi criteri di valutazione.

Banche: conti economici

Tavv. a13.13, a13.14

I dati pubblicati sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza individuali. Sono escluse la Cassa depositi e prestiti spa e le filiali di banche italiane operanti all’estero. Le principali differenze rispetto alla fig. 13.6 e alla tav. a13.15, che riportano invece i dati tratti dalle segnalazioni di vigilanza consolidate

BANCA D’ITALIA Appendice125Relazione annuale 2017

– per le banche appartenenti a gruppi – e individuali – per quelle non appartenenti a gruppi –, sono dovute ai seguenti motivi: (a) le segnalazioni consolidate includono i costi e i ricavi delle società (bancarie, finanziarie e strumentali) estere, ma incluse nel perimetro di consolidamento di gruppi bancari italiani; (b) le segnalazioni consolidate includono i costi e i ricavi delle società non bancarie (finanziarie e strumentali) italiane, ma incluse nel perimetro di consolidamento di gruppi bancari italiani; (c) le segnalazioni individuali comprendono costi e ricavi generati da rapporti intragruppo.

Nella tav. a13.13, con l’eccezione delle informazioni riportate per memoria, i dati sono ottenuti considerando soltanto le banche per le quali le informazioni di conto economico sono disponibili sia per l’anno di riferimento sia per quello precedente. Dal 2016 i dati di conto economico sono tratti dalle segnalazioni di vigilanza armonizzate a contenuto statistico (Finrep). Alcuni aggregati presentano conseguentemente leggere discontinuità nei criteri di calcolo rispetto agli anni precedenti. Le poste di bilancio a cui sono rapportate le voci dei conti economici vengono calcolate come media di 13 dati mensili, attribuendo peso 1 al mese di dicembre dell’anno di riferimento e a quello dell’anno precedente e peso 2 ai mesi intermedi; se l’informazione è basata su dati semestrali, la media è calcolata su 3 semestri, attribuendo peso 1 all’ultimo semestre dell’anno e a quello dell’anno precedente e peso 2 al semestre intermedio.

I dati della tav. a13.14 escludono le banche per le quali non sono disponibili nell’anno le informazioni di conto economico e le filiali di banche estere, per le quali non sono disponibili dati di bilancio coerenti con le ripartizioni per controparte degli interessi attivi e passivi.

Banche e gruppi bancari: esposizione verso non residenti

Tav. a13.12

I dati sono elaborati secondo le linee guida definite dalla BRI (Guide to the international financial statistics, luglio 2009) per la redazione delle International Consolidated Banking Statistics e si riferiscono all’aggregato dei foreign claims, definiti come somma delle esposizioni della capogruppo e delle filiali e filiazioni estere verso soggetti non residenti nella nazione di insediamento della capogruppo. Le esposizioni sono calcolate con riferimento al “debitore ultimo”, al netto delle operazioni di trasferimento del rischio.

La quota sulle esposizioni estere è calcolata in percentuale del totale dei foreign claims riportati dalle banche segnalanti alla BRI, escluse le esposizioni domestiche.

Di seguito si riporta la distribuzione per area geopolitica dei paesi verso cui sono presenti esposizioni delle banche italiane.

Paesi appartenenti all’area dell’euro (esclusa l’Italia):- Austria, Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia,

Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna;

- altri paesi industriali:- Andorra, Australia, Canada, Città del Vaticano, Danimarca, Fær Øer, Giappone, Islanda,

Liechtenstein, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, San Marino, Stati Uniti, Svezia, Svizzera;

paesi in via di sviluppo:- Europa: Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro,

Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Turchia, Ungheria;- paesi dell’ex URSS: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan,

Moldavia, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan;- Africa e Medio Oriente: Algeria, Angola, Arabia Saudita, Benin, Botswana, Burkina Faso,

Burundi, Camerun, Capo Verde, Ciad, Costa d’Avorio, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Eritrea, Etiopia, Gabon, Gambia, Ghana, Gibuti, Giordania, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Iran, Iraq, Israele, Kenya, Kuwait, Liberia, Libia, Madagascar, Malawi, Mali,

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017126

Marocco, Mauritania, Mozambico, Namibia, Niger, Nigeria, Oman, Palestina (terr. aut.), Qatar, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Senegal, Seychelles, Sierra Leone, Siria, Somalia, Sudafrica, Sudan, Swaziland, Tanzania, Togo, Tunisia, Uganda, Yemen, Zambia, Zimbabwe;

- Asia e Pacifico: Afghanistan, Bangladesh, Bhutan, Brunei, Cambogia, Cina, Corea del Nord, Corea del Sud, Figi, Filippine, India, Indonesia, Laos, Malaysia, Maldive, Marshall, Mongolia, Myanmar, Nepal, Nuova Caledonia, Pakistan, Papua Nuova Guinea, Polinesia Francese, Salomone, Sri Lanka, Taiwan, Territorio Britannico dell’Oceano Indiano, Thailandia, Tonga, Vietnam, Wallis e Futuna;

- Centro e Sud America: Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Dominica, Ecuador, El Salvador, Giamaica, Grenada, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Suriname, Trinidad e Tobago, Turks e Caicos, Uruguay, Venezuela;

- centri offshore: Anguilla, Antigua e Barbuda, Antille Olandesi (fino a dicembre del 2010), Aruba, Bahama, Bahrein, Barbados, Bermuda, Curaçao (dal 2011), Cayman, Gibilterra, Guernsey, Hong Kong, Isola di Man, Isole Vergini britanniche, Jersey, Libano, Macao, Mauritius, Panama, Saint Kitts e Nevis, Samoa, Singapore, Sint Maarten - parte olandese, Vanuatu.

Banche e gruppi bancari: redditività e adeguatezza patrimoniale

Figg. 13.6, 13.7; tavv. a13.15, a13.16

Nella fig. 13.6 e nella tav. a13.15 il margine di intermediazione è definito sommando al margine di interesse gli altri ricavi netti, rappresentati dalla somma delle commissioni, dei profitti e perdite da operazioni finanziarie e degli altri proventi netti. Il risultato di gestione è definito sottraendo dal margine di intermediazione i costi operativi. Con riguardo a questi ultimi, sono escluse le rettifiche di valore su attività immateriali connesse con gli avviamenti, riclassificate tra gli accantonamenti. Il risultato operativo netto è definito sottraendo dal risultato di gestione le rettifiche di valore nette e gli accantonamenti; sommando il risultato operativo netto e i proventi non ricorrenti si ottiene l’utile lordo. L’utile di pertinenza della capogruppo è ottenuto sottraendo dall’utile lordo le imposte sul reddito del periodo e l’utile di pertinenza di terzi e aggiungendo l’utile dei gruppi di attività in via di dismissione. L’utile di pertinenza della capogruppo comprende l’utile al netto delle imposte delle banche non appartenenti a gruppi.

Il rendimento del capitale e delle riserve (return on equity, ROE), al netto delle componenti straordinarie, è calcolato escludendo dall’utile netto gli avviamenti negativi (badwill) e i contributi pubblici relativi alle operazioni di aggregazione del settore avvenute nel corso del 2017. Sono altresì escluse le svalutazioni per avviamenti.

I valori riportati nella tavola a13.15 non possono essere utilizzati per calcolare i tassi di variazione degli aggregati di conto economico riportati nel testo del capitolo poiché questi ultimi riguardano solamente le banche per le quali le informazioni di conto economico sono disponibili sia per l’anno di riferimento sia per quello precedente.

Riguardo alla fig. 13.7 e alla tav. a13.16, dal 1° gennaio 2014 sono in vigore le nuove regole sul capitale delle banche (Basilea 3), così come definite in ambito europeo dalla direttiva UE/2013/36 (Capital Requirements Directive, CRD4) e dal regolamento UE/2013/575 (Capital Requirements Regulation, CRR); in Italia sono pienamente in vigore dal 2018. A tale normativa si rimanda per la definizione di capitale primario di classe 1 (common equity tier 1, CET1), capitale di classe 1 (tier 1), totale dei fondi propri, nonché per il calcolo delle attività ponderate per il rischio.

Per ulteriori riferimenti in proposito, si veda anche la circolare della Banca d’Italia n. 286/2013 (Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare), disponibile sul sito internet dell’Istituto.

BANCA D’ITALIA Appendice127Relazione annuale 2017

Banche e società finanziarie: matrici di transizione tra classi di anomalia nel rimborso dei prestiti

Tavv. a7.6, a7.7

Per ogni data di riferimento la clientela delle banche e delle società finanziarie che segnalano in Centrale dei rischi è stata suddivisa in quattro classi caratterizzate da segnali di crescente difficoltà nel rimborso: prestiti privi di anomalia, scaduti da oltre 90 giorni, altri prestiti deteriorati, in sofferenza. Tali classi sono definite come segue:

- prestiti in sofferenza: esposizione complessiva per cassa degli affidati segnalati come in sofferenza per oltre il 10 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;

- altri prestiti deteriorati: esposizione complessiva per cassa degli affidati non rientranti nella precedente classe, ma segnalati come in sofferenza o come altri prestiti deteriorati per oltre il 20 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;

- prestiti scaduti da oltre 90 giorni: esposizione complessiva per cassa degli affidati non rientranti nelle precedenti classi, ma segnalati come in sofferenza o come altri prestiti deteriorati o come scaduti da oltre 90 giorni per oltre il 50 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;

- prestiti privi di anomalia: esposizione complessiva per cassa degli affidati non rientranti nelle precedenti classi.

La matrice di transizione tra due date è stata costruita confrontando la classificazione di ciascun censito all’inizio e alla fine del periodo di osservazione. L’entità delle transizioni tra i diversi stati di anomalia è calcolata attribuendo a ogni cliente l’ammontare dell’esposizione per cassa verso il sistema alla data iniziale. I censiti che risultano usciti dal perimetro di censimento alla data finale, e per i quali almeno un intermediario ha segnalato un passaggio a perdita, sono stati classificati come “perdite”.

Sulla base delle matrici è possibile costruire indicatori sintetici relativi alla dinamica della qualità del credito tra le due date di interesse, come il saldo tra la frazione dei prestiti che transitano verso stati di anomalia più lieve (miglioramenti) e quella dei prestiti che passano in categorie più gravi (peggioramenti).

La definizione della categoria “Altri prestiti deteriorati” non è omogenea nel periodo considerato. A partire da gennaio del 2015 è in vigore una nuova definizione di crediti deteriorati armonizzata a livello europeo. Per una descrizione delle sottoclassi che compongono il totale dei crediti deteriorati cfr. la circolare della Banca d’Italia n. 272/2008 (Matrice dei conti).

Banche: nuove sofferenze e nuovi prestiti deteriorati rettificati in rapporto ai prestiti

Tav. a13.11

Flussi annuali delle nuove sofferenze rettificate e dei nuovi prestiti deteriorati rettificati (default rettificato) in rapporto rispettivamente ai prestiti non in sofferenza rettificata e ai prestiti non deteriorati rettificati alla fine dell’anno precedente. Si definisce sofferenza rettificata l’esposizione bancaria di un affidato, quando questi sia segnalato:

a) in sofferenza dall’unico intermediario che ha erogato il credito;

b) in sofferenza da un intermediario e tra gli sconfinamenti dall’unico altro intermediario esposto;

c) in sofferenza da un intermediario e l’importo della sofferenza sia almeno il 70 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema ovvero vi siano sconfinamenti pari o superiori al 10 per cento;

d) in sofferenza da almeno due intermediari per importi pari o superiori al 10 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017128

Si definisce situazione di deterioramento rettificato (default rettificato) l’esposizione bancaria di un affidato, quando questi si trovi in una delle seguente situazioni:a) l’importo totale delle sofferenze è maggiore del 10 per cento dell’esposizione complessiva per

cassa sul sistema;b) l’importo totale delle sofferenze e degli altri prestiti deteriorati è maggiore del 20 per cento

dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema;c) l’importo totale delle sofferenze, degli altri prestiti deteriorati e dei prestiti scaduti da oltre 90

giorni è maggiore del 50 per cento dell’esposizione complessiva per cassa sul sistema.

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria

Tav. a13.8

I dati si riferiscono alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa, compresa tra le banche sotto forma di società per azioni, e non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane.

La classificazione per categorie prevede lo spostamento di banche tra gruppi istituzionali nel caso di modifica della loro forma societaria. In particolare nel 2016 alcune banche sono state riclassificate dalla categoria “banche popolari” alla categoria “banche sotto forma di spa”.

La definizione degli aggregati rispecchia i criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema. I titoli includono le quote dei fondi comuni monetari sottoscritti da banche. La voce “attività sull’estero” include prestiti, titoli in portafoglio, azioni e partecipazioni con tutti i settori residenti negli altri paesi dell’area dell’euro e nel resto del mondo. La voce “passività sull’estero” include tutte le forme di deposito di tutti i settori residenti negli altri paesi dell’area dell’euro e nel resto del mondo. Da dicembre 2017 la voce “obbligazioni emesse” e quella “titoli in portafoglio emessi da residenti” non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate; la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio. Per la definizione delle altre voci, cfr. la nota Banche: situazione riassuntiva dei conti; per la numerosità delle singole classi a fine 2017, cfr. nel Glossario la voce Banche.

Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali

Tav. a13.9

Le informazioni si riferiscono alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa, compresa nel raggruppamento delle altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi. I dati non includono l’operatività delle filiali all’estero delle banche italiane.

La classificazione per dimensioni delle banche appartenenti a gruppi bancari si basa sulla dimensione del gruppo. I dati riflettono la composizione di ciascun gruppo alla data indicata. Eventuali operazioni di fusione o incorporazione che interessano le banche appartenenti a un gruppo influenzano i dati relativi a quel gruppo. Da dicembre 2017 la voce “obbligazioni emesse” e quella “titoli in portafoglio emessi da residenti” non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate; la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio. Per la numerosità e la composizione delle singole classi a fine 2017, cfr. nel Glossario la voce Banche.

Per le definizioni delle voci della situazione dei conti cfr. la nota Banche: situazione riassuntiva dei conti.

Banche, SIM e SGR: attività di gestione patrimoniale

Tavv. a13.32, a13.33

Per ciascuna tipologia di intermediario considerata, i dati si riferiscono alle sole gestioni proprie su base individuale. Le “altre attività finanziarie” sono costituite prevalentemente da strumenti

BANCA D’ITALIA Appendice129Relazione annuale 2017

derivati, diritti e warrant. I dati sulla raccolta includono le acquisizioni e le cessioni di attività di gestione patrimoniale tra intermediari, ad eccezione di quelle connesse a operazioni di trasformazione o di fusione/incorporazione. L’eventuale mancata quadratura dell’ultima cifra è dovuta agli arrotondamenti.

Banche: situazione riassuntiva dei conti

Figg. 13.1, 13.2; tavv. a13.4, a13.5, a13.6

Gli aggregati sono coerenti con quelli adottati dall’Eurosistema per l’area dell’euro. I dati si riferiscono alla situazione contabile di fine periodo e sono relativi alle banche residenti in Italia e alla Cassa depositi e prestiti spa.

I “prestiti” includono, oltre agli impieghi vivi, le sofferenze e le operazioni pronti contro termine attive. I titoli di proprietà quotati detenuti nel portafoglio delle banche sono segnalati al fair value alla data di riferimento della segnalazione; gli altri titoli di proprietà sono indicati al valore contabile. La voce “titoli diversi da azioni” include le quote dei fondi comuni monetari sottoscritti da banche. Le partecipazioni sono al lordo dei corrispondenti fondi di svalutazione. Da dicembre 2017 i titoli in portafoglio sono al netto delle obbligazioni proprie riacquistate. La voce “immobilizzazioni” è composta da mobili, immobili, immobilizzazioni in leasing finanziario in attesa di locazione e immobilizzazioni immateriali.

I “depositi” includono i conti correnti, i depositi con durata prestabilita e rimborsabili con preavviso, le operazioni pronti contro termine passive. I depositi in conto corrente comprendono anche gli assegni circolari, mentre non comprendono i conti correnti vincolati. I depositi con durata prestabilita includono i certificati di deposito, i conti correnti vincolati e i depositi a risparmio vincolati; comprendono anche quelli emessi per la raccolta di passività subordinate. I depositi rimborsabili con preavviso includono i depositi a risparmio liberi e le forme di raccolta postale della Cassa depositi e prestiti spa. Le “obbligazioni emesse”, registrate al valore nominale, comprendono anche quelle emesse per la raccolta di passività subordinate, nonché i reverse convertible, i titoli di mercato monetario e, fino a novembre 2017, le obbligazioni di propria emissione riacquistate. La voce “obbligazioni” include le obbligazioni con garanzia statale ai sensi del DL 201/2011, convertito con modificazioni dalla L. 214/2011. Da dicembre 2017 le “obbligazioni” emesse non includono le obbligazioni di propria emissione riacquistate. La voce “capitale e riserve” è composta dal capitale sociale, dalle riserve, dagli strumenti rappresentativi del patrimonio netto diversi da capitale e riserve, nonché dai fondi rettificativi su esposizioni per cassa. Da giugno del 2015 la voce include lo sbilancio profitti e perdite e il saldo tra utili e perdite portati a nuovo, precedentemente imputati alle voci “altre attività” e “altre passività”. Da dicembre 2017 la voce “capitale e riserve” include anche i proventi e gli oneri riconosciuti direttamente nel patrimonio, precedentemente inclusi nelle voci “altre attività” e “altre passività”.

I prestiti includono tutti quelli cartolarizzati, o altrimenti ceduti, che non soddisfano i criteri di cancellazione previsti dai principi contabili internazionali (IAS), in analogia alla redazione dei bilanci. I titoli in portafoglio includono quelli, riacquistati dalla stessa banca, emessi a fronte di cartolarizzazioni di prestiti ceduti e non cancellati. I depositi includono, nella voce “depositi con durata prestabilita oltre 2 anni”, le somme rivenienti da cartolarizzazioni e dalle altre cessioni di prestiti utilizzate per finanziare le attività cedute e non cancellate e l’acquisto di titoli delle proprie cartolarizzazioni non cancellate.

Gli “altri residenti” comprendono le famiglie, le società non finanziarie, le assicurazioni, i fondi pensione, i fondi comuni di investimento non monetari e le altre istituzioni finanziarie non monetarie. Le “altre Amministrazioni pubbliche” comprendono gli enti locali e di previdenza. Le statistiche adottano la settorizzazione del Sistema europeo dei conti (SEC 2010). I “prestiti alle Amministrazioni pubbliche” sono calcolati secondo il criterio del debitore principale. Gli “altri paesi dell’area dell’euro” includono i diversi paesi dell’area a partire dal rispettivo anno di adozione della valuta comune.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017130

Nelle statistiche compilate secondo i criteri comuni stabiliti nell’Eurosistema i dati sui flussi e sui tassi di variazione sono calcolati al netto di discontinuità statistiche. Le serie storiche delle consistenze possono registrare discontinuità statistiche; in particolare quelle dei depositi e dei prestiti interbancari con controparti residenti in Italia, e quelle relative a “capitale e riserve” e “azioni e partecipazioni emesse da IFM residenti in Italia” possono essere influenzate da discontinuità dovute agli effetti della riorganizzazione dei gruppi bancari.

A gennaio del 2015 l’entrata in vigore del regolamento BCE/2013/33 ha comportato, per effetto del recepimento del SEC 2010, la riclassificazione statistica delle società di partecipazione (holding) dal settore “società non finanziarie” al settore “altre istituzioni finanziarie”. L’ammontare dei prestiti riclassificati tra i due settori alla data contabile di dicembre del 2014 è quantificabile in circa 9 miliardi; quello dei depositi in circa 8 miliardi.

Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli cfr. il fascicolo Banche e moneta: serie nazionali, pubblicato con cadenza mensile all’interno della collana Statistiche sul sito internet della Banca d’Italia. Le serie storiche complete dei dati pubblicati nella Relazione annuale e in Banche e moneta: serie nazionali sono disponibili sul sito internet dell’Istituto: Base dati statistica (BDS).

Per maggiori dettagli metodologici e informazioni sulle discontinuità statistiche cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Metodi e fonti: note metodologiche.

Per il calcolo dei tassi di crescita cfr. la nota Credito alle imprese.

Bilancia dei pagamenti

Tav. 10.1; tav. a10.1

Le statistiche sono compilate secondo gli standard del BPM6, a cui si rinvia per una trattazione completa. Con l’adozione del BPM6 si è abbandonata la convenzione di segno che ha tradizionalmente caratterizzato il conto finanziario: valori positivi (negativi) dal lato delle attività indicano ora un incremento (una riduzione) delle attività, come già avveniva dal lato delle passività; il saldo del conto finanziario si ottiene quindi per differenza tra flussi netti di attività e flussi netti di passività. Coerentemente il BPM6 prevede che “errori e omissioni” sia pari alla differenza tra il saldo del conto finanziario e la somma dei saldi del conto corrente e del conto capitale.

Nel “conto corrente” sono comprese tutte le transazioni tra residenti e non residenti che riguardano voci diverse da quelle finanziarie; si distingue tra merci, servizi, redditi primari e redditi secondari.

Le “merci” comprendono le merci in generale, le esportazioni nette di beni con operazioni di merchanting (l’acquisto da parte di un operatore italiano di merci da un operatore non residente e la successiva rivendita dei medesimi beni a un altro soggetto non residente, senza che le merci transitino fisicamente per la frontiera italiana), l’oro non monetario. Le merci sono registrate secondo la definizione FOB, sia all’importazione sia all’esportazione, ovvero vengono valutate alla frontiera del paese esportatore (laddove le statistiche del commercio estero presentano tipicamente, per le importazioni, la valutazione CIF, ovvero alla frontiera del paese che compila le statistiche).

Nei “servizi” si distingue fra servizi di fabbricazione di beni che implica l’utilizzo di input fisici di proprietà di terzi, servizi di manutenzione e riparazione, trasporti, viaggi e altri (costruzioni, servizi assicurativi e pensionistici, servizi finanziari, servizi informatici, di informazione e telecomunicazione, compensi per l’utilizzo della proprietà intellettuale, altri servizi per le imprese, servizi personali, culturali e ricreativi e servizi delle Amministrazioni pubbliche). I trasporti includono i servizi di trasporto di persone e beni da un luogo a un altro e i servizi di supporto e ausiliari connessi al trasporto, compresi i servizi postali e di corriere. Sono esclusi i servizi di assicurazione connessi al trasporto, le provviste di bordo, le riparazioni e il noleggio senza equipaggio. I viaggi comprendono i beni e i servizi acquistati dai viaggiatori (o acquistati per loro conto o comunque a essi forniti) che si trattengono meno di un anno in un paese in cui non sono residenti. Il vincolo temporale non vale per gli studenti e per i ricoverati in strutture sanitarie; sono esclusi i militari e il personale di agenzie governative e ambasciate e i loro familiari.

BANCA D’ITALIA Appendice131Relazione annuale 2017

I “redditi primari” rappresentano il compenso che spetta alle unità istituzionali per il loro contributo al processo di produzione o per la fornitura di attività finanziarie o per la locazione di risorse naturali. Includono redditi da lavoro, redditi da capitale e altri redditi primari.

I redditi da lavoro sono registrati quando il datore di lavoro e il lavoratore risiedono in economie differenti. Per l’economia in cui risiede il datore di lavoro, consistono nel compenso complessivo (salari, stipendi e altri benefici, compresi contributi sociali, assicurazioni private o fondi pensione) riconosciuto a lavoratori non residenti. Per l’economia in cui risiede il lavoratore, consistono nel compenso complessivo riconosciutogli da imprese non residenti. Se non sussiste un rapporto di lavoro dipendente, il compenso costituisce un acquisto di servizi.

I redditi da capitale includono: (a) gli incassi e i pagamenti derivanti dalle attività finanziarie estere detenute dai residenti (crediti) e, simmetricamente, dalle attività finanziarie nazionali detenute dai non residenti (debiti); (b) i redditi da azioni e altre partecipazioni (dividendi, redditi prelevati dai membri delle quasi-società, utili reinvestiti) e da interessi; (c) redditi da investimenti da attribuire ai titolari di polizze assicurative, garanzie standard e diritti pensionistici.

Gli altri redditi primari sono classificati secondo il settore istituzionale dell’economia segnalante (Amministrazioni pubbliche o altri settori) e comprendono le imposte sulla produzione e sulle importazioni, i sussidi alla produzione e i compensi derivanti dall’utilizzo di risorse naturali (fitti di terreni e diritti di sfruttamento di giacimenti).

I “redditi secondari” comprendono i trasferimenti correnti tra residenti e non residenti, cioè l’offerta di risorse reali o di attività finanziarie da parte di un’unità istituzionale residente a una non residente (e viceversa) senza una corrispondente contropartita economica. Sono diversi dai trasferimenti in conto capitale e sono ripartiti in funzione del settore istituzionale che effettua o riceve il trasferimento nell’economia segnalante (Amministrazioni pubbliche o altri settori).

I trasferimenti correnti delle Amministrazioni pubbliche includono le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio, i contributi e le prestazioni sociali, gli aiuti internazionali correnti, i trasferimenti correnti diversi e le risorse proprie della UE.

I trasferimenti correnti degli altri settori includono le imposte correnti sul reddito e sul patrimonio, i contributi e le prestazioni sociali, gli aiuti internazionali correnti, i trasferimenti correnti diversi, i premi netti di assicurazione contro i danni, gli indennizzi di assicurazione contro i danni e le rettifiche per variazione dei diritti pensionistici; includono i trasferimenti personali in denaro o in natura fra famiglie residenti e non residenti, incluse le rimesse dei lavoratori.

Il “conto capitale” include le acquisizioni e cessioni lorde di attività non finanziarie non prodotte (“attività intangibili”) e i trasferimenti in conto capitale. Le prime comprendono gli scambi di proprietà tra residenti e non residenti di: (a) risorse naturali, (b) licenze, contratti di leasing e altri contratti e (c) risorse di marketing (marchi di fabbrica, nomi commerciali) e avviamento commerciale. Le acquisizioni e le cessioni sono registrate separatamente su base lorda, anziché netta. La registrazione nel conto capitale concerne solo la vendita o l’acquisto di tali attività, ma non il loro uso. I trasferimenti in conto capitale includono i trasferimenti di proprietà di beni capitali, i trasferimenti di fondi collegati all’acquisizione o alla cessione di beni capitali e la remissione di debiti. I trasferimenti in conto capitale sono ripartiti in funzione del settore istituzionale che effettua o riceve il trasferimento nell’economia segnalante (Amministrazioni pubbliche o altri settori). Comprendono le imposte in conto capitale, i contributi agli investimenti e gli altri trasferimenti in conto capitale.

Nel “conto finanziario” sono compresi gli investimenti diretti, quelli di portafoglio, gli altri investimenti, i derivati e le riserve ufficiali.

Gli “investimenti diretti” si hanno quando un residente in un’economia ha il controllo o un grado significativo di influenza sulla gestione di un’impresa residente in un’altra economia. Il possesso diretto o indiretto del 10 per cento o più dei diritti di voto è prova di tale rapporto. Una volta stabilito l’investimento diretto, tutti i successivi flussi e/o consistenze finanziarie tra i relativi soggetti (o con altre imprese a essi collegate) sono registrati come operazioni o posizioni su investimenti

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017132

diretti. Gli investimenti diretti sono classificati, in base allo strumento trattato, tra azioni e altre partecipazioni, utili reinvestiti e strumenti di debito.

Negli “investimenti di portafoglio” vengono registrate le transazioni tra residenti e non residenti che riguardano quote di fondi comuni, titoli azionari e di debito. Sono escluse le transazioni che confluiscono negli investimenti diretti e quelle in derivati finanziari che ricevono separata evidenza.

Nella voce “altri investimenti” sono inclusi i crediti commerciali, i prestiti, i depositi e altre transazioni assimilabili.

Secondo la definizione armonizzata per la UEM, costituiscono “riserve ufficiali” (sia a livello nazionale sia a livello UEM) le attività liquide sotto il diretto controllo dell’autorità monetaria rappresentate da crediti vantati nei confronti di paesi non aderenti alla UEM e denominati in valute diverse dall’euro. I dati sulle riserve ufficiali sono calcolati su base lorda, non tenendo quindi conto delle passività.

Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale verso l’estero

Tavv. a10.11, a10.12

La posizione patrimoniale verso l’estero indica la consistenza delle attività e delle passività finanziarie (in valuta e in euro) di un’economia verso il resto del mondo. Lo schema di presentazione della posizione patrimoniale verso l’estero utilizza gli stessi criteri classificatori del conto finanziario: (a) funzionale (investimenti diretti, di portafoglio, derivati e stock option conferite ai dipendenti, altri investimenti, riserve ufficiali), (b) per settore residente che detiene l’attività o ha emesso la passività, (c) per strumento. Le assegnazioni di DSP sono considerate come assunzioni di passività (incluse tra gli “altri investimenti”) da parte dell’autorità monetaria del paese membro assegnatario, a causa del potenziale obbligo di restituzione (le disponibilità in DSP sono invece comprese nelle attività di riserva).

La bilancia dei pagamenti e la posizione patrimoniale verso l’estero sono raccordabili. La variazione della consistenza delle attività e passività finanziarie sull’estero, intervenuta in un intervallo di tempo, è attribuibile ai flussi finanziari (transazioni di conto finanziario della bilancia dei pagamenti) e agli aggiustamenti di valutazione (relativi alle variazioni tra inizio e fine periodo dei tassi di cambio e dei prezzi delle attività sottostanti e a eventuali altri aggiustamenti).

Bilancia dei pagamenti: investimenti diretti

Tavv. a10.8, a10.9

I dati relativi ai flussi di investimenti diretti per branca sono compilati secondo il principio direzionale fino al 2012 e secondo il principio direzionale esteso dal 2013; per tale anno si riportano anche i dati elaborati secondo il primo criterio. Il principio direzionale costituisce una modalità di presentazione dei dati sugli investimenti diretti alternativa rispetto al criterio attività/passività introdotto dal BPM6. Quest’ultimo criterio, utilizzato per il calcolo degli aggregati complessivi nella bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero di un paese, prevede la contabilizzazione in termini lordi delle attività e delle passività, indipendentemente dalla direzione del legame di partecipazione. Il principio direzionale tiene invece conto della direzione del legame di investimento diretto ed è pertanto più idoneo ai fini della presentazione dei dati per branca e paese controparte. Secondo tale criterio il reverse investment (cioè le attività che un’impresa residente oggetto di investimento diretto detiene nei confronti dell’impresa investitrice non residente, e simmetricamente le passività che un’impresa investitrice residente detiene nei confronti dell’impresa non residente oggetto di investimento diretto) viene registrato come diminuzione dell’investimento diretto iniziale. Il principio direzionale esteso tiene inoltre conto dei rapporti tra società sorelle, assumendo che l’operazione verso la controparte sorella sia effettuata per conto della casa madre.

BANCA D’ITALIA Appendice133Relazione annuale 2017

I dati relativi alle consistenze di investimenti diretti per branca e paese sono compilati secondo il principio direzionale esteso. La presenza di consistenze negative di investimenti diretti è resa possibile dalla convenzione di registrazione dei finanziamenti intrasocietari. Quando una società estera partecipata raccoglie fondi sul mercato e li presta alla società partecipante, i fondi relativi vengono registrati negli investimenti diretti come disinvestimenti, in riduzione dell’investimento diretto preesistente.

Bilancio della Banca d’Italia: attività e passività

Tav. a3.1

Nella tavola sono presentati i dati del bilancio secondo lo schema contabile armonizzato adottato dalle banche centrali dell’Eurosistema. I dati del bilancio soggetti a valutazione si differenziano da quelli pubblicati nel volume Il bilancio della Banca d’Italia: e da quelli mensili pubblicati sul sito internet della Banca d’Italia nella sezione Bilancio e situazioni contabili mensili poiché sono calcolati secondo i criteri statistici, che differiscono da quelli contabili. In particolare a fini statistici le voci in valuta e i titoli vengono valutati a cambi e prezzi correnti mensilmente, mentre a fini contabili sono rivalutati solo trimestralmente; inoltre a fini statistici sono valutati tutti i titoli in portafoglio mentre in bilancio e nelle situazioni contabili mensili sono mantenuti al costo i titoli detenuti fino a scadenza e quelli acquistati per finalità di politica monetaria.

La voce “oro e crediti in oro” comprende l’oro di proprietà e in deposito presso terzi.

La voce “attività in valuta verso non residenti nell’area dell’euro” comprende titoli in valuta emessi da non residenti nell’area euro (esclusi quelli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti ricompresi nelle “altre attività”), crediti per operazioni temporanee, depositi e altri crediti in valuta, nonché biglietti esteri. Comprende inoltre i “crediti verso l’FMI” costituiti dalla tranche di riserva netta (ossia la quota di partecipazione del Paese all’FMI, al netto della quota nazionale in euro a disposizione dell’FMI stesso), dalle disponibilità di diritti speciali di prelievo (DSP) e dai crediti nei confronti dei General Arrangements to Borrow (GAB) e dei New Arrangements to Borrow (NAB), dai prestiti derivanti da accordi speciali, dai depositi rientranti nella Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT).

Nelle “attività in valuta verso residenti nell’area dell’euro” sono inclusi titoli in valuta (esclusi i titoli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti, ricompresi nelle “altre attività”), crediti per operazioni temporanee, depositi e altri crediti in valuta.

Le “attività in euro verso non residenti nell’area dell’euro” includono titoli in euro emessi da non residenti (esclusi quelli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti ricompresi nelle “altre attività”), crediti e conti correnti in euro verso non residenti.

I “prestiti in euro a IFM dell’area dell’euro” comprendono i crediti per le operazioni di politica monetaria. Le “operazioni di rifinanziamento principali” e “a più lungo termine” sono operazioni di finanziamento a pronti con patto di riacquisto a termine; le “operazioni temporanee di fine-tuning” vengono effettuate con frequenza non regolare per ridurre gli effetti di fluttuazioni non previste della liquidità sui tassi di interesse; le operazioni temporanee “di tipo strutturale” sono pronti contro termine posti in essere per modificare la posizione strutturale dell’Eurosistema nei confronti del settore finanziario. Le “operazioni di rifinanziamento marginale” rappresentano la liquidità overnight concessa, su iniziativa delle controparti, contro attività stanziabili a garanzia, a un predefinito tasso di interesse. I “crediti connessi a scarti di garanzia” rappresentano importi versati a IFM in seguito a incrementi di valore di attività concesse a garanzia di crediti verso le controparti stesse.

I “titoli in euro emessi da residenti nell’area dell’euro” includono sia i titoli detenuti per finalità di politica monetaria sia gli altri titoli in euro emessi da residenti (esclusi quelli per investimento delle riserve patrimoniali e degli accantonamenti, ricompresi nelle “altre attività”).

La voce “crediti verso le Amministrazioni pubbliche” identifica crediti sorti precedentemente all’avvio della seconda fase della UEM, costituiti dai titoli rivenienti dalla conversione del preesistente conto

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017134

corrente di tesoreria (titoli ex lege 483/93) e dai titoli rivenienti dalle cessate gestioni degli ammassi obbligatori. Nel dicembre 2002 i BTP 1 per cento ex lege 483/93 sono stati oggetto di concambio (ai sensi della L. 289/2002) con altri titoli di valore equivalente a condizioni di mercato.

Nelle “attività verso l’Eurosistema” sono comprese la quota di partecipazione al capitale della BCE, i crediti derivanti dal trasferimento di oro e valute alla BCE all’avvio dell’euro, la posta (se attiva) di correzione della circolazione (cfr. la voce “circolazione” nel passivo); la voce “altre attività nette” è costituita principalmente dal saldo attivo del conto TARGET. Le quote percentuali di partecipazione delle banche centrali nazionali al capitale della BCE sono disponibili sul sito internet di quest’ultima.

Le “altre attività” comprendono principalmente gli investimenti a fronte del capitale, delle riserve patrimoniali, degli accantonamenti e fondi in titoli di Stato, in obbligazioni, in quote di partecipazione, in azioni o in altre attività; la cassa (monete di Stato nelle casse della Banca d’Italia); i crediti diversi verso lo Stato; i ratei e i risconti; i crediti per imposte anticipate; le immobilizzazioni materiali e immateriali; il saldo provvisorio, se negativo, tra spese e rendite dell’esercizio; le partite attive da regolare o in sospeso e altre attività residuali o non rilevanti per l’Eurosistema.

Anche i dati evidenziati nel passivo derivano da informazioni contabili, riclassificate e riferite a settori di attività economica secondo i criteri statistici indicati dal Sistema europeo dei conti (SEC 95 e SEC 2010). Dal gennaio 2002, in adesione agli accordi contabili tra le banche centrali dell’Eurosistema, la circolazione di banconote in euro è calcolata secondo il meccanismo di ripartizione delle banconote in circolazione dell’intera area dell’euro (capital share mechanism). In base a tale criterio una quota pari all’8 per cento del valore delle banconote in euro in circolazione nell’area è attribuito alla BCE, su base mensile; il rimanente 92 per cento è attribuito, sempre su base mensile, alle banche centrali, secondo le rispettive quote di partecipazione al capitale della BCE. La differenza tra la circolazione calcolata secondo tali schemi contabili e il valore delle banconote messe in circolazione è rilevata da ciascuna banca centrale nelle voci “attività/passività verso l’Eurosistema”. Dal gennaio 2003 le banconote in lire sono escluse dalla voce “circolazione” e incluse nella voce “altre passività”. Nel dicembre del 2011 le banconote residue in lire sono state estinte.

Le “passività in euro verso IFM dell’area dell’euro” comprendono i depositi detenuti presso la Banca da istituzioni creditizie connessi con la politica monetaria (conti correnti, inclusa la riserva obbligatoria, depositi overnight, depositi a tempo determinato, operazioni temporanee di fine-tuning e altri conti).

Le “passività in euro verso altri residenti nell’area dell’euro” comprendono i depositi e le altre passività verso le Amministrazioni pubbliche o verso altre controparti diverse dalle IFM; in particolare, le disponibilità del Tesoro per il servizio di tesoreria e il Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato (conto chiuso il 2 gennaio 2015).

Le “passività in euro verso non residenti nell’area dell’euro” comprendono i depositi per il servizio di gestione delle riserve in euro che la Banca svolge per conto di banche centrali di paesi che non hanno adottato l’euro e di enti internazionali, nonché altri depositi di soggetti non residenti tra i quali il Comitato di risoluzione unico (Single Resolution Board, SRB).

Le “passività in valuta verso residenti nell’area dell’euro” comprendono passività verso la Pubblica amministrazione a fronte degli anticipi ricevuti per la gestione del servizio di incassi e pagamenti in valuta verso l’estero, nonché depositi per operazioni temporanee poste in essere con controparti residenti e altre passività; le “passività in valuta verso non residenti nell’area dell’euro” comprendono depositi di soggetti esteri, debiti per operazioni temporanee e altre passività verso l’estero.

Le “rivalutazioni” comprendono le plusvalenze non realizzate derivanti dalla controvalutazione delle attività e passività in titoli e valuta estera a prezzi e cambi di fine mese.

Nella voce “capitale e riserve” sono compresi il capitale sociale e le riserve patrimoniali.

Le “passività verso l’Eurosistema” comprendono la posta (se passiva) di correzione della circolazione (cfr. la voce “banconote in circolazione”) e, nella sottovoce “altre passività nette”, il saldo passivo del conto TARGET intestato alla BCE.

BANCA D’ITALIA Appendice135Relazione annuale 2017

Le “altre passività” comprendono gli accantonamenti, i vaglia ordinari e speciali, i depositi relativi a servizi di cassa svolti dalla Banca d’Italia, gli altri depositi costituiti per obblighi di legge, i debiti diversi verso lo Stato, i ratei e i risconti, le ritenute fiscali e le imposte da versare all’erario, le banconote residue in lire fino a novembre del 2011; questa voce comprende anche l’utile dell’esercizio da distribuire e il saldo provvisorio, se positivo, tra spese e rendite dell’esercizio in corso, nonché le partite passive da regolare o in sospeso e altre passività residuali o non rilevanti per l’Eurosistema.

Le “contropartite dei DSP dell’FMI” comprendono il debito del Paese verso l’FMI in DSP, derivante dalle assegnazioni ricevute dal Fondo stesso in proporzione alla quota di partecipazione.

Conti nazionali: valori concatenati

Tavv. 2.1, 4.1, 5.3, 6.1; figg. 2.1, 5.1; tav. a2.1

Nei sistemi di contabilità nazionale in uso nei paesi della UE, il calcolo dei valori concatenati ha sostituito quello a prezzi costanti, adottato fino al 2004. Mentre le quantità a prezzi costanti erano calcolate impiegando indici di prezzo a base fissa, i valori concatenati sono ottenuti deflazionando le poste in valore tramite indici di prezzo a base mobile, che rispecchiano la graduale evoluzione della composizione dei panieri di beni e servizi di riferimento. Il metodo di calcolo si compone di tre fasi. Dapprima si stimano, per ciascuna posta della contabilità nazionale e per ciascun anno e trimestre, gli indici di volume basati sui prezzi dell’anno precedente; quindi si procede al loro “concatenamento”, cumulando le variazioni tra due periodi successivi, a partire dall’anno scelto come riferimento (il 2010 nell’attuale versione dei conti); infine l’indice di volume così ottenuto viene moltiplicato per il valore a prezzi correnti della rispettiva posta nell’anno di riferimento, allo scopo di derivare la serie storica espressa in valori monetari.

Credito alle famiglie

Tav. 7.2; fig. 7.2.a

I prestiti includono i crediti in sofferenza e i pronti contro termine. Le variazioni percentuali dei prestiti bancari sono corrette per tenere conto dell’effetto di cartolarizzazioni, riclassificazioni, aggiustamenti di valore, variazioni di cambio e altre variazioni non derivanti da transazioni; quelle riferite alle società finanziarie tengono conto delle cartolarizzazioni e delle riclassificazioni. Per il calcolo dei tassi di crescita, cfr. la nota Credito alle imprese. I prestiti per l’acquisto di abitazioni includono quelli destinati alle ristrutturazioni edilizie.

Il credito al consumo comprende i finanziamenti concessi, ai sensi degli artt. 121 e 122 del TUB, a persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività di impresa. Sono inclusi i crediti relativi all’utilizzo di carte di credito che prevedono un rimborso rateale. Le informazioni relative alle banche e alle società finanziarie sono tratte dalle segnalazioni statistiche di vigilanza. Fino a dicembre del 2015 le società finanziarie considerate sono quelle iscritte nell’elenco speciale di cui alla previgente formulazione dell’art. 107 del TUB; dal 2016 sono quelle inserite nel nuovo albo unico istituito a luglio 2015 in seguito alla riforma del Titolo V del TUB introdotta dal D.lgs. 141/2010.

I dati sulle erogazioni di credito al consumo per i paesi dell’area dell’euro non includono i crediti concessi mediante le carte di credito; per l’Italia il dato include i prestiti dalle società finanziarie.

Per la definizione dei settori “Famiglie consumatrici e produttrici” e “Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie” cfr. I conti finanziari dell’Italia. Struttura e innovazioni dei conti, novembre 2016.

Cfr. anche nel Glossario le voci Prestiti per l’acquisto di abitazioni, Credito al consumo, Società finanziarie ex art. 107 del TUB (ante D.lgs. 141/2010) e Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB (post D.lgs. 141/2010).

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017136

Credito alle imprese

Tav. 7.4

I prestiti includono i crediti in sofferenza e i pronti contro termine e si riferiscono ai settori delle società non finanziarie e delle famiglie produttrici. Le variazioni percentuali dei prestiti bancari sono corrette per tenere conto dell’effetto di cartolarizzazioni, riclassificazioni, aggiustamenti di valore, variazioni di cambio e altre variazioni non derivanti da transazioni; quelle riferite alle società finanziarie tengono conto delle cartolarizzazioni e delle riclassificazioni.

I prestiti delle società finanziarie si riferiscono alle società iscritte nell’elenco speciale di cui alla previgente formulazione dell’art. 107 del TUB fino a dicembre 2015; dal 2016 si riferiscono alle società finanziarie inserite nel nuovo albo unico istituito a luglio 2015 in seguito alla riforma del Titolo V del TUB introdotta dal D.lgs. 141/2010. Cfr. anche nel Glossario le voci Società finanziarie ex art. 107 del TUB (ante D.lgs. 141/2010) e Intermediari finanziari iscritte nell’albo ex art. 106 del TUB (post D.lgs. 141/2010).

I tassi di crescita a 12 mesi sono calcolati mediante la formula seguente:

gt = [(Xt * Xt–1 * Xt–2 * Xt–3 * Xt–4 * Xt–5 * Xt–6 * Xt–7 * Xt–8 * Xt–9 * Xt–10 * Xt–11) – 1] * 100

dove Xt = (Ft / St–1 + 1), Ft è il flusso nel mese t, e St è il livello delle consistenze alla fine del mese t. Il flusso Ft è ottenuto come:

Ft = St – St–1 + AtLa serie At introduce un fattore di correzione che tiene conto dei cambiamenti dovuti a riclassificazioni, variazioni del cambio, aggiustamenti di valore e altre variazioni diverse da quelle originate da transazioni.

La serie St include i prestiti cartolarizzati e cancellati dal bilancio. Dal giugno 2010 tali informazioni sono tratte dalle segnalazioni di vigilanza. In precedenza l’ammontare delle cartolarizzazioni era stimato come segue:∑j=0, ...n Zt–j (1–x)j

dove Zt–j è il flusso di crediti cartolarizzati nel mese t–j da luglio del 2000 e x è il tasso di rimborso mensile dei prestiti cartolarizzati; quest’ultimo è stimato sulla base dei rimborsi dei prestiti bancari per settore e forma tecnica ed è costante nel tempo.

Famiglie: confronto internazionale di attività e passività finanziarie

Tav. a7.5

Le informazioni provengono da elaborazioni effettuate sulla base dei dati diffusi dalla BCE, da fonti nazionali e dall’Eurostat. L’area dell’euro si riferisce a quella composta da 19 paesi. Nonostante la maggiore comparabilità dovuta all’adozione nei paesi europei del Sistema europeo dei conti (SEC 2010), permangono ancora differenze nelle statistiche, dovute in particolare al metodo di valutazione adottato nei singoli paesi per le azioni di società non quotate. I dati statunitensi non sono armonizzati e si riferiscono alle sole famiglie consumatrici e alle istituzioni senza scopo di lucro.

Con riferimento ai dati per l’Italia cfr. la nota Attività e passività finanziarie dell’Italia.

Famiglie: il progetto European Union statistics on income and living conditions (EU-SILC) dell’Eurostat

Figura del riquadro: Disallineamento tra domanda di lavoro e livello di istruzione del capitolo 8

Il progetto relativo alle statistiche comunitarie sul reddito e sulle condizioni di vita delle famiglie in Europa (European Union statistics on income and living conditions, EU-SILC), deliberato dal

BANCA D’ITALIA Appendice137Relazione annuale 2017

Parlamento europeo e coordinato dall’Eurostat, rappresenta una delle principali fonti di dati per i rapporti periodici della UE sulla situazione sociale e sulla diffusione della povertà nei paesi membri.

La popolazione di riferimento comprende tutte le famiglie residenti nei paesi che aderiscono al progetto al momento della raccolta dei dati. Tutti i componenti delle famiglie sono campionati, ma solo quelli di 16 anni e più sono intervistati direttamente. Sebbene il focus principale del progetto sia la stima dei redditi individuali e familiari, sono rilevate anche informazioni relative a vari aspetti delle condizioni di vita, quali le caratteristiche dell’abitazione di residenza e le spese per essa sostenute, gli indicatori di deprivazione materiale e di benessere. La struttura di campionamento è basata su un panel ruotato che prevede, ogni anno, un campione trasversale costituito da quattro gruppi di rotazione. Ogni sottogruppo permane nella rilevazione per quattro anni, consentendo di ottenere sia stime trasversali sia longitudinali. Per l’Italia l’Istat partecipa con l’indagine sul reddito e le condizioni di vita, condotta – con cadenza annuale a partire dal 2004 – presso un campione di circa 29.000 famiglie italiane.

L’Eurostat diffonde attraverso il sito web istituzionale statistiche ufficiali relative a un ampio insieme di aspetti collegati al tema del benessere economico e sociale, tra cui indici di disuguaglianza dei redditi, misure dell’incidenza della povertà relativa e dell’esclusione sociale.

Famiglie: Indagine sui bilanci delle famiglie italiane (IBF)

Tav. 5.2; figg. 7.1, 7.2.b; figura del riquadro: Disuguaglianza e povertà: generazioni a confronto prima e dopo la Grande recessione del capitolo 5; figura del riquadro: La disuguaglianza nei redditi tra Centro Nord e Mezzogiorno del capitolo 5

Dagli anni sessanta la Banca d’Italia conduce una indagine campionaria sui bilanci delle famiglie italiane per acquisire informazioni sui comportamenti economici delle famiglie. Il campione (dal 1987 pari a circa 8.000 famiglie) è di tipo probabilistico e viene selezionato attraverso un disegno campionario a due stadi. Nel primo stadio vengono selezionati circa 350 comuni italiani. Prima di procedere alla loro selezione, i comuni vengono raggruppati in gruppi omogenei (strati) individuati da una combinazione della regione di appartenenza con la dimensione in termini di popolazione residente. I comuni di maggiore dimensione sono tutti inseriti nel campione; quelli più piccoli sono invece estratti dai rispettivi strati con una modalità di selezione che assegna ai comuni di maggiore dimensione una probabilità più elevata di essere inclusi nel campione. Nel secondo stadio i nominativi delle famiglie oggetto della rilevazione vengono estratti, con criteri casuali, dalle liste anagrafiche dei comuni selezionati nel primo stadio.

Dall’indagine sul 1989, per favorire l’analisi dell’evoluzione dei fenomeni rilevati, è stato introdotto uno schema che prevede la presenza nel campione di una quota di unità già intervistate in occasione di precedenti indagini (famiglie panel). Nella fase di stima si tiene conto, mediante coefficienti di ponderazione, della diversa probabilità di selezione delle famiglie che deriva dal metodo di campionamento e dal processo di risposta che si è realizzato nel corso della rilevazione; nel caso di analisi storiche si utilizza un sistema di ponderazione che allinea le statistiche dell’indagine alle principali distribuzioni marginali sociodemografiche desumibili dalle ricostruzioni intercensuarie rilasciate dall’Istat. I principali risultati dell’indagine e i dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nel fascicolo Indagine sui bilanci delle famiglie italiane della collana Statistiche. I microdati e la documentazione per il loro utilizzo sono disponibili sul sito internet della Banca d’Italia: Bilanci delle famiglie italiane .

Finanza pubblica: debito delle Amministrazioni pubbliche

Tavv. a11.5, a11.6, a11.7

Il debito delle Amministrazioni pubbliche, calcolato in coerenza con i criteri metodologici definiti nel regolamento CE/2009/479 del Consiglio dell’Unione europea, è pari alla somma delle

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017138

passività, valutate al valore facciale, afferenti alle seguenti categorie: monete e depositi, titoli diversi dalle azioni, prestiti. Il debito è consolidato tra e nei sottosettori, ossia esclude le passività nei confronti degli enti appartenenti alle Amministrazioni pubbliche (elementi di consolidamento).

La tav. a11.5 riporta l’analisi per strumenti, valuta e vita residua del debito delle Amministrazioni pubbliche. La tav. a11.6 riporta il debito, consolidato e non consolidato, dei sottosettori delle Amministrazioni pubbliche (Amministrazioni centrali, Amministrazioni locali ed Enti di previdenza); il debito non consolidato include anche le passività del sottosettore considerato verso gli altri sottosettori delle Amministrazioni pubbliche, fornendo una misura della situazione debitoria complessiva degli enti, a prescindere dalla natura (pubblica o privata) del soggetto creditore. Vengono inoltre riportate la spaccatura per detentore del debito delle Amministrazioni pubbliche (Banca d’Italia, altre istituzioni finanziarie monetarie, altre istituzioni finanziarie, altri residenti e non residenti) e il debito al netto del sostegno finanziario ai paesi della UEM e delle disponibilità liquide del Tesoro. La tav. a11.7 riporta alcune informazioni di dettaglio (per comparto, strumento e area geografica) relative al debito delle Amministrazioni locali.

Finanza pubblica: finanziamento del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche

Tav. a11.9

La tavola presenta il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e dei suoi sottosettori. Il fabbisogno è calcolato dal lato della copertura, ovvero come saldo tra accensioni e rimborsi di passività finanziarie (monete e depositi, titoli diversi dalle azioni e prestiti). Si riporta inoltre il fabbisogno al netto delle dismissioni mobiliari.

Rispetto alla variazione del debito, il fabbisogno non tiene conto della variazione delle disponibilità liquide del Tesoro (un aumento di queste ultime accresce il debito ma non il fabbisogno). Inoltre fabbisogno e variazione del debito non coincidono per effetto di alcune differenze metodologiche nella loro compilazione. In particolare: (a) nel fabbisogno, con l’eccezione dei BOT, le emissioni di titoli e il rimborso di titoli zero coupon sono valutati al netto ricavo, mentre nel debito esse sono incluse al valore facciale; (b) nel fabbisogno le passività denominate in valuta estera sono convertite al tasso di cambio vigente al momento della regolazione dell’operazione, mentre nel debito la conversione è effettuata al tasso di cambio di fine periodo; (c) nel fabbisogno la rivalutazione dei titoli indicizzati nel capitale espleta i suoi effetti solo all’atto del rimborso mentre nel debito viene periodicamente imputata.

Finanza pubblica: raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito (stock-flow adjustment)

Tav. a11.8

La tavola presenta il raccordo tra l’indebitamento netto e la variazione del debito delle Amministrazioni pubbliche, i due principali indicatori di finanza pubblica. Rispetto all’indebitamento netto, la variazione del debito è influenzata dalle acquisizioni nette di attività finanziarie (acquisti al netto delle vendite) e dalla variazione delle passività non incluse nel debito delle Amministrazioni pubbliche (principalmente passività commerciali e passività in strumenti finanziari derivati). Ad esempio l’erogazione di prestiti a favore dei paesi della UEM in difficoltà finanziaria determina un aumento della attività finanziarie e, a parità di condizioni, del debito, mentre non influenza l’indebitamento netto. Similmente una riduzione delle passività commerciali determina un aumento del debito ma non dell’indebitamento netto. Il debito risente inoltre degli effetti della variazione del tasso di cambio delle passività in valuta (che vengono valutate al tasso di cambio di fine periodo) e delle emissioni/rimborsi sopra/sotto la pari (nel debito i titoli sono valutati sempre al valore facciale, determinando quindi scarti e premi). La riga “discrepanza statistica” riporta eventuali differenze non spiegate tra l’indebitamento netto e la variazione del debito, dovute principalmente all’eterogeneità delle fonti informative utilizzate per il raccordo.

BANCA D’ITALIA Appendice139Relazione annuale 2017

Fondi comuni aperti di diritto italiano

Tavv. a13.29, a13.30

Le tavole presentano il bilancio statistico delle consistenze e delle transazioni al valore di mercato delle principali attività e passività dei fondi comuni aperti di diritto italiano istituiti da intermediari italiani. Sono inclusi i fondi aperti di diritto italiano istituiti da intermediari residenti negli altri stati della UE in possesso del passaporto europeo. Sono esclusi i fondi monetari, mentre sono inclusi i fondi di fondi.

Le statistiche seguono i criteri armonizzati stabiliti nell’ambito dell’Eurosistema e sono coerenti con le definizioni del SEC 2010.

Le voci “altre attività finanziarie” e “altre passività” rappresentano una categoria residuale e com-prendono tutte le voci non classificate nelle altre categorie; in particolare includono gli interessi maturati e non corrisposti sui depositi e sui prestiti e le posizioni in derivati.

La variazione delle consistenze può essere dovuta, oltre che alle transazioni, alle rivalutazioni di prezzo, alle variazioni dei tassi di cambio (nel caso di strumenti denominati in valuta diversa dall’euro) o a riclassificazioni statistiche.

Imprese: grado di utilizzo della capacità produttiva nell’industria

Tav. a6.3

I valori si riferiscono alle serie di natura qualitativa relative al questionario trimestrale dell’Indagine congiunturale Istat sul clima di fiducia delle imprese manifatturiere. La destagionalizzazione delle serie è basata sulla procedura TRAMO-SEATS.

Per maggiori dettagli, cfr. Istat, Indagini sul clima di fiducia delle imprese. Le nuove serie in base 2010=100, Nota informativa, 30 marzo 2015.

Imprese: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind)

Tav. 6.2; tavv. a6.2, a8.1, a8.2

La rilevazione sulle imprese dell’industria in senso stretto con 20 addetti e oltre ha riguardato, per l’anno 2017, 3.093 aziende (di cui 1.994 con almeno 50 addetti). Il campione delle imprese dei servizi privati non finanziari (attività di commercio, alberghi e ristorazione, trasporti e comunicazioni, servizi alle imprese) con 20 addetti e oltre include 1.298 aziende, di cui 881 con almeno 50 addetti. Il tasso di partecipazione è stato pari al 75,7 e al 73,7 per cento, rispettivamente, per le imprese industriali e per quelle dei servizi.

Le interviste sono svolte annualmente dalle Filiali della Banca d’Italia nel periodo febbraio-maggio dell’anno successivo a quello di riferimento. La numerosità campionaria teorica dei singoli strati è determinata applicando per classe dimensionale e area geografica il metodo noto come optimum allocation to strata, che consente di minimizzare l’errore standard delle medie campionarie attraverso il sovracampionamento degli strati a più elevata varianza (in particolare il sovracampionamento ha riguardato le imprese di maggiori dimensioni e quelle con sede amministrativa nell’Italia meridionale). Il metodo di assegnazione sopra descritto si applica con l’obiettivo di minimizzare la varianza degli stimatori della dinamica delle variabili investimenti, occupazione e fatturato.

Il riporto all’universo dei dati campionari è poi ottenuto attribuendo a ciascuna impresa un coefficiente di ponderazione che tiene conto del rapporto tra numero di unità rilevate e numero di unità presenti nell’universo di riferimento a livello di classe dimensionale, di area geografica e di settore di attività economica.

Le stime relative agli investimenti e al fatturato sono calcolate attraverso medie robuste ottenute ridimensionando i valori estremi (con segno sia positivo sia negativo) delle distribuzioni delle variazioni annue, sulla base del 5° e 95° percentile; il metodo è stato applicato tenendo conto delle

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017140

frazioni sondate in ciascuno strato del campione (Winsorized Type II Estimator). I deflatori utilizzati sono stimati dalle stesse imprese.Nella presentazione dei dati per area geografica, le aziende sono classificate in base alla sede amministrativa. È anche utilizzata l’informazione (direttamente rilevata presso le imprese) circa l’effettiva ripartizione percentuale degli investimenti e degli addetti tra le aree in cui sono localizzati gli stabilimenti.Per informazioni più dettagliate sull’indagine cfr. Banca d’Italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi, Banca d’Italia, Statistiche. Metodi e fonti: note metodologiche, 3 luglio 2017.La Banca d’Italia attraverso il sistema BIRD offre la possibilità di svolgere elaborazioni sui dati raccolti. Il sistema è progettato in modo da garantire il rispetto della riservatezza dei dati individuali, cui l’utente non può accedere direttamente. Cfr. sul sito internet della Banca d’Italia: Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita e Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, dove è disponibile la documentazione relativa all’utilizzo del sistema.

Imprese: indice destagionalizzato della produzione industriale

Tav. a6.1

L’indice generale e quelli relativi ai singoli settori di attività economica sono, in base 2015=100, destagionalizzati e corretti per il diverso numero dei giorni lavorativi mediante la procedura TRAMO-SEATS. La destagionalizzazione avviene in maniera diretta; a livello infrannuale pertanto i dati aggregati destagionalizzati possono differire dalla media ponderata delle componenti destagionalizzate. La classificazione delle attività economiche segue i criteri dell’Ateco 2007.Gli indici per raggruppamenti principali di industrie si basano sulle definizioni armonizzate fissate in sede comunitaria. Anch’essi sono in base 2015=100 e destagionalizzati con la procedura TRAMO-SEATS.Per maggiori dettagli, cfr. Istat, Gli indici della produzione industriale. La nuova base 2015, Nota informativa, 19 marzo 2018, e Istat, Gennaio 2018. Produzione industriale, “Statistiche flash”, 19 marzo 2018.

Imprese: leva finanziaria e contributi alla sua variazione

Fig. 7.4

Per ogni paese la variazione della leva finanziaria tra l’anno t e l’anno t-1 si scompone nel contributo di tre fattori: debiti finanziari, patrimonio (flussi netti di azioni e partecipazioni) e prezzi azionari. La quantificazione dei singoli contributi alla variazione della leva finanziaria è ottenuta utilizzando le seguenti formule:variazione complessiva della leva finanziaria: ∆Lt = Lt – Lt–1

contributo dei debiti finanziari:Zt = PNt * (Dt – Dt-1)/[(Dt + PNt) * (Dt–1 + PNt–1)]

contributo del patrimonio: Ht = PNFt * {–Dt * (PNt – PNt-1)/[(Dt + PNt) * (Dt–1 + PNt–1)]}/(PNt – PNt–1)

contributo della variazione dei prezzi azionari:∆Lt – Zt – Ht

dove:Lt è la leva finanziaria calcolata al quarto trimestre dell’anno t,Dt sono i debiti finanziari riferiti al quarto trimestre dell’anno t,PNt è il patrimonio riferito al quarto trimestre dell’anno t,PNFt è il flusso netto di patrimonio nell’anno t.

BANCA D’ITALIA Appendice141Relazione annuale 2017

Nella figura è rappresentata la variazione della leva finanziaria tra il 2011 e il 2017 e la sua scomposizione nel contributo dei tre fattori. Per ciascun fattore, il contributo complessivo è dato dalla somma dei contributi calcolati, anno per anno, nell’arco di tempo considerato.

Per la definizione della serie cfr. la nota Attività e passività finanziarie dell’Italia.

Imprese: natalità e mortalità di impresa

Fig. 6.2

Il tasso di natalità lorda (mortalità) è calcolato come rapporto tra il numero di iscrizioni (cancellazioni) del trimestre e lo stock di imprese attive a inizio periodo, registrati dalle Camere di commercio italiane e raccolti dalla Società consortile di informatica delle Camere di commercio italiane per azioni (Infocamere). A partire dal primo trimestre del 2009 i tassi di mortalità sono calcolati al netto delle cancellazioni di ufficio. Le serie sono destagionalizzate utilizzando la procedura TRAMO-SEATS.

Imprese: redditività e copertura degli investimenti

Figg. 6.1, 7.3

Gli oneri finanziari netti, dati dalla differenza tra interessi pagati e interessi percepiti, sono stimati sulla base dei conti finanziari, delle segnalazioni statistiche di vigilanza e dei dati dell’Anagrafe Titoli. Il margine operativo lordo (MOL) è ottenuto sottraendo dal valore aggiunto al costo dei fattori i redditi dei lavoratori dipendenti e quelli imputabili ai lavoratori autonomi. L’autofinanziamento è calcolato sottraendo dal MOL gli oneri finanziari netti, gli utili distribuiti e le imposte correnti e in conto capitale, e aggiungendo il saldo proventi e oneri diversi, i trasferimenti e le variazioni di altri fondi nelle disponibilità aziendali. Gli investimenti includono le scorte.

I numeri indice riferiti alle serie del MOL e degli investimenti sono stati deflazionati utilizzando, rispettivamente, il deflatore del valore aggiunto a prezzi base e il deflatore degli investimenti, entrambi calcolati al netto dei settori “attività finanziarie e assicurative” e “amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria; istruzione; sanità e assistenza sociale”.

Imprese: Survey on the Access to Finance of Enterprises (SAFE)

Fig 7.5.a

Indagine campionaria armonizzata sulle condizioni finanziarie delle imprese non finanziarie della UE, condotta dalla BCE in cooperazione con la Commissione europea dal 2009. Le informazioni raccolte permettono di svolgere studi comparativi sulle condizioni di accesso alle fonti di finanziamento delle imprese suddividendole per paese di appartenenza, classe dimensionale, settore di attività, età dell’impresa e assetto proprietario. Una parte dell’indagine è condotta su base semestrale dalla BCE, l’indagine completa è condotta insieme alla Commissione europea ogni anno dal 2013 (precedentemente ogni due anni). La documentazione metodologica e le informazioni per l’accesso ai microdati sono disponibili sul sito della BCE: Survey on the Access to Finance of Enterprises (SAFE).

Nell’indagine la dimensione di impresa è definita sulla base del numero di addetti: microimprese (1-9), piccole (10-49), medie (50-249) e grandi (almeno 250 addetti). Nella figura la voce “piccole e medie imprese” comprende anche le microimprese.

Imprese: tassi di interesse a breve termine per classe di rischio delle imprese

Fig. 7.5.b

La definizione delle classi dimensionali utilizzata è quella stabilita dalla raccomandazione CE/2003/361:- microimprese: meno di 10 addetti e fatturato o attivo non superiori a 2 milioni di euro;

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017142

- piccole imprese: meno di 50 addetti e fatturato o attivo non superiori a 10 milioni di euro;- medie imprese: meno di 250 addetti e fatturato o attivo non superiori rispettivamente a 50 e

43 milioni di euro;- grandi imprese: almeno 250 addetti e fatturato o attivo superiori rispettivamente a 50 e 43

milioni di euro.

La classificazione delle imprese per categoria di rischio è basata su un punteggio assegnato da Cerved (il CeBi-Score4 con la componente geosettoriale) secondo modelli statistici che analizzano i bilanci dell’impresa: si definiscono “sane” le imprese con punteggio pari a 1 (sicurezza elevata), 2 (sicurezza), 3 (solvibilità elevata) e 4 (solvibilità); “vulnerabili” quelle con punteggio pari a 5 (vulnerabilità) e 6 (vulnerabilità elevata); “rischiose” quelle con punteggio pari a 7 (rischio), 8 (rischio elevato), 9 (rischio molto elevato) e 10 (rischio massimo). Il tasso di interesse medio sulle consistenze dei prestiti bancari è comprensivo delle spese e degli oneri accessori ed è ottenuto dalla ponderazione dei tassi riferiti ai prestiti autoliquidanti e a revoca, per le cui definizioni cfr. la nota Tassi di interesse attivi: rilevazione analitica.

Indicatori coincidenti del ciclo economico dell’area dell’euro (€-coin) e dell’Italia (Ita-coin)

Fig. 2.1.b; tav. a2.2

L’indicatore €-coin, elaborato dalla Banca d’Italia e diffuso in collaborazione con il Centre for Economic Policy Research (CEPR), è il risultato di uno studio del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia; la stima mensile è disponibile sul sito internet dell’Istituto.

L’indicatore è costruito sulla base di un’ampia banca dati, composta da circa 150 serie mensili che partono dal 1987, relative a Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio e area dell’euro. Tali serie comprendono: PIL, produzione industriale, flussi commerciali, salari, occupazione, prezzi, aggregati monetari, tassi di interesse, indici di borsa, altre variabili di natura finanziaria, inchieste congiunturali presso imprese e consumatori. A queste si aggiungono alcune variabili di Stati Uniti e Regno Unito, nonché statistiche relative alle quotazioni internazionali delle materie prime.

La banca dati viene utilizzata per separare – secondo una metodologia descritta in dettaglio in F. Altissimo, R. Cristadoro, M. Forni, M. Lippi e G. Veronese, New eurocoin: tracking economic growth in real time, “The Review of Economics and Statistics”, 92, 2010, pp. 1024-1034, pubblicato anche in Banca d’Italia, Temi di discussione, 631, 2007 – la dinamica irregolare delle serie storiche, dipendente da fattori transitori e idiosincratici che non influenzano in modo diffuso l’evoluzione dell’economia dei paesi membri, da quella sistematica, che è comune a tutta l’area e dispiega i suoi effetti su orizzonti temporali rilevanti per lo studio del ciclo economico e per la politica monetaria.

L’indicatore Ita-coin, elaborato dalla Banca d’Italia, fornisce una stima mensile della tendenza di fondo dell’economia italiana e si associa all’analogo indicatore €-coin sviluppato per l’area dell’euro; tale stima è disponibile sul sito internet dell’istituto: Indicatore ciclico coincidente (ITA-coin).

La stima dell’indicatore si basa sull’informazione proveniente da un ampio insieme di variabili, di natura sia quantitativa (produzione industriale, inflazione, vendite al dettaglio, flussi di interscambio, indici azionari) sia qualitativa (fiducia di famiglie e imprese, indicatori PMI), relative all’Italia e alla Germania, in quanto principale partner commerciale.

L’ipotesi alla base del modello è che la correlazione fra tali indicatori sia guidata da un numero contenuto di shock comuni, che spiegano perciò la dinamica ciclica dell’economia. Maggiori dettagli sulla metodologia di stima di Ita-coin e sui risultati sono riportati in V. Aprigliano e L. Bencivelli, Ita-coin: a new coincident indicator for the Italian economy, Banca d’Italia, Temi di discussione, 935, 2013.

BANCA D’ITALIA Appendice143Relazione annuale 2017

Indicatori di competitività di alcune economie avanzate

Tav. a9.4

Gli indicatori di competitività sono calcolati sulla base dei prezzi alla produzione dei manufatti di 61 paesi concorrenti. La metodologia di riferimento è descritta in A. Felettigh, C. Giordano, G. Oddo e V. Romano, Reassessing price-competitiveness indicators of the four largest euro-area countries and of their main trading partners, Banca d’Italia, Questioni di economia e finanza, 280, 2015. A partire dalla pubblicazione del fascicolo Bilancia dei pagamenti e posizione patrimoniale sull’estero, Banca d’Italia, Statistiche, 18 maggio 2018, gli indicatori sono stati ricalcolati escludendo dal complesso originario di paesi concorrenti (62) il Venezuela, per il quale non sono più disponibili indici di prezzo ufficiali aggiornati.

Indici dei prezzi al consumo: area dell’euro

Tavv. a2.3, a2.4

Gli indici armonizzati dei prezzi al consumo per i paesi della UE sono diffusi dall’Eurostat. I dati sono rilevati ed elaborati dai singoli istituti nazionali di statistica sulla base di metodi omogenei. Di conseguenza tali indicatori si prestano a essere utilizzati nella comparazione dell’inflazione al consumo tra i diversi paesi. In ciascuno di essi la struttura e l’articolazione degli indici rispecchiano sostanzialmente quelle dell’indice nazionale dei prezzi al consumo: di fatto nella maggior parte dei casi le differenze tra i due indicatori sono minime (cfr. anche la nota Indici dei prezzi al consumo: Italia).

Indici dei prezzi al consumo: Italia

Tavv. a9.1, a9.2

L’Istat pubblica tre indici dei prezzi al consumo: per l’intera collettività nazionale (Nic), per le famiglie di operai e impiegati (Foi) e l’indice armonizzato (IPCA). I tre indicatori sono costruiti sulla base di un’unica rilevazione dei dati. Per il calcolo degli indici si utilizza dal gennaio 1999 il metodo del concatenamento. La loro base di calcolo (il periodo al quale sono riferiti i prezzi utilizzati al denominatore delle medie semplici) è il dicembre dell’anno precedente; la base di riferimento dei pesi (il periodo rispetto al quale si calcolano i pesi) è data dalla struttura dei consumi delle famiglie nella media dell’anno precedente; infine la base di riferimento per tutti e tre gli indici (il periodo nel quale essi sono posti pari a 100) è attualmente il 2015. Gli indici Nic e Foi si differenziano dall’IPCA soprattutto per la definizione di prezzo che viene considerata: quando il prezzo di vendita di un prodotto è diverso da quello effettivamente pagato dal consumatore (come ad es. nel caso dei medicinali per i quali c’è un contributo da parte del Sistema sanitario nazionale) gli indici Nic e Foi considerano il prezzo pieno di vendita, mentre l’IPCA quello effettivamente pagato dal consumatore. Questa differenza incide anche sulla struttura di ponderazione dei tre indicatori: nel Nic e nel Foi ad esempio il peso della divisione “Servizi sanitari e spese per la salute” risulta significativamente più alto che nell’IPCA. Quest’ultimo inoltre tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo (saldi, sconti e promozioni) ed esclude, sulla base di regolamenti comunitari, alcuni prodotti come le lotterie, il lotto e i concorsi pronostici. Il Foi è ormai utilizzato quasi esclusivamente a fini legislativi (adeguamento dei canoni di locazione, dei contratti, ecc.), nella versione al lordo delle variazioni delle imposte indirette e al netto dei consumi di tabacchi.

Dal gennaio 2011, accogliendo le proposte avanzate in ambito europeo, l’Istat ha adottato per gli indici Nic e Foi un nuovo schema di classificazione dei consumi, basato su un dettaglio informativo più ampio che in passato. Contestualmente l’Istat ha introdotto (in ottemperanza al regolamento CE/2009/330) una nuova metodologia per la rilevazione e il calcolo degli indici dei prezzi al consumo dei cosiddetti prodotti stagionali, ovvero quelli non in commercio in alcuni periodi dell’anno oppure acquistati in volumi modesti o irrilevanti (circa il 13 per cento dell’intero paniere). Secondo tale metodologia, ai prezzi dei prodotti “fuori stagione” è assegnata

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017144

in ciascun mese la variazione media di quelli dei prodotti “in stagione” della stessa tipologia. In precedenza, invece, venivano mantenuti invariati fino a quando i prodotti non divenivano nuovamente acquistabili. L’Istat, seguendo le indicazioni dell’Eurostat, non ha ricostruito gli indici per il passato secondo le nuove modalità di rilevazione. Ciò ha determinato una discontinuità metodologica nelle corrispondenti serie storiche tra il 2010 e il 2011.

Indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno: Italia e area dell’euro

Tavv. a2.5, a9.3

Gli indici dei prezzi alla produzione misurano l’evoluzione dei prezzi che si formano nelle transazioni relative a merci vendute dai produttori industriali sul mercato interno. In tutti i paesi le voci incluse nel paniere dell’indice sono classificate in base sia alla destinazione economica del prodotto (beni di consumo, di investimento e intermedi) sia al settore produttivo. Diversamente dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo, i prezzi alla produzione non sono stati oggetto di un processo di armonizzazione completo e vi sono differenze importanti nella composizione dei panieri dei vari paesi. Tali prezzi sono però stati oggetto di un processo di parziale armonizzazione da parte dell’Eurostat, che attualmente elabora gli indici per i paesi della UE sulla base dei dati trasmessi mensilmente dagli istituti nazionali di statistica, seguendo una classificazione per branca di attività economica omogenea tra paesi e definita in base ai gruppi NACE rev. 2.

Dall’inizio del 2018 l’Istat calcola gli indici dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali venduti sul mercato interno nella nuova base 2015=100, in linea con la normativa comunitaria. Le principali modifiche apportate all’indice hanno riguardato i criteri di classificazione dei prodotti, la composizione del paniere dell’indice e la struttura di ponderazione. In particolare, con riferimento alla classificazione per destinazione economica dei prodotti – denominata per raggruppamenti principali di industrie –, le varie voci sono raggruppate in beni di consumo, durevoli e non durevoli, beni strumentali, prodotti intermedi non energetici e beni energetici. L’attribuzione dei singoli prodotti a queste categorie avviene in base alla “destinazione prevalente” di ciascun prodotto, in linea con quanto raccomandato dall’Eurostat.

Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB: rischi e adeguatezza patrimoniale

Tavv. a13.24, a13.25, a13.26

Tutti i dati sono desunti dalle segnalazioni di vigilanza trasmesse dagli intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB.

Per neutralizzare la discontinuità nelle serie storiche dei dati indotta dalle iscrizioni e cancellazioni in corso d’anno, nelle tavv. a13.24, a13.25 e a13.26 è stato utilizzato un campione costante di intermediari finanziari che hanno trasmesso le segnalazioni alla fine di entrambi gli esercizi 2016 e 2017.

I dati della tav. a13.25 sono desunti dalle segnalazioni trasmesse alla fine di ciascun esercizio da tutti gli intermediari a ciascuna data. Le grandezze dell’attivo, del passivo e dei crediti di firma sono espresse a valori netti (di presumibile realizzo). I dati settorizzati per area geografica e settore di attività economica sono basati su valori lordi (incluse eventuali svalutazioni).

Mercato del lavoro: European Social Survey (ESS)

Figura del riquadro: Disallineamento tra domanda di lavoro e livello di istruzione del capitolo 8

La European Social Survey (ESS) è un’indagine biennale transnazionale sulle attitudini e i comportamenti personali e sociali di tutte le persone con almeno 15 anni di età residenti all’interno dei nuclei familiari. L’indagine è stata istituita nel 2001 dal National Centre for Social Research di Londra e utilizza campioni rappresentativi di diversi paesi.

BANCA D’ITALIA Appendice145Relazione annuale 2017

Mercato del lavoro: Osservatorio sul precariato

Fig. 8.1

L’INPS diffonde mensilmente i dati relativi ai flussi dei rapporti di lavoro – assunzioni, cessazioni, trasformazioni di contratti temporanei e di apprendistato in permanenti – che intervengono nel periodo di riferimento. I dati sono basati sulle dichiarazioni contributive Uniemens, trasmesse obbligatoriamente dal datore di lavoro all’INPS; fino a maggio 2015 fanno riferimento ai lavoratori dipendenti (escluso il pubblico impiego gestione ex INPDAP), ai lavoratori domestici e agli operai agricoli. Da giugno 2015 il campo di osservazione del lavoro subordinato è riferito esclusivamente ai lavoratori dipendenti del settore privato (esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli) e degli enti pubblici economici.

Mercato del lavoro: Rilevazione sulla struttura delle retribuzioni

Pannello b della figura del riquadro: Le variazioni della struttura dell’occupazione in Italia negli ultimi dieci anni del capitolo 8

La Rilevazione sulla struttura delle retribuzioni (edizione italiana della Structure of Earnings Survey, SES) è un’indagine biennale sulle informazioni retributive relative ai singoli lavoratori dipendenti. Il campione include circa 21.000 imprese del settore privato (sezioni da B a S della classificazione Ateco 2007) con almeno 10 dipendenti; la rilevazione è totale per le imprese con almeno 250 dipendenti, mentre è campionaria per le imprese più piccole.

Mercato del lavoro: Rilevazione sulle forze di lavoro

Tav. 8.2; figure A e B del riquadro: L’evoluzione dell’indennità di disoccupazione in Italia del capitolo 8; figura del riquadro: Le variazioni della struttura dell’occupazione in Italia negli ultimi dieci anni del capitolo 8

La rilevazione dell’Istat ha base trimestrale ed è condotta durante tutte le settimane dell’anno: le medie annue si riferiscono alla media delle rilevazioni. Ogni trimestre l’indagine rileva i principali aggregati dell’offerta di lavoro, intervistando un campione di circa 150.000 individui in circa 1.400 comuni di tutte le province del territorio nazionale. La popolazione di interesse è costituita da tutti i componenti delle famiglie residenti in Italia, anche se temporaneamente emigrati all’estero, mentre esclude i membri permanenti delle convivenze (ospizi, orfanotrofi, istituti religiosi, caserme, ecc.; cfr. nel Glossario la voce: Rilevazione sulle forze di lavoro). La distinzione tra italiani e stranieri è basata sulla cittadinanza. Dal primo trimestre del 2004 l’indagine è continua (Rilevazione continua sulle forze di lavoro, RCFL) e le informazioni vengono rilevate in tutte le settimane. Al fine di eliminare le discontinuità con i dati del periodo antecedente, l’Istat ha provveduto al loro raccordo secondo le definizioni della nuova rilevazione RCFL e sulla base degli ultimi risultati della popolazione intercensuaria.

Mercato del lavoro: Sistema informativo lavoro Veneto (SILV)

Fig. 8.2

Il Sistema informativo lavoro Veneto (SILV) è il database gestito dall’ente regionale Veneto Lavoro nel quale, dalla fine degli anni novanta, vengono raccolte le informazioni contenute nelle comunicazioni obbligatorie effettuate dalle aziende localizzate nella Regione ai centri per l’impiego. Le informazioni raccolte si riferiscono all’evoluzione di ogni rapporto di lavoro sia dal lato dell’offerta (assunzioni, cessazioni, trasformazioni, proroghe), sia dal lato della domanda di lavoro, ovvero delle aziende presso le quali gli stessi individui risultano occupati o hanno lavorato.

Fino alla fine del 2006 l’universo di osservazione era costituito esclusivamente dal lavoro dipendente del settore privato; attualmente è esteso anche al settore pubblico e alle prestazioni di lavoro parasubordinato, con esclusione del lavoro autonomo.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017146

Mercato finanziario: emissioni e rimborsi di valori mobiliari

Tav. a14.5

Emissioni lorde: valore nominale dei titoli collocati ad eccezione delle azioni, che sono espresse al valore di mercato; i titoli in valuta sono convertiti in euro al tasso di cambio della data di emissione; per i BTP€i (BTP indicizzati all’inflazione dell’area dell’euro) e i BTP Italia il capitale nominale non è rivalutato per il tasso di inflazione.

Rimborsi: valore nominale dei titoli rimborsati, incluse le operazioni di buy-back e di concambio; i titoli in valuta sono convertiti in euro al tasso di cambio della data di scadenza; per i BTP€i e i BTP Italia il capitale nominale non è rivalutato per il tasso di inflazione.

Emissioni nette: valore nominale dei titoli collocati al netto degli scarti di emissione e dei rimborsi. Per i BOT: differenza tra il valore nominale delle emissioni e quello dei rimborsi.

Mercato italiano dei fondi comuni: patrimonio e raccolta netti

Tav. a13.28

La tavola presenta le serie storiche del patrimonio netto e della raccolta netta dei fondi comuni istituiti da intermediari italiani e di quelli istituiti da intermediari esteri commercializzati in Italia.

I fondi comuni istituiti da intermediari italiani includono quelli emessi da intermediari residenti negli altri paesi della UE in possesso del passaporto europeo.

Le statistiche sui fondi comuni di diritto italiano emessi da intermediari italiani seguono i criteri armonizzati stabiliti nell’ambito dell’Eurosistema e disciplinati nel regolamento BCE/2013/38.

I fondi di diritto estero di intermediari italiani e i fondi di intermediari esteri includono solo i fondi aperti: la fonte dei dati è Assogestioni. I valori della raccolta e del patrimonio dei prodotti di diritto estero promossi da società estere si riferiscono alla sola quota relativa alla clientela italiana; qualora quest’ultima risulti prevalente, i valori si riferiscono al prodotto nel suo complesso.

I fondi comuni di diritto italiano emessi da intermediari italiani sono raggruppati seguendo la tassonomia stabilita nell’ambito dell’Eurosistema, che si basa sulla tipologia di investimento prevalente del fondo.

La raccolta netta tiene conto delle emissioni di nuove quote e dei rimborsi; non riflette le variazioni del patrimonio dovute a rivalutazioni e riclassificazioni.

Sistemi di pagamento: flussi trattati nei sistemi di compensazione e regolamento italiani

Tavv. a14.13, a14.20

Il saldo multilaterale rappresenta lo sbilancio di ogni aderente nei confronti di tutti gli altri complessivamente considerati (tavv. a14.13, a14.20).

Per evitare duplicazioni, nel calcolo dell’importo dei flussi regolati in TARGET2-Banca d’Italia (tav. a14.13), le operazioni domestiche – che vengono rilevate a carico di entrambe le controparti – sono state conteggiate una sola volta. Le operazioni con la Banca d’Italia comprendono i prelievi e i versamenti di contante, le operazioni di politica monetaria, i pagamenti per conto del Tesoro e gli altri pagamenti tra la Banca d’Italia e le banche commerciali.

I flussi lordi in compensazione sono costituiti dal totale delle partite a debito (o a credito) presentate dagli aderenti: ciascuna transazione, che nell’ambito della compensazione figura sia a carico del debitore sia a carico del creditore, è conteggiata una sola volta. I saldi multilaterali di BI-Comp sono calcolati sommando gli sbilanci degli aderenti debitori nei confronti di tutti gli altri (tav. a14.20).

BANCA D’ITALIA Appendice147Relazione annuale 2017

Strumenti di pagamento: carte e assegni revocati secondo i dati della Centrale di allarme interbancaria

Tavv. a14.21, a14.22

I dati, tratti dalla Centrale di allarme interbancaria (CAI), riguardano le informazioni fornite dalle banche e dagli intermediari finanziari sulle irregolarità nell’emissione di assegni bancari e postali e nell’utilizzo delle carte di pagamento. Le segnalazioni sono cancellate dall’archivio per scadenza del termine di iscrizione o in conseguenza di errori di segnalazione.

Gli importi si riferiscono al valore facciale dell’assegno. L’area geografica considerata è quella della provincia di localizzazione del soggetto revocato (residenza nel caso di persone fisiche, sede legale nel caso di persone giuridiche).

I totali comprendono anche le informazioni relative ai soggetti revocati aventi domicilio o sede legale all’estero e quindi non coincidono, di norma, con la somma dei valori relativi alle singole aree geografiche nazionali.

Il numero dei soggetti iscritti per aver emesso assegni privi di provvista o di autorizzazione presente nella CAI al 31 dicembre 2017 si riferisce ai soggetti iscritti nell’archivio dal 1° luglio 2017, in quanto la disciplina della CAI prevede che i nominativi revocati restino iscritti in archivio per sei mesi.

Il numero dei soggetti iscritti per avere utilizzato irregolarmente le carte di pagamento presente nella CAI al 31 dicembre 2017 si riferisce ai soggetti iscritti nell’archivio dal 1° gennaio 2016, in quanto la disciplina della CAI prevede che i nominativi revocati per tale fattispecie restino iscritti in archivio per due anni.

Strumenti di pagamento: diffusione (confronti internazionali)

Tav. a14.14

I dati sono tratti dalle pubblicazioni statistiche della BCE (Statistical Data Warehouse - Payments Statistics) e della BRI (Statistics on payment, clearing and settlement systems in the CPSS countries).

Sono inclusi i servizi offerti dai differenti circuiti (sistema bancario, postale e altri operatori). In particolare per l’Italia:– la voce “assegni” comprende gli assegni bancari (esclusi quelli emessi per prelevare contante),

circolari, su fondi a disposizione e postali;– la voce “bonifici” include le operazioni bancarie della specie, i versamenti in conto corrente

postale, i postagiro e i vaglia postali;– la voce “disposizioni di incasso” comprende i pagamenti bancari della specie, le Riba, i Mav

e gli effetti;– la colonna relativa alle “carte di pagamento” si riferisce alle operazioni effettuate in Italia e

all’estero con carte di debito, con carte di credito bancarie e travel and entertainment e con moneta elettronica. Sono esclusi i pagamenti effettuati con carte emesse da istituzioni non finanziarie (fidelity card).

Strumenti di pagamento: diffusione di sportelli automatici e POS (confronti internazionali)

Tav. a14.15

I dati sono tratti dalle pubblicazioni statistiche della BCE (Statistical Data Warehouse - Payments Statistics) e della BRI (Statistics on payment, clearing and settlement systems in the CPSS countries).

Le operazioni su sportelli automatici includono i prelievi di contante. Il numero di sportelli automatici (ATM) e POS è riferito all’intero sistema bancario, finanziario e postale.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017148

Strumenti di pagamento: diffusione e operatività delle carte di pagamento

Tav. a14.18

I dati sulle carte di pagamento sono riferiti alle banche, all’operatore postale, agli istituti di pagamento e agli istituti di moneta elettronica autorizzati in Italia. Sono esclusi i pagamenti effettuati con carte a spendibilità limitata (ad es. fidelity card). Per carte attive si intendono quelle utilizzate almeno una volta nell’anno.

Strumenti di pagamento diversi dal contante

Tav. a14.17

Gli assegni circolari comprendono gli assegni vidimati e gli assegni su fondi a disposizione (o di traenza), che permettono al beneficiario di incassare, mediante la sottoscrizione degli assegni stessi (per traenza e per quietanza), i fondi messi a sua disposizione da un terzo presso la banca.

La voce “bonifici” include i pagamenti tramite bollettini postali, i postagiro e i vaglia postali.

I pagamenti tramite bollettini postali incassati attraverso cosiddette reti terze sono conteggiati solo una volta in capo all’operatore postale. Tale metodologia ha comportato una revisione della relativa serie storica a partire dal 2014.

La voce “disposizioni di incasso” comprende: le disposizioni eseguite mediante addebito preautorizzato dei conti; gli incassi di effetti e di ricevute bancarie cartacee ed elettroniche (Riba); i pagamenti mediante avviso (Mav).

Si considerano disposizioni automatizzate di pagamento e di incasso quelle disposte da clientela mediante supporti magnetici o via rete.

Le operazioni di pagamento su POS comprendono quelle effettuate con carte di credito, di debito e prepagate.

Strumenti di pagamento: operazioni di approvvigionamento del contante

Tav. a14.19

Sono riportati i numeri e gli importi delle operazioni di approvvigionamento di contante da conti bancari e postali. Le operazioni sono effettuate presso sportelli automatici (ad es. ATM) o presso gli sportelli tradizionali.

Le operazioni presso sportelli tradizionali includono quelle effettuate con assegni o con altri strumenti (ad es. ordinativi, bonifici interni).

Nel caso dei prelievi da sportelli automatici, gli strumenti utilizzati sono le carte di pagamento.

Strumenti di pagamento principali alternativi al contante: composizione del numero dei pagamenti per settore di attività

Tav. a14.16

I dati sono riferiti al circuito bancario e postale. Dai bonifici sono esclusi quelli non eseguiti tramite conto corrente; dalle disposizioni di incasso sono escluse quelle regolate con modalità diverse dall’addebito in conto corrente e quelle insolute.

Il settore “famiglie” riguarda le famiglie consumatrici, il settore “imprese” considera le società non finanziarie e le famiglie produttrici, il settore “altro” comprende la Pubblica amministrazione, gli istituti sociali e previdenziali, gli enti creditizi, le società finanziarie e assicurative.

BANCA D’ITALIA Appendice149Relazione annuale 2017

I dati sono raccolti sulla base della provincia di esecuzione dell’operazione e non necessariamente coincidono con i totali riportati nella Tav. a14.17. Sono escluse le operazioni all’estero.

Tassi di interesse attivi: rilevazione analitica

Tav. a7.8

La rilevazione ha cadenza trimestrale ed è obbligatoria per le banche presenti nell’elenco pubblicato e aggiornato sul sito della Banca d’Italia (cfr. gli elenchi in calce alla pagina Rilevazione dei dati granulari sul credito); alla fine del 2017 ha riguardato 136 banche.

I tassi di interesse sui prestiti sono relativi ai finanziamenti a clienti con credito complessivo accordato o utilizzato verso la singola banca superiore a 75.000 euro. Il tasso a breve termine è ottenuto dalla ponderazione dei tassi riferiti a forme tecniche di prestito (operazioni a revoca e autoliquidanti) che per loro natura sono di breve durata; per il calcolo della ponderazione i pesi utilizzati sono pari all’ammontare del finanziamento. I prestiti autoliquidanti includono principalmente: anticipi per operazioni di factoring, su fatture e su effetti e documenti rappresentativi di crediti commerciali; sconto di portafoglio commerciale e finanziario indiretto; anticipo all’esportazione. I prestiti a revoca includono principalmente le aperture di credito in conto corrente.

La disaggregazione delle famiglie produttrici e delle società non finanziarie per branca di attività economica segue la classificazione delle attività economiche Ateco 2007, che costituisce la versione nazionale della NACE rev. 2, la nomenclatura europea adottata con regolamento CE/2006/1893. Le 14 branche usano il livello più aggregato della classificazione Ateco 2007 (cosiddette sezioni). Per la sola branca “attività manifatturiere”, corrispondente alla sezione C dell’Ateco 2007, si riporta anche un’ulteriore disaggregazione in 11 raggruppamenti.

Tassi di interesse sui prestiti e sui depositi bancari

Tav. a13.7

I tassi di interesse sono rilevati secondo criteri armonizzati stabiliti dall’Eurosistema e sono tratti da una rilevazione campionaria mensile avviata nel gennaio 2003 in applicazione del regolamento CE/2002/63 (BCE/2001/18). Successivamente la rilevazione dei tassi di interesse armonizzati è stata modificata come previsto dai regolamenti BCE/2009/7, BCE/2013/34 e BCE/2014/30. Alla fine del 2017 il campione era composto da 72 banche, che rappresentavano circa l’82 per cento dei prestiti e l’85 per cento dei depositi dell’intero sistema creditizio italiano.

I tassi di interesse segnalati riguardano le consistenze in essere e le nuove operazioni relative alle principali forme di raccolta e di impiego in euro, effettuate con famiglie e società non finanziarie residenti nell’area dell’euro dalle banche residenti in Italia. Nel settore delle famiglie sono incluse anche le famiglie produttrici e le istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie.

Le informazioni statistiche sui tassi di interesse bancari comprendono i dati della Cassa depositi e prestiti spa. Per i dati di fine anno, i tassi di interesse sulle nuove operazioni si riferiscono alle nuove operazioni effettuate nel mese di dicembre dell’anno corrispondente, quelli sulle consistenze si riferiscono ai saldi dei conti alla fine del mese di dicembre dell’anno corrispondente.

Per ulteriori dati, maggiori informazioni e dettagli cfr. il fascicolo Banche e moneta: serie nazionali, pubblicato con cadenza mensile all’interno della collana Statistiche sul sito internet della Banca d’Italia. Le serie storiche complete dei dati pubblicati nella Relazione annuale e in Banche e moneta: serie nazionali sono disponibili sul sito internet dell’Istituto: Base dati statistica (BDS).

Per maggiori dettagli metodologici, cfr. Banche e moneta: serie nazionali, Banca d’Italia, Statistiche. Metodi e fonti: note metodologiche. Cfr. inoltre nel Glossario le voci Prestiti per l’acquisto di abitazioni e Credito al consumo.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017150

DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI IN MATERIA ECONOMICALa suddivisione in parti corrisponde a quella seguita per il testo

L’ECONOMIA NELL’AREA DELL’EURO

LA POLITICA MONETARIA NELL’AREA DELL’EURO

Tassi di interesse ufficiali dell’Eurosistema

Il 26 aprile 2018 il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso l’Eurosistema (deposit facility) rispettivamente allo 0,00, allo 0,25 e al -0,40 per cento. Il Consiglio ha inoltre ribadito che continua ad attendersi che i tassi di riferimento della BCE si manterranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo e ben oltre l’orizzonte degli acquisti netti di attività.

Operazioni di politica monetaria

Il 19 gennaio 2017 il Consiglio ha confermato che continuerà a condurre gli acquisti nell’ambito del programma ampliato di acquisti di attività finanziarie (Expanded Asset Purchase Programme, APP) al ritmo mensile di 80 miliardi di euro sino alla fine di marzo del 2017 e che da aprile del 2017 gli acquisti netti proseguiranno a un ritmo mensile di 60 miliardi di euro sino alla fine di dicembre del 2017, o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione. Contestualmente agli acquisti netti sarà reinvestito il capitale rimborsato sui titoli giunti a scadenza acquistati nel quadro dell’APP.

Il 27 aprile 2017 il Consiglio ha confermato che intende proseguire gli acquisti netti di attività, condotti al nuovo ritmo mensile di 60 miliardi di euro almeno sino alla fine di dicembre del 2017 o anche oltre se necessario.

Il 26 ottobre 2017 il Consiglio ha deciso che da gennaio del 2018 gli acquisti nell’ambito dell’APP continueranno al ritmo mensile di 30 miliardi di euro fino alla fine di settembre del 2018 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché il Consiglio non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione. Se le prospettive diverranno meno favorevoli o se le condizioni finanziarie risulteranno incoerenti con ulteriori progressi verso un aggiustamento durevole del profilo di inflazione, il Consiglio è pronto a incrementare l’APP in termini di entità e/o durata. L’Eurosistema reinvestirà il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma per un prolungato periodo di tempo dopo la conclusione degli acquisti netti di attività e in ogni caso finché sarà necessario.

Il Consiglio ha deciso inoltre che le operazioni di rifinanziamento principali e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine con scadenza a tre mesi continueranno a essere condotte mediante aste a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti finché sarà necessario e almeno sino

BANCA D’ITALIA Appendice151Relazione annuale 2017

al termine dell’ultimo periodo di mantenimento della riserva obbligatoria del 2019. A queste operazioni di rifinanziamento a più lungo termine si applicherà un tasso corrispondente alla media dei tassi delle operazioni di rifinanziamento principali condotte nell’arco della durata della rispettiva operazione di rifinanziamento a più lungo termine.

Il 26 aprile 2018 il Consiglio ha confermato di voler continuare ad effettuare gli acquisti netti di attività al ritmo mensile di 30 miliardi di euro sino alla fine di settembre del 2018 o anche oltre se necessario.

L’ECONOMIA ITALIANA

I PREZZI, I COSTI E LA COMPETITIVITÀ

Norme sulla contribuzione studentesca universitaria

La legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), nell’art. 1, commi 252-267, ha ridefinito la disciplina in materia di contributi corrisposti dagli studenti iscritti ai corsi di laurea e di laurea magistrale delle università statali, istituendo un contributo annuale onnicomprensivo per la copertura dei costi dei servizi didattici, scientifici e amministrativi e delle attività sportive versato dagli studenti all’università statale cui sono iscritti.

L’importo di tale contributo è stabilito da ciascuna università statale nel rispetto dei criteri di equità, gradualità e progressività e delle nuove norme. Queste ultime stabiliscono l’istituzione di una no tax area per quanti appartengono a un nucleo familiare con Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) fino a 13.000 euro (fatti salvi ulteriori requisiti in termini di durata del corso di studio rispetto al normale e di conseguimento di crediti formativi) e prevedono degli importi massimi del contributo per valori dell’ISEE fino a 30.000 euro.

A copertura della nuova disciplina la legge dispone un incremento delle risorse destinate al Fondo di finanziamento ordinario delle università statali; tale aumento è pari a 55 milioni di euro per il 2017 e a 105 milioni a decorrere dal 2018.

LA FINANZA PUBBLICA

Imposte dirette

a) Imposte sul reddito. – La legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017) ha prorogato al 2017 la detrazione dalle imposte sul reddito del 65 per cento (in luogo del 36 per cento previsto a regime) delle spese sostenute nell’anno per interventi di riqualificazione energetica degli immobili. Per questa agevolazione, fruibile in dieci quote annuali di pari importo, la misura del 65 per cento, inizialmente disposta per le spese sostenute dal 6 giugno al 31 dicembre 2013 dal decreto legge 4 giugno 2013, n. 63 (convertito dalla legge 3 agosto 2013, n. 90), è stata prorogata agli anni successivi da diversi provvedimenti (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2015). Da ultimo, la legge 27 dicembre 2017, n. 205 (legge di bilancio 2018) ha esteso il beneficio nella stessa misura alle spese sostenute nel 2018; per alcuni interventi la detrazione è ridotta al 50 per cento. Con riferimento agli interventi di riqualificazione energetica su parti comuni di edifici condominiali, la legge di bilancio 2017 ha esteso la detrazione del 65 per cento per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2021; al ricorrere di particolari condizioni quest’ultima detrazione spetta nella misura del 70 o 75 per cento.

Con la legge di bilancio 2018 è stata estesa la detrazione Irpef del 50 per cento alle spese sostenute nel 2018 per la ristrutturazione edilizia, fino a un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare (in luogo del 36 per cento, con limite massimo di 48.000 euro, previsto dalle norme ordinarie); la detrazione è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Il beneficio, in vigore dalla metà del 2012, era già stato prorogato più volte negli anni precedenti; per le spese sostenute nel 2017 la proroga era stata disposta dalla legge di bilancio 2017. Quest’ultimo provvedimento aveva introdotto

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017152

altre detrazioni (dal 50 all’85 per cento, a seconda della riduzione del rischio sismico e della tipologia di immobile) per le spese relative all’adozione di misure antisismiche sostenute nel quinquennio 2017-2021, prevedendone la ripartizione in cinque quote annuali di pari importo (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). La legge di bilancio 2018 ha introdotto un’ulteriore agevolazione per le spese sostenute nel 2018 per la sistemazione a verde di alcune aree private di edifici esistenti: tali spese, nel limite di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, sono detraibili nella misura del 36 per cento in dieci quote di detrazione annuali.

La legge di bilancio 2018 ha infine esteso al 2018 la detrazione Irpef del 50 per cento delle spese per mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo degli immobili oggetto di ristrutturazioni effettuate a partire dal 1° gennaio 2017, nel limite di 10.000 euro; la misura, introdotta dal DL 63/2013 per l’anno 2013, era già stata estesa fino al 2017 da successivi provvedimenti. La detrazione è fruibile in dieci quote annuali (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2015).

La legge di bilancio 2017 ha modificato l’importo massimo annuo delle spese di frequenza della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione cui è applicabile la detrazione Irpef del 19 per cento introdotta dalla legge 13 luglio 2015, n. 107. L’importo, inizialmente fissato a 400 euro per alunno o studente, è stato incrementato a 564 euro per l’anno 2016, 717 per il 2017, 786 per il 2018 e 800 euro dal 2019.

A decorrere dal 2017, come previsto dalla legge di bilancio 2017, la soglia di reddito per l’applicazione della detrazione massima Irpef di 1.880 euro è di 8.000 euro per tutti i pensionati; in precedenza le soglie erano differenziate in base all’età dei beneficiari (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

A partire dal 2018 la legge di bilancio 2018 ha rivisto l’intervallo di reddito a fronte del quale è riconosciuto in misura solo parziale l’accesso al credito di imposta da corrispondere mensilmente ai lavoratori dipendenti e assimilati (cosiddetto bonus per redditi medio-bassi), introdotto dal decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 (convertito dalla L. 23 giugno 2014, n. 89) e reso permanente dalla legge 23 dicembre 2014, n. 190 (legge di stabilità 2015). All’importo massimo di 960 euro, rimasto invariato, si accede con un reddito non superiore a 24.600 euro; il credito decresce all’aumentare del reddito per annullarsi in corrispondenza di 26.600 euro. In precedenza le due soglie erano pari rispettivamente a 24.000 e a 26.000 euro. Le condizioni di reddito complessivo minimo per la fruizione del beneficio sono rimaste invariate.

A decorrere dal 1° gennaio 2019 la legge di bilancio 2018 ha aumentato da 2.840,51 a 4.000 euro il limite di reddito complessivo per considerare fiscalmente a carico i figli di età non superiore a ventiquattro anni. Resta invariato a 2.840,51 euro il limite di reddito per i figli di età superiore a ventiquattro anni e per gli altri familiari.

Con questa legge è stata introdotta la detraibilità del 19 per cento delle spese sostenute per l’acquisto (anche per familiari a carico) di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale per un importo annuo non superiore a 250 euro.

La stessa legge ha disposto la detraibilità dall’Irpef del 19 per cento dei premi per assicurazioni aventi per oggetto il rischio di eventi calamitosi relativamente a unità immobiliari a uso abitativo. L’agevolazione spetta per le polizze stipulate a decorrere dal 1° gennaio 2018; inoltre, dalla stessa data tali operazioni sono esenti dall’imposta sulle assicurazioni.

Il decreto legge 24 aprile 2017, n. 50 (convertito dalla legge 21 giugno 2017, n. 96) ha previsto a decorrere dal 1° giugno 2017 l’applicazione alle locazioni brevi della cedolare secca introdotta con il decreto legislativo 14 marzo 2011, n. 23 (cfr. il punto b) del paragrafo Finanza decentrata della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

Con la legge di bilancio 2018 è stato esteso ai dipendenti pubblici il regime di deducibilità dall’imponibile Irpef dei contributi versati a fondi di previdenza complementare, nella misura massima di 5.164 euro, già previsto per il settore privato dal decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252. Il regime decorre dal 1°gennaio 2018; per i contributi versati entro tale data continua ad applicarsi la disciplina precedente.

BANCA D’ITALIA Appendice153Relazione annuale 2017

La stessa legge ha reso strutturale l’istituto della Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA), introdotto in via sperimentale per il periodo 1° maggio 2017 - 31 dicembre 2018 dalla legge di bilancio 2017. Dal punto di vista fiscale è stata confermata la tassazione sostitutiva della rendita con aliquota del 15 per cento, ridotta di una quota pari a 0,30 punti percentuali per ogni anno eccedente il quindicesimo anno di partecipazione a forme pensionistiche complementari, con un limite massimo di riduzione di 6 punti percentuali. È stata prevista la possibilità di scegliere la tassazione ordinaria in Irpef.

La legge di bilancio 2017 ha introdotto la possibilità di optare (al massimo per quindici anni) per un’imposta forfettaria sui redditi prodotti all’estero per le persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia, a condizione che siano state fiscalmente residenti all’estero per almeno nove dei dieci anni precedenti il trasferimento della residenza nel nostro paese. L’imposta, sostitutiva dell’Irpef, è pari a 100.000 euro l’anno (25.000 per i familiari cui è estesa l’opzione), a prescindere dall’importo dei redditi esteri percepiti e dal loro trasferimento in Italia (cfr. il paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

La legge di bilancio 2017 ha modificato la disciplina della detassazione dei premi di risultato per i titolari di lavoro dipendente del settore privato (originariamente introdotta nel 2008 in via temporanea, più volte prorogata fino al 2014 e ripristinata in modo permanente dalla L. 208/2015 a decorrere dal 2016), incrementando sia l’importo massimo cui è applicabile il beneficio (da 2.000 a 3.000 euro lordi) sia il reddito massimo che i potenziali beneficiari possono avere percepito nell’anno precedente per accedere all’agevolazione (da 50.000 a 80.000 euro). Quest’ultima consiste nell’assoggettamento a un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali, con aliquota del 10 per cento, delle somme erogate sotto forma di partecipazione agli utili dell’impresa e dei premi di risultato legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. Per i dipendenti delle imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro, la legge di bilancio 2017 aveva aumentato da 2.500 a 4.000 euro l’importo massimo agevolabile; il DL 50/2017 ha abrogato il limite più elevato, riportandolo al valore ordinario di 3.000 euro; ha inoltre previsto una riduzione di 20 punti percentuali dell’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro e una totale esenzione dalla contribuzione a carico del lavoratore per il regime relativo all’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, entro un limite massimo di erogazioni agevolate pari a 800 euro.

Nei casi in cui i premi di risultato siano erogati secondo modalità alternative alla percezione in busta paga, la legge di bilancio 2017 ha ampliato la portata dell’agevolazione rafforzata (ossia l’esclusione sia da Irpef, sia da imposta sostitutiva) introdotta dalla legge di stabilità 2016, disponendo che l’esclusione totale da imposte si applichi anche in caso di superamento dei limiti ordinariamente previsti (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

Con riferimento ai piani di welfare aziendale, con la legge di bilancio 2018 sono stati ricompresi tra i benefit che i datori di lavoro possono concedere in esenzione di imposta le somme erogate o rimborsate ai dipendenti o le spese sostenute per l’acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. La legge di bilancio 2017 aveva a sua volta incluso i contributi e i premi versati dai datori di lavoro stessi per prestazioni, anche in forma assicurativa, aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana o il rischio di gravi patologie.

La legge di stabilità 2016 ha previsto, a decorrere dal periodo di imposta 2017, la riduzione dell’aliquota dell’Ires dal 27,5 al 24 per cento. Tale riduzione non ha di fatto conseguenze per gli enti creditizi e finanziari e per la Banca d’Italia, ai quali dal 2017 è applicata un’addizionale di 3,5 punti percentuali. Sempre a decorrere dal 2017, per gli enti creditizi e finanziari è stabilita l’integrale deducibilità degli interessi passivi ai fini dell’Ires e dell’IRAP, in luogo della deducibilità al 96 per cento. Le società di gestione dei fondi comuni e le società di intermediazione mobiliare sono state esonerate dal versamento dell’addizionale, rispettivamente, dalla legge di bilancio 2017 e dalla legge di bilancio 2018, che per le stesse società hanno ristabilito la deducibilità al 96 per cento degli interessi passivi.

La legge di bilancio 2018 ha differito al periodo di imposta 2018 l’entrata in vigore dell’imposta sul reddito di impresa (IRI) introdotta inizialmente per i redditi prodotti nel 2017 dalla legge di bilancio 2017 (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

La stessa legge ha stabilito che, a decorrere dal 1° luglio 2018, la deducibilità delle spese per carburante per autotrazione è ammessa, nei limiti vigenti, solo se queste sono effettuate mediante carte

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017154

di credito, carte di debito o carte prepagate emesse da operatori finanziari soggetti agli obblighi di comunicazione all’anagrafe tributaria o attraverso altri mezzi tracciabili quali assegni, vaglia e bonifici. Alla medesima condizione è sottoposta la detraibilità dell’IVA su tali spese.

A decorrere dal periodo di imposta 2017 la legge di bilancio 2017 ha disposto la determinazione per cassa del reddito di impresa per le imprese minori che applicano il regime di contabilità semplificata. Il reddito viene quindi individuato dalla differenza fra proventi effettivamente incassati e spese sostenute nell’esercizio (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Il criterio di cassa trova applicazione anche ai fini dell’IRAP.

La disciplina dell’Aiuto alla crescita economica (ACE), introdotta con il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge del 22 dicembre 2011, n. 214 (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2011) è stata modificata dal DL 50/2017. In particolare è stato stabilito che, dall’ottavo periodo di imposta successivo al 2010, l’aliquota percentuale per il calcolo del rendimento nozionale del nuovo capitale proprio è fissata all’1,5 per cento (contro il 2,7 per cento fissato in precedenza dalla legge di bilancio 2017). Anteriormente, in via transitoria, l’aliquota era stata fissata al 3 per cento per il triennio 2011-2013, al 4, 4,5 e 4,75 per cento, rispettivamente per i periodi di imposta 2014, 2015 e 2016. Per il periodo di imposta 2017 il DL 50/2017 ha fissato l’aliquota all’1,6 per cento, contro il 2,3 stabilito dalla legge di bilancio 2017. Quest’ultima ha anche eliminato il meccanismo originariamente previsto per la fissazione annuale, mediante decreto ministeriale, del tasso di rendimento nozionale sulla base dei rendimenti medi dei titoli pubblici. Infine, per le ditte individuali e le società di persone in regime di contabilità ordinaria, la legge di bilancio 2017 ha equiparato il metodo di calcolo degli incrementi patrimoniali oggetto del beneficio a quello delle società di capitali, adottando il criterio dell’incremento di patrimonio netto.

La manovra di bilancio 2017 ha introdotto la possibilità di cedere le perdite fiscali generate da una società nei primi tre anni di attività a un’altra società purché quest’ultima (a) sia quotata o controllata direttamente o indirettamente da una società quotata in uno Stato dell’Unione europea (UE) o in uno Stato dello Spazio economico europeo (SEE) con cui sia effettivo lo scambio di informazioni, (b) non svolga in via prevalente attività immobiliare e (c) detenga almeno il 20 per cento dei diritti di voto e di partecipazioni agli utili della società cedente al termine del periodo di imposta relativamente al quale le società vogliono avvalersi di questa possibilità.

Il DL 50/2017 ha modificato la disciplina del regime opzionale di tassazione dei proventi associati allo sfruttamento o alla cessione di beni immateriali realizzati tramite lo svolgimento di attività di ricerca e sviluppo (cosiddetto patent-box), introdotto con la legge di bilancio 2015 (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2015). Il decreto dispone che a decorrere dal 1° gennaio 2017 i marchi d’impresa sono esclusi dai beni agevolabili; invece, per le opzioni esercitate entro il 31 dicembre 2016 la disciplina previgente rimane applicabile per l’intera durata del regime agevolativo, pari a cinque anni, ma comunque non oltre il 30 giugno 2021.

Con la legge di bilancio 2018 è stato esteso alle partecipazioni di controllo in società estere, anche se prive di stabile organizzazione in Italia, il regime introdotto con il decreto legge 6 luglio 2011, n. 98 (convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111) che, a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva del 16 per cento, consente alla società che acquista una partecipazione di controllo di dedurre in cinque anni il valore dell’avviamento, dei marchi e delle altre attività immateriali della società controllata espresso nel bilancio consolidato.

La legge di bilancio 2017 ha incrementato e reso permanenti i benefici per i soggetti che investono in start up innovative e in piccole e medie imprese innovative (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nelle Appendici della Relazione annuale sul 2014 e sul 2015). A decorrere dal 2017 la detrazione Irpef prevista per le persone fisiche è pari al 30 per cento su un investimento massimo di 1 milione di euro rispetto al 19 per cento su 500.000 euro della normativa previgente; la deduzione Ires per le persone giuridiche è pari al 30 per cento, rispetto al 20 per cento, su un investimento massimo di 1.800.000. L’investimento agevolato deve durare per un periodo minimo di tre anni.

BANCA D’ITALIA Appendice155Relazione annuale 2017

Il DL 50/2017 ha introdotto una procedura di cooperazione e collaborazione rafforzata, riservata a società non residenti che superino determinate soglie di ricavi da vendita di beni o prestazioni di servizi in Italia, per la definizione dei debiti tributari dovuti alla presenza nel nostro paese di una loro eventuale stabile organizzazione. La procedura prevede l’apertura di un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate sull’esistenza di una stabile organizzazione in Italia e la possibilità di sanare gli eventuali debiti tributari pregressi con sanzioni amministrative ridotte della metà e senza l’applicazione di quelle penali.

A decorrere dal 2017, il decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193 (convertito dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225) ha posticipato dal 16 al 30 giugno il termine per il versamento del saldo dell’Irpef e dell’IRAP da parte delle persone fisiche e delle società di persone o associazioni; analogamente il versamento dei saldi dovuti a seguito delle dichiarazioni Ires e IRAP degli altri soggetti è effettuato entro l’ultimo giorno (non più il 16) del sesto mese successivo a quello di chiusura del periodo di imposta. I nuovi termini valgono anche per il versamento del primo acconto Irpef, Ires e IRAP.

Il DL 50/2017 ha ridotto da 15.000 a 5.000 euro l’ammontare massimo dei crediti relativi a imposte sui redditi, IRAP, IVA, imposte sostitutive e ritenute. Tali crediti possono essere utilizzati in compensazione orizzontale senza l’apposizione del visto di conformità. Inoltre, per le compensazioni effettuate dai soggetti passivi IVA, viene generalizzato l’obbligo dell’uso dei servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, prima previsto per l’utilizzo dei soli crediti IVA e unicamente per importi superiori a 5.000 euro.

A decorrere dal 2018 la legge di bilancio 2018 ha posticipato dal 16 maggio al 16 novembre il termine per il versamento dell’acconto dell’imposta sulle assicurazioni. L’aliquota dell’acconto, inoltre, è stata aumentata dal 40 al 58 per cento per l’anno 2018, al 59 per cento per il 2019 e al 74 per cento per gli anni successivi.

Il DL 50/2017 ha disciplinato gli indici di affidabilità fiscale per i contribuenti che esercitano attività di impresa, arti o professioni, introdotti con il DL 193/2016 in sostituzione degli studi di settore. Gli indici, basati sulla sintesi di diversi indicatori elementari relativi a più periodi di imposta, esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale attribuito a ciascun contribuente. Questi indici sono approvati con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze entro il 31 dicembre del periodo di imposta per il quale sono applicati e sono soggetti a revisione almeno ogni due anni; il decreto riporta anche la documentazione tecnica e metodologica per la trasmissione dei dati economici, contabili e strutturali rilevanti per l’applicazione degli indici; entro il mese di gennaio di ciascun anno un provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate individua le attività economiche per le quali gli indici devono essere elaborati o revisionati. Al punteggio raggiunto dagli indici di ogni contribuente è collegata la possibilità di accedere a un regime premiale che, fra l’altro, prevede facilitazioni in materia di compensazioni di crediti fiscali e di termini e modalità di accertamento. Con la legge di bilancio 2018 l’adozione degli indici di affidabilità fiscale è stata rimandata di un anno, al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2018.

A decorrere dal 1° luglio 2018 la legge di bilancio 2018 stabilisce che i datori di lavoro o committenti sono tenuti a corrispondere la retribuzione ai lavoratori attraverso strumenti di pagamento tracciabili. La firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione. La disposizione non si applica al pubblico impiego e agli addetti ai servizi familiari e domestici.

La stessa legge ha ridotto da 10.000 a 5.000 euro l’importo massimo dei pagamenti da parte delle Pubbliche amministrazioni e delle società a prevalente partecipazione pubblica oltre il quale esse sono tenute a verificare se il soggetto beneficiario risulta inadempiente al versamento di una o più cartelle di pagamento con un debito fiscale di almeno 5.000 euro.

Inoltre, la legge di bilancio 2018 ha autorizzato l’Agenzia delle Entrate a sospendere, fino a trenta giorni, l’esecuzione delle deleghe F24 contenenti compensazioni che presentano profili di rischio, al fine del controllo dell’utilizzo del credito.

b) Tassazione delle attività finanziarie. – Nel 2017 hanno trovato attuazione le norme introdotte dalla manovra 2017 che hanno istituito un regime di agevolazione per gli investimenti in alcuni particolari tipologie di piani di risparmio a lungo termine (piani individuali di risparmio, PIR; cfr. il punto b) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). La legge di bilancio 2018 ha esteso l’ambito degli investimenti che si

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017156

qualificano ai fini del regime fiscale agevolativo dei PIR sia agli strumenti finanziari emessi da imprese che svolgono attività immobiliare, sia alle quote di prestiti e di fondi di credito cartolarizzati erogati oppure originati mediante piattaforme di prestiti per soggetti finanziatori non professionali gestite da soggetti debitamente autorizzati.

Per le casse di previdenza e i fondi pensione, il DL 50/2017 ha incluso anche i PIR tra le tipologie di attività finanziarie i cui proventi non sono soggetti a imposte sui redditi (cfr. il punto b) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

La legge di bilancio 2018 ha introdotto la tassazione a titolo definitivo al 26 per cento per i redditi di capitale (dividendi e proventi a essi equiparati) percepiti dal 2018 e per i redditi diversi di natura finanziaria (plusvalenze da cessione a titolo oneroso) realizzati dal 2019, derivanti da partecipazioni qualificate detenute da soggetti passivi non in regime di impresa, in luogo del concorso parziale alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi (di fatto uniformandone il trattamento a quello relativo alle partecipazioni non qualificate). Il prelievo si applica nella stessa misura anche agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione, indipendentemente dal valore dell’apporto.

La legge di bilancio 2018 ha incluso fra i redditi di capitale ai fini Irpef i proventi derivanti da prestiti erogati mediante piattaforme di prestiti tra privati (peer to peer lending), gestite da soggetti debitamente autorizzati. Questi ultimi sono tenuti ad applicare la ritenuta a titolo di imposta del 26 per cento.

c) Provvedimenti di carattere transitorio. – La legge di bilancio 2017 ha prorogato il beneficio per le assegnazioni di beni ai soci introdotti dalla legge di stabilità 2016 (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Tale beneficio, che consiste nell’applicazione di imposte sostitutive agevolate alla plusvalenza realizzata, vale anche per le assegnazioni di beni ai soci effettuate dal 1° ottobre 2016 al 30 settembre 2017. Lo stesso beneficio è stato previsto per gli imprenditori individuali per le esclusioni dal patrimonio dell’impresa di beni immobili strumentali, posseduti al 31 ottobre 2016, poste in essere dal 1° gennaio al 31 maggio 2017.

La legge di bilancio 2018 ha prorogato, con alcune modificazioni, l’agevolazione per gli investimenti in nuovi beni materiali strumentali introdotta dalla legge di stabilità 2016 e già prorogata dalla legge di bilancio 2017 (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Questa agevolazione consiste in una maggiorazione del 30 per cento (in luogo del 40 in vigore fino al 2017) del costo di acquisizione, con esclusivo riferimento alla determinazione delle quote di ammortamento e dei canoni di locazione finanziaria ai fini delle imposte sui redditi, ed è riservato agli acquisti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018 da soggetti titolari di reddito di impresa o esercenti arti e professioni. Sono in ogni caso esclusi gli acquisti di veicoli e di alcuni mezzi di trasporto, che rientravano nel novero degli investimenti agevolabili dalla legge di stabilità 2016 e già in parte esclusi dal beneficio con la legge di bilancio 2017.

Sono prorogati invece a tutto il 2018, senza modifiche, sia la maggiorazione del 150 per cento del costo di acquisizione di alcuni beni materiali strumentali ad alto contenuto tecnologico introdotta dalla legge di bilancio 2017 per i soli soggetti titolari di reddito di impresa, sia, per coloro che fruiscono della suddetta agevolazione, l’incentivo all’investimento in beni immateriali (consistente nella maggiorazione del costo pari al 40 per cento).

Per entrambe le categorie di benefici (nuovi beni materiali strumentali e beni materiali strumentali ad alto contenuto tecnologico) sono ammissibili anche gli acquisti effettuati rispettivamente nel primo semestre del 2019 ed entro il 31 dicembre 2019 se entro la fine del 2018 il relativo ordine è stato accettato dal venditore e sono stati versati acconti per almeno il 20 per cento del costo totale.

Sempre in materia di agevolazioni agli investimenti la legge di bilancio 2018 ha incrementato da 617 a 817 milioni per il 2018 e da 617 a 717 milioni per il 2019 la dotazione finanziaria riservata al credito di imposta per l’acquisizione di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno, introdotto dalla legge di stabilità 2016 (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

BANCA D’ITALIA Appendice157Relazione annuale 2017

La legge di bilancio 2018 ha introdotto, per gli anni 2018-2020, un credito di imposta destinato alle piccole e medie imprese che iniziano una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione. Il credito è riconosciuto nel caso di ammissione alla quotazione fino a un importo massimo di 500.000 euro ed è pari al 50 per cento dei costi di consulenza sostenuti fino al 31 dicembre 2020 per la procedura di ammissione.

La legge di bilancio 2018 ha poi previsto, per il solo 2018, un credito di imposta per le spese sostenute dalle imprese per la formazione del personale con riferimento alle tecnologie ammesse dal piano nazionale Industria 4.0. La misura del credito di imposta è pari al 40 per cento delle spese relative al costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui è occupato in attività di formazione, entro il limite di 300.000 euro per ciascuna impresa beneficiaria.

La legge di bilancio 2018 ha disposto un’ulteriore proroga dei termini per la rideterminazione del costo di acquisto di terreni edificabili e agricoli e delle quote di partecipazione in società non quotate, posseduti al 1° gennaio 2018 da persone fisiche, società semplici ed enti non commerciali. La misura era già stata prorogata più volte, da ultimo dalla legge di bilancio 2017 per i beni posseduti al 1° gennaio 2017 (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016); l’aliquota dell’imposta sostitutiva rimane invariata nella misura dell’8 per cento. L’imposta così determinata va versata integralmente entro il 30 giugno 2018 oppure suddivisa in tre rate annuali a decorrere dalla stessa data, con l’applicazione di un tasso di interesse.

Il DL 193/2016 ha riproposto, con alcune modifiche, la procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure) introdotta in primo luogo dalla legge 15 dicembre 2014, n. 186 (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Il DPCM 28 luglio 2017 ha prorogato al 30 settembre 2017 i termini per l’adesione alla procedura, inizialmente fissati dal 24 ottobre 2016 al 31 luglio 2017.

Il decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148 (convertito dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172) ha ampliato l’ambito di applicazione della procedura di definizione agevolata dei carichi fiscali e contributivi affidati all’agente della riscossione introdotta con il DL 193/2016 (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). In primo luogo, sono stati riaperti i termini per la definizione agevolata dei carichi risalenti al periodo 2000-2016 per i quali non era stata presentata dichiarazione entro i termini previsti dal DL 193/2016. In secondo luogo, la riapertura dei termini vale anche per i debitori che erano stati precedentemente esclusi perché, pur avendo aderito, non risultavano in regola al dicembre del 2016 con i pagamenti relativi ai preesistenti piani rateali. Sono infine stati ammessi alla procedura i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017. I soggetti interessati presentano un’apposita dichiarazione entro il 15 maggio 2018; il pagamento può essere effettuato in un numero massimo di cinque rate di uguale importo da pagare nei mesi di luglio, settembre, ottobre, novembre 2018 e febbraio 2019. Il DL 148/2017 ha inoltre differito le scadenze relative ai piani di rateizzazione già in corso posticipando al 7 dicembre 2017 il pagamento della rata in scadenza al 30 novembre nonché delle eventuali rate scadute nei mesi di luglio e settembre del 2017, e a luglio 2018 quelle in scadenza ad aprile dello stesso anno.

Il DL 50/2017 ha inoltre introdotto la possibilità di definire in via agevolata le controversie tributarie pendenti in cui è parte l’Agenzia delle Entrate o gli enti territoriali che scelgano di adottare la medesima disciplina (cfr. il punto c) del paragrafo Imposte dirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

Per i periodi di imposta 2017, 2018 e 2019 la legge di bilancio 2017 ha disposto l’esclusione dei redditi dominicali e agrari dalla base imponibile ai fini dell’Irpef dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

La legge di bilancio 2018 ha prorogato agli anni 2018 e 2019 l’applicazione dell’aliquota ridotta del 10 per cento per la cedolare secca sugli affitti a canone concordato. La riduzione era stata prevista per il triennio 2014-2017 dal decreto legge 28 marzo 2014, n. 47 (convertito dalla legge 23 maggio 2014, n. 80).

Imposte indirette

a) Imposta sul valore aggiunto. – Diversi provvedimenti sono intervenuti sulle clausole di salvaguardia relative alle aliquote IVA per gli anni 2017 e seguenti, revocando o posticipando gli aumenti previsti

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017158

dalle norme previgenti (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte indirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Con la manovra 2017 sono stati annullati gli aumenti precedentemente stabiliti per il 2017 e rimodulati quelli ammessi per gli anni successivi. Con il DL 50/2017 è stato disposto che l’aumento dal 10 a 13 per cento dell’aliquota ridotta, previsto per il 2018 dalla legge di bilancio 2017, fosse ripartito in tre anni nella misura di 1,5 punti dal 2018, di 0,5 punti dal 2019 e di un punto dal 2020; per l’aliquota ordinaria del 22 per cento, fatto salvo l’aumento di 3 punti fissato per il 2018 dalla legge di bilancio 2017, erano stati stabiliti i valori del 25,4 per cento per il 2019 (con un aumento di 0,4 punti in luogo dello 0,9 stabilito dalla stessa legge di bilancio 2017), del 24,9 per cento nel 2020 e del 25 per cento dal 2021. La legge di bilancio 2018, infine, ha revocato gli aumenti del 2018 e, per il 2019, ha abbassato l’aliquota ordinaria dal 25,4 al 24,2 per cento e quella ridotta dal 12 all’11,5 per cento. Restano in vigore i livelli stabiliti per gli anni successivi (per l’aliquota ridotta, 13 per cento dal 2020; 24,9 punti nel 2020 e 25 nel 2021 per l’aliquota ordinaria).

Il DL 50/2017, la cui normativa di attuazione è contenuta nel decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 23 gennaio 2015, così come modificato dai decreti 27 giugno 2017 e 13 luglio 2017, ha ampliato l’ambito di applicazione delle disposizioni sullo split payment, introdotte con la legge di stabilità 2015 (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte indirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2015). La nuova disciplina, da applicare alle fatture emesse a decorrere dal 1° luglio 2017, estende il meccanismo della scissione dei pagamenti a tutte le Amministrazioni pubbliche di cui alla legge 31 dicembre 2009, n. 196, destinatarie degli obblighi di fatturazione elettronica (con esclusione degli enti pubblici gestori di demanio collettivo), nonché alle società individuate nell’elenco pubblicato sul sito del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle finanze (MEF): (a) controllate di fatto e di diritto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dai Ministeri; (b) controllate di diritto dalle Amministrazioni locali; (c) controllate di diritto da società delle due categorie precedenti; (d) quotate e inserite nell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana (o in un altro indice stabilito con decreto del MEF). Il DL 148/2017, attuato con decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 9 gennaio 2018, ha modificato e ulteriormente esteso, a decorrere dal 1° gennaio 2018, la platea dei soggetti coinvolti dallo split payment, che ora include: le Amministrazioni pubbliche sopra richiamate; le fondazioni partecipate per almeno il 70 per cento del fondo di dotazione dalle medesime Amministrazioni pubbliche; gli enti pubblici economici nazionali, regionali e locali; le società controllate di fatto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dai ministeri; le società controllate di diritto e le società partecipate per almeno il 70 per cento del capitale da tutti i soggetti destinatari dello split payment finora citati, nonché società a loro volta controllate e partecipate; le società quotate dell’indice FTSE MIB della Borsa Italiana.

Le disposizioni si applicano fino al 30 giugno 2020, termine di scadenza della misura speciale di deroga rilasciata dal Consiglio della UE ai sensi della direttiva CE/2006/112.

A decorrere dal 1° gennaio 2017 hanno attuazione le modifiche apportate dal DL 193/2016 alla normativa in materia di obblighi di comunicazione al fisco di dati e informazioni da parte dei contribuenti; in particolare, i soggetti passivi IVA sono tenuti a trasmettere con cadenza trimestrale i dati di tutte le fatture emesse e ricevute e, con distinta segnalazione, i dati contabili riepilogativi delle liquidazioni periodiche dell’IVA (cfr. il punto a) del paragrafo Imposte indirette della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Il DL 148/2017 ha previsto la facoltà per i contribuenti di effettuare la segnalazione dei dati delle fatture emesse e ricevute con cadenza semestrale anziché trimestrale; lo stesso DL ha inoltre ridotto la quantità di informazioni da trasmettere e stabilito esoneri e semplificazioni per specifici soggetti passivi di imposta e tipologie di operazioni.

Con il DL 50/2017 è stato anticipato il termine per la registrazione degli acquisti e per l’esercizio del diritto alla relativa detrazione IVA. Quest’ultima va effettuata al più tardi con la dichiarazione IVA relativa all’anno in cui il diritto alla detrazione è sorto; parallelamente, gli obblighi di registrazione sono adempiuti entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA relativa all’anno di ricezione delle fatture. Il termine per la disciplina previgente era quello della dichiarazione del secondo anno successivo al sorgere del diritto alla detrazione. Le nuove disposizioni interessano esclusivamente le fatture emesse e ricevute dal 2017 in poi, anno di entrata in vigore della nuova normativa.

BANCA D’ITALIA Appendice159Relazione annuale 2017

La legge di bilancio 2017 ha introdotto, dal 1° gennaio 2018 e relativamente alle operazioni effettuate dal 1° gennaio 2019, secondo le modalità stabilite dal decreto del MEF 6 aprile 2018, l’istituto del gruppo IVA. I soggetti passivi IVA per i quali ricorrano congiuntamente vincoli finanziari, economici e organizzativi, come definiti nella stessa norma, possono optare per l’aggregazione in un unico soggetto passivo ai fini IVA. L’opzione può essere esercitata con la presentazione di un’apposita dichiarazione sottoscritta da tutti i partecipanti e inviata per via telematica dal rappresentante del gruppo. Ove non vengano meno i requisiti per l’esistenza del gruppo, la scelta è vincolante per un triennio a decorrere dall’anno in cui ha effetto, trascorso il quale si rinnova automaticamente per ciascun anno successivo, fino a quando non è esercitata la revoca. A seguito dell’esercizio dell’opzione le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate fra soggetti partecipanti allo stesso gruppo IVA non sono considerate rilevanti ai fini dell’imposta. Il gruppo adempie agli obblighi IVA in modo unitario, aggregando registrazioni e versamenti delle società e presentando un’unica dichiarazione; tra i suoi membri sussiste una responsabilità solidale per il pagamento dell’imposta.

La legge di bilancio 2018 ha stabilito la rilevanza ai fini IVA delle operazioni tra stabili organizzazioni e case madri situate in due paesi diversi, qualora l’una o l’altra facciano parte di un gruppo IVA. In questi casi la base imponibile è pari al valore normale, se superiore al corrispettivo e se la transazione interessa soggetti con diritto limitato alla detrazione IVA.

Con la legge di bilancio 2018 l’obbligo di fatturazione elettronica mediante il cosiddetto Sistema di interscambio è stato esteso a tutte le transazioni fra privati residenti, stabiliti o identificati in Italia, con l’eccezione dei soggetti che rientrano nel cosiddetto regime di vantaggio o che adottano il regime forfettario. L’obbligo, già in vigore per le operazioni commerciali nei confronti di enti pubblici (cfr. il paragrafo Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014), decorre dal 1° gennaio 2019; la data è anticipata al 1° luglio 2018 solo per le cessioni di carburanti per autotrazione effettuate nei confronti di soggetti che esercitano attività imprenditoriali e professionali e per le prestazioni rese da soggetti subappaltatori e subcontraenti nel quadro di un contratto di appalto di lavori, servizi o forniture stipulato con un’Amministrazione pubblica. Dal 1° luglio 2018 è inoltre obbligatoria per i cedenti la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi non documentati da fattura di cessioni di benzina o di gasolio destinati a essere utilizzati come carburanti per motori.

La legge di bilancio 2018 ha parallelamente introdotto misure di semplificazione a valere dal 1° gennaio 2019, tra queste: l’abrogazione del cosiddetto spesometro, sostituito da una comunicazione mensile dei soli dati relativi alle operazioni con l’estero; per professionisti e imprese operanti in regime di contabilità semplificata, la soppressione dell’obbligo di registrare le fatture emesse e ricevute e la predisposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate di modelli di dichiarazione e di versamento precompilati per l’IVA e le imposte dirette.

La legge di bilancio 2018 ha introdotto alcune misure di contrasto all’evasione nel commercio degli oli minerali volte a garantire che l’immissione in consumo di questi combustibili da un deposito fiscale sia subordinata al versamento dell’imposta sul valore aggiunto.

b) Altre imposte sugli affari. – La legge di bilancio 2017 ha revocato gli aumenti delle accise sui carburanti previste per gli anni 2017-2018 dalla L. 147/2013 (legge di stabilità 2014); tali aumenti avrebbero dovuto determinare maggiori entrate non inferiori a 220 milioni per l’anno 2017 e a 199 per il 2018. Un ulteriore aumento delle accise su benzina e gasolio, previsto dalla legge di stabilità 2015 a decorrere dal 2018, tale da assicurare maggiori entrate per 700 milioni annui, è stato ridotto della metà dalla legge di stabilità 2016 e rinviato al 2019 dal DL 50/2017. L’incremento di gettito per il 2019, ridotto a 10 milioni dal DL 148/2017, è stato poi annullato dalla legge di bilancio 2018. Resta invariato l’incremento di gettito previsto dal 2020. Rimangono altresì invariati gli aumenti delle accise stabiliti dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 91 (convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 116) a decorrere dal 1° gennaio 2019, in misura tale da determinare maggiori entrate nette non inferiori a 140,7 milioni nel 2019, a 146,4 nel 2020 e a 148,3 dal 2021.

Il DL 50/2017 ha disposto la modifica delle accise sui tabacchi, da definire con un decreto del Ministro dell’Economia e finanze, per assicurare un gettito su base annua non inferiore a 83 milioni per l’anno 2017 e a 125 milioni a decorrere dal 2018.

Il DL 50/2017 ha aumentato dal 17,5 al 19 per cento delle somme giocate le aliquote del prelievo erariale unico per gli apparecchi da divertimento e intrattenimento; per le videolotterie l’aliquota è stata

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017160

portata dal 5,5 al 6 per cento. Lo stesso DL ha incrementato, a decorrere dal 1° ottobre 2017, le aliquote di tassazione sulle vincite: per il gioco del lotto l’aliquota passa dal 6 all’8 per cento dell’intera vincita; per gli altri giochi dal 6 al 12 per cento della quota di vincita superiore a 500 euro. La legge di bilancio 2018 ha introdotto alcune modifiche al regime fiscale delle scommesse sulle gare ippiche.

La legge di bilancio 2018 ha istituito l’imposta sulle transazioni digitali (cosiddetta web tax) a decorrere dall’anno successivo a quello di pubblicazione del decreto ministeriale attuativo, la cui emanazione era prevista entro il 30 aprile 2018. L’imposta interessa le prestazioni di servizi effettuate mediante mezzi elettronici rese nei confronti di imprese e professionisti residenti nel territorio dello Stato o di stabili organizzazioni di soggetti non residenti; il soggetto passivo è il prestatore di servizi, residente o meno; la base imponibile è l’importo della singola transazione, al netto di IVA; l’aliquota è del 3 per cento. L’imposta è prelevata dal committente all’atto del pagamento del corrispettivo, con obbligo di rivalsa sui soggetti prestatori. Sono previste esenzioni dall’imposta per transazioni nei confronti di committenti di piccole dimensioni nonché per i prestatori di servizi che effettuino meno di 3.000 transazioni nell’anno solare. L’individuazione delle prestazioni di servizi interessate dal prelievo è demandata a un apposito decreto del MEF.

Finanza decentrata

a) Pareggio di bilancio. – Le regole di bilancio per gli enti territoriali sono state da ultimo definite dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232 (legge di bilancio 2017), che si richiama alla legge 24 dicembre 2012, n. 243, di attuazione del principio costituzionale del pareggio di bilancio. Dal 2016 gli enti territoriali devono conseguire un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali. Il mancato conseguimento di questo saldo di competenza (come pure la sua mancata certificazione o trasmissione) determina l’applicazione delle sanzioni indicate dalla stessa legge di bilancio 2017 (cfr. il punto a) del paragrafo Finanza decentrata della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Il rispetto del vincolo deve essere garantito sia nel bilancio di previsione sia a consuntivo.

La legge 12 agosto 2016, n. 164 (che ha modificato la L. 243/2012) e il decreto legge 20 giugno 2017, n. 91 (convertito dalla legge 3 agosto 2017, n. 123) hanno demandato ad apposite intese regionali la possibilità per gli enti territoriali di indebitarsi o di effettuare investimenti utilizzando avanzi di amministrazione di esercizi precedenti; tali intese devono garantire l’equilibrio di bilancio per il complesso degli enti della regione interessata (compresa la Regione stessa). Le operazioni di indebitamento e quelle di investimento non soddisfatte dalle predette intese regionali, potranno essere effettuate sulla base di patti di solidarietà nazionale che assicurino, comunque, il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica per il complesso degli enti territoriali italiani. Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 febbraio 2017, n. 21, ha regolamentato le intese e i patti nazionali e previsto l’istituzione presso la Ragioneria generale dello Stato di un osservatorio, disciplinato con il decreto ministeriale 23 novembre 2017, n. 207.

Con riferimento alle Regioni a statuto speciale, la legge di bilancio 2018 ha completato il passaggio alle nuove regole sul pareggio di bilancio, ivi compreso il connesso regime sanzionatorio e premiale, con il definitivo superamento del Patto di stabilità interno: essa ne ha stabilito l’applicazione a decorrere dal 2018 anche al Friuli- Venezia Giulia e, in attuazione della legge di stabilità 2015, al Trentino-Alto Adige e alle Province autonome di Trento e di Bolzano. Per le altre autonomie speciali tale passaggio era già avvenuto negli anni precedenti.

b) Tributi propri e trasferimenti. – La legge di bilancio 2018 ha confermato per l’anno in corso il blocco degli aumenti delle tariffe e delle aliquote dei tributi locali disposto dalla legge di stabilità 2016; tale blocco non si applica alla Tari, agli inasprimenti finalizzati al riequilibrio dei conti in ambito sanitario o disposti dagli enti in condizioni di dissesto o pre-dissesto, nonché alle maggiorazioni della Tasi già deliberate sugli immobili non esenti; la stessa legge di bilancio 2018 ha esteso questa deroga agli aumenti deliberati da Comuni risultanti da fusione. Altre esenzioni al blocco sono state previste, a decorrere dal 2017, per il contributo di sbarco e per l’imposta di soggiorno, nonché per il contributo di soggiorno previsto per Roma capitale (decreto legge 30 dicembre 2016, n. 244, convertito dalla legge 27 febbraio 2017, n. 19; decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito dalla legge 21 giugno 2017, n. 96). Il decreto legge 16 ottobre 2017, n. 148 (convertito dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172), ha disposto l’esenzione da Imu e Tasi degli immobili totalmente o parzialmente danneggiati siti nelle località colpite da eventi sismici nel 2017.

BANCA D’ITALIA Appendice161Relazione annuale 2017

Con riferimento alla Tari, la legge di bilancio 2018 ha prorogato la possibilità per i comuni che applicano tariffe corrispettive commisurate alla quantità o qualità dei rifiuti, di variare fino al 50 per cento i coefficienti di produttività minimi e massimi per il calcolo della tariffa (stabiliti dal decreto Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158).

Il DL 50/2017 ha ampliato a tutte le Amministrazioni locali e alle società da esse partecipate la possibilità (prevista per i soli enti locali e loro partecipate dal decreto legge 22 ottobre 2016, n. 193, convertito dalla legge 1° dicembre 2016, n. 225) di affidare la riscossione delle entrate tributarie e patrimoniali al nuovo soggetto preposto alla riscossione nazionale (dal 1° luglio 2017 Agenzia delle Entrate-Riscossione).

Nell’ambito del federalismo fiscale, la legge di bilancio 2018 ha nuovamente rinviato di un anno, al 2020, la rideterminazione dell’addizionale regionale all’Irpef, le modalità di attribuzione della compartecipazione regionale all’IVA, la soppressione dei trasferimenti statali alle Regioni a statuto ordinario (RSO) e il correlato avvio del fondo perequativo regionale (previsti del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68). Sono state riviste, mediante modifica dei relativi statuti, le compartecipazioni ai tributi erariali spettanti alla Regione Friuli-Venezia Giulia (legge di bilancio 2018) e alla Regione siciliana (decreto legislativo 25 gennaio 2018, n. 16). È stata inoltre riformulata la disciplina relativa al coordinamento dei rapporti fra la finanza statale e la finanza della Regione Valle d’Aosta, trasformando alcuni tributi erariali in regionali e dando alla Regione la possibilità di istituire prelievi regionali e locali, nonché di determinare le aliquote di tributi erariali interamente devoluti (decreto legislativo 20 novembre 2017, n. 184).

Con riferimento ai trasferimenti erariali, il DL 50/2017 ha rideterminato la dotazione complessiva del fondo di solidarietà comunale per il 2018; lo stesso provvedimento ha incrementato le risorse attribuite agli enti colpiti dagli eventi sismici del 2016 e prorogato le agevolazioni per la costituzione di zone franche urbane. La legge di bilancio 2018 ha: (a) attribuito alle RSO un contributo straordinario di 2,3 miliardi destinato alla riduzione del debito regionale; (b) disposto, a favore delle Province e Città metropolitane delle RSO, un contributo di 428 milioni di euro nel 2018 per il finanziamento delle funzioni fondamentali e, a favore delle Province, un ulteriore contributo per il biennio successivo di 110 milioni annui (elevati a 180 a decorrere dal 2021); (c) ridotto la quota del fondo di solidarietà da ripartire tra gli enti delle RSO sulla base delle capacità fiscali e dei fabbisogni standard al 45 per cento nel 2018 e al 60 per cento nel 2019 (dal 55 e 70 per cento rispettivamente indicati nella legge di bilancio 2017).

Al fine di favorire gli investimenti degli enti territoriali, la legge di bilancio 2018 ha introdotto alcune misure tra cui: (a) l’aumento degli spazi finanziari attribuiti agli enti locali nell’ambito dei patti di solidarietà nazionali verticali a 900 milioni di euro per il 2018 e il 2019 e a 700 milioni per gli anni 2020-2023, rispetto ai 700 milioni annui per il solo triennio 2017-2019 previsti dalla legge di bilancio 2017, spazi destinati in prevalenza a interventi di edilizia scolastica e sportiva; (b) lo stanziamento di risorse (pari a 150 milioni nel 2018) a favore dei comuni che non beneficiano dei finanziamenti per la riqualificazione urbana delle periferie delle Città metropolitane e dei capoluoghi di provincia; (c) l’istituzione di un fondo di cofinanziamento di progetti per la messa in sicurezza di edifici pubblici, con una dotazione annua di 30 milioni di euro dal 2018 al 2030. Il DL 148/2017 ha introdotto misure di favore per gli investimenti nelle zone terremotate nel 2016.

La legge 6 ottobre 2017, n. 158, ha istituito un fondo per i piccoli Comuni (con popolazione residente fino a 5.000 abitanti o istituiti a seguito di fusione tra Comuni aventi ciascuno popolazione inferiore a 5.000 abitanti), con una dotazione di 10 milioni per il 2017 e di 15 milioni a decorrere dal 2018; detti importi sono stati incrementati di ulteriori 10 milioni dalla legge di bilancio 2018.

c) Altre disposizioni sull’ordinamento degli enti decentrati. – La legge di bilancio 2018 è intervenuta in materia di cooperazione intercomunale: (a) differendo nuovamente, al 31 dicembre del 2018, il termine entro il quale i piccoli comuni devono associarsi per l’esercizio delle funzioni fondamentali (come previsto dal decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito dalla legge 30 luglio 2010, n. 122); (b) innalzando la misura del contributo straordinario decennale spettante agli enti che danno luogo a una fusione (dal 50 al 60 per cento dei trasferimenti erariali spettanti per l’anno 2010 con un’ulteriore maggiorazione di 10 milioni l’anno); (c) destinando le somme accantonate sul fondo di solidarietà comunale e non utilizzate all’incremento dei contributi a favore delle fusioni fra comuni.

La legge di bilancio 2018 è intervenuta anche in materia di dissesto e di piani di riequilibrio pluriennali, dando facoltà agli enti di procedere a un riaccertamento straordinario dei residui e di

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017162

modulare la durata dei piani in un periodo compreso tra i 4 e i 20 anni; è stata inoltre resa possibile la rateizzazione fino al massimo di 10 anni dei debiti fiscali e previdenziali.

In materia di contabilità, la legge di bilancio 2018 ha prorogato fino al 2021 la sospensione delle norme per le nuove modalità di attuazione del sistema di tesoreria unica (previste dal decreto legislativo 7 agosto 1997, n. 279); durante la sospensione si applicano le norme previste dalla legge 29 ottobre 1984, n. 720. Il provvedimento ha inoltre reso più graduale l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità (previsto dal decreto legislativo 23 giugno 2011) ed esteso anche al 2018 la possibilità di mantenere nel fondo pluriennale vincolato le somme destinate a investimenti le cui procedure di gara abbiano subito rallentamenti, in connessione anche con l’avvio del nuovo codice degli appalti. Infine, il decreto del Ministero dell’Interno 9 febbraio 2018 ha differito dal 28 febbraio al 31 marzo 2018 il termine per la deliberazione del bilancio di previsione degli enti locali.

Contributi sociali

All’inizio del 2018 si è concluso il processo di aumento delle aliquote contributive impostato con il DL 201/2011 e con la legge 28 giugno 2012, n. 92. Con riferimento ad artigiani e commercianti, a seguito degli ultimi due aumenti di 0,45 punti percentuali nel 2017 e nel 2018 , l’aliquota contributiva ha raggiunto il livello del 24 per cento previsto a regime dal DL 201/2011; essa era pari al 20 per cento nel 2011. Per i collaboratori e le figure assimilate non iscritti ad altre forme pensionistiche obbligatorie l’aliquota contributiva, a seguito di due successivi aumenti di un punto sempre nel biennio 2017-2018, raggiunge il livello del 33 per cento stabilito dalla L. 92/2012, a fronte del 27 per cento in vigore nel 2012. Per i soli titolari di partita IVA iscritti alla gestione separata INPS e non iscritti ad altre forme pensionistiche obbligatorie, la legge di bilancio 2017 ha invece revocato gli aumenti previsti dalla L. 92/2012 e fissato l’aliquota contributiva al 25 per cento, livello inferiore a quello del 2012 (cfr. il paragrafo Contributi sociali della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sugli anni 2012-2016).

Nel 2017 hanno avuto attuazione due regimi agevolativi introdotti dalla legge di bilancio 2017; il primo, per i datori di lavoro, in relazione alle nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato di studenti che hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro; il secondo a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali di età inferiore a 40 anni, con riferimento alle nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2017 (cfr. il paragrafo Contributi sociali della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

In sostituzione degli incentivi contributivi temporanei per l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato istituiti per il 2015 dalla legge di stabilità 2015 e parzialmente prorogati al 2016 dalla legge di stabilità 2016 (cfr. il paragrafo Contributi sociali della sezione Principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2015), la legge di bilancio 2018 ha introdotto un’agevolazione a carattere permanente per i datori di lavoro privati che, a decorrere dal 1° gennaio 2018, assumono giovani lavoratori con contratto a tempo indeterminato. A essi è riconosciuto, per un periodo massimo di 36 mesi, l’esonero dal versamento del 50 per cento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro nel limite massimo di 3.000 euro annui. Per le sole assunzioni effettuate nel 2018 l’età del lavoratore deve essere inferiore a 35 anni; a regime, l’età massima è di 30 anni. Fermi tali requisiti anagrafici, l’agevolazione assume la forma dell’esonero contributivo del 100 per cento se i lavoratori, assunti entro sei mesi dal conseguimento del titolo di studio, hanno svolto presso il medesimo datore attività di alternanza scuola-lavoro.

Il decreto legge 17 marzo 2017, n. 25, convertito dalla legge 20 aprile 2017, n. 49, ha soppresso l’istituto del lavoro accessorio. I buoni orari relativi a tale tipo di prestazioni (cosiddetti voucher) già richiesti alla data di emanazione del decreto sono rimasti utilizzabili fino al 31 dicembre 2017. Il DL 50/2017, nel disciplinare le prestazioni di lavoro occasionale, ha stabilito che le persone fisiche possono acquistare un libretto nominativo prefinanziato, denominato Libretto famiglia, per il pagamento delle prestazioni occasionali rese per piccoli lavori domestici, assistenza domiciliare ai bambini e alle persone anziane, o per insegnamento privato supplementare. Ciascun Libretto famiglia contiene titoli di pagamento del valore nominale di 10 euro utilizzabili per compensare prestazioni di durata non superiore a un’ora. Per ciascun titolo di pagamento erogato sono interamente a carico dell’utilizzatore la contribuzione alla Gestione separata INPS, stabilita nella misura di 1,65 euro, e il premio dell’assicurazione contro

BANCA D’ITALIA Appendice163Relazione annuale 2017

gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, nella misura di 0,25 euro; un importo di 0,10 euro è destinato al finanziamento degli oneri gestionali.

Prestazioni di protezione sociale

a) Prestazioni previdenziali. – Il decreto del Ministro dell’Economia e finanze 20 novembre 2017 ha confermato la misura dello zero per cento per l’indicizzazione delle pensioni in essere nel 2017, già applicata in via provvisoria nel corso dell’anno; non è stato quindi effettuato alcun conguaglio. Lo stesso decreto ha stimato all’1,1 per cento l’inflazione del 2017; tale valore verrà utilizzato per l’indicizzazione dei trattamenti in essere nel 2018. Sempre nel 2018 si darà luogo al conguaglio di -0,1 punti percentuali determinato dallo scostamento tra il coefficiente di indicizzazione provvisorio stimato per l’anno 2014 (0,3 per cento) e quello definitivo (0,2 per cento); tale conguaglio era stato differito prima al 2017, con la legge di stabilità 2016, e poi al 2018 dal decreto legge 30 dicembre 2016, n 244 (cosiddetto milleproroghe), convertito dalla L. 27 febbraio 2017, n. 19, in quanto la legge di stabilità 2016 aveva stabilito che l’adeguamento delle prestazioni previdenziali alle variazioni degli indici dei prezzi non può essere negativo e, come già ricordato, i coefficienti di perequazione per il 2016 e il 2017 erano pari a zero.

Per le pensioni di importo più elevato, l’indicizzazione ai prezzi rimane parziale. In particolare, la legge di stabilità 2016 dispone che siano applicate anche nel biennio 2017-2018 le percentuali di perequazione parziale previste per il periodo 2014-2016 dalla legge di stabilità 2014; cfr. il punto a) del paragrafo Prestazioni di protezione sociale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2015).

Nel 2017 hanno avuto attuazione le disposizioni in materia di previdenza adottate con la legge di bilancio 2017. Fra l’altro, sono stati resi meno stringenti i requisiti per l’accesso alla quattordicesima mensilità per i pensionati e ne è stato incrementato l’importo; inoltre, a decorrere dal 1° maggio 2017 è stato ridotto il requisito contributivo per l’accesso alla pensione per i cosiddetti lavoratori precoci che si trovano in determinate condizioni di bisogno; ulteriori agevolazioni al pensionamento riguardano i lavoratori che svolgono mansioni usuranti. (cfr. il punto a) del paragrafo Prestazioni di protezione sociale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

La legge di bilancio 2017 ha esteso l’insieme dei lavoratori cui vanno applicate le regole di accesso al pensionamento, antecedenti al DL 201/2011, per un totale di ulteriori 30.700 soggetti. Di questi, 18.200 appartengono a categorie già salvaguardate dalla legge di stabilità 2014, per le quali la tutela è stata estesa a coloro il cui trattamento pensionistico decorre, secondo le vecchie regole, dal 6 gennaio 2018 o, in presenza di determinate condizioni, dal 6 gennaio 2019 (precedentemente le decorrenze massime erano fissate al 1° gennaio 2014). Sono stati inoltre inclusi 11.000 lavoratori collocati in mobilità o in trattamento speciale edile che abbiano cessato l’attività lavorativa entro il 31 dicembre 2014 e abbiano conseguito i requisiti per l’accesso alla pensione antecedenti al DL 201/2011 entro 36 mesi dalla fine del periodo di fruizione dell’indennità di mobilità. La misura è stata finanziata con quote inutilizzate di risorse destinate precedentemente al medesimo scopo.

Sempre la legge di bilancio 2017 ha stabilito che, con effetto sui trattamenti pensionistici decorrenti dal 1° gennaio 2018, non trovano applicazione le disposizioni del DL 201/2011 in materia di riduzione percentuale della pensione per chi accede al pensionamento in anticipo rispetto all’età di 62 anni.

La legge di bilancio 2018 ha prorogato di un anno, al 31 dicembre 2019, la sperimentazione dell’Anticipo finanziario a garanzia pensionistica (Ape), istituito con la legge di bilancio 2017 (cfr. il punto a) del paragrafo Prestazioni di protezione sociale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

La stessa legge di bilancio 2018 è intervenuta sulla disciplina della cosiddetta Ape sociale, la misura di accompagnamento alla pensione introdotta in via sperimentale dalla legge di bilancio 2017 e riservata a soggetti che si trovano in specifiche condizioni di bisogno e che soddisfano alcuni requisiti di natura anagrafica e contributiva (cfr. il punto a) del paragrafo Prestazioni di protezione sociale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). In particolare: (a) a determinate condizioni, fra le quali il possesso di anzianità contributiva di almeno trent’anni, l’accesso al beneficio è esteso a coloro che si trovano nella condizione di disoccupato a seguito di scadenza di contratto di lavoro a tempo determinato; (b) si ha titolo all’agevolazione se si

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017164

assiste da almeno sei mesi un parente o affine di secondo grado, convivente, affetto da grave handicap (precedentemente la persona assistita doveva essere il coniuge o un parente di primo grado); (c) per le donne con figli, il requisito contributivo minimo viene ridotto di 12 mesi per ciascun figlio entro il massimo di 24 mesi; (d) con riferimento ai lavoratori addetti ad attività gravose, è stato reso meno stringente il criterio per il calcolo del periodo minimo di svolgimento dell’attività stessa e la definizione di attività gravosa è stata modificata per ampliare la platea dei potenziali beneficiari. Le modifiche decorrono dal 1° gennaio 2018. Anche l’Ape sociale ha natura sperimentale; sarà possibile accedervi fino al 31 dicembre 2018.

La legge di bilancio 2018 è intervenuta in materia di adeguamento all’incremento della speranza di vita dei requisiti per l’accesso alla pensione. In primo luogo, a decorrere dal 2019 il calcolo dovrà basarsi sulla media degli anni del biennio di riferimento rispetto a quella del biennio precedente invece che tra l’ultimo anno del biennio di riferimento e l’ultimo anno del periodo precedente; in secondo luogo, a decorrere dal 2021 gli adeguamenti non possono essere superiori a tre mesi ed eventuali variazioni negative andranno recuperate negli adeguamenti successivi. Viene infine disposto che l’adeguamento che decorre dal 2019 non trova applicazione per i lavoratori impegnati in attività usuranti.

b) Ammortizzatori sociali. – La legge 22 maggio 2017, n. 81 ha reso permanente l’indennità di disoccupazione mensile per i lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa (cosiddetta Dis-Coll). L’istituto era stato introdotto dal decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, in via sperimentale per il solo 2015, prorogata dalla legge di stabilità 2016 agli eventi di disoccupazione verificatisi nel 2016 e dal DL 244/2016 fino al 30 giugno 2017. La misura è finanziata con il pagamento di un’aliquota contributiva dello 0,51 per cento da parte dei lavoratori appartenenti alle categorie interessate.

Nel caso di licenziamenti collettivi effettuati da datori di lavoro tenuti alla contribuzione al finanziamento dell’integrazione salariale straordinaria, la legge di bilancio 2018 ha raddoppiato il contributo introdotto dalla legge 28 giugno 2012, n. 92 (tale contributo è dovuto per quelle interruzioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato che danno diritto alla Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego; NASpI).

c) Prestazioni per la famiglia e assistenziali. – La legge di bilancio 2018 ha rinnovato per il 2018 e il 2019 lo stanziamento di 290 milioni annui da destinare all’assegnazione di una carta elettronica, dell’importo unitario di 500 euro, ai giovani residenti nel territorio nazionale che compiono 18 anni. La carta può essere utilizzata per assistere a rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l’acquisto di libri nonché per l’ingresso a musei, mostre ed eventi culturali. La misura era stata introdotta con la L. 208/2015 per il 2016 e confermata per il 2017 dalla legge di bilancio 2017.

Quest’ultima ha anche istituito, a decorrere dal 1° gennaio 2017, un premio alla nascita o all’adozione di minore; l’importo del trasferimento è di 800 euro. Lo stesso provvedimento ha disposto, per i nati a decorrere dal 1° gennaio 2016, un buono di 1.000 euro all’anno utilizzabile per il pagamento delle rette di frequenza presso asili nido pubblici e privati. L’agevolazione è riconosciuta entro limiti totali di spesa annui di 144 milioni per il 2017, 250 per il 2018, 300 per il 2019 e 330 a decorrere dal 2020.

La legge di bilancio 2018 ha riconosciuto anche per i bambini nati nel 2018 l’assegno di 960 euro annui per tre anni introdotto dalla legge di stabilità 2015 per i nati nel triennio 2015-2017 (cfr. il punto c) del paragrafo Prestazioni di protezione sociale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

La legge di stabilità 2016 ha istituito un Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, con una dotazione di 600 milioni per il 2016 e di 1.000 dal 2017. Prima la legge di bilancio 2017 e poi la legge di bilancio 2018 hanno incrementato il fondo fino a 1,8 miliardi a decorrere dal 2021. Dal 2017 le risorse del fondo sono destinate a finanziare interventi di contrasto alla povertà i cui contenuti, delineati nella legge delega 15 marzo 2017, n. 33, sono stati definiti dal decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147. Il decreto introduce il Reddito di inclusione (ReI), una misura nazionale di contrasto della povertà e dell’esclusione sociale. Il ReI è articolato in un beneficio economico e in un progetto personalizzato di presa in carico da parte dei servizi sociali comunali, che mira al reinserimento lavorativo e sociale dei beneficiari. Tale beneficio è unico a livello nazionale, universale e condizionato alla prova dei mezzi, in base all’ISEE, all’indicatore della situazione reddituale equivalente (ISRE), al patrimonio immobiliare e mobiliare e alla disponibilità di beni durevoli da parte dei richiedenti; il D.lgs. 147/2017 prevede anche alcuni requisiti per la composizione del nucleo familiare, che la legge di bilancio 2018 ha però eliminato

BANCA D’ITALIA Appendice165Relazione annuale 2017

a decorrere dal 1° luglio 2018. Il beneficio economico viene erogato su base mensile ed è commisurato al numero di componenti del nucleo familiare; esso è riconosciuto per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e non può essere rinnovato se non trascorsi almeno sei mesi da quando ne è cessato il godimento. In caso di rinnovo la durata è fissata, in sede di prima applicazione, per un periodo non superiore a dodici mesi.

La delega contenuta nella L. 33/2017 prevedeva anche un riordino delle prestazioni di natura assistenziale finalizzate al contrasto della povertà. Il D.lgs. 147/2017 ha stabilito che il ReI sostituisce alcune misure preesistenti: il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), introdotto con la legge di stabilità 2016, l’assegno di disoccupazione (ASDI) disciplinato dal D.lgs. 22/2015 e la carta acquisti di cui al decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 (cfr. il paragrafo Prestazioni di protezione sociale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sugli anni 2012, 2014 e 2016).

d) Prestazioni sanitarie. – La legge di bilancio 2017 ha determinato il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato in 113 miliardi per il 2017, 114 per il 2018 e 115 per il 2019. Tali livelli sono stati lievemente accresciuti dalla legge di bilancio 2018; le risorse aggiuntive, pari a 86 milioni di euro annui a regime, sono destinate a incrementare il trattamento economico accessorio della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria.

La legge di bilancio 2018 ha istituito un fondo, con una dotazione di 60 milioni annui a decorrere dal 2018, destinato alla riduzione della quota fissa di 10 euro dovuta per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale dagli assistiti non esentati dalla quota di partecipazione al costo. La quota (cosiddetto superticket) era stata introdotta con la legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007).

Il DL 50/2017 ha stabilito, al fine di consentire il monitoraggio puntuale della spesa farmaceutica, che a decorrere dal 1° gennaio 2018 nelle fatture elettroniche emesse nei confronti degli enti del Servizio sanitario nazionale per acquisti di prodotti farmaceutici è fatto obbligo di indicare le informazioni sul codice di Autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) e il corrispondente quantitativo.

Pubblico impiego

Nel triennio 2016-2018 hanno applicazione i limiti al turnover per le Amministrazioni dello Stato, le agenzie e gli enti pubblici non economici fissati dalla L. 208/2015 nella misura del 25 per cento in termini di spesa rispetto a quella relativa al personale cessato nell’anno precedente. Rimane in vigore il limite del 100 per cento a decorrere dal 2019 stabilito dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito dalla legge 11 agosto 2014, n. 114 (cfr. il paragrafo Pubblico impiego della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2014).

La legge di bilancio 2017 ha destinato a interventi per il pubblico impiego 1,9 miliardi per l’anno 2017 e 2,6 a decorrere dal 2018. Di questi, 600 milioni per il 2017 e 900 a decorrere dal 2018, da aggiungersi alle somme già stanziate dalla legge di stabilità 2016 (pari a 300 milioni annui per il triennio 2016-2018), sono destinati alla contrattazione collettiva relativa al triennio 2016-2018 e ai miglioramenti economici per il personale dipendente dalle Amministrazioni statali in regime di diritto pubblico. La legge di bilancio 2018 ha incrementato le risorse per i contratti del pubblico impiego di altri 1,7 miliardi, portandoli a 2,9 a decorrere dal 2018. L’incremento è destinato a finanziare l’aumento delle retribuzioni medie mensili dal 2018 convenuto fra il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione e le organizzazioni sindacali nell’accordo del 30 novembre 2016. La legge di bilancio 2018 ha inoltre precisato che per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’Amministrazione statale, gli oneri per i rinnovi contrattuali per il triennio 2016-2018 sono posti a carico dei rispettivi bilanci.

La parte rimanente delle risorse stanziate dalla legge di bilancio 2017 è stata destinata ad assunzioni di personale a tempo indeterminato, in aggiunta alle assunzioni previste a legislazione vigente, e al riordino delle carriere del personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco (cfr. il paragrafo Pubblico impiego della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016).

La legge di bilancio 2018 ha destinato 50 milioni di euro per l’anno 2018, 100 per l’anno 2019 e 150 a decorrere dal 2020 all’incremento dei trattamenti economici accessori per il personale delle Forze armate, dei Corpi di polizie e dei Vigili del fuoco. Circa 100 milioni, a regime, sono resi disponibili per

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017166

l’adeguamento della retribuzione dei dirigenti scolastici. Per l’ampliamento degli organici della scuola è incrementato lo stanziamento disposto dalla legge di bilancio 2017: di 50 milioni nel 2018 di 150 a decorrere dal 2019 (a 450 e 550 milioni rispettivamente).

Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale

La legge di bilancio 2018 ha prorogato dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2021 la sospensione del regime di tesoreria unica mista che era stata disposta dal decreto legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito dalla legge 24 marzo 2012, n. 27 e già prorogata dalla legge di stabilità 2015 (cfr. il paragrafo Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2011).

Nel corso del 2017 è stata avviata l’attuazione alle modifiche alle procedure di bilancio definite con due decreti legislativi emanati nel 2016 (d.lgs. 12 maggio 2016, n. 90 e d.lgs. 12 maggio 2016, n. 93; cfr. il paragrafo Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2016). Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 28 giugno 2017 ha fissato gli obiettivi triennali di spesa per i Ministeri nell’ambito del processo di integrazione dell’attività di revisione della spesa nel ciclo di programmazione economico-finanziaria, introdotto con il decreto legislativo 90/2016. Quest’ultimo aveva anche disposto l’eliminazione delle gestioni contabili operanti a valere su contabilità speciali o conti correnti di tesoreria. A tal fine il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dell’8 febbraio 2017 ha individuato le gestioni da chiudere o da ricondurre al regime di contabilità ordinaria entro 24 mesi (che decorrono dal 19 aprile 2017, secondo quanto disposto dal DL 50/2017). Le gestioni destinate alla chiusura sono state soppresse con il decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 15 febbraio 2018; il termine per ricondurre per le contabilità speciali al regime di contabilità ordinaria è stato posticipato al 1° gennaio 2019 dal decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze dell’11 settembre 2017. Il DL 148/2017 ha prolungato da 12 a 24 mesi il periodo di sperimentazione delle modifiche alla disciplina dell’impegno di spesa e dell’accertamento dell’entrata disposte con il D.lgs. 93/2016 – nell’ambito del rafforzamento della funzione del bilancio di cassa – e ha quindi posticipato dal 1° gennaio 2018 al 1° gennaio 2019 l’entrata in vigore della nuova disciplina. Inoltre, a seguito del primo periodo di sperimentazione, il decreto legislativo 16 marzo 2018, n. 29 ha apportato alcune modifiche al D.lgs. 93/2016. Tra l’altro, è stato introdotto un meccanismo di valutazione del grado di esigibilità delle entrate pubbliche (cosiddetto accertamento qualificato) da utilizzare per la formulazione delle previsioni di entrata. Le modalità di sperimentazione della misura saranno stabilite con un apposito decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze.

Con la legge di bilancio 2017 è stata realizzata per la prima volta l’unificazione in un singolo provvedimento della legge di bilancio e della legge di stabilità, secondo quanto disposto dalla legge 4 agosto 2016, n. 163 in attuazione della L. 243/2012 (cfr. il paragrafo Disposizioni finanziarie e di ordinamento statale della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica nell’Appendice della Relazione annuale sul 2012).

Nel 2017 ha avuto attuazione la revisione del sistema di riscossione nazionale previsto dal DL 193/2016 che ha disposto la soppressione delle società del gruppo Equitalia (con l’eccezione di Equitalia Giustizia spa) e la riattribuzione delle funzioni a un ente pubblico economico di nuova istituzione (Agenzia delle Entrate-Riscossione), sottoposto all’indirizzo e alla vigilanza del MEF e presieduto dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.

Il decreto del MEF 21 novembre 2017 ha prorogato dal 16 agosto 2017 al 6 settembre 2018 il termine per la concessione di Garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs), introdotte dal decreto legge 14 febbraio 2016, n. 18.

In attuazione di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, il decreto del MEF del 20 dicembre 2017 ha disciplinato le modalità con le quali il Dipartimento del Tesoro può stipulare contratti di garanzia bilaterale con le controparti in strumenti derivati; la garanzia può essere costituita, alternativamente, mediante creazione di un vincolo di indisponibilità su attivi di proprietà del costituente, oppure mediante trasferimento della proprietà di tali attivi in capo al beneficiario della garanzia.

La legge di bilancio 2018 ha confermato per il 2018 l’importo di 90 euro per il canone RAI, già stabilito per il 2017 dalla legge di bilancio 2017. Secondo quanto disposto dalla legge di stabilità 2016, il pagamento ha luogo in dieci rate mensili, da gennaio a ottobre, addebitate sulle fatture emesse per la fornitura di energia elettrica nell’abitazione in cui l’abbonato ha la sua residenza anagrafica.

BANCA D’ITALIA Appendice167Relazione annuale 2017

GLI INTERMEDIARI CREDITIZI E GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI

Parametri utili alla determinazione dei tassi di interesse da applicare alle operazioni di credito agevolato

Il tasso di riferimento corrisposto alle banche sulle operazioni di credito agevolato è ottenuto dalla somma di un parametro rappresentativo del livello dei tassi di interesse di mercato e di una commissione per oneri di intermediazione, variabile in funzione della tipologia di credito, determinata annualmente dal Ministero dell’Economia e delle finanze (deliberazione CICR del 3 marzo 1994 e decreti del Ministro del Tesoro del 21 dicembre 1994 e 23 dicembre 1998).

Per le operazioni con durata fino a 18 mesi il parametro di mercato è rappresentato dalla media dei rendimenti lordi in emissione dei BOT a 6 mesi e a 1 anno e dell’Euribor a 1 e a 3 mesi. Il rendimento composto medio ponderato dei BOT è reso noto mensilmente dalla Banca d’Italia (cfr. tav. A). Per le operazioni oltre i 18 mesi viene presa in considerazione la media mensile dei rendimenti lordi dei titoli pubblici soggetti a tassazione (Rendistato), anch’essi resi noti dalla Banca d’Italia (cfr. tav. B). Fanno eccezione le operazioni di credito all’esportazione e di credito navale, regolate dal DM 21 dicembre 1994.

Tavola A

Rendimento composto medio ponderato dei BOT a 6 e a 12 mesi

MESI 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

gennaio 2,364 0,798 0,667 0,203 -0,077 -0,266 -0,419

febbraio 1,720 1,167 0,561 0,151 -0,037 -0,270 -0,402

marzo 1,264 1,034 0,546 0,059 -0,059 -0,260 -0,416

aprile 2,290 0,709 0,592 0,007 -0,128 -0,285 -0,410

maggio 2,211 0,609 0,571 0,016 -0,199 -0,329

giugno 3,383 1,013 0,395 0,061 -0,136 -0,362

luglio 2,561 0,915 0,308 0,065 -0,180 -0,357

agosto 2,113 0,964 0,208 0,009 -0,212 -0,346

settembre 1,598 1,079 0,253 0,026 -0,216 -0,353

ottobre 1,644 0,831 0,336 -0,013 -0,266 -0,367

novembre 1,310 0,614 0,304 -0,067 -0,208 -0,415

dicembre 1,181 0,781 0,350 -0,022 -0,266 -0,436

Tavola B

Rendimento lordo medio mensile dei titoli pubblici soggetti a tassazione (Rendistato)

MESI 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

gennaio 5,703 3,312 2,830 1,329 0,968 1,207 1,210

febbraio 4,647 3,548 2,656 1,151 1,010 1,483 1,264

marzo 4,076 3,678 2,466 0,900 0,843 1,502 1,198

aprile 4,747 3,346 2,285 0,937 0,872 1,407

maggio 4,927 3,036 2,241 1,256 0,922 1,330

giugno 5,412 3,480 2,039 1,568 0,891 1,251

luglio 5,338 3,515 1,942 1,433 0,727 1,337

agosto 4,960 3,458 1,838 1,266 0,661 1,266

settembre 4,246 3,557 1,679 1,279 0,725 1,254

ottobre 4,009 3,261 1,757 1,102 0,855 1,227

novembre 3,907 3,023 1,705 1,000 1,258 1,028

dicembre 3,660 3,045 1,550 1,015 1,165 1,050

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017168

SEZIONE MONOGRAFICA

IL RISCHIO CIBERNETICO NELL’ECONOMIA ITALIANA

La direttiva UE/2016/1148 (NIS)

Il 6 luglio 2016 il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno adottato la direttiva UE/2016/1148 recante misure per un livello comune elevato di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell’Unione (direttiva Network and Information Security, NIS) .

Le disposizioni contenute nella direttiva contribuiscono a rafforzare sensibilmente la politica europea comune in materia di sicurezza cibernetica, indicando al contempo gli aspetti sui quali far convergere le singole strategie nazionali in materia.

Le principali novità introdotte dalla direttiva NIS riguardano: (a) l’istituzione – presso ciascun paese dell’Unione – di un Computer Security Incident Response Team (CSIRT), responsabile dell’analisi dei rischi e del monitoraggio degli incidenti cibernetici; (b) il consolidamento di forme di cooperazione europea per lo scambio delle informazioni e delle migliori prassi, oltre che l’attivazione della rete di CSIRT nazionali in caso di incidenti transfrontalieri; (c) nuovi obblighi di notifica e regime sanzionatorio per gli operatori dei servizi essenziali (energia, trasporti, settore bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, sanità, fornitura e distribuzione di acqua potabile, infrastrutture digitali) e i fornitori dei servizi digitali (piattaforme di commercio elettronico, motori di ricerca, cloud computing).

Con riferimento all’attuazione in Italia della direttiva NIS, lo scorso 16 maggio il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via definitiva, il testo del decreto legislativo contenente l’individuazione delle autorità competenti di settore e della strategia italiana di sicurezza cibernetica.

Il regolamento UE/2016/679 (GDPR)

Il 27 aprile 2016 il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno adottato il regolamento UE/2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento e alla libera circolazione dei dati personali (General Data Protection Regulation, GDPR).

Il regolamento, in vigore dal 25 maggio 2018, dispone misure di sicurezza più elevate rispetto al passato per tutti i soggetti pubblici e privati dell’Unione che custodiscono e trattano dati personali riguardanti persone fisiche. In caso di violazione dei dati personali, il regolamento prevede inoltre nuovi obblighi di notifica all’autorità di controllo, che in Italia è il Garante per la protezione dei dati personali. Il regolamento introduce infine un regime sanzionatorio che, nei casi più gravi, comporta sanzioni pecuniarie fino a 20 milioni di euro oppure pari al 4 per cento del fatturato, se quest’ultimo è superiore a 20 milioni di euro.

BANCA D’ITALIA Appendice169Relazione annuale 2017

Accettazioni bancarieCambiali tratte spiccate dal cliente di una banca, la quale, nell’apporre la sua firma sul titolo per accettazione, diventa l’obbligato principale. Le accettazioni così rilasciate fanno parte dei crediti di firma.

Accordi europei di cambio (AEC)Accordi che, nell’ambito del Sistema monetario europeo (SME; vedi), fissavano i limiti massimi di oscillazione bilaterale consentiti ai cambi di mercato. Partecipavano agli Accordi il marco tedesco, il franco francese, la lira italiana, la peseta spagnola, il fiorino olandese, il franco belga e quello lussemburghese, lo scellino austriaco, l’escudo portoghese, la corona danese, il marco finlandese, la sterlina irlandese, la dracma greca. La partecipazione della sterlina inglese è stata sospesa il 17 settembre 1992. (Vedi anche: Banda di oscillazione).

Accordi europei di cambio II (AEC II)Entrati in vigore il 1° gennaio 1999, sostituiscono gli AEC e forniscono l’assetto per la cooperazione nelle politiche del cambio tra i paesi dell’area dell’euro e gli Stati membri della UE che non fanno parte dell’area dell’euro. La partecipazione agli AEC II è facoltativa, tuttavia vi è la presunzione che gli Stati membri con deroga vi aderiscano. Gli AEC II prevedono una banda di oscillazione standard di ±15 per cento rispetto alle parità centrali, ma ciò non preclude la creazione, su base bilaterale, di ulteriori bande di oscillazione. Gli interventi sul mercato dei cambi ai margini della banda di oscillazione sono, in linea di principio, automatici e illimitati, con disponibilità di finanziamento a brevissimo termine. La BCE e le banche centrali nazionali partecipanti al meccanismo possono tuttavia sospendere gli interventi automatici qualora questi confliggano con l’obiettivo primario della stabilità dei prezzi.

ACHVedi: Automated clearing house.

AGREX (AGRicolture EXchange)Segmento del mercato dei derivati Idem (vedi) dedicato alle commodities agricole.

AIM Italia-Mercato alternativo del capitaleMercato regolamentato di Borsa Italiana spa dedicato alle piccole e medie imprese italiane ad alto potenziale di crescita. È stato istituito il 1° marzo 2012 in seguito all’accorpamento dei mercati AIM Italia e MAC per razionalizzare l’offerta dei mercati dedicati alle Piccole e medie imprese (PMI).

Altre Amministrazioni pubblicheAmministrazioni pubbliche locali ed Enti di previdenza e assistenza sociale (vedi: Settori istituzionali).

GLOSSARIOPer i termini tecnici di uso più comune si rimanda al Glossario disponibile sul sito internet della Banca d’Italia

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017170

Altre economie avanzateAustralia, Corea del Sud, Danimarca, Hong Kong, Islanda, Israele, Macao, Norvegia, Nuova Zelanda, Porto Rico, Repubblica Ceca, San Marino, Singapore, Svezia, Svizzera e Taiwan.

Altri residentiFondi comuni non monetari, altre istituzioni finanziarie, società non finanziarie, imprese di assicurazione e fondi pensione, famiglie e Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp; vedi). Nei conti finanziari (Attività e passività finanziarie dell’Italia), alla voce “Biglietti, monete e depositi a vista” e “Altri depositi”, gli altri residenti includono le amministrazioni pubbliche (vedi: Settori istituzionali).

Amministrazioni centraliVedi: Amministrazioni pubbliche.

Amministrazioni localiVedi: Amministrazioni pubbliche.

Amministrazioni pubblicheIl settore raggruppa, secondo il criterio della contabilità nazionale, le unità istituzionali le cui funzioni principali consistono nel produrre servizi non destinabili alla vendita e nell’operare una redistribuzione del reddito e della ricchezza del Paese. Il settore è suddiviso in tre sottosettori.Le Amministrazioni centrali comprendono le amministrazioni centrali dello Stato e gli enti economici, di assistenza e di ricerca, che estendono la loro competenza su tutto il territorio del Paese (Stato, organi costituzionali, Anas, altri).Le Amministrazioni locali comprendono gli enti pubblici la cui competenza è limitata a una sola parte del territorio. Il sottosettore è articolato in: (a) enti territoriali (Regioni, Province e Città metropolitane, Comuni); (b) aziende sanitarie locali e ospedaliere; (c) istituti di cura a carattere scientifico e cliniche universitarie; (d) enti assistenziali locali (università e istituti di istruzione universitaria, opere universitarie, istituzioni di assistenza e beneficenza, altri); (e) enti economici locali (camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, enti provinciali per il turismo, istituti autonomi case popolari, enti regionali di sviluppo, comunità montane, altri).Gli Enti di previdenza comprendono le unità istituzionali centrali e locali la cui attività principale consiste nell’erogare prestazioni sociali finanziate attraverso contributi generalmente di carattere obbligatorio (INPS, INAIL e altri).L’elenco dettagliato delle unità istituzionali appartenenti al settore delle Amministrazioni pubbliche viene elaborato dall’Istat sulla base del SEC 2010 (Sistema europeo dei conti nazionali e regionali). Esso è disponibile sul sito internet dell’Istituto di statistica e ai sensi della L. 196/2009 viene pubblicato annualmente sulla Gazzetta ufficiale.

Annual macro-economic database (Ameco)Il database contiene i dati annuali macroeconomici relativi alla UE-28, all’area dell’euro, agli Stati membri della UE, ai paesi candidati e ad altri paesi OCSE (Stati Uniti, Giappone, Canada, Svizzera, Norvegia, Islanda, Messico, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda). È sotto il controllo della Direzione generale per gli affari economici e finanziari della Commissione europea e la sua principale fonte di dati è Eurostat (Ufficio statistico della Commissione europea), integrata, se necessario, da altre appropriate fonti nazionali e internazionali.

Anti Money Laundering CommitteeSubcomitato istituito nel 2011 dal comitato congiunto delle tre autorità di vigilanza europee – EBA, ESMA e EIOPA (vedi) – chiamato ad assisterle nel compito di assicurare, tra l’altro,

BANCA D’ITALIA Appendice171Relazione annuale 2017

l’uniforme recepimento della regolamentazione europea antiriciclaggio. Il neoistituito Anti Money Laundering Committee – cui partecipa la Banca d’Italia – ha assunto le funzioni della disciolta AML Task Force, costituita nel 2006 dai Comitati europei di terzo livello (vedi: CEBS; CESR; CEIOPS).

Apprendistato

L’apprendistato si configura come un contratto di lavoro finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani; accanto alla normale attività lavorativa è previsto un percorso di formazione professionale a carico del datore di lavoro al termine del quale il contratto può essere recesso o trasformato in un ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

ASEAN (Association of Southeast Asian Nations)

L’Associazione delle nazioni dell’Asia sud-orientale è stata istituita nel 1967 con lo scopo di favorire lo sviluppo economico, il progresso sociale, la crescita culturale e la stabilità dei paesi dell’Asia sud-orientale. Fanno parte dell’ASEAN: Filippine, Indonesia, Malaysia, Thailandia, Vietnam (ASEAN-5) e Brunei, Cambogia, Laos, Myanmar e Singapore.

ASEAN-5

Vedi: Paesi dell’ASEAN.

Asset-backed security

Titolo emesso nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione.

Asta a tasso fisso

Procedura d’asta nella quale il tasso di interesse viene stabilito preventivamente; le controparti indicano l’ammontare di fondi che intendono negoziare al tasso prefissato.

Asta marginale e competitiva

Procedure d’asta utilizzate per il collocamento dei titoli di Stato italiani e nelle operazioni di mercato aperto dell’Eurosistema. Con l’asta marginale i titoli vengono aggiudicati a un prezzo unico, pari al minimo accolto; con quella competitiva, invece, l’aggiudicazione avviene a un prezzo pari a quello al quale vengono presentate le richieste.

Ateco

Versione nazionale, sviluppata dall’Istat, della classificazione delle attività economiche definita in ambito europeo e approvata con regolamento CE/2006/1893 (NACE rev. 2). L’ultima classificazione è Ateco 2007, che ha sostituito la precedente Ateco 2002.

Attività monetarie dei residenti italiani

Attività incluse in M3 detenute dai residenti italiani appartenenti al settore detentore di moneta (vedi: Settore detentore delle attività monetarie).

Attivo totale dei gruppi bancari e delle banche

Ammontare complessivo del totale dell’attivo consolidato dei gruppi bancari e del totale dell’attivo individuale delle banche non appartenenti a gruppi.

Ausiliari finanziari

Vedi: Settori istituzionali.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017172

Autocollateralizzazione

Le operazioni di autocollateralizzazione consistono nella concessione automatica di credito infragiornaliero da parte della propria banca centrale a un operatore quando quest’ultimo non ha sul conto presso la banca centrale liquidità sufficiente ad assicurare il perfezionamento dell’operazione di acquisto titoli. La garanzia a fronte di tale credito può essere rappresentata sia da titoli idonei già disponibili sul conto dell’operatore sia dagli stessi titoli oggetto della transazione.

Autofinanziamento

Si ottiene sottraendo dal margine operativo lordo gli oneri finanziari netti (differenza tra gli oneri pagati e i proventi percepiti), gli utili distribuiti netti (quelli pagati meno quelli riscossi), le imposte correnti e in conto capitale pagate dalle imprese; al valore così ottenuto si sommano il saldo proventi e oneri diversi (la somma algebrica di rendite dei terreni e dei beni immateriali, premi netti di assicurazione contro i danni, indennizzi di assicurazione contro i danni), i trasferimenti e le variazioni dei fondi nelle disponibilità aziendali.

Automated clearing house (ACH)

È un’infrastruttura che consente ai partecipanti di scambiare in modo automatizzato flussi contenenti disposizioni di pagamento secondo regole di business e standard condivisi. L’ACH può svolgere inoltre la compensazione delle posizioni a debito e a credito dei partecipanti derivanti dallo scambio dei flussi di pagamento e calcolare i saldi (bilaterali o multilaterali) da regolare.

Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (European Insurance and Occupational Pensions Authority, EIOPA)

Istituita con il regolamento UE/2010/1094 del Parlamento europeo e del Consiglio, l’EIOPA è composta dai rappresentanti di alto livello delle autorità di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali dei Paesi della UE (vedi). L’EIOPA ha iniziato la sua operatività il 1° gennaio 2011, subentrando nei compiti e nelle responsabilità al Comitato delle autorità europee di vigilanza delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (Committee of European Insurance and Occupational Pensions Supervisors, CEIOPS), che è stato contestualmente soppresso. L’EIOPA salvaguarda valori di pubblico interesse, quali la stabilità del sistema finanziario, la trasparenza dei mercati e dei prodotti finanziari, e tutela i titolari di polizze assicurative, gli aderenti e i beneficiari di schemi pensionistici. L’Autorità ha il compito di prevenire l’arbitraggio regolamentare, assicurare le condizioni di parità competitiva, promuovere la convergenza delle prassi di vigilanza, rafforzare il coordinamento internazionale della vigilanza, nell’interesse dell’economia nel suo complesso, comprese le istituzioni finanziarie, i consumatori e i lavoratori. Essa inoltre elabora criteri per l’individuazione e la misurazione del rischio sistemico, sviluppa e coordina efficaci e coerenti piani di risanamento e di risoluzione delle crisi. L’EIOPA fornisce consulenza alle istituzioni dell’Unione nel settore della regolamentazione e della vigilanza delle assicurazioni, delle riassicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, oltre che su questioni relative al governo aziendale, alla revisione contabile e all’informativa finanziaria.

Banche

L’aggregato comprende tutte le banche residenti in Italia; è inclusa la Cassa depositi e prestiti spa, classificata nelle statistiche armonizzate del Sistema europeo delle banche centrali come “altra istituzione finanziaria monetaria”, rientrante nella categoria delle istituzioni creditizie (vedi: Cassa depositi e prestiti spa). Per maggiori informazioni sulle statistiche bancarie si rimanda alle note metodologiche contenute nella pubblicazione mensile Banche e moneta: serie nazionali.

BANCA D’ITALIA Appendice173Relazione annuale 2017

Classificazione in categorie

Banche al 31.12.2017

Spa 148

Filiali di banche estere 79

Popolari 23

Credito cooperativo 289

TOTALE 539

Classificazione in gruppi dimensionali

La classificazione delle banche in gruppi dimensionali è stata rivista nella Relazione sull’anno 2012; la classificazione per dimensioni delle banche appartenenti a gruppi bancari si basa sulla dimensione del gruppo. Cfr. anche nella sezione Note metodologiche le voci Banche residenti in Italia: situazione dei conti per categoria e Banche residenti in Italia: situazione dei conti per gruppi dimensionali. La suddivisione in classi dimensionali è effettuata sulla base della composizione dei gruppi bancari a dicembre 2017 e del totale dei fondi intermediati non consolidati a dicembre 2008. I “primi 5 gruppi” includono banche appartenenti ai gruppi UniCredit, Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, UBI Banca, Banco Popolare. Le categorie “grandi”, “piccole” e “minori” comprendono banche appartenenti a gruppi o indipendenti con totale dei fondi intermediati, nell’ordine, superiori a 21,5 miliardi di euro, compresi tra 3,6 e 21,5 miliardi, inferiori a 3,6 miliardi.

Banche al 31.12.2017

Primi 5 gruppi 29

Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi 34

Filiali di banche estere 79

Piccole 33

Minori 364

TOTALE 539

Segue elenco delle banche, eccetto le “minori” (in ordine di codice ABI).Primi 5 gruppi (n. 29). – Banco di Napoli spa; Banca Monte dei Paschi di Siena spa; UniCredit spa; Finecobank Banca Fineco spa; Banca Akros spa; Intesa Sanpaolo spa; Iw bank spa; Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare spa; Unione di Banche Italiane società cooperativa per azioni; Mps Leasing & Factoring spa, banca per i servizi finanziari; Intesa Sanpaolo Private Banking spa; Banca Imi spa; Banca Fideuram spa; Banca Prossima spa; Banca 5 spa; Banca Widiba spa; Banca BPM spa; Banca Nuova spa; Banca Popolare di Milano spa; Banca Apulia spa; Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna spa; Banca Teatina spa; Cassa di Risparmio di Firenze spa; Cassa di Risparmio del Veneto spa; Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia; Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia spa; Cassa di Risparmio in Bologna spa; Mediocredito Italiano spa; Mps Capital Services Banca per le Imprese spa.Altre banche grandi o appartenenti a gruppi grandi (n. 34). – Banca Nazionale del Lavoro spa; Banco di Sardegna spa; Credito Siciliano spa; Dexia Crediop spa; Credito Emiliano spa; Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni spa; CheBanca spa; Banca Cesare Ponti spa; Deutsche Bank spa; Farbanca spa; ICCREA Bancaimpresa spa; Banca per lo Sviluppo della Cooperazione di Credito spa; Deutsche Bank Mutui spa; Finanza e Futuro Banca spa; Banca Euromobiliare spa; Banca della Nuova Terra spa; Credito Valtellinese spa; Crédit Agricole Friuladria spa; Bper Banca spa; Banca di Sassari spa; Banca Popolare di Sondrio società cooperativa per azioni; Crédit

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017174

Agricole Carispezia spa; Cr di Bra spa; Banca Carige spa; Crédit Agricole Cariparma spa; Banca Carim Cr di Rimini spa; Cr di Saluzzo spa; C.r. di San Miniato spa; Banca del Monte di Lucca spa; Cassa depositi e prestiti spa; ICCREA Banca spa - Istituto Centrale del Credito Cooperativo; Mediobanca - Banca di Credito Finanziario spa; Artigiancassa spa; Compass spa.Filiali di banche estere (n. 79). – Europe Arab Bank plc – Milan Branch; Fce Bank plc; Hsbc Bank plc; Credit Suisse AG; UBS Europe spa; Barclays Bank plc; Bayerische Landesbank; Citibank International plc; Bhw Bausparkasse AG; Unicredit Bank AG; Bank of China ltd; Commerzbank AG; Aareal Bank AG; Rci Banque SA; Volkswagen Bank GmbH; Alpenbank AG; Hypo Tirol Bank AG; Morgan Stanley Bank International ltd Milan Branch; Bnp Paribas Lease Group SA; Bnp Paribas SA; Natixis SA; Cnh Industrial Capital Europe; Banque Populaire Mediterranee; Allfunds Bank SA; Deutsche Bank AG; Natixis Lease SA - Succursale Italia; RBC Investor Services Bank SA; Toyota Kreditbank GmbH; Sumitomo Mitsui Banking Corporation Europe ltd; Pictet & Cie (Europe) SA; Mizuho Bank ltd; Cnh Industrial Financial services SA; The Bank of New York Mellon (Luxembourg) SA; Claas Financial Services; De Lage Landen International B.V. (DLL); Nomura Bank International plc Italian Branch; J.P. Morgan International Bank ltd; Kbc Bank N.V. Italia; National Westsminster Bank PLC; Bank of America Merril Lynch International Limited; Bank Sepah;Jcb Finance; Banque Chaabi Du Maroc; Banco Santander SA; Mainfirst Bank AG; Saxo Bank A/S; Edmond de Rothschild (France); Industrial and Commercial Bank of China (Europe) SA; Attijariwafa Bank Europe sede secondaria Italia; J.P. Morgan Securities plc; Carrefour Banque; BinckBank NV; Union Bancaire Privée (Europe) SA; Crédit Agricole Corporate & Investment Bank; Bsi Europe SA; Bmw Bank GmbH; Banca Transilvania SA; Caceis Bank Luxembourg SA, Milan Branch; State Street Bank GmbH; Ca Indosuez Wealth SA; Western Union International Bank GmbH; Banco do Brasil AG; Ing Bank NV; Bnp Paribas Securities Services; Cooperative Rabobank U.A.; The Bank of Tokyo - Mitsubishi UFJ, ltd; JPMorgan Chase Bank National Association; Abc International Bank plc; Citibank NA; Banco Bilbao Vizcaya Argentaria SA(BBVA); Société Générale; China Construction Bank (Europe) SA; Bank of Communications (Luxembourg) S.A.; Credit Suisse International; UBS Limited; Younited; Hewlett-Packard International Bank; Lombard Odier (Europe) SA; Toyota Material Handling Commercial Finance AB.Piccole (n. 33). – Hypo Alpe-Adria-Bank spa; Banca Mediolanum spa; Banca Generali spa; Findomestic Banca spa; Unipol Banca spa; Santander Consumer Bank spa; Banca Patrimoni Sella & C. spa; Banco di Lucca e del Tirreno spa; Banca Sella spa; Société Générale Securities Services spa; Banca Sella Holding spa; Banco di Desio e della Brianza spa; Fca Bank spa; Allianz Bank Financial Advisors spa; Banca Ubae spa; Banca PSA Italia spa; Nexi spa; Banca Progetto spa; Banca Agricola Popolare di Ragusa società cooperativa per azioni; Banca di Imola spa; Banca Valsabbina società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Puglia e Basilicata società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Bari società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Cividale società cooperativa per azioni; Banca Popolare di Spoleto spa; Banca Popolare dell’Alto Adige spa; Cassa di Risparmio di Bolzano spa; Cassa di Risparmio di Asti spa; Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli spa; Cassa di Risparmio di Cesena spa; Cassa di Risparmio di Orvieto spa; Cassa di Risparmio di Ravenna spa; Banca di Credito Cooperativo di Roma società cooperativa.Minori (n. 364).

Banche dichiaranti alla Banca dei regolamenti internazionali

Banche situate nei paesi del Gruppo dei Dieci (vedi), in Australia, Austria, Brasile, Cile, Cipro, Corea del Sud, Danimarca, Finlandia, Grecia, Hong Kong (Cina), India, Indonesia, Irlanda, Lussemburgo, Malaysia, Messico, Norvegia, Portogallo, Singapore, Spagna, Sudafrica, Taiwan e Turchia, nonché nei principali centri finanziari offshore.

Banche, gruppi bancari, intermediari finanziari e SIM decentrati

Soggetti bancari e finanziari operanti in ambito prevalentemente regionale o interregionale di contenuta dimensione e con attività a contenuto non specialistico. La supervisione su questi intermediari è condotta dalle Filiali regionali della Banca d’Italia, anche attraverso le Unità specializzate nella vigilanza, e dalle Succursali ad ampia operatività.

BANCA D’ITALIA Appendice175Relazione annuale 2017

Banda di oscillazioneNell’ambito degli Accordi europei di cambio (AEC; vedi) dello SME (vedi) era il campo di variazione consentito ai cambi di mercato tra ciascuna coppia di valute aderenti agli Accordi. L’ampiezza della banda era fissata in ±2,25 per cento rispetto al tasso centrale per tutte le valute partecipanti, con esclusione della peseta spagnola e dell’escudo portoghese che usufruivano di una banda allargata (±6 per cento). Il 2 agosto 1993 la banda di oscillazione per tutte le valute è stata ampliata al ±15 per cento, con l’esclusione del rapporto bilaterale tra fiorino olandese e marco tedesco. Nell’ambito degli Accordi europei di cambio II (AEC II; vedi) è il campo di variazione consentito ai cambi di mercato tra l’euro e ciascuna delle valute degli Stati membri della UE non facenti parte dell’area dell’euro che aderiscono agli AEC II.

Bank Lending Survey (BLS)Vedi: Indagine trimestrale sul credito bancario.

Bank of Italy remote access to micro data (BIRD)La Banca d’Italia, tramite il sistema di elaborazione a distanza BIRD, offre la possibilità di svolgere elaborazioni sui dati raccolti con le proprie indagini. Il sistema rende disponibili gli archivi dell’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (vedi) e del Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi (vedi), rispettivamente dal 1984 e dal 1993, dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita (vedi) dal 1999, del Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia (vedi) dal 2009 e dell’Indagine sulle transazioni internazionali in servizi delle imprese non finanziarie e di assicurazione (vedi) dal 2013. Il sistema garantisce il rispetto della riservatezza dei dati individuali, cui l’utente non può accedere direttamente. L’utilizzo è subordinato all’accettazione, da parte della Banca d’Italia, della richiesta di rilascio di un’utenza. La documentazione relativa all’utilizzo del sistema è disponibile sul sito internet della Banca d’Italia: Bank of Italy Remote access to micro Data.

Base monetariaIl contributo italiano alla base monetaria dell’area dell’euro si calcola sommando al valore della Circolazione (vedi) i depositi in conto corrente delle istituzioni creditizie residenti in Italia presso la Banca d’Italia e i depositi overnight delle stesse presso l’Eurosistema.

BenchmarkGeneralmente è il titolo più trattato all’interno di una categoria omogenea di titoli, ad esempio quella dei titoli decennali a tasso fisso.

BI-CompSistema di compensazione multilaterale gestito dalla Banca d’Italia dove vengono compensate e inviate al regolamento operazioni di pagamento tra cui bonifici, addebiti diretti, pagamenti effettuati con carte di debito e assegni. In BI-Comp i pagamenti vengono compensati nell’ambito di sei cicli giornalieri, di cui uno notturno. Alla fine di ciascun ciclo BI-Comp determina per ogni aderente un saldo multilaterale, a debito o a credito, che invia al regolamento in moneta di banca centrale sui conti detenuti dagli intermediari in TARGET2 (vedi). Le attività che precedono la compensazione multilaterale dei pagamenti elettronici sono svolte da soggetti che operano in regime di libera concorrenza (automated clearing house: vedi).

Bid-ask spreadVedi: Differenziale lettera-denaro.

Bilancia dei pagamentiSchema contabile che registra le transazioni economiche intervenute in un dato periodo tra i residenti e i non residenti in un’economia. Per residente in un’economia si intende ogni persona

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017176

fisica o giuridica il cui centro di interessi economici risieda, su base non temporanea, in quella economia. Le transazioni economiche si sostanziano nel passaggio di proprietà di risorse sia reali (beni, servizi, redditi) sia finanziarie: in quest’ultimo caso, esse comportano una variazione delle attività o delle passività finanziarie dei residenti verso l’estero.

BondVision

Mercato regolamentato all’ingrosso istituito con DM 4 giugno 2001 e gestito da MTS spa (vedi), nel quale si negoziano titoli di Stato. Attraverso l’utilizzo di una piattaforma in rete il mercato mette direttamente in contatto gli operatori principali dell’MTS con altri intermediari e investitori istituzionali (imprese di assicurazioni e società di gestione del risparmio). Nel 2018 si è trasformato nel sistema multilaterale di negoziazione BondVision Europe in cui si negoziano sia titoli di Stato sia titoli corporate.

Bridge loans

Prestiti a breve termine concessi in attesa che il prenditore ottenga un finanziamento alternativo (quale, ad es., un’emissione di azioni o di obbligazioni).

BrokerTec

Piattaforma elettronica per la negoziazione all’ingrosso di titoli obbligazionari gestita dal broker ICAP plc.

Bund

Titoli di Stato a lungo termine emessi dal governo tedesco.

Buy-back

Operazione con la quale il Tesoro acquista titoli di Stato, estinguendo anticipatamente il proprio debito.

CABI

Vedi: Centro applicativo Banca d’Italia.

CABI/BI-Comp

Clearing and settlement mechanism (vedi) nel quale le funzioni di compensazione sono svolte dall’automated clearing house (vedi) CABI (vedi) e il regolamento avviene tramite il sistema BI-Comp (vedi), entrambi gestiti dalla Banca d’Italia.

Capitale nozionale

Vedi: Valore nozionale.

Capitale primario di classe 1

È il capitale di qualità primaria, come definito dall’art. 4 del regolamento UE/2013/575 (Capital Requirements Regulation, CRR). È costituito dagli elementi e strumenti di capitale computabili, al netto delle rettifiche e detrazioni previste. Per maggiori informazioni, cfr. CRR, Parte Due, Titolo I.

Capitali fruttiferi delle banche

Comprendono i prestiti (escluse le sofferenze), i rapporti attivi con enti creditizi, i titoli obbligazionari, i depositi presso la Banca d’Italia, il Tesoro e altri enti e tutte le altre attività fruttifere di interessi.

BANCA D’ITALIA Appendice177Relazione annuale 2017

Capitalizzazione dei titoli quotati in borsa

La capitalizzazione di un titolo è il valore che si ottiene moltiplicando il prezzo di mercato del titolo per il numero totale dei titoli della specie emessi. Sommando la capitalizzazione di tutti i titoli del listino si ottiene la capitalizzazione di borsa (o del mercato).

Carry trade

Strategia finanziaria per la quale un investitore s’indebita per un dato ammontare nella valuta di un paese in cui i tassi di interesse sono bassi (funding currency), converte tale ammontare nella valuta di un paese in cui i tassi di interesse sono elevati (target currency) e acquista attività finanziarie denominate in quest’ultima divisa senza coprirsi dal rischio di cambio e con l’attesa di lucrare sul differenziale di interesse. Una variante di tale strategia consiste nel vendere valute per le quali il tasso di cambio a termine è apprezzato rispetto al tasso di cambio a pronti e contestualmente comprare valute per le quali il tasso di cambio a termine è deprezzato rispetto al tasso di cambio a pronti.

Cassa depositi e prestiti spa (CDP)

Istituto fondato nel 1863 alle dipendenze del Ministero delle Finanze e dotato, per effetto della L. 197/1983, di autonomia amministrativa e organizzativa. Esso è stato trasformato in società per azioni nel dicembre 2003 (cfr. il riquadro: La trasformazione della Cassa depositi e prestiti in società per azioni e gli effetti sul debito pubblico, in Bollettino economico, 42, 2004). Dal settembre 2006 la CDP è inclusa tra le Istituzioni finanziarie monetarie (IFM; vedi). Dalla stessa data è soggetta al regime di riserva obbligatoria dell’Eurosistema. Dall’ottobre 2007 i dati di bilancio della CDP sono inclusi nelle statistiche, compilate secondo i principi armonizzati del SEBC, sulla situazione dei conti delle banche e dei fondi comuni monetari residenti in Italia.

Cassa di compensazione e garanzia

Società per azioni che svolge la funzione di controparte centrale sui mercati azionari a pronti e dei derivati e su quelli dei derivati sull’energia e del grano gestiti da Borsa Italiana spa e, insieme a LCH SA (vedi), sul Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS; vedi) e sui titoli italiani negoziati su EuroMTS (vedi) e BrokerTec (vedi).

Cassa integrazione guadagni (CIG)

Integrazione salariale destinata ai lavoratori interessati da riduzione dell’orario di lavoro o da sospensione dell’attività lavorativa.

Central securities depository (CSD)

Vedi: Depositario centrale in titoli.

Centro applicativo Banca d’Italia (CABI)

Il centro applicativo Banca d’Italia è l’infrastruttura che consente di gestire in autonomia, senza dover ricorrere ad automated clearing house (vedi) esterne, le attività di scambio dei pagamenti effettuati tramite bonifici in formato SEPA (vedi) propri e di pertinenza della Pubblica amministrazione, regolandoli in moneta di banca centrale. Tramite il CABI i pagamenti sono indirizzati verso le banche nazionali ed estere, purché aderenti ai sistemi di pagamento al dettaglio interoperabili con BI-Comp (vedi) o al sistema STEP2 (vedi).

CERT

Vedi: Computer emergency response team.

CERTFin

Vedi: Computer emergency response team per il settore finanziario italiano.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017178

Cessione del quinto dello stipendioLa cessione del quinto dello stipendio è una particolare tipologia di prestito personale, destinata a lavoratori dipendenti e a pensionati. In tale forma tecnica il rimborso delle rate avviene tramite cessione di una quota dello stipendio o della pensione a favore del soggetto finanziatore. Tale quota, trattenuta direttamente in busta paga, non può eccedere la quinta parte dell’emolumento netto mensile. La materia è stata originariamente disciplinata dal DPR 180/1950, integrato e modificato da successivi interventi normativi.

Chiave capitaleQuota percentuale del capitale della BCE sottoscritta da ciascuna banca centrale nazionale (BCN) appartenente al SEBC. L’articolo 29 dello Statuto del SEBC e della BCE prevede che tale quota sottoscritta da ciascuna BCN sia determinata in base al peso percentuale dello Stato membro di appartenenza rispetto alla popolazione totale e al prodotto interno lordo della UE; questi dati, che contribuiscono in pari misura alla ponderazione, sono comunicati alla BCE dalla Commissione europea. I coefficienti di ponderazione sono adeguati con cadenza quinquennale e ogni volta che un nuovo Stato membro entra a far parte della UE. La chiave capitale, calcolata con riferimento alle sole BCN dell’Eurosistema, è utilizzata nei rapporti finanziari tra le stesse, come, ad esempio, nel caso della redistribuzione del Reddito monetario (vedi).

CIGVedi: Cassa integrazione guadagni.

Circolante (o Contante)È rappresentato dalla Circolazione (vedi) al netto della cassa contante delle banche.

CircolazioneDal gennaio 2002, con l’introduzione delle banconote e monete in euro, la componente italiana della circolazione include una valutazione convenzionale di quella in euro basata sulla quota individuale di partecipazione al capitale della BCE e banconote e monete residue in lire; dal gennaio 2003 sono escluse le banconote e le monete residue in lire.

Classificazione dei prodotti per attivitàÈ la classificazione statistica dei prodotti associata alle attività nella Comunità economica europea. Per prodotti si intendono quelli delle attività economiche, siano essi beni o servizi. Questa classificazione è allineata, a ogni livello di aggregazione, a quella utilizzata per le branche di attività economica (NACE).

Clearing and settlement mechanism (CSM) È la piattaforma tecnologica costituita da uno o più soggetti che svolgono congiuntamente le funzioni di compensazione (clearing: trasmissione, riconciliazione, conferma dei pagamenti e determinazione di una posizione finale per il regolamento) e regolamento (settlement: estinzione delle obbligazioni determinate nel clearing). Per il corretto operare di un CSM sono necessarie regole di funzionamento, di accesso e di esclusione dei partecipanti dal sistema, profili di funzionalità, standard tecnici di colloquio tra partecipanti e con altri sistemi.

Club di ParigiStruttura informale di coordinamento delle operazioni di ristrutturazione del debito pubblico dovuto a creditori ufficiali. Le sue riunioni sono normalmente convocate dal paese debitore per condurre le negoziazioni a livello multilaterale. Alle riunioni partecipano, in veste non ufficiale, anche i rappresentanti dell’FMI, della Banca Mondiale, dell’OCSE, dell’UNCTAD, della UE e delle Banche di sviluppo regionali che forniscono assistenza tecnica.

BANCA D’ITALIA Appendice179Relazione annuale 2017

Collaborazione a progettoVedi: Lavoro parasubordinato.

Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (Basel Committee for Banking Supervision, BCBS)Istituito in seno alla Banca dei regolamenti internazionali nel 1974 su iniziativa dei governatori delle banche centrali del G10, è composto dai rappresentanti delle banche centrali e delle autorità di vigilanza di tredici paesi (Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera), a cui nel marzo 2009 si sono aggiunti altri sette paesi (Australia, Brasile, Cina, India, Messico, Russia e Corea del Sud) e ha come principale obiettivo il rafforzamento dell’efficacia della vigilanza a livello internazionale. L’obiettivo è perseguito attraverso lo scambio di informazioni e l’elaborazione di regole prudenziali e di condotta per le banche e le autorità di vigilanza. La BCE partecipa alle riunioni in qualità di osservatore.

Comitato economico e finanziarioOrgano consultivo della UE istituito all’inizio della terza fase del processo di realizzazione della UEM. I Paesi della UE (vedi), la Commissione europea e la BCE nominano ciascuno non più di due membri del Comitato. I due membri nominati da ciascuno Stato sono scelti tra gli alti funzionari, rispettivamente, delle Amministrazioni statali e della banca centrale nazionale. I compiti del Comitato economico e finanziario sono elencati dall’art. 114 (2) del Trattato sull’Unione europea; fra questi è compreso l’esame della situazione economica e finanziaria dei Paesi della UE.

Committee on Payments and Market Infrastructures (CPMI )Il Committee on Payments and Market Infrastructures (CPMI) è un comitato attualmente composto da rappresentanti di 25 banche centrali che riferisce ai Governatori del Global Economy Meeting (GEM) della BRI. Il CPMI ha il compito di promuovere la sicurezza e l’efficienza dei pagamenti, la compensazione e la negoziazione di regolamenti e relativi accordi, sostenendo così la stabilità finanziaria internazionale.

Committee on the Global Financial SystemIstituito dal Comitato dei governatori del Gruppo dei Dieci (vedi) per l’analisi e la sorveglianza dei mercati finanziari internazionali, per l’esame degli aspetti strutturali che abbiano rilevanza per la stabilità finanziaria e per l’eventuale raccomandazione di azioni a livello ufficiale. Dal gennaio 1999 questo Comitato sostituisce il preesistente Euro-Currency Standing Committee.

Common equity tier 1 (CET1)Vedi: Capitale primario di classe 1.

Computer emergency response team (CERT) Il computer emergency response team è un nucleo di esperti incaricati di fornire una risposta tempestiva alle emergenze informatiche che si verificano all’interno di un delimitato perimetro (constituency). La constituency può essere una singola azienda o un ente, ma anche un’associazione di imprese, un settore economico o un intero paese. Il CERT identifica le misure necessarie a contenere gli effetti degli incidenti, neutralizzare le minacce e ripristinare il funzionamento dei sistemi colpiti. Comunica queste misure, dove necessario, alle strutture operative competenti e ne coordina l’esecuzione. Lavora in collaborazione con il security operation center (SOC; vedi) dove presente. La maggioranza dei CERT svolge anche attività di prevenzione degli incidenti; l’acronimo, infatti, viene talvolta inteso come computer emergency readiness team.

Computer emergency response team per il settore finanziario italiano (CERTFin)Il computer emergency response team per il settore finanziario italiano è un’iniziativa cooperativa pubblico-privata finalizzata a innalzare la capacità di gestione dei rischi cibernetici degli operatori

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017180

bancari e finanziari e la resilienza cibernetica del sistema finanziario italiano attraverso il supporto operativo e strategico alle attività di prevenzione, preparazione e risposta agli attacchi informatici e agli incidenti di sicurezza. Il CERTFin è operativo dal 1º gennaio 2017, è governato dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dalla Banca d’Italia, che ne condividono la Presidenza, ed è operato dal Consorzio ABI Lab. I servizi sono messi a disposizione dei partecipanti su base cooperativa grazie al coinvolgimento degli operatori finanziari italiani.

Computer security incident response team (CSIRT)

Vedi : Computer emergency response team (CERT).

Concambio

Operazione attraverso la quale un operatore propone di ritirare alcuni titoli in circolazione in cambio di titoli con caratteristiche diverse (quali, ad esempio, scadenze e cedole per le obbligazioni o diritti di voto per le azioni), sulla base di un rapporto predeterminato, definito rapporto di concambio.

Concambio ex lege 289/2002

Operazione di concambio, avvenuta alla fine del 2002, dei titoli di Stato all’1 per cento ex lege 483/1993 (ricevuti nel 1993 all’atto dell’estinzione del conto corrente di tesoreria) con titoli di Stato a condizioni di mercato. Il conto corrente di tesoreria, costantemente a debito del Tesoro dal 1969, era remunerato al tasso annuo dell’1 per cento e non poteva – ai sensi dell’art. 2 del D.lgs. 544/1948, modificato dalla L. 1333/1964 – superare alla fine del mese il 14 per cento delle spese finali del bilancio dello Stato e dei successivi stati di variazione. Ai sensi della L. 483/1993 il saldo del conto corrente di tesoreria al 31 dicembre 1993, pari a 76.206 miliardi di lire, è stato convertito in BTP remunerati all’1 per cento. Tali titoli sono stati ceduti all’emittente il 30 dicembre 2002 in concambio di titoli di Stato a rendimento di mercato, secondo quanto previsto dall’art. 65 della L. 289/2002.

Conglomerati finanziari

Gruppi societari che svolgono attività in misura significativa nel settore assicurativo e in quello bancario e/o dei servizi di investimento, soggetti a controlli di vigilanza aggiuntivi rispetto a quelli previsti a livello settoriale, per monitorare le interrelazioni fra le attività assicurative e bancario-finanziarie da essi svolte. I controlli di vigilanza supplementare riguardano l’adeguatezza del patrimonio, la concentrazione dei rischi, le transazioni infragruppo e il sistema dei controlli interni.

Consiglio della UE

Organismo della UE composto dai rappresentanti dei governi degli Stati membri, in genere i ministri responsabili degli argomenti in esame, e dal commissario europeo di volta in volta competente. La riunione del Consiglio della UE nella composizione dei Ministri dell’economia e delle finanze viene anche denominata Consiglio Ecofin.

Consiglio Ecofin

Vedi: Consiglio della UE.

Consiglio europeo

Organismo della UE composto dai Capi di Stato e di governo degli Stati membri, dal suo Presidente e dal Presidente della Commissione europea.

Contante (o Circolante)

Vedi: Circolante.

BANCA D’ITALIA Appendice181Relazione annuale 2017

Conti finanziari

Registrano, nelle tavole delle consistenze, le voci finanziarie degli stati patrimoniali dei Settori istituzionali (vedi), ossia gli ammontari delle attività e delle passività finanziarie dei settori a una certa data; nelle tavole dei flussi, le transazioni finanziarie che intervengono fra unità istituzionali in un dato intervallo di tempo. Una transazione finanziaria è una negoziazione tra due unità istituzionali che implica la creazione di un’attività finanziaria e, simultaneamente, di una passività finanziaria, oppure la liquidazione o il cambiamento di proprietà di un’attività finanziaria. Il conto finanziario di un settore istituzionale mostra le transazioni finanziarie nette, in ciascuna categoria di strumenti finanziari, all’attivo e al passivo del settore. Idealmente, le tavole dei flussi rappresentano il completamento dei conti economici dei settori istituzionali, rilevando le modalità di finanziamento dei settori che presentano un’eccedenza degli investimenti rispetto ai propri risparmi da parte dei settori per i quali si registra l’opposto. Nella pratica, tra la contabilità nazionale e i conti finanziari si determinano discrepanze derivanti dalle diversità delle fonti statistiche e delle metodologie utilizzate.

Conto del capitale

Registra le acquisizioni, al netto delle cessioni, di attività non finanziarie e misura la variazione del patrimonio netto dovuta al risparmio e ai trasferimenti in conto capitale. Esso riporta: in entrata, il risparmio lordo e i trasferimenti in conto capitale ricevuti; in uscita, gli investimenti e i trasferimenti in conto capitale effettuati. Il saldo evidenzia, per ciascun settore, l’indebitamento o l’accreditamento nei confronti degli altri settori, in particolare rispetto al resto del mondo qualora il saldo si riferisca all’intera economia.

Conto della distribuzione del prodotto interno lordo

Registra le operazioni di distribuzione del reddito direttamente collegate al processo produttivo. In entrata si riportano il PIL ai prezzi di mercato (vedi) e i contributi alla produzione; in uscita, le imposte sulla produzione e sulle importazioni e i redditi da lavoro dipendente di coloro che operano nel territorio economico del Paese. Il saldo è costituito dal risultato lordo di gestione.

Conto delle risorse e degli impieghi

È il conto che riflette l’uguaglianza tra le risorse e gli impieghi di beni e servizi finali dell’intera economia. Deriva dalla fusione, dopo il consolidamento degli scambi intermedi, del conto della produzione, che illustra le operazioni relative al processo produttivo, e del conto di equilibrio dei beni e servizi, che descrive l’utilizzo dei prodotti disponibili.

Conto di utilizzazione del reddito

Mostra come il reddito lordo disponibile viene ripartito fra spesa per consumi finali e risparmio. Include una posta di rettifica destinata a far confluire nel risparmio delle famiglie la variazione dei loro diritti netti sulle riserve dei fondi pensione. Il saldo del conto di utilizzazione del reddito è il risparmio lordo. Deducendo gli ammortamenti si ottiene il risparmio netto.

Controparte centrale

Soggetto che si interpone tra due controparti di una transazione agendo come acquirente nei confronti del venditore e come venditore nei confronti dell’acquirente. Si protegge dal rischio di inadempienza di ciascuna delle due parti attraverso l’acquisizione di adeguate garanzie. La controparte centrale italiana è la Cassa di compensazione e garanzia spa (vedi), operativa dal 1992.

Costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP)

Rapporto tra redditi unitari da lavoro dipendente e valore aggiunto (a prezzi base, quantità a prezzi concatenati con anno di riferimento 2010) unitario. L’input di lavoro, totale e dipendente, può essere misurato in persone, unità standard oppure ore lavorate.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017182

Costo medio giornaliero

Criterio utilizzato in contabilità per determinare il valore delle rimanenze dei titoli, ottenuto come media ponderata tra il costo degli acquisti effettuati in una giornata e il costo medio del giorno precedente. Nel caso di cessioni, il risultato della negoziazione è determinato confrontando il prezzo di vendita con il costo medio giornaliero.

Costo medio netto giornaliero

Criterio utilizzato in contabilità per determinare il valore delle rimanenze di valute, ottenuto come media ponderata tra il costo degli acquisti netti effettuati in una giornata e il costo medio del giorno precedente. Nel caso di cessioni il risultato della negoziazione è determinato confrontando il prezzo di vendita con il costo medio degli acquisti del giorno, fino a concorrenza dell’ammontare di tali acquisti, e con il costo medio netto del giorno precedente, per le vendite eccedenti.

Covered bond

Obbligazioni garantite da attività destinate, in caso di insolvenza dell’emittente, al prioritario soddisfacimento dei diritti degli obbligazionisti. Per quanto la loro disciplina vari da paese a paese, questi strumenti si contraddistinguono per il duplice livello di protezione costituito dal portafoglio di attività poste a garanzia e dall’obbligo di rimborso in capo all’emittente. Nell’ordinamento italiano la L. 130/1999, disciplina la fattispecie delle obbligazioni bancarie garantite (art. 7-bis). Lo schema operativo prevede la cessione da parte di una banca a una società veicolo di attivi di elevata qualità creditizia (crediti ipotecari e verso pubbliche amministrazioni) e l’emissione da parte di una banca, anche diversa dalla cedente, di obbligazioni garantite dalla società veicolo a valere sugli attivi acquistati e costituiti in un patrimonio separato. I profili applicativi della disciplina sono contenuti nel regolamento ministeriale n. 310 del 14 dicembre 2006, nel decreto del Ministro dell’Economia e delle finanze del 12 aprile 2007 e nella circolare della Banca d’Italia n. 263/2006 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche). Una fattispecie diversa è quella dei covered bond emessi dalla Cassa depositi e prestiti spa (vedi) mediante l’istituzione, in base alla legge a essa applicabile, di un patrimonio separato da quello generale della Cassa e da ogni altro patrimonio della specie.

CPMI

Vedi: Committee on Payments and Market Infrastructures.

Credit default swap (CDS)

Vedi: Derivati su crediti.

Crediti agevolati

Operazioni eseguite a tasso inferiore a quello di mercato in virtù di provvedimenti legislativi che dispongono un concorso agli interessi.

Crediti deteriorati

Sofferenze, inadempienze probabili, crediti scaduti e/o sconfinanti deteriorati (vedi: voci corrispondenti). Il complesso delle esposizioni deteriorate corrisponde alla categoria dei non-performing come definita nel regolamento di esecuzione UE/2014/680 della Commissione europea e successive modificazioni e integrazioni. Nell’ambito delle partite deteriorate rientrano anche le esposizioni oggetto di concessioni deteriorate, che corrispondono alle non-performing exposures with forbearance measures, come definite nel regolamento sopra menzionato. Tali esposizioni sono classificate, a seconda dei casi, tra le sofferenze, le inadempienze probabili, oppure tra le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate.

BANCA D’ITALIA Appendice183Relazione annuale 2017

Crediti scaduti e/o sconfinanti deterioratiEsposizioni scadute o sconfinanti da oltre 90 giorni diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili.

Crediti sindacatiVedi: Prestiti sindacati.

Credito al consumoIl credito al consumo è il contratto con il quale viene dilazionato il pagamento del prezzo ovvero concesso un prestito o altra analoga facilitazione finanziaria al consumatore per l’acquisto di beni e di servizi per fini diversi da quelli professionali.

Credito totaleFinanziamenti totali al settore privato (vedi: Finanziamenti al settore privato) e debito delle Amministrazioni pubbliche.

Credito totale internoFinanziamenti interni al settore privato (vedi: Finanziamenti al settore privato) e debito sull’interno delle Amministrazioni pubbliche.

Cross-border depositsVedi: Depositi transnazionali.

CSIRTVedi: Computer emergency response team.

CSMVedi: Clearing and settlement mechanism.

Curva dei rendimentiEsprime la relazione tra i rendimenti percentuali di obbligazioni prive di cedole (o di altra categoria omogenea di titoli) e le loro scadenze.

CybersecurityCondizione in cui il cyberspazio risulta protetto – grazie a idonee misure di sicurezza fisica, logica e procedurale – rispetto a eventi di natura volontaria o accidentale, consistenti nell’acquisizione o nel trasferimento indebito di dati, nella loro modifica o nella distruzione illegittima o nel blocco dei sistemi informativi. Le misure di sicurezza informatiche includono: audit di sicurezza, gestione degli aggiornamenti (patches) di sicurezza, procedure di autenticazione, gestione degli accessi, analisi del rischio informatico, rilevazione e reazione a incidenti e attacchi informatici, mitigazione degli impatti, recupero delle componenti oggetto di attacco, addestramento e formazione del personale, nonché verifica e potenziamento della sicurezza fisica dei locali ove sono collocati i sistemi informativi e di comunicazione.

DealerIntermediario finanziario che opera sia in proprio sia per conto terzi.

Debiti pregressiVedi: Regolazioni di debiti pregressi.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017184

Debito pubblicoCon il termine (senza ulteriori specificazioni) si intende generalmente la consistenza delle passività finanziarie del settore delle Amministrazioni pubbliche come definita ai fini della procedura per i disavanzi eccessivi (Trattato sull’Unione europea e regolamento CE/2009/479; cfr. le note metodologiche relative alle tavole del capitolo 11: La finanza pubblica).

Depositario centrale in titoli (central securities depository, CSD)Persona giuridica che detiene conti in titoli a nome e per conto dei propri clienti (per lo più istituti finanziari); offre servizi di regolamento e di custodia degli strumenti finanziari; registra le nuove emissioni di titoli nei propri libri contabili. Il depositario centrale che opera nel mercato italiano è Monte Titoli spa (vedi), fondato nel 1978.

DepositiLa voce comprende i conti correnti, i depositi con durata prestabilita e quelli rimborsabili con preavviso, le passività subordinate stipulate con una forma tecnica diversa dalle obbligazioni, le operazioni pronti contro termine passive. I depositi in conto corrente comprendono anche gli assegni circolari, mentre non comprendono i conti correnti vincolati. I depositi con durata prestabilita includono i certificati di deposito, compresi quelli emessi per la raccolta di prestiti subordinati, i conti correnti vincolati e i depositi a risparmio vincolati. I depositi rimborsabili con preavviso comprendono i depositi a risparmio liberi e altri depositi non utilizzabili per pagamenti al dettaglio.

Depositi overnight, a tempo, broken date

La voce comprende le seguenti tipologie di depositi:a) overnight: scambio di fondi effettuato nella giornata di negoziazione con rientro nella

giornata lavorativa successiva;b) tom-next o tomorrow-next: scambio di fondi effettuato nel giorno lavorativo successivo alla

giornata di negoziazione con rientro nella giornata lavorativa successiva;c) spot-next: scambio di fondi effettuato nel secondo giorno lavorativo successivo alla giornata di

negoziazione con rientro nella giornata lavorativa successiva;d) depositi a tempo: scambio di fondi effettuato nel secondo giorno lavorativo successivo alla

giornata di negoziazione con rientro a scadenze fisse (1 settimana, 2 settimane, 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11 o 12 mesi);

e) broken date: scambio di fondi con valuta iniziale e valuta finale liberamente concordate fra i contraenti purché di durata inferiore a un anno.

Depositi overnight presso l’EurosistemaOperazioni dell’Eurosistema che le controparti, su propria iniziativa, possono utilizzare per costituire presso le BCN depositi overnight remunerati a un tasso di interesse prestabilito.

Depositi transnazionali (cross-border deposits)Depositi detenuti al di fuori del paese di residenza del detentore.

Derivati sui creditiI contratti derivati su crediti consentono di trasferire il rischio di credito relativo a una determinata attività finanziaria sottostante (reference obligation) da un soggetto che intende acquisire copertura dal suddetto rischio (protection buyer) a un soggetto che intende prestarla (protection seller). Tra le più diffuse tipologie di contratti derivati su crediti si ricordano i credit default swap, nei quali il protection seller, a fronte di un premio periodico, si impegna a effettuare un pagamento finale al protection buyer in caso di inadempienza da parte del soggetto cui fa capo la reference obligation.

BANCA D’ITALIA Appendice185Relazione annuale 2017

Differenziale lettera-denaro (bid-ask spread)Margine esistente tra il prezzo al quale un intermediario si impegna a vendere i titoli (lettera) e il prezzo al quale egli si impegna ad acquistarli (denaro). Sul mercato interbancario questo differenziale è dato dal margine tra il tasso di interesse al quale sono offerti i fondi su una determinata scadenza (lettera) e il tasso al quale i fondi sono domandati sulla medesima scadenza (denaro).

DisoccupatiVedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Doha RoundNegoziato di liberalizzazione commerciale multilaterale avviato nell’ambito dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC; vedi) nel novembre del 2001 a Doha (Qatar) e attualmente ancora in corso.

Drenaggio fiscaleIl drenaggio fiscale o fiscal drag è un fenomeno legato alla progressività dell’imposta personale sul reddito e consiste nel maggior gettito tributario, in termini reali, indotto dall’inflazione. Nei sistemi in cui non è prevista l’indicizzazione ai prezzi degli scaglioni di reddito e/o delle detrazioni di imposta, l’inflazione accresce l’incidenza dell’imposta sull’imponibile, a parità di reddito reale.

Durata finanziariaCostituisce un indicatore del rischio di tasso di interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario. La durata finanziaria di Macaulay – quella a cui si fa più comunemente riferimento – è calcolata come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati a un titolo obbligazionario. La durata finanziaria modificata misura la semielasticità del prezzo di un titolo rispetto al rendimento (rapporto tra variazione percentuale del prezzo e variazione assoluta del rendimento).

EcofinVedi: Consiglio della UE.

Economie di recente industrializzazione asiaticheVedi: Paesi di recente industrializzazione dell’Asia.

Educazione finanziariaSecondo la definizione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), è il processo attraverso il quale i risparmiatori e gli investitori, e in generale la più ampia platea dei consumatori dei servizi finanziari, migliorano la propria comprensione di prodotti e nozioni finanziarie e, attraverso l’informazione, l’istruzione e la consulenza, sviluppano le capacità e la fiducia necessarie per diventare maggiormente consapevoli dei rischi e delle opportunità finanziarie, per effettuare scelte informate, comprendere a chi chiedere supporto e mettere in atto altre azioni efficaci per migliorare il loro benessere finanziario.

e-MIDVedi: Mercato interbancario dei depositi.

e-MID RepoSistema multilaterale di negoziazione per contratti pronti contro termine sulla piattaforma e-MID (vedi) avviato il 26 settembre 2011 dalla e-MID spa. Sono disponibili due tipi di contratti: general collateral e special repo (vedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine), e in entrambe le tipologie è possibile prevedere l’intervento della Controparte centrale (vedi).

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017186

e-MID SIM spaSocietà costituita nel 1999 che gestisce il Mercato interbancario dei depositi e-MID (vedi) e i sistemi multilaterali di negoziazione e-MID Repo (vedi) ed e-Mider (vedi).

e-MiderSistema multilaterale di negoziazione, gestito da e-MID SIM spa, per la negoziazione di overnight indexed swaps (OIS; vedi) sul tasso Eonia (vedi).

Enti di previdenzaVedi: Amministrazioni pubbliche.

Eonia (Euro overnight index average)Tasso di interesse, applicato ai prestiti interbancari in euro non garantiti con durata di un giorno (overnight), calcolato giornalmente come media ponderata dei tassi di interesse sui prestiti effettuati da un campione di banche con elevato merito di credito selezionato periodicamente dalla European Banking Federation.

ERMSVedi: Eurosystem Reserve Management Services.

ETFVedi: Exchange-traded funds.

EurepoTasso di interesse, applicato ai prestiti interbancari in euro garantiti da titoli di Stato, calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate su un campione di banche con elevato merito di credito selezionato periodicamente dalla European Banking Federation.

Euro-Currency Standing CommitteeVedi: Committee on the Global Financial System.

EuromercatoInsieme delle transazioni su valute depositate fuori dai confini del paese di emissione (eurovalute) e su titoli emessi da non residenti in valuta diversa da quella dei paesi in cui avviene il collocamento (eurotitoli o eurobbligazioni).

EuroMTSEuroMTS (nome commerciale EBM MTF) è il sistema multilaterale di negoziazione gestito da EuroMTS ltd – società di diritto inglese – per la contrattazione dei titoli obbligazionari benchmark (vedi) dei principali paesi dell’area dell’euro; attivato nell’aprile 1999 si avvale della medesima piattaforma telematica dell’MTS.

Euro-noteTitolo a breve termine negoziabile emesso nell’ambito di una Note issuance facility (NIF; vedi).

Europa 2020Europa 2020 è la strategia decennale per la crescita sviluppata dalla UE. Essa si è data cinque obiettivi da realizzare entro la fine del decennio. Riguardano l’occupazione, l’istruzione, la ricerca e l’innovazione, l’integrazione sociale e la riduzione della povertà, il clima e l’energia.

BANCA D’ITALIA Appendice187Relazione annuale 2017

European Financial Stabilisation Mechanism (EFSM)

Strumento per l’assistenza finanziaria temporanea ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà, istituito con il regolamento UE/2010/407. L’EFSM può erogare prestiti fino a un massimo di 60 miliardi ed è amministrato dalla Commissione europea per conto della UE. Le operazioni di provvista sono garantite dal bilancio dell’Unione. L’EFSM è stato attivato per programmi di sostegno a Grecia, Irlanda e Portogallo.

European Financial Stability Facility (EFSF)

Strumento istituito per tutelare la stabilità finanziaria dell’area dell’euro a seguito della decisione del Consiglio della UE (vedi) del 9 maggio 2010 e giuridicamente costituito come società per azioni, con sede legale in Lussemburgo. Nel fornire nuovo sostegno ai paesi dell’area dell’euro in difficoltà, dal luglio 2013 è stato sostituito dallo European Stability Mechanism (ESM; vedi). L’EFSF rimane in attività per la gestione dei programmi ai quali ha già preso parte (quelli a favore di Grecia, Irlanda e Portogallo). La provvista delle risorse necessarie avviene attraverso l’emissione e il collocamento sul mercato di obbligazioni supportate dalla garanzia dei paesi dell’area dell’euro, secondo la quota di partecipazione al capitale della BCE. La capacità finanziaria iniziale, pari a circa 250 miliardi, è stata innalzata a 440, con l’accordo raggiunto dal Consiglio europeo del 25 marzo 2011, congiuntamente all’aumento delle garanzie da 440 a 780 miliardi.

European Stability Mechanism (ESM)

Meccanismo permanente per la gestione delle crisi la cui costituzione, concordata dal Consiglio europeo del 28-29 ottobre 2010, è stata portata a termine l’11 luglio 2011 con la sottoscrizione del Trattato che lo istituisce da parte dei 17 paesi allora appartenenti all’area dell’euro, poi emendato il 2 febbraio 2012. È divenuto operativo nell’ottobre 2012 e ha sostituito gradualmente lo European Financial Stability Facility (EFSF; vedi). L’ESM può concedere sostegno finanziario ai paesi membri dell’area dell’euro che ne facciano richiesta a condizioni non di favore e previa un’approfondita analisi che verifichi la loro solvibilità; a questo scopo, può utilizzare gli strumenti di intervento già a disposizione dell’EFSF. Dopo l’avvio del Meccanismo di vigilanza unico, nel dicembre 2014 a tali strumenti è stata aggiunta la ricapitalizzazione diretta degli istituti bancari. La capacità di prestito dell’ESM è di circa 500 miliardi, garantita da un capitale iniziale di quasi 702 miliardi, di cui circa 80 conferiti dai singoli paesi in proporzione, salvo alcune correzioni, alla partecipazione al capitale della BCE e 622 sotto forma di capitale richiamabile.

Eurosystem Reserve Management Services (ERMS)

Servizi di gestione delle riserve in euro offerti dalle banche centrali dell’Eurosistema a banche centrali di paesi esterni all’area dell’euro e a organismi sovranazionali. I servizi, la cui gamma include investimenti in cash e titoli e la custodia di titoli, sono forniti nel rispetto di condizioni armonizzate.

EuSEF

OICR alternativi rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento UE/2013/346 e diretti a investire nel capitale di imprese la cui attività si caratterizza per finalità sociali.

EuVECA (European venture capital funds)

OICR alternativi rientranti nell’ambito di applicazione del regolamento UE/2013/345 e diretti a investire nel capitale iniziale di piccole imprese connotate da forti potenzialità di crescita ed espansione.

Exchange-traded funds (ETF)

Fondi comuni di investimento che replicano l’andamento di un determinato indice di borsa; i certificati rappresentativi delle quote sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017188

FabbisognoSaldo riferito ai conti pubblici valutato in termini di cassa delle partite correnti, di quelle in conto capitale e di quelle di natura finanziaria. Può essere inoltre espresso come saldo fra le accensioni e i rimborsi di prestiti (che rappresenta il ricorso all’indebitamento nei confronti di altri soggetti, in forma di titoli, crediti bancari e altri strumenti finanziari). Nel primo caso il fabbisogno viene calcolato dal lato della formazione, nel secondo da quello della copertura (cfr. Schema dei saldi della finanza pubblica alla voce: Indebitamento netto).

Fair valueÈ il corrispettivo al quale un’attività (passività) può essere scambiata (estinta) in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

FamiglieIl settore comprende le famiglie consumatrici (individui o gruppi di individui nella loro qualità di consumatori) e le famiglie produttrici (imprese individuali, società semplici e di fatto, produttrici di beni e servizi non finanziari destinabili alla vendita, che impiegano fino a 5 addetti; unità produttrici di servizi ausiliari dell’intermediazione finanziaria senza addetti dipendenti). Pertanto, le risorse del settore sono costituite da redditi da lavoro dipendente e autonomo, da trasferimenti e da redditi da capitale e di impresa (vedi: Settori istituzionali).

Federal fundsVedi: Tasso sui federal funds.

FIAVedi: OICR alternativo.

FIA riservati a investitori professionaliLa voce ricomprende gli OICR alternativi (FIA) la partecipazione ai quali è riservata a investitori in possesso di adeguata esperienza, conoscenza e competenza in materia di investimenti.Ai sensi delle disposizioni richiamate dal D.lgs. 58/1998 (Testo unico della finanza, TUF), sono investitori professionali di diritto, ad esempio, le banche, le imprese di investimento, le imprese di assicurazione, i fondi pensione e i gestori di OICR.Agli investitori professionali sono equiparati clienti diversi che sottoscrivono o acquistano quote o azioni del FIA per un importo non inferiore a determinate soglie (allo stato, 500.000 euro).

Financial Times Stock Exchange/Milano Indice Borsa (FTSE MIB)Indice azionario di Borsa Italiana spa. Racchiude le azioni delle 40 maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana spa. È operativo dal 1° giugno 2009 a seguito della fusione tra Borsa Italiana spa e London Stock Exchange.

Finanziamenti al settore privatoLa voce comprende le seguenti tipologie:a) interni: prestiti delle Istituzioni finanziarie monetarie (IFM; vedi) agli Altri residenti (vedi) e

obbligazioni collocate sull’interno dagli Altri residenti.b) totali: finanziamenti interni al settore privato, prestiti esteri agli Altri residenti e obbligazioni emesse

dagli Altri residenti possedute da residenti in altri paesi dell’area dell’euro e del resto del mondo.

Fiscal compactParte del Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nella UEM, sottoscritto il 2 marzo 2012 da tutti i paesi allora aderenti alla UE con l’eccezione del Regno Unito e della

BANCA D’ITALIA Appendice189Relazione annuale 2017

Repubblica Ceca ed entrato in vigore, a partire dal 1° gennaio 2013, per i paesi della UE che l’hanno già ratificato. Il fiscal compact impegna i paesi firmatari a inserire nella legislazione nazionale, preferibilmente a livello costituzionale, una norma che preveda il raggiungimento e il mantenimento del pareggio o di un avanzo di bilancio in termini strutturali e un meccanismo automatico di correzione in caso di scostamento, elaborato sulla base di principi comuni proposti dalla Commissione. Il disavanzo in termini strutturali non può essere superiore allo 0,5 per cento del PIL; può raggiungere l’1,0 per cento solo se il rapporto tra il debito e il prodotto è ampiamente inferiore al 60 per cento e se i rischi per la sostenibilità di lungo periodo dei conti pubblici sono limitati. I paesi sottoposti alla Procedura per i disavanzi eccessivi (vedi) sono tenuti a presentare alla Commissione e al Consiglio un dettagliato programma di riforme strutturali volte a correggere lo squilibrio rapidamente e in modo duraturo. Gli stati firmatari si impegnano infine a comunicare ex ante al Consiglio della UE (vedi) e alla Commissione europea i rispettivi piani di emissione del debito pubblico.

Fondazioni bancarie

Si tratta di ex banche pubbliche che, ai sensi della L. 218/1990, e del D.lgs. 356/1990, hanno effettuato il conferimento dell’azienda bancaria a società bancarie, finanziarie o strumentali di tali società, ricevendo in corrispettivo azioni rappresentative del capitale. Le fondazioni sono persone giuridiche private senza fine di lucro ai sensi del D.lgs. 153/1999, e successive modificazioni, che ne detta la disciplina civilistica e fiscale e regola la dismissione delle partecipazioni detenute nelle società conferitarie.

Fondi di private equity

Fondi che esercitano le attività di investimento nel capitale di rischio delle imprese per favorirne lo sviluppo.

Fondi intermediati totali

Totale dell’attivo di bilancio delle banche al netto delle spese e perdite e delle partite in sospeso (o viaggianti).

Fondi propri

Costituiti dalla somma degli elementi del Capitale primario di classe 1 (vedi), elementi aggiuntivi di classe 1 ed elementi di classe 2, al netto delle relative deduzioni. Per maggiori informazioni cfr. la circolare della Banca d’Italia n. 285/2013 (Disposizioni di vigilanza per le banche).

Fondo comune di investimento

OICR (vedi) costituito in forma di patrimonio autonomo raccolto tra una pluralità di investitori, suddiviso in quote, istituito e gestito da un gestore.

Fondo di garanzia per le PMI

Il Fondo – istituito, in base all’art. 2, comma 100, lettera a), della L. 662/1996, dal Ministero delle Attività produttive (ora dello Sviluppo economico), alimentato con risorse pubbliche – garantisce o contro-garantisce operazioni, aventi natura di finanziamento ovvero partecipativa, a favore di piccole e medie imprese. Gli interventi del Fondo consistono essenzialmente in “garanzie dirette” a fronte di esposizioni di banche e di Società finanziarie iscritte nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del TUB (vedi) e in “contro-garanzie” a fronte delle garanzie rilasciate da confidi. Il Fondo rilascia garanzie per un importo multiplo rispetto alle risorse disponibili (“moltiplicatore”), nei limiti imposti dall’osservanza di uno specifico coefficiente di rischio.

Fondo di investimento alternativo (FIA)

Vedi: OICR alternativo.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017190

Fondo europeo per il venture capitalVedi: EuVECA.

Fondo europeo per l’imprenditoria socialeVedi: EuSEF.

Forme pensionistiche individualiForme di risparmio individuale, assoggettate alla disciplina fiscale della previdenza complementare, volte a integrare il trattamento pensionistico pubblico e quello derivante dall’adesione ai fondi pensione. Possono essere costituite sia attraverso l’adesione individuale a fondi pensione aperti, sia sottoscrivendo contratti assicurativi con finalità previdenziale, vale a dire polizze che prevedono l’erogazione della prestazione solo al compimento dell’età pensionabile e dopo aver soddisfatto requisiti di partecipazione minima.

Forward rate agreements (FRA)Contratti, generalmente scambiati su mercati over-the-counter (OTC), con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse predeterminato e il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento prescelto dalle parti.

Forze di lavoroVedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

FTSE MIBVedi: Financial Times Stock Exchange/Milano Indice Borsa.

FuturesContratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su sedi di negoziazione dove viene garantita la loro esecuzione.

GEFIASocietà autorizzata alla gestione di FIA (vedi) in Italia (SGR, Sicaf, Sicav), in uno Stato della UE diverso dall’Italia (GEFIA UE), ovvero in uno Stato non appartenente alla UE (GEFIA non UE).

General collateralVedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine.

Gestori di Organismi di investimento collettivo e del risparmioSGR, Sicav e Sicaf che gestiscono direttamente i propri patrimoni, società di gestione UE, GEFIA UE, GEFIA non UE, gestori di EuVECA ed EuSEF.

Global bondTitolo obbligazionario emesso simultaneamente sull’Euromercato (vedi) e sul mercato interno del paese nella cui valuta il titolo è denominato.

Gruppo dei Dieci (G10)Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Svizzera (G10).

BANCA D’ITALIA Appendice191Relazione annuale 2017

Gruppo dei Sette (G7)

Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti (G7).

Gruppo dei Venti (G20)

Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia. Partecipa inoltre la UE, rappresentata dalla Presidenza del Consiglio europeo e dalla BCE (G20).

Iccrea/BI-Comp

Clearing and settlement mechanism (vedi) nel quale le funzioni di compensazione sono svolte dall’automated clearing house (vedi) gestita da Iccrea Banca e il regolamento avviene tramite il sistema BI-Comp (vedi) gestito dalla Banca d’Italia.

Idem (Italian Derivatives Market)

Mercato dei prodotti derivati su titoli azionari e indici di borsa, istituito dalla Consob con delibera del 2 novembre 1994, n. 8625. Vi vengono scambiati contratti futures e opzioni sull’indice di borsa FTSE MIB (vedi) e opzioni e futures su singoli titoli azionari.

Idex (Italian Derivatives Energy Exchange)

Mercato, segmento dell’Idem, dove vengono negoziati gli strumenti finanziari derivati sull’energia e relativi indici.

Imel

Vedi: Istituti di moneta elettronica.

Imprese

Il settore comprende le imprese pubbliche e private (vedi: Settori istituzionali).

Inadempienze probabili

Esposizioni, diverse da quelle classificate tra le sofferenze, per le quali la banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente le sue obbligazioni creditizie (in linea capitale e/o interessi), a prescindere dalla presenza di eventuali rate o importi scaduti e non pagati.

Incassi commerciali

Applicazione interbancaria che prevede la trasmissione attraverso il Sistema per la trasmissione telematica dei dati (Sitrad; vedi) delle informazioni contabili relative alle operazioni Mav, Riba e ad altre tipologie di incassi (vedi: Mav; Riba).

Indagine regionale sul credito bancario

L’indagine è condotta semestralmente dalle sedi regionali della Banca d’Italia e ha riguardato nell’ultima rilevazione circa 350 intermediari. La rilevazione riproduce in larga parte le domande contenute nell’analoga indagine realizzata dall’Eurosistema (vedi: Indagine trimestrale sul credito bancario), ma differisce per il maggior numero di banche coinvolte e per la possibilità di ottenere dettagli a livello territoriale e settoriale sull’attività creditizia delle banche. Nella medesima indagine sono inoltre posti alcuni quesiti di natura strutturale, riguardanti il rapporto tra banche e clienti, le ristrutturazioni delle posizioni debitorie delle aziende, le principali caratteristiche dei finanziamenti ipotecari per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie e le strategie attinenti alla rete commerciale.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017192

Indagine sui bilanci delle famiglie italianeDal 1965 la Banca d’Italia svolge un’indagine tra le famiglie italiane allo scopo di acquisire una più approfondita conoscenza dei loro comportamenti economici e della distribuzione del reddito e della ricchezza. I principali risultati e dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nella collana Statistiche. I dati elementari e la documentazione necessaria per il loro utilizzo sono disponibili sul sito internet della Banca d’Italia: Bilanci delle famiglie italiane.

Indagine sulle aspettative di inflazione e crescitaDal 1999 la Banca d’Italia – in collaborazione con il quotidiano Il Sole 24 Ore – conduce un’indagine trimestrale sulle aspettative di inflazione e crescita. L’indagine raccoglie informazioni sulle aspettative delle imprese circa l’andamento del livello generale dei prezzi, della congiuntura e i loro giudizi su aspetti della propria attività. I principali risultati e dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nella collana Statistiche. I dati elementari sono disponibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy remote access to micro data).

Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind)La Banca d’Italia conduce annualmente un’indagine sulle imprese industriali (dal 1972) e dei servizi privati non finanziari (dal 2002) con almeno 20 addetti e (dal 2007) delle costruzioni con almeno 10 addetti, con lo scopo di disporre tempestivamente delle principali informazioni relative all’andamento dell’economia e di effettuare analisi econometriche sul comportamento delle imprese. La rilevazione consente, tra l’altro, di acquisire informazioni sulle decisioni di investimento, sulla struttura dell’occupazione, sugli orari di lavoro e sulle retribuzioni, sulle esportazioni e sull’indebitamento; cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Imprese: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind). L’analisi del settore delle costruzioni consente di seguire l’andamento della produzione anche in relazione alla realizzazione di opere pubbliche. Altri specifici comportamenti delle imprese vengono studiati attraverso la proposizione di sezioni monografiche del questionario che possono cambiare di anno in anno. L’estensione al settore dei servizi non include le imprese del settore del credito e assicurazioni né i servizi pubblici e gli altri servizi sociali e personali. Le interviste sono effettuate dalle Filiali della Banca d’Italia. I principali risultati e dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nella collana Statistiche. I dati elementari sono disponibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy remote access to micro data).

Indagine sulle transazioni internazionali in servizi delle imprese non finanziarie e di assicurazione (direct reporting)

La Banca d’Italia conduce a partire dal 2008 una rilevazione campionaria sulle imprese non finanziarie e di assicurazione ai fini della compilazione delle statistiche di bilancia dei pagamenti e di posizione patrimoniale verso l’estero dell’Italia, denominata direct reporting. La rilevazione è disciplinata dal provvedimento della Banca d’Italia del 16 febbraio 2016 pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale n. 50 del 1° marzo 2016. L’indagine ha finalità multiscopo e raccoglie informazioni relative alle transazioni con l’estero e alle consistenze in strumenti finanziari sull’estero delle imprese residenti. La documentazione relativa alle modalità di raccolta e al disegno campionario è riportata nel Manuale della bilancia dei pagamenti e della posizione patrimoniale sull’estero dell’Italia. I dati elementari sono disponibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy remote access to micro data).

Indagine trimestrale sul credito bancarioL’indagine è condotta dalle BCN dei paesi che hanno adottato la moneta unica in collaborazione con la BCE ed è rivolta alle principali banche dell’area. Per l’Italia partecipano dieci gruppi creditizi. L’indagine consente di evidenziare in maniera distinta per le famiglie e le imprese i fattori che influenzano sia l’offerta sia la domanda di credito. Gli intermediari partecipanti sono chiamati a esprimere valutazioni sugli andamenti del trimestre trascorso e sulle prospettive per quello successivo.

BANCA D’ITALIA Appendice193Relazione annuale 2017

Indebitamento nettoSaldo dei conti economici relativi al settore delle Amministrazioni pubbliche (sono cioè escluse le operazioni finanziarie; cfr. Schema dei saldi della finanza pubblica), calcolato con il criterio della competenza.

CONTO FINANZIARIO

CONTODELLE PARTITE

FINANZIARIECONTO ECONOMICO

Schema dei saldi della finanza pubblica

ACCENSIONEPRESTITI

(aumento passività)

CONCESSIONECREDITI

(aumento attività)

ENTRATE(rimborso crediti)

ENTRATEIN C/CAPITALE

ENTRATECORRENTI

RIMBORSOPRESTITI

(riduzione passività)

RIMBORSOCREDITI

(riduzione attività)

USCITE(concessione crediti)

SPESEIN C/CAPITALE

SPESECORRENTI

VARIAZIONEPASSIVITÀ

VARIAZIONEATTIVITÀSALDO

SALDOIN C/CAPITALE

SALDOCORRENTE

=

=

=

=

=

(–)(+)

==

SALDOFINANZIARIO

INDEBITAMENTONETTO

(+)

=

FABBISOGNO(formazione) =

FABBISOGNO(copertura)

(con segno cambiato)

=

=~

Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)Strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie. È dato dal rapporto tra la somma dei redditi e del 20 per cento del patrimonio e un parametro che riassume le caratteristiche della famiglia. Quest’ultimo include non solo il numero dei componenti il nucleo familiare, ma anche alcune maggiorazioni da applicare in casi particolari, quali la presenza di un solo genitore o di figli minori o di componenti con handicap, o lo svolgimento di attività lavorativa da parte di entrambi i genitori.

Indice di GiniL’indice di Gini è una misura della diseguaglianza nella distribuzione di un carattere trasferibile (per es. il reddito) tra i membri di una collettività. L’indice è compreso tra zero e uno: è pari a zero quando l’ammontare complessivo del carattere è equamente distribuito tra tutti i membri (nel caso del reddito, tutti gli individui percepiscono lo stesso reddito), mentre assume valore pari a 1 quando l’ammontare complessivo è posseduto da una sola unità (ovvero un solo individuo percepisce l’intero ammontare dei redditi mentre gli altri hanno reddito nullo).

Infrastrutture finanziarieNell’ambito del sistema monetario e finanziario, le infrastrutture finanziarie consentono l’esecuzione dei pagamenti e delle disposizioni finanziarie. I principi del CPMI/Iosco (2012) fissano i requisiti richiesti alle infrastrutture sistemiche dei mercati finanziari quali i sistemi di pagamento rilevanti e le

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017194

infrastrutture a supporto del funzionamento dei mercati (controparte centrale, sistema di regolamento titoli, depositari centrali, trade repositories); tali infrastrutture sono sottoposte alla sorveglianza delle autorità monetarie per i profili di stabilità finanziaria e di regolare funzionamento del sistema.

Interest rate swap

Tasso di riferimento utilizzato per i mutui ipotecari a tasso fisso, calcolato giornalmente dalla Federazione delle banche europee, che indica il tasso di interesse medio al quale i principali istituti di credito europei stipulano swap a copertura del rischio di interesse.

Intermediari creditizi

Banche e intermediari finanziari di leasing, di factoring e di credito al consumo iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB.

Intermediari finanziari iscritti nell’albo ex art. 106 del TUB (post D.lgs. 141/2010)

Intermediari finanziari iscritti nell’albo di cui al nuovo art. 106 del TUB (nella formulazione introdotta dalla riforma prevista dal D.lgs. 141/2010). Essi svolgono esclusivamente l’esercizio delle attività di concessione di finanziamenti nei confronti del pubblico sotto qualsiasi forma o di riscossione dei crediti ceduti e servizi di cassa e pagamento nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione (servicing) ai sensi dell’articolo 2, commi 3, 6 e 6-bis della L. 130/1999; tali intermediari possono inoltre essere autorizzati a prestare servizi di pagamento, emissione e gestione di moneta elettronica e servizi di investimento, nonché esercitare altre attività consentite dalla legge e attività connesse o strumentali, nel rispetto delle disposizioni dettate dalla Banca d’Italia.

International Federation of Robotics

La International Federation of Robotics è una organizzazione senza scopi di lucro fondata nel 1987 allo scopo di promuovere, rafforzare e proteggere l’industria della robotica nel mondo da 12 associazioni nazionali di categoria che rappresentano i produttori di robotica

Internet delle cose

Si tratta della estensione delle tecnologie di rete al mondo degli oggetti e dei processi produttivi. Impianti, sistemi, macchinari e i singoli elementi di ogni prodotto sono collegati alla rete e inviano informazioni in tempo reale all’azienda, che li tratta attraverso strumenti analitici avanzati. Attualmente il principale utilizzo di questa tecnologia è la rilevazione delle anomalie e il controllo del processo produttivo, ma è in crescita la sua applicazione all’ottimizzazione produttiva anche collegata alle previsioni di domanda delle imprese. Nell’ambito delle relazioni tra imprese appartenenti alla medesima filiera produttiva, l’internet delle cose ha forti complementarietà con il supply chain management (vedi).

Investimento diretto

La sesta edizione del Manuale di bilancia dei pagamenti dell’FMI definisce “diretto” l’investimento fatto per acquisire un “interesse durevole” in un’impresa (direct investment enterprise) che opera in un paese diverso da quello in cui risiede l’investitore. Gli investimenti diretti assumono tre forme principali: (a) acquisizione di partecipazioni azionarie o di altro tipo al capitale sociale dell’impresa estera (equity); (b) reinvestimento degli utili non distribuiti da parte dell’impresa estera; (c) conferimento di altri capitali non-equity (prestiti intersocietari, ecc.). L’FMI include nel novero delle direct investment enterprises solo quelle società nelle quali l’investitore acquisisce almeno il 10 per cento delle azioni (o delle quote di capitale) con diritto di voto.

Investitori istituzionali

Comprendono: le compagnie di assicurazione, i fondi pensione, gli OICVM (vedi) e le gestioni di patrimoni mobiliari.

BANCA D’ITALIA Appendice195Relazione annuale 2017

Istituti di moneta elettronica (Imel)Intermediari abilitati, insieme alle banche, all’emissione di moneta elettronica in regime di mutuo riconoscimento. Gli istituti di moneta elettronica possono altresì offrire servizi di pagamento. Gli istituti di moneta elettronica sono assoggettati a un regime di regolamentazione e controllo analogo a quello degli altri intermediari vigilati (requisiti all’accesso, regole sul capitale, presidi organizzativi); possono concedere credito a breve termine in connessione con i servizi di pagamento prestati diversi dalla moneta elettronica e svolgere altre attività commerciali (cosiddetti Imel ibridi).

Istituti di pagamentoIntermediari abilitati, insieme a banche e istituti di moneta elettronica (Imel), alla prestazione di servizi di pagamento in regime di mutuo riconoscimento. Gli istituti di pagamento sono assoggettati a un regime di regolamentazione e controllo analogo a quello degli altri intermediari vigilati (requisiti all’accesso, regole sul capitale, presidi organizzativi); possono concedere credito a breve termine in connessione con i servizi di pagamento prestati e svolgere altre attività commerciali (cosiddetti istituti di pagamento ibridi).

Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI)Vedi: Nexi spa.

Istituzioni finanziarie monetarie (IFM)Includono, oltre alle banche centrali, le banche, i fondi comuni monetari e le altre istituzioni finanziarie monetarie residenti, la cui attività consiste nel ricevere depositi e/o strumenti altamente sostituibili ai depositi da enti diversi dalle IFM e nel concedere crediti e/o effettuare investimenti in titoli per proprio conto. Le IFM comprendono anche gli istituti di moneta elettronica (Imel) e dal settembre 2006 la Cassa depositi e prestiti spa (CDP; vedi).

Istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp)Organismi senza scopo di lucro, dotati di personalità giuridica, che sono produttori privati di beni e servizi non destinabili alla vendita in favore delle famiglie.

Lavoro accessorioIl lavoro accessorio, abrogato dal DL 25/2017, costituiva inizialmente una tipologia di impiego di natura meramente occasionale, confinato a determinati tipi di attività e di lavoratori, e retribuito dai cosiddetti voucher entro precisi limiti economici. Dopo averne progressivamente esteso il campo di applicazione, il legislatore, per limitarne l’uso improprio, aveva modificato la modalità di utilizzo del lavoro accessorio, imponendo al datore la segnalazione in via anticipata.

Lavoro a chiamataVedi: Lavoro intermittente.

Lavoro interinale o in somministrazioneIl lavoro interinale o in somministrazione, introdotto dalla L. 196/1997, costituisce una forma di occupazione a termine, mediante la quale un’impresa utilizza per un periodo determinato l’opera di un lavoratore selezionato e assunto da un’altra impresa privata (agenzia). L’impresa utilizzatrice paga la prestazione lavorativa all’agenzia, che provvede a retribuire il lavoratore e a sostenere l’onere dei contributi previdenziali e assistenziali.

Lavoro intermittenteIl lavoro intermittente, o a chiamata, introdotto dalla L. 30/2003, costituisce una forma di occupazione mediante la quale un lavoratore si pone, dietro pagamento di una indennità mensile, a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa nei limiti previsti

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017196

dalla legge. Sono previsti limiti minimi e massimi di età per il lavoratore dipendente, resi più stringenti dalla L. 92/2012.

Lavoro parasubordinatoComprende quelle forme di impiego che prevedono un rapporto di collaborazione continua e coordinata tra il committente e il lavoratore, in modo personale e senza vincolo di subordinazione. Rientrano in questa tipologia i contratti di collaborazione a progetto.

LCH ltd (LCH)Società che opera come controparte centrale (vedi) sui mercati London Stock Exchange, Virt-x, LIFFE, London Metal Exchange e International Petroleum Exchange. Offre inoltre servizi di controparte centrale per le transazioni over-the-counter su titoli di Stato europei e altri titoli obbligazionari e su contratti swap.

LCH SASocietà bancaria che agisce come controparte centrale (vedi) sui mercati di Euronext, con l’eccezione di Euronext-LIFFE (vedi: LCH ltd), e sul mercato over-the-counter per le transazioni in contanti e pronti contro termine su titoli obbligazionari. Dal 16 dicembre 2002 essa svolge la funzione di controparte centrale sul Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS; vedi), insieme alla Cassa di compensazione e garanzia (vedi).

Leva finanziariaVedi: Leverage.

LeverageIndicatore di struttura finanziaria volto a cogliere il peso relativo dei debiti finanziari (a breve, a medio e a lungo termine) nel passivo delle imprese non finanziarie. È costituito dal rapporto tra i debiti finanziari e la somma di debiti finanziari e capitale di rischio.

Leveraged buy-outOperazione di acquisizione di società finanziata con capitale di prestito.

Macroeconomic Imbalances Procedure (MIP)Procedura di sorveglianza degli squilibri macroeconomici introdotta nella UE con il cosiddetto six-pack (regolamenti UE/2011/1174 e UE/2011/1176). Tale procedura prevede un meccanismo di allerta basato su un insieme armonizzato di indicatori quantitativi (scoreboard), per i quali sono previste soglie minime e massime di criticità, che sono all’occasione integrati con altre informazioni utili per una più completa rappresentazione delle condizioni macroeconomiche di ogni paese. Il complesso degli indicatori è analizzato in un Rapporto annuale della Commissione europea (Alert Mechanism Report) e viene utilizzato per identificare annualmente i paesi da sottoporre a un’analisi più accurata (in-depth review), per ciascuno dei quali viene prodotto un rapporto approfondito allo scopo di identificare eventuali misure di correzione.In caso di gravi squilibri tali da compromettere il corretto funzionamento della UEM, può essere avviata una procedura per gli squilibri macroeconomici. Quest’ultima – nel caso dei paesi appartenenti all’area dell’euro – può condurre all’imposizione di una sanzione sotto forma di deposito fruttifero, che viene convertito in multa in caso di inosservanza reiterata delle raccomandazioni del Consiglio della UE (vedi).

Margine operativo lordoSi ottiene sottraendo dal valore aggiunto il reddito dei lavoratori dipendenti e quello imputabile ai lavoratori autonomi.

BANCA D’ITALIA Appendice197Relazione annuale 2017

Market makersIntermediari finanziari specializzati che su base continuativa si impegnano a quotare in acquisto e in vendita. Essi hanno di solito obblighi quantitativi di presenza sul mercato e, a volte, di competitività dei prezzi in acquisto (denaro) e in vendita (lettera) ai quali si impegnano a concludere le transazioni allo scopo di garantire liquidità e spessore al mercato.

Matrice dei contiSchema informativo mediante il quale le banche inviano le segnalazioni di vigilanza alla Banca d’Italia.

Mav (Pagamento mediante avviso)Ordine di incasso di crediti in base al quale la banca del creditore (banca assuntrice) provvede all’invio di un avviso al debitore, che può effettuare il pagamento presso qualunque sportello bancario (banca esattrice) e, in alcuni casi, presso gli uffici postali. La banca esattrice comunica alla banca assuntrice l’avvenuto pagamento attraverso il Sistema per la trasmissione telematica dei dati (Sitrad; vedi).

Meccanismi europei di cambio II (Exchange rate mechanism II)Vedi: Accordi europei di cambio II.

Mercato interbancario collateralizzato (MIC)

Comparto anonimo garantito dell’e-MID (vedi) dove vengono scambiati depositi interbancari garantiti da controparte centrale.

Mercato interbancario dei depositi (e-MID)Mercato per la negoziazione di depositi interbancari attraverso circuito telematico gestito da e-MID SIM spa (vedi: Depositi overnight, a tempo, broken date). Sulla piattaforma e-MID sono attive le seguenti sezioni di mercato: trasparente multilaterale; trasparente bilaterale (request for quote); il mercato interbancario collateralizzato (MIC; vedi).

Mercato primario dei valori mobiliariMercato nel quale vengono offerti i titoli di nuova emissione.

Mercato regolamentato dei pronti contro termine (MTS Repo)È il mercato italiano telematico, gestito dalla società MTS (vedi), in cui vengono negoziati contratti pronti contro termine in titoli di Stato; è stato istituito con DM 24 ottobre 1997 e le negoziazioni hanno avuto inizio il 12 dicembre 1997. I contratti pronti contro termine consistono in una vendita di titoli a pronti e contestuale impegno di riacquisto a termine (per la controparte, in un simmetrico impegno di acquisto a pronti e vendita a termine); il prezzo è espresso in termini di tasso di interesse annuo. Esistono due tipi di contratti: general collateral e special repo. Il primo, per il quale non viene indicato il titolo sottostante, ha come finalità la concessione di un finanziamento garantito da titoli, che permette di ridurre i rischi di controparte; il secondo tipo, che presenta di norma tassi di interesse più bassi del primo, ha come obiettivo principale il prestito di un titolo specifico.

Mercato secondario dei valori mobiliariMercato nel quale vengono scambiati titoli già in circolazione.

Mercato telematico azionario (MTA)Mercato gestito da Borsa Italiana spa in cui si negoziano azioni (azioni ordinarie, azioni privilegiate, azioni di risparmio), obbligazioni convertibili, warrant, diritti di opzione e certificati rappresentativi

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017198

di quote di OICR (vedi). Il segmento STAR del Mercato MTA di Borsa Italiana è dedicato alle medie imprese con capitalizzazione compresa tra 40 milioni e un miliardo di euro, che si impegnano a rispettare requisiti di eccellenza in termini di: alta trasparenza e alta vocazione comunicativa, alta liquidità (35 per cento minimo di flottante), corporate governance (l’insieme delle regole che determinano la gestione dell’azienda) allineata agli standard internazionali.

Mercato telematico dei titoli di Stato (MTS)

Mercato regolamentato per la contrattazione all’ingrosso di titoli di Stato, istituito nel 1988 e privatizzato nel 1997. Si articola nei comparti cash (compravendite a pronti) e repo (pronti contro termine).

Mercato unico

È definito dall’art. 3 della versione consolidata del Trattato che istituisce la Comunità europea come un mercato caratterizzato dall’eliminazione, fra gli Stati membri, degli ostacoli alla libera circolazione di merci, persone, servizi e capitali. È entrato in vigore il 1° gennaio 1993.

MIC

Vedi: Mercato interbancario collateralizzato.

Minibond

Obbligazioni o titoli di debito introdotti con DL 83/2012, convertito dalla L. 134/2012. Gli emittenti devono essere società italiane non quotate, diverse da banche e da microimprese, con un fatturato superiore a 2 milioni di euro o con organico composto da almeno dieci dipendenti. La sottoscrizione di minibond è riservata a investitori istituzionali professionali e altri soggetti qualificati.

Minimum requirement for own funds and eligible liabilities (MREL)

Requisito minimo di fondi propri e altre passività soggette a bail-in previsto dalla direttiva UE/2014/59 sul risanamento e la risoluzione delle banche (Bank Recovery and Resolution Directive, BRRD).

Moneta

Gli aggregati monetari dell’area dell’euro comprendono:a) M1: circolante e depositi in conto corrente;b) M2: M1, depositi con durata prestabilita fino a due anni, depositi rimborsabili con preavviso

fino a tre mesi;c) M3: M2, pronti contro termine, quote di fondi comuni monetari e obbligazioni con scadenza

originaria fino a due anni. A partire dai dati di giugno 2010 sono escluse le operazioni pronti contro termine con controparti centrali.

I contributi nazionali agli aggregati monetari M1, M2 e M3 sono calcolati escludendo il circolante, poiché, con l’introduzione dell’euro, non è più direttamente misurabile la quantità di banconote e di monete effettivamente detenuta in ciascun paese.

Monte Titoli spa

Società di gestione accentrata di strumenti finanziari che gestisce il servizio di liquidazione dei titoli mediante la piattaforma TARGET2-Securities (vedi).

MREL

Vedi: Minimum requirement for own funds and eligible liabilities.

BANCA D’ITALIA Appendice199Relazione annuale 2017

MTSVedi: Mercato telematico dei titoli di Stato.

MTS RepoVedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine.

MTS spaSocietà che organizza e gestisce i mercati telematici dei titoli di Stato e garantiti dallo Stato, dei titoli emessi da organismi internazionali partecipati da Stati e delle obbligazioni italiane ed estere.

Multi-option facilitiesVedi: Note issuance facilities.

Nazione più favoritaNell’ordinamento dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC; vedi), la clausola della nazione più favorita (most favoured nation, MFN) impone il divieto di discriminazione tra i partner commerciali nei casi in cui non sia stato concluso un accordo bilaterale: uno Stato si impegna ad accordare a un altro paese trattamenti favorevoli in misura uguale a quelli concessi a uno o più Stati con i quali ugualmente non vi sono in essere accordi commerciali. In applicazione di questa clausola: (a) tutti i partner con i quali non siano state stipulate intese commerciali saranno trattati nella stessa maniera; (b) condizioni migliori potranno essere previste unicamente mediante appositi accordi tra Stati.

Nexi spaNuova denominazione, da novembre 2017, dell’Istituto centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI; vedi), società che fornisce servizi e infrastrutture per il pagamento digitale a banche, aziende, istituzioni e Pubblica amministrazione.

Nexi/BI-Comp Clearing and settlement mechanism (vedi) nel quale le funzioni di compensazione sono svolte dall’automated clearing house (vedi) gestita da Nexi spa (vedi) e il regolamento avviene tramite il sistema BI-Comp (vedi) gestito dalla Banca d’Italia.

Not in education, employment or training (NEET)Secondo la definizione adottata dall’Istat, i NEET includono i giovani che non sono occupati e non hanno frequentato nelle ultime quattro settimane corsi d’istruzione scolastica, universitaria o di formazione professionale regionale (di durata pari ad almeno sei mesi).

Note issuance facilities (NIF)Operazioni di finanziamento a medio termine in cui il prenditore avvia un programma di emissioni ripetute di titoli (notes) a breve termine; queste facilities garantiscono di norma, in caso di mancato collocamento delle note sul mercato a un prezzo minimo, la disponibilità di fondi al prenditore attraverso l’acquisto delle note rimaste invendute da parte di un gruppo di banche. A tali operazioni possono essere attribuiti nomi diversi, quali revolving underwriting facilities (RUF), note purchase facilities ed Euro-note facilities. Una variante è costituita dalle facilities a componenti multiple, o multi-option facilities (MOF).

Obbligazioni bancarie garantiteVedi: Covered bond.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017200

Obbligazioni convertibili in azioni

Sono titoli obbligazionari che attribuiscono al possessore il diritto di convertirli, nei termini e con le modalità prefissate, in azioni della società emittente o di altre società.

Obbligazioni della Repubblica

Vedi: Prestiti della Repubblica.

Occupati

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Occupati a tempo parziale

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Occupati dipendenti a tempo determinato

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Occupati equivalenti a tempo pieno

Vedi: Unità di lavoro.

Occupati equivalenti in CIG

Vedi: Cassa integrazione guadagni.

OICR (Organismi di investimento collettivo del risparmio)

Organismi il cui patrimonio è raccolto tra una pluralità di investitori mediante l’emissione e l’offerta di quote o azioni, gestito in monte nell’interesse degli investitori e in autonomia dai medesimi, in base a una politica di investimento predeterminata. La voce comprende i fondi comuni di investimento, le Sicav, le Sicaf, gli OICVM, i FIA, gli EuSEF e gli EuVECA.

OICR alternativo

La voce comprende i fondi comuni di investimento, le Sicav e le Sicaf (FIA italiani), nonché gli OICR costituiti in un altro Stato della UE (FIA UE) o in uno Stato non appartenente alla UE (FIA non UE) rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva UE/2011/61 (cosiddetta AIFMD).Sono inclusi tutti gli schemi di investimento non armonizzati ai sensi della direttiva CE/2009/65 (cosiddetta UCITS4) come ad esempio gli hedge funds, i fondi di credito, i fondi immobiliari e i fondi di private equity. Rientrano negli OICR alternativi anche gli EuSEF e gli EuVECA.

OICVM (Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari)

La voce comprende i fondi comuni di investimento e le Sicav (OICVM Italiani) nonché gli OICR costituiti in un altro Stato della UE (OICVM UE), rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva CE/2009/65 (cosiddetta UCITS4). Si tratta di organismi collettivi che investono prevalentemente in valori mobiliari negoziati in mercati regolamentati.

Oneri finanziari netti

Vedi: Autofinanziamento.

BANCA D’ITALIA Appendice201Relazione annuale 2017

Operatore pubblicoLe diverse definizioni di operatore pubblico sono sinteticamente descritte nello schema seguente (vedi anche: Amministrazioni pubbliche).

Definizioni di operatore pubblico

AMMINISTRAZIONIPUBBLICHE

STATO(BILANCIO E TESORERIA)

ALTRI ENTIDELL'AMMINISTRAZIONE CENTRALE

(ANAS)

REGIONIPROVINCE

COMUNIALTRI ENTI

INPSALTRI ENTI

SETTORE

(1) Per enti minori centrali, locali e previdenziali non vi è completa corrispondenza con quelli utilizzati dall'Istat nel definire le Amministrazioni pubbliche.

STATALE

SETTORE PUBBLICO(1)

AMMINISTRAZIONICENTRALI

AMMINISTRAZIONILOCALI

ENTI DIPREVIDENZA

Operazioni dell’Eurosistema attivabili su iniziativa delle contropartiVedi: Depositi overnight presso l’Eurosistema; Operazioni di rifinanziamento marginale.

Operazioni della Banca d’ItaliaLe operazioni della Banca d’Italia sono effettuate in applicazione delle decisioni di politica monetaria adottate dal Consiglio direttivo della BCE. L’Eurosistema dispone di diverse tipologie di strumenti per la conduzione delle operazioni di mercato aperto: lo strumento più importante è rappresentato dalle operazioni temporanee (da attuarsi sulla base di contratti di vendita/acquisto a pronti con patto di riacquisto/vendita a termine o di prestiti garantiti). L’Eurosistema può anche fare ricorso a operazioni definitive, all’emissione di certificati di debito della BCE, agli swap in valuta e alla raccolta di depositi a tempo determinato.Le operazioni di mercato aperto sono svolte dalle singole BCN su iniziativa della BCE, che ne stabilisce le modalità e le condizioni. Esse possono essere condotte sulla base di aste standard, aste veloci o procedure bilaterali. Con riferimento alle finalità perseguite, le operazioni temporanee di mercato aperto si possono distinguere in:a) operazioni di rifinanziamento principali, effettuate con frequenza settimanale e scadenza a una

settimana, mediante aste standard;b) operazioni di rifinanziamento a più lungo termine, effettuate normalmente con frequenza

mensile e scadenza a tre mesi, mediante aste standard; è inoltre possibile la conduzione, a frequenza irregolare, di operazioni con scadenze diverse, quali la durata di un periodo di mantenimento, sei, dodici e trentasei mesi;

c) operazioni di fine-tuning, senza cadenza prestabilita: mirano a regolare gli effetti sui tassi di interesse causati da fluttuazioni impreviste della liquidità nel mercato; sono di norma effettuate mediante aste veloci o procedure bilaterali e possono consistere in operazioni temporanee, definitive, di swap in valuta o di raccolta di depositi a tempo determinato;

d) operazioni di tipo strutturale: mirano a modificare il fabbisogno strutturale di liquidità del settore bancario nei confronti dell’Eurosistema, possono avere la forma di operazioni temporanee o di emissione di certificati di debito della BCE e sono effettuate dalle BCN attraverso aste standard; se le operazioni strutturali sono di tipo definitivo sono effettuate attraverso procedure bilaterali.

Operazioni di fine-tuningVedi: Operazioni della Banca d’Italia.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017202

Operazioni di rifinanziamento a più lungo termine

Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni di rifinanziamento marginale

Operazioni dell’Eurosistema che le controparti, su propria iniziativa, possono utilizzare per ottenere, dietro prestazione di garanzie, credito overnight a un tasso di interesse prestabilito.

Operazioni di rifinanziamento principali

Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni di tipo strutturale

Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.

Operazioni temporanee

della Banca d’Italia

Vedi: Operazioni della Banca d’Italia.delle banche

Vendite (acquisti) di titoli a pronti alla (dalla) clientela, alla (dalla) Banca d’Italia, a (da) altri enti creditizi da parte delle banche e contestuale acquisto (vendita) a termine degli stessi titoli da parte del cedente (cessionario) a un prezzo concordato al momento della stipula del contratto. Vengono ricondotte nelle segnalazioni statistiche di vigilanza quelle operazioni che prevedono l’obbligo di acquisto (vendita) a termine.

Ore lavorate

Definizione della contabilità nazionale utilizzata nella misurazione del volume di lavoro complessivamente impiegato nell’attività produttiva svolta all’interno del paese. L’input di lavoro misurato dalle ore lavorate esclude le ore in CIG (vedi) e quelle retribuite ma non lavorate (per ferie, festività soppresse, malattia, permessi e altro) e include quelle effettuate in aggiunta al normale orario di lavoro; comprende altresì le ore effettuate dai lavoratori irregolari, dagli occupati non dichiarati, dagli stranieri non residenti e nell’ambito dei secondi lavori.

Organismi di investimento collettivo del risparmio

Vedi: OICR.

Organismi di investimento collettivo in valori mobiliari

Vedi: OICVM.

Organizzazione mondiale del commercio (OMC)

Organismo internazionale istituito dal trattato dell’Uruguay Round (vedi); ha iniziato a operare il 1° gennaio 1995. Ha il compito di sorvegliare sull’applicazione dei trattati riguardanti gli scambi internazionali di beni e servizi e la protezione della proprietà intellettuale, di gestire il sistema di risoluzione delle controversie commerciali e di promuovere la liberalizzazione in settori ancora protetti. Ha sede a Ginevra.

Overnight

Vedi: Depositi overnight, a tempo, broken date.

BANCA D’ITALIA Appendice203Relazione annuale 2017

Overnight indexed swap (OIS)Swap sui tassi di interesse in cui una controparte si impegna a pagare un tasso di interesse fisso ricevendo in cambio uno variabile basato sul valore medio di un indice overnight, quale per esempio il tasso Eonia (vedi), durante la durata del contratto.

Paesi a basso reddito per i quali si applica il Debt Sustainability FrameworkSecondo la definizione adottata dal Fondo monetario internazionale (FMI) la categoria include tutti i paesi che hanno accesso sia ai finanziamenti agevolati erogati dal Poverty Reduction and Growth Trust (PRGT), gestito dall’FMI, sia a quelli dell’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (IDA), nonché tutti quei paesi beneficiari di erogazioni a fondo perduto (grants) da parte della stessa IDA.

Paesi avanzatiInclude i Paesi industriali (vedi), i Paesi di recente industrializzazione dell’Asia (NIEs; vedi), Israele, Porto Rico, Repubblica Ceca e San Marino.

Paesi dell’Europa centrale e orientaleAlbania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Turchia, Ungheria.

Paesi dell’ex URSSArmenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldova, Russia, Tagikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan.

Paesi dell’OCSEAustralia, Austria, Belgio, Canada, Cile, Corea del Sud, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria.

Paesi della UEComprendono i 15 paesi membri della UE già prima del maggio 2004 (UE-15: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna e Svezia) e i 13 paesi nuovi membri entrati a far parte della UE dopo tale data (Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria).

Paesi di recente industrializzazione dell’Asia (Newly industrialized Asian economies, NIEs)Corea del Sud, Hong Kong, Macao, Singapore e Taiwan.

Paesi emergenti e in via di sviluppoSono quelli non compresi tra i Paesi avanzati (vedi). Sono ulteriormente raggruppati in:Paesi del MercosurArgentina, Bolivia, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela.Paesi dell’ASEANFilippine, Indonesia, Malaysia, Thailandia, Vietnam (ASEAN-5) e Brunei, Cambogia, Laos, Myanmar e Singapore.Paesi dell’OPECAlgeria, Angola, Arabia Saudita, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Guinea Equatoriale, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Nigeria, Qatar, Venezuela.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017204

Paesi dell’OPEC +Include i paesi OPEC (vedi) e gli altri paesi che hanno aderito all’accordo di riduzione della produzione di greggio nel dicembre 2016 (Russia, Azerbaigian, Bahrein, Brunei, Kazakistan, Malaysia, Messico, Oman, Sudan, Sudan del Sud).Paesi emergenti e in via di sviluppo esportatori di fonti di energiaAlgeria, Angola, Arabia Saudita, Azerbaigian, Bahrein, Bolivia, Brunei, Ciad, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Gabon, Guinea Equatoriale, Iran, Iraq, Kazakistan, Kuwait, Libia, Nigeria, Oman, Qatar, Repubblica del Congo, Russia, Sudan del Sud, Timor Orientale, Trinidad e Tobago, Turkmenistan, Venezuela, Yemen.Paesi emergenti e in via di sviluppo non esportatori di fonti di energiaSono quei paesi non compresi fra quelli esportatori di fonti di energia.

Paesi in via di sviluppo a basso redditoSecondo la definizione adottata nel World Economic Outlook pubblicato ad aprile 2018 la categoria include i paesi che hanno un reddito pro capite inferiore a una certa soglia (fissata a 2.700 dollari nel 2016, a seguito dell’applicazione del metodo Atlas della Banca Mondiale) e che sono caratterizzati da un livello di sviluppo economico e da un grado di apertura finanziaria internazionale insufficienti per poter essere assimilati alle economie emergenti.

Paesi industrialiInclude i Paesi dell’area dell’euro, Australia, Canada, Danimarca, Giappone, Islanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Stati Uniti, Svezia e Svizzera.

Paesi nuovi membri della UEVedi: Paesi della UE.

Passività subordinatePrestiti subordinati (vedi) e strumenti ibridi di patrimonializzazione computabili e non computabili nel patrimonio dell’emittente in base alla vigente disciplina di vigilanza.

Patrimonio di vigilanzaVedi: Fondi propri.

Patto di stabilità e crescitaIl Patto, varato dal Consiglio europeo nel 1997 ad Amsterdam, completa la definizione delle regole di bilancio europee rispetto a quanto già previsto dal Trattato di Maastricht e si articola in due parti: la prima stabilisce le regole atte a prevenire l’accumulazione di squilibri di bilancio eccessivi (parte preventiva); la seconda enuncia le procedure e le sanzioni volte alla correzione di tali squilibri (parte correttiva). Il Patto è stato modificato dal pacchetto di provvedimenti entrato in vigore il 13 dicembre 2011 (six-pack). Tali modifiche rispondono all’obiettivo di rafforzare i meccanismi di sorveglianza multilaterale, di aumentare gli incentivi alla disciplina di bilancio e di rafforzare l’automaticità del meccanismo sanzionatorio. Con il Patto i Paesi della UE (vedi) si impegnano a perseguire un obiettivo di medio termine per il proprio saldo di bilancio strutturale. Tale obiettivo, specifico per ciascun paese, può differire da una posizione di pareggio o di avanzo e si deve collocare non oltre il limite minimo di un disavanzo dell’1 per cento del PIL; esso è stabilito in modo da garantire un margine di sicurezza rispetto alla soglia del 3 per cento del PIL fissata dal Trattato di Maastricht per il disavanzo. I paesi che non hanno ancora conseguito il proprio obiettivo di medio termine devono conseguire un miglioramento del saldo strutturale di almeno lo 0,5 per cento del PIL l’anno come benchmark; l’entità del miglioramento viene poi modulata sulla base delle condizioni cicliche di ciascun paese e dell’incidenza del debito sul PIL. Il percorso di aggiustamento viene valutato anche sulla base

BANCA D’ITALIA Appendice205Relazione annuale 2017

del rispetto di un vincolo alla dinamica della spesa: il tasso di crescita non deve superare quello di medio periodo del PIL potenziale (deve essere inferiore per i paesi che non abbiano ancora raggiunto il proprio obiettivo di medio termine), a meno che la maggiore crescita della spesa non venga compensata da aumenti discrezionali delle entrate. Il Patto ha inoltre reso operativa la regola sul debito introdotta dal Trattato di Maastricht; in particolare, esso prevede che – qualora il rapporto tra il debito e il PIL superi il 60 per cento del prodotto – l’eccedenza debba diminuire di un ventesimo l’anno in un triennio. Tra l’altro il Patto precisa tempi e modalità di attuazione della Procedura per i disavanzi eccessivi (vedi) e stabilisce il contenuto dei programmi di stabilità e dei programmi di convergenza che devono essere aggiornati ogni anno rispettivamente dai paesi della UE che hanno già adottato la moneta unica e da quelli che non lo hanno ancora fatto (vedi: Programmi di stabilità). Con la comunicazione COM/2015/12 la Commissione europea ha chiarito i margini di flessibilità previsti dal Patto e in particolare le modalità con cui tenere conto – nel valutare il rispetto delle regole – delle condizioni cicliche dei paesi, degli shock macroeconomici che investono l’area e degli sforzi compiuti o programmati per promuovere la crescita attraverso l’attuazione di riforme strutturali mirate o il finanziamento di specifici progetti di investimento.

Il Patto di stabilità e crescita è costituito dai regolamenti CE/1997/1466 e CE/1997/1467, come emendati dai regolamenti CE/2005/1055 e CE/2005/1056, dai regolamenti UE/2011/1175 e UE/2011/1177, e dalla risoluzione del Consiglio europeo del 17 giugno 1997.

Patto di stabilità interno

Il Patto di stabilità interno, introdotto con la manovra di bilancio per il 1999, mira a coinvolgere le Amministrazioni locali nel perseguimento degli obiettivi concordati per i conti pubblici in sede europea. Le norme di applicazione del Patto sono state oggetto di frequenti revisioni (cfr. il paragrafo: Finanza decentrata della sezione Descrizione dei principali provvedimenti in materia economica, vari anni). Dal 2016 il Patto di stabilità interno è stato sostituito dal pareggio di bilancio, ossia dall’obbligo di conseguire un saldo non negativo tra entrate e spese finali in termini di competenza.

Persone in cerca di occupazione

Vedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR)

I piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR), introdotti dalla legge di bilancio 2017 (L 232/2016), sono strumenti di investimento che beneficiano di agevolazioni fiscali specializzati nei mercati azionari e obbligazionari italiani. Possono essere attivati attraverso l’investimento in fondi comuni, gestioni patrimoniali, contratti di assicurazione o depositi titoli. I PIR sono soggetti a restrizioni che riguardano la tipologia di beneficiari, gli importi massimi, la composizione del portafoglio e i tempi di detenzione degli strumenti. L’agevolazione fiscale consiste nell’esenzione totale sia dalla tassazione dei redditi derivanti dagli investimenti effettuati nei PIR sia dall’imposta di successione.

Piazza finanziaria italiana

Insieme dei mercati finanziari italiani, delle relative infrastrutture (anche di carattere tecnologico) e degli intermediari che operano su tali mercati, quali banche, altri intermediari finanziari, investitori istituzionali.

Polizze vita index-linked

Polizze vita con prestazioni ancorate a indici di riferimento, normalmente tratti dai mercati azionari. La polizza può prevedere la garanzia di un capitale o rendimento minimo.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017206

Polizze vita rivalutabili

Polizze vita con prestazioni collegate a una gestione separata di valori mobiliari. L’assicuratore garantisce la corresponsione del capitale assicurato e di una rivalutazione pari a una parte del rendimento della gestione separata.

Polizze vita unit-linked

Polizze vita con prestazioni collegate al valore di fondi di investimento. La polizza può prevedere la garanzia di un capitale o rendimento minimo.

Posizione lavorativa

L’Istat definisce una posizione lavorativa come contratto di lavoro, esplicito o implicito, finalizzato allo svolgimento di una prestazione lavorativa contro corrispettivo di un compenso.

Posizione patrimoniale verso l’estero

Prospetto statistico che mostra, a una certa data, la consistenza delle attività e delle passività finanziarie di un paese verso il resto del mondo. Lo schema di presentazione della posizione patrimoniale verso l’estero utilizza gli stessi criteri classificatori del conto finanziario della bilancia dei pagamenti: funzionale, attività/passività, per strumento e settoriale. La bilancia dei pagamenti e la posizione patrimoniale sono raccordabili. La variazione della posizione patrimoniale netta verso l’estero, al netto degli aggiustamenti di valutazione (prezzi degli strumenti finanziari sottostanti, tassi di cambio) e di altri aggiustamenti, corrisponde al saldo del conto finanziario, che a sua volta coincide con la somma dei saldi del conto corrente e del conto capitale e della voce errori e omissioni della bilancia dei pagamenti.

Posizioni aperte (Open interest)

Nei mercati dei futures e delle opzioni, le posizioni aperte sono rappresentate dal totale delle operazioni di acquisto/vendita a termine che non sono state chiuse dagli investitori con operazioni di segno inverso.

Povertà assoluta

Sono considerate in povertà assoluta le persone che vivono in famiglie con una spesa inferiore a quella necessaria per acquistare un paniere di beni e servizi di riferimento la cui composizione varia in base alla dimensione e alla tipologia della famiglia; il valore monetario di tale paniere segue nel tempo le variazioni dei prezzi e si differenzia anche a seconda della ripartizione geografica e della dimensione del comune di residenza.

Pressione fiscale

Incidenza sul PIL (vedi) del complesso delle entrate tributarie e contributive. Comprende le imposte in conto capitale e i contributi sociali figurativi.

Prestiti della Repubblica

Titoli obbligazionari a tasso fisso o variabile emessi dal Tesoro italiano sui mercati esteri sotto la denominazione di Republic of Italy. Sono solitamente denominati nelle principali valute degli euromercati quali dollari, yen, euro.

Prestiti delle banche

L’aggregato comprende, oltre agli impieghi, i pronti contro termine attivi, gli effetti insoluti al protesto e propri, le partite in sofferenza, i prestiti subordinati, le somme depositate dalle banche su conti facenti capo al Tesoro e altre voci di minore entità.

BANCA D’ITALIA Appendice207Relazione annuale 2017

Prestiti per altri scopi

Crediti concessi alle famiglie per finalità connesse ad attività economiche e per scopi diversi dal consumo e dall’acquisto di immobili.

Prestiti per l’acquisto di abitazioni

Crediti concessi alle famiglie per effettuare investimenti immobiliari, ivi inclusi la costruzione e la ristrutturazione.

Prestiti sindacati

Operazioni di finanziamento in cui una o più istituzioni finanziarie capofila contrattano le condizioni con il debitore e organizzano il collocamento di quote del prestito presso altri intermediari.

Prestiti subordinati

Strumenti di finanziamento il cui schema negoziale prevede che i portatori dei documenti rappresentativi del prestito siano soddisfatti successivamente agli altri creditori in caso di liquidazione dell’ente emittente.

Prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli sono contratti in cui una parte (il prestatore) consegna all’altra (il prestatario) una determinata quantità di titoli, e l’altra si impegna a restituire, a una data scadenza, titoli della medesima specie e quantità. A garanzia delle operazioni il prestatario può conferire denaro o valori mobiliari.

Prezzi al consumo

Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale e per le famiglie di operai e impiegati

L’indice per l’intera collettività nazionale fa riferimento ai consumi finali delle famiglie originati da transazioni monetarie effettuate sul territorio economico nazionale. L’indice per le famiglie di operai e impiegati si riferisce ai consumi dell’insieme delle famiglie che fanno capo a un lavoratore dipendente operaio o impiegato; viene calcolato anche al netto dei tabacchi, come previsto dalla L. 81/1992. Quest’ultimo indicatore è utilizzato a fini legislativi.Indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA)

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo consente di confrontare i tassi di inflazione dei Paesi della UE (vedi); è prodotto dall’Istat, dal gennaio 1997, sulla base di metodologie comuni indicate dall’Eurostat.

Prezzi alla produzione dei prodotti industriali

L’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali misura le variazioni nel tempo dei prezzi che si formano nel primo stadio di commercializzazione dei principali beni fabbricati da imprese con stabilimenti di produzione localizzati nel paese di riferimento e venduti all’interno del territorio nazionale (mercato interno) o direttamente esportati (mercato estero).

Principali paesi esportatori di petrolio

Algeria, Angola, Arabia Saudita, Ecuador, Emirati Arabi Uniti, Iran, Iraq, Kuwait, Libia, Messico, Nigeria, Norvegia, Qatar, Russia, Venezuela.

Principali paesi industriali

Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017208

Procedura per i disavanzi eccessiviI Paesi della UE (vedi) devono evitare disavanzi eccessivi (art. 126 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea). A tal fine i paesi devono rispettare le regole di bilancio sancite dal Trattato. In particolare, il disavanzo deve essere inferiore al 3 per cento del PIL (vedi) e il debito deve essere inferiore al 60 per cento del prodotto o, se superiore, deve ridursi a una velocità adeguata. La Commissione europea controlla l’evoluzione dei conti pubblici nei singoli paesi e la conformità di quest’ultima rispetto ai limiti fissati per il disavanzo e il debito. Qualora un paese violi una o entrambe le suddette regole, viene avviata una procedura – denominata Procedura per i disavanzi eccessivi (vedi) – volta a far riportare i conti pubblici del paese in esame in una situazione coerente con le regole di bilancio del Trattato. La procedura, i cui tempi e modalità di applicazione sono precisati dal Patto di stabilità e crescita (vedi), si articola in varie fasi e prende avvio con un rapporto della Commissione europea.

Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL)Corrisponde alla produzione totale di beni e servizi dell’economia, diminuita dei consumi intermedi e aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle importazioni. È pari alla somma dei valori aggiunti (vedi: Valore aggiunto) ai prezzi del produttore delle varie branche, aumentata dell’IVA e delle imposte indirette sulle importazioni.

Programmi di stabilitàCome previsto dal Patto di stabilità e crescita (vedi), ogni paese dell’area dell’euro deve presentare al Consiglio della UE (vedi) e alla Commissione europea, nell’ambito del semestre europeo, le informazioni necessarie ai fini della sorveglianza multilaterale – stabilita dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea – dell’economia e delle politiche economiche. Tali informazioni sono fornite annualmente entro la fine di aprile mediante documenti elaborati dai governi denominati programmi di stabilità. Tali documenti includono: informazioni sull’obiettivo di bilancio di medio termine, sul percorso di avvicinamento a tale obiettivo e sull’evoluzione del rapporto fra il debito e il prodotto; previsioni sulla crescita delle spese e delle entrate; le principali ipotesi sull’andamento atteso per le più importanti variabili macroeconomiche; una valutazione quantitativa degli interventi discrezionali di politica di bilancio e di altre politiche adottate e/o proposte per raggiungere gli obiettivi fissati nel programma; un’analisi dell’impatto sui conti pubblici di eventuali modifiche alle ipotesi macroeconomiche adottate. I programmi di stabilità vengono esaminati dalla Commissione europea e dal Comitato economico e finanziario (vedi); i loro rapporti costituiscono la base per la valutazione dei programmi da parte del Consiglio dell’Ecofin (vedi), in particolare con riferimento al rispetto del complesso delle regole di bilancio europee. Anche i paesi della UE che non appartengono all’area dell’euro devono presentare annualmente documenti programmatici denominati programmi di convergenza.

Project financingOperazione di finanziamento a lungo termine che prevede il coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione e nell’accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche in vista di guadagni futuri legati alla gestione delle opere medesime.

Punto base (Basis point)Corrisponde a un centesimo di punto percentuale.

Raccolta bancariaComprende i depositi e le obbligazioni.

Rapporto di turnoverMisura il grado di mobilità, o di liquidità, di uno stock di attività finanziarie. È calcolato come rapporto tra il volume di scambi e la consistenza in essere di attività finanziarie.

BANCA D’ITALIA Appendice209Relazione annuale 2017

Redditi da lavoro dipendenteCosto sostenuto dai datori di lavoro per i lavoratori, a titolo di remunerazione del lavoro dipendente; include le Retribuzioni lorde (vedi) e gli oneri sociali – somma dei contributi sociali effettivi e dei contributi sociali figurativi – a carico delle imprese.

Redditi prelevati dai membri delle quasi-societàQuota dei profitti delle quasi-società (vedi: Settori istituzionali) prelevata dai membri delle stesse per il soddisfacimento dei propri bisogni individuali.

Reddito da signoraggioÈ il reddito connesso con la funzione di emissione della moneta ed è definito, nell’ambito del SEBC, come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita della circolazione in euro. Il reddito da signoraggio della BCE è rappresentato dalla remunerazione dei crediti nei confronti delle BCN dell’Eurosistema, corrispondenti alla quota di banconote in euro convenzionalmente assegnata alla BCE (pari all’otto per cento della circolazione complessiva dell’Eurosistema). Tale reddito viene distribuito alle BCN in proporzione alla rispettiva quota di partecipazione al capitale della BCE. L’ammontare del reddito da signoraggio della BCE può essere ridotto, con decisione del Consiglio direttivo della BCE, in relazione ai costi sostenuti dalla stessa per l’emissione e la gestione operativa delle banconote in euro. Inoltre il Consiglio direttivo può decidere di non dar luogo, in tutto o in parte, alla distribuzione del reddito da signoraggio per: (a) assicurare che la ripartizione annuale complessiva degli utili non ecceda il profitto netto della BCE per l’esercizio; (b) destinarlo a un fondo di accantonamento (fondo di riserva generale) costituito, nel bilancio della BCE, a fronte dei rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo dell’oro.

Reddito equivalenteReddito familiare diviso per la dimensione equivalente della famiglia che tiene conto dell’esistenza di economie di scala nelle necessità di consumo della stessa; ad esempio, le spese per elettricità in una famiglia di tre componenti sono inferiori a tre volte tanto quelle di un nucleo con un solo componente. La dimensione equivalente della famiglia è calcolata applicando la scala di equivalenza modificata dell’OCSE (la quale attribuisce valore 1 al primo componente adulto, 0,5 a ogni altro componente di età superiore a 13 anni e 0,3 a ogni componente di età uguale o inferiore a 13 anni).

Reddito mistoProventi affluiti alle famiglie come remunerazione delle prestazioni svolte dai proprietari delle imprese non costituite in forma di società e dai loro familiari; includono implicitamente la partecipazione agli utili delle stesse imprese.

Reddito monetarioNorme statutarie. – Secondo l’art. 32 dello Statuto del SEBC il reddito monetario delle BCN riviene dall’esercizio delle funzioni di politica monetaria da parte delle BCN stesse ed è definito – in generale – come reddito annuo originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e dei depositi degli enti creditizi. È prevista la possibilità che, su delibera del Consiglio direttivo della BCE, dopo l’inizio della terza fase della UE il reddito monetario sia calcolato secondo un metodo alternativo per un periodo che non superi i cinque anni. L’ammontare del reddito monetario viene decurtato di un importo pari agli interessi pagati sui depositi degli enti creditizi. La somma dei redditi monetari delle BCN viene ripartita fra le stesse – attraverso la BCE – in proporzione alle quote versate di capitale della BCE, fatto salvo l’eventuale utilizzo dei redditi monetari, in base all’art. 33.2 dello Statuto, ai fini del ripianamento delle perdite della BCE (vedi: Ripianamento delle perdite d’esercizio della BCE).Applicazione. – Prima dell’avvio della terza fase il Consiglio direttivo della BCE – a causa delle rilevanti differenze esistenti tra i bilanci delle diverse BCN – aveva deliberato l’adozione di un metodo di calcolo alternativo. Tale metodo (cosiddetto indiretto), utilizzato per il triennio

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017210

1999-2001, non prendeva in considerazione i rendimenti effettivi degli attivi dei bilanci, ma applicava un unico tasso di riferimento (convenzionalmente pari al tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema) a un aggregato di passività monetarie nei confronti di controparti del settore finanziario dell’area dell’euro relative alle operazioni di politica monetaria denominate in euro (conti correnti inclusi i depositi di riserva obbligatoria; depositi overnight; depositi a tempo determinato; depositi collegati alle richieste di margini; depositi derivanti da operazioni temporanee di vendita finalizzate al drenaggio della liquidità; passività connesse all’emissione da parte della BCE di certificati di debito).Con decisione del 6 dicembre 2001 il Consiglio direttivo della BCE ha stabilito, nonostante il persistere di una certa disomogeneità tra i bilanci delle BCN, di abbandonare il metodo alternativo. Sulla base del citato atto normativo, per l’esercizio 2002 il calcolo del reddito monetario è stato effettuato con il metodo indiretto ma con l’inclusione, nell’aggregato delle passività monetarie (liability base), delle banconote in circolazione e di talune passività (nette) intra Eurosistema (connesse con le transazioni TARGET (vedi) e con l’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema).A partire dall’esercizio 2003 viene adottato un metodo di calcolo semidiretto, in base al quale il reddito monetario (da accentrare) di ciascuna BCN è pari al reddito annuo che essa ottiene dai cosiddetti attivi earmarkable, detenuti in contropartita della liability base. Per ciascuna BCN la liability base è costituita principalmente da: banconote in circolazione; passività verso istituzioni creditizie dell’area dell’euro relative a operazioni di politica monetaria denominate in euro; passività intra Eurosistema (nette) risultanti dalle transazioni TARGET2 (vedi); passività intra Eurosistema (nette) derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema. Gli interessi corrisposti sulle passività incluse nella liability base vengono dedotti dal reddito monetario da accentrare. Gli attivi earmarkable di ciascuna BCN sono costituiti principalmente da: rifinanziamento a istituzioni creditizie dell’area dell’euro per operazioni di politica monetaria; titoli detenuti per finalità di politica monetaria; crediti intra Eurosistema equivalenti al trasferimento delle riserve alla BCE; crediti intra Eurosistema (netti) risultanti dalle transazioni TARGET2; crediti intra Eurosistema (netti) derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema; un determinato ammontare di oro e crediti in oro proporzionato alla quota di partecipazione al capitale della BCE. L’oro è considerato infruttifero; i titoli detenuti per finalità di politica monetaria, acquistati nell’ambito dei primi due programmi di acquisto di obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond Purchase Programme, CBPP; decisioni BCE 2 luglio 2009, n. 16 e 3 novembre 2011, n. 17) e i titoli pubblici acquistati nell’ambito del programma di acquisto di attività del settore pubblico (Public Sector Purchase Programme, PSPP; decisione BCE 4 marzo 2015, n. 10) sono considerati fruttiferi in misura pari all’ultimo tasso marginale applicato alle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema. Qualora l’ammontare degli attivi earmarkable ecceda o sia inferiore alla liability base, la differenza è compensata applicando alla stessa il tasso marginale praticato sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema.

Reddito nazionale lordo disponibile

Corrisponde al PIL ai prezzi di mercato, più il saldo delle operazioni correnti con il resto del mondo relative a imposte indirette sulla produzione e sulle importazioni, contributi alla produzione, redditi da lavoro dipendente, redditi da capitale e di impresa, operazioni di assicurazione contro danni e altri trasferimenti unilaterali.Il reddito nazionale lordo disponibile si ripartisce fra i diversi settori istituzionali. Il reddito lordo disponibile delle Amministrazioni pubbliche coincide con la somma dei consumi collettivi di loro competenza e dell’avanzo di bilancio; quello delle imprese corrisponde agli utili accantonati; quello delle famiglie consumatrici è pari alla somma dei redditi da lavoro dipendente e indipendente, dei redditi da proprietà (al lordo degli ammortamenti), delle prestazioni sociali e del saldo dei trasferimenti, al netto delle imposte correnti su reddito e patrimonio e dei contributi sociali.

Regional Bank Lending Survey

Vedi: Indagine regionale sul credito bancario.

BANCA D’ITALIA Appendice211Relazione annuale 2017

Regolazioni di debiti pregressiOperazioni con le quali lo Stato regola in contanti o in titoli la posizione debitoria propria o di un altro soggetto pubblico, relativa a transazioni effettuate in esercizi precedenti.

Republic of ItalyVedi: Prestiti della Repubblica.

Requisiti patrimonialiRisorse patrimoniali minime richieste a banche, SIM, intermediari finanziari vigilati e SGR, commisurate al tipo di attività svolta e ai rischi finanziari sottostanti.

Retribuzioni lordeComprendono i salari, gli stipendi e le competenze accessorie corrisposti ai lavoratori dipendenti, al lordo delle trattenute erariali e previdenziali a loro carico.

Reverse chargeMeccanismo di contrasto all’evasione fiscale che, per alcuni settori industriali, prevede il trasferimento dell’obbligo di versare l’IVA dal fornitore all’acquirente dei beni o dei servizi.

Reverse repo (Reverse repurchase agreement)Le operazioni di reverse repo sono dei contratti pronti contro termine (vedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine), attraverso cui la Riserva federale assorbe liquidità (riduzione della base monetaria) cedendo a pronti dei titoli detenuti nel proprio portafoglio e impegnandosi contestualmente al riacquisto a una data futura e a un prezzo prestabilito degli stessi, comprensivo di un tasso di remunerazione. Operazioni di reverse repo possono anche essere condotte tra controparti di mercato. In questo caso non determinano una variazione dell’ammontare delle riserve presenti nel sistema bancario, lasciando invariata la base monetaria.

Riba (Ricevuta bancaria)Ordine di incasso disposto dal creditore alla propria banca (banca assuntrice) e da quest’ultima trasmesso attraverso una apposita procedura interbancaria, il Sistema per la trasmissione telematica dei dati (Sitrad; vedi), alla banca domiciliataria che provvede a inviare un avviso di pagamento al debitore.

Rilevazione sulle forze di lavoroIndagine campionaria condotta dall’Istat, utilizzata per la stima dei principali aggregati e indicatori del mercato del lavoro. Fino al quarto trimestre del 2003 essa veniva effettuata nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre; dal 2004 è condotta in tutte le settimane dell’anno.Disoccupati (Persone in cerca di occupazione)Includono le persone tra i 15 e i 74 anni di età non occupate che hanno effettuato almeno un’azione attiva di ricerca di lavoro nelle quattro settimane che precedono la settimana di riferimento e sono disponibili a lavorare nelle due settimane successive.OccupatiPersone residenti in età lavorativa (15 anni e oltre) che dichiarano di avere un’occupazione oppure di aver effettuato una o più ore di lavoro. Secondo la posizione professionale gli occupati possono essere: “dipendenti”, se esercitano un lavoro alle dipendenze altrui e percepiscono una retribuzione sotto forma di salario o stipendio; “indipendenti”, se svolgono un’attività lavorativa assumendo il rischio economico che ne consegue. Gli “occupati a tempo parziale” sono quelli che si dichiarano tali (nell’indagine dell’Istat non è ulteriormente precisata la definizione). Gli “occupati dipendenti a tempo determinato” sono quelli che dichiarano di svolgere un’attività di lavoro alle dipendenze con

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017212

un contratto a termine. Per la definizione di “occupati equivalenti” usata in contabilità nazionale vedi: Unità di lavoro.Persone in cerca di occupazioneVedi: Disoccupati.Forze di lavoroTotale delle persone occupate e di quelle in cerca di occupazione (disoccupati, persone in cerca di prima occupazione e altre persone in cerca di occupazione).Tassi di occupazione, di attività o partecipazione e di disoccupazioneIl “tasso di occupazione” è il rapporto tra il numero degli occupati e la popolazione in una certa classe di età; il “tasso di attività” o “di partecipazione” è il rapporto tra il totale delle forze di lavoro e la popolazione in una certa classe di età; in assenza di ulteriori qualificazioni i due tassi si intendono riferiti alla popolazione tra i 15 e i 64 anni di età. Il tasso di disoccupazione è il rapporto tra il numero delle persone in cerca di occupazione e il totale delle forze di lavoro. Per misurare la quantità di lavoro inutilizzato nell’economia, quest’ultimo tasso può essere corretto per la CIG (vedi), considerando tra le persone senza lavoro gli addetti che dichiarano di essere stati collocati in CIG nel periodo di riferimento in misura proporzionale alle ore di CIG utilizzate; può inoltre essere ampliato per includere i lavoratori scoraggiati, ovvero coloro che pur essendo disponibili a lavorare immediatamente non cercano attivamente un’occupazione.

Ripianamento delle perdite di esercizio della BCEAi sensi dell’art. 33.2 dello Statuto del SEBC, l’eventuale perdita di esercizio della BCE viene ripianata, nell’ordine, come segue:a) viene utilizzato il fondo di riserva generale della BCE;b) su decisione del Consiglio direttivo della BCE, la restante perdita viene compensata con

il Reddito monetario (vedi) dell’anno di riferimento in misura proporzionale agli importi assegnati a ciascuna BCN e fino a concorrenza dei medesimi.

Rischio di creditoEventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria non venga assolta né alla scadenza né successivamente.

Rischio di liquiditàEventualità per il creditore che un’obbligazione finanziaria venga assolta non alla scadenza, ma con ritardo non predeterminato anche se breve. Nei sistemi di pagamento prende la denominazione di rischio di regolamento.

Rischio operativoRischio di perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni.

Riserva obbligatoriaLa riserva obbligatoria nell’area dell’euro è disciplinata dall’art. 19 dello Statuto del SEBC, dal regolamento CE/1998/2531, dal regolamento CE/1998/2818 e dal regolamento CE/2003/1745. Il regolamento della BCE ha stabilito che l’aggregato soggetto agli obblighi di riserva comprende le seguenti passività delle banche denominate in qualsiasi valuta: depositi, titoli di debito, strumenti di raccolta a breve termine. Sono escluse le passività nei confronti della BCE e delle banche centrali dei paesi che hanno adottato l’euro nonché delle altre banche soggette alla riserva obbligatoria dell’Eurosistema. Si applica un’aliquota pari a zero alle passività incluse nell’aggregato soggetto agli obblighi di riserva con scadenza superiore a due anni e ai pronti contro termine e una pari all’1,0 per cento alle rimanenti (2,0 per cento tra il 1° gennaio 1999 e il 17 gennaio 2012); viene

BANCA D’ITALIA Appendice213Relazione annuale 2017

riconosciuta un’esenzione di 100.000 euro dalla riserva dovuta. L’Eurosistema ha adottato il meccanismo della mobilizzazione della riserva obbligatoria, che prevede un rispetto dell’obbligo nella media del periodo di mantenimento. Fino al 23 gennaio 2004 il periodo di mantenimento della riserva obbligatoria aveva inizio il 24 di ciascun mese e termine il 23 del mese successivo. Dal 24 gennaio 2004 il periodo di mantenimento inizia nel giorno di regolamento dell’operazione di rifinanziamento principale immediatamente successiva alla riunione del Consiglio direttivo in cui si valuta l’orientamento della politica monetaria e termina nel giorno precedente la data del regolamento della corrispondente operazione successiva alla seguente riunione del Consiglio dedicata alla politica monetaria. Per le istituzioni soggette agli obblighi di segnalazione, i dati di bilancio di fine mese vengono utilizzati ai fini della determinazione dell’aggregato soggetto a riserva per il periodo di mantenimento che ha inizio nel secondo mese successivo a tale data. Le banche possono movimentare l’intero ammontare del deposito. La misura della remunerazione della riserva obbligatoria è pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali effettuate dall’Eurosistema durante il periodo di mantenimento.

Riserve ufficialiSecondo la definizione armonizzata per la UEM, costituiscono riserve ufficiali le attività liquide sotto il diretto controllo dell’autorità monetaria rappresentate da crediti vantati nei confronti di paesi non aderenti alla UEM e denominati in valute diverse dall’euro. Questo criterio è valido per la determinazione dell’aggregato “riserve” sia a livello nazionale sia a livello UEM. I dati sulle riserve ufficiali sono calcolati su base lorda, non tenendo quindi conto delle passività. Le attività di riserva comprendono le sottovoci: oro monetario, Diritti speciali di prelievo (DSP), posizione di riserva nell’FMI, valute estere (ulteriormente ripartite in valute e depositi, titoli, strumenti finanziari e derivati) e altre attività.

Risparmio gestitoVedi: Investitori istituzionali.

Risparmio lordoVedi: Conto di utilizzazione del reddito.

Risultato lordo di gestioneVedi: Conto della distribuzione del prodotto interno lordo.

Saldo corretto per il ciclo economicoIl saldo dei conti pubblici corretto per gli effetti del ciclo economico fornisce una stima del saldo che si registrerebbe qualora il sistema economico si collocasse sul suo sentiero di crescita tendenziale, senza presentare fluttuazioni cicliche.

Saldo delle operazioni correnti con il resto del mondoNella contabilità nazionale, è l’eccedenza delle entrate sulle uscite del paese per le transazioni correnti con l’estero (merci, servizi, redditi dei fattori e trasferimenti correnti).

Saldo finanziarioDifferenza tra il flusso complessivo delle attività finanziarie e quello delle passività dei diversi settori istituzionali. Concettualmente corrisponde all’accreditamento o all’indebitamento netto del conto del capitale della contabilità nazionale. Discrepanze tra questi due saldi possono essere determinate dalle diverse fonti utilizzate.

Saldo primarioSaldo dei conti pubblici, calcolato al netto degli interessi passivi.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017214

Saldo strutturaleSaldo dei conti pubblici calcolato al netto degli effetti del ciclo economico e delle misure temporanee.

Saldo tendenzialeSaldo dei conti pubblici valutato nell’ipotesi di assenza di interventi da parte dell’autorità responsabile della politica di bilancio.

Scarto di emissioneDifferenza tra il valore nominale di un titolo e il suo prezzo all’emissione.

SCT InstVedi: SEPA Instant Credit Transfer.

SEC 2010Nel 2014 i Paesi della UE (vedi) hanno adottato il nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC 2010), che ha sostituito il SEC 95. Tra le principali differenze rispetto alla precedente versione, sono state introdotte innovazioni nelle metodologie e nelle pratiche di compilazione dei conti, nei metodi di misurazione nazionali e nelle fonti statistiche adottate.

Security operations center (SOC) Il security operations center è un centro costituito all’interno di un’azienda o di un ente per erogare servizi di sicurezza informatica su base continuativa. In caso di emergenza lavora in collaborazione con il computer emergency response team (CERT; vedi) dove presente.

SEPA (Single Euro Payments Area)La SEPA è l’area unica dei pagamenti in euro in cui il cittadino, l’impresa, la Pubblica amministrazione e ogni altro operatore economico possono effettuare e ricevere pagamenti in euro secondo regole, procedure operative e prassi di mercato uniformi. Alla SEPA aderiscono i 28 paesi della UE, inclusi quelli non euro, e anche altri paesi non appartenenti alla UE. La SEPA rappresenta il naturale completamento del passaggio alla moneta unica per i pagamenti al dettaglio con strumenti diversi dal contante.

SEPA Instant Credit Transfer (SCT Inst) Il SEPA Instant Credit Transfer (SCT Inst) è uno strumento di pagamento istantaneo in euro in formato SEPA (vedi) introdotto ufficialmente dallo European Payments Council (EPC) il 21 novembre 2017. Lo schema prevede un tempo massimo di esecuzione per ogni transazione di 10 secondi, con disponibilità del servizio 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Il limite massimo di importo per transazione è pari a 15.000 euro, con possibilità per i partecipanti di decidere bilateralmente di incrementare il limite di importo e/o di ridurre il tempo di esecuzione.

Servizio del debitoSi riferisce al pagamento degli interessi e delle rate di ammortamento sul debito accumulato.

Settore detentore delle attività monetarieNella definizione adottata dal SEBC include gli Altri residenti (vedi) e le Altre Amministrazioni pubbliche (vedi).

Settore privatoNei calcoli del risparmio comprende: famiglie, società finanziarie e non finanziarie.

BANCA D’ITALIA Appendice215Relazione annuale 2017

Settore pubblicoVedi lo schema alla voce: Operatore pubblico.

Settore stataleVedi lo schema alla voce: Operatore pubblico.

Settori istituzionaliRaggruppamenti di unità istituzionali che manifestano autonomia e capacità di decisione in campo economico-finanziario e che, fatta eccezione per le famiglie, tengono scritture contabili separate. Il Sistema europeo dei conti (SEC 2010) classifica le unità istituzionali in base alla funzione principale e alla tipologia del produttore.L’articolazione in settori istituzionali dei conti finanziari è la seguente (per le principali novità introdotte con il SEC 2010 cfr. nella sezione Note metodologiche la voce Attività e passività finanziarie dell’Italia):a) società non finanziarie. Comprende società e quasi-società private e pubbliche: tra queste

ultime figurano le aziende autonome, le Ferrovie dello Stato, le aziende municipalizzate e consortili, le imprese a partecipazione statale, le altre imprese pubbliche. Per quasi-società si intendono quelle unità che, pur essendo prive di personalità giuridica, dispongono di contabilità completa e hanno un comportamento economico separabile da quello dei proprietari; esse comprendono le società in nome collettivo e in accomandita semplice, nonché le società semplici e di fatto e le imprese individuali con più di cinque addetti;

b) società finanziarie. Si articola in quattro sottosettori: b.1) istituzioni finanziarie monetarie (IFM; vedi);b.2) altri intermediari finanziari. Comprende società di finanziamento, SIM, società

fiduciarie di gestione, fondi comuni non monetari e Sicav, altri OICR, altre imprese finanziarie;

b.3) ausiliari finanziari. Comprende le unità istituzionali la cui funzione principale consiste nell’esercitare attività strettamente connesse all’intermediazione finanziaria, ma non costituenti esse stesse intermediazione finanziaria. Vi appartengono autorità centrali di controllo dei mercati finanziari, quali la Consob e l’Ivass, enti vari preposti al funzionamento dei mercati, associazioni tra banche e tra imprese finanziarie e assicurative, società che gestiscono fondi comuni, mediatori e promotori finanziari, agenti di cambio con più di un addetto;

b.4) imprese di assicurazione e fondi pensione;c) Amministrazioni pubbliche (vedi). Si articola in tre sottosettori:

c.1) Amministrazioni centrali;c.2) Amministrazioni locali;c.3) Enti di previdenza e assistenza sociale;

d) famiglie e Istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie (Isp; vedi). Comprende gli individui o i gruppi di individui nella loro funzione di consumatori o in quella di produttori di beni e servizi, purché il loro comportamento economico e finanziario non sia tale da configurare una quasi-società;

e) resto del mondo.

SGRSocietà con sede legale e direzione generale in Italia autorizzata alla gestione di OICR (vedi) e dei relativi rischi.

SIA spaVedi: Società interbancaria per l’automazione.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017216

SIA/BI-Comp

Clearing and settlement mechanism (vedi) nel quale le funzioni di compensazione sono svolte dall’automated clearing house (vedi) gestita dalla SIA spa (vedi) e il regolamento avviene tramite il sistema BI-Comp (vedi) gestito dalla Banca d’Italia.

Sicaf

OICR (vedi) costituito in forma di società per azioni a capitale fisso con sede legale e direzione generale in Italia avente per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta di proprie azioni e di altri strumenti partecipativi.

Sicav

OICR (vedi) costituito in forma di società per azioni a capitale variabile con sede legale e direzione generale in Italia avente per oggetto esclusivo l’investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l’offerta di proprie azioni.

Sistema ancillare

Sistema gestito da un soggetto insediato nel SEE (vedi), sottoposto a vigilanza e/o sorveglianza da parte di un’autorità competente e che osserva gli obblighi di sorveglianza per l’ubicazione delle infrastrutture che offrono servizi in euro. Nei sistemi ancillari si effettuano lo scambio e/o la compensazione dei pagamenti e degli strumenti finanziari e le relative obbligazioni monetarie sono regolate in TARGET2 (vedi).

Sistema per la trasmissione telematica di dati (Sitrad)

È una infrastruttura telematica che consente la trasmissione tra i partecipanti dei dati e dei flussi informativi connessi con l’esecuzione di operazioni bancarie e finanziarie. Sitrad si basa sull’utilizzo di infrastrutture tecnologiche di rete e standard di colloquio condivisi, nonché sull’operatività di centri applicativi che svolgono funzioni di elaborazione. Il sistema è disciplinato dalla Convenzione per la partecipazione al sistema per la trasmissione telematica di dati approvata dal comitato direttivo della Convenzione interbancaria per l’automazione (CIPA), dalle deliberazioni assunte dalla CIPA e dai regolamenti emanati dall’ABI e da Bancomat spa.

Sistema monetario europeo (SME)

Accordo di cooperazione monetaria tra i Paesi della UE (vedi), entrato in vigore il 13 marzo 1979 e cessato il 31 dicembre 1998 con l’inizio della terza fase della UEM, avente come obiettivo la creazione di un’area di stabilità monetaria in Europa. Esso comprendeva: l’istituzione dell’ecu quale unità di conto e strumento di riserva e di regolamento nella UE, amministrato dal Fondo europeo per la cooperazione monetaria fino al 31 dicembre 1993 e successivamente dall’IME; i meccanismi di cambio e di intervento (vedi: Accordi europei di cambio); il sostegno finanziario a breve termine e il concorso finanziario a medio termine; meccanismi comunitari per il finanziamento della bilancia dei pagamenti.

Sistema monetario europeo 2 (SME2)

Vedi: Accordi europei di cambio II.

Sitrad

Vedi: Sistema per la trasmissione telematica di dati

SOC

Vedi: Security operations center.

BANCA D’ITALIA Appendice217Relazione annuale 2017

Social lendingStrumento attraverso il quale, tramite piattaforme online, una pluralità di soggetti può richiedere a una pluralità di potenziali finanziatori fondi rimborsabili per uso personale o per finanziare un progetto.

Società di gestione armonizzataSocietà con sede legale e direzione generale in uno Stato membro della UE diverso dall’Italia autorizzata, ai sensi delle direttive comunitarie in materia di OICVM (vedi), a prestare il servizio di gestione collettiva del risparmio.

Società di gestione del risparmioVedi: SGR.

Società di gestione UESocietà autorizzata alla gestione di OICVM (vedi) in uno Stato della UE diverso dall’Italia.

Società di investimento a capitale fissoVedi: Sicaf.

Società di investimento a capitale variabileVedi: Sicav.

Società finanziarie ex art. 106 del TUB (ante D.lgs. 141/2010)Soggetti, diversi dalle banche, iscritti nell’elenco generale di cui all’art. 106 del TUB, nella formulazione preesistente alla riforma introdotta dal D.lgs. 141/2010 e successive modifiche. Essi svolgevano professionalmente nei confronti del pubblico le attività di concessione di finanziamenti sotto qualsiasi forma, di assunzione di partecipazioni e di intermediazione in cambi. La Banca d’Italia ha cessato la tenuta dell’elenco generale a partire dal 12 maggio 2016 (art. 10 del D.lgs. 141/2010).

Società finanziarie ex art. 107 del TUB (ante D.lgs. 141/2010)Intermediari finanziari iscritti, in base ai criteri fissati dal Ministro dell’Economia e delle finanze, nell’elenco speciale previsto dall’art. 107 del TUB, nella formulazione preesistente alla riforma introdotta dal D.lgs. 141/2010 e successive modifiche, e sottoposti a vigilanza della Banca d’Italia. Sono inclusi i confidi di maggiore dimensione, che superano determinate soglie di operatività fissate dal Ministero dell’Economia e delle finanze. La Banca d’Italia ha cessato la tenuta dell’elenco speciale a partire dal 12 maggio 2016 (art. 10 del D.lgs. 141/2010).

Società interbancaria per l’automazione (SIA spa)È una società nata nel 1978 con sede legale a Milano attiva nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici dedicati a istituzioni finanziarie, banche centrali, imprese e pubbliche amministrazioni, nelle aree dei pagamenti, della monetica, dei servizi di rete e dei mercati dei capitali. Il gruppo SIA eroga servizi in 48 paesi tra Europa, Medio Oriente, Africa e Oceania, posizionandosi come operatore leader nell’elaborazione delle transazioni elettroniche e nella gestione delle infrastrutture di servizio europee, nei mercati dei processi autorizzativi per le carte di pagamento, dei servizi e sistemi di pagamento, delle soluzioni per gli intermediari finanziari e nell’area dei servizi di networking.

Società non finanziarieVedi: Settori istituzionali.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017218

Società per la cartolarizzazione dei creditiVedi: Società veicolo.

Società veicoloSocietà che ha per oggetto esclusivo la realizzazione di una o più operazioni di cartolarizzazione e che, in tale ambito, emette strumenti finanziari negoziabili.

Sofferenze netteSofferenze al netto dell’ammontare complessivo delle perdite di valore.

Sofferenze rettificateEsposizione complessiva per cassa di un affidato verso il sistema finanziario, quando questi viene segnalato alla Centrale dei rischi:a) in sofferenza dall’unico intermediario che ha erogato il credito;b) in sofferenza da un intermediario e tra gli sconfinamenti dall’unico altro intermediario esposto;c) in sofferenza da un intermediario e l’importo della sofferenza è almeno il 70 per cento

dell’esposizione complessiva verso il sistema finanziario o vi siano sconfinamenti pari o superiori al 10 per cento;

d) in sofferenza da almeno due intermediari per importi pari o superiori al 10 per cento del credito utilizzato complessivo per cassa.

Sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei serviziDal 1993 la Banca d’Italia conduce, nel periodo settembre-ottobre, un sondaggio tra le imprese nel quale raccoglie informazioni qualitative sulle tendenze congiunturali. Il campione è in linea di principio coincidente con quello dell’indagine annuale sulle imprese industriali e dei servizi condotta dalla Banca d’Italia all’inizio dell’anno (vedi: Indagine sulle imprese industriali e dei servizi). I principali risultati e dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nella collana Statistiche. I dati elementari sono disponibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy remote access to micro data).

Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in ItaliaLa Banca d’Italia – in collaborazione con Tecnoborsa scpa e con l’Agenzia delle Entrate (Osservatorio del mercato immobiliare) – conduce un’indagine trimestrale sull’andamento del mercato delle abitazioni in Italia. L’indagine, avviata nel 2009, descrive le opinioni degli operatori sull’andamento delle compravendite di immobili residenziali, delle quotazioni nel trimestre di riferimento rispetto al precedente e sulle prospettive a breve termine locali e nazionali. I principali risultati e dettagli sulla metodologia impiegata sono pubblicati nella collana Statistiche. I dati elementari sono disponibili attraverso il sistema di elaborazione a distanza BIRD (vedi: Bank of Italy remote access to micro data).

Sostituzione di mutuoOperazione in cui un mutuatario sostituisce il contratto di mutuo esistente, anche con la propria banca, aumentando l’importo del prestito; è prevista l’iscrizione di una nuova ipoteca con un costo per il cliente.

Spazio economico europeoLo Spazio economico europeo (SEE) è stato costituito nel 1994 da Liechtenstein, Norvegia e Islanda, tre dei quattro Stati membri dell’Associazione europea di libero scambio, e dall’allora Comunità europea (oggi Unione europea). Lo SEE estende a questi tre paesi il mercato unico della UE e le sue quattro libertà fondamentali: la libera circolazione delle merci, dei servizi, dei capitali

BANCA D’ITALIA Appendice219Relazione annuale 2017

e delle persone. L’Accordo sullo SEE prevede inoltre una cooperazione nei campi della ricerca e dell’istruzione. In compenso, Liechtenstein, Norvegia e Islanda devono adottare la normativa europea riguardante i campi coperti dall’Accordo, quali ad esempio la concorrenza, gli aiuti di Stato e la tutela dei consumatori e dell’ambiente. La Svizzera (anch’essa Stato membro dell’Associazione europea di libero scambio) non fa parte dello SEE, ma ha stipulato accordi bilaterali con la UE.

Special repoVedi: Mercato regolamentato dei pronti contro termine (MTS Repo).

Split paymentMeccanismo di contrasto all’evasione fiscale che prevede che le Amministrazioni pubbliche, quando acquistano un bene o un servizio, versino l’IVA direttamente allo Stato anziché al fornitore.

Spot-nextVedi: Depositi overnight, a tempo, broken date.

Stabilizzatori automaticiMeccanismi economici, legati a fattori istituzionali, tendenti a contenere le fluttuazioni cicliche. Un esempio è costituito dall’imposta personale sul reddito: data la progressività dell’imposta, un’espansione/contrazione dell’attività economica determina una crescita/riduzione del prelievo che attenua la variazione del reddito. Si dicono automatici perché i loro effetti si manifestano in assenza di provvedimenti discrezionali.

STEP2Piattaforma unica europea (modello PEACH, Pan-european Automated Clearing House) che regola i pagamenti al dettaglio delle banche europee partecipanti. La piattaforma è gestita dalla società EBA Clearing, che si avvale della collaborazione di SIA spa (vedi) quale partner tecnologico.

Strumenti ibridi del patrimonio di baseStrumenti finanziari computati, entro limiti specifici, nel patrimonio di base in presenza di condizioni di permanenza nella disponibilità dei fondi raccolti e capacità di assorbimento delle perdite che garantiscano pienamente la stabilità patrimoniale delle banche. Tali strumenti possono essere classificati come innovativi o non innovativi in funzione della presenza o meno di incentivi al rimborso anticipato da parte dell’emittente (a es. clausole di step up).

Supply chain managementIl supply chain management (gestione della catena del valore) è l’insieme delle attività logistiche e informatiche svolte dalle imprese con l’obiettivo di migliorare le prestazioni e incrementare l’efficienza della catena del valore, catalogando in modo sistematico i prodotti e coordinando in modo strategico i processi produttivi.

Surroga del mutuoOperazione in cui un mutuatario sceglie una banca diversa da quella che ha originato inizialmente il finanziamento, trasferendo l’ipoteca, senza modificare l’importo del mutuo e senza costi addizionali.

Swap sui tassi di interesse, sulle valute e sui tassi di inflazioneOperazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo determinate modalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi di interesse, le controparti si scambiano flussi di pagamento di interessi calcolati su un Capitale nozionale (vedi) di riferimento in base a criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017220

variabile). Nel caso di uno swap sulle valute, le controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che riguardano sia il capitale sia gli interessi. Nel caso di uno swap sul tasso di inflazione le controparti si scambiano flussi di pagamento calcolati su un capitale nozionale di riferimento e sulla base dell’andamento di un determinato indice dei prezzi dei beni di consumo nel periodo di riferimento del contratto (ad es. una controparte corrisponde un flusso a tasso fisso, l’altra a tasso variabile che dipende dalla variazione dell’indice).

Tangible assets

Valore contabile degli attivi di una società calcolato escludendo le attività immateriali.

Tangible common equity

Definizione generalmente utilizzata dagli analisti nei mercati anglosassoni. Si tratta del valore contabile del patrimonio netto di una società calcolato escludendo le attività immateriali e gli strumenti di patrimonializzazione diversi dalle azioni ordinarie.

TARGET (Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System)

Sistema di regolamento lordo in tempo reale che le banche centrali della UE hanno realizzato per la terza fase della UEM (1999) per la gestione dei pagamenti di importo rilevante in euro. Il sistema, costituito dai sistemi di regolamento nazionali e dalle infrastrutture necessarie a collegarli, è stato dismesso il 19 maggio 2008, in concomitanza con il completamento della migrazione al nuovo sistema TARGET2 (vedi).

TARGET Instant Payment Settlement (TIPS)

Il TARGET Instant Payment Settlement è un servizio che sarà offerto dall’Eurosistema a partire da novembre 2018 per il regolamento dei pagamenti istantanei e consentirà il trasferimento di fondi in tempo reale, 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno, tra i cittadini di tutta Europa su conti denominati in moneta di banca centrale. Il servizio sarà interamente sviluppato e gestito dalla Banca d’Italia. Con TIPS l’Eurosistema intende promuovere la piena integrazione delle infrastrutture di mercato per l’offerta dei servizi finanziari anche nel campo dei pagamenti al dettaglio.

TARGET2

Sistema di regolamento lordo in tempo reale che rappresenta l’evoluzione di TARGET (vedi), sviluppato con lo scopo di soddisfare le esigenze derivanti dalla crescente integrazione finanziaria nell’ambito dell’area dell’euro. La relativa infrastruttura tecnica è stata realizzata dalle banche centrali di Francia, Germania e Italia; la Banca d’Italia e la Deutsche Bundesbank sono inoltre responsabili della gestione operativa del sistema. TARGET2 è costituito da una piattaforma unica condivisa che offre un servizio armonizzato con uno schema tariffario uniforme. Sebbene sia basato su una infrastruttura unica, TARGET2 è giuridicamente strutturato come una molteplicità di sistemi di pagamento costituita da tutti i sistemi componenti di TARGET2, designati come “sistemi” secondo le rispettive normative nazionali di attuazione della direttiva sulla settlement finality. TARGET2 è stato avviato il 19 novembre 2007 ed è divenuto pienamente operativo il 19 maggio 2008, con la conclusione della fase di migrazione.

TARGET2-Banca d’Italia

È la componente italiana di TARGET2 (vedi), a cui la piazza finanziaria italiana è migrata a partire dal 19 maggio 2008.

TARGET2-Securities (T2S)

Piattaforma tecnica comune – di proprietà dell’Eurosistema – per il regolamento contestuale delle transazioni in titoli, domestiche e transfrontaliere, sia per la componente titoli sia per il controvalore

BANCA D’ITALIA Appendice221Relazione annuale 2017

in moneta di banca centrale. Lo sviluppo è stato affidato alle banche centrali di Francia, Germania, Italia e Spagna (4CB). La Banca d’Italia e la Deutsche Bundesbank sono inoltre responsabili della gestione operativa della piattaforma dopo il suo avvio.

Tasso base o di riferimento sui crediti agevolatiTasso attivo riconosciuto alle banche sulle operazioni di credito agevolato.

Tasso di attivitàVedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso di cambio effettivoIndice sintetico del valore esterno di una moneta, costruito come media ponderata dei tassi di cambio della moneta stessa rispetto alle altre divise. I tassi di cambio effettivi nominali e reali sono rispettivamente basati sui tassi di cambio bilaterali nominali e reali; questi ultimi sono i tassi di cambio nominali corretti per l’andamento dei prezzi o dei costi.

Tasso di disoccupazioneVedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso di occupazioneVedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso di partecipazioneVedi: Rilevazione sulle forze di lavoro.

Tasso sui federal fundsTasso di interesse a brevissimo termine sul mercato statunitense dei fondi federali, in cui si scambiano le riserve in eccesso detenute dalle aziende di credito presso la Riserva federale. Sebbene si tratti di un rendimento di mercato, la Riserva federale annuncia un livello di tale tasso come l’obiettivo di breve termine per le sue operazioni di mercato aperto; gli scostamenti tra il tasso di mercato e il tasso obiettivo sono generalmente di lieve entità.

Term Asset-Backed Securities Loan Facility (TALF)Programma creato nel 2008 dalla Riserva federale per favorire l’emissione di asset-backed securities (vedi) aventi come attività sottostante prestiti di vario tipo a consumatori e imprese, tra cui i mutui commerciali. Nell’ambito della TALF, la Federal Reserve Bank di New York (FRBNY) ha messo a disposizione finanziamenti senza regresso fino a 200 miliardi di dollari ai detentori di determinate asset-backed securities con rating AAA aventi come attività sottostante crediti al consumo e prestiti alle piccole imprese recentemente erogati. L’FRBNY ha prestato un importo pari al valore di mercato delle asset-backed securities al netto di uno scarto di garanzia ed è stata garantita dalle asset-backed securities stesse. Il Dipartimento del Tesoro statunitense – nell’ambito del Troubled Asset Relief Program (TARP; vedi) – ha fornito 20 miliardi di dollari di protezione dal rischio di credito all’FRBNY in relazione alla TALF. L’erogazione di fondi nell’ambito della TALF è cessata nel giugno 2010; la garanzia fornita dal Tesoro è stata ridotta a 4,3 miliardi nel luglio 2010, a 1,4 miliardi nel giugno 2012 ed è stata azzerata nel gennaio 2013. Al 29 ottobre 2014 i finanziamenti erogati mediante la TALF erano stati integralmente rimborsati.

TIPSVedi: TARGET Instant Payment Settlement.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017222

Titoli consegnabiliNei contratti futures sui titoli di Stato, sono le specie di titoli, appartenenti a un paniere predeterminato, con i quali il venditore può assolvere l’obbligo della consegna a termine. Tra di essi il più conveniente per la consegna è denominato cheapest to deliver.

Tom-next o tomorrow-nextVedi: Depositi overnight, a tempo, broken date.

Too big to failIl problema del too big to fail sorge quando la minaccia del fallimento di un’istituzione finanziaria sistemica a livello internazionale (Systemically Important Financial Institution, SIFI) non lascia alle autorità altra opzione all’utilizzo di risorse pubbliche al fine di evitare fenomeni di instabilità finanziaria. La consapevolezza di tale circostanza incentiva le SIFI a un’eccessiva assunzione di rischi e rappresenta di fatto un significativo e implicito sussidio pubblico a un’impresa privata.

Troubled Asset Relief Program (TARP)Programma introdotto nel 2008 dal Dipartimento del Tesoro statunitense, in vigore fino al 3 ottobre 2010, per acquistare direttamente o assicurare attività finanziarie problematiche, generalmente di difficile valutazione. L’ammontare massimo di attività finanziarie detenibili in qualsiasi momento nell’ambito del TARP è stato fissato a 700 miliardi di dollari, e successivamente ridotto a 475 dal titolo XIII del Dodd-Frank Act. Il TARP è stato utilizzato per l’acquisto di azioni privilegiate di istituzioni finanziarie, il sostegno all’industria automobilistica, un programma per evitare pignoramenti delle abitazioni e altre iniziative con il settore privato.

Two-packInsieme di due regolamenti entrati in vigore nel maggio 2013. Il regolamento UE/2013/472 conferisce alla Commissione europea il potere di porre sotto sorveglianza rafforzata gli Stati membri dell’area dell’euro che ricevono assistenza finanziaria su base precauzionale e quelli la cui stabilità finanziaria è a rischio e che possono generare esternalità negative per gli altri Stati membri dell’area dell’euro. Il regolamento UE/2013/473, invece, definisce un calendario comune per la predisposizione dei documenti programmatici di bilancio. Gli Stati membri dell’area dell’euro sono tenuti a presentare entro il 30 aprile di ogni anno il loro piano di bilancio a medio termine ed entro il 15 ottobre il piano di bilancio annuale, entrambi basati su previsioni macroeconomiche prodotte o approvate da organismi indipendenti.

Ufficio parlamentare di bilancioOrganismo indipendente istituito presso le Camere (L. 243/2012, in attuazione della L. cost. 1/2012), con compiti di analisi e verifica dell’andamento dei conti pubblici, produzione di previsioni indipendenti, valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio e attivazione dei meccanismi correttivi in caso di scostamento dagli obiettivi. L’Ufficio è costituito da un Consiglio di tre membri, uno dei quali con funzioni di presidente.

Unità di lavoroDefinizione della contabilità nazionale utilizzata nella misurazione del volume di lavoro complessivamente impiegato nell’attività produttiva svolta all’interno del Paese, ricondotto a quantità omogenee in termini di tempo di lavoro. L’input di lavoro in unità standard (o “occupati equivalenti”) esclude i lavoratori equivalenti in CIG e comprende il contributo dei lavoratori irregolari, degli occupati non dichiarati, degli stranieri non residenti e dei secondi lavori.

Unione doganaleL’Unione doganale (cfr. artt. 28-32 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea) è un fondamento essenziale dell’Unione europea (UE) e del mercato unico. Gli Stati membri

BANCA D’ITALIA Appendice223Relazione annuale 2017

hanno concordato norme standardizzate che vengono applicate in modo uniforme da tutte le amministrazioni doganali della UE: i dazi esterni sono infatti comuni e definiti dal Consiglio della UE su proposta della Commissione europea. Inoltre non esistono dazi alle frontiere interne all’Unione doganale: tutte le merci circolano liberamente al suo interno, siano esse realizzate nella UE o importate dall’estero. All’Unione doganale partecipano anche Turchia, Andorra e San Marino.

Uruguay Round

Negoziato di liberalizzazione commerciale avviato, nel settembre 1986, a Punta del Este, in Uruguay, tra le nazioni partecipanti al GATT e concluso con l’accordo internazionale siglato nell’aprile del 1994 a Marrakesh, in Marocco.

Valore aggiunto

Corrisponde alla differenza tra il valore della produzione totale e quello dei consumi intermedi necessari per ottenerla; è valutato ai prezzi del produttore, a quelli base e al costo dei fattori. I primi rappresentano il prezzo ricevibile dal produttore per unità di bene o servizio prodotta, esclusa l’IVA pagata dall’acquirente; i secondi sono ottenuti deducendo tutte le imposte sui prodotti, ma includendo ogni contributo ai prodotti. Il costo dei fattori si ottiene dai prezzi base, sottraendovi le imposte alla produzione e sommandovi i contributi alla produzione.

Valore nozionale

Valore dell’attività finanziaria a cui si riferisce un contratto derivato. Ad esempio, per uno swap sui tassi di interesse il valore nozionale è il capitale su cui sono calcolati gli interessi scambiati dalle controparti (vedi: Swap sui tassi di interesse, sulle valute e sui tassi di inflazione). Per un future su un indice di borsa – contratto nel quale le operazioni di vendita o di acquisto sono espresse in termini di valore di ciascuna delle unità che compongono l’indice (ad es. in un contratto che fa riferimento a un indice pari a 132 si fissa un prezzo unitario per ciascuna delle 132 unità che lo compongono) – il valore nozionale è calcolato come prodotto tra il valore unitario dell’indice e il numero di unità dell’indice cui si riferisce il contratto.

Valori mobiliari

Titoli di Stato, obbligazioni ordinarie e convertibili, azioni, quote di risparmio, warrant e diritti di opzione, quote di fondi comuni mobiliari.

Voucher

Vedi: Lavoro accessorio.

Venture capital

Finanziamento mediante apporto di capitale di rischio, generalmente sotto forma di partecipazione di minoranza, spesso a imprese con alto potenziale di crescita. La partecipazione, usualmente detenuta per un arco di tempo medio-lungo in aziende nuove o di dimensioni medio-piccole, è diretta a favorire lo sviluppo delle imprese.

Very short-term credit facility

Linea di credito di brevissimo termine prevista dagli Accordi europei di cambio II (AEC II; vedi) per il finanziamento degli interventi ufficiali nei mercati dei cambi effettuati dalle banche centrali dei paesi che partecipano agli accordi.

Vita media residua

Per ciascun comparto di titoli, è la media dei tempi mancanti alla scadenza di ciascun titolo ponderata per il valore nominale degli importi di ciascun titolo in circolazione.

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017224

Volatilità implicita (o Volatilità attesa)Variabilità del prezzo di un’attività finanziaria o reale, desunta dal valore delle opzioni di acquisto o di vendita dell’attività stessa applicando formule quali quelle di Black e Scholes (cfr. ad es. F. Black, The pricing of commodity contracts, “Journal of Financial Economics”, 1-2, 1976). Si differenzia dalla volatilità storica, che è calcolata sulle effettive variazioni passate del prezzo stesso.

Volume nozionaleVolume di scambio di uno strumento derivato calcolato con riferimento al Valore nozionale (vedi) del contratto che definisce lo strumento.

World Trade Organization (WTO)Vedi: Organizzazione mondiale del commercio (OMC).

BANCA D’ITALIA Appendice225Relazione annuale 2017

SIGLARIO

ABF – Arbitro Bancario FinanziarioABI – Associazione bancaria italianaABS – Asset-backed securityABSPP – Asset-Backed Securities Purchase ProgrammeACC – Additional credit claimACH – Automated clearing houseADEPP – Associazione degli enti previdenziali privatiAIFMD – Alternative Investment Fund Managers DirectiveAIM – Alternative Investment MarketAMA – Advanced Measurement ApproachANFA – Agreement on Net Financial AssetsANIA – Associazione nazionale fra le imprese assicuratriciANPAL – Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoroAPP – Expanded Asset Purchase ProgrammeAQR – Asset quality reviewASDI – Assegno di disoccupazioneASEAN – Association of Southeast Asian NationsASIA – Archivio statistico delle imprese attiveASL – Azienda sanitaria localeASpI – Assicurazione sociale per l’impiegoAteco – Classificazione delle attività economicheATM – Automated teller machineAvcp – Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e fornitureBCBS – Basel Committee on Banking SupervisionBCC – Banca di credito cooperativoBCE – Banca centrale europeaBCN – Banche centrali nazionaliBEI – Banca europea per gli investimentiBES – Indicatori di benessere equo e sostenibileBI – Banca d’ItaliaBIRD – Bank of Italy remote access to micro dataBIRS – Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppoBLS – Bank Lending SurveyBOT – Buoni ordinari del TesoroBPM6 – Balance of Payments and International Investment Position Manual (6 ed.)BRI – Banca dei regolamenti internazionaliBRIC – Brasile, Russia, India e CinaBRRD – Bank Recovery and Resolution DirectiveBTP – Buoni del Tesoro poliennaliBTS – Binding Technical StandardsCABI – Centro applicativo della Banca d’ItaliaCBPP – Covered Bond Purchase ProgrammeCCBM – Correspondent Central Banking ModelCCG – Cassa di compensazione e garanziaCCNL – Contratto collettivo nazionale di lavoro CCP – Controparte centrale

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017226

CCT – Certificati di credito del TesoroCDP – Cassa depositi e prestiti spaCDS – Credit default swapCE – Comunità europeaCEBS – Committee of European Banking SupervisorsCEE – Comunità economica europeaCEIOPS – Committee of European Insurance and Occupational Pensions SupervisorsCEPR – Centre for Economic Policy ResearchCERT – Computer emergency response teamCERTFin – Computer emergency response team per il settore finanziario italianoCESR – Committee of European Securities RegulatorsCET1 – Common equity tier 1CICR – Comitato interministeriale per il credito e il risparmioCIF – Cost, insurance, freightCIG – Cassa integrazione guadagniCIPA – Convenzione interbancaria per l’automazioneCIPE – Comitato interministeriale per la programmazione economicaCLS – Continuous Linked SettlementCLUP – Costo del lavoro per unità di prodottoCMG – Crisis Management GroupCNEL – Consiglio nazionale dell’economia e del lavoroConfindustria – Confederazione generale dell’industria italianaConsob – Commissione nazionale per le società e la borsaCovip – Commissione di vigilanza sui fondi pensioneCPA – Classificazione dei prodotti per attivitàCPI – Corruption perception indexCPMI – Committee on Payments and Market InfrastructuresCPSS – Committee on Payment and Settlement SystemsCRD4 – Capital Requirements DirectiveCresme – Centro ricerche economiche e sociali di mercato per l’edilizia e il territorioCRR – Capital Requirements RegulationCSD – Central securities depositoryCSDR – Central Securities Depositories RegulationCSIRT – Computer security incident response teamCSM – Clearing and settlement mechanismCSPP – Corporate Sector Purchase ProgrammeCTZ – Certificati del Tesoro zero couponDAC – Development Assistance CommitteeDDL – Disegno di leggeDD.LL. – Decreti leggeDD.MM. – Decreti ministerialiDEF – Documento di economia e finanzaDL – Decreto leggeD.lgs. – Decreto legislativoDM – Decreto ministerialeDPCM – Decreto del Presidente del Consiglio dei ministriDPR – Decreto del Presidente della RepubblicaDSU – Dichiarazione sostitutiva unicaDTA – Deferred tax assetEBA – European Banking AuthorityEcofin – Economic and Financial Affairs CouncilEFAMA – European Fund and Asset Management AssociationEFSF – European Financial Stability FacilityEFSM – European Financial Stabilisation MechanismEIEF – Einaudi Institute for Economics and Finance

BANCA D’ITALIA Appendice227Relazione annuale 2017

EIOPA – European Insurance and Occupational Pensions Authority e-MID – Mercato interbancario dei depositi EMIR – European Market Infrastructure RegulationEnel – Ente nazionale energia elettricaEni – Ente nazionale idrocarburiEonia – Euro overnight index averageEPC – European Payments CouncilEPPS – Eurosystem Production and Procurement SystemERMS – Eurosystem Reserve Management ServicesESA – European Supervisory AuthorityESM – European Stability MechanismESMA – European Securities and Markets AuthorityESRB – European Systemic Risk BoardESS – European Social SurveyETF – Exchange-traded fundsEuribor – Euro interbank offered rateEurostat – Istituto statistico delle Comunità europeeEU-SILC – European Union statistics on income and living conditions EuVECA – European venture capital fundsEVCA – European Private Equity and Venture Capital AssociationFCL – Flexible credit lineFCM – Fondi comuni monetariFIA – Fondo di investimento alternativo (OICR alternativo)FMI – Fondo monetario internazionaleFOB – Free on boardFOMC – Federal Open Market CommitteeFPC – Fondo pensione complementare per il personale della Banca d’Italia assunto

dal 28 aprile 1993FRA – Forward Rate AgreementsFSB – Financial Stability BoardFSI – Fondo Strategico Italiano spaFTE – Full time equivalentFTSE MIB – Financial Times Stock Exchange/Milano Indice BorsaG7 – Gruppo dei SetteG8 – Gruppo degli OttoG10 – Gruppo dei Dieci G20 – Gruppo dei VentiGAAP – Generally Accepted Accounting Principles GAB – General Arrangements to BorrowGAFI – Gruppo di azione finanziaria internazionale GATT – General Agreement on Tariffs and Trade G-SIB – Global Systematically Important BankHHI – Herfindahl-Hirschman indexIAS – International Accounting StandardsIAS/IFRS – International Accounting Standards/International Financial Reporting StandardsIASB – International Accounting Standards BoardIBF – Indagine sui bilanci delle famiglie italianeICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment ProcessICBPI – Istituto centrale delle Banche Popolari ItalianeIccrea – Istituto centrale delle casse rurali e artigianeICI – Imposta comunale sugli immobiliICT – Information and communication technologyIDA – International Development AssociationIdem – Italian Derivatives MarketIdex – Italian Derivatives Energy Exchange

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017228

IEA – International Energy AgencyIFM – Istituzioni finanziarie monetarieIFRS – International Financial Reporting StandardsImel – Istituti di moneta elettronicaImu – Imposta municipale propriaINA – Istituto nazionale delle assicurazioniINAIL – Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoroINPS – Istituto nazionale della previdenza socialeINSEE – Institut National de la Statistique et des Études ÉconomiquesInvind – Indagine sulle imprese industriali e dei serviziIosco – International Organization of Securities CommissionsIPCA – Indice armonizzato dei prezzi al consumo IPO – Initial public offeringIRAP – Imposta regionale sulle attività produttiveIRB – Internal Ratings-Based ApproachIRC – Incremental risk chargeIres – Imposta sul reddito delle societàIrpef – Imposta sul reddito delle persone fisicheIRS – Interest rate swapISAC – Information sharing and analysis centerISC – Indicatore sintetico di costoISCO – International Standard Classification of OccupationsISIN – International securities identification numberISMA – International Securities Market AssociationISO – International Organization for StandardizationIsp – Istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglieIstat – Istituto nazionale di statisticaIVA – Imposta sul valore aggiuntoIvass – Istituto per la vigilanza sulle assicurazioniLBO – Leveraged buy-outLCR – Liquidity coverage ratioLIFFE – London International Financial Futures ExchangeLSE – London Stock ExchangeMAC – Mercato alternativo del capitaleMav – Pagamento mediante avvisoMBS – Mortgage-backed securityMEF – Ministero dell’Economia e delle finanzeMefop – Sviluppo mercato fondi pensioneMIC – Mercato interbancario collateralizzatoMIP – Macroeconomic Imbalances ProcedureMOL – Margine operativo lordoMOT – Mercato obbligazionario telematicoMREL – Minimum requirement for own funds and eligible liabilitiesMT – Monte TitoliMTA – Mercato telematico azionarioMTF – Multilateral trading facilityMTS – Mercato telematico dei titoli di StatoNAB – New Arrangements to BorrowNACE – Nomenclatura generale delle attività economiche nelle Comunità europeeNASpI – Nuova assicurazione sociale per l’impiegoNEET – Not in education, employment or training NFA – Net financial assetsNic – Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettivitàNIEs – Newly industrialized Asian economiesNymex – New York Mercantile Exchange

BANCA D’ITALIA Appendice229Relazione annuale 2017

OCSE – Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economicoOICR – Organismi di investimento collettivo del risparmioOICVM – Organismi di investimento collettivo in valori mobiliariOIS – Overnight indexed swapOMC – Organizzazione mondiale del commercioOMT – Outright Monetary TransactionsOPAS – Offerta pubblica di acquisto e scambioOPEC – Organization of the Petroleum Exporting CountriesOPS – Offerta pubblica di scambioOPV – Offerta pubblica di venditaORLT – Operazioni di rifinanziamento a più lungo termineORM – Operational risk managementORP – Operazioni di rifinanziamento principaliOTC – Over-the-counterOTF – Organised trading facilityPCT – Processo civile telematicoPD – Probability of defaultPIAAC – Programme for the International Assessment of Adult CompetenciesPIL – Prodotto interno lordoPIP – Piani individuali pensionisticiPIR – Piani individuali di risparmioPISA – Programme for International Student AssessmentPLL – Precautionary and Liquidity LinePMI – Piccole e medie impresePNE – Posizione netta verso l’esteroPNR – Programma nazionale di riformaPOS – Point of salePRGT – Poverty Reduction and Growth TrustPSPP – Public Sector Purchase ProgrammePVP – Payment versus paymentPVS – Paesi in via di sviluppoQIS – Quantitative Impact StudyR&S – Ricerca e sviluppoRCEP – Regional Comprehensive Economic Partnership RD – Regio decretoRDL – Regio decreto leggeReI – Reddito di inclusioneRFQ – Request for a quoteRiba – Ricevuta bancaria elettronicaROA – Return on assetsROB – Riserva obbligatoriaROE – Return on equityROI – Return on investmentRRP – Recovery and Resolution PlanRSO – Regioni a statuto ordinarioRSS – Regioni a statuto specialeSACE – Servizi assicurativi del commercio esteroSAFE – Survey on the Access to Finance of EnterprisesSCT – SEPA credit transferSCT Inst – SEPA Instant Credit TransferSDD – SEPA direct debitSEBC – Sistema europeo di banche centraliSEC 2010 – Sistema europeo dei conti nazionali e regionaliSEPA – Single Euro Payments AreaSGA – Società per la gestione di attività - SGA spa

BANCA D’ITALIAAppendiceRelazione annuale 2017230

SGR – Società di gestione del risparmioSIA – Società interbancaria per l’automazioneSicaf – Società di investimento a capitale fissoSicav – Società di investimento a capitale variabileSIDIEF spa – Società italiana di iniziative edilizie e fondiarieSIFI – Systemically Important Financial InstitutionsSILV – Sistema informativo lavoro VenetoSIM – Società di intermediazione mobiliareSiope – Sistema informativo delle operazioni degli enti pubbliciSIPA – Sistema informatizzato dei pagamenti della Pubblica amministrazioneSiria – Sistema informativo per la rilevazione delle attivitàSitrad – Sistema per la trasmissione telematica di datiSMP – Securities Markets ProgrammeSnam – Società nazionale metanodottiSOC – Security operations centerSPAC – Special purpose acquisition companiesSREP – Supervisory Review and Evaluation ProcessSRM – Single Resolution MechanismSSM – Single Supervisory MechanismSSS – Securities Settlement SystemSTEP – Short-Term European PaperSTEP2 – Sistema di pagamento al dettaglio paneuropeo gestito dalla società EBA ClearingSvimez – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel MezzogiornoSWIFT – Society for Worldwide Interbank Financial TelecommunicationsT2S – TARGET2-SecuritiesTAEG – Tasso annuo effettivo globaleTAR – Tribunale amministrativo regionaleTARGET – Trans-European Automated Real-time Gross settlement Express Transfer systemTasi – Tributo per i servizi indivisibiliTFR – Trattamento di fine rapportoTIC – Tecnologia dell’informazione e della comunicazioneTIPS – TARGET Instant Payment SettlementTLTRO – Targeted Longer-Term Refinancing OperationsTPP – Trans-Pacific Partnership AgreementTQP – Trattamento di quiescenza del personaleTTIP – Transatlantic Trade and Investment PartnershipTUB – Testo unico bancarioTUF – Testo unico della finanzaTUIR – Testo unico delle imposte sui redditiUCITS – Undertakings for collective investment in transferable securitiesUE – Unione europeaUE-15 – Paesi membri della UE fino ad aprile del 2004UE-25 – Paesi membri della UE da maggio del 2004 a dicembre del 2006UE-27 – Paesi membri della UE da gennaio del 2007 a giugno del 2013UE-28 – Paesi membri della UE da luglio del 2013UEM – Unione economica e monetariaUIF – Unità di informazione finanziaria per l'ItaliaUla – Unità di lavoro equivalente a tempo pienoUNHCR – United Nations High Commissioner for RefugeesUNCTAD – United Nations Conference on Trade and DevelopmentVaR – Value at RiskWTI – West Texas Intermediate

BANCA D’ITALIA Relazione annuale231 2017

AMMINISTRAZIONE DELLA BANCA D’ITALIAAL 29 MAGGIO 2018

D I R E T T O R I O

Ignazio VISCO - GovernatoreSalvatore ROSSI - Direttore generaleFabio PANETTA - Vice direttore generaleLuigi Federico SIGNORINI - Vice direttore generaleValeria SANNUCCI - Vice direttore generale

C O N S I G L I E R I S U P E R I O R I

Franca Maria ALACEVICH Gaetano MACCAFERRIFrancesco ARGIOLAS Ignazio MUSUNicola CACUCCI Lodovico PASSERIN D’ENTREVESCarlo CASTELLANO Donatella SCIUTOMarco D’ALBERTI Orietta Maria VARNELLIGiovanni FINAZZO Marco ZIGONAndrea ILLY

C O L L E G I O S I N D A C A L E

Dario VELO - PresidenteGiuliana BIRINDELLI Gian Domenico MOSCOLorenzo DE ANGELIS Sandro SANDRI

S I N D A C I S U P P L E N T I

Giovanni LIBERATORE Anna Lucia MUSERRA

A M M I N I S T R A Z I O N E C E N T R A L E

FUNZIONARI GENERALI

Augusto APONTE - Revisore generale

Corrado BALDINELLI - Capo del dipartimento risorse umane e organizzazione

Carmelo BARBAGALLO - Capo del dipartimento vigilanza bancaria e finanziaria

Ebe BULTRINI - Capo del dipartimento informatica

Luigi DONATO - Capo del dipartimento immobili e appalti

Eugenio GAIOTTI - Capo del dipartimento economia e statistica

Paolo MARULLO REEDTZ - Capo del dipartimento mercati e sistemi di pagamento

Marino Ottavio PERASSI - Avvocato generale

Roberto RINALDI - Capo del dipartimento circolazione monetaria e bilancio

Giuseppe SOPRANZETTI - Funzionario generale con incarichi speciali e direttore della sede di milano

* * *

Claudio CLEMENTE - Direttore dell’unità di informazione finanziaria per l’italia (uif )

Daniele FRANCO - Ragioniere generale dello stato

Stampato su carta certificata Ecolabel UE (numero di registrazione: FR/011/003)