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L A B O R AT O R I O
PERMANENTE DI
AUTOSUFFICIENZA
...alla ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura.
L A B O R AT O R I O
PERMANENTE DI
AUTOSUFFICIENZA
...alla ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e natura.
EQUAL
OGICAL LAB
LABORATORIO PERM AN EN TE D I AU TOSU FFICIEN ZA
PREMESSA
L’attenzione al luogo, al contesto um ano e geografico nel quale si interviene; la sperim entazione di strum enti
appropriati per intervenire nelle m olteplici specificità locali; la realizzazione di strutture leggere e m ateriali riciclati
sono i riferim enti principali dell’innovazione tecnologica prom ossa da Equalogical Lab.
Il concorso bandito dal com une di Auletta “Co/Auletta. Le tue idee abitano qui” propone un tem a coerente con
questi obiettivi di innovazione tecnologica. L’obiettivo principale del bando di prom uovere un volto a lungo
term ine per il futuro di Auletta, attraverso m odelli progettuali alternativi di cooperazione basata sui principi di
ecologia e sostenibilità, appare adatto per presentare la nostra m etodologia di lavoro ad una scala più am pia.
G LI O BIETTIVI
La strategia generale
In un quadro potenzialm ente fertile com e quello che m ostra il com une di Auletta, è necessario prom uovere un
nuovo tipo di com portam ento che sostituisca il “noi” all’ ”io”. In un discorso di “rinascita” è necessario cercare
soluzioni com unitarie a problem i econom ici, sociali e di crescita.
Scegliere di costruire e vivere Auletta deve voler dire libertà di scegliere qualcosa, prendere parola, auto costruirsi
un futuro. U n futuro dove il rispetto am bientale, il basso consum o energetico, l’eco com patibilità sono parti
essenziali per innestare un nuovo progetto di vita, lavoro, econom ia.
Q uesto progetto am bizioso porta con sé, prim a di tutto, una trasform azione culturale, che secondo la nostra idea di
progetto può avvenire in tre fasi fondam entali.
La prim a fase è di “O rganizzazione”. U na serie di incontri fatti tra il com une di Auletta e Equalogical Lab,
definiscono in m odo dettagliato lo schem a organizzativo ed il m etodo di indagine/sperim entazione che si intende
perseguire. La fase iniziale della ricerca/sperim entazione è dedicata alla progettazione collegiale e partecipata delle
strutture tem poranee che si intendono realizzare, in m odo da coinvolgere, m ettere in com unicazione e far
interagire l’insiem e dei soggetti (collettività e istituzioni locali, università e im prese, studenti e docenti). Think
global, act local: questo lavoro può essere fatto per via telem atica, riducendo praticam ente a zero i costi iniziali,
lasciando am pi m argini perché si avvii il processo di reciproca conoscenza dei partecipanti e perché si possa trovare
una soddisfacente m ediazione tra la m olteplicità delle istanze specifiche.
La seconda fase, è di “Apprendim ento”. E’ l’avvio dei Laboratori sperim entali che a vario livello, coinvolgono il
m aggior num ero dei soggetti definiti durante la prim a fase. I laboratori che vengono realizzati sono:
• Laboratori sperim entali di autocostruzione.
• Laboratori di educazione am bientale.
L’obiettivo generale dei laboratori è quello di generare una dinam ica virtuosa di relazione, che coinvolga in prim o
luogo i cittadini di Auletta ed in fasi successive anche i visitatori.
La terza fase è quella della “Realizzazione” delle strutture tem poranee. Q uesta fase è un m om ento di grande
vitalità e coinvolgim ento. Tutti i cittadini sono chiam ati alla realizzazione delle strutture tem poranee. La
Realizzazione è lo strum ento utilizzato, non solo per risolvere i problem i com uni, m a soprattutto per aprire un
dialogo di integrazione tra i residenti, i turisti e i potenziali visitatori.
Per rafforzare tale processo le differenti attività si svolgeranno negli spazi pubblici di Auletta, trasform ando la città
in un “laboratorio a cielo aperto” e alla portata di tutti. Valorizzare una gestione condivisa degli spazi renderà
Auletta un centro catalizzatore di attività culturali.
In questa fase, il trasferim ento di conoscenza in generale, e di innovazione tecnologica in particolare, sm ette di
essere una form a di prevaricazione culturale tra sistem i produttivi più e m eno sviluppati, per diventare una
collegiale ricerca dell’equilibrio tra uom o e uom o, uom o e natura.
Il risultato finale a cui puntiam o è quello di sviluppare l’innovazione tecnologica, per prom uovere un nuovo m odo
di vivere il com une di Auletta, non tanto in relazione ai prodotti finali, ovvero ai m anufatti da realizzare, quanto alle
m odalità di relazione. Se ognuno è responsabile della costruzione, nel corso della stessa si attiva un processo, si crea
una com unità e un rapporto particolare tra i residenti di Auletta e le strutture stesse.
Inoltre uno dei vantaggi am bientali nell’utilizzare l’autocostruzione è che l’architettura si adatta al territorio e non
viceversa. Si rispettano in questo m odo gli alberi esistenti, l’andam ento del terreno e le preesistenze naturali perché
la realizzazione può essere m odificata in fase di costruzione.
I LABO RATO RI
1. Laboratori sperim entali di auto-costruzione
U n prim o obiettivo del gruppo è quello di prom uovere
delle costruzioni a basso im patto attraverso interventi
sperim entali di autocostruzione. L’auto-costruzione
perm ette di sostituire le industrie e l’attesa dello Stato
con i progettisti e una com unità attiva, che
m aterializzano le proprie proposte, adottano m etodi
innovativi com e il “facciam o-da-noi”, ispirato a valori
condivisi di eco sostenibilità, partecipazione,
trasparenza.
N ei vuoti urbani lasciati dal terrem oto, si scoprirà dove i
bam bini preferiscono giocare; nelle rovine che m arcano il volto di Auletta, si potranno definire quali edifici hanno
m aggior valor sim bolico rispetto ad altri. Identificare le diverse facce del territorio in relazione alle persone che lo
abitano e lo vivono.
Proporre l’autocostruzione per la realizzazione di strutture tem poranee, significa voler rispondere alla necessità da
parte degli abitanti di riscoprire il loro legam e con il territorio. U n legam e che si trova in parte rotto per la storia
recente e per la presenza fisica di rovine architettoniche, ancora non reinterpretate per far parte della m em oria
collettiva.
Il progetto propone di coinvolgere abitanti e studenti nella costruzione di strutture effim ere e tem poranee che
siano capaci di rispettare il contesto am bientale senza essere invasive per il territorio. La nostra attenzione è rivolta a
creare spazi capaci di m ettere in relazione le persone con il luogo per m ezzo della sua stessa costruzione, scoprendo
le caratteristiche e le potenzialità dei m ateriali, sviluppando m odelli tecnologici attraverso la sperim entazione. A
tale scopo il progetto abbraccia le teorie che indicano la biom im esi com e fonte di ispirazione e riferim ento per lo
sviluppo di nuove tecnologie. La biom im esi si occupa dello studio dei m eccanism i esistenti in natura, evidenziando
la capacità degli organism i biologici di aum entare le proprie prestazioni riducendo al m inim o le risorse necessarie.
La sperim entazione di strutture apparentem ente com plesse legate alla riproduzione di dinam iche naturali dipende
quindi dal fatto che la N atura offre soluzioni che usano in m odo efficiente il m ateriale, sono leggere e facilm ente
trasportabili e per questo possono essere utilizzate per eventi tem poranei e possono essere auto-costruite.
È possibile im m aginare il coinvolgim ento di artigiani che lavorano il vim ini, insiem e a cittadini e studenti nella
realizzazione di strutture ispirate alla natura, per la creazione, ad esem pio, di elem enti che diano om bra ai percorsi
del parco dei ruderi, capaci di integrarsi nello scenario naturale. O ppure costruire scenari tem poranei con strutture
di legno per le feste e gli eventi che si svolgono nel corso dell’anno, ispirate alla natura.
2. Laboratori di educazione am bientale
Il potere dell’osservazione e l’uso creativo
dell’im m aginazione sono due talenti innati nei bam bini.
Realizzare dei laboratori per favorire lo sviluppo di
ragazzi creativi e non ripetitivi è l’obiettivo principale dei
Laboratori di educazione am bientale. Il com pito che ci
prefiggiam o è quello di aiutare i ragazzi a essere capaci
di interagire con la m anualità, ad avere una m ente
elastica, a com unicare verbalm ente e visivam ente, m a
soprattutto ad avere un com portam ento sociale
equilibrato. Le installazioni che intendiam o realizzare
insiem e con i ragazzi di Auletta nascondono un obiettivo certam ente am bizioso: dim ostrare che è sem pre possibile
assum ere iniziative (individuali e collettive, piccole e grandi) per restituire una vita m igliore alla propria terra.
Con l’obiettivo m ateriale di riqualificare il territorio liberandolo dai detriti accum ulati e inutilizzati dagli abitanti, si
propone la loro riutilizzazione in spazi aperti e di uso tem poraneo. Solo per m ezzo di sopralluoghi sul territorio si
potrà definire con più precisione che tipo di detriti utilizzare e in che m odo. In qualsiasi caso questa parte della
proposta, in linea con il nostro m odo di lavorare, prevede il coinvolgim ento della com unità locale per sensibilizzare
sulla problem atica del rispetto am bientale.
“Si tratta di considerare le cose non soltanto per quello che sono, m a anche per quello che potrebbero essere. In
genere una stessa cosa può essere esam inata sotto m olti aspetti, e talvolta i punti di vista m eno ovvi si rivelano i più
utili”. E’ così che anche i contenitori alim entari, spesso sm altiti in grandi quantità com e spazzatura, possono essere
rivalutati per quella che è una loro caratteristica distintiva (seppure negativa): la non biodegradabilità. Il rim anere
indistruttibile nel tem po, sebbene attualm ente sia causa dell’inquinam ento am bientale, diventa, attraverso il riciclo
e l’esercizio della m anualità, un m odo, uno strum ento di com unicazione artistica non solo con il presente m a anche
col futuro.
D a una prim a fase di raccolta e selezione dei detriti, il lavoro si orienterà a valutare in m odo partecipativo che cosa
utilizzare, com e e dove. In questo senso il disegno progettuale cam bia la propria m etodologia e il m ateriale da
riciclare/riutilizzare diventa soggetto del linguaggio architettonico, poiché dalle sue caratteristiche e proprietà
dipenderà la configurazione finale. A differenza di una m etodologia del progetto tradizionale dove il m ateriale è
una conseguenza di scelte form ali fatte in precedenza. È possibile quindi im m aginare la realizzazione di arredi
urbani, pergolati, m uri di contenim ento etc. in m ateriale riciclato che contribuiscono a una nuova sim bologia eco-
sostenibile nel rispetto delle esigenze di sicurezza e salubrità degli utenti.
Puntare sulla sensibilizzazione dei bam bini può essere una strategia vincente: i bam bini hanno più facilità a
cam biare le abitudini e possono più facilm ente coinvolgere la propria fam iglia (dai fratelli più grandi, ai genitori, ai
nonni) in progetti di cam biam ento.
LA REALIZZAZIO N E
Le strutture tem poranee
Il desiderio fondam entale dell’uom o di creare oggetti ha
originato, lungo l’intero corso della storia, innum erevoli
innovazioni nei m etodi di produzione. N ello stesso
tem po, stiam o perdendo contatto diretto sia a livello di
interazione sociale che di processo di fabbricazione dei
m ateriali. O rm ai dipendiam o da num erosi softw are, che
ci aiutano, m a al tem po stesso scoraggiano la
consapevolezza critica, in quanto concepiti per risolvere
i problem i in m odo sem plice e rapido senza lasciare, dunque, spazio alla riflessione discorsiva. N ei laboratori di auto-
costruzione e di educazione am bientale si vuole risvegliare la curiosità intellettuale che porta l’uom o a investigare
nuove strade per rispondere alle proprie esigenze. Se nella fase di autocostruzione si sperim enteranno differenti
tecnologie, per acquisire conoscenze sul com portam ento dei m ateriali e sulle m olteplici soluzioni da essi offerte, in
questa fase si punta a relazionare le tecnologie a basso im patto am bientale alle necessità concrete dell’ uom o, al
fine di creare una consapevolezza del “saper fare”.
La realizzazione di m anufatti sono un contributo ad una m aggiore com prensione della m aterialità, della tattilità e
dei processi produttivi, per consentirci di utilizzare nel m odo m igliore i m ateriali tradizionali, m agari per creare
m ateriali di nuova concezione e sviluppare una nuova econom ia basata su un artigianato più consapevole e
all’avanguardia.
Com prendere le proprietà dei m ateriali, portandoli al lim ite delle loro possibilità per m igliorarne le prestazioni, e
contem poraneam ente essere consapevoli dei loro valori estetici e del loro im patto psicologico, può essere la strada
da percorrere per riconquistare ed espandere una nuova cultura dell’artigianato locale. U n artigianato basato non
sull’utilizzo di m ateriali statici m a sulla trasform azione di questi ultim i in elem enti dinam ici, attraverso interventi di
com binazione, lam inazione, fusione, intreccio. I cittadini devono agire attivam ente nelle scelte che riguardano la
costruzione: dove, cosa, com e, con cosa costruire, per dare un nuovo volto al futuro anche produttivo di Auletta.
Il m ateriale è un linguaggio universale di cultura e civiltà. E’ accessibile e com prensibile a giovani e m eno giovani.
N ella form a di m anufatto, contiene una serie di m essaggi che si riferiscono al suo luogo di origine, alla ragione che
ne ha m otivato la produzione, alla storia del suo uso, al significato m itico e culturale, al valore della prestazione, al
valore econom ico, com presa la possibilità di riutilizzo o di eventuale elim inazione.
Lo studio del m ateriale e la realizzazione di m anufatti ci lega dunque a istanze fondam entali dell’um anità. O ggi il
com une di Auletta, così com e m olti dei piccoli com uni italiani, vive un m om ento di grande precarietà. G li eventi dei
tem pi recenti hanno determ inato un’esigenza urgente di una econom ia caratterizzata da m aggiore sicurezza. La
particolare struttura m entale che occorre per proporre un nuovo futuro è quella che analizza, rovista e individua
nella tecnologia dei m ateriali e nella realizzazione dei m anufatti, innovazioni esistenti che possono essere applicate
alla costruzione del nostro am biente.
In questa fase si prevede la costruzione di m anufatti leggeri e tem poranei che perm ettano di vivere gli spazi urbani
e rurali in m odo collettivo, perché la loro autocostruzione perm ette agli am bitati di ritrovare il contatto e la
proprietà del territorio. Q uesto non è, ovviam ente, incom patibile con la necessità di edifici di tipo tradizionale però
evidenzia i diversi m odi in cui l’architettura può dialogare con il contesto am bientale. Mentre per m ezzo di una
adeguata rete di inform azione il coinvolgim ento di partecipanti esterni com e studenti, visitatori, turisti, etc. darà
m aggiore visibilità al territorio del Com une di Auletta.
Il cam po tecnologico di riferim ento com prende dei gruppi fondam entali: le strutture tese , i gusci sottili -
autorganizzati, le tensegrity. Tali sistem i costruttivi sono un solido punto di partenza per la sperim entazione, che
spesso porta a soluzioni innovative e all’ibridazione di differenti sistem i
Strutture Tese
Le tensostrutture sono un sistem a costruttivo che si ispira alle ragnatele e per loro natura offrono il vantaggio di adattarsi all’am biente circostante. Com e i ragni costruiscono le loro “case”, così l’uom o può generare spazi capaci di integrarsi e dialogare con l’am biente circostante per proteggersi dal sole o dalla pioggia.
Le configurazioni m orfologiche delle tensostrutture sono m olteplici così com e i m ateriali utilizzabili. Tessendo nello
spazio una tram a di cavi e puntali possiam o realizzare coperture con differenti tipi di tele o generare superfici rigate,
per m ezzo di elem enti rigidi ripetuti.
Gusci sottili auto-organizzati
I gusci sono strutture bidim ensionali che assum ono configurazioni tridim ensionali nello spazio, com e volte o
superfici curve. In natura si trovano m olti esem pi com e le conchiglie o la struttura interna dei coralli, dove uno
stesso elem ento è ripetuto più volte però con variazioni dim ensionali o di orientazione. Q ueste reiterazioni, non
perfettam ente identiche, danno luogo a m olteplici form e autoportanti capaci di adattarsi alla vita.
I gusci possono essere costruiti tram ite la ripetizione di elem enti capaci di auto-organizzarsi tra loro per m ezzo di
una variazione della form a o delle unioni. In questo m odo assum ono geom etrie variabili per adattarsi alle necessità
degli utenti e allo spazio in cui si installano.
Tensegrity
Le tensegrity sono strutture form ate da elem enti resistenti alla com pressione all’interno di una rete tesa di cavi.
O ffrono un ottim o com portam ento alle forze sism iche perché la struttura risolve al proprio interno tutte le relazioni
di forza, non ha quindi bisogno di fondazioni nel terreno per trovare stabilità.
D elle tante configurazioni che si possono realizzare, quella cubica offre un buon equilibrio tra dim ensioni generali e
spazio interiore, dando la possibilità di ospitare l’uom o e le sue m olteplici attività. Può essere utilizzata per m oduli
abitativi o viceversa può essere una bancarella del m ercato, dove esporre le m erci.
D ipendendo dalla geom etria, le dim ensioni e i m ateriali utilizzati, le tensegrity offrono la possibilità di sperim entare
nuovi m odelli per vivere lo spazio sia esteriore che interiore.
Le strutture perm anenti: com patibilità con il m ercato tradizionale
La costruzione, la m anutenzione e il rinnovam ento dell’am biente costruito e le infrastrutture urbane consum ano
enorm i quantità di m ateriali e risorse e questi processi hanno conseguenze significative per la salute, la sicurezza e
l'econom ia (trasporto di m ateriali, rifiuti, rum ore, inquinam ento atm osferico, ecc.) Vi è la necessità di sviluppare
tecnologie nuove o m igliorate, strum enti e concetti per ridurre questi effetti negativi dei processi di costruzione e
ristrutturazione, in particolare nelle aree dove c’è ancora una forte interazione tra am biente antropico e am biente
naturale. In questo senso nel territorio di Auletta si ritrovano le diverse sfum ature che caratterizzano questi due
estrem i, com e valore da proteggere e valorizzare: da un lato le zone già edificate, dove la presenza dell’uom o è
dom inante, dall’altro le zone dove la flora e la fauna godono ancora di aree libere dove crescere. G li interventi
previsti devono ben valutare le relazioni esistenti tra questi due ecosistem i: quello antropico e quello naturale. Per
questo Equalogical Lab, propone la definizione di param etri am bientali indipendenti dell’esecuzione m ateriale dei
m anufatti. In particolare la valutazione del ciclo di vita del m anufatto architettonico, dalla progettazione alla
costruzione, dalle ristrutturazioni al sm ontaggio e dal riciclaggio a fine vita, perm ette di evidenziare quali aspetti
vanno rispettati per garantire un m igliore utilizzo dello spazio e un m igliore sfruttam ento delle risorse per un basso
im patto am bientale della costruzione. Individuata la relazione tra le necessità e le funzioni rispetto alla vita utile
dell’edificio (per quanto tem po si userà) è possibile stabilire i param etri am bientali di base per definire m odi e form e
di realizzazione indipendentem ente dalle caratteristiche estetiche:
• Favorire soluzioni non vincolati a possibili cam bi di uso;
• Privilegiare sistem i e m ateriali facili da sm ontare, riutilizzare e riciclare;
• Valutare l’uso dei m ateriali in relazione al luogo di produzione e di trasporto;
• Valutare la m inim a produzione di detriti nella fase di costruzione e loro riutilizzare o riciclaggio;
• Valutare il m inim o consum o di energia e acqua nella fase di costruzione e uso.
Q uesti sono alcuni dei principali param etri che perm ettono di valutare l’im patto am bientale di una costruzione a
lungo term ine. Attualm ente il riciclo del m ateriale di costruzione utilizzato per la realizzazione di un edificio è
nell’ordine di un 5% , m entre si potrebbe arrivare a un 95% attraverso l’utilizzo di m ateriali e soluzioni costruttive che
puntano al riutilizzo di elem enti a ciclo chiuso industriale, riducendo i trasporti in discarica al m inim o . La chiusura
del ciclo dei m ateriali è la risposta alle esigenze di sostenibilità fisica e am bientale attuale. La chiave per chiudere il
ciclo di vita dell’edificio non si trova in alcuni m ateriali, o in un sistem a costruttivo, o in un tipo di edificio, m a una
corretta gestione delle risorse ed energie necessarie per la costruzione e la dem olizione dentro i lim iti della capacità
del pianeta, perm ettendoci così di garantire alle future generazioni adeguate condizioni di qualità am bientale.